Teatro (architettura) Il teatro dell'Opera di Sydney, una celebre architettura contemporanea Un teatro è un luogo, spesso un edificio, il cui uso specifico è ospitare rappresentazioni teatrali di prosa, o di altri generi di spettacolo in ogni sua forma artistica, come l'esecuzione di concerti ed eventi musicali, allestimenti di opere liriche, letture di poesie, spettacoli di danza. Quello dell'edificazione di un teatro è considerato uno dei maggiori esiti dell'architettura, tanto nell'antica quanto nella moderna civiltà. Storia Teatro alla Pergola a Firenze Le origini L'inizio dell'architettura teatrale non coincide con le prime manifestazioni teatrali di cui si abbia conoscenza. Già alcuni testi sacri dell'antico Egitto, ad esempio quello che racconta della morte e della risurrezione del dio Osiride, sono scritti in forma dialogica e probabilmente pensati per la rappresentazione. Questa eventuale rappresentazione sarebbe tuttavia avvenuta nell'ambito dell'edificio religioso, e non in un luogo progettato appositamente per la messinscena. Lo stesso si può dire delle parate militari o dei discorsi di uomini illustri: pur essendo situazioni la cui grande spettacolarità suscitava un entusiastico interesse nella collettività, non avevano un proprio luogo specifico e si svolgevano negli spazi pubblici come le piazze e le vie delle città. Prima della civiltà greca sono pochi gli edifici teatrali progettati in quanto tali: potrebbero rientrare in questa categoria alcuni spazi dei palazzi della civiltà minoica, come il cortile delle feste del palazzo di Festo a Creta. Si trattava di uno spiazzo circondato per tre lati da gradinate che potevano ospitare fino a cinquecento persone venute ad assistere alle danze, alle cerimonie o alle tauromachie che vi si svolgevano. Il teatro nella Grecia antica Rappresentazione schematica di un teatro greco ( V secolo - IV secolo a.C. ) Il teatro nella Grecia antica si evolve da semplice spiazzo per il pubblico, a spazio delimitato (circolare o a trapezio) con panche di legno, infine ad opera architettonica vera e propria (V secolo - IV secolo a.C.). Il teatro greco rimane sempre una costruzione a cielo aperto. Già nei più antichi teatri si ritrovano le tre parti essenziali: la cavea (koilon), a pianta di settore circolare o ellittico (spesso eccedente la metà) nella quale sono disposte le gradinate, suddivise in settori, con i sedili di legno; in genere la cavea è addossata ad una collina per sfruttarne il pendio naturale; la scena (skené), costruzione a pianta allungata, disposta perpendicolarmente all'asse della cavea, inizialmente semplice e in legno, era situata ad un livello più alto dell'orchestra con la quale comunicava mediante scale; la sua funzione originaria era soltanto pratica, cioè forniva agli attori un luogo appartato per prepararsi senza essere visti (in greco ςχηνέ, skené, significa anche "tenda"), ma ben presto ci si rese conto che offriva molte possibilità se utilizzata come sfondo scenico. Divenne quindi sempre più complessa e abbellita da colonne, nicchie e frontoni. Dal 425 a.C. fu costruita in pietra e con maggiori ornamenti; l'orchestra (orkhestra, viene dal verbo ὀρκέομαι, orkeomai, che significa ballare, infatti indicava il luogo del teatro antico dove si danzava), circolare, collocata tra il piano inferiore della cavea e la scena, è lo spazio centrale del teatro greco, quello riservato al coro. Al centro di essa era situato l'altare di Dioniso (thymele). Più complessa appare la genesi e la distribuzione degli spazi nell'architettura teatrale greca. Fabrizio Cruciani (1992) ha chiarito come lo spazio deputato alle danze e al canto del coro, l'orchestra (da orcheomai, danzare) determina i due spazi cardine del teatro: lo spazio degli spettatori (théatron, da théaomai, spettare, osservare) e lo spazio degli attori, la scena (skené, tenda). Per meglio dire, se la prima forma è il théatron, sola gradinata formata da panche di legno posta davanti al piano dell'orchestra e utilizzata per assistere anche a spettacoli non drammatici, la seconda è da intendere come uno schermo o fondale di tela o pelle dipinta (piuttosto che come una baracchetta o una tenda campestre) posta alle spalle dell'attore o, meglio, hipockrités (ossia colui che finge, colui che risponde, che instaura un dialogo con il coro) con la funzione di costituire soprattutto un riparo necessario a cambiare maschera e costume e permettere all'attore (ve ne era solo uno all'epoca di Tespi, nel VI secolo a.C.) di interpretare un altro personaggio. In seguito, già nel V secolo e in via definitiva nel IV secolo, l'orchestra lascia spazio alla scena che diviene centro generatore di spazi aggregati autonomamente che si qualificano come veri e propri ambienti. Sicuramente nella prima metà del V secolo la scena, in legno, è infatti un ambiente quadrangolare lungo quanto lo è l'auditorio e piuttosto stretto, praticabile dagli attori che vi accedono da aperture poste sul fronte della scena stessa (tyromata). La funzione non è più solo quella di servire da spogliatoio per cambiarsi in corso di spettacolo, ma anche quella di offrire uno schermo fonoriflettente e uno spazio chiuso o cassa armonica, necessario a diffondere parole e suoni; inoltre la fronte scenica (che diverrà poi scaene frons e verrà mantenuta fino al teatro del '500) serve anche come sfondo scenico del dramma (genericamente, la facciata di un palazzo reale, forse con una sola grande porta centrale; mentre le altre aperture laterali potevano essere chiuse da pannelli decorativi dipinti o pìnakes). [1] L'orchestra è, in origine, uno spazio di terra battuta rettangolare, già presente nell'agorà di Atene dal VII secolo , in cui venivano cantati cori bacchici, effettuate danze dionisiache, recitati metri ditirambici nel corso delle feste in onore di Dioniso, dette dionisie cittadine o grandi dionisie. Di fronte a questo spazio era posto il théatron, costituito da una compatta ed alta gradinata formata da panche di legno (ikrìa), sul tipo di quella che vediamo raffigurata nel vaso a [2] figure rosse di Sophilos del museo archeologico nazionale di Atene . Questo spazio teatrale originario era rettangolare o poligonale, con le gradinate ad L, doppia L, o a trapezio, davanti ad un'orchestra della stessa forma, come farebbero pensare alcune forme teatrali arcaiche in pietra, come il teatro di Torikos, che è della fine del V [3] secolo . Sulle gradinate sedeva un pubblico piuttosto agitato che partecipava agli agoni drammatici in modo piuttosto indisciplinato alzandosi in piedi per applaudire, gridare, protestare o battendo rumorosamente i calcagni contro le [4] tavole per esprimere il proprio disappunto nei confronti di un attore . Non può dunque meravigliare che queste costruzioni, già di per sé non particolarmente sicure, potessero crollare come informa la Suda, anche se è un po' inverosimile che per tale motivo le autorità ateniesi decidessero di costruire, nella VII Olimpiade (500-497 a.C.), un teatro, sempre di legno, sul crinale della collina dell'acropoli, scavando la roccia e sistemando così la gradinata in uno spazio racchiudente che la rendesse più compatta (il koilon), che in seguito avrebbe poi ospitato la gradinata in pietra. In realtà possiamo immaginare più spazi teatrali, forse di forma rettangolare o poligonale, ma diversi, situati presso recinti sacri, quali il Leneo o quello di Dioniso Eleuterio e presso la stessa agorà di Atene. Questi spazi dovettero ospitare le opere dei grandi tragici e del commediografo Aristofane nel corso del V secolo. Forse durante la reggenza di Pericle, che nel 473-472 a.C. si occupò di far allestire i Persiani di Eschilo e che fece costruire un odeon (Odeo di Pericle) e ristrutturare in forma teatrale i luoghi di riunione come il bouleuterion, si iniziò a pensare alla realizzazione di un teatro di Dioniso permanente in pietra; sogno che poté avverarsi solo con Licurgo fra [5] il 336 e 323 a.C. . Il teatro era ormai un organismo architettonico completo che si definiva attraverso una gradinata scavata nella roccia (koilon) formata da file di gradini di pietra alti 35cm e larghi 78; il primo gradino in basso segnava la circonferenza dell'orchestra (pòdion) e conteneva seggi di riguardo (trònoi) con schienali e bracciali (nel teatro di Dioniso ve ne erano 77, riservati alle autorità pubbliche e religiose, i pochi rimasti sono di età romana). L'insieme della gradinata raccoglieva il resto degli spettatori, poco meno di 17.000 nel grande teatro di Dyoniso, ed era attraversata da un gradino più largo degli altri detto diàzoma, il quale aveva la funzione di dividere il koilon in due sezioni, una nella parte superiore, una in quella inferiore. Per favorire ingresso, uscita e sistemazione ai posti, erano state ricavate delle scalette (klimakes) che dividevano il koilon in più spicchi o settori verticali detti kerkidès. Quanto all'orchestra essa era di forma circolare (così è rimasta nel teatro di Epidauro), il diametro era piuttosto ampio (24 m nel teatro di Dioniso), il pavimento era inizialmente di terra battuta; in seguito, in età ellenistico-romana venne pavimentato in marmo, e al centro era posto l'altare del dio. Il teatro di Epidauro in Grecia Fra koilon e skené vi erano degli spazi a corridoio larghi circa 5 metri (pàrodoi), attraverso i quali faceva ingresso il pubblico per recarsi ai sedili dell'auditorio, ma anche il coro per sistemarsi nell'orchestra. Nel III secolo i due ingressi furono chiusi da due porte monumentali (pylones); una è rimasta ad Epidauro che, sembra, aveva inaugurato l'uso [6] dovuto a motivi puramente sacrali: servivano, infatti ad impedire agli animali di entrare nello spazio sacro del teatro . Per quanto riguarda l'ambiente scenico, è possibile pensare che esso si componesse, anche durante il periodo in pietra dei teatri, di non pochi elementi lignei, anche se questi dovevano avere solo valore decorativo (pìnakes), formati da [7] pannelli di varia grandezza dipinti, come dimostrano le iscrizioni del teatro di Oropos , collocati nei tyromatao negli intercolumni del porticato del proscenio. Gli attori recitavano su di una piattaforma di legno inquadrata da due avancorpi laterali o parasceni (paraskenia), che potevano essere del tipo più semplice o massiccio (come nel teatro di Dyoniso ad Atene o ad Iatas in Sicilia, dove ne restano importanti resti in pietra) o del tipo colonnato, testimoniato su attraverso la spettacolarizzazione dei testi biblici. Parallelamente al teatro profano. Tra i teatri greci di cui rimangono notevoli testimonianze vi sono il teatro di Dioniso ad Atene. sopravvive la tradizione di giullari. ad una nuova forma di teatro. le interroga sulla loro ricerca e rivela la . I luoghi teatrali nel Medioevo A partire dal V secolo la disapprovazione cristiana per gli spettacoli pagani (talvolta licenziosi) produce leggi contro ogni forma di spettacolo e provoca la sistematica dismissione degli spazi teatrali. di Ostia. con trasformazioni architettoniche e cambiamenti di destinazione spesso irreversibili. L'uso della scena diventa più complesso per l'uso di macchinari teatrali. a partire dal X secolo è la Chiesa stessa a dare vita. in questo caso di parla di theologeion e nel piano dell'orchestra. attraverso un corridoio sotterraneo o scala di Caronte (come nel teatro di Priene o di Siracusa). Inizialmente si tratta solo di un adattamento delle scritture. con l'ampliamento della parte dialogica ai fini di una breve rappresentazione. i teatri di Lecce. per recitare la parte di un dio. di Tindari. La facciata della scena viene innalzata a numerosi piani e decorata. di Teramo. dialogo drammatizzato cantato e rappresentato da tre diaconi che fingono le tre marie al sepolcro e da un quarto che finge l'angelo che le accoglie. L'attore si muoveva su di una piattaforma (logeion) larga poco più di 3 metri. di Verona. di Spoleto. ma non dalla cessazione di ogni attività spettacolare. mentre il velario. di Epidauro. È il caso. infatti. per apparizione dell'oltretomba. Compare il sipario. con una rappresentazione tragica (forse Ifigenia in Tauride) a figure rosse. di Fiesole. di Segesta. Essi si esibiscono su un semplice banchetto (da qui il nome saltimbanco) che trova spazio nelle taverne.C. di Pozzuoli. di Efeso e di Hierapolis in Asia Minore. finalmente autonomo. proscenio.