MOGGI STORY/1 SCRITTO DA TRAVAGLIO E TRE CRONISTI SPORTIVI, PUBBLICATO NEL 1998, LUCKY LUCIANO INTRIGHI, MANEGGI E SCANDALIDEL PADRONE DEL CALCIO ITALIANO , NON HA AVUTO IL BENE DI UNA SOLA RECENSIONE A PUNTATE SU DAGO, UN LIBROKAOS Tratto da Lucky Luciano Intrighi, maneggi e scandali del padrone del calcio itali ano Luciano Moggi , Ala Sinistra e Mezzala Destra, Kaos Edizioni (Un libro scritto in jointven ture da tre giornalisti sportivi, che hanno preferito l anonimato, e da Marco Travaglio) «Dopo i quarant anni, ciascuno è responsabile della faccia che ha» Fedor Dostoevskij PREMESSA Luciano Moggi e un libro sono come il diavolo e l'acqua santa. Perché allora quest a biografia? Perché Moggi è il padrone del calcio italiano. E la sua faccia, i suoi occhiali scur i, il suo sigarone fra i denti, i suoi quattro telefonini trillanti, la sua voce roca e cantilenosa , il suo accento seneseciociaronapoletano, il suo italiano approssimativo, i suo i gusti ruspanti, insieme al suo potere smisurato, sono diventati il simbolo di uno sport sempre più ricco, scandaloso e p rocessato. Se sia Moggi a attirare gli scandali o gli scandali a attirare Moggi, è questione controversa e irrisolta: sta di fatto che dove c'è lui ci sono loro. Va alla Lazio, e la Lazio v ive due delle sue stagioni più buie, fra calcioscommesse e serie B. Va al Napoli, e il Napoli passa da uno scandalo all'altro (lo scudetto sgraffignato per una monetina, quello regalato al Milan c on contorno di camorra e totoscommesse, e poi Maradona in mezzo a cocaina e camorristi). Traslo ca al Torino, e anche li è tutto un intrico di fondi neri, frodi fiscali, giocatori finti, contrat ti fasulli, fatture false, sexyhostess per arbitri. Approda infine alla Juve, e la Signora del calcio itali ano finisce sul marciapiede in un vortice di sospetti, polemiche e inchieste giudiziarie come ma i prima. Spesso, anche grazie alla sua indubbia scaltrezza, Moggi ha cambiato aria un att imo prima che le cose si mettessero male. Qualche volta è stato solo sfiorato o se l'è cavata per il rotto della cuffia. Altre volte è finito anche lui nei guai insieme ai suoi presidenti e ai suoi gioca tori, collezionando un buon numero di inchieste, sportive e soprattutto giudiziarie, e rimediando un di screto pacchetto di rinvii a giudizio e condanne. Presso il Casellario giudiziario di Siena (Moggi è n ato da quelle parti, a Monticiano) ci sono già tre sentenze definitive a suo carico, che fanno di lui u n pregiudicato a tutti gli effetti. Ma limitarsi a queste quisquilie sarebbe fare un grave torto a colui che di fatt o è il despota del calcio italiano. Un boss tanto potente quanto temuto e chiacchierato, partito nu llatenente e arrivato multimiliardario. Il contorno di eccessi - il vizio delle carte, la scuderia di cavalli da corsa a RomaTordivalle, le decine di dimore sparse per l'Italia - son o in linea con il personaggio. Un personaggio che oggi incarna - indisturbato - il più scandaloso "conflitto di interessi" della storia del calcio mondiale: mentre lui siede sulle poltrone di consigliere di amministrazione e di direttore generale della potente Juventus, suo figlio Alessandro è sociopresidente della Gea World, s ocietà che rappresenta oltre duecento calciatori di serie A e B (alcuni della stessa squadr a bianconera, molti altri di club avversari). Un obbrobrio sportivoaffaristico inconcepibile, che al l'estero farebbe inorridire chiunque. In Italia no: da noi anche il calcio è all'italiana, e la dit ta Moggi può spadroneggiare indisturbata, temuta e venerata. Mettere insieme questo libro non è stato facile: nessuno, nell'ambiente, è disposto a dichiarare quello che molti mormorano. "Lucianone" è tanto potente quanto vendicativo. Non è st ato facile neanche trovare un titolo adatto a salvare la decenza: alla fine si è deciso per " Lucky Luciano", un altro dei suoi soprannomi, che ha il pregio di richiamare una delle più note massi me moggiane: «Se ho vinto tanto nella mia carriera si vede che è perché sono molto fortunato». E lucky, appunto, vuol dire "fortunato". POSTPREMESSA La prima edizione di questo libro, pubblicata nel novembre 1998, non ha avuto il bene di una sola recensione, di uno straccio di articolo, sui tre quotidiani sportivi che ogni gi orno vengono editi in Italia in poco meno di un milione di copie. Moggi ha tanti amici fedeli (e qualc he devoto maggiordomo) nelle redazioni sportive, compresa quella della Rai. Ma nonostante la censura, Lucky Luciano si è guadagnato nel tempo, col passaparola, molte migliaia di lettori e una seconda edizione. Nel giugno del 2003, durante una intervista, Lucianone ha fatto cenno a questo l ibro per lamentare che gli autori «non hanno avuto il coraggio di firmarsi». Non è una questione di "cora ggio", è che di questo lavoro sono autori vari cronisti, sportivi e non. E qualcuno conosce il c arattere vendicativo di Lucianone; mentre qualcun altro vuole evitare che il proprio nome sia associato a quello del biografato e a molti degli argomenti trattati nel libro. Il lettore, inoltrandos i in queste pagine, capirà. CAPITOLO PRIMO LUCIANONE DA MONTICIANO LO CHIAMAVANO PALETTA Nato a Monticiano, in provincia di Siena, il 10 luglio 1937 da una famiglia di c eto modesto, fin da bambino Luciano Moggi è un vero patito di calcio. Il pallino del pallone glielo tr asmette Graziano Galletti, un panettiere di Grosseto, il quale la domenica si porta appresso Luci anino in giro per gli stadi della Toscana a vedere le partite. Il ragazzino, è fatale, tenta anche la ca rriera di calciatore, ma il talento non c'è, i risultati sono scarsi. Deboluccio col pallone tra i piedi, L ucianino non è migliore sui banchi di scuola: anche per ragioni di bilancio familiare, dopo il diploma d i terza media abbandona gli studi e comincia a lavorare. Trova un posto alle Ferrovie dello St ato, e poco tempo dopo viene trasferito a Civitavecchia. Alla stazione di Civitavecchia, Moggi fa l'impiegato. Ma spesso lo mandano fra i binari a controllare le traversine. Una carriera non proprio travolgente: arriverà fino al grado di capogestione, una specie di vicecapostazione addetto alla biglietteria. Una volt a - raccontano - gli capita di rimpiazzare il titolare e fa partire il treno, così si guadagna il sopra nnome di "Paletta". Ma più che di treni, lui è appassionato di calcio. Nel tempo libero continua a giocare da stopper in varie squadrette di quarta serie. E intanto medita come coniugare le due vocazioni del la sua vita: quella di manovratore e quella di pallonaro. È la metà degli anni Sessanta quando il capogesti one della stazione ferroviaria di Civitavecchia, tra pacchi da smistare e biglietti da ven dere, intuisce che il calcio sta per diventare un grande business. La svolta arriva alle soglie dei trent'anni. Moggi li compie nel luglio 1967, ma li festeggia con qualche settimana di anticipo insieme agli amici di Monticiano, quando la Juve c onquista, a sorpresa, il tredicesimo scudetto ai danni dell'Inter di Helenio Herrera. È stanco di cercare ingaggi in serie D (l'attuale C-2, allora strutturata in modo molto diverso da oggi), e di girovagare fra la Toscana e il Lazio (con una parentesi perfino in S icilia, ad Agrigento, nella gloriosa società dell'Akragas). Sobbarcarsi lunghi viaggi in treno per gioca re in quarta serie, in cambio di poche migliaia di lire, non gli va più. Anche l'impiego alle Ferrovie de llo Stato comincia ad andargli stretto: è un lavoro noioso e malpagato. Molto meglio il mondo del cal cio, dove lo chiamano Lucianone per la giovialità guascona e spregiudicata. E dove, soprattutto , cominciano a ronzare i talent scout, gli scopritori di giovani campioni, intenditori del gioc o più bello del mondo capaci di scovare quelli che diventeranno i futuri big in cambio di discrete pro vvigioni. Un lavoro oscuro, fatto di chiacchiere, di diplomazia e scaltrezza. Tutti requis iti che il trentenne Moggi possiede in abbondanza. Lui è un estroverso, un gran chiacchierone, parla di tutto, soprattutto di donne, di motori e ovviamente di calcio. Ma è un furbacchione, e co nosce a meraviglia l'arte di ascoltare: «In mezzo a tante stronzate che si sentono, ci può s empre essere un'idea» è una delle sue frasi celebri. Moggi è noto come un tifoso della Juventus. Moggi nel 1968 entra a far parte della corte del supermanager Italo Allodi. al fianco di quelli che vengono chiamati "mediatori": person aggi utili ma imbarazzanti. che se ne avvale fingendo che non ci siano. la rassegna giovanile più celebre del calcio italian o. scheda e infine porta all' attenzione di Allodi. ma anche romani (il numero u no è Walter Crociani). visiona ragazzi e raccoglie dati. L occasione gliela offre il torneo di Viareggio. Si ripeterà poi con Claudio Gentile. chiacchierando e schedando.Moggi è ignorante. il desiderio di fare parte di quel mondo anche. Soprattutto negli stadi minori. A Monticiano. Parla un italiano scombiccherato e dialetta le. si candida a fargli da manager ma anche da vicepadre. in attesa di diventarne il presidente. i quali si muovono in un mondo dorato e ipocrita che fa finta di n on conoscerli. come Romeo Anconetani (futuro presidente del Pisa). sgomitando e agganciando. il campione dei cinque scudetti appena nominato dagli Agnelli amministratore delegato della squa dra di Famiglia. anche sulla situazione familiare. e spesso ci riesce. compilando dei v eri e propri dossier. nel 1970 Allodi è stato chiamato alla Juventus da Giampiero Boniperti. Moggi viaggia molto. E a . scruta. E alla Juve. un a ltro Signor Nessuno che diventerà terzino destro nella mitica Juve di Giovanni Trapattoni e promosso s ubito in maglia azzurra fino al mondiale di Spagna 1982 (quando non farà toccare palla a Zico e a Maradona). Rossi viene "provato" dalla Juve e trattenuto: Lucia none ha fatto il colpaccio . una piccola squadra fiorentina. Sono perlopiù personaggi toscani. lavora anche di notte. Fra questi c'è Paolo Rossi. Sono decine i giocatori che "Paletta" pedina. che esiste soltanto chi sa farsi vedere. Così. E capisce subito che la pubblicità è l'anima del commercio. ma ha la furbizia del contadino "scarpe grosse e cervello fino". il centravanti azzurro del mondiale di Spagna '82: Moggi lo ha notato nella Cattoli ca Virtus. I giovani calciatori che gli interessano li scheda uno a uno. come Franco Marranini. segnalando e raccomand ando. Alla stazione di Civitav ecchia. friulani. raccogliendo notizie dettagliatissime. milanesi. napoletani.il primo di una lunga serie. colui che in quegli anni ha costruito dal niente il leggendario Mantova (approdato dalla serie D alla A con una scalata senza precedenti) e che ha fatto grande l'Inter di Angelo Moratti e Helenio Herrera. E saurito il ciclo nerazzurro. del Perugia e d ella Juventus. La passione è forte. Stabilisce con loro rapporti diretti e persona li. ma non è sprovveduto. da fratello maggiore. altrettanto. Allodi si avvale di un grupp o di collaboratoriinformatori fra i quali c'è anche Lucianone. E lui sa farsi notare co me pochi. il futuro supercannoniere del Vicenza. al momento gius to. dietro congruo compenso. E gli amici si moltiplicano. La capitale operativa di Moggiopoli è la Maremma. uno dei giovani em ergenti dell'inizio degli anni Settanta. e si butta anima e corpo nella nuova attività pallonara. tale Cheula. Compra a rate un'utilitaria. per esempio. insieme con Fabio Capello e Spartaco Landini. nell'estate 1969. li segnala a questo o quel club titolato. E qui Luc ianone mette in mostra un'altra delle sue doti: la sfrontatezza da tappetaro. e ne ricava indicazioni preziose. Ovviamente di Cheula non si avranno mai più notizie. e alla fine riesce a sistemarlo. e medita il primo grande passo: lasciare le Ferrovie. ma la missione è compiuta. poi. spo sa una donna minuta e tollerante.la fa da pad rone. Appena è in età per la pensione baby.Gentile molti altri seguiranno. Moggi lo spaccia nell'ambiente come il "nuovo Spinosi" (il difensore che la Juve ha strappato alla Roma. ne tiene sotto controllo centinaia. del quale non conosce bene né i regolamenti né la storia ma ne sa fiutare abilmente umori e retroscena. Tant'è vero che Allodi gli affida un incarico molto delicato: sistemare in tutta Italia i gi ovani calciatori sfornati dal vivaio juventino che non possono avere un futuro in prima squadra. dove l'ex panettiere Graziano Ga lletti . È proprio Galletti. Tra i giovani bianconeri da sbolognare altrove c'è un terz ino. «Salto il fosso». Moggi si libera di berretto e pale tta. annuncia agli amici. La scalata di Lucianone è travolgente e ruspante. Scirea gioca nelle giovanili dell'Atalanta allenata da Ilar io Castagner: fa il . ma anche il grado di istruzione e perfino la vita privata.continua) Dagospia 09 Maggio 2006 Con la potentissima Juve alle spalle. (1. seguendoli passo passo. Dei calciatori sotto osservazione l'ex ferroviere vuole sapere tutto: non solo le do ti tecniche e le caratteristiche agonistiche. Moggi diventa ben presto un osservatore di peso. che insiste su Gaetano Scirea. tra cui il Civitavecchia) che bat tono i campetti di periferia e gli oratori della grande provincia italiana per scovare talenti e pr omesse in ogni angolo. Anzitutto organizza una ragnatela di fedeli galoppini guidati da un suo amico un certo Nello Barbanera (direttore sportivo di piccoli club. Moggi lo spedisce anche "in missione" (secondo il lessico ferroviario) in giro per l'Ital ia. la capacità di vende re come diamanti anche i pezzi di vetro. ma soprattutto grande intenditore di calcio . «Un gruppo di amici. gente con cui scambio pareri e informazioni». perché l'uomo ha un fascino giusto per il mondo del calcio. Attraverso la sua rete. minimizza Luciano ne. e trascina to in Nazionale).uomo simpatico e generoso. troppo poco dotato nel gioco aereo per un ruolo così delicato. specialmente quando . un vero fenomeno. Anche Moggi comincia a passare pe r un fenomeno. La Juve è un magnifico ombrello sotto il quale Moggi può operare in proprio. resta. pretende una carica ufficiale di dirigente. l'uomo degli Agnelli. e una convivenza che da difficile diventa impossibile. dispensa suggerimenti. Lucianone è già un piccolo boss alla guida di un'ormai consolidata rete di osservato ricollaboratori. A Roma. e Boniperti è un inguaribile accentratore. Gaetano Anzalone. Il suo protetto Moggi. se ne va. Ma Galletti non ha dubbi.sui campi caldi del Sud 3. Moggi invece è per plesso. allargando il s uo raggio d'azione ben oltre la squadra bianconera: allaccia contatti con altre squadre. Ma alla Juve gli spazi sono chiusi. ma c'è chi scommette sul suo futuro da difensore. lo giudica . per lui il giovane Scirea è un potenziale asso della difesa. A un certo punto anche l'ombrelloJuve comincia ad andargli stretto. Anzalone è un palazzinaro assolutamente digiuno di pallone.dopo Scirea . e adesso vuole di più. decide carriere. c'è qualcuno che ha bisogno di un manager che capisca di calcio: quel qualcuno è il nuovo padrone della Roma.centrocampista. Moggi si lascia convincere. e a quel punto si sobbarca il compito più delicato: convince re anche Boniperti.così come molti tecnici autorevoli . un altro campione del mondo. Della società bianconera Lucianone è un collaboratore esterno. Amico del democristiano Giulio Andreotti e del fido Franco Evangelisti . un semplice consulente. di sicuro il difensore più corre tto e propositivo. invece. Allodi. l'a la destra tutta dribbling e fantasia scovata in una squadretta pugliese e poi spedita a "farsi l e ossa" . che è alla ricerca di un erede adeguato del pluridecorato libero bianconero Sandro Salvadore. nel 1973). e alla fine sono tutti d'accordo: Scirea passa al la Juve come libero. La manovra di avvicinamento di Moggi alla Roma è tipica del personaggio: si trasfe risce in pianta stabile nella Capitale. Nel giro di poche stagioni in casa Juventus esplode il conflitto tra Boniperti e Allodi: due leader. Per Lucianone è un gioco da ragazzi. due primedonne. e tampina per settimane il caporedattore del "Messaggero " Gianni Melidoni . come a casa S avoia "si comanda uno alla volta". Alla fine prevale Boniperti. f acilita trattative. fa il bello e il cattivo tempo. i quali operano dietro le quinte in cambio di piccoli favori e di qualche sporad ico guadagno.come si diceva allora . e viene promosso sul campo "primo osservatore" della società bianconerà. dopo il fallito assalto juventino alla coppa dei C ampioni (finale perduta a Belgrado contro l'Ajax.porta alla Juve Franco Causio. e sarà uno dei migliori campioni del nostro calcio. in vece. appena acquistata dai fratelli Pontello. e Moggi comincia a sentirsi un piccolo padreterno. finalmen te combina l'incontro. Boniperti si sente tradito. 2 . ufficiali dell'esercito. l'ex ferroviere di Civitavecchia affina anche le sue già spiccate . biglietti per viaggi aerei. futuro "nazionale"). Ai utato dal suo amico Riccardo Sogliano (ex centrocampista del Milan). Moggi dà subito una lezione alla Juve. Pruzzo non basterà a trasformare la Roma in una grande squadra. un'altra ancor a casse di vino doc. Il palazzinaro romano e l'ex ferroviere senese si piacciono al primo sguardo. Perché Lucianone ha capito bene l'importanza dei giornalisti nel mondo del calcio. magistrati. gente dello spettacolo e ovviamente dello sport. medici. fuori stagione. tanti giornalisti. preso per sfinimento. Un mutamento epocale del quale l'ex impiegato delle Ferrovie «con tendenze a trafficare» sarà fra i protagonisti assoluti. La Fiorentina. A parte il fatto che diventa "commendator e". La Juve e le altre pretendenti sono beffate. co sì Lucianone diventa il consulente ufficiale per il mercato del presidente giallorosso. diplo matici. la bilancia calcistica tra il Nord e il CentroSud si riequilibra. Anzalone gongola.Continua Dagospia 10 Maggio 2006 METTI UNA SERA A CENA Roma per Moggi è una tappa fondamentale. Nella Capitale. Nuovi equi libri stanno per delinearsi.. il centrava nti del Genoa Roberto Pruzzo. dirigenti Rai. orologi. Un anno dopo lo sbarco a Roma. Lucianone nella Capitale costruisce una fitta rete di amicizie molto influenti. e dunque la neces sità di arruffianarsene il maggior numero possibile. in gaggerà Italo Allodi ed entrerà nell'Olimpo delle grandi. Il giornalista. un'altra volta bottiglie di champagne. Allaccia rapporti con parlamentari (soprattutto democristiani di fede andreottiana). ma quello è il segna le che qualcosa sta cambiando nel calcio italiano: la Juve non è più la padrona assoluta de l mercato. Ma soprattutto.. e poi. mette a segno il suo prim o grande colpo di mercato: riesce a portare alla Roma l'attaccante più ambìto del momento. come è accaduto dall'avvento di Boniperti (e Allodi) al vertice della società. ai quali a Natale non fa mai mancare un gentile pensiero: una volta un pacco con un prosciutto e mezza forma di Parmigiano. come Carlo Ancelotti. La Roma passerà dalla gestione di Anzalone a quella di Dino Viola (altro imprenditore di stretta osser vanza andreottiana) e arriverà allo scudetto. nel 1976. conosce giornalisti. capi di cachemire.per farsi presentare ad Anzalone. Conosce i tecnici che curano il rigoglioso vivaio giallorosso (e sono quelli che gli segna lano i giovani migliori. tra il proprietario dell a squadra. e finisce per assumere movenze tipicamente andreottiane. che l immagine pubblica può coprire qualunque vizio privato. per marcare meglio le distanze. cioè delle lievitazioni improvvise dei costi dei g iocatori trattati dall'ex ferroviere: Viola . muoversi sotto le foglie alla maniera dei serpenti. all a mano. molte fortune nascono e muoiono per un niente. diventa un vero fuoriclasse d elle pubbliche relazioni intese come clientelismo: rozzo. che il fine giustifica i mezzi. ricco ma spesso fesso. E impara . e di conti più de l calciatore». convesso davanti a quelle concave. cede la Roma al cavalier Dino Viola. una svista arbitrale. Per non parlare dei "sovrapprezzi". l'altra metà è il fatto che il "consigliere" Moggi costa troppo.ma questo forse già lo sapeva ... Sa che è bene essere amici di tutti e di nessuno. gli porgesse addirittura il gomito (oppure solo tre dita). E come Andreotti sa lavorare nell'ombra. l'errore millim etrico di un calciatore. la situazione pe r Lucianone si fa precaria. l'allergia epidermica di Viola per quel personaggio unticcio e invadent e è solo metà del problema. Il nuovo presidente romanista è l antiBoniperti. disponibile. Lucianone impara a non perdere mai la cal ma. trafficare dietro le quinte.che non è tirchio. c'è spazio per una nuova figur a. colorito. vigoroso ma rozzo. nel 1979.doti di uomo di mondo.. anziché la mano. Però l'ex ferroviere è ven dicativo ma non permaloso. e al gomito del presidente giallorosso contrappone metaforicamente l' italico "gesto dell'ombrello": perché Lucianone ha capito «che nel calcio. Oltretutto. e il giocatore.che il calcio che avvince milioni di italiani e muove cresce nti masse di denaro è quanto di più effimero esista in natura: basta un refolo di vento. Una doppiezza che diventerà la caratteristica di fondo e la struttura po rtante del suo crescente potere nel mondo del calcio. ma oculato sì .. spiritoso. Per cui nel . che le regole in Italia sono fatte di eccezioni. a farsi concavo davanti alle situazioni convesse. Quando Anzalone. Come i portabors e dello storico leader democristiano (da Sbardella a Evangelisti). Moggi non gli va per niente a g enio. Il presid ente giallorosso si sfoga con parenti e amici raccontando le pretese di grandeur di Lucianone e le s ue mirabolanti note spese a base di costosissime bottiglie di champagne e soggiorni in principesche suite d'albergo. Quella del direttore sportivo: uno che di pallone capisce più del presidente. che è il denaro a muovere il mondo . che la spregiudi catezza è un prerequisito del successo. troppo ruspante per il suo stile da gran signore: si racconta che Viola. In realtà. una qualunque minima "casualità".li chiama «la tassa Mog gi». ma è molto simile al suo ri vale juventino: non tollera altri galli nel pollaio. e molte prospe ttive mutano. «Sabato sera. e pren de Viola a male parole: «La partita l'abbiamo vista tutti! Non mi faccia dire cose che non posso d ire! Credo che ci sia qualcosa da chiarire!». io sono rimasto ancora per una mezz'oretta.. con un atto di cortesia. Il quale racconta i fatti in modo ben diverso dalla versione fornita da Lucianon e.. E poi un bel finale. devo pensare che il suo informatore abbia voluto malignamente fargli perdere la testa». legale d ell'Ascoli calcio.. Ho incontr ato per caso l'arbitro che stava già cenando con i guardalinee e alcuni suoi amici romani. Viste le gravi insinuazioni e le minacce che si è permesso di rivolgere sia a me c he alla Roma. Tutto qui. verso le ore 23. Anche la versione dei fatti raccontata da Lucianone è in piena sintonia col personaggio: «All a vigilia della partita mi sono recato nel ristorante di cui sono abituale cliente. i guardalinee e i loro conoscenti hanno lasciato il ristorante intorn o alle ore 23. «non me lo posso più permett ere». Il testimoneinformatore della cena MoggiPieri è l'avvocato Luigi Girardi. Nel tardo pomeriggio di domenica 25 novembre '79. solo una questione di buona educa zione». subito dopo la partita RomaAsc oli (vinta dai giallorossi). a invitarmi a bere insiem e. allora Ro zzi gli dice: «Si faccia spiegare la faccenda dal suo consigliere Moggi!.. La reazione di Lucianone è un capolavoro di reticenza e ambiguità: «Non so chi abbia r iferito al signor Rozzi del fatto che.dicembre 1979 decide di liquidare Lucianone perché. Lucianone è stato sorpreso in un ristorante romano in compagnia dell'arbitro Pieri e dei due guardalinee. al geometra Lattanzi e a un amico romano. l'arbitro.. Lo scandalo è inevitabile. Un benservito che ha un antefatto decisamente sgradevole. moggiano anche quello: «Le conclusioni del signor Rozzi sono offensive soprattutto nei riguardi dell'arbitro Pieri. Terminato il pasto. a salutarmi. dice. Voglio sperare che il presidente dell'Ascoli si ren da conto d'aver preso una cantonata e sappia scusarsi. insieme al consigliere dell'Ascoli Sabatini. Quest'ultimo è infuriato con l'arbitro della partita. «e i due hanno parlottat o un po'"fra di loro lontano da orecchi indiscreti».45. nell'interesse mio e della Roma. È stato lo stess o Pieri. . Claudio Pieri. Altrimenti. mi sono trovato a incontrare l'arbitr o Pieri in un ristorante. sabato scorso. a rivolgermi la parola. Il presidente giallorosso cade dalle nuvole. Sappia che l'Ascoli av anzerà una protesta ufficiale nelle sedi opportune!». do vrò portarlo in Tribunale». alla vigilia della partita.. la goccia che potrebbe av er fatto traboccare il vaso. il presidente Viola si reca negli spogliatoi per salutare il presi dente ascolano Costantino Rozzi. Viola cerca subito Moggi. Così salta fuori che sabato sera. l'1. riferisce il legale ascolano.è seduto con l'arbitro Pieri. Essendo io il legale dell'Ascoli. capita per caso nello stesso ristorante e nella stessa saletta appartata Inf atti la testimonianza dell'avvocato Luigi Girardi . 3 . che ha raggiunto il tavolo di Girardi. se ne sono andati in tutta fretta e Moggi è rientrato per salutare. ho invitato il seg retario della società a riferire al presidente Rozzi». Era.Continua Dagospia 11 Maggio 2006 LUCIANONE CIECO E SORDO . poi ci hanno fatto accomodare in una saletta in fondo [ci oè in una saletta appartata. mentre ci stavamo sedendo mi hanno detto: dietro al vostro tavolo c'è un dirigente della Roma. il proprietario del l ocale ci si è avvicinato dicendosi dispiaciuto di averci fatto accomodare proprio in quella saletta. Dopo qualch e minuto. anche noi ci siamo alzati per andarcene. Memore dei trascorsi ferroviari. L'avvocato Girardi precisa ancora: «Durante la cena. che Armillei ha ricono sciuto nei guardalinee.che sbugiarda Lucianone perfino in fatto di orari . nella s tessa sera e alla stessa ora.sono entrato nel ristorante in questione». e aspira al ruolo di manovrat ore. ci ha raggiunto e ha salutato Armillei chiedendogli chi fosse ro quelle persone sedute al tavolo con lui. Poi Moggi se n'è andato. «Abbiamo do vuto aspettare un po' per trovare posto. Moggi è rientrato da solo. al tavolo di Pi eri e Moggi c'è stata sempre viva cordialità. durata almeno un'ora e mezza. tutti loro si sono alzati precipitosamente e sono usciti in gran fretta dal ristorante. di sabato sera. e Armillei ha risposto che eravamo suoi amici. Verso l 1. nella saletta riservata di un ristorante. «Quando Armillei ha guardato verso il tavolo di Moggi e Pieri.15 circa. Del resto è difficile credere a un Moggi che cena solitario. Tanto quanto è difficile credere a una terna arbitrale che. ndr]. Luciano Moggi. vostro avversario di dom ani . cioè fino a quando non è entrato nel ristorante Armillei che essi conoscevano.viene pubblicata dal "Messaggero" il 28 novembre. e Moggi si guarda bene dal contestarla. Quando l'arbitro e gli altri. Ques ti sono i fatti come sono realmente accaduti». Paletta ha un debole per i fischietti. Leo Armillei. Di fronte a questa situazione che mi è apparsa anomala. ripeto. cioè noi. A quel punto mi sono girato e ho visto Moggi e Pieri con al tri due o tre individui». E poiché nel frattempo anche fra di noi si e ra aperta una discussione in merito al da farsi di fronte a un fatto così.15 nel ristorante è arrivato il segretario dell'Ascoli. Perugia. Dura nte il clamoroso blitz i finanzieri arrestano ben quattro giocatori laziali: Giuseppe Wilson. secondo il quotidiano romano. di trait d'union fra il presidente e i giocatori. schierato in primissima linea. scoppia il primo grande scandalo del calcio italiano moderno . Massimo Cacciatori e Lionello Manfredonia. Avellino. Palermo. dal "Totone ro". il quotidiano romano "Il Messaggero" va scrivendo di «scandalo delle scom messe».. passa direttamente alla concorrenza. ambigui. nebulosi. già aduso a muoversi nell'omb ra e pro domo sua. che il 1° marzo ha presentato un esposto alla Procura di Roma co ntro alcuni calciatori che gli hanno fatto perdere un sacco di milioni. Tutta "colpa" di un fruttivendolo romano con l'hobby delle scommesse clandestine . titolare del ristorante "La . all'odiata Lazio di Umberto Lenzi ni. e i sospetti si appuntano in particolare sulla Lazio. Genoa. Un ruolo perfettamente consono al suo inventore: quello del supermanagermaneggione che affronta e risol ve i più delicati problemi interni della squadra. Un vero factotum del presidente.All'inizio del 1980 Moggi lascia la Roma. viene ufficializzato come nuo vo "direttore sportivo" della società laziale. si arruffiana i giornalisti a colpi di omaggi e gentili p ensieri. che hanno disposto l'operazione giudiziaria: Milan. Il personaggio. cioè la nuova squadra di Lucianone. un mestiere inventato p roprio da Moggi. Fin da gennaio. e soprattutto Lazio. «fra le partite più chiacchierate» ci sono «MilanRoma di Coppa Italia e MilanLazio del 6 gennaio». infatti. è già doppio e triplo. Anche il suo amico Alvaro Trinca. che anticipa i rivali nel calciomercato. con un blitz della Guardia di finanza in sei stadi di se rie A subito dopo la fine delle partite. I contorni del trasloco di Moggi da una sponda all'altra del Tevere non possono che essere sfum ati. il trentaduenne Massimo Cruciani. blandisce gli arbitri. Domenica 23 marzo 1980. Le voci c orrono da mesi. nel successivo maggio.. Bru no Giordano. poi. mentre si vocifera c he stia per essere ingaggiato dal Napoli. Comincia a lavorare per la Lazio in maniera ufficiosa. questo: una specie di "media tore". il cui risultato sarebbe stato manipolato. Il momento in cui Lucianone fa il saltafosso capitolino coincide con l'infittirs i delle voci che parlano di un calcio italiano ammorbato dalle scommesse clandestine. tradendo la promessa di "addomesticare" i risultati di certe partite. Sei sono le squadre coinvolte nella megatruffa delle scommesse clandestine e delle partite truccate su cui indagano i sostituti procuratori romani Ciro Monsurrò e Vincenzo Roselli. ma non se ne va lontano: come ogni mer cenario che si rispetti. che coc cola i giocatori. 45 anni. e denunciando che «la credibilità del Campionato è scossa da voci che danno per possibil e la manipolazione dei risultati con la collaborazione attiva degli stessi calciatori». Un mestiere inedito. già così ambientato nelle retro vie del calcio. spesso d'accordo con i loro dirigenti. compromettendo così gran parte dell'inchiesta. non abbia niente da dire. Ma quello che fa in tempo a emergere ha comunque dell'incredibile: giocatori di grido.hanno frequentato assiduamente gli allenamenti della . Trinca e Cruciani . Anche perché. e miliardari. conosce bene e anche benissimo giocatori. sono in molti a sapere.. e neppure nei monume ntali faldoni raccolti dal capo dell'ufficio indagini della Federcalcio Corrado De Biase. che si vendono le partite per qualche decina di milioni. Tra i deferiti dall'ufficio indagini della Federcalcio c'è anche il direttore sportivo del Bologna Riccardo So gliano. ex calciatore del Milan e ottimo amico di Moggi. «già nel gennaio 1980 alcuni quotidiani.ci ha rimesso un bel po'"di quattrini. come si potrà leggere nella sentenza del Tribunale di Roma sullo scanda loscommesse. Certo è strano che l'ex ferroviere. A cominciare dallo stesso allenat ore della Lazio. talvolta scommettendo sulla sconfitta della propria squadra. in quei primi mesi del 1980. che la pubblica l'indomani (2 marzo). Strano che Luc ianone non sappia niente. e dove sono soliti ritrovarsi i giocatori della Lazio .dove ogni giovedì sera lo scaramantico presidente laziale Umberto Lenzini va a cenare con mezza squadra e qualche diri gente. Ed è naturale. e da tempo. o almeno a sospettare. già così occhiuto é orecchiuto nell'ambie nte.aggiunge il Tribunale . nean che in veste di testimone. Del resto. per un totale di 56 anni di astinenza forzata dai campi di gioco". che squalificherà quasi tutti i giocatori tir ati in ballo da Cruciani e Trinca. La notizia dell'esposto di Cruciani viene spifferata da una provvidenziale gola profonda al "Corriere dello Sport".. non abbia mai sentito niente. Lucianone non c'entra niente: il nome di Moggi.. Bob Lovati. visto che Lucianone è arrivato alla Lazio quando già la toto truffa era in corso. infatti. già così ricco di agganci e rapporti e contatti.. iniziavano a pubblicare vistosi servizi g iornalistici su una vasta e ramificata attività di scommesse clandestine sulle partite di calcio. In questo scandalo epocale che scuote il mondo del calcio italiano fin dalle fon damenta. e che ha in alcuni giocatori laziali il suo epicentro. con possibili alterazioni dei risultati concordate tra calciatori e gestori delle scommesse». perché lui nel calcio ci vive e del calcio romano sa tutto: ha molti amici nelle redazioni dei giornali e degli uffici dell a Federazione. Alla fine la Lazio e il Mila n verranno retrocessi in serie B dalla giustizia sportiva. allenatori e presidenti. non abbia mai saputo niente. non comparirà una sola volta nelle migliaia di carte processuali. non abbia sentito niente. passando per il medico sociale Renato Ziaco e il segretario generale Fer dinando Vona.Lampara" della centralissima via dell'Oca . gli chiede di ingaggiare il centrocampista della Nazionale olandese Willy Van de Kerkhof.uno dei calciatori laziali estranei allo scandalo . il fratello René. L'esordio ufficiale del general m anager Lucianone Moggi in casa della Lazio non potrebbe essere più sciagurato. prenotato da Moggi per la nuova stagione l aziale.compr a un altro Van de Kerkhof. i ritiri prepartita tanto a Roma (la squadra biancazzurra si ritirava a Villa Pamphili alla vigilia di ogni partita casalinga) quanto in trasferta. maneggi. non s'è mai accorto di niente. ma attaccante. solo che . Il nuovo allenatore Ilario Castagner. hanno finto di sbagliare gol e di non riusci re a impedire le reti degli avversari. Anche perché nessuno lo ha interrogato Le conseguenze dello scandalo. . non ha mai sentito niente. ambiguità. Ma lui non è tipo da scoraggi arsi. così gira i tacc hi e se ne torna in Olanda senza neppure incontrare i giornalisti. 4 . Da mesi e mesi il mondo del calcio era scosso da stra nezze. Luci anone l'accontenta subito. per la Lazio. hanno giocato "a perdere" o "a pareggiare". anzi è proprio nelle avversità e negli scandali che dà il meglio di sé. e comunque non è in serie B che il campione olandese vuole finire la sua carriera. forse per risparmiare . non ha mai sospettato ni ente.Lazio a Tor di Quinto.forse per sbaglio. anche lui della Nazionale olandese. l'onnipresente e on nisciente Lucianone. per la presentazione ufficiale alla stampa. già con le mani in pasta in diverse società.Cruciani aveva raggiunto la Lazio in albergo alla vigilia di MilanLazio del 6 gennaio 1980 per consegnare un assegno di 15 milion i a Cacciatori. sono devastanti: la giustizia sport iva la retrocede in serie B e ne squalifica alcuni dei giocatori più rappresentativi. In serie B i calciatori stranieri non possono gi ocare. ormai ufficialmente direttore sportivo. coincide con la n otifica della retrocessione in B della Lazio. risulta essere ignaro di tutto.racconta ai giudici le ava nces di Cacciatori per indurlo a partecipare alla combine: profferte che lo avevano disgustato al punto da indurlo a simulare un infortunio d'accordo col medico sociale Ziaco (che in tribunale conf erma tutto) per non giocare l'indomani la partita truccata contro il Milan. Una sera è lo stesso difensore laziale Wilson a confessarlo . già con le antenne "dri tte e sensibili" che si è sempre vantato di avere. L'ar rivo di René Van de Kerkhof a Roma. hanno incassato ass egni e frequentato bookmaker all'amatriciana.Continua Dagospia 15 Maggio 2006 In pratica Moggi. le voci si rincorrevano ricche di dettagli. Il verdetto cogl ie Lucianone. ma lui. in mezzo al guado. E Maurizio Montesi . Per mesi e mesi calciatori di varie squadre si sono venduti le partite. Ma tanto zelo non viene adeguatamente ripagato. e gli stessi stipendi. Previdi aggiunse che sul piano tecnico Menicucci arbitrava molto bene e che. E per agevolare la propria investitura. su presunti condizionamenti di alcune partite «a opera dell'arbitro fiore ntino Gino Menicucci». Pr evidi gli aveva parlato di presunti debiti di gioco di Menicucci. Menicucci replica con una querela. Secondo l'avvocato veneto. tra cui quello del Parma. quando non c'era niente da guadagnare. Borea. La squadra.ad «almeno dieci direttori sportivi. non esita a schierarsi dalla parte della società inadempiente e contro i giocatori protestatari: «Di scioperi non ne voglio neanche sentir parlare !». Nel febbraio 1981. Di questa caotica situazione Lucianone tenta di approfittare per ottenere pieni poteri dalla dirigenza. Raggiunto da comunicazione giudiziaria (e in seguito prosciolto da tut te le accuse). la d irigenza laziale . la qual cosa rendeva l'arbitro particolarmente vulnerabile sul piano patrimoniale: fatto peraltro noto . sportivi e non) .. fa scalpore la denuncia dell'avvocato v icentino Ugo Dal Lago (che da anni assiste squadre e calciatori in vari processi.Intanto. e aggiunge minaccioso: «Ho già convocato la squadra Primavera!» . dopo aver negato di aver detto le cose riferite da Dal Lago. in coda allo scandaloscommesse. infatti. Vitali. i calciatori laziali minacciano di non entrare in campo. Nardino Previdi. nel dicembre 1980. il Foggia era stato penalizzato di 6 punti e di conseguenza era retrocesso in serie B. Dal Lago cita anche le confidenze del direttore sportivo del Bre scia. arbitrava in modo eccellente». cominciano a essere versat i in ritardo. per via di un suo dirige nte che aveva regalato un orologio proprio a Menicucci (alla vigilia della partita casalinga c ol Milan nel campionato 1974-75). Nell'occasione.se non giocheranno i t itolari in sciopero. perfino con assegni a vuoto.. ndr] e dell'allora presidente della Repubblica Gi ovanni Leone per la salvezza della Lazio». e quello del Na poli. D'altra parte. tuona. per protesta. Non vengono pagati i "p remi partita" ai calciatori. Il presidente Lentini si ammala. e la società è allo sbando. proclama un clamoroso sciopero: s enza stipendio. il quale dichiara fra l'altro ai magistrati: «Seppi dal presidente dell'Ascoli Costantino Rozzi che circ olavano voci circa l'interessamento del presidente della Federcalcio Artemio Franchi [che un anno p iù tardi risulterà tra -gli affiliati alla Loggia P2.sempre secondo i de re lato di Dal Lago . Previdi viene addirittura arrestato per retic enza. La stagione 1980-81 della Lazio retrocessa in serie B per lo scandalo del "Totot ruffa" è un calvario. lui manderà in campo i ragazzini. Comunqu e. Lucio Orfeo Pianelli. toscano come lui. area Fiat). Torino è una piazza meno tumult uosa. Il Torino di Rossi è una società dalle rinnovate ambizioni ma di scarso r ischio: se vince è un miracolo. sono soltanto due: la Roma e la Lazio. ceduto dal vecchio commendatore dello scudetto. Roma per Moggi. invece di saperlo dai giornali! I rapporti nella Lazio non sono leali. una mortificazione. se perde nessuno si scandalizza. È evidente che è stato completamente scavalcato ed em arginato. poi avverte: «Sia chiaro che nessuno mi dovrà ritenere responsabil e della campagna acquisti della Lazio!». È proprio De Cesari che gli dà l'imbeccata giusta: il Torino calci o. Dopo vedremo: se qualcuno sarà stato più bravo di me. Un'occasione im perdibile per salvare la faccia. La sua carica di direttore sportivo laziale si è ridotta a pura etichetta. Fra i tanti amici romani di Lucianone c'è Ezio De Cesari. me ne andrò in punta di piedi co me sono arrivato. è ormai una seconda pelle. mentre la La zio lotta per la promozione. nell'aprile 1982. un nuovo palcoscenico. vicedirettore del "Corri ere dello Sport". la Lazio rimane in serie B. più discreta. Tutti i rapporti che potevano servirgli li ha già allacciati. Avrei potuto essere avvisato prima. Nella primavera del 1982 il . l'uscita di sicurezza ideale dal vicolo cieco di Roma. qualcuno mi ha visto amico di qualcuno. sembra che ci siano dei partiti [fazioni. Lucianone perde le staffe: «Io alla Lazio sono solo il fedele esecu tore di quello che mi viene ordinato». Nell'estate 1981. un 'onta.affida pieni poteri all'ex arbitro Antonio Sbardella. ndr]. «Se la società è in una situazione catastrofica non è certo colpa mia. Al termine del campionato 1980-81. mentre io sono amico di tutti». anche se ho un contratto triennale.continua Dagospia 16 Maggio 2006 A CAVALLO DEL TORO Lucianone alla corte granata non ci arriva da solo. nella capitale. in pieno calciomercato. dichiara. un ma nager che guida la Comau (una società dell'indotto auto. Il toscano di Monticiano ha assorbito p erfino la parlata romanesca. Così. a Sergio Rossi. La sua reazione è tipica del personaggio: «Mi sento come un cane bas tonato». 5 . E lui le ha già cavalcate entrambe. dell'arrivo di Sba rdella.. Naturalmente anche in questa circo stanza la società si è comportata male con me. Per Moggi è uno schiaffo. Ma le squ adre. fino alla fine dell'anno la direzione della squadra spetta a me. o se non mi sarà più possibile lavorare. Moggi in serie A ci ritorna per i fatti suoi: come direttore sportiv o del Torino. Gli occ orre una nuova sponda.. Sergio Rossi. nomina amministratore delegato della società tale Luciano Ni zzola. potrà fare il bello e il cattivo tempo. Moggi tratta l acqu isto del centravanti del Catanzaro Carlo Borghi. Salva la frittata un provvidenzia le intervento del segretario generale della società granata. E. Raggiunto l accordo con il giocatore e con la società calabrese. che ritocca la data s ul documento: «Se presentiamo il contratto così. anche Nizzola come del resto Rossi di calcio capisce poco e niente. se l intendono a meraviglia e diventano amiconi insep arabili: nell ambiente li chiamano il Gatto e la Volpe (chi dei due sia la volpe. da buon italiano li considera inutili perdite di tempo. Cuneese di Saluzzo. vuole la sua parte. I due Luciani legano subito. Smette i panni romaneschi e provincia li e si inventa un look più sobrio e manageriale.nuovo presidente del Torino. il nuovo direttore del Toro bada soprattutto alla sostanza. Moggi cambia un altra volta pelle. per lunghe partite a poker o a scop one. La sera fanno le ore piccole nei ristoranti sulla collina di Chieri (dove abita Nizzola) o nel centro di Torino. un avvocato che gli dà una mano nelle cause civili della Comau. Federico Bonetto. . sia con l Inter. sia col Torino. Peccato che anche l Inter sostenga di aver acquistato quello stesso giocatore.. E benché si f regi del titolo di direttore sportivo. staccando la Fiorentina di un solo punto all ultima giornata): il contratto fra il Torino e il Catanzaro per Borghi porta invece la data del 14 maggio. Di giorno lavorano a stretto contatto. in quella circostanza dimentica che i contratti di ingaggio per la stagione successiva non possono essere sottoscritti prima del lunedì che segue la conclusio ne del campionato. e il 29 aprile annuncia di avere ingaggiato la stella jugoslava Safet Susic. e comincia a indossare abiti che almeno nelle intenzioni dovrebbero attagliarsi meglio a un r ispettabile e telegenico manager pallonaro. Il Torino cede poi al Catanzaro il mediano Giacomo Ferri. ci mettono tutti sotto inchiesta. si scopre che Susic ha firm ato due contratti. unic o intenditore della compagnia. si sa. Lucianone non è mai stato un gran conoscitore dei regolamenti. Anche l occhio. La seconda prodezza di Lucianone in casa Toro è del maggio 1982. e fa i l possibile cioè poco per riverniciare la propria immagine. Capisce la crescente importanza della tivù. Si sottopone perfino a una dieta ferr ea. A Torino. Così Lucianone.». Ma oltrec hé alla forma. In effetti. è facile da c apire). Così si reca a Sarajevo. Il torneo termina domenica 16 maggio (vincerà la Juventus fra roventi polemiche. si passa alla stesura del contratto. ma l affare si complica perché il giocatore non accetta il tr asferimento. e x alpino.. non sopporta la mezza classifica dopo avere lottato per cinque stagioni alla pari con la Juventus per lo scudetto.) come persona ggio potentissimo in quel di Roma. che accusa di avere condizionato l arbitro.. Il pubblico si è allontanato dalla squadra. o Barbas. ma poi gli affida una squadra appena decente. nel campionato 1981-82. Il Toro. a caccia di un grande campione da portare s ubito al Torino del danaroso e impaziente neopresidente Rossi. Hernández mai: resta sempre in panchina. passa al Napoli. ex capostazione. Un mezzo brocco.. il 2 gennaio 1983. in particolare di Luciano Moggi». ma Lucianone lo spaccia a i quattro venti come un fuoriclasse della Nazionale argentina.secondo il presidente calabrese Adriano Merlo. ha rischiato la retrocessione in serie B. Moggi e Nizzola volano in missione in S pagna nello stesso periodo del Mundial di Enzo Bearzot. è dipinto da Anconetani (ma non soltanto da lui. o Calderón. il viceMaradona . Il fuoriclasse scovato da Gatto e Volpe a Torremolinos. il genio francese comprato dalla Juventus per appena 150 milioni in più. e l Inter per l austriaco Prohaska.. Piccolo esempio: il dopopartita di PisaTorino (vinta dai granata per 1-0). per non parlare di Michel Platini . A giugno. e si è salvato in extremis solo grazie all abilità di un allenatore emergente. quel gran rifiuto avviene «su istig azione della dirigenza del Torino. Così Mo ggi decide di assumere Eugenio Bersellini. per il nuovo Torino di Rossi.. L inganno dura poco: ogni volta che la Nazionale argentina deve sostituire il Pibe de oro. E l arbitro di PisaTorino proveniva proprio dalla Capitale». E intorno a lui chi ssà perché crescono anche i sospetti. que lli. Anche perché l operaz ione costa al Torino la rispettabile cifra di lire 5 miliardi. reduce da una tormentata esperie nza al Milan: Massimo Giacomini. E il povero presidente granata ha dovuto sborsare per quel Carneade di Pato quanto ha speso il Napoli per l olandese Krol. Da dirigente del Toro la notorietà di Lucianone cresce ancora. nel ritiro bunker dei campioni del mond o. E il campionato dei granata . Ma Giacomini. detto Pato. approdato chissà c ome nel mondo del calcio. Nizzola e Moggi. dove guarda caso risiedono i massimi vertici del m ondo arbitrale. che ha esaurito il suo ciclo nellìInter: Lucianone gl i promette mari e monti. Scrive il quotidiano La Nazione: «Luciano Moggi. E non tornano certo a mani vuote. manda in campo Valencia. Alla fine la trattativa sfuma. Infuriato per un plateale calcio di rigore negato dall arbitro romano Vittorio Benedetti alla sua squadra. il presidente del Pisa Romeo Anconetani sparacchia d ichiarazioni di fuoco contro Moggi. è un argentino di nome Patricio Hernández. Sono tempi difficili. per la stagione 1982-83. Morirà qualche anno più tardi dimenticato da tutti. Il quotidiano T uttosport pubblica una tabella per dimostrare come le squadre allenate da lui crollino puntualmente nel girone di ritorno. amico sincero di Radice e. Il Cagliari nel 1983 finirà in serie B. Moggi si fa anche gli affari suoi. spingendo alcuni amici danarosi a entrare nel mondo del calcio: è il caso di Alvaro Amarugi. I primi anni Ottanta sono gli anni d oro del calciomercato. e quello 1984-85 (vinto a sorpresa dal Verona di Osvaldo Bagnoli) al secondo. Liberatosi dell incolpevole Bersellini. calciatori disoccupati o male in arnese.lascia molto a desiderare. Il tecnico s infuria. con Amarugi presidente cagliaritano. che sollecitato da Lucianone acquista il Cagliari. dopo l avvertimento a mezzo stampa. Moggi. vanno da lui a postulare. quello 1983-84 al quinto. Un ritorno pie no di significati: è l allenatore dello scudetto granata del 1976. Un secondo posto pieno di rimpianti: sare bbe bastato qualche piccolo ritocco. come lui. Mentre fa il direttore sportivo del Toro. All inizio del 1985. All epoca i postiUefa riservati ai club italiani sono solo due. Moggi ingaggia Gigi Radice. e Moggi si muove in qu ell ambito come un padrino riverito e sempre più potente. per esempio un portiere appena migliore di Silvano Mart ina. e quan do a fine stagione il Torino ne viene escluso. diventa un gigantesco ufficio di collocamento ambulante: allenatori. una soluzione a ogni problema. ceduto e poi riacquistato due volte dalle due società in un pingpo ng incomprensibile. un imprenditore maremmano già presidente del Grosseto. Infatti. uno dei migliori amici di Moggi. e per gli amici degli ami ci. procuratori . L unico scudetto degli ultimi 35 anni in casa Toro. strappato alla Juventus dopo una rin corsa travolgente. Bersellini diventa il capro espiatorio. realizza numer ose operazioni: emblematico il caso di un giocatore che va e torna dalla Sardegna a Torino. E in effetti i risultati non si fanno attendere: il Toro chiude il camp ionato 1982-83 all ottavo posto in classifica. che fa di Radice uno dei miti della tifoseria granata. dirigenti. Per gli amici. e lui trova una sistemaz ione per tutti. il c entrocampista Danilo Pileggi. E a llarga il proprio raggio d azione. Bersellini v iene puntualmente licenziato. ma i cronisti che seguono la squadra negli allenamenti al vecch io e glorioso stadio Filadelfia gli spiegano che il quotidiano sportivo torinese è diretto Piero Dardan ello. mentre i granata si avviano a chiu . nato in quella grandiosa fucina di allenatori che è stato il Milan degli anni Cinquanta e Sessanta. per battere il Verona dell Osvaldo. Amarugi ci rimetterà svaria ti miliardi e sarà poi costretto a farsi da parte sull onda dell impopolarità dilagante presso i tifosi c agliaritani. sbandierano u no striscione con scritto: «RossiNizzolaMoggi è ora di finirla. e scandiscono slogan il più urbano dei quali definisce la triade «Servi degli Agnelli». interpellati dalla stampa circa le voci di un cambio di proprietà. ma quel che è peggio è che la Juventus vince lo scudetto. Nel campionato 1985-86 il Torino rimedia un modesto quinto posto . infatti.dere il campionato al secondo posto. in particolare. I veri reggenti sono i due Luciani Moggi e Nizzola che. dichiarano: «Noi non ne sappiamo niente». Di Lucianone. il presidente Rossi comincia a meditare di passare la mano . al danno del mancato arrivo di Serena si unisce la beffa dell ingaggio dell attaccan te da parte dell odiata Juve. e non sopporta lo stileMoggi. e soprattutto il rapporto privileg . p er doverosa informazione verso i tifosi. Gigi Radice è una persona s eria. dopo i l secondo posto. un referendum fra i lettori del settimanale Guerin Sportivo gli assegna il premio di direttore sportivo più abile. cominciano a crederci: ora vogliono lo scudetto. Per i tifosi del Toro. che hanno reso assolutamente impossibile alla società il raggiungimento del proprio obiettivo. non gradisce le promesse n on mantenute. Nell autunno 1986. Ma l ira dei tifosi granata per il mancato ingaggio di Serena si abbatte ugualment e sulla dirigenza del Torino. E i tifosi granata. nonostante la di chiarata disponibilità del Torino a corrispondere il prezzo richiesto dal calciatore». e pretendono una campagna acqui sti adeguata all obiettivo. 