ORDINAMENTO GENERALE DEL MESSALE ROMANOPROEMIO 1. Cristo Signore, desiderando celebrare con i suoi discepoli il banchetto pasquale, nel quale istituì il sacrificio del suo Corpo e del suo Sangue, ordinò di preparare una sala grande e addobbata (Lc 22,12). La Chiesa, quando dettava le nor e per preparare gli ani i, disporre i luoghi, fissare i riti e scegliere i testi per la celebra!ione dell"#ucaristia, ha perciò se pre considerato quest"ordine co e rivolto a se stessa. $llo stesso odo le presenti nor e, stabilite in base alle decisioni del Concilio #cu enico %aticano &&, co e anche il nuovo 'essale, che d"ora in poi la Chiesa di (ito ro ano utili!!er) per celebrare la 'essa, sono una prova di questa sollecitudine della Chiesa, della sua fede e del suo a ore i utato verso il grande istero eucaristico, e testi oniano la sua continua e ininterrotta tradi!ione, nonostante siano state introdotte alcune novit). Testimonianza di una fede immutata 2. La natura sacrificale della 'essa, solenne ente affer ata dal Concilio di *rento, in ar onia con tutta la tradi!ione della Chiesa1, + stata riaffer ata dal Concilio %aticano &&, che ha pronunciato, a proposito della 'essa, queste significative parole, -&l nostro Salvatore nell"ulti a Cena... istituì il sacrificio eucaristico del suo Corpo e del suo Sangue, al fine di perpetuare nei secoli, fino al suo ritorno, il sacrificio della croce, e di affidare così alla sua diletta sposa, la Chiesa, il e oriale della sua orte e risurre!ione.2. /uesto stesso insegna ento del Concilio si ritrova costante ente nelle for ule della 'essa. *ale dottrina infatti, enunciata con precisione in questo testo dell"antico Sacra entario detto Leoniano, -ogni volta che celebria o il e oriale di questo sacrificio, si co pie l"opera della nostra reden!ione. 0, + sviluppata con chiare!!a e con cura nelle 1reghiere eucaristiche, in queste 1reghiere, quando il sacerdote fa l"ana nesi, rivolgendosi a 2io in no e di tutto il popolo, gli rende gra!ie e gli offre il sacrificio vivo, santo, cio+ l"obla!ione della Chiesa e la vitti a i olata per la nostra reden!ione 3, e prega perch4 il Corpo e il Sangue di Cristo siano un sacrificio accetto al 1adre per la salve!!a del ondo intero5. 1 2 0 3 5 C67C. #C8'. *(&2#7*&76, Sess. 99&&, 1: sette bre 15;2, 2en!.<Sch=n . 1:0><1:5?. C67C. #C8'. %$*&C$76 &&, Costitu!ione sulla sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, n. 3:@ Costitu!ione dog atica sulla Chiesa, Lumen Gentium, nn. 0, 2>@ 2ecreto sulla vita e sul inistero sacerdotale, Presbyterorum Ordinis, nn. 2, 3, 5. 'essa vespertina -7ella Cena del Signore., ora!ione sulle offerte. Cf. Sacramentarium Veronense, ed. L. C. 'ohlberg, n. ?0. Cf. 1reghiera eucaristica &&&. Cf. 1reghiera eucaristica &%. 2 Così, nel nuovo 'essale, la nor a della preghiera (lex orandi) della Chiesa corrisponde alla sua costante regola di fede (lex credendi)@ questa ci dice che, fatta ecce!ione per il odo di offrire, che + differente, vi + piena identit) tra il sacrificio della croce e la sua rinnova!ione sacra entale nella 'essa, che Cristo Signore ha istituito nell"ulti a Cena e ha ordinato agli $postoli di celebrare in e oria di lui. 7e consegue che la 'essa + insie e sacrificio di lode, d"a!ione di gra!ie, di propi!ia!ione e di espia!ione. 3. $nche il istero irabile della presen!a reale del Signore sotto le specie eucaristiche + affer ato dal Concilio %aticano &&; e dagli altri docu enti del agistero della Chiesa :, nel edesi o senso e con la edesi a dottrina con cui il Concilio di *rento l"aveva proposto alla nostra fede>. 7ella celebra!ione della 'essa, questo istero + posto in luce non soltanto dalle parole stesse della consacra!ione, che rendono Cristo presente per e!!o della transustan!ia!ione, a anche dal senso e dall"espressione esteriore di so o rispetto e di adora!ione di cui + fatto oggetto nel corso della Liturgia eucaristica. 1er lo stesso otivo, il Aiovedì santo, nella celebra!ione della Cena del Signore, e nella solennit) del Corpo e del Sangue del Signore, il popolo cristiano + chia ato a onorare in odo particolare, con l"adora!ione, questo irabile sacra ento. 4. La natura del sacerdo!io inisteriale, che + proprio del %escovo e del presbitero, in quanto offrono il sacrificio nella persona di Cristo e presiedono l"asse blea del popolo santo, + posta in luce, nella for a stessa del rito, dal posto e inente del sacerdote e dalla sua fun!ione. & co piti di questa fun!ione sono indicati e ribaditi con olta chiare!!a nel prefa!io della 'essa cris ale del Aiovedì santo, giorno in cui si co e ora l"istitu!ione del sacerdo!io. &l testo sottolinea la potest) sacerdotale conferita per e!!o dell"i posi!ione delle ani e descrive questa edesi a potest) enu erandone tutti gli uffici, + la continua!ione della potest) sacerdotale di Cristo, So o Sacerdote della 7uova $llean!a. . /uesta natura del sacerdo!io inisteriale ette a sua volta nella giusta luce un"altra realt) di grande i portan!a, il sacerdo!io regale dei fedeli, il cui sacrificio spirituale raggiunge la sua piena reali!!a!ione attraverso il inistero del %escovo e dei presbiteri, in unione con il sacrificio di Cristo, unico 'ediatore ?. La celebra!ione dell"#ucaristia + infatti a!ione di tutta la Chiesa. &n essa ciascuno co pie soltanto, a integral ente, quello che gli co pete, tenuto conto del posto che occupa nel popolo di 2io. B il otivo per cui si presta ora aggiore atten!ione a certi aspetti della celebra!ione che, nel corso dei secoli, erano stati talvolta alquanto trascurati. /uesto popolo + il popolo di 2io, acquistato dal Sangue di ; : > ? C67C. #C8'. %$*&C$76 &&, Costitu!ione sulla sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, nn. :, 3:@ 2ecreto sulla vita e sul inistero sacerdotale, Presbyterorum Ordinis, nn. 5, 1>. Cf. 1&6 9&&, Lett. enc. Humani generis, 12 agosto 1?5C, $$S 32 (1?5C) 5:C<5:1@ 1$6L6 %&, Lett. enc. Mysterium fidei, 0 sette bre 1?;5, $$S 5: (1?;5) :;2<:;?@ Solenne professione di fede, 0 giugno 1?;>, nn. 23<2;, $$S ;C (1?;>) 332<330@ S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&, &stru!ione Euc aristicum mysterium, 25 aggio 1?;:, nn. 0f, ?, $$S 5? (1?;:) 530, 53:. C67C. #C8'. *(&2#7*&76, Sess. 9&&&, 11 ottobre 1551, 2en!.<Sch=n . 1;05<1;;1. C67C. #C8'. %$*&C$76 &&, 2ecreto sulla vita e sul inistero sacerdotale, Presbyterorum Ordinis, n. 2. 0 Cristo, radunato dal Signore, nutrito con la sua 1arola@ popolo la cui voca!ione + di far salire verso 2io le preghiere di tutta la fa iglia u ana@ popolo che, in Cristo, rende gra!ie per il istero della salve!!a, offrendo il suo Sacrificio@ popolo infine che, per e!!o della Co unione al Corpo e al Sangue di Cristo, raffor!a la sua unit). /uesto popolo + gi) santo per la sua origine@ a in for!a della sua partecipa!ione consapevole, attiva e fruttuosa al istero eucaristico, progredisce continua ente in santit)1C. P!o"a di una t!adizione ininte!!otta #. 7ell"enunciare le nor e per la revisione del rito della 'essa, il Concilio %aticano && ha ordinato, tra l"altro, che certi riti venissero -riportati all"antica tradi!ione dei santi 1adri. 11, sono le stesse parole usate da san 1io % nella costitu!ione apostolica !uo primum, con la quale nel 15:C pro ulgava il 'essale di *rento. $nche da questa corrisponden!a testuale + facile rilevare co e i due 'essali ro ani, bench4 separati da quattro secoli, conservino una edesi a e identica tradi!ione. Se poi si tengono presenti gli ele enti profondi di tale tradi!ione, non + difficile rendersi conto co e il secondo 'essale co pleti egregia ente il pri o. $. &n te pi davvero difficili, nei quali la fede cattolica era stata essa in pericolo circa la natura sacrificale della 'essa, il sacerdo!io inisteriale, la presen!a reale e per anente di Cristo sotto le specie eucaristiche, a san 1io % pre eva an!itutto salvaguardare una tradi!ione relativa ente recente ingiusta ente attaccata, introducendo eno ca bia enti possibili nel sacro rito. # in verit), il 'essale del 15:C si differen!ia ben poco dal pri o 'essale sta pato nel 13:3@ e questo, a sua volta, riprende fedel ente il 'essale del te po di &nnocen!o &&&. &noltre i anoscritti della Eiblioteca %aticana, anche se avevano per esso di adottare in certi casi delle le!ioni igliori, non consentirono, in quella diligente ricerca di -antichi autori degni di fede., di andare al di l) di quanto s"era fatto con i co entari liturgici del 'edioevo. %. 6ggi, invece, questa -tradi!ione dei santi 1adri., tenuta presente dai revisori responsabili del 'essale di san 1io %, si + arricchita di innu erevoli studi di eruditi. 2opo la pri a edi!ione del Sacra entario detto Aregoriano nel 15:1, gli antichi sacra entari ro ani e a brosiani sono stati oggetto di nu erose edi!ioni critiche@ lo stesso si dica degli antichi libri liturgici ispanici e gallicani, che hanno fatto riscoprire un buon nu ero di preghiere fino allora sconosciute, a di non poca i portan!a sotto l"aspetto spirituale. Le tradi!ioni dei pri i secoli, anteriori alla for a!ione dei riti d"6riente e d"6ccidente, sono ora eglio conosciute, gra!ie alla scoperta di un buon nu ero di docu enti liturgici. &noltre, il progresso degli studi patristici ha per esso di approfondire la teologia del istero eucaristico attraverso l"insegna ento di 1adri e inenti nell"antichit) cristiana, co e sant"&reneo, sant"$ brogio, san Cirillo di Aerusale e, san Aiovanni Crisosto o. 1C 11 C67C. #C8'. %$*&C$76 &&, Costitu!ione sulla sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, n. 11. "bidem, n. 5C. 3 7ondi eno. Convocato perch4 la Chiesa adattasse ai nostri te pi i co piti della sua issione apostolica. 2ottrina sul santissi o sacrificio della 'essa. dall"altra ordinò ai pastori di supplirvi con un"opportuna catechesi. Areci e Latini. La -tradi!ione dei santi 1adri. 1:5?. # condannò chi osasse affer are che -non si deve a ettere il rito della Chiesa ro ana. se da una parte proibì l"uso della lingua parlata nella 'essa. cap.. su questo o quel testo della 'essa. e di spiegare. ne consegue che la sua efficacia non dipende affatto da co e vi partecipano i fedeli. a che si tenga presente e si approfondisca fin dalle origini tutto il passato della Chiesa e si faccia un"accurata indagine sui odi olteplici con cui l"unica fede si + anifestata in for e di cultura u ana e profana così diverse tra loro. nel corso della celebra!ione della 'essa. entre attesta la nor a della preghiera della Chiesa ro ana e salvaguarda il deposito della fede tras esso dai recenti Concili. *(&2#7*&76. 2en!. co e quello di *rento. le loro parole risuonarono in un"epoca ben diversa nella vita del ondo. o personal ente o per e!!o di altri. 99&&.13. &l nuovo 'essale. 'a dinan!i a tale richiesta il Concilio. Sess. &n realt) olti chiedevano che venisse concesso l"uso della lingua volgare nella celebra!ione del sacrificio eucaristico. in for!a del quale una parte del canone e le parole della consacra!ione vengono dette a bassa voce@ o che la 'essa si deve celebrare soltanto in lingua volgare. per quanto varie siano le preghiere e i riti. /uando i 1adri del Concilio %aticano && ripresero le for ula!ioni dog atiche del Concilio di *rento. >. 12. special ente nelle do eniche e nei giorni festivi. #C8'.<Sch=n . i 1adri non hanno ritenuto opportuno che venga celebrata indistinta ente in lingua volgare. 11. -1erch4 il gregge di Cristo non soffra la fa e. &l Concilio di *rento aveva gi) riconosciuto il grande valore catechistico contenuto nella celebra!ione della 'essa. riteneva suo dovere riaffer are la dottrina tradi!ionale della Chiesa. segna a sua volta una tappa di grande i portan!a nella tradi!ione liturgica. considerate le circostan!e di allora. esige dunque che non solo si conservi la tradi!ione tras essa dai nostri predecessori i ediati.10. can.&.12. "bidem. 2en!. ?. /uesto approfondi ento piF vasto ci per ette di constatare co e lo Spirito Santo accordi al popolo di 2io un"a irevole fedelt) nel conservare i utato il deposito della fede. 1:3?. secondo la quale il sacrificio eucaristico + an!itutto a!ione di Cristo stesso. esa inato profonda ente la 12 10 13 C67C. il santo Concilio ordina ai pastori e a tutti quelli che hanno cura d"ani e di soffer arsi frequente ente.<Sch=n . 2en!. cap. quali erano quelle in uso nelle regioni abitate da Se iti. a non poteva trarne tutte le conseguen!e pratiche. "bidem. Adattamento a''e nuo"e (ondizioni 1). 5 . >.< Sch=n . tra le altre cose. 1er questo in ca po pastorale essi hanno potuto dare suggeri enti e consigli che sarebbero stati i pensabili quattro secoli pri a. #cco perch4 si espresse con queste parole decise e insie e isurate. 1:3?. -Eench4 la 'essa contenga un ricco insegna ento per il popolo dei fedeli. il istero di questo santissi o Sacrificio.. il Concilio %aticano && ha. ha portato. n. # poich4 non v"+ or ai nessun cattolico che neghi la legitti it) e l"efficacia del rito co piuto in lingua latina. 99&&. Soprattutto. 55. "bidem. il Concilio %aticano && ha insistito perch4 si ettessero in pratica certe prescri!ioni del Concilio di *rento che non erano state dovunque osservate. con la quale. 15 1. Conc. 13. 55. per rendere piF facile la piena intelligen!a del istero celebrato. assolve pure il suo co pito di esa inare e adottare con pruden!a -le cose nuove. . sotto la guida dei %escovi e della stessa Sede $postolica. si ha odo di penetrare piF profonda ente il istero al quale i fedeli partecipano21. 2en!.. n. per partecipare piF piena ente all"#ucaristia. 1: 1> 1? 2C 21 C67C. Cf. ibidem. n. &n questo odo. (Cf. cio+ il deposito della tradi!ione. co e il dovere di fare l"o elia nelle do eniche e nei giorni festivi 1:@ e la possibilit) di intercalare ai riti deter inate oni!ioni1>. Cf.2C. 1oich4 attual ente nessuno ette in dubbio i principi dottrinali sul pieno valore della Co unione sotto la sola specie del pane. dopo la Co unione del sacerdote. Sacrosanctum Concilium. nel consigliare -quella partecipa!ione perfetta alla 'essa. %$*&C$76 &&. -nelle singole 'esse i presenti si co unicassero non solo con l"inti o fervore dell"ani a. *(&2#7*&76. 00. Cf. 8na parte del nuovo 'essale adegua piF visibil ente le preghiere della Chiesa ai bisogni del nostro te po. . olte altre sono state adattate alle esigen!e e alle condi!ioni attuali. gra!ie alla for a piF chiara del segno sacra entale. nelle quali si fondono felice ente tradi!ione e novit). e l"ha quindi autori!!ata 1.natura didattica e pastorale della Liturgia 15. 1ertanto. Sess. *uttavia. #C8'. cio+. per espri ere piF chiara ente la catechesi del istero contenuto nella celebra!ione. 1 . Mt 10. cap. ha portato al co pi ento di un altro voto dei 1adri tridentini.. G 0. il Concilio %aticano &&. #C8'. alla concessione che tutte le celebra!ioni liturgiche con partecipa!ione di popolo si possono fare in lingua viva. che. anche se olto i portante. %$*&C$76 &&. però. a anche con la rece!ione sacra entale dell"#ucaristia. L"entusias o con cui questa decisione + stata dovunque accolta. 1:3:. . 1?. entre la Chiesa ri ane fedele al suo co pito di aestra di verit). #C8'. 2ottrina sul santissi o sacrificio della 'essa. 'osso dal edesi o spirito e dallo stesso !elo pastorale. ricevono il Corpo del Signore dal edesi o sacrificio.< Sch=n . 05. $ltre infine. poich4 l"uso della lingua parlata nella sacra Liturgia + soltanto uno stru ento. il Concilio ha a esso sen!a difficolt) che -l"uso della lingua parlata può riuscire spesso di grande utilit) per il popolo. "bidem. per la quale i fedeli.52). entre sono ri aste intatte olte espressioni attinte alla piF antica tradi!ione della Chiesa e rese fa iliari dallo stesso 'essale (o ano nelle sue varie edi!ioni. ibidem. *ali sono special ente le 'esse rituali e quelle per varie necessit). n. Sacrosanctum Concilium.. n. C67C. conservando -le cose vecchie. 14. 0. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. il Concilio ha per esso in alcuni casi la Co unione sotto le due specie. n. il Concilio %aticano && ha potuto riesa inare le decisioni di *rento a proposito della Co unione sotto le due specie. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. co e le ora!ioni per la Chiesa. 52. co pletate e integrate dalle nor e del Concilio %aticano &&@ il Concilio ha così condotto a ter ine gli sfor!i fatti per accostare i fedeli alla Liturgia. per la santifica!ione del lavoro u ano. per l"unione di tutti i popoli e per certe necessit) proprie del nostro te po. gra!ie soprattutto allo !elo liturgico pro osso da san 1io 9 e dai suoi successori. che risentivano di una certa entalit) sull"appre!!a ento e sull"uso dei beni terrestri. allo scopo di eglio ar oni!!are la lingua con quella della teologia attuale e perch4 espri essero in verit) la presente situa!ione della disciplina della Chiesa. sfor!i condotti per quattro secoli e con piF intensit) in un"epoca recente. 1er questo otivo sono stati ca biati alcuni odi di espri ersi.per i laici. Così pure. traendo i pensieri e spesso anche i ter ini dai recenti docu enti conciliari. Le nor e liturgiche del Concilio di *rento sono state. in vista di una presa di coscien!a della situa!ione nuova del ondo conte poraneo. + se brato che non si recasse offesa alcuna al venerabile tesoro della tradi!ione. : . su olti punti. e altri ancora che ettevano in rilievo una for a di peniten!a esteriore propria della Chiesa di altri te pi. odificando alcune espressioni dei testi antichi. sono state intera ente co poste eH novo. dunque. ARISTI. alla Chiesa. 3:. Cf. 2: 2> 2? Cf. n. sia ordinata in odo tale che i sacri inistri e i fedeli. Presbyterorum Ordinis. tenuto conto della natura e delle altre caratteristiche di ogni asse blea liturgica. adorandolo per e!!o di Cristo Iiglio di 2io nello Spirito Santo 20. $$S 5? (1?. in odo da renderli in certo odo presenti23.A 1#. C67C. 13. %$*&C$76 &&. 13. 1C@ 2ecreto sulla vita e sul inistero sacerdotale. ibidem. . 0C. 7ella 'essa. ibidem. %$*&C$76 &&. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. 31@ Costitu!ione dog atica sulla Chiesa. esteriore e interiore. #C8'. o Cena del Signore. #C8'. C67C. Presbyterorum Ordinis. Sacrosanctum Concilium. n. %$*&C$76 &&. > . Sacrosanctum Concilium. 11@ 2ecreto sulla vita e sul inistero sacerdotale. C ristus #ominus.C$1&*6L6 & IMPORTAN*A E DIGNIT+ DELLA . sua dilettissi a sposa2:. nn. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. 1$. 31. Cf. 1&. in quanto + a!ione di 22 20 23 25 2. #C8'. 1?. Lumen Gentium. Cf. costituisce il centro di tutta la vita cristiana per la Chiesa universale. 5. per il consegui ento dei quali Cristo Signore ha istituito il sacrificio eucaristico del suo Corpo e del suo Sangue e lo ha affidato. si ha il cul ine sia dell"a!ione con cui 2io santifica il ondo in Cristo. ibidem. i isteri della reden!ione. C67C. . Costitu!ione sulla sacra Liturgia. Cf. n. &stru!ione Euc aristicum mysterium. #C8'. 2. Si potr) ottenere davvero questo risultato.ELE-RA*IONE E. %$*&C$76 &&. 5.:. 1C2. 25 aggio 1?. 15@ S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&. nn.. partecipandovi ciascuno secondo il proprio ordine e grado. 0C@ 2ecreto sull"ecu enis o. 0e. ibidem. Sacrosanctum Concilium. nel corso dell"anno. 2>. 2. infatti. e per i singoli fedeli 22. Se pre però la celebra!ione eucaristica ha l"efficacia e la dignit) che le sono proprie. n. n. n. da essa derivano e ad essa sono ordinate25. n. nn. n. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. 533<535. B perciò di so a i portan!a che la celebra!ione della 'essa. C67C. attiva e piena. Cf. *utte le altre a!ioni sacre e ogni attivit) della vita cristiana sono in stretta rela!ione con la 'essa. 7on se pre si possono avere la presen!a e l"attiva partecipa!ione dei fedeli. &n essa inoltre la Chiesa co e ora. n. e alla quale il popolo cristiano ha diritto e dovere in for!a del battesi o2>. tutta la celebra!ione verr) ordinata in odo tale da portare i fedeli a una partecipa!ione consapevole. sia del culto che gli uo ini rendono al 1adre. Cf. co e e oriale della sua passione e risurre!ione. Cf.. traggano abbondan!a di quei frutti2. La celebra!ione della 'essa.. n. 1C. Sacrosanctum Concilium. ardente di fede. se. per quella locale.:) 532.@ 2ecreto sull"ufficio pastorale dei %escovi. 1%.. che anifestano piF chiara ente la natura ecclesiale della celebra!ione2?. speran!a e carit)@ partecipa!ione viva ente desiderata dalla Chiesa e richiesta dalla natura stessa della celebra!ione. $nitatis redintegratio. in quanto a!ione di Cristo e del popolo di 2io gerarchica ente ordinato. n. %$*&C$76 &&. &stru!ione %ctio pastoralis. 13. 1re esse generali. si anifesta il istero della Chiesa. perch4 la celebra!ione corrisponda aggior ente alle nor e e allo spirito della sacra Liturgia e se ne avvantaggi l"efficacia pastorale. Cf. $$S . C67C. nn. #C8'. Sacrosanctum Concilium. nella Chiesa particolare. 2ecreto sull"ufficio pastorale dei %escovi. &l %escovo diocesano infatti. 1erciò questo tipo di celebra!ione eucaristica deve fungere da odello per tutta la diocesi. 31. 1C. 1ertanto questo 6rdina ento si propone di esporre i principi generali per lo svolgi ento della celebra!ione dell"#ucaristia. co e tutta la Liturgia. 2>@ (&*8$L# (6'$76. 22.?. per le 'esse nei gruppi particolari cf.?) >C. nn. n. #irettorio delle Messe con i fanciulli. 2eve essere quindi i pegno del %escovo fare in odo che i presbiteri. C67C. &noltre. Cf. (1?:3) 0C<3.<>11@ per le 'esse con i fanciulli cf. #C8'. 2ecreto sulla vita e sul inistero sacerdotale. C ristus #ominus. Presbyterorum Ordinis. si deve avere la assi a cura nello scegliere e nel disporre quelle for e e quegli ele enti che la Chiesa propone. soprattutto in quella eucaristica. dei diaconi e del popolo. &enedi'ionale. la celebra!ione dell"#ucaristia + l"atto piF i portante. $ questo scopo risulta di grande i portan!a pro uovere la cura per la belle!!a del luogo sacro. n. in questo 6rdina ento generale e nel 0C 01 02 00 Cf. il sacrificio eucaristico0C. 10@ C&C. e rispondere piF adeguata ente al bene spirituale dei fedeli. i diaconi e i fedeli co prendano se pre piF il senso autentico dei riti e dei testi liturgici e così siano condotti ad una attiva e fruttuosa celebra!ione dell"#ucaristia. ?C3. 1er la celebra!ione della 'essa in situa!ioni particolari si osservi quanto stabilito.Cristo e della Chiesa. n. possono favorire piF intensa ente la partecipa!ione attiva e piena. S$C($ C67A(#A$D&67# 1#( &L C8L*6 2&%&76. %$*&C$76 &&. 6ra. Principi e norme per la Liturgia delle Ore . can. 15 aggio 1?. della usica e dell"arte. Costitu!ione sulla sacra Liturgia.1 (1?. 2).. C67C. e che. si co pie per e!!o di segni sensibili. $llo stesso fine presti atten!ione perch4 cresca la dignit) delle edesi e celebra!ioni. 13@ Costitu!ione sulla sacra Liturgia. il pro otore e il custode di tutta la vita liturgica 00. n. $$S . n.@ sul odo di unire le 6re dell"8fficio con la 'essa cf. (ito per l)incorona'ione dell)immagine della beata Vergine Maria. (&*8$L# (6'$76. e di presentare le nor e per regolare le singole for e di celebra!ione02. %$*&C$76 &&. avendone la possibilit). s"irrobustisce e si espri e 01. pri o dispensatore dei isteri di 2io nella Chiesa particolare a lui affidata. ? . + la guida. 21. 1oich4 inoltre la celebra!ione dell"#ucaristia. Sacrosanctum Concilium. 1 nove bre 1?:0. considerate le circostan!e di persone e di luoghi. 7elle celebra!ioni che si co piono sotto la sua presiden!a. 5?. ?0<?>@ sul odo di unire alcune benedi!ioni e l"incorona!ione dell"i agine della beata %ergine 'aria con la 'essa cf. #C8'. nella quale il sacerdote co pie il suo inistero specifico e agisce se pre per la salve!!a del popolo. celebrata con la partecipa!ione del presbiterio. 23. ediante i quali la fede si ali enta. 1erciò a lui si racco anda di celebrare anche ogni giorno. Cf. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. 2#. co petono rispettiva ente al %escovo diocesano o alla Conferen!a #piscopale05. nn. Missale (omanum. alla prepara!ione e alla capacit) di co prensione dei partecipanti. Cf. oni!ioni e gesti che siano piF rispondenti alle necessit). si osservi quanto + stabilito nell"&stru!ione -Liturgia (o ana e incultura!ione. C67C. $$S >: (1??5) 2>><013. nel 'essale. #C8'. 1C . Sacrosanctum Concilium. n. rispondenti alle tradi!ioni e alla cultura di popoli e regioni. Sacrosanctum Concilium. &stru!ione Varietates Legitimae. cio+ di canti. *+. *++-*.?.*) sono indicati alcuni adatta enti che. #C8'. il sacerdote ricordi di essere il servitore della sacra Liturgia e che nella celebra!ione della 'essa a lui non + consentito aggiungere. che per lo piF consistono nella scelta di alcuni riti o testi. 2 . togliere o utare nulla a proprio piaci ento03. 03 05 0. letture. e da introdurre per utilit) o necessit) secondo l"art. /uesti adatta enti. 0 aprile 1?. ora!ioni. 0>@ 1$6L6 %&. 24. %$*&C$76 &&. spettano al sacerdote celebrante.(ito della 'essa vengono esposti le scelte e gli adatta enti possibili. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. n. 25 gennaio 1??3.. $p. e ai nu eri 0?5<0?? del presente docu ento. %$*&C$76 &&. a suo luogo (Cf. 1er quanto riguarda le varia!ioni e gli adatta enti piF profondi. Cost. *uttavia.0. 3C della Costitu!ione sulla sacra Liturgia. 22. &noltre. C67C. C67A(#A$D&67# 1#( &L C8L*6 2&%&76 # L$ 2&SC&1L&7$ 2#& S$C($'#7*&. secondo la Costitu!ione sulla sacra Liturgia. presente nella sua parola. il popolo di 2io + chia ato a riunirsi insie e sotto la presiden!a del sacerdote. annun!ia il %angelo. per celebrare il e oriale del Signore. cio+ il sacrificio eucaristico 0:. n. La 'essa + costituita da due parti. cap. #C8'.C (1?. $$S 5? (1?.>. Cf. 23. S*(8**8($ A#7#($L# 2#LL$ '#SS$ 2$. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. Presbyterorum Ordinis. 2ottrina sul santissi o sacrificio della 'essa. %$*&C$76 &&. Sacrosanctum Concilium. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. n. Sacrosanctum Concilium. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. $$S . :@ 1$6L6 %&. $$S 5: (1?. 2%. nella sua parola e in odo sostan!iale e per anente sotto le specie eucaristiche0?. 7ella 'essa.5) :. 1er questo raduno locale della santa Chiesa vale perciò in odo e inente la pro essa di Cristo. enc.5. &stru!ione Euc aristicum mysterium. 99&&. 3. C67C.3@ S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&. 0 sette bre 1?. 