Primo Approccio Alla Storia e Al Fantastico Il Romanzo Gotico

March 25, 2018 | Author: Dario Rondini | Category: Romanticism, Novels, Milan, Age Of Enlightenment, Speculative Fiction


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IL ROMANZO GOTICO: TRA SOPRANNATURALE SENTIMENTO E AMBIENTAZIONIRelazione di gruppo di: Annamaria Brandolini Marica Buttini Adamaria Magliola Lavoro per l’esame di Letteratura italiana (c.p.) Prof. ssa Carla Riccardi INDICE Il romanzo gotico 1. Contesto storico-culturale dell’Europa del XVIII secolo 2. L’Italia: tra Illuminismo e Romanticismo 3. Gli sviluppi del romanzo. Il romanzo gotico 4. Termine gotico e sue accezioni 5. Origini e influenze del genere gotico 6. Caratteristiche del gotico 7. Differenze tra gli autori 8. Fortuna del genere gotico pag. 3 pag. 3 pag. 4 pag. 5 pag. 6 pag. 6 pag. 6 pag. 7 La “sentimentalizzazione” del gotico nel romanzo italiano dell’ottocento: il “ Fermo e Lucia” di A. Manzoni e la “Fosca” di I. U. Tarchetti 1. Introduzione 2. A. Manzoni, pag. 8 2.1. “Fermo e Lucia” 2.2. L’edizione del 1840 e il linguaggio 2.3. La struttura 2.4. Il paesaggio 3. Iginio Ugo Tarchetti 3.1. Le opere 3.2. pag. 8 pag. 11 pag. 11 pag. 12 pag. 12 pag. 14 2 Intreccio 3.3. 3.4. 3.5. Personaggi e motivi dominanti Tecniche narrative e linguaggio Dal testo al contesto pag. 14 pag. 15 pag. 15 La figura del Mostro nella letteratura gotica 1. Introduzione 2. Frankestein di Mary Shelley 2.1. pag. 17 pag. 18 pag. 20 Tecniche narrative 3. Lo strano caso del Dottor Jekyll e di Mister Hyde di Louis Stevenson 3.1. Tecniche narrative pag. 21 pag. 23 Le ambientazioni del romanzo gotico 1. Il contesto culturale 2. H. Walpole, Il castello di Otranto, 1764 3. G. Lewis, Il monaco, 1795 4. A. Radcliffe, Il confessionale dei penitenti neri, 1797 5. E. A. Poe, Il crollo della casa Usher, 1837 6. Conclusioni pag. 24 pag. 26 pag. 28 pag. 31 pag. 34 pag. 38 Biografie pag. 39 Bibliografia pag. 44 Filmografia pag. 45 3 IL ROMANZO GOTICO 1. CONTESTO STORICO-CULTURALE DELL’EUROPA DEL XVIII SECOLO .Nel XVIII secolo, con la sempre maggiore importanza della classe media borghese nella società e nell'economia inglese, iniziò una rivoluzione nel campo sociale. Ad una nuova classe dirigente corrispondeva un nuovo tipo di letteratura. Occorre tener presente che, con l'aumentare della produzione industriale di beni di prima necessità, anche le classi sociali meno abbienti potevano godere di una maggiore quantità di tempo libero da dedicare alla lettura. “Leggere” smetteva così di essere monopolio delle classi più agiate e il pubblico dei libri divenne potenzialmente vasto. In proposito si può parlare a pieno titolo di reading revolution, in altre parole di una notevole diffusione della lettura che allora coinvolse tutte le classi sociali, tanto da diventare quasi un fenomeno di massa. Un grande impulso alla lettura venne anche dalla nascita dei newspapers, quotidiani a cura di personalità di spicco dell'epoca, nei quali si trattava un solo argomento per volta con seri approfondimenti. Questi quotidiani venivano letti ad alta voce nei cofee house, luoghi di incontro per coloro che, pagando solo un penny, avevano diritto ad una tazza di caffè e potevano ascoltare una persona leggere il giornale. Per quanto riguarda i libri, le ridotte dimensioni dei volumi stampati in questo periodo ne resero più agibile il trasporto. Era così possibile leggere in viaggio, ed anche i costi diminuirono. Ad ogni modo, non era necessario comprare i libri per leggerli. Nel XVIII secolo si diffusero in Gran Bretagna le circulating libraries, cioè le biblioteche ambulanti. Esse permettevano a tutte le classi sociali, ma soprattutto a quelle meno agiate, di leggere senza dover pagare per farlo. 2. ITALIA: TRA ILLUMINISMO E ROMANTICISMO Il tardo Settecento è stato un momento particolarmente felice per la vita culturale di Milano: la Lombardia, infatti, passò nel 1713, con il trattato di Utrecht, sotto il controllo dell'Austria, 4 liberandosi dal malgoverno spagnolo. Sovrani aperti alle riforme, come Maria Teresa e suo figlio, Giuseppe II d'Asburgo, introdussero innovazioni che diedero, nel decennio 1770-80, i primi risultati positivi. Ricordiamo in particolare l'istituzione del ‘Catasto geometrico della proprietà fondiaria’ che poneva la proprietà terriera su basi sicure, regolava il gettito fiscale, accordava facilitazioni agli agricoltori più intraprendenti, senza danneggiare l'aristocrazia, che poggiava la sua ricchezza sul razionale sfruttamento della fertile pianura Padana. Gli intellettuali, per lo più di estrazione nobiliare o alto-borghese, furono chiamati a collaborare: ricevettero incarichi di responsabilità e a volte furono accreditati consulenti per migliorare la legislazione e controllare l'opportunità di scelte fondamentali, in ambito monetario o nei rapporti commerciali. Pietro Verri (1728-1797) è tuttora un esempio convincente di questa figura di intellettuale calato nella vita civile. Il movimento culturale dell'Illuminismo (così chiamato perché gli intellettuali confidavano unicamente nel lume della Ragione) nacque in Inghilterra e si sviluppò rapidamente in Francia, in Italia e nel resto dell'Europa. Gli illuministi esaltavano una cultura operativa, che propugnava lo sviluppo della scienza e delle tecniche. Ricordiamo l'opera più significativa di questo movimento: l'Enciclopedia (in 17 volumi pubblicati tra il 1751 e il 1772, più altri volumi successivi di tavole) di Denis Diderot (1713-1784) e Jean Baptiste d’Alembert (1717-1783). A Milano, altra culla di questa cultura proiettata verso il progresso e attenta ai problemi concreti, nacque così la Società dei Pugni e il periodico Il Caffè, edito dal giugno 1744 al maggio1766. Si distinsero, per impegno e numero di interventi, i fratelli Pietro e Alessandro Verri (1741-1816), ma il collaboratore più prestigioso fu Cesare Beccaria (1738-1794), l'autore di un vero best-seller, il trattato Dei delitti e delle pene (1764), in cui dimostrava l'inefficacia della pena di morte e delle torture nella prevenzione dei delitti. Il Romanticismo invece entrò in Italia attraverso la mediazione di una grande "operatrice culturale", madame de Stäel (1766-1817). Il suo articolo, Sulla maniera e l'utilità delle traduzioni, uscì nel gennaio del 1816 sulla Biblioteca italiana, periodico milanese promosso e divulgato a cura del governo austriaco. La scrittrice francese invitava gli italiani ad aprire i propri orizzonti, a guardare anche alla produzione doltr'Alpe e, in particolare, agli sviluppi della cultura in Inghilterra, Germania e Francia, dove ormai si stava diffondendo il Romanticismo. Il Romanticismo propugnava un'arte diretta a un ampio pubblico borghese, mirava a riprodurre i problemi degli uomini troppo calati nella realtà, si proponeva una funzione importante: educare le menti e i cuori. Anche Alessandro Manzoni vi aderì con entusiasmo, ma non si pronunciò per iscritto. In pratica considerava il Romanticismo come un rinnovamento dei moduli espressivi e dei temi propri della letteratura, poiché si indirizzava a un pubblico vasto. In modo particolare sottolineava le peculiarità del Romanticismo lombardo‚ che, erede dell'Illuminismo, non lo sconfessava, ma ne approfondiva e ne sviluppava le tematiche. Aperta all'Europa, Milano, ex capitale della napoleonica Repubblica Cisalpina, ospitava intellettuali e periodici che non intendevano sconfessare la Ragione, ma, semmai, volevano affiancarle il sentimento, per rendere più completa la visione dell'uomo. In nome della Ragione si cercò di svecchiare la letteratura, liberandola da regole assurde, come le tre unità aristoteliche, che condizionarono la produzione teatrale italiana sino al Settecento. L'esempio più evidente delle strette interrelazioni tra i due movimenti culturali, in Lombardia, è proprio Manzoni, un grande romantico, nipote di un grande illuminista, Cesare Beccaria. Ma c'è di più: il Romanticismo lombardo portò avanti, senza nasconderlo, un preciso 5 Gli anni del "periodo creativo" del Manzoni furono caratterizzati da grandi eventi storici che si ripercuoterono sulla Lombardia. L'impegno sociale del Conciliatore. anche se la storia di questo personaggio è 6 . espresse le sue idee soprattutto nelle quattro appassionate Odi civili. narra invece le peripezie di una giovane che entra in convento. delle difficoltà a cui l'uomo. comparvero romanzi "neri". costruendo un modello insuperabile di eroina romantica nella figura di Giulia. ostacolati da malvagi che evocavano potenze ultraterrene: è questo il contenuto del Castello di Otranto (1764) dell'inglese Horace Walpole. Il genere del romanzo era l'immagine letteraria della classe borghese che rappresentava un pubblico non d'élite e tuttavia desideroso di letture. sapeva porre rimedio. tornarono in Robinson Crusoe (1719) dell'inglese Daniel Defoe. auspicando l'indipendenza e l'unificazione delle regioni italiane. alla base. forzata dalla famiglia. a una narrazione avvincente. GLI SVILUPPI DEL ROMANZO. i "conciliatori" si consideravano eredi e prosecutori. benché nel romanzo manzoniano esisteva una componente che mancava in tutti gli altri: la visione religiosa. del quale. come in altri Paesi europei. gli incontri fortuiti erano piuttosto frequenti e. stava il meccanismo tipico dei romanzi d'avventura. lo posero sulla linea del Caffè. in cui gli eroi si muovevano su sfondi tenebrosi di castelli popolati da forze misteriose e sovrumane. D'altra parte il filosofo francese Jean-Jacques Rousseau. una sua profonda aspirazione. Inutile dire che tutti questi romanzi si risolvevano con un lieto fine. destinati a fallire prima ancora di realizzarsi. Nei Promessi Sposi le partenze. IL ROMANZO GOTICO Nell'Europa del primo Ottocento il romanzo si era affermato pienamente da circa un secolo.intendimento patriottico-risorgimentale che emerge dalle pagine del periodico Il Conciliatore. In realtà Manzoni capì che né la lirica civile né il teatro soddisfacevano quel bisogno di comunicare "ad ampio raggio". potremmo accostare quello di Lucia. dalle scienze naturali alle loro applicazioni tecniche). La monaca (1796) del francese Dénis Diderot. le separazioni. che mirava alla «pubblica utilità» istruendo i milanesi sulle innovazioni che in Europa segnavano il progresso in tutte le branche del sapere (dalla pedagogia all'agricoltura. Anche qui. l'intrigo veniva smascherato e il perseguitato riceveva la giusta dose di ricompensa. fatte le debite riserve. con la scienza. a personaggi verosimili per le loro umanissime reazioni. Nel Settecento. all'interno del filone gotico. peraltro. del naufragio. portarono la Lombardia nuovamente sotto la dominazione austriaca. Manzoni abbracciò gli ideali patriottici e risorgimentali. proprio come nei Promessi Sposi. I temi del viaggio. non possiamo non pensare alla celebre vicenda manzoniana della monaca di Monza. i viaggi. Il romanzo si presentava al largo pubblico grazie a un linguaggio più semplice. le ricerche. figlia obbediente e moglie fedele al quale. si formarono società segrete come ad esempio la Carboneria che organizzava moti insurrezionali. dalle istituzioni alla medicina. mentre il motivo dell'ingiustizia e della malvagità del nobile che si accaniva su un giovane povero emersero in Tom Jones (1749) di Henry Fielding. Il crollo di Napoleone e la restaurazione sui troni degli antichi sovrani. lasciando tracce profonde. Alessandro Manzoni comprese queste enormi potenzialità letterarie contenute nel romanzo. Comparve in Francia nel 1678 con la commovente vicenda della Princesse de Clèves narrata da madame de La Fayette. nel romanzo La nouvelle Eloïse (1761). 3. riprese il tema dell'amore contrastato dal senso del dovere. spazzati via dalla conquista francese. cioè il romanzo goticoo anche romanzo nero.recuperata dalle cronache secentesche del Ripamonti. proprio in opposizione al predominante razionalismo illuminista e alla sua concretezza. rappresenta il tipico esempio di romanzo gotico in cui orrore. innocenti e inermi fanciulle. esso si tradusse in un clima di recupero. 4. riprendendo gli aspetti più vistosi del pensiero di Burke (secondo cui il sublime si trovava in tutte quelle cose atte a suscitare il terrore. a buon diritto. nelle cui sinistre ambientazioni collocava vicende fosche e cruente. incentrata su un tipo di orrore che. di Matthew G. nell'800 indica la letteratura del terrore. il “secolo dei Lumi”. che. suspense e violenza si mescolano. Lewis. abbazie. antichi castelli e labirinti. sovente piuttosto manieristico. apportate dalle Rivoluzioni (quella americana. reinventava un oscuro Medioevo pieno di orrore. per le sue componenti irrazionali. nelle arti figurative e nella letteratura si assisteva a una progressiva riscoperta del Medioevo gotico. con cui venivano costruite imponenti cattedrali nell'XI e nel XII secolo. TERMINE GOTICO E SUE ACCEZIONI Gotico è un termine usato in architettura per indicare lo stile caratterizzato da archi acuti molto slanciati verso l'alto. Ugualmente. si contrappone all'era della ragione. cupi boschi che si ripopolavano di elfi e creature di un magico e lontanissimo passato. mistero. sotto forma di gusto per gli aspetti più lugubri e orridi della natura e del paesaggio. Infatti il romanzo gotico è caratterizzato da un'abbondanza di luoghi religiosi tetri e pittoreschi come conventi. Il monaco (1796 ). quella francese e la rivoluzione industriale) inducevano nell'immaginario collettivo. Frutto di questo clima culturale fu appunto il tale of terror (racconto del terrore). Sul piano della cultura. va anche detto che nella sua seconda metà. paura. quali ci si immaginava caratterizzassero quel misterioso (perché allora poco conosciuto) periodo storico. erotismo. del mondo medievale e in un'esaltazione di tutto quanto fosse selvaggio: brughiere tempestose. il più forte sentimento dell'animo umano). grandi rosoni intarsiati e alte guglie. la ricerca dell' orrido e di effetti terrorizzanti poteva essere anche il riflesso di un più profondo senso di timore e incertezza che le modificazioni politiche e sociali. selvaggio distruttore della tradizione classica. Non dimentichiamo che anche nei Promessi Sposi non mancano rapimenti e colpi di scena. e per gli elementi più tenebrosi della psiche umana e della realtà. Questa parola di origine rinascimentale ha come significato generico quello di "barbaro". 7 . che può genericamente definirsi ‘anticlassico’. si venne diffondendo in Inghilterra un gusto molto diverso. castelli in rovina dei quali la natura riprendeva possesso e così via. Se il Settecento è stato. avvincendo il lettore. Per comunanza di elementi fantastici e spirituali è stato dato lo stesso nome al genere letterario nato nella seconda metà del '700 in Inghilterra. compaiono personaggi che potrebbero ben essere definiti "oppressori". Se in generale tale gusto preannunciava la nascita della nuova sensibilità romantica che si allontana dalle rassicuranti certezze dell'Illuminismo per porgere attenzione alle manifestazioni sentimentali e irrazionali. malvagi e tenebrosi persecutori. Nel '700 è considerato sinonimo di medioevale (anni oscuri). monaci corrotti. dalla cosiddetta "poesia dei cimiteri" e dai drammaturghi del primo '600 (es. che il colpevole era la vittima. con la “teoria del sublime” prima ricordata. la Radcliffe) si arriva a spiegazioni razionali di eventi soprannaturali o perché non sono mai accaduti ( sono frutto di un'immaginazione sregolata) o perché comunque si lasciano spiegare razionalmente ( trucchi illusori). Inchiesta filosofica sulle origini della nostra idea del sublime e del bello. luoghi d'oscurità. Webster) il prototipo dell'anti-eroe e dal 1795 ha subito l’influenza tedesca. Shakespeare. CARATTERISTICHE DEL GOTICO Alla base dell'orrore c'è una colpa. Lo scopo era suscitare nel lettore forti emozioni usando tutti gli elementi (paura. intento che emerge nel saggio di Burke (1756). favorito da una nuova sensibilità per il lato oscuro e il subconscio. che riaffiora attraverso una trama complicata i cui protagonisti sono fanciulle perseguitate. ma considerati dalle storie della letteratura come produttori di un omogeneo corpo letterario. avvertiva il senso comune che il bene poteva essere male e viceversa. turbamento) che provocavano terrore. In poche parole le apparizioni spettrali rivelano avere 8 . articolati. paure. sovrannaturali e storie di corruzione). che l’illecito non poteva essere distinto dall'illecito. Sigmund Freud sosteneva che l'effetto della letteratura gotica era da cercare soprattutto nell' emergere delle esperienze personali rimosse. 6. dal pittoresco. aristocratici arroganti. dal culto delle rovine.il folklore. angoscia. Essi inoltre. ORIGINI E INFLUENZE DEL GENERE GOTICO Il romanzo gotico nacque in Inghilterra nella seconda metà del '700. simboli dell'autorità politica e religiosa) e sotto (celle. Il gotico insinuava un dubbio essenziale nella mente di ciascuno. DIFFERENZE TRA GLI AUTORI Il genere gotico nasce con Il Castello di Otranto di Walpole nel 1764 e negli anni in cui fu il genere letterario prediletto raccolse intorno a sé scrittori in realtà molto diversi tra di loro. abbazia. le società segrete. che l'identità di un individuo poteva perdersi nel suo contrario. nell'universo negativo di ciascuno che essa appunto era in grado di richiamare alla memoria attraverso i personaggi fantastici che incarnano desideri. i cui luoghi privilegiati sono castelli e cattedrali. Il romanzo gotico ha attinto dal romanzo picaresco il suo carattere peripatetico. In alcuni (es.5. 7. le ambientazioni medioevali. cripte. dominati dai contrasti di chiaro scuro e in particolare dalle zone di ombra che ben si adattano ai colpi di scena. con i loro cunicoli e sotterranei esprimono la contrapposizione tra: sopra (castello. che il desiderio e l'avversione si attraevano respingendosi. ansie diversamente censurate in nome di un'esistenza equilibrata. Infatti essi sono spazi complessi. simboli di ciò che è nascosto dall'irrazionalità contrapposizione alla razionalità e alla religione rivelata attraverso entità irrazionali. con le sue figure di cavalieri. Vi è una certa enfasi nel descrivere il terrificante. un peccato segreto. che esistevano effetti senza cause e che il normale non conosceva il confine che lo separava dall'anomalo. altre tengono il passo decorosamente. l'inesaurita vena dei racconti gotici che prospera sul piano internazionale con molti autori ben instradati da Stephen King. ché l'identità di un individuo può perdersi nel suo contrario. incesto.cause naturali. o meglio si tratta di un avvertimento per chi avesse eccessiva fiducia in un sistema di valori e conoscenze troppo rigido. Astenendoci dallo scendere ulteriormente nel dettaglio di simile analisi dobbiamo dire che quanto di fantastico è presente nell'esperienza del romanzo gotico costituisce di fatto una minaccia per la nostra concezione del reale. dove l'orrido sconfina quasi sempre nel trucido e il pauroso nello scioccante ma.S. lì valgono leggi di mercato che possono privilegiare solo i grandi numeri e puntano quindi ad uno standard di prodotto che insegue costantemente lo stupefacente. altre non hanno mai conosciuto stagioni di grande fulgore. Walpole. come farà Lewis nel Monaco (profanazione. Ed è per questo che ha influenzato tutta la letteratura successiva arrivando fino ai giorni nostri con il genere horror che rimane il vero continuatore di questo filone. uccisione della madre. che il colpevole è vittima.In altri (es. evitando di giungere ad estreme conseguenze. Inoltre la Radcliffe. che illecito non può sempre essere distinto dall'illecito. rispondendo al suo bisogno di fantasia e di attesa del diverso.A. si dimostra più moderata. 9 . Lewis) si accetta la spiegazione irrazionale. come la fantascienza. allettati da un rapporto con il cinema sempre pronto a sfruttare storie e trame per appetitosi piatti da cassetta estiva. ci avverte che il bene può essere male e viceversa. FORTUNA DEL GENERE GOTICO Questo genere letterario risveglia nell'individuo la paura di ciò che è sconosciuto. Certo il tutto ha un sapore assolutamente made U. Il gotico insinua un dubbio essenziale nella mente di ciascuno. Da qui l'attualità. ossia i demoni esistono davvero. lo sappiamo bene. che il desiderio e l'avversione si attraggono respingendosi. Difficile prevedere i destini del gotico e delle sue mille filiazioni: alcune sono in crisi da anni. anche se ha portato alle estreme conseguenze la mitologia gotica del fantastico. e facendo leva su un sentimento così vitale ha attirato un pubblico vasto ed eterogeneo. pur riprendendo il modello di Walpole. che esistono effetti senza cause e che il normale non conosce il confine che lo separa dall'anomalo.) 