-390 a. di Helvia Recina a Macerata di Carsulae. del Quem Quaeritis. di Delfi. I più fortunati vengono assunti nelle corti. Tra i teatri romani di cui sopravvivono resti notevoli vanno ricordati quello di Pompei (di forme ancora molto vicine a quelle greche). Essi. sul [8] tetto della scena. di Sabratha e Leptis Magna in Libia.C. nelle piazze e nelle strade delle città. apportandovi alcune modifiche essenziali. di Arles e di Orange in Francia. che durante la rappresentazione si abbassa in un apposito incavo. apparivano anche in alto. di Merida e Sagunto in Spagna. quello di Marcello a Roma. giocolieri e menestrelli. Il teatro nella Roma antica Il teatro antico di Taormina Il teatro grande di Pompei Gli antichi Romani utilizzano il modello del teatro greco.. inoltre. di Volterra. detto del Gruppo di Konnakis.un frammento di vaso del 360 a. del 55 a. Il primo teatro ad essere costruito interamente in muratura nella città di Roma è quello di Pompeo. Questo permette all'edificio del teatro. e sono collegate alla scena con loggiati laterali. di Siracusa. di Ercolano. fino a diventare frons scenae.C. di Trieste. una collocazione più flessibile e di dotarsi di una facciata esterna ornata e monumentale. Nonostante l'opposizione della Chiesa. o permanentemente o in occasione di feste e banchetti. viene utilizzato per riparare gli spettatori dal sole. Il Medioevo è dunque caratterizzato dalla mancanza di edifici teatrali appositamente costruiti. ad esempio. di derivazione navale. che ha luogo davanti all'altare della chiesa. Le gradinate semicircolari della cavea poggiano ora su archi e volte in muratura. di Napoli. di Bosra in Siria. di Taormina. usando come entrate ed uscite le porte della recinzione frontale di essa e. che dal XIV secolo vedono tutta la cittadinanza partecipare all'allestimento degli imponenti drammi ciclici. tanto che la chiesa non riesce più ad ospitarle. Le sacre rappresentazioni diventano sempre più vaste e sfarzose. piazza. a Mons. cortile. poi presso l'altare o accanto ad un simulacro di sepolcro nella chiesa romanica. Ulteriori ampliamenti portano alla realizzazione delle sacre rappresentazioni. Grandi allestimenti sono le passioni nei centri mercantili del nord Europa. La scena cinquecentesca Teatro Olimpico di Vicenza: le scene lignee originali di Vincenzo Scamozzi sono visibili oltre la porta regia del proscenio disegnato da Andrea Palladio Progetto del teatro di Sabbioneta di Vincenzo Scamozzi .resurrezione di Cristo. usato per apparizioni. sala) all'edificio teatrale stabile. per i quali le varie gilde cittadine costruiscono luoghi deputati sempre più maestosi e carri allegorici. a Valenciennes. epifanie. specie a Firenze nelle chiese d'oltrarno. giardino. Tra la fine del Medioevo e il primo Rinascimento si registra un aumentato interesse per il teatro. è più propriamente quello del presbiterio. Il teatro nell'epoca moderna Nel XVI secolo assistiamo al passaggio da un luogo provvisoriamente adibito a sede di spettacoli (chiesa. Lo spazio scenico della rappresentazione. i cui episodi vengono rappresentati in diversi luoghi all'interno delle cattedrali: ogni cappella laterale. il "ponte" che sovrasta questa recinzione. ogni angolo della chiesa può diventare uno dei luoghi deputati (da cui l'espressione odierna) alla messinscena. ascensioni o discese di personaggi sacri. ad esempio a Lucerna. in Italia. Questo dialogo si svolgeva dapprima presso lo spazio occidentale della chiesa carolingia. Si passa così al sagrato antistante l'edificio di culto e poi alle piazze e alle strade della città. ogni spazio tra due colonne. dovuto inizialmente al successo delle rappresentazioni religiose. edificata per volere di Alvise Cornaro ed utilizzata per rappresentazioni teatrali (vi si svolsero le prime rappresentazioni di alcune opere del commediografo Ruzante). adattata nel loggiato dei cortili. Realizzata probabilmente in due tempi diversi dal 1524. all'insegna non più della staticità. una scena che si sviluppa nel senso della larghezza e contrappone al simbolismo romano di quella peruzziana. voleva essere una rievocazione della scena classica. con gradinate interne laterali appoggiate alle pareti e palcoscenico all'antica con porte coperte da tendaggi per la rappresentazione del Poenulus di Plauto. uno nel senso della larghezza. una codificazione nelle canoniche tre scene prospettiche (comica. Il progetto è del pittore e architetto Giovanni Maria Falconetto. tragica. La scena era dunque temporanea. Questa sistemazione era naturalmente provvisoria e veniva smontata alla fine della festa. Bernardo Buontalenti che negli anni novanta progetta grandi scenografie illusionistiche per il teatro stabile degli Uffizi. in cui si giustappongono due piani scenici. realizzato in legno. mancando ancora una sede apposita. Dopo la diffusione dello spazio prospettico e la creazione di un ambiente unitario. La scenografia si definisce nel senso della profondità. nell'inquadramento della veduta tramite un prospetto scenico. venne a determinarsi. La Loggia con le sue decorazioni costituisce una novità: è il primo tentativo di realizzare quel teatro all'antica vagheggiato da Cornaro e teorizzato poi da Palladio e Scamozzi. Gli spettatori potevano essere disposti in due modalità: o con una gradinata di fronte al palco o con tribune laterali per le donne e panche centrali per gli uomini con un palco sopraelevato per la principale autirità della festa. satirica) che riprendono in senso moderno la concezione scenica di Vitruvio nel Trattato sopra le scene del II libro dell'Architettura pubblicato nel 1545 da Sebastiano Serlio. La Loggia Cornaro Tra le espressioni della cultura rinascimentale del teatro è la Loggia Cornaro a Padova. fra il 1520 e il 1540. dove venivano usate prevalentemente tendaggi che venivano aperti e chiusi durante le entrate e le uscite degli attori. il cui punto di fuga era posto ad una altezza determinata che coincideva con la visione perfetta del principe seduto al centro della sala. e realizzata da Vincenzo Scamozzi dopo la morte del maestro. in particolare a Vitruvio. in una serie di allestimenti per committenze papali o signorili determina una tipologia a piazza più via. sia pure in modo effimero. era annessa all'Odeo Cornaro. La scenografia moderna è nata: dallo sperimentalismo dei primi decenni del secolo si giunge ad una scena di virtuosismo prospettico sul piano della profondità. che il colto mecenate aveva voluto come sede di incontri letterari e musicali. ed uno nel senso della lunghezza che organizza edifici figurati sulle quinte e sul fondale. il culmine della scena manierista e già pre-barocca lo raggiunge un allievo del Vasari. palazzo Riario. unendo alla tradizione della scena monumentale romana (l'inquadramento del proscenio ad arcate) l'esperienza della scena prospettica di città. "una strada lunga fiancheggiata da edifici". Aristotele da Sangallo realizza a Firenze. dove gli attori recitavano nello spazio della loggia colonnata che. Queste esperienze vengono accolte e sintetizzate da Giorgio Vasari fra 1542 e 1565. un realismo fiorentino. Uno dei primi teatri interamente costruito fu fatto a Roma nel 1513 per il possesso pontificio di Leone X. determinava la disposizione teatrale di un interno. collocato in una sala per feste durante cerimonie dinastiche o nell'ambito del carnevale. con un'accentuazione di piani lunghi sfuggenti a tre fuochi per tre distinte vie inaquadrate dagli archi.Durante il Rinascimento cinquecentesco. Era realizzato sulla piazza del Campidoglio dalla fabbrica dei Sangallo e aveva decorazioni interne ed esterne di Baldassarre Peruzzi ed altri pittori: il nome con il quale lo si ricorda è teatro sul Campidoglio. per una committenza privata a quella fiorentina per la committenza principesca di palazzo Vecchio. a Roma. dell'illusionismo ottico-luministico. completamente inquadrata in un prospetto con funzione di cornice e in grado di mostrare visioni sceniche multiple ad ottica variabile. attento alla realtà urbana. spesso nei cortili dei palazzi nobiliari i cui proprietari erano proprio i principali fruitori (nonché spesso attori e sceneggiatori) di questi spettacoli. dall'esperienza veneziana della Talanta. su apposito palco. di impianto classico. una scena prospettica di città resa illusionisticamente dalla giustapposizione di piani figurati in una prospettiva centralizzata (quinte e fondale). Peruzzi fra 1525 e 1536. infine. erano generalmente tenute all'aperto. che si ispirò ad esempi classici. che dispone edifici costruiti in legno praticabili dagli attori nella zona di proscenio. in quello del realismo antiquario e urbanistico. nella cultura del circolo umanistico di Pomponio Leto. . autore della cavea del teatro. ma del dinamismo scenico. mentre sul piano della pratica costruttiva trovano la grande realizzazione monumentale permanente in legno della scena del Teatro Olimpico di Vicenza (1585) abbozzata da Andrea Palladio. ma aveva un'importanza considerevole dal punto di vista strutturale. in quanto. Sul finire del secolo la scenografia trova. La definizione della prassi della scena prospettica di città trova il suo fertile terreno nell'attività romana di Peruzzi e fiorentina di Aristotele da Sangallo. le rappresentazioni teatrali. sul piano teorico. Ad esempio. nel primo decennio del Cinquecento. A Firenze. il Teatro Olimpico dopo la morte di Palladio fu completato nel 1585 da Vincenzo Scamozzi (1548-1616). L'attore elisabettiano recitava in mezzo. restando a ridosso dell'edificio). mentre i loggioni derivano dalle balconate interne della locanda. l'unico a conservare intatte le scene originali. coperto e urbanisticamente autonomo. Ingegnosamente ricavato all'interno di preesistenze medievali. Ricavato in origine dai circhi dell'epoca per le lotte tra orsi o tra cani oppure dagli "inn". essi conservarono molto dell'antica semplicità. spesso circolare e dotata di un'ampia corte interna chiusa tutt’intorno ma senza tetto.Il Teatro Olimpico e il teatro di Sabbioneta Il primo teatro stabile coperto dell'epoca moderna è generalmente considerato il Teatro Olimpico di Vicenza di Andrea Palladio (1508-1580). il primo edificio teatrale dell'epoca moderna appositamente costruito per ospitare un teatro (stabile. pensate inizialmente per un'unica rappresentazione (l'Edipo tiranno sofocleo) ma poi rimaste in loco e giunte miracolosamente intatte ai giorni nostri. Un esempio di teatro dell'epoca elisabettiana è costituito dalla ricostruzione del Globe Theatre utilizzato dalla compagnia di Shakespeare. Quando la locanda o il circo divennero teatro. provvisto cioè di un suo esterno): il teatro all'italiana commissionato dal duca Vespasiano Gonzaga per la piccola città ideale di questi. basati sull'interpretazione filologica del trattato De architectura di Vitruvio e sull'indagine diretta dei ruderi dei teatri romani ancora visibili all'epoca. tra il 1588 e il 1590. l'edificio teatrale consisteva in una semplice costruzione in legno strutturale o in pietra. alla luce del sole. non davanti alla gente: infatti il palcoscenico si "addentrava" in una platea che lo circondava da tre lati (solo la parte posteriore era riservata agli attori. Il celebre architetto veneto riportò in questa sua ultima opera gli esiti dei propri lunghi studi sulla struttura del teatro classico. Il teatro dell'epoca elisabettiana Palcoscenico del Globe Theatre di Shakespeare (ricostruzione) Quando nel