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March 29, 2018 | Author: Asia Cicirello | Category: Autonomic Nervous System, Neuroanatomy, Anatomy, Nervous System, Animal Anatomy


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1) INTRODUZIONE ALLA PSICOLOGIA 1.1) Definizione dell’ambito di indagine della psicologia.Rapporti tra filosofia, fisiologia e psicologia. La psicologia abbraccia vari ambiti, viene comunemente definita come “la scienza del pensiero e del comportamento umano”. La psicologia è un campo molto vasto che si articola in una parte tipicamente di studio, e un'altra fatta di ricerca pratica. Gli studiosi di psicologia rivolgono i loro studi a settori specifici della psiche umana; infatti alcuni si occupano del comportamento, altri dell'apprendimento in età infantile, altri ancora studiano i cambiamenti che si verificano nel corso della vita umana: l'infanzia, l'adolescenza, l'età adulta e la vecchiaia. Ci sono psicologi che preferiscono studiare le interazioni tra presone e come questi scambi influenzano il comportamento del singolo individuo o di un intero gruppo. Vi sono psicologi i cui interessi sono molto più vicini a quelli dei biologi e dei biochimici, dei sociologi o degli antropologi. La ragione di questa varietà è che gli esseri umani sono creature sia biologiche sia sociali. L'orientamento che considera i meccanismi psicologici legati alla biologia umana ritengono che l'origine dei pensieri e il comportamento risiedono nel cervello, nei muscoli e nel sistema nervoso. Per cui tutti i cambiamenti del pensiero e del comportamento derivano dai cambiamenti che avvengono nel sistema nervoso( ad es. con l'invecchiamento). Quando invece l'attenzione dello psicologo si sofferma sulla conoscenza (orientamento cognitivo) afferma che, in quanto esseri umani, abbiamo una insopprimibile tendenza a formare rappresentazioni mentali di ciò che sperimentiamo e percepiamo. Quando osserviamo una persona ne osserviamo le azioni, ma traiamo anche delle conclusioni su come quella persona è fatta in base a ciò che traspare dal suo comportamento. Un altro orientamento molto importante è quello sviluppato da Freud (in contrasto con i precedenti), il quale sosteneva che buona parte del pensiero e dell'azione umana deriva dal nostro inconscio, cioè quando un individuo agisce lo fa inconsapevolmente. La prova dell'inconscio Freud la trova nei sogni, nel lapsus verbale e nelle strane associazioni che si fanno tra le nostre idee. Gli psicologi dispongono di molti strumenti per il loro lavoro, uno dei più noti è dato dai "tempi di reazione", cioè la misurazione dell'intervallo che intercorre tra uno stimolo e la reazione ad esso. Per fare questo gli studiosi si sono serviti degli esperimenti dove uno stimolo veniva manipolato in vari modi per misurare poi l'effetto che produceva in diverse situazioni. Lo scopo degli esperimenti è quello di verificare se la teoria che si ha su un determinato tipo di risposta e corretta o meno (es. tra farmaco e placebo). Tuttavia trattare gli esseri umani come oggetti a volte è necessario ma non lo è eticamente; infatti, alcuni esperimenti conducono a stress le persone e allo stesso tempo devono essere ingannate. Nonostante tutto la sperimentazione in psicologia continuerà per due buoni motivi. La prima è che l'oggetto di studio è enormemente interessante ( è poco probabile che le persone smettano di chiedersi come fanno a pensare, sentire, ecc.).la seconda ragione è i risultati della ricerca interessano sia le relazioni sociali, sia molti problemi della nostra vita privata. 1.2) Il termine "psicologia" deriva dall'antica lingua greca in cui psyché significava "spirito, anima" e logos significava "discorso o studio"; se volessi una traduzione letterale quindi, la psicologia sarebbe lo studio dell'anima o dello spirito. Il termine, assieme al suo significato, giunse quindi nella cultura latina e vi rimase immutato fino al XVI secolo. "Psicologia" venne poi introdotta, nella forma latina "psichologia", attorno al 1520 ad opera di un umanista e teologo tedesco, anche se, per la mancanza di testimonianze scritte che ne riportino l'effettivo uso da parte di quest'ultimo, si è più propensi a credere che il primo ad utilizzare e ad aver introdotto la forma latina della parola sia stato un discepolo dello stesso studioso. Il significato del termine muta poi tra il XVI ed il XVII secolo, quando al suo significato di studio dell'anima, si sostituisce il significato di "scienza della mente". Per la sua delicata materia poi, il significato di questo termine si è tuttavia evoluto persino nel corso degli ultimi cento anni, in quanto si adegua alle nuove prospettive ed alle metodologie della psicologia moderna. Un primo accenno di psicologia, che ancora oggi è oggetto di studio, venne dagli interrogativi che si posero alcuni filosofi greci, come Platone ed Aristotele; tuttavia, queste incognite divennero un serio oggetto di studio e di confronto solamente a partire dal Seicento, quando, alcuni filosofi avanzarono riflessioni e proposte teoriche riguardo la mente umana. Per assistere alla nascita di un vero e proprio interesse dottrinale nei confronti della psicologia però, si dovrà attendere la fine dell'Ottocento, quando cioè vennero approfonditi ed integrati lo studio della fisiologia e della filosofia. All'epoca, la prima scienza, la fisiologia, orientava i propri studi verso la comprensione del funzionamento degli organi di senso, mentre la seconda, la filosofia, affrontava il grandi dilemma del rapporto tra mente e corpo. Nacquero così i primi tratti della psicologia sperimentale che apparvero, nel 1860, in uno scritto del medico e filosofo tedesco Gustav Fechner. Se Fechner fu il fondatore della psicologia sperimentale, la paternità della psicologia come disciplina accademica fu di Wilhelm Wundt, il quale, grazie alla propria cultura e per mezzo dei propri innumerevoli scritti, fu in grado di dare alla materia una base concettuale e di conferirle un assetto organico. Secondo Wundt, la psicologia doveva avere come oggetto l'esperienza umana immediata, contrapposta invece all'esperienza mediata, oggetto delle scienze fisiche. Per questo motivo ed anche per la rigorosa metodologia adottata durante gli esperimenti del professore, la psicologia si strutturò come materia accademica nonché come scienza. 1.3) La neuropsicologia e le neuroscienze cognitive « La psicologia si occupa dei "giochi" della mente, studia le partite che le persone giocano fra loro e le neuroscienze studiano i mezzi con cui giocare: un bastone può servire al battitore per colpire la palla che il lanciatore gli lancia in una partita di baseball, ma lo stesso bastone può servire a qualcun altro per rompere la faccia di un amico. » (Luciano Mecacci) Nell'ultimo decennio hanno acquisito una grande importanza le diverse neuroscienze. Esse non sono parte della psicologia, ma fungono da ponte tra quest'ultima e le altre discipline come la neurologia, la medicina, la biologia e la psichiatria. La neuropsicologia studia i processi cognitivi e comportamentali, correlandoli con i meccanismi anatomo funzionali che ne permettono il funzionamento. (Umiltà, 1999) Si tratta di una scienza interdisciplinare, come tutte le neuroscienze, le cui basi possono essere fatte risalire a Paul Broca. Gli obiettivi della neuropsicologia sono l'indagine delle basi anatomiche dei processi mentali e cognitivi tramite lo studio di sistemi cerebrali danneggiati, vale a dire di soggetti cerebrolesi a diversa eziologia. Le neuroscienze cognitive hanno avuto un grande sviluppo a seguito dello sviluppo delle tecniche di visualizzazione in vivo delle strutture cerebrali quali la TAC e la risonanza magnetica. Un'altra prospettiva di indagine è quella rappresentata dagli studi di "attivazione", tramite i quali, con le tecniche SPECT, PET e fMRI, è possibile studiare in soggetti normali e cerebrolesi i substrati neurali a seguito dello svolgimento di determinati compiti comportamentali o cognitivi. La psicofisiologia, al contrario della psicologia fisiologica, si occupa di individuare i cambiamenti fisiologici secondari a determinate attività cerebrali, comportamenti o processi cognitivi. Anche se le tecniche in uso sono molteplici, la più utilizzata è senz'altro la registrazione dei potenziali elettrici cerebrali dallo scalpo. Clinicamente queste tecniche sono l'elettroencefalogramma e i potenziali evocati. La MEG consente invece di registrare i potenziali magnetici cerebrali. Sia la neuropsicologia che le tecniche di neuroimaging e le tecniche elettrofisiologiche possono essere categorizzate come neuroscienze cognitive, cioè la scienza che collega la psicologia con le neuroscienze. 2) METODI DELLA RICERCA PSICOLOGICA 2.1) Fatti, teorie ed ipotesi. Principi fondamentali del metodo sperimentale. Metodo sperimentale. L’idea fondamentale di questa tipologia metodologica, diffusasi dopo il 1935, è quella di modificare delle condizioni e osservare i risultati ottenuti. Il comportamento che viene studiato è definito "variabile dipendente", mentre è detta "variabile indipendente" quella utilizzata per modificarlo. Dal momento che, in termini di comportamento, gl’individui danno risposte molto diverse gli uni dagli altri, è importante utilizzare almeno 2 gruppi di soggetti, quanto più numerosi possibile: un gruppo ("sperimentale") verrà sottoposto alla modificazione della condizione in esame, mentre l’altro, che non subisce cambiamenti, sarà il "gruppo di controllo". Per quanto si è detto, il fondamentale principio del metodo sperimentale può essere così formulato: variare la (le) variabile (-i) indipendente (-i) per osservare e valutare le modificazioni della (-e) variabile (-i) dipendente (-i). Per rendere possibile ciò, occorre altresì poter isolare la variabile indipendente; quando poi il controllo delle variabili parassitarie, che possono influenzare la variabile dipendente, diventa irrealizzabile o eccessivamente costoso, si può ricorrere ai cosiddetti "piani fattoriali" degli esperimenti: questi piani permettono di valutare l’effetto combinato di due o più variabili (chiamate "fattori"), quando sono usate simult aneamente. Inoltre, le situazioni sperimentali predisposte (o prescelte) dal ricercatore si possono ricondurre a 2 tipi fondamentali: a. di "laboratorio" prevedono, in genere, il supporto di una strumentazione: 1. per la somministrazione degli stimoli che costituiscono la "variabile indipendente"; 2. per la graduazione della loro intensità; 3. per la registrazione il più possibile fedele ed immediata dei dati di risposta. b. "di campo" prevedono l’intervento del ricercatore e la somministrazione degli stimoli in un ambiente fisicoculturale preesistente alla decisione di eseguire la sperimentazione; tale ambiente presenta caratteristiche globali tali da non essere modificate definitivamente dalla sperimentazione. 2.2) Gli studi di correlazione. Variabili dipendenti e variabili indipendenti. Gli scienziati elaborano leggi e teorie per spiegare i fenomeni che osservano. Per fare ciò bisogna passare da affermazioni generiche sulle grandi categorie del comportamento agli esempi specifici di tale comportamento. Il fenomeno da studiare può essere qualsiasi evento. Per studiare sperimentalmente tale evento dobbiamo eliminare parte della sua complessità, cioè dobbiamo prendere il fenomeno e trasformarlo in una o più variabili. VARIABILE è qualche proprietà di un evento reale che viene misurata. Le variabili sono attributi dei fenomeni e pertanto appartengono alla realtà. Le variabili variano. La riduzione del fenomeno a variabili focalizza l’attenzione dello sperimentatore su alcuni eventi specifici tra i molti che sono legati al fenomeno Poiché le variabili appartengono alla realtà, e la teoria è un prodotto dell’immaginazione dello scienziato, il collegamento tra variabili e teoria richiede degli assunti, che leghino la teoria alla realtà. Le variabili sono tangibili: ad esempio, durata, frequenza, intensità di azionamento di una leva; risposte ad un questionario; numero di libri scritti; etc. I concetti teorici sono immateriali: ad esempio, fame; motivazione; ansia; etc. Le variabili sono collegate ai concetti teorici per mezzo delle definizioni operazionali usate per misurare i concetti. Esempio: la teoria dice che l’ansia aumenta la motivazione ad affiliarsi. Per vagliare la teoria, devo prendere i concetti di ansia e motivazione all’affiliazione e collegarli a variabili nella realtà. Le due misure costituiscono le variabili. La misura della correlazione tra le variabili permette di vagliare l’ipotesi: la presenza o assenza di correlazione è prova, rispettivamente, pro e contro la teoria che ha originato l’esperimento. (Y) DIPENDENTE INDIPENDENTE (X) quantitativa Qualitativa Continua discontinua Uno degli scopi della scienza è trovare relazioni sistematiche tra eventi della realtà: queste vanno cercate tra variabili indipendenti e dipendenti. Dipendente (y) Effetto Modificazione della risposta: è una misura del comportamento. Indipendente (x)Causa Modificazione dello stimolo: è manipolata dallo sperimentatore. Ogni VI ha almeno 2 valori (deve variare!), chiamati: livelli: valori assunti dalla x NB: non sempre è così semplice distinguere tra VI e VD come causa ed effetto (vedi violenza e televisione). Talvolta ci sono VI NON controllate dallo sperimentatore (variabili del soggetto), come sesso, QI, status sociale, etc. Le variabili confuse variano con la VI (vedi sesso e preferenza di colore). NON tutti i dettagli di una ricerca sono VI (…se non variano…) TIPI DI VARIABILI!!!! Quantitativa Cambia di grandezza (es. tempo di reazione) Continua Può assumere qualsiasi valore in un insieme continuo (è quantitativa) (es. durata, frequenza, intensità di azionamento di una leva) In linea di principio, la precisione della misura è illimitata. In pratica, la finezza della misura è limitata dalla precisione dello strumento utilizzato. Qualitativa Cambia di genere (es. girare a dx o sx) Discontinua Rientra in categorie distinte (es. numero di manifestazioni sportive, di libri scritti, etc.) Dicot omica se vi sono solo 2 categorie opposte. Quando i dati siano in prevalenza concentrati attorno al valore medio.Correlazione: per rapresentare la dipendenza reciproca tra le distribuzioni di due diverse caratteristiche può essere calcolato un coefficiente di correlazione. il compito consiste nello stabilire se i valori medi dei due gruppi.). sperimentale e di controllo. criteri. ed è misurabile solo la correlazione reciproca di più caratteristiche in una stessa persona. Allo scopo di verificare tale ipotesi vengono formati due gruppi di soggetti . 2. . Nell’esperimento poc’anzi descritto sull’influsso del rumore sui risultati di un test di intelligenza. di significato psicologico non sono attualmente suscettibili di controllo. Scopo della statistica induttiva è la soluzione del problema della generalizzazione. ecc…. . dovrebbero propriamente venir condotte su tutti i soggetti (popolazione) per i quali l’asserzione debba poi . 2. In psicologia viene spesso adottata la distribuzione normale o gaussiana. la mediana e la moda o norma. essa cresce con l’allontanarsi dei valori osservarti della media. Se l’ipotesi iniziale è vera. ossia di manipolazione sperimentale. Partendo dell’ipotesi secondo la quale esiste una dipendenza tra le due variabili. STATISTICA DESCRITTIVA E INDUTTIVA. Misure usuali di dispersione sono la varianza. Nella ricerca psicologica i metodi di correlazione rivestono un’importanza notevole. è da attendersi un peggioramento nei risultati di un test di intelligenza condotto in condizioni di forte rumorosità. Le misurazioni. Per la rappresentazione di una distribuzione campionaria sono fondamentali quattro entità statistiche descrittive: . c’è da attendersi che il gruppo sperimentale (svolgimento del compito in condizioni di disturbo sonoro) ottenga in media risultati inferiori a quelli del gruppo di controllo (compito svolto in condizioni normali). Cominciamo con un esempio.3) Osservazione libera ed osservazione controllata: il setting sperimentale. ciò principalmente per il fatto che numerose entità.È quindi misurata spesso in modo discontinuo (vedi altezza.valori di tendenza centrale: la media di una serie di osservazioni informa circa la posizione della distribuzione sulla scala dei dati. quella rinominale. a forma di campana. Ammettiamo che si debba compiere un esperimento per stabilire se e in che misura il rumore influisce su una determinata prestazione. A tali questioni si può rispondere con l’aiuto dei metodi della statistica induttiva. a partire dalle quali diviene possibile un’asserzione scientifica qualsiasi. la deviazione standard e la differenza interquartile. Il primo problema è quello di rappresentare le distribuzioni in modo che le ipotesi da saggiare mediante l’esperimento possano venire verificate o falsificate. La conduzione dell’esperimento porta per ognuno dei gruppi (GS e GC) ad una serie di valori osservati formanti ciascuno una distribuzione empirica.Forma della distribuzione: la distribuzione di una serie di osservazioni può avvicinarsi più o meno ad alcuni modelli (teorici) di distribuzione quali la distribuzione normale. un gruppo sperimentale (GS) e un gruppo di controllo (GC). la dispersione è minima. quella poisson. mettano in mostra tra loro differenze significative o se le differenze rilevate debbano essere considerate casuali. scopo della statistica descrittiva è di riassumere in grandezze numeriche le informazioni contenute nei valori misurati. Cenni di statistica descrittiva.misure di dispersione o di variabilità: la dispersione di una distribuzione ci dice se essa contiene solo limitate variazioni dei valori osservati intorno alla media (e tra loro) o se si tratta invece di variazioni più ampie.4) Gruppo sperimentale e gruppo di controllo. conoscenza di una materia.NB La misurazione NON rende la variabile discontinua. I valori di tendenza centrale comprendono la media aritmetica. etc. . 3) BASI BIOOGICHE DEL COMPORTAMENTO 3. Sebbene i neuroni possano essere di varie grandezze e tipologie.mentre le fibre senza mielina possono solo inviare messaggi a una velocità di uno o due metri al secondo. e dai nervi spinali che si propagano dal midollo spinale. chiamata assone (o neurite). Ci sono due tipi di neuroni: mielinico e non mielinico. Il sistema nervoso negli animali. Il sistema nervoso nell'uomo: anatomia e fisiologia Il sistema Nervoso (SN) umano è diviso in due settori aventi diverso significato anatomofunzionale: Il sistema Nervoso centrale (SNC) e il sistema Nervoso periferico (SNP). Il primo è costituito dal cervello e dal midollo spinale (possiamo pensare al midollo spinale come un'estensione del cervello). la materia bianca contiene principalmente assoni mielinici mentre la materia grigia contiene corpi cellulari nervosi e assoni non mielinici. Ciascun neurone ha un corpo cellulare coperto da centinaia di brevie ramificate estensioni.La Greca. ma significa anche che se un nervo viene danneggiato. le fibre muscolari) per mezzo di un singolo impulso (vedi la figura “Struttura di un neurone”). 2005) Il sistema nervoso centrale è formato dal cervello e dal midollo spinale. Il sistema nervoso si suddivide in due parti principali: il sistema nervoso centrale e il sistema nervoso periferico. come altre cellule. Il . Gli elementi strutturali del sistema Nervoso sono i neuroni ed il tessuto nervoso. che trasmette il messaggio ricevuto ad un altro neurone o verso le cellule di destinazione (ad es. A tale fine il sistema Nervoso si è venuto realizzando e perfezionando affinché le informazioni provenienti dall’esterno vengano integrate e correlate fra loro ed infine i messaggi risultanti vengano trasmessi ad un appropriato apparato effettore. essi hanno una dimensione una funzione ben caratteristica.valere. Le parti del sistema nervoso Il sistema nervoso è diviso in due parti: il sistema nervoso centrale e il sistema nervoso periferico . negli animali è particolarmente sviluppata e su di essa è fondato tutto l’andamento evolutivo dei metazoi. Le fibre degli assoni isolate dalla mielina possono trasmettere messaggi elettrici a una velocità di 90 metri al secondo. Mentre una delle differenze principali tra i neuroni e le altre cellule è che i primi non si possono dividere e formare nuove cellule: ciò impedisce che la struttura equilibrata del sistema nervoso venga distrutta dalla creazione di nuovi circuiti. ovvero quella di trasportare stimoli ed impulsi. chiamate dendriti. il secondo invece è composto dai nervi craniali. questo non può essere sostituito in alcun modo. È il sistema anatomico che svolge la funzione di percepire stimoli e di trasmetterli a varie parti del corpo perché ad essi venga risposto. (M. e una lunga estensione. che ricevono informazioni da altri neuroni.1) Cenni sull’organizzazione anatomo-fisiologica del sistema nervoso: dal neurone alle aree corticali La struttura e la funzione dei neuroni I neuroni sono cellule eccitabili specializzate nella ricezione di stimoli e nella conduzione degli impulsi provenienti dai nervi e servono a trasmettere informazioni ad altre parti del corpo. Leggendo articoli sulla lesione midollare vi potrà capitare di leggere espressioni del tipo“materia bianca” o “materia grigia”. si è costretti in genere ad operare partendo da piccoli campioni per giungere poi per generalizzazione a conclusioni riguardanti l’intera popolazione. pur essendo una proprietà generale delle cellule. Poiché però esperimenti di questo genere risultano per lo più impossibili. che fuoriescono dalle cellule neurali. La mielina è un a guaina protettiva di materiale bianco isolante che circonda alcuni assoni. che può essere costituito dall’apparato muscolare o da quello ghiandolare. Non siamo quasi mai coscienti dell'attività del SNA. mentre il parasimpatico la diminuisce). ragionamento. dell'occhio (pupilla). Ad esempio. Ti fermi e lo attacchi oppure ti volti e scappi via? In entrambi i casi. al Sistema Nervoso Periferico e controlla molti organi e muscoli del nostro corpo. L'attività del SNA è particolarmente importante in almeno due situazioni: . dell'intestino e della vescica. È sede inoltre delle attività superiori: memoria. cervelletto. come il cuore. il ritmo sonno-veglia e importanti aspetti dell’omeostasi dell’organismo. Il SNP consta di 12 paia di nervi cranici e di 31 paia di nervi spinali. così come all’interno del canale midollare e nei ventricoli cerebrali è contenuto il liquor o liquido cefalo-rachidiano (Liquor cerebro-spin ale).SNC è composto dall’encefalo cervello. ghiandole. Il SNC è avvolto per intero da una membrana tristratificata costituita dalle tre meningi (pia madre. dei vasi ematici. tronco dell’encefalo (ponte e bulbo o midollo allungato) e midollo spinale. come il respiro. Simpatico e parasimpatico agiscono sugli stessi organi. Tutti i nervi cranici (eccetto uno: il nervo vago. dello stomaco.: il simpatico aumenta la frequenza cardiaca. dura madre. che controlla le attività vitali involontarie: cuore. Tra aracnoide e dura madre. Il SNA appartiene. distinto a sua volta in Sistema Simpatico e Parasimpatico. in parte. di significato protettivo. Il sistema Nervoso nel suo complesso si compone di due grossi sottoinsiemi: Il sistema Nervoso somatico che.2) Sistema nervoso periferico. Caratteristica del SNC umano è lo sviluppo e l’alto grado di specializ zazione della corteccia (cervello) che è deputata ad analizzare gli impulsi sensoriali e viscerali. centrale ed autonomo Il Sistema Nervoso Autonomo L'"interno" (i "visceri") del nostro corpo. integrare le informazioni trasformandole in risposte muscolari e ghiandolari efficienti. Improvvisamente un orso affamato ti compare davanti.I muscoli lisci: della pelle (intorno ai bulbi piliferi). e il sistema Nervoso autonomo o vegetativo. I nervi spinali svolgono le stesse funzioni per l’organismo dal collo in giù . Il cervelletto è la struttura nervosa deputata a rendere armonici i movimenti. Il midollo spinale è il centro di smistamento per gli impulsi da e per la periferia. dall’interno all’esterno). apprendimento.le situazioni di emergenza che causano stress e che ci richiedono: di"attaccare" o "fuggire" e le situazioni di calma che ci consentono di "riposare" e "digerire Il SNA regola: . e. muscoli lisci del tratto digerente e dell’apparato respiratorio. in genere con azione antagonista (p. che innerva numerosi organi viscerali) intervengono nelle attività motorie e sensoriali del capo e del collo . aracnoide. 3. come la frequenza cardiaca o la pressione del sangue nelle arterie. si . presiede a tutte le attività volontarie. non ci accorgiamo quando i nostri vasi ematici cambiano di diametro o quando il nostro cuore batte più in fretta.controllato dalla corteccia. è regolato da una parte del Sistema Nervoso chiamato Sistema Nervoso Autonomo (SNA). lo stomaco e l'intestino. in quanto esso funziona in modo involontario e riflesso.Il cuore . Il tronco cerebrale controlla fondamentali attività vitali.Le ghiandole Il SNA è suddiviso in tre parti: Sistema Nervoso Simpatico Sistema nervoso parasimpatico Sistema nervoso metasimpatico Il Sistema Nervoso Simpatico E' una bella giornata di sole e stai facendo una piacevole passeggiata nel bosco.escretorio e riproduttivo. a coordinarli e ad adeguare ad essi la postura generale dell’organismo. dal collo in giù e sede di integrazione di atti riflessi (arco). alcune persone possono allenarsi a controllare alcune delle funzioni del SNA. Ciò nonostante. . I nervi che raccolgono l’informazione dal SNC sono chiamati nervi efferenti o motori. Il sistema Nervoso Parasimpatico Il parasimpatico è dato da quella parte del sistema nervoso autonomo che provvede a funzioni viscero-sensitive e somato-sensitive. S3. del cuore e dei polmoni. (Naturalmente. Ancora due informazioni sul Sistema Nevoso Simpatico: il neurotrasmettitore della sinapsi gangliare è l'acetilcolina. e vi contraggono sinapsi.Ci sono 31 coppie di nervi spinali connessi al midollo spinale. Le fibre parasimpatiche per l'innervazione della porzione terminale del tubo digerente e delle porzioni caudali dell'apparato urinario originano dai nervi S2. Ogni nervo spinale contiene un sensore ed un nervo motore (vedi la figura “I percorsi sensoriali del midollo spinale”). compreso il pancreas e la cistifellea. peristalsi della muscolatura gastroenterica. accompagnata dal rilassamento del muscolo sfintere liscio della vescica. e porta i comandi dal SNC di nuovo ai muscoli. Sistema nervoso periferico Il sistema nervoso periferico è il termine usato per descrivere tutti i nervi che si trovano all’esterno del sistema nervoso centrale (SNC). oltre a broncocostrizione. tramite i motoneuroni enterici che vanno ad agire sulla muscolatura liscia. nervo glossofaringeo. al di fuori della catena simpatica. aumentando la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca e rallentando i processi digestivi. Inoltre. emergendo tra le vertebre come nervi spinali. nervo vago.tratta di una situazione di "attacco o fuga". Esso trasporta l’informazione sensoriale da tutto il corpo al SNC. interviene nell'innervazione del muscolo detrusore della vescica. nonché della regione faringo-laringea. porta alla minzione. in cui il Sistema Nervoso Simpatico si mette inazione attivando le risorse energetiche. . ci sono 12 coppie di nervi cranici che connettono il tronco dell'encefalo e altre regioni del cervello. Com’è mostrato nella figura a sinistra. Quest'ultimo (uno dei nervi più lunghi) concorre all'innervazione viscerale di tu tto il tratto digerente fino al colon discendente. mentre quello della sinapsi postgangliare è la noradrenalina. i vasi sanguigni e l'attività secretoria. presente nella tonaca muscolare. la cui contrazione. Il SNA metasimpatico si divide in: plesso mienterico (di Auerbach). nella tonaca sottomucosa. Gli assoni che originano da questi neuroni si portano ad una catena di gangli situata ai due lati della colonna vertebrale (la catena gangliare latero-vertebrale). I nervi spinali che entrano ed escono dal midollo spinale sono numerati come le vertebre che vi passano attraverso. Qui. agli organi e alle ghiandole. I nervi periferici sono connessi al SNC in coppia. il Simpatico nasce nel midollo spinale. Alcune fibre pregangliarisi portano ad altri gangli. plesso sottomucoso (di Meissner). la maggior parte dei neuroni contrae sinapsi con un altro neurone (il neurone postgangliare). lacrimali nonché ghiandole extramurarie annesse al tubo digerente ( pancreas e fegato). nervo facciale. S4 ed S5 (più precisamente dal nucleo autonomo del parasimpatico Sacrale). Nella catena gangliare. Il neurone post-gangliare proietta quindi al "bersaglio": un muscolo (liscio o cardiaco) o una ghiandola. Il sistema nervoso periferico è diviso in base alla funzione del sistema nervoso somatico (o volontario) ed il sistema nervoso autonomo. vasodilatazione. eccitosecrezione di ghiandole salivari. c'è anche un'eccezione: il neurone simpatico postgangliare che termina sulle ghiadole sudoripare usa acetilcolina) Il Sistema nervoso Metasimpatico Controlla il tratto intestinale. Le fibre parasimpatiche decorrono in molti nervi cranici quali: nervo oculomotore. Da ricordare che il SNC coordina e controlla questi due sistemi. i corpi cellulari del primo neurone (il neurone pregangliare) sono localizzati nei tratti to racico e lombare. 270 Perché due emisferi? Secondo Jerre Levy: “Due emisferi assolutamente identici per funzione. “Il cervello. graduale e logico. ecc). ciascun emisfero può specializzarsi in una diversa abilità. globalizzanti e ideativi. mentre il sinistro è superiore nei compiti verbali. pag. le quali principalmente comportano movimenti (cammino. “L’universo della mente”. I disegni di questo tipo eseguiti con il solo ausilio dell’emisfero sinistro appaiono puerili e rudimentali rispetto a quelli fatti con l’uso dell’emisfero destro. ed è probabilmente incapace di distinguere il nome dalla cosa designata: certo esso non si occupa di questo genere di distinzioni. come nel combinare tra di loro le parti meccaniche di un congegno o semplicemente nel disegnare oggetti in tre dimensioni. la mente e l’anima”. . Mondadori. piuttosto che ciò che è. Teresi D. non sembra imparare per esposizione a regole e a esempi. 274 L’emisfero destro è incapace di distinguere il nome dalla cosa designata L’emisfero destro è simbolico o affettivo. invece. Scrive Eran Zaidel: “L’emisfero sinistro è costruttivo. sarebbero stati una pura ridondanza. sono organizzati temporalmente). la metà destra allo spazio.3) Organizzazione modulare del cervello L’emisfero destro Oggi abbiamo una miglior conoscenza delle specificità dei nostri due emisferi cerebrali. L’emisfero destro è molto superiore a quello sinistro nell’esecuzione di compiti che richiedano una certe capacità di vedere gli oggetti nello spazio. I maschi eccellono nella visualizzazione spaziale tridimensionale. Il sistema autonomo controlla invece tutte le funzioni del corpo che normalmente non sono sotto un controllo conscio. Non possiamo certo permetterci una tale ridondanza se dobbiamo vivere delle nostre facoltà mentali. Boncinelli Edoardo. corsa. algoritmico. l’uno accanto all’altro. analitici e sequenziali. utile per anticipare i bisogni di un neonato che non sa ancora parlare. L’emisfero destro femminile può essere meno specializzato per le relazioni spaziali e al tempo stesso molto specializzato per la comprensione del significato dell’espressione facciale. Le indagini hanno rivelato in sostanza che l’emisfero destro è più portato per le abilità spaziali e per i compiti sintetici. anche mentre siamo addormentati. conteggio ecc. la respirazione.” Hooper J. che tende ad afferrare come totalità. compresa la musica. è in grado di imparare applicando le regole. La metà sinistra del cervello è sintonizzata al tempo (logica sequenziale. Bompiani pag.Il sistema somatico controlla tutte le nostre attività volontarie e consce. L’emisfero destro ha anche una piena capacità di riconoscere immagini che abbiano una valenza emotiva e di estrinsecare un‘emozione. la digestione e così via. questo sistema è composto fondamentalmente da due cordoni che corrono paralleli alla colonna vertebrale. “Per ciascuno dei due sessi.. collegati tramite una fitta rete di nervi con tutti gli organi del nostro corpo 3. Esso ha bisogno di essere esposto a strutture ricche e associative. Esso trae beneficio da un’esemplificazione limitata e da un procedimento per tentativi. come il battito cardiaco.” L’evoluzione costruì dunque due programmi neurali separati. Fa parte del carattere elusivo dell’emisfero destro il fatto che noi troviamo più facile dire ciò che non è. L’emisfero destro. “L’universo della mente”. inventandosi di sana pianta un passato immediato fittizio. oltre alla lingua materna. Solo di recente è stato messo un po’ d’ordine nello studio del « cervello bilingue » (Albert e Obler) rivedendo sia tutta la casistica dell’afasia (disturbo del linguaggio) nei poliglotti sia gli esperimenti su soggetti normali. un ausilio fondamentale per l’acquisizione e l’espressione di una nuova lingua. Un dato rilevante è che una lesione dell’emisfero destro produce disturbi del linguaggio solo nell’1-2% dei monolingui. traboccante di energia creativa allo stato rozzo. pag. mentre il cervello sinistro. e solo dopo ricominciò a usare lo spagnolo e il tedesco. Tutto ciò è estraneo all’emisfero destro. elaborare nel linguaggio interiore il racconto di cosa siete e di cosa state facendo in questo momento. 