Quaderno di Filosofia PoliticaA cura di Brunella Casalini, Emanuela Ceva, Nico De Federicis, Corrado Del Bo’, Francesca Di Donato, Angelo Marocco, Maria Chiara Pievatolo Ultimo aggiornamento: Settembre 2004 SWIF – Edizioni Digitali di Filosofia Registrazione ISSN 1126-4780 Political philosophy on the Net (an extensive index). Filosofia politica in rete a cura di: Brunella Casalini , Emanuela Ceva , Nico De Federicis , Corrado Del Bo' , Francesca Di Donato , Angelo Marocco , Maria Chiara Pievatolo . Ultimo aggiornamento: 30 settembre 2004 Non e' ne' facile ne' teoricamente fruttuoso ritagliare una parte politica all'interno dei singoli sistemi di pensiero. Percio' il seguente indice ragionato ai problemi politici della filosofia si sforza di organizzare la materia in modo tale che le risposte politiche dei filosofi appaiano il piu' possibile connesse alla loro domande speculative. Gli studiosi interessati a suggerire links , aggiornamenti e notizie sono invitati a scrivere alla redazione . Indice ragionato alla filosofia politica (parte prima) Indice ragionato alla filosofia politica (parte seconda) Riviste on-line Seminari e convegni Dottorati e siti filosofico-politici in Italia Siti dedicati alla filosofia politica (nel mondo) Organizzazioni e siti istituzionali (nel mondo) Pubblicazioni on-line Studiosi italiani di filosofia politica Studiosi di filosofia politica nel mondo Conferenze Spazio tesi La Repubblica di Platone (ipertesto) Dipartimento di Scienze della politica Universita' di Pisa http://www.swif.uniba.it/lei/filpol/homefp.htm (1 of 2)06/12/2004 13:01:11 Filosofia politica: indice ragionato a cura di Maria Chiara Pievatolo
[email protected] . Ultimo aggiornamento: 23 novembre 2001 La filosofia politica: piccola guida al cyberspazio La filosofia politica antica I fattori da cui è la nascita delle cose che sono, sono anche quelli in cui ha luogo la loro estinzione, secondo il dovuto, perché esse si pagano l'un l'altra il fio della loro ingiustizia (adikía) secondo la disposizione (táxis) del tempo" Anassimandro, DK 12 A 29 B 1 Essere e divenire, unita' e molteplicita', eterno e transitorio: disputando sul rapporto fra questi termini i primi filosofi greci cercano il senso unitario della totalita' del reale. In filosofia politica il problema si traduce nella questione del nesso fra natura e giustizia. q I presocratici (fine VII secolo a. C.- VI sec): la giustizia e' attributo dell'ordine cosmico nella sua totalita' s la scuola ionica: Talete, Anassimandro, Anassimene s la scuola eleatica: Senofane, Parmenide, Zenone (di Elea) s Eraclito La sofistica(V secolo): la giustizia nella polis e' prodotto della convenzione - o dell'inganno umana. s Protagora s Gorgia Socrate: alla ricerca di un paradigma razionale ma non convenzionale. Platone (IV secolo): al di sopra della convenzione e della natura sensibile, si danno dei paradigmi, le idee, che hanno una realta' piu' forte, e un principio supremo, il Bene, che da' un senso unitario e dinamico a questa gerarchia. La giustizia, come idea, è un paradigma di armonia per l'anima e per la citta'. Aristotele: la natura e' un substrato che reca in se' la potenza di svilupparsi secondo l'idea distribuita in essa. Secondo natura, la giustizia si distribuisce e si sviluppa differentemente in ciascuna citta' e in ciascuna creatura, secondo un ordine teleologico e gerarchico. q q q q http://www.swif.uniba.it/lei/filpol/indicer.htm (1 of 4)06/12/2004 13:01:12 Filosofia politica: indice ragionato q Il tramonto della polis(III secolo): filosofie etiche, alla ricerca di una nuova collocazione dell'uomo nel mondo. s Epicureismo s Stoicismo: uguaglianza universale degli uomini e legge di natura. s Scetticismo Cristianesimo e medioevo Remota itaque iustitia, quid sunt regna nisi magna latrocinia? Agostino, Civitas Dei, IV, 4 La rivoluzione cristiana conduce a collocare anche i problemi politici in una prospettiva escatologica e soteriologica - prospettiva che si cerca di conciliare col naturalismo intellettualistico della filosofia greca. q Agostino (IV-V secolo d.C.): la prima grande filosofia della storia che annuncia, alla fine del tempo, la realizzazione della giustizia della citta' di Dio - il quale soltanto puo' por rimedio al peccato originale che infetta l'uomo. Tommaso d'Aquino (XIII secolo): il conciliatore fra l'aristotelismo, riscoperto colla mediazione araba, e il cristianesimo: Nonostante il peccato originale, e' possibile realizzare una giustizia naturale, perche' l'intera creazione e' strutturata secondo il progetto razionale di Dio. Marsilio da Padova e William of Ockham (XIV secolo): dopo la conciliazione tomistica, un progressivo allontanamento fra ragione e fede prelude alla moderna autonomia della politica. q q La modernità ...sendo l'intento mio scrivere cosa utile a chi la intende, mi è parso più conveniente andare drieto alla verità effettuale della cosa, che alla immaginazione di essa. Machiavelli, Il Principe, XV La rottura dell'unita' politica e religiosa della respublica Christiana medioevale induce ad affrontare la politica mettendo fra parentesi la teologia. La razionalita' della politica e' una razionalita' terrena e consensuale. q Nicolo' Machiavelli (XVI secolo): la rottura della gerarchia medioevale a favore di una autonoma scienza della politica. Thomas More: il padre della moderna letteratura utopica, fra critica sociale ed ironia. Giusnaturalismo e contrattualismo (XVII secolo): si tenta di legittimare la comunita' politica, cheassume la forma dello Stato moderno, su basi razionali e consensuali: s Thomas Hobbes: il contrattualismo assolutistico q q http://www.swif.uniba.it/lei/filpol/indicer.htm (2 of 4)06/12/2004 13:01:12 Filosofia politica: indice ragionato s s John Locke: il contrattualismo liberale Ugo Grozio: il padre del giusnaturalismo q Giambattista Vico (XVIII secolo): verum et factum convertuntur. L'esistenza politica umana e' radicata nella storia. Empiristi britannici It is evident, that suppose Mankind, in some primitive unconnected State, should be some Means come to the Knowledge of the Nature of those Things which we call Contracts and Promises; that this Knowledge would have laid them under no such actual Obligation, if not placed in such Circumstances as give rise to these Contracts. Hume, A Letter From a Gentleman to his Friend in Edinburgh Contro il contrattualismo, una fondazione non stipulativa della societa' civile. q David Hume (XVIII secolo) La scuola scozzese Adam Smith: il padre dell'economia politica. q q Intorno alle rivoluzioni L'illuminismo e' l'uscita dell'uomo dallo stato di minorita' che egli deve imputare a se stesso. Kant, Beantwortung der Frage: Was ist Aufklaerung?, A 481 Le grandi rivoluzioni del '700 hanno uno sfondo giusnaturalistico e illuministico. Il dibattito sulla legittimita' della rivoluzione francese e' anche un dibattito sulla legittimita' dell'Illuminismo. q Jean-Jacques Rousseau: democrazia e contratto sociale non come uscita dallo stato di natura, bensi' come istituzione di una seconda natura che recuperi la libertà della prima. Immanuel Kant: la legge come fondamento e garanzia della liberta', in una prospettiva cosmopolitica e tendenzialmente democratica. Paine, Jefferson, Madison: lo sfondo giusnaturalistico della rivoluzione americana. Benjamin Constant: fra democrazia e liberalismo. Edmund Burke: la sedimentazione storica e non la ragione astratta della rivoluzione e' il fondamento della legittimita' delle istituzioni. Il pensiero reazionario francese q q q q q http://www.swif.uniba.it/lei/filpol/indicer.htm (3 of 4)06/12/2004 13:01:12 Filosofia politica: indice ragionato Dopo le rivoluzioni ...la filosofia, poiche' e' lo scandaglio del razionale, appunto percio' e' l'apprendimento di cio' che e' presente e reale, non la costruzione di un al di la', che sa Dio dove dovrebbe essere. Hegel, Grundlinien der Philosophie des Rechts q G.W.F. Hegel (XIX secolo): lo stato come realta' dell'idea etica entro la prima grande filosofia della storia dell'Ottocento. Søren Kierkegaard: il singolo contro il sistema. La sinistra hegeliana: interpretazioni progressive della razionalita' del reale. Karl Marx: la dialettica rimessa sui piedi. Dalle contraddizioni delle condizioni materiali della societa' civile, regno dell'alienazione, alla societa' senza classi. q q q Utilitarismo e positivismo Protection, therefore, against the tyranny of the magistrate is not enough; there needs protection also against the tyranny of the prevailing opinion and feeling. J.S. Mill, On Liberty, I Mentre la cultura britannica prosegue la tradizione empiristica, sul continente si assolutizza il metodo delle scienze naturali come via per raggiungere la perfezione della vita sociale. q Jeremy Bentham: nella tradizione dell'empirismo, un riformismo radicale in base al principio della massima felicita' del maggior numero. John Stuart Mill: utilitarismo rimeditato in un liberalismo problematico. Auguste Comte: la fondazione della sociologia, nel quadro di un'utopia sociale basata sulla assolutizzazione del metodo induttivo, come culmine di una filosofia della storia sui generis. q q SWIF - Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR - LEI http://www.swif.uniba.it/lei/filpol/indicer.htm (4 of 4)06/12/2004 13:01:12 Links e testi (filosofia politica) a cura di Maria Chiara Pievatolo
[email protected] Ultimo aggiornamento: 23 novembre 2001 Filosofia politica: links e testi I presocratici e la sofistica Le origini della filosofia in Grecia (in italiano) I presocratici (in italiano, entro una ricca pagina generale) Presocratic Fragments and Testimonials: ricca pagina di testimonianze e frammenti, dalla scuola ionica alla sofistica. La sofistica (in italiano) Una pagina sulla sofistica (in inglese). Back Socrate Socrate (vedi anche questa pagina, e quest'altra, in italiano) non ha lasciato nulla di scritto: nel Fedro, Platone gli fa dire che il vero apprendimento ha luogo solo nel dialogo e nell'insegnamento faccia a faccia. Sono stati tramandati, percio', tre differenti Socrati virtuali: - quello di Senofonte (vedi anche qui e presso il Perseus Project); - quello dei dialoghi - soprattutto giovanili - di Platone: l' Apologia: riporta l'autodifesa di Socrate al processo conclusosi colla sua condanna a morte; Last Days of Socrates: estratti da Eutifrone, Apologia , Critone, Fedone (traduzione ipertestuale illustrata). - quello delle Nuvole di Aristofane. Back Platone Le opere complete in greco e in inglese (vedi anche qui). In alternativa,qui c'e' raccolta parziale con letteratura secondaria e biografia:. Di particolare interesse politico: il Gorgia, la Repubblica (vedi anche qui), il Politico, le Leggi, la settima Lettera. Illustrazione dell''allegoria della caverna Platone e la Sicilia (in italiano, da Liberliber) Una presentazione sintetica (in italiano) Un percorso ipertestuale fra le metafore platoniche. Un corso ipertestuale (in italiano) sulla Repubblica di Platone e sul suo sfondo storico e teorico, con una collezione di link platonici, molti dei quali italiani. Lista di opere platoniche reperibili sulla rete. La versione italiana, in formato rtf o txt zippato, del Critone; il Simposio (in italiano) Utopia: letteratura utopica da Platone (Repubblica, Timeo, Crizia) a William Morris, e links a siti connessi. La Citta' del Sole di Tommaso Campanella (in italiano). Per quanto concerne il genere utopico, si veda anche Feminist Science Fiction, Fantasy, & Utopia. Platone sullo SWIF http://www.swif.uniba.it/lei/filpol/lintex.htm (1 of 7)06/12/2004 13:01:14 http://www. Stoicism on the web Epitteto: i Discorsi e l'Enchiridion. of Philosophy) Index . in particolare. con letteratura secondaria (inglese) aggiornata.alcuni dei quali meramente divulgativi.Links e testi (filosofia politica) Back Aristotele Opere complete: di particolare interesse politico. The Labyrinth presenta un'altra buona raccolta di strumenti per gli studi medioevali. Indirizzi agostiniani sul sito della curia generalizia agostiniana. In italiano. Augustine of Hippo: sito ricco di links . Aristotele sullo SWIF Back Filosofia ellenistica Stoicismo: una guida enciclopedica. dedicata al pensiero politico di Aristotele. The Online Medioeval and Classical Library: meno ricco. nel nostro mondo editoriale. un buon quadro sinottico. l'Etica nicomachea. una breve presentazione. Aristotle Aristotle Aristotle's Political Philosophy Page: una pagina molto bella e molto ricca. entro un sito che nasce da una iniziativa veramente lodevole e rara. entro una pagina più ampia sulle scuole della filosofia antica.uniba. ma provvisto di links ad altre collezioni di testi classici e medioevali. Agostino De Civitate Dei: la principale opera filosofico-politica di Agostino e' un testo fondamentale per tutto il Medioevo e propone la prima grande filosofia della storia lineare del pensiero occidentale.augustinus.it/lei/filpol/lintex. la Politica. Epicuro: una versione italiana della Lettera sulla felicita' La filosofia ellenistica sullo SWIF Back Per il pensiero tardo antico e medioevale si consiglia di visitare in primo luogo: Internet Medioeval Sourcebook: una raccolta sterminata di letteratura primaria e secondaria dalla tarda antichita' alla Riforma. M. Augustine: testi latini e traduzioni inglesi. Saint Augustine (Stanford Enc. Tommaso politico La pagina teologica del sito dei domenicani americani Thomas Aquinas . la Costituzione degli Ateniesi. si puo' consultare la sezione Politica e teologia entro la guida di Supereva alla filosofia medioevale.St.swif. Saint Augustine (Catholic Encyclopedia).it: l'opera omnia di Agostino in latino e in italiano e molto altro materiale interessante. ovvero il Manuale (versione di Giacomo Leopardi. Con Internet attraverso le periferie del mondo antico www.The Angelic Doctor: sito finalizzato ad attribuire a Tommaso posizioni panenteistiche. influenzato dall'etica stoica (presentazione in italiano) Classical Skepticism: un lungo saggio di Peter Suber. una introduzione in italiano.Tullio Cicerone: un oratore eclettico. in formato txt zippato).htm (2 of 7)06/12/2004 13:01:14 . Agostino sullo SWIF Back Tommaso d'Aquino La Summa Theologiae in una versione ipertestuale inglese. la collezione di testi patristici. Ragguardevole. Machiavelli Online: ricca e ben organizzata pagina con letteratura primaria e secondaria. filosofi e storici olandesi. Back Nicolò Machiavelli Principali opere politiche: Il Principe (testo in italiano). Frames e guide alla ricerca chiare e ben organizzate. Una raccolta di scritti "politici" e no. Reception of the classical tradition in international law: Grotius' De Jure Belli ac Pacis The Way to Peace: sito di qualita' e contenuti eterogenei.Links e testi (filosofia politica) Tommaso d' Aquino: presentazione in italiano Thomas Instituutt Utrecht: sito curato da teologi. The Executive: il Principe riscritto ad uso degli amministratori delegati .it/lei/filpol/lintex. Back Thomas More Utopia Sir Thomas More: pagina con biografia e letteratura. Galileo Galilei (XVII secolo) e la rivoluzione scientifica: il Dialogo dei massimi sistemi (in italiano. Dialogus: testo latino e traduzione inglese. con biografia e introduzioni in italiano. Aubrey's Brief Life http://www. nonche' una pagina piu' ampia. con links tematici sull'umanesimo civico. che pero' contiene informazioni su una lunga serie di pensatori irenici.uniba. De Cive (Liberty. presso Liberliber. Tommaso sullo SWIF. Un termine di confronto: il contrattualismo oggi Back Thomas Hobbes Le opere on line di principale interesse filosofico-politico sono: Elements of Law Natural and Politic. con una ampia bibliografia. Altra letteratura utopica. Machiavelli sullo SWIF Per un inquadramento storico e culturale: Francesco Guicciardini: i Ricordi e la Storia d'Italia.e un'altra. orientata didatticamente. in formato txt zippato. Back Giusnaturalismo Diritto naturale Pufendorf Grozio: notizie essenziali. Thomistic Philosophy Page: buona pagina introduttiva. da parte della Catholic Encyclopedia Il rasoio di Ockham. Religion). presso Liberliber). Virtual Seminar: Thomas More's Utopia as Political Literature. Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio. Dominion. Modern Political Theory: Renaissance and Baroque: una buona guida a Machiavelli in rete. con letteratura secondaria.htm (3 of 7)06/12/2004 13:01:14 . Leviathan.per i motivi medesimi per i quali Machiavelli compose il suo testo. Back Marsilio da Padova Conclusioni del Defensor Pacis Dante Alighieri Back William of Ockham Una breve presentazione . Progetto Machiavelli: tutte le opere on-line.swif. Thomas Hobbes: links. Back Illuminismo. Una accurata collezione di tutta la letteratura primaria hobbesiana on line.The First Romantic: pagina finalizzata esclusivamente a trovare tracce di panteismo in Rousseu.. Hobbes sullo SWIF Back John Locke Le principali opere di interesse filosofico-politico sono: Two treatises on Government (qui si puo' vedere il secondo) e A Letter Concernining Toleration. Thomas Hobbes: brevissima presentazione e link al Leviathan.it/lei/filpol/lintex. Opere di Thomas Paine Opere e citazioni di Thomas Jefferson Federalist Papers .anche in versione txt. in versione Windows. il Discours sur L'Économie Politique.Una buona collezione di testi filosofici. Liberalism Locke sullo SWIF Back Empiristi britannici La scuola scozzese: particolareggiato testo enciclopedico di J. Enciclopedisti. segnalazioni bibliografiche.Smith e di altri filosofi e pensatori economici. presso la Fondation Voltaire. McCosh . http://www. un'altra pagina tematica. democrazia Illuministi. testi. Rousseau sullo SWIF: i links alle opere politiche sono quelli della voce sopra.swif. Montesquieu: libri XX-XXIII dell'Esprit des Lois. The Hume Archives: letteratura primaria e secondaria. La democrazia in America: Alexis de Tocqueville Back Jean-Jacques Rousseau Jean-Jacques Rousseau un buon punto di partenza La pagina di Roberto Gatti.Links e testi (filosofia politica) Hobbesiana: bel sito italiano con biografia. Vindication of the Rights of Woman We the People: collezione ragionata di testi costituzionali. Thomas Hobbes: presentazione enciclopedica. testi. La Costituzione italiana del 1948. Mary Wollstonecraft. un saggio storico su determinismo geografico e liberta' politica in Montesquieu. opere e informazioni.scaricabili in formato zip da qui. E' pero' possibile leggere in francese: Du Contrat Social. Discours sur les Sciences et les Arts.con biografia e links ai testi. formato zip. costituzionalismo. links. Rousseau . con due saggi su Rouseau in italiano. John Locke Una buona presentazione enciclopedica. Discours sur l'origine de l'inégalité. Hobbes and Locke and the Seventeenth Century: buon punto di partenza sinottico. Rousseau Association: biografia.htm (4 of 7)06/12/2004 13:01:14 . Encyclopédie sul web (I volume) Cesare Beccaria: Dei delitti e delle pene. Hume sullo SWIF History of Economics Internet References Biografia e testi on line di A. in Akamac E-text Links.uniba. letteratura secondaria. Liberty Library of Costitutional Classics: una collezione di classici costituzionali da Platone in poi. htm (5 of 7)06/12/2004 13:01:14 . Reflections on the Revolution in France Edmund Burke: biografia e letteratura primaria e secondaria.Links e testi (filosofia politica) letterari e politici in francese si trova qui. Considérations sur la France Per uno sguardo complessivo. la Critica della ragion pratica. sono importanti per la filosofia politica la Fondazione della metafisica dei costumi. Pagina bibliografica con links a letteratura secondaria. Per la pace perpetua (di cui è presente in rete una antologia in italiano).it/lei/filpol/lintex. Inoltre. letteratura secondaria e glossari. in continua crescita del Projekt Gutenberg tedesco). la Metafisica dei costumi (Dottrina del diritto e Dottrina della virtu') (links alle traduzioni inglesi). Se il genere umano sia in costante progresso verso il meglio (in Der Streit der Fakultaeten). Bibliografia e saggio bibliografico in italiano Il pensiero reazionario: Joseph de Maistre Les Soirées de Saint-Pétersbourg. Sul detto comune: questo puo' essere giusto in teoria ma non vale per la pratica. un sito tedesco molto piu' ampio. Lettres sur l'Inquisition. fra i testi editi di Kant: Kritik der reinen Vernunft edizione 1781 e 1787. traduzioni e link alla letteratura secondaria. Giuliano Marini. Kant Links: pagina con testi kantiani. Kritik des Urteilskraft (sul sito. Idee zu einer allgemeinen Geschichte in weltbürgerlicher Absicht. Beantwortung der Frage: was ist Aufklaerung? e Zum ewigen Frieden. Kant and Kantian Ethics in Ethics Updates: bella pagina con bibliografie ragionate e notizie sui kantiani contemporanei nel mondo anglosassone. Kant sullo SWIF Siti kantiani Back Benjamin Constant Una biografia Opere on-line La libertà degli antichi e la libertà dei moderni Back Edmund Burke Opere politiche principali: On Moving His Resolutions for Conciliation With America.uniba. In lingua originale. testi politici importanti sono almeno tre scritti d'accasione: Risposta alla domanda: che cos'e' l'Illuminismo?. Per contestualizzare Zum ewigen Frieden: una raccolta di documenti sulla storia delle relazioni internazionali. in Kant und der Deutsche Idealismus. Kant on the web Immanuel Kant: nella presentazione del progetto Gutenberg tedesco. riviste e studi kantiani. Una sintetica pagina tedesca con testi originali. Kant e il diritto cosmopolitico Kant nella filosofia politica contemporanea (in italiano) North American Kant Society: notizie aggiornate su conferenze.swif. Kritik der praktischen Vernuft. Das Marburger Kant-Archiv: sito tedesco. si veda La philosophie française au XIXe siècle entro i percorsi raccomandati dalla Bibliothèque nationale de France (non è possibile un link diretto alla pagina a causa http://www. con una accurata bibliografia finalizzato a raccogliere la corrispondenza di Kant e gli appunti delle sue lezioni. Back Immanuel Kant Le opere di Kant si dividono in precritiche e critiche: fra queste. la Religione entro i limiti della sola ragione. A.Philosophy and History as Theology: il panteismo in Hegel. Si rinvia a Marx and Engels Writings. fra i quali. Lo spartiacque e' rappresentato dalle Tesi su Feuerbach. presso la Biblioteca Reale di Copenaghen. che si confronta con Hegel. I (anche qui) e Theorien über den Mehrwert in tedesco: posti on line grazie allo http://www. una pagina sul suoAnthropologischer Atheismus Max Stirner. Lemma Aesthetics: una suggestiva interpretazione ipertestuale dei Manoscritti del 1844. Appunti sul pensiero di Hegel Phänomenologie des Geistes. Back Karl Marx Una biografia (voce dell'Enciclopedia Britannica).Concepts of Capital:: analisi ipertestuale dei concetti marxiani. con una biblioteca ancor piu' ricca. Engels. Marxist Space: risorse e mailing lists (al momento in corso di "trasloco"). International Kierkegaard Newsletter Una pagina sulla filosofia europea (continentale) del XIX secolo. con un motore di ricerca). entro un progetto piu' ampio.htm (6 of 7)06/12/2004 13:01:14 .it/lei/filpol/lintex.Bd. sulla pagina hegeliana del Projekt Gutenberg tedesco. e il Marx "maturo". in francese. Das Kapital . le sue opere in tedesco. commentata . La sua filosofia si divide in due fasi: il Marx "giovane". In alternativa: Marx Internet Archive. con brani delle opere. la lettura di Kojeve Hegel Society of America: con una serie di links hegeliani. Una presentazione enciclopedica. ipertestualizzati. Hegel e gli hegeliani americani Hegel FAQ (in italiano) Hegel e la didattica della filosofia (in italiano) Hegel sullo SWIF Back La sinistra hegeliana Feuerbach: Principi di una filosofia dell'avvenire.swif. che elenca le opere in ordine cronologico. Nelle opere. edite e inedite. Kierkegaard: una presentazione enciclopedica. and 'Anti-Duhring' Marxism: in Australia. Anarchy Archives: testi e storia del movimento anarchico. Karl Marx on the W3: materiali marxiani e testi di Derrida. Hegel by HyperText: la Scienza della Logica. per esempio. Alla prima fase appartengono le opere propriamente filosoficopolitiche.uniba. D. Hegel. Un Breviario hegeliano ragionato. Storm's Web Site on Kierkegaard I manoscritti. alla seconda le opere economiche. Opera fondamentale della seconda fase e' Il Capitale (qui in inglese. org: in italiano e inglese Living Marxism Online Marx.Links e testi (filosofia politica) dei frames) Back Georg Wilhelm Friedrich Hegel Opera politica principale: Lineamenti di filosofia del diritto. che si confronta coll'economia classica. Una pagina tedesca con links a letteratura primaria e secondaria plurilingue. Geoff Pilling's.con molti materiali sulla dialettica. della prima fase si rintracciano le radici democratiche ed idealistiche del pensiero di Marx. incompiuto. Karl Marx: texts and archives Karl-Marx. con materiali anche sul marxismo contemporaneo. La filosofia contemporanea: manuale italiano sulle filosofie degli ultimi due secoli. e un'altra bella pagina "parafilosofica" in tedesco. si veda il ricco archivio History of Economic Thought. Brennan. Altro materiale marxista in italiano si trova presso Pagine Rosse.it/lei/filpol/lintex. vedi anche qui. III: J. Mill: voci enciclopediche. in italiano. Altri testi in tedesco. Utilitarianism. Back John Stuart Mill Principali opere politiche: On Liberty. Commentary on John Stuart Mill (1995) Leslie Stephen. J. Representative Government. Mill. Marx sullo SWIF.swif.Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR . si veda British and Irish Legal History. Back Auguste Comte e altri positivisti Saint-Simon Il socialismo utopistico ( Babeuf. The Subjection of Women. Herbert Spencer: le opere.htm (7 of 7)06/12/2004 13:01:14 .LEI http://www. Owen). John Stuart Mill: biografia e opere. James P. e molta letteratura secondaria. Si veda la critica del Manifesto. Auguste Comte et le positivisme: sito della International Positivist Society. e presso il Projekt Gutenberg tedesco. vol . Saint-Simon.uniba.S. Mill (1900) Back Testi filosofici fondamentali: i "must read" della filosofia occidentale Numerosi links sono stati segnalati da Nicola Caleffi SWIF .Links e testi (filosofia politica) studioso giapponese Akama Michio. con un progetto finalizzato a rendere disponibili in rete le opere di Comte. di Marx e di altri autori socialisti. L'Oeuvre d'Auguste Comte présentée par lui-même Evoluzionismo. qui. Speech In Favor of Capital Punishment Per inquadrare storicamente il pensiero politico di Mill e dei suoi predecessori.S. Per un punto di vista economico. Il Manifesto del partto comunista. Fourier. The English Utilitarians. e le determina (.). Camillo De Meis e la nascita dell'hegelismo italiano. Giambattista Ajello.it/lei/filpol/indicer2. se non quando trovano al di fuori stimoli alla produzione (. Ultimo aggiornamento: 8 novembre 2002 La filosofia politica: piccola guida al cyberspazio L'hegelismo in Italia nell'Ottocento Un popolo vive. s Il rinnovamento della dialettica: Antonio Tari. La scienza e la vita q I precursori (1800-1850): s l' hegelismo napoletano: la filosofia di Hegel nel dibattito sul primato della nazione (Stefano Cusani..swif. Queste forze non producono. s q Bertrando Spaventa (1817-1883): il primato della soggettività e la ricerca della novità della filosofia hegeliana.. s Gli hegeliani napoletani e la scienza s Niccola Marselli (1832-1899): la coesistenza di hegelismo e di filosofia positiva. s q Il tramonto dell'hegelismo (1870-1900): la nuova scienza positiva come strumento per comprendere l'uomo e la vita nella società. F. Le scuole hegeliane in Italia s Augusto Vera (1813-1885): la filosofia dell'assoluto e la storia come il luogo della rivelazione della libertà. Stanislao Gatti.). queste forze sono produttive. che le toglie dal vago della loro libertà.. Francesco De Sanctis (1817-1883): al di sopra della natura del concetto astratto stanno le forme della vita. Giovanbattista Passerini. Angiolo Camillo De Meis).. De Sanctis. s Ardigò (1828-1920) Il neoidealismo http://www. Antonio Tari. Gli stimoli ti creano il limite. L'estetica come mezzo per la comprensione della libertà e il primato del liberalismo. Antonio Novelli. In quanto la loro libertà è limitata.it.uniba.htm (1 of 4)06/12/2004 13:01:14 .Filosofia politica: indice ragionato a cura di Nico De Federicis nikita@sssup. quando ha intatte tutte le sue forze morali. cioè a dire uno scopo. s I traduttori: Antonio Torchiarulo. .. Politica "in nuce".Filosofia politica: indice ragionato Quando si parla di "senso politico".. I q Benedetto Croce (1866-1952): la filosofia come "storicismo assoluto" e la storia come storia della storiografia. venne ad essere una delle epoche più feconde. Giovanni Gentile (1875-1944): la filosofia dello spirito come "attualismo" e lo stato etico. una totale filosofia e teoria delle scienze naturali (. integrale civiltà A. q Le scuole neokantiane Nello sviluppo del pensiero politico il secolo decimottavo. Heinrich Rickert (1863-1936): la scienza e i valori. dell'opportunità. Quaderni del carcere. ossia il periodo dell'illuminismo. di ciò che è adatto allo scopo (. q q La scuola del Baden q Wilhelm Windelband (1848-1915): scienze della natura e scienze della cultura. XVIII q Il marxismo revisionista http://www. Mai prima d'allora la filosofia della politica aveva avuto una parte così importante e decisiva E.. XIV La scuola di Marburgo q Hermann Cohen (1842-1919): la conoscenza pura come conoscenza delle forme logiche. Paul Natorp (1854-1924): la filosofia di Platone quale centro della riflessione etica e speculativa dell'occidente. e il rapporto tra ragione e mito nella storia.) e che per sé non possa qualificarsi né morale né immorale B.htm (2 of 4)06/12/2004 13:01:14 . della realtà. Cassirer. cap. II.uniba.) ma anche per (.) ripugnare poi alla dottrina che l'azione politica non sia altro che azione guidata dal senso dell'utile (. È irragionevole dunque (. Ernst Cassirer (1874-1945): la filosofia come espressione delle forme simboliche.. q Il marxismo La filosofia della praxis (...swif. si pensa subito al senso della convenienza..) contiene in sé tutti gli elementi fondamentali per costruire una totale ed integrale concezione del mondo.) diventare una totale..... e il ritorno a Kant in conciliazione con la scienza moderna. Il mito dello stato.). Gramsci.it/lei/filpol/indicer2. Croce. Una teoria della giustizia. devono essere riformate o abolite se sono ingiuste J. Ora. Il pragmatismo contemporaneo: Williard van Orman Quine. Peter Singer La teoria della giustizia di Rawls Il liberalismo: liberali classici (La scuola austriaca e Friedrich Hayek. L'utilitarismo : Henry Sidgwick.. pratico e pragmatico sono distanti come due poli. John Dewey (1859-1952). Milton Friedman.it/lei/filpol/indicer2. Il marxismo analitico q q q q Il pragmatismo Per quanti hanno appreso la filosofia di Kant (. James q q q http://www. Alain Leroy Locke (1886-1954).uniba. Hilary Putnam. Allo stesso modo. Richard M.. What Pragmatism is (1906) q Charles Sanders Peirce (1839-1914).).htm (3 of 4)06/12/2004 13:01:14 . Hare.Filosofia politica: indice ragionato q Il marxismo rivoluzionario Il marxismo francofortese Antonio Labriola (1843-1904). Richard Rorty. così come la verità lo è dei sistemi di pensiero. Jane Addams (18601935). John Harsanyi. deve essere abbandonata o modificata se non è vera. q q q q La teoria politica normativa La giustizia è il primo requisito delle istituzioni sociali.swif. leggi e istituzioni. Antonio Gramsci (1891-1937). Horace M. William James (1842-1910). Il pragmatismo tra ottocento e novecento: George Herbert Mead (1836-1931). Kallen (1882-1974). per quanto semplice ed elegante. il compito più importante della nuova teoria è andare alla ricerca di un legame inseparabile tra cognizione e moventi razionali. Una teoria. non importa quanto efficienti e ben congegnate. Peirce. Rawls. questa considerazione ha determinato la scelta del nome 'pragmatismo' Ch.S. htm (4 of 4)06/12/2004 13:01:14 .Filosofia politica: indice ragionato Buchanan) e liberals (Ronald Dworkin. Charles Larmore. Michael Sandel.Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR .uniba. Stuart Hampshire q q q q q q q q SWIF .LEI http://www. Charles Taylor.swif. Quentin Skinner Il femminismo La teoria critica: Jürgen Habermas Il multiculturalismo: Will Kymlicka La democrazia deliberativa: Joshua Cohen. Amartya Sen) Il libertarismo: Ayn Rand. Michael Walzer Il repubblicanesimo: Philip Petitt. Brian Barry. Amy Gutmann Teoria della giustizia e pluralismo: Isaiah Berlin. Rothbard. Robert Nozick Il comunitarismo: Alasdair MacIntyre. Murray N. David Gauthier.it/lei/filpol/indicer2. Lettera sulla dottrina di Bruno. Back Bertrando Spaventa Opere di Bertando Spaventa: Opere. e con Antonio Labriola (Carteggio: 1861-1880) Back Augusto Vera La vita e le opere di Vera. Epistolario (vedi anche questa pagina.Links e testi 2 (filosofia politica) a cura di Nico De Federicis defed@despammed. 2000. Savorelli. Cubeddu e S. 1995. e una breve scheda biografica. Antonio Tari e la peculiarità di Hegel. 1972. Gentile. 1920: è l'opera che segna la rivalutazione della http://www. Scritti inediti 1853-1854. 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Camillo De Meis maestro di Spaventa (un discorso di De Meis. e quest'altra. Bertrando Spaventa. Gentile.uniba. Scritti su Bruno: Bertrando Spaventa. rist. Vallecchi. Una scheda sulla filosofia italiana nell'ottocento. Sansoni.it/lei/filpol/lintex2.htm (1 of 8)06/12/2004 13:01:16 . Letteratura: G. Bibliopolis. Firenze. Studi sulla filosofia napoletana del primo Ottocento.Links e testi 2 (filosofia politica) figura di Spaventa nella filosofia idealistica italiana del novecento. Francesco De Sanctis nella storia della cultura. Rassegna desanctisiana. Bertrando Spaventa e il "Giornale Napoletano di Filosofia e Lettere". Alessandro Savorelli. pp. Napoli. Einaudi.uniba. Memorie dell'Istituto Italiano per gli studi filosofici. 1988. con un'Appendice a cura di G. Scritti politici. raccolti in quattro volumi: 1. 1999.. in "Giornale storico della letteratura italiana". Napoli 1924 . VI.htm (2 of 8)06/12/2004 13:01:16 . Napoli. De Sanctis.swif. F. 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Riferimenti in rete L'Istituto "Croce" (Istituto Italiano per gli Studi Storici). La Fondazione Biblioteca "Benedetto Croce" presso l'Istituto Croce di Napoli (con alcuni link a bibliografie di e su Croce).Links e testi 2 (filosofia politica) Il neoidealismo Appunti sul neoidealismo Il neoidealismo italiano Il neoidealismo italiano: Croce e Gentile La filosofia italiana e il neoidealismo Il contributo di Ugo Spirito al neoidealismo Uno studioso del neoidealismo italiano. Un'estratto da Omaggio a Croce di Cesare Angelini. Biografia essenziale. Una seconda edizione degli Scritti crociani.esimo della morte del filosofo a Giuseppe Galasso. è in corso di pubblicazione presso la casa editrice Adelphi.swif. Maria Corti. Opere L'Edizione nazionale delle Opere di Benedetto Croce. Una bio-bibliografia con un'ampia nota sulla letteratura crociana (in tedesco). 42-43). Una scheda (in inglese). Año 1971.it/lei/filpol/lintex2. Giovanni Pozzi e Marta Herling.htm (4 of 8)06/12/2004 13:01:16 . 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Biagio De Giovanni. un saggio di Kurt Walter Zeidler.it/lei/filpol/lintex2. pubblicato presso l'Università di Heidelberg Ursprung und System Hermann Cohen La vita (in inglese) Una scheda biografica (in tedesco) Vita e opere di Cohen presso la Bibliotheca Augustana Opere http://www. le maggiori opere in un ipertesto su riflessioni.uniba.Links e testi 2 (filosofia politica) Giovanni Gentile Biografia essenziale Una scheda biografia Una bio-bibliografia presso l'Istituto Treccani Una biografia (in inglese) Opere L'edizione delle opere è in pubblicazione presso l'editore Le Lettere Una scheda bibliografica e collegamenti alle opere (in tedesco). L'editore Le Lettere Gentile sullo Swif Gentile su geocities Il concetto di cultura in Gentile La riforma di Giovanni Gentile Vari scritti sull'età del fascismo Una scheda su Gentile Back Le scuole neokantiane Il neokantismo (i maggiori autori delle scuole kantiane) Un saggio sul neocriticismo. Alcune traduzioni in francese di scritti dei neokantiani La scuola di Marburgo Una shede sul neokantismo marburghese (in francese). di Wolfdietrich Schmied-Kowarzik (Universität Kassel).swif.it Carteggio Gentile-Donati Gentile su Vico Letteratura Annali della fondazione Ugo Spirito Alessandro Campi.htm (5 of 8)06/12/2004 13:01:16 . Un volume sulla filosofia del neocriticismo di Marburgo. La recezione di Frege di Bruno Bauch. Giovanni Gentile e la RSI Giovanni Gentile: l’ideologo del fascismo? Giovanni Gentile e la filosofia della libertà Riferimenti in rete La fondazione Giovanni Gentile (presso l'Università "La Sapienza" di Roma). Werke. VI. Natorp su internet. Una scheda (in polacco) Opere Zur Frage der logischen Methode (1901). Helmholtz (1887) Lettere Riferimenti in rete Il Cohen Archiv Documenti su Cohen (ducomentazione sull'autore a cura del Cohen Archiv) Liturgia ed etica: un confronto tra Cohen e Rosenzweig.htm (6 of 8)06/12/2004 13:01:16 .Hamburger Ausgabe Il saggio sull'uomo (in inglese) Der Begriff der symbolischen Formen im Aufbau der Geisteswissenschaften http://www. L'edizione degli scritti presso il Cohen Archiv dell'Università di Zurigo I volumi dell'opera completa Una Recensione a: Numeri e misure. Sistematica filosofica Una recensione di Giovanni Reale a: Logos-Psyche-Eros. Letteratura sull'autore Back Paul Natorp una immagine vita e opere (una bio-bibliografia in tedesco) L'autore presso la Philosophische Bücherei Una breve scheda biografica. con testi sul pensiero di Cassirer e sulla disputa con Heidegger a Davos. Opere Opera completa: Gesammelte Werke . Metacritica alla "Dottrina platonica delle Idee Natorp nell'edizione critica di Kant Riferimenti in rete Natorp nei ricordi di Gadamer: un volume (Hans-Georg Gadamer: Philosophische Lehrjahre) L'influenza di Natorp sulla pedagogia americana Natorp e i neokantiani contro il positivismo etica e socialismo (notizie su Natorp). Hildesheim 1977 ss. Back Ernst Cassirer Vita e opere (in italiano) Cassirer in internet: un ipertesto con collegamenti e un'ampia bio-bibliografia (in tedesco). considerate secondo la teoria della conoscenza di H. pp. Verlag Georg Olms.uniba.Links e testi 2 (filosofia politica) Opera completa: Hermann Cohen. di Martin D. Ernst-Cassirer Arbeitstelle. "Kant-Studien".swif. Yaffe. v. La home page della Warburg-Haus di Amburgo. 270-283. 1901.it/lei/filpol/lintex2. Nomotetico e idiografico (la prefazione di una traduzione inglese).it/lei/filpol/lintex2.htm (7 of 8)06/12/2004 13:01:16 . Die vergessene Tradition Eine Erinnerung an den Philosophen Ernst Cassirer di Patrick Conley Il pensiero mitopoietico: un inedito confronto con Buchanan. Windelband (in tedesco) La prolusione del Rettorato: Storia e scienze della natura (in tedesco). Una recensione a Mito e linguaggio. L'autore sulle Philosophie-Seiten (in tedesco). Il volume The Philosophy of Ernst Cassirer L'autore su geocities Back La scuola del Baden Wilhelm Windelband Biografia Una breve scheda Il sitema delle categorie. Teoria della definizione.Links e testi 2 (filosofia politica) Riferimenti in rete Ernst Cassirer in Hamburg. Una scheda presso l'Università di Princeton. Bast).uniba. di H. di W. Windelband e Hans Johannes Wilhelm Cornelius Back Heinrich Rickert biografia (con una buona nota bibliografica) Vita e opere Una breve scheda bio-bibliografica Opere Opera completa: Sämtliche Schriften (a cura di Rainer A. un intervento di Birgit Recki.swif. Rickert (una traduzione francese). Riferimenti in rete Heinrich Rickert Forschungsstelle Una nota in italiano Società di studi neokantiani e un riferimento alla pagina del neokantismo in rete Back Testi filosofici fondamentali: i "must read" della filosofia occidentale http://www. Una pagina su open directory project. Carteggio Heidegger-Rickert (1912-1933) Opere in rete Letteratura La philosophie des valeurs de Heinrich Rickert (un testo in francese). letteratura primaria e secondaria.Links e testi 5 (filosofia politica) a cura di Corrado Del Bo' delbo@unipv. Un'intervista a Giuseppe Bedeschi. Su questa pagina e su questa.it e Francesca Di Donato france@sssup. Gyorgy Lukàcs http://www.swif. i testi e links biografici Alcuni testi in traduzione italiana Rosa Luxembourg Il Rosa Luxembourg Internet Archive.it Ultimo aggiornamento: 26 ottobre 2002 Filosofia politica: links e testi Marxismo Eduard Bernstein Biografia e risorse Karl Kautsky Testi dal Kautsky Internet Archive Lenin Presso il Vladimir Lenin internet archive (in inglese) una bibliografia ragionata.htm (1 of 3)06/12/2004 13:01:16 . Theodor Adorno Una sintesi della Dialettica dell'Illuminismo e una selezione di testi Herbert Marcuse Il sito della Herbert Marcuse Association). Testi in italiano Altri testi in italiano Otto Bauer Letteratura primaria e secondaria (in tedesco) Testi (in tedesco) La Scuola di Francoforte Qui e qui due siti sulla storia della Scuola di Francoforte.uniba.it/lei/filpol/lintex5. Una pagina su Jon Elster.swif.htm (2 of 3)06/12/2004 13:01:16 . http://www.Links e testi 5 (filosofia politica) Testi primari e secondari on-line in tedesco. Una pagina su John Roemer.A. Una pagina su G. e gli indici dello Jahrbuch der Internationalen Georg-LukácsGesellschaft (dal 1996) La biografia e i testi in inglese Karl Korsch La lettera di Amedeo Bordiga a Karl Korsch Marxism and Philosophy A Non-Dogmatic Approach to Marxism Un'ampia raccolta di testi in portoghese Una scheda sul marxismo di Korsch Ernst Bloch Una biografia di Ernst Bloch Il sito del Bloch Zentrum con l'utile bloch online Wörterbuch Il bloch-online-forum La Virtuelle Bloch Akademie Roger Garaudy Un sito bibliografico in francese The Founding Myths of Israeli Politics Louis Althusser Il Louis Althusser Archive Una bio-bibliografia in spagnolo Il marxismo in Italia Antonio Labriola In memoria del Manifesto dei comunisti (testo integrale) Dal discorso in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico 14 novembre 1896 (testo integrale) Del materialismo storico (testo integrale) Alcune traduzioni dei testi in inglese e in francese Antonio Gramsci La biografia e la bibliografia completa dei testi Fondazione Istituto Gramsci con il catalogo della biblioteca on-line International Gramsci Society Newsletters Sito brasiliano con bibliografia primaria e secondaria Il marxismo analitico Una bibliografia essenziale sul marxismo analitico (con alcuni abstract).it/lei/filpol/lintex5.uniba. Cohen. Un'altra pagina su Jon Elster. La Jon Elster Homepage. 2 (April 1905). Arisbe. 15. è anche l'opera di autori. E.Links e testi 3 (filosofia politica) a cura di Brunella Casalini
[email protected] (1 of 3)06/12/2004 13:01:17 . What Pragmatism is. Sua è l'invenzione del termine "pragmatismo". praktisch and pragmatisch were as far apart as the two poles. James. spiegando perché avesse scelto "pragmatismo". Kallen. quali: Horace M. Il sito offre anche una presentazione generale dell'opera e della vita dell'autore. Dewey.uniba. 161-181.. William James in Philosophy Pages. "The Monist". http://www. the former belonging to a region of thought where no mind of the esperimentalist type can ever make sure of solid ground under is feet. Molte delle opere di Peirce sono qui disponibili on line. Mead e Thuft. Alain Leroy Locke. Peirce scriveva: "For one who learned philosophy out of Kant . considerati minori. W. vol. Significativa. tuttavia. Oliver Wendell Holmes (considerato il primo pragmatista giuridico) e Jane Addams q q Pragmatist Cibrary Pragmatism Archive q Autori: Charles Sanders Peirce (1839-1914) Peirce sviluppò una teoria post-kantiana delle categorie e una teoria dei segni.swif. pp.it Ultimo aggiornamento: 12 settembre 2002 Filosofia politica: links e testi Pragmatismo q Risorse e bibliografia generali sul pragmatismo: La filosofia pragmatista ha origine negli Stati Uniti alla fine del XIX secolo. DuBois. B. the latter expressing relation to some definite human purpose. William James (1842-1910) q q William James Web Site. Molte opere di James sono qui disponibili on line. no. Suoi esponenti principali sono considerati: Pierce. Il sito offre anche una presentazione generale dell'opera e della vita dell'autore. In un articolo del 1905. Now quite the most striking feature of the new theory was its recognition of an inseparable connection between rational cognition and rational purpose.it/lei/filpol/lintex3.. and that consideration it was which determined the preference for the name pragmatism" q q q What Pragmatism is. the Peirce Gateway Peirce Edition Project. piuttosto che "praticalismo" o "praticismo". Intorno a lei si riunirono altre figure femminili attive nel movimento riformista e pacifista: Florence Kelly.Address before the Chicago Liberty Meeting. Il liberalismo deweyano è vicino per molti aspetti al liberalsocialismo di Hobhouse. "Democracy or Militarism". Contro le concezioni della razza fondate su concezioni essenzialiste. Kallen (1882-1974) q The Horace M. il social settlement Hull House.it/lei/filpol/lintex3.uniba. L'influenza del suo pensiero è stata fondamentale sulla filosofia. Kallen Papers at the American Jewish Archives Alain Leroy Locke (1886-1954) Attivo nel movimento dei neri americani. Grace e Edith Abbott. q q q The Internet Enciclopedia of Philosophy Breve presentazione enciclopedica del pensiero di Dewey. April 30. Alain Locke valorizzò la cultura e la letteratura afroamericana. convinto che solo l'acquisizione di una positiva coscienza di razza avrebbe potuto garantire una reale evoluzione dei neri americani. Papers. q q q The Internet Encyclopedia of Philosophy Breve presentazione enciclopedica del pensiero di Mead Mead Project Site.swif. Dipartimento di sociologia della Brock University. 1838-date (bulk 1880-1935) Jane Addams. a Chicago. Guy Alain Leroy Locke Society q Autori pragmatisti contemporanei: http://www. tra teoria e prassi." 1915 Horace M.htm (2 of 3)06/12/2004 13:01:17 . Julia Lathrop." q q q q Jane Addmas Hull House Museum Jane Addams Collection. "Why Women Should Vote. Locke propose una nozione di razza come costruzione sociale. sulla sociologia e la psicologia sociale americana.Links e testi 3 (filosofia politica) John Dewey (1859-1952) Il suo pensiero si caratterizza per il tentativo di colmare la distanza tra pensiero e azione. 1899 Jane Addams. q A biographical sketch and annotated blbliography written by Talmadge C. George Herbert Mead Discussion List Jane Addams (1860-1935) Fondò nel 1889. Si possono trovare qui molte opere e articoli di Mead on line. John Dewey Society Center for Dewey Studies George Herbert Mead (1836-1931) A lui si deve quella teoria dell'emergenza della mente dal processo di comunicazione con altri significativi che è divenuta uno dei presupposti fondamentali dell'interazionismo simbolico. 1908-2000. di Carlo Nizzo Richard Rorty q q q Richard Rorty's Home Page A Talent for Bricolage. Hilary Putnam q q Pagina su Putnam a c. 2. 1995. pp.LEI http://www. The Writings of Quine. An Interview with Richard Rorty. "The Dualist".swif.Links e testi 3 (filosofia politica) Williard van Orman Quine (1908-2000) q q q Interview between W. Quine and Yasuhiko Tomida Home Page for Quine. di Alberto Gazzola Bibliografia putnamiana a c. di Joshua Knobe. Richard Rorty: Internet Links SWIF . V.htm (3 of 3)06/12/2004 13:01:17 . 5671.it/lei/filpol/lintex3.uniba.Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR . percorsi tematici) Breve introduzione enciclopedica al pensiero rawlsiano con link esplicativi dei termini fondamentali (utile come primo approccio) Dalla Stanford Encyclopedia of Philosophy una trattazione sintetica delle idee di posizione http://www. con link alle opere principali The Methods of Ethics The Elements of Politics Richard M.it/lei/filpol/lintex4.Links e testi (filosofia politica) a cura di Emanuela Ceva
[email protected]. Hare Profilo biografico Sull'universalizzabilità John Harsanyi Autobiografia Peter Singer Risorse su Singer q q Bernard Williams q q Articoli e recensioni Recensione de La moralità.it e Corrado Del Bo'
[email protected] Ultimo aggiornamento: 24 ottobre 2002 Filosofia politica: links e testi La teoria politica normativa Premessa Utilitarismo q Una definizione Risorse: Risorse e bibliografia sull'utilitarismo Risorse sull'utilitarismo Autori: Henry Sidgwick Profilo biografico. interventi critici. Un'introduzione all'etica John Rawls q q q q Una bibliografia delle maggiori opere di Rawls Utile raccolta di documenti scritti da e su Rawls (saggi.htm (1 of 5)06/12/2004 13:01:18 . swif. formato PDF) What is Classical Liberalism? r Risorse Risorse in rete Risorse del von Mises Institute r Autori Carl Menger Biografia. Bassani e C. Liberalismo classico Definizioni Introduzione al liberalismo Piccola antologia del pensiero liberale (a cura di M. Presentazione del liberalismo politico Un ottimo intervento di Thomas McCarthy sul dibattito tra Rawls e Habermas Recensione a Il diritto dei popoli Liberalismo 1.it/lei/filpol/lintex4.htm (2 of 5)06/12/2004 13:01:18 .uniba. e Simposio sull'articolo di Dworkin con interventi di Simon Blackburn. con link alle risorse in rete Risorse su Hayek. e una risposta di Ronald Dworkin Saggio sulla teoria costituzionalistica del diritto di Ronald Dworkin r Charles Larmore Introduzione al pensiero liberale di Charles Larmore Un atricolo di critica al liberalismo neutralista Un articolo di Charles Larmore a critica del repubblicanesimo di Petitt r Amartya Sen Articolo autobiografico ospitato dal sito del Nobel Articolo di Sen su "Food and Freedom" Articolo essenzialmente basato sul libro di Sen "Libertà e sviluppo" r http://www. Liberals Un'introduzione critica alle virtù liberali r Ronald Dworkin Articolo tratto da Philosophy and Public Affairs sull'impossibilità dello scetticismo radicale. con link ai testi Friedrich Hayek Biografia e pensiero Il pensiero di Hayek. equilibrio riflessivo.Links e testi (filosofia politica) q q q originaria. con link ad alcune opere Milton Friedman Homepage Risorse James Buchanan Homepage Collected Works (testi on line) Risorse 2. Michael Otsuka. pensiero e opere Pagina su Carl Menger. con parte dei Principles of Economics Altri testi di Menger on line Ludwig von Mises Biografia e pensiero Bibliografia. proceduralismo puro e velo di ignoranza. Nick Zangwill. Lottieri. Links e testi (filosofia politica) Articolo di Sen sui diritti umani ed il processo di occidentalizzazione Articolo di Sen su sviluppo e libertà Recensione di Equality Reexamined Libertarismo 1. Libertarismo di sinistra r Comunitarismo q q q q MacIntyre Sito di informazioni bibliografiche primarie e secondarie su MacIntyre Articolo su MacIntyre Estratti da After Virtue Michael Sandel Rassegna stampa dello SWIF su Michael Sandel Charles Taylor Bibliografia di fonti primarie e secondarie su Taylor Un articolo su democrazia e patriottismo Articolo di Taylor su Two Theories of Modernity Walzer Curriculum Vitae Intervista a Walzer su democrazia. con informazioni sulle opere Pagina su Nozick Why Do Intellectuals Oppose to Capitalism? Breve articolo di Robert Nozick Saggio su Nozick Saggio su Nozick r Journal of Libertarian Studies r Link ai critici del libertarismo di destra 2. Libertarismo di destra Ayn Rand Presso l'Ayn Rand Institute. con link ai testi Risorse su Rothbard r Robert Nozick Homepage. biografia. Rothbard Biografia e pensiero Bibliografia.it/lei/filpol/lintex4. Justice and Equality Repubblicanesimo q q q Portale italiano del repubblicanesimo Cosa è il repubblicanesimo Philip Petitt http://www.swif.uniba.htm (3 of 5)06/12/2004 13:01:18 . con estratti delle opere e risorse sull'oggettivismo Risorse su Rand presso l'Ayn Rand Society The Journal of Ayn Rand Studies r Murray N. multiculturalismo e tolleranza Un'intervista a Walzer su democrazia e società civile Recensioni a Geografia della morale e Pluralism. Pluralismo. Multiculturalismo q Will Kymlicka Home Page di Kymlicka Pagina di presentazione a Politics in the Vernacular: Nationalism. Semprini. Multiculturalism and Citizenship Pagina di presentazione a Multicultural Citizenship Pagina di presentazione a Liberalism.Links e testi (filosofia politica) q Homepage Note di lettura su Repubblicanesimo Quentin Skinner Homepage Intervista a Skinner Femminismo: una bibliografia a cura di Francesca di Donato La teoria critica di Jürgen Habermas q q q q q q Articolo di Maurizio Passerin d'Entrves su Habermas e democrazia discorsiva Lista di pubblicazioni di Habermas Articolo di Habermas sulla necessità di una costituzione europea Breve introduzione al dibattito tra Habermas e Gadamer Saggio di Joel Anderson sull'etica del discorso Pagina dello SWIF dedicata alle risorse web su Habermas (con una scheda biograficoconcettuale e lista delle pubblicazioni e della critica) Multiculturalismo Due recensioni a contrasto per inquadrare il dibattito sul multiculturalismo: G. Gutmann and Thompson Saggio di Philip Pettit Contributo su democrazia deliberativa e globalizzazione Articolo sulla Social Choice Theory e democrazia deliberativa Articolo di Maurizio Passerin d'Entreves su democrazia deliberativa e multiculturalismo Articolo sul proceduralismo habermasiano e democrazia deliberativa q q Joshua Cohen Bibliografia Articolo di critca su Cohen e la politica delle differenze di Iris Marion Young Abstract di un intervento di Cohen su democrazia e pluralismo Amy Gutmann Home Page Presentazione di Democracy and Disagreement Articolo di Dennis Thompson sulla democrazia liberale http://www.htm (4 of 5)06/12/2004 13:01:18 . Multiculturalismo e Estranei e A. it. Sartori.) e Will Kymlicka su multiculturalismo e femminismo Democrazia deliberativa Pagina introduttiva Articolo di James Fishkin sulla democrazia deliberativa Saggio sulla democrazia deliberativa di A. Community and Culture Dibattito tra Susan Moller Okin ( trad.uniba.swif.it/lei/filpol/lintex4. uniba.Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR .Links e testi (filosofia politica) Teorie della Giustizia e Pluralismo q q q q Isaiah Berlin The Isaiah Berlin Virtual Library Bibliografia generale su Berlin Contributo di Berlin sul pluralismo Contributi sul pluralismo pre-Berlin Articolo su Berlin (pluralismo e liberalismo) Brian Barry: Justice as Impartiality Articolo di Geoffrey Cupit sulla giustizia come imparzialità Introduzione al concetto di imparzialità David Gauthier: Justice as Mutual Advantage Introduzione alla teoria dei giochi Introduzione al dilemma del prigioniero Saggio introduttivo a Gauthier Recensione a Morals by Agreement Stuart Hampshire: Procedural Justice Estratto da Justice as Strife Tanner Lecture su Justice is Conflict Estratti da Innocence and Experience SWIF .htm (5 of 5)06/12/2004 13:01:18 .LEI http://www.it/lei/filpol/lintex4.swif. le tesi libertarie di Robert Nozick e le riflessioni degli autori comunitari sono quelle che hanno ricevuto più vasta eco. Torna alla pagina dei link SWIF . è stata oggetto di un ampio dibattuto. Nel frattempo. l'emergere del 'fatto' pluralismo suggeriva. o dovrebbero informare. è stata fondamentale la pubblicazione del testo di J. Da questo punto di vista. che riformula a un più elevato livello di astrazione la teoria del contratto sociale in un quadro teorico liberale e democratico. La teoria della giustizia di Rawls.htm06/12/2004 13:01:18 .Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR . e venivano riabilitati gli impegni normativi della filosofia pratica. nel corso del quale il riconoscimento del suo indubbio valore teorico si è a volte accompagnato a critiche serrate.Premessa a cura di Emanuela Ceva
[email protected]/lei/filpol/preme4. Rawls A Theory of Justice (1971). l'utilitarismo.uniba. Tra queste ultime. la società liberale e democratica. con cui veniva offerta un'alternativa coerente e plausibile al paradigma eticopolitico all'epoca dominante.LEI http://www.swif.it e Corrado Del Bo' delbo@unipv. I link presenti in questa pagina sono stati raccolti e organizzati allo scopo di offrire un resoconto di tutto questo.it Ultimo aggiornamento: 24 ottobre 2002 Filosofia politica: links e testi Premessa alla Teoria Politica Normativa Con l'espressione 'teoria politica normativa' si intende una tradizione di filosofia politica. l'elaborazione di teorie della giustizia meno esigenti per quel che riguarda i valori di fondo che informano. a Rawls ma anche ad altri autori. che si propone la valutazione morale di tutto ciò che costituisce 'politica'. sviluppatasi prevalentemente in area anglosassone. 1994. benché ragionevoli?” [Rawls.un'adesione condivisa da tutti i cittadini – il fondamento motivazionale della fedeltà all'assetto istituzionale.htm (1 of 6)06/12/2004 13:01:20 . filosofiche e morali incompatibili. in Una teoria della giustizia.Pluralismo. Tale questione s'iscrive a pieno titolo entro il dominio delle nuove sfide introdotte da quel fenomeno socio-politico e culturale che abbiamo definito nei termini di “multiculturalismo”: sfide. Dopo avere proposto. a volte anche opposti.swif. cioè. l'idea della giustizia come equità.uniba. appunto. tra soggetti con dimensioni identitarie e dottrine comprensive differenti. CAPITOLO IV Spazio tesi . in modo tale da proporre una risposta ad una questione solamente tratteggiata nello scritto precedente. in particolare quella che possiamo ricostruire a partire dalle pagine di Liberalismo politico. 1. condivisa da tutti i membri della società.6] Già in Una teoria della giustizia Rawls si era posto questioni di stabilità. nella durata. molto distanti gli uni dagli altri. il nostro orientamento generale sul mondo e sull'idea di bene). Rawls a più di vent'anni di distanza articola nuovamente la sua riflessione. una convivenza che si realizzi secondo modalità accettabili da tutte le parti in causa. in modo del tutto peculiare e ricco di spunti problematici di riflessione. e intesa come una concezione inclusivamente estesa all'intero ambito di ciò che per noi ha un qualche valore. non è difficile comprendere su quali basi si articolassero le critiche mosse da varie http://www. p. che racchiuda tutto ciò che per noi vale. Quella che Rawls proponeva come base della lealtà ad un determinato assetto istituzionale che si fosse rivelato giusto – sulla base dei requisiti richiesti dalla teoria della giustizia come equità – era una dottrina comprensiva (ove per dottrina comprensiva intendiamo una dottrina. all'interno dei loro propri orizzonti etici di appartenenza. articolato a partire proprio da questa concezione filosofico-politica. Modelli teorici di convivenza.it/lei/filpol/ceva/cap4. individuando nell'adesione alla teoria della giustizia come equità . Le ragioni del Liberalismo politico Rawls formula la sua riflessione chiedendosi: “come è possibile che esista e duri nel tempo una società stabile e giusta di cittadini liberi e uguali profondamente divisi da dottrine religiose. Ultimo aggiornamento: 7 luglio 2000 Torna all'indice Torna alla Home Page CAPITOLO IV La risposta di John Rawls: il liberalismo politico Un'impostazione riconducibile all'area liberale neutralista. è quella delineata da John Rawls. identità e riconoscimento. di convivenza pacifica. Date queste premesse. o da quasi tutti. garantito dalla stessa teoria rawlsiana. di fronte a tali aporie che Rawls decide di rivedere la formulazione della sua proposta tenendo in considerazione le condizioni pluralistiche entro le cui coordinate ogni riflessione filosofico-politica postmoderna deve muoversi: ecco allora che “se il pluralismo delle dottrine comprensive […] deve essere preso sul serio. ad esempio. Il liberalismo politico assume che.102]. mi sembra interessante riportare un'osservazione di Alessandro Ferrara. In questo senso preciso il liberalismo che Rawls propone è politico: esso non può essere. benché rifugga dall'uso di questo termine. e le numerose basi di giustificazione non pubbliche associate alle numerose dottrine http://www.htm (2 of 6)06/12/2004 13:01:20 . una libertà questa che va ascritta e tutelata ad ogni singolo individuo. universalmente accettabile dai cittadini e relativa alle questioni politiche fondamentali. filosofiche e morali comprensive. in quanto tale. né c'è da attendersi che in un futuro prevedibile una di esse. identità e riconoscimento. ossia controverse all'interno dello spazio del dibattito pubblico delle società democratiche. Non dimentichiamo. allora.individui nella neutralità (o meglio nella non-eticità . La posizione originaria e il velo di ignoranza Prima di esaminare da vicino la risposta che Rawls propone alle sfide per la convivenza pacifica entro contesti caratterizzati in termini pluralistici.1 Innanzitutto. dobbiamo distinguere una base pubblica di giustificazione. bensì nel senso che la sua accettazione non dipende dall'accettazione di teorie o concezioni del bene controverse. una pluralità di dottrine comprensive ragionevoli ma incompatibili sia il risultato normale dell'esercizio della ragione umana entro le libere istituzioni di un regime democratico costituzionale” [Rawls. anche la “giustizia come equità” di Rawls aspira a collocarsi in uno spazio neutrale rispetto alle diverse concezioni morali che si contendono il campo della sfera pubblica delle democrazie moderne” [Ferrara. come peraltro assicura il diritto a pari libertà fondamentali.6]. fin dalle prime pagine di Liberalismo politico. Comprendiamo. poi. ma da un pluralismo di dottrine comprensive incompatibili e tuttavia ragionevoli. vorrei prendere in considerazione gli aspetti della dottrina rawlsiana che ci permettono di collocarla a pieno titolo entro la famiglia delle teorie liberali neutraliste: in modo particolare vorrei concentrarmi sull'idea di posizione originaria e sui vincoli ad essa posti dal velo d'ignoranza.alla pari con l'impostazione liberale neutralista . etico” [Veca. proponendo una teoria normativa fondata su di una dottrina comprensiva particolare (quella della giustizia come equità) e. 1994.it/lei/filpol/ceva/cap4. sia mai affermata da tutti i cittadini. E'. alla descrizione delle condizioni pluralistiche con le quali ogni teoria politica è chiamata a misurarsi: “una società democratica moderna non è caratterizzata soltanto da un pluralismo di dottrine religiose.Pluralismo. La teoria della giustizia deve allora includere un sottoinsieme di valori che è specificato dai valori (solo) politici fondamentali che devono modellare il solo ambito del politico. 1998.swif.XXI].uniba. oppure qualche altra dottrina ragionevole. ai fini della politica. Modelli teorici di convivenza. Nessuna di queste dottrine è universalmente accettata dai cittadini. 1992. il quale ci permette di notare come “Rawls. Come ogni teoria liberale della giustizia.nel senso della non rilevanza delle dottrine comprensive e delle concezioni del bene ad esse associate) dell'arena politica il requisito fondamentale per la costruzione di una società giusta ed equa nei confronti delle diverse anime che ne fanno parte: “dato che la concezione politica è condivisa da tutti mentre le politiche ragionevoli non lo sono. come il pluralismo possa essere considerato come una conseguenza naturale del libero esercizio della ragione. dunque. possibile oggetto di controversie. 2. una teoria politica normativa non può basarsi su una dottrina comprensiva di tutto ciò che ha o deve avere valore per i partner della comunità politica liberale. p.5. 2. p. il perché Rawls dedichi una particolare attenzione. pp. intende la sua teoria della giustizia come neutrale non già nel senso che essa non presupponga nulla riguardo al bene. Da ciò si può vedere come Rawls . CAPITOLO IV parti alla prospettiva rawlsiana: l'accusa era quella di non avere preso sul serio il fatto del pluralismo delle concezioni del bene dei soggetti coinvolti. e messa tra parentesi qualora si discutano questioni politiche di interesse collettivo. o per aspettarsi che altri accettino una concezione della giustizia che favorisca tale posizione. di trovare “un punto di vista che si distanzi dagli aspetti particolari del quadro di fondo onnicomprensivo.htm (3 of 6)06/12/2004 13:01:20 .8]. e a partire dal quale si possa raggiungere un accordo equo fra persone considerate libere e uguali” [Rawls. scegliamo http://www. 1994. invece. Il velo di ignoranza permetterebbe. In special modo. non propone nessuna dottrina comprensiva che abbia pretese di verità. dunque. e in quanto tale impegnata esclusivamente nell'individuazione di valori politici. ovvero senza esservi riferita. Modelli teorici di convivenza.individuali e collettivi . un'idea che ora prende la forma di un esperimento mentale mirato alla “ricostruzione razionale del nostro senso di giustizia”. 1994. ed una sfera “privata” (non necessariamente identificata con la dimensione individuale. CAPITOLO IV comprensive e accettabili solo per coloro che affermano queste ultime” [Rawls.swif. 1994. da affermare contro altri orizzonti di valori. p. ma anche riconducibile a realtà di gruppo. come una teoria essenzialmente politica. Il liberalismo politico. Il liberalismo politico si presenta. per usare un'espressione corrente. che la concezione politica è un modulo.uniba. analogamente. e trova in queste un sostegno” [Rawls. cioè. presentata da Rawls nei termini di una posizione originaria in cui i cittadini. tale separazione dev'essere netta in tutte quelle procedure mirate all'individuazione di principi politici condivisi. in quanto rappresentanti degli interessi di cittadini liberi e uguali. fare astrazione dalle nostre preferenze personali e dalla nostra adesione a determinati orizzonti di valori. una parte costitutiva essenziale che si adatta a varie dottrine comprensive ragionevoli. queste. religiosa. o per aspettarsi che altri accettino. che le rende indisponibili ai fini di una scelta di portata collettiva. p. allora. di valutare impersonalmente i principi di giustizia su cui si definiscono i termini equi per la cooperazione sociale e di scegliere questi ultimi razionalmente. si trovano in posizione simmetrica le une rispetto alle altre e sono impegnate nel raggiungimento di un accordo in condizioni eque e che si riveli equo nei confronti delle diverse prospettive proprie dei membri della comunità di riferimento. neutrali rispetto alle diverse concezioni della vita buona in competizione tra loro: detto altrimenti. sulla collocazione sociale e sulle proprie concezioni del bene: tutte informazioni. accettata da tutte le parti in causa. politicamente rilevante. 2. p. secondo Rawls. ma uno dei caratteri distintivi di una concezione politica è proprio il suo essere presentata come concezione autonoma ed esposta a prescindere da un simile sfondo più generale. “entrare” in posizione originaria significa. una concezione della giustizia che favorisca i seguaci di tale dottrina” [Rawls.2 Questi termini vengono introdotti da Rawls a partire dalla presentazione delle condizioni in cui essi vengono individuati: troviamo qui una riedizione dell'idea di contratto sociale. in modo da tutelare gli interessi dei più deboli: infatti. che regolamentino le interazioni tra soggetti . l'assunzione di base è che “tutti i cittadini affermino una dottrina comprensiva alla quale la concezione politica che accettano è in qualche modo correlata. come procedura per la costruzione di uno schema di cooperazione sociale. morale o filosofica. su cui viene steso un velo d'ignoranza. e definiscano gli equi termini della cooperazione sociale. o meglio le parti in quanto rappresentanti di questi ultimi. sulle loro doti naturali. Tali condizioni eque sono date dai vincoli posti dal velo d'ignoranza. sono chiamati a scegliere i principi di giustizia su cui fondare il modello di cooperazione sociale. essendo all'oscuro sulle loro identità particolari. “al buio sulla nostra sorte sociale e naturale.39].30]. su quelle che possono essere proposte come buone ragioni per l'adesione al nucleo dei principi fondamentali: questo significa che “il fatto di occupare una particolare posizione sociale non è buona ragione per proporre. Possiamo dire. che non sia distorto da tali aspetti. Le parti. né si propone di giudicare o attaccare alcuna posizione etica specifica.it/lei/filpol/ceva/cap4.38]. equo nei confronti di tutti i soggetti.Pluralismo. dunque. La situazione iniziale di scelta viene. E' riconoscibile in quest'idea la cesura tipicamente operata dalle teorie liberali tra una sfera pubblica. al fine di pervenire ad una scelta dei principi di giustizia. le quali hanno un'esistenza duratura nella società da essa regolata.in condizioni pluralistiche. allora. il fatto di sostenere una particolare dottrina comprensiva. comunque particolari) connotata in termini etici. 1994. E. e la concezione del bene a essa associata. p. identità e riconoscimento. non è una buona ragione per proporre. Quest'idea ci permette. nel sottoinsieme di intersezione non vuoto fra gli insiemi delle dottrine comprensive” [Veca. identità e riconoscimento.Pluralismo. L'unità sociale si basa su un consenso intorno alla concezione politica. creati e incoraggiati dai loro assetti sociali. Siamo così giunti ad un punto cruciale della tesi rawlsiana che vorrei affrontare partendo dall'idea di persona come cittadino. p. la stabilità è possibile quando le dottrine che compongono questo consenso sono affermate dai cittadini politicamente attivi e il conflitto tra i requisiti della giustizia e di interessi essenziali dei cittadini. avviene. p.. Il consenso per intersezione 3. 3. “Il senso della giustizia è la capacità di comprendere e applicare la concezione pubblica della giustizia che caratterizza gli equi termini della cooperazione sociale. dunque. dispongano tutte delle capacità necessarie per divenire a pieno titolo membri cooperativi di una società. 3. in termini di equità. L'idea di fondo è che “i principi di giustizia per l'ambito del politico devono giacere. E' a questo proposito che Rawls introduce l'idea di un consenso per intersezione (overlapping consenus). http://www.racchiuse in particolari dottrine comprensive . per ragioni pubbliche definite in virtù della ragionevolezza degli attori sociali. il senso di giustizia esprime anche una disponibilità ad agire verso gli altri [. tale adesione non potrà che fondarsi su di un consenso prettamente politico. proprio in quanto cittadini. proposta entro tale prospettiva. così. i cui principi di base siano circoscrivibili nell'area di condivisione generatasi dalla sovrapposizione delle diverse prospettive sul mondo coinvolte.2 L'adesione al nucleo di valori politici. viene ricondotta così alle ragioni che ogni cittadino può trovare entro la propria dottrina comprensiva. “Entro un simile consenso le dottrine ragionevoli fanno propria.103].uniba. L'adesione ai valori politici fondamentali.. secondo Rawls.htm (4 of 6)06/12/2004 13:01:20 . Modelli teorici di convivenza.35]. tali capacità vengono individuate nei due poteri morali che sono a) la capacità di senso di giustizia e b) quella di concepire il bene. non è troppo acuto” [Rawls. o bene” [Rawls. come un agire di questo tipo si fondi proprio su quelle concezioni della vita buona . 1998. dunque ci incoraggia a perseguire i nostri interessi in base ad un calcolo essenzialmente autoreferenziale.123]. Ecco. Rawls assume che le persone. 1994. che al fine di rendere possibile la cooperazione sociale è indispensabile ricorrere al ragionevole. che specifica una base pubblica di giustificazione. e data la natura della concezione politica. su cui si struttura l'assetto sociale stesso. CAPITOLO IV quella distribuzione in cui è migliore la condizione di chi sta peggio” [Veca. Sulla base di questi due poteri morali ogni individuo risulta essere in grado di agire sia razionalmente che ragionevolmente: il nostro essere razionali ci spinge a realizzare un progetto di vita fedele alle nostre concezioni del bene particolari. Si comprende.it/lei/filpol/ceva/cap4. p. il più possibile stabile.1 Una volta definito il senso della neutralità della posizione rawlsiana ed individuate le procedure per la costruzione di una società bene ordinata. nonché di agire in base a essa. che permetta la realizzazione di un orizzonte di condivisione che non precluda ai soggetti la possibilità di mantenere vivi i legami con le proprie cerchie di lealtà particolari. il problema che emerge è quello di garantire la stabilità nel tempo della cooperazione sociale e motivare l'adesione e la lealtà dei cittadini ai valori politici fondamentali.su cui si basano le divergenze proprie di un contesto pluralistico.swif. 1994. la concezione politica. o meglio dalla priorità da essi accordata alla ragionevole sul razionale. ciascuna da suo punto di vista. definiti dalla teoria della giustizia come equità. ragioni che lo spingono a collaborare con i suoi partner sociali per la costruzione di un assetto sociale ed istituzionale.67]. p. intesa proprio come equo sistema di cooperazione. come base per la realizzazione di una convivenza pacifica entro coordinate “multiculturali”. 1998. rivedere e perseguire razionalmente una concezione del proprio vantaggio razionale. circoscritto dal consenso per intersezione.] La capacità di concepire il bene è capacità di formarsi. per così dire. Non dimenticando mai le premesse pluralistiche da cui eravamo partiti. p. fondato su ragioni contingenti e preferenze razionali. presentando l'idea del consenso per intersezione. Tale dissenso si distingue. identità e riconoscimento. non significa farla propria o aderirvi necessariamente. Riconoscere una dottrina ragionevole. Il dissenso ragionevole si presenta. che in ogni momento possono mutare o venire meno. comunque. p. ad un consenso costituzionale.3 L'idea di ragionevolezza è importante in quanto ci permette di comprendere anche il significato specifico del dissenso ragionevole. modus vivendi e consenso costituzionale. Comprendiamo così come alla base della condivisione tra soggetti ragionevoli vi è una preoccupazione. “coloro che sono disposti a cooperare nel dominio del ragionevole si riconoscono così mutuamente come partner della cerchia della comune lealtà civile” [Veca. riconoscendola almeno come potenziale alternativa alla propria posizione. dunque. Conclusione Queste caratteristiche del consenso per intersezione ci permettono di comprendere come questo venga posto alla base di un ordine politico che voglia essere stabile nel tempo. cioè.che tengano in considerazione anche le prospettive altrui. hanno la capacità di riconoscere il valore di prospettive altre.come direbbe Habermas . p. “sono accettati semplicemente in quanto principi. è proprio in relazione a tale requisito della stabilità che Rawls opera un'importante distinzione tra consenso per intersezione. ricorra al concetto di dottrine comprensive ragionevoli. Modelli teorici di convivenza.swif. dalle divergenze irragionevoli connesse all'agire egoistico di individui le cui azioni sono orientate al successo ed al beneficio personale. 3.it/lei/filpol/ceva/cap4. invece.192].su una concezione pubblica condivisa” [Rawls. anche tra agenti orientati all'intesa . bensì quello di perseguire un qualsiasi progetto .fondando le proprie scelte su di un calcolo dei costi e benefici personali. giudizi che ogni cittadino è chiamato a formulare circa un bilanciamento tra i propri differenti interessi e fini personali. 1994. nel senso minimale di rendere conto della presenza e dell'interazione con altri.uniba. quindi. i cui termini possano essere accettati da tutti gli altri. infatti. e tra questi e quelli di propri partner sociali.142].Pluralismo.anche d'interesse collettivo . e non in quanto fondati sulle idee di società e persona di una concezione politica. un impegno di reciprocità connessa ai benefici collettivi della cooperazione che è.non sono altro che i numerosi rischi impliciti nell'esercizio corretto (e coscienzioso) dei nostri poteri di ragione e giudizio nel corso normale della vita politica” [Rawls. 1994. Una maggiore stabilità è connessa. soppesando le nostre ragioni con quelle di altri. appunto. 1997.63]. per cui agenti razionali decidono che condividere un determinato nucleo di valori fondamentali è conveniente da un punto di vista personale: si vede facilmente l'instabilità di un simile accordo. essere ragionevoli significa. estranea alla dimensione del razionale il cui interesse è circoscritto ai benefici del singolo soggetto: questo non significa necessariamente che un agente razionale abbia esclusivamente interessi egoistici. individuato da Rawls alla base dei conflitti pluralistici: “le fonti di un dissenso ragionevole fra persone ragionevoli . CAPITOLO IV che ci permette di perseguire i nostri fini tenendo in considerazione anche i punti di vista altrui. Detto altrimenti. invece. ma che il suo interesse principe non sia quello di impegnarsi in un progetto di collaborazione. Il consenso come modus vivendi deriva da un calcolo prudenziale. 4. controbilancia le divergenze quanto al modo di intenderli con un accordo formale sugli stessi: i principi. che pur non implicando un accordo sostanziale sui principi politici. Queste considerazioni rendono chiaro il perché Rawls. avere senso di giustizia. né . alla luce dei rispettivi sistemi di valore.a maggior ragione . infatti. come connesso alla varietà dei giudizi espressi dai soggetti ragionevoli.htm (5 of 6)06/12/2004 13:01:20 . riconoscendo in esse i termini del consenso stesso: solo persone che aderiscono a dottrine comprensive ragionevoli. Nel formulare giudizi di questo tipo è inevitabile che sorgano dissensi circa il modo d'intendere situazioni complesse. http://www. senza per questo dovere rinunciare alle pretese di validità della propria. ma comprenderne il senso e il valore per chi vi aderisce.gli oneri del giudizio . che. libere e uguali” [Rawls.htm (6 of 6)06/12/2004 13:01:20 . razionali. come schema di cooperazione equa per il mutuo vantaggio.CISECA http://www. invece. cioè. p. SWIF . Alla luce di questo percorso vediamo chiaramente come le prospettive di cooperazione sociale e convivenza pacifica.LEI . alle quali rimane per altro profondamente legato: da un lato la nozione di individuo. Modelli teorici di convivenza. “il consenso si spinge fino alle idee fondamentali che fanno da cornice alla costruzione della giustizia come equità. in quanto cittadino. I membri delle società complesse non per questo. 1994. e abbracciare un nucleo di valori politici sulla cui base strutturare i rapporti di riconoscimento reciproco. possono comunque affermare ragionevolmente la stessa concezione politica. in ultima analisi. dall'altro un'idea di collettività. però. non possono più essere fondate sulla condivisione di una sola dottrina comprensiva.174]. Ecco. sono condannati all'isolamento atomistico o alla perdita di una qualsiasi prospettiva di condivisione: se essi non affermano più la stessa dottrina comprensiva. collega tra loro tramite la teoria della giustizia come equità due nozioni sostanziali. da un consenso per intersezione intorno a una concezione politica della giustizia adatta a un regime costituzionale” [Rawls.it/lei/filpol/ceva/cap4. entro contesti pluralistici.135]. identità e riconoscimento. 1994. il liberalismo politico propone un modo nuovo di concepire l'unità sociale: “la fa discendere.Pluralismo. p. filosofica o morale.Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR .uniba. o dei cittadini come persone ragionevoli. CAPITOLO IV Il consenso per intersezione. presuppone un accordo abbastanza profondo da toccare idee come quella della società come equo sistema di cooperazione. Come spiega lo stesso Rawls. religiosa.swif. infatti. dunque. a tali questioni. pubblica. quale sia lo spirito che anima e dà vita alle riflessioni liberali che. Già da queste poche parole si evidenzia chiaramente la profonda diversità che intercorre tra la prospettiva liberale e quella comunitaria: là avevamo uno Stato fortemente presente nella vita dei cittadini. di fronte al fatto del pluralismo dei valori e delle concezioni del bene. e non può esservi. preso atto http://www. che non trovano visibilità all'interno della sfera politica. qui abbiamo uno stato per il quale non ha rilevanza alcuna l'orizzonte etico di appartenenza dei cittadini. e sotto ogni aspetto. 1990. ed una sfera privata. il cui status dipende dai diritti negativi di cui essi godono nei confronti dello stato stesso e dei concittadini.59]. i quali si riconoscevano pienamente.uniba.swif. a prescindere dalle sue convinzioni etico-culturali. Neutralità dello stato liberale 1. 1. Più semplicemente possiamo affermare che “mentre il pubblico riguarda tutto ciò che rientra all'interno del sistema politico. in cui trovano spazio gli orientamenti etici personali su cui non vi è. o meglio la spaccatura tra una sfera pubblica (entro cui realizzare la condivisione di norme politiche per la convivenza pacifica. identità e riconoscimento. 1990. la neutralità del discorso politico i cui partecipanti. un accordo che accomuni tutta una collettività connotata in termini pluralistici.Pluralismo. p. Se. invisibile a livello politico. Queste parole di Charles Larmore esprimono. il liberalismo vede come unica risposta possibile. dunque. dovuto ad ogni individuo in quanto tale. Modelli teorici di convivenza. nelle loro scelte etiche e culturali.10]. CAPITOLO III Spazio tesi . nelle istituzioni chiamate a rappresentarli. Ultimo aggiornamento: 7 luglio 2000 Torna all'indice Torna alla Home Page CAPITOLO III La risposta liberale neutralista: Charles Larmore “Il principio basilare del liberalismo asserisce che lo stato dovrebbe rimanere neutrale rispetto a ideali della vita buona che siano oggetto di disputa e di controversia” [Larmore. p. propongono una convivenza tra soggetti differenti fondata sul rispetto reciproco. efficacemente e sinteticamente. il problema cruciale introdotto dal pluralismo dei valori è l'individuazione di una modalità di convivenza pacifica tra soggetti con identità e concezioni del bene differenti. il privato concerne tutto ciò che ne è escluso” [Larmore.it/lei/filpol/ceva/cap3.1 Alla base della proposta liberale vi è la distinzione. neutrali rispetto alle diverse concezioni del bene proprie dei soggetti coinvolti).htm (1 of 5)06/12/2004 13:01:21 . in questo modo. potrebbero convincerli della validità della credenza controversa stessa. p. comprendere pienamente cosa Larmore intenda quando sostiene che “il modo migliore di intendere l'ideale della neutralità è quello di considerarlo come una reazione alla varietà delle concezioni della vita buona” [Larmore. 2. Per usare un'espressione dello stesso Larmore. argomenti che. [. particolare e controverso: la neutralità si proporrebbe così come soluzione alle problematiche introdotte dal “multiculturalismo”. cercano un accordo accettabile da tutte le parti in causa.. non è però necessario.it/lei/filpol/ceva/cap3. 1990. molti interventi critici. a prescindere dalle loro convinzioni private. Astrarre da una determinata credenza non implica. p. per il momento. qualunque cosa ciò voglia dire. 1990.67].1 Seguendo tale linea argomentativa. qualora ci si trovi a discutere in mancanza di un accordo sostanziale su di una determinata concezione del bene. a questo punto. “se la politica e le decisioni dello stato si devono poter giustificare neutralmente. ogni gruppo dall'instaurarsi di una politica discriminatoria.62].] La strategia sta nell'astrarre da ciò che è contestato” [Larmore. si potrebbero. In modo particolare l'impegno neutrale non deve investire i nostri ideali personali che ci permettono di condurre una vita degna di essere vissuta.60]. soprattutto di matrice comunitaria. che non siano viziati dalla influenza predominante di una particolare concezione del bene. ma estranea entro una prospettiva intrapersonale. 1990. pur mettendola da parte ai fini della discussione. 1990. Credo che tale precisazione sia importante. identità e riconoscimento. il quale può comunque rimanere convinto della sua verità. ma quasi altrettanto spesso ha cercato di giustificare questa posizione facendo appello a qualche particolare e controversa visione della prosperità dell'uomo” [Larmore. p.swif. Modelli teorici di convivenza. in quanto evidenzia come per il liberalismo la neutralità sia un valore prettamente politico. Per esempio le chiese e le aziende possono perseguire obiettivi (la salvezza. 1990.uniba. in questo modo.Pluralismo. garantendo. nuovi spazi su cui costruire una possibilità d'intesa. le opinioni controverse e continuando a conversare sulla base di tutte le altre loro credenze. Si può. in qualche modo. per il liberale. in altre parole ciò che Larmore propone è una neutralità valida a livello interpersonale. così. essendo fondati su elementi condivisi. ma in quanto efficace strategia procedurale. secondo Larmore. CAPITOLO III dell'inconciliabilità delle diverse nozioni di vita buona. Siamo giunti. Larmore cerca di dare “una giustificazione neutrale della neutralità politica” non agganciandola a nessun assunto teorico di matrice valoriale.htm (2 of 5)06/12/2004 13:01:21 . ma viene messo in discussione dalla coesistenza di prospettive teoriche eterogenee. la neutralità si presenta come lo strumento per raggiungere un accordo su principi politici comuni. il profitto) che esse ritengono ideali intrinsecamente superiori agli altri” [Larmore. contro il liberalismo. http://www. permetterebbe. così. Inoltre. Mettere tra parentesi le proprie convinzioni. all'esterno della sfera politica. su cui i nostri interlocutori non concordano. ad un'altra importante osservazione che può aiutare a chiarire il senso della tesi liberale proposta da Larmore. 1. raggiunto “senza fare appello alla presunta superiorità intrinseca di qualche particolare concezione del bene” [Larmore.67].2 Tale ricorso alla neutralità viene presentato da Larmore come un modo del tutto naturale di risolvere questioni controverse: “quando vi è disaccordo tra due persone. non in quanto fondata sulla superiorità presunta di un qualche valore controverso. Ecco che l'accordo verrà. queste possono adottare una posizione neutrale accantonando. aprire nuove angolazioni da cui considerare il problema. di costruire argomenti circa la credenza contestata. ne evidenziano un'ambiguità di fondo: “il liberalismo ha sempre esortato alla tolleranza verso ideali e forme di vita diversi dai propri.61]. p. che essa perda validità per il soggetto. “Una giustificazione neutrale della neutralità politica” 2.. p. che altre istituzioni operino nella società con lo stesso spirito. In effetti all'interno di una dimensione sociale ove nessun principio tradizionale può più essere dato per scontato. p. CAPITOLO III Un esempio utile per chiarire tale riflessione si può rintracciare nel tradizionale ricorso al valore dell'autonomia individuale. empiricamente condizionate. 1990. 1990. Tale interesse deve essere essenzialmente morale. p.97]. a prescindere da condizionamenti empirici. questa. decidere di percorrere strade differenti). ad adempiere i propri doveri (anche se potrebbe. formale ed universalmente valida.it/lei/filpol/ceva/cap3. Un'idea. p. tra la nostra libertà trascendentale e le concezioni. Non essendo la nostra volontà condizionata empiricamente. in quanto ogni altro motivo o finalità sarebbero empiricamente condizionati. Ciò cui si deve dare priorità è la nozione interpretativa del giusto che ci indichi il modo in cui agire. come razionalmente motivata all'adempimento dei propri doveri.95]. Ogni essere umano dovrebbe essere interessato. ma esprime quello che dovrebbe essere il nostro stesso ideale personale. che tra individui) con le scelte altrui circa l'adesione a determinati orizzonti di valore e visioni del mondo. 2. di qui l'impossibilità di fondare la moralità (di natura universale) su di una qualche concezione del bene particolare. p. 1990. Per comprendere da dove derivi l'adesione kantiana all'ideale dell'autonomia è necessario focalizzare la nostra attenzione sull'individuazione della base motivazionale degli obblighi morali. come capacità più propria di ogni essere umano. a meno di supporre che egli abbia un interesse empiricamente incondizionato nell'adempierlo” [Larmore. un interesse che Kant definisce Vernuftinteresse (ossia. Mettere tra parentesi concezioni controverse della vita buona allo scopo di raggiungere un accordo su principi politici comuni non è. 1990. conforma la sua condotta a una legge che egli stesso emana. solo un modo per risolvere i problemi introdotti dal pluralismo dei valori. 1990. rispetto che si tradurrebbe nella non interferenza (sia da parte dello stato. Kant partiva dalla constatazione che “l'esperienza non fornisce alcuna idea della felicità e della perfezione che sia condivisa e sufficientemente determinata” [Larmore. non come conseguenza di una contingenza empirica. 1990. Quindi all'interno del “ regno dei fini” l'autonomia diviene il valore portante della neutralità politica dello stato e il fondamento del rispetto http://www. E' sulla base di queste considerazioni che Kant definisce l'ideale di persona. ma è anche una legislazione necessaria per raggiungere la nostra piena umanità” [Larmore. come base su cui fondare l'attribuzione di eguale rispetto ad ogni individuo. dell'autonomia che possiamo efficacemente riassumere utilizzando queste parole di Larmore: “un uomo diventa pienamente umano solo quando.Pluralismo. naturalmente. Agire in tal modo per Kant significa agire in modo razionale. della scelta autonoma. ed è proprio nel mettere in atto comportamenti fondati sulla razionalità. invece di rimanere soggetto a determinati bisogni e desideri. che gli attiene a prescindere dai suoi interessi empiricamente condizionati. è sufficientemente motivato a compiere ciò che ha il dovere morale di compiere” [Larmore. “a prescindere dalla sua esperienza passata. e disgiunta da ogni condizionamento empirico.97]. “ovvero la natura dei motivi che possiamo avere per tentare di ottemperare a quelli che sono i nostri obblighi” [Larmore. secondo Kant. ma in osservanza di una legge morale categorica. e la moralità non è soltanto una forma di questa autolegislazione.99]. p.47]. una legge indubbiamente razionale. nessuna concezione sostanziale del bene dovrebbe essere posta alla base dell'ordinamento politico: ecco che “la neutralità politica andrebbe interpretata nel senso che essa riflette la diversità essenziale. detto altrimenti “non possiamo attribuire a qualcuno un obbligo. è la capacità individuale di scelta autonoma ciò che risulta essere degno di rispetto. poiché ogni essere umano.htm (3 of 5)06/12/2004 13:01:21 . che viene realizzato l'ideale dell'autonomia. identità e riconoscimento.swif. il riferimento più significativo è quello alla moralità kantiana. proprio in virtù del rispetto dovuto all'autonomia del soggetto che opera tali scelte. a prescindere dalla sua concezione del bene. un interesse che spinga a “compiere il proprio dovere per il dovere stesso”.96-97]. pp. ed è proprio alla luce di questo ideale che Kant si esprime a favore della neutralità politica.2 Per ricostruire il valore dell'autonomia. in quanto essere razionale. L'ideale dell'autonomia si basa su questo interesse incondizionato. Modelli teorici di convivenza. Secondo tale prospettiva. interesse della ragione). essendo proprio la ragione a qualificarci come esseri umani. di cui dovremmo tenere conto. in ultima analisi. della vita buona” [Larmore.uniba. come fedeltà ad una legge interiore da noi stessi emanata. 100]. più di quanto non abbiamo già fatto. le parole di Larmore. http://www. che si fondi su principi accettabili da tutte le parti in causa. Modelli teorici di convivenza. fondandolo su di un ideale controverso come quello dell'autonomia. p. Ed è proprio sulla base di tale convinzione che è possibile intraprendere un dialogo razionale. p. nel rispetto reciproco. 1990. ma siamo tenuti a fornire loro una spiegazione per le nostre azioni che si ripercuotono su di loro” [Larmore. che ci allontanerebbero dalla strada maestra della nostra riflessione. dato che in alcune aree non si dovrebbe nemmeno cercare di raggiungere l'autonomia.76]. p. ritenuto astratto ed impraticabile: a partire dalle considerazioni di Herder e Hegel. mettendo da parte le convinzioni controverse. ma alla comprensione della valenza alternativa di diversi sistemi di valori: così possiamo intendere perché rispettare una persona significhi “ritenerla capace di elaborare credenze che noi rispetteremmo” [Larmore. 1990. a questo punto Larmore si chiede perché mai questi “dovrebbero sentirsi obbligati a proseguire la conversazione” e non dovrebbero invece “ricorrere ad altri mezzi (la forza. “eguale rispetto [. un accordo politico di convivenza pacifica. Il rispetto. ancora una volta. retrocedono su di un terreno neutro al fine di definire. che cercano principi neutrali per la convivenza pacifica.. Ecco. ovvero vincolante per tutti. 3. tra soggetti con concezioni del bene differenti che. fondata su di un dialogo razionale tra soggetti differenti. anche se non credo sia questa la sede per approfondire tale ordine di questioni.. Tenendo conto di questi elementi.] vuol dire che per quanto profondo possa essere il nostro disaccordo con gli altri. l'inganno) per stabilire dei principi politici” [Larmore. p.uniba.78]. riconoscendo la loro piena dignità di esseri umani. ritengo sia interessante notare come tali motivazioni scaturiscano da tentativo di rispondere alla domanda sul perché dovremmo supporre “che se un dovere è universale. Per usare. in quanto in grado di compiere scelte razionali. quale base per la convivenza entro un contesto sociale “multiculturale”. p.108]. identità e riconoscimento. non possiamo trattarli soltanto come oggetti della nostra volontà. Conclusione La neutralità politica risulta. non risulta connesso alla condivisione o all'accordo di opinioni. per usare una terminologia kantiana. 1990. a prescindere dagli interessi empiricamente condizionati di ciascuno. così come si chiarisce la portata e l'importanza dell'impegno di Larmore per trovare una giustificazione neutrale alla neutralità. al di là delle sue nozioni di vita buona. che metta in evidenza la natura reciproca del rispetto. quindi.3 Larmore porta una serie di motivazioni a sostegno dell'impraticabilità della strada aperta dalla risposta kantiana. “ma anzi si può arrivare a capire se stessi soltanto prendendo parte a tradizioni comuni e a forme sociali. gli oppositori del liberalismo hanno sferrato i loro attacchi criticando proprio l'ideale dell'autonomia e sostenendo che. quindi. per eguale rispetto qui s'intende il trattare gli altri come nostri pari. ma piuttosto quello di rappresentare e di promuovere una particolare concezione della vita buona” [Larmore. dunque. come l'idea di neutralità politica si fonda sull'immagine di un dialogo razionale. 1990. allora ognuno deve avere un motivo indipendente dalle condizioni empiriche per adempierlo” [Larmore.80]. sommariamente presentati.htm (4 of 5)06/12/2004 13:01:21 . La risposta che Larmore propone si fonda sull'idea di eguale rispetto da attribuire ad ogni essere umano. il ruolo primario dello stato non deve essere quello di mantenere una certa neutralità.it/lei/filpol/ceva/cap3. 2.Pluralismo. si comprende l'infelicità del tentativo di costruire un argomento a favore della neutralità. 1990. CAPITOLO III reciproco tra gli esseri umani. siccome per nessuno è possibile costruire del tutto autonomamente il proprio modo di vedere il mondo ed i propri obiettivi. Peraltro tale spaccatura tra moralità e condizioni empiriche non tiene conto delle critiche comunitarie avanzate verso tale modello.swif. e per quanto possiamo rifiutare ciò che essi rappresentano. come “fini”. htm (1 of 14)06/12/2004 13:01:24 . Rivista di diritto pubblico e scienze politiche Acta Philosophica Acta Sociologica Actuel Marx African Philosophy Agenda Aggiornamenti sociali Airesis Allgemeine Zeitschrift für Philosophie American Journal of Bioethics American Journal of Political Science American Journal of Sociology American Philosophical Quarterly American Political Science Review American Sociological Review Anábasis Anais de Filosofia Analisi e diritto Analogía Filosófica Analyse & Kritik Angelicum http://www. Ultimo aggiornamento: 8 luglio 2004 Leggere Scrivere Catalogare Riviste A | B | C | D | E | F | G | H | I | J | K | L | M | N | O | P | Q | R | S | T | U | V | W |X| Y | Z A 1989.it/lei/filpol/fpleg.uniba.Riviste di filosofia politica on-line a cura di Corrado Del Bo' .swif. uniba.swif.Soziologisches Jahrbuch L'Année sociologique Anthropos Anuario Filosófico Anuario Hispano Cubano de Filosófia Aquinas Archiv für Geschichte der Philosophie Archiv für Rechts.htm (2 of 14)06/12/2004 13:01:24 .it/lei/filpol/fpleg.Riviste di filosofia politica on-line Animus Annales de Philosophie Annali di Sociologia .und Sozialphilosophie Archives de Philosophie Archivio della Ragion di Stato Archivio di Storia della Cultura Arcipelago Areté Arobase Ars Brevis Ars Interpretandi Asian Philosophy Australasian Journal of Philosophy Australian Feminist Studies Australian Humanities Review Aut aut B El Basilisco Behemoth Biblioteca della libertà Bioethics Bioetica BMC Medical Ethics Body & Society Bolero di Ravel Bollettino della Società Filosofica Italiana Borderlands Boston Review British Journal for the History of Philosophy British Journal of Political Science The British Journal of Sociology http://www. htm (3 of 14)06/12/2004 13:01:24 .Riviste di filosofia politica on-line C Cahiers internationaux de sociologie The California Law Review Cambridge Law Journal Canadian Journal of Philosophy Canadian Journal of Political Science Il Cannocchiale Cardozo Electronic Law Review Cardozo Law Review Chakana La Ciudad de Dios. Revista Catalana de Filosofia Constellations Contemporary Political Theory Contemporary Politics Contemporary Sociology Con-tratto Cornell Law Review Crítica. Revista Hispanoamericana de Filosofía Critica liberale Critica marxista Critical Review Critical Review of International Social and Political Philosophy Critique CTheory Cuadernos de filosófía latinoamericana Cuadernos salmantinos de filosofía Cuestiones Teológicas y Filosóficas Current Sociology Cyber Humanitatis Cyberspazio e diritto D Daimon.swif.uniba. Revista de Filosofía Democracy & Nature http://www.it/lei/filpol/fpleg. Revista Agustiniana Civiltà delle Macchine Columbia Law Review Commentaire Comparative Political Studies Comprendre. Anuario de Filosofía Digressus Dilema Dilthey-Jahrbuch Diorama Il Diritto di famiglia e delle persone Diritto e Questioni Pubbliche Dissensi Dissent Doctor Seraphicus Dogma Doxa DWF .Riviste di filosofia politica on-line Democrazia e diritto DeriveApprodi Deutsche Zeitschrift für Philosophie Dialégesthai Dialettico Dialogue Dialogue and Universalism Dianoia .htm (4 of 14)06/12/2004 13:01:24 .it/lei/filpol/fpleg.swif.Donnawomanfemme The Dualist E Economia politica Economics and Philosophy Electronic Antiquity Enclave Erewhon Erkenntnis Erroneo Espiritu Esprit Esprit Critique Estudios Filosóficos Estudios Trinitarios Estudos Humanidades Ethica. Wissenschaft und Verantwortung Ethical Theory and Moral Practice Philosophy http://www.uniba.Annali di storia della filosofia Diánoia. htm (5 of 14)06/12/2004 13:01:24 . Journal of Asian and International Bioethics European Journal of Philosophy European Journal of Political Theory European Journal of Social Theory European Journal of Women Studies F Famiglia e diritto Federalismo & società The Federalist Feminism & Psychology Feminista! Feminist Collections Feminist Studies Feminist Theory Fenomenologia e società Fichte Studien Filosofia e questioni pubbliche Filosofia politica Filosoficky Casopis Filozofia First Monday Focus on line Foglio Spinoziano Foreign Affairs Forum Philosophicum Franciscanum G Galileo Gender Policy Review Genders Genesis Geschichte und Gesellschaft Giornale critico della filosofia italiana http://www.uniba.it/lei/filpol/fpleg.Riviste di filosofia politica on-line Ethics Etica ed economia Etica e Politica Ethic@ Eubios.swif. htm (6 of 14)06/12/2004 13:01:24 .Riviste di filosofia politica on-line Giornale di metafisica The Global Review of Ethnopolitics The Good Society Guerre & Pace Gymnasium H Harvard Law Review Hegel-Studien Historical Journal History of Economic Ideas History of European Ideas History of Political Thought Hobbes Studies L'homme et la société Homo sapiens Human Rights Journal Human Studies Humane Studies Review Humanitas (Chile) Humanitas (Morcelliana) Humanitas (NHI) Humanitas (PUC) Hume Studies Hypatia I Ideazione Ilustración Immédiatement Imprints.it/lei/filpol/fpleg. A Journal of Analytical Socialism Index .swif.Quaderni Camerti di Studi Romanistici The Indipendent Review Information Technology and Politics newsletter Injustice Studies Inquiry Intermarx International Feminist Journal of Politics International Journal of Applied Philosophy http://www.uniba. Riviste di filosofia politica on-line International Journal of Human Rights International Organization International Philosophical Quarterly The Internet Journal of the International Plato Society Interpretation Intersezioni Intus-Legere Iride Isegoría Issues in Medical Ethics Italianieuropei Iustitia J Jahrbuch für Recht und Ethik Journal des Economistes et des Études Humaines Journal of Applied Philosophy Journal of Artificial Societies and Social Simulation Journal of Buddhist Ethics Journal of Democracy Journal of Ethics Journal of the History of Philosophy Journal of Human Development The Journal of Libertarian Studies Journal of Law and Economics The Journal of Medical Ethics The Journal of Philosophy The Journal of Philosophy.htm (7 of 14)06/12/2004 13:01:24 .it/lei/filpol/fpleg.uniba. Science & Law The Journal of Political Ideologies The Journal of Political Philosophy Journal of Political Science Journal of Politics Journal of Social and Political Thought Journal of Social Philosophy The Journal of the History of Ideas Journal of Theoretical Politics The Journal of Value Inquiry Journal Phänomenologie K http://www.swif. Revista de hechos y ideas Leviathan Libertaria Limes M Materiali per una storia della cultura giuridica Medicina e morale Merkur Metanoia Micromega Millepiani Mind Minimo storico Mnemosyne Modern Age Le Monde Diplomatique Il Mondo 3 The Monist Moralia. Society and Culture Law. Justice and Global Development Law and Philosophy Letras de Deusto Leviatán.it/lei/filpol/fpleg.swif. Revista de ciencias morales Il Mulino N Nabuc National Identities Nations and Nationalism http://www.htm (8 of 14)06/12/2004 13:01:24 .Riviste di filosofia politica on-line Kafkaiens magazine Kant-Studien Keiron Kölner Zeitschrift für Soziologie und Sozialpsychologie Krisis L Labyrinth Language.uniba. it/lei/filpol/fpleg.Riviste di filosofia politica on-line Die neue Gesellschaft Neue Hefte für Philosophie The New Left Review New Genetics & Society New Political Science The New York Review of Books Notizie di Politeia Noûs Nuova Corrente La Nuova Europa Nuovi Studi Politici O Oltrecorrente The On-Line Journal of Ethics Ordo Österreichische Zeitschrift für Politikwissenschaft Oxford Journal of Legal Studies P Pace diritti dell’uomo diritti dei popoli Paradigmi Paradosso Parallax Pasos Peace Review La pensée Il Pensiero Mazziniano Il pensiero politico Philosophers' Imprint Philosophia Africana Philosophical Quarterly Philosophical Review Philosophical Studies Philosophical Writings Philosophische Rundschau Philosophisches Jahrbuch Philosophy and Public Affairs Philosophy and Social Criticism http://www.htm (9 of 14)06/12/2004 13:01:24 .swif.uniba. htm (10 of 14)06/12/2004 13:01:24 costituzionali di diritto costituzionale di Scienza Politica di storia dell’economia politica fiorentini per una storia del pensiero giuridico moderno . Ricerche e studi su società e politica in Italia Polis: Journal of the Society for Greek Political Politica del diritto The Political Science Reviewer Political Studies Political Theory Il Politico Politics.it/lei/filpol/fpleg.Riviste di filosofia politica on-line Philosophy Now Philosophy of the Social Sciences Phronesis Plekos Polis (Politicheskije issledovanija) Polis.uniba. Philosophy & Economics Politische Rundschau Politische Vierteljahresschrift Polylog Il Ponte Postmodern Culture Praxis International The Public Interest Publius Q Quaderni Quaderni Quaderni Quaderni Quaderni R Radical Philosophy Ragion pratica Rassegna italiana di sociologia Rassegna di Teologia Ratio Juris Reset Res Publica Review of Politics Revista Agustiniana http://www.swif. htm (11 of 14)06/12/2004 13:01:24 .Riviste di filosofia politica on-line Revista Brasileira de Estudios Politicos Revista Brasileira de Ciências Sociais Revista de Estudios Políticos.swif.it/lei/filpol/fpleg. Nuova Epoca Revista de Filosofía (Universidad de Costa Rica) Revista de Hispanismo Filosófico Revista de Occidente Revista Peruana de Filosófia Aplicada (RPFA) Revista Portuguesa de Filosofia Revista Telemática de Filosofía del Derecho Revue de la pratique philosophique Revue de métaphysique et de morale Revue des livres Revue des sciences morales et politiques Revue européenne de sciences sociales .Cahiers Vilfredo Pareto Revue française de science politique Revista Internacional de Filosofía Política Revue internationale de philosophie Revue internationale de politique comparée Revue Philosophie politique Revue Philosophique de la France et de l'étranger Revue Philosophique de Louvain Revue Thomiste Rhema Rivista anarchica La Rivista dei Libri La Rivista del Manifesto Rivista di filosofia Rivista di Filosofia Neo-Scolastica Rivista di teologia morale Rivista internazionale di filosofia del diritto Rivista italiana di scienza politica Rivista Rosminiana di filosofia e cultura Rivista Trimestrale di Diritto e di Procedura Civile Roczniki Filozoficzne S Sapientia Sapienza Scientia Iuris http://www.uniba. Riviste di filosofia politica on-line Scienza & politica Scienza e Società Scuola e città Servitium Sexualities Signs Síntese Social & Legal Studies Social Choice and Welfare Social Philosophy and Policy Social Philosophy and Society Social Research Social Science Information Social Theory and Practice La società degli individui Società e conflitto Societing Society for Philosophy & Technology Quarterly Sociologia del diritto Sociological Research Online The Southern Journal of Philosophy Soziale Welt Sozialwissenschaftliche Studien Der Staat The Stanford Electronic Humanities Review Stanford Law Review State Politics and Policy Quarterly Stato e mercato Studia Moralia Studi kantiani Studi perugini Studi sociali Studia patavina Studium.swif.it/lei/filpol/fpleg. Filosofía y Teología Swiss Political Science Review T Tabula Rasa Telèma http://www.uniba.htm (12 of 14)06/12/2004 13:01:24 . swif.htm (13 of 14)06/12/2004 13:01:24 .Riviste di filosofia politica on-line Telepolis Tellus Telos Les temps modernes Teoria Teoria politica Teoria sociologica Théophilyon Theoria Theory and Decision Theory & Event Theory and Society Theory. Revista de filosofía de Santa Fe Topoi Totalitarian Movements and Political Religions Trasgressioni Trimestre U Utilitas Utopía y Praxis Latinoamericana V Verifiche Veritas Vita e pensiero Vita sociale Volontà W Wiener Hefte West Africa Review Western Political Quarterly Women's History Review World Politics http://www.uniba. Culture & Society Thesis Eleven Tidskrift för politisk filosofi (Journal for Political Philosophy) Tópicos.it/lei/filpol/fpleg. uniba.htm (14 of 14)06/12/2004 13:01:24 .Riviste di filosofia politica on-line Y Yachay The Yale Law Journal Z Zeitschrift für philosophische Forschung Zeitschrift für Politik SWIF . L'elenco delle riviste è stata realizzato da Corrado Del Bò (delbo@unipv. http://www. che l'integrazione delle risorse di rete sia un potente fattore di crescita culturale e scientifica.Sito Web Italiano per la Filosofia Bollettino telematico di filosofia politica La pagina delle riviste unisce due elenchi originariamente distinti ed è per questo in mirror anche qui . L'unificazione dei due elenchi si spiega con l'idea.it) e non può essere riprodotto senza la sua autorizzazione. presso il Bollettino telematico di Filosofia Politica .it/lei/filpol/fpleg. comune a SWIF e BFP.swif. htm (1 of 2)06/12/2004 13:01:24 .Scrivere e pubblicare a cura di Corrado Del Bo' . Ultimo aggiornamento: 23 marzo 2001 Leggere Scrivere Catalogare Scrivere e pubblicare q Guidebook for Publishing Philosophy: Journals Presso la Smith University.W. molto chiara. di Joseph Hernandez Cruz. di D. q Guidelines for writing research papers and essays Presso il Department of Political Science della Simon Frazer University (Canada).alla composizione di ipertesti. una guida tecnico-retorica . una guida pratica per chi desidera sottoporre articoli alle piu' note riviste filosofiche del mondo anglofono. un utile manuale di "scrittura scientifica".uniba. q Ipertesto A cura di Gabriella Alu'. http://www. q Tips on writing philosophy papers Un'altra guida didattica.swif. q Paper writing strategies for introductory philosophy courses Guida con finalità didattiche. in forma di ipertesto essa stessa.it/lei/filpol/fpscriv.progettata appositamente per lo SWIF . q Mestierediscrivere Interessante sito (in italiano) che insegna a scrivere per il web. Portmore. q Political Science Manuscripts Un progetto per la distribuzione on-line di manoscritti e abstracts di political science.it/lei/filpol/fpcat. q Mneme Si tratta di un progetto finalizzato alla realizzazione di una storia della filosofia occidentale ipertestuale di libera e facile consultazione per tutti. SWIF . q The International Directory of on-line Philosophy Papers Database di testi filosofici sul web. q English Server 20. in numerose lingue occidentali. Ultimo aggiornamento: 10 luglio 2001 Leggere Scrivere Catalogare Cataloghi e repertori on-line q PCI (Periodicals Contents Index) Un database indicizzato di migliaia di riviste di scienze umane e sociali. con un buon motore di ricerca.Cataloghi e repertori on-line a cura di Corrado Del Bo' .htm06/12/2004 13:01:25 .swif. il cui mirror italiano e' ospitato dall'universita' di Genova.uniba.000 files di testi in stampa su varie discipline umanistiche.Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 http://www. indicizzato e aggiornabile dagli autori medesimi. it/lei/filpol/fpcongre. i cui archivi sono visibili on-line. seminari e altri eventi minori q Call for Papers Pagina di call for papers.Political Philosophy Events a cura di Corrado Del Bo'
[email protected]. Le sue riunioni mensili. che puo' essere interessante soprattutto per chi e' orientato verso la filosofia del diritto. Il primo classico che è stato preso in esame è Immanuel Kant.Seminario interuniversitario di filosofia politica E' un seminario permanente. q SIFP .swif. cui e' possibile partecipare su invito. q Calendario eventi Si tratta della ampia pagina dedicata ai congressi dall'istituto fiorentino per la documentazione giuridica del CNR. costantemente aggiornata. q Seminari di filosofia sociale Seminari permanenti organizzati presso il Centro interdipartimentale di Filosofia Sociale dell'universita' di Pavia. sfociano in conferenze pubbliche e volumi collettanei. q Seminario di Teoria Critica Un seminario permanente dedicato alla teoria critica francofortese. costituito nel 1989. finalizzata a sfociare in una istituzione permanente. che raccoglie i filosofi politici e giuridici delle universita' toscane. presso l'università di Venezia. della comunità italiana dei filosofi politici. presso lo SWIF. offre notizie su convegni.it . Ultimo aggiornamento: 16 settembre 2003 Seminari e convegni q Calendario degli eventi (BFP) Servizio costantemente aggiornato offerto dal Bollettino telematico di filosofia politica. q InfoSWIF La lista di informazione dello SWIF. q Seminari e convegni SFI La pagina sul'attivita' convegnistica della Societa' filosofica italiana puo' interessare anche il http://www. q Seminario perugino per lo studio dei classici Si tratta di una nuova importante iniziativa.htm (1 of 2)06/12/2004 13:01:25 . SWIF .it/lei/filpol/fpcongre. dedicata ai convegni dell' Istituto Italiano per gli studi filosofici. puo' interessare anche i filosofi politici.Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR . che elenca conferenze e richieste preliminari di contributi.htm (2 of 2)06/12/2004 13:01:25 . q APnet Conference Information Presso l'universita' di Sidney.LEI http://www. q Incontri e seminari I seminari dell'Istituto di Filosofia e Sociologia del Diritto dell'Universita' di Milano.Political Philosophy Events filosofo politico. q Istituto Italiano per gli studi filosofici La pagina. nonche' un utilissimo Call for papers site.swif. q Forthcoming Ethical Events and Conferences Il Centre for Computing and Social Responsibility presenta un calendario di conferenze su a questioni di etica e responsabilita' sociale connesse colle tecnologie dell'informazione e della comunicazione.uniba. un calendario locale e internazionale curato dall'Apnet. swif.Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR .Dottorati e siti filosofico-politici italiani a cura di Emanuela Ceva. SWIF .LEI http://www. Francesca Di Donato. Angelo Marocco Ultimo aggiornamento: 2 maggio 2002 Dottorati e siti filosofico-politici in Italia Dottorati e siti istituzionali Siti rilevanti per la filosofia politica Filosofia. cui vanno i nostri ringraziamenti per il prezioso lavoro fin qui svolto.it/lei/filpol/fpdott.htm06/12/2004 13:01:26 .uniba. diritti e mondi reali Multimedialità e mondi virtuali La pagina è stata inizialmente curata da Maria Chiara Pievatolo. Angelo Marocco Last updated: May 02. Francesca Di Donato. 2002 Institutions and Websites Related to Italian Political Philosophy PhDs and Institutional Sites Websites Related to Political Philosophy Philosophy. SWIF . Maria Chiara Pievatolo.swif.LEI http://www.Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR . Rights and Real Worlds Multimedia and Virtual Worlds Thanks to the former editor of the page.Institutions and Websites Related to Italian Political Philosophy edited by Emanuela Ceva.uniba.htm06/12/2004 13:01:26 .it/lei/filpol/filpole/fpdotte. uniba. Maria Chiara Pievatolo . in Italian) On-line Journals Events (in Italian) Italian Institutions and Websites Other Worldwide Websites Institutions (worldwide) On-line Publications Italian Political Philosophers (in Italian) Political Philosophers in the World Lectures (in Italian) Dipartimento di Scienze della politica Universita' di Pisa http://www. Emanuela Ceva .it/lei/filpol/filpole/homefpe.An extensive index to political philosophy on the Net compiled by: Brunella Casalini . A Reasoned Index to Political Philosophy (first part) A Reasoned Index to Political Philosophy (second part. Scholars interested in proposing or updating links. Nico De Federicis. Francesca Di Donato . Angelo Marocco .swif.htm (1 of 2)06/12/2004 13:01:27 . (English editing by Heather Lunergan ) Last updated: 16/09/2003 Political philosophy Isolating a political part within each single system of thought is neither easy nor theoretically fruitful. Corrado Del Bo' . or adding news are invited to contact the editorial board . we will try to organize the following reasoned index for the political problems of philosophy in such a way that philosophers' political answers appear linked as closely as possible to their speculative questions. Therefore. swif.Istitutions of political philosophy in Italy compiled by Emanuela Ceva ( cevaem@tin. seminars and some on-line publications.2004 Institutions and Websites Related to Italian Political Philosophy Institutions Sites Reality Virtuality Institutions q Department of Political and Social Sciences At the European University Institute of Firenze. q Dipartimento di Analisi dei processi politici. as well as a good page about contemporary philosophy q Dipartimento di Politica. on-line papers http://www. Storia At the Faculty of Political Science of the University of Bologna. General information about Italian Ph. This web site contains seminars announcements. It has its administrative office in Pisa. Pisa. sociali e istituzionali (Università degli Studi di Catania) nuovo The Philosophical analysis and history of thought section offers a PhD programme focused on Political thought and institutions in mediterranean societies.it/lei/filpol/filpole/fpdotte3. among other things.uniba. q Dipartimento di Filosofia . program in Political Philosophy. q Dottorato in filosofia (Università degli Studi di Pavia) Among the different philosophical areas addressed.D.htm (1 of 2)06/12/2004 13:01:27 . Padova.it) Last updated: 10. the Centre for Social Philosophy at the University of Pavia offers a PhD. This web site contains information about Phd. Roma (La Sapienza). programs. Istituzioni.Università di Napoli It contains. Napoli (Federico II).03. the bulletin of the Ragion di stato archive.s may be found here q Centre for Social Philosophy At the University of Pavia. q Dottorato di filosofia politica (XV Ciclo) Sponsored by the associated universities of Catania. Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR .it/lei/filpol/filpole/fpdotte3.Centro Studi Filosofici Reggio Emilia With a page on Philosophy on the web. SWIF .uniba. q Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento S. which makes special reference to the ethical problems raised by the development of the experimental and social sciences.D.LEI http://www.swif.D. which is equivalent to a Ph. q Pontificial University of the Holy Cross At the School of Philosophy is running a doctoral program.Istitutions of political philosophy in Italy and many other thematic resources. q International School for Higher Studies in Cultural Sciences At the Fondazione San Carlo in Modena. q Società italiana di filosofia giuridica e politica Italian section of theInternationale Vereinigung für Rechts und Sozialphilosophie (IVR).htm (2 of 2)06/12/2004 13:01:27 . Anna At the Classe di Scienze Sociali there is a "corso di perfezionamento" which is legally equivalent to a Ph. This school confers a Diploma in Higher Studies. q Istituto Banfi . uniba. They offer. It takes part to the project of EstOvest (an online review). an index of political philosophy reviews and a collection of abstracts of the most interesting articles. q ATF . The Centre organizes interdisciplinary seminars and conferences. Its purpose is the publication on the Internet of the works of Saint Augustine.it/lei/filpol/filpole/fpdotte2.Istitutions of political philosophy in Italy edited by Angelo Marocco (marocco@tanzilli. It presents all the works of Saint Augustine in the original and Italian language with so much other material of support. among other things. The pages offer a complete information on association's activities: conferences and other meetings.swif. Available also an English version. and promotes research publications. q Augustinus Hipponensis Well-organized web site dedicated to Saint Augustine. q Associazione Nazionale Amici di Aldo Capitini The main goals and objectives of the Associazione Nazionale Amici di Aldo Capitini are to encourage the studies on Capitini's work.com) Last updated: May 02. 2002 Institutions and Websites Related to Italian Political Philosophy Istitutions Sites Reality Virtuality Websites Related to Political Philosophy q Bollettino di filosofia politica (BFP) On-line edition of the bulletin of Italian political philosophers.Associazione Filosofica Trevigiana Founded in 1980. the “Associazione Filosofica Trevigiana” is committed in all major areas of philosophy.htm (1 of 4)06/12/2004 13:01:28 . q Centro Studi Augusto Del Noce A web page devoted to the Italian political philosopher Augusto Del Noce. q Centro Studi sulle Categorie Politiche dell'Europa http://www. Its web pages are in Italian only. q Centre for Social Philosophy The main aim of the Centre is to contribute to the development of research in social philosophy understood. Istitutions of political philosophy in Italy The main objectives of the Centro Studi are to encourage the studies on idea of Europe.swif. sociology and political science. q Fondazione Critica Liberale It publishes Critica liberale. q Istituto “Luigi Sturzo” Istituto "Luigi Sturzo" was established in 1951. q Centro Culturale Online "Walter Tobagi" The web page of the Centro Culturale Online "Walter Tobagi" contains information on the political philosophy general resources. q Gruppo di ricerca sui concetti politici On the university of Padua web site. The pages present a complete information on foundation's activities: conferences. Italy. Stefanini was interested in the problems regarding political philosophy. meetings and publications. q FGP . q Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati” Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati” was established in 1985 in Florence. the foundation aims to promote an historical discussion about socialist and working movement. economics. by its bibliografical data base activities. Among other things. meetings. the economist and statesman who served from 1948 to 1955 as the first President of Italy. He also wrote Personalismo sociale. and above all. q Fondazione Luigi Einaudi Located in the historic Palazzo d'Azeglio in Turin. q Enciclopedia Multimediale per le Scienze Filosofiche The rich web page of the Italian Broadcasting Corporation (RAI) contains up-to-date information on the philosophy general resources.Fondazione “Ugo Spirito” Fondazione Ugo Spirito was established in 1981 in Rom.htm (2 of 4)06/12/2004 13:01:28 . q Fondazione “Luigi Stefanini” The Foundation is devoted exclusively to the study of Stefanini's thought.Fondazione Giulio Pastore Fondazione Giulio Pastore was established more than 25 years ago. q FUS . FGP pursues its aims by its own studies. to promote scientific resourches about labour and trade unionism. a project dedicated to the study of concepts related to political philosophy. as well as by its publications and variuos essays gathered in a proper collection. q Istituto Trentino di Cultura http://www.it/lei/filpol/filpole/fpdotte2. Available also an English version. Among other things. to promote scientific resourches in the problems regarding historical study. the Foundation was created in 1964 with the donation of the unique library of Luigi Einaudi.uniba. The pages offer a complete information on institute's activities. seminars and other meetings. An English version is available. His purpose is to define and create a global. q SOIS . gli studi. Its web site presents abstracts of the institute publications and announcements of congresses and courses. which publishes the review Iride. A list of leftist e-books is also available here. which is at the basis of the agreement with the Municipality of Bologna.Società Italiana di Sociologia The web page of the Italian Society for Sociology.Italian Political Science Association Its aim is to develop and promote the study of politics in Italy.University of Parma). q Association of Researchers on "Symbols. from the university of Udine.htm (3 of 4)06/12/2004 13:01:28 . The seminar meets at the Legal and Social Studies Department (Law Faculty .Movement for Social Adaptation The Web SIte of the Movement for Social Adaptation. i libri The Centro Studi Piero Gobetti promotes the publication on the web of Bobbio's bibliography. The pages present complete information on institute's activities: conferences. q AIS .Istitutions of political philosophy in Italy See in particular the pages from the Istituto Storico Italo-germanico. was founded in Florence in 1973.it/lei/filpol/filpole/fpdotte2.uniba. q SISP . q Pagine Rosse The web site intends to give an overall survey of the leftist movements and information regarding their activities. political and economic project. q Istituto Internazionale Jacques Maritain The web site of Jacques Maritain International Institute.Associazione Italiana di Sociologia A methodology section. q School Of Politics Hannah Arendt The design of this school of politics is contained in the program of the "Orlando" Women's Association. q Norberto Bobbio: le opere. Filosofia e discussione pubblica. q Permanent seminar of political philosophy and law The permanent seminar was set up with the aim of promoting interaction between researchers working in the field of political philosophy and those working in the field of legal studies. The project is called "School Of Politics Hannah Arendt: Women's presence in the public sphere". Knowledge and Society" http://www. q Istituto Gramsci toscano This research association. for an adequate constitution for new high technological societies. q MOAS .swif. it/lei/filpol/filpole/fpdotte2.Istitutions of political philosophy in Italy An Italian association.Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR . whose goal is the study of the meaning of symbols in politics and in every other field of human experience.uniba. Didattica & Comunicazione web site was established in 2000 with the aim of promoting the use of electronic networks by political philosophy and history scholars.swif. It is an important resource and meeting place. SWIF . Didattica & Comunicazione Storia.LEI http://www. q Storia.htm (4 of 4)06/12/2004 13:01:28 . it/lei/filpol/filpole/realie. at the Dipartimento di Teoria e Storia del Diritto of the university of Firenze. q Forum per i problemi della pace e della guerra A non-governmental association. q Gopherdonna From the Societa' Italiana delle Storiche. whose goal is the study of the meaning of symbols in politics and in every other field of human experience. Its web page presents. the university of Siena and the Unione Femminile Nazionale. a thematic collection of documents and a good guide to disarmament in Internet. Philosophy. deviance and marginality. Knowledge and Society" An Italian association.uniba. q Association of Researchers on "Symbols. a collection of historical and legal feminist resources about women's history.it Institutions Sites Reality Virtuality 3. It issues the Quaderni Forum. Institutions http://www.htm (1 of 2)06/12/2004 13:01:29 Sites Reality Virtuality . founded in 1984. among other things. Rights and Real Worlds q L'altro diritto A documentation center about prison. q Unione Scienziati per il Disarmo (USPID) The Italian Union of Scientists for Disarmament is an association of scientists established in 1982 with the purpose of providing information and analyses on various aspects of arms control and disarmament.Istitutions of political philosophy in Italy compiled by Francesca Di Donato