6 . alla ripresa del campionato. i tifosi del Toro non sono dei pirla!». Moggi stipula col Torino un nuovo contratto triennale: Luciano ne sarà il direttore sportivo granata fino al 1988.continua Dagospia 17 Maggio 2006 I due Luciani il Gatto e la Volpe fanno bene al Toro. Per cui la tifoseria granata accentua l ostilità verso il presidente Rossi e verso il direttore sportivo Moggi. Lucianone punta ad assicurarsi il forte attaccante dell Inter Aldo Se rena. molti dei sostenitori del Toro dis ertano le partite della squadra in segno di protesta. Mentre la squadra in campo traccheggia. Nella società granata la situazione si fa crit ica. Si radunano a centinaia davanti alla sede della società. ma stavolta la Juve è più scaltra e arriva prima. Per colui che passa come il re del calciomerca to è uno smacco bruciante. le operazioni di mercato avviate e non concluse. Crescono anche le tensioni fra Lucianone e l allenatore. E tenta di rimediare con un comunicato: «Il Torino calcio rende noto. A fine stagione. che tutti gli sforzi effettuati per ingaggiare il g iocatore Aldo Serena sono stati vanificati dai rapporti instauratisi fra Inter e Juventus. non un assistente sociale». quando il Napoli di Ferlaino e Allodi fresco vincitore dello sc udetto 1986-87 grazie a Maradona annuncia ufficialmente il nome del suo nuovo direttore sportivo: Luci ano Moggi. Pochi giorni dopo. Informato in tempo reale dell accaduto. Poi aggiunge sibillino: «Sono comunque disponibile per dare ancora una mano. Un rapporto scorretto e ambiguo. che Moggi ha comprato nel 1984 su richiesta di Radice. Lo si capi rà nel giro di pochi giorni. lui ha bisogno di uno psichiatra». Un giorno l allen atore vieta a Junior di partecipare al famigerato Processo del Lunedì condotto dal giornalista A ldo Biscardi uno dei più fraterni amiciconfidenti di Moggi. E il direttore sportivo Luc iano Moggi ha la piena fiducia del presidente e del consiglio di amministrazione». benché il su o contratto scada nel 1988. La tifoseria ritorna sulle barricate. il Torino è una delle società più solide del calcio italiano. . se mi sarà richiesto». Junior inveisce contro Radice. Ma la contestazi one dei tifosi non si placa: il sabato pomeriggio. che crea problemi all allenatore e che non giova alla compattezza della squadra. lo gestisce come cosa sua. Logico che i rapporti fra giocatore e allenatore si deteriorino. sos tituito durante una partita. E a fine maggio 1987. Beppe Dossena. È il caso del fuoricl asse brasiliano Junior. regista e bandiera della squadra. Nella classifica finale del campionato 1986-87.iato che il direttore sportivo intrattiene con alcuni giocatori. E giù insulti e sberleffi pe r Rossi e Moggi. il Torino moggiano si piazza all u ndicesimo posto. comunica alla stampa. scandiscono gli ultras sotto la sede granata. però. Un ora dopo. Lucianone dimostra subito all allenatore chi comanda: sequestra Junior e lo costringe a viva forza a intervenire nel programma dell amic o Aldo. e che l allenatore ha trasformato nel cardine della squadra: Lucianone. lo stadio Filadelfia è un solo grido: «Moggi! Moggi! Quanti soldi rubi oggi?!». Sergio Rossi lascia la presidenza della soci età granata. ma non ho capito perché anche lui se n è andato». «Vendete il meglio senza comprare noi la dom enica andremo a sciare!». lascia il Toro. commenta: «È stato Moggi a informar mi che il Torino ha cambiato padrone. L ex ferroviere capisce che è meglio cambiare aria. «Difficoltà ambientali e di lavoro sorte negli ultim i tempi nell assolvere le mie funzioni non mi permettono di continuare la collaborazione c on il Torino». il quale dichiara: «Io sono un allenatore. Nizzola tenta una patetica difesa d ufficio: «Grazie alla gestione portata avanti da l cavalier Rossi. Il brasiliano ribatte a muso duro: «Se io ho bisogno di un assistente soci ale. allievo di Allodi. Sotto il Vesuvio Lucianone non ci arriva a mani vuote. compresa la Juve. il terzino granata Giovanni Francini. che si dimostra più potente di tutto e di tutti. Porta in dote al presiden te Ferlaino un grazioso cadeau. Il Torino ci rimette un bel po' di denaro. Nel giugno 1987 ci ritorna da miliardario. Chi invece non gradisce l arrivo di Moggi è il general manager d ella società partenopea Pierpaolo Marino. Moggi. è ormai molto più potente di lui: si mormora che eserciti addirittura qualche influenza su alcuni arbitri. Lucianone non si scompone: «Ho scelto di venire al Napoli perché l ambiente mi affasci na e perché . 7 . Un giocatore al quale son o interessate varie squadre. Il Na poli. Così. e che la Roma vuole fortissimamente: il presidente gi allorosso Dino Viola (nemico giurato di Moggi) è pronto a sborsare ben più dei 5 miliardi offerti d al Napoli. e il suo facente funzioni Pierpaolo Marino è troppo giovane. Stavolta intenzion ato a mettere radici: di lì a poco comprerà una splendida villa sulla collina di Posillipo con vista sul G olfo. con la fresca sposa Giovanna. Ma grazie a San GennaroLucianone. più di vent anni prima: in viaggio di nozze.continua Dagospia 19 Maggio 2006 A Napoli. a bordo di una fiammante Mercedes. il direttore sportivo Luciano Moggi. la Roma perde un giocatore importante: l unico che ci guadagna è Moggi. Del resto. Al Napoli c è un giovanotto di belle speranze. e fra i due nasce un sodalizio che lascerà il segno. il centravanti della Nazionale carioca Antônio Careca. e da Torino approda. dove manterrà sempre la sua residenza. «i miei metodi sono diversi da quelli di Moggi». dice. nella nuova stagione dovrà difendere lo scudetto e disputare la Coppa dei campioni. che ormai è la quarta potenza italiana in materia di tifo (alle spalle della Juventus e delle d ue milanesi). un tipo che ha fatto la gavetta come galoppino della segreteria dell Avellino calcio e che nel 1985 è finito alla corte d i Ferlaino con i gradi di segretario. anche quando lascerà la squadra partenopea. il quale benché invitato da Ferlaino a restare si dim ette perché. sia in campo sia fuori. Pavarese diventa subito il braccio destro di Moggi. urgono rinforzi. a colpi d i centinaia di milioni. a suo n di miliardi. 60 mila lire in tasca e una scassatissima Fiat 600 comprata a ra te.Il presidente partenopeo Corrado Ferlaino è deciso a fare le cose in grande. Il discepolo ha superato il maestro. Francini si accasa a Napoli. Moggi c era già stato una volta. Inso mma. dal Brasile arriva sotto il Vesuvio. Anche del denaro. Luigi Pavarese. Italo Allodi è molto mala to. sfiora il raddoppio. quando la rimonta sembra a portata di mano. Dopo la partita. subisce il pareggio di Butragueño. Anc he perché Maradona & C. Al San Paolo. che Lucianone alimenta col preciso obiettivo d i far lievitare l attesa già grande per la partita di ritorno. hanno un solo possibile rivale: il Milan berlusconiano di Arrigo S acchi. A settembre il Napoli affronta lo squadrone spagnolo. si disputa a porte chiuse per puni re le gravi intemperanze dei tifosi madridisti nella stagione precedente. un uomo dal caratte raccio leggendario: difficile che possa andare d accordo con un tipo come Moggi. dichiara serafico. che però parte male. «e sono qui per lavorare e non per litigare. Polemiche gratuite e strumentali. personaggio intrattabile. il Napoli per mezz ora è pa drone dell incontro: va in gol con Francini. si compo rta da vero e unico padrone della squadra. infatti. anche se il suo gioco non incanta. Così la squadra partenopea prende subito il comando della classifica. Moggi spalleggiato da qualche giocatore. ma sul più bello. Un duro colpo alla fama di portafortuna che accompagna Lucianone. È la fine del sogno eur opeo. il . Infatti anche a Napoli comincia subito a scavalcare l allenatore allacciando rapporti diretti e preferenziali con alcuni giocatori. Ma a nche con lui Lucianone riesce a entrare in perfetta sintonìa. e ha l agio di giocare la pa rtita d andata in un Santiago Bernabeu deserto: l incontro. e il Napoli è la squadra favorita per il nuovo scudetto. l allenatore del Milan esterna le sue perplessità sul regolare andamento del torneo: confida addirittura di temere. L allenatore partenopeo è Ottavio Bianchi. più del Napoli di Ma radona. quando l urn a di Ginevra decide il calendario del primo turno di Coppa dei campioni: il sorteggio accoppia subit o il Napoli al temutissimo Real Madrid. Tanto più che Lucianone come ha già imparato a fare a Torino non sa stare al suo posto. Primo fra tut ti il numero uno: Diego Armando Maradona. di tanto in tanto. il presidente Ferlaino ha ingaggiato Mog gi a peso d oro non solo per la sua onnipotenza. rinuncia a giocare. Una fortuna che tuttavia non si manifesta nella calda giornata del 9 luglio 1987. divo capriccioso e impossibile. come Salvatore Bagni l amenta provocazioni da parte degli spagnoli e apre il fuoco sul Real a mezzo stampa. So che il Napoli è sotto gli occhi di tutti perché ha vinto scudetto e Coppa Italia.conosco Ferlaino da tantissimi anni». Scaramantico come ogni buon napoletano. e incassa due gol senza s egnarne nessuno. ma anche per l alone di fortuna che si porta appr esso. una delle favorite al successo finale. Ma la squadra part enopea non sfrutta l occasione favorevole: è fuori forma. A Milanello. Rimane il campionato. ma io sono un tipo coraggioso per natura». La polemica coinvolge i l Napoli. anziché essere messi in vendita nei canali ufficiali. «Il problemaMaradona non esiste». a partire da aprile. Q uando infine il risultato del campo viene ribaltato con l assegnazione della vittoria al Napoli. un piccolo oggetto metallico lanciato dagli spalti dello sta dio pisano ha colpito un suo giocatore. Renica. Risult a che circa 10 mila tagliandi siano stati regalati dalla Federazione ai Napoli club «per garantire all a Nazionale azzurra il calore del pubblico. alludendo a i tanti amici giornalisti di Lucianone. Poi c è lo scontro diretto. sibila Lucianone in veste di raffinato giurista. i l presidente pisano Anconetani protesta: dice che è «una vergogna». la squadra diretta da Moggi comincia improvvisamente a perdere punti su punti.. «l a verità è che tutte le squadre vorrebbero avere il problema di gestire Diego». Moggi già pregusta la vittoria a tavolino per 2-0. Ma. Ma subito inoltra re clamo perché. nella data storica del 1° maggio 1988. Il Napoli è in . In tre domeniche consecutive . «Sono meravigliato. a cominciare dai settori più popolari». è praticamente ingoverna bile. Alla vigilia della partita della Nazio nale contro la Svezia. che si giocherà a Napoli. e sostiene che il verdetto del giudice sportivo è stato sollecitato «da una campagna di stampa orchestrata a senso unico». Ai primi di ottobre il Napoli perde 1-0 sul campo del Pisa. Il vantaggio del Nap oli sul Milan si riduce da +4 a +1. il Napoli è saldamente al comando della classifica. ma Lucianone è perentorio: «Noi del Napoli non centriamo nient e: ci siamo limitati alla distribuzione tecnica del carico dei biglietti». prima di pronunciarsi. Il fatto è che la squadra diretta da Lucianone dispone del più grande fenomeno calci stico in circolazione. All inizio del 1988. durante la partita. Il Pisa è di parere opposto. molte migliaia di biglietti. e la polemica si fa rovente. A novembre. grazie al quale ha già vinto il primo scudetto. piccolo giallo con polemiche.. Lucianon e sa bene che anche le sue fortune di direttore sportivo partenopeo dipendono in gran parte da l piede dorato del fuoriclasse argentino. proclama Moggi dopo l ennesima intemperanza del Pibe.direttore sportivo Moggi per la sua vicinanza al mondo arbitrale. Maradona. accade l incredibile. La giurisprudenza non lascia dubbi sull esito del verdetto». che ha smistato i biglietti. e di partit a in partita il suo vantaggio sul Milan che insegue al secondo posto tende ad aumentare: a fine marz o arriva a 4 punti. ma il fuor iclasse argentino è tanto genio in campo quanto sregolatezza fuori dal campo. ha disposto un supplemento di indagine lo inner vosisce. e la not izia che il giudice sportivo. finiscono nel giro del bagarinaggio e del mercato nero. schierati con Bianchi e inferociti per la perdita dello scude tto e per l incredibile comunicato.. addossa tutte le c olpe a quattro giocatori (Bagni. Voci. ma precisa: «È necessario che ci sia chiarezza da parte di tutte le componenti della società Napo li. sospetti. La società. Poi. Così la società partenopea si limita a definire quella gra vissima iniziativa «inopportuna». a dirsene «rammaricata» e a sollecitare «una serena riflessione». Ognuno deve fare il suo mestiere. nessuno dei quali quando si dic e il caso! è fra quelli che sono nelle grazie di Lucianone. Una presa di posizione ponziopilatesca voluta da Moggi.fibrillazione. «pagliacci». qualche anno dopo.. metà della squadra è contro l allenatore Bianchi. Il direttore sportivo Moggi che dovrebbe fare da trait d union f ra la squadra e la società tace. «ladri».continua Dagospia 22 Maggio 2006 L inopinata débâcle del Napoli culmine di un rapido e inspiegabile crollo della squadr a suscita polemiche a non finire. dal momento che il presi dente «ribadisce la fiducia nell allenatore Bianchi». A tutta prima. La squadra. Ferrario. Pur «con qualche perplessità» per una situazione che rimane «difficile e pericolosa». Alla fine prevale la linea di Ferlaino. diffonde un incredibile comunicato contro l allenatore: una rivolta collettiva mai vista prima nel mondo del calcio. illazioni: si parla di partite combinate e di scudetto venduto. E mentre Moggi consulta i giocatori. mentr e il presidente Ferlaino sta con Bianchi. e la squadra che lo vuol e cacciare: lo fa attraverso una messinscena a base di colloqui a quattr occhi con tutti i giocatori . senza tentare di fare il mestiere degli altri» forse le orec chie di Lucianone . nella bolgia amica del San Paolo. Giordano e Garella). un inchiesta giudiziaria per traffico di droga fornirà alcun i elementi che potrebbero spiegare l inspiegabile. 8 . che da tempo mal sopporta quel galantuomo dal forte carattere che è Ot tavio Bianchi. e l allenatore resta al suo posto. «traditori». sta dalla parte dei giocatori. perde l incontro (per 2-3) e lo scudetto. Bianchi accetta di rimanere. la sede sociale è presidiata dalla polizia: i tifosi. come se fosse un presidente del la Repubblica alle prese con le consultazioni. In perfetto stile andreottiano. invece. sotto sotto. inveiscono contro i giocatori in particolare contro i quattro capri espiatori al grido di «venduti». Lucianone tenta di far quadrare il cerchio mediando tra Ferlaino che vuole tenere Bianchi. ricevuti uno a uno nel suo studio presso la sede del Napoli calcio. In realtà Lucianone. E benché giochi la part itascudetto in casa. i giocatori tentano di fare del l allenatore il capro espiatorio del clamoroso crollo partenopeo. Il problema cruciale del Napoli è ancora e sempre Maradona. Ma fa finta di niente. In quello spogliatoio nap oletano anarcoide e rissoso. incassi e grane. non sarei stato un buon dirigente. men che meno chi dovrebbe farlo. com è ovvio. Ciro Ferrara) . un vero smacco per la sua immagine. ma avevo possibilità d i intervento limitatissime. Diego si allena quando g li pare. Fra capricci e polemiche. Per Lucianone è un brutto passo falso. Il fatto è che lo spogliatoio partenopeo è simile a un malfamato n ightclub. Senza orari e senza regole.. additati come responsabili del grande pasticcio e gettati in pasto alla tifoseria.. proprio lui che si vanta di fare spogliatoio. Maradona non era gestibile». Ma il suo enorme talento calcistico resta indispensabile per il Napoli e per Napoli . perché l asso argentino è si nonimo di gioie e dolori.fischiano. Lucianone viene accusato di non aver saputo governare la situazione interna alla squadra. Il direttore sportivo non viene mai n ominato. Bianchi dice di non esser e «in grado di trovare una spiegazione. talvolta rifiuta perfino di seguire la squadra in trasferta. spaparanzato nella sua splendida vill avistamare a Posillipo. La squadra partenopea è stata eliminata al primo turno dalla Coppa dei campioni. Pecunia non olet. tra donne e cocaina. Mogg i non ha saputo combinare niente. perché Maradona serve anche a lui. Quando la stella del fenomeno argentino si sarà spenta. Quanto all improvviso crollo della squadra.. con calciatori che sembrano giocare soprattutto contro l allenatore. Dunque. cioè Moggi. e ha perso Coppa Italia e scu detto in maniera indecorosa. Lucianone dirà: «Non ho mai sa puto niente di quello che faceva Maradona fuori dal campo» salvo poi dichiarare l esatto contrar io: «Se non lo avessi saputo. Colui che avrebbe dovuto rappresentare il valore aggiunto fuor icampo del Napoli si è rivelato un incapace. si dà alla pazza gioia. come non esistesse. Nessuno è in grado di governare le sue bizze. eccome. Invece Lucianone esiste. fa il bell o e il cattivo tempo. con codazzo di amici potenti sulla spiaggia di Capri. in campo e soprattutto fuori. dove . sapevo. con i quali manterrà rapp orti di grande confidenza anche in futuro (esempi: Massimo Crippa.. Fuori dal campo. mi domando solo come sia possibile che una squadra come questa possa perdere 4 partite di seguito». Mogg i sa tutto di quello che Maradona combina negli spogliatoi e soprattutto nella vita privata : anche perché Lucianone è culo e camicia con molti giocatori napoletani. anche se lui fa finta di niente. e si dedica ai quattro agnelli s acrificali. vittorie e grattacapi. Infine precisa che accetta di restare al Napoli sol o per «il rapporto molto buono che ho col presidente Ferlaino». La prima stagione di Moggi al Napoli è dunque fallimentare. Massimo Mauro. che però il Torino aveva definito incedibile. ma con il difensore Moreno Ferrario. Anche da Napoli. il presidente dell Atlético Madrid definisc e Moggi «un despota con atteggiamenti da Humphrey Bogart nel ruolo di un gangster. salvo cederlo subito dopo al Napoli di Lucianone commenta: «È stata confermata la coerenza e la moralità di certi personaggi». cioè di farsi soprattutto gli affari suoi. Lui è ven uto a Madrid con l idea che qui siamo tutti coglioni». i botti di Lucianone Alemão e Crippa sono seguiti da lunghi str ascichi polemici. nel ritiro precampionato del suo Napoli... Nell estate del 1988 Moggi tenta un primo riscatto d immagine attraverso la sua spec ialità.circolano cocaina e sesso a volontà. Come sempre. Nell ultima notte di mercato. Alla fine. Ferrario viene deferito dalla società partenopea alla Commissione disciplinare del . già scartato da squadre di mezzo mondo prima di approdare in Itali a. Trova perfino il modo di sistemare suo fratello minore. è un fior di brocco. Due botti arr ivati per ultimi. e la sua personale carriera affaristica un altra. quelli che hanno fatto più rumore. solo perché Maradona si è messo in testa di avere un altro campione in famiglia. «ancora una volta la Bo rsa del calcio si inchina davanti a Luciano Moggi: con due mosse dell ultima ora. Hugo. Moggi nell agosto 1988 è a Madonna di Campigli o. e ha comprato Alemão per circa 4 miliar di e mezzo». Del resto.. in realtà Huguito. che dalla serie C salgono in B. Vizi che porteranno Maradona sotto inchiesta sia penale che sportiva e lo costringeranno a espatriare prima che le cose si mettano davvero m ale. continua a fare da c onsulente dietro le quinte per le società amiche: come il Taranto e la Salernitana. e come sempre a provocarli è stato lui. il calciomercato. Già incluso nel quartetto dei cap ri espiatori della rivolta antiBianchi e dello scudetto regalato al Milan. dove ormai è considerato The Boss. Moggi è volato con un aerotaxi fino a Madrid. Legarsi a tutti senza sposare nessuno è uno dei suoi motti preferiti. Concluso da par suo il calciomercato. si è incon trato con il presidente dell Atlético Madrid Jesús Gil y Gil. Nel bel mezzo della bolgia napoletana. come lo chiama qualche buo ntempone. Il direttore sportivo della Roma interessa to a comprare il granata Crippa. all Ascoli dell amico Rozzi. dunque.. Moggi non perde il vizietto di servire più padroni. il general mana ger del Napoli è riuscito ad aggiudicarsi il granata Crippa e il brasiliano Alemão. Firmato il contratto per Alemão. Ma Lucianone asseconda il campione argentino in tutti i suoi voleri e capricci. per Lucianone il Napoli è una cosa. E lì sfodera il pugno di ferro: non con Maradona o c on i giocatori amici suoi. il despot a del calciomercato. e quindi escluso dalla p reparazione estiva. continua Dagospia 23 Maggio 2006 All inizio del 1989 il Napoli moggiano lotta testa a testa con l Inter per lo scudet to. proclamano il silenzio stampa. ho incontrato Moggi e gli ho chiest o: Chi l ha venduta. Il giocatore rivela : «Mentre Moggi parlava in Tv di un mio passaggio al Torino.. a novembre Mog gi vende Bagni all Avellino.. Lucianone fa finta di niente. Abbiamo trovato la piazza piena di tifosi inferociti. ma non era vero: in cambio ci hanno promesso un aiuto. Le dichiarazioni di Giordano inducono la Federazione ad aprire u n inchiesta. ed è in corsa per . Vorrà dire che in futuro. e ha dato un appuntamento a noi quattro nel pomeriggio. un ric orso al Tar. Poi annuncia un ricorso al Coni. e per non sbagliare anche una causa giudiziaria in sede civile.. ndr] aveva già deciso di liberarsi di noi a fine campionato. Il 23 settembre la Commissione disciplinare respinge le r ichieste di sospensione del giocatore avanzate dal Napoli. stavolta. benché fino all ultimo sembrasse intenzionato a dirottarlo al Torino. Ci hanno fatto firmare una dichiarazione [con su scritto] che non volevamo scendere in campo. e condanna la società partenopea a risarcirgli i danni. La dirigenza granata messa di fronte al fatto compiuto attacca Lucianone. 9 . I giocatori del Napoli.. E a proposito delle consultazioni moggiane: «Moggi ha convocato i suo i giocatori al mattino. sapeva che io lo stavo aspettando i n un albergo di Caserta per firmare il contratto con l Avellino». quella dello scudetto regalato al Milan: «Hanno dato alla gen te quattro nomi da accusare. ma credo che poi abbiano capito la verità». A quel punto il giocatore chiede la resci ssione del contratto che lo lega al Napoli. dopo la sconfitta del Napoli all Olimpico. E anco ra: «Poco tempo fa. escluso dalla rosa e parcheggiato in attesa di essere ceduto. per protesta. Un altra delle quattro vittime sacrificali di Moggi è Salvatore Bagni. Lucianone monta su tutte le furie: «È un verdetto assurdo. La verità è che qualcuno [Moggi. e io ho detto a Moggi che quei trucchetti non li doveva fa re.la Lega calcio per avere rilasciato un intervista polemica. ci avrebbero tr ovato una sistemazione». secondo l ex attaccante del Napoli. daremo medaglie al giocatore anziché prendere altre decisioni». I tifosi hanno individuato in noi dei colpevoli. Alla fine di gennaio 1989 l ex attac cante del Napoli Bruno Giordano terzo capro espiatorio ceduto da Moggi all Ascoli nell estate 1988 ri evoca la stagione precedente. Dopo mesi di tiraemolla. la partita?». in situazioni del genere . di quel periodo «molte cose non si possono dire». una decisione senz a precedenti che ci lascia molto sorpresi. con tre avvenenti accompagnat rici: è il metodoMoggi (ragazze squillo per gli arbitri) che verrà poi replicato a T orino. per i quarti di finale di Coppa Uefa. per esempio. Certe squadre f orti devono vincere per forza». l allenatore bianconero Dino Zoff accusa l arbitro d i avere influenzato il risultato. A metà giugno si gioca AscoliNapoli (la squadra marchigiana è in lotta per non retro cedere in serie B). lo accompagnano come un om bra. È un finale senza storia. «Abbiamo avuto contro anche l arbitro. V ince il Napoli. durante i tempi supplementari. commosso fino alle lacrime. e Kirschen non arbitrerà più partite internazionali: è evidente il sospetto di un arbitraggio irregolare. E il difensore juventino Pasquale Bruno dichiara: «L arbit ro ha preso decisioni che non riesco proprio a spiegarmi». si gioca NapoliJuve: vince il Nap oli grazie a un gol juventino annullato dall arbitro tedesco Kirschen. l Uefa apre una inchiesta interna. A marzo. e durante la gara fa entrare in campo il secondo portiere. «L ar bitro ha visto episodi che nessuno ha visto.. Sul versante del campionato. con voci e sospetti. i giornalisti Roberto Becca ntini e Stefano Bizzotto (della Gazzetta dello Sport) vedono l arbitro Germanakos e i suoi due gua rdalinee rientrare in uno dei migliori alberghi di Napoli. Il Napoli si presenta sul campo di Ascoli privo di ben sette titolari (compr eso Maradona). l Excelsior. primo trofeo internazionale della storia partenopea e primo alloro vinto da Lucianone. visti i punti di vantaggio che ha sul Napoli. per un inesistente fuorigioco. l ola ndese Arie Haan. dichiara il direttore sportivo della squadra lombarda. Anche grazie agli aiuti arbitrali. Nel dopopartita. il quale ha ritenuto valido un gol fantasma di Careca e in più ha espulso il giocatore Lorenzi ni costringendo il Como in inferiorità numerica. grazie a un inesistente calcio di rigore inventato dall arbitro greco Germanakos. esulta Moggi. gli fa eco l allenatore. A febbraio. «Questa è la migliore risposta a chi ci critica!». l Inter ha ormai vinto lo scudetto con alcune giornat e di anticipo. il 17 maggio il Napoli conquista la Coppa Uef a. Poche ore dopo la partita. A maggio si gioca la finale di andata della Coppa Uefa tra Napoli e Stoccarda. Ma altre polemiche. Di Fusco. E durante l a premiazione riceve i complimenti del presidente della Lega calcio: il suo ex sodale torinist a Luciano Nizzola. né in campo né sugli spalti». alle 4 della notte.. Ma la squadra di retta da Moggi riesce ugualmente a tenere accesa la fiamma del sospetto. al termine di NapoliComo. La Juve inoltra una protesta uffici ale. Il presidente della squadra tedesca Gerard Mayer Vorfelder attribuisce la sconfitta all arbitraggio. schierandolo addirittura nel ruolo .la Coppa Uefa. i lariani sconfitti accusano l ar bitro. litigano pubblica mente. protesta Lucianone. ma Lucianone è come Alice nel Paese delle meraviglie: «Il Napoli non era a conoscenza di ciò. e abbiamo ritenuto n ostro dovere informarne immediatamente gli organi di polizia». Di settimana in settimana. L estate 1989 è tutta uno show MaradonaMoggi. ndr] non mi hanno mai tradito. Maradona da Buenos Aires annuncia e rimanda il suo ritorno in Italia. di queste minacce.. Finito il campionato. Maradona però sostiene di non poter tornare in Italia perché a Napoli ha ricevuto mi nacce telefoniche e altri pesanti avvertimenti. Il tiraemolla prosegue per tutto il mese di . La Federcalcio apre un inchiesta. si scatena: «Quelli che mi hanno fischiato sono ignoranti e cretin i».. «Chi cerca di gettare fango su questa verità lo fa sol o per coprire gli errori gravissimi compiuti in passato durante la campagna acquisti [riferime nto al Torino. forse di natura psicologica. Benché la stagione 1988-89 si stia chiudendo con il Napoli secondo in campionato e vincitore della Coppa Uefa. nonostante tutto. e se la società non interviene io me ne torno in Brasile». Io e Diego abbiamo un ottimo rappo rto personale. si arrampica sugli specchi: «Non sappiamo cosa sia successo a Diego. sono convinto che ritornerà fra noi al più presto». e il Torino. Bianchi e Moggi. e non dà più noti zie di sé. Allora Lucianone sfodera il suo miglior andreottismo: «Io conosco Careca: attraver sa un momento di sconforto che supererà presto». «Il Napoli ha sempre onorato i suoi impegni al meg lio delle sue possibilità». buon amico di Moggi.di centravanti. Il fuoriclasse argentino tornato in Su damerica per le vacanze non si presenta al ritiro precampionato del Napoli. Lucianone butta acqua sul fuoco: «Sono tranquillo: Diego e Coppola [il procuratore di Maradona. ma deve avere dei problemi seri. ndr]. Qualche giornale scrive di camorra e di droga.. fedelissimo di Moggi. Risultato: vince l Ascoli per 2 a 0. anch esso in lotta per non retrocedere. sotto il Vesuvio non c è pace. e non lo faranno neanche stavolta». E Lucianon e. di settimana in settimana. e dovrà risponderne in altra sede. ormai.. fischiato dagli spettatori durant e una delle ultime partite. Ottavio Bianchi esausto se ne và. Al suo posto viene ingaggiato Albert o Bigon. non ne sapevamo niente». Il Napoli si riserva ogni azione a tutela della onorabilità della società e della professionalità dei propri calciatori». scatena polemiche e solleva sospetti sul gentile omaggio del Napoli alla società p resieduta da Rozzi. Anche Maradona. Lucianone fa lo stupito: «Noi. per cui io. L attaccante brasiliano Antonio Careca dichiara: «Non mi diverto più: qui al Napoli og ni giorno c è una polemica. L arbitro Lanese è stato il pe ggiore in campo. scrive: «Un paio di frasi pronun ciate da Bigon e Moggi sollevano molti dubbi sulla straripante forza agonistica dimostrata dome nica dai rossoneri. che così scavalcano la squadra di Maradona al comando della classifica. È solo Ferlaino che può risolver la». Noi saremo al fianco di Diego in tutte le azioni che riterrà di fare a tutela della sua immagine e della sua personalità». Ma Lucianone con lui è sempre pieno di comprensione: «Non c è nessun risentimento nei riguardi di Maradona. le polemiche. Io sono il primo a soffrire quando Diego non c è». per cui non torno. Siccome non si allena. quand o Maradona ritorna a Buenos Aires per sposarsi (con Claudia Villafañe. imbufalito. Lucianone è compiaciuto ma fa finta di arrabbiarsi: «A Diego siamo andati incontro in ogni man iera. tallonato solo dal Milan: anche lo scudetto 1989-90 s arà una contesa a due.. ma sia chiaro che lo ritengo in buona fede». Maradona. ha dei diritti . Lucianone è più sottile: «Come i giocatori. Maradona: «Io continuo ad andare d accordo con Moggi. il 10 settembre. Diego sa che. Domenica 11 febbraio lo scontro diretto MilanNapoli finisce con un perentorio 30 per i rossoneri. è un vero amicone. Mezza Italia vocifera che l asso argentino sniffi cocain a. i capricci. straord inaria. ma adesso non lo cerchiamo più. ma in questa faccenda non può fare niente per risolverla. La megafesta nuziale è un apo teosi di pacchianeria e pessimo gusto. ma non vado più d accordo con il presidente Ferlaino. il Napoli polemizza con l arbitro Tullio Lanese che ha diretto l incontro. La dichiarazione di Bigon è: Siamo stati battuti da una squadra disumana. come tutti i calciatori. Lucianone insorge subito in difesa del suo pupillo multimiliardario: «Esprimiamo solidarietà a Maradona per gli attacchi di cui è stato fatto oggetto in occasione del suo matrimonio.. Qualche giornale osa scriverlo. L indomani Il Giornale di Napoli . l eterna fidanzata). sotto il titolo «Sospetti sul Milansprint che ha travolto il Napoli». Moggi è una persona eccezionale. per Diego. sbotta: «Non fatemi parlare dell arbitro!». Finalmente.. Mog gi presenzia alla fastosa cerimonia in rappresentanza del Napoli calcio. il divo argentino torna in Italia. E quella di Moggi: La cosa che più ci ha lasciati perplessi è la differenza di rendimento che il Milan ha avuto [fra la . che sia ormai tossicodipendente.. All inizio del 199 0 il Napoli è al primo posto in classifica.agosto. anche gli arbitri possono sbagliare. Del resto Lucianone. viene escluso da alcune partite. ma anche dei doveri». Nonostante sia stato chiaramente battuto sul campo. che frequenti ambienti camorristici ma il direttore spo rtivo del Napoli non ne sa niente. E ricomincia con le bizze. A novembre. Sospetto alimentato dal fatto che domenica a Sa n Siro non è stato effettuato (per sorteggio) il controllo antidoping». forse una monetina. dirà: «Moggi è uno spregiudicato manovratore. in pratica la vittoria gliel abbia mo regalata noi!». conclude il giornale napoletano. lamentando che l arbitro Lanese avrebbe danneggiato il Napoli. primo gol su calcio di rigore. e al designatore arbitrale Giovanni Gussoni. i l pittoresco massaggiatore Salvatore Carmando e Lucianone dalla panchina.precedente partita] e quella di domenica con noi». A 10 minuti dal termine. In effetti. il centrocampista del Bari Maiellaro dichiara: «Qui le partite si perdono prima di andare in campo. È il pretesto che occorre a Lucianone per inoltrare ricorso e chiedere la vittoria a tavolino. questo è l episodiochiave che permetterà al Napoli di aggiudicarsi il suo secondo scudetto. . Il 14 aprile. «è nato subito il sospetto che dietro la superprestazione dei rossoneri contro il Napoli non ci sia soltanto l allenamento. il Napoli affronta l Atalanta. Il quale viene fatto rientrare precipitosamente negli spogliatoi come se l a vesse investito un Tir. con Moggi che dalla panchina gridava al giocatore di restarsene a terra? Con quella moneta la società partenopea conquistò uno scudetto». al suo amico Nizzola presidente della Lega calcio . il Napoli batte il Bari per 3-0. I miei giocatori hanno fatto di tutto per far vincere il Napoli. dopo l incontro NapoliGenoa (vinto a fatica dai partenopei per 2-1). Uno dei pochi giornalisti sportiv i non soggetti al fascino di Lucianone. Il Milan protesta. L Atalanta parla di «slealtà. Il successivo 4 marzo. Lucianone invia un telegramma di protesta al p residente della Federcalcio Antonio Matarrese. Segue una sceneggiata napoletana. scorrettezza e illecito s portivo». e il Napoli può così raggiungere il Milan in testa alla classifica. Pochi giorni dopo il giudice sportivo assegna ai partenopei la vittoria per 2-0. Chi non r icorda la sceneggiata della monetina che colpì il centrocampista del Napoli Alemão. Tanto per completare il panorama. L allenatore del Genoa lamenta invece l ingiusta espulsione di un suo giocatore. un rigore molto generoso e vivaceme nte contestato dai pugliesi. a Bergamo. «Nei tifosi più accesi». Gianni Melidoni. Ma Lucianone si frega le mani. con protagonisti il giocatore. per drammatizzare l e condizioni di Alemão. Nel dopopartita. allo stadio San Pao lo. Gli arbitri sono succubi dei fuoriclasse del Napoli». sullo 0-0. il centrocampista partenopeo Alemão viene colpito al capo da un oggetto lanciato dagl i spalti. il primo dell èra Moggi. e s ostiene che il primo gol del Napoli «è stato fatto con una mano». L 8 aprile. il presidente genoano Aldo Spinelli è arrabbiatissimo: «È stata una partita incredibile. Tu tto merito della prontezza di un grande fuoriclasse: Lucianone. per l ex ferroviere. d irettore generale del Napoli». il fuoriclasse rifiuta di parti re: «Non ne ho voglia». e Moggi dà subito la colpa all arbitro: «I o non critico mai gli arbitri [sic!]. anche lontano dagli stadi. che dopo aver vinto una Coppa Uef a grazie alla compiacenza arbitrale. E ranio e Polonia tutti legati a interventi e pressioni del signor Luciano Moggi. 10 . direttore generale del Napoli». il collega Bruno Carpeggiani per scorrettezze professionali che costituiscono at teggiamento non consono al ruolo di Procuratore sportivo. Maradona ha ricominciato coi suoi capricci: diserta gli allenamenti. ora porta a casa il trofeo più ambito grazie a una provvide nziale monetina caduta dal cielo. denuncia al Consiglio per le eventuali decisioni di sciplinari in merito. Una delle prime partite. Lucianone.Continua Dagospia 24 Maggio 2006 L inizio del nuovo campionato 1990-91. perché come possono sbagliare i giocatori possono sbagliar e anche gli arbitri. quando il Napoli si reca a Mosca per disputate la partita di Coppa dei campioni contro lo Spartak. non promette niente di buono. «si precipita a ca . a settembre. spiega. Di cosa si tratta? «Caliendo dichiara di essere in possesso di inequivo cabili prove di situazioni di connivenza fra il procuratore Bruno Carpeggiani e il direttore gen erale del Napoli Luciano Moggi. Ma oggi c è stato qualche errore arbitrale di troppo. Meglio di San Gennaro. Antonio Caliendo (il manager di Baggio e Schillaci) ha accusato Luciano Moggi. NapoliCagliari. Infatti trapela la notizia che «all ultima riunione dell Associazione italiana procuratori. sempre molto paziente con il divo argentino. Come se ciò non bastasse. Il consigliere Caliendo. e si è visto come questo possa f ar perdere una partita». dopo aver dichiarato di essere a conosce nza di costosi regali fatti da Carpeggiani a Moggi (quali una autovettura Espace. svoltasi lo scorso 28 ago sto a Milano. facendo seguito alle generiche segnalazioni fatte nel precedente Consiglio del 7 giugno 1990. Il 7 novembre. Il Napoli comunque è in evidente crisi. due motori ma rini e un orologio del valore di venti milioni di lire) chiede che venga verbalizzata la seguente d ichiarazione: Il consigliere Antonio Caliendo. Un settembre nero. polemizza.Mancano due partite alla fine del campionato. scompare. si dà malato. in particolare cito i casi Dell Oglio. e lo scudetto è ormai del Napoli. Lucianone se la cava come può: «Le vecchie cornacchie sono ritornate e hanno ricominciato a parla re male del Napoli». finisce 1-2. e i risultati deludenti si sussegu ono. Moggi fa convocare dall aeroporto. che ha assistito a due sue comparsate televisive: «Per ben due sere di fila. Pensavo che una delle pe rsone del Napoli che potevo rispettare era Moggi. Ha contatti con la Fiorentina. Il fatto è che Maradona è un calciatore ormai finito. né a lui né al Napoli. De Napoli e Crippa. Per situazioni fuori dall ordinario si può trovare un intervento straordinario». In effetti. Maradona è meglio che resti al Napoli. For . e anche ai compagni di squadra fa dire dal man ager e dal preparatore atletico che non intende muoversi da casa. Così ricomincia a guardarsi intorno. così scarica la sua irritazion e sugli altri. due giorni dopo il fuoriclasse argentino vola a Mosca. e allora Lucianone spiega: «Un club n on ha armi per difendersi in casi come questo». tuona Lucianone facendo la voce grossa. a Pressing e al Processo. Maradona non riceve neppure loro. Moggi sfodera la migliore faccia tosta per smentire categoricamente: dice di trovarsi benissimo al Napoli e di non avere nessuna int enzione di cambiare aria. I motivi che inducono l arg entino a prendere questa decisione sono sconosciuti». per cui Moggi ha deciso di sca ricarlo: il vecchio amico Diego non serve più. ma l accordo sfuma. Il povero Lucianone viene raggiunto anche dagli stra li del critico televisivo Aldo Grasso. quando non gli conviene più allora è meglio che vada via. «Se Maradona resta al Napoli m e ne vado io!». che è ormai arrivato al capoline a e che. i tre compagni di squ adra più vicini a Maradona. Lucianone si sente un po' tradito dall amico Maradona. Luciano Moggi ha tenuto banco. Diego replica: «Forse Moggi dimentica che io ho un contratto con il Napoli fino al 1993. Ha detto e non detto. perché a me lui no n ha mai detto in faccia niente del genere».. ma precisa: «Sono venuto qui pe r turismo. Per tentare di convincerlo a recedere dalla sua posizione . e cioè Ferrara. insieme all asso argentino..sa di Maradona. E siccome l abboccamento è finito sui giornali. ma adesso mi ha deluso. al capolinea è arrivato anche il Napoli.. Moggi capisce che Maradona non è più lui. Molti si domandando per quale ragione Maradona possa continuare a fare i p ropri comodi senza che Moggi riesca a mettergli un freno. Quando gli conviene. incolpevoli giocatori: «Non immischiatevi in questa faccenda! Tacete anche se Dieg o dovesse arrivare a Mosca in extremis! Lasciate che questa storia la gestisca solo la soc ietà». Poi rivolge un ridicolo appello «al capo della Fede razione e all Associazione calciatori perché anche loro si interessino del comportamento di Ma radona. dove erano già in attesa dell imbarco. ma il loro viaggio a bordo di un t axi è inutile.. interessata ad affidargli la direzione sportiva. e non per giocare». ma non viene ricevuto. dopo la sconfitta rimediata dalla sua s quadra a Torino contro la Juventus.. forse i suoi silenzi erano più significativi delle parole. e Mario Fienga. non discut e: attacca. La città è in subbuglio. Poi comincia a contestare apertame nte Maradona. ex autista del fuoriclasse argentino. Lucianone avrà tanti difetti. e a febbraio la tifoseria inscena il primo sciopero del tif o non recandosi a Cagliari per seguire la trasferta del Napoli... spara a zero contro l arbitro Fabio Baldas (rimediando un defe rimento alla Commissione disciplinare). ma è un professionista serio. per questo gode di grande rispetto.. Sembra il fratello di Tano Cariddi. Il Napoli si ritrova al fondo della class ifica. evita l arresto dandosi alla latitanza in Sudamerica. Rosario Viglione e Vincenzo Buondonno. p iagnucola Lucianone. «Si divertono tutti sulla pelle del Napoli». ex narcotrafficante. I . Lui non parla: allude. Tutto nasce dalle ammissioni di du e pentiti della camorra: Pietro Pugliese.se ha parlato in codice.continua Dagospia 25 Maggio 2006 Calcio. Moggi è inquiet ante: per questo tutti lo temono. Il 10 marzo il presidente del Torino Gian Mauro Borsano. 11 . Ma il Napoli è un bene del calcio e in serie B non ci andrà». intimorisce. Moggi e Ferlaino. grazie a un inchiesta giudi ziaria avviata dalla Procura della Repubblica di Napoli.. conferma che è tutto vero: «Restano da definire solo alcuni dettagli». di fatto è in lotta per non retrocedere in serie B. L 8 aprile è ufficiale: Luci anone lascia il Napoli per ritornare al Torino. E benché abbia ormai decis o di lasciare il declinante Napoli. incontra e ammansisce i rappresentanti degli ultrà. Guillermo Coppola . per arginare la contestazione dei tifosi napoletani innescata dallo stesso Lucianone contro gli arbitri (contestazione programmata allo stadio San Paolo a colpi di striscioni). camorra e cocaina Alcuni degli incredibili retroscena che hanno caratterizzato il quadriennio 1987 -90 della squadra partenopea diretta da Moggi emergono alcuni anni dopo. rispo ndendo alla domanda di un giornalista su un possibile ritorno di Moggi al vertice della soci età granata. Pochi giorni prima il 17 marzo Maradona è risul tato positivo all esame antidoping.. fino all ultimo non fa mancare alla squadra partenopea il suo f ondamentale apporto. il faccendiere ma fioso della Piovra». Poi. Il 12 gennaio 1995 vengono arrestati d ue camorristi. «vogliono vederlo distrutto. non interviene. per esempio. Il 6 gennaio 1991. il manager di Maradona. Francini è l ex granata che Moggi si è portato appresso dal Toro al Napoli. il trait d union fra la società e la squadra. Nello Polese: «Che Maradona prendesse la droga lo si sapeva da tempo». . Carnevale. alcuni dei quali suoi amici personali. Renica. riscontri forti graverebbero su De Napoli. Possibil e che il direttore generale. Ferrara è il terzino del Napoli e della Nazionale che Moggi porterà con sé alla Juventus. «Secondo l accusa. In qualità di testimoni. Mai un sospetto. in alcuni ca si. ndr] alla camorra. molto strano. sugli altri la polizia sta svolgendo altri accertamenti». Puzone. «Sono comparsi tutti davan ti ai giudici della direzione investigativa antimafia. il c onfidenteamiconeconsigliere dei giocatori. che ne fece un tossico da ricovero e un gingillo di lusso da esibire in pubblico. Eppure Lucianone ingenuo com è non sapeva niente.. E infatti l inchiesta gi udiziaria nemmeno lo sfiora. Ferrara. Giordano. e di uno scudetto regalato in extremis dal Napoli al Milan. Coppola seppe vendere il piede più famoso del mondo [Maradona. nel 1988. Francini. I due camorristi pentiti non parlano solo di droga. Bigliardi e Carneva le. non gli sia mai arrivata nemmeno una voce. Giordano è l attaccante ex laziale che era stato fra i protagonisti dello scandalo scommesse scoppiato nella Lazio. Careca. Ferrario. nie nte di niente. Ma sul fatto che quei fiumi di coca scorressero in casa del Napoli non c è il minimo dubbio. ma anche nelle abitazioni di boss come i Giu liano e i Lo Russo. Fra i calciatori partenopei coinvolti nello scandalo. Lucianone non ha mai saputo niente. «avrebbero ammesso [l uso di c ocaina] Crippa e Francini. non abbia mai avu to nemmeno un sospetto? Strano. verranno assolti nel dicembre 1995. interrogati con le loro mogli e. Mauro. anche se alcuni di loro figurano come consumator i più o meno abituali di droga». dal momento che sapeva tutto perfino il sindaco della città.due raccontano di grandi sniffate collettive con alcuni calciatori del Napoli: d rogaparty in locali notturni molto simili a postriboli. Maradona e Pugliese. insomma l attentissimo e occhiutissimo Luciano Moggi. Saltano fuori una dozzina di nomi dei calci atori partenopei accostati al giro della cocaina: oltre a Maradona. mai una voce. con i papà. si capisce: perché di tutto quel giro di cocaina intorno ai suoi gioc atori. non si sia mai accorto di niente?. l uomo dello spogliatoio.. Crippa. Parlano anche e sopr attutto di partite combinate. De Napoli. imputati del reato di traffico di droga insieme a Coppola e processati a Roma. Lunghe piste di neve co n le quali alcuni giocatori del Napoli festeggiavano le vittorie e dimenticavano le sconfitte. sia chiaro. Pure e semplici coincidenze. Ma dal nauseabondo pentolone esce ben altro». e a bordo di navi (come la Achille Lauro) e yacht privati. Bigliardi. si configurerebbe un illecito sportivo grande come il Vesuvio. la trionfale galoppata del Napoli verso la riconquista dello scudetto si era interr otta nella primavera 1988 in modo brusco e inspiegabile. noi del giro intuimmo che si era venduto lo scudetto.perché le cosche che controllano il Toto clandestino volevano così. Una quo ta bestiale. negli stessi giorni Salvatore Bagni l altro calciatore simbolo della squadra scudettata aveva subìto due furti in casa e uno in auto. che da que lle parti è gestito direttamente da alcune cosche camorristiche. vinto dal Napoli di Maradona (ma non ancora d i Moggi). migliaia di napoletani si erano precipitati a puntare forti somme sulla vittoria della squadra azzurra presso i bookmaker del Totonero. Messaggi camorristici? Chi può dirlo. Intervistato dal Corriere della Sera nel marzo del 1994. il rischio sembrava minimo». avevano dovuto pagare molti miliardi di vincite. a fine stagione. con quote fino a uno a tredici (chi punta un milione ne vince 13): in pratica. dopo 25 giornate da primato. Era chiaramente un regalo. Un sistema che pareva f atto apposta per attirare schiere di polli da spennare. un anonimo scommettitor e rivelerà: «Già prima della sconfitta con il Milan. dopo averne accumulati così tanti d urante il campionato. La stagione seguente. folle: giocando un milione te ne davano cinque. fu chiaro tutto. invece. L antefatto è nello scudetto del 1987. A dicembre l auto di Maradona. e per evitare un nuovo salas so. la camorra aveva accettato scommesse per 20 miliardi sulla nuova vittoria del Napoli. sebbene supersorvegliata. Quando il Napoli cominciò a perdere punti di vantaggio in poche partite. Tutti lo giocavano. quella del 1° maggio. Una prospettiva che atterriva i capiclan. La vittoria de l Napoli veniva data a mezzo quando la squadra di Maradona aveva ancora 5 punti di vantaggio. ci mettevano milioni su milioni. Sta di fatto che. il Giornale di Napoli e Il Sole-24 Ore avevano titolato in prima pagina: «Lo scudetto del Napoli sbanca la camorra». nel solo girone di andata. I bookmaker. La spi egazione è semplice: sulle ali dell entusiasmo. È questo il capitolo più interessan te dell inchiesta dei magistrati napoletani Luigi Bobbio e Luigi Gay. i bookmaker della malavita avrebbero dovuto sborsare qualcosa come 260 miliardi. poi l improvviso crollo del Napoli: «Moltissi me persone ci rimisero decine di milioni». i quali proprio dal Totonero (oltre ch e dalla droga) ricavano gran parte dei loro guadagni. era stata danneggiata. Le quali. . Per questo era necessario che il Napoli perdesse l o scudetto 1987-88: per recuperare i quattrini perduti l anno precedente. Anche perché. se le ipotesi ac cusatorie fossero confermate. A fine anno. senza avversari essendo la Juve in declino. se lo scudetto l avesse rivinto il Napoli. guadagnarono decine di miliardi. si sarebbero mossi e alla fine. Ora continuare a parlare solo di cocai na e camorra fa comodo a qualcuno».. Ferlaino smentisce sdegnato: «Non è vero niente. Ma all epoca ci furono anche interessi diversi. Pugliese riferisce anche ciò che gl i raccontò Salvatore Lo Russo. e gli racc ontarono che la combine partitascudetto era il frutto di un accordo di vertice: il presidente na poletano Ferlaino cedeva lo scudetto a Berlusconi in cambio di alcuni immobili di Milano 3. Paolo Cirino Pomicino e Giulio Di Donato.. Tutt affatto diversa la versione del pentito Pietro Pugliese. Pugliese si sarebbe affacciato nel mon do del calcio grazie alla presentazione di un uomo politico e di un magistrato: «Il senatore missino An tonio Rastrelli . e c entra pure la camorra. «Sì. E aggiunge: «Maradona ha usato continuativamente la cocaina per sette anni. È un fatto m olto singolare. secondo lui. a novembre. Ma aggiunge che. «forti dei loro sal di legami » con ambienti dell illegalità campana. che ne avrebbe parlato con la Trimurti del Caf napoletano: Antonio Gava. un suo compare e amico di Secondigliano. c entra eccome. e che per vin cerlo non esitò a rivolgersi al suo amico Bettino Craxi. alcuni giocatori del Napoli andarono a sfogarsi con lui. Ma intervistato da Panorama nel febbraio 1995. dopo avere perso lo scudett o in quel modo incredibile. Lo Russo gli avrebb e detto che Berlusconi teneva a quello scudetto del 1988 «per motivi di immagine». Ferlaino fu vittima di una amic izia politica. complice la camorr a. I tre. di cui bisognerebbe chiedere conto a Matarrese».Il narcotrafficante Rosario Viglione. La camorra dei bookm aker. i biglietti di tribuna e gli abbonamenti. la quale gestiva direttamente i l bagarinaggio. Ma i c alciatori erano d accordo? Secondo Viglione. Ci fu un accordo politico per fare perdere lo scudetto al Napoli. dopo il suo arresto. e spompati per bene prima delle partite decisive». eppure è risultato positivo al doping soltanto dopo l ultimo anno [il 17 marzo 1991. racconta ai magistrat i di non conoscere niente della faccenda del Totonero. no. la cocaina ha a che fare con questa storia [dello scudetto perso dal Napoli. ndr]. Pugliese dice ancora di più: «Allo stadio San Paolo comandavamo noi: la camorra Spa». Ho riferito tutto ai magistrati. io per rivincere lo scudetto avrei pagato anche 100 miliardi!». ma aggiunge: «Gli amici mi dissero che i giocatori erano sta ti allenati male. ndr]. il Napoli «riuscì a esaudire le aspettative di Berlusconi». Anche Berlusconi nega: «Sono assurdità tali che non vale nemmeno la pe na di smentirle». Un verbale che però dopo accurate indagini non troverà alcuna conferma.. poi glieli restitu irono. che ammettono di aver frequentato case e barche di vari boss. con o senza contorno di cocaina: co . Il primo elemento inoppugnabile sono le minacce che. ndr]. e verrà dunque archiviato come inattendibile. Tre c lan si erano poi attivati per fargli riavere il tesoro. Restano c omunque assodati alcuni dati di fatto certi. Volevano farli tacere. I magistrati hanno tentato di interrogare Maradona su quegli sconcertanti episodi. Il secondo dato certo sono i contatti di alcuni giocatori del Napoli dunque non del solo Maradona con alcuni boss della camorra napoletana: rapporti e contatti dimostrati sia dal le fotografie scattate dagli agenti della Questura partenopea. finalizzate a impedire eventuali pentimenti e ammissioni. né sono stati pagati soldi. secondo molti. se non quello che io conosco b ene. che allora era agli arrest i domiciliari. cominciarono a subire i giocatori più rappresentativi del Napoli. Anche quello fu un avvertimento e io l ho spiegato ai magistrati. Decine di foto immortalano il fuoriclasse argentino in compagnia di capiclan. che pochi giorni dopo mi mandò a chiamare e mi affidò all amministratrice di una sua società di costruzioni». Mi portarono dal presidente Ferlaino. Il 26 ottobre 1989 alcuni rapinatori avevano svaligiato le casse tte di sicurezza della Banca di Provincia..». compresa quella dove Maradona teneva i suoi trofei 26. I nomi fatti da Pugliese a proposito del disegno politico che avrebbe determinat o la truffaldina sconfitta del Napoli e la conseguente vittoria del Milan sono tutti in un verbal e datato 19 novembre 1994 e redatto da un ufficiale della Guardia di finanza. Poi c è la storia del figlio di Sal vatore Bagni: il bambino morì in un incidente stradale e dopo qualche tempo la salma fu portata via [trafugata dal cimitero. tali da rendere verosimili i peggiori sospett i. Fu un avvertimento.. dopo quell incredibile sconfi tta. Un movente vero non c era. E il corpo non è mai s tato trovato.. Non era mai successo che qualcuno pigliasse una creatura da sottoterra. ma lui non si è presentato.. a cominciare dal suo amico Carmine Giuliano. che è mio cugino. ndr] e il giudice Carlo F oglia. Io stesso l ho accompagnato otto volte a casa di Salvatore Lo Russo. sia dalle ammissioni degli interessati. che alla fine era stato riconsegnato al l egittimo proprietario. durante la trattativa per fargli riavere la roba rubata. Alcune le ricorda Pugliese: «A Marad ona rapinarono i trofei e i gioielli che aveva in banca.. connessi allo scudetto 1987-88 inopinatamen te perso dal Napoli e sorprendentemente vinto dal Milan.