0 giugno 1?.TT. viene i bandita tanto la ensa della parola di 2io quanto la ensa del Corpo di Cristo. che costituiscono un ele ento i portantissi o della Liturgia.< Sch=n . Cristo + real ente presente nell"asse blea riunita in suo no e. 2ecreto sulla vita e sul inistero sacerdotale.:. 11 .@ esse sono così stretta ente congiunte tra loro da for are un unico atto di culto3C.2C). *(&2#7*&76. #C8'. io sono in e!!o a loro.RA/ ELEMENTI E PARTI DELLA MESSA &.:) 53:. %$*&C$76 &&. Sess. che agisce nella persona di Cristo. 1er questo tutti devono ascoltare con venera!ione le letture della parola di 2io. nella quale si perpetua il sacrificio della croce0>. &&. C67C. Cf. # bench4 la parola di 2io nelle 0: 0> 0? 3C 31 Cf. -L) dove sono due o tre radunati nel io no e. #C8'.:. 25 aggio 1?. 1:3C@ cf.:) 532. 1$6L6 %&. n. 51@ Costitu!ione dog atica sulla divina (ivela!ione. n. /uando nella Chiesa si legge la sacra Scrittura. n. 1. n.@ S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&. 2io stesso parla al suo popolo e Cristo. C67C. 5@ Costitu!ione sulla sacra Liturgia. Mysterium fidei. %$*&C$76 &&. 3>. 00. #ei /erbum. nella persona del inistro. %$*&C$76 &&. Sacrosanctum Concilium. #C8'. 7ella 'essa o Cena del Signore. e i fedeli ne ricevono istru!ione e ristoro 31. n. Ci sono inoltre alcuni riti che ini!iano e altri che concludono la celebra!ione. 0. Cf. la -Liturgia della 1arola. 25 aggio 1?. n. e la -Liturgia eucaristica. 2en!. Solenne professione di fede. C67C. #C8'.>) 332. Lett. n. 21@ 2ecreto sulla vita e sul inistero sacerdotale. (Mt 1>. C67C.C$1&*6L6 && STR. & 2&%#(S& #L#'#7*& 2#LL$ '#SS$ Lettu!a de''a 0a!o'a di Dio e sua s0ie1azione 2&. $$S 5? (1?. n. infatti. 5. &nfatti nella celebra!ione della 'essa. &stru!ione Euc aristicum mysterium. Sacrosanctum Concilium. Presbyterorum Ordinis. ?. *uttavia il sacerdote faccia in odo di conservare se pre il senso della oni!ione proposta nel 'essale e la espri a con poche parole. che + parte dell"a!ione liturgica32. Spetta ugual ente al sacerdote. 00. Cf. #gli può inoltre intervenire con brevissi e parole. al celebrante + per esso adattarle in parte affinch4 rispondano alla co prensione dei partecipanti. Sacrosanctum Concilium. pri a delle letture@ alla 1reghiera eucaristica. sono rivolte a 2io a no e dell"intero popolo santo e di tutti i presenti 30. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. natural ente ai nel corso della 1reghiera stessa@ pri a del congedo. n. occupa il pri o posto la 1reghiera eucaristica. Cf. S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&. 52. che sono proposte pri a della procla a!ione del %angelo. for ula le preghiere a no e della Chiesa e della co unit) riunita. /ueste preghiere. 32.:) 0C3. dette dal sacerdote nella sua qualit) di presidente dell"asse blea nella persona di Cristo.letture della sacra Scrittura sia rivolta a tutti gli uo ini di ogni epoca e sia da essi intelligibile. pri a di ini!iare il prefa!io. /uando + previsto dalle rubriche. 33. Le o!azioni e 'e a't!e 0a!ti (2e s0ettano a' sa(e!dote 3). per introdurre i fedeli alla 'essa del giorno. nn. alla prepara!ione dei doni. %$*&C$76 &&. 5 ar!o 1?. Così pure spetta al sacerdote che presiede guidare la procla a!ione della parola di 2io e i partire la benedi!ione finale. dopo il saluto ini!iale e pri a dell"atto peniten!iale@ alla Liturgia della 1arola. 13. l"ora!ione sulle offerte e l"ora!ione dopo la Co unione. for ulare alcune oni!ioni previste nel rito edesi o. tuttavia una sua piF piena co prensione ed efficacia viene favorita da un"esposi!ione viva e attuale. in quanto presidente. #C8'. *ali preghiere. 32 30 33 Cf. $$S 5? (1?. La natura delle parti -presiden!iali. si dicono sottovoce. per poter co piere il proprio inistero con aggior atten!ione e piet). esige che esse siano proferite a voce alta e chiara e che siano ascoltate da tutti con atten!ione 33. &stru!ione Musicam sacram. 12 . cul ine di tutta la celebra!ione. 1erciò. cio+. per concludere l"intera a!ione sacra. C67C. &l sacerdote infatti. 00.. pri a e dopo la Co unione del sacerdote. per il suo ufficio di presidente dell"asse blea radunata. l"ora!ione di ini!io (o colletta). 1erciò giusta ente si chia ano -ora!ioni presiden!iali. :. ibidem.:. talvolta invece anche a titolo personale. 31. cio+ dall"o elia. e l"organo e altri stru enti usicali devono tacere. entre il sacerdote le dice. *ra le parti proprie del sacerdote. Seguono poi le ora!ioni. non si devono sovrapporre altre ora!ioni o canti. :. 0. 5 ar!o 1?.1.:) 0C5.<2:@ S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&. S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&. quelli che acco pagnano la fra!ione del pane ($gnello di 2io) e la Co unione. tra le altre for ule. I' modo di 0!o('ama!e i "a!i testi 3%. inni e cantici spirituali (Cf. per espri ere e ravvivare l"a!ione di tutta la co unit)3:. a favoriscono e reali!!ano la co unione tra il sacerdote e il popolo. co e i canti d"ingresso. &stru!ione Musicam sacram. 10 . $ltre parti. grande rilievo assu ono i dialoghi tra il sacerdote e i fedeli riuniti e le accla a!ioni3. costituiscono quel grado di partecipa!ione attiva che i fedeli riuniti devono porre in atto in ogni for a di 'essa. dal diacono. oppure -procla are. ha carattere -co unitario. 7elle rubriche e nelle nor e che seguono. sono esortati dall"apostolo a cantare insie e sal i. di un"accla a!ione. a. 2. Sacrosanctum Concilium. 1erciò dice olto bene sant"$gostino. devono essere intese in riferi ento sia al canto che alla recita. le parole -dire. & fedeli. &noltre si tenga conto delle caratteristiche delle diverse lingue e della cultura specifica di ogni popolo. 3 . &nfatti il canto + segno della gioia del cuore (Cf. C67C.3.:.:) 532. n. la professione di fede. Col 0. #C8'. 0C. di un canto@ deve anche corrispondere alla for a di celebra!ione e alla solennit) della riunione liturgica. 1. co e l"inno Aloria. &nfine. n. il sal o responsoriale. assai utili per anifestare e favorire la partecipa!ione attiva dei fedeli. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. invece. 3$. 35. Costitu!ione sulla sacra Liturgia.. -&l 35 3. la voce deve corrispondere al genere del testo. &stru!ione Euc aristicum mysterium. tenuto conto dei principi sopra esposti. l"$lleluia e il versetto pri a del %angelo (canto al %angelo). %$*&C$76 &&. il Santo. $$S 5? (1?. l"accla a!ione dell"ana nesi e il canto dopo la Co unione@ b) altre. $$S 5? (1?. Cf. acco pagnano qualche rito. Cf. di offertorio. 3#. 3: Cf.). &nfatti questi ele enti non sono soltanto segni esteriori della celebra!ione co unitaria. a) alcune costituiscono un rito o un atto a s4 stante. nn. Im0o!tanza de' (anto 3&. spettano all"intera asse blea convocata@ sono soprattutto l"atto peniten!iale. %t 2. C67C. n. 25 aggio 1?. 1oich4 la celebra!ione della 'essa. #C8'. dal lettore o da tutti. 7ei testi che devono essere pronun!iati a voce alta e chiara dal sacerdote. di un"ora!ione. per sua natura. che si radunano nell"attesa della venuta del loro Signore.). di una oni!ione. secondo che si tratti di una lettura.A't!e fo!mu'e (2e !i(o!!ono ne''a (e'e3!azione 34. Sacrosanctum Concilium. Le accla a!ioni e le risposte dei fedeli al saluto del sacerdote e alle ora!ioni. %$*&C$76 &&. la preghiera universale (detta anche preghiera dei fedeli) e la preghiera del Signore (cio+ il 1adre nostro). &stru!ione Musicam sacram. Cf. 5 ar!o 1?. che si colga il vero e pieno significato delle sue diverse parti e si favorisca la partecipa!ione di tutti52. #C8'. 5 ar!o 1?. 11. 43. n. cantare tutti i testi che per loro natura sono destinati al canto. S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&. 0C. special ente la polifonia. e soprattutto a quelle che devono essere cantate dal sacerdote. $$S 5? (1?. C67C. Sacrosanctum Concilium. Ali altri generi di usica sacra.3. piF che al gusto personale o all"arbitrio. :. 0C5. dal diacono o dal lettore con la risposta del popolo. special ente il si bolo della fede e la preghiera del Signore51. al eno le parti dell"ordinario della 'essa. ponendo atten!ione alla diversit) culturale delle popola!ioni e alle possibilit) di ciascuna asse blea liturgica. per ese pio nelle 'esse feriali. o entre il sacerdote si reca all"altare. $ parit) di condi!ioni. 7ella scelta delle parti destinate al canto. 0C. non sono affatto da escludere. anche il n. L"atteggia ento co une del corpo. purch4 rispondano allo spirito dell"a!ione liturgica e favoriscano la partecipa!ione di tutti i fedeli5C. Gesti e atte11iamenti de' (o!0o 42. %$*&C$76 &&. + opportuno che sappiano cantare insie e. 3:. 1. e gi) dall"antichit) si for ò il detto. 13 . Cf. C67C. Si dovr) prestare atten!ione affinch4 le nor e. n. ibidem. #C8'. $A6S*&76 2& &1167$. Cf. 1oich4 sono se pre piF frequenti le riunioni di fedeli di diverse na!ionalit).@ cf. (1?. 1.3>.3) >?1@ cf. si deve co unque fare in odo che non anchi il canto dei inistri e del popolo nelle celebra!ioni do enicali e nelle feste di precetto. da osservarsi da tutti i partecipanti.:) 0C2. Sacrosanctum Concilium. 5?. & gesti e l"atteggia ento del corpo sia del sacerdote. n.. 21. $$S 5? (1?. stabilite da questo 6rdina ento generale e dalla prassi secolare del (ito ro ano. durante il canto 3> 3? 5C 51 52 S. anifesta infatti e favorisce l"inten!ione e i senti enti dell"ani o di coloro che partecipano. contribuiscano al bene spirituale co une del popolo di 2io. S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&. %$*&C$76 &&. 4). Costitu!ione sulla sacra Liturgia. si dia la preferen!a a quelle di aggior i portan!a. nn. anche il n. 7ella celebra!ione della 'essa si dia quindi grande i portan!a al canto. &stru!ione "nter oecumenici. prega due volte.:. -Chi canta bene.:. del diacono e dei inistri. 1L 0>. n.. 2. in quanto proprio della Liturgia ro ana. &stru!ione Musicam sacram. e nelle elodie piF facili. sia del popolo devono tendere a far sì che tutta la celebra!ione risplenda per decoro e per nobile se plicit). $nche se non + se pre necessario. sette bre 1?. & fedeli stiano in piedi dall"ini!io del canto di ingresso. si dia la preferen!a al canto gregoriano. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. in lingua latina. Sermo 00. 41. S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&.cantare + proprio di chi a a.. 53@ Cf. fino alla conclusione dell"ora!ione di ini!io (o colletta). o dal sacerdote e dal popolo insie e3?. 13:2. n. Cf. + segno dell"unit) dei e bri della co unit) cristiana riuniti per la sacra Liturgia. 03@ cf.:) 013. $$S 5. $nche pri a della stessa celebra!ione + bene osservare il silen!io in chiesa. %$*&C$76 &&. 0C@ cf. i fedeli seguano le indica!ioni che il diacono o un altro inistro laico o lo stesso sacerdote danno secondo le nor e stabilite nel 'essale. $$S 5? (1?. C67C.:. descritti nel (ito della 'essa. n. n. 44. 3C@ C67A(#A$D&67# 1#( &L C8L*6 2&%&76 # L$ 2&SC&1L&7$ 2#& S$C($'#7*&. &stru!ione Varietates Legitimae. alla cultura e alle ragionevoli tradi!ioni dei vari popoli secondo le nor e del diritto50. tale uso può essere lodevol ente conservato. #C8'. 50 53 Cf. Sacrosanctum Concilium.:) 0C5. S"inginocchino poi alla consacra!ione. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. quella del sacerdote che. Così. n. fatta ecce!ione di quanto + detto in seguito. 31. Si deve anche osservare. 7ondi eno si faccia in odo che tali adatta enti corrispondano al senso e al carattere di ciascuna parte della celebra!ione. Cf. co e parte della celebra!ione 53. ibidem. o il gran nu ero dei presenti. la ristrette!!a del luogo. 2ove vi + la consuetudine che il popolo ri anga in ginocchio dall"accla a!ione del Santo fino alla conclusione della 1reghiera eucaristica e pri a della Co unione. il sacro silen!io. facciano un profondo inchino entre il sacerdote genuflette dopo la consacra!ione. &stru!ione Musicam sacram. + un richia o a editare breve ente ciò che si + ascoltato@ dopo la Co unione. 1er ottenere l"unifor it) nei gesti e negli atteggia enti del corpo in una stessa celebra!ione. entre si eseguono canti appropriati. S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&. 5 ar!o 1?. /uelli che non si inginocchiano alla consacra!ione. I' si'enzio 4 . n. Conviene che tali a!ioni e processioni siano fatte in odo decoroso. a suo te po. Spetta però alle Conferen!e #piscopali adattare i gesti e gli atteggia enti del corpo. nel luogo dove si assu ono i para enti e nei locali annessi.dell"$lleluia pri a del %angelo@ durante la procla a!ione del %angelo@ durante la professione di fede e la preghiera universale (o preghiera dei fedeli)@ e ancora dall"invito 1regate fratelli pri a dell"ora!ione sulle offerte fino al ter ine della 'essa. Stiano invece seduti durante la procla a!ione delle letture pri a del %angelo e durante il sal o responsoriale@ all"o elia e durante la prepara!ione dei doni all"offertorio@ se lo si ritiene opportuno. durante l"atto peniten!iale e dopo l"invito alla preghiera. perch4 tutti possano prepararsi devota ente e nei giusti odi alla sacra celebra!ione. Ira i gesti sono co prese anche le a!ioni e le processioni. o altri ragionevoli otivi. durante il sacro silen!io dopo la Co unione. quando il sacerdote dice #cco l"$gnello di 2io. in sagrestia. insie e al diacono e ai inistri. $$S >: (1??5) 0C3. secondo le nor e stabilite per ognuna di esse. favorisce la preghiera interiore di lode e di supplica. 25 gennaio 1??3. a eno che lo i pediscano lo stato di salute. 1:. il silen!io aiuta il raccogli ento@ dopo la lettura o l"o elia. si reca all"altare@ quella del diacono che porta all"a bone l"#vangeliario o il Libro dei %angeli pri a della procla a!ione del %angelo@ quella con la quale i fedeli presentano i doni o si recano a ricevere la Co unione. 15 . La sua natura dipende dal o ento in cui ha luogo nelle singole celebra!ioni. o altri enti dallo stesso sacerdote che può anche adattarla a odo di oni!ione ini!iale (Cf. e il cui testo sia stato approvato dalla Conferen!a #piscopale. e si dispongano ad ascoltare con fede la parola di 2io e a celebrare degna ente l"#ucaristia. cio+ l"introito. 01 aggio 1??>. /uando il popolo + radunato. A&6%$77& 1$6L6 &&. *er inato il canto d"ingresso. entre il sacerdote fa il suo ingresso con il diacono e i inistri. L# S&7A6L# 1$(*& 2#LL$ '#SS$ A4 RITI DI INTROD.&&&. in segno di venera!ione. il sacerdote. o dal lettore. hanno un carattere di ini!io. 55 Cf. l"atto peniten!iale. $$S ?C (1??>) :35. Sa'uto a''5a'ta!e e a' 0o0o'o !adunato 4&. riuniti insie e. 1oi il sacerdote con il saluto annun!ia alla co unit) radunata la presen!a del Signore. connesse con la 'essa secondo le nor e dei libri liturgici. può fare una brevissi a introdu!ione alla 'essa del giorno. 1. Salutato il popolo. /uindi. &l canto viene eseguito alternativa ente dalla sc ola e dal popolo. &l saluto sacerdotale e la risposta del popolo anifestano il istero della Chiesa radunata. for ino una co unit). & riti che precedono la Liturgia della 1arola. . &n alcune celebra!ioni. incensa la croce e l"altare. Si può utili!!are sia l"antifona con il suo sal o. o il diacono o un inistro laico. si ini!ia il canto d"ingresso. Lett. introdurre il loro spirito nel istero del te po liturgico o della festivit). l"antifona proposta dal 'essale (o ano viene letta o dai fedeli. n. Aiunti in presbiterio. secondo l"opportunit). stando in piedi alla sede. si o ettono i riti ini!iali o si svolgono in aniera particolare. il JKrie eleison. il saluto. il sacerdote. Se all"introito non ha luogo il canto. n.*IONE 4#. 4%. o da alcuni di essi. ). $p. Scopo di questi riti + che i fedeli. L5int!oito 4$. o dal cantore e dal popolo. favorire l"unione dei fedeli riuniti. La fun!ione propria di questo canto + quella di dare ini!io alla celebra!ione. il sacerdote. e acco pagnare la processione del sacerdote e dei inistri. con tutta l"asse blea si segna col segno di croce. il Aloria e l"ora!ione (o colletta). 5C. il diacono e i inistri salutano l"altare con un profondo inchino. oppure tutto quanto dal popolo o dalla sola sc ola. #ies #omini. quale si trova nel Graduale romanum o nel Graduale simplex. al carattere del giorno o del te po 55. il sacerdote e il diacono lo baciano e il sacerdote. *0). oppure un altro canto adatto all"a!ione sacra. di introdu!ione e di prepara!ione. 1oi il sacerdote invita il popolo a pregare e tutti insie e con lui stanno per qualche o ento in silen!io. 5: Cf. #isputatio cum Heracleida . %iene ini!iato dal sacerdote o.2@ Statuta Concilii Hipponensi &re/iata. 1er antica tradi!ione della Chiesa. in circostan!e particolari. cio+ piF lunga. a eno che non sia gi) stato detto durante l"atto peniten!iale. Cf. l"ora!ione colletta + abitual ente rivolta a 2io 1adre. per prendere coscien!a di essere alla presen!a di 2io e poter for ulare nel cuore le proprie inten!ioni di preghiera. o insie e o da due cori che si alternano. G'o!ia 3. 0?. per e!!o della quale viene espresso il carattere della celebra!ione. in questo odo. 23. e si conclude con l"assolu!ione del sacerdote. radunata nello Spirito Santo.. /uando il JKrie eleison viene cantato co e parte dell"atto peniten!iale. che tuttavia non ha lo stesso valore del sacra ento della 1eniten!a. *#(*8LL&$76. /uindi il sacerdote dice l"ora!ione. sotto. che. glorifica e supplica 2io 1adre e l"$gnello.. viene recitato da tutti. CCSL 13?.. sen!a escluderne tuttavia un nu ero aggiore. 3. e in celebra!ioni di particolare solennit). La do enica. viene co piuto da tutta la co unit) ediante una for ula di confessione generale. 5. nello Spirito Santo 5: e ter ina con la conclusione trinitaria. 6gni accla a!ione viene ripetuta nor al ente due volte. #ssendo un canto col quale i fedeli accla ano il Signore e i plorano la sua isericordia. oppure dalla stessa sc ola. Se non lo si canta. 67!ie e'eison 2. in considera!ione dell"indole delle diverse lingue o della co posi!ione usicale o di circostan!e particolari.C@ 6(&A#7#. Lo si canta o si recita nelle do eniche fuori del te po di $vvento e /uaresi a@ e inoltre nelle solennit) e feste. &l testo di questo inno non può essere sostituito con un altro. 1: . special ente nel te po pasquale.Atto 0enitenzia'e 1. 5. di solito viene eseguito da tutti. secondo l"opportunit). alle singole accla a!ioni si fa precedere un -tropo. chia ata co une ente -colletta. si può sostituire il consueto atto peniten!iale con la benedi!ione e l"aspersione dell"acqua in e oria del Eattesi o5. dal cantore o dalla sc ola. ?. SCh . . $ppendice &&. &l Aloria + un inno antichissi o e venerabile con il quale la Chiesa. . per e!!o di Cristo. 2opo l"atto peniten!iale ha se pre luogo il JKrie eleison.:. n. a viene cantato o da tutti si ultanea ente o dal popolo alternativa ente con la sc ola. 21. dopo una breve pausa di silen!io. CCSL 1. /uindi il sacerdote invita all"atto peniten!iale. %d/ersus Marcionem. &%. in alternan!a tra il popolo e la sc ola o un cantore.o''etta 4. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. gli anifesta il istero della reden!ione e della salve!!a e offre un nutri ento spirituale@ Cristo stesso + presente. %$*&C$76 &&. La Liturgia della 1arola deve essere celebrata in odo da favorire la edita!ione@ quindi si deve assoluta ente evitare ogni for a di fretta che i pedisca il raccogli ento. pri a che ini!i la stessa Liturgia della 1arola. Le 'ettu!e 3i3'i(2e $. nell"unit) dello Spirito Santo. C67C. Cf. &ntrodu!ione. &l popolo. adatti all"asse blea radunata. $$S >1 (1?>>) ?1C. e vi aderisce con la professione di fede. a verso la fine dell"ora!ione edesi a si fa en!ione del Iiglio. &nfatti nelle letture. ibidem. con l"aiuto dello Spirito Santo. n.C.RGIA DELLA PAROLA . per e!!o dei quali. e ter inata l"o elia. tra i fedeli5?. 1er il nostro Signore AesF Cristo. :. 3 dice bre 1?>>. fa propria l"ora!ione con l"accla a!ione $ en. %$*&C$76 &&. *u sei 2io e vivi e regni con 2io 1adre. Così nutrito. 7elle letture viene preparata ai fedeli la ensa della parola di 2io e vengono loro aperti i tesori della Eibbia. unendosi alla preghiera. che contengono la parola di 2io. Lett. #C8'. C67C.< se + rivolta al 1adre. per tutti i secoli dei secoli. per tutti i secoli dei secoli@ < se + rivolta al Iiglio. per e!!o della sua 1arola. 00. ad ese pio. Sacrosanctum Concilium. seconda edi!ione tipica. 1> . n. 51. che + 2io. '#SS$L# (6'$76. n. &n essa sono opportuni anche brevi o enti di silen!io. dopo la pri a e la seconda lettura.2 Cf. che vengono poi spiegate nell"o elia. A&6%$77& 1$6L6 &&. 10. e vive e regna con te. la parola di 2io venga accolta nel cuore e si prepari la risposta con la preghiera. la professione di fede e la preghiera universale o preghiera dei fedeli sviluppano e concludono tale parte. con il quale + essa eglio in luce l"unit) dei due *esta enti e della storia della salve!!a@ non + per esso quindi sostituire con altri testi non biblici le letture e il sal o responsoriale. Sacrosanctum Concilium. 2>. Conviene quindi che si osservi l"ordine delle letture bibliche. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. #C8'. 7ella 'essa si dice se pre una sola colletta. Le letture scelte dalla sacra Scrittura con i canti che le acco pagnano costituiscono la parte principale della Liturgia della 1arola@ l"o elia. nell"unit) dello Spirito Santo. 5> 5? . I' si'enzio #.1 . #gli + 2io e vive e regna con te. 2io parla al suo popolo5>. n. nell"unit) dello Spirito Santo. prega nell"ora!ione universale per le necessit) di tutta la Chiesa e per la salve!!a del ondo intero. Vicesimus 1uintus annus. -4 LIT. Cf.2. n. per tutti i secoli dei secoli@ < se + rivolta al 1adre.1. $p. tuo Iiglio. &l popolo fa propria questa 1arola divina con il silen!io e i canti. Le'ionario. Cf. /uesti o enti di silen!io si possono osservare.C . le letture si procla ano se pre dall"a bone. accolta con fede e con ani o grato. perch4 favorisce la edita!ione della parola di 2io. o cantore del sal o canta o recita i versetti del sal o all"a bone o in altro luogo adatto@ tutta l"asse blea ascolta restando seduta. da un altro sacerdote. 7ella celebra!ione della 'essa con il popolo. quindi. I' Sa'mo !es0onso!ia'e #1.%. &l sal ista. e ascoltano la lettura stando in piedi@ sia per e!!o dei segni di venera!ione che si rendono all"#vangeliario. Se non + presente un diacono o un altro sacerdote. che si prepara con la benedi!ione o con la preghiera@ sia da parte dei fedeli. $l posto del sal o assegnato nel Le!ionario si può cantare o il responsorio graduale tratto dal Graduale romanum. al eno per quanto riguarda la risposta del popolo. Se il sal o non può essere cantato. 2opo la lettura che precede i ediata ente il %angelo. &l co pito di procla are le letture. *ale accla a!ione 1? . La stessa Liturgia insegna che si deve dare ad essa assi a venera!ione. venga procla ato nel odo piF adatto a favorire la edita!ione della parola di 2io. sia da parte del inistro incaricato di procla arla. /uesti testi si possono utili!!are al posto di quelli corrispondenti alle letture ogni volta che il sal o viene cantato. 'a perch4 il popolo possa piF facil ente ripetere il ritornello. sono stati scelti alcuni testi co uni di ritornelli e di sal i per i diversi te pi dell"anno e per le diverse categorie di Santi. i quali con le accla a!ioni riconoscono e professano che Cristo + presente e parla a loro. Le letture quindi siano procla ate da un lettore. L5a(('amazione 0!ima de''a 'ettu!a de' 8an1e'o #2. lo stesso sacerdote celebrante legga il %angelo@ e se anca un lettore idoneo. in sua assen!a. poich4 la distingue dalle altre letture con particolare onore. così co e sono indicati nei rispettivi libri. &. Conviene che il sal o responsoriale si esegua con il canto. a eno che il sal o non sia cantato o recitato per intero sen!a ritornello. co e richiede il te po liturgico. oppure un sal o responsoriale o alleluiatico dal Graduale simplex. a di altri inistri. 2opo le singole letture il lettore pronuncia l"accla a!ione e il popolo riunito con la sua risposta d) onore alla parola di 2io. $lla pri a lettura segue il sal o responsoriale. La lettura del %angelo costituisce il cul ine della Liturgia della 1arola. il %angelo sia invece procla ato dal diacono o. non + co peten!a specifica di colui che presiede. &l sal o responsoriale deve corrispondere a ciascuna lettura e deve essere preso nor al ente dal Le!ionario. e partecipa di solito con il ritornello. il sacerdote celebrante procla i anche le altre letture. che + parte integrante della Liturgia della 1arola e che ha grande valore liturgico e pastorale. secondo la tradi!ione. #). si canta l"$lleluia o un altro canto stabilito dalle rubriche. co e si trova nel Araduale. si può utili!!are o il sal o alleluiatico. tranne nei giorni di 1asqua e 1entecoste. Cf. #4. Sacrosanctum Concilium. ##. sia delle particolari necessit) di chi ascolta. special ente nelle ferie di $vvento.:.:. risposta al dubbio circa il can. si canta pri a dell"$lleluia. Cf. &stru!ione "nter oecumenici.5. n. 7elle do eniche e nelle feste di precetto l"o elia si deve tenere e non può essere o essa se non per un grave otivo in tutte le 'esse con partecipa!ione di popolo. :.costituisce un rito o atto a s4 stante. #ssa deve consistere nella spiega!ione o di qualche aspetto delle letture della sacra Scrittura. al posto dell"$lleluia si canta il versetto posto nel Le!ionario pri a del %angelo.3. che. 0. $$S :? (1?>:) 123?@ &stru!ione interdicasteriale su alcune questioni circa la collabora!ione dei fedeli laici al inistero dei sacerdoti. + infatti necessaria per ali entare la vita cristiana. G 1. can. /uando vi + una sola lettura pri a del %angelo. e se il caso lo richiede. anche al diacono@ ai però a un laico. secondo l"opportunit). 7egli altri giorni + racco andata. a) L"$lleluia si canta in qualsiasi te po. G 1@ 167*&I&C&$ C6''&SS&67# 1#( L"&7*#(1(#*$D&67# $8*#7*&C$ 2#L C&C. 15 agosto 1??:. si può eseguire o il sal o e il versetto pri a del %angelo o il sal o soltanto. 2C . art. #C8'. S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&. 53. tranne in /uaresi a.5 Cf. oppure il sal o e l"$lleluia con il suo versetto. %$*&C$76 &&. La Sequen!a. Si può anche cantare un altro sal o o tratto. &n casi particolari e per un giusto otivo l"o elia può essere tenuta anche dal %escovo o da un presbitero che partecipa alla celebra!ione anche se non può concelebrare. %iene cantato da tutti stando in piedi. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. tenuto conto sia del istero che viene celebrato. $$S >? (1??:) >. (1?. si possono tralasciare. si ripete@ il versetto invece viene cantato dalla sc ola o dal cantore. b) nel te po in cui non si canta l"$lleluia. sette bre 1?. n. :. #3.3 .0. Ecclesiae de mysterio. can. :. potr) essere da lui affidata a un sacerdote concelebrante e. o di un altro testo dell"6rdinario o del 1roprio della 'essa del giorno. b) &n te po di /uaresi a. C67C. di /uaresi a e del te po pasquale@ così pure nelle altre feste e circostan!e nelle quali + piF nu eroso il concorso del . *alvolta. 2.3. L"o elia fa parte della liturgia ed + viva ente racco andata.3. G 1. $$S 5.3) >?C. a) nel te po in cui si canta l"$lleluia. sotto la guida della sc ola o del cantore. + facoltativa. 52@ C&C. L"o elia di solito sia tenuta personal ente dal sacerdote celebrante.0 . L5ome'ia # . & versetti si scelgono dal Le!ionario oppure dal Araduale. c) l"$lleluia e il versetto pri a del %angelo.:. C&C. se non si cantano. con il quale l"asse blea dei fedeli accoglie e saluta il Signore che sta per parlare nel %angelo e con il canto anifesta la propria fede. #$.. Cf. La successione delle inten!ioni sia ordinaria ente questa. &l si bolo. ed espri ano le inten!ioni di tutta la co unit). n. per tutti gli uo ini e per la salve!!a di tutto il ondo. e la conclude con un"ora!ione. &stru!ione "nter oecumenici. &l popolo invece. a) per le necessit) della Chiesa@ b) per i governanti e per la salve!!a di tutto il ondo@ c) per quelli che si trovano in difficolt)@ d) per la co unit) locale. torni a editare e professi i grandi isteri della fede. n. #gli la introduce con una breve oni!ione. 50. dal cantore o dalla sc ola@ a viene cantato da tutti insie e o dal popolo alternativa ente con la sc ola. 50. . osservare un breve La 0!ofessione di fede o ento di silen!io. viene intonato dal sacerdote o. Le inten!ioni che vengono proposte siano sobrie. %$*&C$76 &&. o preghiera dei fedeli. $1. ha co e fine che tutto il popolo riunito risponda alla parola di 2io. o professione di fede. B conveniente che nelle 'esse con partecipa!ione di popolo vi sia nor al ente questa preghiera. con una for ula approvata per l"uso liturgico.: Cf. S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&. per i governanti. Sacrosanctum Concilium. procla ata nella lettura della sacra Scrittura e spiegata nell"o elia@ e perch4. La 0!e12ie!a uni"e!sa'e #&. *uttavia in qualche celebra!ione particolare. viene recitato da tutti insie e o a cori alterni. il popolo risponde in certo odo alla parola di 2io accolta con fede e. espri e la sua supplica con una invoca!ione co une . esercitando il proprio sacerdo!io battesi ale. la successione delle inten!ioni può venire adattata aggior ente alla circostan!a particolare... &l si bolo deve essere cantato o recitato dal sacerdote insie e con il popolo nelle do eniche e nelle solennit)@ si può dire anche in particolari celebra!ioni piF solenni. 7ella preghiera universale. Se si procla a in canto. Le inten!ioni si leggono dall"a bone o da altro luogo conveniente. offre a 2io preghiere per la salve!!a di tutti.popolo alla chiesa. nella quale si elevino suppliche per la santa Chiesa.3. stando in piedi. Spetta al sacerdote celebrante guidare dalla sede la preghiera. pri a della loro celebra!ione nell"#ucaristia. recitando la regola della fede. B opportuno. $). per ese pio nella Confer a!ione. #C8'. per invitare i fedeli a pregare. secondo l"opportunit). nelle #sequie. Se non si canta. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. dopo l"o elia.3) >?C. nel 'atri onio. 2. for ulate con una sapiente libert) e con poche parole.>. $$S 5. C67C. sette bre 1?. 21 . #%. da parte del diacono o del cantore o del lettore o da un fedele laico. (1?. per coloro che portano il peso di varie necessit).:. 3:@ S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&.? :C Cf. o il diacono. e le offerte diventano il Corpo e il Sangue di Cristo. 2. bevete@ questo + il io Corpo@ questo + il calice del io Sangue. 1) 7ella prepara!ione dei doni.:.3. #C8'. rese gra!ie. -1rendete. $$S 5. portati dai fedeli o raccolti in chiesa. angiate. La 0!e0a!azione dei doni $3. n. n. tuttavia il rito della presenta!ione di questi doni conserva il suo valore e il suo significato spirituale. il loro proprio pane e vino destinati alla Liturgia. li riceve in luogo opportuno e adatto e li depone sull"altare.. (1?. ponendovi sopra il corporale. 25 aggio 1?.ARISTI. 5.RGIA E. dicendo. fuori della ensa eucaristica. allorch4 il sacerdote. &stru!ione Euc aristicum mysterium. oppure pregando in silen!io. &stru!ione "nter oecumenici.> . b. 0) 'ediante la fra!ione del pane e per e!!o della Co unione i fedeli. 0a. il 'essale e il calice. $$S 5? (1?. #ssi vengono deposti in luogo adatto. perch4 lo facessero in e oria di lui.3. /uantunque i fedeli non portino piF. 1ri a di tutto si prepara l"altare.dopo la for ula!ione di ogni singola inten!ione.:. n. (1?.?. . 1erciò la Chiesa ha disposto tutta la celebra!ione della Liturgia eucaristica in vari o enti. Cf. &stru!ione "nter oecumenici. 25 aggio 1?.4 LIT. n. $$S 5.3) >?C. o ensa del Signore. 1oi si portano le offerte. S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&. + bene che i fedeli presentino il pane e il vino@ il sacerdote. $$S 5? (1?. allo stesso odo con il quale gli $postoli li hanno ricevuti dalle ani di Cristo stesso. che corrispondono a queste parole e gesti di Cristo. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. che diventeranno il Corpo e il Sangue di Cristo.A $2.:) 553. C67C. Cf. che + il centro di tutta la Liturgia eucaristica:C. co pie ciò che il Signore stesso fece e affidò ai discepoli. il purificatoio. Sacrosanctum Concilium. Iate questo in e oria di e.3) >?>@ &stru!ione Euc aristicum mysterium.. spe!!ò il pane e li diede ai suoi discepoli. cio+ gli stessi ele enti che Cristo prese tra le sue ani. Cristo infatti prese il pane e il calice. 2. .. 23. sette bre 1?. Si possono anche fare offerte in denaro. 22 . se non viene preparato alla creden!a. &nfatti. sette bre 1?. %$*&C$76 &&. ?1. $ll"ini!io della Liturgia eucaristica si portano all"altare i doni. 7ell"ulti a Cena Cristo istituì il sacrificio e convito pasquale per e!!o del quale + reso continua ente presente nella Chiesa il sacrificio della croce. bench4 olti. S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&. co e un te po. o presentare altri doni per i poveri o per la Chiesa. si cibano del Corpo del Signore dall"unico pane e ricevono il suo Sangue dall"unico calice. nn. 2) 7ella 1reghiera eucaristica si rendono gra!ie a 2io per tutta l"opera della salve!!a. che rappresenta Cristo Signore.:) 53C<531. vengono portati all"altare pane e vino con acqua. n. $&. in ragione del sacro inistero. e lo associa a s4 nella solenne preghiera. che si conclude con la for ula breve. glorifica 2io 1adre e gli rende gra!ie per tutta l"opera della salve!!a o per qualche suo aspetto particolare. della festa o del *e po. 1er Cristo nostro Signore@ se invece essa ter ina con la en!ione del Iiglio.. e il popolo. il sacerdote. 2opo l"incensa!ione dei doni e dell"altare. ossia la preghiera di a!ione di gra!ie e di santifica!ione. 2eposte le offerte sull"altare e co piuti i riti che acco pagnano questo gesto. a no e di tutto il popolo santo. &l canto all"offertorio (Cf. La 1reghiera eucaristica esige che tutti l"ascoltino con riveren!a e silen!io. $ . n. Le nor e che regolano questo canto sono le stesse previste per il canto d"ingresso (Cf. quindi la croce e lo stesso altare. ani a lato dell"altare@ con questo rito si espri e il 20 . $ questo punto ha ini!io il o ento centrale e cul inante dell"intera celebra!ione. rivolge a 2io 1adre per e!!o di AesF Cristo nello Spirito Santo. B se pre possibile acco pagnare con il canto i riti offertoriali. a no e di tutta la co unit). 2+). unendosi alla preghiera. che egli. $#. Ali ele enti principali di cui consta la 1reghiera eucaristica si possono distinguere co e segue. &l sacerdote invita il popolo a innal!are il cuore verso il Signore nella preghiera e nell"a!ione di gra!ie. /uindi il sacerdote si lava le desiderio di purifica!ione interiore. il sacerdote invita i fedeli a unirsi a lui nella preghiera e pronun!ia l"ora!ione sulle offerte. b) acco pagna la processione con la quale si portano i doni@ esso si protrae al eno fino a quando i doni sono stati deposti sull"altare. per la sua dignit) battesi ale. la 1reghiera eucaristica. 7ella 'essa si dice un"unica ora!ione sulle offerte. fa propria l"ora!ione con l"accla a!ione $ en. *. a) L"a!ione di gra!ie (che si espri e particolar ente nel prefa!io). a seconda della diversit) del giorno. La P!e12ie!a eu(a!isti(a $%. &l sacerdote depone il pane e il vino sull"altare pronunciando le for ule prescritte@ egli può incensare i doni posti sull"altare. anche se non si svolge la processione con i doni. #gli vive e regna nei secoli dei secoli.$4. possono ricevere l"incensa!ione dal diacono o da un altro inistro. per significare che l"offerta della Chiesa e la sua preghiera si innal!ano co e incenso al cospetto di 2io. &l popolo. si conclude così la prepara!ione dei doni e ci si prepara alla 1reghiera eucaristica. L5o!azione su''e offe!te $$. &l significato di questa 1reghiera + che tutta l"asse blea dei fedeli si unisca insie e con Cristo nel agnificare le grandi opere di 2io e nell"offrire il sacrificio. anche il sacerdote. unendosi alle creature celesti. la Chiesa i plora con speciali invoca!ioni la poten!a dello Spirito Santo. e che l"offerta + fatta per essa e per tutti i suoi e bri. #C8'. 25 aggio 1?. nel corso di questo stesso e oriale la Chiesa. $$S 5? (1?. 3>@ S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&. conviene che. 23 . ediante le parole e i gesti di Cristo. perch4 i doni offerti dagli uo ini siano consacrati. %$*&C$76 &&. Sacrosanctum Concilium. &stru!ione Euc aristicum mysterium. sia celeste che terrena. e) L"ana nesi. Presbyterorum Ordinis. $$S 5? (1?. si co pie il sacrificio che Cristo stesso istituì nell"ulti a Cena. /uesta accla a!ione. 1oich4 la celebra!ione eucaristica + un convito pasquale. con esse si espri e che l"#ucaristia viene celebrata in co unione con tutta la Chiesa. offre al 1adre nello Spirito Santo la vitti a i acolata. $ en. la loro unione con 2io e con i fratelli. C67C. secondo il co ando del Signore. cio+ diventino il Corpo e il Sangue di Cristo. perch4 final ente 2io sia tutto in tutti:2. + procla ata da tutto il popolo col sacerdote.:) 53><53?. n. che si riceve nella Co unione. i quali sono stati chia ati a partecipare alla reden!ione e alla salve!!a ottenuta per e!!o del Corpo e del Sangue di Cristo.:. tutta l"asse blea. la Chiesa. La Chiesa desidera che i fedeli non solo offrano la vitti a i acolata. li diede a angiare e a bere agli $postoli e lasciò loro il andato di perpetuare questo istero. Sacrosanctum Concilium. c) L"epiclesi. 5@ S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&. quando offrì il suo Corpo e il suo Sangue sotto le specie del pane e del vino. #C8'. in odo particolare quella radunata in quel o ento e in quel luogo. giovi per la salve!!a di coloro che vi parteciperanno. che dispongono i ediata ente i fedeli alla Co unione. n. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. 25 aggio 1?. 12. n. vivi e defunti.:) 53><53?. h) La dossologia finale. e perch4 la vitti a i acolata. d) &l racconto dell"istitu!ione e la consacra!ione. 3>@ 2ecreto sulla vita e sul inistero sacerdotale. Riti di . la gloriosa risurre!ione e l"ascensione al cielo. per e!!o di Cristo 'ediatore. %$*&C$76 &&. co e orando special ente la sua beata passione. n. $ questo irano la fra!ione del pane e gli altri riti preparatori. C67C.:. 12. n. ade piendo il co ando ricevuto da Cristo Signore per e!!o degli $postoli. con essa si espri e la glorifica!ione di 2io@ viene ratificata e conclusa con l"accla a!ione del popolo. canta il Santo. f) L"offerta. P!e12ie!a de' Si1no!e :1 :2 Cf.b) L"accla a!ione. che fa parte della 1reghiera eucaristica. g) Le intercessioni. i fedeli ben disposti ricevano il suo Corpo e il suo Sangue co e cibo spirituale. celebra il e oriale di Cristo.omunione %). Cf. a i parino anche ad offrire se stessi:1 e così portino a co pi ento ogni giorno di piF. &stru!ione Euc aristicum mysterium. perciò la si può ripetere tanto quanto + necessario fino alla conclusione del rito. Rito de''a 0a(e %2. con la risposta del popolo. in odo sobrio. per significare l"unit) del Corpo e del Sangue di Cristo nell"opera della salve!!a. servendosi delle prescritte parole evangeliche. L"e bolis o. la preghiera del Signore. che sin dal te po apostolico ha dato il no e a tutta l"a!ione eucaristica.omunione %4. &l sacerdote si prepara con una preghiera silen!iosa a ricevere con frutto il Corpo e il Sangue di Cristo. nel quale i cristiani scorgono un particolare riferi ento al pane eucaristico. /uesto rito + riservato al sacerdote e al diacono.1:). . &l sacerdote spe!!a il pane e ette una parte dell"ostia nel calice. così che real ente i santi doni vengano dati ai santi. e i fedeli espri ono la co unione ecclesiale e l"a ore vicendevole. del diacono o di un concelebrante. e si i plora la purifica!ione dai peccati. cio+ del Corpo di Cristo AesF vivente e glorioso. chiede per tutta la co unit) dei fedeli la libera!ione dal potere del ale. si cantano o si dicono ad alta voce. che il popolo conclude con la dossologia. /uindi il sacerdote ostra ai fedeli il pane eucaristico sulla patena o sul calice e li invita al banchetto di Cristo@ poi insie e con loro espri e senti enti di u ilt). co piuto da Cristo nell"ulti a Cena. 25 . significa che i olti fedeli. L"ulti a invoca!ione ter ina con le parole dona a noi la pace. sen!a però che si protragga oltre il te po dovuto e le si attribuisca esagerata i portan!a. oppure la si dice al eno ad alta voce. sviluppando l"ulti a do anda della preghiera del Signore. $bitual ente l"invoca!ione $gnello di 2io viene cantata dalla sc ola o dal cantore. l"e bolis o e la dossologia.%1. L"invito. se + necessario. costituiscono un solo corpo (0 Cor 1C. La fra!ione del pane ha ini!io dopo lo sca bio di pace e deve essere co piuta con il necessario rispetto. 9!azione de' 0ane %3. Conviene tuttavia che ciascuno dia la pace soltanto a chi gli sta piF vicino. &l gesto della fra!ione del pane. L"invoca!ione acco pagna la fra!ione del pane. con il quale la Chiesa i plora la pace e l"unit) per se stessa e per l"intera fa iglia u ana. Lo stesso fanno i fedeli pregando in silen!io. 7ella 1reghiera del Signore si chiede il pane quotidiano. pri a di co unicare al Sacra ento. che + il Cristo orto e risorto per la salve!!a del ondo. Segue il rito della pace. con la quale il popolo conclude l"e bolis o. con l"aiuto. nella Co unione dall"unico pane di vita. Spetta alle Conferen!e #piscopali stabilire il odo di co piere questo gesto di pace secondo l"indole e le usan!e dei popoli. &l sacerdote spe!!a il pane eucaristico. che tutti i fedeli dicono insie e con lui@ a soltanto il sacerdote vi aggiunge l"e bolis o. &l sacerdote rivolge l"invito alla preghiera. 5 (1?:0) 2. *er inata la distribu!ione della Co unione. l"antifona alla Co unione proposta dal 'essale può essere recitata o dai fedeli. 1:. nn. &l popolo fa sua l"ora!ione con l"accla a!ione $ en. Se invece non si canta. 02. 0 aprile 1?>C. con esso si espri e. nella quale invoca i frutti del istero celebrato. facciano la Co unione al calice (Cf. 01. & riti di conclusione co prendono. Si faccia in odo che anche i cantori possano ricevere agevol ente la Co unione. co e anche il sacerdote + tenuto a fare. 3+2). 1uò essere cantato o dalla sola sc ola. oppure un altro canto adatto. &stru!ione "nestimabile donum. 1er co pletare la preghiera del popolo di 2io e anche per concludere tutto il rito di Co unione.>. Si desidera viva ente che i fedeli. %%. %$.:) 55><55?@ S$C($ C67A(#A$D&67# 1#( L$ 2&SC&1L&7$ 2#& S$C($'#7*&. &l canto si protrae durante la distribu!ione del Sacra ento ai fedeli :3. n. 2.L. 2. #gli vive e regna nei secoli dei secoli@ < se + rivolta al Iiglio. l"unione spirituale di coloro che si co unicano. $$S :2 (1?>C) 00>. si anifesta la gioia del cuore e si pone aggior ente in luce il carattere Lco unitarioM della processione di coloro che si accostano a ricevere l"#ucaristia. pri a di distribuire la Co unione ai fedeli. < se + rivolta al 1adre. o l"antifona col sal o del Graduale simplex. *u che vivi e regni nei secoli dei secoli. n. 1er Cristo nostro Signore4 < se + rivolta al 1adre. Se però + previsto che dopo la Co unione si esegua un inno. &stru!ione "mmensae caritatis. secondo l"opportunit). $$S 5? (1?.SIONE &). *utta l"asse blea può anche cantare un sal o.:<2. anche per e!!o dei segni. &stru!ione Euc aristicum mysterium. o dalla sc ola o dal cantore insie e col popolo. il canto di Co unione s"interro pa al o ento opportuno. 'entre il sacerdote assu e il Sacra ento. n. approvato dalla Conferen!a #piscopale. la Co unione appaia eglio co e partecipa!ione al sacrificio in atto:0. Cf. 25 aggio 1?. %&. 1er il canto alla Co unione si può utili!!are o l"antifona del Graduale romanum. che ter ina con la conclusione breve. a verso la fine dell"ora!ione edesi a si fa en!ione del Iiglio. altri enti dallo stesso sacerdote dopo che questi si + co unicato. 2? gennaio 1?:0. il sacerdote e i fedeli.% . cio+. ricevano il Corpo del Signore con ostie consacrate nella stessa 'essa e. se necessari@ :0 :3 Cf. 7ella 'essa si dice una sola ora!ione dopo la Co unione. S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&. nei casi previsti. $$S . ediante l"accordo delle voci. un altro cantico di lode o un inno. si ini!ia il canto di Co unione. il sacerdote recita l"ora!ione dopo la Co unione. pregano per un po" di te po in silen!io. .:. o dal lettore. con o sen!a sal o.ON. a) brevi avvisi. perch4. S$C($ C67A(#A$D&67# 1#( & S$C($'#7*& # &L C8L*6 2&%&76. o da alcuni di essi. %#. D4 RITI DI . che in alcuni giorni e in certe circostan!e si può arricchire e sviluppare con l"ora!ione sul popolo o con un"altra for ula piF solenne@ c) il congedo del popolo da parte del diacono o del sacerdote. del diacono e degli altri inistri. perch4 ognuno ritorni alle sue opere di bene lodando e benedicendo 2io@ d) il bacio dell"altare da parte del sacerdote e del diacono e poi l"inchino profondo all"altare da parte del sacerdote.b) il saluto e la benedi!ione del sacerdote. 2: . distribuisce ai fratelli il pane della vita eterna e lo condivide con loro. %$*&C$76 &&. %$*&C$76 &&. &n questo odo il popolo cristiano. a ne affida il co pito ad altri.I E MINISTERI NELLA MESSA &1. n. presiede il popolo fedele radunato in quel luogo e in quel o ento.. co e concelebranti. C67C. ibidem. n. sacerdo!io regale. -sacra ento di unit). #C8'. /uesto si fa non tanto per accrescere la solennit) esteriore del rito. Cf. #C8'. popolo che 2io si + acquistato. co piano solo e tutto ciò che + di loro co peten!a::. Costitu!ione dog atica sulla Chiesa. dei co piti e dell"attiva partecipa!ione :5. annuncia ad esso il essaggio della salve!!a. C67C. #C8'. quando celebra l"#ucaristia. nn. 2.. Cf.. :: :> :? >C >1 Cf. Sacrosanctum Concilium. #C8'. 8II&C& 2#LL"6(2&7# S$C(6 &2. 2.99I. + olto opportuno che celebri egli stesso l"#ucaristia e che associ a s4 nell"a!ione sacra i presbiteri. 2>. Cf. -stirpe eletta. ibidem. allora + bene che lui stesso. 1:5<1>. n. na!ione santa. n.C$1&*6L6 &&& . Caeremoniale Episcoporum. Se il %escovo non celebra l"#ucaristia.. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. anifesta il proprio coerente e gerarchico ordine :. Cf. Cf. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. deve servire 2io e il popolo con dignit) e u ilt). e. C67C. 6gni legitti a celebra!ione dell"#ucaristia + diretta dal %escovo. presieda la Liturgia della 1arola e i partisca la benedi!ione alla fine della 'essa>C. n. 2>@ Costitu!ione sulla sacra Liturgia. a per espri ere con aggior chiare!!a il istero della Chiesa. Cf. 1erciò essa appartiene all"intero Corpo della Chiesa. ne dirige la preghiera. nn.:?. lo associa a s4 nell"offerta del sacrificio a 2io 1adre per Cristo nello Spirito Santo. 32.. &. 2>@ 2ecreto sulla vita e sul inistero sacerdotale. *utti perciò. secondo la diversit) degli stati. nel odo di co portarsi e di pronun!iare le parole divine. 2. 13. che nella Chiesa ha il potere di offrire il sacrificio nella persona di Cristo in virtF della sacra potest) dell"6rdine>1. 1ertanto. 2. n. Lumen Gentium. Costitu!ione dog atica sulla Chiesa. $nche il presbitero. C67C. %$*&C$76 &&. :5 :. cio+ del popolo santo riunito e ordinato sotto la guida del %escovo. sia inistri ordinati sia fedeli laici. la stola e il piviale sopra il ca ice. /uando il %escovo + presente a una 'essa con partecipa!ione di popolo. %$*&C$76 &&. o personal ente. indossati la croce pettorale. n.. Lumen Gentium. deve far percepire ai fedeli la presen!a viva di Cristo. Sacrosanctum Concilium. &3. Presbyterorum Ordinis. La celebra!ione eucaristica + a!ione di Cristo e della Chiesa. esercitando il loro inistero o ufficio. lo anifesta e lo i plica@ i suoi singoli e bri poi vi sono interessati in diverso odo. 2> . Sacrosanctum Concilium. o per e!!o dei presbiteri suoi collaboratori:>. per offrire la vitti a i acolata non soltanto per le ani del sacerdote a anche insie e con lui. L"accolito + istituito per il servi!io all"altare e per aiutare il sacerdote e il diacono. G 2@ &stru!ione interdicasteriale su alcune questioni circa la collabora!ione dei fedeli laici al inistero dei sacerdoti.:. in for!a della sacra ordina!ione ricevuta. & fedeli non rifiutino di servire con gioia il popolo di 2io. 1> giugno 1?. se necessario. 12. n. #vitino perciò ogni for a di individualis o e di divisione. $$S 5? (1?. $$S 5? (1?. 1?1.?:<:C3@ 167*&I&C$L# (6'$76. il popolo che 2io si + acquistato e il sacerdo!io regale. ogni volta che sono pregati di prestare qualche inistero o co pito particolare nella celebra!ione. &$. &&. dei Presbiteri e dei #iaconi. sia nel prendere parte alle preghiere e al canto. C&C. >2 >0 >3 1$6L6 %&. tenendo presente che hanno un unico 1adre nei cieli. annunciare il %angelo e talvolta predicare la parola di 2io. C67C. $$S >? (1??:) >:1. 15 agosto 1??:. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. & C6'1&*& 2#L 1616L6 2& 2&6 & . 1??2. per rendere gra!ie a 2io. distribuire ai fedeli l"#ucaristia. 7ella 'essa il diacono ha co e ufficio proprio. %$*&C$76 &&. preparare l"altare e prestare servi!io alla celebra!ione del sacrificio. e perciò tutti sono tra loro fratelli.:) . e per i parare a offrire se stessi>0. distribuire l"#ucaristia ai fedeli di cui + inistro straordinario>3. che i fedeli co piono tutti insie e. Ordina'ione del Vesco/o. special ente sotto la specie del vino. 25 aggio 1?. Ecclesiae de mysterio. 3>@ S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&. Sacrum #iaconatus Ordinem. Lett. ed eventual ente indicare al popolo i gesti e gli atteggia enti da assu ere.&4. can.:) 53><53?. Cf. sia special ente nella co une offerta del sacrificio e nella co une partecipa!ione alla ensa del Signore. &l diacono. $p.:. 2? . Ior ino invece un solo corpo. occupa il pri o posto dopo il presbitero tra coloro che esercitano un inistero nella celebra!ione eucaristica. Cf. ?1C. & fedeli nella celebra!ione della 'essa for ano la gente santa. servire il sacerdote. art. >. &stru!ione Euc aristicum mysterium. n. #C8'. sia nell"ascoltare la parola di 2io. 1rocurino quindi di anifestare tutto ciò con un profondo senso religioso e con la carit) verso i fratelli che partecipano alla stessa celebra!ione. '&7&S*#(& 1$(*&C6L$(& I' ministe!o de''5a((o'ito e de' 'etto!e istituiti &%. e. /uesta unit) appare olto bene dai gesti e dagli atteggia enti del corpo. &#. Sacrosanctum Concilium. &nfatti il sacro 6rdine del diaconato gi) nella pri itiva et) apostolica fu tenuto in grande onore nella Chiesa>2. seconda edi!ione. proporre ai fedeli le inten!ioni della preghiera universale. $ lui spetta in odo particolare preparare l"altare e i vasi sacri. n. &&&. le vesti liturgiche e le altre cose che sono necessarie per la celebra!ione della 'essa.&. 1er ade piere conveniente ente il suo ufficio. G'i a't!i (om0iti 1)). G 0. special ente per l"organista. 1. l"accolito ha co piti propri che egli stesso deve esercitare (Cf. /uello che si dice della sc ola cantorum. 0. Sacrosanctum Concilium. per il servi!io dell"altare in aiuto al sacerdote e al diacono. 7ella celebra!ione eucaristica il lettore ha un suo ufficio proprio (Cf. n.<0C:. eccetto il %angelo@ può anche proporre le inten!ioni della preghiera universale e. Se anca l"accolito istituito. S$C($ C67A(#A$D&67# 1#( L$ 2&SC&1L&7$ 2#& S$C($'#7*&. Cf. n. 2? gennaio 1?:0.. il vino. 5 ar!o 1?. nn. &l lettore + istituito per procla are le letture della sacra Scrittura. secondo i vari generi di canto. ancando la sc ola.:. + necessario che il sal ista possegga l"arte del sal odiare e abbia una buona pronuncia e una buona di!ione. ascoltando le letture divine. *ra i fedeli esercita un proprio ufficio liturgico la sc ola cantorum o coro.:) 0C. 1?. 1)3.C. 23.-0. facendo partecipare il popolo per la parte che gli spetta>>. >5 >. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. C67C.5 (1?:0) 2. in ancan!a del sal ista.*). 0C . $$S 5? (1?. che siano però adatti a svolgere questo co pito e ben preparati. 1)1. n. e pro uovere la partecipa!ione attiva dei fedeli nel canto>:. #sercitano un servi!io liturgico anche. procla are il sal o interle!ionale. che prepara diligente ente i libri liturgici. $$S . il cui co pito + quello di eseguire a dovere le parti che le sono proprie. %$*&C$76 &&. Se anca il lettore istituito.. un soave e vivo a ore alla sacra Scrittura>. 21. siano incaricati di procla are le letture della sacra Scrittura. Cf. si possono designare. #ssi possono essere anche incaricati per distribuire la Co unione co e inistri straordinari>5. altri inistri laici che portano la croce. &stru!ione Musicam sacram. il pane. 1) . S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&.2-0. nn.5<2.7el inistero dell"altare. &&. 20C. 1)2. n. altri laici. 1)4. affinch4 i fedeli aturino nel loro cuore. + co pito del cantore guidare i diversi canti. >: >> Cf. Cf.. 0+. a) &l sacrista. con gli opportuni adatta enti. &stru!ione "mmensae caritatis. l"acqua. ibidem. che egli stesso deve esercitare.:) 0C.@ C. #C8'. $$S 5? (1?.