[email protected] Last updated: 25/12/2001 Institutions and Websites Related to Italian Political Philosophy * compiled by france@sssup. Istitutions of political philosophy in Italy 4.uniba. To see an extensive index to Italian institutions and web sites. visit the Italian version of this page! From now on. q Alleo An Italian site "to the discovery of the contemporary cultures". SWIF . kindred with the EFF.it/lei/filpol/filpole/realie. Multimedia and Virtual Worlds q Cyborg A cyber-feminist seminar from the university of Verona. whose goal is to foster a democratic utilization of the Net. Its web pages contain many interesting political resources and a wide collection of italian newspapers. this list will be updated exclusively with Italian web sites which provide an English version too. q ALCEI An Italian association.LEI .htm (2 of 2)06/12/2004 13:01:29 .Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR . Its web site offers an index of links to similar worldwide associations. q La Citta' Invisibile An Italian association.CISECA http://www. devoted to the defence of computer and communications freedom .swif. il bollettino dell'archivio della Ragion di stato. Istituzioni.quella di "metodologia delle scienze sociali" e quella di "storia e teoria della storiografia". q Dipartimento di Politica. q Department of Political and Social Sciences Presso lo European University Institute di Firenze. q Dipartimento di Filosofia .uniba. ed una bella pagina sulla filosofia degli ultimi due secoli. Di particolare interesse filosofico-politico sono i corsi in Etica sociale e Filosofia e società nella cultura contemporanea.swif. Storia Presso la facoltà di Scienze politiche dell'università di Bologna.htm (1 of 3)06/12/2004 13:01:29 . q Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali (Università di Genova) http://www.it) Ultimo aggiornamento: 10 marzo 2004 Dottorati e siti filosofico-politici in Italia Istituzioni Siti Realtà Virtualità Dottorati e siti istituzionali q Centro di Metodologia delle Scienze Sociali Presso la Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli (LUISS). sociali e istituzionali (Università degli Studi di Catania) La sezione di Analisi filosofica e storia del pensiero offre un dottorato su Pensiero politico e istituzioni nelle società: mediterranee.it/lei/filpol/fpdott3. q Dipartimento di Scienze Filosofiche (Università di Bari) Si possono trovare. al quale afferiscono discipline prevalentemente di tipo storico-politico e filosofico-politico. notizie di seminari e alcune pubblicazioni on-line. qui. q Dipartimento di Analisi dei processi politici. fra l'altro.Università di Napoli Contiene.Dottorati e siti istituzionali a cura di Emanuela Ceva (cevaem@tin. i programmi dei corsi annuali di perfezionamento post-laurea. In questo sito si possono trovare informazioni circa i programmi di dottorato. In questo sito viene data notizia di pubblicazioni e seminari organizzati dalle due sezioni in cui si divide il Centro . htm (2 of 3)06/12/2004 13:01:29 . dedicato alla filosofia politica e alla filosofia dell'educazione. dedicato principalmente allo studio dei problemi etici sollevati dai più recenti sviluppi nel campo delle scienze umane e sperimentali. risorse e links per coloro che. un sito con links tematici. Il corso di Dottorato offre differenti curricula di specializzazione. sulla quale si suggerisce di fare un ricerca usando come parola chiave "filosofia politica" o il codice del settore disciplinare. http://www. didattica e scientifica. q Dottorato di filosofia politica (XV Ciclo) Dall'anno accademico 1999/2000 i dottorati di ricerca sono istituiti e banditi dalle università e dagli istituti universitari nella loro piena autonomia organizzativa. q Istituto Banfi .it/lei/filpol/fpdott3.uniba. q Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento S. Il MURST sta preparando una banca dati dei bandi. fornisce informazioni sulle attività didattiche e di ricerca del dipartimento. q Società italiana di filosofia giuridica e politica Sezione italiana dell'Internationale Vereinigung für Rechts und Sozialphilosophie (IVR). q Dottorato in Filosofia e Teoria delle Scienze Umane Presso il Dipartimento di Filosofia dell'Università di Roma Tre. leggi. q Dottorato in filosofia del diritto (Università degli Studi di Milano) Sito con informazioni relative al dottorato di XVI ciclo. q Pontificia Università della Santa Croce Presso la facoltà di Filosofia è attivo un programma di dottorato. come dantescamente recita l'epigrafe "in quel limbo son sospesi". avvisi seminariali e testi on-line. "Q01A".swif. Anna Presso la Classe di Scienze Sociali esiste un corso di perfezionamento equipollente al dottorato di ricerca. in particolare. della filosofia della religione. in fase di riorganizzazione.Dottorati e siti istituzionali Questo sito. Tra i curricula in cui si articola il programma segnaliamo. della filosofia della storia e della filosofia politica". questa scuola offre un corso di Dipoma equipollente al Dottorato di ricerca. quello dedicato a "Temi e problemi della filosofia morale. q Dottorato in filosofia (Università degli Studi di Pavia) Presso il Centro di Filosofia Sociale dell'Università degli Studi di Pavia. q Università di Roma "Tor Vergata" Tra i curricula del dottorato in Filosofia si segnala "Paideia e Politeia". q Centro di Filosofia Sociale Presso l'Università: di Pavia. q Associazione dottorandi e dottori di ricerca italiani (ADI) Notizie.Centro Studi Filosofici Reggio Emilia Con una pagina di Filosofia in rete. tra cui Filosofia Politica . q Scuola Internazionale di Alti Studi in Scienze della Cultura Attivata presso la Fondazione San Carlo di Modena. Agostino assieme ad altro materiale di supporto. è un'Associazione.it/lei/filpol/fpdott2.swif.T. q Centro Internazionale di Studi Bruniani http://www. q ATF . Società Associazione interdisciplinare per lo studio del simbolo nelle sue varie manifestazioni compresa la sua relazione col potere politico. presso il server dell'università di Udine.T.Associazione Filosofica Trevigiana L' A. L'A. q AIS .Associazione Italiana di Sociologia Sezione di metodologia.uniba. q Centro di filosofia sociale Lo scopo principale del Centro è quello di sviluppare la ricerca nell'ambito della filosofia sociale.htm (1 of 4)06/12/2004 13:01:30 . Il Centro promuove seminari e convegni interdisciplinari e la pubblicazione di ricerche. è in tutta Italia per diffondere la conoscenza degli scritti e della figura di Aldo Capitini. che per Statuto ha un orientamento pluralistico. q Augustinus Hipponensis Interessante e ben organizzato sito web. via Internet. q Associazione per lo studio del tema: Simbolo. raccogliendo e coordinando tutti gli amici vecchi e nuovi disponibili a lavorare per questo scopo. q Associazione Nazionale Amici di Aldo Capitini L'Associazione Nazionale Amici di Aldo Capitini. Nel sito disponibile l’Opera Omnia in latino e in italiano.. non è un'associazione corporativa.Dottorati e siti filosofico-politici italiani a cura di Angelo Marocco (marocco@tanzilli. fondata a Treviso nel 1980.F. Conoscenza. le opere di S. il cui scopo è quello di pubblicare. fondata a Perugia. o meramente specialistica e partecipa al progetto EstOvest (Rivista on-line di comparazione culturale).com) Ultimo aggiornamento: 2 maggio 2002 Dottorati e siti filosofico-politici in Italia Istituzioni Siti Realtà Virtualità Siti rilevanti per la filosofia politica q Bollettino di filosofia politica Si tratta dello strumento di informazione on-line della comunità dei filosofi politici italiani.F. q Fondazione “Luigi Stefanini” Scopo della Fondazione è di onorare la memoria di Luigi Stefanini e diffonderne il pensiero. una posizione di preminenza fra i centri di ricerca nel campo delle scienze sociali. Tra le sue finalità vi sono la promozione e l'organizzazione dell'attività di ricerca e di studio nel campo degli studi di storia. in oltre un trentennio di attività.swif. Il sito merita una visita anche per la sua notevole eleganza grafica. riprendendolo e attualizzandolo. q Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati” Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati” si è costituita il 20 maggio 1985. q Centro Culturale Online "Walter Tobagi" Pagina web nella quale è possibile trovare numerosi riferimenti online: centri di ricerca in filosofia e scienza della politica.uniba. la Fondazione svolge e promuove attività di ricerca sul pensiero del filosofo e. Oltre a mantenere il carattere unitario della Biblioteca e dell'Archivio. con particolare riguardo al movimento operaio e socialista. recensioni e altri siti Web. q Centro Studi Augusto Del Noce Pagina web del Centro Studi dedicato al filosofo Augusto Del Noce. Simboli e Politica" Centro di studi "specializzato nello studio delle valenze e delle metamorfosi simboliche del politico". classici del pensiero politico in rete.Fondazione Giulio Pastore La Fondazione Giulio Pastore. nata oltre 25 anni fa. giornali e riviste di filosofia e scienza della politica. Notizie sulle attività del centro e sull'Annuario.Fondazione “Ugo Spirito” La Fondazione Ugo Spirito si è costituita a Roma nel 1981 attorno alla Biblioteca e all'Archivio del filosofo. q FUS . si propone la promozione di ricerche e studi aventi per oggetto i problemi del lavoro e dell'esperienza sindacale dei lavoratori sia dal punto di vista delle singole discipline interessate che quello interdisciplinare. q Centro Studi sulle Categorie Politiche dell'Europa Il Centro Studi si propone di approfondire e promuovere l'idea di Europa. q FGP . più in generale. che ospita molto materiale interessante e aggiornato.Dottorati e siti filosofico-politici italiani "Al vero filosofo ogni terreno è patria". http://www. campo in cui produsse un'opera ancora fondamentale.htm (2 of 4)06/12/2004 13:01:30 . q Enciclopedia Multimediale per le Scienze Filosofiche Sito della Rai. q Fondazione Critica Liberale Pubblica la rivista Critica liberale. Personalismo sociale. Studioso di estetica e importante pedagogo. l'ente ha assunto.it/lei/filpol/fpdott2. realizzando progetti di formazione culturale e politica q Centro di Studi specialistici "Miti. q Fondazione Luigi Einaudi Fondato nel 1964 con la donazione da parte della famiglia Einaudi della biblioteca di Luigi Einaudi. Stefanini si occupò anche di filosofia della politica. al diritto e alla scienza della politica. Nel sito è possibile trovate un elenco di libri elettronici. q Istituto Gramsci toscano Associazione culturale e di ricerca. q Istituto Trentino di Cultura Si vedano in particolare le pagine dell'Istituto Storico Italo-germanico. all'economia. q SISP . q Gruppo di ricerca sui concetti politici Presso il dipartimento di filosofia dell'università di Padova. Il progetto della scuola ha per titolo "Scuola di politica Hannah Arendt: presenza femminile nella sfera pubblica". i libri Il Centro Studi Piero Gobetti sta mettendo online la bibliografia di Norberto Bobbio. q Seminario permanente di filosofia politica e diritto Seminario permanente di filosofia politica e diritto ospitato nel sito del Dipartimento di Studi Giuridici e Sociali dell'Università di Parma.Società Italiana di Scienza Politica http://www. testi "classici" della sinistra. Disponibile anche una versione in inglese. Filosofia e discussione pubblica. un progetto globale. per una adeguata costituzione delle nuove società ad alta tecnologia q Norberto Bobbio: le opere. q Istituto Internazionale Jacques Maritain Sito dell'Istituto Internazionale Jacques Maritain. autonoma rispetto alla Fondazione Gramsci di Roma. q Pagine Rosse Le Pagine Rosse sono una rubrica.swif. Pubblica la rivista Iride. che si propone di dare un riferimento delle organizzazioni e del materiale culturale "storico" della sinistra. alla sociologia.it/lei/filpol/fpdott2. un gruppo che si ispira alla tradizione tedesca della Begriffsgeschichte.uniba. q MOAS . Con una pregevole grafica. q Istituto “Luigi Sturzo” L'Istituto è stato fondato il 25 novembre 1951. gli studi. fondata a Firenze nel 1973. L'Istituto svolge attività di ricerca e di didattica nel campo delle discipline morali. q Quaderno di filosofia del diritto (SWIF) Links. il sito offre una serie di utili informazioni sulle varie attività dell'istituto. q Scuola Politica "Hannah Arendt" Il disegno di questa scuola di politica è presente nel progetto-programma dell’Associazione Orlando che è alla base della convenzione con il Comune di Bologna.htm (3 of 4)06/12/2004 13:01:30 .Movimento per l'Adeguamento Sociale Sito Web del Movimento per l'Adeguamento Sociale.Dottorati e siti filosofico-politici italiani sulla cultura italiana del Novecento. Il suo sito web ospita i sommari delle pubblicazioni e le locandine dei convegni organizzati dall'istituto. con particolare attenzione alla storia. politico ed economico. riviste ed eventi che possono interessare anche lo studioso di filosofia politica. Didattica e Comunicazione Storia. Suo scopo è offrire un portale di accesso alla storia in rete.Dottorati e siti filosofico-politici italiani La SISP è una associazione che si propone di favorire lo sviluppo della scienza politica in Italia. l'incontro e la collaborazione degli studiosi della materia in Italia e all'estero.LEI http://www. Didattica & Comunicazione è una proposta di tutela e sviluppo della memoria storica che nasce da un corso universitario di Storia delle dottrine politiche tenutosi nel 1999/2000 nella Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli studi di Milano.Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR . SWIF .Società Italiana di Sociologia Altra associazione di sociologi italiani.htm (4 of 4)06/12/2004 13:01:30 . q SOIS .it/lei/filpol/fpdott2. q Storia.swif.uniba. Forum per i problemi della pace e della guerra Organizzazione non governativa fondata nel 1984 e composta prevalentemente da studiosi dell'università di Firenze. devianza e marginalità. Gopherdonna A cura di: Società italiana delle storiche. Filosofia.uniba. Femminismo: una bibliografia Presso il Bollettino di filosofia politica una web-bibliografia ragionata sulla teoria femminista. Pubblica i Quaderni Forum. L'altro diritto Centro di documentazione su carcere. Centro di studi e iniziative per la riforma dello Stato Associazione. Pubblica la rivista Democrazia e diritto. Unione Scienziati per il Disarmo (USPID) Associazione costituita nel 1982. Università di Siena e Unione femminile nazionale.it Ultimo aggiornamento: 29 aprile 2003 Istituzioni Siti Realtà Virtualità 3. Una nuovo sito web più aggiornato si trova qui. Pubblica la rivista Notizie di Politeia. di carattere prevalentemente storico e giuridico. Una buona guida alle risorse in rete sulla storia delle donne. diritti e mondi reali q Politeia Politeia è un'associazione costituitasi nel 1983 per promuovere la riflessione sui rapporti tra etica e scelte pubbliche. per offrire informazioni e analisi sui problemi connessi al controllo degli armamenti.swif. presso il Dipartimento di Teoria e Storia del Diritto dell'università di Firenze.Dottorati e siti filosofico-politici italiani a cura di Francesca Di Donato france@sssup. impiegando gli strumenti delle teorie della scelta razionale. vicina alle forze progressiste. per lo studio dei processi di trasformazione degli ordinamenti giuridici contemporanei.it/lei/filpol/reali. in nome della responsabilità civile degli scienziati.htm (1 of 4)06/12/2004 13:01:31 . fra l'altro. un archivio di risorse femministe. Il sito ospita. q q q q q q http://www. una raccolta tematica di documenti e un buon indice ragionato sul disarmo in Internet. Dottorati e siti filosofico-politici italiani q Filosofia politica Pagina personale con un ipertesto e numerose schede bibliografiche di libri recenti.Trieste un'ampia documentazione sugli effetti della comunicazione nella guerra in Jugoslavia Centro di Studi specialistici "Miti.swif.it/lei/filpol/reali.Ufficio nuovi diritti Si tratta di un sito istituzionale.htm (2 of 4)06/12/2004 13:01:31 . Amnesty International .it Network di media indipendenti.uniba. Filosofia in Italia Uno spazio su Internet dedicato alla ricerca filosofica e alla discussione delle sue tematiche in lingua italiana. CGIL . Il suo sito ospita interessanti materiali sulla politica localizzata e sull'economia globalizzata. Tuttavia. ManiTese "Organismo contro la fame e per lo sviluppo dei popoli". con particolare riferimento alla finanza e all'ambiente. Simboli e Politica" Centro di studi "specializzato nello studio delle valenze e delle metamorfosi simboliche del politico" Caffè Europa Un sito filosofico politico che raccoglie interventi e interviste a filosofi italiani e stranieri L'agenzia di Carta un ampio indice di siti su temi che vanno dalla comunicazione e la democrazia. ai diritti umani molto ben organizzato. documenti e pubblicazioni sui diritti e sulle loro violazioni.Sissa . dall'inconsueto punto di vista dei loro effetti sulle persone nei loro rapporti col mondo.Sezione italiana Si tratta di un sito dedicato principalmente a notizie ed attività connesse alla difesa dei diritti umani. q q q q q http://www. JEKILL: la macchina della comunicazione Sul numero sperimentale Giornale del Master in Comunicazione della Scienza . Indymedia. alla globalizzazione. le istituzioni. vi si trova anche una raccolta di notizie. Internazionale Rivista cartacea ed elettronica con una sintesi delle notizie politiche dai giornali di tutto il mondo. che pero' contiene molti materiali e discussioni sul tema dei diritti di esclusi e non assimilati di ogni genere. q q q q q Etica Finanza Ambiente Il sito di un'associazione che si propone di di diffondere una maggiore conoscenza dei processi che regolano i rapporti fra gli individui. l´economia. intelligenza artificiale.uniba. che offre ospitalità a riviste e dibattiti. matematica. "per la produzione di un bene collettivo. q q q q q q http://www. alla raccolta di strumenti. cibernetica. su temi di logica. per la difesa e la promozione della libertà . Il suo sito contiene molti materiali politici interessanti. tra cui forum. contiene materiali sugli aspetti tecnici e politici delle comunicazioni telematiche e ospita.delle comunicazioni telematiche. Centro studi Baskerville Centro studi sulla comunicazione.htm (3 of 4)06/12/2004 13:01:31 . Con una lista di links a pagine di associazioni analoghe nel mondo. Forum Teorema Una raccolta di documenti scientifici e letterari. Di particolare interesse. Multimedialità e mondi virtuali q La Città Invisibile Associazione telematica per la promozione di una democrazia partecipativa. Isole nella rete E' la filiazione web della rete dei centri sociali italiani. Senza essere un sito di filosofia politica. Tactical Media Crew Sito che raccoglie links e riferimenti alle controculture in rete. il sito merita una menzione per la sua formula interessante ed efficace. fra le altre. Iperstoria Un ipertesto dedicato alla didattica. e un'ampia collezione di links. ALCEI Associazione italiana apparentata colla EFF. alla ricerca.in senso "positivo" e "negativo" . le pagine sulla democrazia elettronica. condivisibile e mutuale".swif.it/lei/filpol/reali. le discussioni della mailing list cyber-rights. per il filosofo politico. Senza essere disciplinarmente connesso alla filosofia politica. ed e' un ottimo punto di partenza per la consultazione della stampa italiana in rete.Dottorati e siti filosofico-politici italiani Istituzioni Siti Realtà Virtualità 4. swif. Political Science Resources Page Sito della Western Michigan University. Risorse e testi 2. Political Theory and Political Philosophy Ampio indice di risorse tematiche. purtroppo in http://www.Organizzazioni e siti istituzionali nel mondo a cura di Maria Chiara Pievatolo e Francesca Di Donato (france@sssup. Ricca e ben organizzata. Political Science Resources on the Web (University of Michigan) Risorse per la filosofia e la scienza politica. presso la Luisiana State University. The Keele Guide to Political Thought and Ideology on the Internet Una breve guida organizzata per argomenti. disposti in ordine alfabetico. Political Science Resources Risorse per la politica.uniba. di links tematici. Risorse generali e testi Philosophy Sites on the Internet Pagina del dipartimento di filosofia dell'universita' di Tel Aviv: contienerisorse generali per la filosofia. Akamac Home Page Raccolta di testi di filosofi politici con interesse economico .chiara e completa. Temi di filosofia politica q q q Filosofia politica e rete Diritti umani Teoria femminista Altri temi e siti 1. Social Sciences Information Gateway Con un motore di ricerca per le pagine web dei dipartimenti di scienzesociali. canadese.it) Ultimo aggiornamento: 29 aprile 2003 Altri siti dedicati alla filosofia politica nel mondo q 1. anche politica. Political Philosophy Topic Page Presso Episteme Links.un sintetico indice degli indici alle principali risorse di filosofia politica sul web.htm (1 of 5)06/12/2004 13:01:32 . Chi e' interessato alla storia del pensiero economico puo'collegarsi anche all'ampio database belga History of Economics Internet References. politici e filosofici. ricco e ben organizzato.it/lei/filpol/sifpwo. da un punto di vista britannico. Political Philosophy/Political Theory on the Internet Bella collezione. la scienza e il pensiero politico. nonche' una inconsueta collezione di links dedicati allafilosofia orientale. Politics. vi si trovano indirizzi di enciclopedie e glossari. Politische Philosophie & Oekonomie. Temi di filosofia politica Filosofia politica e rete GNU's Not Unix! Il sito del progetto GNU/Gpl per la diffusione del software libero (con una sezione sulla filosofia del progetto) Open Source Initiative (OSI) Organizzazione no-profit per la diffusione della Open Source Definition Economic Democracy Information Network Per la democrazia elettronica ed economica Principia Cybernetica Web Un progetto di olismo cibernetico. per lo sviluppo cooperativo. un'ampia collezione di abstracts e recensioni. Human Rights & Economics Sezione filosofico-politica. presso la Monash University (Australia). Philosophy and Civil Society Un sito per inventare una cultura civica postmoderna. politici e filosofici. a testi e interviste.com Sito dell'Enciclopedia britannica che indica links tematici. Political Science: A Net Station (University of British Columbia Library) Sito che raccoglie un'ampia collezione di links di Poltical Science. sostenuto dal computer.uniba. Proyecto Filosofia en espanol Sito di Oviedo che raccoglie un'ampia gamma di testi e informazioni.htm (2 of 5)06/12/2004 13:01:32 . Philnet. con un indice aggiornato alle principali risorse tematiche. Political Science in Australia Una guida tematica della Australian National University.Organizzazioni e siti istituzionali nel mondo frames che rendono impossibile un link diretto funzionante.it/lei/filpol/sifpwo. Political Philosophy Presso la Princeton University Press. di Philosophy in Cyberspace. Britannica.und Sozialphilosophie Una guida che offre links a pagine in tedesco e non. Rechts. Political Theory and Philosophy Guida alle risorse di teoria e filosofia politica. Texte set magazines philosophiques Breve pagina di testi e riviste filosofiche in francese. 2. di una filosofia http://www.swif. Verzeichnis: Texte und Bilder Presso l'Università di Hamburg. molto ampio e ricco di risorse.Organizzazioni e siti istituzionali nel mondo evoluzionistica e sistemica. International Affairs Resources Un ampio e organizzato database di risorse internazionalistiche. King "Whatever affects one directly. e ispirata dal principio di M. alla nonproliferazione e allo sviluppo. Human Rights Centre L'ampio sito dello Human Rights Centre dell'Università di Essex.htm (3 of 5)06/12/2004 13:01:32 .uniba.it/lei/filpol/sifpwo.Knoten Un luogo di discussione in rete per i filosofi e le folosofe tedesche. The Global Found for Women Il sito del Global Fund for Women.L. Voice of the Shuttle: Gender's Studies Page Una pagina che offre indirizzi di utilita' generale come altri dedicati agli women's studies e alle teorie femministe. Human Rights La pagina dell'ONU dedicata agli Human Rights. Diritti umani e non violenza Human Rights Resources Entro lo Science and Human Rights Program dell'American Association for the Advancementof Science. I can never be what I ought to be until you are what you ought to be. un database di risorse con più di 6000 documenti.e ancora di più. Deutscher Philosophie. Human Rights Library Presso l'università del Minnesota. dai diritti umani al peacekeeping.swif. presso Derechos Human Rights. This is the interrelated structure of reality. Human Rights Links Una raccolta dell'Institute for Global Communications che raccoglie documenti. che può essere un buon punto di partenza per chi e' interessato al tema dei diritti umani. Human Rights Server Un sito tedesco dedicato ai diritti umani. ai gay. Teoria femminista Noema The Collaborative Bibliography of Women in Philosophy.000 records. al cybergender e al techgender. Concise Guide to Human Rights on the Internet Una guida aggiornata e ragionata. http://www. affects all indirectly. lesbian and queer studies." Ospita una enorme raccolta di risorse sui diritti umani. che raccoglie oltre 16. una lista di database e un elenco di organizzazioni umanitarie. Engaged Buddhist ~Dharma: Human Rights Si tratta di una pagina orientata alla prassi. un'ampia collezione di risorse sui diritti umani sul web. principalmente in tedesco. Gender and Race in Media: Cyberspace Una ampia collezione di links sul tema. Institute of Business and Professional Ethics Presso la De Paul University (Chicago). alla biologia. Diotima. Forum Social Mundial Sito che raccoglie i testi di conferenze. Materials for the Study of Women and Gender in the Ancient World Sito che offre risorse interdisciplinari e che ospita un forum di discussione rivolto in modo particolare a docenti che si occupano di donne e genere nel mondo antico. Materiali per lo studio del concetto di persona. frutto di un lavoro cooperativo. un istituto la cui missione e' "to encourage ethical deliberation in decisionmakers by stirring themoral conscience and imagination. una pagina di Polizeiforschung.htm (4 of 5)06/12/2004 13:01:32 . University of Iowa. i filosofi politici che abbiano avuto contatti con Luhmann possono trovare interessante smarrirsi in tanta complessita'. Applied Ethics Resources on WWW Ampi indici di risorse su vari rami dell'etica applicata. Environmental Ethics Con un indice tematico. Tonella. Altri temi e siti Ethics Updates Ampia e chiara pagina finalizzata a fornire informazioni aggiornatedi etica teorica e applicata.it/lei/filpol/sifpwo. sul pensiero femminista nel mondo e nei vari rami del sapere . sia giuridico. Die WWW-Seiten zu Polizei & Überwachung Presso l'universita' di Amburgo. Personal Self. http://www. in un sito ampio e ben organizzato. all'informatica. The Observer Web Un enorme e complesso sistema svedese di pagine web dedicato all'autopoiesis." Das Grundrecht der Gewissensfreiheit Presso l'universita' di Francoforte.Organizzazioni e siti istituzionali nel mondo Feminist Theory Website Un sito ampio e ben documentato. Feminist Theory Sito di teoria femminista di K. articoli. Interamente in tedesco.swif. Per quanto gli interessi dell'autore spazino dall'epistemologia. per lo studio sociologico e filosofico della polizia e del controllo sociale. comprende materiale sia filosofico. Africa resource center un ampio indice che raccoglie riviste e indicazioni bibliografiche utili a studiosi africanisti.e relazioni raccolti in occasione del Social Forum di Porto Alegre.uniba.da un punto di vista rigorosamente statunitense. una sintetica ma esauriente banca dati ragionata sul tema della liberta' di coscienza e sulle varie formedi disubbidienza civile e di obiezione di coscienza ad essa connesse. http://www. q International Political Science Association (IPSA) Sito di interesse istituzionale. q International Association of Women Philosophers Al momento contiene solo notizie finalizzate a congressi mondiali.it/lei/filpol/fpass. q International Society for Environmental Ethics Con una piccola guida alle risorse filosofiche e ambientaliste sulla rete. con un'utile guida alle risorse politiche sul web.Organizzazioni e siti istituzionali nel mondo a cura di Emanuela Ceva (
[email protected]) Ultimo aggiornamento: 13 Marzo 2002 Organizzazioni e siti istituzionali nel mondo q Organizzazioni internazionali Siti americani Siti canadesi Siti inglesi Siti tedeschi Siti svizzeri Altri siti europei Altri siti extra-europei q q q q q q q Organizzazioni internazionali q European Consortium for Political Research (ECPR) Associazione fondata nel 1970 allo scopo di creare una rete di collaborazione fra gli scienziati politici europei.htm (1 of 9)06/12/2004 13:01:33 .uniba.swif. Organizzazioni e siti istituzionali nel mondo q Internationale Vereinigung für Rechts und Sozialphilosophie (IVR) Associazione mondiale dei filosofi giuridici e politici.htm (2 of 9)06/12/2004 13:01:33 . q Center for the Study of Democracy (CSD) Il CSD è stato istituito. Il sito contiene. presso l'Università della California (Irvine). q Center for the Study of Race and Ethnicity Presso la Brown University. fra l'altro. http://www. tra le altre cose. Siti americani q American Philosophical Association (APA) Di interesse soprattutto istituzionale. una notevole serie di links a siti riguardanti tematiche connesse ai processi di democratizzazione. essenzialmente. q Center for Democracy Studies Centro finalizzato allo studio dei fattori significativi che influenzano la democrazia americana contemporanea. Si tratta di un'organizzazione interdisciplinare finalizzata alla promozione della ricerca su questioni connesse alla razza e all'etnia. q Bureau of Democracy. un motore di ricerca tematico quasi globale per i dipartimenti di Political Science. notizie su conferenze e corsi accademici.uniba. q Association for Practical and Professional Ethics Con informazioni sul tema e una sezione dedicata ai calls for papers. per promuovere la ricerca accademica e la formazione sulla teoria democratica.it/lei/filpol/fpass. Contiene informazioni sulle attività dell'organizzazione e gli archivi dei documenti prodotti. Sul sito web sono poste la newsletter e gli annunci dei congressi mondiali organizzati dall'IVR con cadenza biennale. Human Rights and Labor (DRL) Sito dell'istiuzione governativa statunitense per la promozione e il consolidamento dei processi di democratizzazione e di estensione dei diritti umani. l'Unesco Philosophy Forum. q World Federation of Right to Die Societies Un buon punto di partenza per chi è interessato al tema. Il sito dell'associazione contiene. q Unesco Di particolare interesse. q Bioethics Network of Ohio Con pagine dedicate alla bioetica nella letteratura accademica e giornalistica. q American Political Science Association (APSA) Contiene. I Proceedings dei suoi convegni annuali sono disponibili on line.swif. uniba. bensì come libertà della tastiera. recensioni e una notevole bibliografia sull'argomento.Organizzazioni e siti istituzionali nel mondo q Constitution Society Home Page Società per la promozione e lo studio del costituzionalismo. intesa non come "libertà della penna". saggi. sulle differenze di razza http://www. Questo sito propone tre differenti percorsi tematici attraverso i quali iniziare a navigare. q MIT Department of Political Science Con links tematici e working papers. q International Conference for the Study of Political Thought Quest'associazione. Non è propriamente un ente filosofico-politico. l'ambiente globale e l'economia politica internazionale. q Society for Philosophy in the Contemporary World Quest'associazione promuove gli studi nell'ambito della filosofia applicata. fra l'altro. book abstracts. q Institute for Human Studies Presso la George Mason University. vale. q Social Philosophy and Policy Center Pubblica. q Institute for Philosophy and Public Policy Presso l'università del Maryland. Contiene anche una sezione con alcuni testi online. la pena visitare la collezione di materiali su Computer and academic freedom. numerosi articoli on-line suddivisi per argomento. l'Istituto pubblica la Newsletter elettronica 'The Communitarian Update'. q Foundations of Political Theory È parte dell'American Political Science Association. Notevole la Liberty Library of Costitutional Classics on line. q Institute for Communitarian Policy Studies Presso la George Washington University. la rivista Social Philosophy & Policy.it/lei/filpol/fpass. Il sito contiene i links a numerose riviste. q Envirolink Con una amplissima collezione di risorse su tematiche ambientalistiche. associazioni e istituti di ricerca in political theory. Vi sono contenuti. antico e contemporaneo. q Institute for International Studies Presso la Stanford University: si occupa di studi sulla sicurezza internazionale (Center for International Security and Arms Control). inoltre. q Electronic Frontier Foundation È la famosissima fondazione per la difesa della libertà dell'informazione. q Nationalism Project Questo sito contiene numerosi articoli. di stampo internazionale ed interdisciplinare. È il sito dei filosofi comunitaristi americani. però. ha come scopo primario la diffusione del pensiero politico.swif.htm (3 of 9)06/12/2004 13:01:33 . q The American Society for Political and Legal Philosophy Questo sito.soprattutto da una prospettiva femminista.it/lei/filpol/fpass.Organizzazioni e siti istituzionali nel mondo e genere e su varie istanze multiculturali.uniba. Siti canadesi q Acton Institute Lo scopo di questo istituto è di promuovere una società fondata sulla libertà individuale e sul rispetto di principi religiosi. q Society for Women in Philosophy (SWIP) Risorse e notizie utili . Ospita la rivista Journal of Libertarian Studies. L'istituto pubblica anche una Newsletter. q Canadian Institute of International Affairs (Toronto) Il CIIA. informa sulle attività dell'associazione americana dei filosofi politici e giuridici. uno yearbook. essenzialmente. q The Institution for Social and Policy Studies (ISPS) Presso l'Università di Yale. tra le altre cose. Il sito è presente anche con una versione spagnola ed una in lingua cinese. Pubblica la rivista Philosophy in the Contemporary World. Il sito contiene informazioni. si presenta in rete con un sito bilingue molto ricco e con una ragguardevole collezione di links. Navigator. Il sito contiene una sezione con numerose offerte di borse di studio per progetti che contribuiscano alla missione del centro. Pagina di Conferences and call for papers ampia e aggiornata. q The Objectivist Center Con molto materiale sul tema. Essa pubblica. NOMOS. sulle attivita' didattiche dell'Istituto.swif. q The Society for Ethics Quest'associazione ha come scopo principale la promozione della ricerca nell'ambito dell'etica sia teorica che applicata. molto scarno. q The Center for Libertarian Studies Questo istituto si dedica allo studio della pratica e teoria libertaria.htm (4 of 9)06/12/2004 13:01:33 . in cui vengono raccolti i risultati delle conferenze organizzate annualmente dall'associazione stessa. q Society for Social Studies of Science Associazione internazionale per lo studio degli effetti sociali della tecnologia e la promozione di una prospettiva interdisciplinare. q The Kenan Institute for Ethics Presso la Duke University. finalizzato allo studio delle relazioni internazionali da un punto di vista canadese. http://www. Questo istituto ha come intento principale la promozione dello studio e dell'inegnamento dell'etica. Newsletter on line. alcuni testi on-line e il link al Bollettino CONVERGENCES. q Manchester Centre for Political Thought (MANCEPT) Questo centro ha sede presso il Dipartimento di Government dell' Università di Manchester. q Centre d'Études Ethiques (Université de Montréal) Questo centro di ricerca. francese e inglese. q Humanities and Social Sciences Federation of Canada Sito bilingue di interesse quasi esclusivamente istituzionale. Siti inglesi q Centre for Research in Ethnic Relations Questo sito. d'impostazione interdisciplinare. Il sito contiene una ricca sezione di testi on-line. In questo sito si possono trovare programmi di conferenze. quanto alle idee di vita.uniba. presso l'Università di Warwick. questo centro mira a promuovere la ricerca sulle questioni di definizione identitaria a livello europeo. Contiene anche una bibliografia sui diritti umani. con molto mareriale sull'argomento.it/lei/filpol/fpass. q Human Rights Reasearch and Education Centre Sito bilingue. q Centre for the Study of Nationalism in Europe Ospitato presso lo University College of London. riservato ai soli soci. però. l'accesso alla quale è. q Society for Utopian Studies Società finalizzata allo studio del pensiero utopico. q Libertarian Alliance Quest'associazione si propone come strumento di diffusione del pensiero libertario.Organizzazioni e siti istituzionali nel mondo q Canadian Political Science Association Con informazioni sulle attività dell'istituzione. q International Society for Utilitarian Studies Questo sito web è rivolto essenzialmente a chi vuole abbonarsi a Utilitas e a chi è interessato al pensiero di Bentham. le pubblicazioni e le attività del centro. libertà e proporietà. q International Development Research Centre Ente pubblico canadese finalizzato agli studi dello sviluppo internazionale. è dedicato allo studio di istanze di natura etica.htm (5 of 9)06/12/2004 13:01:33 . contiene informazioni circa i corsi. Tutto questo materiale è disponibile non solo in francese. Una piccola lista di links. q Institute of Practical Philosophy Presso il Malaspina University College. ma anche in inglese. Il sito contiene informazioni sulle attività (conferenze e seminari) e pubblicazioni del centro. http://www.swif. Il sito è bello e ricco di materiale. filosofia pratica e formazione.di carattere multisciplinare e internazionale . Siti tedeschi q Argos Si tratta di un istituto interdisciplinare di scienze sociali. Molto materiale prodotto. esclusivamente in tedesco. q Deutschsprachiges Kommunitariernetz Sito. q The Association for the Study of Ethnicity and Nationalism (ASEN) Ospitata dalla LSE. economia e diritto. q Wuppertal Institut für Klima. un esauriente WWW gateway alla political science in rete q Social Science Information Gateway Istituito presso l'Università di Bristol. Pubblica la rivista Politische Vierteljahresschrift. q The London School of Economics Notizie sulle attività. che si dedica a studi interdisciplinari per l'elaborazione di un modello di sviluppo sostenibile.uniba. Siti svizzeri q Institut d'Etudes Politiques et Internationales (IEPI) Presso l'Università di Losanna. reperibile on line. Sito bilingue (inglese e francese) con notizie su seminari e progetti http://www. il Social Science Information Gateway mette a disposzione una ragguardevole lista di risorse on-line per gli studiosi di scienze sociali. in tedesco o in inglese. incentrate sui temi del multiculturalismo e della globalizzazione. Quest'associazione . che contiene informazioni su pubblicazioni.it/lei/filpol/fpass. della tecnologia e dell'ecologia. permette di accedere alla forntissima biblioteca della LSE. q Institut für Interkulturelle und Internationale Studien Questo istituto svolge ricerche di teoria politica.htm (6 of 9)06/12/2004 13:01:33 .Organizzazioni e siti istituzionali nel mondo q Political Studies Association (PSA) Pubblica la rivista Political Studies e ospita. della politica.swif. fra l'altro. conferenze e corsi. Energie Sito bilingue (in inglese e tedesco) del celebre istituto di Wuppertal. finalizzato alla riflessione scientifica sugli sviluppi complessivi della società.tra le altre cose pubblica The ASEN Buletin. q Deutsche Vereinigung für Politische Wissenschaft Sito dei filosofi politici tedeschi. dedicato al comunitarismo. Umwelt. le ricerche e i corsi della LSE. sociologia e filosofia a largo raggio. ai suoi cataloghi e ad altre biblioteche cliccando su British Library of Political and Economic Sciences. q Schweizerische Vereinigung für Politische Wissenschaft (SVPW) Sito ricco di materiale e informazioni. Una Newsletter informa sulle attività e sui progetti di ricerca del Centro. alla xenofobia. q Insititut Universitaire de Hautes Etudes Internationales Con informazioni sull'attività dell'Istituto. q Institute of Federalism Presso l'Università di Friburgo. inglese ed ucraino) del Centro di pensiero politico della Polonia. Questo sito contiene anche una interessante reading list sull'argomento. progetti di ricerca e alcuni articoli on line. con alcuni testi on-line. q Institut de Science Politique (Université de Neuchâtel) Sito d'interesse prevalentemente didattico. q Equality Studies Centre (University College Dublin) L'ESC ha quale scopo principale lo studio e lo sviluppo delle condizioni attraverso cui realizzare una realtà sociale egualitaria.htm (7 of 9)06/12/2004 13:01:33 .swif. q Österreichische Gesellschaft für Politikwissenschaft (ÖGPW) Sito dell'Associazione di Scienza Politica Austriaca. sito ricco di materiale e documenti sull'argomento. I principali interessi di questo Centro sono connessi a temi quali il razzismo. Si occupa inoltre dello studio delle politiche di immigrazione e delle possibili modalità di accoglienza dei profughi. q Centre for Research on Ethnic Relations and Nationalism(CEREN) Presso l'Università di Helsinki . Mette a disposizione un utile International links browser per la ricerca di siti internazionali d'interesse politico nella rete. q Institut für Politikwissenschaft Presso l'Università di Berna.it/lei/filpol/fpass. q Osrodek Mysli Politycznej Sito trilingue (polacco. q European Thematic Network in Political Science Sito dell'Organizzazione Europea per l'insegnamento della scienza politica: contiene informazioni sulle attività promosse e alcune pubblicazioni on-line. Di interesse prettamente didattico. Collegamento alla Human Rights Library. Contiene una notevole serie di links ad altre istituzioni internazionali che si occupano di scienze sociali. Il suo programma di ricerca comprende le questioni connesse ai fenomeni migratori internazionali. razzismo e nazionalismo.Organizzazioni e siti istituzionali nel mondo di ricerca. la xenofobia e le relazioni etniche.uniba. Altri siti europei q Centre for Research in International Migration and Ethnic Relations Presso l'Università di Stoccolma. È diviso in differenti sezioni dedicate a temi http://www. Contiene notizie su conferenze. è in gran parte in allestimento.swif. contiene informazioni sulle attività dell'associazione e alcuni scritti on-line. q The European Commission against Racism and Intolerance (ECRI) Questo sito contiene numerose informazioni su iniziative contro il razzismo.htm (8 of 9)06/12/2004 13:01:33 . su organizzazioni internazionali e un forum di discussione per gli utenti. Contiene il link alla rivista on-line Österreichische Zeitschrift für Politikwissenschaft. q Eubios Bioethics Institute Istituto neozelandese e giapponese: numerosi links relativi al tema.Organizzazioni e siti istituzionali nel mondo rilevanti anche per il filosofo politico (quali il processo di globalizzazione. Alcuni indirizzi sono stati segnalati da Patricia Chiantera e Angelo Marocco http://www. tradotto in inglese in alcune sezioni. Per ora. Il sito contiene informazioni biografiche e bibliografiche. ERCOMER è un centro di ricerca europeo.it/lei/filpol/fpass. introduttivo alla Psicologia Politica. democratizzazione. q Wiener Gesellschaft für interkulturelle Philosophie Per costruire un modo interculturale di filosofare. Questo sito contiene anche il link alla WWW Virtual Library on migration and ethnic relations. alle relazioni etniche e alle differenti manifestazioni di razzismo e conflitto etnico. q Sitio Web en espanol de Psicología Política Buon sito. q Russian Political Science Association Questo sito russo. o il progetto di integrazione europea). q The European Research Centre on Migration and Ethnic Relations Presso l' Università di Utrecht . in fase di realizzazione. all'interno del contesto europeo.esclusivamente in tedesco . in spagnolo. dedicato allo studio delle problematiche connesse ai movimenti migratori. q Michael Oakeshott Association Associazione dedicata alla diffusione e alla discussione del lavoro di Michael Oakeshott. il sito . Contiene il link alla rivista PSICOLOGÍA POLÍTICA.uniba. Altri siti extra-europei q Australian Association of Professional and Applied Ethics Questo sito fornisce informazioni sugli scopi e attività dell'Associazione. swif. oltre che testi destinati alla esclusiva pubblicazione in forma elettronica.it Ultimo aggiornamento: 16 settembre 2003 Pubblicazioni on-line Questa pagina è finalizzata ad ospitare. testi già pubblicati o in corso di pubblicazione su media cartacei. Il suo scopo primario è la promozione dell'informazione e della discussione in un ambito più ampio di quello strettamente accademico. perché indipendenti dalla stampa.Ulrich Beck La società globale del rischio Gianluigi Palombella Diritti fondamentali: argomenti per una teoria Maria Rosaria Marella Break On Through To The Other Side: appunti sull'influenza di Marx nel femminismo giuridico q q q q q q http://www.htm (1 of 2)06/12/2004 13:01:34 . I testi. prima di essere pubblicati. Gli autori che vogliono mettere il loro lavoro a disposizione del pubblico e vogliono sottoporlo a Requests for Comments sono invitati a rivolgersi alla curatrice.it/lei/filpol/pubblpfol. ed in tempi più rapidi.uniba. q Giuliano Marini Kant e il diritto cosmopolitico Susan Moller Okin Multiculturalismo e femminismo Ermanno Bencivenga Oltre la tolleranza: per una proposta politica esigente Damien Keown Ci sono "diritti umani" nel buddhismo? Danilo Zolo . verranno valutati da referees scelti con il consiglio di un apposito comitato scientifico.Pubblicazioni (filosofia politica) a cura di Maria Chiara Pievatolo
[email protected]. Pubblicazioni di filosofia politica: comitato scientifico a cura di Maria Chiara Pievatolo pievatolo@dsp. Barbara Henry (SSSUPSA.swif. Pisa). Gianluigi Palombella (università di Parma).CISECA http://www.LEI .it/lei/filpol/comit.uniba.it Ultimo aggiornamento: 6 aprile 2000 Pubblicazioni on-line: comitato scientifico Roberto Gatti (università di Perugia). Anna Pintore (università di Cagliari) SWIF . Giuliano Marini (università di Pisa).unipi.Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR .htm06/12/2004 13:01:34 . sia per il suo rigore. una filosofia degli uomini. Nel mondo greco la famiglia era un'impresa economica e sociale e gli uomini trovavano amore e affetto nelle relazioni http://www. a scarico di coscienza. i Women's Studies come una forma di marginalizzazione culturale. senza chiedersi se la sua rilevanza al di là degli ambiti biologici non sia dovuta a ingiustificate differenziazioni sociali e politiche.soprattutto se messe in mano a forze conservatrici.it/lei/filpol/schedaok. innanzitutto. Che dunque. E che trascurare questa differenza. colla sua biografia accademica. "valorizzazione". un'etica. una politica. si legge nell'Afterword del 1992 a Women in Western Political Thought. nella Repubblica. Rousseau. mentre l'altra rimane emarginata in un ghetto al cui ingresso sta scritto. lottare per la differenza: sul piano giuridico. sulla assunzione istituzionale della famiglia. L'istituzione di una cattedra di filosofia politica o di storia delle donne.uniba. per i cosiddetti Women's Studies. nella cultura. Scheda informativa a cura di Maria Chiara Pievatolo pievatolo@dsp. Susan Moller Okin sfida questo comune sentire. il diritto e la cultura degli uomini: c'è una storia. Non è una questione marginale.Susan Moller Okin.htm (1 of 2)06/12/2004 13:01:35 . potrebbe essere adottato senza imbarazzo. e uno stile chiaro e rigoroso. produce delle armi a doppio taglio . nel diritto e nella politica. E' sbagliato lottare per l'uguaglianza: bisogna. E' di efficacia retorica non trascurabile che questo paradigma sia criticato da una studiosa che è donna e per di più femminista. Ella ha una cattedra di Political Science alla Stanford University. per la rappresentanza differenziata e suddivisa in quote.M. egemonico in Italia. pur rifacendosi alla tradizione femminista. Enfatizzare la differenza sessuale. la Okin sottolinea che. Hobbes.tanto da vedere. piuttosto. Platone si era reso conto che lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno dipende dall'educazione. Questa domanda si fonda. L'intento di Women in Western Political Thought è capire in che modo il pensiero filosofico-politico occidentale ha visto le donne. Non possiamo applicare alle donne la politica. come manuale in un corso istituzionale. sul piano culturale. Si occupa di filosofia politica e non di filosofia politica femminile . l'eliminazione della famiglia e gli accoppiamenti programmati eugeneticamente non possono essere visti come sintomi di totalitarismo. S. provano disagio rispetto al pensiero della differenza. che per le donne deve essere affatto differente. Aristotele. Locke. sia per la sua erudizione. è un alibi che permette che le cattedre di filosofia politica o di storia senza specificazioni continuino ad occuparsi solo di una metà dell'umanità. Si tratta di considerare le tesi fondamentali dei pensatori che formano la nostra tradizione (Platone. sebbene ispirato da una tesi "militante". con una solida impostazione storica. Contro noti interpreti di Platone (Strauss. per i diritti speciali e le azioni positive. ove per gli esseri umani di sesso maschile si è sempre distinto fra natura e cultura e ci si è interrogati sulle loro potenzialità. Sul piano filosofico. non c'era motivo di discriminare fra uomini e donne.it Ultimo aggiornamento: 7 giugno 1999 Susan Moller Okin: una scheda informativa a cura di Maria Chiara Pievatolo Convinzione di molto pensiero femminista contemporaneo è che la differenza sessuale sia un dato evidente e indiscutibile. conduca ad una forzata assimilazione del femminile al maschile. perfino nel mondo funzionalistico della Repubblica. come qualcosa di naturale e di non soggetto alla giustizia in quanto costruzione filosofica e politica. Women in Western Political Thought è un libro di filosofia politica.swif. per gli esseri umani di sesso femminile si è preferita una visione funzionalistica e naturalistica: "a che cosa servono le donne?".unipi. Okin usa un grimaldello critico che può essere suddiviso in una parte filosofica e in una parte politica. John Stuart Mill) nella loro applicazione a una metà di ciò che è comunemente inteso come umanità. a sua volta. Bloom). E che la radice della discriminazione era la sfera privata della famiglia col suo finalismo naturalistico. sul piano politico. Grube. E che potrebbe essere letto con interesse dalle numerose donne che. colla sua disuguale divisione del lavoro fra i sessi. Lo sfida. Un testo che. In questa prospettiva. Purtroppo. 1999. Justice. né è chiaro quale sia l'origine di questa differenza. la legittimità della servitù e del diritto del più forte. John Stuart Mill rivendica. Okin. non esiste una contrapposizione vera e propria fra giustizia e cura. Women in Western Political Thought. molta energia intellettuale femminista negli anni '80 è andata sprecata per la pretesa che giustizia e diritti siano modi maschilisti di pensare e che le donne debbano piuttosto basarsi su un'etica della cura. avendo accesso alla vita pubblica e all'istruzione. Dedalo. da liberale. Scheda informativa omosessuali. socialmente. 1979-1992. sul piano filosofico.Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR . La famiglia deve offrire a tutti le stesse possibilità di sviluppare le proprie capacità. 2. Princeton.htm (2 of 2)06/12/2004 13:01:35 .it/lei/filpol/schedaok. perché la giustizia stessa implica la cura. che è una prospettiva coerente in una visione teleologica e gerarchica del mondo. Questa è una osservazione banale. ma. E hanno compiuto questa assunzione perché non hanno trattato la questione delle potenzialità e del ruolo delle donne come una questione filosofica. Eppure fini grecisti hanno criticato Platone assumendo il punto di vista del capo-famiglia maschio della tradizionale famiglia borghese occidentale. 1. il funzionalismo.che pure è l'unico liberale femminista. nel pensiero politico occidentale. nel suo carattere di istituzione i cui confini non possono essere detti privati. di contro. il problema della giustizia e dell'uguaglianza nella sede entro la quale questo funzionalismo è stato gelosamente e acriticamente conservato: la famiglia.se inserita entro un paradigma contrattualista o democratico .M.produce gravi contraddizioni. SWIF . ma che . e della assunzione acritica di questa divisione entro la società. pp.LEI http://www. 1989. sul piano politico. giuridicamente e politicamente. non ha gli strumenti per affrontare il problema della divisione sessuale del lavoro entro la famiglia stessa. perché sono ritagliati e riconosciuti dal "pubblico". Come si vede. il funzionalismo conservatore e naturalistico di Aristotele. escludendola senza giustificazione dal contratto. S. S.swif. ma come un elemento già risolto. occorre criticare. In secondo luogo. sia da John Stuart Mill . solo per le donne. Bari. it. e porre. Tuttavia questa visione delle donne è stata mantenuta sia dai contrattualisti. con la paradossale conseguenza che la famiglia è nello stesso tempo la cellula fondamentale della società e la sua principale fonte di corruzione: l'angelo del focolare è una donna che è stata educata non come una libera cittadina. e non si deve assumere tacitamente che la metà di noi si cura di ambiti della vita che sono al di fuori della sfera della giustizia sociale. Le donne e la giustizia: la famiglia come problema politico. Gender and the Family. I contrattualisti hanno assunto come naturale la famiglia comandata dal maschio. intesa come sede di una vita affettiva che i contemporanei di Platone trovavano altrove. la tesi filosofica e quella politica della Okin si richiamano a vicenda: invece di compiacersi di differenze la cui origine è dubbia. come data. sia da Rousseau. naturalisticamente.Susan Moller Okin. Okin. assumendo la famiglia nucleare borghese e l'istinto materno come naturali.uniba. Basic Books.M. bensì come finalizzata e asservita al piacere del marito e alle vezzosità viziose e alle ipocrisie del costume. senza riflettere. come interesse per chi è diverso da noi. le donne. Ma la differenza fra giustizia e cura non è molto chiara. Gli obblighi imposti agli uomini nella Repubblica non sarebbero stati molto differenti dai loro normali doveri sociali e familiari. nell'ottima polis sarebbero state molto più libere. pari diritti civili e politici per le donne. New York. Princeton University Press. in una famiglia che la filosofia ha accettato. Rousseau ha conservato. postfazione on-line): le teorie della giustizia devono applicarsi a tutti. è stato più comodo accogliere. 3-24 (trad. Multiculturalismo e femminismo a cura di Maria Chiara Pievatolo pievatolo@dsp. I difensori dell’educazione laica si schierarono con alcune femministe e con i nazionalisti dell’estrema destra. sebbene non sia quasi stata notata nel dibattito attuale: che fare quando le pretese di culture o religioni minoritarie collidono col principio dell’uguaglianza di genere che è per lo meno formalmente sottoscritta dagli stati liberal-democratici .Okin.swif. Paesi che.per quanto continuino a violarla nella pratica? Ad esempio. paesi che. nelle scuole pubbliche. tanto che. October/November 1997. Il sospetto che l’interesse delle istituzioni sul velo fosse motivato da un desiderio di uguaglianza fra i generi è messo fuori gioco da questa facile adozione di una linea di condotta permissiva sulla poligamia. all rights reserved. l’opinione pubblica rimase praticamente in silenzio su un problema di gran lunga più importante per molte immigrate francesi di origine araba o africana: la poligamia. nella seconda metà degli anni ‘80. di frequentare la scuola portando il velo tradizionale delle giovani donne musulmane uscite dalla pubertà. più sensibili alla persistenzadelle differenze culturali.unipi. hanno una tradizione di istruzione pubblica laica. Su tale questione. come l’Inghilterra. Nel corso degli anni ‘80. scoppiò in Francia un’aspra controversia sulla permesso.htm (1 of 11)06/12/2004 13:01:37 . accusando gli avversari di razzismo o imperialismo culturale. per le ragazze maghrebine. nonostante l’oppressione che questa pratica impone alle donne e gli avvertimenti fatti dalle donne delle culture interessate (1).it . ci si aspettava tipicamente dai gruppi minoritari che si assimilassero nelle culture di maggioranza. sono lacerati da dispute sul permesso di vestire. e gran parte della sinistra tradizionale sostenne le richieste multiculturaliste di flessibilità e rispetto per la diversità. secondo le stime.000 famiglie parigine sono ora poligame. Il multiculturalismo danneggia le donne? di Susan Moller Okin traduzione italiana di Maria Chiara Pievatolo Originally published in Boston Review. trovano difficile resistere alla richiesta di estendere il sostegno statale alle scuole religiose minoritarie.uniba. hanno chiese nazionali o una educazione religiosa patrocinata dallo stato. come la Francia. il governo francese consentì tacitamente agli immigranti di condurre più di una moglie nel paese. Ultimo aggiornamento: 7 giugno 1999 Multiculturalismo e femminismo. Ora questa attesa di assimilazione è spesso considerata oppressiva e molti paesi occidentali cercano di escogitare nuove linee di condotta politica. Copyright 1997 by Susan Okin. Ma quando i cronisti http://www. non si levò una opposizione politica reale. Used by permission. però. Ma una questione è ricorrente in tutti i contesti. Nello stesso tempo. 200. gli abiti richiesti da religioni minoritarie.it/lei/filpol/okin. Fino a pochi decenni fa. si sostiene.come dice Will Kymlicka. ma il suo aspetto che in questa sede mi interessa è la pretesa. hanno le loro “culture sociali” che .danno “ai loro membri abitudini dotate di significato nell’intero ambito delle attività umane: nella vita sociale. perciò.uniba.swif. il governo sembra ora abdicare alle sue responsabilità per la vulnerabilità delle donne e dei bambini dovuta alla sua condotta politica sconsiderata. Qualche parola per spiegare la prospettiva e i termini del mio argomento. per avere rappresentanze politiche garantite. i gruppi richiedono diritti per autogovernarsi.abbiano i diritto ad essere “lasciati soli” in una società liberale. in sostanza.soprattutto quelle fra noi che si considerano politicamente progressiste e contrarie a tutte le forme di oppressione siamo state troppo veloci ad assumere che femminismo e multiculturalismo siano entrambi cose buone e facilmente conciliabili. invece. e una insopportabile imposizione nel contesto francese. Il “multiculturalismo” è più difficile da definire. Alcuni fautori dei diritti di gruppo affermano che anche le minoranze culturali le quali “si fanno beffe dei diritti [dei loro singoli membri] in una società liberale”(3) dovrebbero ricevere diritti di gruppo o privilegi se la loro condizione minoritaria mette a repentaglio la continuità dell’esistenza della cultura. Ma che cosa succede a tutte le altre mogli e ai lori figli? Dopo aver trascurato per tanto tempo il punto di vista delle donne sulla poligamia. che sono molto probabili delle tensioni .tensioni. ad esempio. Multiculturalismo e femminismo finalmente riuscirono a intervistare le mogli. Anche per la tensione sul welfare provocata da famiglie di venti o trenta membri. ma che tali gruppi . fra il femminismo e un impegno multiculturalista per i diritti di gruppo delle minoranze culturali. per esseri più precisi. (5) Ma alcuni difensori del multiculturalismo limitano. che debba essere loro riconosciuta una pari dignità rispetto agli uomini. Io sosterrò. Per “femminismo” intendo la convinzione che le donne non debbano essere svantaggiate dal loro sesso. religiosa. il quale comporta che i diritti di gruppo non debbano sopravanzare quelli individuali.dalle popolazioni indigene. Questi gruppi. la difesa dei http://www. il governo francese ha recentemente deciso di riconoscere solo una moglie e considerare nulli tutti gli altri matrimoni. non considererò. Altri non pretendono che tutti i gruppo culturali minoritari abbiano diritti speciali. In altri casi. chiedendo loro di conformarsi a norme o credenze di gruppo . Penso che noi . Le richieste di simili diritti di gruppo sono crescenti . e la stessa possibilità degli uomini di vivere una vita soddisfacente e liberamente scelta. e nella sfera pubblica e privata. l’argomento a favore dei diritti di gruppo. L’accomodamento francese della questione della poligamia illustra una tensione profonda e crescente fra il femminismo e l’ansia multiculturalista di proteggere la diversità culturale. scoprirono qualcosa che il governo avrebbe potuto imparare qualche anno prima: che le donne che subivano la poligamia la consideravano una istituzione inevitabile e a malapena sopportabile nei loro paesi africani d’origine. il diritto a concludere matrimoni poligamici è chiaramente un diritto di gruppo. e poiché queste cultore sono minacciate di estinzione. che le culture o gli stili di vita minoritari non sono protetti a sufficienza dalla garanzia di diritti individuali ai loro membri. risentimento e addirittura violenza sia fra le mogli sia contro i figli dell’una o dell’altra. i problemi che essi presentano alle femministe.anche quelli illiberali. ricreativa ed economica. o l’esenzione da leggi generalmente applicabili. ai popoli ex. (4) Entrambi le pretese appaiono in contraddizione con il valore liberale fondamentale della libertà individuale. che violano i diritti dei loro singoli membri. indisponibile al resto della popolazione.it/lei/filpol/okin. per lo più. A questo si riduce.htm (2 of 11)06/12/2004 13:01:37 . Perciò le culture devono essere protette per mezzo di speciali diritti di gruppo o privilegi. Nel caso francese. il principale difensore contemporaneo dei diritti dei gruppi culturali . qui.coloniali (almeno quando questi ultimi immigrano nello stato che li colonizzava). le culture minoritarie devono essere protette da diritti speciali.Okin. ai gruppi minoritari etnici o religiosi.” (2) Poiché le culture sociali hanno un ruolo così diffuso e fondamentale nelle vite dei loro membri. in contesti di democrazie fondamentalmente liberali. Gli appartamenti sovraffollati e la mancanza d spazio privato provocavano enorme ostilità. educativa. a prestare più attenzione alle differenze fra i gruppi che a quelle entro i gruppi. per almeno due ragioni. In secondo luogo. In tali condizioni. hanno al loro interno una struttura di genere. Poniamo. diventano nettamente evidenti due nessi particolarmente importanti fra cultura e genere. la difesa delle “pratiche culturali” può avere un impatto di gran lunga maggiore sulle vite delle donne e delle ragazze che su quelle di uomini e ragazzi. La casa. uno degli scopi principali della maggior parte delle cultore è il controllo delle donne da http://www. ove sono fatte leggi e regole sulla vita sia pubblica sia privata. la distribuzione delle responsabilità e del potere in casa ha un impatto importante su chi può partecipare e influenzare le parti più pubbliche della vita culturale.l’ambito della vita familiare o domestica. Immaginiamo anche che ci siano differenze di potere abbastanza chiare fra i sessi. nella sfera privata della vita domestica). sulla custodia dei figli. la sfera della vita personale. dopo tutto. con significative differenze di potere e di favore fra uomini e donne. Multiculturalismo e femminismo diritti di gruppo a gruppi che sono internamente liberali.htm (3 of 11)06/12/2004 13:01:37 . (6) Anche con queste restrizioni le femministe cioè chiunque sostiene l’uguaglianza morale di uomini e donne . le pratiche e gli interessi del gruppo. è il luogo ove gran parte della cultura è praticata. Spesso i gruppi religiosi o culturali si preoccupano particolarmente del “diritto personale” . essi danno un riconoscimento scarso o nullo al fatto che i gruppi culturali minoritari.Okin. sul divorzio.swif. i maschi. come le società in cui essi esistono (sebbene in misura maggiore o minore). o la capacita di decidere quale tipo di vita è buono per loro. (7) Di regola. sessuale e riproduttiva è un punto di riferimento centrale nella maggioranza delle culture e un tema dominante nelle pratiche e nelle regole culturali. A sua volta. che sottolineano la forza della critica elementare ai diritti di gruppo. Genere e cultura La maggior parte delle culture sono imbevute di pratiche e ideologie che hanno a che fare col genere. perché una parte di gran lunga maggiore del tempo e dell’energia delle donne finisce nella difesa e nel mantenimento dell’aspetto personale. In primo luogo. Ma tali argomentazioni trascurano tipicamente i ruoli differenti che i gruppi culturali impongono ai loro membri e il contesto nel quale si formano originariamente il senso del sé e le capacità delle persone e ove ha luogo la prima trasmissione di cultura .it/lei/filpol/okin. e che solo entro una simile cultura è possibile sviluppare autostima o rispetto per se stessi. Essi limitano in maniera significativa la capacità delle donne e delle ragazze di quella cultura di vivere con una dignità umana pari a quella degli uomini e dei ragazzi e con una pari libertà di scelta. tali che gli appartenenti al sesso più forte. la cultura non riguarda solo le organizzazioni domestiche. essi tendono a trattare i gruppi culturali come monolitici . Alcune delle migliori difese liberali dei diritti di gruppo insistono che gli individui hanno bisogno di “una cultura tutta per loro”.delle leggi sul matrimonio. Evidentemente. i difensori dei diritti di gruppo hanno una attenzione scarsa o nulla per la sfera privata. sulla divisione e il controllo della proprietà familiare e sull’eredità. perciò.dovrebbero rimanere scettiche. conservata e trasmessa ai giovani. i diritti di gruppo sono potenzialmente e in molti casi attualmente antifemministi. che una cultura approvi e faciliti il controllo sulle donne da parte degli uomini in vari modi (anche se informalmente. allora. Quando correggiamo queste manchevolezze prestando attenzione alle differenze interne ai gruppi e all’ambito privato. familiare e riproduttivo della vita. Questa è la tesi che cercherò di mostrare. siano in genere anche coloro che si trovano nella posizione di determinare e articolare le credenze. I fautori dei diritti di gruppo per le minoranze entro gli stati liberali non hanno affrontato in modo adeguato questa critica elementare ai diritti di gruppo. In secondo luogo. In primo luogo. ma esse offrono effettivamente uno dei punti di riferimento principali di molte culture contemporanee.uniba. E in particolare. Si consideri Eva.si è molto attenuata nelle versione più progressive e riformate del giudaismo. [U]na moglie da sola è un guaio. L’ubbidienza assoluta di Abramo a Dio lo rende il modello di fede centrale e fondamentale per i tre monoteismi.uniba. ma rimane forte nelle loro versioni più ortodosse o fondamentaliste. in tali contesti. Anche gli uomini di culture poligame riconoscono prontamente che la poligamia si accorda col loro interesse personale ed è un mezzo per controllare le donne. che poi (almeno secondo una delle due versioni bibliche della storia).it/lei/filpol/okin. coloro che praticano la clitoridectomia in Costa d’Avorio e in Togo spiegavano che questa usanza “contribuisce ad assicurare la verginità delle ragazze prima del matrimonio e la loro fedeltà dopo. dell’America Latina e dell’Asia.. In una intervista colla giornalista del New York Times Celia Dugger. ad esempio.Okin. ma che neppure le loro ave in Africa la amano. i fautori della pratica dicono che essa “imbriglia l’appetito sessuale delle ragazze. molte donne non hanno nessuna alternativa al matrimonio che sia economicamente accessibile. di essere nubili o lesbiche. o la poligamia . riducendo il sesso ad un obbligo coniugale”. chi si prenderà cura di me?. e le rende più adatte per il matrimonio” (12) Per di più. l’appropriazione da parte degli uomini del potere di riprodursi da sé. nonché il rifiuto di riconoscere i diritti della madre sui suoi figli. Molte di tali pratiche rendono alle donne virtualmente impossibile scegliere d vivere indipendentemente dai maschi. ove una legge che proibiva la mutilazione genitale femminile è stata di recente annullata da un tribunale. Si pensi agli infiniti “generò” della Genesi.htm (4 of 11)06/12/2004 13:01:37 . Anch’esse possiedono elaborati modelli di socializzazione. potrebbe pensare al suo piacere sessuale” (11) In Egitto.che comprendono sicuramente la maggior parte dei popoli dell’Africa.swif. creato da un Dio maschio.. Come diceva una levatrice. Se ce ne sono molte. evidentemente. amministrare la casa e cucinare. o di non avere figli. del cristianesimo e dell’Islam: sono pieni di tentativi di giustificare il controllo e la subordinazione delle donne. e del giudaismo.la clitoridectomia. rituali. o a Romolo e Remo. la caratterizzazione delle donne come eccessivamente emotive. né tanto meno chiedere nulla alla madre di Isacco. ove il ruolo primario delle donne nella riproduzione è completamente ignorato. “il ruolo di una donna nella vita è curare i suoi bambini. del cristianesimo e dell’Islam. costumi matrimoniali e altre pratiche culturali (compresi i sistemi di proprietà e di controllo dei beni) volti a mettere sotto il controllo degli uomini la sessualità e la capacità riproduttiva femminili. e riconoscono apertamente che simili usanze perdurano per insistenza degli uomini. allevati senza una madre umana. scaturita dalla testa di Zeus. o alle giustificazioni testuali della poligamia. Per d più. senza dire. Abramo si prepara a fare di lui esattamente ciò che Dio gli domanda. praticata in passato in seno al giudaismo. Coloro che praticano alcune delle usanze più discusse . Se non venisse escissa. e ancora diffusa in molte parti del mondo islamico e in alcune zone degli USA (sebbene illegalmente) fra i Mormoni. il matrimonio dei bambini o matrimoni altrimenti imposti. Multiculturalismo e femminismo parte degli uomini. O ad Adamo. Se si comportano male. si può minacciarle di prendere un’altra moglie. (8) Si considerino.e a biasimarle e punirle per le difficoltà degli uomini a controllare i propri impulsi sessuali . Si consideri anche il racconto di Abramo. Come diceva un immigrato francese originario del Mali in una intervista recente: “Se mia moglie è malata e io non ne ho un’altra.talvolta le difendono esplicitamente come necessarie al controllo delle donne. (13) Quanto ai matrimoni di bambine o comunque imposti: questa usanza è chiaramente un modo per controllare non solo chi le http://www. la cui debolezza traviò Adamo. punto di svolta fondamentale nello sviluppo del monoteismo. plasma Eva da una parte di Adamo.” Le donne. (10) Dio comanda ad Abramo di sacrificare il “di lui” amatissimo figlio Isacco. Sono piuttosto chiaramente patriarcali molte delle tradizioni e culture del mondo. sono costrette ad essere educate e a comportarsi bene. malvagie o sessualmente pericolose. Sara. questa tendenza non si limita affatto alle culture occidentali o monoteistiche. del Medio Oriente. comprese quelle praticate negli stati in passato conquistati o colonizzati dagli europei . Le africane immigrate in Francia negano di apprezzare la poligamia. i miti di fondazione dell’antichità greca e romana. La tendenza a controllare le donne . (9) Si pensi ad Atena. infide. vedono la poligamia in modo molto diverso. In questi miti si trovano la negazione del ruolo femminile nella riproduzione. e dicono che non solo non è data loro nessuna scelta. In Perù. Per di più.Okin. specialmente sul piano sessuale e riproduttivo. o sesso fuori dal matrimonio. Una donna stuprata è un articolo usato. Ma in alcune culture esistono sorti peggiori . il titolo dell’articolo era “Le piccole comunità ebraiche yemenite fioriscono in una mescolanza di tradizioni”. In queste culture lo stupro non è visto come una aggressione violenta alla ragazza o alla donna stessa. alla capacità e alla forza per i maschi. certo.si sono distaccate da questo passato più di altre. Sposando la sua vittima. Multiculturalismo e femminismo ragazze o le giovani donne sposano.” (14) E’ difficile immaginare una sorte peggiore. non trasmettono alle figlie l’idea che esse siano di valore inferiore rispetto ai ragazzi. Le culture occidentali. (15) In conclusione. entro tali culture. molte famiglie. come una “merce danneggiata” è diventata inadatta al matrimonio. in numerose culture liberali alle donne sono giuridicamente garantite molte delle libertà e delle possibilità degli uomini. Si consideri anche la pratica . e donne e ragazze sono esposte ad una grande quantità di violenza (illegale).uniba. in qualche caso. delle campagne dell’Indocina e di parti dell’Africa occidentale . In molte di queste culture .” E un suo figlio aggiunge: ”Noi siamo come i musulmani.per lo più. alla magrezza e alla gioventù per le donne. ma anche per assicurarsi che siano vergini al momento del matrimonio. molte abitudini culturalmente fondate sono finalizzate a controllare le donne e ad asservirle.segnatamente in Pakistan e in parte del Medio Oriente arabo. questa legge barbarica è stata peggiorata nel 1991: coloro che sono accusati in solido di uno stupro di gruppo sono liberati dai carichi penali se uno di loro offre di sposare la vittima (le femministe stanno lottando per l’abrogazione di questa legge). l’asservimento delle donne è presentato come un sinonimo virtuale delle “nostre tradizioni”.it/lei/filpol/okin. Nessuno la vuole.di incoraggiare o addirittura di pretendere che la vittima di uno stupro sposi lo stupratore. e al successo intellettuale. In più. Esse danno più importanza alla bellezza. alcune .comune in gran parte dell’America Latina. Secondo un reportage recente su una piccola comunità di ebrei ortodossi delle montagne dello Yemen . ai desideri e agli interessi degli uomini. bensì come una grave offesa alla sua famiglia e al suo onore. la povertà è un destino molto più probabile per le donne che per gli uomini. mogli e sorelle. talvolta. la “cultura” o la “tradizione” è connessa così strettamente col controllo delle donne da essergli virtualmente identica. ma non esclusivamente. Come spiegava un tassista peruviano: “Il matrimonio è la cosa giusta è conveniente da fare dopo uno stupro. e che il solo valore positivo http://www. molto attaccati alle nostre tradizioni. e la cultura perdona l’omicidio o l’induzione al suicidio di una donna stuprata da parte di parenti interessati a restaurare l’onore della famiglia. sia per questo. Almeno con questa legge la donna avrà un marito. anche sessuale. ove le donne che presentano una denuncia di stupro sono di frequente accusate del grave delitto musulmano della zina.compresi quattordici paesi dell’America Latina . Solo la cecità all’asservimento sessuale può spiegare il titolo dell’articolo: un titolo del genere sarebbe inimmaginabile per un articolo su una comunità praticante una schiavitù diversa da quella sessuale. a prescindere dal fatto che abbiamo o no un lavoro stipendiato. culture occidentali liberali . spesso. ben più della metà del lavoro non pagato all’interno della famiglia. Il diritto permette di frustare o imprigionare una simile donna. ci lasceremmo sfuggire di mano le nostre figlie. sia per la discriminazione sessuale sul posto di lavoro. l’anziano capo di questa piccola setta poligamica afferma: “Siamo ebrei ortodossi. e. si offrono soltanto di sposare le loro vittime. praticano ancora molte forme di discriminazione sessuale. si attendono che le donne facciano. non permettiamo alle nostre donne di scoprirsi la faccia. Ma. coll’eccezione di alcuni fondamentalisti religiosi. per una donna.htm (5 of 11)06/12/2004 13:01:37 . senza remunerazione economica. lo stupratore può contribuire e restaurare l’onore della famiglia e a liberarla da una figlia che. Mentre virtualmente tutte le culture del mondo hanno un passato chiaramente patriarcale. o. nello stesso tempo. per accrescere il potere del marito creando una differenza di età significativa fra mariti e mogli. che la loro vita debba essere confinata alla sfera domestica e al servizio degli uomini e dei figli.. di quella di essere indotta a sposare l’uomo che l’ha stuprata.ironicamente.gli stupratori sono liberati giuridicamente da ogni gravame se sposano. Se andassimo in Israele. da un punto di vista femminista.” (16) Dunque.swif. di tredici e quattordici anni. a causa delle loro radici cinesi o giapponesi. il padre chiese aiuto alla polizia per ritrovarla. Sebastian Poulter discute le pretese di trattamenti giuridici speciali avanzate dai membri di tali gruppi sulla base delle loro differenze culturali. e i bambini zingari di avere un obbligo scolastico meno rigoroso a causa della loro vita nomade. In un articolo recente della filosofa politica Amy Gutmann. Ciò. i quattro tipi di casi in cui le difese culturali sono state impiegate con più successo sono: rapimento e stupro commessi da uomini Hmong [un gruppo tribale del Laos. una buona metà degli esempi ha che vedere con questioni di genere . Quasi tutte le cause giuridiche trattate sono derivate da pretese di donne o ragazze secondo le quali le pratiche dei loro gruppi culturali hanno decurtato o violato i loro diritti individuali. una schiacciante maggioranza delle “difese culturali” adottate con sempre maggior frequenza nei processi penali americani coinvolgenti membri di minoranze culturali sono connesse al genere. quando la figlia maggiore fuggì col fidanzato ventenne. (20) Analogamente. Multiculturalismo e femminismo della loro sessualità debba venire rigorosamente limitato al matrimonio. “The Challenge of Multiculturalism in Political Ethics”. aborto. alla pratica culturalmente perdonabile del suicidio della madre con i figli.d. e affermano che la vergogna dell’infedeltà dello sposo le ha spinte. anche perché la pratica è divenuta reato penale solo nel 1996. Perciò non è sorprendente che l’importanza culturale di conservare il controllo sulle donne emerga con stridente evidenza negli esempi forniti dalla letteratura sulla diversità culturale e i diritti di gruppo entro stati liberali. madri che hanno ucciso i propri figli e tentato il suicidio. e i mariti e il http://www.T.Okin. clitoridectomia e purdah [segregazione sessuale. uxoricidio commesso da immigrati asiatici e mediorientali le cui mogli hanno o commesso adulterio. (17) Un saggio del 1986 sulle pretese di diritti giuridici culturalmente fondate di vari gruppi di immigrati e zingari in Gran Bretagna ricorda il ruolo e lo status delle donne come un “esempio chiarissimo” del “contrasto fra culture” (18).swif. In una famosa causa recente. comprese quelle da cui provengono molti immigrati in Europa e nell’America del nord.] che sostengono che queste azioni sono parte della pratica culturale del zij poj niam o matrimonio per ratto. E quando al polizia la trovò. le donne non sono esseri umani di uguale valore ma subordinati la cui funzione primaria (se non unica) è servire i maschi sessualmente e domesticamente.]. In questo testo. poligamia e clitoridectomia. sebbene l’evidenza sia stridente.poligamia. e in particolare al controllo maschile su donne e bambini.uniba. accusò il padre di maltrattamento delle figlie.d. e la clitoridectomia in Francia. Diritti di gruppo? La maggior parte delle culture sono patriarcali e molte delle comunità culturali . è molto più comune l’argomento secondo cui. ove i diritti umani delle donne sono spesso respinti come incompatibili colla propria cultura dai governanti di alcuni paesi o gruppi di paesi. a due amici di ventotto e trentaquattro anni. E lo stesso fenomeno si verifica in ambito internazionale. o a significative riduzioni delle pene. al servizio degli uomini e a scopi riproduttivi. Tuttavia. Perciò. n. nel gruppo culturale dell’imputato.it/lei/filpol/okin. questo tema viene di rado affrontato in modo esplicito. (21) Talvolta le difese culturali entrano in gioco per spiegare la violenza prevedibile fra uomini o il sacrificio rituale di animali. alla valutazione della mens rea su base culturale. come abbiamo visto. Ma grande maggioranza degli esempi riguardano disuguaglianze di genere: matrimoni precoci o imposti. la testimonianza dell’esperto sul retroscena culturale dell’imputato o del querelato ha condotto alla riduzione o alla caduta di capi d’accusa. sebbene non negli USA. (19) Questo è caratteristico nella letteratura su questioni multiculturali intrastatuali. o trattato il proprio marito in modo servile.htm (6 of 11)06/12/2004 13:01:37 . è assai diverso dalla condizione femminile in altre culture del mondo.che reclamano diritti di gruppo sono più patriarcali delle cultore circostanti. Alcune di queste pretese non sono connesse al genere: un insegnante musulmano chiede il permesso di restare assente dal lavoro per la preghiera una parte del venerdì pomeriggio. In una serie di casi di questo genere. regolamenti di divorzio pregiudicati contro le donne. Tuttavia. molestie sessuali.per quanto non tutte . In seguito. n. un immigrato dell’Iraq rurale fece sposare le sue due figlie.T. Okin. Multiculturalismo e femminismo fidanzato di stupro di minore.. La difesa degli iracheni si fonda, almeno in parte, sulle usanze matrimoniali della loro cultura. (22) Come mostrano questi esempi, gli imputati non sono sempre maschi, né le vittime sempre femmine. Sia un immigrato cinese a New York che aveva percosso a morte la moglie adultera, sia una immigrata giapponese in California che aveva annegato i figli e tentato ella stessa di annegarsi perché l’adulterio del marito aveva disonorato la famiglia si sono affidati a difese culturali per ottenere una riduzione della gravità delle accuse (da omicidio volontario a omicidio colposo). Perciò può sembrare che la difesa culturale fosse pregiudicata a favore dell’uomo nel primo caso, e della donna nel secondo. Ma non esiste una tale asimmetria. In entrambi i casi, il messaggio culturale è pregiudicato in modo analogo rispetto al genere: le donne (e i bambini, nel secondo caso) sono in una posizione ancillare rispetto all’uomo, e devono sopportare la colpa e la vergogna di ogni allontanamento dalla monogamia. Chiunque sia l’infedele, è la moglie a soffrirne le conseguenze. Nel primo caso, venendo brutalmente uccisa per la furia del marito a causa della sua vergognosa infedeltà, e nel secondo caso perché l’infedeltà dello sposo è una vergogna e un marchio di fallimemto tale da spingerla ad uccidere se stessa e i propri figli. Di nuovo, l’idea che le donne e le ragazze sono principalmente e innanzitutto schiave sessuali degli uomini, le cui virtù fondamentali sono la verginità prima del matrimonio e la fedeltà nel matrimonio emerge in molte affermazioni in difesa delle pratiche culturali. Le culture occidentali maggioritarie, principalmente per la pressione femminista, hanno di recente compiuto sforzi significativi allo scopo di eliminare o limitare i pretesti per trattare brutalmente le donne. Fino a non molto tempo fa, la responsabilità dell’uxoricidio, per gli uomini americani, veniva di norma attenuata se essi spiegavano la loro condotta come un delitto passionale, dettato dalla gelosia per l’infedeltà della moglie. E le donne che non avevano un passato completamente illibato, e che non avevano opposto resistenza fino a mettere in pericolo se stesse venivano sistematicamente incolpate se stuprate. Ora le cose sono in qualche misura cambiate, e i sospetti sulla svolta verso le difese culturali derivano parzialmente, senza dubbio, dalla preoccupazione di conservare i progressi recenti. Ma forse la preoccupazione principale è che, astenendosi dal proteggere le donne e talvolta i bambini delle culture minoritarie dalla violenza maschile e talvolta materna, le difese culturali violano il loro diritto di uguale protezione da parte della legge. (23) Quando una donna appartenente ad una cultura più patriarcale giunge negli USA o in qualche altro stato occidentale fondamentalmente liberale, perché ella dovrebbe essere meno protetta dalla violenza maschile rispetto ad altre donne? Molte donne di culture minoritarie hanno protestato perché viene applicata, a favore dei loro aggressori, una unità di misura differente meno severa rispetto che agli altri (24) Difese liberali Nonostante tutte le prove di pratiche culturali che controllano e subordinano le donne, nessuno dei più importanti difensori dei diritti multiculturali di gruppo ha affrontato adeguatamente o semplicemente tematizzato in maniera diretta le imbarazzanti connessioni fra genere e cultura, o i conflitti che sorgono così comunemente fra multiculturalismo e femminismo. La trattazione di Will Kymlicka è, a questo proposito, rappresentativa. Le argomentazioni di Kymlicka a favore dei diritti di gruppo si basano sui diritti individuali, e limitano tali privilegi e protezioni a gruppi che sono liberali al loro interno. Seguendo John Rawls, Kymlicka mette l’accento sull’importanza fondamentale del rispetto di sé nella vita di una persona. Egli afferma che l’appartenenza a una “ricca e stabile struttura culturale” (25) colla sua lingua e la sua storia, è essenziale sia per lo sviluppo del rispetto di sé, sia di un contesto entro il quale le persone possano coltivare la capacità di fare scelte sulla direzione della propria vita. Perciò, le minoranze culturali hanno bisogno di http://www.swif.uniba.it/lei/filpol/okin.htm (7 of 11)06/12/2004 13:01:37 Okin. Multiculturalismo e femminismo diritti speciali, perché altrimenti le loro culture potrebbero essere minacciate di estinzione; l’estinzione culturale probabilmente metterebbe a repentaglio il rispetto per se stessi e la libertà dei membri del gruppo. In breve, i diritti speciali pongono le minoranze su un piede di parità colla maggioranza. Il valore della libertà ha un ruolo importante nell’argomentazione di Kymlicka. Perciò, coll’eccezione di rari casi di vulnerabilità culturale, un gruppo che reclama diritti speciali deve autogovernarsi secondo principi chiaramente liberali, senza ledere le libertà fondamentali dei suoi membri con restrizioni interne, né discriminarli sulla base del sesso, della razza o delle preferenze sessuali. (26) Questo requisito è di grande importanza per una coerente giustificazione liberale dei diritti di gruppo, perché una cultura “chiusa” o discriminatoria non può fornire il contesto dello sviluppo individuale voluto dal liberalismo e perché altrimenti i diritti collettivi potrebbero produrre una subcultura oppressiva all’inteno delle società liberali e col loro appoggio. Come dice Kymlicka: “Impedire alle persone di mettere in discussione le loro norme sociali ereditarie può condannarle a vite insoddisfacenti o addirittura oppressive.” (27) Come riconosce Kymlicka, il requisito del liberalismo interno esclude la giustificazione dei diritti di gruppo per i “molti fondamentalisti, di tutti i colori religiosi e politici, che pensano che la migliore comunità sia quella in cui sono messe fuori legge tutte le pratiche religiose, sessuali o estetiche, tranne quelle da loro preferite.” Infatti la promozione e il sostegno di queste culture “mette a repentaglio la ragione medesima per la quale ci preoccupiamo dell’appartenenza a culture, - che essa rende possibili scelte individuali dotate di significato.” (28) Ma gli esempi sopra citati suggeriscono che un numero assai inferiore di culture minoritarie di quanto Kymlicka pare pensare sarà in grado di richiedere diritti di gruppo colla sua giustificazione liberale. Sebbene sia possibile che esse non impongano le loro credenze o abitudini agli altri e diano l’impressione di rispettare le libertà fondamentali, politiche e civili, di donne e ragazze, molte culture non le trattano, specialmente nella sfera privata, con qualcosa di analogo al medesimo interesse e rispetto goduto da uomini e ragazzi, né permettono loro di godere la stessa libertà. La discriminazione e il controllo della libertà femminile sono praticate, in grado maggiore o minore, da virtualmente tutte le culture, del passato e del presente, ma soprattutto da quelle religiose e da quelle che cercano nel passato - in testi antichi o in una tradizione venerabile - principi e norme su come vivere nel mondo contemporaneo. Talvolta culture minoritarie più patriarcali esistono nel contesto di culture di maggioranza meno patriarcali, talvolta vale il contrario. In entrambi i casi, il grado in cui ciascuna cultura è patriarcale e la sua disposizione a diminuirlo dovrebbero essere fattori cruciali per prendere in considerazione le giustificazioni dei diritti di gruppo - se prendiamo sul serio l’uguaglianza delle donne. Kymlicka, senza dubbio, ritiene che le culture che discriminano le donne in modo manifesto e formale negando loro l’istruzione, o l’elettorato attivo e passivo - non meritino diritti speciali. (29) Ma la discriminazione sessuale è spesso assai meno manifesta. In molte culture un severo controllo delle donne è imposto, nella sfera privata, dall’autorità di un padre effettivo o simbolico, che agisce spesso tramite le donne più anziane o colla loro complicità. In altre cultore in cui i diritti e le libertà femminili sono formalmente garantiti, la discriminazione contro le donne nella famiglia non solo limita gravemente le loro scelte, ma minaccia seriamente il loro benessere a anche la loro vita. (30) E una simile discriminazione sessuale - severa o mite che sia - spesso ha potentissime radici culturali. Sebbene Kymlicka si opponga giustamente alla concessione di diritti di gruppo alle culture minoritarie che praticano una discriminazione sessuale manifesta, le sue argomentazione a favore del multiculturalismo trascurano qualcosa che pur egli riconosce altrove: che la subordinazione delle donne è spesso informale e privata, e che virtualmente nessuna cultura oggi esistente - minoritaria o maggioritaria - potrebbe risultare conforme al suo criterio dell’assenza di discriminazione sessuali, se questo fosse applicato alla sfera privata. (31) Coloro che propugnano i diritti di gruppo valendosi di fondazioni liberali devono prendere in considerazione questa discriminazione privatissima e culturalmente rafforzata. http://www.swif.uniba.it/lei/filpol/okin.htm (8 of 11)06/12/2004 13:01:37 Okin. Multiculturalismo e femminismo Perché sicuramente il rispetto di sé e l’autostima hanno bisogno di qualcosa di più della semplice appartenenza ad una cultura vitale. Sicuramente non basta che la sua cultura sia protetta, perché chiunque sia in grado di “mettere in questione i propri ruoli sociali ereditari” e possieda la capacità di fare scelte significative. Almeno altrettanto importante per lo sviluppo del rispetto di sé e dell’autostima è il nostro posto nella cultura. E almeno altrettanto importante per la nostra capacità di mettere in discussione i ruoli sociali è il fatto che la nostra cultura ci imponga oppure no ruoli sociali particolari. Nella misura in cui la loro cultura è patriarcale, un sano sviluppo delle ragazze è messo a repentaglio in entrambi i rispetti. Parte della soluzione? Non è affatto chiaro, dunque, che i diritti delle minoranze siano parte della soluzione, da un punto di vista femminista. Essi possono addirittura aggravare il problema. Nel caso di una minoranza culturale più patriarcale entro una cultura maggioritaria meno patriarcale, non si può argomentare in base al rispetto di sé o alla libertà che le donne di quella cultura hanno un chiaro interesse alla sua conservazione. Anzi, la loro condizione potrebbe migliorare molto se la loro cultura di nascita dovesse estinguersi, lasciando integrare i suoi membri nella cultura circostante meno sessista, o, ancor meglio, venisse incoraggiata a cambiare in modo da rafforzare l’uguaglianza delle donne - almeno fino al grado della cultura maggioritaria. Naturalmente si dovrebbe tenere conto di altre considerazioni, come ad esempio la circostanza che la minoranza culturale parli un’altra lingua, che richiede protezione, o che il gruppo subisca pregiudizi come la discriminazione razziale. Ma occorrono fattori contrari molto significativi per bilanciare la circostanza che una cultura costringa severamente le scelte delle donne o metta altrimenti a repentaglio il loro benessere. Ciò che mostrano alcuni degli esempi che ho trattato è come delle pratiche culturalmente confermate oppressive per le donne possono spesso restare nascoste nella sfera privata o domestica. Nel caso del matrimonio delle bambine irachene, se il padre stesso non si fosse rivolto a funzionari statali, la situazione delle figlie probabilmente non sarebbe mai diventata pubblica. E quando, nel 1996, il Congresso approvò una legge che trasformava la clitoridectomia in reato penale, alcuni dottori americani obiettarono che una simile legge era ingiustificata, perché riguardava una questione privata che, come disse qualcuno, “dovrebbe essere decisa da un medico, dalla famiglia e dalla bambina.” (32) Ci vogliono circostanze più o meno straordinarie perché simili maltrattamenti delle ragazze diventino pubblici o perché lo stato riesca a intervenire in maniera protettiva. Perciò è chiaro che molti esempi di discriminazione delle donne per motivi culturali non riusciranno mai ad emergere in pubblico, ove i tribunali possono imporre i loro diritti e i teorici politici possono etichettare tali pratiche come violazioni illiberali e perciò ingiustificate dell’integrità fisica e mentale delle donne. Istituire diritti di gruppo per mettere alcune minoranze culturali in grado di conservarsi può non essere nel miglior interesse delle ragazze e delle donne di quella cultura, anche se ne avvantaggia gli uomini. Quando si producono argomentazioni liberali a favore dei diritti di gruppo, occorre una attenzione particolare per le disuguaglianze interne al gruppo. E’ particolarmente importante considerare le disuguaglianze fra i sessi, perché esse sono meno soggette ad essere rese pubbliche, e meno facilmente discernibili. Inoltre, le linee di condotta politiche che intendono rispondere ai bisogni e alle pretese delle minoranze culturali devono prendere sul serio la necessità di dare una rappresentanza adeguata ai membri meno potenti di tali gruppi. Poiché l’attenzione ai diritti delle minoranze culturali deve essere coerente con i principi fondamentali del liberalismo, deve avere come fine ultimo la promozione del benessere dei membri di questi gruppi, e perciò è ingiustificato assumere che i sedicenti capi di quei gruppi - invariabilmente, per lo più, i membri anziani e maschi - rappresentino gli interessi di tutti i http://www.swif.uniba.it/lei/filpol/okin.htm (9 of 11)06/12/2004 13:01:37 Okin. Multiculturalismo e femminismo membri del gruppo. A meno che le donne - e più precisamente le donne giovani, perché le anziane spesso vengono cooptate nel rafforzamento della disuguaglianza di genere - non siano pienamente rappresentate nei negoziati sui diritti del gruppo, i loro interessi possono essere lesi piuttosto che promossi dalla concessione di tali diritti. Note 1 International Herald Tribune, 2 February 1996, News section. 2 Will Kymlicka, Multicultural Citizenship: A Liberal Theory of Minority Rights (Oxford: Oxford University Press, 1995), pp. 89, 76. V. anche Kymlicka, Liberalism, Community, and Culture (Oxford: The Clarendon Press, 1989). Va notato che Kymlicka stesso non argomenta a favore di diritti di gruppo esaustivi, o diritti di gruppo permanenti per gli immigrati volontari. 3 Avishai Margalit and Moshe Halbertal, "Liberalism and the Right to Culture," Social Research 61, 3 (Fall, 1994): 491. 4 Ad esempio, Chandran Kukathas, "Are There any Cultural Rights?" Political Theory 20, 1 (1992): 10539. 5 Okin, "Feminism and Multiculturalism: Some Tensions," Ethics (forthcoming 1998). 6 Cfr. ad esempio, Kymlicka, Liberalism, Community, and Culture and Multicultural Citizenship, specialmente al capitolo 8. Kymlicka non applica il suo requisito secondo cui il gruppo deve essere liberale al suo interno a quelle che egli chiama “minoranze nazionali”, ma qui non tratterò questo aspetto della sua teoria. 7 Vedi ad esempio Krit Singh, "Obstacles to Women's Rights in India," in Human Rights of Women: National and International Perspectives, ed. Rebecca J. Cook (Philadephia: University of Pennsylvania Press, 1994), pp. 375-096, especially 378-89. 8 Non sono in grado di trattare qui delle radici di questa preoccupazione maschile, se non per dire (seguendo le teoriche femministe Dorothy Dinnerstein, Nancy Chodorow, Jessica Benjamin e, prima di loro, l’antropologo gesuita Walter Ong) che sembra avere molto a che fare col ruolo genitoriale primario femminile. E’ anche chiaramente connesso all’incertezza della paternità, che la tecnologia ha ora eliminato. Se simili questioni sono la sua radice, allora la preoccupazione culturale di controllare le donne non è un fatto inevitabile della vita umana, ma un fattore contingente, che le femministe hanno un notevole interesse a cambiare. 10 Vedi Carol Delaney, Abraham on Trial: Paternal Power and the Sacrifice of Children (Princeton: Princeton University Press, 1997, di prossima uscita). Si noti che nella versione coranica Abramo non prepara per il sacrificio Isacco, bensì Ismaele. 11 New York Times, 5 October 1996, A4. Il ruolo che le donne anziane assumono nel perpetuare tali culture, è importante ma complesso e non può essere trattato qui. 12 New York Times, 26 June 1997, A9. 13 International Herald Tribune, 2 February 1997, News section. 14 New York Times, 12 March 1997, A8. 15 Questa pratica è trattata in Henry S. Richardson, Practical Reasoning About Final Ends (Cambridge: Cambridge University Press, 1994), soprattutto pp. 240-43, 262-63, 282-84. 16 Agence France Presse, 18 May 1997, International News section. 17 Vedi, tuttavia, Bhikhu Parekh's "Minority Practices and Principles of Toleration," International Migration Review (April 1996): 251-84, ove egli affronta direttamente e critica una serie di pratiche culturali che svalutano le donne.. 18 Sebastian Poulter, "Ethnic Minority Customs, English Law, and Human Rights," International and http://www.swif.uniba.it/lei/filpol/okin.htm (10 of 11)06/12/2004 13:01:37 Okin. Multiculturalismo e femminismo Comparative Law Quarterly 36, 3 (1987): 589-615. 19 Amy Gutmann, "The Challenge of Multiculturalism in Political Ethics," Philosophy and Public Affairs 22, 3 (Summer 1993): 171-204. 20 Mahnaz Afkhami, ed., Faith and Freedom: Women's Human Rights in the Muslim World (Syracuse: Syracuse University Press, 1995); Valentine M. Moghadam, ed., Identity Politics and Women: Cultural Reassertions and Feminisms in International Perspective (Boulder, Colo.: Westview Press, 1994); Susan Moller Okin, "Culture, Religion, and Female Identity Formation" (manoscritto inedito, 1997). 21 Vedi, fra le trattazioni migliori e più recenti di questo, nonché per l’enumerazione giuridica dei casi menzionati, Doriane Lambelet Coleman, "Individualizing Justice Through Multiculturalism: The Liberals' Dilemma," Columbia Law Review 96, 5 (1996): 1093-1167. 22 New York Times, 2 December 1996, A6. 23 Vedi Coleman, "Individualizing Justice Through Multiculturalism." 24 Vedi ad esempio Nilda Rimonte, "A Question of Culture: Cultural Approval of Violence Against Women in the Asian-Pacific Community and the Cultural Defense," Stanford Law Review 43 (1991): 1311-26. 25 Kymlicka, Liberalism, Community, and Culture, p. 165. 26 Kymlicka, Liberalism, Community, and Culture, pp. 168-72, 195-98. 27 Kymlicka, Multicultural Citizenship, p. 92. 28 Kymlicka, Liberalism, Community, and Culture, pp. 171-72. 29 Kymlicka, Multicultural Citizenship, pp. 153, 165. 30 Vedi, ad esempio, Amartya Sen, "More than One Hundred Million Women Are Missing," New York Review of Books, 20 December 1990. 31 Will Kymlicka, Contemporary Political Philosophy: An Introduction (Oxford: The Clarendon Press, 1990), pp. 239-62. 32 New York Times, 12 October 1996, A6. Idee simili sono state esposte alla radio pubblica. SWIF - Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR - LEI - CISECA http://www.swif.uniba.it/lei/filpol/okin.htm (11 of 11)06/12/2004 13:01:37 Ermanno Bencivenga. Oltre la tolleranza a cura di Maria Chiara Pievatolo
[email protected] . Ultimo aggiornamento: 7 giugno 1999 Oltre la tolleranza: per una proposta politica esigente ¤ di Ermanno Bencivenga Sembra oggi che una politica di sinistra non possa fare di meglio che promuovere la tolleranza dei "diversi" e garantire a tutti certi diritti fondamentali. Ma si tratta di una politica infantile: basata su una nozione cartesiana, puramente potenziale e in ultima analisi vuota dell'individuo. Dell'individuo inteso in senso letterale, ossia in quanto in-dividuo, atomo semplice e privo di storia. Ciascuno di questi in-dividui si trova casualmente a contatto con altri; nessuno di loro dipende per il suo essere dagli altri; il meglio che ciascuno possa fare dunque e' lasciare tutti gli altri in pace. Il libro propone di fondare una politica diversa su un'antropologia diversa, in cui il soggetto umano non sia pura potenzialita' (io sono tutto quel che posso essere, ma niente di quel che sono o sono stato, perche' tutto quel che sono o sono stato e' riduttivo del mio essere) ma invece attualita' e ricchezza (io sono il percorso multiforme e vario che ho effettivamente realizzato). E questa ricchezza e' soprattutto diversita': il soggetto si distingue dall'oggetto perche' non obbedisce a una rigorosa e unitaria coerenza, ma e' invece campo ("teatro") di un dialogo e confronto continuo, di un'incessante articolazione, di una sfida perpetuamente irrisolta tra molteplici punti di vista. Da dove vengono questi punti di vista? Che cosa dunque costituisce il soggetto? Vengono dall'esterno: sono le tracce di tutti coloro che abbiamo incontrato e amato (o odiato). Tracce in senso letterale: pratiche, atteggiamenti, mosse che abbiamo interiorizzato, estrapolato a situazioni diverse da quelle in cui le avevamo originariamente viste agire, amalgamato in quell'"unione" dialettica che e' il nostro io. Quindi non e' l'individuo a fondare la comunita': essa non e' un coacervo di creature fra loro indipendenti. E' invece la comunita', la compresenza dei diversi, a fondare quello che con linguaggio miope e tirannico viene chiamato un in-dividuo. E' possibile raccontare una storia che descriva la diversita' del soggetto come funzionale: in un universo caotico, la prevedibilita' puo' essere vantaggiosa solo nel breve periodo. Le funzioni che controllano questo universo sono altamente non lineari; dunque soltanto scommettendo sull'imprevedibile si puo' domarlo. Solo ammettendo il caos dentro di se' si puo' rispondere con successo al caos del mondo. Ma questa storia non fa che asservire il soggetto alla logica "funzionale" dell'oggetto: asservire l'incoerenza alla coerenza, l'imprevedibilita' alla prevedibilita'. E' legittimo usarla, purche' ci si renda conto che la si usa sempre e solo come un'arma, e che l'arma puo' ritorcersi contro chi la usa. Qual e', in definitiva, la vocazione del soggetto? Quale deve essere, su queste basi, la struttura di una comunita' veramente umana? Deve trattarsi di una comunita' in cui non ci si lasci in pace; al contrario, in cui ci si comunichi costantemente la propria diversita', ci si sfidi a una crescita continua, ci si inviti a un arricchimento senza limiti. Molte metafore hanno guidato nel corso dei secoli l'elaborazione di proposte http://www.swif.uniba.it/lei/filpol/ebencive.htm (1 of 2)06/12/2004 13:01:37 Ermanno Bencivenga. Oltre la tolleranza politiche: si e' pensato alla comunita' come a un corpo, a una famiglia, a una chiesa, a una fabbrica, a un mercato e talvolta come a un carcere. La metafora su cui si fonda la proposta accennata in questo libro e' quella di una scuola: di una convivenza politica che e' fondata, anzi e', educazione costante e reciproca. ¤ Ermanno Bencivenga, Oltre la tolleranza: per una proposta politica esigente, Milano: Feltrinelli, 1992 SWIF - Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR - LEI http://www.swif.uniba.it/lei/filpol/ebencive.htm (2 of 2)06/12/2004 13:01:37 swif. Dove il buddismo è direttamente coinvolto . sarebbe inappropriato parlare di diritti di ogni tipo . Nel contesto dei diritti umani. 1995. che appaiono.Pubblicazioni (filosofia politica) a cura di Maria Chiara Pievatolo pievatolo@dsp. Le questioni politiche. a dispetto della sua attuale importanza. di discussione di problemi di questo tipo.specialmente nel caso del Tibet . Perché questo? Una ragione potrebbe essere la mancanza di un precedente. Abstract È difficile pensare ad una questione più urgente per il buddismo. che quella dei diritti umani. Se il buddismo desidera confrontarsi con le problematiche riguardanti l'odierna comunità globale. 2.it . continuano a battere le tematiche tradizionali. rimane sempre la diversa e non minore difficoltà di come i diritti umani possano essere fondati nella dottrina buddista. Eppure. gli studiosi. si può pensare che dato che il concetto di "diritti" è il prodotto di una tradizione culturale aliena. Le sue conclusioni sono che è legittimo parlare sia di "diritti" sia di "diritti umani" nel buddismo. Used by permission.it/lei/filpol/keown. in particolare alla luce del fatto che la tradizione stessa fornisce pochi precedenti o indicazioni in quest'area.. nel buddismo stesso. etiche e filosofiche riguardanti i diritti umani sono dibattute vigorosamente nei circoli intellettuali e politici di tutto il mondo. Copyright 1995 by Damien Keown. Di certo. l'argomento ha meritato a malapena una nota nella ricerca accademica dominante e nelle pubblicazioni nel campo degli studi buddistici. Anche se si avverte che tali questioni sono esagerate. all'ombra del ventunesimo secolo.unipi. all rights reserved. Questo saggio offre un'esplorazione preliminare delle questioni accennate.uniba. Ultimo aggiornamento: 7 giugno 1999 Ci sono "diritti umani" nel buddhismo? di Damien Keown traduzione italiana di Persio Tincani Printed version in Journal of Buddhist Ethics. oltre alle vecchie."umani" o di altro genere . che è il tema di questo saggio. deve cominciare a rivolgersi nuove domande.i problemi dei diritti umani figurano regolarmente nell'agenda diplomatica delle superpotenze. e propone un fondamento per i diritti umani nella dottrina buddista. e che il problema dei diritti umani ha un posto legittimo nelle tematiche buddiste. sempre più orientate verso il medioevo.htm (1 of 23)06/12/2004 13:01:41 . http://www.in un contesto buddista. in gran parte. un'importante questione preliminare sembra essere se il buddismo tradizionale possiede una qualche comprensione di cosa si intenda per "diritti umani" in assoluto. alla fine del ventesimo secolo. e l'esperienza della dittatura militare in regioni come la Birmania hanno fornito al buddismo contemporaneo una esperienza diretta dei problemi in discussione. Il buddismo arriva in ritardo alla causa dei diritti umani. Simili appelli a ciò che non si conosce. nonché dei gruppi etnici e di altre minoranze. nella http://www. Vajrayaana e Zen. rende molto più probabile l'ipotesi che il buddismo. un movimento il cui stesso nome comporta una critica delle forme più tradizionali (presumibilmente "non impegnate") di buddismo. in difesa del buddismo. hanno messo rapidamente in primo piano la questione dei diritti umani (5). e quali basi ci siano per supporre che il buddismo sia impegnato nella causa dei "diritti umani" o che abbia una chiara comprensione del significato del concetto. I suoi scopi sono limitati ad una esplorazione di alcuni dei quesiti di base che devono essere posti per sviluppare una filosofia buddista dei diritti umani. L'invasione cinese del Tibet. Uno dei prodotti più importanti di questa conferenza interconfessionale fu un documento noto come la Dichiarazione per un'Etica Globale (1). fino a quando molta letteratura buddista resterà non tradotta. Per fare solo un esempio. per il momento. Una foglia di fico. e il principale indirizzo fu dato loro dal Dalai Lama a Grant Park il 4 settembre. Il presente saggio è un contributo a questo processo in una prospettiva buddista. Gli eventi politici nel corso di questo secolo. Mostrerò che una simile interpretazione dei diritti umani è sbagliata. ma. in queste aree possono esserci tesori nascosti che attendono di essere scoperti. a prescindere dalla specifica discussione sui diritti umani. Per una tradizione così dinamica intellettualmente. incluse Theravaada.Pubblicazioni (filosofia politica) Testo Nell'autunno del 1993 il Parliament of the World's Religions si è riunito a Chicago per decidere se fosse possibile trovare un consenso su di un insegnamento morale di base tra le religioni del mondo. in un certo senso. L'Etica globale fissa i principi morali fondamentali che ogni religione sottoscrive. L'assenza di una disciplina dell'etica filosofica nel complesso della cultura indiana. All'incontro parteciparono i rappresentanti delle principali religioni mondiali. A causa dell'assenza di un secolare sforzo intellettuale nell'elaborazione. Mahaayaana. il buddismo è un peso leggero nella filosofia politica e morale. può essere che. tuttavia. Un altro sviluppo che molto contribuito a concentrare l'attenzione sui temi sociali e politici è l'emergere del "buddismo socialmente impegnato". dedichi poco tempo a problemi di questo genere (4). i principali esponenti del buddismo asiatico ed occidentale usano normalmente il vocabolario occidentale dei diritti umani per esprimere la loro preoccupazione nei confronti dell’ingiustizia sociale.uniba. semplicemente.it/lei/filpol/keown. Qui vorrei considerare in che modo questo linguaggio possa essere appropriato per il buddismo. Si potrebbe dire. Oggi. Uno scopo connesso all'Etica globale è "fornire le basi per un esteso processo di discussione e accettazione che speriamo possa essere innescato in tutte le religioni" (2). che l'interesse per i diritti umani è un fenomeno post-religioso che ha a che fare con le ideologie secolari e con la politica più che con la religione: perciò sarebbe irragionevole accusare il buddismo di aver trascurato quest'ambito (3). sarebbe strano che soltanto i testi su questi argomenti siano andati perduti mentre abbonda letteratura su tutti gli altri argomenti. Molti di questi principi riguardano i diritti umani. non c'è dubbio che il buddismo si discosta molto da religioni come il cristianesimo e l'Islam nello sviluppo della struttura di un vangelo sociale entro il quale affrontare questioni di questo tipo.swif. Dico "sviluppo" perché il buddismo non sembra possedere una simile filosofia. Né può essere una coincidenza che questi argomenti siano assenti dai curricula monastici tradizionali. tuttavia. e l'Etica Globale vede il riconoscimento universale da parte delle religioni del mondo dei diritti e della dignità umani come la pietra angolare di un "nuovo ordine globale". e per la maggior parte della sua storia si è preoccupato di altro. l'aspro conflitto etnico nello Sri Lanka.htm (2 of 23)06/12/2004 13:01:41 . Erano presenti i rappresentanti di molte scuole buddiste. mancano di credibilità. la parola inglese "right" (diritto) deriva dal latino rectus. Prima di passare a queste questioni. Per prima cosa. il concetto di diritti umani. nel campo dei diritti umani. nella dottrina buddista. Questa astrazione non si identifica completamente con nessun buddismo culturale o storico particolare. lo sviluppo successivo fu vederla come denotante un qualche genere di titolo personale.htm (3 of 23)06/12/2004 13:01:41 . diritto o verticale. mi chiedo se il concetto di "diritti" sia intelligibile nel buddismo. verte.Pubblicazioni (filosofia politica) promozione e nella difesa i diritti del tipo che il mondo (e specialmente l’occidente) è ora chiamato ad assicurare per gruppi oppressi come i tibetani. Come nota Richard Dagger. Non intende rappresentare le vedute di qualsiasi setta. Qualcosa è diritto – moralmente retto o vero – se soddisfa il criterio di rettitudine. in particolare quella di essere retto. "protestanti" e "ortodosse". Quindi cercherò di vedere se il concetto buddista di diritti umani (ammesso che esista qualcosa del genere) è identico a quello occidentale. Insistere sulla priorità delle circostanze culturali e storiche equivarrebbe a negare la validità del concetto dei diritti umani. Dagger suggerisce: Per analogia con quello fisico. La giustificazione di questa finzione sta nella convinzione che qualunque concetto di diritti umani riteniamo proprio del buddismo. Etimologicamente. Invocando il rispetto per i diritti umani adesso. In altre parole. Per rispondere a questa domanda sarà necessario raggiungere una qualche comprensione dell’origine della nozione in Occidente. o ai "realizzazioni". in questo studio. o giustezza… Una volta trasferita l’idea di "giustezza" all'ambito morale. un interesse per i diritti umani nelle dottrine buddiste? Il mio argomento. Carattere essenziale di qualunque dottrina dei diritti umani è il suo ambito di applicazione illimitato. che significa teso o diritto. mi domanderò in quale ambito specifico degli insegnamenti buddisti possa essere fondata una dottrina dei diritti umani (6). si deve fare una precisazione preliminare sul buddismo stesso. la proprietà di un oggetto fisico. esso deve essere universale nella forma. Rectus. ma qui considererò tre questioni reciprocamente collegate: il concetto di diritti. Dagger continua: http://www. e chi ci fossero dottrine dei diritti umani "Theravaada". a specifici "abusi" dei diritti umani. sarebbe tanto bizzarro. è applicata metaforicamente in un contesto morale. Mi occupo del ponte intellettuale da costruire. e la nozione attuale di un diritto come un potere esercitabile conferito o detenuto da un individuo ha i suoi antecedenti in una definizione più impersonale di che cosa sia oggettivamente vero o giusto. affinché espressioni di preoccupazioni per i diritti umani possano venir connesse alla dottrina buddista. quanto l'esistenza di dottrine dei diritti "cattoliche". di regimi particolari (7). Questo problema ha molti aspetti. in senso verticale. "Tibetana" e "Zen" distinte l'una dall'altra. Parlando di "buddismo" voglio chiarire mi riferisco a un’astrazione che può essere chiamata buddismo "classico". sulle basi dottrinali e concettuali dei diritti umani nel buddismo. non saranno fatti riferimenti dettagliati a culture o scuole buddiste particolari.swif. ma è ampia abbastanza da includere sia la scuola Theravaada sia quella Mahaayana. dopo tutto.uniba. Infine. in sintesi. di "diritto" era un criterio o una misura per la condotta. morale. "Il modello … è la nozione di rettilineità esteso dal campo fisico a quello morale – da rectus a rettitudine. il buddismo sta semplicemente cavalcando la tigre dell’Occidente oppure esiste.it/lei/filpol/keown. il senso primario. e così via" (8). i più cinici potrebbero suggerire che questa tardiva conversione alla causa sia nata più per interesse. perciò. DIRITTI Il concetto di "diritto" ha una lunga storia intellettuale in Occidente. che significa dritto (straight). a sua volta. e il problema di come i diritti umani possano essere fondati. può essere derivata dal greco orektos. che per un impegno per la giustizia sociale profondo e radicato nel tempo. Dal momento che la discussione è essenzialmente teoretica. in altre parole. schiavo). L’uso moderno appare chiaramente in Hobbes. e che è stato descritto come lo "spartiacque" (10) nella storia del "diritto". cittadino. L’uso morale metaforico di termini come "diritto". è antitetica alla nozione di diritti naturali. Primo. da allora in poi l’idea di un diritto come un potere personale occupa il centro della scena della teoria politica. "flesso" e "curvo") si chiarisce da sé. può essere un fenomeno culturalmente unico. La seconda domanda. come quella predominante nella società romana e medievale. in larga misura ereditari. alla convinzione che io posso fare qualcosa perché ho il diritto di farlo…. I diritti naturali sono inalienabili: non sono conferiti da nessun procedimento giuridico o politico. che scrive nella metà del diciassettesimo secolo. Come parte di questa evoluzione nel concetto di diritto. perciò. la nozione di diritti naturali acquista importanza verso la fine del diciassettesimo secolo. http://www. politici ed intellettuali nell’Illuminismo comporta che i diritti umani sono essenzialmente una funzione del processo storico? Questa conclusione non è inevitabile.swif. la più importante per il nostro scopo. in un contesto secolare. perché. mentre si può dire che nel diciassettesimo e diciottesimo secolo la nozione di diritti naturali fu "un’idea il cui tempo era giunto". questo sviluppo che ebbe luogo in Occidente durante il tardo medioevo.it/lei/filpol/keown. La giustificazione filosofica di una dottrina dei diritti umani è. Dal momento che gli esseri umani sono creati ad immagine di Dio e amati da lui come individui. sebbene non lo fosse il terreno . Soltanto quando il modello gerarchico fu messo in discussione e sostituito da quello egualitario. Stato. particolarmente nelle opere di John Locke. come la fede (in ultima analisi derivata dal giudaismo) in una "legge morale universale radicata nella giustizia di Dio" (12). La convinzione che ci siano diritti naturali deriva dal riconoscimento dell’eguaglianza umana. è meno evidente. nello stoicismo e delle opere di Cicerone e di Seneca (14). né possono essere rimossi con questi o altri mezzi. tuttavia. politici ed intellettuali . Inoltre.uniba. Sull’evoluzione della dottrina dei diritti naturali in Occidente potrebbero porsi due domande. l’idea di diritti naturali cominciò a guadagnare terreno.nel quale questo seme può germogliare. Una struttura sociale gerarchica. Anzi. uno dei grandi ideali dell’era della Rivoluzione. è giusto. L’influenza della dottrina cristiana può essere vista in numerosi aspetti (11). "retto" e "integro" (in opposizione a "piegato". l’idea in se stessa non era interamente nuova. sempre stata disponibile. il passo successivo fu riconoscere che azioni intraprese "con diritto" o "di diritto" sono considerate oggetto di diritto. Così il concetto dei diritti si connette al concetto di giusto (9).Pubblicazioni (filosofia politica) Da qui.una combinazione particolare di processi sociali. idee sul trattamento giusto degli individui sulla base della loro comune umanità si trovano. nazione) sono secondari (13). tra Tommaso d’Aquino nel tredicesimo secolo e i giuristi Suarez e Grozio nel diciassettesimo. In queste circostanze i doveri e le responsabilità di una persona sono determinati fondamentalmente dai suoi uffici (signore. e furono essenzialmente una funzione della posizione o del ruolo nella società. I diritti naturali dei secoli diciassettesimo e diciottesimo sono i precursori della nozione contemporanea di diritti umani.htm (4 of 23)06/12/2004 13:01:41 . L’evoluzione del concetto in questa direzione si ebbe in qualche momento. ciascuno è meritevole di dignità e rispetto. dal momento che ciascuno è un membro della comunità umana governata da Dio. Il passaggio è tra la convinzione che io posso fare qualcosa perché. Oltre che nel cristianesimo. perché l’emersione del concetto di diritti naturali richiese tanto tempo? La risposta sembra consistere nel fatto che per lunga parte della storia occidentale i "diritti" furono strettamente legati allo status sociale. è: la parte svolta dall'irripetibile matrice culturale degli sviluppi sociali. La ragione della transizione dall’uso morale di "diritto" alla nozione di un diritto come un titolo di legittimità personale. tutti gli altri gruppi (tribù. Per i nostri scopi. si tratta di una titolarità alla giustizia. Questa titolarità può essere analizzata in due forme principali. Può. Ma che dire delle teorie contemporanee dei diritti? Il concetto di diritto è stato analizzato in molte maniere. hanno un antenato più remoto nel sanscrito rju (dritto o dritto). eretto" (21). goduto da A. allora parlare di diritti umani nel buddismo sembra legittimo (19). e. A dispetto della comune etimologia indoeuropea. onesto. tuttavia. il diritto. Abbiamo notato prima che un diritto è qualcosa di personale per un individuo: si può pensare che è qualcosa che un individuo ha (15). di essere immune da ogni richiesta del genere. Questo aspetto soggettivo della titolo legittimo. non esiste una parola in sanscrito o in Pali che renda l’idea di "diritto" o di "diritti". Alan http://www. come mostra la ricca letteratura interdisciplinare sull'argomento. come la politica. È stato in precedenza osservata che la parola "diritto" deriva dal latino rectus che significa dritto (straight). la filosofia e la storia. che si estende in campi diversi. si può dire dello sfondo storico. appare molto presto nella storia del concetto. sembrare che sia il senso oggettivo (dritto) sia il senso metaforico e morale (rettitudine) della parola "diritto" prima menzionati esistano tanto nelle lingue buddiste quanto in quelle occidentali. IL BUDDISMO E I DIRITTI Per trattare dei diritti in Occidente. e forse. e i diritti che prendono la forma di una libertà (liberty-rights) (16). Sia "diritto" che rectus. La forma equivalente in Pali è uju (o ujju) che significa "Dritto. il vocabolario e la grammatica moderni dei diritti sono sfaccettati strumenti per descrivere e affermare i requisiti o altre implicazioni di una relazione di giustizia dal punto di vista di chi trae beneficio da una tale relazione. come abbiamo visto. possiamo raccogliere ancora qualcosa. Un diritto-libertà è il vantaggio. abbiamo preso spunto dall’etimologia. dunque. una definizione elementare del concetto sarà sufficiente.it/lei/filpol/keown.swif.Pubblicazioni (filosofia politica) Questo. tuttavia. Se no. per le quali ci sono diritti corrispondenti: i diritti che prendono la forma di una pretesa (claim-rights). Questo significa che il concetto dei diritti è alieno al pensiero buddista? Non necessariamente. al livello più generale. Essi forniscono un modo di parlare di "ciò che è giusto" da una particolare angolazione: il punto di vista dell’"altro" al quale qualcosa (libertà di scelta compresa) è concesso o dovuto. Questa definizione basilare di diritto può essere riassunta nella seguente definizione: un diritto è un vantaggio che conferisce al suo possessore o una pretesa o una libertà. nella quale il possessore del diritto resta sempre nella posizione del beneficiario. intesi come titoli soggettivi (22).htm (5 of 23)06/12/2004 13:01:41 .uniba. perciò. diretto. imposta da B (25). da questa fonte. Un dirittopretesa è il vantaggio. comunque. Ciò è messo in luce dalla seguente definizione di Finnis: In breve. Ciò che il possessore di un diritto ha è un vantaggio o una titolarità di qualche tipo. Siamo adesso in condizione di chiedere se il concetto di diritto può trovarsi nel buddismo. In questo discorso sui diritti non c’è una sola definizione dei diritti che imponga un consenso universale. si rischia di inserire anacronisticamente in questa tradizione un concetto che è il prodotto di una cultura aliena (20). per il quale egli può imporre a B una richiesta positiva o negativa. e che sarebbe danneggiato se questo qualcosa gli fosse negato (18). immediato. resta cruciale per la moderna definizione di diritto. il quale. Questa breve revisione del concetto occidentale di diritto è necessaria come preliminare per una valutazione della sua rilevanza per il buddismo. Se sì. goduto da A. Un’importante componente di qualunque diritto è che esso fornisce una prospettiva particolare sulla giustizia. amici. sia ciò che uno deve fare. Se la moglie ha il dovere di badare alla proprietà del proprio marito. Dal momento che il Dharma determina i doveri dei mariti e i doveri delle mogli (26). pacifica e armoniosa (25). Se il marito ha il dovere di mantenere la propria moglie. nella filosofia greca.Pubblicazioni (filosofia politica) Gewirth ha sottolineato che le culture possono possedere il concetto dei diritti senza avere un vocabolario con il quale esprimerlo. Riguardo alla giustizia sociale.htm (6 of 23)06/12/2004 13:01:41 . Si può allora concludere che una nozione di diritto è presente nel buddismo classico? La risposta dipende dal criterio adottato per stabilire se si "ha" un concetto. il marito ha il "diritto" alla cura della propria proprietà da parte della moglie. allora si può dire che i sudditi (cittadini) hanno "diritto" ad un trattamento giusto ed imparziale di fronte alla legge. allora si può tranquillamente dire che il concetto dei diritti è virtualmente antico quanto la civiltà stessa. la moglie ha il "diritto" di essere mantenuta dal proprio marito. ma anche "che cosa è dovuto a ciascuno". Vajiragnana spiega: Ognuno di noi ha un ruolo nel sostenere e promuovere la giustizia e l’ordine sociale. Così tramite l’adempimento da parte di A del proprio dovere dharmico B riceve ciò che gli è "dovuto" o. Sembra. marito e moglie. il rev. Così. In accordo con l’ultimo Finnis. Egli suggerisce che è "importante distinguere tra l'avere. ciò ha titolo legittimo entro (sotto. sia ciò che è dovuto a qualcuno" (24). chierici e laici… Nessuno è escluso. Il Buddha ha spiegato molto chiaramente tali ruoli. Dagger presenta queste opzioni: Se si intende cercare soprattutto l’idea o la nozione. http://www. Da qui potrebbe sembrare che il Dharma determini non soltanto "che cosa ciascuno è tenuto a fare". parenti e vicini. Se per il Dharma è dovere del re (o dell’autorità politica) amministrare la giustizia imparzialmente. Egli suggerisce che la miglior traduzione in questo caso sarebbe "dovuto". le persone possono avere ed impiegare il concetto di diritto senza possedere esplicitamente una determinata parola per esprimerlo" (23). un concetto e il riconoscerlo e spiegarlo in modo chiaro o esplicito […]. Gewirth sostiene che il concetto dei diritti si può trovare nel pensiero feudale. per) la legge del Dharma. D’altro canto: Se si dichiara cruciale la forma dell’espressione … così che un concetto non può dirsi esistente a meno che vi sia una parola od una locuzione che lo distingua dagli altri concetti. maestri e allievi. allora. che il concetto di diritto possa esistere dove ne manca il vocabolo. comunque espresso. o usare. Potrebbe essere così nel buddismo? Nel buddismo ciò che è dovuto in una situazione è determinato in riferimento al Dharma. come doveri reciproci tra genitori e figli. nell’Antico Testamento e nelle società primitive. Il Dharma determina che cosa è retto e giusto in ogni contesto e sotto ogni prospettiva. nel diritto romano. potremmo dire.swif.it/lei/filpol/keown. perché – se osservati – possono creare una società giusta. datori di lavoro e lavoratori. allora si deve dire che il concetto dei diritti ha origine nel medioevo (27). in quanto "dovuto" riguarda entrambi i lati di una relazione giuridica. ne segue che i doveri dell’uno corrispondono ai titoli o ai "diritti" dell’altro. I doveri qui spiegati sono reciproci e considerati come sacri. nota come gli studi antropologici dei regimi tribali africani abbiano mostrato che "le parole "diritto" e "obbligo" sono di solito comprese in una singola parola derivata da quella normalmente tradotta con "dovere"".uniba. hanno tutti obbligazioni reciproche che possono essere analizzate in termini di diritti e doveri. uomo compreso. in un contesto buddista. Ciò che sembra mancare in entrambe le fedi. tuttavia. Il buddismo ritiene anche. Dobbiamo correggere questa conclusione. non può dirsi presente il moderno concetto dei diritti. In altre parole. rispetto al diritto romano. Come la dottrina cristiana secondo la quale gli uomini sono creati uguali di fronte a Dio. nessuna delle quali è stata una componente notevole della politica asiatica fino all’epoca attuale. notando che le esigenze del Dharma sono espresse sotto forma di doveri più che di diritti. in quanto modi di esprimere le implicazioni della giustizia in un contesto dato" (29). sottolinea: È utile tener presente che l'enfasi moderna sui poteri del titolare dei diritti. significherebbe andare troppo oltre. la questione se qualcosa come il concetto occidentale di diritti sia apparso.Pubblicazioni (filosofia politica) Secondo me. ovvero inesistenza dell'atman. DIRITTI UMANI http://www. secondo me giustamente. Perciò. ma forse più nel buddismo. Egli suggerisce anche.uniba.htm (7 of 23)06/12/2004 13:01:41 . nel corso dell’evoluzione storica del buddismo. Il buddismo nacque in una società castale. non è difficile trovare nel buddismo una giustificazione del rifiuto delle strutture sociali gerarchiche – basta guardare solo alla critica del Buddha alle caste (31). nella interpretazione normativa di che cosa è "dovuto" nelle relazioni interindividuali. Un diritto è un concetto utile che fornisce una particolare prospettiva sulla giustizia. Sotto la legge del Dharma. In sintesi si può dire che nel buddismo classico la nozione di diritti è presente in forma embrionale sebbene non ancora partorita nella storia.it/lei/filpol/keown. Finché i diritti come titolarità personali non sono riconosciuti come una parte distinta. sostenere che la nozione dei diritti è "aliena" al buddismo o che il buddismo nega che gli individui abbiano "diritti". Il suo correlativo. Finnis. fu la volontà di incarnare questa visione teorica dell’uomo nel corpo delle istituzioni storiche. o possa farlo. il dovere. ne fornisce un altro. è un problema da meditare. per tutta la vita del diritto romano classico (28). i presagi di un simile sviluppo non sono mai stati favorevoli. Questi possono essere pensati come finestre differenti aperte sul medesimo bene comune che è la giustizia o. D’altro canto. il buddismo non è certo un caso unico: si potrebbe dire qualcosa di simile a proposito di molte altre culture e civiltà. tuttavis. e le società asiatiche nelle quali è fiorito. nella dottrina dell'anatmaka o anatta [carattere privo di essere in sé di tutte le cose. nel senso più profondo (32). re e sudditi. In molti aspetti. per la maggior parte. e la conseguente scissione sistematica tra "diritto" … e "dovere". il Dharma stabilisce che cosa è dovuto nella forma "Un marito deve mantenere la propria moglie" in luogo di "Le mogli hanno diritto ad essere mantenute dai loro mariti". che tutti gli individui sono uguali. In questo aspetto. questo sembrerebbe un terreno fertile per una dottrina dei diritti naturali. ma integrante di ciò che è dovuto per il Dharma. sono strutturate gerarchicamente. Per gli specialisti delle varie culture buddiste. che "non c’è motivo per prendere partito tra l'uso vecchio e quello nuovo. mariti e mogli. come nucleo fondamentale della personalità umana].swif. è qualcosa di cui seppero fare a meno sofisticati giuristi. citando Gewirt. Le precondizioni per l’emergere del concetto di diritti sembrano essere l’egualitarismo e la democrazia. ricorda che il concetto di diritto non può essere espresso in giapponese "addirittura fino alla metà del diciannovesimo secolo" (30). maestri e allievi. il Dharma. MacIntyre. si dovrebbe concludere che il concetto dei diritti è implicito nel buddismo classico. Anche la stessa sottoscrizione del Global Ethic da parte di molti buddisti suggerisce che il buddismo non ha riserve circa l’adesione a carte o a manifesti che cercano di garantire diritti umani universali. Essa dichiara: "Noi ci impegniamo a rispettare la vita e la dignità. questo codice di trenta articoli è servito da modello per molte successive carte di diritti umani. MacIntyre osserva seccamente come "nella dichiarazione dei diritti umani delle Nazioni unite del 1949 [sic] si segue con grande rigore la prassi. non sto cercando giustificazione in brani testuali che sembrino sostenere i diritti rivendicati. senza distinzione di età. con il richiamo alla "intrinseca dignità … di tutti i membri della famiglia umana" o con altre simili formule verbali. Qui consideriamo che cosa significhi caratterizzare certi diritti come diritti umani (33). l’individualità e la diversità. in se stesse. Ma come possono essere giustificati questi diritti in riferimento agli insegnamenti buddisti? Ponendo questa domanda. Qual è la posizione buddista rispetto a dichiarazioni di questo tipo? Può essere utile cominciare a chiedersi se il buddismo approverebbe la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo. Ci sono molti passi nel canone Pali. che confortano la tesi secondo la quale i primi insegnamenti buddisti erano in armonia con lo spirito della Dichiarazione. già nel 1639. Nella sua Introduzione al commentario. in modo che ogni persona sia trattata umanamente". di fare asserzioni senza giustificarle" (36).. che da allora usanza normale dell’ONU. colore.it/lei/filpol/keown. sesso. sostenuto persuasivamente e significativamente incorporato dal Buddha in una visione complessiva della vita e della società (35). Documenti di questo tipo ispirarono la pubblicazione di altre dichiarazioni. La giustificazione richiesta a questo punto ha più a che fare con i presupposti filosofici impliciti in questi brani e con la complessiva visione buddista del bene individuale e sociale. offrono raramente una giustificazione dei diritti che proclamano.swif. pelle.htm (8 of 23)06/12/2004 13:01:41 . riecheggia la Dichiarazione Universale nel suo richiamo alla "piena realizzazione dell’intrinseca dignità della persona umana" (37). ossia diritti che derivano dalla natura umana. razza. e proseguiamo la discussione. Inoltre. Come esempio di una moderna carta dei diritti umani possiamo prendere la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo proclamata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel dicembre 1948. carte e manifesti in una tradizione che è continuata fino ad oggi. I ripetuti richiami del Dalai Lama al rispetto dei diritti umani forniscono qualche ragione per ritenere di sì. iniziata nella precedente sezione. sembra che in nessuno dei trenta articoli ci sia qualcosa verso cui il buddismo potrebbe sollevare eccezioni. Si è già sostenuto che quelli che oggi sono chiamati diritti umani erano originariamente detti diritti "naturali". Dalla sua promulgazione. Ananda Gurug scrive: Il professor Perera dimostra che ciascun articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo – perfino i diritti del lavoratore al giusto compenso. Le varie dichiarazioni del diritti umani. del problema della compatibilità delle nozioni occidentali di diritti umani con il buddismo (34). http://www. Talvolta c'è un accenno di giustificazione nelle clausole introduttive.Pubblicazioni (filosofia politica) Nella sezione precedente l’attenzione si è concentrata sul concetto di diritto. Il commento di Perera alla Dichiarazione Universale mostra come i suoi articoli siano in armonia con i più antichi insegnamenti buddisti sia nella lettera sia nello spirito. Questa tesi è poi approfondita così: Ciò significa che ogni essere umano. come i Fundamental Orders of Connecticut. come Perera ha dimostrato con competenza. La Global Ethic. Nel diciassettesimo secolo i filosofi e gli statisti cominciarono a definire questi diritti e ad includerli nelle prime costituzioni.uniba. al tempo libero e alla salute – è stato adombrato. che offre una formulazione più ampia. In secondo luogo. per esempio. tuttavia. dal momento che questi concetti sono intesi dalle principali scuole Mahaayaana in modo diverso.Pubblicazioni (filosofia politica) capacità mentale o fisica. è difficile vedere in che modo una di queste cose possa essere la fonte della dignità umana nel modo in cui può esserlo Dio. idea politica. o può non esserlo. l’individuo come lo Stato.uniba. come un essere in relazione con la totalità della vita e del cosmo. Se la dignità umana è la base dei diritti umani. Cristiani. come parte del suo dialogo con le religioni del mondo. Per il Theravaada. Shunyata e Dharmakaya … svolgono funzioni analoghe al concetto di Dio" e possono essere visti dai cristiani come "termini paralleli per designare l’Assoluto" (40). ma ci sono persone più qualificate di me per rispondere a tale questione.htm (9 of 23)06/12/2004 13:01:41 . Ma non riflettono altrettanto seriamente. con le sue radici nel passato e il suo destino futuro? (39) Tuttavia. In terzo luogo. Un suggerimento su come i diritti umani possano essere fondati nella dottrina buddista è stato dato da http://www. non dovrebbero sforzarsi più direttamente di fondare una antropologia incentrata sulla dignità umana (che il Budda stesso rispettava profondamente)? I buddisti sono pienamente consapevoli che l’uomo può essere adeguatamente compreso solo come condizionato in tutti i modi. e si potrebbe pensare che dottrine come l'an-atmaka e l’impermanenza la indeboliscano. E ciascuno. origine nazionale o sociale. che queste differenze sono conciliabili. possa essere fondata la dignità umana. musulmani ed ebrei mettono tipicamente in relazione la fonte ultima della dignità umana al divino. dichiara: "la dignità della persona umana è radicata nella sua creazione ad immagine e somiglianza di Dio". né i concetti di "Shunyata e Duarmakaya" hanno qualcosa di simile al significato attribuito loro in seguito. quanto il parlare di diritti. Le religioni teiste.swif. al Parlamento delle religioni del mondo. religione. a meno che esso non costituisca in modo non ambiguo una parte del nucleo delle dottrine complessive del buddismo classico. Ad un contesto buddista. è perciò obbligato ad onorare e proteggere tale dignità (38). che le scuole Mahaayaana riconoscano una realtà trascendente che assomiglia al concetto cristiano di Dio come l’Assoluto. Nelle Quattro Nobili Verità non si trova nessun riferimento esplicito alla dignità umana. anche se un qualche terreno metafisico di questo tipo potesse essere identificato nel buddismo Mahaayaana. Egli suggerisce. sui problemi dell’unico. è improbabile che offrano un terreno comune per la fondazione dei diritti umani. si sentirono in dovere di protestare contro gli appelli a "un’unità delle religioni sotto Dio" e ai riferimenti a "Dio onnipotente" e a "Dio creatore" nelle invocazioni durante le sedute. d’altra parte. chiaramente. suona estranea tanto la stessa espressione "dignità umana". quando valutano criticamente le tradizioni proprie e altrui. Il buddismo. cui gli studiosi del buddismo farebbero bene a prestare attenzione: I pensatori buddisti. il buddismo sembra essere in difficoltà quando cerca di giustificarli. possiede una inalienabile ed intangibile dignità. sembrano meglio attrezzate a render conto della dignità umana. secondo me. il Nirvana non è un Assoluto trascendente. lingua. Kung nota come i buddisti più importanti. Qui voglio affermare brevemente solo tre tesi. L’articolo 1 (paragrafo 2500) del più recente Catechismo della Chiesa Cattolica. resterebbe il problema di come fondare la dignità umana quando si ha a che fare con il buddismo Theravaada. In primo luogo. specie sul terreno dell’etica. non può essere disposto a fare una affermazione simile. Kung offre un suggerimento costruttivo su questo punto. sui problemi che sorgono se consideriamo queste cose come la fonte della dignità umana. dato che nessuna scuola buddista crede che gli esseri umani siano creati da esse. Nessun fondamento per i diritti umani può essere veramente soddisfacente. Altrove.it/lei/filpol/keown. inviolabile. nella dottrina buddista. non è affatto evidente in quale modo. non intercambiabile io umano. Può essere vero. dal momento che i concetti buddisti di "Nirvana. un'esperienza in termini di origine relazionale coinvolge ogni cosa entro il suo orizzonte. la libertà e la vita (44). Perciò. Tutti sono suoi riflessi e addirittura sottoprodotti. Inada afferma che "esiste una relazione intima e vitale della norma buddista del Dharma con quella dei diritti umani" (41). sono parte di un processo relazionale descritto nella dottrina del carattere relativo dell'origine. In parole povere. È su queste basi che possiamo parlare di diritti degli individui. ma la posizione buddista è che si tratti di una questione ancillare rispetto alla più vasta e fondamentale questione della natura umana.ticca-samuppaada [origine relazionale: l'insieme dei dodici nessi causali che determina il samsara. l’interesse del buddismo si concentra sul processo di esperienza di ogni individuo. In altre parole. è nelle interrelazioni delle persone. Come trovare un nesso tra il carattere relativo dell'origine e i diritti umani? L’argomentazione raggiunge una conclusione nel seguente brano: Come una tempesta. ogni individuo è responsabile per l’attualizzazione di un "interesse estensivo" per ogni cosa che si trova sul suo sentiero di esperienza. un processo noto tecnicamente come pa.it/lei/filpol/keown. ma piuttosto in quelli di una relazione creativa. Pochi dissentiranno con la tesi secondo la quale i diritti umani si fondano nella natura umana. il sorgere di un evento empirico è un processo totalmente relazionale (43). anzi di una formalizzazione. e perciò diventa un fatto che deve esserci mutuo rispetto tra i membri della società. che evita di attardarsi in grovigli retorici o legalistici (42). Si può asserire che il buddista vede il concetto di diritti umani come un’estensione giuridica della natura umana. Egli spiega questa relazione così: I diritti umani sono certamente una questione importante. Si tratta di una cristallizzazione. Gli esseri umani. Così. tuttavia. del mutuo rispetto e della reciproco interesse di tutte le persone. che ha origine sulla scena esistenziale dell’individuo. forse la più grande dottrina esposta dal Buddha. e non nelle persone stesse. In altre parole. cioè la trasmigrazione attraverso ripetute e differenti esistenze]. essere attenti agli http://www. Inada sembra allontanarsi dalla sua affermazione iniziale che la natura umana sia la "fonte ultima" dei diritti umani per avvicinarsi alla visione secondo la quale il fondamento ultimo sarebbe la "natura relazionale dinamica delle persone in contatto le une con le altre". Verso la fine del suo saggio. che può essere trovata una giustificazione per i diritti umani.Pubblicazioni (filosofia politica) Kenneth Inada.swif. Questi diritti sono effettivamente estensioni di qualità umane come la sicurezza.htm (10 of 23)06/12/2004 13:01:41 . Essi vi trovano tutti la loro ragion d'essere. nel nostro caso. la natura umana è la fonte ultima. dal momento che nessuno esiste in modo indipendente. Ciò è confermato poco più avanti: Pertanto. Il motivo per assegnare alla natura umana la posizione fondamentale è molto semplice. dobbiamo sempre essere attenti agli altri. Essa significa che. come ogni altra cosa. il coinvolgimento degli elementi e. in ogni processo vitale. degli esseri umani come entità non può essere in termini di una mera relazione. l’argomento sembra essere il seguente. In una discussione su La prospettiva buddista sui diritti umani. che deriva dalla natura umana. E' dare alle relazioni umane un solido fondamento nella vera natura delle cose: la concreta e dinamica natura relazionale delle persone in reciproco contatto.uniba. Così. Questa è la grande dottrina del buddismo. il fondamento in base al quale tutti gli altri attributi e caratteristiche vanno delineati. possiamo dire che la aggregazione degli "interessi estensivi" può essere riferita ad un regno esistenziale costituito nella reciprocità. i cui effetti distruggono tutto. vari e si possono soddisfare in molteplici modi. Egli scrive: "il buddismo ha postulato. Di per sé. è in che modo la natura umana (o le "qualità umane") si trasforma in diritti giuridici. In che senso la sicurezza è una "qualità umana" (forse un "bisogno")? Perché la vita è descritta come una "qualità" dell’essere umano? E anche una volta concesso che queste siano "qualità umane".Pubblicazioni (filosofia politica) altri significa rispettare i diritti di ogni altro. quali e perché? Infine. cosa significa dire che questi diritti sono estensioni delle "qualità umane"? Nel primo passo citato.htm (11 of 23)06/12/2004 13:01:41 . Le questioni morali si presentano sia al livello del se un desiderio deve essere soddisfatto. Inada sostiene che "il buddista vede il concetto di diritti umani come un’estensione giuridica della natura umana". egli suggerisce alcune possibili origini della dignità umana. In un batter d’occhio. come Jean Jaques Rousseau fece molto più tardi.it/lei/filpol/keown. Ciò che non resta non spiegato. sia a quello di come debba esserlo. più che esplorare le loro fondazioni filosofiche. il fatto che gli esseri umani vivono in relazione gli uni con gli altri non è un argomento morale circa il modo in cui essi devono comportarsi. la libertà e la vita". sembrano abbandonare i desideri in questione. quali diritti possono essere violati? Un problema più profondo è che la mera esistenza dei desideri non significa nulla da un punto di vista morale. Andando a ritroso. è difficile sapere quale senso dare alla frase conclusiva: "Questi diritti sono effettivamente estensioni di qualità umane come la sicurezza. Un motivo è che certe persone. esso non offre ragioni perché una persona non debba abusare abitualmente dei diritti degli altri. per esempio quelli che cercano di porre fine alla propria vita suicidandosi. è poco più di una serie di asserzioni. Se essi stessi non hanno interesse per il loro futuro. ma di certo non è il suo termine (49). La tesi di Inada che i diritti umani possano essere fondati nella dottrina del carattere relativo dell'origine risulta essere poco più che una raccomandazione che si debba essere gentili gli uni con gli altri sulla base del fatto che siamo "qui tutti insieme" (46). I desideri sono molti. esempi dei diritti che dobbiamo rispettare sono la sicurezza. Egli riconosce che "il buddismo attribuisce alla personalità umana una dignità e una responsabilità morale" (47) ma non spiega pienamente da dove deriva o come fornisce una fondazione per i diritti umani. L’identificazione di un desiderio può essere un punto di partenza per la riflessione morale. che non sembrano essere tutte compatibile. connesso alla dignità umana. Non viene citata nessuna fonte buddista a sostegno di questa affermazione. Sebbene io abbia descritto ciò come un "argomento". se le "qualità umane" danno origine ai diritti. L’interesse principale di Perera è dimostrare che gli articoli della Dichiarazione Universale sono adombrati nei primi insegnamenti buddisti. Tuttavia. Tutte le "qualità umane" si estendono in diritti o solo alcune? Se è così. la libertà e la vita (45). Dalla premessa che noi viviamo in "un regno esistenziale reciprocamente costituito" (noi tutti viviamo insieme) è "perciò divenuto un fatto" che ci debba essere "un reciproco rispetto degli esseri che ci sono compagni". Non è chiaro che cosa si intenda qui per "qualità umane". Non è certo difficile concepire una giustificazione per le violazioni dei diritti umani che segua la procedura argomentativa che le vittime "non si preoccupano molto di cosa accada loro". L’impostazione di Perera è piuttosto diversa.uniba. tuttavia. In ogni modo. e io credo che sia improprio ritenere che il buddismo voglia collegare così strettamente la dignità umana alla http://www. che l’essenza della dignità umana riposa nell’assunto della responsabilità dell’uomo per il proprio governo" (50). Ad un certo punto egli definisce "l’assunto etico sul quale il concetto buddista di diritti umani è fondato" come l'"idea fondamentale che tutta la vita sia un desiderio di salvaguardare se stessi e di rendersi benestanti e felici" (48). perché invocare la dottrina del carattere relativo dell'origine? La derivazione dei diritti umani dalla dottrina della del carattere relativo dell'origine è un gioco di prestigio.swif. In qualche luogo. i valori sono apparsi dai fatti come un coniglio dal cappello. è problematico fondare i diritti sui desideri. Alla pagina precedente Perera suggerisce un fondamento alternativo per i diritti umani. Pubblicazioni (filosofia politica) politica. Forse se questo suggerimento fosse sviluppato un po’ di più, potrebbe essere riferito a capacità che stanno alla base della politica, come la ragione e l’autonomia, le quali mettono gli uomin in grado di costituirsi in società ordinate, e poi indicare queste ultime come la fonte della dignità umana. Mentre le istituzioni politiche possono essere prodotte attraverso l’esercizio delle capacità tipicamente umane, tuttavia, è improbabile che il buddismo voglia collocare "l’essenza della dignità umana" nella loro creazione. Secondo l’Aggaññasutta, l’evoluzione delle società politiche è la conseguenza di depravazione e decadenza, cosa che le rende dubbie come testimonianze della dignità umana. Dove cercare, allora, il fondamento per una dottrina buddista dei diritti umani? Il terreno appropriato per una dottrina dei diritti umani, suggerisco, sta sia al di fuori della dottrina del carattere relativo dell'origine – come sostenuto invece da Inada –, sia dal desiderio dell’autoconservazione o dall’accettazione della responsabilità per l’autogoverno, come proposto da Perera. Perera, infatti, si avvicina a ciò che secondo me è la vera fonte dei diritti umani nel buddismo nel suo commento all’articolo 1 (51). Discutendo la prima frase dell’articolo ("Tutti gli esseri umani sono nati liberi e uguali in dignità e diritti") egli commenta che "la buddhità stessa è alla portata di tutti gli esseri umani … e se tutti possono ottenere la buddhità, quale più grande uguaglianza in dignità e diritti può esserci?" Focalizzare l’attenzione sull’obiettivo, credo, è più promettente di ogni altra impostazione considerata fino ad ora. Sembra che Perera afferri il significato in un passaggio verso la fine del suo commento all’articolo 1. Egli scrive: È dal punto di vista del suo fine che il buddismo valuta tutte le azioni. Perciò, il pensiero buddista è in accordo con questo ed altri articoli della Dichiarazione universale dei diritti umani nella misura in cui essi facilitano l’approssimazione degli esseri umani alla meta buddista (52). Credo che quest’ultima citazione offra la chiave per comprendere i diritti umani in una prospettiva buddista. Ciò che manca nel commentario di Perera, tuttavia, è un collegamento esplicito tra lo scopo e la dignità umana, ed è questo che cercherò adesso di istituire. Ciò che sostengo in generale è che la fonte della dignità umana non può essere vista in un’analisi della condizione umana fornita dalla prima nobile verità o dalla seconda (area nella quale gli studi buddista hanno focalizzato l'attenzione, in maniera miope) ma nella valutazione del bene umano fornita dalla terza e dalla quarta. I diritti umani non possono essere fatti derivare da nessuna analisi fattuale non valutativa della natura umana, nei termini della sua costituzione psico-fisica (i cinque "aggregati" che mancano di un sé), della sua natura biologica (bisogni, stimoli, movimenti) e della struttura profonda dell’interdipendenza (paticcasamupaada). Invece, l’impostazione più promettente sarà quello che colloca i diritti e la dignità umana entro una giustificazione complessiva della virtù umana, e che veda i diritti e le libertà fondamentali come integralmente connesse alla prosperità e all’autorealizzazione umana (53). Questo perchè la fonte della dignità umana nel buddismo non sta da nessun’altra parte se non nella capacità, letteralmente infinita, della natura umana di partecipare alla virtù (54). Le connessioni tra diritti umani e bene umano possono essere illustrate chiedendosi che cosa provvedono ad assicurare le varie dichiarazioni dei diritti umani. I documenti che parlano di diritti umani di solito enunciano una lista di diritti e libertà specifici e li proclamano inviolabili. I diritti proclamati dalla Dichiarazione Universale includono i diritti alla vita, alla libertà, al matrimonio e alla protezione della vita famigliare, alla sicurezza sociale, alla partecipazione nel governo, al lavoro, alla protezione contro la disoccupazione, al riposo e al benessere, ad un livello minimo di vita e alla fruizione delle arti. L’esercizio di questi diritti è soggetto soltanto a quelle limitazioni generali che sono necessarie per garantire il dovuto riconoscimento e rispetto per i diritti e per le libertà degli altri, oltre che dalle esigenze della morale, dell’ordine pubblico e del benessere generale (articolo 29.2). Per il resto, i diritti sono espressi in forme categoriche come "Ciascuno ha …" o "Nessuno deve …". Per http://www.swif.uniba.it/lei/filpol/keown.htm (12 of 23)06/12/2004 13:01:41 Pubblicazioni (filosofia politica) esempio, l’articolo 3: "Ciascuno ha il diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della persona". O l’articolo 4: "Nessuno deve essere tenuto in schiavitù o servitù; la schiavitù e il commercio degli schiavi sono proibiti in tutte le loro forme". Il documento, così, mostra che i diritti che proclama sono sia "universali", sia privi di eccezioni. Utilizzando la terminologia introdotta in precedenza si può vedere che alcuni di questi diritti sono diritti-pretesa (claim rights) mentre altri sono diritti di libertà. L’articolo 2 lo conferma, quando parla di una titolo sia ei diritti, sia alle libertà, esposte in questa Dichiarazione" (55). A che cosa equivalgono questi diritti e queste libertà? Si potrebbe dire che essi segnano i parametri del "bene umano nella comunità". In altre parole, questi diritti e libertà sono ciò che è richiesto perché gli esseri umani possano condurre vite soddisfacenti in società. L’articolo 29. 