Cinquecento a Londra sorsero i primi teatri fuori dalla City. Vincenzo Scamozzi realizzò pochi anni dopo. Tale corte diventò la platea del teatro. poco o nulla mutò dell'antica costruzione: le rappresentazioni si svolgevano nella corte. nonostante interventi di restauro novecenteschi poco rispettosi dell'architettura originaria. Come nel Medioevo. Sabbioneta in provincia di Mantova. Il teatro è tuttora utilizzato per rappresentazioni classiche e concerti. il quale realizzò le notevoli scene lignee a prospettiva accelerata. il pubblico non era semplice spettatore. Forte di questa esperienza. locande economiche di provincia. fra quelli oggi esistenti . concentrandosi in particolare nella problematica operazione di ricostruire l'imponente scenafronte del teatro romano (di cui non erano rimaste testimonianze visibili). Ad oggi il teatro di Sabbioneta è perfettamente restaurato ed utilizzato ancora come luogo di spettacolo. Il "Teatro all'italiana" tra Seicento e Ottocento Il Teatro San Carlo di Napoli. il più antico teatro d'opera europeo. ma partecipe del dramma. poi diventate nel corso del XVII secolo Accademie gestivano i nuovi spazi come il Teatro della Pergola dell'Accademia degli Immobili o il Teatro del Cocomero (oggi Teatro Niccolini) dell'Accademia degli Infuocati o quello detto di via dell'Acqua gestito dall'Accademia del Vangelista. gli spazi di servizio aperti (per le varie macchine sceniche) si moltiplicano così come le scenografie si avvicinano al gusto barocco imperante con artisti del calibro di Ferdinando Galli Bibiena. in particolare Venezia dove le famiglie nobiliari si offriranno di gestire questi spazi nuovi e redditizi. il La Fenice di Venezia (1792. In questo nuovo frangente il teatro continua a modificarsi rendendosi più complesso: le gradinate sono abolite. il San Samuele e il Teatro San Benedetto. il Teatro Massimo di Palermo (il più grande d'Italia e il terzo d'Europa). il Teatro della Pergola di Firenze (il primo a introdurre la struttura a palchi sovrapposti). il Carlo Felice di Genova (1828. dove si trovano poco distanti l'uno dall'altro come il Teatro Sant'Angelo. con l'arrivo dei comici italiani adibì degli spazi come l'Hotel de Bourgogne e quello del Teatro della Pallacorda per queste nuova tipologia di spettatori. la sala prende una forma oblunga. cioè il teatro esce dai Palazzi nobiliari e dalle corti per diventare il luogo dove si può entrare mediante il pagamento di bollettini. il Teatro Regio (1740. anche se il vero centro delle rappresentazioni amate dal popolo rimanevano i teatri della Foire. questa novità apre la fruizione dello spettacolo ad un pubblico più vasto spesso. . con la pianta della sala a forma di ellisse troncata perpendicolarmente all'asse maggiore. Parigi. ad un pubblico popolare.Durante il Seicento e il Settecento nascono i teatri gestiti da privati. I teatri pubblici sconvolgeranno anche i percorsi spettacolari delle città al tempo del barocco. per sfruttare meglio lo spazio ma anche come segno di differenziazione tra le classi sociali. il figlio Antonio o Giovan Battista Piranesi. non più cortigiani ma anche borghesi e popolari. Sulle pareti si sviluppano numerosi ordini di palchi che le coprono dal suolo al soffitto piano. il Teatro alla Scala di Milano. il Teatro San Giovanni Grisostomo. con il pavimento a piano inclinato (platea) e le pareti verticali sulle quali si aprono più ordini di palchi. Anche altre città sia italiane che straniere furono influenzate dalla nascita di questa nuova industria. Con il teatro Apollo e Argentina di Roma si afferma il tipo nuovo del teatro italiano. Il Teatro alla Scala di Milano. fondato nel [9] 1737 . come nel caso della Commedia dell'Arte. patrimonio UNESCO). parzialmente distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e riaperto nel 1991). ad esempio le Confraternite fiorentine. Tra i più famosi esempi di teatro all'italiana figurano il San Carlo di Napoli (il primo teatro lirico in Europa. in particolare le famiglie Grimani e Vendramin costituirono una rete di spazi spettacolari concentrati nell'ansa del Canal Grande che va da Piazza San Marco al Ponte di Rialto. distrutto da un incendio nel 1934) e il Carignano di Torino. nonostante la situazione ancora legata alla concentrazione degli eventi spettacolari presso la corte. Il Teatro Massimo di Palermo. sale conferenze e ristoranti. si identifica con il palcoscenico che in realtà ne è un elemento. skené) è quel luogo in cui si svolge un evento spettacolare. Tipico esempio è l'Opéra di Parigi (1861). è definito da tre pareti eventualmente dotate di quinte. cercano di dare una risposta alle nuove esigenze espresse dai professionisti che vi lavorano.bruciato nel 1836 e 1996 e inaugurato "com'era e dov'era" nel novembre del 2004). che si può applicare al palcoscenico quanto alle tensostrutture utilizzate per i concerti o per gli spettacoli all'aperto. e dando uno sviluppo considerevole agli ambienti di rappresentanza. dove l'ampiezza della sala può essere modificata con delle pareti mobili. Palco è un termine più generico. cambiandone l'altimetria. dove accanto a due sale teatrali di diversa grandezza. Quando è definito architettonicamente da un edificio teatrale. Alla fine del Settecento in Francia venne modificato lo schema italiano accorciando la sala. Spazi scenici Palcoscenico: all'interno di un teatro. un edificio dove sia la platea sia lo spazio scenico erano montati su piani mobili per ottenere nello stesso edificio tre disposizioni differenti: arena. ricostruito in stile neobarocco nel 1875. Un altro problema affrontato in questo periodo è la corrispondenza tra i generi teatrali ed il luogo in cui essi vengono rappresentati: in una sala di prosa non c'è abbastanza spazio per mettere in scena un melodramma. è chiamata proscenio. Nel 1927 Walter Gropius elabora il progetto per il mai costruito Totaltheater. scale. e nel 1963 al teatro di Limoges. ma in funzione della sola rappresentazione. più vicina al pubblico. così come un dramma in prosa che si svolge in una sola stanza. e una quarta 'parete aperta' delimitata in alto e ai lati dal boccascena. Lo sfarzo della sala all'italiana si riduce in favore di una visione più razionale e pragmatica dello spazio teatrale. saloni. Lo spazio scenico o scena (dal greco ςχηνή. della Casa della Cultura di Grenoble e del Barbican Arts Centre di Londra. e teatro greco. come avveniva nella sala all'italiana attraverso l'uso dei palchetti e dei diversi ordini di gallerie. ve ne sono numerosissimi altri esempi in tutte le città d'Italia. È questo il caso dell'Opera House di Sydney. La medesima tendenza all'unificazione si può riscontrare nel rifiuto di suddividere il pubblico in classi sociali. biblioteche. La seconda metà del secolo vede la progettazione. che separa nettamente lo spazio dell'attore da quello dello spettatore. Il concetto della variabilità della sala è stato ripreso nel 1944 allo Stadteater di Malmö. con l'aggiunta di gallerie in ritiro e della copertura a volta. Nasce la consapevolezza che il teatro non deve essere costruito in omaggio alle richieste del pubblico. Già nel 1907 l'architetto Max Littmann realizza al Grossherzogliches Hoftheater di Weimar il primo proscenio variabile. troviamo sale cinematografiche. e la parte terminale. In molti teatri del Novecento si ha un ritorno alla struttura classica ed elisabettiana con l'abolizione dell'arco scenico. come vestiboli. musei. più che di edifici prettamente teatrali. ecc. Le crescenti possibilità della tecnologia hanno permesso di attuare soluzioni innovative. in genere è composto da tavole di legno. . grazie al quale lo spazio della rappresentazione può essere ingrandito o rimpicciolito a seconda delle esigenze drammaturgiche. sala con arco scenico. Il teatro nell'architettura contemporanea L'Opera di Copenaghen Il teatro dell'Opera progettato da Alvar Aalto a Essen Gli architetti che nel XX secolo progettano edifici teatrali. può risultare grottesco se rappresentato nell'enormità di un teatro lirico. di grandi poli culturali. ha uno sviluppo verticale pari o superiore all'altezza del boccascena e solitamente ha una superficie pari allo spazio usufruibile sul palcoscenico. Questo elemento può essere di stoffa libera.. metallo. Questa risultava quindi divisa in due. Nel teatro occidentale Teatro greco Non esiste un corrispettivo di palcoscenico nel teatro greco: l'azione scenica si svolgeva infatti nell'orchestra. La torre scenica. ovunque si trovasse a presentare i suoi spettacoli. Principalmente venivano costruiti con assi di legno. Lo smaccato gusto per la spettacolarità contribuì ad un maggior impegno nel campo della scenotecnica: con l'evolversi di questa. etc. Precedentemente nel teatro greco gli attori recitavano nell'orchestra (lo spazio semicircolare circondato dalle gradinate). e la loro disposizione era differente a seconda della rappresentazione: per dare continuità spaziale alla stessa. fece sì che non solo il palcoscenico diveniva luogo dell'azione scenica: quest'ultima poteva spostarsi anche in mezzo al pubblico.. cui i drammi liturgici facevano riferimento. ha la forma di una V. è quella parte di teatro posta dietro l'arco scenico.. per cui le prime costruzioni di palcoscenici si ebbero principalmente ad opera di confraternite che si incaricarono di preparare gli allestimenti per gli spettacoli. la quinta è di colore nero uniforme. la mancanza di un teatro come genere di intrattenimento ma come rappresentazione legata quasi essenzialmente al dramma sacro. In genere costituito di tavole di legno. avendo una valenza di servizio. Solo successivamente. Generalmente. Di quinte sul palco ne vengono abitualmente poste più d'una. Peter Brook definì lo spazio scenico del suo teatro come lo spazio all'interno di un tappeto. all'interno di un edificio teatrale. appeso al soffitto o in graticcia. dall'alto fino al palco. gli attori poterono servirsi di essa come di uno spazio utile all'azione scenica. Negli anni '70. sulla scia delle tappe della Via Crucis. in questo caso viene chiamata quinta armata e viene assicurata al piano del palco con chiodi o viti. ovvero di un cinque in caratteri latini.) o di stoffa colorata (dipinta. . Tuttavia. Lo spazio scenico utilizzato dal teatro di strada sono i marciapiedi e le piazze delle città. Tappeto: è lo spazio scenico della danza contemporanea. utilizzando veri e propri tappeti per delimitarlo. simmetricamente in uno o più ordini e vengono usate dai tecnici e dagli attori per nascondersi al pubblico durante gli spettacoli (da qui l'espressione "dietro le quinte") ed entrare in scena quando opportuno.. i palcoscenici si arricchirono di botole ed ingranaggi per consentire rudimentali ma funzionali trucchi scenici. ed ognuno di essi afferiva ad una mansiones. delimitandolo lateralmente. Il palcoscenico (o palco) è l'elemento della scena sopra cui si svolge l'azione teatrale. con l'introduzione della skené e con l'inizio dell'utilizzo di essa come elemento scenico. se utile o se lo scenografo e il regista lo ritengono appropriato. semi-trasparente. solo saltuariamente in legno. Prende il nome dal tipico telaio in legno che la tiene tesa nel caso questa sia una quinta armata. che percorre verticalmente una porzione di spazio scenico. era nell'orchestra che il canto e la danza Teatro romano Con l'introduzione del proscenio (proscaenium) come elemento architettonico in epoca romana. Teatro medioevale Il teatro medievale spostò le rappresentazioni lontano dai luoghi deputati. gli attori possedevano un luogo unico dove rappresentare l'azione scenica grazie alla scomparsa del coro.) e utilizzata come vera e propria scenografia. Alla sommità della torre scenica sono posti uno o più piani di ballatoio e il graticcio. di solito costituito da un tappeto di linoleum nero. Vista da dietro. elementi fondamentali per la movimentazione e il sollevamento in coperta delle scene. etc. La Quinta (nel teatro occidentale contemporaneo) è un termine teatrale col quale si usa definire la striscia. Il palcoscenico nasce con la costruzione degli antichi teatri romani. i palcoscenici erano spesso disposti in circolo o in linea retta. proprio perché mentre l'elemento verbale restava relegato alla skené. infatti. ma può essere di diverso materiale (legno. solitamente di stoffa. Quest'ultima altro non era che una specie di "tappa" del dramma rappresentato. Poteva essere dotato di una botola. o fissato ad una struttura portante. Il palcoscenico era costituito spesso in pietra. nella terminologia teatrale. Successivamente fu lastricata e dotata di un canale per lo scolo delle acque meteoriche denominato. Il compito di fornire l'etimologia a termini di danza scenica è stato assunto proprio dal termine che indicava il protagonista che si muoveva nell'orchestra. Nel teatro classico l'antefatto. Eredità etimologica Il termine orchestra. kóros). Orchestra (ορχήςτρα. con tutte le sue innovazioni e la rottura di schemi e tradizioni consolidate. è il termine usato per indicare quella parte del teatro antico. La sua posizione era alla base della cavea (kôilon). ecc. euripo e di un altare.Il Teatro alla Scala di Milano con la sporgenza della torre scenica (il parallelepipedo in alto sulla destra. Quindi è. ad escogitare stratagemmi. non rispettando più la continuità temporale dell'azione. conserva nella lingua italiana accezioni emancipatesi dall'originario significato collegato alla danza. come l'alterazione della luce scenica o del tono recitativo. l'ara di Dioniso. per rappresentare all'improvviso.