+). can. vale anche per gli altri usicisti. il turibolo. B opportuno che vi sia un cantore o aestro di coro per dirigere e sostenere il canto del popolo. B co pito del sal ista procla are il sal o o un altro canto biblico che si trova tra le letture. i ceri. $n!i. siano chiari e sobri. L"unico e edesi o sacerdote deve se pre esercitare l"ufficio presiden!iale in tutte le sue parti. &%. c) Coloro che raccolgono le offerte in chiesa. . 1)$. nulla i pedisce che si distribuiscano tra loro le varie parti di uno stesso inistero o ufficio e ciascuno svolga la sua. G 2. 20C. 1)#. 7on + affatto opportuno che piF persone si dividano fra loro un unico ele ento della celebra!ione. che non sono propri del sacerdote o del diacono. 11). scelti dal parroco o dal rettore della chiesa >?. $$S >. pastorale e usicale. inistro. e di cui si + detto sopra 5nn6 077-0789. che la edesi a lettura sia procla ata da due lettori. li dispongono ai propri posti e ordinano i loro ovi enti processionali. Se sono presenti piF persone che possono esercitare lo stesso inistero. $l >? Cf. & co piti liturgici. egli co pia diversi 111. Ali interventi del co entatore siano preparati con cura. L$ 2&S*(&E8D&67# 2#& C6'1&*& # L$ 1(#1$($D&67# 2#LL$ C#L#E($D&67# 1)%. rivolge breve ente ai fedeli spiega!ioni ed esorta!ioni per introdurli nella celebra!ione e eglio disporli a co prenderla. secondo il 'essale e gli altri libri liturgici. uno dopo l"altro. secondo l"opportunit). e di preparare i inistri sacri e i fedeli laici a co pierli con decoro.3). converr) distribuirle tra piF lettori. in alcune regioni. (iguardo al co pito di servire il sacerdote all"altare. al eno nelle chiese cattedrali e nelle chiese aggiori. 1er ese pio. La prepara!ione pratica di ogni celebra!ione liturgica si faccia di co une e diligente intesa. non però all"a bone. tranne ciò che + proprio della 'essa in cui + presente il %escovo (Cf. (1??3) 531. Se nella 'essa con partecipa!ione di popolo vi + un solo uffici. d) Coloro che. 7el co piere il suo ufficio. che. incaricato di predisporre con cura i sacri riti. un diacono può essere incaricato delle parti in canto e un altro del servi!io all"altare@ se vi sono piF letture. si osservino le disposi!ioni date dal %escovo per la sua diocesi. sotto la dire!ione del rettore della chiesa e sentito anche il parere dei fedeli per quelle cose che li riguardano diretta ente. vi sia un inistro co petente o aestro delle celebra!ioni liturgiche. B bene che.b) &l co entatore. accolgono i fedeli alla porta della chiesa. e così via. 167*&I&C&6 C67S&AL&6 1#( L"&7*#(1(#*$D&67# can. per es. il co entatore sta in un luogo adatto davanti ai fedeli. possono essere affidati. 1)&. risposta al dubbio circa il 01 . anche a laici idonei. n. 2#& *#S*& L#A&SL$*&%&. con la benedi!ione liturgica o con incarico te poraneo. ordine e devo!ione. tranne che si tratti della 1assione del Signore. fra tutti coloro che sono interessati rispettiva ente alla parte rituale. 22. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. C67C. n.sacerdote che presiede la celebra!ione spetta però se pre il diritto di disporre ciò che a lui co pete?C. %$*&C$76 &&. #C8'. ?C Cf. Sacrosanctum Concilium. 02 . &. Lumen Gentium. S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&. alla 'essa presieduta dal %escovo circondato dal suo presbiterio. 2iversa ente indossano il proprio abito corale o la cotta sopra la veste talare. conviene che tutti i sacerdoti non tenuti a celebrare individual ente per l"utilit) pastorale dei fedeli. n. C67C. tuttavia + quanto ai conveniente che siano celebrate con il canto e soprattutto con la piena partecipa!ione di tutti i e bri della co unit). che + parte dell"ufficio quotidiano. conviene. 5@ S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&. Soprattutto nelle do eniche e nelle feste di precetto. se non sono scusati da una giusta causa. Cf. 1er 'essa con il popolo si intende quella celebrata con la partecipa!ione dei fedeli. sia di religiosi che di canonici. si osservino le nor e che si trovano nel Ceri oniale dei %escovi?2. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. secondo l"6rdine o il inistero ricevuto. co e pure la 'essa detta della -co unit).:) 555. n. nn. co e lo richiede il suo significato. per quanto + possibile. 32@ Costitu!ione dog atica sulla Chiesa. Arande i portan!a si deve dare anche alla 'essa celebrata con una co unit). B preferibile infatti che i presbiteri presenti alla celebra!ione eucaristica..ELE-RA*IONE DELLA MESSA 112. 113. n. &noltre tutti i sacerdoti e bri della co unit). 2>@ 2ecreto sulla vita e sul inistero sacerdotale. n. %$*&C$76 &&. &stru!ione Euc aristicum mysterium. nello stesso giorno. #C8'. 2. indossando le sacre vesti. Caeremoniale Episcoporum. 00 . #C8'. 31. &n queste 'esse perciò ognuno eserciti la sua fun!ione. 25 aggio 1?. Presbyterorum Ordinis. special ente parrocchiale@ essa. $n!i. anifesta la Chiesa universale in un o ento e in un luogo deter inato?0. $$S 5? (1?. n.. %$*&C$76 &&. tenuti a celebrare individual ente per il bene pastorale dei fedeli. sebbene queste 'esse non co portino nessuna for a particolare di celebra!ione. n. #. Sacrosanctum Concilium. soprattutto nella celebra!ione co unitaria della do enica. 25 aggio 1?. 7ella 'essa che viene celebrata dal %escovo. C67C. 11?<1>. che ?1 ?2 ?0 ?3 Cf. $$S 5? (1?.C$1&*6L6 &% DI8ERSE 9ORME DI . o presieduta dal %escovo sen!a che celebri l"#ucaristia..:. per quanto + possibile concelebrino in queste 'esse. dai diaconi e dai inistri laici?1 con la partecipa!ione piena e attiva del popolo santo di 2io. possono. Cf. *ra le 'esse celebrate da deter inate co unit). Costitu!ione sulla sacra Liturgia. esercitino nor al ente il inistero del proprio 6rdine e quindi partecipino co e concelebranti. Cf. infatti. 114. Sacrosanctum Concilium. particolare i portan!a ha la 'essa conventuale.:) 5. 3:. &stru!ione Euc aristicum mysterium. concelebrare anche la 'essa conventuale o di co unit)?3.5.:. 7ella Chiesa locale si deve davvero dare il pri o posto. Si ha qui infatti una speciale anifesta!ione della Chiesa. '#SS$ C67 &L 1616L6 11 . si collochi la croce con l"i agine di Cristo crocifisso. &n ogni celebra!ione sull"altare. a) per il sacerdote. ca ice. il 'essale e. &n sagrestia. ibidem. se sono necessarie@ il pane per la Co unione del sacerdote che presiede.. 5 ar!o 1?. $$S 5? (1?. o anche quattro o sei. 2. se necessario. il Le!ionario@ c) sopra la creden!a. . &n ogni celebra!ione della 'essa. un lettore e un cantore assistano il sacerdote celebrante. Cf. $$S 5? (1?. L"altare sia ricoperto da al eno una tovaglia bianca.?. 0C>.:) 555@ &stru!ione Musicam sacram. il libro dei canti@ b) sull"a bone.. il corporale. /uando si fa la processione d"ingresso. art. ca ice. distinto dal libro delle altre letture. ca ici o altre vesti legitti a ente approvate?. il turibolo e la navicella con l"incenso. stola e dal atica@ in caso però di necessit) o di inor solennit). il purificatoio e. 11&..-*20) del sacerdote. &l calice sia lodevol ente ricoperto da un velo. a eno che non venga portato nella processione d"ingresso. secondo l"opportunit). **. special ente se si tratta della 'essa do enicale o festiva di precetto@ se celebra il %escovo della diocesi. le vesti sacre (Cf.. dei diaconi. che può essere o del colore del giorno o bianco. Si preparino pure.:. . Ecclesiae de mysterio. nn. sull"altare. 11%. o vicino ad esso. vengano preparati anche l"#vangeliario@ nelle do eniche e nelle feste. Sopra l"altare si può collocare l"#vangeliario. il calice. stola. &l rito qui sotto descritto prevede tuttavia la possibilit) di usare un nu ero anche aggiore di inistri. 2:. inistri ?5@ si può fare 11#. B bene inoltre che un accolito. nn. a) accanto alla sede del sacerdote. Cf. &stru!ione interdicasteriale su alcune questioni circa la collabora!ione dei fedeli laici al inistero dei sacerdoti. a eno che per la for a stessa del ca ice non siano necessari. del diacono e degli altri inistri. a eno che tutte queste cose non vengano presentate dai fedeli all"offertorio@ un vaso con l"acqua da benedire se si co pie il rito dell"aspersione@ il piattello per la Co unione dei fedeli@ inoltre il necessario per lavarsi le ani.ose da 0!e0a!a!e 11$. n. 15 agosto 1??:. 1. & candelabri e la croce con l"i agine di Cristo crocifisso si possono portare nella processione di ingresso. secondo le varie for e di celebra!ione. o accanto ad esso. se + presente il diacono. la palla@ la patena e le pissidi. si preparino. la dal atica si può o ettere@ c) per gli altri inistri. co pia il suo ufficio. 03 . &noltre. si pongano al eno due candelabri con i ceri accesi. $$S >? (1??:) >. si usino sette candelabri.la celebra!ione si svolga con il canto e con un congruo nu ero di però anche sen!a canto e con un solo inistro.:) 0C5. se si usa l"incenso@ la croce ?5 ?. dei inistri e del popolo@ le a polle con il vino e l"acqua. usino il cingolo e l"a itto. *utti coloro che indossano il ca ice. casula o pianeta@ b) per il diacono. 1reghia o. dice la colletta@ al ter ine di questa. :*). sacerdote e fedeli. in quest"ordine. *er inato il canto d"ingresso. 2. altri enti si etta in disparte in un luogo degno. 1oi.da portare in processione. ri anendo in piedi. in silen!io. $ en. nn. 124. tutti. La croce con l"i agine di Cristo crocifisso se portata in processione viene collocata presso l"altare perch4 sia la croce dell"altare. Segue l"atto peniten!iale. il sacerdote pone l"incenso nel turibolo e lo benedice con un segno di croce sen!a dire nulla. 122. 2urante la processione all"altare. &l sacerdote accede all"altare e lo venera con il bacio. 1oi il sacerdote. fanno il segno della croce. a non il Le!ionario@ e) il sacerdote che celebra la 'essa. 121. 12#. che può portare l"#vangeliario un po" elevato. 05 . con le braccia allargate. per breve te po. &l sacerdote dice. secondo l"opportunit). $ en6 1oi. si avviano all"altare. pri a di inca inarsi. /uindi il sacerdote invita il popolo alla preghiera. n. 12 . 12$. 7el no e del 1adre e del Iiglio e dello Spirito Santo@ il popolo risponde. /uando il popolo + radunato. $rrivati all"altare. rivolto al popolo. 123. in e!!o a loro. il sacerdote e i inistri. e allargando le braccia. & candelabri invece si ettano sull"altare o accanto ad esso@ + bene che l"#vangeliario sia collocato sull"altare. A4 MESSA SEN*A DIA.ONO Riti di int!oduzione 12).-2+). il sacerdote si reca alla sede. Iatto questo. che deve essere una soltanto. l"accolito o un altro inistro con la croce@ c) gli accoliti e gli altri inistri@ d) il lettore. incensa la croce e l"altare. si canta o si recita il Aloria (Cf. n. Se si usa l"incenso. rivestiti delle vesti sacre. il sacerdote e i inistri fanno un inchino profondo. i candelabri con le candele accese. il popolo accla a. il sacerdote lo saluta con una delle for ule proposte. #gli stesso o un altro inistro può anche introdurre breve ente i fedeli alla 'essa del giorno. girandogli intorno. 1oi si canta o si recita il JKrie eleison secondo le rubriche (Cf. dicendo a ani giunte. a) il turiferario con il turibolo fu igante. se si usa l"incenso@ b) i inistri che portano i ceri accesi e. :3). 7elle celebra!ioni in cui + stabilito. # tutti insie e con il sacerdote pregano. si esegue il canto d"ingresso (Cf. dice sottovoce. alla quale tutti rispondono. in fronte. &l sacerdote bacia il libro. 83-82). &l sacerdote. tutti stanno in ascolto. si reca all"a bone. procla a i versetti del sal o. tracciando con il pollice il segno di croce sul libro e sulla propria persona. 2al %angelo secondo 7. o Cristo.. dicendo.). 12&. dice. *utti ascoltano. . gesto che co piono anche tutti i presenti. 0. $lla fine il lettore pronuncia l"accla a!ione 1arola di 2io e tutti rispondono (endia o gra!ie a 2io. nn. a ani giunte. il sacerdote stesso procla a tutte le letture e il sal o stando all"a bone. 1urifica il io cuore. e inchinato profonda ente davanti all"altare. pone l"incenso nel turibolo. incensa il libro (Cf. /uindi. Aloria a te. risponde abitual ente con il ritornello. pronuncia l"o elia. 134.8-3. o lo stesso lettore. co e richiesto dal te po liturgico (Cf. $ll"a bone il sacerdote apre il libro e.Litu!1ia de''a Pa!o'a 12%. # con il tuo spirito@ quindi. &l popolo accla a. /ui. preceduto da inistri laici. il sacerdote lo ette nel turibolo e lo benedice. 1oi tutti si al!ano e si canta l"$lleluia o un altro canto. /uindi procla a il %angelo. &l sacerdote in odo olto breve può introdurre i fedeli alla Liturgia della 1arola. o Signore. il sal ista. per anifestare una particolare riveren!a al %angelo di Cristo. 1arola del Signore. nn. o. e alla fine rispondono con l"accla a!ione co e + detto sopra ( n6 03+). 1oi. 1oi. 1urifica il io cuore. Lode a te. concludendo con l"accla a!ione. *er inata la colletta. Se c"+ una seconda lettura pri a del %angelo. il lettore la procla a dall"a bone.. 132. secondo l"opportunit). &l sacerdote. 13 . gi) l) collocato pri a della 'essa. &l lettore va all"a bone e procla a la pri a lettura dal Le!ionario. tenendo un po" elevato l"#vangeliario. un breve o ento di silen!io affinch4 tutti editino breve ente ciò che hanno ascoltato. entre il popolo 13). &l Signore sia con voi. che possono portare il turibolo e i ceri. & presenti si rivolgono verso l"a bone. secondo l"opportunit). tutti siedono. 13#. stando alla sede o allo stesso a bone. /uindi. 133. al ter ine della quale si può osservare un o ento di silen!io. in un altro luogo idoneo. entre il popolo risponde. /uando anca il lettore. sulla bocca e sul petto. lo prende e. 3. se si usa il turibolo. 131. secondo l"opportunit). se l"#vangeliario + sull"altare. si può osservare un breve o ento di silen!io. 'entre si canta l"$lleluia o un altro canto. a ani giunte. La parola del %angelo cancelli i nostri peccati. dicendo sottovoce. /uindi si può osservare. se lo si usa. lo benedice e. dice. se si usa l"incenso. inchinandosi profonda ente. 143. 1oi il sacerdote. 0: . Signore@ quindi depone il calice sul corporale e. tutti si inchinano profonda ente@ nelle solennit) dell"$nnuncia!ione (25 ar!o) e del 7atale del Signore (25 dice bre) tutti genuflettono. per le necessit) della Chiesa e dei poveri. stando a lato dell"altare. dalle a polline presentate dal inistro. L"acqua unita al vino. *er inata la preghiera dei fedeli. n. tutti siedono e ha ini!io il canto di offertorio (Cf. 141. n. aiutato dall"accolito o da un altro inistro. il sacerdote stando alla sede. L"accolito o un altro inistro laico colloca sull"altare il corporale. 142. 144. la croce e l"altare. dice sottovoce. $lle parole. può dire ad alta voce le for ule della benedi!ione. n. il sacerdote. rivolto al popolo propone le inten!ioni. a braccia aperte. Litu!1ia eu(a!isti(a 13&. tenendolo un po" sollevato con entra be le ani.. Se non si fa il canto all"offertorio o non si suona l"organo. versa il vino e un po" d"acqua nel calice. e si + fatto uo o. B bene che la partecipa!ione dei fedeli si anifesti con l"offerta del pane e del vino per la celebra!ione dell"#ucaristia. 14). dicendo sottovoce. 2eposto il calice sull"altare. dice sottovoce. Se si usa l"incenso. conclude la preghiera con un"ora!ione. /uindi il cantore. il sacerdote.2). con una breve oni!ione invita i fedeli alla preghiera universale. Eenedetto sei tu. la palla e il 'essale. incensa il celebrante. prende il calice e. stando tutti in piedi. inchinandosi profonda ente. lo copre con la palla. entre gli altri doni sono deposti in un altro luogo adatto (Cf. $ll"altare il sacerdote riceve la patena con il pane. $lla fine il sacerdote. che li depone sull"altare. 8 ili e pentiti. se occorre. sia di altri doni. lo benedice sen!a nulla dire e incensa le offerte. il purificatoio. dice sottovoce. &l si bolo (Credo) viene cantato o recitato dal sacerdote insie e con il popolo (Cf. /uindi depone la patena con il pane sopra il corporale. Le offerte dei fedeli sono ricevute dal sacerdote. # per opera dello Spirito Santo. nella presenta!ione del pane e del vino.*). il calice. 8+). Eenedetto nei secoli il Signore. &l pane e il vino per l"#ucaristia sono consegnati al celebrante. entre il popolo risponde supplicando. . &l inistro. *er inato il canto o la procla a!ione della professione di fede.13$. . poi il popolo. e tenendola con entra be le ani un po" sollevata sull"altare. il sacerdote lo infonde nel turibolo. alle quali il popolo risponde. Signore. 13%. (itornato al centro dell"altare. a ani giunte.. il lettore o un altro inistro. dall"a bone o da un altro luogo conveniente. stando a lato dell"altare. Eenedetto sei tu. il nostro 1apa 76 soggiunge. il popolo accla a. il sacerdote. &n ogni 1reghiera eucaristica tali for ule si devono adattare. &l sacerdote prosegue la 1reghiera eucaristica. &l Signore riceva6 2opo la risposta del popolo. 2opo la preghiera 8 ili e pentiti. &n alto i nostri cuori. da ogni colpa. B cosa buona e giusta. si lava le ani con l"acqua versatagli dal inistro. Se invece il %escovo celebra fuori della sua 2iocesi. per sua natura. il sacerdote. e i %escovi suoi collaboratori. quali sono le risposte nel dialogo del 1refa!io. b). a ani giunte. aggiunge. e il nostro %escovo (o %icario. di essere pronunciata dal solo sacerdote. Lava i. in for!a dell"ordina!ione. &l Signore sia con voi@ entre il popolo risponde. /uando si dovessero fare piF no i.. $bate) 7. lo invita a pregare dicendo. allargando le braccia. 14%. con il tuo servo il nostro 1apa 7. dopo le parole. n. fratelli. indegno tuo servo. 14$. si deve no inare con questa for ula. Santo (Cf. 1oi il sacerdote. oppure dopo l"incensa!ione. # con il tuo spirito6 1rosegue. continua il prefa!io@ al ter ine di esso. non invece altri %escovi eventual ente presenti. Secondo le rubriche (Cf. dopo le parole. . insie e con tutti i presenti. 6 dopo le parole. rivolto al popolo. e con il nostro %escovo 7. e e indegno tuo servo. 1oi il sacerdote.. (endia o gra!ie al Signore. soggiunge. secondo le rubriche indicate in ogni for ulario della 1reghiera stessa. e il io fratello 7.. quando ini!ia la 1reghiera eucaristica. ed anche con gli interventi stabiliti nel corso della 1reghiera eucaristica. &l %escovo diocesano o colui che + ad esso equiparato a nor a del diritto. con le braccia aperte. (itornato al centro dell"altare. $ en. del nostro 1apa 76. &l popolo invece si associ al sacerdote con fede e in silen!io. 14#. Sono rivolti al Signore. con le braccia allargate.14 . e il popolo risponde.. ed altre accla a!ioni approvate dalla Conferen!a #piscopale e confer ate dalla Santa Sede. Se il celebrante + un %escovo. dicendo sottovoce. &l popolo si al!a e risponde. l"accla a!ione dopo la consacra!ione e l"$ en dopo la dossologia finale. di e indegno tuo servo. canta o dice. Signore. il nostro 1apa 7. 7ella 1reghiera eucaristica + per esso no inare i %escovi Coadiutori e $usiliari. &l popolo risponde. $l ter ine. 1regate. con le braccia allargate. dice l"ora!ione sopra le offerte. e del io fratello 7. /uindi il sacerdote ini!ia la 1reghiera eucaristica. 14&. nostro 2io. 1relato. secondo le esigen!e gra aticali. di e indegno tuo servo. e. o dopo le parole. aggiunge. %escovo di questa Chiesa 7. 0> . La 1reghiera eucaristica esige. *8:) ne sceglie una fra quelle che si trovano nel 'essale (o ano o che sono approvate dalla Santa Sede. il sacerdote. si dice con for ula generale. canta o dice ad alta voce. del nostro 1apa 7. &l sacerdote. allargando e ricongiungendo le ani. stando a lato dell"altare.. il Santo. aggiunge. 1refetto. n. %escovo di questa Chiesa 7. e intanto innal!a le ani. B assai conveniente che il sacerdote canti le parti della 1reghiera eucaristica che sono indicate in usica. nelle 1reghiere. 1 . dopo il quale il popolo accla a. il sacerdote dice sottovoce. 1 $. dicendo verso il popolo.. ed elevandoli entra bi. la dossologia. La pace del Signore sia se pre con te. Conclusa la 1reghiera eucaristica. 1oco pri a della consacra!ione. &ntanto la sc ola e il popolo cantano o dicono. 1 2. Così ugual ente faccia se. con le braccia allargate. n. scegliendo una for ula fra quelle prescritte. il sacerdote. dice la oni!ione che precede l"ora!ione del Signore e recita poi il 1adre nostro. o Signore. $ en. &l sacerdote può dare la pace ai inistri. /uindi il sacerdote. &l Corpo e il Sangue. Se si usa l"incenso. 2opo la consacra!ione. # con il tuo spirito. Iiglio del 2io vivo. il inistro li incensa. si anifestano reciproca ente pace. $ en. *utti però. dice da solo l"e bolis o Liberaci. 6 Signore. $l ter ine della 1reghiera eucaristica. il sacerdote dice. dice ad alta voce la preghiera. vuol dare la pace ad alcuni fedeli.. prende l"ostia consacrata nella stessa 'essa e. dopo la consacra!ione. /uando si d) la pace. annuncia la pace. 1oi. insie e con il popolo. &l Corpo di Cristo i custodisca per la vita eterna. non sono degno6 1 %. Sca biatevi il dono della pace. dicendo 0? . &l popolo risponde. il sacerdote genuflette. il sacerdote soggiunge. $l ter ine del 1adre nostro. 1 3. si ostrano al popolo l"ostia e il calice. 1er Cristo6 &l popolo al ter ine accla a. per qualche buon otivo. prendendo la patena con l"ostia insie e al calice. lui solo. La pace del Signore sia se pre con voi. tenendola alquanto sollevata sopra la patena o sopra il calice. 1 1. allargando e ricongiungendo le ani. il inistro. /uindi il sacerdote dice sottovoce e con le ani giunte la preghiera alla Co unione. #cco l"$gnello di 2io. dice. a ani giunte. +*). prosegue. ri anendo tuttavia se pre nel presbiterio. per non disturbare la celebra!ione. si può dire. pronuncia. secondo l"opportunit). avverte i fedeli con un segno di ca panello. rivolto all"altare. Signore AesF Cristo@ ter inata la preghiera. dicendo sottovoce. rivolto al popolo. con le braccia allargate. /uindi prende il calice. la spe!!a sopra la patena e ne ette una particella nel calice. 'istero della fede e il popolo risponde con un"accla a!ione. e. &l sacerdote prende l"ostia. a cui si risponde. secondo quanto + stabilito dalla Conferen!a #piscopale. *er inata la preghiera. e con riveren!a si ciba del Corpo di Cristo. uniti in questo calice. se + opportuno. Così pure suona il ca panello alla presenta!ione al popolo dell"ostia consacrata e del calice secondo le consuetudini locali. 1 #. *uo + il regno6 1 4. co unione e carit). quando.1 ). oppure La Co unione con il tuo Corpo. 1oi. 1oi il sacerdote depone sopra il corporale la patena e il calice. $gnello di 2io (Cf. con le braccia allargate. il sacerdote. Signore AesF Cristo. insie e con il popolo. il sacerdote. si possono anche lasciare. sotto. il sacerdote eleva alquanto l"ostia e la presenta a ciascuno dicendo. 1#1. o le consu a all"altare o le porta al luogo destinato alla conserva!ione dell"#ucaristia. sull"altare o alla creden!a. pri a di ricevere il Sacra ento. $ en. 1oi il sacerdote prende la patena o la pisside e si reca dai co unicandi. &n caso di necessit). 15 agosto 1??:. (ito per incaricare /olta per /olta un fedele per la distribu'ione dell)Eucaristia. ritornato all"altare. 'entre il sacerdote si co unica. &stru!ione "nestimabile donum. si ini!ia il canto alla Co unione (Cf. che sono avan!ate. facciano la debita riveren!a. art. opportuna ente ricoperti. 1#). $$S :2 (1?>C) 00. &l sacerdote. si racco anda che. /uando però si co unicano stando in piedi. Ecclesiae de mysterio. 0 aprile 1?>C.sottovoce. n. essi possono aiutare il sacerdote nella distribu!ione della Co unione. &l co unicando risponde. appena ha ricevuto l"ostia sacra. 3C . 3+2-3+. $ppendice &&&. &l Sangue di Cristo Sangue di Cristo. sopra il corporale@ la purifica!ione si co pie subito dopo la 'essa. stando all"altare o alla creden!a. la consu a total ente. & fedeli si co unicano in ginocchio o in piedi. 1#3. ?: ?> Cf. il sacerdote può chia are in aiuto inistri straordinari. Se invece la Co unione si fa sotto le due specie si segue il rito descritto a suo luogo (Cf. tanto eno passarselo di ano in ano. & vasi sacri da purificare. S$C($ C67A(#A$D&67# 1#( & S$C($'#7*& # &L C8L*6 2&%&76. &l sacra ento ricevuto. sulla ano. o anche altri fedeli a ciò deputati secondo il diritto ?:. $$S >? (1??:) >:1. Se non ve ne sono a disposi!ione e il nu ero dei co unicandi + olto grande. &l co unicando. a #ucaristia da distribuire ai fedeli. *er inata la distribu!ione della Co unione. e lo asterge con il purificatoio. n. il sacerdote all"altare consu a subito e total ente il vino consacrato ri asto@ invece le ostie consacrate. >. e con riveren!a beve il 1 &. nei luoghi in cui + stato per esso. +8). il inistro li porta alla creden!a. 7on + per esso ai fedeli prendere da se stessi il pane consacrato o il sacro calice. co e preferisce.@ &stru!ione interdicasteriale su alcune questioni circa la collabora!ione dei fedeli laici al inistero dei sacerdoti. Se i vasi sacri sono stati astersi all"altare. i custodisca per la vita eterna. se ce ne fossero@ poi. purifica la patena o la pisside sopra il calice. 7el caso siano presenti altri presbiteri. che nor al ente si avvicinano processional ente. Se la Co unione si fa sotto la sola specie del pane. e riceve il sacra ento in bocca o. da stabilire dalle stesse nor e. co e stabilito dalla Conferen!a #piscopale.). 1C. una volta congedato il popolo. /uesti inistri non salgano all"altare pri a che il sacerdote abbia fatto la Co unione e ricevano se pre dalla ano del sacerdote il vaso in cui si custodiscono le specie della Ss. raccoglie i fra enti. 1#2. &l Corpo di Cristo. soprattutto se fossero olti. Cf. il sacerdote può incaricare volta per volta fedeli idonei?>. purifica poi il calice dicendo sottovoce. cio+ l"accolito istituito. nn. a eno che sia gi) stato osservato subito dopo la Co unione. 1reghia o. prosegue. $ en. il sacerdote. saluta il popolo. questa benedi!ione. a) sta accanto al sacerdote e lo aiuta@ b) all"altare. se occorre. Subito dopo la benedi!ione. eserciti il suo inistero. tracciando il segno di croce sopra il popolo. allargando le braccia. alla quale può pre ettere una breve pausa di silen!io.ONO 1$1. &l %escovo benedice il popolo secondo la for ula a lui propria. 31 . svolge il suo servi!io al calice e al libro@ c) procla a il %angelo e può. -4 MESSA . &nfine il sacerdote venera l"altare con il bacio e. con loro si ritira. dicendo. 2etta l"ora!ione dopo la Co unione. Co piuta la purifica!ione. il sacro silen!io. &l Signore sia con voi@ il popolo risponde. quando + presente alla celebra!ione eucaristica. si tralasciano i riti di conclusione. aggiunge.1#4. &l diacono. n. Si può osservare. # con il tuo spirito. 