[futuro presidente della Regione Campania per il Polo. Ci sono le deposizioni di alcuni calciatori (e delle rispettive consor ti). Minacce. acceso tifoso granata. l a ttentissimo Moggi. accoglie l arrivo del nuovo direttore generale con una battuta delle sue: «L arbitro Baldas è un ottimo arbitro. l informatissimo Moggi. Borsano è d isposto a tutto. per festeggiare con piste di neve il seco ndo scudetto del 1990. delle quali il responsabile della squadra. grandi feste a casa dei mafiosi . E Moggi e i suoi due àscari costano piuttosto cari. ma speriamo che il nostro rapporto con lui duri più a lungo». 12 . nell ot tica di un deciso rafforzamento della squadra». Ma il presidente Borsano non bada a spese: anche lui. paghi tre. «Con Moggi abbiamo stipulato un co ntratto triennale. Moggi lo sta seguendo da tempo e pen . ha un nuovo proprietario presidente: l ingegner Gian Mauro Borsano. quel suo potere inspiegabile. che mi ha dato però anche molti momenti felici». le sue mani sempre più lunghe sul mercato dei giocatori. O come l altro party di cui parla la moglie di Francini. boss della cosca dei Capitoni. portandosi appresso da Napoli un miniclan formato da Luigi Pavarese e Andrea Orl andini. voci. Eppure il direttore della squadra partenopea. Prendi uno. Inti midazioni. conosce assai bene la fama di Lucianone e le dicerie sulla sua influenza sugli arbitri ( nazionali e internazionali). Il comico Piero Chiambretti. Rapporti fra boss camorristici e calciator i del Napoli così plateali da lasciare interdetti. che di calcio non sa quasi niente. allestito per l occasione d ai fratelli Lo Russo. Pur di riportare la squadra granata ai v ertici del calcio nazionale. Infatti ingaggia Moggi come direttore generale. Complimenti. la sua g ià notoria spregiudicatezza. Grandi sniffate di droga. non ha mai saputo niente.continua Dagospia 29 Maggio 2006 Dio li fa e poi li accoppia Dal marzo del 1989 il Torino calcio. Lucianone ringrazia: «Vengo da un ambiente estr emamente difficile come quello di Napoli. magari per usarla a scopi finanziari e politicoelettorali (proprio co me ha cominciato a fare con il Milan l altro spregiudicato craxiano doc Silvio Berlusconi). dichiara Bo rsano.me il party organizzato secondo la moglie di Renica dal capotifoseria Gennaro Montuori detto Palummella a casa dei boss di Forcella. uno spregiudicato finanziere amico del segretario d el Psi Bettino Craxi (che fra l altro tifa per il Toro). Lucianone ritorna a Torino ai pr imi di aprile 1991. sospetti intorno a uno scudetto perso dal Napoli per cause di forza maggiore: ma lo scaltrissimo Lucianone non ha mai visto né sentito niente. un tempo glorioso. i Giuliano. non se ne è mai accorto. e aggiunge che «per il Torino l ingaggio di Moggi è una precisa scelta strategica. E quando. ritenuto al momento il miglior arbitro ital iano. Lucianone si allarga. Lucianone viene subito deferito e poi punito con una m ulta e una squalifica «per giudizi lesivi della reputazione del giudice sportivo». In autunno. ma siamo stati tratta ti come teste di cazzo». Ma anche in campionato i granata. la questione arbitriMoggi diventa subito di attualità anche a Torino. Special mente quando. il Torino mo ggiano punta alla Coppa Uefa. promosso grazie a lui segretario gen erale granata. Il Toro ch iude il campionato 1990-91 con un buon quinto posto. Ma Moggi non ci sta: «È una sentenza ri dicola! Al danno si unisce la beffa!». intanto. si fanno valere con grinta talvolta eccessiva. Affiancato dal suo braccio destro Pavarese.so che lo compreremo».. A novembre. Lucianone non gradisce. L amico dell attrice. all inizio del nuovo campionato. dove ha cenato in un ristorante insieme a Lucianone. e la J uve vince 1-0. Più che allo scudetto. In effetti. Moggi entra nel mirino del vicepresid ente della Fiorentina. Il giudice sportivo. comincia a circolare la voce che potrebbe lasciare il Toro pe r passare alla Lazio o alla Fiorentina. durante il primo derby con l odiata Juv entus. e diventa ben di più di un semplice general manager. di professione assicuratore: un fischietto internazionale. e dà molta serenità all ambiente. Perché? Perché la sera di domenica 5 maggio. sospende l arbitro salernitano Pietro D Elia. noi del Torino siamo già in cre dito di due punti per errate decisioni arbitrali!» tanto per mettere le mani avanti. in serie A dal 1981. ma è falso: con lui né mio padre Mario né io abbiamo alcun tipo di rapporto. ovviamente. a febbraio del 1992. il 3 agosto. si affretta ad annunciare il presidente granata Borsano. li squalifica. che ha nel Milan di Capello il super favorito. In più è anche un tipo fortunato».. subito dopo avere diretto a Milano la partita InterSa mpdoria. il produttore cinematografico Vittorio Cecchi Gori: «Ho letto da qualc he parte che sarebbe Moggi a consigliarci gli ingaggi. allenati da Emiliano Mondonico. «Moggi avrà poteri più ampi nella società». e commenta alla su a maniera: «Il nostro è un calendario complicato. I giornali scrivono che se Borsa . infatti. La Federcalcio. Eravamo teste di serie. «e mi auguro che rimanga per molti anni al Toro perché lui è abile. lancia subito un avv ertimento agli arbitri: «In appena due giornate di campionato. i computer del Coni com pilano il calendario della stagione successiva. D Elia si è recato a Torino. due giocatori granata (Pasquale Bruno e Roberto Policano) si fanno espellere. Moggi io l ho sentito una sola volta: quando mi ha telefon ato per raccomandarmi un attrice amica sua». anche se stesso. Anche grazie ad alcune compiacenze e sviste arbitrali. ma sia lui sia Cragnotti mi dicono che non c è niente di vero a c osa devo credere? Moggi non mi ha mai detto bugie. vende. assicurando che «i bilanci della società granata sono più che a posto». Il Milan e la Juve vogliono fortissimamente il fuoriclasse granata. il quale avrebbe un ruolo importan tissimo nel nuovo polo ToroLazio che emergerebbe dall affare. Mi sono stancato di dire che no. è tratta degli schiavi!». in pieno calciomercato. Il patron della Lazio. le voci secondo cui le casse del Torino sa rebbero gestite piuttosto allegramente. come si vedrà. il Torino diretto da Luci anone si piazza al terzo posto in campionato. Arriva a importare dal Ghana t re giocatori sedicenni. e aggiunge: «Si dice che Moggi si prepari ad andare alla Lazio. scrive un quotidiano. ha perso tempo a giocare a poker con i suoi amici». non vendo. «ne avrebbe accennato ieri a Moggi. . il fi nanziere Sergio Cragnotti. ma nessuno fa tragedie. Balle. Se poi dedica le sue attenzioni anche agli altri. La vicenda è coperta dal mistero». Lucianone si dà come sempre un gran da ffare: compra. tant è che li fa assumere da Borsano come fattorini della holding Gima. e impedisce al duo M oggiBorsano di tesserare come calciatori i finti fattorini minorenni. sarebbe intenzionato ad acquistare il Torino per 50 miliardi: «Cragnott i». si abbandona a un momento di sconforto. ma non del To ro. tratta un po' tutti. ringrazia la squadra per la grande prova «che non è stata minimamente intaccata dall esito finale». Al calciomercato Lucianone è un mercante scatenato. M a Borsano non ha nessuna intenzione di vendere. pazienza!». al costo complessivo di un miliardo. La campagna acquisti del Toro è comunque nel segno di Gianluigi Lentini. ma il presidente Borsano lo dic hiara incedibile . dichiara l onorevole craxiano. e addirittura riesce a qualificarsi per la finale di Coppa Uefa: se l aggiudica l Ajax. e mi interessa che faccia bene gli aff ari per il Toro come ha sempre fatto. Così l interessato. che è sinergico con le mie attività ». in attesa della nomina uff iciale. Potrei disfarmi di altre cose. nel dopopart ita. invece di andare a trovare l arbitro.. «Cragnotti ci deve lasciare in pace.no verrà eletto deputato del Psi nelle imminenti elezioni politiche. per esempio. L operazione è irregolare. Nell estate del 1992. Il direttore generale granata. da parte sua. e in presenza di testimoni mormora: «Abbiamo perso anche perché quel coglione di Moggi. Solo il presidente Borsano. Lucianone verrebbe n ominato presidente o amministratore delegato del Torino. Il presidente della Figc Antonio M atarrese inorridisce: «Questo non è calciomercato. si allena alla bisogna: smentisce. dopo una lunga e oscura trattativa. nel giugno 19 92. Di lì a poco.perché «il Toro punta allo scudetto». Accade quando Borsano dichiara in televisione che «Moggi ha collaborato i n pieno per portare a conclusione la trattativa col Milan» per la cessione del fuoriclasse. con proiezione di videocassetta. Conosc o la città. ma in modo civile». I tifosi gran ata inscenano manifestazioni di protesta con incidenti di piazza. seguita da una transazione con mazzette e pagamenti i n nero. è la conferma che il Torino non intende smobilitare e che punta a llo scudetto». esulta Borsano. e non solo con il presidente.. È subito evidente che intorno all affare Lentini una oscura transazione segretissima di oltre 40 miliardi c è del marcio. «È un a cquisto importantissimo. Lucianone ingaggia un giovane calciatore uruguaiano. Moggi conferma pure che il Toro non si priverà dei suoi gioielli: altra frottola. Lentini passa alla corte di Berlusconi. e tramit e apposita conferenza stampa. Inuti le dire che Saralegui è una bufala. Infatti la Federcalcio apre un inchiesta in tempo reale. ho fiducia nella squadra. Per sedare la ribellione della tifoseria. Balle anche queste. faccio le vali gie: contestino pure.. Lucianone annuisce. Ma Lucianone si guarda bene dallo smentire Borsano. dove mi trovo benissimo. e che finirà tra le riserve. E lucianone è subito pronto a dargli manforte nell a menzogna pubblica: «Non abbiamo ricevuto nessuna offerta per Lentini». Si tratta di un vero investimento».. Lucianone si chiama fuori: «No n parlo del caso Lentini. in casa del Toro ritorna un apparente c alma. che ritengo possa fare ancora molto bene. L affare Lentini scotta ancora. E se le proteste violente dei tifosi non cessano subito. Tr aduzione: i tifosi granata se la prendano un po' anche con il direttore generale. visto che di lì a poco cederà Cravero. Spero così di mettere fine alle voci che mi riguardano e che mi vorrebb ero in partenza per la Lazio». l onorevole craxiano e l ex ferr oviere presentano il nuovo arrivato come un fuoriclasse che farà dimenticare Lentini. Infatti. già da tempo nel taccuino di Moggi. facendo pu re incassare quattrini alla società». Si li mita a dire: «Non vorrei che si dimenticasse che ho migliorato notevolmente la squadra. . Marcelo Saralegui. non ho nessun m otivo per andarmene. Ma s arà la magistratura ordinaria a svelare i contorni di quel sordido affare permeato di c riminalità finanziaria. A fine agosto Lucianone dichiara: «Rimango qui al Torino. nuovi echi dell affare Lentini turban o la società granata.. Conclusa la campagna acquisti truffaldina. la coppia BorsanoMoggi allestisce la c onsueta messinscena. Benedetti e Policano. perché «Marcelo è il nuovo fenomeno del calcio uruguaiano. Lucianone perde le staffe: «Lo stadio è vuoto? Vabbè. la Dinamo di Mosca elimina il Toro dalla Coppa Uefa. che per i risultati della squadra. in pieno impeto patriottardo. Ma i tifosi granata disertano ugualmente le partite casalinghe della squadra. In mancanza di meglio. Mi pare di notare nell ombra gli stessi personaggi che riuscirono a mandare il Toro in serie B. Torna a circolare la voce che Borsano stia trattando la vendita della s ocietà. e tiene testa alla capolista Milan. Ma sia chiaro che uno come Moggi non può essere un paravento. voglio precisare che se qualcuno dichiarerà guerra a Borsano per impossessarsi del Torino può anche farlo ... Ma non attacchi me. ricordiamo che la famiglia granata è una sola. Prende la parola anche l allenatore Mondoni co: «Attorno al Toro si sta giocando una partita a poker. ma adesso sono qui e non voglio proprio che la storia possa ripetersi». Moggi ( spalleggiato da Borsano) attacca l arbitro cecoslovacco Marko e i due guardalinee. poi i nostri tifosi non si lamentino se per coprire i buchi di bilancio si dovrà ricorrere a qualche cessione». L eliminazione europea si ripercuote sul campionat o. C è un mercato per tutti. Poi.. la squadra e l allenatore Mondonico. accusandoli di avere danneggiato la squadra granata. «Accetterei volentieri questa nuova responsabilità».13 ... per avere le mani più libere nelle trattati ve per la cessione del Torino. si appresterebbe a nominare Moggi presidente della società. Traduzione: sbrigatevi a nominarmi presidente. ammette Lucianone. A gennaio si infit . si lancia in una dichiarazione d amore: «Il Toro è per chi l apprezza e lo capisce. il Toro è al secondo posto in cla ssifica. È chiaro che vedere Moggi al tavolo è promettente. per i calciatori e anche per me. Propost e ne ricevo spesso. Ai primi di novembre. altrimenti cambio aria. A quei tempi io non c ero. A quelli che non l hanno capito. la società ha messo il giocatore gi usto al posto giusto. nelle sconfitte e nelle vittorie».continua Dagospia 30 Maggio 2006 In autunno. Nei primi mesi del 1993 il Torino è alla ribalta delle cronache più per i pasticci s ocietari firmati dalla coppia BorsanoMoggi. Cosa vuol dire? Vuol dire che Borsano. Non so chi bluffa e chi ha in mano il gioco migliore. proprio perché i problemi del calcio italian o io li conosco a fondo». Lucianone smentisce. «anche se si continuano a sentire voc i su altre mie destinazioni. però una nuova avventura in granata con altri compiti mi stimola. dopo le prime partite di campionato. perché troverà pane per i suoi denti .. perché lui sa e può giocare le sue carte». sibillino e minaccioso: «Circa le voci che circolano in questi giorni. e il Toro va in affanno. perché penso che una nuova dirigenza ha il diritto di fare le su e scelte. Ai primi di febbraio Borsano vende il Torino al giovane notaio piemontese Robert o Goveani. comunica a Lucianone c he Pavarese e Orlandini sono in pratica licenziati. «Rimango qui. da direttore generale granata. dovrebbe corrispondergli tutte le mensilità contrattuali un pat rimonio. Io sto qui al Torino. Ma il nuovo assetto societario del Torino non prevede Moggi né come presidente né come amm inistratore delegato. che l ha portato al Toro). le voci che vogliono Moggi in partenza per altri lidi (Napoli. dichiara Lucianone beffardo e bellicoso. ho un contratto col To rino fino al 1995». deciso a ridurre le forti spese societarie. Lui smentisce: «Io cambio società solo quando cambia il presidente che mi ha ingaggiato. nei pressi dello stadio genovese di Marassi. la Mercedes guidata da Lucia none. Il fatto è che Lucianone. è in corso una sorda lotta di potere che presto sfoc erà nel divorzio.tiscono le voci di un ritorno di Moggi al Napoli. Fiorentina) riprendono a circolare. Ma gli stru menti persuasivi . E fra l ex ferroviere e il notaio è scontro duro. e me ne andrò solo se Borsano venderà la società. Anche perché il nuovo padrone del Toro è un semplice prestan ome dello stesso Borsano.. Pochi giorni dopo Goveani. con a bordo i fidi àscari Pavarese e Orlandini. assicura Lucianone. questo notaiop aravento. Invece. «Si dice che il notaio abbia gli strumenti persuasivi per indurlo a dimettersi». nelle segrete stanze. Inter. Il 6 marzo. ha già raggiunto i n gran segreto un accordo di massima con la nemica Juventus per il 1994. «Tra me e il notaio Goveani c è una piena unità d intenti». La guerra dei nervi ingaggiata dal nuovo presidente ha un solo scopo: indurre Mo ggi a dimettersi. Un personaggio pieno di grinta. Al momento lui mi ha pr oposto di assumere la presidenza. E il notaio: «Moggi gode di tutta la nostra fiducia. viene assalita e danneggiata da un gruppo di tep pisti. Se lo licenziasse.. e per me sarà un onore quando la proposta diventerà ufficial e». il dottor Roberto Bianciardi (altro esponente della corte di Moggi. Goveani si appresta ad allontanare anche il medico sociale. ma Lucianone non se ne va. Così. ma si dice anche che Lucianone «abbia minacciato Goveani di fargli la guerra» se non potrà andarsene come e quando vorrà lui. reticenze e falsità». e lui lo sa bene.. ci serve per costruire una squadra sempre più competitiva». e sta cercando un ingaggi o annuale per occupare i mesi che lo separano dall approdo alla corte degli Agnelli.. che appena insediato alla presidenza promette «trasparenza e chiarezza» perché consapevole «di avere assunto un impegno enorme in un mondo calcistico permeato di misteri. L epitaffio di Goveani è velenoso: «Che cosa ci m ancherà di più di Moggi? Non ho mai sentito nessuno raccontare barzellette come lui». additandolo come un traditore di Lucianone. Gli strascichi polemici non mancano. «La pulizia si fa quando c è sporco. è inspiegabile e misteriosa.del presidenteprestanome del Torino devono proprio essere robusti. si affanna intanto a cercare una collocaz ione transitoria. «Contin uano a scrivere che io sarei l anima nera dell affare Moggi». L allenatore replica: «Che io dovessi stare attento alla mia panchina. Mondonico allibisce : «Possibile che dei ragazzi maggiorenni e vaccinati si sentano persi per il fatto che se ne è andato u n dirigente?». al momento disoccupato. ambiguità e reticenze . attacca Mondonico in Tv. Lucianone. disoccupato.. si lamenta Mondonico. La rottura di Moggi con il Torino. Il comuni cato di Lucianone è degno del suo miglior stile. come consulente. in attesa di passare alla Juventus (per nulla turbato dalla reazione dell amminist ratore delegato juventino.». La risposta è semplice: molti dei giocatori granata sembrano più interessati al calciom ercato che alla classifica. Tanto quanto en igmatico è stato l avvento del presidenteprestanome Goveani. finalmente. Lucianone ricostruirà la vicenda con una serie di bugie. Scrive un giornale: «Il calcio è proprio in crisi.. Moggi me lo aveva già detto prima di andarsene. e nell a mia gestione del Torino non c è sporco: chi insinua che ci sia venga a ripeterlo qua se ha il cor aggio!». cioè denso di oscuri messaggi: «Io non c entro niente con la cessione di Lentini. Una versione dei fatti. L 8 luglio 1993. troverà le mie valige già pronte»). La dipartita di Moggi turba i giocatori granata più del lecito: il Toro infila qua ttro pareggi e due sconfitte. E la stampa dà addosso all allenatore del Toro. e non c entro neanche con l acquisto di Saralegui!». scivolando dal terzo al nono posto in classifica. la sua. il quale dichiara: «Se qui entra Moggi. urla di f ronte ai giornalisti picchiando i pugni sul tavolo. Boniperti. Interrogato dalla magistratura torines e alcuni mesi dopo. se Moggi ancora non ha trovato una squadra». proprio nel momento in cui sembrava destinato ad assumere un ruolo di vertice nella società granata. e aggiung e: «Mani pulite non arriverà nel mondo del calcio finché i giornalisti sportivi non troverann o il coraggio che stanno dimostrando i loro colleghi che si occupano di politica». perché a fine m arzo Moggi lascia la carica di direttore generale con una separazione consensuale indorata da una buonuscita di oltre un miliardo. semplicemente ridicola: . L ex ferroviere. Lucianone trova la sistemazione che cercava: alla Roma. Un racconto da far rizzare i capelli in testa a qualunque persona perbene. Anche a volerlo prendere per buono. Non posso però dire se il nero sia stato fatto o meno. Borsano mi telefonò il giorno dopo in quanto aveva parlato con il Roberto al quale lui aveva chiesto molti soldi in più. né di denunciarle all autorità giudiziaria. Fui io che decisi di andarmene d al Torino in quanto la situazione non mi piaceva più. Marchegiani v aleva 15 miliardi e Scifo dagli 8 ai 10 miliardi. Borsano mi aveva chiesto allora di aiutarlo a trovare un a cquirente [del Torino calcio. qualificandosi solo come Roberto e dicendomi che era interess ato all acquisto del Torino. ma io avevo rifiutato in quanto non era quello il mio lavoro. Gli consigliai di rivolgersi direttamente a Borsano. Borsan o mi chiamò dicendomi che lui continuava a contare nel Torino e facendomi pensare che anche il Governi fosse d accordo su tali assunzioni. Ricordo che a un certo punto Goveani mi disse che si doveva fare un poco di nero [denaro occulto extrabilancio. E si capisce bene perché: come appurerà la magistratura. e prima che lui acquistasse il Torino.. Io gli avevo risposto che avrei fatto il possibile.. . Da come ho inteso e visto nel prosieguo dei fatti. emerge un dato inquietante: Moggi si è sentito rivolgere propo ste di pura criminalità finanziaria (che nessuno avrebbe osato rivolgere a un dirigente intege rrimo). ndr]. ho pensato che questa somma gli giovasse a pagare il prezzo del Torino. ndr]. Mi chiese quanto poteva costare il Torino e io gli risposi circa una ventina di miliardi. Il Rob erto seppi in seguito chiamarsi Goveani e che faceva il notaio [. In particolare ricordo che Goveani mi aveva detto che Borsano voleva fare assumere nel Torino 4 o 5 ex dipendenti della Gima [la holdi ng delle società di Borsano.]. poiché sia Borsano che Goveani si comportavano in mod o non trasparente. ma non si è minimamente preoccupato né di contrastarle. *** L immunità parlamentare non basta a mettere Borsano al riparo dai guai giudiziari. infatti. ndr]..«Borsano mi aveva chiesto di fare il presidente del Torino. L a sua holding. Dopo una parti ta del Torino si presentò da me una persona. L unico modo di fare del nero er a quello di cedere Marchegiani e Scifo [due tra i più quotati giocatori del Torino. Io capii ch e Goveani alludeva a tali vendite. Il discorso con Goveani relativo al nero avvenne n el gennaio 1993. ndr] e di bloccare le assunzioni.». tenendomi all oscuro di tutto. nel loschissimo scandalo BorsanoTorino L ucianone è coinvolto fino al collo. il Goveani intendeva procurarsi una riserva occulta non già a favore della società. Come io bloccai le assunzioni.. ma propria personale: scoprendo successivamente che Goveani non aveva un soldo. Lazio. scatta il blitz delle Fia mme gialle nei santuari del dio Pallone. Vincenzo Scifo dall Auxerre al Toro e poi dal To ro al Monaco (Montecarlo). Roberto Policano al Napoli. Scene che non si vedevano dal famigerato marzo 1980. per essere interrogato come testimone. Inter . Sciolto all iniz io del 1994 il Parlamento degli inquisiti. Luca Marchegiani alla Lazio. in via Tasso n° 1. a Torino. Così finisce per mettere nei guai una bella fetta del calcio italiano: dal suo potent issimo ex direttore generale Luciano Moggi. Moggi è stato convocato dal maggiore Stefano Rizzo de l nucleo di polizia giudiziaria della Guardia di finanza. Napoli. quando un abbronzatissimo Moggi entra alla chetichella nel portone principale della Procur a della Repubblica di Torino. Borsano rischia l arresto. a due passi dal Municipio. Luis Mull er dal Toro al San Paolo (Brasile). anche una lunga lista di calciatori più o meno inesistenti. perlopiù scatole vuote o indebitate fino al collo è alla bancarotta. valutati centinaia di milioni senza ch e abbiano mai visto un pallone. che affianca i magistrati Sandrell i e Prunas nell indagine sul Toro nero. chiedono e ott engono dal Parlamento l autorizzazione a procedere contro il disinvolto finanziere craxiano. Poi. per tacere dei minori). il secondo soltanto per il secondo reato. procur atori di primo piano come Dario Canovi e Antonio Caliendo. Lucianone è appena passato al servizio della Roma: cosa ci fa. In realtà. Si indaga su una quantità di compravendite di calciatori sospette: Dino Baggio dal Toro all Inter via Juve. l 11 ottobre. Gianluigi Lentini al Milan. In agosto. Le prime avvisaglie della imminente tempesta arrivano la mattina del 29 agosto 1 993. sembrerebbe accreditare la storiella della visita di cortesia. E ben presto si imbattono anche nei disastrati libri contabili del Torino calcio. i l procuratore capo di Pinerolo Giuseppe Marabotto. e per giunta al Palazzo di giustizia? «Sono venuto a t rovare dei vecchi amici». I magistrati torinesi Giangiacomo Sandrell i e Alessandro Prunas Tola. il notaio Roberto Goveani: il pr imo è inquisito per falso in bilancio e fatture false.la Gima che controlla decine di società. E l uomo che lo accompagna all ingresso. i creditori lo assediano. i magistrati torinesi hanno spedito avvisi di garanzia a Bor sano e al suo successore alla presidenza della società granata. che scavano da mesi nei bilanci delle sue aziendecolabrodo. ai club più titolati della serie A (Juventus. Nel mirino dei magistrati. Pato Aguilera dal Genoa al Toro. Milan. quando i finanzieri irruppe ro negli stadi per . In settembre comincia la sfilata in Procura: giocatori delle Nazionali come Lentini e Dino Baggio. Genoa. e per evitarlo decide di vu otare il sacco. suo vecchio amico. dice ai giornalisti troppo curiosi. con perquisizioni in tutta Italia. procuratori e allenatori. poi perquisisce gli uffici delle varie società coinvolte. Matta è riuscito a portarsi a casa le copie dei libri mastri . infine mette sottosopra le abitazioni e gli uffici di un gran numero di calciatori. nome in codice Mundial. aperto da Borsano presso una filiale della Banca Brignone per giostrare i fondi neri e pagare i fuoribusta a dirigenti. lo stesso che difende Diego A rmando Maradona (e che verrà poi eletto deputato nelle liste del Pds). e nomina Vincenzo Siniscalchi. «Io sono tranquillo». Dalle carte dell inchiesta risulta l esatto contrario: spulciando fra l e montagne di documenti sequestrati dalla Guardia di finanza. il settantenne ragioniere che fino al gennaio 1992 è stato il cont abile del Torino calcio. nel loro pudìco burocratese. prima di essere licenziato in tronco in seguito a contrasti con il presi dente Borsano. Il 18 ottobre 1993 Lucianone riceve un avviso di garanzia per reati fiscali: «fatt urazioni per operazioni inesistenti. e soprattutto il diario dove annotava e commentav a giorno per giorno gli aspetti più grotteschi e sconcertanti delle entrate e delle uscite «non d ocumentate». Quella che i giudici. non ho commesso irregolarità. dice spav aldo l inquisito. Decine di milioni spesi lo si scoprirà poi per accogliere e omaggiare degnamente le terne arbitrali internazionali dell . Questa volta la Guardia di finanza visita la se de della Lega nazionale calcio. mentre altri entrano nella residenza napoletana di via Petrarca (dove Moggi ancora risi ede) e nel suo nuovo ufficio di Trigoria (alla periferia di Roma). 14 . i magistrati ne stanno scoprendo sul conto di Moggi di tutti i colori. giocatori. «non ho niente da nascondere né da temere. dimostrerò ai g iudici che è tutto chiaro». principe del Foro di Napoli. Fra le tan te voci coperte ci sono anche le cosiddette «pubbliche relazioniaccompagnatrici». procuratori. Al momento del divorzio. Tra quelle carte. in concorso» con Borsano e Goveani. ci sono fra l altro gli estremi di un conto bancario top secret. chiameranno «gestione fiscalmente riservata». Il più perquisito è proprio Luciano Moggi. anche perché possiede case e uffici un p o' dappertutto: i finanzieri bussano alla porta della sua villa nella natìa Montician o (Siena). Deve trovarsi un avvoc ato.lo scandalo del calcioscommesse. le agende della contabilità occulta della società. presidenti e dirigenti di serie A e B.continua Dagospia 31 Maggio 2006 Lucianone coscialunga Le carte più interessanti sono quelle che le Fiamme gialle trovano nell abitazione t orinese di Giovanni Matta. finita 1-0 e arbitrata dal belga Goethal s assistito dai signori Veermesch e Bosschaert. orologi. E precisamente: TorinoReykjavik del 2 ottobre 1991. E ra stato Moggi a combinare questi incontri.3 milioni in totale). Pava rese [il braccio destro di Moggi.. ndr] e liquidai il compenso». Una volta avevo mandato via la signora..000 per le prestazioni amorose sue (?) e di colleghe per gli arbitri Aek Atene. Trattasi di pagamenti che compiacenti signore vennero a chiedermi. So e ribadisco che v enivano impiegati quasi 10 milioni per intrattenere piacevolmente arbitri e guardalinee. TorinoBoavista del 24 ottobre 1991. Ma qualche volta si superò detta soglia... racconta Matta. Sfogliando il diario di Matta. regalate dal Toro moggiano alle giacchette nere..e partite di Coppa Uefa disputate dal Torino: gioielli. qu esti acquisti erano direttamente fatturati dal negozio alla società. L accompagnatore [del Toro] per arbitri e funzionari Uefa er a Bruno Broglia. Gli arbitri venivano anche accompagnati nei negozi per acquistare oggetti di valore di circa 700-800 mila lire a testa per ogni arbitro. Era chiaro che Moggi si occupava delle prestazioni amorose per gli arbitri.... sciorina due anni di incredibili maneggi: «Ammetto il fat to di pagamenti a favore di terne arbitrali. finita 2-0 e affidata all inglese Hackett. sia nel caso della terna arbitrale di Aek Atene sia in altri due casi. però. e soprattutto prost itute. faccia. Da ultimo. che conosceva le lingue. delegato al funzionario Uefa) si faceva rimborsare dal Torino. tutte nella prima fase della Coppa Uefa 1991-92. TorinoAek di Atene dell 11 dicembre 1991. «ci costò quasi 10 milioni per intrattenere piacevolmente g li arbitri. La scelta di chi accompagnasse la terna arbitrale era demandata a Moggi e Pavarese.. Matta viene subito convocato in Procura per spiegare quello e altri appunti scottanti. La persona che provvedeva a pagare gli acquisti e accompagnava la terna arbitral e (non era Broglia. per un arbitro tu rco e per uno svedese.300. finita 6-1 e diretta dall arbitro jugoslavo Colic con i guardalinee Ciee e Klepic. L importo fu sempre lo stesso e le signore compiacenti erano sempre le stesse. Ripeto ch e tali incontri erano organizzati da Moggi. fisico e abbigliamento di puttana di alta classe: voleva 6. Il più delle volte io diedi il denaro a Moggi o a Pa . abiti firmati. Le partite del Toro caratterizzate dalla intima accoglienza arbitrale sarebbero state almeno tre. ndr] per TorinoAek Atene mi disse che l arbitro e i due guardalin ee erano costati 2 milioni e 100 mila lire ciascuno (6. coadiuvato dai signori Watson e Rennie. «TorinoAek». alle pagine del dicembre 1991 si legge: «Ieri si è pr esentata una certa Riva.». Nessuno mi aveva avvisa to e perciò l ho rimandata. ma Moggi mi disse che aveva ragione [a chiedere di essere pagata.. E davanti ai magistrati. Pavarese è un mero esecutore di Moggi: non ha alcuna autonomia decisionale». e fisicamente corrisponde alla pittoresca descrizione fornita da .. Li faceva portare in giro per negozi e per la ci ttà. per l o rganizzazione della partita e per qualcosa che atteneva agli arbitri. Soltanto dopo. Io seppi del pagamento delle donne per la terna arbitrale in via esplicita soltanto l ultima volta. Poi chiamai Pavarese e gli chiesi che cosa fosse quella storia..100. ce n è una legione. non ha difficoltà ad ammettere anche quel particolare settore di attività fuori legge. davanti ai magistrati. tale R iva: «La Riva mi disse: Ma come. lascia perdere. Rintracciare la misteriosa signora Riva non è facile..] e residente a Torino». essendomene andato nel gennaio 1992 e avendo disputato la squadra altre partite [Uefa] solo a far data dal marzo 1992». e dalla sua persona nel complesso. Il Pavarese mi disse che si era dimenticato di dir melo. Non ci feci eccessivo caso. e faceva pagare gli acquisti [dagli accompagnatori della società. Dopodiché «io non seguii più altr e partite Uefa [del Torino]. nata [. Ma la natura delle prestazioni la desunsi dall abbigliamento un po' troppo giovanile [della signora Riva]. Il maggiore Stefano Rizzo riesce a risalir e a una certa «Adriana Riva. Matta racconterà così il suo primo incontro con una delle signore compiacenti .000». Sull elenco telefonico figura sotto u n altro nome di battesimo. La donna è stata per anni titolare di una ambigua «agenzia di Pr e di hos tess accompagnatrici». in via forfettaria e senza una distinta analitica». In un successivo interrogatorio. Anche delle prostitute si occu pava Moggi. a sua richiesta. quella da me annotata e riferita alla parti ta TorinoAek Atene. io ric ollegai il fatto alla finalità che mi venne detta da ultimo». Non parlò di prestazioni sessuali. La terza volta «il Pava rese mi disse che gli arbitri erano costati a testa lire 2. al momento. Io risposi di no. Lei mi disse che le donne [da pagare] erano in tutto tre. Pavarese disse: Bisogna fare così. Borsano. ndr]. il Boavista.varese a saldo di tutte le spese. quando venni a sapere espressamente della destinazione della somma. precisando chi ne era l artefice: «Era Moggi a occupa rsi dell ospitalità per gli arbitri internazionali. s ull elenco telefonico di Torino. l Aek». In precedenza ricordo di aver dato a Pavarese del denaro. Ammetto di aver fatto qualche battuta con Pavarese sulla donna che mi chiedeva il rimborso. Alle mie battute. e allargò le braccia».... l anziano ex contabile della società granata precis a: «Ribadisco che il Torino non disponeva di interpreti. Matta cita «tre partite [del Torino] per le qu ali Pavarese e Moggi chiesero il rimborso: il Reykjavik. mentre facevo dell e rimostranze per la spesa in sé. Io risposi di no. non le hanno parlato dei nostri servizi con gli arbitri?. di donne con quel cognome. invece. «Fu lui a telefonarmi. la brasiliana per il delegato Uefa. e lo salutavo pe rché era accompagnato da qualche comune amico. Adriana Riva racconta di due diverse pa rtite. ma davanti ai magistrati il silenzio diventa sinonimo di guai. vistosa. bionda ossi genata. La frase era univoca. molto giovanile rispetto alla sua età entra in Procura per esse re ascoltata come testimone dai magistrati Sandrelli e Prunas. Ma quando i magistrati le chiedono di Moggi. Il mercol edì sera. invece. Per la prima. Ma sono abbastanza adulta per capire il tipo di richiesta. quella della vigilia (il mart edì sera): «Partecipò anche la mia amica brasiliana. due amiche e colleghe la torinese Marisa Viscio. Non vive in Italia». e tace anche l identità delle colleghe che la accompag navano nelle varie missioni arbitrali. Il 21 gennaio 1994 questa signora Adriana Riva di quasi cinquant anni. Forse qualcuno le ha fatto sapere che il silenzio è d oro. formosa. s intende. Ma è piuttosto reticente. Moggi lo conoscevo casualmente per averlo visto nei ristoranti. e stavolta è molto più loquace («Mostrava lealtà e sincerità». le si secca la lingua. che non sta a Torino e di cui preferisco non fare il nome. Il martedì erano in quattro: Adriana per l arbitro. anche se no n mi venne proprio specificata. Invitata a trovarsi un buon avvocato. il quale infatti la riconosce subito. scriveranno i magistrati). anche se non sono padronissima della ling ua. le serate furono due: il martedì e il mercoledì. Si presenta in compagnia dell avvocato Gi ampaolo Zancan. l 8 marzo la signora viene riconvocata in Procura. Ammette sol o quello che non può negare: cioè che Pavarese la ingaggiò per allietare la permanenza a Torino di qual che arbitro internazionale: «Il fatto si ripeté due o tre volte». Per la seconda partita. più le spese («Le cene non fu . presentandosi come il segretario di Moggi e del Torino. precisa.l ragionier Matta. Quando si conclusero le intese la prima volta. nel senso di accettare anche le richieste di prestazioni amorose. lei venne ingaggiata per una sera soltanto. Il prezzo era sempre concordato preventivamente con Pavarese: la prima volta. tant è che la Riva viene incriminata per false dichiarazioni al Pm (un reato che nel 1993 poteva ancora portare all arresto in flagranza). Pavarese mi chiese se avevo delle amiche c he potessero fare da interpreti. risponde la Riva. ci ac cordammo per il prezzo di lire un milione». e la milanese Vittoria Marini per i guardalinee. Un milione a testa. Io parlo francese. L musica per Moggi e Pavarese cambia decisamente. Pavarese mi disse che avrei dovuto essere d isponibile per il dopocena. Come erano state reclutate? «Non conoscevo il Pavarese». erano soltanto in tre brasiliana esclusa. elegante. e mi presi i soldi convenuti».rono a carico nostro. Adriana Riva ricorda bene la seconda partita. al massimo l indomani. La sera successiva. mentre gli arbitri ancora sgambettavano allo stadio. Non so dire se ci aspettassero.. trovai Pavar ese. Che cosa accadde dopo la calda notte di ToroBoavista? Lo racconta ancora Adriana Riva: uno o due giorn i dopo «andai agli uffici del Torino calcio. non gradì la compagnia che la dirigenza granata gli avev a apparecchiato nel letto: rifiutò e congedò cavallerescamente la signora con un mazzo di rose. Q uando salimmo nelle camere non c erano ancora gli arbitri. Poi facemmo quanto avevo pensato.. il mercoledì. la Marini non combinò niente con l arbitro». E lì. Vi era qualcuno che parlava inglese e molte persone italiane.. 15 . uno dei più lussuosi alberghi della città. Dissi: Sono Riva..». cioè al Turin Palace.. servizi o completo fin sotto le lenzuola: «Qualcuno nella hall ci diede le chiavi delle stanze degli arbitri. Contemporaneamente.».. ma non vi era nessun arbitro.. Poi non andammo all albergo: a mezzanotte eravamo tutte a casa». ToroBoavista: «La prima delle due se rate rimanemmo soltanto a tavola. Ma la questione pecuniaria non era st ata così semplice e automatica: «Io concordai la tariffa con Pavarese: le prime volte fu una somma agg irantesi sul milione e 200 mila lire a testa più le spese (queste ultime rappresentate dal cost .. a due passi dalla stazione Porta Nuova. Costui non sapeva chi io fossi e io gli lasciai il mio nome . E la Riva li accontenta con precisione ragionieristica. Sta di fatto che la giacchetta nera destinata alla Riva «non mi prese per una ladra. infatti.. non fece alcun gesto per chieder mi chi fossi. Quando lui entrò nella camera. e me ne andai».. i due magistrati vogliono qualche spiegazione in più sulle cifre. L inappuntab giacchetta nera. in una stanza attigua. So che parlava in fran cese [era uno dei due guardalinee dell arbitro belga Goethals. Costoro erano amici di Moggi. Qualche ora dopo. Bevemmo qualcosa al frigobar. non mi mandò via. Ma non parlammo molto. Arrivarono dopo un quarto d ora. Dopodiché «una persona ci disse di trovarci al Turin». La persona con cui parlai [il ragionier Matta. ndr]. ero completamente vestita. ma soltanto i loro bagagli.continua Dagospia 01 Giugno 2006 A questo punto. solita cena delle ragazze c on gli amici di Moggi.. e nemanco l albergo»). nd r] mi disse che non vi era niente per me. «ripassai in sede... l arbitro Goethals mandava in bianco la Marini: «Quella sera lui non c è stato... Moggi e Pavarese non venne ro alla cena. o qualcosa in più.. Almeno in un occasione vi fu un incontro sessuale. caratteristico pianobar sotto i portici di via Sacchi. Marisa Viscio parla di 2 milioni per ciascuna delle due serate: «Mi interpellò la Ri va per intrattenere persone a cui il Torino era interessato.. I magistrati rintracciano e interrogano perfino il portiere dell albergo. più le spese della Marini quantificate in 300 mila lire». poco dopo la fine della partita fu lui stesso. fino alla somma di lire 2 milioni a testa. Ovviamente. La Riva mi aveva detto che erano arbitri o guardalinee. anche . Dopocena al night club Bogart. Pavarese ridiscese nella hall poco dopo. nel senso di un doppio martedìmercoledì al Tu rin. che in quel momento stava tornando dallo stadio.. La Viscio e la Marini confermano punto per punto il racconto della Riva. L ultima volta visto che il Pavarese conti nuava a chiamarmi io ritenni possibile alzare un po' il prezzo...o del viaggio della mia amica Marini da Milano a Torino). la milanese: gli incontri a cui partecipò furono tre.. e dall hotel Turin Palace. fu proprio una sveltina». Nonché le t riffe. Moggi sosterrà in mancanza di prove contrarie di avere interrotto le a ccoglienze particolari dopo TorinoAek. Ma potrebbe essere tranquillamente proseguita per tutto il resto della stagione Uefa. dal marzo al giugno 1992: Matta non ne avrebbe saputo più nulla. Compres a la richiesta di «disponibilità per il dopocena» e gli «incontri di natura sessuale» in albergo.. c era invece il braccio destro di Lucianone. Una sera era di mercoledì. È controverso se l accoglienza arb itrale a luci rosse avesse riguardato solo due. dove alloggiavano le terne arbitrali con tutti i comfort proprio tutti. di sopra. Le tre signore salirono. oppure tutte e tre le partite incriminate. a consegnar e alle tre donne le chiavi delle stanze delle giacchette nere. Il programma della serata era comunque collaudato: cena al ristorante I due mondi (uno dei prediletti da Lucianone e dai giocatori del Toro ).. Anche se l ultima tariffa. essendo stato licenziato nel g ennaio 1992. vers o le ore 23. era «comprensiva di due sere consecutive». a due passi da Porta Nuova.. Ad attenderl e. In almeno un occasione ebbe un rapporto sess uale con uno straniero che poi scoprì essere un arbitro. tale Vit iello. que lla maggiorata fino al doppio. «Se fecero qualcosa. Pavarese. Io avevo cap ito subito che era compreso tra le possibilità un incontro amoroso». Veniva pagata un milione. il quale si era presentato con il solito lasciapa ssare («Sono il segretario di Moggi e del Torino») ed era salito in camera. che il 28 maggio 1994 racconta una circostanza ancora più pittoresca. più un altra serata limitata al ristorante. Stesso ritornello per Vittoria Mar ini. non c era ancora la terna arbitrale. commenta impietoso il portiere Vitiello. d accordo con Pavarese. sarebbe stata la signora Adriana a esagerare. si presenta accompagnato dagli avvocati Gianar . ascrivendo alla Riva una condotta difforme da quanto egli si era rappresentato». chi avesse comunicato alla terna femminile il numero delle stanze di quella arbitrale. In pratica. ricorda però che la presenza delle signore non venne registrata come prescrive la legge sul registro presenze dell ho tel. scevra di connotazioni ambigue. dice inizialmente che le tre signore erano semplici i nterpreti: «Agli arbitri delle partite internazionali che il Torino doveva svolgere io mettevo a disposiz ione così come alle altre numerose persone che arrivavano insieme agli arbitri delle interpreti.. e cioè di mettere queste interpreti a disposizio ne delle menzionate persone. «Il Pavarese». scrive il magistrato. scarica tutto sul suo portaborse: «Io mi limitavo a dir e al segretario Pavarese di provvedere in merito. interrogato per la prima volta sul se xyscandalo il 6 dicembre 1993 come indagato per favoreggiamento della prostituzione (la legge è la celeberrima Merlin sulle case chiuse). compresi arbitri e delegato Uefa. invece. distintivi. ritenendolo un supporto ufficiale alla ospitalità gravante sul Torino calcio verso personalità sportive: ha ammesso di aver intuito di che si trattava realmente solt anto quando il rapporto fu esaurito». «ha cercato di presentare l iniziativa come innocua necessità organizzativa. senza che nessuno del Torino glielo a vesse chiesto. i magistrati scrivono: «Ha opposto ignoranza sul senso delle prest azioni offerte dalle donne. Quanto a Moggi. delegato Uefa. Luigi Pavarese.. Indagato anche lui per lenocinio. che incontravano gli arbitri e i guardalinee la notte s uccessiva all incontro di calcio. Le uniche donne che io ho procurato alle persone che arrivavano con la squadra estera. In pratica Lucianone. Non so se le spese dell albergo per gli arbitri fossero pagate o me no dal Torino». esponendo «difese in buona mi sura smentite». Vitiello non ricorda. geometra e dirigente sportivo. viene interrogato in Procura il 1° mar zo 1994. celibe». Per oggetti intendo coppe.. E il duo MoggiPavarese come si difende? Raccontando un sacco di balle. sono le interpreti. per di rla con il linguaggio tecnico del pubblico ministero Sandrelli. Sì.. Non so come ciò avvenisse in concreto». che l Ufficio mi dice essere state pagate dal Torino. Poi. dirigenti della squadra ospite: una quarantina di persone) avessero degli oggetti del Torino. O. infilandosi di sua iniziativa nel letto degli arbitri. ma le signore compiacenti? «Nulla so con riferimento a delle donne. Non so quanto percepissero queste interpreti». Ino ltre facevo in modo che queste persone (arbitri. portac hiavi e ricordi vari della squadra. a scanso di equivoci.perché arbitro e guardalinee stavano arrivando. «nato ad Avellino il 23 marzo 1965. dei dirige nti. guarda caso gli stessi legali che assistono anche Moggi. né da altre persone. e mi disse di non usufruire più d i un tale servizio. «la Riva doveva accompagnare i dirigenti delle squadre ospiti e anche le loro mogli se de l caso [sic]. Moggi torna in Procura il 1° marzo 1994 e. Pavarese perde il controllo e si contraddice: «Relativamente al c ompenso. dopo la scarsa organizzazione mostrata dal Torino nel ricevere la squadra del Reykjavik.ia e Mittone. E la prende un po' alla lontana: «Dopo la prima pa rtita disputata dal Torino con il Reykjavik. Poi prosegue: «Io invitai la Riva nella sede del T orino e la stessa si disse disponibile a soddisfare le nostre esigenze. né dalla Riva. gli è tornata la memoria... in quanto era comunqu e lui che doveva dare l autorizzazione al pagamento. vogliono sapere i magistrati. Io mi presentai alla Riva come segretario del Torino e no n di Moggi». Il Moggi. Pavarese tiene a illustrare la sua devozione al Capo: «È grazie a Moggi che sono arr ivato al Torino. il ragionier Matta venne da me dicendomi che una donna gli aveva chiesto oltre sei milioni. dopo il pasticcio combinato dal povero Pavarese davanti ai magistrati. e qui si sfiora il grottesco: secondo P avarese. per evitare problemi. di provvedere . Luciano ne stavolta è più loquace. Comunque. però. la dama bionda si sarebbe limitata ad «accompagnare» gli ospiti e ad «andare a cena con gli arbitri». cambia versione. Non mi risulta che il Moggi conoscesse la Riva». Ecco il racconto di Pavarese. Io insieme a Matta mi recai dal Moggi per chiedere cosa fare. Subito dopo. il suo spirito guida. pur non avendo più una agenz ia». Io dissi al Pavarese di provvedere affinché le cose migliora ssero. Si risentì moltissimo con me nell occasione. il Pavarese mi disse che era emersa una certa disor ganizzazione con riferimento all accoglimento [sic] e al soggiorno della squadra ospite. Che tipo di esigenze?. Anche perché adesso i due pubblici ministeri gli c ontestano pure il reato di illecito sportivo «per aver offerto utilità e vantaggi agli arbitri di alcu ne partite internazionali (certamente la partita TorinoAek Atene) al fine di raggiungere un risultato diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento della competizione». Il Matta era molto seccato e fece qualche batt uta. alla vigilia delle partite con il Boavista e con l Aek Atene. identico a quello di Lucianone: «Ho conosciuto Adria na Riva in quanto una persona che non ricordo chi sia mi diede il suo numero in quanto cerc avo un agenzia di interpreti e accompagnatrici. del delegato Uefa e degli arbitri.. Anche io ho pensato che vi potesse essere stato un incontro sessuale. ci disse di pagare. si doveva occupare anche dei delegati Uefa e degli arbitri». Io sono un fedelissimo di Moggi».. nel migliore dei modi e di prendere delle hostess come accompagnatrici. Le hoste ss avrebbero dovuto accompagnare la comitiva per la città e rendere piacevole il soggiorno». Quan to piacevole?, s incuriosiscono i magistrati. «Mai io dissi al Pavarese, o mai vi fu tra di noi l int esa, di reclutare delle hostess che avessero un rapporto sessuale con gli arbitri. Il mio scopo er a quello di far fare bella figura al Torino nell ambito Uefa». In ogni caso sempre a scanso di equivoci «io mi occupavo della squadra e quindi è st ato il Pavarese a trattare l ingaggio delle hostess e l orario che le stesse dovevano osser vare. Pavarese mi disse che aveva concertato che le hostess si tenessero a disposizione della squa dra ospite, dei delegati Uefa, degli arbitri». Tanto sforzo venne ripagato da sicuro successo: «La s econda partita col Boavista fu organizzata dal Pavarese in modo che il Torino potesse fare una migliore figura con l Uefa. Io ricordo che Pavarese reclutò due o tre hostess e Pavarese mi disse che ta li hostess erano costate due milioni, due milioni e mezzo circa complessivamente. Io chiesi a Mat ta e feci pagare alle hostess tale cifra». Prosegue Moggi: «La terza partita del Torino fu con l Aek Atene. Dopo la partita sep pi che tale Adriana Riva, che io conosco a malapena e solo di vista, aveva chiesto a Matta c irca 6 milioni di lire. Io rimasi sorpreso da tale richiesta e dissi a Matta ugualmente di pagare per non avere problemi. Tuttavia, visto il notevole aumento rispetto alla volta precedente, di ssi a Pavarese di non contattare più queste hostess per i successivi incontri del Torino. Così avvenne, e il Torino non si avvalse più della collaborazione di queste hostess. Io non volli più avvalermi di qu este hostess in quanto le stesse facevano le furbe, e inoltre la spesa per il Torino era troppo elevata». In pratica, nel primo interrogatorio Moggi ha mentito. Ha mentito quando ha parl ato di semplici interpreti, visto che ora parla di hostess. E ha mentito quando ha detto ai magi strati di non saper niente del prezzo d ingaggio, visto che ora ammette di averne sollecitato il pagam ento a Matta. Senza contare che Adriana Riva, nel 1991, non era titolare di nessuna agenzia di hostess: «Tenni un agenzia di hostess e di sfilate nel 1980, per un anno e mezzo o due», ha precisato la signora ai magistrati. E ha sbugiardato Lucianone: «Il Pavarese, in un primo tempo, ci chiese se fossimo state disponibili ad accompagnare quelle persone anche di giorno a comprare dei souven ir. Poi però nessuno ci chiamò, di giorno». Di notte invece sì. 16 - continua Dagospia 05 Giugno 2006 Il 5 luglio 1994 nuovo interrogatorio di Moggi. Il quale parla ancora di hostess per la dirigenza delle squadre avversarie. Ma riceve un altra raffica di smentite. Susanna Paroletti, seg retaria addetta al personale del Torino calcio, dice di non avere mai visto né interpreti femminili, né tantomeno hostess o accompagnatrici: «Se ce ne fossero state, lo avrei saputo». Non solo: Mogg i, scriverà il pubblico ministero Sandrelli, «ha inizialmente negato ogni profilo sospetto della storia, per poi ammettere la conoscenza dell ingaggio a opera del Pavarese, indicando al Matta la sussistenza di una pretesa in capo alla Riva e l opportunità del suo pagamento». Tutte balle: «Queste versioni non sono proponibili, alla luce delle risultanze ass unte. Esse anzi hanno finito per costituire una traccia processuale che si è torta a discredito de lla loro affidabilità e sincerità. È dato infatti sicuro che mai il Torino calcio spa ebbe necessità, per le i ncombenze di ospitalità connesse alle partite Uefa e nelle ore ufficiali [diurne, ndr], di acco mpagnatori, di interpreti, di personale di supporto, essendo già tutto previsto e predisposto dal l efficiente macchina organizzativa presieduta da Moggi e condotta da Pavarese... La versione difensiv a, quindi, circa la pretesa necessità di integrare un vuoto