PSICOLOGIA DELL'INVECCHIAMENTO RICORDI MOLTO LONTANI. LA MEMORIA A LUNGA DISTANZA NELLA VITA QUOTIDIANA Cap.1 – Memoria e oblio: ricerche sperimentali Le ricerche di psicologia sperimentale si basavano sugli aspetti quantitativi come ad esempio la curva di ritenzione, la durata del ricordo o le modifiche del materiale verbale acquisito. Venivano studiati soprattutto gli aspetti misurabili dell'esercizio, tra cui naturalmente l'oblio. L'oblio può essere retroattivo, quando l'apprendimento successivo interferisce con il recupero del precedente, o viceversa proattivo, quando l'apprendimento precedente ostacola il successivo. Ci sono diversi modi di spiegare l'oblio: – Concezione passiva: l'oblio avviene x disuso e decadimento della traccia. Meccanismo quindi di natura passiva, che cmq è stato contraddetto dalle evidenze di ricordi molto lontani che riemergono alla coscienza, evidenziando l'esistenza di altri fattori in gioco. – Concezione attiva: l'oblio come risposta appresa ad uno stimolo che viene estinta o anche l'oblio come conseguenza delle modificazioni autonome che le tracce subiscono, a causa della tendenza alla regolarizzazione. Maggiormente soggetti a questo processo sono i materiali caotici o senza senso. Ulteriore contributo è dato dalla motivazione del soggetto a conservare quel particolare ricordo. – Teoria freudiana: l'oblio come risultato della repressione messa in atto dal Super-Io verso quei ricordi ritenuti inaccettabili. Nonostante questo intervento, i ricordi relegati nell'inconscio conservano la loro carica libidica facendo sentire il loro effetto sul soggetto sotto forma di sintomi nevrotici di ansia. Ebbinghaus e il metodo quantitativo: Ebbinghaus ha condotto una serie di studi sull'oblio utilizzando liste di sillabe senza senso, allo scopo di eliminare la componente affettiva legata al significato del materiale ed indagare in questo modo i processi mentali a cui esso veniva sottoposto. Studiando l'effetto dell'apprendimento su se stesso è riuscito ad indagare vari fenomeni, come ad esempio la relazione tra lunghezza della lista e difficoltà ad apprenderla, il metodo del risparmio e la curva dell'oblio, l'apprendimento seriale e di coppie associate. Il metodo del risparmio consiste nel rievocare la lista appresa dopo un certo intervallo di tempo e, in caso di rievocazione imperfetta, nel misurare quanto tempo o quanti tentativi in meno erano necessari x riapprendere la lista rispetto alla prima volta. La curva dell'oblio è un grafico che mostra i risultati ottenuti da Ebbinghaus con questo metodo, ed evidenzia come l'oblio non proceda in modo lineare ma aumenti rapidamente nelle prime ore dopo l'apprendimento, per poi subire variazioni molto lente. I metodi qualitativi – Bartlett: Bartlett concepisce i ricordi non come qualcosa di statico e immobile ma come un processo dinamico, influenzato dalla percezione, dall'immaginazione e dal soggetto, che attribuisce loro un significato in base alle sue caratteristiche personali. Ritiene fondamentale eliminare il carattere artificioso dalle ricerche sulla memoria, lasciando spazio alle differenze individuali tra i soggetti nel loro contesto naturale. Questo xchè il ricordo non può essere spogliato da aspetti fondamentali propri del pensiero creativo. Alcuni suoi studi sulla memoria prevedevano l'uso di figure semplici e complesse, altri adoperavano il metodo delle riproduzioni in serie di immagini o di storie dal contenuto inusuale, e sottolineano come i soggetti cerchino di attribuire un nome, un significato agli stimoli percepiti, uniformandoli quindi alle proprie conoscenze. In questo modo comincia a delinearsi il concetto di schema e di processo costruttivo. Lo schema consiste in un'organizzazione interna astratta e flessibile, adattabile ai diversi contesti. Piaget e gli schemi logici: partendo dalla sua teoria dell'intelligenza, Piaget ha parlato dei processi di memoria come una funzione che si modifica nel corso dello sviluppo dell'individuo. Come Bartlett, Piaget sottolinea gli aspetti soggettivi e costruttivi che intervengono nelle fasi di codifica, ritenzione e recupero. I ricordi e il codice mnestico sarebbero legati agli schemi operatori e quindi migliorerebbero durante la crescita, fino a subire un declino con la vecchiaia. Piaget distingue inoltre tra memoria in senso stretto e memoria in senso largo. La memoria in senso largo includerebbe ciò che l'individuo ha acquisito durante il suo sviluppo, inclusi gli schemi mentali. La memoria in senso stretto invece contiene materiale riferito al passato come riconoscimenti, rievocazioni, reminescenze. La prima opera in modo generalizzato mentre la seconda si riferisce a cose o eventi concreti. La memoria in senso stretto fa parte della memoria in senso largo, che rientra nelle funzioni cognitive. Ecco quindi come si passa da una concezione passiva, che vedeva le cause della trasformazione dei ricordi all'esterno del soggetto (oblio x interferenza), ad una concezione attiva, x la quale sono lo sviluppo cognitivo e la personalità del soggetto che condizionano la memoria. Sicuramente le teorie di Freud e Piaget sui ricordi presentano delle differenze, dal momento che il primo parla di meccanismi inconsci di difesa e il secondo di organizzazione conscia e razionalizzazione, ma è anche vero che entrambe rifiutano gli studi di laboratorio e l'uso di variabili artificiose. HIP e psicologia cognitiva: tra gli anni '50 e '60 si è sviluppata la psicologia cognitiva, che paragonava la 1 la profondità dell'elaborazione di Craik e Lockart. MBT e MLT: negli anni '60 c'erano state varie prove a favore della distinzione tra MBT e MLT come ad esempio gli esperimenti sull'apprendimento seriale e l'effetto di recenza. sottolineando come ci siano delle differenze tra immagini e strutture verbali: le figure degli oggetti vengono ricordate meglio dei loro nomi. poi viene trasferito nel magazzino a breve termine dove può essere prodotta una risposta immediata. Di qui nasce il modello duale di Atkinson e Shiffrin. Cap. La prima dev'essere soggetta a ripetizione x non andare perduta. Le sue teorie assieme a quelle di Bartlett hanno molto influenzato le teorie della psicologia cognitiva. I due sistemi sviluppano connessioni reciproche e possono essere attivati anche singolarmente in base alle istruzioni o agli scopi del soggetto. l'attenzione selettiva e la memoria. il linguaggio. Successivamente Baddeley propose un nuovo modello della memoria di lavoro (working memory) regolato da un esecutivo centrale e dotato di due sistemi secondari: un taccuino visuo-spaziale che elabora le immagini e un loop articolatorio che elabora il materiale verbale. Secondo questo modello le informazioni passerebbero prima nel registro sensoriale dove viene elaborato da sistemi sensoriali paralleli. Questo approccio sosteneva una visione costruttiva dei processi mentali e tentava di indagarne il funzionamento con approcci diversi in base all'autore: il codice verbale o visivo di Paivio. Le critiche a questo modello sostengono che sia antieconomico. mentre la seconda ha una natura molto durevole. Le sue conclusioni furono che esiste un doppio codice: uno relativo alle immagini. lo studio delle fasi di registrazione. Riteneva fondamentale che gli studi venissero 2 . l'apprendimento è + rapido e durevole. collocato nei lobi frontali. Questo modello presenta dei deficit poiché non riesce a spiegare come mai alcuni item vengano ricordati a lungo indipendentemente dal tempo in cui permangono nella memoria di lavoro e neanche x quale motivo pazienti con danni della MBT riescono a condurre una vita quasi normale. Analogico vs proposizionale: una interessante polemica è derivata dalla natura delle immagini mentali. viene trasferito nel magazzino a lungo termine. retto da regole proposizionali che mantengono la natura e le relazioni esistenti tra i vari elementi. x il quale anche le immagini vengono codificate in un formato unico astratto. gestisce le risorse attentive distribuendole tra i due sistemi secondari in base alle necessità. Memoria episodica e semantica: distinzione introdotta da Tulving.mente umana al computer. Un importante contributo alla nascita della psicologia cognitiva è stato dato da Neisser. infatti i ricordi semantici ci condizionano facilitandoci alcuni compiti senza che ce ne rendiamo conto. mentre la memoria semantica è una sorta di enciclopedia. L'interesse della psicologia cognitiva si è molto rivolta infatti verso l'organizzazione dei ricordi. il modo in cui integrano le informazioni nuove con le vecchie e in cui guidano il processo di recupero. associando molte parole ad un'immagine che le comprende tutte. formato da unità che possono essere analizzate. le strategie e il contesto di codifica e recupero. conservazione e recupero o i metodi di rievocazione come riconoscimento e richiamo. Una ulteriore distinzione tra memoria episodica e semantica è la coscienza o meno del ricordo. con la sua concezione di memoria non come magazzino ma come processo ricostruttivo che parte da frammenti ricombinati a formare il ricordo. Tulving riteneva che avessero meccanismi diversi alla base. Il modello analogico sostiene che le immagini mentali vengono immagazzinate conservando le informazioni spaziali dell'oggetto reali e quindi durante l'esplorazione mentale di un luogo. oppure tramie meccanismi di ripetizione e richiamo. mentre i suoi critici sostenevano che la memoria semantica fosse un insieme di conoscenze derivanti dalla generalizzazione dei ricordi episodici. L'esecutivo centrale. la distinzione tra memoria episodica e semantica di Tulving. che ha dimostrato nei pazienti amnesici dissociazioni tra il funzionamento della MBT e della MLT. un magazzino x la MBT e uno x la MLT. tentando di replicare i processi mentali con programmi di simulazione. sarebbe proporzionale a quello necessario nella realtà. che lavora in parallelo. Di conseguenza è stato proposto il modello proposizionale. che prevede tre diversi magazzini: un registro sensoriale. contiene le nostre conoscenze generali sul mondo senza xò informazioni sul come o quando le abbiamo apprese (amnesia della fonte). le interazioni tra i precedenti e i nuovi. gli esperimenti di Baddeley che hanno dimostrato come nella MBT sia prevalente il codice acustico e nella MLT quello semantico. 2 I metodi ecologici Neisser è considerato il padre della psicologia cognitiva. i nomi riferiti a oggetti concreti vengono ricordati meglio. che sostenevano infatti la natura dinamica degli schemi mentali. nonostante in teoria non dovrebbero riuscire ad apprendere nessuno stimolo. e un codice verbale che lavora in serie. infine ulteriori prove sono venute dalla neuropsicologia. poiché bisognerebbe contenere un numero infinito di immagini mentali. La memoria episodica riguarderebbe i ricordi accompagnati da informazioni contestuali ed è tipica della memoria autobiografica. e spostando l'attenzione sulla soluzione di problemi. Paivio ha condotto degli studi sulle immagini mentali. Il bambino veniva considerato come un sistema dalle risorse limitate e non come un sistema aperto e interattivo. il tempo necessario per ispezionale la distanza tra due oggetti. I suoi assunti teorici sono che lo sviluppo si estende x tutta la vita. sia storici. I metodi usati per condurre questi studi sono l'osservazione naturalistica. Ricerca sull'invecchiamento: lo scopo è indagare il processo dell'invecchiamento utilizzando uno studio longitudinale con un campione stratificato x età e istruzione. La ricerca ha utilizzato quattro coorti da 30 soggetti ciascuna dell'età di 66-77 anni (poiché il passaggio dalla settima all'ottava decade risulta critica) sulle quali sono state effettuate due misurazioni a distanza di 3 anni una dall'altra. vanno a formare una conoscenza generale. sottolineando come queste due metodiche debbano interagire tra loro. cercando di osservare gli effetti sull'attenzione. Le ricerche hanno mostrato che il declino non è generalizzato ma che c'è una forte variabilità tra i vari soggetti. anche se nella vita quotidiana non si notano. che richiede tempi molto lunghi e implica la difficoltà del rintracciare nel corso degli anni i soggetti o la scomparsa di quelli + anziani. che estende la ricerca a tutto l'arco di vita. la storia personale del soggetto e le condizioni contingenti. cioè i ricordi relativi agli eventi della nostra vita. che ha avviato varie ricerche sull'organizzazione della conoscenza. dove non sono + disponibili i dati relativi al momento dell'acquisizione del ricordo stesso. Invecchiamento: su questo processo agiscono fattori genetici. il declino mnestico per materiale visivo e verbale e l'effetto dell'istruzione. canzoni e voci. Neisser ha parlato x primo di memoria autobiografica. Successivamente sono stati introdotti gli studi longitudinali che invece prevede lo studio di uno o + gruppi di soggetti nel corso degli anni. sia x motivi economici. Man mano il campo di studio si è esteso dai ricordi isolati a ricordi + complessi ed elaborati. Tendenzialmente è caratterizzato da tendenze involutive. L'inizio di questo cambiamento può essere indicato nella distinzione di Tulving tra memoria episodica e semantica. superiori/università). nonostante presentino anche l'inconveniente che si possano fraintendere le domande o dare risposte socialmente desiderabili. Gli studi ecologici in Italia hanno subito un forte impulso grazie alle ricerche sui bambini e gli anziani.compiuti non solo in laboratorio ma anche e soprattutto nella realtà. Il test usa materiale tratto dall'esperienza comune come domande. 