1#$. andate in pace@ e tutti rispondono. 1# . Caeremoniale Episcoporum. il sacerdote può ritornare alla sede. 1$). si possono dare. tenendo la ano sinistra sul petto e al!ando la destra. 1oi. tracciando tre volte il segno di croce&&. $l ter ine dell"ora!ione il popolo accla a. un altro canto di lode o un inno (Cf. per un te po conveniente. a braccia allargate. il sacerdote. nn. &l sacerdote congiunge ancora le ani e subito. &n giorni e circostan!e particolari. Se alla 'essa segue un"altra a!ione liturgica. tenere l"o elia (Cf. 1oi il sacerdote. Riti di (on('usione 1##. secondo le rubriche. ++). n. e. soggiunge. a ani giunte. (endia o gra!ie a 2io. viene espressa e arricchita con l"ora!ione sul popolo o con un"altra for ula piF solenne. $ en. *utti rispondono. dice a ani giunte. e. rivestito delle sacre vesti. fatto un profondo inchino all"altare insie e con i inistri laici. 111><1121. rivolto al popolo. brevi co unica!ioni al popolo. stando alla sede o all"altare. 1#&. cio+ il saluto. 88)@ ?? Cf. per incarico del sacerdote celebrante. 1adre e Iiglio e Spirito Santo. %i benedica 2io onnipotente. oppure cantare un sal o. 1#%. la benedi!ione e il congedo. La 'essa + finita.ON IL DIA. dice l"ora!ione dopo la Co unione. #gli infatti. Se invece non porta l"#vangeliario. se si usa l"incenso. &l Signore sia con voi. La parola del %angelo. con il pollice segna il libro e poi se stesso sulla fronte. fatta la debita riveren!a all"altare. dicendo sottovoce. /uando il diacono serve il %escovo. quindi. 1arola del Signore@ tutti rispondono. aiuta il sacerdote nell"infusione dell"incenso. *er inata la lettura. insie e con il sacerdote si reca alla sede@ qui ri ane accanto al sacerdote. se si usa il turibolo. 1$4. Se anca un altro lettore idoneo. quindi. Lode a te. /ui saluta il popolo dicendo. 1$#. 32 . gli porta il libro da baciare o lui stesso lo bacia. 7elle celebra!ioni piF solenni il %escovo. se porta l"#vangeliario. sulla bocca e sul petto. incensa il libro e procla a il %angelo. &l diacono. Eenedici i. e ritorna presso il sacerdote. La parola del %angelo. fa con il sacerdote nel odo consueto un profondo inchino all"altare e con lui lo venera con il bacio. deposto l"#vangeliario sull"altare. assiste il sacerdote nell"infusione dell"incenso nel turibolo e nella incensa!ione della croce e dell"altare. vi si accosta. &l diacono precede il sacerdote nella processione verso l"altare portando l"#vangeliario un po" elevato@ altri enti incede al suo fianco. dicendo sottovoce. i parte al popolo la benedi!ione con l"#vangeliario. il diacono procla i anche le altre letture. 'entre si canta l"$lleluia o un altro canto. quando nessuno di essi + presente. &l diacono si segna con il segno di croce e risponde. 1$3. purifica e ripone i vasi sacri@ f) co pie lui stesso gli uffici degli altri inistri. &l sacerdote lo benedice con la for ula. Litu!1ia de''a Pa!o'a 1$ . &ncensato l"altare. &l Signore sia nel tuo cuore. L"#vangeliario infine può essere portato alla creden!a o in altro luogo adatto e degno. $ en. secondo l"opportunit).. accla a. prestandogli servi!io secondo le necessit). alle parole 2al %angelo secondo 7.d) guida il popolo dei fedeli con opportune oni!ioni ed enuncia le inten!ioni della preghiera universale@ e) aiuta il sacerdote celebrante nella distribu!ione della Co unione. quando + giunto all"altare. o Cristo6 /uindi venera il libro con il bacio. /uindi. secondo la necessit). &nfine. prende l"#vangeliario che vi + stato collocato sopra e va all"a bone. Riti di int!oduzione 1$2. a ani giunte. portando il libro un po" elevato@ lo precedono il turiferario con il turibolo fu igante e i inistri con i ceri accesi. insie e con il sacerdote venera l"altare con il bacio. 1oi. inchinandosi profonda ente dinan!i al sacerdote. o padre. chiede la benedi!ione dicendo a bassa voce. o ettendo la reveren!a. 1$&. il diacono ritorna all"altare con il sacerdote. e lo presenta poi al sacerdote. degli altri diaconi e presbiteri. Litu!1ia eu(a!isti(a 1$%. $lla preghiera dei fedeli. 1resenta al sacerdote la patena con il pane da consacrare@ versa il vino e un po" d"acqua nel calice. finch4 il popolo non abbia accla ato l"$ en. 2opo che il sacerdote ha detto la preghiera per la pace e rivolto l"augurio. /uesta prepara!ione del calice. può ettere l"incenso nel turibolo e incensare durante l"ostensione dell"ostia e del calice. il diacono propone le varie inten!ioni. invita a darsi sca bievol ente la pace. quindi aiuta il sacerdote a distribuire la Co unione al popolo. entre il sacerdote eleva la patena con l"ostia.1$$. secondo l"opportunit). 1%2. una volta congedato il popolo. quando occorre. 1%). al calice e al 'essale. 2opo che il sacerdote si + co unicato. stando abitual ente all"a bone. il diacono prepara l"altare con l"aiuto dell"accolito@ spetta a lui la cura dei vasi sacri. dicendo. della croce e dell"altare. a un po" indietro. e la può dare agli altri inistri a lui piF vicini. quindi porta alla creden!a il calice e gli altri vasi sacri. co e di nor a. a ani giunte e rivolto verso il popolo. Riti di (on('usione 30 . L"acqua unita al vino. stando accanto al sacerdote. con l"aiuto. *er inata la preghiera universale. (iceve dal sacerdote la pace. sopra il corporale@ la purifica!ione si co pia subito dopo la 'essa. entre il sacerdote ritorna alla sede. la può fare alla creden!a. se ve ne fossero. /uindi dall"epiclesi fino all"ostensione del calice il diacono abitual ente sta in ginocchio. se il caso lo richiede. *er inata la distribu!ione della Co unione. # con il tuo spirito. poi lui stesso. per attendere. il diacono riceve la Co unione sotto le due specie dallo stesso sacerdote. dove li purifica e riordina. incensa il sacerdote e il popolo. dopo l"introdu!ione del sacerdote. al o ento della consacra!ione. Sca biatevi il dono della pace. Se si usa l"incenso. Sta accanto al sacerdote e lo aiuta nel ricevere i doni del popolo. al quale il popolo risponde. 1%1. La pace del Signore sia se pre con voi. dicendo sottovoce. 1%3. all"altare devota ente consu a subito il Sangue di Cristo che + ri asto. entre il sacerdote ri ane alla sede. 2urante la 1reghiera eucaristica. $lla dossologia finale della 1reghiera eucaristica. il diacono sta accanto al sacerdote. Se la Co unione viene distribuita sotto le due specie. uno di essi. assiste il sacerdote nell"incensa!ione delle offerte. Se sono presenti piF diaconi. ter inata la distribu!ione. o l"accolito. raccoglie i fra enti. il diacono. & vasi sacri da purificare si possono anche lasciare opportuna ente ricoperti alla creden!a. porge il calice a quanti si co unicano@ poi. tiene sollevato il calice. 1%#. *utti rispondono. /uindi. La 'essa + finita andate in pace. occupi un posto dal quale possa svolgere co oda ente il suo co pito.OLITO 1%$. svolga lui stesso gli uffici piF i portanti. entre il sacerdote ri ane alla sede. il purificatoio. ter inata la preghiera universale. se necessario. della croce e dell"altare. $$S . al sacerdote o al diacono per presentare loro il libro o per aiutarli in tutto ciò che + necessario. il calice. Riti inizia'i 1%%. . 1&1.. a ani giunte e rivolto verso il popolo. insie e con il sacerdote. 15 agosto 1?:2. il diacono dice. affiancato da due inistri con i ceri accesi. venera l"altare con il bacio e. l"accolito presenta il calice ai co unicandi. 1% . Se si usa l"ora!ione sul popolo o la for ula della benedi!ione solenne. & co piti che l"accolito può svolgere sono di vario genere@ olti di essi si possono presentare conte poranea ente. affinch4 sia la croce dell"altare. co e inistro straordinario.1%4. l"accolito dispone sull"altare il corporale. (endia o gra!ie a 2io. il diacono congeda il popolo dicendo.OMPITI DELL5A. Se si fa la Co unione sotto le due specie. secondo l"opportunit). e gli altri vengano distribuiti tra piF inistri. Lett. la palla e il 'essale. aiuta il sacerdote nel ricevere i doni del popolo e. Conviene quindi distribuire i vari co piti tra piF accoliti@ se però + presente un solo accolito. 7ella processione all"altare. &n assen!a del diacono. e lo assiste poi nell"incensa!ione delle offerte. altri enti la ripone in un luogo degno. o tiene lui stesso il calice. porta all"altare il pane e il vino e li consegna al sacerdote. all"occorren!a. 2urante l"intera celebra!ione. Aiunto all"altare. /uindi. 1CC Cf. Ministeria 1uaedam. /uindi incensa il sacerdote e il popolo. 1$6L6 %&.3 (1?:2) 502. $p. per quanto possibile. l"accolito può portare la croce. + co pito dell"accolito accostarsi. Conviene pertanto che. 33 . /uindi va al suo posto in presbiterio. a eno che il sacerdote preferisca darle personal ente. aiutare il sacerdote nella distribu!ione della Co unione al popolo 1CC. Litu!1ia eu(a!isti(a 1&). il diacono d) al popolo brevi co unica!ioni. in assen!a del diacono. 2opo la benedi!ione del sacerdote. &nchinatevi per la benedi!ione. 2etta l"ora!ione dopo la Co unione. fatto un profondo inchino. sia alla sede che all"altare.4 . L"accolito istituito. presenta il turibolo al sacerdote. Se si usa l"incenso. se la Co unione si d) per intin!ione. se necessario. colloca la croce presso l"altare. 1%&. ritorna allo stesso odo co e era venuto. può. D4 . di raduni di %escovi e di Sinodi@ c) nella 'essa conventuale e nella 'essa principale nelle chiese e negli oratori@ 35 . può portare l"#vangeliario un po" elevato@ in tal caso procede davanti al sacerdote@ altri enti. accede all"altare e ve lo depone. a) nella 'essa vespertina -7ella Cena del Signore. del sacrificio e di tutto il popolo di 2io. le può dire il lettore al te po dovuto (Cf. può proporre dall"a bone le inten!ioni della preghiera universale. L"accolito istituito. &n assen!a del diacono. insie e al sacerdote e al diacono. 2+. li asterge e li riordina.). *er inata la celebra!ione della 'essa. &&. 1&%. nell"ordina!ione del %escovo e dei presbiteri. 1rocla a dall"a bone le letture che precedono il %angelo. Aiunto all"altare. '#SS$ C67C#L#E($*$ 1&&. dopo l"introdu!ione del sacerdote. Litu!1ia de''a Pa!o'a 1&#. +. l"accolito e gli altri inistri. in assen!a del diacono. fa" con gli altri un profondo inchino. La concelebra!ione. n. co e si usa abitual ente. B invece racco andata. Se porta l"#vangeliario. ritornano in sagrestia processional ente nello stesso odo e ordine con il quale erano arrivati. 1&$. Se all"ingresso 6 alla Co unione non si fa un canto. ancan!a del sal ista. indossata una veste approvata.1&2. &n assen!a del diacono. aiuta il sacerdote o il diacono a purificare e riordinare i vasi sacri. se l"utilit) dei fedeli non richiede o suggerisce altro. li purifica. 1& . 7ella processione all"altare. il lettore. + prescritta dal rito stesso. &n può anche procla are il sal o responsoriale dopo la pri a lettura. incede con gli altri inistri. nella benedi!ione dell"abate e nella 'essa cris ale. /uindi va ad occupare il suo posto in presbiterio con gli altri inistri. nella quale si anifesta assai bene l"unit) del sacerdo!io.@ b) nella 'essa celebrata in occasione di Concili.OMPITI DEL LETTORE Riti inizia'i 1&4. 1&3. ter inata la distribu!ione della Co unione. l"accolito istituito porta i vasi sacri alla creden!a e lì. e se non vengono recitate dai fedeli le antifone indicate nel 'essale. tutti i sacerdoti possono celebrare o concelebrare tre 'esse. che + proprio di ogni concelebra!ione1C0. $$S 5? (1?. #C8'. nella 'essa vespertina -7ella Cena del Signore.d) nelle 'esse in occasione di incontri di sacerdoti. si possono svolgere anche piF concelebra!ioni nello stesso giorno@ si devono tuttavia tenere in te pi successivi o in luoghi sacri diversi1C2. $l singolo sacerdote sia tuttavia per esso celebrare l"#ucaristia in odo individuale. nelle celebra!ioni del Santo Iondatore della Chiesa locale o del 1atrono della diocesi. C67C. e nella 'essa della %eglia 1asquale non + per esso celebrare in odo individuale. can.. in cui i presbiteri di una diocesi concelebrano con il proprio %escovo. nella 'essa sta!ionale soprattutto nei giorni piF solenni dell"anno liturgico. 1articolare i portan!a si deve dare a quella concelebra!ione. &stru!ione Euc aristicum mysterium. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. ibidem. 25 aggio 1?. nella 'essa dell"ordina!ione del nuovo %escovo diocesano o del suo Coadiutore o $usiliare. suggeriti dal significato del rito o della festa. regolare la disciplina della concelebra!ione nella sua diocesi. negli anniversari del %escovo e infine in occasione del Sinodo o della visita pastorale. sia per qualche altro convegno. purch4 lo facciano nelle ore corrispondenti@ d) nel giorno della Co e ora!ione di tutti i fedeli defunti. + concesso celebrare o concelebrare piF volte nello stesso giorno nei seguenti casi. non però nel te po in cui nella stessa chiesa o oratorio si tiene la concelebra!ione. 3. purch4 le celebra!ioni avvengano in te pi diversi e 1C1 1C2 1C0 Cf. sia in occasione di eserci!i spirituali. 1er lo stesso otivo si racco anda la concelebra!ione tutte le volte che i sacerdoti si radunano insie e con il proprio %escovo. &n tali circostan!e viene anifestato in odo piF evidente quel segno dell"unit) del sacerdo!io. 'a il Aiovedì della Setti ana santa nella 'essa vespertina -7ella Cena del Signore.5. 3:. %$*&C$76 &&. Cf.:) 5. purch4 sia riconosciuta la loro condi!ione di sacerdoti. Spetta al %escovo. se la necessit) o l"utilit) pastorale lo suggerisce. n. 2)).. 1er otivi particolari. /uando vi + un nu ero considerevole di sacerdoti. 5:@ C&C. Cf. co e pure della Chiesa stessa. Sacrosanctum Concilium. . qualunque sia il carattere di tali incontri1C1. a) chi ha celebrato o concelebrato al Aiovedì della Setti ana santa la 'essa cris ale. nella 'essa cris ale. 2)3. S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&. 2)2. può celebrare o concelebrare anche la 'essa vespertina -7ella Cena del Signore. & presbiteri pellegrini siano accolti volentieri nella concelebra!ione eucaristica.:.@ b) chi ha celebrato o concelebrato la 'essa della %eglia 1asquale può celebrare o concelebrare la 'essa del giorno di 1asqua@ c) nel 7atale del Signore tutti i sacerdoti possono celebrare o concelebrare le tre 'esse. secolari o religiosi. 2)1. ?C2. 5. 2)4. a nor a del diritto. n.. i concelebranti. 2urante la Liturgia della 1arola. Aiunti all"altare. $$S : (1?15) 3C1<3C3. & concelebranti. *uttavia per un ragionevole otivo. possono fare a eno della casula o pianeta e usare soltanto la stola sopra il ca ice. fatta se pre ecce!ione per il celebrante principale. E#7#2#**6 9%. secondo l"opportunit). co e ad ese pio un nu ero notevole di concelebranti e la ancan!a di para enti. &n presbiterio si preparino. con gli opportuni adatta enti. 2)%. i co piti a lui propri sono svolti da alcuni concelebranti.+). Se non vi sono gli altri inistri. & sacerdoti concelebranti precedono il celebrante principale. 211. un calice di sufficiente capacit) o piF calici. tutti si al!ano. il concelebrante che 1C3 Cf. 3: . fatto un profondo inchino. quindi si recano al posto loro assegnato. "ncruentum altaris sacrificium. se questo + assente. + ordinata secondo le nor e che co une ente si devono osservare (Cf. si fa. 1C agosto 1?15. Se non + presente il diacono. può di nuovo celebrare. tranne il %escovo. che i pone l"incenso sen!a nulla dire e benedice il diacono o. i sacerdoti concelebranti stanno al loro posto e nel sedersi e nell"al!arsi si unifor ano al sacerdote celebrante principale. La 'essa concelebrata. 2)#. la processione attraverso la chiesa fino all"altare. La stessa possibilit) + data. Cost. 2) . altri enti vengono assolte da alcuni concelebranti. &l sacerdote celebrante principale. a) le sedi e i sussidi per i sacerdoti concelebranti@ b) sulla creden!a. le parti loro proprie si possono affidare ad altri fedeli idonei. Riti di int!oduzione 21). in qualunque for a si svolga. Litu!1ia de''a Pa!o'a 212. 7essuno ai vada o sia a esso a concelebrare quando la 'essa + gi) ini!iata. anche per le riunioni dei religiosi. in sagrestia o in altro luogo adatto. per l"utilit) dei fedeli. nn. indossano le vesti sacre che abitual ente si utili!!ano nella celebra!ione individuale. 2)&. venerano l"altare con il bacio.osservando ciò che + stato stabilito per l"applica!ione della seconda e ter!a 'essa1C3@ e) chi in occasione del Sinodo. 003-0. &ni!iato il canto dell"$lleluia. tenute presenti le varianti qui sotto indicate. 2)$. incensa la croce e l"altare@ si reca poi alla sede. co e di consueto. 1reparata ogni cosa in odo ordinato. della visita pastorale o di incontri sacerdotali concelebra col %escovo o con un suo delegato. $p. i sacerdoti concelebranti e il sacerdote celebrante principale. 0*. 22). si devono recitare sottovoce. &l ricordo dei vivi (icordati. &l prefa!io viene cantato o detto dal solo sacerdote celebrante principale@ il Santo viene cantato o recitato da tutti i concelebranti insie e con il popolo e la sc ola. + bene che vengano cantate.-028) viene co piuta dal celebrante principale@ gli altri concelebranti restano al loro posto. con le braccia allargate e ad alta voce. in odo particolare le parole della consacra!ione. i sacerdoti concelebranti proseguono la recita della 1reghiera eucaristica. i concelebranti si avvicinano all"altare disponendosi attorno ad esso. 213. un po" indietro rispetto ai sacerdoti concelebranti che si dispongono attorno al celebrante principale. Litu!1ia eu(a!isti(a 214. nel odo sotto indicato. da per ettere ai fedeli di vedere bene l"a!ione sacra e al diacono di avvicinarsi facil ente all"altare per svolgere il suo inistero. 21%. L"o elia + tenuta nor al ente dal sacerdote celebrante principale o da uno dei concelebranti. 21 . con le braccia allargate. salvo indica!ioni contrarie. Signore e il &n co unione conviene siano affidati all"uno o all"altro dei sacerdoti concelebranti. Modo di di!e 'a P!e12ie!a eu(a!isti(a 21#. il concelebrante che procla a il %angelo in assen!a del diacono n4 chiede n4 riceve la benedi!ione del celebrante principale. 3> . che dice queste preghiere da solo. Le parti che devono essere dette insie e da tutti i concelebranti. in odo che venga udita chiara ente la voce del celebrante principale. 2opo che il celebrante principale ha recitato l"ora!ione sulle offerte. &n tal odo le parole sono piF facil ente intese dal popolo.procla er) il %angelo. *er inato il Santo. *uttavia. che tutti sono tenuti ad espri ere. nn. Preg iera eucaristica " o Canone romano 21&. egli sta abbastan!a arretrato. 21$. se sul 'essale sono usicate. solo il celebrante principale. 7ella 1reghiera eucaristica & o Canone ro ano. Soltanto il celebrante principale co pie i gesti. &l diacono eserciti il suo inistero all"altare. per quanto + possibile. servendo quando + necessario al calice e al 'essale. Le parti che sono pronunciate da tutti i concelebranti. dice il 1adre cle entissi o. *uttavia nella concelebra!ione presieduta da un presbitero. in odo però da non intralciare lo svolgi ento dei riti. La prepara!ione dei doni (Cf. peccatori. 1adre e per i defunti. tu. 1er Cristo. 2io onnipotente il celebrante principale co pie i gesti. se ciò se bra opportuno@ alla loro presenta!ione. eretti. conviene siano affidati all"uno o all"altro dei concelebranti. con la ano destra stesa verso il pane e il calice. tutti i concelebranti si battono il 22 . inistri. conviene siano affidate all"uno o all"altro dei sacerdoti concelebranti. o 2io fino a *i supplichia o. poi si inchinano profonda ente@ d) Celebrando il e oriale e *i preghia o u il ente. Preg iera eucaristica "" 22#. con le braccia allargate. offrendosi libera ente e 2opo la cena. o Signore. che dice queste parti da solo. nostro Signore. 3? . con le braccia allargate e ad alta voce. 222. perch4 su tutti noi che partecipia o di questo altare@ poi. *utti i concelebranti recitano insie e tutte le for ule da Santifica questi doni fino a *i preghia o u il ente. (icordati. con le ani stese verso le offerte@ b) La vigilia e 2opo la cena. tuoi petto. dice l"$ccetta con benevolen!a. tutti i concelebranti però recitano insie e tutte le for ule. $lle parole $nche a noi. che dice queste parti da solo. o 2io. con le ani stese verso le offerte@ b) #gli. con le braccia allargate@ e) *i supplichia o. con la ano destra stesa verso il pane e il calice. a ani giunte@ c) le parole del Signore. i concelebranti sollevano lo sguardo verso l"ostia consacrata e il calice. o 2io. con le braccia allargate. 2a Santifica. scenda la piene!!a di ogni gra!ia e benedi!ione del cielo. 22$. in questo odo. 223. a9 Santifica. &l solo celebrante principale. se ciò se bra opportuno@ alla loro presenta!ione. &l ricordo dei orti (icordati. con le braccia allargate. i concelebranti sollevano lo sguardo verso l"ostia consacrata e il calice. peccatori. stando inchinati e a ani giunte fino alle parole. (icordati dei nostri fratelli. 22%. a ani giunte@ c) alle parole del Signore. in questo odo. a) Santifica questi doni. poi si inchinano profonda ente@ d) &n questo sacrificio e %olgi sulla nostra offerta. tuoi inistri.221. o Signore e $nche a noi. Solo il celebrante principale dice. 7ella 1reghiera eucaristica && solo il celebrante principale. dice il 1adre vera ente santo. 2io onnipotente. Le intercessioni per i vivi. i concelebranti fanno il segno di croce alle parole. con le braccia allargate e ad alta voce. 224. Preg iera eucaristica "V 232. i concelebranti sollevano lo sguardo verso l"ostia consacrata e il calice. in questo odo. 1adre. da solo. dice il 1adre vera ente santo. con le braccia allargate e ad alta voce. Le intercessioni. a) 6ra ti preghia o u il ente. venuta l"ora e $llo stesso odo. 1er questo sacrificio di riconcilia!ione e $ccogli nel tuo regno. dice 7oi ti lodia o. 233. ricordati e 1adre isericordioso conviene siano affidate alternativa ente a uno dei sacerdoti concelebranti. se ciò se bra opportuno@ alla loro presenta!ione. con le ani stese verso le offerte@ b) 7ella notte in cui fu tradito e 2opo la cena a ani giunte@ c) le parole del Signore. La dossologia finale della 1reghiera eucaristica viene recitata sola ente dal sacerdote celebrante principale e. i concelebranti sollevano lo sguardo verso l"ostia consacrata e il calice. 7ella 1reghiera eucaristica &% il celebrante principale. conviene siano affidate all"uno o all"altro dei sacerdoti concelebranti. Le intercessioni. 7ella 1reghiera eucaristica &&& solo il celebrante principale. con le braccia allargate. insie e agli altri concelebranti. che dice queste parti da solo. *utti i concelebranti recitano insie e tutte le for ule da 6ra ti preghia o u il ente fino a Auarda con a ore. se ciò se bra opportuno@ alla loro presenta!ione. 1adre santo. con la ano destra stesa verso il pane e il calice. a) 6ra ti preghia o. 23#. 1er quanto riguarda le altre 1reghiere eucaristiche approvate dalla Sede $postolica. a ani giunte@ c) le parole del Signore. 1adre. poi si inchinano profonda ente@ d) Celebrando il e oriale e Auarda con a ore. 23). con le braccia allargate e ad alta voce. non invece dai fedeli. con le braccia allargate. in questo odo. *utti i concelebranti dicono insie e tutte le for ule da 6ra ti preghia o. si osservino le nor e stabilite per ciascuna di esse. con le ani stese verso le offerte@ b) #gli. 6ra. se se bra opportuno. fino a co piere ogni santifica!ione. 23 . con le braccia allargate. 234. con le braccia allargate. 1adre. #gli faccia di noi. fino a Auarda con a ore. 231. 5C .Preg iera eucaristica """ 22&. che recita queste parti da solo. poi si inchinano profonda ente@ d) &n questo e oriale e Auarda con a ore. con la ano destra stesa verso il pane e il calice. dice la oni!ione pri a della preghiera del Signore@ poi. tutti i concelebranti. insie e con il popolo. *er inata la preghiera pri a della Co unione. si può fare in uno di questi odi. uno dopo l"altro. & concelebranti possono anche ri anere al loro posto e prendere il Corpo di Cristo dalla patena presentata ai singoli dal celebrante principale o da uno o piF concelebranti@ possono anche passarsi l"un l"altro la patena. #cco l"$gnello di 2io e prosegue insie e con i sacerdoti concelebranti e il popolo. con la cannuccia o con il cucchiaino. non sono degno. prendono con devo!ione il Corpo di Cristo e. Se si fa la Co unione diretta ente al calice. se questo + assente. di uno dei concelebranti. 'entre si canta o si dice l"$gnello di 2io. 2opo di loro il diacono riceve dal celebrante principale il Corpo e il Sangue del Signore. stando in e!!o all"altare. $l ter ine. /uindi il celebrante principale. si accostano al centro dell"altare. che consegna 51 . &l solo celebrante principale. 242. 23&. 1oi il celebrante principale prende l"ostia consacrata nella stessa 'essa e. e devota ente si co unica al Corpo di Cristo. 243. &l Corpo di Cristo i custodisca per la vita eterna. Coloro che sono piF vicini al celebrante principale ricevono da lui la pace pri a del diacono. Iiglio del 2io vivo. soltanto il celebrante principale recita sottovoce. 6 Signore. Signore AesF Cristo. Co piuta la immixtio. & concelebranti. *uo + il regno. Liberaci. rivolto al popolo dice. 23%.Riti di . 24). 244. a ani giunte. dicendo sottovoce. i diaconi o alcuni dei concelebranti possono aiutare il celebrante principale nello spe!!are le ostie per la Co unione dei concelebranti e del popolo. il celebrante principale genuflette e si scosta un poco dall"altare. 241. &l Sangue di Cristo i custodisca per la vita eterna e beve al calice. tenendo la ano sinistra sotto la destra.omunione 23$. La Co unione al Sangue di Cristo si può fare bevendo diretta ente dal calice. accla ano. prende il calice. a) il celebrante principale. ritornano al loro posto. con le braccia allargate. rivolto verso l"altare. con le braccia allargate. i quali pure allargano le braccia. dice sottovoce. prosegue. Sca biatevi il dono della pace. 24 . per intin!ione. tutti si sca biano tra loro la pace. recita il 1adre nostro insie e con gli altri sacerdoti concelebranti. e con il popolo. dicendo. genuflettono. la preghiera. $llo stesso odo si co unicano i concelebranti. 24#. /uindi il celebrante principale. 2opo l"invito del diacono o. oppure La Co unione con il tuo Corpo e il tuo Sangue. tenendola un po" sollevata sopra la patena o sopra il calice. a ani giunte. La Co unione dei concelebranti può anche essere ordinata in odo che i singoli co unichino al Corpo e. beve quanto + ri asto nel calice. 