[1] . orchéstra). o uno stato. cioè il coro (coreutica. grazia ad una serie di riferimenti indiretti. Da un punto di vista teorico. l'antefatto. Lo spazio dedicato all'orchestra si ridusse nel teatro ellenistico e in quello romano. già nelle prime scene l'antefatto. dal quale prende spunto l'episodio iniziale di un dramma. importantissima nel teatro classico. l'autore. affinché lo svolgimento dell'episodio gli appaia comprensibile. di forma circolare (o. venisse [1] ricoperta da stuoie. seppur svolta in modo graduale e improvvisa. Tra gli esempi più noti. nella drammaturgia è una situazione. abitualmente. Il suo nome deriva dal greco ορχήομαι (orchéomai. o [1] comunque si rivela un'esposizione chiara e esaustiva. ad esempio Teatro alla Scala di Milano recentemente restaurata da Mario Botta. coreografia. con il suo derivato orchestrare. parallelamente all'aumento degli edifici scenici e al declino del ruolo drammaturgico affidato al coro. basti pensare alle opere di Arthur Miller e di Diego Fabbri. danzare). L'accesso dei coreuti allo spazio delimitato dall'orchestra avveniva attraverso due corridoi laterali scoperti denominati parodoi (πάροδοι). per antonomasia. si ricordano l'antefatto nelle Supplici di Eschilo svelato dal coro delle Danaidi. tende. lo spettatore dovrebbe essere al corrente dell'antefatto. Il teatro moderno. a frapporsi così tra gli spettatori disposti sulle gradinate e la scena (ςχηνέ. a svelare. il che può porre dei problemi estetici nel caso di restauri antichi. a sinistra vi è l'ellisse dei camerini) Nei teatri moderni. o viene espresso sotto la forma di un racconto assegnato al coro. la proposizione dell'antefatto. è ancora molto usata nel Novecento. il thymele (θυμέλη). Inizialmente l'orchestra era realizzata in terra battuta ed è probabile che. semicircolare) dedicata ad ospitare l'esibizione del coro (χόροσ. Antefatto. preformato. durante le rappresentazioni. solitamente. a sottolineare come l'esibizione scenica del coro. talvolta. skené). nel teatro romano. comprendesse anche la danza oltre che recitativi e musica (azione orchestica). in architettura. la torre scenica richiede volumi molto grandi. mentre nell' Aulularia di Plauto è il Lare domestico a spiegare i precedenti che precostituiscono l'avvio della commedia. Comunque. sempreché gradisca rispettare i canoni della tradizione.). mansion. La platea si trova generalmente nei teatri o nei cinema ed è la superficie della sala antistante il palcoscenico. Oltre al fine ornamentale. L'arco scenico finemente decorato del Teatro La Fenice di Venezia.Anche nella cinematografia si usa la rievocazione de passato che scopre l'antefatto della vicenda: è il cosiddetto flash-back. nel caso di carri mobili) sui . dunque. ossia la sala del teatro dal luogo di azione. in occidente. Il concetto di platea come spazio riservato allo spettatore nacque. nella platea. quando le rappresentazioni sacre si spostarono dall'interno delle chiese ai piazzali ad esse antistanti: l'utilizzo di veri e propri palcoscenici (denominati. Oltre a separare il palcoscenico dalla platea. Il martirio di Sant'Apollonia. Nei cosiddetti "teatri all'italiana". l'arco scenico ha una costante di rilievo nell'acustica generale del teatro. nel Medioevo. dove sono disposte le poltrone per il pubblico. di Jean Fouquet. a seconda del luogo. È frequentemente contrapposta alla galleria o ai palchi. Da notare come l'azione si svolga di fronte alle mansion e. generalmente in muratura. l'arco scenico è un elemento architettonico che può assumere varie forme e può essere costruito con diversi materiali. loci deputati o pageant. l'arco scenico è il grande arco situato nella parte superiore del palcoscenico e che ne delimita lo spazio incorniciandolo e separandolo da quello destinato agli spettatori. la cui forma ricalcava. per via della migliore visuale. Veduta aerea di una platea Nel XIX secolo. Inizialmente. inizialmente. Ad aumentare la scissione intervenne l'utilizzazione della corrente elettrica. l'utilizzo della platea anche come luogo dell'azione scenica: in tal senso. esso era denominato orchestra e fungeva da spazio di azione del coro. per ragioni sceniche e di spazio. la scena si configurava come una visione di un interno borghese. mentre a Roma. quella dei teatri classici adattandone le componenti strutturali alle esigenze moderne (nello specifico. la platea era costituita da uno spazio con panche e tavoli. tra i quali si svolgevano le più disparate attività senza un collegamento con le rappresentazioni teatrali: sovente vi si potevano svolgere danze. azzerando la possibilità di interazione tra i soggetti in essa presenti e catalizzando l'attenzione sulla scena. . utilizzata dal popolo come luogo di visione ma senza l'ausilio di posti a sedere: questi.quali si svolgeva l'azione scenica. non utilizzò la platea come spazio per lo spettatore: il teatro greco e latino. erano riservati al pubblico più abbiente. Il teatro medievale prevedeva. Con la costruzione dei primi teatri. L'avvento del teatro all'italiana determinò una convenzione teatrale che venne adottata anche nei secoli successivi alla sua realizzazione. inoltre. destinando la platea a solo luogo di fruizione. le stanze dei palazzi signorili). dal 1600 in poi: la configurazione della platea come spazio dedito all'accoglimento del solo pubblico. alcuni documenti riportano che alcuni attori percorrevano per plateas lo spazio riservato agli [2] spettatori. preceduto dal dibattito settecentesco sul ruolo sociale del teatro e delle sue componenti. denominato platea. presente nei palchi che circondavano il palcoscenico. di norma costituito da fasce del popolo (dopo l'apertura dei primi teatri pubblici) che non potevano pagare un palco. teso alla rivalutazione e riscoperta dei classici greci e latini. che fungevano da "salotto" per i ricevimenti e la vita sociale delle classi più agiate. banchetti e feste. persa l'importanza drammaturgica di questo elemento. prevedeva che il pubblico seguisse lo svolgimento del dramma nello spazio antistante ai luoghi deputati. ma era uno spazio destinato sia alla rappresentazione che alla fruizione dell'evento teatrale. prendevano posto direttamente sul palcoscenico accanto agli attori. staccò completamente il luogo dell'azione da quello dello spettatore: incorniciata dall'arco scenico. oramai provvisto di apposite poltrone e. non diedero troppa importanza alla platea né come luogo d'azione scenica né come spazio per la fruizione. spostando così il luogo della rappresentazione. predisposti in linea retta o circolare. dal latino "ampio [1] spazio". che poteva permettersi di pagare la comodità della seduta. Alcuni ospiti d'onore. Nel teatro elisabettiano questa era composta da una pavimentazione in terra battuta o pietra. ceduto alle classi abbienti che potevano permettersi di pagare il biglietto. Va da sé che la platea non rappresentava ancora il luogo preposto per lo spettatore. I primi teatri rinascimentali. in qualche modo. che permise lo svolgersi delle rappresentazioni con il buio totale in platea. Il Rinascimento italiano. rimase unicamente come retaggio dei teatri greci. infatti. infatti. Tale pratica non era desueta nemmeno tra i palchi. la platea andò configurandosi sempre più come luogo destinato all'accoglienza di coloro che assistevano allo spettacolo. risolvevano lo spazio teatrale antistante la scena in maniera diversa: nella Grecia antica. l'avvento del teatro naturalista. la platea rimane. Molti lamentano il fatto che l'importanza data dall'industria agli incassi abbia diminuito l'attenzione data al film come forma d'arte. al teatro o allo stadio. come Box Office Mojo. Questa può essere misurata in termini di numero di spettatori o di denaro ricavato dalle vendite. Il termine è spesso utilizzato. in inglese e ormai anche nel linguaggio giornalistico. il box office) è il luogo in cui vengono venduti i biglietti per l'ingresso ad un evento pubblico. sia essa un film o uno spettacolo teatrale. come sinonimo dell'entità economica di una produzione. come spazio anche per l'azione scenica. Box Office vuol dire scatola chiusa. in media. Il termine è spesso associato al successo che ha l'evento (di solito nel cinema) o. anche una persona. Ci sono molti siti internet che controllano gli incassi dei botteghini. tuttavia. prevedette la possibilità di recitazione in platea. in senso figurato. nell'immaginario collettivo e per questioni legate alla praticità. Hawaii. . il luogo di accoglimento del pubblico assieme alle balconate. La costruzione della stessa è soggetta alle leggi sull'edilizia che ne stabiliscono. Oggigiorno. Il botteghino (o.Sala teatrale di un moderno teatro Nel corso del XX secolo nuove forme di spazio teatrale vennero progettate. gradinate e palchi. tuttavia. specialmente al cinema. configurando quest'ultima. alcune delle quali sprovviste di platea: la drammatizzazione di alcune opere. Un botteghino a Maui. nel contesto dell'industria cinematografica. il successo economico di un film è molto influente per la produzione dei lavori futuri. come agli albori. L'analisi di tali guadagni è spesso importante per l'ambiente di produzione e per l'interesse del pubblico. numero di posti e materiali da utilizzare. inoltre. essendo di ampiezza ed altezza maggiore rispetto ai normali palchetti. Nella Roma antica in origine era quella parte nascosta degli anfiteatri dove erano collocate le gabbie delle fiere. se la cavea è di forma ellittica. Non era comunque l'unico posto ove i regnanti potevano sedere a teatro: spesso la barcaccia o i palchi di proscenio. era distinta in ”ima”. in seguito viene a denominare lo spazio destinato al pubblico. La cavea poggiava sopra le volte dei vomitoria. è di norma situato sopra il primo ordine di palchi e. Nella maggior parte dei casi. e la plebe. L'aggettivo "reale" indica la sua funzione: essendo la struttura del teatro all'italiana pensata per rispecchiare l'ordine sociale che utilizzava il teatro come salotto. Posto frontalmente al palcoscenico. il palco reale accoglieva il monarca e i componenti della famiglia reale quando questi presenziavano alle rappresentazioni. le categorie intermedie. dove prendevano posto gli spettatori per assistere alle rappresentazioni o ai giochi. in