8.. U. immersa nella campagna. come il “Fermo e Lucia” di Manzoni e la “Fosca” di Tarchetti. spesso analfabeti) del Seicento. Sono tempi difficili: in città la polizia austriaca sta arrestando. sfruttati da questo genere di romanzo. che commina pene severe a chi impedisca la celebrazione di un matrimonio. presi da noi in esame. dove legge il passo di una grida (legge emanata dal Governatore di Milano. sta enucleando nella mente da alcuni anni e che rappresenta una vera e propria sfida. TARCHETTI di Marica Buttini 1. INTRODUZIONE Come accennato all’inizio di questo lavoro. Tuttavia. MANZONI E LA “FOSCA” DI I. il romanzo gotico non trovò in Italia molte adesioni. uno a uno. come ad esempio lo scenario del convento o del castello. come quello spagnolo. Nell'arco di quaranta giorni Manzoni stende di getto l'Introduzione e i primi due capitoli del romanzo che. nonostante il paesaggio italiano. per la sua novità formale e di contenuto. al fine di informare i cittadini. in alcune opere di scrittori italiani. offrisse spunti affascinanti e riferibili ad un medioevo poco determinato. 10 . stesura e revisione di questo capolavoro significa aprire anche uno spaccato sulla vita culturale dell'Ottocento e calarsi in quell'affascinante fase della cultura italiana che segue e sorregge le prime fasi del processo di unificazione nazionale. in realtà. oppure quello della monacazione forzata. a cui si può aggiungere l’elemento ambientazione. come il motivo della fanciulla perseguitata e dell’amore ostacolato. mentre si trova con la famiglia nella bella villa di Brusuglio.LA “SENTIMENTALIZZAZIONE” DEL GOTICO NEL ROMANZO ITALIANO DELL’OTTOCENTO: IL”FERMO E LUCIA” DI A. Ricostruire il processo di ideazione. a pochi chilometri da Milano. non mancano riferimenti tipicamente gotici. Ha con sé alcuni libri: le Storie milanesi di Giuseppe Ripamonti (1573-1643) e il saggio di Melchiorre Gioia (1767-1829) Sul commercio di commestibili e caro prezzo del vitto. i patrioti affiliati alla società segreta della Carboneria. Alessandro Manzoni inizia a scrivere I Promessi Sposi il 24 aprile 1821. chiamata così perché veniva gridata nelle strade da pubblici ufficiali. anche alla sua esperienza personale: chi potrebbe negare che. considerazioni. come quello di Walter Scott. ma gente semplice come se ne trova ovunque e in ogni epoca. trasposte in epoche diverse. medico milanese che diagnosticò la peste e le sue cause. dialoghi e soliloqui in cui il lettore si possa riconoscere. Nel secolo della dominazione spagnola sul Milanese. Naturalmente si tratta di una narrazione. e Historiae Patriae (Le storie della patria. il Raguaglio di Alessandro Tadino (1580-1661). dalla massa popolare. egli ravvisa molte analogie con il suo tempo. non può rinunciare a proporsi come momento di conoscenza e stimolo alla riflessione. la guerra. di paure. nell'arco di due anni scrive il romanzo in quattro tomi. Come mai la scelta degli umili come protagonisti? E perché proprio un romanzo storico? Sicuramente non è estranea la concezione cristiana del Manzoni e la sua opinione che la storia sia fatta dalla gente comune. una clamorosa conversione: tuttavia Manzoni le presenta con estrema verosimiglianza. in cui la Lombardia è sottomessa agli Austriaci e ancora compaiono prevaricazioni e violenze. Perciò deve prospettare personaggi. scene. nonché le già citate opere dell'economista Melchiorre Gioia. L'autore li ricostruisce dall'interno. Niente cavalieri né damigelle. piuttosto che dalle élites al potere. per ricostruire la faticosa conversione dell'innominato. I protagonisti non sono creature eccezionali. La novità che balza subito all'occhio è il fatto che sono protagonisti personaggi di origine umile e l'ambientazione è di tipo rurale. L'autore. nella quale una vicenda d'amore è inserita in un contesto illustrato con precisione e sul quale l'autore si documenta con cura puntigliosa. imboscate e duelli all'ultimo sangue. perché no?. che vedrà la luce quasi vent'anni dopo. A questo punto torniamo ancora una volta al felice binomio di verità e fantasia che dà al romanzo realismo e universalità. in 23 libri) di Giuseppe Ripamonti (1573-1643). La composizione inizia nel 1821 e termina nel 1823. Per questa operazione letteraria deve fare appello alla sua arte poetica. Certo non mancano vicende eccezionali. ossia quelli ricavati dalle cronache. intitolandolo provvisoriamente Fermo e Lucia. nel 1840. i compromessi che li portano a scelte e decisioni sofferte.2. I personaggi "storici". ossia il loro dramma interiore. con alcune interruzioni. le riflessioni. e. alla sua sensibilità. il castello di irrequietezze. Infatti crede nella necessità di rifondere. situazioni. inventa il processo spirituale che li ha resi quelli che tramandano gli storici. ma proprio questi personaggi acquistano una suggestione straordinaria quando l'autore cerca di illuminare la loro psicologia e immagina ciò che le cronache non possono dire. sono riprodotti senza che mai siano falsate (o "romanzate") le fonti storiche. il vero storico e l'invenzione poetica: lo scrittore pensa che la letteratura. ma solo situazioni che. contemporaneo del Manzoni. Le sue fonti sono quelle già citate: oltre ai romanzi che circolano in quegli anni e che vengono pubblicati intorno al 1820. dal nome dei protagonisti. il Manzoni attinge alle cronache e alle opere di storiografia del Seicento: ricordiamo: De peste Mediolani quae fuit anno MDCXXX (La peste che scoppiò a Milano nel 1630). di contraddizioni. FERMO E LUCIA La prima stesura dei Promessi Sposi è molto diversa dall'edizione definitiva. Spieghiamoci meglio: l'ambientazione rigorosamente studiata e i tipi umani scelti dall'autore rimandano alla realtà. tornei. il rapimento della protagonista. ALESSANDRO MANZONI 2. vicende. ricordando il patriottismo profondo del Manzoni. così ora i diritti dei 11 . per avere carattere educativo. Come a quei tempi gli umili erano in balìa delle forze politiche. potrebbero vedere coinvolto chiunque. Manzoni non abbia ripensato alla "sua" conversione? Un'altra domanda: perché proprio il Seicento? Si può rispondere. nel romanzo.1. come la peste. Nella vicenda di Gertrude si notano tutti gli elementi di una letteratura romanzesca d’avventura. Il romanzo non soddisfa affatto l'autore che lo dà in lettura agli amici Visconti e Fauriel. e lo vuole. per modificare una struttura poco equilibrata. perché non viene ad ajutarci?» disse l'omicida: «tocca a lei quanto a noi. orribilmente agitata tra il terrore del misfatto. L'omicida entrò. Protagonisti sono due giovani borghigiani che non possono sposarsi perché il signorotto della zona si è incapricciato della promessa sposa. Sedeva. sono sfumate e ridotte. Che cosa è cambiato dal Fermo e Lucia ai Promessi Sposi? Qualcosa di molto sostanziale. Inoltre. il Conte del Sagrato riceve la misteriosa denominazione dell'innominato. e fuggì ella pure a rannicchiarsi nell'angolo il più lontano della sua stanza. sembra quasi un intruso piovuto non si sa da dove. e più». per amor del cielo» rispose Geltrude. da quel luogo e da quell'oggetto che le era insopportabile. il cappuccino che protegge i fidanzati. fra Galdino. ma soltanto le notizie fondamentali: in compenso è approfondito lo scandaglio psicologico. filatore di seta. poi. «E la Signora. Già il titolo è notevolmente suggestivo: l'autore. Storia milanese del secolo XVII scoperta e rifatta da Alessandro Manzoni: duemila copie sono esaurite nell'arco di due mesi. infatti. in circostanze drammatiche) le nozze vengono celebrate. rispose Egidio:l'omicida che cercava anche un pretesto per allontanarsi. ossia l'innominato e la monaca di Monza.Nel 1825 i quattro volumi sono ridotti a tre. almeno per qualche momento. Le vicende dei due personaggi storici per eccellenza (perché sono il frutto di una pignola consultazione delle cronache del tempo). vero excursus in cui il lettore si immerge nel mondo violento dei sicari secenteschi. Per esempio l'autore illustra con esagerato realismo l'agguato del Conte a un nemico sul sagrato della chiesa. oppure si dilunga nel descrivere l'assassinio di cui la monaca si rende complice tra le mura del convento. ma sono introdotti tagli decisi alla narrazione. Nel 1827 ecco l'edizione (detta "ventisettana") dei Promessi Sposi. Dopo lunghe peripezie (i fidanzati devono separarsi ma si ritrovano. a tutto vantaggio della poeticità e suggestione della loro personalità. i personaggi modificano il loro nome (Fermo Spolino diventa Renzo Tramaglino. dopo pagine e pagine. come ricorda il cognome. violenti dei personaggi. «No no. infatti. A ciò si aggiunge. ricompare il povero Fermo. come osservano gli amici di Manzoni. anche lui con una lunghissima biografia alle spalle. in alcune parti prolissa e fuorviante. Quest'ultimo gli suggerisce alcuni tagli sostanziali. Questa si stava nelle angosce di chi sente l'orrore del delitto. Infatti la storia della fanciulla monacata per forza nel Fermo e Lucia è così vasta da costituire davvero "un romanzo nel romanzo". si alzava. che poi è il protagonista. Di queste figure il lettore non conosce tutti gli antefatti. si presenta nelle vesti di scopritore e rifacitore. Non solo. di un antico manoscritto secentesco. La vicenda è ambientata nel territorio del Ducato di Milano e dura per due anni. Lucia Zarella si chiama Lucia Mondella. e disse: «abbiamo fatto ciò ch'era inteso: non resta più che di riporre le cose in ordine: venite ad ajutarci». andava ad origliare alla porta: intese il colpo. quale poteva essere cara a certa letteratura d’oltralpe. nel milanese in uso ai suoi tempi. 12 . dal 1628 al 1630. «Andate a chiamarla». «Che c'entra il cielo?» disse l'omicida. che spiazza il lettore e gli fa dimenticare il filo centrale della narrazione. Marianna De Leyva diventa l 'anonima monaca di Monza). Però ne deriva un grosso inconveniente: quando. che emerge un eccessivo compiacimento per gli aspetti truculenti. torbidi. si avviò alla stanza di Geltrude. se pensiamo che già Ludovico Ariosto l'ha usato per l'Orlando furioso (1532) e Miguel de Cervantes se ne è servito per il Don Chisciotte (1605-16015).cittadini sono violati e le loro giuste esigenze di libertà sono soffocate. assume il nome di padre Cristoforo. subito dopo l'interminabile odissea della monaca. ecco apparire il tenebroso Conte del Sagrato. dall'intreccio più agile e organico. composto da un misterioso autore Anonimo: non è un espediente molto originale. a sfondo giallo. e il terrore che non fosse ben consumato. dopo d'aver ben guardato intorno se nessuno vi fosse..lasciami» continuò Geltrude. come ad una risoluzione. . Le due donne rimaste sole. «Andate a prenderlo».» diss'ella.» «Santissima. depose il testimonio del delitto. le altre le tennero dietro.. con un moto convulso delle labbra. no.. Quando lo scellerato fu nelle sue case. ad una cantina abbandonata. «Ebbene» disse Egidio. spaventata in un altro modo del nome puro e soave che stava per uscirle dalle labbra. lasciami stare per amor. e nessuna sapeva pensare quello che fosse da farsi: quando una faceva una proposta.non è nulla -. datemi tosto mano.» Le donne obbedirono: Egidio carico del terribile peso ascese per una scaletta al solajo: e l'omicidio uscì per la porta che era stata aperta al sacrilegio. le altre vi si arrendevano. ecco tutto è finito senza di lei».ad un campo disabitato col quale confinava l'orto del monastero. e vedrai che le cose sono tutte come jeri. Geltrude si avviò. di appigliarsi ad un partito che avesse qualche cosa di opportuno. e pigliati da un mucchio che ivi era. Quindi per lunghi circuiti si condusse.. il giorno antecedente..» volle cominciare l'omicida. e tornò in fretta presso a colui. disse questa. egli uscì di notte fitta.«Lasciami. «non farebbe altro che impacciare. rispose l'omicida.» continuò rimessa alquanto.. «È vero. «E perché dunque.» rispose Egidio.. o che non aveva forse mai servito. e ne era diviso dal muro. Bussarono sommessamente alla porta di Geltrude. Ivi.» Geltrude aprì.» disse quella che non aveva mai parlato. «Come!» replicò l'omicida «chi è stata quella. come soleva non di rado per qualche spedizione. che avevano a dirsi? L'omicida ruppe il silenzio. «Non importa.. Egidio intanto eseguiva gli altri concerti che erano stato presi. lo ricoperse. «perché avete lasciato il lume nell'altra stanza?» «Perché.!» proruppe con un moto involontario di spavento. che l'omicida poté sopportare la sua presenza. si trasse di sotto il mantello gli stromenti da smurare che 13 . discese per bugigattoli e per andirivieni dei quali egli era pratico. o per dir meglio ch'egli aveva proposti.» Ognuna delle tre sciagurate sentiva nella sua agitazione come il bisogno di far qualche cosa. esaminarono in silenzio. «Perché non andiamo nella mia stanza?» replicò Geltrude.?» «Sì è vero» rispose Geltrude. Geltrude e non terminò l'esclamazione. giacché il disegno era tutto suo. l'altra le tenne dietro senza rispondere. se tutto era nello stato di prima.. andiamo nella stanza della Signora. «No. ma non poté continuare. che avrebbe voluto essere un sorriso di scherno: «non vuoI venire: è una dappoca. non son buona da nulla. Gli dispose in un luogo distante da quello a cui aveva disegnato di portarsi. e poi.. proponendosi di trasportare poco a poco su quel sito tutto il mucchio. è vero. accompagnato da alcuni suoi scherani. dicendo: «andiamo a cercare la Signora». quivi in una buca scavata da lui. e disse macchinalmente: «chi è?» «Chi potrebb'essere?» rispose l'omicida: «siam noi. lasciando loro credere che andasse ad una delle sue solite avventure. ma se qualche educanda vegliasse.» rispose l'omicida: «non si ha testa da far tutto». cioè in quella parte disabitata che toccava il monastero. Occultata la vittima. «Non vuoI venire. «Resta ancora. e disse: «che fàremo qui?» «Quel che faremmo altrove». cocci.. l'aspetto del quale pareva dire: . mattoni e rottami.. apri e vieni.» rispose questa volta l'omicida: «ve n'è anche troppo: abbiamo ristoppate le finestre.>... e poi lasciate fare a me. ve li gettò sopra per ricoprirlo. un monte se avesse potuto. e gli lasciò come a guardia. la quale vi stava in agguato.. «ma tu sai ch'io sono una povera sciocca nelle faccende.» Gli atti e il volto di Geltrude riflettevano in un modo così orribile l'orrore del fatto. e tutte e tre sedettero nella stanza di Geltrude. «Accendete un altro lume». «questa è mia cura. «è vero. e venne con loro nella più orrenda stanza di quell' orrendo quartiere: volse in giro entrando un'occhiata sospettosa. e tornò alla sua casa. raggiunse i suoi scherani.. si ravvolse nel mantello. XXIV). come un regista che dirige l'allestimento di una scena. Il suo obiettivo. Quella dell'autore però.L’EDIZIONE DEL 1840 E IL LINGUAGGIO Fermo restando che nella Quarantana rimane inalterata la trama e non sono affatto modificati i personaggi. intervenire ironizzando sulle reazioni emotive dei personaggi. L'autore vuole superare il divario tra lingua parlata e lingua scritta Si tratta di portare a dignità letteraria la lingua d'uso. e ch'egli aveva fissata di giorno. tanto che una persona potesse passarvi.. X).» (cap. è di raggiungere un pubblico vasto. genere letterario tenuto in scarsa considerazione dagli intellettuali italiani che. la sua armonia e musicalità. Agnese!)» ( cap.» (cap.. Riprese i suoi ferri. Il viaggio a Firenze e la collaborazione della Luti hanno proprio lo scopo di "insegnare" al Manzoni l'uso del fiorentino "borghese".2. e pian piano in una parte del muro già intaccata dal tempo. con le sue sfumature ironiche. gittò per via qualche motto misterioso di altre avventure. ossia al di sopra della storia. e osservandoli criticamente. Talvolta l'autore interviene direttamente. sdrammatizzare con toni pacati. apostrofando il pubblico: «Pensino ora i miei venticinque lettori. non è l'unica voce narrante del romanzo: non dimentichiamo la finzione del manoscritto. di non elevata cultura ma sinceramente interessato. all'occasione. non assume il punto di vista di alcun personaggio. parlato dalle persone colte. Nel Fermo e Lucia il Manzoni ha usato una lingua derivata dalla sua abitudine a scrivere in poesie e in parte anche tradotta dal francese. 2. I) oppure esprimendo un chiaro giudizio morale: «Il principe (non ci regge il cuore di dargli in questo momento il titolo di padre).aveva portati nascosti con le armi. LA STRUTTURA Nei confronti della vicenda l'autore si propone come narratore onnisciente. prima dei Promessi Sposi.3. vediamo di mettere a punto in che cosa consiste questa revisione linguistica. Infatti Manzoni immagina di trascrivere un libro elaborato da un Anonimo e. e camminando non senza terrore minacciato com'era da più d'un nemico. aperse un pertugio. 14 . si trincera dietro le responsabilità di quello. o ancora come quando introduce l'ironia (che corrisponde a un giudizio.. essendo al di fuori degli avvenimenti. D'altra parte è proprio per questo pubblico che ha scritto il romanzo. in quanto. si è detto. s'avviò con essi. già al corrente di "come andrà a finire" e quindi in grado di formulare giudizi. la sua spigliatezza. ancora lo ritengono proprio di persone poco acculturate 2. ma valuta con imparzialità. pur sfumato e temperato) per sottolineare la denuncia di Agnese all'arcivescovo delle scuse addotte da don Abbondio per rimandare le nozze: «non lasciò fuori il pretesto dei superiori che lui aveva messo in campo (ah. si mostrò ad essi lieto. La sua è una focalizzazione zero. XX): “Il castello dell’innomimato era a cavaliere a una valle angusta e uggiosa. che si prolungano anche dalle due parti. Quella che guarda la valle è la sola praticabile. né più in alto. e neppur di passaggio.4. se congiunto ad essa o separatone.2. e con certe braccia nerborute. mentre il cielo che lo sovrasta pare fungere da interlocutore. il selvaggio signore dominava all’intorno tutto lo spazio dove piede d’uomo potesse posarsi. a prati in alto. V). parevan sempre pronti.(…) Del resto. A guardia della massiccia costruzione stanno due bravi e due carcasse di corvi. e spianargli l’arme contro. un pendio piuttosto erto. nella descrizione dell'interno delle case. egoismo.. meno qualche cespuglio ne’ fessi e sui ciglioni. a digrignar le gengive. si affaccia alla finestra. donne con certe facce maschie. hanno anch’essi un po’ di falda coltivata.» (cap. come l’aquila nel suo nido insanguinato. quasi da coscienza per il tiranno (cap. da un mucchio di massi e dirupi. pare visualizzare il male come frutto di mediocrità. dunque.. dove scorre un rigagnolo o torrentaccio. XX). senza strada e nude. che formano per dir così. e non vedeva mai nessuno al di sopra di sé.. non ardiva metter piede nessuno che non fosse ben visto dal padrone del castello. opacità intellettuale. si spiegava davanti a chi guardasse di lassù. IL PAESAGGIO L'uso del paesaggio nei Promessi Sposi è un elemento tecnico molto importante che porta alla soluzione di un problema fondamentale: come far capire al lettore in profondità l'anima dei personaggi dando nel contempo una collocazione spaziale in campo aperto alla vicenda (il campo aperto si contrappone al campo chiuso rappresentato da una casa o addirittura una stanza). I gioghi opposti. Molte sono le indicazioni di paesaggio che sembrano configurare aspetti della vita degli uomini In alcuni casi. per lasciar spazio alla luce della Provvidenza Divina (cap.. come un nastro serpeggiante: dalle finestre. l'urlo dei mastini all'interno e il vociare dei convitati al banchetto del padrone non sono meno volgari dell'aspetto degli abitanti del villaggio: «. è coerente col modo in cui il Manzoni intende il paesaggio. secondo la stagione: allora serviva di confine di due stati. poteva il signore contare a suo bell’agio i passi di chi veniva. Il fondo è un letto di ciottolosi. nelle falde a campi. cento volte.. piattezza morale e staticità spirituale. dalle feritoie. vede la valle chiara allietata dallo scampanio e il cielo grigiastro percorso da nuvole leggere: paiono simboleggiare il suo passato che si va sfaldando. VII). Dall’alto del castellaccio. il resto è schegge e macigni. come riflesso e elemento per capire le alterne vicende umane. perdute le zanne. l’altra parete della valle.” E quando egli. non che lassù.. più che di paesaggio si può parlare di ambientazione. Non è propriamente una descrizione di paesaggio. cui si arriva per una stradetta che attraversa il villaggio dei bravi. ma neppure nella valle. erte ripide. Lo notiamo nelle scene di villaggio. Anche il palazzotto di don Rodrigo. 