1oi il diacono. 2opo che il celebrante principale si + co unicato. attenendosi tuttavia al rito scelto nei singoli casi per la Co unione al calice. 24%. asterge il calice e lo riordina co e di consueto (Cf. Se la Co unione dei concelebranti si fa per intin!ione. ognuno ritorna al suo posto. tenendo il purificatoio sotto il ento. se + il caso. si co unicano al Sangue del Signore. /uindi il diacono. di alcuni concelebranti. 0:+). 0+*). genuflettono e si co unicano al Corpo del Signore@ successiva ente. il celebrante principale si co unica al Corpo e al Sangue del Signore nel odo consueto. secondo il rito adottato per la Co unione al calice. prendono l"ostia. rito al quale devono confor arsi tutti gli altri concelebranti. co e all"ini!io della 'essa. & concelebranti. 24$. il celebrante principale si co unica sotto le due specie. n. oppure a due a due. nn. fa la Co unione al Sangue del Signore nel odo consueto. si accostano all"altare.poi al diacono o a un concelebrante@ quindi distribuisce la Co unione ai fedeli (Cf. 52 . &n questo caso. 2opo essersi co unicato. se vi sono due calici. dispone opportuna ente il calice insie e con la patena che contiene le ostie. dove lui stesso o l"accolito istituito co pie la purifica!ione. &l labbro del calice viene se pre asterso da colui che beve o da chi lo presenta ai singoli. 24&. $nche il diacono riceve la Co unione per intin!ione e risponde $ en quando un concelebrante dice. 087-083). La Co unione del diacono e la purifica!ione del calice si svolgono secondo le odalit) sopra indicate. oppure uno dei concelebranti. uno dopo l"altro. sopra un altro corporale. la intingono nel calice e. subito dopo. poi lo porta alla creden!a. al Sangue del Signore presso l"altare. co e + detto sopra. con l"aiuto. genuflettono. uno dopo l"altro. stando in e!!o all"altare. & concelebranti. all"altare. assu ono il Sangue. genuflettono. si co unicano@ ritornano poi al loro posto. dove egli stesso o l"accolito istituito co pie la purifica!ione. quindi porta il calice alla creden!a. co e di consueto (Cf. &l Corpo e il Sangue di Cristo. si portano al centro dell"altare. astergono il labbro del calice e ritornano al loro posto. se + il caso con l"aiuto di alcuni concelebranti. asterge il calice e lo riordina co e di consueto. si accostano all"altare. facendo però atten!ione a lasciarne nel calice una quantit) sufficiente per la Co unione dei concelebranti. al lato destro dell"altare. n. & concelebranti. uno dopo l"altro. il calice viene deposto al lato destro dell"altare. b) &l celebrante principale. &l diacono devota ente consu a all"altare tutto il Sangue di Cristo che + ri asto. & concelebranti possono ri anere al loro posto e fare la Co unione al Sangue del Signore bevendo al calice che viene loro presentato dal diacono o da uno dei concelebranti@ oppure anche passandosi il calice l"un l"altro. in e!!o all"altare o a un suo lato sopra un altro corporale. a ani giunte. si segna con il segno della croce e dice. in questo caso lì si prepara anche il 'essale. fatto con il inistro un profondo inchino. 1oi. odo consueto (Cf. le oni!ioni e la benedi!ione al ter ine della 'essa. Riti di int!oduzione 2 #. scegliendo una delle for ule proposte. dice il JKrie e il Aloria. pri a di allontanarsi dall"altare. &l celebrante principale. '#SS$ $ C8& 1$(*#C&1$ 87 S6L6 '&7&S*(6 2 2. dopo una conveniente pausa. &&&. &n questo caso si tralasciano i saluti. $llora il inistro o il sacerdote recita l"antifona d"ingresso. 2 %. egli co pie gli uffici che gli sono propri (Cf. stando in piedi. 2 4.0-0+8) e svolge le altre parti del popolo. invece.Riti di (on('usione 2 ). dice. 1ri a della 'essa i vasi sacri necessari si preparano o alla creden!a o sull"altare al lato destro. 50 . entre i concelebranti ri angono al loro posto. si fanno dall"a bone o da un leggio. 1oi co pie l"atto peniten!iale e. 2 3. &l sacerdote si accosta all"altare e. 2 $. & concelebranti.). 088- 2 1. per quanto + possibile. La celebra!ione sen!a inistro o sen!a al eno qualche fedele non si faccia se non per un giusto e ragionevole otivo. &l inistro secondo l"opportunit) pronuncia le parti che spettano al popolo. nn. Se lo preferisce. dice 1reghia o e. 7ella 'essa celebrata dal sacerdote con la sola presen!a di un inistro che gli risponde. $ en. nn. 2 . &l celebrante principale co pie i riti di conclusione nel 08. la colletta. si osserva il rito della 'essa con il popolo (Cf. venera l"altare con il bacio e si reca alla sede. al ter ine della quale il inistro risponde. 2 &. con il diacono venera l"altare con il bacio. 037-08. Se tuttavia il inistro + un diacono. /uindi il sacerdote con il inistro.). il sacerdote può ri anere all"altare. 7el no e del 1adre@ rivolto al inistro lo saluta. con le braccia allargate. secondo le rubriche. Litu!1ia de''a Pa!o'a 2#). 0. fanno un profondo inchino. Le letture. nn. 2opo aver purificato il calice. /uindi. #cco l"$gnello di 2io e continua con lui.. &l Corpo e il Sangue. il inistro o lo stesso sacerdote legge 2$). il si bolo insie e con il inistro. 2##. 1oi il sacerdote venera il libro con il bacio. 7ella Liturgia eucaristica tutto si svolge co e nella 'essa con il popolo. 2#&. 6 Signore. Se lo ritiene opportuno. 1urifica il io cuore. dicendo sottovoce. può essere portato alla creden!a dal inistro o essere riposto sopra l"altare a lato. si volta verso di lui. o Cristo. prende l"ostia e. Iiglio del 2io vivo. 2$1. il sacerdote dice la preghiera. o un altro canto. Litu!1ia eu(a!isti(a 2# . 2#$. conviene che il sacerdote osservi una pausa di silen!io@ poi dice l"ora!ione dopo la Co unione. # con il tuo spirito. *enendo l"ostia un po" sollevata sopra la patena o sopra il calice. 1ri a di dare la Co unione al l"antifona alla Co unione. il sacerdote dice la preghiera Signore AesF Cristo. poi legge il %angelo.2#1. secondo le rubriche. il sacerdote offre la pace al inistro. Lode a te. inistro. a cui il inistro risponde. 1arola del Signore. se il inistro fa la Co unione. e &l Corpo di Cristo i custodisca e quindi assu e il Corpo del Signore. che hai detto@ quindi soggiunge. che si può dire anche in questa 'essa. il inistro legge la pri a lettura e il sal o e. dice sottovoce. 6 Signore non sono degno. uniti in questo calice. &l sacerdote purifica il calice alla creden!a o all"altare. Se il calice viene purificato all"altare. $lla fine dice. La pace del Signore sia se pre con voi. si co unica al Corpo di Cristo. Se invece il inistro non riceve la Co unione. Signore AesF Cristo. dice. 2#%. la seconda lettura e il versetto alleluiatico. il sacerdote. 2#2. entre dice l"$gnello di 2io insie e con il inistro. &l Sangue di Cristo i custodisca e assu e il Sangue. 2#4. co pie l"immixtio dicendo sottovoce. &l sacerdote introduce e conclude la preghiera. /uindi prende il calice e dice sottovoce. 2opo la colletta. quando si deve dire. profonda ente inchinato. *er inato l"$gnello di 2io.. oppure La Co unione con il tuo Corpo e il tuo Sangue@ quindi genuflette. Segue la preghiera universale. 2opo l"accla a!ione al ter ine dell"e bolis o che segue il 1adre nostro. (ivolto poi verso l"altare. La parola del %angelo6 2#3. /uindi. il sacerdote spe!!a l"ostia sopra la patena. il sacerdote prende l"ostia e. stando rivolto all"altare. &l sacerdote recita poi. 53 . dice. non sono degno. entre il inistro for ula le inten!ioni. 2opo l"immixtio. e il inistro risponde. tranne ciò che segue. &l sacerdote nel odo solito venera l"altare con il bacio e. Secondo l"uso tra andato. nn. che si fa piegando il ginocchio destro fino a terra. dopo l"ostensione dell"ostia. %i sono due specie di inchino. Se nel presbiterio ci fosse il tabernacolo con il Ss. 2io onnipotente. dopo l"ostensione del calice e pri a della Co unione. spetta alla Conferen!a #piscopale deter inare. del capo e del corpo. Genuf'essione e in(2ino 2$4. *i supplichia o. Le particolarit) da osservarsi nella 'essa concelebrata sono indicate a suo luogo (Cf. o Sacra ento. b) L"inchino di tutto il corpo. con il consenso della Sede $postolica. &noltre genuflettono tutti coloro che passano davanti al Ss. il sacerdote. /ualora però questo gesto si bolico non corrispondesse piena ente alle tradi!ioni e alla cultura di una deter inata regione. o Sacra ento e alla santa Croce. cio+. tralasciato il congedo. se non procedono in processione. dalla solenne adora!ione nell"$!ione liturgica del %enerdì nella 1assione del Signore fino all"ini!io della %eglia pasquale. & riti di conclusione si svolgono co e nella 'essa con il popolo. si fa. all"altare@ entre si dicono le preghiere 1urifica il io cuore e 8 ili e pentiti@ nel si bolo (Credo) alle parole. un gesto che sostituisca il bacio. al posto della genuflessione fanno un inchino col capo. della beata %ergine 'aria e del Santo in onore del quale si celebra la 'essa. alle parole. a) L"inchino del capo si fa quando vengono no inate insie e le tre divine 1ersone@ al no e di AesF. la venera!ione dell"altare e dell"#vangeliario si espri e con il bacio. o Sacra ento. &l diacono co pie lo stesso inchino entre chiede la benedi!ione pri a di 55 . La genuflessione. 3073:0).Riti di (on('usione 2$2. o inchino profondo. 7ella 'essa vengono fatte dal sacerdote celebrante tre genuflessioni. insie e al inistro si allontana. & inistri che portano la croce processionale o i ceri. non invece durante la stessa celebra!ione della 'essa. 2$ . fatto un profondo inchino. il diacono e gli altri inistri genuflettono quando giungono all"altare o quando si allontanano. &%. Con l"inchino si indicano la riveren!a e l"onore che si danno alle persone o ai loro segni. $LC87# 76('# 2& C$($**#(# A#7#($L# 1#( *8**# L# I6('# 2& '#SS$ 8ene!azione de''5a'ta!e e de''5E"an1e'ia!io 2$3. significa adora!ione@ perciò + riservata al Ss. # per opera dello Spirito Santo@ nel canone ro ano. Si presti atten!ione a che si consu i subito e total ente all"altare quanto per caso 5. il sacerdote e il popolo. per incensare le offerte. 1ri a e dopo l"incensa!ione si fa un profondo inchino alla persona o alla cosa che viene incensata. soprattutto dopo la fra!ione o dopo la Co unione dei fedeli. la croce dell"altare. poi la sinistra. 6gni volta che qualche fra ento di ostia ri ane attaccato alle dita. & vasi sacri vengono purificati dal sacerdote. viene incensata pri a dell"altare@ altri enti quando il sacerdote le passa davanti. Così pure raccolga eventuali fra enti fuori della patena. se + sopra l"altare o accanto ad esso. sen!a nulla dire. &l sacerdote quando ette l"incenso nel turibolo lo benedice tracciando un segno di croce. dopo la Co unione. che poi quello che purifica beve. a) Se l"altare + separato dalla parete. unica ente all"ini!io della celebra!ione. La purifica!ione del calice si fa con acqua o con acqua e vino. possibil ente alla creden!a. 2$$. a) durante la processione d"ingresso@ b) all"ini!io della 'essa. le offerte per il sacrificio della 'essa. La 0u!ifi(azione 2$%. alla consacra!ione. il sacerdote e il popolo@ e) alla presenta!ione dell"ostia e del calice dopo la consacra!ione. 2$&. per incensare la croce e l"altare@ c) alla processione e alla procla a!ione del %angelo@ d) quando sono stati posti sull"altare il pane e il calice. . Con tre colpi del turibolo si incensano. Con due colpi si incensano le reliquie e le i agini dei Santi esposte alla pubblica venera!ione. l"#vangeliario. co e + indicato nella sacra Scrittura (Cf. lavi le dita stesse.0). oppure dopo la 'essa. &l sacerdote incensa le offerte pri a dell"incensa!ione della croce e dell"altare con tre colpi di turibolo. o Sacra ento. non però all"altare e alle offerte per il sacrificio della 'essa. la croce e l"altare. La croce. L5in(ensazione 2$#. la reliquia della santa Croce e le i agini del Signore esposte alla pubblica venera!ione. dal diacono o dall"accolito istituito. L"incensa!ione espri e riveren!a e preghiera. il Ss. L"uso dell"incenso in qualsiasi for a di 'essa + facoltativo. &noltre il sacerdote. oppure facendo col turibolo il segno di croce sopra le offerte. il sacerdote asterga le dita sulla patena. La patena si asterge nor al ente con il purificatoio. L"altare si incensa con singoli colpi in questo odo. Sal 13C. se necessario. il cero pasquale. il sacerdote lo incensa passando pri a la parte destra dell"altare. oppure. quando si incensa l"altare.24 %p >. il sacerdote lo incensa girandogli intorno@ b) Se invece l"altare + addossato alla parete.procla are il %angelo. si inchina legger ente entre proferisce le parole del Signore. &stru!ione Euc aristicum mysterium. da osservarsi anche nelle chiese dei religiosi e nei piccoli gruppi. capp. anche sotto una sola specie si riceve il Cristo tutto intero e il Sacra ento in tutta la sua verit)@ di conseguen!a. (isulta infatti piF evidente il segno del banchetto eucaristico e si espri e piF chiara ente la volont) divina di ratificare la nuova ed eterna allean!a nel Sangue del Signore ed + piF intuitivo il rapporto tra il banchetto eucaristico e il convito escatologico nel regno del 1adre1C5. $llo stesso %escovo + data facolt) di per ettere la Co unione sotto le due specie ogni volta che se bri opportuno al sacerdote al quale. 1:25<1:2?. agli alunni dei se inari. secondo il Concilio #cu enico di *rento. salva la loro sostan!a. ai fedeli che partecipano al rito o che vi assistono. 2en!. Cf. 7ello stesso te po però esortino i fedeli perch4 partecipino piF intensa ente al sacro rito. oltre ai casi descritti nei libri rituali. si lavi il luogo con acqua. dei te pi e dei luoghi 1C:. &n particolare ricordino ai fedeli quanto insegna la fede cattolica. Cf. #C8'. cio+.2. 1<0. la Chiesa ha il potere di deter inare o ca biare ciò che essa ritiene piF conveniente per la venera!ione dovuta ai Sacra enti stessi e per l"utilit) di coloro che li ricevono secondo la diversit) delle circostan!e. 2ecreto sulla Co unione eucaristica. a tutti coloro che attendono agli eserci!i spirituali o partecipano ad un convegno spirituale o pastorale. 2%). a) ai sacerdoti che non possono celebrare o concelebrare@ b) al diacono e agli altri che co piono qualche ufficio nella 'essa@ c) ai e bri delle co unit) nella 'essa conventuale o in quella che si dice -della co unit). 1. Se un"ostia o una particola scivolasse via.ri ane del Sangue di Cristo dopo la distribu!ione della Co unione. + affidata la co unit). 2. 2%2. coloro che ricevono una sola specie. &noltre insegnino che nell"a inistra!ione dei Sacra enti. 02. C67C. nella for a in cui + posto in aggior eviden!a il segno del banchetto. &l %escovo diocesano può stabilire per la sua diocesi nor e riguardo alla Co unione sotto le due specie. ibidem. La Co unione sotto le due specie + per essa. 1C: Cf. la dottrina cattolica riguardo alla for a della Co unione. La . co e pastore proprio.<Sch=n . Sess. *(&2#7*&76.:. 2en!.. si raccolga con rispetto@ se poi si versasse qualche goccia del Sangue del Signore. La santa Co unione espri e con aggior piene!!a la sua for a di segno. & pastori d"ani e si facciano un dovere di ricordare. che. 1:2>.. cap. nel odo piF adatto. 5: . e l"acqua si versi nel sacrario che si trova in sagrestia. non ri angono privi di nessuna gra!ia necessaria alla salve!!a1C.omunione sotto 'e due s0e(ie 2%1. 2%3. 25 aggio 1?. S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&.:) 55>. n. $$S 5? (1?. se viene fatta sotto le due specie. per quanto riguarda i frutti della Co unione. purch4 i fedeli siano ben preparati e non ci sia pericolo di profana!ione del Sacra ento o la 1C5 1C.<Sch=n . 99&. luglio 15. o un calice di sufficiente grande!!a o piF calici. &l sacerdote prende l"ostia. lo restituisce al inistro e si allontana@ il inistro asterge con il purificatoio il labbro del calice. &l co unicando beve un po" dal calice. ne intinge una parte nel calice e ostrandola dice. $ en. 1er distribuire la Co unione sotto le due specie. in caso di necessit). il co unicando. &l inistro dice. in sua assen!a. Circa il odo di distribuire ai fedeli la sacra Co unione sotto le due specie e circa l"estensione delle facolt).celebra!ione non risulti troppo difficoltosa per il gran nu ero di partecipanti o per altra causa. 5> . &l Corpo e il Sangue di Cristo@ il co unicando risponde. tenendo la patena sotto il ento. Se la Co unione al Sangue si fa bevendo dal calice. nel odo solito. le Conferen!e #piscopali possono stabilire delle nor e. la sacra Co unione si dia in questa for a. asterge e ordina i vasi sacri. che lo stesso co unicando accosta alle labbra con le sue ani. al cui fianco sta il inistro che tiene il calice. approvate dalla Sede $postolica. 2%4. &l Sangue di Cristo@ il co unicando risponde. dal diacono o dall"accolito istituito che ha prestato servi!io per il calice e che poi. $i fedeli che vogliono co unicarsi solo sotto la specie del pane. con atten!ione tuttavia nel prevedere che la quantit) del Sangue di Cristo da consu are alla fine della celebra!ione non ri anga in isura sovrabbondante@ b) se si fa per intin!ione. e il inistro gli porge il calice. va dal sacerdote che tiene il vaso con le particole. o. viene affidato questo co pito per l"occasione@ b) ciò che ri ane del Sangue viene consu ato all"altare dal sacerdote. il co unicando. 2%#. si devono preparare. a un poco piF consistenti del solito. a) per il calice solita ente co pie il servi!io il diacono. ostie n4 troppo sottili n4 troppo piccole. dopo aver ricevuto il Corpo di Cristo. 2% . il sacerdote@ o anche l"accolito istituito o un altro inistro straordinario della sacra Co unione@ o un fedele a cui. a) se la Co unione si fa bevendo diretta ente dal calice. dal sacerdote riceve in bocca il Sacra ento e poi si allontana. /uando si distribuisce la Co unione sotto le due specie. Se la Co unione al calice si fa per intin!ione. va dal inistro del calice e si fer a davanti a lui. perch4 si possano conveniente ente distribuire. dopo averle intinte par!ial ente nel Sangue del Signore. $ en. purifica. 2%$. n. #C8'. che ali entino la fede e la devo!ione e corrispondano alla verit) del loro significato e al fine cui sono destinate112. (1?. Cf. 2&1. n. ibidem. Sacrosanctum Concilium. o gli altri luoghi. 2%&. Cf. 2.ELE-RA*IONE DELLA E. n. 1erciò nella for a!ione degli artisti co e pure nella scelta delle opere da a ettere nella chiesa. in un altro luogo decoroso che sia tuttavia degno di un così grande istero. C67C. n. 5@ S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&. Sacrosanctum Concilium.ARISTIA &.:) 553. Cf. n. (1?. &stru!ione "nter oecumenici. #C8'. 2. Sacrosanctum Concilium. n. %$*&C$76 &&. cerca pure di pro uovere nuove for e corrispondenti all"indole di ogni epoca111. 120.3) >>C.:. $$S 5. &stru!ione Euc aristicum mysterium. 1er la celebra!ione dell"#ucaristia. 12. %$*&C$76 &&. Presbyterorum Ordinis. segni e si boli delle realt) celesti1C>. 120. &stru!ione "nter oecumenici. 2. C67C. (1?. $$S 5? (1?.3) >?:@ &stru!ione Euc aristicum mysterium. G 1. siano adatte alla celebra!ione delle a!ioni sacre e all"attiva partecipa!ione dei fedeli. 2&). 12?@ S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. 122< 123@ 2ecreto sulla vita e sul inistero sacerdotale. can. &noltre i luoghi sacri e le cose che servono al culto siano davvero degni. &stru!ione "nter oecumenici. C67C. n.3. n. $$S 5. #C8'. n. sette bre 1?. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. #C8'. $$S 5. Sacrosanctum Concilium. si ricerchino gli autentici valori dell"arte. $n!i. sette bre 1?. Cf. $$S 5? (1?. %$*&C$76 &&. 23. nn. &l %escovo diocesano.3. consultino la Co issione diocesana di Liturgia e $rte sacra. belli. %$*&C$76 &&. n. ?1. Cf. poi.3) >?>.C$1&*6L6 % DISPOSI*IONE E ARREDAMENTO DELLE . 1ertanto la Chiesa non cessa di fare appello al nobile servi!io delle arti e a ette le for e artistiche di tutti i popoli e di tutti i paesi 1C?. C67C. 1C> 1C? 11C 111 112 110 Cf. /uindi le chiese. 23.:IESE PER LA . 120. ?C. sette bre 1?. cerca di adattarli alle nuove esigen!e.3. co e si sfor!a di conservare le opere d"arte e i tesori che i secoli passati hanno tras esso 11C e.:) 553@ C&C. alla ristruttura!ione e all"adegua ento delle chiese. *utti coloro che sono interessati alla costru!ione. ?02. per quanto + possibile. Le chiese cattedrali e parrocchiali siano dedicate con rito solenne. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. si serva del consiglio e dell"aiuto della stessa Co issione quando si tratta di dare nor e in questa ateria o di approvare progetti di nuove chiese o di definire questioni di una certa i portan!a110. il popolo di 2io si riunisce di solito nella chiesa oppure. se questa anca o + insufficiente. S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&.. *utte le chiese siano dedicate o al eno benedette. 1(&7C&1& A#7#($L& 2%%. 10 c. 25 aggio 1?. 25 aggio 1?.@ S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&. 5? .:. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. 8na conveniente disposi!ione della chiesa e dei suoi accessori. ibidem. &l popolo di 2io.3. L"arreda ento della chiesa si ispiri a una nobile se plicit). alla quale il popolo di 2io + chia ato a partecipare quando + convocato per la 'essa@ l"altare + il centro dell"a!ione di gra!ie che si co pie con l"#ucaristia. a devono anche assicurare una piF profonda e organica unit). Cf. + anche la ensa del Signore. 113 115 Cf. consentire l"ordinata e organica partecipa!ione di tutti e favorire il regolare svolgi ento dei co piti di ciascuno. 7ella scelta degli ele enti per l"arreda ento. a che si preveda anche ciò che contribuisce alla co odit) dei fedeli e che abitual ente si trova nei luoghi dove il popolo si raduna. Sia inoltre di tale a pie!!a da consentire un co odo svolgi ento della celebra!ione dell"#ucaristia e da favorire la sua visione115. ?1. (1?. 2. che rispondano opportuna ente alle esigen!e del nostro te po. &l sacerdote celebrante. 2&3. che si raduna per la 'essa. (1?. $$S 5. Lì si preparino le sedi dei concelebranti@ se però il loro nu ero + grande. L5a'ta!e e 'e sue su00e''etti'i 2&#.3) >?>.3) >??. ?:<?>. n. richiede che non si curino solo le cose piF diretta ente pertinenti alla celebra!ione delle a!ioni sacre. 2&4. o ediante strutture e orna enti particolari. sette bre 1?. il diacono e gli altri inistri prenderanno posto nel presbiterio. . ha una struttura organica e gerarchica. &&. $$S 5. viene procla ata la parola di 2io.2&2. nn. 1ertanto + necessario che la disposi!ione generale del luogo sacro sia tale da presentare in certo odo l"i agine dell"asse blea riunita. il diacono e gli altri inistri esercitano il loro ufficio. Si deve opportuna ente distinguere dalla navata della chiesa per e!!o di una eleva!ione. 6(2&7$'#7*6 2#L 1(#SE&*#(&6 1#( L$ C#L#E($D&67# #8C$(&S*&C$ 2& . /ueste disposi!ioni servono a espri ere la struttura gerarchica e la diversit) dei co piti. a vicino all"altare. L"altare. piuttosto che al fasto. La natura e la belle!!a del luogo e di tutta la suppellettile devono poi favorire la piet) e anifestare la santit) dei isteri che vengono celebrati. S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&.C . &stru!ione "nter oecumenici. si dispongano le loro sedi in altra parte della chiesa. sul quale si rende presente nei segni sacra entali il sacrificio della croce. & fedeli e la sc ola avranno un posto che renda piF facile la loro partecipa!ione 113 attiva . e il sacerdote. &l presbiterio + il luogo dove si trova l"altare. si curi la verit) delle cose e si tenda all"educa!ione dei fedeli e alla dignit) di tutto il luogo sacro. attraverso la quale si anifesti chiara ente l"unit) di tutto il popolo santo. che si espri e nei vari co piti e nel diverso co porta ento secondo le singole parti della celebra!ione. Secondo un uso e un si bolis o tradi!ionali nella Chiesa. si costruisca un altro altare fisso.3@ Ef 2. confacente all"uso liturgico. 7elle chiese gi) costruite. l"altare può essere obile. 0Pt 2. e piF precisa ente di pietra naturale. Ali stipiti però e la base per sostenere la ensa possono essere di qualsiasi ateriale. la isura e l"orna ento. 3)4. la qual cosa + conveniente reali!!are ovunque sia possibile. che significa piF chiara ente e per anente ente AesF Cristo. 3)3. 2&&. &l vecchio altare non venga ornato con particolare cura per non sottrarre l"atten!ione dei fedeli dal nuovo altare. 2&%. purch4 vi siano se pre una tovaglia e il corporale. L"altare sia costruito staccato dalla parete. invece. destinati alle celebra!ioni sacre. Conviene che in ogni chiesa ci sia l"altare fisso. sia dedicato secondo il rito descritto nel 1ontificale (o ano@ tuttavia l"altare obile può essere sola ente benedetto. si può adoperare anche un"altra ateria degna. pietra viva (Cf. 7or al ente sia fisso e dedicato. Si antenga l"uso di deporre sotto l"altare da dedicare le reliquie dei Santi.1 . L"altare. sia fisso che obile. quando il vecchio altare + collocato in odo da rendere difficile la partecipa!ione del popolo e non può essere ri osso sen!a danneggiare il valore artistico. 3)1. L"altare sia poi collocato in odo da costituire real ente il centro verso il quale spontanea ente converga l"atten!ione dei fedeli11. si può co piere anche sopra un tavolo adatto. solida e ben lavorata. la ensa dell"altare fisso sia di pietra. La celebra!ione dell"#ucaristia. . la croce e i candelabri. si distenda sopra l"altare sul quale si celebra al eno una tovaglia di colore bianco. 3)2.. che sia adatta alla struttura dell"altare per la for a. 3) . 7elle nuove chiese si costruisca un solo altare che significhi alla co unit) dei fedeli l"unico Cristo e l"unica #ucaristia della Chiesa. *uttavia.2C)@ negli altri luoghi. per potervi facil ente girare intorno e celebrare rivolti verso il popolo. anche se non artiri. secondo lo stile e gli usi locali delle diverse regioni. i/i.2&$. a giudi!io della Conferen!a #piscopale. 3)). 1erò si curi di verificare l"autenticit) di tali reliquie. 1er rispetto verso la celebra!ione del e oriale del Signore e verso il convito nel quale vengono presentati il Corpo e il Sangue di Cristo. nel luogo sacro. Soltanto sopra questo altare si co piano le sacre celebra!ioni. Cf. reali!!ato con arte e debita ente dedicato. L"altare si dice fisso se + costruito in odo da aderire al pavi ento e non poter quindi venir ri osso@ si dice invece obile se lo si può trasportare. 