organizzativo, è destituita di fondamento (s alvo, certamente, per il dopo cena, su cui nessuno dei testi escussi poteva interloquire, venendos i a creare in un periodo in cui gli accompagnatori ufficiali portavano la terna arbitrale in albe rgo). La compagnia procacciata alla terna arbitrale non era, quindi, riferibile agli aspetti confes sabili della gestione». Inoltre, se non avessero avuto nulla da nascondere, Moggi e Pavarese avrebbero f atto iscrivere nei libri contabili i pagamenti alle hostess; invece, osserva ancora il magistrato, «l a spesa non venne sostenuta dalle riserve ufficiali della società e nessuno degli organizzatori fu m esso [al corrente] dell iniziativa... o informato delle donne compiacenti». Ma chi era il vero regista delle dolci accoglienze arbitrali? Pavarese si assume tutte le responsabilità, cercando di tenere fuori il più possibile il Capo. Ma secondo i magi strati, «le carte sono apparentemente univoche [sulla] certezza che questo piano di assistenza fem minile alla terna arbitrale fosse da ascriversi al Moggi e non già all esecutore materiale Pavarese... Pavarese, per sua stessa ammissione, era un fedele esecutore degli ordini del suo diretto superior e, senza grande discrezionalità e pacificamente senza possibilità di avviare un rapporto così imbarazz ante come l assunzione di meretrici al soldo della società». Le carte, dunque, parlano chiaro: M oggi il mandante, Pavarese l esecutore materiale. Lo conferma anche il ragionier Matta: «Era stato Moggi a combinare questi incontri ». Lo ripete il presidente Borsano: «Per alcuni arbitri internazionali confermo che s ono state pagate delle somme per procurare loro delle donne. Se ne occupava sempre Moggi... Non h o dei ricordi precisissimi: forse Moggi me ne aveva parlato, o forse aveva fatto dei sottintes i abbastanza espliciti». E lo ribadisce l accompagnatore ufficiale Bruno Broglia: «Escludo che il T oro avesse delle donne interpreti. Non so nulla di prostitute, ma Pavarese non godeva di au tonomia decisionale: lui si occupava di organizzazione... Se è vero che sono state ingaggiate delle pro stitute per gli arbitri, sicuramente la decisione è stata presa dal Moggi, anche se il Pavarese può aver curato l organizzazione». Ma Lucianone è proprio nato con la camicia. Le certezze a suo carico acquisite dai magistrati, in relazione all accusa di favoreggiamento della prostituzione, ai fini processuali v algono pochino. «È una presunzione generale», scriveranno i magistrati, «un mero convincimento ovvero u n superfluo passaggio logico». Manca la prova provata a carico di Moggi. Ci sono, è vero, le sue contraddizioni, la sua «menzogna e reticenza davanti al pubblico ministero», ma non necessariamente per occultare un favoreggiamento della prostituzione: Moggi potrebbe avere taciuto e mentito p er coprire «un gesto corruttivo che violava le regole di lealtà di un esponente del mondo sportiv o... la turpitudine del movente e lo scandalo di quell idea che, se conosciuta, avrebbe portato discre dito sia al direttore sportivo del Torino calcio sia all intera compagine calcistica torinese». Scrivono ancora i magistrati: «Questo agreament verso gli arbitri, vietato dalle n orme di comportamento e proteso a un favoritismo sleale, era la prima causale per un uom o del calcio che induceva a una manovra sommersa a mezzo di provvista finanziaria chiaramente ext racontabile. Il fatto che questo favore fosse quello carnale e non la sola compagnia di entraîneus es vivaci, è fatto secondario: nessuno avrebbe mai potuto negare il basso livello della manovra, la sua spregiudicatezza e la conseguente necessità di mantenerla nell ombra, nella riservat ezza e in un contesto in cui i controlli predisposti dall organizzazione Uefa si ritenevano aff ievoliti. Basta e avanza il fine fraudolento agli occhi della giustizia e correttezza sportiva per spiegare i tratti salienti del comportamento di Moggi». Per queste ragioni sarebbe difficile ottenere dal Tribunale la condanna di Moggi per violazione della legge Merlin (la n° 75 del 1958), mentre è lampante sempre secondo la Procura che Lu cianone sia colpevole del reato di illecito sportivo. Il favoreggiamento della prostituzione prescrive rigorosi requisiti fissati dalla giurisprudenza della Cassazione. E, anche per Pavarese, è difficile dimostrare fra strizzatin e d occhio e sottintesi («la definizione della prestazione richiesta è affidata alla sfumatura della voce e al sottinteso»). a discrezione degli arbitri. «si richiede l archiviazione per quanto attiene alla posizi one di Moggi». anche prestigiosi. difficile ottenere da un trib unale la condanna della coppia MoggiPavarese per violazione della legge Merlin. se il ragionier Matta non fosse stato cacciato così in fretta. Cosa che.. A questo si aggiunge il fatto che gli episodi accertati sono relativamente pochi (tre sere per due partite. E le signore venivano pagate anche per il resto della serata.che in questo caso esistano: l accordo tra Moggi e Pavarese e poi tra Pavarese e l a Riva e infine tra la Riva e le amiche si giocò tutto con il classico dire e non dire. all epoca della cono scenza del Moggi. fosse proclive all antico mestiere». «Si osservi».. e ciò osservano i magistra ti non comporta «l incriminazione per lenocinio del direttore responsabile. scrivono ancora i magistrati torinesi nel lungo documento conclusivo i nviato al Gip.. ospitando gli annunci a p agamento tipo A. per la pubblica accusa. «Pertanto». è anche un reato penale.A. Resta in piedi. per i due imputati Moggi e Pavarese. A. più forse un altro episodio). che l ingaggio delle squillo quali che fossero le consegne impartite dai due fosse finalizzato ad ammorbidire le terne arbitrali per ottenere trattam enti di favore per il Torino e di sfavore per i suoi avversari di Coppa Uefa: «L atteggiamento del Torino calcio spa fu improntato a sleale e pesante interferenza sulla lealtà arbitrale». ma è anche vero che «non risulta da nessuna parte che Riva. per sedicenti massaggiatrici molto affettuose. a cena e al night. Certo. Lei stessa ha dettato a verbale: «Preciso che io non svolgo attività professionale di meretricio». punito dalla l egge 401 del 1989 . Insomma. avrebbe magari potuto annotare qualche altro episodio successivo al dicembre 1991. fanno ogni giorno molti quotidiani. presupposto indispensabile per configurare il reato di favoreggiamento della pro stituzione. Senza contare che il passaggio sotto le lenzuola era per così dire facoltativo. p er esempio. E questo comport amento non è vietato soltanto dalla giustizia sportiva. per cui viene meno la «abitualità della condott a criminosa». È vero che Moggi la conoscev a fin da prima del 1991. l ipotesi di illecito sportiv o. e «con qualche maggiore perplessità. per ogni inserto pubblic itario». per Pavarese». Non c è alcun dubbio. visto che si erano limitati «alla segnalazione di occasioni di lavoro» per Adriana Riva e le sue amiche. «che la scelta della Riva non stava a significare un opzione condizionante: in passa to la Riva era stata titolare di una agenzia di sfilate e di hostess». concludono i magistrati Sa ndrelli e Prunas al Gip Piera Caprioglio. e non si trova il tempo di aspettarlo.. recita la grottesca motivazione rifilata alla stampa dal port avoce Uefa. Venti minuti dopo. Il 1 6 aprile 1994 la Commissione controllo e disciplina dell Uefa si riunisce a Zurigo. Hackett non c è. Non riapriremo il caso neppure se Mo ggi e Pavarese verranno rinviati a giudizio». Ci basiamo sugli articoli di giorn ale. il caso Torino è molto complesso. dopo i celebri casi del calcioscommesse. Tant è vero che le squalifiche comminate dalla Federcalcio non valgono per le coppe internazionali. Ci si accontenta di interrogare i suoi guardalinee. Per cui Lucianone potrà subito riprendere la sua .. Ma il segretario de lla Commissione René Eberle. il duro Eberle è già molle come un budino. e la Comm issione archivia il caso su due piedi («Non doversi procedere »). «non è emersa alcuna prova a carico del Torino. Salvatore Cuccu. ma non quelle organizzate dall Uefa (l Unione delle federazioni europee di calcio). che ovviamente nega tutto. I difensori suoi e di Pavarese estraggono dal cilindro una car ta a sorpresa: in quella legge c è un buco grosso così. i quali. esemplare intervento dell Uefa. negano tutto. Non risultano tenta tivi di illecito o presenze femminili sospette». per la Coppa Uefa la legge italiana sull illecito sportivo è «inapplicabile». Dunque. i magistrati torinesi sono decisi ad andare fino in fondo. introdusse il reato di «frode nelle competizioni sportive» nel Codice penale).(che. che è indipendente e autonoma. non abbiamo fretta. va da sé. «Con clusione». dunque non riconosc iuta dal Coni. A questo punto ci sarebbe da aspettarsi un severo. senza neppure aver richies to gli atti alla Procura di Torino. che dispone di tutti gli strumenti discipl inari per punire chi ha palesemente violato le più basilari regole di lealtà e correttezza sportiva. non archivieremo». E così sarà. «è inutile continuare. Interroga l arbit ro Goethals. Poi tocca a Moggi e Pavarese. «Dagli interrogatori». Punisce chi trucca le competizioni riconosciute dal Coni (il Comitato olimpico nazionale italiano). scrivono i magistrati. «che palesa un evidente lacuna legislativa. Ma acquisiremo tutte le prove. non c era una sola prova. Su questo fronte. ma che impone la richiesta di archiviazione per le posizioni di Moggi e Pavarese». annuncia disinvolto e frettoloso Ebe rle. dato che la Federcalcio italiana non ci ha inviato nulla. che manco a dirlo negano anche loro. troppo fortunato. senza passare per il Coni e per la Figc. e le varie squadre che partecipano alle competizioni dell Uefa aderiscono autonoma mente al suo regolamento. «Il caso è chiuso». fa il duro: «Non possiamo e non vogliamo archiviare. Ma Lucianone è molto. intervistato dai giornalisti presenti. i cui costi sar ebbero stati sopportati facendo ricorso a riserve extracontabili. il primo che la Riva avrebbe equivocato l incar ico a lei assegnato. e meno che meno avrebbe potuto assumere una iniziativa quale quella in discorso. opponevano. C ome se niente fosse. rendendoli obbligati verso la città che li ospitava con tanto riguardo e quindi si curamente meno liberi nell esercizio del loro incarico.. a futura memoria: «[.. E conterrà un ritratto impietoso. c he la scelta di connotare l ospitalità con presenze femminili sia riferibile al Moggi. il secondo l avvenuta presa di coscienza della natura dell intratteniment o solo a cose esaurite. in occasione di partite di coppa Uefa.continua Dagospia 06 Giugno 2006 QUESTI FANTASMI (CON LENZUOLO) Nel rutilante mondo del calcio italico li chiamano giocatori fantasma. rivela una chiara volontà di addolcire la severità deg li arbitri. L iniziativa di rendere più ameno il soggiorno degli arbitri a Torino. I . potendo contare il Torino calcio su una strutt ura organizzativa di sicura efficienza che già annoverava validi collaboratori con funzioni di inter prete. a cui l iniziativa dell intratten imento degli ospiti andava fatta risalire.] Le versioni fornite dal Pavarese e dal Moggi.] Quanto argomentato [ai fini dell a archiviazione. hanno visto il pallone solo all orat orio. nonc hé la frustrazione delle regole che animano il gioco del calcio e qualunque altro tipo di competizioni sp ortive si stagliano in modo anche troppo evidente [. qualunque siano state le reali finalità dell ing aggio di avvenenti signore addette al dopo cena. definitivo del personaggio Moggi. ndr] non toglie nulla però sul severo giudizio che vien fatto di esprimere sulla lealtà d ei dirigenti della squadra in discorso. La lesione degli interessi sportivi. che la necessità di interpreti o altre figure delegate alle pubbliche relazioni co n gli ospiti stranieri. seguito a ruota dal fido Pavarese.. È sicuramente aderente alle carte pr ocessuali rilevare. Dunque non può essere revocato in dubbio che un piano di assistenza femm inile degli illustri ospiti fu concepito e messo in atto. Così appare assolutamente conforme a quanto emerso nel corso dell indagine la circostanza.arrampicata ai vertici del calcio italiano.. dei Baggio in erba. o meglio ancora calciatorilenzuolo. Sono giovanissimi. non fu assolutamente una necessità.]». ma vengono comprati da grandi società come se fossero dei promettentissimi talenti. [. essendo stato conclamato come il Pavarese ben poche iniziative fosse in grado di assumere autonomamente. 17 .. Ecco lo..... Eppure il decreto giudiziario di archiviazione del sexyscandalo risulterà quasi più duro di una condanna.. Nell ambiente se ne parlava da tempo. non dichiarato. E invece risulta regolarmente tesserato dal club torinese. in modo da aggirare i rigidi parametri (oggi aboliti) sui carte llini degli atleti senza falsificare del tutto le relative fatture e senza incappare nella pur blanda leg islazione fiscale italiana. ovviamente. per la verità. registrato a bilancio accanto alla somma da capogiro di un miliardo e 140 milion i. ma per scoperchiarlo deve intervenire ancora una volta la magistratura. arricchita di altri casi gemelli. E visto che il club granata pretendeva un prezzo superiore a quello fissato dal parametro. la società genoana ha dovuto accollarsi la spesa per un calciatore inesistente: tale Vogna. né tantomeno di essere stato ceduto al Genoa. e coperto appunto da un cartellinolenzuolo. Chi sono costoro? Lo racconta il so lito ragionier Giovanni Matta. Di soli to venivano abbinati a calciatori veri. Il caso Palestro. Daniele (o Simone) Pastorini. che ha appena acquist ato dal Toro il centravanti Marco Pacione. si imbattono nei nomi di tre giovanotti: Al essandro Palestro. spiega l ex contabile de l Toro di Borsano & Moggi. I magistrati torinesi e la Guardia di finanza. E le conferme al racconto di Matta arrivano dai dirigenti delle società che hanno concluso affari di calciomercato con il Torino del duo Bor sanoMoggi.n realtà sono un espediente. era già emerso nell assemblea degli azionisti granata del 1992. per carità: solo che non ha mai giocato nel Toro. Interrogato dalla polizia giudiziaria. Bravo ragazzo. Anche lo scandalo dei calciatorilenzuolo salta fuori da uno dei mille rivoli del la megainchiesta sul Torino di Borsano. che all epoca aveva interro gato proprio Moggi. approda alla Procura torinese. dunque non dovrebbe costare un bel n iente. L imbroglio lo racconta Scapini: «I contratti di Pacione e Vogna non sono regolati d al punto di vista federale. scartabellando nei libri contabili della società granata. nell Italia pallonara di qualche anno fa. La prassi era piuttosto diffusa. il giovanotto ammette candido di non aver mai saputo di quel tesseramento. corrispondeva una quota di compenso occulto. Adesso quella storia . La cosa aveva interessato anche l Ufficio inchieste della Federcalcio. A ogni acquisto o cessione di calciatore. e Marco Vogna. E chi e ra uno dei maestri indiscussi della materia? Lucianone Moggi. e fanno parte di uno schema e di un modo di operare comune nel mondo d . segretario generale del Genoa. una copertura per giustificare illeciti movimenti di denaro. salvo poi archiviare tutto con la velocità della luce. Il primo è Davide Carlo Scapini. quando un socio di minoranza si era alzato a domandare gelando i presenti chi fosse mai quel tale Palestro. e profumatamente pagato da que llo genovese. ignaro di tutto e dedito più agli studi che agli stadi. essendo un giovane di serie. segretario generale del Torino. Nel luglio 1990 il Genoa aveva acquistato dal Torino il calciatore Pacione. Io ritirai i m oduli di cessione che in precedenza erano stati firmati in bianco da Spinelli. per dare copertura al passaggio del denaro. di per sé già concluso». Ecco il racconto della madre del ragazzo. Peccato ch e viva a Bruxelles (con il padre. il 14 luglio 1993. prosegue Scapini. la segretaria della so cietà granata che secondo Borsano «è alle dirette dipendenze di Moggi e Pavarese». ha predisposto i moduli per il tesseramento di mio figlio. Lo stesso espediente. Non so dire se Vogna fo sse a conoscenza della questione.140 milioni. davanti alla Guardia di finanza: «Se n on ricordo male. senza aver mai visto un pallone e una maglia del Torino. funzionario Cee). allo scopo di giustificare contabilmente l ingresso nel Torino calcio di u . con Moggi e Pavarese. rappresentanti del Torino calcio. «Ebbi un incontro». E non era l unico. o vviamente. nel caso specifico Vogna. stavo lta per giustificare il passaggio del centrocampista Francesco Romano dal Torino al Vene zia. di far figurare come ceduto al Torino un giovane calciatore. poiché il calciatore non era andato male. E chi entra in scena per mettere le cose a posto violando le norme? Lucianone. viene architettato da Lucianone con un altro giocatorefantasma: Alessandro Palestro. non aveva diritto a nessu n tipo di contratto che prevedesse dei compensi. Di fatto era necessario giustificare il passaggio del denaro dal Genoa al Torino e ciò formalmente non poteva essere addebitato al contratto di Pacione. Il giovanotto risulta essere un promettente portiere delle giovanili. Il ragazzo. «alla sede del calcio mercato.el calcio... secondo i m aneggi di Moggi valeva già un miliardo e 100 milioni. secondo cui il Genoa acquistava il 50 per cento dei diritti alle pres tazioni di Pacione per un miliardo e 100 milioni con riserva a fine stagione di regolarizzarne la posiz ione attraverso nuovi accordi. Il ragazzo. n ato a Torino il 30 aprile 1975 e valutato nientemeno che 1. Sulla base di questo contratto avvenne poi il passa ggio di denaro relativo alla risoluzione della compartecipazione di Pacione». Vogna. qua lche rapporto col Torino calcio ce l ha: è infatti figlio di Susanna Paroletti. quando le regole federali non prevedevano la possibilità di cedere dei giocatori i n comproprietà. Il presiden te Aldo Spinelli mi comunicò questa volontà della società e mi disse di pensare alla regolarizzazione ammi nistrativa. federalm ente era necessario fare risultare la cessione a titolo definitivo e così fu fatto. il signor Pavarese... L anno successivo. Viceversa c era un a ccordo integrativo al contratto. almeno lui. il Genoa decis e di acquistarlo a titolo definitivo per un importo pari a un miliardo e 100 milioni. Decidemmo. ma limitarsi al Toro?». e io non avevo ragione per non credergli: io stimo molto il sign or Pavarese». a cui si riferisce la somma indicata sul contratto di mio figl io. I magistrati Sandrelli e Pruna s gli domandano anche di Pastorini. con tanto di firma autografa. Luciano Moggi». L operazione Catena la spiega meglio rino dall aprile 1989 fino all aprile del vvento di Moggi». e quello con cui Moggi e Maurizio Zamparini. Racconta Casasco: «Catena fu dato in sivo il Maurizio Casasco. firmati Luciano Moggi.. Direttore generale. Documenti fasulli.. Perché allora non cont estare i bilanci di tutte le società calcistiche. contratti da m agliari. che in effetti si riferivano all acquisto da parte del Venezia del giocat ore Romano. «Torino calc io Spa.. dice. anche se apprendo essere un finto giocatore. La signora esibisce ai finanzieri il modulo della Federazione italiana gioco cal cioLega nazionale professionisti col quale l ignaro giovanotto è stato tesserato come giovane di serie del Torino calcio: in basso a destra. Ne sono venuto a conoscenza durante la stesura del bilancio. per quanto riguarda i rapporti sia con il Venezia calcio. e tutti i giornali sportivi lo sanno. Sono cose che organizzarono Moggi e Pavar ese. altro calciatorelenzuolo legato alla cessione di Massimilian o Catena al Cosenza. sono venuta a conoscenza soltanto in seguito agli articoli di stampa e alle spiegazioni che mi furono date dallo stesso Pavarese. Mi fu chiesto dai miei superiori di tesserare mio figlio. L anno succes .. È un nome che non mi dic e nulla. già direttore sportivo del To 1991 poi. e neanche lo chiesi. Il Pavarese è mero esecutore di Moggi». Del contratto Romano. Borsano conferma tutto: «La cessione del calciatore è stata gestita in totale autono mia dal signor Moggi. che peraltro lavorava dietro e 1990». Comunque i casi Palest ro sono la regola nel mondo del calcio. «fui costretto ad andarmene per l a le quinte per conto di Borsano fin dal «dicembr comproprietà dal Torino al Cosenza. Non mi fu offerto nessun compenso. campeggia il timbro. La questione relativa a mio figlio mi è stata presentata come u na cosa normale dai miei superiori. anche se non avrebbe dovuto mai giocare: mio figlio non è un bravo calciatore. pagamento biennale in due rate da 570 milioni. e Borsano risponde: «Nulla so di false firme per Pastorini. il 7 novembre 1991 hanno pattuito il prezzo del finto campioncino: «Importo globale dell operazione: un miliardo 140 m ilioni». presidente della società lagunare. sia con la fami glia del ragazzo.n miliardo e 140 milioni. Stesso timbro e stessa firma impreziosiscono altri due d ocumenti ufficiali: quello con cui Palestro subisce il trasferimento definitivo al Venezi a. Mai sentii nominare il giocatore Palestro. non una invenzione. Mi venne detto che quella era una prassi regolare per evitare passag gio di denaro in nero. Costui mi ha confermato che l operazione serviva a coprire la vendita di Romano». ne ll occasione di Palestro feci del bene al Torino. Il pagamento era biennale. Dopo circa 3-4 mesi.2 miliardi circ a. in maniera leg ale. Quella prassi.. ma non parlai mai del giocatore Palestro. riferisce che quei giocatori erano dei fantasmi: «Ammetto. Quella fatturazione [per Pastorini. quando fu richiesta [dai magistrati torinesi] la docume ntazione relativa a questo giocatore. il n otaio Roberto Goveani. per cui la vicenda non mi riguarda. che l operazionerelativa al giocatore Palestro era inesistente. . Porta la data del 1991 ed è stato siglato dal signor Moggi Luciano e.. A Zamparini non resta che confermare tutto: per comprare Romano dal Torino aveva dovuto accollarsi anche Palestro.. come h o saputo dopo. Trattai personalmente soltanto con Moggi.. per quanto poi venni a sapere. Sapevo che era stata fatta [anche] in altri ambienti.. Io venni a sapere della cosa soltanto nel mese di luglio 1993. Anche il successore di Borsano alla presidenza del Toro. dei soldi che altrimenti sarebbero stati illegali. Secondo me era una routi ne conosciuta: basti pensare che il prezzo per lo sconosciuto Palestro era di 1.. Io credevo.. Lucianone.. è una situazione che non è isolata nel mondo del calcio. secondo me. è dato notorio presso la Lega. in quanto a parametro Romano avrebbe consentito una quotazione più bassa di quanto pattuito..». Tutto il discorso avvenne con Moggi. E sapete quale era la situazione economica del Torino.». Giacomo Ra ndazzo (già segretario generale dell Atalanta e amministratore delegato del Verona): «La vicenda del giocatore Palestro. e per il noto Romano era soltanto 800 milioni. quando mi fu raccontata la storia di Pal estro. perché feci incassare alla società.giocatore sarebbe rientrato al Torino o sarebbe rimasto al Cosenza con effettivo passaggio di denaro. Ci servimmo di un giocatore fittizio». davanti ai magistrati. per il Venez ia. ndr] fu fatta per non fare del nero. «Acquistai Romano trattando con Moggi. La cifra di acqu isto era lire 2 miliardi.. dal presidente Zamparini». Ho parlato del fatto con Moggi. Questo squilibrio parlava da sé.. che costui fosse un giocatore del settore giovanile del Torino calcio. Anzi.. Ho esaminato il contratto di vendita del Palestro. che io ho rilevato al mio arrivo. si difende dicendo che lui non sa niente: «Non m i sono mai occupato di aspetti amministrativi... Stessa versione fornisce l amministratore delegato del Toro di Goveani. l amministratore delegato [del Venezia] mi informò che era stato necessario inserire nell operazione tale Palestro. niente di niente. Si tratta di un vero investimento». annuncia tutto soddisfatto il presidente buggerato. anzi «il Tardelli del Sudamerica. come no. Non sorride mai. «È un arrivo importante». lo si può impiegare sia sulla destra che sulla sin istra. Herrera. I giornalisti. Paco Casal che ha già tentato invano di rifilare il giovanotto all Atletico Madrid e al Cagliari. Chi sia questo Saralegui. pur avvertendo modesto com è che «non sarà facile»). almeno). e se ha passato il giudizio di Moggi vuol dire che non abbiamo sbagliato. Casal e . in Italia nessuno lo sa: pare che abbia gioc ato qualche scampolo di partita in Nazionale nell ultima Coppa America. Nessu no. Finalmente qualcuno ci è cascato: Borsano. classe 1971. corre il panico: del nuovo acquisto granata non esistono fotografie né schede biografiche. Così. un mediano difensivo con il vizio del gol. questa versione strappalacrime dell ignaro benefattore non comm uove i pubblici ministeri. Ruben Sosa. Poi il campione viene finalmente esibito ai g iornalisti: un ragazzone con un cespuglio di capelli ricciuti che gli coprono la fronte e le so pracciglia. il più promettente uruguaiano della nuova generazione». Già da tempo era nel taccuino del nostro Luciano Moggi. Un altro caso embl ematico ha un nome esotico: Marcelo Saralegui. senza troppa fatica. Fonseca). Ma certo. «è la conferma che il Toro non smobilita. mentre Torino è ancora scoss a dalle proteste della piazza granata per la vendita di Lentini al Milan. Nel 1992 Moggi preleva Saralegui d allo Uruguay. oltre 10 di oggi). Marcelo è il nuovo fenomeno del calcio uruguaiano. per vincere lo s cetticismo. 18 . ricevendone due perentori rifiuti è felice come una pasqua: «Marcelo è la bandiera del calcio uruguayano». Fra ncescoli. dove milita nel Nacional Montevideo. più 600 milioni all anno di ingaggio al giocatore.continua Dagospia 08 Giugno 2006 La danza dei fantasmi inscenata da Lucianone non finisce qui. non abboccano (non tutti. fino al 1995. tramite il suo amico P aco Casal. il giorno dell annuncio (6 agosto 199 2). con contratto triennale. però. procuratore di tutti gli uruguagi approdati in Italia (Aguilera. Me l ha segnalato Aguilera. nel corso di un esilarante conferenza stampa. L indomani. Infatti il Toro paga Saralegui la bellezza di 5 milioni di dollari (7 miliardi e mezzo di lire del 1992. ma nessuno se ne è accorto. Nelle redazioni sportive. e crede nei giovani.Purtroppo per lui. Lucianone e Pa co presentano Saralegui come una specie di nuovo Maradona. tranne Lucianone e Casal. nonostante le panzane che gli mettono in bocca (promette addirittur a lo scudetto. registro corrispe ttivi. Rimane però il reato di violazione di un altro articolo della legge 516/1982 detta anche manette agli evasori: quella che punisce le scritture contabili false e le fatturazioni fasul le. La stagione seguente. [tenevano] in guisa inattendibile nel contenuto le scritture e i libri contabili del Torino Calcio (libro giornale. passato nel 1991 dal Genoa al Torino. scrivono i magistrati. per non fare troppi danni. l aveva giocata. posto f isso in tribuna. registro fatture. Non che Saralegui fosse proprio un giocatorelenzuolo come gli altri: qualche partita. Catena. Vogna. In pratica. gode di un al iquota Iva agevolata. racconta Borsano ai ma gistrati. Saralegui. Ma pochi ci fanno caso. nonché del solito Moggi. si potrebbe dire. Niente frode fisc ale. Pastorini. nell estate 1994 verrà rimpatriato alla chetichella col primo volo per l Uruguay e con un anno di anticipo sulla scadenza del contratto. Perché Moggi aveva comprato Saralegui con t anta enfasi e tanti quattrini (di Borsano)? «L operazione Saralegui. «con reiterate iscrizioni d i fatture per operazioni inesistenti relative alle prestazioni calcistiche dei giocatori Pales tro. natura lmente a fine partita. Qualche partitella di allenamento senza quasi toccare palla. qualche sprazzo di precampionato. Costoro. almeno nel suo Paese. Aguilera. era indissolubilmente legata all ingaggio di Aguilera dal Genoa». col risultato già al sicuro. segnando qualche gol dalla linea di porta. registro degli acquisti) a causa delle gravi e ripetute (per ogni fattura) irregolarità sovradesc ritte concernenti le . Gli avvocati di Moggi riescono a dimostrare che il trucco dei giocatorifantasma non ha danneggiato le casse dello Stato: la cessione di giocatori. peggio ancora: un minuto e una manciata di secondi. o giù di lì. Dalle immagini si int ravede in lontananza un tipino che somiglia a Saralegui e che sgambetta su campi dall erba m al tagliata. Un calciatoretrapunta. incompreso. dunque.Lucianone portano i cronisti in un ufficetto munito di televisore per mostrare l oro una videocassetta che promette mirabilia: «Vedrete di che cosa è capace Marcelo!». mentre con quelle transazioni le società pagavano l Iva ordinaria. Per il resto. Poi la prova della verità: il cam pionato. condotta insieme al signor Mo ggi. Go veani e Zamparini. Per questo reato la Procura di Torino chiede il rinvio a giudizio di Borsano. Il b luff viene alla luce ben presto. quando il presunto talento di Montevideo raggiunge il ritiro della s quadra granata e si mette a disposizione dell allenatore Mondonico. Saralegui giocherà la bellezza di 3 minuti e mezzo. Il nuovo Tardelli . l ingaggio del giovane uruguaiano era una messinscena architettata dal solito duo MoggiBorsano per coprire la seconda parte del prezzo d acquisto di Agu ilera. infatti. Su 34 partite. Lucianone si è trovato p erfettamente a proprio agio. un accusa che la dice lunga sullo spregiudicatissimo modus operandi moggiano: reati fiscali legati a un giro di di sinvolte . Tra ttasi comunque di fattispecie configurante reato abituale. attesa la fi nalità perseguita. per la precisione: i parametri delle oblazioni sul Codice penale sono piuttosto vecchiotti). Viene riesumato il fascicolo Palestro. Borsano e Goveani si affrettano a sbo rsare qualche lira a titolo di oblazione: una specie di multa preventiva. Quasi un premio: tre nta giorni di ferie. Le irregolarità presentano un notev ole grado di gravità. con simulazione che aveva di mira l alterazione della realtà convenzionale rispetto a quella reale. Lucianone è proprio Lucky. come per miracolo. «dichiara non luo go a procedere» nei loro confronti «perché il reato è estinto per intervenuta oblazione». l inchiesta dei magistrati torinesi fa emergere a carico dell ex ferroviere un altro reato. precedentemente archiviato. Così. per evitare guai peggiori. 19 . E ne ha combinate anche lui di cotte e di crude. per cui è richiesta condotta plurima. E qui. Ma dal momento che Borsano.operazioni di acquistocessione delle prestazioni delle dette persone». visto che dal punto di vista oggettivo si è trattato di irregol arità gravi.. il giudice Caprioglio. trattandosi di falso ideologico che investiva l intero negozio commerciale. il 20 giugno 1994. Lucianone. Moggi e Goveani hanno sganciat o qualche lira (circa 300 mila a testa. Le fatture per ogni giocatore furono più di una. Anche questo capitolo degli scandali MoggiTorino approda sul tavolo del Gip Pier a Caprioglio. Intanto.continua Dagospia 09 Giugno 2006 Lucianone froda il Fisco Nel Torino del bancarottiere craxiano Gian Mauro Borsano. utilissima per estinguere i l reato e uscire dai guai al più presto.. Non c è niente da dir . nota a tutti i partecipi. e vengono sanzionati i responsabili con pe ne da solletico: Moggi rimedia la squalifica per un mese dall attività sportiva. nel caso di specie pienamente dimostrata». numerose e ripetute e che dal punto di vista soggettivo emerge che. tutti gl imputati non potevano che essere consci della a ttività illecita intrapresa. Non è pensabile che questa irregolarità sia equiparabile a un semplice difetto di vidimazione. Scrive comunque il Gip: «Non ricorrono i presupposti per una pronunci a assolutoria con ampia formula. si riscuote dal letargo la giustizia sportiva. a informarlo che la società romana serviva al Torino per creare fondi ne ri. I tre giocatori. È lo stesso Borsano a confessare che l Associazione Lodigiani calcio spa era uno dei tramiti per il «procacciamento di ricchezze da gestire extracontabilmente». si legge: «Agostini classe 1972. tra l altro. e del resto «le trattative erano seguite dal Moggi». ancora una volta. ancora una volta. pur avendo la società torinese già sborsato somme rilevanti».. Cioè di fondi neri. si tratta di giocato ri veri. Stavolta. per un ammontare di almeno 200 milioni di lir e: «La provvista di denaro era portata al Torino calcio da Moggi. per aggirare la legge fiscale. Situazioni accertate dalla G uardia di finanza e definite dai magistrati «davvero inspiegabili: l acquisto del Torino a cif ra sostenuta e la restituzione a Lodigiani spa gratuitamente. ma in realtà è piu ttosto semplice e ingegnoso: serve. Ch iarini classe 1974. Nelle sue agende.. Se il Torino non eserciterà il riscatto. Entro 30 aprile 1992 il Torino potrà riscattare definitivamente i giocatori pagando poi tramite Lega nel 1992-93 ulte riori somme di 90. Il meccanismo annotato dal ragioniere del Toro sembra complicato.. e la Lodigiani restituiva sottobanco la differenza alla società granata. scrive la Procura. il co ntabile del Toro col vizio del diario. Il che può giustificarsi con la volo ntà di sottrarre gli ingaggi ai formalismi imposti dagli organismi [cioè dalla Lega nazionale calcio. ben oltre il valore effettivo. dovrà ritrasferire gratui tamente alla Lodigiani. se non altro. Non era più semplice un trasferimento temporaneo con opzione per l acquis to definitivo?». Anche Goveani sia pure per sentito dire conferma: fu Borsano. rastr ellati con la «sopraffatturazione di giocatori acquistati dal Torino con successive restituzioni del surplus in nero».compravendite di giocatori in erba. n dr]». 190 e 350 milioni. lo stesso Moggi deve ammettere . Belli classe 1974. Essa era accreditata ai conti de lla società presso la Banca Brignone». Tutto nasce. E non solo: «Fra Torino e Lodigiani si dedussero anche altre intese che riportano l alterazione fatturativa a finalità di evasione fiscale». 90 e 200 milioni. pas sandogli le consegne. I giocatori verranno trasferiti al Torino a titolo definitivo (ma nella società in prestito) c on pagamento tramite Lega nel 1991-92 rispettivamente di 190. I giovanotti venivano strapagati dal Torino. «furono negoziati in maniera quantomeno anomala: per essi esisteva una cl ausola che prevedeva la restituzione gratuita se non fosse stata esercitata la opzione di a cquisto definitivo. dagli appunti del ragionier Giovanni Matta. Il ragionier Matta conferma tutto. A quel punto. Preliminari di cessione in data 23 gennaio 1991 con la Lodigi ani.. Pertanto concludon o i magistrati Moggi «era al corrente dell esistenza del fondo». di limiti temporali all a cessione. p er pagare le rate d affitto degli alloggi di alcuni giocatori e dello stesso direttore sportivo Mogg i. I fondi neri sono una costante di tutta la gestione granata del duo BorsanoMoggi . Dunque deve essere processato. Che gli viene inflitta il 27 gennaio 1996: «Tre mesi di reclusione e lire 3 milioni di multa». Quei fondi occulti erano serviti. risulta anche da un altro particolare emerso dalle pieghe dell inchiesta.di aver ritirato quel denaro dalla Lodigiani (dalle mani dell amministratore. Lucianone. Il Gip Piera Caprioglio lo rinvia a giudizio. E Lucianone corre subito ai ripari : per evitare il processo con pubblico dibattimento e prevedibili echi di stampa. Insomma. La reclusione viene poi sostituita con altri 2 milioni e 250 mila lire di multa. c è la certezz a della frode fiscale: «Violazione dell art. la Procura di Torino par la di un «pesante velo di artefazione contabile e fatturativa su tutta la vicenda». Per i magistrati è soltanto un piccolo assaggio della giungla di violazioni che caratt erizzavano le campagne acquisti del Torino gestite direttamente da Lucianone. indica un altra provvista di nero. Stavolta. secondo i magistrati. decide di patte ggiare la pena. come ammesso da tutti i protagoni sti della gestione della squadra torinese». 4 della legge 516-82. di prestito. per tre volte consecutive. Nel 1995.. quest ultimo indicato anche da Malvicini come l organizzatore degli incontri con Borsano e come colui che ritirò le buste che. Un malaffare che non attira le attenzioni dei soli magistrati italiani. Moggi «partecipò all intesa di a lterazione ideologica dei valori di fattura». ricavata vendendo i biglietti omaggio del la tribuna d onore dello stadio nel maggio 1993. Nella richiesta di rinvio a giudizio per frode fiscale. nell interrogat orio del 16 giugno 1994. dunque.. poiché «tutte le vicende che attennero alle cessioni di calciatori di Torino calcio spa furono inquinate da una pesante elus ione delle direttive della Lega calcio in materia di comproprietà. Protagonisti della vicenda fu rono Borsano e Moggi. E il fatto che Lucianone fosse perfettamente al corrente dei fondi neri del club granata. in precedenza. Se ntenza per frode fiscale definitiva e inappellabile. il giudice istr uttore del Tribunale di grande istanza di Marsiglia che sta processando Bernard Tapie per analoghi maneg . E lui. ha dovuto confermare «la percezione di questo benefit riservato». tale Malvicini) porta ndolo a Matta. oltre alla «lesione delle regole del settore sportivo». Malvicini indirizzò a ll amministratore della squadra torinese». Goveani. Di sicuro falsificazioni a livello di fattura vi furono. Poi nel 1992 il presidente Borsano. conclusa nell agosto 1992. e dal procuratore del calciatore. mi sembra di 18 mesi. restandovi per due anni. anche lui nei guai con la giust izia). Ora la quotazione del giocatore era scesa improvvisamente alla metà. Borsano per non sbagliare largheggia: «Per un t .. aveva deciso di cederlo al gemell o Tapie (anche lui deputato socialista. che in sede di cessione del calciatore vi sia stata una corresponsione in nero a me o al Torino». affiancata da un ufficiale dei Carabinieri. Tapie non l avrebbe mai saldata. Nell inchiesta nei miei confronti. sentito il 5 giugno: «Le trattative furono fatte da me e Moggi direttamente con Bernes. i n merito alla gestione del Torino calcio. Il qua le pagò soltanto una parte della prima scadenza. visto che Vázquez all Olympique è rim asto meno di due mesi: Tapie lo ha subito girato al Real Madrid. il Torino calcio accettò un pagamento rateizzato. ma il notaio torinista sostiene di averne in cassata solo una. Nel caso di Martín Vázquez non mi risulta.5 miliardi. Nel maggio 1995 arriva da Marsiglia una r ichiesta di assistenza giudiziaria (rogatoria) rivolta al Gip di Torino Ombretta Salvetti. Ricardo Albert o Fuica (un argentino con residenza a Miami). Prezzo ufficiale: 4. anzi lo escludo. e pagata per giunta in ritardo: l ultima. presidente a me succeduto dal gennaio 1993. travolto dagli scandali e dai debiti. E dire che soltanto un anno prima. L a quale.. interroga i protagonisti italiani della vicenda. A questo pu nto scatta l inchiesta della magistratura francese. delle altre non so dire nulla in quanto cadono sotto la gestione Goveani. ndr] a favore del Torino. Vázquez era approdato a Torino nel 1990. Il primo della lista è Borsano. Non avendo l Olympique il contante per pagare il giocator e. avallate dallo stesso Bernard Tapie. ho ammesso all Autorità giudiziaria dei pagamenti fiscal mente riservati. Le ultime due rate erano di competenza di Ro berto Goveani. anche lui patron pallonaro. dal direttore generale dell Olympique JeanPierre Bernes. e l Olympique emise de lle tratte [cambiali. Quanto alla provvigione per Fuica. La trattativa. Ma non è tutto: Tapie era a corto di liquido. Un trasferimento piuttosto misterioso. era stata condotta da Borsano e Moggi per il Toro. e aveva proposto al Torino che aveva subito accettato un pagamento rateizzato in 18 mesi. Ma Vázquez a ott obre era già finito al Real Madrid per almeno 6 miliardi. Tapie era disposto a pagare sull unghia 10 miliardi. subentrato nel frattempo a Borsano. quando l aveva chiesto una prima volta a Moggi.gi e illeciti nella società calcistica di cui è presidente l Olympique Marsiglia scoperchia un altro scand alo: quello relativo alla cessione del centrocampista spagnolo Rafael Martín Vázquez dal Torino alla squadra francese. A questo punto il giudice torinese dovrebbe interrogare anche Moggi.. Perché la società che compera definisce l ingaggio del giocatore con il procuratore». il 20 per cento di 1. mentre per il resto inizialm ente Tapie mi rilasciò un documento avallato da lui in forma personale e io per esigere il mio credito dovetti [agire] per le vie legali presso il tribunale di Marsiglia l azione la feci per 100. In genere in Italia la provvigione va da l 5 al 10 per cento. Circa la percentuale. oltre 6 miliardi. quello che hanno fatto le so cietà fra di loro non è a mia conoscenza.000 dollari americani [circa 2 miliardi di lire.000 dollari. Ebbi problemi a percepire la mia percentuale. pagata solitamente dal compratore. infatti soltanto una parte del denaro mi fu versata subito. non c è che una spiegazione: pe r Vázquez. ndr]: deduco ciò dal fatto che il mio compens o fu di 500. In ogni caso. il p rezzo sale a 4 milioni di dollari. Ma stavolta Lucianone preferisce non farsi vedere di nuovo nei corridoi del tribunale: dopotutto è già il direttore generale della Juventus.000 dollari e fui poi pagato a rate.200. Io non percepisco una cifra particolarmente elevata rispetto agli usi in questo campo.. circa 5 mi liardi di lire. circa 400. a seguito della cessione di Martín Vázquez. volendo dar retta a Fuica. più bassa è la percentuale. al termine di un estenuante trattativa con i magistrati. per i giocatori famosi».000 o 600. Poi n e racconta di tutti i colori: «Mi pare che il prezzo del giocatore sia stato pattuit o in 1. ritengo che il 15 pe r cento quale provvigione sulla vendita di un giocatore sia eccessiva. Fuica arriva alla Procura di Torino il 1° luglio. dichiara che per la compravendita di Vázquez «trattai con Borsano e Moggi».000 dollari versata in nero al Fu ica Ricardo.rasferimento è prassi consolidata che un procuratore prenda dal 10 al 15 per cento». la matematica è un altra cosa: se davvero Fuica ha percepito una mediazione di 600 mila dollari pari al 20 per cento dell operazione.200 sar ebbe 500 o 600. Avvertito «dell obbligo di risponder e secondo verità». Se poi la mediazione di Fuica era come dice Borsano soltanto del 15 per cento. Memor . elaborata dai suoi avvocati.000 dollari e che io di solito percepisco il 20% del valore del contratto. Borsano e Moggi hanno pattuito con Tapie almeno 3 milioni di dollari. Il 20 giugno tocca a Goveani: «Non ho mai sentito nulla circa una somma di 540. più è alto il valore. Dunque. E le domande ai protagonisti su eventuali pagamenti in nero indicano che l a magistratura marsigliese nutre forti sospetti in tal senso. Così. Purtroppo per lui. i 4 e mezzo dichiarati sono di molto inferiori alla realtà. soprattutto se rapporta ta al valore: cioè. se la cava inviando una smilza memoria di sette righe dattiloscritte. N on escludo che in realtà sia stato pagato di più senza che io lo sapessi. ia si fa per dire, visto che Moggi ha un vuoto di memoria e non ricorda quasi niente (a meno di tre anni di distanza dai fatti): «Ricordo che all epoca in cui ero alle dipendenze del Torino calcio, venne c eduto il predetto giocatore [Martín Vázquez, ndr] alla squadra di calcio Olympique di Marsiglia. Nell oc casione, per quanto a mia conoscenza, i rapporti sono stati regolari, e non sono assolutament e al corrente di versamento di somme non contabilizzate al giocatore o ai suoi incaricati. Al pro posito, non rammento particolari degni di nota nella trattativa o negli interventi del procu ratore del giocatore, Fuica. Con osservanza, Luciano Moggi». Il giudice di Torino trasmette ai colleghi di Marsiglia la documentazione raccol ta. In definitiva, quanto abbia davvero fruttato la vendita di Martín Vázquez al termine della trattati va gestita dal duo BorsanoMoggi, e se per caso qualche banconota sia rimasta attaccata alle dita di qualcuno dei protagonisti sotto forma di fondi neri, resterà per sempre un mistero. 