15 . omacci tarchiati e arcigni. e da un’andirivieni di tane e precipizi.. a gomiti e giravolte. saliva al terribile domicilio. ma rimanda a un ambiente con una precisa connotazione spirituale e. ed è. Rappresenta spesso il commento alle vicende e lo specchio dello stato d'animo dei personaggi La valle cupa e le montagne brulle su cui incombe il castello dell'innominato sono un'introduzione alla comprensione della sua violenza. sulla cima d’un poggio che sporge in fuori da un’aspra giogaia di monti. vecchi che.(…) Quella che. sparsi qua e là di casucce. in quel «brulichio» che riempie le strade al crepuscolo e dà la misura della vita. dopo la notte drammatica in cui le parole di Lucia gli hanno suggerito una possibile soluzione al disagio della sua vita. la sera in cui Renzo organizza il matrimonio a sorpresa (cap. ed è descritto sempre con molta sobrietà. mentre le finestre sbarrate. ma uguale e continuato.. non si saprebbe dir bene. capace di assoluto abbandono alle passioni eccezionali. in parte specchio dell' autore. Boito e Praga. definisce i soldati. La lettera U. carnefici e vittime ad un tempo . in ambienti miseri e degradati sul modello dei Misteri di Parigi di Eugène Sue. uscito a puntate su «Rivista minima» tra il 1865 e il 1866 e dedicato a un' operaia prostituitasi per fame e morta in una soffitta. Il motivo dell'orrore è di origine romantica e rivela la tendenza a sondare le zone più nascoste del reale e dell'io. Il protagonista. postuma è anche una raccolta di versi. ma negli scapigliati è legato anche a una precisa volontà di scandalo. . nel '69 i Racconti fantastici (I fatali. LE OPERE La produzione tanto poetica quanto narrativa di Tarchetti si concentra nel giro di cinque anni: nel 1865 pubblica il primo romanzo. come ad esempio l'ossessione della morte e della follia.3. Il coperto dei Figini è un ghetto popolare ove i miseri soffrono nell'indifferenza generale. pubblicati in quello stesso anno con il titolo Disjecta (che significa «cose disperse. che verrà portato a termine dall'amico Salvatore Farina ed uscirà postumo nel 1879. che suggeriscono la presenza del soprannaturale o di oscure motivazioni inconsce. Tarchetti. il buio. ma suoi modelli sono anche Beaudelaire. razionalmente inesplicabili. Sorta di sintesi delle tematiche tarchettiane è l'incompiuto Fosca. Tarchetti sviluppa motivi di. nel '67 il secondo. a questo proposito. che era stato militare di professione e che da tale esperienza aveva riportato un particolare disagio. infatti. Paolina. Il secondo romanzo. di cui Gio gio s'innamora dimenticando la bella e vivace Clara. La leggenda del castello nero. Lettore appassionato di Hoffmann (1776-1822} e di Poe. donna di bruttezza orrenda. si inserisce nel filone delle esplorazioni nei «ventri» della città. Il primo romanzo. Misteri del coperto dei Figini. una 16 . Una nobile follia (1867) è frutto dell'adesione alla polemica antimilitarista condotta attorno al 1866 da Cletto Arrighi sulla «Cronaca grigia. sparpagliate»). Un osso di morto. il fastidio per la quotidianità. Misteri del coperto dei Figini. simboleggiato da Fosca. Una nobile follia. più adatta del linguaggio tradizionale a suggerire stati d'animo irrazionali e a comunicare al lettore la tensione interna dei personaggi. I suoi racconti trattano eventi fuori del comune. Il proposito di rappresentare i misteri insondabili della psiche porta TarchettL nei racconti più riusciti come La lettera U. Lascia incompiuto il romanzo Fosca. per certi aspetti simile a Jacopo Ortis (grande è l'ammirazione di Tarchetti per Foscolo). Giorgio. origine romantica. Il conflitto tra le classi è rappresentato schematicamente come conflitto tra la virtù dei poveri e il vizio dei ricchi. a scardinare l'impianto logico-sintattico tradizionale a favore di una scrittura spezzata in cui prevale la sensibilità fonica. ma ciò non impedisce a Tarchetti di prospettare un mutamento di rapporti tra le classi e di intravedere una possibilità di riscatto sociale.1. sia compagni sia nemici. la morte) domina sulla luce. Significativa. IGINIO UGO TARCHETTI 3. Uno spirito in un lampone) e Amore nell'arte. si presenta come il tipico personaggio romantico. ribelle alle misure comuni e alle leggi comuni e al conformismo sociale. sulla vita (Clara/ chiara).strumenti ciechi e passivi di pochi uomini scellerati ed astuti. Paolina. La sua vita psichica è dominata dal fascino del misterioso e della morte. l' attrazione per l'orrido e il deforme. la commistione tra suggestioni erotiche e mortuarie comporta. è)a scelta dei nomi delle due donne: Fosca (l'ombra. soggetto e oggetto di una passione torbida e. Il racconto produce subito suspense perché all'enunciazione iniziale non fa seguito. ha i connotati di un'esperienza pura e sublime. poi a provare per lei un sentimento di morbosa attrazione. per Giorgio. 3. la descrizione dei motivi che causano terrore e angoscia. Fosca. narratore e protagonista della storia.. XII) incomincia il dramma. la donna brutta e malata. INTRECCIO «Mi sono accinto più volte a scrivere queste mie memorie. Anzi. che già si era manifestata tramite le grida «orribilmente acute. cugina del colonnello comandante del suo reggimento. di amare in modo violento. e uno strano sentimento misto di terrore e di angoscia mi ha distolto sempre dal farlo». è una donna provata dalla natura e dalle esperienze (che racconta a Giorgio in flashback al cap. Giorgio è spinto verso di lei da un' attrazione inconscia e fatale che sconvolge la normalità della sua esistenza. Con il trasferimento in una cittadina di provincia «angusta e monotona» (cap. i due poli del «dualismo» scapigliato. XIII) emesse durante una crisi isterica. subito [immediato]. 17 . Così comincia il racconto di Giorgio. la donna sana e bella. ipersensibile ed epilettica. senza prevedere che l'amore disperato che Fosca concepirà per lui e una serie di circostanze lo condurranno progressivamente prima a subire la possessività della donna. sul piano psichico.forma di contestazione del perbenismo della morale borghese e la dissacrazione del modello tradizionale e stereotipato della bellezza femminile. e che viene descritta dal medico militare come un caso clinico più unico che raro. orribilmente strazianti e prolungate» (cap. Nella nuova città Giorgio conosce Fosca. ex ufficiale profondamente segnato da un'esperienza amorosa drammatica e sconvolgente. lo allontana dalla dimensione della realtà concreta e quotidiana avviandolo verso la passività e la morte. che la rende capace. estremo. Nonostante l'illegittimità del vincolo. fin dalla nascita. si interessa a Giorgio dapprima perché lo vede profondamente infelice (medesima origine avrà l'attrazione di Giorgio per Fosca). le cui sofferenze psichiche. intessuto di echi ortisiani. Giorgio le si accosta con ribrezzo e con pietà. dopo un significativo capitolo di riflessioni morali. che con effetto di contrappunto e contrasto si svolge parallelamente all'altro assai più torbido legame cui Giorgio si vedrà assoggettato. raccontate con preçisione quasi veristica. il racconto indugia su un'esperienza d'amore felice e travolgente con una donna (Clara) conosciuta durante un soggiorno milanese. questo amore. sino al tragico epilogo.2. quella di Fosca. ed è subito una folgorazione: «Dio! Come esprimere colle parole la bruttezza orrenda di quella donna!» (cap. se non molti capitoli dopo. L'autore non si propone tanto di raccontare una passione quanto di fare la diagnosi di una malattia. XV). Il connubio amore e morte di matrice romantica è portato così alle estreme conseguenze: Eros e Thanatos sono. fonte di sofferenza senza soluzioni e mezzo di contestazione dell'ipocrita moralismo borghese.3. si riflettono nella lenta consunzione del corpo. Clara è sposata. poi lo ama con trasporto. che ha uno sviluppo lento e inesorabile. La malattia di Fosca consiste in una potenza di affettività senza limiti. PERSONAGGI E MOTIVI DOMINANTI Clara. 3. si oppone sin nel nome a Fosca. soggetto e oggetto di un amore limpido e felice. nell'ottica di Giorgio. XXIX). È però indubbio che il motivo dell'attrazione per l'abnorme e il carattere patologico dell'amore che lega i due protagonisti configurino un "caso clinico". scrive Giorgio (cap. orrorosa e angosciosa. Clara ama Giorgio ma progressivamente si distacca da lui. Fosca pure ama Giorgio e progressivamente impone la propria possessività. quella tra Giorgio e il colonnello. Sullo sfondo si delineano alcune relazioni di antagonismo: quella tra Giorgio e il marito di Clara (che rimane confinata nella sfera dei pensieri di Clara). razionalista e scettico (ma quest'ultimo è anche. Ma il fatto che sia lo spiritualista Giorgio a raccontare la storia dal proprio punto di vista determina lo sviluppo del racconto in direzione non già naturalistico-veristica. I). 3.4. sia pur involontariamente nella speranza di risolvere una crisi di Fosca e senza sospettare che Giorgio sarà coinvolto oltre il lecito. che la nuova scienza positivistica stava proponendo all'attenzione anche dei letterati.si presenta come una memoria del protagonista (narratore interno). Complessivamente il sistema dei personaggi e la stessa dinamica dell'intreccio rivelano che il 18 . Motivi come l'eccezionalità della sensibilità del protagonista. bensì romanticodecadente.inconfessabile se non nel momento della suprema disperazione o attraverso le "memorie". e il medico. cap. Tra le due donne si colloca Giorgio. da una sensibilità eccezionale su cui si innestano torbidi turbamenti. assai più oggettivo (narratore esterno che compie frequenti "intrusioni" a commento della storia) e quella che corre fra questo romanzo scapigliato e i principali romanzi veristi successivi. La vicenda delinea alcune varianti del triangolo amoroso: Giorgio ama Clara e prova ribrezzo per Fosca. una realtà patologica. io faccio forse qui la diagnosi di una malattia». l'ideale sia pur solo intravisto. i conflitti di coscienza. un mediatore che favorisce l'incontro e la relazione tra i due. le lacerazioni interiori. l'angoscia e l'orrore per alcuni aspetti della propria interiorità rivelano in Fosca chiaramente la propria matrice romantica. sviluppo e degenerazione e dell'eroe romantico «<lo ero nato con passioni eccezionali».si è detto . «lo innalzo questo monumento sulle ceneri del mio passato. Fosca è la tenebra. I) e lo svolgimento del racconto segue in dettaglio lo sviluppo della malattia morale e psicologica del protagonista (intrecciata a quella esplicitamente "clinica" di Fosca). mosso com'è da un insieme di componenti ideali e patologiche. infine Giorgio abbandonato da Clara si volge a Fosca come a colei che sola lo ha veramente e disperatamente amato (cap. come si compone una lapide sul sepolcro di un essere adorato e perduto». offeso dalla relazione disonorevole del suo ufficiale con la cugina (che sfocerà in un duello) e infine quella tra Giorgio. più che il racconto di una passione d'amore. cap. capace di svelare gli abissi della sensibilità e della coscienza. specie nelle caratteristiche riflessioni' morali ed esistenziali) permettono di valutare la distanza che l'autore vuoi mettere fra sé e il modello manzoniano. XXVI). l'amore passionale. modellata sulla falsariga della presentazione dell'Ortis foscoliano. «Più che l'analisi di un affetto. assolutamente oggettivi nelle intenzioni (narratore esterno che non interviene a commento). introdotta da un anonimo "editore". Già l'adozione di una prospettiva soggettiva e l'allusione al Foscolo (poi frequente nel corso dell'opera. cui si deve la pagina d'apertura del romanzo. TECNICHE NARRATIVE E LINGUAGGIO Fosca . spiritualista e passionale. Clara è la luce. XLVI). violazione del rapporto d'onore col colonnello. il suo limite storico più vistoso. Lo stesso si dica per il lessico affettivamente connotato. Se di positivo in Fosca ci sono «l'attenzione acuta per l'anomalo. l'eco dell'esperienza del fantastico di Hoffmann e Poe e un tentativo di conciliazione di romanticismo e positivismo. nonostante le intenzioni. o il macabro. lo scarso approfondimento psicologico.] è che all'anomalo psichico Tarchetti arriva con strumenti inadeguati» (Portinari). le semplificazioni sentimentali (prodotto talora di semplificazioni verbali). della volontà di protesta nei confronti della normalità borghese post-risorgimentale. l'abnorme. temi e modi letterari esasperati. comportamenti e valori è profondamente sconvolto (idealità e purezza nell'adulterio. carattere patologico della passione.5. 3. «il difetto di questa costruzione [u. sono indicativi . e. che pure si fa leggere con interesse ancor oggi.della crisi di valori e di modelli letterari di questo movimento (il rifiuto del romanticismo estenuato degli anni Cinquanta. appunto. poi in volume nel 1869. e. È uno dei testi più noti degli scrittori appartenenti alla Scapigliatura. d."normale" sistema di relazioni sociali. DAL TESTO AL CONTESTO Fosca fu composta dal Tarchetti trentenne nei suoi ultimi mesi di vita e pubblicata postuma prima "in appendice" alla rivista «Il pungolo».a Baudelaire a Poe). Nell'enfasi e nell'«iperbole sentimentale». quali appunto l'abnorme e il patologico.sta la cifra stilistica del romanzo e. il richiamarsi a modelli del romanticismo straniero da Hoffmann a Heine.). Gli aspetti dell'opera che abbiamo sottolineato in questa scheda. ecc. Il patetico e l'orroroso che dominano Fosca hanno questa matrice. Anche sul piano del linguaggio va notato che il Tarchetti attinge ai modelli romantici. Limiti del romanzo. «esistenziale» e «figurativa» . l'ambiguo rapporto con i grandi romantici Foscolo e Manzoni. 19 .non già nell'acutezza psicologica e nel dominio del linguaggio . l'onirico e il fantastico. dell'ansia di un rinnovamento letterario e dell'incapacità di realizzarlo compiutamente. o ancora il paradosso e il sarcasmo. sono l'incapacità di rinnovare profondamente il linguaggio letterario della precedente tradizione (a differenza di quanto sapranno fare gli scrittori "decadenti"). per questa via. e altri che emergeranno alla lettura. che si concretava in atteggiamenti. l'anno della morte dell'autore. l'orrido come oggetti recuperabili alla ragione e degni di poesia». l'enfasi non sempre controllata. talora nelle versioni della narrativa d'appendice o del melodramma.crediamo . eccentrici. Il vampiro stabilisce un rapporto complesso e storicamente definito con il mondo dei vivi: è stato un uomo che ha scelto. Tra gli esseri sovrannaturali. in questo caso i mortali. ormai quasi del tutto scomparso nell’Europa occidentale ma ancora presente nei paesi remoti in cui le storie di vampiri sono generalmente ambientate. annoveriamo in primo luogo il vampiro. caratterizzato da un fascino tenebroso quanto ambiguo. che tende all’esaurimento delle risorse dei sudditi. misterioso. caratterizzata da origini aristocratiche a cui si deve il disprezzo per le persone che considera inferiori. dal quale in alcuni casi provengono. dal cui fascino si è allo stesso tempo rapiti e spaventati. la figura del Mostro. regalandogli così un’esistenza che va contro le leggi divine in quanto immortale. In primo luogo. il quale non teme le leggi divine e le sovverte con l’immortalità di cui gode e di cui fa dono alle sue vittime. Il primo vampiro attestato nella storia della letteratura inglese è il protagonista del romanzo omonimo di John William Polidori. un potere ingordo. Succhiando il sangue dei vivi. Sono numerosi i vampiri che costellano la storia della 20 . Fu proprio la personalità del poeta ad ispirare a Polidori la figura del vampiro. le cripte sotterranee e i luoghi oscuri della natura presentano caratteristiche assai diverse gli uni dagli altri e non svolgono tutti la stessa funzione narrativa o simbolica. che hanno spesso un legame con l’Aldilà. egli inizia un nuovo membro al vampirismo. Polidori era il segretario personale di Lord Byron. stabilisce con loro un rapporto simbiotico parassitario che tende alla degenerazione dell’universo stesso: il vampiro non accetta la morte e la elude con un gioco crudele. possiamo distinguere due grandi categorie di mostri: gli esseri sovrannaturali. il famoso poeta romantico inglese noto anche per la sua vita sregolata. in spregio alla legge divina. Con ogni morso. La metafora va oltre. INTRODUZIONE Nel mio percorso mi sono occupata di un tema ricorrente nel romanzo nero. elegante. pubblicato nel 1819. e le creature che appartengono al mondo ordinario dei viventi. e si spinge a rappresentare la corruzione del male sotto forma di un rapporto intimo e carnale: il vampiro è una figura sensuale. Con questo termine intendiamo una grande varietà di esseri. una figura romantica. I mostri che popolano i corridoi dei castelli.LA FIGURA DEL MOSTRO NELLA LETTERATURA GOTICA di Annamaria Brandolini 1. un essere nobile d’origini quanto di modi. di non appartenere pienamente né al mondo dei vivi né a quello dei morti. È possibile leggere nella figura del vampiro una metafora storica del potere feudale. Non meno importante è l’odio verso Dio che caratterizza il vampiro. tutti accomunati dal fatto di rappresentare un’entità aliena e inquietante che spaventa per il suo aspetto deforme e per le sue origini sconosciute. Si tratta di un mostro inconsapevole. nato dalla penna di Bram Stoker nel 1897 e ispirato alla figura leggendaria di Vlad III l’Impalatore. Attraverso queste figure orribili. All’inizio del XIX secolo. che sarà la causa di tanta distruzione. che si è illuso e ha avuto la presunzione di poter ottenere un miracolo senza prezzi da pagare. di ciò che si considera come la più grande aberrazione ma. molto spesso rappresentato da un debito da risolvere o un credito da riscuotere. Il signor Hyde. signore della Valacchia. il genere gotico fa da modello ad un nuovo tipo di letteratura che nasce in questi anni e che si sviluppa in seguito all’entusiasmo sempre maggiore con cui vengono accolte le scoperte scientifiche. al contrario di quelli sovrannaturali. che nasce da una costola del genere gotico. vissuto intorno alla metà del XV secolo e tristemente famoso per i suoi metodi sanguinari. Questa eccessiva sicurezza dell’uomo porta alla solitudine del mostro. La creatura del dottor Frankenstein. FRANKESTEIN DI MARY SHELLEY La figura del Mostro. Per questo l’apparizione del fantasma è sempre legata alla sua interazione col mondo fisico. la sua dannazione consiste nell’impossibilità di raggiungere uno stato di pace definitiva. il fantasma. allo stesso tempo. ma sono molti e significativi gli elementi divergenti. come abbiamo visto. il mostro del romanzo Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde di Stevenson. in quanto sono stati creati dagli esseri umani. si teme possa celarsi nel nostro inconscio. La responsabilità è tutta del suo creatore. Hyde non è che un aspetto inquietante della personalità del dottor Jekyll: è parte di lui. ma converte la propria rabbia in forza distruttrice. Oltre al vampiro. ad un tentativo di attirare l’attenzione dei vivi. appartiene al gruppo delle entità sovrannaturali. La smania di Hyde di emergere e di sovrastare la parte buona della personalità di Jekyll è tutt’altro che inconsapevole: Hyde ama la sua condizione di lucido peccatore e trova nel male una forza che gli consente di vincere sull’ordinario perbenismo dei suoi concittadini e del suo stesso alter ego. Per poter finalmente riposare in pace. presenta delle caratteristiche in comune con la creatura del dottor Frankenstein. si vuole esprimere la paura dell’uomo nei confronti del diverso. ma sono tutti accomunati dal fatto di trasgredire in un modo o nell’altro alle leggi di Dio e della natura. dell’ignoto. che i mostri che popolano i romanzi gotici o del terrore sono difficilmente inscrivibili all’interno di un’unica categoria. ma il più famoso