Massaggio Sportivo Dott.Giovanni Posabella Massaggio Sportivo Lo scopo del massaggio sportivo è quello di aumentare la capacità di prestazione e, pertanto, riveste un ruolo importante nel sistema di preparazione degli atleti. Tuttavia deve essere considerato come un mezzo complementare delle altre più importanti misure attive di allenamento. Infatti pur rappresentando un ottimo mezzo per superare la fatica e recuperare la capacità lavorativa, il massaggio prima della gara o dell'allenamento ha ceduto il posto a pratiche di riscaldamento ed allungamento muscolare con una stimolazione attiva della funzione circolatoria che è molto più efficace. Il massaggio sportivo è invece, insostituibile nel compito di azione generale sulla psiche: influenza positivamente non solo la situazione fisica, ma anche lo stato generale di benessere calmando gli atleti nervosi e stimolando quelli rilassati. In generale, comunque, il fine è di dare all'apparato locomotore la sua completa dimensione al servizio dell'attività sportiva. Il massaggio di preparazione immediata alla sforzo è l'indicazione più frequente. Esso ha funzioni di riscaldamento in quanto genera calare aumentando la temperatura della pelle e dei muscoli, eccita la funzione muscolare aumentandone lacapacità di azione, mette in azione i riflessi in genere, in modo che i muscoli siano posti in stato di ricettività tonica, pronti a contrarsi con la massima velocità e forza e migliora la mobilità articolare preparando alle massime ampiezze richieste dalla provain particolare, grazie anche agli stiramenti ed alle mobilizzazioni passive associate. Durante l'esecuzione di questo massaggio di riscaldamento bisogna tener presente prima di tutto lo stato psicoemotivo e funzionale dell'atleta, l'affaticamento fisico,l'eventuale presenza di traumi non completamente guariti. La sua durata, quindi, dipende oltre che dal tipo di sport, dalle caratteristiche individuali dell'atleta. La metodica del massaggio, comunque, deve essere semplice, non deve affaticare l'atleta e deve includere un minimo di varianti per una durata di 5/15 minuti. Anche le articolazioni soggette a maggior carico necessitano di un massaggio accurato: si procede per ogni articolazione con frizionimobilizzanti i legamentie le inserzioni muscolari per terminare con stiramenti e mobilizzazioni al fine di ottenere la massima escursione articolare soprattutto se vi sono vecchie lesioni. È bene che al termine l'atleta poi anteriormente ed eventualmente il petto e gli arti superiori.vibrazioni leggere a scopo calmante e sedativo. L'uso . può aver bisogno di un massaggio completo o localizzato alle aree muscolariche hanno sopportato il maggior carico. le manovre troppo energiche. sono il nuoto in piscina (28/30 min. Non sono quindi indicate le manovre stimolanti quali le percussioni col bordo ulnare della mano. Il giorno successivo si useranno le manovre piùprofondecompletandopossibilmenteiltrattamentoconidroterapia tiepida o calda con bagni e sauna per defaticare i muscoli e distendere il sistema nervoso. Di pari efficacia. sia gli esercizi fisici generali che quelli specifici per ogni sport fanno aumentare la temperatura muscolare fino ad un livello ottimale per lo svolgimento dei processi di ossigenazione dei tessuti. Se l'atleta è molto stanco il massaggio di recupero deve essere leggero e di breve durata. Si basa sul fatto che i prodotti catabolici del ricambio non vanno a depositarsi nei tessuti subito dopo la prestazione fisica e si cerca di favorirne al massimo l'eliminazione eseguendo il massaggio da 30 minuti a quattro ore dopo le gare o gli allenamenti in dipendenza del grado di affaticamento. La durata del trattamento dipende dal tipo di sport e dalle esigenze dell'atleta che. Indicativamente non deve però mai superare i 40 minuti in quanto non deve affaticare il soggetto. comunque. all'inizio va massaggiata la schiena. corsa lenta e ginnastica di compenso in forma leggera.intercalandole. quindi gli arti inferiori posteriormente. Il massaggio non sostituisce gli esercizi di riscaldamento che hanno una funzione primaria anche preventiva anti infortunistica. riservando il trattamento principalmente alla