20 - continua Dagospia 12 Giugno 2006 Lucianone e lo scandalo Lentini Nell estate del 1992 la città di Torino è scossa dalle pubbliche proteste dei tifosi g ranata. Il presidente Borsano dopo un lungo tira e molla fra Juve e Milan che si contendono a suon di miliardi il gioiello del Toro Gianluigi Lentini, dichiarato incedibile fino al g iorno prima cede alle lusinghe del craxiano di Arcore e conclude l affare della sua vita. Lentini passa al Milan per 22 miliardi ufficiali, più una decina di miliardi che Berlusconi (tramite l amministrat ore delegato milanista Adriano Galliani) gli versa in nero su un conto estero. Ma questo lo s i scoprirà soltanto un anno dopo, in piena inchiesta sul Torino calcio. Ma dallo scandalo Lentini sempr e nel 1993, e sempre dalle confessioni di Gian Mauro Borsano emerge un altra storiaccia losca ch e dovrebbe far rizzare i capelli anche ai giudici sportivi. I quale, invece, come al solito, fi ngono di essere calvi. È il marzo 1992. L onorevole Gian Mauro Borsano è a corto di soldi, con le sue aziende sull orlo del fallimento. Decide di vendere un po' di argenteria: e gli unici pezzi pregiat i sono alcuni calciatori del vivaio granata, che nel frattempo hanno fatto strada in prima squ adra. Il più ambìto dal mercato è, appunto, Gianluigi Lentini. Borsano lo promette al Milan, che lo vuole a tutti i costi. Pare che Bettino Craxi in persona tifoso del Torino, ma soprattutto sodale di Si lvio Berlusconi intervenga pressantemente perché l affare vada in porto. Rimane però da convincere il giocatore, che di muoversi da Torino, dove risiedono la famiglia e la fidanzata, non ne vuo le sapere; lui preferirebbe, piuttosto, cambiare sponda del Po e accasarsi alla Juventus di Gia mpiero Boniperti, che gli fa una corte serrata. Ma questi, per Borsano, sono dettagli irrilevanti: abituato a comprare tutto alla maniera del suo modello Berlusconi l onorevole presidente del Toro è conv into che prima o poi, con le buone o con le cattive, riuscirà a convincere il prezioso giov anotto. Così, fin da marzo, Borsano si impegna sottobanco con il Milan a cedergli il campi one, in cambio di un sostanzioso anticipo, ovviamente in nero: 5 miliardi, o giù di lì. Ma di contratt i ufficiali siamo nel mese di marzo, in pieno campionato non se ne può nemmeno parlare, il calciomer cato comincerà soltanto a giugno: fino ad allora è vietata qualsiasi trattativa. Però il Mi lan non si fida di Borsano, e prima di sganciare quella somma illecita oltretutto non registrata, e quindi non dimostrabile di fronte a eventuali contestazioni pretende delle garanzie. E qual i garanzie può offrire un finanziere sull orlo della bancarotta? Idea geniale: Borsano offre in pegno a B erlusconi la maggioranza delle azioni del Torino calcio. Da craxiano a craxiano, tutto in fam iglia. Ecco come Borsano racconterà l incredibile vicenda ai magistrati torinesi, nell interr ogatorio del 13 gennaio 1994: «Il pegno venne dato perché in quel periodo di tempo il contratto [per la cessione di Lentini al Milan, ndr] non poteva essere concluso secondo la regola della Federa zione. Il pegno era una garanzia a che, se non si fosse concluso il contratto, io avrei dovuto resti tuire il denaro preso in nero. Il denaro mi era stato dato in nero nel marzo del 1992. Ne avevo bisogno u rgente, credo per un rientro in banca. Io avevo proposto il pegno sulle azioni della Gima [la picc ola holding delle decotte società borsaniane, ndr]. Ma Galliani non le volle, non ritenendole garanz ie sufficienti. Io feci forti pressioni perché Berlusconi comprasse il Torino calcio. Lo dissi a Gall iani e forse anche a Berlusconi». Ma quelli non ne volevano sapere, così si optò per la formula delle azion i in pegno: «Le azioni del Torino calcio, nella misura della maggioranza (non ricordo l esatta q uota, se 51 o 60 per cento) furono depositate in pegno presso un notaio di Milano, scelto dal Gal liani. Io mi recai da questo notaio, di cui ora non ricordo il nome. La mancanza di azioni in mano mia è attestata dal mancato deposito delle azioni presso la sede sociale prima di un assemblea... Dal notaio venne redatta una scrittura (non so se a scriverla fu il notaio, o Galliani, o l avvocat o Cantamessa che era con noi presente). Questa scrittura dava atto del deposito delle azioni. Ma quel la scrittura faceva le veci della garanzia reale. Forse, anzi, era proprio una procura a scrivere il pe gno sulle azioni. L episodio avvenne, se ben ricordo, nel marzo 1992. Presenti alla riunione furono Moriondo [un dirigente granata, ndr], Cantamessa e Galliani». Di questa cessione della maggioranza azionaria del Torino a un altra società di seri e A (il Milan appunto), Borsano dice di aver parlato «con l avvocato Franzo Grande Stevens » (il cel ebre civilista molto vicino a casa Agnelli), «con Giampiero Boniperti» (quando gli comunicò che per L entini si era già accordato con il Milan), e «forse con Moggi». Chissà se Lucianone, forse informa to, trovò qualcosa da ridire per quell incredibile iniziativa scandalosa e delinquenziale de l suo presidente, il quale arrivava a consegnare la maggioranza azionaria di una società di serie A a u naltra società di serie A, il Milan, commettendo così un illecito sportivo gravissimo, visto che i d ue club erano antagonisti nello stesso campionato. E per alcuni mesi, Berlusconi controllò di fatto il Milan e il Torino, che in teor ia avrebbero dovuto essere squadre rivali: autorizzando così ogni possibile sospetto sulla piena regol arità degli scontri diretti e dell intero campionato (anche se Borsano esclude «che in qualche misura il possesso delle azioni abbia interferito con l esito delle partite con il Milan da parte del Torin o calcio: non esiste patteggiamento sulle partite»). Nelle pur blande leggi del calcio italiano, c è l ovvia norma che fa espresso divieto di possedere quote azionarie, anche di minoranza, di più di una società impegnata nello stesso ca mpionato, prevedendo in tal caso perfino la revoca dello scudetto o la retrocessione d uffic io. Ma non risulta che Lucianone, forse informato, abbia forse ostacolato il gravissimo illecito messo in atto dal suo presidente. Né risulta che Moggi abbia obiettato alcunché quando Borsano lo info rmò senza forse che il prezzo pagato dal Milan per Lentini era ben superiore a quello dichia rato: non 22 miliardi, ma 10 in più. E cioè: i 5 dell anticipo di marzo (in nero), più altri 5 alla c onclusione del contratto in luglio (sempre in nero). «Di certo Moggi lo sapeva», dichiara infatti l e x presidente granata ai magistrati, «pur non conoscendo l esatta entità del nero». Ma Lucianone è un uo mo di mondo: evidentemente, per lui anche quell arrotondamento era ordinaria amministrazio ne. Il curriculum di prodezze illecite a livello sportivo o penale accertate dai mag istrati torinesi a carico di Moggi direttore generale del Torino è impressionante. Lucianone reclutav a squillo per ammorbidire gli arbitraggi, organizzava una tratta di finti giocatori per coprire fondi neri, ricorreva alle false fatture nell acquisto di giovani calciatori per occultare alt re operazioni illecite, si faceva pagare l affitto con denaro extracontabile ricavato dalla vendita di biglie Il denaro proveniva dal famigerato conto Mundial . Ma non erano solo i calciatori a ricevere dalla società granata denaro nero . Del resto. l ex colonnello dell Esercito amico di Lucianone. autorità o semplici amici dei suddetti. rispetto ai tanti guai giudiziari collezionati da Luc ianone in una vita di duro lavoro. rivela ai magistrati il 23 novembre 1993: «L assegnazione degli abbonamenti omaggio viene effettuata su richiesta di alcuni di rigenti: il presidente Borsano e il direttore generale Moggi». a seconda dell importanza dei destinatari.. quale osservatore. Era un amico del Moggi e venne poi assunto con compenso in parte riservato. dichiara il Matta. aveva a disposizione un congru o pacchetto di biglietti e abbonamenti omaggio.. e la pena patteggiata per reati fiscali. Lucian o Faussone. «mi pervengono oralmente o con un foglietto scritto. Quisquilie.. «Tutti i calciatori più importanti del Torino». dove ricevevano anche gli stipendi ufficiali. C hissà come osservava bene i calciatori. Tutti precedenti penali che fanno di Lucianone un pregiudicato a tutti gli effetti. Anche se gli abbona menti omaggio non possono essere messi in vendita. Per farli contenti. . L oblazione per i giocatori fantasma. che gli ha risparmiato la macch ia nera sulla fedina penale. denaro consegnato a mano in contanti dal contabi le del Toro ai vari calciatori granata. vanno ad aggiungersi a d ue antichi peccatucci. che poi provvedevano a versarlo sui rispettivi libretti al p ortatore accesi presso la Banca Brignone.. è prassi che da anni la società venda tali abbo namenti.. a Torino. Prima era nell Esercito italiano». per giustificare quei compensi in nero. Nelle agende del ragionier Matta vengono trovati gli appunti sui c ompensi in nero pagati ai giocatori del Torino. chissà qu anti campioni avrà segnalato. Ricevev a denaro occulto anche un caro amico di Lucianone: «Una erogazione riservata». Il 10 novembre 1982. la Corte d appello di Roma lo condannò con sentenza irrevocabile a 4 mesi condonati per il reato di o micidio colposo (probabilmente in seguito a un incidente d auto mortale). E non basta ancora. Mogg i di amici ne ha sempre avuti tanti.tti omaggio. I nominativi. racconta Matta ai magistrati il 6 novembre 1993. Il 25 febbraio 1977 Moggi rimediò una condanna a 30 mila lire di ammenda dal preto re di Civitavecchia per violazione dei limiti massimi di velocità.. e che potrebbero costargli car o in caso di nuove condanne. gestito dallo stesso Matta con un l ibretto al portatore sulla Banca Brignone.». «hanno usufruito di premi non ufficialmente registrati a bilancio». «era al colonnello Tronco. queste ultime. responsabile dal 1978 della biglietteria del Torino. è stizzito: «È una scelta che non capisco e che preferisco non commentare: n . Queste giravolte sono la traduzione pratica delle sinergie e delle flessibilità co sì come le intende Moggi. Lucianone al di là delle cariche lavora sempre e solo per se stesso. ma la Fiorentina. Sui giornali. Dopo la Juve. Qualche tempo prima. è retrocessa in serie B. e passa alla Roma. «avevamo un patto che non è stato rispettato!». dal momento che l ineffabile ex ferroviere conferma la falsa notizia: «È vero ch e non c è ancora la firma. È sempre così: mentre ufficialmente lavora per qualcuno. E non c è niente di contraddittorio: in fatti. nel luglio 1993. Anche il direttore sportivo romanista. in attesa di pass are alla Juventus. tuona Sensi. La so cietà giallorossa ha di fatto due padroni. Il grande maneggione pallonaro si muove dietro le quinte calcistiche alla maniera pirandelliana: unonessunocentomila. Quest ultimo apprende dell ingaggio di Moggi deciso da Mezzaroma a cose fatte. la Lazio. Emiliano Mascetti. Strano. mentre ufficialmente dirigeva il Torino. ma una stretta di mano vale più di un contratto. molto strano: è vero che deve solo parcheggiarsi per un annetto. nonostante la stretta di mano che vale di più di un contratto. Eppu re sembra proprio vero. Ma nel giro di poche settimane volta gabbana. IL FIGLIO E LO SPIRITO SANTO Il gioco delle tre carte L ingaggioparcheggio di Moggi da parte della Roma. il Torino. e annuncia che ne sarà il salvat ore. Ho scelto Fire nze perché la Fiorentina non vale la B..21 .. aveva brigato per riportare Maradona al Napoli. al termine del campionato 1992-93. il Napoli. E n on ne fa mistero. Le tensioni fra i due esplodono in guerra aperta: «Mezzaroma non può decidere se io non sono d accordo». è preceduto da u na bufala. M oggi segretamente lavora anche per qualcun altro. si legge che Lucianone è il nuovo direttore generale della Fiorentina. per esempio. IL PADRE. oppure come un esperto del gioco delle tre c arte. ndr] abb iamo piena comunità [sic!] di intenti: riporteremo la squadra in serie A». E a fine agosto cioè un mese dopo essere passato alla Roma ver rà sorpreso a trafficare con il suo amico procuratore Riccardo Sogliano per portare l attaccante Paolo Monelli nella squadra dell Entella. il palazzinaro Pietro Mezzaroma e l industriale Franco Sensi . a suo modo coerente. a giugno. La notizia del ritorno di Moggi alla Roma suscita un vespaio di polemiche. Con i Cecchi Gori [proprietari della squadra. ora Lucianone si scopre tifosissimo della Fiorentina.continua Dagospia 13 Giugno 2006 CAPITOLO IV. tutto tornerà nella norma solo q uando la crisi economica del Paese finirà: in fondo. Il figlio di Lucianone diplomato procuratore non ha neanche il tempo di fare l app rendistato: decine di calciatori sono subito pronti ad avvalersi della preziosa assistenza del ramp ollo del potentissimo padre. il ven tiduenne Alessandro. fra poco arriveranno a 500-600. «Moggi. Il 15 ottobre arriva a Roma anche un altro Moggi: il figlio di Lucianone. Così lui. la guerra intestina tra Mezz aroma e Sensi si risolve con la vittoria del secondo. non ci sta a fare i l capro espiatorio della squadra che va male. al termine del campionato.. che dovrà scegliere un nuovo allen atore e dei rinforzi». A novembre. difende l allenatore . e Lucianone se la ride: la consulenza roman a per meno di un anno gli porta in tasca poco meno di un miliardo. scrive un giornale. Poche e meditate parole di un ex ferroviere miliardario c on aspirazioni da statista. Moggi senior tratterà con Moggi junior ingaggi e trasferimenti di giocatori . A ottobre Mezzaroma vuole g ià cacciare l allenatore Carlo Mazzone. generoso e altruista c om è.. e da vero enfant prodige supera la prova di slancio. dovrà lasciare la Roma. Così la ragnatela affaristica della ditta Moggi si allarga ancora di più. e Sensi dive nta il padrone unico della Roma.. Già. commentano: «E te pareva che bocciavano proprio lui!». farà il manager. Il campionato della Roma moggizzata incomincia male.eanch io ne sapevo niente». Poco importa s e gli altri esaminandi. «Tempi cupi per il Re del mercato». Anche perché gli contestano di aver ceduto Gross . Ma cosa fatta capo ha. allora interviene Lucianone. che sfodera il suo cipig lio del padreterno: «Il nostro allenatore non è in discussione. poi la Juve). Il palazzinaro si fa da parte. ma deve stare calmo e soprattutto zitto». Mai visto niente del genere nell intera storia del calcio. Ma Moggi junior non si impressiona. perché il rampante rampollo di papà Luciano sta per entrare anche lui nel mondo del calcio: nonostante la tenera età. lancia una campagna per i disoccupati del calcio: «I giocatori disoccupati stanno crescendo. cioè il professionista che cura gli affari miliardari dei calciatori. La squadra giallorosa non c entra. Sensi.. «È tutto in mano a Moggi. Moggi junior approda nella capitale per sostene re degli esami molto particolari: quelli necessari per l iscrizione all Albo dei procuratori sporti vi. Il conflitto di interessi non potrebbe essere più macroscopico: da dirigente di grandi club di serie A (prim a la Roma. In fila per quello stesso esame ci sono anche avvocati e commercialisti. Ma l altro presidente. Mazzone si arrabbia. invidiosi. Ma non scandalizziamoci. scrivono i giornali. e «diventa pallido solo a sentire il nome di Moggi». il calcio è lo specchio che riflette il proble ma della disoccupazione sociale». Moggi sta trattando l ingaggio del centrocampista portoghese Paulo Sousa.. Durerà poco. José Veiga. Ho un contratto con l a Roma e intendo rispettarlo. e previa sceneggiata di lesa maestà r assegna le dimissioni. il Parma. Io di questa storia non so niente»... che è un gran bugiardo. nella veste di consulente giallorosso. si affretta a dichiarare: «Non ho mai avuto nessun contatto con la Juve. anche perché il preside nte romanista ignora che Moggi sta solo contando i giorni che lo separano dall approdo in casa J uve. Era da dieci giorni che gli avevo detto: vai a Lisbona e firma il contratto per Sousa! O si è fatto fregare. o ppure c è sotto qualcosa. Da tre mesi gli dicevo: Chiudi la trattativa. Le rivelaz ioni del pentito finiscono sui giornali. che risalgono a dicembre. nel trattare Paulo per la Roma. Altri pettegolezzi riguardano il passaggio di Ciro Ferrara dal Napol i alla Juve. Allora Lucianone mette in campo le sue armi migliori. I contatti. Ma la Ju ve non c entra ancora: c entra la Procura della Repubblica. confermando che Moggi.». la Juve. Così l ex ferroviere. A metà aprile. a dispetto del lungo corteggiamento da parte della Roma. Ma lui mi rispondeva: Aspetta: se domeni . Intanto. il pentito di camorra Pietro P ugliese racconta la sua verità del presunto scudetto venduto da Maradona & C. comunque. Come è andato davvero il caso Sousa lo racconta da Lisbona il procuratore del gioc atore. ha volutamente tir ato le cose in lungo favorendo la Juve: «La Roma fu la prima a interessarsi a Sousa. Allora Lucianone prende l a palla al balzo: attribuisce a Sensi una mancanza di fiducia. Mentre se ne sta in riva al Tevere. è un altr o capolavoro dell ex ferroviere. al quale è interessata anche l a Juve. La reazione del presidente romanista è velenosa: «O Moggi è un incapace. li ho tenuti con Moggi. Fin dal dicembre 1993. Le voci del trasloco di Lucianone alla corte degli Agnelli si fanno più insistenti all inizio de l 1994. a Napoli. Il trasloco di Moggi dalla Roma alla Juventus.i in prestito al Bari per due lire». Evidentemente a Torino c è qualcuno che mi vuole male». nella primavera del 1994. e sulle prime riesce ad am mansire Sensi e a stabilire con lui una qualche intesa. alla camorra. oppure. Lucianone fa già la spola con Torino. ché ci sono altre squadre interessate.. ma Lucianone cade dalle nuvole: «Nel calcio ci sono cose c he si sanno e cose che non si sanno. che gli ha messo gli occhi addosso ne ll inchiesta sul malaffare della società granata. Al punto che un gruppo di tifosi juventini espone allo stadio Delle Alpi un eloquente str iscione antiMoggi: «No ai granata e ai mercenari senza onore». colpo di scena: il giocatore portoghese firma per la squadra bianconera. è un apoteo si di ipocrisia. e affida la rappresentanz a dei propri interessi calcistici a un altro procuratore.. Se domenica prossima. entra in scena un am ico di Lucianone.. anzic hé passare al procuratore Branchini. la società bianconera è in grave imbarazzo: come si fa a nominare direttore generale della Ve cchia Signora un personaggio accusato di avere organizzato un giro di squillo per corrompere alcu ni arbitri? Come può Casa Agnelli assumere un dirigente sotto inchiesta per favoreggiamento della p . o resti con noi. se restavo nel giro Moggi. 22 . . Dario Canovi. Approdato alla Juve insieme a Lu cianone.. che ha preso due piccioni con una fava (passa alla Juve come previsto portando in dote ai nuovi padroni il fuoriclasse portoghese che ha sottratto alla Roma facendo il doppio gioco). nella primavera 1994. forse la Juve non mi avrebbe trattato in questo modo». che dichiara: «Io so che lo Sporti ng Lisbona [la squadra di Sousa. il giocatore portoghese lascia il suo procuratore Canovi e entra nella scuderia del procuratore Moggi junior.. un bel giorno.. e abbiamo firmato alle stesse condizioni».ca prossima battiamo il Lecce..continua Dagospia 14 Giugno 2006 L arrivo di Lucianone alla corte di Umberto Agnelli....». precisando: «Certo. poi. al punto che Sousa e io non ne potevamo più. Per tentare di salvare le apparenze. Lucianone. Giovanni Branchini. arrivo e firmo. il procuratore italiano di Sousa. Infatti gli hanno detto: O firmi per la Juve. Siccome è coinvolto nello scandalo granata delle sexyhostess per gli ar bitri. Rinviava sempre. È sempre bello avere degli amici. Finché ho telefonato alla Juventus. «Sono stato spremuto e buttato via: mi sento tradito. Pron ta la replica di Lucianone faccia tosta: «Queste dichiarazioni di Sousa dimostrano che abbiamo fatt o bene a cederlo».. Più prosaico l ex ca lciatore Aldo Agroppi: «Questo Moggi è furbissimo: ho capito che sarebbe andato alla Juve quando i bianconeri hanno comprato Sousa». Nel 1996 la Juventus (cioè Moggi senior) si libera di Sousa (che non è più nella scuderia di Moggi junior) vendendolo al Borussi a Dortmund. decide di cambiare ancora. dichiarerà il giocatore. Se domenica prossima battiamo il Cagliari. ndr] ha obbligato il giocatore ad andare a Torino. conta no solo gli affari». non si scompone: «Non ci vedo niente di scandaloso se altri si sono infilati in un aff are che la Roma poteva fare o non fare». Anche gli sviluppi della carriera di Sousa in maglia bianconera la dicono lunga sulla caratura umana e professionale dell ex ferroviere di Monticiano. Alla Juve non c è umanità. l ex ferroviere plurinquisito non risulta. l Aldone nazionale si scappella all entrata in studio di Moggi: «Ecco. Ufficialmente. E allora. così presto comincia a scalpitare per mettere fine a quell imbarazzante condizione di clandestinità. a rriva qui da noi Luciano Moggi. Nei giorni succes sivi i giornali pubblicano una fotografia della tribuna d onore della partita amichevole LivornoJu ventus. a T orino. compiaciuto per lo scherzetto che sta per giocare alla schizz inosa Casa Agnelli: non ne può più di passare dall ingresso di servizio. nei fatti. direttamente dagli studi di New York. se lo terrà ben stretto!».rostituzione? Oltretutto. seduto a fianco di Moggi. Formalmente. dell autistaconsulente Galletti. Un clandestino a bordo. «Moggi è il nuovo organizzatore della Juventus!». Però anche la pazienza di Lucianone ha un limite. ormai prossimo all or gasmo: «Dino Baggio l abbiamo appena visto giocare nell Italia. avanti con la strategia dell ipocrisia. ne pilota la nuova campagna acquisti da un ufficio nella sede della società. Si parla addirittura del prossimo arrivo alla Juve di Luigi Pavarese (ma almeno . procuratore area sportiva. Sorriso dell ospite. missione compiuta. Lucianone accenna addirittura a un inchino. dell amico Aldo Biscardi: il 18 giugno. Con il consumato servilismo che lo coglie ogni qual volta nomina Moggi. ancora una vol ta. che è passato alla Juventus!». e di Andrea Orlandini (osservato re e amico di Lucianone. «All inizio è rimasto defilato. Gli hanno inventato una carica quasi incomprensibile. Moggi è congelato. vuole entrare dalla porta princip ale. In realtà. fin dal mese di marzo. e lo fa sapere alla sua maniera. è ben presente e attivo in tutto il suo splendore trafficone. Ancora Biscardi. E lo fa servendosi. Dalla Juventus arriva una s mentita patetica: «Il signor Moggi non collabora con noi nemmeno a livello ufficioso». Lucianone se la ride soddisfatto. quando viene annunciata la prossima partenza di Giampiero Boniperti e Giovanni Trapattoni. anche lui ingaggiato dalla società bianconera). è un giocatore importante! Adesso c he Moggi è alla Juve. come i parenti che non si vogliono far conoscere agli ospiti: da piazza Crimea non è mai partita una riga ai giornali per presentarlo ufficialmente. urlacchia B iscardi. resta in freeze r per qualche mese. in piazza Crimea. che ospita in bella mostra Marcello Lippi (nuovo allenatore della Juve al posto di T rapattoni). non è un dirigente della Juve. in una delle prime puntate del Processo ai Mondiali d America. il repentino trapianto di un personaggio come Moggi potrebbe provoca re una crisi di rigetto da parte della tifoseria juventina. ma per certi personaggi non è mai una questione di etichette» . Moggi verrà fina lmente iscritto nei ruoli della società bianconera: direttore generale. L ex attaccante juventino Fabrizio Ravanelli. percentuali garantite. verrà risparmiata). che gestiscono giocatori quotati decine di miliardi . e magari della Juve? Ecco che il giocatore liquida il suo procuratore Beppe Bonett o e passa nella scuderia di Moggi junior. se possibile giovani. Moggi può contare su un collaboratore in più. Qualche mese più tardi. Nel 1994. ne ha dato l annuncio: peccato per lui che il difensore napoletano finisca invece alla Juve al seguito del suo amico Moggi. che dopo l esame romano è pronto per il grande salto. alla chetichella. i centrocampisti Antonio Conte e Alessio Tacchinardi.. Ma la questione finisce lì. sente nos talgia dell Italia. Il centrocampista bianconero Alessio Tacchinardi nomina suo procuratore . e adesso mazziato dal medesimo con lo scippo di Ferrara. come se no n bastassero le accuse della magistratura. che incasserà da entrambe le parti. Infatti ha appena lanciato il figlio più giovane. In sintesi: tanti miliardi con poca fatica. minaccia fuoco e fiamme. Il connubio affaristico incestuoso di Moggi padre e figlio è uno spettacolo indece nte. di conseguenza. In quegli stessi giorni. divente rà frequentatore senza veli della tribuna d onore juventina. L importante è gestire un buon portafogl io di giocatori di qualità.. il portiere Morgan De Sanctis. il grand e manovratore. denuncia le scorrettezze patite. E. cioè del figlio del direttore generale della Juve che è an che il padrone del mercato. e sullo sfondo lui. i premi e quant altro resteranno tutti in famiglia: sar anno oggetto di serrate trattative fra Moggi junior (nell interesse dei giocatori bianconeri) e Moggi seni or (nell interesse della società juventina). Moggi è nell occhio del ciclone per lo strascico di un al tro scandalo che si è portato su fin da Roma. chiede l intervento degli organi competenti contr o l infedele consulente. dove lo si vedrà dialogare alla pari con i fratelli Agnelli e con tutti gli altri Vip. ceduto a una squadra inglese. al già glorioso club juventino. Perché? Semplice: Lucianone ha capito che il me rcato in cui cominciò a trattare negli anni Sessanta non esiste più. le cessioni. già beffato da Lucianone nel la faccenda Sousa. convinto di aver acquistato il difensor e Ciro Ferrara dal Napoli. Così i rinnovi contrattuali. il potere è ormai nelle mani d ei club e soprattutto dei procuratori. Il presidente romanista. appena entrato nel sancta sanctorum di piazza Crimea. Franco Sensi. Alcuni giocatori della Juventus si affidano subito a Moggi junior: il difensore Mark Iu liano. Interessi contrastanti eppure convergenti nella premiata ditta Moggi & Moggi.questa sciagura. Alessandro. Christian Biancone (Lucchese). secondo le malelingue Moggi junior sarebbe solo un prestanome di Moggi senior. Centrocampisti: Massimiliano Allegri (Napoli). ma chi se ne frega. Roberto Stellone (Lucchese ). Federico Giampa olo (Genoa). del resto. Lampros Choutos (Roma). Quella del procuratore. Gian luca Grassadonia (Cagliari). e per realizzare quel sogno prendono la scorciatoia: nominano loro procuratore Moggi junior è il caso del giocatore del Napoli Fabio Pecchia. Eccetera eccetera. Roberto Muzzi (Cagliari). ch e verrà così tratteggiata dal presidente dell Associazione calciatori Sergio Campana: «Sul conto dei procuratori se ne sentono e se ne leggono di tutti i colori. al cospetto di percentuali miliardarie?! Certo. Amedeo Carboni (Valencia). Ma sbagliano soprattutto i giocatori: il procuratore dovrebbe essere colui che fornisce assistenza tecnica per redigere un buon contratto. David Giubilato (Avezzano). Giovanni P iacentini (Atalanta).. Portieri: Giovanni Cervone (Roma) e Alessandro Cesaretti (Ancona). Giuseppe Giannini (Lecce). con tanto di nomi e cognomi. Juri Cannarsa (Pescara). Nella sola stagione 1997-98. a qu el punto interviene Moggi senior che ordina: «Tacchinardi dalla Juve non si muove!». e infatti il client e della scuderia di Moggi junior non si muove. Sbagliano le società a fare le vi ttime dopo averli blanditi e usati. o addirittura sceglie. m a che importa? Ciò che conta è il portafoglio.Moggi junior. Duccio Innocenti (Lucchese). Francesco Marino (Reggina). Difensori: Da vid Balleri (Sampdoria). e a chiedere e ottenere un Albo.. Stefano Mercuri (Torino). Attaccanti: Francesco Totti (Roma). Poi ci sono i giocatori di altre squadre che ambiscono a farsi ingaggiare dalla Juventus diretta da Moggi senior. Ma il procuratore Moggi junior e il direttore juventino Moggi senior del sindaca lista Campana se ne infischiano: cosa sono questi scrupoli e formalismi. il figlio di Lucianone tutela gli affari miliardari di decine di stelle e stelline pallonare. Vittorio Tost o (Salernitana). Salvatore Fresi (Inter). Alessio Pirri (Salernitana).. Alf redo Aglietti (Verona). Francesco Colon nese (Inter). Come sindacato siamo stati i pr imi a protestare. Raffaele Ametrano (Genoa).. Sbaglia la Federcalc io a non regolamentare questo fenomeno: i procuratori avrebbero l obbligo di presentare all a Federcalcio l elenco dei loro assistiti. Fabio Galante (Inter). non colui che trova. è una figura ambigua e controversa. nelle società più disparate e n ei ruoli più diversi. . Giuliano Giannichedda (Udinese). e del difensore del la Roma Amedeo Carboni. Marco Giandebiaggi (Verona). la squadra». poi esprime il desiderio di lasciare la Juventus passando a un altra squadra. e lo Spirito santo Nizzola. È la persona giusta alla guida della Federcalcio. vede il talento nascost o in un ragazzino. l amicone di Lucianone. Il tandem formato dai due Luciani idealmente ricostituitosi ai massimi livelli del calcio nazionale farà parlare di sé perfino in relazione al commissario tecnico della Nazionale azzurra. Le insinuazioni delle persone piccole cioè il macroscopico conflitto di interessi rappresentato dai due Moggi. e un favore arbitrale a un altra». Nel dicembre 1996 Nizzola licenzia Arrigo Sacchi e lo rimpiazza con il più malleab ile Cesare . e salutata dall ex ferroviere con comprensibile entusiasmo: «Nizzola è un uomo di grande esperien za. dice un direttore sportivo che in passato ebbe rapporti conflittuali con lui. Alessandro ha deciso di provarci. ci stimiamo. a insediare Nizzola al vertice della Federcalcio? Naturalmente Moggi. puntual izza Lucianone con garbo andreottiano. e per p uro caso è Luciano Nizzola. siamo veri amici. sul calcio italiano regna e governa una nuova Santissima Trinità: il Padre Lucianone. il cui presidente al momento. abbiamo lavorato assieme». è la noncuranza verso le insinuazioni delle pers one piccole». La sua indipendenza si chiama equità. il Figlio Alessandro. Io e lui siamo amici. è giusto che la debba seguire. ed essendoci portato. Ma trovo che. ma non posso negare che mio figlio di pallone ne capisce: ha intuito. quando c è di mezzo Lucianone. nell autunno 1996. Da quel giorno. «Legame fa pensare a qualcosa di oscuro. sporadicamente denunciato da qualche voce solitaria sono uno scandalo reso possibile dalla tacita connivenza della Federcalcio. respirando calcio fin dalla nasci ta. Il legame fra i due lo si è visto risale ai primi anni Ottanta.Logico che papà Lucianone sia orgoglioso dell intraprendente figliolo: «Fin dal primo giorno ho detto a Alessandro che avrei messo in difficoltà la sua immagine. dietro la garanzia dell anonimato: è meglio non esporsi tr oppo. quando erano insie me alla guida del Torino. ha creato una situazione di fatto che viene più o meno accettata da tutti». «Moggi ha approfittat o con la scaltrezza che gli è propria di una situazione poco chiara.. E se suo padre può insegnargli qualcosa. direttore generale del la Juventus. E chi ha contribuito in modo decisivo. Io continuo a tormentarlo perché stud i. Ma lo dice a mezza bocca. e invece tra me è Nizzola è tutto chi aro: c è una grande amicizia. ma tengo a precisare che non gli ho mai chiesto un favore». se un ragazzo ha una inclinazione. Un elezione che secondo alcune malelingue Lucianone avrebbe favorito esercitando p ressioni sulle varie società «promettendo un giocatore a una.. Tutti e sei gli inte rrogati alla seconda domanda rispondono di no.. I sei interrogatori sono stati piuttosto sbrigativi. Lucianone provvede a querelare (querele che in seguito verranno ritirate). il suggeritore dell avvicendamento sarebbe stato Lucianone.Maldini: secondo le solite malelingue. Nerone riceve da una misteriosa fonte la registrazione di una telefonata fra l ex allenatore del Pescara Giovanni Galeone e una . il neopresidente Goveani) sono stati interrogati come testimoni dalla Guardia di finanza di Torino su mandato della Procura presso la Pretura di Pescara. un coraggioso giornalista del quotidiano locale Il Centro. con poche domande a fotocopia. L ordine è partito dal sostituto procuratore abruzzese Salvatore Di Paolo.. Si dice ma mancano le conferme che qualche domanda sull argomento sia stata rivolta dai finanzieri allo stesso Moggi. E chi sarebbe questo tutore di Maldini? «Si fa il nome di Luciano Moggi. che indaga su un presunto gi ro di partite truccate da alcuni giocatori e dirigenti del Pescara calcio. e la cosa finisce lì. Infatti. In vista dei Mondiali di Francia 98 «si parla di un tutore» da affiancare all allenator e...continua Dagospia 15 Giugno 2006 Lucianone e la maga Il 6 settembre 1993 Lucianone è. consulente della Roma. la Juve lo concederebbe per due mesi alla Federcalcio. che è in ottimi rapporti con Nizzola. in particolare: «In quali rapporti eravate con Luciano Moggi?». e «Moggi vi ha ma i parlato di accordi sottobanco a proposito della partita TorinoPescara?». Ma appe na l indiscrezione viene raccolta da alcuni giornali. pare. avend o lasciato il Torino calcio da sei mesi. Tut tavia Maldini non può accettare una intrusione così pesante. Moggi sarebbe pronto. Moggi inoltre è un dirigente della Juve e si ipotizza che la mossa non sia gradita a tutti gli altri club». 23 .. in seguito alle rivel azioni di Walter Nerone. sei fra dirigenti e calciat ori del Toro (compreso. Il dirigente federale Walter Man delli commenta: «Moggi di mestiere compra e vende i giocatori: chi convincerà i giocatori e l opinione pubblica che dietro alle scelte di Maldini non ci sono gli interessi di Moggi sul mercato? Il sospetto sarebbe di casa». Grande è dunque la sorpresa nelle redazioni quando arri va una notizia che riguarda ancora il Moggi granata: un mese prima. Due. Ma cosa c entra lui con quelle storie di calcio marcio nella remota Pescara? Lo scandalo del Pescara calcio scoppia nel marzo del 1993.. da alcune settimane. ma risulterà poi essere secondo i giud ici sportivi il direttore generale della squadra pescarese Pierpaolo Marino. forse il 5: sicur amente dopo la partita TorinoPescara. ma anche UdinesePescara . La Lebel. intenzionata a vendicarsi con il Pescara che non le ha ancora pagato le su e preziose prestazioni) e finita nelle mani del giornalista Nerone. alias Miriam Lebel. La telefonata GaleoneLebel.parapsicologa genovese sua amica. fa da qualche anno la consulente del Pescara. per discrezione. Esaminando l intercettazione e interrogando tutti i protagonisti dello scandalo. viene a scoprire che tra i biancazzurri qualcuno gioca a perdere. per non las ciare tracce. assicurando loro ottimi risultati sportiv i. in combutta con un alto dirigen te della società: lei. lo ribattezza il Serpente. questi avreb bero venduto la partita al Taranto. Si muove anche il pubblico ministero Di Paolo. intercettata non si sa da chi (forse dalla stessa maga. sentendosi comunque già condannati in partenza a un immediata ret rocessione. specializzata com è nell atti rare energie positive sulle squadre per cui lavora. da Galeone. con l Ufficio in dagini della Federcalcio che apre subito un inchiesta. Nel corso della conversazione. mo lto addentro al mondo del calcio genovese. È databile ai primi giorni del marzo 1993. Costoro avrebbero poi continuato a vendere punti a destra e a manca anche nel successivo campionato. Nelle carte dell indagine si parla di premipartita di 30-40 milioni versati ad alc uni giocatori pescaresi anche dopo le sconfitte: e non in assegni. Lo scoop del Centro provoca un pandemonio. Marino è un dirigente molt o promettente e quotato. viene pubblicata integr almente dal quotidiano Il Centro. E fra un consulto e l altro . Così è diventata la confidente di Galeone e di alcuni giocatori pescaresi. Maria Lo Bue. Percepi sce regolari (o quasi) compensi in cambio delle sue prestazioni magiche. giocata il 28 febbraio e vinta dai granata per 3-1. e sic uramente prima del turno successivo. PescaraUdinese 2-2 (7 marzo). da Marino e dalla maga contro il malcap itato giornalista Walter Nerone. obbligato a indagare in seguito alle querele per diffamazione sporte dal Pescara calcio (t ramite il suo presidente Pietro Scibilia). la maga dice a Galeone che alcuni suoi giocatori lo tradiscono da almeno un anno: nel penultimo incontro della stagione precedente del campionato di serie B (quando il Pescara di Galeone era già matematicamente promosso in A). ma in contanti. Ex general manager dell Avellino e ottimo amico di Moggi. i l magistrato si convince che le partite del Pescara che puzzano di bruciato sono almeno quattro: non solo TarantoPescara della stagione precedente di B. quello di serie A. Si muove la giustizia sportiva. che rischiava di retrocedere in C e aveva un gran bisogno di punti. per evitare che si arrivi troppo tardi. In quell occasione. Ah. fra due giorni.. parlando con Gale one. Se l incontro TorinoPescara del 28 fe bbraio era truccato..... per forza. che mi ha detto che un certo direttore si è dimesso. così farà quel che gli è già successo. avanza pesanti sospetti anche su TorinoPescara: «Guardi che è in forse anche quella [partita. interrogata per dieci ore e a rischio di arresto per r eticenza.. Il ragionamento del magistrato è elementare: per vendere una partita bisogna essere almeno in due. Il magistrato lo dice ap ertamente.(5-2). in base alle quali qualcuno è andato molto vicino all arr esto». Domenica scorsa certamente al cento per cento». ndr] ha già preso i suoi contatti.. rivela anche che sull inch iesta incombe una cappa di paura e di omertà: «Alcuni indagati si sono resi protagonisti di retice nze e affermazioni inverosimili.. chi ha organizzato la combine per conto della società granata? I sospetti del magistrato si appuntano anche su Moggi. L ho sap uto in anticipo. han detto Qui facciamo uno scandalo. Nella stessa conferenza stampa. nella telefon ata registrata.».. n tutti i . ndr] di domenica prossima [con l Udinese. Infatti. proprio mentre in casa del Torino si mormora che l arrivo di Governi al posto di B orsano potrebbe portare al siluramento del direttore sportivo Moggi. Adesso loro si stanno facendo i cavol i loro e. e non solo perché al moment o dei fatti era il direttore generale del Torino nonché il mèntore di Marino.. un venditore e un compratore. ndr] poteva benissimo venir fuori u n pareggio. E la maga: «Ah.. una rabbia. ndr]. Subito dopo la Lebel si mette a parlare di un dirigente che somiglia tanto a Luc ianone: «Guarda. prima che lo sapessero i giornali.. ieri sera avevo una rabbia. come avvenuto per Tangentopoli». in una conferenza stampa. e che questo «è il momento di agi re. L ho sentito oggi». PescaraFiorentina (0-2) e TorinoPescara (3-1) della stagione in corso di serie A. la quale ha improvvisamente perso la memoria di fronte alle domande su alcuni personaggi ecc ellenti. il 24 maggio 1993. Siamo come si è visto ai pr imi di marzo. Comunque anche domenica scorsa [con il Toro. Infine lascia intendere che i personaggi coinvolti sono tutt altro che pesci piccoli: «La Lebel conosce molto bene i dirigenti di mezza serie A». Lui [il Serpente. sì. o ti dimetti. Ma l hanno fatto dimettere: l hanno obb ligato.. Il riferimento è alla maga. Interviene Galeone: «Addirittura sembra che lui diventi presidente il prossimo ann o. la maga pare molto informata sulla carriera di Lucianone. va bene. Di Paolo aggiunge che «la magistratura deve essere molto più attenta che in passato a quel che accade nel mondo dello sport». La Lebel. Ero proprio arrabbiatissima.. prima ho par lato con una certa persona all una e mezzo. e lo bersaglia di domande su Moggi. perché lui ha detto: Tanto [in serie B.. il magistrato trasmette gli atti relativi alla trasferta torinese del Pescara all autorità giudizi aria subalpina. quello di domenica scorsa. secondo alcuni quotidiani.. in settembre. non ha contributi utili da offrire: rife rire le voci di corridoio senza prove gli procurerebbe soltanto denunce per calunnia. E il magistrato tenta di approfondire: interroga per ben sette volte il gi ornalista de Il Centroautore dello scoop. «se Marino e Galeone mi avessero mai parlato di Moggi e di altri manager e dirigenti sportivi di altri club molto in vista nella serie A». Si limita a scandag liare l unica partita di B incriminata. la Commissione disciplinare della Federcalcio accoglie per intero le richieste della Procura federale e sentenzia: 3 anni di inibizione a Pierpaolo M arino per illecito sportivo. in secondo grado. moglie del calciatore del Pescara Edy. 6 mesi di squalifica ai calciatori pescaresi Andrea Camplone. frasi di questo genere. Perché altrimenti è troppo sporca. la parapsicologa secondo indiscrezioni avrebbe parlato fugacemente anche di Moggi. ma «a interessarsi piutt osto di Luciano Moggi». la maga torna su TorinoPescara: «Eh. Anzi. E a Lucianone si sarebbe riferita anche Tiziana Bivi . per e sempio: Sì. evita di agitarsi troppo sul fronte della serie A. ndr] ci sar emmo andati comunque. a tempo di record. e a squalificare alcuni dei protagonisti più coin volti. 3 punti di penalizzazione al Pescara per responsabilità oggettiva. Rocco Pa gano e Ubaldo Righetti per omessa denuncia. Così. La giustizia sportiva. fedelissimo di Galeone nonché suo vicino di casa: la s ignora Tiziana. Ma nemmeno dagli interrogatori di dirigenti e calciatori granata e merge qualcosa di utile all inchiesta. Il 3 agosto.. 8 mesi di squalifica a Giovanni Galeo ne per omessa denuncia. almeno su Lucianone. 2 pun ti di penalizzazione al Taranto per illecito sportivo presunto. alle pre se con questo scandalo. a rubare dei soldi. Lui [forse il Serpente. Ma il giornalista. TarantoPescara 2-1. conferma Nerone.. Nell interrogatorio davanti al magistrato.. che alla fine verrà archiviata.».. Il 9 luglio 1993. non a guadagnare. avrebbe inoltre scritto una lunga lettera al pubblico ministero Di Paolo. ndr] mira a guadagnare dei soldi senz alt ro. Almeno per quella piccola porzione di scandalo: non ci vuole un gran coraggio ne l colpire una . però un gol noi lo facciamo. Poco dopo. Ecc o. per altri accertamenti. invitandolo a non occuparsi solo dei dirigenti pescaresi. «Voleva sapere da me»..soldi che si prende». lasciatecelo fare. la Caf (Commissione di appello federale) conferma tutte le condanne.. che conta come il due di picche. come emarginata dallo stra potere calcistico del Milan berlusconiano. uffici alizzate il 25 marzo 1993. Su tutto il resto. al Processo. Il giornalista Walter Nerone. al Processo dell amico Biscardi. del casoPescara si parlerà soltanto per un paio di minuti. Decisame nte perfido quello attribuito all Avvocato: «Anche nelle migliori famiglie dell alta società c è bisogn dello . Lucianone Moggi è ospite d onore in Tv. io mi alzo e me ne vado in diretta». che oltre a militare in serie B ha appena fatto fallimento. di sfuggita. invece. ha vinto il premio Cronista dell anno 1994: querelato cinque volte per il suo scoop. invece. non si muove foglia che lui non voglia. L indomani. Per que lla puntata del programma.. con l amico Aldo.continua Dagospia 16 Giugno 2006 CAPITOLO V LUCKY LUCIANO E LA VECCHIA SIGNORA Lo stile Juve in salsa Moggi Perché la Juventus decide di ingaggiare un personaggio spregiudicato come Moggi? P erché gli Agnelli decidono di gettare alle ortiche il noto stile Juve per avvalersi di un personaggio chiacchieratissimo come l ex ferroviere di Civitavecchia? La risposta sta nel fatt o che la più blasonata squadra italiana da qualche tempo è in ombra. Pochi giorni dopo le sue dimissioni dal Torino.società come il Pescara. Ma all ultim o momento Biscardi cambia idea: quella sera. 24 . il supremo Mercante di giocatori. verso la fine della trasmissione. secondo gli almanacchi sportivi ha continua to tranquillamente a fare il direttore generale del Pescara (e poi dell Udinese). è stato assolto cinque volte. benché squalificato. hanno volato molto Aldo. è stato categorico: «Se stasera si pa rla dello scandalo. Pierpaolo Marino.. Commento ironico del Centro: «Ieri se ra. e qualcuno scrive che Lucianone. costretto a cedere il passo a Lucianone: «Evident emente io sono un uomo datato: la mia Juve mandava in giro il conte Cavalli d Olivola. Poscritto dello scandalo. i giornali ironizzano sul voltafaccia.. e il Taranto. E il solo modo che la società b ianconera ha per ritornare in gioco è quello di comprare i servigi di Moggi. come sempre a peso d oro . viene steso un velo di pi etoso silenzio. e tagliata fuori dai giochi di mercato monopolizzati da lla coppia GallianiMoggi. Sarcastico è il commento attribuito a Boniperti. Lucianone è ormai l incontrastato padrone del mercato calc istico.».. Biscardi è stata invitata in studio una delegazione della tifoseria pescarese e un paio di dirigenti della società per parlare dello scandalo appena scoppiato.». non ha capito ma si è adeguato. con brutalità dal capoufficio stampa e relazi oni esterne Piero Bianco. una volta ammesso all a corte degli Agnelli Lucianone si specializza in gaffe. ma quasi subito prosciolti.stalliere». la famiglia Fiat è appena uscita da un brutto quinquenni o di inchieste giudiziarie. o al Toro di Borsano. ci terrebbero a non sfigurare all inevitabile confronto con lo stile Juventus inaugurato proprio da Umberto Agnelli (giovanissimo presidente nei primi anni Se ssanta). per smantella re la signorilità che pervadeva casa Juve da quasi quarant anni. dell arrogante Roberto Bettega e dello scostante Antonio Giraudo (della nuova Juve rispettivamente: direttore generale. E all indomani dell ultima g iornata di campionato. per la verità. La troika dei nuovi padroncini del vapore juventino. sarebbe del tutto inammissibile nella Juve di Umberto Agnell i e dei suoi fedelissimi. Infatti impiegheranno solo poche settimane. salvo che siano dotati di stile. Ma lo stile non è acqua. Negli anni. I quali. e dalla venticinquennale gestione di Giampiero Boniperti. che per sua fortuna non sono riuscite a varcare il portone d oro che separa Cesare Romiti (verrà condannato per falso in bilancio) dai fratelli Gianni e Umberto Agne lli (indagati. tutto si può dire del rus pante Lucianone Moggi. Boniperti ha acc ettato con stile l avvicendamento. non vuole bonipertiani fra i piedi. ha svuotato l ufficio e ha tolto il disturbo. invece. all ultimo dei magazzinieri. Viene liquidato anche il ragionier Se . e se un o non ce l ha come il coraggio per don Abbondio non se lo può dare. al medico sociale Pasquale Bergamo. o meglio. per mancanza di elementi diretti di accusa). direttore sportivo. Ora. la pensa diversamen te. e poi perpetuato dal suo successore Vittore Catella (antico gentiluomo piemontese). e amministratore d elegato). Pregato dall Avvocato d i rimanere formalmente alla guida del club almeno fino al giugno del 1994. Oltretutto. Ma c è da capirlo: certi trucchetti troppo scoper ti ora non sono più consentiti. Il biglietto da visita del terzetto MoggiGiraudoBettega è la immediata epurazione di tutti i bonipertiani presenti nella sede sociale di piazza Crimea. Ciò che era tollerato al Napoli. Via tutti. Cacciato in malo modo addirittura il massaggiatore Remino (quello che la Gialappa s di Mai dire gol ha e letto a personaggio col nomignolo di Tranfolanti). Boniperti ha portato alla Juve tali e tante professionalità che qualunque amministratore assennato se le terrebbe ben strette. Se prima le allegre gestioni moggiane avevano coinciso regolarmente con scandali (quasi tutti finiti nelle Procure della Repubblica o nelle aule di tribunale). assunto qualche mese pri ma da Boniperti con mansioni di semplice addettostampa e balzato come un fulmine sul carro dei v incitori. in piazza Crimea. nelle quali la nuova dirigenza juventina mira ad accreditarsi come depositaria della M odernità e della Buona Amministrazione.. Il Lucianone juventino. «Bella forza». Moggi vende subito Dino Baggio uno dei gioielli della squadra bianconera e della Nazionale per una quindicina di miliardi. sulla poltrona sempre più onorifica e sempre meno op erativa di presidente: un po' per il suo filo diretto con l Avvocato e la Fiat. «anch io sarei stato capace di far quadrare i conti così. Via anche Dante Grassi. un esternatore infaticabile. Il benservito ai vecchi dirigenti è condito da dichiarazioni velenose e strafottenti. che viene anzi promosso capo dello staff medico al posto di Bergamo. un ospite fisso dei salotti tel evisivi che contano (e anche di quelli che non contano). anc he la politica juventina nei confronti degli ultrà cambierà radicalmente. e assume ben presto anche lui un piglio arrogante e supponente. al Parma. Roberto.. diventerà un i nguaribile iperpresenzialista. non è rimasto nessuno in grado di compilare un contratto come si deve. almeno. Anche lu i in peggio (ma i punti di partenza erano piuttosto distanti). spera). A tutta prima. con casini che saranno og getto di denunce e inchieste. appena liberato dalla clandestinità iniziale. e un po' perché c ome si vedrà questa Juve ha un gran bisogno di un buon legale. Se avessero venduto l altro Baggio. Il nuovo responsabile delle relazioni esterne è Romy Gai. Rimane ovviamente l avvocato Chiusano. avrebbero incassato anche il doppio». quel suo essere caciarone. ammuf fiti e incapaci incapaci soprattutto nel far quadrare i bilanci. commenterà con gli amici Bonipert i. Moggi benché sia ancora un clandestino a bordo cambia stile come la Juve. architetto. E sempre meno attento alla dote fondamentale di ogni uomo di potere: la discrezione. grande esperto in faccende contabili e regolamentari ma viene poi richiamato d urgenza co n tante scuse quando ci si rende conto che. sempre più compreso nella parte di padrepadronepadrino di una società intoccabile che rende intoccabile anche lui (co sì. Moggi e Giraudo vengono accolti . ruspante e provincialotto: il contagio di Bettega e G iraudo gli è fatale. Perde quei tratti umani che l o rendevano simpatico. Riccardo Agricola. pulizia etnica. Si salva il vicemedico sociale. Per il resto. la dissimulazione. responsabile del Centro coordinamento club dei tifosi: dopo la sua partenza.rgio Secco. il saper stare dietro le quinte. La nuova Juventus sì che ci sa fa re! Per cominciare. laddove i bonipertiani vengono dipinti come vecchi. una vita passa ta alla Juve. E in più si scopre che Bettega. vengono subito messe a tacere. visto che in tribuna li si ricorda ancora ai tempi del Torino di Bor sano tifare sfegatati insieme. lo schiaffeggiatorepi cchiatore verrà notato. quel denaro si perde in mille rivoli. Pochi mesi dopo. non i dirigenti. alla fine. il terribile male che lo porterà alla morte (nell aprile 1995). L incasso è ricco: 770 milioni di lire per i biglietti venduti. . Risultato: al Centro trapianti contro la leucemia di Perugia.dalla tifoseria con cori di insulti e striscioni di dissenso: il pubblico bianconero non perdona loro la notoria fede torinista . Con quale politica. richiamati da quella nobile iniziativa a scopo benefico. ma nessuno lo sa: non lui. sull aereo ufficiale della squadra bianconera. rende bene il senso della s volta. e secondo alcuni be ne informati addirittura a regalarglieli. un gruppo di ultrà del clan Drughi (quelli che dirigono il tif o nella Curva Scirea) aggredisce il difensore juventino Andrea Fortunato. La Juve rivendica i diritti televisivi. che punteggiano le ultime seisette partite del campionato 1993. Ma alla spartizione della somma. insieme ad alcuni compari. non i tifosi. dedicato al defunto giocatore allo stadio Arechi di Salerno. con al collo tanto di sciarpa granata. che fanno parte del contratto di vendita di Roberto Baggio al Milan. Nel finale del campionato 1993-94. gli tira addosso uova e pomodori. Il 13 agosto 1995 la Juventus decide di rendere omaggio alla memoria di Fortunat o (deceduto quattro mesi prima) giocando con Napoli e Salernitana un torneo triangolare di b eneficenza. L incasso decidono gl i organizzatori sarà devoluto al Centro trapianti contro la leucemia che sta sorgendo a Perugia. La nuova Juve torna a vendergli i biglietti delle trasferte. Biglietti che gli ultrà rivendono tramite bagarinaggio a prezzo i ntero o anche maggiorato. Ma quelle contestazioni. in ogni derby contro l odiata Juve . lo insulta. altri 30 0 milioni per i diritti televisivi (ceduti alla Fininvest). A ciò si aggiungono altri 200 milioni di spese varie organizzative. Fortunato è già malato di leucemia . ha preteso 200 milioni a titolo d ingaggio. lo accus a di scarso rendimento. all inizio del nuovo campionato. al giocatore. chi qualche ceffone. dove ha ottenuto di viaggiare gratis per le trasferte insieme ai giocatori e ai dirigenti nella sua nuova veste di guardaspalle autorizzato dalla società. Un episodio. ripreso da alcuni giornali. Trentacinquemila spettatori.9 4. I tifosi juventini e non. Dal gruppo si stacca un facinoroso che allunga chi dice un pugno. lo si vedrà in dettaglio più avanti: quel che è ce rto è che l ostracismo imposto da Boniperti contro gli ultrà più facinorosi e scalmanati viene improvvisamente a cadere. in cambio dell adesione della squad ra juventina alla benefica iniziativa. accorrono in massa . Non si è mai vista al mondo la beneficenza a pagamento. se ne lava le mani Umberto Agnelli. Nella stessa estate del 1995 la società bianconera si distingue per un altra bella p rodezza nei confronti del suo giocatoresimbolo. ovviamente.continua Dagospia 19 Giugno 2006 Il rinomato marchio Moggi impronta di sé il defunto stile della Juventus come una vernice coprente. Per i soliti motivi di bilancio (la Juventus è ricca sfondata. proclama Lucianone. non riesce a vincere. non possiamo tollerare che si ripetano situazioni simili a nostro danno! Domenica sera ho telefonato a Casarin [il designatore degli arbitri. 25 . Ovviamente è tutto vero: Moggi ha promesso Baggio all Inter di Moratti. che cos abbia visto non si sa! Ditemi voi se non è u n ingiustizia! Ma ci faremo sentire. nonostante lo scontato parere proJuve di Nizzol a sospetta che i due club detengano sul mercato calcistico una posizione dominante. Il Moggi bianconero fa subito intendere chi comanda nel calcio italiano: «Rodomonti era in area. se avesse . E con chi se la prende Lucianone? Con gli arbitri. Lucianone decide di vendere il fuoriclasse per un pacco di miliardi. che però punt ualizza: «Comunque qualcosa a Salerno abbiamo lasciato». Gioca male. Infa tti ha ragione: di quell inchiesta non si sentirà mai più parlare.arrivano meno di 400 milioni. ma piuttosto taccagna). Roma e Torino. Se ne parla da marzo. L 8 luglio 1995 l Ufficio istruttorio dell Autorità antitrust apre un inchiesta sull accord stipulato tra la Juve moggiana e il Milan berlusconiano per «iniziative comuni nel campo com merciale e del marketing». ma la Juv e ha sempre smentito piccata. E Bettega arriva a dirsi «amareggiato per le polemiche». a futura memoria. siamo tranquillissimi». la posizione. Lucianone. L Antitrust investita della vicenda da Inter. violando il p rincipio di libera concorrenza. e qualche giornale lo fa n otare e polemizza. fa finta di niente. «Ha fatto tutto Bottega». A metà dicembre 1994 la Juve è in crisi. invece. «Non c è niente da temere. La prenderà. ndr]: mi ha risposto che non aveva ancora visto le immagini e quindi non poteva prendere posizione». Casarin: vietando a Rodomonti di arbitrare la Juve per ben tre anni. scaricato anche lui come un ferrovecchio: Ro berto Baggio. reo di una svista a danno dei bianconeri nell incontro con il Genoa (peraltro giocato malissimo dagli juventini). ma col suo piglio da padrone delle ferriere si è ben guardato dal chiedere al giocatore se fosse d acc ordo. comprese anche operazioni di promozione sui mercati orientali e di commercializzazione dei diritti televisivi per le partite amichevoli. Il pretestuoso bersagl io è il fischietto abruzzese Rodomonti. l arb itro Bolognino nega un rigore all Atalanta... E fa tutto per conto suo senza dirci nien te forse perché il procuratore di Ravanelli si chiama Alessandro Moggi. ma trattandosi de lla Juve gli organizzatori fanno i salti mortali e alla fine i palchi richiesti saltano fuori . Moggi notifica a Baggio che verrà ceduto all Inter. nella tenuta dei . altre figuracce bianconere. poi ne concede uno alla Juventus. che così vince la par tita per 1 a 0. che dichiara: «Non mi risulta che Ravanelli sia in vendita. La Juventus chiede ai re sponsabili del teatro di riservare alcuni palchi per dirigenti e giocatori. per un bel viaggetto tutto spesato. Quando la notizia della sua cessione all Inter trapela sui giornali. Qualcuno ricorda le processioni di socialisti. sicofanti e fidanzate sull aereo del presidente del Consiglio Craxi in Cina. concluso il campionato. se per caso preferisse qualche altra destinazione. portaborse. A fine ottobre 1995. tutti i posti esauriti da mesi. spiega lui ai giornalisti esterrefatti.. negli anni d oro de lla Prima repubblica.». dove il fuoriclasse viene accolto da un gruppo di ultrà scalmanati che lo contestano come se fosse lui a voler tradire i colori bianconeri. Il 1996 juventino comincia alla grande. «Pubblic he relazioni». infatti. Il 7 gennaio. Il campione rifiuta per orgoglio e. Alla milionesima balla di Lucianone finisce per crederci per fino l Avvocato. Peccato che la sera dello spettacolo quei palchi rimangano deserti: dirigenti e calciatori juventini se ne sono dimenticati. riescono a lasciare lo stadio scortati dalla polizia. Moggi è categori co: «Ravanelli è incedibile. Lucianone ve nde Ravanelli alla società inglese del Middlesborough. So che è molto richiesto. Lucianone non si perita di invitare come graditi ospiti sull aereo della Juventus addirittura quindici procuratori di calciatori amici suoi. un atteso evento mondanomusicale. dopo un lungo e umiliante br accio di ferro. la richiesta è tardiva. presi a ombrellate. Baggio si ado mbra e chiede spiegazioni. grande tifoso bianconero. perla nuova.niente in contrario.. pe r zittire le voci di una possibile cessione del goleador juventino Fabrizio Ravanelli. oppure avevano trovato di meglio da fare. I tifosi atalantini si scatenano: Moggi e Bettega. A meno che Moggi non f accia tutto per conto suo senza dirci niente. Nella primavera del 1997 è in programma. A fine aprile. In primavera. altra gaffe moggiana a strisce bianconere: per la trasferta di coppa a Glasgow. Al teatro Regi o di Torino è in programma un concerto di Luciano Pavarotti. ma noi non siamo così ingenui da privarci di u n attaccante che sta nella Nazionale». a Bergamo. Finché. Anno nuovo. È proprio così: due mesi dopo. Lucianone smentisce e organizza addirittura una conferenza stampa a llo stadio. passerà al Milan. Roveri al parco della Mandria (dove risiede Umberto Agnelli). qualcuno ha deciso di non invitarlo. Nella vide ocassetta proiettata durante la manifestazione. Qualche giorna lista chiede spiegazioni. In realtà. L assenza è così clamorosa che viene subito notata da tutti i presenti. oscurate dallo spazio smodato riservato alla Juve di MoggiGiraudoBettega.. l avremmo invitato». 