Rosacroce d'Oro e Porta Magica Di Roma (Piazza Vittorio - Ex Villa Palombara)(1)

March 24, 2018 | Author: potter2012 | Category: Jason, Religion And Belief


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La Rosacroce d’Oro, nel XVII secolo, e la Porta Alchemica di Piazza Vittorio a Roma1 Introduzione (estratti da Wikipedia) La Porta Alchemica, detta anche Porta Magica o Porta Ermetica o Porta dei Cieli, è un monumento edificato tra il 1655 e il 1680 da Massimiliano Palombara marchese di Pietraforte (1614-1680) nella sua residenza, villa Palombara, sita nella campagna orientale di Roma sul colle Esquilino nella posizione quasi corrispondente all'odierna piazza Vittorio, dove oggi è stata collocata. La Porta Alchemica è l'unica sopravvissuta delle cinque porte di villa Palombara, sull'arco della porta perduta sul lato opposto vi era un'iscrizione che permette di datarla al 1680, inoltre vi erano altre quattro iscrizioni perdute sui muri della palazzina all'interno della villa. La leggenda Secondo la leggenda, trasmessaci nel 1802 dall'erudito Francesco Girolamo Cancellieri, uno stibeum pellegrino fu ospitato nella villa per una notte. Il "pellegrino", identificabile con l'alchimista Francesco Giustiniani Bono (falso nome, adottato da Giuseppe Francesco Borri, nel suo periodo di semi-libertà dopo il processo dell’inquisizione), dimorò per una notte nei giardini della villa alla ricerca di una misteriosa erba capace di produrre l'oro, il mattino seguente fu visto scomparire per sempre attraverso la porta, ma lasciò dietro alcune pagliuzze d'oro frutto di una riuscita trasmutazione alchemica, e una misteriosa carta piena di enigmi e simboli magici che doveva contenere il segreto della pietra filosofale. 2 della corte romana della regina Cristina di Svezia.La Storia Il Borri nel 1659 fu accusato dalla Santa Inquisizione di eresia e veneficio. di nobile famiglia milanese. Datosi alla fuga. Tra gli anni 1678 e 1680 Borri e Palombara fecero le iscrizioni enigmatiche. Il marchese Palombara dedicò a Cristina di Svezia il suo poema rosicruciano La Bugia redatto nel 1656. fu arrestato e restò recluso a Roma nelle carceri di Castel Sant'Angelo tra il 1671 e il 1677. l'alchimista Francesco Maria Santinelli. a Palazzo Riario (oggi Palazzo Corsini) sulle pendici del colle Gianicolo oggi sede dell'Accademia Nazionale dei Lincei. 3 . (fine estratti di Wikipedia). Dopo che la regina si convertì al cattolicesimo. dopo una vita avventurosa passata in varie città d'Europa dove esercitò la professione medica. abdicò al trono di Svezia e passò gran parte del resto della sua vita esule a Roma. e di certo si sa che almeno una scritta della villa (quella sopra l'arco della porta in via Merulana) risale al 1680. In Palazzo Riario nacque un'accademia a cui si collegano i nomi di personaggi illustri del Seicento come il medico esoterista Giuseppe Francesco Borri. dal 1655 fino alla sua morte avvenuta nel 1689. l'astronomo Giovanni Cassini. Gli alchimisti di Palazzo Riario L'interesse del marchese Palombara per l'alchimia nacque probabilmente per la sua frequentazione sin dal 1656. Quando gli fu concesso il regime della semilibertà dal 1678. l'erudito Athanasius Kircher. e secondo una leggenda la stessa Porta Alchemica sarebbe stata edificata nel 1680 come celebrazione di una riuscita trasmutazione avvenuta nel laboratorio di Palazzo Riario. riprese a frequentare il suo vecchio amico Massimiliano Palombara (1614-1685) che lo ospitò nella sua villa negli anni successivi fino alla sua morte avvenuta nel 1680. Cristina di Svezia era un'appassionata cultrice di alchimia e di scienza (fu istruita da Cartesio) e possedeva un avanzato laboratorio gestito dall'alchimista Pietro Antonio Bandiera. si circondò di membri della Rosacroce d’Oro. Il Borri. alla quale Santinelli era fedele. Di lui si dice che potrebbe essere stato affiliato ai Rosacroce classici. forse uno dei capi se non addirittura l’Imperator della Rosacroce d’Oro attiva a Venezia nel XVII° secolo era Federico Gualdi. Non c’è alcuna prova concreta che Cartesio sia stato o meno un membro della Rosacroce tedesca o se conoscesse qualche membro di tale associazione. ovvero. Cristina di Svezia ebbe. Cartesio. come precettore René Descartes. sostiene che Cartesio pensò che i rosacrociani potessero aver scoperto proprio quella nuova scienza che egli aveva intuito e che andava abbozzando. Il biografo Baillet citando passi