72-74. Sicuramente allo sviluppo partecipano fattori sia biologici. I ricordi appresi che permangono in modo duraturo nella nostra memoria. 69-71. integrando metodiche sperimentali e psicometriche. Durante l'infanzia prevarranno i fattori biologici. 75-77) e tre di istruzione (elementari. La psicologia cognitiva cominciò ad abbandonare l'immagine di soggetto passivo. sia x le difficoltà nell'organizzazione della ricerca stessa. Parallelamente ai metodi ecologici. e che i cambiamenti da esso apportati non sono unidirezionali ma molto variabili nel tempo. Naturalmente questo tipo di metodo non tiene considerazione delle differenze esistenti tra i gruppi e l'effetto degli eventi storici sullo sviluppo dei soggetti. Lo studio della vecchiaia era inizialmente svolto attraverso studi trasversali. Risultati: – fino a 73 anni non ci sono differenze tra test visivi e spaziali. i diari e i questionari. l'osservazione naturalistica consente anche di trovare applicazioni pratiche. che è frutto anche di cambiamenti storici e culturali. che contiene i memorata. Nonostante questi vantaggi. anche se in misura diversa tra loro in base alla fase. Cornoldi difende anche la ricerca sperimentale. invitando quindi ad utilizzare l'osservazione naturalistica. salvo alcuni casi in cui queste informazioni riaffiorano spontaneamente o grazie ad un indizio. consentendo di controllare l'effetto dell'età e dei cambiamenti storici. sottolineandone invece il ruolo attivo e costruttivo introdotto da Bartlett. che xò vengono compensate con l'ottimizzazione delle facoltà residue e con l'esperienza. come conoscenze organizzate e sequenze di azioni dirette ad uno scopo. Questi ultimi sono sicuramente i + facili da somministrare e consentono di studiare molti soggetti. Infatti criticava duramente le ricerche del tempo. nell'adolescenza e nell'età adulta prevarranno quelli individuali e storici. organizzata con un sistema di scatole cinesi in cui gli eventi sono inseriti in altri eventi super-ordinati. cioè con il confronto di gruppi di età diverse attraverso una sola misurazione nello stesso istante. media. fotografie. Il metodo ottimale prevede lo studio di almeno 2-3 gruppi di soggetti (coorti) organizzati per fasce d'età. che vengono sottoposti a + misurazioni nel corso del tempo. Le ricerche in questo campo sono purtroppo rare e difficili da attuare. Oltre all'osservare l'individuo nella sua interezza e durante l'interazione con il suo ambiente. si è sviluppata anche la psicologia del ciclo di vita. Dopo questa età i soggetti + anziani 3 . Ovviamente la capacità di ovviare agli scompensi è limitata e questi diventano evidenti nei test di laboratorio. studiando non solo la fase di elaborazione e rievocazione delle informazioni ma anche la loro trasformazione. gli effetti dei diversi tipi di codifica sull'apprendimento. sia individuali. x controllare le variabili della vita reale in modo sistematico. Vengono considerati quattro livelli di età (66-68. ritenendo che trascurassero l'osservazione empirica dei fenomeni + importanti. determinata anche da fattori socioeconomici e dal livello di istruzione. mentre la capacità di ricordare il materiale anche a lungo termine è determinata da fattori come l'istruzione. probabilmente xchè la scuola fa in modo che rievochino frequentemente episodi della loro vita. verbale e visivo. Nei soggetti + istruiti l'effetto + minore. La richiesta era quella di indicare il proprio ricordo + lontano.riduzione del flusso sanguigno . I test venivano svolti a casa dei soggetti. forse x un'inefficienza sensoriale. Modello a cascata (Anderson e Craik): Cambiamenti neurologici: . mentre nella vita quotidiana non mostrano deficit. In conclusione si può dire che la fase di codifica è influenzata dalla qualità delle risorse attentive legate all'età. è pur vero che altri vanno perduti o appaiono sbiaditi. e MLT di materiale appreso in vecchiaia.cominciano a mostrare un calo nell'apprendimento e recupero di figure. se è vero che alcuni ricordi antichi restano ben conservati. È molto difficile contrastare questa teoria dal momento che non si può condurre uno studio longitudinale dai 0 ai 70 anni e che le differenze 4 .cambiamenti metabolici . I risultati della ricerca contrastano sia con la credenza che i ricordi antichi siano + resistenti sia con la teoria dell'amnesia infantile di Freud. Il primo ricordo rievocato è importante xchè generalmente verte su tematiche e stati d'animo ricorrenti nelle altre rievocazioni. pianificazione.cambiamenti neurochimici Riduzione delle risorse attentive Rallentamento cognitivo Controllo cognitivo ridotto Effetti sulla memoria: .possibile peggioramento . probabilmente in base alla loro rilevanza e al numero di rievocazioni a cui sono andati soggetti. rendendoli + disponibili o x il maggior esercizio. Nella fase di acquisizione dei soggetti + anziani è stato necessario un numero maggiore di presentazioni delle liste di figure. e un calo sostanziale dopo i 75 anni. Probabilmente fino a 73 anni il calo riesce ad essere coperto da strategie di compensazioni. x mancanza di esercizio. Un'altra distinzione va fatta in base al livello di istruzione: i + istruiti rievocano ricordi + precoci. Infatti questi soggetti. 3 La memoria autobiografica negli anziani e nei giovani Ricerca sulla memoria autobiografica negli anziani: x l'esperimento sono stati usati 96 soggetti tra i 60 e gli 80 anni stratificati x sesso. età e istruzione + 30 adulti dai 40 ai 44 anni come gruppo di controllo. Utilizzando un ritmo personale (self-paced) la prestazione migliora. l'abilità individuale e l'esercizio. che invece subisce una perdita. x difficoltà nell'uso di strategie. anche dopo aver appreso in modo perfetto il materiale.deterioramento dei ricordi coscienti Cap. Infatti si è visto che. x cui è stata fatta una distinzione tra i due. percezione.deficit di inibizione . che vengono cmq apprese e rievocate meglio delle parole. x fattori come ansia o scarsa motivazione. gli anziani sono risultati in effetti inferiori nei compiti di laboratorio. La memoria è legata anche ad altre funzioni del comportamento come linguaggio. che resta ben conservato. I soggetti + anziani riescono a rievocare un ricordo meno precoce rispetto ai meno anziani. In realtà il primo ricordo rievocato generalmente non era il + lontano. Il calo riguarda soprattutto il tempo necessario x apprendere il materiale. La velocità invece subisce una variazione dovuta non solo all'età ma anche al tipo di compito. x deficit dell'inibizione che provocano distraibilità ed interferenza. – Le risorse attentive restano stabili nel corso dell'età e presentano differenze solamente soggettive. dopo 15 minuti mostrano di averne perso già una buona parte. – Nei compiti verbali l'effetto dell'invecchiamento è ridotto da un buon livello di istruzione. che viene cmq compensato dall'istruzione x quanto riguarda i compiti verbali. che xò dopo questa età diventano insufficienti. – Per quanto riguarda l'uso di un doppio codice di codifica. c'è da distinguere tra MLT di materiale appreso in età giovanile. Un deficit della memoria può essere spiegato in diversi modi: per modificazioni biologiche connesse al metabolismo o al flusso sanguigno. Un primo calo c'è tra i 70 e i 75 anni. x deficit metacognitivi (non si rendono conto delle loro difficoltà). La teoria dell'amnesia infantile di Freud sostiene che i ricordi precedenti ai 6-8 anni sono in realtà ricordi di copertura spogliati dei loro aspetti affettivi.riduzione del volume . motivazione e problem solving. – X quanto riguarda i ricordi remoti. È infatti vero che i soggetti vissuti nei periodi di guerra conservano ricordi molto vividi di quel periodo.tra le coorti possono condizionare il ricordo di eventi infantili. e cioè relativi ai 2-3 anni. con meno deprivazioni ed episodi umilianti o dolorosi. verbali e acustici di eventi avvenuti tra il 1910 e il 1970. definito da Brown e Kulik fashbulb memories. che probabilmente sono conservati in doppio codice e sono + rilevanti a livello personale. sugli episodi spiacevoli. È risultato che i soggetti giovani forniscono punteggi + alti x gli eventi storici rispetto agli anziani. mentre i + anziani (dopo i 70) mostrano un calo che si manifesta come ricordo + antico + tardivo. È interessante che le reminiscenze relative ai 20-30 anni riguardano anche gli eventi storici. affettiva o semantica. soprattutto in caso di istruzione di livello basso. – Rispetto agli adulti i 60enni forniscono descrizioni + lunghe. probabilmente a causa dell'età del matrimonio (diversa x i due sessi) e del servizio militare. Sono state confrontate le prestazioni di soggetti e anziani x eventi autobiografici e storici. Gli anziani dopo i 70 anni invece tendono x lo + a partire da ricordi generalizzati . L'istruzione interviene soprattutto aumentando la ricchezza tematica e la sistematicità del ricordo. Nei + anziano un ricordo riferito ad un arco di tempo può fornire un indizio x un ricordo + specifico. anziché generalizzato. un inizio vago con qualche difficoltà o un inizio decisamente difficile in cui il soggetto tenta di dare un ordine cronologico. – L'inizio del ricordo è x la maggior parte dei casi differenziato. Si è vista dai 50 anni la maggiore reminiscenza di eventi autobiografici compresi tra i 10 e i 30 anni. forse xchè tendono a diventare introspettivi. I risultati della ricerca sottolineano un calo delle capacità mnestiche attorno ai 70 anni. cioè riferito ad un ricordo specifico. mentre in altri casi l'infanzia può essere risultata in qualche modo monotona e priva di colpi di scena. e forniscono x lo + ricordi di episodi circoscritti. A sostegno di questa ipotesi si è visto che i ricordi ancora precedenti. Questi ricordi sono connotati da una forte veridicità che non necessariamente è reale: può infatti succedere che la sicurezza del soggetto nella rievocazione si riveli errata e che il ricordo non sia accurato. che invece mostrano questa tendenza x i ricordi autobiografici. Dalla ricerca è risultato che il ricordo + lontano risale in media ai 4-5 anni. La MLT è risultato conservata bene ma solo x i ricordi ripetuti di frequente e cmq non appresi in vecchiaia. Queste strategie sottolineano il carattere ricostruttivo della memoria e la presenza di elementi invece fissi a forte contenuto emotivo. ricordi meno ricchi e meno sistematici e coerenti. Le differenze tra i sessi sono dovute al fatto che le donne sono + stimolate a pensare a ricordi + lunghi. ricordi ambientali. Gli adulti soprattutto tendono a dare descrizioni sistematiche dando uno schema logico e cronologico alle rievocazioni. Il gruppo dei 60enni mostra lo stesso livello degli adulti nella memoria autobiografica. e cioè riferito in generale da una visione dell'infanzia. cioè ricordi molto vividi e precisi di un evento che ha colpito particolarmente il soggetto. ricordi individuali negativi. che deriverebbero dal fatto che i bambini usano inizialmente solo un codice x immagini. mentre le differenze che si sono avute fanno pensare + ad un deficit della codifica iniziale. Gli adulti e i 60enni