cui prendevano posto rispettivamente i ceti dei rango senatorio (in prima fila) e di rango equestre.La divisioni in settori della cavea al Colosseo La cavea è l'insieme delle gradinate (e diviso in settori) di un anfiteatro o di un teatro classico. Il palco reale del Teatro comunale di Ratisbona Il palco reale è un particolare tipo di palchetto presente in quei teatri costruiti secondo la logica del teatro all'italiana. Diviso per ceto sociale. permetteva una migliore visibilità. solitamente si sviluppa verticalmente fino a coprire l'altezza di due o più ordini. una particolare consuetudine nell'architettura teatrale occidentale che imponeva la divisione dello spazio per gli spettatori in palchi. ci troviamo di fronte ad un anfiteatro. posti in prossimità del palcoscenico. accessibili dall'ambulacro che girava tutto intorno all'edificio. ”media” e ”summa cavea”. . con il termine barcaccia ci si riferisce alla serie di palchetti posti immediatamente a lato del palcoscenico. Particolare della barcaccia del Teatro di San Carlo. . che sono di dimensioni maggiori a quelli degli altri ordini. un drappo appeso al reggipetto ne ripeteva il blasone. la presenza dei palchi reali vi è solo nelle strutture di una certa grandezza. l'usanza di costruire teatri all'italiana cessò completamente: gli unici esempi di palchi reali a noi giunti sono quelli dei teatri antichi ancora funzionanti. con trasformazione dello stesso in galleria per il pubblico (Teatro di Meiningen) Finemente decorati e stuccati. Inoltre. preferivano ammirare gli artisti a pochi metri di distanza. passando attraverso le botole situate sul palcoscenico sovrastante.Moderno riutilizzo di un palco reale. invece di assistere alle rappresentazioni dal palco reale. Con la progressiva trasformazione degli stati da monarchie a repubbliche. Solitamente usato come luogo di servizio o come deposito per gli attrezzi. Spesso i palchetti direttamente sul palco. dove il palco reale non è conservato nella sua originaria struttura. erano occupati dai regnanti di turno che. in alcuni teatri viene utilizzato dagli attori durante gli spettacoli come rifugio in cui scendere. Oggigiorno. i palchi reali portavano lo stemma della casata regnante a completamento dell'arcata che li incorniciava: spesso. L' iposcenio o sottopalco è l'ambiente sottostante il palcoscenico di un teatro. è possibile che le alte cariche dello Stato prendano posto in tale luogo per presenziare ad eventi culturali. a Napoli Nel linguaggio teatrale (riferito in particolare all'opera lirica). costituito da una tela rigida. La ribalta è la parte del palcoscenico. In genere il proscenio viene confuso con la ribalta. ribalta. rivolta verso la platea o comunque il pubblico. Questo elemento. Il proscenio fa parte della scenografia e viene usato dagli attori durante la recita. Ma per la prima volta il proscenio diviene parte della struttura narrativa di un'opera e quindi della vita teatrale stessa con la riforma teatrale di Carlo Goldoni. ruotando su degli appositi perni. le luci della ribalta vennero soppiantate dai più versatili e comodi riflettori ed americane. serviva ad oscurarle. Possiamo trovare un proscenio nei primi teatri greci. Spesso è un oggetto artistico decorato con passamanerie e ricami. Solitamente dietro al sipario esiste un velario. dove questo veniva utilizzato dai cantori per raccontare la storia precedente agli eventi narrati e molto spesso le azioni principali si svolgevano proprio qui. Da qui il titolo del celebre film di Charlie Chaplin Luci della ribalta. ma con il limitare del palcoscenico. Spesso sono presenti sui palcoscenici che ospitano musical o teatro comico con un vago sapore d'annata. spesso è dipinto ed ha una funzione anche decorativa. mentre la ribalta non ha riferimento con la scenografia. che delimita il palcoscenico stesso. con una maggiore manovrabilità e flessibilità. o meglio del proscenio. Non è quindi sinonimo di proscenio. poi. termine al quale viene spesso erroneamente accostato. (PU) Il sipario è quel drappo scorrevole che divide il palcoscenico di un teatro dalla sala e dagli spettatori. Con i progressi dell'illuminotecnica. indicava l'asse che. Di solito è costituito da tessuti molto pesanti (velluto). detto comodino. soprattutto negli Stati Uniti d'America o in alcune capitali europee. Molti teatri hanno mantenuto. La ribalta aveva in passato lo scopo di nascondere al suo interno le luci che occorrevano per illuminare la scena: lo stesso nome. . che si apre in due metà o cala a ghigliottina sul palcoscenico. poiché una delle sue funzioni è quella di non lasciar passare i rumori e le luci del palcoscenico durante i cambi di scena fra un atto e l'altro. la peculiarità delle luci della ribalta. Il proscenio del Teatro Olimpico di Vicenza realizzato su disegno di Andrea Palladio (1584 circa) Il proscenio è la parte del palcoscenico teatrale che si trova verso il pubblico. la quale invece è la parte che delimita il palcoscenico stesso e che un tempo ospitava le luci che illuminavano scena e attori. il cui nome evoca tuttora sogni di fama e successo. che proponevano un'illuminazione non più dal basso ma dall'alto o all'altezza della scena stessa.Sipario in velluto del Teatro Mario Tiberini di San Lorenzo in Campo. Può essere di stoffa (nera. come la trasparenza o la luminosità. spesso vicini o parte integrante di bar o punti ricreativi. Il foyer è il locale. Nell'ambito dei servizi sociali il termine foyer indica una casa di accoglienza per senza tetto. sono diventati veri e propri "luoghi di incontro culturale". adiacente ad una sala teatrale o cinematografica. In italiano lo stesso luogo si può indicare anche col termine ridotto. dove gli spettatori hanno la possibilità di intrattenersi prima e dopo lo spettacolo e durante le pause. all'interno o subito adiacenti ai teatri. colorata) o di tela dipinta e viene utilizzata come elemento della messa in scena attraverso le decorazioni o le immagini su di essa riportate. Chi vive in un foyer paga un affitto mensile e rispetta regole ed orari stabiliti dal foyer. ecc. Il fondale costituisce lo sfondo della scena in un luogo.Il foyer dell'Opéra Garnier a Parigi. come cucina. può scendere o salire a seconda delle necessità. biblioteca. . come ad esempio il teatro. Solitamente gli occupanti dormono in camere singole o multiple e condividono i luoghi ad uso comune. Esistono foyer destinati a persone dello stesso sesso o misti. adibito alla rappresentazione di spettacoli. educativo o di aiuto e supporto psicologico. che fornisce anche altri servizi di tipo sanitario. oppure per le peculiarità dei vari tipi stoffe. In Francia con il termine foyer vengono anche indicate residenze comuni dove studenti o lavoratori vivono insieme. bagni. lavanderia. I foyer. C. Il teatro di Dioniso è situato presso l'acropoli di Atene ed è il più antico teatro stabile di tutto il mondo classico[senza fonte]. Fu utilizzato dai più importanti autori di teatro greci (Eschilo. Sofocle ed .Teatro di Dioniso Pianta schematica del teatro nel V secolo a. si verificò un incidente: il crollo delle impalcature (ikria) dove sedevano gli spettatori..C. in cui recitavano gli attori ed il coro. Sfruttando il naturale pendio dell'Acropoli. dall'orchestra si dipartivano le gradinate per il pubblico. formate da sedili in legno che seguivano la naturale pendenza del terreno. fu costruito il teatro. il teatro era formato da una orchestra del diametro di 25 metri. sicché questi ultimi ed il coro erano sullo stesso livello ed interagivano tra loro. esse avvenissero nell'agorà. una pedana rialzata. 1891) . in forma semicircolare. In questo secolo. però. Al tempo dei più grandi autori teatrali dell'antica Grecia.C. che mettevano in scena i loro testi in occasione delle festività dedicate a Dioniso. pare che quando ad Atene cominciarono le rappresentazioni teatrali (attorno al 534 a. Ipotetica ricostruzione del teatro in epoca imperiale (dall'enciclopedia Pierers Konversationslexikon. Aristofane e Menandro per la commedia). Accanto all'ingresso sorgeva l'Odeo di Pericle.Euripide per la tragedia.000 spettatori.C. sicché gli spettatori (eccetto quelli seduti in prima fila) avevano una visuale dall'alto.[3] Da qualche parte ai margini dell'orchestra (secondo alcuni in cima alla skené) era situato il theologeion. situata nel centro della skené. una sorta di gru che permetteva di sollevare da terra l'attore. simulando il volo. ossia alcuni pannelli di legno dove era rappresentato un paesaggio o un palazzo (l'ambientazione dell'opera). Era inoltre presente la mechanè. in un imprecisato anno all'inizio del V secolo a. Venne costruito agli inizi del V secolo a. Pare che il teatro di Dioniso potesse arrivare a contenere anche 15. Tra la fine del VI e l'inizio del V secolo a. a ridosso del santuario di Dioniso.C.[1] Alle spalle degli attori stava la skené. presso il santuario di Dioniso.C. poiché tutti i più grandi autori del tempo vi mettevano in scena i loro drammi. Il teatro nel V secolo a. Nella direzione opposta. Si decise allora di spostare le rappresentazioni in un luogo ad esse dedicato. solitamente usata per l'apparizione degli dei. secondo il Marmor Parium). Probabilmente non esisteva un palcoscenico riservato agli attori. Storia La costruzione Secondo i pochi documenti storici noti.. ed in quello successivo. dio del teatro.[2] All'orchestra si accedeva tramite due corridoi laterali (detti parodoi o eisodoi) e tramite una porta centrale. il teatro di Dioniso fu senz'altro il più importante dell'intero mondo greco. che venne identificato sulle pendici meridionali dell'acropoli. con precise finalità espressive e narrative.Il teatro nel IV secolo a. condotti tra il 1882 ed il 1895. un sedile di marmo riccamente decorato. registi e impresari. scenografi. in Italia all'alba degli anni sessanta) si è affrancata da una interpretazione riduttiva che la limitava alla storia della letteratura drammatica. sociale. lo spettatore è il fruitore attivo e partecipe dell'avvenimento. interpreta e ricostruisce l'evento teatrale basandosi su due elementi principali: l’attore e lo spettatore e più precisamente sulla relazione che li lega.