di un perduto Studium bonae mentis. Il Palombara fu da lei sovvenzionato per realizzare il suo laboratorio e per condurvi i suoi lavori con gli altri alchimisti del gruppo. chiaramente autobiografico. e per la quale organizzò il benvenuto quando questa passò da Pesaro. ed incassò da lei una grossa somma di denaro per una non specificata operazione. del quale Santinelli seguirà le orme nei suoi scritti alchemici. per un certo tempo. dei quali fu anche mecenate. a Roma. Elemento di spicco. è particolarmente interessante notare che Cristina di Svezia. Infatti. Il centro che unisce tutti questi personaggi sembra essere la regina Cristina di Svezia. nel suo Carlo V. in una delle sue lettere racconta che nel 1666 incontrò ad Amburgo l'ex regina Cristina di Svezia. il protagonista è ricevuto nella Rosacroce d’Oro. egli le dedicò il suo poema rosicriciano La Bugia. 4 . Anche il conte Francesco Maria Santinelli era un membro della Rosacroce d’Oro.La Rosacroce d’Oro Il Marchese Massimilano Palombara in una sua lettera parla esplicitamente della Rosacoce d’Oro e delle sue due classi (Rosacroce e Aurea Croce). tuttavia. durante uno dei suoi viaggi in Germania. che vedremo anche più avanti citato nel frontespizio della porta. Egli conquista il Vello d’Oro. Il Vello d’Oro è il simbolo dell’abito d’Oro delle Nozze alchemiche. Sii. Sii contento se riesci a rendere concreto quanto la forza. 5 . la tua materia prima è già in te e intorno a te. Commento: Giasone è un Eroe. ti offre la possibilità di fare. Questa iscrizione vuol significare che un’altra acqua. 1680>> Traduzione: Oltrepassando la porta di questa villa. non solo quella con la quale irrigare il terreno dei giardini. 2) <<AQUA A QUA HORTI IRRIGANTUR NON EST AQUA A QUA HORTI ALUNTUR>> Traduzione: L'acqua con la quale i giardini sono annaffiati non è acqua dalla quale sono alimentati. era presente in quei luoghi. Commento: Il Sale è la testimonianza fisica di un processo. vigile come il serpente e puro come la colomba. La frase allude al campo di forza. Commento: I giardini di Villa Palombara erano sede di un piccolo cerchio d’alchimisti. però. L’acqua che annaffia questo giardino terreno non è l’acqua <<il prana divino>> che alimenta il giardino dell’Anima Nuova. di cui il sole è simbolo. con l’aiuto di Medea. 3) <<CUM SOLO SOPHORUM LAPIS NON SALE ET DATUR SOLE SILE LUPIS>> Traduzione: Accontentati del solo sale e del sole. lo scopritore Giasone ottiene vello di Medea In gran copia 1680.Iscrizioni cancellate della Villa 1) <<VILLAE IANUAM TRANANDO RECLUDENS IÀSON OBTINET LOCUPLES VELLUS MEDEAE. che nutriva i membri di tale cerchia. il sole è la forza che da Vita. VERA MISTA. DUM CUM SALE NITRI. 5) <<HOC IN RUBE. INTER FLORES SI MANERES. INTER COLLES. FRONTE MOESTA NUNQUAM FLERES. ET IN VALLE HUJUS VILLAE. NEC MANARES INTER FLETUS. CLANDO FORES. EXTRA VENUS. FURES. INTER UVAS. INTER GALLES. SEMPER AMEN ETIAM PETRAE DUM A PUTRE SURGUNT PATRE. SURGUNT FUMI SPARSI FIMI. PHYSIS AQUIS. SED LUPUS SEPE LUDIT. REPLENS HERBIS VIAS URBIS. REDDIT FRUCTUM. AC SOLE. SEMPER MOLLIS. DUM NON LAEDIT MITES OVES. CANIS CUSTOS INTER CASTOS AGNOS FERAS MITTIT FORAS. UBI VALLUS CLAUDIT VELLUS. Non date le perle ai porci ne fate un letto di rose agli asini. FUSIS AEQUIS. ET POMA PURA. PROPE. HABENS LACUM. CORDE PURO. UNDE SPERANT MESTAE MENTES INTER MONTES. UBI LUPUS NON. HIC IN SILVAE UMBRA SALVE TU. A ME PETAS. STANS HIC AESTAS. BACCHI MORE.4) <<QUI POTENTI HODIE PECUNIA NATURAE ARCANA EMITUR SPURIA REVELAT NOBILITAS SED MORTEM NON LEGITIMA QUAERIT SAPIENTIA>> Traduzione: Colui che svela gli arcani della natura al potente cerca da se stesso la morte. VIR NON VANUS. [2] INTROVENI. IN HAC PORTA.>> 6 . ET EST AEGRI HUJUS AGRI AER SOLUS VERA li SALUS. CAELI RORE. TEMPUS RIDET. BREVI RODET. PARVUS NUMUS. ITA NOTAS. OVAS. SOLUM FRACTUM. TENET FORMA SEMPER FIRMA. GRATIS CAPIS. DANT HIC APES CLARAS OPES DULCIS MELLIS. DUM SUNT ORTAE SINE ARTE VITES. HIC VIX NATUS. Sl VIS. QUICQUID PUTAS. Che l’io non s’impossessi della comprensione dell’Anima per il proprio vantaggio. NUNC SI LEGES NOTAS ISTAS. VOBIS. BIBAS LAETUS MERI MARE. LUTO PARTA. PYRA. ATQUE AVES. LUCUM. SULCI SATI DANT PRO SITI SCYPHOS VINI. [3] BONUM OMEN. QUI LUGES. ISTUD NEMUS. LABE LOTUS. Commento: Si tratta di un monito molto importante. TIBI PARO. ET QUOD CUPIS. Che la sinistra non sappia ciò che fa la destra. DUM HIC FLATUS AURAE SPIRANT. I solchi coltivati danno. dove spesso scherza non già il lupo. perché qui spira l'effluvio dell'aria. Ti faccio buon augurio: Che sia sempre così! Ma tu. . che il fango (la malta) ha generata [la porta del casino]. chiudo le porte. Questo bosco. se tu comprendessi questo. per evitare che la natura della morte possa distruggere quanto acquisito. perché ancora debole. mentre sono nati spontaneamente i tralci delle viti. tra i sentieri e nella valle di questa villa. che piangi all'ombra della selva! Ora. di poca entità. scherza senza offendere le miti pecorelle e gli uccelletti. 