33 . “Identikit del cervello”. Altri individui invece recuperano prima la vecchia lingua materna. Teresi D. uno dei maggiori linguisti contemporanei. Nel cervello dei poliglotti l’intreccio dei circuiti è sicuramente molto complesso. Laterza. Hooper J. C’è stata un’eccessiva semplificazi one del problema. Ma l’emisfero destro non fa questa distinzione. 272 La funzione narrativa L’emisfero sinistro contiene una funzione narrativa e razionalizzante . E’ un fatto che questi due emisferi operino in modo un po’ diverso l’uno dall’altro. come una sorta di “Io” e l’emisfero destro come un “Es”.un interprete . e non possiamo sfuggire alle complicazioni che questa differenza comporta. In questo suo sforzo di interpretazione e di razionalizzazione. Mondadori. profondo conoscitore di molte lingue. Roman Jakobson. della singola storia. Mecacci L. Boncinelli Edoardo. Torneremo più avanti a illustrare questo concetto fondamentale del narrare il presente a se stessi. Ma quanto spesso e attraverso quali canali? Non sappiamo niente in proposito. e considera la bandiera sacramentalmente identica a ciò che essa rappresenta. la prima lingua che riacquistò fu l’inglese. se non addirittura falsi ricordi. Anzi sembra che esso possa essere dominante per una lingua. “Il cervello. l’emisfero sinistro è costretto a volte a improvvisare e a produrre false ricostruzioni. Bompiani pag. logico e razionale. possiamo considerare con distacco una bandiera come una sorta di nome del paese o dell’organizzazione che essa rappresenta. è il cervello dell’Io. mentre il sinistro lo è per un’altra. Adelphi.. una lingua che non parlava da vent’anni. 48 Un’eccessiva semplificazione del problema È forte la tentazione di rappresentare l’emisfero sinistro. molto più veridico e aderente ai significati letterali. Le persone con un cervello normale hanno due flussi di coscienza paralleli nella loro testa. Esemplificativo il caso di un uomo d’affari tedesco che parlava. Destro. Bateson G.. lo spagnolo e il russo. però. che si dipani con continuità. Gli effetti delle lesioni cerebrali su persone bilingui Gli effetti delle lesioni cerebrali su persone bilingui o poliglotte variano a seconda del singolo caso. ma ben nel 10% dei bilingui. Con l’emisfero sinistro dominante. ad esempio. a quel punto l’inglese divenne più povero della lingua materna.capace in ogni circostanza di dare un senso unitario alle percezioni e inserirle in un «racconto del presente». col suo dono della parlantina. ma i due si parlano l’un l’altro. ha ricordato come dopo un incidente d’auto « senza alcuna necessità e in modo automatico » traducesse simultaneamente in quattro e cinque lingue tutto quello che pensava. 270 Tocca al sinistro narratizzare. “MENTE E NATURA”. In alcuni ambienti l’emisfero destro è trattato come un nobile selvaggio rousseauiano. I circuiti di quel cervello. la mente e l’anima”. pag. l’inglese. il francese. Con sorpresa. dovevano essere impazziti. A quarant’anni rimase ferito all’emisfero sinistro e manifestò disturbi nel linguaggio. L’emisfero destro risulta quindi importante. pag.Accade quindi che certi tipi di comportamento non razionale siano necessariamente presenti nella vita dell’uomo. anche se da tempo non la usavano più. all'inizio del diciannovesimo secolo. Mettendo in relazione la personalità individuale con le protuberanze della superficie cranica.I due emisferi trasferiscono il lavoro della percezione come due staffettisti che si passano il testimone Secondo diverse teorie sul funzionamento del cervello. avrebbe effetti devastanti. “L’universo della mente”. una per occhio. Gall cercò di sviluppare una nuova scienza obiettiva atta a descrivere il carattere sulla base dell'anatomia cerebrale. come accade per i muscoli in seguito all'esercizio. Egli affermò che il cervello non è un organo unitario ma l'insieme di non meno di 27 diverse aree o centri (altri ne vennero aggiunti in seguito) a ciascuno dei quali corrispo nde una funzione mentale specifica. Einaudi. ma Pettigrew ha mostrato che tutto l’emisfero.” Hooper J. gli studiosi ne avevano concluso che il talamo seleziona la corteccia visiva da attivare. Quando un centro si espandeva determinava il formarsi di particolari protuberanze sulla superficie cranica e si riteneva che la localizzazione di questi «bernoccoli» riflettesse lo sviluppo di zone particolari del cervello sottostante (Fig. 1-1). quarta disciplina importante per determinare le relazioni tra cervello e comportamento. Se si perde un bit si può perdere tutto. Jack Pettigrew esprime questo parere sulla base di alcune ricerche sulla rivalità binoculare. una lesione. quando l'opera di Charles Darwin. nonostante ciò lo studio del comportamento e cioè delle manifestazioni esterne delle attività mentali nel mondo fisico. “Come funziona il cervello”. un neurologo francese del diciannovesimo secolo.. è coinvolto globalm ente in ogni avvicendamento. eppure sono capaci di leggere il “Times”. sull'evoluzione del comportamento. Franz Josephf Gall ebbe. quale che sia la sua forma. alla base dell’unità della percezione e dell’azione vi è un processo cooperativo globale. In precedenza. la c. con le immagini percepite che si alternano sporadicamente. è anche la più antica. 137 Il cervello ha un’organizzazione modulare.. Ma io posso mostrarvi persone che hanno perso estese regioni del loro cervello. capeggiati da un medico e neuroanatomico viennese. Si pensi a un computer. non fu affrontato su base scientifica fino al diciannovesimo secolo. Se il cervello fosse organizzato come un sistema seriale generale. Gall pensava che perfino le funzioni più complesse e astratte come l'amor materno. Quando si domanda di guardare due immagini diverse contemporaneamente. Nel mondo occidentale le concezioni relative alla mente e all'anima ci sono derivate dall'antichità. Questa concezione estremizzante e fantasiosa rappresentò un facile bersaglio per Pierre Flourens. i soggetti riferiscono di vedere l’una o l’altra. La maggior parte degli psicofisiologi conviene che esiste necessariamente una coordinazione diffusa. detta «personologia anatomica». 281 4) RAPPORTO MENTE E CERVELLO 4. la generosità o la riservatezza fossero localizzate separatamente in aree circoscritte della corteccia cerebrale. Freeman W. permise alla psicologia di svilupparsi come disciplina indipendente dalla filosofia e di divenire una scienza sperimentale. Bompiani pag. l'intuizione che le funzioni mentali sono opera del cervello.1) Frenologisti e Antilocalizzazionisti. Teresi D. La convergenza dell'anatomia. da una parte come dall’altra. ma non entrambe. come se i due emisferi trasferissero il lavoro della percezione dall’uno all’altro come due staffettisti che si passano il testimone. parallela È sciocco discutere se il cervello sia seriale o parallelo perché è ovvio che il sistema dev’essere seriale sotto certi aspetti e parallelo sotto altri. La psicologia. Gall e i frenologi pensavano anche che i centri deputati a ciascuna funzione mentale potessero svilupparsi ed aumentare di dimensioni con l'uso. Con l'ablazione di diverse aree cerebrali negli . pag. in qualsiasi regione. della fisiologia e della scienza del comportamento ebbe inizio con l'opera dei frenologi. Una lesione limitata ad una singola area corticale doveva perciò influire in ugual misura su tutte le funzioni superiori. L’emisfero destro avrebbe importanza nell’elaborazione delle informazioni socio-emozionali. mentre è noto che i due emisferi hanno funzioni differenti e strettamente integrate. Jekyll and Mr Hyde.animali da esperimento Flourens cercò di stabilire il contributo specifico delle singole parti del sistema nervoso nel determinare il comportamento. e specialmente la corteccia cerebrale. infatti esso è maggiormente connesso con le strutture del sistema limbico e controlla bilateralmente il sistema nervoso simpatico. Egli propose perciò che qualsiasi parte della corteccia cerebrale è in grado di eseguire ognuna delle funzioni corticali.2) Dalla teoria della Dominanza Emisferica alla teoria della Specializzazione Emisferica L’ipotesi di un’asimmetria funzionale degli emisferi cerebrali fu per prima suffragata da Broca che nel 1861 identificò l’area della parola nell’emisfero sinistro. agisce in maniera unitaria per determinare ogni funzione cerebrale. prosodia che regola tono. intensità della voce. Un famoso esperimento è quello della zampa di gallina eseguito con una paziente che aveva subito un intervento chirurgico che aveva comportato la separazione . dimostravano che singole attività motrici e sensitive potevano venir localizzate in parti diverse del cervello. delle dita e delle braccia e dei muscoli della cavità orale che sono utili ad articolare la parola. Oggi il concetto di dominanza emisferica sinistra è stato superato. i neuroni sono le unità responsabili dei messaggi del sistema nervoso e sono connessi l'un l'altro in maniera precisa. abilità musicale. Gli studi clinici di Jackson sull'epilessia focale. nella risoluzione di problemi. della grammatica. Wernicke dimostrò che le manifestazioni del comportamento sono mediate da regioni cerebrali specifiche attraverso vie ben localizzabili che mettono in rapporto strutture sensitive con strutture motrici. L’essere umano elabora i dati di realtà e giunge comunque ad una spiegazione razionale. altezza. forma morbosa nella quale le convulsioni hanno inizio in una parte determinata del corpo. nell’orientare il corpo nello spazio e nell’elaborazione delle sensazioni somatosensoriali per la costruzione dell’immagine corporea. sfiorando anche l’illusione della logica allorché la realtà non è facilmente deducibile. L’emisfero sinistro invece assolve funzioni relative al linguaggio. in particolare nell’uso della semantica. nel ragionamento analitico. Inoltre comanda i fini movimenti delle mani. Esso possiede maggior abilità nei compiti visuo-spaziali. L’emisfero destro svolge tutte le funzioni relative alla perce zione ed all’estrinsecazione delle emozioni attraverso i gesti e le parole: espressioni emotive del viso. Flourens concluse che non esiste una localizzazione particolare per le funzioni mentali. timbro. nella capacità interpretative. una “primitiva” l’altra “educata”. AIla fine del diciannovesimo secolo il neurologo britannico J. La teoria dell’interprete Numerosi esperimenti effettuati su pazienti split brain hanno mostrato che tra le funzioni dell’emisfero sinistro vi quella dell’interpretazione. La rapida e quasi generale acceteme dei frenologi sulle localizzazioni cerebrali. 4. In quel periodo il tema del doppio venne assimilato nella cultura generale e Stevenson nel 1886 scrisse Dr. Hughlings Jackson si oppose all'ipotesi dei campi cerebrali associati proposta da Flourens. ma che il cervello. insita in ogni individuo dovuta alla differente specializzazione degli emisferi. che sottolineava la duplice essenza. Questi studi furono in seguito elaborati sistematicamente dal neurologo tedesco Carl Wernicke e da Cajal in un'ipotesi alternativa del funzionamento cerebrale detta connessionismo cellulare. Secondo questa teoria. per l’intenzione del parlante. L’analista deve avere la capacità di sostare nell’incertezza. isolato dalle informazioni provenienti dal gemello controlatera le. Alla richiesta della motivazione verbale della sua scelta la paziente esclama: “Ah. dunque per l’uso dell’enunciato. grazie al meccanismo di oscillazione tra PS ßà D (PS: polo della confusione caotica. Riveste un ruolo preminente nelle relazioni sociali e sentimentali. Secondo Chiron l’emisfero destro matura prima del sinistro. Bion evidenzia come la ricerca di spiegazioni nell’analista aumenti ad opera della pressione esercitata dal paziente. Egli crede che quest’ultimo debba avere una capacità negativa di pensare. è facile. Anche Wilfred R. separatamente per ogni occhio. nei primi tre mesi le espressioni vocali sono sotto l’influenza delle strutture sottocorticali del sistema limbico. l’interpretazione consentono di vivere con una sensazione di coerenza interna che si rivela indispensabile ed è alla base dei sistemi di credenza individuale. proteggendosi dalla verità e dai sentimenti dolorosi che questa potrebbe portare. soprattutto a destra. La capacità negativa è il presupposto perché. La paziente con il dito indice mostra una gallina ed una pala per la neve. che sono elaborati ed efficientemente soddisfatte dalla madre. (Gazzaniga) L’emisfero sinistro. laddove si poteva sviluppare il pensiero vero. ma possono essere lontano dalla verità e per questo sono pericolosi per l’analista. Bion riconosce questa tendenza. ossia tenendo conto dell’altro. l’interpretazione. Il paziente invece può trovare rifugio nelle sue spiegazioni della realtà.anatomica degli emisferi. La razionalizzazione. che consisterebbe nel non lasciarsi tentare subito all’interpretazione. Mentre da tempo è nota la dominanza dell’emisfero sinistro per il linguaggio. possibilmente dannosa per uno psicoanalista. ha costruito una teoria sulle azioni del corpo. Tornando alla funzione dell’emisfero destro. La zampa di gallina và con la gallina e ci vuole una pala per pulire il pollaio”. Il bambino procederà al suo sviluppo emotivo. ma la trasformazione di un’emozione che si può vivere nell’insight. Ma dai 3-4 mesi la corteccia orbito-frontale. è stata più recentemente riconosciuto il ruolo del destro per la pragmatica. l’identificazione proiettiva. motivando la scelta adeguata messa appunto dal “muto” emisfero destro. in modo consono alla relazione. L’emisfero sinistro sembra dunque aderire ad una necessità dell’uomo: dare una spiegazione a tutto. Poi i ricercatori hanno mostrano alcune illustrazioni. Antonio Damasio in L’errore di Cartesio espone interessanti casi clinici di pazienti con lesioni . del vuoto schizoparanoide. Le prime vocalizzazioni sono collegati a specifici stati emotivi. utile all’uomo comune. Essa rappresentava anche una reazione filosofica contro le ipotesi estrnano dalla verità. L’insight precede l’atto interpretativo. della percezione del contesto nel quale essi si producono. egli permetta l’emergere spontaneo di una configurazione dotata di senso. Questa non è l’elaborazione di un pensiero. per il significato della frase nel contesto in cui è emessa. Egli potrà così utilizzare la sua prima forma di comunicazione. D: Polo della sicurezza). che impediscono la conoscenza di K e allontatazione di questa credenza (chiamata in seguito teoria dei campi cerebrali associati) era basata solo in parte sul lavoro sperimentale di Flourens. Tali pensieribugia possono portare a comunicazioni – K. La voglia di spiegazione ed il conseguente ordine logico eliminano il disagio psichico e permettono di provare un sentimento di sollievo. In fondo queste asserzioni sono espressioni di resistenza (Bion 1970). In termini bioniani le bugie sono pensieri che occupano il posto della “non cosa”. chiedendo di indicare la figura che avesse attinenza con l’immagine vista dallo stesso lato. inizia a maturare ottenendo un controllo sul sistema limbico. All’emisfero sinistro è stata presentata rapidamente l’immagine di una zampa di gallina e contemporaneamente a quello destro quella di una nevicata. poiché più facilmente questa può essere fuorviante. grazie all’introiettata capacità di contenere di origine materna. L’emisfero destro partecipa in maniera primaria all’elaborazione delle emozioni. ambidestrismo e rapporti con l’organizzazione cognitiva DOMINANZA DELLA LATERALITÀ Fin dal 1865 si sa che il mancinismo e il destrismo. così ché successivamente la corteccia prefrontale può sostituire alle risposte automatiche un processo decisionale basato sull’esperienza pregressa. ciò è dovuto alla specializzazione degli emisferi cerebrali.motorio per la lettura e la scrittura. conservate nella memoria limbica. qualora vi fosse discordanza fra i due. Tale meccanismo è importante nel processo decisionale perché limita le alternative su cui applicare il ragionamento. nelle famiglie in cui uno dei genitori è mancino e l'altro mandestro. 4. Il mancinismo non porta difetti dell'intelligenza e della motricità. Il mancinismo continua ad essere purtroppo. chiamato predominio incrociato (crossed dominance). non sono di origine sociale ma cerebrale. al predominio di uno sull'altro.piede). per quel retaggio popolare di considerare la mano sinistra non buona ed inferiore alla destra.mano . Il destrismo risponde al predominio dell'emisfero sinistro. esige un preciso coordinamento dell'occhio e della mano. essa non è la sola in assoluto. i mancini quindi continuano ad essere contrariati a casa e a scuola. In Bion gli avvenimenti emotivi producono pensieri.3) Mancinismo.prefrontali dell’emisfero destro che pur non riportando danni cognitivi evidenti dimostravano una personalità diversa ed un deficit della capacità decisionale. I mancini devono abituarsi a questa particolarità di direzione e rotazione perché altrimenti andrebbe a carico delle future capacità di espressione grafica.9% di bambini mancini.sinistra nell'atto grafico e il senso della rotazione degli anelli destrogiro. ma anche alla preferenza degli occhi e dei piedi. difetti che altresì troviamo nel raddrizzamento del mancinismo (mancinismo contrariato). si conta il 12% di bambini mancini. Assodato che la lateralità è dovuta alla specializzazione di un emisfero rispetto all'altro. Damasio afferma che la trasformazione delle sensazioni somatiche in immagini fa parte della prima funzione del sé. nasce immediato il problema della difficoltà verso gli apprendimenti di base. l’unione dei quali da origine a catene di senso più lunghe dette miti e sogni. . il mancinismo risponde al predominio dell'emisfero destro. che egli chiama elementi alfa. Al Scarica documento originale l’inizio la sopravvivenza dell’individuo è legata a disposizione innate. Secondo Damasio l’uomo attraverso le funzioni dell’emisfero destro ha la capacità di memorizzare determinate immagini di contesti o situazioni personali. Nelle famiglie in cui ambedue i genitori sono mancini. il problema più importante posto dalla lateralità. hanno quindi lo stesso patrimonio genetico) capita di trovare un mancino e un maldestro. Questa ricerca stabilisce in modo in Scarica documento originale contestabile che l'eredità ha una parte importante nella determinazione del mancinismo e del destrismo. particolarità quasi spontanea nei destrimani ma non certamente nei mancini che spontaneamente. che insieme determinano la formula della lateralità (occhio . quando noi forziamo per esempio un mancino. lo costringiamo ad operare una mano che non ha un adeguato controllo a livello corticale. la mente categorizza i fenomeni e le situazioni. In due gemelli identici (provengono dal medesimo ovulo fecondato e da un medesimo spermatozoo. nelle famiglie in cui entrambi i genitori sono mandestri si conta solo il 3. a scrivere con la mano destra. combinato con una piattezza di emozioni e sentimenti. che opera a livello strettamente corporeo e marchia le sensazioni come nostre. si conta il 46% di bambini mancini. 2) L'apprendimento della scrittura: una direzione grafica da sinistra verso destra e la rotazione degli anelli delle lettere nel senso sinistrogiro. destrinismo. tramite le sensazioni corporee provate. Il destrismo e il mancinismo non si limitano soltanto alla preferenza di una mano sull'altra. Durante lo sviluppo. 1) L'adattamento senso . (Chamberlain 1935). seguono la direzione destra . il proto-sé. La lateralità non è completamente di origine ereditaria e le esperienze fatte sui mancini lo spiegano. L'ambidestrismo è effettivamente. goffaggine). tra la lateralità. portano allo sviluppo di due insiemi di schemi: SOVRA-ORDINATI: Quelli che definiscono ciò che posso attendermi da me stesso (amabilita’ personale. conflitto tra due emisferi cerebrali in un soggetto che. L'educazione di tutto il corpo dovrebbe portare al rafforzamento della lateralità destra o sinistra appunto per il legame che esiste tra i diversi aspetti dell'ed. e nel suo caso specifico. nel caso che questi sia mancino. Gli aggiustamenti motori. privato del suo predominio normale. “ORGANIZZAZIONE COGNITIVA”? Si tratta di un MODELLO CLINICO DI ORGANIZZAZIONE STRUTTURALE DELLA CONOSCENZA secondo cui ogni individuo è un SISTEMA CONOSCITIVO. delusivita’. più Scarica documento originale arcaici.) Da un punto di vista costruttivista l’EFFICIENZA di un SISTEMA CONOSCITIVO non è data nei termini di VERITA’/FALSITA’ delle sue costruzioni. Il raddrizzamento del mancino porta molto sovente a disturbi del linguaggio. tics. appunto per prevenire i possibili problemi davanti agli apprendimenti scolastici.turbamenti affettivi dovuti non al transfert. i motivi potrebbero essere i seguenti: . ma non solo). GERARCHIZZAZIONE degli SCHEMI. . la formula peggiore. ma ai metodi adoperato per ottenerli. Con lo sviluppo si ha una DIFFERENZIAZIONE. cioè quella che viene definita come FLESSIBILITA’ DEL . ecc. Le ESPERIENZE PRIMARIE. l'organizzazione dello spazio. valore. con l'orientamento dello spazio e le funzioni simboliche. INTEGRAZIONE. locus-ofcontrol.transfert delle funzioni direttive da un emisfero ad un altro. Se il bambino è leggermente mancino. Negli stadi iniziali (infanzia) il sistema conoscitivo presenta MAGGIORE GLOBALITA’ E INDIFFERENZIAZIONE. lo si porterà all'inizio ad esercizi con entrambe le mani per poi accentuare la lateralizzazione. forza/debolezza. una divisione del lavoro tra la destra e la sinistra. che sono ORGANIZZATI in modo GERARCHICO: Schemi SOVRA-ORDINATI: schemi relativi al sé. CHE COSA SI INTENDE PER. I turbamenti del linguaggio mostrano come sia stretto il rapporto del linguaggio stesso con la motricità. cioè in modelli del mondo e di sé. ma nei termini di una maggiore o minore CAPACITA’ di ACCOGLIERE L’INVALIDAZIONE. il predominio di un lato sull'altro. dal punto di vista dell'equilibrio psicomotorio. ecc. psicomotoria.Nascono quindi immediatamente dei problemi rispetto agli apprendimenti scolastici (cattiva scrittura. L'equilibrio. non sarà mai un mancino. è nella stessa maniera per l'ambidestrismo. disturbi che limitano notevolmente il suo sviluppo psicomotorio.) SOTTO-ORDINATI: Quelli che definiscono ciò che posso attendermi dal mondo esterno (pericolosita’. si può tentare di destralizzarlo. non contrariarlo. a condizione di non adoperare nessun metodo coercitivo. dare precocemente tutte quelle situazioni. condizionano e limitano gli Schemi SOTTO-ORDINATI. riadattandosi ad essa e di un maggiore o minore EQUILIBRIO INTERNO. ma anzi. l'organizzazione dei gesti esigono una specializzazione. che definiscono. La conoscenza è organizzata in SCHEMI. per cui possa conoscere la direzione sinistra .destra e il senso di rotazione sinistrogiro. balbuzie. È bene quindi conoscere la lateralità di un bambino. Se il mancinismo è causa di notevole turbamento. strettamente connesse con l’INTERAZIONE CON LE FIGURE D’ATTACCAMENTO (principalmente madre e padre. affidabilita’. né un mandestro ma un ambidestro instabile. la direzione. cioè la veglia. di riflettere su se stessi. la meditazione ecc. che più di altri si sono occupati del problema. Trattato di Psichiatria) La nostra normale coscienza è definito stato di veglia. infatti anche l’invalidazione di uno schema sottoordinato si tradurrebbe. mostrano come il nostro stato ordinario di coscienza. con conservata reattività alle stimolazioni esterne (2). Lo stato ordinario di coscienza. 5) ATTENZIONE E VIGILANZA5. per un effetto a catena. Non solo. C’è INCAPACITA’ di reagire FUNZIONALMENTE all’INVALIDAZIONE quando: (1) il SISTEMA presenta LASSITA’ STRUTTURALE. sono stati denominati stati di coscienza” (Bini e Bazzi.SISTEMA. non è altro che un tipo speciale di coscienza. in ambito neurologico e neurofisiologico. separate dal più trasparente degli schermi. come il ragionamento o il giudizio. ossia gli è possibile accettare solo l’informazione strettamente congruente con la struttura prevista a priori. così. a occhi aperti. a quelli più complessi. In questo caso il sistema è resistente all’invalidazione come un muro di gomma. ecco che si possono manifestare stati non ordinari (alterati) di coscienza. per coscienza intendono uno stato di continua consapevolezza che il soggetto ha di sé e del proprio ambiente. vi sono forme potenziali di coscienza del tutto diverse Gli stati di coscienza vanno da: 1) la veglia Nello stato di veglia. non consapevole (in tutto o in parte) dell’ambiente che lo circonda. e incapace di reagire in modo adeguato alle stimolazioni che dall’ambiente gli pervengono. la coscienza razionale. come le sensazioni. è rappresentato da un equilibrio ottimale tra le informazioni che il cervello riceve e quelle che elabora. possa andare incontro a facili modificazioni. la coscienza permette di prestare attenzione spontaneamente a quanto ci circonda. la Trance ipnotica e tutti gli altri Stati alterati di coscienza (come: l'ubriachezza. ma non cosciente. ossia sottosistemi articolati tra loro in modo da operare in maniera coordinata e vicariante in funzione dei vincoli posti dal mondo esterno e dai propri obiettivi. da quelli elementari. ossia ha difficoltà a costruire in maniera definita le proprie esperienze. mentre tutto attorno ad essa. di distinguere la fantasia dalla realtà. oppure lievi oscillazioni della coscienza.1) Gli stati di coscienza: dalla coscienza normale alla morte cerebrale Cosa si intende in neurologia per “coscienza” Nonostante ricerche e osservazioni che durano ormai da decenni. ma possono esserci delle continue perdite temporanee d'attenzione. Il Sonno e il sogno. “Genericamente i vari fenomeni psichici. Nessuno dei vari modelli teorici proposti ha ricevuto un consenso unanime. l'uso di sostanze psicoattive. l'estasi amorosa. che mettono in luce l'enorme variabilità e mutabilità dello stato di coscienza. se tale equilibrio viene a mancare.). in quella di uno centrale. Le stesse basi neurologiche della coscienza restano poco conosciute e c’è un continuo disaccordo anche su quali manifestazioni comportamentali possano essere associate ai vari livelli di coscienza. . la veglia. (2) il SISTEMA presenta RIGIDITA’ STRUTTURALE. Ne deriva che occorre operare una netta distinzione tra coscienza e vigilanza/allerta. sveglio. Qualsiasi previsione diventa possibile e qualsiasi falsificazione praticamente inattuabile. In questo tipo di struttura la fa Scarica documento originale lsificazione è costituzionalmente non accoglibile. con effetti devastanti per l’intero sistema. il concetto di coscienza costituisce un problema per molti versi insoluto e con una estrema difficoltà di pervenire a una definizione universalmente accettata. Plum e Posner. come la chiamiamo. In questo caso il sistema è infalsificabile perché l’informazione “incoerente” o non viene raccolta o viene selettivamente esclusa. Un individuo in effetti può essere vigile. può subire sensibili oscillazioni di intensità. mentre un paziente in stato di shock riesce a dare una risposta a tali stimoli. stato di riposo fisico e psichico. completa o parziale. pur rimanendo sempre una coscienza di veglia. indispensabile per il ristoro dell'organismo) non è completamente vera. della coscienza e della volontà. uno stimolo sensoriale (ad es. può avere movimenti spontanei e apre gli occhi se stimolato. tossine). ridere o piangere. L'aspetto di "reversibilità" non è invece associare al coma o all'anestesia che. In realtà questa definizione. perché il sonno è sempre interrompibile. È difficile dare una definizione precisa del sonno ma è più vicino ad "uno stato dell'organismo caratterizzato da una ridotta reattività agli stimoli ambientali che comporta una sospensione dell'attività relazionale (rapporti con l'ambiente) e modificazioni dello stato di coscienza: esso si instaura autonomamente e periodicamente. ma non parla e non obbedisce ai comandi. inoltre. un rumore forte) può superare questa barriera e svegliare chi dorme. Un adeguato sonno è biologicamente imperativo ed appare necessario per sostenere la vita. almeno istintiva (gridare in risposta a un pizzicotto. chetoacidosi) o danni e malattie del sistema nervoso centrale (ictus. alcool. il sonno è un processo fisiologico attivo che coinvolge l'interazione di componenti multiple del sistema nervoso centrale ed autonomo. ci sono alcune cellule cerebrali che in alcune fasi del sonno hanno una attività 5-10 volte maggiore rispetto alla veglia. ma mantiene quelle non-cognitive e il ciclo sonno/veglia. durante questo stato avvengono complessi cambiamenti a livello cerebrale che non possono essere spiegati solo come un semplice stato di riposo fisico e psichico. infatti. oscillazioni qualitative. nel corso della giornata. caratterizzato dalla sospensione. La differenza fondamentale fra il coma e lo stato stuporoso (shock) è che un paziente in stato comatoso non è capace di rispondere né agli stimoli verbali né a quelli dolorosi. traumi cranici. È inoltre diverso anche dal sonno. 4) trance ipnotica (auto ed etero indotta) . rispettivamente. dal rallentamento delle funzioni neurovegetative e dall'interruzione parziale dei rapporti sensomotori del soggetto con l'ambiente. Due caratteristiche fondamentali distinguono il sonno dallo stato di veglia: il sonno erige una barriera percettiva fra mondo cosciente e mondo esterno. alterazioni del metabolismo (ipoglicemia. Ad esempio. cioè di cessazione irreversibile di tutte le funzioni del cervello: può accadere che un paziente in coma sia in grado di respirare da solo. per esempio). sono una patologia e uno stato di quiete (trance) indotto farmacologicamente. Come la veglia. iperglicemia. benché il sonno sia rappresentato da un apparente stato di qu iete. Il coma è anche diverso dallo stato vegetativo che a volte può susseguire ad esso: un pazien Scarica documento originale te in stato vegetativo ha perso le funzioni neurologiche cognitive e la consapevolezza dell'ambiente intorno a sé. Infatti. si autolimita nel tempo ed è reversibile". 2) il sonno Il sonno è definito come uno stato di riposo contrapposto alla veglia. Il coma non è nemmeno indice di morte cerebrale. come altre definizioni che si possono trovare su vari dizionari (periodica sospensione dello stato di coscienza durante la quale l'organismo recupera energia. le più comuni cause di coma sono le alterazioni del metabolismo. mentre non è possibile "svegliare" a piacere una persona in stato di coma. I pazienti in stato vegetativo possono apparire in qualche modo normali: di tanto in tanto possono fare smorfie.La coscienza. ipossia): fra tutte. 3) il coma E' definito come un profondo stato di incoscienza che può essere provocato da intossicazioni (stupefacenti. Assenza dei riflessi del tronco encefalico (corneale. riportate nell’allegato 1 del Decreto 22 agosto 1994. 578 (Norme per l'accertamento e la certificazione di morte) e il Decreto ministeriale 22 agosto 1994. all’inizio e alla fine dell’osservazione. psicofarmaci. spontanea o provocata. 578 (Regolamento recante le modalità per l'accertamento e la certificazione di morte). all’inizio ed alla fine del periodo di osservazione. MORTE CEREBRALE E’ la condizione in cui si verifica la perdita irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo. stupefacenti. che probabilmente hanno in qualche luogo il loro campo d’applicazione e d’adattamento. 