TESI DI LAUREA“Terapia con la coda, potenzialità educative e di recupero nell’interazione con animali domestici” Autore: Chiara Di Domenico Relatore: D.ssa M.G. Casadei Correlatrice: D.ssa Grasselli Indice Introduzione………………………………………..……pag. III PARTE I LA STORIA I - Presupposti e principi teorici………………….…pag. 1 II - Questione metodologica……………………….….pag.20 III - Devianza minorile………………………….…….…pag.52 PARTE II LE APPLICAZIONI I - Terapie ed Attività Assistite con Animali ed impieghi educativi di animali da compagnia………………….pag. 85 II - I metodi di intervento………………………………pag. 91 III - Stato delle iniziative in Italia……….……………pag. 103 PARTE III PROSPETTIVE DI LAVORO I - La cura di un animale domestico come mediazione per la riabilitazione sociale……………….……………pag.144 II - Possibilità di progetti nell’ambito degli istituti di detenzione minorile……………………...…………….. pag.156 III - Conclusione………………………………………….pag.167 Bibliografia…………………………………………………pag.170 Sitografia……………………………………………………pag.173 queste ricerche sperimentali hanno prodotto numerosi risultati riguardo all’aumento di comunicazione. partendo dalle attuali conoscenze ed esperienze in Italia ed all’estero. offre una conoscenza dell’Uso Terapeutico degli Animali d’Affezione. Per ognuna di esse è stata effettuata una ricerca approfondita di tipo letterario. La tesi è divisa in tre parti. La presente tesi ha voluto raffigurare come funzioni il rapporto tra l’uomo e l’animale e perché è così funzionale. abbassamento dell’ipertensione. riduzione del rischio d’infarti e recidive. molti programmi di riabilitazione sociale sono stati sviluppati inserendo l’animale proprio per la grande enfasi emotiva che suscita nelle persone che interagiscono con esso. sull’onda delle ricerche americane ed europee partite dagli anni ’60. può acquistare maggior interesse e maggior partecipazione per il trattamento in cui è inserito. capacità sociali e relazionali.. recandomi di persona nei luoghi citati e con interviste telefoniche. dagli anni ’80 gli animali sono stati introdotti anche in molte carceri in America e Canada. L’Uso Terapeutico di Animali da Compagnia nasce in Italia circa 10-15 anni fa. autostima. della vicinanza dell’animale. ma soprattutto in caso di devianza. valutati scientificamente. La “pet therapy” è un campo disciplinare co-terapeutico che prevede l’inserimento di un animale nel contesto di cura al fine di promuovere un’interazione significativa con il paziente che godendo dei benefici.Abstract La tesi. e in quasi tutti i paesi dove è applicata la terapia con animali. minorile. Sempre nella Parte I vi è quindi . Visti i risultati favorevoli con pazienti affetti da disturbi o problemi a carico del sistema nervoso. non solo in rapporto alle applicazioni in caso di handicap. nello specifico. in vista delle notevoli possibilità educative dell’inserimento di tale iniziativa nella elaborazione di progetti di probation e attività educativo–formative all’interno degli istituti di detenzione minorile. per ricerche e attività. un generale aumento di interesse per la vita e i rapporti con gli altri. il livello raggiunto nel nostro paese. del cervello. su internet. o del fisico. Nella PARTE I ho esposto una panoramica degli studi oggi più celebri e più recenti che confermano l’influsso positivo sulla salute dell’uomo e sul suo spirito della compagnia di animali d’affezione. tale elemento estremamente motivante è un aiuto prezioso in caso di rifiuto della struttura sociale e del sistema di valori definito. un paragrafo (l’ultimo.N. Lucca. . frutto di un’ampia e approfondita ricerca. e molte interviste telefoniche e contatti via e-mail con rappresentanti delle associazioni citate.U. negli ultimi due anni. rappresentativi e confrontabili. III par. di elaborare protocolli scientificamente validi e dati significativi. con i metodi di lavoro che si stanno formando nei centri più seri (II par. Inoltre i sistemi di formazione sono precari e lasciati alla libera iniziativa dei singoli professionisti.). in Italia. vengono spiegate le differenze tra Attività e Terapie con Animali (I par. per quello che riguarda i generi di intervento. i due frangenti applicativi della cosiddetta pet therapy.C. dove ho svolto il tirocinio. delle ricerche. dall’impiego di animali in contesti di sostegno. con attenzione all’istituto giuridico del probation (II par). Nella PARTE III concentro l’interesse