7 . ma la lepre. i peri e i meli sinceri. Entra. mette in fuga le fiere.Traduzione: <<In questa villa dalla rugiada celeste. ladri. dove l'ovile recinge le pecore. per la sete. coppe di vino.che il tempo scherza noncurantemente. nel salnitro e pel sole. a profusione. Salute a te. dallo sparso letame s'alza fumo. Il campo in questione ha il potere di ridare la salute all’infermo. Vi si vede armonia.perché le pietre (i minerali) nascono dalla putrefazione. che qui l'estate è mista alla primavera. Vicino al lago v'e un boschetto. dai piani arati e dalle acque correnti. non staresti a piangere. Il Vino dello Spirito è offerto in abbondanza. Se tu restassi qui. e la sola aria di questa campagna ridà la salute all'infermo. Il cane custode de' casti agnelli. Perciò le anime melanconiche sperano tra i monti. segna qui. A te preparo schiettamente quanto mi chiedi. in mezzo ai fiori. appena ti sarai levato. il suolo dissodato dà frutto. Bevi allegramente. e quanto è potenziale si manifesta portando frutto. di offrire le forze ed il metodo necessari alla Salvezza del Microcosmo. conserva sempre identico il suo aspetto. Questa tenuta riempie d'erbaggi le vie della città. ovvero. a mo' di Bacco. uomo modesto! Che Venere stia lontana! A voi. vino puro. Gioisci (a stare) tra i vigneti e prendi liberamente ciò che più ti aggrada. Vi leggiamo una consolazione alle sofferenze di colui la cui anima è afflitta dalle pene della natura della morte.>> Commento: Questa è una poetica raffigurazione del Campo di Forza e di Luce di una autentica Scuola Spirituale. . su questa [soglia di] porta. Vi leggiamo anche un avvertimento a rimanere saldi nel Campo di Forza. ma che in brev'ora tutto distrugge. sempre tenero. tra i colli. non piangeresti mestamente. Qui le api producono a dovizia dolce miele. mentre che. Madre e Vergine 3. 1677). contornato dal motto: <<TRI SVNT MIRABILIA DEVS ET HOMO MATER ET VIRGO TRINVS ET VNVS>>. Dio e Uomo. di Hinricus Madathanus. 2. la madre e la vergine. Uno e Trino. 8 . è ripreso dal frontespizio dell'Aureum Seculum Redivivum (Francoforte. Traduzione: tre sono le cose mirabili: Dio e l'uomo. Si tratta di un Pentacolo di Salomone. 1.La Porta Alchemica Il Frontespizio Il bassorilievo che sormonta l'architrave. Commento: Si tratta di tre coppie. l'uno e il trino. in Dio. Per poter manifestare nella materia l’ideazione divina. vi è un cerchio sormontato da una croce e reca il motto: <<CENTRVM IN TRIGONO CENTRI>> Traduzione: Il centro è nel triangolo del centro. 9 . Sovrapposto al Pentacolo. Commento: Il vero centro è solo il Triangolo che rappresenta l’Uomo Divino Originale dotato della sua Triplice Santa Personalità. ovvero. proprio come gli altri appartenenti agli eoni dell’alto. avente la sua origine nell’Uno. è necessario che questa sia infusa in essa mediante una triplice forza. questo potenziale poteva esprimersi nell’aspetto Madre del divino. Anche nella Pistis Sophia vediamo che il demiurgo è un essere dotato di triplice forza. vero e proprio arsenale di forze caotiche e quindi Vergini poiché ancora non fecondate dall’idea informatrice e formatrice.Queste coppie esprimono il modello della manifestazione Originale della Natura. la Sostanza Primordiale. Dio creò l’uomo come attuatore del suo potenziale d’Ideazione. al disotto della scritta ebraica vi è la scritta in latino: <<HORTI MAGICI INGRESSVM HESPERIVS CVSTODIT DRACO ET SINE ALCIDE COLCHICAS DELICIAS NON GVSTASSET IASON>> Traduzione: il drago delle Esperidi custodisce l'ingresso dell'orto magico e senza Ercole. fra i quali ricordiamo vi era anche Orfeo (fondatore dei Misteri Orfici dedicati a Dioniso) e Eracle o Ercole (per i romani). Secondo un altro mito Ercole uccise il serpente scagliandovi contro una freccia scoccata al disopra delle mura del giardino costruito da Atlante. Commento: In questo verso due miti sono posti uno al fianco dell’altro. Secondo un mito Ercole riuscì a conquistare le preziose mele con l’aiuto di Atlante. sostituendolo nel reggere il peso del mondo. Il primo è quello del Giardino delle Esperidi. i sette rettori. nel quale le Esperidi. custodivano l’albero che Gea regalò a Zeus ed Era per il loro matrimonio.Sul frontespizio della porta vi è l’iscrizione ebraica Ruah Elohim che significa lo Spirito di Elohim (lui gli dei. verso la Colchide. figlie di Atlante. è quello di Giasone e del mitico viaggio degli Argonauti. 