rimane Dracula. Il fantasma non può lasciare definitivamente il mondo dei vivi perché ha ancora un legame con esso. di cui sfrutta il gusto per le atmosfere piene di mistero e di pericolo allo scopo di mettere in guardia da un’eccessiva fiducia nell’onnipotenza del genere 21 . è il diverso. hanno origini ignote o spaventose.letteratura del terrore. Provengono da luoghi e culture diverse. È chiaro. naturalmente. della persona rispettabile che tutti ammirano. cosa che potrà avvenire solo se riuscirà ad entrare in contatto col mondo dei vivi. 2. ha origini che derivano dalla paura profonda condivisa da tutto il genere umano dei lati più oscuri e nascosti della psiche. ma in qualche modo sempre legati alle spaventose potenzialità della mente umana. protagonista del capolavoro di Mary Shelley. prodotto di una disgraziata genesi. Si tratta del filone negativo e ammonitore della fantascienza. appartiene a buon diritto a questa categoria. C’è però anche un altro genere di Mostro che ha origine da timori diversi. I mostri che appartengono al mondo ordinario dei viventi. quindi. il fantasma dovrà liberarsi di questo peso. l’escluso che non soccombe. hanno origini ben definite. Il Rabbi incise sul corpo dell’essere la parola Emeth. La figura del Golem ha ispirato molte leggende. In particolare punta il dito contro il delirio di onnipotenza dell’uomo che si vuol far simile a Dio imitando il suo potere di dare la vita e la morte. come si diceva. molti rabbini si sono cimentati con i segreti della creazione. i tre si diedero alla lettura di storie di fantasmi. secondo la leggenda. ma il Golem si ribellò a questo destino e seminò intorno a sé terrore e sangue. i segreti dei processi creativi di cui Dio si servì per creare l’universo e tutto ciò che contiene. dando vita a esseri plasmati con il fango e resi vivi dopo l’utilizzo di una serie di parole contenute nei testi sacri. Sono figure mostruose. Nella tradizione ebraica questa “creatura” è fatta di fango. cancellò la “e” iniziale dalla parola che aveva inciso sull’uomo di fango. come quelle dell’extraterrestre e del robot. nel caso del robot ci troviamo di fronte ad una macchina. diffuse nell’Europa centrale e in particolare a Praga. in primo luogo perché non appartengono al mondo cui siamo abituati. ha origine da diverse leggende. In particolare. Per porre rimedio a questa situazione il rabbino. Il tema della “creatura” ci rimanda alle popolari leggende del Golem. allo stesso tempo. e la vita gli viene data dalla “parola”. Il valore dell’opera è ancora più significativo se si tiene a mente che Mary aveva solo vent’anni quando la pubblicò per la prima volta. venivano distrutti subito dopo la creazione. la cui realtà di alienazione nelle fabbriche lo porta a modificare i suoi rapporti sociali ed è fonte di ispirazione per figure. Il mito di Frankenstein. cambiandola così in Meth. si impigriscono e si lasciano andare ad uno stato d’abbandono dal quale si sviluppa un’inevitabile degenerazione. per ingannare la noia di un’estate piovosa. All’origine della stesura di Frankenstein c’è una storia piuttosto conosciuta: nell’estate del 1816 Mary e il marito si recarono a Villa Diodati. Si narra che a Praga nel corso del XVII secolo un Rabbi di nome Loew diede vita ad un essere modellato con il fango proveniente dalla terra di Palestina. Mary Shelley nella sua opera raffigura la riduzione dello spirituale al materiale e ammonisce sui pericoli distruttivi non solo della scienza ma anche della nuova cultura di massa. ne nacque una scommessa e da questa Mary ideò e portò a termine la stesura di Frankenstein. la città magica per eccellenza. lo scopo dei robot è di svolgere lavori pesanti. infatti. decisero di sviluppare il tema della creazione della vita. queste. invece di trarre vantaggio dalla situazione. Nel testo principale del misticismo ebraico sono infatti contenuti. con un espediente. si crea anche un tipo di uomo diverso.umano. Qui. ovvero il Moderno Prometeo. però. inoltre. che significa verità divina. la residenza che Lord Byron aveva affittato sul lago di Ginevra. tuttavia. Si trattava. pubblicato per la prima volta anonimo nel 1818. e l’essere crollò immediatamente a terra senza vita. Per questo motivo. non ad un essere senziente. come il primo uomo. Il capostipite di questo nuovo filone è rappresentato da Frankenstein di Mary Shelley. però. in un certo senso anch’esse mostruose. ma temiamo che in virtù delle sue abilità un giorno possa acquisire un potere più grande del nostro e sopraffarci. che. In particolare. 22 . la cosa li ispirò a tal punto che decisero di imitarne il genere. non c’era nessuna volontà di sfruttamento degli esseri creati. e nei romanzi che li hanno per protagonisti gli uomini. l’umanità crea nuovi manufatti. che significa “morto”. di semplici esercizi spirituali per sperimentare l’arte della creazione e giungere così a comprendere meglio i libri sacri. fornendo così terreno fertile ai racconti del terrore fino al celebre romanzo di Mary Shelley. alcune delle quali molto antiche. Attraverso un uso adeguato della propria razionalità. Frankenstein rappresenta senz’altro un mito nuovo: è generato da una paura che non sarebbe potuta esistere nelle epoche precedenti perché figlia della rivoluzione industriale. è sicuramente moderno. Lo scopo del Rabbi era di crearsi un aiutante di cui servirsi nei lavori pesanti. Significativa è anche la citazione. è stato il pubblico a ribattezzarlo col nome del suo creatore. 2. Qui ha la possibilità di compiere i suoi macabri esperimenti. persino dalla persona che l’ha creato. tuttavia. Incontra. Inoltre. nell’ideazione del libro sono stati tenuti presenti alcuni importanti modelli letterari: dall’Iliade di Omero a Shakespeare. la “creatura” è dotata naturalmente di sentimenti nobili: ha una predisposizione alla bellezza ed è cortese con le donne. è impossibile anche solo cercare di stargli vicino: è un corpo deforme in pezzi. dai quali rubò il fuoco con lo scopo di consegnarlo ai mortali. vol. Eppure. la “creatura” è il personaggio più eloquente e razionale del romanzo. from my clay To mould me man? Did I solicit thee From darkness to promote me?1 1 The Norton Anthology of English Literature. che riesce alla fine a superare ritirandosi in un paese isolato. eludendo. Le intenzioni dell’autrice sono chiare fin dal titolo dell’opera. così. ha cercato di non limitarsi ad un puro e semplice intreccio di vicende terrificanti di ordine soprannaturale. Mary Shelley ha voluto precisare quali erano i suoi intenti nello scrivere il romanzo. In secondo luogo. il romanzo ha una portata morale: il pensiero è rivolto al delirio di onnipotenza dell’uomo che si vuole fare simile a Dio diventando egli stesso creatore. Infine. La solitudine in cui vive e l’impossibilità di entrare a far parte della società civile. dell’emarginato abbandonato da tutti. sommariamente ricucito. Nonostante l’immagine del mostro che ci è stata trasmessa dai film lo caratterizzi come una figura che emette solo grugniti e si muove in maniera goffa e minacciosa. È importante sottolineare che il “mostro” nel libro non ha un nome. con la sua opera ha voluto offrire all’immaginazione un punto di vista per la rappresentazione delle passioni umane più complesse. si dedica indipendentemente alla lettura dei classici. Il suo aspetto terrificante nasconde un animo nobile. ovvero il Moderno Prometeo: Mary Shelley accomuna il dottor Victor Frankenstein a Prometeo. Maker. in apertura del romanzo. creatura. Frankenstein. ma è sempre chiamato semplicemente “creature”. anche se gli eventi narrati sono inammissibili sul piano dei puri accadimenti fisici. tutto questo trasforma la sua energia positiva in istinto omicida. 907. I suoi sforzi hanno successo. che vuole far parte della comunità in cui vive ed essere accettato dagli altri. prese le parti dell’umanità contro gli dei. p. Fin dalla prima edizione l’autrice ha scritto una prefazione per introdurre l’opera. I limiti della scienza e della moralità diventano labili e tra le righe viene ammonito il desiderio dell’uomo di volerli oltrepassare a tutti i costi. 23 .La storia è nota: il dottor Victor Frankenstein è ossessionato dal desiderio di dimostrare che è possibile creare un essere a cui dare la vita. con la capacità di decidere della vita e della morte. incapace di ricevere quell’amore che disperatamente richiede. gli stilemi del racconto dell’orrore fine a se stesso. La “creatura” è la massima espressione del “diverso”. Non c’è posto per lui in un mondo scandito da regole precise e che non accetta ciò che esce dagli schemi. In primo luogo. di tre versi tratti da Paradise Lost di Milton. a Paradise Lost di Milton. in particolare dei romanzi di Goethe. numerose difficoltà nel suo cammino. Per gli abitanti del villaggio. Dato che nessuno vuole occuparsi della sua educazione. nella mitologia greca. grazie ai quali Frankenstein è paragonato a Dio e la creatura ad Adamo: Did I request thee. in essa. lo fanno allontanare dalla sua natura gentile e lo spingono a vendicarsi. però. e portano alla creazione di un essere vivente. il Titano che. però. che porta a termine assemblando pezzi di cadaveri trafugati dal cimitero locale. Alcuni elementi del romanzo che erano chiarissimi ai lettori del tempo oggi sono un po’ farraginosi: gli esperimenti di Frankenstein sono fondati su alcune importanti questioni scientifiche dell’epoca. In un certo senso la creatura. Recentemente. Le sue lettere danno credibilità alla storia perché forniscono il punto di vista di una persona che ha vissuto gli eventi e sono lo spunto per una serie di riflessioni su temi importanti trattati nel romanzo. la bontà naturale di cui sembra essere dotata la “creatura” è corrotta dal suo stare in contatto con il comportamento umano: in questo senso. Walton è il primo narratore della storia: gli altri due sono Frankenstein e la “creatura” stessa. Frankenstein non è soltanto un capolavoro della letteratura romantica. a causa del rifiuto si trasforma in odio omicida. riceve solo disprezzo e odio a causa del suo aspetto. p. in particolare l’evoluzione e il dibattito sull’origine della natura e della vita. alla filosofia e alla politica. il cui lungo monologo è riportato dal dottore. Il suo bisogno d’amore. Dal momento che è stato scritto da una donna che aveva un rapporto speciale con le origini del femminismo. TECNICHE NARRATIVE La narrazione si svolge in forma epistolare. è stata avanzata un’interessante ipotesi sul messaggio di questo romanzo. 2. in particolare l’opposizione tra scienza e poesia e le relazioni umane. 2 The Norton Anthology of English Literature. In diverse occasioni. che fa da tramite tra gli eventi raccontati e il lettore. dalla mia argilla Di farmi uomo? Ti ho forse spinto Ad elevarmi dall’oscurità? 2. indegno di far parte della cerchia sociale. la “creatura” è stata interpretata come il simbolo di una donna che non si conforma alle regole sociali e che per questo è trattata come un essere inferiore. Da questo punto di vista. è espressione dell’idea romantica di umana innocenza associata a Jean-Jacques Rousseau. così. la “creatura” parla dell’educazione che si è data da sé: parte dalle sue prime considerazioni sul mondo naturale per approdare alla letteratura. con le inevitabili implicazioni sul rapporto tra scienza e religione che esso comporta. Walton è un poeta fallito che cerca ora fama come scienziato. arriva nei luoghi dove si svolgono i fatti proprio durante uno dei suoi viaggi scientifici. Allo stesso tempo. la sua descrizione delle mostruose potenzialità della creazione umana se separata dalla morale ne ha fatto un mito moderno che ricorre costantemente nella cultura mondiale e che opprime la coscienza popolare. 24 . il libro è diventato oggi un testo fondamentale negli studi femministi. 906.1. però. Creatore. che non ha opinioni innate e per questo deve apprendere tutto attraverso l’esperienza. uno stato di incoscienza su cui tutto deve ancora essere scritto. da cui. è un chiaro esempio della tabula rasa di cui parla John Locke2. infatti. che suscita terrore e disgusto. La “creatura” cerca amicizia e simpatia negli altri. vol. Il primo narratore è l’esploratore Robert Walton. Come si diceva.Ti ho forse chiesto. esisteva allo stesso modo la possibilità che a questo stadio si potesse ritornare. arrivando a rappresentare addirittura il “male” allo stato puro. Stevenson stesso era ossessionato dalla perdita e dallo sdoppiamento della personalità. che aveva allontanato l’uomo dallo stato naturale. come la maggior parte dei vittoriani. L’epoca vittoriana. Hyde sarà caratterizzato in modo simile. In una cultura così repressiva. 3 Come leggere i vittoriani?. Ci troviamo a fine Ottocento. Il contesto storico . Il romanzo di Stevenson si inserisce in questo contesto in particolare grazie al tema della doppia identità. In questo senso. in tarda epoca vittoriana. la paura di regredire allo stadio naturale. p. 38. Lo stesso discorso può essere affrontato per inquadrare la seconda opera che ho preso in esame. Il fatto che Stevenson abbia fatto uso di materiali già presenti nella tradizione letteraria e culturale non toglie nulla al valore della sua opera. di tutti i valori morali. nonostante sia generalmente considerato di semplice intrattenimento. inscrivibile in un periodo storico ben definito che ha influito sulle caratteristiche del romanzo. nel 1859. Un ruolo centrale in questo così significativo cambiamento di prospettiva fu giocato senza dubbio dalle teorie di Charles Darwin. l’atavismo. così. La paura della regressione è dominante in epoca vittoria. offre invece un’analisi interessante della società dell’epoca. in particolar modo i cosiddetti “selvaggi”. centrale nella narrazione. che è strettamente legato alla società vittoriana. Lo Strano Caso del Dottor Jekyll e di Mister Hyde. e l’istinto naturale represso. pur non mancando di intelligenza. in cui si teme tutto ciò che non è civilizzato. Per quanto riguarda l’origine della storia di dottor Jekyll e del signor Hyde. In epoca vittoriana avviene esattamente l’opposto: il primitivo. anche se in maniera assai più efficace. LO STRANO CASO DEL DOTTOR JEKYLL E DI MISTER HYDE DI LOUIS STEVENSON Nella parte conclusiva della mia analisi di Frankenstein di Mary Shelley mi sono soffermata in particolare sul fatto che si tratta di un’opera romantica. La teoria dell’evoluzione e della lotta per la vita lasciava aperto un’inquietante interrogativo: se l’uomo discendeva dalla scimmia. e questo è stato determinante nella stesura dell’opera. fossero più felici perché non erano stati corrotti dalla civiltà. del suo saggio L’origine delle specie provocò ben più di uno scossone in ambito scientifico e culturale. che. lo ossessionava. In epoca illuminista. scritto da Stevenson nel 1886. l’irrazionale. l’incivilizzato viene guardato con orrore e temuto perché potenzialmente in grado di sovvertire l’ordine razionale delle cose. aveva una visione negativa dell’irrazionale e della natura. e molte cose sono cambiate nella società e nella cultura inglese.3. 25 . quando il mito del Buon Selvaggio era visto come modo di sfuggire alle costrizioni dell’età moderna. si sentiva forte l’opposizione tra l’immagine sociale che ogni gentleman doveva proiettare. la visione del mondo vittoriana si trova agli antipodi rispetto all’epoca dei Lumi. La pubblicazione. Stevenson.culturale è importantissimo e esercita un’influenza particolare sul romanzo. che è. e cioè si era evoluto da uno stato animale. si pensava che le persone più vicine alla natura. che coincide con il regno della regina Vittoria e va dal 1830 al 1901. mancando. fatta di divieti e proibizioni. è caratterizzata da una cultura repressiva. dalla quale le manifestazioni di ogni tipo di sentimento erano severamente escluse. assoluto. sono passati quasi settant’anni dalla prima edizione di Frankenstein. intellettuale e spirituale3. Stevenson era stato particolarmente colpito dalla lettura di un racconto gotico in cui un nano era dotato solo degli elementi animale e intellettuale. Stevenson era interessato ad una teoria particolare secondo la quale la natura umana si compone dal rapporto di tre elementi: animale. presenta “una fronte cieca”. entrambi hanno connotazioni vitalistiche. alla quale aggiunse. Hyde viene avvistato nei pressi di un edificio di due piani. però. significa nascondere. Pare che Stevenson. in cui i peggiori criminali possono facilmente nascondersi immergendosi nel gran numero di quartieri degradati. Riguardo a Dottor Jekyll e Mister Hyde. Il disgusto che la casa ispira risulta accresciuto dalla contiguità con una sorridente stradina. Di conseguenza. L’apparizione di Hyde. ma. La casa. la città di Londra acquista nell’opera di Stevenson un valore simbolico. come il suo stesso nome suggerisce: il verbo to hide. al risveglio. Stevenson assumeva molti medicinali. scrivendo una classica storia del terrore. Per questo si trasforma volontariamente in Hyde. l’omicidio di un anziano. Il nano del racconto gotico di cui ho precedentemente parlato condivide con Hyde molte caratteristiche: sono entrambi deformi e piccoli di statura. considerata allora come qualcosa di repellente. rappresenta la parte repressa della personalità di Jekyll. e questo sogno ne è la prova. inghiottiva una droga e si trasformava in un essere diverso. rappresentano la tanto temuta regressione allo stadio naturale preevolutivo. e questo. porta all’assenza di moralità. Uno degli elementi del romanzo in cui viene meglio sviluppato il tema “gotico” è indubbiamente la descrizione della città di Londra. L’assenza di finestre immette nel testo la prima traccia dell’orrore e del disgusto. rappresentazione metaforica della mancanza di finestre4. più vicini allo stato di natura. un forte messaggio etico. secondo la mentalità vittoriana. malvagio. È proprio in epoca vittoriana che l’omicidio diventa un argomento di interesse popolare: i delitti di Jack lo Squartatore. si mise subito all’opera. per lenire i forti dolori di cui soffriva. avvengono a Londra nel 1888. cioè. il Mostro. Hyde è un personaggio-simbolo. in inglese. a volte anche droghe. anche il suo aspetto esteriore è orrendo. Nel primo capitolo. Quando diventa Mister Hyde. è sempre legata ad elementi architettonici inquietanti. Sono. è scatenato dal fatto che l’uomo gli aveva semplicemente chiesto un’informazione. Stevenson definisce Londra con l’espressione “escrescenza infernale”. La cultura vittoriana vedeva nella natura l’allegoria del caos e della spontaneità. quella che si deve tenere nascosta. A causa di tutte queste connotazioni negative. tanto che li trattò in numerose occasioni. la perdita della personalità legata all’uso delle droghe era una sua ossessione. ma in lui il tema del male assoluto e della doppia personalità erano particolarmente radicati. senza finestre. “degradata” dai 4 Come leggere i vittoriani?. p. 45. Non fu di certo il primo ad operare in questo senso. Hyde è privo di educazione. tanto che il suo crimine peggiore. il primo serial killer della storia. Dottor Jekyll e Mister Hyde è la tragedia dell’uomo per bene travolto dal male. 26 . La porta è screpolata.sostanzialmente. La città è un luogo oscuro. un demone dal punto di vista religioso. in un laboratorio. “sudicia”. Stevenson annotò nel suo diario di avere sognato un uomo che. Dottor Jekyll e Mister Hyde è una storia allegorica: Hyde. Jekyll sa che la sua posizione sociale di stimato medico e scienziato gli proibisce di fare tutto ciò che viene considerato immorale o anche solo sconveniente dalla società in cui vive. una moralizzazione del racconto del terrore. che è analizzata in maniera esistenziale. che rappresenta un elemento straniante nel bel mezzo di un quartiere per il resto accogliente. Hyde non rispetta le regole sociali. si lascia andare a scatti d’ira assolutamente imperdonabili per il gentleman vittoriano. il dottor Jekyll può fare tutto quello che al gentleman vittoriano non è concesso. in particolare. l’ispirazione gli venne da un sogno. solo due anni dopo la pubblicazione di Dottor Jekyll e Mister Hyde. che ama la sua condizione di peccatore: non ha relazioni sociali da mantenere e attraverso la sua condotta immorale e violenta trionfa sul perbenismo dei suoi concittadini. repellente. il tipico gentleman vittoriano. ma è sempre possibile individuare il punto