[4] Venne riportato alla luce grazie agli scavi dell'archeologo Wilhelm Dörpfeld. Sul palcoscenico agivano gli attori. mentre l'orchestra. architetti. era riservato al sacerdote di Dioniso. Entrambi hanno una funzione primaria necessaria all'esistenza del fatto teatrale: mentre l'attore rappresenta un corpo in movimento (non necessariamente fisico o accompagnato dalla parola) in uno spazio. ma tutti gli artisti che hanno collaborato alla nascita e all'evoluzione del fenomeno teatrale: musicisti. che solo recentemente (in Francia e Germania alla fine degli anni cinquanta. e a fondarne le origini nel teatro classico dell'Atene del V secolo . Questa disciplina. nella sua definizione più moderna di disciplina autonoma. l'enciclopedia libera.C. La storia del teatro è una scienza giovane. ed il 330 a. che ne condiziona l'andamento e decodifica l'espressività dell'evento artistico.C. l'intero complesso era completamente distrutto. rialzato rispetto all'orchestra e ad essa collegato tramite alcuni gradini. In un periodo collocabile tra la fine del V secolo a. più in basso. Dal periodo bizantino. suddivise in settori corrispondenti al censo e alla nobiltà degli spettatori. Indice [mostra] La storia del teatro. tende in genere a restringere il campo di indagine alle forme di teatro occidentali.C. ma in seguito cadde in disuso. Il posto centrale della prima gradinata. Vennero inoltre costruite gradinate di pietra in sostituzione delle precedenti di legno. la relazione teatrale. culturale ed esistenziale. nata e sviluppatasi in Europa. ed ha come protagonisti non solo drammaturghi e attori. al punto da essere sepolto dal terreno e dalla vegetazione. il teatro assunse gradualmente la seguente fisionomia: venne introdotto il palcoscenico.. Storia del teatro Da Wikipedia. era riservata al coro. In particolare la moderna storia del teatro analizza il fatto teatrale prendendo in considerazione il suo più ampio contesto storico. per citarne alcuni. I secoli successivi Il teatro di Dioniso venne utilizzato almeno fino al periodo dell'impero romano (ed è a questo periodo che risalgono la maggior parte delle rovine oggi visibili). In ultima analisi è importante sottolineare l'estrema diversità della relazione teatrale esistente tra il teatro come comunemente lo si intende nel mondo occidentale ed il teatro dei primitivi. Riti propiziatori con carattere di spettacolarità erano infatti allestiti secondo il ciclo stagionale allo scopo di venerare. Gli eschimesi. Soprattutto le cerimonie iniziatiche comprendevano rituali e celebrazioni di forte caratterizzazione drammatica. a quest'ultimo. ad esempio. attribuendo al mascheramento da parte dell'attore anche il conferimento. inoltre. quelli che oggi definiremmo trucco e costume: molteplici culture sottolineavano l'estraneità dell'avvenimento al mondo reale (e quindi la finzione o il ribaltamento della realtà) tramite il mascheramento e l'ornamento. e contribuì non poco alla evoluzione delle forme teatrali occidentali e alla nascita di una antropologia teatrale. Solo la nascita delle moderne discipline teatrali e gli studi in materia hanno permesso l'individuazione del rito nelle pratiche teatrali. la pesca o l'agricoltura offrivano spunti per rappresentazioni teatrali. grande attenzione è rivolta alla tradizione teatrale precolombiana. L'apporto della danza e della musica è un punto non molto chiaro. I Kono.. erano soliti rappresentare un dramma per celebrare la fine della notte polare: la drammatizzazione dell'evento avveniva tramite un narratore che accompagnava gli attori ed il coro. mantenendone tuttavia gli elementi caratterizzanti. ma slegati dai ricorsi della natura erano i riti sociali. utilizzavano le maschere per impersonare gli dei. come gli sciamani. La maschera era infatti simbolo di potere. per quanto riguarda quest'ultima. specialmente in opere più recenti. potesse essere . le nascite e le morti erano celebrate. Tuttavia. accompagnata da danze e musica. L'uso della maschera. popolazione primitiva dell'attuale Papua Nuova Guinea.C. Il passaggio dall'adolescenza all'età adulta. incline a spostare la sua soggettività al personaggio rappresentato. con caratteri drammatici e pubblici che ne giustificano la teatralità. africana e asiatica. composto da sole donne. Occorre specificare che la nascita dell'arte teatrale nei vari continenti è profondamente legata ai culti religiosi dai quali derivano momenti di accomunamento tra gli individui e i rituali di celebrazione: l'evoluzione del teatro occidentale permise il discostamento della letteratura drammatica dall'argomento religioso. Accadeva infatti che l'attore. che poteva essere sia stilizzata che naturalistica. non era pratica comune a tutte le popolazioni: i pigmei ed i boscimani non ne facevano uso. sappiamo per certo che alcuni rituali che sfociavano in vere e proprie rappresentazioni erano presenti nel quotidiano di molte culture. tuttavia. alcune di esse rientrano propriamente nella storia dei generi suddetti. In particolare. pregare o ringraziare gli dei per la stagione futura. Anche la caccia. Teatro nei popoli primitivi [modifica] Sebbene lo studio delle manifestazioni teatrali nei popoli primitivi sia di difficile ricostruzione.a. in maniera differente. di solito prerogativa di personalità importanti della comunità. poiché non sempre queste avevano le caratteristiche di teatralità: sebbene il confine tra le manifestazioni artistiche sia nel contesto labile. non meno importanti erano. permettendo l'accomunamento e la comparazione delle diverse tradizioni mondiali all'interno dell'antropologia teatrale. l'interesse da parte degli artisti e studiosi europei e statunitensi risale alla seconda metà del novecento. allargando la visuale ad un'ottica mondiale solo a partire dal teatro contemporaneo. Una componente importante per il teatro dei primitivi era l'azione mimica. dei poteri del dio rappresentato[1]. che sottolineavano un avvenimento quotidiano. Sempre a carattere propiziatorio e segnati dal trascorrere del tempo. Storia del teatro occidentale [modifica] Storia del Teatro Occidentale Teatro greco o Tragedia greca o Commedia o Dramma satiresco o Autori classici greci Teatro latino o Atellana o Cothurnata o Fescennino o Praetexta o Palliata o Satira latina o Togata o Autori classici latini Teatro medievale o Sacra rappresentazione o Mistero o Moralità Teatro moderno o Teatro rinascimentale o Teatro elisabettiano o Commedia dell'arte o Comédie larmoyante o Dramma romantico o Dramma borghese o Dramma politico Teatro contemporaneo o Regia teatrale o Teorici del teatro o Teatro epico . modificando il ruolo da fruitore passivo a partecipatore attivo dell'evento. Già dal XX secolo. tuttavia. nelle quali l'attore non perde mai la propria soggettività e non vi è rischio di spersonalizzazione. registi e teorici del teatro hanno dimostrato un forte interesse verso una più massiccia partecipazione del pubblico alla rappresentazione se non all'azione scenica stessa.preda di trance o possessioni: non di rado ciò accadeva anche al pubblico. L'estremizzazione del processo è distante dalle comuni pratiche teatrali odierne. ristabilendo così un legame con il teatro del passato. come la moderna avanguardia teatrale ha dimostrato. I Fliaci provenivano dalla Sicilia e. La forma d'arte di ispirazione più elevata era considerata la tragedia. dialogo.o o Teatro dell'assurdo Varietà Storia della danza Storia del mimo e della pantomima Storia del circo Visita il Portale del Teatro La divisione temporale del fenomeno teatrale occidentale che generalmente viene utilizzata si può così schematizzare: il teatro classico. una stretta camicia e rigonfiamenti posticci. Gli Ateniesi svilupparono la consuetudine di organizzare regolarmente grandi festival in cui i maggiori autori teatrali dell'epoca gareggiavano per conquistarsi il favore del pubblico. La tradizione attribuisce le prime forme di teatro a Tespi. tragedia. coro. Tradizione vuole che sul suo carro trasportasse i primi attrezzi di scena. il teatro contemporaneo. per gli uomini il costume prevedeva anche un grande fallo. erano soliti muoversi su carri che fungevano anche da spazio scenico. che comprende la rappresentazione teatrale antica greca e romana. i cui temi ricorrenti erano derivati dai miti e dai racconti eroici. Gli attori portavano maschere molto espressive. girovaghi. Le commedie. Teatro classico [modifica] Antica Grecia [modifica] Per approfondire. di carattere più leggero e divertente. verso la metà del VI secolo. costumi e maschere teatrali. il teatro medioevale. il teatro moderno. . dal rinascimento fino al romanticismo. vedi la voce Teatro greco. prendevano spesso di mira la politica e i personaggi pubblici del tempo. che spesso fungevano da intermezzo tra le tragedie. arredi scenografici. dramma. esibito o coperto dalla calzamaglia. Molto importanti per l'evoluzione del genere comico furono i Phlyakes (Fliaci). scena. dato il loro carattere nomade. L'origine del teatro occidentale come lo conosciamo è senza alcun dubbio riferibile alle forme drammatiche sorte nell'antica Grecia. con la nascita della sacra rappresentazione. giunto ad Atene dall'Icaria. così come sono di derivazione greca le parole teatro. riferita al periodo del medioevo europeo. attori già professionisti. che comprende le esperienze teatrali del novecento fino ai giorni nostri. Rilevante in ambito tedesco fu l'opera della monaca Roswitha di Gandersheim che nel X secolo fece rinascere il dramma in Germania. Teatro latino [modifica] Per approfondire.I principali tragediografi greci furono Eschilo. Palermo. dal canto suo. che raggiunge il suo apice con Livio Andronico. Nella Roma antica il teatro. ormai diffusa in tutta Europa. museo archeologico. Teatro medievale [modifica] Per approfondire. dà origine ad un'altra forma di teatro: il dramma religioso o sacra rappresentazione. apprendono gli episodi cruciali delle Sacre scritture. utilizzandolo come mezzo per attrarre i fedeli e colpirne la fantasia. è una delle massime espressioni della cultura latina. spesso analfabeti. La Chiesa cattolica. però. Scena teatrale. non apprezza il Teatro ed addirittura scomunica gli attori. Intrattengono la gente nelle città e nelle campagne con canti ed acrobazie e pende su di loro la condanna della chiesa la quale. Affresco romano. Plauto e Terenzio per la commedia e Seneca per la tragedia. La togata viene distinta da generi comici più popolari. A questa situazione. eredi del mimo e della farsa atellana. I generi teatrali che ci sono rimasti meglio documentati sono di importazione greca: la palliata (commedia) e la cothurnata (tragedia). Dopo la caduta dell'Impero romano sembrò che il teatro fosse destinato a non esistere più. La tabernaria era invece un'opera comica di ambientazione romana. i commediografi più importanti furono Aristofane e Menandro. Teatro moderno [modifica] Teatro nel Rinascimento [modifica] . vedi la voce Teatro medievale. considerando fatti storici. quali l'atellana e il mimo. sopravvivono i giullari. Si sviluppano altresì una commedia e una tragedia di ambientazione romana. dette rispettivamente togata (o trabeata) e praetexta. Il genere popolare dell'atellana è stato accostato alla commedia dell'arte. per mezzo del quale i fedeli. vedi la voce Teatro latino. Sofocle ed Euripide. La tragedia di argomento romano (praetexta) si rinnova negli avvenimenti. Non meno significativa fu l'impronta lasciata dal teatro seicentesco spagnolo. Niccolò Machiavelli. Il Rinascimento fu l'età dell'oro del teatro per molti paesi europei (in particolare in Italia. e in Pedro Calderón de la Barca (1600-1681) con le sue vette poetiche immerse nella realtà. Il Seicento fu un secolo molto importante per il teatro. delle commedie . La sua influenza si fece sentire dalla Spagna alla Russia e molti personaggi teatrali furono direttamente influenzati dalle maschere della commedia dell'arte: Punch la versione inglese di Pulcinella. nel sogno e nella finzione. il cardinale Bernardo Dovizi da Bibbiena. vedi le voci Teatro elisabettiano e Commedia dell'arte. fondatore di una scuola che ebbe in Tirso de Molina (1579-1648) con il suo Don Giovanni. Ludovico Ariosto e Ruzante. Inghilterra e Francia).Per approfondire. Annibal Caro. Per circa due secoli la commedia italiana rappresentò il "Teatro" tout court. Il vero rivale di Shakespeare fu tuttavia Ben Jonson (1572-1637). scenografico e teorico. fu attraverso di lui che certi personaggi scespiriani sembrano tratti da una commedia italiana. per il resto d'Europa. dalla imponente produzione del maestro Lope de Vega (1562-1635). gli eruditi Donato Giannotti. Altri esponenti del teatro elisabettiano furono Christopher Marlowe (1564-1593) e Thomas Kyd (1558-1594). come ad esempio Stefano e Trinculo de La tempesta. Spagna. soppiantò il teatro erudito rinascimentale. che permisero la costruzione e l'allestimento di nuovi teatri. e dalla tragedia alta. Torquato Tasso e Giovan Battista Guarini composero tragedie di carattere epico. Pierrot la versione francese di Pedrolino e Petruška la versione russa di Arlecchino. ben lontana dai fasti dei periodi precedenti. ben rappresentato dalla commedia di Molière (1622-1673). La grandiosa opera drammatica di Pierre Corneille (1606-1684) già delineò un gusto teatrale francese e aprì le porte al siècle d'or. Teatro del XVIII secolo [modifica] Fu un secolo buio per quanto riguarda la Spagna. il nobile senese Alessandro Piccolomini. i comici della Commedia dell'arte. Il teatro del XVII secolo [modifica] Per approfondire. Anton Francesco Grazzini. Gian Giorgio Trissino. Autori di commedie furono. In Francia nacque e si consolidò il teatro classico basato sul rispetto delle tre unità aristoteliche. in Italia. di costume ma soprattutto di carattere. umana e tormentata di Jean Racine (1639-1699). rinascita preparata dalla lunga tradizione teatrale medioevale. vedi la voce Teatro rinascimentale. Sempre in Italia c'erano già delle prove di tragediografi come Federico Della Valle e Carlo de' Dottori e anche commediografi ancora legati alle corti come Jacopo Cicognini alla corte fiorentina dei Medici. In Italia il teatro dei professionisti. gli intellettuali cortigiani Pietro Aretino. le cui commedie furono anch'esse influenzate dalla commedia dell'arte. i migliori discepoli. frutto di un'acuta osservazione e rappresentazione della natura umana e dell'esistenza. Riscoperta e valorizzazione degli antichi classici da parte degli umanisti permise lo studio delle opere concernenti il teatro non solo dal punto di vista drammaturgico ma anche dal punto di vista architettonico. transitorio per la produzione britannica ad esclusione delle legitimate comedy. Metastasio ridiede spessore al libretto. politiche e economiche. per la tragedia.