10 . le sette forze dello Spirito Settemplice). Il potere del magico Vello d’Oro era di guarire le ferite. Il vello fu posto in un boschetto da Eete che vi pose un drago a guardia. L’albero era sorvegliato dal serpente Ladone che aveva cento teste e che non chiudeva mai i suoi occhi. La loro missione era conquistare il Vello d’Oro. Giasone non avrebbe assaggiato le delizie della Colchide. Il secondo Mito. Il frutto fu quindi conquistato sopportando il “peso del mondo” ed abbattendo il Serpente che vi faceva da guardia. Quest’albero generava mele d’oro. Giasone doveva arare un campo facendo uso di due tori dalle unghia di bronzo che spiravano fiamme dalle narici e che doveva aggiogare all’aratro. Ancora una volta Medea istruì Giasone su come poteva fare per avere la meglio: egli lanciò un sasso in mezzo ai guerrieri che. generavano un’armata di guerrieri.Giasone arrivò nella Colchide (sull’attuale costa georgiana del Mar Nero) per conquistare il vello d’oro. ordì la sua vendetta uccidendo la moglie di Giasone. Quando Medea si vede tradita da Giasone. i quali. così da aiutarlo nelle tre prove. consentendogli di superare la prova. A causa del tradimento della promessa fatta a Medea. Giasone doveva seminare nel campo appena arato i denti di un drago. innamoratosi della figlia di Re Creonte di Corinto. Giasone scappò con la nave Argo insieme a Medea. perdendo di vista la Argo. Gli spruzzò una pozione ricavata da alcune erbe. Medea è figlia del Re Eete ed ha poteri magici. lo fece a pezzi e lo gettò in acqua: Eeta si fermò a raccoglierli. 11 . sulla ormai fatiscente. Nella seconda. Eeta promise di darlo a Giasone a patto di superare tre prove: una volta saputo di cosa si trattava. Nella prima. datagli sempre da Medea: il drago si addormentò ed egli poté conquistare il vello d’oro. Medea uccise il fratello. Medea gli diede una pomata che lo protesse dalle fiamme dei tori. incapaci di capirne la provenienza. Giasone perse il favore di Era. Ma Era ne parlò con Afrodite. annientandosi. Giasone doveva sconfiggere il drago insonne che era a guardia del vello d’oro. germogliando. che aveva rapito il fratellino Apsirto. si attaccarono tra di loro. la quale chiese al figlio Eros di far innamorare di Giasone la figlia di Eeta. che il re Eeta aveva avuto da Frisso. Nella terza. Inseguiti da Eeta. Medea. i suoi due figli e facendolo morire solo. Giasone si disperò. nave Argo. . entrambe le figure riportano all’immagine del Serpente di Fuoco.Un eroe deve compiere una serie di imprese per poter conquistare il premio. il serpente di fuoco può essere vinto e i frutti dell’albero della vita possono essere colti. In entrambi i miti vediamo delle costanti: . Ricapitolando: Se si accetta di affrontare il peso del cammino. .La fiera è un drago o un serpente. Tali frutti sono il nuovo Manto dell’Anima. .Giasone cade in disgrazia a causa della sua volontà di riappropriarsi del potere temporale che gli era stato sottratto quando il trono di suo padre fu usurpato.Una fiera è posta a guardia del premio e questa deve essere vinta. superando grazie alla dedizione tutti gli ostacoli. poiché spinge gli Argonauti a perseverare.Solo con la dedizione è possibile ottenere il premio per le fatiche sostenute. il Vello d’Oro. La figura di Ercole è importante anche nel mito di Giasone.Un boschetto o un giardino che nasconde un tesoro . che ha la capacità di guarire ogni ferita. anche quella che la Caduta ha generato. 12 . L’Opera al Nero è la Resa dell’Io. A sinistra: (Saturno = piombo) <<QVANDO IN TVA DOMO NIGRI CORVI PARTVRIENT ALBAS COLVMBAS TVNC VOCABERIS SAPIENS>> Traduzione: quando nella tua casa corvi neri partoriranno bianche colombe. 13 .Gli stipiti laterali Sui due lati della prora si trovano incisi i simboli dei pianeti e un’iscrizione latina per ciascuno di essi. allora tu potrai dirti saggio Commento: Questa scritta è un chiaro rimando alla Nigredo o Opera al Nero (corvi neri) come premessa alla successiva Albedo o Opera al Bianco (colombe bianche). 