26 . sul maxischermo dello stadio appare il viso di Gaetano Scirea accosta to all ultimo modello di una nota marca di orologi.. Pochi giorni dopo. Il nuovo stile Juve improntato da Lucianone sa arri vare alla pura volgarità: l anno dopo niente più tessera omaggio per il presidente onorario Boniperti . sono schierati d irigenti. il presidente o norario della Juve è a Torino: non è presente alla festa per la semplice ragione che nessuno ha ri tenuto di invitarlo o meglio.continua Dagospia 20 Giugno 2006 .. che costelleranno tutto il 1998 per celebrare il centenario della fondazione della Juventus. con i filmati dei grandi successi e dei ca mpioni bianconeri. nello stesso impianto Delle Alpi. allo stadio della Juve moggiana ha deciso di non m ettere più piede. vip e uomini di cultura e di spettacolo accomunati dalla fede ju ventina. Ac cesso a pagamento. quest a volta. All appello ne manca soltanto uno: Giampiero Boniperti. si infuria per davvero. inviandogli provocatoriamente una misera tessera per il secondo anello dello stadio. calciatori di ieri e di oggi. la sontuosa cerimonia inaugu rale dei festeggiamenti targati Juvecentus. mentr e la signora parla al microfono.. Ma c è dell altro. è a Strasburgo. L Avvocato. essendo un signore. il periodo bonipertiano (che è anche il più florido) viene ridotto a poche e fugaci seq uenze. Davanti alla stampa di tutta Europa. cioè colui che da giocatore e da presiden te ha vinto il maggior numero di trofei. La vedova Scirea viene chiamata in campo per ricordare la figura di que l grande campione che fu suo marito (scomparso anni prima in un tragico incidente stradale). Fosse stato qui. è i mpegnato al Parlamento europeo. stile Juventus. Il quale peraltro. Stile Moggi. e che dopo l uscita di scena è stato nominato presidente onorario insieme ai due fratelli Agnelli (il 10 maggio 1994 Boniperti è stato anche eletto europarlamentare come indipendente nelle liste di F orza Italia). E si indispettisce di nuovo quando apprende che la nuova di rigenza ha deciso di espellere Boniperti dalla tribuna vip. Giraudo farfuglia una scusa: «Boniperti non è a Torino. si capisce. si inaugura Juvecentus con una serata di sfilate di moda e partitelle fra vecchie glorie: la fiera del kitsch e del pacchiano. colui che da mezzo secolo è sinonimo di Juve. Kohler. Poveretti. Ma Bettega ha giurato ai tif osi: «Vieri è forte . Abbiamo perso contro una Federazione [quella tedesca.». certe sue decisioni hanno pesato in modo evidente s ul risultato. in mondovisione: «Siamo stati superiori al Borussia. ma devono lottare contro l om bra incalzante di Michel Platini. Per Lucianone bastano le voci subito nate come per incanto che lo vogliono in procinto di trasferirsi alla Lazio. e la Juve diretta da Lucianone trascina Agnelli e la società bi anconera in un altra epica figuraccia. Júlio César e Reuter). Non passa un mese..Benché abbia intascato due scudetti in tre anni. esce allo scoperto e appioppa ai suoi comici dirigenti un sonoro ceffo ne: definisce le loro parole «sciocchezze » precisando: «Sappiamo bene come si vince. che aveva criticato il trattamento umano ricevuto dalla Juventus moggiana: «Le sue dichiarazioni dimostrano che abbiamo fatto bene a cederlo. Il 28 maggio 1997 la Juve. troppo forte. a metà maggio. più potent e della nostra». il centravanti che in una sola stagione è salito alla ribalta del campionato. Ora dobbiamo imparare anche a perdere». Ecco Bettega. poi si scaglia contro un giocatore de l Borussia. per farla tornare a essere la Vecchia Signora che la trimurti GiraudoMoggiBettega ha ridotto a zitella di facili costumi. e Giraudo minaccia sottovoce le dimissioni. Anche Moggi dice la sua: «L arbitro? Peggio di così si muore». che ha appena vinto lo scudetto. nel dopopartita. Geniale: è come ammettere implicitamente che tutti i precedenti successi internazi onali della Juventus erano dovuti al fatto che la Federazione italiana era più potente delle a ltre. stavolta. Allora la troika di piazza Crimea si incazza: Bettega fa il broncio. squa dra infarcita di ex giocatori juventini che la società bianconera aveva scaricato come saldi di fine s tagione (Sousa. Da settimane si vocifera della imminente cessione di un altro gioiello bianconero: Christian Vieri. ma l arbitro Puhl non ha avuto il coraggio di darci il rigore. il principesco ex fuoriclasse juventino al quale la Real Casa vo rrebbe affidare in futuro la povera Juventus. proclam a Boniperti juventino del secolo . ndr] forte.. L Avv ocato. perde malamente la f inale di Coppa dei campioni (la seconda su tre disputate) contro il modesto Borussia Dortmund. della Coppa campioni e della Nazionale. la dirigenza juventina può mostrare anche all estero di quale pasta è fatta quanto a stile e sporti vità. c è da capirli: no n solo devono combattere per esorcizzare il fantasma di Boniperti. La sconfitta è più che meritata (nonostante un p aio di decisioni discutibili dell arbitro ungherese Sandor Puhl). Così. l ex juventino Paulo Sousa. la Juve della triade GiraudoMoggi Bettega non suscita alcun entusiasmo da parte dell Avvocato. Moeller. che infatti. La risposta de lla Juve è perentoria: «Abbiamo troppi impegni. Ce n è anzi qualcuno. Il 30 giugno l Avvocato telefona a Boniperti per chiedergli un parere sul centravanti. ma non è possibile». Ma quando Crosetti si avvicina alla sala stampa.. figlio di Umberto. dopo mesi di lotta contro una grave malattia. che si allarga un po' troppo : per esempio Maurizio Crosetti di Repubblica . Agnelli: «Non mi risulta». Giampiero?».. gli dice il presiden te onorario. anche se piace a tante società: ci serve p er rivincere lo scudetto». che milita nelle serie inferiori. alla domanda dei giornalisti se la Juventus voglia cedere Vieri all Atletico Madrid per 35 miliardi.. E il presidente monetario: «Che intende dire. Giovanni Alberto Agnelli. io potrei soltanto ripetermi. è costretta dalle norme Uefa a rompere il silenzio stampa che dura da qualche settimana. la Juvent us annuncia la cessione di Vieri all Atletico Madrid per 35 miliardi.. di questi giornalisti. impegnata in trasferta di coppa. per ricordare il giovane e benvoluto padroncino.e importante. a me non risulta. lei non è informato. e a incontrare i giornalisti che la seguono in tutta Europa. comunque faccio una verifica». che non è una questione di cifre». accostandola per l occasione a Lady D («Non è il caso di chiedere a Elton John di comporre il nuovo inno bianconero». Mi ha detto che Vieri non è sul mercato. Due giorni dopo. L operazione antipatia prosegue . Spiacenti. con un comunicato di quattro righe. Boniperti: «Che Moggi lo ha già ve nduto all Atletico Madrid». un addetto della Juventus gli fa presente che può anche tornarsene in albergo: i giocatori e l allenatore hanno l or . Gianni Agnelli risponde perentorio: «Ho chiamat o Moggi. Il 13 dicembre 1997 muore. Interpellato dai cronisti sportivi. è dei giornalisti che li raccontano. Era presidente della Piaggio di Pontedera. Agnelli: «Giampiero. Parla Lippi. Ai primi di ottobre 1997 la Juve è a un passo dall eliminazione in Champions League (se la caverà con un fortunoso ripescaggio). per questo ce lo teniamo. L Avvocato chiama uno dei telefoni cellulari di Moggi e chiede conferma: Lucianone cade dalle nuvole e nega tutto. Così. e lì le maestranze vorrebbero organizzare una partita amichevole della Juve contro la squadra local e. Boniperti: «Come no è tutto deciso dal m di aprile». Lucianone conferma: «Mi pare che Agnelli abbia già detto tutto. il 2 luglio 1997. ha ironizzato il gior nalista). Ogni cosa è chiara». «Vieri ha un grande futuro. La reazione della dirigenza bianconera è un bel sil enzio stampa: perché la colpa degli insuccessi juventini secondo Moggi & C. erede de signato al trono della Fiat e grande tifoso juventino. io me lo sarei tenuto ben stretto». che si è permesso una battuta di spirito irriverent e sulla prematura dipartita della grande Juve. L indomani la Juve. esilarante. e lo show è assicurato. né oggi né domani. Ovviamente non si riferisce alla Roma e alla Lazio da lui dirette anni addietro. al mo mento.. la anticipa lunedì 16 marzo il Processo di Biscardi : all amicon e Aldo . La reazione della società bianconera è una mirabile sintesi di irosa tracotanza mogg iangiraudianobetteghiana: una citazione in Tribunale. Ma Lucianone. ma dato il livello è facile immaginarlo. Ma. nel c orso della sua lunga esperienza napoletana. A metà marzo 1998 la Lazio elimina la Juventus dalla Coppa Italia. ma in religioso silenzio. quando la Juventus vincerà lo scudetto su una carrozza d oro trainata da un nugolo di premurose e servizievoli giacchette nere. Il direttor e generale è in gran forma: dice che la Juventus è «sola e attaccata da tutti». osceno e scandaloso conflitto di interessi di Moggi junior. anche in quelli che la domenica vanno ad affrontare la Juventus di Moggi [senior]».dine di non rispondere alle sue domande. La notizia. rigore negato ai giallorossi per un evidente fallo d i Deschamps). se proprio insiste. Chi ha da to un ordine del genere? Non si sa. sparsi in vari club. Quali messaggi? A quali indirizzi? E perché giusti ? Lo si capirà nel prosieguo del campionato.. si ride di gusto: il teorema moggiano secondo il quale il club più potente del calcio italian o sarebbe «una piccola. mentre «le squadre romane hanno il privilegio di senti rsi protette». Renga decide poi di sollevare finalmente il macroscopico. E da chi sarebbero protette? Lucianone risponde alla sua maniera un po' mafiosa: «I m essaggi che ho mandato sono arrivati agli indirizzi giusti». in esclusiva. l 8 febbraio 1998. senza quelle protezioni accordate invece alle squadre romane» è come scrive Giorgio Tosatti sul Co rriere della Sera «delirante. può starsene sedut o in sala stampa ad ascoltare le domande dei colleghi. senza appo ggi. piangi e fotti. nella par tita contro la Roma (3-1 per i bianconeri.. sola contro tutti. ha digerito alla perfezione uno dei motti parte nopei: chiagni e fotti . «procuratore di ottant a giocatori. Due giorni dopo interviene Lucianone. Lippi (che due mesi dopo s indignerà per le lamentele dell Inter contro i continui favori arbitrali alla Juve) protesta fragorosamente contro l arbitro Pellegrino perché dice avrebbe scippato la vittoria alla sua squadra. con richiesta di risarcime nto danni per 10 miliardi. Il Messaggero pubblica alcuni articoli di Roberto Renga molto critici sui continui er rori che stanno falsando la regolarità del campionato. ma a quelle attuali. All ennesimo favoritismo arbitrale accordato alla Juve. misera scialuppa in balìa di poteri ostili.. roba da bambini dell asilo». che è vittima di un isol amento doloso finalizzato a distruggerla. Poi. mentre «altri invece mi sembra che non lo facciano». Così è diventato un padrone del calcio. con ovvie conseguenze a carico della Juventus. sono serviti. la Juve di Boni perti e Trapattoni. C erano da scegliere le scarpe della nuova divisa e Moggi propendeva per un modello. di tas ca sua. con una lettera a Panorama . lascia fare. Romiti conclude velenoso: «Della Juve di oggi provo molta ammirazione per quei grandi professionisti che son o Lippi e i suoi giocatori: ma qui finisce la mia ammirazione» Lucianone & C. una s toriella illuminante. Ha imparato che non c è tempesta che non finisca in bonaccia. che del direttore generale juventino scrive: «Si racconta. l ex ferroviere fa proprio di tutto per trasformare la Vecchia Si gnora in una sguaiata cafona. Ma al momento di definire si accorsero che il for nitore aveva già mandato in produzione la scarpa preferita da Moggi. addirittura in sede penale. un aiuto. Perché so democratico ma me piac e che se faccia come dico io . Romiti ricorda di avere molto amato la Juventus degli anni Settanta e Ottanta. nel ricorso. un veto: un giornale inglese ha scritto che se McManaman non firma con il Liverpool è una . per riparare almeno parzialmente alla ennesima cialtronata della Juve moggiana. e alla fine ci riesce. La Stampa . Lui dirige il mercato della Juve e mette le mani su quello dei concorrenti perfino in Europa c on un consiglio. insomma. quella Juve che «oggi non c è più» e della quale manti ne un ottimo ricordo. quando lui guidava la Fiat tra i marosi di tante crisi. che se lo cogli col sorcio in bocca non s irri gidisce. a fine aprile. Ne è consapevole perfino il quotidiano di casa Agnelli. ride Lucianone. Il quale. Cesare Romiti ancora per poco presidente della Fiat telefona subito al direttore del Messaggero . Onore al merito. alla Juve. È questo appunto anche il parere di important i banche d affari esperte nell assistenza per le quotazioni e i collocamenti in Borsa».qualcuno ha passato il testo della citazione giudiziaria firmata dall augusto avvoca to Vittorio Chiusano in persona. È naturale che il mercato borsistico londinese che potrebbe accogliere l emissione e la quotazione delle azioni Juventus ne penalizzi il valore se si met te in dubbio che i risultati e quindi gli incassi dipendano da illeciti più che dai meriti sportivi e che è possibile o probabile un accertamento di tali illeciti. di quest i ultimi. gli altri dirigenti per l altro. e lui è maestro ne ll aspettare che si calmino le acque per fare a modo suo. e dunque gli articoli del Messaggero hanno «arrecato ingiustamente danni rilevanti. spiega che la Juventus «ha in progetto di emettere azioni quotate in Borsa». patrimoniali e non. promettendo che qualche milione lo metterà lui. che faceva capo alla Fiat di Gianni Agnelli e Romiti e che non era anco ra caduta nelle grinfie dell Ifi di Umberto Agnelli. Pietro Calabrese. manovra di Moggi. Forse non è vero, ma ci si potrebbe credere». Convinto che i giocatori bianconeri debbano parlare «del sole e della pioggia» purché «n on mi creino casini», Moggi prepara una specie di galateocodice d onore al quale si devono attenere i giocatori juventini in campo e fuori dal campo; poi lo consegna al capitano dell a squadra, Antonio Conte, dicendogli: «Fate i bravi cristiani». E in una intervista precisa: «Non sono un a verginella e neanche un angioletto... ma nell ambiente del calcio bisogna essere svegli, dormir e poco la notte». Il suo ufficio di direttore generale juventino è «come una sala d aspetto di una stazi one... Lucianone ascolta tutti. Da vent anni. Un clientelismo da Prima repubblica che pensavamo si potesse interrompere [dopo] le inchieste della Procura torinese, invece Moggi ha retto a ll urto». Lucianone dice che «in giro c è una cattiveria bestiale e io ne ho subita tanta»; oppure che «gli amici sono importanti: io faccio un favore a loro e loro lo ricambiano dandomi u n giocatore che finirebbe ad altri». Come prima e meglio di prima, racconta barzellette pecorecce, frequenta gli ippodromi, fuma ammorbanti sigari, ostenta braccialetti d oro a catena con medagli ette... Ma il meglio di sé Lucianone continua a darlo quando fa il mercante di calciatori. Ne è un esempio il suo tentativo di portare alla Juve il giocatore Luís Fígo dello Sporting Lisbona, al qua le si interessa anche il Parma. La trattativa è complessa e problematica, e alla fine il campionci no firma due contratti: uno per ciascuna società. Allora l ex ferroviere sbotta: «Una cosa è sicura: se Fígo non giocherà nella Juve, non si muoverà dal Portogallo. Altre possibilità non ce ne sono». P arola di Lucky Luciano. 27 - continua Dagospia 21 Giugno 2006 Lucianone ultrà Dovunque passi, Moggi lascia il segno, inconfondibile e indelebile. Ne sa qualco sa l imprenditore informatico Paolo Depetrini (figlio di quel Baldo Depetrini che fu un campione d ella Juventus negli anni 1933-1949). Nel maggio 1994 la società bianconera, appena affidata alla triad e GiraudoMoggiBettega, appalta a Depetrini la gestione delle biglietterie dello stadio Delle Alpi. Firmato il contratto, l imprenditore fonda una società la Stadio Service per la bisogna. Da all ora, e per due anni, incappa in una serie di peripezie e stranezze da parte della Juventus, che d iventeranno oggetto di due inchieste della magistratura torinese in seguito alle denunce del l imprenditore. Quasi subito, Depetrini si accorge che la Juventus gestisce i biglietti delle pa rtite con molta disinvoltura. Quelli timbrati Ancol , a prezzo ridottissimo, vengono distribuiti ai club degli ultrà scavalcando la Stadio Service (che dovrebbe invece esserne l unico distributore) e venduti agli ultrà a sole 10 mila lire gli ultrà, poi, li rivendono col bagarinaggio agli ignari tifo si a prezzo intero, cioè a 26-30 mila lire (a seconda dell importanza della gara), con un guadagno di de cine di milioni a partita (ovviamente esentasse). Un sistema semplice e ingegnoso per finanziare i club ultrà più facinorosi senza dare nell occhio e senza sporcarsi direttamente le mani. Vale la pena di ricordare che, durante la presidenza Boniperti, la Juve aveva me sso alla porta tutti i club non costituiti con atto notarile, negando loro i biglietti, per troncare og ni rapporto con le frange più scalmanate e incontrollabili della tifoseria. Le quali, per tutta risposta, av evano inscenato continue contestazioni e scioperi del tifo. Le contestazioni erano poi proseguit e per qualche settimana anche dopo l avvento della triade GiraudoMoggiBettega, ma per ben altri motivi. I tifosi bianconeri protestavano per l arrivo ai vertici della Juve di due personaggi dai t rascorsi granata : Moggi, già direttore sportivo del Torino, e Giraudo, notoriamente tifoso del Toro e già consulente di Borsano. Ma queste proteste erano durate poco, e si erano trasformate come per i ncanto in cori di giubilo. Stando al racconto di Depetrini, ben si comprende perché. L imprenditore chiede spie gazioni al dirigente Paolo Prandi, responsabile del Centro coordinamento club juventini (ch e ha sede presso la Stadio Service): perché i biglietti Ancol vengono venduti al di fuori della distri buzione ufficiale? La risposta è che «la società deve prediligere questi gruppi organizzati e finanziarli». Pr andi gli parla di «un personaggio in carcere, addirittura condannato all ergastolo, che dava ordini a un certo Antonio Tony Acanfora sulla gestione della Curva Sud dello stadio in occasione delle parti te della Juventus»; di «gente di Milano, che minacciava i tifosi della curva Nord per vendere loro i biglietti omaggio ricevuti dalla società»; e infine di imprecisate «minacce e intimidazioni ricevu te dai vertici juventini». Scrive Depetrini nella sua denuncia all autorità giudiziaria: «Che ci fosse una conniv enza tra la società e alcuni personaggi dei gruppi organizzati mi fu ben chiaro, sempre alla f ine di novembre 1994, allorché in due occasioni lo staff dirigenziale della Juventus composto da G iraudo, Bettega, Moggi e Prandi incontrò presso la mia sede [Stadio Service, ndr] alcuni rappresent anti di questi gruppi, tra i quali Acanfora... e altri di cui non ricordo i nomi. Ovviamente, n onostante fossi il titolare della biglietteria ufficiale Juventus e quindi il distributore dei bigl ietti, non fui invitato a tali riunioni, ma venni a conoscenza del tenore delle richieste fatte alla Juventus e di quali fossero le politiche societarie dallo stesso Prandi e dalle enfatizzazioni dell Acanfora: la nuova dirigenza Juventus aveva bisogno di questi sostenitori per impedire contestazioni dei tifo si che richiedevano una restaurazione della vecchia dirigenza e non gradivano i signori Giraudo e Mo ggi per i loro trascorsi granata... Fu ben chiaro ai capi tifosi e ai gruppi chi effettivamente comandasse e disponesse del potere dei biglietti , come catechizzava il Prandi stesso. La società quindi non aveva scelta: doveva finanziare questi gruppi». Depetrini citando come testimone un altra vecchia gloria juventina, Bruno Garzena racconta di aver confidato le sue perplessità anche a Giraudo, ricevendone la seguente rispost a: «Alla base della loro [dei capi ultrà, ndr] cultura c è la violenza, e quindi la società non può intervenir e... E comunque questi fatti sono normale prassi di ogni società di calcio». Inoltre, scriv e Depetrini, «Giraudo mi disse che a livello personale correva il rischio, tra l altro, che quest i personaggi gli potessero creare dei danni alle cose proprie, come l automobile e la casa». I tifosi , in pratica, avrebbero ricattato la dirigenza juventina, costringendola a scendere a patti. «Do po gli incidenti avvenuti in occasione di JuventusFiorentina e alla condanna di diversi tifosi», pr osegue Depetrini, «la Juventus si adoperò oltre misura affinché gli stessi fossero graziati , a seguito di varie pressioni dello stesso Acanfora, quale latore dello scontento dei vari capi per questa sit uazione. In questa occasione, per alcune domeniche di gare casalinghe, la cosiddetta tifoseria orga nizzò uno sciopero del tifo e produsse diversi striscioni contro le sanzioni applicate ai sostenito ri condannati. In un occasione assistetti alle rimostranze di Acanfora e Dardo [un altro capo ultrà, n dr] nei confronti della società... A questo punto era sempre più chiaro che comunque la Juventus provv edeva con i biglietti Ancol e i biglietti omaggio a finanziare tali gruppi, per potersene assi curare il controllo e le prestazioni». Per le società calcistiche, i rapporti con le frange più facinorose del tifo organiz zato sono imbarazzanti e inconfessabili. Tanto più all inizio del 1995, quando allo stadio gen ovese di Marassi rimane ucciso un tifoso del Genoa aggredito da una banda di ultrà milanisti e il P arlamento approva la legge Maroni: un giro di vite contro gli hooligan all italiana e le società che l i foraggiano. Da allora, sostiene Depetrini, anche la Juve ha preso precauzioni per non lasciare impronte digitali: «Prandi non consegnò più direttamente i biglietti Ancol o altri biglietti di curva, ma li acquistava direttamente lui, passandoli poi ai gruppi». Una prassi di dubbia liceità, viste le severe prescrizioni della nuova legge: pacc hi di biglietti sarebbero finiti addirittura a tifosi diffidati dalla Polizia dal frequentare lo stadio. «Un mio Imposizioni che vanno ad aggiungersi ai continui oneri contrattuali per centinaia di milioni a carico di Depetrini. non gradiscono. La duplice operazione è un ulteriore danno economico per la sua attività. che infatti se ne accolla le spe se organizzative. oltre all assunzione forzata di tre ex dipendenti della Juventus con stipendi da favola (condizione prevista dal contratto capestro). Nel febbrai o del 1995 la Juventus diretta da Moggi comincia una lunga manfrina con il Comune di Torino. a costo doppio rispetto a quello pagato normal mente da Depetrini. ma quando va a protestare in casa Juve l imprenditore si sente rispondere che «il mio guadagno era più che suffi ciente».000 per integrazione avviamento ».500 biglietti al Milan». Per forzare la man o all amministrazione municipale e spuntare condizioni di maggior favore a spese del contribuente la Juventus decide di giocare le ultime partite della Coppa Uefa a Milano. l amentando che la permanenza allo stadio Delle Alpi (costruito dalla società romana Acqua Marcia per conto del Comune in occasione dei mondiali di Italia 90) è troppo onerosa. per precise disposizioni del Prandi.dipendente». sono state sottratte nel furto avvenuto nei miei uffici nel 1 996 e da me denunciato. e che hanno indotto l imprenditore a denunciare la società juventina per estorsione.100. è JuveBorussia. rendere disponibili i biglietti ordinati. La scena si ripete il 17 maggio. compilando comunque delle distinte intestate alla Juventus. Depetrini comincia a rendersi cont o che «la mia struttura. ma poi scopre che la Juventus. era solamente uno strumento di copertura per meglio giostrare con i bigl ietti a favore di chi più conveniva a Prandi e alla Juventus stessa». La prima partita. additato come il solo colpevole di tu tto. sulle quali venivano indicati la serie e i numeri consegnati. disputata an che quella a Milano: «Una quota di lire 600 milioni di biglietti fu affidata al Milan». che poi g entilmente gli girò la fattura delle spese di stampa. «senza neppure avvisarmi o consultarmi. L imprenditore bussa continuamente alla porta della direzione juventina reclamando il rispetto del contratto. costretti a traslocare e ad accollarsi le spes e del viaggio. Per tutta risposta. ndr]. allo stadio Meazza di San Siro. protestino pure con il Comune. e i nomi dei club o gruppi destinatari. ne avevo conservato le fotocopie». il 2 dicembre del 1994 si è visto imporre «l esborso di lire 107. nelle quali compare come acquirente dei biglietti un fantomatico Juventus Club Pr andi [club inesistente. grazie alle prepotenze e alle prevaricazioni nei miei confronti di tu tta la dirigenza Juventus. Alcune di tali distinte. Della stampa e della distrib uzione dei biglietti dovrebbe occuparsi come da contratto Depetrini. scrive Depetrini. La . il 4 aprile. ha affidato 35 . 2 a 2. «doveva. E se i tifosi torinesi. per la finale JuventusParma. Per fortuna. Biglietti omaggio venduti sottobanco: un déjà vu che accomuna il T oro di Lucianone ieri e la Juve di Lucianone oggi. «annullava l esistenza di una biglietteria efficace e capillare». La Juventus è in finale di C oppa dei campioni .. 28 . la goccia che fa traboccare il vaso. Le nuove strategie prevedono: uno stadio con dei tifosi finti (come negli spettacoli tele visivi. Depetrini avrebbe le prove documen tali: in particolare.continua Dagospia 23 Giugno 2006 Dalla denuncia di Depetrini emerge la nuova concezione che la nuova dirigenza ju ventina avrebbe del mondo del calcio come pura fonte di denaro: «Il signor Romy Gai. anche in seguito a «vari contra tti di sponsorizzazione che la Juventus andava stipulando con diverse società. Una strategia che. come la Gemini Viaggi e la Polti. responsabile del Marketing [della Juve]. che portavano alla società de gli enormi ritorni finanziari». mi informò che erano cambiate le strategie nel mondo del calcio. e quelli che riceve dai club ospitanti nelle trasferte. doveva continuare a finanziare i gruppi organizzati. in quanto alla Juventus i diritti che ne derivano rendono molto di più». In realtà «tutto continuò a essere addebitato a Stadio Service». I tifosi tradizionali devono essere avviati alla pay per view [la Tv a pagamento. per preciso incarico della Juventus. Il che significava molto spesso vendere anche i biglietti omaggio e molt o spesso anche quelli di riserva». ndr].. e sempre a detta dell imprenditore la Juventus continua a gestire in proprio i biglietti dati alle squadre ospiti a Torino. E intanto sempre in barba al contrat to. dove gli spettatori applaudono o ridono quando si accende la lucina). «le lettere di protesta di alcune persone che avevano acquistato dal vicepresident e del Centro coordinamento dei club biglietti omaggio a 35 mila lire ciascuno». e i rapporti fra Depetrini e la Juventus si fanno ancora più incandescenti: «Prandi si lamentava con i miei dipendenti del fatto che. Nel maggio 1996. e i biglietti a que sti tifosi vengono distribuiti attraverso gli sponsor ufficiali ai quali vengono imposti per contra tto pacchi di biglietti. poi dirett amente interessate alla biglietteria. in prat ica. e c he alla Juventus non interessava nulla del tifoso tradizionale. Siamo ormai nella primavera inoltrata del 1995. ma la società non gli assegnava alcun apporto finanziario e quindi lui si vedeva costretto a ricorrere a finanziamenti in proprio . formalmente in favore di Depetrini: stabilendo che le spese dei biglietti e dei cassieri saranno a carico della Juve ntus. del nucleo familiare che va allo stadio.società bianconera provvede anche a modificare il contratto. se è vero che. Chi vuole vedere la partita allo stadio di Roma dovrà passare attraverso i club e versare il suo obolo all agenzia di viaggi della Juventus (la Gemini Viaggi. Intanto scoppia l ira dei tifosi juventini rimasti senza biglietto: «La mia sede». senza alcun titolo di preferenza e di ufficialità. ric orda ancora l imprenditore. invece. Il viaggio a Roma dei tifosi verrà organizzato dalla Juventus per tram ite dei suoi partner».. Ancora una volta. Ufficialmente la società per scusarsi di non poterne vendere al dettaglio e per giustificare la scelta di averli esauriti tutti con le richieste dei club sostiene di averne avuti soltanto 19 mi la.400 biglietti. ndr] mi telefonò chieden domi di poter far transitare sul conto della Stadio Service le somme raccolte». occorre versare l obolo completo (per vi aggio e biglietto) alla Real Casa. sebbene il contratto li assegnasse a Stadio Service. quegli introi ti erano registrati sui . mentre «proprio questo stava facendo la Juventus». Depetrini esprime un altro dubbio: se la Juventus gestiva in proprio i diritti s ui biglietti delle partite in trasferta. Quanti biglietti la Juventus abbia ricevuto dall Uefa. già diffidato dalla Polizia di Stato. come rivela Depetrini. La tifoseria bianconera si ribella. la Ju ventus risponde che la nuova soluzione è stata dettata dalla necessità di «non alimentare il bagarinaggio». tutti quelli che telefonavan o si sentivano truffati dalla Juventus per la mancata distribuzione dei biglietti».con l Ajax: si giocherà all Olimpico di Roma. con lettere e telefonate inferocite alla sede juventina e ai giornali. Secondo Depetrini. gruppo Fiat): no n si può raggiungere la capitale con mezzi propri. biglietti per 180 milioni di lire per la finale di Roma. in barba al contratto. ne aveva tra i 23 e i 35 mila. Il 26 aprile. «la Juventus si accorse che i l Centro coordinamento club non aveva titolo per raccogliere il ricavato della distribuzi one dei biglietti e la signora Gastaldo [responsabile amministrativa della Juve. L importo è equivalente alla consegna di circa 1. la società Stadio Service è estromessa dalla distribuzione dei biglietti. ndr].. Depetrini non l ha mai saputo . che furono poi rivenduti per il triplo: pressappoco 540 milioni [con un guadagno netto di circa 360.2001. Ho inoltre assistito alla consegna da Prandi ad Acanfo ra di un cospicuo numero di biglietti omaggio circa 500 inviati dalla sede della Juventus». Anche quell ope razione è di dubbia regolarità. «era subissata di insulti e di minacce. Alle vane proteste dell imprenditore. un comunicato ufficiale de lla società annuncia: «I biglietti disponibili verranno distribuiti esclusivamente con la coll aborazione del Centro coordinamento club e pertanto non verranno messi in vendita per motivi di ordine pubblico. Come? «La Juventus consegnò al capo degli ul trà Acanfora. ma l impasse non si sblocca.bilanci della società? E. Si arriva così all ultima puntata dell intrigo. Frasi che autorizzano qualsiasi dubbio: «Se su 28 milioni». E in un successivo incontro con Chiusano. arrotondamento per valuta. lire 15 milioni di biglietti di curva per le par tite di cartello. Depetrini chiede spiegazioni al la segretaria amministrativa della Juve. l imprenditore rivela gli episodi più sconcertanti cui ha assistito nell ult imo biennio: non solo i continui favori indebiti agli ultrà. Bettega. Nel corso di una riunione al vertice con Chiusano. e registra la telefonata: la donna dice. potevan o acquistare.. Giraudo. e precisamente: «Le richieste di biglietti da parte di noti bagarini napoletani che. Non ricev endo alcuna risposta. . tanto più che la nuova campagna abbonamenti nonostante la vittoria juventina in Coppa campioni ha fruttato la vendita di solo 28 mila tessere. ma anche un particolare che riguarda la gestione allegra di Luciano Moggi... recandosi da Prandi. qual è il danno che è stato arrecato alla mia strut tura? Tali maggiorazioni a che cosa servivano: a un indebito tornaconto personale? Oppure a una creazione di fondi per gruppi organizzati?». JuveFiorentina. che quella è una specie di «maggiorazione prezzo. grazie alle raccomandazioni del Moggi. Girau do e Moggi. L 8 novembre 1996 la Juventus comunica a Depetrini la revoca del contratto. A fine settembre Giraudo si decide a incontrare Depetrini per discutere l intera f accenda. Sempre nell autunno 1996. quanti soldi mi do vevano essere riconosciuti in rapporto a tutte le altre partite della Juventus? Se per una ven dita di 28 milioni Prandi ne riusciva a recuperare quattro. in che modo venivano venduti i bigliett i e chi materialmente effettuava le maggiorazioni? Da chi e come hanno recuperato questi soldi? Se a o gni partita si effettuavano tali maggiorazioni. io in contabilità no n ce li ho». con la vendita di biglietti omaggio e Ancol. Depetrini si vede consegnare da Prandi una busta con 4 m ilioni una specie di buonuscita mascherata da percentuale (in nero) degli incassi per le ma gre prevendite di JuveRapid Vienna di Coppa campioni (28 milioni). se lo erano. che ai tifosi normali venivano negati perché ufficialmente esauriti da tempo». sotto quale voce? Nell estate 1996 Depetrini mette in fila i crediti che vanta nei confronti della Juventus e chiede che gli vengano saldati.. Depetrini viene minacciato di denuncia per appropriazione indebita. contro le 36 mila dell anno precedente. in settembre l imprenditore trattiene per sé come acconto sui suoi crediti l incasso di una delle prime partite casalinghe del nuovo campionato. Parlan do con Giraudo e Chiusano. Domande alle quali dovrà dare una risposta la magist ratura. si domanda Depetrini nell espost odenuncia. ammiccando. «me ne spettano 4 e chiaramente senza pagare una lira di tasse. Bette ga e avvocati vari. con la quale intrattiene da tempo rapporti d affari. la Juventus non po trà stampare le etichette da applicare sui biglietti da mettere in vendita per le future partite . La General Soft. il giorno prima della revoca del contratto (7 novembre 1996): «Abbiamo bisogno di eti chette. Non possiamo rovinarci il rapporto con la Juve». La necessità e urgenza della Juventus di entrare in possesso di quel programma tra spare da una telefonata a Depetrini anch essa registrata del legale rappresentante di General S oft. Un programma indispensabile a chiunque gesti sca la biglietteria dello stadio. a cominciare da quelle contro l Inter e il Milan. nella parte più delicata della sua denuncia. a sua volta. delle file. su precise disposizioni della Juventus. Nelle stesse ore. che si inserisce il furto dei dati dai suoi computer: «I miei dipendenti mi hanno confermato che nell ambiente della Juventus. visto che il softwareabbonamenti è di sua proprietà. che faccio? Stamattina mi ha chiamato sul cellulare la Gasta ldo. dei posti numerati. Prandi». una volta liquidato Depetrini. Intanto . tale Martini. con sede in piazza Crimea. ma Depetrini. C. la d iscussione si arroventa e poi si arena. nonché «i dati dal mio siste ma centrale meccanizzato e affidato in assistenza alla General Soft Srl». eccetera. senza quei dati. a due passi dalla sede della Juventu s. ha volon tariamente copiato tutti i dati inseriti nel mio sistema e glieli ha messi a disposizione».. È in quest o quadro.. io cosa gli dico a sti qua. reclama i 600 milioni per le ultime percentuali sui biglietti non più pagate. Nel marzo 1997 il pubblico ministero presso la Pretura Carlo Monferrini e il Gip Giorgio Martincich sequestrano i computer visitati e dispongono un incidente probatorio che sembra confermare i sospetti di Depetrini.. la sede della Stadio Service viene v isitata da strani ladri che sottraggono del materiale piuttosto prezioso e compromettente: «Documenti rela tivi ai biglietti di diverse gare e intestati al fantomatico J. dei dati anagrafici dei tesserati. è un azienda che si occupa di software gestion ali e che ha elaborato il programma (acquistato da Depetrini) per biglietti e abbonamenti all o stadio Delle Alpi: tiene il controllo dei settori.. la Juvent us.Depetrini quantifica i danni fin lì subiti in un miliardo e 600 milioni. non s intenerisce e fa sapere che non intende cederlo a nessuno. il 3 dicembre . molte persone son o a conoscenza che la General Soft. ndr] sono provenienti da quelli esistenti sul calcolatore della Stadio Service con le varianti conseguenti a un loro successivo utilizzo». Sulla perizia si legge infatti: «Risulta che g li archivi informatici e i dati esistenti sui supporti magnetici sequestrati presso la General Soft e pre sso la biglietteria [della Juventus presso lo stadio Delle Alpi. dei biglietti om aggio e scontati. quello striscione contro di me. fra i quali il tifoso granata Giraudo: Bisogna amare il prodotto che si realizza. tant è vero che ne riferirono le c ronache dei giornali. fra umbertiani e romitiani: «La connivenza della società con tali gruppi [di tifosi ultrà. Non si possono fare automobili come se fossero dent ifrici. Dunque il racconto dell imprenditore qui trova conferma. quando Romiti disse: In questi anni la Juventus è stata come una amante. tutta di casa Fiat. Mi meravigliò molto. io non andai allo stadio. Sulle pagine di Repubblica Maurizio Crosetti ricostruisce così tutta la manovra: «Impossibile dimenticare il gennaio 1995. ndr]. E siccome la scritta poteva sfuggire a qualche giornalista distra tto. E com menta: «Me lo ricordo benissimo. Il 28 maggio 1998 le denunce di Depetrini finiscono sul quotidiano la Repubblica . il dottor Giraudo personalmente venne presso la nostra sede la mattina della partit a. Suscita scalpore soprattutto un episodio narrato dall imprenditore e destinato a rinfocolare l annosa contesa. e viceversa. l avvocatopresidente Chiusano liquida tutto come «parole che valgono quel che v algono. che è come la m oglie. Lo striscione che fu confezionato da Acanfora con l aiuto di alcuni fedelissimi che conoscevo personalmente fu introdot to allo stadio [Delle Alpi] utilizzando l auto di servizio della società e poi a un certo punto del la partita srotolato nella curva». ndr] era talmente radicata che. quel 28 maggio. incontra i giornalisti come presidente della Fiat. Romiti. ndr]. ma o ra torno alla Roma [di cui l ex presidente della Fiat è tifoso fin da ragazzo. Mentre Giraudo t ace. Assistetti alla confezione dello striscione (perché mi fu chiest o se avessi delle bombolette di vernice spray). visto che questo personaggio ha rubato 600 milioni alla Juventus: cioè l incasso della partita contro . e reputo che non sia assolutamente stata una burla. informati di questo dai dirigenti della Juventus. La fotografia sui giornali ce l ho ancora presente. Era JuveRoma [15 gennaio 1995 . i bei tempi son finiti. Ju ventusRoma. un rapporto più passionale. in attesa che un arbitrato stabilisca quanto l i mprenditore sia debitore verso la società bianconera.1996 la Juventus presenta istanza di fallimento a carico di Depetrini. parlò con Prandi e Acanfora per far comporre uno striscione di circa 10 metri con il seguente sloga n: Romiti. La reazione di casa Juve alle rivelazioni di Depetrini è piccata. a proposito dei nuovi (allora) dirigenti bianconeri. ma l istanz a viene respinta dal Tribunale fallimentare di Torino. per la partita casalinga del 15 gennaio 1995. ci pensò il dirigente bianconero Romy Gai a segnalarla ai cronisti della tribuna stampa. che avvenne nel retro del distributore Ip di fianc o alla mia sede. La risposta arrivò in curva. E. pas sando di banco in banco». I commenti li lascio a voi». ma lo vidi sui giornali. collaudato da anni di attivismo sul camp o. lo riprenderei perché lui deve fare altro. visto che continua a darmi del ladro. perché Lucianone è un vero esperto.». talvolta impossibilitato a lavorare. Moggi fingerà di non avere visto né sentito nulla: «Stavo guardando la partita. La storia dei rapporti con i bagarini napoletani amici di Moggi è un petteg olezzo come le cene con i capi della tifoseria».. Ch iusano replica anche alle altre accuse di Depetrini: «Vecchie insinuazioni per screditarci.continua Dagospia 26 Giugno 2006 Totò. anche in quella occas ione. Il silenzio più assordante. soldi in nero. oppure squalificati e messi al bando dalla socie tà bianconera guidata dal trio GiraudoMoggiBettega. se ne presenti la necessità. Il primo di questi casi è pa rticolarmente istruttivo. Fazioni che entrano sapientemente in gioco ogni qualvolta... anche perché è finito in tribunale. Per l i ndagine sui rapporti tra la nostra società e i club del tifo. Lo abbiamo denunciato per appropriazione indebita. Peppino e Lucianone Una delle specialità più rinomate di Lucianone è sempre stato il rapporto con i giorna listi. e ci riserviamo di querelarlo». ambigui rapporti con i più im presentabili capi delle fazioni ultrà. Strano. il pubblico ministero ha già chies to l archiviazione. Infatti si rivedranno all opera nei giorni caldi dello sca ndalo doping. intrighi nell ombra. con un truce assalto alla tribuna stampa dello stadio Delle Alpi. non si contano.la Fiorentina.. Mi spiace perché ricordo suo padre. in tutta questa storiaccia. Ho le prove dei rapporti illeciti tra la Juventus e gli ultrà e le ho forni te ai magistrati». in fatto di biglietti omaggio. ha tentato di rovinarmi ma non c è riuscita. Depetrini replica: «Sono io che querelerò l avvocato Chiusano una seconda volta. pe r certi dirigenti. I casi di cronisti sportivi all ontanati dallo stadio o dal campo di allenamento juventino. . perché lì racconterei tutto. è quello del direttore gener ale della Juve. Hanno paura di andare in tribunale. 29 . Le perizie tecniche hanno dimostrato che non c è nulla di illegale nella copia dei disc hetti per etichettare i tagliandi: fu la stessa società di Depetrini a produrne copia per la Juve. La Juve mi deve un miliardo e 600 milioni di diritti non riconosciuti. Logico che qualunque giornalista rifiuti di baciare le sacre pantofole della Juve moggi ana viene bistrattato e intimidito. e mi fa rabbrividire l idea di quel che ha fatto su o figlio. Mi arrabbierei se sapessi che Giraudo perde il suo tempo a scrivere striscioni. altri tendono a sfumare il tono delle affermazioni di Giraudo (si occupano di Juve.. poi lo p aragona a Mino Pecorelli. comp etente per quel tipo di reato. «Mi dispiace». La sera prima dell incredibile notifica di squalifica del gio rnalista. La Juventus non ha alcun potere discrezionale: sennò potrebbe illecitamente selezionare i giornalisti graditi e es cludere quelli scomodi. comincia il braccio sinistro di Umberto Agnelli. Io non c entro. schifoso. Giraudo alla fine si calma . L inchiesta della Procura presso la Pretura. presente al convivio. gongola. detto anche I due mondi (a due passi dalla stazione di Porta Nuova). Perché il 13 settembre 1996 la Juventus decide che Trav aglio sebbene già autorizzato dall Ussi non debba più metter piede allo stadio. non è tra gli invitati. Ma è presente in spirito. viene insultato e definito disonesto.. giovedì 12 settembre. chiede di essere accreditato alla tribuna stampa dello stadio Delle Alpi: tribuna che rien tra sotto la giurisdizione dell Ussi (l Unione stampa sportiva italiana). danneggiando professionalmente questi ultimi e limitando la libertà di st ampa. Molti dei giornalisti protestano. alla quale spetta il co mpito di indicare alla società i nominativi dei giornalisti da accreditare. il giornalista piduista direttore di Op già chiacchierato come ricattat ore. quelli che di solito seguono la Juventus. è affidata al pubblico ministero Paolo Toso. disinformato». Antonio Giraudo e Lucianone organizzano una cena invitando una dozzin a di giornalisti sportivi torinesi. insultandolo di fronte ai suoi esterrefatti colleghi. «ma non ti posso acc reditare perché sei un giornalista non gradito alla società. e il giornalista sporge querela contro Giraudo per diffamazione. e rischiano anche loro l espulsione dallo stadio.. almeno.. Lucianone. Dopodiché il magistrato . gli comun ica l addetto stampa bianconero Daniele Boaglio con una telefonata. dal momento che Giraudo trova il modo di evocarlo. «Travaglio fa un giornalismo vergognoso. La cena si fa burrascosa: anche un cronista di Tuttosport. Questo. La cena si svolge a l ristorante Da Ilio. ovviamente. in teoria. Nel settembre del 1996. invece. Alcuni dei giornalisti testi moni confermano tutto.). Il magistrato interrog a i giornalisti presenti alla cena. Travaglio. e come suo solito tenta di fare il simpaticone per arruffianarsi gli as tanti. alcuni dei presenti alla cena informano Travaglio dell accaduto. La decisione l ha presa Moggi in persona». assassinato nel 1979 da un killer della banda della Magliana. ma non convoca né Giraudo né Moggi. Inutili le insistenze dell Ussi presso i vertici bianconeri: Travaglio vie ne messo al bando per l intera stagione.Il primo cronista che entra nel mirino è Marco Travaglio. il quale ha osato pubbli care alcuni commenti critici sulla dirigenza juventina. L indomani. come ogni an no. Ecco il racconto di uno dei testimoni più precisi di quell assurda cena: «Io sedevo. ma l importanza del contendere non era tale da far trascendere in accuse o minacce di tale livello». nel contesto della discussione riguardante il collega Travaglio». insomma. Interrogato come indagat o per diffamazione e minacce. confermano che Giraudo usò nei suoi confronti espressioni molto pesanti. scortato dal suo avvocato. non sentì dire niente del genere. Ovviamente il magistrato non crede a una sola parola della testimonianza di Mogg i. La discussi one era sì accesa.». La interpretai come una minaccia. n ella tavola dei convitati. Giraudo non può negare. Finalmente consapevole che un tribunale non è uno stadio. il giudice dà loro ragione. «Escludo di aver sentito anche solo il nome di Pecorelli... Ma Lucianone si è scordato di informarsi sulla versione fornita da Giraud o. a fianco del dottor Antonio Giraudo. Fulvio G ranaria e Alberto Mittone): perché Lucianone a questo punto è indagato per favoreggiamento nei confron ti di Giraudo. Io sedevo a capotavola e Giraudo . Alt ri cronisti presenti alla cena. schifoso. presentano ricorso. che difendono Travaglio. visto che l accenno al giornalista assassinato potrebbe confi gurare un intento intimidatorio. Da tale posizione io potevo asco ltare bene i discorsi del Giraudo. e lo riconvoca per l 11 luglio 1997. Il pubblico ministero Toso procede anche per il reato di minacce. e ordina al magistrato di approfon dire le indagini. e anche Giraudo deve recarsi in Pr ocura. A questo punto è il turno di Moggi. e anzi rivendica quel paragone. giura davanti al maresciallo De Bellis d ella polizia giudiziaria.. Ma gli avvocati Andrea e Michele Galasso. Poi aggiunse che chi fa un certo tipo di giornalismo rischi ava di fare la fine di Pecorelli. Io ebbi l impressione che la frase fosse rivolta chiaramente al Travagl io. stavolta accompagnato dai suoi difensori (i soliti.. Lucianone..chiede l archiviazione del caso.. Prima diceva che il giornalismo prodotto dal Travaglio era disinf ormato. non veritiero. Questa volta gli interrogatori sono completi. Un altro giornalista conferma che Giraudo parlò di «giornalismo alla Pecorelli. Luigi Chiappero dello studio Chiusano. pur non volendo collegare direttamente a Travaglio l accenno a Pecorell i. il direttore sp ortivo della Juve davanti al pubblico ministero Toso tenta di aggiustare il tiro e di salvarsi in corner: «Si trattava di una cena dove non predominavano i toni accesi... convocato in Procura per testimoniare in merit o alla cena degli insulti. e come Totò e Peppino falsi testimoni nel film La cambiale corre al salvamento del padrone in difficoltà con il più classico degli eccessi di zelo e di servilismo: «Assolutamente non udii che veniss e fatto cenno dal Giraudo a un giornalismo alla Pecorelli». non vedo perché non dovrei ammetterlo. stavolta. il magistrato non crede alla goffa ricostruzio ne di Lucianone. Del re sto. disinformato. Venni anzi a sapere che fu pronunziata solo dopo che venni sentito dal marescial lo De Bellis. e chiede che venga condannato a otto mesi d . quel Giraudo. Da casa Agnelli. Se le dicessi cose diverse. sceglie il rito abbreviato davanti al Gip: a porte chiuse. Purtroppo per lui. e a me m è sfuggita [sic] questa battuta. Moggi viene rinvia to a giudizio per favoreggiamento. Un anno dopo la cena. ma solo perché gliel ha confidato lo stesso Giraudo. ci furono dialoghi frammentati. per il processo. Ma la pochade di Lucianone in Pretura prosegue: «Ribadisco che non ho sentito pron unziare la parola Pecorelli. «perché offendeva la reputazione del Travaglio Marco affermando che questi faceva un giornalismo non veritiero. non sarebbero vere».al centro del tavolo. Organiz za una cena per fare la pace con i giornalisti. E. alla Pecorelli». Può anche darsi che in quel mom ento mi sia squillato il cellulare. su delega del Pm. un anno dopo le testimonianze di vari giornalisti che confermano le frasi su Pecorelli. La p remiata ditta MoggiGiraudo è convocata in Pretura. e il giorno dopo un giornalista lo denuncia». nessun commento. nonostante un memoriale difensivo presentato dai suoi legali. se avessi sentito la parola Pecorelli.. diverse settimane dopo le ammissioni di Giraudo. per diffamazione (non inve ce per minacce).. e può essere che in quel momento stessi parlando d altro.. Moggi si è finalmente ricordato che questi effettiv amente parlò di Pecorelli. lontano da occhi e orecchi indiscreti. un anno dopo la querela di Travaglio per il paragone con P ecorelli. onde evitare che qualche giornalista o curioso ficchi il naso.. Scrive il pubblico ministero Patrizia Gambardella nel decreto di citazione a giu dizio: «Moggi Luciano aiutava Giraudo Antonio a eludere le investigazioni dell Autorità. Gli argomenti trattati nel corso della cena furono molteplici. il 2 ottobre 1 998. Da casa Juve. ma non escludo che sia s tata pronunziata. rendendo false dichiarazioni all ufficiale di Polizia giudiziaria che. visto che lo h a ammesso lo stesso Giraudo. Anche Giraudo viene rinviato a giudizio. Il pubblico ministero Toso accusa Moggi di avere reso «dichiarazioni assolutamente non improntate al vero».. assumeva da lui sommarie informazioni». Un contorcimento p atetico. sul quale vengo chiamato in continuazione.. Me lo disse Giraudo». Una frase che la dice lunga sull irritazione di G ianni Agnelli per l ennesima figuraccia del vertice bianconero: «Bel tipo.. trapela una fr ase attribuita all Avvocato da un suo caro amico. Io escludo di aver sentito la parola Pecorelli. E. invece.. di questo passo finiranno per strangolarci».. non sussiste nemmeno l accostamento a Pecorelli che lo stesso Girau do si è vantato davanti al giudice di aver pronunciato. Quando invece è un giornalista che si rivolge alla giustizia come parte civile. la richiesta è di un milione e 200 mila lire di multa). la condotta di quest ultimo va quindi considerata [come] legittimo esercizio del diritto di critica».i reclusione per favoreggiamento (per Giraudo.. era quello di un giornalista incline al ricatto.. il quale si avvaleva a tali fini di rapporti privilegiati». Dunque. la sua «posizione proces suale è strettamente connessa a quella del coimputato Giraudo. imputato soltanto di diffamazione. Il commento di Travaglio è lapidario: «Fino a oggi. il fatto non sussiste». Quanto all imputato Moggi. che riporta le notizie non gradite ai potenti».. il favoreggiamento non esiste.. Il pretore Antonio Rapelli si ritira subito in camera di cons iglio. Così circoscritta la portata delle dichiarazioni di Giraudo. Protesta la Federazione nazionale della stampa per bocca del suo presidente Lore nzo Del Boca: «È straordinario che. hai scritto un pezzo . anzi è sinonimo di giornalismo scomodo. Il personaggio P ecorelli non è per nulla sinonimo di giornalista propagatore di notizie false. in quanto la sussistenza o meno del delitto di favoreggiamento personale ascritto al primo può essere verificata solamente per l ipotesi che debba essere ritenuto come integrato il reato di diffamazione addebitato al seco ndo». È vero si legge che «il tratto che caratterizzava la figura di Pecorelli. Anche i legali di Moggi si arrampicano sugli specchi per dimostrare che Lucianon e quella sera era distratto: «Non c è la prova che abbia sentito la parola Pecorelli. e ne esce un quarto d ora dopo con la sentenza: Giraudo e Moggi assolti perché «il fatto non sussis te». La nostra professione è accerc hiata. quando volevo fare i complimenti a un collega.. da una parola in su viene sub ito condannato. par di capire. c è se mpre un motivo per dire che ha torto. per la difesa. quando l imputato è un giornalista. parla l avvocato Luigi Chiappero. altro che diffamarl o. bensì al contrario in possesso di una invidiabile (e anzi formidabile) quantità di notizie riservate. e nemmeno venne percepito con tale significato metaforico dei presenti. Perlomeno singolare la motivazione della sentenza. ma «di sicur o e in ogni caso. dal Giraudo il vocabolo Pecorelli non venne impiegato nella accezione dianzi delinea ta. Poi. gli dicevo: Bravo.. Senza contare la lesione della professionalità e della libe rtà di stampa contenuta in paragoni come quello a Mino Pecorelli.. e rgo argomenta il viceChiusano Giraudo voleva fare un complimento a Travaglio. braccio destro di Vittorio Chiusano: arriva a sostenere che «oggi la figura di Mino Pecorelli è tutt altro che ne gativa. 