1 riconosce ciò quando osserva "tutti hanno doveri verso la comunità nella quale soltanto è possibile il libero e pieno sviluppo della propria personalità" (56). In assenza di diritti umani, lo spazio dello sviluppo e della realizzazione umana attraverso l’interazione sociale è drasticamente ridotto. I diritti specificati definiscono e facilitano degli aspetti della realizzazione umana. Il diritto alla vita è chiaramente fondamentale, dal momento che è la condizione per il godimento di tutti gli altri diritti e libertà. Il diritto alla "libertà e sicurezza della persona" (articolo 3) è anch’esso basilare per ogni concezione del bene umano. Senza queste condizioni minime lo spazio e l’opportunità di realizzazione umana sarebbero ristretti in maniera intollerabile. Lo stesso si può dire per il caso della schiavitù (articolo 4), della tortura (articolo 5) e della negazione dei diritti di fronte alla legge (articolo 6). Si può anche notare che molti dei diritti più particolari riconosciuti sono in realtà derivati da quelli più fondamentali. L’articolo 3, per esempio, "Nessuno sarà ridotto in schiavitù" è chiaramente implicito nell’articolo 2, "Tutti hanno il diritto … alla libertà". Si potrebbe così dire che molti dei trenta articoli definiscono le implicazioni pratiche di un numero relativamente piccolo di diritti e libertà fondamentali che costituiscono la base del bene comune. Si può notare che la Dichiarazione Universale in sé stessa e i documenti moderni ad essa simili non offrono una visione complessiva del bene umano. Questa non deve essere intesa come una critica, perché lo scopo di simili documenti è di assicurare soltanto quelle che possono essere chiamate le "condizioni minime" per lo sviluppo umano in un ambiente pluralistico. Il compito di elaborare una visione complessiva di quali siano i valori ultimi nella vita umana e del modo di realizzarli spetta alle teorie del bene umano che si trovano nelle religioni, nelle filosofie e nelle ideologie. Il buddismo fornisce una visione della natura umana e della sua realizzazione, il cristianesimo un’altra, le filosofie secolari una terza. Seguire ciascuno di questi differenti sentieri, tuttavia, richiede la base conosciuta come "diritti umani", un complesso di diritti fondamentali e di libertà che sono le precondizioni per la realizzazione delle particolari opportunità, rese disponibili dalle ideologie concorrenti. Se lo scopo delle dichiarazioni dei diritti umani si comprende nella maniera delineata in precedenza, allora i diritti umani sono fondamentalmente un risultato morale. Dove non c’è diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della persona, e dove la tortura è di routine, le opportunità di realizzazione del bene umano sono fortemente ridotte. La libertà di religione (articolo 18), per esempio, è vitale per la visione buddista del bene individuale e sociale, e le conseguenze della perdita di questi diritti sono fin troppo evidenti in Tibet. I diritti umani sono così un’area nella quale le religioni hanno una posta in gioco legittima e vitale, e ci sono tutte le ragioni perché il buddismo approvi la Dichiarazione Universale e si appelli ad altri per il suo rispetto ed il suo adempimento (57). Se le religioni hanno un interesse legittimo ai diritti umani, potremmo aspettarci di trovare molti dei diritti e delle libertà che figurano nelle carte dei diritti umani presenti nei loro insegnamenti morali, esplicitamente o implicitamente. Questi comprendono tipicamente i comandamenti o i precetti che proibiscono l’omicidio, il furto, l’adulterio e la menzogna, come fanno i primi quattro dei Cinque http://www.swif.uniba.it/lei/filpol/keown.htm (13 of 23)06/12/2004 13:01:41 Pubblicazioni (filosofia politica) precetti. Questi mali sono proibiti perché è immediatamente evidente che essi sono antitetici allo sviluppo umano in comunità. Il fondamento logico di queste proibizioni, secondo me, coincide in larga misura con quello dei vari manifesti dei diritti umani (58). Questi manifesti, anzi, possono essere visti come delle traduzioni di precetti religiosi nel linguaggio del diritto. Il procedimento casistico si può osservare in entrambi. Soltanto un numero limitato di precetti morali può essere esteso per soddisfare le esigenze delle differenti situazioni sociali (molte delle vaste regole Vinaya, per esempio, hanno origine da una manciata di precetti morali) (59), così i molto articoli delle carte dei diritti umani sono estrapolati da un numero proporzionalmente piccolo di diritti e libertà di base. Si deve ammettere che ci sono motivi di scetticismo sul parallelo appena suggerito, dal momento che i precetti buddisti appaiono e suonano innegabilmente molto differenti dalle dichiarazioni dei diritti umani contemporanee. I precetti buddisti non fanno affatto riferimento ai "diritti", ma sono espressi invece nella forma di compiti (60). Esaminiamo che cosa comportano questi compiti. Sulla base della nostra prima analisi sembrerebbe che "seguire i precetti" nel buddismo sia realmente il riconoscimento formale di un dovere fondamentale, un dovere che deriva dal Dharma. La persona che segue i precetti dice in effetti: "così riconosco il mio dovere Dharmico non fare x, y e z". Dal momento che i doveri hanno il loro corrispondente nei diritti, tuttavia, questi ultimi devono anche essere impliciti nel bene che i precetti cercano di promuovere. Abbiamo visto, in precedenza, che i diritti forniscono un modo di parlare di che cosa è giusto e ingiusto da una speciale angolazione. Abbiamo inoltre notato che una persona che ha un diritto ha un beneficio, un vantaggio che può essere descritto sia come una pretesa, sia come una libertà. Nel contesto dei precetti, allora, il titolare del diritto è colui che soffre della violazione del dovere Dharmico quando i precetti sono violati. Nel caso del primo precetto, costui sarà la persona che è stata ingiustamente uccisa. Il diritto della vittima può dunque essere definito come un diritto-pretesa negativo verso l’aggressore, cioè il diritto di non essere ucciso. In parole semplici potremmo dire che la vittima ha un diritto alla vita che l’aggressore ha il dovere di rispettare. Che la traduzione da precetti a diritti sia corretta, e che la concordanza tra le due formulazioni non sia accidentale o superficiale, è sostenuto dall’autenticità con cui il Dalai Lama seppe affermare la Global Ethic. Kuschel commenta così: Qualcos’altro mi sembra decisivo: l’autenticità e l’umanità. La ragione per cui il discorso del Dalai Lama fu così convincente, e senz’altro conquistò i cuori della gente, al punto che fu spesso interrotto da applausi spontanei, fu che quest’uomo semplicemente voleva essere un buddista autentico. Il suo appello al rispetto reciproco, al dialogo e alla collaborazione, alla comprensione tra i popoli e al rispetto per la creazione, non era un adattamento ai valori cristiani od occidentali, ma derivava dal profondo della sua stessa spiritualità buddista (61). Una prova ulteriore del collegamento tra i precetti buddisti e la giustizia sociale si trova nella tradizione Theravaada. Scrivendo sulla "Giustizia nel buddismo", Vajiragnana afferma: L’uomo è responsabile per la società. È lui stesso che fa il bene o il male attraverso le sue azioni. Il buddismo, quindi, sostiene un quintuplice codice disciplinare per l’educazione dell’uomo, allo scopo di mantenere la giustizia nella società … Questi cinque … precetti sono princìpi fondamentali estremamente importanti per promuovere e conservare il benessere umano, la pace e la giustizia (62). http://www.swif.uniba.it/lei/filpol/keown.htm (14 of 23)06/12/2004 13:01:41 Pubblicazioni (filosofia politica) Suggerisco, allora, che le evidenti differenze tra le dottrine morali del buddismo e le carte dei diritti umani siano di forma e non di sostanza. I diritti umani possono essere estrapolati dagli insegnamenti morali buddisti nel modo descritto, con l'uso la logica delle relazioni morali per illuminarci su cosa sia dovuto sotto la regola del Dharma. Una traduzione diretta dei primi quattro precetti produce un diritto alla vita, un diritto a non essere derubati della proprietà, un diritto alla fedeltà nel matrimonio, un diritto a non ricevere menzogne. Molti altri diritti umani, come i diritti alla libertà e alla sicurezza possono essere dedotti da questi, oppure esistono all’interno del corpo generale degli insegnamenti morali buddisti. Il diritto a non essere ridotti in schiavitù, per esempio, è implicito nella proibizione canonica di commerciare in esseri viventi (63). Questi diritti sono l’estrapolazione di ciò che è dovuto sotto il Dharma; essi non sono stati "importati" nel buddismo, ma vi erano implicitamente presenti. Se le moderne concezioni dei diritti umani e degli insegnamenti morali buddisti sono collegate nel modo che ho suggerito, per la nostra interpretazione dei precetti buddisti ci sono conclusioni certe. Se ci sono diritti universali e privi di eccezioni, come affermano le carte dei diritti umani, ci devono essere doveri universali e privi di eccezioni. Se i diritti umani come il "diritto alla vita" (per il quale intendo il diritto a non essere privati ingiustamente della vita) sono senza eccezioni, ci deve essere anche un dovere senza eccezioni ad astenersi dal privare ingiustamente un essere umano della vita. Il Primo Precetto del buddismo, quindi, può essere inteso come un dovere senza eccezioni o un dovere morale assoluto. Questa traduzione a ritroso, dai diritti umani assoluti ai doveri morali assoluti, è sostenuta da fonti testuali? Ci sono tutte le ragioni per pensare che lo sia. Una simile interpretazione del precetto è chiaramente evidente nel buddismo classico, che instancabilmente reitera il principio della santità della vita trovato nelle dottrine pan-indiane della non-violenza (ahimsaa: letteralmente in-nocenza), e che non offre ragioni per supporre che i suoi precetti morali debbano essere compresi come qualcosa d’altro che norme prive di eccezioni. Se, d’altro canto, si pensa che i precetti non debbano essere compresi come imperativi morali assoluti, allora sarà difficile vedere quale motivo ci possa essere perché i buddisti considerino universali e privi di eccezioni i diritti umani. Sarebbe incoerente affermare i secondi, ma negare i primi. Questa descrizione dei diritti umani nel buddismo è stata compiuta interamente nel contesto di una concezione del bene umano che ha il suo apice nel nirvana-in-questa-vita. Per varie ragioni, sono stati evitati riferimenti alla dimensione trascendente del bene umano. In primo luogo, non si ha bisogno di far riferimento a realtà trascendenti per fondare i diritti umani. Che sia così può essere notato dall’assenza di ogni riferimento a simili realtà nelle carte dei diritti umani contemporanee, e nel fatto che molti atei sono difensori vigorosi dei diritti umani. Dove il buddismo è coinvolto, la visione del bene umano fissata nella terza e quarta nobile verità offre le basi necessarie per una dottrina dei diritti umani. La seconda ragione per evitare riferimenti alle realtà trascendenti è che il mio scopo era proporre una fondazione per i diritti umani accettabile da tutto il buddismo classico. Dal momento che tutte la scuole del buddismo affermano la terza e la quarta nobile verità e la visione del bene umano che esse proclamano, è presente il terreno comune necessario ad una visione pan-buddista della dottrina dei diritti umani. Quanto detto non deve essere letto come una negazione del fatto che ci possa essere una base trascendente per i diritti umani nel buddismo. Tuttavia, poiché la dimensione trascendente del bene umano rimane oscura, negli insegnamenti buddisti, anche il fondamento trascendente dei diritti umani è oscuro. Per l'impostazione qui data, il terreno trascendente per i diritti umani potrebbe essere il nirvana post mortem, non nel senso di una realtà assoluta (come proposto da Kung) ma come http://www.swif.uniba.it/lei/filpol/keown.htm (15 of 23)06/12/2004 13:01:41 Pubblicazioni (filosofia politica) un’universalizzazione del bene umano su un piano trascendente. Gli assi gemelli del bene umano sono la conoscenza (prajñaa) e l'interesse morale (karun.naa) e sul grafico definito da questi assi si possono tracciare le coordinate soteriologiche di ogni individuo. Tramite la partecipazione in queste categorie gemelle del bene, la natura umana trascende progressivamente i propri limiti e si satura di bontà nirvanica. Finalmente, nel nirvana post mortem, questa bontà raggiunge una grandezza che non può più essere rappresentata graficamente. Se quello che si desidera è un fondamento trascendente dei diritti umani, è qui che deve essere cercato. In sintesi: nel buddismo è legittimo parlare sia di diritti sia di diritti umani. Le moderne dottrine dei diritti umani sono in armonia con i valori morali del buddismo classico, in quanto sono delle spiegazioni di ciò che è "dovuto" sotto la regola del Dharma. L’idea moderna dei diritti umani ha un'origine culturale peculiare, ma la preoccupazione per il bene umano che sta alla sua base la rende in realtà una questione morale cui il buddismo e le altre religioni hanno una legittima quota di partecipazione. La Global Ethic conferma la visione secondo la quale i principi che essa introduce per i diritti umani non siano né nuovi né "occidentali" quando dichiara: "Noi affermiamo che un complesso comune di valori fondamentali si trova nelle dottrine religiose, e che essi formano la base di un’etica globale2 (64). Una riflessione conclusiva: prima ho parlato soltanto di diritti umani, e nel contesto del buddismo questa prospettiva può essere indebitamente limitata, in quanto sembra precludere l’universo degli esseri senzienti non-umani dalla titolarità dei diritto. I buddisti possono rendersi conto, tuttavia, che essa è meno pregiudiziale, in discussioni di questo tipo, rivolgersi alla vecchia terminologia di diritti "naturali". Se gli animali abbiano o no dei diritti, e se questi siano gli stessi diritti degli esseri umani, è un problema che richiede un esame separato. Se i diritti umani discendono dalla natura umana, come si è sostenuto, forse diritti di tipo differente discendono da nature di tipo differente. E questa sembra essere l'interpretazione del buddismo classico. Note 1. Il testo della Dichiarazione, con commentari e informazioni aggiuntive, è ora in Kung - Kuschel (eds.), 1993. Kung - Kuschel (eds.), 1993, 8. Per una rassegna sulle prospettive culturali ed ideologiche sui diritti umani, vedi Pollis e Schwab, (1979). Sull'assenza di un'etica dell'Induismo, vedi Creel (1997, 20 sgg.). Nonostante la sua importanza contemporanea, tuttavia, poco sembra essere stato scritto sul tema da una prospettiva specificamente buddista. La sola monografia sull'argomento sembra essere Perera (1991), e io sono grato al Ven. Mahinda Deegalle per avermela segnalata. Panikkar (1982, 76 n.) riferisce di un simposio dell'UNESCO tenuto a Bangkok nel 1979 intitolato "Incontro di esperti sul ruolo dei diritti umani nelle tradizioni culturali e religiose" che evidentemente comprenede discussioni sul buddismo. Al momento non sono stato in grado di ottenere una copia della relazione finale SS-79/ CONF. 607/10 del 6 febbraio 1980. 6. Sulla questione analoga se ci sia una dottrina "africana" dei diritti umani, vedi Howard (1986). 7. Per informazioni su queste questioni empiriche vedi Humana(1992), Hsiung (1985), Rupesinghe et al (1993), de Silva (1988), o anche Human Rights in Developing Countries, Yearbook 1993 (Copenhagen, 1993, Nordic Human Rights Publications). 8. Dagger (1989, 293). Sono in debito nei confronti dell’eccellente studio di Dagger per tutta questa sezione. 2. 3. 4. 5. http://www.swif.uniba.it/lei/filpol/keown.htm (16 of 23)06/12/2004 13:01:41 Pubblicazioni (filosofia politica) 9. Dagger (1989, 294), corsivi nell’originale. 10. Finnis (1980, 206). 11. Stackhouse ne elenca cinque (1984, 35 sgg.). Little (1988) mostra la dipendenza dalla teologia cristiana dell’ideologia moderna secolare e liberale rintracciando le connessioni storiche tra il concetto cristiano di coscienza e l'impalcatura intellettuale entro la quale le dottrine americane della libertà e della libertà religiosa emersero nel diciottesimo secolo, nelle opere di Thomas Jefferson e James Madison. Egli suggerisce che questa struttura occidentale si applica in modo relativamente semplice al buddismo e all’Islam, e nota in generale: "Così, la corrente formulazione dei diritti umani, assieme alle importanti nozioni che le stanno alla base, non sono necessariamente irrilevanti per le culture esterne a quella occidentale" (1988, 31). Per prospettive sui diritti umani dalle religioni del mondo, v. Rouner (1988) e Swidler (1982). Questioni riguardanti religione e diritti sono discusse da Bradney (1993). Un commentario sulla Dichiarazione Universale dalla prospettiva del buddismo, induismo, cristianità ed Islam può essere trovato in Human Rights and Religions in Sri Lanka, pubblicato dalla Sri Lanka Foundation (Colombo, 1988), Il commentario buddista di Perera è stato ripubblicato separatamente nel 1991. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. Stackhuose (1984, 35). Stackhouse (1984, 36). Per un quadro generale, v. Carlyle (1950). Finnis (1980, 208). La più influente moderna analisi sui diritti è quella di Hohfeld (1964). Finnis (1980, 199-205). Finnis (1980, 205), corsivo nell’originale. 19. La discussione di Perera su buddismo e diritti umani non affronta queste domande, e sembra assumere che il concetto di diritto e di diritti umani come recepito nella Dichiarazione Universale siano direttamente applicabili al buddismo canonico. 20. Per la tesi secondo la quale i valori morali sono determinati dalla cultura, sostenuta da molti antropologi, v. Ladd (ed.) (1983). La difesa di uno specifico costume culturale (la circoncisione femminile) dalla prospettiva dei diritti umani è discussa da James (1994). 21. Pali text Society Pali-English Dictionary, uju e ujju. 22. Sul concetto dei diritti nell’induismo e il significato di adhikaara, v. Bilimoria (1993) o anche Creel (1977, 19). Nel linguaggio buddista la nozione dei diritti può essere distribuita lungo una varietà di termini e, probabilmente, in latino tra le parole auctoritas, potestas, dominium, iurisdictio, proprietas, libertas e ius (Dagger, 1989, 291). 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. Citato da Dagger (1989, 286). Finnis (1980, 209). Vajiragnana (1992). Cfr., per es., il Sigaalovaadasutta. Dagger (1989, 297). Finnis (1980, 209). Finnis (1980, 210). 30. MacIntyre (1981, 69). Cfr. de Bary sul neologismo cinese che è stato coniato per esprimere questi concetti (1988, 183). 31. L’istituzione delle caste è criticata in molti dei primi discorsi, particolarmente nel Sonadandasutta. http://www.swif.uniba.it/lei/filpol/keown.htm (17 of 23)06/12/2004 13:01:41 Pubblicazioni (filosofia politica) 32. Carrithers (1985) suggerisce che il concetto buddista di "sé" (che collega al concetto di "moi" in Mauss) può essere facilmente trasportato attraverso le frontiere culturali. Ciò accresce le prospettive di una dottrina buddista dei diritti umani. 33. Un'utile discussione sulle basi filosofiche dei diritti umani può essere trovata in Donnelly (1985) e Nickel (1987). 34. Su quanto il concetto occidentale di diritti umani sia rilevante o applicabile alle altre culture, cfr. Panikkar (1982), Teson (1985), Welch et al. (1990). 35. 36. 37. 38. 39. 40. 41. 42. 43. 44. Perera (1991, xi). MacIntyre (1981, 69). A Global Ethic, p. 14. A Global Ethic, p. 23, corsivo nell’originale. Kung (1986, 383 sgg.) corsivo nell’originale. A Global Ethic, p. 62 sgg. Inada (1982, 71). Inada (1982, 70). Inada (1982, 70). Inada (1982, 70 sgg.). 45. Un primo tentativo di fondare l’etica buddista nel carattere relativo dell'orgine può essere trovato in Macy (1979). Macy presenta il Sarvoyada Shramadana, un movimento dello Sri Lanka, come "un notevole esempio dell’etica del "paticca-samuppaada", ma, come Inada, tralascia di spiegare come un imperativo morale derivi da questa dottrina. Prende spunto dalla attraente dottrina del non-sé e dal carattere relativo dell'origine anche Taitetsu Unno, il cui articolo del 1988 sui diritti è quasi interamente volto a fornire una mera prospettiva territoriale su queste due dottrine. Sebbene esse offrano uno sfondo metafisico adatto all’etica buddista, non possono però fornire un terreno morale ai diritti. Harris (1994) è dubbioso sul fatto che il carattere relativo dell'origine possa offrire una base soddisfacente per l’ecologia buddista. 46. In un secondo saggio sull’argomento (1990), Inada dà molta meno enfasi al carattere relativo dell'origine e sembra voglia fondare i diritti umani sulla compassione. Comunque, la natura dell’argomento, e in particolare il paragrafo conclusivo, sono ben lontani dall’essere chiari. 47. Perera (1991, 28, cfr. 88). 48. Perera (1991, 29). 49. Un ulteriore problema, sebbene credo sia in fondo uno pseudo-problema, è che il buddismo vede il desiderio come la causa della sofferenza. Il desiderio sembrerebbe così un fondamento improbabile per i diritti umani. 50. Perera (1991, 28). 51. Articolo 1: "Tutti gli esseri umani sono nati liberi e uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e coscienza e possono agire verso gli altri con spirito di fratellanza". 52. Perera (1991, 24) 53. Una discussione della natura e del bene umani nel buddismo può essere trovata nel mio Buddhism & Bioethics (Macmillan, 1995). http://www.swif.uniba.it/lei/filpol/keown.htm (18 of 23)06/12/2004 13:01:41 A.iii. 56. Purushottama 1993 "Is 'Adhikaara' good enough for 'rights'. 62. 60. 33). 3-13. Sebbene non desideri negare che i primi insegnamenti sostengono i principi della Dichiarazione. A. Un modo più familiare al buddismo per esprimere lo stesso concetto potrebbe essere dire che tutti gli esseri sono Buddha potenziali.htm (19 of 23)06/12/2004 13:01:41 . W. 64. Sebbene non sia espresso direttamente. Bilimoria. 14)." Asian Philosophy 23. Mentre la forma dei precetti buddisti è certamente più attraente per i gusti liberali. Corsivo mio. 63.) (1993. 58. che siano o meno formalmente "accettati come compiti". 59.Pubblicazioni (filosofia politica) 54. xiii). 183-198." in Human Rights and the World's Religions. Vajiragnana (1992). 57. 14). Nella visione di Perera: "dalla prospettiva religiosa. Rouner. In certi campi (come la proibizione dell’alcol e le materie di moralità sessuale) i precetti vanno oltre gli scopi più limitati delle dichiarazioni dei diritti umani. o posseggono la "natura del Buddha". la distinzione ha veramente poco significato. e tra di esse il contributo della tradizione buddista è. Keown (1992. Kung e Kuschel (eds. 55. BIBLIOGRAFIA de Bary. notevole" (1991. Leroy S.swif. e sono comandamenti in tutto fuorché nel nome.it/lei/filpol/keown. Corsivo mio. Kung e Kuschel (eds) (1993. I precetti si applicano. http://www. pp. è possibile affermare che in questa Dichiarazione sono racchiusi valori e norme propugnate dalle principali religioni del mondo. ed. Ciò dipende dal fatto che il buddismo fornisce una particolare visione del bene umano e definisce anche le pratiche necessarie per il suo raggiungimento.Theodore 1988 "Neo-Confucianism and Human Rights. A volte è tracciato un contrasto tra la natura "volontaria" dei precetti buddisti e i "comandamenti" del cristianesimo. per lo meno. non concordo sul fatto che il contributo della tradizione buddista alla causa dei diritti umani sia in qualche modo "notevole". i principi di base della Dichiarazione sono sostenuti e rinforzati da queste tradizioni religiose. Indiana: University of Notre Dame Press.208. Bradney. 61. pp.uniba. swif.uniba. Donnelly. Edinburgh: Blackwood and Sons. Leicester: Leicester University Press. Cambridge: Cambridge University Press. history. H. http://www. 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Co: Westview Press.CISECA http://www.swif. 1992 "Justice in Buddhism. Boulder. SWIF . pp. 129-147. Taitetsu 1988 "Personal Rights and Contemporary Buddhism. Notre Dame. Welch. Claude. in generale. però. D.htm (1 of 10)06/12/2004 13:01:43 . Avevo caratterizzato la prima modernità nei seguenti termini: una società statale e nazionale.. U. nel quale abbiamo avuto due sanguinose guerre mondiali. Si è affermato nella società europea. come si fa ad essere soltanto pessimisti? Il mondo che ci sta di fronte è carico di paradossi che non possono non renderci perplessi. Un secolo buio. No.Z. che è apparso in Germania nel 1986.B. le insufficienze e le antinomie della prima modernità. pieno impiego. tu continui a suggerire un atteggiamento sostanzialmente ottimistico. last but not least. La modernità illuministica deve affrontare la sfida di cinque processi: la globalizzazione. brillante e tutt'altro che apologetico nei confronti della presente situazione internazionale e dei potentati politici ed economici che la governano. i rischi globali della crisi ecologica e della turbolenza dei mercati finanziari. Oggi. di un 'ottimismo drammatico'.swif. E tuttavia l'intento ultimo del tuo libro.. C'è a mio parere una profonda continuità teorica fra i tuoi libri precedenti – in particolare Risikogesellschaft e Gegengifte – e l'ultimo tuo libro. Nelle tue pagine l'analisi dei dilemmi e dei rischi della globalizzazione mi sembra condotta con molta lucidità e vigore critico. il fascismo e l'imperialismo comunista è finalmente al tramonto e sta lasciando il posto alla prospettiva di un'Europa democratica da costruire nei prossimi anni.Z. E' vero. che del resto è. Speranza e disperazione non possono non intrecciarsi nella nostra esperienza. uno sfruttamento della natura non 'visibile'. la disoccupazione. E a tutto ciò sono collegati problemi cruciali della politica moderna.Pubblicazioni (filosofia politica) a cura di Maria Chiara Pievatolo pievatolo@dsp. Non sono queste ragioni sufficienti per essere ottimisti e pessimisti nello stesso tempo? D. rapida industrializzazione.it/lei/filpol/zolobeck. http://www. la sottoccupazione. Si tratta di un processo nel quale vengono poste in questione e divengono oggetto di 'riflessione' le fondamentali assunzioni. attraverso un'interpretazione che tu stesso chiami 'dialettica'. ci troviamo di fronte a ciò che io chiamo 'modernizzazione della modernizzazione' o 'seconda modernità' od anche 'modernità riflessiva'. avevo proposto la distinzione fra una prima e una seconda modernità. Dobbiamo liberarci da alcune certezze antropologiche del passato e nello stesso tempo tentare di costruire. Nello stesso tempo. linee di coerenza e di continuità. alla fine del millennio. a partire dal Settecento. Guardiamo ad esempio all'Europa.Z. Il modello della prima modernità – che potremmo anche chiamare semplice o industriale – ha profonde radici storiche. in mezzo ad una quantità di contraddizioni e di rotture. U. Nel mio libro Società del rischio. Ed è per queste ragioni che abbiamo urgente bisogno di nuovi quadri di riferimento sia sul piano sociologico che su quello politico.unipi. strutture collettive. anche se si tratta. attraverso varie rivoluzioni politiche ed industriali. che è uscito in edizione italiana presso l'editore romano Carocci. Was ist Globalisierung?. l'Olocausto. tematicamente molto ricco.it .uniba. Come si può essere ottimisti di fronte all'attuale situazione del mondo? Ma d'altra parte. non parlerei di ottimismo. Ultimo aggiornamento: 18 giugno 1999 La società globale del rischio Una discussione fra Ulrich Beck e Danilo Zolo 1. molto diversi dalle fasi precedenti dello sviluppo sociale. Penso che si stiano affermando un nuovo tipo di capitalismo e un nuovo stile di vita. Verso una nuova modernità D. l'individualizzazione. la rivoluzione dei generi e. per così dire.B. E' questo secondo me l'aspetto più stimolante del tuo libro. Z. più e migliore sviluppo economico. a questo proposito. Le sfide potranno essere vinte se riusciremo a produrre più e migliore tecnologia. D. anziché definirle dal loro proprio punto di vista. Ma ciò che distingue la 'modernità riflessiva' e la rende problematica è il fatto che dobbiamo trovare risposte radicali alle sfide e ai rischi globali prodotti dalla modernità stessa. U. come vogliono invece le tendenze irrazionalistiche del 'post-moderno'.it/lei/filpol/zolobeck. Lee Kuan Yew. la distruzione dell'ambiente naturale.B. Si. come Shintaro Ishihara. come fanno secondo me i più noti Western globalists. a superare le attuali forme della politica 'nazional-statale' e dell'economia tardocapitalistica.swif. per quanto preziosi. Richard Falk e. a cominciare da David Held. anche Jürgen Habermas? Le riflessioni di Samuel Huntington sul conflitto fra le civiltà non contengono. Permettimi una obiezione: che cosa può significare esattamente 'nuova modernità' se. Certo. La 'società del rischio' – a livello nazionale come a livello globale – non comporta. tu ti sforzi di delineare una teoria sociale che nella scia di Weber rintracci nel presente il profilo di una nuova modernità.htm (2 of 10)06/12/2004 13:01:43 . riguarda in particolare la tradizione liberaldemocratica e la dottrina dei diritti dell'uomo. Mahathir Mohammed. malesi e cinesi. E' un pregiudizio che relega le società non occidentali contemporanee nella categoria del 'tradizionale' e del 'premoderno' e in questo modo. tu sostieni.uniba. http://www. discontinuità e incertezze. non sono affatto universali e non possono essere 'esportati' con la forza. ma a tutte le culture del globo? Non c'è qui il rischio di adottare una prospettiva eurocentrica. Molti pensano persino che lo studio delle società occidentali premoderne possa aiutarci a capire le caratteristiche che i paesi non occidentali presentano oggi.Pubblicazioni (filosofia politica) è di presentare la globalizzazione come foriera di una nuova modernità. come è noto. Personalmente non condivido l'immagine del mondo contemporaneo che Samuel Huntington ha dipinto. ma nello stesso tempo cambiano. E' così? U. con la sua concezione paternalistica del potere e la sua idea organica della società e della famiglia. Condivido il senso di questo tuo tentativo. il termine 'modernità' ha sempre significato anche crisi in atto. che rifiutano i valori politici e culturali della modernità occidentale pur accettando l'industrialismo e l'economia di mercato? Il rifiuto. ci si riferisce non soltanto al mondo europeo ed occidentale. almeno un'avvertenza cautelativa da accogliere? E cioè che i valori occidentali. l'egoismo sociale e così via. così la modernità globale è destinata. secondo te. C'è fra di loro chi rivendica contro l'occidente l'universalità dei 'valori asiatici'. E queste sono le condizioni per battere la disoccupazione. l'antropologia e il paradigma stesso della modernità. la pressione economica o la propaganda. La mia impressione è che quando Huntington parla di 'scontro fra civiltà' in realtà ha presente l'esperienza di un maschio bianco e protestante minacciato dalla rapida emergenza di un'America del Nord ormai divenuta multiculturale e sempre più influenzata da tradizioni culturali di origine non europea. più e migliore differenziazione funzionale. Ma. In questa prospettiva c'è spazio per concettualizzare la possibilità di traiettorie divergenti della modernità.Z. di finire involontariamente in forme di 'imperialismo' antropologico e culturale. le assunzioni fondamentali.B. 'Seconda modernità' significa al contrario che dobbiamo collocare con fermezza il mondo non occidentale nell'ambito della 'modernizzazione della modernizzazione' e cioè entro un pluralismo di modernità. che cosa pensi di autori giapponesi. le concepisce in termini di opposizione alla modernità o di non modernizzazione. come ho detto. un congedo dalla tradizione illuministica. è vero. 2. Come nel secolo diciannovesimo la modernizzazione industriale ha dissolto e superato il sistema corporativo della società rurale. offre il quadro ideologico più adatto per contenere gli effetti 'anarchici' dell'economia di mercato e per attenuare le spinte disgregatrici dell'individualismo e del liberalismo occidentale. come tu fai. Son Qiang e Zhang Xiaobo. ha sostenuto ad esempio che la tradizione confuciana. nonostante la loro evidente debolezza teorico-politica. in qualche misura. Un dialogo globale fra le culture D. Al contrario. La mia teoria della 'seconda modernità' è un serio tentativo di superare ogni tipo di 'imperialismo occidentale' ed ogni concezione unidirezionale della modernità. Io mi propongo di superare il pregiudizio evoluzionistico che affligge larga parte della scienza sociale occidentale. il celebre re-filosofo di Singapore. anche se conservo qualche dubbio sulla possibilità di universalizzare la categoria di 'modernità'. e cioè un anno e mezzo fa. Nel suo ultimo libro George Soros usa la nozione di 'riflessività' (anche Anthony Giddens la usa e la uso anch'io) per proporre un punto di vista più realistico. I saggi presentati in questo volume sono un ottimo esempio di come l'identica situazione di rischio prodotta da una modernizzazione troppo rapida può dar vita a prospettive culturali divergenti e proprio per questo molto interessanti sia dal punto di vista teorico che da quello politico. essere influenzati da effetti di bandwagon. Nel mio libro Was ist Globalisierung? ho tentato di contribuire a questo dialogo globale distinguendo il 'contestualismo universale o relativismo'. La principale conseguenza di tutto questo è che l'era dell'ideologia del libero mercato è ormai una vaga reminiscenza. anche se percepite entro ambiti culturali diversi e secondo prospettive divergenti. che è un atteggiamento post-moderno. Globalismo economico e fondamentalismo mercantile D. Si tratta di un dibattito molto importante e stimolante. nell'America del Sud – che hanno per oggetto il tema delle 'modernità divergenti'. ancora molto lontano dall'essere non dico avviato. 1998.Z. che supera l'alternativa rigida fra l'affermazione di un (unico) universalismo e la negazione di ogni possibile universalismo. Ma noi viviamo davvero in un mondo ove tutto è fortemente accelerato e difficilmente controllabile.Pubblicazioni (filosofia politica) U. Il fondamentalismo mercantile. assume che i mercati finanziari siano dei sistemi capaci di autoregolazione e che tendano costantemente all'equilibrio. E ciò dà vita ad una dinamica di trasformazione culturale e politica che indebolisce le burocrazie. L'imperativo che allora formulavi era la necessità che la prospettiva di una nuova 'ecologia politica' riuscisse a prevalere sugli schemi della logica puramente economica della produzione. ha a disposizione nuove possibilità di trasformazione e di sviluppo razionale della condizione umana: maggiore uguaglianza. sfida il neoliberismo e ridisegna i http://www.B. nella vecchia accezione tedesca del termine. Ma ritorno ad un tema centrale della tua elaborazione teorica. Quando ho scritto il mio libro sulla globalizzazione. Si sta verificando esattamente il contrario: la politicizzazione del mercato globale. Per queste ragioni i mercati finanziari globali appartengono alla categoria della società mondiale del rischio.htm (3 of 10)06/12/2004 13:01:43 . 'Korea: A Risk Society'. Apprezzo il tuo accenno alla necessità di un 'dialogo globale' fra le culture e tuttavia questo dialogo mi sembra. per quanto riguarda l'occidente. Egli sostiene che a causa del carattere riflessivo dei mezzi di informazione i mercati finanziari tendono all'instabilità. che è apparso sul Korea Journal (30. La società del rischio – avevi sostenuto in Risikogesellschaft – è una società che. da comportamenti di massa irrazionali e da fenomeni di panico. Ti domando: che cosa ti induce a pensare che una politica transnazionale possa riuscire a prevalere sugli schemi del 'globalismo economico' e che un senso collettivo di responsabilità per le sorti del mondo possa contrastare l'apatia e il disincanto politico – si è recentemente parlato di neo-edonismo e di neo-cinismo delle nuove generazioni – che oggi dilagano in occidente? U.B. Questi aspetti di analogia fra situazioni diverse sono stati illustrati da un recente dibattito. 3.uniba. la critica del globalismo neoliberale sembrava assolutamente 'idealistica'. dall''universalismo contestuale'. Anzitutto noi occidentali dobbiamo prendere atto del fatto che sono in corso ampie discussioni – in Asia. naturalmente.swif. In questo breve periodo di tempo l'attenzione pubblica mondiale si è concentrata sulla questione di come controllare il mercato finanziario globale e i suoi rischi globali. in Africa.it/lei/filpol/zolobeck. 1). in Cina. Nella società globale del rischio le società non occidentali hanno in comune con le società occidentali non solo lo stesso spazio e lo stesso tempo ma anche alcune delle sfide fondamentali della seconda modernità. ma neppure concepito. nonostante tutto. Possono divenire caotici. Analogamente oggi sostieni che i rischi che minacciano la società globalizzata possono mobilitare – soprattutto nel mondo occidentale – nuove energie sociali e politiche. maggiore libertà individuale e capacità di autoformazione. del consumo e del profitto. Su questo punto dobbiamo essere molto precisi. contesta l'egemonia dell'economia classica. Ci si chiede come dovrebbe o potrebbe essere una globalizzazione responsabile e come possa diventare una realtà concreta. In Asia sta accadendo qualcosa che si potrebbe chiamare una Chernobil economica: il carattere 'socialmente esplosivo' del rischio finanziario globale sta diventando una realtà. In questa prospettiva possono convivere sia il mio che il tuo universalismo e cioè una pluralità di universalismi diversi. i nuovi orizzonti sociali e politici che stanno emergendo. anche se con la mia domanda non intendevo sollecitarti ad una http://www. ad esempio). l'Unione Europea e il Giappone. D. Si. non controllato e non controllabile da un singolo paese o da un gruppo di paesi.4%. U. Accade cioè che dei paesi non occidentali modellino forme di sviluppo in occidente. ci sono dei vincitori e dei perdenti nel gioco della globalizzazione. la tendenza degli Stati Uniti ad erigersi a gendarme del mondo attraverso un uso strumentale anche del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite? Non ti pare che questo sia recentemente avvenuto in quella che è stata chiamata la 'terza guerra' del Golfo Persico? Non c'è il rischio che questo alimenti – e agli occhi di molti finisca per giustificare – il terrorismo internazionale? U. Non mi è difficile immaginare la possibilità di un gran numero di disastri. piuttosto che di 'villaggio globale' (global village) è il caso di parlare di 'saccheggio globale' (global pillage). C'è una forte tendenza a porre il segno di equazione fra globalizzazione e americanizzazione o persino fra globalizzazione e nuovo imperialismo. l'Italia. naturalmente. lo ammetto. 'Seconda modernità' non significa che ogni cosa debba andare per il suo verso. E non ti sembra dunque che la concentrazione del potere internazionale abbia come conseguenza una crescente inclinazione delle grandi potenze a violare o aggirare il diritto internazionale? Come giudichi. Ti chiedo: quali argomenti opponi a chi sostiene che i processi di globalizzazione tendono a gerarchizzare ulteriormente i rapporti internazionali ponendo al vertice del potere e della ricchezza un direttorio di potenze industriali. Io sono simultaneamente ottimista e pessimista.swif. Ci sono prove evidenti che la globalizzazione diviene sempre più un fenomeno decentrato.Z. Ma questa non è tutta la verità.htm (4 of 10)06/12/2004 13:01:43 . D. E' una possibilità. a questo proposito. il ricorso a meccanismi di regolazione e a istituzioni sovranazionali e. In realtà le conseguenze della globalizzazione colpiscono o possono colpire gli Stati Uniti come la Francia.uniba. Io stesso sto lavorando da qualche anno ad un nuovo libro sul 'cattivo cittadino': è il cittadino che usa le sue libertà per contrastare le incertezze sociali che si trova dinanzi e nelle quali è immerso. Ci sono persino fenomeni di 'colonizzazione inversa'. secondo te. per i mezzi di comunicazione e per gli squilibri ecologici (il riscaldamento dell'atmosfera. Sarebbe intellettualmente troppo facile. l'aumento del divario fra paesi ricchi e paesi poveri e l'appiattimento delle diversità culturali. Lo Stato nazionale è sottoposto a sfide in modo eguale nell'America del Sud come in Asia. La quota della ricchezza globale che è andata al 5% più povero della popolazione mondiale è passata negli ultimi dieci anni dal 2. Si affacciano nuove opzioni politiche: il protezionismo nazionale e regionale. oppure all'acquisto da parte del Portogallo di una grande quantità di prodotti musicali e televisivi del Brasile. Ma questo atteggiamento non è sufficiente. Questi ultimi vedono nella globalizzazione essenzialmente un fattore di turbolenza e. Ma. anche se in questo momento non mi sembra di scorgere molti indizi in questo senso. Insomma è troppo facile essere oggi unilateralmente pessimisti. Il mondo sta diventando caotico.Pubblicazioni (filosofia politica) confini e le arene della politica contemporanea.it/lei/filpol/zolobeck.Z. anzitutto gli Stati Uniti. D. Sarebbe una profonda incomprensione del mio punto di vista. la questione della loro democratizzazione. tutto questo può aprire nuove prospettive e far emergere forze politiche transnazionali. in Europa o nell'Anerica settentrionale. Riconosco comunque che in questo libro ti sei sforzato di analizzare i vari aspetti del processo di globalizzazione al di fuori degli schemi tradizionali che contrappongono i fautori della globalizzazione come sviluppo coerente della modernità occidentale ai suoi detrattori. Si pensi alla 'latinizzazione' di alcune grandi città statunitensi. Le idee fondamentali della mia teoria della società del rischio vanno oltre l'ottimismo e il pessimismo.B. viviamo in una società mondiale del rischio.3% all'1. come ho detto. Il mio interesse è scoprire ciò che è nuovo. la Germania o i paesi asiatici. Come ha scritto recentemente un autore inglese.B. nello stesso tempo. Molto più difficile è tentare di ricostruire e di sviluppare le nuove opzioni. Questo è vero per lo meno per i rischi finanziari. Una minoranza diventa sempre più ricca e una maggioranza crescente diviene sempre più povera. Nello stesso periodo la quota accaparrata dal 5% più ricco della popolazione mondiale è cresciuta dal 70% all'85%. infine. E dunque. Sono d'accordo con te. all'emergenza in India e in Malesia di un settore di alta tecnologia senza radici territoriali e orientato al mercato globale. un'inarrestabile deriva verso la concentrazione del potere internazionale.Z. Ci sono dietro l'angolo nuove minacce che nessuno è preparato ad affrontare. L'intera letteratura che se ne occupa offre una pittoresca e convincente controprova del semplicistico stereotipo della 'McDonaldizzazione del mondo'.Z. Ma anche altri sociologi della globalizzazione – Mike Featherstone e Bryan Turner. Urry.B.Z. io rispondo alla tua domanda dicendo: si. un imperativo per la vita sociale e per il realizzarsi di una comunità. Nel tuo ultimo libro hai scritto alcune pagine. La tesi di George Ritzer della McDonaldization of society. sostieni. ad esempio – pensano che siamo in presenza di fenomeni di 'creolizzazione' delle culture indigene. come è noto. ad esempio. com'era al tempo dello Stato nazionale. Insomma. ma anche. in particolare attraverso la comunicazione pubblicitaria. l'altro corrisponde al concetto di 'globalizzazione riflessiva'.B. Si tratterebbe di una estesa contaminazione di culture deboli da parte dei modelli di consumo e degli stili di vita che i grandi mezzi di comunicazione di massa – quasi sempre radicati in occidente – diffondono nel mondo. U. Bisogna aggiungere che le relazioni e i legami sociali e politici di natura non territoriale che si sviluppano nella società cosmopolitica non sono stati ancora scoperti. Robertson.swif. fra i moltissimi altri. Eade e molti altri. della complessità e della bellezza del mondo. l'industrialismo e l'individualismo occidentale? E che cosa può ridurre. che proviene dall'esterno e che perciò ci minaccia e persino ci aggredisce nella nostra comune identità. per criticare il fatalismo di chi giura nella inevitabile omologazione culturale del pianeta. Ci sono secondo me due modi di concepire e di concettualizzare la globalizzazione: due modi che devono essere tenuti nettamente distinti. Albrow. Featherstone. di distruzione della diversità. fondata su un'identità collettiva più o meno omogenea. che io trovo molto interessanti. La versione semplice rinvia alla teoria che potremmo definire del 'contenitore sociale': il contenitore è la società statale e nazionale. ma la letteratura è vastissima. Per analizzare questi fenomeni la sociologia deve abbandonare schemi di interpretazione troppo rigidi ed ammettere la possibilità di coesistenza di forme di vita diverse. Uno corrisponde all'idea di una globalizzazione semplice e lineare. degli amalgami sociali che minacciano seriamente l'aspirazione degli Stati nazionali ad esercitare un controllo territoriale e a garantire l'ordine. la tecnologia. con tutte le conseguenze che questo comporta in termini di diseguaglianza sociale. Ne deriva che l'insediamento territoriale non è più. Vivere assieme non ha più il significato di risiedere in luoghi geograficamente contigui. ai palestinesi. ai curdi. 4.it/lei/filpol/zolobeck. ai tamil. io credo che lo http://www. la burocrazia. D. Questa tesi è sostenuta. C'è un nuovo significato della dimensione locale che emerge nell'era della globalizzazione. non dico arrestare. Questi sono solo alcuni esempi. Può anche significare vivere assieme scavalcando i confini statali e anche quelli continentali. Per me questo è uno degli aspetti più affascinanti del dibattito sulla globalizzazione culturale che impegna in particolare scrittori anglosassoni – antropologi e teorici della cultura – come Appadurai. U. E questo vale non soltanto per gli 'attori globali' e per i managers del capitalismo globale. ai corsi.Pubblicazioni (filosofia politica) dichiarazione di pessimismo ma a un giudizio specifico sul processo di gerarchizzazione del potere internazionale – a mio parere oggi in atto – e sulla funzione che in questo quadro svolgono le istituzioni internazionali e gli Stati Uniti. è sbagliata. essi sostengono. Lash. Ed è esagerato pensare che la globalizzazione culturale sia un rullo compressore che produce l''occidentalizzazione del mondo'. da Serge Latouche. E' un fenomeno. Ciò che è chiaro è che in questo orizzonte transnazionale si formano.htm (5 of 10)06/12/2004 13:01:43 .uniba. per il tassista indiano che lavori a Londra o per dei messicani che vivano a New York o nel Messico e che decidano a cavallo delle frontiere su affari comuni da realizzarsi in città messicane. affermati e incoraggiati. Verso una 'McDonaldizzazione' della società globale? D. ai baschi. Ma pensi davvero che ci siano culture e civiltà capaci di resistere all'imponente deriva che diffonde nel mondo la scienza. Gli spazi della vita privata e del lavoro che ne derivano sono 'impuri'. Nella prospettiva della concezione riflessiva della globalizzazione la stessa definizione di società e di comunità cambia radicalmente. il fenomeno della migrazione di massa dai paesi poveri ai paesi industrializzati. spesso illegalmente. La globalizzazione da questo punto di vista è qualcosa che si aggiunge. di sfruttamento del lavoro e di distruzione delle identità culturali? I processi di globalizzazione possono favorire – o invece al contrario soffocare – le spinte verso l'autonomia etnica o l'indipendenza nazionale? Penso ad esempio. Condivido comunque il tuo rifiuto del fatalismo. Tutti sperano che la globalizzazione distrugga i presupposti in base ai quali i propri vicini hanno costruito la loro casa e organizzato la loro vita.swif. anche con mezzi politici. La globalizzazione.it/lei/filpol/zolobeck. 5. Attorno a questo punto si è sviluppata la più importante controversia nell'ambito della teoria politica contemporanea: è possibile una democrazia oltre l'ambito dello Stato nazionale? Oppure lo Stato nazionale va considerato come il solo ambito istituzionale entro il quale può realizzarsi lo Stato di diritto e http://www. il protezionismo 'rosso' che rilancia anacronisticamente a livello mondiale la parola d'ordine della lotta di classe. delle merci e delle idee. Può persino rinforzarsi. ma anche ad assumere funzioni nuove che non potranno essere assorbite da strutture di aggregazione regionale o globale. divenendo uno Stato cooperativo. del rule of law e della stessa dottrina dei diritti dell'uomo sono indissociabili dalla vicenda storica dello Stato nazionale sovrano? U. Ma non sarà più. – che nessun protezionismo. Ma un nuovo protezionismo regionale potrebbe ciononostante rivelarsi efficace. Solo uno Stato nazionale democratico sembra in grado di garantire un buon rapporto fra estensione geopolitica e lealtà dei cittadini e già per questo svolge secondo me una funzione non facilmente surrogabile. Rifiutarsi di prendere atto di ciò che sta accadendo oltre l'uscio di casa e non accettare di esporsi al rischio del nuovo non può essere un modo efficace di prepararsi al futuro. tecnico-comunicatico. per resistere alla forza omologatrice del mercato e dei suoi correlati ideologici? L'idea di nazione e di Stato nazionale può essere davvero considerata come un oscurantistico relitto del passato? Non è forse vero che l'intera tradizione della democrazia rappresentativa. U. come ha sottolineato Paul Hirst. uno Stato transnazionale o cosmopolitico. Per realizzare il suo 'interesse nazionale' lo Stato della seconda modernità deve attivarsi simultaneamente a vari livelli locali e transnazionali ed entro istituzioni molto lontane dai suoi confini. Ma non pensi che ci siano aspetti della globalizzazione che i paesi della 'periferia' del mondo dovrebbero tentare di contrastare. non si può dire che sia avviato all'estinzione. vecchio o nuovo.B. può persino usare l'Europa come un pretesto per non prendere decisioni locali o per dare attuazione a livello europeo a decisioni per le quali il governo nazionale non disporrebbe del sostegno della maggioranza interna. La funzione degli Stati nazionali D.Z. Le economie regionali ed i mercati regionali – quelli dell'Unione europea. né. Accade così che la globalizzazione produca qualcosa che si potrebbe chiamare 'effetto chiocciola'. sollecitata da una pluralità di modernizzazioni divergenti. come ho sostenuto nel mio libro.Z. è così.Pubblicazioni (filosofia politica) sviluppo della modernità non sia lineare e che possa spezzarsi in qualsiasi momento per ragioni endogene. La 'gabbia d'acciaio' della modernità di cui parlava Weber si sta aprendo. Si.htm (6 of 10)06/12/2004 13:01:43 . Lo Stato nazionale si sta trasformando. comunque. che le persone sono molto meno mobili del denaro. Nel mio libro ho proposto un esperimento mentale: proviamo ad immaginare un mondo nel quale i costi dell'informazione e del trasporto oltre le frontiere nazionali aumentino in misura significativa. infine. civile. dell'organizzazione del lavoro. può arrestare o condizionare: né il protezionismo 'nero' dei nazionalisti. né il protezionismo 'verde' degli ecologisti radicali che oggi riscoprono lo Stato nazionale come un 'biotipo' in estinzione e si affannano a proteggerlo. certo. ecologico.uniba. U. Naturalmente se ne possono capire le ragioni.Z. D. E forse non andrebbe dimenticato. Aggiungerei soltanto che l'enfasi globalista sottovaluta il fatto che lo Stato nazionale sembra destinato non solo a conservare a lungo molte delle sue funzioni tradizionali.B. anche nei confronti degli eccessi delle rivendicazioni etniche. è una realtà irreversibile – a livello economico. C'è un 'riflesso protezionistico' presente in tutti i paesi e che è sostenuto da tutti i partiti politici. Attori globali come le imprese multinazionali dispongono di un grande potere nell'ambito degli affari di uno Stato nazionale poiché possono aumentare o ridurre l'offerta di posti di lavoro. Ma ritirarsi nella propria tana non sarà molto utile.B. sostieni nel tuo libro. ormai obsoleto. Sono d'accordo con te. uno Stato nazionale nel vecchio senso. ad esempio – ne avrebbero certamente dei vantaggi. Uno Stato. Nessuno è preparato per le grandi trasformazioni in corso. per non dire dei contenuti della comunicazione elettronica: le persone sono molto più 'nazionalizzate' e sarà comunque al loro radicamento nazionale e territoriale che si dovrà fare appello anche in futuro per dare legittimità alle istituzioni sovranazionali. ad esempio. etc. D. La sera venne invitata in una casa privata per un intrattenimento. nel corso della prima modernità. Non ci sarà democrazia in Europa se non sarà una democrazia rafforzata sul piano transnazionale. D.htm (7 of 10)06/12/2004 13:01:43 . http://www. ha assunto una dimensione nazionale. Tu scrivi nel tuo libro che ormai viviamo in una società mondiale ove qualsiasi rappresentazione di 'spazi chiusi' non può che essere fittizia.swif. Detto in poche parole. La globalità. si potrebbe infatti sostenere che molte aree del 'Terzo mondo' mostrano all'Europa l'immagine del suo futuro. l'aumento della disoccupazione e della sotto-occupazione (lavoro a part-time.Z. Poi. cinquanta milioni di poveri e cinque milioni di senza tetto. 6. E' questo il senso del progetto democratico per l'Europa. L'antropologa si aspettava di scoprire qualcosa sui passatempi tradizionali sopravvissuti in quello sperduto villaggio asiatico. nella densità e nella stabilità della rete di interdipendenze fra globale e locale (la cosiddetta 'glocalizzazione') di cui l'umanità intera sta prendendo coscienza attraverso la comunicazione massmediale.B. Ho appena finito di scrivere un libro – Die schöne neue Arbeitswelt (Il bel nuovo mondo del lavoro) – nel quale respingo la tesi della 'brasilizzazione' dell'occidente. Rovesciando un giudizio di Marx. le tecnologie dell'informazione e della comunicazione. In quel momento il film non era stato ancora proiettato nei cinema di Londra.Z. la flessibilità del lavoro. Verso un capitalismo senza lavoro e senza vincoli fiscali? D. Ti rispondo raccontando una storia. multietniche e multiculturali. E' una pura illusione pensare che sia possibile riportare indietro l'orologio della storia e tornare in Europa ai tempi della democrazia nazionale. Ma. Invece la serata fu dedicata ad assistere alla trasmissione televisiva del film Basic Instinct. almeno per quanto riguarda l'ambito europeo. più profonde diversità in potere e ricchezza fra gli abitanti del pianeta? Non potrebbe essere questo l'inizio della 'brasilizzazione' del mondo? U. la cui 'società civile' è attraversata da una moltitudine di agenzie e istituzioni transnazionali come le grandi imprese economiche. è ormai l'orizzonte cognitivo al quale nessuno può sottrarsi. certo. sono diventati più ricchi in una proporzione che si aggira fra il cinquanta e il settanta per cento. la globalizzazione in questo senso non può in alcun modo essere arrestata. tu pensi che la specificità della globalizzazione stia nell'estensione. sostieni. lavoratori domestici ed altre categorie che non è facile designare con le terminologie tradizionali). Zygmunt Bauman ha parlato di una nuova stratificazione della popolazione mondiale in ricchi globalizzati e poveri localizzati. negli ultimi vent'anni. E lo Stato stesso é ormai pensabile soltanto come uno 'Stato transnazionale'. Alcuni anni fa un'antropologa. E tu stesso ricordi che i paesi dell'Unione Europea.B. Nonostante ciò in Europa abbiamo oggi venti milioni di disoccupati. Per un verso – ed è l'aspetto positivo – si potrebbero indicare elementi come lo sviluppo di società multireligiose. lavori a termine e a cottimo. D'accordo. come ha sostenuto fra gli altri Appadurai. La democrazia è stata inventata oltre mille anni fa in ambito locale. specializzata nello studio della Cambogia rurale. Gli antropologi non fanno che ripetere la sostanza di questa storia: le culture locali del globo oggi non possono essere studiate e capite senza tener conto dei 'flussi globali'.it/lei/filpol/zolobeck. come tu hai detto. dove intendeva svolgere la sua ricerca sul campo. A tutto ciò bisogna aggiungere. la radicalizzazione delle diseguaglianze e un alto tasso di violenza e di criminalità.Pubblicazioni (filosofia politica) quindi la tutela dei diritti dell'uomo? Ci può essere una legittimazione democratica ottenuta attraverso procedure transnazionali? Secondo me. U. arrivò in un piccolo villaggio cambogiano. questo non esclude che le diseguaglianze sociali siano in aumento. Dunque. Ora e nel prossimo futuro la democrazia deve essere reinventata a livello transnazionale. Non è questo l'indice di nuove. questa discussione ha un valore puramente teorico. Per un altro verso – e questo è l'aspetto negativo – dovremmo segnalare il diffondersi di aree di informalità. l'industria culturale e così via. i mercati finanziari. ma il problema si pone soprattutto fuori dall'Europa. dove la dimensione transnazionale è ben più problematica.uniba. la deregulation di ampi settori dell'economia e delle relazioni di lavoro. Ma forse ti si potrebbe obiettare che ci sono interi continenti – penso ad esempio all'Africa – e ampie fasce di nuovi poveri e di nuovi analfabeti all'interno persino dei paesi più ricchi che restano esclusi dall'orizzonte cognitivo della globalità (e dall'uso dei mezzi elettronici che ne diffondono la consapevolezza riflessiva). stili di vita intraculturali e una moltiplicazione delle sovranità. Il 'globalismo economico' è. al di fuori dell'idea del 'governo mondiale' e dello 'Stato mondiale' che anche tu mi pare consideri come una prospettiva non realizzabile? U.htm (8 of 10)06/12/2004 13:01:43 .uniba. Ed è per questo che dobbiamo ripensare e riformare il Welfare State sulla base di questa mutazione morfologica del lavoro e della vita privata.Pubblicazioni (filosofia politica) D. ad esempio.Z. U. in particolare all'imposizione fiscale. Il pericolo di gran lunga più grave. incluse l'Italia. la Germania. Non è dunque soltanto il lavoro che viene a mancare: vengono a mancare le risorse pubbliche. ottenendone grandi vantaggi e sottraendosi alle regole poste dagli organi statali. la Gran Bretagna e la Francia. Ma dobbiamo anche tentare di rinforzare le organizzazioni transnazionali dei consumatori e. io non lo penso. Non dobbiamo illuderci: un capitalismo che fosse concentrato esclusivamente sulla proprietà e sul profitto.Z.B. viene dai settori più forti dell'economia globalizzata: viene cioè dalla capacità che le grandi imprese industriali e finanziarie hanno di sottrarsi ai vincoli della solidarietà nazionale. ai servizi sociali e all'assistenza degli anziani. Ma è davvero possibile riformare il Welfare State? Siamo ancora in tempo per farlo? Nel tuo libro sottolinei il fatto che mentre crescono i profitti delle grandi imprese stanno esaurendosi nei paesi occidentali le risorse finanziarie tradizionalmente destinate alle pensioni. Dobbiamo riconoscere che persino nei cosiddetti paesi del pieno impiego come gli Stati Uniti e l'Inghilterra fra un terzo e la metà delle persone che lavorano sono oggi 'lavoratori flessibili'. D. nel tuo lessico teorico. in modo inaspettato. E non è a repentaglio soltanto il Welfare State. una larga maggioranza di governi orientati a sinistra. Accade qualcosa di simile a ciò che è accaduto a proposito del cosiddetto 'modello familiare normale'. secondo i molti e molto ambigui significati del termine. assieme a Giddens e ai socialdemocratici europei. al Welfare State e alla democrazia finirebbe alla lunga per autodistruggersi. la cosiddetta global civil society. informatica.B. in generale.Z. telematica – aumenta la produttività delle imprese multinazionali che tendono a disfarsi sempre più della forza-lavoro che non sia altamente qualificata. D. Tu ritieni dunque. La maggioranza dei cittadini. tu sostieni. sempre più colpite dalla inoccupazione e dalla disoccupazione. In Europa oggi abbiamo. La libertà politica e la democrazia sono a rischio! Dobbiamo domandarci: qual è il contributo che l'economia globale e le corporations multinazionali offrono per sostenere la democrazia a livello nazionale o cosmopolitico? Noi dobbiamo fare in modo che l'economia si faccia responsabile del futuro della democrazia rinforzando. Ciò che un tempo era tipico sta diventando un fenomeno minoritario. La struttura delle grandi corporations è tale che esse possono scegliere a piacere e cambiare velocemente le sedi geografiche o funzionali dei propri fattori di produzione.it/lei/filpol/zolobeck. Nel suo libro. Quali contromisure sono secondo te possibili.swif. Ma ad essere minacciati più in generale sono tutti i cittadini che non appartengano alla minoranza di coloro che sono in grado di svolgere mansioni tecnologicamente sofisticate. Anthony Giddens traccia le linee di una società di positive welfare e di strategie di investimento. Il dibattito attorno alla 'Terza via' riguarda sostanzialmente la riforma del Welfare State nell'era della globalizzazione. che voltasse le spalle ai lavoratori. Lo sviluppo delle tecnologie elettroniche – automazione. cosa ben diversa dalla globalizzazione. Questo è assolutamente vero.Z. The Third Way. No. Non c'è allora il rischio che ogni forma di Welfare State sia ormai destinata all'estinzione e che i difensori dei diritti sociali nei paesi occidentali si stiano battendo per una causa ormai persa per sempre? U. E' l'ideologia ultra-libertaria – tu parli addirittura di 'metafisica del mercato globale' – che cerca di nascondere i rischi che in particolare i processi di globalizzazione economico-finanziaria comportano. E' questa la tenaglia che anche nei paesi industriali sta stritolando le nuove generazioni. anche quando trovano lavoro. sono costretti dalla logica della 'flessibilità' ad accettare occupazioni precarie e poco retribuite e che spesso da sole non bastano a garantire loro una sussistenza dignitosa. Ciò provoca naturalmente una crisi dei bilanci statali che possono far conto sempre meno delle entrate fiscali legate alle attività produttive. Si esauriscono perché le grandi imprese sono in grado di sottrarsi non soltanto ai costi del lavoro ma anche ai vincoli dell'imposizione fiscale. Perciò oggi non c'è soltanto il rischio che milioni di persone restino senza lavoro. D. Questo è l'inizio della discussione sulle strutture di un'Europa sociale e democratica che si continuerà sicuramente nei prossimi anni. Sta affermandosi un capitalismo globale che è in grado di sottrarsi in larga parte ai costi del lavoro e in prospettiva al lavoro stesso.B. la politica transnazionale in Europa. che ci siano delle risposte http://www. secondo me. I partiti cosmopolitici dovrebbero porsi in competizione con i partiti nazionali entro competizioni politiche (apparentemente) nazionali. è una prospettiva rassicurante ai fini di una http://www. Le tue indicazioni vanno nel senso di un recupero della politica a livello globale. e cioè di una entità politicoeconomico-militare dotata di poteri eccezionalmente elevati.B. secondo te. sono necessari dei nuovi soggetti politici: dei partiti cosmopolitici capaci di operare in termini di rappresentanza transnazionale degli interessi. nel quadro di una 'modernità riflessiva' l'autodefinizione soggettiva di una situazione si identifica con la situazione stessa. ci si può chiedere. della giustizia.htm (9 of 10)06/12/2004 13:01:43 . E dovrebbero essere attivi a vari livelli e porre gli interessi degli Stati nazionali in concorrenza fra loro. il tema delle forme e delle istituzioni della politica transnazionale: un tema che nel tuo libro non affronti in modo esplicito. Essi sarebbero i primi attori in grado di sperimentare sul piano politico le strategie già da tempo adottate delle corporazioni industriali e di liberarsi dalla gabbia territoriale dello Stato nazionale. soltanto in forme plurali: e cioè come movimenti nazionali e globali nello stesso tempo. ma che lo facciano entro le arene politiche degli Stati nazionali. dove sono gli elettori disposti a farsi rappresentare da questo tipo di partiti cosmopolitici? Secondo me è nelle grandi metropoli.swif. salvo l'assunzione del processo di integrazione europea come un importante punto di riferimento pratico e teorico. nelle 'città globali' che possono emergere una comprensione postnazionale della politica e una corrispondente concezione postnazionale dello Stato.Z. U. della scienza e delle relazioni pubbliche.Z. Ma non voglio dire certo con questo che sia sufficiente essere collegati con la rete di Internet per divenire cittadini globali. Resta il problema dei nuovi spazi e dei nuovi soggetti di una politica transnazionale. del tuo libro. Si certo. il ricorso a meccanismi di partecipazione dei lavoratori ai profitti delle imprese. Tu enfatizzi le possibilità correttive di una serie di interventi che sottopongano a regole politiche e a logiche cooperative le forze anarchiche dei mercati globali. è così.uniba. le arene transnazionali ove si possono realizzare gli obbiettivi che tu indichi? E dove sono le forze politiche ed economiche potenzialmente interessate a questo tipo di interventi correttivi? O pensi ad una rivoluzione negli stili di vita dei cittadini occidentali che li allontani dai valori del mercato e li renda immuni dalla sua potente e intrusiva ideologia acquisitiva? U. il sostegno delle attività professionali autonome (nei settori delle nuove tecnologie. l'affermazione di una concezione 'inclusiva' della sovranità degli Stati. Io intravedo al contrario l'emergere di una grande stagione politica. Ma i fenomeni di integrazione regionale oggi in atto in alcune delle aree più ricche del pianeta sembrano difficilmente esportabili a livello globale. Ma. Il Zeitgeist postmoderno induce a credere fortemente nella fine della politica e della razionalità sociale.B. delle culture sperimentali.Pubblicazioni (filosofia politica) politiche capaci di neutralizzare i rischi più gravi della globalizzazione economica e di rilanciare il progetto di una nuova modernità. l'aspetto più suggestivo. dell'arte. anziché come un passo innanzi verso l'auspicato traguardo di una governance democratica del mondo. Si. ma forse anche il più problematico. D. 7. dei mercati di nicchia e delle imprese pubbliche). E sarebbe per di più una profezia molto noiosa e pericolosa. policies di grande impegno nel settore della formazione.it/lei/filpol/zolobeck. Mettiamo pure da parte il pessimismo intellettuale dei postmoderni ed ipotizziamo che la tua profezia politica sia capace di autoadempiersi virtuosamente. Questi soggetti possono perciò affermarsi. secondo me. Ma quali sono. Ma. hai ragione. Quale ordine politico mondiale? D. sul piano programmatico ed organizzativo. La formazione di un 'super-Stato europeo'. come partiti locali in rappresentanza di 'cittadini globali'. Questa è una delle ragioni che mi portano ad essere così nettamente contrario al pensiero postmoderno: potrebbe rivelarsi una profezia autoadempientesi. E' questo. Possono anzi essere visti come un rafforzamento della logica particolaristica della sovranità statale. Ma sono consapevole delle resistenze politiche e delle critiche avanzate da parte di ambienti intellettuali. Fra questi interventi tu segnali in particolare l'incremento della cooperazione internazionale. dopo che la politica degli Stati nazionali ed entro gli Stati nazionali sembra sempre meno efficace e sempre più lontana dal modello rappresentativo. Resta tuttavia aperto. lo ammetto. D. SWIF . o ne richiede. istituzioni e associazioni civili che travalichino le frontiere degli Stati membri. Le distinzioni classiche fra 'guerra' e 'pace'. Soltanto un'Europa intellettualmente vitale è in grado di rielaborare la vecchia idea europea di democrazia per la nuova era globale. Ma il fenomeno della globalizzazione del crimine e della violenza richiede anche una risposta da parte di una struttura di cooperazione di tipo statale.swif.Pubblicazioni (filosofia politica) attenuazione dei rischi della globalizzazione economica? U. sul piano intellettuale. delle droghe.it/lei/filpol/zolobeck.uniba. in altre parole. una grande conquista a favore di un ordine cosmopolitico. i padri fondatori della società globale cosmopolitica? Per me. Nello stesso tempo è possibile identificare nuove tendenze civili che potrebbero fornire le basi per una pace stabile. Ma io spero che in questo caso si faccia più in fretta. Naturalmente. E qual è secondo te il probabile destino delle Nazioni Unite? La globalizzazione ne favorisce. Hannah Arendt e Montaigne. L'Europa è un eldorado di differenze e personalmente penso che dovrebbe restare tale anche nell'era della globalizzazione. al suo servizio. Si tratta di un progetto totalmente irrealizzabile? Io penso di no. Che cosa pensi in particolare a proposito dei nuovi Tribunali penali internazionali: quelli già operanti per la ex-Jugoslavia e per il Ruanda e quello. sono di grande attualità Kant e Kelsen ma anche. anziché riflessivo. una corte internazionale sarebbe. Quanto più l'Euro avrà successo tanto più urgentemente l'Europa avrà bisogno di un'anima democratica. La democrazia transnazionale dovrà tenere conto di alcuni fondamentali cambiamenti intervenuti nell'organizzazione transnazionale del crimine e della violenza. Le Nazioni Unite devono sicuramente essere rafforzate. Una volta realizzata l'unione monetaria l'Europa deve irrobustirsi grazie a nuove idee politiche e a dibattiti. che l'obbiettivo ultimo debba essere una giurisdizione penale universale e. L'adozione della moneta unica ci spinge in questa direzione. delle donne e degli emigranti – che ormai hanno assunto dimensioni globali? U. E' un progetto altrettanto irrealistico quanto lo fu la richiesta di democrazia 150 anni fa nella chiesa di San Paolo a Francoforte (durante la rivoluzione tedesca). Non credo in un superstato europeo. Nietzsche. un rafforzamento o è destinata a travolgerle? Sono in grado non solo di garantire la pace fra gli Stati. Le condivido senz'altro. 'società civile' e 'barbarie' – distinzioni associate all'autonomia dello Stato nazionale – sono ormai superate. una forza di polizia sovranazionale? U.Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR .B. assieme a Kelsen e ai suoi epigoni.LEI http://www. ma di contrastare la diffusione della produzione delle armi da guerra e di vincere la sfida delle grandi organizzazioni criminali – commercio delle armi. Anche questo sarebbe un modello di modernizzazione di carattere lineare. Ti chiedo: pensi. che il diritto e le istituzioni internazionali siano lo strumento principale per garantire l'ordine mondiale e in particolare una pace stabile ed universale? Condividi. Consentimi in conclusione qualche domanda relativa alle funzioni che secondo te il diritto internazionale può svolgere per contenere le spinte eversive della globalizzazione economica e per garantire un nuovo ordine mondiale. D. fra gli altri.htm (10 of 10)06/12/2004 13:01:43 .B. D. C'è chi ha parlato recentemente di una global expansion of judicial power. All'alba della seconda modernità dobbiamo chiederci: chi sono.B.Z. come Jürgen Habermas. per esempio.B. nel lungo periodo. Ma nello stesso tempo l'Europa è il laboratorio dove sperimentare una società ed una politica cosmopolitica. 'interno' ed 'esterno'.Z. permanente e universale. il cui statuto è stato approvato a Roma nel giugno scorso? Ritieni che possano offrire un contributo significativo al mantenimento della pace e alla tutela dei diritti dell'uomo? Pensi anche tu. Nel tuo libro citi Zum ewigen Frieden di Kant e a tratti sembri simpatizzare con l'ideale di un 'diritto cosmopolitico' e di un 'pacifismo giuridico'.Z. le tesi kelseniane di Peace trough Law? U. in qualsiasi ordinamento giuridico o comunità morale.Diritti fondamentali a cura di Maria Chiara Pievatolo pievatolo@dsp. o sostituita da questa. ordinamenti giuridici. E' necessario almeno sottolineare che "diritti umani" è assoluta. L'espressione "diritti fondamentali" è generalmente usata nel senso di diritti umani. ma solo nell'ambito in cui essi sono fondamentali. si vede in lungo e in largo. come la definizione di diritto soggettivo.it/lei/filpol/glp. A proposito di "fondamentale" X. il senso della democrazia. Diritti sociali e proprietà VII. universalità e diritto di proprietà IX. Ultimo aggiornamento: 1 marzo 2000 Testo in rete dal 1 agosto 1999 Diritti fondamentali: argomenti per una teoria di Gianluigi Palombella Request for Comments A mano a mano che si sale col pallone. è dunque rispetto a questi che. può dunque essere riferita all' "uomo" oppure ad altro: ad ambiti. Se dei diritti umani si assume l'inviolabilità. Diritti. Libertà e prestazioni VI.htm (1 of 36)06/12/2004 13:01:51 . si può (o si deve) dire se (o che ) siano fondamentali. Lippmann. questioni capitali. Per una teoria dei diritti fondamentali Il tema dei diritti fondamentali ricostruito da un punto di vista teorico. E' inevitabile pertanto che una teoria dei diritti fondamentali finisca per connettersi ad una generale concezione e ad un'interpretazione complessiva dello Stato e del diritto. Diritti fondamentali. "Diritti fondamentali" è invece plausibilmente aperta e relativa. appare un crocevia tra questioni di grande rilevanza.swif. Per una teoria dei diritti fondamentali II. L’opinione pubblica Sommario I. Esistenza dei diritti e delle norme V.il concetto di<>costituzione. assoluta. Diritti senza democrazia "sostanziale" 1. di un insieme di "diritti".uniba. oppure società. Diritti programmatici VIII. circostanze. anche dei diritti fondamentali si può pretendere l'inviolabilità.unipi. anche indipendentemente da ogni contesto e da ogni altra specificazione. lacune IV. o morali. riguarda l'uomo. si getta giù un numero sempre maggiore di oggetti concreti e quando si è raggiunta la cima con qualche frase come Diritti dell’Umanità o il Mondo salvato dalla Democrazia. garanzie. in qualsiasi stato o in qualsiasi cultura. Il teatro delle definizioni III. La Costituzione italiana tra i "Principi fondamentali" include il riconoscimento e la garanzia dei "diritti inviolabili dell'uomo"[1] Tra le due espressioni esistono però differenze profonde.it . casi. In virtù di queste http://www. ma si vede pochissimo W. Nella prima parte.Diritti fondamentali considerazioni. l'uso del termine fondamentale perde la sua peculiarità. come sosterrò nelle pagine che seguono. dell'essenzialità e anche della vitalità del concetto nella cultura giuridica. Spesso l'adozione di una definizione di diritto soggettivo può rivelarsi un'inutile camicia di Nesso. di diritti (soggettivi) fondamentali per il diritto obiettivo. secondo una tensione etico-assiologica che supera ogni limitazione giuridica contingente. ossia per il (nel) diritto positivo. il diritto (in vari ordinamenti occidentali) in genere recepisce i giudizi di valore che sono andati consolidandosi negli ultimi due secoli. Non può conseguentemente utilizzare criteri etici come criteri giuridici. In questo lavoro. Quali siano i diritti umani e quali siano i diritti fondamentali deve essere definito attraverso una scelta etica e politica. e quello in cui "fondamentale" corrisponde ai diritti soggettivi in concreto "posti" e giuridicamente "validi". quanto ai diritti umani. dall'altro diritti fondamentali risultano da decisioni (locali) che potrebbero non soddisfare criteri morali "universalistici". rispetto alle filosofie o alle etiche dei diritti umani. e non può che dipendere. ma una concezione dell'uomo definisce tali.ciò dipende. in tanti auspichiamo. Si sono formati e si vanno formando cataloghi più o meno condivisi e più o meno estesi. in un determinato ordinamento. Dal punto di vista giuridico. ad essere definiti e applicati a livello universale e protetti anche da regolazioni internazionali. esse possono anche essere incorporate in una teoria (generale) normativa del diritto. In linea teorica. una filosofia del diritto. se qualcosa è "fondamentale" dal punto di vista giuridico. La ragione per la quale essi possono apparire come diritti fondamentali. sono stati prova della natura controversa. "diritti fondamentali" si presta ad essere una nozione "giuridica" o comunque del tutto adatta ad una teoria del diritto. In questo senso allora divengono diritti fondamentali tutti i diritti "umani" enumerati. e dunque delle scelte che in esso sono contenute. può darsi che quanto vale come "fondamentale" nell'uno non valga nell'altro. coerentemente. resta determinante le concezioni dei diritti. sebbene questa coincidenza sia ciò che. anche quando versa in astrattezze ed apparenti formalismi. Pertanto. un diritto soggettivo. La concezione che in questo lavoro viene proposta usa il termine "fondamentale" come relazionale e lo riserva ai diritti che possano essere tali all'interno di un definito ambito.swif. mentre "diritti umani" appare lata e più difficilmente utilizzabile. Non si può parlare. ma anche in pratica. come molto spesso accade. I diritti dell'uomo sono quelli che non un ordinamento giuridico. in un'ottica giuridica. Quando si tratta. potrebbero definirsi fondamentali anche "cataloghi" diversi e distanti da quelli elaborati nella cultura delle organizzazioni internazionali negli ultimi cinquant'anni [2].uniba. a questo riguardo. raccomandare che i diritti fondamentali corrispondano alla tutela dei diritti umani. è il compito di una teoria politica. infatti. Il diritto è certo criticabile e valutabile dal punto di vista politico e morale.htm (2 of 36)06/12/2004 13:01:51 . prenderò spunto dal tema della definizione di diritto soggettivo. all'interno di una data elaborazione etico-politica dei diritti soggettivi. di diritti umani "propri di un determinato ordinamento giuridico": bensì solo di diritti dell'uomo. è la sua funzione. insisterò sulla questione delle definizioni poiché essa. a coincidere. e come tale deve riconoscere i propri diversi confini. quanto ai valori e ai contenuti. e in ogni caso deve chiarire una questione essenziale che si presenta in limine: da un lato i diritti "umani" aspirano all'universalizzazione. nella Dichiarazione del 1948. Ciò che può rendere "fondamentale" dal punto di vista di un ordinamento giuridico. Una teoria generale deve tenere conto di tutto ciò. Al di là di questo punto. per esempio. di fatto. Ciò non vale per i diritti fondamentali. universalmente inviolabili. e non aggiunge nulla al significato normalmente attribuito agli inviolabili diritti "umani". ossia per (in) un ordinamento giuridico (appartenente ad una qualsiasi società organizzata). da criteri giuridici. o al contrario uno strumento indispensabile. La diversità e il numero delle proposte. E' vero che in tali casi si tende a fondere due profili. che espongano le proprie premesse di merito e la propria portata prescrittiva. dei diritti fondamentali dell'uomo. Si può certamente parlare. non può consistere nel loro coincidere con l'area dei diritti umani.it/lei/filpol/glp. però. le due espressioni tendono. di diritti umani. Procederò poi mettendo a fuoco alcune conseguenti ed essenziali questioni: http://www. quello in cui "fondamentale" corrisponde semplicemente ai diritti umani ritenuti universali. Una volta esplicitate queste premesse. ovviamente. e in particolare all'interno di un ordinamento giuridico. e astraggono da esso. dispongono di una forza giuridica non altrimenti acquisibile.swif. un diritto soggettivo fondamentale alla libertà di espressione. come i diritti patrimoniali o i diritti sociali. In realtà. discuterò quanto vi si sostiene sia circa l'esistenza dei diritti soggettivi. o di un obbligo di astensione. Per ogni diritto fondamentale infatti. ecc. quando sono in gioco diritti fondamentali.di una determinata prestazione.htm (3 of 36)06/12/2004 13:01:51 . Su queste basi (e si giunge così ad un terzo passaggio). in un ordinamento. La necessità di 1. Questi elementi sono evidentemente indifferenti al contenuto del diritto. Una volta affrontata la questione di come siano definiti i diritti soggettivi e come ne vengano distinte diverse tipologie. I diritti soggettivi che acquisiscano questo status. E' per questa ragione che sostengo una concezione "funzionale" dei diritti fondamentali (che non vincola alla coincidenza con un qualche catalogo dei diritti "umani"). e che i rimedi formalisticamente prendono il posto dei beni da tutelare. una delle convinzioni diffuse è che se un diritto soggettivo richiede obblighi di astensione allora esso deve essere protetto garantendo l'astensione. Essi appaiono norme giuridiche su cui ruota il sistema giuridico. Ma non è di questo che consiste. presuppone sia chiaro cosa significhi che un diritto soggettivo sia "fondamentale". non sembra potersi estendere al caso di diritti soggettivi che siano anche fondamentali. tenendo conto di recenti tesi nel dibattito italiano sui diritti fondamentali [3]. significherebbe solo che gli strumenti diventano fini. Certi schemi definitori dei diritti soggettivi appaiono inadatti almeno a quei diritti soggettivi che divengano diritti fondamentali. http://www. Com'è noto.it/lei/filpol/glp. Un secondo essenziale passaggio della tesi che intendo sviluppare. Questa distinzione. si pone la domanda circa l'ascrivibilità della denominazione "fondamentale" a definite classi di diritti.). ammesso che valga in generale. Essa impedisce di considerare astratti i diritti qualora manchino di idonee protezioni. ma diritti soggettivi che) svolgono un ruolo "funzionale" specifico nell'ordinamento di uno Stato di diritto costituzionale. rilevato. le definizioni dei diritti soggettivi e l'individuazione tra essi di diritti fondamentali. il valore da ciascuno di essi tutelato in concreto domina l'ordinamento e l'attività dei poteri costituiti. Tale domanda (relativa ad esempio all'inclusione di tipi di diritti soggettivi. sia circa la loro protezione e tutela effettive. i diritti sociali) allora deve essere protetto garantendo l'intervento pubblico. la questione dell'effettività e della protezione dei diritti fondamentali dovrebbe considerarsi proprio alla luce della concezione qui delineata del carattere fondamentale dei diritti. e che implica certamente di più. sostenuti da dottrine morali diverse e da molteplici prospettive. Ad esempio. una definizione "strutturale". o di accettare la tesi secondo cui l'assenza di garanzie giuridiche costituisce (solamente) una lacuna in senso tecnico dell'ordinamento. che consistesse nell'identificarlo con un rimedio a priori (o in un obbligo o in una pretesa in giudizio. due elementi centrali nella definizione che il giuspositivismo (da Bentham e Austin sino a Kelsen) ha dato del diritto soggettivo sono il corrispondere ad un obbligo altrui e il potersi tradurre in una pretesa in giudizio.Diritti fondamentali In primo luogo. il carattere "fondamentale". non consiste affatto nell'obbligo di astensione da parte di qualcuno. comunque parziale e insufficiente. sembra piuttosto che il "bene" in essi considerato. rispetto all'esigenza di una definizione teorica adeguata alle trasformazioni delle società contemporanee. infatti. fanno parte delle norme (funzionalmente) fondamentali (o di riconoscimento) di un ordinamento. attraverso qualsiasi rimedio si riveli necessario: così. tra quelli fondamentali). I diritti fondamentali sono tali perché. 2. una qualificazione che concerne essenzialmente le gerarchie tra norme. A mio parere. se invece richiede prestazioni (ad es. bensì nel bene che ricollega e che "promette" agli individui (anche se poi quel bene viene identificato non univocamente) e che è la libertà di espressione (non importa qui se nel segno dell'autonomia individuale o in quello ben diverso dello sviluppo della partecipazione democratica): un bene la cui garanzia certo non può esaurirsi nella previsione – una volta per tutte. debba essere protetto comunque. muove appunto dalla convinzione che i diritti fondamentali (non sono semplicemente diritti soggettivi. 3.uniba. Specie quando si tratta di diritti fondamentali. e se. Questa tradizione appare però inadatta. La loro forza morale sta probabilmente nel fatto che essi sono "diritti" soggettivi. e che il diritto stesso consista appunto in un "bene" da salvaguardare. non si esaurisce in una lacuna che il principio di completezza obblighi a colmare. costituisce certamente un vantaggio e un progresso per la democrazia. E' generale auspicio che i diritti fondamentali. La previsione di diritti fondamentali da parte dello Stato costituzionale si rivela senza dubbio un vantaggio inestimabile. Questa conclusione non è certo insostenibile. della democrazia. o ancillare. bensì al posto che essi occupano in uno Stato di diritto. dei diritti civili.it/lei/filpol/glp. se i diritti venissero definiti fondamentali grazie al loro rapporto con la democrazia. qui proposta (concezione che tra l'altro. dipenda (invece che da una lacuna normativa degli ordinamenti) dalla mancata adozione delle norme giuridiche che prevedono quei diritti. che la ritiene possibile e "migliore" grazie alla priorità accordata ai diritti individuali. un necessario presupposto per l'affermarsi di una società democratica. poiché pone i singoli membri del demos. sottolineata dalle recenti proposte di Ferrajoli [4]. o addirittura non essere previsti. Tuttavia. Tuttavia.uniba.Diritti fondamentali separare concettualmente. Ciò dipende dall'affidamento politico alla democrazia che è contenuto nelle scelte normative di un ordinamento dato. diritti culturali. L'attuazione dei diritti di libertà.e sinché effettivamente lo svolgonocome norme in un ordinamento giuridico. di non far dipendere meccanicamente la normatività dei diritti dall'esistenza delle loro garanzie. e non viceversa. La chiave di comprensione dei diritti fondamentali non è infatti la democrazia. la tutela dei diritti individuali come tale potrebbe dover cedere il passo innanzi alla priorità del "processo democratico" o di un bene comune che magari raccolga in unum morale e giustizia politica. ad una sostanziale di democrazia. ciò potrebbe implicarne la natura strumentale rispetto ai fini della comunità democratica: l'accento cadrebbe sull'ordine democratico quale sfondo interpretativo dei diritti. dei c. o al vertice di dichiarazioni "universali"-. questo non deve tuttavia indurre ad una concezione riduttivistica. Fondamentali i diritti sono per il ruolo che svolgono. deve dunque essere accolta. le sue parti. D'altro canto.swif. e la democrazia effettiva: ma questo di per sé non significa che essi siano diritti universali né che siano diritti fondamentali. per essi ed attraverso essi è in gioco l'intero ordinamento giuridico. una teoria giuridica dei diritti fondamentali (che si ponecome tale. come non raramente accade. Infine. dei diritti politici. queste pagine scelgono termini diversi: esse muovono dalla considerazione che se i diritti fondamentali sono. Alcuni diritti che appaiono in stretta relazione con la democrazia.d. possono non essere considerati fondamentali in un dato ordinamento giuridico. nell'ultima parte di questo lavoro. se i diritti fondamentali non "funzionano" in un ordinamento giuridico. e come ormai si richiede. la questione appare dal punto di vista del sistema giuridico più grave di quella che si risolve nella mancanza di garanzie giuridiche idonee. e degli stessi diritti economici e sociali. 4. http://www. La questione dei diritti fondamentali dovrebbe potersi sottrarre a queste ultime ambiguità. le minoranze e i gruppi. Questa conclusione si lega alla specifica concezione del carattere fondamentale dei diritti. Ritengo si debba considerare l'ipotesi che l'assenza di garanzie. di passare da una dimensione solo formale. di per sé. siano il nucleo su cui basare una democrazia effettiva.su altro piano) non ne può riconoscere il carattere fondamentale grazie al (eventuale) contributo che essi apportano alla "democrazia". giungo a mettere in luce in quale relazione i diritti che definiamo fondamentali siano con la democrazia. non ha cioè natura sostanziale) [5]. ma la struttura dello Stato di diritto. esiste uno stretto rapporto tra tutela dei diritti (almeno di alcuni tra essi). come "norme di riconoscimento". non concerne il "merito". In una tale concezione. nelle condizioni di esercitare le prerogative che una democrazia deve accordare ai suoi appartenenti. ma è il frutto di una scelta[6]. Certamente. norme fondamentali.htm (4 of 36)06/12/2004 13:01:51 . Deve essere chiarita e probabilmente abbandonata l'idea che assicurare l'inviolabilità dei diritti fondamentali da parte del sovrano consenta. soprattutto intesi come coincidenti con i diritti umani. a differenza di altri diritti soggettivi. e dunque di una teoria etico-politica: secondo la quale i diritti sono fondamentali quando e se pongano le condizioni necessarie alla pratica della democrazia[7].spesso avvertita anche per diritti unanimemente valorizzati. e sostiene che il diritto soggettivo esiste grazie a una norma che conceda. affiancandola alla titolarità dell'azione processuale. e conclude per la riduzione dello stesso diritto soggettivo alle norme. e comunque in funzione dell'individuo. dipendente da esso e ridotto alla priorità della volontà statale. e intendeva superare i limiti della teoria dell'interesse protetto. tradizionali alternative. o seguono l'intento di superarne le unilateralità: un po' in parallelo con la sia pur diversa storia che oppone giusnaturalisti e giuspositivisti. E' peraltro noto che la nozione kelseniana tendeva a sottrarre terreno ad ogni sostanzialismo. Le definizioni di diritto soggettivo appartengono all'uno o all'altro di questi versanti. contro un diritto costruito attorno alla volontà (e alla proprietà). le quali. come varianti dell'influente insegnamento e della teoria di Hans Kelsen. anche grazie alla loro recezione http://www. Egli si preoccupa di conferire al concetto di diritto soggettivo una qualche autonomia di senso. specie quando sono concepiti come diritti fondamentali. Il diritto dell'uno. sia quella sulla potestà di volere del soggetto del diritto. e con ciò renda effettivo "l'obbligo di un altro". Nonostante la molteplicità delle teorie. intese a controbilanciare proprio tramite la nozione di ordine oggettivo sia l'insistenza sulla libertà. sarebbe altrettanto arduo individuare una via d'uscita univoca. Il teatro delle definizioni Le nozioni più diffuse di diritto soggettivo sono ben rappresentabili. e divengono. sotto un altro. Se il diritto di A non si riduce semplicemente all'obbligo di B. tra l'idea di un diritto soggettivo come concetto assoluto. che pur rappresenta uno sforzo verso la mediazione tra interesse protetto e potere della volontà [13]. mentre nessuna di esse appare l'ultima risorsa. Se qualcosa si può certamente desumere dai tentativi infiniti. i diritti soggettivi campeggiano nella storia giuridica almeno dall'epoca moderna [16]. è totale l'accordo con l'inglese Austin.swif. "presuppone l'obbligo dell'altro": in questo. Nella dottrina dei teorici del diritto a noi più vicini. tra i padri del giuspositivismo. si sono alternativamente proposte concezioni diversamente ispirate rispetto a quelle soggettivistiche. Di fronte alla definizione di George Jellinek. all'ordinamento "oggettivo". Tuttavia. e non può cogliere il proprium di ogni tipologia di diritto soggettivo [15] . è in realtà insostenibile. e di contro Jhering sulla tesi che il diritto soggettivo fosse invece un "interesse protetto" [8] per mezzo di un'azione in giudizio. cui Rudolf von Jehring aveva dato il massimo contributo. Kelsen distingue la propria tesi da quella di Austin. di area anglosassone. Del resto. in aggiunta. Nello scontro tra due concezioni. su cui in Italia scrisse Riccardo Orestano [12]. innanzitutto. ante positas leges. scrive Kelsen. un diritto d'agire in giudizio al suo titolare. universale. note ai giuristi. si sono contrapposte nella dottrina europea. si trovano certo considerazioni illuminanti. ciò dipenderebbe proprio dal connesso diritto d'azione: "solo qui vi è un diritto soggettivo che esiste separatamente. In verità. si tratta di concezioni volte a creare una saldatura tra un'ispirazione soggettivistica e "l'ordine delle cose" (à la Savigny). e poi di Kelsen ispirano il contrario orientamento oggettivista. il normativismo kelseniano muove dalla riducibilità dei concetti giuridici a norme. le reazioni del costituzionalista francese Leon Duguit [14]. secondo il quale il "diritto soggettivo e il termine obbligo relativo esprimono la stessa nozione considerata da aspetti differenti" [9]. e all'opposto come concetto interamente risolto nel diritto obiettivo. un elemento fondativo ed essenziale alla costruzione degli ordinamenti. Tuttavia.htm (5 of 36)06/12/2004 13:01:51 . rispetto al mero obbligo correlativo. è che le definizioni hanno un ruolo preliminare per la ricostruzione del diritto. ma non meno essenziale profilo. nella teoria generale del diritto europea. istituiscono obblighi [11]. nello stretto senso della parola" [10] Si deve ritenere che l'obbligo e l'azione sono dunque la struttura di un diritto soggettivo che dunque in ciò si risolve.Diritti fondamentali 2. Da Kelsen il diritto soggettivo è definito in modo da incorporare (nella definizione) quelle che in genere si chiamano "garanzie". tra cui quella secondo cui la tradizione che rende indissolubile diritto e obbligo (Bentham e Austin).it/lei/filpol/glp.uniba. che era intervenuta su un tessuto già particolarmente sofisticato: il pandettista Windscheid aveva puntato sulla "signoria della volontà". e garanzie secondarie (ossia rimedi giurisdizionali alla violazione dei primi) [18]. e dipende anche da cosa s'intenda per "garanzie". ancor più essenziali. Nonostante il mobilissimo quadro. Come s'intenda il diritto soggettivo insomma è determinante per poter parlare della sua esistenza o inesistenza. non è affatto al tramonto per il diritto soggettivo. questo dovere non è una garanzia del diritto. 3. Pertanto in mancanza di tali "garanzie" è plausibile che si abbia a che fare semplicemente con "diritti di carta" [19]. E si tratta di capire se le definizioni. Innanzi a un diritto soggettivo. Anche la teoria generale acquisisce così la definizione del diritto soggettivo nei termini di un vantaggio "conferito ad un soggetto (o ad una classe di soggetti) nei confronti di un altro soggetto (o di un'altra classe di soggetti) cui è imposto un dovere corrispondente"[22]. della struttura del diritto. quando all'enunciazione di un diritto non si accompagnano norme che introducano una correlativa azione in giudizio e un individuato e corrispondente dovere o divieto per altri soggetti privati o pubblici. La stessa cosa può dirsi. è chiedersi se un diritto "esiste". Questo rapporto tra "esistenza" e "garanzie" dipende da quale sia la definizione assunta di diritto soggettivo. soggetti capaci d'agire). ai quali sembra si debba negare ogni realtà. anche per una specie dei diritti soggettivi. più usate. sembrano prevalere definizioni "sincretiche" [20] che riconoscono il confluire necessario di elementi prima ritenuti alternativi (potere. potremmo dire che garantire quel dovere è identico a garantire quel diritto. "meccanismi idonei a garantire l'osservanza". Credo che restando in quest'ottica non vi sia più molto da aggiungere: a meno di non mettere in discussione alcune categorie. per quelle previsioni che sembrano sfornite di ogni conseguenza. e in dogmatica prevale lo schematismo per il quale esso è la pretesa "ad esigere da un altro l'osservanza di un dovere che la norma impone al secondo nell'interesse del primo" [21]. di diritti fondamentali. Non mi pare che in queste definizioni rientrino le "garanzie": esse potrebbero essere intese come strumenti. ad esempio. d'altro lato. volontà. cittadini. garanzie. ma è ciò di cui il diritto stesso consiste. lacune L'esistenza di Costituzioni e di carte internazionali che pongono al proprio centro diritti spettanti agli individui.uniba. necessario. interesse. non siano per qualche verso responsabili del nostro modo di concepire anche l'esistenza giuridica dei diritti soggettivi. quando gli obblighi pubblici che ne sarebbero la sostanza non siano nemmeno identificati. Diritti. anche nel caso che l'ordinamento non abbia predisposto per esso "garanzie" idonee o specifiche. ha spesso sollevato il problema della loro attuazione. ossia se le garanzie sono intese (o meno) come elemento costitutivo. Non a caso. del diritto stesso. l'idea di correlatività. il dibattito sull'esistenza di quei diritti che già attraverso la Carta dell'ONU e molte delle Costituzioni contemporanee hanno assunto la veste di diritti universali.Diritti fondamentali nelle carte costituzionali. ossia correlativi doveri. compresa quella giuridica. di protezione del diritto. ormai asfittiche. Ma sono sorte domande. Chiedersi se è possibile fare appello a un diritto che appare solo proclamato ma non anche "protetto". diritti/doveri. Tuttavia. se diventano un elemento costitutivo del diritto. ben più ricco in realtà di quanto sia possibile richiamare. certamente quelle "garanzie" non possono più presentarsi come tali. Ne' è sostenibile che esse tali restino ma in senso "funzionale". in modo particolare. A rigore. e non solo in senso morale o "naturale". http://www. in quanto uomini (o persone. o della loro efficacia materiale [17].it/lei/filpol/glp. Se il diritto di qualcuno è nel poter pretendere un certo comportamento corrispondente al dovere di altri. circa la correttezza o l'opportunità di conservare la denominazione di diritti in senso giuridico. pretesa all'osservanza di un dovere altrui). da un lato la questione dell'esistenza giuridica di un diritto soggettivo può essere correttamente fatta dipendere dalla previsione delle garanzie solo qualora le garanzie (giuridiche) siano un elemento indicato come necessario. ci si aspetta che siano presenti garanzie primarie.swif. secondo la comune opinione. E' determinante conoscere quale definizione del diritto soggettivo animi. una volta che i diritti siano accordati. e dunque le concezioni dei diritti soggettivi. anche indiretti. i cosiddetti diritti sociali. un elemento costitutivo. e permangono astratte dichiarazioni: il che accade.htm (6 of 36)06/12/2004 13:01:51 . o la garanzia di essi. capaci di sopravvivere in qualche modo finanche alle limitazioni o alle carenze di tutela che li accompagnano in ambito internazionale e spesso anche statale. Ma nel caso manchino. La teoria kelseniana pensa al diritto come un sistema di regolazione della forza. quello attuale richiede definizioni (sia pure formali. il diritto esiste indipendentemente dalla sua "protezione". sta direttamente in un quadro istituzionale. non sarebbe possibile attribuire al primo un contenuto che non consista nelle seconde). strutturali) dei diritti che ne evindenzino la natura di figure soggettive. per motivi diversi. connesse ad un bene: non dunque definizioni del diritto che pongano in luce piuttosto che il suo "contenuto". possono essere affrontati con perspicuità. Ne segue la difficoltà di attribuire a Kelsen la tesi secondo cui ove manchino delle garanzie (che sono state definite primarie o secondarie) il diritto soggettivo cessi di avere efficacia. Se così stanno le cose. Pur nel condivisibile intento di dare sostegno all'esistenza giuridica di un diritto soggettivo anche in http://www. né che vi sia un diritto ma che si diano lacune. I diritti infatti sono intesi come se consistessero. anche se la cosa dipende da differenti argomentazioni dirette. Forse. lacune che possano nascere da una previsione attesa e non ancora prodotta. in Kelsen è programmaticamente escluso che la sanzionabilità. organizzativo.swif. che per Kelsen le lacune non si danno: esse non sono altro che "la differenza tra il diritto positivo e un ordinamento ritenuto migliore. prosegue Kelsen. Questa tesi costituisce uno scacco teorico la cui evidenza cresce soprattutto quando i diritti soggettivi in questione siano quelli "fondamentali" . in alcuni casi. ogni garanzia è "spostata" oltre (quelle che abbiamo chiamato garanzie primarie e secondarie). ci si dovrà convincere che non si dà un diritto (soggettivo). anche contraddizioni. giudiziario. o nella stessa separazione dei poteri. che possono esserci o mancare. Intervenendo in esso. cui questi non è obbligato (dall'ordinamento). Quale può essere dunque la garanzia di un diritto la cui struttura consti dell'obbligo correlativo e dell'azione in giudizio (Kelsen)? Evidentemente.it/lei/filpol/glp. la discussione è tutt'altro che una mera disputa astratta e formalistica: un ordinamento costituzionale che poggia su diritti "fondamentali" intende con essi qualcosa di sostanziale ( irriducibile alle sue garanzie). il problema stesso della protezione giuridica dei diritti accordati dall'ordinamento è difficilmente formulabile. Non vi sono lacune (nemmeno lacune tecniche) [25]. siano le garanzie che assistono le norme: la sanzione è infatti proprio il contenuto delle norme. Quindi. più esatto" [24]. In questo caso. Ciò è invece proprio quanto accade con le concezioni kelseniane. alcuni temi propri del dibattito sui "diritti". da un difetto della regolazione definita dalle norme vigenti. le quali sorgono da ulteriori previsioni normative. allora non esistono lacune: non vi sono cioè garanzie mancanti. Questo dovrebbe indurci a considerare con una certa accortezza le definizioni. se è avanzata una pretesa (un preteso diritto) ad un comportamento di un altro.non è possibile né sostenere che vi sia un diritto ma ne manchino le garanzie (sempre che si intendano per tali quelle sin qui denominate primarie e secondarie).semplicemente la dinamica dei correlativi doveri e delle corrispettive "sanzioni". che identificano sia l'obbligo correlativo sia l'azionabilità della pretesa in giudizio. più giusto. Luigi Ferrajoli sostiene che i diritti sono separabili dalle loro garanzie. si potrebbe sostenere che mancando gli elementi che lo costituiscono (non essendo previsti cioè né il dovere né l'azione) il diritto non esiste. non vi sono garanzie. Ancora. capace di operare. si tratterebbe di lacune. Giuridicamente. più semplicemente. cui attribuisce un ruolo funzionale specifico. Non è certamente un caso. come la struttura di cui consiste il diritto soggettivo. ma è il contenuto della prescrizione stessa [23]. semplicemente. Di conseguenza.Diritti fondamentali Insomma. in quelle che decliniamo come loro garanzie. In tutti e due i casi. o previsioni prive di senso. la coercibilità. ciò vuol dire che non sussiste il diritto e non sussiste l'obbligo. la legge ha voluto ciò che ha voluto.htm (7 of 36)06/12/2004 13:01:51 . alla norma giuridica come una determinazione delle condizioni per l'esercizio di un potere sanzionatorio: la sanzione non assiste più una prescrizione. ma solo. oltretutto. e se. Ma dobbiamo assumere che tale "protezione" sia altro da ciò che essa protegge. Chiamare questo insieme "garanzia" è come dire che un certo ordinamento giuridico è nel suo complesso una garanzia di ciò che disciplina. In conclusione. non vi sono diritti perché. In questa luce. Non si possono separare diritto e garanzie (perché. A differenza dello Stato di diritto di stampo ottocentesco. che per il principio di completezza è obbligatorio colmare [26].uniba. nell'orizzonte della dottrina kelseniana. se è solo una garanzia. Ferrajoli impiega anch'egli il concetto di obbligo corrispondente come parte della definizione di diritto soggettivo.it/lei/filpol/glp. la questione dell'effettività del diritto. morale. Da questa prima questione. per quanto possa apparire scontato. Come tali esse devono essere colmate solo in base ad una doverosità politica. tuttavia. o dell'effettività del diritto (in senso sociologico). nemmeno ove giuridicamente stabiliti. secondo cui si trae questa sensazione di carenza solo confrontando l'ordinamento esistente con quello che semplicemente vorremmo. L'effettività è certo assicurata in larga misura anche dall'esistenza di norme che istituiscano obblighi o divieti. paradossalmente. se esso non contiene norme la cui esistenza non sia implicata dalla definizione normativa di diritto soggettivo. un diritto soggettivo privo delle sue garanzie primarie (obblighi correlativi su altri soggetti). vale semmai l'osservazione kelseniana. e funziona in modo che la previsione che istituisce un diritto sia una norma per qualcuno. questa tesi non si distacca a sufficienza dalle strettoie definitorie kelseniane. 4. Le ragioni dell'effettività dei diritti non sono puramente giuridiche. Se il diritto soggettivo è definito in modo da non implicare logicamente il diritto d'azione. della previsione normativa di un diritto soggettivo [29] .uniba. sono lo scarto tra l'ordinamento vigente e quello desiderato. allora le garanzie. o morale. non vi è infatti alcuna ragione sul piano formale per considerare l'ordinamento lacunoso. deve preliminarmente essere distinta. oppure le garanzie primarie. coincidendo con l'obbligo correlativo. per garanzie si intenda qualcosa che non è contenuto nella definizione di diritto soggettivo. non si tratta di condizioni sufficienti. non sono separabili dal diritto soggettivo. visto che. in specie quella processuale. la conseguenza che. sono lacune solo da un punto di vista politico. ma dal punto di vista sociologico ed empirico. Tuttavia. non è introdotta nella definizione del diritto. ad esempio. Soprattutto. ed è percorsa nell'intento di attribuire un senso al diritto soggettivo anche in mancanza di quelle che sempre Ferrajoli chiama "garanzie secondarie". Esistenza dei diritti e delle norme Dal punto di vista giuridico. c.htm (8 of 36)06/12/2004 13:01:51 . se. b. o di previsioni efficacemente regolative della forza. diritti fondamentali o diritti umani non si diano.swif. per cui se il diritto è esistente. Ciò non riguarda l'azione in giudizio. al di là di questa difficoltà. ma affondano http://www. In questo caso sorge però il problema che. allora esso non può costituirne una garanzia. questo percorso consentirebbe di non dover trarre dall'inesistenza di Tribunali internazionali. Credo allora che la questione delle garanzie sia posta correttamente solo a. se garanzie siano intese non come lacune del diritto positivo ma come una misura dello scarto tra l'esistenza e l'operatività giuridica di volta in volta verificata. giuridicamente. se diritti e garanzie vengano effettivamente separati. che riprenderò tra breve. non esistono. a differenza da quanto ha fatto Kelsen. l'obbligo deve ritenersi almeno implicito) [27]. poiché quest'ultima può certamente essere considerata una garanzia. Assunta una prospettiva giuspositivistica. E dunque non possiamo separare diritti e garanzie (primarie).Diritti fondamentali mancanza di "garanzie". deve esserne portata alla luce un'altra: se l'obbligo è parte integrante della definizione (di diritto soggettivo). ma non anche in base ad una qualche doverosità giuridica. la strada della separazione tra diritti e garanzie. è particolarmente apprezzabile. nonché dalla giustiziabilità dei diritti. In ogni caso. una "lacuna" (nel senso che si produca tecnicamente un obbligo di colmarla) [28]. In questo caso. la sua eventuale mancanza non sembra possa costituire. o giusnaturalistico. che è invece di natura sociologica. Proprio in forza di questa definizione. allora. non si spiega come sia possibile che un diritto si dia esistente senza quell'obbligo (nel senso che altri ha sottolineato. che si dia una garanzia deve significare innanzitutto che l'ordinamento "funziona". Pertanto non potrà esservi. è che muovendo da esso si percorre una strada alternativa a quella che passa per la nozione di "lacuna": in base a quest'ultima. esse potrebbero avere un effetto giuridico. come una norma (dell'ordinamento) per qualcuno. dal solo principio di completezza [32] . innanzitutto. come quello giuridico. che sono garanzie giuridiche.uniba. ma alla loro mancata accettazione come norme dell'ordinamento [34]. che opererebbe come una prescrizione per il legislatore: materialmente in un sistema nomodinamico. non sembra realistico attribuire tale inattuazione alla mancanza di condizioni giuridiche. non sono effettivi. sorgerebbe. come ho cercato di mostrare. alla proprietà. come dei diritti soggettivi in generale: le critiche che si appuntano all'ineffettività delle proclamazioni [30] dei diritti non potrebbero appagarsi (perché non ne riceverebbero alcuna risolutiva risposta) di una più accurata previsione normativa di formali obblighi correlativi o dell'istituzione di pronti rimedi giurisdizionali. l'efficienza normativa del diritto soggettivo o l'importanza di averne salvato l'esistenza giuridica dall'inesistenza delle relative garanzie. In realtà. che siano considerati diritti giuridicamente inesistenti. delle garanzie poste dalla legge. dato un diritto definito da una norma giuridica.it/lei/filpol/glp. però. e deve essere possibile "obbedirvi" [31]. e alla tensione prescrittiva. dunque. Tra i presupposti dell'esistenza di un diritto sta il fatto che la norma che lo prevede sia in grado di sostenere una prestazione funzionale entro l'ordinamento. pare risolversi solamente nel richiamo alla forza normativa del principio di completezza: il quale. ossia richiedono il fatto empirico della loro produzione . mantengono nel contempo un valore funzionale e giuridico. a proposito dell'attualità e dell'attuazione dei diritti umani. è arduo assimilare l'assenza di una garanzia primaria o secondaria ad una "lacuna". del http://www. Se si facesse dipendere l'effettività sociale dalla "completezza" giuridica. tra l'altro. alla natura appunto "normativa" del diritto. Ed anche ciò ammesso. può essere la misura necessaria per la protezione socialmente effettiva di esso. Da ciò. un obbligo giuridico di creare garanzie primarie e secondarie. si dovrebbe negare esistenza giuridica ad ogni previsione normativa che fatichi a trovare un'applicazione e un'esecuzione nei comportamenti privati e pubblici.swif. quelli cui non si riesce (come spesso accade ai diritti umani sottoscritti nell'ordine internazionale. La riduzione della normatività del diritto soggettivo fondamentale. ossia dall'inefficacia materiale. E per questo. alla normatività del principio di completezza non è necessariamente un vantaggio. o possa valere.[33] Il principio di completezza vuole che le lacune nel diritto siano colmate. in sé. valide. Si corre il rischio di non poter distinguere tra le norme che puniscono l'estorsione. Una ragione per ribadire questo punto. nelle condizioni extra-giuridiche di funzionamento del sistema sociale. poiché dato il loro rango possono ben valere come norme di riconoscimento: sono cioè criteri di decisione sulla validità di altre norme e come tali possono funzionare [35]. La misura della protezione giuridica può essere di valore variabile. possono non ottenere l'effettività anche nonostante la protezione che astrattamente l'ordinamento accordi loro. Nella prospettiva che suggerisco. in tali casi. Il principio normativo della completezza non necessariamente implica. Si tratta di un sequitur. E' dunque necessario distinguere. nell'effettività dell'ordinamento. e ancor più mutevole in ragione delle circostanze materiali. potrebbe forse desumersi l'inesistenza del diritto al libero commercio. le norme non si deducono da altre norme. e la loro inefficacia innanzi al tessuto sociale dominato dai codici ben più implacabili delle organizzazioni criminali.htm (9 of 36)06/12/2004 13:01:51 . e che dunque nuove norme siano poste: ma.Diritti fondamentali nella fonte di legittimazione. i diritti fondamentali anche là dove non sono assistiti da specifiche garanzie. giuridicamente esistenti. Non è possibile accettare dunque. all'iniziativa privata. Credo che questa costruzione sia pertanto in parte da emendare e integrare. peraltro. secondo Ferrajoli. alla libertà di opinione? Ritornando invece alla questione dell'esistenza giuridica di un diritto soggettivo: essa dovrebbe discendere dal fatto che quel diritto valga. Norme giuridiche poste e vigenti. essa non può mancare di senso. e non solo ad essi) a dare una reale attuazione. come si sa. ciò non si deve tanto (o soltanto) a lacune primarie o secondarie che siano. che ad esso riconosciamo nelle nostre democrazie. Questo farebbe torto. ma sono poste da organi competenti. ossia a lacune normative. l'obbligo di colmare lacune (dovute alla mancanza delle relative garanzie). Se alcuni diritti pur contenuti in norme sovraordinate (costituzionali). non gode di alcuna qualità self-executing. Il carattere normativo delle regole giuridiche non può di per sé essere misurato dalla loro effettività sociale. logico formale. Questo aspetto statico degli ordinamenti costituzionali contemporanei è. dall'altro l'autonomo valore normativo del diritto fondamentale (che si mostri criterio di legittimità delle norme e delle attività poste in essere dai poteri costituiti). Una norma funziona come norma di riconoscimento. Una norma di riconoscimento. della situazione soggettiva di vantaggio che vi si ricollega [38]. dovrebbero essere visti intanto come norme giuridiche. Da tutto ciò. poniamo. nel nostro ordinamento potrebbe indurre a sollevare questioni nei confronti delle decisioni giurisdizionali che ancora operassero sotto la riduttiva convinzione della propria soggezione "soltanto alla legge". mi pare che emerga l'opportunità di separare due profili che restano in genere erroneamente sovrapposti: da un lato il profilo della scarsa protezione di un bene (le garanzie). Se un diritto fondamentale opera come un limite sostanziale. comunque tali norme emergono come criterio di giustificazione o di "critica del comportamento". ma soprattutto assumendoli come metanorme sostanziali che governano l'attività dei poteri costituiti. i diritti fondamentali. sia nell'istituire una ragione dell'invalidità delle disposizioni che non prevedano una "adeguata" tutela di quel bene. trattandosi di diritti soggettivi. tuttavia. e in dipendenza del modo di funzionare del sindacato di costituzionalità.htm (10 of 36)06/12/2004 13:01:51 . ma anche degli organi giudiziari: a titolo di (contingente) esempio. costituzionale) del bene tutelato la protezione specifica. E qui non esiste uno strumento coattivo. norme giuridiche che effettivamente prevedono come obbligatoria la tutela di un bene. devono essere usate come tali. il diritto di riunione. e la capacità di alcune norme di porsi come metanorme sostanziali coincide con la forza che esse hanno di falsificare deduzioni (norme inferiori) con esse logicamente incompatibili. inviolabile). svolge la prioritaria ed essenziale funzione di determinare l'illegittimità degli atti legislativi o del potere esecutivo. allora la sua previsione è già operativa anche nel caso che manchino "garanzie" in senso specifico. Le norme di riconoscimento in generale fungono da un lato come mezzo di identificazione di norme (giuridicamente valide). http://www. E' ben possibile che un diritto apprezzato come fondamentale rappresenti un criterio di riconoscimento e di valutazione. come un limite al contenuto della legislazione ad esempio.infine. che poggi assiologicamente su diritti che indica come inviolabili.alcuna necessità di ignorare che i diritti concernono innanzitutto dei beni per gli individui. in quanto norme di riconoscimento esse devono essere effettive ossia accettate almeno dai giudici. loro richiesta. non identificabile con i mezzi della tutela del diritto. che essi sono "sempre diritti di qualcuno".Diritti fondamentali tutto integrato con quello dinamico [36]. In un certo senso. il che alle volte si dimentica. oltre che di comportamento. se e quando mantiene un significato selettivo dei comportamenti sia degli organi della produzione legislativa sia delle corti (in questo caso con peso diverso e più o meno diretto a seconda dei sistemi di raccordo tra legislazione e giurisdizione). e dall'altro. e che esso divenga anche una norma sostanziale. Se accettiamo che siano tutte queste cose insieme. L'esistenza giuridica del diritto alla libertà personale è compiuta nel momento che essa venga definita e magari qualificata (in qualche senso. anche l'ordine giudiziario deve ritenersi vincolato al rispetto e alla tutela del diritto costituzionalmente accordato. Concepire i diritti soggettivi fondamentali come norme di riconoscimento significa non solo che è possibile ritenere invalidi gli atti del legislatore. grazie alla loro sovraordinazione.it/lei/filpol/glp.swif. anzi. anziché come semplici pretese soggettive. il quale ha valore per la comunità e colloca in una posizione di vantaggio i soggetti cui quel bene deve riferirsi (la libertà personale. Il meccanismo che agisce in questo caso consiste sia nella direttiva sostanziale circa i successivi atti normativi. non solo li rende operanti attraverso forme di protezione "specifiche". quando ha natura sostanziale come è il caso dei diritti fondamentali. Il punto è che. ma anche ritenere illegittime le sentenze dei giudici che non associassero alla ricognizione del valore (fondamentale. ecc. Non c'è. rilevano Atienza e Manero <<come guida del comportamento e criterio di valutazione per il pubblico in generale quanto per gli organi della produzione e dell'applicazione del diritto>> [37]. E' dunque evidente che un ordinamento costituzionale.. sia che possieda una propria forza prescrittiva. cui non faccia riscontro la previsione di obblighi conseguenti e di adeguate garanzie giurisdizionali: ma appare difficile negare sia che la norma abbia un contenuto. si deve ribadire.). infine. e che noi non poniamo mai "questioni di diritti" se non c'è un "individuo o un gruppo di individui i cui diritti riteniamo in discussione" [39] .uniba. Da ciò. significa cercare di produrre il consenso oppure di sostituire il consenso. funzionari. Pertanto. esse porterebbero eventualmente alla luce il contrasto "ordinario" tra i poteri costituiti o parte di essi e norme sostanziali della costituzione o di livello equiparato.. fino a determinare un processo che conduce anche alla loro emanazione. anglosassone. alla salute o all'istruzione. significa che tali norme non fanno parte di quelle che circoscrivono i limiti di contenuto del sistema. qualora non siano conformi alla norma che appresta la tutela del bene (sempre che si tratti di una norma di riconoscimento. essi non vi appartengono: e istituire organi coercitivi internazionali non significa colmare delle lacune nel diritto. Saremmo di fronte a un problema che resta extragiuridico. E' evidente che la doverosità non nasce in questo caso dal principio dinamico della completezza.swif. per i diritti fondamentali. sta nel fatto che tutti i comportamenti dovrebbero considerarsi illegittimi. dalle corti innanzitutto. nel senso lato. mentre sono diritti di libertà quelli che per contenuto hanno l'obbligo dello Stato di astenersi da ogni interferenza [43]. non godono delle stesse condizioni: hanno per contenuto un facete dello Stato. la ragione per la quale i diritti fondamentali esercitano un'efficacia che conduce alla loro attuazione garantita. se i diritti posti nelle carta dell'Onu non sono usati come norme di riconoscimento di un singolo ordinamento statale. e che imponga alcuni "contenuti" sostanziali come fondamentali)[40]. all'iniziativa economica. se i diritti fondamentali non sono presi sul serio come norme di riconoscimento è impossibile che essi vengano poi anche protetti (in sostanza istituendo misure che rendano attuabile la coercibilità giuridica del diritto). Accettando provvisoriamente questa bipartizione. con la volontà del più forte. In conclusione. verso l'esecutivo e verso il giudiziario. all'espressione.Diritti fondamentali l'esistenza delle garanzie giuridiche della libertà personale dipende invece da una catena di selezioni che nascono a seguito dell'uso della disposizione circa il diritto soggettivo come norma di riconoscimento. http://www. ed ogni altro sono definibili come l'obbligo di astensione dello Stato. Se esiste un ordinamento internazionale che usi i diritti fondamentali.si deve aggiungere . se si tratta di diritti pubblici di libertà. I diritti fondamentali. in quella dei c.. Nei confronti dei diritti di libertà.vale solo quando quelle previsioni siano usate come tali [42] (come norme di riconoscimento. esso avrebbe ogni ragione. se tutti i diritti di libertà.uniba. all'inviolabilità del domicilio. costituiscono una protezione la stessa separazione dei poteri e le singole definizioni organizzative che le costituzioni dispongono verso il legislativo. classica. Libertà e prestazioni. Il che. tra un diritto e le sue garanzie non si dà un rapporto di implicazione. ossia il diritto alla vita.d.htm (11 of 36)06/12/2004 13:01:51 . Qualora questo contrasto sia accettato. qualora disponesse della forza e del consenso necessari. di "officials"). Il problema è diverso quando le inattuazioni (si pensi alle inattuazioni costituzionali italiane) siano croniche. al lavoro. si tratta di un deficit ben più radicale di quanto forse non si possa descrivere sostenendo che si danno lacune nell'ordinamento. trovano nello Stato il destinatario dell'obbligo "corrispondente" (risolto in un non facere). al pensiero. ma dal principio statico dell'incompatibilità tra contenuti normativi [41] . Quando fossero effettivamente usate. la loro garanzia sarebbe alquanto semplice. 5. Naturalmente. ma di solito non è determinato ciò di cui quel facere consista. il che ne consente la separabilità: ma la ragione per la quale in un ordinamento costituzionale i diritti possono esistere al di là delle loro garanzie. o la hartiana accettazione. e percepito. Così. dipende solo dal loro funzionare appunto come norme di riconoscimento (grazie al fatto che la loro ritenuta superiorità assiologica. normalmente viene fatta coincidere con la loro sovraordinazione normativa). così intesi. Si dice che tra i diritti fondamentali quelli il cui contenuto consiste in un obbligo di fare dello Stato sono diritti sociali. e pertanto non vivono come norme nella coscienza giuridica diffusa (in primis. anche nei confronti dell'inerzia dei pubblici poteri oltre che delle loro attività difformi). peraltro. i diritti sociali.it/lei/filpol/glp. quei diritti sarebbero già criteri attivi. di imporsi agli Stati-individui inadempienti. di libertà . la posizione di vantaggio accordata. Anzi. pregiuridico. Un compito di chiarificazione potrebbe dunque aver lo scopo di mostrare come il diritto non abbia ad oggetto una prestazione dello Stato. che spesso risulta fuorviante: l'obbligo di astensione a ben guardare non solo non è sempre una norma esplicita. ma in ogni caso non appare sempre garanzia esaustiva della consistenza e del significato del diritto. anche nei confronti di un qualsiasi potere privato [49]. verso lo Stato. in modo formalmente precostituito. i diritti di libertà andrebbero riletti tenendo conto della maggiore complessità di cui consistono [50]. può essere però forviante: poiché ingenera la convinzione che il contenuto del diritto sia la http://www. una tale configurazione se resa un carattere strutturale. per libertà di espressione [51] . Con buona approssimazione. Dipenderà piuttosto da quello che si vuole e si può intendere.htm (12 of 36)06/12/2004 13:01:51 . bensì sono le garanzie a dipendere dalla definizione attuale del bene [52]. sostituibile. sin quando non siano dettagliatamente definiti dalla legge (con la corrispondente copertura amministrativa ed economica) [45] .swif. ossia nei soli confronti dello Stato. Ciò per la ragione che essi non sempre comportano solo o essenzialmente obblighi generali di astensione. hanno bisogno oggi di essere pensate come dipendenti da prestazioni dello Stato: la libertà di espressione nella civiltà della comunicazione di massa. della protezione dell'altro (che è quanto sostanzia il diritto). le situazioni di vantaggio che si legano al conferimento di diritti di libertà. ben più che in quelli di libertà. non sono veramente identificabili anche quali diritti "contro" lo Stato. in secondo luogo. bensì in ogni direzione. I diritti di libertà. Si vuole invece utilizzare una stilizzazione. Il che è questione contingente. li colloca in un limbo. Queste classificazioni continuano a sovrapporre il diritto (che concerne un bene della vita) e quanto poi serve per tutelarlo.Diritti fondamentali [44]. In tale prospettiva. Nel caso dei diritti sociali [46]. Il che attribuisce ai diritti sociali una sorta di insopprimibile sapore (puramente) "programmatico". l'elezione di un bene. E' credibile che i diritti soggettivi pubblici. La differenza tra diritti di libertà e diritti sociali [53] dipende anche dall'aver configurato il diritto sociale come un diritto a una prestazione. però. Molte delle cosiddette "libertà" non possono ridursi al loro status settecentesco. certo. l'inviolabilità del domicilio o della corrispondenza non possono essere considerate solo un diritto soggettivo "pubblico". Si può sostenere. in una società data.).contengano il bene libertà civile e/o politica. e può esserlo solo se si condivide la convinzione che il bene. da ciò che in una società data deve o può ritenersi necessario per garantirla (che siano astensioni o prestazioni strumentali). esclusivamente i diritti sociali. bensì un bene specifico. il diritto non consiste di quelle garanzie. tra essi. il carattere programmatico dei diritti fondamentali o non sussiste o non riguarda. e che dal punto di vista teleologico non sempre lo Stato è il vero o l'unico antagonista [47]. anziché intendere l'uno come una misura conseguente e variabile. In molti casi. ma caso mai di proteggere e sostenere questi diritti: il che implica una serie di attività positive [48]. ecc.it/lei/filpol/glp. la lotta contro il carattere "programmatico" dei diritti costituzionali è veramente una sorta di lotta per il diritto o per i diritti. che alla libertà di culto corrisponde "logicamente" un'astensione dello Stato dal vietare o impedire materialmente le attività corrispondenti. Ancora una volta. Non è possibile nemmeno concepire tale libertà come un diritto che si esaurisce nell'astensione della mano pubblica (magari innanzi alla totale monopolizzazione privata). un'unica stretta ed esclusiva correlatività (diritto verso lo Stato ma non verso i privati. diverso da quella. La garanzia dei diritti politici ad esempio appare collegata a prestazioni statali. siano pienamente tutelati dal non intervento pubblico. Inoltre. la ragione per istituire poteri pubblici non è certamente quella di imporre loro il rispetto dei nostri diritti di libertà. scambiando così l'obbligo di astensione con il contenuto del diritto. e per un altro questione di scelte di valore. Ma questa tesi deve essere giustificata (perché non è nella struttura "formale" dei diritti). a una prestazione ma non ad un'astensione. per un verso.uniba. ne è un esempio importante. come invece altrettanto tradizionalmente e quasi universalmente si dice. le prestazioni o i comportamenti omissivi dello Stato non sono dunque quel bene ma solo strumenti primari. ma sarebbe un'ingenuità insistere che vi corrispondano sole omissioni (doveri di semplice omissione). cui è sempre parziale e alquanto riduttivo preordinare. A mio modo di vedere. un bene come tale meritevole di tutela. Sul piano giuridico pertanto sembra più appropriato concepirle per come esse poi in realtà appaiono. personalissimi [58]. ma spesso prendono in considerazione. 6. E' del tutto pacifico che nel caso dei diritti sociali la tutela necessaria consista in una prestazione statale molto più spesso che per i diritti cosiddetti di libertà [54]. ogni diritto a una prestazione pubblica deve essere distributivamente dosato. i diritti sociali sono sullo stesso piano di questi ultimi. che è universale. inalienabili. con la proprietà di beni determinati[59]. Se è vero infatti che questi ultimi appartengono a ciascuno in maniera diversa sia per quantità che per qualità. Le condizioni selettive per il diritto alla prestazione (nel caso della salute) non si esauriscono nello stato di salute (la malattia). che un ideale in se stesso. fermo restando il bene che deve essere garantito. anziché il bene rilevato.htm (13 of 36)06/12/2004 13:01:51 . ogni prestazione sociale cui si abbia titolo acquisisce il profilo di una sorta di diritto patrimoniale. confondere il diritto di matrice liberale. che non a caso non possono come tali essere contemporaneamente anche d'altri. l'esclusività è un carattere dirimente: "Tutti siamo parimenti liberi di manifestare il nostro pensiero. Decentrare la proprietà come diritto reale in senso stretto. a cose specifiche dunque. che sono definiti come diritti a prestazioni statali. in fondo anche i diritti sociali possono spettare in maniera diversa. Secondo qualcuno. la salute. non sono fondamentali perchè non implicano alcuna universalità (uguale estensione a tutti). dell'autonomia. Del resto. e dunque il loro reddito. parimenti autonomi nel disporre dei beni di nostra proprietà e parimenti titolari dei diritti alla salute e all'istruzione. o da ogni regolazione che limiti l'autonoma ricerca della cura: questo non è pre-iscritto nello statuto giuridico del diritto alla salute. della libertà. invece. sia per quantità che per qualità. il lavoro. La distanza che separa diritti di libertà e diritti sociali si riduce notevolmente se è possibile porre la questione nei seguenti termini: nel diritto soggettivo deve essere accertato sostanzialmente e non può essere definito aprioristicamente il tipo di rapporto che il diritto "strutturalmente" integra o implica (omissioni.Diritti fondamentali pretesa ad una prestazione dello Stato. Ma ciascuno di noi è proprietario o creditore di cose diverse e in misura diversa: io sono proprietario di questo mio vestito o della casa in cui abito. non è cosa in linea di principio inaccettabile: sullo sfondo prevale in genere la considerazione della proprietà più come un mezzo per la protezione della sicurezza. non molto diversamente da quanto accade nel caso dei diritti di libertà. parimenti immuni da arresti arbitrari. prestazioni) [55]. perché a differenza di questi ultimi sarebbero universali (omnium). poiché dovunque è da escludere l'abbondanza assoluta delle risorse. diversi da quelli patrimoniali. inviolabili.it/lei/filpol/glp. la preservazione o il sostegno si producono sia attraverso la regolazione statale sia sviluppando l'autonomia degli individui. a divenire proprietari. Inoltre.swif. sul piano dell'oggetto del diritto di proprietà. potrebbe forse essere questa la direzione da prendere se l'obiettivo finale fosse veramente quello di garantire "sicurezza. come criterio di ammissibilità o di eleggibilità. Ferrajoli) sostengono che "fondamentale" significa "universale". infine. solidarietà" [56]. a differenza dei diritti di libertà. perché sono universalizzabili. come la proprietà. Lo Stato può doversi astenere da ogni attività che metta in pericolo la salute dei cittadini. diversità. Con riferimento a questa distinzione netta tra i diritti sociali. l'istruzione. sorgono almeno alcune perplessità. il sostegno economico per sé e la propria famiglia. I diritti sociali sarebbero. e i diritti patrimoniali. dunque spettanti ugualmente a ciascuno. o l'obbligo di una prestazione pubblica. http://www. Ma il diritto alla salute (e altri dello stesso genere) andrebbe costruito più realisticamente: come la tutela di un bene sia attraverso divieti. Diritti sociali e proprietà Tesi recenti (Peces Barba.uniba. ossia di oggetti diversi da quelli di cui altri e non io sono proprietari" [57]. è pur vero che per definizione. Diritti che tendono ad "escludere". e indisponibili. dello Stato quanto dei privati. l'abitazione. Al contrario. nel senso che possono essere diverse le prestazioni cui in concreto si ha diritto. Non bisognerebbe. le risorse degli individui. sia attraverso obblighi. rispetto ai diritti fondamentali. intransigibili. il diritto patrimoniale su cose determinate. Il che non esclude che brflo stesso potere giurisdizionale abbia in un qualche modo voce. dalla lotteria della vita. ne devono seguire il destino [63]. se i diritti sociali sono definiti strutturalmente come consistenti nell'obbligo di una prestazione. fondi di categoria.htm (14 of 36)06/12/2004 13:01:51 . tra produzione e consumo. o il non impedimento. allora la prestazione deve essere almeno tipologicamente chiara. il diritto sociale si avvicina (più che allontanarsi) al diritto di proprietà. E' vero che l'oggetto della proprietà è un quid facti.uniba. b. non è uguale per tutti: dipende dalle risorse disponibili. associazioni professionali. dalle preferenze.Diritti fondamentali Concepito come un diritto a una specifica prestazione di welfare. un'ottica (ben rappresentata nelle recenti tesi di Luigi Ferrajoli) secondo la quale i diritti fondamentali comprendono anche i diritti sociali. quando e se questo venga inteso come un obbligo di una specifica prestazione statale: quest'ultima deve variare con il mutare delle condizioni concrete del "patto sociale" tra proprietà e lavoro.swif.solo che si adotti un modello di welfare "occupazionale". a mio parere. 2. consistenti in un obbligo di prestazioni dello Stato. o il quantum o il quomodo. tra forze sociali (sindacati) e partiti politici. che ci divide e ci distingue. qualitativamente differenti dalla proprietà. La diversificazione. tra poteri e elettori. Solo l'an di questa tutela può essere sottratto alla contingenza politica. o il diritto (sociale) a prestazioni specifiche variano entrambi in quantità e qualità: sono probabilmente entrambi negoziabili o derogabili. In altri termini. o come ciò che di "fondamentale" noi riconosciamo in essi. Possiamo considerare ora più da vicino cosa accade se si accetta. Come ho spiegato. o privata. non appare plausibile che ciò riguardi un diritto sociale. la negoziazione ordinaria che regola le prestazioni o che eventualmente ricolloca l'erogazione su agenzie diverse dallo stato (per esempio assicurazioni. dalle decisioni e dalle preferenze. ossia concorra attraverso il giudizio sulle leggi o altrimenti (anche questo dipende dai sistemi) a un giudizio di legittimità. dalla politica economico-sociale adottata nell'erogazione delle prestazioni pubbliche (se universalistica. si deve ammettere che è anch'essa un quid facti. diritti antimaggioritari (sottratti alla decisione politica ordinaria). come invece di solito non accade. ecc.it/lei/filpol/glp. questa prestazione è un elemento essenziale: http://www. e via seguendo) e persino i soggetti su cui esse gravano come un obbligo. il non intervento. e via seguendo) [61]. invece. l'istruzione. 3. se è plausibile che un diritto "fondamentale" costituzionalmente garantito goda di un privilegio di grado che lo sottrae alle contingenze politiche. non uguale per tutti. e da molti inesauribili fattori. Ciascuno di questi caratteri può entrare in aperto conflitto con l'altro: a. è già presente nella logica dei diritti sociali. In concreto. dalle decisioni politiche. Non lo é. inoltre.). ma. ancora. respingere). ma non la fonte finale (chi materialmente eroga la prestazione). dovrebbero intendersi come norme che proteggono un bene ( l'abitazione. ossia di coerenza e sufficienza delle regolazioni di volta in volta determinate. di solidarietà. e in concreto. anzichè universalistico [62]. e i diritti sociali sono intesi ad un tempo come: 1. tra welfare e fasce dei suoi clienti. non possono essere fissate una volta per tutte. solo che si individui in una cerchia più o meno ampia i destinatari di diversi gradi di prestazioni. e determinata. i diritti sociali (anzichè come diritto a una prestazione statale). né possono essere (fra-)intese addirittura come il contenuto di quei diritti. oppure diversificata a seconda dei bisogni. che dipende dalle risorse. che dipendendo strettamente da risorse patrimoniali. o dei redditi. il lavoro) in relazione agli individui: le attività a questo scopo di volta in volta necessarie (una prestazione statale. a differenza dei diritti di libertà[60]. o nessuna prestazione. non può credibilmente essere intesa come "antimaggioritaria" o sottratta alla decisione "politica". o semplicemente pubblica. Sinchè il diritto viene definito come una prestazione dello Stato (il che si dovrebbe. se il contenuto del diritto sociale si fa consistere nella prestazione dello stato. tra maggioranze e minoranze. dalle concezioni correnti di salute. nell'Unione Europea o in un http://www. La ragione moderna della proprietà è infatti la sussistenza e la dignità degli individui: in altri termini salvare i diritti sociali dal punto di vista della loro fondazione teorica equivale a riportarli alla stessa radice della proprietà. il mercato. Si tratta di scegliere. e se non si dispone di tutela giurisdizionale [69]. La questione della proprietà è proprio legata a quella dei diritti sociali: tutto sta a decidere attraverso quale legame. Diritti programmatici Nel tirare le somme. e svelerebbe un'ispirazione favorevole finanche all'intangibilità delle quote di redistribuzione pubblica della ricchezza. Al contrario. di dover sostenere che le prestazioni sociali siano in concreto non negoziabili (cfr.htm (15 of 36)06/12/2004 13:01:51 . La traduzione dei diritti in astratti "programmi" mi pare tuttavia prodursi specialmente quando i diritti sociali siano intesi proprio come obbligo di una prestazione statale. o meglio ciò che negli ordinamenti costituzionali "fonda" le politiche pubbliche. Si crea dunque un corto circuito tra i requisiti attribuiti alla nozione di diritti sociali come diritti fondamentali (un corto circuito che non è implicato in ogni possibile definizione del diritto sociale come diritto fondamentale). ma è valida l'idea che attribuire rango fondamentale ai diritti sociali implica uscire dalla logica della carità e passare semmai a quella del bilanciamento. Ammettendo. e lo scambio politico. intransigibile potrebbe essere semmai solo l'an del diritto.. infatti. una dimensione in cui non si transige. prestazioni. i diritti sociali sarebbero "fondamentali" (e dunque indisponibili e non negoziabili) perchè universali e indipendenti dalla relazione a "cose". caratterizzate dalla priorità della proprietà e in varia misura contrarie o scettiche circa l'esistenza o l'uso di risorse pubbliche [64]. essi non sono cioè diritti "patrimoniali". sia l'an dei diritti di proprietà (l'esistenza di qualcosa come i diritti di proprietà) sia l'an dei diritti sociali non appaiono disponibili.. alla stregua di tale dominante concezione. Questo apparirebbe ingiustificato. e a ben guardare. perché contiene il limite. paradossalmente.Diritti fondamentali dunque. Diversamente. ugualmente presenti nella tradizione liberaldemocratica. Entrambi sono sottratti alle decisioni delle maggioranze. al pari del "diritto" stesso.it/lei/filpol/glp.si ripete. E si verifica non certo uniformemente. ma non alla salvaguardia delle "quote" proprietarie. e dunque "fissati".swif. c. mentre dell'istituto stesso della proprietà si possa fare strame. 7. in dipendenza del modo d'essere e di funzionare degli ordinamenti: vale diversamente in Italia. Tralascio quanto incerto possa essere il concetto di bisogno. In realtà. piuttosto che ad ogni altra categoria o generazione di diritti. di cui il diritto permetta di godere. come è stato osservato. sarebbe opportuno scenderne: altrimenti diventerebbero inoppugnabili anche pretese di tono diametralmente opposto.) la proprietà deve rispondere al tribunale del bisogno. deve desumersi che se il diritto (fondamentale) è intransigibile lo diviene anche. se qualcosa sembra effettivamente toccare in sorte particolare ai diritti sociali. la prestazione specifica di cui vien fatto consistere. Se fossimo su questo piano. Al punto. è ilcostante pericolo di essere ridotti a norme di carattere programmatico [68]: il che accade.uniba. si correrebbe il rischio. che diverrebbe problematico provare ad abbattere l'una per salvare gli altri. non viceversa" [65]. vantaggi.quando non è determinato l' obbligo (la prestazione) assunto dallo Stato. ma solo in una dimensione diversa da quella che identifica cose. che si dia una lacuna ogni volta che questa prestazione non sia determinata. paradossale. il generale diritto degli uomini a vivere decentemente[67] . tra le due figure corrono numerose affinità. tra valori come tali non disponibili. se impostare il rapporto nel senso che proclamare "diritti di welfare significhi supplicare i proprietari di essere un po' più generosi" oppure. per legge) tale prestazione verrebbe fissata come indisponibile e non ri-negoziabile. allora ogni volta che sia determinata (poniamo. e al contrario. sub b). e tra attuazioni di essi che inevitabilmente si confrontano e si riferiscono l'un l'altra [66]. significhi chiedersi "in base a quale diritto essi pretendono di tenere qualcosa esclusivamente per sé innanzi al disperato bisogno di altri (. e con la consapevolezza che finanche i diritti sociali qualora posti espressamente nel testo costituzionale finirebbero per trovare termini di immediata applicazione. anche la questione dei diritti sociali potrebbe ricevere un nuovo inquadramento. sia quello in cui la nozione di "pubblico" cessa di identificarsi e di esaurirsi in quella di Stato. Tale rimedio.it/lei/filpol/glp. Naturalmente. se nell'ambito dei diritti sociali campeggia lo spettro della mancanza di rimedi per il cittadino nei confronti dell'inerzia del legislatore. nel più o nel meno. pure si deve tenere conto di come il nuovo ordinamento europeo implichi vantaggi tutto sommato sorprendenti: "Per reagire all'inerzia del legislatore nazionale. ecc. o nel bill of rights che avrebbe voluto Roosevelt. Il che equivale però in parte a quanto accade per i diritti di libertà: di cui non bisogna certo dimenticare che sono fondati su risorse http://www. l'attuazione dei diritti fondamentali dipende anche da una misura di civiltà e risorse economiche che è data solo nei paesi sviluppati e ricchi. 