14 . la possiedono. a colui o colei che non possiede la coscienza di cui Giove è il simbolo. Queste conoscenze sono inutili a chi è cieco. il tau del cerchio. Il Tau del cerchio è il simbolo del vetriolo (formula che significa: Visita Interiori Terre Rettificando Invenies Occultum Lapidem Veram Medicina – che liberamente tradotto significa: Scendi nelle terre interiori e rendendo diritti i sentieri in te troverai la Pietra Nascosta che è la Vera Medicina). ai ciechi non servono Commento: Secondo un moderno alchimista il diametro della sfera è il simbolo del salnitro (Nel sistema della personalità il Salnitro è il simbolo dell’etere nervoso – si tratta di una corrente vitale unita alla natura fisica e nell’uomo caduto è causa di distruzione dei valori assoluti dell’anima.A destra: (Giove = stagno) <<DIAMETER SPHAERAE THAV CIRCVLI CRVX ORBIS NON ORBIS PROSVNT>> Traduzione: il diametro della sfera. per assimilare il quale è necessaria la presenza di un’Anima Nuova orientata sul cammino. è chiaro quale sia il lavoro da compiere. l’Anima Nuova). Se è vero che esiste un Salnitro corrotto è anche vero che ne esiste uno originale e puro. invece. la croce del globo. Nel caso dell’etere nervoso. e la croce del globo è il simbolo dell'antimonio (Mercurio filosofico. Per coloro che. dell’uomo caduto si parla di <<Salnitro Corrotto>>). grazie all’unione del Mercurio Filosofico e dello Zolfo. capace di unirsi allo Spirito e di fungere da mediatrice fra questi e il corpo. A sinistra: (Marte = ferro) <<QUI SCIT COMBVRERE AQVA ET LAVARE IGNE FACIT DE TERRA CAELVM ET DE CAELO TERRAM PRETIOSAM>> Traduzione: chi sa ardere con l'acqua e lavare col fuoco. con la quale è purificata. in altre parole. Ardere con l’Acqua. la forza pura del Campo di Forza e di Luce di una Scuola Spirituale e con questa lavorare alla conoscenza di sé e alla rettificazione dei cammini per il proprio Dio interiore. all’alkaest e alla fiamma. aver ottenuto l’Anima Spirito. significa aver un’anima ignea. 15 . calcinata e lavata la nostra materia. fa della terra cielo e del cielo terra preziosa Commento: L’Acqua è simbolo dell’Anima. il nostro essere uomini di questa natura. L’immagine “Lavare con il Fuoco” allude all’aspetto purificatore del Fuoco dello Spirito.L’alchimista deve saper ricavare il puro Salnitro Celeste. potrà nascere un’Anima Nuova. Grazie a quest’assiduo lavoro. 16 . la Forza Ignea del Campo di Forza di una scuola Spirituale.Grazie al possesso dell’anima Spirito e alla forza purificatrice del Fuoco Spirituale. così. la manifestazione dello Spirito nella materia (“e del cielo terra preziosa”). la personalità può essere trasmutata e resa più sottile (“fa della terra cielo”). le correnti eteriche del nuovo campo di vita potranno essere utilizzate come alimenti per il nuovo veicolo eterico. se il veicolo più denso è il nuovo manto dell’Anima. reso indipendente dal corpo fisico. A destra: (Venere = rame) <<SI FECERIS VOLARE TERRAM SVPER CAPVT TVVM EIVS PENNIS AQVAS TORRENTVM CONVERTES IN PETRAM>> Traduzione: se farai volare la terra sopra la tua testa. la Terra. con le sue penne trasformerai l'acqua dei torrenti in pietra Commento: Se la Terra si eleva sopra la testa. permettendo. la cui etimologia del nome è dius ("della luce". sulla base della comprensione nata dalla nuova anima Spirito. senza nulla che la possa oscurare. 17 . "[luce del] giorno"). invece.A sinistra: (Mercurio = mercurio) <<AZOT ET IGNIS DEALBANDO LATONAM VENIET SINE VESTE DIANA>> Traduzione: sbiancando Latona col mercurio e col fuoco. Diana è. protettrice delle selve. con la quale successivamente venne identificata la romana Diana. l’immagine della Luce dell’Anima. da dies. Rendendo pura l’Ideazione. simile ad Efesto. personificazione della Luna. Latona è quindi l’immagine del potere d’ideazione. Sbiancare equivale a rendere puro. la Luce dell’Anima si manifesta senza veli. Diana viene senza veste Commento: Latona era la Dea del progresso e della tecnologia. Generò Artemide. L’armonia testa cuore è ristabilita. 