schiena ed alle zone paravertebrali.). Evitare. più i muscoli sono "riscaldati" minore è la probabilità di traumi e maggiori sono le possibilità di una buona prestazione nelle gare. Infatti.impastamentolentoassociando. Il massaggio sportivo è inteso anche come massaggio di recupero dopo lo sforzo. edè rivolto ad accelerare lo smaltimento della fatica evitando la comparsa di indolenzimento muscolare. quali:sfioramenti.resti ben coperto ed in leggero movimento continuando il riscaldamento muscolare attivo e articolare con esercizi appropriati con posture che realizzino i massimi stiramenti. sfregamenti drenanti. come misure antifatica. ma si devono usare le varianti ad azione profonda che favoriscono il deflusso e decongestionano e rilassano. della velocità ed il ripristino delle ampiezze di movimento dopo uno specifico training lavorativo muscolare. Per accelerare i processi di recupero dopo grandi fatiche fisiche sono consigliate 1 . nell'eliminazione dei prodotti catabolici col sudore. per 20 . soprattutto. Responsabile Scientifico Dott. Gli effetti della sauna si evidenziano con cambiamenti positivi del sistema cardiocircolatorio. L'uso della sauna non è indicato se l'atleta è molto stanco e se subito dopo è in programma l'allenamento: una eccessiva permanenza in sauna può peggiorare lo stato di salute generale.tendinee. Per il trattamentodelle lesioni muscolo . sono ottimi mezzi per combattere la fatica e ristabilire la capacità lavorativa. capsulari e legamentose periarticolari si può utilizzare il massaggio di CYriax che consiste nel localizzare itessuti colpiti da lesione e su questi effettuare una frizione trasversale profonda perpendicolarmente alla direzione delle fibre colpite. del suo stato funzionale.muscolare. che deve essere leggero ( sfregamenti e impastamenti leggeri. alla temperatura di 70-90°.della sauna e dell'idroterapia deve sottostare a regole precise.legamentose. La sauna migliora tutte le funzioni della pelle e stimola i meccanismi dì difesa. sui punti deboli dell'atleta ed in modo particolare sulle zone cicatriziali muscolo .25 minuti. Tuttavia la scomparsa del dolore non è da identificare con la guarigione. è indispensabile il ritornodella forza. durante gli allenamenti. le frizioni precise che hanno un ruolo preponderante per cancellare i punti dolorosi.2 entrate in sauna per la durata di 5/10 minuti ciascuna. L'atleta dopo fa una doccia calda e un massaggio. ma affinchè si evidenzino i loro effetti bisogna tenere conto delle caratteristiche individuali dell'atleta. nella riduzione del tono muscolare. Si utilizzano manovre leggere all'inizio per poi abituare gradualmente il corpo ad un massaggio più energico utilizzando sfregamentì. e. infatti quando se ne abusa i muscoli diventano troppo rilassati. per la quale. Giovanni Posabella | . vibrazioni). impastamenti. propriocettivo e senso – motorio. preparare allo sforzo e migliorare il trofismo. del livello di preparazione e dello stato in cui si trova l'apparato neuro . respiratorio e muscolare. Infatti. Il massaggio per la preparazione a lungo termine viene eseguito alla ripresa delle attività dopo un infortunio. l'organismo si disidrata e si verificano disfunzioni nel sonno e nell'appetito. essa dipende dalla percentuale di fibre muscolari veloci presenti nel muscolo e dalla capacità della CPK. è bene sottolineare che la contrazione muscolare richiede energia. accoppiata. viene scissa liberando energia utile per la ricarica di ATP. si ha la formazione di due molecole di ATP. poichè esaurisce rapidamente le sue riserve. L'acido lattico che si accumula nei muscoli. la glicolisi anaerobica. Questa. Sistema ATP-PC. Questa energia viene liberata dalla demolizione dell'ATP e costituisce la fonte immediata dell'energia che può essere usata dalla cellula muscolare per eseguire il suo lavoro. alle necessità energetiche della resintesi di ATP a partire da ADP e Pi (fosfato inorganico) La fosfocreatina provvede quindi ad una rapidissima e diretta ricostituzione dell'ATP. Dalla demolizione di una molecola di glucosio. nel senso che quest'ultimo migliora la quantità della CPK. 1. Lattico. Il meccanismo energetico anaerobico alattacido 2. sono