di vista di un personaggio preciso. tuttavia. sempre presente nel corso delle varie apparizioni di Hyde. 27 . impossibile. Questo personaggio. motiva l’apparire inquietante della casa in un quartiere per bene. nel primo capitolo. Utterson rappresenta anche il lettore implicito vittoriano. La porta descritta con ripugnanza risulterà come una sorta di apertura sull’inferno. Ben presto. ed hanno lo scopo di chiarire i punti rimasti oscuri nella vicenda. e Jekyll non è più in grado di controllare il processo di trasformazione. c’è un errore nella formula. è un personaggio stereotipato. Jekyll si rende conto che attraverso la figura di Hyde può lasciarsi andare a tutti i desideri e le perversioni che la sua posizione sociale gli ha sempre precluso. ed ha inizio per lui una degradazione morale dovuta al fatto che Hyde non è più per lui un mezzo di conoscenza. ma un semplice strumento attraverso il quale sfogare tutti i suoi istinti. alla fine. al servizio del “crescendo”. affinché partecipassero alle sue congetture e ai suoi ragionamenti. Gli elementi descritti. diventa man mano sempre più involontaria e. 3. gli ultimi due capitoli sono presentati come lettere. Jekyll. Gli eventi vengono descritti dal narratore onnisciente. Nel terzultimo capitolo del romanzo si conclude la storia. Soho come quartiere scompare e funziona come giusta collocazione sociale di Hyde. L’effetto consiste in uno straniamento: la casa sarebbe stata più verosimile negli slums. invece. Allegoricamente. non hanno valore realistico: il panorama è segno non di una condizione sociale ma di uno stato d’animo. Una spessa coltre di nebbia impedisce di guardarsi intorno con chiarezza. La tecnica di Stevenson. TECNICHE NARRATIVE La narrazione si apre. Il paradigma dell’oscurità. i passanti sono trasandati o addirittura vestiti di stracci. però. poiché Hyde emergerà e sparirà sempre grazie ad essa. tutto questo è simbolico del fatto che i peccati portano alla dannazione e che il processo è irreversibile: una volta sulla strada del male non si può più tornare indietro.barboni che si accovacciano sulla soglia e vi accendono dei falò. Con il suo esperimento. svolge un ruolo basilare nel racconto perché i suoi sforzi di risolvere l’enigma di Mister Hyde sono sempre accompagnati da un tentativo di razionalizzare gli eventi straordinari di cui è testimone. che Stevenson ha costruito in questo modo con lo scopo di far sì che i lettori si identificassero in lui. all’inizio volontaria. Nelle favole gli elementi magici funzionano sempre. è una brava persona che vuole scientificamente dividere le due parti che compongono la personalità umana. simbolo del Male assoluto. qui. capisce che non si può più controllare. amico del dottor Jekyll. Non è solo questa casa ad essere il prolungamento dell’inferno in terra: anche il quartiere di Soho. A questo punto. e così l’unica liberazione possibile viene raggiunta con la morte di entrambi. le degradate periferie di Londra. con la presentazione di Mister Utterson. invece si trova in un quartiere “sorridente”. La metamorfosi di Jekyll va al di là dell’aspetto fisico: Hyde è deforme perché il piacere incondizionato distrugge sia fisicamente che moralmente.1. Jekyll non si comporta più da scienziato. in cui Hyde vive. voleva trovare il modo di separare il Bene dal Male. Un ingrediente sbagliato rende irreversibile l’effetto della pozione. scienziato spiritualista ed esoterico. La metamorfosi di Jekyll. Il personaggio non appartiene ad una dimensione etico-sociale del male: è una presenza perversa che va al di là di una particolare epoca storica. Le strade sono imbrattate di fango. è qui portato all’estremo. diventato ormai definitivamente Hyde. il dottor Jekyll. porta i segni della dannazione e del peccato. la seconda delle quali scritta dal dottor Jekyll in persona. Nel confronto con questo periodo è più facile intendere il successo del romanzo gotico come genere letterario. L’esagerazione razionalistica finisce però col degenerare in logorante pedanteria. si inscrivono in un contesto culturale all’insegna del razionalismo. CONTESTO CULTURALE Il periodo che vede affermarsi il romanzo gotico segue a quello dell’illuminismo. trovarono un punto di convergenza nelle temperie preromantiche. di antiche testimonianze. trovano congeniale alla loro sensibilità l’antico bagaglio della tradizione gotica. possiamo affermare che Lo Strano Caso del Dottor Jekyll e di Mister Hyde non è un semplice racconto del terrore. LE AMBIENTAZIONI NEL ROMANZO GOTICO di Adamaria Magliola 1. e l’ultimo trentennio in particolare. ma nell’opera di Stevenson il tema principale è lo sdoppiamento della personalità visto come un aspetto comune a tutta l’umanità ma in particolare tipico della sua epoca. I preromantici. il modo di pensare. è la raffigurazione delle paure di un’epoca concretizzate nel personaggio di uno scienziato e del suo alter ego. 28 . infatti. alla luce di nuove condizioni psicologiche.In conclusione. e nel ritorno all’antico: la potenza ispiratrice del passato erompe nell’evocazione fantastica con echi di epoche lontane. così aperti a ogni esperienza capace di produrre violente emozioni e nuovi orientamenti creativi. Il preromanticismo si manifesta soprattutto come movimento ribelle la cui connotazione è quella dell’irrazionale. in soffocazione di ogni fresca vena creativa. al contrario. La seconda metà del ‘700. i costumi. brillante esercizio artistico nella manifestazione del pensiero. appare un clima opprimente di fredde e sterili artificiosità. ossequio alle norme morali. vede accentuarsi sul terreno letterario i sintomi di insofferenza a quello che. poco alla volta. In questo romanzo come in Frankenstein c’è l’ammonizione nei confronti delle potenzialità della scienza. In questi anni fermenti nuovi e nuove situazioni sociali cambiano i gusti. La fantasia creativa trova così modo di spaziare nei campi sterminati dell’immaginazione con un moto liberatorio a più direzioni trovando spunto soprattutto nella natura. ma estremamente povero di immaginazione: vigore intellettuale. che si ripropose alla contemplazione poetica con le sue selvagge bellezze quale preziosa fonte di ispirazione. dunque. le esigenze culturali che. L’illuminismo è un secolo equilibrato e fervido di ingegni. di gesta eroiche. costruita espressamente perché la vittima di una superstizione tirannica e crudele sia sottratta per sempre alla vista del mondo. quindi. le sue inquietudini. prigionieri di un mondo disincantato. ha un proprio fascino capace di raggiungere le punte più elevate del sublime (Burke). l’horror sono una critica al ferreo perbenismo. Tale letteratura sviluppa quindi il potere di suscitare forti emozioni (come la paura.Immediato il successo della letteratura nera o del terrore o neogotica. i suoi sensi di colpa. spesso di incubo (giardino. Il sublime. ad esempio. specie quelli degli edifici sacri che riflettono una realtà più articolata sia sul piano culturale che sociale. si palesa la necessità di trovare modelli narrativi alternativi per conquistare l’entusiasmo dei lettori e in questo clima trova il suo spazio tale genere letterario. come il bello. Per Poe. nella storia. senza magia. infatti tutti i temi affrontati sono problematiche tabù o comunque condannate dalla società dell’epoca. sono il primo e ideale luogo di ambientazioni dei racconti gotici in cui i protagonisti vengono catturati. senza mistero. In una tale spaventosa dimora essa era destinata a condurre un’esistenza di perpetua 29 . Gli uomini si sentono. della loro resistenza alle tentazioni del peccato e della trasgressione. prigioni o trappole con l’infinita ricchezza dei loro cunicoli e sotterranei. caverna. Tale letteratura si prefigge lo scopo di stupire l’onesto borghese. in qualche modo. cattedrali. ma fa emergere le paure del represso borghese. alla repressione sessuale della società borghese. capovolto che. come frutto di un pensiero reazionario che non vuole accettare l’ordine razionale del mondo. estraniati dal mondo umano per compiere una discesa negli inferi. Come è tipico del periodo. spesso un test del loro coraggio ad affrontare e sconfiggere il male. il più forte sentimento dell’animo umano (e questo “bello capovolto” si esprime nei romanzi gotici contemporanei alla Rivoluzione Francese che ne esprimono lo spirito profondo). Grazie ai suoi personaggi melodrammatici e alle sue atmosfere misteriose e cupe. per subire una prova. il turbamento) diventando una fonte di piacere estetico. si trova in tutte quelle cose atte a suscitare terrore. ma anche perché il suo carattere popolare le consente vasta diffusione tra il pubblico che l’accoglie come una piacevole evasione al grigiore e alla monotonia del travaglio quotidiano. Per esempio Walpole trasforma la sua villa in un maniero baronale con torri e pinnacoli. col suo carico di irrazionalità. perché imprigionati da un malvagio antagonista etc… Un esempio da Il Monaco di Lewis: […] Le regole di santa Chiara sono severe […] è una legge che decreta che l’offensore sia calato in una prigione sotterranea privata. attratti dagli elementi sensazionalistici di cui è densa la trama. case o altri luoghi di segregazione. chiostri e sale a volta. il soprannaturale non sono che manifestazioni di un bello negativo. Perciò il tema non è solo di intrattenimento. il romanzo gotico acquista subito il consenso dei lettori. i suoi incoffessati desideri. Castelli. della loro nobiltà. c’è una forte correlazione tra romanzo gotico e arti figurative: il rapporto tra il revival gotico in architettura e il successo del nuovo genere risponde a una comune ricerca. ai castelli popolati di spettri e le abbazie in rovina (emblemi di decadenza morale e fisica). Il tema è quello di spazi complessi. i limiti della realtà in cui è costretto a vivere. labirinto). la reclusione. il macabro. non solo perché risulta il prodotto naturale di un’evoluzione psicologica. di modelli da riprodurre. quindi. dove la rivisitazione dell’architettura gotica include reperti della sua storia personale e oggetti del suo collezionismo. non con il criterio dell’imitazione. l’orripilante. ma della fantasia. per espiare una colpa. il mostruoso. l’orrido. l’angoscia. MILANO. Simboli di autorità in rovina. né precisa dimensione geografica. atti a rianimare fantasticamente tutti gli angoli del castello. demoni e fantasmi trovano nella psicologia di questi luoghi l’opportunità unica di giungere aspettati. 25. In altre parole certi luoghi rendono plausibili certi personaggi. nel romanzo Il Monaco). alcuni tra i romanzi più significativi del genere gotico.solitudine. 30 . un quotidiano però remoto nel tempo. Il romanzo gotico è ambientato solitamente in epoca medievale. in cui le tracce dei secoli sfumano in leggende. […]5 Si tratta di spazi perfettamente adatti ai continui colpi di scena così cari agli autori di quelle prime esperienze. L’ossessione gotica per il passato si distingue (dal romanzo storico) per il suo interesse rivolto soltanto a quanto c’è di curioso e di eccentrico nell’ambiente descritto. Tale epoca diventa uno spazio narrativo ideale di sogno e di mistero. L’indeterminatezza del contesto storico è funzionale all’indeterminatezza dei limiti di verosimiglianza e spesso di coerenza drammatica che sono propri delle storie gotiche. Soprattutto apparizioni e sparizioni. per meglio intendere le scelte di ambientazioni compiute dagli autori. addirittura a un passato senza date. che trasuda angoscia e avvolge col fascino dell’irrazionale. vale a dire agli aspetti che permettono uno sfruttamento sensazionalistico e spettacolare dell’ambiente. età che però non viene interpretata nella sua realtà culturale e sociale. H. ma come vaga evocazione di una generica e indefinita epoca feudale. W. attraverso i quali l’uomo del settecento avanza a tentoni atterrito. abbazie. WALPOLE. di fronte a un lettore ben disposto ad accettarne la presenza.1764 Il castello di Otranto è il primo romanzo gotico inglese dell’epoca moderna. Gli scenari scelti sono spesso l’Italia come la Spagna in quanto offrono spunti tanto affascinanti quanto riferibili a un medioevo poco determinato. labirinti. quella del soprannaturale e quella del quotidiano. Lo è perché nel romanzo si intrecciano per la prima volta due convenzioni narrative finora distinte. segna con precisione il punto di partenza dal quale. pur continuando a raccontare 5 MATTHEW G. L’effetto è quello di un brutale irruzione nell’assurdo. inaugura così un filone ben definito della moderna letteratura d’immaginazione. come avviene nel romanzo storico. Prendiamo ora in considerazione. usi e costumi che diano dimensione socio-culturale alle vicende. Gli ambienti sufficientemente barbarici e superstiziozi per mettono tutta una serie di azioni cruente e di manifestazioni dell’irrazionale. infatti. perché annunciati dalla descrizione del luogo. privata di qualsiasi compagnia e creduta morta da coloro che l’affetto avrebbe potuto spingere a un tentativo di salvataggio. IL CASTELLO DI OTRANTO. senza protestare incongruenze o eccessi di voli fantastici. Inoltre l’ambiente fisico rivela nella sua inquietante architettura i cunicoli e i meandri oscuri della mente dell’uomo. pag. 1963. tradizioni e ricordi. LEWIS. non sono che specchio delle caratteristiche distorte dei molti personaggi (es:Schedoni. Castelli. d’una liberazione improvvisa da regole e preoccupazioni di verosimiglianza. non come rimando a contesti determinati di eventi. edifici diroccati rappresentano il mondo in sfacelo degli ideali dell’io. 2. LONGANESI. monumenti di un passato in decadenza. Il Monaco. perché fa derivare il modo di agire e di comportarsi dei personaggi dalle caratteristiche storiche dell’epoca solo in modo approssimativo e folclorico. Questo richiamo al passato si dimostra. ma che non sa come rinnovare dall’interno. colloca nel primo atto gli elementi principali della storia. W. L’assenza. Questo stratagemma prepara inoltre il lettore a un’appropriata disposizione mentale per l’accettazione dell’opera e suscita maggiore credibilità agli eventi che altrimenti non sarebbero stati accettati come veri. ma che saranno ben presto comuni a tutto il grande romanzo romantico dell’800. tutto ingabbiato entro la struttura rigida del dramma. W. W. la libertà formale. o per lo meno la carenza. se ne intrecciano altri che non rimandano affatto alle nuove profondità gotiche e tanto meno al futuro movimento romantico. è il romanzo fantastico seicentesco. agiscono.una storia. che lo fa individuare immediatamente come l’autore del romanzo. Il contributo dichiarato di W. e di una nuova prefazione nella quale spiega le novità del romanzo. In questo romanzo è il soprannaturale a predominare: la caduta di un elmo gigantesco. ed è con trasparenti astuzie di drammaturgo che W. Nella prima edizione del romanzo. sarebbe un tentativo di fondere i due tipi di romanzo: l’antico e il moderno. l’apparizione ai domestici di una gamba enorme dello spettro di Alfonso e dello scheletro dell’eremita al principe di Vicenza. Il primo. ma è l’ordine di un’opera teatrale: i cinque capitoli del romanzo corrispondono ai cinque atti di un dramma. sceglie per un romanzo la forma di un dramma. fantastici. Il suo. spiega. che dimostra spesso lucida coscienza delle innovazioni contenute nel suo lavoro. La non molto sofisticata sintassi narrativa impiegata da Walpole per raccontare una storia intricatissima si può interpretare in chiave fantastica. Troviamo infatti molti luoghi comuni del romanzo sentimentale (es: gli slanci eroici di Teodoro. Ammettendo pure le evidenti insufficienze artistiche. a tratti dimentica del tutto le ambizioni di originalità per sottolineare invece la propria adesione agli schemi della pratica settecentesca. temendo che il pubblico cui il romanzo è destinato ( il pubblico borghese che allora poteva permettersi l’acquisto di tali libri) non avrebbe apprezzato certe novità. le componenti di un’opera originale. pubblicato a Napoli nel 1529 e ritrovato poi in una libreria privata (la storia si presume avvenuta tra il 1095 e il1243). Se esibisce con ostentazione i propri modelli 31 . gli svenimenti delle fanciulle…). il romanziere arricchisce la propria opera di nuove risonanze psicologiche e metafisiche che finora gli erano precluse. nel secondo invece si vuole imitare con esattezza la natura (nel 1765 le distinzioni tra questi due generi di narrativa sono vecchie di parecchi anni). contrabbanda la propria opera come se fosse la traduzione inglese di un libro scritto in un’epoca imprecisata. l’uscita dal ritratto di uno degli antenati di Manfredi… Ai motivi originali. Il gotico. Il lettore non riesce a stabilire alcun legame di necessità tra gli avvenimenti ( le penne del gigante elmo che fremono nel cortile. di motivazione. si possono allo stesso tempo osservare che i difetti indicano essi pure una direzione: sono manifestazioni di insofferenze e difficoltà non puramente personali. Se W. Un ordine esteriore però esiste. Incoraggiato dal successo col quale il romanzo viene accolto. ne pubblica una seconda edizione con l’aggiunta d’un sonetto dedicatorio. domina l’intreccio del romanzo. inserisce negli atti centrali le complicazioni necessarie allo svolgimento della tragedia e conduce quindi il tutto alla grande scena finale. il raggio di luna che all’improvviso rivela la molla del passaggio segreto…).. in cui tutto è fantasia e verosimiglianza. è soprattutto per intolleranza verso delle convenzioni narrative di cui sente i limiti. consisterebbe dunque nell’aver creato un nuovo genere di romanzo in cui i personaggi pensano. nell’esser arrivato a isolare nel vastissimo repertorio della narrativa e delle idee che lo hanno preceduto.. parlano “come si può immaginare che farebbero uomini veri in circostanze straordinarie”. il culto della sensibilità. Intanto un gruppo di cavalieri arriva al castello portando una gigantesca spada con le insegne della famiglia di Isabella esigendo che Manfredi rinunciasse al principato di Otranto che ha usurpato a Federico. Manfredi si accorda con Federico per un doppio matrimonio offrendogli come sposa Matilda.letterari è anche per reazione ai metodi dei romanzieri realisti. Viene incolpato dell’omicidio un giovane contadino. l’antico e legittimo proprietario morto nelle crociate. precipita su Corrado ammazzandolo. La terra trema e le mura del castello cadono come ad opera di una forza immane e la figura di Alfonso appare al centro delle rovine dichiarando che Teodoro è il suo vero erede. un elmo gigante caduto dalla statua di Alfonso il Buono. Intanto Manfredi si propone di sposare Isabella per poter avere un erede. Manfredi. sospeso volutamente lontano nel tempo e nello spazio. riconosciuto grazie al segno di una freccia rosso sangue sulla spalla del ragazzo. Ripartì per la 32 . Manfredi sposando Isabella si proponeva di unire i diritti delle due casate. Isabella rifiuta di sposare Manfredi. Teodoro. Per il dolore si era fatto crociato e si era recato in Terra Santa dove era stato ferito e dato per morto. sfida al combattimento e ferisce gravemente un cavaliere che poi si rivela essere il padre di Isabella. il più stretto consanguineo dell’ultimo signore legittimo. Il giorno delle nozze del suo figlio malaticcio Corrado con Isabella. Federico aveva sposato una dama che era morta nel dare alla vita Isabella. immaginando un amore tra Isabella e Teodoro. per proteggerla. trovata in compagnia del giovane e creduta Isabella. Alfonso infatti aveva amato una donna dalla quale aveva avuto una figlia. Il titolo stesso del libro sottolinea l’importanza dell’elemento spaziale: il castello medievale entro cui si svolge tutta l’azione. Ma Manfredi. (Praticamente gli antenati di Federico avevano ereditato il titolo di principi di Otranto da quando Alfonso il Buono era morto senza discendenti. Affermava che Alfonso aveva lasciato in eredità i suoi possedimenti a suo nonno Don Riccardo). Le fosche vicende risalgono al ‘200 e hanno luogo in un castello del sud Italia nel cui spazio surreale viene fissato e immobilizzato il divenire temporale. e rifugiandosi nella foresta vi incontra Isabella. ma per opera dell’usurpazione compiuta da suo nonno. La trama. Alfonso il Buono. è la seguente: Manfredi è principe di Otranto. Riesce a uscire dal castello-labirinto-prigione aiutata da Teodoro attraverso gallerie sotterranee e si rifugia nel convento attiguo alla cattedrale di San Nicola. la figlia ripudiata da Manfredi. cerca di eliminare il pretendente. Federico. tenta di fuggire (e viene salvata da un quadro animato del nonno di Manfredi). ma Teodoro e Matilda si attraggono e quest’ultima. Lì. costruita su una morale. L’isolamento dell’azione dal resto del mondo costituisce il passo fondamentale che permette all’autore di creare una dimensione di paura. figlia del marchese di Vicenza. ma non per legittima successione. Teodoro evade dal castello con l’aiuto di Matilda. Interviene padre Girolamo in difesa del giovane che si rivela essere suo figlio perduto. (Nello stesso tempo i servi sono terrorizzati dalla vista di un gigante in armi). suo padre e il nonno erano sempre stati troppo potenti perché la casata di Vicenza potesse spodestarli. e perché ha capito che si illude chi crede di osservare ad occhio nudo la realtà quotidiana. viene pugnalata da Manfredi. ossia i peccati dei padri ricadono sui figli fino alla terza e alla quarta generazione. Mentre Matilda muore il boato di un tuono scuote il castello fino alle fondamenta. un raggio di Luna. Federico dentro e fuori del castello.6 […] Mentre pronunciava queste parole. l’insolito prodotto di un amatore di stranezze letterarie. che scattando di lato scoprì un anello di ferro. Isabella sposa Teodoro e i colpevoli muoiono o si chiudono in convento. la fantasia europea non era ancora disposta a riceverla. è senza dubbio un nuovo luogo dell’immaginazione e si identifica totalmente col protagonista Manfredi . che gioia!. Cito dal testo qualche passo per richiamare le ambientazioni ricorrenti in questo primo romanzo gotico e riprese e arricchite nei prossimi: […] Mentre questi pensieri le passavano veloci per la mente. e prendendo una chiave toccò la molla. Questo castello. cadde proprio sulla serratura che cercavano. Girolamo e Teodoro si rivelano quindi gli eredi legittimi del castello che crolla. del suo disordine mentale e della sua perversione. 