18 . la nostra vitalità.A destra: (Mercurio rovesciato) <<FILIUS NOSTER MORTVVS VIVIT REX AB IGNE REDIT ET CONIVGIO GAVDET OCCVLTO>> Traduzione: il nostro figlio morto vive. l’argento vivo della nostra vita è stato capovolto. è stato trasfigurato dal fuoco ed è tornato a essere Re. ritorna re dal fuoco e gode dell'occulto accoppiamento Commento: Il nostro mercurio. Nel microcosmo rinasce l’Uomo Nuovo e si manifesta pienamente. Le Nozze Alchemiche sono celebrate. affinché germini per la salvezza della gente. Sulla soglia troviamo anche il motto: <<SI SEDES NON IS>> Traduzione: Se letto da sinistra a destra (Se siedi non vai) Se letto da destra a sinistra (Se non siedi vai) Commento: Si tratta di un’incitazione a non adagiarsi.La soglia EST OPVS OCCVLTVM VERI VT GERMINET SOPHI APERIRE TERRAM SALVTEM PRO POPVLO Traduzione: È l'opera segreta del vero saggio aprire la terra. Commento: Il vero Saggio. colui che ha Celebrato in Sé le vere Nozze Alchemiche si mette al servizio dell’Umanità. a non limitarsi a uno studio intellettuale ma a varcare la soglia del cammino. affinché i raggi del sole divino possano penetrarvi e nutrire il seme divino sepolto nell’uomo. La sua missione è aprire una breccia nella densità della materia. 19 . Appendice – Notizia estesa sui personaggi del circolo del Palombara. La posizione sociale del marchese Massimiliano nonché un congruo patrimonio. probabilmente adibita a laboratorio. autore del manoscritto La Bugia. di cui egli diviene gentiluomo e persona di fiducia. Villa Palombara. in cui racconta la sua esperienza alchemica. Personaggio colto. Il marchese Savelli Palombara Massimiliano Savelli Palombara. stabilitasi a Roma dopo aver abdicato nel 1656. tra cui l'illustre studioso gesuita Padre Athanasius Kircher. la sua Villa sull’Esquilino che occupava un territorio che si estendeva dai giardini di piazza Vittorio fino agli odierni viale Manzoni e via Merulana. l’astronomo Domenico Cassini e la regina Cristina di Svezia. Massimiliano fu probabilmente introdotto allo studio dell’alchimia ermetica dal padre Oddo (marchese di PietraForte) che già si occupava di 20 . nasce a Roma il 14 dicembre 1614. in una pianta del 1676 Villa Palombara sarà destinata a diventare luogo di incontro per gli intellettuali e gli studiosi di astrologia e di alchimia dell’epoca. in giallo. dove si svolgevano in segreto gli incontri e gli esperimenti alchemici. Massimiliano si fece costruire nel 1653 sul terreno acquistato dal padre nel 1620 dal duca Alessandro Sforza. poeta manierista e studioso di alchimia. Villa Palombara era provvista di una piccola dependance separata (Casino Nobile). figlio di Oddo V marchese di PietraForte e di Laura Ceuli. gli permisero di finanziare progetti alchemici. composto da una colomba (lo spirito) in volo alle cui zampe è legata con una corda una pesante pietra (la materia). perché ieri era qui a comprar frutta…” Questo proverebbe che l’Alchimista del marchese di Palombara fosse ancora in vita ed in giro per la piazza 200 anni dopo. A riprova di ciò vi è il suo stemma. l'erudito Athanasius Kircher. Nessuno però poteva negare l’ardore dello sguardo e la pensosa dolcezza del viso.ermetismo ed alchimia. ma scarpe basse maschili di marocchino nero. peraltro sempre chiuso. che allora conteneva un portoncino in legno. le mani sporche d’inchiostro e una spalla più alta dell’altra. Tutti risposero con una normalità tanto veritiera quanto scioccante che era la bottega dell’Alchimista! E che anzi : “Strano non sia in giro. fu l’accademia a cui si collegano i nomi di personaggi illustri del Seicento romano come il medico esoterista Francesco Giuseppe Borri. a voler rappresentare il tentativo dello spirito di sollevare dal suo stato la materia. con quei capelli in disordine. A caccia era un’ottima tiratrice. oggi sede dell’Accademia Nazionale dei Lincei che allora. ma a tavola mangiava in 21 . In palazzo Riario (oggi Palazzo Corsini) sulle pendici del colle del Gianicolo. La voce poi poteva diventare a tratti dura e maschile. Incuriositi dalla strana costruzione abbellita dalla preziosa Porta Magica. Una leggenda racconta che: Nel 1870 gli architetti incaricati di costruire Roma Capitale d’Italia visitavano e misuravano tutta la Piazza Vittorio. Cristina di Svezia Cristina di Svezia era un'appassionata cultrice di alchimia e di scienza (fu istruita da Cartesio) e possedeva un avanzato laboratorio gestito dall'alchimista Pietro Antonio Bandiera. il greco. Parlava il latino. di nobile famiglia milanese. ma solo raramente esprimeva le sue opinioni. l'alchimista Francesco Maria Santinelli. Pur essendo piccola. il francese e il tedesco. non portava le alte calzature delle dame di corte. Le piaceva ascoltare i filosofi e i teologi. l'astronomo