169 Tr. che compendia sia il concetto del welfare mix. visto come negli ultimi anni la Comunità. ma non c'è modo di superarlo attraverso l'istituzione di un altro. cioè una via che progressivamente ne consentirebbe l'operatività. Le promesse che i diritti fondamentali (costituzionali) contengono sono giuridiche e vincolanti: purché siano usate come tali. certo. Questo è un ostacolo certamente.Diritti fondamentali sistema giudiziario come quello statunitense. Nei paesi avanzati. obbligo giuridico. pur non limitato ai diritti sociali. funzioni comunque come un parametro di controllo dell'intervento del legislatore. bensì in modo più articolato. [73]. potrebbe rivelarsi la recente imposizione agli Stati dell'obbligo di risarcire ai singoli i danni derivanti dall'inadempimento all'obbligo di attuare una direttiva.Unione europea ha preso a porsi impegni tipici di uno stato sociale (specie nelle direzioni della protezione del consumatore. più elevato. E' stato osservato. Questo chiarisce in cosa consista il carattere programmatico o quasi-retorico di alcune enunciazioni. ecc. Qui la previsione in termini di obiettivi o di diritticonsente o la disapplicazione dell'atto legislativo statale "che disattenda l'obiettivo" da parte del giudice nazionale in quanto giudice comunitario. Anzi. Se i diritti sociali sono diritti fondamentali esattamente come i diritti di libertà. Ma ad esempio la resistenza dell'ordinamento statunitense a recepire in costituzione diritti sociali così come sono enunciati nella costituzione italiana. sicurezza sociale. con la costituzione. e potendo eventualmente la forte limitazione della legittimazione dei singoli ad agire (visto che titolari dei diritti sociali sono considerati gruppi più che individui) essere superabile in futuro con l'introduzione dell'azione collettiva o con ampliamenti della legittimazione innanzi a interessi diffusi (quale il diritto ad un ambiente salubre o i diritti dei consumatori) [72]. più efficace dello strumento del ricorso per inadempimento che l'art. edilizia pubblica".swif. non è aggirabile attraverso la forza obbligante di alcuna norma presupposta. anche in termini di "obiettivi" programmatici. allora devono funzionare anch'essi innanzitutto da norme di riconoscimento: devono in altri termini rappresentare i criteri di compatibilità dei comportamenti dei poteri costituiti. Credo che la costituzionalizzazione dei diritti sociali. o di avanzare la pretesa connessa al diritto soggettivo comunitario innanzi al giudice nazionale (in veste di giudice comunitario) [71]: e in quest'ambito. indubbiamente nei confronti di tali diritti può rivelarsi strumento particolarmente prezioso per costringere il legislatore nazionale all'attuazione degli stessi. persino in essi non può più essere concepito nei termini di un Welfare interamente statale. senza che le variazioni quantitative annullino il concetto. indisponibili.uniba. della tutela sanitaria. effettivamente tutti i diritti negativi e molti positivi aspirano ad essere fondamentali. nell'ordinamento italiano la "configurazione oggettiva" del giudizio di costituzionalità (solo sulle leggi) rende un servigio esclusivamente indiretto al cittadino. affida alla Commissione. L'ordinamento comunitario europeo permette significativi spunti d'analisi. nel caso sia questi ad essere chiamato all'attuazione degli obiettivi fissati dal Trattato. che non c'è alcuna "stretta correlazione tra la forza del linguaggio costituzionale di welfare da un lato e la generosità degli Stati di welfare misurata sulla base della quota di ricchezza destinata a salute. in mancanza fornendo comunque il rimedio del risarcimento al singolo che ne riceva un danno". a differenza di quanto avrebbe potuto essere se a tale giudizio fosse stata riconosciuta la funzione di tutela diretta dei diritti fondamentali[70] . e possono ricevere un'attuazione sia pure lungo un'estesissima banda di oscillazione. in genere con una sensibilità al principio di solidarietà e di uguaglianza.).htm (16 of 36)06/12/2004 13:01:51 . può essere spiegata proprio con la tendenza a prendere i diritti sul serio. 'donne'. nelle tesi di Ferrajoli. la libertà personale o il diritto di voto sono fondamentali non tanto perché corrispondono a valori o interessi vitali. che ha una radice morale secondo Peces Barba. Ma si tratta di una proposta normativa. vale a dire. Queste risorse non sono necessarie solo ad alimentare il potere coercitivo dello Stato [74] . 8. o a tutti i cittadini). ma perché universali e indisponibili". invalidi'. inoltre. E tale argomento troverebbe conferma secondo Peces Barba sia nella Costituzione spagnola. Perché non possono essere considerati fondamentali anche diritti che nella loro stessa "struttura". come incorporazione di questa "pretesa morale nel diritto positivo"[76]. Tanto meno ha senso parlare del concetto di un diritto che non possiede una radice etica legata alle dimensioni centrali della dignità umana". Si tratta di saggiare se sul piano teorico. Nella sua Teoria dei diritti fondamentali Peces-Barba attribuì all'espressione "diritti fondamentali" un senso che intendeva superare due limiti: il riduzionismo giusnaturalistico e quello giuspositivistico [75] . minori'. 'utenti o consumatori'. La forma universale.swif. vengano posti tra i diritti non universali (i diritti patrimoniali)? E' rilevante come il requisito dell'estensione alla generalità degli appartenenti a una classe. e dunque di collocare il carattere fondamentale dei diritti nel cuore stesso dell'idea di uguaglianza. e dunque per definizione. Non può essere mai ritenuto fondamentale un diritto "morale" che per ragioni di fatto appaia "impossibile" (diritto ostacolato da ragioni di scarsità insuperabili)[78]. ma deve riconoscere la necessità che lo iussum corrisponda ad un radicato o condiviso principio morale. indisponibile e costituzionale garantisce in genere ciò che si ritiene fondamentale in un paese ("ossia quei bisogni sostanziali la cui soddisfazione è condizione della convivenza civile e insieme causa o ragione sociale di quell'artificio che è lo Stato")[80]. "fondamentale" significa. una "mediazione" giuridica. che presenti un contenuto egualitario. pubbliche. Come si può notare. tecnicamente intraducibili in termini giuridici (come il diritto alla disobbedienza civile che gli appare in contraddizione con l'ordinamento in se stesso) non sarebbero diritti fondamentali perché non sono giuridicizzabili. 'amministrati'. Si tratterebbe dunque di integrare la filosofia del diritto e il diritto positivo: da un lato. e diritto di proprietà 1. Fatte queste premesse. la generalizzabilità attiene alla giustificazione morale del diritto soggettivo: una pretesa è giustificata moralmente se è "suscettibile di essere elevata a legge generale.uniba. dotato di una ragione morale profonda (non ulteriormente chiarita) [77] . ritorni all'interno di una teoria formale.Diritti fondamentali. L'impossibilità di estenderla universalmente renderebbe la proprietà un "privilegio". attribuibile a tutti i possibili destinatari. ma non puramente contro-fattuale: "non ha senso parlare di fondamento di un diritto che non sia in seguito suscettibile in alcun caso di integrarsi nel diritto positivo. diritti positivizzati non sarebbero "fondamentali" se la pretesa in essi contenuta non è generalizzabile. quel vincolo così indiscusso tra fondamentale ed universale. il "perché dei diritti dell'uomo" che contiene la "pretesa morale giustificata" e dall'altro la traduzione concreta." [79] . Il primo poggia sull'idea che vi siano diritti naturali e che come tali essi siano fondamentali (o debbano esserlo): ma deve ammettere la necessità che ogni diritto "naturale" riceva una convalidazione. etc. piuttosto che un diritto "uguale per tutti gli esseri umani". Secondo Peces Barba diritti puramente "morali". Che cosa significa dunque fondamentale? In un'altra versione: "la vita. Un diritto fondamentale può non essere "universale" ? Quel vincolo è spesso raccomandato perché consente di concepire i diritti fondamentali come necessariamente estesi a tutti (a tutti gli uomini. sia nel Patto delle Nazioni Unite sui diritti economici sociali e culturali [81]. universalità. ad esempio per ragioni di scarsità relativa (e questo accade per il diritto di proprietà).htm (17 of 36)06/12/2004 13:01:51 . qui. siano essi i generici 'uomini' o 'cittadini' o i concreti 'lavoratori'.it/lei/filpol/glp.Diritti fondamentali sociali. lo "scopo" dei diritti dell'uomo. sia certo. ma servono a porre gli individui nelle condizioni materiali e spirituali di vita necessarie affinché essi siano disposti all'accettazione e al rispetto dei diritti altrui. il secondo poggia sulla (contraria) separazione delle decisioni giuridicamente valide da pretese e criteri di natura morale. inalienabile. Si http://www. che non è necessario sia accordato da un qualche ordinamento. la sua universalità e finanche il suo carattere "fondamentale".La scarsità e l'universalità possono certo concorrere nella definizione di "fondamentale". ciòrenderebbe inconcepibile persino la libertà di appropriazione. e il diritto di proprietà come diritto "reale". che è ritenuta un diritto soggettivo non universale. Se la qualità di diritto fondamentale possa spettare anche a diritti non "universali" è questione che può ben essere affrontata proprio attraverso l'experimentum crucis del diritto di proprietà: se la proprietà. seppure non contingente (la circostanza oggettiva della scarsità relativa dei beni)[83] . comunque insuscettibile di esservi ammessa: per un impedimento logico-formale (carattere non universale del diritto reale) e/o per un impedimento fattuale. e dunque tutt'altro che fondamentale. In tal caso. né nei principi normativi.uniba. dell'ordinamento. in concreto). Dal punto di vista che qui propongo. quella tra il diritto o la libertà astratta di divenire proprietari. che sarebbe un diritto fondamentale. sarebbe cambiato il modo di produzione della ricchezza. oppure che non è necessario entro un ordinamento determinato. e non è un diritto reale su beni determinati). la libertà di appropriazione. Non intendo dire che il diritto di proprietà debba necessariamente essere tra i diritti fondamentali. per esempio. un diritto non fondamentale è tale che la sua mancata previsione o la sua abrogazione non produce alcuna essenziale carenza né nella struttura. il diritto soggettivo non è suscettibile di tradursi in una reale possibilità per "tutti". Se non ci fosse alcun diritto di proprietà. tutto ciò appare controintuitivo: cosa accadrebbe.it/lei/filpol/glp. per il fatto che non può valere per "tutti" ) equivale a ritenere che esso può non esserci affatto. La distinzione tende a separare l'universalità della libertà di appropriazione dalla singolarità dei possessi. Così. Quali conseguenze inoltre potrebbero essere tratte dall'assenza della proprietà? Innanzitutto. 2. allora non è plausibile una definizione teorica che la escluda. E' dunque la scarsità relativa quel che impedisce alla proprietà di divenire un "diritto fondamentale"? Si dovrebbe ritenere di sì: non a caso. che invece è ritenuto fondamentale (perché coincide con una universale libertà. Se la proprietà può essere un diritto fondamentale allora possono essere fondamentali anche i diritti soggettivi che non siano universali. Saremmo in una situazione puramente amministrata. può divenire in qualche ordinamento un diritto fondamentale. Sostenere che un diritto non è fondamentale (in questo caso. in concreto? L'assenza della proprietà intesa come diritto patrimoniale sarebbe espressione di un radicale mutamento sociale e innoverebbe in modo sostanziale proprio nell'ordinamento giuridico. non sarebbe accordato nemmeno il diritto di divenire proprietario. da doversi ritenere assolutamente pericolosa. Se nessuno fosse ammesso alla proprietà di alcunché. http://www. Peces Barba sostiene che anche se fosse "pensata" come fondamentale. in questi casi infatti. se la proprietà non fosse contemplata. ma semplicemente respingere tesi secondo cui la proprietà è in sé. l'astratta libertà-di-divenire-proprietario (sarebbe una tale minaccia e) costituirebbe una tale contraddizione con la logica dell'intero sistema politicoeconomico. seguono lo stesso destino:ne è una conferma il fatto che qualora non si desse alcun diritto patrimoniale. ma non sempre possono svolgere un ruolo dirimente. Ma. non sarebbe poi possibile garantirne l'efficacia (appunto per la scarsità delle risorse)[82]. Invece. Credo che la questione di cosa sia fondamentale non possa essere risolta in base al "semplice" criterio della generalizzabilità. allora non si darebbe alcun mutamento sostanziale. un diritto che non possa spettare a tutti (nello stesso tempo) non può essere fondamentale. se non ci fosse nessun proprietario. Il che. dal diritto reale su beni. che non potrebbe essere un diritto fondamentale. in concreto. rende impossibile sostenere il carattere fondamentale del diritto-a-divenire proprietari ed insieme il carattere non fondamentale del diritto di proprietà (come diritto reale. secondo le definizioni ora ricordate. Grazie a quanto sopra. portanti. quanto alla proprietà: se è vero che la proprietà non è un diritto fondamentale. i quali non sono generalizzabili.Diritti fondamentali sostiene dunque che non può nascere un diritto fondamentale relativo a beni. si dovrebbeconsiderare insostenibile una distinzione concettuale. nei nostri ordinamenti.htm (18 of 36)06/12/2004 13:01:51 . questi due concetti sono inseparabili.swif. in conclusione. credo. Eppure. è insostenibile che il diritto di proprietà non possa essere tra i diritti fondamentali. ammessa tra le libertà fondamentali. La tesi di Rousseau contrasta l'opinione che quella di-divenire-proprietari rappresenti una fondamentale "libertà". b) il valore fondamentale della libertà di appropriazione (una delle intangibili "libertà"). se non il "diritto" di proprietà. più che lo scopo della protezione del "sistema". E ancora. A proposito di "fondamentale" Concepire i diritti fondamentali come una categoria (almeno sotto alcuni profili) tendenzialmente unitaria è possibile e. nelle quali certo non appare "fondamentale. come quella di Hume.it/lei/filpol/glp. giova ricordare una teoria moderna della proprietà. poiché essa è piuttosto un diritto fondamentale grazie alle condizioni di scarsità relativa: le stesse condizioni in virtù delle quali non può godere. il diritto di proprietà potrebbe intendersi come universale. solo in circostanze di abbondanza assoluta. porta fatalmente con sé anche la negazione del carattere fondamentale del diritto (di libertà) di divenire proprietari. Si deve tornare al tema dell'universalità dei diritti fondamentali e al concetto. esse sono costituite in modo da indicare la tutela degli individui (o dei gruppi).htm (19 of 36)06/12/2004 13:01:51 ." Devo concludere che la proprietà sembra dissolvere il presunto pacifico e indissolubile binomio universale-fondamentale. tesi non sospette dal momento che non appaiono conniventi né con il paradigma lockeano. credo. Non si tratta cioè di sottovalutare il carattere relativo-al-soggetto che i diritti posseggono. di alcuna "universalità" [85]. A voler seguire i "classici" del pensiero filosofico-giuridico moderno. 2 della Dichiarazione dell'89). E' il tema delle circostanze del diritto di proprietà. e in queste. Peraltro.Diritti fondamentali Se si vuole una conferma sul piano teorico. Per Rousseau il diritto di proprietà si determina grazie a un atto sostanzialmente arbitrario: il che significa che la proprietà nasce senza alcuna giustificazione "oggettiva". bensì sorge da una situazione (opposta a quella rousseauiana) di scarsità relativa: qui diviene necessaria una giustizia "artificiale". Indipendentemente dalle questioni relative alla genesi della proprietà. della scarsità delle risorse (la relazione tra universalità e scarsità è richiamata soprattutto da Peces Barba).swif. negare il carattere fondamentale della proprietà. nessun'altra forma di regolazione della scarsità diviene plausibile. si deve mostrare il ruolo che in quanto norme i diritti fondamentali possono assumere:il che non deve essere intesocome il tentativo di annullare il senso del "vantaggio" soggettivo inerente alla natura dei diritti in quanto tali. Rousseau e Hume indicano un rapporto comunque inestricabile tra la scarsità e la proprietà. in termini complementari. la priorità della tutela dell'individuo [86]. 3. Credo che tale rapporto si debba ancora ribadire: almeno nel senso che la proprietà può essere fondamentale solo in situazioni di scarsità relativa. 9. ceteris paribus. non rappresentano mere esigenze "oggettive" dell'ordinamento. nel sottolineare che i diritti sono "norme". o dell'ordine sociale nel suo complesso. Vorrei mostrare. una volta che si accordi status fondamentale (e universale) alla libertà di appropriazione. La scarsità delle risorse rende impossibile che la proprietà acquisti carattere universale: la proprietà non è pertanto fondamentale perché stante la scarsità delle risorse non può de facto nemmeno essere universale. la si può trovare nelle tesi di Rousseau. ho rigettato l'identificazione http://www. In definitiva. connesso. quelle norme che pongono diritti non esauriscono la loro ratio nella regolazione del sistema giuridico. né con quello francese della sacertà della proprietà (art. la quale ricollega anch'essa il "terribile diritto" al tema della scarsità: ma sostiene che la proprietà non produce il problema della scarsità. tuttavia. che un sistema in cui si riconosce a) la scarsità relativa delle risorse. Sul piano giuridico. il diritto di proprietà ( la titolarità dei possessi e l'opponibilità a terzi)[84] . di giustizia. che con noi consacrano la libertà astratta di divenire proprietari. non può evitare poi di ricorrere al diritto di proprietà come principale strumento di regolazione. La proprietà non può essere un diritto fondamentale in ragione di circostanze fattuali oggettive (di scarsità) non contingenti. legittimo. che comprende tra le sue regole auree.uniba. Sotto questo aspetto. il diritto (reale) di proprietà cesserebbe di essere fondamentale solo qualora l'umanità versasse in circostanze di abbondanza assoluta (piuttosto che di scarsità relativa). ma non è escluso che fonti di grado inferiore assumano. Descrittivamente. che incide sul merito (delle attività dei poteri). al modo in cui viene descritta questa situazione. In fondo. come mostra il paragrafo che precede. un riconosciuto carattere di principio edi indirizzo.htm (20 of 36)06/12/2004 13:01:51 . si deve ammettere infatti che è in atto una tendenza. se ne aggiungono necessariamente altre. in quei documenti. conservano però un evidente valore di vincolo politico. è effettivamente tale perché.it/lei/filpol/glp. e adeguatamente realista. comunque) e sono fondamentali. economiche. prescrittive di obblighi "impossibili". che chiamerei "funzionale". di recente sottolineata [88]. Quanto al realismo. Certo. perché mi appare sufficientemente compatibile con un giuspositivismo critico. trascritti. Spesso questo rimette i diritti alla "buona volontà" dei legislatori. ma anche dell'esercizio del potere legislativo (o di altri poteri che dispongano di analoga o delegata capacità normativa). per esempio. non c'è un vincolo giuridico [91].di funzionare come metanorme: esse tengono in piedi l'intero ordinamento.se e quando ciò accada.uniba. infatti. pur incapaci di forza giuridicamente obbligante. è l'interesse dell'individuo (riconosciuto come valore da tutelare). chiudendo il cerchio delle ambiguità: se non sono giuridicamente vincolanti. anche grazie al possibile collegamento con disposizioni costituzionali. si è sostenuto che trasformare quegli obiettivi di principio in impegni operativi può essere solo un prodotto "politico (e quindi legislativo)" dei "diritti umani"[90]. Ma come può accadere nei confronti di norme che siano indicate come "fondamentali"? [92] Se quei diritti non sono un vincolo giuridico. Propongo "fondamentale" in questa accezione. Per converso. Di fronte a questo stato di cose. anche una volta che nelle carte costituzionali fossero poste analitiche enumerazioni dei diritti. questa conclusione. certamente. si trae dall'astrattezza degli impegni-obiettivo assunti verso i diritti umani nei documenti giuridici. come un po' ellitticamente si tende a fare: in genere. per quanto cruciali. è ora in questione il significato stesso del termine fondamentale. riferito ai diritti. Se. Ma in questo modo di porre la questione c'è un'ambiguità di fondo dalla quale bisogna uscire: se i diritti umani ci sono. http://www. diviene essa stessa una previsione "fondamentale". sul piano giuridico. e comunque in casi per nulla eccezionali. in un ordinamento giuridico sono essenziali anche tutte le metanorme di produzione. si noterà che il problema politico di dare attuazione ai "diritti umani" ( o ai diritti fondamentali). e in specie dei diritti sociali. E comunque. per varie norme giuridiche. a quanto pare. come criterio della validità di altre decisioni giuridicamente vincolanti: in genere. può non sorgere affatto nemmeno un vincolo politico. Tuttavia. la considerazione che essi. i diritti fondamentali sono metanorme sostanziali (norme di riconoscimento) ciò significa che il loro status "fondamentale" è una questione di merito. dunque. in che senso non sono un vincolo giuridico? Questo può accadere.swif. per essere stati. la sussistenza di un obbligo politico. Possono dirsi esistenti nell'ordinamento se non sono giuridicamente capaci di operare? E infine. non solo come criterio di legittimità di altri comportamenti privati. Quelle metanorme contengono in realtà le scelte etiche. come ho sin qui proposto. e funzionalmente non surrogabile dall'altro. ciascuno appare indipendente dall'altro. ma solo quella che sia posta. di una società organizzata giuridicamente: non qualsiasi scelta è fondamentale. che regolano l'insieme delle fonti e delle forme autorizzate di produzione di nome: ma quando le norme che prevedono diritti sono usate come metanorme. sia pure sulla carta (costituzionale. perché dovrebbero essere politicamente vincolanti? E' ben difficile desumere dall'assenza di un vincolo giuridico. nei nostri ordinamenti.Diritti fondamentali meccanica dei doveri con il contenuto del diritto soggettivo (distinguendo la sua esistenza "giuridica" da "correlatività" un po' troppo schematiche). ciò accade con l'inserimento nelle carte costituzionali. credo inevitabile che non possa riconoscersi come fondamentale un diritto soggettivo che non venga usato come criterio di legittimità (validità) di altre norme. a non tradurre più "il contenuto dei diritti umani dalla 'soft law' dei dibattiti e delle convenzioni internazionali nella 'hard law' della legislazione statale positiva come diritto vigente e direttamente vincolante"[89]. e la previsione di diritti di questo rango. allora si tratta di metanorme "sostanziali". Se si guarda con un po' di disincanto. in che senso dell'espressione rimangono diritti (umani) fondamentali? In senso giusnaturalistico? A queste domande.di fatto vera in alcuni casi-. Pertanto la mia definizione di "fondamentale" concerne la capacità che le norme posseggono. politiche. è arbitraria: se da un documento giuridico prescrittivo non nasce (per qualche ragione) alcun vincolo giuridico. ciò che giustifica un'eventuale imposizione di doveri su altri [87]. in astratto. Pertanto. un diritto è fondamentale innanzitutto se è possibile riferirlo a "tutti" (i cittadini. Nella definizione "estensionale". alcuna norma che pone diritti. ancora una volta: diritti che non sono sentiti come fondamentali non saranno usati come norme di riconoscimento dai "funzionari" (dai giudici. dai legislatori) e neanche dai cittadini. in ambito giuridico. che vuol essere (ed è) "teorica" e non dogmatica (in quanto prescinda dalle norme di uno specifico ordinamento giuridico positivo). piuttosto che specificando la loro totale remissione (realistica) alla disponibilità della sfera politica. si deve tuttavia ribadire che. e a rigore non implica nemmeno che assuma un qualche ruolo nella dinamica del sistema giuridico.prendere sul serio i diritti fondamentali. disponibili ed esclusivi (non inclusivi). secondo cui.swif. diritti sono qui presentati come fondamentali non solo se universali ma anche in quanto indisponibili. quelle metanorme che ho (estendendo l'espressione ben nota. Qui sorge semmai. che fanno riferimento a un dato ordinamento [93]. questa remissione deve essere evitata poiché esiste già una decisione (politica) che ha reso positivi quei diritti. essere un diritto di contenuto decisamente futile. sono dunque diritti fondamentali quelli che un ordinamento ascrive a tutti. E ben potrebbe trattarsi di un diritto "futile". oppure come cittadini. non può essere giustificato dal diritto. assumendo che essi sono giuridicamente vincolanti. grazie al suo contenuto.Diritti fondamentali La mia convinzione è che si possa e si debba -al contrario. gli uomini. questo diverrebbe "fondamentale": la nozione di futilità sarebbe utilizzata a sproposito. ne restano esclusi almeno quelli patrimoniali (come ho rilevato nella discussione che precede) perché sono singolari e non universali. è possibile evitare questa serie di perplessità: poiché non potrebbe essere comunque riconosciuta come futile. il termine fondamentale in senso funzionale. se fosse "futile" entro quell'ordinamento. e secondo la mia argomentazione. oppure in quanto capaci d'agire [94]. di titolari e pertanto appare francamente controintuitivo che quel diritto possa anche in tale evenienza denominarsi fondamentale. Rispettare quella volontà significa comunque attribuirvi un senso giuridico. a differenza di altre norme. Non sono tutti i diritti soggettivi. quanto all'accezione "estensionale" del termine diritto fondamentale. i lavoratori. o dei capaci d'agire). Ciò detto. se un sistema ruotasse proprio attorno a quel "futile" contenuto normativo. e dunque non sarebbe http://www. ed è incontrollabile giuridicamente. In un certo senso. Anche alla luce di queste considerazioni. Il perno di un sistema morale o giuridico che sia. a livello internazionale e/o statale. appesantisce le remore all'uso del termine "fondamentale".it/lei/filpol/glp. meno impegnativo. di quanto si definisce fondamentale. dei cittadini. Tutto ciò che è "fondamentale" sul piano giuridico. Comunque. come propongo. possiamo confrontare una definizione "funzionale" con quella "estensionale". coincide con il loro "funzionamento" come norme di riconoscimento. o membri di altre "classi" considerate negli ordinamenti): entrambe le accezioni non insistono sulla meritevolezza intrinseca. esse condividono l'intento di non pregiudicare irreversibilmente il contenuto dei diritti attraverso scelte particolari. il modo in cui opera il vincolo giuridico istituito da quelle decisioni di valorizzazione dei diritti fondamentali. visto che lo giustifica. inalienabili e irrinunciabili. di tipo assiologico. non sarebbe usata come metanorma sostanziale. si deve riconoscere che proprio l'estensione ha il difetto di poter esser ridotta ad una classe infima. a tutti coloro che siano presi in considerazione di volta in volta come persone fisiche. risalente a Herbert Hart) chiamato norme di riconoscimento possono avere un effetto giuridico e comunque sono valide solo se sono usate come tali: questa è una circostanza di fatto. che stimi marginale ciò che altrove è fondamentale. il fatto che possa. non può essere fondato sul diritto visto che il diritto in vari sensi vi ruota attorno. Ma la definizione estensionale prescinde dal fatto che il diritto sia "fondamentale" per qualche altra ragione sostanziale (diversa dall'imputazione a una classe). piuttosto che di qualsiasi altro. Se invece adottiamo. la questione politica.uniba.htm (21 of 36)06/12/2004 13:01:51 . come sappiamo. la quale venga usata come norma di riconoscimento (ossia criterio di merito per la validità di altre norme) in un dato ordinamento. Come tali esse sono un vincolo attivo. Certo. Inoltre. potrebbe apparire futile solo dal punto di vista interno ad un altro sistema morale. Fondamentale significa pertanto esteso a tutti coloro (ma potrebbero esser ben pochi) che siano già inclusi in una certa classe (purché denominata delle persone. ma a questa non si può dare una risposta giuridica. perché non dipende da un ulteriore e sovraordinato obbligo giuridico. anche numericamente. Chi raccomanda un'estensione universale. non c'è alcuna lacuna. Costruire un ordinamento sui diritti fondamentali (mostrando poi che dal loro nucleo di contenuto derivano o devono derivare[96] norme-garanzia poste dal legislatore[97]). Si tratta di un'aspirazione che parte dal presupposto che i meritevoli di tutela siano gli uomini (a prescindere da ogni sottoclasse) [95].it/lei/filpol/glp. o solo in base ad una definizione di "uomo" che escluda altre etnie. essi danno validità alle singole http://www. Non è superabile nemmeno utilizzando la definizione "funzionale" di fondamentale: ma quest'ultima pone subito in chiaro che la teoria non può quadrare il cerchio. La teoria sottolineava l'aspetto sanzionatorio. la sua essenza.uniba. e forse tutto sommato. Naturalmente. I diritti: al di là di Dworkin e della democrazia "sostanziale" 1. il sovrano territoriale è infatti un elemento essenziale per il diritto solo se si rimane nel confine teorico austiniano. Questa impossibilità di rendere giuridicamente obbligatorio qualcosa che non viene scelto come tale all'interno di un certo ordinamento. Il diritto appare come un sistema di irradiazione dei diritti individuali e solo conseguentemente un sistema di riduzione e regolazione dei pubblici poteri. nemmeno dovrebbe. degli obblighi. costruendo il sistema sui diritti e non sulle sanzioni. sono ormai solo quelle di cittadinanza. Diventa oggi più consueto costruire il diritto. da un lato. Il diritto che ruotava sulla sanzione e sugli obblighi. e dal fatto che allo stato attuale le classi di esclusione/inclusione ancora da superare. equivale a sostenere che il nucleo di ogni ordinamento giuridico sta essenzialmente nella tutela dei diritti individuali. consiste in un insieme di imperativi che sono assistiti da una sanzione (o che impongono una sanzione). per evitare che alcuni diritti siano estesi solo entro certe classi di soggetti. Infatti. Questa trasformazione concettuale corrisponde anche a una certa visione "ricevuta" del costituzionalismo liberale.Diritti fondamentali fondamentale. L'affermarsi dello Stato di diritto (liberale) in Europa fu accompagnato dalla concezione del diritto come regolazione (della forza). diritti di libertà e diritti sociali (l'estensione a tutti gli uomini). fosse imputabile solo tramite un quantificatore universale. la norma intesa come ascrizione di diritti soggettivi. non è superabile. nemmeno in questo caso. La decisione di allargare al massimo grado la classe degli eletti (ossia di rinunciare al potere stesso di elezione). 10. Non sarebbe (necessariamente) fondamentale anche un diritto che spettasse "strutturalmente" a tutti gli inclusi in una certa classe (ossia anche quando secondo la definizione estensionale di fondamentale. nei diritti soggettivi. i diritti fondamentali funzionano in due direzioni. o altre religioni. La definizione "estensionale" coltiva il condivisibile proposito di rendere possibile l'universalizzazione dei diritti umani fondamentali. o più semplicemente i cittadini di un altro Stato. attorno alla priorità dei "diritti" degli uomini. ossia solo se per norma giuridica si continua ad intendere essenzialmente un "ordine sostenuto da minacce". Se la norma intesa come minaccia di una sanzione. In generale. può anche disfarsi del fardello della sovranità: tecnicamente. del tipo tutti i cittadini). che risulta centrale in gran parte del giuspositivismo contemporaneo. da parte dei paesi occidentali. nessun principio di completezza (dell'ordinamento) cui appellarsi. sembra voler poggiare su una sorta di autosufficienza del diritto stesso[98].swif. e provengono (Austin) da chi sia titolare della sovranità su un territorio determinato. doveva riposare allora sul possesso della forza (detenuta dal legittimo sovrano di un circoscritto territorio). in quanto uomini ( dell'imputazione soggettiva dei diritti). cosmpolitica.htm (22 of 36)06/12/2004 13:01:51 . è un fatto al cui verificarsi di per sé la teoria non può contribuire: essa non può istituire un obbligo giuridico di prendere quella decisione. Il diritto non può surrettiziamente sostituire compiti politici. nello Stato (di diritto) costituzionale. sul piano giuridico non può obbligare all'estensione a tutti. limitazione e separazione del potere. della nostra civiltà giuridica. e con riferimento a poche residue prerogative. la teoria che definisce fondamentale come universale. non un ordinamento delle sanzioni. ora ha la sua base. Questo inverte la prospettiva che classicamente il giuspositivismo da Austin a Kelsen ha adottato: in tale prospettiva il diritto regola (primariamente o secondariamente) l'esercizio della forza. Un ordinamento dei diritti dunque. nel senso ricordato. i diritti come un contraltare al potere delle maggioranze: ma li teorizza.Diritti fondamentali norme. ossia su ciò che gli altri dovrebbero fare o avere [101]. quella di Ronald Dworkin. quale limite alle politiche pubbliche (in quanto politiche sociali). in aggiunta.uniba. Ma il richiamo può essere frainteso. Contro tutto questo. goal-based). dovrebbe diffidare. le quali impongono ogni impegno (pubblico o privato) necessario alla loro soddisfazione. chiunque voglia portare i diritti sociali entro i diritti fondamentali. e non li concepirebbero l'uno in alternativa all'altro (o separato da quello). Se così stanno le cose. ogni limite. In qualche caso. sembra esonerare dalla ricerca del consenso persino là dove quei diritti non siano attuati. In un quadro "dworkiniano" i diritti sono difesi in sé (ossia secondo argomenti non. potrebbero condividere quegli obiettivi solo nel loro insieme. Non tutte le difese dei diritti sono dunque identiche. nella capacità dell'ordinamento costituzionale di fare corpo contro le ragioni di "policy" delle maggioranze legislative (e nell'insieme. Egli considera. Il giurista europeo vuole semmai tutt'e due le cose: rights as trumps. indipendentemente da un qualche calcolo delle conseguenze o dalla limitazione delle risorse. delle prestazioni statali. ed è comunque equivoco. ma la forza "giuridica" dei diritti soggettivi consiste propriamente. I diritti sono invece in Dworkin un modo di sostenere le ragioni dell'autonomia individuale contro quelle dell'autonomia pubblica. senza equivoci. che ovviamente prescinde dal diritto positivo di questa o quella comunità. ed esse sono il perno http://www. e in quelle costituzionali. tende a richiamarsi alla più nota apologia degli ultimi decenni. A Dworkin interessano le autonomie individuali. ma non in direzione dell'uguaglianza sostanziale (welfarist. che si produrrebbe grazie alle decisioni legislative: queste ultime sono indirizzate a "tutti" secondo una logica universalizzante. o in altre parole a criterio di validità dell'intero ordinamento che pur li prevede [99] . come tali. ossia a quei diritti della "seconda generazione" che chiamiamo diritti sociali.inaugurando un'ottica del tutto diversa da quella dworkiniana. ogni egoismo pubblico (rights as trumps è l'espressione usata da Dworkin). e la sua rinuncia ad un'uguaglianza (materiale) fondata sulla redistribuzione pubblica vanno dunque insieme: ma vengono spesso separati dagli interpreti europei. egli sposa certamente la logica dell'uguaglianza. e specie in Italia. Ma divengono problematici i diritti sociali e la conseguente rete di interventi pubblici che dovrebbe affiancarli. Essi devono essere attuati: ma non è chiaro se in base a carte internazionali non sottoscritte (dal "sovrano" cui pur si rimproverano "inadempimenti") o in base all'autoevidenza della loro verità. Infine. dal riconoscimento.consequenzialisti). la cui funzionalità giuridica dipende. Se è vero infatti che si tratta di prendere i diritti sul serio [100]. i diritti valgono come ragioni sufficienti capaci di superare ogni altra considerazione di merito. certamente. chi voglia porre al centro l'idea dei diritti fondamentali. dall'altro si elevano (un po' curiosamente) a fondamento dell'ordine giuridico in cui sono ricompresi. e comunque esprimono inaccettabili preferenze "esterne". Ho sin qui proposto di evitare queste ambiguità ricostruendo i diritti soggettivi di maggiore importanza in un ordinamento come norme fondamentali. Il fatto che siano positivizzati nelle carte internazionali. anche rifiutando il paternalismo che le decisioni collettive come tali comportano: esse riducono gli spazi di libertà dei singoli pur con l'obiettivo di difendere i loro reali interessi.swif. 2. e diritti redistributivi. sono pretese imperative. diversamente da quella europea. Dworkin si schiera. del Government). della regolazione pubblica della vita privata. Dworkin si appella alla tradizione statunitense e l'idea stessa dei diritti morali degli individui vale giuridicamente perché va intesa come interna alla cultura costituzionale americana: e questa. I teorici dei diritti formatisi nella cultura delle sinistre europee. Ciò che resta da affrontare è quale nesso effettivamente colleghi diverse concezioni dei diritti con la democrazia. in Dworkin. Essi sembrano disporre dell'autoevidenza e dell'autofondazione necessaria per sottrarsi sia all'insidioso sostegno del potere sia alla legittimazione attraverso il consenso. L'atteggiamento anti-consequenzialista di Dworkin circa i diritti. il modo in cui Dworkin lo fa. consiste nella separazione tra pretese fondate sulla logica individuale delle libertà e pretese fondate sulla logica"politica" delle prestazioni sociali. un modo di prevenire l'appiattimento egalitario delle possibilità di vita. Del resto. non è ispirata ai diritti del welfare. della redistribuzione delle risorse.it/lei/filpol/glp.htm (23 of 36)06/12/2004 13:01:51 . dotati di un'acuta sensibilità "sociale". appunto. ma non giunge a vincolarne i contenuti. diritti fondamentali e democrazia secondo cui l'eguaglianza.uniba. peraltro. di un certo numero di diritti (civili politici e sociali. e diffusa. deve aggiungersi che se i diritti fondamentali fossero intesi come un presupposto della democrazia. in quanto eguaglianza nei diritti.it/lei/filpol/glp. e alle volte. ogni altra concezione dell'uguaglianza è vista come produttrice di gravami sui singoli. La domanda circa quali siano i diritti fondamentali non si riferisce all'esercizio del potere. sia pure a quel particolare caso che è la diversità delle tradizioni storica. è una fortuna per la teoria che la sovranità sia limitata (e che la democrazia "sostanziale" si costituisca) sulla base di diritti fondamentali che hanno il contenuto che hanno: in base a questo argomento. Tali ultime considerazioni ci conducono ad un ulteriore e per nulla trascurabile profilo dei diritti fondamentali. I diritti posti nelle costituzioni vigenti. alla politica ordinaria e al mercato economico. i diritti politici. che impediscano decisioni maggioritarie sul salutare in strada. ossia le procedure decisionali. in quest'ottica. è puramente fattuale che le costituzioni individuino alcuni diritti come fondamentali e che questi siano proprio i diritti civili. Com'è evidente. 3.htm (24 of 36)06/12/2004 13:01:51 . chi insiste sul carattere universale dei diritti fondamentali istituisce un legame manifesto tra universalità. i diritti sociali. appartengono alla"sfera dell'indecidibile"(e per questo introdurrebbero la "democrazia sostanziale" [106]. servono invece ad assicurare la "democrazia formale". fortemente implicate.Diritti fondamentali della sua idea di uguaglianza come equal concern and respect. formale) dei diritti fondamentali come "universali" viene usata dunque per contrastare la derogabilità dei diritti stessi ad opera della legge ordinaria: in quanto i diritti che spettano a tutti. le norme giuridiche che disciplinano le regole del gioco. http://www. Non si tratta cioè di una conseguenza della teoria o della definizione formale dei diritti fondamentali (secondo cui essi sono da imputarsi a tutti gli appartenenti a una certa classe). Comune a molti giuristi europei di ispirazione "democratica" è in effetti la convizione di fondo che il costituzionalismo consista nel produrre una democrazia sostanziale. è posta con riferimento al dominio più "neutro" di un ordinamento giuridico: essa attiene a ciò che può valere come giuridicamente fondamentale tra i diritti accordati in un ordinamento. un ancoraggio certo alla democrazia "sostanziale": i diritti vi sono pensati come un modo di sottrarre definitivamente alcuni temi "fondamentali". potremmo avere infatti "democrazie sostanziali" alquanto "futili". dallo stesso progetto di estendere universalmente i diritti sociali. non possono essere disponibili da pochi o dai più.swif. ciò che è fondamentale tra i diritti soggettivi deve esserlo per ragioni che non possono essere tratte dall'affidamento che facciamo in una teoria della democrazia: ragioni interne al modo di essere del diritto. la quale riguarda il chi (popolo sovrano) e il come (regola della maggioranza) della decisione. attraverso la limitazione del potere delle maggioranze (ossia della sovranità) [108] ed è un'idea forte. Pertanto. Pertanto. che concerne proprio il legame tra questi e la democrazia. e non al modo d'essere di un sistema politico[105]. La definizione (estensionale. Come si è notato. chiedersi quali diritti siano fondamentali corrisponde anche a domandarsi che cosa sia fondamentale per una democrazia. soprattutto) rappresentino la base per l'affermazione e il consolidamento di una democrazia "sostanziale" [103]. Poichè si tratta di una circostanza fattuale. non riguarda i presupposti di un sistema politico democratico. attraverso politiche riallocative e paternalistiche. Il significato "sostanziale" di "sostanziale" sarebbe pertanto lasciato al caso. Questo finirebbe tuttavia per essere fuorviante[104]. così come parallelamente al caso è lasciato il significato sostanziale di "fondamentale". Essa è posta invece indipendentemente dalla professione di fede in una qualche concezione della democrazia. e non solo a tutti i cittadini). e dunque nemmeno da una semplice maggioranza (legislativa) [107]. non sempre. vincolata sui contenuti deliberativi fondamentali). ma lascino la questione della vita o della libertà di culto nella "sfera del decidibile". Questo contrasta con l'aspirazione di varie teorie dei diritti fondamentali a divenire. e l'estensione a tutti (possibilmente a tutti gli uomini. questa loro collocazione di sostegno all'ideale democratico contrasterebbe con le premesse di ogni teoria che giustifica (come anche quella di Dworkin) i diritti in termini right-based: ossia sulla base del valore ultimo dei diritti stessi (e non d'altro) [102]. appartengono a ciò che è inalterabile anche dalla sovranità popolare. Infine. Intanto. più condivisa. anzi il puro e semplice maggioritarismo. non mi pare che la democrazia sostanziale si ottenga perché norme costituzionali disciplinano l'area dell'indecidibile (cioè sottratta al potere politico. del principio di autolegislazione. l'unico interesse sostanziale concerne il rispetto dell'autonomia deliberativa. e non rispecchia la complessità delle cose: le procedure democratiche contengono una serie di garanzie dei singoli. dal punto di vista del nostro orientamento democratico (ossia a prescindere da ogni altra possibile ragione).uniba. se non nella limitazione del potere delle maggioranze. de facto. questo sembra introdurre una contradictio in adjecto: non credo si possa sostenere infatti che se qualcosa viene sottratto alla democrazia politica (e viene vincolato. ciò è perché attribuiamo alle costituzioni il valore di una più forte. Infine. né. più ragionevole ed anche meno transeunte espressione del principio http://www. ciò "aumenti" la dose "sostanziale" di democrazia. Il lato visibile è solo questa sottrazione di potestas decidendi alla sovranità popolare. su temi cruciali. dell'attuazione della democrazia e dello svolgimento di essa. che sulle grandi e fondamentali questioni. e l'obiettivo di un regime democratico nella creazione di un sistema di condizioni adeguato a quel principio. non sostantiva (ossia che non fonda né prescrive come fondamentali alcuni diritti piuttosto che altri). poco controverse) basi. se noi accettiamo. il modo in cui funziona uno Stato di diritto viene scambiato per la sostanza del sistema democratico. stando cosi le cose. al quomodo.d. come accadrebbe se si concepisse la sfera dei "diritti" in assoluto come "indecidibile". Dal punto di vista della democrazia. quando sisostiene che le metanorme (i principi e i valori costituzionali. sono quel che conferirebbe alla democrazia costituzionale la sua dimensione "sostanziale". sia riuscita o possa riuscire a "produrre" una democrazia sostanziale. risiedendo il principio democratico nell'ideale regolativo dell'autolegislazione. e la pura e semplice regola di maggioranza. né tout court una democrazia sostanziale. democrazia formale.Ma anche volendo ridurre questo concetto "formale" di democrazia al maggioritarismo. o che si possono risolvere in una garanzia per il carattere democratico dei processi deliberativi. Questa è una pretesa eccessiva. al principio di autolegislazione: ossia alle forme di decisione. Inoltre. e dunque alla democrazia. la forma è sostanza. non si dà alcuna coincidenza necessaria tra la c. innanzitutto) che limitano il contenuto legittimo della deliberazione pubblica (parlamentare). Inoltre. Che le "forme" della democrazia. sino a divenire indecidibile). le norme costituzionali che funzionano da principi informatori (e obbligatori) della legislazione. e della democrazia deliberativa. in sé. e infine. e non la costituzione. l'idea che costituzioni (diritti fondamentali) vincolino la deliberazione pubblica. più consapevole. la regola di maggioranza. di fatto sostengono dal punto di vista giuridico l'architettura democratica della forma politica esistente. una sorta di onnipotenza normativa. è scarsamente perspicuo. non è facile vedere in che cosa consista una democrazia sostanziale. Al contrario. A me non pare che democrazia sia in sé un regime politico giuridicamente caratterizzato dalla sottoposizione del potere a regole giuridiche (a prescindere dal loro inerire al chi. che coltivi ad un tempo il rispetto per se stessa e per la propria civiltà giuridica[109].htm (25 of 36)06/12/2004 13:01:51 . non puramente e biecamente maggioritarie. altro è porli fuori dalla portata di ogni scelta.swif. che toccano molteplici aspetti. dalla tutela della libertà di espressione sino a quella del pluralismo. altro è evitare di santificare. e non mi pare sufficiente né ad istituire un versante "sostanziale" della democrazia. consistano nel semplice garantire il crudo alternarsi della forza dei più. delle minoranze e delle maggioranze. e le norme che hanno per contenuto la garanzia dei processi deliberativi. alle maggioranze politiche). che finisce per voler sottrarre qualcosa in radice. Su queste (peraltro.it/lei/filpol/glp.Diritti fondamentali Tuttavia. Qualunque cosa venga sottratta definitivamente all'autonomia pubblica e dunque all'autolegislazione (fatta eccezione ovviamente solo per ciò che serve a permettere l'autolegislazione stessa) non si produce così un incremento né una versione sostanziale. che sarebbe identificata da norme relative alle procedure per le decisioni pubbliche. o al merito della decisione). le procedure. A mio parere la gran parte delle aporie deriva dall'aver messo troppo disinvoltamente in secondo piano il fatto che la sostanza della democrazia è solo il principio di autolegislazione. spettano ad ogni democrazia deliberativa. Sarebbe errato lasciarsi fuorviare dall'impressione superficiale che una teoria dei diritti fondamentali. l'idea dei diritti individuali. o più semplicemente tra morale e diritto. è semplicemente una fusione. Se è vero che alla domanda su quali siano i beni fondamentali si può rispondere solo a posteriori [111]. Il punto di vista giuridico è quello che consente loro di apparire come una limitazione al contenuto della deliberazione pubblica (la qual cosa è invece indicata come "democrazia sostanziale"). che introduce garanzie e/o valori precedentemente assenti nello Stato di diritto caro alla giuspubblicistica tedesca del secondo '800. sia il popolo sovrano: quel che viene reso indecidibile è la democrazia stessa. a Kelsen. sostenere che i diritti fondamentali non ancora azionabili o protetti. e nascono come norme di riconoscimento. In quanto documento giuridico infine.htm (26 of 36)06/12/2004 13:01:51 .Diritti fondamentali deliberativo democratico: assunta in condizioni rare. gli Stati costituzionali di diritto segnano un passo avanti per la democrazia perché sono rafforzate. dunque. quando non attraverso la maturazione di importanti esperienze storiche. la costituzioneistituisce un particolare Stato di diritto. sia le minoranze. che regole tecnico-giuridiche. Poiché sono spiegabili come il più alto prodotto della democrazia. possono essere poste al di là della disponibilità delle contingenti maggioranze semplicemente perché tutelano sia le maggioranze. siano una lacuna giuridica. Questo elemento politico-democratico. Naturalmente. genetico. ossia a render possibile e concreta la realizzazione del principio di autolegislazione. delle costituzioni. non un passaggio da una democrazia all'altra.e a quella italiana della prima parte del '900. perché non c'è alcuna garanzia che l'area dei diritti fondamentali comprenda anche quelli che sono essenziale sostegno al processo democratico. logiche interne al diritto "obbligano" a colmare. la legittimazione che la costituzione possiede. Del resto. le costituzioni acquisiscono la forza di un documento giuridico (come pure da Marbury vs. è il modo (assieme alle regole organizzative circa il chi e il come delle decisioni) in cui le costituzioni contribuiscono al lato "sostanziale" delle democrazie. per dirla con la teoria generale kelseniana. al fatto inevitabile che le norme sono norme fondamentali. sino a oggi. non c'è nessun rapporto (tranne quello fattuale) necessario tra l'affermarsi di uno Stato di diritto costituzionale e il passaggio a una democrazia "sostanziale". Madison. Sotto questo profilo. ossia grazie al fatto che le norme fondamentali sono intese come imputabili al "popolo sovrano". esse sono meritoriamente divenute) e le norme fondamentali che esse contengono sono usate come "norme di riconoscimento". le condizioni della vita democratica. è dipesa dalla sua forza democratica. attraverso decisioni epocali.uniba. 8 http://www. mentre non è facile condividere una costruzione teorica in cui i diritti fondamentali siano un dato del tutto indipendente dal riconoscimento democratico. giuridicamente. queste condizioni. il loro sostegno. non funzionano come tali. sostanzialmente. al di sopra dell'ondeggiare delle contingenze e delle maggioranze[110]. si deve render conto del fatto ( che evidenzia però anche le incertezze con cui è usata l'espressione "diritti fondamentali") che la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948 contiene all'art. anche procedurali. Note [1]Si tratta di un'assimilazione presente anche nella sterminata letteratura in argomento. tra sistema statico e sistema dinamico. è un modo nobile di "inventare" norme di riconoscimento la dove non ci sono ancora. e non certo da quella "giuridica": per la sostanza della democrazia. E di sopperire con la circolarità dell'ordinamento. ma la sottrazione di alcuni contenuti alla deliberazione ordinaria non è un passaggio alla democrazia sostanziale. solo quando come tali sono "usate". le costituzioni hanno valore. Il mutamento che si verifica è un mutamento nello Stato di diritto. dal punto di vista politico. Ma il venir ad essere di uno Stato di diritto costituzionale non coincide "strutturalmente" con il sorgere di una democrazia (o con il sorgere di una democrazia "sostanziale"). ossia contano. Ad ogni modo. e processi deliberativi lunghi e complessi. e non dal punto di vista giuridico.it/lei/filpol/glp. Il punto di vista politico spiega come quella democrazia sia tale in base al presupposto contrario. o di indicarne di effettive tra quelle che tuttavia materialmente. ossia dalla democrazia. quello costituzionale. E pertanto i diritti fondamentali ricevono sul piano politico.swif. In definitiva. ). ossia il diritto alla salute. New Haven and London 1999. pp. Cittadinanza e classe sociale. l'art. Deliberative Democracy and Human Rights. http://www.. Ferrajoli. dal punto di vista del loro contenuto. Libertà. .uniba. gli stessi artt. Milano 1998. [2] Quali siano i diritti fondamentali. [7] Certamente in molti ordinamenti alcuni diritti fondamentali hanno stretta connessione con la possibilità stessa della democrazia. Beetham.). co. 3. trad.Diritti fondamentali l'espressione diritti "fondamentali" conferiti all'individuo "dalla Costituzione o dalla legge". proprietà ed uguaglianza. l'espressione è "metagiuridica". Nella teoria dei "diritti fondamentali". ed è basata sullanozione di universalizzabilità. 26. Comunque. R.136-142. di L. poiché definiscono diritti inviolabili (le libertà) sono evidentemente "fondamentali". Necessari almeno i rinvii a Th. 1998/2. Una rapida individuazione delle principali proposte teoriche si può trovare in V. trad. in AA. in posizione alternativa per es. 4 Cost. Mancini. Windscheid. Bari 1997. anche per esplicita collocazione sistematica. in "Teoria politica". Maranini. Milano 1993 : è degno di nota che questo autore collochi il diritto al lavoro fuori dai diritti fondamentali. ivi. Jori. 3 . Ma non è qui il caso di introdurre una distesa esposizione dogmatica. sp. Da parte mia. a cura di V.. Dworkin.VV. V. [4] Con il fine. XV. di P. inserita tra i "principi fondamentali".htm (27 of 36)06/12/2004 13:01:51 . a differenza di quel che fa l'ordinamento costituzionale italiano. The Moral Reading and the Majoritarian Premise. Ferrari. Torino 1976. Marshall. è stato sottolineato. Teoria dei diritti fondamentali. Lineamenti di sociologia del diritto. che è definito come "fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività"). ma la ragione per la quale sono denominabili "fondamentali" deve dipendere dalla funzione che hanno negli ordinamenti giuridici: e non ha rapporto con la ragione per la quale tale funzione viene loro riconosciuta (da cittadini partecipi e dagli organi pubblici).swif. 32 Cost. l'art. co. 16. in "Teoria politica". Sulla questione dell'affermazione internazionale dei diritti. Bensa. D. è stata avanzata da Ferrajoli (op. A. di istituire un qualche vincolo giuridico all'implementazione e alla protezione dei diritti. che definisco "funzionale" (legata al concetto di norme di riconoscimento. 81-115. l'art. M. pp. pp.rara nei documenti normativi giuridici. non mi pare però affatto vero. adeguata all'ordinamento giuridico in uno Stato di diritto. [5] Una definizione "estensionale" di diritti "fondamentali". l'art. Diritto delle Pandette. con ulteriori interventi di D. Jhering. Constitutionalism and Democracy. del "quadro" fanno parte anche:l'art.it/lei/filpol/glp. Tendenzialmente. fondamentale. a puro titolo d'esempio. appena richiamato). Fadda e P. che definisce la famiglia nucleo naturale e "fondamentale". 1. trad. Torino 1926 . e scarsamente adottata dalla dottrina e nella filosofia politica (Cfr. perché ignorare che la nostra Costituzione si apre intitolando "principi fondamentali" e che tra questi ricorrono esplicitamente "diritti inviolabili dell'uomo" (art. Zolo. Archibugi. 2) ? Così. pp. di C. che indica la volontà popolare come il "fondamento" dell'autorità. A proposito di un saggio di Luigi Ferrajoli. Ferretti.assumerò"fondamentale" in un'accezione. alcune delle quali dipendenti da tesi omologhe (ad esempio con riguardo all'esclusione del diritto di proprietà dai diritti fondamentali). 2 secondo cui l'istruzione deve mirare al "rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali" come peraltro si afferma anche nel Preambolo (diritti umani e libertà fondamentali). Ferrari. Si veda il fascicolo successivo della stessa rivista (1999/1). cit. R. Calsamiglia. 315 sgg. D. co. 1999. Peces Barba. 13 e sgg. [6] A questo riguardo. come è noto divengono fondamentali anche diritti che sono previsti in diversi ambiti della carta costituzionale (per esempio. Che si tratti di un'espressione "metagiuridica". è ovviamente un problema di scelte etiche. In fondo. Zolo. 21. Teoria dei diritti fondamentali. Il diritto al lavoro invece è previsto in una norma. 3 ss. ovviamente. D. [8] B. Anzi. G. e dunque è tale. e L. anch'essa estranea al "merito". la teoria ritiene in questo caso il diritto al lavoro incompatibile con il carattere universale dei diritti fondamentali (anzi in particolare si tratterebbe di un diritto inesigibile perché gravante sui datori di lavoro in modo da comprimerne eccessivamente la libertà) . Diritti umani e democrazia cosmopolitica. Diritti fondamentali. Tra le due proposte esistono molte affinità. Sulla stessa nozione era basata la teoria di Peces Barba. formale. a cura di P. [3] A seguito della pubblicazione del saggio di Luigi Ferrajoli. cit.E. recentemente. p. N. in una letteratura infinita. in quanto sia rivolto ad un bene o ad un interesse" (Sistema dei diritti pubblici subbiettivi. in "Sociologia del diritto". Ma anche in tali casi non possiamo negare l'esistenza del diritto soggettivo stipulato da una norma giuridica: si potrà solo lamentare la lacuna che fa di esso un 'diritto di carta' " (Ferrajoli. come autorizzazione di diritto privato appare soltanto come un'istituzione d'un ordinamento giuridico capitalista.. in La teoria generale del diritto. [23] Bobbio.. 1998. Diritti soggettivi e diritti senza soggetto. 194 (cfr. Tuck. di Locke (Due Trattati sul governo). in Lineamenti di dottrina pura del diritto. Teoria dell'ordinamento giuridico. Torino 1990. p. ma conclude che se "si considera il diritto soggettivo (nel senso di autorizzazione) come una particolare struttura della funzione creatrice del diritto" (ossia come autonomia negoziale e come autonomia deliberativa pubblica). Il diritto sociale. il diritto individuale e la trasformazione dello Stato. p. [17] Per tutti. Lineamenti.) non significa che milioni di persone subiscono l'ordine di astenersi dall'interferire con un oggetto" (K. Torino 1994. p. Firenze 1950. in "Jus". p. Milano 1912. in "Teoria politica". Galgano. Le garanzie dei diritti costituzionali e la teoria dell'interpretazione.. ma ad altri fini. Torino 1967. II. [10] Kelsen.E. The Province of Jurisprudence Determined. 236). Guastini. cfr.it/lei/filpol/glp. p. [18] Garanzie primarie e garanzie secondarie è espressione suggerita da L. Orestano. fasc. 1998\2. Cambridge 1995. 20. J. 155). 2. Vitagliano. 1994. a cura di W. London 1971. 168 [20] Cfr. Law as Fact. questa invece. [14] L. Di G. e quindi il suo valore normativo. Diritti. R. Democrazia senza diritti. 35 ss. Monateri. di R. appare come una istituzione di un ordinamento giuridico democratico" (Kelsen. di L. trad. a nessun'altra condizione rispetto a quelle rapprese nella sua http://www. Guastini. [19] R. Diritto privato. Kelsen concepisce la norma giuridica non solo come obbligo bensì anche come autorizzazione. p. Natural Rights Theories: their Origin and Development. 1960. [9] H. 199. p. Rumble.. L'età dei diritti.. Pintore.htm (28 of 36)06/12/2004 13:01:51 . di Luigi Bellavite.swif. p. vi è stata una replica di Ferrajoli: Risposte. [26] Scrive Ferrajoli che esistono "lacune primarie. La dottrina pura. ha espresso analoga riserva A.. per la mancata istituzione degli organi obbligati a sanzionarne o ad invalidarne le violazioni. 1999/1. cit. 49). per la mancata stipulazione degli obblighi e dei divieti che del diritto soggettivo costituiscono le garanzie primarie. "scompare completamente ogni antitesi tra diritto oggettivo e soggettivo. Padova 1983. Paine (I diritti dell'uomo). cit. [16] Sono obbligatori i rinvii alle opere di Hobbes (il Leviatano in particolare). Treves. "Teoria politica".. come la proprietà: "Il diritto di proprietà (.uniba. [22] R. l'uno "appare come la funzione propria e senza eccezione di ogni norma giuridica. Bobbio. in "Teoria politica". Torino 1993. La dottrina pura del diritto e la giurisprudenza analitica. 1999/4. P. Ferrajoli.Olivecrona. 126. [29] In questa logica. Milano 1885. 100. trad. trad. trad. p. Comunque. Lineamenti cit. resta possibile salvare l'intento a)di non subordinare l'esistenza del diritto soggettivo. oppure come autorizzazione politica. Duguit. II edition. 86-7). in "Digesto" IV ed. XI. Kelsen. riconosciuto e protetto dall'ordinamento giuridico. 23). Bagolini. [13] "Il diritto subbiettivo pertanto è la potestà di volere che ha l'uomo. [11] A dire il vero. [25] Ivi. e si mostra allora con particolare chiarezza il carattere primario dell'obbligo giuridico di fronte al carattere secondario dell'autorizzazione". [24] Kelsen. 416 [21] F. [28] Con motivazioni diverse.Diritti fondamentali Lo spirito del diritto romano nei diversi gradi del suo sviluppo. pp. [15] Molti condividono l'osservazione di Olivecrona a proposito di diritti assoluti. [12] R. Diritto soggettivo.. Austin.p. Diritti fondamentali. 1990. Per una generale discussione si può richiamare. in Analisi e diritto. Torino 1990. ossia ad applicare le garanzie secondarie. 194-5. 127. [27] Questa circostanza è stata sottolineata già da R Guastini. pp. in Analisi e diritto. nel suo Diritti fondamentali. cit. e lacune secondarie. pp.. Infatti. p. nella sua riduzione del diritto soggettivo a diritto oggettivo. Cambridge 1979. cfr. [38] E' ben vero che un ordinamento non deve necessariamente attribuire questo ruolo decisivo a http://www. cit. in questa sentenza denominato danno biologico. 118 ss. Monateri.. pp. cit. l'astrattezza della formulazione linguistica sono una possibile ed evidente concausa del fatto che un diritto pur proclamato non sia accettato come una norma da seguire. ma prova che sebbene nella sua formulazione il diritto alla salute non disponga specifici mezzi di tutela.A. [33] Ivi. b) di non vanificare tale normatività in base al mero fatto dell'inesistenza di garanzie.22 [34] Questa mancata accettazione non è una concausa. 152. Il concetto di diritto. 43. che ne completa il carattere di precetto primario"). I.. Teoria del garantismo penale. p.L. Diritti fondamentali. indipendentemente dalla conformità del suo contenuto. Teoria dell'ordinamento giuridico. p. 130 ss. 2043. all'astrattezza della formulazione linguistica dei diritti. nota 4. 32. [32] Ferrajoli. Ben al di là di questo. Diritto e ragione. in Foro it. anche re-interpretative dell'estensione di strumenti operativi. viene integrato dall'art. A. 353. Il danno alla persona deve essere sempre risarcito in quanto lesivo di una situazione soggettiva costituzionalmente garantita (come si è sintetizzato. Bari 1989. ossia che la norma manchi di senso. Manero. e la Nota di G. Jori. Kelsen.c.swif. [31] Quest'ipotesi. R. nonché il confine tra il carattere fattuale dell'operatività di un diritto e delle "protezioni" ad esso necessarie e il valore anche controfattuale e deontologico che l'ordinamento comunque attribuisce alle previsioni che accordano diritti. Torino 1961. Quanto all'uso di metanorme sostanziali e alla loro rilevanza cfr. ma in questo caso.Diritti fondamentali definizione. non ancora utilizzati nella direzione di proteggere e garantire quel diritto (quanto al cosiddetto danno biologico. ma proprio al fatto che nella realtà sociale essi non acquisiscano concretezza. M. A Theory of Legal Sentences. Hart. perché le leggi sono opera umana" (Lineamenti. Lineamenti cit. Questa circostanza può certamente essere un prodotto dell'astrattezza e/o della genericità della formulazione. 32 Cost. 2053. 2043 c. Sul rilievo della formulazione astratta. sotto cui deve essere sussunta come il particolare si sussume all'universale. La sentenza produsse reazioni specie dei giuristi civilisti. I. p. Privatrecht besteht"). "l'art. p. 32 Cost.e del danno biologico ("Staatsrecht vergeht. e il diritto costituzionale alla salute ex art. p. L'ammissibilità della tutela risarcitoria per il danno alla persona. 201 sgg. in specie pp. e dunque non ci sia la norma. 128). Al contrario in un sistema dinamico. attraverso il ricorso alla definizione costituzionale dei diritti "fondamentali". 184) a proposito di danno "biologico".. Dordrecht 1998. L. 137 ss. qualsivoglia siano. ma è proprio la ragione di sintesi in cui possono riassumersi tutte le altre: per esempio il deficit semantico . L'apertura "interpretativa" promossa dalla Corte è fondata sul ricorso al diritto alla salute come norma da cui discendono inevitabili conseguenze.. [30] Non faccio riferimento qui.).. Cattaneo. [36] Una norma appartiene ad un sistema statico (come quello morale) in base alla conformità o deducibilità del suo contenuto rispetto a una norma fondamentale. Ferrajoli sui diritti. 95. n. N. P. 2976. 1986. [35] Sulla norma di riconoscimento. Bobbio. La Costituzione ed il diritto privato: il caso dell'art. e dal danno patrimoniale in senso stretto). H. la quale va certamente contemplata tra le più importanti concause. viene desunta da un collegamento fondativo tra la tutela risarcitoria prevista per il danno ingiusto dall'art. Ponzanelli. la norma appartiene al sistema se l'organo che l'ha prodotta era munito della delega della relativa competenza (Cfr. Si legga la sentenza. o inducendo alla produzione di nuove norme o attraverso l'interpretazione di quelle esistenti. Atienza eJ.it/lei/filpol/glp. in "Teoria politica". in Foro it.. inteso come menomazione dell'integrità psicofisica. 1986. visto che nemmeno l'interpretazione può "cavare dalla norma nulla di ciò che non sia in essa già prima contenuto" (ibid.. 1/1999. e ben distinto dal danno non patrimoniale.). Ferrajoli. p. Sottolinea la grande apertura di spazi interpretativi.htm (29 of 36)06/12/2004 13:01:51 . pp. [37] M. a cura di M.23. la utilizzazione di un diritto fondamentale come "norma di riconoscimento" può essere esemplificata (in vari modi.. secondo Kelsen "non è da escludere.uniba. Kelsen conviene che non ci sia nulla da applicare. pp. se inteso come fondamentale finisce per trovare la strada di produrli. c) di non rendere eccessivamente ambiguo e labile il confine tra discorso descrittivo e normativo sul diritto. p. cfr. che è norma in bianco. proprio nel caso della predetta sentenza. in La teoria generale del diritto. tra essi anche) nella vicenda che condusse alla pronuncia della Corte Costituzionale italiana (14 luglio 1986. [41] Si può certamente obiettare che una norma in vigore non è illegittima sino ad una pronuncia. ( Kelsen. in Diritto e ragione. D'altro canto. mentre deve pretendersi la non colpevolezza presuntiva). ma può essere solo corretto in un facere. Tuttavia. 345. come ripeterò nel testo. 353. [43] Si tratta di una tesi tradizionale e in gran parte sino ad ora fondata: la si può trovare confermata e http://www. o sono assimilabili a. Tra le varie possibili repliche. che ne renda non più controversa l'invalidità ( nel linguaggio proposto da Ferrajoli. sulla competenza. giustificato su basi puramente formali. comportamenti illegittimi.it/lei/filpol/glp. [42] Credo che in questo punto possano superarsi le varie possibili obiezioni realiste circa l' (in-) esistenza di diritti. ciò non toglie che il fatto empirico dell'emanazione della norma. della decisione legislativa. attraverso la scelta di non prevedere "che il venditore venga liberato dall'obbligo di fornire la merce o di prestare il risarcimento". sono nei paesi di civil law ormai frequenti. ecc. al contrario. assimilabili a comportamenti normativi contrastanti con la tutela di beni legati a diritti fondamentali. Se è vero dunque che come limite di contenuto. [39] J. la sospensione dei giudizi per una questione di illegittimità costituzionale. non sono per questo "diritti fondamentali". Insomma si tratta di un giudizio che può esser dato a posteriori e non a priori (un po' come nel caso della colpevolezza dell'imputato. capisco l'importanza dell'obiezione che al legislatore che non provveda non c'èapparentemente. la forza normativa dei diritti soggettivi e delle norme che conferiscono (o riconoscono) valore ad un bene della vita. Peraltro. intesa come una mera lacuna. colmare una lacuna può introdurre a sua volta ad un anche ampio ventaglio di possibili preferenze e scelte politiche (tutte compatibili come completamento del sistema: ad esempio. oppure che gravi ugualmente su entrambe le parti. cit. non mi sfugge che di per sé il legislatore non può essere costretto ad un facere. i diritti soggettivi non possono funzionare come funzionano le norme morali principali di un sistema statico.Diritti fondamentali norme sul contenuto (di altre norme). l'aver di fatto stabilito che il venditore sopporti il rischio. della decisione costituzionale.uniba.rimedio. è solo. può servire a sottrarsi ad un giudizio di merito. in Id.). In altri termini..127. si finirebbe per sovrascrivere una decisione politica già presa (l'omissione come regolazione) facendo appello ad un presunto obbligo di completezza. in quanto tali essi agiscono come norme fondamentali del tipo "sostanziale" e non procedurale. dovuti: evidentemente perché tutti gli altri.). Sarebbe da dimostrare che si tratti dunque di una lacuna più che di una scelta regolativa (attraverso l'omissione): fosse una scelta regolativa. non è una lacuna.. Can Communal Goods be Human Rights ?.htm (30 of 36)06/12/2004 13:01:51 . Liberal Rights.. p. morale. Quanto all'illegittimità costituzionale di omissioni. nel caso indicato da Kelsen. verso le norme dell'ordinamento. p. comprese le omissioni sono. un ordinamento potrebbe scegliere infatti esclusivamente la stabilità e la certezza delle decisioni. e divenga altresì chiaro che il senso dell'argomentazione non è che alla "law in books" debba essere attribuita una qualche ingiustificata e metafisica realtà.swif. tendendo dunque a proteggere la validità di norme purché prodotte in conformità a norme "procedurali". cui qui aderisco). per una discussione teorica generale: il punto è infatti che se si danno diritti fondamentali. mentre sono stati un tratto saliente di un paese di common law come gli Stati Uniti. credo non si debba ignorare almeno quella che sottolinea il ruolo delle corti: la disapplicazione di norme dove è consentita. la quale certo sino a sentenza definitiva non può essere pretesa. [40] E non sta dunque nel fatto che l'assenza di garanzie costituisca una lacuna. della decisione giurisdizionale. sta appunto nel rendere possibile o piuttosto nel dare costantemente per operante (e dunque potenzialmente sempre rinnovabile) lo scrutinio di merito sui comportamenti specie legislativi o giurisdizionali che devono essere conformi al criterio assiologico precostituito. Utilizzare il percorso formale delle lacune. Cambridge 1997. si può intervenire decidendo che il rischio sia accollato effettivamente al venditore. p. Ma questo non è minimamente un problema. Tanto più che. sostanziale. Waldron. l'applicazione di norme-principio tradotta in tutela inderogabile di un diritto in condizioni di vuoto legislativo . anche metanorme di produzione (norme "procedurali") possono ben essere norme fondamentali: ma mi sembra chiaro. sono atti. può essere utile richiamare le osservazioni kelseniane a proposito dell'ipotesi (esemplificativa) che la disciplina della compravendita non stabilisca nulla circa chi debba sopportare il rischio che la cosa venduta perisca prima della consegna senza colpa delle parti: secondo Kelsen la mancanza di una regolazione qui. Lineamenti cit . ad un salario adeguato per le necessità proprie e della propria famiglia (food clothing and recreation). cit.170. The Rise and Fall of Economic Justice. p. pp. pp. Sunstein.it/lei/filpol/glp. I diritti sociali nella Costituzione italiana.S.. e ad entrambe le categorie accorda carattteri comuni a tutti i diritti fondamentali. Bologna 1998. ch. per opzione della madre stessa" (ivi. 73). caratteri questi che invece non si estendono al diritto di proprietà (che infatti non appartiene a quelli fondamentali).) [44] L. 101 Harv L Rev (1987). Roosevelt nel suo famoso messaggio del 1944 sullo stato dell'unione.. né inutile la norma. Liberalism Divided. che l'utilità di una norma non può essere affatto negata. tra cui spiccano l'universalità (il dover spettare a tutti) e l'indisponibilità. ad un'abitazione dignitosa. Corso. Fiss.Macpherson. sp. in "Riv. nemmeno in questo caso. dir. riporta i diritti sociali entro la linea dei diritti fondamentali. A proposito della norma italiana sull'interruzione di gravidanza. Non ne ricava però la conseguenza che mancando le garanzie quei diritti siano fittizi. ottenuta attraverso una pietra di paragone: quel valore cede soltanto alla salute della madre. diversa da quella"programmatica". alla salute.B. O. quello americano http://www. < 48> [48] In questa direzione conduce anche J. Oxford-New Yok 1987. comprendeva diritti che non erano dati per posti nella costituzione statunitense. Two Faces of the Coin. Zatti. I. e una concezione di uno Stato del Welfare sostenuto da diritti "welfarist" : questa concezione si esprimeva anche attraverso lo sforzo del New Deal. cit. alla protezione e all'assistenza sociale. R. in Aspetti e tendenze del diritto costituzionale. anche Ferrajoli conferma che i diritti sociali consistono in una prestazione dello Stato.uniba. Il c. trim. a cura di.D. [50] A. l'utilità euristica di questa grande divisione. e non c'è bisogno di rigettarla. G. p. Tramite la distinzione suddetta. primarie e secondarie. 1989 S Ct Rev . non faceva che condurre ad una conflitto tra un'interpretazione della Costituzione delle libertà (custodita dalla Corte Suprema). sia lo stesso lavoro di Ferrajoli. Giannini. [46] Per un quadro generale dei diritti sociali riconosciuti nella costituzione italiana. ad es. più che un fatto teorico. [54] In fondo.cit. 24 ss.. Problematica delle libertà costituzionali. Liberal rights. cit. cfr. [51] Cfr. pp. Il modello europeo dei diritti sociali si andava instaurando attraverso le costituzioni. Tuttavia." . in Id. "priva di complemento pratico (. al pari dei diritti di libertà.Diritti fondamentali accettata nella nostra attuale teoria generale del diritto che si è pronunciata sul punto (cfr. una simulazione normativa che nasconde la sostanza della libera decisione della madre". Waldron. [53] E' nota. 3).S. BoulderOxford 1996 (sp. [52] Si può aggiungere quel che.. R. Guastini. in "Enciclopedia del diritto".swif. 421 ss. ma ancor di più dalla disponibilità delle risorse. diritti al lavoro (utile e remunerativo). Pace. all'istruzione: si veda il Second Bill of Rights riportato in C. Changing Concepts of Constitutionalism: 18th to 20th Century. la resistenza del costituzionalismo statunitense ad accettare lo sviluppo delle previsioni legislative dei welfare rights.. pp.. Una norma giuridica per la bioetica. Verso un diritto per la bioetica. 311 ss. appaia di fatto "platonica o ipocrita: la legge italiana farebbe una proclamazione inutile. Casper. Domicilio. Zatti osserva invece. pp. Mazzoni. si è notato come essa. Giannini posecostantemente i diritti sociali innanzi all'obiezione realistica secondo cui essi non solo dipendono dal legislatore. libertà di. 32 ss.è stato osservato da P. M. La tesi di Ferrajoli è dunque già una risposta a quella di chi disconosce ai diritti sociali costituzionalmente previsti una natura normativa. Constitutionalism. Diritti fondamentali. Padova 19902. ma che al contrario essi come nel caso dei diritti di libertà implichino un obbligo normativo a colmare le lacune. Second Bill of Rights enunciato da F. [49] Barile e Cheli. [45] M. 755 ss. op. visto che finisce per valere comunque come "attribuzione di rango al 'bene' della vita del nascituro. se permane un valore sistematico per l'ordinamento: non è né futile. Ferrajoli.) come quello della certificazione medica".htm (31 of 36)06/12/2004 13:01:51 . che limita la liceità dell'aborto nei primi 90 giorni in base al serio pericolo per la salute della madre. 72 ss. [47] C. pp. After the New Deal.in altro contesto e ad altri fini. G. pp. Mortati. Stato sociale: una nozione inutile. 1981. Diritti. ad vocem. sostanzialmente si delinea il passaggio da una costituzionalismo a un altro: cfr. in C M. 1 e ss. Scritti in onore di C. Per il costituzionalismo dei diritti nato alla fine del settecento questa divisione è un fatto storico. Milano 1977. 141 ss. pp.d. Freedom of Speech and the many Uses of State Power. pub.. cfr. vol.Diritti fondamentali nonostante la costituzione. pp. pp. nel senso che la prestazione statale può non essere dovuta o diminuire sensibilmente (per legge) in dipendenza delle risorse private possedute [62] Per la spiegazione dei due modelli. Ferrera. Germania: dallo Stato di diritto alla democrazia costituzionale. Cambridge Mass. L'uno è un diritto fondamentale. Bologna 1993. ad essere uguali nel senso di ricevere prestazioni uguali. in "Ratio Iuris".swif. G. Chicago 1992. a istruirsi e via seguendo). perché è ius excludendi alios: se A è proprietario di qualcosa. in senso lato. op. Invece. 31-9. 32-3). la cui universalità non è esclusa dal diverso contenuto che essi potrebbero avere in relazione alle condizioni delle singole persone. i diritti sociali mostrano legami difficilmente dissolubili: la copertura delle risorse necessarie per la difesa del bene "salute degli individui" comporta profonde incisioni sulle "proprietà" dei singoli. e il pensiero rivoluzionario francese (art. op. che 'portano con sé un certo coefficiente di contingenza e relatività' e il cui riconoscimento è una funzione dello stato della società e della sua evoluzione" (L. a divenire proprietari). Glendon. Princeton 1994. Rights in Twentieth-Century Constitution. ad acquisire la proprietà e il diritto di proprietà in senso stretto ossia di godere e disporre di un certo determinato bene. Bari 1999. [56] Questi sono gli ideali contemporanei che secondo E. Foundations. [61] Nel rapporto con i diritti patrimoniali.P. Discuto questi argomenti infra nel § VIII. o comunque attraverso un necessario ripensamento del senso dei diritti costituzionali. 2 dichiaraz. B. 1789). Rammento che nel lavoro di Ferrajoli si sostiene tra l'altro: contro Locke. Stones. 1-10. ad essere sano. Chuo 1989. in Conflict and Integration: Comparative Law in the Wolrd Today. Al di sotto del diritto di proprietà come diritto reale. laddove la questione è ben diversa. 1. diritto patrimoniale. 10-11 [58] Sul significato di "indisponibile" nonché sull'irrinunciabilità. ossia che deve essere tutelato il raggiungimento di un bene reputato fondamentale. Favoreu. sono fondamentali i diritti sociali. il che vale sia in relazione alla http://www. non può esserlo B. tra libertà e pretese a prestazioni sociali si basa la parte più rilevante della storia costituzionale statunitense. 1991. Zuckert. M. [57] Ferrajoli. se è vero che tutti abbiamo diritto alla salute (come. Modelli di solidarietà. Cass Sunstein (ed. ossia come diritto di libertà(secondo la distinzione di cui supra. vd. allora anche nel caso dei diritti sociali può non essere vero che abbiamo diritto alle stesse prestazioni da parte dello Stato: a ben guardare. pp. l'altro no. Epstein. 519 ss. nota 59). a disporre di un'abitazione. [60] Si noti che ciò non dovrebbe valere con riferimento al diritto in senso astratto. Sono utili per quest' ultima. Denninger. [55] Ciò non esclude totalmente la validità delle tesi secondo cui si danno due categorie di diritti fondamentali: "diritti immutabili ed assoluti che esistono in qualsiasi epoca o qualunque sia l'ideologia dominante. anche in relazione al rapporto tra diritti fondamentali e proprietà. starebbe un astratto diritto (ammesso che la distinzione concettuale abbia senso) di diventare proprietario (ma anche anche al di sotto dei diritti sociali sta un diritto di libertà.htm (32 of 36)06/12/2004 13:01:51 . e cresce o diminuisce proporzionalmente ad esse. R. la solidarietà sociale in realtà qui richiede una diversificazione delle prestazioni a seconda dei bisogni. In generale su questi temi si può guardareM. 10-11. statica. We the People. pp. Democrazia e diritti.it/lei/filpol/glp. M. pp. dei diritti fondamentali. a divenire lavoratore. questo non sarebbe fondamentale se non per una concezione. in G. 1999. inoltre sarebbe una illogica conseguenza che il diritto alla salute fosse inteso come un diritto di uguaglianza. A. Politica e riforme sociali nelle democrazie. Ferrajoli sui diritti. per di più. cit. non distributiva dell'uguaglianza sostanziale.The Bill of Rights in the Modern State. Natural Rights and the New Republicanism. è del tutto plausibile un'inversione della proporzione tra misura della prestazione e misura della proprietà privata. se è vero che pur avendo il diritto a divenire proprietari non per questo abbiamo il diritto ad esserlo tutti ugualmente delle stesse cose. meritano un'attenta riflessione le considerazioni di Jori. [59] Ferrajoli. che l'elevazione della proprietà a fondamentale sia dipesa da un equivoco: ossia la confusione tra il diritto civile dipendente dal possesso della capacità d'agire. [63] In un certo senso. cit. Per l'area europea. Ackerman. in astratto.). State Tasks and Human Rights. Gozzi.12. sostituiscono quelli rivoluzionari. Sulla stretta distinzione tra diritti negativi e diritti positivi. pp. noti come diritti economici e sociali.uniba. cit. n. e altri diritti. La Protection des Droits Economiques et Sociaux dans les Constitutions. 90 e ss. tutte le aree territoriali. p. siano possedute privatamente. la rinuncia alla prestazione statale. e U. Ridola. dallavoro di Avishai Margalit. K..it/lei/filpol/glp. [75] Peces-Barba. Haeberle. dipende dall'analisi diacronica (ivi. p. pp.. [67] E' possibile mutuare se non altro il riferimento al termine "decente". p. che costringono lo stato ad attività diverse (nel primo caso solo preventive. incluse strade e vie di comunicazione. Pertanto... senza i quali non sarebbe possibile godere di alcuna proprietà. Sunstein. pp.. Id. L. preferisco qui esemplificare le più radicali e ingovernabili pretese di Murray Rothbard. se veramente il diritto consistesse nel ricevere una prestazione statale). op.186-7). p. imprese. Teoria dei diritti fondamentali. [77] Sono moralmente giustificati i diritti che tendono alla realizzazione della persona umana nella vita sociale (ivi.). [64] Oltre le moderatissime tesi di Hayek. sino ad apparire come uno scambio tra la tutela delle proprietà private e le esigenze dei meno abbienti (ivi. Stato sociale una nozione inutile. 220-1: "Abolizione del settore pubblico significa (. Comunque cosa debba definirsi fondamentale Peces-Barba lo dice analiticamente (pp. Milano 1998. Jori. [78] Si tratta di una definizione sin qui eccessivamente debitrice della mano autorevole della "pubblica autorità" che sola può mediare tra giustizia e forza.. Zagrebelsky. 85 [76] Ivi. nella teoria socio-politica contemporanea. New York 1999. a cura di Andrea Villani.S. [70] Sul carattere del giudizio cfr. E persino i diritti di welfare possono presentarsi tra i costi necessari per sostenere e difendere la proprietà. L'integrazione attraverso i diritti. 90.) che tutti i pezzi di terra. Teubner (ed. 151 ss. E dunque identificare ciò che conta a questi fini..htm (33 of 36)06/12/2004 13:01:51 . p. cooperative. Torino 1998. 27. Giannini non solo sottolineò il forte vincolo economico che i diritti sociali comportano (e quindi.swif. in G. Sarebbero dunque fondamentali diritti che storicamente appaiono sia dotati di radice morale sia presenti nell'ordinamento. Le libertà fondamentali nello stato costituzionale. [74] Mi sembra prevalentemente questa la logica del discorso di S.. p. Preuss. nel secondo curative). Dilemmas of Law in the Welfare State. http://www. The Cost of Rights. p. cit. [73] Glendon. Firenze 1993 . cit. ossia su costi pubblici.). la libertà è sempre egualitaria: essa ci richiede di "cercare di rendere (la libertà) possibile per tutti" (ibid. [79] Ivi. pp. Azzena. C.uniba.. Ferrajoli sui diritti. L'integrazione attraverso i diritti. G. Chicago 1973. [71] Per queste ed altre importanti chiarificazioni in ordine al ruolo e al funzionamento dei diritti in ambito comunitario.Diritti fondamentali salute o malattia. La giustizia costituzionale. con il ricorso a strutture sanitarie private si configura come una rinuncia ad un diritto irrinunciabile. come ricordato supra. 160). 30-1. La società decente. p. Dal cittadino italiano al cittadino europeo. For a New Liberty. [68] Richiama bene questo punto. pp. Bologna 1988.) Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è riorientare il nostro pensiero sino a prendere in considerazione un mondo in cui tutto il territorio sia posseduto privatamente". cit. quelle conservatrici à la Nozik. 226-7. pp. ma rilevò altresì l'insussistenza di rimedi giurisdizionali nei confronti delle omissioni del potere legislativo (Cfr. pp. tra valori morali e diritto positivo. The concepts of Rights and the Welfare State.). da individui. il diritto sociale non dovrebbe essere definito come un diritto a una prestazione statale. o qualsiasi altro raggruppamento volontario di individui e capitali (. per quanto questo schema giuridico sia per altri versi dominante e abbia (per la teoria di Ferrajoli) il vantaggio di poter preludere alla nozione di obbligo (statale) e a quella di lacuna (nell'eventualità che l'ordinamento non preveda garanzie effettive). a cura di P. si rinvia all'ottimo lavoro di L. cit. Azzena. 188) da cui Peces Barba evince che dove non c'è uguaglianza la libertà non si compie. la loro astrattezza e il loro restare lettera morta in mancanza di risorse). si noti che Holmes e Sunstein ricostruiscono anche il diritto di proprietà come basato sul prelievo fiscale. Two Sides of the Coin. sia eventualmente in relazione alle risorse o alla volontà dei singoli (in quest'ultimo caso.)..). 84. [65] Waldron. 533. [72] Cfr. per esempio. 20 [66] Rimando per tesi che poggiano su questa referenzialità. cit. Berlin-New York 1986 (pp. [69] M. Holmes. 225 ss. Inoltre. cit. tra gli altri a P. 204 ss. . [88] E. che poteri. è il concetto di scarsità a riemergere.. nota 39. La tesi teorica si intende come ben adeguata alla situazione di fatto esistente nei paesi occidentali: poiché di fatto i paesi occidentali attribuiscono i diritti fondamentali a tutte le persone.htm (34 of 36)06/12/2004 13:01:51 . indisponibile. [92] Rifiuto di distinguere. Losano. Introduction. (Cfr. trasformare in obbligatoria giuridicamente. Waldron (ed. ossia una questione logica (piuttosto che una questione economica. perché relativamente a classi di beni. anzi classi. [81] Peces Barba. p. p. Ma ne ho già discusso supra. J. Naturalmente. costituzionale. più rarefatta e meno esposta la concezione di Ferrajoli che sembra farne una questione di irripetibilità e di individualizzazione dei beni concretamente oggetto del diritto reale. op. Diritti cit. se si trattasse di un equivoco. a cura di M. mi permetto di rimandare a G. e ancora. cui spesso ho qui accennato.. [93] Si tratta di un effetto decisamente perverso. Milano 1984. p. Palombella. al paragrafo IV. avanzata da Luigi Ferrajoli: la sua tesi è. Torino 1969 (Fundamental Legal Conceptions as Applied in Judicial Reasoning and Other Legal Essays. Oxford 19957 p. New Haven 1923). nota 4 (che considerano da parte loro insoddisfacente la quadripartizione hohfeldiana poiché poteri immunità e persino i permessi tutti implicitamente contengono pretese "alle prestazioni statali e alle risorse pubbliche"). cit. del rango cui quei diritti vengono elevati e "giuridificati". Denninger. G. con argomenti diversi. si deve riconoscere che il problema della validità giuridica di un ordinamento. privilegi. p. a questo riguardo. E' da notare ciò che scrive a questo riguardo. e per i rinvii bibliografici. a posteriori. [83] Credo che queste tesi siano deboli. non è tale. In realtà. [87] Nel contempo. cit. diviene possibile riconoscere che difficilmente qualcuno dei fondamentali diritti umani può essere ridotto ad uno dei c.d. alla fine. cit. in nome del principio di completezza dell'ordinamento. immunità (e certo anche senza esclusione di volta in volta delle corrispondenti posizioni "opposte" o "correlative". e nella Cost. ultimo http://www. 10. possiamo individuare i diritti fondamentali grazie alla forma universale. Theories of Rights. Tuttavia. tra norme fondamentali e diritti fondamentali. [94] Naturalmente la indicazione di queste tre categorie. Hohfeld. La versione "sociologica" offerta da Peces Barba si riferisce ad un'impossibilità de facto dipendente da circostanze esterne e oggettive. [82] Ivi. Concetti giuridici fondamentali. e che questo non avvenga tramite norme anch'esse "fondamentali". 86 e passim. ovvero di una costituzione. [90] Così conclude anche Deninger. e testo corrispondente. ponendo la loro assenza sul piano di un'indebita lacuna. 9. a quanto pare. Non credo che questa "forma" sia condicio sine qua non. una volta che la cittadinanza. anche supra. [84] Per questi temi. materialmente connessa alla disponibilità delle risorse). [85] Al contrario di quel che sostengono tra gli altri.uniba. né credo sia sufficiente ad identificare lo status di diritti fondamentali in un ordinamento. Diritto e artificio in David Hume.it/lei/filpol/glp. 8 [89] Ibid. politico. Peces Barba e Ferrajoli. ivi. poiché non credo accettabile che un qualche grado "fondamentale" sia ascrivibile giuridicamente a un certo insieme di diritti. ci sarebbe un modo di uscirne: rinunciare senza scrupoli alla liberale libertà di appropriazione: il che è arduo. sia pretese.l'irripetibilità e l'individualità del bene posseduto.swif. W. elementi semplici hohfeldiani: un diritto soggettivo potrebbe contenerli tendenzialmente tutti.Diritti fondamentali [80] Ferrajoli.). State Tasks and Human Rights. 152 (la proprietà nel Patto è esclusa dal testo principale e relegata al protocollo addizionale. Sunstein e Holmes. Spagnola del 1978 è esclusa dal ricorso de amparo e resa limitabile per legge).14. Naturalmente. [91] A me sembra che sia proprio questa circostanza ad aver stimolato una proposta come quella. si noti che anche in questa diversa versione.. p. [86] Cfr.. op. questo significherebbe che. 239. un'ipotetica abbondanza assoluta probabilmente priverebbe di interesse. trattandosi piuttosto di un problema sociologico. p.se non di fondamento. non è teorica ma fattuale: ossia si tratta delle classi normalmente usate negli stati costituzionali occidentali contemporanei.. la costruzione delle garanzie dei diritti. anche per le teorie normative democratiche. cit. pp.Diritti fondamentali baluardo dell'esclusione. Ferrajoli. The Concept of Rights.) [96] Secondo il funzionamento di un sistema che Kelsen chiamerebbe statico. trad. [108] Ivi. e comunque risulta da una scelta: che a meritare la tutela siano gli uomini.d. Essay on Justifications and Applications . per la democrazia come perseguimento del bene comune ). [106] Cfr. di valori propri ( cfr. manchi a sua volta di ragioni sostanziali. pp. è tesi pacifica su cui qui non occorre ritornare. perché la stessa trasformazione degli interessi in "diritti" soggettivi richiede un criterio condiviso. cit. Giustizia e diritti umani. tutti i proprietari di immobili) o che non riguarda nemmeno tutti coloro che hanno il diritto di voto (in questo caso. Ferrari. per esempio R. [104] Cfr. [103] Concezioni del genere. quelli paralizzanti e quelli conflittuali del contrapporsi di pretese tutte egualmente autofondate (cfr. piuttosto che una serie di altri soggetti è già di per sé un problema E' noto che si può passare da concezioni che estendono i diritti agli agenti morali sino a quelle che pongono il problema di altri esseri. pp. e così via (Cfr. non possono aspirare a porre i presupposti di una specifica teoria della giustizia o della stessa democrazia "sostanziale". mentre i diritti soggettivi tendono ad essere garantiti senza condizionamenti ossia senza specifiche e connesse responsabilità nei confronti della società in generale (Su questo cfr. perché la stessa attribuzione di un diritto soggettivo seleziona e privilegia alcuni interessi piuttosto che altri.. [101] Cfr. T. Gewirth. § I. 355 ss. cit. Chicago 1982.it/lei/filpol/glp. il significato della teoria si comprende se applicata alla situazione storica corrente e ai paesi occidentali [95] La scala della meritevolezza e dunque dell'estensione della classe è un dato. e non contengano un'esplicita opzione "materiale" circa il novero dei diritti fondamentali. p. [99] Ovviamente. la legislazione sociale introduce elementi e logiche "distributive". Preuss.htm (35 of 36)06/12/2004 13:01:51 . Gozzi. allora diritti fondamentali finiranno per coincidere con i diritti di tutti gli uomini. inflattivi . più che una carenza nell'attuazione di esso. e si esaurisca in procedure prive di scopo. pp. ma a pochi (tutti i fumatori. pp. fosse annullata. Milano 1995). New York 1980. [102] In realtà. l'idea che la mancanza di misure materiali di protezione del diritto rappresenti una carenza nel diritto (lacune). La democrazia e i suoi critici. Human Rights. Roma 1990. [100] Mostrando un comune sentire con Dworkin e richiamandosi allo studioso americano. Diritti fondamentali. [98] E' oggettivamente una manifestazione di questa tendenza. Taking Rights Seriously. Matters of Life and Death.. avrebbe forse maggiore efficacia il già ricordato argomento dworkiniano circa la scorrettezza delle c. 270 ss.op. Cambridge 1978. Dahl. La dottrina e l'analisi sociologica hanno ormai ben presenti gli effetti.swif. 15-6 [107] Naturalmente. Il senso della democrazia http://www. sp. Diritti fondamentali. la priorità dei diritti pone molti più problemi di quanti ne aiuti a risolvere. per la tutela della libertà e della correttezza dell'informazione. [97] Questa volta secondo le regole di funzionamento di un sistema dinamico. a questo riguardo le osservazioni contenute supra. ancora una volta è questione di fatto a chi si estenda la classe dei titolari di un determinato diritto: così potrebbe venir sottratto alla decisione della maggioranza (di coloro che hanno diritto al voto) un diritto che non appartiene affatto a tutti. tra gli altri V. preferenze esterne). 158 ss).). Insomma. 29. 17. Dworkin. sono piuttosto consuete: le si trova per esempio in G. Regan (ed. cit. per quanto qui non condivise. [110] Ho affrontato questo tema nel mio libro Costituzione e sovranità. Per esempio. [105] Questo non significa che un sistema politico e in particolare la forma democratica. Scriptorium snc. [109] Che una democrazia non si esaurisca nell'esercizio della potestà decisiva delle maggioranze. questo per esempio è quanto sostiene Ferrajoli. e che essa consista innanzitutto nelle vie percorribili per la formazione delle maggioranze. Kelsen non apprezzerebbe questo uso libero delle nozioni di fondante e di fondato.. A. per la protezione della comunicazione pubblica. p. o degli esseri umani privi di attuali facoltà.uniba.. R. Teorie formali e non normative dei diritti fondamentali che dunque non assumano la responsabilità etico-politica della propria scelta di merito. 232 ss.. per il confronto tra gli interessi in conflitto. Diritti fondamentali costituzionale..htm (36 of 36)06/12/2004 13:01:51 . p.Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR . cit. può essere prelevato qui. Diritti fondamentali. Bari 1997. 14. in formato rtf zippato.swif. SWIF . Il testo di questo articolo.unipi. RFC L'autore sarà grato a chi gli invierà commenti e critiche all'indirizzo
[email protected] http://www. al quale mi permetto di rimandare.it/lei/filpol/glp.uniba. [111] Ferrajoli.it. unipi. non la natura. è possibile ravvisarne il carattere identificativo nell'idea di usare lo strumentario giuridico per mettere in discussione. Restaino e Cavarero. 7. col nome di Feminist Jurisprudence o Feminist Legal Theory. si intraprende un'analisi del diritto che tende a mettere in evidenza come anche il diritto sia partecipe nella fondazione di una società patriarcale. Le filosofie femministe. 3. non hanno mai prodotto nulla di lontanamente paragonabile a ciò che oltreoceano. ad aver relegato le donne nella sfera del domestico. come anzi siano il diritto e la cultura. nel quale l'interesse dei giuristi per le questioni di genere e il pluralismo della cultura accademica. 4. rendendole dipendenti economicamente dagli uomini. http://www.it/lei/filpol/marella/index. L'idea comune a tutte le giuriste femministe americane è dunque quella di mettere in discussione l'ideologia che è dietro un sistema giuridico che ha costruito e legittimato la disparità di opportunità fra individui appartenenti ai due generi. a mo' di conclusione In questo lavoro affronto la complessa questione dei rapporti fra marxismo e femminismo con esclusivo riguardo al femminismo giuridico1. Che cosa si intende per femminismo giuridico? Pur nella varietà delle impostazioni metodologiche e delle opzioni politiche che si raccolgono sotto questa etichetta. Per una sintesi cfr. per quanto lodevoli. da Simone de Beauvoir in poi.uniba. contrastare. 5. ampliato e corredato di note.Maria Rosaria Marella.html (1 of 2)06/12/2004 13:01:52 . cosa è morto di Marx". Paravia. presso la Fondazione Basso.it Ultimo aggiornamento: 27 aprile 2001 Break On Through To The Other Side Appunti sull'influenza di Marx nel femminismo giuridico * di Maria Rosaria Marella 1. Muovendo dall'idea che la società è gerarchicamente ordinata secondo la logica del genere. 8. 2. è cioè patriarcale e caratterizzata dalla subordinazione delle donne agli uomini. sovvertire il dominio maschile nella società. Il sodalizio fra marxismo e femminismo Le accuse reciproche Toward a Feminist Theory of the State Potere maschile e diritto Sex Equality under Law 6. 1999. Cosa è morto di una teoria femminista dello stato Cosa è vivo di Marx nel femminismo giuridico Il sesso del diritto Il rapporto dialettico fra famiglia e mercato Sul femminismo pragmatico.swif. è oggetto di riviste giuridiche specializzate e materia di insegnamento nelle law schools. Ringrazio Duncan Kennedy per i preziosi commenti al primo draft del lavoro. facendo particolare riferimento al dibattito nordamericano che offre l'esperienza più compiuta in questo senso 2. non può essere oggetto di analisi in questa sede. 2 Sarebbe stato certamente difficile riferirmi al panorama culturale italiano. il 10 ottobre scorso. riproduce la relazione tenuta nel corso del seminario di studi "Cosa è vivo. 10. 9. svoltosi a Roma. Una versione cartacea è in corso di pubblicazione presso la Rivista critica del diritto privato. Torino. Appunti sull'influenza di Marx nel femminismo giuridico a cura di Maria Chiara Pievatolo pievatolo@dsp. 1 L'influenza di Marx sul femminismo come movimento politico e fenomeno culturale. Il sodalizio fra marxismo e femminismo *Il testo. È ora di cercare un rapporto più equo fra i due partner. perché è sulla famiglia che la borghesia ha eretto il suo dominio e la famiglia borghese è ciò che consente al borghese di essere tale.it/lei/filpol/marella/mara1.it Ultimo aggiornamento: 27 aprile 2001 1. essendo fondata sul capitale e sul profitto. È poi ovvia l'influenza che sul femminismo hanno avuto le analisi dell'Engels de "Le Origini della famiglia": la struttura della famiglia nella società classista come origine dell'oppressione delle donne come gruppo. la cui subordinazione non è collegata alle realtà capitalistiche e risulta trasversale rispetto a divisioni di classe e a differenze culturali 2. quindi alla struttura della famiglia. del privato come realm separato e contrapposto alla sfera del pubblico. cosicché in questa forma è estranea all'esperienza del proletariato e trova invece il suo complemento nella prostituzione 3. classico.unipi. Heidi Hartmann. per approcci troppo generali e astratti che non riescono a spiegare una condizione. la famiglia borghese ha nella pratica un forte contenuto patrimoniale. Come sia andata a finire è quanto cercheremo di capire nelle prossime pagine. a metà degli anni '70: "il tradizionale sodalizio fra marxismo e femminismo assomiglia al rapporto fra marito e moglie nel vecchio matrimonio del common law inglese: marxismo e femminismo sono una sola cosa e quella cosa è il marxismo 1.html (1 of 2)06/12/2004 13:01:53 . la subordinazione femminile come prodotto della sua esclusione dai rapporti produttivi e la sua relegazione nell'universo 'privato' della famiglia nucleare. appare spesso strettamente legato al marxismo. Si tratta di spunti che troveranno un'ampio sviluppo in certa critica femminista ai dualismi propri del diritto liberale (del patriarcato liberale). Nota infatti Marx che. Tuttavia direi sin da ora che se resta valido il motivo di fondo comune a tutti i femminismi ed alle analisi giuridiche femministe.swif. Il sodalizio fra marxismo e femminismo Il femminismo. Appunti sull'influenza di Marx nel femminismo giuridico a cura di Maria Chiara Pievatolo
[email protected]. soprattutto di recente. è andata emergendo sempre più chiaramente. E importanti analogie emergono sul piano della critica e dell'uso del diritto. fra famiglia e mercato (v. quella femminile. l'insoddisfazione per ricostruzioni del rapporto fra i sessi e delle strutture sociali fondate sull'ineguaglianza di genere che muovano da una critica sociale con pretese universaliste. § 7). cioè la critica al patriarcato. In quest'osservazione è altresì presente l'idea del rapporto dialettico (quell'idea di unità dei contrari) che il 'residuo tollerato' intrattiene col contesto e con la struttura economica. altrimenti meglio il divorzio!". alla sfera del domestico. l'idea che la fisionomia della famiglia nel diritto liberale rappresenti il "residuo tollerato" della società patriarcale è già chiaramente delineata in Marx. Come ebbe a dire una femminista americana. Ad esempio. questa risulta indissolubilmente legata ad un'analisi marxista delle strutture sociali e giuridiche. negli anni '60 e '70 in particolare. come quello. Sotto questo aspetto è fondamentale l'analogia di percorso con alcune applicazioni degli schemi marxiani del Capitale all'analisi del diritto liberale: come nel rapporto fra scambio e produzione la struttura egalitaria dello scambio nelle http://www. Per certo.Maria Rosaria Marella. fino talvolta a rischiare di veder sacrificata l'originalità dei propri motivi ispiratori. Ne L'ideologia tedesca Marx sostiene che il capitalismo non ha mutato in teoria le relazioni familiari. nonostante questa sua apparenza. it/lei/filpol/marella/mara1. Per questa via viene in evidenza l'ideologia che è dietro il diritto. 159. Le accuse reciproche Torna all'indice 1 "By marriage. Justice and Gender. 1989. De Vita. in Brunetta d'Usseaux.Maria Rosaria Marella. matrimonii. A.Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR . Einaudi. il diritto come sistema di ineguaglianza che si afferma attraverso l'uguaglianza stessa 4. fondato sullo sfruttamento dei lavoratori ad opera del capitalismo borghese (lo ricorda un teorico del diritto sovietico come Stucka). il diritto degli uguali proprio del mercato. SWIF . Note per una comparazione. that is the very being of legal existence of the woman is suspended during the marriage" così è resa la finzione giuridica della conversione di moglie e marito in un'unica persona. così nella scissione fra pubblico e domestico. cela e presuppone un sistema di relazioni giuridiche gerarchicamente ordinate. XXXIII. 316. La funzione rivoluzionaria del diritto e dello stato. nelle parole di Blackstone. Marx. fra sfera del mercato e privatezza della famiglia. Milano. Appunti sull'influenza di Marx nel femminismo giuridico relazioni negoziali fra privati cela e presuppone il diritto ineguale delle relazioni produttive. 2 Deborah Rhode. Editori Riuniti. fondate sulla disuguaglianza di genere. quale è il regime della famiglia nel diritto liberale.it. il marito. 4 Umberto Cerroni. Stucka. su cui cfr. trad. 3 K.uniba.LEI http://www.swif. L'ideologia tedesca. 1967. it.). cioè dello scambio contrattuale. trad.html (2 of 2)06/12/2004 13:01:53 . Introduzione a Petr I. Torino. the husband and wife are one person in law. Roma.. 1967.. 2000. Matrimonio. D'Angelo (curr. sarebbero mal tollerati perché visti come ostacoli alla primazia della classe come categoria fondamentale di analisi.it/lei/filpol/marella/mara2. cioè la diseguaglianza fra i sessi 2. donne pronte. Il marxismo ha accusato il femminismo di essere un movimento borghese nella teoria e nella prassi. motivato da tutt'altre intenzioni.uniba.html (1 of 2)06/12/2004 13:01:53 . Ciascuna delle due teorie ha accusato l'altra di riformismo. che la differenza di sesso sia un fatto pre-sociale. I prodromi di questo atteggiamento sono già nel modo in cui Rosa Luxemburg giudica le suffragette. che sul terreno del genere il confine fra sociale e presociale è una linea che la società stessa traccia. la nazionalità. Di non vedere. Le accuse reciproche Nella fase in cui i tentativi di costruire una teoria femminista sono stati maggiormente tributari del marxismo. non di costruzione sociale. Similmente John Stuart Mill. assumendo che in fondo non vi fosse motivo di credere che al voto si sarebbero comportate diversamente dagli uomini della classe cui appartenevano 1. un equilibrio sociale fondato su profonde diseguaglianze.Maria Rosaria Marella. cioè di perseguire soltanto una legal reform tale da lasciare inalterato. l'analisi della società in termini esclusivi di classe trascurando la centralità della differenza sessuale e minando l'unità delle donne come soggetto collettivo. per realizzare solo quelle minime alterazioni dello status quo capaci di renderlo più accettabile senza modificarlo nei rapporti di forza che ne costituiscono il fondamento. Ecco quindi le critiche che il femminismo muove al marxismo. Il sesso.it Ultimo aggiornamento: 27 aprile 2001 2. fondamentalmente proprio il fatto di credere. dal proprio punto di vista. diversamente da quanto accade per la classe. http://www.swif. Gli obiettivi di rinnovamento sociale propri del marxismo sono tali da potersi realizzare lasciando inalterate le condizioni sociali delle donne.unipi. parassite dei parassiti dei lavoratori. L'eliminazione degli ostacoli che inibiscono lo sviluppo della personalità femminile è una finalità propria di un movimento individualista e liberale. non diversamente dal pensiero liberale. in quanto momenti di differenza e contrapposizione fra gruppi. Marx stesso non considera la famiglia un luogo di subordinazione della donna quando critica il capitalismo per aver portato le donne nelle fabbriche alterando gli equilibri della vita familiare. come la razza. a servire l'interesse del capitale e dei clericali. molte sono le critiche e le accuse che i due partner di questo matrimonio old style si sono scambiate. assumendo che un'analisi dei rapporti sociali basata sul genere oscura la centralità del concetto di classe. Appunti sull'influenza di Marx nel femminismo giuridico a cura di Maria Chiara Pievatolo pievatolo@dsp. Gli obiettivi perseguiti dal femminismo possono essere raggiunti anche all'interno del capitalismo. Il marxismo sarebbe perciò maschilista nella teoria e nella prassi. predica l'estensione del suffragio alle donne. acquistato il diritto al voto. ciò che caratterizza e accomuna le donne sia un fatto di natura. di più: con la sua trasversalità crea divisioni all'interno del proletariato a vantaggio della classe dominante. cit. Appunti sull'influenza di Marx nel femminismo giuridico Toward a Feminist Theory of the State Torna all'indice 1 C.html (2 of 2)06/12/2004 13:01:53 .. MacKinnon. 37 ss. Toward.it/lei/filpol/marella/mara2. 13 ss.swif. Toward a Feminist Theory of the State.LEI http://www.Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR .Maria Rosaria Marella.uniba. 1989. 2 MacKinnon. SWIF . Harvard University Press. html (1 of 4)06/12/2004 13:01:54 . entrambe forniscono un'analisi delle diseguaglianze sociali. Nel diritto americano adotta questa impostazione ad es. lo analizza in prospettiva dinamica. il genere è l'indice di un sistema di potere basato sulla sessualità: il sessismo che produce è un http://www.it Ultimo aggiornamento: 27 aprile 2001 3.uniba. individua le forze sociali sistematicamente costitutive degli imperativi sociali 6. inutilmente limitative delle potenzialità delle persone di sesso femminile. Per il femminismo radicale. quanto una teoria delle possibilità e della necessità di un cambiamento. Il femminismo culturale è quello che in America si ispira al lavoro di Carol Gilligan In A Different Voice 3. Leslie Bender 5. 1 Il femminismo radicale inaugura un movimento nuovo e originale che nel panorama politico e culturale americano si pone accanto a due altre principali forme di femminismo. il femmismo radicale si differenzia appunto per quanto prende a modello dal marxismo. quindi anche la garanzia di diritti simmetrici. Sul piano giuridico l'elaborazione teorica più compiuta e nota si deve a Catharine McKinnon. che sono in origine uguali agli uomini. Sul piano dell'analisi all'individualismo liberale si contrappone una visione collettiva delle donne come gruppo. che trasferisce l'ottica del caring. Appunti sull'influenza di Marx nel femminismo giuridico a cura di Maria Chiara Pievatolo pievatolo@dsp. dotata di rara capacità divulgativa. Il femminismo liberal si batte innanzitutto per l'uguaglianza formale e predica la simmetria fra i sessi.unipi.Maria Rosaria Marella. invece. Nel femminismo radicale di Catharine MacKinnon la teoria marxista è presa a modello perché rappresenta quella tradizione teorica contemporanea che si confronta con il dominio sociale organizzato. muove dalle peculiarità morali delle donne e afferma la differenza femminile come valore. Dal femminismo liberal.it/lei/filpol/marella/mara3. Toward a Feminist Theory of the State Un tentativo di sintesi si deve a quell'ala del movimento femminista conosciuto come femminismo radicale. Si occupa della nozione di classe e offre tanto una critica dell'inevitabilità e dell'interna coerenza dell'ingiustizia sociale. love & affection nell'analisi del tort law. il femminismo liberal e quello culturale. per influsso dell'opera della francese Luce Irigaray 4. Il suo obiettivo è quello di abolire la diversità di trattamento e con essa lo stereotipo culturale dell'inferiorità della donna 2. Per il femminismo liberal il genere è fonte di discriminazioni irrazionali. È denominato culturale perché sostiene la necessità di affermare la liberazione delle donne attraverso l'affermazione di una controcultura femminile. Il marxismo come il femminismo è una teoria del potere nella società e delle sue sperequazioni. ad un tempo. fondato sulla denuncia delle discriminazioni e finalizzato alla rivendicazione di pari dignità e pari diritti. È la corrente femminista che in Italia ha avuto maggiore successo fra le intellettuali. la cui produzione si presenta del pari controversa ma. L'oggetto dell'indagine di MacKinnon è però la subordinazione della donna nelle sue radici non economiche ma sessuali. soprattutto fra le filosofe.swif. giurista dalla personalità carismatica e complessa. la costruzione sociale del sesso contro la naturalità della differernza sessuale. guardando alle donne come classe sociale. come fa MacKinnon. nel femminismo radicale la sessualità organizza la società nei due sessi e questa divisione perrmea di sé ogni relazione sociale. i lavoratori. mettere in discussione una tale ricostruzione dicotomica della realtà come frutto di un sistema di potere. l'altruismo. il capitale la sua forma congeniale. quali la solidarietà. Per contro. dunque. Di questo sistema sociale. Appunti sull'influenza di Marx nel femminismo giuridico fatto del tutto indipendente dalla biologia. Dice MacKinnon :"La genialità del sistema è quella di richiedere per sopravvivere al suo interno strategie esattamente opposte a quanto è richiesto per mutarlo" 7. o. il controllo il suo oggetto 9. infra. fa degli individui degli esseri sociali connotati dalla loro capacità di produrre valore: la classe è la sua struttura. è un fatto unicamente sociale. Nel marxismo il lavoro è quel processo sociale che. i rapporti con il lavoro e con l'altro sesso sono classificati in modo diverso per le donne proletarie e per le donne borghesi: le prime sono oppresse solo come proletarie. una subordinazione raddoppiata. Non è ammessa. la produzione la sua conseguenza. senza metterne in luce la valenza politica. ma è soprattutto mediata attraverso la relazione col sesso maschile. È nell'interesse degli uomini che le donne accolgano una visione essenzialista di se stesse fondata sull'idealizzazione di quelle doti femminili. quello femminile. Ha giocato la sua analisi della condizione delle donne solo in termini di classe. § 7. Come il lavoro in Marx. le borghesi.swif. ma ha totalmente mancato di analizzare la sessualità come fonte di oppressione femminile. cioè. pur in una analisi attenta agli intrecci di potere che si compongono intorno all'istituzione-famiglia.it/lei/filpol/marella/mara3. Solo le seconde. il desiderio erotico la dinamica interna. alle loro relazioni che costruiscono la società. affermare la differenza è affermare le caratteristiche dei diseredati" 8. Se nella teoria marxista la società è costruita dalle relazioni che le persone intrecciano intorno alla produzione dei beni necessari alla sopravvivenza. fra pubblico e privato. Il problema del rapporto fra genere e classe si pone diversamente in MacKinnon: la classe condiziona anche la vita delle donne. Quindi non hanno nessuna specificità come gruppo in rapporto all'altro sesso. Parallelamente in MacKinnon. trasformando la realtà materiale. prima che come una società classista in senso economico. del marito.html (2 of 4)06/12/2004 13:01:54 . il genere e la famiglia le sue forme congeniali. così l'espropriazione sistematica della sessualità di alcuni in favore di altri definisce un sesso. dal sopraggiungere di un eventuale http://www. è universale perché riguarda tutti. nella migliore delle ipotesi. "La differenza [sessuale] è il guanto di velluto posto sul pugno di ferro del dominio". l'eterosessualità costituisce la struttura. la cura dell'altro. in ultima analisi: fra maschile e femminile. ma storicamente determinata. e la famiglia patriarcale la sua forma congeniale di famiglia (il patriarcato 'liberale' così definito da Duncan Kennedy: cfr. i ruoli sessuali le qualità che definiscono socialmente la persona. Come l'espropriazione sistematica del lavoro di alcuni a beneficio di altri definisce una classe. la sessualità è socialmente costruita e insieme costitutiva della società. e intralcia qualsiasi tentativo di mutamento del regime. Mentre invece. Una tale visione paga solo all'interno del patriarcato liberale. dando vita agli uomini e alle donne. la sessualità non è 'natura' ma quel processo sociale che crea e organizza le relazioni di genere. il controllo il suo oggetto. Il marxismo ha considerato la 'questione femminile'. La posizione del femminismo culturale è d'altro canto giudicata da MacKinnon una strategia perdente e come tale rigettata: l'esaltazione delle qualità morali e psicologiche che determinano la differenza femminile costituisce un boomerang che rinforza la subordinazione delle donne. sono oppresse come donne all'interno della famiglia. che le rendono sostanzialmente passive. "Quando la differenza equivale a subordinazione. come quella di Engels. associandola alla distinzione fra mercato e sfera domestica. cui quelle pretese peculiarità sono imposte da un sistema di potere sessista che le utilizza a beneficio degli uomini. costituiscono le uniche possibili modalità di partecipazione al sociale consentite alle donne.Maria Rosaria Marella. l'analisi porta a definire il capitalismo come una forma di società patriarcale. senza. valutando la distinzione fra lavoro e vita domestica propria del sistema capitalistico in una prospettiva naturalistica. La classe sociale della donna è determinata da quella del padre. la riproduzione la sua conseguenza.uniba. trasversale rispetto all'ordine sociale.2). Secondo la sintesi che MacKinnon stessa suggerisce: la sessualità sta al femminismo radicale come il lavoro sta al marxismo. cit. ma anche storicamente data. 9 Toward. Nonostante Platone. o per meglio dire. di sostituire ad essa una visione unitaria delle donne che. 10 Toward. laddove invece il riportare la famiglia al centro dell'analisi mette in luce come tanto privato che pubblico siano in primo luogo costruiti sulla divisione di potere fra i sessi 10.swif. ecc. 51. totalizzante. 1987. 48. Harvard University Press. 7 Catharine MacKinnon. and the State: An Agenda for Theory. Appunti sull'influenza di Marx nel femminismo giuridico divorzio. naturale. 38 Legal educ. cit. soprattutto MacKinnon. cioè è mediata da quella che il marxismo considera il privato e che è invece gerarchicamente ordinato tanto quanto il luogo di lavoro e prima di questo fonte di oppressione. le definisce politicamente: nessuna donna sfugge infatti al significato che un sistema fondato sulla definizione del genere attribuisce all'essere donna. 2 Gary Minda. 7 Signs 515 (1982). Per contro l'approccio marxista di MacKinnon al femminismo le consente di uscire dal pantano della diatriba su uguaglianza/differenza cara alle altre correnti femministe. Roma. 6 C. che diviene un fatto secondario. 1992. Feminism Unmodified. L'ordine simbolico della madre.. Postmodern Legal Movements. 1995. Adriana Cavarero. partendo dalla considerazione della loro posizione e interesse nella società. ibidem. Harvard University Press. 1991. http://www. e precedentemente Id. Toward a Feminist Theory of the State. come l'analisi marxista del lavoro. Method.html (3 of 4)06/12/2004 13:01:54 . Feminism Unmodified.uniba. Editori Riuniti. l'analisi della costruzione sociale del sesso femminile con le possibilità e le capacità delle donne di scrollarsi di dosso questa subordinazione sistematica. L'oggetto dell'analisi è in definitiva la sessualità come dinamica sociale nella sua portata materiale. Luisa Muraro. MacKinnon. 8 MacKinnon. contrapposto al carattere 'storico' delle relazioni di lavoro. in vista dei quali sono costruiti nel loro significato socialmente condiviso. Marxism.. 2 (1988).Maria Rosaria Marella. 1982. Il fatto di disinteressarsi delle relazioni private comporta la 'privatizzazione' dell'oppressione femminile. Feminism. cit.. In A Different Voice. La sua aspirazione è quella di combinare. cit.. cit.it/lei/filpol/marella/mara3. 3 s. gli interessi cui le espressioni della sessualità femminile sono asserviti. 134. Potere maschile e diritto Torna all'indice 1 Cfr. 4 Cfr. 16. Toward.. 3 C. 5 A Lawyer's Primer on Feminist Theory and Tort.. ad es. Gilligan. con un evidente partadosso.senza la pretesa di modificarlo . È sufficiente che il diritto non veda. terreno http://www. Adotta il punto di partenza del potere maschile nel tracciare la relazione fra società e diritto. Per questo sarebbe vano cercare norme giuridiche che dettino regole esplicitamente discriminatorie per imporre il potere maschile. obiettività. ingaggiando celebri battaglie legali contro le molestie sessuali sul luogo di lavoro e la pornografia. Nell'intraprendere la sua analisi delle strutture giuridiche dello stato. il diritto. per fondare giuridicamente la diseguaglianza fra i sessi. neutro e universale. La neutralità ostentata dai giudici nell'adjudication si traduce sempre in una scelta in favore dello status quo. In questa prospettiva è da inquadrare il ricorso ai valori fondanti del diritto liberale: la tutela della privacy a fronte di un privato fatto di violenza e di oppressione per le donne 3. Come già indica Marx a proposito dei diritti liberali. Così il diritto protegge e corrobora l'esistente potere maschile sulle donne. in senso femminista. un esempio di norma costituzionale. ad una logica di genere rimasta intatta dal diritto medievale. I diritti costituzionali della privacy. Il diritto dello stato maschile si legittima attraverso le sue caratteristiche di neutralità. quella maschile 2. MacKinnon assume che diritto e società interagiscono di continuo. d'altra parte.uniba. segnate da status personali corrispondenti. razionalità che perciò stesso escludono la relatività di possibili prospettive diverse e perciò riflette i rapporti di potere così come sono. dietro lo schermo del soggetto di diritto. neutralità nella definizione dei rapporti di genere significa assunzione della prospettiva dominante.su un sociale del quale solo alcuni equilibri e valori sono registrati. del free speech.it/lei/filpol/marella/mara4. non consideri ciò che esiste in quel che è assunto come pregiuridico. l'ineguaglianza e l'oppressione del sesso femminile. non è solo il frutto di una teorizzazione. La critica allo stato liberale e al diritto che ne è espressione. ma esistono solo prospettive maschili o femminili. quella che rispecchia l'attuale sistema di potere.Maria Rosaria Marella. è fatalmente ritagliata sulla teoria marxista. non è rifiutato a priori. maschile: il suo diritto vede e tratta le donne come gli uomini le vedono e le trattano. Appunti sull'influenza di Marx nel femminismo giuridico a cura di Maria Chiara Pievatolo
