Nuova Storia Del Jazz

March 20, 2018 | Author: Barbara Ornaghi | Category: Jazz, Ragtime, American Styles Of Music, American Popular Music, Music Of The African Diaspora


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Editoria elettronica:dal Kindle all’iPadBarbara Ornaghi classe I3 Editoria elettronica:dal Kindle all’iPad Barbara Ornaghi classe I3 Le tappe fondamentali del jazz Dalle origini ai nostri giorni. CronoJazz La storia del Jazz è caratterizzata da continue “variazioni su tema” che rendono il Jazz unico per numero di declinazioni. Se paragonato ad altri generi questo potrebbe risultare inesatto se non si considera l’arco di tempo entro il quale si è sviluppato questo fenomeno musicale. Ad ogni modo è evidente la sua radice nel Ragtime ed il parallelismo con il Blues; quest’ultima convivenza ha prodotto fenomeni misti come il Boogie, il Jazz di Kansas City, e più recentemente il Rock Fusion ed il Free Funk. Non per questo dobbiamo separare nettamente Blues e Jazz, ma nemmeno confonderli ingenuamente. Infine non dimentichiamo che il Ragtime non può essere considerato Jazz in senso stretto in quanto non possiede la caratteristica dell’improvvisazione che è invece una nota distintiva di ogni stile jazzistico. Ricordiamo le tappe e gli stili Jazz principali. • • • • • • • • • • Ragtime New Orleans Dixieland New Orleans in Chicago Boogie Swing Bebop Cool Hard Bop Free Editoria elettronica:dal Kindle all’iPad Barbara Ornaghi classe I3 RAG TIME E JAZZ Molti storici fanno rientrare negli stili jazzistici il ragtime. Ma forse questa non è una collocazione esatta dato che al ragtime manca una delle caratteristiche essenziali del jazz ovvero l’improvvisazione. Il ragtime è infatti frutto della composizione ed è musica scritta essenzialmente per pianoforte. Quello che lo avvicina al jazz è il senso del ritmo: lo swing e la comune derivazione afroamericana. Un altro importante elemento che avvicina il ragtime al jazz è il fatto che questo genere musicale si suoni prevalentemente nei bar di St. Louis, nei teatri di Kansas City, nei bordelli di New Orleans : importante perché come nel jazz i musicisti fanno del ragtime il loro lavoro, la loro fonte di sostentamento. Da sempre, infatti, e specialmente alle origini, suonare la loro musica è stata, per i neri, un importante fonte di occupazione libera nell’ambito delle ristrette possibilità a loro offerte dall’economia bianca degli Stati Uniti. Figura di spicco del ragtime è stato Scott Joplin, nato in Texas nel 1868, principale compositore e pianista, i cui temi sono rimasti nel patrimonio musicale. Editoria elettronica:dal Kindle all’iPad Barbara Ornaghi classe I3 ORIGINI DEL RAGTIME Il termine rag-time venne usato per la prima volta associato ad una composizione musicale nel 1897 nei due brani : The Mississippi Rag di William Krell http://youtu.be/EN1Bp9KVyrw e Harlem Rag di Tom Turpin http://youtu.be/sP7oFkyfvG8 Fu inizialmente disprezzato e considerato come “musica da bordello”, ma si è poi affermato ed ha raggiunto l’apice come forma propria musicale nel primo decennio del 1900 per poi declinare e cadere per molti decenni nella più completa oscurità entro il 1920. Il Ragtime é scritto generalmente per pianoforte come musica da ballo che si ispira alle polke, alle mazurche, alle marce popolari di origine europea. Si basa però su un elemento tipicamente africano, cioè sulla contrapposizione tra due ritmi diversi, uno regolare e ossessivo,generalmente tipico della mano sinistra nelle composizioni ragtime per piano, l’altro vario e sincopato eseguito invece con la mano destra. Diffusosi dalla seconda metà dell’800 presso i neri della zona sud-occidentale degli Stati Uniti, era suonato inizialmente dalle cosiddette jug band, con strumenti casalinghi come l’asse da lavare e altri strumenti di cucina. Nel banjo trovò il suo principale protagonista, e più tardi cominciarono ad emergere per esso anche pianoforte e chitarra. Editoria elettronica:dal Kindle all’iPad Barbara Ornaghi classe I3 SCOTT JOPLIN - breve biografia Data di nascita incerta, forse il 1868. Fu un eccellente pianista e uno dei primi compositori afro-americani riconosciuti. Fu il creatore e continuo perfezionatore del ragtime, a cui dedicò tutta la vita musicale. Autore di numerosissime composizioni di questo genere, tra cui le più note ancora oggi The Entertainer, Maple leaf rag e Magnetic rag, che ebbero una grande popolarità e una grande diffusione sopratutto grazie ai primi riproduttori mediante rulli di carta. Lui stesso ne aveva creati a dozzine perforandoli a mano. Tra i brani appena elencati, fu The Entertainer a raggiungere la massima