sull’utilizzo di animali in contesti di detenzione e recupero del disagio minorile. le figure professionali coinvolte. La PT è inserita nelle terapie dolci e nella medicina non convenzionale. Il discorso viene illustrato in termini legislativi.S. Nella PARTE II. Una particolare attenzione è stata posta nel sottolineare la mancanza di metodologia convenzionata (par II). Infatti la relativa novità della disciplina è causa della mancanza di metodologie definite e chiare. standardizzate. Le iniziative attuali sono molte e diverse.S. L’introduzione nelle carceri di programmi con animali. Ho voluto approfondire l’argomento su quegli animali di facile inserimento e utilizzo. Non ho citato praticamente per nulla l’ippoterapia e la delfino terapia. i destinatari e gli animali utilizzabili. con un’analisi della sua eziologia e la pone in relazione con i benefici che potrebbero derivare. in Italia. da cui la difficoltà. di San Patrignano. soprattutto nel Lazio. Savona. sia per l’Uso terapeutico degli Animali. nell’aiuto ai minori in difficoltà. perché il cavallo e il delfino non si possono considerare animali da compagnia.). nel senso più stretto del termine. dell’ospedale di Ostia e di Firenze. per la raccolta del quale ho intrapreso diversi viaggi in Italia: Siena. inoltre partecipando alla maggior parte dei convegni sull’argomento.) che offre una panoramica della devianza minorile. i lavori di ricerca e studio più interessanti attivati in Italia negli ultimi anni (III par). sulle dinamiche della relazione tra animali ed uomini. senza bisogno di spazi e attrezzature apposite e specializzate. con un’accurata ricerca sulle normative attuali sia per la Medicina Non Convenzionale. di una casa di riposo di Como. ho citato il lavoro del centro A. BIBLIOGRAFIA Alessi F. faciliterebbe il processo riabilitativo. quando ha un animale non lo è più. Il lavoro è fondamentalmente dell’educatore del carcere che deve saper usare la componente affettiva e motivante dell’animale in modo da poter apportare qualcosa di nuovo al singolo ragazzo. Il coinvolgimento dei minori nella delinquenza giovanile e il loro passaggio dalla micro alla macrocriminalità. strutturati in diverso modo(II par). che rende utile e necessaria ogni persona. i rapporti interpersonali tra detenuti e con il personale di sorveglianza. inoltre chi è solo. Dal confronto con i programmi di inserimento carcerario e dal precedente di probation effettuato presso il Canile Municipale di Porta Portese. soprattutto minorile. ho presentato la possibilità di costituire anche da noi progetti di probation in collaborazione con enti ed associazioni a scopo sociale che utilizzano animali e progetti di inserimento in carcere di interventi con animali. Tesi di Laurea a.aiuterebbe a migliorare il tono dell’umore nell’istituto. dato che già alcuni centri detentivi hanno iniziato dei laboratori etologici e alla Casa Circondariale di Prato è stato attivato per i detenuti un programma di allevamento e addestramento di cani guida per non vedenti. Nell’ultimo paragrafo della Terza Parte vi sono le conclusioni sulla reale possibilità ed efficacia per quel che riguarda l’educazione e la crescita “aiutati” dall’animale. grazie alla positiva influenza degli animali per l’apprendimento delle regole di rispetto necessarie se si interagisce con un altro essere vivente.a. Università degli studi Roma Tre . in conclusione si ritiene che questi esempi mostrino che in Italia i tempi sono maturi per approfondire le ricerche e le iniziative pratiche in contesti di disagio. in modo particolare in contesti di isolamento e restrizione. come l’atmosfera di cooperazione e lavoro di gruppo. si passa facilmente ad allargare la prospettiva alle altre persone ed alla propria vita. e alla struttura detentiva in generale. maggiore sarà la libertà di cui entrambi potranno godere) ed al rispetto. Dal rispetto per i tempi ed i modi più idonei per gestire un animale. 20012002. Lo scopo è proprio lavorare sulla conferma della singola importanza di ciascun individuo e della sua responsabilizzazione alla libertà (maggiore è la sicurezza che il cane ed il soggetto abbiano introiettato le regole necessarie al benessere comune. Atti del Convegno Animali amici. Roma 14-16 Dicembre 1999. Roma Atti del Convegno “Pet therapy” ed il mondo del portatore di handicap psichico. 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