7ell"ornare l"altare si agisca con 11. si deve co piere sopra un altare@ fuori del luogo sacro. purch4 conveniente e solido. odera!ione. L"altare obile può essere costruito con qualsiasi ateriale di un certo pregio e solido. durante la Liturgia della 1arola. &enedi'ionale. &stru!ione "nter oecumenici. Eenedi!ione di un nuovo a bone. . (&*8$L# (6'$76. in segno di venera!ione e di celebra!ione festiva (Cf. spontanea ente si rivolga l"atten!ione dei fedeli11:. deve essere disposto in odo tale che i inistri ordinati e i lettori possano essere co oda ente visti e ascoltati dai fedeli. 120><12. il corporale. 00. piuttosto che sopra la ensa dell"altare. tenuta presente la struttura sia dell"altare che del presbiterio. Ianno ecce!ione tuttavia la do enica Laetare (&% di /uaresi a).. ben visibile allo sguardo del popolo radunato. 7el te po di /uaresi a + proibito ornare l"altare con fiori. o accanto ad esso. la pisside. S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&. in odo da for are un tutto ar onico@ e non i pediscano ai fedeli di vedere co oda ente ciò che si co pie o viene collocato sull"altare. secondo la struttura di ogni chiesa. n. 3)$. L5am3one 3)&.. oppure accanto ad esso. pri a di esser destinato all"uso liturgico. il sal o responsoriale e il preconio pasquale@ ivi inoltre si possono proferire l"o elia e le inten!ioni della preghiera universale o preghiera dei fedeli. & candelabri. L"a bone. $$S 5. ?. e verso il quale. B conveniente che il nuovo a bone sia benedetto. Conviene che tale luogo general ente sia un a bone fisso e non un se plice leggio obile. 1??2. per ricordare alla ente dei fedeli la salvifica 1assione del Signore. se + necessaria. le solennit) e le feste. n. nn. 2all"a bone si procla ano unica ente le letture. richiesti per le singole a!ioni liturgiche.3.). 11: 11> Cf. l"#vangeliario dall"ini!io della celebra!ione fino alla procla a!ione del %angelo@ il calice con la patena. 3)%. (1?. L"i portan!a della parola di 2io esige che vi sia nella chiesa un luogo adatto dal quale essa venga annunciata. 2. sette bre 1?. L"orna ento dei fiori sia se pre isurato e. siano collocati o sopra l"altare. con l"i agine di Cristo crocifisso. &nfatti sopra la ensa dell"altare possono disporsi solo le cose richieste per la celebra!ione della 'essa.3) >??. Conviene che questa croce ri anga vicino all"altare anche al di fuori delle celebra!ioni liturgiche.2 . Si collochi pure in odo discreto ciò che può essere necessario per a plificare la voce del sacerdote. una croce.7el te po d"$vvento l"altare sia ornato di fiori con quella isura che conviene alla natura di questo te po.. si disponga attorno ad esso. 3)#. il purificatoio. La dignit) dell"a bone esige che ad esso salga solo il inistro della 1arola. Cf. evitando di anticipare la gioia piena della 7ativit) del Signore. la palla e il 'essale siano disposti sulla ensa solo dal o ento della presenta!ione dei doni fino alla purifica!ione dei vasi. &noltre vi sia sopra l"altare. secondo il rito descritto nel (ituale (o ano11>. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. $$S 5. . La sede del sacerdote celebrante deve ostrare il co pito che egli ha di presiedere l"asse blea e di guidare la preghiera. perch4 possano debita ente partecipare. Si curi in odo particolare la colloca!ione dei posti dei fedeli. Cf. secondo il rito descritto nel (ituale (o ano12C. 2. 1213< 120:. sette bre 1?. Sacrosanctum Concilium. 1erciò la colloca!ione piF adatta + quella rivolta al popolo. n. Si eviti ogni for a di trono11?. al fondo del presbiterio. I' 0osto de''a schola cantorum e de1'i st!umenti musi(a'i 312. &enedi'ionale. sia collocata in odo da ettere chiara ente in risalto la sua natura. sono presenti alla celebra!ione.3. (&*8$L# (6'$76. n. sia il diacono che i lettori gra!ie ai e!!i tecnici oderni. B bene ettere a loro disposi!ione banchi e sedie. La sede del diacono sia posta vicino alla sede del celebrante. con lo sguardo e con lo spirito. $$S 5.3) >?>. 2. ad ese pio la troppa distan!a che rendesse difficile la co unica!ione tra il sacerdote e i fedeli riuniti. #C8'. ?2. (1?. nn. pri a di esser destinata all"uso liturgico. alle sacre celebra!ioni. o se il tabernacolo occupa un posto centrale dietro l"altare. %$*&C$76 &&. L$ 2&S16S&D&67# 2#LL$ CN&#S$ I 0osti dei fede'i 311. Si deve però riprovare l"uso di riservare dei posti a persone private122. n. &stru!ione "nter oecumenici. Si abbia cura che i fedeli possano non solo vedere. Cf. La sc ola cantorum.La sede 0e! i' sa(e!dote (e'e3!ante e 'e a't!e sedi 31). S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&. e recarsi sen!a difficolt) a ricevere la santa Co unione.0 . S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&. 1??2. 02. &stru!ione "nter oecumenici.3. tenuto conto della disposi!ione di ogni chiesa. Cf. sen!a concelebrare. a anche ascoltare co oda ente sia il sacerdote. (1?. indossando la veste corale. C67C. che essa cio+ + parte della co unit) dei fedeli e svolge un suo particolare ufficio@ sia agevolato perciò il co pi ento del suo 11? 12C 121 122 Cf. B conveniente che la sede sia benedetta. ?2. sette bre 1?. special ente nelle nuove chiese. vengano disposti in odo che i fedeli possano assu ere co oda ente i diversi atteggia enti del corpo richiesti dalle diverse parti della celebra!ione.3) >?>. 7el presbiterio siano collocate inoltre le sedi per i sacerdoti concelebranti e quelle per i presbiteri che. Eenedi!ione di una cattedra o sede presiden!iale. a eno che non vi si oppongano la struttura dell"edificio e altri ele enti. 1er gli altri inistri le sedi siano disposte in odo che si distinguano dalle sedi del clero e che sia per esso loro di esercitare con facilit) il proprio ufficio121. &&&. Le sedie o i banchi. &n ragione del segno. 55. (&*8$L# (6'$76. &enedi'ionale. Eenedi!ione di un tabernacolo eucaristico. 50. 1?:?. B conveniente che l"organo venga benedetto pri a di esser destinato all"uso liturgico.:) 0C:. can. non escluso il vecchio altare che non si usa piF per la celebra!ione (Cf6 n6 *7*)@ b) o anche in qualche cappella adatta all"adora!ione e alla preghiera privata dei 12? fedeli . nn. n.:) 5. (&*8$L# (6'$76. n. (ito della Comunione fuori della Messa e Culto eucaristico. $$S 5? (1?. $$S 5.3. 23 . 52. ?0>. &stru!ione .?. a giudi!io del %escovo diocesano.>@ (&*8$L# (6'$76. insigne. Cf. L"organo e gli altri stru enti usicali legitti a ente a essi siano collocati in luogo adatto. o Sacra ento sia conservato nel tabernacolo collocato in una parte della chiesa assai dignitosa. 20. 2> aggio 1?0>. nella for a e nel luogo piF adatti. ornata decorosa ente e adatta alla preghiera125. B conveniente inoltre che venga benedetto pri a di esser destinato all"uso liturgico.3. Conviene quindi che il tabernacolo sia collocato. 3. 1??2.>@ &stru!ione "nter oecumenici.ma Eu(a!istia 314. in odo da poter essere di appoggio sia alla sc ola sia al popolo che canta e. 1?:?. ?0>. S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&. e bri della sc ola la partecipa!ione 313. *enuto conto della struttura di ciascuna chiesa e delle legitti e consuetudini dei luoghi. 120 123 125 12. 53. &stru!ione Euc aristicum mysterium. che però sia unita struttural ente con la chiesa e ben visibile ai fedeli. n. solido e inviolabile. n.3) >?>@ S$C($ C67A(#A$D&67# 1#( & S$C($'#7*&. Lett.:) 5. $$S 5. (ito della Comunione fuori della Messa e Culto eucaristico . n. n. $$S 5? (1?. can. 1??2.ullo um1uam tempore. $$S 5? (1?. ?5.:. 1C<11@ C&C. Cf. &n te po di /uaresi a + per esso il suono dell"organo e di altri stru enti usicali soltanto per sostenere il canto.:) 5. ?@ C&C. &n te po d"$vvento l"organo e altri stru enti usicali siano usati con quella odera!ione che conviene alla natura di questo te po. ben visibile. n. &enedi'ionale. G 0. 25 aggio 1?. $$S 5? (1?. &stru!ione Euc aristicum mysterium. sette bre 1?. nn. non trasparente e chiuso in odo da evitare il piF possibile il pericolo di profana!ione 12. Eenedi!ione di un organo.:. (1?. &l tabernacolo sia unico. 1012<100C. evitando di anticipare la gioia piena della 7ativit) del Signore. S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&. le solennit) e le feste. $$S 5? (1?.>@ &stru!ione "nter oecumenici. ina ovibile. se vengono suonati da soli. 2. &stru!ione Musicam sacram.:. possano essere facil ente ascoltati da tutti. 25 aggio 1?. non però sull"altare della celebra!ione.. (1?. $$S 0C (1?0>) 1??<2CC@ cf. S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&. sette bre 1?. Cf. secondo il rito descritto nel (ituale (o ano123. n.3 . 2. I' 0osto 0e! 'a (ustodia de''a Ss. &stru!ione Euc aristicum mysterium. S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&. 13:><13?3. Cf. Cf. il Ss. nn. secondo il rito descritto nel (ituale (o ano12:.:. a) o in presbiterio.inistero liturgico e sia facilitata a ciascuno dei sacra entale piena alla 'essa120. (&*8$L# (6'$76. 25 aggio 1?. G 2@ A&6%$77& 1$6L6 &&. n. 31 . Ianno ecce!ione tuttavia la do enica Laetare (&% di /uaresi a). ?5. + piF conveniente che il tabernacolo in cui si conserva la Ss. 12: 12> 12? Cf. #ominicae Cenae. Cf. ibidem. a #ucaristia non sia collocato sull"altare su cui si celebra la 'essa12>.:) 5. 5 ar!o 1?.3) >?>. della beata %ergine 'aria e 100 dei Santi @ lì siano disposte in odo che conducano i fedeli verso i isteri della fede che vi si celebrano. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. n. &enedi'ionale. 7ella Liturgia terrena. can.ullo um1uam tempore. 167*&I&C$L# (6'$76. alla quale tende co e pellegrina e nella quale Cristo siede alla destra di 2io. la Chiesa partecipa. >. pregustandola. Cf. si cerchi di favorire la piet) di tutta la co unit) oltre che la belle!!a e la dignit) delle i agini.:) 5. $$S :2 (1?>C) 11:<11?. Si osservino rigorosa ente anche tutte le altre disposi!ioni previste dal diritto per la conserva!ione della Ss. Secondo una consuetudine tra andata. C&C. spera di avere parte con essi102. presso il tabernacolo ri anga se pre accesa una la pada particolare. ?3C@ S$C($ C67A(#A$D&67# 2#& (&*&. Sacrosanctum Concilium. %$*&C$76 &&.1@ (&*8$L# (6'$76. secondo un"antichissi a tradi!ione della Chiesa. 105><13C. Sacrosanctum Concilium. venerando la e oria dei Santi. 2> aggio 1?0>.5 . e. a #ucaristia101. &n generale. #C8'. soprattutto S$C($ C67A(#A$D&67# 1#( & S$C($'#7*&. Le imma1ini sa(!e 31%. e che la loro disposi!ione non distolga l"atten!ione dei fedeli dalla celebra!ione 103. 10C 101 102 100 103 febbraio 1?>C. #C8'. 1??2. (&*8$L# (6'$76. &stru!ione Euc aristicum mysterium. a quella celeste che viene celebrata nella santa citt) di Aerusale e. ?03<?33. nn. can. 2i un edesi o Santo poi non si abbia abitual ente che una sola i agine. n. Costitu!ione sulla sacra Liturgia.31#. $$S 0C (1?0>) 1?><2C:@ C&C. 5:. 1?:?. n. &enedi'ione degli oli e dedica'ione della c iesa e dell)altare. 1. C67C. 1?>C. n. . 0. negli edifici sacri si espongano alla venera!ione dei fedeli le i agini del Signore.. C67C. Cf. %$*&C$76 &&. 31$. Cf. 1erciò. 25 aggio 1?. 11. n. n. nell"orna ento e nella disposi!ione della chiesa. &stru!ione . Cf.?@ cf.:. Si presti atten!ione che il loro nu ero non cresca in odo eccessivo. Eenedi!ione per l"esposi!ione di nuove i agini alla pubblica venera!ione. con cui si indichi e si onori la presen!a di Cristo10C. Cf. 125. ali entata da olio o cera. $$S 5? (1?. per quanto riguarda le i agini. (ito della Comunione fuori della Messa e Culto eucaristico. cio+ non isto a sostan!e estranee. quando il nu ero dei co unicandi o altre ragioni pastorali lo esigano. &L 1$7# # &L %&76 1#( C#L#E($(# L"#8C$(&S*&$ 31&. 105 Cf.1>). L# S811#LL#**&L& S$C(# &7 A#7#(# 32 . così che solo con difficolt) si possa spe!!are. Conviene quindi che il pane eucaristico. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. &l vino per la celebra!ione eucaristica deve essere tratto dal frutto della vite (Cf. an!ich4 vino. anifester) se pre piF la for!a e l"i portan!a del segno dell"unit) di tutti in un unico pane e del segno della carit). 12>.C$1&*6L6 %& . e accetta quegli adatta enti che corrispondono alle culture e alle tradi!ioni dei singoli popoli. &l pane per la celebra!ione dell"#ucaristia deve essere esclusiva ente di fru ento. 321. Lc 22. etta l"acqua in un recipiente. il sacerdote si accorge di aver usato acqua. La natura di segno esige che la ateria della celebra!ione eucaristica si presenti vera ente co e cibo. sia fatto in odo che il sacerdote nella 'essa celebrata con il popolo possa spe!!are davvero l"ostia in piF parti e distribuirle al eno ad alcuni dei fedeli. 32). Co e per la costru!ione delle chiese. Le ostie piccole non sono co unque affatto escluse.. %$*&C$76 &&. &l gesto della fra!ione del pane. . Iedele all"ese pio di Cristo. 322. secondo l"antica tradi!ione della Chiesa latina. naturale e genuino. o al o ento della Co unione. Sacrosanctum Concilium.OSE NE.ESSARIE PER LA . sebbene a!!i o e confe!ionato nella for a tradi!ionale. C67C. per il fatto che un unico pane + distribuito tra i fratelli. #C8'. . versi nel calice vino con acqua e lo consacri. 323. anche per ogni tipo di suppellettile sacra la Chiesa a ette il genere e lo stile artistico di ogni regione.ELE-RA*IONE DELLA MESSA &. &&. sen!a dover nuova ente consacrare il pane. la Chiesa ha se pre usato pane e vino con acqua per celebrare la Cena del Signore. Con la assi a cura si conservino in perfetto stato il pane e il vino destinati all"#ucaristia@ si badi cio+ che il vino non diventi aceto e che il pane non si guasti o diventi troppo duro. confe!ionato di recente e a!!i o. 324. Se dopo la consacra!ione. con cui l"#ucaristia veniva se plice ente designata nel te po apostolico. ripetendo la parte del racconto evangelico che riguarda la consacra!ione del calice. purch4 ogni cosa sia adatta all"uso per il quale + destinata105. n. &n questo caso siano da preferire se pre aterie che non si spe!!ino o si rovinino facil ente. & vasi sacri siano di etallo nobile. l"ostensorio e altri vasi analoghi. 1?>C. nei quali vengono offerti. 32%. con atti riconosciuti dalla Sede $postolica. la pisside. destinati a contenere il Sangue del Signore. nn. &&&. . 331. il giudi!io spetta alla Conferen!a #piscopale delle singole regioni (Cf. 32#. sia per gli altri inistri e i fedeli. 1??2. purch4 siano aterie adatte all"uso sacro. purch4 siano adatti all"uso liturgico cui sono destinati. *. + co pito dell"artista confe!ionarli nel odo piF conveniente. secondo gli usi delle singole regioni. si osservino i riti prescritti nei libri liturgici10. &enedi'ionale. &n questo settore. vengano dorati al eno all"interno. i vasi sacri possono essere fatti anche con altre aterie solide e nobili. & calici e gli altri vasi. 333. oltre a quella tradi!ional ente in uso. Eenedi!ione degli oggetti per il culto. nn. 3+7). Se sono costruiti con nobile dell"oro.C<2:?@ (&*8$L# (6'$76. n. nella quale si pone il pane sia per il sacerdote e il diacono. si possono adoperare anche quelle che. per es. consacrati e consu ati il pane e il vino. la teca. sono ritenute nobili.. &enedi'ione degli oli e dedica'ione della c iesa e dell)altare . 13?5<15C5. & %$S& S$C(& 32$. si può conveniente ente usare un"unica patena piF grande. 167*&I&C$L# (6'$76. $ giudi!io della Conferen!a #piscopale. 10. 1er la consacra!ione delle ostie. Eenedi!ione del calice e della patena. 334. n. durevoli e che si adattano bene all"uso sacro. special ente il calice e la patena. 7ello scegliere la ateria per la suppellettile sacra. 1er quanto riguarda la for a dei vasi sacri. La base del calice può essere fatta con aterie diverse. /uesto vale per tutti i vasi che sono destinati a custodire le ostie. 33). secondo la entalit) del nostro te po. 332. ebano o altri legni piF duri. solide e decorose. abbiano la coppa fatta di una ateria che non assorba i liquidi. sono degni di particolare rispetto i vasi sacri@ tra questi.7). 2. Cf.: . secondo la co une valuta!ione di ogni regione. 1er la benedi!ione dei vasi sacri. co e la patena. etallo ossidabile o eno 32&. Si conservi la tradi!ione di costruire in sagrestia il sacrario per versarvi l"acqua per l"ablu!ione dei vasi sacri e della biancheria (Cf. *ra le cose richieste per la celebra!ione della 'essa.$nche in questo settore si curi quella nobile se plicit) che si acco pagna tanto bene con l"arte autentica. e si distinguano chiara ente da quelli destinati all"uso quotidiano. &enedi'ionale. /uesta diversit) di co piti. si indossano la casula o la dal atica. veste propria del sacerdote celebrante + la casula o pianeta. 342. 13?:. co e pure fibre artificiali. 33%. Sacrosanctum Concilium. vengono opportuna ente benedette secondo il rito descritto nel (ituale (o ano10:. se non viene indicato diversa ente@ la casula s"indossa sopra il ca ice e la stola. si possono usare altre fibre naturali proprie delle singole regioni. si anifesta esterior ente con la diversit) delle vesti sacre. . neppure sopra la veste talare. (&*8$L# (6'$76. 33&. che perciò devono essere segno dell"ufficio proprio di ogni inistro. 12>.> . n. n. secondo le rubriche proprie dei singoli riti. a eno che non sia fatto in odo da aderire al corpo anche sen!a cingolo. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. &l ca ice non può essere sostituito dalla cotta. corpo istico di Cristo. 1er la confe!ione delle vesti sacre. 33$. Eenedi!ione degli oggetti per il culto. La veste sacra co une a tutti i inistri ordinati e istituiti di qualsiasi grado + il ca ice stretto ai fianchi dal cingolo. %$*&C$76 &&. diritta. si può tralasciare. 343. #C8'. La stola indossata dal sacerdote gira attorno al collo e scende davanti. 1ri a di indossare il ca ice. passando trasversal ente davanti al petto. *. se questo non copre l"abito co une attorno al collo. &l piviale viene indossato dal sacerdote nelle processioni e nelle altre a!ioni sacre. si raccoglie sul fianco destro. C67C. quando. Ali accoliti. 34). 7ella 'essa e nelle altre a!ioni sacre diretta ente collegate con essa.7). i lettori e gli altri inistri laici possono indossare il ca ice o un"altra veste legitti a ente approvata nella loro regione dalla Conferen!a #piscopale (Cf. sen!a la casula o la dal atica. secondo le nor e. L# %#S*& S$C(# 33 . 341. nella celebra!ione dell"#ucaristia. 7ella Chiesa. La stola indossata dal diacono poggia sulla spalla sinistra e. oppure quando si deve indossare la stola. 1??2. rispondenti alla 10: 10> Cf.&%. oltre alle stoffe tradi!ionali. %este propria del diacono + la dal atica. Le vesti che indossano i sacerdoti e i diaconi e gli altri inistri laici. le Conferen!e #piscopali possono stabilire e proporre alla Sede $postolica adatta enti richiesti dalle necessit) e dagli usi delle singole regioni10>. si usi l"a itto. 33#. o per necessit) o per il grado inore di solennit). Conviene però che tali vesti contribuiscano anche al decoro dell"a!ione sacra. Cf. (iguardo alla for a delle vesti sacre. da indossarsi sopra il ca ice e la stola@ tuttavia la dal atica. non tutte le e bra svolgono lo stesso co pito. n. pri a di essere destinate all"uso liturgico. nelle 'esse per i defunti. si antenga l"uso tradi!ionale. dei Santi $ngeli. %. o i agini. e cio+. &noltre. f) &l colore rosaceo si può usare. c) &l colore verde si usa negli 8ffici e nelle 'esse del te po ordinario. che nella ricche!!a dell"ornato. Le 'esse rituali si celebrano con il colore ad esse proprio. la caratteristica particolare dei isteri della fede che vengono celebrati e il senso della vita cristiana in ca ino lungo il corso dell"anno liturgico. 34 . oppure con colore viola se hanno carattere peniten!iale (ad es. le 'esse in te po di guerra o di disordini@ in te po di fa e@ per la re issione dei peccati). Le 'esse per varie necessit) con il colore proprio del giorno o del te po. $L*(# S811#LL#**&L& 2#S*&7$*# $LL"8S6 2#LL$ CN&#S$ 10? Cf. (iguardo al colore delle sacre vesti. anche con e!!i esterni. nelle solennit) di *utti i Santi (1 nove bre) e di san Aiovanni Eattista (23 giugno).dignit) dell"a!ione sacra e della persona. 34#. Si può usare negli 8ffici e nelle 'esse per i defunti. o si boli. escluse quelle della 1assione@ nelle feste e nelle e orie della beata %ergine 'aria. con esclusione di ciò che non vi si addice. d) &l colore viola si usa nel te po di $vvento e di /uaresi a. che indichino l"uso sacro delle vesti. dei Santi non 'artiri.? . nelle celebra!ioni del Signore. Ali orna enti possono presentare figura!ioni. i/i. e) &l colore nero si può usare. &n questa #piscopale10?. nelle celebra!ioni della 1assione del Signore. g) 7ei giorni piF solenni si possono usare vesti festive piF pre!iose. Le 'esse votive si celebrano con il colore adatto alla 'essa che si celebra o anche con il colore proprio del giorno o del te po. nella festa natali!ia degli $postoli e degli evangelisti e nelle celebra!ioni dei Santi 'artiri. le Conferen!e #piscopali possono però stabilire e proporre alla Sede $postolica adatta enti confor i alle necessit) e alla cultura dei singoli popoli. oppure con colore bianco o festivo. a) &l colore bianco si usa negli 8ffici e nelle 'esse del te po pasquale e del te po natali!io. 34$. 1er quanto riguarda i colori liturgici. dove + prassi consueta. La differen!a dei colori nelle vesti sacre ha lo scopo di espri ere. ateria + giudice la Conferen!a 344. La belle!!a e la nobilt) delle vesti si devono cercare e porre in risalto piF nella for a e nella ateria usata. nella do enica di 1entecoste. dove + tradi!ione. della Cattedra di san 1ietro (22 febbraio) e della Conversione di san 1aolo (25 gennaio). b) &l colore rosso si usa nella do enica di 1assione (o delle 1al e) e nel %enerdì santo. . anche se non sono del colore del giorno. nelle feste di san Aiovanni evangelista (2: dice bre). nelle do eniche Aaudete (&&& di $vvento) e Laetare (&% di /uaresi a). per cui viene prescritta una deter inata ateria. &noltre si deve avere ogni cura per le cose che sono diretta ente collegate con l"altare e la celebra!ione eucaristica. 3 1. (&*8$L# (6'$76. 3 ). cf. destinata diretta ente all"uso liturgico 13C.34%. special ente l"#vangeliario e il Le!ionario. nell"a!ione liturgica siano davvero segni e si boli delle realt) soprannaturali. o in qualunque altro odo a essa nella chiesa. anche l"altra suppellettile. ornati e belli. che sono destinati alla procla a!ione della parola di 2io e quindi eritano una particolare venera!ione. &enedi'ionale. 6ltre ai vasi sacri e alle vesti liturgiche. siano quindi degni. co e la croce dell"altare e quella processionale. deve essere degna e rispondere al fine a cui ogni cosa + destinata. 13C 1er quanto riguarda la benedi!ione degli oggetti che nella chiesa sono destinati all"uso liturgico. 34&. 1??2. :C . Si curi in odo particolare che anche nelle cose di inore i portan!a le esigen!e dell"arte siano opportuna ente rispettate e che una nobile se plicit) sia se pre congiunta con la debita puli!ia. 1arte ter!a. Si curi in odo particolare che i libri liturgici. il sacerdote può scegliere tra il calendario del luogo e il calendario proprio. /uesto si ottiene usando conveniente ente quella olteplice facolt) di scelta che sar) descritta piF avanti. il sacerdote segua il calendario della chiesa in cui si celebra@ b) se la 'essa si celebra con la partecipa!ione del solo inistro. nelle ferie del te po natali!io dal 2 gennaio e in quelle del te po pasquale. 7elle solennit) il sacerdote + tenuto a seguire il calendario della chiesa in cui celebra. tra l"ottava di 7atale. a) se la 'essa si celebra con il popolo. sen!a escludere i fedeli in ciò che li riguarda diretta ente. 7elle e orie facoltative. sappiano bene quali testi spettano a ciascuno. delle ora!ioni e dei canti corrispondono il eglio possibile alle necessit). &. si celebra la 'essa del giorno liturgico corrente@ però dalla e oria eventual ente segnata in quel giorno sul calendario generale si può prendere la colletta. il cantore.C$1&*6L6 %&& LA S. nelle feste e nelle e orie obbligatorie. Si ricordi anche che la scelta di queste parti si deve fare insie e con i inistri e con coloro che svolgono qualche ufficio nella celebra!ione. alla prepara!ione spirituale e alle capacit) dei partecipanti. L"efficacia pastorale della celebra!ione au enta se i testi delle letture. L$ SC#L*$ 2#LL$ '#SS$ 3 3. 3 . nelle ferie di $vvento. 7el preparare la 'essa il sacerdote tenga presente piF il bene spirituale del popolo di 2io che la propria personale inclina!ione. di /uaresi a e di 1asqua. 3 4. in odo che nulla si lasci all"i provvisa!ione. di 7atale. + necessario che pri a della celebra!ione il diacono. a) 7elle ferie di $vvento dal 1: al 23 dice bre. fatta ecce!ione per il 'ercoledì delle Ceneri e per le ferie della Setti ana santa. il sal ista. 7elle ferie del te po pasquale + possibile celebrare integral ente le e orie dei Santi.ELTA DELLE PARTI DELLA MESSA 3 2. 7elle do eniche. 2al o ento che + offerta un"a pia possibilit) di scegliere le diverse parti della 'essa. L"ar onica disposi!ione ed esecu!ione dei riti contribuisce oltissi o a disporre lo spirito dei fedeli per la partecipa!ione all"#ucaristia. purch4 non occorra il 'ercoledì delle Ceneri o una feria della Setti ana santa. :1 . il co entatore. ognuno per la sua parte. e nelle ferie di /uaresi a. la sc ola. b) 7elle ferie di $vvento pri a del 1: dice bre. si può scegliere o la 'essa della feria o la 'essa del Santo o di uno dei Santi di cui si fa la e oria o la 'essa di un Santo ricordato quel giorno nel 'artirologio. il lettore. c) 7elle ferie del te po ordinario, si può scegliere o la 'essa della feria o la 'essa di un"eventuale e oria facoltativa, o la 'essa di qualche Santo ricordato in quel giorno nel 'artirologio, o una 'essa per le varie necessit) o una 'essa votiva. Se celebra con partecipa!ione di popolo, il sacerdote si preoccuper) di non o ettere troppo spesso e sen!a otivo sufficiente le letture assegnate per i singoli giorni dal Le!ionario feriale, la Chiesa desidera infatti che venga offerta ai fedeli una ensa se pre piF abbondante della parola di 2io131. 1er lo stesso otivo, non ricorra troppo spesso alle 'esse dei defunti, tutte le 'esse sono offerte per i vivi e per i defunti, e dei defunti si fa e oria in ogni 1reghiera eucaristica. L) dove le e orie facoltative della beata %ergine 'aria, o di un Santo, sono care alla piet) dei fedeli, si soddisfi la loro legitti a devo!ione. /uando poi c"+ possibilit) di scelta tra una e oria iscritta nel calendario generale e una e oria del calendario diocesano o religioso, si dia la preceden!a, a parit) di i portan!a e secondo la tradi!ione, alla e oria del calendario particolare. &&. L$ SC#L*$ 2#LL# 1$(*& 2#LL$ '#SS$ 3 #. 