popolarità: fu utilizzato infatti come colonna sonora del celebre film “La Stangata “ (The Sting). “ The Entertainer " “ http://youtu.be/fPmruHc4S9Q Maple Leaf Rag ” http://youtu.be/reI43yUCaUI Magnetic Rag” http://youtu.be/uDxRpSAtB4U “ Editoria elettronica:dal Kindle all’iPad Barbara Ornaghi classe I3 DIXIELAND-Il primo jazz dei “bianchi” http://www.youtube.com/watch?v=BRcuisqMPI8 Il genere Dixieland nasce poco tempo dopo il genere “New Orleans” e costituisce il primo approccio dei musicisti bianchi verso i linguaggi musicali degli strumentisti afro-americani in ambito Jazz. Musicalmente parlando, il genere Dixieland si differenzia dal contemporaneo “New Orleans” per la superiore cultura musicale classica dei musicisti bianchi rispetto ai neri. Con una maggiore padronanza tecnica degli strumenti dovuta a studi classici e non da autodidatti nelle parti scritte e nei giri armonici si ritrovano elementi un po’ più colti rispetto al parallelo genere nero. Gli strumenti dello stile New Orleans dei neri e dello stile Dixieland dei bianchi sono in gran parte quelli delle bande o marching band dell’epoca. http://youtu.be/LOluh_1_rlw ( oh when te saints...) La sezione fiati è formata da una o due trombe o cornette, un trombone ed un clarinetto; la sezione ritmica comprende: uno strumento grave ovvero il basso tuba, il sax basso o contrabbasso, uno strumento armonico ovvero la chitarra o il banjo ed uno strumento ritmico/percussivo ovvero la batteria, ma spesso il solo tamburo rullante portato a tracolla quando si suona in movimento. Editoria elettronica:dal Kindle all’iPad Barbara Ornaghi classe I3 La sezione ritmica ha il compito di accompagnare la sezione melodica con il ritmo costante della batteria, con i poderosi bassi del tuba/sax basso/contrabbasso e con gli accordi del banjo o della chitarra.La sezione melodica, invece, svolge un intreccio polifonico più complesso. La tromba o la cornetta suonano il tema principale, il clarinetto ed il trombone rispondono con una specie di controcanto spesso ironico utilizzando in maniera comica gli effetti più caratteristici di ciascuno strumento. IL BOOGIE-WOOGIE Il boogie-woogie è uno stile musicale blues per pianoforte, diventato molto popolare a partire dagli anni 30 e anni 40. All’inizio del 1900 i pianisti neri nel Texas cominciarono a sviluppare una forma più veloce e ritmata di blues. Lo scopo era d’intrattenere la gente nei juke joints dei bar dove ci si divertiva e si ballava. Questi locali si trovavano negli accampamenti dei lavoratori ad esempio nei pressi dei cantieri delle linee ferroviarie. Spesso persino sui treni c’era un pianista: un brano caratteristico è Honky Tonk Train Blues del 1920. http://youtu.be/iBDk8TOhAY0 ( Keith Emerson ) A quei tempi questo nuovo tipo di musica fu designata con svariati nomi: fast blues, rolling blues, the dozen, shuffle ecc. fino alla famosa registrazione “Pinetop’s Boogie Woogie”. http://youtu.be/28_wHq8MsjU Editoria elettronica:dal Kindle all’iPad Barbara Ornaghi classe I3 In questa composizione, che risale al 1928, si spiegava come ballare il boogie woogie. La parola indicava dunque un modo di ballare, e fu così che questo genere prese il nome di Boogie Woogie. Nel 1938 Albert Ammons, Pete Johnson e Meade Lux Lewis, tre pianisti neri, vennero scoperti da un bianco: John Hammond. Per la prima volta nella storia della musica, questo stile è presentato ad un pubblico bianco nella famosa Carnegie Hall di New York e da quel giorno è iniziato un vero e proprio boom, boom che ha inserito questo nuovo stile musicale ai primi posti di tutte le vendite discografiche. Il genere boogie-woogie ha finito così per essere suonato e ballato in tutti gli USA. Editoria elettronica:dal Kindle all’iPad Barbara Ornaghi classe I3 LO SWING DA KANSAS CITY A NEW YORK Nella terminologia jazz, per swing si intende il tipico modo di suonare le note con un ritmo “saltellante” o “dondolante”. In termini tecnici, due crome sono suonate come una terzina di crome con le prime due note legate. Il termine è passato ad indicare, per estensione, l’omonimo stile jazzistico che si è sviluppato contemporaneamente in due contesti completamente differenti: New York e Kansas City. Nel XX secolo, gli anni trenta erano gli anni dello swing, della radio e del ballo e questo grazie al fatto che verso la fine degli anni venti, in piena crisi economica ed in pieno proibizionismo, si sentì il bisogno di novità anche nel campo musicale: lo stile “Hot Jazz” di New Orleans ed il Dixieland non soddisfacevano più il pubblico. I locali di Kansas City e New York, con Cotton Club in testa, decisero di affidarsi a musicisti