Giovanni Cassini. Chi non la conosceva la trovava strana. chiesero ai negozianti della piazza che cosa fosse. l’anno in cui Belle si sposò. a ventisette anni. l’esule viveva come una regina. che l’aveva tradita in un complotto. La sua 22 . preferiva a quella maschile la compagnia di Belle. ma diceva sempre che avrebbe preferito la morte a un marito. Monaldeschi. Nel suo palazzo romano. circondata da studiosi e cardinali. dopo dieci di regno. Poi. alla chimica e all’astrologia. era stato stroncato dalla sua abitudine di convocarlo ogni mattina alle cinque nella gelida biblioteca reale per dialogare con lei. una giovane aristocratica malinconica e avvenente. avrebbe partorito un mostro. La decisione era maturata durante una terribile febbre che l’aveva spinta sull’orlo della tomba. Cristina si convertì segretamente al cattolicesimo: un atto che meditava da tempo. Uno dei suoi motti era “incomparabile” e cosa poteva essere più incomparabile dell’avere abdicato? L’anno della sua professione di fede. incontrò il papa in Vaticano. dedicandosi all’alchimia. Cristina non disdegnava gli uomini. La Pallade del Nord. ma non poteva abiurare e così. Detestava il rigore dei protestanti. Una serie di gesuiti. Inoltre spendeva molto e solo la Francia poteva elargirle quello di cui aveva bisogno. «Questa è la mia compagna di letto» spiegò al perplesso ambasciatore inglese. Cristina si buttò in una serie di intrighi con Mazzarino e la corte di Francia. ammessi alla corte come interpreti. creò una serie di accademie. fingendo di tranquillizzarlo. Il suo profondo orgoglio le rendeva impossibile nascondere la sua fede cattolica.fretta. Voleva mantenere un potere occulto e ottenere dall’Europa cattolica una ricompensa per il suo gesto: il regno di Napoli. spingendola alla conversione. aveva tessuto intorno alla regnante una delicata trama. in ogni caso. rinunciò alla corona per essere libera. Ho spesso chiesto a Dio di darmene la voglia. Era convinta che. Superata l’ebbrezza del momento. Una stimata regina che rinunciava al trono per abbracciare la vera fede era una vittoria incalcolabile per i cattolici. Cristina aveva fatto voto di consacrarsi a Dio se fosse rimasta in vita. «Sposarmi per me è impossibile. a Fontainebleau. che aveva accettato nel 1649 l’invito della regina. ma non mi è mai venuta». aveva aggiunto che l’anima della sua protetta era bella come il suo corpo. Rovinò tutto facendo pugnalare un suo amante. distrattamente. D’altronde non aveva il minimo desiderio di avere figli. Legata a letterati e sapienti. come veniva chiamata. il 1655. Cartesio. Nel 1652. I prelati non apprezzavano la sua ironia sull’ipocrisia bigotta della corte vaticana. Aveva lasciato tutto al cardinale Azzolino come «dimostrazione d’affetto. «Voglio vivere e morire schiava vostra» gli aveva scritto e nel conclave del 1670. Aveva scritto delle memorie “dedicate a Dio’ che si fermavano al decimo anno d’età e delle massime meravigliose. il Borri conobbe a Roma nel 1665. Cristina intervenne per difendere dalle persecuzioni i più famosi convertiti al cattolicesimo. La sua fierezza la rendeva goffa e inopportuna nelle dispute diplomatiche. di stima e di gratitudine». Da ragazzo frequentò con profitto il seminario dei Gesuiti di Roma. ora occupata dalla piazza Vittorio Emanuele fino alla via Labicana. ma nel 1649 ne venne espulso per irrequietezza (cacciato per insubordinazione ). Fare del bene a un essere umano. Malgrado l’abdicazione. ma l’erede morì due mesi dopo di lei. aveva scritto. è come accarezzare una pantera. ma non esitò a protestare con Luigi XIV per quelle ai protestanti francesi. continuava infatti a sentirsi sua pari. Morì serenamente dopo una crisi di rabbia: un prelato aveva osato insidiare una delle fanciulle che prediligeva. la regina Cristina di Svezia che risiedeva a Palazzo Riario alla Lungara (Palazzo Corsini) dove la Regina teneva i suoi ricevimenti. Nonostante ciò proseguì ugualmente negli studi di medicina e chimica. Decio Azzolino. 