[email protected]. nella fisionomia. che pure ne è espressione. le libertà e i diritti che la costituzione americana riconosce sono garantiti a chi già ne gode. Potere maschile e diritto Nonostante l'analisi di MacKinnon porti a concludere che il potere del patriarcato è unexcapable. per ridurre le donne al silenzio 4. Lo stato è.html (1 of 2)06/12/2004 13:01:55 . il richiamo al free speech opposto alla richiesta di proibire la stampa pornografica. per il resto garantendo. quest'ultima.it Ultimo aggiornamento: 27 aprile 2001 4. ma anzi si ritiene che gli strumenti giuridici possano essere utilizzati dalle donne per giungere all'affermazione di una concreta sex equality 1. all'interno di un'analisi che continuamente distingue fra giuridico e pregiuridico. pervasivo e totalizzante. ma ritiene che lo stato liberale adotti una strategia che va in senso opposto rispetto al riconoscimento dell'efficacia performativa del diritto sul sociale: quella di dare un ordine. la non interferenza con lo status quo. ma rappresenta proprio quanto MacKinnon ha tentato con qualche successo nella pratica. anzi l'unica visibile. contro la prospettiva di un intervento dello stato che incida sui rapporti di potere. il non intervento dello stato. adottando la prospettiva dominante. Tanto. una Costituzione. Così una costituzione che afferma l'uguaglianza fra i sessi si innesta . Poiché non si dà una prospettiva che possa dirsi neutrale. sistematicamente interpretata. ad una società che si assume invece preesistente al diritto e che si accoglie quindi con le sue profonde diseguaglianze. le libertà.swif. Trasponendo l'analisi marxiana alle relazioni di genere.swif. gli emarginati in genere. 5 Cfr. MacKinnon conclude che il sistema giuridico attuale costituisce un vero e proprio regime. nel sociale o. in positivo e in negativo. e la Corte Suprema. 4 Toward. 2117 (1996). prive. meglio. Un esempio per tutti è dato dall'accesso all'aborto.. come mezzo di controllo del potere maschile sulle donne. di negarne l'opportunità politica . 105 Yale L. Il destino americano di Marx..Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR .J. Nell'ambito di condizioni che comunque consentono all'uomo di controllare la capacità riproduttiva femminile. G.uniba. nella costruzione giuridica del pregiuridico. maschio. 1281 (1991). Marini. possano permettersi di rifiutare: questo è un privilegio di chi. e la coscienza femminista rappresenta il presupposto per una battaglia che tenda a mutare la prospettiva maschile che attualmente il diritto accoglie e realizza. 2 Toward. Perciò i rapporti giuridici per MacKinnon stabilizzano e rinforzano relazioni di fatto assunte come date: non sono necessarie delle norme che istituiscano il potere degli uomini sulle donne perché il diritto non ha mai seriamente interferito con quel potere. da volgere a proprio favore. cit. consentendo rapporti sessuali privi di ulteriori conseguenze. Sex Equality under Law Torna all'indice 1 Reflections on Sex Equality Under Law. 195 ss. gli oppressi. SWIF . in corso di pubblicazione in questa Rivista.dove il riferimento critico alle posizioni dei Critical Legal Studies 5 è evidente. un tale diritto è secondo MacKinnon parzialmente concesso alle donne perché favorisce anche gli uomini. Sebbene però il sistema dei diritti subisca inevitabilmente questa critica di fondo. un regime maschile. non è per MacKinnon uno strumentario che le donne. bianco. 3 L'argomento è ricorrente nella letteratura femminista: per una analisi diacronica del ricorso da parte delle corti americane alla privacy coniugale cfr. il diritto funziona. In conclusione. 100 Yale L.html (2 of 2)06/12/2004 13:01:55 . Appunti sull'influenza di Marx nel femminismo giuridico di scontro fra le donne in lotta per la propria liberazione. cit. si riconosce quindi che il sistema dei diritti borghesi nasconde la realtà della subordinazione femminile. è infatti il titolo di un noto saggio di MacKinnon che affronta i temi della violenza domestica e dell'aborto. Per le donne il diritto è invece uno strumento da utilizzare. sono esempi di garanzie costituzionali di cui le donne non possono godere essendone in partenza. Reva Siegel.LEI http://www. Al termine di quest'analisi del ruolo del diritto nello stato e del sistema di potere maschile che in entrambi si riflette. continuando a goderne.. upper class. dei diritti già gode e per questo può permettersi. 162.it/lei/filpol/marella/mara4.J. MacKinnon in testa.Maria Rosaria Marella. The Rule of Love. (L'analisi critica presa sul serio). propri della tradizione femminista. anche volgarizzata. in vista del cambiamento. immediato. Il dilemma che affronta Marx. il più promettente dell'analisi di MacKinnon 1. L'utilizzazione. secondo un modo di argomentare caro ad altri femminismi giuridici. Ma a questo MacKinnon non manca di mescolare altri elementi. è dunque evidente.html (1 of 5)06/12/2004 13:01:56 . cioè l'esperienza delle donne raccontata dalle donne. caratteristica del movimento negi anni '70. che ne avverte la possibile 'circolarità': per conoscere come e perché è necessario acquisire una coscienza femminista. la forza di MacKinnon è essenzialmente quella di usare un complesso di asserzioni retoricamente molto forti riuscendo ad acquisire un'efficacia divulgativa notevole e superiore ad ogni altro esempio nel femminismo giuridico. infatti. di autocoscienza. l'acquisizione di una coscienza collettiva. Al punto che molte donne non sono consapevoli della loro condizione di subordinazione. le donne dovrebbero aver accesso a quella verità che solo la coscienza femminista permette di mettere a fuoco 3. altre l'accolgono di buon grado. come già Marx per il proletariato. è il seguente: come può la coscienza del proletariato essere ad un tempo alienata. nell'analisi dei rapporti di potere fra i generi. ma è precisamente la posizione del proletariato dentro i modi di produzione a consentire il formarsi della sua prospettiva. La problematicità dell'argomento è presente a MacKinnon. della teoria marxista le fornisce uno schema chiaro. Il consciousness raising è però il metodo principale che MacKinnon indica per promuovere il cambiamento giuridico e sociale.unipi. ma anche. come risultato delle relazioni interne al capitalismo. Come emerge chiaramente da quanto detto sin qui. La risposta centrale a questi quesiti è largamente tributaria di quanto scrive Marx a proposito del maturare di una coscienza di classe nel proletariato. Nella teoria di Marx. non diversamente da quello affrontato successivamente dal femminismo radicale. del http://www. a quanto nel marxismo è affidato invece al materialismo dialettico. Il richiamo all'esperienza femminista dei gruppi c.d. di Martha Minow 2. quello ad es. L'argomento della coscienza femminista è uno di questi.swif. nelle pieghe. ed essere consapevole della necessità di rovesciare quel sistema? Le relazioni all'interno del sistema capitalistico distorcono la cognizione del reale.Maria Rosaria Marella.uniba. per sfruttarne i vantaggi (e sono in questo definite 'collaborazioniste' 4). è ciò che fa emergere e consolida la coscienza femminile. Dall'altra il cambiamento è comunque ritenuto possibile attraverso l'acquisizione di una coscienza che maturi all'interno di quel sistema di significati. Ed è il punto più oscuro. dovendo maturare in un regime costruito su di una prospettiva interamente maschile. in questo caso di genere e non di classe. Ma l'acquisizione di una tale coscienza non è di immediata evidenza.it Ultimo aggiornamento: 27 aprile 2001 5. la formazione della coscienza di classe si è presentata in modo problematico poiché la coscienza è vista come un prodotto 'storicizzato' e in quel dato momento storico l'ideologia dominante è tale da reificare i rapporti fra le classi. di forte impatto.it/lei/filpol/marella/mara5. L'ulteriore questione è come possa essere accolto dal potere istituzionalizzato il punto di vista femminista se le donne non hanno voce nel regime di dominio maschile 5. il sistema di significati di genere in cui le donne sono calate ne determina l'identità e l'agire in senso conforme alla logica del potere maschile. si invoca. L'idea è che l'esperienza delle donne divulgata attraverso le narratives. Un primo problema è quindi chiarire come questo circolo vizioso possa essere spezzato. Appunti sull'influenza di Marx nel femminismo giuridico a cura di Maria Chiara Pievatolo pievatolo@dsp. Sex Equality under Law Sul piano del metodo. preparando al cambiamento. sostituendolo. Da una parte. la sessualità delle donne cessi di essere uno strumento del potere maschile. come accade in una condizione in cui la donna è comunque oppressa. diversamente da quanto postula il liberal feminism. viene ravvisato nel raggiungimento dell'eguaglianza per le donne che. Si è però osservato: perché dovrebbe essere accolto nel diritto dello stato un diverso punto di vista. in quanto prodotta dalla storia. uno stupro.html (2 of 5)06/12/2004 13:01:56 . delle molestie. Lo stesso stato liberale segna delle aperture in tal senso.swif. la pornografia. che quest'ultima non è evidentemente solo un dominio maschile 6. sebbene resti marginale nell'economia della ricostruzione di MacKinnon: il dominio maschile è in realtà incompleto e ci sono crepe attraverso cui le donne vedono la loro condizione. In una prospettiva non esclusivamente maschile. In questo senso è allora possibile formulare una seconda risposta. che non dovrà far altro che guardare ciò che accade e darle voce. Ma è anche stata sottoposta. ma una società in cui anche il benessere delle donne sia tenuto in considerazione. la http://www. la molestia. sia il solo modo di essere. Ed ovviamente essendo il punto di partenza l'idea della costruzione sociale del sesso. A questo proposito le si rimprovera di rendere un cattivo servigio proprio alla filosofia di Marx. ma è libertà dalla subordinazione al potere maschile perpetrata attraverso la sessualità. il richiamo 'militante' di MacKinnon al diritto nasce dalla consapevolezza che le donne non possono porsi al di fuori della società. forse più nell'impostazione generale che nei singoli esiti dell'analisi. come meglio vedremo in seguito. di cui le donne possono farsi portatrici. non di fondare una società dominata dalle donne. valori presenti nel sociale. trasversale a tutte le condizioni sociali (Feminism Unmodified). che convince di più. la teoria di MacKinnon ha profondamente influenzato la letteratura giuridica americana che ha successivamente affrontato i temi dell'abuso sessuale. Similmente MacKinnon avverte che l'acquisizione di una coscienza femminista è resa possibile dal fatto che le donne sono capaci di vedere la loro oppressione in quanto è la realtà degli uomini ad essere self-enclosed. MacKinnon si sottrae a quello che Irigaray ha definito la vecchia illusione della simmetria fra i sessi. altrettanto soggettivo quanto quello maschile? L'obiettivo politico che ci si prefigge attraverso l'uso del diritto non è quello di vincere una guerra di potere contro l'altro sesso. D'altra parte. un'esperienza che riguarda tutte. l'abuso.it/lei/filpol/marella/mara5. della pornografia. ma un vero social change. l'abuso. Marx dice che nel corso della storia la conoscenza sarà davanti agli occhi del proletariato. la cui analisi viene trasposta al genere senza conservare l'importanza che nella teoria originaria rivestono la classe. La conoscenza non sarà allora dottrinaria. In linea generale è rifiutata. sarà associata a questo movimento e diverrà rivoluzionaria.uniba. Ora. ma essa non è totalmente comprensiva del reale: le donne possono allora acquisire una coscienza collettiva e produrre un differente paradigma. ma. La violenza sessuale. l'essenza di tutte le donne 7. Sebbene MacKinnon accolga l'idea foucaultiana dell'identità sessuale come costruzione sociale. l'abbattimento di un 'regime'. ma fuori dal dominio maschile. ma vere e proprie barriere all'uguaglianza delle donne e ove il diritto non le legga come tali rinsalda e produce la svalutazione del sesso femminile. rimane una convinta essenzialista nel ritenere che nel regime patriarcale il sesso imposto. attraverso le sue garanzie di uguaglianza (non tutte le discriminazioni sono infatti consentite). Non un semplice riformismo. e valori ulteriori rispetto alla gerarchia di genere.Maria Rosaria Marella. Appunti sull'influenza di Marx nel femminismo giuridico suo potenziale rivoluzionario e a fare della vecchia società l'avamposto della nuova. non è intesa come abolizione delle varie forme di discriminazione che aggravano la posizione della donna nel sociale. in particolare. ad una serrata critica soprattutto da parte delle giuriste femministe vicine ai CLS e influenzate dal legal postmodernism. Lo stesso universalismo dei diritti può essere giocato dalle donne a proprio favore: quanto MacKinnon stessa ha tentato di fare in alcune sue celebri battaglie legali. Il primo e centrale obiettivo è quello di far sì che attraverso la penetrazione nel diritto di una prospettiva femminista. non possono essere considerate solo materia di diritto penale. dunque. una lettura del rapporto fra i sessi in cui le donne figurino solo come delle vittime. è tale quando viola il benessere della donna ed l'argomento del consenso all'atto sessuale non è più utilizzato in modo strumentale. subordinata. ad es.. anche giuridica. non è condizione giuridica e sociale delle donne.html (3 of 5)06/12/2004 13:01:56 . la libertà nella propria intimità. La storia che racconta MacKinnon. fra interesse alla vita e tutela della salute della donna: anche questo statement può essere capovolto in una riconsiderazione degli interessi in conflitto. la debolezza della privacy sta nel fatto che il riconoscimento del diritto è il risultato di un bilanciamento di interessi (fra diritto all'autodeterminazione e interesse dello stato alla vita) che condiziona la posizione della donna. della visione convenzionale che. ponendolo al centro dell'analisi. Tutto ciò che la privacy garantisce. sebbene l'aborto sia diffusamente percepito come l'esito di un capriccio o di una disattenzione femminile. Reproductive Health Services 13. ma non è l'unica storia femminile che può essere narrata. Il femminismo. cioè capaci di incidere sulla realtà come poche altre teorizzazioni femministe hanno saputo fare: 1. Ma individua una verità profonda del patriarcato liberale.it/lei/filpol/marella/mara5. Diritto all'aborto come sex equality issue. quello della Lesbian Jurisprudence. È peraltro indubbio che alcune acquisizioni rimangono assai efficaci. la sua teoria dell'abuso. legge l'abuso sessuale come patologico ed eccezionale. In generale. Nella sua dissenting opinion in Webster v. come costitutivo dell'intero regime fondato sulla differenza di genere.Maria Rosaria Marella. la libertà morale nelle scelte.swif. Notevole la sua critica al diritto all'aborto riconosciuto dalla Corte Suprema degli Stati Uniti in Roe v. è profondamente vera. MacKinnon fa di più. L'utilizzazione della privacy è dunque criticata come esempio ennesimo del non intervento dello stato quale strategia di conservazione dello status quo. Anche la legge italiana n. mettendo in esponente il profilo dell'intersectionality 9. Questo essenzialismo sarà poi messo in scacco dall'emergere nel panorama della cultura giuridica americana di forme variegate di femminismo: quello delle giuriste che fanno capo alla Critical Race Theory. Il diritto di privacy infatti utilizza proprio ciò che il femminismo critica massimamente. non può essere costretto a portare avanti una gravidanza indesiderata. Wade 11 sulla base del diritto di privacy 12. cose che MacKinnon. che critica un'analisi della condizione femminile condotta soltanto nel contesto eterosessuale. contesta. la razza. il ruolo del desiderio femminile. assume che il privato è pubblico. il giudice Blackmun costruisce l'interruzione volontaria della gravidanza come materia di libertà delle donne. ma intervenire per rendere possibile l'aborto in quanto materia di uguaglianza fra i sessi. 194 del 1978 si basa su un bilanciamento di interessi. Appunti sull'influenza di Marx nel femminismo giuridico nazionalità. le donne che vogliono abortire lo fanno per lo più in conseguenza di un rapporto sessuale con un uomo! Il presupposto di una decisione fondata sulla privacy è che il rapporto sessuale sia stato voluto e che le donne abbiano un significativo controllo sulla propria sessualità. il personale è politico. si osserva in sostanza. appare come l'immagine speculare e. ugualmente distorta. e il femminismo radicale in particolare. Sul piano tecnico-giuridico. la teoria queer che esalta. come Marx ha individuato una verità profonda nel suo Capitale 10. presuppone una sfera di autonomia astratta e il controllo sul proprio corpo. come è noto. Per questo il non intervento dello stato nella sfera privata penalizza le donne. http://www. perché nella sfera privata le donne sono subordinate all'uomo secondo un sistema di rapporti sociali che è politico. ma soprattutto. la dimensione storica (Feminism always Modified) 8. all'opposto. ciò che serve solo a mantenere l'attuale distribuzione di potere e di risorse. come se la sfera privata fosse un ambito sottratto all'ordine gerarchico fondato sul genere invece che esserne l'avamposto. anzi l'intimità dà esattamente la misura della loro oppressione. l'integrità fisica. direi. Lo stato dovrebbe quindi non abdicare attraverso il riconoscimento del diritto di privacy. MacKinnon ironizza sul fatto che.uniba. a suo modo. più di recente. La privacy intesa come l'intende la Corte Suprema in Roe. usando uno strumento fondante del diritto liberale: ne fa materia di uguaglianza. come autodeterminazione della donna. in un contesto neutro e non segnato dal potere maschile. Infatti un uomo non può restare incinto senza averlo voluto. cioè la dicotomia pubblico/privato. che alla prospettiva femminista coniugano quella dell'appartenenza alle minoranze razziali. 4 Ad un primo livello gli uomini rendono le donne deboli e passive. 101 Harv. Lotta contro la pornografia nell'interesse di tutte le donne. Ad un secondo livello le donne accettano questa dominazione come parte di una scambio impari. Così come i lavoratori nel capitalismo consnetono al proprio sfruttamento prestando il loro 'libero' consneso nel contratto di lavoro. Rev. le immagini pornografiche sono esposte ovunque. Feminist Consciousness and the State: a Basis for Cautious Optimism (Book Review). 2256 (1991). 10 (1987). 70 Texas L. 5 D. MacKinnon ha condizionato la giurisprudenza sulle molestie sessuali. non si può arrivare ad un corretto bilanciamento di interessi se non si vede la svalutazione del sesso femminile e la costruzione gerarchica che la pornografia sottende 16.uniba. Sexual Difference. Abduction from the Seraglio: Feminist Methodologies and the Logic of Imagination. 6 In questo argomentare si scorge un diverso stile. Persino J.swif. Vinson 17 Cosa è morto di una teoria femminista dello stato Torna all'indice 1 Infatti sebbene questa metodologia sia variamente criticata dalle sue commentatrici.. 109 (1991).Maria Rosaria Marella.1986). 2.J. 3 Ruth Colker. essa appare straordinariamente prossima ad alcune delle più sofisticate teorie di recente formulate nel campo della filosofia della scienza. American Booksellers Ass'n . così le donne prestano un consenso 'socialmente costruito' al rapporto eterosessuale. 1146 (1990).html (4 of 5)06/12/2004 13:01:56 . come dice MacKinnon. Schroeder. Con il suo libro Sexual Harassment of Working Women: A Case of Sex Discrimination (1979). un'altra sex equality issue. Al terzo livello uomini e donne erotoicizzano la relazione attraverso il desiderio socialmente costruito. and Equivalency: A Critique of MacKinnon's "Toward a Feminist Theory of the State". Cornell. 2 Cfr. 100 Yale L. L. the Feminine. http://www. in un primo tempo escluse dal Title VII. cit. più convincente: Ruth Colker . Soprattutto perché. Invece il bilanciamento di interessi effettuato dalla Corte Suprema nel censurare l'ordinanza è stato aspramente criticato. Rev. Cfr.it/lei/filpol/marella/mara5. Rehnquist ha accolto la sua impostazione in Meritor Saving Bank v. meno assertivo-propagandistico. 1160. La Corte Suprema degli Stati Uniti ha però respinto quest'ordinanza come incostituzionale perché lesiva della libertà d'espressione (Hudnut v. ad es. perché la limitazione che il lettore di stampa pornografica soffre col divieto non è effettivamente commensurabile alla violenza per immagini sulle donne che si legittima attraverso la clausola del free speech 15. Foreword: Justice Engendered. Su questo terreno MacKinnon ha raccolto molti consensi: la pornografia è un'offesa che le donne non possono fuggire perché è pubblica. offrendo la sua lettura marxista delle forme del diritto liberale.Rev. 2247. cioè dalla legislazione antidiscriminatoria statunitense. Appunti sull'influenza di Marx nel femminismo giuridico 1. MacKinnon ha redatto e sostenuto un'ordinanza per la città di Indianapolis. J. 90 Columbia L. secondo cui la divulgazione della pornografia è azionabile da tutte le donne come materia di ineguaglianza sessuale e dà luogo ad un'azione civile che sfocia nel riconoscimento di un risarcimento del danno a chi dalla pornografia si sente personalmente offesa 14. Per questo il patriarcato liberale è un sistema molto più stabile che se fosse basato solo sulla forza: è come un capitalismo che crea i lavoratori per i propri fini come individualisti alienati e votati alla loro stessa consunzione. ad es. 105 Harv. 149.LEI http://www. Nei tribunali statunitensi una legge delle donne oer le donne. 2259 ss. 1997. (1989). Mary Joe Frug.uniba. 139. in Materiali per un storia della cultura giuridica. 12 Feminism Unmodified. 2263. Cornell. 1993. Demarginalizing the Intersections of Race and Gender in Antidiscrimination Law. Appunti sull'influenza di Marx nel femminismo giuridico 7 Cfr. 57 (1986) SWIF . 8 D.Rev. Sexual Abuse.swif. Catharine MacKinnon. 14 Su cui cfr.S. . Essays on the Power and Politics of Cultural Identity.. in Democrazia e Diritto. Harvard University Press. cit. 1045 (1992).Parisoli. Sexy Dressing and the Eroticization of Domination. 150. cit. L. 1989 U. 10 Duncan Kennedy. and Antiracist Politics.Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR . La pornografia come lesione della dignità sessuale.. 13 492 U. 37 (1973). L. Feminist Theory. Cornell. cit.S. 16 Toward a Feminist Theory.S. A Postmodern Feminist Legal Manifesto (an unfinished draft).Maria Rosaria Marella.. Kimberle Crenshaw. 113 n. Chi. 11 410 U. 1993. 15 D.html (5 of 5)06/12/2004 13:01:56 .it/lei/filpol/marella/mara5. 9 Cfr. cit. 203. 17 477 U. in Sexy Dressing etc. Legal F. 93 ss. prima fra tutte l'idea che la sessualità corrisponda ad una costruzione sociale.it Ultimo aggiornamento: 27 aprile 2001 6. significa infatti ripercorrere lo stesso itinerario che porta il giurista moderno (e maschio) ad affermare 'questa è la (vera) regola posta dal nostro diritto'. L'essenzialismo dell'impostazione segna la sua visione totalizzante del dominio maschile che secondo la visione postmoderna è comunque costruito attraverso il linguaggio. come già si è accennato. cioè come una narrazione che dà un significato ad una realtà. allo stesso modo del femminismo liberal e di quello culturale. come recita il titolo del suo libro.unipi. D'altro canto è pur vero che tutte e tre le scuole femministe avversano alcune pretese universalizzanti del diritto liberale. e il fatto di utilizzare a tal fine un sistema filosofico complesso ed esaustivo come quello marxista. Le relazioni di potere attraverso cui il genere si produce. individuano proprio il genere di costruzione teorica che si ritiene superata dal postmoderno. Appunti sull'influenza di Marx nel femminismo giuridico a cura di Maria Chiara Pievatolo pievatolo@dsp. cioè l'intento di edificare una grand theorie femminista. della fase del postmoderno. dalle loro storie 1.it/lei/filpol/marella/mara6. quelle che il femminismo della terza generazione. In tal senso il materialismo di MacKinnon.html (1 of 3)06/12/2004 13:01:57 . non http://www. si presenta dunque modernista nell'affermare una visione femminista del sociale e del giuridico che si pretende valida universalmente. che prende spunto direttamente dalle condizioni materiali delle donne. In ciò non sfugge alle critiche cui è stata sottoposta la cultura giuridica moderna nel suo complesso e alla quale inevitabilmente si associano modalità maschili del discorso: affermare 'questa è la vera voce femminile'. non come una storia. cioè. cioè libera dalla mediazione della narrazione. Da un lato anche il femminismo radicale. Ma vi sono alcune delle critiche specificamente rivolte a MacKinnon che rispecchiano le critiche comunemente rivolte al marxismo. come tutte le esperienze empiriche. o la vera voce delle donne nere. Cosa è morto di una teoria femminista dello stato Un primo set di critiche. proprio perché tale. sebbene i suoi due caratteri principali. Vi si intravede. o la vera voce lesbica. E già si è notato come alcune acquisizioni care al postmoderno. come la costruzione concettuale del Soggetto di diritto unico ed eguale a se stesso e a queste forme argomentative contrappongono uno stile maggiormente narrativo. rivolge alle teorie che l'hanno preceduto. una teoria femminista dello stato. sono già radicate nel pensiero di MacKinnon. sebbene portatore di un significato istituzionalizzato. è comunque soggetto di continuo a reinterpretazioni. lo stesso spirito illuminista che conduce i giuristi tradizionali a nutrire fiducia illimitata nella ragione e nello schema cognitivo razionalmente teorizzato. rivelando anche quanto oggi si ritiene morto di Marx.swif. Infatti MacKinnon concepisce la sua analisi come una concettualizzazione in termini materialistici della diseguaglianza di genere. pertanto.Maria Rosaria Marella. In primo luogo.uniba. il tentativo di fondare una teoria materialistica della condizione delle donne con pretese scientifiche. o l'autentica voce della differenza. non è indirizzato esclusivamente alla complessa teorizzazione di MacKinnon. va incontro alle critiche cui il decostruzionismo ha sottoposto la stessa teoria marxista. Letto in una prospettiva decostruzionista. l'opportunismo siano strumenti continuamente usati per negoziare il regime. Inevitabilmente la scissione fra libertà e sessualità femminili è ritenuta fittizia.uniba. ancorché istituzionalizzato. tanto quanto lo è la scissione mente/corpo. la lezione di Foucault impedisce di accogliere come valida una teoria che pretenda di ricostruire ogni espressione della sessualità come a priori già determinata. quella femminile. MacKinnon non spiega invero perché il compromesso. soffre.anche eterosessuale . altrimenti perde di senso. Con ciò non si mette in dubbio l'acquisizione fondamentale della teoria di MacKinnon. Per contro.html (2 of 3)06/12/2004 13:01:57 . attagliarsi pure agli uomini. cioè la liberazione delle donne dalla subordinazione maschile. quello di strumento del sistema di potere che subordina le donne attraverso il genere. Il suo significato istituzionalizzato si può dunque rovesciare: il desiderio femminile si mostra allora irriducibile alla sola lettura concessa da MacKinnon.capace di esprimersi in quel contesto e nonostante esso 3. quella maschile. identificando in senso unidirezionale e monocorde l'interesse maschile. oltre che meramente negativi 4. Sostenitrici della differenza sessuale femminile contestano anzi a MacKinnon di aver indirizzato il femminismo verso un progetto che per definizione elide la possibilità di pensare i diritti e le libertà delle donne anche in termini 'positivi'.it/lei/filpol/marella/mara6. a sadomasochismo. mentre se questo fosse davvero così come configurato nella sua teoria. anzi come il luogo dell'alienazione feminile. Ed ugualmente la teoria manca di comprendere la varietà della risposta degli uomini alla subordinazione femminile. pur all'interno di un ordine gerarchico eretto sulla costruzione del genere. Lo schema della costruzione sociale della sessualità che MacKinnon utilizza deve. tutto il progetto cui MacKinnon affida il social change. la sessualità femminile ridotta inesorabilmente a 'being fucked'. lasciando intendere che una sessualità. il femminismo critico ammette che il regime esiste. dal sessismo. un'altra. Né si comprende come la negazione e la svalutazione della sessualità femminile che MacKinnon porta avanti (le donne nell'incontro eterosessuale sono solo fuckees) possa condurre ad una valutazione equivalente fra i due sessi. rivelando. cancellando la possibilità del desiderio e del piacere femminili.Maria Rosaria Marella. ma è un regime senza una sua coerenza interna. è socialmente costruita. preesiste ai meccanismi del potere. come sganciate. né comprendere come sia possibile che molte donne traggano piacere dalla relazione eterosessuale. Per contro. la possibilità di un desiderio femminile . Tuttavia. basterebbe agli uomini approfittare a piene mani del loro dominio senza accedere ad alcun 'negoziato'. Ma è piuttosto vero il contrario. dunque letale per le donne 5. D'altra parte. In realtà l'idea di un regime così totalizzante e totalmente razionalizzato è paranoica. si fonda sulla teorizzazione della libertà e della stessa affermazione di una soggettività femminile. al di là del significato istituzionalizzato impostole. precostituita quale strumento del potere maschile.swif. alla sex equality under law. Capita così di veder etichettate come collaborazioniste quelle donne che sembrano trarre benefici dall'unequal bargain loro imposto dalla logica del regime maschile. o contaminata. E in effetti la stessa MacKinnon è costretta a difendere la validità della sua teoria dalla molteplicità degli atteggiamenti che le donne assumono all'interno delle relazioni di genere. all'abuso. Il suo progetto attribuisce alla sessualità femminile un unico possibile significato. per poter funzionare e spiegare la realtà della condizione femminile. la sessualità femminile può essere reinterpretata come differenza sessuale 2. come insegna Foucault: gli uomini crescono in una situazione in cui il residuo tollerato di abuso è già dato e percepiscono i propri interessi http://www. ma le si contesta di non saper cogliere la complessità dei meccanismi che la determinano. interpretando il sesso eterosessuale come un luogo di pericolo. La teoria di MacKinnon ha legato inesorabilmente la sessualità femminile allo stupro. disconnesse dalla sessualità. cioè che esiste un sistema di potere caratterizzato dall'eroticizzazione della gerarchia. Appunti sull'influenza di Marx nel femminismo giuridico possono essere separate dal significato che le si attribuisce e soffrono i limiti che quel significato. alla violenza domestica. il carattere adamantino della teoria di MacKinnon mostra di non saper tollerare la complessità e la varietà delle risposte che al potere maschile viene dal gruppo delle oppresse. che non controlla e manovra ogni singolo individuo al suo interno secondo questa logica perfetta. Ma questo non impedisce anche agli uomini di percepire il proprio rapporto con l'altro sesso in modi diversi.LEI http://www. Ma molti altri non gradiscono un'alternativa secca moglie/prostituta e non traggono beneficio dall'abuso 6. Law and Desire. Kennedy. 80 (1988). 38 J.Maria Rosaria Marella. Pleasure under Patriarchy. se tutto ciò che si pone al di fuori dello schema del rapporto fra i sessi come disegnato da MacKinnon è visto come eccezione alla teoria. consente di essere attive al di fuori di dinamiche disegnate in modo troppo meccanicistico. E le donne si muovono strategicamente attraverso un sistema di segni e strutture sociali che. Franke. 6 D. le eccezioni finiscono con l'essere troppe ed allora la teoria stessa nel suo complesso non convince più. 181 (2001).Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR . Franke. MacKinnon ad es. in Theories of Human Sexuality (Geer & O'Donohue eds.swif. anziché limitarsi a discutere delle possibili interpretazioni del Primo Emendamento: cfr. and Legal Education or "The Fem-Crits Go to Law School". come i primi capitalisti hanno tratto vantaggio da condizioni economico-sociali che hanno prodotto il lavoro minorile.. op. 208. Appunti sull'influenza di Marx nel femminismo giuridico attraverso un sistema già connotato dall'abuso.M..M. Feminist Legal Theory. 161. cit.Rev. In conclusione. cit. invita in classe le vittime della pornografia perché narrino agli studenti la loro esperienza. 1987. Vi sono allora uomini che sicuramente vogliono la prostituzione e traggono beneficio dalla pratica dell'abuso che la produce. Theorizing Yes: An Essay On Feminism.it/lei/filpol/marella/mara6. cit. op. 3 K. Critical Legal Studies. 101 Columbia L. 2 D. cit. 7 Duncan Kennedy. 61. nonostante la presenza pervasiva del patriarcato liberale.). dalle condizioni materiali di vita alla coscienza stessa 7. Cosa è vivo di Marx nel femminismo giuridico Torna all'indice 1 la narrazione in contrapposizione alla discusiione accademica dei casi e delle regole è un punto di forza del femminismo giuridico anche sul piano della didattica. sul punto C. 67. op. Il meccanicismo di MacKinnon segue le orme di quella tradizione marxista in cui la classe capitalistica fronteggia il proletariato imponendogli unilateralmente ogni cosa. K.html (3 of 3)06/12/2004 13:01:57 . Cornell. 4 Drucilla Cornell. cit.uniba. Menkel-Meadow. 5 Catharine MacKinnon... SWIF . 2251. Legal Ed. Ma mentre questa critica è condotta al prezzo di assunzioni essenzialiste e forzature in MacKinnon. la necessità dei dispositivi che realizzano la subordinazione delle donne.html (1 of 2)06/12/2004 13:01:57 . nel ricorso alle libertà negative. le discontinuità. delle controregole capaci di far entrare in contraddizione i suoi postulati. è diffusamente avvertita come un topos della teorizzazione femminista. Questa pratica. Appunti sull'influenza di Marx nel femminismo giuridico a cura di Maria Chiara Pievatolo pievatolo@dsp. ma come approccio conoscitivo opposto alla creazione dei dualismi. intesa non solo e non tanto come carattere strutturale della psicologia femminile.unipi. È una critica interna al sistema giuridico: andando oltre la denuncia 'dall'esterno' del privato come pubblico. È facile scorgere in questo modo di procedere critico quel nocciolo della dialettica hegeliana che Marx pone al centro della sua analisi dialettica e che si esemplifica nella unità (se non identità) dei contrari 2. famiglia/mercato.it Ultimo aggiornamento: 27 aprile 2001 7. il femminismo critico assume che esistono nel sistema giuridico dei controprincipi.uniba. le fratture che sono nel sistema giuridico. soluzione resa possibile dal fatto che gli elementi che si contraddicono contengono ciascuno al suo interno il proprio opposto. Il sesso del diritto http://www.swif.Maria Rosaria Marella.it/lei/filpol/marella/mara7. che è propria dei CLS 1. in ultima analisi convinta di realizzare il social change attraverso il sorgere di una coscienza femminista in grado di inaugurare una società nuova. ma pure presente nel non intervento dello stato. Cosa è vivo di Marx nel femminismo giuridico La critica dell'ideologia patriarcale che è dietro il sistema giuridico e che in esso variamente si manifesta ora esplicita in taluni profili del regime giuridico della famiglia. La valorizzazione della relazione che all'interno di ciascuna dicotomia si istaura fra i due termini contrapposti. del personale come politico. la coerenza.resta la più solida eredità del marxismo nel femminismo giuridico. topoi del diritto liberale. che dovrebbero esemplificare una relazione dicotomica fra diversi settori della realtà. superando lo psicologismo essenzialista proprio del femminismo culturale. fornisce infatti quel modello autorevole e collaudato che consente alla prospettiva relazionale di diventare un metodo promettente di analisi. celate dalla costruzione di false opposizioni fra concetti e categorie. è utilizzata dalle fem-crits per 'smascherare' l'incoerenza e la falsità della contrapposizione privato/pubblico. molto più promettenti appaiono i tentativi di smascherare l'ideologia patriarcale mettendo in luce attraverso lo strumento della dialettica le incoerenze. essa è prima ancora un carattere proprio della dialettica di Hegel e Marx 3. si mette in luce come la dicotomia costruita dal diritto non regga alla luce di un utilizzo rigoroso dello strumentario tecnico concettuale stesso. Se l'idea centrale del femminismo giuridico è che il diritto è maschile o si presenta come tale nelle sue strutture concettuali. Se infatti l'idea della relazionalità. sino a cortocircuitare la logica. quell'idea per cui esiste una soluzione interna alla contraddizione presente nella struttura stessa. come sottolinea MacKinnon ispirandosi all'analisi marxista dello stato liberale . In realtà l'incontro che le fem-crits realizzano su questo punto con la teoria marxista è in un certo senso iscritto nel DNA del femminismo anni '80. uniba. Rossi. 4a ed. Torino.. 1960. Loewith.. Da Hegel a Nietzsche. cit. 3 Cfr. 47.swif. Schroeder. K. Torino. Einaudi. Appunti sull'influenza di Marx nel femminismo giuridico Torna all'indice 1 Cfr. 156 ss. Marini. M.Maria Rosaria Marella. G. Il destino americano di Marx. 130 n.Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR . rist.html (2 of 2)06/12/2004 13:01:57 . cit.. Roma Editori Riuniti. 1964. 2 La questione dei modi e del senso della recezione in Marx della dialettica hegeliana è ovviamente argomento assai discusso fra i filosofi: cfr. J. Einaudi.it/lei/filpol/marella/mara7. Marxismo e strutturalismo. Godelier & Sève.LEI http://www. Marx e la dialettica hegeliana. ad es. SWIF . 1974. The Logic of imagination. oscurate. dunque interamente costruito su un sistema di senso che non appartiene alle donne. da una parte. E' comune trarne che il diritto è maschile. il giudice a giudicare rilevanti taluni fatti e non altri ai fini della qualificazione della fattispecie 2. definitivo e. ciò che è irrazionale è femminile. attraverso cui sia possibile ordinare il reale in sfere contrapposte. la soggettività è femminile. razionale. né astratto. la contestualizzazione della regola è femminile. tutto costruito sulla contrapposizione fra maschile e femminile. ecc. come concorda MacKinnon. il procedimento logico di astrazione è maschile. l'astrazione alla contestualizzazione. l'obiettività è maschile. l'interprete ad attribuire ad una data norma quel tale significato piuttosto che un significato diverso. né obiettivo. le particolari misure di tutela finalizzate al raggiungimento di una situazione di pari opportunità per le donne necessariamente portano a negare la stessa uguaglianza formale fra i sessi predicata dal diritto stesso. da sempre al centro dell'attenzione nel femminismo giuridico. poiché. Sul piano giuridico. Né il diritto può giudicarsi obiettivo quando sono evidenti le linee di politica del diritto che muovono il legislatore in una direzione piuttosto che in un'altra. la ragione all'emotività. e diritti letti come garanzia di uguaglianza sostanziale. Il sesso del diritto Punto di partenza condiviso da tutte le correnti del femminismo giuridico è l'osservazione che il pensiero occidentale della tradizione liberale (e la cultura giuridica che esso ha prodotto) si costruisce sulla persistenza al suo interno di coppie oppositive che designano porzioni del reale fra loro contrapposte e irriducibili: il razionale che si oppone all'irrazionale. La perenne tensione fra diritti visti come garanzia di libertà. ma invece a far collassare dall'interno i dualismi che di tale subordinazione costituiscono la struttura epistemologica. dall'altra. Ora. razionale e irrazionale. Che il diritto non sia essenzialmente razionale è ad esempio messo bene in evidenza dal discorso sui diritti. Tanto che le caratteristiche comunemente associate al femminile sono presenti pure all'interno del diritto. obiettivo.1. Queste opposizioni sono marcate dalla logica del genere e gerarchicamente ordinate al loro interno. http://www. non è mai interamente razionale. cosicché il primo termine della dicotomia corrisponde ad un carattere maschile ed è posto in posizione sovraordinata rispetto al secondo. rende il riconoscimento stesso dei diritti sostanzialmente inidoneo a risolvere qualsiasi conflitto in modo persuasivo. appunto. oggettivo e soggettivo. astratto.html (1 of 2)06/12/2004 13:01:58 . il femminismo critico non punta al ribaltamento della gerarchia di valori che segna la subordinazione della donna all'uomo.Maria Rosaria Marella. maschile e femminile.it/lei/filpol/marella/mara8. perché razionale. Infatti la protezione assicurata dall'attribuzione di un diritto in capo all'attore negherà giocoforza il diritto di libertà del convenuto e viceversa. la sfida fem-crit sta proprio nel dimostrare che il diritto non è né maschile né femminile. poiché non ha un'essenza immutabile.swif. l'oggettività alla soggettività. e così via. diversamente dal femminismo radicale.uniba. in una prospettiva dialettica. non sono mai entità reciprocamente escludentesi.unipi. ma non eliminate dalla cultura dominante 1. l'attivo al passivo.it Ultimo aggiornamento: 27 aprile 2001 7. identificato con il femminile: ciò che è razionale è maschile. Appunti sull'influenza di Marx nel femminismo giuridico a cura di Maria Chiara Pievatolo pievatolo@dsp. 1991. Kairysed ed. marginalizzare e contrapporre un settore del diritto. Appunti sull'influenza di Marx nel femminismo giuridico Talora gli elementi 'femminili' normalmente oscurati nel discorso giuridico sono lasciati affiorare da una strategia che tende comunque a marginalizzarli. 89 Harv. dove l'assunzione di un principio come regola piuttosto che come eccezione è interamente affidato all'arbitrio dell'interprete e evidente è il peso dell'ideologia nella conduzione del discorso giuridico. Jumping Someone else's Train.LEI http://www. Un'altra strategia è quella di marginalizzare il femminile del diritto attraverso il gioco fra regola e eccezione 3.swif. ivi. fra mercato (maschile) e non-mercato (femminile). della soggettività. sia niente affatto marginale o episodico. 1997 e da noi ora PG Monateri. Il rapporto dialettico fra famiglia e mercato Torna all'indice 1 F. Du. 2 Questa consapevolezza sfocia talora nel o conduce all'accusa di nichilismo: su ciò nella nostra letteratura PG Monateri. cit. oltre che illusorio. SWIF . al mercato. The Sex of Law. New York. già Du Kennedy. dove solo dovrebbe contare l'interdipendenza e l'altruismo.Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR .. in questa Rivista. Kennedy. 578 (1983). in The Politics of Law: A Progressive Critique. Roberto Unger. Il femminismo critico sottolinea l'arbitrarietà di tali operazioni interpretative mostrando come la tensione fra 'regole' astratte. A Critique of Adjudication (fin de siècle). 1685 (1976). questa è ad esempio la sorte del diritto di famiglia. come il diritto di famiglia. obiettive e individualiste e 'eccezioni' contestualizzate e altruistiche. non l'autonomia soggettiva e l'interesse individuale. ecc. tende spesso ad assumere la fisionomia di una summa divisio fra area del patrimoniale e area del non patrimoniale. ma ricorrente in tutto il diritto dei contratti. al nucleo del diritto patrimoniale privato. che sono invece assolutamente bandite dal diritto commerciale o dal diritto dei contratti. In questa Rivista. Law Rev. 207. smantellando l'idea di una contrapposizione fra sfere maschili e sfere femminili. 1/01. 3 Olsen F. come il diritto dei contratti. Harvard University Press. di personalizzazione delle relazioni giuridicamente rilevanti. relegandoli in settori periferici del diritto. Il diritto e la fine della modernità. intento originario. Sul punto v.. cui si riconoscono caratteristiche di contestualizzazione. quando è evidente che le due aree tendono a definirsi reciprocamente. un'idea che nella cultura giuridica continentale. oggettività e astrattezza all'interno di settori del diritto tradizionalmente ritenuti maschili.uniba. Nell'ambito del diritto privato.it/lei/filpol/marella/mara8. L'emergere di controprincipi non calibrati sui caratteri della razionalità. Form and Substance in Private Law Adjudication. baluardi di un diritto integralmente maschile. Così come è arbitrario. soprattutto. antagonismo e non interpretivismo.). È peraltro stato chiarito come l'analisi critica non necessariamente conduce al nichilismo giuridico: cfr. Olsen. è risolto dalla cultura dominante etichettando il controprincipio come eccezione: ad esempio la tutela dell'affidamento come eccezione alla regola della non vincolatività del consenso sprovvisto di causa. The Sex of Law. The Critical Legal Studies Movement. La scommessa del femminismo critico è qui quella di far emergere i caratteri 'femminili' dell'irrazionalità.Maria Rosaria Marella. di emozionalità. 2000. 96.html (2 of 2)06/12/2004 13:01:58 . attraverso l'intero panorama del diritto. (D. All This and So Much More. contrapponendo i due termini ancora una volta: rispetto al mercato lo stato deve intervenire facendo rispettare gli accordi fra i privati in quanto strumento di massimizzazione del benessere.html (1 of 3)06/12/2004 13:01:59 . tanto il mercato quanto la famiglia seguono le stesse tappe. il mercato appare maggiormente libero dall'intervento statale della famiglia: il richiamo all'autonomia contrattuale all'interno della famiglia rappresenta il passo successivo. a dispetto dell'ostentata opposizione. cosa che sostanzialmente finisce per accorciare il fiato alle finalità delle riforme medesime. mercato e famiglia vengono continuamente contrapposti: competitivo l'uno. Mercato e famiglia sono sempre state istituzioni interdipendenti nella costruzione dei ruoli sociali attribuiti ai sessi. che tanto peso ha nella definizione dello statuto giuridico dell'identità femminile. Olsen ci mostra quale sia il terreno su cui queste discussioni avvengono. si è interrogato sulla necessità di proteggere la famiglia come casa dei valori fondanti l'intera comunità sociale. Appunti sull'influenza di Marx nel femminismo giuridico a cura di Maria Chiara Pievatolo pievatolo@dsp. Che paradigmi equivalenti. come si è accennato. gli interventi pubblici correttivi del mercato e l'affermazione dell'uguaglianza sostanziale sono il paradigma moderno cui conformare una famiglia posta al riparo dalle interferenze statuali e quindi in balia delle disparità di potere fra i sessi. ma non precisamente strutturata nel diritto. l'altra costruita sull'altruismo. Nel muovere dallo status del periodo feudale.uniba.it Ultimo aggiornamento: 27 aprile 2001 7. l'ennesimo tentativo della famiglia di seguire l'evoluzione giuridica del mercato. In questa più recente fase di rilancio del liberismo. Nel secolo successivo. Il rapporto dialettico fra famiglia e mercato La tecnica ora illustrata dell'opposition dissolving è proficuamente utilizzata da Fran Olsen nella decostruzione della dicotomia famiglia/mercato 1. ovvero sull'opportunità di farne un'istituzione meno reazionaria ed oppressiva.2. All'interno della cultura dominante.swif. positive delle donne (femminismo culturale).it/lei/filpol/marella/mara9. fra posizioni che individuavano nella sfera domestica l'origine delle peculiarità morali. l'uno fondato su un'etica individualistica. la famiglia evolve più lentamente. poi. cooperativa l'altra. La privatizzazione che progressivamente riguarda mercato e famiglia comporta un ruolo diverso dello stato.unipi. Molte delle riforme che in passato hanno avuto lo scopo di migliorare la condizione della donna sia sul luogo di lavoro sia all'interno della comunità familiare si ispirano ad una concezione della vita sociale come nettamente separata in due sfere. l'uguaglianza formale fra i soggetti propria delle relazioni del mercato e la politica di laissez faire dello stato nei confronti degli scambi sono visti come modello verso cui la famiglia deve tendere superando le disuguaglianze e l'ordine gerarchico vigenti al suo interno. il mercato e la famiglia. da noi spesso terreno di scontro fra cattolici e laici. dimostrando che l'opposizione con il mercato è declamata. http://www. di realizzazione delle opportunità liberamente colte dall'individuo. in epoca di welfare state. e analisi che della famiglia hanno fatto l'avamposto della subordinazione all'uomo (soprattutto il femminismo radicale). In questo evolvere sfalzato. sono di volta in volta adottati all'interno del mercato e all'interno della famiglia. un intenso dibattito ideologico. Su questa opposizione il femminismo stesso si è diviso. In realtà il quadro di un mercato basato sull'egoismo e di una famiglia fondata sull'altruismo non è credibile.Maria Rosaria Marella. ma nel modificarsi segue fatalmente il modello del mercato: nel XIX sec. rispetto alla famiglia deve vigere un'idea di altruismo che comporta il disinteresse per gli accordi assunti fra i membri al suo interno. egoistico o altruistico. Così famiglia e mercato si mostrano come realtà non opposte ma interdipendenti.. http://www. nella convinzione che persino un accordo a titolo gratuito. ecc. animato da spirito di solidarietà. Rev. Le strutture della famiglia tradizionale favoriscono il consumismo egocentrico.swif. la riconfigurazione dei rapporti fra relazioni familiari e mercato sono allora da considerare sotto questo profilo. Oppure la veemenza con cui si demonizzano gli accordi di maternità surrogata e gli spiragli aperti in tal senso dalla recente decisione della giudice Schettini 4. con riferimento alla famiglia borghese e al suo rapporto col modo di produzione capitalistico. il favore. Le dinamiche interne al regime della famiglia. il mercato è preso a modello per criticare di volta in volta un regime giuridico giudicato più arretrato.. Talora il paradigma altruistico della famiglia è a sua volta utilizzato come argomento critico nei confronti del mercato.Maria Rosaria Marella. nella logica contrattuale 5. che in esso voglia farsi prevalere. buona fede. Ma di questo aveva già parlato Marx. 1989. infatti. Ad esempio il timore che la concessione di un maggiore spazio all'autonomia contrattuale nella famiglia mercifichi e 'inquini' le relazioni familiari. 2 D. parti di una più complessa struttura sociale in cui ciascuna influenza e definisce l'altra. la ricerca del benessere per una cerchia assai ristretta di individui a scapito degli interessi della comunità allargata. e del superamento dell'ordine gerarchico proprio dell'istituzione famiglia. E in un quadro sincronico.nel senso chiarito da Olsen . che non sono ascrivibili al paradigma dell'egoismo individualista. per contro la famiglia non è un'oasi che si sottrae alla logica dello scambio e della commercializzazione dei valori ma è una delle sue fonti 2. L'uso del contratto nella regolamentazione dei rapporti familiari può dunque essere opportuno o meno a seconda del paradigma. per fare emergere quei principi secondari. 1497 (1983). la logica del mercato. In funzione degli assetti di potere che esso può concretamente produrre. The Family and the Market: A Study of Ideology and Legal Reform.html (2 of 3)06/12/2004 13:01:59 .alle relazioni familiari non fondate sul matrimonio. Harvard University Press. già presenti nel diritto dei contratti ma marginalizzati dall'interpretazione dominante. Appunti sull'influenza di Marx nel femminismo giuridico Poiché il suo progredire è più lento. realmente contrapposte e separate dal diritto patrimoniale. L.uniba. sempre più diffuso in letteratura. In realtà il diritto dei contratti conosce dei principi di solidarietà. Justice and Gender. appiattisce la soluzione del problema su un modello contrattuale interamente informato alla logica degli uguali. 'maschile' o 'femminile'. Questa analisi può infine servire a demistificare alcuni luoghi comuni molto saldi in certa nostra letteratura sul diritto di famiglia. per l'applicazione di una logica contrattuale maschile . 'altruistici'. escludendo quanto di solidaristico e altruistico è presente. con la conseguenza di ritenere opportuno che la Cassazione italiana continui a giudicare nulli gli accordi fra i coniugi in vista del divorzio 3.it/lei/filpol/marella/mara9. nella prospettiva di una redistribuzione del potere in favore dei soggetti tradizionalmente più deboli. a debita distanza ma inesorabilmente. Sul femminismo pragmatico. a mo' di conclusione Torna all'indice 1 Olsen F. anziché contrastare. fino a teorizzare la necessità della forma scritta per la validità degli accordi fra conviventi. Per converso. finisca col ridurre la filiazione alla logica del mercato…senza avvedersi che la famiglia segue. 96 Harv.Rhode. L'analisi decostruttiva delle strutture del diritto patriarcale è ovviamente finalizzata ad un uso consapevole del diritto come strumento di riallocazione del potere. al paradigma individualista. sostengono. sebbene talora occultato. le due istituzioni esibiscono paradigmi diversi. che non si danno nel diritto privato sfere di non mercato. 133 ss. le donne. Gli accordi della vita familiare. 5244. in corso di pubblicazione nel n.Maria Rosaria Marella. Marella. GI. n. I.it/lei/filpol/marella/mara9.swif. Roma. 483 ss.uniba. 5 Si consenta il rinvio a M. in Corr. n. SWIF .R.html (3 of 3)06/12/2004 13:01:59 . 17 febbraio 2000. ancora di recente Cass. Appunti sull'influenza di Marx nel femminismo giuridico 3 v.LEI http://www. Giur. Sesta. 218. 11 giugno 1997. 2000. 1998.Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR . Per amore o per denaro. 2/2001 di questa Rivista. 4 T.. cit. Dall'altra è soprattutto lo strumento della dialettica che è servito a condurre una serrata critica all'ideologia patriarcale immanente nel diritto liberale. Rev. un nuovo femminismo pragmatico. G.swif.. is the shopper at the universal mall (c. all'intelligenza pratica dei problemi .unici strumenti che consentono di operare correttamente nel singolo contesto . Torna all'indice 1 Per una panoramica v.html (1 of 2)06/12/2004 13:01:59 . mettendone in discussione la consistenza ontologica.Maria Rosaria Marella. un'ideologia che è dietro il diritto e produce la subordinazione femminile.n. Minda. L. è che non vi sia. understood in pragmatic terms. singoli profili di discriminazione delle donne che è bene affrontare e superare. Come tutti i neopragmatisti. non fa legal theory. "The pragmatist subject. nel femminismo radicale. la giurista femminista neopragmatica à la Radin 2 non presta attenzione a prospettive di teoria generale.it Ultimo aggiornamento: 27 aprile 2001 8. e riportando al centro della scena il potere e le forme in cui esso si distribuisce attraverso il diritto. da contrapporre alle grandi teorie critiche della società. Cal. http://www. andando oltre Marx.. 63 S. L'idea che sembra emergere e che pone le basi di una vera e propria antiteoria. Postmodern Legal Movements. 1699 (1990). come la teoria marxista. Appunti sull'influenza di Marx nel femminismo giuridico a cura di Maria Chiara Pievatolo pievatolo@dsp. Comune a entrambe le posizioni l'idea forte della militanza politica e la convinzione che l'analisi critica delle strutture giuridiche su cui si edifica lo status quo sia parte integrante di essa. uno strumento che tende a dissolvere. ma vi siano solo problemi pratici. il maschile e il femminile. Inevitabilmente Marx è passato di moda e dunque anche la sua influenza sul femminismo è fatalmente sfumata. E con essi anche la forte tensione politica percepibile nella letteratura riconducibile alla Feminist Legal Theory. questione rispetto alla quale la differenza di genere illustra una possibile dinamica.uniba. se la pragmatista assume non esistere risposte giuste a priori. appunto. o che non importi smascherare. Everything else is just nostalgia" 3. ad una vera e propria trasposizione dello schema della lotta di classe nella contrapposizione fra i sessi. rifiuta ogni approccio generale ai problemi che sia in odore di essenzialismo e ritiene che qualsiasi approccio metodologico fruibile dal femminismo vada bene per affrontare le questioni legate alla discriminazione delle donne attraverso il diritto. Il panorama recente vede fiorire fra le varie posizioni ascrivibili al postmoderno. The Pragmatist and the Feminist. né cosa ispiri e dia contenuto all'intuizione. Sul femminismo pragmatico. di cui non è qui possibile dar conto 1.it/lei/filpol/marella/maraz. Non è poi dato comprendere come possano in tal modo raggiungersi soluzioni fondate. i termini stessi dello scontro politico. all'utilizzazione 'scientista' dell'analisi marxiana.una volta che la giurista pretenda di porsi in una sorta di vuoto pneumatico per sfuggire al foundationalism modernista. 141 ss.) making meaning with the commodified signs of our traditions and culture while the social aesthetics of technobureaucratic strategies are making him think he means something.unipi. a mo' di conclusione L'influenza di Marx sul femminismo giuridico ha condotto da una parte. 2 Margaret Jane Radin. swif. Appunti sull'influenza di Marx nel femminismo giuridico 3 Pierre Schlag.L. 1627.LEI http://www. The Problem of the Subject.uniba.html (2 of 2)06/12/2004 13:01:59 . 69 Tex.Maria Rosaria Marella.Rev. SWIF . 1721 (1991).Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR .it/lei/filpol/marella/maraz. Via San Francesco. 52. Piazza Capitaniato. Via Bolognese. Danilo Universita' degli Studi di Udine. 2. Facolta' di Giurisprudenza. Claudio Universita' degli Studi dell'Insubria. 20100 MILANO Bonvecchio prof.it/lei/filpol/filpolit. 10 43100 PARMA http://www. Michelangelo Universita' degli Studi di Torino. Via Saffi. Facoltà di Lettere e Filosofia. Facolta' di Lettere e Filosofia. 35139 PADOVA Ferrara prof. Giulio Maria @ Universita' "Federico II" di Napoli. 80134 NAPOLI Cubeddu prof. Facolta' di Scienze Matematiche.it/lei/filpol/filpolit. Facoltà di Scienze Politiche. Facolta' di Scienze Politiche. Facolta' di Lettere e Filosofia (Dipartimento di Filosofia). Via Laura . Via Ravasi.swif. 16124 TORINO Caruso prof. Fisiche e Naturali. 21100 VARESE Bovero prof. Alessandro Universita' degli Studi di Parma. Via Antonini.com Ultimo aggiornamento: 9 gennaio 2004 Studiosi di filosofia politica in Italia Professori ordinari q BFP q Università in Italia q q q q q q q q q q q Alfieri prof. Via Verdi. Luigi Universita' degli Studi di Urbino.uniba. 84084 FISCIANO (SALERNO) Besussi prof. Facolta' di Lingue e Letterature Straniere. 7.htm a cura di Nico De Federicis defed@despammed. Via Conservatorio.ssa Antonella Universita' degli Studi di Milano. 37129 VERONA Cerutti prof.swif. Corso Umberto I.http://www. Facolta' di Lettere e Filosofia.ssa Adriana @ Universita' degli Studi di Verona. 61029 URBINO Bazzicalupo prof. Palazzo Antonini-Cernazai. Facolta' di Scienze Politiche. 8. Raimondo Universita' degli Studi di Pisa. Furio @ Universita' degli Studi di Firenze.48 50139 FIRENZE Castellano prof. Via Serafini.ssa Laura Universita' degli Studi di Salerno. 33100 UDINE Cavarero prof. Facolta' di Scienze Politiche. Borgo Carissimi.htm (1 of 6)06/12/2004 13:02:00 . Giuseppe Universita' degli Studi di Padova. 7. 50139 FIRENZE Chiodi prof. Sergio Universita' degli Studi di Firenze. 22. 15. Via Ponte Melillo. 3. 56126 PISA Duso prof. Facolta' di Sociologia. Facolta' di Scienze Politiche. 25.uniba. Michele Universita' degli Studi di Trento. 98100 MESSINA Mura prof. Giuseppe Seconda Universita' degli Studi di Napoli. Giacomo Universita' di Roma III. 80100 NAPOLI Galeotti prof. Facolta' di Lettere e Filosofia. Facolta' di Lettere e Filosofia. Facolta' di Scienze Politiche.it/lei/filpol/filpolit. Carlo Universita' degli Studi di Siena. 28. Via Santa Croce. Facolta' di Giurisprudenza. Facoltà di Lettere e Filosofia II. 35123 PADOVA Fiorillo prof. 56100 PISA Limone prof. 109. 15.30123 VENEZIA Sbarberi prof.ssa Vanda Universita' "Federico II" di Napoli. Giuseppe http://www.swif. 07100 SASSARI Nicoletti prof. Carli". 73100 LECCE Maffettone prof. Via del Santo. 56100 PISA Marramao prof. Facolta' di Lettere e Filosofia (Dip. Facolta' di Scienze Politiche. 8. VERCELLI Gatti prof. Giuliano Universita' degli Studi di Pisa. Facolta' di Scienze Politiche. Facolta' di Scienze Politiche. Via dell'Aquilone.htm q q q q q q q q q q q q q q q q q q Fiaschi prof. Corso Regina Margherita. Facolta' di Scienze Politiche.http://www.htm (2 of 6)06/12/2004 13:02:00 . Palazzo ducale.M. Facolta' di Giurisprudenza.ssa Laura Universita' degli Studi di Lecce. 53100 SIENA Possenti prof. Vittorio Universita' "Ca Foscari" di Venezia. Viale Regina Margherita. Roberto @ Universita' degli Studi di Perugia. Via T. Palazzo Parlangeli. 81055 SANTA MARIA CAPUA VETERE (CASERTA) Lippolis prof. 00157 ROMA Marini prof.uniba. Piazza San Francesco. Cannizzaro.it/lei/filpol/filpolit. 06123 PERUGIA Henry prof. 40. 3. Palazzo Melzi. Facolta' di Scienze Politiche.ssa Domenica Sobbrio Universita' degli Studi di Messina. 65 38100 TRENTO Pincin prof. di Filosofia).ssa Anna Elisabetta Università degli Studi del Piemonte Orientale. Via V. Giovanni Universita' degli Studi di Padova. Facolta' di Giurisprudenza. Facolta' di Scienze Politiche.swif. Via Rodinò. Palazzo Nani Mocenigo. Palazzo Tartara. Stampacchia. Dorsoduro 960 . 22. 15. Piazza della Repubblica. 07100 Sassari Signorini prof. Via Carducci.uniba. Sebastiano Libera Universita' Internazionale degli Studi Sociali "G. 1. Facolta' di Lettere e Filosofia. 00185 ROMA Mazzu' prof. Via Serafini. Alberto Universita' degli Studi di Camerino. 12. Facolta' di Lettere e Filosofia. Virgilio Universita' degli Studi di Sassari. Corso Galileo Ferraris. Piazza Matteotti. Viale Pola.ssa Barbara Scuola Superiore Sant'Anna di Studi Universitari e di Perfezionamento. CAMERINO Sorgi prof. 10. 9. Franco Universita' degli Studi di Sassari. Viale Crucioli. 7. Facolta' di Lettere e Filosofia. 43. 90138 PALERMO Bracco prof. Giuseppe Universita' degli Studi di Palermo.swif. Via Saffi. Francesco Universita' degli Studi di Palermo.uniba. 324.swif. Largo Zecca. 65. Facolta' di Scienze Politiche. Piazza Strambi. Facolta' di Lettere e Filosofia. 1. 48. Facolta' di Scienze Politiche. Salvatore Universita' di Cassino. Viale Crucioli. 16123 GENOVA Barbaccia prof. Angelo Universita' degli Studi di Lecce. http://www. 35123 PADOVA Anteghini prof.htm (3 of 6)06/12/2004 13:02:00 . Facolta' di Scienze Politiche. 16123 GENOVA Azzaro prof.htm q q Universita' degli Studi di Teramo. Facolta' di Scienze Politiche. 122. Facolta' di Scienze Politiche. Via Laura. Giuseppe Universita' degli Studi di Venezia. 03043 CASSINO (FR) Baglioni dr. Facolta' di Scienze Politiche. Alessandra Universita' degli Studi di Genova. 64100 TERAMO Baldi prof.ssa Rita Universita' degli Studi di Genova. 50139 FIRENZE Professori associati q q q q q q q q q q q q q q Amadio prof. 61029 URBINO Conigliaro dr.it/lei/filpol/filpolit. Antonio Universita' degli Studi di Bologna. Strada Maggiore. Via Conservatorio. Marco Universita' degli Studi di Urbino.ssa Emma Universita' degli Studi di Teramo.ssa Carla Universita' degli Studi di Macerata. Roberto Universita' degli Studi di Milano.http://www. 8/18.it/lei/filpol/filpolit. Via A. Palazzo Parlangeli. Facolta' di Scienze Politiche. Facolta' di Scienze Politiche. Antonio Universita' degli Studi di Firenze.uniba. 90100 PALERMO De Gennaro prof. 62100 MACERATA Andreatta prof. Pascoli. Largo Zecca. Facolta' di Scienze Politiche. 06123 PERUGIA Cangiotti prof. 40125 BOLOGNA Escobar prof. 45. Facolta' di Scienze Politiche. Dorsoduro 1678. Fabrizio Universita' degli Studi di Perugia. 122. 29.ssa Daniela Universita' degli Studi di Padova. Via Zamosch. 30123 VENEZIA Mancarella prof. 8/18. 20100 MILANO Goisis prof. Strada Nuova. 15. Largo Siviglia. Salvatore @ Universita' degli Studi di Pavia. Facolta' di Scienze Politiche. Facolta' di Scienze Politiche. Facoltà di Lettere e Filosofia. Facolta' di Scienze Politiche. 28. Via Maqueda. 64100 TERAMO Veca prof. Facolta' di Scienze Politiche. PAVIA Zanfarino prof. Via del Santo. 33. ssa Paola Universita' degli Studi di Genova. Stampacchia. Facolta' di Scienze Politiche. Facoltà di Scienze Politiche. 34127 TRIESTE Sciacca prof. 90143 PALERMO Cotta prof.uniba. Angelo Universita' "La Sapienza" di Roma. Facolta' di Scienze Politiche. 50139 FIRENZE Revedin prof. 50139 FIRENZE Cella dr. Facolta' di Lettere e Filosofia. 56126 PISA Pulcini prof. 2.ssa Gabriella http://www. Fabrizio Università di Catania. PAVIA Casalini dr. Facolta' di Scienze Politiche. 98100 MESSINA Barbieri dr. 00185 ROMA Pievatolo prof.ssa Maria Chiara Università degli Studi di Pisa. 70100 BARI Petrucciani prof. Largo Zecca. 1. Antonio Marino Universita' degli Studi di Trieste. Dipartimento di Scienze della politica.M. 16123 GENOVA Corselli dr. 9. 00185 ROMA Pacchiani prof. Facolta' di Scienze Politiche. 00185 ROMA Carter. 7. Via Serafini.ssa Brunella Universita' degli Studi di Firenze. Piazza Capitaniato. 53100 SIENA Boccia dr.ssa Maria Stella Universita' degli Studi di Messina.htm (4 of 6)06/12/2004 13:02:00 . 8/18. Michele Antonio Universita' degli Studi di Siena. Facoltà di Scienze Politiche. Facolta' di Lettere e Filosofia. Claudio Universita' degli Studi di Padova. 2. Via Laura. Facolta' di Scienze Politiche. Via Roma. Piazzale A. Viale delle Scienze. 53100 SIENA Bolaffi dr.http://www.swif. 49. Stefano Universita' "La Sapienza" di Roma.it/lei/filpol/filpolit. 1. 47. Facolta' di Scienze Politiche. Facolta' di Lettere e Filosofia. 3.ssa Elena Universita' degli Studi di Firenze. Facolta' di Lettere e Filosofia. Via T.uniba.htm q q q q q q q q Via V. 52. 95131 CATANIA Ricercatori q q q q q q q q q Barberi dr.swif. Moro. Facoltà di Lettere e Filosofia.ssa Maria Luisa Universita' degli Studi di Siena. dr. Via Carlo Fea. Virginio Universita' "La Sapienza" di Roma. Via Carlo Fea. Piazza San Francesco. 65. 48. Strada Nuova. 1. Manlio Universita' degli Studi di Palermo. 73100 LECCE Marzocchi prof. Facolta' di Scienze Politiche. 35139 PADOVA Papa prof. Cannizzaro. Facolta' di Lettere e Filosofia. Facolta' di Lettere e Filosofia. Ian Universita' degli Studi di Pavia. Piazza Europa. Via Vittorio Emanuele. 7. Via Bolognese.ssa Franca Maria Universita' degli Studi di Bari.it/lei/filpol/filpolit. 1. 65. Facolta' di Lettere e Filosofia. 10. Facolta' di Giurisprudenza. Facolta' di Lettere e Filosofia. PALERMO Parotto dr. Piazza Ignazio Florio. Facolta' di Lettere e Filosofia. Palazzo Parlangeli. Dimitri Universita' degli Studi di Firenze. Gianfranco Universita' "La Sapienza" di Roma. 24. Paolo Universita' degli Studi di Camerino. 15.htm (5 of 6)06/12/2004 13:02:00 .htm q q q q q q q q q q q q q q q q Universita' "La Sapienza" di Roma. Stampacchia. 27100 PAVIA Ramaccioni dr. Piazzale Europa. 73100 LECCE Toraldo di Francia dr.ssa Giuliana Universita' degli Studi di Pavia. 8. Francesco Istituto Universitario "Orientale" di Napoli. Facoltà di Scienze Politiche.ssa Maria Lucia Pantalea Universita' degli Studi di Lecce. Palazzo ducale. Piazza della Repubblica. 50139 FIRENZE Tonchia dr. Piazzale A. Facolta' di Lettere e Filosofia. PALERMO Vannucci dr. 56123 PISA Villani dr. Vincenzo Universita' degli Studi di Perugia.swif. Piazza S. 3. Facolta' di Lettere e Filosofia. 1.it/lei/filpol/filpolit. Via dell'Aquilone. Moro. 80135 NAPOLI Studiosi di discipline affini e cultori della materia http://www.ssa Teresa Universita' degli Studi di Trieste. Facoltà di Scienze Politiche. 16123 GENOVA Palumbo dr. CAMERINO Sorrentino dr.swif. Via Suor Orsola. Facoltà di Scienze della formazione. Antonino Università degli Studi di Palermo.uniba.it/lei/filpol/filpolit.M. Mario Universita' di Roma III. Strada Nuova. Dipartimento di Scienze della politica. 00185 ROMA Fusillo dr. 52. Via Serafini. Facolta' di Scienze Politiche. Via Mezzocannone. Piazzale A. Via Balbi. 06123 PERUGIA Tarantino dr. 00185 ROMA Ottonelli dr. 95100. Salvatore Università degli Studi di Palermo.ssa Monica Universita' degli Studi di Firenze. Giovanni Maggiore. Alberto Universita' di Pisa. Facolta' di Scienze Politiche. Facolta' di Lettere e Filosofia. 80134 NAPOLI Lami dr. 95100. 10. Piazza Ignazio Florio. Facoltà di Scienze Politiche. Valeria Universita' degli Studi di Genova. 30. 00185 ROMA Cuomo dr.uniba. Facoltà di Scienze della formazione. Moro. 50139 FIRENZE De Caro dr.http://www. 34127 TRIESTE Vaccaro dr. Via V. 80100 NAPOLI D'andrea dr. 24.ssa Elena Universita' "Federico II". Facolta' di Scienze Politiche.ssa Natascia Istituto Universitario "Suor Orsola Benincasa". 6 . 52. Facolta' di Scienze Politiche. Via Bolognese. Via Bolognese. Persio Universita' di Milano.htm q q q q q q q q q q q Areddu prof.LEI http://www. Via Serafini.it/lei/filpol/filpolit. 7. 56100 PISA. fax. Via dei Verdi.swif. Facolta' di Scienze Politiche. 050911471/519 fax 050911532 Maimone dr. (39) 50 502428 Del Bo' dr.uniba. Via Cannizzaro. 60. Piazza Florio.90139 PALERMO Iacono prof. Alfonso M. 32. Antonio Facoltà di Scienze della formazione. 7.swif. 98100 MESSINA Meliadò dr. 3/a 56126 PISA tel. Attilio Universita' di Messina.uniba. Luca Universita' di Pisa. 00100 ROMA Tincani dr. Facolta' di Scienze Politiche. Tel. PAVIA Fundaro' dr. Piazza Torricelli. Strada Nuova. 00185 ROMA Baccelli prof. Vincenzo Universita' di Messina. (39) 50 28415/20166. Mario Dipartimento di filosofia e Sociologia del diritto. 2. 4. Piazza dei Cavalieri. 20100 MILANO SWIF . Dipartimento di Scienze della politica. Dipartimento di Filosofia. Antonio Universita' degli Studi "La Sapienza". Via Carlo Fea. 65. 98110 MESSINA Monceri dr.Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR .htm (6 of 6)06/12/2004 13:02:00 . 56100 PISA Ricciardi dr. 9. Corrado Universita' degli Studi di Pavia. Via Conservatorio. Facolta' di Lettere e Filosofia. Facolta' di Scienze Politiche. Facolta' di Giurisprudenza (Dipartimento di diritto pubblico). Ciro Link University of Malta. Facolta' di Lettere e Filosofia.http://www. Via Festa del Perdono. 24 . 20122 MILANO Sbailò prof. Facolta' di Scienze Politiche.ssa Flavia Universita' di Pisa.it/lei/filpol/filpolit. Via Nomentana. 3. swif.uniba.htm (1 of 10)06/12/2004 13:02:03 . Pagine in inglese Pagine in tedesco Pagine in portoghese Pagine in polacco Pagine in svedese Pagine in danese Pagine in rumeno Pagine in croato Pagine in francese Pagine in spagnolo Pagine in coreano Pagine in olandese Pagine in ceco Pagine in ungherese Chi fosse interessato a suggerire links .it/lei/filpol/studiowofp. che raccoglie home pages di professori e studiosi. vuole mettere a contatto diretto con le realtà di ricerca internazionali in materia di filosofia politica.Studiosi di filosofia politica nel mondo a cura di Angelo Marocco marocco@tanzilli. aggiornamenti e notizie è invitato a scrivere al curatore I nuovi siti della settimana http://www.com Ultimo aggiornamento: 4 gennaio 2002 Studiosi di filosofia politica nel mondo Questa pagina . Con bibliografie dei corsi di filosofia politica (interessante corso sulla Theory of Justice ). testi e foto. Pagina con dati biografici. tra l'altro. Con numerosi links ad altre home pages e a testi in linea interessanti. q Rod Cameron Dalla Nuova Zelanda pagine web dedicate alla filosofia con attenzione anche al http://www. Home page essenziale. I suoi interessi sono rivolti in modo particolare all'etica del femminismo. di filosofia politica con particolare attenzione al marxismo. Becker Professore del College of William & Mary. materiale per le lezioni e numerosi links relativi al femminismo. q Isaiah Berlin's Page Una pagina di tributo del Wolfson College di Oxford. ricca di informazioni sulla Princeton University. una bibiografia con abstracts e diversi links. Callahan Professoressa presso la University of Kentucky e direttrice del Women's Studies Program. della American Nihilism Association . q Murray Bookchin Web Site Sito dedicato a Bookchin. L'autore è interessato allo studio del sistema politico in Ungheria e delle "grandi teorie" della democratizzazione. q Joan C. Journal for Social and Legal Theory . q Bryan Caplan's Home Page Home Page anarco-capitalista di Caplan (George Mason University). In inglese q Rosemary Allen Little's Home Page Pagina molto utile. Briggs Dall'università del Maryland. Con indicazioni bibliografiche. Con vari links interessanti e alcuni testi in linea. Con links dettagliati per le varie discipline.Studiosi di filosofia politica nel mondo q Gábor Török (ungherese) La pagina web presenta dati personali e lista di pubblicazioni (senza etexts). con la mailing list del comitato di redazione.swif. Diversi links sull'argomento. q Associations Web Site (Alius Aarnio) Home Page della rivista Associations. q Jorn Bramann Professore presso la Frostburg State University si occupa.it/lei/filpol/studiowofp. pagina con breve biografia. Nel sito è possibile trovare una breve biografia. di stile propagandistico. q Samantha Brennan Professoressa presso la University of Western Ontario.htm (2 of 10)06/12/2004 13:02:03 . informazioni sui corsi e bibliografia. q Lawrence C. q The American Nihilism Association Home Page Home Page. Ball's Home Page Home Page con testi e notizie su corsi e ricerche. q Chris Bertram's Home Page University of Bristol. q Cory J. q J.uniba. Con alcuni testi in linea. q James Harrington La homepage contiene una breve biografia e diversi testi online. q Amanda Dickins' WWW Links La curatrice è una studentessa (Ph. q Doug Friedman's Home Page Presso la CUNY. Ph. q Henrik Gahmberg's Home Page Una Home Page di stile galattico. q Andrew Greeley's Web Site Home page di Andrew Greeley. Friedman's Home Page Home page dell'"anarco-anacronista-economista David Friedman". Noam Chomsky Archive .htm (3 of 10)06/12/2004 13:02:03 . Links a testi in linea di Falk e Doig. q Brian Domino Professore all'Eastern Michigan University.uniba.Studiosi di filosofia politica nel mondo pensiero politico.swif. Molti testi in linea. links e un elenco parziale delle pubblicazioni. q Ronald Dworkin's Page Pagina della NYU School of Law dedicata a Dworkin.D) di Princeton. q Diana Evans Home Page Professore al Political Science Department del Trinity College. È possibile iscriversi ad una mailing list per ricevere notizia degli aggiornamenti. prete cattolico americano specialista in questioni sociologiche riguardanti il cattolicesimo. q Joshua Cohen's Home Page Home Page di Cohen (MIT) con bibliografia. q Andrea Dworkin's Web Site Da questo sito si può accedere a diversi elenchi bibliografici e ad estratti da testi cartacei . ancorché non autorizzato. che raccoglie le sue opere politiche. q Jon Elster's Page Pagina dedicata a Jon Elster ricca di informazioni. Pubblicitario. Harsanyi's Web Site http://www. The end of the philosophic quest) e altre interessanti informazioni. q Noam Chomsky's Home Page Home Page di Chomsky con una bibliografia delle sue pubblicazioni più recenti e un link all'immenso. q Selina Chen's Home Page Home Page di Selina Chen. q Joseph Cropsey's Web Site Sito dedicato a Cropsey. q John C. q David Fishers's Home Page Home Page molto ricca di links e news. L'autrice si occupa di questioni filosofiche relative alla giustizia.. Nel sito vi sono libri online (Logos logic. q Alan Carter Professore presso l'università del Colorado di Boulder. research assistant al Nuffield College di Oxford.it/lei/filpol/studiowofp. q Renny Fulco Home Page Senior lecturer presso il Women Studies & Political Science Department del Trinity College. un seguace entusiasta del marxismo in versione castrista. Pagine web bene organizzate con biografia e pubblicazioni online. Pagina con il testo della dissertazione online (Nietzsche's Republicanism). q David D.D. q Deirdre Golash Home page con biografia. Celebrativo. Links interessanti. Homepage con biografia e testi online. Moore' Memorial Page Pagina celebrativa con notizie biografihe e scarna bibliografia. q David Kahane's Webpage Home page del canadese David Kahane.uniba.Studiosi di filosofia politica nel mondo Sito molto povero di informazioni. Si occupa della c. parzialmente in corso di allestimento. con informazioni bibliografiche e sui corsi. con informazioni bibliografiche.swif. q Frances Myrna Kamm Autrice interessata nelle questioni di etica normativa e nei problemi etici connessi alla medicina e al diritto. q Ramendra Nath http://www. Testi in linea. d. q Ben Mulvey Homepage con informazioni sui corsi e interessanti links. Il sito. q Andrew Heard's Home Page Home Page di Heard (Simon Fraser University). Aggiornato abbastanza frequentemente. q Stanley W. q Adam Morton's Home Page Dipartimento di Filosofia dell'Università di Bristol. McKelvey Home Page Home Page di McKelvey (California Institute of Technology). q Lester H. La pagina è ricca di informazioni e fornisce la possibilità di scaricare alcuni testi. q Dieter Janssen's Home Page Studente della WWU Münster. Hunt La home page riporta alcuni saggi on-line e l'indicazione di numerosi links. Anche in francese. q Gary King's Home Page Professore ad Harvard (Department of Government) . q Willem Maas' Home Page Home Page di Maas (Yale University).it/lei/filpol/studiowofp. q Simon Hug's Web Site Sito dell'Università di Ginevra dedicato a Hug. contiene un testo sulla teoria della guerra giusta. q Kaplan Memorial Library Testi in linea dalla Manuscript Collection di Kaplan. "Privatopia". Si occupa. q Hugh LaFollette Numerosi saggi in rete. q Evan Mc Kenzie's Home Page Insegna Political Science presso la University of Illinois (Chicago). con numerose pubblicazioni on-line e links a risorse filosofico-politiche di vario genere. q Pierre Lemieux Home Page Home Page con links e testi in linea. q Toshihiko Ise's Home Page Home Page con links e alcuni testi in linea. Link alla Home Page della National Accademy of Sciences . q Thomas Nagel's Home Page Home Page con testi in linea (un'interessante critica a Rawls).htm (4 of 10)06/12/2004 13:02:03 . q Clyde McKee Home Page Professore al Political Science Department del Trinity College. q Richard D. di decision-making . tra le altre cose. q Torleif Kahrs' Home Page Kahrs è un economista norvegese che si occupa di politica dell'educazione. q Eric Reinhardt Con alcuni links interessanti e una foto sorridente. q Lynette Sweidel Sito web con una interessante pagina dedicata a John Rawls. q Charles Taylor's Web Site Sito dedicato a Taylor (McGill University). Testi e bibliografia. numerosi scritti online e interessanti links.uniba. q Robert Nozick I campi di interesse dell'autore spaziano dalla filosofia politica all'etica. q Jeffrey M. q Andrew Norton's Home Page Con numerosi links dedicati alla politica australiana. q Amartya Sen's Home Page Home Page del premio Nobel 1998 (Harvard University). Rose's Home Page Home Page di Rose (Murray State University). Con testi in linea e links. una breve biografia e diversi links. q Greg Ransom Pagina web con saggi online dell'autore e interessanti links relativi a Friedrich Hayek.Studiosi di filosofia politica nel mondo Home page del professore di filosofia presso università di Patna (Bihar. q David S. con il suo curriculum in formato pdf. Nella pagina web si possono trovare. sul welfare e sulle diverse dottrine sulla giustizia.htm (5 of 10)06/12/2004 13:02:03 . q Antje Wiener Sito ben organizzato che presenta un curriculum vitae. q Jason Werbics Dal Canada homepage del "Peasant Philosopher". Hayek Scholars' Page. una lista di pubblicazioni dell'autrice e interessanti links. Stern Gli interessi dell'autore sono indirizzati prevalentemente su due ambiti teoretici: la cultura filosofica europea e la filosofia politica. Ritter's Home Page Home Page di Ritter (Harvard). giuridica e politica. Nel sito vi sono alcuni testi on-line. q Takeshi Yamashita's Home Page Studioso di Carl Schmitt. q Michael Walzer's Home Page La Home Page di Walzer. q Martin David Yaffe's Web Site Home Page di Yaffe (University of North Texas) Bibliografia e informazioni sui corsi. Scanlon Studioso statunitense autore di alcuni saggi sulla libertà di espressione. Torna all'inizio http://www. tra l'altro. q Thomas M. Homepage con biografia e diversi testi online. links e programmi.it/lei/filpol/studiowofp. Sito con una biografia e alcuni testi online. Qui si trovano anche diversi testi online e links sull'opera di Rawls. Informazioni bibliografiche. q Jeremy Waldron's Home Page Nuova Zelanda.swif. tra i quali si veda la Fr. q Winfield H. Filosofia morale. L'autore si puo' effettivamente contattare al suo indirizzo e-mail. Testi in linea. L'autore propone una scelta da numerose riviste internazionali degli articoli più interessanti. un elenco parziale delle pubblicazioni. India). Homepage essenziale. q Thad Williamson Sito web con curriculum vitae. q Laurent Jaffro Dall'università di Parigi interessante home page che presenta una lista di pubblicazioni dell'autore e diversi links. bibliografia con testi e abstract on-line. Homepage essenziale con dati biografici e una lista di pubblicazioni senza testi online. links e una bibliografia con diversi testi online. q Susanne Lütz L'autrice si interessa di economia politica internazionale. Home Page con biografia.Studiosi di filosofia politica nel mondo In tedesco q Arno Baruzzi Nel sito si possono trovare il curriculum vitae. Disponibile anche una bibliografia su Shaftesbury.uniba. sociologia politica e analisi politica.it/lei/filpol/studiowofp. q Martin Rhonheimer Professore di Etica e Filosofia Politica presso la Pontificia Università della Santa Croce. q Helmut Quaritsch Web Site Una breve pagina. q Eric Voegelin Archiv . Dati personali e bibliografia con molti testi e progetti on-line. q Pascal Bridel Direttore del Centre d'Etudes Interdisciplinaires Walras-Pareto. Anche in inglese e in italiano.swif. q Andreas Ladner Homepage con una breve biografia. q Pierre Lévy Pagina web di uno dei più importanti "media philosopher". Pagina web con biografia e bibliografia (un testo online su H.München Il sito Web dell'Archivio Voegelin. Homepage con biografia. q Roland Czada Homepage con dati biografici e diversi testi online dell'autore. http://www. q Peter Brokmeier Professore presso l'università di Hannover e membro del comitato di redazione della rivista Hannah Arendt Newsletter. la bibliografia e gli indirizzi di alcuni interessanti links. Torna all'inizio In francese q Roberto Baranzini Membro del Centre d'Etudes Interdisciplinaires Walras-Pareto. q Otfried Höffe's Web Site Sito dedicato ad Höffe (Università di Tubinga).htm (6 of 10)06/12/2004 13:02:03 . Biografia e bibliografia con un abstract on-line. q Pierre Lemieux Home Home Page con links e testi in linea. q Andreas Busch Sito web con dati personali e bibliografia. q Niklas Luhmann's Links Elenco di links relativi a Luhmann. Arendt). Alcuni links interessanti. lista di pubblicazioni e interessanti links. Anche in inglese. una bibliografia e due testi on-line ( Para una refundación de la esperanza e Globalización. docente presso la Universidad Nacional Mayor de San Marcos (Peru). Torna all'inizio In spagnolo q Rubén Capdeville Dal Messico. Disponibile una versione in inglese. L'autore si occupa di storia della filosofia e di filosofia politica (in modo particolare di von Hayek). con particolare interesse per il liberalismo http://www. q Jose Adelino Maltez Home Page Home Page di Maltez (Università di Lisbona). q Milowit Kuninski Pagina web con una breve biografia e lista delle pubblicazioni.it/lei/filpol/studiowofp. Presente nel sito una biografia.Studiosi di filosofia politica nel mondo q Fiorenzo Mornati Membro del Centre d'Etudes Interdisciplinaires Walras-Pareto. L'autrice lavora intorno alle questioni di storia delle idee e filosofia politica. q Justyna Miklaszewska Homepage con biografia e bibliografia. q Elena Tatti Membro del Centre d'Etudes Interdisciplinaires Walras-Pareto. q Octavio Obando Morán Sito che presenta l'itinerario di idee sviluppate dall'autore. q Philippe Van Parijs Nella pagina web è disponibile un elenco delle pubblicazioni dello studioso con alcuni testi online. Pagina con dati personali e progetti di ricerca. q Giulio Girardi Filosofo e teologo della liberazione. Torna all'inizio In polacco q Agnieszka Kalbarczyk La studiosa polacca si interessa di filosofia politica e psicologia politica. homepage con curriculum vitae. jubileo 2000 ). Disponibile anche una versione in inglese. Bibliografia e numerosi testi in linea. deuda externa. bibliografia e riferimenti in rete.htm (7 of 10)06/12/2004 13:02:03 .swif. Biografia e bibliografia con testi on-line. Torna all'inizio In portoghese q Sérgio Biagi Gregório Sito con numerosi saggi e articoli on-line dell'autore.uniba. Biografia e bibliografia con un abstract on-line. q Marin J. politica e femminista. In fase di allestimento una versione in inglese. L'autore si interessa dei rapporti tra politica e religione con particolare riferimento a pensatori come Schmitt. q Folke Tersman Membro della redazione della rivista "Tidskrift för politisk filosofi". Strauss e Taubes. La homepage presenta una breve biografia e una lista di pubblicazioni (nessun testo online). Terpstra Pagina dall'università cattolica di Nimega. Pagina web essenziale con informazioni biografiche e una lista delle pubblicazioni (nessun testo online).htm (8 of 10)06/12/2004 13:02:03 . Torna all'inizio In svedese q Tom Borvanders Homepage didicata alla filosofia politica. q Ragnar Ohlsson Autore svedese interessato alla filosofia politica e morale. Torna all'inizio In coreano q Sang-Heon Ahn Professore presso la Chnugbuk National University. q Rafal Wierzchoslawski L'autore si occupa di filosofia politica e filosofia della scienza. Sito con molti testi on-line e interessanti links.swif.Studiosi di filosofia politica nel mondo americano e la teoria della scelta pubblica. Voegelin. q Mariusz Turowski Home page articolata con numerosi testi e materiale on-line (in inglese e polacco). Torna all'inizio In olandese q Ger Groot Homepage con una breve biografia e bibliografia (nessun testo online). q Martin Peterson Pagina web essenziale con dati personali. Disponibile anche una versione in inglese. È disponibile anche una versione in inglese.it/lei/filpol/studiowofp. lista di pubblicazioni e indicazioni di links. La sua homepage presenta una sintetica biografia e bibliografia (nessun testo online).uniba. un elenco delle pubblicazioni e altre interessanti informazioni. q Kjell Svensson L'autore svedese è impegnato nell'ambito della filosofia morale. Nel sito si trovano una biografia. http://www. Diversi links. Qui si trovano diversi testi online e alcuni interessanti links. Masaryk). Nella pagina web si trovano una biografia e bibliografia con alcuni testo online. La sua homepage presenta brevi indicazioni biografiche e una lista di pubblicazioni con diversi testi online. filosofia politica e morale (Brentano. q Evert van der Zweerde Pagina web dall'università cattolica di Nimega. q Emanuel-Mihail Socaciu http://www. van der Kuijlen Dall'università cattolica di Nimega homepage di van der Kuijlen.uniba.Studiosi di filosofia politica nel mondo q Willem J. Torna all'inizio In rumeno q Dan-Catalin Barbulescu L'autore si occupa principalmente di filosofia politica e morale. q Adrian Miroiu Pagina web con concisa biografia e lista di pubblicazioni con testo online. q Adrian-Paul Iliescu L'autore si interessa soprattutto di romanticismo e conservatorismo. q Ján Pavlík Homepage offre una sintetica biografia e una lista delle pubblicazioni. Disponibile una versione in inglese. L'autore si occupa principalmente del pensiero di Luhmann. q Jan Jirák Una homepage essenziale con dati personali e accademici dell'autore. Disponibili diversi testi online e riferimenti in rete. Torna all'inizio In danese q Morten Christensen La sua homepage presenta un curriculum vitae e una bibliografia con diversi testi online. q Petr Mach Sito web con dati personali dell'autore e bibliografia.it/lei/filpol/studiowofp. Disponibile una versione in inglese. L'autore è uno studioso della cultura filosofica russa e sovietica. L'autore ceco si interessa di fenomenologia. Disponibile una versione in inglese. Grundbegreber e Rawls. che si interessa principalmente di filosofia kantiana. Torna all'inizio In ceco q Petr Fiala Homepage che presenta un breve curriculum accademico dell'autore con una lista delle recenti pubblicazioni. Disponibile anche una vesione in inglese.F.htm (9 of 10)06/12/2004 13:02:03 . von Hayek. Disponibile anche una versione in inglese.swif. Oakeshott.it/lei/filpol/studiowofp. Disponibile versione in inglese.uniba. q Gábor Török La pagina web presenta dati personali e lista di pubblicazioni (senza e-texts). informazioni sulle attività di ricerca e bibliografia dell'autore. L'autore si occupa di sistemi politici e di partiti parlamentari in Ungheria. q Mihail Radu Solcan Tra i suoi lavori vi sono saggi su Popper. Torna all'inizio In croato q Ivan Grdešic Pagina web con dati personali. q Gabriella Ilonszki La studiosa ungherese si occupa. q Monika Pál La studiosa si occupa principalmente di sistemi politici britannici e di temi legati al nazionalismo.swif. tra l'altro. Nella pagina web si trova anche una lista delle sue pubblicazioni.htm (10 of 10)06/12/2004 13:02:03 . Berlin. Torna all'inizio In ungherese q Éva Hajba I suoi interessi scientifici sono rivolti principalmente all'analisi politica comparata e allo studio dei movimenti sociali e gruppi ambientalisti. q László Szarvas Homepage con breve curriculum vitae e lista delle pubblicazioni.LEI http://www. Disponibile anche una versione in inglese.Studiosi di filosofia politica nel mondo Pagina web con dati personali e bibliografia (nessun testo online). di politica comparta. Nella homepage si trovano una biografia e una lista di pubblicazioni senza testi online. L'autore è interessato allo studio del sistema politico in Ungheria e delle "grandi teorie" della democratizzazione. David Friedman. Locke.Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR . Torna all'inizio SWIF . di istituzioni parlamentari nell'Europa centrale. 2002 Political Philosophers in the World English pages French pages Spanish pages Polish pages Dutch pages Czech pages Hungarian pages German pages Portuguese pages Korean pages Swedish pages Danish pages Romanian pages Croatian pages If you are interested in proposing or updating or adding information.com Last updated: January 04. transition.htm (1 of 10)06/12/2004 13:02:06 . http://www.swif. His fields of interest are hungarian political system.uniba. you are invited to contact the editor New Web Sites q Gábor Török (Hungarian) The homepage presents a succinct curriculum vitae and a list of selected studies.Political Philosophers in the World edited by Angelo Marocco marocco@tanzilli. regime change and the Grand Theories of democratisation.it/lei/filpol/filpole/studiowofpe. with a mailing list. Well-organized web pages with a brief biographical sketch and publications (e-texts). Links to on-line texts of Falk and Doig.swif. q The American Nihilism Association Home Page Web site of the American Nihilism Association. related course materials and many links to sites devoted to feminist philosophy. biographical information. specifically on theories of moral rights and on feminist ethics.uniba. Her research interests concerns moral and political philosophy. Becker Professor at William & Mary College. His research interests are devoted to political philosophy. q William J.htm (2 of 10)06/12/2004 13:02:06 . q Isaiah Berlin's Page From Wolfson College of Oxford. Briggs From the University of Maryland. especially Marxism. His site contains a biography. q Alan Carter Professor at University of Colorado. a web page dedicated to Dworkin. page with political philosophy courses syllabi. q Associations Web Site (Alius Aarnio) Home page of the review Associations. q Jorn Bramann Professor at the Frostburg State University. a home page containing some useful links for political philosophers. http://www. Amanda Dickins' WWW Links Student (Ph. q Ronald Dworkin's Page From the NYU School of Law. Berlin's thought. q Samantha Brennan Associate Professor at the University of Western Ontario. q Brian Domino Assistant Professor at Eastern Michigan University.Political Philosophers in the World English pages q Rosemary Allen Little's Home Page From Princeton University. q Cory J.it/lei/filpol/filpole/studiowofpe. q q Joseph Cropsey's Web Site Site dedicated to Cropsey. Ball's Home Page Home page with writings and news about courses and research projects. q Chris Bertram's Home Page From University of Bristol. course and publications. It offers some useful links and on-line texts. q Lawrence C. a site devoted to I. Journal for Social and Legal Theory. Several related links. with some on-line writings. q Joan C.D. Callahan Professor at University of Kentucky and director of the Women's Studies Program. The end of the philosophic quest) and other useful information.) of Princeton. q Rod Cameron From New Zealand: his website offers online as well as downloadable ebooks (Logos logic. bibliography with abstracts and links. Page with curriculum vita. Page with online dissertation text (Nietzsche's Republicanism). q Andrea Dworkin's Web Site A wide collection of bibliographical resources and writings. you can receive updated news. an enthusiastic follower of Marxism (particularly Castrism). of the Trinity College. of Government. web page devoted to Hug. q Diana Evans Home Page Professor at the Political Science Dept. q David Fishers's Home Page Home page with many links and news.Political Philosophers in the World q Jon Elster's Page A rich page dedicated to Jon Elster. q Torleif Kahrs' Home Page Kahrs is a Norwegian economist interested in politics of education. q David Kahane's Webpage On-line writings and links to philosophical-political resources. By subscribing to a mailing list. political. q John C. q Andrew Greeley's Web Site Home page of Andrew Greeley. q Deirdre Golash Her site contains biographical sketch. Frequently updated. q Henrik Gahmberg's Home Page Galactic style home page. q Renny Fulco Home Page Senior lecturer at Trinity College Women Studies Political Science Dept. catholic priest especially concerned with sociological issues about American Catholicism. q Doug Friedman's Home Page From the CUNY. Hunt He works in the areas of moral. q Clyde McKee Home Page Professor at Trinity College Political Science Dept. with bibliographical information. q James Harrington His web page contains a brief biography and many e-texts. and legal philosophy. q Kaplan Memorial Library On-line writings from the Manuscript Collection of Kaplan. With useful information and some texts to download. q Richard D. q Gary King's Home Page Professor at Harvard Dept. q Andrew Heard's Home Page Home page of Heard (Simon Fraser University) with helpful links. q Simon Hug's Web Site From University of Geneva. McKelvey Home Page Home page of McKelvey (Institute California of Technology) with bibliography. Friedman's Home Page Home page of the economist David Friedman. Harsanyi's Web Site Here you find link to home page of the National Accademy of Sciences. courses and on-line texts.swif. She is currently interested in philosophical questions such as "What is justice?" and "Why should we obey the law?".htm (3 of 10)06/12/2004 13:02:06 .it/lei/filpol/filpole/studiowofpe. q Frances Myrna Kamm She specializes in normative ethical theory and problems in practical ethics related http://www.uniba. His home page presents links to related sites and several on-line texts. Several on-line texts. links and selected publications. q David D. q Lester H. His home page contains online publications. q Evan Mc Kenzie's Home Page McKenzie teaches Political Science at the University of Illinois (Chicago). q Hugh LaFollette A large number of e-texts.it/lei/filpol/filpole/studiowofpe. In French too. His homepage contains a biography and several etexts. India) and specialized in ethics and social-political philosophy. The web site containing a collection of the most interesting articles selected by the author. q Pierre Lemieux Home Page Home page with links and on-line texts. q Winfield H. q Amartya Sen's Home Page Home page of the Nobel Prize 1998 (Harvard University). welfare and theories of justice. q Adam Morton's Home Page Dept. q Andrew Norton's Home Page The home page presents useful links about Australian politics. Hayek Scholars' Page. q Thomas Nagel's Home Page Home page with on-line writings. q Robert Nozick His work spans through many areas. courses and useful links. q Toshihiko Ise's Home Page Home page with links and some on-line texts.uniba. including: political philosophy. of Philosophy of the University of Bristol. among other things.htm (4 of 10)06/12/2004 13:02:06 . nature of rights. q Stanley W. and foundations of ethics. q Eric Reinhardt With useful links. personal identity and free will theory. q Greg Ransom The web page presents online selected working papers and contains a series of helpful links to Friedrich Hayek websites. Moore' Memorial Page Memorial page with biographical information and bibliography. Ritter Home page of Ritter (Harvard). q Willem Maas' Home Page From Yale University Maas' home page. His main interest is the so-called "Privatopia". With on-line texts and links. q Ben Mulvey His homepage contains course information and related resources. With on-line texts. His homepage presents personal data. q Jeffrey M. Morton is interested.swif. q Thomas M. Her homepage presents a biography and online texts. Rose's Home Page Home page of Roses (Murray Been University).Political Philosophers in the World to medicine and law. Scanlon His publications are about freedom of expression. in decision-making . The site presents a text about theory of the Right War. Outstanding among them is the Fr. q Dieter Janssen's Home Page Student of the WWU Münster. a brief biography and his favourite links. q Ramendra Nath He has been teaching Philosophy in Patna University (Bihar. http://www. htm (5 of 10)06/12/2004 13:02:06 . Bibliographical information is also provided. q Thad Williamson His web site presents a curriculum vitae. a large number of on-line writings and helpful links. a list of selected publications and an useful page with related links. offers a biography as well as online and downloadable texts. q Martin David Yaffe's Web Site Home page of Yaffe (University of North Texas) Bibliography and announcements of courses are also included. related links and a list of publications with several e-texts. q Antje Wiener Her well-organized web sites contains a curriculum vitae. Here you find links to primary and secondary sources and to helpful links.it/lei/filpol/filpole/studiowofpe. q Andreas Ladner His homepage presents a brief biography. bibliography and some useful links. It presents some helpful links. Text and bibliography. q Jason Werbics His "Peasant Philosopher" web site.uniba. Stern His interests in teaching as well as in research focus on two areas: European philosophy and political philosophy. His page presents a partial list of publications. q Niklas Luhmann's Links Index of links about Luhmann. http://www. q Jeremy Waldron's Home Page From New Zealand.swif. Back to the top German pages q Arno Baruzzi His web site presents a curriculum vitae. Ethics and Political Philosophy. His page includes a biography and bibliography with an e-text on H. from Canada.Political Philosophers in the World q David S. q Andreas Busch His web site contains personal data and a bibliography. q Lynette Sweidel Her web site includes an interesting page dedicated to John Rawls. q Takeshi Yamashita's Home Page Student of Carl Schmitt. q Charles Taylor's Web Site Web site dedicated to Taylor (McGill University). q Peter Brokmeier Professor at the University of Hannover and editor of the Hannah Arendt Newsletter. Philosophy of Law. Arendt. a web site devoted to Höffe. q Otfried Höffe From University of Tübingen. q Roland Czada His homepage presents a brief biography and a lot of online texts. q Michael Walzer's Home Page With curriculum vitae in pdf format. page with biography and bibliography (on-line abstract). An English version is available. q Elena Tatti From Centre d'Etudes Interdisciplinaires Walras-Pareto. The Third Earl of Shaftesbury Bibliography is available. The web page presents personal data. His site contains a list of publications and links. bibliography and on-line writings. Her homepage contains biographical data. q Fiorenzo Mornati From Centre d'Etudes Interdisciplinaires Walras-Pareto. http://www. q Pierre Lévy He is primarily a theorist of cyberculture. publications and several online texts. q Jose Adelino Maltez Home Page From Lisbon University. page with biography. Back to the top French pages q Roberto Baranzini From Centre d'Etudes Interdisciplinaires Walras-Pareto.uniba.swif.htm (6 of 10)06/12/2004 13:02:06 . His concise homepage presents a brief bibliographic sketch and a bibliography (no etexts). q Martin Rhonheimer Professor of Ethics and Political Philosophy at the Pontifical University of the Holy Cross in Rome. Back to the top Portoguese pages q Sérgio Biagi Gregório A large number of on-line texts.München Web site of the Voegelin Archive. q Pascal Bridel From Centre d'Etudes Interdisciplinaires Walras-Pareto. q Pierre Lemieux Home page with links and on-line texts. In English too. political sociology and policy analysis. home page of prof. q Laurent Jaffro Director of the UFR de Philosophie de l'Université Paris. page with biography and bibliography (on-line abstract). q Philippe Van Parijs His homepage presents a list of selected publications with several e-texts. Maltez. page with biography and bibliography (on-line abstract).it/lei/filpol/filpole/studiowofpe.Political Philosophers in the World q Susanne Lütz Her fields of interest in teaching and research are international political economy. q Eric Voegelin Archiv . publications and related links. q Helmut Quaritsch Web Site An essential page. Its English version is under construction. http://www. His web site includes a brief biographical sketch. jubileo 2000). A large number of on-line writings and helpful links. He is interested in the history of philosophy of the 17th and the 18th century and political philosophy (especially von Hayek). a biography and two on-line texts (Para una refundación de la esperanza and Globalización. a list of publications and related links. q Justyna Miklaszewska Her homepage presents a biography and a list of publications.Political Philosophers in the World Back to the top Spanish pages q Rubén Capdeville From Mexico: his homepage presents a curriculum vitae. An English version is available. q Giulio Girardi Philosopher and theologian. An English version is available. who teaches at the Universidad Nacional Mayor de San Marcos in Peru. q Mariusz Turowski Home page with texts. Back to the top Korean pages q Sang-Heon Ahn Professor at the Chnugbuk National University.htm (7 of 10)06/12/2004 13:02:06 . The web site contains personal data. q Milowit Kuniñski His homepage presents a brief biography and a list of publications. In her works she researches the problems of the history of ideas and political philosophy.uniba. q Octavio Obando Morán It contains bibliography with some on-line writings of Prof. deuda externa. with particular interest in recent American libertarianism and public choice theory. Back to the top Polish pages q Agnieszka Kalbarczyk The author is interested in political philosophy as well as in political psychology. Obando Morán.it/lei/filpol/filpole/studiowofpe. a list of works and other useful information. q Rafa³ Wierzchos³awski The author is interested in political philosophy and philosophy of sciences.swif. translations and useful online materials and links to related resources. A concise page with personal data and research projects. An English version is available. His homepage contains some biographical information and a bibliography (no etexts). Voegelin. q Marin J.F. Taubes). especially 20th century authors (Schmitt. political. and feminist philosophy. Strauss. Back to the top Czech pages http://www.it/lei/filpol/filpole/studiowofpe. q Folke Tersman He is a member of the editorial board of "Tidskrift för politisk filosofi".uniba. His homepage contains a brief biography and a list of publications (no etexts). a list of publications and related links. q Kjell Svensson He works in the areas of moral. His page presents online texts and useful links. q Willem J. His homepage contains a brief curriculum vitae and a list of publications (no etexts). He is interested in authors as Luhmann. Grundbegreber and Rawls. Terpstra From Katholieke Universiteit Nijmegen: Tepstra's particular field of research interest concerns the relation between religion and politics. q Martin Peterson His homepage contains personal data. An English version is available.Political Philosophers in the World Back to the top Swedish pages q Tom Borvanders Homepage dedicated to political philosophy. Back to the top Dutch pages q Ger Groot His homepage includes a brief biography and a list of publications (no etexts). Back to the top Danish pages q Morten Christensen His homepage presents a curriculum vitae and a bibliography with etexts.htm (8 of 10)06/12/2004 13:02:06 . q Evert van der Zweerde From Katholieke Universiteit Nijmegen: he is interested in Russian and Soviet philosophical culture. q Ragnar Ohlsson The author is interested in political philosophy and ethics. van der Kuijlen From Katholieke Universiteit Nijmegen: his research interests concern Kant philosophy and in particular the meaning and role of the concept of 'repugnance'.swif. An English version is available. parliamentary institutions. The homepage includes a list of selected publications.swif. q Ján Pavlík His homepage presents a brief biography and a list of publications. Masaryk). environmental groups. His web page includes a brief biography and a list of publications with several etexts. An English version is available. q Emanuel-Mihail Socaciu His homepage presents a biographical sketch and a list of publications (no etexts). The homepage presents a biographical sketch and a list of publications with several etexts. q Adrian-Paul Iliescu His themes of interest is romanticism and conservatism. He is interested in phenomenology.Political Philosophers in the World q Petr Fiala A concise homepage with a brief curriculum vitae and a list of selected publications (no e-texts). Back to the top Romanian pages q Dan-Cãtãlin Bãrbulescu His special topic of interest is the problem of justification in moral and political philosophy.uniba. David Friedman. a list of publications with online texts and related links. q Petr Mach His web site presents some biographical information. q Mihail Radu Solcan Among his works there are papers on Popper. An English version is available. Locke. q Jan Jirák A succinct web page with personal data. Back to the top Hungarian pages q Éva Hajba Her field of interest are political system under transition. Berlin.htm (9 of 10)06/12/2004 13:02:06 . moral and political philosophy (especially Brentano. q Gabriella Ilonszki Her field of interest are comparative politics. His homepage presents a biographical sketch and a bibliography (no etexts).it/lei/filpol/filpole/studiowofpe. An English version is available. Oakeshott. His homepage presents a biographical sketch and a bibliography with several etexts. comparative political analysis and social movements. q Adrian Miroiu His special topic of interest is public policy and logic. q Monika Pál She is devoted especially to the Political system of Britain and nationalism. von Hayek. parliamentary and party elites in Central Europe. http://www. An English version is available. An English version is available. Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR . His fields of interest are hungarian political system. and list of publications.it/lei/filpol/filpole/studiowofpe. research and other projects. Back to the top SWIF .LEI http://www. q Gábor Török The homepage presents a succinct curriculum vitae and a list of selected studies. information about his professional activities. transition.uniba. regime change and the Grand Theories of democratisation.htm (10 of 10)06/12/2004 13:02:06 . He is interested in comparative political systems and hungarian parliamentary parties in comparative perspectives. Back to the top Croatian pages q Ivan Grdeši• The homepage contains a biographical sketch.Political Philosophers in the World q László Szarvas The web page includes a short bibliographical data and a list of selected publications.swif. Reason.uniba.Conferenze / Lectures (political philosophy) a cura di Maria Chiara Pievatolo
[email protected] Nico De Federicis
[email protected]/12/2004 13:02:07 . ragione e giudizio: l'esperienza americana (versione italiana) Dino Costantini Il demone mortale: un’analisi del politico in Weber Gianluigi Palombella Istituzioni e trascendenza in H.swif. Allen Death. Ultimo aggiornamento: 30 settembre 2004 Conferenze / Lectures q Ronald J.unipi.com .Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR . And Judgment: The American Experience (English Version) Morte.LEI http://www.it/lei/filpol/conferfp. Marcuse Sidi Mohammed Barkat Il corpo d'eccezione e la cittadinanza intrasmissibile nell'Algeria coloniale q q q SWIF . it . I will focus today on the meaning and nature of errors in the imposition of capital punishment. For example. Before turning to my main topic. today is in fact only imposed for murder. It is. S. the most that could come from carefully controlled studies would be the conclusion that the death penalty as administered does not (or does) deter. less than 300 people have been executed in the United States. Reason and Judgement a cura di Maria Chiara Pievatolo pievatolo@dsp. though perhaps neglected. That debate has both utilitarian and normative components. though. The utilitarian arguments for the death penalty are that it deters and that it responds to the understandable desire for retribution of those affected by homicides (capital punishment in the U. difficult to know what to make of the arguments from deterrence. an important. are a practical if not literal impossibility. such as the family and friends of the deceased. Ultimo aggiornamento: 7 giugno 1999 Death. punishment of wrongdoers may assist victims to cope with their feelings and to reestablish personal equilibria. Since the mid-seventies. that may just as well be an argument for its increased rather than its decreased use. double-blind studies. Statistical studies of capital punishment provide at most only weak support for deterrence as a consequence of executions. accordingly. Even if. Allen Thank you for inviting me here to discuss the American experience with the death penalty. Again. including the http://www. Officially sanctioned punishment channels the understandable emotions of the victims away from personal acts of retribution. the extent to which capital punishment has these effects is difficult to say. although other capital crimes are on the books). and thus may help to preserve the peace. But.Death. Arrayed against these possible benefits of capital punishment are significant costs.swif. more difficult still to appraise is their significance. Moreover. A second utilitarian consideration is the significance of capital punishment for the sense of justice of the secondary victims of homicides. just as it may on a larger scale respond to a community's sense of justice. the death penalty in the United States is limited to a very small set of all homicides. but the studies and underlying data are themselves quite problematic. Even if the victims would not act on their impulses. I want to situate it in the larger debate over capital punishment. aspect of punishment is the legitimation and vindication of personal feelings of vengeance. as administered.htm (1 of 9)06/12/2004 13:02:08 . though.it/lei/filpol/allen. (2) The consequences of capital punishment cannot be studied in anything remotely resembling controlled conditions. capital punishment has minimal deterrence effects.unipi. The significance of deterrence is unclear. Reason. and Judgment: the American Experience ¤ by Ronald J. for example.uniba. Capital punishment remains a freakishly rare punishment. which is the main focus of this paper. as compared with a noncapital adjudication that results in conviction for first degree murder and a 20-year prison term is about $329. Efforts to limit capital punishment has generated rather explicit lawless behavior in the lower courts. not the color of the perpetrator. and is. The thought of deliberately cutting short the glow of any individual light. complete indifference to the lives and welfare of other human beings. substantially more than the savings in prison costs. All told. no matter how distorted. How these possible costs and benefits compare is very difficult to say. I did so because of the intuition that each human being is the end product of the infinite development of the universe and in a small way brings light into the darkness through the development of consciousness and cognition. There is good reason to believe that the existence of capital punishment has distorting effects on both substantive and procedural law. the debate in the United States over the death penalty tends to be normative. which is a cost in its own right.htm (2 of 9)06/12/2004 13:02:08 . This most sophisticated examination of discrimination and the death penalty to date found only that the color of the victim. the belief of discrimination exists. Blacks are overrepresented on death row.uniba. I spent a fair amount of my time over a decade assisting in the defense of capital cases. We note that a complete account must also include the extra costs of cases that were adjudicated capitally but did not result in the execution of the defendant. Perhaps the best example is the effort by the United States Court of Appeals for the Ninth Circuit in the Robert Alton Harris case to undermine the legitimate authority of the Supreme Court of the United States. my initial revulsion at the thought of an intentional and deliberate execution was met with a revulsion emanating from the records of the trials I had to study.Death. The North Carolina Administrative Office of the Courts commissioned a study of the North Carolina experience with the death penalty: One conclusion is that the extra costs to the North Carolina public of adjudicating a cse capitally through to execution. and per execution exceeds $2 million. involve protracted appellate and post-conviction relief processes. repulsive to me. primarily through work on appeals at all levels of courts in the United States. But as I assisted on cases. Consequently. but poverty may be the real explanation.000. the extra cost per death penalty imposed is over a quarter million dollars. had a significant effect on the outcome. no matter how helpless or http://www. and I quite frankly do not have a view on the moral issue. Many believe that the death penalty is discriminatorily applied. The first cost to consider is the direct financial implications of capital punishment.swif. (4) 4. however. For both reasons.000. other costs of capital punishment should be noted: 1. which we estimate to be $166. was. but in many instances those now modified rules cannot be limited to capital cases. no matter how small. Still.it/lei/filpol/allen. Reason and Judgement cost of errors. Many judges are hostile to the death penalty and harbor justifiable concerns about the possibility of error. The records of some capital trials in the United States are documentaries of astonishing mayhem. from local intermediate appellate courts to the Supreme Court of the United States. and generally do not result in executions. (3) 2. Capital cases are costly to try. although there is not good evidence that this is so. Before turning to it. legal rules may be subtly modified to decrease the incidence of executions. 3. without regard to the morality of capital punishment. Nonetheless.it/lei/filpol/allen. Few people. The deceased's ten year old daughter was stabbed to death. intense. not all. that we would recognize "how hideous a thing would be its enjoyment when deliberately accepted as the fruit of such a bargain. are thoroughly and unwaveringly evil. We know that somewhere around 30. Jacqueline Annette Williams. of balancing the account books of the world on the back on an innocent person condemned to http://www. individuals. The defendant. yet we do not forbid it. such as medical triage). it is not obvious why this is so. But the records of these cases always contain more than just the evidence of unthinkable cruelty. Allocations of scarce research dollars determine what diseases science will tame. imagine that this world is offered to us at the price of one lost soul at the farthest edge of the universe suffering eternal. invariably the metaphor of the light returned. the father of the child (her cousin).swif. and which will be put aside for now. 1998. and I was. They murdered her. ask yourself the question posed by Williams James. but I think our answer to his question stands in stark relief to our actual practices. maybe always.htm (3 of 9)06/12/2004 13:02:08 . and am. Reason and Judgement vulnerable. Still. and it is difficult for me to say that she does not deserve to die. in The Will to Believe and other Essays in Popular Philosophy (1979.A Putnam. Her seven year old son was taken from the home. Perceiving Facts and Values. Thus. There are many components to doing it right. The defendant was recently sentenced to death. wanted the child. What distinguishes the two. and often helpless. In a case in just tried in Chicago. p. and either before or after her death removed the fetus from her womb with a dull knife. is disproved beyond dispute by the lives that we actually live. Life and death decisions are made in every society everyday. Saturday. The idea that lives of truly innocent people cannot be sacrificed for a political conception of the greater good. their backgrounds are explanatory to some extent of their behavior. and these decisions usually affect innocent. although it does depend on whether you look at the matter ex post or ex ante. later made to drink iodine. without. again with real effects on innocent people.uniba. Medical delivery decisions determine who will live and who will die. after this initial revulsion at the acts committed. 73 Philosophy 5 (1998). was left unharmed at the scene. The risk of error looms over the capital punishment process in the United States with remarkable force. . and another man invaded the home of the pregnant woman. March 28. I thus concluded that. The innocent convicted of a capital crimes looks to many to be more like James' victim. always for me. a woman with three children was pregnant with a child fathered by a man who was the cousin of the defendant.000 people a year will die on our nation's highways. at least in some meanings of those terms. notwithstanding the obvious approval of capital punishment in our Federal Constitution. Chicago Tribune. doing it right. Imagine a world in which all human aspirations could be realized." R.Death. The defendant. yet we keep building roads. Harvard University Press. to many. . the State should execute no one without the most stringent processes. the possibility of error. the possibility of executing an innocent person strikes many as being an example of James' Faustian bargain. a force just barely insufficient to put a stop to the entire process. at 144). And often." I think he is right. and thus not deserving of being so treated. Would we accept the bargain? James thinks not. The third child. "and then . 1. Many of these will die as a consequence of the consumption of alcohol. left with these incompatible thoughts in my mind. a one year old. and torture of such cruelty that one feels that whoever committed these acts is not a human. In most of our social practices (but note. in other and somewhat crude but nonetheless expressive words. but I will only address one of them today-eliminating the risk of error. was strangled with a cord and ultimately stabbed in the throat and killed. maybe none. However. the victims are unidentified and not singled out personally for "hideous" treatment. if anything does. lonely pain. is the personal identity of the sacrificed victim. (12) Discretionary sentencing forces http://www. I will discuss here the answers given to this question by the Supreme Court of the United States to demonstrate just one proposition--that the Court. and thus not to be considered under Arizona's rule. is 1-. For example. the probability that at least one of them is true is . how does one reduce the probability of an innocent person being executed? This is the central problem. Walton claimed that the Arizona statute under which he was convicted was unconstitutional in its requirement that the defendant establish mitigating circumstances by a preponderance of the evidence. Suppose that a defendant advances three grounds for mitigation.Death. if three independent mitigating factors are each proved to a probability of . the Supreme Court called a halt to executions because unguided discretion was resulting in capricious applications of the death sentence (5).4.uniba. The case prompting Scalia's rather scathing assessment is Walton v. I will now explain. Arizona (7). each of which is established to a . In brief. Presumably the goal in capital cases is to have the sentencer engage with whatever mitigating factors are present. and all of its individual members--has had great difficulty in providing cogent answers to that question. with a plurality of the Court concluding that the Constitution forbids excluding from consideration "any particular type of mitigating evidence. To many. except for the tautology that all such sentences will be discretionary.swif. But. but does not control how juries are instructed to process it. and most recently has." but does not forbid a state "from specifying how mitigating circumstances are to be proved.S. to a situation that is not amenable to such an approach and calls instead for judgment." (8) The Constitution requires that all mitigating evidence be admitted. yet the sentencer must decide as though there were no ground for mitigation. The awkwardness in the Court's numerous opinions all stem from the incompatibility between its methodology and the problem it is addressing. which involves rules and deduction. The probability that at least one of these factors is true. I then provide an explanation of why that is so." but rather obviously consistency will not be advanced by increasing discretionary sentencing. come full circle to only approving death sentences if the decision maker has virtually unfettered discretion to grant mercy.78 probability that at least one of three mitigating factors is present differs from a . and indeed it could not rationally defend. The Court rejected the claim. A preponderance of the evidence rule is an extremely crude tool to accomplish that purpose.58.75 =. thus constitutionalizing the very problem of capriciousness that led to constitutional rulings in opposition to capital punishment. or as they are proved to a higher probability. The most salient problem with the plurality's opinion stems from a misguided faith in the conventional preponderance of the evidence rule. Justice Scalia. assuming they are 3 independent. The plurality does not explain. how a . Supreme Court's death penalty jurisprudence contains an apparently inconsistent set of decisions concerning the role of discretion in sentencing murderers to death.htm (4 of 9)06/12/2004 13:02:08 . (9) As more mitigating factors are advanced. The central argument of the majority has many difficulties. the U. subsequently reinstituted capital sentencing based on statutes guiding the exercise of discretion through the use of aggravating factors (6). In the standard version of this story.78. Brennan (10) and Blackmun (11) argue that death must be imposed "fairly and with reasonable consistency or not at all. This is not the objection raised by the dissenters. the answer is because the Court is attempting to apply the normal approach of appellate decision making. in the view of one of its members.it/lei/filpol/allen.78 probability that a particular mitigating factor is present. Reason and Judgement suffer and die for the benefit of the rest of us.25 probability. this point is exacerbated. . and by how the jury decides the cases. To be sure. a task Stevens did not even attempt. Shifting from pre.000 death penalties. Reason and Judgement the decision away from objective standards that permit judgments of similarity. the effect on proportions will be determined by the proportions in the excluded and included classes. 10 of which deserved a life sentence instead.it/lei/filpol/allen. but it will just as surely increase the number of arbitrary life sentences imposed (again. Reducing the size of the death eligible class will almost surely reduce the number of arbitrary death sentences imposed. and results in 90 "correct" life sentences at the expense of 810 "incorrect" life sentences. Accordingly. it is true that as the size of the death eligible group is reduced. However. and thus judgments of consistency and reliability. there were 1. the size of the class may be narrowed to reduce arbitrariness. but announces that the Court's death penalty jurisprudence is so unjustifiable that he no longer will be bound by selected parts of it. whatever "arbitrary" might mean). Every decision making process. a decision maker either has or lacks discretion.uniba. Similarly. In essence. logical or legal. but it is not obvious why that matters so much. The real question is how could it be otherwise. . Different parts of a http://www. no matter how complex or segmented that process may be. Scalia has conflated the effect of a decision with the process leading to it. the risk of arbitrariness is sufficiently reduced to permit individuated decisions within the remaining class.htm (5 of 9)06/12/2004 13:02:08 . However. for example. Scalia concurs in the result. must be governed by a single principle entailing binary choices. In a system in which errors cannot be eliminated. His argument in essence is that by restricting the scope of capital punishment through the requirement that aggravating factors be found. this does not equate with either reduced arbitrariness in the system as a whole or with a reduced proportion of arbitrary decisions by juries. (13) According to Stevens the Supreme Court's earlier decisions limiting discretion were "a function of the size of the class of convicted persons who are eligible for the death penalty. . One cannot have discretion whether to select the one yet lack discretion to select the other. to be made and directs it toward the unique matrix of background and experience possessed by the individual decision maker. Suppose. Stevens' opinion reduces to defending the present practices for the reason that the absolute number of arbitrary death sentences will be reduced." (14) Justice Steven's argument is quite curious. even if a jury is then given complete discretion to show mercy when evaluating the individual characteristics of the few individuals who have been found death eligible. However. The tension between individuated decision making and categorical reasoning is also at the heart of Justice Stevens' separate opinion. A person is to live or die. . that pre-Furman.swif. His opening assertion of the illogic of his colleagues not only sets the tone for the remainder of his opinion but also demonstrates clearly the nature and limits of his methodology: "The ultimate choice in capital sentencing . distinguishing between these two scenarios is not simple. where "arbitrariness" means an inappropriate death sentence imposed. maybe every process in Scalia's view. 100 of which "deserved" a life sentence instead." (15) The obvious explanation of this remarkable passage is that it rests upon the proposition that the only manner in which an issue may be analyzed is syllogistically with binary choices. there is no principle. forbidding the use of differing intellectual tools depending upon the task.Death. This does not mean that individuated decision making is inconsistent or unreliable. is a unitary one--the choice between death and imprisonment. the risk of the absolute number of cases involving jury arbitrariness in imposing death is decreased.to post-Furman does not change the proportion of arbitrary death sentences to nonarbitrary ones. it means that those concepts are not applicable just to the extent that the concern is to judge the uniqueness of some person or event by reference to the unique background of a decision maker. and post-Furman there were 100 death sentences. discretion is to be exercised. If it is not illogical to use deliberation or premeditation to distinguish first degree murder from second degree murder. Thus. not in and of themselves. Scalia's complaint of illogic is correct. for if it does not. and the fact that most legislatures have done so indicates that the distinction captures a widespread intuition. Only if categories have to be carved out in advance would Scalia be right. Thus. why is it illogical to use specific aggravating factors to distinguish capital murder from first degree murder and why would we not think that this distinction most likely captures another intuition? The answer is obvious: it is not illogical at all to make the distinction. that "This second doctrine [of mercy]--counterdoctrine would be a better word--has completely exploded whatever coherence the notion of 'guided discretion' once had. as Stevens suggests. but connected to other aspects of defendants' lives. But situated in real human beings.it/lei/filpol/allen. Doing so requires approaching the issue of capital sentencing free from the assumption that all legal questions require decision making by a priori rules. Several passages in his opinion confirm this hypothesis. It is perfectly sensible to say that certain facts condition eligibility to some benefit or disability and that. in Scalia's cosmology. There is. Reason and Judgement process can be. the proper vocabulary to criticize them with is precisely the vocabulary of rationality." or "accuracy" can be constructed for the Court's bifurcated approach to capital sentencing. nor do they serve simply as an undifferentiated brake on discretion. judgment would not be required. and examining instead the conditions under which a priori rules further a desirable goal at an acceptable cost. then Scalia's argument is in error." (17) his point being that these both cannot be mitigating. and in some instances must be. Scalia's superficially appealing call for rationality and standards is a call for decision by rule. so that the risk of an inappropriate death sentence is not reduced? These are the questions to ask. if instead it is designed to implement judgment. the real question that cases like Walton pose is whether a justification other than one resting primarily on "predictability. after the minimum requirements are met. Aggravating circumstances do not serve simply to reduce the size of the death eligible class. of course. for example. they eliminate from the death eligible group the cases for which death would be inappropriate. they could be. The difference emerges with the realization that the set of death eligible defendants is http://www. Do the aggravating circumstances capture reasonably well understandable moral judgments? Are they seriously overinclusive. no judgment to exercise. however.swif. Rough judgments of the relative culpability of acts have long been integral to the criminal law. He asserts as proof of the illogic of his colleagues that "Our cases proudly announce that the Constitution effectively prohibits the States from excluding from the sentencing decision any aspect of a defendant's character or record or any circumstance surrounding the crime: [for example] that the defendant had a poor and deprived childhood. and I think it can. and the Court's scheme may be rescued. Thus. We thus get to the heart of the matter: Judgment cannot be captured in rules. a point instantiated constantly in everyday life. (18) Rather. and it probably does capture a widely held intuition.Death. He says." (16) This overlooks that the two doctrines may be designed to do different things.uniba. or that he had a rich and spoiled childhood. but he has not explained why that is required." "reliability. if it could be. only facts to be found and rules to be applied. just like a decision maker must or must not have discretion.htm (6 of 9)06/12/2004 13:02:08 . attention must turn to how the mitigation function differs. structured in different ways. mitigation is not designed to achieve rationality and predictability. as Scalia suggests. Fact X either is or is not mitigating. Scalia's opinion suggests that he is blinded by the seductive power of deduction. If. Clarifying the nature of mitigation also clarifies one of the wooden aspects of the debate occurring in the Court. Neither the defendant's life story nor the intellectual resources brought to its evaluation by the decision maker will be capable of capture in rules.uniba.htm (7 of 9)06/12/2004 13:02:08 .it/lei/filpol/allen. The counterintuitive nature of this point stems. those "facts" are evidence of the legally significant conclusion. That is not the nature of this task. then that set is fairly homogeneous. not gross. even though subtle. Such a matter as the deprived nature of the defendant's background is evidence from which that conclusion may be inferred. For then these "facts" would begin to look very much like other operative legal facts. But if distinctions cannot be made by rule. there is an understandable and suitably powerful. The role of mitigation is best understood as implementing just such a scheme. reason to extend mercy. Any particular fact is of very little consequence standing alone. That debate proceeds as though the relevant "facts" were just what Scalia ridicules--such matters as a deprived or spoiled background--but this misses a crucial point. distinctions among death eligible individuals to be made. I think. But merely because the consequences are great does not entail that the justifications for the distinction are obvious or rough. in other words." The legally operative fact in death hearings is whether to mitigate--whether the defendant's life history provides an adequate excuse to escape execution. rather. If the group of death eligible defendants deserve to die in some constitutionally acceptable sense. A person from a rich and spoiled background may also be from one of little parental involvement in child rearing. Reason and Judgement relatively homogeneous and that differentiation within a fairly homogeneous set requires the exercise of judgment. as seen through the lens of the decision maker's life story. This again is http://www. which is whether to grant mercy or not. and an inference of intent is analogous to a conclusion that mercy should be extended. however. "X's testimony about Y's behavior either does or does not establish intent. This answers Scalia's complaint.swif. from the fact that the fine distinction yields a gross difference--literally the difference between life and death. Mitigation is not designed to implement reliability or predictability. and the defenders of mitigation should forgo that vocabulary. but it will be inferred in light of all the evidence presented on the issue. Judge or juror is to consider whatever is advanced by the defendant to see if in the context of the defendant's life story. but who kills to advance economic opportunities. and thus whose acts may be thought less reprehensible than that of our upwardly mobile killer. If they were the legally operative "facts. It is designed to permit judgment to be exercised. The web of facts is what matters. they can only be made through the exercise of judgment. then it makes little sense to talk of burdens of proof with respect to the evidence of mitigation. which means that distinctions between them cannot be made by categorical rule. Here Scalia would be right if he said "intent either is or is not an element of homicide.Death. such as intent in the definition of homicide. A person from a poor and educationally deprived background who has transcended it and begun to make a success of life." But he would be wrong if he said. Those are not themselves "facts" in the sense of legally significant conclusions. and may suffer from recurring bouts of depression and drug use. It demonstrates further why Scalia's ridiculing of the apparently inconsistent mitigating factors is at best beside the point. (19) If evidence of intent is analogous to evidence that mercy is in order. may have no claim on our sympathies." Scalia's scathing attack on his colleagues would have some merit. It is designed to permit fine. Clarifying the nature of mitigation has a number of subsidiary benefits. They can only be made. if the decision maker is free from rules and allowed to consider whatever is advanced. Notes Parma. Mercy involves a judgment that runs over the entire range of a person's life.A. though. it is not possible to reduce such a judgment to rules. 45 (1989). It is the allocation of this power to juries. which in turn was drawn from Allen. as Scalia would have it. or to eliminate mercy through mandatory sentencing schemes. This lecture is based on a lecture given at the Sorbonne. L.swif. May 28. of human decision making encompassing too many variables to be reduced to rules. less quantified. The evidence presented at a sentencing hearing will not bear its implications on its face. Rev. L. 1998. Arizona. it is simply the consequence of judgment. And of course different sentencers will see the issue in different ways. The cases of the Court taken as a whole are to be commended for intuiting that some things must be left to judgment. They are to be criticized for not seeing that same point clearly enough.uniba. The Costs of Processing Murder Cases in North Carolina 1 (1993). Rev. two related issues. 4. That means. Margot Garey. Northwestern University. For other. As I have tried to show. and precisely that amount of "consistency" can be imported into the process. 3. 1998 1. & Crim. The Cost of Taking a Life: Dollars and Sense of the Death Penalty.htm (8 of 9)06/12/2004 13:02:08 . rule-bound approach is whether mercy should play a role in sentencing decisions. see James Fox 7 Michael Radelet. one juror may find a defendant's background mitigating whereas another may find it aggravating. April 28. and this is the second problem. Inference. 653 http://www. The arguments between the various members of the Court over this or that rule or its coherence are not only misguided but virtually beside the point. (21) Again. will emerge from all the evidence adduced and will not be a function of any discrete "fact" like a deprived or spoiled background. The real issue that is lost in the misapplication of the Court's standard deductive. United States District Court for the Northern District of California 503 U. Crim. This is a deep and difficult question. Loyola L.A. C. 18 U. 23 Loyola L.it/lei/filpol/allen. By contrast. that fuels the current debate about the procedures of the death penalty in the United States today. Evidence. Davis L. (20) Because of differing life experiences.S. 81 J. John Henry Wigmore Professor of Law. For a discussion. The justification for mercy. Capital Punishment or Life Imprisonment? Some Cost Considerations. then. see Robert Spangenberg & Elizabeth Walsh. Gomez v. and Judgment in Constitutional Adjudication: The Intriguing Case of Walton v. Rules. Rev. This is not proof of "randomness" in decision making. discussions. but one informed by some mistrust of them. Persistent Flaws in Econometric Studies of the Deterrent Effect of the Death Penalty. which I suspect is the lurking unspoken problem. 1221 (1985). 727 (1991). Reason and Judgement an analytical error of all the participants to this debate on the Court. The first is the nature of the problem. The real question is whether to accept a discretionary regime that merely allocates authority to decide to some person or institution and more or less live with the results. There are. it makes perfect sense to ask whether the sentencer has been convinced of the justification for mercy by some standard of proof.Death. that authority to decide must be allocated to some institution. it will have to be intepreted by the sentencer. 45 (1989). 2. Philip Cook & Donna Slawson. L. but one I do not now have the time to address. Death, Reason and Judgement (1992); Vasquez v. Harris, 503 U.S. 1713 (1992). 5. Furman v. Georgia, 408 U.S. 238 (1972). 6. Greg v. Georgia, 428 U.S. 153 (1976). 7. 110 S.Ct. 3047 (1990). 8. 110 S.Ct. at 3055. 9. The probability that each single factor is not present is 1-.25=.75. Under the assumption that the three factors are independent, the probability that none are present is .75 x .75 x .75=.42. Thus, the probability that at least one is present is 1-.42=.58 If the factors are not independent, the effect is lessened but still present. For more on this general problem, see Allen, A Reconceptualization of Civil Trials, 66 B.U.L. REV. 401 (1986). 10. 110 S.Ct. at 3068-3070. 11. Id. at 3071. See also id. at 3076: "In noncapital cases, of course, the States are given broad latitude to sacrifice precision for predictability by imposing determinate sentences and restricting the ability to present evidence in mitigation or excuse. . . . This Court, however, repeatedly has recognized that the 'qualitative difference between death and other penalties calls for a greater degree of reliability when the death sentence is imposed.'" The quote is from Lockett v. Ohio, 438 U.S. at 604. 12. Cf. Gillers, Deciding Who Dies, 129 U. PA. L. REV. 1 (1980); Gillers, The Quality of Mercy: Constitutional Accuracy at the Selection Stage of Capital Sentencing, 18 U.C. DAVIS L. REV. 1037 (1985). 13. 110 S.Ct. at 3090. 14. Id. 15. 110 S.Ct. at 3058-3059. 16. 110 S.Ct. at 3061. 17. Id. at 3062. 18. 110 S.Ct. at 3063, n. 4. 19. Perhaps this is what Blackmun was getting at when he said: "Application of the preponderance standard in this context is especially problematic in light of the fact that the 'existence' of a mitigating factor frequently is not a factual issue to which a 'yes' or 'no' answer can be given." 110 S.Ct. 3072. 20. See Allen, On the Significance of Batting Averages and Strikeout Totals: A Clarification of the "Naked Statistical Evidence" Debate, the Meaning of "Evidence," and the Requirement of Proof Beyond Reasonable Doubt, TUL. L. REV. (1991). 21. 110 S. Ct. at 3064. SWIF - Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR - LEI - CISECA http://www.swif.uniba.it/lei/filpol/allen.htm (9 of 9)06/12/2004 13:02:08 Pubblicazioni (filosofia politica) a cura di Maria Chiara Pievatolo