582 del Ministero della Sanità. carenale. Nessuna visione dell’universo nella sua totalità può essere definitiva. James L’attività della coscienza sembra essere sottoposta a continui mutamenti e modificazioni e il passaggio da uno stato di coscienza ad un altro avviene più spesso di quanto pensiamo o siamo consapevoli. ma.la classica ipnosi (non sto a specificartela) 5) trance indotta da farmaco (alcool..4. Assenza di respirazione spontanea dopo sospensione di quella artificiale fino al raggiungimento di ipercapnia accertata di 60 mmHg.) il classico coma etilico e tutto quello a cui può portare un uso eccessivo di tutta quella roba) "Possiamo attraversare tutta la vita senza sospettarne l’esistenza. L’attività psichica prende le sembianze di un continuo fluttuare. con pH ematico non superiore a 7. un anestesistarianimatore. n. incluse le funzioni vegetative sostenute dal tronco dell’encefalo (conservate nel paziente in s tato vegetativo). Nel neonato l’accertamento può essere eseguito solo se la nascita è avvenuta dopo la trentottesima settimana di gestazione e comunque dopo una settimana di vita extrauterina. L'eventuale verifica dell’assenza di flusso ematico cerebrale non va ripetuta. accertando la presenza dei seguenti criteri: Stato di incoscienza. sensazioni ed emozioni si susseguono senza sosta. La presenza contemporanea di tutte le condizioni necessarie per poter accertare la morte deve essere rilevata per almeno due volte. è richiesta la documentazione della assenza del flusso cerebrale. un medico di direzione sanitaria. Tali norme prevedono che un’apposita commissione. è compatibile con la cessazione irreve Scarica documento originale rsibile di tutte le funzioni encefaliche e non ha rilevanza ai fini dell’accertamento di morte. Assenza di attività elettrica cerebrale. in sua assenza. o altrimenti un anatomopatologo). dodici per i bambini sotto i cinque anni e ventiquattro per i bambini al di sotto di un anno). fotomotore. L’EEG deve essere eseguito per 30 minuti continuativi. ecc. pensieri. quando lascia fuori queste altre forme di coscienza” W. di reazione a stimoli dolorifici portati nel territorio di innervazione del trigemino e di risposta motoria nel territorio del nervo facciale allo stimolo doloroso ovunque applicato). alla minima pressione appaiono in tutta la loro completezza vari tipi di strutture spirituali. In particolari condizioni. L’attività di origine spinale. riunitasi dopo segnalazione del responsabile di reparto alla direzione sanitaria. n. costituita da un medico legale (o. esamini il paziente per almeno due volte (all'inizio e al termine) del periodo di osservazione in un intervallo di tempo prestabilito (sei ore per gli adulti. presentandosi lo stimolo adeguato. documentata da EEG eseguito secondo particolari modalità tecniche. Per la diagnosi di morte cerebrale esistono dei criteri inequivocabili e definiti. Si ricordano al riguardo la Legge 29 dicembre 1993. faringeo. aggiornato successivamente con Decreto ministeriale 11 aprile 2008. n. Le persone in morte cerebrale non sono più vitali e deve essere sospeso loro qualsiasi trattamento terapeutico. oculo-cefalico e oculovestibolare. . un neurofisiopatologo (oppure un neurologo o un neurochirurgo esperti in elettroencefalografia). come se su verifica con le tecniche di induzione ipnotica. a intervalli variabili per non fornire una misura temporale. mentre l’attenzione assopisce con stimoli di bassa intensità e con un ritmo di variazione molto lento. di lavorare. gli orologi sono almeno due: uno ha sede nella formazione reticolare ascendente (una fitta rete di neuroni collocata fra il midollo allungato e la base del cervello). Il sociologo montalbini. Se il livello di attivazione è molto basso (se il soggetto è sedato con un tranquillante o ha bevuto del vino. è facilitato dalle caratteristiche dello stimolo se lo stimolo è intenso e ha un ritmo veloce la vigilanza è maggiore. a temperatura e luce costanti e in assenza di orologi o altri strumenti che indicassero lo scorrere del tempo. tuttavia. Un problema che i ricercatori si sono posti è se l’orologio sia interno oppure esterno (dovuto all’alternanza delle notti e dei giorni).2) Livelli di vigilanza: alternanza sonno – veglia Il mantenimento di una buona vigilanza. dopo un intervallo di circa una settimana. con dissonnia. Per chiarire questo dubbio sono stati condotti alcuni esperimenti ponendo dei soggetti in ambienti chiusi. a quanto sembra. di dormire a loro piacimento. registravano alcuni parametri biologici. l’altro si trova invece nel nucleo soprachiasmatico (un gruppo di neuroni nel mezzo dell’encefalo e dietro il setto interemisferico). Guidare in modo brillante e sportivo lungo una strada di montagna favorisce il mantenimento della vigilanza. Una sfasatura sei ritmi circadiani si verifica quando. in condizioni naturali. il tono muscolare. come se il tempo soggettivo rallentasse progressivamente. In tutti i soggetti si è osservato. per esempio) anche il livello della prestazione è basso. dopo circa quaranta giorni. viaggiando in aereo. come la pressione arteriosa. una sorta di “slittamento”. in particolare sono legate al suo livello di attivazione o eccitabilità. . I ritmi circadiani hanno pertanto un orologio endogeno (perché la ritmicità si mantiene anche in isolamento) ma sono.5. Ovviamente il massimo di sfasatura possibile è di dodici ore. isolato sperimentalmente in una grotta in profondità per circa dieci mesi. il tempo di adattamento è di circa cinque giorni.5 ore a 46. si avverte costantemente a partire da uno scarto di oltre cinque fusi orari (pari allo scarto fra Roma e Caracas). ance se. che regola la velocità. si crea una differenza importante tra il fuso orario di partenza e quello di arrivo. cosi come un’attivazione molto alta (se per esem Scarica documento originale pio si sono presi molti caffè o se si è troppo angustiati per un esame) determina un livello di prestazione scadente. al momento dell’uscita riteneva che fossero trascorsi poco più di 4 mesi. adattati con precisione all’alternarsi della notte e del giorno. Abbiamo parlato di “orologio” interno. infatti. È come se il corpo fosse dotato di un orologio. Se lo stimolo è statico e teniamo lo sguardo a lungo fisso su di esso la vigilanza può cedere in pochi secondi. la resistenza alla fatica ecc. ma il disturbo soggettivo da adattamento. I soggetti erano liberi di alimentarsi. la cadenza e l’efficacia della maggior parte delle sue funzioni. Il livello ottimale di prestazione e la vigilanza ottimale si registrano quindi con gradi intermedi di attivazione. la velocità del metabolismo. calo di forza muscolare e talora difficoltà digestive. Si tratta dei ritmi circadiani. Al ritorno nell’ambiente esterno. che interessano molti parametri di funzionamento del corpo. La vigilanza e la qualità della prestazione sono anche in rapporto con la condizione neurofunzionale del soggetto. Un importante fattore che influenza la vigilanza è l’esistenza di ritmi di funzionamento dell’organismo a cadenza quotidiana. Uno dei più noti ed evidenti fra questi ritmi è quello di veglia-sonno. mentre guidare sempre alla stessa velocità ridotta in un rettilineo autostradale di notte può ridurla al punto da farci addormentare all’improvviso. Osservatori posti all’esterno (collegati con telecamere a circuito chiuso) registravano i principali ritmi della loro condotta e. i ritmi biologici passano da una media di 24. in particolare se il compito è impegnativo. questa sfasatura si estingue rapidamente e nell’arco di circa tre giorni tutti i ritmi ritornano in fase circadiana. ovvero il mantenere per lungo tempo un’attenzione sostenuta e non commettere errori. la temperatura corporea. Trattandosi pur sempre di un ambiente naturale con alternanza notte-giorno. (+ qualità – quantità) Mediante la concentrazione. selezione tardiva (modello dell’attenuazione) . come ad es. Tuttavia dopo un certo tempo si tende ad avere la necessità di passare ad un compito diverso. le percezioni aumentano in intensità. 5. ma non di un tipo in particolare. proprio perché la tensione mentale varia. Una concentrazione eccessiva (prolungata nel tempo.4) Selezione precoce (Broadbent ed il concetto di filtro attenzionale) vs. la FRA prima riduce e poi blocca quasi completamente l’arrivo al cervello dei messaggi sensoriali.). In mancanza di stimoli dall’esterno il cervello inizia a elaborare come stimoli dei segnali depositati in memoria e comunque generati al suo interno: questo sembra essere il meccanismo di tipo eminentemente attivo.3) Aspetti intensivi dell’attenzione: concentrazione nel tempo e concentrazione sul compito Aspetti intensivi dell’attenzione: concentrazione nel tempo e concentrazione sul compito. ecc. In ogni caso un'attenzione continuamente tesa è impossibile nell'uomo: in alcuni soggetti è massima durante il mattino. ecc. nel senso che non siamo noi a scegliere gli oggetti. in altri durante la notte (nella quiete assoluta). il leader di un gruppo al quale apparteniamo ecc. Questa attenzione è poco dispendiosa. Concentrazione:la concentrazione è uno stato intensivo dell’attenzione. viene percepito ora più forte ora più debole. massimizzando la recezione/analisi di un certo tipo di stimoli ed ignorando quanto più possibile gli altri (distruttori).. ha una scansione quotidiana e regola lo stato di alternanza sonno-veglia. Uno di essi è di grande ampiezza. Quando l’individuo si concentra l’attenzione viene riservata ad un solo compito. estetici. Il tic-tac di un orologio. 5. Dopo un certo tempo l’attenzione tende a riallargare il proprio raggio d’azione (registra più stimoli. culturali. nella gara dei 100 m. Concentrazione attiva e passiva Quella attiva o volontaria è determinata dagli interessi (scientifici.). motivazione). socializzazione. Quando il soggetto si addormenta. ha una frequenza di circa novanta minuti e genera sia la creazione di fasi di sonno di varia profondità che una periodica variazione dell’allerta durante la veglia. L'attenzione attiva quando è molto intensa e prolungata può determinare un interesse biologico. le immagini acquistano maggiore chiarezza. È più facile mantenere la concentrazione su un compito verso il quale siamo fortemente motivati (=> v. morali. Questa attenzione implica un maggior consumo di energia e anticipa l'insorgere della stanchezza. quando si parte prima del via).l’attività dei neuroni della formazione reticolare acendente presenta in effetti due ritmi di oscillazione. Concentrazione nel tempo → la concentrazione non può essere protratta più di tanto. + quantità – qualità). Quella passiva o involontaria è dettata da impulsi che si riallacciano direttamente agli istinti di conservazione. un accanito lettore di libri può essere indotto a leggere cose che non gli servono a niente se non compie uno sforzo di volontà orientando la propria attenzione altrove). ma rappresenta una tappa superiore di evoluzione. L'attenzione volontaria è posteriore a quella spontanea. es. riproduzione. dal punto di vista genetico. le reazioni si fanno più rapide ed esatte (a volte addirittura sono anticipate. ma sono gli oggetti che s'impongono di Scarica documento originale forza alla nostra attenzione (ad es. che a sua volta è fonte dell'attenzione passiva (ad es. La formazione reticolare ascendente (FRA) funziona un po’ come la resistenza variabile di un reostato. posto vicino all'udito. Concentrazione sul compito → PER CONCENTRAZIONE SUL COMPITO SI INTENDE LA POSSIBILITÀ DA PARTE DEL SOGGETTO DI PRESTARE RISORSE COGNITIVE ALL’ATTIVITA’ CHE STA SVOLGENDO. può anche prolungarsi nel tempo senza dare l'impressione della fatica.. specie quella sottratta alle ore di sonno) può provocare lesioni al cervello e portare a effetti opposti. il fantasticare prima del sonno. che determinano la scelta delle immagini e l'attuazione del processo attentivo. Un altro ritmo della Scarica documento originale FRA invece è di ampiezza ridotta. di tutti gli stimoli in ingresso solo alcuni vengono selezionati. Invece l’elaborazione degli stimoli selezionati possono accedere al sistema P e quindi ai livelli di elaborazione semantica superiori. la selezione dell'informazione avviene nel seguente modo: all'inizio tutti gli stimoli vengono immagazzinati per breve tempo nel sistema S (sensoriale) e cioè nei registri sensoriali o magazzini a brevissimo termine. il filtro selettivo. L’ipotesi quindi è che i meccanismi dell’attenzione selettiva si basino sui processi di selezione della risposta. Sono state proposte numerose teorie. esempio classico di questo fenomeno è l'effetto cocktail party.TEORIE DELL'ATTENZIONE SELETTIVA L'attenzione selettiva consiste nella capacità di selezionare solo alcune tra le numerose informazioni che giungono ai nostri organi di senso. Secondo l’autore. sia quelle rilevanti che Scarica documento originale quelle irrilevanti. In linea teorica è possibile che tutti gli stadi di elaborazione dell'informazione siano facilitati dai processi attenzionali. TEORIA DEL FILTRO ATTENUATO . TEORIA DELLA SELEZIONE TARDIVA Secondo Deutsch e Deutsch tutte le informazioni. memoria ecc. alcune delle quali protendono per una selezione precoce dell'informazione mentre altre per una selezione tardiva. mentre nel secondo caso la selezione avviene dopo il riconoscimento dello stimolo. Il filtro selettivo agisce tardivamente solo nel momento in cui deve essere scelta una risposta. Il problema è che non è facile stabilire se il miglioramento della prestazione sia dovuto ad una facilitazione sensoriale causata dall'attenzione che opera a livello precoce o se invece gli effetti siano dovuti a processi post-percettivi che operano a livello della categorizzazione o anche della selezione della risposta. sistema che poi ha accesso ai sistemi di risposta motoria. Ognuno di questi sistemi infatti è caratterizzato da un "coefficiente di importanza" per cui l'informazione afferente viene automaticamente elaborata dal sistema col più alto coefficiente. quelli a cui prestiamo attenzione. Tale selezione si verifica ad uno stadio precoce visto che l’elaborazione degli stimoli cui non prestiamo attenzione si ferma al sistema S. dopodiché la traccia decade. solo alcune informazioni vengono passate al sistema P (percettivo) che invece opera serialmente e che consente un livello di elaborazione più sofisticata e completa. che deriva dai risultati ottenuti con il paradigma sperimentale dell'ascolto dicotico. prima della codifica semantica. raggiungono sempre i sistemi di elaborazione superiori e sono elaborati sino alla codifica semantica. Sul piano teorico innanzi tutto si è cercato di capire a che punto del processo di elaborazione dell'informazione. qui esse subiscono una veloce analisi in parallelo sulla base delle loro caratteristiche fisiche elementari. avviene la selezione dell'informazione da elaborare. Nel primo caso la selezione è operata sull’input sensoriale. prima che avvenga il recupero o la selezione della risposta. TEORIA DELLA SELEZIONE PRECOCE DI BROADBENT Secondo la teoria del filtro di Broadbent. grazie poi ad uno speciale meccanismo centrale. TEORIA DELL’INTEGRAZIONE DELLE CARATTERISTICHE La codifica delle varie caratteristiche degli stimoli sembra essere effettuata da diverse regioni cerebrali specializzate. come ad esempio “infermiere”. anche una sua parziale attivazione può essere sufficiente al raggiungimento della soglia di coscienza. poi inibite perché irrilevanti. ad esempio “dottore”. Di solito il soggetto risponde più velocemente alle parole semanticamente correlate piuttosto che a quelle che non lo sono. Nel caso del paradigma del priming semantico il prime è costituito da una parola. Inoltre il priming negativo si ottiene anche quando gli stimoli ignorati sono presentati talmente brevemente da non raggiungere la soglia di coscienza. . Poi. in base alla quale il filtro selettivo funziona come quello proposto da Broadbent solo che le informazioni del canale non attentivo non vengono cancellate ma attenuate. In altre parole il filtro non è del tipo “tutto o niente” e non blocca completamente l'elaborazione di tutta l'informazione non selezionata e cioè quella presentata nel canale non attentivo. Tuttavia se lo stimolo da ignorare è particolarmente importante o rilevante per il soggetto. E’risultato che quando lo stimolo da ignorare è semanticamente correlato al secondo stimolo. una in primo piano disegnata con linee continue di colore rosso e l’altra in secondo piano con linee tratteggiate di un altro colore. come ad esempio “tavolo”. l’inibizione di quest’ultimo e della rete semantica associata. per cui gli stimoli cui non si presta attenzione sono attenuati in modo tale che non possono raggiungere un livello di attivazione sufficiente a superare la soglia di coscienza. ma semplicemente la attenua. Esistono dunque rappresentazioni multiple di uno stesso oggetto e cioè relative ai suoi vari attributi: a questo punto sorge il problema di come tutte queste rappresentazioni venga 8 9 no integrate per permettere la percezione di un unico oggetto. E’il caso della codifica dell’identità mediata dalla via ventrale che proietta al lobo temporale inferiore e di quella della posizione degli stimoli mediata dalla via dorsale che proietta alla corteccia parietale. e il probe da un'altra parola che può essere semanticamente correlata alla Scarica documento originale prima. rende più difficile la riattivazione di quest’ultima. i tempi di risposta di denominazione si allungano: le rappresentazioni delle informazioni non rilevanti verrebbero inizialmente attivate e semanticamente codificate. PRIMING SEMANTICO Dati a favore della selezione tardiva provengono da alcune ricerche che hanno utilizzato il priming negativo. i soggetti vengono posti di fronte ad una coppia di figure sovrapposte. PRIMING NEGATIVO In un tipico esperimento facente uso del paradigma del priming negativo. In seguito vengono posti di fronte ad una terza figura unica che può essere o meno correlata semanticamente a quella da ignorare della precedente presentazione. alla presentazione di un secondo stimolo semanticamente correlato a quello ignorato.Una teoria a metà strada tra la selezione precoce e quella tardiva è la teoria del filtro attenuato della Treisman. Il loro compito è quello di nominare a voce alta lo stimolo in primo piano ed ignorare l’altro. oppure no. Nei tipici paradigmi di Priming viene presentato un primo stimolo detto “prime” e poco dopo un secondo stimolo detto “probe” che richiede una rapida risposta. Ciò avviene ad esempio se il soggetto deve trovare una lettera rossa in mezzo a tante lettere blu. senza attenzione e in parallelo da moduli specializzati. il colore e l'orientamento sono inizialmente codificate in modo indipendente ed in parallelo. il tempo necessario per distinguerlo dagli stimoli distrattori non dipende dal numero di questi ultimi. visto che di solito non si è coscienti di tutti gli stimoli presenti nel campo sensoriale. MECCANISMI DELL’ATTENZIONE SELETTIVA E’ opinione largamente condivisa che le informazioni cui non si presta attenzione raggiungano il livello di elaborazione semantica sebbene essi non raggiungano la soglia di coscienza. E’ un meccanismo più stabile e meno influenzabile dalle richieste del compito e dal soggetto rispetto a quello di inibizione. L’attenzione . Paradigmi e ricerche A sostegno della teoria dell’integrazione delle caratteristiche della Treisman sono diversi esperimenti. attivando le rispettive rappresentazioni semantiche. opera sia sull’informazione rilevante che su quella ignorata. Il paradigma sperimentale utilizzato è quello dei compiti di ricerca visiva in cui il soggetto deve riconoscere uno stimolo target tra molti stimoli distrattori: il risultato di questi esperimenti è che se lo stimolo target differisce dagli altri per una sola caratteristica elementare.5)Attenzione divisa: processi automatizzati e processi controllati I processi automatizzati non richiedono risorse attentive (a differenza dei processi controllati/volontari) perciò il loro svolgimento non confligge con altri processi. tuttavia. queste singole caratteristiche vengono integrate at Scarica documento originale traverso un processo attentivo seriale. ossia il livello di attivazione dello stimolo irrilevante viene inibito in modo che non possa accedere al sistema di risposta. Più precisamente il processo di elaborazione degli stimoli è costituito da due stadi di elaborazione successivi: uno stadio pre-attentivo. in tal modo entrambi gli stimoli subiscono una codifica semantica. – Un meccanismo di inibizione attiva della risposta per lo stimolo irrilevante.Secondo la teoria dell’integrazione delle caratteristiche della Treisman del 1998. se il compito lo richiede. Si tratta di un meccanismo attivo che decade rapidamente quando non è più necessario mantenere uno stato di attenzione selettiva. Se invece lo stimolo target differisce dagli altri per più di una caratteristica. il tempo per individuarlo aumenta con l'aumentare degli stimoli distrattori. e che è influenzato dalle richieste del compito e dalle strategie utilizzate dal soggetto. la percezione di un oggetto dipende da un meccanismo attentivo che ne seleziona la posizione ed integra le caratteristiche presenti in quella posizione in un oggetto percettivo unificato. 5. ed uno stadio attentivo che combina queste caratteristiche in modo seriale. il che riflette un processo pre-attentivo. Si ritiene che l’attenzione selettiva sia mediata da due meccanismi: – Un meccanismo di attivazione che. In questo caso sono le caratteristiche stesse che attirano automaticamente l’attenzione sulla loro posizione. Treisman spiega questo fenomeno affermando che le dimensioni elementari dello stimolo come la forma. e quindi è definito dalla congiunzione di due o più caratteristiche. prima della selezione. in cui ciascuna singola caratteristica dello stimolo viene rilevata (codificata) automaticamente. Poi provò a far suonare una campanella prima della presentazione deibo. Pavlov chiamò: il cibo stimolo incondizionato (SI) la salivazione (iniziale) risposta incondizionata (RI) . i comportamentisti hanno studiato l’apprendimento associativo legato al condizionamento. . e notò che. biologicamente significativo (es. ma una volta che si è in viaggio su una strada conosciuta ed in condizioni ottimali. dopo alcune settimane passate nel laboratorio. in quanto legata ad un riflesso. Possiamo guidare e ascoltare la radio. motivazionale e stati emotivi del soggetto. Automatizzato ≠ automatico. suono campanella. ma non contemporanei (contiguità spaziotemporale tra SC e SI). prendere la macchina richiede attenzione. incidenti…). dopo alcune volte. S1: Stimolo condizionato (SC): es.1) Condizionamento classico: fase di acquisizione e di estinzione APPRENDIMENTO: cambiamento relativamente stabile del comportamento di un soggetto di fronte ad una specifica situazione sperimentata ripetutamente (Cicogna. traffico. Ma Pavlov notò che. Automatizzato vuol dire che consegue un apprendimento. Lo stimolo condizionato deve precedere quello incondizionato. Pavlov aveva notato che i cani. così come i successivi lavori di Skinner sul condizionamento operante. ma tendiamo a s Scarica documento originale pegnerla al momento del parcheggio. S2: Stimolo incondizionato (SI). secondo un riflesso naturale. i cani cominciavano a salivare anche solo al sentire il rumore della ciotola che veniva riempita di cibo o al vedere la persona che normalmente dava loro da mangiare. cibo) Il processo di acquisizione del condizionamento è tanto più breve quanto più lo stimolo condizionato e quello incondizionato sono ravvicinati. guidare diverrà un processo automatizzato. solitamente. Il suono della campanella viene definito stimolo condizionato (SC) e la salivazione che ad esso segue è la risposta condizionata (RC del tutto simile a quella incondizionata). Questo episodio gli diede lo spunto per una serie di studi sul condizionamento. 2001) L’apprendimento non si riferisce solo a conoscenze. 6) Apprendimento 6. NB. al momento dell’attivazione o dell’interruzione di un processo automatizzato. il cane cominciava a salivare al solo suono della campanella. avevano un aumento della salivazione appena gli si metteva del cibo nella bocca. Es. Il comportamentismo diede una forte spinta allo studio della psicologia comparata ed è per questo che i lavori di Pavlov sul condizionamento animale (classico) hanno avuto una enorme risonanza. Questo è un comportamento del tutto automatico e geneticamente programmato. capacità ma anche atteggiamenti. Negli anni quaranta e cinquanta. È influenzato da variabili personologiche. Tuttavia l’attenzione dovrà tornare a concentrarsi al momento di parcheggiare (o se insorgono delle situazioni pericolose – banchi di nebbia. la psicologia viveva la rivoluzione anti-mentalistica del comportamentismo il cui argomento privilegiato di ricerca era l’apprendimento. riguarda perciò tutta la sfera della personalità. valori e abitudini. quando presentato la prima volta. Durante i suoi studi sul sistema digerente. Il problema delle differenze individuali. deve produrre una risposta di orientamento. In particolare.interviene. se l’effetto è spiacevole. ma sono comunque posti sotto il controllo del soggetto. Infine. dopo l’estinzione il processo di riacquisizione è più breve. un cane che ha imparato a sa Scarica documento originale livare con un suono di 1000Hz. resistente all’estinzione. dopo che il comportamento è stato estinto. ma può verificarsi solo se la risposta produce un effetto soddisfacente o piacevole per l’animale. diventa uno stimolo condizionato. basta anche una sola associazione per dare origine ad un forte condizionamento. dopo un addestramento classico in cui il cibo veniva associato a un tono di 1000Hz (addestramento che inizialmente prevedeva una certa generalizzazione anche per toni simili). che inizialmente era uno stimolo neutro. al cane viene presentato solo lo stimolo condizionato.2) Condizionamento operante: il concetto di rinforzo (positivo/negativo. 6. rinforzo costante e parziale). si è stabilita una associazione tra il suono e il cibo. Se. in questo caso. In sostanza. si ha un recupero spontaneo. e determina l’emissione di un comportamento condizionato (salivazione). Parliamo di processo di generalizzazione es. Si è visto che. e successivamente rinforzati. in quanto la non presentazione dello stimolo incondizionato. l’apprendimento nasce da una connessione stimolo-risposta. formalmente identico alla risposta riflessa innata. In questo caso. Piani di rinforzo comportamenti operanti. Tale processo è definito condizionamento di ordine superiore. dopo un certo periodo. 1100Hz) è possibile addestrare il cane a discriminare specifici stimoli es. es. è possibile ottenere risposte condizionate associando lo stimolo condizionato ad un altro stimolo. Il lavoro di Skinner è stato preceduto da quello di Thorndike sull’apprendimento per prov Scarica documento originale e ed errori. la risposta di salivazione in presenza del semplice suono scema. In genere dopo una pausa. la presentazione dello stimolo neutro porterà immediatamente alla risposta evocata dalla scossa (risposta specie-specifica). Infatti. associando la presentazione di una luce al suono di una campanella (stimolo già condizionato). secondo Thorndike. quando l’animale fosse stato rimesso in gabbia. scossa elettrica) ad uno stimolo neutro (es. si fa passare un po’ di tempo e poi si ripresenta all’animale lo stimolo condizionato. . punizione. Inoltre. di contro. che producono un effetto sull’ambiente. per cui il suono diventa un segnale per la comparsa del cibo. e quindi appreso. Sono stati fatti diversi studi in cui si associa uno stimolo aversivo (es. non derivati da riflessi. Pavlov ha notato che il cane tende a rispondere con la salivazione (RC – risposta condizionata) anche per stimoli semplicemente simili allo stimolo condizionato. aumentava la probabilità che il comportamento si verificasse di nuovo. porta all’estinzione del comportamento. Tali comportamenti non sono automatici in senso stretto (cioè riflessi). anche senza la presentazione di cibo. Pavlov ha notato che: se dopo l’acquisizione. luce). ma è valido per un numero limitato di stimoli. Thorndike aveva elaborato la legge dell’effetto secondo cui il soddisfacimento derivante dalla risposta che portava al successo (uscire dalla gabbia). In seguito il cane veniva addestrato a salivare solo con toni di 1000Hz e non con toni di 900 o 1100Hz). I comportamenti operanti aumentano o diminuiscono in funzione del rinforzo che viene dato loro. si ha quindi un processo di estinzione del condizionamento. per diverse volte. cioè il suono non seguito dal cibo. ma emessi spontaneamente dal soggetto. la connessione si indebolirà e la risposta si estinguerà.Il suono della campanella. l’animale avrà una risposta condizionata anche senza presentazione di cibo. senza presentare poi il cibo. successivamente avrà una risposta condizionata anche con suoni simili (es. particolarmente nella fase appetitiva (la punizione deve sottostare alla legge della contiguità temporale). non se si usa un evento positivo o negativo: si vuole aumentare o diminuire un comportamento? Questa è la premessa indispensabile.Il cane che salta addosso alle persone. Anche in questo caso l’obiettivo è la diminuzione della frequenza di un comportamento. è una conseguenza sgradevole che avviene durante un comportamento e che diminuisce la frequenza di emissione di quest’ul 6 7 8 timo. quando si vuole consolidare un comportamento nuovo. di disturbo ( come il getto di citronella emesso da alcuni apparecchi) non per forza doloroso e coercitivo. Una caratteristica importante è che il premio deve essere dato in modo costante. Il comportamento tenderà anche in questo caso a diminuire fino all’estinzione. Un esmpio con i cani a cui si vuole insegnare a non allontanarsi sarà scomparire dalla loro vista oppure girarsi ed abbandonare il luogo. L’apprendimento per ricompensa è più duraturo dell’apprendimento per punizione. L’attenzione deve focalizzarsi sull’obiettivo che si vuole raggiungere. al suo ritorno a casa.Il rinforzo positivo deve essere realmente positivo per il cane. il cibo scomparirà o non si presenterà.Secondo Skinner non era necessario far ricorso all’idea della soddisfazione (troppo legata a fattori interni e mentalistici) per spiegare il replicarsi del comportamento. E’ possibile desumere quanto segue: . infatti. ma non a seguito di un rinforzo positivo (es. il rinforzo negativo consiste nella cessazione di uno stimolo avversivo (imp. un ruolo di rinforzo positivo del comportamento stesso. bensì grazie ad un rinforzo negativo (cessazione del rumore). ma la conseguenza alla risposta è caratterizzata dalla sottrazione di un evento piacevole o non facendolo apparire. il rinforzo positivo dovrà essere somministrato in modo variabile: la ricompensa . mentre la punizione deve avvenire durante la sequenza (si punisce il comportamento del cane non il cane). Per il solito topo vuol dire che. Un esempio ricorrente è la punizione ansio Scarica documento originale gena per il cane effettuata dal proprietario. Esempio di rinforzo negativo: Un ratto posto dentro una gabbia è sottoposto ad un forte rumore fastidioso e impara che se abbassa una leva il rumore cessa. per questo Skinner preferì il termine rinforzo. .Il rinforzo positivo deve avvenire alla fine dell’atto.Il rinforzo aumenta un comportamento. Il termine positivo deve essere interpretato quale punizione attiva. l’animale impara ad abbassare la leva. . Punizione positiva. Punizione negativa. Skinner definisce il rinforzo come qualunque processo in grado di far aumentare la probabilità di emissione di un comportamento: rinforzo positivo ogni sorta di ricompensa che viene data all’animale quando emette il comportamento bersaglio. in seguito. non confondere rinforzo negativo con punizione. se spinge sulla leva. la punizione infatti dovrebbe servire a far estinguere un comportamento). Molte volte si fa confusione fra rinforzo negativo e punizione. Il concetto di punizione deve essere associato all’evento sgradevole. detta anche stimolo avversivo. La punizione. se sistematicamente riceverà un urto sulle zampe posteriori d’appoggio si rimetterà in stazione quadrupedale e tenderà nel tempo a non produrre il comportamento indesiderato. l’uscire dalla gabbia aveva. mentre la punizione estingue un comportamento (legge dell’effetto di Thorndike): il rinforzo è una conseguenza che appare o scompare in seguito all’esecuzione di un comportamento (risposta). a causa dell'eliminazione inappropriata o delle distruzioni avvenute in sua assenza. Esattamente come nella situazione classica. non perché sia un evento piacevole. che favorisce l’aumento della probabilità che questo comportamento si presenti ulteriormente. cibo). il bisogno di ossigeno non genera una corrispettiva pulsione). . che sarà gratificato. se si è esposti al diossido di carbonio. un disequilibrio dell’energia interna che richiede il ripristino dell’omeostasi. Un esempio particolare è il caso del cane che ha paura delle persone e che abbaia oppure che le attacca: il comportamento di aggressione tenderà ad aumentare se le persone si ritraggono impaurite (sottrazione dello stimolo fobogeno = allontanamento o scomparsa della conseguenza negativa). Sono stati di interni di tensione che tende ad aumentare finché non trova sfogo(piacere). . Bisogni fisiologici e bisogni psicogeni.1) Istinti. fisse e stereotipate di comportamenti specie-specifici (cioè caratteristici di una specie) su base genetica in relazione a determinate sollecitazioni ambientali. pulsioni e bisogni. si può avvertire una pulsione senza avere il bisogno corrispondente (per esempio. come cibo. lascia il cane in attesa. . Le inclinazioni dell'individuo sono soggette alle pressioni e alle influenze dell'ambiente. Per esempio scendi! Con voce assertiva. che induce l’animale ad attuare un comportamento alternativo (esitamento o fuga).Il rinforzo negativo è una conseguenza negativa imposta. le persone obese riferiscono di avere voglia di cibo anche senza avere fame).La punizione deve essere sistematica per essere efficace. obbligando il cane a scendere dal divano. detto con voce dolce e rinforza Scarica documento originale to da un premio in cibo. sesso ecc. 7 Motivazione 7. Istinti Gli istinti costituiscono sequenze congenite. Nello studio delle motivazioni il concetto di istinto fu criticato in quanto deterministico e incapace di rendere ragione della varietà e della flessibilità motivazionale dell'essere umano. Parimenti. sete. la motivazione scende. esprime uno stato di disagio e di tensione interna che l'individuo tende a eliminare o. Verso la metà del Novecento furono elaborati in psicologia i concetti di bisogno e di pulsione. Le pulsioni Pulsione: dimensione psicologica del bisogno. oppure può essere secondario. quanto meno. Quindi è importante l’associazione fra punizione e rinforzo. o rinforzo condizionato.). . nonché al suo costante apprendimento. deve essere seguito da un vai a cuccia. Gli istinti sono sequenze congenite INNATE IMMUTABILI e COMUNI A TUTTA UNA SPECIE. che gli permette di sottrarvisi. a ridurre con appropriate condotte. gioco). in quanto se la ricompensa è costante. che corrispondono ad un bisogno vitale dell’animale. soppressione del dolore o diminuzione del disagio e si può aggiungere anche la manipolazione affettiva (carezze. ha effetto sinergico invece concludere proponendo un comportamento alterativo. Gli istinti innescano risposte molto semplici che difficilmente possono spiegare il comportamento umano ad eccezione dei riflessi e talune espressioni facciali. questo non si fa>>. Tuttavia esistono motivazioni sociali (secondarie) che portano a reprimere certe pulsioni in certi momenti e luoghi.diventa l’elemento di motivazione per il cane.Le pulsioni sono fattori interni .Punire solamente un comportamento è come dire al cane una frase incompleta: << No.Il rinforzo positivo può essere primario. come nell’utilizzo del clicker o di fischietti e dei complimenti con la voce dolce. E’ possibile avere un bisogno senza avere la corrispondente pulsione (per esempio. quindi ribadita puntualmente. Bisogno Il bisogno consiste nella percezione di una condizione fisiologica di carenza e di necessità (fame. che all’inizio non ha un potere rinforzante: acquisisce questa proprietà attraverso il condizionamento classico. le bevande. aspettative. il successo.Si è ulteriormente proceduto alla distinzione fra rinforzi primari e rinforzi secondari. bisogni pulsioni e incentivi sono CAUSA di determinati comportamenti. SECONDARIE/ESTERNE/PSICOGENE/PSICOLOGICHE: mediate cognitiva-mente> legate a bisogni socialmente indotti (obiettivi.L’esercizio di alcune attività volte al soddisfacimento di motivazioni primarie possono der Scarica documento originale ivare nuove motivazioni secondarie. riflessi. un partner sessuale. ma VARIABILI.Istinti. Sono motivazioni forti. I primi sono indipendenti dall'apprendimento e si fondano prevalentemente su processi fisiologici (per esempio. desiderio di sentirsi competenti…). il denaro.all'organismo e vanno distinte dagli incentivi. Per contro. Incentivi/rinforzi Rappresentano gli oggetti e gli eventi esterni (ambientali) associati con la sensazione di soddisfacimento dei bisogni. sia tra individui della stessa specie che all’interno dell’individuo stesso. Il cibo.autodeterminazione. Conducono alla creazione di veri e proprio stili di vita. Le pulsioni sono INNATE. che con il tempo assumono una propria autonomia e che diventano particolarmente rilevanti per alcuni individui. costituiscono precisi incentivi per altrettante pulsioni. CATALOGAZIONE DELLE MOTIVAZIONI PRIMARIE/ INTERNE/BIOLOGICHE/VISCEROGENE: innate e istintive-> legate a bisogni fisiologici. Scopi Rappresentano le mete ultime del comportamento umano. sono in grado di soddisfare un determinato bisogno). poiché possiedono la proprietà della ricompensa (cioè. in negativo allo stato (non-azione). ma dotate di una doppia faccia: in positivo motivano all’azione. 