6 7 HORACE WALPOLE. Gerolamo sposò questa figlia e da questa unione nacque Teodoro. che non viene mai descritto con esattezza di dettagli ma di cui si sente sempre la presenza oscura. LEWIS. il cui convento era attiguo alla cattedrale. – Sollevate la botola – disse la principessa. pag. L’andirivieni frenetico di Teodoro. […] e decise. A lei nel frattempo giunse la notizia della sua morte. Gerolamo. Prima del 1789 Il Castello di Otranto appariva uno scherzo. l’unico personaggio ad avere qualche spessore psicologico.crociata progettando al suo ritorno di riconoscere entrambi. e non lo sarebbe stata se non dopo aver subito gli effetti della Rivoluzione e del Terrore. EDIZIONI THEORIA. ROMA. 33 ..1795 Nel libro di Walpole esistevano già tutti i principali temi e simboli del romanzo nero. 51-52. gli smarrimenti di Isabella nel labirinto sotterraneo. si ricordò di un passaggio segreto che portava dai sotterranei del castello fino alla chiesa di San Nicla. il cui sfacelo morale è rispecchiato dal crollo del castello. i meandri labirintici. WALPOLE. afferrò una torcia accesa in fondo alle scale e si affrettò verso il passaggio segreto. 54. Il castello di Otranto. cit. – Oh. La parte inferiore del castello era scavata in diversi corridoi intricati […]. filtrando da una fessura del soffitto in rovina. dopo il1790 si rivelò nella luce di isolato precursore del tentativo di creare il “romanzo moderno”( termine usato per la prima volta dal Marchese de Sade nel suo Idees sur les romans per definire il romanzo nero).. se non le si fossero offerti altri mezzi di salvezza. Lo straniero obbedì. IL MONACO. corrispondono all’evoluzione dei loro rapporti nei confronti del tiranno. e sotto apparvero dei gradini di pietra che scendevano in un sotterraneo completamente buio. Non solo: il castello è evidentemente l’immagine fisica della coscienza di Manfredi. 1983. op. G. ma esso non si mostrò capace di dare l’avvio a una nuova moda letteraria.. pagg. Con questa risoluzione. […]7 3. di rinchiudersi per sempre tra le sante vergini.disse Isabella. Ecco la botola!. del caos. non sono che la proiezione architettonica della mostruosità. d’obbligo nel castello gotico. la bellezza terribile del vincolo che lo costringe al male. facendosi chiamare Rosario. Accanto alla storia principale. dove egli riesce a violentarla fra i morti in decomposizione. La libido a lungo repressa del frate monta progressivamente. di lui innamorata. Matilda-Rosario scatena la concupiscenza di Ambrosio. Dà quindi un sonnifero all’atterrita fanciulla che viene presa per morta e posta nella tomba. superata la fragile censura inibitoria. Non basta che il suo protagonista commetta uno stupro: bisogna che lo commetta su sua madre o sua sorella. la vittima deve essere suo padre. viene consegnato alla sua orribile morte nel precipizio. e le tentazioni e le sofferenze di lui. entra nel monastero travestita da monaco. avendo contemplato il suo ritratto in figura di Vergine. tutti e tre segregati nei labirinti di conventi e cimiteri. Lei lo conduce attraverso un intricato labirinto fino agli abissi infernali sotto il cimitero adiacente al convento. ma viene preso ugualmente dai soldati dell’Inquisizione e messo in prigione dove ottiene il mezzo di fuggire vendendo l’anima a Lucifero stesso. s’impernia non sull’eroina (il principio della salvezza. monaco predicatore. Intrapreso per metà sul serio per metà come un vizio alla moda dagli intellettuali dell’ultimo settecento. ma sul malvagio (il principio di dannazione. scatena una voluttà perversa. il romanzo nero è spinto a cercare delitti sempre più atroci per soddisfare la brama dell’eccesso su cui specula. esso rimase un genere molto ricercato da indurre i vari Shelley e Byron. Matilda. dopo aver appreso che Elvira è sua madre e Antonia sua sorella.La narrativa macabra. È quella che vede come protagonisti Lorenzo. si stanca di lei e concupisce un’altra fanciulla. trasforma il convento da luogo di preghiera a luogo di perversione e lussuria. Allo stesso modo se commette un omicidio. tanto meglio. Ma i suoi desideri sessuali rimossi. nel suo pieno sviluppo. egli l’ammazza temendo d’essere scoperto. amante di Antonia. Il significato principale del romanzo nero sta nella sostituzione del terrore all’amore come tema centrale della narrazione. Trama: Ambrosio. perseguitato). Tuttavia si trova immediatamente portato in cima a un picco montano e di lì. c’è anche una storia parallela. collegata solo marginalmente alla principale. Ambrosio riesce a ottenerla con l’aiuto di Matilda che si rivolge al diavolo per favorire i suoi piani. L’eroe-malvagio è veramente un’invenzione del genere nero. Ambrosio è già acceso di lei. persecutore). e il delitto deve essere consumato al buio. della donna-demone Matilda e della bella Antonia. Ambrosio entra nella stanza di Atonia. l’innocente Antonia. ma mentre tenta di usarle violenza viene interrotto da Elvira e la uccide. Subito dopo essere diventati amanti. Le norme aristocratiche intese a raggiungere il tragico senza cadere nell’abominevole vengono capovolte. votato al celibato. a farvi le loro prove. quella della perversa voluttà e criminalità di Ambrosio. una nobildonna di cui è il confessore. per esempio. consacrata a dio. la quindicenne figlia di Elvira. sua sorella 34 . ne costituiscono i motivi principali. e la sua vittima una suora. che ora può dare libero sfogo alle sue brame. Quando ella urla. e se poi è un ecclesiastico. si rivelano quando una giovane fanciulla. che gli si presente in forma seducente di angelo caduto. di oggetto dei desideri rimossi del monaco Ambrosio. a valicare ogni limite di gusto e di sopportazione. non soddisfatto dei plurimi amplessi con Matilda. Tutto proteso a produrre la nausea. finché MatildaRosario si mostra nuda la monaco. è considerato un sant’uomo. e l’abominevole in quanto tale diviene la pietra di paragone dell’arte vera. per l’esibizione degli istinti più animali e sfrenati. oltre alla moglie del barone e zia di Agnes. al male come ambigua componente dell’uomo. L’apparizione de Il Monaco fece del suo autore una personalità di richiamo in tutti i salotti londinesi. Il Monaco si presenta come un’opera ben più composita e pluricorde de Il Castello di Otranto e gli stili usati sono innumerevoli: ad esempio il linguaggio poetico di piccole composizioni arricchisce il racconto di immagini simboliche e diventa un mezzo efficace per sottolineare le capacità dell’occhio poetico di penetrare oltre la superficie del reale. monaca a forza (ecco il motivo della monacazione forzata. di ogni inibizione al male e al peccato. così anche qui il risveglio della paura passa più attraverso la psicologia dei personaggi che attraverso l’evidenza dei luoghi e dunque è stato possibile un procedimento di progressiva interiorizzazione dove la tortuosità dei cunicoli bui è diventata quella de percorsi della mente. marchese de Las Cisternas e amante di Agnes. Nel funesto castello gotico (in Germania) in cui è reclusa Agnes. Citando dal testo: “[…] aprì il cancelletto e cercò la porta che menava alle volte sotterranee dove riposavano i corpi putrefatti della devote di Santa Chiara. ma anche urtò profondamente i tutori ufficiali della morale. fino a precipitare. che cerca di possedere sessualmente Raymond che era lì per Agnes. abbazia o convento ). Questo romanzo è stato studiato per colpire sul vivo e sconvolgere la borghesia benpensante. e questo in particolare. in un abbraccio satanico con Lucifero: labirinto da incubo che significa la perdita progressiva. Quest’opera si può considerare romantica perché progredisce dal male come esperienza estetica. l’evocazione di questo male umano. […] aiutati da quei raggi 35 . al centro più profondo del labirinto. Il romanzo gotico. riesce comunque ad avere rapporti sessuali con l’amante) e don Raymond. e senza rimedi. è anche uno dei reclusi e dei perseguitati: recluso nel labirinto oscuro in cui è perseguitato e schiacciato dai propri desideri. Il monastero sostituisce il castello come luogo di orride vicende e il monaco e la suora rimpiazzano il cavaliere antico e la damigella medievale nella parte di tenebrosi protagonisti (prime differenze col romanzo precedente). donna Rodolpha. della ragione. il monaco Ambrosio appunto. nonostante la sua monacazione. Lewis con questo romanzo lancia la moda ottocentesca della reclusione e della perdizione in luogo sacro (monastero. di una donna che. Raymond fugge col fantasma sicuro che fosse Agnes da lei travestita. poi reclusa nel convento di monache. anche il terrificante fantasma della Monaca sanguinante. c’è. tanto che poi rimase lettura clandestina per forse cent’anni. Infatti il romanzo fece scandalo per le scene sessuali. ha rapidamente stereotipizzato i canoni di una certa rappresentazione.Agnes. inspiegata ma non perturbante. Al termine del libro Agnes viene salvata dalla prigionia in convento e finalmente unita al suo innamorato. di ogni legalità che vige nella ordinata società esterna. Quel che c’è di nuovo è il fatto che il mostro carceriere. Se in Walpole l’apparizione soprannaturale rimane a livello di favola. in Lewis l’ambiguità si interiorizza e riguarda il problema del male dell’uomo: il soprannaturale è qui la personificazione. scoprì un piccolo pomo di ferro. pag. 12 LEWIS. superiore dei cappuccini della cattedrale di Madrid. più che disperdere. accentuavano gli orrori di uno stretto e cupo sotterraneo. Poste le dita sul pomo. le perversioni sessuali. si accorse che il piedestallo era cavo e aveva l’imboccatura coperta da una pesante grata di ferro. le apparizioni diaboliche. […] Tentando nuovamente di rimuovere la statua. portandoli alla perfezione: la clausura mostruosa (il protagonista. I raggi della luna piena avevano guidato fino a quel momento i loro passi. 401-402. tagliati a mano. LONGANESI. nascosto tra la spalla della santa e la presunta mano del ladro. questa volta gli riuscì senza grande sforzo. pag. posta su un mucchio di sassi. […] Lorenzo si accinse a sollevare la grata. cit. esaminò l’oggetto della sua attenzione e. 36 . MILANO. si trasforma da uomo santo in mostro assetato di sesso e omicida ). op. Proveniva da una piccola lampada. […]”10 “[…] Tornò a salire sul piedistallo.”9 “[…] Matilda lo condusse attraverso vari passaggi angusti.. 10 LEWIS.301. ossa. 8 9 MATTHEW G. lapidi mortuarie e figure il cui sguardo sembrava fissarli accendendosi di orrore e di sorpresa. vi ci conducevano […]. altrove differenziati. ma la profonda oscurità che li avvolgeva li costrinse a muoversi lenti e cauti.. cit. 252. ma ora tale risorsa venne a mancare. il monaco Ambrosio.. i suoi motivi. cit. […]”11 “[…]Il giovane ben presto rivide la fiammella di luce che la sporgenza di un muricciolo gli aveva fino a quel momento celato alla vista. spinse vigorosamente: subito all’interno della statua si udì uno sferraglio come di una catena tesa che con uno strattone ricadesse all’indietro. 298. Il particolare lo riempì di gioia. […] Matilda si addentrò in fretta in uno dei cunicoli che da quel punto si diramavano in direzioni varie. ricavato da un fianco della caverna: mostrava anche varie altre nicchie costruite allo stesso modo ma sepolte nell’oscurità. op.trovarono ben presto la porta del sepolcro.”8 “[…] Attraversarono inosservati nel cimitero. Era annidata in un profondo sguancio del muro e seminascosta da spesse ghirlande di edera. LEWIS. pagg. Matilda aveva trascurato di munirsi di una lampada. op. […]”12 Qui il tema esibisce quasi tutte le sue varianti. ma soprattutto i viluppi labirintici. cit. 404. e mentre camminavano . 1963. i cui deboli raggi malinconici. pag. Tre rozzi gradini di pietra. pag. […] Davanti ai loro occhi si presentò un profondo abisso la cui fitta oscurità lo sguardo cercava invano di penetrare. Tenendo Ambrosio per mano scese i gradini di marmo. LEWIS. Posatala per terra. op. aprirono la porta del sepolcro e si trovarono in cima alla scala del sotterraneo. Giunsero finalmente a un’ampia caverna dal soffitto così alto che l’occhio cercava invano di scorgerlo.. 11 LEWIS. formando una specie di labirinto […]. da ogni lato i raggi della lampada mettevano in mostra gli oggetti più disgustosi: teschi. Il Monaco. aiutato dalle suore con tutte le loro forze. ancora illuministica. Trama: Nella chiesa di San Lorenzo in Napoli (nell’anno 1758) Vincenzo Vivaldi( figlio unico del marchese Vivaldi. riducendo la storia a un fatto illusorio e improbabile. tutto riacquista le sue dimensioni naturali. non riescono tuttavia a svalutare l’importanza di questo capolavoro. il senso del brivido e la curiosità nei suoi lettori introducendo questi eventi apparentemente soprannaturali. tenuta in sospeso da frequenti considerazioni che vorrebbero essere una penetrazione psicologica dei personaggi ma che in definitiva riescono solo a mettere a dura prova il lettore. in seguito spiegati con attenzione attraverso i mezzi naturali. il fervore immaginario le ha consentito una rappresentazione vivace e attendibile delle contrade del sud (precisamente Napoli). insieme con H. se sminuiscono l’impressone di terrore a cui è da presumersi l’autrice avesse teso e che altrimenti questo romanzo avrebbe in pieno raggiunto. Scrittrice originale e stilista impeccabile. Dopo aver costruito con diligenza. A. non è dimostrato. della Radcliffe in particolare. è la maggiore esponente del romanzo "gotico" o "nero". si razionalizza. Sotto quest'aspetto. alle loro radici naturali.4. ampiamente sono stati imitati e mai sorpassati. la creazione di situazioni cariche di suspense e per l’intensa policromia della sue geniali rappresentazioni paesaggistiche. con vera genialità anzi. RADCLIFFE. resta comunque il fatto che l’insistenza sulla controproducente spiegazione del soprannaturale è la prova più lampante che in questa autorevole esponente della narrativa preromantica la ragione non era ancora del tutto sconfessata. abbazia) si incontrano i più terrificanti fenomeni dell’orrido e del soprannaturale. esasperante. Lewis. la Radcliffe precorre la sensibilità romantica. nobile e generoso. i suoi principali romanzi si articolano in più volumi ove la narrazione viene diluita in una descrizione minuziosa. nel labirinto-castello (o monastero. Walpole e con M. Il romanzo è ambientato in Italia e. Quindi è ancora una volta l’Italia luogo di disgregazione politica e di successiva degradazione morale e civile. fiero ma non astuto e fiero come la madre) 37 . una volta raggiunto e svelato i loro meccanismi di produzione.: importanza storica per il grande influsso sulle forze più vive della letteratura romantica. ma . Se questa dissipazione provenga da un’intima avversione religiosa al satanismo delle sue creazioni. Prolissità e scrupoli razionalistici. IL CONFESSIONALE DEI PENITENTI NERI (L’ITALIANO). la sua capacità tecnica di destare il terrore. Nel romanzo nero. situazioni agghiaccianti. appunto. anche se è in lei presente la tendenza. Il suo uso delle tecniche gotiche. essa stessa ne distingue in gran parte l’effetto con la pretesa di voler dare una spiegazione di tutto. convento. lugubri sfondi. di ricondurre gli elementi soprannaturali. Il che è conseguenza di un secondo difetto di fondo: una deleteria persistenza del razionalismo. Com’era in uso a tutta la letteratura sentimentale. 1797 È questo il documento più significativo di un diffuso costume letterario e l’opera più prestigiosa della Radcliffe che. non fu esente tuttavia da difetti difficili da non notare: innanzitutto la prolissità e la pedanteria che sono un prodotto tipico del suo tempo. tenendo presente che l’autrice non visitò mai il nostro paese. ma anche validità artistica innegabile per l’originalità degli intrecci. ai sortilegi che le presuppongono.G. intrecci misteriosi. vigilia di San Marco. va in cerca del funesto visitatore per scoprirne l’identità. Muore la zia con la quale vive Elena che accetta. Intanto Elena in convento. Accecato dalla gelosia per un uomo innamorato della donna pugnalò anche lei. Questo Nicola Zampari è anche il complice di schedoni che minacciava Vivaldi di non avvicinarsi a villa Altieri. col l’aiuto di Olivia e travestita da suora. un vecchio amico di Schedoni e ora un agente della Santissima Inquisizione. Intanto Vivaldi e il servo sono sempre imprigionati. Elena e Schedoni. che impiegò Spalato allo scopo di uccidere il fratello. la sera del 24 aprile. la proposta di entrare in convento come una secolare. Vivaldi viene condotto nelle prigioni dell’Inquisizione e interrogato. Costui uccise allora il fratello e costrinse la donna a sposarlo. Vivaldi si mette sulle tracce di Elena e giunge casualmente al monastero dove è rinchiusa. si avvede di una miniatura raffigurante il padre che Elena dice chiamarsi Marinella. un italiano di oscure origini che viveva nel convento domenicano dello Spirito Santo. ma. ignara dell’arresto di Schedoni e della situazione di Vivaldi. rimasta sola.vede e si innamora di Elena Rosalba. Olivia inoltre racconta che dopo essere stata pugnalata aveva finto la sua morte ed erano stati così celebrati falsi funerali. Qui scopre che Olivia è sua madre. ansioso ora di portare a compimento le nozze più di quanto fosse stato prima di impedirle si mettono in cammino e giungono a villa Altieri. Elena invece in una casa sulla spiaggia custodita da Spalato. Elena viene rapita da tre uomini mascherati e condotta in carrozza in un monastero. bensì suo fratello. un uomo il cui volto incute grande timore. Questo misterioso uomo Vincenzo crede sia il consigliere della marchesa che non approva l’interesse del figlio per quella fanciulla di umile condizioni. Ha inoltre con se la confessione del sicario del fratello di Schedoni nella quale scrive che Schedoni. il Conte Di Bruno. viene convocato padre Ansaldo Rovelli col compito di rivelare i delitti confidatigli nell’anno 1752. incontra Olivia che ha chiesto il trasferimento nel nuovo convento. Il padre è Schedoni. Tutte le volte però che Vincenzo si avvicina alla casa della fanciulla gli si affianca un uomo vestito da monaco col volto celato dal cappuccio che lo minaccia nel caso di un suo ritorno in villa Altieri. Trovato rifugio in un convento di Orsoline. Qui stringe amicizia con suor Olivia. ossia padre Schedoni. L’innamorato è padre Ansaldo e l’assassino. come ultimogenito della casata portava il nome di conte di Mirabella. Elena. Intanto Vivaldi e il servo. Mentre Vincenzo. dopodiché si era rifugiata in convento 38 . Il monaco misterioso è Nicola Zampari. che di notte si dirige nella stanza dove Elena dorme. Giunge alla casa Schedoni. spostandole la camicetta per pugnalarla. liberatisi dalla fortezza dove erano rimasti bloccati. Progettato un piano di fuga. che le dice che Schedoni non è suo padre. mentre la figlia avuta da Schedoni era morta piccola. è Schedoni. Il giorno dopo Elena si rifugia nel convento di Santa Maria della Pietà dove è cresciuta e può sentirsi al sicuro. Vincenzo ed Elena stanno per sposarsi quando fanno irruzione nella cappella uomini armati che in nome della Santissima Inquisizione arrestano i due giovani (Vivaldi per aver rapito una monaca dal suo convento ed Elena per aver infranto i voti di monaca). A padre Ansaldo quel giorno un uomo confessò che aveva un fratello che aveva una moglie di cui si confessava innamorato. apprendono che Elena è stata rapita. col servo Paolo. come afferma invece il monaco misterioso. Durante l’ennesimo interrogatorio. giunge fuori dalle mura dove ad attenderla è il fidanzato. in punto di morte. confessa tutto al marito al quale chiede di acconsentire a far felice il figlio. le aggressioni e i macabri ritrovamenti. Ecco il monastero in cui viene dapprima sequestrata Elena. alternativamente. op. […] La cittadella. MILANO. 