giovani con nuove idee. Kansas City divenne il regno di Count Basie http://youtu.be/TYLbrZAko7E ed il Cotton Club di NY quello di Duke Ellington: http://youtu.be/cb2w2m1JmCY le loro orchestre, con le loro assolute diversità, scandiranno e influenzeranno gli sviluppi futuri del Jazz fino al 1940. Lo swing di Kansas City era segnato da una totale influenza del blues mentre quello di New York, grazie a “Duke” Ellington, per alcuni versi strizzava l’occhio persino alla musica sinfonica. Editoria elettronica:dal Kindle all’iPad Barbara Ornaghi classe I3 Lo Swing e l’evoluzione stilistica del Jazz A differenza dei generi precedenti, nello swing si assiste ad una maggiore importanza della sezione ritmica, generalmente composta da chitarra, pianoforte, contrabbasso e batteria, che ha il compito di creare una base per le improvvisazioni dei solisti. Nascono le big band, costituite anche da 20-25 elementi e, soprattutto, le improvvisazioni si affrancano completamente dalla semplice variazione sul tema divenendo a loro volta temi nel tema. Peculiarità dello swing rimane comunque la possibilità di essere eseguito sia da big band che da gruppi formati anche da tre, quattro o cinque persone: queste ultime daranno vita al genere successivamente denominato mainstream. Per quanto riguarda gli strumenti utilizzati, si abbandona il banjo in favore della chitarra e assumono sempre maggior importanza i saxofoni a scapito del clarinetto Editoria elettronica:dal Kindle all’iPad Barbara Ornaghi classe I3 Lo Swing ed il Jazz ad Hollywood http://youtu.be/GeisCvjwBMo Dopo i primi successi neri, lo swing divenne fonte di guadagno per i musicisti bianchi i quali riuscirono a farlo divenire genere di successo radiofonico e a portare il jazz ad Hollywood. Tra gli anni 1935 e 1946 lo swing delle big band divenne il genere più popolare degli Stati Uniti: oltre ad Ellington e Basie furono i protagonisti di questo periodo anche i seguenti musicisti: Benny Goodman http://youtu.be/3mJ4dpNal_k Jimmy Dorsey http://youtu.be/-iKEpF-mZTA Tommy Dorsey http://youtu.be/_7QjMZ4ckZc Glenn Miller http://youtu.be/bR3K5uB-wMA Con l’avvento della seconda guerra mondiale e le conseguenti difficoltà economiche si ebbe l’inizio del declino dell’”Era Swing”. Editoria elettronica:dal Kindle all’iPad Barbara Ornaghi classe I3 Il declino dello Swing Il declino della cosiddetta “era delle big band” ebbe molti motivi, ma il principale fu la chiusura, anche a causa della guerra, delle immense sale da ballo che costituivano i datori di lavoro più affidabili per le orchestre, e anche gli unici locali che potevano permettersi di pagare alcune decine di musicisti ogni sera. Dopo la guerra molte sale non riaprirono,e quelle che lo fecero si dedicarono ad altri tipi di musica da ballo:stava per cominciare l’era del rock. Editoria elettronica:dal Kindle all’iPad Barbara Ornaghi classe I3 La Storia del Bebop: Jazz da Ascoltare Durante la Seconda Guerra Mondiale, come ovvia conseguenza, la società americana fu presa da un’enorme frenesia che portava tutto e tutti e correre incessantemente. Questo ebbe ripercussioni anche sulla Musica, ed in particolare sul jazz, che fino ad allora avevo goduto dello Swing. Nacque il Bebop, una forma di jazz caratterizzato da tempi veloci e improvvisazione basato sulla struttura armonica piuttosto che sulla melodia. Il Bebop era drasticamente diverso dalle composizioni schematiche dell’era dello Swing, ed era caratterizzato da tempi veloci, armonie complesse, e melodie complicate. Le sezioni ritmiche scandivano essenzialmente il tempo. La musica poteva risultare piuttosto aggressiva,il Bebop sembrava una corsa, nervosa e spezzettata. Negli anni quaranta, i giovani boppers cominciarono a sviluppare il loro proprio stile venuto dalla musica swing degli anni trenta. Editoria elettronica:dal Kindle all’iPad Barbara Ornaghi classe I3 Musicisti come Dizzy Gillespie Charlie Parker Thelonious Monk http://youtu.be/BQYXn1DP38s http://youtu.be/o8yNXu60m80 http://youtu.be/OMmeNsmQaFw furono influenzati dai solisti avventurosi della generazione precedente.Questi musicisti avevano cominciato ad esplorare le armonie più avanzate, i ritmi sincopati complessi, gli accordi alterati, le sostituzioni armoniche. I seguaci del bebop hanno continuato questa esplorazione con assoluta libertà. Liberato dagli arrangiamenti delle grande orchestre, i quartetti, quintetti, e sestetti del bebop potevano comunicare liberamente, facilitando l’improvvisazione libera. Era cominciata una nuova era e una nuova direzione per il jazz. Non era più per ballare,ma per ascoltare.
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