7.2) Bisogni di carenza e di crescita: la piramide motivazionale di Maslow . Obiettivi a lungo termine in nome dei quali si è disposti a frustrare altre motivazioni. Gli incentivi sono stati declinati come rinforzi. l'affermazione di sé sono importanti incentivi culturali nel mondo occidentale). i secondi sono appresi e si basano sull'appartenenza a una determinata cultura (per esempio. ecc. il sapore dolce di un cibo costituisce un incentivo immediato per riattivare la ripetizione della sua esperienza). i bisogni ESTETICI: ricerca di armonia e bellezza..ecc. . Nonostante i bisogni degli uomini siano universali.i bisogni di STIMA: essere rispettato. il bisogno di autorealizzazione è p Scarica documento originale resente in ognuno di noi. sete. approvato. anche se le mete da raggiungere sono molto diverse e variano a seconda della cultura e dell’epoca storica a cui ci si riferisce. ecc… .far parte di un gruppo.i bisogni per la SOPRAVVIVENZA: fame. prevedibilità.i bisogni di CONOSCENZA: sapere. apprendere cose nuove. Secondo Maslow questi processi motivazionali sono fondamentali per la vita umana e presenti in tutte le culture e in tutti i popoli del mondo. . soppressione preoccupazioni e ansie. sentirsi competente e produttivo. Come si può vedere dall’immagine.. tranquillità. ovvero una serie di “bisogni” disposti gerarchicamente in base alla quale alcuni di essi vanno soddisfatti prima che altri vengano considerati. ecc… . riconosciuto. apparenza.i bisogni di TRASCENDENZA: andare oltre se stessi e sentirsi parte di una realtà divina o di un disegno della natura. occupare un ruolo sociale.termoregolazione. ecc. creando un ordine secondo cui la soddisfazione dei bisogni più elementari è la condizione per fare emergere i bisogni di ordine superiore.Nel 1954 lo psicologo Abraham Maslow propose un modello motivazionale dello sviluppo umano basato su una “gerarchia di bisogni”. ecc.. … A questi bisogni seguono: -i bisogni AUTOREALIZZAZIONE: realizzare la propria identità in base ad aspettative e potenzialità.. partecipare. -i bisogni di SICUREZZA: protezione. cooperare. . ogni cultura possiede le proprie modalità per soddisfare i bisogni degli individui. partendo dalla base della “Piramide Motivazionale(o dei Bisogni) ci sono: . ecc… In alcune versioni della piramide di Maslow seguono altri due gruppi di bisogni: .i bisogni di APPARTENENZA: essere amato e amare. Per esempio. forma estetica. sonno. ma il percorso). Sarebbero moltissime le cose da dire a riguardo della motivazione. Secondo Maslow le caratteristiche di personalità che deve avere una persona per raggiungere questo importante obiettivo sono: realismo .conoscenza . L’insoddisfazione sia sul lavoro che nei rapporti sociali e di coppia è un fenomeno molto diffuso che può ascriversi alla mancata realizzazione delle proprie potenzialità.sopravvivenza .sicurezza appartenenza . originalità. una persona che sceglie un lavoro perché questo le dà grosse soddisfazioni personali.estetici . competenze sociali e capacità tecniche. i bisogni più elevati sono squisitamente umani come quello per il raggiungimento di un traguardo. in questo caso lo scopo è proprio quello di migliorare la prestazione.3) Motivazione intrinseche ed estrinseche Potremmo definire la motivazione. mentre i bisogni più bassi della scala. ma è anche abbastanza logico.accettazione di sé. Dirò di più: se saremo capaci di integrare motivazioni estrinseche ed intrinseche per i nostri scopi. sarà molto più probabile fare centro. Più sarà forte la motivazione. maggiori saranno le probabilità di fare centro. in maniera più pratica che accademica. democrazia. ad esempio: uno studente che studia perché trova piacere in questo tipo di attività. Motivazione estrinseca Nella motivazione estrinseca rientrano tutti quegli scopi che non riguardano direttamente l’attività che si sta svolgendo. capacità di avere rapporti umani positivi. una persona che sceglie un determinato lavoro per essere ammirata.stima i bisogni di crescita invece sono:. Se tendiamo a darci motivazioni estrinseche. In sintesi i bisogni di carenza sono: . forse potremmo anche fermarci ad assaporare ciò che stiamo facendo e scoprire che ci piace (non è la meta che conta.autorealizzazione . per finire con lo sviluppo di comportamenti sociali (mete. etc… È stato dimostrato. In molti versi la piramide di Maslow ripercorre l’ontogenesi delle motivazioni sociali e biologiche: partendo dalla soddisfazione dei bisogni fisiologici del bambino si passa all’iniziale affermazione di sé attraverso prima l’esplorazione. apprezzamento delle cose e delle persone. che una motivazione non è migliore dell’altra ma che esse sono complementari. ruoli) culturalmente mediati. come la forza che ci spinge verso un determinato obiettivo. Nello stesso modo. un’altra che fa jogging perché ama farlo. inclinazione a concentrarsi sui problemi piuttosto che su di sé. capacità di tenere distinti i mezzi dagli scopi. e così via… Motivazione intrinseca La motivazione intrinseca invece è direttamente collegata con l’attività che si sta svolgendo e la gratificazione proviene da essa. autonomia e indipendenza. ma per ora ci concentriamo su una distinzione di base: motivazione estrinseca ed intrinseca. obiettivi. giusto per fare qualche esempio: uno studente che vuole laurearsi per trovare un lavoro più remunerativo. che si accompagna al bisogno di competitività. poi le relazioni affettive con l’adulto a cui segue la definizione della propria identità in relazione agli altri. un’altra che fa jogging per dimagrire. spontaneità. se tendiamo verso le . L’autorealizzazione infatti richiede una serie di elementi come caratteristiche di personalità. senso dell’ironia. chiamati anche di carenza per il loro stretto legamene con la sopravvivenza in senso lato di ogni essere vivente. capacità di avere esperienze profonde. capacità di intimità. creatività.Infatti. identificazione con l’essere umano come totalità.trascendenza 7. o per la realizzazione del successo personale. . Naturalmente non si tratta di un’idea tanto nuova. in questa concezione. lo studioso statunitense John W. sono sollecitati da due spinte motivazionali contrapposte: . . quando si trovano di fronte a un determinato compito o ad un obbiettivo da raggiungere. Questa idea è ovviamente incoraggiata dalla stessa anatomia del cervello. scoprire che vi potrebbero essere anche obiettivi “secondari” donerà certamente forza alla nostra motivazione. Andando avanti in questa distinzione si può arrivare alla classica dicotomia mente-corpo. con bassa tendenza al successo e bassa tendenza a evitare il fallimento. La prima spinge le persone a impegnarsi in compiti difficili (me percepiti come fattibili). proprie dell’uomo) e gli aspetti più legati al corpo. all’opposto.failureacceptors. che concepiva il sistema nervoso come un insieme di unità che vanno dalle più semplici alle più complesse. . Atkinson ha individuato 4 tipologie differenti di soggetti: . In effetti. Le funzioni psichiche.4) Tendenza al successo e paura del falli Scarica documento originale mento: il ruolo del contesto socio-culturale Negli anni sessanta del novecento.e la tendenza ad evitare il fallimento (paura dell’insuccesso.motivazioni intrinseche. Secondo Atkinson gli individui. intelligenza o linguaggio (le funzioni psichiche superiori.1) Il concetto di recettore ed i processi trasduzionali (non ho trovato niente Scarica documento originale di chiaro e riassuntivo che potesse esserci utile) 8. che ci accomunano di più agli altri animali. Combinando tra loro le diverse possibilità. il ruolo e il peso di queste tendenze variano considerevolmente da individuo a individuo: esistono persone paralizzate dalla paura di fallire. con bassa tendenza al successo e alta tendenza a evitare il fallimento. appaiono disposte in una sequenza in cui quelle superiori controllano quelle inferiori. mentre la seconda le induce a scegliere compiti più facili (per i quali il fallimento è improbabile) o.2) Processi top-down e processi bottom-up La distinzione bottom-up e top-down: La prospettiva adottata più comunemente nell’esaminare in che modo si svolgano i diversi processi psichici si rifa’ alla metafora spaziale dell’alto e del basso. Ad esempio. 7. il fatto che tali processi appaiano organizzati in modo gerarchico è fuori di dubbio: fin dalla prospettiva resa popolare dal neurologo inglese John Hughlins Jackson (1835-1911). che hanno la loro espressione in distinzioni come quelle tra ragione. il ragazzo definito dai suoi insegnanti “poco motivato allo studio” rientra proprio in quest’ultima categoria: non crede nelle proprie possibilità di successo scolastico ed è allo stesso tempo angosciato dall’eventualità di fallire. altre ancora in cui la speranza del successo e la paura del fallimento si bilanciano.over-strivers.failureavoiders. .la tendenza al successo (speranza di riuscita) . Atkinson ha elaborato una teoria ben precisa riguardo alla voglia di riuscire e alla paura di non farcela. Naturalmente. con alta tendenza al successo e bassa tendenza a evitare il fallimento. mentre altre che amano mettersi in gioco in attività molto impegnative. 8) Sensazione e Percezione 8.successoriented. dalle più automatiche alle più volontarie e così via. estremamente difficili (per i quali questa eventualità è attribuibile a cause indipendenti dalla loro responsabilità). con alta tendenza al successo e alta tendenza a evitare il fallimento. perché è implicita in concezioni millenarie. adottando una certa prospettiva. bisogni. aspettative.. e vengono gradualmente (a vari livelli. l'amigdala e altre strutture coinvolte provocano cambiamenti a livello metabolico (fanno aumentare il battito cardiaco. quindi deviamo dall'informatica e trattiamola nel neuro-psico. Se guardiamo un film e ci commuoviamo.Nell’accezione più comune. ad esempio. lo stimolo entra attraverso canali di senso. Questa è la parte Top-Down. e così via. frutto del funzionamento complessivo del nostro cervello. che chiamano in causa conoscenze. Un ulteriore. .. Chiaramente ci troviamo in un forum psico. una che va dal basso verso l’alto (bottom-up) e una che va dall’alto verso il basso (top-down). si afferma comunemente che sono possibili due prospettive. valori. cioè come se esistessero diversi processi. perché altrimenti su questo argomento non trovavo NIENTE!!!!) i due termini sono riferiti a sistemi di elaborazione di informazioni. ad esempio se vedere come ai dati sensoriali venga dato un significato a livello cosciente. (qui ti inserisco una dialogo estratto da un forum di psicologia. oppure come una data aspettativa influenzi la stessa attività sensoriale. Adottando questa metafora spaziale.Down). portano queste informazioni più rostralmente**. In pratica. dunque. se si tratta di una situazione che provoca dolore. . Tra le aree che ricevono l'informazione troviamo ad esempio l'amigdala. ecc. cioè. A questo punto i tuoi occhi "recapitano" l'informazione alle aree visi Scarica documento originale ve primarie. I diversi eventi possono essere descritti.. situate caudalmente*. aspettative. del sistema nervoso e del corpo. dopo aver "riconosciuto" lo stimolo. ogni azione-situazione ha aspetti bottom-up e top-down. in soldoni! A questo punto. farle sue. Una seconda cosa che fanno è provocare cambiamenti a livello comportamentale. e tutti gli altri sistemi. Ecco. Nel secondo caso potrebbe spuntare di nuovo sotto diverse spoglie l’idea jacksoniana di processi superiori che controllano quelli inferiori. ma è intesa nel senso di considerare a “basso livello” i processi che sono più vicini ai semplici processi sensoriali o motori. quindi) elaborati dal cervello... Possiamo passare attraverso un esempio: diciamo che ti trovi in una situazione rischiosa o di improvviso spavento. 2010).) e quindi attivando tutti un sistema simpatico. alcuni che vanno in direzione bottom-up e altri che vanno nella direzione opposta.. A nostro avviso occorre però porre maggiore attenzione su che cosa si intenda realmente con tale distinzione.. Noi sosteniamo l’idea che ciascun processo psichico è un evento unico. come conoscenze. una reazione/variazione/modulazione che viene provocata in questo caso dal cervello . per mezzo di altre vie. facendo ritrarre il braccio. un’idea che contrasta con recenti visioni del cervello che vedono la sua attività più interattiva e democratica” (Thompson e Swanson. necessario.e quindi da un sistema più a monte. come processi sensomotori o neuronali oppure. ma sta al cervello associarle.. la distinzione alto-basso a proposito dei processi psichici non riguarda però aspetti esclusivamente mentali o esclusivamente corporei. chiarimento dovrebbe riguardare se la distinzione bottom-up e top-down si riferisca a diversi modi di descrivere il fenomeno psichico oggetto di esame oppure se con essa si intenda riferirsi a diverse spiegazioni dello stesso. credenze.. da un’altra prospettiva. Queste aree. In molti casi essa viene usata come se fosse una distinzione “ontologica”. le scene viste portano in maniera bottom-up le informazioni al cervello. attivare la "pelle d'oca" e farci "commuovere" (Top. fino ad ora stiamo parlando di un sistema Bottom-Up. dilatare le pupille. La distinzione perciò non dovrebbe essere di natura ontologica ma “epistemologica” perché riguarda da quale parte vogliamo partire nel descrivere lo stesso evento psichico. e di “alto livello” i processi che sono di tipo più complesso. La nascita della psicologia della Gestalt si fa risalire esattamente al 1912. colori o simboli che visivamente collegano un’informazione ad un’altra aiuta a rendere accessibile e facilmente navigabile anche un sito con grandi quantità di contenuti. Utilizzare elementi. Werthemeir sosteneva che non c’è corrispondenza diretta tra realtà empirica e realtà percettiva e che quindi per comprendere il fenomeno percettivo non bisogna partire dalla descrizione dei singoli elementi sensoriali ma dalla situazione percettiva globale perché la “forma non è data dalla semplice somma dei suoi elementi ma è qualcosa di più. La percezione dunque non dipende dagli elementi ma dalla strutturazione di questi elementi in un “insieme organizzato”. 2. in una forma dotata di continuità. Le modalità secondo le quali si costituiscono le forme sono state classificate e descritte come “leggi della forma” e sono state elencate da Wertheimer nel 1923 nel modo seguente: 1. **Rostralmente = Zona anteriore del cervello. la forma che le dita devono assumere per essere adattate all'oggetto . 3.3) Le illusioni percettive. quando Max Wertheimer scrisse un articolo in cui identificava un processo percettivo unitario – da lui chiamato fattore "phi" – grazie al quale i singoli stimoli verrebbero integrati.Legge della somiglianza: gli elementi vengono uniti in forme con tanta maggior coesione quanto maggiore è la loro somiglianza. la forza con cui contrastare il peso del bicchiere. 8. Ciò significava che quello che prima era stato considerato un processo passivo – il percepire – veniva ad essere pensato come qualcosa di gran lunga più attivo. come un’attività subordinata a certi principi organizzativi generali. e differente da quello degli altri elementi. vengono . ma i propriocettori (che monitorano la tensione del muscolo. la percezione figura-sfondo. i principi della Gestalt Q Scarica documento originale uando si parla di percezione si finisce inevitabilmente a parlare della teoria della Gestalt o “teoria della forma”. nel soggetto.Legge del destino comune: gli elementi che hanno un movimento solidale tra di loro. il gesto lo svolge il tuo cervello che controlla (più o meno consciamente) le articolazioni (top-down).) riportano a feedback delle informazioni (bottom-up). “pattern”). si contrapponeva a quella dominante tra la fine dell’800 e i primi del ‘900 definita “associazionistica” perché riteneva che la percezione di un oggetto fosse il risultato della associazione di elementi sensoriali distinti. *Caudalmente = Zona posteriore del cervello.Legge della vicinanza: gli elementi del campo percettivo vengono uniti in forme con tanta maggiore coesione quanto minoreè la distanza tra di loro. lo stesso movimento ha componenti sia top-down che bottom-up. di diverso”. “struttura”. Questa teoria prende il nome da una scuola strutturalista tedesca (Scuola di Berlino) che negli anni ’20 modificò lo sviluppo della psicologia. se prendi un bicchiere con la mano.Un esempio un po' meno psico. In questo caso quindi. infatti. Nel design di un’interfaccia possiamo utilizzare questo principio per rendere più chiara la struttura della pagina (divisione in paragrafi di un testo). L’impostazione di questa scuola.ad esempio lui sta tenendo il collo della bottiglia . in una “Gestalt” (generalmente tradotta con “forma”. di fronte ad un insieme di percezioni. ed il tutto crea qualcosa di diverso dall’insieme delle parti. semplici. In una configurazione tendono a unificarsi le linee con la stessa direzione od orientamento o movimento.uniti in forme. Il cubo di Necker è un esempio di come un insieme di elementi costituisca una Gestalt. dimostrando che la percezione è qualcosa di più di una semplice "ricezione" passiva di stimoli. ma diviene nella mente umana "organizzazione" attiva degli stimoli provenienti dall'esterno. La nostra mente è predisposta a fornire le informazioni mancanti per chiudere una figura. oggetto che in realtà non esiste. Nella figura percepiamo come unità AB e XY e non AY e XB o ancora AX e YB. tanto maggiore è la probabilità che hanno d’imporsi alla nostra percezione. simmetriche.Legge dell’esperienza passata: elementi che per la nostra esperienza passata sono abitualmente associati tra di loro tendono ad essere uniti in forme Scarica documento originale . Le illusioni percettive.Legge della chiusura: le linee che formano delle figure chiuse tendono ad essere viste come unità formali. 7. omogenee. . L'insieme di oggetti presenti sul piano dell’immagine viene infatti organizzato percettivamente sino ad identificarvi una forma geometrica .Legge della pregnanza: la forma che si costituisce è tanto “buona” quanto le condizioni date lo consentono. vengono uniti in forme in base alla loro continuità di direzione. La psicologia della Gestalt ha evidenziato come. pertanto i margini chiusi o che tendono ad unirsi si impongono come unità figurale su quelli aperti 5. 4. a difesa delle forme più semplici e più equilibrate. In pratica ciò che determina fondamentalmente l’apparire delle forme è la caratteristica di “pregnanza” o “buona forma” da esse posseduta: quanto più regolari. equilibrate.Legge della continuità di direzione:una serie di elementi posti uno di seguito all’altro. concise esse sono. un oggetto virtuale che viene "costruito" dal fruitore. Un osservatore che non conosce il nostro alfabeto non può vedere la lettera “E” in queste tre linee spezzate.un cubo. Questo accade anche nella percezione di altri “oggetti mentali”. secondo l’andamento più coerente. coesive. colui che percepisce tende ad organizzare i diversi stimoli in maniera coerente secondo schemi precostituiti. 6. l’organizzazione del design del prodotto. molti sarebbero disposti a giurare sul fatto che le linee della figura successiva non siano parallele. tra una promozione e la percezione del valore del marchio.crea una realtà che è diversa dalla somma delle parti. e interpretarla al fine di estrarne . tattili. tra la comunicazione del sito web e una visita aziendale. di omogeneità di senso e significato. La ricerca Scarica documento originale della strutturazione e della congruenza con i propri schemi cognitivi è una delle costanti della mente umana. gustativi . L'impresa stessa. costituiscono un'insieme di Gestalt di livello ancora superiore. Ad esempio. olfattivi. Le implicazioni che ne derivano sono la contaminazione continua (positiva o negativa) tra elementi comunicativi dell'impresa. il valore della sua offerta.Così come dall’organizzazione di queste figure è possibile percepire qualcosa di diverso dalla semplice somma dei componenti. il nostro cervello deve codificare queste informazioni per ricostruire internamente l'immagine che gli occhi hanno acquisito. un'entità che acquista una personalità propria anche in relazione a come i diversi componenti si rapportano tra loro. di coerenza tra elementi. Il prodotto è quindi una Gestalt. Il tentativo di semplificazione della complessità. una realtà complessa superiore ad una semplice somma di componenti. il valore del suo marchio. la ricerca di categorie in cui incasellare gli eventi e le cose. in un crescendo di interazioni complesse. nasce da un bisogno di consistenza. mentre in realtà esse sono esattamente parallele. La percezione figura sfondo. tra il packaging e la pubblicità. la strutturazione di elementi in insiemi omogenei. la somma dei suoi elementi percettivi visivi. La percezione è il passo successivo all'acquisizione: dopo che gli occhi hanno convertito gli stimoli luminosi in informazioni neurali. Le illusioni ottiche dimostrano che non sempre quello che si percepisce è corretto. scritte. In altre parole. Quello che differisce nelle due condizioni è che gli stimoli non percepiti coscientemente producono un’attivazione di minor entità rispetto agli stimoli visti. ma vediamo facce. L'interpretazione del mondo quindi è una traslazione. riorganizza e codifica le informazioni sensoriali che gli arrivano per fornire un interpretazione il più possibile esatta del mondo esterno. guardando un'immagine percepiamo l'oggetto che sta in primo piano come figura principale e ciò che sta dietro come sfondo. Ad es. sottrae. il cervello impara a capovolgere questa immagine. Tra l'altro questa immagine è una rappresentazione bidimensionale di una immagine del mondo che ci circonda che invece è tridimensionale. per interpretarla correttamente. Quando però gli indizi sono scarsi o ambigui la nostra mente può trovare delle difficoltà nel decidere a quale forma attribuire il significato di figura e a quale quello di sfondo. Infatti noi non vediamo 'gradazioni di luce' o un insieme di linee curve o rette. Nella retina. Ipotesi: il/i supposti “centri della coscienza” hanno una soglia di attivazione superiore a quella dei “centri incoscienti” e quindi l’attività neurale debole prodotta da stimoli non coscienti non potrà attivarli. Ipotesi: solo il pattern di attivazione per la percezione cosciente è connesso al/ai supposti “centri della coscienza”. si forma un'immagine capovolta. abbiamo detto. persone.4) Percezione conscia ed inconscia: evidenze dallo studio di pazienti con lesioni cerebrali Il correlato neurale della coscienza è uguale o diverso dal correlato neurale che media la percezione non cosciente? Due ipotesi: 1. . Correlati neurali diversi. Un altro principio fondamentale della percezione è l'organizzazione della figurasfondo: è la tendenza a distinguere una figura dal suo sfondo e viceversa. Stesso correlato neurale. ecc. il primo potrebbe essere corticale mentre il secondo sottocorticale. oggetti. STESSO CORRELATO Il correlato neurale per la percezione conscia e per quella inconscia è uno ed è lo stesso. Quindi. 8. paesaggi. la variabile critica per l’emergere dell’esperienza cosciente sarà il grado di attivazione neurale.rappresentazioni utili del mondo che ci circonda. 2. CORRELATI NEURALI DIVERSI Ci sarebbero due correlati neurale differenti per la percezione cosciente e per quella non cosciente. ma sin dalla nostra infanzia. una trasposizione sotto un'altra forma della realtà: il cervello aggiunge. come predice la lesione cerebrale. Nonostante questo. ogni volta che entrava dal neurologo non lo riconosceva. così come non ricordava i test che gli venivano sottoposti. nonostante la loro cecità. nonostante non sapesse riferire una motivazione valida per tale rifiuto. il soggetto non percepisce gli stimoli che cadono nella porzione cieca del campo visivo.Qualche esempio di percezione inconscia in condizioni patologiche Amnesia anterograda: il soggetto non ricorda eventi successivi alla lesione cerebrale. Alla visita successiva il paziente rifiutò di stringere la mano del neurologo. Neglect: il soggetto non percepisce né concepisce il lato controlesionale dello spazio e del proprio corpo. se li si obbliga a dire dove gli stimoli sono stati presentati. Questo paziente. Blindsight: danno alle vie visive primarie. Aneddoto: un neurologo durante la visita con un paziente con amnesia anterograda. Nella vita quotidiana. Quando vengono presentati degli stimoli visivi a soggetti con blindsight riferiscono di non percepire nulla. riferiscono la posizione esatta con una accuratezza superiore al caso. Alla fine di una seduta il neurologo saluta il paziente stringendogli la mano Scarica documento originale ma tenendo nella propria mano una puntina e quindi pungendolo. Ossia. sono totalmente ciechi. a volte riescono a non sbattere contro gli oggetti ma possono muoversi nell’ambiente come se le loro capacità visiva fossero pressoché conservate. con un metodo piuttosto subdolo decide di misurare le sue capacità mnestiche implicite. . In C quello che c’è a sinistra viene disegnato a destra (allochiria). Più veloci per gli stimoli uguali. Questo è un indice che il soggetto ha elaborato gli stimoli presenti a sinistra. Era perfettamente in grado di riferire il colore e la grana degli stimoli ma non la loro forma o l’orientamento. i suoi movimenti erano corretti.5) Riconoscimento dei volti vs. nonostante non fosse in grado di dire l’orientamento della fessura.Compito di scelta della categoria semantica. Vengono misurati i tempi di reazione. intermedi per i congruenti e più lenti per gli incongruenti. riconoscimento degli oggetti: evidenze cliniche e sperimentali . Paziente con un vasto danno cerebrale causato da monossido di carbonio. Se però gli si chiedeva di imbucare una lettera dentro ad una fessura. Copia di disegni. 8. Questi neuroni avevano portato a formulare l’ipotesi dell’esistenza del “neurone della nonna” e cioè del neurone che ci permette di riconoscere la nonna. .). Il processo non è quindi unitario ma è suddivisibile in vari step come il riconoscimento degli oggetti che possono coinvolgere più aree cerebrali. Questi neuroni però sono relativamente specifici tra i volti e esistono anche neuroni che rispondono a parti del volto o ad altre parti del corpo (es. Teoria dell’esistenza dell’area dei volti. Tipicamente il paziente riconosce che ciò che vede è un volto ma non sa di chi è. diverso dal riconoscimento di altri stimoli visivi? Utilizza strategie. Es. Tuttavia questo processo è presente per tutti gli oggetti di cui siamo esperti conoscitori. Tuttavia studi ulteriori mostrano che possono esserci pazienti che riconoscono che il volto è familiare oppure non saperlo nominare. e aree cerebrali diverse? Le evidenze alla base di un processo dedic Scarica documento originale ato a questa capacità sono principalmente 3: 1. . 2. Per il riconoscimento degli oggetti si analizzano varie proprietà degli elementi che compongono l’immagine dell’oggetto.