[email protected] . Ultimo aggiornamento: 7 giugno 1999 Morte, ragione e giudizio: l'esperienza americana by Ronald J. Allen * Versione italiana a cura di Gianluigi Palombella, Fabrizio Sciacca e Persio Tincani Grazie per avermi invitato a discutere l'esperienza americana della pena di morte. Esporrò oggi il significato e la natura degli errori nell'imposizione della pena capitale. Prima di affrontare il mio tema principale, tuttavia, intendo collocarlo nell'ambito del più ampio dibattito sulla pena capitale. Questo dibattito ha componenti tanto utilitaristiche quanto normative. Gli argomenti utilitaristici a sostegno della pena di morte sostengono che essa funge da deterrente e risponde al comprensibile desiderio di retribuzione delle persone indirettamente colpite dall'omicidio (negli Stati Uniti, sebbene la pena capitale sia prevista anche per altri delitti, essa è oggi comminata infatti soltanto per gli omicidi). Non è chiaro il significato della deterrenza. Studi statistici sulla pena capitale assegnano al massimo un supporto molto debole alla deterrenza come conseguenza delle esecuzioni, sebbene gli studi e i dati a sostegno siano essi stessi piuttosto problematici (1). Le conseguenze delle pene capitali non possono essere studiate sulla base di qualcosa che almeno approssimativamente corrisponda a rigorosi criteri di controllo; gli studi a "doppio cieco", per esempio, sono, praticamente se non letteralmente, impossibili. Inoltre, tutto ciò che si potrebbe concludere da studi attentamente controllati sarebbe la conclusione che la pena di morte, in quanto applicata, sia o non sia un deterrente: tuttavia, la pena di morte negli Stati Uniti è limitata a un gruppo molto ristretto di omicidi. Dalla metà degli anni Settanta, meno di 300 persone sono state messe a morte. La pena capitale rimane una pena curiosamente rara. Anche se, in quanto applicata, la pena capitale ha un minimo effetto deterrente, proprio questo può ben essere un argomento per incrementarne l'uso piuttosto che per scoraggiarlo. In tal senso, è difficile sapere come utilizzare gli argomenti riguardanti la deterrenza. Una seconda considerazione utilitaristica è la rilevanza della pena capitale per il senso di giustizia delle vittime secondarie di omicidi, come la famiglia o gli amici del defunto. Per esempio, un aspetto importante - sebbene forse trascurato - della pena è la legittimazione e la rivendicazione di sentimenti di vendetta personali. Una pena ufficialmente sanzionata incanala le comprensibili emozioni della vittima in direzione diversa da personali azioni retributive, e ciò giova a salvaguardare la pace. Anche se le vittime non volessero agire sulla base dei propri impulsi, la punizione del colpevole può aiutarle a far fronte ai loro sentimenti e a ristabilire l'equilibrio personale, proprio come, su una scala più ampia, ciò consente di soddisfare il senso di giustizia della comunità. Tuttavia, è ancora difficile dire sino a che punto la pena capitale abbia questi effetti; e ancora più difficile è valutare il loro significato. Contro questi possibili http://www.swif.uniba.it/lei/filpol/alleni.htm (1 of 10)06/12/2004 13:02:10 Pubblicazioni (filosofia politica) benefici della pena di morte stanno costi notevoli, incluso quello degli errori che è il nodo centrale di questo lavoro. Prima di affrontarlo, comunque, devono essere sottolineati altri costi della pena capitale: 1. Il primo costo da considerare è dato dalle dirette implicazioni finanziarie della pena capitale. I casi capitali sono costosi da trattare, comportano il protrarsi di processi di appello e di processi sussidiari successivi alla sentenza di condanna, e in genere non si concludono con esecuzioni. L'Ufficio Amministrativo delle Corti del North Carolina ha commissionato uno studio sull'esperienza del North Carolina in materia di pena di morte: Una conclusione è che i costi extra per lo Stato del North Carolina di chiudere un caso con l'esecuzione capitale, in raffronto ad una pena non capitale, in casi di colpevolezza per omicidio di primo grado con venti anni di reclusione, è di circa $329.000: notevolmente più del risparmio sui costi di detenzione, che stimiamo essere $166.000. Osserviamo che un quadro completo dovrebbe includere anche i costi extra di casi che sono stati decisi con la pena capitale ma non hanno dato luogo all'esecuzione dell'imputato. Considerato tutto ciò, i costi extra per ciascuna pena di morte comminata ammontano a oltre un quarto di milioni di dollari, e superano i due milioni per ogni esecuzione(2). 2. C'è una buona ragione per credere che l'esistenza della pena capitale abbia effetti distorti sia sul diritto sostanziale che su quello processuale. Molti giudici sono ostili alla pena di morte e nutrono giustificabili preoccupazioni sulla possibilità di errore. Per entrambe le ragioni, le regole giuridiche possono essere sottilmente modificate per diminuire l'incidenza di esecuzioni, ma molto spesso le regole così modificate non possono essere limitate ai casi capitali. 3. Lo sforzo di limitare la pena capitale ha piuttosto generato un esplicito comportamento non giuridico nelle corti di grado inferiore. Forse, l'esempio migliore è lo sforzo compiuto dal IX Distretto di Corte d'Appello degli Stati Uniti nel caso Robert Alton Harris, per indebolire la legittima autorità della Corte Suprema degli Stati Uniti (3). 4. Molti credono che la pena di morte sia applicata in maniera discriminatoria, sebbene non esista nessuna prova convincente che sia così. Ne braccio della morte, i neri sono la grande maggioranza, ma la vera spiegazione può essere la povertà. Tale sofisticatissimo esame della discriminazione e della pena di morte a tutt'oggi ha provato solo che il colore della vittima, non il colore dell'autore del crimine, ha avuto un effetto significativo sulle conseguenze penali. Permane, tuttavia, la convinzione che vi sia discriminazione, il che è un costo di per sé. È molto difficile dire come possano essere confrontati di questi possibili costi e benefici. Di conseguenza, il dibattito statunitense sulla pena di morte tende ad essere normativo, e ammetto francamente di non avere una precisa opinione sull'aspetto morale. Per un decennio, ho dedicato gran parte del mio tempo all'assistenza di casi per cui è prevista la pena capitale, principalmente lavorando ad appelli a tutti i livelli delle corti degli Stati Uniti, dalle locali corti d'appello intermedie alla Corte Suprema. Ho fatto ciò in base alla convinzione che ogni essere umano sia il prodotto finale dell'infinita evoluzione dell'universo, così da portare in piccola misura luce nell'oscurità attraverso l'evoluzione della coscienza e della conoscenza. Il pensiero di un deliberato taglio che smorzi la fiamma di ogni luce individuale, non importa quanto piccola, non importa quanto distorta, mi era e mi è ripugnante. http://www.swif.uniba.it/lei/filpol/alleni.htm (2 of 10)06/12/2004 13:02:10 Pubblicazioni (filosofia politica) Ma non appena ho cominciato a seguire i casi, la mia iniziale repulsione al pensiero di una intenzionale e deliberata esecuzione si è associata a una repulsione promanante dai verbali dei processi che ho dovuto studiare. I fascicoli di alcuni processi capitali negli Stati Uniti sono documenti di sorprendente efferatezza, di assoluta indifferenza per la vita e il bene di altri esseri umani, non importa quanto indifesi e vulnerabili, di torture di una tale crudeltà da far pensare che chi le ha commesse non sia un essere umano, e quindi non degno di essere così considerato. In un processo appena celebrato a Chicago, una donna con tre figli era incinta di un bambino il cui padre era il cugino dell'imputata. L'imputata, Jacqueline Annette Williams, voleva tenere il bambino. L'imputata, il padre del bambino (suo cugino) e un altro uomo fecero irruzione nella casa della donna incinta. La uccisero, e prima o dopo la sua morte asportarono il feto dal suo ventre con un coltellaccio. La figlia più grande della vittima, di dieci anni, venne pugnalata a morte. Il figlio di sette venne portato fuori di casa, in seguito costretto a bere tintura di iodio, quindi strangolato con una corda, pugnalato alla gola e ucciso. Il terzo bambino, di un anno, venne lasciato incolume sul luogo. L'imputata è stata recentemente condannata a morte, e mi è difficile dire che non meritasse di morire (4). Ma nei fascicoli di casi di questo tipo emerge sempre in maniera più che evidente un'impensabile crudeltà. Certo, poche persone (forse nessuna) sono interamente e irremovibilmente malvagie. E spesso (forse sempre) le loro storie di vita contengono in qualche misura una spiegazione del loro comportamento. Così, dopo una iniziale ripugnanza verso i fatti commessi, mi ritornava sempre e invariabilmente la metafora della luce, ed ero e sono rimasto con questi pensieri incompatibili nella mia mente. Ne concludevo quindi che, senza riguardo al problema morale, lo Stato non dovrebbe mandare a morte nessuno senza procedere nel modo più rigoroso possibile: in altre parole, piuttosto crude ma non meno espressive, senza farlo giustamente. Ci sono varie condizioni per farlo giustamente, ma in questa sede voglio indicarne solo una: l'eliminazione del rischio dell'errore. A dispetto dell'ovvia approvazione della pena capitale nella nostra Costituzione federale, il rischio dell'errore incombe con gran forza sul processo capitale Statunitense, una forza però insufficiente a bloccarlo. Comunque, perché ciò accada non è così ovvio. Decisioni di vita e di morte vengono prese in ogni società quotidianamente, e queste riguardano abitualmente individui innocenti, spesso indifesi. Sappiamo che più di 30.000 persone all'anno muoiono sulle nostre autostrade, e ciò nonostante continuiamo a costruire strade. Molte di queste muoiono in conseguenza dell'assunzione di alcolici, ma noi non la vietiamo. Le decisioni mediche sui parti determinano chi deve vivere e chi deve morire. L'allocazione di limitati fondi di ricerca determina quali malattie la scienza riuscirà a tenere sotto controllo, e quali verranno accantonate per il momento, e ciò comporta ancora effetti reali su gente innocente. L'idea che vite di persone veramente innocenti non possano essere sacrificate per una concezione politica del sommo bene, almeno in alcune accezioni di questi termini, è senza dubbio disapprovata nella vita che viviamo. Ciò nonostante, ponetevi la domanda di William James (5). Immaginate un mondo in cui tutte le aspirazioni umane siano realizzate, "e quindi [...] immaginate che questo mondo ci sia offerto al prezzo della sofferenza eterna, intensa, solitaria, di una sola anima perduta nel punto più remoto dell'universo" (6). Accetteremmo questo patto? James pensa di no, pensa che noi riconosceremmo "quanto orribile ne sarebbe il godimento quando consapevolmente accettato come il frutto di un simile patto". Ritengo che James abbia ragione, ma penso che la nostra risposta alla sua domanda sia in forte contrasto col nostro effettivo agire pratico. Ciò che distingue gli effetti secondari di molte decisioni pubbliche da norme che prevedono la pena di morte, se qualcosa c'è, è la visibilità http://www.swif.uniba.it/lei/filpol/alleni.htm (3 of 10)06/12/2004 13:02:10 Pubblicazioni (filosofia politica) della vittima sacrificata. In gran parte delle nostre pratiche sociali (ma non in tutte: non in campo medico) le vittime non sono identificate e non vengono scelte personalmente per un trattamento "orribile". L'innocente condannato per crimini capitali a molti apparirà proprio come la vittima di James, sebbene ciò dipenda da come si guarda al problema, ex post o ex ante. Ancora, la possibilità di errore, la possibilità di giustiziare una persona innocente, colpisce molti come un esempio del patto faustiano di James, quello di pareggiare i libri contabili del mondo sulle spalle di una persona innocente condannata a soffrire e a morire a beneficio del resto di noi. Ma come si può ridurre la possibilità che un innocente venga giustiziato? Questo è il problema centrale. Discuterò qui le risposte a tale questione fornite dalla Corte Suprema degli Stati Uniti, per dimostrare solo un punto: che la Corte, e tutti gli individui che ne sono membri — ha incontrato grandi difficoltà nel fornire risposte cogenti a questa domanda. Offrirò poi una spiegazione del perché sia così. In breve, la risposta è che la Corte ha tentato di applicare l'approccio normalmente seguito in sede di decisione d'appello, che comporta l'uso di regole e deduzioni, a una situazione che non pare idonea a un simile approccio, richiedendo invece un apprezzamento. Le difficoltà presenti in numerose opinions della Corte derivano tutte dall'incompatibilità tra la sua metodologia e il problema a cui si rivolge. Chiarisco ora questo punto. Secondo molti, la giurisprudenza sulla pena di morte della Corte Suprema degli Stati Uniti contiene un insieme apparentemente incoerente di decisioni sul ruolo della discrezionalità nelle decisioni di condanna a morte degli omicidi. Nella versione standard di questa vicenda, la Corte Suprema ha bloccato le esecuzioni perché una discrezionalità disordinata stava provocando applicazioni arbitrarie delle norme capitali (7); successivamente ha di nuovo autorizzato decisioni capitali basate su regole di legge che circoscrivono l'esercizio della discrezionalità attraverso l'uso di circostanze aggravanti (8); e più di recente, sotto la spinta di uno dei suoi membri, il giudice Scalia, ha chiuso il circolo, semplicemente approvando le sentenze di morte solo nel caso in cui l'autore della decisione abbia usato la sua discrezionalità per concedere la grazia, così sancendo a livello costituzionale il vero problema dell'arbitrarietà che ha portato a decisioni costituzionali contrarie alla pena capitale. Il caso che ha prodotto il duro intervento di Scalia è Walton vs. Arizona (9). Walton eccepiva che la legge dello Stato dell'Arizona in base alla quale era stato condannato fosse incostituzionale in quella parte in cui stabiliva che l'imputato potesse far valere circostanze attenuanti solo se sostenute da una preponderanza delle prove. La Corte rigettò la domanda, sostenendo numerosi giudici della Corte che la Costituzione vieta di escludere dalla considerazione "ogni tipo particolare di prova attenuante", ma non vieta ad uno Stato di specificare "come le circostanze attenuanti debbano esser provate" (10). La Costituzione richiede che tutte le prove attenuanti siano ammesse, ma non prevede alcun controllo su come le giurie debbano essere istruite per trattarle. L'argomento centrale della maggioranza dei giudici della Corte presenta parecchie difficoltà. Il problema più saliente relativo all'opinione della maggioranza deriva da una sorta di fede fuorviante nell'idea di preponderanza all'interno della regola probatoria. Presumibilmente, nei casi di pena capitale l'obiettivo è fare in modo che chi emette una sentenza sia impegnato a considerare ogni circostanza attenuante disponibile. Qui l'idea di inconfutabile evidenza mal si adatta al proposito. Supponiamo che un imputato presenti tre motivi attenuanti, ognuno dei quali è stabilito a un grado di probabilità di 0.25, così da non essere considerato dalle leggi dello Stato dell'Arizona. La probabilità che almeno una di queste circostanze sia vera, assumendo che siano circostanze indipendenti, è di 1-0.753 = 0.24 (11). http://www.swif.uniba.it/lei/filpol/alleni.htm (4 of 10)06/12/2004 13:02:10 Pubblicazioni (filosofia politica) Più circostanze attenuanti vengono presentate, o non appena esse vengono provate a un livello più alto di probabilità, più questo punto viene ad aggravarsi. Per esempio: se tre circostanze attenuanti indipendenti sono singolarmente provate a un grado di probabilità di 0.4, la probabilità che almeno una di esse sia vera è di 0.78, per cui chi redige la sentenza deve decidere come se non ci fossero più motivi attenuanti. I giudici non spiegano, né invero potrebbero razionalmente farlo, come una probabilità di 0.78 che almeno una delle tre circostanze attenuanti sia presente differisca da una probabilità di 0.78 che una particolare circostanza attenuante sia presente. Non è questa però l'obiezione sollevata dai dissenzienti. Brennan (12) e Blackmun (13) sostengono che si debba mandare a morte "con giustizia e ragionevole coerenza, oppure no", ma è piuttosto ovvio che la coerenza non potrà mai essere fatta valere con l'incremento di sentenze discrezionali, a parte la tautologia secondo cui ogni tipo di sentenza è di per sé discrezionale (14). Il giudizio discrezionale allontana la decisione da quegli standard obiettivi che permettono giudizi di somiglianza, e così giudizi di coerenza e attendibilità, e la dirige verso la sola matrice di background ed esperienza posseduta dalla persona che decide. Ciò non significa che ogni singola decisione sia incoerente o inattendibile; significa che questi concetti non sono applicabili solo per quanto il problema sia il giudicare l'unicità di alcune persone o di alcuni eventi riferendosi all'unicità del background di una persona che decide. La tensione tra la decisione su base individuale e il ragionamento per categorie è centrale anche nella distinta opinion del giudice Stevens. La sua tesi, essenzialmente, è che restringendo l'ambito della pena capitale attraverso il requisito che debbano esser trovate circostanze aggravanti il rischio dell'arbitrarietà venga sufficientemente ridotto in modo da permettere decisioni ad hoc all'interno della classe di riferimento (15). Secondo Stevens, le prime decisioni della Corte Suprema a limitazione della discrezionalità erano "una funzione dell'ampiezza della classe delle persone giudicate colpevoli e passibili della pena capitale [...]. Comunque, l'ampiezza della classe può esser ristretta per ridurre la possibilità d'arbitrio, anche se si desse ad una giuria una completa discrezionalità nel mostrare pietà, nel momento in cui valuta le caratteristiche individuali di quelle poche persone ritenute candidabili alla pena capitale" (16). La tesi del giudice Stevens è piuttosto curiosa. Certo, è vero che se la dimensione della classe di individui passibili di pena capitale viene ridotta, il rischio del numero assoluto di casi comportanti arbitrarietà di giudizio nel condannare a morte diminuisce, laddove per "arbitrarietà" si intende appunto un'inappropriata irrogazione della sentenza di morte. Comunque, questo non equivale né a una riduzione dell'arbitrarietà nell'intero sistema né a una proporzione ridotta delle decisioni arbitrarie delle giurie. Riducendo la dimensione della classe di persone punibili con la morte si ridurrà quasi sicuramente il numero di sentenze arbitrarie, ma ciò varrà semplicemente ad aumentare il numero degli ergastoli arbitrari (anche qui, qualsiasi cosa si intenda per "arbitrario"). Similmente, l'effetto sulle proporzioni sarà determinato dalle proporzioni tra classi incluse e classi escluse, e da come le giurie decidono sul caso. In questo senso, l'opinione di Stevens si riduce a una difesa della prassi attuale per la ragione che il numero assoluto di sentenze arbitrarie di morte viene ridotto, ma non è ovvio perché ciò sia così importante. Supponiamo per esempio che prima di Furman fossero state emesse 1000 sentenze di morte, 100 delle quali "meritavano" invece una sentenza di pena a vita, e che dopo Furman ci fossero 100 sentenze di morte, 10 delle quali meritavano invece una sentenza di pena a vita. Passando dal pre- al post-Furman la proporzione tra sentenze di morte arbitrarie e non arbitrarie non cambia, risultando di 90 "corrette" sentenze a vita a scapito di 810 "scorrette" sentenze a vita. In un sistema in cui gli errori non possono essere eliminati, distinguere tra questi due scenari non è semplice, ed è un'impresa che Stevens non ha neanche tentato. http://www.swif.uniba.it/lei/filpol/alleni.htm (5 of 10)06/12/2004 13:02:10 Pubblicazioni (filosofia politica) Scalia concorre alla decisione della Corte, ma annuncia che la giurisprudenza della Corte sulla pena di morte è così ingiustificabile che egli non sarà più a lungo legato ad alcuna parte di essa. La sua affermazione iniziale sull'illogicità dei suoi colleghi non preannuncia solo il tono del resto della sua opinione, ma dimostra chiaramente anche la natura e i limiti della sua metodologia: "La scelta ultima nelle sentenze capitali [...] è solo una — la scelta tra morte e prigione. Non si può avere alcuna discrezionalità quanto alla scelta dell'una, quando non si dispone di alcuna discrezionalità nello scegliere l'altra" (17). L'ovvia spiegazione di questo importante passaggio è che esso si basa sulla proposizione secondo cui l'unico modo in cui un problema può essere analizzato è, sillogisticamente, attraverso scelte binarie. Una persona deve vivere o morire; chi emette una sentenza ha, o non ha, discrezionalità. Ogni processo decisionale — forse ogni processo, secondo Scalia — deve essere governato da un solo principio che implichi scelte binarie, non importa quanto quel processo possa essere complesso o segmentato. Essenzialmente, Scalia ha fuso insieme l'effetto di una decisione col processo che ad essa conduce. In ogni caso, non c'è alcun principio, logico o giuridico, che vieti l'uso di strumenti intellettuali diversi a seconda del compito. La vera questione è come potrebbe essere diversamente. Parti differenti di un processo possono essere, e in alcuni casi devono essere, strutturate in maniera diversa. E' perfettamente sensato dire che certi fatti condizionino l'idoneità o l'inidoneità a un beneficio e che, osservati i requisiti minimi, la discrezionalità debba essere esercitata, una considerazione costantemente presente nella vita quotidiana. L'opinione di Scalia rivela che egli è accecato dal potere seduttivo della deduzione. Parecchi passaggi nella sua opinion confermano questa ipotesi. Egli dice, per esempio, che "Questa seconda dottrina [della pietà] — controdottrina sarebbe la parola migliore — ha completamente distrutto qualsiasi coerenza potesse avere avuto la nozione di "discrezionalità guidata" (18). Con ciò, Scalia non considera che le due dottrine abbiano a che fare con due cose diverse. Egli assume a prova dell'illogicità dei suoi colleghi che "I nostri casi annunciano fieramente che la Costituzione proibisce effettivamente agli Stati di escludere della decisione ogni aspetto del carattere dell'imputato, o documento o qualsiasi circostanza riguardante il caso: [per esempio] che l'imputato abbia avuto un'infanzia povera o di privazioni, oppure ricca e viziata"(19), a suo modo di vedere non possono costituire nessuno dei due circostanze attenuanti. Ma collocate in reali esseri umani, esse possono esserlo — non in se stesse né da sole, naturalmente, ma connesse ad altri aspetti della vita degli imputati. Solo se le categorie dovessero essere ritagliate in anticipo Scalia avrebbe ragione, ma egli non ha spiegato perché ciò sia richiesto. Il superficiale richiamo alla razionalità e agli standard cui fa appello Scalia è un richiamo a decidere secondo regole. Il fatto X è oppure non è attenuante, allo stesso modo di come l'autore di una decisione deve oppure non deve usare discrezionalità. Nella cosmologia di Scalia non c'è nessun giudizio da esercitare, solo fatti da trovare e regole da applicare. Comunque, se l'attenuante non è concepita per ottenere razionalità e predittività, ma piuttosto per implementare il giudizio, allora la tesi di Scalia è errata, e lo schema della Corte può essere ancora valido. Si va dunque al cuore del problema: il giudizio non può essere imbrigliato entro regole; se così fosse, esso non sarebbe necessario. Così, la vera questione posta da casi come Walton vs. Arizona è se una giustificazione diversa rispetto a quella fondata primariamente su "predittività", "attendibilità", o "precisione", possa essere costruita sulla base dell'approccio bifronte della Corte verso le sentenze di morte; e io credo sia possibile. Facendo questo, occorre affrontare il problema delle sentenze capitali abbandonando l'assunto che tutte le questioni giuridiche necessitano di attività decisionali fondate su regole a priori, ed esaminando invece quelle condizioni per cui regole a priori soddisfino un obiettivo desiderato a un costo accettabile. http://www.swif.uniba.it/lei/filpol/alleni.htm (6 of 10)06/12/2004 13:02:10 La natura controintuitiva di questo punto deriva. Possono le circostanze aggravanti far parte di giudizi morali ragionevolmente ben comprensibili? Sono esse talmente sovrainclusive da non ridurre il rischio di inappropriate sentenze di morte? Sono queste le domande da porsi. L'attenuante non è concepita per determinare l'attendibilità o la predittività. e che sia ciononostante riuscita a migliorarsi sino ad avere successo. E' invece concepita per permettere che l'apprezzamento venga esercitato. In tal senso. Ogni fatto particolare preso in sé non è molto rilevante. La rete dei fatti è ciò che conta. Così l'attenzione deve nuovamente rivolgersi a come sia differente la funzione dell'attenuante. la differenza tra la vita e la morte. Circostanze aggravanti non servono semplicemente a ridurre la dimensione della classe dei punibili con la morte. le circostanze aggravanti eliminano dalla classe dei punibili con la morte i casi per i quali tale pena sarebbe inappropriata. ci sia una ragione comprensibile e adeguatamente forte. dal fatto che una sottile distinzione produce una grossa differenza — letteralmente. Una persona con una vita ricca e viziata alle spalle può anche risentire di un piccolo problema familiare vissuto durante la sua infanzia. Ma il semplice il fatto che le conseguenze sono grandi non comporta che le giustificazioni per la distinzione siano ovvie o banali. poiché in caso contrario l'accusa d'illogicità di Scalia è corretta. ancorché sottile. nella maggior parte dei casi. letto attraverso il filtro della storia vitale di chi effettua la decisione. Dimostra perché la messa in ridicolo da parte di Scalia delle circostanze attenuanti in quanto apparentemente illogiche sia nell'ipotesi migliore fuori luogo. indica che la distinzione coglie una diffusa intuizione) perché è illogico dunque adoperare aggravanti specifiche per distinguere omicidio capitale da omicidio di primo grado. La differenza emerge assumendo che la classe degli imputati punibili con la morte sia relativamente omogenea e che una differenziazione in una classe piuttosto omogenea richieda l'esercizio del giudizio. per vedere se nel contesto storico-vitale dell'imputato. Se non è illogico avvalersi dei concetti di dolo o premeditazione per distinguere un omicidio di primo grado da uno di secondo grado (e il fatto che anche a livello legislativo. si sia fatto così. il che significa che non si può distinguere tra i suoi componenti applicando regole. il linguaggio più idoneo a criticare tali circostanze è il linguaggio della razionalità.swif. e così soffrirne da incorrere in crisi depressive e in uso di droghe: e perciò le sue azioni possono essere considerate meno riprovevoli di quelle del killer rampante di cui sopra. Questo risponde alle critiche di Scalia. Non è questa la natura di un tale lavoro. e probabilmente rispecchia anche un'opinione molto sentita.uniba. e perché non dovremmo pensare che questa distinzione a maggior ragione poggi su un'intuizione altrettanto diffusa? La risposta è ovvia: non è affatto illogico fare questa distinzione. Se il gruppo degli imputati punibili con la morte merita di morire in qualche senso costituzionalmente accettabile. Piuttosto. può non riscuotere la nostra simpatia.it/lei/filpol/alleni.non grosse . In altre parole. e nemmeno a far da freno indifferenziato alla discrezionalità. come propone Scalia (20). comunque.htm (7 of 10)06/12/2004 13:02:10 . e coloro che la difendono dovrebbero fare a meno di questo vocabolario. credo. concepito per permettere distinzioni sottili .Pubblicazioni (filosofia politica) Giudizi imprecisi sulla relativa colpevolezza di azioni sono stati a lungo parte integrale del diritto penale. allora questa classe è piuttosto omogenea. Una persona che non ha ricevuto alcuna educazione e che ha vissuto in un contesto di povertà. Né il contesto di vita dell'imputato né le risorse intellettuali adoperate dal giudice nella sua valutazione possono essere filtrati da regole. Il ruolo dell'attenuante si comprende al meglio con una sorta di schema. le distinzioni possono esser fatte solo se l'autore della decisione è sganciato dalle regole e incline a considerare tutto ciò che resta. come propone Stevens. Il giudice o il giurato deve poter considerare tutto ciò che rimane ancora da considerare sull'imputato. per esprimere pietà. Chiarire la natura dell'attenuante presenta un numero di vantaggi ulteriori. ma che tuttavia uccide per conseguire opportunità economiche.all'interno della classe degli individui punibili con la morte. http://www. it/lei/filpol/alleni. ci sono due punti interconnessi. oppure non è. tali "fatti" prima o poi apparirebbero molto più decisivi di altri fatti giuridici. il dolo". non è possibile ridurre entro regole. Il fatto giuridicamente decisivo nelle udienze capitali è se attenuare la pena — qualora la storia di vita dell'imputato fornisca un adeguato motivo per evitare l'esecuzione. ha poco senso parlare di onere probatorio rispetto alla prova dell'attenuante. Ancora. ovvero l'approccio applicativo fondato su regole. differenti autori di sentenze concluderanno in maniere differenti. ha perfettamente senso chiedersi se l'autore della sentenza abbia raggiunto un convincimento circa la giustificazione della pietà in base ad alcuni standard probatori. e andare avanti più o meno coi risultati che ne derivano. oppure non determina. un elemento dell'omicidio". Essi sono criticati per non aver tenuto sufficientemente presente questo punto. ma non abbiamo adesso il tempo di affrontarla. cosa che temo sia l'aleggiante problema non detto. oppure eliminare la pietà attraverso schemi decisionali vincolanti.htm (8 of 10)06/12/2004 13:02:10 . Il primo è la natura del problema. piuttosto quei fatti sono prova delle conclusioni giuridicamente significative.uniba. come per esempio il dolo in omicidio. E' questo il potere attribuito ai giurati. cioè se avere pietà o meno. Quelli non sono in sé "fatti" giuridicamente determinanti del tipo che conduce a conclusioni significative. il feroce attacco di Scalia ai suoi colleghi avrebbe qualche merito. e sulla loro coerenza. Come ho cercato di mostrare. come direbbe Scalia (23). Se così fosse. Le tesi addotte da svariati membri della Corte a proposito di una o di un'altra regola. Concludendo. Questo non è un segno di "casualità" della decisione giudiziale. Ma avrebbe torto se dicesse "la deposizione di X circa il comportamento di Y determina. La vera questione è se accettare un sistema discrezionale che attribuisca mero potere decisionale a persone o istituzioni. Il vero obiettivo che si è perso di vista nell'applicazione approssimativa degli standard deduttivi della Corte. Se essi fossero i "fatti" giuridicamente decisivi. e precisamente in base a quel grado di "coerenza" che può essere presente in un processo. l'autorità deve essere attribuita da qualche istituzione. ma la conclusione potrà essere tratta solo alla luce di tutte le prove presentate all'esame (21). La pietà implica un giudizio che si estende lungo l'intera vita di una persona. emergerà da tutte le prove addotte e non sarà mai in funzione di qualsivoglia singolo "fatto" come un background di vizi o privazioni. Una cosa come l'indigenza del background di un imputato è una prova da cui la conclusione può essere inferita. e un'inferenza del dolo è analoga a una conclusione che la pietà dovrebbe essere concessa. non sono solo male orientate. http://www. Questo significa — ed ecco il secondo problema — che per decidere. Questo è ancora un errore analitico di tutti i partecipanti al dibattito interno alla Corte. di decisioni umane implicanti variabili troppo numerose per essere ridotte entro regole. E certamente. La giustificazione della pietà. Se la prova del dolo è analoga alla prova che si deve concedere pietà. è se la pietà debba o meno giocare un ruolo decisivo nelle sentenze. laddove un altro invece potrà considerarlo aggravante. I casi della Corte presi in considerazione servono da esempio per comprendere che alcune cose devono essere lasciate al giudizio. Si tratta di una questione profonda e difficile. tuttavia. ma anche completamente fuori luogo. essa dovrà essere interpretata da chi emette la sentenza (22). Questo dibattito va avanti come se i "fatti" rilevanti fossero quelli che Scalia ridicolizza —come un passato di privazioni o di vizi — ma così si perde di vista un punto cruciale. ciò che alimenta il corrente dibattito circa le procedure penali capitali negli Stati Uniti oggi. Qui Scalia avrebbe ragione se dicesse "il dolo è. un membro della giuria potrà considerare attenuante il background di un imputato. A causa delle diverse esperienze di vita.Pubblicazioni (filosofia politica) Chiarire la natura dell'attenuante scioglie anche uno dei nodi del dibattito interno alla Corte. si tratta semplicemente di conseguenze del giudizio. tuttavia caratterizzato da una sorta di sfiducia nei loro confronti. La prova presentata a un'udienza non mostra immediatamente le sue implicazioni. Di contro.swif. tenute alla Sorbona il 28. (1) Per una discussione. p.C.S. 438 U. (3) Gomez vs. gli Stati hanno più margine nel sacrificare la precisione della predittività emanando determinate sentenze e riducendo la possibilità di addurre prove di attenuanti o scusanti. Arizona. REV. (16) Ibidem. 18 U.swif. Rev. Ct. p..75 x 0. (9) 110 S.S.04. (19) Ivi. 408 U. (12) 110 S. Putnam. ed è tratto in parte da R. p. (20) 110 S. Così.1998 e all'Università di Parma presso l'Istituto di Filosofia del diritto il 28.. The Cost of Taking a Life: Dollars and Sens of the Death Penalty. 3058-3059. United States District Court for the Northern District of California.uniba. and Judgement in Constitutional Adjuducation: The Intriguing Case of Walton v. Perceiving Facts and Values. 3071. James Fox-Michael Radelet.. 3061. 18 U. 45 (1989).A. Evidence. Northwestern University.03. 604. Ohio. 1989. 3068-3070. (2) Philip Cook-Donna Slawson. cfr. ha riconosciuto più volte che la "qualitativa differenza tra morte e altri tipi di pena richiede un grado più alto di attendibilità quando la sentenza viene emessa". p.. p. Inference.75 x 0. Rev. pp. 3090. Margot Garey.it/lei/filpol/alleni.htm (9 of 10)06/12/2004 13:02:10 . Harvard University Press. "The Costs of Processing Murder Cases in North Carolina" 1 (1993). 153 (1976).42=0. Se le circostanze non sono indipendenti. 81 J. R. Rules. p. (13) Ivi. (4) cfr. Gillers. (11) La probabilità che ogni singola circostanza non sia presente è di 1-.S.05. 428 U. Georgia.. L. Ct. n. 66 B. (14) Cfr. 3062. Davis L. (21) Forse è questo ciò che intende dire Blackmun quando scrive: "L'applicazione dello standard della prevalenza in questo contesto è specialmente problematica alla luce del fatto che http://www.S. A Reconceptualization of Civil Trials. Georgia. Per maggiori approfondimenti su questo problema in generale. Capital Punishment or Life Imprisonment? Some Cost Considerations. l'effetto è minore ma ancora presente.. 401 (1986).L. più in generale.025=0. (15) 110 S. p. L. la probabilità che almeno una sia presente è di 1-0. pp. Per altre discussioni. 153 (1976).42. L. vedi Allen. 3063. (6) Cfr. la probabilità che nessuna di esse sia presente è di 0. 144. The Quality of Mercy: Constitutional Accuracy at the Selection Stage of Capital Sentencing. Assumendo che le tre circostanze siano indipendenti. Loyola L. sabato 29. Harris. Crim. 73 Philosophy 5 (1998). (18) S.1998. 3047 (1990). L. Pa. 727 (1991). comunque.75. Ct. 129 U. (8) Greg vs. Deciding Who Dies.. sicuramente. & Crim. Robert Spangenberg-Elizabeth Walsh...S.. 3055. (10) 110 S. Rev. 238 (1972). cfr. 45 (1989). 1221 (1985).1998. Il presente lavoro si basa su due lezioni. Ct.A.A. The Will to Believe and Other Essays in Popular Philosophy.Pubblicazioni (filosofia politica) Note (*) John Henry Wigmore Professor of Law. Cito da Lockett vs. "Chicago Tribune".U. Ct. Allen. 1037 (1985). Vedi anche p. (17) 110 S. (5) William James. Questa Corte. 1713 (1992). C. Persistent Flaws in Econometric Studies for the Deterrent Effect of the Death Penalty. 23 Loyola L. Vasquez vs. p. 3076: "In casi non capitali. 1. Ct.75=0. p. Rev. Rev. Ct. 428 U. 503 U.58. p. Gillers. 4. 1 (1980). (7) Furman vs. Davis L. The Meaning of "Evidence". On the Significance of Batting Averages and Strikeout Totals: A Clarification on the "Naked Statistical Evidence" Debate.swif.. Allen. SWIF .CISECA http://www. 3064. Ct. (1991)..htm (10 of 10)06/12/2004 13:02:10 . 110 S.uniba. p.Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR . L. Tul. 3072. (22) Cfr.LEI .Pubblicazioni (filosofia politica) l' "esistenza" di una circostanza attenuante di solito non è una questione alla quale si possa rispondere con un "sì" o con un"no". Rev. and the Requirement of Proof Beyond Reasonable Doubt. (23) S. Ct. p.it/lei/filpol/alleni. finalmente ritrovarono l’equipaggio. individua nella Sachlichkeit la prima virtù del politico in Weber. e che in tal libro avrebbero visto in fondo alle cose. l’attenzione alla cosa ovvero “la capacità di riconoscere i limiti del possibile”[2] o ancora “la capacità di http://www. Micromegas I Scrive David Beetham.htm (1 of 23)06/12/2004 13:02:16 . (…) Questo giudizio sugli scritti politici di Weber non solo è inadeguato.Dino Costantini. prima di partire. ma quando il segretario l’ebbe aperto.it/lei/filpol/weber. Promise loro di fare un bel libro di filosofia. disse. ma fraintende le relazioni che Weber stesso stabiliva tra analisi empirica e prassi politica. vide nient’altro che un libro bianco da capo a fondo: Ah. riguardo agli scritti politici di Weber. Sebbene egli si sforzasse … di conservare una chiara distinzione tra l’attività scientifica e quella di propaganda.unipi.swif. cadde in una tasca delle brache del saturnino. Beetham. fu portato a Parigi all’Accademia delle scienze. Hans Maier. me l’aspettavo! Voltaire. è che essi. Sachlichkeit nella lettura di Beetham è il realismo. i loro soli. tutto era fatto unicamente per l’uomo. sulla scorta di un noto passaggio della Politica come professione. per esempio contrappone l’oggettività del lavoro scientifico di Weber all’irrazionalità delle sue valutazioni politiche. per quanto in fondo al cuore gli sapesse un po’ male di vedere che gli infinitamente piccoli avessero un orgoglio quasi infinitamente grande. Il demone mortale: un’analisi del politico in Weber a cura di Maria Chiara Pievatolo pievatolo@dsp. Il siriano riprese i vermiciattoli. Quelle due brave persone lo cercarono a lungo. scritto minutissimamente per uso loro. il quale tolse la parola a tutti gli animaletti filosofanti: disse di sapere tutto il segreto.uniba. in contrasto con l’oggettività scientifica della sua opera sociologica. i loro mondi. E infatti diede loro tal volume. spalle e pancia andavano e venivano e in quelle convulsioni il vascello. l’oggettività. e lo riassettarono molto pulitamente.it Ultimo aggiornamento: 29 novembre 2000 Il demone mortale: un’analisi del politico in Weber di Dino Costantini … ma per disgrazia c’era là un piccolo animaletto in berretto quadrato. guardò dall’alto in basso i due abitatori del cielo. che ciò si trovava nella Somma di S. sostenne in faccia a loro che le loro persone. parlò ancora e con molta bontà. Tommaso. anche se superficiale. era solito ripetere che una corretta comprensione della realtà era una condizione preliminare necessaria per una efficace azione politica”[1]. non contengano altro che giudizi soggettivi di valore. A tal discorso i nostri viaggiatori si lasciarono cadere un sull’altro soffocando di quel riso inestinguibile che secondo Omero è la parte toccata agli dei. che stava sull’unghia del siriano. le loro stelle. in quella che può ancora oggi essere considerata la più completa trattazione della teoria politica di Weber: “Un’opinione diffusa. la distanza tra le cose e gli uomini”. ma non sempre” tendono a coincidere. in quanto lo spinge a “scambiare nelle sue aspirazioni la prestigiosa apparenza del potere per il potere reale”. sganciandosi così dalla responsabilità nei confronti delle conseguenze delle proprie azioni.it/lei/filpol/weber. Il peccato si http://www. Ogni frettolosa accusa di irrazionalità lanciata nei confronti del Weber politico deve venire qui a cadere. credenza che spinge il politico a rinchiudersi nella propria maschera istrionesca e a preoccuparsi soltanto “dell’impressione che egli riesce a fare” ovvero a “godere del potere semplicemente per amor della potenza”[5].”Giacché.htm (2 of 23)06/12/2004 13:02:16 . ossia la natura passionale dell’uomo che pure. senza alcun concreto senso di responsabilità”. Passione e “abitudine alla distanza”[6]. per Weber. i peccati mortali sono “in definitiva” di sole due specie. almeno per il presente”[3]. potrebbe usare della propria lungimiranza se non possedesse il potere di tradurla in azioni.swif. se questa non dev’essere un frivolo gioco intellettuale ma azione schiettamente umana. Il politico che non riesce ad attingere a questo livello di oggettività. nemica mortale di ogni effettiva dedizione e di ogni distanza”. ossia “la capacità di lasciare che la realtà operi su di noi con calma e raccoglimento interiore: come dire.“strumento indispensabile” del “lavoro” del politico. Nessun politico. procedendo ad una lettura analitica del passo in questione. Weber si affretta a precisare. La prima. può nascere ed essere alimentata soltanto dalla passione”. “nel senso di Sachlichkeit: dedizione appassionata a una Sache. La Unsachlicheit è rischio mortale per il politico. nulla ha valore di ciò che non può fare con passione”[7]. sarà altresì preclusa la possibilità di una responsabile ed efficace azione politica a partire dal proprio “riferimento al valore”. ad una più attenta analisi. Non è il fatto dunque di aspirare al potere in quanto tale a porre il politico in odore di peccato mortale. Una conseguenza della vanità per il politico. dovrà essere fatta rientrare in gioco. Il potere o l’aspirazione ad esso è d’altronde. e con ciò lungimirante. “Passione”. capace di neutralizzare la troppa umanità del politico. che sembrano contrapporsi come mortali nemici. Tali qualità sono: “passione. cade qui vittima del proprio carattere “ben troppo umano”. Ma se interpretazioni di questa fatta devono essere certamente percepite nella loro inadeguatezza. Questa responsabilità può essere esercitata solo a partire dal guadagno di una considerazione distaccata (o oggettiva o realistica) del proprio ambito d’azione. La seconda è propriamente Unsachlickeit. ovvero per “colui al quale è consentito di metter le mani negli ingranaggi della storia”. “E tuttavia – prosegue Weber – la dedizione alla politica. la mancanza di distacco è “uno dei peccati mortali di qualsiasi uomo politico” [4] l’interpretazione di Beetham coglie nel segno: Sachlichkeit è qui da intendere come attenzione alla cosa o realismo. in qualche modo. per Weber. è necessaria e anzi “decisiva” la “lungimiranza”. è il credere troppo nell’efficacia delle proprie qualità demagogiche.Dino Costantini. Per giustificare questa asserzione sarà qui necessario addentrarsi nelle intricate profondità dell’opera weberiana. cioè. che si esplica in quella “vanità comune a tutti. non basta a fare il politico. anche la posizione di Beetham dovrà apparire. I due peccati “spesso. Oltre ad essa. In questo senso. “E il problema è appunto questo: come possono coabitare in un medesimo animo l’ardente passione e la fredda lungimiranza?”. il politico privo di Sachlichkeit in questo senso. neppure il più responsabile. per l’uomo nella sua umanità. è la mancanza di distacco che rende l’azione irresponsabile. Non dunque passione come “fermento interiore”.uniba. ossia solo a partire dal possesso della fondamentale virtù della Sachlichkeit-Realismo. ovvero l’inopinato emergere della sua natura passionale. campato sul vuoto. non come “romanticismo di ciò che è intellettualmente interessante. ma non la sola come vedremo. La passione. Per questo Weber si premura di tentare questa difficile distinzione. ovvero come quella considerazione oggettiva del mondo a partire dal distacco da esso che sola apre la via ad un agire responsabile per le proprie conseguenze. Al politico cui sia preclusa questa – oggettiva– comprensione della realtà. dovranno dunque essere tenuti assieme perché la politica non decada a frivolo gioco intellettuale. lungimiranza”. per quanto sincera. In politica. “Tre qualità possono dirsi sommamente decisive per l’uomo politico”. inadeguata a rendere ragione della complessità del pensiero weberiano. lo si è visto. nel senso per cui la Distanzlosigkeit. senso di responsabilità. In entrambi i casi gioca un ruolo essenziale la vanità. Il demone mortale: un’analisi del politico in Weber riconoscere l’obiettiva necessità del capitalismo. al dio o al diavolo che la dirige”. ossia della propria natura passionale. Ma il “tradurre quella misurazione in una decisione non è certo più un compito possibile della scienza.it/lei/filpol/weber.htm (3 of 23)06/12/2004 13:02:16 . Il demone mortale: un’analisi del politico in Weber compie precisamente quando la “aspirazione al potere smarrisce le ‘cause’per cui esiste (unsachlich wird) [8] e diviene oggetto di un esaltazione puramente personale”[9]. la sua “vanità”. Tale aberrazione consiste nello ”sfoggio pacchiano del potere e del vanaglorioso compiacersi nel sentimento della potenza. in altri termini. e mai in nessun modo in una posizione dei fini da parte di una necessità implicita nella cosa stessa. dovrebbe essere considerato come possessore di uno spiccato realismo. Chi non possiede questo riferimento. infatti. nella “questione dell’opportunità dei mezzi in relazione ad un dato scopo”. non avente nulla in comune con la coscienza del tragico di cui è in realtà intessuta ogni attività. questa virtù oggettivante e lungimirante. “costa oppure può costare qualcosa”. “Il mero politico della potenza” può avere infatti ben sviluppato il proprio realismo. consiste nella considerazione dell’adeguatezza dei mezzi al fine o. in modo da poterne valutare i costi. dal dio o dal demone che egli decide di seguire. All’agire politico non deve mancare “questo suo significato di servire ad una causa”. “le conseguenze che avrebbe l’impiego dei mezzi richiesti accanto all’eventuale attuazione dello scopo proposto”. è una questione di fede”[12]. intesa come riferimento ad una causa giustficatrice. Un’attenzione alla cosa di questo tipo è ciò che Weber ritiene debba essere il peculiare punto di vista della scienza sociale. ma questo solo “indirettamente” ossia nel caso in cui una precisa considerazione delle condizioni presenti faccia ritenere inconseguibili i fini che ci si è posti. induce in tentazione il politico che. “opera di fatto nel vuoto e nell’assurdo” ed appare come “il prodotto di uno scetticismo meschino e superficiale riguardo al significato dell’azione umana. potrebbe. anzi. La potenza dovrà altresì essere considerata come il mezzo o lo strumento specifico dell’azione politica. e soprattutto quella politica” [11]. Dipende cioè dalla passione dominante del politico stesso. Ma per Weber non è così.uniba. come realismo o oggettività di giudizio. “Quale – poi . Potrà inoltre stabilire. essa a questo punto non potrà più essere intesa solamente come attenzione alla cosa. la loro possibilità e le conseguenze che si accompagnerebbero al loro eventuale utilizzo. in generale. Ogni scopo. eppure mancare della ben più decisiva virtù della Sachlichkeit. dovremo dunque affermare che la potenza non potrà essere considerata mai come uno scopo. di ogni culto del potere semplicemente come tale”. o. secondo le parole dello stesso Weber. La natura passionale dell’uomo. ed in particolare il Machtpolitiker. La scienza dunque non dà fini e può tuttalpiù servire a discernere l’adeguatezza dei mezzi. Si compie cioè quando il politico smarrisce la sua Sachlichkeit. pena la caduta in un narcisistico vuoto di senso. si può difendere solo attraverso la propria Sachlichkeit. Essa potrà certo criticare “la stessa determinazione dello scopo”. pena la sua caduta nel vuoto e nell’assurdo.Dino Costantini. Eppure un politico che eserciti il potere in funzione dell’accrescimento della potenza ed ottenga consapevolmente il proprio scopo. “non può mai insegnare ad alcuno ciò che egli deve ma soltanto ciò che egli può e – in determinate circostanze – ciò che egli vuole”[15] (ovvero i costi dell’utilizzo dei mezzi atti a conseguire uno scopo o ancora “la conoscenza del significato di ciò che è voluto”[16]). Per ciò che riguarda l’agire politico. spingendosi alla ricerca ”del potere semplicemente per amor della potenza. In quest’ottica la Sachlichkeit in quanto attenzione alla cosa. significato attraverso il quale la tesi di partenza di Beetham dovrà essere ricalibrata.debba essere la causa per i cui fini l’uomo politico aspira al potere e si serve del potere.swif. nel caso in cui gli scopi appaiano raggiungibili. direi anzi che ne necessita per imporsi come tale. bensì dell’uomo che agisce volontariamente” [14]. II “Ogni riflessione pensante sugli elementi ultimi dell’agire umano fornito di senso è vincolata anzitutto alle categorie di scopo e di mezzo”[13]. La scienza sociale. E’ questo il secondo e fondamentale significato del termine che stiamo indagando. per non cadere nella più deleteria delle aberrazioni. Se con Sachlichkeit vogliamo intendere quella specifica virtù che fa dell’uomo politico un vero uomo politico. ossia l’oggettività considerata nei limiti delle sue possibilità d’applicazione. http://www. senza dargli uno scopo per contenuto”[10]. it/lei/filpol/weber. Non si può. in quanto tale. Ogni “conoscenza concettuale della infinita realtà” viene così a discendere “dal tacito presupposto che soltanto una parte finita di essa debba formare l’oggetto della considerazione scientifica”[25].swif. “quel che in definitiva si ricava è spesso irrisorio”[19]. il non-agire. inesauribile fonte di significati possibili. in noi e al di fuori di noi”.uniba. ossia responsabilmente nei confronti della cosa. sta già da sempre in lotta contro l’ideale altrui sulla http://www. Anzi. ossia di un determinato scopo assunto in maniera inevitabilmente soggettiva. che “si svolge non soltanto. in altri termini. La cultura è attribuzione di senso che è anche immediatamente attribuzione di valore. di processi che sorgono e scompaiono in un rapporto reciproco di successione e contemporaneità. Il riconoscere un fatto come significativo è già. “ma anche tra intuizioni del mondo”[21].Dino Costantini. è perciò stesso “di regola contro altri”[17]. se vuole agire virtuosamente. Ma ciò che deve fare. La cultura è dunque la produzione di senso a partire dalla sua assenza e dalla sua infinita possibilità. L’oggettività appare come un mezzo cieco. un’infinità che non può essere esaurita da “nessuno di quei sistemi concettuali. in quanto solo per suo tramite il politico può venire a conoscenza di ciò che può e vuole. nel caos della realtà “può recare ordine soltanto la circostanza che in ogni caso ha per noi interesse e significato esclusivamente una parte della realtà individuale”. incapace di orientarsi da sé verso l’agire mondano.htm (4 of 23)06/12/2004 13:02:16 . Isolare nel magma inarrestabile della vita tali significati è compito dello sguardo distante della scienza. alcun criterio di selezione per l’infinità di significati possibili che la realtà promette di saper accogliere. come oggi così volentieri si crede. tra interessi di classe”[20]. Un problema politico-sociale è tale nella misura in cui esso sa costringere alla disputa. costituisce la sua cultura. La scienza. significa nelle sue conseguenze una presa di posizione in favore di determinati valori”. sottrae al caos dell’infinità fluente del reale. poiché solo attraverso di esso il politico può impadronirsi della “cosa” rendendosi responsabile e lungimirante. per Weber. “ricorrere impunemente ai soli mezzi meccanici. attraverso il quale il politico “misura e sceglie tra i valori in questione secondo la propria coscienza e secondo la sua personale visione del mondo”. in base alle proprie idee di valore. Solo la scienza può cioè “condurlo alla coscienza che ogni agire. Detto in altri termini. e questa parte viene determinata in relazione a quelle “idee di valori culturali con le quali noi ci accostiamo”[27] ad essa. in se stessa. il politico non lo può apprendere dalla scienza. alla quale è attribuito senso e significato dal punto di vista dell’uomo”[28]. essendo in favore di valori inevitabilmente parziali poiché soggettivi. nella visione di Weber. Dovremo dunque domandarci che cos’è per Weber un’intuizione del mondo. Essa è una “realtà irrazionale”. constatabili oggettivamente. e naturalmente anche. Cultura è dunque quella “sezione finita dell’infinità priva di senso del divenire del mondo. ovvero “sulla base di considerazioni meramente tecniche”. Tale presa di posizione. ossia che solo una parte dell’infinito fluire della vita sia degno di essere conosciuto (wissenwert). La vita è una “assoluta infinità ” che “non diminuisce anche quando noi prendiamo in considerazione un singolo oggetto isolatamente” [22]. un problema politico-sociale è riconosciuto come tale proprio nel momento in cui non può essere sbrigato indifferentemente. se si voglia conseguire qualche risultato” e. “un’immensa e caotica corrente … che fluisce nel tempo”[24]. Queste idee sono necessariamente individuali e coincidono con il significato che individualmente ha per noi la realtà della vita. Il demone mortale: un’analisi del politico in Weber La scienza è dunque un mezzo del quale il politico si deve impadronire. se così si agisce. “ci offre una molteplicità senz’altro infinita. applicare alla infinità del reale un criterio selettivo di valore [26]. il suo carattere oggettivo. La parte che ciascun individuo. la quale però non possiede. analizzati e organizzati nell’esposizione”. Le intuizioni del mondo sono “punti di vista specifici e unilaterali” attraverso i quali i “fenomeni sociali … sono scelti come oggetti di ricerca. La vita. di cui – tuttavia – non possiamo fare meno”[23] . Con ciò appare chiaro che “l’oggettività scientifica” auspicata da Weber non è in alcun modo affine all’“indifferenza”[18]. di porre a sé i propri fini. Mezzo peraltro necessario. secondo le circostanze. Essa è un’intuizione del mondo che. è ciò che rende possibile il distacco indispensabile ad una azione pienamente responsabile. giacché è solo a partire dalla chiarificazione di questa questione che potremo precisare quale sia il senso della oggettività conoscitiva della scienza sociale auspicato da Weber. ma non può rispondere alla domanda su quale degli dei in lotta il singolo debba servire. III La necessità della compresenza di attenzione alla cosa e attenzione alla causa già messa in rilievo dalle analisi precedenti viene guadagnata da Weber anche affrontando il problema politico da un versante di tipo etico. che viene rigidamente separata da ogni riferimento alla cosa e portata così alle sue estreme conseguenze. Il demone mortale: un’analisi del politico in Weber base del “proprio ideale”[29]. “Chi segue l’etica della convinzione non sopporta l’irrazionalismo etico del mondo. che pure tanti invocano. “Se le conseguenze di un’azione determinata da una convinzione pura sono cattive. Egli non si fermerà neppure di fronte ad “azioni assolutamente irrazionali – a giudicarle dal loro possibile risultato”.Dino Costantini. ne sarà responsabile … non l’agente”. E questa lotta. Detto in altri termini. decisione resa necessaria e possibile a partire dalla sua assenza: quia absurdum est. domina il destino. “bensì il mondo o la stupidità altrui o la volontà divina che li ha creati tali”[36]. Poiché il mondo è in sé stesso realisticamente o oggettivamente assurdo. se vi risolvete per questo atteggiamento”[32]) e può indicarci i mezzi devozionali più efficaci. “Su questi dei e sulle loro lotte.uniba. la cui “enorme importanza” e il cui “significato” non sono stati ancora adeguatamente compresi è che “il profeta”. non certo la scienza”[31]. Tale risposta. La scienza può tuttalpiù chiarirci le implicazioni della nostra devozione (“Voi servite questo dio … e offendete quell’altro. (quelli impiegati da Weber nella conferenza su La scienza come professione)¸ “partendo dalla pura esperienza si giunge al politeismo”. Per la risposta “il punto decisivo” è che “ogni agire orientato in senso etico può oscillare tra due massime radicalmente diverse e inconciliabilmente opposte: può essere cioè orientato secondo l’etica della convinzione oppure secondo l’etica della responsabilità”. contraddittorie o coincidenti?[35]. Egli è un razionalista cosmico-etico” che persegue i propri scopi senza alcun riguardo per considerazioni di tipo realistico.it/lei/filpol/weber.swif. Il “fatto decisivo”. non può che riguardare tutti gli esseri umani. dotati della capacità e della volontà di assumere consapevolmente posizione nei confronti del mondo e di attribuirgli un senso”[30]). “Chi invece ragiona secondo l’etica della responsabilità” ritiene si debba “rispondere delle conseguenze (prevedibili) delle proprie azioni”. ossia a quella dottrina per la quale il conflitto tra gli dei o tra i demoni che presiedono agli individuali ordinamenti di valore non può mai terminare. o anche in generale una qualsiasi cultura. Egli terrà “conto di quei difetti presenti nella media degli uomini” [38].htm (5 of 23)06/12/2004 13:02:16 . L’etica della convinzione si basa cioè su di una Sachlichkeit. cioè a dire la condizione di possibilità di ogni scienza della cultura. rileva Weber. il portatore di quest’etica della convinzione. E con ciò l’uomo conosce la tragicità del suo destino. Le massime attorno alle quali le due posizioni si costruiscono appaiono anche qui opporsi mortalmente. “non è già che noi riteniamo fornita di valore una determinata. Qual è il rapporto tra etica e politica? Sono esse estranee. (se consideriamo il fatto che il “presupposto trascendentale”. “non esiste”[34]. ma che noi siamo esseri culturali. non presupponendo in loro bontà o perfezione. In tal modo egli realizzerà la http://www. intesa come attenzione alla causa. le quali però contengano tanto “valore” quanto all’etico della convinzione pare necessario e sufficiente perché siano compiute nella loro qualità di “esempio”[37]. competerebbe al profeta. sed quia absurdum est. la possibilità di agire in esso dipende dalla originaria decisione di senso. per giungere attraverso una considerazione realistica del carattere condizionato del proprio agire alla possibilità di prevedere le implicazioni delle proprie azioni e al calcolo dei mezzi necessari a portarle a compimento. Può cioè ”costringere il singolo – o almeno aiutarlo – a rendersi conto del significato ultimo del suo operare”[33]. per la quale Weber fa valere il motto agostiniano: Credo non quod. proprio di “colui che orienta il suo agire in base allo scopo. “la decisione tra gli scopi in concorrenza e in collisione.swif. ma indica la possibilità della composizione del conflitto[42]. Accade così che nell’agire concreto queste due modalità dell’agire teoricamente incompatibili si confondano tra di loro. risulta irresponsabile. come dovrebbe essere a questo punto prevedibile. Un modello di possibile con-fusione è indicato da Weber nei seguenti termini: in un'azione razionale rispetto allo scopo. ma nell’agire in quanto tale”. L’azione orientata al valore lo fa abitualmente “in misura modesta”. Ma. E’. http://www. di un realismo separato da ogni riferimento alla causa. in altri termini. La razionalità rispetto allo scopo risulta infatti. come l’assolutizzazione della razionalità rivolta al valore. mentre il comportamento affettivamente determinato agisce in vista del soddisfacimento di un “bisogno attualmente sentito” e in quanto tale costituisce “una specie di reazione”. attenzione alla cosa nella sua purezza. si affretta a precisare Weber. si ritrovano nella realtà. l’etica della responsabilità corrispondendo all’assolutizzazione della razionalità rivolta allo scopo. Weber completa la tipizzazione con le due forme dell’azione orientate rispettivamente in senso affettivo e tradizionale.uniba. misurando razionalmente i mezzi rispetto agli scopi.Dino Costantini.etico. Esse non interessano qui se non in questo: l’azione orientata affettivamente si distingue da quella orientata razionalmente al valore per la “consapevole elaborazione dei punti di riferimento ultimi dell’agire e per l’orientamento progettato in maniera conseguente” rispetto ai propri presupposti da parte di quest’ultima. Né l’una né l’altra delle forme pure dell’agire. o altrimenti interpretabile – di un determinato comportamento in quanto tale. Esse “hanno in comune il fatto che il senso dell’agire è riposto non in un risultato che stia al di là di questo. ossia ancora è il modello di ogni etica della convinzione. e con ciò sull’orlo del vuoto e dell’assurdo. Ma il problema dell’inevitabilità della convivenza delle due tipologie etiche risorge subito. Leggiamone la definizione: Come ogni agire. L’agire razionale rispetto al valore è. in quanto “dal punto di vista della razionalità rispetto allo scopo … la razionalità rispetto al valore è sempre irrazionale”[41]. l’agire razionalmente orientato ai valori opera incondizionatamente. e tra le relative conseguenze. estetico. L’agire orientato razionalmente rispetto allo scopo è un agire misurante o calcolante. prescindendo dalla sua conseguenza”[39] L’etica della convinzione si comprende. incapace di calcolare le conseguenze del proprio agire o forse semplicemente disinteressata ad esse. anche l’agire sociale può essere determinato: 1) in modo razionale rispetto allo scopo – da aspettative dell’atteggiamento di oggetti del mondo esterno e di altri uomini. Queste posizioni assolute corrispondono anche alla tipizzazione ideale delle forme dell’agire sociale esposte da Weber in Economia e società. così come la razionalità rispetto al valore. gli scopi in rapporto alle conseguenze. in questo senso. di scegliere cioè il proprio dio o il proprio demone. dunque. ed in particolare alle forme dell’agire razionale rispetto al valore e dell’agire razionale rispetto allo scopo. ai mezzi e alle conseguenze concomitanti. può … essere orientata razionalmente rispetto al valore”. incapace di porsi da sé un criterio selettivo tra i diversi scopi possibili verso i quali indirizzare il proprio agire. religioso. e “l’assoluta razionalità rispetto allo scopo è anche soltanto un caso limite”. in qualità di conseguenza 2) in modo razionale rispetto al valore – dalla credenza consapevole nell’incondizionato valore in sé. Sarà in possesso.htm (6 of 23)06/12/2004 13:02:16 . ed infine anche i diversi scopi possibili in rapporto reciproco”. Il demone mortale: un’analisi del politico in Weber purezza del proprio agire responsabile nel momento in cui sarà in grado di calcolare tutto questo con precisione. attenzione alla causa nella sua purezza. ovvero il modello di ogni etica della responsabilità. modellando l’agire nel suo complesso “secondo imperativi”[40]. in altre parole. ma non troverà in questa mera chiarezza di visione gli scopi ai quali indirizzare le proprie azioni.it/lei/filpol/weber. Questo modello di con-fusione non elimina la conflittualità dei tipi evocati. impiegando tali aspettative come condizioni o come mezzi per scopi voluti e considerati razionalmente. sulla base delle medesime argomentazioni sviluppate in precedenza. la fondamentale virtù politica della Sachlichkeit [45]. Decisivo. Ad essa conduce necessariamente l’originarietà del politeismo.uniba.swif. comprendendone più a fondo la specificità. al fine di determinare “la particolarità di ogni problema etico della politica”.[47] Ma la lotta non è esperienza comune solo agli dei. Della lotta Weber presenta nei suoi scritti una complessa fenomenologia distinguendone varie figure. che ci muovono nella maniera più potente. IV La “maledizione della nullità delle creature incombe effettivamente … anche sui successi politici esteriormente più solidi”[46]. “dalla lotta sanguinosa.cui essa tende. ossia in quanto i loro artefici non abbiano preliminarmente riconosciuto tale nullità. per quanto perfettamente accertato esso sia. che ad altri sono sacri come i nostri. sarà considerare quale sia “il mezzo specifico” che alla politica viene messo a disposizione dalle “associazioni umane” in vista della sua azione ed esistenza[43]. Particolare importanza assume infine.it/lei/filpol/weber. dal quale può uscire solo facendosi consapevole servitore di dio o del diavolo.più favorevoli al proprio tipo sociale di appartenenza[50]. ossia di quei mezzi di lotta “che non consistono nell’esercizio attuale della violenza fisica”[51]. La lotta è figura che avvolge la vita in tutte le sue manifestazioni. è quello della “forza” o “violenza legittima”. secondo Weber. pena la propria completa perdita di senso. così come viene a strutturarsi all’interno di un’economia di tipo capitalistico[52]. Ciò che ha in mente Weber con questa definizione è. privo di attenzione alla causa. Il destino di un’epoca di cultura che ha mangiato dall’albero della conoscenza è quello di sapere che noi non possiamo cogliere il senso del divenire cosmico in base al risultato della sua investigazione. la figura di quelli che “debbono venir chiamati mezzi di lotta pacifici“. a parere di Weber. La potenza dello strumento impone la più attenta considerazione delle conseguenze della sua applicazione così come delle sue finalità ultime. dalla “lotta degli individui per le possibilità di vita e di sopravvivenza” alla lotta delle “relazioni sociali” ossia alla lotta per imporre condizioni di lotta –“ordinamenti”. C’è poi il teatro internazionale che accoglie al suo interno l’eterna lotta tra gli stati nazionali. cade in un meccanismo di accumulo della potenza assolutamente insensato. sulla quale torneremo successivamente. in quanto essi si siano realizzati in assenza di una causa giustificatrice.htm (7 of 23)06/12/2004 13:02:16 . fino alla lotta cavalleresca regolata convenzionalmente … e al gioco agonistico conforme a certe regole (lo sport)”[49]. e che di conseguenza le intuizioni del mondo non possono mai essere prodotto del sapere empirico nel suo progredire. Il demone mortale: un’analisi del politico in Weber Per sciogliere il problema sarà necessario approfondire la natura del politico. ogni interpretazione separante che pensi di tenere univocamente uno dei due estremi. nella fenomenologia weberiana della lotta. alla opportunità di porne l’esistenza come punto di partenza di ogni politica realistica non potremo qui che accennare. Anche per gli uomini la condizione originaria è la medesima[48]. rendendo vana. al suo fare parte del destino capitalistico della società. Tale mezzo. si sa. qualunque sia l’ambito al quale si applichi la nostra indagine. Un’etica della convinzione che non sappia essere responsabile dovrà scontrarsi contro tutte le conseguenze indesiderate del proprio agire. Con ciò si capisce perché “l’etica della convinzione e quella della responsabilità non sono assolutamente antitetiche ma si completano a vicenda e solo congiunte formano il vero uomo. Solo un simile uomo potrà possedere. ovvero facendosi creatore del proprio dio o del proprio diavolo attraverso la propria devozione. che mira ad annientare la vita dell’avversario e che rifiuta ogni legame di regole di lotta. la lotta economica per l’esistenza. quello che può avere la vocazione alla politica (Beruf zur Politik)”[44]. così come un’etica della responsabilità sarà costretta a chiarire gli scopi – e preliminarmente a porsene .Dino Costantini. evidentemente. mentre gli ideali supremi. in primo luogo . al realistico riconoscimento weberiano della sua necessità. Nelle condizioni di una http://www. si sono formati in tutte le età solo nella lotta con altri ideali. ma che dobbiamo essere in grado di crearlo. Il politico di potenza. Alla lotta di classe. in quella sorta di Organon.it/lei/filpol/weber. Che tale professione avvenga all’interno della tragica circostanza della guerra deve essere considerato come ancor più rivelativo. L’agire economico.Dino Costantini.uniba. L’appello dell’onore è ovviamente l’appello alla guerra e la guerra. Fin dalla Premessa Weber ci mette così in guardia: Dalla occasione stessa che le ha poste in essere risulta poi il senso particolare in cui queste argomentazioni possono rivendicare l’attributo della scientificità. sarà il compito della restante parte di questo lavoro. lo fa definendo tale cinico tipo di lotta con il termine occultante di “concorrenza”. un agire razionale rispetto allo scopo. Ogni pretesa di senso. offre l’opportunità per l’esposizione franca e per la giustificazione del punto di vista personale. se diamo credito alle parole dello stesso Weber. esso manca di una causa giustificatric. Le anime e i corpi di quelle centinaia di milioni di uomini occupate nella pacifica attività della concorrenza. Weber riconosce qui apertamente il carattere spietato del pacifico lavoro civile. Il demone mortale: un’analisi del politico in Weber società capitalisticamente avanzata “chi possiede un qualsiasi bene d’uso o utilizza un bene di consumo che ancora trasuda del lavoro altrui e non del proprio. a meno che non trovi dei fini. in quanto “difesa dei doveri storici di un popolo organizzato in Stato di potenza”[58] appare qui a Weber. L’agire economico razionale è. infatti.[57] In quanto tale. come una estrema possibilità di riconduzione al senso. nella quale non milioni. riguardo alla valutazione dei fenomeni dell’economia politica. rispetto all’insensato affannarsi dell’homo oeconomicus. da servire.swif. e in quanto tale soggettivo. rappresenta dunque l’esposizione franca del punto di vista personale[62] di Weber.. in quanto “ricerca. eppure quando deve sistemare teoricamente la questione. a sé superiori. Ma non è questo il livello fenomenologico nel quale dobbiamo qui addentrarci. nutre la sua esistenza a partire dal meccanismo di quella spietata e cinica lotta per l’esistenza che la fraseologia borghese designa come pacifico lavoro civile” e che in realtà deve essere riconosciuta come “una tra le tante forme della lotta dell’uomo contro l’uomo. Se quanto è stato finora messo in luce risponde in qualche modo a realtà. Ad una ricerca. formalmente pacifica. esposizione valutativa che a ragione Mommsen può definire il suo “programma politico” o quantomeno “il documento più significativo dell’uomo politico Max http://www. con l’Europa sconvolta dalla guerra e in polemica con una prospettiva pacifista-cristiana. nella sua purezza. se ci limitiamo a giudicarle a partire dalla loro partecipazione ad un agire economico razionale. “cadono oppure conducono comunque un’esistenza dalla quale un qualunque senso“ è infinitamente lontano.htm (8 of 23)06/12/2004 13:02:16 . di “cassetta degli attrezzi” del pensiero weberiano che è Economia e società. formalmente pacifica. Tentare di chiarire quale fosse il demone cui l’uomo politico Weber tributava la propria devozione. infatti. di un proprio potere di disporre di possibilità a cui anche gli altri individui aspirano”[54]. la possiamo trovare nella giovanile Prolusione Accademica di Friburgo. sarà chiaro che abbiamo qui a che fare con una esplicita dichiarazione di devozione da parte di Weber.[59]. nella stessa considerazione di Weber. V La più esplicita professione di fede dell’uomo politico Weber. infatti. sosterrà Weber nel 1916 dalle pagine del mensile Die Frau.[61] La Prolusione. può avere luogo solo a partire dalla messa in gioco dei propri valori¸ ossia dall’accadere di una professione di fede. Si ritrova qui un esempio di ciò che Beetham indica come il carattere ideologico della scienza sociale weberiana[55]. in quanto distinto dal Weber teorico della politica (che poteva al limite indicare la necessità di una scelta tra gli dei in lotta. ma non poteva in alcun modo fondare la necessità di una decisione in favore di uno o dell’altro)[60]. è “infinitamente più lontano” da una possibilità di senso “che il rispondere di tutti noi … all’appello dell’onore”. fa cioè riscontro un potere troppo efficacemente reale per non pensare che il demone weberiano abbia giocato nella categorizzazione una parte troppo importante[56]. ma centinaia di milioni di uomini anno dopo anno s’intristiscono nell’anima e nel corpo”[53]. Una prolusione. e dunque si posiziona sul limite dell’assurdo. La prima riguarda l’identità del demone cui il politico Weber si rese devoto. applicando nel contempo la propria attenzione alla cosa. La seconda riguarda il particolare realismo – ossia il senso particolare secondo cui Weber poté attribuire alle proprie analisi il crisma della oggettività e della responsabilità . La tentazione è quella di “credere ad una differenza – determinata da qualità razziali sia fisiche che psichiche – della capacità di adattamento delle due nazionalità alle diverse condizioni di vita economiche e sociali”. Tale lotta deve essere considerata come “di fatto inevitabile”. La valutazione è privilegio dell’uomo politico concreto e. Questa iniziale considerazione oggettiva della condizione delle campagne della Prussia Occidentale. “non sempre si sposta a favore della nazionalità più sviluppata o dotata dal punto di vista economico”. La prova di ciò Weber la ritrova nello “spostamento della popolazione e delle nazionalità”[65].Dino Costantini. facendo forza essenzialmente su uguali possibilità”. sua ineludibile condizione di possibilità. al contrario di quanto “pensano i nostri ottimisti” [72]. in virtù da un lato delle “inferiori pretese per quanto riguarda il tenore di vita”[66] delle popolazioni polacche. L’esempio scelto.swif. Le due nazionalità “competono da secoli sullo stesso terreno. nella quale Weber si propone “di illustrare tramite un esempio il ruolo giocato dalle differenze razziali fisiche e psichiche tra le nazionalità nella lotta economica per l’esistenza”[64]. “conduce a lungo andare … al risultato di una selezione di coloro che. come abbiamo visto. Due sono le questioni che l’analisi di questo testo dovrà aiutarci a sciogliere. gli oggetti e la direzione della lotta”. Ma non dobbiamo pensare di poter riconoscere in Weber un social-darwinista[70]. permettendoci di esplicitarle. un fondamentale criterio di valore a partire dal quale. “Ogni forma di lotta e di concorrenza”. La prima parte del testo. Il demone mortale: un’analisi del politico in Weber Weber fino agli anni della guerra”[63]. L’idea di Weber è che vi sia qui in gioco un processo di selezione. esercitare la propria azione.htm (9 of 23)06/12/2004 13:02:16 . Il punto di vista del http://www. che Weber ci chiedeva di considerare solo come un esempio. accompagna l’inesorabile “agonia economica dei vecchi Junker prussiani”[67] spingendo all’emigrazione i contadini tedeschi. ma mai “eliminarla completamente”[69].it/lei/filpol/weber. ci si schiera per una delle parti. Si traggono realisticamente le conseguenze.uniba. L’uomo politico concreto. proprio a questa particolarissima oggettività aspira. riguarda la Prussia occidentale e i contendenti della lotta sono i tedeschi e i polacchi che quelle zone abitano. La decisione di valore è quella in favore del germanesimo. o meglio il vero uomo politico. a partire da una decisione di valore arbitraria ma dichiarata. gli elementi oggettivi che possono fornire validità alla tesi dell’effettiva esistenza di questa lotta. Rintracciata l’esistenza della lotta. si conclude con l’indicazione delle strategie che “dal punto di vista del germanesimo” Weber ritiene opportuno attuare per contrastare questo fenomeno. La storia ci insegna anzi a considerare comuni “la vittoria di alcuni tipi meno evoluti di umanità e l’estinguersi di altissime fioriture dello spirito” [71] e la selezione dunque. eppure “i polacchi hanno la tendenza a raccogliersi nello strato economicamente e socialmente più basso della popolazione”. posseggono le qualità personali rilevanti per ottenere la vittoria nel corso della lotta”[68]. l’uomo dotato di vera politische Beruf deve possedere. e dall’altro a causa dell’incapacità della popolazione tedesca di rassegnarsi alla proletarizzazione che. Si cerca di indagare una situazione storico-concreta come esempio della eterna lotta tra le nazionalità la quale viene dunque isolata come l’elemento significativo all’interno della pluriforme molteplicità del reale. abbattendo i tradizionali rapporti di dipendenza feudale. Si isolano. Deve cioè essere posseduto da un demone che ispiri la sua azione. Esse si riducono a due: “chiusura del confine orientale” (con accettazione dei soli lavoratori migranti in virtù della necessità economica) e “acquisto sistematico di terreno da parte dello Stato” al fine di una altrettanto sistematica colonizzazione da parte di contadini tedeschi[73]. Le conclusioni riflettono le premesse. nella misura in cui anche un”ordinamento pacifistico della più rigorosa osservanza può regolare soltanto i mezzi. nell’inarrestabile fluire della realtà. di particolare attualità storica. restringendo opportunamente il proprio campo visivo. nello stesso tempo.che tale demone dovette imporre al proprio devoto. e nello stesso essere lungimirante ovvero realista. L’analisi di tali spostamenti indica a Weber che la zona si sta lentamente ma inesorabilmente polonizzando. in misura maggiore. scriverà in Economia e società. in altri termini. Essa è. la convinzione di Weber in favore del germanesimo determina in lui un particolare realismo attraverso il quale l’avanzare della colonizzazione polacca viene sentito come pericoloso. per così dire. nessuna oggettività è possibile. essa http://www. In realtà tale astensione è impossibile e. una teoria che “si basa su un soggetto economico costruito. una deformazione prospettica alla moda. Lo farebbe in virtù di una mancanza di “controllo cosciente di sé” [78] procedente dall’illusione di potersi “in generale astenere dal pronunciare un … cosciente giudizio di valore”. ma che anche il criterio.Dino Costantini. La lotta è. Il demone mortale: un’analisi del politico in Weber germanesimo. La mancata esplicazione dei propri presupposti. non può che entrare in conflitto con ogni principio concorrente. Ciò conduce ad una “illusione ottica”. si apre la via all’influsso di istinti incontrollati. Ma si tratta appunto di un’illusione. L’economia politica. lo farebbe in realtà attraverso una indebita appropriazione di attributi non propri. La prospettiva o il punto di vista economico si sta aprendo la strada “in una maniera così sicura di sé” da rischiare di “cadere in certe illusioni o di sopravvalutare la portata dei propri punti vista”. né tantomeno la sua direzione. non è la condizione economica delle campagne che possa di per sé determinare la necessità di un intervento statale. anzitutto. un’azione di politica economica da parte dello Stato. lascia l'oggetto. riguardo al quale. in quanto strumento della germanica attenzione alla causa. è dunque per Weber priva di Sachlickheit nel suo doppio e complesso significato precedentemente messo in luce.swif. si sia trasformato completamente. nella misura in cui il giudizio non è assunto coscientemente su di sé e riportato alla propria personale professione di fede. ossia se l’economia potesse realmente pretendere di procedere nelle proprie decisioni in assoluta autonomia di giudizio.it/lei/filpol/weber. essendo il concetto di lotta il presupposto essenziale dell’intera analisi. Ciò equivarrebbe a intendere i “sentimenti politici” come se fossero “soltanto un riflesso dell’infrastruttura economica”[75]. che inganna lo sguardo portandolo a credere nell’esistenza di “ideali economici o sociali e politici indipendenti”. VI La Prolusione è un grido d’allarme.htm (10 of 23)06/12/2004 13:02:16 . Ogni azione che da una tale mancanza di distacco possa derivare sarà dunque irresponsabile oltre ad essere priva di una causa giustificatrice consapevole. Se ne rintracciano i motivi oggettivi nella struttura economica delle campagne. una volta assolutizzato. una questione di volontà¸ossia una questione di decisione e di dedizione. Si chiede. non solo la conoscenza dell’essenza delle comunità umane si sia grandemente estesa. Weber denuncia il suo regresso nelle regioni della Prussia occidentale e chiede a gran voce un intervento dello Stato. L’economia politica è diventata di moda e così “si è formata la persuasione che. In altri termini: senza consapevole riferimento al valore. a simpatie ed antipatie che perturbano il giudizio. se tenuta separata o pensata come indipendente. Detto in altri termini. L’allarme che Weber lancia riguarda il fatto che “in tutti i settori il punto di vista economico sta guadagnando terreno”[76]. In quanto devoto al germanesimo. su queste condizioni economiche. il peccato politico della mancanza di distacco. troppo vicino a sé perché esso possa essere colto realisticamente: si ha qui ciò che in precedenza è stato definito come Distanzlosigkeit. Se tale riferimento manca. al contrario di quanto accade con l’uomo empirico.uniba. grazie al lavoro della scienza economica nazionale. come se l’economia fosse nella condizione di trarre dal proprio ambito ideali propri”[77]. In altri termini ancora. “il punto dal quale noi abbiamo iniziato nell’analisi e nella spiegazione dei fatti politico-economici. inconsapevolmente diventa determinante anche per il nostro giudizio a riguardo”[79]. Chè se così non fosse. in base al quale noi in ultima istanza valutiamo i fenomeni. Ed è proprio questo pericolo che Weber intende qui scongiurare. Dal punto di vista dell’agire sociale Weber definisce la lotta come “l’agire orientato in base al proposito di affermare il proprio volere contro la resistenza di un altro o di altri individui”[74]. adozione senza eccezione del mezzo più adatto per lo scopo di volta in volta previsto – quindi assoluta economicità. il che significa: piena cognizione della situazione che di volta in volta si presenta – quindi onniscienza economica.”[80] La teoria economica è una finzione. appagati nella mera ri-produzione del proprio commodius living.ossia conseguito con realistica http://www. Essa dunque argomenta su un uomo irreale. All’atto della sua realizzazione pratica. Essa non sa scegliere da sé il proprio orientamento nel mondo. Esso va creato. l’uomo si deve separare dal sapere empirico.Dino Costantini. Cogliere il senso del divenire sulla base di una sua investigazione. non “sarà possibile nel corso dell’esistenza su questa terra conquistare la libertà”. il destino di un’epoca di cultura che abbia “mangiato dall’albero della conoscenza”. attende dall’esterno un valore al quale indirizzare il proprio agire e tale valore è dato a Weber dalla professione di fede nei confronti della nazione tedesca. disciplina così alla moda. Tale finzione è innanzitutto una finzione di senso. una costruzione astratta che argomenta su di un uomo irreale. per costruirvi quel senso di cui è privo. fino a che cioè essa non “si interroghi soprattutto sulla qualità degli uomini che vengono cresciuti attraverso quelle determinate condizioni di esistenza economiche e sociali”. in quanto scienza avalutativa (ovvero in quanto scienza incapace di porre valori. Il grande timore di Weber è qui quello che l’economia. poiché il mondo non ne possiede. bensì come saranno è la questione … che in verità sta alla base di ogni lavoro di politica economica”[83]. E infatti “non come si troveranno gli uomini del futuro. non certo libera da ogni riferimento ad essi).htm (11 of 23)06/12/2004 13:02:16 . cominci a pretendere di porre a sé stessa i propri fini. Essi prefigurano un mondo abitato da uomini e popoli sazi. quegli uomini che hanno a cuore di migliorare il “bilancio del piacere dell’esistenza umana” come “unica meta comprensibile del nostro lavoro”. E la speranza deve. dunque. non riesce a produrre senso. ignora tutti i motivi non specificamente economici (derivanti cioè dalla necessità di provvedere ai bisogni materiali) che esercitano un influenza sull’uomo empirico.swif. dovrebbe essere chiaro. perché l’economia non sia spinta dal proprio essere alla moda ad esercitare una insopportabile tirannia ai danni dell’uomo nel suo complesso. lo abbiamo visto. Il senso non esiste. ma rimane allo stesso tempo necessaria se si voglia scongiurare l’assurdo. nessuno scampo vi sarebbe dal vuoto e dall’assurdo. Weber tuona la sua profezia: “Contro il sogno della pace e della felicità umana sulla porta del futuro sconosciuto della storia sta scritto: lasciate ogni speranza”. che in questa operazione non può essere di alcun aiuto. analogo ad una figura ideale matematica. b) finge l’esistenza di determinate qualità non attinenti o non completamente attinenti all’uomo empirico. Con ciò ritorniamo al nostro punto di partenza: non v’è azione politica in senso proprio che non sia inscrivibile in una Sachlichkeit. dallo sguardo del quale esclude consapevolmente tutto ciò che economico non può essere considerato. nella prospettiva di Weber.uniba. “al di fuori della dura lotta dell’uomo contro l’uomo” che la pluralità degli ideali in concorrenza impone come una necessità. essere abbandonata se l’uomo non vuole vedersi ridotto al proprio concetto economico scarnificato. è compito impossibile. in sé stessa. per quanto attenta essa sia. E. Perché ciò non accada. L’economia politica. impiego pieno delle forze al servizio dell’approvvigionamento di beni economici – quindi incessante impulso al guadagno. di un dio o di un demone al quale far riferimento per interpretare l’esistente. Tale decisione di senso è indubbiamente arbitraria. ad essa dovrà essere affidata tutt’altra funzione[82].it/lei/filpol/weber. a partire da una falsamente oggettiva considerazione del problema economico. quia absurdum est. per essere in grado di crearlo. Se ciò accadesse. Il demone mortale: un’analisi del politico in Weber a) considera non esistenti. Rispetto alle “ottimistiche speranze di felicità” di questo sogno piccolo-borghese. Essi dimenticano che la lotta tra gli ideali ultimi non potrà mai avere fine e che. essa impone una realismo che contiene già in sé un riferimento al valore. E’ questo. gli unici che possono fidarsi completamente di una scienza siffatta. I problemi tecnico-economici della produzione e della distribuzione non contengono in sé alcun senso possibile per l’agire dell’uomo. ossia che non sia insieme riferimento ad un valore e – attraverso di questo – particolare punto di vista oggettivo . fino a che la scienza che se ne occupa non divenga una “scienza dell’uomo”. Sono gli ultimi uomini di nietzscheana memoria[81]. Per accedere ad un senso l’uomo abbisogna di un’intuizione del mondo. L’economia. ossia alla potenza in quanto “manifestata nei confronti di altre formazioni”. in quanto “pretendente potenziale di prestigio. ovvero la capacità di costituirsi come “gruppo politico separato”[88].swif. al servizio dei quali deve porsi la politica economica della nazione”[84] stessa. altrettanto vero è che lo stato dipende dalla nazione. infatti. linguistico. non è concetto acquisibile senza difficoltà. ecc.”[92] Se “nazionale deve significare qualcosa di unitario allora nazionale sarà anche uno speciale pathos che. Attraverso lo Stato. dove essi sono posti in questione. Il criterio interpretativo applicato è quello per cui “gli interessi di potenza della nazione.sul mondo. Comunità politica si ha laddove esiste “una comunità il cui agire è rivolto a riservare un territorio … e l’agire delle persone che lo occupano stabilmente … al dominio ordinato dei partecipanti”[89]. al quale gli individui sotto la sanzione della possibilità della coercizione fisica consegnano la propria obbedienza sino al limite estremo della morte “se gli interessi della comunità lo richiedono”. la facoltà di esprimere “una agire di comunità” volto al conseguimento di fini specifici[87]. Lo Stato nazionale. Ciò che forma una nazione è. Il demone mortale: un’analisi del politico in Weber coerenza rispetto al valore di partenza . noi troviamo un’infinità di comportamenti umani attivi e passivi.alla relazione con la potenza politica”[86]. “Comuni destini politici – cioè in prima linea le comuni lotte politiche per la vita e per la morte – fondano comunità di memorie che spesso agiscono più fortemente dei vincoli della comunità culturale. Ma se è vero che la nazione dipende dallo stato. Il “concetto di nazione rimanda sempre – dunque . dai costumi o dai destini. in quanto “organizzazione terrena di potenza della nazione”[85] è lo strumento necessario di questa lotta. tra le quali deve essere inclusa la Germania. piuttosto che con la comunanza dei costumi o il possesso di una comune religione. Quella particolare comunità umana separata[90] “che nei limiti di un determinato territorio – questo elemento del territorio è caratteristico – esige per sé (con successo) il monopolio della forza fisica legittima”[91] e che sulla base di tal monopolio ottiene obbedienza. Ogni comunità nazionale resa una dalla struttura statale persegue poi delle particolari pretese di prestigio¸ che non si identificano semplicemente con “l’orgoglio nazionale”.Dino Costantini. religioso. culturale. si ricollega all’idea di una propria organizzazione politica”[93]. in un gruppo di uomini uniti dalla comunità di lingua. al pari della nazione. Sono questi comuni destini che … costituiscono l’elemento decisivo. per Weber. in ultima analisi. La Germania (così come ogni altra comunità politica quantitativamente grande). ma si riferiscono all’”onore della potenza”. essere facilmente identificato con la comunità etnica né con quella linguistica. Questa inevitabile concorrenza per il prestigio tra le organizzazioni di potenza è ciò che Weber definisce la dinamica della potenza[95] . Ciò che si deve intendere con nazione non può. la quale non procede spontaneamente da alcuna altra possibile unità di tipo etnico. di relazioni regolate di fatto e http://www.htm (12 of 23)06/12/2004 13:02:16 . “Si deve soltanto osservare che.it/lei/filpol/weber. prende il nome di Stato. dalla confessione. Le “comunità politiche quantitativamente grandi”. VII Il tentativo weberiano di fornire un senso al mondo lo porta ad interpretare i “processi di sviluppo economico” come una forma delle “lotte per la potenza” tra le nazioni. in forma diffusa e discreta. della coscienza di nazionalità.uniba. linguistica e di stirpe. Lo stato. Lo stato appare qui come il solo strumento capace di realizzare una unificazione nazionale. costituisce inoltre una minaccia potenziale” costante per i suoi vicini dai quali è “a sua volta costantemente minacciata … per il semplice fatto di essere una potenza grande e forte”[94]. chiedendoci che cosa corrisponda nella realtà empirica allo stato. la nazione può attingere a quell’unità che ne è indispensabile condizione di esistenza. sono gli interessi ultimi e decisivi. sono le “portatrici naturali” di questo tipo di esigenze.. oppure ancora (ed è il caso che più ci interessa) “interesse alla conservazione e all’estensione dell’unità statale della nazione. o che debbono valere. Essa procede a partire dall’assenza di senso.Dino Costantini.uniba. la morte e la libertà”. Per quanto infatti solo allo stato venga oggi attribuita “tra tutte le comunità sociali. Lo stato è. non è politica. Lo stato è un “mero strumento tecnico” che può essere piegato alla “realizzazione di valori del tutto diversi”. tenute insieme da un’idea. Ma.swif. dunque. “una forza legittima sulla vita. La Machtpolitik¸ la politica di potenza per la potenza. di un agire cioè che tenga conto della originarietà della lotta cui ogni formazione politica è destinata sul doppio fronte interno ed esterno [100]. come la guerra ha messo in evidenza in tutta la sua realtà. Il perseguimento dell’efficienza dello strumento. Lo stato nazionale di questa costruzione è il fondamentale strumento. Lo stato appare destinato. Il demone mortale: un’analisi del politico in Weber giuridicamente che presentano un carattere in parte singolare e in parte regolarmente ricorrente.”[96] La molteplicità empirica che usiamo definire stato dipende in ultima istanza da un’idea. non http://www. Ma non può porre a sé i propri fini. e che ogni agire sociale debba. alla potenza. nel perseguimento dei suoi interessi di potenza. Chi sostenesse questo lo farebbe trasponendo “fatti della sfera dell’essere in norme della valutazione”[97]. per se stessa o in funzione della conservazione di determinati beni culturali oggettivi”[99]. per quanto esso sia “in pace il maggiore imprenditore economico e il più potente esattore di tributi dei cittadini” e in guerra disponga “nella maniera più illimitata di tutti i beni economici che gli siano accessibili”. per quanto possa imporre una assoluta obbedienza. quale che sia il dio o il demone che si voglia servire. il mezzo di ogni possibile agire politico realistico. in ultima analisi. nella sfera dell’essere. di uno stato cioè che non può fare a meno della potenza in quanto strumento. ovvero dalla fede nella legittimità di un ordinamento di potere. Tale fede non può esercitarsi nei confronti dello stato in quanto tale. lo strumento più potente di cui gli uomini si siano mai potuti dotare. fino dalla sua definizione. La potenza appare a Weber come il mezzo necessario. da ciò non si deve ricavare la conclusione “del tutto indebita” che esso rappresenti “il valore ultimo. Che il pathos nazionale sia.htm (13 of 23)06/12/2004 13:02:16 . esso non può imporre (come nel caso degli eserciti di stati nazionalmente eterogenei) una assoluta dedizione.it/lei/filpol/weber. VIII La concezione politica di Weber è indubbiamente una concezione tragica. ma idolatria del mezzo e con ciò scomparsa di ogni possibilità di agire politico e di ogni possibilità di senso. vide nello Stato nazionale. alla ricerca di una via per la sua possibile costruzione. nella sfera della valutazione sarà dunque possibile sostenere “il punto di vista che vorrebbe vedere rafforzata il più possibile la potenza dello stato come mezzo costrittivo contro ogni resistenza” qualunque sia il valore che la potenza ordinata dello stato si prefigga di perseguire [98]. Esso può indifferentemente servire i fini più eterogenei: “sicurezza della posizione dominante di una dinastia o di determinate classi all’interno” piuttosto che trasformazione del carattere sociale dello stato nel senso di determinati ideali culturali” che tra di loro possono essere i più diversi. anche e soprattutto nel caso di un Machtstaat come quello tedesco. per quanto la sua “moderna forma razionale di organizzazione” abbia reso possibile lo svolgimento di compiti “che senza dubbio nessun agire associato di altra specie avrebbe potuto eseguire”. già da sempre rivolto verso la potenza non significa che gli interessi di potenza siano l’ideale unico e supremo della politica weberiana. sostenuto dal proprio demone. venire commisurato ai suoi interessi di esistenza”. Weber. cioè dalla fede in norme valide di fatto. e in rapporti di potere di uomini su uomini. Di essa lo stato abbisogna per fare fronte alle spinte disgregatrici costituite all’esterno dalla concorrenza delle altre potenze lanciate nell’inarrestabile corsa scatenata dalla dinamica della potenza¸ e all’interno dalla divisione della società in classi corrispondente al destino capitalistico della società. negando ogni possibile riduzione dell’agire umano a vuoto compito amministrativo. Quella stessa idea di nazione nella quale Weber rintraccia il necessario collante sul quale fare confluire il senso dell’agire sociale e per la quale invoca la “responsabilità storica del popolo tedesco” non è genitrice.swif. che per altra via rappresenta il fondamentale valore cui tende la politica weberiana. dunque. avrebbe potuto essere ugualmente coerente nei confronti della propria posizione teorica. La stessa Kultur. Essa non preesiste né provoca la decisione di senso. proprio come il criterio di valore del teorico tedesco di economia politica. Educare politicamente è per Weber.Dino Costantini. anche la determinazione dello strumento – che pure Weber ci vuole presentare come destino . al contrario la determinazione di quale sia il dio o il demone che guida il giudizio “è il presupposto per stabilire che qualcosa diviene oggetto dell’indagine”. [102] Solo quella ristretta parte della realtà che il nostro dio o il nostro demone ci permette e ci impone di vedere “ha significato per noi”. nel medesimo tempo. sebbene rappresenti il più efficace strumento di dominio dell’uomo sull’uomo.htm (14 of 23)06/12/2004 13:02:16 . Per fare ciò Weber doveva preliminarmente sgombrare il campo dalle false illusioni e costringere i propri interlocutori a ricercare innanzitutto in sé stessi coerenza nei confronti delle proprie posizioni ultime. Ma nella misura in cui ogni oggettività è possibile solo a partire dalla creazione di un sistema di valori. La Kultur tedesca rappresentò per Weber il valore fondamentale cui riferire le proprie analisi. ma tragicamente responsabile. La significatività. alla ricerca di una significatività del fatto sociale. Se Weber. dal particolare riferimento al valore che Weber fece proprio e per il quale “la politica economica di un’organizzazione statale tedesca. che sia in grado di contrastare l’economicismo dilagante senza rinunciare ad una pretesa di comprensione oggettiva della realtà. permanendo nel paradosso e nell’assurdo che questo pensiero genera. rimarrebbe cieco se pensasse di potersi isolare e di poter vivere per se stesso. si può riconoscere il fondamentale compito educativo dell’opera weberiana. Anzi. Con ciò le posizioni dell’uomo politico Weber si comprendono come tutte contenute nella primitiva e tragica assunzione della assenza del senso all’interno di un mondo disincantato. in ultima istanza. Non fu arbitraria invece. Fine ultimo della scienza e. non dipende da “alcuna indagine del dato empirico. ma figlia del destino. ossia nella sua Weltanschauung tragica. Lo stato è un mero mezzo che. “Il significato della configurazione di un fenomeno culturale”. Credo quia absurdum è dunque insieme la prima e l’ultima parola di Weber. della politica weberiana fu quello di educare alla politica. in altri termini.a riconoscere la necessità di esplicitare le motivazioni ultime del proprio agire. Il paradosso e l’assurdo devono essere tenuti poiché è proprio nel paradosso e nell’assurdo che la decisione per il senso si innesca. (che volle lo Stato-nazionale come garante della “unificazione sociale della nazione in vista delle dure lotte dell’avvenire”). appare in ultima istanza come il prodotto di una decisione. essa abbraccia quegli elementi della realtà che diventano per noi significativi in base a quella relazione. qualsiasi sia il fine che la politica possa porre – e. educare a riconoscere i moventi ultimi delle nostre azioni http://www. nel porre questa necessità. la decisione di decidere (se mi si può passare questa orrenda formula). insieme come causa (finale) e come conseguenza della decisione stessa. Essa deve essere pensata. nella storia non v’è fine che un gruppo politico non si sia posto come prioritario – il possesso di uno strumento potente aiuti ad ottenerlo. e soltanto questi elementi”. “presuppone la relazione dei fenomeni culturali con idee di valore”. nota Weber. “La realtà empirica è per noi cultura in quanto la poniamo in relazione con idee di valori. per quanto. nel portare cioè i propri interlocutori – per lo meno coloro che abbiano mangiato dall’albero della conoscenza . che sia condotta senza presupposti”. la quale pone innanzitutto la necessità di un complicato compito di “educazione politica”. infatti. avesse assunto un altro valore come fondante.dipende.uniba. La decisione di senso di Weber e la sua conseguente dedizione furono arbitrarie. possono essere solo tedeschi”[101].it/lei/filpol/weber. Il demone mortale: un’analisi del politico in Weber deve essere scambiato per il fine. piuttosto è provocata dalla sua domanda. Per quanto ci si possa opporre allo specifico demone evocato da Weber nei suoi scritti. Fra nazionalismo e democrazia. Il lavoro intellettuale come professione.Aron. E’ in questo fine che va individuato il nucleo centrale della teoria e della prassi politica weberiana. 1998. 1972. it. Scritti politici. n. seconda edizione riveduta e ampliata. Torino. Main Currents in Sociological Thought. 1989.swif. Milano. Tübingen. Idem. 1819. W. Bibliografia R. La teoria politica di Max Weber. Biral. Une provocation. 1998.°1. 1974. Tübingen. Max Weber und die deutsche Politik. O. Sovranità. Roma-Bari. Diritto naturale e storia. Il problema Max Weber. L’età contemporanea. D. 1997 Idem. N. F. l’esigenza per ciascuno di chiarire a se stesso l’oggetto della propria dedizione rimane una lezione sulla quale meditare. Torino. Milano. it. trad. 1987. 1965 . Tübingen. Ferrarotti. M. Storia della sociologia II. 1965. Bologna. it. Roma-Bari. 1999. it. L. educare ad affinare la propria dedizione ovvero educare a seguire il proprio demone consapevolmente[103]. Introduzione a Weber. Max Weber e la sociologia oggi. Weber. Max Weber e la politica tedesca. F. 1985. P. Il demone mortale: un’analisi del politico in Weber assieme alle conseguenze della loro attuazione. Max Weber. 1991. Roma-Bari. pp. Le caractère évaluatif de la science sociale wébérienne. anno 1. M. trad. Strauss. 1995. Max Webers Fragestellung. E’ educare alla Sachlichkeit. Genova. Le tappe del pensiero sociologico. Roma. AGONE. Mommsen. trad. L. 1953. Chicago. Basic Books Inc. Aprile 2000. Bologna 1989. Max Weber and the Theory of Modern Politics. 1990. A. De Feo. Napoli. Storia e critica della filosofia politica moderna. Milano. trad.Dino Costantini. 1991.it/lei/filpol/weber. Il metodo delle scienze storico-sociali. Cambridge e Oxford. Max Weber und die Soziologie heute.1993. Publishers.htm (15 of 23)06/12/2004 13:02:16 . trad. contenuto in Posse. E’ questo l’augurio di Weber quando ci incita a seguire il nostro demone consapevolmente.148-167. Hennis. W. Stammer (a cura di). http://www. L’etica protestante e lo spirito del capitalismo. it. trad. Idem. 1989. Jonas. Beetham. Ferrari Bravo.it.uniba. 1998. Natural Right and History. Studien zur Biographie des Werks. J. Milano. Basso. 1991. contenuto in: Il lavoro intellettuale come professione.htm (16 of 23)06/12/2004 13:02:16 . 103. 61. [15] Ibidem.uniba. [12] La politica come professione. 18. Economia e società.. Bologna. 60. [17] Ibidem. pagg. Il demone mortale: un’analisi del politico in Weber Idem.. [7] La scienza come professione. nella raccolta degli Scritti politici edita da Donzelli. 103. [8] Così la traduzione di Antonio Giolitti per l’edizione Einaudi.”(pag 216). Si innesta qui il fondamentale problema del significato (Sinnproblem) della scienza. 13. pag. pag. La teoria politica di Max Weber. pag. pag. Beetham. non giunge mai e non http://www. essere mai raggiunta? “Perché mai ci si adopera intorno a quello che nella realtà. [3] Ibidem. [18] Cfr. Beetham. contenuto in: Il lavoro intellettuale come professione. 58. Ibidem. [14] Ibidem. in definitiva.it/lei/filpol/weber. [1] D. pag. pag. 59-60.. leggono qui “. [5] Ibidem. Perché mai la scienza dovrebbe affannarsi alla ricerca di una comprensione che non può. pag. pag. Milano. Alfonso Variolato ed Enrico Fongaro. [13] L’oggettività conoscitiva. [9] La politica come professione. [19] La scienza come professione.. [10] Ibidem.swif. 59. pag. 68. pag. 101. 337. pag 336. pag. pag. [16] Ibidem. [6] Ibidem.41. pag. 1989. pag. 104.102. 1980. op.cit. [4] La politica come professione. 103. Preferisco la traduzione di Giolitti che mantiene la caratteristica ambiguità del testo weberiano. pag. 102. [11] Ibidem.. quando la aspirazione al potere perde di concretezza .Dino Costantini. [2] D. pag. oggetto delle scienze storico interpretative.uniba. essa non si riferisce innanzitutto alla scelta di problemi scientifici.“il mezzo per giungere alla felicità” Weber sfodera tutto il suo nietzscheano disprezzo. [29] Cfr.htm (17 of 23)06/12/2004 13:02:16 . oltre che essere utile a spiegare l’esistente. e risulterebbe inutilizzabile anche ai fini pratici. nota bene a proposito del weberiano rapporto al valore: “Rickert aveva cercato con l’aiuto di questo concetto di sottrarre la cultura. pag. lo si è visto analizzando il destino del politico. lo si capisce perché esso non si spiegherebbe una volta considerato il “diritto dell’analisi unilaterale della realtà culturale”(pag. Rispetto ad esso mi limito qui a richiamare le conclusioni dello stesso Weber. [25] Ibidem. perché non risponde alla sola domanda importante per noi: che dobbiamo fare? Come dobbiamo vivere?”. 93. [20] Questa considerazione potrebbe servire come punto di partenza per l’analisi del controverso rapporto tra Weber e Marx sul quale. 79) che Weber si pone. Il metodo marxiano. 84. pag. altrimenti non si potrebbe stabilire una differenza tra scienze culturali e naturali”(pag. Con tale oggetto lo storico non entra in contatto assolutamente. per fini essenzialmente pratici. cui pure Weber concede il privilegio d’esser considerato “di gran lunga il più importante caso di costruzioni tipico ideali”. e a ragione. pag. In quanto tale la “cosiddetta concezione materialistica della storia come intuizione del mondo o come denominatore comune di spiegazione causale della realtà storica deve essere rifiutata nel modo più deciso – ma l’accurato impiego dell’interpretazione economica della storia è uno degli scopi essenziali”(L’oggettività conoscitiva. 135. direttamente.101). ibidem. [23] Ibidem. ma alla costituzione di oggetti possibili della conoscenza scientifica. pag. 63. Ma la tecnica.swif. perché la risposta di Tolstoj non debba essere considerata quella definitiva (“E’ assurda. dedicato a Max Weber und die soziologie heute. A Marx. Anzitutto scienza come tecnica dunque. 96.it/lei/filpol/weber. ponga oggettivamente dei fini alla politica. Anche Max Weber tiene presente il significato trascendentale di questa categoria. al concetto di natura. contiene in sé una pericolosa tendenza a pensare che l’economia. Il progresso delle scienze non ha fatto che approfondire questa originaria aporeticità della scienza stessa per mezzo del fallimento di tutte le pretese di cogliere un vero attraverso di essa. [27] Ibidem. il demone weberiano oppone un deciso rifiuto. per Weber. 127. riconosciuto da Weber in tutta la sua validità al fine della produzione di realismo. pag. non è capace di dare a se stessa i propri fini. tanta parte della critica si è affannata. [22] Ibidem. pag. Anzitutto. essa dovrà farsi ancella di qualcosa che sia in grado di rispondere preliminarmente alla domanda di Tolstoj. 18). risponde Weber. 67. 25). Con ciò cade definitivamente. Di fronte poi all’ingenuo ottimismo di quegli ‘ultimi uomini’ che hanno visto in essa –ossia “nella tecnica per il dominio della vita su di essa fondata”. in cui la sua posizione culturale è inserita. [28] Ibidem. http://www. pag. [24] Ibidem. a chi non trovasse altrove la possibilità di dare ad essa un indirizzo. i cui atti sono stati pubblicati in Italia con il titolo Max Weber e la sociologia oggi). Che solo di natura demonica questo rifiuto possa essere. egli lo inserisce inevitabilmente nei rapporti di valore. [21] L’oggettività conoscitiva. 83). nella Discussione su ‘ avalutatività’ e ‘ obiettività’¸ (tenutasi ad Heidelberg nel 1964 in occasione del 15° Congresso di sociologia tedesca. la possibilità di una scienza senza presupposti. 85. pag. [26] J. pag. pag.Dino Costantini. Habermas. Perché la scienza non cada nel vuoto e nell’assurdo. Il demone mortale: un’analisi del politico in Weber può mai giungere al termine?”(pag. pag. 36. In realtà la confusione è di Aron e avviene già in apertura quando propone due definizioni di politica di potenza.149). [37] Ibidem. riferendosi al testo della Politica come professione. se rimarrete fedeli a voi stessi”(pag. pagg. [35] Cfr. 31-32.swif. Aron. [33] Ibidem. secondo Aron “non coincidono completamente”(e infatti l’indicazione dell’etica cristiana vuole costituire solo una possibile esemplificazione di una rigorosa etica della convinzione). per quanto miti possano essere i suoi fini. per quanto grande sia il rischio di una decisione”(Max Weber e la politica di potenza. 23 [42] R. 38. [32] Ibidem. 37. E così prosegue: “Nessuno ha il diritto di restare indifferente alle conseguenze delle proprie azioni.149). [34] Ibidem. Altrettanto unilaterale. pag. pag. ma che ne stende per così dire i binari). [36] Ibidem. e non per questo deve configurarsi come quella caduta nel vuoto e nell’assurdo che ogni rigorosa politica di potenza finisce per essere. anche all’interno degli stati. se non addirittura come “teorico della potenza”(pag. Fissando Weber unilateralmente sulla cosa. 133). nella conferenza Max Weber e la politica di potenza. pag. pag. pag. Aron vuole negare che ogni con-fusione sia possibile ossia che il conflitto tra le due figure sia in alcun modo componibile. [41] Ibidem. suona così: “si definisce politica di potenza qualsiasi politica. 22-23. pag. per lo meno se vogliamo stare all’ottica weberiana. [39] Economia e società I. http://www. pag.uniba. 109. [31] La scienza come professione. pag. 96. è la definizione di Weber come “etico della responsabilità” (pag. 36). pag. tuttavia nessuno può sottrarsi in certi casi ad un’esigenza interiore indicatagli da un imperativo categorico. anche se inevitabile a partire dalle premesse citate. prescindere dall’utilizzo della potenza come mezzo per la loro attuazione. Una politica realistica non può infatti secondo Weber. La politica come professione. 109. pag. [38] Ibidem. cioè da una parte quella dell’azione politica. Le due antinomie. pag. indicata nel Discorso della montagna. 133). Il demone mortale: un’analisi del politico in Weber [30] Ibidem. la seconda delle quali. 21-22. 106.Dino Costantini. Questa affermazione non differisce in nulla dal pensiero weberiano che si pretenderebbe qui criticare. non è affatto indifferente per una sua definizione. Aron affermando che l’uso della potenza anche in quanto mezzo dà luogo ad una politica della potenza non può che concludere definendo Weber come “un tipico assertore della politica di potenza”(pag. dall’altra parte l’antinomia della decisione pensata che tiene conto dei possibili effetti e della scelta immediata e irrevocabile senza alcun riguardo ai possibili effetti”.it/lei/filpol/weber. che Max Weber abbia “scambiato due antinomie. contenuta nel citato Max Weber e la sociologia oggi.htm (18 of 23)06/12/2004 13:02:16 . Teoria delle categorie sociologiche. [40] Ibidem. il cui scopo e/o mezzo principale è la potenza”(pag. In realtà che la potenza sia fine o mezzo. contenuto in Max Weber e la sociologia oggi. 110. Weber la pensava diversamente. sostiene. con la necessità di ricorrere sempre a mezzi pericolosi e qualche volta malvagi”contrapposta all’”azione cristiana. “Giacché perverrete a queste ed a quest’altre estreme ed importanti conseguenze intrinseche. 152). la più generale delle due (che Aron esclude dal dibattito. Esso non potrà essere qui tematizzato adeguatamente anche se sarà necessario accennarvi ripetutamente. di cui in fin dei conti non è possibile venire a capo sulla base di strumenti scientifici. 35. [52] Il rapporto di Weber con il capitalismo è assolutamente centrale per ogni corretta interpretazione della sua opera. nella concezione qui richiamata di W. Il compito fondamentale del politico consiste dunque nel porre obiettivi alla società” e nel perseguirli “con la disponibilità a far ricorso della violenza fisica” con cui Weber identifica la “politicità” (meglio sarebbe dire: che Weber ritiene lo strumento politico per eccellenza. pag.swif. (trad. 650). 119. op. contenuto in Scritti politici. A partire dall’ipotesi dell’esistenza di una sostanziale unità di intento e dalla sua individuazione nel politico si muove il presente lavoro. it.Dino Costantini. [44] Ibidem. ma va oltre tentando di inserirlo a pieno titolo nel filone della filosofia politica classica: “che altro è la lungimiranza se non quella facoltà di giudizio che anche gli antichi definivano non in termini di ragione calcolante ma collegandola alla passione. Una buona introduzione si può trovare in Marcuse. pagg. Hennis rintraccia nel rapporto con Nietzsche un momento essenziale della comprensione genetica dell’opera di Weber. sarebbero di natura strettamente individuale. 36-37. 36. pagg.41. [47] L’oggettività conoscitiva. bensì una figura responsabile esclusivamente verso se stessa” (pag. pag. che è debitore ad Hennis per molte intuizioni .J. W. Mommsen. una valutazione” che Weber desiderava mantenere “libera dalla tutela delle arroganti pretese della scienza”(pag. 295). 36. [48] “L’idea weberiana secondo cui in ambito scientifico si debba per forza partire teoricamente da un “conflitto di valori fondamentale”. pag. La politica come professione. 104. Tali obiettivi. pagg. [45] W. [54] Economia e società I. 355-360. ecc. [50] Ibidem. 64-65.uniba. pag. Secondo Hennis “lo sforzo di Weber di “salvare i problemi delle antiche scienze morali“ ossia “dell’antica filosofia pratica” è “addirittura eroico”e costituisce “il nocciolo della cosiddetta Dottrina della scienza weberiana”(pag. [46] La politica come professione. Max Weber e la politica tedesca. 261). 65). 55). nel suo ottimo Max Webers Fragestellung. D. Industrializzazione e capitalismo¸ contenuto nel citato Max Weber e la sociologia oggi. Studien zur Biographie des Werks. [55] Cfr. nazioni. Ciò si deve intendere in riferimento alle proposte costituzionali di Weber in favore di una plebiszitären Führerdemokratie nella quale “il politico non è un “mandatario” dei suoi elettori. pag. prudentia)” (pag. pag. cit.htm (19 of 23)06/12/2004 13:02:16 . [49] Ibidem. “La battaglia spesso donchisciottesca di Weber riguardava la libertà di valutazione pratica. pag. [51] Ibidem. trova la sua corrispondenza nella sfera politica … nella concezione della lotta continua fra partiti. alla capacità di valutazione (fronesis..it/lei/filpol/weber. 115. Il problema Max Weber) presenta una lettura attenta ed originale dell’opera weberiana nella quale si pone alla ricerca dell’unità di ispirazione che tutta la percorre attraverso la sua vastità e molteplicità (tema che ha appassionato generazioni di studiosi) rintracciandola nelle figure della “condotta della vita” e dello “sviluppo dell’umanità”.Hennis.Mommsen. pag.J. “Una teoria o un lavoro o una conclusione verranno definiti http://www. Il demone mortale: un’analisi del politico in Weber [43] Cfr. Beetham. schieramenti politici. [53] Tra due leggi. [59] Non è un caso. Sull’opportunità di distinguere un Weber politico attivo da un Weber teorico della politica cfr. 8. 25-54. pagg. o pretenda di possedere una oggettività o una universalità non dimostrate)”(pag. è “completamente sbagliato vedere in Max Weber un politico realistico in quel senso negativo dell’espressione che rimanda esclusivamente all’assolutizzazione dei punti di vista della ragion di Stato e del successo. [56] Che. 101).J. [61] Lo Stato nazionale e la politica economica tedesca. http://www.Dino Costantini. op. pag. più naturale di attività economica”(op. in Weber il politico della convinzione abbia sempre vinto sul politico realistico”( W. pag. [62] La brillante esposizione di Mommsen mette in luce. pag. per non abbandonare il proprio immodificato valore ultimo¸ ossia per non tradire il proprio demone. [57] Cfr.. sulla sua azione politica posta nel contesto della Germania guglielmina.J. Mommsen. op. Beetham. Mommsen. e sia falsa o fuorviante (o sia falsa empiricamente. la definizione di ideologica non debba essere riservata proprio alla categoria weberiana di destino. cit. come tale programma non sia venuto a cambiare nei suoi orientamenti di fondo. [66] Ibidem. 99). il destino di cui alla nota precedente..giacché l’economia acquisitiva capitalistica era un destino ineluttabile. Nei termini qui utilizzati. pag. pag. 239). Pur tuttavia Weber ebbe sempre in mente la forma più originaria. Secondo Hennis. Economia e società I. Weber fu costretto dall’evolversi della contingenza storica a mutare le posizioni tattiche in relazione a svariati problemi (in particolar modo interessante è l’evoluzione della sua posizione in materia costituzionale). che si oppone qui totalmente alla già citata posizione di Aron a partire dalla necessità di tenere assieme nel politico i due significati di Sachlichkeit. pag. l’etica della responsabilità – che sceglie le sue prese di posizione ultime anche in base al punto di vista della possibilità di successo – rappresentava la vera etica del politico”(pag. [58] Tra due leggi. 356). Mommsen. secondo Mommsen. pag. nota 39. Il demone mortale: un’analisi del politico in Weber ideologici qualora il loro argomento abbia attinenze dirette con il dibattito riguardante la struttura del potere politico e sociale. 93. 5.cit. “caratterizzato dall’idea politica della potenza e teso continuamente a guardare in modo oggettivo alle realtà. pag. pag. per il quale il concetto di destino di Weber nasconde una indebita equazione tra ragione tecnica e ragione capitalistico-borghese. [65] Ibidem.htm (20 of 23)06/12/2004 13:02:16 . 104). op.cit. escludendo invece dal suo ambito valori di carattere etico e culturale” (pag. Questo nonostante per il pensiero weberiano. Marcuse. cit. Secondo Mommsen. Rispetto alla puntualizzazione di Hennis ciò che rimane da indagare è se. “una sottile presa di distanza c’è già nel fatto di relativizzare il problema riferendolo alla moderna economia acquisitiva con i suoi criteri di efficienza razionale (redditività)... [64] Lo Stato nazionale e la politica economica tedesca. [60] Sull’uomo politico Weber. Max Weber e la politica tedesca. op. cit. per quanti mutamenti possano essere intervenuti nelle sue particolari formulazioni. 10.41. 57 e segg.uniba. Su questa linea cfr. tra le altre cose. Per Weber non si trattava più di decidere se non fosse molto più razionale la forma tradizionale di economia domestica. [63] W. nei momenti delle grandi decisioni. rimane essenziale il documentatissimo testo di W.J. “che. 6..swif.. in definitiva. non coincida infine con il particolare realismo che a Weber era ispirato – e non poteva essere altrimenti .dal proprio demone. cioè. contenuto in Scritti politici.it/lei/filpol/weber. Gobineau fece della vittoria del progressivo declino e imbastardimento delle razze superiori una necessità inesorabile. 18. 19. la fiducia nella sopravvivenza dei tipi superiori nel processo di evoluzione storica. In secondo luogo. 25. 58-65.L. tranne alcuni grandi fanciulli sulle cattedre o nei comitati di redazione?”: La scienza come professione.Dino Costantini. 13. [68] Economia e società I. 12.swif. ossia nella tecnica per il dominio della vita su di essa fondata. [72] Metafisico. Il concetto di selezione non era per Weber un dogma. è analogo all’esigenza politica di proteggere http://www.cit.cit. Mosse. [74] Economia e società I. pag. 1853-55. Il razzismo in Europa. pag. il mezzo per giungere alla felicità.. 37. G. in quanto metafisica. Al contrario. come è stato spesso fatto. op. proprio i tipi dotati di una cultura più elevata potevano essere i meno adatti alle nuove circostanze ambientali e alle nuove configurazioni sociali.uniba. 20. [80] Grundriss zu den Vorlessungen über Allgemeine (“theoretische”) Nationalökonomie.it/lei/filpol/weber. pag. posso passarlo sotto silenzio dopo la critica demolitrice rivolta da Nietzsche a quegli ultimi uomini i quali han trovato la felicità.157. pag. [81] “Che infine per un ingenuo ottimismo si sia celebrato nella scienza. 19. [79] Ibidem. [70] “Benché egli faccia un uso piuttosto indiscriminato del concetto negli scritti politici. [78] Ibidem. [71] Lo Stato nazionale e la politica economica tedesca. 2. la sua fede nel valore della lotta non era mai connessa ad una teoria della trasmissione ereditaria dei caratteri positivi”. pag. pag. [77] Ibidem. Nella misura in cui il postulato dell’avalutatività ha come scopo di fissare restrittivamente le scienze sociali alla produzione di conoscenza tecnicamente valutabile. anche se affatto ottimista. Innanzitutto. anche nella Prolusione di Friburgo Weber rifiutava esplicitamente. Hennis. [76] Ibidem. pag. pag. pag. 66. ma una ipotesi e uno strumento di ricerca. [73] Lo Stato nazionale e la politica economica tedesca. pag. 35. 36. op. Citato da W. pag. vera e propria legge di sviluppo universale della Storia nel suo allucinato Essai sur l’inégalité des races humaines. Beetham. [82] Nell’interpretazione di Habermas. dalle origini all’olocausto. era Gobineau. Chi ci crede più. Il demone mortale: un’analisi del politico in Weber [67] Ibidem. pag. la cui posizione rigidamente deterministica in senso razziale risulta comunque assai distante da quella di Weber (per il quale la realtà è sempre individuale e in nessun modo deducibile da leggi). sarebbe un errore definire la sua posizione una sorta di Darwinismo sociale. L’ultimo corsivo è mio. D. stampato come manoscritto per il corso tenuto ad Heidelberg nel semestre estivo 1898. pag. [69] Ibidem. pagg.. pag. pag. 14. Cfr. le scienze sperimentali “devono essere quindi limitate a funzioni tecniche ausiliarie. [75] Ibidem.htm (21 of 23)06/12/2004 13:02:16 . 21. 12. [87] “Di agire in comunità parliamo quando l’agire umano è riferito. 132-133. 370. pag. ibidem. pag.Dino Costantini. pag. pag. [93] Economia e società II. oggi. 119. [84] Ibidem. per usare un termine dell’antichità classica. [98] Ibidem. 99. Sovranitภcontenuto in http://www.uniba. [83] Lo Stato nazionale e la politica economica tedesca.104-105). [91] La Politica come professione. Essa ha conosciuto storicamente un processo di istituzionalizzazione. l’articolo di L..3. contenuto in Il metodo delle scienze storico-sociali. all’atteggiamento di altri uomini”. 259. pag. [95] Cfr.. [86] Economia e società II. 102.3. [90] La comunità politica in quanto comunità separata non è sempre esistita. 371. 48. 102. in modo soggettivamente dotato di senso. pagg. pagg. 11. 16.¸ pag. contenuto in Il metodo delle scienze storico-sociali..(pag.18. 1. si configura come “un’associazione istituzionale a carattere continuativo – nella quale ormai il carattere drastico ed efficace dei suoi mezzi coercitivi si congiunge con la possibilità di un razionale ordinamento casistico della loro applicazione”. [100] Sul carattere bifronte del politico nella modernità cfr. 17-18. pag. Il demone mortale: un’analisi del politico in Weber l’autorità delle decisioni dal controllo di competenza degli specialisti”. ibidem¸ pag. Ferrari Bravo. In altri termini: la possibilità di mantenere uno spazio di azione libera (la politica) a fronte dell’inarrestabile incedere della razionalizzazione e della burocratizzazione (il destino) è demandata da Weber filosoficamente alla “autoaffermazione decisionistica” e politicamente al “capo con la macchina”(Discussione su ‘ avalutatività’ e ‘ obiettività’ pagg.htm (22 of 23)06/12/2004 13:02:16 . pag. e.swif. “Di fatto egli formula qui il problema antichissimo di ogni scienza politica -: quali sono le conseguenze delle condizioni di esistenza dell’uomo sulla qualità degli uomini. sulla loro virtù”(pag. Su queste considerazioni Hennis pone le basi della sua interpretazione nel citato Il problema Max Weber per la quale nucleo centrale delle analisi di Weber fu “il problema della possibilità di una interpretazione etica del mondo”. [89] Economia e società IV. 58). [96] L’oggettività conoscitiva. [88] Economia e società II. [92] Ibidem. pag.¸ pag. 51). pag. Alcune categorie della sociologia comprendente. [97] Il significato della avalutatività.it/lei/filpol/weber. [99] L’oggettività conoscitiva. pag. [94] Economia e società IV. o. [85] Ibidem¸pag. pag. pag. [101] Lo Stato nazionale e la politica economica tedesca. [103] Cfr.Dino Costantini.swif.LEI http://www.htm (23 of 23)06/12/2004 13:02:16 . [102] L’oggettività conoscitiva. 17. 90. pag. SWIF .it/lei/filpol/weber.Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR . Il demone mortale: un’analisi del politico in Weber Posse¸ 1(1) 2000.uniba. la conclusione de La politica come professione. a occultante. a falsificante. Il vero non è il frutto di una sorta di esperienza interna.htm (1 of 10)06/12/2004 13:02:18 . Il carattere concreto della filosofia.swif. le cui vesti sono spesso assunte dall'ideologia. Questi stessi presupposti sono nello stesso tempo l'oggetto di un diverso e insidioso stile filosofico.it/lei/filpol/palom. Questo dunque separa. ma non è una condizione ontologica nessuna delle sue modalità storiche. non sono dogmi. Tuttavia a un hegeliano come Marcuse non sarebbe stato possibile fermarsi a questo punto. sono nel loro insieme l'orizzonte in cui egli consapevolmente si muove. tutt'altro che il semplice e scontato emergere della consistenza fattuale: erano proprio la meta. Marcuse a cura di Maria Chiara Pievatolo pievatolo@dsp. non sono arbitrari. In un certo senso. come egli scriveva allora. ed a questo contesto dunque avrebbe potuto attribuirsi un più decisivo rilievo nell'interpretazione complessiva del pensiero marcusiano. e nel contempo. L'esser nel mondo è sì una condizione ontologica. quello esistenzialista di Martin Heidegger. che è il tipico sostituire alla verità il semplice ritenere-per-vero. non corrisponde necessariamente a falso. sono gli individui reali con le loro condizioni materiali di vita (3). il confine da raggiungere. non appaia un banale gioco di contrasti. è luogo inospitale della verità. che finisce per mutarne il senso e il valore: essi diventano ad un tempo il segno inevitabile dell'esser-ci dell'uomo. era assicurata dal suo orientamento alla verità. era direttamente un'appropriazione della verità: e alla verità si risale solo affrontando la contingenza. e ciò in quanto per la verità non esiste evidentemente altro terreno dove allignare. la realtà è l'Aufhebung della possibilità (2). e il luogo dell'inautenticità (4). mentre per Marcuse il "giudizio comune". Heidegger da Marcuse: originarietà e concretezza storica della verità non devono né possono dividersi. la realtà per Marcuse è una dimensione hegeliana.unipi. successivo.Istituzioni e trascendenza in H. La deiezione è solo il presupposto della storicità dell'uomo.it . anche quando i suoi riferimenti teorici sembrano particolarmente astratti e speculativi. l'obiettivo della ricerca. http://www. Il "giudizio comune". La storia e le istituzioni della società civile.uniba. per Heidegger è necessariamente altro. Anche l'ideologia può ospitare la trascendenza della verità. e infine lo Stato. Ora. non è un'intima contemplazione (6). a tale riguardo. Ultimo aggiornamento: 7 giugno 1999 Istituzioni e trascendenza in H. nessuna delle sue forme istituzionali. per Marcuse è un obiettivo. l'accidentalità. I presupposti della verità sono gli stessi di Marx ed Engels dell'Ideologia tedesca. erano tutt'altro che il dato da cui partire. Marcuse ¤ di Gianluigi Palombella La produzione di Herbert Marcuse mostra un filo rosso che emerge dalla costante preoccupazione di tradurre la metafisica tedesca nei termini di quella filosofia concreta di cui egli parlò innanzitutto nel secondo dei suoi saggi importanti (1). Questo è il contesto genetico di gran parte dell'atteggiamento teorico del Marcuse più maturo. la determinatezza istituzionale e storica della prassi e della conoscenza. la storicità. In fondo. l'essere nel mondo è il presupposto della conquista della verità e dell'autenticità (5). la concretezza della filosofia. ossia è un momento ulteriore e superiore rispetto alla mera positività del dato. se per Heidegger la concretezza è un dato. Una concretezza che oggi riassumerei nella consapevolezza della storicità istituzionale della conoscenza. conclusiva.Istituzioni e trascendenza in H. può valere anche come definizione aurea dello stato di cose che coincide con la logica totalitaria. crea infatti un radicale problema politico per la trascendenza.nemmeno negli anni '20 .swif. interiore. perché produce un deficit di conoscenza della verità.uniba. l'insieme (12). onnicomprensivo. non può più aspirare a riflettere il mondo da un punto di osservazione globale. d) infine. Il totalitarismo nazista aveva reso possibile elevare una parte della società. nei termini che oppongono questa volta il Tutto e (come si usava dire) l'affatto diverso. una sorta di illusorio conoscitore disincarnato (13). né implicare. e che cioè dovesse darsi identità tra una parte e il tutto.htm (2 of 10)06/12/2004 13:02:18 . o marxianamente l'"intollerabilità" del presente (7). a Marcuse. E' per questa ragione che Marcuse giunge infine al Gran Rifiuto. ciò non significò mai per Marcuse . Il proletariato. Questo radicamento dell'azione (8) nella verità è un elemento di grande continuità. e conseguentemente. poiché sopravvivono le assunzioni fondamentali del pensiero marcusiano: a) al di là del problema del suo portatore storico. Il deficit deriva essenzialmente dal deteriorarsi del rapporto di classe. che nasce dall'assorbimento dell'io. la filosofia della trascendenza). il tutto. Una classe capace astrattamente di indicare con la sua sola esistenza l'"insufficienza" e l'inadeguatezza. rende possibile alla ragione orientata alla verità. è l'orizzonte intero della ricerca marcusiana: si tratta di una relazione che Marcuse stesso sposta nel tempo man mano che il problema diventa . cessando di indicare la via d'accesso alla trascendenza e alla conoscenza del reale nelle sue intime contraddizioni. Così. dal sovvertimento dei bisogni primari. gli ideali e gli interessi particolari di un ceto politicamente dominante a rappresentazione esaustiva. In Marcuse non c'è una filosofia della storia capace di trattenere sotto una potente astrazione la fissità dei http://www. a porre la questione negli ultimi due decenni del suo lavoro. di percepire le istituzioni storiche dell'economia e della società classista come intimamente destinate al riscatto dell'azione (naturalmente. il sistema e il suo assoluto trascendimento.che il proletariato. c) sebbene ad una parte . super partes. L'omologazione della società "ad una dimensione" (9).si riservasse un angolo visuale privilegiato.d. le forze. In un certo senso. della totalità (11). e in particolare dal perdersi di quel legame tra la parte (una classe) e la totalità.lasciato libero dall'individualismo naturalistico delle concezioni liberali. punto di vista estraniato (alla Lukacs) del proletariato. Il nazismo aveva occupato infatti con le sue rappresentazioni lo spazio. ma è una coincidenza più insidiosa. Nella società unidimensionale. forzosa e forzata. al di là dei suoi più evidenti caratteri di superficie. o molto meno. il tutto. Quella chiave stava nell'ontologica vicinanza alla verità di una classe sociale. per questo. Tutto ciò non annulla però la questione.poi . il tutto pervade l'essenza di ogni suo elemento interno. assurta a categoria essenziale della sinistra hegeliana contemporanea.allora al proletariato . la parte appare riassorbita nel tutto.così scriveva Marcuse . Non si dà un punto del "sistema" che sia qualitativamente altro e diverso dall'insieme. l'incapacità della parte di trascendere il tutto. da Lukacs a Korsch (10). ossia appunto. profonda. dopo. riferita all'essenza concreta delle cose. Marcuse La discussione degli anni dai venti alla fine dei trenta è infatti soprattutto una discussione sulla verità: e Marcuse credeva di disporre della chiave di volta: il potenziale rapporto tra l' "estraneazione" concreta del proletariato e la filosofia della concretezza (ossia.it/lei/filpol/palom. non poteva essere. l'obsolescenza della verità. è per Marcuse sempre opera di una parte.riconoscere l'allontanamento storico del proletariato dalle condizioni "oggettive" della conoscenza. l'azione rivoluzionaria). passata in altre vesti dall'esperienza nazifascista a quella della società tecnologica unidimensionale. l'obsolescenza del c. dall'omologazione della coscienza e della ragione. sotto alcun profilo. la trascendenza resta comunque per Marcuse il senso della filosofia. E questo ad esempio faceva apparire anodina e implausibile l'idea mannheimiana di un'Intellighentsia liberamente sospesa. si potrebbe ben dire. una parte ha potuto incarnare la trascendenza rispetto al tutto. fosse la verità. parte e tutto coincidono nuovamente. finisce per essere tutt'altro. che il fenomeno e l'angolo visuale di quella totalità. b) la conoscenza. Nel totalitarismo si era creata l'identità tra la parte e il tutto: ma era una creazione artificiale. Sinchè è stato possibile muoversi entro le coordinate del marxismo tradizionale. verità con verità. che Marcuse in verità non dà corpo a costrutti destinati a crollare alla prima svolta. hegelismo. e da queste. Dietro questo resoconto c'è un pensiero progettuale. Si tratta di un atteggiamento della filosofia che oggi a molti non appare lecito. proprio perché tutte ugualmente condizionate dalla propria storia. è un problema etico che travalica la conoscenza ideologica da cui pure esso sorge. le quali sono invece affette da una incontenibile crisi conoscitiva. Marcuse destini del mondo. libera dall'angoscia prometeica del principio di prestazione (14). operante convinzione che la storia è aperta. la scienza della totalità può fornire questo vantaggio critico. che non teme i termini di un programma "massimo". Viviamo il razionale imbarazzo di confrontare ciò che è inconfrontabile. alla trascendenza. all'interno di mutate circostanze storiche. E' soprattutto per questa ragione di fondo. Cercherò di approfondire questo tema. In primo luogo. dalle proprie ragioni. perché in grado di rispecchiare il carattere della realtà. valori con valori. dimensione estetica. Al contrario: con il linguaggio di allora. Noi sperimentiamo l'impossibilità .ci ha posto innanzi ad un universo in cui le verità appaiono plurali. l'impianto "critico".it/lei/filpol/palom.che ci sembra così infinitamente lontana dai dibattiti degli anni '20'40. coincidano. Ma è proprio nel confronto con questa fase della riflessione filosofica che il pensiero marcusiano può essere più internamente spiegato. e vede i limiti di un moderatismo ambiguo. è in Marcuse sostituita dalla contraria. la verità ha un importante contenuto etico: una società libera dal dominio. Il pensiero quasi escatologico di Marcuse rischia di sembrare dunque altrettanto monodimensionale rispetto all'universo che avrebbe voluto superare: esso ci appare come diretto oltre la mite coesistenza delle verità parziali di cui il nostro pluralismo si alimenta. E nello stesso tempo. Emerge così quello che chiamerei uno schema metodologico generale. l'incondizionatezza del valore. che può scardinare i limiti in cui tende ad essere relativizzata.destinata a crescere . appaiono solo dei mezzi o meglio dei contenuti operativi.Istituzioni e trascendenza in H. Sebbene culturalmente inscritta nelle vocazioni di hegeliani e marxisti.'70 . le nostre decisioni. non ne è per ciò stesso travolto. si potrebbe dire che in Marcuse la verità è quel tanto di universale che si esprime concretamente nella critica determinata delle condizioni di uno stadio storico circoscritto e specifico. non è necessario che il metodo storico e la storia. In questa condizione. Il carattere storico e trascendente della conoscenza della verità è forse il legato più stimolante per le nostre società democratiche. la condizionatezza (storica) contiene un'incondizionata verità. In questo senso. l'idea della storia a disegno. e le prospettive conoscitive tutte ugualmente legittime. o come per Hegel la logica e l'ontologia. e questa si traduce ipso facto in titolo di legittimazione delle interpretazioni del mondo. se anche un certo marxismo avesse perso la sua scommessa d'infallibilità analitica. psicoanalisi. sebbene alle volte solo tra le righe. da storia e ragioni. senza alcun precostituito disegno. o palingenetico. e le posizioni raggiunte dalla conoscenza possono dunque cambiare. quello che in linea di principio fu il vantaggio di implicare verità utili per l'azione. un metodo in grado di seguirla.htm (3 of 10)06/12/2004 13:02:18 . Ed è un titolo che in linea di principio non si può negare. sostenute (15). ma anche degli anni '60. della storia che tocca in qualche punto il suo definitivo apice. cui Marcuse è rimasto sempre fedele.swif. marcusiano. Ne deriva che il concetto di verità e di trascendenza mettono in primo piano un evidente nucleo quasi escatologico. condiviso set di principio. ed espressivi. un pensiero "forte". e dalla relativizzazione della maggior parte dei loro credo. anche a quella di Mannheim. In secondo luogo. di avere conseguenze quietistiche. Essa si propone con un quantum di determinazione suscettibile di modificarsi nella direzione che. questa è una questione di principi.uniba. nell'agenda di vita dell'uomo contemporaneo non può che mancare ogni traccia di http://www. senza esercitare su di essa alcuna leva critica. appare nuova proiezione dell'universalità. Egli rimproverava alla sociologia.di ancorare a un qualche permanente. Lo stesso pluralismo morale tende strutturalmente a una crisi comunicativa dove non sembra essere superabile la vecchia Seinsverbundenheit del pensiero. è ed ha un valore superiore e più alto rispetto alla società presente. sebbene vi sia. e che suscita diffusa diffidenza. La condizione a noi contemporanea . rispetto al quale marxismo. Anticipando il senso delle mie conclusioni. Anche per questa via ci è possibile scoprire il significato che Marcuse attribuisce alla verità. da un lato. positivo. Naturalmente. non va riferita allo stato di cose di cui esso è espressione. E' una società retta dal programma di non problematizzare il livello profondo delle decisioni. dietro ogni accettabile soluzione pratica. infatti. il nostro sguardo critico resta affetto da unilateralità (più che da falsità). per Marcuse la "corrispondenza" del pensiero ideologico. e rassegnata alla loro equivalenza. dal punto di vista giuridico. ossia riferita alle diverse scelte di principio sostenute contestualmente da prospettive culturali e politiche differenti. A differenza che per Mannheim. una quantità. visto che è possibile negoziare. tra le grandi linee di principio. in Marcuse. si reggono sul tacito accordo di evitare lo scontro. su ogni altro piano. pericoloso e autodistruttivo. Il pensiero può conquistare angoli visuali eticamente produttivi. Ma poiché misura gradi di giustizia e /o di felicità esso aspira a parametri indipendenti dalla condizionatezza da cui muove. Certo. della Repubblica. la sua adeguatezza. il cosiddetto pluralismo si rivelerebbe distruttivo o ne sarebbe esso stesso distrutto. o prospettico. e va ben al di là del suo connotarsi di qualche decennio fa. è ben più difficile trovare invece una relativizzazione comparativa (sincronica). per nessuna fissità metafisica. trascendenti in questo senso. aspira cioè a superare la vischiosità di ciò che è solo parzialmente vero.swif.uniba. e la condivisione di una ricerca costante della giustizia. ma si deve escludere sia che con queste egli identifichi un contenuto trascendente specifico. il controllo della felicità. la verità o il suo occultamento. riconoscere condizioni date di libertà e di dominio. sia che al http://www. perché la pluralità delle posizioni etico-politiche le tradurrebbe in un universo di monadi. un corpus fermo. è solo leggendo Marcuse come si legge un classico. E' estranea a Marcuse la visione platonica. la relativizzazione storica (diacronica) del pensiero non appare affatto un male in sé. quando non siamo in grado di discriminare e perdiamo la misura critica da cui scaturiscono il controllo di giustizia e il controllo di felicità. bensì alla capacità in astratto di promuovere l'ingiustizia o la giustizia. Se si volesse raggiungere un completo consenso teorico. Ciascun discorso morale presuppone un qualche valore che deve darsi all'infinito come perennemente non realizzato. C'era un paradosso nella scoperta della sociologia della conoscenza. in quanto idoneo o meno a servire gli interessi di un particolare gruppo sociale: in Marcuse. che resta un ideale regolativo. La consapevolezza del carattere determinato e condizionato.le società contemporanee hanno bisogno di un medium di comunicazione interno. Il medium di comunicazione che può porre in relazione interlocutori differenti è la conoscenza della realtà. di quello che ho chiamato il controllo di giustizia. A Marcuse interessano la verità e la giustizia. della conoscenza non ci assolve. Il ruolo del pensiero è ricostruire l'insieme di quei versanti della realtà che rimangono celati dietro il pensiero affermativo. e ancora la felicità o la repressione. e la cecità teorica dall'altro.Istituzioni e trascendenza in H. all'astrattezza della giustificazione che viene fornita per esse (17). possano essere elevate a metro di giudizio della realtà. Il concetto di trascendenza di Marcuse è a questo riguardo estremamente produttivo. C'è un legame tra l'adozione di una posizione imperialistica e intollerante. In Marcuse si trovano un metodo e una concezione della trascendenza della giustizia e della felicità che superano questa impasse della incomparabilità e unilateralità delle concezioni plurali del mondo (18). Per questo. e di favorire interazioni e condivisioni pragmatiche.htm (4 of 10)06/12/2004 13:02:18 . si potrebbe dire che. l'autorità di cui le decisioni normative oggi godono è inversamente proporzionale all'ampiezza o. Coerentemente. che noi scopriamo come quel medium possa essere identificato nel concetto di trascendenza. Questa ambivalenza e questo carattere riflessivo escono dal proprio avvitamento nella logica marcusiana della ricerca della trascendenza. corrente. o una qualche verità i cui contenuti storici sono solo un'approssimazione necessaria verso di essa. Non c'è spazio qui per nessun integralismo etico. e non come si legge un contemporaneo. Ad esempio. grazie al suo essere storicamente relativo. accettabili mediazioni pratiche. l'adeguatezza del pensiero è riferita non a questo stato di cose.dovremmo aggiungere.it/lei/filpol/palom. se si vuole. ossia il carattere ricorsivo e autoreferenziale dell'analisi dell'ideologia: noi impieghiamo mezzi propri della conoscenza sociale per comprendere la conoscenza sociale stessa. o presumere l'incontro (16). dove idee fisse e di contenuto sovrastorico. Ma . in termini un po' inconsueti. Marcuse programma massimo: le istituzioni sociali si reggono altrimenti. la tensione che si instaura tra le istituzioni del presente e la "liberazione". E' questo status trascendentale (20) dei valori di verità e di giustizia. è una capacità di verità. Marcuse ha coniugato il pensiero critico da Hegel a Marx a Freud con una continuità che dipende dalle peculiarità di un metodo. tra il principio di prestazione e il principio di piacere. più che un concetto determinato. la riflessione critica può essere ripresa solo se si apprezza adeguatamente il fatto che ciascuna prospettiva circa la giustizia. in qualche senso. tra la tecnologia. di contro. sfruttando il senso della sua inadeguatezza all'idea . del loro contenuto imperialistico. che essa sostiene di realizzare meglio d'altri. all'analisi dell'economia politica. non sta direttamente nella storiografia ma nella critica della storiografia. di libertà. infine non sta nell'economia capitalistica ma nella critica dell'economia politica. che si dispiega costantemente nelle scelte teoriche di Marcuse. come nel lessico usato venti e trent'anni fa. ma di volta in volta determinabile. argomenta la propria validità facendo riferimento a giustizia e verità. Certo. noi non possiamo trascendere la nostra forma di vita.Istituzioni e trascendenza in H. noi esistiamo. ma nella metapsicologia freudiana. nella sua trascendenza. che il pensiero incorpora se è tale. che è ontologicamente presupposto nella natura dei processi di conoscenza umana: ossia il fatto stesso che ogni discorso conoscitivo presupponga una verità. http://www. si avvale di un' "astrazione determinata". il bene. Modificare dall'interno non significa affatto. Ma questa nozione è una sorta di facoltà trascendentale.di felicità. Il valore trascendente è sempre realizzabile ma è costitutivamente inesauribile in una specifica articolazione data. riferirsi all'azione intra-sistemica piuttosto che extra-sistemica.swif. di verità. Tuttavia. è ciò che ogni cultura presuppone. tra la cultura affermativa e la funzione dell'arte. non sta nello Stato hegeliano ma nella dialettica e nella logica. l'autorità e la libertà. Ora. di giustizia. nella capacità del metodo di trascendere i prodotti critici da esso stesso articolati storicamente. che dunque con Marcuse nihil novi sub coelo. la metapsicologia in Freud. e che non ci sono posizioni disincarnate. Dov'è dunque il passo che porta Marcuse oltre? Potremmo dire che il quid novi sta nello svuotamento dei valori di giustizia. In realtà. o il discorso sulla felicità di Eros e civiltà. o i Manoscritti economico-filosofici del 1844: in quest'ottica. essi appaiono infatti come un meta-discorso rispetto alla psicanalisi. è una tensione chiaramente metastorica. Marcuse contrario intenda solo un valore relativo e condizionato in modo storicamente contingente. che ogni discorso morale presupponga una giustizia.uniba. tale metodo consiste nel carattere trascendentale dell'idea di trascendenza dei valori. o come è stato scritto. Marx come Marcuse muove da presupposti storici. immuni da una specifica deiezione (alla Heidegger) storica. i cui tratti non sono immediatamente materializzati. di felicità. Questa idea metodologica ha possibili applicazioni e conseguenze pratiche.questa sì trascendente . "applicare lo standard di giustizia dell'aggressore alle vittime". il discorso marxiano stringe in unità metodo critico e mezzi materiali. egli non fa che riferirsi costantemente a un ideale indeterminato. Questa idea di valore. interno significa invece che solo come partecipanti. il fatto che in ogni percorso storico l'umanità non possa fare a meno di assumere. la verità. privilegiati o meno. alla narrazione storica. da ciò discende tuttavia che "applicare agli aggressori i principi normativi propri delle vittime è egualmente un errore" (19). di una forma di vita. nozioni ideali usate come un presupposto comune. Ad esempio. ma si appella a valori trascendenti il cui status logico e metodologico è costantemente quello dell'indeterminatezza. o rinunciare a trasformazioni qualitative. Il pensiero ragiona storicamente. in questo caso.it/lei/filpol/palom.htm (5 of 10)06/12/2004 13:02:18 . nel senso che essa non sta nella terapia freudiana. Si potrebbe sostenere. la critica dell'economia politica in Marx. e costituisce nello stesso tempo il medium della comunicazione tra visioni diverse della sua concretizzazione. di giusto. una nozione di vero. alla Wittgenstein. sebbene indeterminato. Il nodo del metodo e del discorso marcusiano è precisamente nella capacità di esercitare una critica dei presupposti culturali e materiali interni alle nostre stesse forme di vita. di bene. siamo consapevoli che è un errore imporre la nostra concezione della giustizia ad altre culture. un'idea di bene i cui contenuti non sono fissabili o dati una volta per tutte. La dialettica era in Hegel. Di fronte a questo esito disarmante. di verità. ogni discorso storico implica come un riferimento logico. E' in virtù dello stesso atteggiamento mentale che acquistano valore filosofico la metapsicologia di Freud. ma in Marcuse noi possiamo modificarla dall'interno. ) a fare del mondo dell'anima e dello spirito un regno autonomo di valori. nei termini di una parità ancora senza concretezza. La questione della trascendenza istituzionale del valore non si comprenderebbe dunque se non si tenesse conto dell'interno conflitto tra la promessa di felicità dell'arte o della cultura affermativa e il loro mero carattere consolatorio. vero e giusto trascendono il bello borghese. alla quale il nostro secolo deve la promesse de bonheur. egli si arresterebbe sull'orizzonte della critica dell'ideologia.swif. L'immagine di felicità e di liberazione che la cultura astrattamente riproduce esprime comunque un ideale di giustizia. La fissità dell'arte nella cultura affermativa è dovuta al fatto che l'opera d'arte è già una rappresentazione determinata. di una libertà ancora senza storia."ha portato (. ed è il limite di ogni rappresentazione concreta. la libertà e la felicità non hanno senso nell'arte come tale. essa è come per Nietzsche l'arte greca. si traduce in un contenuto storico determinato. determinato. di fronte all'ambiguità della grande cultura "borghese". trasforma il bene nell'eticità. a staccarlo dalla civiltà materiale per innalzarlo al di sopra di questa. In fondo. i valori mostrano un intimo e interno contrasto tra forma e contenuto. Marcuse tiene ferma la trascendenza. di reale. Marcuse contingenti. La trascendenza del valore e il suo carattere indeterminato sono dunque la chiave di ogni processo conoscitivo. che tuttavia funge da espressione concreta e storica di un'ispirazione universale. in fondo. di conoscenza e di azione: esso per esempio vale sinchè e se vale la posizione salvifica del proletariato. del vero e del giusto. come una minaccia (22).uniba.htm (6 of 10)06/12/2004 13:02:18 . La dialettica hegeliana si rifiuta di diventare oggetto di se stessa. esso si pone. sebbene essa sia una rappresentazione determinata dell'universale. di non essere ancora alcunché di storico. Se Marcuse si fermasse a questo punto. di una società perfetta. piegando alla terapia il fine dell'analisi.it/lei/filpol/palom. anche quando esse dipingono il cielo" (23). un instabile e temporaneo trionfo della forma. Ma per Marcuse la questione non è affatto conclusa qui. bensì il fatto che tramite l'arte si esprima una tesi metaestetica: la tesi secondo cui vero e giusto sono sì presupposti del bello. che era. E' pur vero infatti che "c'è un frammento di beatitudine terrena nelle opere della grande arte borghese. visibile già da Marx. http://www. E' in Marcuse che noi ritroviamo. all'impossibilità di collocarci in una postazione puramente ideale grazie alla quale far cadere ogni scarto tra l'ideale normativo e la sua realizzata olimpica pienezza. né la sua articolazione materiale del vero e del giusto. E verso quest'ultima. Di nuovo.Istituzioni e trascendenza in H. compresa quella artistica. il trionfo del principium individuationis. ossia la propria trascendenza istituzionale. L'idea di trascendenza esiste solo grazie alla imperfezione derivante dalla nostra posizione storica. Freud investe l'idea di felicità di un'aura di impotenza. che misura però l'inadeguatezza del presente della civiltà materiale. il lato borghese della teoria rilanciato contro i suoi stessi limiti. La bellezza è invereconda perché "mette in mostra ciò che non è permesso promettere apertamente ed è negato ai più" (24). il quale è impegnativo per tutti e va approvato incondizionatamente" (21). L'arte borghese è la rappresentazione dissonante in contraddizione con la sua stessa realtà. la complessità di queste tesi era apparsa allo stesso Marcuse. di essere pertanto anche parzialmente ingannevole e illusoria. Ma non si può capire la via filosofica di Marcuse se non si coglie come la trascendenza dell'arte e della sua immagine di felicità non rappresentino affatto per lui la presentazione di un modello di armonia. perde di vista il proprio lato formale.. Questa universalità è semplicemente l'impossibilità di dare al concetto di verità e a quello di giustizia un contenuto definitivo. un problema che trascende la mera dimensione estetica. come egli scriverebbe.. alla fine. Il suo tratto più caratteristico è l'affermazione che c'è un mondo di valore superiore ed eternamente migliore. e dunque di giustizia e di felicità. Ancora: quell'arte svela e maschera. Il vero e il giusto. la ragione del suo dinamismo: ogni modello compiuto. ma non è mai se non un momento di storica articolazione di essi. Marcuse non eleva affatto la "perfezione" di quelle rappresentazioni della verità a obiettivo di una liberazione attuale. come definitiva. finale concretezza hic et nunc. Il bello è rappresentazione del vero e del giusto.egli scriveva . Quel che può essere raccolto e che va promosso non è affatto l'opera in sé. di una verità contenutisticamente piena. Persino nella rappresentazione artistica nel bello. perché sono un problema degli uomini reali. La cultura affermativa . ma soprattutto sono i presupposti della liberazione materiale e della felicità. di un progetto platonico da rivoltare come tale sulle ingiustizie del presente. . un gigante sulle cui spalle poter salire. 1 Ueber konkrete Philosophie. L'ontologia di Hegel. 3 K. riv. Marcuse sarebbe destinato a subire le ingiurie del tempo. etica: ma l'ambizione della filosofia è la capacità trascendentale del metodo. gnoseologica. Note ¤ Relazione al congresso internazionale su Herbert Marcuse nel centenario della nascita. ed. Moni. in Marxismo e rivoluzione. Marx. Freud e Heidegger.W. Solmi. 2 Per questi concetti. trad. trad. si traduce in un costante confronto critico con coloro che più hanno contribuito a costituirne le categorie filosofiche principali. pp. Infine. Muenchen 1918. avrebbe il difetto di non potersi collocare nei limiti della nostra condizionatezza storica. Marcuse. http://www. di dominare il carattere relativo delle nostre rappresentazioni attribuendo ad esse il valore che hanno quale rappresentazione dell'universale. Muenchen 1921. Bari 1978. di P. come è per questo che assegna al pensiero desiderante. Marcuse intreccia un fitto dialogo con Hegel. 111-23.it/lei/filpol/palom. progettarla in modi antidogmatici. 1929. ad esempio. trad.uniba. in "Archiv fuer Sozialwissenschaft und SozialPolitik". p. V. si tenga conto del fatto che la nozione di possibilità era già stata un elemento chiave nella filosofia di Ernst Bloch. Torino 1975. pp. trad. Frankfurt am Main 1932. 