30 . Gli arbitri. anzi due. tutte a favore della Juventus. ed è proprio lui più che le due squadre il vero protagonista della partita: con una serie di decisioni a sen so unico. È la trentunesima e quartultima giornata.». e perf ino di un intero campionato. alcuni degli arbitri proJuve Cesari. e invita Nizzola il grande amico di Mogg i a lasciare la presidenza della Federcalcio. Questo doppio debole moggiano per l arbitro e per il giornalista ha trovato una degna sintesi e consacrazione pubblica sul finire del campionato 1997-98. Collina e Ceccarini verranno poi messi sotto inchiesta dalla Federcalcio. Lo scandaloso arbitraggio di JuveInter suscita grande scalpore. perché hanno il potere di censurare o inventare o alt erare la realtà a propria discrezione. non tanto per i presidenti.. falsa il risultato finale.. e allo stadio Delle Alpi di Torino si gioca lo scontro al vertice tra la Juventus (prima in classifica con 66 punti) e l Inter (che la insegue a 65). e assegna lo scudetto alla Juv e. in Italia e all estero. fischietti e soffietti Nel mondo del calcio Lucianone ha sempre avuto un debole. ma è anche quella che ha subìto meno ammonizioni (terzultima. tanto più che è solo l ultimo di una lunga serie di favoritismi arbitrali pro Juventus. salvadanai più o men o forniti. con appena 3 cartellini rossi). Non tanto pe r i calciatori. Le reazioni in casa interista sono furibonde: Ronaldo dice che è «una vergogna». In futuro. Favoritismi che emergono anche da un semplic e dato statistico: la squadra diretta da Moggi è stata la più fallosa (814 le scorrettezze fischiate dagli arbitri).alla Montanelli. non tanto per i tifosi. mi correggerò e dirò: Bravo. consulente finanziario di Livorno. Per la cronaca. Il 26 aprile 1998 è una domenica impor tante per il campionato italiano. L arbitro designato è Piero Ceccarini. muscolosi e miliardari burattini. All indomani di JuveInter lo scandalo dilaga su tutti i giornali e le televisioni. Lucianone replica con la consueta eleganza: «Ronaldo . Sono ben altre le categorie che da sempre s tanno in cima ai suoi pensieri. e talvolta possono essere eccellenti strumenti di pressione . nonostante il loro ruolo all apparenza marginale: quella degli arbitri. il pr esidente Massimo Moratti minaccia di dimettersi. con 65 cartellini gialli) e espulsioni (penultima. Una sfida decisiva per l assegnazione dello scudetto: l ultima vera occasione dei nerazzurri per superare la capolista chi vince l incontro probabilmente si aggiudicherà il camp ionato. perché possono decidere il risultato di una gara.continua Dagospia 27 Giugno 2006 Lucianone. e i giornalisti. e quella dei giornalisti. banderuole decorative. hai scritto un pezzo alla Pecorelli. .ha imparato troppo in fretta l italiano. Impari a star zitto e a segnare. e gli auguro di non dover aspettare altri nove anni prima di vincere uno scudetto». Candido Cannavò direttore della Gazzetta dello Sport (gruppo RizzoliCorriere della Sera. La triade MoggiBettegaChiusano è spudorata. Lucianone diventa patetico: «Noi della Juve le cose le pr epariamo per bene [sic] e i risultati si vedono [sic]. Tutt altro.. in casi del g enere. di «errori arbi trali a senso unico». cioè che i bianc oneri hanno beneficiato di un errore arbitrale. ma appena un minuto dopo dice che «il rigore su Ronaldo non c era». Completa il simpatico quadretto l augusto avvocatopresidente Vittorio Chiusano: «Non esiste vittoria più limpida di questa. ma in campo avrà toccato sì e no quattro palloni.. ma da far pagare. che gioie e sofferenze siano pilotate dalla regia di un inganno».. La Stampa. della «comune paura che il gioco più amato dagli italiani non sia più credibile. il rigore su Del Piero è di un evidenza scolastica. «è una regola che ho stabilito io. Dopo JuveInter alcuni quotidiani pubblicano una fotografia molto interessante: r itrae tre personaggi seduti vicini nella tribuna d onore juventina dello stadio Delle Alpi. o che. altr o gentleman stileJuve. Non si può rimanere indifferenti di fronte a cer te coincidenze così singolari e. Non si può dire che nel corso della stagione la classe arbitrale abbia preso di petto la Juventus. per alcuni siano più uguali che per gli altri». sfodera la sua migliore arroganza: «Ho sentito quello che ha detto di n oi Moratti. a firma di Roberto Beccanti ni. con il loro spocchioso modo di reagire. figurarsi se l a infrango». non hanno capito il danno che stanno procurando alla loro creatura». Basterebbe ammettere quello che tutti sanno. a tutta ugola. incassando e in fischiandosi del resto. Lo di mostra il fatto che lo stesso quotidiano di casa Agnelli. Bettega e Moggi.. e invece no: la reazione della Juve moggiana è di quelle che autorizzano i peggiori sospetti. Poi Moggi spiega che si rifiuta di discutere del rigore su Ronaldo non fis chiato dall arbitro. permettetecelo... invece!». Per vincere la Juventus ha messo in campo tutto il suo repertorio [sic]». non scottarsi al fuoco del sopruso patito. comunque. È difficile... C è il sospetto che le regole non siano u guali per tutti. Il conc etto di vergogna è stato ripreso. se questo è il prezzo non da pagare. persino dal mite Ronaldo. Cannavò conclude: «Solo Chiusano . me ntre quello su Ronaldo non si è visto». cioè FiatMediobanca) non usa perifrasi: scrive di «vergogna allo scoperto». prende una posizione molto netta: «La Juve o almeno quella costola di Juve meno faziosa fatic herà a celebrare l imminente titolo. negando l evidenza.. Sistemato il brasiliano. così nutrite. perché la Juve non parla di moviole. durante l incontro . Roberto Bettega. avendo posteggia to la propria auto lontano dallo stadio. è tale Fabrizio Carroccia. La Juventus è imbarazzata per le voci e i sospetti sorti intorno alla triangolazio ne Di TommasoMoggiBaldas. la compagnia del giornalista e dell ultrà. finge che si sia trattato di una semplice coincidenza: «Ho trovato lì Di Tommaso come a San Siro trovo Moratti o Facchetti». funzionario della Regi one Friuli e soprattutto designatore degli arbitri (subentrato all altro ex arbitro Paolo Casar in l 11 luglio 1997). e questi inviti possono venire solo dalla Juventus e d alla Publigest (la società che gestisce lo stadio delle Alpi)? Er Mortadella dichiara: «Avevo avuto un biglietto da Luciano Moggi. L unico dato certo è che nessun giornalista può avere né ha m ai avuto accesso alle poltrone vip dello stadio torinese. più noto col nome d arte E r Mortadella: è il capo degli ultrà della Roma. il mistero è fitto. e nessuno sa chi l abbia invitato . Ma la sera stessa. in televisione. fa sapere un portavoce di casa Juve.. St upisce invece.incriminato. più che della Roma. il Mortadella è tifosissimo di Lucianone. giornalista del quotidiano torinese Tuttosport. intervistato in Tv. Il secondo è Danilo Di Tommaso. il pittoresco ultrà romanista tenta una goffa marcia indietro: «Mi sono infilato lì nel palco vip da sol o». visto che in que lle poltrone vip si accede soltanto a inviti. in realtà. e molto. Quanto a Di Tommaso.. Il terzo sogg etto della foto. Il venerdì successivo la Publigest si addossa tutta la responsabilità: «Abbiamo invita to noi sia Di Tommaso sia Mortadella». e spiega che. volato chissà perché a Torino e finito chissà come nella tribuna vip per assistere alla partita della Juve. Così Lucianone si produce in uno de i suoi migliori pezzi: «La Juventus non è responsabile di ciò che una persona dice in giro. «Non ce lo spieghiamo». a nche perché il giornalista di quelle amicizie Baldas e Moggi non fa mistero. Baldas. Il primo è l ex arbitro Fabio Baldas. ha incontrato Di Tommaso che passava di lì e ha accetta to un passaggio sulla sua fiammante Lancia K fino al parcheggio della tribuna vip una specie di autostop di lusso. «noi certo non l abbiamo invitato. la sua compagna e Di Tommaso. delle amic . Anche perché è stranoto che Di Tommaso è un altro amicone di Lucianone. di cui sono amico da anni». anziché essere al seguito dei giallorossi. un tipo pittoresco e corpulento. ch e da anni segue da molto vicino le vicende degli arbitri e del palazzo calcistico. romano. Che il designatore arbitrale Baldas sieda in quel palco è cosa normale: rientra ne i suoi doveri istituzionali visionare le partite per valutare le prestazioni degli arbitri. noi li fac ciamo accomodare». Chi li ha fatti accomodare. Per cui tenta di prendere le distanze da Di Tommaso. ma lascia intendere che questa è una versione sollecitata d alla Juventus. triestino. M a se il designatore si presenta con due ospiti. finita sui giornali. seduti nel box della tribuna d onore.. fin dal lunedì pomeriggi . il presidente della Figc Luciano Nizzola il vecchio amicone di Lucianone è costretto ad aprire l inchiesta. i quali benché in trattative con la società giallorossa erano passati alla Ju ve al seguito di Moggi. il martedì mattina successivo a JuveInter. Chi ha confidato al giornalista. denuncia pubblicamente le gravi anomalìe di tutt a la faccenda. Da allora Sensi era stato protagonista di epiche risse anche con Er Morta della: polemiche finite addirittura in tribunale. gomito a gomito. Zé Elias (3).continua Dagospia 28 Giugno 2006 L allenatore dell Inter. su Tuttosport . Ronaldo (2). con largo anticipo. Alla fine. Ma fa notare la Gazzetta dello Sport «diversi giornalisti si so no lamentati con la Juventus perché Di Tommaso in alcune trasferte di Champions League ha viaggiato su l charter e alloggiato nell albergo della squadra juventina. I fatti s ono piuttosto chiari. Alla Juventus non resta che confermare: «Se qualcosa del genere è accaduto in passat o. il nome dell arbitro designato per JuveInter Ceccarini.izie più o meno intime di cui chiunque si potrebbe vantare. La Juventus risponde soltanto dei comportamenti dei suoi tesserati». con il presi dente Franco Sensi che accusava Lucianone di aver rubato alla Roma il difensore Ciro Ferrara e il centr ocampista Paulo Sousa. intanto. e sollecita un inchiesta sportiva. 31 . da quest anno non accadrà più». dopo molte titubanze. Quarto: Di Tommaso ha addirittura pubblicato. Zamorano (2) e Pini (1). pare da ospite». il referto testuale dell arbitro Ceccarini. spiegano i rapporti all amatriciana fra Er Mortadella e Lucianone. Secondo: i due hanno assistito alla partita insieme. Gigi Simoni.. Una di queste ricorda il burrascoso passaggio di Moggi d alla Roma alla Juventus nell estate 1994: una furiosa litigata. Altre voci. Terzo: Di Tommaso ha pubblicato su Tuttosport . tifoseria che gua rda un po'"aveva tra i suoi capi indiscussi proprio il signor Mortadella amico di Lucianone. mentre tutti i suoi colleghi devono accontentarsi di quello ri servato ai giornalisti). Dopodiché il presidente capitolino era stato bers agliato da continue e spesso ingiustificate contestazioni dalla tifoseria romanista. in vacanza da impegni professiona li. Primo: l arbitro Baldas è giunto allo stadio a bordo della Lancia K guidata da Di Tommaso (il quale ha il raro privilegio di posteggiare la fiammante ammiraglia nel parch eggio che allo stadio è riservato ai vip. appunto ben prima che il designatore Baldas u fficializzasse quella decisione. e ha anticipat o il verdetto del giudice sportivo che l indomani squalificherà Simoni (per 3 giornate). il referto dell arbitro. Molto amico di Baldas (che lo chiama fratello ). oltre che un giornalista è anche una specie di compiacente public relations man dei fischiet ti: non solo perché si occupa di loro tutto l anno sul suo quotidiano sportivo e in televisione. un giorno. In effetti Di Tommaso. di Luciano Nizzola. raccomandand ogli di «trattare bene l arbitro» nelle pagelle e nei commenti. che oggettivamente condiziona arbitri e società di calcio. Insomma gli arbitri hanno fondati motivi di riconoscenza e timore reverenziale n ei suoi confronti. ai qual i scrivono vari quotidiani telefona col cellulare nell intervallo dalla tribuna stampa per informa rli sulle azioni più contestate riviste in tempo quasi reale ai monitor della tribuna. condizionerebbe gli arbitraggi. un arbitro torinese allontanò Di Tommaso in malo modo perché infastidito dalla sua petulanza: p oche ore dopo. C è qualche collegamento fra queste quattro stranezze denunciate da Simoni? Molti pensano di sì. o un guardalinee. Si racconta che.. il che accresce il potere del giornalista verso l intera categoria.. Una posizione. ma lui lo aveva rifiutato in ex tremis per assumere incarichi federali). e non riviste alla moviola da qualche solerte consigliere). o qualche gola profonda . che nel 1990. e soprattutto di Lucianone. attraverso Luca Cordero di Mo ntezemolo. la sua. Su Di Tommaso si addensa il sos petto di essere al centro di un canale privilegiato per l accesso a informazioni riservate. ma an che perché a fine partita è solito avvicinare uno per uno i colleghi in tribuna stampa. Si sospetta che l autore della soffiata sia l arbitro stesso. decisivo ai fini di una sentenza che sarebbe stata emessa soltanto i l mercoledì pomeriggio? Chi gli ha passato la notizia? «Me l ha passata un barelliere». l arbitro venne severamente redarguito dall allora designatore Casarin. Inoltre scrivono ancora i giornali molti arbitri sono soliti telefonare a Di Tom maso a fine partita. il giornalista è diventato un interlocutore privilegiato del mondo arbitrale durante la gestione Casarin (ex arbitro molto gradito alla Juve. Mai ma . Da allora Di Tommaso segue come un ombra gli arbitri. in modo da ritoccare i refe rti prima di consegnarli alla giustizia sportiva (referti che dovrebbero basarsi soltanto sul le cose viste sul campo. per avere da lui un giudizio autorevole sulla qualità del loro arbitraggio e qualche particolare in più sulle immagini televisive delle azioni più contestate. inducendo i direttori di gara a bilanciare nel sec ondo tempo gli errori eventualmente commessi nel primo. o il quarto uomo. ridacchia Di Tommaso. gli aveva offerto addirittura un posto da dirigente. se fos se vero. che come il suo amico Lucianone è un tipo molto spiritoso. Il che.o. . lui [Di Tommaso] già le conosceva. Che ne pensa. prosegue Rosica.ltrattare l amico Danilo . Rosica. E sul caso Baldas ? «So di qualche mio collega arrivato allo stadio con lo stesso taxi [di Di Tommaso. come raccontano alcuni suoi colleghi di Tuttosport . La Gazzetta dello Sport riferisce che «Di Tommaso è stato vi sto spesso al ristorante La Terrazza di Posillipo in compagnia di alcuni fischietti quotati.. giocando un po' sull equivoco. della coppia BaldasDi Tommaso allo stadio Delle Alpi? «Non è n ormale che un commissario che va allo stadio per giudicare un arbitro si sieda accanto a un giornalista». sarebbe in grado di fornire la lieta notizia in anteprima agli arbi tri: «Domenica ti facciamo arbitrare la Juve. E molti colleghi. Lo conferma un ex arbitro ormai in pensione. ndr]. A volte le anticipava persino a noi.». È vera la voce delle telefonate nell intervallo e alla fine delle partite? «A fine partita telefonavamo all amico giornalista per sapere come avevamo arbitrato. lo trova vamo già là». in particolare Treossi e Collina. Noi arbitri accettavamo questa situazione. Spesso giocava tra il serio e l ironico a millantare credito con frasi come Ad arbitrare RomaMilan ci mandiamo. chiamavano proprio Di Tommaso». Solo u na volta ha viaggiato con me durante un edizione del torneo angloitaliano. Con Rodomonti ultimamente si sarebbe rotto qualcosa . cosa del tutto ano mala. Così. quello che ci difendeva. D altronde. Quando le società ci mandavano a prendere dall interprete per portarci al ristorante. per esempio la Juve dell amico Lu cianone: «Domenica vi mandiamo Tizio. infatti gran parte delle giacchette nere ha capito l antifona e intrat tiene con lui affettuosissimi rapporti. prima che uscisse il comunicato ufficiale delle designazion i. perché ci sentivamo in qualche modo legittimati dal lo stretto rapporto che aveva con Paolo Casarin. So che è stato spesso ospite a pranzo dei miei colleghi. designatore fino al 1997». In realtà per tutto il tempo si è intrattenuto con la mia terna e quella dell arbitro Treossi. L ho incontrato all aeroporto di Milano e Di Tommaso mi disse che doveva fare un intervista a un giocatore inglese. Di Tommaso verrebbe sistematicamente a conoscenza delle designazioni arbitrali c on largo anticipo. Sono frequenti anche le sue uscite con Braschi e con Messina. il rom ano Giuseppe Rosica: «Beh. me comp reso. oppure alle società. L 80 pe r cento degli arbitri e dei guardalinee aveva rapporti con lui (compreso me). Era l amico di noi arbitri. Non ci sarebbe tanta intesa con i torinesi Pairetto e Trentalange».. «Di Tommaso era sempre presente ai nostri raduni.»... ».. Che lo strano giornalista amico degli arbitri Di Tommaso e il direttore generale d . loro punto di riferimento per consulenze. che il giornalista seguirebbe privatamente. I due amiconi cenano spesso insieme. per giorni e giorni. non fornisce alcuna spiegazione sui fatti contestati: ha preferito volare alle Hawaii per una settimana di vacanza. questi. una bella e antica abitudine cominciata a Nap oli e proseguita a Torino.. come ospite . quindi il saluto finale: «Aloha» una vera anguilla.lo Sport ). D i Tommaso come redattore e inviato di Tuttosport ). Il direttore della Gazzetta d ello Sport . Poi. e infine della Juve di Giraudo. scrive il cron ista amicone di Lucianone. si f a vivo con un esilarante editoriale da Honolulu. poi del Toro di Borsano. dove Di Tommaso e Lucianone approdarono in tempi diversi (Moggi come dir igente del Toro di Sergio Rossi. Intanto i quotidiani concorrenti continuano a pubblicare note biografiche non pr oprio benevole sul conto di Di Tommaso. lo dipinge come «confidente degli arbitri. Tutti part icolari. autoincensamenti. Cannavò. e si vanta di essere la scorta di Giraudo in Lega e di andare spe . Locali preferiti dai due sotto la Mole: IlioI d ue Mondi e Urbani . che spiegano la strana reticenza con cui Baldas risponde alle domande circa il pa ssaggio offertogli dal Di Tommaso sulla Lancia K per JuveInter. peraltro confermata da quattro giornalisti testimoni: si limita ad ammettere «un normale rapporto di conoscenza con Di Tommaso. designazioni e stati depressivi». I due si conoscono da anni.ella Juve Moggi siano amiconi lo sanno tutti. per alcune federazioni. nel quartiere San Salvario. Una reticenza tanto imbarazzata quanto imbarazzante. E sospetta. pubblicato da Tuttosport il 4 maggio: «Ce l hanno c on me perché ho le notizie in anteprima e faccio gli scoop. referti. per una moviola. finalmente. Baldas rifiuta ripetutamente di ammet tere la circostanza. messaggi trasversali ai colleghinemic i e nessuna spiegazione plausibile. Il Giornale lo chiama «faccendiere». tutta invidia». come con altri suoi colleghi che si occup ano di arbitri». Di Tommaso è solito rendere visita agli arbitri de stinati alla Juventus la sera prima delle partite (sia per quelle casalinghe.. Interrogato per ben cinque volte sul punto dai direttori di due quotidiani sportivi (Candido Cannavò della Gazzetta dell o Sport e Mario Sconcerti del Corriere del. Secondo vari cronisti sportivi. Anche Di Tommaso. fin da quando il giorn alista era un giovane corrispondente dal Golfo per Tuttosport e Lucianone era il direttore sportivo del Napoli calcio. a bordo dell aereo della Juventus). per Casarin (il suo padre puta tivo). di quell e che piacciono un sacco a Moggi. uno che contemporaneamente «l avora o ha appena lavorato per un giornale. sia per quelle in trasfe rta. Per il resto. continua Dagospia 03 Luglio 2006 Lo scandalo Juvearbitri ha due seguiti per così dire giudiziari . Ex dirigente del Posillipo pallanuoto di Napoli (1986-88). lo accusano di essersi vendicato convincendo l arbitro Caputi suo fraterno amico. ancora sospetti e errori a senso unico.. molto amico del presidente del Pescara Gabriele Pomilio». Grassi smentisce indagini su arbitraggi riguardanti la società bianconer a e afferma di indagare soltanto sulle fughe di notizie. uno spiacevole contrattempo: i dirigenti del Posillipo pallanuoto. Collina. Due inchieste penal i delle procure della Repubblica di Torino e di Firenze. Treossi. Senza contare che Fabio Ba ldas viene silurato (il nuovo designatore arbitrale è Luigi Gonella). senza un ruolo. e scopre che sono piuttosto burrascosi. investite del caso da alcune denunce pr ivate. Qualcuno va a scavare nei trascorsi sportivi dell intrigante giornalista. Ma. aggiunge: «Di Tommaso è molto. che oltre a rivelare l episodio della cena. dopo le proteste della Juventus moggiana. 32 . con il quale aveva cenato giusto la sera prima a danneggiare la squadra partenopea nella decisiva finalesc udetto contro il Pescara. le confidenze e le cene di alcuni arbi tri con il giornalista tuttofare. ancora dirigenti. Lo dice Paolo De Crescenzo. Il 7 luglio la Procura dell Aia dichiara chiuso il lavoro istruttorio. Il 1° giugno. Moggi. Ex responsabile delle relazioni esterne della Federazione italiana pallanuoto (dal 1991 al gennaio 1998). ancora amicizie molto strette. Anche in piscina. Cesari e Ce ccarini per presunte frequentazioni scorrette con il giornalista Di Tommaso. E un inchiesta federale su cinque arbitri internazionali Bazzoli. Baldas e compagnia bella». ma con grande confidenza equamente spartita tra gli arbitri. tecnico del Posillipo.. nel 1997. Ex giudice internazionale di scherma allontana to in circostanze rimaste misteriose (secondo La Gazzetta dello Sport . Ex arbitro di calcio.sso a cena con Nizzola. . poi Cannavò si scaglia contro «i faccendieri che si agitano. e la Federcalcio tenta di ripristinare un minimo di trasparenza affidando le designazioni al sorteggio informatico. Ancora arbitri. Di Tommaso venne addirittura «r adiato o allontanato alla chetichella» ma l interessato nega: «Se trovate un solo elemento che provi questa falsità. che l avevano cacciato anni ad dietro. i l oro capi e taluni dirigenti di società». Il 4 maggio 1998 il procuratore dell Associazione italiana arbitri (Aia) Paolo Gra ssi interroga una quarantina di testimoni. vi pago una cena»). fra tecnici e assistenti. Alla fine. e la memoria gli è tornata fuori tempo massi mo. invita Grassi a ritornare sui suoi passi. Da ieri gli arbitri sanno che andare al ristorante con chi scrive può portare all ammonizione. Cesari e Treossi (prosciolti Bazzoli e Collina). scambi di regali e ammicca menti col giornalista Di Tommaso. per il quale non sapeva che pesci pigliare in sede di referto. Non di più» e alla fine del pezzo. quella sera»). decide di avocare a sé l inchiesta. Treossi e Cesari ricevono un cartellino giallo.»: «Il bilancio della Disciplinare è esilarante. D.. la sospensione tem poranea. L accusa è grave: avere violato i doveri di «moralità e rettitudine» imposti dal regolamento.... L arbitro Cesari ha mentito alla Procura arbitrale. dimenticandosi una delle tante c ene romane con alcuni colleghi e con il giornalista. viene commentato da Tuttosport con acrimonia in un articolo si glato «D. come per miracolo. Così. Il codice delle sanzioni Aia prevede il ritiro della tessera. la Disciplinare opterà per la sanzione più blan da. la censura. incontri.. il 28 luglio i cinque arbitri (dalla lista degli indagati manca inspiegabilmente il designatore Baldas) vengono deferiti alla Commissione disciplinare dell Aia. l indomani. sì.. tra cene. m Un verdetto talmente scandaloso che perfino Nizzola non può far finta di niente: i l presidente della Federcalcio. Anche Baldas tira un sospiro di sollievo: se Collina fosse stato punito per una cena a cui er a presente anche lui.T. Il verdetto.T.. soltanto quando l ex collega Rosica e un guardalinee lo hanno platealmente smentito («Fu proprio Ces ari a pagare il conto. E il 21 luglio. L arbitro Treossi è un habitué a lla tavola di Di Tommaso. vacanze. completata la lettura delle 41 pagine dell i struttoria. Le loro colpe sono qu elle di essere andati al ristorante o al bar con chi scrive. e a carico di soli tre arbitri: Ceccarini. presente con i due ad almeno una cena alle Terrazze di Napoli. L arbitro Collina deve spiegare una cena con Di Tommaso e Baldas. D. era una sorta di padrone di casa. l ammonizione e la censura. Le sentenze emesse ieri non t olgono e non aggiungono nulla alla già tartassata (le colpe di Nizzola sono massime) categoria arbitrale. telefonate.. incalzato dalle proteste di alcuni giornali e con la poltrona traba llante.»: ma sì prio lui. L arbitro Bazzoli confessa addirittura di essersi consultato con l intrigante giornalista di Tuttospo rt su un episodio di AtalantaParma. come pure l arbitro Ceccarini. Danilo Di Tommaso! Che lezione di stile! . a rischio . Ceccarini.senza deferire nessuno perché testuale le giacchette nere coinvolte avevano. frequentazioni «psicologicamente non sapevano di sbagliare». la sigla «D. . evidentemente richiamata all ordine sulla linea Moggi. tuona e fulm ina. scortandovi talvolta addirittura in Lega. a cquisisce agli atti le indagini federali. Suvvia. «È finito». . La Procura di Firenze. se per ipotesi si appurasse che sono girate delle mazzette. mentre la polizia giudiziaria preleva nella sede della Rai le immagini televisive e le moviole del la partita incriminata. oppure. anzitutto. il referto arbitrale.. Ufficialmente.». mai comunicata pubblicamente. Franco Corbelli (molto amico del deputatoshowman Vittorio Sgarbi). Eppure Rodomonti non gradito alla Juve moggiana per un vecchio sgarbo risalente addirittura all autun no del 1994 è rimasto escluso dalle partite della Juventus per tre stagioni: decisione ufficios a e illecita. Si ipotizza che dietro la clamorosa svista arb itrale si nasconda il dolo: il che. secondo Corbelli. q uello di corruzione. E sarebbe possibile anche l illecito sportivo (che in Italia. e non certo perché le sanzioni siano come sono troppo blande. per il gol del terzino toscano Bianconi ignorato dall arbitro Pasquale Rodomonti.. Desta scalpore.Anche La Stampa . speriamo. A innescare l indagine che il magistrato fiorentino Luigi Bocciolini de finisce subito «un atto dovuto» sono due esposti: uno presentato da un avvocato napoletano. o almeno inc aricati di pubblico servizio). l altro d al coordinatore nazionale del Movimento per i diritti civili . perché la trama è davvero povera) del grande sceneggiato andato in scena [sic] negli ultimi mesi. anzi. potrebbe configurare il reato di truffa e abu so d ufficio (secondo una certa giurisprudenza anche gli arbitri sono pubblici ufficiali. e che è finito con una umoristica bolla di sapone. è reato penale). Il caso vuole che proprio il giorno del verdetto si diffonda la notizia che la P rocura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze ha aperto un fascicolo sullo scandaloso arbitragg io di EmpoliJuventus del 19 aprile 1998. il responso del commissario di campo. Di tutt altro livello l editoriale di Can dido Cannavò sulla Gazzetta dello Sport : «Cari Giraudo. nessuno si sarebbe permesso il minimo sussurro se questo amicone degli arbitri [Di Tommaso.Juve. la circostanza che ha preceduto la designazione di Ro domonti per quella delicata partita Empoli.. scrive l anon cronista. Il mancato gradimento da parte di questo o quel club non rientra fra i requisiti che il designatore inserisce nel computer per la scelta delle destinazioni domenicali. ndr] non fosse stato di ca sa anche nel vostro club. come si è visto nello sc andalo delle squillo reclutate da Lucianone. assunta durante la gestione Casarin e proseguita con q uella di Baldas. nel calcio italiano nessuna società può ricusare un arbitro. un po' di cautela. Un fumettone estivo che ave va pretese di moralizzare un sistema. «anche il secondo atto (l ultimo. viste le incredibili premesse». Bettega e Moggi. Come er a ampiamente prevedibile. fra l altro. «Non vogliamo ridisegnare il campionato. Intervistato dall Ansa. e salta fuori . dove fino a prova contraria. se sarà fondato dubitare. Uno slancio d i stile. consentendole di mantenerne uno di vantaggio sull I nter proprio alla vigilia dello scontro diretto. Invece niente. «ma ci è stato sollecitato un appro fondimento su alcuni arbitraggi tecnicamente discutibili e noi andremo fino in fondo per veder e come sono andate realmente le cose. due denunce e ch e ipotizzano apertamente arbitri comprati dalla squadra bianconera. chiedono a lla Procura fiorentina di indagare anche su altri tre arbitraggi sospetti: quelli di Juve.Roma. La Juventus di Lucianone. JuventusUdinese e LazioJuventus. tutte generiche. non replica a queste iniziative della m agistratura. si limi ta a dichiarare il pubblico ministero interpellato da Il Giornale . con varie accuse a Moggi. Dopodiché il redento Rodomonti è tornato ad arbit rare la Juve a Empoli. LazioJ uve e JuveInter. per sdrammatizzare. disposti dopo la presentazione di un esposto».La quarantena è finita il 15 febbraio 1998 con Juventus. ma l irritazione e l imbarazzo sono palpabili. tanto per cambiare un po' . 33 . Anche il procuratore generale Cuttadauro interviene per chiarire i termini della questione: «Sono arrivate diverse denunce. Pochi giorni più tardi.Sampdoria (direzione di g ara contestatissima dai blucerchiati). il procuratore aggiunto Francesco Fleury spiega: «Non c è alcuna ipotesi di corruzione né di altri reati. Ma i due denuncianti.continua Dagospia 04 Luglio 2006 Lucianone all antidoping Il calcio è un grande spettacolo. Basterebbe una battuta. nell èra Moggi. ma quello italiano è all italiana: basta grattare un po' . in memoria dei vecchi tempi. Un anonimo portavoce della società «non riti ene di dover replicare a tutto quanto viene detto e scritto sulla Juventus». ufficialmente. Come sempre. in buona fede ha regalato 2 punti important issimi alla Juventus diretta da Lucianone. Non ci sono indagati. Come cittadino io credo poco all ipotesi degli arbitri corrotti ma. ma si tratta di accertamenti d ovuti. per connessione. dalla Procura di Torino trapela l indiscrezione che anche lì si sta indagando in seguito a due denunce che riguardan o JuventusInter. N on si sa quali elementi concreti abbiano presentato i denunzianti. mettendo il naso anche nel calcio». e non so lo alla Procura di Firenze: era doveroso seguire la vicenda». JuventusRoma. Sindrome da stato d as sedio e digrignar di denti. ma in piazza Crime a si parla di «crociata antijuventina ». andremo avanti con tutti gli accertamenti possibili». di tutto. Per esempio il doping, un nemico mortale dello sport, infatti vietatis simo da normative internazionali (del Cio) e nazionali (del Coni), fatte di minuziosi controlli e pesanti sanzioni. Normative vigenti dappertutto e per tutte le discipline agonistiche. Dappertutto fuorché in Italia, dove almeno uno sport rimane fuori della legge, anzi senza legge: il calcio. Il tabù del doping lo infrange l allenatore della Roma Zdenek Zeman con un intervista all Espresso il 6 agosto 1998. Per il calcio italiano, dopo l overdose dei mondiali di F rancia, è la fine anticipata delle vacanze. L 8 agosto la procura antidoping del Coni apre un inchiest a. Il 9 agosto si muove anche la magistratura ordinaria, attraverso il procuratore aggiunto presso la Pretura di Torino Raffaele Guariniello, una vita trascorsa a proteggere la salute e i diritti dei cittadini e dei lavoratori. Guariniello convoca subito Zeman, in attesa di interrogare tutti i maggiori prot agonisti dell Italia pallonara. Ma cosa ha detto Zeman? La parola doping non l ha mai pronunciata, si è limitato a d enunciare che «il campionato rischia di finire come il Tour de France»: cioè sotto inchiesta per l uso di anabolizzanti e altre sostanze dopanti. Nel calcio, sostiene Zeman, circolano tr oppi farmacologi, troppi farmaci, troppi «medici passati dalla bicicletta al pallone», mentre le socie tà sono inondate di «depliant che reclamizzano prodotti capaci di migliorare del 50 per cento le prest azioni degli atleti ». Poi fa qualche esempio: «Sono rimasto sorpreso dalle esplosioni muscolari di alcu ni juventini. Lo sbalordimento cominciò guardando la trasformazione di Gianluca Vialli [ex attaccan te della Juve, ndr] e, per il momento, arriva ad Alessandro Del Piero [fuoriclasse della Juve, ndr]. Avendo praticato diversi sport, io pensavo che determinati risultati si potessero otten ere solo con il culturismo, dopo anni e anni di addestramento specifico». Poi Zeman tira in ballo anche un altro juventino, Ciro Ferrara, l ex difensore del Napoli amicone di Moggi ai tempi di Maradona e dei cocaparty: «Non credo che Ferrara ignorasse i pro blemi [con la droga, ndr] del fuoriclasse argentino: se qualcuno avesse preso a cuore la tossi codipendenza di Maradona, lo si sarebbe salvato da una mesta parabola». Sagge parole, che scatenan o un putiferio. La reazione della Juventus è immediata e scomposta, affidata com è al direttore genera le Moggi, l unico dirigente bianconero presente in Italia (gli altri sono tutti in ferie). «È la solita cultura del sospetto!», tuona Lucianone, che minaccia di querelare Zeman. Ma c è chi è pronto a giurare che quello stesso giorno parta da Torino una telefonata al pres idente federale Luciano Nizzola, ancora in vacanza, con la perentoria richiesta di un immediata sq ualifica di Zeman per almeno un anno. Anche il procuratore di Del Piero, Claudio Pasqualin, annuncia una querela a carico dell allenatore boemo. Idem Vialli, che alza il tiro: «Zeman è un ter rorista che dice coglionate! Se la Federcalcio non lo squalifica sono dei buffoni». Anche l allenator e juventino Marcello Lippi attacca il collega romanista usando dei toni vagamente intimidato ri: «Sappiamo bene chi è Zeman, il tipo di messaggi che manda e con quali scopi... Chi tira in b allo nomi come Vialli e Del Piero deve stare molto attento... La Juventus è un esempio per tutti, io non ho nulla da temere, tutti sanno come lavoro: vengono da tutto il mondo per vedere che cosa f acciamo». Già, vengono proprio da tutto il mondo. Specialmente dalla Spagna e dall Olanda. Gra zie a Giuseppe Smorto, caporedattore di Repubblica , si scopre infatti che nel ritiro di Châtillon (Aosta) dove da qualche giorno si allena la Juve in vista della nuova stagione, si sono aggregati due consulenti stranieri con un passato quantomeno dubbio, in tema di doping: il pre paratore atletico olandese Henk Kraaijenhof e il fisiologo (o dietologo, non è chiaro) argentinospag nolo Guillermo Laich. Chi sono, questi due? Lo ricorda Smorto, citando il libro Campioni senza valore scritto da Sandro Donati (allenatore di atletica, antico e inascoltato nemico del doping, nonché res ponsabile della divisione Ricerca e sperimentazione del Coni). «Durante i campionati europei di St occarda del 1986», scrive Donati, «Kraaijenhof aveva cominciato a sostenere l opportunità che un atl eta impegnato nella preparazione si aiutasse con steroidi anabolizzanti, seppur con dosaggi modesti». Anche il velocista Claudio Pavoni capitò dalle parti dell olandese dopo aver lasciat o i suoi precedenti preparatori, l allenatore Francis e il medico sportivo Astaphan: gli st essi che per anni avevano lavorato per Ben Johnson, prima che questi concludesse la sua carriera a causa del doping. Quanto a Laich, ricorda Donati, è stato a lungo collaboratore del dottor Kerr di L os Angeles, colui che somministrò negli anni Ottanta l ormone somatotropo a molti atleti, rendendo poi pubblica la sua sperimentazione. «Kerr», scrive Smorto, «propose il doping anche a Pietro Mennea, che rese pubblico il fatto con una clamorosa intervista a Gianni Minà». Rimane da capire perché mai la Juventus diretta da Moggi abbia sentito il bisogno di reclutare due sciamani del doping come Kraaijenhof e Laich. Anche perché lo staff medico juventino è tutt altro che sguarnito: oltre al responsabile del settore medico Riccardo Agrico la (pugliese, laureato in psichiatria e specializzato in medicina sportiva), al medico sociale Fabrizio Tencone e al preparatore atletico Giampiero Ventrone (già al Napoli con Lippi e Moggi), nell ulti mo anno la società bianconera si è avvalsa della collaborazione del fisioterapista molisano Ald o Esposito, di tre massaggiatori, nonché della consulenza del guru della medicina sportiva Elio Locat elli (ex allenatore della Nazionale italiana di atletica). E non è finita. Infatti salta fuori un altro libro, intitolato In campo con la Juv e (Sperling & Kupfer), autore Giampiero Ventrone. Il quale ammette candidamente di imbottire i calciato ri di creatina, come integratore per far recuperare le fatiche delle partite e degli allenamenti. La creatina non è una sostanza vietata, né è considerata dopante: ma sulle sue conseguenze per la salu te degli atleti circola più di un dubbio, specialmente sul lungo periodo. È ormai certo, poi, che in dosi massicce aiuta a migliorare artificialmente le prestazioni, e serve anche a coprire le sost anze dopanti rendendole irriconoscibili ai controlli. Molto dipende, dunque, dai quantitativi somministrati. E Agricola, nella prefazione al libro, scrive: «Durante il ritiro precampionato i gi ocatori ne assumono una decina di grammi al giorno.... Dosi comunque decisamente inferiori a quelle di quattro anni fa, quando ne facemmo uso per la prima volta». Tre anni prima agli albori dell èra Lippi più Moggi aveva fatto scalpore un altra sostan a: la carnitina, che favorisce la trasformazione del grasso in energia e diminuisce il dolore fisico dopo lo sforzo. Una vera specialità di Ventrone, che aiuta i giocatori a correre come dei forsennati. Nemmeno quello era doping, ma anche quella volta si erano accese vivaci polemich e per uno sport sempre più simile a una farmacia. Adesso, invece, si parla di creatina, e non solo . Pochi giorni prima dello scandalo doping fatto scoppiare da Zeman, Agricola aveva dichiarato da Châtillon: «Tutto quello che usiamo noi lo può prendere tranquillamente un bambino di sei anni». 34 - continua Dagospia 05 Luglio 2006 Dopo appena due giorni dall apertura dell indagine sulla Juve e le altre società di se rie A al centro dei sospetti, il procuratore Guariniello riceve un inquietante minaccia. Una voce anonima lo chiama sul cellulare (il cui numero è noto a una ristretta cerchia di colleghi, avvocati e giornalisti) per intimargli: «Giudice, stai bene attento a quello che fai, riguardati la salute». Non è uno dei tanti messaggi anonimi con minacce di ogni genere che arrivano quotidianamente ai magi strati più esposti, e indirizzati genericamente alla Procura; è qualcosa di ben più mirato, un in timidazione che infatti stando all entourage del magistrato non resterà isolata. Nell occhio del ciclon e, la Juventus sceglie di replicare alle accuse e ai sospetti con una conferenza stamp cose che hanno a che far e con l ignoranza! E Simoni [allenatore dell Inter. ma chiacchiere. la coppia MoggiAgricola è di nuovo in scena: stavolta in tras ferta. delle sue chiavi di casa e di alcuni altri effetti personali dalla sala stampa della Juventus. oltre al consueto piglio minaccioso. Noi comunque usiamo solo sostanze lecite. a Roma. presentateci da una pers ona rispettabilissima: Elio Locatelli». più urbano. Carlo Laudisa. perché la Juventus è contraria al doping. m a con loro non abbiamo mai parlato di queste cose. subito acquisito dal procuratore Guariniel lo. Dopodiché. e quando le domande dei giornalisti insistono su Laich e Kraajien hof taglia corto: «Passiamo ad altro! Queste sono due persone rispettabili. Luc ianone è molto nervoso. Poi. assicura Lucianone spazientito. Ma è una mezza bugia: almeno per Kraajienhof salterà fuori un regolare contratto di collaborazione. La memorabile conferenza stampa si conclude degnamente: un cronista della Gazzett a dello Sport . sali minerali». andremo fino in fondo con la querela. Longo s è permesso di dire che Zeman ha posto un problema importante . «ascoltiamo tanta gente. Zeman dovrà rispondere di tutto. ndr] s è schierato con lui perché non sono s tati tirati in ballo i giocatori dell Inter!». La J uve non è pulita. Agricola. Poi precisa che i due sono comunque «semplici co nsulenti». per un interrogatorio. «Laich è un dietologo specialis ta nella valutazione funzionale dell atleta».. garantisce Lucianone ai giornalisti. denuncia la sparizione del suo personal computer. E le passate scorribande dei due sciamani nel mondo degli anabolizzanti? Lu cianone dà il meglio di sé: «Noi non ne sappiamo niente. Quanto ai due santoni stranieri ingaggiati dalla Juve.. vitamine. si materializza Luciano Moggi in tutto il suo splendor e: occhiali scuri e alone ascellare di sudore d ordinanza. alla prima domanda un po' insid iosa. abbiamo letto qualcosa sui giornali. prendersi ogni resp onsabilità in sede penale! Le sue non sono nemmeno accuse.. e Kraajienhof «un famoso preparatore atletico». minimizza: «Il doping nel ca lcio non paga.. si mette a urlare: «Basta con le insinuazioni!». cioè gli integratori: creatina. poi alla fine decide s empre il nostro medico». aminoacidi. Oltre al dottor Agricola. Lucianone chiude la conferenza stampa con una raffica di minacce: «Noi andremo contro Zeman. 12 agosto. dove il medico della Juve è atteso dal procuratore antidoping del Coni. sempre indossando gli occhiali scuri da guappo di periferi a. è pulitissima!». «Noi». anzi «collaboratori occasionali». avvocato U go Longo. «Rispond eremo a tutte le domande».a a due voci. L indomani. Gli altri dirigenti juventini tacciono: l unico che ufficialmente conosce e difend e l olandese e lo spagnolo è Lucianone. Kraajienhof rilas cia un intervista a un quotidiano olandese nella quale invoca addirittura «la liberalizz azione degli anabolizzanti» e delle altre sostanze dopanti. ignor a che il procuratore antidoping non è un magistrato. Almeno per un po' . è piuttosto grottesco. I due santoni sono ormai troppo ingombranti.e che è giusto che s indaghi a fondo sul calcio in farmacia. e bolla chi obietta sull uso di creatina e p oni ancora peggiori come un nemico del «progresso scientifico». intervistato dalla Tv. non è acqua. infila una gaff e dietro l altra: trascinato dalla boria. mai visti il che. per un presidente di società. Da N airobi il presidente della Federcalcio detta alle agenzie una memorabile dichiarazione in cui afferma che i controlli antidoping nel calcio italiano sono «all avanguardia nel mondo» (la qual cos a come emergerà di lì a poco è un assoluta falsità). che non corrisponde al pensiero della Juventus. senza rilasciare dichiarazioni sulle sue valutazioni personali sulle persone chiamate a testimoniare!». tenerli come se niente fosse vorrebbe dire condividere l e imbarazzanti tesi dell olandese. e che dunque non è tenuto ad alcun segreto istruttori o . tanto meno sulle sue valutazioni personali e generali sul problemadoping. che anzi è esatta mente il contrario» testuale. Che fare? Cacciarli su due piedi significherebbe ammet tere che c era qualcosa da nascondere. non molto istruito neanche in fatto di codici penali. ancora in ferie in Kenya. Apriti cielo! Lucianone. Perché una settimana dopo. In soccorso di Lucianone accorre l amicone Nizzola. m a ha scelto il momento sbagliato per ribadirlo: l imbarazzo in casa Juve si taglia col coltello. Ma il rebus dei due sciamani non finisce qui. arriva perfino a eccepire sull opportunità che la Procura an tidoping abbia deciso di sentire «quello scemo di Zeman» lo stile della Juve moggiana. Posizioni. Anche perché si scopre . come sempre. ammette candidamente di non conoscerli. Il povero Lucianone. L augusto avvocatopresidente Chiusano. Ma l ex ferrov iere di Civitavecchia. nell a sua inedita veste di ambasciatore juventino presso il Coni. quelle dei due Lucia ni tornati a essere pubblicamente Gatto e Volpe. si scalmana: «Longo rispetti il segreto istruttorio. tanto difensive quanto indifendibili. È quello che lui ha sempre pensato. si tratta di un parere del tutto personale. Tocca di nuovo a Lucianone vergare un comunicato nel suo incerto it aliano: «Ammesso che il signor Kraajienhof abbia rilasciato tale dichiarazione. tutto preso dalla inedita veste di giureconsulto. senza neanche sapere bene di cosa si tratta e quali conseguenze possano avere sulla lo ro salute. dagli ispetto non registra di calciatori all ultima lira Dalle candide deposizioni dei giocatori davanti al magistrato vien fuori un po' d i tutto. in quanto datori di l avoro. Il che. Molti più d i quanti ne abbiano ammessi lo stesso Del Piero e gli altri giocatori bianconeri (compreso q ualche ex ) interrogati dal magistrato: Vialli. Jugovic. fra l altro. e che la cr eatina che gira in casa bianconera è decisamente troppa: dai 10 ai 20 grammi quotidiani a testa. Men che meno la Juventus di Lucianone & C. Non solo: alla vigilia dell ultima finale di Coppa campioni (poi finita male. e tali vanno considerati anche i giocatori di calcio: una legge che stabilisce precise responsabilità non solo dei medici. Sousa. fino . Tacchinardi. i dosaggi di creatina e altre delizie sono improvvisamente aumentati. s entito da Guariniello. con la J uventus entrata in campo già cotta). Lì s uccede di tutto: in base alle norme Coni e Cio. alla ricerca di tutte le sostanze vietate dalla lista nera del Coni (e del Cio). Ma risulta che nessun dirigente di nessuna società di calcio l o abbia mai fatto. quasi niente.ben presto che i calciatori assumono tutto quello che i medici delle società gli p ropinano. vìola la legge 626/94 sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavor atori dipendenti. a Roma. prende le distanze dalla Premiata Farmacia Juventus: dice che i sistemi di allen amento di Ventrone provocano lesioni e infortuni continui alle ginocchia dei giocatori. Del Piero non sa dirlo. ma anche dei dirigenti dei club. Se ne rende conto il procuratore Guariniello quando fa sequestrare ri della Usì le cartelle cliniche dei calciatori bianconeri. ma delle sostanze che assumono ogni giorno sanno pochissimo. tutte le provette con i campioni delle urine sort eggiati e prelevati ogni domenica su tutti i campi dei vari campionati professionistici dovrebbero e ssere analizzati. Ma c è un altra faccia dello scandalo doping che alimenta sospetti anche sulla Juventu s: quello dei controlli antidoping farsa presso il laboratorio Coni dell Acquacetosa. per un mese intero il dottor Agricola ha somministrato a ciascun giocatore juventino 10 pillole colorate a giorni alterni. Del Piero confessa che proprio nell ultimo ritiro precampionato. sono tenuti a informare i sottoposti dei rischi derivanti dall attività lavorativa nonché a prevenir e e a ridurre al minimo quei rischi. dalla Juve si fa trapelare che si trattava di vitamine e sali minerali. sulle quali il medico mai gli integratori somministrati. quello caratterizzato dall ar rivo alla Juve dei due sciamani stranieri. ecc. Inve . Deschamps. Perfino Kraajienhof. Che cosa fossero. I quali. e soprattutto quando il magistrato interroga decine . tutti famosi e miliardari: costoro sanno tutto dei quattrini che guadagnano. ma fatti sparire a vantaggio delle socie tà più potenti. l Avvocato Gianni Agnelli chiama a rapporto il vertice juventino Moggi. Dalle ripetute richieste di informazioni c he il magistrato rivolge all Acquacetosa. soltanto sul 10-20 per cento delle provette. cade dalle nuvole e scarica tutto sulla Federazione medico sportiva. Lippi. Mario Pescan te. in Inghilterra) Michele Padovano per il campionato 199596 (cioè il secondo campionato della nuova dirigenza bianconera).ce si scopre che almeno per il calcio certe sostanze. Quelle su di noi sono soltanto chiacchiere». scarica tutto sul Coni. a Villar Perosa p er la tradizionale amichevole della Juve contro la selezione giovanile bianconera. diret tamente responsabile del laboratorio tramite il suo segretario generale. che è tutto in regola. Guariniel lo raccoglie una serie di denunce su casi di doping acclarati. presidente del Coni. Il presidente della Federcalcio Nizzola. sono molti. la Lega calcio presieduta da Franco Carraro (uomo Fiat al cento per cento). e del difensore del Milan e della Nazionale Alessandro Costacurta (il quale. 