propongono soprattutto tematiche relative alla socializzazione allargata. – I soggetti + anziani forniscono descrizioni + brevi e meno ricche di particolari. che si soffermano x lo + sul sé e la socializzazione primaria. mentre gli adulti parlano + di un arco di tempo. Questo fatto può essere dovuto alla 5 . minore nei soggetti con alta istruzione. che contiene stimoli figurativi. all'epoca obbligatorio. particolareggiati e affettivamente significativi. ricordi sociali. meno presente invece nei + anziani. – Lo sviluppo del ricordo può seguire varie strategie: cronologica. mentre gli uomini tra i 30 e i 39 anni. Le strategie di recupero del ricordo possono offrire un recupero immediato dell'episodio. Ricerca sui ricordi di eventi autobiografici e storici: ha indagato la memoria di eventi storici rilevanti o resi famosi dai mass media tramite il test MLT 77 di Baldi. dei giochi e delle monellerie. mentre i + anziani si soffermano sui momenti critici dell'infanzia. con un aumento di reminescenze dopo i 50 anni e un calo dopo i 70. Esiste anche una nuova edizione di questo test che arriva al 1990. La differenza è probabilmente dovuta al fatto che all'inizio della vecchiaia si cerca rassicurazione contro la solitudine nella rievocazione dell'infanzia. Infatti si è notata anche una differenza nella tonalità affettiva in base all'istruzione: soggetti + istruiti e quindi meno poveri narrano di un'infanzia + serena. di natura + riflessiva rispetto agli adulti che invece riportano episodi + dinamici. con un tono dell'umore + depresso. – I contenuti tematici del ricordo sono stati divisi in 4 categorie: ricordi individuali legati al sé e alla socializzazione primaria. forse anche x il diverso stile di vita condotto dai soggetti. consistono in frammenti di episodi o immagini. La stessa tendenza è visibile nel gruppo degli adulti ma con una differenza in base al sesso: le donne collocano gli eventi + importati tra i 20 e i 29 anni. Se queste variazioni fossero effetto della rimozione dovrebbero essere costanti nelle diverse età e differenze culturali. rispetto alla ricerca sugli adulti ci sono delle differenze: nei giovani compare solo la famiglia d'origine e non quella nuova. Prevalgono gli eventi circoscritti. regole di comportamento. e può essere attivata da indizi percettivi o interni come pensieri o associazioni. Possiamo quindi dedurre che l'amnesia infantile sia dovuta ad una codifica che non prevede un doppio codice ma solo un codice visivo. al fatto che i bambini sono molto intenti ad apprendere materiale importante come linguaggio. contestualizzati e investiti di una carica affettiva o di un significato che i bambini non danno. Negli anziani il ricordo + antico era successivo rispetto a quello dei bambini: questo risultato può essere imputato al fatto che la scuola materna cominciava + tardi rispetto ad oggi. I ricordi giovanili infatti sono probabilmente quelli meglio codificati rispetto a quelli dell'infanzia o della vecchiaia. da quelli recenti a quelli via via + lontani. Nella fascia 0-5 anni prevalgono ricordi sulla scuola materna. Sono tipiche di questa età descrizioni di oggetti o animali investiti di una forte carica affettiva: mentre il bambino descrive queste esperienze in modo molto sintetico. È possibile che l'amnesia infantile sia dovuta alla lontananza dei ricordi. dividendoli x fasce d'età di 5 anni. I risultati mostrano come i bambini di 5 anni producano x lo + ricordi recenti. Sono stati intervistati bambini dell'età di 5. cioè specifici di un episodio. la memoria autobiografica è un processo ricostruttivo che prevede uno schema di identità personale. Nei giovani c'è una sostanziale differenza e cioè che questi ricordi così antichi vengono raccontati in modo diverso. X gli adolescenti sono importanti soprattutto le relazioni con gli altri. 7 e 9 anni della scuola materna ed elementare. non potendo apprendere tutto. come feste o recite scolastiche. la famiglia di origine e gli amici. periodi critici con la scuola. i contenuti non prevedono guerre e spesso lavoro ma idee personali sulla guerra e la politica. rispetto a quelli ricorrenti. 4 Ricordi autobiografici dei bambini Ricerca sulla memoria autobiografica nei bambini: lo scopo è indagare la memoria autobiografica nei bambini cercando di ricostruire i ricordi relativi alla fascia di età di 0-3 anni e confrontare i ricordi autobiografici con quelli pubblici. i periodi critici sono legati x lo + a scuola o famiglia. I ricordi molto lontani dei bambini riguardano spesso il cibo o il movimento e possono risalire agli 1-2 anni di vita. Il processo di costruzione del sé è molto basato sulla famiglia di origine e sul bisogno di essere valutati bene. che riguarda episodi di routine che convergono in una conoscenza generale degli eventi. Ricerca sui ricordi autobiografici sui giovani: dal momento che i vecchi mostrano un picco di reminiscenze relativamente all'età 20-25 anni. mettendo da parte le crisi familiari. I dati sono stati raccolti con questionari scritti anonimi. nella memoria autobiografica sono fondamentali le differenze individuali. intesi come amici o adulti di successo. ma mai precedenti all'età di 3 anni. fanno una cernita eliminando le cose non fondamentali. e su ricordi pubblici. Negli 6 . Invece dai 40 ai 60 anni x lo + si ha un andamento ripetitivo della vita. le strategie di rievocazione non sono chiare data la modalità di raccolta dei dati. poiché possono essere spiegati con gli stessi meccanismi di codifica e recupero. e che probabilmente. Dai 16 ai 15 anni ci si concentra su università. anche con l'aiuto della famiglia. I ricordi rievocati + frequentemente riguardano la fascia di età tra i 16-20 anni. prima delusioni. I bambini sono stati intervistati singolarmente su ricordi autobiografici. Naturalmente nei vecchi i periodi importanti si spostano tra i 20 e i 30 anni. alle scarse capacità mnestiche del bambino in termini di linguaggio e organizzazione del materiale. Infatti sembra essere proprio questa la componente che da inizio a ricordi infantili + vividi. questa ricerca è volta a capire cosa succede quando i giovani rievocano il passato. di sentirsi speciali x qualcosa. Gli eventi di questo periodo sono relativi spesso alle scelte delle tendenze x il futuro. associati ad una codifica decisamente + efficace e ad una frequente rievocazione dopo i 60 anni. Nella fascia 11-15 anni prevalgono i contenuti relativi alla propria personalità e realizzazione. Risultati: non serve distinguere tra l'organizzazione dei ricordi autobiografici e quelli sociali. tipici dell'infanzia. Nell'età giovanile invece (dai 20 ai 40 anni) si verificano eventi + significativi. amici e divertimento. tra i 20-25 anni si attribuisce loro significati + ricchi in termini affettivi. Alcuni ricordi molto lontani relativi anche i 3 anni possono riguardare incidenti o malattie rievocati come un flash con delle immagini. invitando i bambini a raccontare e quindi rendendo i ricordi + fissi nella mente. anche se questa sembra una fase di transizione tra la famiglia di origine e quella che si costruirà in futuro. o ad una maggiore resistenza delle traccie + antiche. forse xchè i soggetti guardano al futuro e considerano superati questi momenti difficili.tendenza dei vecchi a guardare al periodo giovanile in un momento di decadimento. cioè una recita natalizia e uno spettacolo di clown a cui avevano partecipato. dai 0-5 ai 21-25. probabilmente xchè è quella relativa ai conflitti e alle tendenze + rilevanti con famiglia e amici. influenzando il futuro. mentre già a 7 e 9 anni si cominciano a produrre ricordi un po' + lontani. che chiedevano di rievocare gli eventi + importanti della loro vita. problemi con la famiglia. X pubblici ovviamente si intende eventi condivisi dal gruppo di bambini. dove queste tendenze sono state messe in pratica. Cap. movimenti finalizzati ad azioni. ma bisogna tenere presente che la piacevolezza e spiacevolezza risultano molto ambigue. quindi la sua parte nella recita o il suo coinvolgimento nello spettacolo di pagliacci. riportando eventi dell'infanzia. Quindi non è la caratteristica dell'evento in sé ma la percezione del bambino a connotarne il contenuto affettivo. Verso i 65-70 anni comincerà il declino della vecchiaia. nonostante vi siano ricordi di immagini ed emozioni. senza descrizioni dell'episodio nella sua interezza. Le differenze di età sono dovute alla quantità di informazione che si può elaborare e alla velocità dell'elaborazione. che resterà costante per l'età adulta. Vari fattori entrano in gioco in questo processo di sviluppo. Tra i 5-7 anni vi è un rapido sviluppo della memoria. – Base di conoscenze in domini specifici: si è visto che chi è esperto in un determinato settore. schemi anticipatori o strategie. Si è visto che vi sono delle differenze nei vari bambini x quanto riguarda le prestazioni nei compiti di memoria. In conclusione. che possono aiutare a migliorarle. un rallentamento tra i 9-13 anni e una stabilizzazione nell'adolescenza. mentre gli adulti adottano una modalità narrativa e incentrata sul significato. dal momento che usano schemi operatori + avanzati. I bambini + grandi danno invece descrizioni + complete e dettagliate ma anche + distorte. Verso i 7 anni si ha un miglioramento nelle prove + complesse come compiti cognitivi che richiedono controllo ed elaborazione dell'informazione. non sono in grado di distinguere tra il loro ricordo e la narrazione fornita dagli adulti.anziani poi aumentano molto i ricordi collegati al cibo. Nonostante questo. manca la componente narrativa essenziale per la memoria autobiografica. La caratteristica dei ricordi dei bambini è che sono molto incentrati sulle modalità sensoriali (immagini. i + piccoli forniscono x lo + eventi piacevoli. Si è anche notato. Cap. odori. Il linguaggio fa sì che aumenti la quantità di esperienza ricordata e che venga organizzata in categorie concettuali. Questo ulteriore sviluppo è molto influenzato dalla cultura e dalla famiglia. X questo si sono esaminate le varie funzioni della memoria e i meccanismi del cambiamento. che. acquisirà + 7 . sensazioni). – Strategie: cominciano a diventare consapevoli verso i 5 anni e vengono condizionate dall'intervento della scuola e degli adulti. che man mano vengono ricostruite e investite di significato. come le caratteristiche biologiche o la cultura. Dai 9 mesi in poi. I + grandi rievocano anche ricordi spiacevoli. – Capacità di base: si misura con prove di span. grazie alla ripetizione e alla ricostruzione con la narrazione e la conversazione. la nascita di un fratellino come positiva o negativa. i ricordi vengono descritti sempre in modo distaccato. o anche come controllo e regolazione di questi processi. Sotto i 7 anni insomma. in modo da usare varie strategie in modo sempre + consapevole. Infatti i bambini hanno dimostrato una memoria di riconoscimento che tra i 6-9 mesi si mantiene già x periodi abbastanza lunghi. le prestazioni migliorano rapidamente. e vengono investiti di un significato molto simbolico. cosa che non troviamo invece nei giovani. Nonostante la memoria nei bambini si sviluppi molto presto. con l'inizio del linguaggio. x lo + sotto forma di esperienze percettive. cioè specifici. già nei primi mesi di vita. Tra i 2-3 anni cominciano ad evidenziarsi cenni di memoria dichiarativa. si può dire che nei bambini esista la memoria autobiografica? Sicuramente esistono dei ricordi relativi ai 3-4 anni di vita. li investono molto di significati emotivi. quindi mancano di riflessione e autocoscienza. come conoscenze e capacità di riflessione sui propri processi mentali. quelli che Neisser definiva script. a causa dell'interpretazione che il bambino può dare di un evento: la rottura di un giocattolo può essere percepita come tragica. I bambini + piccoli offrono un resoconto dell'episodio pubblico limitato a dettagli che li hanno colpiti o a parti iniziali o finali dell'evento. fatta eccezione x i ricordi dei 20-25 anni che mostrano una buona resistenza. – Conoscenze metacognitive: consistono nella conoscenza dei propri processi di memoria e migliorano con l'aumento delle strategie. Negli ultimi anni sono stati condotti degli studi sperimentali che hanno mostrato come. mentre nei bambini + piccoli vengono prodotti x lo + ricordi generici. Le rievocazioni cmq sono molto incentrate sul sé e sul ruolo del bambino nell'evento di cui parla. collegato probabilmente alla miseria dei tempi remoti o alle marachelle d'infanzia. 