16. soprattutto attraverso G. Hegels Ontologie und die Grundlegung einer Theorie der Geschichtlichkeit. Kant. all'arte. perseguire un pervicace rapporto con la nostra storia. Hegel. Milano 19762. chi ricolleghi in un solo testo l'intero percorso culturale marcusiano trova quasi stilizzata la sua tendenza nel tempo a spostare il centro di osservazione dell'universalità. F. di F. vol. non rinunciare ad essa.swif. ma anche Marx. e Thomas Muenzer als Theologe der Revolution. di E. nell'ottobre del 1998. Da C. trad. Bari 1982. Weber. ivi. Herbert Marcuse 1928-1955. Probabilmente.Istituzioni e trascendenza in H. d'altro canto. L'ideologia tedesca. Arnaud. Roma 1972. decenni prima (25). tenutosi presso il Goethe Institut (Roma). Opere . C'è un destino di attualità. 4 Com'è noto queste categorie sono contenute in M. ed. Così. vol. Le nostre rappresentazioni della verità e della giustizia sono un contingente padroneggiare attraverso la teoria elementi di intrinseca universalità. 118-57. non è che la proiezione sincronica di una diversità storica. V.htm (7 of 10)06/12/2004 13:02:18 . Marcuse resta il filosofo della ragione e della immaginazione. F. Studi 1929-32. Cesa. che percepiscono ratione propria l'ottusità del mondo di cui sono paradossalmente parte esclusa. Essere e tempo (1927). pp. Firenze 1969. Heidegger. e nel contempo nietscheanamente di inattualità nel lungo lavoro filosofico svolto da Marcuse nell'arco del '900.. Klosterman. nel secolo dei totalitarismi e poi del progresso tecnologico dispiegato. it: Sulla filosofia concreta. Quel testimone è un problema che naturalmente supera ogni biografia. La sua capacità di farsi carico del travaglio culturale di un intero secolo. man mano che la teoria si mostra non più adeguata come strumento critico. e la cui reale statura si misura in verità solo scostando il velo delle interpretazioni estemporanee che hanno dominato sino a qualche lustro fa. tra i cui lavori erano usciti gli importanti Geist der Utopie. La distanza che separa i contenuti peculiari delle nostre teorie morali. Quel che di consueto si sottolinea a riguardo del rapporto tra Marcuse e Heidegger. quanto ai concetti di realtà e di possibilità. it. alla psicoanalisi i compiti che aveva attribuito al solo pensiero razionale. Per un'analisi dettagliata dell'intero problema e della stesso confronto con la Scienza della Logica di Hegel. Ogni modello sovrastorico. Codino. a trascinare nella propria caducità anche il giusto e il vero di cui era sembrato definitivamente appropriarsi. 214 e sgg. E' per questo che Marcuse può trasferire il testimone della conoscenza dal proletariato urbano alle fasce minoritarie e marginali. è estremamente importante H. 3-29. pp. Chiodi. Cfr. anche quella di Marcuse. di A. Engels. alla letteratura. in Idd. LXII. di A. E' invece proprio il carattere indeterminato dei valori la ragione profonda per cui vale la pena provare la trasformazione della realtà. devo rimandare al mio Ragione e immaginazione. Scienza della logica. 1. Gallino e T.. p. 161-94. Boston 1964. Husserl. devono esse ricordati quelli husserliani: "Rivolgendomi puramente verso l'interno. Giani Gallino.. in Idee per una fenomenologia pura e una filosofia fenomenologica.. a cura di E. n. come quella che rimane dopo la riduzione fenomenologica husserliana. sp.. trad. pp. Marcuse sottolinea il carattere astratto e consolatorio che è implicito nell'uso della soggettività trascendentale. di C. Milano 1968. il saggio: Quando la forma si frange sugli scogli dell'esistenza (Soeren Kierkegaard e Regina Olsen). Piana. Marxismo e filosofia. Husserl. Ascheri Osterlow. l'azione rivoluzionaria era investita di una potente enfasi etica. Cerutti. Merker. Studies in the Ideology of Advanced Industrial Society. G. Scritti politici giovanili 1919-28. bensì il suo capovolgimento: Marcuse sostiene che le condizioni ideali della http://www.. nascesse in fondo dalla consapevolezza dell'insufficienza della filosofia di Heidegger: il cui sguardo alla possibilità sembrava risolversi in un progetto rivolto al passato. 3-41. ed. Manganaro e N. più in generale. Torino 1967. in H. Postilla. 10 Cfr. e che tuttavia pur distraendo dall'essere qui ed ora.Istituzioni e trascendenza in H. aderendo esclusivamente alla cosiddetta 'esperienza interna' (o meglio all'autoesperienza o all' 'entropatia'). trad. 9 H. Idee per una fenomenologia pura e una filosofia fenomenologica. troverà come lo sforzo compiuto di ricostruzione dell'ontologia di Hegel. Qui. Marcuse è l'influenza esistenziale e fenomenologica esercitata dal secondo sul primo. tuttavia esso non è semplicemente un naturale svolgimento del liberalismo. si vedano naturalmente. che traduceva l'ispirazione letteraria e "tragica" su cui era andata sovrapponendosi (si legga G. Berlin. costituisce comunque. Marcuse.uniba.swif. Milano 1978 (4) 11 Il rovesciamento del senso della totalità nel totalitarismo. 2. it: L'uomo a una dimensione. F. Marcuse. e dunque il totalitarismo abbia attecchito sui limiti del liberalismo. In Marcuse era integrata in una visione. trad. di L. trad. 8 La questione dell'azione nasceva anch'essa nel giovane Marcuse. Filippini. 1936. 35 e passim. vol V. in "Zeitschrift fuer Sozialforschung". it. tale influenza è ben evidente nei termini del rilievo che Marcuse attribuisce a storicità. oltre ai limiti dell'ek-sistere heideggeriano. K. pp. Bari 1972). L'anima e le forme. Backaus. 1934. H. al quale rimproverava piuttosto la riduzione della filosofia ad un'analisi della coscienza nella sua intenzionalità: l'epochè husserliana certo non poteva condurre dove Marcuse intendeva giungere (per E. n. sp. trad. di S. In effetti. di P. rivolto a quell'idea di tempo originario che di fatto scavalca la storia e ne appiattisce il senso in una uniforme indifferenza rispetto all'essere. Le sue origini sono note e sono varie: nella storia del marxismo si legano alla critica dello storicismo positivista della Seconda Internazionale. Torino 19693. 12 Sebbene la liberale "privatizzazione della ratio" sia il presupposto dell'irrazionalità del tutto. cartesianamente l'unico Sprungbrett sull'esistente. 918). L'ideologia della società industriale avanzata. Storia e coscienza di classe. Infine. temporalità. trad. Cultura e società. e Id. che ne annulla il significato "dialettico". pp. luglio 1928. Ciò detto. cit. Lo mostra l'intero Heidegger-Marxismus espresso a partire dal saggio marcusiano Beitraege zu einer Phaenomenologie des Historiuschen Materialismus. Saggi di teoria critica 1933-65. L'ansia di sovvertire lo status quo prendeva corpo in intellettuali come Lukacs in una dimensione di radicalità e di sacrificio (G. Torino 1976). di G.) attingo una conoscenza originaria" (E. Ascheri. p. non a caso. Milano 1974 (5).it/lei/filpol/palom. 7 Nell'Ideologia tedesca Marx e Engels fanno testualmente riferimento all'unertraegliche Macht dell'esistenza estraniata (cit. Milano 1963. nel 1932. pp. sin dall'inizio piuttosto solida. 45-68. III. ed. Tattica e etica.htm (8 of 10)06/12/2004 13:02:18 . Su Husserl Marcuse scrisse poi nel 1936 un saggio interessante: Zum Begriff des Wesens. è particolarmente affrontato da Marcuse in Der Kampf gegen den Liberalismus in der totalitaeren Staatsauffassung. vol. La lotta contro il liberalismo nella concezione totalitaria dello Stato. 5 Chi studi attentamente l'opera di Marcuse. One-Dimensional Man. 6 Qui. Lukacs. (. di G. Lukacs.. al tema dell'unità e differenza di Sein e Da-sein. dell'ontologia. di G. in "Zeitschrift fuer Sozialforschung". III. Marcuse coglie sin dall'inizio i limiti dell'heideggerismo ed è assolutamente consapevole che Heidegger ignora il problema della "costituzione materiale della storicità": un problema che rappresenta una ragione di più per l'integrazione di Heidegger con Marx. Bologna. in Id. 33-4). 1-39. Ricerche logiche. in "Pholosophische Hefte". Korsch. vol. trad. Lukacs. Piana. è certamente importante che Marcuse trovasse in Heidegger quanto non era riuscito a trovare in Husserl. pp. Una teoria della giustizia. 23 Ivi. e conclude che "tutte le tendenze da cui i postulati politici del liberalismo (.) 13 Si veda K. 51. la ricerca della verità si basa sul "libero gioco della domanda e della risposta. Eros and Civilisation. Rigamonti. La discussione sull'ideologia. Milano 1994. Non è. di Savino D'Amico. in "Zeitschrift fuer Sozialforschung. Rawls. Bologna 1974. in Cultura e società. sul convincere e lasciarsi convincere in forza di argomenti. Sandel. a cura di Alessandro Ferrara. da MacIntyre a Taylor. a mio modo di vedere. e attorno a Mannheim. di G. di L Bassi. della VI ed. Il senso dell'universalità si mantiene nel discorso marcusiano proprio attraverso questo carattere trascendentale della riflessione critica. New York-Oxford 1996. p. Sunstein. A Theory of Ideology.. Boston 1955. per usare l'espressione che ho qui adottato. 46-70. cit. in fondo. di Gianni Rigamonti. Waldron. 17 Questo tema è articolatamente studiato in C. Marcuse concorrenza del libero mercato tra soggetti privati in campo economico. nel dibattito anglosassone. Milano 1984). Balkin. Sulla tolleranza. Legal Reasoning and Political Conflict. Liberalismo politico. questo status trascendentale dei valori a scongiurare un ripiegamento su concezioni puramente neoaristoteliche. Habermas (da ultimo con Fatti e norme.. 22 Ivi. ma anche nelle numerose precedenti opere). Roma 1992.153. Milano 1996. 17). Milano 1993.) (ed. come una relazione specifica e una facoltà che lega le qualità etiche e conoscitive della mente agli aspetti strutturali delle relazioni sociali. Lukacs.. 71. un caso che si debba a uno studioso formatosi sotto l'influenza della Scuola di Francoforte. trad. La lotta contro il liberalismo. di A. trascendenza e istituzioni. senza subire lo scacco e i limiti sia del neoaristotelismo sia di un astratto o atomistico neocontrattualismo (quest'ultimo giudizio risale alla critica che Michael Sandel. trad. 20 "Trascendentale" non ha qui il senso solipsistico che aveva in Husserl o in Kant. 16 Come. cfr. di Ugo Santini.uniba. VI. A Philosophical Inquiry into Freud. Eros e civiltà. trad. Santucci. Non posso riproporre qui una ricostruzione dettagliata del dibattito. Milano 1994. corrispondono nel campo gnoseologico alla libertà della ricerca della verità . p. cit. la raccolta di saggi da Dworkin a Larmore. Cultural Software.htm (9 of 10)06/12/2004 13:02:18 . del resto. Ceppa. ed è questo senso di universalità. il tentativo più imponente di coniugare. New Haven 1998. trad. e non riguarda pertanto né il semplice "foro interno" né la singolarità della coscienza. 19 J. Ch. trad.swif. . di L.it/lei/filpol/palom. Horkeimer. http://www. La politica del riconoscimento. Mannheim. Walzer. sp. quindi proprio sulle obiezioni e sulla critica provenienti dall'avversario" (Ibid. Mi limito a suggerire solo qualche lavoro. trad. Sfere di giustizia. semmai converte l'aspetto deontologico kantiano in un rapporto nuovo con storia ed esperienza: trascendentale deve qui essere inteso. Liberalismo politico. 21 H. Marcuse. sono elementi di un vero razionalismo" (Marcuse.) traggono la loro validità teorica.. ed altri. Bari 1998 (ma anche Id. pp. e alla quale devo qui rimandare. Herbert Marcuse 1928-55. I limiti della giustizia. 54-94). coinvolge Marcuse. Sul carattere affermativo della cultura. fa lo stesso Rawls.. 24 Ivi. Ideologia e utopia (1929). J. orig. Milano 1987). Torino 1972 (rist. 1937.. trad. particolarmente ricco e notevolmente complesso. in una letteratura ormai amplissima. rivolge a John Rawls. 15 La filosofia politica contemporanea ruota attorno a questo tema in modo permanente. liberals e communitarians. che ho già a suo tempo compiuto. pp.. 18 Non escluderei che alla luce del metodo e della concezione marcusiana della trascendenza possano essere affrontati e forse ridimensionati i problemi teorici irrisolti che contrappongono ormai stabilmente nella filosofia contemporanea. cit. M. trad. e molti altri. Per questo dibattito. come J. Taylor. che appare in Comunitarismo e liberalismo. p. p. cit. trad.. p. Si noti che per Marcuse in una collettività liberale. 14 Questo contrasto tra principio di piacere e principio di prestazione. nel mio Ragione e immaginazione. p 49 (Si tratta del saggio Ueber den Affirmativen Charackter der Kultur. e 1966 con una nuova prefazione dell'autore). 73. tra i più rappresentativi e recenti. di Gianni Rigamonti. si trova interamente dispiegato nell'opera forse più accattivante e incisiva di Marcuse.Istituzioni e trascendenza in H. Multiculturalismo. di Rodolfo Rini. un programma meta-filosofico. ma innanzitutto. dunque. questo non era e non è semplicemente un caduco programma politico.LEI http://www.uniba. che scaturisce dalla lezione marcusiana.it/lei/filpol/palom.htm (10 of 10)06/12/2004 13:02:18 .Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR .swif.Istituzioni e trascendenza in H. Marcuse 25 Se c'è un progetto "massimo". SWIF . Sabatier e i numerosi contestatori di questa timida iniziativa l'avranno facilmente vinta poiché il progetto sarà abbandonato senza neppure essere discusso all'interno di una seduta plenaria del parlamento. all'interno di questa critica viene messo in exergo il ruolo fondamentale che lo Stato e la legge devono continuare a giocare al fine di garantire la vita morale della nazione.it/lei/filpol/barkat. I Elisée Sabatier 1. i membri di alcune specifiche e poco numerose categorie di indigeni (indigènes). La subordinazione della legittimità dell'acquisizione della cittadinanza alla consistenza morale del gruppo http://www. n. Il corpo d'eccezione e la cittadinanza intrasmissibile nell'Algeria coloniale a cura di Maria Chiara Pievatolo pievatolo@dsp. in difesa della specificità della nazione e della sua potenza sovrana. e capaci di introdurvi una corruzione dei valori 4 con prevedibili effetti sulla salute del corpo politico. in secondo luogo su quello della preservazione della integrità della sovranità nazionale 3. già governatore generale dell'Algeria e sensibile alle rivendicazioni dei colonizzati. Printed version in Tumultes. la funzione o lo statuto sociale. pp. 2003. che riprendeva una iniziativa del senatore repubblicano-socialista Maurice Viollette. categorie definite secondo dei criteri selettivi basati sul titolo. Il progetto.it Nico De Federicis pievatolo@dsp. viene dunque messo l'accento su di una dimensione costante della colonizzazione di cui si ribadisce l'attualità. L'obiettivo della critica di Sabatier consiste per l'essenziale nel ricordare al pubblico i risultati positivi ottenuti dalla politica coloniale su due piani fondamentali: in primo luogo su quello della salvaguardia delle proprietà morali della nazione 2. difensore inflessibile della colonizzazione.htm (1 of 8)06/12/2004 13:02:19 .unipi. pubblica il primo marzo 1938 sulla Revue des deux mondes un articolo scritto allo scopo di contrastare il progetto di legge depositato dal governo Blum. ovvero al fine di proteggere le condizioni simboliche della sua riproduzione dalla presenza di elementi non adatti ad essa.uniba. L'obiettivo fondamentale di Sabatier è quello di convincere dell'efficacia dell'uso politico di metodi giuridici e amministrativi. proponeva di ammettere alla cittadinanza. Sostanzialmente. a titolo individuale e senza rinunciare allo statuto personale di "diritto musulmano".unipi.it . 181-192.Barkat.essendo il secondo punto concepito come il risultato o la conseguenza del primo. 21-22.swif. Ultimo aggiornamento: 15 settembre 2004 Il corpo d'eccezione e la cittadinanza intrasmissibile nell'Algeria coloniale di Sidi Mohammed Barkat Traduzione di Dino Costantini. Attraverso le parole di questo eminente rappresentante della colonizzazione. A partire da questo momento i http://www. Il sottoinsieme in questione coincide con la nazione autentica e diviene il punto di riferimento ultimo di una politica statale inedita. sbarrata.Barkat. facendone l'oggetto di una attenzione particolare. Attraverso di esso la politica risulta per la massa dei colonizzati. sovrana e naturalmente tutelare. Tanto la legislazione che l'amministrazione e la polizia devono dunque mettersi al servizio di questa nuova politica al fine di garantire l'integrità morale della nazione. come Sabatier.che fare degli uomini e delle donne che vi vivevano prima della conquista? La nuova interrogazione è presa in considerazione non solamente da un punto di vista economico.htm (2 of 8)06/12/2004 13:02:19 . che dichiara l'Algeria parte integrante del territorio francese trasforma la conquista in una colonizzazione di popolamento 7. poichè la forza morale si confonde con la potenza politica. il grande merito della politica coloniale è di distinguere questi due sottoinsiemi e di privilegiare quello la cui qualità morale è attestata. messa per conseguenza e altrettanto naturalmente sotto tutela. bloccata o immobilizzata. Allo stesso tempo essa promuove l'idea che sia necessario proteggere il sottoinsieme privilegiato.it/lei/filpol/barkat.swif. Il valore dei colonizzati. al punto che la politica dello Stato può definirsi in definitiva come la capacità di realizzare questa associazione o combinazione e di rappresentarne l'unità come una verità evidente. quello riguardante la valutazione della qualità morale. nel senso in cui essa costituisce il fondamento o la base dell'intero edificio istituzionale che determina lo statuto dei colonizzati nel seno della nazione e giustifica il regime di eccezione nel quale essi saranno costantemente rinchiusi. Con la sconfessione dell'esercito ed il passaggio di potere ai civili verso il 1870. Non è più in rapporto alla questione dell'eguaglianza che si definisce la politica. Il corpo d'eccezione e la cittadinanza intrasmissibile nell'Algeria coloniale al quale si appartiene. Capacità politica e valore morale fanno tutt'uno. una politica altra sia rispetto alla dominazione che rispetto all'assimilazione pura e semplice. ma ancora una volta da quello della politica. facendone nel contempo mutare gli obiettivi.essa concerne ugualmente lo statuto da attribuire alla sua popolazione . una questione che si rapporta quindi al vero o al bene. rende urgente la determinazione della posizione che devono occupare queste popolazioni divenute francesi in relazione al corpo politico. Il ruolo decisivo attribuito alla morale del gruppo introduce una nuova misura della capacità politica. Per fare ciò è necessario che lo Stato veda nella condizione morale di questa parte della nazione assieme la causa della propria appartenenza all'universo della ragione e la condizione del vigore e del rinforzarsi della sovranità che egli incarna. Questa trasformazione fa dello Stato il responsabile di questo valore: uno dei suoi compiti principali consiste nel proteggere e nel rinforzare la parte della nazione la cui vita appare conforme alla morale. quella di perpetuare lo sconvolgimento introdotto dal senato-consulto del 14 luglio 1865 nella concezione stessa della politica 5. Lo spirito del legislatore del 1865 comincia da questo momento a prevalere. L'introduzione in Francia del suffragio universale maschile nel 1848.che cosa fare di questo paese e delle sue ricchezze? . una questione in definitiva chiusa su se stessa 6. esso si fonda sulla valutazione della capacità morale dei colonizzati di vivere in società.uniba. una verità presentata come indiscutibile. Ci troviamo qui di fronte ad un'esigenza capitale. Il governo dello Stato viene a confondersi con l'arte di salvaguardare il vero valore della nazione. e una popolazione socialmente sregolata. cioè a dire sulla valutazione del loro grado (degré) di umanità. All'interno di questo quadro moralità e sovranità si mescolano intimamente. si impone la necessità di determinare la posizione del colonizzato in relazione al corpo politico. così stimato. Per i promotori della concezione colonialista. ovvero la vita simbolica del sottoinsieme della nazione che lo rappresenta. diviene la chiave della rappresentazione coloniale che divide la nazione in due sottoinsiemi politicamente diseguali: una forza viva. II Il decreto del 4 marzo 1848 . La questione dell'uguaglianza appare preliminarmente sottomessa ad un giudizio di valore. Il giudizio sulla capacità politica passa attraverso il giudizio sul valore morale. l'interrogazione che si impone naturalmente allo Stato conquistatore non è più solamente quella dello sfruttamento . può essere detta fondamentale. a costruire delle fortificazioni al fine di assicurarsi della perennità dell'ordine simbolico della nazione. a consolidare delle frontiere. Lo Stato fonda la sua azione su di un edificio concettuale che privilegia l'idea secondo la quale la nazione si deve opporre fermamente all'elevazione alla qualità di cittadini di coloro che sarebbero inadatti alla politica. una massa percepita dal punto di vista della propria riproduzione. da una parte dichiara patologico il comportamento degli indigeni a partire dalla loro sottomissione ad un corpus normativo giudicato improprio e d'altra parte imputa a questa patologia un carattere duraturo. poiché i sotto-insiemi che costituiscono la nazione trovano in esso le condizioni intellettuali e normative della loro identificazione. Mai nominata in quanto tale. si trasmetterebbe così di generazione in generazione. Questo quadro intellettuale impone di concepire l'inattitudine a godere o a esercitare il diritto di essere cittadino come l'effetto di una alterazione delle facoltà soggettive. L'inscindibile legame degli indigeni al loro statuto personale equivale. non consiste in effetti nel dare battaglia a dei nemici esterni od interni. Questa alterazione non concerne unicamente degli individui presi singolarmente. ma un intero gruppo. L'azione politica dello Stato può avere ora come obiettivo di impedire che la trasmissione ereditaria di parte indigena venga a corrompere la riproduzione sociale. iscrivendosi in una logica di trasmissione ereditaria. nello spirito dei promotori della nuova politica coloniale. L'alterazione in questione. La questione della sovranità è così inserita nel quadro di una politica complessiva di preservazione della qualità morale della nazione. cioè a dire di quegli individui che si ritengono incapaci di vivere normalmente la condizione umana: della massa dei colonizzati.swif. la trasmissione ereditaria diviene tuttavia. Questa inclinazione è facilmente identificabile. ritenute corrotte.htm (3 of 8)06/12/2004 13:02:19 .Barkat. La politica di conservazione della forza sovrana fondata sulla preservazione della morale costruisce così. sociologico.). La politica così specificata. etc. III L'insieme di questa politica procede così da una certa logica o razionalità. che inscrive in profondità nelle istituzioni il principio di una inclusione/esclusione. a partire dalla logica della trasmissione perpetua di questo corpus.uniba. svolge allora una funzione eminentemente politica. il principio secondo il quale la linea di divisione ormai interna tra un "noi" sicurizzante e un "loro" poco affidabile non presuppone alcun http://www. ma a tracciare delle linee di demarcazione. a partire dall'identificazione della nazione autentica attraverso la morale. Il discorso che articola in un legame intimo i comportamenti sociali e la trasmissione di un patrimonio istituzionale determinato. a condurre una guerra offensiva. il riferimento essenziale della politica di difesa della sovranità.it/lei/filpol/barkat. ma a partire dall'idea secondo la quale essi sarebbero la conseguenza dell'inclinazione ereditaria degli indigeni ad allontanarsi dalle regole sociali di base fondate sulla ragione e indispensabili alla riproduzione dell'intera società. cui è sottesa una specifica concezione della trasmissione ereditaria delle caratteristiche proprie alla massa indigena 9. La difesa della salute del corpo sovrano attraverso la salvaguardia della sua integrità morale passa per una vasta operazione di costruzione di sbarramenti. Nello stesso tempo la nazione autentica viene a definirsi come un insieme umano la cui caratteristica principale risiede nel fatto che i meccanismi che determinano la sua riproduzione sfuggono all'influenza delle istituzioni indigene. l'idea che lo statuto personale di "diritto musulmano"al quale restano inscindibilmente attaccati i colonizzati sia portatore di fattori culturali responsabili di un comportamento ereditario non conforme alla morale e alla ragione. conferendole l'autorità di ciò che deve essere tenuto per vero. a una sorta di trasferimento perpetuo di un patrimonio culturale all'interno di un processo di trasmissione esatta alle generazioni successive dei caratteri specifici del sottoinsieme indigeno. poiché essa costituisce una semplice conseguenza all'interno di uno schema deduttivo che finisce per divenire canonico e che. I comportamenti giudicati immorali o asociali non si spiegano attraverso considerazioni oggettive (spiegazioni di tipo economico. Il corpo d'eccezione e la cittadinanza intrasmissibile nell'Algeria coloniale cambiamenti che influenzano la salute del corpo sovrano dipendono direttamente dalle variazioni che toccano l'ordine morale o la qualità morale della nazione. gli aggiustamenti amministrativi e le azioni di polizia o militari necessarie alla sua costruzione sociale in quanto discendenza inautentica.Barkat. Questo doppio movimento di salvaguardia e di dominazione non potrebbe attuarsi senza una deformazione del senso stesso della politica la cui posta in gioco diviene la trasmissione di un patrimonio ereditario.cioè a dire l'immagine del corpo d'eccezione . L'insieme della storia dell'emancipazione degli indigeni per mano dello Stato coloniale.it/lei/filpol/barkat. alle tecniche della repressione e del controllo. E' proprio perché lo Stato ha promosso una concezione della discendenza indigena secondo la quale essa si riproduce sulla base della sua inscrizione in una trasmissione ereditaria incapace di umanizzare correttamente. La singolarità della politica coloniale a partire dagli anni '70 del XIX secolo risiede nel fatto che i colonizzati sono concepiti dall'organizzazione statale come corpi cui è ampiamente sottratta la dimensione simbolica. che d'altronde da allora non è stata mai superata. all'azione poliziesca o militare violenta (alle volte perpetrata da civili) tutto questo partecipa di una medesima politica coloniale di conservazione del cordone sanitario indispensabile a mantenere a distanza la discendenza (filiation) indigena e il suo patrimonio ereditario. Il corpo d'eccezione e la cittadinanza intrasmissibile nell'Algeria coloniale conflitto aperto. IV Senza dubbio non abbiamo ancora preso le misure di ciò che implica questo nuovo dispositivo politico. La garanzia dell'integrità o della pienezza della riproduzione della discendenza autentica passa attraverso il controllo di quella che autentica non è.la finzione di una discendenza ribelle a ogni vita in società e a ciò determinata dalla trasmissione di un patrimonio ereditario patogeno . L'immagine dei corpi indigeni sottomessi al regime d'eccezione . La discendenza indigena non si presenta qui come una realtà oggettiva che si tratterebbe semplicemente di mantenere al di là della linea di faglia. Il controllo delle condizioni politiche che presiedono alla riproduzione sociale della continuità della nazione presuppone che si domini e si contenga la discendenza inautentica. E' questa prolungata confusione tra la realtà e la sua immagine statale (étatique) che permette di rappresentarsi un oggetto costruito . amministrativa e poliziesca di questa separazione. Tenere a distanza questa discendenza vuol dire altresì fabbricare i dispositivi giuridici. rimane che questa messa a distanza non si confonde affatto con un semplice rapporto di esclusione.uniba. corpi che rinviano necessariamente ad un dispositivo peculiare di controllo amministrativo e poliziesco. http://www. è marcata dall'incapacità dello Stato di trascendere questa concezione della politica.swif. In effetti. attorno al valore delle istituzioni dei colonizzati: la rappresentazione di un patrimonio ereditario propriamente indigeno costruita dalla politica statale è presentata come l'immagine fedele di un fatto oggettivo. divenuta irreversibilmente strutturale. inadeguata o non conforme alle norme in vigore all'interno della nazione. notevole per il suo carattere singolarmente velleitario. Il ricorso a un diritto speciale. Se vogliamo avere un'idea chiara di ciò che è lo Stato di diritto coloniale. A partire da ciò appare chiaramente che la posizione occupata dagli indigeni all'interno della nazione non è tanto un effetto del loro essere legati allo statuto personale di "diritto musulmano" quanto piuttosto è la conseguenza del giudizio portato dallo Stato sulla discendenza alla quale essi appartengono e della politica di eccezione che lo stato esercita contro di essa. La forza del dispositivo coloniale deriva dal fatto che esso instaura una ambiguità. ma solamente la protezione giuridica.htm (4 of 8)06/12/2004 13:02:19 .dipende inizialmente e principalmente dal dispositivo politico coloniale prima di avere un qualunque rapporto con l'esistenza stessa dei colonizzati.come una realtà oggettiva che è necessario isolare e di cui bisogna ridurre gli effetti nocivi sul processo di riproduzione della società autentica. che ha potuto fare della salvaguardia del corpo politico costituito dalla nazione autentica l'essenza stessa della sua politica. bisogna tenere in considerazione il fatto che questo legame tra trasmissione di un patrimonio ereditario e politica costituisce la base da cui proviene essenzialmente la legittimità della sua azione. come la realtà in se stessa. se pure le forze mobilizzate dallo Stato coloniale hanno per obiettivo di tenere a distanza la massa indigena al fine di salvaguardare la nazione dalla sua determinazione negativa. sono dunque puramente e semplicemente piazzati al di fuori del circuito che conduce alla cittadinanza. Lungi dall'apparire come una semplice mostruosità giuridica. peraltro ufficialmente riconosciuto. lo Stato non sfuggirà alle necessità insite nella concezione della politica che ha continuamente riproposto nel corso di tutta la storia della colonizzazione algerina. ma qualche categoria di "Francesi musulmani". E' in particolare una disposizione messa in opera in questo periodo riguardante lo statuto delle persone. La concessione della cittadinanza a certe categorie di indigeni selezionate in maniera esplicita ed esclusiva. Al contrario essa si inserisce naturalmente all'interno della concezione della trasmissione ereditaria di un patrimonio indigeno. L'ordinanza adottata il 7 marzo 1944 dal Comité français de libération nationale. E' innanzitutto considerato come un corpo sottomesso ad una predestinazione http://www. l'osservatore che non si lasci abbagliare dai discorsi propagandistici che accompagnano abitualmente simili testi. Questa prima limitazione di carattere quantitativo appartiene naturalmente alla logica generale dell'esclusione degli indigeni in un ambiente coloniale. nei quali si sospetta una alterazione ereditaria grave del comportamento e della soggettività. istituzione responsabile della produzione di caratteri ereditari presupposti come incompatibili con la vita in società. prevede all'articolo 3 la creazione di una nuova categoria di persone: i "cittadini francesi a titolo personale" (citoyens français à titre personnel). come era già stato fatto nei comuni di "pieno esercizio" del Sénégal 11. nello stesso momento in cui si impegnerà in direzione di un'azione in favore dell'estensione egualitaria dei diritti politici e civili 10. implica la rigorosa negazione della sua trasmissione alla loro progenie. Questo testo non concerne evidentemente l'insieme dei colonizzati. interamente contenuta nell'espressione "à titre personnel". l'esistenza di questa categoria non shocka né la ragione né la morale correnti.uniba. La nuova cittadinanza si specifica come legata ad una certa qualità appartenente singolarmente alla persona. I figli di questi nuovi cittadini. futuro Gouvernement provisoire de la République française. La cittadinanza viene concessa senza rinuncia allo statuto. noterà che la misura in questione resta in realtà senza ambiguità all'interno del quadro generale della salvaguardia della autenticità della nazione. Il bambino non è rappresentato come un essere indeterminato. Abbiamo qui a che fare con una misura di profilassi politica: l'obiettivo consiste nel proteggere la nazione autentica contro i pericoli di denaturazione suscitati dai discendenti di questi nuovi cittadini ancora retti dallo statuto personale. attraverso un intervento mirato delle istanze giuridiche dello Stato. Su 7 milioni di indigeni. un essere potenziale. assieme democratica ed antidemocratica.swif. Ben più espressiva e rivelatrice della specificità dei meccanismi messi in opera in Algeria è la seconda restrizione. senza rinuncia allo statuto personale.htm (5 of 8)06/12/2004 13:02:19 . solo 65. concezione di cui rivela allo stesso tempo l'efficacia politica.it/lei/filpol/barkat. Il corpo d'eccezione e la cittadinanza intrasmissibile nell'Algeria coloniale V Se vogliamo evitare l'ostacolo sul quale il pensiero viene qui necessariamente ad inciampare appare dunque necessario superare i pregiudizi abituali sulla politica storicamente promossa dallo stato di diritto per prendere in considerazione la sua struttura contraddittoria. La misura mira in effetti a realizzare l'antico progetto di Viollette. Il carattere personale di questa cittadinanza implica la decisiva conseguenza della sua non trasmissibilità. Si potrebbe in questo modo comprendere perché.000 sono presi di mira da questo dispositivo. attribuendo ad una parte degli indigeni (che da questo momento saranno dei "Francesi musulmani") la totalità dei diritti politici. L'articolo dispone che questi nuovi cittadini "siano iscritti sulle stesse liste elettorali dei cittadini non musulmani e che partecipino agli stessi scrutini". ad essere presentata come una misura di progresso. In tale modo i discendenti dei membri di queste categorie si trovano privati del beneficio dello ius sanguinis.Barkat. Ciononostante. Vi è in questo movimento un autentico ribaltamento dei criteri abituali di differenziazione umana che separano i bambini dagli adulti. di cui ci si sarà assicurati che abbiano testimoniato la loro adesione alle istituzioni del paese colonizzatore e alla sua politica. fino a che la si legherà ai soli domini della politica dell'esclusione o dell'ineguaglianza giuridica. non ci troviamo di fronte ad una operazione marginale o periferica.ed in particolare il diritto alla libertà ed alla vita morale . non può farsi in realtà che nella prospettiva di una conferma della struttura antidemocratica propria dello Stato di diritto. così come non sarà possibile comprendere la ragione per la quale essa fu promulgata senza grande difficoltà nonostante la pretesa "rivoluzione" che essa sembrava introdurre nello statuto delle persone. ed è rappresentato come sottomesso ad un corpo indisciplinato per effetto di una istituzione corrotta. incapace di aprirsi umanamente agli altri. né ad una necessità alla quale ci si trova costretti a sottomettersi controvoglia. così come il regime d'eccezione che culmina nella politica di terrore organizzata dallo Stato (in particolare nella regione di Constantine nel 1945 e gli eccessi commessi tra il 1954 e il 1962) .si fonda sull'ammissione della necessità di una nuova politica statale. una sorta di indigeno adulto sotto la forma di un modello ridotto. Senza dubbio questa determinazione inflessibile del bambino è l'espressione più radicale e più insopportabile della chiusura implacabile.Barkat.uniba. Il corpo d'eccezione e la cittadinanza intrasmissibile nell'Algeria coloniale storica. e della sua accettazione da parte dello stesso indigeno emancipato. senza remissione. Collège international de philosophie. ovvero in quanto francesi di seconda classe. come si potrebbe pensare. rinunciando al diritto fondamentale di trasmettere la cittadinanza alla sua discendenza.che presuppone la discriminazione fondamentale ratificata dal senato consulto del 14 luglio 1865. è la rappresentazione stessa dell'essenza dell'indigeno. è proibito al bambino colonizzato di aprirsi al possibile. del colonizzato e della sua discendenza nella sua condizione di paria. Non è un essere in potenza. settembre . La costruzione del corpo d'eccezione . L'immagine istituita del colonizzato in quanto membro di una discendenza chiusa su se stessa. per quanto limitata possa essere. Questa immagine dell'indigeno consuma le possibilità di un'esistenza che si cancella davanti all'egemonia di una metafisica stupefacente. l'indigeno che viene "elevato" al rango di cittadino "all'interno dello statuto" deve rispondere alla stima manifestata nei suoi confronti attraverso questa misura. La protezione della discendenza autentica attraverso la messa a distanza radicale della discendenza indigena costituisce al contrario una riaffermazione della politica complessiva di fortificazione della nazione autentica e della sua potenza sovrana.swif. ma inoltre li ha fabbricati in quanto corpi d'eccezione. In questa immagine l'essere indigeno non è differenziato. E' questa la ragione per la quale non è possibile comprendere la funzione di asservimento e di morte esercitata dallo Stato di diritto coloniale fino a che la si mantiene al di fuori di ciò che la legittima: la volontà politica manifesta di garantire i diritti fondamentali di una discendenza giudicata autenticamente umana . VI Non sarà facile comprendere il vero senso dell'ordinanza del 7 marzo 1944. Parigi.htm (6 of 8)06/12/2004 13:02:19 . All'interno di questo specifico contesto. E' in questo senso che si può parlare di una essenza dell'indigeno.it/lei/filpol/barkat. ogni apertura del campo della cittadinanza. E' proprio in quanto partecipa di questa riaffermazione della politica di salvaguardia della nazione che l'ordinanza del 7 marzo 1944 deve essere annoverata all'interno della genealogia dei testi giuridici inaugurata dal senato consulto del 14 luglio 1865 che non solamente ha prodotto i colonizzati in quanto indigeni. In quanto indigeno.ottobre 2002. capace di rendere possibile la vita della nazione in un ambiente che si suppone ostile. Detto in altri termini.di contro all'ostilità immaginata di una discendenza dichiarata tirannica nella sua essenza. La negazione della sua potenzialità equivale esattamente alla negazione di ogni possibile evento emancipatore. http://www. E' chiaro che con la costruzione della categoria di citoyens français à titre personnel. . Maisonneuve et Larose/Valmonde. la morale. à nos besoins. Les droits électoraux des indigènes musulmans ". " Aggiunge poi : " Le rapport Delangle met en avant les mêmes impossibilités tenant 'aux droits et usages incompatibles avec la pudeur.) Ce serait démembrer la souveraineté. citando l'Exposé delle motivazioni del Consigliere di Stato Flandrin letto il 22 juin 1865. C'est en cette dernière matière que l'indigène y est le plus attaché. ce qui leur conférerait des attributions politiques et une délégation de l'autorité publique ! On voit d'ici quelle serait cette administration communale confiée à des mains inexpertes. le bon ordre des familles'. 8 25 000 personne nel 1840. in Algérie 1830-1862. 9 Questa concezione si allontana tuttavia dalla concezione biologista della trasmissione. etc. dell'Interno. 10 Discorso del generale de Gaulle.) 5 Questo testo rimarrà alla base del regime politico e amministrativo algerino fino al 1946 (C. " (Ibid. coll. t. des maires indigènes unir des époux français. 464..it/lei/filpol/barkat. 11 Durante la III Repubblica.-R.htm (7 of 8)06/12/2004 13:02:19 . néanmoins il continuera à être régi par la loi musulmane. p. L'articolo 1 dispone che: " L'indigène musulman est français .. " Les Trésors retrouvés de la Revue des Deux Mondes ". 2 " [Le statut personnel] qui résulte pour les uns du Coran. p. à nos mœurs. représenter le pouvoir central. la répudiation. PUF.swif. 6 A proposito dei dibattiti che precedono la promulgazione del senato consulto del 1865. Esso introduce formalmente la distinzione tra citoyen e indigène. " Les problèmes algériens. 109 000 nel 1847. Jeanne Caussé et Bruno de Cessole (sous la dir.).Barkat. Elle est précisément en complète opposition avec notre droit français. Editions du CNRS. les électeurs d'origine indigène seraient plus nombreux que les électeurs d'origine française (c'est un fait mathématiquement constaté) et l'on verrait de nombreuses municipalités composées en majorité d'indigènes. comme le droit religieux qui en est l'essence. Il corpo d'eccezione e la cittadinanza intrasmissibile nell'Algeria coloniale Note 1. il peut être appelé à des fonctions et emplois civils en Algérie. l'assimilazione completa degli indigeni è praticata anche nei comptoirs dell'India. 461. et il règle plus particulièrement l'état et la capacité des personnes. p. Il peut être appelé à servir dans les armes.] la majorité des conseillers d'Etat et des sénateurs jugèrent que 'le plein exercice des droits de citoyen français' est incompatible avec la conservation du statut musulman et de ses dispositions. Paris et Office des publications universitaires. 1968. Paris. embrasse le droit civil comme le droit pénal. 457-466. Ageron scrive nel suo Les Algériens musulmans et la France (1871-1919) : " [. pp. 1. le divorce et l'état civil des enfants'. Il peut sur sa demande être admis à jouir des droits de citoyen français . 344. 630 000 nel 1901 e 900 000 nel 1954.. " (Paris. au détriment du 'conquérant' en faveur du 'conquis'.. C. dans ce cas.) 7 Ciononostante l'Algeria non è equiparata giuridicamente ad una colonia. Alger. La sua amministrazione è dipesa da svariati ministeri (della Guerra. 465. contraires à nos lois et à nos moeurs sur le mariage.uniba. http://www..) 3 " Accorder le droit de citoyen à certaines catégories d'indigènes sans qu'ils renoncent à leur statut personnel : (. a Sainte-Marie in Madagascar e nei territori che in seguito diverranno i dipartimenti d'oltre mare (DOM). ayant une conception complètement opposée à la nôtre. 160 000 nel 1856. Le caratteristiche in questione sono concepite come un'eredità trasmessa attraverso la tradizione. p. Les Institutions de l'Algérie durant la période coloniale (1830-1962). à nos pensées. ma mai dal ministero della Marina né da quello delle Colonie come gli altri possedimenti francesi. " (Ibid. il est régi par les lois civiles et politiques de la France ". nos conceptions sociales et même notre morale. Collot.) 4 " Dans de nombreuses communes de l'intérieur de l'Algérie. 1987)..). pronunciato a Constantine il 12 dicembre 1943. les soumettre à des lois civiles auxquelles ils échappaient eux-mêmes. à notre civilisation. 1999. pour les autres de la coutume. " (Ibid. LEI http://www. identità e riconoscimento. discipina e controllo sociale nel pensiero di Michel Foucault Emanuela Ceva.htm06/12/2004 13:02:20 . Pluralismo. politica e riflessione filosofica Francesca Di Donato.uniba. La rivoluzione tra storia.it.it/lei/filpol/tesi.it e Nico De Federicis nikita@sssup. Potere.Tesi di laurea in filosofia politica a cura di Maria Chiara Pievatolo pievatolo@dsp. Ruoli femminili e società 'attuale' q q q SWIF . Ultimo aggiornamento: 16 settembre 2003 Spazio tesi Questa pagina è destinata alla pubblicazione di tesi di laurea di filosofia politica e discipline affini.Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR .swif. perché i giovani studiosi meritevoli possano mettere il loro lavoro a disposizione di tutti in maniera immediata e gratuita. Chi fosse interessato a pubblicare in questa rubrica una versione ipertestuale della propria tesi può chiedere informazioni a Maria Chiara Pievatolo q Katia Bonchi. Modelli teorici di convivenza Jacopo Della Porta.unipi. disciplina e controllo sociale nel pensiero di Michel Foucault di Katia Bonchi Università degli Studi di Genova Facoltà di Scienze politiche Relatore: prof. Ultimo aggiornamento: 20 maggio 2002 Potere.html06/12/2004 13:02:20 . Alessandra Anteghini (discussa il 18/12/2000) abstract | indice | bibliografia | http://www.index Spazio tesi .it/lei/filpol/ktbo/index.uniba.swif. Vengono poi analizzati i due principali scritti degli anni settanta. secondo Foucault. e magari per rovesciarli. dove l'autore si prefigge di chiarire il metodo di analisi fino ad allora utilizzato l'archeologia appunto . Per questo. almeno nelle sue opere principali: . cercando di individuare alcune delle principali forme di controllo politico e sociale contemporanee e di delineare il ruolo svolto dalle nuove tecnologie. l'Archelogia del Sapere (1969). Ma ci sono tanti possibili modi diversi per affrontarli su nuove basi. una volta di più.che. Ultimo aggiornamento: 20 maggio 2002 home |abstract | indice | bibliografia | In uno dei suoi ultimi scritti Foucault precisava che il tema generale della sua ricerca era il soggetto e non il potere o. . . il modo in cui i soggetti sono collocati entro rapporti di potere molto complessi. dopo quest'opera. paradossalmente. E ogni relazione di potere.abstract Spazio tesi . Si tratta di un tema. una relazione di potere. Vengono presi in esame il secondo e il terzo volume della Storia della sessualità: L'uso dei piaceri e La cura di sé.Il quarto parla dell'ultimo Foucault e del suo volgere lo sguardo all'antichità greca e romana alla ricerca di un'etica possibile per il presente. Ogni relazione intersoggettiva è. nessuna liberazione ci renderà davvero estranei ad essi. la storia delle epistemi di Le Parole e le Cose e. i confini di questa tesi.swif. Sorvegliare e punire e La volontà di sapere. .Il primo capitolo tratta degli scritti di Foucault degli anni sessanta: la monumentale Histoire de la Folie. molto complesso e dibattuto anche perché in continua evoluzione. assumerà una funzione molto più marginale. Nessuna rivoluzione. disciplina e controllo che ho scelto come chiave di lettura per questa tesi. con la consapevolezza che nessuna vittoria è mai definitiva e che ogni lotta quotidiana implica sempre un ripensamento del rapporto con se stessi e con gli altri. la lezione di Foucault è risultata fondamentale: non è possibile suggerire una soluzione definitiva vincente per rapporti così numerosi. la Nascita della clinica o "archeologia dello sguardo medico". del ruolo degli intellettuali rispetto al potere e del rapporto tra Foucault e i movimenti di contestazione nati alla fine degli anni sessanta. dove emergono più chiaramente i concetti di potere. qui solo abbozzato. instabili e mutevoli nel tempo quali sono i rapporti di potere. presuppone le proprie strategie. dal rapporto tra due individui ai grandi apparati istituzionali.it/lei/filpol/ktbo/abstract. Seguendo questo filo conduttore. in un certo senso.Il terzo capitolo continua ad occuparsi del potere. previous | next top http://www. i propri meccanismi e un sapere specifico che ne è la condizione di esercizio. Il mio tentativo è stato quello di applicare le analisi di Foucault sul potere panottico e sul rapporto tra sapere e potere alla società postfordista. meglio.uniba.Il secondo si apre con un'introduzione che descrive lo spostamento metodologico dall'archeologia alla genealogia di matrice nietzscheana.Il quinto e ultimo capitolo può essere considerato una sorta di appendice che valica. così come Foucault ne ha trattato nelle numerose interviste e conferenze tenute nel corso degli anni '70. . ho abbracciato per intero il percorso foucaultiano. infine.html06/12/2004 13:02:20 . 2 le "strutture profonde del discorso": la Nascita della clinica 1. DOPO E OLTRE FOUCAULT http://www. ARCHEOLOGO DEI POTERI E DEI SAPERI 1.1 Lo studio delle pratiche discorsive e della loro dipendenza dalle istituzioni sociali nella Storia della follia 1. Ultimo aggiornamento: 20 maggio 2002 home |abstract | indice | bibliografia | Introduzione 1.1 Genealogia del sé come soggetto morale 4.html (1 of 2)06/12/2004 13:02:21 .3 Le tecnologie del potere moderno: l'anatomo-politica e la biopolitica 3.3 Un'archeologia delle scienze umane: Le Parole e Le Cose 1.4 La giustificazione teorica del metodo archeologico: l'Archeologia del Sapere 2.uniba. PER UN'ANALITICA DELLE RELAZIONI DI POTERE 3.it/lei/filpol/ktbo/indice.swif. I LIMITI DEL METODO ARCHEOLOGICO E IL PASSAGGIO ALLA GENEALOGIA 2.2 La cura di sé come pratica di libertà 5.2 Dall'ipotesi repressiva al dispositivo della sessualità: La volontà di sapere 2.1 Sorvegliare e punire: la nascita del potere disciplinare 2.indice Spazio tesi .1 La microfisica del potere: genealogia e strategie 3.2 La filosofia analitica della politica e il ruolo degli intellettuali 3. MICHEL FOUCAULT. IL PROBLEMA DELL'ETICA NELL'ULTIMO FOUCAULT 4.3 La questione dell'"impegno": Foucault e il '68 4. indice 5.1 Dalle società disciplinari alle società di controllo 5.uniba.it/lei/filpol/ktbo/indice.swif.2 Panopticon elettronico e sorveglianza globale: il ruolo delle tecnologie dell'informazione Bibliografia http://www.html (2 of 2)06/12/2004 13:02:21 . Zanichelli. 1972. 1988. GILLES DELEUZE. Feltrinelli. Einaudi. · L'archeologia del sapere. (*Questi tre volumi contengono la maggior parte dei saggi. FrancoAngeli. Rizzoli. saperi.1997*. scrittura. . · Il potere e la parola. 1996. Milano. Feltrinelli. 1996. Feltrinelli. Foucault. AAVV. · Scritti letterari. 1994.PAUL RABINOW. Rizzoli. Cappelli. Interventi politici. 1996*. Costa&Nolan. 1999. Foucault usciti dal 1954 al 1984). 1994. 1978. Mimesis (coll. http://www. Rizzoli. Introduzione a Foucault. Feltrinelli. Milano. · Storia della follia nell'età classica. Milano. Michel Foucault. .htm (1 of 2)06/12/2004 13:02:21 . Milano. .1999. discorso. Torino. . Michel Foucault e la questione del soggetto. . Castelvecchi. La ricerca di Michel Foucault. Livorno. Bologna. Ombre corte. Feltrinelli. · Resumés des Cours 1970-82. Nascita della prigione. Milano. Estetica dell'esistenza. 1976. STEFANO BERNI. Milano. Mimesis. Ultimo aggiornamento: 20 maggio 2002 home |abstract | indice | bibliografia | Bibliografia Opere di Michel Foucault · Le parole e le cose.swif. Milano. politica. Colloqui con Foucault. Milano. · L'ordine del discorso. ARCHIVIO FOUCAULT I. 1998. 1989. Einaudi. . · Raymond Russel. 1971. Milano. . 1976. La cura di sé. GILLES DELEUZE. 1984. 1988. . FrancoAngeli . Biopolitica e territorio. Milano. 1987. 2000. · La volontà del sapere. Milano. Einaudi. Verona. Torino. Poteri. Einaudi.it/lei/filpol/ktbo/biblio. Feltrinelli. Milano. Ponte alle Grazie. PIERRE DALLA VIGNA (CUR). Effetto Foucault. Milano. 1991. Bologna. Un'archeologia del scienze umane. ARCHIVIO FOUCAULT II. interventi e conferenze di M. Feltrinelli. .biblio Spazio tesi . Milano. Torino. Milano. Critica e cura di sé: l'etica di Michel Foucault. 1978. Csoa Godzilla. Genova. Feltrinelli. Milano. . Feltrinelli. 1969. DIDIER ERIBON. strategie. Millepiani). 1971. · Microfisica del potere. . Follia. Principale bibliografia critica . Bari. DUCCIO TROMBADORI. etica. . Leonardo. Soggetti al potere. Singolare e Molteplice. CHIARA DI MARCO. 1977. . STEFANO CATUCCI. Michel Foucault: poteri e strategie. 1967. Roma. PIER ALDO ROVATTI (CUR). . Mimesis. MAURICE BLANCHOT. Laterza. 1984. ARCHIVIO FOUCAULT III. Divenire molteplice. Milano. 1999. . HUBERT DREYFUS. · Sorvegliare e punire. . Michel Foucault come io l'immagino. L'uso dei piaceri. 1997*. 1978. Bologna. Milano. CLAUDIA DOVOLIC. Torino. . · Nascita della clinica.uniba. 1999. Privacy e filosofia della sorveglianza. Milano. Cambridge. Altre fonti: .html . .org/infoxoa/controllo/index. 2000.mit. . ALESSANDRO DE GIORGI. Visions of social control.it/IctrlU http://www. Millepiani). Polity Press. STANLEY COHEN. DAVID LYON.. 2000. AAVV. Un ricco sito italiano sugli strumenti di sorveglianza (e controsorveglianza) elettronica: http://members. numero speciale di "DeriveApprodi". 1999. Il trionfo della moltitudine. Strategie e pratiche della società di controllo. ALDO BONOMI. Mimesis (coll. . AAVV. Roma.html . . Milano. . La società del controllo. DeriveApprodi. Etnografia del nuovo controllo sociale. Eterotopie.uniba. Feltrinelli. Zero Tolleranza. 1997.it/lei/filpol/ktbo/biblio. Ed.biblio .swif. Milano. L'occhio elettronico. Bollati Boringhieri. Milano. Polizia postmoderna.htm (2 of 2)06/12/2004 13:02:21 . 1985. 1997.Il forum sul controllo della rivista romana INFOXOA: http://www.edu/gtmarx/www/garyhome.xoom. La pagina web del professor Gary Marx: http://web. Feltrinelli.tmcrew. . SALVATORE PALIDDA. n°17. Pluralismo. Ultimo aggiornamento: 7 luglio 2000 Se questa pagina appare sotto frames e vuoi vederla libera. Salvatore Veca Luogo e data di discussione: Università degli Studi di Pavia.uniba.htm06/12/2004 13:02:22 . identità e riconoscimento. identità e riconoscimento.swif.Pluralismo. Modelli teorici di convivenza Tesi di laurea di Emanuela Ceva (
[email protected] http://www. clicca qui.LEI . Modelli teorici di convivenza.it/lei/filpol/ceva/hp. HOME PAGE Spazio tesi .Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR .it) Relatore: Prof. 30 marzo 2000 votazione conseguita: 110/110 e lode Abstract Indice Bibliografia SWIF . subita dalle strutture fondamentali dell'universo politico. ossia la connotazione in termini di pluralismo etico ed identitario. L'identità moderna non si presenta allora come uno status da raggiungere e fissare una volta per tutte.it/lei/filpol/ceva/abstract. che caratterizza la maggior parte delle realtà sociali contemporanee. l'incertezza chiede teoria quello che ho cercato di fare è delineare alcuni modelli teoriconormativi di convivenza. il mutare delle sfide che siamo chiamati a fronteggiare e i sempre differenti soggetti con cui ci dobbiamo confrontare. dall'altro. da un lato. e il crescente bisogno di radicamento. Se. che permettano di giungere ad una sorta di modello ottimale. di tolleranza e di convivenza pacifica. un incontro che assume i connotati di un confronto e di uno scontro tra diverse dimensioni che lottano per il riconoscimento pubblico del proprio valore. Per meglio delineare le coordinate di un simile argomento si è pensato di prendere in considerazione. Tutto ciò si traduce in una tensione verso la certezza: data l'instabilità della nostra condizione. sociale e culturale. la prospettiva “multiculturale”. Su di un terreno sociale caratterizzato da simili circostanze.uniba. costruiti al fine di delineare prospettive di risoluzione per tali problematiche di convivenza e di ricostruzione di dimensioni identitarie entrate in crisi. ma come un progetto che ognuno di noi è chiamato a portare avanti e a modificare nel tempo.Pluralismo. Ultimo aggiornamento: 12 agosto 2000 Indice Home Page Bibliografia English Version ABSTRACT Questa riflessione prende vita da un interesse per un'indagine teorica sulle diverse situazioni d'incertezza identitaria. vengono messi a dura prova di fronte ad un simile ordine di questioni. avviene l'incontro tra culture differenti.swif. gli stessi modelli teorico-normativi. di superare l'incertezza. le lotte per l'affermazione della nostra peculiarità prendono le sembianze di un tentativo di raggiungere la stabilità. connesse al fatto del pluralismo. un incontro che porta con sé nuove e complesse sfide di inclusione. La tendenza alla globalizzazione. il dubbio. come prima – e particolarmente significativa – circostanza di incertezza. identità e riconoscimento. entro i cui confini vengano prese sul serio le richieste di riconoscimento identitario. sembrano mettere a dura prova la validità ed il significato delle tradizionali cerchie di riconoscimento. ABSTRACT Spazio tesi . e si delineino istituzioni in grado di costruire una nuova realtà politica che colmi il vuoto normativo lasciato http://www. generanti questioni problematiche fondate su di una connessione non-banale tra identità e richieste di riconoscimento. Entro un simile contesto possiamo comprendere una caratteristica fondamentale dell'identità moderna: la sua intrinseca instabilità che si traduce in una costante ricerca di conferme a livello interpersonale. Modelli teorici di convivenza. connesse ad una svolta in senso pluralistico. per lo più definite in termini di omogeneità etnica e culturale. dunque.htm (1 of 2)06/12/2004 13:02:22 . che non sembrano prendere sul serio la realtà pluralistica. In secondo luogo mi sono soffermata sulle proposte provenienti dall'area liberale neutralista rappresentata dalla riflessione di C.Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR . a mio avviso. il dialogo politico risulta essere eticamente connotato grazie all'apertura di spazi per il confronto democratico. Un accordo politico. Taylor. Per fare questo ho preso in esame alcuni fra i modelli teorici principali che hanno animato. In questo caso il problema più rilevante è. infatti. trovare espressione nella riflessione di J. e quella espressa dal liberalismo politico di J. all'interno di un orizzonte di accordo politico e rispetto delle differenze. che non sembra tenere nella dovuta considerazione le richieste di visibilità sociale avanzate dai gruppi minoritari. questa. SWIF . dunque.LEI . in particolare quella che è possibile ricostruire a partire dalle riflessioni di C.swif. All'interno del modello habermasiano. applicandolo ad un caso concreto particolarmente problematico: il progetto di unione europea. Modelli teorici di convivenza. che lascia vivere al suo esterno il pluralismo etico: a partire da un simile equilibrio tra “l'etico” ed il “politico” ho avvertito. il dibattito filosofico-politico contemporaneo. un'idea. nello stesso tempo attento alle esigenze di neutralità politica come risposta al pluralismo etico. ma anche e soprattutto come autore delle norme. identità e riconoscimento. la quale si rivela essere strettamente legata a modelli di omogeneità e di corrispondenza etico-politica. presenta un modello teorico democratico sensibile alle differenze ed alle problematiche identitarie e. L'imparzialità delle istituzioni e la legittimità delle decisioni prese vengono così garantite dall'eguale possibilità di partecipazione all'arena del dialogo politico concessa ad ogni cittadino. condannandoli all'invisibilità politica.uniba. il quale potrà considerarsi. entro i cui confini siamo chiamati a riflettere. su cui si vanno a strutturare le interazioni sociali stesse. seguendo il suggerimento habermasiano per un'unione nella pluralità delle nazioni.Pluralismo. e animano tuttora.it/lei/filpol/ceva/abstract. Rawls. in questo modo. in conclusione. a mio avviso. proponendosi come sintesi tra comunitarismo e neutralismo. Larmore. Habermas la quale. Di qui la necessità di individuare un approccio alternativo che può. cui ogni cittadino ha accesso in virtù di un sistema rappresentativo fondato su di un flusso costante di comunicazioni tra il centro e la periferia. L'accordo su cui si struttura il vivere comune stesso è un accordo prettamente politico.htm (2 of 2)06/12/2004 13:02:22 . dalle concezioni del bene alle convinzioni in materia di giustizia distributiva. non solo come destinatario. In modo particolare ho cercato di delineare prospettive possibili per l'integrazione europea. ABSTRACT dall'entrata in crisi del tradizionale modello di stato-nazione. La prima impostazione ad essere considerata è quella comunitaria. Nonostante la pregnanza etica del discorso politico non dobbiamo credere che l'accordo tra i cittadini coinvolga tutti gli aspetti della loro vita. l'esigenza di mettere alla prova il modello pluralistico delineato.CISECA http://www. connesso all'idea di neutralità dello stato. che verte in particolare sulle procedure di produzione giuridica e di legittimo esercizio del potere. INDICE Spazio tesi .swif.Genesi discorsiva dell'identità collettiva 3.Introduzione all'impostazione comunitaria 2.Identità e riconoscimento 2.Comunitarismo e sfide pluralistiche q CAPITOLO II Riflessioni sulla tesi comunitaria http://www.Le risposte normative al pluralismo q CAPITOLO I La risposta comunitaria: Charles Taylor 1.Pluralismo.Problematizzazione della connessione tra identità e riconoscimento 4.La critica di M. Sandel al liberalimo 4.L'idea di autorealizzazione personale 5.uniba. Abstract Home Page Bibliografia INDICE q PREMESSA q INTRODUZIONE 1. identità e riconoscimento. clicca qui. Modelli teorici di convivenza.htm (1 of 4)06/12/2004 13:02:23 . Ultimo aggiornamento: 7 luglio 2000 Se questa pagina appare sotto frames e vuoi vederla libera.Contestualizzazione del processso di formazione identitaria 3.it/lei/filpol/ceva/indice. Il consenso per intersezione 4.Neutralità dello stato liberale 2.Limiti della proposta comunitaria 2.Le ragioni del liberalismo politico 2. Modelli teorici di convivenza. identità e riconoscimento.uniba.Conclusione q CAPITOLO VI La risposta di Jürgen Habermas 1.“Una giustificazione neutrale della neutralità politica” 3.Sfera pubblica e sfera privata 3.La critica comunitaria al neutralismo 2.La posizione originaria e il velo d'ignoranza 3.htm (2 of 4)06/12/2004 13:02:23 .Conclusione q CAPITOLO III La risposta liberale neutralista: Charles Larmore 1.swif.La costituzione come progetto http://www.Conclusione q CAPITOLO V Riflessioni sulla tesi liberale 1.it/lei/filpol/ceva/indice.Riflessioni sulla tolleranza 4.Introduzione al proceduralismo habermasiano 2.Conclusione q CAPITOLO IV La risposta di John Rawls: il liberalismo politico 1. INDICE 1.Pluralismo. identità e riconoscimento.Costruzione di uno spazio di condivisione 4. Modelli teorici di convivenza.htm (3 of 4)06/12/2004 13:02:23 .uniba.La società chiusa di fronte alle sfide del pluralismo 2.La proposta habermasiana come sintesi tra la tesi comunitaria e quella neutralista 5.it/lei/filpol/ceva/indice. INDICE 3.La natura democratica del concetto di diritto 6.Pluralismo.I limiti dell'idea di posizione originaria 3.Analisi degli elementi strutturali della tesi habermasiana 6.Globalizzazione economica e allargamento dei confini nazionali http://www.Critica al costituzionalismo rawlsiano 7.I concetti di eguaglianza e libertà 2.Conclusione q CONCLUSIONE q APPENDICE L'identità europea tra pluralismo etico e unità politica 1.Prospettive per l'integrazione 7.Conclusione q CAPITOLO VIII La “discussione in famiglia” tra Habermas e Rawls 1.Funzione socio-integrativa del diritto 5.Condizioni per la realizzazione di una convivenza pacifica 6.swif.Strutture democratiche di comunicazione q CAPITOLO VII Riflessioni sulla tesi habermasiana: tra comunitarismo e neutralismo 1.La reazione habermasiana alle proposte comunitarie 3.Ragioni dell'efficacia della proposta habermasiana 4.La reazione habermasiana alle proposte liberali neutraliste 4.Richieste di riconoscimento e riabilitazione sociale 5. LEI .swif. identità e riconoscimento.uniba.it/lei/filpol/ceva/indice.CISECA http://www. Modelli teorici di convivenza.Conclusione SWIF .Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR .Pluralismo.Prospettive per un'unione politica europea 4.htm (4 of 4)06/12/2004 13:02:23 . INDICE 2.Regolamentazione politica e dialogo democratico 3. XCII. in The Journal of Philosophy. Oriana. D'Amico. tr. 1996 -Reconciliation through the public use of reason: remarks on John Rawls's political liberalism. Editori Riuniti. di E. 1999 q q q q q q q q q q http://www. Ultimo aggiornamento: 7 luglio 2000 Indice Home Page Abstract BIBLIOGRAFIA q H. 1999 -L'insostenibile contingenza della giustizia. Interpretazione di culture. Roma-Bari. Bona. Maffettone. Rigamonti. Milano. Milano. tr. Ceppa. Ceppa. Roma. e cura di L. Fatti e norme. n°3.S. tr. Hamlin .swif.it/lei/filpol/ceva/biblio. BIBLIOGRAFIA Spazio tesi .Pluralismo. Feltrinelli. tr. tr. Ceppa. 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Deliberation and Democratic Legitimation. in Teoria Politica. SugarCo Edizioni. il Mulino. Remotti. e cura di L. 1995 A. 1989 S. Guerini e Associati. 1985 -The Human Condition. e cura di L. Napoli. Taylor. cura di G. Milano. Justifying toleration. 1988 J. 1959 M. 1996 -L'inclusione dell'altro. Politica e menzogna. 1996 D. Bologna. E. La tolleranza. Guerini e Associati. tr. 1994 C. Edizioni di Comunità. XIV. I diritti presi sul serio.uniba. Feltrinelli.htm (1 of 3)06/12/2004 13:02:23 . Nono. Heyd (ed). Laterza. Caracciolo. 1996 M. Napoli. Kant. and the harm principle. Princeton University Press. La costruzione dell'identità moderna. Locke. Autonomy. Cambridge. Radici dell'io. Fenomenologia dello spirito. Maffettone. Ferranti. Il secolo breve. A. 1992 V. Edizioni di comunità. Rizzoli. tr. Milano. tr. Honneth. Milano. 1989 -Reply to Habermas. Laterza. Santini. Comunitarismo e liberalismo. Roma. Modelli teorici di convivenza. Milano. di S. Schmitt. Justifying toleration. 1988 -Il patriottismo è una virtù?. 1988 J. F. 1996 E. 1993 q q q q q q q q q q q q q q q q q q q q http://www. Rusconi Libri. Cambribge University Press. La democrazia discorsiva. 1994 C. 1995 -The Domain of the Political and Overlapping Consensus. 1994 W. Le radici della politica assoluta. 1995 J. Capriolo. 1982. il Saggiatore. Hobsbawm. in Fenomenologia e società. di A. Remotti.htm (2 of 3)06/12/2004 13:02:23 . XXI. Milano. Feltrinelli. n°1.uniba. 1989 A. Manoscritto. Inclusione comunicativa. Justifying toleration.it/lei/filpol/ceva/biblio. intr. Raz. tr. Marzocchi. MacIntyre. Mill. il Mulino. XIV. Rini. 1981 A. Giorello e M. W. Roma-Bari. Milano. Milano. Larmore.Pluralismo.swif. privatezza giuridica e confini statali. 1997 A. Loretoni. di V. Il liberalismo e i limiti della giustizia. Dottrina della costituzione. toleration. tr. Kymlicka. a cura di C. tr. Toleration. tr. in The Journal of Philosophy. in S. di G. Veca. Ferrara. 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Taylor (1993a). Feltrinelli. Sui fondamenti di un'etica post-tradizionale. 1998 A. Sparti. Gasperoni. Ferrara (a cura di). A proposito del “principio federale”: la riflessione di Daniel J. Milano. tr. di G. Mendus (ed). Sulla Tolleranza. Messina. Feltrinelli. cura di S. in Political Theory.uniba. Editori Riuniti. 1996 q q SWIF . Princeton. in D. Laterza.Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR . Roma-Bari. di G. Rigamonti. tr. Dell'incertezza. di G. BIBLIOGRAFIA -(1993b).it/lei/filpol/ceva/biblio. di R. Feltrinelli. Toleration: An Impossible Virtue?.CISECA http://www. Milano. Roma-Bari. 1998 M. 1990 B. 1998 -Sfere di giustizia. Modelli teorici di convivenza. Princeton University Press.Pluralismo. 1992 q S. An Elusive Virtue. Ferrara (a cura di). Ferrara degli Uberti.swif. Roma.htm (3 of 3)06/12/2004 13:02:23 . Toleration. Tre meditazioni filosofiche. Williams. Milano. Feltrinelli. La politica del riconoscimento. Rigamonti. di G. 1997 -La filosofia politica. 1993 -Il disagio della modernità.LEI . Anabasi. Heyd (ed). in A. tr. Milano. identità e riconoscimento. 1994 -Il dibattito fra sordi di liberali e comunitaristi. 1987 -The Communitarian Critic of Liberalism. Rini. Multiculturalismo. Walzer. Laterza. tr. Veca. Comunitarismo e liberalismo. XVIII. Laterza. Roma-Bari. tr. Sulla tolleranza. jacopoXX Spazio tesi .htm (1 of 4)06/12/2004 13:02:24 . L'alto medioevo: La legittimazione del potere e la necessità dell'obbedienza 4. Un precursore ante . POLITICA E RIFLESSIONE FILOSOFICA Tesi di laurea Relatore: Prof. La rivoluzione non è possibile nella visione storica degli antichi 3. Il concetto di rivoluzione e la sua origine Capitolo I. Il concetto di rivoluzione prima del '700 1. La rivoluzione non è concepibile nella visione medioevale cristiana della storia e del potere 6. Stabilità e diritto di resistenza nel medioevo 5. Ultimo aggiornamento: 7 luglio 1999 Università degli Studi di Parma Facoltà di Lettere e Filosofia JACOPO DELLA PORTA * LA RIVOLUZIONE TRA STORIA.swif.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi1. Definizione generica di rivoluzione 2.uniba.litteram delle teorie rivoluzionarie? http://www. Ferruccio Focher Parte prima. Gioacchino da Fiore. La rivoluzione francese 3.3 Emancipazione dalla madrepatria e fondazione della libertà Fortuna e sfortuna della rivoluzione americana Rivoluzione Americana ed illuminismo 3. La rivoluzione americana 2.3 3.5 3. Differenza tra rivolta e rivoluzione 10.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi1.2 1.6 L'influenza della rivoluzione francese sui contemporanei e sui posteri Irresistibilità della rivoluzione francese Rivoluzione come processo Rivoluzione come risposta alle crisi politiche e sociali Il Terrore: questione sociale e potere illimitato Il Terrore è l'esito dell'utopia? Parte seconda La Rivoluzione nella riflessione filosofica 1.3 Locke e la Gloriosa Rivoluzione Locke ed il giusnaturalismo Locke e il diritto di resistenza 2.uniba.jacopoXX 7. Povertà e rivoluzioni 9. Differenza tra le riforme religiose e le rivoluzioni 8.htm (2 of 4)06/12/2004 13:02:24 .2 2. Le rivoluzioni storiche 1. La rivoluzione inglese 1. Machiavelli e la rivoluzione Capitolo II.2 3.1 2. Burke ed Hayek http://www.swif.1 1.4 3.1 3. 2 1. 5. Arendt: rivoluzione e politica 5.4 5.6 Arendt: rivoluzione e filosofia della storia Arendt: il problema dell'assoluto e la rivoluzione Arendt: Rousseau ed il Terrore Arendt: il terrore e la virtù NOTE BIBLIOGRAFIA Note biografiche http://www.3 5.1 1.swif.1 Necessità e rivoluzione 4. Marx : Il rifiuto della realtà esistente 3.4 Burke ed Hayek: la critica alle "pretese" della ragione e l'esaltazione del riformismo 1.uniba.5 2.5 5.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi1. Kant 5.1 La filosofia della storia di Hegel è rivoluzionaria ? 3. Burke ed Hayek : alcuni rilievi critici Hegel e la rivoluzione 2.jacopoXX 1.htm (3 of 4)06/12/2004 13:02:24 .1 Arendt : "Sulla rivoluzione".3 Visione della storia in Burke Concezioni attuali e superate in Burke Burke ed Hayek: provvidenzialismo ed evoluzionismo 1.2 Arendt e Burke: due diverse critiche alla rivoluzione francese 5. 184. Capì che le figure.. Griewank. p. ibid. pp. 1985. . Griewank. Antigone. III Cap. Miccoli. R.4 H. Il Mulino. 24. pp 15-24. p. gli animali e i personaggi dei testi sacri indicavano eventi della storia che erano accaduti e che dovevano accadere. 22. 17-23. 33 K. 11 P. Milano 1991. cit. 21 K. cit. 3H. cit. 38 Hus conobbe gli scritti dell'inglese Wyclif che si era battuto contro il potere papale e contro la corrotta chiesa "visibile" e li trasformò nell'oggetto della propria predicazione.Kelly.. Firenze1979. p. M . Arendt.. Roma . 10 P.. 13. Arendt. Miccoli. 19 P.. Lowith. M. op. 282. op. cit. Storia del pensiero giuridico occidentale. . 1996. Filosofia della storia. 25 J. Löwit. Storia del pensiero giuridico occidentale.uniba. cit.M. 22 J. p. introduzione.14. 6 H.M. 130... 24 É. op. Sulla rivoluzione. op. Kelly. Miccoli. ibid. 15. Sulla rivoluzione. 24. La terza epoca sarà. cit. op.. cit.16. pag 15. La riforma della Chiesa http://www. 24. ibid. Antologia di testi. 18 P. 1078.. pag.. Milano1991. op. p.Gilson. 22. Storia del pensiero giuridico occidentale. 16. cit. 5 K. p. 144. Miccoli. e P. p. op cit.M. p.C. Storia del pensiero giuridico occidentale.. M.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi7..109. p. 23. Il concetto di rivoluzione nell'età moderna. p. Arendt... p. p. 130.Kelly. op. Il Saggiatore.. Libro VIII p. 28 J. ibid.Gilson. P.. 8 P. 37 K. Storia del pensiero giuridico occidentale. Storia del pensiero giuridico occidentale. Kelly. cit. op.jacopotesi7 7 NOTE 1 G. 40. Arendt. pag 16. Il Saggiatore.. 107. p. ibid. Arendt. Significato e fine della storia. p. op.. Mondadori. Sulla rivoluzione. ibid. op. Sulla Rivoluzione. 169-183. Miccoli. Sulla rivoluzione. cit. cit.Kelly. p. 131.Kelly. 12 H. 32Sofocle. op. Miccoli. Ibid. 20 P. 184-206.swif. ibid. M . quella in cui lo spirito avrebbe trionfato completamente. e per lui cominciava allora. passim. ibid. 101. 2G. Dalla sua illuminazione derivò la convinzione di aver capito le fasi dello svolgimento provvidenziale della storia. 23 J. pp. 26 J. La filosofia del medioevo. Rivoluzione.206. Firenze. Filosofia della Storia. 27 É. 12. K. p. Città Nuova. 1078. p. Milano 1982.. 132-33. Miccoli. Miccoli.. Significato e fine della storia . p. 128. La terza fase comincia a realizzarsi con San Benedetto e quando sarà compiuta sostituirà la chiesa dei sacerdoti con quella dei puri seguaci di Cristo ovvero i monaci. p. Miccoli.Löwith. Miccoli. Miccoli. 36 H. La prima epoca è quella degli ebrei che furono schiavi sotto la legge.M. p. cit. La Repubblica. op.Kelly. Arendt. cit.. La Nuova Italia. Miccoli..169. Petrillo. p. 17H. 1° capitolo.htm (1 of 11)06/12/2004 13:02:26 . Arendt. pp.. ci. Milano 1993. ibi. Petrillo. ibid. La nuova Italia Scientifica. 31. 34K. La seconda quella dei cristiani che si liberarono della moralità legalitaria e si aprirono allo spirito. 31 J. p. op. in: "Dizionario di Storia".. Le Scritture illuminavano la realtà storica e viceversa. p. 35 Gioacchino racconta di come ebbe una rivelazione e vide il significato del libro di Giovanni.. cit.Löwith. p. op. op. il Saggiatore. 30 J. 13. pp. 7 P. 14 P. La filosofia del Medioevo. 29 J.. Bologna. ibid. 9 Platone. p.Kelly. Il concetto di rivoluzione nell'età moderna.S libri Milano 1994. 16 P. 13 P. Edizioni di Comunità 1996. 15 Queste considerazioni sulla visione degli antichi sono tratte da H. . p. 57 I parlamentari dichiararono che il sovrano aveva abdicato alla corona a causa del suo comportamento.uniba. op. in: Storia del mondo moderno.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi7. Arendt. p. Milano 1996. proclamavano che la nuova epoca di salvezza cominciava in quel preciso momento storico. Arendt. molti puritani appartenenti a sette in dissenso con la Chiesa Anglicana abbandonarono la madrepatria per colonizzare i territori dell'America e realizzare nuovi http://www. Dopo la sua esecuzione alcune sue idee come la lotta ai peccati dei potenti e l'opposizione ai tedeschi fece si che il suo messaggio fosse interpretato dai suoi seguaci in un ottica di riscatto sociale e nazionale.S. ibid.swif. op. op. pag 17 44 P. In questa rivolta si unirono in maniera singolare le rivendicazioni economico sociali dei contadini e degli artigiani a quelle millenaristiche e religiose.16. volume VI. 1989. La rivoluzione Inglese.. Questa élite di convertiti entra ben presto in conflitto con il mondo poiché non riconosce più il sistema politico e sociale anzi vi si oppone. 16-17. 58 Infatti. cit. La rivolta dei contadini unì perciò rivendicazioni religiose quali la lotta alla corruzione del clero. Beer. ibid.. 42 H. 41 H. Mondadori. 49L.ibid. cit. De Vendittis. cap XXV. Zanichelli. 35. p. La letteratura Italiana. in quanto questi erano ancora legati al concetto del legittimismo e della monarchia di diritto divino. Arendt. Sulla rivoluzione. Il pensiero di Müntzer richiama alla mente l'idea degli Hussiti di voler instaurare un ordine apostolico di potere e possesso e l'attesa di Gioacchino per una nuova età dello spirito. cit. Machiavelli. 47. Bologna 1992.. la rivendicazione dell'autonomia della Chiesa tedesca e il desiderio di conformarsi al messaggio evangelico.cit. di Scozia e d'Irlanda. Melograni. ibid. Sulla rivoluzione.. p. op. Questa finzione dell'abdicazione serviva a tacitare gli scrupoli dei Tories..jacopotesi7 da lui invocata si basava sul ritorno alla purezza primordiale dei primi cristiani.. pp. Garzanti su licenza della Cambridge University Press.. 48 N. a rivendicazioni di carattere sociale quali la difesa "degli antichi diritti dei contadini" e l'affermazione dell'uguaglianza tra gli uomini così come era professata dal vangelo. 56 E. op. Carlo I nel 1649 era decapitato mentre Cromwell dichiarava la nascita della Repubblica d'Inghilterra. Arendt. cit.. op. La modernità e i suoi nemici. Milano 1971. p. 55 I conflitti si erano acuiti a partire dall'incoronazione di Giacomo Stuart I nel 1603. 313. Il concetto di rivoluzione nell'età moderna. La sua opposizione alle gerarchie ecclesiastiche ne comportarono prima la scomunica e poi la messa a morte.. 53 H. i Taboriti. p. Nella teologia di Müntzer aveva un' importanza centrale il ruolo dell'illuminazione attraverso cui Dio sceglie i suoi eletti. pp. Arendt. p. 43 H. cit. 40. 248. p. op.Griewank. pp.. Il Cinquecento. Sulla rivoluzione. 40 La rivolta dei contadini era scoppiata a seguito della predicazione infiammata di Thomas Müntzer il quale oltre ad invocare una trasformazione della corrotta Chiesa di Roma. I seguaci di Hus diedero vita ad una dura opposizione alla Chiesa Romana e all'imperatore Sigismondo. 54 E. 47 H. 50 L. 46 H.. Il pensiero di Müntzer non mancava di idee originali destinate e sopravvivergli come ad esempio l'enfasi della funzione guida di un idea fissa e il ruolo centrale dell'illuminato nel processo di trasformazione. cit.. 52H. 32-39. 103-105. De Vendittis. 51H. op.. Arendt. La parte più radicale del movimento. 34. in ordine a questioni religiose e finanziarie.htm (2 of 11)06/12/2004 13:02:26 . prospettava anche un cambiamento degli assetti sociali esistenti per superare le ingiustizie. Il Principe.. Arendt. 51. ibid. cit.D. 228-34. 33. in: Storia del mondo moderno. 39K. ibid. Edizione CDE su licenza della Mondadori. p. La dura opposizione dei parlamentari al sovrano giunse fino alle conseguenze della guerra civile. pp. La dinastia Stuart cercò nel corso di un secolo di dotarsi degli strumenti economici per dar vita ad una monarchia assoluta e cercò di imporre uniformità al culto religioso in opposizione alle tendenze predominanti nel paese. Arendt.De Beer. 45 H. Machiavelli in: La Letteratura Italiana.. Arendt. La rivoluzione Inglese. cit. 62 J. La politica monetaria restrittiva che l'Inghilterra imponeva alle colonie. cit. 99.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi7. p. 64 J. p. 65 Può sembrare strano che Locke sia tenuto in considerazione da autori tra loro molto diversi. Burke.uniba. 14. cit. Particolare importanza ebbe il famoso " Boston tea party" quando i coloni buttarono merci inglesi in acqua. 71. prima fra tutte i limitatissimi poteri del Congresso. op. volume V. destinata a perdurare ( Max Weber. 68 La guerra d'indipendenza fu preceduta dall'intensificarsi dello scontro tra i due contendenti. Sulla Rivoluzione. Le sette protestanti e lo spirito del capitalismo in: Max Weber... Trattato sul governo. si trovarono davanti alla necessità di dover collaborare tra di loro per meglio opporsi alla madrepatria. cit. D'altronde Calvino stesso non riconosceva la separazione tra il potere politico e quello religioso e anzi subordinava il primo al servizio del secondo come dimostra la sua " Repubblica dei Santi " che instaurò a Ginevra. Grazie anche all'appoggio della Francia e della Spagna il conflitto si chiuse nel 1783 con la vittoria dei coloni. op.htm (3 of 11)06/12/2004 13:02:26 . Per Rousseau.jacopotesi7 modelli di convivenza. capace solo di occuparsi della politica estera e della difesa. Il re intendeva imporre alcune tasse ai coloni per sottolineare il suo potere mentre questi cominciarono a rifiutare la tassazione senza una adeguata rappresentanza ovvero: " No taxation without rapresentation " . Roma 1997. p.swif. Milano 1971 . finì per esasperare anche gli animi dei coloni. op. p. Antologia di scritti sociologici. 25. Locke non riconosce al popolo il diritto di costituire il governo e di deciderne le composizione. Skalweit. 61 J. La parola passo alle armi nel 1776.. Si andò perciò facendo largo presso alcuni l'idea che alla confederazione si sarebbe dovuta sostituire una federazione con maggiori poteri centrali. Editori Riuniti. Locke è il difensore della costituzione britannica. Sulla rivoluzione. Il pensiero politico. Perché si creasse una struttura di governo capace di coordinare in maniera efficiente gli sforzi delle colonie. 59H. 63 J.irlandese. op. A cura di P. il Congresso Continentale stese delle bozze dette " Articles of Confederation" che dopo essere state votate nel 1777 entrarono in vigore solo nel 1781 dopo l'approvazione di ogni singola colonia. 70 Le colonie. Arendt. a premere perché il governo centrale assumesse maggiori prerogative al fine di mediare http://www. Il Mulino. Questa prima stesura dimostrò subito notevoli debolezze. in: Storia del mondo moderno. p. Trattato sul governo. la Virginia o la Pennsylvania. dai radicali di Whilkes ai Whigs di Burke. qualora esso tradisca la sua fiducia. 293.. In particolare furono gli stati più ricchi e potenti come il New York. 160. In effetti.. Il fatto che gli Stuart continuassero ad appoggiarsi ad un episcopato in cui restavano le tracce dell'odiato papismo urtava contro la concezione di molti dell'organizzazione ecclesiastica come generata dal basso.. i dazi e gli impedimenti che erano posti al commercio e alla produzione americana non contribuivano certo al rasserenarsi della situazione.. 60 S. Mentre per il parlamentare anglo . cioè ai principi naturali della libertà. Trattato sul governo.Kelly. M. Giglioli. L'atteggiamento del re che aveva provocato una ferrea opposizione in patria. 66 Il sovrano e i suoi ministri intendevano estendere un maggior controllo sulle colonie. Locke. 67 Max Weber ha sottolineato come il numero elevato di sette protestanti negli Stati Uniti abbia prodotto una certa impostazione mentale. per opporsi al governo. op. 69 H. basati sulle loro convinzioni religiose. come l'individualismo o il mettersi alla prova. Locke. Il "potere supremo" del popolo consiste nella possibilità di " appellarsi al cielo ". Locke.. p.. Storia del pensiero giuridico occidentale. cit.P. Garzanti su licenza della Cambridge University Press. La reazione della madrepatria fu molto dura e a quel punto la guerra era soloquestione di tempo. Bologna 1977). Rousseau e Burke per esempio considerano entrambi Locke come una predecessore delle proprie teorie. p. 45. Arendt. Locke è quello che ha messo in luce l'aspetto contrattuale e volontaristico della società. le quali avevano ognuna una propria legislazione. it/lei/filpol/jdp/jacopotesi7. 74Queste considerazioni sull'influsso della Rivoluzione Americana sono contenute nel capitolo " Presupposti sociali e culturali dell'età rivoluzionaria" di R.. Hamilton e Jay esponenti del partito detto " federalista"... op. in: lluminismo. 79 La Arendt svolge le sue considerazioni sul concetto di necessità nell'opera citata (Sulla rivoluzione) da p. Quest'opera rappresenta una delle più chiare e coerenti enunciazioni di cosa voglia dire una moderna repubblica in un grande paese. pp. Aver posto la costituzione sopra gli uomini e averla resa permanente ha permesso di affidare ad essa l'autorità necessaria per proteggere il nuovo ordine politico.jacopotesi7 tra le diverse esigenze degli stati membri. 566-570. Nel " Federalist" oltre ad essere spiegati i vantaggi della struttura federale.uniba. Stati Uniti d'America. Anche in America un nuovo inizio.. del principe e del legislatore. però. 77 Quest'opera consiste in una serie di articoli destinati agli abitanti dello stato del New York per convincerli della bontà della nuova Costituzione Federale che doveva essere ratificata. Laterza. fu letta dagli americani come una difesa dei diritti individuali minacciati dall'arbitrarietà del potere. 348. L'opera di Montesquieu " L'esprit des lois" fu letta come enunciazione chiara dei principi già contenuti nei trattati sul governo di Locke: la divisione dei poteri come garanzia di libertà. di fatto. e definisce come deve essere intesa la sovranità popolare in uno spazio più esteso delle tradizionali città. che non è una invenzione americana perché esisteva già in Svizzera e Olanda. Kelly. Dizionario storico . p. Quando Machiavelli o Hobbes smisero di attribuire l'origine del potere alla volontà di Dio sentirono l'esigenza di garantire comunque una base altrettanto solida allo stato. Garzanti. erano avanzate altre importanti teorie politiche come quella della revisione giudiziaria delle leggi da parte di un alta corte. 75 Le considerazioni successive sul peso dell'Illuminismo in America sono tratte da: P. già contribuito al sorgere di comunità autogovernantesi. cit. 72 L'estensione del territorio e l'esigenza di colonizzare nuovi territori avevano. 71 J. 76 Gli americani conobbero e filtrarono l'illuminismo europeo con le coordinate del Lockianismo. Per Hobbes lo stato diventava uno sorta di Dio mortale onnipotente mentre per Machiavelli all'autorità divina si doveva sostituire le capacità. pp. Secondo la Arendt i rivoluzionari trovarono questo nuovo assoluto nell'atto stesso della fondazione reso sacro e quasi mitizzato... volume VIII . Dal 1754 al 1789 si alternarono nel ruolo di controllori delle http://www.R.Schenk. Bari 1997. un nuovo potere richiedeva una fondazione solida capace di sostituire l'autorità del potere monarchico. in: Storia del mondo moderno. 48 a p. Tendenze rivoluzionarie e conservatrici nella cultura. Garzanti 1969. Il celeberrimo "Dei delitti e delle pene" di Cesare Beccaria. Le riforma necessarie per ammodernare l'amministrazione e fare si che il fisco non gravasse solo sulla parte produttiva del paese non videro mai la luce. 80Una delle constatazioni più immediate che si possono fare sulle cause della Rivoluzione Francese è lo stato di impasse in cui si trovava la politica francese da ormai mezzo secolo. Un pensiero dunque ineguagliato per le vette di modernità che seppe raggiungere. Higonnet. 73Abbiamo in precedenza detto che la nascita di un nuovo tipo di potere comporta il problema dell'assoluto. Il governatore e i giudici di nomina regia.swif. 56.htm (4 of 11)06/12/2004 13:02:26 . pp. regolare il commercio e difendere all'estero gli interessi comuni. stentavano spesso ad imporre la loro autorità sulle assemblee legislative dei coloni. Palmer in Storia del mondo moderno. Chi si accorse di questa mitizzazione della Costituzione fu anche Jefferson che ebbe modo di deprecare il carattere quasi religioso con cui la si considerava. Storia del pensiero giuridico occidentale. M. per la Arendt quasi sovrannaturali. 78 Le considerazioni successive sull'impatto dei fatti francesi sui contemporanei sono tratte da: H..G. Milano 1969. 498-508 .. 110-115. Successivamente vedremo come si pose anche in Francia questo problema dell'assoluto senza che si riuscisse a risolverlo. Questi articoli sono editi per la maggior parte da Madison.stato. una delle opere più significative dell'illuminismo. op. 81 H. p. La questione sociale. Al di là di questo caso eccezionale il potere supremo del popolo è passivo ed è esercitato dal potere legale che è il parlamento. The liberalism/ conservatorism of E. Hayek: A critical comparison. 41.cit. 56).. L'idea secondo cui il consorzio civile nasce a seguito della volontà razionale degli uomini era destinata ad essere ripresa dal ginevrino. Sulla rivoluzione. Il pensiero politico. Riflessioni sulla rivoluzione in Francia. 86 E. 83 H.Hayek. Rousseau ammirò e riprese il fondamento giusnaturalistico e contrattualistico di Locke. Si allontana invece dal predecessore quando afferma che il popolo non ha diritto di opporsi al re anche nel caso in cui questi abbia una cattiva condotta (S.123.. cit. op.Volle dire qualcosa di simile l'olandese Mendeville. quando ai primi del Settecento nella sua "Favola delle api" elogiò la perfezione che scaturiva dall'azione inconsapevole ed egoista degli uomini. op. cit. 45.. pp. 97 E. 98 E. 40. Burke. p.. Gli errori del costruttivismo.uniba. Riflessioni sulla http://www. op.. non è capace di porre rimedio a situazioni gravi e opta per una non scelta finisce per esporsi alla scelta degli eventi stessi. p. ibid. Espresse gli stessi concetti Adam Smith quando volle sottolineare che il mercato delle merci non era il frutto di nessuna programmazione prestabilita. 11-31. L'origine contrattuale della società non metteva in discussione la monarchia o l'assetto tradizionale del Paese. Skalweit.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi7. Garzanti su licenza della Cambridge University Press. in " Storia del mondo moderno" volume V. cit. Il popolo ha diritto ad intervenire nei casi in cui venga a mancare un autorità legittima. p. Hayek.htm (5 of 11)06/12/2004 13:02:26 .122.. Armando Editore.A. 84L. 93 Secondo il pensatore statunitense. p. Washington DC 1997. Secondo Burke la libertà è qualcosa che scaturisce dall'evolversi dei tempi e non può essere il frutto di una deliberazione "astratta" e raziocinante (E.Burke. volume X . pp. 90F. cit. Locke come tutti i Whigs. Riflessioni sulla rivoluzione in Francia. Arendt.swif. 96 L.. con una violenza ed una assurdità fino ad ora sconosciute all'uomo.Burke. Reeder.92 Burke chiarisce questa idea a pag.. The liberalism/conservatism of Edmund Burke and F.. 57 delle sue Riflessioni sulla Rivoluzione in Francia.irlandese di rifarsi a lui. 85 Alcune ambiguità presenti nel pensiero dell'autore dei " Trattati sul governo" hanno consentito a due pensatori radicalmente diversi. economia e storia delle idee". Da questo punto di vista i fatti francesi ci spingono alla considerazione che chi come il monarca e la classe dirigente francese. Reeder. Milano 1971. Da questo punto di vista non stupisce allora che Burke veda in Locke il difensore dell'ordine politico e sociale scaturito dalla rivoluzione. Kirk. Ideazione. Roma 1998. la destra americana non avrebbe fatto altro che elaborare i concetti espressi dall'anglo-irlandese (Marco Respinti. 95. 91 Questi concetti si ritrovano espressi in molti pensatori anglosassoni .A. pp.C. Ferguson .. Burke and F.. 94 L. Burke non si allontana dal pensiero di Locke quando afferma che il popolo non ha diritto a scegliersi i governanti e la forma di governo. prefazione all'opera citata di Burke). Ogni qual volta un ministro del re cercava di apportare qualche cambiamento significativo finiva per scontrarsi con la forza e con l'ottusità dei beneficiari dell'ordine costituito. in: Sulla rivoluzione. 87 E.. in: "Nuovi studi di filosofia. op cit. 82 Queste cose furono purtroppo destinate a ripetersi nel Novecento. Arendt. Reeder.. Roma 1998.. anche se ne cambiò di molto i termini. p. A. 47-150. cit. Ma a differenza di Rousseau. politica. di adozione Inglese. come Rousseau e l'anglo . Burke. Humanitas. non era un democratico. 88 E. op. Hume e dalle loro concezioni sullo sviluppo della società. Riflessioni sulla Rivoluzione in Francia. op. 95Questa visione che concorda perfettamente con quella di Hayek risulta chiaramente influenzata dai pensatori scozzesi Smith.Burke.Burke.. 89 Nel 1215 Giovanni Senzaterra concesse ai Baroni Inglesi alcune franchigie ed alcune libertà che furono in parte estese anche a tutti gli uomini liberi come ad esempio il principio dell'Habeas Corpus. 61.jacopotesi7 finanze ben 19 persone. ibid. Respinti.. Si può comunque osservare incidentalmente che questa posizione si presta ad una strumentale difesa dello stato di fatto.. Questa concezione del diritto come qualcosa di prodotto dalla sedimentazione storica trova una sua attualità presso coloro che lo ritengono un antidoto al dispotismo. 107 La metodologia e lo spirito della scienza sono da mettere in relazione con il sorgere di nuove prospettive filosofiche e politiche..Hayek.jacopotesi7 Rivoluzione in Francia.Roth La cripta dei cappuccin. Milano 1984.. dalle altre realtà. Bari 1996. Anche oggi. Severino. pp. Riflessioni sulla Rivoluzione in Francia. ibid. 103-05. non veritas facit legem" in "Veritas non auctoritas facit legem".38.115. Pievatolo. Laterza. 101 E.).A. op.J Rousseau. cit. 111F. p. L'opposizione al "costruttivismo" ha per esempio come naturale risvolto il rifiuto del positivismo giuridico in Burke come in Hayek. di Burke. Gli errori del costruttivismo. Rousseau era convinto che tutti i mali della società derivassero dalla impostazione egoistica iniziale quando qualcuno aveva cominciato ad appropriarsi di ciò che è di tutti. ibid.Burke. in primis quello conosciuto come globalizzazione. Se la salvezza dell'uomo rimane confinata in un ottica trascendente non riesce ad avere la stessa forza rivoluzionaria e radicale della convinzione che una nuova era sia ormai alle porte e basti allungare la mano per raggiungerla. op cit).197-208.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi7. Poteri informali: la libertà individuale tra spontaneità ed artificio. 21. 114Abbiamo già ricordato come il problema dell'assoluto sia connesso con la rivoluzione. non è necessariamente migliore( K. pp.Arendt. dice Löwith . Secondo la Arendt l'America fu per molti la dimostrazione che la miseria non era un elemento naturale e scontato nelle nazioni (Arendt. 20. Come per la Arendt nel caso delle Rivoluzioni di cui abbiamo parlato. attribuiva una carica eversiva e totalitaria alla immanentizzazione del elemento escatologico religioso. cit.Hayek... 113 Lo stesso Pontefice Giovanni Paolo II ha sottolineato nella enciclica Centesimus Annus che la religione politica che tende ad instaurare il Paradiso in terra finisce per accettare ogni mezzo per il proprio fine.. cioè la politica. morali o religiose che siano. 10: pp. 103 Come ad esempio Dante nella "Divina Commedia". 112 J. op. Secondo Burke nella storia si dà una verità che in virtù di una lunga prescrizione crea il diritto. cit. cit. passim).A..Lowith.swif. 108 M. Se la modernità non fa altro che laicizzare concetti cristiani quali la salvezza e il senso della storia allora l'esito. E' così rovesciato l'assunto di Hobbes " Auctoritas... avendo ben presente le devastazioni del Nazifascismo.Burke and F. op. 106 E. Il contratto sociale. 105 P. il problema non era la volontà di disegnare le istituzioni ma piuttosto quella di scegliere i modelli giusti. cit. 227-32.htm (6 of 11)06/12/2004 13:02:26 . Introduzione all'op. op. op. 110 M. Secondo la http://www. e la visione meccanicistica della realtà vanno di pari passo con lo sviluppo delle scienze moderne (Emanuele Severino. 99E.Respinti. Ad esempio il metodo di Hobbes e prima ancora di Machiavelli di isolare l'oggetto della propria indagine . 109 M. cit. Reeder. 104 H. Il problema allora sarebbe non nel legiferare ma nel legiferare bene. Il filosofo Löwith. 102 L. cit. Così il ginevrino e con lui molti altri rifiutavano completamente l'ordine sociale che nato dall'ingiustizia si perpetuava attraverso di essa. Rizzoli. pp. p. 98.Burke.. passim. a fronte di processi di radicale trasformazione. 100 Come lo storico Huizinga ne La crisi della civiltà o come il protagonista del romanzo di J. op. La modernità e i suoi nemici.C. La scienza moderna in: La filosofia moderna. 98. op. p.uniba... Infatti l'artificialità del diritto lo rende esposto non solo all'abuso ma anche alla responsabilità di chi lo produce (Pievatolo. cit. The liberalism/conservatorism of E. cit. I totalitarismi hanno poi messo davanti agli occhi degli uomini i rischi di abuso e di arbitrio a cui si va incontro qualora il diritto non riconosca nulla di precedente a lui.. Ragion pratica 1997. p.. op. p. l'atteggiamento non è diverso. 17).. Melograni. Spesso i cambiamenti sono accompagnati dalle inquietudini e dai presagi negativi di alcuni . Milano 1988. 350-51. p. 123 K. 127 Secondo Hegel. e non una "taxis". p. Kelly (op.). Lowith ibidem. Hegel. economia e storia delle idee. op. Riflessioni sulla rivoluzione in Francia.swif.. op. Descartes. Hayek. 262). perché bisogna obbligare gli uomini ad essere liberi (H. cit. Geymonat. 24-27. Nello stesso tempo si percepisce in Smith la convinzione che se la storia ha prodotto un sistema così efficiente come il mercato allora essa è governata da forze che tendono verso il meglio. 128 L.. Lo stato moderno dovrebbe conciliare l'universalità con la singolarità soggettiva (K. cit. 134 K. 120 A. Garzanti. 364. 119 F.. Reeder. cit. La felicità assoluta come obbiettivo conduce allora per il teologo al "dispotismo della libertà".A.uniba. ibid. Löwith. p. 83-107). Hegel. lo stato è qualcosa di diverso dalla società civile. Burke. 59.. pp. cit.. Nemmeno Mendeville accenna ad una qualche "ragione" che governi la storia: L'uomo infatti per l'olandese partecipa attivamente alla soluzione di singoli problemi con singole risposte senza poter pretendere di plasmare la società nel suo complesso secondo le proprie intenzioni. IV° vol.. ibid. 76. pp. cit. Il termine primo di questo processo è lo stato così come fu inteso da Platone. Per il filosofo austriaco i politici e gli uomini di legge devono considerare l'ordine sociale come un "cosmos".de Lubac. 116 Per Smith la "mano invisibile" non è la provvidenza ma l'interazione di molte condizioni tra cui l'azione inconsapevole dell'uomo. ovvero un sistema artificiale.Löwith. Questa concezione fu superata dal cristianesimo che affermò la completa uguaglianza di ogni uomo. La Nuova Italia Editrice. Laterza. op cit p. Lowith. Club della famiglia Editore.. 130 Hegel è per Löwith il filosofo della mediazione. 133 K. 350. da: Nuovi studi di filosofia. op.. Mentre sul primo si agisce attraverso dei "nomoi". Hegel e la rivoluzione francese. cit. ovvero un sistema autoregolantesi.. p.Hegel. ovvero norme astratte e generali . Milano 1994. nel secondo si agisce attraverso "theseis".. in: Storia del pensiero filosofico e scientifico.Calabrò. op. p. 129 L. cioè istruzioni specifiche e particolari (F... 115L. 117 Mendeville anticipa la " astuzia della ragione" di Hegel con il suo concetto che nonostante i vizi di cui gli uomini sono singolarmente portatori le forze impersonali della società li trasformano in pubblici benefici. Einaudi. Da Hegel a Nietzsche. 126 K. p. 352). Löwith. De Tocqueville. Löwith. 118 R...it/lei/filpol/jdp/jacopotesi7. 132 F.. Da Hegel a Nietzche. p. Lineamenti di filosofia del diritto.jacopotesi7 Arendt la necessità di fondare un nuovo potere comporta negli uomini l'assillo di come renderlo autorevole. Lo stato invece per Hegel è un entità razionale in sé e per sé autonoma. op. cit. Bari 1994. p. ma questo equilibrio tra i termini opposti delle diverse dicotomie sarà rotto dai suoi discepoli a favore di uno di essi . The liberalism/conservatism of Edmund Burke and F.htm (7 of 11)06/12/2004 13:02:26 . Il limite di Rousseau e della Rivoluzione sarebbe stato quello di identificare lo stato con l'accordo arbitrario degli individui. A Hayek. espressione di Condorcet. Milano 1971. filosofo ufficiale dello stato prussiano. Secondo il teologo De Lubac una volta che l'uomo si sia liberato di Dio si chiede con cosa può sostituirlo. politica. Questa nuova realtà che lui vedeva realizzata nel suo tempo si è venuta formandosi attraverso un processo dialettico. Stato universale ma incapace di concedere libertà alle singole persone. Significato e fine della storia.. Questo principio irresistibile avrebbe poi trionfato nella storia con i fatti francesi.Löwith. 135G. 125Citazione tratta da: K. 122 Hayek fornisce una sua risposta a questo problema.. La confusione del linguaggio nel pensiero politico. prefazione a " Hegel e la rivoluzione francese" di J.. op. Guida Editore. Hayek. 363. Firenze 1996. 121 E.88. 124 K. Discorso sul metodo. 61. Gli errori del costruttivismo. op. http://www.14. p. Da Hegel a Nietzsche. Così il rivoluzionario de "I Demoni" afferma che " partito dalla libertà illimitata sono giunto al dispotismo illimitato". 131 Joachim Ritter.. citato da M. p. Il dramma dell'umanesimo ateo. 1959. cit. pp.. Geymonat.75. 75. Non mancherà di sottolinearlo Madame de Staël. cit. mentre Temistocle quando Atene era minacciata di devastazione. pp. Lineamenti di filosofia del diritto. Significato e fine della storia. p. 212. La sua filosofia politica si risolve nello stato prussiano mentre la sua filosofia religiosa si riconosce nel cristianesimo .. 152 Kant. 146Secondo Marx il materialismo storico non ha nulla a che vedere con le letture "ideologiche " o utopistiche della realtà. p. 143 Per la Arendt il fatto che la libertà derivi da un processo necessario costituisce il più grande paradosso del pensiero moderno. 578.). cit. 138 K. in op. 140 Secondo Marx con Aristotele e con Hegel il principio astratto si è realizzato nella sua totalità.. Introduzione all'opera citata di Kant... in: Storia del pensiero filosofico e scientifico.Löwith. cit. 155 Kant. 578. p. affermando che l'Illuminismo aveva caratteri propri non riconducibili alla rivoluzione. Dario. Firenze 1995. op.214.. p. 153 Si veda: Risposta alla domanda : Che cos'è l'Illuminismo. Torino 1977.swif. Secondo Marx non bisogna voler riformare le teorie di Hegel ma compiere un salto di qualità più marcato.. cit. p. 142 K. Marx si pone il problema di superare la filosofia Hegeliana. Un nesso tra la rivoluzione francese e l'Illuminismo fu visto subito sia dai detrattori che dagli estimatori degli avvenimenti francesi. in: Scritti di filosofia politica. 55.. 71. disperdendosi. Manifesto del partito comunista. Secondo Löwith invece la sua teoria sarebbe "una storia della salvezza espressa nel linguaggio dell'economia politica". 149Si pensi ad esempio al concetto kantiano della " Insocievole socievolezza". p.. che spinge gli uomini a realizzarla. Essi credono di porre rimedio ai danni. 148 Si consideri ad esempio l'opera di Kant Idea di una storia universale dal punto di vista cosmopolitico in : Scritti di filosofia politica. cit... . op. 154L. op. op cit. 137 F. cit.. Utet.. stringendo un trattato di pace con i bisogni reali. 212. . Da Hegel a Nietsche. 150 Si vedano al proposito le opere di Kant Per la pace perpetua e Idea di una storia universale dal punto di vista cosmopolitico. Significato e fine della storia. Se il genere umano sia in costante progresso verso il meglio.htm (8 of 11)06/12/2004 13:02:26 . 15.. op. . 141Mentre in Hegel la filosofia si è conciliata attraverso il mondo nel concetto. Hegel. citato da L. Lineamenti di filosofia del diritto. cit.Geymonat. " Gli animi mediocri sono in simili epoche di opinione contraria ai grandi generali. 145 F. cit.. Lineamenti di filosofia del diritto. Il Manifesto sarebbe allora non una previsione ma una profezia.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi7. op. spinse gli ateniesi ad abbandonarla completamente e a fondare sul mare.. su di un altro elemento una nuova Atene" (K. Roma 1994. VIII. La filosofia di Hegel si concilia con la realtà in quanto razionale... p. 218-221. op. p. pp. op. Non è possibile dopo questo compimento . 156 Kant elabora la famosa distinzione tra uso "privato" e "pubblico" della ragione nell'opera Che cos'è l'Illuminismo. p. Hegel. 147 F.ibid. Löwith.. op..jacopotesi7 Ritter. 17. Kant. Da Hegel a Nietzsche.uniba. una continuazione rettilinea poiché tutto il cerchio si è chiuso in se stesso. 37. 151 Faucci. Newton Compton. cit. in : Scritti politici e di filosofia della storia e del diritto.. 157 Il rapporto tra Illuminismo e rivoluzione francese costituisce uno dei problemi interpretativi su cui maggiormente si sono interrogati gli studiosi dei fatti francesi. 144 Marx -Engels. Hegel . Geymonat .. 136 L'idea di Hegel della razionalità del reale fu oggetto di grandi critiche da parte di alcuni suoi discepoli in quanto vi scorsero una mera giustificazione dell'esistente. cit.Löwith. 139 K. I rivoluzionari vollero trasferire nel Pantheon la salma di Voltaire e poi quella di Rousseau. la Nuova Italia. 17. diminuendo le forze militari. Introduzione. op. I nemici della rivoluzione sottolineavano come questa fosse il frutto di una cospirazione di massoni ed illuministi.p. Löwith.In realtà il rapporto tra Illuminismo e rivoluzione risulta molto più complesso di una semplice identificazione. Questo movimento aveva prima di tutto come scopo una "révolution d'esprit" e non la sovversione dei http://www. it/lei/filpol/jdp/jacopotesi7. 166 Secondo la Arendt anche alla base della filosofia della storia hegeliana vi sarebbe l'influenza della rivoluzione francese. percepivano diversamente il nesso tra i Lumi e le degenerazioni della rivoluzione. p. Perciò le responsabilità dei Lumi e dei philosophes. attenuate di molto. 170 H. 177 B. Arendt.. 176 Come Tocqueville capì perfettamente. L'Illuminsmo e la Rivoluzione Francese... in. 521-531. pp. 108. p. 179 H..96... 1970. L'idea che la storia si orienti necessariamente verso certi esiti sembra escludere una partecipazione attiva degli uomini all'azione politica. pp.. così come non avevano mancato di farlo precedentemente altri europei in visita alle colonie. http://www. Padre del costruttivismo. 164 D'altronde lo stesso Hayek accusa non la ragione ma il suo abuso anche se non è sempre agevole capire quale dovrebbe essere il limite tra questi due concetti. attraverso la ragione. p.. Benjamin. op cit. op. Arendt. p.. postfazione a L'Illuminsmo. Edizioni di Comunità. Sulla rivoluzione.) . 174 Constant... Bompiani. introduzione a: H. Per il teorico Inglese dell'assolutismo non ci si può appellare contro le ingiustizie dello Stato perché e questo stesso che determina ciò che è giusto e cosa non lo è. 172 H. 173 I problemi generati da questa concezione risiedono nel fatto che non si accettano i processi di confronto e dialogo che dovrebbero essere il cuore della politica.Arendt. 76-93. op.. Editori Riuniti. 168 La filosofia della storia con il suo mito del progresso verso approdi inevitabili produce una ambiguità nella mentalità politica e rivoluzionaria. op. p. 159 Non mancherà di sottolinearlo Tocqueville nel suo libro Democrazia in America. 180 Robespierre. (Vincenzo Ferrone e Daniel Roche. 171 Una democrazia però intesa in senso non moderno poiché l'ideale del nostro era quello di una piccola città stato dove i cittadini potessero partecipare direttamente alla vita politica e non tramite rappresentanti. secondo il pensatore austriaco.. 169H.Arendt. Principi di politica. p. XXI . Il pensiero marxista sembra rispecchiare. Abbiamo già detto invece come Burke o Taine. "La sovranità del popolo ed i suoi limiti". 158H. Sulla Rivoluzione.. p. pp. op cit. 165 H. Arendt. credeva nella limpidezza dell'uomo allo stato naturale contrapposta all'ipocrisia della società in cui vivevano. 83.. Arendt.htm (9 of 11)06/12/2004 13:02:26 . Arendt.swif. Milano 1997. Dizionario storico. Arendt.. venivano.. l'esperienza precedente dell'assolutismo giocò una parte importante nella concezione del governo dei rivoluzionari. 167H. Vita activa.. Arendt. 56. 161 H. ibid. op. "La sovranità del popolo ed i suoi limiti" . 26. affermando che il rivoluzionario deve uscire dal guscio della teoria per operare attivamente per la rivoluzione). op. Milano 1996.. 178 H. cit. 52-56. questa aporia con il suo richiamo all'azione rivoluzionaria ma con la considerazione che l'avvento del socialismo sarebbe stato possibile solo ove ci sarebbero state le condizioni (chi si rese conto di questo problema fu sicuramente Lenin. cit. 32-38. 13). da Madame de Staël. 160 A. Dal Lago. cit. cit. op.. in: Principi di politica. come Rousseau. p. op. Constant. Sulla rivoluzione. cit. come abbiamo già detto.. 163 Hayek o Burke non negano l'importanza dell'azione politica o della riforma. Sulla rivoluzione. p. riguardo agli esiti terroristici della rivoluzione. Sulla rivoluzione. 175Queste idee richiamano alla mente il Leviatano di Hobbes. Ciò che è negata è la possibilità di stravolgere un intero sistema sociale in base a principi politici aprioristici. sarebbero Cartesio e il suo discepolo Rousseau ( Hayek. Roma... op. Sulla rivoluzione. cit..jacopotesi7 governi. Arendt. 162 Il discepolo Hayek chiamò "costruttivismo" la presunzione degli ingegneri sociali.. di voler modellare a piacere istituzioni e sistemi complessi.. 59.. cit. cit.uniba.. Garzanti Milano 1971 11. Miccoli. 1988 24. Bernard. Club della famiglia su licenza della Editrice Morcelliana. Scritti di filosofia politica. Milano 1971 30. rivista di filosofia on line. Bari 1997. Laterza. Rizzoli. in: Storia del mondo moderno. Significato e fine della storia. Paolo. 1078-79. Rivoluzione in :Dizionario di storia. 31. Il Saggiatore. Armando Editore.S. Mendeville. Milano 1989. L'Illuminismo e la rivoluzione francese. Bari 1997. Mondadori.htm (10 of 11)06/12/2004 13:02:26 . 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La rivoluzione non è pensabile nella visione storica degli antichi Il termine "rivoluzione" è essenzialmente moderno. infatti. la parola "rivoluzione" per indicare trasformazioni nei più svariati campi d'indagine dall'economia alla scienza. anche molto drastici ed elaborò diverse teorie per descrivere le dinamiche dei mutamenti. non solo al sovvertimento radicale ma anche all'inizio di qualcosa di mai visto e destinato a durare4. Il concetto di rivoluzione prima del '700 1.htm (1 of 11)06/12/2004 13:02:28 . Perché sia pensabile un nuovo cominciamento è necessaria una visione lineare della storia come quella giudaico. Noi ci occuperemo del significato politico sociale del termine in questione intendendo la rivoluzione come rottura netta con il passato e nuovo inizio. dalla cultura ai costumi sociali 1. infatti. Se il termine pone l'accento sullo stravolgimento totale e sulla sua repentinità è perché queste caratteristiche sono le più evidenti.swif. In realtà una rapida disamina di alcuni fatti rivoluzionari dimostrerà che i cambiamenti profondi che avvengono nella storia sono da interpretare all'interno di fasi processuali di medio o lungo periodo 2 La categoria interpretativa "rivoluzione" coglie dunque solo un aspetto del processo di trasformazione che si realizza in una data realtà e in un dato momento. 2. come radicale mutamento degli assetti politici e di quelli sociali. Il termine si estende anche a fenomeni che non riguardano l'ambito specificamente politico .cristiana che finirà per affermarsi solo successivamente 6.jacopotesi2 2 Parte prima.statuale. Da quanto abbiamo detto emerge già un primo spartiacque importante per individuare la nascita del http://www. L'antichità conobbe cambiamenti politici. Dobbiamo guardarci perciò dall'errore di leggere eventi del passato attraverso l'uso di categorie storiche emerse in seguito. Il concetto di rivoluzione e la sua origine Capitolo I. Platone per esempio propone il suo ideale di stato ed esorta a realizzarlo nonostante la difficoltà del compito.uniba. Esiodo nel suo poema " Le http://www. Tutti momenti destinati a manifestarsi circolarmente 7. C) che è il primo autore a proporci uno schema ciclico applicato agli accadimenti della Grecia.jacopotesi2 termine in questione ed è costituito dalla visione della storia. Secondo la visione giudaico .it/lei/filpol/jdp/jacopotesi2. La concezione degli antichi greci a proposito delle vicende storiche può essere esemplificata da Tucidide (460-404 a. Fortuna e avversità imperversano incontrastate sugli uomini 11. Lo stato perfetto finisce per essere stravolto dalle discordie " giacché ogni cosa che nasce muore. Appare difficile per gli antichi che l'uomo possa realizzare qualcosa di veramente nuovo e definitivo. Poi esplicita la sua teoria ciclica: " E la dissoluzione è questa : non soltanto per le piante nella terra ma anche per gli animali sulla terra ha luogo una fertilità e sterilità dell'anima e del corpo. Questo pessimismo di Platone deriva dalla consapevolezza che tutto nel mondo è soggetto a corruzione.swif. Un altro autore che ci è d'aiuto per la comprensione della mentalità degli antichi greci è Platone.htm (2 of 11)06/12/2004 13:02:28 . Il passato costituisce la premessa dei fatti futuri in una linea di svolgimento rettilinea.C. Appare chiaro da quanto abbiamo affermato che il termine "rivoluzione" non ha corrispettivi nel linguaggio greco e nemmeno in quello romano 12. Questo non vuol significare che i pensatori dell'antichità si siano abbandonati solo ad un dimesso fatalismo..) che visse a Roma e fu in contatto con la famiglia degli Scipioni. L'avvento di Gesù spezza definitivamente i "cerchi della fatalità" come dice Agostino. un senso escatologico che per i Cristiani è indicato da Gesù." 9. Alla concezione degli antichi secondo cui nulla di veramente nuovo poteva avvenire nelle vicende umane fa da contraltare l'evento del tutto straordinario del Verbo che si fa carne. ricorso ciclico d'eventi già accaduti o altro ma è dotata di senso. Un altro autore che si è occupato delle vicende politiche e delle trasformazioni delle forme di governo è lo storico greco Polibio (210 127a. Secondo questo autore i regimi politici si succedono in ordine irreversibile dalla monarchia alla aristocrazia alla democrazia. Le vicende della sua patria sono viste in un ottica che sconfessa ogni idea di progresso ma che rimanda piuttosto alla ripetizione naturale. neanche una tale formazione potrà durare in eterno. quella delle migrazioni e dei tiranni e l'età delle lotte civili. Non solo nel futuro non si dà progresso ma emerge dai miti che Platone richiama l'idea di un età dell'oro precedente in cui viveva la " generazione bella e buona" scomparsa poi per lasciare spazio agli uomini dominati dall'appetito vorace per l'oro e l'argento 10.. ma si dissolverà". dalla democrazia alla tirannia. l'età degli eroi. I singoli momenti della storia d'Israele o l'avvento del Redentore sono eventi unici attraverso cui si svolge la storia del mondo.. Il discepolo di Socrate chiama il tempo "immagine mobile dell'eternità". Tutto ciò è destinato a ripetersi immutabilmente. dalla timocrazia alla oligarchia. Lo stato perfetto degenera a causa dell'imperfezione dell'uomo. La storia non è mutamento senza senso. Il Regno di Dio si realizzerà alla fine dei tempi. Nel libro VIII de "La Repubblica" il nostro autore esplicita la teoria ciclica del succedersi delle diverse forme di governo. allorché per ognuno certi dati cicli compiano e riattacchino il loro giro. La parola "rivoluzione" è pensabile in tutte le sue accezioni solo all'interno di una concezione lineare degli accadimenti umani. fine che per Agostino non è da collocare nell'ordine temporale ma fuori di esso.cristiana della storia esiste un inizio del mondo ed una fine e certi avvenimenti che accadono non sono mera ripetizione di qualcosa di passato ma sono al contrario portatori di gran novità. Per Platone il ciclo di tutte le cose è legato al fatto che tutto è sottomesso a leggi immutabili 8. Tucidide descrive quattro fasi: l'età primitiva. swif. Sallustio scrisse " Omnia orta occidunt et aucta senescunt " 19. Questi ultimi.. e poi esorta ". sono proiettate sulla storia della civiltà. Nonostante però l'accento sull'idea di sviluppo o la maggiore fiducia nell'azione dell'uomo. I greci furono assillati dalle discordie civili e dalle lotte tra le città stato mentre i romani.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi2. essa è da rintracciare in un passato precedente. Le età della vita umana. crearono ad un organismo politico più stabile e duraturo.. infatti.. Se la felicità può essere esistita nel mondo. Lo stato. Un altro autore che si sofferma sul progresso civile è Lucrezio. Platone ne " Le leggi" racconta il mito di una generazione vissuta ai tempi di Crono: " Agli stati di cui abbiamo passato prima in rassegna l'ordinamento si dice essere preceduto di molto . certo perché non conosce limite al possesso e nemmeno fin dove s'accresca il vero piacere " 20 La distinzione che abbiamo sottolineato esistere tra greci e romani deriva dalla loro diversa esperienza politica. dalla infantia alla senectus. L'ideale di una società migliore è dunque o ancorata al passato oppure deve fare i conti con la mutevolezza delle cose umane. L'Eneide di Virgilio con il suo mito dell'origine e della fondazione di Roma dimostra come i romani fossero capaci di vedere le cose in una prospettiva di crescita.uniba. 3. ritorna anche presso i romani l'idea del destino che sovrasta i mortali. La legittimazione del potere e la necessità dell'ubbidienza Il termine "rivoluzione" appare per la prima volta nella tarda antichità cristiana con un significato http://www. Anche lo storico Tito Livio nella sua opera sottolinea come la grandezza di Roma poggi sulle sue origini e sui suoi costumi antichi 18.. Il mito stesso di Prometeo che ruba il fuoco agli dei per donarlo agli uomini è un esempio di come non manchi nell'antichità un desiderio d'emancipazione. finché con le arti giunsero al vertice estremo". A proposito di quanto abbiamo detto è da notare una differenza tra i greci e i romani.. dobbiamo con ogni mezzo imitare la vita che si racconta dei tempi di Crono" 16.htm (3 of 11)06/12/2004 13:02:28 .Labor omnia vicit improbus et duris urgens in rebus egestas" 14. Lo spettacolo del mondo suggerisce loro che le vicende umane percorrano un ciclo o una parabola oppure che siano addirittura senza senso 15. Nonostante queste aperture al concetto di miglioramento la visione degli antichi a proposito degli accadimenti umani rimane comunque lontana dall'idea di progresso irreversibile. Nel "De rerum natura" egli sottolinea come l'uomo dalle epoche primitive ad oggi abbia compiuto grandi miglioramenti e scrive :". le arti.così il genere umano si travaglia senza alcun frutto e invano e sempre e tra inutili affanni consuma la vita.un potere felice con un felice governo. in loro cuore vedevano una cosa trar luce dall'altra.jacopotesi2 opere e i giorni" rintraccia un senso nel divenire storico che è costituito dalla lotta dell'uomo per una vita migliore e l'opposizione ai soprusi dei potenti 13. Inoltre molti autori romani interpretano i fatti umani in analogia agli schemi biologici. L'alto medioevo. i costumi conoscono in verità una fase di crescita ma anche di decadenza. Virgilio nelle "Georgiche" constata come l'uomo si sia allontanato da un epoca felice precedente ma grazie alla sua volontà e al suo lavoro può superare le difficoltà che gli si presentano " .. ed anche il governo migliore fra quelli del tempo presente non ne è che l'imitazione".. pur conoscendo anche loro le lotte intestine. ebbero molto più dei primi il senso della continuità 17. Detto questo va riconosciuto come la diversità degli accenti non produca però una frattura sostanziale nella concezione della storia. Però a questo progresso materiale non corrisponde sempre uno morale e infatti dice: ".. Opporsi al sovrano o al potere costituito era in quei tempi qualcosa che difficilmente poteva considerarsi legittimo.. Agostino ricordava come la Civitas Terrena avesse un origine malvagia ma nonostante la sua origine Dio stesso legittimava la sua funzione protettrice24.397). scrisse però che l'imperatore doveva rispettare le leggi che emanava. Alcuino. visto d'altronde le persecuzioni che avevano subito nell'impero romano.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi2. vescovo di Milano.htm (4 of 11)06/12/2004 13:02:28 . successivamente si fece spazio una concezione che legittimava il potere statale anche perché questo aveva finito per riconoscere il cristianesimo. lo stato era una necessità causata dalla corruzione introdotta nella storia dal peccato originale. Del resto il pensiero medioevale essendo legato all'idea di stabilità e diritto permanente. San Paolo aveva detto nella "Lettera ai Romani": " . ma anche per ragioni di coscienza.. Mormorare contro il re voleva dire opporsi a Dio stesso. interpretava il mutamento politico come qualcosa di negativo Più in generale il concetto stesso di cambiamento radicale doveva fare i conti con una mentalità che interpretava i grandi sconvolgimenti come causati da eventi peccaminosi 22." Perciò è necessario essere sottomessi. Gregorio Magno. Dunque non era nemmeno concepibile una teoria politica rivoluzionaria. Un contemporaneo di Papa Gregorio. Il precettore di Carlo Magno. Queste considerazioni non sostituivano però l'idea che il sovrano fosse di fatto "legibus solutus" 26. non solo per timore della punizione. La subordinazione si rendeva perciò utile ed era per Gregorio Magno il frutto di " un'arcana dispensa" che rendeva gli uomini soggetti ad altri essendo venuta meno con la "caduta" l'uguaglianza naturale delle creature di Dio 25. Queste dottrine sul potere e sulla legittimazione che esso riceveva da Dio non costituivano certo il terreno adatto al nascere del concetto di rivoluzione. 4. Isidoro di Siviglia ricordava appellandosi al profeta Osea. arrotolare. Revolutio significava rivolgere. Il più antico pensiero politico medioevale era restio a riconoscere al popolo il diritto di ribellarsi al potere anche se questo fosse stato tirannico 23. Agostino rappresenta il punto di mediazione tra questa prima teoria e quella successiva che finirà per enfatizzare il ruolo del sovrano e la sottomissione a lui dovuta. Ambrogio (340. Non si dà però in quel periodo nessuna applicazione alla politica del termine da noi considerato. Agostino infatti riconosce la legittimità del potere temporale ma ne ricorda anche le origini peccaminose 27. Il re buono è dato al popolo per misericordia. Papa dal 590 al 605. Le Sacre Scritture insegnavano che il passaggio dal paradiso alla terra. Il primo ad usarlo in senso traslato fu Agostino in " De Civitate Dei" per indicare la reincarnazione e il ritorno dei tempi 21. la nascita delle diverse lingue o il diluvio universale erano causate da azioni malvagie dell'uomo.swif. Isidoro di Siviglia ricordava al re che per tenere tutti vincolati alle leggi doveva anche lui mostrare ad esse rispetto.uniba. che i sovrani erano scelti da Dio perché trattenessero gli uomini al rispetto delle leggi con il timore. Secondo i Padri della Chiesa. ritorno circolare al punto di partenza. entrambi vanno dunque rispettati. quello cattivo per punizione. scrisse che era peccaminoso criticare un governo anche se corrotto. Perché i buoni fossero protetti e i cattivi puniti era necessario qualcuno che avesse più potere degli altri.jacopotesi2 diverso da quello che noi gli attribuiamo. consigliò all'imperatore di rispettare le disposizioni dei suoi ultimi predecessori.. Se per i primi cristiani il potere temporale era qualcosa di malvagio. non c'è autorità se non da Dio e quelle che esistono sono stabilite da Dio. Stabilità e diritto di resistenza nel medioevo La teoria politica dell'alto medioevo conobbe però anche importanti novità riguardo ai concetti che http://www. se a qualche comunità spetta di scegliersi il re . Nel 1076 Papa Gregorio VII depose l'imperatore Enrico IV proprio per le pretese che quest'ultimo aveva in merito alla designazione dei vescovi.. si aveva il diritto di ribellarsi ad un governante corrotto.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi2..... Con il tempo si andò sviluppando. Pur in un ottica che privilegiava la stabilità e legittimava gli assetti politici esistenti si fece largo la possibilità di opporsi al potere qualora questo fosse marcatamente dispotico e apparve anche l'idea che i sovrani derivassero la loro posizione oltre che dalla volontà di Dio anche da un patto con i sottomessi 28. Il feudalesimo rese infatti familiare l'idea che le obbligazioni degli uomini verso il potere comportassero una certa bilateralità: il vassallo doveva fedeltà al signore ma questo doveva assicurare protezione al vassallo 29. poiché nessuno può rendersi re o imperatore.se adopera tirannicamente il suo potere". Tommaso nel XIII secolo scriverà : ". Uno degli esempi più chiari del sorgere di una concezione contrattualistica del potere può essere considerato uno scritto di un monaco tedesco di nome Manegold di Lautembach. La prospettiva contrattualistica.. secondo il diritto il re può essere destituito.. L'idea di un patto con il popolo che se infranto dà diritto a ribellarsi avrà.uniba. conseguenze rivoluzionarie nell'Inghilterra del '600. Nel corso dell'XI secolo scoppiò un duro conflitto tra i papi e gli imperatori germanici a proposito del diritto d'investitura dei vescovi. come vedremo . La concezione del diritto di resistenza nel pensiero medioevale non è però da intendere come qualcosa di destabilizzante rispetto al potere ma al contrario era finalizzata al mantenimento dello status quo. Ma Il concetto di rivoluzione non è semplicemente una somma di significati accumulatisi nel tempo. La rivoluzione non è concepibile nella visione medioevale cristiana della storia e del potere Queste osservazioni servono a farci capire che molti degli elementi del concetto di rivoluzione sono stati elaborati nel corso dei secoli.. a partire da questa idea che chi governa lo fa per il bene dei sottomessi. che questi li regga e li governi secondo i principi del governo giusto.swif. il diritto di resistenza concorreranno al nascere di una teoria rivoluzionaria solo però all'interno di una diversa concezione del potere e del ruolo dell'uomo all'interno del divenire storico. In quel momento apparve lo scritto di Manegold che ribadiva che pur essendo il ruolo del sovrano voluto da Dio stesso.. Questo primo contrattualismo può essere stato influenzato dal fatto che i Re medioevali al momento dell'incoronazione giuravano di rispettare le leggi mentre i sudditi più importanti assicuravano la loro lealtà. Ci si ribella infatti contro di chi infrange i comandamenti divini o viola le consuetudini e i diritti acquisiti. Questa mutualità tra governanti e governati suggerita dagli atti dell'incoronazione si accrebbe poi con lo svilupparsi a partire dal IX secolo dell'assetto feudale della società.la conclusione ragionevole è che egli scioglie il popolo dal suo dovere d'obbedienza visto che egli è stato il primo a disertare il patto che vincolava in termini di fedeltà una parte all'altra.htm (5 of 11)06/12/2004 13:02:28 . Isidoro di Siviglia aveva già affermato che le leggi del Re dovevano servire il bene comune e che il re era colui che ben governava.. Ma lo stesso Tommaso sottolineava che il re era sciolto dal dovere di rispettare le leggi da lui imposte anche se era consigliabile che vi si attenesse 31 5.Ma se egli infrange il patto col quale è stato eletto .. La modernità della rivoluzione deriva dal fatto che essa http://www. Questo brano di Manegold è veramente sorprendente perché racchiude i principi di ciò che Locke dirà secoli più tardi a proposito dei doveri del sovrano. il popolo eleva un uomo al di sopra degli altri ad un solo scopo. la concezione che il re dovesse il suo potere ad un accordo stipulato con il popolo."30 .jacopotesi2 stiamo indagando. Scrisse il monaco : ". Il pensiero rivoluzionario necessitava dunque di uomini capaci di guardare avanti con la convinzione che la loro azione e non solo quella di forze trascendenti potesse trasformare il mondo. da cui ci si poteva distaccare solo eccezionalmente e momentaneamente. nel fatto che la politica possa essere capace di realizzare qualcosa di veramente giusto. Nel Rinascimento e poi nel pensiero Illuminista si andò facendo largo l'idea che l'uomo può e deve essere padrone del proprio destino e la sua "salvezza" lungi dall'essere collocata in un ordine trascendente poteva essere realizzata in terra. come dirà Locke in seguito. Antigone pagherà con la morte la sua opposizione al tiranno. Un esempio di ciò può essere considerata la tragedia di Sofocle " Antigone" 32. A questa disposizione si opporrà Antigone che darà sepoltura al fratello in ottemperanza alle leggi divine della pietà. dovevano essere in grado di rivolgere lo sguardo al futuro con ottimismo nelle proprie capacità. Non c'è speranza in questa tragedia. Al sostanziale disinteresse delle vicende storiche in Agostino risulta complementare la sfiducia del Pascal dei "Pensieri". Questa sarà sostanzialmente la percezione che i puritani ebbero della loro opposizione agli Stuart nel corso del seicento Inglese. La http://www. La teologia della storia come governo della provvidenza. 6.htm (6 of 11)06/12/2004 13:02:28 . Anche i greci.litteram delle teorie rivoluzionarie? Nel suo libro " Significato e fine della storia " il filosofo Löwith ha sostenuto che la filosofia della storia moderna non è altro che una laicizzazione della visione teologica che il cristianesimo ha della storia. il suo "appellarsi al cielo". non conducono ad esiti politici poiché le vicende umane sono interpretate pessimisticamente all'interno di una visione storica priva di senso e di una qualche finalità.swif.uniba. vista la drammatica constatazione dell'imperfezione umana. non c'è possibilità di emancipazione ma solo la percezione dolorosa e profonda della solitudine dell'uomo davanti al suo destino e ammirazione per la dignità con cui Antigone vi va incontro.jacopotesi2 si svolge in un orizzonte politico del tutto secolarizzato dove il potere ha perso quell'aura di sacralità che invece gli era attribuita nel passato e l'uomo smette di pensare che la legittimità dell'agire politico risieda solo in principi espressi precedentemente. impedisce che l'uomo pensi o voglia progettare qualcosa di completamente nuovo anche perché la vera unica novità della storia è Cristo.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi2. L'idea che la stabilità fosse un valore assoluto. Perché gli uomini potessero concepire la loro azione come portatrice di novità radicali. mentre anche il tiranno cadrà vittima di sventure per aver fatto adirare gli dei con la sua azione malvagia. Secondo Agostino ciò che di veramente significativo avverrà in futuro è la salvezza che però si realizzerà fuori dell'ordine temporale e non per opera degli uomini. Antigone muore per essersi opposta alle leggi degli uomini. Il suo coraggio. dove il tiranno Creonte ha dato ordine di non dare sepoltura a Polinice che era morto combattendo contro la città. di fatto. Se il tema della resistenza civile ad un potere dispotico non aveva esiti rivoluzionari all'interno della visione della storia cristiana tanto meno poteva averli nel pensiero greco. Per questi motivi le enunciazioni del diritto di resistenza elaborate nel medioevo pur possedendo una potenzialità rivoluzionaria. così come è stata elaborata da Agostino. rifletterono sul tema della resistenza al tiranno. non si prefiguravano come una minaccia all'ordine costituito. Lo sguardo della politica era dunque rivolto al mantenimento dell'esistente e il diritto di resistenza al potere era finalizzato a restaurare l'ordine qualora fosse stato sconvolto da atti iniqui. La città terrena non può realizzare né la giustizia né la salvezza ma deve comunque porre un minimo di ordine nelle vicende umane. Un precursore ante . risiedeva anche nella sfiducia sull'azione miglioratrice dell'uomo. I fatti di questa tragedia si svolgono a Tebe. infatti. Gioacchino da Fiore. Differenza tra le riforme religiose e le rivoluzioni Non dobbiamo dunque dimenticare che l'ottica in cui si mossero i gioachimiti e gli "spirituali" rimase in gran parte medioevale poiché il loro intento era pur sempre quello di liberare la Chiesa dalle sue storture e tornare alla Chiesa di Pietro.sociali. Anche la pensatrice tedesca Hannah Arendt nel suo libro " Sulla rivoluzione" ha espresso dei dubbi sul fatto che le vicende moderne possano essere lette in maniera schematica come realizzazione di fenomeni passati. Per sottolineare ulteriormente la http://www.jacopotesi2 modernità non avrebbe fatto che ereditare la nozione di provvidenza laicizzandola con quella di progresso e immanentizzare la dimensione escatologica del messaggio religioso con la fede in un futuro di benessere e felicità 33. Un esempio illuminante di riforma religiosa con conseguenze socio . ed è l'unico certo. Bisogna distinguere però le Rivoluzioni politiche moderne dai movimenti religiosi aventi conseguenze politiche. 7. La posizione sostenuta da Löwith non ha trovato certo unanime accettazione soprattutto per il fatto che alla modernità non è attribuita quella peculiarità e quell'autonomia che secondo molti gli competerebbe. L'originalità del predicatore italiano consiste nella sua escatologia storico. Mentre Agostino nega che si possa fare storia delle cose ultime. Le loro filosofie della storia si ricollegherebbero. Gioacchino voleva desecolarizzare la chiesa per impedire che s'identificasse con il mondo e per spingerla a cercare di cambiarlo.immanente.1202) espresse delle teorie in un certo senso riconducibili a quelle rivoluzionarie 34. La salvezza diviene perciò storica e non più trascendente. Secondo Löwith. Per Löwith. Il loro sguardo era rivolto più al permanentemente valido che non al cambiamento in se stesso 37. sia alla visione unitaria del divenire umano propria del predicatore sia alla profezia della realizzazione di un regno di Dio in terra. Per tanto anche un fenomeno moderno come la rivoluzione trova per questo pensatore dei precursori nel passato.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi2.swif.politiche può essere l'esperienza del riformatore boemo Jan Hus 38 vissuto a cavallo del XV secolo 39. epoca dello spirito santo. Questi seguaci di Francesco tentarono di realizzare nella povertà la "nuova chiesa nello spirito" e si scontrarono duramente con l'apparato della chiesa sacerdotale che consideravano ormai alla fine. Lo schema attraverso cui leggeva la storia era trinitario: epoca del padre.htm (7 of 11)06/12/2004 13:02:28 . che le rivoluzioni sono accadute nell'epoca moderna e non prima 36. Rimane però il fatto. Quest'autore dunque interpreta il senso che Voltaire o Hegel danno alla storia come originato dalla visione cristiana. Il predicatore italiano raccoglieva nella sua teoria. La salvezza non era vista da Gioacchino come momento fuori della storia ma all'interno di essa.uniba. In particolare il filosofo tedesco Blumenberg ha ribadito nel suo libro " Legittimità della modernità" la sostanziale autonomia del pensiero moderno affermatosi come emancipazione dalla teologia e come affermazione del modello rinascimentale dell'Homo faber. Per Löwith il predicatore italiano Gioacchino da Fiore (1131. Il fondamento rivoluzionario di tale pensiero sarebbe provato dall'uso di queste teorie da parte dei francescani "spirituali" nel XIII e nel XIV secolo. Secondo la Arendt può anche darsi che vi siano dei germi rivoluzionari nel pensiero dei primi cristiani o in quello dei grandi riformatori medioevali. epoca del figlio. Gioacchino è il padre spirituale di Hegel e di Marx. Gioacchino invece pensa di poter prevedere con precisione l'avvento di una nuova era. le critiche mosse anche dai catari o i valdesi alla mondanizzazione della Chiesa. La sua visione si basava sull'interpretazione dell'Apocalisse di Giovanni 35. La figura di Gioacchino si aggiunge a quella di molti altri riformatori che con la loro predicazione religiosa finirono per produrre anche effetti politico . infatti. infatti. L'orizzonte all'interno del quale si muove Lutero è però ancora quello medioevale. e trovò persone così ingenue da credergli. Secondo la Arendt in questa convinzione giocò un ruolo decisivo l'esperienza coloniale americana che insegnò ai contemporanei che si poteva essere liberi dal bisogno anche senza far parte della élite sociale 43." Per Rousseau lo stato e le leggi non sarebbero che la difesa dei proprietari. Un esempio di come invece l'epoca moderna sia stata propensa a criticare gli assetti sociali e politici ereditati dal passato può essere considerata l'opera di Rousseau " Discorso sull'origine e i fondamenti della diseguaglianza tra gli uomini ".swif. Con Lutero o con la rivolta dei contadini siamo però ancora nell'ordine delle rivolte religiose capaci di venature politiche. Non esiste nessuna teoria politica articolata che possa delineare questi movimenti come rivoluzionari anche perché l'accento di Lutero o di Müntzer era ancora una volta posto sul ritorno al passato e ad un ordine migliore interrotto nel presente. Povertà e rivoluzioni Ciò che potrebbe accomunare quest'esperienza di Müntzer a quelle rivoluzionarie è il ruolo dei diseredati nella trasformazione dell'ordine sociale. fu il vero fondatore della società civile. Abbiamo già visto come alcuni Padri della Chiesa considerassero la subordinazione politica e sociale come il frutto del peccato originale.jacopotesi2 differenza tra riforma e rivoluzione è utile considerare la vicenda di Lutero. La predicazione del tedesco produsse. Era necessario che fosse superata l'idea che la subordinazione e le differenti condizioni materiali degli uomini fosse un fatto naturale. In quest'opera il ginevrino esprime la convinzione che l'ordine sociale non sarebbe altro che il frutto di un ingiustizia perpetrata all'alba dei tempi.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi2. Fin dall'antica Grecia i pensatori avevano colto il ruolo centrale dei poveri nei processi di mutamento politico. Scrive. di fatto. Egli voleva semplicemente ripulire il credo e la struttura della Chiesa da quelle che lui considerava storture ed immoralità. La sua radicalità nel criticare l'apparato dogmatico non dipendono dal fatto che lui voglia creare qualcosa di nuovo ma al contrario dal desiderio di tornare alla limpidezza del messaggio evangelico. 8. Cosa ha contribuito a questo cambiamento nell'epoca moderna? La rassegnazione è riconducibile alla specifica condizione del mondo contadino dove la maggioranza degli uomini vivevano in balia di forze incontrollabili: dalla natura al volere di Dio o del principe. Affinché la fame e la miseria diventassero rivoluzionarie era necessario che cessasse la rassegnazione davanti alle privazioni e alle sofferenze. La corruzione del mondo avrebbe spezzato l'uguaglianza delle creature e reso necessario che alcuni uomini s'innalzassero sugli altri per assicurare l'ordine e la tutela dei deboli. Particolarmente significativo può essere considerato il suo atteggiamento davanti alla rivolta dei contadini 40.htm (8 of 11)06/12/2004 13:02:28 . Perché la povertà diventasse rivoluzionaria era però necessaria un convinzione moderna sconosciuta nell'antichità e cioè che la miseria non era intrinseca alla natura umana ma poteva essere superata 42. Il termine "rivoluzione" dopo gli avvenimenti francesi del 1789 risulta inestricabilmente connesso con problemi di tipo sociale.: " Il primo che. Alcune teorie di Lutero ebbero effetti notevoli come ad esempio l'idea che l'autorità si fonda sulla parola divina e non sulla tradizione. cosa che secondo la Arendt avrebbe contribuito al declino dell'autorità nell'epoca moderna. La http://www. Marx era convinto che l'ordine capitalista borghese sarebbe stato abbattuto dai proletari perché erano coloro che più di tutti avevano da guadagnarci da un radicale cambiamento.uniba. soprattutto quando un tiranno s'impadroniva del potere con l'aiuto dei ceti più poveri 41 . recintato un terreno ebbe l'idea di dire: questo è mio. qualcosa di veramente nuovo e radicale cioè una profonda scissione all'interno della cristianità. quella francese e quella americana. le insurrezioni o i movimenti riformatori. una sollevazione.swif. generata dall'insofferenza verso il potere. non sono in grado di rovesciare e sostituire il potere costituito. per quanto violenti possano essere. della società e dei mezzi per raggiungere gli scopi. La rivoluzione moderna dopo la liberazione da una data realtà percepita come oppressiva si accinge a delineare un nuovo ordine. Potremo anche capire che quando questi fenomeni si verificarono ebbero in un primissimo tempo le caratteristiche più di rivolte e solo successivamente di rivoluzioni. In poche parole la rivoluzione necessitava di un modo diverso di intendere la storia. Sebbene il termine "rivoluzione" non nasca nel '500 è con Machiavelli che alla politica comincia a dischiudersi un mondo secolarizzato dove leggi e principi d'azione sono slegati http://www.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi2.jacopotesi2 consapevolezza di vivere in un mondo perfettibile e dominabile nasce invece con la rivoluzione scientifica. Rivolta dunque rimanda più che ad articolate teorie politiche ad un atto emotivo di ribellione. Il re si dice che esclamò " C'ést un revolte" mentre il duca lo corresse" Non sire c'ést un révolution!" Secondo quest'aneddoto il Duca avrebbe capito che i fatti della Bastiglia erano qualcosa di più irresistibile e pericoloso di una semplice rivolta 45 . Machiavelli e la rivoluzione Abbiamo ripetuto spesso che il termine "rivoluzione" nell'accezione in cui lo intendiamo oggi è nato nell'epoca moderna. Le grandi rivoluzioni del '700. i fondamenti e le finalità della società civile. Il termine indica fenomeni che. Esiste un celebre aneddoto in cui è marcata la differenza tra rivolta e rivoluzione. il ruolo dell'uomo all'interno di essa. La modernità della rivoluzione consiste nel fatto che per essere concepibile e perché potesse essere pensata dai suoi protagonisti necessitava di una certa forma mentis emersa solamente dal Rinascimento in poi. 10. Nel mondo artificiale della tecnica e della scienza non vi è più posto per l'accettazione passiva della realtà ma al contrario si fa largo l'idea che essa può essere cambiata 44 . cosa tra l'altro accaduta più volte nella storia ma ad affermare un potere sostanzialmente diverso da quello precedente. occupandoci delle rivoluzioni del '700. Per "rivolta" s'intende il più delle volte.Liancurt riferì a Luigi XVI dei disordini che erano accaduti a Parigi quel giorno. la natura del potere. La peculiarità delle rivoluzioni moderne consiste nel fatto che esse mirano non solo all'abbattimento del potere o alla sostituzione delle persone che lo reggono. 