in grado di fornire una grande quantità di energia per la ricarica di ATP. La massima potenza di questo sistema è funzione della massima quantità che l'atleta riesce a generare nell'unità di tempo. ma può farlo solo per pochi secondi. fornisce ATP (energia) attraverso la parziale degradazione di glucosio o di glicogeno ad ac. viene smaltito dall'organismo durante il lavoro o dopo lo sfozo nel giro di una decina di minuti. a partire dalla fosfocreatina. o sistema dell'acido lattico. Il lavoro di questo enzima è fortemente influenzato dall'allenamento. Catena enzimatica 1 Glucosio + 2 ADP ==> 2 acido lattico + 2 ATP I carboidrati. attraverso una serie di reazioni biochimiche fino ad acido lattico. L'ATP è una molecola che viene sintetizzata all'interno dei mitocondri (organuli presenti in gran numero all'interno delle cellule). la ricarica può avvenire attraverso tre diversi meccanismi fisiologici. che quando vengono rimossi liberano una forte quantità di energia. a partire dalla fosfocreatina. Il meccanismo energetico anaerobico lattacido 3. è necessario un certo tempo prima che si metta in moto il meccanismo Quando questo meccanismo energetico viene attivato in modo consistente si ha un considerevole accumulo di acido lattico nei muscoli. prodotto della glicolisi anaerobica. nonostante la sua presenza sia cinque volte maggiore di quella dell'ATP. o del fosfageno. La demolizione anaerobica del glucosio ad acido lattico viene effettuata tutte le volte che ci si trova in condizioni di emergenza: " All'inizio di un lavoro muscolare. La massima capacità di questo meccanismo dipende dalla disponibilità totale di PC e ATP presenti a livello muscolare Il meccanismo energetico anaerobico lattacido. La reazione di ricarica dell'ATP. In tale reazione biochimica non vi è utilizzazione di ossigeno. Questa è una specie di accumulatore di energia dalle capacità limitate. in questo sistema l'energia occorente per la resintesi dell'ATP proviene da un solo composto: la fosfocreatina (PC). rendimento scarso se paragonato al meccanismo aerobico (una molecola di glucosio porta alla sintesi di 36 molecole di ATP). si trova nei muscoli in percentuale insufficiente alla loro attività. L'ATP e il PC contengono gruppi fosfato altamente energetici. deve quindi essere tenuto continuamente sotto carica. Il muscolo si contrae grazie allo scorrimento dell'actina sulla miosina. nè formazione di acido lattico (sistema energetico anaerobico-alattacido) ed è il più importante negli sforzi intensi ma molto brevi. si realizza una continua sintesi che distingue la produzione di energia anaerobica (senza ossigeno) da quella aerobica (con utilizzo di ossigeno). però. è legata all'attività di un enzima: la Creatinfosfochinasi (CPK). le riserve energetiche sono limitate e la quantità complessiva di lavoro che il muscolo può ottenere è di appena 10-15 secondi.I meccanismi energetici Le fonti energetiche della contrazione muscolare Qualsiasi gesto motorio richiede la contrazione dei muscoli scheletrici. questo pregiudica l'efficienza delle contrazioni e causa una tipica dolenzia muscolare. PC Pi + C + ENERGIA ENERGIA + ADP +Pi ATP PC + ADP Creatina + ATP L'energia resa libera dalla demolizione di alimenti e di fosfocreatina viene funzionalmente collegata. l'energia necessaria per questo lavoro viene fornita da molecole di una sostanza detta ATP (acido adenosintrifosforico). Il dolore . Il meccanismo energetico aerobico Il meccanismo energetico anaerobico alattacido è in grado di fornire moltissima energia nell'unità di tempo. In condizioni di disponibilità di O2. Il sistema trasporto dipende dal legame dell'O2 con l'emoglobina e dall'azione di pompa del cuore.. L'enzima catalizzante la trasformazione reversibile del lattato in piruvato è la lattico-deidrogenasi (LDH). Il meccanismo energetico aerobico La glicolisi (fermentazione anaerobia del lattato) è un processo fondamentale nella bioenergetica degli esseri viventi. il cui destino. trasformato in piruvato e sequenzialmente ossidato. con intensità variante dal 70-80 % 6. ipoglicemia. nei muscoli scheletrici impegnati in esercizi di intensità elevata. teoricamente questo può essere illimitato