5 Sviluppo della memoria nei bambini In linea generale gli studi sulla memoria dei bambini hanno mostrato un rapido miglioramento tra i 6-9 anni. X quanto riguarda il tono affettivo dei ricordi. Con l'aumentare dell'età aumentano anche i ricordi circoscritti. La metamemoria può essere intesa come conoscenza dei propri processi mentali. privo di tonalità affettive. a conferma dell'ipotesi dello sviluppo di Piaget. esistano tracce della memoria. che gli schemi operatori migliorano il ricordo: infatti nei bambini con + di 7 anni i ricordi precedenti vengono rievocati in modo + logico. Secondo questa teoria i cambiamenti in base all'età sono dovuti al passaggio da una traccia verbatim a quella gist. strategie. Si è pensato che questi ricordi non sono accessibili anche a causa del cambiamento che avviene nella mente del soggetto e con la mancanza di informazioni contestuali. Mentre i bambini e gli adulti la usano x programmare ed anticipare il futuro. sia x la perdita di neuroni e della mielinizzazione delle fibre nervose. secondo questo autore. Il primo passo a tal proposito è capire che i propri ricordi derivano dalla propria esperienza diretta. Al di sotto dei 5 anni vi è ancora molta suggestionabilità. e dopo i due mesi riconoscimento con intervalli sempre + lunghi. – L'uso della memoria varia in base all'età. e a 6 mesi mostrano nei compiti di imitazione differita di mantenere a lungo l'informazione. sarebbero frammenti emotivi riattivati da indizi esterni di natura sensoriale. Gli sperimentalisti sostengono che l'amnesia infantile derivi dal fatto che i meccanismi di codifica cambiano con l'età. non mostri differenze dovute all'età tanto evidenti come nel caso della memoria esplicita. Pare che già a 4-6 anni siano capaci di distinguere tra la finzione e le storie. X contro possono cercare di compensare adoperando l'esperienza accumulata negli anni. che cmq rimane anche in seguito se deriva da una figura autorevole. Alcune interessanti ricerche hanno dimostrato come la memoria implicita. che alla crescita delle capacità biologiche di apprendimento a ritenzione. La teoria della mente di Perner sostiene che l'amnesia infantile derivi dall'incapacità di distinguere tra eventi sperimentati personalmente e raccontati dagli altri. la velocità di elaborazione e la diminuzione dell'attenzione nei compiti complessi. Dopo i sei mesi si sviluppa l'imitazione differita. dal momento che manca il linguaggio verbale. di distinguere parole nuove da conosciute. questi risultati trovano delle evidenze grazie agli studi di neuroimmagine. dichiarativa e procedurale. Assistiamo quindi ad un notevole salto qualitativo tra 6-8 anni. La memoria nei bambini e nei vecchi: – Già dopo la nascita si vedono fenomeni di priming. che all'uso di strumenti come il computer. implicita ed esplicita. Probabilmente dopo la nascita è presente un sistema di memoria cognitiva che via via si differenzia. di distinguere tra indovinare e sapere. Fuzzy Trace Theory: i soggetti cercano di estrarre il significato generale di un evento che devono apprendere. responsabile fin dall'infanzia della percezione e identificazione degli oggetti. grazie sia al confronto con i coetanei. ormai già verso i 3 anni. e che li sappiano richiamare in modo esplicito. che si può osservare con il fenomeno del priming. che inducono i soggetti a trovare strategie migliori e controllare i suoi processi mentali. i vecchi la usano x rievocare i periodi migliori della loro vita passata. Anche se contrasta con la teoria dello sviluppo per l'età. Quello che rimane. di capire la funzione dei loro organi di senso. che dimostrano come la memoria implicita sia collegata alla corteccia extrastriata. che permette di ottenere prestazioni migliori. Si basa sugli esperimenti che indagano a che età i bambini diventano consapevoli dei loro stati mentali. Xchè esista la memoria. attribuendo i suoi ricordi x lo + alla memoria implicita. di riconoscere la fonte delle loro conoscenze sul presente o sul passato. che invece provano a dare una riproduzione letterale. le prestazioni dei bambini migliorano moltissimo. In questo modo si favorisce anche lo sviluppo della memoria autobiografica. che viene definita verbatim. Teoria della mente. cioè informazioni che indichino quando e come si sono acquisiti i ricordi. Infatti già nei bambini di due mesi sono state trovate dissociazioni tra compiti di priming e riconoscimento.in fretta conoscenze relative a quel settore specifico. è necessario non solo essere condizionati dagli eventi passati. e su queste tracce un po' vaghe (dette gist) ricostruiranno poi il materiale originale. – Nei vecchi invece si ha un declino delle prestazioni sia x la perdita di velocità ed efficienza. Questo consente di ricordare meglio gli eventi e la loro sequenza temporale. fedele. e cioè temporali mediali e diencefaliche. Dai 2 anni in poi si sviluppano rappresentazione simbolica. Questo processo non avviene nei bambini + piccoli. infatti i bambini piccoli usano indizi esterni x richiamare 8 . schemi narrativi che guidano la rievocazione. Nelson e l'ontogenesi della memoria. come suoni o odori. Si sono fatte delle ipotesi sull'amnesia infantile. dando luogo alla memoria episodica e semantica. nonché di ricostruirli tramite indizi. Studi interessanti sulla metamemoria e sull'uso di indizi e strategie hanno sottolineato l'importanza della cultura e della scolarizzazione. – L'efficienza della memoria nei bambini è amplificata dalla plasticità del sistema e dalla velocità dell'elaborazione. linguaggio. – Con l'inizio della scuola. ma anche che i soggetti distinguano i ricordi personali da quelli riferiti da altri. seppure in forma non verbalizzata e cioè implicita. mentre la memoria intenzionale e dichiarativa dipende da strutture diverse. Viceversa nella vecchiaia si ha un progressivo calo delle risorse cognitive x la memoria di lavoro. I cognitivisti hanno parlato dell'organizzazione degli schemi mentali come base x un buon ricordo. Le ricerche sul falso ricordo sono partite dagli studi di Bartlett sulla riproduzione di storie. e cioè quella di eliminare il materiale superfluo in luogo di disegni + schematici che consentono di ricordare meglio. Successivamente sono stati introdotti i giudizi di remember/know. X essere definiti ricordi autobiografici. La Nelson ha compito in interessante studio su una bambina i cui genitori facevano dei discorsi con lei prima di andare a dormire. che evidenziò come i soggetti tendono a modificare i contenuti incomprensibili o non tipici della propria 9 . Ultimamente son ostati condotti studi di neuro-imaging che hanno evidenziato come il riconoscimento di ricordi veri e falsi attivi aree cerebrali diverse. Inizialmente le previsioni e le routine sono stati + presenti dei ricordi specifici. La psicologia della Gestalt ha formulato la teoria della modificabilità autonoma delle tracce. 6 Errori di memoria e falsi ricordi L'interferenza proattiva e retroattiva (effetti primacy e recency) sono stati sempre considerati semplicemente errori. Se soggetti a blocco o distorsione. i ricordi specifici si fondono con lo schema generale. come lo spostamento dei letti o l'adattare la cameretta al fratellino. Alla fine dei due anni la bambina usa gli schemi di routine x prevedere le attività dei giorni seguenti. si parla di amnesia infantile. vengono a cadere. facendo sì che l'organismo sia pronto adeguatamente. con lo scopo di capire il funzionamento dell'amnesia infantile. si avranno ricordi + tardivi. Cap. Gli schemi generali si formano prima di quelli specifici e i singoli eventi vengono ricordati solo se rilevanti in termini di adattamento. Come già detto. Nel momento in cui questi contenuti non vengono rilevati. che risalgono all'ingresso nella scuola materna. così come nei bambini delle famiglie agiate. Alcuni eventi insoliti venivano ricordati xchè deviavano dalla quotidianità. x la quale a prescindere dall'interferenza le tracce mnestiche tendono a modificarsi autonomamente procedendo verso la regolarizzazione. mentre Freud ha sostenuto la sua teoria della rimozione x i ricordi traumatici o inaccettabili. i quali hanno condotto uno studio sul falso ricordo. Errori guidati da schemi. di cultura + bassa o poco incentrate sul bambino. La Nelson ritiene che la memoria autobiografica dipenda dal terzo e quarto livello e che sia propria degli umani. finché non si è capito che hanno una funzione positiva. recuperabili con la psicoterapia. 5 e 7 anni. Con lo sviluppo del linguaggio cominciano dei ricordi episodici. anzi l'amnesia infantile sembra dovuta al fatto che fino ai 3-4 anni non esistono ricordi episodici ma solo script. ricerca di Wang. I risultati confermano la teoria di Oakley. tramite i quali il soggetto doveva distinguere tra i ricordi di cui era certo e quelli che invece erano solo familiari. – sviluppo di programmi diversi x le varie condizioni ambientali. Nei primogeniti e nei figli unici. è necessario che questi siano esprimibili con il linguaggio. Negli ultimi anni sono stati effettuati vari studi sui bambini che hanno dimostrato come siano in possesso di ricordi di varia durata. si basa sul linguaggio e la comunicazione delle esperienze. Dai suoi studi sui bambini è emerso che sono + numerosi gli script dei ricordi episodici e che gli schemi generali si formano prima di quelli specifici. Secondo la teoria di Oakley la memoria ha quattro livelli di sviluppo: – adattamento dell'organismo all'ambiente. In particolare la Nelson ha effettuato uno studio sugli script (i ricordi generali) su bambini di 3. Cultura e memoria autobiografica. La bambina in seguito produceva dei monologhi in cui alternava ricordi della routine con previsioni x l'indomani. xchè saranno maggiormente stimolati.qualcosa. Interessanti studi sono stati condotti prima da Underwood. In un primo momento infatti. – trasmissione della cultura e dell'informazione ad altri individui. x il quale la memoria è capace di prevedere eventi futuri in base al passato. arricchendolo con nuovi dettagli ma anche subendo delle modificazioni che possono generare imprecisioni. se ai soggetti vengono fatte studiare liste di parole ad essa collegate. che vengono cmq arricchiti e ricostruiti nel corso della vita. di individuare i vari tipi di memoria e capire la funzione della memoria autobiografica. poi da Deese e infine ripresi da Roediger e McDermott. aumentati verso i 24-30 mesi. parlando di ciò che era successo durante il giorno e che sarebbe successo l'indomani. dimostrando come sia comune ottenere il falso riconoscimento o la rievocazione di una parola mai presentata. – adattamento ai cambiamenti ambientali e memoria episodica e semantica. che a differenza della memoria generale. I racconti ai o dai genitori alimentano la memoria autobiografica. i primi ricordi saranno precedenti ai 3 anni. Errori della memoria associativa. Nelle famiglie numerose. età in cui si sviluppa il linguaggio. Quelli che si differenziano sono ricordi come la prima volta e generalmente si tratta di ricordi sociali. La teoria freudiana della rimozione non trova conferma. i bambini inizialmente usano indizi esterni x rievocare i ricordi ed è compito degli adulti riattivare questi indizi o meno. 3. di cui tre reali raccontati dai familiari e uno fittizio. La memoria degli esperti è stata indagata da Neisser e altri studiosi.Devono interpretare i loro pensieri sull'evento come ricordi veri. I soggetti finirono x rievocare anche i ricordi fittizi come se fossero stati veri. cioè un ricordo generale. Questo materiale viene trasmessi tra le generazioni restando quasi del tutto intatto. entrambi inaccessibili. Neisser parlò quindi della memoria come un processo ricostruttivo e non solo riproduttivo. sostituendole con ricordi innocui. includevano i suggerimenti ricevuti confondendone la fonte. come ad esempio chiedendo la descrizione di una casa dal punto di vista del ladro o del compratore. Un gruppo di soggetti adulti veniva sottoposto ad un semplice esperimento: venivano presentati loro 4 eventi della loro vita. Un primo tipo di esperimento è quello introdotto dalla Loftus. La maggior parte dei soggetti si lasciava suggestionare dall'informazione sbagliata inserendola nella