[6] . il confronto con la commedia del resto d'Europa penalizza molto il teatro italiano. dal commedia dialettale esaustiva alla rappresentazione della realtà veneziana focalizzata nelle contraddizioni sociali. tentò una via italiana alla tragedia che rispettasse le unità aristoteliche ma le sue tragedie sono fredde. Guarini e un Tasso decisamente minore rispetto a quello della Gerusalemme liberata.giovanili di Henry Fielding (1707-1754) e delle innovazioni tecniche di David Garrick (1717-1779). L'erudito e teorico del teatro tragico Gian Vincenzo Gravina. la tragedia italiana più rappresentativa di questo inizio secolo e aprì le porte alla tragedia di Alfieri. ma persino un autore teatrale rappresentato anche in assenza della musica. Nacque comunque sulla spinta di Gravina uno dei migliori tragediografi italiani del '700 prima di Alfieri: Antonio Conti che insieme a Scipione Maffei che scrisse La Merope. L'esempio di Molière e il lento distacco del francese dalla commedia italiana per costituire una forma intermedia di dramma a metà tra quella dell'arte e la commedia erudita. In compenso esisteva un ampio patrimonio tragico all'interno del melodramma ma che non rispondeva certo alle esigenze di coloro che ammiravano il secolo d'oro francese di Corneille e Racine. Altri come Fagiuoli partono invece dalle maschere per ripulire gli eccessi degli zanni. All'inizio del XVIII secolo la commedia cortigiana s'avvale della produzione della scuola toscana della commedia detta pregoldoniana del fiorentino Giovan Battista Fagiuoli e dei senesi Girolamo Gigli e Jacopo Nelli. preparate a tavolino e poco adatte alla rappresentazione. anche a scapito della musica e del canto. Se per la commedia la situazione italiana è oscurata dalla ormai centenaria tradizione della commedia dell'arte. Tartufo. al punto da divenire non solo il librettista più ricercato fra i musicisti europei. nel melodramma con Metastasio (1698-1782) e nella commedia con Goldoni (1707-1793). purificando il lingiaggio poetico e migliorando la caratterizzazione dei personaggi. in particolare il personaggio di Don Pilone di Girolamo Gigli è costruito su quello del Tartufo da rischiare il plagio. il Malato immaginario ecc. Il teatro italiano riprese un ruolo di primo piano all'interno del panorama europeo. Se per la commedia i conti con il teatro dell'arte è subito conflittuale poiché in tutta Europa la commedia delle maschere è considerata la "commedia italiana" con i suoi pregi ma anche i difetti di una drammaturgia quasi assente e la poca cura dei testi rappresentati. pur mantenendo fisse le presenze di ruoli classici della commedia dell'arte. per la prima volta scopre i volti degli attori e le maschere cedono il posto a nuove figure come quella del Borghese gentiluomo. illuminista nei drammi tedeschi di Lessing (1729-1781) e un'età ricca di riforme ed innovazioni in Francia. contadino toscano. Goldoni fu un riformatore e uno sperimentatore. spesso quasi mai pubblicati. la situazione in Italia è peggiore. spaziando dalla commedia di carattere a quella di ambiente. In Italia non era mai esistita una tradizione tragica alla quale ricondursi. infatti uno dei ruoli fissi delle sue commedie è quello di Ciapo. che richiama lo zanni ma anche i servi scaltri della commedia rinascimentale. anche il '500 aveva espresso ben poco oltre Trissino.[2][3][4][5] La situazione italiana dopo un lungo secolo di Commedia dell'Arte dedicò l'inizio di questo secolo all'analisi delle forme teatrali e la riconquista degli spazi scenici di una nuova drammaturgia che oltrepassasse le buffonerie del teatro all'improvviso. alle volte anche sin troppo simili a Molière. già maestro di Metastasio. dalla drammaturgia borghese a quella popolare. Su questo esempio i pregoldoniani costruiscono e stendono le trame delle loro commedie. Lo chiama «mio padre» ed anche «nonno». praticamente. che porta alla condanna del testo. d'accordo con il padre Concina. compose nel 1752 una Difesa dell'Arte comica. Il medico Giovanni Bianchi (Rimini 1693-1775). Teorici del Settecento [modifica] Il Settecento pose le basi anche dello sviluppo teorico della recitazione e della funzione dell'arte teatrale per la società. L'accusa è formalmente di aver esaltato la Chiesa anglicana. che definisce «putidulæ . Questo trattato aprì una discussione alla quale parteciparono il figlio di Luigi Antoine François Riccoboni con L'Art du thèâtre (1750) e la moglie di lui Marie Jeanne de la Boras detta Madame Riccoboni grande amica di Goldoni. È l'ultimo venerdì di Carnovale del 1752. Nel frattempo in Francia l'arte drammatica si era evoluta con la comédie larmoyante di PierreClaude Nivelle de La Chaussée e il dramma rivoluzionario di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais l'inventore del personaggio di Figaro ripreso da Mozart e Rossini. Contro la Cavallucci il vescovo di Rimini. filosofo illuminista ma anche autore di tre testi teatrali che s'inseriscono nel nuovo filone del dramma borghese. tra gli altri. A Bologna ed a Ravenna. come riferisce a Bianchi un suo corrispondente. Il concerto della Cavallucci provoca scandalo in città. rifondatore nel 1745 dell'Accademia dei Lincei. un uomo violento ed avaro. con Garrick ou les acteurs anglais (1769) e lo stesso David Garrick il più grande interprete scespiriano del '700. Alessandro Guiccioli. affrettato ed irrituale. Prima di leggere il suo discorso sull'Arte comica all'Accademia dei Lincei riminesi. Attraverso la Cavallucci si vuole colpire il suo protettore. che con il suo trattato Paradosso sull'attore (1773) gettò le basi di una nuova visione della recitazione che precorse la teoria brechtiana dello straniamento in opposizione alla teoria dell'immedesimazione. Giuseppe Giovanardi Bufferli. più tollerante di quella romana. deve contrastare gli assalti galanti di chi avrebbe dovuto aiutarla. grande avversario di Bianchi. non piace la difesa dei classici che Bianchi ha tentato. Già sin dal 1728 l'attore italiano Luigi Riccoboni con il trattato Dell'arte rappresentativa e L'Histoire du Théâtre Italien (1731) aveva cercato di fare il punto sulla recitazione partendo dalla sua esperienza di attore della Commedia dell'Arte. Bianchi allontana la ragazza. vi parteciparono anche Antonio Fabio Sticotti. Bianchi è stato sempre insofferente verso l'ortodossia filosofico-scientifica della Chiesa. a nulla servono. Le manovre ecclesiastiche riminesi producono l'effetto desiderato. Il teorico di maggior prestigio fu Denis Diderot. Giovanni Bianchi fa esibire una giovane e bella cantante romana. mentre sul medico ricade il sarcasmo degli amici che lo accusano di essersi innamorato di una ragazza allegra. sia con il proprio Liceo privato sia con i rinnovati Lincei. Il teatino padre Paolo Paciaudi chiama Antonia «infame sgualdrina» e «cortigiana svergognata». colui che introdusse il personaggio di Pierrot sulle scene francesi. inoltra a Roma «illustrissime e reverendissime insolenze». spedendola a Bologna e Ravenna con lettere di raccomandazione che. In sostanza. che si rifà al teatro francese del Seicento. da cui vorrebbe separarsi con la pronuncia di un tribunale ecclesiastico: e proprio a Bianchi lei chiede una memoria da recitare in quella sede. messa dalla Chiesa di Roma all'Indice dei libri proibiti. Raccontiamo quanto accadde. nella considerazione degli attori. Antonia Cavallucci nelle lettere a Bianchi racconta la sua vita disperata.Per la tragedia. Contro il discorso dell'Arte comica si celebra presso il Sant'Uffizio un processo. Ha dovuto sposare. Invoca così l'aiuto economico di Bianchi. Nella vicenda rimase coinvolta l'attrice romana Antonia Cavallucci. per imposizione della madre. Antonia Cavallucci. ed è in stretta concorrenza rispetto al monopolio pedagogico e culturale dei religiosi. va ricordato Pier Iacopo Martello (1665-1727). Ma è anche il secolo degli anticonformisti sia a livello artistico sia nella giustizia sociale.meretriculae». accusato da Antonia di essere la causa delle sue sfortune presenti. Ma Bianchi ha altri pensieri per la testa. Robert Musil. lei lo accusa: «Mostrate tutte finzioni». il teatro dell'assurdo di Samuel Beckett e Eugene Ionesco modificarono radicalmente l'approccio alla messa in scena e determinano una nuova via al teatro. respingendo le accuse che volevano la sua casa frequentata da troppi «abatini e zerbinotti». Quando Bianchi. ma le stravaganze di una donna. Antonia cerca un ruolo di cantatrice: soltanto «per non fare la puttana mi è convenuto fare la comica». come il Futurismo. In Inghilterra. Di un'attrice. per giunta. Di una ragazza. Nel romanticismo si situano Johann Wolfgang von Goethe e Friedrich Schiller. una strada che era stata aperta anche con il contributo di autori del calibro di Jean Cocteau. Al romanticismo teatrale fecero riferimento anche gli autori italiani come Alessandro Manzoni con tragedie come l'Adelchi e Il Conte di Carmagnola. quante come lei sono artiste teatrali. Non ha tempo per ciò che forse considera non un dramma umano. quella del regista che affiancò le classiche componenti di autore e attore. dell'emozione interpretativa dell'attore con il lavoro teorico di Kostantin Sergeevič Stanislavskij e dei suoi allievi Vsevolod Emil'evic Mejerchol'd su tutti. John Keats e Lord Byron. Fra i grandi registi di questo periodo vanno citati l'austriaco Max Reinhardt e il francese Jacques Copeau e l'italiano Anton Giulio Bragaglia. Usano insomma lei. Il teatro della parola si trasforma in teatro dell'azione fisica. del gesto. Antonia si difende incolpando un nemico di Bianchi. in Francia ed in Italia. appunto il processo all'Indice. nella seconda metà del secolo. Il Novecento aprì anche una nuova fase che portò al centro dell'attenzione una nuova figura teatrale. Gli ideali romantici vennero esaltati in modo particolare in Germania. ben rappresentati dal society drama portato in scena da Oscar Wilde e degli innovatori come Georg Büchner che precorsero il dramma novecentesco. gli scandinavi August Strindberg e Henrik . Con l'affermarsi delle avanguardie storiche. Molto importante fu anche il teatro romantico inglese fra i maggiori rappresentanti ci furono Percy Bysshe Shelley. per colpire lui. Teatro contemporaneo [modifica] Per approfondire. Il maggiore esponente del teatro naturalista fu Victor Hugo e del teatro verista Giovanni Verga. nacquero nuove forme di teatro come il teatro della crudeltà di Antonin Artaud. che videro nell'arte la via migliore per ridare dignità all'uomo. Talora i rapporti epistolari tra l'attrice ed il medico sono burrascosi. la drammaturgia epica di Bertolt Brecht e. intorno alla metà del secolo le grandi tragedie cedettero il posto al dramma borghese. caratterizzato da temi domestici. Hugo von Hofmannsthal. vedi