-Gli studi neuropsicologici mostrano una distinzione tra pazienti con deficit del riconoscimento degli oggetti e deficit nel riconoscimento dei volti (prosopoagnosia).Studi con varie tecniche (potenziali evocati.Il riconoscimento dei volti è un processo speciale. . occhi etc. Nel caso dei volti si utilizzano molto anche le relazioni spaziali tra i componenti principali del volto (bocca.Nelle aree inferotemporali della scimmia esistono neuroni che rispondono selettivamente ai volti. Processo “olistico” del riconoscimento del volto. Questo rende il riconoscimento del volto molto sensibile all’effetto di inversione. Alcuni di questi neuroni danno risposte relativamente indipendenti dell’orientamento o dalla localizzazione del volto. imaging) nell’uomo hanno mostrato un attivazione maggiore nelle aree del giro fusiforme in risposta a volti piuttosto che altri stimoli visivi. allevatori di cani o pecore sono sensibili all’inversione delle immagini dei loro animali.). mani etc. Studi di attivazione mostrano maggiore attivazione a destra durante il riconoscimento dei volti. L’emisfero destro è dominante nella determinazione dell’espressione del volto. L’ampiezza delle onde tardive dei potenziali evocati da stimoli visivi costituiti da volti subivano l’effetto inversione solo a destra.6) Il riconoscimento dei volti qualeesempio di processo dominio specifico Lateralizzazione del riconoscimento dei volti ma non degli oggetti. La visione del bambino tuttavia è molto immatura e sono sufficiente volti schematizzati. orientali) ha base sicuramente culturale. Lo sviluppo: il riconoscimento delle facce è innato o appreso? La maggiore capacità di riconoscimento che abbiamo all’interno della nostra razza (es. tuttavia già alla nascita il bambino preferisce osservare un pattern simile ad una faccia più di altri stimoli.8. La prosopoagnosia si può avere anche con lesioni delle sole aree inferotemporali di destra. mentre i deficit di riconoscimento degli oggetti non sono così lateralizzati. Il riconoscimento è migliore per una presentazione brevissima (tachistoscopica) nell’emicampo visivo sinistro che non nel destro. . caucasici vs. L’emisfero destro è dominante nel riconoscimento dei volti. l’interesse per la memoria è andato crescendo nel mondo accademico. I risultati delle molte ricerche nel settore hanno evidenziato che la memoria non poteva essere più considerata come un sistema unitario. . viene passata nella MLT** e ricodificata. ma se subito dopo la presentazione della frase. l’informazione viene ritenuta per un periodo limitato di tempo. Inizialmente chiese ai soggetti di elencare quante più lettere ricordassero. per cui il sistema scatta una foto che all’inizio è chiara e nitida.1) Registri sensoriali e memoria immediata: memoria iconica ed ecoica Teorie dei magazzini di memoria Attorno agli anni cinquanta. grazie alla reiterazione. In entrambi i sistemi di memoria l’informazione può essere perduta per decadimento o interferenza. A questo scopo presentò ad un gruppo di soggetti una matrice 4x3 contenente 12 lettere. Atkinson e Shiffrin cercarono di unificare le nuove conoscenze in un unico modello multimodale. veniva proiettata una qualche configurazione visiva (anche 1 secondo dopo la frase). Si tratta di sistemi di memoria ad elevata capacità e rapido decadimento. il tempo di presentazione era di 50 millisecondi. Entrambe farebbero parte del registro sensoriale. dove può essere mantenuta attiva e conservata attraverso il processo della reiterazione. Il verificarsi dell’effetto di mascheramento conferma l’ipotesi che i soggetti continuino a leggere anche dopo la presentazione della frase. Successivamente si è ipotizzata una memoria ecoica (Neisser). Gli studi di Sp Scarica documento originale erling sono estremamente interessanti. I primi studi sull’argomento riguardano la cosiddetta memoria iconica scoperta da Sperling.9) Memoria 9. Venne fuori. invece. La ritenzione di tale informazione può essere disturbata dalla presentazione di un altro stimolo subito dopo e dar origine a un processo di mascheramento retroattivo. I soggetti. se è il caso. I soggetti riuscivano ad elencare quattro o cinque lettere. ma svanisce nel giro di pochi secondi. la lettura veniva disturbata. un modello costituito da più sistemi interconnessi tra loro e ognuno caratterizzato da specifiche proprietà. Quindi. Alcuni ipotizzano che nella MLT la ritenzione dell’informazione sia permanente. Immaginate una sorta di polaroid al contrario. anche se sostenevano di vederle tutte. Tali sistemi implicano la codifica dell’informazione sensoriale in una forma simile all’originale. normalmente erano in grado di effettuare il compito. quindi viene parzialmente codif Scarica documento originale icata e passa nella MBT*. Questo autore voleva capire quanto è possibile “vedere” di un’immagine in pochi secondi. viene focalizzata attraverso i processi attentivi. In un esperimento un gruppo di soggetti dovevano leggere delle frasi che venivano proiettate su uno schermo per soli 100 millisecondi. Memoria Sensoriale Il registro o memoria sensoriale implica l’esistenza di diversi registri deputati al processamento delle informazioni provenienti dai vari sensi. Secondo questo modello l’informazione sensoriale viene conservata per un breve periodo di tempo in un registro sensoriale. sebbene il processo di recupero non sia sempre immediato. grazie all’immagine iconica della frase stessa presente nella memoria sensoriale. Chiedeva ai soggetti di rievocare la riga superiore della matrice. Una prova dell’esistenza di questo registro sta nel comportamento tipico di chi è concentrato in una qualche attività. In questo modo i soggetti riuscivano a rievocare 3 delle 4 lettere della riga. Il funzionamento è simile a quello del registro iconico. se non intervengono interferenze. e si chiede al soggetto di dire se quell’item era compreso nell’insieme-memoria oppure no. Subito dopo viene presentato un numero. ma immediatamente risponde alla domanda postagli poco prima. Baddeley parla della memoria di lavoro come di un sistema gerarchico deputato al mantenimento e all’elaborazione temporanea delle informazioni durante l’esecuzione di vari compiti cognitivi. Diversamente. definito item sonda. Memoria di lavoro La teoria originale di Atkinson e Shiffrin prevede un magazzino unico per la MBT. l’informazione viene focalizzata attraverso i processi attentivi.chunks (Miller. *MBT = Memoria a Breve Termine **MLT = Memoria a Lungo Termine 9. 1956). Questo si verificava sia nel caso in cui l’item non fosse compreso nell’insieme (come era da aspettarsi). Una componente visuo-spaziale (taccuino visuo-spaziale). . ma studi successivi effettuati da Warrington e Shallice (1972) hanno mostrato che il magazzino a breve termine non è unitario. Sternberg (1966) ha cercato di indagare la velocità di recupero dell’informazione nella MBT. Per questo Sperling elaborò un sistema di resoconto parziale.2) Magazzino a breve termine e memoria di lavoro Memoria a breve termine. Secondo Sternberg questo indica che il nostro sistema effettua un processo di ricerca esaustivo. Esistono diverse evidenze empiriche che mostrano l’esistenza anche di un registro sensoriale ecoico (uditivo). di memoria di lavoro. Dal registro sensoriale. in quanto il soggetto avrebbe dovuto fermarsi una volta individuato l’item. le lettere sfuggivano ai soggetti come a chiunque sfuggirebbe un elenco di 12 lettere. Questo risultato appariva strano. infatti può contenere un massimo di 7 + o . e ciò significa che vedevano almeno 9 lettere delle 12 presentate. medio o basso. quella intermedia o quella in basso. passa nella MBT. Sternberg ha dimostrato che il tempo necessario a rispondere era proporzionale al numero di items dell’insieme.Sperling ipotizzò che si trattasse di un problema di conservazione dell’informazione. Ha elaborato un compito di riconoscimento nel quale ai soggetti vengono mostrati piccoli insiemi di item definiti insieme-memoria (costituiti ciascuno da un minimo di 1 numero a un massimo di 6 numeri). Tale sistema ha una capacità limitata. e. viene interrotto da una domanda inaspettata e subito chiede “cosa hai detto”. La capacità di recupero dei soggetti era molto buona se il suono era immediatamente successivo alla presentazione della matrice. Una componente articolatorio-fonologica (circuito articolatoriofonologico). sia nel caso in cui l’item fosse presente. decresceva con l’aumentare dell’intervallo. più articolato da lui proposto. a seconda che avessero sentito un segnale acustico alto. L’autore ha ipotizzato tre componenti del sistema. Tanti più items erano presenti nell’insieme e tanto maggiore sarebbe stato il tempo di esplorazione.2 elementi o raggruppamenti di informazioni . A questo proposito Baddeley ha proposto di sostituire il concetto di MBT con quello. Si tratta di un sistema di memoria in cui l’informazione viene elaborata e codificata. siamo in grado di ripeterlo solo immediatamente dopo averlo ascoltato (memoria sensoriale). La memoria sensoriale conserva le informazioni grezze appena percepite. che può conservarle fino a pochi minuti. Classificazione per tipo di informazione La memoria a lungo termine può essere suddivisa in: Memoria dichiarativa (o esplicita): riguarda le informazioni comunicabili e che vengono richiamate consciamente. . Se. 9. Baddeley ha distinto tra un magazzino fonologico passivo. che vengono apprese con il semplice esercizio e utilizzate inconsciamente. evidenze cliniche di dissociazione Classificazione per durata Il più diffuso criterio di classificazione della memoria si basa sulla durata della ritenzione del ricordo. i suoni vengono codificati in simboli che è possibile ricordare per alcune decine di secondi (memoria a breve termine). Memoria procedurale (o implicita): riguarda le informazioni relative a comportamenti automatici. e sia solo il risultato di diversi livelli di attivazione all'interno di un unico magazzino. che riguarda le informazioni specifiche a un contesto particolare. nella memoria a breve termine. il numero è pronunciato nella nostra lingua. Alcune delle informazioni contenute nella memoria a breve termine. e la memoria a lungo termine. che riguarda episodi realmente avvenuti al soggetto stesso. che riguarda idee e affermazioni indipendenti da uno specifico episodio. dura fino a pochissimi secondi. il ricordo della trama di un romanzo o di un film riguarda la memoria episodica. se ascoltiamo un numero a caso di sette cifre in una lingua a noi completamente incomprensibile. possono passare nella memoria a lungo termine.Un esecutore centrale. Alcune delle informazioni contenute nella memoria sensoriale. opportunamente codificate. La componente a Scarica documento originale rticolatorio-fonologica è deputata al mantenimento e all’elaborazione di informazioni verbali. La memoria autobiografica è un caso particolare della memoria episodica. connesso con la produzione del linguaggio. La teoria prevalente sostiene che la memoria sensoriale e la memoria a breve termine si realizzino tramite modifiche transitorie nella comunicazione neuronale.3) Memoria a lungo termine: dichiarativa (esplicita) e non dichiarativa (implicita). connesso con la percezione del linguaggio. che può conservarle per giorni o tutta la vita. E’ importante nei compiti di comprensione linguistica e nel fare i calcoli a mente. invece. e. D'altra parte. conosciamo il nostro numero di telefono perché l'abbiamo ripetuto numerose volte (memoria a lungo termine). e un processo articolatorio. Per esempio. e identifica tre tipi distinti di memoria: la memoria sensoriale. Per fare degli esempi. mentre la memoria a lungo termine si realizzi tramite modifiche più stabili nella struttura neuronale. la memoria a breve termine. nella maggior parte dei casi. come un momento e un luogo. e memoria semantica. mentre ricordarsi il nome dei personaggi dello stesso romanzo o film riguarda la memoria semantica. possono passare. Alcuni psicol Scarica documento originale ogi sostengono che la classificazione della memoria in base alla durata sia ingiustificata. La memoria dichiarativa può essere ulteriormente suddivisa in memoria episodica. La memoria procedurale riguarda invece soprattutto le abilità motorie e fonetiche. a seconda dei sistemi di classificazione degli Autori. troveremo che gli studiosi classificano i loro pazienti su basi completamente diverse. del linguaggio. Nella letteratura infatti. infettive. in particolare quella temporale. e sul deficit funzionale. Mentre la memoria dichiarativa viene principalmente controllata dalla corteccia cerebrale. nel tentativo di fermare i suoi attacchi epilettici. (4) funzionamento normale o quasi delle altre funzioni cognitive” (Wilson. Può avere una causa organica o psicogena. Non entreremo nel merito su quale sia la più utile. ma menzioneremo dei dati che si riferiscono a tutte e tre. L’amnesia primaria si riferisce alla classica sindrome amnesica (amnesia “globale”) citata prima da Wilson. tossiche. Come per la descrizione della memoria umana. L’entità del disturbo dipende dalla sede. ma noi prenderemo in considerazione solo le amnesie organiche. o se piuttosto non comprenda dei deficit diversi.M. encefaliti etc. e può essere considerato il singolo paziente che ha fornito la più ampia collezione di dati sul disturbo amnesico. ha riportato un gravissimo disturbo della memoria anterograda. rimandiamo alle descrizione della vita di H. (3) sistemi di MBT solitamente normali.M.Oggi possiamo dire che nei due tipi di memoria (dichiaratica o esplicita e procedurale o implicita) sono implicate zone cerebrali diverse. Le ricerche si basano su tre tipi di classificazioni.M. Uno dei casi più studiati di pazienti amnesici é il famoso paziente H. degenerative o metaboliche. dall’estensione e dall’eventuale irreversibilità della lesione. Il caso di H. nella memoria procedurale sono implicate le strutture sottocorticali. Baddeley (1982) distingueva anche una amnesia “primaria” ed un’amnesia “secondaria”. L’amnesia secondaria invece comprende tutti quei vari tipi di disturbi della memoria che sono secondari ad alcuni deficit nelle capacità di processare l’informazione. Questo tipo di amnesia “pura” é molto difficile da trovare nella pratica clinica. anche per l’amnesia ritroviamo le stesse discrepanze nelle descrizioni. dell’intelligenza. esiti di lesione vascolare. Questo tipo di amnesie differiscono a seconda delle strutture cerebrali compromesse per cause traumatiche. che divenne amnesico nel 1953 a seguito ad un intervento di resezione bilaterale dei lobi temporali mediali. caratterizzata da una c apprendere e ricordare nuove informazioni di quasi tutti i tipi.M. Per gli approfondimenti su questo caso. possono causare facilmente dei disturbi della memoria. o colpiti in misura molto minore rispetto alla MLT. sulle localizzazioni cerebrali. vascolari. di immagazzinamento o di recupero dell’informazione. L’amnesia L’amnesia é una riduzione più o meno grave della capacità di apprendere e ricordare informazioni ed avvenimenti. Quei disturbi cognitivi che alterano le funzioni del riconoscimento. che é persistito per tutta la sua vita. 1987). (2) difficoltà nel ricordare alcune informazioni acquisite prima dell’insorgenza della lesione. basate sull’eziologia. H. altresì ritroviamo gli stessi dubbi circa la questione se l’amnesia sia un disturbo unitario. dove non si osservano altri disturbi cognitivi oltre a quello di memoria. é stato studiato per più di 40 anni. per deficit nelle fasi di codifica. demenza. in particolare in gangli della base. Dopo l’operazione. Questi pazienti ad esempio includono quelli co Scarica documento originale n Trauma Cranio Encefalico (TCE). fatte da . Sempre l’ippocampo sarebbe la sede di una “marcatura” che permetterebbe il richiamo dell’informazione memorizzata. 1985). Mayes et al.1. Wickelgren. 2.Milner e coll..1. 1980. Non tutti i pazienti tuttavia hanno questa compromissione: alcuni infatti riescono a migliorare la prestazione se sono presenti facilitazioni di codifica o con istruzioni specifiche (Baddeley e Warrington.1. Questo deficit di codifica semantica nei Korsakoff tuttavia si inserisce in un quadro più generale di decadimento cognitivo più vasto. che riescono a dare al lettore un senso concreto dell’amnesia. In questa fase l’ippocampo avrebbe la funzione di legare ed organizzare siti neuronali nella corteccia cerebrale.1. 1973. 2. Teoria del consolidamento della traccia La memorizzazione in MLT di nuova informazione richiede la formazione ed il consolidamento di una traccia mnestica: essa sarebbe registrata nella corteccia. presentando invece una tendenza spontanea ad utilizzare dei codici più superficiali. hanno permesso di escludere questa ipotesi.2.1. (Thompson. Questa classificazione considera l’amnesia da un punto di vista esclusivamente funzionale. Sembrerebbe dunque che il tasso di oblio dei pazienti amnesici sia sostanzialmente simile a quello dei soggetti normali (Huppert e Piercy.4. (1968) e Corkin (1984). come strategia di ausilio nella codificazione e memorizzazione di materiale verbale. Deficit di codificazione semantica In una lunga serie di lavori sperimentali che fanno riferimento alla teoria dei livelli di elaborazione (levels of processing) di Craik e Lockhart (1972). hanno dimostrato che pazienti con Sindrome di Korsakoff mancavano di utilizzare dei processi di codificazione semantica profonda del materiale verbale da apprendere. Deficit di richiamo. .. Questi risultati sono compatibili con diverse interpretazioni dell’amnesia (deficit di codificazione. Deficit di codificazione visuo-spaziale Numerosi studi sembrano escludere che la genesi dell’amnesia sia da attribuire ad incapacità ad utilizzare correttamente strategie di immaginazione mentale visiva. 2. 2. consolidamento anormale della traccia. 1992. come quello fonologico. costituendo nel tempo una traccia mnestica stabile. Ipotesi di un oblio più rapido Nume Scarica documento originale rosi studi sul tasso di apprendimento e ritenzione di materiale verbale in pazienti amnesici. 1976). che costituiscono l’attività del ricordare. deficit di richiamo). Deficit di immagazzinamento 2. Cermak e coll. 2. 2. Interpretazioni dell’Amnesia Tradizionalmente le amnesie sono state attribuite a compromissioni a carico di uno o più dei processi di elaborazione del’informazione.3. 1979).2.1. Tuttavia é anche possibile che un deficit lieve nell’adeguata codifica dello stimolo. 3. Questa ipotesi tuttavia non spiega la presenza di amnesia retrograda osservabile in molti pazienti amnesici. sia responsabile della formazione di una traccia mnestica più labile. dimostrando come i pazienti amnesici avessero uno span uditivo-verbale nella norma. e dalla modalità sensoriale. Il deficit di richiamo o di accesso spiega anche il fatto che i pazienti amnesici spesso presentano anche un quadro di amnesia retrograda.L’osservazione frequente che i pazienti amnesici riescono a rievocare correttamente alcune informazioni. indice dell’attività della MLT. 1973). ed uno scadente effetto priorità. o qualche parola. L’incapacità a trasferire le informazioni in MLT é spiegabile anche secondo la teoria dell’interferenza. La dissociazione MBT/MLT viene anche ben spiegata dalla teoria del decadimento della traccia. di sensazioni soggettive di avere la risposta “sulla punta della lingua”. In questo caso il deficit risiede nella elevata sensibilità all’interferenza pro-attiva di altre tracce simili. Questo ci suggerisce che i sistemi di MBT siano indenni dal disturbo. “La sindrome amnesica é caratterizzata da (1) grave difficoltà nelni di ricordo sono spesso ricche di errori falsi-positivi. di intrusioni da interferenza proattiva. . indice di buon funzionamento della MBT. oblio. Le stesse conclusioni sulla dissociazione MBT/MLT sono state confermate anche per i sistemi a BT visuo-spaziali (Baddeley e Warrington. erano valide unicamente per l’apprendimento di informazioni nuove. dimostra che i processi di analisi percettiva e di codifica dello stimolo siano integri. e di codificazione invece. Le prestazioompromissione grave e selettiva della MLT. Le ipotesi di deficit di consolidamento. ed alla conseguente difficoltà a formare una traccia ben distinguibile e consolidata. 1968-74). ci suggerisce che il deficit primario dell’amnesia risieda nell’incapacità a mettere in opera strategie adeguate per richiamare l’informazione. un normale effetto recenza. Questa serie di dati avvalora il modello bi-componenziale della memoria di Atkinson e Shiffrin (1968): nell’amnesia l’informazione ha accesso ad un sistema a BT ben funzionante. Nel compito di BrownPeterson gli stessi pazienti mostravano una curva di oblio normale fino ad una ritenzione di 60 secondi. come alcuni numeri. Il deficit a LT inoltre é globale ed indipendente dalla modalit Scarica documento originale à di presentazione dello stimolo. e che la dissociazione MBT/MLT sia una caratteristica comune degli amnesici. Baddeley e Warrington (1970) hanno avvalorato questa dissociazione. per cui un’informazione non riesce a formare una rappresentazione stabile in MLT e decade quando non viene più mantenuta nel MgBT** e sotto il controllo dell’attenzione. Infine l’osservazione che i sistemi di MBT siano normali. quantità limitate di informazione. evidenzia come questi pazienti siano in grado di ricordare. come le iniziali o la categoria. Dissociazione MBT/MLT nell Amnesia L’osservazione clinica abituale del paziente amnesico. Il loro span in MBT uditivo-verbale per cifre o parole risulta essere quasi sempre nella norma. Queste caratteristiche confermano il deficit di accesso ed ipotizzano una peculiare difficoltà ad inibire le informazioni irrilevanti (Warrington e Weiskrantz. indipendente dalle caratteristiche verbali e non-verbali dello stimolo. se vengono facilitati con suggerimenti per il recupero. per brevi periodi di tempo. oltre che anterograda. ma non può essere trasferita al MgLT*. Sono significative inoltre le interferenze di altri ricordi. se ciò che dobbiamo memorizzare viene ostacolato da ricordi o eventi simili precedenti. visuospaziali. di solito associati a lesioni dell’emisfero sinistro. cioé con AA senza AR. 9. primo fra questi il trascorrere del tempo. L'oblio può avere anche cause organiche come traumi cranici o danni cerebrali. retroattiva. se l'informazione nuova ostacola la ritenzione di ciò che era già stato memorizzato. sono infatti molto rari i casi in cui é presente amnesia retrograda (AR) e nessun disturbo dell’apprendimento anterogrado. soprattutto nelle persone anziane. relativa ad eventi antecedenti l’insorgenza della malattia. Amnesia Anterograda e Retrograda Il deficit di memoria nell’amnesia ha due componenti: 1) un’ amnesia retrograda. POSIZIONE SERIALE: Viene presentata una lista di 15 parole. che interessa eventi successivi ad essa.4) Recupero ed oblio: effetto della posizione seriale. I partecipanti. sarà più difficile in seguito recuperarla. Secondo Ebbinghaus la ritenzione cala molto rapidamente all'inizio per poi stabilizzarsi nelle ore successive in maniera costante. la loro ritenzione. della codifica e dell’interferenza Introducendo il concetto di sistema di memoria abbiamo accennato al fatto che tali sistemi possono essere oggetto di una perdita delle informazioni in essi contenuti. o materiale visuo-spaziale. associati a danni dell’emisfero destro. Anche i fattori emotivi possono interferire con la memoria. ritenzione e recupero. ma questi casi costituiscono un’eccezione. E’ molto più comune imbattersi in pazient Scarica documento originale i con il quadro opposto. è stato provato. mediante l’apprendimento di alcune informazioni verbali o visuo-spaziali. A volte può capitare di trovare pazienti con deficit selettivi nel ricordare materiale verbale. e la loro rievocazione successiva. I deficit dell’AA vengono misurati con una serie di prove che testano le capacità di MLT. oppure con AA e lieve interessamento dei fatti precedenti la malattia. molto usate nella pratica clinica e nella ricerca neuropsicologica. e diversi sono i fattori che possono causare l'oblio. come l'ansia determini una stimolazione distraente che indeboliscel a capacità di ricordare. e gli eventi della vita quotidiana (“everyday memory” e “ongoing memory”). per esempio. 4. L'interferenza può essere proattiva. immediatamente . è il morbo di Alzheimer. Amnesia anterograda Il termine amnesia anterograda (AA) si riferisce a problemi che si incontrano nella memoria per i fatti correnti e per gli apprendimenti di nuove informazioni. del contesto. L’AA colpisce una grande varietà di nuovi apprendimenti come informazioni verbali. 2) un’amnesia anterograda.MgLT= Magazzino a lungo termine **MgBT= Magazzino a breve termine * 4. Nella memoria umana questa perdita dell'informazione può avvenire in uno qualsiasi dei diversi processi di memorizzazione: codifica.1. Molto importante è anche il ruolo dell'attenzione: se infatti non prestiamo sufficiente attenzione nel momento di codifica dell'informazione. L’AA é un disturbo caratteristico e molto comune a tutti i deficit di memoria. la malattia più nota che riduce la capacità di memoria. E’ raro trovare comunque sindromi amnesiche che interessano solamente una delle due componenti. La maggior parte delle prove di MLT sono costituite da test standardizzati e tarati su campioni di popolazioni. essendo i casi di pazienti con amnesie per fatti remoti e per le informazioni nuove molto più frequenti. per cause diverse. dimentico la parolachiave perchè altre parole. devono rievocarne quante più possibile nell’ordine che vogliono (rievocazione libera) I primi elementi della lista (effetto primacy) e gli ultimi elementi della lista (effetto recency) vengono ricordati meglio degli elementi intermedi Sono stati usati a sostegno della distinzione tra MBT e MLT. Questi elementi sono riportati per primi (Rundus.dopo la presentazione dell’ultima parola. interferisco Scarica documento originale no . diventate più attive. 1971) CONTESTO: Alcuni studi hanno dimostrato che il cambiamento dell’informazione contestuale tra immagazzinamento e recupero può danneggiare la prestazione Spiegazione dell’oblio basata sul cambiamento del contesto: • La rievocazione è migliore se le condizioni presenti al momento della codifica corrispondono alle condizioni presenti al momento della rievocazione • Il passaggio del tempo può produrre un cambiamento o una variazione nei cui interni o esterni che erano presenti al momento dell’apprendimento • Es. 1966): • I primi item presentati sono reiterati con maggiore frequenza ed è quindi più probabile che vengano trasferiti nella memoria a lungo termine • Gli item più recenti sono mantenuti in memoria a breve termine e possono essere riferiti direttamente. anche se questa interpretazione è stata successivamente messa in discussione Spiegazione originaria (Glanzer & Cunitz. sfruttando le facilitazioni fornite dalle assonanze metriche. parole “piolo” (l’uomo che non dimenticava nulla) •Le mnemotecniche Con il termine mnemotecniche ci si riferisce a teorie e pratiche di potenziamento della memoria naturale. la teoria consigliava gli espedienti utili a ritenere qualsiasi tipo di nozione difficilmente memorizzabile (termini tecnici. visivo o semantico • Secondo la teoria dei livelli di elaborazione. se si codifica l’informazione sulla base del significato si ottiene una migliore ritenzione di quanto non avvenga sulla base di una codifica basata su INTERFERENZA: 1) proattiva: l’interferenza proattiva riguarda l’effetto esercitato dal materiale appreso prima su quello appreso dopo. liste cronologiche. più è profondo il livello di elaborazione nella codifica più è probabile che la traccia di memoria sia duratura Da questo punto di vista. L'espediente fondamentale consisteva nell'attribuire alle nozioni da ricordare la medesima disposizione degli elementi di un ambiente ben noto e familiare.). Esse sono note fin dall'antichità.5) Le mnemotecniche: metodo dei loci.. in quanto le prime di cui ci sia giunta notizia venivano utilizzate al fine di ricordare i lunghi e complessi discorsi degli oratori pubblici: tra i famosi oratori che ne facevano uso di certo possiamo ricordare Simonide di Ceo tra i Greci e Cicerone e Quintilliano tra i latini. Nell'antichità classica. 2) retroattiva: l’interferenza retroattiva riguarda l’effetto di danneggiamento esercitato dal materiale appreso successivamente su quello appreso in precedenza 9. Alla base di tutte queste tecniche per il potenziamento della memoria ci sono due processi fondamentali: l'elaborazione e la . cause giudiziarie ecc. Un'altra tecnica suggeriva di mettere in versi ciò che si voleva ricordare. Le mnemo Scarica documento originale tecniche sono poi divenute oggetto di ricerche psicologiche.• Il passaggio del tempo può quindi cambiare il contesto e rendere più difficile la rievocazione CODIFICA: La codifica si riferisce al modo in cui la nuova informazione viene inserita in un contesto di informazioni precedenti • I codici usati possono essere di vario tipo: per es. ed è maggiormente informata circa il modo in cui la mente lavora). Jelicic M.. quando una persona migliora la propriacompetenza metacognitiva (cioè è maggiormente cosciente di ciò che fa la mente mentre ricorda. Le parole scelte per formulare la medesima domanda influenzavano l’elaborazione del ricordo. p 90).. per esempio. si miscelano formando un altro ricordo. ma viene perduto il ricordo di dove e come l’informazione è stata acquisita. Ø Suggestione post-evento Questo errore è stato studiato da Loftus e Palmer (1974) tramite una serie di esperimenti volti a dimostrare l’effetto del tipo di informazioni fornite ai soggetti sulla rievocazione del ricordo. ragiona ecc... viene ricordata. Varie indagini hanno dimostrato che. l'ordine espresso dal colonnato di un tempio. Un ulteriore sistema per migliorare la propria memoria. 2007). poi all'immagine o alle azioni ad essa collegate. posizionando in punti noti gli oggetti o termini da ricordare e poi immaginando di percorrere mentalmente questo percorso. 9. 2007.). Possono essere considerati dei “fenomeni produttivi che rivelano la normale manifestazione di un processo creativo” (Cubelli. la quale si riferisce appunto alla conoscenza che il soggetto ha del funzionamento della propria memoria. condotti dallo statunitense Flavell negli anni Settanta. “incontrando” uno dopo l'altro gli elementi inseriti. fine.riorganizzazione dell'informazione.J.. I primi studi. migliora conseguentemente anche le proprie prestazioni. risolvere un problema. compiere una scelta ecc. L'uomo che non dimenticava nulla non è altro che un libro che parla di un giornalista russo che grazie ad una mnemotecnica riusciva a non dimenticare nulla. spesso uno episodico e uno semantico. Horselenberg R. Questa riflessione è nota con il termine di metamemoria. Questi errori possono essere classificati in diversi sottogruppi: Ø Errori di monitoraggio della fonte Quando il meccanismo di monitoraggio della fonte è danneggiato. Poiché la sensazione di familiarità è percepibile. inteso come il recupero dettagliato di un evento che non è mai accaduto. anche se non può considerarsi esattamente una mnemotecnica può essere il diventare maggiormente consapevoli del suo funzionamento. in genere. Un'altra metodologia simile alla precedente è quella delle parole piolo in cui si abbinano i numeri da 1 a 10 a una lista di parole. un’informazione.. Una caratteristica comune delle mnemotecniche è l'uso di suggerimenti più facili da ricordare di quanto non lo sia l'informazione che in seguito si dovrà recuperare. un nome in questo caso. Della Sala. Una delle tecniche più antiche è il cosiddetto metodo dei loci in cui si abbina ciò che si vuole ricordare a una serie ordinata di luoghi noti utilizzando.. Merckelbach H. i soggetti sono indotti a incorporare nella memoria questa informazione attribuendole connotati che non le sono propri (Peters M. Un altro metodo è quello della parola chiave in cui si associa una parola nuova a una di suono simile e facilmente rappresentabile per mezzo di una figura: per ricordare la parola nuova bisognerà pensare prima alla parola chiave. Ø Errori di congiunzione mnesica Due ricordi. delle strategie e dei meccanismi che vengono messi in atto nei compiti mnestici. hanno messo in luce l'importanza della consapevolezza che il soggetto ha dei propri processi mentali quando esegue determinati compiti (memorizzare.6) Soggettività e memoria: il problema della testimonianza e delle false memorie Alcuni errori di memoria possono portare alla creazione di un nuovo ricordo. . nel caso in cui l’individuo ha assistito al fatto in prima persona e testimonianza indiretta. dovendo riconoscere da una vignetta vista in precedenza chi aveva l’arma in mano durante una lite nel metrò. Lo studio di questi errori di memoria ha portato quindi ad una ridefinizione delle fasi di elaborazione del ricordo: la fase di enconding corrisponde all’interpretazione dello stimolo sulla base di conoscenze e inferenze. mentre nella scena era il bianco ad impugnarla. De Cataldo. l’individuo è venuto a conoscenza del fatto in un secondo momento tramite il racconto di altri. 2000). . nella fase di retrieval si procede all’elaborazione dell’interpretazione. Operazioni di questo tipo possono portare il testimone oculare a fornire involontariamente una deposizione diversa dal reale svolgimento dei fatti. 1997. La testimonianza E’ possibile applicare queste riflessioni sulla memoria al campo della testimonianza. 1999. Mazzoni. Ø Errori dovuti a pregiudizi In un esperimento classico. che continua ancora oggi ad avere un ruolo decisivo in campo giuridico ed investigativo.(Per fare degli esempi. dagli schemi attuali e dagli stereotipi consolidati. invece. in quanto possono avere alterato la percezione dell’evento e dei fatti accaduti da renderli diversi da ciò che accadde effettivamente (Loftus. 1988. quindi. Nel secondo caso è possibile che avvenga una re-interpretazione da parte del soggetto riguardo ai fatti di cui è venuto a conoscenza. La testimonianza può essere distinta in testimonianza Scarica documento originale diretta. nella fase di storage l’interpretazione viene inserita all’interno di schemi conoscitivi. Cavedon. Stern (1939) definisce la testimonianza come la riproduzione verbale o scritta di contenuti mnemonici. Spesso quindi siamo portati a correggere eventi passati in base ad esigenze di coerenza e semplificazione. Ø Errori di correzione del passato Il ricordo di esperienze passate è influenzato dalle nostre conoscenze attuali. quando. 