nel tempo. mentre la via della ß-ossidazione degli acidi grassi richiede tempi più lunghi e maggiore disponibilità di O2. Il meccanismo anaerobico lattacido permette comunque di produrre una quantità maggiore di energia rispetto al meccanismo alattacido.. nei muscoli non in ipossia. Altri possibili destini metabolici del piruvato sono la transaminazione ad Alanina (in misura minore) oppure la carbossilazione ad acido alfaossalacetico (via non percorribile nel cuore). Il sistema di utilizzo prevede la capacità delle cellule muscolari di usare l'O2 a livello mitocondriale. è diverso soprattutto in funzione della disponibilità di O2. La tappa centrale del processo glicolitico è l'ossidazione della 3-fosfogliceraldeide a difosfoglicerato (catalizzata da gliceraldeide-3fosfato-deidrogenasi). Nell'unità di tempo l'energia che può essere fornita dal meccanismo aerobico è pari alla metà circa di quella che può essere fornita dal meccanismo anaerobico lattacido. Nel fegato. Lavoro fino a 3-5 min. Attività di breve durata fino a 10 sec. viene captato per mezzo di un trasportatore specifico. ma l'autonomia del sistema è assai superiore. cioè alune decine di secondi. viene utilizzato per la gluconeogenesi mediante il ciclo di Cori.. perdita di sali Strettamente legate all'allenamento Tipi di lavoro che vengono differenziati principalmente in relazione alla durata ed alla intensità 1. che attraverso le varie tappe viene trasformato in piruvato. Lavoro oltre i 10 min.) con intensità vicino al 98-100 % 2. ovvero al di sopra della soglia anaerobica. con intensità che arriva fino a 80-85 % 5. Lavoro fino a 60 sec. almeno finchè il soggetto può alimentarsi e respirare. Ciò avviene anche nel muscolo cardiaco che ha una capacità di estrazione del lattato dal sangue proporzionale alla sua concentrazione. La reazione glicolitica ha un rendimento netto di 2 moli di ATP (+ 2 moli di NADH + 2H+ + 2 moli di acido lattico) a partire da 1 mole di glucosio. Corsa con variazioni di velocità Il sistema aerobico. Quando il consumo di O2 non aumenta più in risposta ad un aumento della richiesta . Attività di brevissima durata (1-3 sec. Da un punto di vista energetico bisogna considerare il diverso destino dei prodotti di questa via metabolica. La LDH può essere differenziata con varie tecniche analitiche in diversi isoenzimi che pur catalizzando la medesima reazione hanno strutture molecolari differenti.utilizzo dell'ossigeno. Il significato fisiologico di VO2max dipende dalla funzionalità del sistema trasporto .. Essa ha come cofattore il NAD che si riduce a NADH e dipende quindi dalla disponibilità di NAD in forma ossidata. Esso si attiva normalmente con la fosforilazione del glucosio (anche a partire dal glicogeno) a glucosio-6-fosfato. si produce una elevata quantità di acido lattico che segue destini metabolici diversi nei differenti organi secondo modelli biochimici tuttora in via di definizione.muscolare che si avverte il giorno successivo ad un lavoro impegnativo è solitamente dovuto a microlesioni determinate dall'esercizio muscolare in alcune fibre. mentre accettore dell'H+ è usualmente il piruvato che si riduce a lattato. segue la via che porta alla trasformazione ad acetil-CoA (catalizzata dalla piruvatodeidrogenasi della membrana mitocondriale) entrando nel ciclo di Krebs. Processo metabolico Fonte di energia Tipo di sforzo Fattori limitanti Recupero Anaerobico alattacido ATP-CP nel muscolo Massima intensità 5-15 secondi Sprint massimale Carenza di ATP-CP Breve entro il minuto Anaerobico lattacido Glicogenolisi e debito di O2 Intensità sub-massimale 30-60 secondi Utilizzo di tutto il glicogeno e diminuizione delle riserve alcaline 4-5 minuti Aerobico Utilizzo di idrati di carbonio e grassi in presenza di O2 Media intensità lunga durata Ossigeno. Attraverso la glicolisi. come vedremo. e non alla presenza di alte quantità di acido lattico presente nei muscoli. La glicolisi è attiva anche in carenza di O2. intensità vicino al 95-98 % 3. con intensità intorno al 85-95 % 4. è in grado di fornire energia solo in presenza di ossigeno. la potenza massima è pari solo al 50%. con un forte legame tra mente e corpo e viene tuttora utilizzato