39 . pag. quella amorale e totalitaria dell’unico despota. in fondo alla quale apparve una porticina. tanto che nella vicenda non si muovono esseri in carne e ossa ma delle figure stereotipate dalle convenzioni del tempo (le figure sono ormai completamente stereotipate). Sia Vincenzo che il padre vengono convocati da Schedoni nella sua cella. […] Si presentò uno stretto cunicolo che si inoltrava nella roccia. La figura più riuscita è quella del monaco Schedoni. Vivaldi viene scarcerato e. i veleni e le torture. cit. le fughe dai monasteri. il più eccelso Satana del romanzo gotico.. era tutto ciò che restava di questa fortezza un tempo importante. Su tre lati era circondato da edifici severi. Il luogo di clausura nel romanzo si configura. Il confesionale dei penitenti neri. cit. le apparizioni notturne. […]”13 “[…] Elena entrò nello spazioso cortile. […]”15 13 14 ANN RADCLIFFE. o come castello nobiliare o come convento o monastero cattolici. smisurata ambizione. dimostrando così la sua innocenza. fiancheggiati da file di chiostri. sul quarto dava nel giardino. op. sul quale riposa il successo del romanzo. La marchesa Vivaldi. 97. Ancora una volta il luogo di reclusione accentua il suo lugubre e sinistro isolamento di perversione quando si tratta di un monastero abitato da monache carceriere. predisposizione innata per l’intrigo. […]”14 “[…] La guida li condusse all’estremità della volta. Dopodiché Schedoni si avvelena. in cui ancora una volta l’orrido naturale introduce alla perversione umana. Dichiara di aver ingiustamente diffamato la fanciulla. una torre rotonda di maestosa solidità e con qualche arco romano sparso intorno. pagg. Sono in funzione di questo diabolico personaggio i misteriosi delitti. 15 RADCLIFFE. giunto a Napoli.lasciando Elena nella mani della sorella. di essere l’accusatore del giovane Vivaldi. solcato da viali ombreggiati da tristi cipressi che giungevano fino alla cattedrale le cui finestre decorate e le cui guglie ornamentali completavano la scena. astuzia. Schedoni si afferma nell’immaginario inglese come prototipo esemplare della perversione italiana. che era di considerevole profondità. lo scavo psicologico non appare come un dato reale. assenza di ogni freno morale. Nonostante il minuziosa lavorio della scrittrice nel delineare gli stati d’animo dei personaggi. RADCLIFFE. tuttavia sempre luoghi fuori dal mondo in cui vige l’altra legge. pag. sposa Elena. 38-41. vicino a una rampa di scale scolpita nella roccia che saliva nella fortezza. le segrete e i cunicoli… Citando dal testo: “[…] Il giovane marchese si fermò nel buio più fitto dell’arcata.. le persecuzioni. 181. SUGAR EDITORE. intelligenza contorta. È una miscela di ipocrisia cattolica. cit. in discesa tra i dirupi di una m montagna. […] Apparvero i campanili e le lunghe terrazze di un monastero. diventano abitazioni civili. op. 267. […] L’edificio aveva torrette agli angoli che. 1837 Molti dei moduli usati da Poe nei suoi racconti derivano dalla tradizione gotica inglese. sale di muse. aveva un aspetto di totale abbandono. A. […] Tale il mutamento che pareva di uscire dalla valle della morte verso l’eterna beatitudine. presagi consapevoli di nuove oscure vicende. fin dove il grigiore della notte consentiva all’occhio di penetrare. queste mura erano prive di finestre o grate ma opponevano una vasta e cupa superficie. vi troviamo. nutriti di ossessioni personali.“[…] Vivaldi scorse in distanza una prospettiva di mura imponenti e di torri che. luoghi aperti. […]”16 “[…] Discesero sulla spiaggia e ben presto raggiunsero una casa isolata. cit. quella di luoghi aperti. si scorgevano piani lontani e vette montuose illuminate dal purpureo splendore del sole al tramonto. presentavano numerosi sintomi di decadenza. E. come il portico di fronte e il tetto spiovente.. destinati spesso all’adempimento di malvagi progetti. op. come in un telescopio rovesciato. “[…] La carrozza entro in una gola rocciosa oltre la quale. […] Nulla indicava che fosse la residenza di vivi. I temi ricorrenti della sua narrativa. IL CROLLO DELLA CASA USHER. con le scure finestre e i viali silenziosi. cit. occupava l’orizzonte dalla parte verso cui erano diretti. increspandosi e spumeggiando fra le rocce scure nella discesa e quindi fluendo limpido fino all’orlo di altri precipizi da dove ancora rotolava con impeto tonante nell’abisso. RADCLIFFE. pag.i con il preciso scopo di trasferire lo straordinario e l’eccezionale in una dimensione più alla portata di tutti. […] Altissime e rafforzate da innumerevoli e massicci bestioni. ma nonostante questo. […]”18 Col tempo i turbanti corridoi dei castelli e le sale sotterranee e segrete si trasformano in città. […] La strada conduceva a un ponticello che. in questo romanzo. POE. […]”17 Oltre le descrizioni di luoghi chiusi e sinistri. 40 . sono trascritti in figure e situazioni 16 17 RADCLIFFE. univa i due opposti dirupi in mezzo ai quali discendeva la cateratta del fiume. Lungo la profonda e oscura prospettiva. gettato attraverso il vuoto a notevole altezza. la strada discendeva gradualmente i precipizi per circa mezzo miglio per poi aprirsi ad ampi panorami.. op. Immaginò che fossero le prigioni dell’Inquisizione. 93-94. pagg. pagg.. come abbiamo visto. L’intero fabbricato. 18 RADCLIFFE. un fiume. […] Raggiunto il lato opposto della gola. di grande respiro. scorreva con forza impetuosa. così vicina al mare da essere quasi lambita dalle onde. 5. e successivamente botteghe. 251-252. un assunto. Se il tormento. Morta. Poe riesce a far rivivere al lettore quelle che sono le “paure ancestrali” del genere umano che poi sono essenzialmente le paure che hanno assillato e segnato la vita travagliata dello stesso Poe: la paura dell’ignoto. 41 . una lettera. doveva essere stata adibita alla crudele funzione di carcere. costretto a misurarsi con vicende intollerabilmente intense e inquietanti. eppure le pervade un'atmosfera allucinata che sgretola le normali coordinate dei lettori. Il crollo della casa degli Usher. il senso angoscioso dell'esistenza. che porta ad un'unione da cui scaturiscono la fine e la disgrazia. alleviasse il suo male: una infermità ereditaria. sadismo. sembrano trasposti direttamente sulla sua pagina da un impulso esistenziale. la coscienza e l’imprevedibilità della morte. ma anche una malinconica e masochistica sete di auto-punizione propria dei suoi personaggi. acuire e forzare le sue capacità percettive.simboliche che trascendono l'origine psichica. fino alla vertigine di un'emozione violenta. il quale non può sottrarsi a una sensazione di irrealtà e di straniamento. il dolore. in cui ancor meglio viene delineata la tematica della Morte e dell'Amore che finiscono per fondersi. Il “racconto breve” fa sì che il lettore venga completamente rapito e coinvolto dalla lettura e nello stesso tempo di esternare le inquietudini e le paure più recondite. Per trasmettere queste sensazioni Poe si rifà ai canoni convenzionali del romanzo gotico e all'attitudine più perversa ed oscura del Romanticismo. depurato da ogni intenzione didascalica. In questi racconti sarebbe vano cercare un qualche riflesso del mondo contemporaneo o comunque di una realtà storico sociale concreta e identificabile. con la sua compagnia. Trama: Roderick Usher invia al suo unico amico. Così E. diffida dell'ispirazione e si fonda sulla ricerca del “bello”. smembramento di corpi. del disfacimento. in realtà Poe ebbe una lucida consapevolezza del processo creativo dell'artista e un'assoluta padronanza della parola. Il lettore viene messo a contatto con una realtà eccessiva e mostruosa. moribonda vagante e splendida donna consumata da tremenda epilessia. efferate crudeltà. Su questo filone il vero capolavoro è questo racconto. Le storie di Poe non sono mai dichiaratamente sogni o racconti di sogni. quello costante della morte. illustrando un campionario di incubi. lady Madeline. Per Poe scrivere significa agire sulla sensibilità del lettore. durante il soggiorno del narratore in quella dimora. il narratore. in remota epoca feudale. Sono come i geroglifici di un nuovo alfabeto dell'incubo. invitandolo a raggiungerlo nella sua dimora affinché. un disturbo meramente nervoso. Poe ci propone un nuovo modo di far letteratura. in cui si assiste a un legame morboso tra Roderik Usher e la gemella Madaleine. putrefazione. dall'incesto si passa alla sepoltura prematura con un "ritorno dalla tomba" classico di Poe. con perfezione quasi da “meccanico”. una celeberrima casa maledetta. Predilige il racconto. il terrore claustrofobico della sepoltura prematura (questa era una paura molto diffusa nell’800 visti i molti casi di “morte apparente”). Ma la migliore vena artistica di Poe si manifesta nei racconti di seppellimenti e morti premature. mediante tecniche e artifici ben determinati. La sua concezione estetica rifiuta il lirismo romantico. che gli consente di affrontare ed esaurire. gettato in luoghi strani e minacciosi. A. affidato alle cure di bizzarri e inaffidabili narratori. Ad affliggere ancor più il signore della Casa Usher è la malattia della sorella. morte.viene rinchiusa nella bara e sepolta nella cripta di famiglia che. che spesso si concludono con la morte e la catastrofe. Questo racconto è il caso più complesso e più riccamente articolato di questo scambio. abbandonandosi al sogno e alla fantasticheria. non posseggono una reale consistenza psicologica né la corposità storica. le creature di Poe sono figure governate nei loro movimenti e nei loro rapporti da una logica musicale interna alla composizione. insieme crollo dell' edificio ed estinzione violenta e definitiva della casata. Appare in piedi. si scatena un immane temporale. Il racconto è interamente basato su questa corrente occulta e sotterranea di influenze tra i protagonisti e la casa. in cui si annidano mistero e terrore. ultimi spasimi dell’agonia lo trascina sul pavimento. in cui i protagonisti si muovono. In ogni caso. Come le vicende narrate. ai confini del mondo. lampi e tuoni. segno della profonda. Fra le dimore di Poe e i personaggi che le abitano si istituisce una misteriosa corrispondenza. originaria unità di realtà fisica e realtà spirituale. Più che personaggi. Gli eroi di Poe vivono soprattutto entro spazi chiusi. isolati dal mondo circostante. I protagonisti portano i segni del romanticismo più estremo e visionario. è subito luogo sinistro. In alcuni racconti l' autore costruisce ambienti nudi e spogli prosciugando al massimo i particolari descrittivi o addirittura abolendo qualsiasi descrizione. sul presente. sostituendo alla realtà le proprie visioni interiori.Dopo una settimana dalla morte di Madeline. segregandosi in una chiusa dimora. anche i personaggi di Poe sono individui eccezionali. avvolta nel sudario. del tutto fuori dell' ordinario. tendono a bloccarsi in uno stato di inazione passiva. La casa degli Usher. sociale. Anche la casa Uscher crolla sotto l’infuriare del temporale. separati dalla società e dai loro simili. Con un lungo e terribile gemito cade pesantemente sul corpo del fratello e nei violentissimi. Essi percorrono. anagrafica dei personaggi. ogni elemento ha una funzione e un significato precisi. Quando escono da questa situazione larvale è per compiere gesti inspiegabilmente gratuiti. assetato di vendetta. fino alla catastrofe finale. annose e malinconiche dimore dagli arredi fastosi e lugubri. nobiliare ricchezza logorate dal tempo. Poe arreda le sue stanze pensando all'effetto che creano in chi le osserva e l'architettura dei suoi palazzi è un mezzo diretto per influenzare i personaggi creando un'atmosfera adeguata alle storie. seppellendo i due fratelli. Questi dettagli godono di un posto privilegiato in seno alla storia perché corrispondono ai personaggi e al loro destino: il racconto si costruisce seguendo le sorti della casa. che con essi si identifica totalmente. con scariche di pioggia. il delitto e la morte. Angosciati da terrori senza nome. per averla tradita amando un’altra donna). l' intero arco di un'inquietante metamorfosi. la figura amata di lady Madeline. Vivono nell'isolamento. le esperienze che questi personaggi attraversano sono invariabilmente distruttive e traumatiche. Più spesso si tratta invece di scenari elaborati e suggestivi: castelli tetri e imponenti. di un franamento verso la follia. cadavere. memorie di antica. i devastanti fantasmi di un passato che irrompe. spesso violenti. In quest’atmosfera allucinata. si sentono dei rumori. (Usher viene punito per aver nutrito verso la madre desideri infantili incestuosi. oscillando paurosamente fra discontinue intermittenze di lucidità e di esaltata alterazione psichica. I suoi bianchi abiti sono macchiati di sangue e i segni di un’aspra lotta sono visibili su tutto il corpo. La casa è il catalizzatore di passioni e sentimenti frustrati dalla normalità quotidiana. strettamente congiunte alla disgregazione della sanità fisica e 42 . Le immagini del castello rappresentano un luogo interiore ed è per questo che si arricchiscono di particolari che normalmente si riferiscono a stati emotivi umani. attirati dal fascino ambiguo della trasgressione. dai quali si sprigiona inspiegabilmente il terrore. 1983. attraverso una fitta rete di passaggi. Questo spazio è un luogo mentale. e di una tale distanza dal suolo da essere irraggiungibili dall’interno. 237.mentale dei suoi ultimi proprietari. […] ”20 19 20 EDGAR ALLAN POE. pag. cadenti. e pativo uno sfinimento dell’anima. Esaminando la raffigurazione del maniero si acquista pertanto conoscenza sui protagonisti del racconto. lo spazio chiuso nel quale si ferma il visitatore: le finestre irraggiungibili dall'interno. ogivali. ma una rovina che. Ecco la descrizione della stanza di Usher. […] Contemplavo il luogo: quella casa. Lunghe le finestre. 241. separata dalla coscienza. Infatti la porta si prefigura come entrata per un mondo altro e la sua mancanza è rilevante: il mondo onirico è riservato. il nudo disegno del paesaggio. Tutta la tenuta esprime la decadenza e l'oppressione di qualcosa che è vissuto fuori dei limiti del tempo: l'estrema vetustà della casa. la luce vermiglia che illumina a malapena e non riesce ad infiltrarsi negli angoli più riposti della stanza. altissima era la sala in cui ora mi trovavo. sono i segni premonitori di una dissoluzione. arcaici. profonda. […]”19 Il percorso seguente conduce il narratore. pervadeva tutto. diviso dalla realtà terrena. Invadenti i mobili. op. o penetrare nelle tenebre della elaborata volta che ci sovrastava. immedicabile amgoscia dominava tutto. anguste. le mura spoglie. i radi.. di cui non potrei dar ragione. I racconti. 43 . sebbene annunciata. ma invano l’occhio tentava di raggiungere gli angoli più remoti della sala. la sua stabilità minata da una fessura a zig-zag che giunge fino allo stagno. abbia finito per identificare anche la dimora. non si verifica che alla fine della narrazione. Il narratore spiegherà in seguito come il nome della famiglia possidente. i paramenti cupi e l'arredamento sovraccarico e inaccogliente danno l'idea di trovarsi in un luogo separato dal mondo e senza legami con esso. libri e strumenti musicali. Un’aria aspra. Tutt’intorno. eppure acquista un alone sinistro. EINAUDI. a causa di una trasmissione diretta di padre in figlio del patrimonio col nome. fino allo studio di Roderick Usher: un ambiente familiare al narratore. Citando dal testo: “[…] Ampia. Nessuna porta viene menzionata nella camera di Usher. impotenti a ravvivare il luogo. decidui tronchi. in opposizione a quello della muratura che è intatta. L'architettura e l'intero arredamento della camera conferiscono al luogo la tetra atmosfera che contraddistingue anche l'esterno della dimora e che fa tremare sia il narratore che l'inquilino della casa. aspri . cit. Tenui bagliori di luce cremisi si facevano strada attraverso i vetri reticolati. Usher. pag. un'altra dimensione. Il racconto inizia dalla descrizione del paesaggio circostante per spostarsi verso la tenuta degli Usher. Citando dal testo: “[…] Non appena scorsi l’edificio. mi invase l’anima un sentimento di intollerabili tenebre. Oscure stoffe pendevano dai muri. Volume Primo 1831-1840. e bastavano appena a rivelare gli oggetti che ci stavano attorno. POE. TORINO. Lo stato corrotto delle singole pietre. conferma l'indice di decadimento. la aggrovigliate càrici. CONCLUSIONI La letteratura dell'orrore è classificata sotto varie altre definizioni: dalle più comuni. questi tratti. cit. ma inconsuetamente dilatato alle radici. fantastica ragna. a Il castello di Otranto di Horace Walpole. capostipite della narrativa gotica caratterizzata da questi cupi manieri. La seta dei capelli trascurati non scendeva ma fluttuava. efferatezze e crudeltà corporali. scene di tregenda. limpido. attorno al suo volto. sono fatte risalire. come "terrore". però. l’inevitabile crollo della casa maledetta. Citando dal testo: “[…] Carnagione di cadaverico pallore. e la lotta interiore fra Bene e Male con Lo 21 POE.. naso squisitamente ebraico. neppure a fatica. cominciano a prendere il sopravvento lo spiritico e il demoniaco con il tedesco E. una ragnatela morbida e sottile. ghost story e. splatter per riferirsi alla tendenza. ma di stupendo disegno. e non riuscivo. attraverso le mura. 44 . una specie di malattia che. weird. può produrre terrore e paura: Frankenstein (1818) di Mary Shelley. Gli Usher. incredibilmente luminoso. delitti. risolte però quasi sempre in maniera naturalistica. rapimenti. ma è allo stesso tempo un classico dell'orrore. pag. biancastre. in parte anche "soprannaturale" e "di fantasmi". L'identificazione tra Roderick e la casa in cui vive è basata proprio sulle credenze che affliggono l'ultimo erede del patrimonio. ai termini inglesi horror. Hoffman: Elixiere des Teufels. Usher si sente "incatenato" al maniero e si riferisce ad esso come ad un oggetto animato. "nero". "gotico". Roderick Usher è consapevole dell'influenza funesta che la dimora in cui abita determina su di lui. iniziata a metà degli anni anni Ottanta. unitamente alle ossa stranamente dilatate al di sopra delle tempie. […] La pelle spettrale. Stabilire una connessione fra Roderick e la casa serve a capire il motivo delle sue superstizioni. viene considerato da alcuni critici come il primo romanzo di "fantascienza". aggraziato e di scarsa prominenza il mento. labbra sottili. 