1992. infine. Mazzoni. Questo processo si configura allora come un percorso di ricostruzione e concatenamento di tracce piuttosto che come un semplice immagazzinamento in uno statico spazio mentale. In entrambi i casi comunque la testimonianza riporta sia una parte di verità oggettiva sia una costruzione soggettiva dei fatti. ma come un processo che è parte integrante del meccanismo della memoria. oltre metà delle persone ricordava di aver visto l’arma in mano all’uomo con la pelle scura. mentre ricordarsi il nome dei personaggi dello stesso romanzo o film riguarda la memoria semantica) Ø Scarica documento originale Errori di traslazione inconsci Si ha quando un testimone riconosce un volto familiare e per questo lo assegna erroneamente all’autore del crimine. Gulotta 1987. il ricordo della trama di un romanzo o di un film riguarda la memoria episodica. legata a componenti emozionali e situazionali che influenzano il ricordo ma anche ai sopraccitati errori di memoria. Si è passati. che fanno riferimento ad una particolare esperienza o ad un certo evento esperito. ad una metafora non spaziale della memoria che definisce i ricordi come interpretazione degli eventi e considera l’oblio non come un errore. quindi. Si può credere in assoluto ad un individuo che dice di ricordare esattamente un evento che “ha visto con i suoi occhi”? Da quanto esposto finora è possibile comprendere che la memoria è un meccanismo imperfetto. queste riguardano in primo luogo la memoria episodica. ad esempio. dalle nostre conoscenze. andrebbero esaminati i fattori che intercorrono prima dell’evento. «sono gli occhi e gli orecchi della giustizia» ed è quindi giustificato l'interesse della psicolog Scarica documento originale ia giudiziaria per il processo testimoniale (Ferracuti. Secondo Schacter (1996) il processo di codifica e il ricordo sono praticamente inseparabili. Spesso i testimoni di un processo possono essere convinti di ricordare eventi che non si sono verificati. dalle nostre esperienze passate. Questa visione di Schacter spiega perché talvolta persone diverse ricordano lo stesso episodio in modo radicalmente opposto. tuttavia non va sottovalutata la possibile influenza della memoria semantica sul ricordo episodico. durante le fasi del processo mnestico ed. 2003). Petruccelli. con una grande influenza su ciò che viene immagazzinato in memoria. Si deve. infatti. vede l’incidente tra due macchine). il quale ha paragonato il soggetto che ricorda ad un paleontologo che tenta di ricostruire un dinosauro partendo dai pochi frammenti ossei di cui dispone. le azioni ed i processi che accadono dopo l’evento e che potrebbero alterarne la ritenzione ed il recupero (Petruccelli. per cui possono incorrere in quella che Gianrico Carofiglio definisce “falsa testimonianza inconsapevole” (Cubelli. In questi casi. inoltre. il ricordo di un evento una ricostruzione. Questa informazione però entra nel sistema cognitivo del soggetto in modo diverso rispetto alla forma ed ai dettagli con cui è presente nell’ambiente Quando il testimone viene invitato a ricordare e riconoscere informazioni. dai nostri bisogni. anche se talvolta può essere ugualmente accurato) (Mazzoni. non potrà risultare certamente simile all’originale. il ricordo è solitamente scarso e frammentario. Essendo. dal momento che si ricorda solo ciò che si è codificato e ciò che viene codificato dipende da chi siamo. poiché basato su diverse congetture. 2007). tener presente che. Della Sala.Un’analogia interessante per comprendere meglio quanto l’attività ricostruttiva di un individuo possa influire sulla memoria di un evento è stata proposta dal cognitivista Urlic Neisser (1967). infatti. dal momento che è influenzato da molteplici fattori che possono intervenire nelle tre diverse fasi . come disse Bentham. Ma le diverse teorie sulla memoria ed il suo funzionamento insieme ai numerosi studi condotti su questo argomento aprono la controversa questione dell’attendibilità dei testimoni. infine. accade che l’individuo è chiamato a testimoniare su eventi inattesi. 2004). quando un ricordo è intenzionale (tendenzialmente il soggetto sarà facilitato nel ricordare l’evento) e quando invece è accidentale (probabilmente il ricordo sarà scarso e lacunoso in termini di quantità. che non ha la consapevolezza di dover ricordare. Ed è proprio il ricordo accidentale che spesso caratterizza le testimonianze: la maggior parte delle volte. Le ricostruzioni possibili sono molteplici ma il risultato. la modalità di acquisizione del materiale può influenzare la rappresentazione delle conoscenze nella memoria episodica: vi è differenza. L’attendibilità del testimone I testimoni. 1959). Un testimone generalmente codifica l’informazione che proviene dall’ambiente (ad esempio. di fronte ad un’inattesa richiesta di recupero di memoria. 1931). invece. notarono oggetti insoliti come un teschio o un cesto da pic-nic. è necessariamente diverso dall’evento originale. sono due aspetti del lo stesso processo. un ruolo molto importante nella fase di raccolta delle testimonianze può essere svolto dallo psicologo non in quanto sostituto dell’investigatore. Questo esperimento permette dunque di spiegare che. e da tutti gli elementi esteriori che hanno agito nel passato e che attualmente agiscono sul testimonio stesso” (Musatti. considerato “come qualcosa che non può mai essere pura riproduzione fotografica di un fatto obiettivo. Questo fenomeno è stato definito “effetto arma”. Un'altra caratteristica della memoria che può influire nel racconto di una testimonianza è la tendenza a compensare lacune mnestiche. che in realtà non c’erano. Molti studi ed esperimenti hanno dimostrato che nell’osservazione e nel racconto di un evento.sopraelencate ed ostacolare così la modalità corretta di codifica. Molti affermarono di aver visto una scrivania e dei libri. 10) Emozioni 10. Loftus (1979) ha presentato a due gruppi di volontari due scene ambientate in un fast-food: nella prima il cliente si avvicinava al cassiere con una pistola. . Dalle registrazioni dei movimenti oculari è stato possibile osservare che le persone fissavano la pistola più a lungo dell’assegno ed erano talmente attirati dalla pistola da non ricordare gli altri particolari della scena. dei suoi schemi mentali e delle sue conoscenze pregresse. ma in quanto possessore di competenze e strumenti conoscitivi atti a comprendere i meccanismi che operano nel processo di rievocazione dei ricordi e ad individuare eventuali elementi che possono aver influenzato il racconto. gli individui sono portati ad usare gli schemi di conoscenza per completare i ricordi mancanti o per evitare resoconti poveri di particolari (Cubelli. In questo ambito. nonché dalle caratteristiche della situazione. la difficoltà a ricordare gli elementi della scena può dipendere da un difetto di codifica: il testimone opera una selezione delle informazioni da incamerare dovuta ad un elemento particolare che lo porta a distogliere l’attenzione dal contesto globale. inattendibile dal momento che è chiamato a riportare quello che essendo un ricordo. quindi. cioè una ricostruzione. ma in parte costituiti dalla natura stessa della personalità psichica del testimonio. per definizione. quindi. II contenuto della deposizione deve essere. invece. mantenimento o recupero di un ricordo. Non ci può essere processo di conoscenza o apprendimento estrinseco al sentire. che un testimone è. nell’altra. quale è la maggior parte delle volte una richiesta di testimonianza. è fondamentale l’influenza delle caratteristiche proprie di un individuo. ma è sempre il prodotto di una molteplicità di coefficienti: in parte soltanto dati dagli elementi di quel fatto obiettivo. A questo proposito Brewer e Treyens (1981) hanno condotto un esperimento: hanno lasciato dei soggetti per alcuni minuti in una s Scarica documento originale tanza presentata come l’ufficio di un accademico e hanno poi chiesto loro di descrivere l’arredamento e gli oggetti presenti nella stanza. 2007). Da questi esempi emerge. aveva in mano un assegno. una deformazione della realtà. In questo caso. In un esperimento. pochissimi.1) Emozione quale fenomeno integrato “Il conoscere è intrinseco al sentire” Emozione e conoscenza si influenzano reciprocamente. Della Sala. cioè “non tremiamo perché abbiamo paura. • L’emozione costituisce il conseguente piuttosto che l’antecedente dei cambiamenti fisiologici periferici prodotti dalla situazione elicitante. di regolazione e di controllo delle emozioni non si trovano in sedi periferiche come i visceri. 2007) LE TEORIE PSICOLOGICHE SULLE EMOZIONI • Anolli (2002) sono: 1. e lessico emotivo La natura comunicativa dell’ emozione (James. postura. La teoria cognitivo-attribuzionale delle emozioni. La teoria centrale. 5.. l’aumento dell’attività delle ghiandole sudoripare. 6. mimica. cambiare o mantenere la sua relazione con l’ambiente su questioni di particolare importanza per la persona stessa” (Whiterington et al. Importanza fondamentale dell’attivazione fisiologica (arousal) e delle risposte biologiche per poter definire come emozione un determinato processo psichico.Teoria imprecisa e appr Scarica documento originale osimativa . 2. ma siamo tristi perché piangiamo”. linguaggio emotivo. 4. Le teorie psicoevoluzionistiche. • James sosteneva che ad ogni emozione corrisponde uno specifico programma nervoso. • Cannon sostiene che tutte le emozioni presentano invece le stesse configurazioni di risposte fisiologiche. cerca di stabilire. non piangiamo perché siamo tristi. LA TEORIA PERIFERICA James (1884): ha definito l’emozione in termini operazionali come il “sentire” i cambiamenti neurovegetativi che hanno luogo a seguito dello stimolo elicitante. 3.EMOZIONE COME LINGUAGGIO Nel suo ruolo di linguaggio l’emozione ha due forme: la forma preverbale e prelinguistica (comunicazione non verbale. • Cannon ha individuato una serie di risposte neurofisiologiche che covariano alla comparsa dell’emozione e che comprendono. l’aumento della frequenza cardiaca. . prossemica. 1884) Le emozioni sono processi relazionali tra la persona e l’ambiente circostante “processi attraverso i quali una persona. in un particolare momento. James ha stravolto l’impostazione classica. secondo la quale noi piangiamo perché siamo tristi e non viceversa. La teoria periferica. williams. La teoria costruttivistica. Numerose critiche: . sistema aptico…) il linguaggio verbale. La teoria dell’appraisal. ma nella regione talamica del cervello. LA TEORIA CENTRALE Cannon (1927): i centri di attivazione. tra le altre cose. 2001) “Le emozioni sono segnali sullo stato del mondo e sul posto che occupiamo in esso” (Bargh.Prospettiva esclusiva che vede solo nelle afferenze viscerali l’origine delle emozioni. ma abbiamo paura perché tremiamo. Eventi che soddisfano scopi e desideri.una di natura fisiologica. • Le emozioni variano secondo alcune dimensioni continue.Dimensione soggettiva di ogni emozione. simili ad attività istintuali. proveranno emozioni diverse. poiché ognuna di esse è spiegata e caratterizzata da un differente sistema di criteri di valutazione. Questa impostazione è stata ripresa soprattutto da Ekman (1972. in quanto due individui che valutano in modo diverso le situazioni. uno che riguarda la percezione e il riconoscimento della situazione emotigena. il grado di controllo degli stessi. il rifiuto (per esempio di sostanze pericolose). connessi con la sopravvivenza della specie e dell’individuo. 1992). con la percezione di questo stato di attivazione e con la sua spiegazione in funzione di un evento emotigeno plausibile. l’orientamento (verso stimoli nuovi). la riproduzione. • L’emozione è la risultante dell’interazione fra due componenti distinte: . disgusto. la reintegrazione (per recuperare rapporti protettivi importanti). 1992) e Izard (1978. la novità o meno degli eventi elicitanti. la distruzione (per eliminare eventuali ostacoli al raggiungimento di scopi). la quale ritiene che le emozioni si oppongano ai processi razionali e sono interpretate come passioni. di breve durata. eventi ritenuti dannosi o pericolosi attivano emozioni negative. rabbia. hanno sottolineato soprattutto la tesi innatista . desideri. • Otto comportamenti di base necessari per la sopravvivenza della specie umana: il mangiare. la compatibilità o meno con le norme sociali di riferimento. • Emozioni come conseguenza di un’attività di valutazione della situazione da parte dell’individuo in riferimento ai suoi scopi. • La percezione dell’attivazione fisiologica e la sua interpretazione determinano il tipo di emozione provata: si hanno infatti tipi di emozioni diverse quando l’attivazione fisiologica è attribuita a tipi differenti di eventi. 1989. quali la valenza edenica (piacevolezza/spiacevolezza). fiducia.LA TEORIA COGNITIVO-ATTIVAZIONALE Schachter e Singer (1962): dimensione più psicologica nello studio sperimentale delle emozioni. tristezza. Queste dimensioni spiegano le diverse emozioni. il livello di attivazione. Da questi otto bisogni fondamentali derivano le otto emozioni fondamentali o primarie (paura. la protezione (dai pericoli). LA TEORIA PSICOEVOLUZIONISTICA Tomkins (1962) e Plutchik (1962):si rifanno alla teoria di Darwin • Ritenevano che le emozioni fossero strettamente associate alla realizzazione di scopi universali. attivano emozioni positive. i quali. aspettative. sviluppando questa teoria. gioia. l’esplorazione. . Scarica documento originale le teorie dell’appraisal hanno posto in evidenza che le emozioni sono strettamente correlate ai processi cognitivi. • Per contro. sorgono in risposta a situazioni che vengono valutate come importanti per il soggetto. 1989. LA TEORIA DELL’APPRAISAL Frijda. Entrambe queste componenti sono necessarie per l’attivazione di uno stato emozionale. ma non sono sufficienti: • L’emozione è quindi la risultante dell’arousal e di due atti cognitivi distinti. con l’attivazione diffusa dell’organismo (arousal).l’altra di natura psicologica.anticipazione e ansia) che a loro volta generano tutte le emozioni secondarie. 1986: capovolgimento rispetto a quello che è il pensiero della psicologia ingenua. Da questo punto di vista le emozioni vanno considerate come risposte soggettive dotate di un alto grado di flessibilità e variabilità. l’altro che stabilisce una connessione tra questo atto cognitivo e l’aurosal stesso. Harrè (1986). 1985). In tale prospettiva. le espressioni facciali delle emozioni sarebbero universali. Secondo questo approccio. innescava l’emozione corrispondente. • Le espressioni facciali delle emozioni sono così codici comunicativi convenzionali appresi durante l’infanzia e possono variare da cultura a cultura. bensì dei prodotti culturali e sociali. LA TEORIA COSTRUTTIVISTA Averill (1980. 10. inoltre.2) Modificazioni corporee e valutazione cognitiva: teoria viscerogena e centrale delle emozioni. poiché esse derivano dalle pratiche sociali e dalla condivisione di specifici sistemi di credenze e valori. le emozioni svolgono fondamentali funzioni socioculturali: il significato funzionale di un emozione va trovat Scarica documento originale o all’interno del sistema socioculturale di riferimento. così come gli antecedenti emozionali sarebbero universali e comuni a tutti gli individui. Le emozioni sono in sostanza una sorta di codice acquisito tramite l’educazione. e consistono nell’attribuire a specifiche situazioni determinati significati che si basano sui valori e le credenze di una data comunità. J&L sostenevano che essa dovesse precedere la valutazione e che la lettura di un evento emotigeno innescasse direttamente una risposta viscerale che. le emozioni non sono dei processi naturali. • Questa teoria è quella che è maggiormente accolta dagli psicologi dello sviluppo. a sua volta percepita. Lutz (1988) e Mandler (1990): teoria in netta contrapposizione con la teoria psicoevoluzionista. Ogni cultura ha quindi proprie configurazioni di emozioni. . • I sistemi di valutazione sono appresi a partire dall’infanzia. costituiscono degli script che guidano l’organizzazione del comportamento degli individui. le emozioni avrebbero un insorgenza rapida e una durata breve. quindi. in base alle quali il soggetto sa come gestire le proprie esperienze emotive. E’ attraverso la socializzazione e le pratiche di acculturamento che si arriva ad acquisire le regole delle emozioni. TEORIE SUL PROCESSO EMOTIVO TEORIA CENTRALE DELLE EMOZIONI o CLASSICA(Cannon e Bard)=> presuppone una catena di eventi secondo una successione: evento emotigeno => valutazione => manifestazione “piango perché sono triste” si contrappone ad un'altra teoria più provocatoria: TEORIA PERIFERICA O VISCEROGENA (James e Lange) => presuppone una catena di eventi secondo una successione: evento emotigeno => manifestazione => valutazione “sono triste perché piango” Basandosi sull’immediatezza della reazione\manifestazione. Le emozioni sono in sostanza delle risposte apprese che servono a regolare le interazioni sociali fra gli individui. • Secondo questa ipotesi.delle espressioni facciali delle emozioni. La creatività regolare del linguaggio verbale consiste almeno nel fatto che. Infatti i medesimi cambiamenti viscerali sono sottesi a sta-ti emotivi molto diversi fra loro. morfosintattiche). Ci sono però concetti che non hanno parole che li traducono. fonica di una lingua).. nel senso che porta alla produzione di nuovi enunciati e testi prima mai prodotti sfruttando i meccanismi sistematici della lingua. timore spavento Scarica documento originale rabbia. Tuttavia è vero che non c’è una netta priorità tra valutazione e manifestazione. Si tratta piuttosto di circolarità.. Potremmo dire che questo tipo di creatività rispetta le regole. Un fattore che più nettamente costituisce un elemento di potenza del linguaggio verbale è rappresentato dalla creatività. ma modulate nell’espressione e influenzate nella valutazione dal contesto sociale e culturale: un bambino è predisposto a provare vergogna..gioia. ma anche quelle fonetiche da un lato (che riguardano la struttura sonora. Emblematica l’empatia: vedo una persona piangere e mi sento triste. Ci sono emozioni universalmente riconosciute e sono 6 (per alcuni 8 o 9) .. collera tristezza sorpresa disgusto.Punto debole della teoria viscerogena: i cambiamenti viscerali non hanno una gamma sufficiente a spiegare la varietà delle nostre emozioni.. Se esiste una parola. schifo vergogna (non tutti la considerano universale) eccitazione (non tutti la considerano universale) perplessità (qualcuno dice sia una mancanza di emozioni) Al di là dei condizionamenti culturali (che portano a nascondere o enfatizzare la manifestazione di certe emozioni piuttosto che altre). L’espressione creatività linguistica ha diversi significati che possiamo ricondurre principalmente a due diverse dimensioni: da un lato la creatività regolare e dall’altro quella non regolare. allegria. ad esempio) ma contemporaneamente sia più potente... . e mediante l’applicazione delle regole usate per combinare gli elementi.1) Proprietà generali delle lingue: regole e creatività I caratteri indeterminatezza semantica e onniformatività semiotica contribuiscono a definire l’apertura del sistema e mostrano come il linguaggio verbale sia più debole rispetto ad altri codici (quelli formali. Lettura dell’evento e manifestazione viscerale vanno di pari passo. A volte ci sono in altre lingue ma non nella nostra. la paura dà la tachicardia a tutti. a partire da un ristretto numero di elementi e di regole. contentezza paura. 10. Includiamo entro le regole non solo quelle grammaticali (più propriamente. Le emozioni sono universali. Infatti è vero che le manifestazioni delle emozioni causano emozioni. Non la prova perché non ha ancora il condizionamento sociale 11) linguaggio e comunicazione 11.. è possibile produrre un numero potenzialmente infinito di enunciati. queste 6 emozioni (o 9) hanno delle manifestazioni universalmente riconoscibili es. esiste anche il concetto rappresentato da quella parola.3) Emozioni universali EMOZIONI UNIVERSALI: ritenute tali da tutte le culture. addirittura. Il polo posteriore di questo circuito è localizzato a livello della giunzione parietotemporale e include una regione nota come area di Wernicke. Le funzioni di programmazione dell'area di Broca sembrano anche coinvolgere l'ordinamento delle parole in frasi che contengono una sintassi veicolante significato (grammatica). costituendo una rete neurale che si occupa dei vari aspetti della funzione linguistica. ad esempio). Il circuito del . Una funzione essenziale dell'area di Wernicke consiste nel trasformare gli input sensitivi nelle loro rappresentazioni lessicali così che queste possano mettere in atto le associazioni distribuite che danno alla parola il suo significato. non strettamente linguistici: quella poetico-artistica. cioè di variazione. di renderla ancora più efficace) o di modificare addirittura le regole nel farsi stesso della comunicazione. Il danno a carico di una qualsiasi di queste componenti o delle loro connessioni può generare disturbi del linguaggio (afasia). temporali. le sillabe usate e la sintassi.2) I substrati neurali dell’elaborazione del linguaggio: evidenze cliniche e sperimentali Il linguaggio permette la comunicazione e l'elaborazione di pensieri ed esperienze legandoli a simboli arbitrari noti come parole. la scelta delle parole. Una funzione essenziale di tale area consiste nel trasformare le rappresentazioni lessicali nelle loro sequenze articolatorie cosi che le parole possano essere pronunciate nella forma del Scarica documento originale linguaggio parlato. la comprensione. La creatività non regolare implica invece la possibilità di utilizzare i segni linguistici in maniera difforme dalle regole del sistema e di far ugualmente funzionare la comunicazione (se non. In questo senso. Le aree di Wernicke e Broca sono interconnesse Luna all'altra e con altre regioni perisilviane. La disartria e il mutismo non permettono da sole di formulare una diagnosi di afasia. 11. Grazie ai due tipi di creatività linguistica (che si aggiungono agli altri. L’ultimo tipo di creatività è la capacità di inventare lingue. prefrontali e parietali posteriori. Il substrato neurale per il linguaggio è composto di un circuito distribuito centrato nella regione perisilviana dell'emisfero sinistro. Il polo anteriore del circuito del linguaggio è localizzato nel giro frontale inferiore e include una regione nota come area di Broca. la creatività è fattore di deviazione dalle regole e di loro rinnovamento. il sistema si arricchisce di ulteriori fattori di apertura e di non prevedibilità. nuovi codici.quelle semantiche (che riguardano il significato) e pragmatiche (che riguardano l’uso dei segni linguistici) dall’altro. L'afasia dovrebbe essere diagnosticata solo quando c'è un deficit a carico degli aspetti formali del linguaggio come la denominazione. o come "non fluente" se è scarso. con frequenti interruzioni e quando la media di emissione verbale è inferiore alle quattro parole. e se l'ordine delle parole. i prefissi. Un disturbo del linguaggio che avviene dopo una lesione emisferica destra in un destrimane viene chiamato afasia crociata. Tale fenomeno è noto come deficit di denominazione unidirezionale (o da recupero). frasi brevi o sequenze di parole come "No. l'errore di denominazione è noto come parafasia semantica. Chiedere al paziente di denominare parti del corpo. dal momento che le risposte appropriate volte a svolgere tali movimenti basici possono anche essere preservate in pazienti che. Quando si chiede di denominare oggetti comuni (una matita o un orologio da polso) il paziente può non essere capace di emettere la parola appropriata. Comandi come aprire o chiudere gli occhi. del linguaggio spontaneo. In alcuni individui non è possibile individuare una dominanza emisferica per il linguaggio. In circa il 90% dei destrimani e nel 60% dei mancini l'afasia si presenta solo dopo lesioni a carico dell'emisfero sinistro. È importante assicurarsi che il numero . se mostra una relativa scarsezza di sostantivi e verbi rispetto alle parole di significato funzionale (preposizioni. e. se invece la parola si approssima alla parola corretta ma è inaccurata dal punto di vista fonetico ("canita" al posto di "matita"). ponendo domande di tipo sì-no ("I cani volano?". della comprensione. Se il paziente dice una parola incorretta ma di significato simile ("penna" per "matita"). della ripetizione. Un deficit della denominazione (anomia) è il reperto isolato più comune in un paziente afasico. Il linguaggio spontaneo viene descritto come "fluente" se è caratterizzato dal mantenimento di un opportuno volume di emissione. i plurali e i possessivi sono appropriati. i suffissi. ESAME CLINICO L'esame obiettivo del linguaggio dovrebbe includere la valutazione della denominazione. la coniugazione dei verbi. Un deficit di denominazione bidirezionale si configura qualora il paziente non riesca né a fornire né a riconoscere il nome corretto. Nella maggior parte delle anomie il paziente non riesce a recuperare il nome appropriato quando gli viene mostrato un oggetto. Valutare la ripetizione con scioglilingua come "ippopotamo" o "contea Irlandese" [in inglese Irish constabulary] fornisce dati più attendibili per quanto riguarda la disartria e la palilalia rispetto all'afasia. indicando la presenza di un disturbo della comprensione del linguaggio. sedersi o girarsi. si parla di parafasia fonemica. "In estate nevica?") o chiedendo al paziente di indicare gli oggetti appropriati ("Dov'è la fonte di illuminazione di questa stanza?"). e in alcuni altri (includendo una piccola minoranza di destrimani) c'è una dominanza emisferica destra per il linguaggio. congiunzioni). Le frasi con indicazioni sottointese e/o costruzioni al passivo ("Se una tigre viene mangiata da un leone. se. il cappuccio della penna) può elicitare forme lievi di anomia in pazienti che possono altrimenti denominare gli oggetti più comuni. La comprensione può essere testata valutando l'abilità del paziente di seguire la conversazione. L'esaminatore deve anche valutare se il linguaggio presenta parafasie o circonlocuzioni. presentano profondi deficit di comprensione. quale animale rimane vivo?") aiutano a valutare la capacità di comprendere strutture sintattiche complesse. alzarsi in piedi.linguaggio mostra un pattern di dominanza emisferica sinistra nella gran parte della popolazione. della lettura e della scrittura. per altro. La ripetizione viene testata chiedendo al paziente di ripetere singole parole. ma può indicare l'oggetto appropriato quando il nome viene fornito dall'esaminatore. forme geometriche e componenti di oggetti (il colletto del camice. può costruire una perifrasi per descrivere l'oggetto ("la cosa per scrivere") o può dire la parola sbagliata (paraf Scarica documento originale asia). lunghezza della frase e prosodia. I pazienti afasici possono avere poche difficoltà con gli scioglilingua ma presentano particolari problemi a ripetere sequenze di parole funzionali. non devono essere utilizzati per valutare la comprensione globale. o ma". 11. la classificazione delle afasie a esordio acuto in specifiche sin¬dromi cliniche aiuta a determinare la distribuzione anatomica più probabile della malattia neurologica sottostante e ha implicazioni per l'eziologia e la prognosi. La alessia descrive l'incapacità di leggere ad alta voce o di comprendere parole isolate e semplici frasi.Pianti-grida I pianti all'inizio compaiono come manifestazioni riflesse dei cambiamenti fisiologici interni Scarica documento originale dipendenti dal grido della nascita. Il grido della nascita è la manifestazione di un riflesso fisiologico e. Altrimenti. . emotivo-affettivo. le sindromi pure si osservano raramente. Si deve tuttavia tener presente che: . il termine agrafia (o disgrafia) si usa invece per descrivere un deficit acquisito a carico dello spelling o della grammatica del linguaggio scritto. .qualunque acquisizione in uno dei settori del sistema linguistico (fonologia. Le sindromi descritte di seguito sono idealizzate. La scrittura viene testata per la presenza di errori nello spelling. per le notevoli variabilità individuali nel ritmo di progressione.Dalla nascita al 7°-8° mese Durante questo periodo è possibile distinguere alcuni particolari comportamenti vocali. In gran parte indifferenziati.3) Acquisizione del linguaggio: tappe e processi Le tappe del linguaggio: Nel bambino normale l'acquisizione del linguaggio si sviluppa secondo tappe regolari. . Gradatamente il pianto comincia ad assumere una funzione più specifica di segnale di diversi bisogni primari (nutrizione. i pianti sono la sola manifestazione vocale osservabile. ecc. sintassi. 1997) .delle parole non ecceda rispetto allo span attentivo del paziente. sulle quali tanto la letteratura quanto l'esperienza pratica concordano abbondantemente. relazionale. i cui tempi tuttavia. sono in rapporto con stati di malessere e di sofferenza e non è possibile stabilire una tipologia precisa in rapporto alla causa che li ha generati. La corrispondenza tra i singoli deficit delle funzioni linguistiche e la localizzazione delle lesioni non mostra una relazione di tipo rigidamente univoco e dovrebbe essere interpretata nel contesto del modello de Scarica documento originale i circuiti distribuiti. Le sindromi elencate nella tabella 1-1 sono più facilmente applicabili alle afasie causate da eventi cerebrovascolari.il ritmo della progressione varia considerevolmente da un bambino all'altro. semantica e pragmatica) è strettamente correlata ad acquisizioni negli altri settori. devono essere considerate in modo piuttosto elastico. il deficit di ripetizione diventa il riflesso del ridotto span attenzionale piuttosto che un'indicazione di un deficit di tipo afasico.) (Cianchetti. Sannio Fancello. così come di comprensione. Ora verrà fatta una suddivisione dello sviluppo del linguaggio in tre periodi cronologici. La lettura dovrebbe essere testata per deficit di lettura ad alta voce. morfologia. derivanti da un danno a carico dei due epicentri del circuito del linguaggio (le aree di Broca e Wernicke).lo sviluppo verbale del bambino va collocato nel contesto generale del suo sviluppo sensomotorio. cognitivo. calore. che ne costituirebbe la struttura più antica.Prima tappa. Durante le prime settimane. Possono essere divise in sindromi "centrali". . nell'ordine delle parole e di tipo grammaticale. A ogni modo. verosimilmente. derivanti da lesioni che interrompono la connettività funzionale di questi centri tra di loro e con le altre componenti del circuito del linguaggio. esprime il disagio che il bambino sperimenta dovendo respirare autonomamente. e in sindromi da "disconnessione". Viene. assegnato all'ecolalia il ruolo di esercizio preparatorio. la vocalizzazione stessa è intensificata e sostenuta dall'ambiente circostante. ma sono semplici iterazioni di uno stesso suono che diventano gioco vocale divertente. con un processo circolare tipo feedback. Parecchi studi concordano sull'importanza degli scambi vocali tra madre e figlio nel determinare la comparsa e la quantità dei suoni modulati. La lallazione segna la fine del periodo in cui il bambino utilizza il proprio patrimonio fonemico senza però né l'intenzione né la consapevolezza di parlare. ma le sue espressioni non sono più così casuali ed egli appare capace di un certo grado di intenzionalità. ma non un vero e proprio linguaggio.dall'8°-9 mese al 18°-24° mese L'imitazione dei suoni Il comportamento imitativo compare verso l'8°-9° mese. anche se alcuni non escludono manifestazioni di forme fonetiche imitative più rudimentali in età precedente.Seconda tappa. . Le emissioni modulate. Il secondo stadio è invece il vocalizzo (babbling) propriamente detto. che esprimono benessere e disagio e che diventano più espressive e si differenziano per intensità e qualità. Il bambino ascolta la propria voce ed è apparentemente in grado di controllare i propri sforzi: è la fase della selezione fonemica. . La stimolazione ambientale ha la funzione di rinforzo nei confronti dei comportamenti verbali che si presentano spontaneamente. pertanto. A 5 mesi la maggior parte dei bambni normali sa vocalizzare in maniera differenziata con abilità. inoltre. che viene notevolmente influenzata dal linguaggio degli adulti. All'inizio uno stesso morfema potrà avere diverse utilizzazi Scarica documento originale oni. i balbettamenti intenzionali rivolti alle persone che interagiscono con il bambino: in questo periodo egli non ha ancora scoperto il contenuto e la funzione semantica dei suoni che emette. gracidio.Morfemi intenzionali Verso l'8°-10° mese compaiono i primi veri morfemi. quindi sono influenzate da quello che il bambino sente e imita. In questo periodo un numero crescente di produzioni si assimilano sempre più agli elementi della lingua. dal pianto si distinguono chiaramente le emissioni modulate. L'ecolalia continua fino a confondersi con lo stadio successivo in cui cominciano ad apparire le prime parole. sono considerabili fenomeni di relazione. una volta emesso. quali chiocchiolii. -La lallazione Le lallazioni non costituiscono ancora dei veri e propri morfemi.Ecolalia Ha inizio verso l'8°-9° mese con ripetizione dei primi morfemi e spesso si protrae a lungo. e suoni paravocalici che costituiscono il primo stadio del vocalizzo. Il cooing sound differisce dal pianto poiché la lingua assume una posizione che consente la modulazione del suono. . Il bambino si rende conto che esiste un legame tra suono e oggetto e che alcune espressioni vocali possono essere utilizzate per indicare ed ottenere qualcosa. ed è correlato alla diminuzione del pianto e all'aumento della percezione uditiva. In questo primo periodo le produzioni sembrano nascere accidentalmente e contengono una grande varietà di suoni. di cui una parte è senza rapporto con i fonemi di una qualunque lingua. funzionerebbe da stimolo spingendo alla ripetizione. In questo periodo il morfema. . Gradatamente il comportamento del bambino diventa sempre più intenzionale e segnala la sua volontà. schiocchi. che assumono il significato di coinvolgere l'interlocutore in un reciproco scambio di vocalizzi. Intorno al 6° mese compaiono. che si differenziano dai balbettamenti precedenti proprio perché dotati di significato. Sebbene la spinta a vocalizzare sia probabilmente innata.