descrizione dell'evento. La Loftus ha tentato di spiegare il fenomeno sostenendo che l'immaginazione possa far attivare una catena di processi che ci inducono a ritenere reale ciò che abbiamo pensato. collaboratore del presidente Nixon. dando loro una funzione positiva e precisa. fenomeno ovviamente + intenso nei bambini. manipolando le informazioni suggestive e il grado di plausibilità di un evento. come il linguaggio e le regole sociali. che ha esaminato gli esperimenti condotti x studiarli. ma non gli episodi singoli. sul ricordo generale di un evento. Tradizioni orali e memoria degli esperti: Neisser osserva come le tradizioni orali non siano sempre soggette a modificazioni come sostiene Bartlett. Errori di suggestionabilità: sono molto comuni nei bambini. inducendoci ad immaginare di aver sentito o visto una sequenza mai verificatasi. Il caso delle filastrocche x bambini o dei poemi epici è tipico. Ai soggetti veniva riferito che tutti e 4 i ricordi erano stati forniti dai familiari e poi si chiedeva loro di rievocare con + dettagli possibili gli avvenimenti. x la quale la capacità del bambino di narrare la propria vita si sviluppa con le conversazioni con i genitori. inserendo tra la visione e le domande a riguardo. giocatori di scacchi). che riguardavano episodi falsi ma cmq plausibili relativi alla loro infanzia. X primo Schachtel ha proposto una differente interpretazione. pur mantenendone intatto il significato globale (vedi il caso di John Dean. che le attribuiva la funzione di preservare l'adulto dalle memorie edipiche. Altro tipo di esperimento condotto sempre dalla Loftus è sull'impiantare ricordi di eventi mai avvenuti. si possano indurre i soggetti a credere di aver assistito o aver sperimentato determinati episodi. Amnesia infantile: la prima teoria sull'amnesia infantile è stata data da Freud. Questo portò gli studiosi a rivalutare la natura degli errori della memoria. alla sensibilità del soggetto rispetto all'autorità di chi fa la richiesta. come quando di notte sentendo un rumore vengono risvegliate le paure relative a ladri o animali. sottolineandone la natura dinamica.cultura dando loro un senso che si accosti alle proprie conoscenze (La guerra di fantasmi). A questo punto Neisser sottolinea come in realtà gli adulti ricordino contenuti appresi nell'infanzia. alla richiesta di fornire dettagli sempre maggiori. o chiedendo di descrivere un quadro al quale venivano dati titoli diversi. L'ultimo caso è quello relativo ai falsi ricordi di abusi infantili emersi nella psicoterapia. dicendo che la causa dell'amnesia infantile è la differenza tra gli schemi del pensiero adulto da quello infantile. tramite esperimenti vari. Successivamente ha condotto un esperimento che ha dimostrato come. La Mazzoni ha indicato le fasi x lo sviluppo del falso ricordo: 1. Questo è indice di schemi ricchi ed elaborati in un campo specifico e non da capacità eccezionali. Nel caso dei bambini infatti. Come si distinguono i ricordi veri da quelli falsi? 10 . riferendosi proprio al ruolo ricostruttivo della memoria che si basa. rimettendo insieme vari dettagli che risultano xò non fedeli all'episodio. La sua spiegazione si rifà a quella della Nelson. che tendono ad assecondare le domande che gli vengono poste e sono stati molto studiati da Schacter. Schacter ha fatto un paragone tra i ricordi infantili e quelli impliciti degli amnesici. che riferì di alcuni colloqui con precisione altissima. e solo in seguito possono riconoscere un evento nuovo o insolito. Studi successivi mostrarono come è + la codifica che l'interferenza a modificare il ricordo. ma purtroppo non fedeli alle registrazioni).I soggetti devono pensare che probabilmente è accaduto a loro. indirizzando la sua codifica in una direzione specifica. grazie alle rime e alla metrica. che hanno dimostrato come la loro prestazione straordinaria non sia generalizzata ma riferita al loro campo di competenza (x es. Prima di tutto i bambini devono imparare uno script. 2. Questa questione ha suscitato moltissime polemiche x le sue gravi implicazioni. La spiegazione può essere attribuita alla pressione fatta x rievocare il ricordo. una informazione sbagliata. cioè quella di favorire il ricordo di una maggior quantità possibile di materiale. + che su indizi precisi. Neisser ha anche parlato di memoria ri-episodica. che sottoponeva a dei soggetti degli eventi.L'evento deve essere percepito come possibile. Probabilmente a causa di attribuzione sbagliata della fonte o di confusione tra i tipi di informazione. i ricordi hanno bisogno dello sviluppo del linguaggio x essere recuperati. I soggetti durante le rievocazioni. Ognuna di queste condizioni influenzava il ricordo del soggetto. si chiede di descrivere l'evento dal punto di vista degli altri partecipanti o da posizioni spaziali diverse. mentre quelli falsi sono etichettati come know. Le flashbulb memories avrebbero anche un ruolo preciso nella memoria autobiografica. Il ricordo in questione contiene dati relativi al luogo in cui si è verificato l'evento. La natura ricostruttiva delle flashbulb memories è solo parziale. poiché ricordi reali sono generalmente etichettati come remember. si chiede di rievocare gli eventi in un ordine temporale diverso. ma nella vita reale si possono avere anche organizzazioni che ruotano attorno alle emozioni e ai sentimenti. – La presentazione del materiale può indurre al falso ricordo se ci sono associazioni semantiche. Neisser ha criticato l'ipotesi di Brown e Kulik sulla precisione e sulla funzione adattiva delle flashbulb memories. come nell'esperimento di Roediger e McDermott. Sostenne infatti. all'attività. Organizzazione degli eventi: esistono varie ipotesi circa l'organizzazione degli eventi nella memoria. x le quali si è cercata conferma tramite vari studi. concludendo che l'ipotesi di Brown e Kulik è solo in parte corretta: è vero che si tratta di ricordi particolarmente vividi e conservati in modo quasi intatti. dimostrando imprecisioni e piccoli cambiamenti tra un racconto e l'altro. ma anche e soprattutto contiene degli elementi definiti live. Un altro valido metodo di organizzazione è basato sui periodi di tempo. 11 . e quindi l'episodio verrebbe integrato con le conoscenze precedenti e gli scopi del soggetto. Il quarto punto è il + difficile e richiede una mente aperta e ricca di esperienza. alla fonte dell'informazioni. e parlò di una funzione non adattiva ma sociale. cioè dettagli molto vividi su cosa il soggetto stava facendo in quel momento. sostenendo la memoria collettiva e l'identità nazionale e favorendo i rapporti interpersonali. data la loro rilevanza. – Giudizi di remember/know possono essere utili. – Secondo la teoria del Source Monitoring Frame di Johnson (source monitoring = distinguere se il ricordo deriva da una percezione esterna o da un pensiero interno). a seguito di uno studio condotto con Harsch. un certo grado di elaborazione e una certa frequenza di ripetizione dell'evento. – Domande tendenziose inducono il soggetto ad attribuire alla sua percezione ciò che invece gli è stato suggerito indirettamente. La sequenza x la formazione delle flashbulb memories prevede un certo grado di sorpresa. Questa prevede quattro fasi: si chiede al soggetto di rievocare in modo spontaneo un episodio. Inoltre ne conferma la funzione evolutiva. In ogni caso l'organizzazione degli eventi è dinamica e varia in base al compito. 7 Memorie flash ed emozioni Brown e Kulik hanno introdotto lo studio delle flashbulb memories. al contesto o allo scopo. Cap. e ancora di + nel caso di episodi della vita quotidiana. ma la procedura in generale consente di evitare le suggestioni e indurre il soggetto a specificare i dettagli dell'evento. Il coinvolgimento del sistema reticolare (nella sorpresa) e del sistema limbico (nella rilevanza dell'evento). Conway ha condotto studi accurati sulle flashbulb memories. si chiede di ricostruire l'ambiente in cui si è svolto. alla reazione affettiva del soggetto e degli altri.– Generalmente i ricordi veri sono + ricchi di dettagli percettivi rispetto a quelli falsi. ma il processo di formazione del ricordo sarebbe uguale a quello degli altri. un certo grado di consequenzialità (cioè l'importanza che l'evento assume x il soggetto). agli oggetti e ai partecipanti – Organizzazione temporale relativa a periodi della vita – Organizzazioni che si sovrappongono. che favorisse l'integrazione dell'individuo. mostrando una modificazione negli scopi o nei modi di fare. basandosi sulle affermazioni dei soggetti che evidenziano un apprendimento a seguito dell'evento narrato. Il vantaggio di una organizzazione basata sull'attività è che questa rappresenta la conoscenza del mondo e le relazioni con gli altri. prevedono anche un'organizzazione + coerente e compatta. Lancaster e Barsalou hanno condotto i loro studi in laboratorio. Le ipotesi sono: – Organizzazione secondo l'attività – Organizzazione x classificazioni multiple riferite al luogo. È risultato che il ricordo è tanto + vivido quanto + l'episodio è stato rilevante x il soggetto. fa pensare che questi tipi di ricordi abbiano una funzione adattiva. riferendosi a ricordi vividi e dettagliati di eventi di importanza pubblica. ma nelle quali l'attività è la classificazione predominante. chiedere ad un soggetto di rispondere solo si e no all'item presentato induce ad un maggior numero di errori rispetto al chiedere di precisare i dettagli e la fonte del ricordo. nel senso che. precisi al punto da far pensare a delle istantanee fotografiche. Una efficace tecnica x migliorare la testimonianza è quella dell'intervista cognitiva sviluppata da Fisher e Geiselman. che la loro vividezza e precisione fotografica è solo apparente (e che quindi la loro natura è ricostruttiva). – Ricordi di guerra e campi di sterminio: dopo le guerre mondiali e del Vietnam sono stati compiuti molti studi sui ricordi dei reduci e delle vittime sopravvissute ai campi di sterminio. X farlo esistono metodi specifici (metodo delle sequenze. dai quali poi l'esperienza viene ricostruita. psicologica o sessuale. Le Doux ha compiuto vari studi sui ricordi traumatici ed emotivi. Innanzi tutto. reazioni automatiche di fuga e attacco ancor prima che il soggetto capisca cosa sta succedendo. Si è visto che la memoria collettiva ma anche gli sfoghi rivolti ad amici o parenti apportano molto beneficio rispetto all'angoscia di questi ricordi. poiché i piccoli non hanno la capacità di formulare racconti verbali e bisogna adoperare tecniche proiettive e disegni. si è visto che durante esperienze molto intense c'è l'attivazione dell'amigdala ed anche un diverso consolidamento del ricordo. In questi processi. basandosi anche su rinforzi positivi o negativi. dei telegiornali o dalle persone in genere. Si è anche cercato di capire quali fossero i meccanismi alla base dei ricordi traumatici. Le ricerche in questa direzione si sono avute in tre campi: testimonianza. bambini vittime di violenze e reduci di guerra o campi di sterminio. Basi neurologiche delle emozioni: la corteccia è molto influenzata dai centri emozionali del sistema limbico (amigdala. e di meno su altri dettagli come il viso o i vestiti. basta guardare ai casi delle psicoterapie dalle quali sono emersi ricordi mai avvenuti. che gradualmente provocano una sorta di assuefazione con una diminuzione della risposta fisiologica. se i meccanismi alla base del ricordo emotigeno sono gli stessi rispetto alla memoria in genere o meno. x capirne la natura e il 12 . passioni o fobie. interviene anche la neocorteccia che ha la funzione razionale di organizzare e categorizzare i ricordi emozionali anche in base all'esperienza e la cultura dell'individuo. Anche la distanza di tempo tra l'evento e la sua rievocazione può far sì che si presentino delle imprecisioni. che lo hanno portato a distinguere tra il ruolo delle emozioni nei processi di apprendimento e il processo di apprendimento delle emozioni. un ricordo emozionale è rivolto alle informazioni centrali e non ai dettagli. dell'intervallo tra due eventi. Il secondo caso invece si riferisce al fatto che nel corso della vita ci sono delle emozioni che vengono apprese e si trasformano in sentimenti.Il tempo è un criterio fondamentale x l'organizzazione della memoria sia prospettica che retrospettiva. – Bambini che hanno subito violenza: la