9. La creazione di un nuovo sistema politico e sociale si presenta come un atto complesso nella misura in cui richiede una riflessione articolata sul fine dello stato. sono i primi fenomeni rivoluzionari in senso completo. Differenza tra rivolta e rivoluzione Emerge dunque chiaramente la differenza tra rivoluzione e fenomeni che possono essergli affini come le rivolte. La notte del 14 luglio del 1789 il duca de La Rochefocauld . Perché nascesse il concetto di rivoluzione come lo intendiamo noi era necessario prima di tutto che emergesse un ordine secolare capace di far assumere al termine quel significato interamente politico che noi gli attribuiamo 46. Per insurrezione s'intende invece un movimento armato per la presa del potere.uniba. La modernità di questi accadimenti non consiste chiaramente nel semplice fatto che essi si siano verificati in un dato momento anziché in uno precedente. più spontanea che organizzata. Avremo modo di sottolineare meglio nel prossimo capitolo.htm (9 of 11)06/12/2004 13:02:28 . la differenza tra liberazione e instaurazione della libertà. Nella visione della realtà del fiorentino non vi è spazio per la trascendenza e per la religione se non in un ottica strumentale all'ordine politico. Quella terrena è l'unica dimensione accettata dal nostro autore. Deve essere capace con la sua virtù di rallentare il corso della fortuna o di opporsi ad essa. Infatti. infatti. La modernità di Machiavelli consiste nel aver guardato alle vicende umane in un ottica completamente laica. Ciò che distingue il fiorentino dalla mentalità dei rivoluzionari è però il pessimismo sulla natura umana che si contrappone all'elogio delle virtù. Esiste però in lui un accento tipicamente rinascimentale sulle possibilità dell'uomo che ritroveremo anche in seguito. Ciò a cui deve fare appello un principe per fondare un nuovo principato e per governare bene è solo la sua virtù che può permettergli di opporsi alla fortuna. Dall'incapacità dei principi italiani di creare organismi politici stabili e forti e dalla debolezza di questi verso gli eserciti stranieri. L'aver perso la compartecipazione di Dio nella gestione delle cose umane. Nell'ottica di Machiavelli non è più Dio a determinare il corso degli eventi ma nemmeno l'uomo soltanto. fare i conti con il potere della fortuna che può limitarci e a volte anche sovrastarci 48. Abbiamo. Sempre secondo la Arendt il richiamo che il fiorentino fa spesso alla violenza deriva dal fatto che egli si trovò davanti al problema di come sostituire il fondamento divino dell'autorità con qualcosa di altrettanto assoluto. detto che la rivoluzione è possibile solo quando l'uomo pone se stesso al centro della storia e cerca in se stesso le regole dell'agire politico. Esiste nel pensiero del fiorentino un interesse sul problema della fondazione che troveremo nei rivoluzionari successivi. La fortuna gioca un ruolo importante nella nostra vita ma spetta a noi opporci ad essa o cercare di sfruttare le possibilità che essa ci offre. Il principe non deve porsi nessuna remora di ordine morale ma farsi al contrario guidare solo da ciò che è utile per lo stato. nasce la riflessione di Machiavelli su come possa nascere uno stato nuovo e su come possa conservarsi.uniba.swif. infatti. Il pensiero di Machiavelli oscilla tra la constatazione che noi possiamo dominare la fortuna e quella opposta di essere spazzati via dalla sua forza distruttrice 49 . La nostra razionalità deve. capacità di fronteggiare o approfittare della fortuna costituiscono uno dei tratti del pensiero di Machiavelli e del Rinascimento in generale che sono molto importanti per la comprensione della mentalità rivoluzionaria. L'esaltazione della virtù intesa come energia. Nonostante il fiorentino non usi mai la parola "rivoluzione" per descrivere i cambiamenti e i rivolgimenti delle città stato italiane. Il pensiero del fiorentino risulta importante per la nostra tesi perché ritaglia uno spazio ed una libertà all'agire politico che sono necessari a chi voglia dare inizio a qualcosa di veramente nuovo e dunque anche alle rivoluzioni. La violenza che il principe deve saper usare rimanda perciò alla necessità di fondare qualcosa di nuovo e dunque di stravolgere qualcosa di esistente. Il fiorentino vive nel clima agitato delle città stato e dei comuni italiani del primo '500.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi2. Deve in pratica avere qualità umane elevatissime come per compensare la perdita del consenso divino al potere temporale. Alla ciclicità degli eventi Machiavelli contrappone la virtù e per questo motivo non si stanca di individuare i principi che rendano possibile la fondazione e la conservazione di uno stato. Ciò che rende Machiavelli importante per il concetto di rivoluzione è il suo desiderio di capire come possa nascere uno stato nuovo e cosa si debba fare per conservarlo.htm (10 of 11)06/12/2004 13:02:28 . egli aderisce alla concezione classica della ciclicità e della mutevolezza delle forme di governo e delle cose umane. richiede uno sforzo notevole ai regnati e ai condottieri per compensare questa mancanza. La natura dell'uomo è definita come immutabile all'interno di http://www. secondo la Arendt è con lui che il concetto che stiamo indagando fa un deciso passo in avanti. Per Machiavelli il principe deve avere capacità d'azione enormi.jacopotesi2 dall'ordine morale cristiano 47. La visione storica di Machiavelli non è però propriamente moderna. uniba.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi2. Imitare è perciò rinnovare ma il rinnovamento con la sua inevitabile carica di novità non è pero la rivoluzione 52. http://www. alla centralità all'uomo e delle sue possibilità non aggiunge però una visione storica moderna. Non vi è perciò spazio per una qualche forma di progresso nella politica e nella morale. Per questo motivo in uno scrittore come Machiavelli non può esserci posto per il totalmente nuovo delle rivoluzioni 51. Non è cioè possibile che uno stato si regga senza fare ricorso a quelle dure regole che egli aveva tracciato ne "Il Principe".swif. Guicciardini per esempio nei suoi "Ricordi" dice che " le cose passate fanno luce alle future.jacopotesi2 vicende storiche cicliche. Possiamo allora dire che il pensiero di alcuni autori rinascimentali. Machiavelli si rivolge al passato ed invita ad imitare le gesta degli antichi.htm (11 of 11)06/12/2004 13:02:28 . perché quello che è e sarà è stato in altro tempo e le cose medesime ritornano 50. Non è però un imitazione passiva e meccanica perché imitare vuol dire far rivivere le cose e per far questo è necessario saper rapportare i propri tempi a quelli antichi. uniba.swif.htm (1 of 15)06/12/2004 13:02:30 . La mentalità degli inglesi durante questo scontro tra la monarchia e vasti settori del Paese.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi3. La rivoluzione del 1689 è una rivoluzione ancora essenzialmente premoderna. Per comprendere quanto detto.http://www. I puritani percepirono la loro opposizione all'assolutismo degli Stuart e al loro tentativo di reintrodurre il cattolicesimo come un semplice desiderio di tornare ad una fase precedente di legalità violata dal re. basta considerare ciò che accadde dopo l'interregno di Cromwell. Nella rivoluzione francese e in quella americana troviamo invece l'origine del concetto di rivoluzione.89.swif. Traslata alla politica questa parola non poteva che significare il ricorso ciclico degli avvenimenti ed in questo senso fu usata per indicare la " Gloriosa Rivoluzione" inglese del 1689. Le rivoluzioni storiche Nel capitolo precedente abbiamo sottolineato come prima dell'evo moderno non siano esistiti eventi riconducibili al concetto di rivoluzione così come lo intendiamo oggi né tanto meno l'idea stessa di rivoluzione.uniba. Infatti. In questo capitolo metteremo in luce la nascita del concetto di rivoluzione attraverso alcuni brevi cenni alle prime rivoluzioni: quella Inglese del 1688. non si trova in essa nessun accenno alla volontà di costituire qualcosa di radicalmente nuovo. La rivoluzione inglese Il termine "rivoluzione" divenne molto noto in campo astronomico grazie all'opera "De revolutionibus orbium caelestium" di Copernico 53. Ciò a cui si appellarono i parlamentari per opporsi al sovrano erano le antiche consuetudini e gli antichi diritti risalenti al tempo dell'invasione normanna. Questi due eventi molto diversi tra di loro permettono di cogliere molti aspetti significativi del termine in questione. rimase ancorata al fatto che la legittimità dell'agire politico e delle istituzioni risiedeva in ciò che si era sviluppato storicamente nel passato. quella Francese e quella Americana. Questo avvenimento fa capire come fosse difficile operare in http://www. 1. In un certo senso possiamo intendere queste due rivoluzioni come i due principali modelli a cui ancora oggi è possibile fare riferimento quando si voglia definire il concetto di rivoluzione.htm 3 Capitolo II. ovvero la restaurazione della monarchia. Solamente le ultime due possono essere considerate rivoluzioni in senso moderno mentre quella Inglese è qui ricordata perché consente di mettere meglio in luce la differenza tra le rivoluzioni moderne e quelle che moderne non sono e anche per altri motivi che vedremo in seguito. Il desiderio di riaffermare diritti e consuetudini antiche sottolinea come per molti di questi uomini il futuro non fosse lo spazio per la realizzazione di qualcosa di differente dall'esistente.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi3. . In Inghilterra il puritanesimo. Pur non essendo mai stata redatta. ci dà la misura della mancanza nell'Inghilterra del seicento di una mentalità veramente rivoluzionaria intesa come volontà di stravolgere l'esistente 54.swif. Queste franchigie e libertà si applicavano in certi casi non solo ai baroni ma anche a tutti gli uomini liberi.uniba.http://www. Particolare importanza in questa costituzione non scritta. Pertanto cercavano nella continuità della tradizione la legittimazione del loro operato. detta Gloriosa perché non comportò spargimenti di sangue. L'affermazione degli "antichi diritti" degli Inglesi non poteva ledere quelli altrettanto antichi della monarchia e per questo motivo la cacciata del Re fu spacciata come una sua "abdicazione". La lotta tra la monarchia e il parlamento durò quasi un secolo prima di trovare una soluzione con la Gloriosa Rivoluzione. Agli occhi di molti inglesi il ritorno di Carlo II. Inoltre. cioè il calvinismo inglese.swif. in questa rivoluzione. http://www.htm Inghilterra cambiamenti così radicali come l'instaurazione di una repubblica. una novità così importante come l'interruzione del legittimismo dinastico.htm (2 of 15)06/12/2004 13:02:30 . apparve come una sanzione da parte di Dio del disordine e dell'anarchia che erano seguiti alla morte di Carlo I. Subito dopo la fuga del Re il parlamento dichiarò che il sovrano aveva abdicato al trono e incoronarono come nuovi regnanti Guglielmo III d'Orange e sua moglie 57.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi3. Il ritorno della monarchia. occupava la famosa Magna Charta concessa nel 1215 da Giovanni "senza terra" ai baroni inglesi. comportava seri problemi sulla validità del loro operato. avvenuto nel 1661. Ciò che comportò la definitiva sconfitta degli Stuart fu non solo la questione finanziaria ma soprattutto il fatto che la corona si mise contro il sentimento religioso predominante. Essi guardavano indietro nel senso che per loro era inconcepibile che un cambiamento fosse positivo e accettabile semplicemente perché l'avevano desiderato. in un paese profondamente monarchico. c'è una connotazione religiosa che la differenzia da quelle del '700.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi3.uniba. come ad esempio il principio dell'Habeas Corpus 56. Ciò che rende pre-moderna questa rivoluzione è allora la prospettiva all'interno della quale si mossero i parlamentari. Quest'atteggiamento dei parlamentari dimostra chiaramente quello che abbiamo asserito prima e cioè che secondo il loro modo di vedere le cose. Quest'impostazione religiosa era portatrice di una notevole carica eversiva perché il puritanesimo non solo si caratterizzava come uno stile di vita ma tendeva a riconoscere solo i governi e le istituzioni che si conformavano al suo spirito 58. La rivoluzione del 1689 non produsse né una costituzione nuova né un testo ma solo una " Dichiarazione dei diritti" che però non sanciva in maniera minuziosa ogni aspetto del rapporto tra Corona e Parlamento. Questa si realizzò sotto Giacomo II quando il paese si rese conto del suo tentativo di radicare una dinastia cattolica in Inghilterra e quando il suo assolutismo divenne inaccettabile 55. si era diffuso già dalla metà del '500. gli Inglesi credevano di ravvisare una costituzione in quell'insieme di istituzioni statiche legate ai costumi e al carattere della loro nazione. Locke abbozza anche una teoria della divisione dei poteri in esecutivo. Chi comprese le novità insite negli avvenimenti e fu capace di darvi una interpretazione coerente è sicuramente Jonh Locke. Basti pensare a Galileo e Cartesio. Inoltre precisò che la legge di riferimento per chi governa deve essere sempre "certa e promulgata" e non deve esse confusa con gli atti estemporanei ed arbitrari 61 . La rivoluzione comportò l'avvio di una monarchia parlamentare e. infatti.http://www. Il sovrano era stato rovesciato o meglio aveva "abdicato" perché aveva infranto le leggi e le consuetudini del suo popolo. Qualcuno ha detto che raramente un fatto ha avuto una lettura così puntuale da parte di un contemporaneo 60. Già nel 1612 il giudice capo Coke aveva espresso l'idea del governo limitato dalla legge quando aveva ricordato a Giacomo I che sebbene non fosse soggetto agli uomini lo era a Dio e alle leggi 62.uniba.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi3.1 Locke e la Gloriosa Rivoluzione Abbiamo voluto parlare della Gloriosa Rivoluzione non solo perché ci permette di marcare la differenza tra le rivoluzioni moderne e quelle che moderne non sono ma anche perché in essa emersero significative novità nel campo della prassi e della teoria politica. andavano affermando il principio della divisione dei poteri. Infatti. Non è. La rivoluzione del 1689 sancisce. anche se questa non fu sancita in nessun documento.swif. Anche perché il '600 è un epoca cruciale per l'elaborazione di principi scientifici e culturali che troveranno successivamente il loro svolgimento. Gli scritti di Locke divennero così un manifesto della Gloriosa Rivoluzione perché di essa davano una giustificazione morale e politica. di fatto. http://www. possibile collocare rigorosi steccati tra ciò che è moderno e ciò che è premoderno.htm (3 of 15)06/12/2004 13:02:30 .uniba. si può dire che più o meno consapevolmente i parlamentari combattendo per le proprie prerogative di controllo sull'operato del monarca. Anche questo principio è però rintracciabile nelle lotte del Parlamento. Infatti.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi3. la nascita di una monarchia costituzionale e riafferma il principio che chi governa lo fa per il bene dei governati e in ottemperanza alle leggi. legislativo e giudiziario che avrà una grande fortuna dopo di lui. Anche la Gloriosa Rivoluzione comportò di fatto notevoli novità nei rapporti tra Parlamento e Corona e diede vita con Locke e i suoi " Due trattati sul governo" ad una riflessione consapevole su quei fatti. al loro desiderio di rifondare le rispettive discipline e alla consapevolezza che ebbero della novità del loro pensiero 59 . Locke coglieva il significato degli avvenimenti in profondità più di quanto avessero fatto gli stessi protagonisti.htm 1. capace di esercitare grande influenza sui posteri. se la politica dovette aspettare il '700 perché conoscesse l'enfasi dell'assolutamente nuovo non altrettanto possiamo dire per la scienza e la filosofia. da quel momento in poi cominciò a delinearsi come tale. L'opera di Locke non esprime concetti nuovissimi ma riesce a sistematizzare tutti quei principi che erano emersi nella lotta decennale tra corona e parlamento. Locke si rese subito conto che la rivoluzione aveva sancito il principio del governo limitato dalla legge.swif. it/lei/filpol/jdp/jacopotesi3. Per Hobbes il fondamento della società è utilitaristico. per Locke è volontaristico e razionale. Se l'uomo decide di formare un consorzio civile è per rendere ancora più sicuro l'esercizio di queste libertà.2 Locke ed il giusnaturalismo Abbiamo detto precedentemente che il diritto di resistenza e il contrattualismo per avere esiti rivoluzionari dovevano calarsi in una specifica mentalità dove il potere avesse perso la caratteristica della sacralità e dove l'agire politico avesse smesso di cercare solo nel passato i propri principi guida. Infatti. infatti. non ricorrono più a spiegazioni di tipo religioso per descrivere la nascita della società e per giustificare il potere. Il sostenitore più famoso del diritto divino dei re è sicuramente Robert Filmer autore del " Patriarcha". quell'opera di laicizzazione della politica iniziato da Machiavelli nel '500 trova nuova linfa nelle teorie giusnaturaliste che si sviluppano in Inghilterra nel '600. Le lotte tra la corona e il parlamento produssero.swif.http://www.htm (4 of 15)06/12/2004 13:02:30 . Ciò che a noi preme sottolineare è che anche un assertore radicale dell'assolutismo come Hobbes ha dei punti in comune con Locke. non si configura ancora come moderna. infatti. Lo stato di natura è per Hobbes un bellum omnia contra omnes e la sua teoria si svolge a partire da questa considerazione. Ne "Il Leviatano" scritto nel 1651 sotto Cromwell. Questo scritto http://www. Per Locke invece nello stato di natura l'uomo non vive in quello stato di guerra immaginato da Hobbes e al contrario gode di alcuni diritti naturali quali la proprietà e il diritto all'integrità. La società e le forme di governo sono il frutto di questo atto deliberato e razionale grazie al quale i nostri diritti naturali trovano un riconoscimento e una difesa anche nel diritto positivo 63. Se per Locke la dinamica che porta all'origine della società è tale da giustificare la resistenza al potere tirannico.uniba. Entrambi. Eppure è dal seno della rivoluzione inglese che nasceranno concetti fondamentali per comprendere le rivoluzioni del '700. non è immaginabile come desiderio di cambiamento radicale da parte dell'azione consapevole dell'uomo all'interno di una concezione secondo cui il potere costituito e l'ordine della società trovano la loro origine nella volontà divina.uniba. Non è certamente un caso se il dibattito sull'assolutismo e sul diritto di resistenza trova spazio più in Inghilterra che nella Francia di Luigi XIV. L'utilitarismo di Hobbes non fu però gradito nemmeno ai sostenitori dell'assolutismo monarchico perché toglieva al sovrano la sacralità che derivava dal credere che Dio stesso avesse fondato la monarchia. Il patto di soggezione che sta alla base della società implica anche la rinuncia a qualsiasi diritto da parte del suddito.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi3. La paura dunque spinge l'uomo a entrare in società. infatti. La rivoluzione. Non esiste d'altronde legge o diritto che non derivi dallo stato e non può perciò esserci diritto che si possa impugnare contro lo stato. La rivoluzione inglese. al contrario l'assenza in Hobbes di un qualsiasi diritto precedente la formazione dello stato impedisce che tale opposizione sia legittima. Hobbes esprime il desiderio di utilizzare la ragione ed il metodo matematico per spiegare la nascita della società trascurando le interpretazioni filosofiche e dogmatiche. vista la mentalità dei suoi protagonisti.htm 1.swif. un gran numero di scritti a sostegno delle diverse posizioni. Secondo Hobbes all'origine della società vi è il desiderio dell'uomo di autoconservazione. 1. A dimostrazione di ciò invocava oltre alla figura di Adamo. la consapevolezza. Secondo Locke non bisogna temere che il popolo abusi di questo diritto perché l'uomo è attaccato alla consuetudine. Per Filmer l'origine di ogni potere politico è patriarcale. La fiducia nella prudenza con cui si sarebbe esercitata la resistenza al re risiede nella constatazione di quanto lungo fosse stato il conflitto che aveva portato alla Gloriosa Rivoluzione.uniba. Solo quando il conflitto con la madrepatria o con il sovrano fu innescato. non vi fu subito coscienza che si stava producendo qualcosa di nuovo. del diritto di resistenza al tiranno. quella Americana e quella Francese.uniba. La sua opera è rimasta probabilmente famosa più per che per i suoi contenuti per il fatto che fu oggetto della critica di Locke nel primo dei suoi due trattati sul governo. La resistenza è invece giustificata laicamente e razionalmente. Come nella famiglia l'uomo è naturalmente colui che comanda così nello stato il re rappresenta la figura del padre.swif. apparvero chiare agli attori delle rivoluzioni le novità insite in quegli http://www. non v'è dubbio che la rivoluzione americana produsse qualcosa di veramente nuovo e che coloro che vi parteciparono ne ebbero.3 Locke e il diritto di resistenza La rivoluzione inglese riprese ed ampliò il concetto.swif. Il principio della resistenza non ha più a che fare con un ordine morale o religioso che è stato profanato. Precedentemente abbiamo detto che nelle due grandi rivoluzioni del '700.htm pubblicato nel 1680 affermava non solo che la monarchia era accettata da Dio ma che lui stesso l'aveva fondata. Ciò che fa di lui un pensatore importante per le rivoluzioni è l'idea che la società nasce per difendere i diritti naturali degli uomini e che ci si possa ribellare contro che li infrange.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi3. Queste teorie rispecchiano chiaramente le vicende storiche che ne hanno sollecitato la nascita. 2. davanti al persistere di prolungate iniquità.http://www. Locke ha fiducia che il popolo ricorra a questa estrema ratio solo in casi di reale necessità. da Rousseau a Burke 65.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi3. precedentemente espresso. La rivoluzione americana Con la rivoluzione americana il concetto di cui stiamo indagando l'origine trova una importante definizione. Questo evento è da collocarsi tra la fine della guerra dei Sette anni (1756-63) e la guerra d'indipendenza (1776-1783). Perché ci si rivolga contro il sovrano bisogna che questi abbia compiuto non una violazione ma una serie continuata di ingiustizie 64.htm (5 of 15)06/12/2004 13:02:30 . giungendo a conclusione con la Costituzione degli Stati Uniti (1788). . Infatti. L'opera di Locke nasce in definitiva con l'intento di giustificare l'assetto politico nato dalla rivoluzione ma le sue teorie sull'origine della società e sul diritto di resistenza o sulla divisione dei poteri continueranno ad essere fonte di ispirazione per gli uomini del '700 da Montesquieu ai coloni americani. L'idea che il governo si dissolva da sé nel caso compia iniquità rispecchia la situazione della "abdicazione" di Giacomo II. primo monarca della storia. anche se non subito. Se il sovrano eleverà l'arbitrio a sistema di governo allora lui stesso dissolverà il proprio potere. la struttura naturale della famiglia. infatti.uniba. l'esito più alto che sia stato prodotto da quei fatti. Soprattutto l'aristocrazia terriera del sud ricalcava gli stili di vita della gentry inglese.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi3. si andavano evidenziando quelle caratteristiche. Il Bill of Right inglese del 1689 aveva alcune caratteristiche in parte coincidenti con quelle delle moderne costituzioni ma è in America che apparve per la prima volta un documento nel quale non solo erano definite precisamente le funzioni degli organi dello stato e i rapporti fra essi ma addirittura procedeva a fondare lo stato stesso. compromessi ed aggiustamenti. Bisogna comunque dire che presso i coloni. dove le differenti comunità religiose potevano realizzare nuovi modelli di convivenza 67. a partire dal 1789. la mobilità sociale.swif. 2. La parola "rivoluzione" è allora usata qui a proposito perché segna la nascita di qualcosa di veramente originale: la fondazione di un nuovo stato e la creazione della prima costituzione moderna della storia . Questa novità di portata veramente rivoluzionaria non nacque a seguito di una precisa teoria politica ma emerse dallo sviluppo stesso degli avvenimenti 70. per quanto fossero tutti di origine europea. come stato e come organismo politico. La Costituzione del 1788 sarà il frutto di lunghe discussioni. un nuovo ordine politico. tipiche della società americana.swif. non basta essere liberati da ciò che si configura come un potere oppressivo. L'atto attraverso cui un popolo rompe i legami con l'oppressione è sicuramente esaltante e ricco di pathos. La maggior parte dei coloni si sentiva ancora molto legato alla madrepatria.uniba. Se si arrivò allo scontro aperto fu anche perché la madrepatria non riuscì a disinnescare il conflitto ma anzi lo acuì ulteriormente. come ebbe a dire Condorcet. è l'instaurazione della libertà. La Costituzione. necessari per accordare posizioni tra loro differenti. la cultura antiaristocratica del lavoro. il dinamismo.htm (6 of 15)06/12/2004 13:02:30 . ma è necessario che nasca un ordine politico capace di renderci liberi.htm avvenimenti.http://www. L'espressione di queste caratteristiche fu stimolata dal fatto che l'America era terra di frontiera e meta di emigranti. I coloni americani non pensavano fino agli anni 70 del '700 di volersi staccare dall'Inghilterra. sancisce. l'individualismo. La Arendt sottolinea come spesso nelle rivoluzioni il momento che cattura di più l'attenzione sia la liberazione 69. In questa situazione di compromesso si riassume il senso della Costituzione come documento scritto e permanentemente valido come una sorta di patto ed alleanza sottoscritta tra diversi http://www. segna a sua volta l'inizio degli Stati Uniti d'America. La rivoluzione americana riuscì a fare questo e. naturale conclusione della rivoluzione americana. la Costituzione.1 Emancipazione dalla madrepatria e fondazione della libertà Ciò che a noi interessa della rivoluzione americana e che questa va oltre la fase della liberazione dalla madrepatria 68. La rottura fu provocata da un escalation di dissidi tra il governo marcatamente personalistico di Giorgio III e le colonie 66 . ma il fine delle rivoluzioni.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi3. quali il pragmatismo. E perché vi sia vera libertà. e agli ordinamenti che di volta in volta sarebbero stati creati. superate le incertezze iniziali. Si impegnarono alla presenza di Dio e di tutti loro a unirsi in un corpo civile e politico al fine di meglio preservarsi e darsi un ordine. dal momento che ha sancito con la Costituzione la nascita di un ordine politico capace di garantire i diritti civili dei cittadini e l'esercizio della libertà.2 Fortuna e sfortuna della rivoluzione americana Con la rivoluzione americana il concetto di cui stiamo studiando l'origine si definisce in maniera piuttosto precisa. Quando scoppiò la guerra d'indipendenza dalla Madrepatria quasi ovunque fiorirono assemblee costituenti che diedero vita a diverse Costituzioni. visto che alcuni davano segno di " faziosità". al governo.htm (7 of 15)06/12/2004 13:02:30 . I suoi protagonisti. 2.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi3.swif. Abbiamo visto come questi avvenimenti portarono alla nascita di un ordine politico del tutto nuovo 73. Questo vero proprio "contratto sociale" è tuttora considerato come il germe del governo popolare negli Stati Uniti. http://www. quella cioè che nasce dal far parte di un corpo civile e politico. non esercitò una grande influenza sul pensiero rivoluzionario successivo.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi3. Ciò che emerge da questo confronto è l'assenza nella rivoluzione americana di quel forte connotato sociale che molti ritengono debba accompagnare le rivoluzioni. influenzò chiaramente la costituzione del nuovo tipo di potere. Prima di sbarcare sulle coste Americane decisero allora di sottoscrivere un patto. si resero subito conto della novità insita nella loro azione. i coloni si trovarono veramente in quello stato.uniba. Gli americani in pratica conobbero prima della Costituzione del 1788 la libertà politica. Per capire le ragioni di questo mancato influsso può essere utile un confronto con l'altra grande rivoluzione del '700: quella francese.uniba. Per la Arendt i coloni avevano conosciuto già da tempo il piacere che deriva dal partecipare alla vita pubblica e alle deliberazioni importanti. Se per i pensatori europei lo stato di natura sarà o una supposizione o una astrazione logica su cui fondare delle teorie. pienamente riuscita. Ciò che comunque è veramente nuovo in questa Costituzione è la figura del presidente eletto dal popolo e in carica per un periodo limitato. Il fatto che i coloni si batterono contro una monarchia costituzionale. Se si vuole cercare dei precedenti a questa Costituzione oltre al modello inglese bisogna guardare alla lunga esperienza di autogoverno ed autonomia che i coloni avevano già conosciuto nella loro storia 72.htm soggetti 71 .swif. Un altro precedente importante a questo fatto può essere considerata la bozza redatta dai Padri Pellegrini a bordo del Mayflower nel 1620.http://www. Eppure secondo la Arendt questa rivoluzione. Si impegnarono dunque a obbedire per il bene della colonia alle leggi. impostasi con il fascino che essa ha sempre esercitato nell'immaginario collettivo. La convinzione che le rivoluzioni siano connesse con problemi di origine sociale e in particolare con la povertà è proprio un'eredità della rivoluzione francese. swif.http://www.htm La rivoluzione americana è molto diversa da quella francese e per alcuni non è nemmeno una vera rivoluzione.3 Rivoluzione Americana ed illuminismo La Costituzione del 1788 non è immaginabile senza quell'esperienza di libertà di cui i coloni avevano già da tempo fatta esperienza.swif. fino all'illuminato granducato di Toscana. In effetti. ad infiammare non poco gli animi dei coloni alla vigilia della guerra d'indipendenza. Paine con il suo libretto " Common sense" aveva contribuito. Oltre all'esperienza politica esisteva anche una cultura politica maggiore di quanto spesso si possa pensare. Infatti. con il modo semplice e diretto con cui spiegava la causa degli insorti. a parte alcuni aspetti delle colonie del Sud. I francesi guardavo con ammirazione il fatto che i coloni erano riusciti a creare intenzionalmente e razionalmente le loro istituzioni e la nuova forma di governo. alcuni anni dopo la rivoluzione francese. Queste considerazioni che all'epoca circolavano in Francia dimostrano come stesse emergendo una mentalità rivoluzionaria. privilegi o diritti speciali. Il contrattualismo di Locke. si faceva largo l'idea che le riforme più durature dovevano poggiare su di una tabula rasa e non su un sistema politico e sociale ritenuto ormai da tempo completamente sbagliato. La Costituzione del 1788 dimostra una chiara influenza dei principi elaborati dall'illuminismo 75.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi3. Per i francesi gli americani vivevano in uno stato di natura dove non esisteva né la miseria né l'oppressione.uniba. " Non parlavamo che dell'America" disse Talleyrandt. si facevano i nomi di Washington e di Franklin. l'America non conosceva l'organizzazione sociale feudale che invece opprimeva l'Europa e nemmeno la tirannia dei sovrani 74. Appare allora chiara l'importanza del pensiero giusnaturalista nell'origine del fenomeno rivoluzionario. Leggendo Paine o la "Dichiarazione d'indipendenza" redatta dal Secondo Congresso Continentale di Boston è facile rintracciare gli echi del pensiero di Locke 76. Ma sebbene essa non abbia avuto influenza sulla teoria politica dei rivoluzionari francesi questo non vuole dire che non abbia comunque avuto un grande impatto sull'opinione pubblica francese ed europea. Affermazioni come " gli uomini sono naturalmente uguali" o " la proprietà e la libertà sono suoi inalienabili diritti" ricorrono di continuo in questi scritti.uniba. il diritto di http://www. La Dichiarazione affermava pertanto che il popolo ha diritto pur con la cautela che il caso richiede a modificare i governi qualora infrangano lo scopo per cui sono stati istituiti.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi3. l'idea del fondamento razionale della società e del potere. o si citava la Costituzione della Virginia. Il polemista inglese Tomas Paine rappresenta il tratto d'unione tra il radicalismo inglese e le colonie. Era convinzione ormai comune degli insorti che i governi sono istituiti dagli uomini con il loro consenso per assicurare l'esercizio ed il possesso delle proprie libertà. Dalla Finlandia alla Russia. 2. Le colonie apparivano una società idilliaca per il fatto che non esistevano ordini o stati. L'America era secondo Brissot cento volte felice per essere priva di passato. Recenti studi hanno dimostrato anche che la corrente radicale di Whilkes era conosciuta negli Stati Uniti.htm (8 of 15)06/12/2004 13:02:30 . dobbiamo respingere l'idea di un illuminismo Americano. di cambiare l'assetto politico oppure quello sociale ed istituzionale del mondo o delle nazioni era necessaria una nuova mentalità. Parlando dell'illuminismo e della sua influenza in America possiamo chiederci se si possa parlare di illuminismo Americano. Vastissima e ancora prolifica http://www.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi3. Voler dare conto anche in minima parte delle cause e degli antecedenti che precedettero la rivoluzione non risulta cosa di poco conto. il buon livello generale di benessere ed istruzione.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi3.htm (9 of 15)06/12/2004 13:02:30 .uniba.swif. La loro religiosità non consisteva nell'accettazione di ciò che era emerso nel passato. calati all'interno di una mentalità nuova finivano per avere esiti rivoluzionati. Da allora la parola "rivoluzione" evoca grandi sconvolgimenti politici e sociali. Gli Stati Uniti non sono però solo debitori rispetto al pensiero europeo ma riuscirono ad elaborare importanti contributi al pensiero politico mondiale. non per forza irreligiosa ma più incentrata sulle possibilità di azione e trasformazione dell'uomo. La legittimità dell'agire politico che per gli Inglesi risiedeva nelle consuetudini per i coloni era invece prima di tutto nella ragione. scontri tra avverse fazioni. La rivoluzione francese La rivoluzione francese rappresenta nell'immaginario collettivo l'idea stessa di rivoluzione.uniba. Se consideriamo l'illuminismo come elaborazione culturale.http://www. Gli avvenimenti del 1789 sconvolsero il mondo ed ebbero una eco immensa e tanto prolungata da costituire ancora oggi oggetto di serrato dibattito. L'opera di maggior valore di questo illuminismo americano è sicuramente " The Federalist" 77. prima ancora di Locke. l'ostilità verso il potere dispotico. Perché potesse nascere il desiderio da parte dell'uomo di impadronirsi del futuro. nonostante la presenza nella società americana di significative figure di pensatori. 3. anzi il testo più citato da loro. la libertà. Come abbiamo avuto modo di dire è con questa rivoluzione che il termine si è definito nella sua accezione più comune. Eppure gli esiti della lotta verso l'Inghilterra furono del tutto rivoluzionari e portarono alla nascita di un nuovo stato con un nuovo sistema politico.htm resistenza. Possiamo però accettare il termine per indicare che la società americana era di fatto permeata dei principi cari a quel movimento: la tolleranza religiosa. I fatti americani sono spiegabili solo rendendosi conto che la mentalità di chi vi prese parte non era più quella che aveva animato gli Inglesi nella loro "Gloriosa Rivoluzione". era la Bibbia. Queste considerazioni ci spingono a leggere la rivoluzione americana nell'ottica dei principi cari all'illuminismo: la partecipazione politica. l'uguaglianza. intercorsa tra il 1789 e il 1799. Per rivoluzione francese si intende quella vicenda o quelle vicende. a seconda che gli si voglia dare una interpretazione unitaria oppure no. ribellione di affamati e copioso spargimento di sangue.swif. Gli Americani non avevano avuto timore una volta staccatosi dalla Madrepatria di progettare qualcosa di nuovo. I rivoluzionari americani non pensavano di creare qualcosa di radicalmente nuovo mentre si opponevano agli Inglesi e non erano certo atei. swif. Un altro aspetto importante di questi eventi è che fin da subito si è colto il nesso tra azione politica e quell'insieme di idee che sono conosciute come Illuminismo. Soprattutto in Francia i fatti del 1789 sono al centro di sempre rinnovati studi. la loro esperienza democratica e i loro tristi eccessi terroristici risultano ancora oggi oggetto di acceso dibattito. Per alcuni come Michelet la rivoluzione era il frutto della ribellione alla miseria del popolo francese mentre altri hanno messo in luce il ruolo della borghesia capace di affermarsi come classe dominante con l'appoggio inconsapevole delle masse: rivoluzione della miseria dunque o della prosperità? L'interpretazione marxista esemplificata da Lefebvre ha visto nei fatti del 1789 una parte del processo attraverso cui il capitalismo si è affermato travolgendo le barriere sociali ed economiche dell'Antico Regime nobiliare.1 L'influenza della rivoluzione francese sui contemporanei e sui posteri Al fine della nostra ricerca è importante capire quale significato assumono il concetto e il termine di rivoluzione dopo questi avvenimenti e per quale motivo essi si siano precisati proprio in Francia. Qualcun altro si è posto il problema se la rivoluzione sia un fatto unitario.swif. come Burke o gli stessi rivoluzionari sembravano credere. Ci siamo chiesti molte volte perché la rivoluzione francese rappresenti lo stereotipo stesso di rivoluzione. in quanto sono percepiti come momento cruciale della storia nazionale francese. Questo autore nella sua opera "Le origini della Francia contemporanea" ha messo in luce il nesso tra "lo spirito scientifico" e quello "classico" del '700 e la concezione politica dei giacobini. attribuisce in parte l'oblio in cui sarebbe caduta la rivoluzione americana al disinteresse dimostrato dagli statunitensi stessi al ricordo di quei fatti.uniba. La pensatrice tedesca.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi3. I giacobini in particolare. nemmeno in breve. La http://www.htm (10 of 15)06/12/2004 13:02:30 . o se al contrario contenga diverse fasi non riconducibili una all'altra. la storiografia in materia. Oltre a questa prima spiegazione la Arendt ne suggerisce un'altra ben più profonda.htm è. infatti. immigrata negli Stati Uniti negli anni bui del totalitarismo nazista.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi3.http://www. Uno storico che si è molto soffermato sull'influsso del pensiero sulla rivoluzione è sicuramente Taine. La Arendt in particolare si è chiesta perché quella Americana sia stata spesso trascurata e sia risultata incapace di esercitare un influenza sui rivoluzionari successivi pari a quella francese. Destra e sinistra si sono spesso divise nell'interpretazione di questi fatti in quanto in questa lontana rivoluzione si colgono spesso i germi di vicende a noi assai più vicine. Per questo motivo non bisogna dimenticare che molte letture sulla rivoluzione francese sono influenzate. Burke fin dall'inizio ne percepì i caratteri di rottura traumatica con il passato mentre Tocqueville a qualche hanno di distanza sottolineò la continuità tra l'apparato statale nato da quei fatti e l'opera accentratrice e livellatrice della monarchia assoluta. 3. Fin dal primo momento la rivoluzione provocò grande stupore e impressione per la sua forza e per la radicalità del suo attacco all'ordine costituito. alle molteplici interpretazioni della rivoluzione che a partire da allora fino ad oggi hanno continuato ad accumularsi. da presupposti politici. Noi non possiamo accennare.uniba. come è normale che sia. Hegel a quaranta anni di distanza continuava a considerare la rivoluzione una "felice aurora".2 Irresistibilità della rivoluzione francese La rivoluzione francese fu agli occhi di chi la visse un fatto di portata eccezionale. Non stupisce nemmeno il fatto che Hegel esalti la rivoluzione visto che colse in essa quel carattere di necessità che è una specificità della sua filosofia della storia. Una delle ragioni per cui la rivoluzione fu ben accettata è da rintracciarsi nell'ottimismo politico e nella fede nel progresso tipici dell'illuminismo. Anche per questi motivi la rivoluzione francese si adegua meglio di quella americana al concetto di http://www.swif. Desmoulins espresse questo concetto con la parola " torrente rivoluzionario". Kant affermò che " ogni rivoluzione sviluppa sempre di più il seme dell'illuminismo".swif. Non tutti però si lasciarono influenzare dagli eccessi del Terrore. La rivoluzione francese non rimase circoscritta alla Francia ma a livello di pratica e pensiero politico era destinata ad avere un influenza duratura sull'Europa.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi3. La sensibilità contemporanea. come se fosse mossa da una propria forza interiore capace di trascinare tutto e tutti. Shiller. e con lui Kant. infatti. Se la rivoluzione francese fu vista favorevolmente da chi vi scorgeva gli esordi di un epoca della ragione. Lo spettacolo della rivoluzione fu qualcosa di veramente grandioso.http://www. quella marxista in particolare.uniba. capace di imprimersi nella coscienza dei contemporanei e delle generazioni successive con una forza quasi sconosciuta fino ad allora. Hölderlin e molti altri. uno dei punti più importanti dell'intera vicenda francese Un'altro motivo per cui possiamo spiegare la grande influenza della rivoluzione francese consiste nel fatto che essa ebbe un impatto sui cuori e sulle menti dei contemporanei e delle generazioni successive del tutto straordinario 78.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi3. che molti si convinsero che la storia che stavano vivendo li vedeva solo come spettatori e non come protagonisti 79. E' questo il caso di Vittorio Alfieri passato dall'elogio della rivoluzione alla riprovazione nel giro di poco tempo.htm (11 of 15)06/12/2004 13:02:30 . In seguito molti però di coloro che erano rimasti colpiti favorevolmente cambiarono idea a seguito del Terrore. In un primo momento prevalse l'eccitazione per la novità di quei fatti. secondo la Arendt.uniba. Herder. paradossalmente fu interpretata anche da alcuni spiriti romantici come un evento che poneva le basi di una concezione sentimentale ed irrazionale della vita 3. Kant predisse che un tale avvenimento non sarebbe mai stato cancellato dalla storia del genere umano. La rivoluzione procedeva con una propria logica capace di conciliare momenti esaltanti come la presa della Bastiglia o la "Dichiarazione dei diritti dell'uomo" e momenti terribili come il Terrore e la violenza. capace di infiammare gli animi di ammirazione o di sdegno. Burke affermò nel 1790 che ciò a cui assisteva era la prima "rivoluzione integrale" della storia. intenderebbe la politica in maniera simile a come la intendevano i rivoluzionari francesi.htm rivoluzione americana e quella francese rispecchierebbero due concezioni differenti della politica. Fu allora. La "questione sociale" fu. Quella vicenda assumeva esiti imprevisti. Come. 3.swif. per alcuni esiste una certa necessità nello svolgimento degli accadimenti che per altri non esiste.htm (12 of 15)06/12/2004 13:02:30 .swif. Questo storico che visse ai tempi di Napoleone III ha prodotto una analisi ammirevole http://www. scrivendo nel 1790 sembra non vedere il legame esistente tra la stasi del sistema politico istituzionale francese e la rivoluzione.3 Rivoluzione come processo Precedentemente abbiamo detto che le rivoluzioni sono da interpretare nell'ottica di processi di trasformazione di medio o lungo termine Chi colse subito l'aspetto processuale della rivoluzione è Tocqueville nel suo libro " L'ancien regime e la rivoluzione".uniba. Nelle sue parole leggiamo lo sgomento per un avvenimento incomprensibile ed irrazionale come se la rivoluzione fosse un fatto fortuito o un escrescenza tumorale generatasi su di un tessuto sano.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi3. La nozione di irresistibilità si completò con quello hegeliano di necessità finendo per divenire concetti compresi nella nozione di rivoluzione. Se possiamo capire la perentorietà del nostro autore visto che scrisse la sua opera mentre quei fatti si svolgevano più difficile risulta capire la posizione di Taine. Affermare il carattere processuale della rivoluzione vuol dire che non si può spiegare nessun evento che cambi radicalmente una realtà. 3. gli avvenimenti che presero inizio il 1789 possiedono quell'immagine di evento governato da una forza trascinatrice a cui spesso si associa il concetto di rivoluzione. infatti. irresistibilità delle rivoluzioni è il frutto di una filosofia della storia che nata in Hegel. La natura di questa relazione non è però vista da tutti nello stesso modo. Tocqueville scorgeva nella rivoluzione una scossa ad un sistema già morto e vedeva in essa l'esito di un processo di accentramento dei poteri cominciato dalla monarchia e continuato ora dallo stato. la rivoluzione dei pianeti intorno ai loro assi è qualcosa di inevitabile rispetto a cui non la nostra volontà è impotente così la rivoluzione nelle vicende umane pur non comportando un ritorno al punto d'inizio mantiene però quel carattere di forza che trascende le menti e le volontà degli uomini. Infatti. Affermare la processualità della rivoluzione vuole dire mettere gli esiti in relazione alle fasi precedenti. Infatti. si è poi protratta nella concezione dialettica della storia del marxismo. La rivoluzione francese ha contribuito a creare alcune categorie storiche con le quali essa stessa è ancora vista. Se poi questi fatti siano cause nel senso forte della parola è oggetto di analisi storiografica.http://www. senza in un qualche modo porlo in relazione con una serie di fatti precedenti. con una forte influenza dei fatti francesi. La Arendt per esempio mette in relazione la rivoluzione con certe circostanze ma non vuole dire che gli esiti derivino necessariamente dalle premesse.uniba. Il porre l'accento sull'aspetto di necessità.4 Rivoluzione come risposta alle crisi politiche e sociali La rivoluzione francese è l'esito di un regime incapace di rinnovarsi e di apportare al sistema anche minime riforme 80.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi3.htm rivoluzione. Burke invece. La parola "rivoluzione" rimanda al concetto di irresistibilità che è l'unica accezione rimasta del vecchio significato astronomico del termine. Robespierre. una mentalità maggiormente reattiva verso le ingiustizie. La fase che però si aprì con la presa del potere da parte dei giacobini non fu quella della pace e della giustizia ma al contrario fu quella del Terrore.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi3. Come Dostoevskij scrisse nel suo libro " I demoni" da premesse di libertà si può giungere ad esiti di tirannia.http://www. Rispetto alla fame e alla miseria il problema dell'instaurazione della libertà divenne secondario.uniba. Abbiamo in precedenza sottolineato il ruolo centrale che ebbe nella rivoluzione francese la povertà delle masse. L'indigenza del popolo parigino impedì a coloro che si appoggiavano ad esso di dare un esito politico alla rivoluzione. Perciò alla crisi del sistema politico e alle sfavorevoli congiunture economiche si aggiunse il diffondersi di idee radicali e protestatarie. Un concetto simile lo aveva affermato Hölderlin quando disse che ciò che ha contribuito a fare dello stato un inferno è il desiderio di trasformarlo in un paradiso. per capire la rivoluzione è utile cogliere il peso di quelle idee che come dice lui stesso furono come cerini gettati dai palazzi dei philosophes a quella polveriera che era in strada. disse " La monarchie? La republique? Je ne connais pas que la question sociale".swif. Quando una rivoluzione come quella francese si pone come obbiettivo il miglioramento della http://www. si fece largo una mentalità secondo cui non vi era più spazio per le riforme ma solo per i cambiamenti completi.swif. secondo i propri elevati principi. di nuovo inizio in cui la fondazione della Repubblica rappresentava l'anno primo mentre la precedente storia di oppressione e di miseria era ridotta ad uno zero. cioè il popolo. soprattutto nella fase "democratica".it/lei/filpol/jdp/jacopotesi3. un processo di declino dell'autorità che si manifesta anche in quella che è stata chiamata la scristianizzazione delle masse. infatti.htm (13 of 15)06/12/2004 13:02:30 . nuovi modelli di convivenza sociale nel quale la libertà e il benessere trovassero finalmente posto. A testimonianza di questo desiderio di innovazione possiamo citare il fatto che l'Assemblea fu denominata alla maniera anglosassone Convenzione e che il calendario fu cambiato nei mesi e nei giorni. Molte delle idee illuministe che in primo periodo furono appannaggio dei salotti e della ristretta opinione pubblica finirono per influenzare anche gli strati meno colti della popolazione. 3. Infatti.uniba. Un desiderio di rinascita. Possiamo immaginare l'ebbrezza di quegli uomini sentitisi chiamati a rinominare le cose e a ridefinire in toto le fondamenta stesse della società Uomini finalmente liberi desiderosi di creare. Vi è sicuramente una mentalità rivoluzionaria nell'atto di cambiare i nomi stessi delle cose e di voler cambiare totalmente le istituzioni e le consuetudini assai radicate di una nazione. Si cercò anche di assoggettare il clero e poi addirittura di abolire il culto cristiano. Se comunque si può osservare che Taine ha dato maggior peso a certi fatti anziché ad altri la sua analisi del giacobino rimane affascinante e ricca di spunti. Ad un certo punto.5 Il Terrore: questione sociale e potere illimitato Ciò che colpiva molti osservatori esterni era il carattere iconoclasta che la rivoluzione assunse.htm dell'Ancien Regime ma quando tratta la rivoluzione si concentra soprattutto su cause di ordine psicologico e sull'influsso nefasto di certi atteggiamenti culturali che troveranno la loro personificazione nel giacobino. http://www. Chi si oppone in stato di necessità è considerato un traditore capace solo di "mettere il bastone in mezzo alle ruote". Il terrore.6 Il Terrore è l'esito dell'utopia? http://www. Torniamo allora al paradosso che da buoni propositi si possa giungere ad azioni delittuose. Del resto Saint .htm condizione materiale e sociale degli uomini può non ritenere la libertà politica o i problemi di governo come la cosa più importante 81.swif. al pari di una mostruosa divinità. ha bisogno di sacrifici ed epurazioni per alimentarsi. In realtà la guerra in questo romanzo è una finzione escogitata dal potere per perpetuare se stesso. infatti.uniba. Secondo Constant il fanatismo di uomini come Mably era tale che avrebbero voluto regolamentare anche i pensieri e i desideri del popolo.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi3. e con l'incapacità delle rivoluzioni di istituire un nuovo ordine politico forte e stabile. come la povertà o la guerra. secondo la quale i sospetti potevano essere messi a morte. ma è qualcosa che si presenta con una certa puntualità nei rivolgimenti che sono scaturiti dalle questioni sociali. 3. La guerra favorisce le unioni sacre e la trasformazione del potere in volontà unica ed indivisibile 82. Il terrore risulta allora come la conseguenza di un potere che in nome di obbiettivi elevati non riconosce limite legittimo al proprio operato. Coloro che con il loro comportamento o con le loro azioni mettevano a repentaglio la rivoluzione erano dei nemici. Perché si possano giustificare atti di grande violenza sono necessarie condizioni gravissime.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi3.htm (14 of 15)06/12/2004 13:02:30 . Queste dinamiche del potere si spiegano però solo in presenza di alcune condizioni di emergenza. La lotta continua conduce ad abolire le discussioni o il confronto.swif. Non vi è dubbio. Riflettere su questo aspetto è di grande utilità perché è abbastanza comune l'idea che le rivoluzioni finiscano quasi per forza di cose per "mangiare i propri figli". Quanto abbiamo finora detto spiega perché in certe situazioni si è portati a trascurare le libertà degli uomini ma non spiega ancora perché il terrore è qualcosa di apparentemente fisiologico alle rivoluzioni.uniba. Il terrore può apparire un semplice meccanismo del potere che qualora percepisca la propria autoconservazione come scopo principale. che la lotta ai nemici esterni ed interni sia un collante per chi detiene un potere dispotico. perché allora sarebbe trascurabile per la nostra ricerca. Emblematico può essere considerato il libro dello scrittore Orwell che in " 1984" descrive la dittatura di un fantomatico Grande Fratello che governa la società grazie ad uno stato di terrore e di paura giustificato dalla guerra continua contro i nemici esterni e quelli interni. L'apice del terrore nella rivoluzione francese è esemplificato dalla legge a cui abbiamo accennato.Just ebbe ad esortare di essere inumani per amore dell'umanità 83. non è qualcosa che inerisce solo alla rivoluzione francese. Questa legge insieme a quella che espropriava i sospetti dei loro beni esprime non solo il desiderio di allargare i poteri del Comitato di Salute Pubblica ma che vi era in molti il desiderio di fare ciò che solo Dio potrebbe: guardare nel profondo del cuore degli uomini. infatti. Il problema non è la spinta ideale che si ha nella propria azione politica ma i mezzi e i limiti che si riconoscono al raggiungimento dei fini. Secondo questo storico la ricerca di un bene assoluto e la carica utopistica di questo movimento sarebbero essi stessi elementi pericolosi. Chi ha espresso concetti simili è anche Popper che ha affermato che la concezione politica di Platone così come emerge da "La Repubblica" è portatrice di tirannia. e il motivo va ricercato nel fatto che la concezione del potere e della legge che avevano era quella di Rousseau. Da questo punto di vista allora il problema non sarebbe tanto quello individuato da molti secondo cui i francesi erano animati da un pericoloso spirito razionalizzante. Per questo filosofo l'accento che Platone pone sul desiderio di uno stato ben ordinato e il ruolo regolatrice della élite virtuosa e capace.swif. Questo non ci autorizza a ritenere pericolosa l'utopia in quanto tale o ad affermare che chi cerca il bene degli uomini è comunque pericoloso. La ricerca della perfezione porta all'intolleranza verso gli avversari e alla chiusura dello spazio politico.uniba.http://www.uniba. Il sogno di una nuova società e di un uomo nuovo ha condotto l'Europa nell' incubo dei gulag e delle camere a gas.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi3. conducono ad una società non libera. Era inevitabile che in questa situazione si generasse il sospetto verso gli ingegneri sociali e verso le religioni civili. Il loro peccato consisterebbe più in una teoria politica errata che non nel loro " astratto razionalismo" e nella loro sacrilega volontà di mutare l'ordine della società.htm (15 of 15)06/12/2004 13:02:30 .htm Le considerazioni precedenti danno una spiegazione del perché la carica utopica presente nelle rivoluzioni possa diventare pericolosa. Certe letture della storia affermano questo per difendere strumentalmente certe realtà che altri vorrebbero perfezionare. http://www. Dobbiamo comunque ricordarci che molte di queste critiche all'utopia. Possiamo concordare con queste critiche sul fatto che la ricerca della perfezione può condurre all'intolleranza politica ma non possiamo comunque dire che la ricerca di assetti sociali e politici migliori sia essa stessa pericolosa.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi3.swif. Erano capaci i rivoluzionari francesi di porsi alcuni limiti? La risposta sembra di no. all'ideologia e alle loro componenti escatologiche nascono dopo le esperienze traumatizzanti del totalitarismo nazista e comunista. Lo storico israeliano Talmon ha invece ravvisato nella ideologia giacobina la matrice del moderno totalitarismo. economista austriaco Friederich von. Burke per meglio spiegare il suo punto di vista così si esprime nel suo celeberrimo libro Riflessioni sulla rivoluzione in Francia a proposito della deposizione di Giacomo II: "Senza dubbio. in occasione della rivoluzione. a suo parere insensata e distruttiva come quella francese e quella più saggia e benefica avvenuta in Inghilterra un secolo prima. Nella sua concezione sono possibili solo miglioramenti e precisazioni che comunque non stravolgano mai il senso complessivo di quanto si è elaborato nel corso di una lenta e prudente accumulazione. Edmund Burke è sicuramente uno dei più famosi critici della rivoluzione francese in quanto sviluppò la sua critica a quell'evento storico già al suo esordio. paragonando quanto stava accadendo in Francia alla Gloriosa Rivoluzione del suo Paese.. ma è contrario a tutti i genuini principi della giurisprudenza dedurre una massima http://www.jacopotesi4 4 Parte seconda La Rivoluzione nella riflessione filosofica 1.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi4. L'anglo . Sebbene non possa essere definito un filosofo. Per Burke la Costituzione inglese é definitivamente fissata.(1889-1992)). si ebbe.irlandese si sforza in ogni modo di presentare la Gloriosa Rivoluzione come un atto eccezionale. Uno dei primi problemi che deve essersi presentato al nostro autore deve essere stato quello di giustificare la cacciata del Re Giacomo II e la teoria del diritto di resistenza enunciata da Locke. anzi unico. che si può ritenere a buon diritto il continuatore delle idee di Burke nel Novecento 84. le sue riflessioni sulla rivoluzione francese fanno di lui un pensatore importantissimo per chiunque voglia analizzare il concetto di rivoluzione. Contestualmente ho ritenuto opportuno analizzare il pensiero del filosofo .Hayek. tale da non poter essere preso a modello di una normale prassi politica. pensatore a lui caro 85. L'intento dell'autore è quello di dimostrare la differenza tra una rivoluzione.uniba.htm (1 of 11)06/12/2004 13:02:31 . Burke ed Hayek Il primo autore di cui ci occuperemo in questa parte è l'inglese Edmund Burke (1729-1797). nella persona del re Guglielmo.swif. una piccola e temporanea deviazione dal rigoroso ordine di una regolare successione ereditaria. Burke sottolinea il fatto che nella "Dichiarazione dei diritti" non vi è un solo cenno alla possibilità di sostituire il re e che nello stesso documento è sancita la successione dinastica del sovrano 86. figli di una selezione avvenuta in tempi lunghi .. Una tale operazione risulta essere rischiosa poiché l'uomo presume di possedere le informazioni necessarie per poter far funzionare un sistema complesso. Burke contrappone il rispetto della tradizione e la conservazione del passato. La rivoluzione inglese terminò con il raggiungimento di grandi obiettivi eppure nemmeno gli stessi che li conseguirono li compresero immediatamente. Tutti coloro che nel corso dei decenni lottarono per la difesa delle proprie antiche franchigie ed immunità non miravano certo consapevolmente alla monarchia costituzionale o parlamentare eppure fu grazie all'opera involontaria di molte persone che si giunse al raggiungimento di http://www. "astrattamente" precostituito. cioè frutto dell'agire intenzionale e consapevole dell'uomo.. proprio da questi avvenimenti. una presunzione "fatale" come dirà Von Hayek quasi due secoli dopo.. Ciò che rende liberi gli uomini. La Gloriosa Rivoluzione è nata per difendere la struttura costituzionale britannica che sola può garantire l'esercizio delle libertà inglesi. i germi di una monarchia parlamentare. non sono gli "astratti" diritti dell'uomo ma le libertà concrete che nel caso dell'Inghilterra affondavano le proprie radici fin nella Magna Charta 89 . quale è la società. Sarebbe prima di tutto un atto di presunzione. In precedenza abbiamo sottolineato le novità prodotte dalla Gloriosa Rivoluzione: la monarchia costituzionale. In realtà si può cadere nell'errore di manipolare in modo improprio meccanismi di cui non si vede l'utilità ma che.. ed emersi grazie alla loro efficacia. Vi è un'altra convinzione di Burke che si può pensare sia scaturita dalle vicende inglesi del Seicento: l'idea che nessun politico o filosofo può pensare di elaborare costituzioni o istituzioni a piacimento secondo speculazioni puramente razionali. sono capaci di regolare la società meglio di quanto si creda 90. La critica alla rivoluzione in Francia da parte del parlamentare Burke muove. Noi non possiamo alterare a piacimento le istituzioni perché queste non sono solamente artificiali. Nessun uomo può credersi più saggio di quel lento ed organico sviluppo progressivo che si manifesta nella storia. finisce per sentirsi autorizzato a modificare a piacimento ogni parte della società che non si conforma ad un qualche criterio o parametro razionale. Secondo il filosofo ed economista austriaco. Il nostro intento è cercare di capire il fondamento della critica di Burke alla rivoluzione francese e in ultima analisi al concetto stesso di rivoluzione." 87. Questi risultati sono scaturiti da decenni di lotte e contrapposizioni di cui la rivoluzione è solo l'epilogo. Privilegium non transit in exemplum. ad un secolo di distanza. Gli inglesi produssero qualcosa di nuovo pur non essendo animati da nessuna bramosia di grandi cambiamenti.uniba. Secondo Burke il nuovo deve essere sempre continuazione della tradizione e dello spirito di una nazione 88.htm (2 of 11)06/12/2004 13:02:31 .jacopotesi4 generale da un caso speciale e riguardante una persona singola.swif. la fine di ogni tentativo di assolutismo. a cui nulla vieta che si apportino miglioramenti e cambiamenti. secondo il nostro autore. Alla "tabula rasa" operata dai francesi.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi4. se l'uomo è convinto che la storia sia il frutto solamente dell'agire intenzionale dell'uomo. Sarà von Hayek a spiegare questi concetti in maniera esauriente. La società è una creatura delicata nata dall'interazione tra molteplici fattori quali leggi. Infatti dice ". Siamo così tenacemente attaccati alle nostre istituzioni da avervi http://www.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi4.. I suoi protagonisti furono mossi da insofferenza nei confronti del re e allo stesso tempo da riverenza nei confronti delle leggi e dell'idea di monarchia tanto da simulare l'abdicazione di Giacomo II.swif.1 Visione della storia in Burke E' mia convinzione che la critica di Burke alla rivoluzione francese. Come abbiamo già detto Burke è considerato da molti come uno dei padri del conservatorismo politico in quanto sarà proprio la sua critica alla "tabula rasa" della rivoluzione e la difesa del "Common wealth " cristiano a sancire un primo spartiacque tra le concezioni politiche progressiste e quelle di segno opposto 93. 1. non risulta pero essere laico come quello del suo discepolo austriaco. si basi in ultima analisi su concezioni religiose ovvero su di una visione della storia che rimanda a quella teologica del cristianesimo. Per Burke era la conferma di ciò che Seneca aveva asserito e cioè che esiste nel tempo una saggezza superiore a quella di ogni singolo uomo 91.jacopotesi4 certi risultati. L' "evoluzionismo " di Burke. per ciò che si è plasmato storicamente 95. le consuetudini. consuetudini 94. La concezione storica dell'anglo .Capire Burke allora vuol dire comprendere le radici del pensiero anti rivoluzionario. tenendo presente che il termine nascerà solo nell'Ottocento. Da quanto detto in precedenza risulta chiaro che la rivoluzione inglese fu una particolarissima unione tra conservazione e raggiungimento del nuovo. le leggi rispecchino in fondo un ordine sacro voluto da Dio. La società e le sue istituzioni sono il frutto di un lento processo storico di crescita e di accumulazione.sociali. per tacitare i propri scrupoli. Per gli uomini di quel tempo la legittimità dell'agire politico risiedeva innanzi tutto nei costumi e nelle leggi del passato.irlandese risulta in ultima analisi poggiare su idee religiose 96 .uniba.irlandese. di quest'ultimo non condivide l'idea secondo cui la volontà è sovrana nell'ordine politico. L'idea che la ragione sia capace di creare ex novo ordinamenti.htm (3 of 11)06/12/2004 13:02:31 . Il concetto di cambiamento radicale è inviso a chi abbia una concezione evoluzionistica della storia e della società. nonostante si consideri un erede di Locke. Infatti. Da ciò il rispetto per il "dato ". La volontà per Burke non può pretendere di rendersi autonoma dalle determinazioni storico . istituzioni o leggi è vista con diffidenza da chi come Burke o il suo discepolo Hayek. istituzioni. La fede in una provvidenza ordinatrice che opera nella storia è sottolineata da lui stesso. Il parlamentare Whig. Possiamo trovare nell'opera Riflessioni sulla rivoluzione in Francia alcuni elementi che sottolineano la visione sacra del divenire storico dell'anglo . ed in ultima analisi al concetto stesso di rivoluzione. non considera gli uomini capaci di riformare nella sua totalità un sistema complesso come la società 92 . porgere la corona ad un 'altro re e sancire la successione dinastica in maniera duratura. è convinzione di Burke che il fondamento della società sia di natura trascendente e che le gerarchie. la sua presa di posizione è simile a quella di altri uomini che in altri tempi hanno percepito i mutamenti di un sistema. Davanti a questi avvenimenti.htm (4 of 11)06/12/2004 13:02:31 . autore e fondatore della società". ma soprattutto di conservare.uniba. Nell'insieme. come un architetto saggio. in modo che le loro speranze siano vivificate dal soffio dell'immortalità. Dobbiamo assecondare i progetti di Dio non sostituirli con i nostri perché " Coloro che partecipano al potere anche solo minimamente dovrebbero essere richiamati in modo costante ed energico a constatare come le loro azioni siano su delega e come essi debbano renderne conto . degli economisti e dei calcolatori. la veneranda fabbrica degli Stati. Per il nostro autore esiste un piano voluto da Dio che si esplica nella storia. Dice Burke: "Quella volontà".. Ciò che di buono l'uomo ha prodotto è opera sua ma è stato possibile solo rispettando le istituzioni che " mettono in relazione gli affetti umani con la dimensione divina". Emerge da queste considerazioni esposte nella sua opera una concezione della storia che rimanda a http://www. Si coglie nelle sue parole lo sdegno verso chi compie atti sacrileghi. Secondo Burke l'ordine temporale e quello spirituale coincidono così come quello morale ed interiore si identificano con la realtà socio . La società è per l'autore un legame sacro trai vivi e i morti.che nel corso dei secoli . Del resto i toni da lui usati nella sua Riflessione ricordano la veemenza di chi è scandalizzato da un qualche atto di estrema empietà. Dopo l'epoca dei valori cavallereschi e della dignità dei regnanti si apre per lui una nuova era ".."101. ma ha pure.. Emerge in Burke l'idea che il processo storico sia guidato da Dio tramite gli uomini che ne assecondano il volere con la loro condotta rispettosa di ciò che è emerso storicamente . Ciò che fa di Burke un osservatore attento dei cambiamenti in atto in Francia.jacopotesi4 apportato pochissimi cambiamenti dal XIV o XV secolo. Burke è l'espressione di un mondo che ha coscienza della sua prossima fine. voler interrompere il rapporto di continuità tra le generazioni. quasi si trattasse di un tempio sacro purgato da tutte le impurità"...dei sofisti. a un unico grande padrone . è il fatto che ne colse subito la portata epocale 99.. cogliendone solo gli aspetti negativi 100." 98 .politica 102. Ai suoi occhi allora i rivoluzionari sono visti prima di tutto come superbi. che è quella del genere umano come si è trasmessa nel sistema religioso... queste istituzioni ci sembrano capaci di ricevere e di migliorare.. i contributi . Il creatore colloca gli uomini in determinate posizioni ed è solo realizzando le funzioni che ci spettano che la società può essere retta ed ordinata. E' presuntuoso. un'attività in cui rappresentano Dio stesso." non ha solo costruito. in quanto desiderosi di sostituire la loro volontà a quella divina. come un proprietario lungimirante.sono stati prodotti dalla Provvidenza" 97 . così da preservarne la struttura dalle profanazioni e dalle corruzioni.. consacrato lo Stato e quanti vi operano in modo solenne ed eterno. pericoloso ed in ultima analisi peccaminoso. E ancora: " Questa consacrazione ha avuto luogo per dare consapevolezza della dignità della propria funzione e del proprio ruolo a quanti prendono parte del governo degli uomini.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi4.swif. La critica del Parlamentare ai diritti " astratti" dell'uomo e l'esaltazione delle libertà "concrete" così come si sono affermate storicamente assume in questa prospettiva un significato preciso. Bisogna però dire che il pensiero dell'anglo.htm (5 of 11)06/12/2004 13:02:31 . Il compito dell'uomo è quello di impegnarsi nel ruolo che ci è stato affidato poiché Burke 103 esalta la forza ordinatrice della provvidenza capace di assegnare ad ogni uomo una certa posizione.jacopotesi4 quella teologica e provvidenziale del Cristianesimo. La sua convinzione è che però i miglioramenti debbano essere attuati attraverso riforme e in tempi lunghi. L'egualitarismo è perciò respinto in quanto non accetta la "naturale" diseguaglianza tra gli uomini. Vi è però nella sua mentalità un rispetto.moderno poiché una delle costanti del pensiero rivoluzionario è che le diseguaglianze lungi dall'essere qualcosa di staticamente eterno sono in realtà superabili. Bacone affermava che la scienza è potenza mentre Galileo diceva che attraverso di essa si poteva nobilitare e perfezionare la terra 106. la ribellione e l'ansia di vedere realizzati i propri desideri regnano nell'epoca moderna 105. Vi è un sostrato a mio avviso provvidenzialistico nel suo pensiero ma non certo un disinteresse per la realtà politica o l'impegno sociale.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi4.irlandese è veramente anti . orientata in ultima analisi verso il dominio 107. Per questo motivo abbiamo più volte sottolineato l'orizzonte moderno all'interno del quale si realizza la rivoluzione. Lo sviluppo delle scienze e della tecnica cominciate con la rivoluzione scientifica del '600 ha portato con il tempo alla nascita dell'idea che l'uomo vive in un mondo artificiale da lui controllato. l'estensione dell'autorità della Camera dei Comuni e l'accettazione dei partiti politici come parte integrante del sistema politico.swif. Burke non dice che bisogna accettare la realtà così com'è. La convinzione che la vita possa essere benedetta dall'abbondanza e possa mirare alla felicità rompendo i vincoli della rassegnazione è una delle costanti del pensiero del '700 104. Mentre la rassegnazione è il tratto distintivo del mondo contadino dove l'uomo vive soggetto alle forze della natura e di Dio. 1. dunque anche per le gerarchie sociali e ciò che ad esse è connesso. Come la conservazione della struttura tradizionale dello stato britannico. I pubblici ufficiali devono perciò sapere di amministrare il potere per conto di Dio e devono pertanto considerare "sacra" la loro funzione. Un orizzonte dove non appare trascurabile l'impatto dello sviluppo della scienza moderna.irlandese non è certo un mero recupero di concezioni che risalgono ad Agostino. Anzi. la definizione dei limiti e delle prerogative reali. La sua carriera politica smentisce questa riduzione.rivoluzionario e in parte anti. Esiste al fondo della scienza una volontà di conoscenza della realtà . Da questo punto di vista il pensiero dell'anglo . l'attività del parlamentare si rivolse instancabilmente ad una serie di obbiettivi.uniba. per ciò che si è prodotto storicamente..2 Concezioni attuali e superate in Burke Ho voluto ricondurre la posizione conservatrice di Burke nei confronti della rivoluzione ad una visione religiosa che informa il suo pensiero. che è in parte retaggio di una cultura pre-moderna. A tutte queste http://www. Gli Americani volevano cambiare alcuni aspetti della realtà politica. di cui Rousseau è un illustre precursore poiché proponeva di http://www. Però il suo rifiuto dell'illuminismo nelle suo aspetto razionalistico. Il pensiero anglosassone ha già da tempo recuperato la figura di Burke perché in essa ha visto il modo di salvare e recuperare i valori della tradizione occidentale 109. cosa che a dire di Tocqueville era più apparente che reale. cioè la rappresentanza politica e la salvaguardia dagli abusi del potere. In realtà è facile capire che per Burke la rivoluzione americana non era alimentata da quell'impulso iconoclasta e sovversivo che lui vedeva in Francia. Per marcare la differenza con la rivoluzione francese il nostro autore si riferisce alla Gloriosa Rivoluzione e non a quella dei coloni. come Hayek. affinché fossero estesi a tutti i sudditi e alle colonie. In effetti lui stesso non spiega nelle sue Riflessioni il perché di questa sua posizione. La posizione del Parlamentare whig non è certo filosoficamente " moderna" nel senso che si oppone a molti concetti emersi nel '600 e nel '700 quali l'uguaglianza naturale tra gli uomini o il potere dell'uomo sul suo destino. lo rendono moderno e capace di influenzare i contemporanei.htm (6 of 11)06/12/2004 13:02:31 . Dunque un conservatore ma anche un accanito difensore delle "libertà inglesi" e un sostenitore dei coloni e delle loro rivendicazioni 108 . derivi da ignoranza sulla reale natura della società e della conoscenza 111 . Il peccato della modernità sembra essere a molti proprio questa tendenza della ragione a voler "costruire" ogni cosa 110. agli occhi di molti. Il desiderio di alcuni di creare un mondo più giusto tagliando i ponti con ogni retaggio del passato sembra. che per lui si esprime nel dirigismo e nelle pretese degli ingegneri sociali di disegnare in maniera "astratta" nuovi assetti sociali. ma non erano certo ostili all'organizzazione sociale nel suo complesso visto che questa gli garantiva un diffuso benessere.swif. nel nostro secolo si è fatta largo una preoccupazione maggiore per le cosiddette religioni civili. Il sogno di Prometeo sembra essersi trasformato in un incubo o meglio in quel "complesso di Prometeo" di cui ha parlato Norbert Elias . Ciò che per alcuni.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi4. Ciò che rende un pensatore come Burke per molti aspetti superato è sicuramente l'avere questi considerato l'ordine religioso e quello politico come un tutto unico. Non vi è dubbio che tale recupero nasca dalla crisi delle ideologie politiche e dalle tormentate vicende del Novecento. essere miseramente fallito. Hayek in particolare ha voluto sottolineare come l'idea di alcuni di considerare la società un sistema artificiale dove i fini e i mezzi possono essere prestabiliti. è moderno in Burke è la sua critica alla volontà di dominio dell'intelletto. Il fatto che il paladino dei Whigs sia passato dalla difesa della rivoluzione americana a la repulsione per quella francese fu considerato da alcuni come un tradimento dei suoi principi.uniba.jacopotesi4 iniziative si aggiunse un impegno per la difesa dei diritti civili. Infatti abbiamo sottolineato che il discepolo Hayek non segue il maestro su questa strada. in America i coloni non chiedevano che le libertà di cui godevano già gli inglesi. Mentre in Francia si assisteva ad uno sconvolgimento radicale. anche se finirono per cambiarne molti di più. Bisogna però dire che se l'identificazione rigida tra ordine politico e religioso è vista spesso con sospetto. sotto forma di evoluzione .uniba. In definitiva può sembrare molto più rassicurante il richiamo di Burke al legame esistente tra l'uomo ed una dimensione superiore piuttosto che il tentativo di sostituire l'assoluto trascendente della religione con qualcosa d'altro 114 .regolantisi evolvano per forza verso il meglio? Forse una ragione superiore? La risposta non può che essere no. capace di far emergere le istituzioni più atte al funzionamento della società. La società non è qualcosa di artificiale dove " uomini di sistema " possono pretendere di governarla con le limitate informazioni che possiedono. Bisogna dunque guardare con rispetto alla lenta accumulazione del divenire storico.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi4.3 Burke ed Hayek: provvidenzialismo ed evoluzionismo Nella storia si manifesta per l'anglo-irlandese una saggezza superiore a quella di ogni singolo uomo. In Hayek. Ciò che convince invece il pensatore austriaco della bontà dell'ordine sociale spontaneo è la sua capacità di coordinare i piani d'azione di più individui contemporaneamente. nulla che ci autorizzi a pensare che il pensiero di Hayek si fondi su di un qualche presupposto trascendente. il lungo processo di accumulazione storica è governato non da Dio ma dall'evoluzione stessa.swif. su di un sostrato chiaramente provvidenzialistico. Come diceva Vico " Homo non intelligendo fit omnia". Se alcuni aspetti del pensiero di Mendeville o Smith fanno pensare a reminiscenze provvidenzialiste 117 non è però in fin dei conti legittimo credere che l'evoluzionismo di un pensatore come Hayek sia sostenuto da una fede in una qualche ragione trascendente la storia. 1. leggi e costumi che si chiama società si conserva e progredisce 115. L'uomo dunque produce ogni cosa senza però che ciò sia completamente il frutto del suo volere. L' "evoluzionismo" di Burke si fonda comunque. infatti. La vera fonte di inquietudine per molti deriva non tanto dal riconoscimento di una dimensione trascendente ma dal desiderio delle ideologie di realizzare il paradiso in terra 113. Secondo Hayek attraverso prove ed errori. che però nascerà solo in seguito.jacopotesi4 sostituire alle religioni tradizionali i dogmi della socievolezza 112. segnali spontanei capaci di trasmettere ai singoli individui le informazioni http://www. Chi ci assicura infatti che i sistemi auto. Ci possiamo però chiedere se l'impostazione provvidenzialistica presente in Burke si manifesti anche in Hayek o in altri autori. In Hayek questo pensiero diventerà elogio dell' ordine spontaneo autoregolantesi. Per lui. Non esiste. Concezione questa che deriva al nostro autore dai suoi studi economici e dall'analisi del ruolo regolatore dei prezzi. come per Mendeville o Smith. esistono forze impersonali che governano i sistemi complessi 116.htm (7 of 11)06/12/2004 13:02:31 . Questa visione della storia di Burke può essere accostata al concetto di evoluzione. invece. la validità delle azioni che l'uomo compie è testimoniata dalla loro "sopravvivenza" cioè dalla capacità di dimostrarsi utili. quel complesso sistema di istituzioni. autori molto cari ad Hayek. Secondo la teoria che identifichiamo come evoluzionista. come ho già detto. Mi sono anche domandato se gli "evoluzionisti" di impostazione agnostica con la loro fiducia nell'azione selettiva del tempo e dell'esperienza non siano eredi in un qualche modo della posizione provvidenzialistica.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi4. quelli appunto evoluzionisti.moderna che si allaccia all'antica concezione che solo Dio è padrone della storia.htm (8 of 11)06/12/2004 13:02:31 . La critica del parlamentare alla rivoluzione francese non è certo una mera condanna verso chi vuole infrangere i piani divini. ma non assimila la sua concezione sacra della storia. Non è però possibile rifiutare in toto http://www.uniba. Per questo motivo dobbiamo ricordare che Burke ha ritagliato alla sua concezione politica un spazio abbastanza autonomo dalle precedenti visioni religiose. ripeto però che in ultima analisi l'"evoluzione" di Burke è garantita e protetta dal volere di Dio. come il ruolo della ragione negli affari umani . l'idea di società o di legge. Burke ed Hayek sono contrari agli stravolgimenti radicali ma favorevoli alle riforme che nascono dal desiderio di cambiare singoli aspetti della realtà. Cioè si possono ricavare dal suo pensiero alcuni principi. Ciò nonostante. Affermare che l'evoluzionismo non ha bisogno per giustificare le proprie affermazioni del ricorso ad una ragione trascendente. Hayek critica la posizione " costruttivista " di Cartesio e di Rousseau ma non si esprime direttamente sul concetto di rivoluzione. Questo vuol dire anche che la posizione del parlamentare Whig non è solo riconducibile alla sua fede religiosa. è il sospetto e la sfiducia verso le "pretese" della ragione. fondate razionalmente 118. Burke contrappone alla rivoluzione francese quella inglese ma ciò non dimostra che sia favorevole a certe rivoluzioni perché quella Inglese come abbiamo già largamente sottolineato non è una rivoluzione moderna. la difesa delle libertà individuali. 1. senza però voler dire che si risolve solo in essa. La risposta è no perché Hayek recupera di Burke molti concetti .. Le sue argomentazioni sono lunghe e puntuali ma al fondo di esse vi è a mio avviso una impostazione pre . consente di poter laicizzare la posizione di Burke senza snaturarla completamente. Ho sostenuto dunque che l'opposizione di Burke al concetto di rivoluzione abbia un origine nella teologia della storia Cristiana. Si può infatti essere credenti e apertamente reazionari oppure come Burke conservatori e riformatori. senza accettare gli altri. In questo senso le riforme sono le risposte che l'uomo elabora per ovviare ai problemi e alle necessità che di volta in volta bisogna superare per il corretto funzionamento della società. I suoi argomenti sono però utili per comprendere la critica che Burke muove ai fatti francesi e in definitiva al concetto di rivoluzione.jacopotesi4 che necessitano alle loro attività.swif.4 Burke ed Hayek: la critica alle "pretese" della ragione e l'esaltazione del riformismo Ciò che hanno in comune di sicuro due pensatori come Burke ed Hayek. Pretese che Hayek vede esemplificate in Cartesio quando questi si accinge alla rifondazione dell'epistemé o quando afferma di volersi disfare delle proprie precedenti convinzioni e di volerle sostituire con delle nuove. quelli religiosi. D'altronde l'evoluzione come principio scientifico non è certo di natura religiosa perché scorge la ratio delle trasformazioni non in un elemento trascendente ma nella contingenza dell'esperienza. uniba. La sua influenza sul pensiero politico è stata sicuramente grandissima. colpiscono al cuore la possibilità stessa della rivoluzione. Hayek completa questa posizione. con argomentazioni puntuali ed esaurienti che al nostro autore derivano dai suoi svariati studi. l'interesse di Burke è essenzialmente terreno. Si percepisce in Burke la convinzione che questo processo di accumulazione umana sia in ultima analisi voluto e consacrato da Dio.htm (9 of 11)06/12/2004 13:02:31 . Se per Agostino l'azione della provvidenza era finalizzata a scopi ultra mondani. Se per Burke i fatti a lui contemporanei potevano sembrare come del tutto avulsi dallo sviluppo della civiltà cristiana e occidentale. Burke si oppone alla rivoluzione come possibilità generica di cambiamento rapido e completo ed Hayek fornisce la giustificazione teoretica di tale opposizione.swif. Entrambi concordando nel rifiutare le pretese della ragione di voler modellare l'ordine sociale a proprio piacimento. Possiamo infatti chiederci perché noi dovremmo guardare con rispetto alla saggezza che si esprime nell'accumulazione storica e dovremmo poi però rifiutare alcune cose che sono accadute. Il nostro agire deve però essere rispettoso di quanto elaborato nel corso dei secoli. Burke si oppone allo stravolgimento radicale della società in nome di "astratte" fantasticherie. abbiamo già ricordato come il parlamentare Whig non sia propriamente un filosofo. da quelli economici a quelli di psicologia cognitiva. Nelle sue Riflessioni abbiamo rintracciato un idea della storia come governata da Dio. Volontà di Dio e azione degli uomini finiscono per sovrapporsi se l'uomo si attiene a certe regole nel suo comportamento.jacopotesi4 la nostra società e la nostra cultura perché per Burke è un empietà ed un salto nel vuoto. guardando e facendosi guidare dalla saggezza dei secoli e non dalle proprie superbe "fantasticherie". Se l'uomo agisce bene. come se noi volessimo descrivere i nostri occhiali mentre li portiamo. 1. Secondo il filosofo austriaco noi possiamo criticare singoli valori alla luce degli altri valori della nostra cultura. Per Hayek rifiutare radicalmente la realtà in cui siamo immersi è una finzione. Voler invece porsi al di sopra della nostra società è oltre che pericoloso impossibile perché dovremmo prima di tutto rifiutare quelle categorie mentali attraverso cui vediamo la realtà. Non è però chiaro in quale modo si realizzi questo rapporto tra opera dell'uomo e volontà di Dio. per noi osservatori successivi. Alla critica di Burke noi possiamo a nostra volta muoverne un'altra. Gli uomini esercitano il potere per conto dell'unico "padrone della società". Ma sarebbe una forzatura attribuire a Burke una precisa filosofia della storia.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi4. La storia è prodotta dall'azione degli uomini. Alla luce di quanto appena accennato si capisce quanto sia profonda la convergenza tra i due autori menzionati. mentre per Hayek il problema è prima di tutto teoretico.5 Burke ed Hayek : alcuni rilievi critici Pur avendo trattato in maniera abbastanza ampia Burke. Noi non possiamo perciò metterci al di sopra della nostra civiltà 119. si fa strumento di Dio. Nella sua visione però l'uomo e il suo agire hanno una centralità rilevantissima e per questo basti pensare all'esperienza politica del parlamentare. abituati http://www. allora la critica diviene più problematica. a suo modo di vedere. si sarebbe dovuto partire dalle "concrete" libertà e non dagli "astratti" diritti. Quale esso sia non è però facile saperlo. Ciò che non è sicuramente legittimo per lui è lo stravolgimento radicale operato dalla rivoluzione francese. convergono significativamente nel criticare chi vuole cambiare tutto e subito di una data realtà. Se però si considera che questo "grande rifiuto" è più un desiderio che una realtà. Per primo Tocqueville negò che la rivoluzione fosse stata così radicale come sembrava. Allora si potrebbe dire che ogni posizione di critica radicale è comunque il frutto di una data cultura. Qual' è il limite tra una dose di riforme ritenute accettabili e una sovvertitrice dell'ordine sociale non è infatti cosa semplice da definire. e talora furono appena avvertite" 120. Se si considera allora che il rivoluzionario non rifiuta. poiché non può farlo. Infatti lo spirito giacobino. Sembra perciò accusare più i rivoluzionari che non l'antico regime.jacopotesi4 a considerare la rivoluzione francese come un fatto importantissimo della nostra storia. come quella di Hayek. incapace di apportare il pur minimo cambiamento ad un sistema ormai decadente. non esisteva in Francia nulla di simile alla Magna Charta o alle altre libertà inglesi . Dice infatti Tocqueville ne L'ancien regime e la rivoluzione che in Francia si videro " parecchie rivoluzioni tali da mutare radicalmente la struttura del governo. improvvise.irlandese critica la rivoluzione francese anche perché . Ha ragione Hayek quando dice che è illusorio porsi al di sopra della propria civiltà. Burke è convinto che non ogni azione dell'uomo sia legittima ma solo quelle che rispettano quei parametri già ricordati. Perché si possa dare un rifiuto totale della realtà in cui si vive bisognerebbe rifiutare anche la propria cultura con la quale si esprime la protesta. quale che sia. tutta la realtà esistente diventa difficile spiegare qual è il limite tra riformismo e rivoluzione. tanto deprecato da Taine come da Burke. Questa affermazione mostra però che il nostro autore aveva in vista più la situazione inglese che non quella francese. Cioè se prescindiamo dalle critiche " radicali" all'ordine sociale ne consegue che anche la differenza tra il rivoluzionario e il riformista è una differenza di grado. Consideriamo anche la critica che Burke e Hayek rivolgono alle posizioni dei propri avversari politici. Infatti. guidi la storia.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi4. per la maggior parte.swif. A dire il vero anche questo fatto è per alcuni storici discutibile. Spesso sia Burke che Hayek qualificano le teorie dei http://www. Inoltre secondo Burke per operare dei cambiamenti in Francia. Esse furono. Se infatti ci convinciamo che una certa ragione. L'anglo . non possiamo condividere la sue posizioni nemmeno accettando la sua stessa visione degli accadimenti umani. Tuttavia i disordini da esse provocati non furono mai generali né di lunga durata. dopo una fase iniziale distruttiva e iconoclasta i meccanismi che continuarono a regolare la vita quotidiana furono per molti aspetti quelli passati. non è stata capace di riformare il sistema 121. O meglio. violente e condotte in modo da violare le leggi vigenti.htm (10 of 11)06/12/2004 13:02:31 . La posizione di Burke. dovremo guardare alle rivoluzioni come a qualcosa di positivamente compreso in questo processo.uniba. a mala pena si ripercossero sulla popolazione. è il frutto anch'esso dello sviluppo della cultura europea ed ha dei padri illustri nel '700 francese. it/lei/filpol/jdp/jacopotesi4. Ne consegue che queste filosofie ci possono essere utili per capire il passato ma non possono esserci altrettanto utili per orientarci nel presente o per guardare al futuro. Se lo facciamo allora vuol dire che l'ordine è un costrutto artificiale nel quale la responsabilità e l'intenzionalità di chi agisce hanno un ruolo centrale. Dobbiamo anche dire che se la storia è il frutto di un ordine che si autoevolve allora i "costruttivisti" non dovrebbero essere in grado di alterarla e non si dovrebbe deprecare il loro agire. Visto che una teoria è sempre il frutto di un elaborazione culturale quale è il parametro per giudicare il grado di convergenza di una teoria con la realtà?. In conclusione possiamo dire che il costrutto teorico dell'ordine spontaneo ha una sua utilità per spiegare e descrivere la realtà così come essa è. Ci possiamo però chiedere come debba essere una teoria per non essere "astratta" e per essere invece "concreta".jacopotesi4 "costruttivisti" o dei rivoluzionari francesi . http://www. Quando però vogliamo passare dal piano descrittivo a quello prescrittivo non è sempre chiaro cosa dovremmo fare per assecondare questo ordine spontaneo 122.swif. Infatti gli eventi che Burke poteva considerare come irrazionali oggi possiamo vederli come razionali in virtù del fatto che sono accaduti e che fanno parte della storia. come "astratte" o " astrattamente razionali". Precedentemente ho accostato tra di loro le posizioni evoluzionista e provvidenzialista. Per noi che osserviamo le sue considerazioni sulle modalità di elezione del parlamento potremmo essere tentati di definirle come piuttosto " astratte" in quanto del tutto inusuali.uniba. La fiducia in una provvidenza ordinatrice o nell'evoluzione potrebbe avere come conseguenza la giustificazione delle trasformazioni e dunque anche delle rivoluzioni accadute.htm (11 of 11)06/12/2004 13:02:31 . In teoria questo concetto si concilia con qualsiasi azione umana che è accaduta. Pensiamo ad esempio ad Hayek ed alle sue ricette di riforma in " Legge legislazione e libertà" che possono essere considerate come piuttosto "radicali". Ciò che a mio avviso hanno in comune è il problema che entrambe lasciano irrisolto ovvero quale sia il criterio in base al quale certi fatti e certe idee debbono essere accettati o respinti. si esprime così a proposito di questa rivoluzione: " Da quanto il sole sta nel firmamento e i pianeti si muovono attorno a lui. fondata sulla trasformazione continua.htm (1 of 6)06/12/2004 13:02:32 . Hegel non trascura invece i processi di trasformazione. Nella Filosofia della Storia.. Quello che può apparire paradossale è che in Hegel rivoluzione e conservazione sono due termini che non si escludono a vicenda ma che anzi si compenetrano in una mediazione dialettica. Ma anche a distanza di anni il suo giudizio rimase sostanzialmente positivo. Anche Hegel come molti fu scosso dagli esiti terroristici della rivoluzione francese.. Il tentativo di mediare razionalmente tra i due termini opposti della soggettività individuale e della oggettività istituzionale. Quello che Hegel vede di positivo nella rivoluzione francese è la libertà del volere razionale. Questo atteggiamento iniziale del filosofo tedesco contiene in nuce i germi della futura dialettica. era l'affermazione della borghesia e la fine del privilegio. porta Burke a scagliarsi contro gli irresponsabili rivoluzionari francesi. al di là degli effimeri entusiasmi o delle condanne che il terrore aveva comportato. Se la fede in una provvidenza che guida il mondo. Hegel e la rivoluzione In precedenza ho detto che partendo dalla visione di Burke della storia potremmo giungere a giustificare la rivoluzione francese. a detta di Löwith. non si era mai visto che l'uomo si basasse sul cervello. Quello che a distanza di anni Hegel continuava a vedere in quei fatti.jacopotesi5 5 2. attraverso gli uomini. Se Burke pone l'accento sull'esistente. filosofo ufficiale dello stato prussiano. Anzi la sua filosofia della storia è. 127.Questa fu quindi una magnifica aurora. che costruisce il mondo come proprio. Il vecchio Hegel. Secondo Löwith la sua filosofia della storia sarebbe una mondanizzazione della provvidenza. Anche se la realtà esistente è razionale in quanto frutto di un processo guidato dalla ragione.. cioè sul pensiero e costruisse secondo questo la realtà. festeggiava ogni anno l'anniversario della Rivoluzione. La rivoluzione francese ebbe il merito di abbattere uno stato che non rispondeva più alla coscienza della libertà..uniba.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi5. l'immanentizzazione di questa provvidenza all'interno del processo storico stesso comporta in Hegel una giustificazione delle trasformazioni e della rivoluzione. La Rivoluzione non seppe però dare un nuovo fondamento allo stato 126. caratterizzano il pensiero di Hegel fin dagli esordi 129.. Il filosofo tedesco avrebbe trasformato la storia cristiana della salvezza in una teodicea mondana nella quale lo spirito divino è immanente al mondo 123." 125. Fin dall'inizio della rivoluzione francese il giovane Hegel accolse questa con simpatia ed entusiasmo anche se è da escludere che sia stato simpatizzante dei giacobini 128 . Il fatto che a noi interessa rilevare è che Hegel fin da giovane non fu avversario di ogni forma di "positività".swif. http://www. non stupisce che Hegel consideri la rivoluzione francese come un momento storico importantissimo. Detto questo . la filosofia hegeliana non si limita solo a difendere il "dato". cioè anche quando si infiammava per la rivoluzione era presente il lui l'idea che la realtà storica così come è non può essere rifiutata completamente per cadere in un mero soggettivismo. sul perire e sul rinascere 124 . La realtà esistente va vivificata con lo spirito ma non rifiutata. Consideriamo infatti il pensiero di Hegel. Nella visione di Hegel la provvidenza non è qualcosa che opera per conto dell'assoluto ma è il processo stesso attraverso cui questo assoluto si realizza nel mondo. it/lei/filpol/jdp/jacopotesi5. La rivoluzione francese http://www. Hegel non rifiuta per nulla la realtà esistente che anzi celebra come razionale. Nonostante questo credo sia più corretta la definizione data da Löwith della filosofia hegeliana come filosofia della trasformazione.jacopotesi5 Che lo spirito assoluto di Hegel abbia caratteri provvidenziali è difficile negarlo soprattutto se si pensa a "l'astuzia della ragione". tali da costituire qualcosa di interamente nuovo. La posizione di Hegel si presta infatti a diverse interpretazioni a seconda che si ponga l'accento sull'esistente o sulle trasformazioni. La storia è realizzazione dello spirito. come la Arendt. L'importanza della rivoluzione francese è allora da intendersi come un momento attraverso cui lo spirito del mondo si realizza e giunge a compimento. il quale nel momento in cui raggiungerà la propria autocoscienza completa. anzi. cioè all'idea che questo spirito operi attraverso l'azione inconsapevole ed individuale dell'uomo in maniera tale che il particolare finisce per realizzare l'universale. Non che per Hegel la storia sia semplice mutamento dove vita e morte si susseguono incessantemente. sarà terminata. Per Ritter la filosofia della storia di Hegel si presenta come ermeneutica della rivoluzione francese e la Arendt sostiene anche che la filosofia. In lui non vi è però un rifiuto della realtà. Le fasi della storia sono diversi momenti attraverso cui si compie un processo circolare dove la fine si congiunge con il principio 134. Queste novità che sono insite nelle diverse fasi del processo storico non sono però novità assolute. Appare allora chiaro da quanto detto.uniba. 2. Riconosce tuttavia che non tutto l'esistente è razionale in quanto alcune cose hanno un esistenza solo apparente e artificiale 132. e perciò abbiamo detto è più facile vedere all'opera una rivoluzione in Francia anziché in America. Secondo Ritter.swif. anche se poi abbiamo sottolineato che nessun pensiero e nessuna azione umana può prescindere completamente dal proprio contesto politico. che possa configurare il suo pensiero come interamente rivoluzionario. che il pensiero di Hegel non si configura come interamente rivoluzionario. Ora ci chiediamo però se la sua filosofia della storia sia essa stessa rivoluzionaria. La mentalità rivoluzionaria assume le sue caratteristiche da un atteggiamento di netto rifiuto di una certa realtà. culturale o sociale. filosofia della rivoluzione. Ciò che si realizza in maniera nuova è però qualcosa di precedente cioè lo spirito. a partire da Hegel . La rivoluzione segna un nuovo inizio nelle vicende umane ed è pensabile solo in una visione lineare e progressiva delle cose umane. Nella rivoluzione si presenta la pura volontà libera che vuole se stessa e sa cosa vuole. è stata spinta ad occuparsi di storia proprio per effetto della grande influenza che i fatti francesi ebbero sulla coscienza europea 131. A ben vedere nemmeno l'idea del "nuovo inizio" è concepibile da parte di Hegel così come l'abbiamo definito noi.1 La filosofia della storia di Hegel è rivoluzionaria ? Abbiamo ricordato il pensiero di Hegel a proposito della rivoluzione francese. definito la rivoluzione come quell'evento che realizza o desidera farlo un cambiamento radicale di una data realtà. infatti. sottolinea l'importanza della rivoluzione francese per comprendere il pensiero di Hegel. momenti dotati entrambi di razionalità 130. la filosofia di Hegel è intensamente e fin nelle sue riposte radici. Le trasformazioni sono allora il processo che porta al superamento necessario di queste realtà non più vitali. Abbiamo. lo spirito se perisce non si ripresenta mai nella stessa forma precedente ma al contrario riappare accresciuto e trasfigurato 133. Ritter. come ad esempio in Rousseau.htm (2 of 6)06/12/2004 13:02:32 . uniba. Marx : Il rifiuto della realtà esistente Il concetto di rivoluzione. La famosa espressione che la realtà è razionale e il razionale è reale indicano la posizione dell'Hegel maturo 136 . In Hegel tale concetto è indubbiamente esistente anche se per lui lo sviluppo della storia è circolare nel senso che la fine sarà compimento dell'inizio.swif. Il pensiero rivoluzionario di Marx si sviluppa prima ancora che nel rifiuto della realtà esistente. Infatti in una delle opere giovanili ovvero la Dissertazione su Epicuro e Democrito. Dopo Hegel la filosofia deve perciò mutare radicalmente e venire a contatto con il mondo 141. passeggere poiché il razionale circonda il proprio nucleo "di una scorza variopinta" in cui in un primo momento risiede. Epicuro e Democrito sono per lui gli atei e materialisti che danno vita a qualcosa di nuovo dopo che la filosofia aveva conosciuto i sistemi " che si estendono alla totalità" di Platone e Aristotele 140. Il mondo era per Hegel filosofia mentre Marx vuole ridurre la filosofia a mondo cioè a economia politica 142. oltre all'enfasi sul totalmente nuovo.htm (3 of 6)06/12/2004 13:02:32 . Marx vuole contribuire a trasformare la realtà esistente e la critica filosofica rappresenta solo il momento propedeutico di tale trasformazione . Alcune realtà sono semplicemente casuali. come lo abbiamo definito noi . Dunque la razionalità del reale comprende non tutta la realtà 137. in quanto fatto accaduto. Non perché per Marx questa identità sia da rigettare ma perché non la vede ancora realizzata. Consideriamo ora uno dei grandi discepoli di Hegel: Marx. Hegel è scaduto nel " più crasso materialismo " perché ha finito per giustificare la realtà esistente 139. è il rifiuto della realtà esistente. nella critica della filosofia hegeliana. Quello che però manca al pensiero di Hegel perché si possa configurare come rivoluzionario. A noi interessa sottolineare come il suo pensiero derivando da Hegel si configuri come rivoluzionario. Il compimento che Hegel scorgeva nel presente è auspicato da Marx nel futuro. Giustifica la rivoluzione francese. Il punto focale di tale passaggio è indubbiamente l'atto attraverso cui Marx separa ciò che Hegel aveva unificato: la ragione e la realtà 138.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi5. 3. Questo pensatore è per noi di grande interesse in quanto la sua teoria politica rappresenta una delle più profonde riflessioni sulla rivoluzione nonché uno stimolo per la sua realizzazione. La filosofia di Hegel non è dunque intimamente rivoluzionaria. La sua filosofia. Marx si pone il problema di cosa deve essere la filosofia dopo che sembra essere giunta a compimento. lungi dal rifiutare il mondo si concilia con esso poiché è convinto che la ragione si realizzi progressivamente nella storia.sociale non può però esprimersi solo in una critica alla filosofia. né vuole. Ciò che si realizza nel divenire non è però mera ripetizione perché ogni momento possiede una sua specificità in relazione al tutto. Il problema del "nuovo inizio" si presenta a lui prima di tutto come un problema filosofico. Non sembra esserci dubbio sul fatto che il futuro per Marx riservi qualcosa di veramente nuovo per la storia dell'umanità http://www. prevedere i fenomeni rivoluzionari.jacopotesi5 esprime per Hegel il moto progressivo della storia che ha per meta la libertà di tutti 135. Non tutto ciò che esiste è però reale nel vero senso della parola. Mentre Hegel ha accettato la realtà esistente come razionale Marx si promette di criticarla teoreticamente e trasformarla praticamente. presuppone il concetto di progresso ovvero di miglioramento irreversibile. ma non può. La volontà di Marx di trasformare la realtà politico . .. per Marx tale razionalità sarà realizzata nel futuro.appare soltanto dopo che la realtà ha compiuto il suo processo di trasformazione e s'è bella che assestata" 147. Per Löwith il motivo di tale apparente dicotomia è da rintracciare nel fatto che dietro le http://www.. Volgendoci indietro vediamo quale forza e quale razionalità hanno avuto le diverse fasi della storia come ad esempio la rivoluzione francese. La differenza tra i due pensatori è che la categoria della necessità è applicata da Hegel a ciò che è già accaduto mentre Marx vuole prevedere i necessari sviluppi futuri. La filosofia di Hegel come la "nottola di Minerva" spicca il volo sul far della sera" 145. Uno degli aspetti che ha maggiormente coinvolto la critica marxista è il problema di quale rapporto debba esserci tra l'azione dei rivoluzionari e le condizioni materiali che dovrebbero di fatto realizzare la rivoluzione. Possiamo dire che il pensiero di Marx si configura come rivoluzionario nella misura in cui la società senza classi è l'inizio di qualcosa di veramente nuovo.uniba.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi5.trascendente.. La filosofia arriva sempre tardi. La storia è per lui un processo come per Hegel. Marx acquisisce dal maestro la visione dialettica e necessaria del divenire storico. Come in Hegel lo spirito si realizza anche quando sembra distrutto poiché si trasfigura e si accresce di fase in fase. 3. La borghesia è stata a suo tempo forza rivoluzionaria. ciò che rinasce in Hegel come in Marx. e nel aver assegnato alla filosofia un ruolo non solo teoretico ma pratico.swif. La posizione di Marx è invece quella della rivolta prometeica contro l'ordine esistente. Tutte le epoche hanno visto significative novità.. così in Marx " la organizzazione del proletariato in classe . Ciò che rende rivoluzionario Marx e la sua teoria è l'aver spostato nel futuro il compimento che Hegel vede nel presente. Mentre la mitica fenice moriva per risorgere uguale a se stessa ogni volta .. della società senza classi e la necessità che tale realtà futura sembra avere 146. Soltanto che quella futura sarà sostanzialmente diversa da quella precedente. dove a seguito delle contraddizioni insite nell'attuale sistema si giungerà ad un suo necessario superamento. Le rivoluzioni sono per Hegel spiegabili solo nel momento in cui non sono più tali. Però lo spirito è per Hegel libertà e non si può sapere in anticipo dove spirerà. perdendo ogni connotazione escatologico. metterà fine alla preistoria dello sfruttamento per dar vita ad una società di uomini liberi in cui " il libero sviluppo di ognuno sarà la condizione dello sviluppo di tutti" 144.1 Necessità e rivoluzione Un aspetto che a noi interessa sottolineare del pensiero di Marx è la forza rivoluzionaria della previsione. deve essere spiegata. Se una rivoluzione è riuscita essa può. La nuova società a cui il proletariato condurrà l'umanità.Ma insorge sempre di nuovo.. produrrà qualcosa di significativamente nuovo. libertà dallo stato.jacopotesi5 ovvero l'uscita dallo stato di necessità per entrare in quello della libertà: libertà dal lavoro alienato.è di continuo spezzata. dopo ogni fase è qualcosa di parzialmente nuovo. Ma il proletariato che realizzerà il nuovo ordine sociale. o meglio. La filosofia hegeliana comprende il reale per com'è ma non può prevedere ciò che dovrebbe essere.. La filosofia ". La filosofia di Hegel si concilia con il mondo perché è cristiana ed accetta la creazione anche nelle sue contraddizioni apparenti.htm (4 of 6)06/12/2004 13:02:32 . Il succedersi degli avvenimenti non è semplicemente ripetizione o alternanza di vita e di morte. libertà dal bisogno e dall'oppressione143. Quando hanno cioè perso la loro carica sovvertitrice e sono diventate storia.In quanto pensiero del mondo . Ecco allora che la fede in un progresso futuro.. in quanto è estraneo ed oppresso in quello esistente. Se per Hegel la realtà così com'è è razionale. o dell'utopia. L'uomo senza Dio deve prendersi cura lui stesso della creazione del mondo.. più poderosa e più compatta". chiama l'uomo all'azione rivoluzionaria. E' noto che Kant accolse la notizia della rivoluzione francese con grande entusiasmo. Come Hobbes aveva affermato che il motivo per cui le profezie si avverano è perché sono state profetizzate. nelle sorti dell'umanità é la chiave di volta per comprendere l'atteggiamento di Kant verso la rivoluzione francese. contemporaneo della rivoluzione francese ed illustre esponente dell'Illuminismo. e come vedremo anche la Arendt.filosofico tedesco. L'irresistibilità che i fatti francesi hanno suggerito ad alcuni. la previsione della necessità di un cambiamento futuro. Allo stesso modo ci chiediamo quale é la reale natura dell'elogio della rivoluzione francese da parte di Kant. derivano da una sua precisa impostazione mentale 153. Il progresso del genere umano è reale ma al tempo stesso diviene qualcosa in cui bisogna credere 151. come forza irresistibile. Per Kant la libertà politica non è la premessa da cui partire per l'emancipazione dell'umanità. in effetti. Kant Per la nostra ricerca è di sicuro interesse accennare alla posizione di un pensatore come Kant.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi5. come del resto buona parte del mondo accademico . diventa in Marx. La rivoluzione rimase per Kant una fase all'interno di un processo storico che nel complesso tende verso il miglioramento 148. ritenuto da Kant come certo. l'idea cioè che l'età dei lumi può svilupparsi anche all'interno di uno stato accentrato e paternalistico. basate sulla ragione e non più sulla forza 150. attraverso il superamento della filosofia della storia di Hegel. Il giudizio del filosofo tedesco nei riguardi della rivoluzione francese è però di carattere principalmente morale e non basta a delineare il suo pensiero come rivoluzionario. La rivoluzione e gli entusiasmi che ha suscitato. così Löwith sostiene che la società senza classi presentandosi come ineluttabile spinge gli uomini a realizzarla Ciò che a noi in definitiva interessa rilevare in Marx. Il suo riformismo. Kant non divenne mai un detrattore della rivoluzione ma al contrario continuò a guardare ad essa come ad un fatto sostanzialmente positivo. Sebbene gli eccessi del terrore avessero provocato in lui e in molti altri un ripensamento riguardo a quegli avvenimenti. sono per Kant la conferma di una predisposizione morale dell'uomo al miglioramento. trovi in lui una definizione duratura.jacopotesi5 spoglie della previsione. Il pensatore tedesco è convinto che la storia del genere umano tenda verso il raggiungimento di forme di convivenza civile più evolute.swif. la rivoluzione nel pensiero hegeliano. Secondo Kant la storia tende verso il progresso ma questo fine non è dimostrabile. crede che non basti liberarsi semplicemente da un potere http://www. nel Manifesto si cela la "profezia" di una palingenesi mondiale. La libertà da cui bisogna partire è quella di pensiero che è premessa di ogni vero progresso. Kant.uniba. Le libertà politiche saranno una conseguenza del processo generato dalla ragione 154. Kant non può essere definito politicamente un rivoluzionario ma piuttosto un riformista. è come il concetto di derivazione astronomica di rivoluzione. 4. tipica dell'illuminismo. La fiducia.htm (5 of 6)06/12/2004 13:02:32 . Precedentemente ci siamo chiesti quale ruolo avesse. porta il nostro autore a leggere le vicende storiche con sostanziale ottimismo 149. La capacità che la rivoluzione ha dimostrato di mobilitare gli animi ed accendere le passioni sono la conferma di una universale tendenza degli uomini ad assecondare il processo di perfezionamento dell'umanità 152. se però ognuno agisce come se questo fine esistesse allora questo si realizzerà più facilmente. Kant distingue.. tra libertà d'azione e libertà di pensiero e subordina la prima alla realizzazione della seconda. La fiducia in un progresso futuro. L'Illuminismo. elementi centrali per la comprensione delle rivoluzioni in genere.swif. non vuol dire che accetti anche di subordinare le libertà politiche. come gli antichi. non significano automaticamente un pensiero intimamente rivoluzionario. infatti.htm (6 of 6)06/12/2004 13:02:32 .jacopotesi5 dispotico senza che alla liberazione faccia seguito l'instaurazione della libertà. Kant. Secondo Kant. Kant ci permette di rilevare come la fiducia nel progresso e nelle capacità razionali dell'uomo. perché si realizzi l'Illuminismo. cui bisogna ricondurre le concezioni politiche di Kant. invece. Questo non vuol però dire che rivoluzione francese e Illuminismo siano l'una sinonimo dell'altro 157.uniba. fa proprio.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi5. il motto di Federico II "ragionate ma obbedite". fermo restando che ogni cittadino nell'esercizio delle proprie particolari funzioni è tenuto ad ubbidire senza discutere 156. non certo per sole ragioni d'opportunità. Se la Arendt accetta la distinzione tra libertà e liberazione così come é delineata da Kant. la libertà d'azione è in ogni caso un dato di fatto imprescindibile di ogni teoria politica democratica. infatti. ha sicuramente contribuito a rendere pensabile la rivoluzione. basta che il potere costituito lasci agli studiosi la possibilità di discutere di ogni cosa. Dice. " Una rivoluzione potrà produrre la fine di un dispotismo personale e d'una oppressione cupida e dispotica " ma se a questa fase non si aggiunge quella del progresso intellettuale " nuovi pregiudizi serviranno. http://www. a dirigere ciecamente la gran moltitudine che non pensa" 155. Infatti. Si può allora capire perché la rivoluzione americana. se non addirittura misconosciuta come "vera" rivoluzione.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi6. La mancanza di un gran numero di poveri stupiva gli osservatori stranieri 159. è una scelta derivata dalla lettura dell'opera della Arendt. La Arendt si chiede perché la prima sia diventata la rivoluzione per eccellenza mentre quella americana sia stata trascurata. La risposta più convincente è che un tipo di cultura che considera la politica essenzialmente come economica ed esclusivamente rivolta alla risoluzione di problemi materiali non poteva che rispecchiarsi maggiormente nei fatti francesi.jacopotesi6 6 5.swif. La polis è dunque per la nostra autrice un'istituzione artificiale capace di rendere uguali uomini che per natura non lo sono 161. libro complesso e ricco di spunti di riflessione. trattando l'origine del concetto di rivoluzione. nelle colonie invece lo spettacolo quotidiano della povertà non era così diffuso. Se per un abitante di Parigi e Londra non era possibile distogliere lo sguardo dalla miseria. Per la Arendt la libertà politica richiama il concetto di libertà proprio dei greci. la condizione di vita degli uomini delle colonie. le finalità della politica non si esauriscono esclusivamente nella necessità di trovare soluzioni a problemi materiali e contingenti ma al contrario si esprimono nella partecipazione e nella libera manifestazione delle capacità progettuali dell'uomo. dove fu del tutto assente una rilevante questione sociale. attraverso il confronto tra le due suddette rivoluzioni. 5. per la Arendt. con la chiara adesione ai principi che hanno ispirato la rivoluzione americana. che si configura come semplice libertà http://www. Per la Arendt dopo la rivoluzione francese. fatta eccezione per la condizione degli schiavi. non rappresenti agli occhi di molti una rivoluzione in senso completo. sarebbero stati identificati rigidamente con quella che lei chiama "la questione sociale". " Sulla Rivoluzione". La rivoluzione fu essenzialmente politica ed ebbe esiti politici poiché non ebbe preoccupazioni sociali. (1906-1975). nonostante il suo fallimento. La libertà politica non si deve confondere con quella naturale. infatti. era mediamente lontana sia dalla grande ricchezza sia dall'indigenza più nera. Precedentemente. manifestando al contempo la sua concezione della politica. Per essi l'uomo non nasceva né libero né uguale ma acquistava la propria libertà solo nel consesso dei pari. la fortuna della rivoluzione americana risiede proprio nell'assenza di una questione sociale. Non altrettanto è accaduto per quella americana. la politica nasce nella polis greca. L'aver indicato queste due rivoluzioni come sufficienti a delineare il concetto di rivoluzione. Il riferimento alla polis non serve certo alla Arendt per rievocare nostalgicamente una mitica età dell'oro ormai tramontata ma solo per sottolineare la natura della politica e dell'agire libero che in essa si deve esplicare 160 . Al contrario. La rivoluzione francese.uniba. è diventata il modello di riferimento per giudicare le rivoluzioni. In questa opera la Arendt. per merito di uomini liberi dalle necessità della vita quotidiana. ho affermato che quest'origine si può ritrovare nelle due grandi rivoluzioni del '700: quella francese e quella americana. Non a caso. mette in luce come esse rappresentino due diversi modelli di fenomeni rivoluzionari. Arendt : "Sulla rivoluzione". soprattutto nel centro .nord.1 Arendt: rivoluzione e politica Secondo la pensatrice tedesca. che invece riuscì perfettamente 158.htm (1 of 5)06/12/2004 13:02:33 . il fenomeno rivoluzionario e più in generale la politica stessa. Infatti. jacopotesi6 dagli impedimenti, ma presuppone l'esistenza di istituzioni artificiali capaci di renderci liberi. La Costituzione americana ha creato lo spazio politico, come la polis in Grecia, all'interno del quale i cittadini possono essere liberi. La rivoluzione americana è perciò riuscita nell'intento di liberare le colonie dall'oppressione della madrepatria, e al tempo stesso ha creato un nuovo ordine politico all'interno del quale fosse possibile essere liberi. Precedentemente trattando la rivoluzione francese abbiamo sottolineato come la miseria enorme delle masse fece si che i problemi costituzionali e politici divenissero secondari. La rivoluzione francese non conobbe perciò un esito di libertà poiché la politica fu scavalcata dai problemi sociali. D'altronde anche esperienze a noi più vicine, hanno dimostrato come il persistere di gravi condizioni di miseria costituisca la premessa per esperienze politiche autoritarie. 5.2 Arendt e Burke: due diverse critiche alla rivoluzione francese La critica della Arendt alla rivoluzione francese non va confusa con quella di Burke. L'anglo - irlandese ha criticato la rivoluzione francese poiché questa aveva voluto stravolgere tutto ed aveva preteso di ricominciare ogni cosa da capo. Questa presunzione secondo Burke sarebbe contraria alla natura stessa delle cose, la quale impone che i cambiamenti di strutture complesse avvengano gradualmente 162.Per la Arendt, invece, l'aspetto negativo della rivoluzione francese è il mancato esito politico e costituzionale della stessa, legato, come si è già detto, alla situazione sociale della Francia. Il problema, per la Arendt, non sarebbe tanto l'astratto" razionalismo dei rivoluzionari, perché anche la Costituzione americana è pur sempre qualcosa di completamente nuovo e di deliberato razionalmente. Burke condanna la rivoluzione per aver voluto mettere le mani su ciò che è il prodotto della storia e in ultima analisi di Dio. Hayek è convinto che concepire la società come un sistema artificiale comporti rischi gravissimi in quanto si può alterare il frutto di un'evoluzione secolare 163. Il problema per la Arendt non è invece voler disegnare le istituzioni ma farlo in maniera sbagliata 164. La critica di Burke e quella della Arendt alla rivoluzione francese muovono perciò da posizioni diverse. Il primo nega di fatto il concetto stesso di rivoluzione, poiché questa con la sua volontà di cambiamento totale spezzerebbe i vincoli sacri esistenti tra le generazioni, tra i vivi e i morti mentre per la Arendt il problema è che il cambiamento avvenga in maniera corretta 165. Alla luce di quanto detto appare allora chiara la peculiarità della Arendt. Critica la rivoluzione francese ma non è ostile al concetto di rivoluzione e alla possibilità del cambiamento radicale. Mentre spesso si ritiene che opporsi alla rivoluzione francese voglia dire essere schierati su posizioni conservatrici, la Arendt rifiuta non la rivoluzione ma la sua identificazione con quelle esclusivamente "sociali" come quella francese o quella russa. Per la Arendt la rivoluzione è legittima e appartiene alla politica , nella misura in cui non devia mai dal suo scopo principale ovvero la creazione di spazi di partecipazione politica e di libertà. La polemica della Arendt con il marxismo è evidente nella sua stessa concezione idealistica della politica. Ma non è solo verso il marxismo che si rivolge la sua critica. Non dobbiamo, infatti, dimenticare che nella Germania degli anni Trenta da cui questa autrice scappò, il partito nazista si era imposto sfruttando la disastrosa situazione economica e sociale. Dunque quello della Arendt è un rifiuto di un modo generalmente moderno di intendere il fondamento e lo scopo della politica. http://www.swif.uniba.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi6.htm (2 of 5)06/12/2004 13:02:33 jacopotesi6 5.3 Arendt: rivoluzione e filosofia della storia In precedenza abbiamo affermato come il concetto di necessità sia di importanza centrale nella nozione di rivoluzione. Gli stessi rivoluzionari francesi, espressero più volte l'idea che la rivoluzione fosse mossa da un moto proprio irresistibile 166. La Arendt non crede invece nella necessità dell'accadere umano perché questa convinzione sarebbe limitativa della libertà e della responsabilità umana. La Arendt si rende conto che nella storia la libertà, come possibilità illimitata di scelta, è qualcosa di impossibile. Infatti, sottolinea che la specifica condizione sociale francese ha influenzato i rivoluzionari in un senso anziché in un altro. Rimane però il fatto che la responsabilità degli esiti della rivoluzione dipende dalle concezioni e dai modelli politici di riferimento dei rivoluzionari e non da una qualche necessità storica. La Arendt crede alla politica come espressione della libertà umana e come primato del pensiero. Perciò è convinta che il successo della rivoluzione americana risieda nella saggezza politica dei suoi protagonisti e non solo nelle favorevoli condizioni sociali ed economiche in cui si svolse. Dopo la rivoluzione francese e dopo Marx in particolare, è prevalsa invece la tendenza a considerare la rivoluzione come qualcosa di necessario e il rivoluzionario solo il profeta di una nuova era che comunque sta per realizzarsi 167. La Arendt depreca il fatto che la necessità e non più la libertà sia diventata la categoria principale del pensiero politico rivoluzionario 168. 5.4 Arendt: il problema dell'assoluto e la rivoluzione Precedentemente abbiamo parlato dell'importanza di Machiavelli per il pensiero rivoluzionario. Secondo la Arendt il fiorentino si pose il problema, comune ai rivoluzionari, di come fondare un nuovo potere e di come renderlo autorevole 169. Il potere per secoli si era legittimato facendo ricorso all'assoluto, cioè al volere divino. Aver sostituito questa fonte di autorità ha comportato presso Machiavelli e i rivoluzionari, il problema di ricercare un assoluto altrettanto autorevole su cui fondare il potere. In Francia come in America questo problema dell'assoluto si presentò quando i rivoluzionari dovettero sostituire la volontà del monarca, che per secoli era stata capace di assicurare al potere quella forza e quell'autorevolezza che si ritenevano necessari, con qualcosa d'altro. Per la Arendt, gli Stati Uniti risolsero il problema con l'assolutizzazione della Costituzione e con il "mito della fondazione". Resero cioè quasi sacra la Costituzione, come ebbe a lamentarsi Jefferson, e trovarono nella fondazione della repubblica l'autorità di cui necessitava il nuovo organismo politico. Fondarono un nuovo stato e trovarono l'assoluto nella fondazione stessa. In Francia invece nessuna Costituzione era durata a lungo, la volontà delle Assemblee non era sufficientemente autorevole ed il monarca era stato decapitato. Secondo la Arendt il problema di Robespierre e di molti rivoluzionari era di come assicurare che le conquiste della rivoluzione non andassero perse. La proclamazione della festa dell'Ente Assoluto, espressione di un certo deismo illuminista, sarebbe come la prova di questa necessità di un assoluto a cui ancorare la rivoluzione. 5.5 Arendt: Rousseau ed il Terrore Un altro aspetto importante di cui si è occupata la Arendt è sicuramente quello del terrore rivoluzionario 170. http://www.swif.uniba.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi6.htm (3 of 5)06/12/2004 13:02:33 jacopotesi6 L'analisi della Arendt fa appello a ragioni tra loro molto diverse per cercare di cogliere la natura del terrore nei suoi aspetti più sottili. In primo luogo mette in luce la connessione tra le teorie politiche di Rousseau, la questione sociale e la deriva terroristica della rivoluzione francese. Oltre questa prima spiegazione ne fornisce un'altra di ordine psicologico di cui darò conto nel prossimo paragrafo. Non è un mistero che le teorie politiche che avevano ispirato maggiormente gli uomini della rivoluzione, come Robespierre, erano quelle di Rousseau. L'influenza maggiore il ginevrino la eserciterà con il suo capolavoro Il contratto sociale. In questa opera Rousseau sviluppa le concezioni contrattualistiche del '600 fino ad esiti democratici 171. Il contratto sociale, secondo Rousseau, fa nascere una volontà generale. Quando gli uomini si spogliano dei propri interessi individuali e accettano che le deliberazioni avvengano solo a maggioranza, allora si può essere sicuri che la volontà generale sarà sempre buona. Questa enfasi sulla nocività degli interessi individuali è propria del giacobinismo e di altre correnti politiche a noi più vicine 172. Se l'interesse personale è il nemico della democrazia allora la spirale del sospetto e del terrore può facilmente innescarsi. Il terrore giacobino era rivolto in definitiva verso l'uomo in quanto tale, poiché ogni uomo è portatore di un'individualità non riconducibile ad una "astratta" generalità. Per capire le dinamiche del terrore è utile dire qualcosa di più sulle caratteristiche della volontà generale di Rousseau. La volontà generale doveva essere unica ed indivisibile poiché non ha senso che la volontà deleghi ad altri i propri compiti e nemmeno, se vuole agire, che sia divisa. Robespierre diceva, infatti " Il faut una volontè UNE". Per combattere la lotta rivoluzionaria non bastava il consenso ma era necessaria una volontà unica e capace, in quanto fermissima, di agire. La somma degli interessi dei singoli porta per Rousseau al consenso ma la volontà generale è qualcosa di molto di più. Si affermava nella rivoluzione, visti i problemi che si dovevano risolvere, il concetto che il potere dovesse essere una volontà capace di volere e non di discutere 173. Constant, successivamente vide il limite di questa concezione politica nel fatto che non erano posti limiti a ciò che per sua natura tende a degenerare: il potere. Per Constant i rivoluzionari erano convinti che il potere fosse stato per secoli cattivo e loro non dovevano far altro che renderlo buono 174. Per Rousseau un potere senza limiti non era per forza negativo. Un potere illimitato che nasce ed è sorretto da buoni principi e da un corretta procedura di fondazione non può che esser buono. Perciò non sentiva di dover porre alcun limite al potere. Anzi ogni limitazione della volontà generale è contraria al buon senso. Infatti, la legge non esiste prima che gli uomini diano vita al contratto sociale, perciò porre un limite legale al fondamento stesso della legge sembrava al ginevrino un controsenso 175. Per Rousseau non ha senso appellarsi contro la volontà generale perché non solo non vi sono leggi che non scaturiscano da essa ma le decisioni di questa volontà non potranno che essere buone e rivolte al bene della collettività. Il potere che Rousseau immagina è qualcosa di molto simile a quello assoluto dei monarchi francesi: indivisibile, assoluto, concentrato in una solo organo 176. Per Rousseau il potere appartiene alla collettività, ma, di fatto, non appartiene a nessuno poiché questa realtà astratta e impersonale che è la volontà generale si costituisce spogliandosi di ogni residuo di individualità e dunque di umanità. Il potere é di tutti ma nessuno, dirà Constant, può esercitarlo, visto che al governo non è assicurata nessuna stabilità, e così finisce per cadere nelle mani delle "balie" 177. Le leggi liberticide e oppressive che videro la luce nel periodo della rivoluzione, basti pensare alla legge http://www.swif.uniba.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi6.htm (4 of 5)06/12/2004 13:02:33 jacopotesi6 sui sospetti, sono il frutto del fatto che la legge fosse identificata con il volere della volontà generale e in definitiva, visto quanto abbiamo detto, con il volere arbitrario di alcuni. Rifiutando la teoria della divisione dei poteri, e non riuscendo a dare nessuna autorità alle Costituzioni che furono promulgate, la rivoluzione francese si condannò ad una lunga navigazione senza riuscire a scorgere un qualche approdo sicuro. 5.6 Arendt: il terrore e la virtù Coerentemente alla sua impostazione la Arendt non vede il terrore o le epurazioni come frutto della necessità o come fisiologiche alla lotta politica ma come l'esito di una precisa inclinazione di coloro che lo generano. L'inclinazione in questione è la pietà. La nostra autrice non vuole certo affermare che un tale sentimento sia negativo ma vuole dire che il prevalere di una concezione sentimentale della politica può avere effetti disastrosi. La miseria del popolo francese era senza dubbio immensa ed immensa era la pietà di molti uomini verso di essa. Una pietà sconfinata, incapace di limitarsi può rendere però gli uomini inumani e la storia ci ha dimostrato che a volte davanti al desiderio di realizzare un grande bene alcuni abbiano visto come necessaria la durezza e il sacrificio di altri uomini. Il male necessario per raggiungere le splendide mete che gli uomini intravedono è una costante in molti rivoluzionari successivi 178. Per Robespierre la fedeltà alla rivoluzione non si esprimeva con la semplice adesione ad un programma o ad alcune scelte. La fedeltà era prima di tutto una qualità del cuore, un inclinazione alla virtù che doveva permeare il rivoluzionario fin nei suoi più intimi pensieri. Questo amore per la virtù è il motivo per cui in Robespierre sarà forte l'ossessione per l'ipocrisia 179,180 Il concetto che la persona significhi sostanzialmente una maschera era del tutto rifiutato da Robespierre. Socrate invitava i suoi amici ad essere come volevano apparire agli altri, ma i virtuosi della spontaneità pretendono che l'uomo sia e non appaia. La conseguenza di questa volontà, di scrutare fin in fondo al cuore di ogni uomo, è il sospetto. Ogni uomo è sospettabile perché imperscrutabile è la sua coscienza. Il sospetto è dunque la conseguenza di un assolutizzazione della virtù. L'epurazione come rimedio dell'ipocrisia diviene così una costante della rivoluzione francese. http://www.swif.uniba.it/lei/filpol/jdp/jacopotesi6.htm (5 of 5)06/12/2004 13:02:33 Ruoli femminili e società attuale Spazio tesi . Ultimo aggiornamento: 3 ottobre 2000 Ruoli femminili e 'società attuale' Un'esperienza di ricerca condotta in Italia e in Germania Abstract Indice Bibliografia Consigli di lettura di Francesca Di Donato
[email protected] SWIF - Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR - LEI - CISECA http://www.swif.uniba.it/lei/filpol/frdd/ruoli.home.htm06/12/2004 13:02:34 (abstract) Spazio tesi . Ultimo aggiornamento: 11 gennaio 2000 Ruoli femminili e 'società attuale' Un'esperienza di ricerca condotta in Italia e in Germania L'obiettivo di questo lavoro è quello di offrire un contributo e una chiave di lettura allo studio del ruolo della donna nella 'società attuale' europea. Ci siamo dunque proposte di individuare alcune categorie di analisi che servissero a delineare le aspettative connesse al ruolo della donna, in modo particolare quella europea, che poi abbiamo applicato in una ricerca sul campo effettuata in Italia, a Roma, e in Germania, a Berlino. Nel primo capitolo abbiamo svolto un'analisi della letteratura esistente, partendo dalle basi del pensiero sociologico per proporre poi un confronto delle teorie femministe contemporanee sull'argomento, in modo da offrire un quadro abbastanza ampio ed esaustivo degli studi in materia. L'analisi effettuata ci mostra come il dibattito sociologico e culturale degli ultimi decenni si sia interrogato largamente su quanto ci sia di naturale e quanto di appreso nella suddivisione sessuale dei ruoli che vede assegnare alle donne il campo della famiglia e agli uomini quello del pubblico. Su questo aspetto si dividono, nelle loro articolazioni, le due principali scuole del pensiero femminista attuale che trovano, in ragione delle differenti impostazioni, altrettante soluzioni pratiche per agire in favore di una reale parità di opportunità. Successivamente, come è illustrato nei capitoli secondo e terzo, abbiamo svolto la nostra ricerca sul campo presso due associazioni che, in Europa, sono accomunate dall'intento di allargare la partecipazione delle donne nelle istituzioni politiche del loro paese, e che sono espressione di una parte della realtà che lo studio della letteratura ci ha offerto come quadro di riferimento. La politica, infatti, ci è sembrato essere un campo di indagine adatto all'applicazione dei nostri indicatori in quanto espressione della sfera pubblica e punto di riferimento costante negli studi delle donne da noi esaminati. Gli strumenti di cui a Roma e a Berlino ci siamo servite sono stati il materiale raccolto presso le sedi delle associazioni, la nostra osservazione partecipante e un questionario che abbiamo costruito sulla base di indicatori relativi alle categorie di analisi individuate nella prima parte. Infine nel quarto capitolo abbiamo messo a confronto i ruoli femminili che sono emersi, nelle differenze e nei tratti comuni, in relazione alle soluzioni pratiche offerte dalle due associazioni a cui ci siamo rivolte, e alla tradizione occidentale del pensiero sul genere, con particolare riguardo all'interpretazione italiana e a quella tedesca. Torna alla home page SWIF - Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR - LEI - CISECA http://www.swif.uniba.it/lei/filpol/frdd/ruoli.abs.htm06/12/2004 13:02:34 Ruoli femminili: indice Spazio tesi . Ultimo aggiornamento: 11 gennaio 2000 Indice Abstract Torna alla home page Bibliografia Consigli di lettura Introduzione PARTE PRIMA. La questione del genere nell'analisi sociologica 1.I modelli di riferimento del passato 1.1.Il genere nelle principali tradizioni sociologiche 1.1.1 Lo struttural-funzionalismo 1.1.2 La teoria del conflitto 1.1.3 Altri contributi 2. Le nuove scuole di pensiero 2.1 Il gender nelle elaborazioni anglosassoni 2.1.1 Il femminismo 'umanista' di S. M. Okin 2.2 La teoria della differenza 2.2.1 Le pensatrici francesi 2.2.2 Le teoriche tedesche 2.2.3 L'interpretazione italiana 2.3 I corpi che contano di Judith Butler 2.4 Differenze locali, differenze multiple: la sintesi post-moderna 2.5 Differenza contro Monocoltura: il pensiero di Vandana Shiva 2.6 La differenza sessuale nelle culture africane: un approccio antropologico 3. Alcune considerazioni PARTE SECONDA. L'associazione Emily in Italia 1. Quadro introduttivo http://www.swif.uniba.it/lei/filpol/frdd/ruoli.index.htm (1 of 2)06/12/2004 13:02:35 La comparazione 1. Due pratiche d'azione a confronto 3. La 'cultura femminile' PARTE TERZA.1. La 'cultura femminile' PARTE QUARTA. Un indicatore relativo al rapporto con la politica 4. Le reti associative in Germania e a Berlino 2. Due gruppi di donne a confronto 2. La 'doppia presenza' 4.4. Die Grünen 1. I dati anagrafici 4. Alcune considerazioni Considerazioni finali Bibliografia Torna alla home page http://www.Ruoli femminili: indice 2.3. Un indicatore relativo al rapporto con la politica 4.uniba.htm (2 of 2)06/12/2004 13:02:35 . Gli strumenti per la realizzazione delle pari opportunità 4. La nascita di Emily sulla stampa italiana 3.index.2.5.1. L'esperienza diretta con le donne di Emily 4.3.4.2.it/lei/filpol/frdd/ruoli. I questionari 4. I questionari 4.5. L'esperienza a Berlino e presso le donne dei Bündnis 90/ Die Grünen 4.swif. Il programma politico 3. L'associazione Bündnis 90. La 'doppia presenza' 4. I dati anagrafici 4. Gli strumenti per la realizzazione delle pari opportunità 4. Dialettica dell'Illuminismo. Shake Edizioni Underground. Methods of social research. K. it. Editions de Seuil. Flammarion. Il Mulino. Torino 1991. J. The Free Press.W.V. it. Paris 1949. http://www. it. Il Saggiatore.3. 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Tra le tante adesioni all'associazione. cui si aggiungono l'abstract. la quarta parte che è la comparazione dei risultati ottenuti presso le due associazioni. Quelli visualizzati in blu rimandano a quelle che in origine erano le note.swif. a sua volta divisa in tre paragrafi: nel primo ho preso in esame come viene trattata la questione del genere nella cultura occidentale con particolare attenzione ai classici della sociologia. Questo mi ha permesso poi di inquadrare le principali tematiche affrontate dal femminismo del secondo dopoguerra ad oggi e infine di individuare alcune categorie di analisi del ruolo della donna. la terza parte in cui invece si tratta della ricerca svolta presso i Bündnis 90/die Grünen di Berlino. Come è possibile vedere dall'indice. in modo di dare la possibilità al lettore di sfruttare tutte le possibilità che offre la nuova forma che ho dato a queste pagine. Ultimo aggiornamento: 11 gennaio 2000 Consigli di lettura Ho pensato. In particolare la seconda e la terza parte possono risultare di http://www. si accenna alle pensatrici postmoderne.Ruoli femminili: CONSIGLI DI LETTURA Spazio tesi .htm (1 of 2)06/12/2004 13:02:36 . la bibliografia e questa pagina.uniba. I collegamenti ipertestuali sono (per il momento) di due tipi: q Quelli visualizzati in fucsia sono collegamenti tra parti di testo. in cui si inquadra l'argomento e si illustra il percorso di lavoro seguito. la prima parte.scal. ovvero spiegazioni mie o citazioni di testi che arricchiscono quanto viene espresso. la seconda parte. q La struttura del testo è articolata in sei "capitoli". Ad esempio. e si permette al lettore di accedere direttamente al paragrafo dedicato a queste studiose. q q q q q Ognuno può scegliere un percorso di lettura proprio. di spiegare quali criteri ho utilizzato nella trasformazione del mio testo lineare in ipertesto. in queste righe. resoconto della ricerca sul campo svolta presso l'associazione Emily in Italia. e le considerazioni finali. questi capitoli sono q l'introduzione.it/lei/filpol/frdd/ruoli. scal. L'ordine in cui il lavoro è stato svolto è comunque lo stesso in cui viene qui presentato.htm (2 of 2)06/12/2004 13:02:36 . critiche.it/lei/filpol/frdd/ruoli. poi alla quarta parte e da ultimo alle considerazioni finali. è quello di inserire attivamente questo lavoro nella realtà di cui fa parte. chiarimenti contattare Francesca Di Donato
[email protected] femminili: CONSIGLI DI LETTURA scarso interesse a chi non si occupa di sociologia.it Torna alla home page http://www. Perciò sto lavorando alla creazione di un terzo tipo di collegamenti. in cui offrire al lettore direttamente i testi delle e sulle autrici di cui si tratta. Per ogni tipo di suggerimenti. Chi volesse cogliere il senso di questa ricerca senza perdersi in dati e tabelle.swif. può scegliere una modalità di lettura rapida.uniba. soprattutto nella prima parte. ovvero partire dall'introduzione. passare al terzo paragrafo della prima parte. Un aspetto importante cui ho intenzione di dedicarmi. swif. SWIF .it/lei/personali/pievatolo/platone/intro. Chi vuole ricevere notizie sugli aggiornamenti più rilevanti può usare il servizio automatico che trova in fondo alla pagina di ingresso. visibile presso http://lgxserver. che mi ha offerto ospitalità sul suo server.htm06/12/2004 13:02:37 .La "Repubblica" di Platone a cura di Maria Chiara Pievatolo
[email protected] Ultimo aggiornamento: 15 maggio 2001 Un corso on-line sulla Repubblica di Platone L'ipertesto sulla Repubblica di Platone.unipi.it/lei/filpol/manifesto.uniba.uniba.htm è nato come strumento per il corso di storia del pensiero politico antico da me tenuto presso la facoltà di Scienze politiche dell'università di Pisa. E' stato poi usato per un corso on-line presso lo SWIF.Sito Web Italiano per la Filosofia Copyright © 1997-98 CASPUR . oppure può iscriversi alla mailing list di informazione generale dello SWIF.LEI http://www.