6. di mettere in mostra sangue. apparizioni misteriose. […]”21 Infine la morte degli ultimi due discendenti della famiglia Usher appone il penultimo e decisivo tassello al racconto: la loro fine preconizza la definitiva dissoluzione della casa. i capelli. Magia ed esoterismo raggiungono l'apice con Zanoni (1842) di Edward Bulwer-Lytton. passioni sfrenate. Le sue origini. disegnavano un volto che non era facile dimenticare. nella narrativa ma anche nei fumetti. pur considerando che storie "paurose" sono sempre esistite nella letteratura di tutti i tempi. come abbiamo visto. infine. indizio di scarsa energia morale. op. T. Usher vede nel decadimento della struttura il suo crollo psichico e fisico. lo raggiunge e lo infetta con la sua natura corrotta.grande l’occhio. che con la loro dimora hanno stabilito un nesso indissolubile. organico.del 1815-16. l’occhio prodigiosamente lucido soprattutto mi stupivano e angosciavano. Man mano che gli elementi naturalistici e razionali vengono messi da parte. non possono che morire con lei. Anche la scienza. la malattia. A.Anche il legittimo proprietario è una creatura che riproduce nel carattere e nella fisionomia il languore. le torri e lo stagno. a riconoscere in quell’invenzione arabesca una immagine di semplice umanità. 242. Usher è il suo specchio. i fantasmi sono nobilitati da Henry James in The Turn of Screw (1898). mettendo in rapporto la paura interiore con il terrore cosmico. Giunge intanto alla ribalta una nuova generazione di scrittori. le cui prime storie risalgono al 1917. Con il nuovo secolo l'horror può avere variazioni di ogni genere: può nascondersi in una storia poliziesca tradizionale. nutrita da letture e film popolari che hanno saputo personalizzare la lezione dei classici moderni: J. che diedero una dignità letteraria a un genere destinato forse a essere noto soltanto per il suo impatto emotivo. una delle innumerevoli riviste popolari. La nascita negli Stati Uniti del mensile Weird Tales.strano caso del dott. Jeckyll e di Mr Hyde (1888) di Robert Louis Stevenson. come John Silence (1908) di Algernon Blackwood. come The Hill of the Dreams (1907) di Arthur Machen. entrambi imperniati su entità maligne che si impossessano di esseri umani. Fritz Leiber e Ray Bradbury. P. che creò una nuova mitologia dell'orrore. diede un impulso particolare a questo genere letterario. con l'emergere della figura di H. Sulle pagine di questa rivista scrissero autori come Robert Bloch. Stephen King con The Shining (1977). come The Hound of the Baskerville (1901) di Arthur Conan Doyle. Il mito del vampiro diviene popolare con Dracula (1897) di Bram Stoker. o in una soprannaturale. Un nuovo punto di vista lo abbiamo col soggetto affrontato anche da The Exorcist (1973) di William Peter Blatty. o può svolgersi in un sogno. 45 . e Clive Barker con il primo dei suoi sei Book of Blood (1984) che apre la strada a una narrativa dell'orrore particolarmente sanguinaria e ricca di particolari macabri e raccapriccianti. Ramsey Campbell con The Doll Who Ate Her Mother (1976). Lovecraft. Nel luglio del 1810 Manzoni rientra in Italia.e conosce Foscolo e Monti. Pietro. Il matrimonio si celebra a Milano con rito calvinista nel febbraio 1808. dove il padre lo manda per strapparlo all' ambiente della Milano repubblicana. il giovane Manzoni coltiva la passione per le idee giacobine ed esulta per le prime vittorie francesi: completa. nonostante disturbi nervosi affliggano la sua salute. Nel salotto di Sophie de Condorcet. Tra il 1809 e il 1810 matura la conversione di Manzoni al cattolicesimo. fra il '21 e il '23 lavora al romanzo Fermo e Lucia.conte Carlo Imbonati. come la Lettre à Monsieur Chauvet sur l'unité de temps et de lieu dans la tragédie «Lettera al Signor Chauvet sull’unità di tempo e di luogo nella tragedia» e la lettera al marchese Cesare D'Azeglio Sul romanticismo entrambe del 1823. l'esperienza autobiografica dell'autore La religione cristiana è. in particolare. che in quanto figlia dell'illuminista Beccaria aveva potuto conoscere Voltaire e Diderot. Da Cuoco. fra Cristoforo e l'Innominato. figlia di Cesare. L'attività creativa di Manzoni prosegue instancabile. Giulia compresa. fondata sui principi della democrazia. sulle cui storie si riflette. In modo del tutto analogo si 'convertono'. tra gli idéologues. benestante ma non ricco. a coltivare la passione per la letteratura e ad anteporla agli interessi filosofici -al quale si lega con saldo vincolo di amicizia. nella quale si propone di analizzare la condizione del popolo italiano oppresso dalla dominazione longobarda. Ispirazione giansenista ed eredità illuministica si incontrano. chiaramente. l'autore del Dei delitti e delle pene e sentimentalmente legata a Giovanni Verri. Manzoni conosce lo storico francese Claude Fauriel (1772-1844) -l'unico. in Manzoni. nel 1792 si arriva alla separazione legale. In questi anni Manzoni attende alla stesura della tragedia Il conte di Carmagnola. prima in Inghilterra poi a Parigi. dove conosce Emichetta Blondel. fallisce. è costretto a interrompere il soggiorno e a recarsi in Italia. Durante gli anni trascorsi in collegio.BIOGRAFIE ALESSANDRO MANZONI Alessandro Manzoni nasce a Milano il 15 marzo 1785. nel frattempo di lavorare agli Inni Sacri. è avviato alla lettura di Vico e all'interesse per la_storia dei popoli. nel '21 compone le due odi politiche Marzo 1821 e Il cinque maggio. Nel 1801. insofferente della cupa e codina mentalità dei Manzoni. Il padre. è un maturo aristocratico di campagna. e in seguito alla morte di Carlo Imbonati. fratello del più conosciuto Pietro. Nell'autunno inizia la revisione del Fermo e Lucia e lavora 46 . Per la morte del padre. nei Promessi Sposi. non smette comunque . che pubblicherà nel 1820. nel 1805 Alessandro viene chiamato a Parigi.tra cui Federico Confalonieri e Cuoco. religione degli umili. promotore del «Caffè». Sono anni di intensa attività creativa: nel 1812 porta a termine il primo degli Inni Sacri. Tra il 1820 e il '22 lavora alla tragedia Adelchi. Negli stessi anni vedono la luce alcuni importanti testi teorici. torna nella casa patema e vive a Milano dove frequenta gli ex compagni di collegio . intanto. terminati gli studi. Opinione diffusa tra i contemporanei era che il vero padre di Alessandro fosse Giovanni Verri. si trasferisce a Parigi. Ben presto il matrimonio di Giulia. che aveva sposato in seconde nozze la ventitreenne Giulia Beccaria. La famiglia Manzoni. A Parigi Manzoni frequenta gli amici della madre. appartenente ad una famiglia borghese calvinista. classici come Virgilio e Orazio.Dopo un breve soggiorno a Venezia. primo abbozzo dei Promessi Sposi. la propria formazione culturale e letteraria leggendo Monti e Foscolo. dopo la quale Giulia va a convivere. con il. Giuseppe Verdi lo visitano personalmente. Temperamento estroso. Nominato senatore nel 1861 Manzoni vive con grande entusiasmo l'unificazione italiana Riceve riconoscimenti e onori: Cavour. è una figura di primo piano nella storia del femminismo in quanto scrisse la prima dichiarazione dei diritti della donna. La madre. in Scozia. la seconda moglie (1861) e il figlio Filippo (1868). UGO TARCHETTI Iginio Ugo Tarchetti nasce nel1839 presso Alessandria. il padre. 903. 47 . conduce una vita sregolata ( segnata dalla miseria e dalla malattia. Mary Wollstonecraft.a San Salvatore Monferrato. vol. in un ambiente ricco di stimoli culturali.romanzo al fine di renderlo atto a un pubblico italiano e non solo lombardo. e se ne innamorò. William Godwin. nel 1840 la pubblicazione dell' edizione illustrata dei Promessi Sposi. ostile a una vita che non li è congeniale. MARY SHELLEY Mary Shelley nacque a Somers Town. era un riformista e un filosofo. Per molti anni si dedica alla revisione dei Promessi Sposi e delle Osservazioni sulla morale cattolica. Nel 1822. Morì a Londra il primo febbraio 1851. incline alla malinconia. subito dopo la pubblicazione del romanzo I Promessi Sposi. con frenetica attività.alle due appendici del romanzo. ribelle e solitario. quella definitiva intrapresa dallo stesso Manzoni per evitare le pubblicazioni abusive. Nelle sue opere non troveremo mai personaggi a tutto tondo. racconti di viaggio. in maniera quasi ossessiva. Manzoni passa l'estate a Firenze. l'Appendice storica su la Colonna infame e il libro sulla lingua. LOUIS STEVENSON Nato a Edimburgo nel 1850. A sedici anni Mary conobbe il ventunenne poeta Percy Bysshe Shelley. In seguito ai postumi di una caduta Manzoni mùore a Milano il 22 maggio 1873. per apprendere dal vivo la lingua fiorentina parlata. nei pressi di Londra. I due fuggirono insieme. a diciott'anni intraprende la carriera militare ma presto la interrompe (1865). Nel 1827. però. sempre in compagnia della famiglia. Garibaldi. Scrisse inoltre biografie. infelicemente sposato. p. coltiva interessi letterari. e questo perché l’idea dominante su cui si fonda 22 The Norton Anthology of English Literature. il modello.sul modello della quale vorrebbe rivedere il. altri romanzi e novelle.. Nel giro di pochi anni vengono a mancare la figlia Matilde (1856 ) la nipotina Luisa Giorgini. Robert Louis Stevenson si trova circondato dall’opera di Walter Scott. Gli vengono tributati solenni funerali ai quali assiste anche il futuro re Umberto I. trasferendosi dopo qualche tempo in Italia. allontanandosi dal romanzo storico. alla morte del marito. A Vindication of the Rights of Woman22. ha esiti economicamente disastrosi. dove si dedicò alla pubblicazione delle opere postume del poeta. Stevenson sente l’esigenza di impiantare la sua narrativa su un tema centrale. 2. Mary fece ritorno in Inghilterra. Vittorio Emanuele. il 30 agosto 1797. ne rifiuta. per stabilirsi a Milano dove. muore tisico a soli trent' anni nel 1869. Nel 1757 Walpole vi istallò una delle prime stamperie private d’Inghilterra. che pubblicherà. Nel 1747 Walpole prese in affitto la casa di Strawberry Hill. Durante i sei mesi a L'aia. Dopo il 48 . Lewis naque in una famiglia prosperosa e distinta. artistico e mondano che ci forniscono di un quadro significativo della società inglese nella seconda metà del Settecento. grande statista che dal 1721 al 1724 esercitò un potere pressoché assoluto in Inghilterra. Nel 1777 Walpole fu costretto a difendersi dall’accusa di aver contribuito alla morte del poeta Thomas Chatterton. LEWIS Matthew G. terminati gli studi. MATTHEW G. Studiò nella scuola di Eton e nell’università di Cambridge. era ministro delegato della guerra di Inghilterra. dove morì nel 1894 a soli 44 anni. Era molto amato dagli abitanti del luogo. che lo apprezzavano in particolare per la sua abilità nel raccontare storie. dal1739 al 1741. dal quale era amato profondamente. poi. letterario. andò a L'Aia per perseguire una carriera diplomatica. The Elzevirianum. altrettanto affettuosa. Fu istruito nella scuola di Westminster e ad Oxford e. che si guadagnò come soprannome fino alla sua morte. sir Robert Walpole. Suo padre. Da adulto rifiutò la fede religiosa per motivi culturali. viaggiò per due anni. Negli ultimi anni della sua vita si ritirò a Samoa. per aver respinto un suo lavoro mesi prima che questi si suicidasse. fino al 1789. era una donna di lettere. Caso raro per uno scrittore. alla morte del nipote. abbandonata l'università a diciotto anni. HORACE WALPOLE Walpole nacque a Londra il 24 settembre 1717. di cui due anni dopo divenne proprietario. da piccolo Stevenson giocava a costruirsi chiese giocattolo e a fingersi predicatore. cosa che gli europei che si spingevano in quella parte di mondo erano soliti fare. rifiutò il compenso offertogli da un editore americano per il suo racconto The Body Snatcher perché ritenuto troppo elevato. I genitori del Lewis divorziarono quando il ragazzo aveva sei anni e durante la sua vita funse da emissario fra loro. Horace godette i vantaggi di un’educazione privilegiata. in Francia e in Italia in compagnia dell’amico e poeta Thomas Gray. Nel 1791. nel sobborgo londinese di Twickenham. compose il suo scandaloso capolavoro Il Monaco (1795). ma rimasero in lui profonde tracce dell’etica appresa da ragazzo. oltre a edizioni di classici e opere di amici. e che rimane l'esempio forse più significativo del revival gotico in architettura. Di famiglia calvinista. Grazie all’influenza e alla ricchezza del padre. sua madre. Da quel momento si dedicò a trasformare la casa in un piccolo castello gotico ben presto ammirato e famoso in tutta Europa. In questo periodo cominciò a scrivere lettere d’argomento politico. Walpole assume il titolo di Earl of Orford.il tema centrale è talmente importante che i personaggi e l’intreccio assumono una funzione strumentale. storico. Lì il suo comportamento fu esemplare dal punto di vista dell’etica cristiana: non sfruttò gli indigeni. né diventò poligamo. amava la musica ed era la consigliera del figlio. Morì a Londra nel 1797. gran parte della sua produzione. Il padre. Lewis è stato coinvolto sentimentalmente con William per quindici anni e benchè non ci fosse prova della partecipazione sessuale tra i due. uno dei cui Lo spettro del castello (1797). a giocare e a indebitarsi. nel 1826. Lewis ha parlato di lui sempre con grande affetto. emerse l'instabilità del carattere del futuro scrittore. E. The Castles of Athlin and Dubayne. nonché un romanzo fantastico. In questo periodo di dissolutezza. Dopo una vita attivissima e ritirata. di origine irlandese. giornalista ed editore del settimanale “English Chronicle”. Morì nel 1818. apparsi postumi. a cui fece seguito l’anno dopo A Sicilian Romance. La Radcliffe scrisse anche il resoconto di un viaggio compiuto nel 1795 in Olanda e Renania. Dedicatasi alle lettere. The Female Advocate. un pamphlet in difesa dei diritti della donna. L’autrice cominciò a farsi notare nel 1791 con The Romance of the Forest. la scrittrice si spense in ancor giovane età nel 1823. i signori Allan. ma il suo cuore non era nella politica e trascorse la maggior parte del suo tempo. ma in termini frustrati. entrambi di scarso successo. È la storia di un desiderio frustrato e inizialmente represso. dopo la pubblicazione de Il Monaco. Gaston de Blondeville. scrisse il suo primo romanzo. raggiungendo la fama con The Misteries of Udolpho. ed Elizabeth Arnold. frequentò la scuola Clarke e si iscrisse all'università di Virginia. nel 1789. ricevette un'adeguata educazione. ma nel più vasto campo della letteratura romantica. del 1794. Come parlamentare. che in principio nasce come amore tra due uomini. sparì senza lasciare tracce. POE Nato a Boston nel 1809 e figlio di due attori girovaghi. Rientrato in patria.ra Kelly. romanzo che ebbe un successo enorme. ANN RADCLIFFE Ann Ward Radcliffe nacque a Londra nel 1764 da famiglia borghese e andò sposa a 23 anni di William Radcliffe. del 1799. Il Monaco è considerato uno dei pilastri della tradizione letteraria gay e lesbica. uccisa dalla tubercolosi a Richmond. e con The Italian o The Confessional of the Black Penitens del 1797. Adottato di fatto (ma mai legalmente) da due ricchi mercanti di Richmond. David. Che Lewis fosse di tendenze sessuali non convenzionali è chiaro leggendo la sua stessa vita così come i suoi romanzi. e un florilegio poetico. Lewis fu nominato al Parlamento e fu membro della Camera dei Comuni da 1796 a 1802. un autore col quale ebbe una lunga corrispondenza. dove i genitori adottivi si erano temporaneamente trasferiti. La questione circa l'omosessualità del Lewis è stata a lungo dibattuta. alcoolizzato. per indisciplina. dal 1815 al 1820. non solo come scrittrice di punta dei racconti del terrore. durante il quale cominciò a bere.successo dello scandalo. Edgar Allan Poe rimase orfano a due anni. di origine inglese. che proseguì in Inghilterra. da cui però venne allontanato dopo un anno. lavorando ad altri prodotti letterari. la madre morì a soli ventiquattro anni. le cui cause sono da ricercarsi nella mancanza di affetto e nella coscienza angosciosa di una 49 . ricevette una censura speciale per il suo romanzo. A. avvocato. Offrì i vari generi di sussidio finanziario al figlio William della sig. Ma se qualcosa circa il comportamento sessuale del Lewis può essere o non essere dimostrato. dei quali assunse il nome. e riuscì a diventare proprietario del Broadway Journal. Intanto apparvero su varie riviste i cosiddetti “racconti del terrore”: Berenice (1835). A questo periodo risalgono i cosiddetti “racconti del mistero” o del raziocinio: I delitti della via Morgue (1841). La lucidità. 50 . nel 1841 Poe prese a collaborare al Graham's Magazine. diviso fra sentimenti contrastanti. ispirata dalle recenti scoperte sull'elettricità e il magnetismo. Questo successo gli procurò nel 1835 la direzione del Southern Literary Messenger di Richmond. Morella (1835). una certa Mrs. nel 1840 furono raccolti in volume i racconti già pubblicati (Racconti del grottesco e dell'arabesco). che gli procurò un immenso successo. La sua attività diventò frenetica e senza requie. Il mistero di Marie Roget (1842-1843). Trasferitosi prima a New York. grazie a lui. e il suo unico romanzo Le avventure di Gordon Pym. dopo un periodo di miseria. ma anche questa esperienza non durò molto. si trasferì a Filadelfia al Gentleman's Magazine. inventando di fatto la figura dell’investigatore deduttivo e affermando il suo ruolo chiave nella storia della letteratura poliziesca. nel 1846. Annabel Lee. Dopo qualche mese entrò nell'Accademia militare di West Point. che fu per lui una nuova madre. infatti nel 1831 venne espulso per indisciplina. Il verme conquistatore. Tamerlano e altre poesie. la vigorosa capacità di analisi. Poe visse gli anni più tragici della sua esistenza: rimasto senza lavoro nel 1845 fu quasi sul punto di morire di fame. con l'alcool unico rimedio alla miseria e alla disperazione e la moglie si ammalò gravemente di tubercolosi.invincibile solitudine. neppure il matrimonio con la cugina Virginia Clemm. Cercata consolazione fra le braccia di altre donne. e La lettera rubata (1845). La caduta della casa degli Usher (1839). di cui a ragione è considerato il vero fondatore). per difficoltà finanziarie e per i soliti eccessi alcolici.. cacciato dal Messenger per alcolismo. Nel 1849 Edgar Allan Poe tornò a Richmond. Abbandonata la rivista nel 1842. Nel marzo 1827 abbandonò la casa adottiva. cercando in tutti i modi di uscire dal tunnel dell’alcolismo e fidanzandosi con una vecchia vicina di casa degli Allan. e poi a Baltimora presso la sorella del padre. salì rapidamente. Nel 1847 si spense la moglie Virginia. poema in prosa. riuscì a dargli un equilibrio e a fargli perdere il vizio di bere. La città in mezzo al mare e Per Anna. che toccano il culmine nell'ingegnosa e appassionante vicenda de Lo Scarabeo d'oro (1843). tentò senza successo il suicidio. Rotti i rapporti con il Gentleman's Magazine. ma fu costretto a cederlo dopo un anno. una concezione del cosmo fra scienza e metafisica. Maria Clemm. la cui tiratura. i dati offertigli dalla fantasia. nel 1848 pubblicò Eureka. Morì il 7 ottobre 1849 in ospedale. Trasferitosi a New York pubblicò nel 1845 sull'Evening Mirror la lirica Il corvo. secondo quella che lui stesso ebbe a definire “fantasia analitica”. Di questi anni sono le bellissime liriche: Ulalume. le allucinazioni. considerato uno dei suoi capolavori. era già apparsa nel 1827]. dove pubblicò Poesie (1831) [una prima raccolta di versi. Shelton. non ancora quattordicenne. (con il quale crea il personaggio di Auguste Dupin. vinse i cento dollari del concorso indetto dal Baltimore Saturday Visitor con Il Manoscritto trovato in una bottiglia. le immagini. sono del resto prevalenti nell'opera di Poe. Ligeia (1835). Nel 1837. che ripercorre dall'interno le sensazioni. ma fu trovato privo di conoscenza nei pressi di una taverna a Baltimora. 51 . Fermo e Lucia. neogotico”. 1982 Kemeny T. Tarchetti U.BIBLIOGRAFIA AA. Jekyll and Mr. Editori Riuniti. Milano. Edizioni Theoria. 2002. Penguin Classics. Milano. in Tutte le opere di A. Einaudi. Mondadori.. VI. cap. 1996. II. Il castello di Otranto. Bellman. 2000. Sugar Editore Stevenson R. Firenze. Norton & Company. 1971 Walpole Horace.. vol. London. Torino. Come leggere i vittoriani?. Franci G. Il “Gotico” dal Settecento a oggi. la morte e il diavolo nella letteratura romantica.VV. UTET. 1963 Manzoni A. 1983 Radcliffe Ann. Torino Einaudi. Roma. New York – London. Salerno Editrice. Praz M.. vol. Fosca. Ibis. Il confesionale dei penitenti neri. 2000. Marenco. castelli. Il Monaco.. Hyde and Other Tales of Terror. II. The Strange Case of Dr. 1997 Orvieto P. Torino. Volume Primo 1831-1840.. Milano. Lewis G. Ravenna. Longanesi. VII edition. “La modernità come storia: primitivismo. Matthew. Sansoni. La carne. I racconti. 1983 52 . giardini. in Storia della civiltà letteraria inglese. The Norton Anthology of English Literature. Pavia.. La messa in scena del terrore. a cura di F. 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