come medicina. In occidente viene invece utilizzato sia per fini terapeutiche e rigeneranti. incrementando contestualmente la circolazione sanguigna. La maggiore . vibrazione. Nella cultura orientale.energetica. Per lavori di intensità bassa e di durata progressivamente crescente. Il massimo consumo di O2 è il principale indicatore della capacità del soggetto di sostenere un lavoro aerobico di elevata intensità. In condizioni di stato stazionario. infine. viene aumentata la traspirazione e migliorata la circolazione. Il massaggio stimola inoltre la formazione di sostanze chimiche attive che si diffondono in tutto l’organismo influenzandolo positivamente. il ritorno del consumo di O2 a livello basale è rapido. sia per pratiche estetiche e rilassanti. Giovanni Posabella | LE ORIGINI DEL MASSAGGIO Il massaggio è una pratica molto antica. favorendo in alcuni casi l’affievolirsi di dolori locali. Responsabile Scientifico Dott. Se l'attività fisica è di bassa intensità e durata. Prove di elevata intensità e breve durata.l'energia deriva dai fosfati altamente energetici ATP e CP presenti nel muscolo. Se l'attività fisica è stata particolarmente intensa il ritorno del consumo di O2 verso il valore basale è fortemente rallentato. che affonda le sue radici nella medicina popolare. prodotte con le mani o con strumenti appositi. il massaggio ha una valenza quasi mistica. si eliminano le cellule morte. L’incremento di temperatura superficiale che si verifica col massaggio. Il termine di debito di O2 sta ad indicare la differenza tra livello energetico richiesto dall'esercizio e l'energia fornita dal meccanismo ossidativo.c. Ecco la definizione esatta del termine “massaggio”. il sistema aerobico prende il sopravvento. Cinesi e Indù. L’effetto sulla circolazione sanguigna L’azione del massaggio determina una dilatazione dei vasi sanguigni. E' noto che dopo l'esercizio il consumo di O2 rimane elevato e non ritorna rapidamente al livello basale. la cui capienza ne risulta così aumentata. provoca una piacevole sensazione di sollievo. rendendo la pelle più elastica e liscia. esiste un bilancio tra la richiesta energetica e la velocità di risintesi di ATP per via ossidativa. Sempre grazie al massaggio aumenta il tono del derma e dei muscoli. Può essere praticato attraverso azioni di frazionamento. furono i primi a descrivere metodi di massaggio e la loro applicazione come cura per le malattie. si dice che si è raggiunto il massimo consumo di O2 (VO2max) oppure che il soggetto sta erogando la massima potenza aerobica. Un sistema di azioni meccaniche. L’effetto sulla pelle Il primo organo a reagire al massaggio è la pelle. praticate sulla superficie del corpo. Esercizio fisico di intensità inferiore e di durata maggiore (non oltre 1-2 minuti) l'energia deriva dal sistema anaerobico glicolitico con formazione di acido lattico. Massaggiandola viene stimolato il sistema nervoso centrale. sfi oramento. aventi lo scopo di rimuovere eventuali limitazioni delle funzioni biologiche del corpo umano e di aumentare le capacità fi siche ed intellettive dell’individuo. La via di risintesi dell'ATP dipende dall'intensità e dalla durata dell'esercizio. Ippocrate. famoso medico dell’antichità e fondatore dell’Ars Medica Antiqua. E' importante considerare le differenze morfologiche dell'atleta per valutare la potenza aerobica e anaerobica. faceva già riferimento a questa tecnica nel quinto secolo a. e in tutte le discipline in cui l’atleta è soggetto a bruschi sbalzi di temperatura. la fluidità il massaggio. favorendo l’ossigenazione e il recupero del muscolo e aiutando a ripristinare il tono muscolare dopo carichi fisici importanti. di miglioramento della microcircolazione. lo stiramento e il frizionamento. favorendo la sua completa attivazione. Viene inoltre stimolato il sistema nervoso centrale. come ad esempio lo scuotimento e la percussione. L’effetto sui muscoli Il massaggio stimola l’attività elettrica nelle fibre muscolari. Nella cura di traumi e malattie dell’apparato e nella profilassi vengono quindi usati oli.vascolarizzazione determina altresì una maggiore ossigenazione dei tessuti. A prescindere da come è praticato. lo rilassa