violenza può essere intesa come trascuratezza. Alcuni esperimenti della Loftus hanno dimostrato come il ricordo ad esempio di una rapina. È importante quindi accertarsi che il soggetto fornisca dei giudizi temporali accurati. si è visto che l'intensità delle emozioni condiziona la qualità del ricordo. Se migliorano l'accuratezza e l'intensità del ricordo o lo rendono sbiadito. in caso di pericolo. rendendo molto difficile il ricostruirne le storie. – Testimonianza: è i campo in cui è + facile indagare in modo sperimentale. il discorso cambia. se scompaiono del tutto x poi riapparire con particolare vividezza o se creano una dissociazione lasciandosi alle spalle solo dei frammenti.. Molti studiosi si sono interrogati circa la fase di selezione. Infine. Le neuroscienze hanno scoperto infatti la funzione dell'amigdala nella regolazione delle emozioni. specialmente se vengono introdotti elementi di suggestione da parte di chi interroga. se si basassero su un tipo di memoria specifica o meno. sia concentrato di + su alcuni elementi come l'arma impugnata dal malvivente. nonostante il carattere angoscioso dell'esperienza li induca ad evitare il ricordo. che differenza si trova quando il soggetto che ricorda è vittima rispetto a quando è spettatore dell'evento violento. Attenzione: l'attenzione prevede due fasi: una fase di selezione delle informazioni importanti e una di concentrazione sul compito. oltre al sistema limbico. Ricordi emotivi: ci si è chiesti quali sono gli effetti delle emozioni sul ricordo. anche tramite l'ipnosi. Ancora sempre la Loftus ha notato come. ippocampo e ipotalamo) che possono innescare. giudizio sull'ordine di presentazione. Il primo caso si riferisce al fatto che esistono delle emozioni innate istintuali che sono fondamentali x la sopravvivenza e condizionano così il comportamento in questa direzione. Questi bambini spesso si chiudono nella negazione o nel silenzio. tramite studi di neuro-imaging. Si può pensare che questo tipo di ricordi si concentri soprattutto su dettagli come le armi xchè hanno un significato vitale e determinano quindi un maggior stato di vigilanza.. ricreando i fatti in laboratorio e controllando le variabili in gioco e le differenze individuali. Gli studi sull'argomento hanno dimostrato come i ricordi non necessariamente debbano essere autentici e accurati.) che vanno usati in maniera combinata tra loro x supplire agli svantaggi di ognuno di essi. Inoltre può succedere che non abbiano la capacità di capire il significato di certi gesti e certe situazioni. grazie all'ambiente protetto dei parenti o della psicoterapia. violenza fisica. Nei traumi violenti ma improvvisi invece. e dell'ippocampo nella conservazione dei ricordi. Pare che nei bambini i ricordi traumatici abbiano in effetti la stessa natura dei ricordi generici. avvenuti in bambini con un'infanzia normale e genitori protettivi. rispetto ad un ricordo neutro. Addirittura l'amigdala mostra un'attivazione anche durante la visione di scene o filmati di incidenti o volti minacciosi. o alle numerose ritrattazioni durante i processi x abuso sessuale. che si interessa all'aspetto discorsivo. distraendosi dal compito che deve svolgere. Wells e Matthews hanno parlato. che diventa ipersensibile verso gli stimoli potenzialmente pericolosi. indirizzando la loro attenzione verso determinati dettagli piuttosto che altri. aumentando la paura del fallimento e del giudizio degli altri. Bruner invece ha formulato la sua teoria dello sviluppo. poi ricrea e reinventa gli schemi cognitivi della sua cultura. Nei soggetti normali lo stato di ansia aumenta l'attenzione ma non diminuisce la prestazione. In realtà varie ricerche sperimentali hanno dimostrato come. mentre Piaget sosteneva che si limitasse a rispecchiare il pensiero. Naturalmente le informazioni affettive condizionano l'attenzione. Questi infatti sono vittime di meccanismi x i quali la situazione viene percepita come difficile. hanno dimostrato come in realtà esistano + ricordi a carattere positivo o negativo che neutro. che si sofferma sui dettagli e le caratteristiche degli oggetti. 8 Bruner e il modello narrativo Le varie teorie sullo sviluppo della memoria sono basate sullo sviluppo del linguaggio e delle capacità simboliche. delle istruzioni e del compito. Il pensiero narrativo è diverso da quello scientifico. Si è visto che: – stimoli con forte carica emozionale vengono valutati automaticamente attivando meccanismi di fuga o difesa e distogliendo l'attenzione da altri dettagli che non vengono percepiti. che porta un soggetto a riconoscere magari erroneamente una persona in base a indizi esteriori che la prima volta l'hanno colpito. I vari studi compiuti sui bambini hanno mostrato come già verso i 12-18 mesi si sviluppi la memoria procedurale e come esista anche negli animali la memoria x gli eventi ricorrenti. fossero soggetti a repressione. considerandola fondamentale. senza preoccuparsi 13 . L'attenzione è sicuramente condizionata dallo stato di ansia del soggetto (ansia di stato: collegata alla situazione. Bruner ha studiato il ruolo della cultura nello sviluppo dell'individuo. Il linguaggio ha la fondamentale funzione di organizzare i ricordi sia passati che futuri e consente la reminiscenza anche a distanza degli eventi. poiché mira a offrire storie verosimili. Cap. e inoltre permette di trasmettere ad altri queste esperienze. x il quale il linguaggio alimenta il pensiero e dona la capacità di dirigersi verso il futuro.funzionamento. Gli studi sull'amnesia infantile ad esempio. di attenzione automatica e volontaria. Freud sosteneva come i ricordi traumatici. al periodo di ritenzione e al numero di ripetizioni. – lo stimolo pericoloso genera una sorta di attivazione a lungo termine. Questi stili condizionano la comprensione di storie e compiti scolastici nel futuro. Le vittime infatti focalizzano la loro attenzione in modo specifico sulle armi o cmq sui dettagli vitali. Così potremmo avere una madre paradigmatica. xchè indesiderati o intollerabili x l'Io e x i tabù sociali. sebbene esistano amnesie psicogene x certi ricordi particolarmente intensi. Questi due fattori ci fanno capire quanto possano differire tra loro le testimonianze di vittime ed osservatori. collocandole ai due estremi di un continuum e modificabili in base all'esercizio e alla rilevanza vitale del contesto. Il modo in cui le madri aiutano i bambini a ricordare episodi personali. cosa che invece non avviene nei soggetti nevrotici o particolarmente ansiosi. Le ricerche mostrano che la memoria autobiografica nei bambini viene modellata dalla cultura in cui vivono. È risultato che si tratta di un processo molto flessibile che varia in funzione degli scopi. che genera uno stato di allerta che con la ripetizione va gradualmente perduto. rifacendosi a Norman e Shallice. influenza il loro stile futuro. al contesto al momento della rievocazione. di esplorare non solo il mondo attuale ma anche i mondi possibili. questa ipotesi non si possa estendere a tutti i ricordi anche dei soggetti normali. aiutandolo a ricordare meglio gli aspetti specifici valorizzati dalla sua cultura personale. È stato studiato anche il ruolo dell'effetto sorpresa. e come questa sia in realtà dovuta al tipo di codifica. Il linguaggio agisce attribuendo un'etichetta all'evento che fungerà da indizio x l'attivazione. allo sviluppo del linguaggio. così come i ricordi infantili carichi di contenuti edipici. ansia di tratto: collegata alla personalità del soggetto). intesa come trasferimento delle conoscenze e delle regole sociali. x la quale il bambino prima eredita. ma con rischio di falsi riconoscimenti. Si ispira infatti alla teoria di Vygotskij. questa preoccupazione interferisce con il compito. La domanda: è quando inizia la memoria autobiografica? Verso i 2-3 anni compaiono i primi ricordi di eventi specifici che vengono sempre completati e modellati dai racconti dell'adulto. Nelson e Fivush hanno sottolineato come la memoria progredisca non solo x l'evoluzione neurofisiologica ma anche grazie alla socializzazione. mentre gli osservatori hanno un ricordo + dettagliato. il soggetto si sente inadeguato e preoccupato x il fallimento. grazie al pensiero narrativo che gli consente di inventare. Studi sperimentali hanno dimostrato come la presenza di stimoli minacciosi sia in grado di modificare la soglia dell'attenzione. rendendola incentrata + sull'individuo o sul gruppo sociale in base ai casi. La differenza tra loro è il peso dato rispettivamente ai fattori biologici e culturali. o una madre narrativa. Freud invece considerava il linguaggio solo x la sua capacità di esprimere il represso. Su richiesta possono tentare di riempire le loro lacune mescolando l'immaginazione ai racconti degli adulti. ma non hanno ancora una memoria autobiografica. come periodi di vita. ma in ogni caso hanno un forte potere emotivo sul soggetto. La particolarità si riferisce al fatto che narra un episodio specifico in un momento specifico. laddove questi aspetti possono invece spaventare. La loro ricostruzione avviene + secondo le caratteristiche emozionali che secondo la sua importanza storica. categorie di significato personale. Quindi le storie legali tentano di eliminare ambiguità ed incertezze. desideri. ma anche in questo caso c'è l'interferenza dei racconti degli adulti. in base al campo di interesse: la legge. Le storie autobiografiche infine sono fondamentali x la costruzione del sé e hanno la caratteristica unica di essere incentrate sul soggetto e coerenti tra loro verso l'immagine che il soggetto ha di sé stesso. La propria identità sociale si basa sul ricordo di episodi (di scuola. la particolarità e gli stati intenzionali. pubblici o riguardare altri. come impressioni. inducendoci ad accettare il nuovo e il bizzarro. mentre le storie letterarie tentano di farci accettare il nuovo e il diverso. compassione. gruppi di riferimento. Successivamente Bruner ha aggiunto due variabili che xò continua ad aggiornare e non risultano molto chiare: la valutazione e i qualia (stati d'animo soggettivi). scelte possibili. è che questo spesso presenta numerose intrusioni personali. spiegando così le differenze trovate nei contenuti e nell'organizzazione in base al metodo usato (rievocazioni spontanee. La loro caratteristica è che tendono ad escludere o trasformare gli elementi che contrastano con l'immagine di sé. gruppo di lavoro o città di abitazione. L'aspetto fondamentale della narrazione è la complicazione. Altro aspetto importante dei ricordi autobiografici è quello del senso di appartenenza al gruppo grazie alla condivisione di questi ricordi. o eventi che segnano una svolta nella propria vita. Bruner ha invidivuato 7 dimensioni che si ritrovano nella concezione di sé: – azioni: cioè intenzioni. tanto da indurlo ad una svolta nella propria vita. mentre gli studi sulla memoria sono interessati a ricordi che valorizzano il sé e 14 . e l'obiettivo dovrebbe essere quello di ricostruire il senso di sé e della comunità. Questi eventi possono essere personali. che non necessariamente corrisponde a quello oggettivo ma che può essere stabilito dal narratore in base agli aspetti x lui + rilevanti. I ricordi autobiografici cambiano in base alla richiesta e alle circostanze in cui vengono narrati. – risorse interne: energia. conoscenze. Giovanna Leone si è interessata alla differenza tra studi sulla memoria e studi storici. Questo scopo viene perseguito secondo requisiti diversi. prevede che questi vengano in qualche modo modificati x assecondare l'immagine di sé che il soggetto si è fatto. Indubbiamente in un mondo mutevole come quello odierno in termini di tipo di lavoro. I bambini al di sotto dei 5 anni hanno buone capacità mnestiche in termini di memoria semantica e elementi di memoria episodica. la costruzione del senso di sé viene messa in crisi. dall'altro il contrapporsi ad essi. la letteratura e le storie di vita. La costruzione del sé tramite gli eventi della propria vita. Solo verso i 7-9 anni si hanno dei primi ricordi autobiografici. amici. – identità sociale: famiglia. – coerenza di azioni e sentimenti – status sociale – metacognizione: riflessioni che il soggetto fa su di sé. La storia è interessata x lo + ad una verità oggettiva. – impegno: aderenza alle intenzioni e continuità delle azioni. indizi). che siano + obiettive