la voce Teatro contemporaneo. Teatro dell'Ottocento [modifica] Il teatro europeo all'inizio dell'Ottocento fu dominato dal dramma romantico. oltre a Silvio Pellico con la tragedia Francesca da Rimini . Primo Novecento [modifica] Il Novecento si apre con la rivoluzione copernicana della centralità dell'attore. nell'America Latina Florencio Sánchez seguì la loro scuola e si mise in evidenza. leziose puttanelle. ambientazioni analoghe tornarono anche nel melodramma. il Dadaismo e il Surrealismo. confida a Bianchi da Ravenna. in concomitanza con la nascita del naturalismo e del verismo (perenne ricerca della realtà in maniera oggettiva). intreccio ben costruito e abile uso degli espedienti drammatici. assume un tono distaccato. Degli ideali romantici e neoclassici si nutrirono molte tragedie di soggetto storico o mitologico. Nella Spagna del primo dopoguerra spicca la figura di Federico García Lorca (1898-1936) che nel 1933 fece rappresentare la tragedia Bodas de sangre (Nozze di sangue) ma le sue ambizioni furono presto represse nel sangue dalla milizia franchista che lo fucilò vicino a Granada. fra questi Erwin Piscator direttore del Teatro Proletario di Berlino e Ernst Toller il principale esponente teatrale dell'espressionismo tedesco. oltre al già citato Brecht molti artisti furono conquistati dall'ideale comunista e seguirono l'influenza del teatro bolscevico.. Teatro italiano nel regime fascista [modifica] « Occorre che gli autori italiani in qualsiasi forma d’arte o di pensiero si manifestino veramente e profondamente interpreti del nostro tempo. dove l'interpretazione introspettiva dei personaggi dava una nota in più al dramma borghese che divenne dramma psicologico. Una figura fuori dalle righe fu quella di Achille Campanile il cui teatro anticipò di molti decenni la nascita del teatro dell'assurdo. Il Ministro della Cultura Popolare Dino Alfieri parlando alla Camera dei Fasci e delle Corporazioni nel 1939 dichiarava che nella produzione teatrale italiana «. La critica[7] concorda quasi all'unanimità nel ritenere che non vi sia stato un "teatro fascista" interamente rappresentativo della ideologia e dei valori fascisti. Contemporaneamente però il teatro italiano fu dominato. per un lungo periodo. o del teatro dei «telefoni bianchi» di Aldo De Benedetti dove la presenza di un telefono bianco in scena stava ad indicare l'adesione alla modernità della classe media rappresentata in commedie stereotipate incentrate prevalentemente su trame basate sul classico triangolo amoroso il cui fine era primariamente quello di svagare e divertire il pubblico e non di indottrinarlo politicamente. dalle commedie di Luigi Pirandello. La Germania della Repubblica di Weimar fu un terreno di sperimentazione molto proficuo. Da questo punto di vista il fascismo prese atto che il teatro italiano non aveva colto le novità ideologiche portate dal fascismo. per la loro originalità furono Frank Wedekind con la sua Lulù e Alfred Jarry l'inventore del personaggio di Ubu Roi. quello dell'agit-prop di Vladimir Majakovskij. Questo non significa che il fascismo si disinteressò di quanto veniva rappresentato anzi «intuì subito l'importanza (o la pericolosità) del palcoscenico».[8] come uno degli elementi per l'organizzazione del consenso da parte dell'opinione pubblica borghese.al risultato quantitativo non ha . la sua organizzazione e le condizioni dell'arte dello spettacolo nell'Italia dell'epoca. Mentre per Gabriele D'Annunzio il teatro fu una delle tante forme espressive del suo decadentismo e il linguaggio aulico delle sue tragedie va dietro al gusto liberty imperante.. ma coloro che spiccarono tra gli altri. che è quello della Rivoluzione fascista » ( Mussolini) Necessarie premesse nell'esaminare il rapporto tra il regime dittatoriale e il teatro sono quelle che riguardano l'ideologia culturale fascista. quella che fu poi chiamata «delle rose scarlatte». di quel ceto medio che allora preferiva assistere alle rappresentazioni della commedia di costume.Ibsen. Questa crisi c’è.» Nei teatri italiani non mancava invece il grande pubblico. Le ingerenze però soprattutto della censura fascista impedirono un originale sviluppo del teatro che sino alla caduta della dittatura rimase fermo alle innovazioni teatrali dell'inizio del 900. quello affezionato al teatro di varietà che con le sue ricche scene. Ecco perché la crisi del teatro non può risolversi se non sarà risolto questo problema. La limitazione dei posti crea la necessità degli alti prezzi e questi allontanano le folle. Di un teatro fascista si può quindi parlare riferendolo a quegli autori che. che ci ha ossessionato finora. spirituale e materiale. ma è un errore credere che sia connessa con la fortuna toccata al cinematografo. Fate che le passioni collettive abbiano espressione drammatica. Non risponde più oggi che la popolazione è di un milione. Basta con il famigerato “triangolo”. Il numero delle complicazioni triangolari è ormai esaurito. Dell'assenza di una produzione teatrale fascista dai toni elevati ebbe modo di lamentarsi lo stesso Mussolini in un discorso tenuto[10] il 28 aprile 1933. Essa deve agitare le grandi passioni collettive. individualistico e pessimistico[11] ma ora questi temi non potevano essere affrontati con un regime dichiaratamente ottimista sulle sorti della società italiana dalla produzione teatrale che in realtà si paralizzò e si isterilì. le farse alla De Filippo. ha più efficacia educativa del cinematografo. così come l’opera teatrale deve avere il largo respiro che il popolo le chiede.corrisposto un pari risultato qualitativo. Così nonostante l'opposizione alle lingue dialettali trionfava il teatro dialettale. la bellezza delle ballerine ma soprattutto le irriverenti battute degli attori comici. Agli inizi del 900. rendendolo quasi impossibile controllarlo dalla censura. durante tutto il periodo fascista.. che in assenza. per le sanzioni alla Francia. ammaestra e comanda». scrissero una serie di copioni dai contenuti ideologici fascisti celebranti la nascita del fascismo e le sue conquiste militari e sociali. in occasione del cinquantenario della SIAE (Società Italiana Autori ed Editori): «Ho sentito parlare di crisi del teatro. e voi vedrete allora le platee affollarsi. portare sulla scena quel che veramente conta nella vita dello spirito e nelle ricerche degli uomini.. in modo dilettantesco e per ottenere i favori del regime. che. . Bisogna preparare il teatro di massa. L’aspetto spirituale concerne gli autori: quello materiale. ambedue del resto legittimati dal fascismo. espresse da quella stessa classe media che aveva sostenuto il fascismo. deve essere destinato al popolo. il cui copione si adattava in modo estemporaneo all'attualità immediata degli avvenimenti politici. una congerie di compagnie filodrammatiche. specialmente per quanto riguarda l’auspicata nascita di un teatro drammatico che esprima i motivi ideali ed i valori dello spirito fascista». prima dell'avvento del fascismo il teatro italiano era caratterizzato da uno spirito anarchico. al teatro Dannunziano e Pirandelliano. Essa va considerata sotto un duplice aspetto. le musiche. al teatro Argentina di Roma. lavori questi che non ebbero però mai risonanza presso il grande pubblico. Invece il teatro. offriva al pubblico italiano un valido sostituto. del vaudeville e della pochade. rappresentava veramente quel teatro di massa che avrebbe voluto il fascismo che in fondo però accettava di buon grado questa forma di spettacolo atta ad allontanare la sensibilità pubblica dai gravi avvenimenti che segnavano la politica del regime. essere ispirata ad un senso di viva e profonda umanità. il numero dei posti. si esercitò nella produzione di testi teatrali inneggianti al regime e spesso direttamente dedicati a Mussolini «per gratitudine verso colui che l’Italia tutta guida e anima. che possa contenere 15 o 20 mila persone. a mio avviso. La Scala rispondeva allo scopo quando un secolo fa la popolazione di Milano contava 180 mila abitanti. Lo stesso Mussolini si avventurò nella scrittura di tre canovacci teatrali che il noto drammaturgo e regista Giovacchino Forzano completò e mise in scena naturalmente con grande successo.[9] Ossequenti all'invito del Duce. fino alle applicazioni "commerciali" dell'Actor's Studio di Stella Adler e Lee Strasberg (da cui provengono Marlon Brando. Opéra Garnier L'Opéra Garnier.Secondo dopoguerra [modifica] La ricerca degli anni '60 e '70 tenta di liberare l'attore dalle tante regole della cultura in cui vive (seconda natura). A questo titolo. basti pensare all'Odin Teatret di Eugenio Barba. in Francia. dispone di due sale: l'Opéra Garnier (che ospita il Corpo di Ballo dell'Opéra) e l'Opéra Bastille. le arti marziali. In Germania fu fondamentale l'apporto di Botho Strauss e Rainer Werner Fassbinder. per il suo centro di formazione d'arte lirica e per la scuola di danza di Nanterre. L'Opéra National de Paris contribuisce inoltre alla formazione professionale e al perfezionamento dei cantanti e dei ballerini. L'influenza di questo approccio sul movimento teatrale del Nuovo Teatro è stato immenso. allo sperimentalismo di Carmelo Bene e Leo De Berardinis. il teatro entra in contatto con le discipline del teatro orientale. Esso ha come scopo di rendere accessibile il patrimonio lirico e coreografico al maggior numero di persone. l'edificio si presenta come un monumento particolarmente rappresentativo dell'architettura eclettica della seconda metà del XIX secolo e si inserisce nella continuità delle trasformazioni di Parigi sotto il Secondo Impero effettuate da Napoleone III e dal prefetto Haussmann. La priorità dello spettacolo teatrale. e quello di favorire la creazione e la rappresentazione delle opere contemporanee. vicino all'omonima stazione della metropolitana Opéra. le discipline spirituali di Gurdjeff e le diverse forme di meditazione. grazie al lavoro di drammaturghi come Eduardo De Filippo e Dario Fo. L'obiettivo di perfezionamento dell'arte dell'attore diventa insieme momento di crescita personale. L'Opéra National de Paris è un teatro pubblico francese posto sotto la tutela del Ministero della Cultura francese. si approfondisce la lezione di Stanislavskij sul lavoro dell'attore. Il suo spettacolo La classe morta (1977) è tra le opere fondamentali della storia del teatro. al teatro fisico del Living Theatre di Julian Beck e Judith Malina. al teatro povero di Jerzy Grotowski. per mettersi in contatto con la natura istintiva. Situato all'estremità dell'avenue de l'Opéra. Robert De Niro). l'Opéra. Dalla Polonia arrivano grandi innovazioni nella concezione di una messinscena grazie a Tadeusz Kantor (1915-1990) pittore. In questo percorso. fra gli altri. diventa in alcuni casi solo una componente del teatro e non il teatro stesso: il lavoro dell'attore comincia molto prima. Louis Jouvet che i testi estremi di Jean Genet. l'esibizione di fronte ad un pubblico. Anche la Svizzera ha contribuito nel corso del '900 all'evoluzione del teatro europeo con autori come Friedrich Dürrenmatt (1921-1990) e Max Frisch (1911-1991). scenografo e regista teatrale tra i maggiori teorici del teatro del Novecento. Al Pacino. degno figlio della drammaturgia di Artaud. con lo yoga. o Palais Garnier. Intanto. . Anche in Italia si assiste ad uno "svecchiamento" del repertorio tradizionale. al lavoro di grandi registi come Giorgio Strehler e Luchino Visconti. è uno degli elementi caratterizzanti del IX arrondissement di Parigi e del panorama della capitale francese. quella natura capace di rispondere in modo efficiente e immediato. ma dopo l'inaugurazione dell'Opéra Bastille nel 1989. le è stato dato il nome del suo autore: Charles Garnier. I due Teatri sono oggi riuniti nello stabilimento pubblico. industriale e commerciale. .Questa costruzione è stata conosciuta per tanto tempo come l'Opéra de Paris. "Opéra national de Paris".