-Il vocalizzo Verso il 2° mese. produzioni vocali che assomigliano a un cinguettio o al tubare (cooing sound) di un piccione. Dopo il 3° mese i bambini emettono numerose vocalizzazioni. Cominciano a comparire i primi funtori. parti del corpo.Terza tappaDai 18 mesi al 6° anno Intorno alla metà del 2° anno il bambino comincia a costruire frasi semplici di due elementi. le parole utilizzate appartengono invece alla categoria lessicale: sostantivi. l'attributo. Tra i 19 e i 24 mesi il vocabolario subisce un incremento molto marcato con notevoli ed evidenti differenze individuali. Sebbene formalmente la frase non esista se non quando è formata da almeno due parole. Quando il bambino pronuncia le prime parole. "dai pappa"). per indicarlo. da qui deriva. Dopo i 18-24 mesi gli enunciati diventano più lunghi e complessi e non sono semplici gruppi di parole poste l'una accanto all'altra. "mamma aiutami. aggettivi. il bambino comincia ad utilizzare con diversa intonazione queste parole isolate al posto di intere proposizioni per nominare un oggetto o una persona. i verbi e i funtori e compaiono diverse categorie nominali (es. cioè. l'ubicazione. . sono cioè i cosiddetti funtori (inflessioni. In questa fase si nota una grande variabilità individuale e una discrepanza tra comprensione e produzione. si è concordi nel ritenere che l'enunciato di un solo termine possa avere lo stesso significato di una frase completa. l'inesistenza. iniziano inoltre ad apparire le frasi. Gli elementi omessi appartengono alla categoria "funzionale". ecc. l'azione oggetto.. Il primo vocabolario del bambino è costituito prevalentemente da nomi di persona e di oggetti familiari e dai versi degli animali. Tra i 16 e i 19 mesi i verbi diventano più numerosi e compaiono gli aggettivi. Il bambino pertanto utilizza una stessa forma verbale per significare diverse azioni/situazioni. avverbi). pronomi. A esse si applica l'espressione "stile telegrafico" perché presentano un'analogia con i telegrammi in cui certe parole vengono omesse perché ritenute non indispensabili alla comprensione del messaggio. I predicati e i funtori sono invece praticamente assenti. le sue capacità di articolazione sono molto limitate. "via babbo".). una richiesta o un'esclamazione. però. Così la semplice parola "mamma" potrà significare "voglio la mamma". ma continueranno a svilupparsi permettendo una comunicazione più soddisfacente e cond Scarica documento originale izionando in una certa misura l'arricchimento del vocabolario. la negazione. la domanda. ma anche dal contesto e dall'intonazione che suggeriscono gli elementi che mancano e il senso. Rispetto al periodo precedente aumentano gli aggettivi. l'agente-ubicazione. L'acquisizione del lessico è un processo complesso che impegna il bambino per molti anni non solo sul piano linguistico ma anche su quello cognitivo e interazionale. se pronunciata piangendo. Gli enunciati telegrafici esprimono alcune relazioni semantiche quali l'identificazione. La comprensione risulta sempre maggiore rispetto alla produzione e non c'è proporzione diretta tra numero di parole comprese e prodotte. "mamma dai". Ben presto.. La maturazione successiva condurrà gradatamente a discriminazioni più precise. l'espressione di parola-frase o quella di olofrase o di enunciato olofrastico. per indicare un'azione. articoli.La parola-frase (olofrase) Intorno ai 12 mesi il bambino non solo si appropria di qualche parola ma ne coglie il valore semantico e inizia a utilizzarla per indicare azioni ed esprimere significati complessi. Le omissioni e gli enunciati interrotti sono tipici delle prime costruzioni del bambino. preposizioni. anche perché spesso si esprime attraverso i gesti con cui indica gli oggetti che intende denominare. verbi copulativi. verbi ausiliari. bensì comincia a esservi un'organizzazione dell'enunciato secondo i principi grammaticale. per esprimere una dichiarazione. è determinato non solo dalla parola. la ripetizione. sto male". verbi. Hanno lo scopo di trasmettere un certo messaggio e questo è dimostrato dalla regolarità sistematica dell'ordine delle parole e dal contesto in cui le stesse vengono pronunciate. Il suo significato. congiunzioni. l'azione strumento. oppure. che sono versioni abbreviate di proposizioni adulte (es. il possesso. il cui ritmo di . l'azione destinatario. Il bambino tra i 12 e i 16 mesi possiede un vocabolario limitato. nomi di luoghi e ambienti. Compaiono tuttavia esempi di concordanza tra nomi ed aggettivi. in cui vengono generalmente omessi sia alcuni degli argomenti che i morfemi liberi (articoli. usando in modo . incluse le relative. In tale processo la complessità è data sia dal numero di elementi da coordinare che dall'uso di termini relazionali appropriati (congiunzioni. . prodotte ora con morfemi liberi. allora. e le frasi ampliate con espansione del nucleo (es. Sono prodotte infine anche le frasi relative (es.fase di completamento della frase nucleare. Una tappa più avanzata della costruzione di frasi semplici ben strutturate è la combinazione di frasi elementari.fase presintattica. inoltre. . Si passa da vari tipi di enunciati minimi a vari tipi di espansione. una consistente proporzione di enunciati telegrafici. con la comparsa anche di frasi inserite esplicite. L'evoluzione della sintassi è. pronomi) che implicano complicazioni anche per gli aspetti logici. queste difficoltà all'inizio possono causare l'omissione del funtore che dovrebbe mettere in relazione Scarica documento originale le parole.Vi sono 4 fasi di sviluppo del linguaggio nell'arco di tempo tra i 19 e i 38 mesi: . però. Le frasi ben costruite possono comportare diversi tipi di combinazione degli elementi. . L'introduzione dei complementi conduce a strutture differenti che variano in complessità. semantici e pragmatici. bimbo dà). Alcune frasi possono essere congiunte sia da una semplice relazione di coordinazione. è caratterizzata da una consistente diminuzione delle parole singole in successione. si registrano numerosi cambiamenti in senso quantitativo e qualitativo: quelle definite parole singole in successione scom Scarica documento originale paiono quasi del tutto e diminuiscono significativamente le produzioni di enunciati privi di verbo. Tra le forme più semplici figurano le coordinazioni con la congiunzione "e". È difficile valutare il livello di sviluppo grammaticale di un bambino basandosi soltanto sull'età cronologica. compaiono altresì connettivi interfrasali di tipo temporale e causale quali: dopo. ma io ho visto Mario che correva). sono legate alle forme verbali e al loro accordo (uso dei tempi. invece. sia fonologici.acquisizione è variabile.fase sintattica primitiva. 20-29 mesi. mentre l'ordine di acquisizione è fondamentalmente costante. ecc. Il bambino passa gradatamente da uno stile telegrafico all'uso di frasi di tipo adulto. Le difficoltà. il bambino prende il cucchiaio e mangia la minestra). sono anche privi di verbo (es. in cui vengono cioè frequentemente omessi non solo i connettivi interfrasali. prevalgono ancora sugli altri tipi di frase le nucleari. subordinate e inserite implicite. dunque. introduzione del congiuntivo. Si notano pochi enunciati semplici nucleari (frasi richiestive e imperative). Le frasi complesse aumentano e si diversificano per tipologia: coordinate. complete e complesse.fase di consolidamento e generalizzazione delle regole in strutture combinatorie complesse. 27-38 mesi. in questa fase come nella successiva. è caratterizzata dal fatto che anche le frasi complesse diventano per la maggior parte complete da un punto di vista morfologico così come produttivi divengono diversi funtoti richiesti. Una parte significativa delle frasi complesse è prodotta in forma completa (es. La maggior parte dei bambini sui 5-6 anni ha acquisito tutti i fondamentali elementi del linguaggio: sa strutturare bene le frasi. ma anche altri morfemi liberi come articoli e preposizioni. Dal punto di vista quantitativo un indice globale dello sviluppo grammaticale è dato dalla crescita della lunghezza media dell'enunciato. da un graduale ma altrettanto consistente aumento degli enunciati nucleari semplici. spesso ancora incompleti.). che esprimono una varietà di relazioni semantiche. La frase più semplice è ridotta a due parole: soggetto e verbo. gli enunciati sono in misura prevalente: parole singole in successione. sennò. 19-26 mesi. pronomi clitici e preposizioni. anche. es. . bimbo prende cucchiaio mangia minestra). che tuttavia cominciano a comparire in misura via via più consistente. utilizzati in modo piuttosto stabile all'interno di frasi coordinate e subordinate. sia da una relazione di dipendenza (o di subordinazione). 24-33 mesi. perché. lenta e diversificata e ciascuna conquista è influenzata da una molteplicità di fattori sia cognitivi e sociali. le passive e le interrogative. con padronanza sia delle regole della grammatica che di quelle del discorso. pappa più). e dalla comparsa di frasi complesse incomplete (es. il bambino mangio con il cucchiaio). sufficientemente corretto le fondamentali regole grammaticali e sintattiche. e universali costituiscono un modulo cognitivo specifico. e numerosità 4) L’ultima parola come numero degli oggetti (cardinalità) Per contare. non verbale.2) Competenze innate di conteggio e calcolo e sviluppo delle abilità numeriche l’intelligenza numerica è la capacità di pensare il mondo in termini di numeri e quantità ed è un’abilità innata: fin dalla nascità siamo in grado di classificare ciò ch e vediamo in termini di numerosità. Ovviamente continuerà in età scolare ad arricchire il suo vocabolario. I numeri vengono prima delle parole Le abilità numeriche sono innate. La rappresentazione mentale della quantità inizialmente è di tipo analogico. 3) La sequenza è bidirezionale. indipendente dall’analogica. PREREQUISITI DEL CONTEGGIO: conoscenza/produzione di vocaboli specifici (enumerazione) Corrispondenza biunivoca: a ogni parola-n# 1 oggetto Cardinalità: ultima parola corrisponde al n° totale L’enumerare Tale abilità comincia attorno ai 2-3 anni e si sviluppa attraverso alcuni stadi: 1) la parola numero è usata come stringa (“unoduetrequattronovedieci”) 2) Le parole-numero sono distinte ma la sequenza è unidirezionale: viene prodotta in avanti a partire da 1. L’acquisizione delle parole-numero Lo sviluppo dell’abilità di conteggio Imparare a contare rappresenta il primo collegamento tra la competenza numerica innata e quella acquisita dall’interazione con l’ambiente di appartenenza. ad apprendere meglio le regole grammaticali e sintattiche. c’è rapporto tra parola-n. a sviluppare la funzione pragmatica e a potenziare il linguaggio come strumento di pensiero.1) Principles after or principles before? 12. Successivamente il bambino acquisisce una competenza numerica linguistico-simbolica. quindi. Il neonato riesce a determinare la numerosità di un insieme visivo di non oltre 4 oggetti senza contare. in modo immediato (subitizing). ordinati in sequenza fissa . stabile. 12) La mente numerica 12. A partire da un numero qualsiasi della serie. è necessario: 1) conoscere il nome dei numeri. Bambini piccoli inoltre hanno aspettative aritmetiche: distinguono cambiamenti di numerosità provocati da aggiunta o sottrazione di oggetti. ma non so se c'entra qualcosa oppure no) 13) Intelligenza e problem solving 13. Infatti. I MODELLI PRINCIPALI Gli studi condotti da Binet (1895. 1905) sul comportamento intelligente degli individui e su ciò che sembra differenziare la persona intelligente da quella subnormale. che è costituita da abilità come quella di comprendere l’essenziale delle situazioni. prima di tale età i bambini compiono spesso errori parola indicazione (indicare un oggetto pronunciando più numeri o nessuno) ed errori indicazione-oggetto (indicare un oggetto più volte. 12. forse potrebbe esserci qualcosa sugli autistici. o. saltarne uno) 3) Cardinalità: capire che l’ultima parola-n° corrisponde alla numerosità Scarica documento originale dell’insieme. quando necessario) le strategie individuali alle caratteristiche dei problemi. In sintesi si può affermare che per Binet l’intelligenza può essere riassunta in quattro parole: comprensione . non si caratterizza come un fattore coerente e delineato. la capacità verbale .3) La mente aritmetica: modelli a confronto (per questo paragrafetto non ho trovato niente. una delle prime problematiche incontrate nello studio Scarica documento originale del concetto è stata proprio quella di formulare una definizione consensuale dell’oggetto di studio. agli obiettivi perseguiti e ai risultati ottenuti.1) Approccio pragmatico: misura dell’intelligenza (le scale ed i reattivi di intelligenza): il concetto di Q. L'intelligenza può essere definita come la capacità di apprendimento e di comprensione. l’intelligenza pratica . tuttavia essi non hanno avuto successo. In psicologia. standard. cioè di ragionare logicamente. bensì un mosaico di elementi che trovano espressione in tutti i nostri comportamenti e pensieri. che implica abilità come quella di parlare in modo chiaro e ordinato e di possedere un ampio vocabolario. che si differenzia da ciò che viene comunemente chiamato intelletto in quanto comprende anche la capacità di affrontare situazioni concrete in modo efficace e di rielaborare le esperienze e gli stimoli esterni. comportamenti. l’hanno portato a sottolineare il carattere attivo dell’intelligenza e soprattutto fu colpito da tre caratteristiche dei processi mentali: la tendenza a mantenere la direzione presa senza lasciarsi distrarre o fuorviare. di intuire collegamenti tra idee diverse. il termine intelligenza è riferito alla capacità di acquisire conoscenze da utilizzare in situazioni nuove. L'intelligenza viene quindi descritta non come una particolare abilità. L'intelligenza è. una capacità globale che consente all'individuo di comprendere la realtà e di interagire con essa. quindi. un'entità globale e multisfaccettata non singolarmente definibile. piuttosto essa si manifesta ed esprime attraverso un insieme numeroso di abilità. la capacità di autocritica e l’insoddisfazione per le soluzioni parziali che non chiariscono realmente il problema. pensieri ed emozioni. La storia ha contato molti tentativi di definire il concetto di intelligenza in modo univoco. Si supera la credenza che le parole-n° siano solo etichette verbali. la capacità di adattare i mezzi agli scopi. adeguando (o modificando. Nel concetto di “intelligenza” è possibile includere tre tipi generali di capacità: la capacità di risolvere problemi .2) corrispondenza biunivoca: si acquisisce a 5 anni ca.I. ma come una capacità generale dell'individuo di cogliere ed affrontare il mondo. di capire i vari aspetti di un problema e di avere un atteggiamento mentale flessibile. L’intelligenza umana. sapere come raggiungere degli scopi e come far fronte a compiti nuovi. Il motivo del loro insuccesso risiede principalmente nel fatto che l’intelligenza non è qualcosa che si possiede o non si possiede. fluidità verbale. per l'autore. L'evoluzione è articolata in quattro fasi o stadi: intelligenza senso-motoria (dalla nascita fino a 18/20 mesi). diventati intenzionali. velocità percettiva. da psicologica sperimentale. memoria. è spinta inoltre da motivazioni primarie e dal bisogno di conoscere. diviene teoria educativa individuando le attività formative (attività imitativa. Dopo i quattro anni il pensiero si fa concreto e dominato dal globalismo. intelligenza operativa concreta (fino all'adolescenza). gioco. Questa è la fase dello sviluppo dominata dall'egocentrismo. dopo i diciotto mesi. . Assimilazione: la nuova informazione viene incorporata in uno schema attuale secondo l'organizzazione esistente. calcolo.invenzione direzione critica Gli studi di Spearman (1904) sostengono la teoria del minimo dei fattori. gli adattamenti. è vista come un processo di adattamento all'ambiente fisico e sociale. conservazione. il quantitativo. Di fatto però a volte si è più abili in alcune cose che non in altre perciò bisogno dare qualche peso anche ai fattori specifici oltre che all’intelligenza in generale. che. Questo adattamento si attua mediante due processi complementari. sviluppano le funzioni rappresentative. visualizzazione spaziale. linguaggio verbale) che permettono l'apprendimento. dall'animismo. per cui è possibile essere abilissimi o del tutto inetti in qualunque numero di compiti diversi. permettendo al soggetto di conoscerla e attribuirle un significato. l'assimilazione e l'accomodamento. Qui la teoria piagetiana. intelligenza operativa formale o astratta. abbandonati globalismo ed egocentrismo. capacità numeriche. intelligenza pre-operatoria o pensiero intuitivo (fino a circa 7 anni). misurazione. più intelligente è il soggetto . e continua tutta la vita contribuendo alla crescita cognitiva. Secondo Piaget. spostamento e classificazione. Dopo l'anno le reazioni circolari diventano terziarie e implicano le nozioni pratiche Scarica documento originale di oggetto e di spazio. lo spaziale. dall'artificialismo e dal pensiero intuitivo. dopo il secondo mese. ragionamento. Nel secondo stadio. il quale non trovò un fattore generale ma tanti fattori che corrispondevano a sei abilità indipendenti che chiamò abilità primarie: comprensione verbale. secondo la quale l’intelligenza consiste in 2 tipi di fattori: . durata. L'espistemologia genetica di Piaget (1950) ha permesso un notevole sviluppo dello studio dell'intelligenza. Accomodamento: lo schema viene modificato per renderlo più idoneo ed adattarlo alle condizioni esterne. con le reazioni circolari secondarie.fattore generale “g”: maggiore è g.fattore specifico “s”: dei domini di conoscenza come il verbale. Il terzo stadio è quello del pensiero reversibile. alla base dell'attività intellettiva vi è la tendenza comune a tutti gli esseri viventi all'organizzazione e all'adattamento della realtà circostante. All’estremo ci sono quelli che sostengono che non vi è nulla di simileal fattore “g”. si sviluppano meccanismi logici basati sulle procedure di seriazione. Questo modello fu messo in discussione verso la fine degli anni '30 da Thurstone. Nel primo stadio si passa da adattamenti non intenzionali ad adattamenti senso-motori intenzionali. si organizza sulla base di strutture cognitive e nuove funzioni in relazione all'esperienza e al ragionamento. in cui. incentrata su: capacità analitiche. La possiedono solitamente scienziati. Non è prerogativadi qualcuno. psicologi. astronomi. Ce l' hanno in misura peculiare ballerini. Intelligenza Corporeo-Cinestesica: chi la possiede ha una padronanza del corpo che gli permette di coordinare bene i movimenti. Un esempio di quest'intelligenza può essere Barack Obama. L'intelligenza cristallizzata. che ricorda i simboli matematici. come la natura dell'uomo. È l'intelligenza di Albert Einstein. medici ed altri. e di ricavare da sofisticati processi di astrazione delle categorie concettuali che possano essere valide universalmente. e anche di sapersi immedesimare in ruoli e sentimenti diversi dai propri. R. Infine. artigiani. di creare situazioni sociali favorevoli e di promuovere modelli sociali e personali vantaggiosi. Un esempio di questa intelligenza è Charles Darwin. La possiedono scultori. chirurghi ed esploratori. nel quale vengono elaborati i concetti. Sternberg (1987) ha proposto invece una teoria tripartita. i desideri nascosti. imprenditori di successo. Intelligenza Musicale: è la capacità di riconoscere l'altezza dei suoni. leader. È tipica dei filosofi e degli . Lo psicologo statunitense Howard Gardner distingue ben 9 tipi fondamentali di intelligenza: Intelligenza Linguistica: è l'intelligenza legata alla capacità di utilizzare un vocabolario chiaro ed efficace. Esempio: Ludwig Van Beethoven. coreografi. gli attori. indipendentemente da un esercizio o un apprendimento avvenuti in precedenza. Un suo rappresentante potrebbe essere Leonardo Da Vinci.J. invece. le paure. che quello di destra. in particolare. L'intelligenza fluida consiste nella capacità di percepire le relazioni. oratori. Intelligenza Esistenziale: rappresenta la capacità di riflettere consapevolmente sui grandi temi dell'esistenza. Intelligenza Spaziale: concerne la capacità di percepire forme ed oggetti nello spazio. Un noto possessore di tale intelligenza era Thomas Eliot. È presente in maggior misura in politici. sintetiche e pratiche. linguisti. le costruzioni armoniche e contrappuntistiche. creative. È l' intelligenza tipica di biologi. Possono averla poeti. è la capacità mentale derivante dalle passate esperienze. ingegneri. filologi. classificarli in un ordine preciso e cogliere le relazioni tra di essi. benché la possiedano. di saperla inserire nel contesto sociale per ottenere risultati migliori nella vita personale. architetti. Questo modello ipotizza che alla base dei meccanismi mentali si trovano tre processi basilari che consentono di svolgere atti “intelligenti”: metacomponenti = processi esecutivi che pianificano e controllano l'elaborazione dell'informazione componenti di performance = eseguono le strategie pianificate attraverso un'operazione di codifica e di inferenza componenti di conoscenza = regolano l'acquisizione di conoscenze. pittori. Un esempio di questa intelligenza è Jim Carrey. Un modello multidimensionale dell'intelligenza è quello di Cattel (anni '70) che distinse due tipi di intelligenza: l'intelligenza fluida e l'intelligenza cristallizzata. antropologi. quello del pensiero formale in grado di formulare ipotesi e usare simboli. La possiedono prevalentemente i musicisti e i cantanti. Intelligenza Logico-Matematica: coinvolge sia l'emisfero cerebrale sinistro. una t Scarica documento originale eoria senz'altro molto suggestiva dell'intelligenza è quella offerta da Gardner (1994). scrittori. sportivi. le loro esigenze. apprendono.Si giunge infine al quarto stadio. Intelligenza Interpersonale: riguarda la capacità di comprendere gli altri. Intelligenza Intrapersonale: riguarda la capacità di comprendere la propria individualità. includendo anche le variabili di motivazione e personalità. Vedi Martha Graham. tecnologi. memorizzano e coordinano l'azione. ingegneri. Intelligenza Naturalistica: consiste nel saper individuare determinati oggetti naturali. deviazione (punteggi standard con media = 100 e deviazione standard = 16).. 1916. perché permettono di differenziare i due gruppi. il Q. I dati si ottennero a partire da analisi dei risultati ottenuti nei conosciutissimi test di intelligenza: WISC e Raven. dal momento che ogni macrogruppo contiene vari sottotipi. Un'eccellente intelligenza esistenziale ce l'aveva Immanuel Kant.EM . Nel 2004 ricercatori dell’Università di Oslo mostrarono quello che potrebbe essere la fine dell’effetto Flynn. Q. Sebbene queste capacità siano più o meno innate negli individui.2) Natura e cultura nel determinismo del Q. Così. esse possono anche “decadere” con il tempo. Inoltre.I. Binet scelse l’età cronologica per selezionare individui differenti per capacità e risultati intellettuali. con apposite tabelle di conversione. I tentativi di spiegazione sono molto vari: una migliore alimentazione. Parlando in termini generali potremmo dire che il QI dei figli è maggiore di quello dei loro genitori e così continuerebbe questa catena nell’aumento dell’intelligenza. nel mio tentativo di confutare o verificare tutta l’informazione che incontro mi sono imbattuta in nuovi studi che mostrano come l’aumento costante del QI parrebbe essere giunto al termine. e in parte anche dei fisici. la possibilità di accedere ad una migliore educazione. non sono statiche e possono essere sviluppate mediante l'esercizio. LA MISURAZIONE DELL’INTELLIGENZA Il primo passo per elaborare una teoria e un test d’intelligenza consiste nel decidere chi è intelligente e chi non lo è. raccogliendo dati di 35 paesi mostrò al mondo che il QI aumentava in una media di 3 punti ogni 10 anni mentre che nei paesi nordici si evidenziò una crescita maggiore: 8 punti.psicologi.I.I. la tendenza a creare famiglie più piccole che possano offrire un ambiente più favorevole allo sviluppo dei più piccoli. = EM Scarica documento originale /EC X 100 Con Terman.. Tuttavia.sia cronologica – EC).“l’effetto Flynn” confuta questa credenza popolare. Tale test prese il nome “Stanford-Binet”. Nella costruzione di un test di intelligenza si scartano le domande a cui sono in grado di rispondere entrambi i gruppi perché non discriminano. almeno in Norvegia.I. ambiente vitale più complesso. Lo stesso Gardner ha poi menzionato il fatto che classificare tutte le manifestazioni dell'intelligenza umana sarebbe un compito troppo complesso. 13. infatti.I. Effetto Flynn Anche se ci può sembrare che ogni nuova generazione sia meno intelligente di quella anteriore. in base all’età dei soggetti. passa dall’essere calcolato come Q. il primato di aver espresso l’intelligenza attraverso un’unica misura sintetica e globale: il quoziente intellettivo [Q. La ricerca che corrobora questa ipotesi fu sviluppata in Nuova Zelanda negli anni ’80 da James Flynn che comprese come l’aggiornamento che si realizza periodicamente in merito ai test di intelligenza impedì agli psicometristi di percepire l’aumento del QI nei risultati. All’autore si deve. dal punteggio grezzo al punteggio standardizzato. Si conservano invece quelle alle quali rispondono solo i soggetti brillanti. rapporto (vedi formula sopra) all’essere calcolato come Q.] (calcolato tenendo conto dell’età sia mentale . A partire dall’ana Scarica documento originale lisi di 500 mila reclute si osservò che nel decennio dei ’90 si evidenziò un picco nei risultati ottenuti nelle prove d’intelligenza ma in seguito .I. soprattutto perchè suggeriva di “apprendere a pensare da se stessi”. tempo che i piccoli passano con i computer ed i videogiochi che. Dal canto loro. Il cosiddetto “brain aging” interessa in particolare la memoria. si evidenziò un ampio movimento di cambiamento culturale in molti paesi con alla testa studenti universitari che anelavano ad una profonda rivoluzione sociale. che succede? Al di là delle considerazioni critiche in merito ai test d’intelligenza ed ai risultati che gli stessi offrono. diminuì considerabilemnte tra il 1976 ed il 2003. Il test utilizzato per ottenere questi risultati fu il Peabody Picture Vocabulary. Nel processo di memorizzazione si distinguono tre fasi: l’immagazzinamento. ed anche il mondo musicale variò sostanzialmente con l’apparizione di gruppi come i Beatles. Intelligenze multiple L’intelligenza fluida è la capacità di acquisire nuove informazioni e di integrarle elaborando nuove strategie attuative mentre l’intelligenza cristallizzata utilizza le informazioni del passato per applicarle a nuove situazioni. Nonostante.insegnano a pensare? Per molti Psicologi i giochi per computer sono molto simili ai classici test d’intelligenza secondo i quali il punteggio nei medesimi avrebbe dovuto aumentare.. fino al 1990. L’intelligenza fluida cala progressivamente dopo i 30 anni mentre l’intelligenza cristallizzata decresce dopo i 70 anni.3) Intelligenza: una o diverse? Fattore G e fattori S. a cui vennero sottoposti adolescenti britannici delle scuole secondarie. Attraverso 20 anni di storia i livelli d’intelligenza hanno presentato una tendenza a stabilizzarsi. 13. ma in pratica non è così. Ma che accadde dopo il 1990? La famiglia cambia sensibilmente il suo schema relazionale ed anche se i genitori desiderano che i figli abbiano una educazione eccellente. i Rolling Stones. si osserva quindi una leggera diminuzione. si dedica loro molto meno tempo per la loro educazione in casa.. Tutti sappiamo che tra il 1960 ed il 1990 le persone erano molto più attive e compromesse nello sviluppo sociale. la nascita del movimento hippie. Quindi. Questi cambiamenti sociali senza dubbio ebbero un impatto notevole sulla forma in cui si concepiva l’educazione delle nuove generazioni. molte volte il gioco termina dopo un numero senza fine di risposte azzardate o apprese memorizzandole con la ripetizione piuttosto che perchè la persona ha compreso. mi azzardo ad ipotizzare che l’effetto Flynn si evidenziò realmente in alcuni paesi. così che. il deposito e il recupero. queste sono solo alcune possibili spiegazioni ad un fenomeno come l’intelligenza che sappiamo essere multi-determinato ed estremamente complesso. presentarono i risultati di 20 anni di ricerche con campioni di bambini in età comprese tra i 6 ed i 13 anni e negano l’aumento del QI. mediamente e più generalmente. Intelligenza fluida e cristallizzata. Il problema è che questi Psicologi dimenticano che i giochi computerizzati offrono una retroalimentazione costante al giocatore. Nello stesso tempo. Questo periodo di tempo incluse la rivoluzione sessuale. Per essere più specifici la media ottenuta nel 1981 fu di 123±87 mentre che nel 2001 si ottenne un discreto 116±71.l’aumento si fermò e addirittura si osservò una leggera diminuzione nei risultati ottenuti nei subtest di ragionamento numerico. Con l’invecchiamento . Psicologi dell’Università di Adelaide nell’Australia del Sud. riflettendo sulle possibili soluzioni. ricercatori del King’s College dell’Università di Londra mostrarono che il rendimento nei test di ragionamento in fisica. Non è strano quindi che un movimento sociale di tale portata abbia dato luogo ad un aumento nel QI delle persone. come l’ansia e la depressione. arricchimento e istruzione. è intelligente in almeno sette modi diversi. Il punto di partenza della sua teoria è la convinzione che sia errato ritenere che ci sia qualcosa chiamata “intelligenza” che possa essere obiettivamente misurata e ricondotta ad un singolo numero. la forza. Un esempio molto semplice e significativo lo possiamo trovare nella vita di tutti i giorni nell'atto di cucinare una pietanza. In breve: riconoscimento di modelli astratti ragionamento induttivo ragionamento deduttivo saper discernere relazioni e connessioni saper svolgere calcoli complessi pensiero scientifico e amore per l'investigazione Intelligenza linguistico/verbale Capacità ad usare le parole in modo efficace. compromettono ulteriormente l’efficienza della memoria. In breve: facilità di parola saper spiegare. Gardner sostiene pertanto che tutti possiamo sviluppare le nostre diverse intelligenze se siamo messi nelle condizioni appropriate di incoraggiamento. la semantica. sia oralmente che per iscritto. LE SETTE INTELLIGENZE Intelligenza logico/matematica Capacità di usare i numeri in maniera efficace e di saper ragionare bene. insegnare e apprendere verbalmente saper convincere altri (linguaggio e scrittura persuasiva) analisi meta-linguistica humour basato sulla lingua memoria verbale Intelligenza kinestetica Abilità nell'uso del proprio corpo per esprimere idee e sentimenti e facilità ad usare le proprie mani per produrre o trasformare cose. i suoni. abilità nella valutazione di oggetti concreti o astratti. e nell'uso pratico della lingua. Questa intelligenza include padronanza nel manipolare la sintassi o la struttura del linguaggio. può usare le più forti per sviluppare o compensare quelle più deboli. Secondo Gardner. Tuttavia è importante sapere che ognuno può sviluppare tutte le diverse intelligenze fino a raggiungere soddisfacenti livelli di competenza. Se ciascuno è cosciente delle proprie intelligenze più forti e di quelle più deboli. ogni persona è dotata di almeno sette intelligenze ovvero. In breve: controllo dei movimenti del corpo "volontari" movimenti del corpo "pre-programmati" . Defi Scarica documento originale cit sensoriali. Ciò significa che alcuni di noi possiedono livelli molto alti in tutte o quasi tutte le intelligenze. ovvero ad un punteggio “IQ”. Questa intelligenza include sensibilità Scarica documento originale verso principi e relazioni. Questa intelligenza include specifiche abilità fisiche quali la coordinazione. la fonologia. tenere conto dei gusti personali (intelligenza intrapersonale) e di quelli altrui (intelligenza interpersonale). Il primo psicologo che ha parlato delle Intelligenze Multiple è stato Howard Gardner in "Frames of mind"pubblicato nel 1983. Inoltre le intelligenze sono strettamente connesse tra di loro e interagiscono in modo molto complesso. calcolare gli ingredienti necessari (intelligenza matematica). e stati d’animo. Ciò mette in moto e in relazione più di una delle nostre intelligenze: leggere la ricetta (intelligenza verbale). come la presbiacusia e la presbiopia.l’immagazzinamento delle informazioni nel cervello è più difficile e richiede più tempo. mentre altri hanno sviluppato in modo più evidente solo alcune di esse. la flessibilità e la velocità. Abilità di incanalare le proprie emozioni in forme socialmente accettabili. dei gesti e abilità nel rispondere agli altri efficacemente e in modo pragmatico. Include la capacità di visualizzare e rappresentare idee in modo visivo e spaziale. le motivazioni. ecc) riconoscere relazioni di oggetti nello spazio manipolazione mentale degli oggetti accurata percezione da angoli diversi memoria visiva Intelligenza musicale Capacità di p ercepire. della voce.4) Soluzione di problemi: fase preparatoria. In breve: apprezzamento per la struttura della musica e del ritmo sensibilità verso i suoni e i modelli vibratori riconoscimento. musica. Ciò può includere sensibilità verso le espressioni del viso. ritmo. In breve: immaginazione attiva saper trovare la propria strada nello spazio (forte senso dell'orientamento) formare immagini mentali (visualizzare) rappresentare graficamente (pittura.esternazione della consapevolezza attraverso il corpo connessione mente-corpo abilità mimetiche perfezionamento delle funzioni del corpo Intelligenza visivo/spaziale Abilità a percepire il mondo visivo/spaziale accuratamente e operare trasformazioni su quelle percezioni. In breve: comunicazione verbale/non verbale efficace sensibilità verso gli stati d'animo. Avere una accurata descrizione di sé. scultura. capacità per l'autodisciplina. la linea. trasformare ed esprimere forme musicali. discriminare. i sentimenti. le intenzioni e i sentimenti altrui. soluzione e verifica . toni e vibrazioni apprezzamento delle caratteristiche qualità dei toni e dei ritmi Intelligenza intrapersonale Riconoscimento di sé e abilità ad agire adattivamente sulla base di quella conoscenza. In breve: concentrazione mentale saper essere memore e attento ("fermati e annusa le rose") metacognizione ("pensare al pensare") coscienza e discriminazione della gamma delle proprie emozioni coscienza delle aspettative e delle motivazioni personali senso del sé coscienza spirituale Intelligenza interpersonale Abilità di percepire e interpretare gli stati d'animo. Capacità di discriminare con precisione altezza dei suoni. l'autostima. i temperamenti altrui saper creare e mantenere la "sinergia" profondo ascolto e profonda comprensione delle prospettive altrui empatia lavorare in gruppo in modo cooperativo 13. coscienza dei propri stati d'animo più profondi. disegno. delle intenzioni e dei desideri. la forma. timbri e ritmi. Questa intelligenza implica sensibilità verso il colore. creazione e riproduzione di suono. lo spazio. la comprensione di sé. 13.5) Ragionamento logico-analitico e soluzione per intuito (insight) Quante volte ci è capitato di risolvere un problema come per arte o per magia? Probabilmente l’ “eureka!” di Archimede Pitagorico ci è toccato in sorte almeno una volta nella nostra vita. La traduzio Scarica documento originale ne in termini psicologici sarebbe: l’insight, anche se viene chiamata ispirazione, soluzione inconscia... sappiamo bene che gli psicologi si prestano molto spesso a chiamare in modi diversi gli stessi fenomeni. Tuttavia, la sola cosa chiara a proposito dell’insight è che esiste, e sono molteplici le teorie che tentano di spiegare come si produce questa risposta improvvisa. Gli psicologi gestaltisti assumono che l’insight è il prodotto di una ristrutturazione improvvisa. Come dire, quando affrontiamo un problema in molte occasioni abbiamo tante fissazioni e percorsi mentali ripetitivi appresi precedentemente che ci impediscono di analizzare con totale apertura e flessibilità mentale le principali caratteristiche della situazione, in questo modo, ci chiudiamo alla soluzione ma dopo, in qualche momento la soluzione appare perchè siamo stati capaci di ristrutturare le nostre fissazioni ed i rigidi schemi di analisi. Siamo stati in grado di disfarci delle nostre “fissazioni funzionali”. Vi propongo un problema semplice: Per quale motivo i numeri sono collocati in questo ordine? 