23 . " Francesco Giuseppe Borri Francesco Giuseppe Borri nacque a Milano il 4 maggio 1627 da padre medico. In quegli anni viveva a Roma il marchese Massimiliano Savelli di Palombara e di Pietra Forte: questi era proprietario di una villa con giardino e fontana. Anche il Borri frequentava il salotto di Cristina come altri personaggi importanti e studiosi dell’epoca. divenne l’agente fedele delle ambizioni di Azzolino. Aveva ordinato ventimila messe per il riposo della sua anima. Ma Cristina amava un giovane cardinale. Fu sepolta solennemente a San Pietro con la corona in testa e lo scettro in mano. conducendo una vita brillante finché nel 1654 lasciò la mondanità per dedicarsi alla teologia ed all’ermetismo.ricchissima biblioteca fu la base della Biblioteca Alessandrina. che lo fece rinchiudere a Castel S. Il mendicante rispose che stava cercando delle erbe utili alla fabbricazione della tanto decantata pietra filosofale per creare il nobile metallo. dipinta a grandezza naturale. la mattina seguente entrando nel laboratorio si accorse che lo sconosciuto era sparito. alla morte del re. autorizzò lo sconosciuto a raccogliere tutte le erbe che voleva e. affinché questi potesse soddisfare il suo intento. fu costretto ad abbandonare la Danimarca con l'intento di rifugiarsi in Turchia. Avvicinandolo incuriosito. dove raggiunse il massimo della sua fortuna per la fama che si guadagnò come medico e taumaturgo. si rifugiò in Svizzera. sconvolto ed eccitato da queste parole. il quale a sua volta lo consegnò a Roma dove regnava Clemente X. I suoi seguaci furono costretti ad abiurare e il Borri fu condannato in contumacia e in sua vece fu bruciata la sua effigie. Durante il viaggio fu arrestato in Moravia e consegnato all'imperatore d'Austria Leopoldo I. Anche in questa nazione provocò gelosie che lo misero nella condizione di fuggire per evitare la prigione. Arrivato a Copenaghen presso la corte di Federico III ottenne aiuti economici e onori. Passò in Alsazia a Strasburgo e infine si stabili ad Amsterdam. Angelo in attesa della pena 24 . Massimiliano Palombara. Iniziò a condurre una vita lussuosa che contraddiceva quanto aveva insegnato ai suoi discepoli. gli mise a disposizione i suoi raffinati strumenti d’alchimista del laboratorio per una notte intera. Un bel giorno i servitori del Palombara scorsero negli "horti" della villa un uomo intento a raccogliere erbe. ricercato dall'Inquisizione. Dopo la morte di Innocenzo X. salendo al soglio pontificio Alessandro VII. conobbe Giuseppe Francesco Borri. il Borri fu costretto ad abbandonare Roma e si rifugiò a Milano dove si mise a diffondere le sue dottrine giudicate sovvertitrici dalla Chiesa. lasciando sul bancone da lavoro per per testimoniare come la possibilità del miracolo della trasmutazione fosse una cosa tutt’altro che irreale un mucchietto di oro purissimo e alcune pergamene con strani simboli alchemici e formule magiche. Il Borri predicava la necessità di un’unica religione mondiale. il Marchese chiese cosa ci facesse e cosa stesse cercando nei suoi "horti". nemico dei novatori.Si racconta come il Marchese un giorno. fu nominato prima consigliere e poi ministro ma. Angelo. La cerimonia solenne si svolse nella chiesa della Minerva alla presenza del clero. La pena di morte fu commutata in carcere a vita. non una voce si levò in sua difesa. sua protettrice. Rimase in carcere fino al 1678.capitale. della nobiltà romana e del popolo affluito in massa. compresi il marchese di Palombara e Cristina di Svezia. ottenne un carcere meno duro e la possibilità di lavorare in un laboratorio alchemico installato a Castel S. comprese le persone che erano state guarite dal Borri che gridavano "al fuoco. In questa condizione di libertà quasi assoluta ebbe la possibilità di ricominciare a frequentare la nobiltà romana. che era stato da lui guarito. e con la salita al soglio pontificio di Innocenzo XII. grazie all'intervento dell'ambasciatore di Francia. il cerimoniale fu terribile e crudele. ottenne anche il permesso di uscire dalla prigione. il Borri fu di nuovo rinchiuso a Castel S. in seguito. 25 . Angelo dove morì per febbri miasmatiche il 20 agosto 1695. Certamente non fu di poca importanza il suo apporto negli esperimenti alchemici che si praticavano nelle magiche notti nel laboratorio del marchese con la complicità di Cristina. Dopo la morte della regina di Svezia. al fuoco!". dopo aver compiuto l'atto dell'abiura. SOMMARIO INTRODUZIONE La leggenda La Storia Gli alchimisti di Palazzo Riario LA ROSACROCE D’ORO ISCRIZIONI CANCELLATE DELLA VILLA LA PORTA ALCHEMICA Il Frontespizio Gli stipiti laterali La soglia APPENDICE – NOTIZIA ESTESA SUI PERSONAGGI DEL CIRCOLO DEL PALOMBARA. Il marchese Savelli Palombara Cristina di Svezia Francesco Giuseppe Borri 2 2 3 3 4 5 8 8 13 19 20 20 21 23 26 .
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