7ello scegliere i testi delle diverse parti della 'essa, sia del te po che dei Santi, si osservino le nor e seguenti. Le 'ettu!e 3 $. $lla do enica e nelle solennit) vi sono tre letture, il 1rofeta, l"$postolo e il %angelo@ la loro procla a!ione educa il popolo cristiano al senso della continuit) nell"opera di salve!!a, secondo la irabile pedagogia divina. /ueste letture siano scrupolosa ente utili!!ate. 7el te po pasquale, secondo la tradi!ione della Chiesa, al posto dell"$ntico *esta ento, la lettura viene tratta dagli $tti degli $postoli. 1er le feste invece sono assegnate due letture. Se tuttavia la festa, secondo le nor e, viene elevata al grado di solennit), si aggiunge la ter!a lettura, che si prende dal Co une. 7elle e orie dei Santi, se non vi sono letture proprie, si procla ano nor al ente le letture assegnate alla feria. &n alcuni casi si propongono letture appropriate, che pongono in luce un particolare aspetto della vita spirituale o dell"a!ione del Santo. 7on si deve però esagerare con l"uso di queste letture, se non lo suggerisce una autentica ragione pastorale. 3 %. 7el Le!ionario feriale sono proposte delle letture per ogni giorno della setti ana, lungo tutto il corso dell"anno, pertanto proprio queste letture si dovranno abitual ente usare nei giorni a cui sono assegnate, a eno che non ricorra una solennit) o una festa, o una e oria che abbia letture proprie dal 7uovo *esta ento, nelle quali si faccia la en!ione del Santo celebrato. /uando la lettura continua venisse interrotta durante la setti ana da una qualche solennit), o una festa o da qualche celebra!ione speciale, il sacerdote, tenendo presente 131 Cf. C67C. #C8'. %$*&C$76 &&, Costitu!ione sulla sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, n. 51. :2 l"ordine delle letture di tutta la setti ana, può aggiungere alle altre letture quella o essa o decidere quale testo sia da preferire. 7elle 'esse per gruppi particolari, il sacerdote potr) scegliere le letture piF adatte a quella particolare celebra!ione, purch4 tratte dai testi del Le!ionario approvato. 3 &. 8na scelta speciale di testi della sacra Scrittura + fatta nel Le!ionario per le 'esse rituali, nelle quali + inserita la celebra!ione di sacra enti o di sacra entali, o per le 'esse che vengono celebrate per diverse necessit). /uesti Le!ionari sono stati co posti in odo che i fedeli, attraverso l"ascolto di una lettura piF adatta, co prendano eglio il istero a cui prendono parte e au entino il loro a ore per la parola di 2io. /uindi i testi da leggersi nella celebra!ione si devono scegliere in base a un"opportuna considera!ione pastorale, e tenuta presente la libert) di scelta prevista per questi casi. 3#). Si d) a volte una for a piF lunga e una for a piF breve dello stesso testo. 7ella scelta fra le due stesure si tenga presente il criterio pastorale. Eisogna essere cio+ attenti alla capacit) dei fedeli di ascoltare con frutto una lettura piF lunga o piF breve e alla loro capacit) di ascoltare il testo piF co pleto, da spiegare poi con l"o elia132. 3#1. /uando + data la possibilit) di scelta tra due testi gi) stabiliti o proposti co e facoltativi, si dovr) tenere presente l"utilit) dei partecipanti, si sceglier) quindi il testo piF facile o piF adatto ai fedeli riuniti, oppure si ripeter) o si tralascer) un testo indicato co e proprio per una data celebra!ione e facoltativo per l"altra, tenendo conto dell"utilit) pastorale130. Ciò può avvenire o quando il edesi o testo si dovesse rileggere a distan!a ravvicinata, per ese pio di do enica e il lunedì seguente, o quando si ha il fondato ti ore che il testo presenti difficolt) in qualche gruppo di fedeli. Si eviti tuttavia che, nella scelta dei testi della sacra Scrittura, alcune parti siano costante ente escluse. 3#2. 6ltre alle possibilit) di cui si + parlato nei nu eri precedenti per la scelta dei testi piF adatti, le Conferen!e #piscopali hanno la facolt) di indicare, per particolari circostan!e, alcuni adatta enti per le letture, a condi!ione che i testi vengano scelti da un Le!ionario debita ente approvato. Le o!azioni 3#3. &n ogni 'essa, salvo indica!ioni in contrario, si dicono le ora!ioni proprie di quella 'essa. 7elle e orie dei Santi si dice la colletta propria o, se questa anca, quella del Co une adatto@ le ora!ioni sulle offerte e dopo la Co unione, se non sono proprie, si possono scegliere dal co une o dalle ferie del te po corrente. 132 130 Cf. '#SS$L# (6'$76, Le'ionario, seconda edi!ione tipica, &ntrodu!ione, n. >C. Cf. ibidem, n. >1. :0 7elle ferie del te po ordinario, oltre all"ora!ione della do enica precedente, si possono dire le ora!ioni di un"altra do enica del te po ordinario, oppure un"ora!ione scelta tra i for ulari per -varie necessit). che si trovano nel 'essale. 2i queste 'esse si può se pre co unque scegliere anche la sola colletta. &n tal odo viene proposta una aggior ricche!!a di testi, con i quali viene nutrita piF abbondante ente la preghiera dei fedeli. 7ei te pi piF i portanti dell"anno, questo adatta ento gi) avviene ediante l"ora!ione propria del te po, che si trova per ogni giorno nel 'essale. La P!e12ie!a eu(a!isti(a 3#4. & nu erosi prefa!i, di cui + arricchito il 'essale (o ano, irano a ettere piF piena ente in eviden!a i otivi dell"a!ione di gra!ie nella 1reghiera eucaristica e a porre aggior ente in luce i vari aspetti del istero della salve!!a. 3# . La scelta tra le 1reghiere eucaristiche, che si trovano nel rito della 'essa, + regolata dalle nor e seguenti, a) La 1reghiera eucaristica & o Canone ro ano, si può se pre usare@ il suo uso tuttavia + piF indicato nei giorni ai quali + assegnato un &n co unione proprio, o nelle 'esse con l"$ccetta con benevolen!a proprio, oltre che nelle celebra!ioni degli $postoli e dei Santi di cui si fa en!ione nella 1reghiera stessa@ così pure nelle do eniche, a eno che, per ragioni pastorali, non si preferisca la 1reghiera eucaristica &&&. b) La 1reghiera eucaristica &&, per le sue particolari caratteristiche, + piF indicata per i giorni feriali o in circostan!e particolari. /uantunque abbia un prefa!io proprio, può essere collegata con altri prefa!i, special ente con quelli che presentano in sintesi il istero della salve!!a, co e ad ese pio i prefa!i co uni. /uando si celebra la 'essa per un defunto, si può inserire la for ula particolare proposta a suo luogo, cio+ pri a del (icordati dei nostri fratelli. c) La 1reghiera eucaristica &&& si può dire con qualsiasi prefa!io. B preferibile usarla nelle do eniche e nei giorni festivi. Se questa 1reghiera viene usata nelle 'esse per i defunti, si può usare la for ula particolare per un defunto, inserendola a suo luogo, cio+ dopo le parole (icongiungi a te, 1adre isericordioso, tutti i tuoi figli ovunque dispersi. d) La 1reghiera eucaristica &% ha un prefa!io invariabile e offre un co pendio piF co pleto della storia della salve!!a. Si può usare quando la 'essa anca di un prefa!io proprio e nelle do eniche del te po ordinario. &n questa 1reghiera, in ragione della sua struttura, non si può inserire una particolare for ula per un defunto. I (anti 3##. $i canti stabiliti nell"ordinario della 'essa, co e ad ese pio l"$gnello di 2io, non si possono sostituire altri canti. 3#$. 7ello scegliere i canti fra le letture, e i canti di ingresso, di offertorio e di Co unione, si osservino le nor e stabilite a suo luogo (Cf. nn. 27-20@ 2,-2+@ 80-82@ ,2@ +8-++). :3 C$1&*6L6 %&&& MESSE E ORA*IONI PER DI8ERSE ,IR,OSTAN*E E MESSE PER I DE9.NTI &. '#SS# # 6($D&67& 1#( 2&%#(S# C&(C6S*$7D# 3#%. 1oich4 la Liturgia dei Sacra enti e dei Sacra entali offre ai fedeli ben disposti la possibilit) di santificare quasi tutti gli avveni enti della vita per e!!o della gra!ia che fluisce dal istero pasquale133, e poich4 l"#ucaristia + il sacra ento per eccellen!a, il 'essale presenta for ulari di 'esse e ora!ioni che si possono usare nelle diverse circostan!e della vita cristiana, per le necessit) di tutto il ondo o della Chiesa universale e locale. 3#&. #ssendovi una aggiore facolt) di scegliere le letture e le ora!ioni, + bene che delle 'esse per diverse circostan!e si faccia un uso oderato, cio+ quando lo esige l"opportunit) pastorale. 3$). &n tutte le 'esse per diverse circostan!e, salvo espresse indica!ioni in contrario, si possono usare le letture feriali con i loro canti responsoriali, se si accordano con la celebra!ione. 3$1. Ira queste 'esse vengono annoverate le 'esse rituali, le 'esse per le varie necessit), quelle per diverse circostan!e e le votive. 3$2. Le 'esse rituali sono collegate con la celebra!ione di alcuni Sacra enti o Sacra entali. Sono proibite nelle do eniche di $vvento, /uaresi a e 1asqua, nelle solennit), nei giorni fra l"ottava di 1asqua, nella Co e ora!ione di tutti i fedeli defunti, nel 'ercoledì delle Ceneri e nelle ferie della Setti ana santa@ si devono inoltre osservare le nor e indicate nei libri rituali o nei for ulari delle 'esse stesse. 3$3. Le 'esse per varie necessit) o per diverse circostan!e si utili!!ano in alcuni particolari o enti, in te pi stabiliti o anche di tanto in tanto. *ra queste, la co petente autorit) può scegliere 'esse per eventuali suppliche pubbliche, stabilite dalla Conferen!a #piscopale nel corso dell"anno. 3$4. 7el caso di una necessit) particolar ente grave o di una utilit) pastorale, si può celebrare una 'essa adatta, per ordine o con il consenso del %escovo diocesano, in qualsiasi giorno, eccetto le solennit) e le do eniche di $vvento, /uaresi a e 1asqua, i giorni fra l"ottava di 1asqua, la Co e ora!ione di tutti i fedeli defunti, il 'ercoledì delle Ceneri e le ferie della Setti ana santa. 133 Cf. C67C. #C8'. %$*&C$76 &&, Costitu!ione sulla sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, n. ;1. :5 %$*&C$76 &&. (ito delle ese1uie.3$ . e del te po pasquale dopo l"ottava di 1asqua. *uttavia non si possono celebrare co e votive le 'esse che si riferiscono ai isteri della vita del Signore o della beata %ergine 'aria. . il Aiovedì della Setti ana santa. eccetto la 'essa della sua & acolata Conce!ione. perch4 nella Liturgia della Chiesa viene venerata in odo speciale e pri a di tutti i Santi la 'adre del (edentore135. Marialis cultus. 3$$. Cf. fatta ecce!ione per le 'esse rituali. nella 'essa con partecipa!ione di popolo si può usare il for ulario corrispondente a questa necessit) o utilit). 135 13. Costitu!ione dog atica sulla Chiesa. 3%1. *ra le 'esse per i defunti ha il pri o posto la 'essa esequiale. 2 febbraio 1?:3. o 'esse -quotidiane. del te po natali!io a co inciare dal 2 gennaio. Se però lo richiede un"autentica necessit) o un"utilit) pastorale.. si può celebrare anche fra l"ottava di 7atale. il *riduo pasquale e le do eniche di $vvento. soprattutto C&C. o nel pri o anniversario. (1?:3) 122<120. 7elle ferie del te po ordinario nelle quali ricorrono e orie facoltative o si fa l"ufficio della feria. 3$#. 11:. purch4 siano vera ente applicate per i defunti. 53@ 1$6L6 %&. sono per s4 proibite le 'esse per varie necessit) e quelle votive. $$S . '#SS# 1#( & 2#I87*& 3$&. &&. si può celebrare qualunque 'essa o utili!!are qualunque ora!ione per diverse circostan!e. in odo che. per la co unione esistente fra tutte le e bra di Cristo. si possono celebrare nelle ferie del te po ordinario. osservando inoltre tutto quello che prescrive il diritto13... 3%). :. 3$%. ?. 7ei giorni in cui ricorre una e oria obbligatoria o una feria di $vvento fino al 1. dice bre. n. nei giorni nei quali occorre una e oria obbligatoria o una feria. eccetto le solennit) di precetto. che si può celebrare tutti i giorni. anche se ricorre una e oria facoltativa. gli uni ricevano un aiuto spirituale e gli altri il conforto della speran!a. /uaresi a e 1asqua. La Chiesa offre il sacrificio eucaristico della 1asqua di Cristo per i defunti. n. $p. 1?:3. nelle quali occorrono e orie facoltative o si fa l"8fficio della feria. o nel giorno della sepoltura definitiva. Si racco anda particolar ente la e oria di santa 'aria in sabato. #sort. che non sia il 'ercoledì delle Ceneri o una feria della Setti ana santa. Lumen Gentium. Cf. La 'essa dei defunti alla noti!ia della orte di una persona. C67C. si possono celebrare per la piet) dei fedeli nelle ferie del te po ordinario. perch4 la loro celebra!ione + in ar onia con il corso dell"anno liturgico. cann. Le altre 'esse per i defunti. a giudi!io del rettore della chiesa o dello stesso sacerdote celebrante.<11>5@ (&*8$L# (6'$76. Le 'esse votive dei isteri del Signore o in onore della beata %ergine 'aria o degli $ngeli o di qualche Santo o di tutti i Santi. :: . special ente i fa iliari del defunto. co e + giusto. special ente nella 'essa esequiale. 3%3. 3% . recitata l"ora!ione dopo la Co unione.3%2. 7ella 'essa esequiale si tenga nor al ente una breve o elia. le letture. a partecipare anche con la santa Co unione al sacrificio eucaristico offerto per il defunto stesso. &noltre i pastori d"ani e abbiano un riguardo speciale per coloro che in occasione del funerale assistono alla celebra!ione liturgica o ascoltano la procla a!ione del %angelo. la preghiera universale). Si invitino i fedeli. gli aspetti pastorali che interessano il defunto. si tengano presenti. /uesto rito si fa soltanto quando il cadavere + presente. siano essi acattolici o cattolici che non partecipano ai o quasi ai all"#ucaristia. la sua fa iglia e i presenti. Se la 'essa e il rito delle esequie vengono celebrati insie e. si tralasciano i riti di conclusione e si co pie l"ulti a racco anda!ione o co iato. 7ell"ordinare e scegliere le parti variabili della 'essa per i defunti (co e le ora!ioni. 3%4. o che se brano aver perduto la fede@ i sacerdoti sono per tutti i inistri del %angelo di Cristo. escludendo però la for a dell"elogio funebre. che esigono aggiore coordina ento. nel rifor are il 'essale (o ano secondo i decreti del Concilio #cu enico %aticano &&. >0>. C67C.2@ +. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. sia nel testo latino che nelle tradu!ioni na!ionali legitti a ente approvate. in questo 6rdina ento generale del 'essale (o ano e nel rito della 'essa vengono proposti alcuni ulteriori adatta enti. $i nostri te pi. n. $lle Conferen!e #piscopali spetta an!itutto preparare e approvare l"edi!ione di questo 'essale (o ano nelle lingue oderne approvate. che sono affidati al giudi!io o del %escovo diocesano o delle Conferen!e #piscopali. guidare e vigilare sulla vita liturgica nella sua diocesi.OMPETONO AI 8ES. all"offertorio e alla Co unione (Cf. *83)@ 13: 13> 13? Cf. ibidem.ESANI E ALLE . B proprio delle Conferen!e #piscopali.C$1&*6L6 &9 GLI ADATTAMENTI . 373. si usi poi nelle rispettive regioni13?. 2*)@ < i gesti di venera!ione verso l"altare e l"#vangeliario (Cf. #C8'. dal quale in qualche isura deriva e dipende la vita dei suoi fedeli in Cristo 13>. :> .ON9EREN*E EPIS. 31. %$*&C$76 &&. nei diaconi e nei fedeli lo spirito della sacra Liturgia. < i gesti dei fedeli e gli atteggia enti del corpo (Cf. 3&).2). can. n. n. circa la costru!ione e la ristruttura!ione delle chiese (Cf. co e. secondo il diritto. che + da considerare co e il grande sacerdote del suo gregge. 07. nella celebra!ione eucaristica. 13. n. circa la distribu!ione della sacra Co unione sotto le due specie (Cf. ci si + se pre preoccupati che tutti i fedeli. G 0. definire e introdurre nel 'essale gli adatta enti che sono indicati in questo 6rdina ento generale del 'essale (o ano e nel rito della 'essa. 3. 3%%. *. 3%&.).O8I DIO.:E . n. &l %escovo diocesano. si deve pubblicare integral ente. Ali adatta enti sotto descritti. n. in for!a della loro condi!ione. 2+@ . n. + affidato il co pito di regolare la disciplina della concelebra!ione (Cf. che + richiesta dalla natura della stessa Liturgia e alla quale gli stessi fedeli. dopo la confer a della Sede $postolica. hanno diritto e dovere13:.OPALI 3%#.0). $ lui. sono da stabilirsi. &l 'essale (o ano. 3%$. n. 3+*). Cf. cosciente e attiva partecipa!ione. Cf.*)@ < i testi dei canti all"ingresso. 'a a lui spetta pri a di tutto coltivare nei presbiteri.)@ < le letture della sacra Scrittura da usare in particolari circostan!e (Cf. dopo la confer a della Sede $postolica. affinch4. nn. Sacrosanctum Concilium. stabilire le nor e circa il co pito di servire il sacerdote all"altare (Cf. deve pro uovere. 3. in questo 6rdina ento generale del 'essale (o ano. C&C. 1erch4 la celebra!ione risponda piF piena ente alle nor e e allo spirito della sacra Liturgia. possano esercitare quella piena. n. dalla Conferen!a #piscopale. ibidem. n. n. 7el co piere questo lavoro. 3&3. nelle regioni che hanno la stessa lingua. $lle stesse Conferen!e #piscopali spetta di dedicare una cura particolare alla tradu!ione dei testi biblici che si usano nella celebra!ione della 'essa. n. G 0. per quanto possibile. B necessario che ogni diocesi abbia il suo Calendario e il 1roprio delle 'esse.. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. 2alla sacra Scrittura infatti sono desunte le pericopi che si leggono e che si spiegano nell"o elia e i sal i che si cantano@ inoltre dalla sua ispira!ione e dal suo contenuto sono nate le preghiere. fer a restando la necessit) di una catechesi sul senso biblico e cristiano di alcune parole ed espressioni. 112. co e pure da essa prendono significato le a!ioni e i segni15C. i responsori. & 2irettorO o le &stru!ioni pastorali. e anche la ateria. le antifone. Considerando il posto e inente che il canto ha nella celebra!ione. cosicch4. previo il riconosci ento della Sede $postolica. Si usi il linguaggio che risponda alla capacit) dei fedeli e che sia adatto ad una procla a!ione pubblica. Cf. giudicare quali for e usicali. le accla a!ioni. a piuttosto la procla a!ione o il canto nell"atto della celebra!ione. le invoca!ioni litaniche. le ora!ioni e i canti liturgici. quali elodie e quali stru enti usicali sia lecito a ettere nel culto divino. Si usi un linguaggio adatto ai fedeli della regione@ tuttavia sia dignitoso e dotato di qualit) letteraria. 23. per le risposte e le accla a!ioni del popolo e per riti particolari che ricorrono durante l"anno liturgico. n. +3)@ < il odo di ricevere la sacra Co unione (Cf. special ente per i testi dell"6rdinario della 'essa. #C8'.@ **. B loro co peten!a. 0. nn.@ *23-*28). nn. B opportuno che. soprattutto dei testi biblici e del rito della 'essa151. special ente dei vasi sacri. la for a e il colore delle vesti liturgiche (Cf. perch4 siano vera ente adatti all"uso sacro o possano adattarvisi. 3&2. *70@ *38@ *3. Spetta inoltre alle Conferen!e #piscopali preparare con grande diligen!a la tradu!ione degli altri testi. Sacrosanctum Concilium. quali le ora!ioni presiden!iali. Cf. che le Conferen!e #piscopali riterranno utili. 3&4. :? . potranno essere introdotte nel 'essale (o ano in luogo opportuno. ibidem. La Conferen!a #piscopale poi prepari il calendario proprio della na!ione o. conviene prestare atten!ione ai diversi generi di espressioni che si usano nella 'essa. venga reso piena ente e fedel ente il senso del testo originale latino. 087@ 3+*)@ < la ateria dell"altare e della sacra suppellettile. co e parte necessaria e integrale della Liturgia152. inoltre. + co pito delle Conferen!e #piscopali approvare elodie adatte. Si tenga presente che la tradu!ione dei testi non ha co e pri o scopo la edita!ione.< la odalit) dello sca bio di pace (Cf. osservando tuttavia ciò che + proprio dei diversi odi di parlare nei libri biblici. C67C. 3&1. %$*&C$76 &&. ecc. con le altre 15C 151 152 Cf. nel rispetto anche del carattere proprio di ciascuna lingua. si abbia la stessa tradu!ione dei testi liturgici. si facciano esperi enti per i te pi e nei luoghi stabiliti.. special ente se olto profondi.2<.2 (1?:C) . Cf.. . affinch4. 3&#. per introdurle. Se + il caso. nn.orme generali per l)ordinamento dell)anno liturgico e del calendario . quelle invece proprie di una particolare regione o diocesi siano poste in appendice. &stru!ione Calendaria particularia. 3&$. Si osservino attenta ente le nor e particolari che sono state stabilite nella &stru!ione -La liturgia ro ana e l"incultura!ione. a anche 150 153 155 15. $n!itutto si faccia una previa esposi!ione particolareggiata alla Sede $postolica. ibidem. #C8'. rinnovato per volere del Concilio %aticano &&.2 (1?:C) . %$*&C$76 &&. 3><51@ S$C($ C67A(#A$D&67# 1#( &L C8L*6 2&%&76.. Cf. ter inato il te po dell"esperi ento. Cf. 7el preparare il calendario della na!ione. 0>.50.C. Cf. C67C.@ S$C($ C67A(#A$D&67# 1#( &L C8L*6 2&%&76. Sacrosanctum Concilium. #C8'. non solo quanto alla dottrina della fede e ai segni sacra entali. si stabiliscano i giorni delle (oga!ioni e delle /uattro *e pora. Cf. &nfine. C67C.orme generali per l)ordinamento dell)anno liturgico e del calendario . 7el odo di procedere in questo lavoro si osservi quanto segue. le Conferen!e #piscopali potranno proporle alla Sede $postolica a nor a dell"art. n. $$S >: (1??5) 010. col suo consenso. 0:<3C. $$S . &stru!ione Calendaria particularia. $$S . le celebra!ioni proprie di tutta la na!ione o territorio siano inserite a suo luogo nel calendario generale. . 53. . 25 gennaio 1??3. nn. *uttavia. a condurre ad effetto le facolt) gi) previste e ad applicare piena ente le nor e pastorali rispondenti allo spirito della celebra!ione. Sacrosanctum Concilium. non sia oscurato da ele enti secondari. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. da approvarsi dalla Sede $postolica150. se non sono davvero di grandissi a i portan!a153.<>>. %$*&C$76 &&. quindi ad essa non siano anteposte altre celebra!ioni. 15: 15> Cf. a favore special ente di quelle popola!ioni a cui + stato annun!iato il %angelo piF recente ente15.52<. dopo aver ottenuta la debita facolt). &stru!ione Varietates Legitimae. se la partecipa!ione dei fedeli e il loro bene spirituale esigono varia!ioni e adatta enti piF profondi. nn. 3& . nn..?. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. $$S >: (1??5) 0C><0C?. 011<010. nn. 3C della Costitu!ione sulla sacra Liturgia. 3. Si osservi anche il principio per cui ogni Chiesa particolare deve concordare con la Chiesa universale. si proceda ad elaborare i singoli adatta enti. Conviene che. perch4 la sacra celebra!ione risponda allo spirito e alle tradi!ioni delle diverse popola!ioni. nella edi!ione del 'essale. 7el fare questo lavoro. 1C. co e festa pri ordiale. un Calendario per una piF vasta regione. n. 2opo l"approva!ione delle proposte da parte della Santa Sede. C67A(#A$D&67# 1#( &L C8L*6 2&%&76 # L$ 2&SC&1L&7$ 2#& S$C($'#7*&. pri a di arrivare a nuovi adatta enti. . la Conferen!a #piscopale stabilir) la prosecu!ione degli adatta enti e sottoporr) al giudi!io della Sede $postolica la loro ulti a for ula!ione15>. si deve rispettare e difendere la do enica. >C .Conferen!e. n. facendo particolare atten!ione alle for e e ai testi per la loro celebra!ione155 e ad altre particolari disposi!ioni. &noltre si presti atten!ione che l"anno liturgico. 23 giugno 1?:C. ci si dovr) dedicare con cura a pro uovere saggia ente e ordinata ente una debita istru!ione del clero e dei fedeli. 3. >.15:. 23 giugno 1?:C. n.C. >1 .1. $$S >: (1??5) 2>>. #C8'. A&6%$77& 1$6L6 &&. n. Cf. a anche per tras ettere l"integrit) della fede. Cost. che cio+ le innova!ioni nel rinnova ento liturgico non avvengano se non lo esige una vera e certa utilit) della Chiesa.. deve essere applicata per operare l"incultura!ione anche dello stesso (ito ro ano1. 0>@ 1$6L6 %&. La nor a stabilita dal Concilio %aticano && 1. $$S >: (1??5) 0C><0C? Cf. 1erciò il 'essale (o ano. 2. anche nella diversit) delle lingue e in una certa variet) di consuetudini1.0 1. acquisendo in tal odo un carattere che supera i li iti di una sola regione. &stru!ione Varietates Legitimae. nn.quanto agli usi universal ente accettati dalla ininterrotta tradi!ione apostolica. tanto che la loro perdita le nuocerebbe grave ente.1 1. Missale (omanum. 25 gennaio 1??3.5 Cf. nn. organico e ar onico ha integrato in s4 alcuni altri usi che derivavano dalle consuetudini e dalla cultura dei diversi popoli e delle diverse Chiese particolari dell"6ccidente e dell"6riente. ibidem. e usando quella cautela per cui le for e nuove in qualche odo scaturiscano organica ente dalle for e che gi) esistono.3 1.0.2.. $p. 3&&. 2.. Cf. Sacrosanctum Concilium.3. 1. 53. n. che devono essere osservati non solo per evitare errori. Vicesimus 1uintus annus.. C67C.<2:. 3&%. a in odo profondo. 7el nostro te po l"identit) e l"espressione unitaria di questo (ito si trova nelle edi!ioni tipiche dei libri liturgici.2 1. &stru!ione Varietates Legitimae. 0C2. Cf. n. $$S >: (1??5) 0C. ibidem. n. 25 gennaio 1??3. in odo però che gli adatta enti introdotti sia nel 'essale sia negli altri libri liturgici non rechino pregiudi!io all"indole propria del (ito ro ano1. $$S >: (1??5) 2?><2??. perch4 nella fretta e nella disatten!ione non venga poi co pro essa l"autentica tradi!ione liturgica. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. La ricerca dell"incultura!ione infine non tende affatto alla crea!ione di nuove fa iglie rituali. si deve conservare per il futuro co e stru ento e segno eccellente di integrit) e di unit) del (ito ro ano1. Lett. Cf. ibidem.. &l (ito ro ano costituisce una parte notevole e pre!iosa del tesoro e del patri onio liturgico della Chiesa Cattolica@ le sue ricche!!e giovano al bene di tutta la Chiesa. 3. pro ulgati dall"autorit) del So o 1ontefice e nei libri liturgici ad essi corrispondenti. Sacrosanctum Concilium. L"incultura!ione inoltre esige un congruo periodo di te po. $$S >1 (1?>>) ?12@ C67A(#A$D&67# 1#( &L C8L*6 2&%&76 # L$ 2&SC&1L&7$ 2#& S$C($'#7*&. perch4 la legge della preghiera della Chiesa corrisponde alla sua legge di fede15?. n.C 1. 3 dice bre 1?>>. C67C. %$*&C$76 &&. $$S >: (1??5) 0C2. 0. 0. confer ati dalle Conferen!e #piscopali per i loro territori e riconosciuti dalla Sede $postolica1. Cf.5. #C8'. 20. Costitu!ione sulla sacra Liturgia. /uesto (ito nel corso dei secoli non solo ha conservato gli usi liturgici che hanno avuto origine nella citt) di (o a. %$*&C$76 &&. C67A(#A$D&67# 1#( &L C8L*6 2&%&76 # L$ 2&SC&1L&7$ 2#& S$C($'#7*&. $p. 15? 1. a a provvedere alle esigen!e di una data cultura.