dopo l’attività e ne migliora i tempi di recupero. Come si pratica: a mani nude. Può infine essere praticato per un semplice rilassamento generale o locale. di nutrizione dei tessuti e di stimolazione della rigenerazione dei tessuti. abbinando qualche esercizio di riscaldamento per la muscolatura della schiena e delle spalle. migliora l’elasticità dei muscoli e dona alle articolazoni maggiora mobilità. gel e creme con diverse funzioni: analgesica. il tono e la mobilità articolare. In condizioni climatiche fredde e ventose. il massaggio pre-gara ha funzione di prevenire i traumi e stemperare l’ansia che precede il via. L’azione del massaggio. di accelerazione del riassorbimento. Oltre a riscaldare i muscoli. favoriscono l’apporto di sangue nel muscolo e aumentano la temperatura locale. provocano eccitazione ed irritazione. A cosa serve: • rilassa la muscolatura contratta • migliora la circolazione • favorisce il ricambio metabolico • agevola il drenaggio delle tossine prodotte durante lo sforzo • aumenta l’ossigenazione dei tessuti • accelera i tempi di recupero • produce effetti benefi ci sul sistema nervoso. di riduzione degli ematomi. Si compie con manovre veloci. scaldandosi rapidamente e provocando abrasioni o irritazioni. come lo sfi oramento. altri. di riduzione dell’irritabilità dei tessuti. La mano nuda scivola infatti con difficoltà sulla pelle. Se contenenti principi attivi questi ultimi associano il beneficio del massaggio a quello determinato dai loro componenti. è opportuno effettuare il massaggio utilizzando prodotti riscaldanti. che abbinate al prodotto utilizzato. avvalendosi di oli o creme specifiche. quindi. Aumenta quindi il metabolismo dei tessuti e vengono create condizioni favorevoli per l’eliminazione dei cataboliti organici. Quando è opportuno: • prima di un impegno muscolare gravoso • al termine dell’impegno stesso • in occasione di una gara • nei giorni di scarico • quando si sente la necessità di raggiungere un migliore stato di rilassamento. il massaggio svolge un ruolo basilare nella riduzione del dolore muscolare post-sforzo. La durata deve essere compresa tra 5 e 10 minuti. L’effetto sul sistema nervoso L’effetto del massaggio sul sistema nervoso dipende dalla modalità di applicazione: alcuni movimenti. dei tessuti. L’uso di appositi unguenti aumenta. MASSAGGIO PRE GARA Si esegue alcuni minuti prima della gara. inoltre. favorendo un senso di rilassamento. aumentando la loro capacità di lavoro. atte a creare l’alternarsi di lievi contrazioni. hanno effetto rilassante. antinfiammatoria. Le parti del corpo massaggiate saranno quelle soggette al maggior carico e più soggette a traumi. IL MASSAGGIO SPORTIVO Il massaggio sportivo ha tre effetti: prepara il muscolo rendendolo pronto all’impegno. Il prodotto va . Al termine della sessione di massaggio e per tonificare e rinfrescare le zone soggette a sforzo è inoltre opportuno utilizzare un olio rinfrescante . superiore a quella del pre-gara. il massaggio deve essere leggero e di breve durata. La sua azione è di recupero. migliorando quindi l’apporto di sangue arterioso. Se l’atleta è molto stanco. la sinergia tra gli ozonidi. determina un rapido recupero nel dopo-gara.applicato pochi minuti prima dell’attività. favorisce il drenaggio del sangue venoso e conseguentemente delle tossine prodotte. e i benefici provenienti dai suoi estratti naturali. è quantifi cabile tra i 25 e i 30 minuti ed è in ogni caso legata al grado di affaticamento. La durata del trattamento. ! . distribuendolo sulla pelle e portandolo a completo assorbimento senza massaggiare eccessivamente. per poi essere approfondito il giorno successivo. con la loro capacità vasodilatante e ossigenante dei tessuti. MASSAGGIO DOPO GARA Si esegue alcuni minuti dopo il termine dello sforzo. Il massaggio deve favorire il drenaggio dei muscoli e deve essere svolto con movimenti lenti e delicati. In essa. stimolando i recettori nervosi presenti sulla cute. Il massaggio dopogara crea un piacevole effetto sedativo. grazie alla sua manualità e i suoi principi attivi. soprattutto in caso di sforzo anaerobico. L’abbinamento ideale a questo tipo di massaggio è una crema tonificante.