e standardizzate possibile. Le caratteristiche delle storie sono: la temporalità. anche episodi sgradevoli vengono trasformati in occasioni x dimostrare la propria forza e il proprio coraggio. e sottolineano da un lato il conformarsi a questi modelli. domande.del fatto che siano vere o meno. sensazioni che sono state suscitate dall'evento stesso. che vengono interpretati e modificati dagli altri secondo criteri condivisi. Non esiste + la narrativa condivisa dell'autonomia e dell'appartenenza. paure. Gli stati intenzionali invece sono speranze. La temporalità si riferisce all'ordine degli eventi. seppure in modo credibile. un evento particolare che va a turbare la normalità generando una sorpresa e un punto di svolta. lavoro) che vengono modificati x aderire ai modelli sociali. azioni volontarie. che i bambini non sono ancora in grado di riconoscere come 'racconti di episodi' anziché come ricordi propri. I ricordi autobiografici possono rientrare in varie categorie. I ricordi che si possiedono a questa età sono x lo + immagini o sensazioni. idee. L'aspetto interessante del racconto di un evento pubblico. Le storie letterarie narrano del mondo reale e dei mondi possibili. Le storie invece generalmente raccontano di mondi possibili. La legge è interessata alle storie reali. In questo modo. dettagli percettivi che solo + avanti verranno ricostruiti. Gli studi sui ricordi della gioventù hanno mostrato un picco di rievocazioni nella fascia di età 20-25 anni. In questo modo si è potuto studiare la ricostruzione autobiografica di un evento molto lontano. numero di rievocazioni. che fu soggetto a bombardamenti. La memoria individuale è un prodotto collettivo ed ha un significato socialmente condiviso (notare i riferimenti a Bruner e Vygotskij). infondendo speranza e fiducia nel futuro alle generazioni + giovani. x effetto coorte e x gruppo di appartenenza. Cap.l'identità individuale. del senso di appartenenza. A questo punto i componenti del gruppo si troveranno da un lato a voler dimenticare i fatti spiacevoli. L'autrice ha preso in considerazione tutte quelle teorie che valorizzano l'aspetto sociale della memoria. ma sono in generale organizzati allo stesso modo. fenomeno forse sperimentato dai reduci di guerra che faticano a reinserirsi nella vita 'normale'. dove si incontrano passato individuale e passato collettivo. Un clima di paura e diffidenza. Il luogo di residenza ha dato le prime differenze nella rievocazione. 9 I ricordi di guerra degli anziani Sono stati analizzati i ricordi di alcuni anziani sulla Liberazione. I soggetti vennero sottoposti ad un colloquio con tre domande con risposta aperta. che variano tra loro in base al ruolo di questi ultimi. sviluppo. x modalità della narrazione. – Il terzo punto di vista fa riferimento al clima emotivo del gruppo o della comunità. Ci sono 4 differenti punti di vista sui rapporti tra memoria autobiografica e ricordi storici. con flashbulb memories e memorie narrative condivise. in parte nel Borgo Basso. Questo spiegherebbe xchè all'interno di ogni gruppo vi sono ricordi predominanti. Gli studi sui ricordi traumatici sono interessanti se consideriamo le conseguenze che hanno non solo sul singolo ma anche sulla comunità. I ricordi pubblici possono essere usati come riferimento temporale x quelli privati o viceversa. Naturalmente le varie generazioni presentano tra loro grosse differenze a riguardo: la generazione che ha vissuto la guerra. Ci sono delle differenze dovute all'età del soggetto all'epoca dei fatti. ad esempio. Entrambi i gruppi mostrano il passaggio da eventi ripetuti ad episodi specifici. al modo in cui gli eventi 15 . genera l'oblio dei ricordi non + condivisi con gli altri. che consentivano di studiare: – la natura e i modi della rievocazione (inizio. a causa del vissuto diverso. sarà in possesso di ricordi di una intensità emotiva che nessun resoconto potrà mai eguagliare. Il punto di incontro tra questi due approcci sono le flashbulb memories. che possono fare da sfondo o diventare via via + importanti nel modificare la mente individuale: – Il ricordo collettivo ha solo funzione di sfondo x i ricordi autobiografici. non potrà mai generare la stessa reazione emotiva e le stesse conseguenze sull'individuo. come Bartlett (che ha studiato i processi di convenzionalizzazione del ricordo tra un soggetto e l'altro e parlato di schemi culturali) e Vykotskij (che ha parlato dell'importanza dello scambio tra adulti e bambini x lo sviluppo di memoria e linguaggio). con stati d'animo ed eventi ricorrenti. fondamentale x la formazione della personalità. Il campione era comporto da anziani tra i 66 e gli 85 anni. molto importante. seppure in modo approfondito. – I rapporti con gli altri e lo scambio di ricordi modificano la mente dell'individuo. Gli abitanti della città hanno fornito + ricordi estesi del periodo. La perdita di questi riferimenti al sociale. Nonostante la grossa importanza data dai media a questi eventi storici. anche se il punto di partenza era differente. anche in termini di senso di appartenenza alla comunità. dando una connotazione estremamente emotiva a questi ricordi particolarmente vividi. vivere queste esperienze e venirne a conoscenza. – Nel terzo punto di vista il ruolo dei ricordi pubblici diventa ancora + importante. mentre gli abitanti del borgo hanno fornito ricordi specifici sul bombardamento e le sue conseguenze. residenti in parte a Pavia città. eventi generali o specifici) – contenuti relativi alla fascia di età dai 12 ai 20 anni – differenze tra le rievocazioni di eventi condivisi. Gli individui possono confrontare le loro visioni personali ma la dimensione sociale resta esterna al singolo. da loro vissuta come esperienza personale. e dall'altro sentiranno l'esigenza di essere fedeli alla memoria collettiva tramandando le esperienze passate. a causa dello scambio e delle modifiche che i soggetti effettuano tra loro sui ricordi pubblici. I contenuti sono leggermente diversi tra loro sia nei temi che nella vividezza dei dettagli. genererà ricordi selettivi particolari nel gruppo di appartenenza rispetto a quelli di un gruppo che si trova in una situazione differente. poiché il gruppo di appartenenza modella fin dall'inizio i ricordi personali. semantici o tematici. membri di partiti. poiché i + giovani potevano non capire a pieno gli eventi che si verificavano. Questo studio presenta delle caratteristiche interessanti rispetto agli altri rivolti ai ricordi di guerra degli anziani. Le flashbulb memories dei due gruppi si differenziano nel fatto che x gli abitanti della città ha molta importanza. si può arrivare + in profondità individuando nuovi ricordi. in base all'esperienza personale o al sesso e all'età del soggetto. In questo processo possono riaffiorare ricordi che si credevano perduti. x la quale ogni unità rievocata ne contiene altre via via + piccole. Inoltre sono testimonianze che provengono in genere da soggetti di una determinata categoria. eventi generali ed eventi specifici. conoscenze e modi di elaborarle. Cap. Molte differenze nelle narrazioni sono dovute all'età dei soggetti all'epoca dei fatti. Dalle narrazioni raccolte sono emerse le difficoltà degli adolescenti del tempo a capire gli eventi e farsi delle idee coerenti a riguardo. Questo processo ciclico viene regolato dall'esecutivo centrale. poiché questo gruppo era abituato a vivere in modo relativamente tranquillo e quindi gli episodi violenti avevano su di loro una maggiore presa rispetto agli abitanti del borgo. Di conseguenza le loro narrazioni sono + incentrate sul problemi della famiglia e mostrano una scarsa comprensione delle problematiche esterne che non hanno potuto vivere direttamente. Innanzi tutto spesso è difficile ottenere delle testimonianze di questo genere. Ancora. in base alle proprie esperienze. oltre al fattore 'rilevanza personale'. 10 Struttura e funzioni della memoria autobiografica I ricordi autobiografici prevedono tre livelli: periodi di vita. poiché molti possono essere morti e gli altri non sempre hanno voglia di parlare. generalmente le ricerche sulla MLT sono rivolte a soggetti di cultura medio-alta come studenti universitari. come sindacati. e successivamente si sono separati x i casi della vita. questo cmq con difficoltà.si rapportavano ai suoi bisogni e al contesto ambientale. talvolta in base al tempo. Le fasi della ricostruzione del ricordo sono tre: – si forma una descrizione del ricordo a partire dagli indizi o dalla richiesta. Ognuno di loro. sentimenti o sensazioni. che potesse evitare di esporle ad episodi violenti. non potendo + scambiarsi i ricordi x darne una narrazione unitaria. – si valuta l'esito della ricerca e si decide se continuarla o interromperla xchè compiuta. che hanno forma di immagini. La conoscenza autobiografica è caratterizzata anche dai temi del sé che cambiano tra un individuo e l'altro. che le famiglie talvolta si disperdessero a causa della morte dei genitori. e questo potrebbe spiegare come mai la memoria autobiografica sembra organizzata talvolta in base alle attività. La narrazione condivisa è presente molto spesso nei soggetti del Borgo. mentre nel nostro caso sono stati intervistati soggetti comuni. e anche al sesso. il fattore sorpresa. anche se organizzati in modo diverso nelle varie narrazioni. Il passaggio da un livello all'altro non segue un percorso prestabilito ma è anzi flessibile. I soggetti della città sono invece + focalizzati sui ricordi estesi. – comincia la ricerca del ricordo in questione nella MLT. eventi generali o eventi specifici. Dal momento che non esisteva la tv. grazie alla struttura a nido descritta da Neisser. Molti autori sostengono che ogni livello fornisca indizi x gli altri. Si può partire da un periodo di vita ed individuare poi eventi generali. infatti le donne erano mantenute in una condizione + protetta. Le rievocazioni sono organizzate in modo diverso tra i vari soggetti e si possono basare su aspetti temporali. ma anche di sperimentarli. Il tipo di colloquio utilizzato consente di esaminare le modalità di ricostruzione dei ricordi. che molti tenessero un atteggiamento apparentemente neutrale x non andare incontro a problemi. eventi ripetuti ed episodi specifici o dettagli percettivi. associazioni. La caratteristica interessante di questo tipo di organizzazione è che riguarda non solo il modo di rievocare gli episodi. si presentano + volte periodi di vita. Infine questo tipo di ricerca ha permesso l'applicazione del Modello ciclico di Conway sulla memoria autobiografica. a causa del fatto che non venivano dati loro i giornali x apprendere le notizie. probabilmente xchè a quei tempi erano ragazzi. Nella ricerca secondo il modello ciclico. Questa struttura consente di esplorare i ricordi nei loro diversi livelli. relativi tra l'altro ad un periodo in cui non esistevano i mezzi di comunicazione moderni. Si tratta di temi significativi del soggetto che x lo 16 . un insieme di piani. Questo meccanismo è regolato dall'esecutivo centrale. che regola l'accesso alle conoscenze selezionando quelle utili x un determinato compito. x la quale. ha modificato il suo atteggiamento. La loro memoria condivisa resta cmq accennata. strato x strato. che hanno condiviso esperienze collettive come i bombardamenti e le loro conseguenze. i soggetti del borgo organizzano i loro ricordi in una cerchia + ristretta che comprendeva solo i familiari e gli amici + stretti. Modello ciclico (Conway e Anderson): l'organizzazione dei ricordi si basa sulla distinzione tra ricordi di periodi estesi. o da un evento generale risalire ad un evento specifico e così via. Questi tre elementi sono sempre presenti. Il processo di recupero corrisponde alla struttura a nido descritta da Neisser. che inoltre contiene un modello del sé. personalità multipla. La struttura proposta da Conway dà una spiegazione sia delle micro e macrostrutture della memoria autobiografica. Egli sostiene infatti che: – il persistere di ricordi dolorosi impedisce di andare incontro a pericoli analoghi. che tentano di rievocare con i bambini esperienze negative in modo da insegnare loro a gestire le emozioni ad esse collegate. Nelson e Fivush hanno parlato della funzione adattiva della memoria autobiografica. specifici e periodi di vita. ricordare il passato può essere molto utile sia nel provocare empatia negli ascoltatori. L'esecutivo centrale svolge il duplice compito di organizzare le conoscenze semantiche e ricostruirle secondo i bisogni del momento. ma anche xchè è il periodo fondamentale x la formazione dell'identità personale. formando il modello dell'adattamento che sarà proprio dell'adulto e influenzerà i ricordi successivi. ma solamente l'uomo ha la capacità di organizzare i ricordi in termini di eventi generici. Reminescence Bump: periodo critico che rappresenta l'identità personale. poiché include in essa i ricordi relativi ai primi due anni di vita. – l'oblio riduce l'eccesso di informazioni limitandole a quelle necessarie. – ricordare il senso generale di un ricordo + che i dettagli. e quindi in termini di amnesie. Conway allarga un po' troppo l'idea di memoria autobiografica. e possono essere inclusi x lo + nella memoria di specie. Messo in atto + e + volte. È possibile ad esempio sia che un ricordo passato condizioni la nostra percezione del sé. sia alla formazione del sé. povertà. va a determinare i tre livelli della memoria autobiografica: periodi di vita. È interessante invece la teoria adattiva di Schacter sulla memoria autobiografica. Inizialmente la memoria autobiografica veniva studiata solo nei suoi aspetti patologici. è economico ed utile x la categorizzazione e la 17 . Il processo di rievocazione ciclico proposto da Conway va ad attivare strati e indizi fino ad individuare il ricordo necessario. questo processo forma dei pattern di attivazione che inizialmente sono transitori. Wilson e Ross hanno sottolineato come sia comune effettuare un paragone tra il sé presente e quello passato x sottolineare il proprio miglioramento. repressione e rimozione. Esaminando i ricordi autobiografici.