5, 2, 9, 8, 6, 1, 0 Con la teoria gestaltista il processo della soluzione dei problemi sarebbe tutto o niente. Tuttavia, esistono altre spiegazioni: Weisberg propone l’esistenza di un processo graduale nel quale, se non si incontra la soluzione, il pensiero reinizia nuovamnte il ciclo intentando di adottare nuove strategie. Comunque, nessuna di queste teorie spiega la complessità dell’insight. Particolarmente mi riferisco agli psicologi che assicurano si tratti di un processo nel quale si evidenzia un doppio processamento: a livello cosciente e subcosciente, nel quale è necessaria tanto la ristrutturazione mentale e l’abbandono delle “fissazioni funzionali” come la destrezza o l’esperienza nel risolvere problemi non ben definiti che richiedono soluzioni altamente creative. In questo modo, sarebbe spiegabile il perchè le “soluzioni felici” appaiano essenzialmente du Scarica documento originale rante il sonno o quando ci siamo appena svegliati dato che il processamento cosciente dei dati continua il suo corso nel subconscio. Nello stesso modo, le persone creative o con esperienza con problemi non ben definiti saranno più spesso “illuminate” dalle idee repentine rispetto a coloro che affrontano per la prima volta queste problematiche. Per quelli che restano ossessionati dalla soluzione del problema dei numeri offro loro una nuova pista perchè lo risolvano: Per quale ragione queste parole sono collocate in questo ordine? Cinque, due, nove, otto, sei, uno, zero Ora probabilmente vi sarete resi conto che sono posizionate in ordine alfabetico, fatto che difficilmente potevamo immaginare dovuto all’idea stereotipata che ci induce a pensare come i numeri siano esclusivamente fatti per il calcolo. A volte è sufficiente considerare il problema da una prospettiva diversa e disfarci un poco dei nostri schemi mentali più rigidi. Possiamo applicare questa tecnica anche al quotidiano, senza dubbio sarebbe un tentativo che vale la pena di essere fatto. 13.6) Gli ostacoli alle soluzioni creative: il fenomeno della fissità funzionale (einstellung) Il pensiero è l’attività mentale che ci consente di elaborare le informazioni provenienti dal mondo esterno, metterle in relazione tra loro e con le conoscenze che già possediamo, al fine di risolvere problemi, inferire nuove informazioni, prendere decisioni. E’ dunque il ponte tra percezione e azione, ciò che media il rapporto tra l’uomo e l’ambiente naturale e sociale consentendo risposte non automatiche ma “pensate”; in una parola, il pensiero è ciò che guida l’agire intenzionale. Le ricerche in psicologia si sono concentrate sulle tre principali funzioni a cui assolve il pensiero: la risoluzione di problemi (problem solving), il ragionamento (reasoning), la presa di decisioni (decision making). 1. La risoluzione di problemi Data una situazione-problema, come arriviamo alla sua soluzione? Tutti 36 37 38 39 40 41 42i giorni ci troviamo a dover risolvere problemi più o meno complessi. In generale, abbiamo un problema quando dobbiamo raggiungere un certo obiettivo e non sappiamo esattamente come fare, cioè non è immediato come passare dalla situazione in cui ci troviamo alla situazione desiderata. La risoluzione di problemi richiede creatività: oltre a rappresentare appropriatamente i dati del compito e a compiere una serie di inferenze, bisogna saper trovare i legami rilevanti tra gli elementi del problema. Pensiamo per esempio alla scoperta della penicillina. Fleming, un microbiologo che stava lavorando sull’influenza, aveva lasciato una coltura di batteri su una piastra ed era andato in vacanza. Al suo ritorno, notò che sulla piastra c’era una zona in cui i batteri non erano cresciuti: in quella zona era finita una muffa, in seguito identificata come appartenente al genere Penicillium. Probabilmente, altri ricercatori prima di lui avevano osservato in una coltura gli stessi cambiamenti, ma quelle colture andate a male erano state immediatamente gettate via. La creatività di Fleming è consistita nel cogliere il legame tra la presenza della muffa e la mancata crescita dei batteri: egli ipotizzò che quella muffa avesse causato la morte dei batteri e pensò dunque che si potesse utilizzare per combattere quel tipo di batteri. Questa, come la maggior parte delle scoperte scientifiche, è avvenuta grazie ad un’intuizione circa un legame causale fino a quel momento sconosciuto. In questo paragrafo, per prima cosa ripercorreremo le principali correnti teoriche che, a partire dal secolo scorso, hanno studiato in che modo le persone giungano a risolvere problemi; vedremo inoltre cosa delle teorie presentate è ancora valido e come può essere utilizzato negli attuali studi sulla risoluzione di problemi. In seguito, definiremo alcuni concetti fondamentali e vedremo quali sono le questioni ancora aperte, che costituiscono gli attuali ambiti di ricerca in questo campo. 1.1 Scarica documento originale Teorie sulla risoluzione di problemi La teoria comportamentista (anni Venti) Secondo la teoria comportamentista, i problemi vengono risolti per . Consideriamo l’esperimento di Thorndike sui gatti (1905). Thorndike mise dei gatti affamati in una gabbia chiusa, da cui essi potevano vedere una ciotola di cibo collocata all’esterno. La porta della gabbia poteva essere aperta quando un paletto collocato al suo interno veniva colpito. All’inizio i gatti si lanciavano contro le sbarre della gabbia mordendole. Inevitabilmente, ad un certo punto i gatti nella gabbia colpivano anche il paletto interno ed aprivano lo sportello. Dopo ripetute sedute sperimentali i gatti sembravano imparare che colpire il paletto faceva aprire lo sportello della gabbia. Così, quando i gatti venivano chiusi nella gabbia andavano direttamente verso il paletto, lo colpivano, aprivano lo sportello e fuggivano. Si concluse così che i nuovi problemi vengono affrontati con una strategia per tentativi ed errori e che le soluzioni corrette, attuate per caso, vengono riprodotte quando viene presentato lo stimolo appropriato. La teoria della Gestalt (anni Trenta) Secondo la teoria della Gestalt, il processo di soluzione di un problema è più che una semplice riproduzione di risposte apprese: esso implica un processo di riorganizzazione degli elementi del problema. Tale riorganizzazione non avviene per caso, né per tentativi ciechi, né per associazioni, bensì grazie all’insight cioè un’intuizione che si verifica all’improvviso (vedi per esempio Wertheimer, 1945). Per risolvere un problema si deve avere un insight circa la struttura del problema e RISTRUTTURARE il problema in modo diverso. Non sempre l’uso diretto dell’esperienza passata facilita il raggiungimento della soluzione di un problema; a volte può portare a commettere errori. Quando si affronta un problema che è simile ad altri già incontrati in passato, si tende a risolverlo con lo stesso meccanismo che si era applicato Scarica documento originale in precedenza. Quando l’apprendimento antecedente è applicabile efficacemente al nuovo problema, il trasferimento della strategia utilizzata in precedenza facilita la risoluzione del nuovo problema. Tuttavia, a volte gli apprendimenti precedenti possono impedire di riorganizzare gli elementi del nuovo problema in modo utile alla sua risoluzione. Un esempio ne è la FISSITA FUNZIONALE : il soggetto rimane fissato sulla funzione abituale di un oggetto e non riesce a riconcettualizzarlo in modo diverso. Consideriamo il problema della candela: [Problema della candela] Avete a vostra disposizione una candela, una scatola di puntine da disegno e una bustina di fiammiferi. Il vostro compito è attaccare la candela al muro al di sopra di un tavolo, in modo tale che la cera sciolta non goccioli sopra il tavolo. La risoluzione del problema della candela è il seguente: [Soluzione del problema della candela] Usare la scatola che contiene le puntine come portacandele e attaccarla al muro. I soggetti sottoposti all’esperimento inizialmente non riuscivano a risolvere il problema perché erano “fissati” sulla funzione normale della scatola, quella di contenere le puntine, e questo impediva loro di riconcettualizzarla in modo diverso. Quando lo sperimentatore toglieva le puntine dalla scatola e le disponeva sparse sul tavolo accanto alla scatola vuota, i soggetti avevano un’intuizione improvvisa: i soggetti riconcettualizzano la funzione della scatola (non solo è un contenitore, ma può anche essere usata come sostegno per la candela). Quindi, il raggiungimento di una soluzione creativa avviene attraverso quattro fasi: (a) il problema viene formulato e vengono fatti i primi tentativi per risolverlo (b) il problema viene messo da parte per dedicarsi ad altre attività (c) la soluzione del problema viene in mente come un’illuminazione improvvisa (d) il solutore si accerta che la soluzione trovata funzioni effettivamente. La teoria cognitivista (anni Sessanta) Consideriamo il problema della Torre di Hanoi: [Problema della Torre di Hanoi] Disegnate una tavoletta in cui sono infissi tre pioli. Nel primo piolo sono infilati, in ordine decrescente di diametro, un numero variabile di dischi forati al centro, così che il disco più grande sta sotto tutti gli altri ed il più piccolo sta in cima alla pila. Meta: trasportare tutti i dischi dal primo al terzo piolo, nello stesso ordine. Regole: si può spostare solo un disco alla volta; un disco più grande non può essere collocato sopra un disco più piccolo. Newell e Simon (1972) hanno sviluppato la teoria dello spazio problemico, che presentiamo ora con riferimento al problema della Torre di Hanoi. Quando le persone risolvono un problema si rappresentano mentalmente lo stato iniziale del problema (tutti i dischi sono collocati sul primo piolo) e lo stato finale del problema (tutti i dischi sono infilati sull’ultimo piolo nello stesso ordine). Per passare dallo stato iniziale a quello finale, passano attraverso una serie di stati intermedi grazie all’applicazione di operatori mentali (es. sposta il disco più piccolo dal primo al terzo piolo, sposta il disco intermedio dal primo al secondo piolo, ecc.). Gli operatori mentali specificano le mosse consentite e quelle non consentite (collocare un disco più grande sopra uno più piccolo). Nel passaggio da ciascuno stato al successivo sono possibili numerosi percorsi alternativi, ovvero un grande numero di mosse diverse. Per spostarsi in modo efficiente da uno stato all’altro, cioè per scegliere la mossa che, ad ogni stato, consente di avvicinarsi il più possibile allo stato finale, le persone usano delle strategie o EURISTICHE. Le euristiche sono procedure approssimate, che non specificano ogni azione, ma guidano la ricerca e la sequenza delle azioni da fare. A differenza degli algoritmi, che sono serie di regole esplicite che, seguite in modo sistematico, portano definitivamente alla soluzione del problema. spostare il disco piccolo dal primo al terzo piolo. i concetti di fissità funzionale. talvolta attraverso l’uso di strategie euristiche. In questo caso. verrebbe scelta l’ultima di queste mosse perché consente la soluzione. richiede un minimo di sette spostamenti o mosse. Ad es. Solo dopo averle analizzate tutte. per ridurre la differenza tra i due stati. che consiste nei passi seguenti. spostare il disco intermedio sul secondo piolo. se il solutore del problema della torre di Hanoi si trova al seguente stato: rileva che il disco piccolo è sul primo piolo invece di essere sul terzo. non possiamo dire che ce ne siano di giuste e di sbagliate. In questo caso. La risoluzione del problema della Torre di Hanoi. ma se hanno successo implicano un risparmio di tempo e fatica. spostare il disco piccolo sul terzo piolo. Queste ultime si sono Scarica documento originale affermate per la loro . Essi sono illustrati in figura 2. Valutazione delle teorie sulla risoluzione di problemi Rispetto alle teorie illustrate. le euristiche non Scarica documento originale garantiscono di arrivare alla soluzione. (b) Creare una sotto-meta. prendere il disco piccolo e metterlo sul terzo piolo. Nel risolvere problemi procediamo talvolta per tentativi ed errori. Anche se il tempo migliore per la scuola della Gestalt è ormai passato. talvolta grazie ad un insight che ci consente di vedere una soluzione non considerata prima. (c) Selezionare un operatore che risolverà questa sotto-meta. (a) Notare le differenze tra stato attuale e stato finale. insight e ristrutturazione continuano a rivestire un ruolo importante nelle moderne teorie cognitiviste sull’elaborazione di informazioni. L’applicazione di un algoritmo a questo stato del problema comporterebbe di analizzare sistematicamente tutte le mosse consentite: spostare il disco piccolo sul secondo piolo. Uno dei metodi euristici più utilizzati è l’ANALISI MEZZI-FINI. Il merito della teoria della Gestalt è stato quello di mostrare che nel pensiero umano vi sono aspetti che vanno oltre la riproduzione di soluzioni già note. La situazione iniziale comprenderà senz’altro le chiavi e l’appartamento. il gioco degli scacchi o un problema di fisica richiedono conoscenza relativa a quello specifico dominio: per giocare a scacchi bisogna conoscere le possibili configurazioni delle pedine sulla scacchiera e. Le mosse possibili sono anch’esse numerose e sta a noi decidere quali riteniamo adeguate e quali no. nel problema della Torre di Hanoi non ci è richiesta alcuna conoscenza specifica rispetto alle torri o a i pioli. per esempio possiamo scegliere di entrare senza fare troppi danni. la forza. Al contrario. se si è bravi. Problemi ben definiti sono i rompicapi: si pensi ai giochi delle riviste di enigmistica. Una seconda distinzione riguarda problemi che richiedono conoscenza di DOMINIO GENERALE. e problemi che richiedono conoscenza di DOMINIO SPECIFICA. Un problema è BEN DEFINITO quando la situazione da cui si parte. per risolvere un problema di fisica occorre avere nozioni circa la massa. invece. la situazione a cui si deve arrivare e le mosse che sono consentite per raggiungere la soluzione sono specificate in modo chiaro. la gravità e le loro relazioni. cioè conoscenza relativa al dominio entro cui il problema si applica. Supponiamo di aver dimenticato le chiavi del nostro appartamento al suo interno. Sulla base della conoscenza specifica posseduta. Al contrario. prevedere mentalmente le loro conseguenze. un problema è MAL DEFINITO quando le situazioni iniziali e finali sono incerte o non chiare. ma ancora si tratta di una definizione che richiede ulteriori specificazioni. ciò che ci serve è ipotizzare spostamenti. ricordare quali sono le mosse migliori a partire da una certa configurazione. e le mosse possibili devono essere scoperte. e solutori ESPERTI . trovare la strategia che ci consente di raggiungere la situazione finale il più rapidamente possibile. a molti dei problemi usati nei test di ammissione all’università e nella selezione del personale. la differenza tra un buon solutore e un cattivo solutore dipende dalla quantità di conoscenza che questi p Scarica documento originale ossiede rispetto all’area o dominio del problema.capacità di predire in modo adeguato ciò che le persone fanno quando cercano la soluzione di un problema. l’amico muscoloso in grado di sfondare la porta e così via. La situazione finale sarà identificata col riuscire ad entrare nell’appartamento. per esempio possiamo decidere che sfondare la porta non è una mossa adeguata per le spese che questo comporta. Si tratta dunque di abilità richieste dalla maggior parte dei problemi. il falegname. Di fronte a problemi che richiedono conoscenza dominio specifica. che hanno poca conoscenza specifica.2 Fattori rilevanti nella risoluzione di problemi Nella risoluzione di un problema entrano in gioco numerosi fattori. in particolare risultano rilevanti le caratteristiche del problema. grazie all’esperienza maturata nel dominio in . cioè conoscenza delle strategie e dei metodi che si applicano a molti tipi di problemi. 1. Caratteristiche del problema Una prima distinzione riguarda problemi ben definiti e problemi mal definiti. che non hanno a che vedere col contenuto del problema in questione. definita expertise. ma è necessario ancora molto lavoro per estenderle a problemi mal definiti quali quelli che normalmente si incontrano nel mondo reale. o più specificamente al problema della Torre di Hanoi presentato nel paragrafo precedente. Esse sono state applicate con successo a problemi ben definiti (vedi il paragrafo seguente) come quello della Torre di Hanoi. ma questa situazione andrà ulteriormente definita sulla base delle nostre esigenze e possibilità. ma può comprendere anche il pompiere. I problemi che incontriamo nella vita di tutti i giorni sono di solito mal definiti. Caratteristiche del solutore Di fronte a problemi che richiedono solo conoscenza dominio generale. i solutori possono rivelarsi più o meno abili nel raggiungere la conclusione in base alla loro abilità intellettiva. I rompicapi di cui sopra richiedono di solito conoscenza dominio generale: per esempio. che. Consideriamo separatamente questi fattori. le caratteristiche del solutore e la loro interazione. possiamo distinguere solutori NOVIZI . 3 Ambiti di ricerca L’acquisizione di competenze specifiche Una domanda che gli studiosi della risoluzione di problemi si sono posti è: come si diventa esperti? Diventare esperti significa acquisire molta conoscenza specifica per il dominio in cui si intende operare. procederemo pensando a queste istruzioni. per esempio. l’azione necessaria a questo scopo verrà eseguita velocemente e in modo automatico. La risoluzione di problemi per analogia Abbiamo detto che se il solutore ha incontrato in precedenza problemi analoghi a quello che si trova ad affrontare. Due problemi si dicono ANALOGHI quando sono strutturalmente simili. impareremo a procedere senza dover più ricordare a noi stessi le istruzioni: per esempio.questione. quando dobbiamo cambiare marcia penseremo < Scarica documento originale la frizione e questo si fa col piede sinistro>>. Se il solutore ha incontrato in passato problemi che avevano la stessa struttura di quello che si trova ad affrontare. una valida conclusione. rispetto ad un giocatore esperto (vedi L’acquisizione di competenze specifiche nel paragrafo seguente). senza più richiedere un pensiero cosciente. e distruggerebbero quindi anche l’esercito e i villaggi vicini. e così via. ma poiché tutte le strade di accesso alla fortezza sono minate esse esploderebbero nel momento in cui un intero esercito passasse sopra le mine. Cosa può fare il generale? e poniamo che il solutore abbia raggiunto. come la seguente: . Ciò significa che è avvenuta una PROCEDURALIZZAZIONE : l’applicazione ripetuta della conoscenza dichiarativa relativa. potrebbe far ricorso alle medesime strategie. Nelle prime lezioni l’insegnante di guida ci darà una serie di istruzioni: per accelerare o frenare devi usare il piede destro. ogni volta che ci troviamo nella condizione <>. un piccolo gruppo dell’esercito non farebbe esplodere le mine. Siamo passati ad usare una CONOSCENZA PROCEDURALE. Un esempio chiarirà la questione. può utilizzare le strategie impiegate in passato per risolvere il problema in corso (vedi La risoluzione di problemi per analogia nel paragrafo seguente). o gli sia stata illustrata. con il ripetersi delle esperienze alla guida. Tuttavia. Il problema del generale è questo: per distruggere la fortezza deve usare l’intero esercito. in questo caso. Un’altra variabile relativa al solutore riguarda la sua ESPERIENZA PRECEDENTE CON PROBLEMI ANALOGHI a quello che si trova ad affrontare. possiedono una notevole conoscenza specifica. ma non sarebbe efficace per distruggere la fortezza. Supponiamo di esserci appena iscritti alla scuola guida. Anderson (1982) ha sviluppato una teoria sullo sviluppo di abilità specifiche. anche se hanno caratteristiche superficiali diverse e appartengono a domini diversi. di fronte alla necessità di cambiare marcia. e ci capiterà di ripetercele mentalmente prima di applicarle. 1. secondo cui l’acquisizione di abilità consiste nel passare dall’uso di conoscenza dichiarativa all’uso di conoscenza procedurale. Un generale vuole distruggere la fortezza con il suo esercito. Durante queste prime esperienze di guida. Applicare le istruzioni che ci sono state fornite significa usare una CONOSCENZA DICHIARATIVA . Supponiamo che il nostro ipotetico solutore si sia trovato di fronte al problema seguente: [Problema della fortezza] Al centro di un territorio si trova una fortezza. per cambiare marcia devi prima premere la frizione col piede sinistro e poi inserire la marcia col cambio manuale. dalla fortezza si dipartono molte strade. premeremo la frizione senza dover pensare di farlo e a come farlo. Pensiamo per esempio alla differente abilità di un giocatore di scacchi alle prime armi. al cambiare marcia è stata trasformata in una procedura tale che. In tal modo l’esercito distrugge la fortezza. tale forza deve essere sufficientemente intensa. Al gruppo 3 veniva presentato solo il problema della radiazione. Cosa può fare il medico? Il problema della fortezza e quello della radiazione sono superficialmente diversi e appartengono uno al dominio della medicina. tuttavia. e poi il problema della radiazione. Supponiamo ora che gli venga presentato il problema seguente: [Problema della radiazione] Un paziente ha un tumore inoperabile allo stomaco. in entrambi i casi si tratta di usare una forza per distruggere un obiettivo centrale. a trasferire l’apprendimento da un dominio ad un altro? Per rispondere a questa domanda sono stati condotti alcuni esperimenti. dato che la meta. l’altro al domino militare. raggi a bassa intensità non danneggerebbero i tessuti sani. Infatti. Il problema del medico è questo: per distruggere il tessuto malato deve usare raggi ad alta intensità. solo il 20% dei soggetti a cui non era stata suggerita un’analogia tra i Scarica documento originale due problemi è riuscito a coglierla). e a trasferire la conoscenza da un dominio all’altro (infatti. ma il tumore non verrebbe eliminato. Al gruppo 1 veniva presentato il racconto della fortezza (cioè il problema della fortezza e la sua soluzione). ma non veniva detto alcunché su un possibile legame tra l’uno e l’altro. in altre parole. 14) Processi decisionali 14. Tuttavia. A tutti i gruppi era richiesto di risolvere il problema della radiazione. ma questi distruggerebbero anche i tessuti sani che circondano il tumore.1) Il principio dell’autodeterminazione ed il paradosso della troppa scelta Il paradosso della scelta: una lezione di comportamento finanziario . Dispone ciascun gruppo su una strada diversa. avere difficoltà a riconoscere spontaneamente le somiglianze tra problemi (infatti. I raggi a bassa intensità convergono simultaneamente sul tumore. e veniva detto che per risolvere il problema della radiazione avrebbero potuto utilizzare il racconto della fortezza. Al gruppo 2 veniva presentato il racconto della fortezza. In tal modo i raggi distruggono il tumore. le risorse e vincoli dei due problemi sono simili. il solutore che ha già affrontato il problema della fortezza può astrarre il piano di soluzione là adottato (soluzione della <>: applicare forze deboli simultaneamente lungo molti percorsi che convergano sull’obiettivo) e raggiungere così la soluzione del problema della radiazione: [Soluzione del problema della radiazione] Il medico divide i raggi in fasci a bassa intensità. Dispone l’emissione di raggi a bassa intensità lungo varie direzioni intorno al corpo del paziente. mentre solo il 10% dei soggetti che non avevano la possibilità di usare l’analogia ha raggiunto la conclusione). il 60% dei soggetti a cui era stato suggerito di usare l’analogia per raggiungere la conclusione è riuscito a farlo). Pertanto. In uno di questi. e poi il problema della radiazione. normalmente. ma non la si può applicare lungo un unico percorso. tendono a ri Scarica documento originale solvere problemi attraverso l’analogia? Tendono.[Soluzione del problema della fortezza] Il generale divide l’esercito in piccoli gruppi. Il medico decide di distruggere il tumore usando un fascio di radiazioni. sembrano. il 10% nel gruppo 3. I soggetti che hanno raggiunto la soluzione della <> sono stati: il 60% nel gruppo 1. cioè. il 20% nel gruppo 2. la struttura dei due problemi è la medesima. Ma le persone. cioè quando non venga loro esplicitamente suggerito. i soggetti sperimentali venivano divisi in tre gruppi. cioè riescono a confrontare gli aspetti della situazione iniziale del problema con quelli del racconto. E l’uso dell’analogia li aiuta notevolmente nella soluzione di problemi (infatti. il 60% dei soggetti a cui era stato suggerito di usare l’analogia ha raggiunto la soluzione. le persone non sembrano usare l’analogia in modo spontaneo. Questi risultati mostrano che le persone sono in grado di usare un racconto in modo analogico per risolvere un problema. I piccoli gruppi convergono simultaneamente alla fortezza. Barry Schwartz. noto professore di teorie sociali ed autore del libro “Il Paradosso della Scelta” 2 scrive: “Più aumentano il costo ed il numero di opzioni possibili. . Quali fattori causano il paradosso della scelta? Poter scegliere è senza dubbio stimolante. in un recente studio sulla cioccolata della marca Godiva1. Ma. la maggior parte delle persone sarebbe portata a scegliere il negozio B. Al momento di compiere la scelta. ma in realtà l’eccessiva offerta diventa un peso e porta all’indecisione. Complessità: Quando il numero di fattori da considerare nel compiere una scelta aumenta occorre più tempo per analizzare le diverse opzioni e si finisce per essere più confusi. ovvero il negozio che offre meno scelta. ad alcuni partecipanti era stato chiesto di assaggiare la cioccolata di una serie limitata di 6 tipi. la maggior parte delle persone sceglierebbe di entrare nel negozio B.Immaginate due negozi: il negozio A vende soltanto 6 tipi di cioccolata. Ad esempio. e poi di una serie più vasta di 30 tipi. il negozio B offre una gamma più vasta pari a 30 tipi di cioccolata. Scegliere diventa ancora più complicato quando aumentano i costi e la complessità associati all’acquisto. attirata dalla varietà di scelta. Questa caratteristica è conosciuta col nome di Paradosso della Scelta od Overload della Scelta. nell’esempio dei due negozi di cioccolata. In quale negozio acquistereste più cioccolata? Intuitivamente. Questo tipo di studi suggerisce che. Questo porta ad un minor numero di acquisti e maggiori ritardi. secondo alcuni studi sul comportamento umano. Ci sono molti studi a dimostrazione di questo fenomeno. in quanto aumenta il “prezzo” della scelta “sbagliata”. è più difficile acquistare un’automobile di quanto lo sia acquistare della cioccolata. Ma i partecipanti che avevano deciso di scegliere dal campione di 6 si sono rivelati più soddisfatti e più propensi a comprare cioccolata in futuro. Esaminiamo questi fattori nel dettaglio: Costi: Esiste maggiore esitazione quando il prezzo di un oggetto sale. ma comprerebbero ben poca cioccolata a causa della confusione causata dalla varietà stessa. Ad esempio. i partecipanti hanno dichiarato di gradire di più la scelta da effettuare sul campione di 30 cioccolate rispetto al campione di 6. più aumenta la posta psicologica in gioco”. in realtà è probabile che più persone comprino nel negozio A. e la decisione di acquistare viene ritardata. Come influisce il paradosso della scelta sugli investitori? Quando si tratta di compiere scelte d’investimento. il costo e la complessità delle decisioni sono molto alti. ma con tutta probabilità è il gusto a determinare se ci sarà un acquisto successivo. L’inerzia verso il cambio di gestori Succede spesso che gli investitori continuino ad utilizzare lo stesso gestore. Tornando all’esempio della cioccolata. esistono alcune centinaia di titoli ed oltre 2000 fondi azionari registrati in Italia. elemento certamente semplice da valutare. Non è strano dunque che gli investitori individuali trovino molto difficile compiere scelte di tipo finanziario. Quando si tratta di investire. otteniamo un numero di scelte possibili quasi infinito. ma che troppo spesso sono quelli meno importanti da considerare. per il semplice motivo che la decisione di sostituirlo con un altro può essere troppo confusa e complicata. anche se è considerato non più appropriato. i partecipanti avrebbero potuto basarsi sulla forma della cioccolata. soltanto tra le azioni italiane. molti si concentrano sulla performance precedente perché la trovano semplice da valutare. Scelta del gestore basata sulla past performance Di fronte ad una scelta complicata. perdendo le opportunità di guadagno che i mercati potrebbero fornire nel lungo periodo. Se li aggiungiamo a tutti gli altri investimenti presenti nel mondo. 39 40 38 39 1 2 3 4 5 6 7 . Quali sono i comportamenti più comuni con i quali gli investitori dimostrano di “soffrire” per l’Overload della Scelta? Ampie allocazioni di denaro contante Il sovraccarico della scelta crea indecisione ed è per questo motivo che molti investitori lasciano i loro risparmi in denaro contante. Ad esempio. è molto facile Scarica documento originale ricadere nell’abitudine di considerare quei criteri che sembrano facilitare la decisione.
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