+ derivano da esperienze spiacevoli come conflitti familiari. Nel mettere in atto questo processo si effettua una combinazione tra ricordi reali e loro piccole modifiche. X quanto riguarda la regolazione delle emozioni. Questo processo viene spesso favorito dai genitori. è emerso che questi sono composti sia da elementi sensoriali relativi ai dettagli degli eventi. Tulving ritiene che appartenga solo all'uomo poiché è strettamente legata al linguaggio. È vero che gli animali possono modificare il loro comportamento in base alle esperienze passate. Non c'è unanimità sul fatto che la memoria autobiografica sia propria dell'uomo o anche degli animali. sostenendo che vengono memorizzati sotto forma di informazioni frammentarie di azioni e percezioni. poiché non hanno basi linguistiche. sia x aumentare l'intimità. ad esempio allontanando o reinterpretando i ricordi sgradevoli. sia che in base alla nostra percezione del sé andiamo a reinterpretare ricordi passati e cambiare il nostro atteggiamento futuro. sia x xchè può aiutarci ad esprimere e controllare meglio le emozioni. fino a che non si consolida. riferendosi al fatto che episodi traumatici possono diventare episodi di transizione (fanno si che si cambi atteggiamento) ed insegnare al soggetto ad uscire da una situazione critica o evitare errori simili. guerre. Solo successivamente si sono presi in considerazioni i suoi aspetti funzionali che risultano essere: – mantenere la coerenza del sé e regolare le emozioni – funzione sociale – funzione direttiva x quanto riguarda l'identità personale e la memoria autobiografica. malattie. In realtà imprinting e adattamento non rientrerebbero nella definizione di memoria autobiografica. sia da elementi + astratti non riferiti ad un contesto preciso. Secondo Conway e Rubin. ma che poi si trasformano in stabili. X cui la ricostruzione del ricordo è in un primo momento molto flessibile e si riadatta alle circostanze. queste sono risultate reciprocamente influenzate. Alcuni autori come Pillemer. Questi ricordi vengono ricostruiti x renderla + coerente e gradita. e condizionano i suoi racconti accomunandoli x una tematica comune e coerente. Sostengono quindi che x comprendere lo sviluppo della memoria vanno presi in considerazione sia elementi relativi allo sviluppo cognitivo. sia del processo di ricostruzione dei ricordi. i ricordi infantili vanno incontro ad oblio anche xchè contengono temi che non sono rappresentati nel sé adulto. eventi generali ed eventi specifici. La combinazione di questi due. La fascia di età 20-25 anni è probabilmente la + ricca di ricordi non solo xchè è quella dotata della miglior codifica. In questi casi è importante anche la componente emotiva collegata al ricordo che viene rievocato. e non prevedere la possibilità di verbalizzare. dimostrando che i due processi sono distinti e indipendenti tra loro.comprensione. che si verifica quando un soggetto che non svolge da molto tempo una certa attività (come andare in bicicletta. e generalmente nei dettagli. Questo vuol dire che le conoscenze della MLT vengono momentaneamente attivate nella memoria di lavoro x svolgere correttamente il compito. quindi forma. Una ripetuta operazione di recupero può agire come una nuova codifica. che parte da un indizio tanto + efficace quanto + simile alla codifica. dove un indizio sensoriale (l'odore della madeleine) ha riattivato un ricordo dell'infanzia molto dettagliato. La distinzione tra MBT e MLT trova riscontro nelle dissociazioni visibili nei pazienti amnesici: è possibile infatti che alcuni abbiamo un disturbo della MBT ma non della MLT. un certo umore riattiverà. È stato dimostrato da alcuni studi. dimensione. mentre la sensazione di familiarità è dovuta alla memoria semantica. È risultato che la codifica basata sul doppio codice è molto + efficace e riesce a riattivare una serie di elementi collegati fino a ricostruire il ricordo ad essi relativo. Il livello superficiale è quello basato sugli aspetti sensoriali degli oggetti. Cap. risposte motorie. organizzazione del materiale. Tulving ha proposto l'esistenza di due sistemi nella memoria episodica: uno semantico e uno procedurale. si è visto che questi riuscivano a ripeterle correttamente. Ad esempio presentando molto rapidamente delle frasi ai soggetti. che la MLT interagisce con la memoria di lavoro. – i ricordi vengono spesso distorti x effetto dell'autostima. mentre la memoria procedurale si riferisce alla capacità di fare qualcosa. che prevede invece l'esistenza di un esecutivo centrale. Una ulteriore distinzione è tra memoria dichiarativa e procedurale. rafforzando e anche arricchendo il ricordo. verbale. Quindi una buona codifica e un contesto simile al momento del recupero garantiscono un ricordo migliore. – operazione di recupero. Sono stati condotti interessanti studi di memoria procedurale nei pazienti amnesici. un colore. Senza sapere. X cui è possibile sia partire da un indizio di natura sensoriale x poi attivare anche il livello semantico (Bottom-Up) sia viceversa partire dal livello semantico ed attivare anche il livello sensoriale (Top-Down). colore. e altri viceversa. Il richiamo. scopi. aumentandone le prestazioni. un loop articolatorio e un taccuino visuo-spaziale. X quanto riguarda i tipi di memoria. partendo da un indizio. di averli imparati! È interessante anche il fenomeno del ripristino procedurale. – importanza del contesto. È anche vero xò che domande suggestive possono generare un falso ricordo. senza xò esserne consapevoli. Si è cominciato dalla distinzione di James tra memoria primaria e secondaria (corrispondenti rispettivamente alle attuali MBT e MLT). È stata data molta importanza anche ai tipi di codice utilizzabili x la codifica (numerico. Questi due sistemi di memoria si escludono a vicenda ma si può passare da uno all'altro tramite un processo di ricostruzione attiva del ricordo. più tardi anche visivo) e di conseguenza è stata valutata l'efficacia del doppio codice verbale-visivo. mostrando una comprensione del testo che xò competenza della MLT. 18 . intesa in termini di strategie. I fattori che intervengono nel ricordo sono: – la codifica. Forme di memoria. che può tornare utile in fase di recupero. si riferisce al fatto che un contesto di recupero simile a quello di codifica facilita il ricordo. riesce a recuperare l'abilità in tempi rapidissimi. al modello di Atkinson e Shiffrin che prevedeva un registro sensoriale. mentre il livello profondo è riferito agli aspetti funzionali o semantici. I modelli della memoria a breve e lungo termine si sono molto evoluti nel tempo. – interazione codifica\recupero: come un indizio simile alla codifica facilita il recupero. La somiglianza si può riferire anche ad un indizio di natura percettiva come un profumo. parlare un dialetto che si è abbandonato da tanto). un'emozione. che hanno mostrato di apprendere nuove procedure. Gli studi sulla fase di codifica sono iniziati con Craik e Lockart in riferimento ai livelli di codifica superficiale e profonda. percorsi. al modello di Baddeley e Hitch sulla memoria di lavoro. una rete di ricordi associata semanticamente. un magazzino a breve e uno a lungo termine. Pensiamo ad esempio alla Madeleine di Proust. 11 Ricerche psicologiche sulla memoria e neuroscienze Codifica e recupero. ma solo di dimostrare tramite delle prove e misurare la propria prestazione. la rievocazione e il ricordo cosciente sono frutto della memoria episodica. cioè. aggiungendo man mano nuovi dettagli. Si parla di memoria dichiarativa in riferimento a quel ricordi che possono essere richiamati ed espressi verbalmente o con linguaggio visivo o gestuale. – effetto contesto. oggi. vengono raggruppate nelle dimensioni sopra descritte (Task Coping. I due sistemi sono indipendenti tra loro. il chiedere aiuto a supporti sociali esterni. il ricercare informazioni. Esso è composto da 48 items. ricercando soluzioni per fronteggiare la crisi. Emotion Coping e Avoidance Coping). – coping centrato sull’evitamento (avoidance coping): rappresentata dal tentativo dell’individuo di ignorare la minaccia dell’evento stressante o attraverso la ricerca del supporto sociale o impegnandosi in attività che distolgono la sua attenzione dal problema. il rifugiarsi nella fantasia. oppure di abbandono alle emozioni. Le risposte. che indagano le diverse modalità di reagire ad un evento difficile e stressante. Esempi di strategie di coping emozionali sono il negare o minimizzare il problema. la rassegnazione. 1990). ai feedback positivi e negativi ed al sostegno sociale. Esempi di strategie di coping strategiche o centrate sul problema sono l’analizzare la situazione per trovare soluzioni. l’esprimere rabbia verso qualcuno. da scegliere su una scala Likert a 5 intervalli (da “per niente” a “moltissimo”). Strategie di coping (dall'articolo in inglese) Endler e Parker hanno individuato tre tipologie di coping predominanti: – coping centrato sul compito (task coping): è rappresentato dalla tendenza ad affrontare il problema in maniera diretta. infatti è possibile richiamare il formato visivo di parole e oggetti senza il contenuto semantico ad essi relativo. che xò in un primo momento hanno portato ad una eccessiva frammentazione della mente. all’esperienza di successi e insuccessi. che consentono di mantenere una prospettiva positiva di speranza e controllo delle proprie emozioni in una condizione di disagio. mentre la memoria implicita dipenderebbe dal neo-striato e dal cervelletto. come la tendenza a sfogarsi o. 19 . ancora.La neuropsicologia cognitiva ha introdotto l'utile strumento delle dissociazioni nello studio della memoria. – coping centrato sulle emozioni (emotion coping): rappresentato da abilità specifiche di regolazione affettiva. l’organizzare una risposta consapevole. Partendo da tale classificazione Endler e Parker hanno costruito e validato uno strumento. In realtà l'esistenza di dissociazioni tra compiti impliciti ed espliciti non indica automaticamente che esistano sistemi diversi. Attualmente si prevede una distinzione tra sistema semantico-episodico (emisfero sinistro) e sistema percettivoprocedurale (emisfero destro). Lo stile personale di coping si sviluppa in base alle caratteristiche personali. Dagli studi compiuti sembra che la memoria dichiarativa dipenda dalle strutture limbiche diencefaliche e dalla neocorteccia. mentre con l'esecuzione automatica si attivano le aree motorie e l'area silvio-insulare. La memoria procedurale in fase di apprendimento attiva la corteccia pre-frontale. Si tratta del Coping Inventory for Stressful Situation (CISS. molto utilizzato.