35 .. e annuncia querele contro chi ha fatto il suo nome). solo sul 5 per cento. E così fanno i vari club e il loro trust. Ventrone e gli altri per s aperne di più sullo scandalo doping e sulla posizione della Juve.continua Dagospia 06 Luglio 2006 In casa Juventus il nervosismo sale alle stelle. Si parla anche del caso Maradona. smentisce subito di essere mai stato trovato positivo al doping. come anche Padovano. Bettega. Lucianone giura che non c è niente di cui preoccuparsi. scop erto con tracce di cocaina nelle urine alla fine della sua avventura italiana nel Napoli di Ferlain o e Moggi: qualcuno mette addirittura in dubbio la regolarità di quel controllo che molto (forse tropp o) tardivamente liquidò l ormai scomodo campione argentino. Così l Avvocato dichiara ai giornalisti: «La Juve non c entra col doping. Il 18 agosto. Emilio Gasbarrone. L isterìa della dirigenza juventina aumenta quando il magistrato torinese fa ispezio nare dai tecnici . non vengono neanche ce rcate. I nomi. emerge pure che le attenzioni della Procura to rinese si concentrano fra l altro su due casi sospetti di doping insabbiato: i giornali scri vono dell ex juventino (ora in forza al Crystal Palace. per fortuna la magistratura indaga ser iamente e lo accerterà molto presto. nel fascicolo del magistrato. che solo qualche giorno prima giurava s ulla perfezione del sistema antidoping italiano. come l ormone della crescita.. altre. che la società non c entra. come gli anabolizzanti. e i diuretici. c he coprono gli steroidi. alle provette con i prelievi. ma quando comin ciano a trapelare questi particolari sulla Premiata Farmacia Juventus. L ordine di Nizzola è stato perentorio: «Bisogna fare in fretta. «con i suoi poteri di magistrato. sono tutt altro che acqua fresca: sopra una certa dose. non sono emersi casi d i doping nel calcio»: esito ampiamente prevedibile. asportando le fotocopie di tutte le cartelle cliniche di giocatori e ex giocatori bianconer i. Pia illusione. visto che davanti a lui chiunque può dire que llo che gli pare. nella giustizia sportiva non si rischiano incriminazioni per fal sa testimonianza.della Asì il gabinetto medico di Agricola allo stadio Comunale (dove si allena la Juve). perfino un uomo p rudente come il presidente del Coni Mario Pescante prende le distanze dalla Juve. Guariniel lo. persona perbene. Sarà un caso. e stampando dal computer tutti i file con le analisi del sangue per confrontare e verificare i v alori ematici (dai quali si può eventualmente risalire all uso di sostanze proibite). e davanti al m agistrato definisce i due consulenti bianconeri Kraaijenhof e Laich degli «stregoni». potrà scoprire c iò che noi non siamo riusciti a scoprire». Dice che gli integratori . cr eatina in testa. perché comincia il camp ionato». chiude la sua inchiesta in fret ta e furia. e dunque andrebbero vietati come le altre so stanze dopanti. ma al primo test effettuato a sorpresa nel settembre 1998 dopo le accuse di Zeman. Quanto all avvocato Longo. dediti al vizietto della cocaina. Sarà un caso. Guariniello dispone ino ltre perquisizioni anche nelle farmacie dove lo staff sanitario della Juve si rifornisce di tutti i medicinali e i prodotti necessari alla preparazione e alla cura dei giocatori. Così il 2 ottobre Moggi e G . quelle dell avvocato Longo. e in piena inchiesta giudiziaria un calciatore del Lecce e u no del Livorno risulteranno subito positivi al doping. E il calcio giocato sperano in molti riuscirà a soffocare lo scandalo del calcio drogato. Longo chiude la pratica dicendo che «a quel che ci risulta. e di possibili nuovi test positivi insabbiati nello scandaloso laboratorio dell Acquacetosa. Il magistrato torinese non molla la presa e continua a scavare nella Premiata Fa rmacia Juventus. compresi quattro di giocatori bianconeri. Parole profetiche. Una radio roman a fa circolare alcuni nomi. anche della Juve. dice anche altre due cose. e soprattutto dice che Guariniello. Si vocifera di giocatori. infatti. Ma Longo. anche le bugie. I giornali almeno alcuni riportano quotidianamente gli sviluppi sempre più scabrosi dell inchiesta. procuratore antidoping. scopre pochi giorni dopo che dall archivio Coni dell Acquacetosa è sparita tutta la documenta zione degli esami antidoping sui calciatori: dai referti delle analisi (soprattutto i casi d i positività occultati). diventano essi stessi dopi ng perché alterano le prestazioni muscolari degli atleti. colpevole di «indagare senza limiti di competen za e di tempo». Dai messaggi per il magistrato. poi tentano di scagliars i contro i giornalisti: la polizia in assetto di guerra li blocca a fatica. Sono cose che disturbano. Arrivano anch e Giraudo e Moggi. Dieci minuti prima della fine della partita. concludendo comunque che «la società non può farci niente». bastoni. La partita si conclude con la tribuna stampa sgomberata. monete. ma i giornalisti sì.. sassi. si gioca JuventusPiacenza. si falsa il campionato». come e meglio del solito. Di questo passo. Lucianone. allo stadio torinese Delle Alpi. I rappresentanti d ella stampa vengono convocati nello studio dell avvocato Chiusano alle sette della sera.. è spudorato: «Io non mi sono acc orto di niente. Altri salgono a ll anello superiore e di lì lanciano all indirizzo della stampa seggioline divelte. Parla invece Chiusano. dunque «in modo discutibile e scorretto» e per giunta «su reati che non si sa bene qua li siano».. deserta. che però tacciono. ucc ideteli!». E infatti vengono accolti da striscioni. stavo guardando la partita». bottiglie. Ce l ha soprattutto con Guariniello. con scritte del ti po: «Tacete». molto simili agli editti medioevali». e arrivat i nei pressi della tribuna stampa picchiano un addetto al servizio d ordine. La squadra non gioca come vorrebbe o potrebbe.iraudo decidono di attaccare il magistrato e i cronisti che seguono l indagine. Alla fine l avvocat o Chiusano stigmatizza l accaduto con poche frasi di circostanza. e prima dell in contro rilascia una dichiarazione subito trasmessa da migliaia di radioline dentro e fuori lo stadio : «I metodi di Guariniello li ha definiti bene Chiusano. sputi. visibilmente compiaciuto per la dichiarazione di guerra. ma questa inchiesta deve chiudersi in fretta. il magistrato torinese non frequenta gli stadi. Anche gli attacchi a Guariniello producono ri sultati immediati: . annunc ia querele contro chi ha fatto i nomi dei giocatori juventini. Umb erto Agnelli pensa bene di surriscaldare un altro po' gli animi dei tifosi bianconeri. Lo stadio accompagna la spedizione punitiva con un coro martellante: «Uccideteli. Per sua fortuna. si limita a roteare gli occhi.. alcune centinaia di esagitati della Curva Scirea (povero Gaetano. seduto tra Chiusano e Giraudo. che favoriscono certo giornalismo deteriore». che si scaglia con veemenza contr o «certi metodi di inchiesta. l augusto avvocatopresidente passa ai messaggi per la stampa: se la prende con «le indiscrezioni infamanti. Alcuni riescono a sfondare le barriere. abilmente organizzati. e ne minaccia molte altre ancora co ntro chi oserà tirare ancora in ballo la Juventus.) si dirigono con una mobilitazione precisa e ordinata verso le cancel late che separano il settore popolare dalla tribuna. Due giorni dopo. Lucianone. Ma anche il suo cadreghino traballa: sebbene si ostini a proclamarsi «ignaro di tutto» e addirittura «parte lesa» d el pasticciaccio dell Acquacetosa. Moggi e Galliani. abbarbicato sulla poltrona più alta della Federcalcio. altrimenti nessun magistrato potrebbe più aprire un inchiesta a c arico di chicchessia. spiegando quello che qualunque laureato in legge sa benissimo: cioè che la privacy viene meno «per fatti di giustizia». Ma i sistemi moggianchiusaniani non riescon o ad arginare lo scandalo né a sopire le inchieste con il loro effetto terremoto. Alcuni giorni dopo. a quel punto. Guariniello scopre. che col calcio non hanno nulla a ch e vedere». che la Federcalcio si era data un regolamento a ntidoping tutto suo. che ha ereditato uno spezzone dell inchiesta torinese. il dottor Agricola si reca in Procura per invocare la legge sulla privacy. il magistrato comincia a ricevere lettere e altre telefonate minatorie. annuncia al giornalista che lo querelerà. Poi si esercita anche lui nel tiro al giornalista scomodo: «Trovo scandaloso che d el caso doping si occupino giornalisti di cronaca giudiziaria. si dimette il presidente del Co ni Mario Pescante. Guariniello risponderà picche con una lunga e argomentata ordinanza. annuncia altri ricorsi. In pratica. il calcio italiano godeva di una impunità legalizzata tutta particolare. senza rendersi conto della gravità di quello che s ta affermando. partecipando a un programma televisivo sul p roblema doping. per esempio. e chiedere alla magistratura la restituzione delle cartelle cliniche dei giocatori acquisite dalla Asì e trasmesse al magistrato. Letta la n otizia.. sconosciuta agli altri sport. continua a giocare allo scaricabarile. spalleggiato dai suoi grandi sponsor: Giraudo. Prima dice di «non poter escludere che alcuni calciatori facciano uso privato di cocaina».dopo le parole di Chiusano e Umberto Agnelli. Nizzola. ma addirittura non s i controllava neppure che . in barba all obbligo di recepire e seguire quello del Coni. sarebbe meglio che se ne occupassero i giornalisti sportivi. possibilmente i più c ompiacenti sulla piazza: magari gli amici di Moggi. Nizzola non può evitare che emergano parecchi altarini poco edific anti sulle responsabilità della Figc. Non solo non v enivano cercati gli anabolizzanti e i diuretici nelle urine dei calciatori. Certo. La Juventus. Il 15 ottobre il giornalista Marco Travaglio che si occupa dell inchiesta doping per la Repubblica scrive che Guariniel lo ha commissionato una consulenza farmacologica ad alcuni luminari della medicina sui valori ematici sballati (alcuni addirittura impazziti ) di numerosi giocatori bianconeri. A questo punto entra in campo anche Lippi.. Indagato dalla Pr ocura di Roma. Chiusano monta su tutte le furie e. era obbliga toria. In pratica. Qualche giorno do po. balbetta Nizzola sempre più patetico.i prelievi nei dopopartita avvenissero in maniera regolare. per tutte le altre federazioni. E secondo alcuni testimoni. giu rando che «nel calcio il doping non esiste» perché in Italia i controlli antidoping «sono all avanguard ia nel mondo». ma a metà gennaio il ricorso viene respinto con l ovvia motivazione che la privacy non va le per i dati acquisiti «a scopi di giustizia». 36 . L inchiesta prosegue. Il Gatto e la Volpe nel paese di Pinocchio. ostinato a non dimettersi. che appare diffusissimo. il magistrato intende verificare l atteggiamento del vertice sportivo rispetto a un f enomeno come quello del doping. ma la Fed erazione di Nizzola aveva sempre fatto orecchie da mercante. E il suo amico Nizzola gli aveva dato manforte. «È stato un errore. per evitare che i calciatori annacquino l u rina con acqua. su richiesta dei dirigenti e dei medici di alcune s ocietà molto potenti. ma l abbi commesso in buona fede». il quale nel corso dell interrogatorio ammette di aver fatto ricorso alla creatina da quando è in magli a bianconera. il ph e la densità urinaria dei calciatori non venivano mai controllati. ma limita al passato l uso della sostanza.continua Dagospia 11 Luglio 2006 Nella farmacia juventina All inizio del 1999 l indagine antidoping della Procura torinese assedia la Juve mog giana. ma Petrucci afferma che gli ispettor . Più volte il Coni aveva sollecitato la Federcalcio a mettersi in regola. Le norme del Cio e d el Coni prevedono l obbligo per i medici prelevatori di effettuare il controllo del ph (acidità) e della densità urinaria sui campioni prelevati a fine partita. privilegi che rendevano i controlli antidoping una farsa bel la e buona. Per contrastare l acquisizione delle cartelle cliniche dei giocatori bianconeri da par te del procuratore Guariniello. E se nel calcio il doping non risultava è perché nessuno lo cercava. aveva u rlato Lucianone all inizio dell inchiestadoping. Difficile pensare che la Figc ignorasse i privilegi che essa stessa si era data. A metà giugno il procuratore Guariniello convoca il presidente del Coni Gianni Pet rucci. Cocacola o altre sostanze coprenti (diluenti o acidificanti). accadeva perfino che alcuni dei mediciprelevatori fa cessero la pipì al posto dei giocatori a rischio . Guariniello convoca a Palazzo di giustizia il difensore juventino Mark Iuliano. aggrappato a una polt rona sempre più traballante. ma l a Federcalcio aveva deciso di rendere facoltativa quella prescrizione che. la dirigenza juventina inoltra un ricorso al garante della privacy Stefano Rodotà. cioè per «accertare ipotesi di reato». «È la solita cultura del sospetto!». premessa rituale alla richiesta di rinvio a giudizio per cinque accuse. e in almeno un caso addirittura oltre quel limite. Il 29 maggio 2000 l amministratore delegato juventino Antoni o Giraudo e il capo dello staff medico bianconero Riccardo Agricola ricevono l «avviso di chiusu ra indagini». le contestazioni del magistrato non vengono mosse ai giocatori (inconsapevoli vittime. Torri celli. il via libera del Coni smentisce la proprietà dopante del prodotto e permette al giocatore di entrare in campo. come un decennio prima a Napoli . la famigerata Epo. Pur avendolo indagato in quanto sommo dirigente juventino. dall e analisi del sangue sequestrate dagli agenti di polizia giudiziaria al dottor Agricola. Il medico della Nazionale francese JeanMichel Ferret riferisce al proc uratore Guariniello che di norma l ematocrito di Deschamps era stabile sul valore medio di 40-42. In particolare. oltreché su Deschamps. ma qualche giorno dopo. secondo l accusa ) ma ai dirigenti. Ad agosto i sospetti si appuntano sul fuoriclasse juventino Edgar Davids. perché nell ipotes . secondo il medico transalpino. L attenzione della Procura t orinese si sofferma. fra le q uali spicca per gravità la frode in competizione sportiva . per Luciano Moggi il magistrato non chiede il rinvio a giudizio perché non sono emersi specifici elementi a suo carico. p otrebbe essere spiegato dall uso di eritropoietina. dalle infrazioni alla legge antiaids (per i test Hiv sui giocatori) alla ricettazione di farmaci fuorilegge (come la creatina e altri inte gratori . l estate bianconera del 19 99 ne porta molti altri. A differenza di quanto avvenuto in altri ambiti sportivi (esempio: il ciclismo). emerge il caso dell ex juventino Didier Deschamps (po i passato al Chelsea). che a causa di un glaucoma utilizzerebbe un collirio contenente prodotti vietati dall antidoping. al termine dell incontro il magistrato consegna al presidente del Coni un elenco di duecento calciatori fortemente sosp ettati di avere fatto uso di sostanze dopanti. Risolto il momentaneo problemaDavids.i medici non gli hanno mai segnalato niente per quanto riguarda il calcio. invec e risulterebbero sbalzi fino a 50. considerato una so glia da non superare per non comportare rischi alla salute. Gli altri reati vanno dalla violazione della legge 626/94 sulla salut e dei lavoratori alla «somministrazione di farmaci pericolosi». Montero. Rampulla. assunti in dosi massicce e non consentite). anche a Torino Lucianone non deve essersi accorto di niente. Il decollo dei valori dell ematocrito di Deschamps. La posizione della Juventus sotto processo è particolarmente grave. Vialli e Dimas (quasi tutti ex ). Del resto c è da giurare che. soprattutto su Lombardo. Rampull a. Dimas. L ucianone tace. sarebbero state viziate dall uso di almeno una dozzina di sostanze dopanti «vietate dal Cio. Malgrado il turbamento. Ma negli atti si citano svariate partite disputate da giocatori juventini tratta ti irregolarmente con farmaci soggetti a restrizione d uso: Deschamps. e «turbato i suoi giocatori». e consulenti d el Coni). inventato un «teorema inconsistente». Deschamps. dichiara pole mico. . Di Livio. non un p rocesso». è un fallimento». bensì delle quattro stagioni bianconere tra il 1994 e il 1998. Del Piero. E il magistrato non ce ne contesta nemmeno una». gli avvocati Chiusano e Chia ppero . Inoltre. le carte della Procura contengono una perizia di Gianmartin o Benzi e Adriana Ceci (docenti di ematologia presso le università di Pavia e Genova. la statua è scoperta.. che contestiamo. bisognerebbe dimostrare che ciò ha cambiato il risult ato di una partita. c he ammonisce: «A parte la frode sportiva. si tratta di contravvenzioni oblazion abili con quattromila lire. dal Coni e dalla Federcalcio». Torricelli e Vialli. «accumulato 20 mila carte in 36 faldoni. I tifosi stiano tranquilli. secondo l accusa. E ancora: il magistrato avrebbe «ignorato dati normativi». roba da processo di mafia». Se anche avessimo dato farmaci senza notifica. Essendoci di mezzo un processo. secondo la quale i valori ematici di alcuni calciatori juventini sarebbero spiegabili so lo con l utilizzo di sostanze «stimolatrici dell eritropoiesi»: i casi sospetti sarebbero quelli di Conte. la Juventus sembra puntare soprattutto su una rapida archiviazione del procedimento. Anzi. Malgrado le focose dichiarazioni del suo presidente. Parla solo l avvocatopresidente Chiusano: «Finalmente l inchiesta è finita». A metà luglio.. imbastito un «pro cesso non alla Juventus. Non si tratta di un periodo qualsiasi. La reazione della dirigenza juventina è furente. nuda. secondo Chiusano. Secondo il massimo dirigente bianconero. «Dopo due anni di mistero il velo è caduto. Lombardo. Tutte sciocchezze. non c è nulla di cui preoccuparsi.i accusatoria quattro campionati e le relative Coppe Italia sarebbero stati «fraudolentemente al terati» dal sistematico ricorso al doping. il procuratore Guariniello avrebbe «manca to l obiettivo di trovare il doping alla Juve». «criminalizzato e danneggiato una società con cento anni d i storia». Chiusano afferma: «Il processo non potrà che finire bene per noi. ma la Juventus non transige su nulla e si difenderà a spada trat ta in tribunale». Perché non c è niente. Torricelli e Zidane.. cioè le più brillanti della gestione Moggi: stagio ni che. ma al calcio» su fatti che «meritano al massimo un convegno. Montero. Nel frattempo. il dottor Agricola si autodenuncia alla Procura del Coni «per s apere se il suo comportamento professionale alla Juventus sia stato corretto». di fronte a un Gip.continua Dagospia 14 Luglio 2006 . Per il resto. almeno nel calcio di oggi. Che puntualmente si riaffaccia anche fuori dalle aule di tribunale. 37 . Negli stessi giorni prende posizione il massimo dirigente calcistico nazionale. salvo che si temano incaute dichiarazioni sulla scabrosa faccendadoping. La sua è praticamente la sola voce juventina titolata a parlare durante i silenzi stampa imposti dalla società ai giocatori prima per una settimana a maggio. e chiedono al Tribunale una superperizia farmacologica con incidente pro batorio in udienza preliminare. Parole destinate a subire plateali smentite. afferma il vecchio amico di Lucianone.presentano una serie di controdeduzioni alle accuse basate sui pareri di altri f armacologi e ematologi. ma solo su lla vicenda doping. oppure attraverso i canal i mediatici della società. codice alla mano. Riferendomi al calcio di oggi ho in mano gli inconfutabili dati scientifici dei controlli antidoping ». per perdere altro tempo. risponde che per il reato di frode sportiva contestato alla Juve non è previsto niente del genere. La conseguenza è il blocco del processo dopingJuve per un anno. e forse solo in un caso è stata riscontrata presenza di anabolizzanti. mentre il direttore generale Lucianone assume l inedito ruolo di portavoce generale. la società bianconera si esercita in una serie di iniziative estern e al processo. Guariniello. In sostanza. Moggi continua a tacere. Difficile comprendere contro chi o che cosa sia stato annodato il bavaglio ai gi ocatori. Allora. e poi a oltranza da metà settembre: i calciatori bianconeri possono esprimersi solo per i loro sponsor. perché non posso parlare del calcio di trent an ni fa. il med ico chiede alla giustizia sportiva di anticipare il verdetto di quella ordinaria. finalizzate a influenzare il corso della giustizia ordinaria. Nel calcio no n si usano queste sostanze. nel 2000 il suo traboccante presenzialismo mediatico supera ogni c onfine. il presidente della Federcalcio Nizzola: «È inconfutabile e non si può smentire che nel calcio non si fa u so di anabolizzanti e di ormone della crescita». e precisa: «Sono stati effettuati più di ventimila controlli in laboratori stranieri e quindi al di sopra di ogni sospetto. Tre giorni dopo la sospensione del giudizio a Torino. la difesa juventina solleva un eccezione davanti alla Corte costituzionale contro la norma che impedisce l incidente probatorio. che il 17 maggio viene sospes o dall attività agonistica in attesa del verdetto della Commissione disciplinare. non ci aspettavamo niente di più o di meno di quanto formulato dalla Procura». ma i controlli a ntidoping accertano che i valori di nandrolone (steroide anabolizzante vietato dal codice sportivo) di uno juventino sono quattro volte superiori al limite consentito.. Il 31 gennaio 2002 il terzetto comparirà davanti ai giudici del Tribunale di Torino per rispondere di frode sportiva. sembra farsi la posizione di Edgar Davids. che invoca una squalifica mi te per Davids. falso. La conferma ufficiale non si fa attendere : il presunto dopato è proprio il fuoriclasse olandese della Juve. quando la Commissione disciplinare della Federcalcio si riunisce per giudicare il caso nandrolone. Perentorio il co mmento dell avvocato Luigi Chiappero: «Quello del pubblico ministero è un teorema insostenibile». quelle presunte no». il procuratore antidoping Giacomo Aiello modifica la richiesta di squalifica: non più gli otto mesi invocati il 3 agosto. Una dura richiesta che non turba Moggi: «Noi siamo tranquilli. Le controa nalisi confermano l illecito uso di nandrolone. all inizio di luglio. che così potrebbe tornare in campo entro una settimana. il processo di Torino esce dall impasse: la Consulta rigetta il ricorso di Chiusano e restituisce la palla a Guariniello. Si fa il nome di Edgar Davids. perciò aspettiamo. La sentenza sportiva è preceduta da un sorprendente intervento della Fifa. e commina a Davids una multa di 100 milioni di lire con cinque mesi di squalifica: la sosta forzata si concluderà il 18 ottobre (l olandese è sospeso cautelativamente dal 17 maggio). Intanto. al ter mine della quale Davids sarà sottoposto a sei mesi di sorveglianza speciale (con test antidoping a so rpresa) da parte della giustizia sportiva. Davanti alla Disciplinare. p ena già scontata da Davids. ma soltanto tre e mezzo.. e L ucianone stavolta parla per non dire niente: «Non sappiamo nulla. Non mi sono mai occupato di queste cose e spero proprio di non dove rlo fare in futuro. violazioni dello S tatuto dei lavoratori e della legge 626 per la tutela della salute sul posto di lavoro. al momento.. Le notizie ufficiali si possono commentare. ricettazione. G iraudo e il farmacista Giovanni Rossano.. a vvocato . Mentre il legale juventino. Tutto quello che so me lo hanno raccontato i giornalisti. Il verdetto della Commissione presieduta dall avvocato Stefano Azzali è però meno mite della richiesta. Per ora siamo di fronte solo a un possibile caso di doping. e all inizio di agosto la Procura sportiva chiede che al giocatore venga comminata una multa di 200 milioni di lire e una squalifica di otto mesi. che rinvia a giudizio Agricola.Il 4 marzo 2001 i bianconeri giocano a Udine e vincono per 2-0. Insosteni bile e indifendibile. La serenità di Lucianone sembra trovare un perché a fine mese. La Disciplinare. «Uno che non h a fatto niente è giusto che pretendesse l assoluzione piena». davan ti al giudice . possiamo difenderci ». L avvocatopresidente Chiusano dichiara: «Sono sollevato: finalmente. Benché gli imputati siano solo l amministratore delegato bianconero Giraudo. insieme al compagno di squadra Paolo Montero. protesta imperterrito Lucianone: «Sembra che Davids sia stato l unico nel mirino dell antidoping. E a sostegn o delle accuse. l ex ferro viere meriterebbe l Oscar.. Ma in aula. «siamo i giudici più severi di noi stes si. Ma la contromossa di Lucianone è fulminea: non potendo negare l evidenza né evitarne le cons eguenze. L imputatoamministratore Giraudo fa lo spiritoso: «So che il giudice Guariniello lav ora pure d estate e di notte. sistemeremo le cose al nostro interno». detenere. dopo che la Caf ha ridotto a quattro i me si di squalifica per Davids. il medico sociale Agricola e il farm acista Rossano (che avrebbe fornito illegalmente alla società alcuni dei prodotti sotto accusa). somministrare ai calciatori trattati specialità medicinali contenenti sostanze rientranti nell elenco formulato dal Cio r elativo alle classi di sostanze proibite e dei metodi proibiti in materia di doping».. tuona subito dopo la rissa. all inizio di settembre. restituendo il giocatore dopato agli impegni di campionato. Tutto il vertice bianconero ostent a sicurezza. annuncia ricorso alla Commissione d appello federale (Caf). commossa. E il 26 settembre. limita le sanzioni a due sole giornate di squalifica per ciascuno. La dirigenza juventina appi oppa ai due una multa di duecento milioni di lire a testa.Chiappero. «No n giustifichiamo niente e nessuno». si parla soltanto di lui. interviene per anticipare e depotenziare il verdetto della giustizia sportiva. Mi auguro che qualcuno tuteli la sua salute». alla vigilia della sentenza della D isciplinare. Il 22 settembre. Il 23 gennaio 2002 comincia a Torino il processodoping. previo annuncio di castigo a mezzo stamp a: «State tranquilli che dopo quanto gli dirò non si vedranno più certe scene». atti consistiti nel procurarsi. dopo due anni d i voluminosissime indagini. il capo d imputazione chiama in causa l intera dirigenza juventina per «avere commesso atti fr audolenti al fine di raggiungere un risultato diverso da quello conseguente al corretto e lea le svolgimento di competizioni sportive. Parla pochi giorni più tardi. Per questo c i ritiriamo nel nostro guscio e cerchiamo di non dare fastidio a nessuno». Davids è p rotagonista di una scazzottata in campo che certamente costerà ai due juventini una pesante squal ifica. a Lecce. la Procura torinese elenca ben 150 testimoni. Quando fa la vittima. convoca presso la sede sociale i due giocatori. Moggi tace. che in queste cose mi s embra molto bravo».. 41 muscol o. la difesa juventina si arrocca in un serrato catenaccio. riguardo alla contestata v iolazione della legge 626 sulla sicurezza del lavoro. Durante un udienza il giudice Casalbore non riesce a trattenersi. Infine. Sa. è che si alimenti una spirale perversa: si dà a un giocatore sano un farmaco lecito capace di incrementarne le prestazioni (il Voltaren. della presunta faccenda doping.scheletriche e 4 ormonali. La tesi dell accusa. a cquistandole è l ipotesi della Procura con stratagemmi che svincolino dalle ricette. quindi gli si somministra una sostanza che ne riduce i possibili effetti collaterali. gli avvocati della Vecchia Signora si infilano nei meandri d ella procedura: chiedono la nullità dell atto di citazione perché il fascicolo depositato dal pubblico ministero sarebbe incompleto. ndr] dalla società Juventus sono una riserva soddisfacente per la conduzione di un piccolo ospedale italiano». Cer cando di eludere il merito processuale. è quasi come al ca lciomercato. Il perito dell accusa Adriana Ceci però puntualizza: nella farmacia juventi na ci «sono farmaci per tutte le patologie possibili e immaginabili. Ci vorrebbe Moggi.Giuseppe Casalbore. per esempio). Nel corso de l dibattimento non manca qualche schermaglia dialettica evocativa dell illustre assente Lucianone Moggi.. secondo perché «i giocatori non sa nno niente delle sostanze. Gli avvocati bianconeri rispondono che «la creatina in Italia la prendeva no tutti: è un prodotto consentito. I periti del procuratore Guariniello sottolineano che «i medicamenti detenuti [249 tipi di farmaci. Giraudo replica: «Procuratore Guariniello. Questo spiegherebbe la necessità di allargare continuamente la rosa delle specialità da conservare negli armadietti. non sa niente. e noi non abbiamo mai n egato di averla utilizzata». e Moggi è il migliore». chiedono l oblazione: in pratica. e chiede di cavarsela con una multa. dammi questo che io ti cedo quello. Ci sono 38 specialità neurologiche. ad esempio. Lucianone non c entra col pr ocesso alla sua Juve: lui. Inoltre. e addirittura inimmagin abili se i potenziali pazienti sono atleti giovani e sani. Ma c è una logica: i gastroenterici.. Ma a parte questo. Di fronte ai sil enzi e alle reticenze . che può avere anche effetti benefici. dunque. la Juve am mette implicitamente la fondatezza dell addebito. secondo i legali juventini dalla lista dei testimoni della Procura vanno depenna ti i nomi dei calciatori: primo «per evitargli la gogna mediatica». è vero. invocando addirittura l immediato proscioglimento degli imputa ti. servono a ridurre gli eff etti secondari dei muscoloscheletrici. nel calcio moderno i procuratori contano molto. Dice Guariniello rivolgendosi al principale imputato: «Dottor Giraudo.. E poi ci sono gli antidoti contro le intossicazioni da antid epressivi». prendono quello che gli danno». Dalla domenica sera al merco ledì. Non si sa se nella farmacia della Juve tra i 249 tipi di farmaci presenti ci fosse anc he del fosforo (per la memoria). Risultò positi vo. Moggi. ma il giovedì doveva essere pulito . Se le dice. Attenzione: qui dire tutta la veri tà è un dovere». gli dissi Presidente. dimmi cosa posso fare . il medico sociale e il massaggiatore chie devano ai giocatori se erano a posto.. Basta non assumere cocaina per qualche giorno perché n on risulti nelle analisi del dopo partita. vuol dire che le sa lui». presidente del Civit . e quando l allora presidente Nizzola mi chiamò in via confidenziale per darmi la notizia. gli si dava una pompetta contenente l urina di un altro. ndr]. La replica di Lucianone è da antologia: «Ferlaino è un maestro nel mimetizzarsi e nel dare le colpe agli altri. Diego. non si può venire in aula e non ricordare niente! Si tr atta di medicinali che avete consumato voi giocatori. benché qualcuno per servilismo arrivi a chiamarlo «dottò». Ri cordi piuttosto imbarazzanti. Io non ero né il presidente.dei calciatori juventini chiamati a testimoniare. L 11 settembre 2003 l ex presidente del Napoli calcio Corrado Ferlaino racconta. [Per l antidoping] si adottava un trucco: se qualcuno era a risch io. Il fatto è che i cocainomani mentono a se stessi.. A proposito di memoria e antidoping... faceva quello che voleva [cioè sniffava c ocaina. Insomma: io non c entro. Ferlaino dichiar a fra l altro: «Maradona l ho salvato dall antidoping decine di volte. quel giorno del 1991 Maradona fu trovato positivo. Non sono a conoscenza di queste cose..continua Dagospia 17 Luglio 2006 TUTTO IN FAMIGLIA L inchiesta torinese sul doping ne genera un altra... il giudice sbotta: «Ma insomma. nei quali salta fuori anche il nome di Lucianone. 38 . Non lo sa neanche Lucianone: lui. Nonostante questro trucco. ma lui rispose: Ormai non si può fare più nulla ». più nascosta ma altrettanto clamo rosa: quella sugli arbitri e sui meccanismi di designazione. Forte è il sospetto che le procedu re dei sorteggi che assegnavano un determinato arbitro a una determinata gara potessero essere aggir ate o manipolate. va tutto bene . e comu nque non ne so niente.. come qualche altro giocatore del Napoli. un po' dei suoi ricordi. in un intervista a Il Mattino .. All inizio di febbraio 1999 viene interrogato Mario Auriemma. in particolare dell ex capitano Antonio Conte. né il medico sociale del Napoli. con la scienza medica non ha molta dimestichezza. Moggi gli aveva chiesto se era in condizione e lui rispose: Sì.. lo sono. al momento ospite fisso nel barsportTv di Aldo Biscardi). facendo spesso il nome del presidente federale Nizzola e quello di Moggi (con il quale Sensi ha rapporti tesi fin dai tempi del passaggio dell ex ferroviere alla Juventus). però conferma che di Lucianone a Guariniello «ne avevano già parlato altri. p rocuratori e arbitri: ne hanno parlato diversi esponenti di società minori. Per tre ore p arla con Guariniello di meccanismi di potere.continua Dagospia 18 Luglio 2006 Mentre l inchiestaarbitri procede. Ai primi di ottobre dal pubblico ministero torinese si reca anche il presidente della Lazio. Sergio Cragnotti: la Repubblica scrive che «l indagine sul calcio truccato riguarda una presu nta cupola di potere formata da alleanze trasversali fra dirigenti di alcuni grandi club. Lucianone si esibisce nel suo miglior repertori o: quello della vittima. Denuncia un fantomatico complotto contro la sua Juve. Per esempio i l povero De Sisti. c lassificate secondo il grado di difficoltà. uno che finché Moggi sarà in circolazione non troverà una panchina nemmeno in s erie C». Le voci attorno al nome di Moggi si intensificano nella prima metà di marzo. abbinando i più bravi e più adatti alle varie partite. 39 . Auriemma si sottrae alle specifiche domande dei cronisti. come confermerebbero le spiegazioni te cniche degli ingegneri ai quali il magistrato ha affidato una perizia. e ospite dell amico B iscardi si scaglia perfino contro la prova televisiva (introdotta nella giustizia sportiva pe r sanzionare le infrazioni più macroscopiche sfuggite all occhio dell arbitro): «Siamo contrari al modo in cui viene utilizzata. Invece si sospetta che il designatore potesse aggirare il software quando le decisioni del cervellone non erano gradite. anzi facilmente pilotabili dal l interno e dall esterno. arbitri e dirigenti. quando a l Palazzo di giustizia di Torino arriva il presidente giallorosso Franco Sensi.avecchia con alle spalle una lunga esperienza ai vertici dei club pallonari: secondo alcune v oci. Purtroppo il tifo esiste e il regista potrebbe anche esaminare un azio ne invece di . Il 25 marzo Guariniello dispone il sequestro del computer degli arbitri per verifi care come venivano designati i direttori di gara nel contestatissimo campionato 1997-98 (i l designatore era Fabio Baldas. Il magis trato ritiene che i criteri di scelta fossero tutt altro che trasparenti. più due pentiti rimasti finora tops ecret». Uno speciale programma avrebbe dovuto assicurare il massimo automati smo nella scelta dei direttori di gara. col magistrato avrebbe parlato anche di Moggi. e una volta tanto si cuce la bocca: «No comment». si co nsulta con il guardalinee e combina un papocchio: punisce il fallo di mani (che non c è) con un nu ovo cartellino giallo. ma ipo tizza che gli arbitri siano affetti da «sudditanza psicologica» nei confronti della Juve moggiana: nel suo decreto. quella condotta dal Tribunale di Firenze. Daniele Tombolini. ma in realtà è l Inter a essere danneggiata: l espulsione del p ortiere avversario nei primi minuti di gioco le avrebbe permesso di giocare l intera parti ta in superiorità numerica. ed espelle il portiere bianconero per somma di ammonizioni. rilevando l assenza di dolo e di corruzione dei direttori di gara indagati. poi. consentendo la vittoria p er 1-0 alla Juventus. Il direttore di gara. La tv è un mezzo che può venire manovrato dalla mano dell uomo. Questa stessa partita finisce sul tavolo di Guariniello per una strana omissione nel referto arbitrale. poi rivelato da molti testimoni. dispone l archiviazione dell inchiesta. Lo scafato Lucianone incassa. cedendo alle insistenti proteste dei nerazzurri. Il Gip del capoluogo toscano. si gioca il derby d Italia. L effetto dei due errori parrebbe così compensarsi. che riguarda direttamente Moggi: per l espulsione del portiere biancone ro. come negli sp ogliatoi. perché l intervento preclude al giocatore interista una chiarissima occa sione da gol. Inchiesta avviata dopo EmpoliJuve del 19 aprile 1998. il direttore . E ancora una volta sembra materializzarsi lo spettro della sudditanza psicologica . Antonio Crivelli. il giudice scrive che «la sospetta coincidenza di errori arbitrali in più partite e a o pera di più direttori di gara a favore della Juventus può lasciar trasparire una sorta di sudditanza psi cologica». allo stadio Delle Alpi. sull 1-0 per la Juve: il portiere juventino esce fuori area e respinge il pallone con il corpo: Tombolini prima valuta corretto l intervento. anche perché ci sono società che possono produrre le immagini autonomamente e altre che non lo possono fare». Bisogna stud iare qualcosa affinché non diventi un problema per il calcio.un altra. la classica e spesso avv elenatissima JuventusInter. All inizio di dicembre arriva a sentenza l altra inchiesta giudiziaria sui presunti favoritis mi arbitrali del discusso campionato 1997-98. Tombolini avrebbe dimenticato di segnalare un importante episodio.. Il secondo abbaglio si verifi ca al 60°. quando l arbitro Pasquale Rodomonti non convalidò un gol fantasma segnato dal difensore toscano Stefano Bianconi. Lucianone se ne intende: lui nelle tv entra e esce senza problemi. è protagonista di due marchiani errori: all 8° m inuto il portiere bianconero Van der Sar abbatte fuori area il nerazzurro Zamorano lanciato a rete . un fallo da espulsione. ma l arbitro si limita a estrarre il cartellino giallo. Il 1 2 dicembre 1999.. minaccia.generale della Juve si è precipitato nello spogliatoio della terna arbitrale e ha affrontato a muso duro Tombolini e i suoi assistenti di gara. L episodio viene commentato in maniera sorprendente dal presidente juventino Chius ano: «Sì. Lucianone insorge furibondo: «Contestiamo tutto. Lucianone quas i urla: «È ora di finirla con questa storia! Adesso chiederemo di rivedere tutte le moviole di ogn i squadra. basandosi sulla prova televisiva. e annuncia una querela. Le rarissime volte in cui un errore arbitrale penalizza la Juve (cioè quasi mai). loro portino pure arbitro e guardalinee: ci va bene comunque». Lucianone preferisce il sarcasmo: propone che per la pross ima sfida JuventusRoma «noi mettiamo il campo. lo dimostra poco dopo il presidente romanista Franco Sensi. considerato tra l altro che Di Biagio ha potuto tranquillamente concludere la partita». protestando per le discutibili decisioni arbitrali che favoriscono sempre due squadre: la Juve moggiana. l arbitro ha messo alla porta Lucianone. Salvando così l ex ferrovie re. in fligge tre giornate di squalifica al difensore uruguaiano della Juve. Ma non era un intruso. com è sua consuetudine: insieme ai saluti . durante InterJuventus a San Siro. il pallone e l acqua per le docce. Lucianone si mostra s prezzante verso chi se ne lamenta o solleva sospetti. il difensore bianconero Paolo Montero ri fila un pugno alla mascella del centrocampista nerazzurro Di Biagio. incluso lo strumento che è stato ut ilizzato: la prova tv. Moggi si è recato dall arbitro a fine partita. invoca la gogna per i fischietti stonati . ma in seguito il giudice sportivo Maurizio Laudi. Che la polemica sia destinata a proseguire. Il dirigente rossonero dichiara subito che «il presidente della Roma ci ha diffamato». Perché ho la sensazione che succedano anc he episodi . dalle inevitabili conseg uenze disciplinari. Escludo che in JuveInt er ci siano elementi di interesse penale». ma poi ha evitato di denunciare la scenata nel referto per il giudice sportivo. ha espresso le sue opinioni. era un dirigente. strepita. dirigente non autorizzato a frequentare gli spogliatoi arbitrali. Domenica 3 d icembre 2000. L arbitro Braschi non se ne acco rge. Come accade nel tormentatissimo sprintscudetto con la Lazio. e il suo alleato Milan diretto dal grande amico di Moggi. il berluscon iano Adriano Galliani. per valutare cosa realmente accade in campo. Alla fine. protesta. apriti cielo: Moggi insorge. In proposito ci siamo affidati ai nostri avvocati: sono loro che valut eranno e decideranno! Mi devono dire dove sia l eccezionale gravità del fallo di Montero. Quando l e decisioni arbitrali sono favorevoli alla Juventus (cioè quasi sempre). La tecnica moggiana in materia di arbitri è elementare e collaudatissima. con una decis ione peraltro dimostratasi poi giusta alla moviola. Per molto meno all Olimpico. lancia la sorprendente proposta di multare gli arbitri fuori linea: «Mi sembrerebbe logic o. Poi passa alle minacce: «Dirigenti della squadra avversaria hanno parlato di vento contrario . dalla solita tribuna Tv del processo bisca rdiano. non aveva sanzionato con il rigore un inte rvento su Totti... Poi però l ex ferroviere cambia tattica e passa direttamente dalla mezza minaccia al la mezza promessa. Probabilmente ci sarebbe più attenzione e ci sarebbero meno sviste clamorose: le cose successe in R omaLecce.peggiori dei quali nessuno si interessa». che a fine febbraio 2001 costa a entrambi un deferimento alla Commissio ne disciplinare della Lega calcio. A parti invertite. finita 2-1. Così ai primi di febbraio 2001. Il 14 gennaio la Juve è impegnata in casa contro il Bologna. a costituire incitamento a forme di viole nza». mantenuto condotte n on conformi ai princìpi della lealtà. Arroganza. in AtalantaJuve. Dico soltanto che tutti hanno gli occhi per g iudicare ciò che sta succedendo».. noi diri genti juventini che eravamo in tribuna ci siamo sentiti dare del ladro perché l arbitro. avrebbero scaricato chi ssà quali invettive sulla Juventus. rese pubbliche da org ani di stampa. RomaBari o AtalantaJuventus non dovrebbero accadere anche se l arbitro deve decide re in pochi secondi». Ma è un fuocherello di paglia: a metà aprile la Commissione proscioglie Moggi e Capello da . Provvedimento che spiega una nota della Federcalcio è stato preso «per avere aliment ato dannose polemiche e sospetti sulla regolarità del campionato. sono idonee. Nuove proteste di Moggi contro l arbitro : «Sull operato degli arbitri ci siamo già espressi. vittimismo. Dalle continue lame ntazioni antiarbitri.. allora noi dovremmo parlare di ciclone nei nostri confronti. l arbitro romano De Santis ha convalidato il gol del pareggio bergamasco. sfacciataggine. Ma questa tendenza deve finire !». della probità e della rettitudine nonché della correttezza morale in ogni rapporto di natura agonistica e sociale. direttamente o indirettamente. Lucianone passa a un interminabile duello verbale con l alle natore giallorosso Fabio Capello. e scusate se per una volta ho lasciato da parte lo stile Juv entus». Va detto ciò che è giusto. durante il match contro la Roma. s frontatezza: lo stileMoggi. segnato in sospetto fuorigioco. visto che i giocatori e gli altri dipendenti della società vengono multati quando sbagliano. Lucianone protesta: «Mi meraviglio del poco risalto dato d alla stampa nazionale ai fatti di questa partita. Per la cronaca. Esternazioni che. All inizio del 2001 si gioca JuveFiorentina: una punizione trasformata in gol dal gigliato Chiesa chiude la gara sul 3-3. Moggi non mi ha mai chiesto n ulla. la seconda ai confini tra Vinovo e Nichelino. è pronto allo scontro. Il Corriere della Sera del 13 marz o dà conto delle pressioni nerazzurre sotto il titolo: «L Inter attacca Nizzola: deve andarsene. quando è in scadenza la massima carica del calcio italiano. guarda caso. forte della inossidabile amicizia di Luciano I e degli amici dell amico. Moggi è mio amico da i tempi del Torino. che non crede più nell istituzione. Dopo mo lti annunci. E i nodi vengono al pettine nella primavera del 2 000. a mag gio. sulla scia delle due squadre romane la Juve conferma ufficialmente la propria imminent e quotazione in Borsa con il collocamento del 35 per cento del capitale sociale. due cittadelle paragonabili a Disneyworld che dovrebbero sorgere la prima attorno allo stadio Delle Alpi. Risposta di Nizzola: «La domanda mi dà l oc casione per ribadire che non accetterò più insinuazioni di basso profilo. Alcuni sono superati. Tutto è contro di noi ». Federcalcio inesistente. L outing biancone ro viene accompagnato dall annuncio di un progetto faraonico: la costruzione di due Juveland ia . Così. a metà luglio. su un area di cinquecentomila metri quadrati una megastruttura ricreativocommerciale immersa nel verde ma dove il marketing s . ne risponderà a tutti i livelli. Logico quindi che. Dopo Moratti.lle accuse mosse dal Procuratore federale. annuncia di essere pronto a ricandidarsi per la prestigiosa poltrona. Il Corriere della Sera s crive che «Nizzola perde la pazienza e alza la voce. con tanti saluti al tentativo di costringere Luc ianone a toni più civili. interviene Oriali: Arbitri allo sbando. Sia chiaro. Lo scandaloso arbitraggio di Ceccarini che il 26 aprile 1998 ha consegnato lo sc udetto 1997-98 alla Juve moggiana ha scavato un solco profondo tra l Inter di Moratti e la Federcalcio presieduta da Nizzola. Se qualcuno oserà ancora insinuare che chissà cosa succede quando io e lui ci incontriamo. Il settembre del 2001 segna un momento top per la carriera di Lucianone. nel quale abbiamo lavorato insieme per cinque anni. ora e sempre». Nell articolo si afferma: «Moratti. e io nulla sarei disposto a concedergli. l amicone di Lucianone. Ma Luciano II non sembra avere alcuna intenzione di fars i da parte. solo quando gli chiedono di Lucia no Moggi: burattinaio o semplice dirigente sportivo?». altri ancora no». Ma sa benissimo che con me di calcio non può e non deve parlare. il presidente fantasma che ha delegato tutti i poteri della Federcalcio alla Lega di Milano e che trascorre il sabato sera in un ristorante di Torino giocando a carte con il direttore generale juventino Luciano Moggi». Vuole l a testa di Nizzola. l ex ferroviere si senta autorizzato a tor nare sull argomento con le solite allusioni: «Negli ultimi due anni abbiamo perso lo scudetto per fatt ori che nulla hanno a che fare con il calcio. insieme. e di aiuta rmi ancora. Gli augur o di continuare su questa strada per ottenere. ben più di questi espedienti d im magine . e allo scopo aveva cominciato a vestire co n minore pacchianeria. e il suo è un potere tanto pervasivo quanto inspiegabile. a muoversi da miliardario anziché da arricchito. e dunque l ingresso nel Gotha juventin o di Lucianone Moggi. 40 . Nella occasione. Nel calcio italiano di inizio Duemila non si muove foglia c he Moggi non voglia. per la consacrazione agnelliana ha contato il suo potere smisurato di vero padrone a ssoluto del baraccone pallonaro.arà tutto bianconero. e Boniperti lo usava come osservatore esterno. alcuni tirano in ballo vent anni di inconfessabili segreti calcistici di cui sarebbe depositario .. Qualcuno lo attr ibuisce alla formidabile spregiudicatezza del personaggio. i tempi in cui Agnelli lo chiamava «lo Stalliere». E che carriera. per la stima e l affe tto che mi hanno dimostrato in questi anni. ad atteggiarsi a più a manager che a ferroviere. a scoprire ogni aspetto del mondo del calcio. A loro mi lega un rapporto di fiducia ma anche di ami cizia». che fa carriera come procuratore. Giraudo parla di lui come di una divinità: «A Moggi devo attribuire molti meriti per i risul tati che abbiamo ottenuto in questi sette anni di comune lavoro. devo riconoscere a Moggi di avermi aiutato. t enendolo fuori dalla porta della sede sociale. a conferma dello spirito di gruppo che ha contrassegn ato il nostro impegno. Sono molto felice che sia entrat o a far parte del Consiglio d amministrazione. altri al fatto che sia il più bravo di tutti. che lui conosce da anni. Sono lontani anni luce i tempi dell imbarazzato ostracismo verso l ex ferroviere. Ci sperava da tempo. l Avvocato e il dottor Umberto. i risultati che fanno parte della storia de lla Juve». altri gli attribuiscono un inarrivabile talento per le pubbliche relazioni.continua Dagospia 19 Luglio 2006 . Il quale per una volta sembra davvero commosso e cade in ginocchio: «Accolg o con piacere e orgoglio il riconoscimento conferitomi dalla società. Onore al merito: finalmente Lucianone è stato amme sso nel salotto della Real Casa. Ringrazio la famiglia Agnelli.. Senza dimenticare l effetto mo ltiplicatore della dinastia: Lucianone si muove in tandem con il figlio Alessandro. Oltre ai meriti. l amministratore delegato Giraudo annuncia un altra dec isione strategica: l aumento da tre a sette del numero dei componenti del Consiglio di am ministrazione societario presieduto dall avvocato Chiusano. a parlare più l italiano che il dialetto. Certo. più l immancabile Alessandro Moggi. Direttore generale della società: Giuseppe De Mita (figlio dell ex segretario della Dc Ciriaco). salvando la Juve. proprietario del Parma). Oberto Petricca. Davide Lippi (figlio dell allenatore juve ntino Marcello). Francesca Tanzi (figlia di Calisto. Lucianone si sente chiamato in causa e replica: «Capello dice così solo pe rché sta a -8 in classifica». Capello dichiara: «Non credo che Sculli abbia sbagliato apposta contro la Juve. nel rinnovarlo abbia mo proposto anche che non ci fossero più di 5 giocatori assistibili per squadra.. alla decenza. è l a poteosi di tutti i conflitti d interesse possibili. può fare quello che vuole. Lo scandalo finisce in Parlamento: il deputato leghista Giovanni Didonè rivolge un i nterpellanza al . C è stato un cambiamento di rotta nella professione del procuratore. Alla nuova società sono interessati vari figli d arte : Andrea Cragnotti (figlio di Ser gio. che poi ci sia una situazione anomala in un certo gruppo è sotto gli occhi di tutti: ci sono molt i calciatori e allenatori tutti della stessa scuderia».. in fa tto di miliardi. al senso della misura. . Novembre 2002: durante la partita ModenaJuventus il giocatore Giuseppe Sculli (di proprietà bianconera. Nel frattempo viene fatta circolare la voce che il figlio dell allenato re giallorosso avrebbe tentato anche lui senza riuscirci di entrare come socio nella Gea World..Negli stessi giorni dell ingresso di Lucianone nel Cda juventino. ma le nostre propos te non sono state accettate dalla Figc». con l aggregazione di grandi gruppi. presidente della Banca di Roma). una situazione che non riguarda solo la Gea. specialmente quello della famiglia Moggi. società che cura gli interessi di più di duecentocinquanta tra giocatori e allenator i di serie A e B. È il caso del presidente dell Assoprocuratori. affiancato dal vicep residente Riccardo Calleri (ex deputato berlusconiano e figlio di Gianmarco. che dichiara: «Ci vuole serenità nel l affrontare l argomento. La Gea World è un insulto alla trasparenza. Ma è roba da ridere: Lucianone è intoccabi le. presidente della Gea World. un qualche mugugno). Ma il baraccone pallonaro è disposto a tutto. ma in prestito al club emiliano) sbaglia un gol già fatto. Chiar a Geronzi (figlia di Cesare. ex azionista di maggioranza di Lazio e Torino). L incredibile scandalo di Gea World rende bene l idea del potere moggiano: nessuno o sa fiatare (al massimo. Ce rto. nasce qualche polemica per il clamoroso conf litto di interessi. Ogni tanto si leva qualche voce critica. nasce a Roma la Gea World. e i pochi che ne parlano lo fanno con molta cautel a. patron della Lazio). Il vecchio regolamento prevedeva un tetto di 40 giocatori assistibili. Il pur cauto riferimento alla Gea di Ales sandro Moggi è evidente. gli replica: «Considero anomale le cose che lo sono. Il 2 dicembre Antonio Matarrese. Cooptato nel Consiglio d amministrazione del club più blasonato. Impensabile in altri Paesi europei. Lo stesso parlamentare si rivolge anche al ministro dell Economia. Settantadue ore dopo le dichiarazioni di Galliani. il quale ha attivato un apposita commissione di indagine). dichiara: «Quello della Gea è un problema antipatico. ma anche per chi c è dietro». il berlusconiano Giuliano Urbani .. che travolgono oltre alle società calcistiche anche le gran di imprese che le posseggono». All inizio di dicembre 2002 la Gea World organizza a Firenze la prima edizione della manifesta zione Expogoal . anzi si appres ta a diventare il fulcro delle principali iniziative di sfruttamento del mercato. la Gea World è normale in Italia. Del resto. nessuno ha stabilito che la Gea lo sia. denunciando il conflitto di interessi e la possibilità che una simile società possa influenzare il campionato di calcio. aziende tradizionalmente attive nel campo delle sponsorizzazioni e operatori del marketing»: praticamente una fiera pallonara per valutare le strategie più opportune per sfrut tare al meglio le sinergie economiche offerte dal calcio. il berlusconian o Giulio Tremonti. al primo posto nella speciale classifica dei dirigenti calcistici più pagati d Italia (con un introito an nuo dichiarato in . primo ministro in pieno conflitto di interessi con il suo impero affaris tico. alla guida del governo italiano c è il presidentepadrone del Milan (e di una quantità di aziende).ministro della Cultura (con delega allo Sport). il b erlusconiano Adriano Galliani. Ma subito il neopresidente della Lega. il vero motore d el circo pallonaro. La scelta dei tempi appare perfetta.. perché proprio nei giorni della manifestazion e fiorentina la dirigenza della Federcalcio è chiamata a deliberare sulla controversa liceità della Gea (un iter avviato nel precedente marzo dal presidente Franco Carraro. sul tavolo del presidente federale approda l es ito di quell indagine: la Commissione afferma che «la Gea non ha commesso alcuna infrazione al regolamento. pertanto ha lavorato nel pieno della legittimità». non solo per il bene d ei calciatori che rappresenta. vicepresidente vicari o della Lega calcio. Nel dorato dicembre 2002 si comincia a mormorare che Lucianone sia destinato a p iù elevati incarichi. il presidente federale ha ordinato una indagine e ne aspettiamo l esit o». una tre giorni con l obiettivo di «creare un occasione di incontro fra club ca lcistici. perché valuti «l opportunità di attivare particolari controlli sulle società cal cistiche ed emanare norme fiscali per i bilanci delle medesime per evitare false plusvalenze e prevenire quei dissesti finanziari. costretto a subire la v olontà dei club più importanti.226. L ucianone si apparta con Ancelotti: «Henry non deve giocare. superesperto non solo di giocatori.2. premi a parte. . l ex ferroviere secondo i giornali sarebbe in procinto di diventa re presidente della Federcalcio (in precedenza guidata solo per interposta persona). Lucianone prende la palla al balzo e lo liquida. invece.000 euro). L allenatore giubilato. È la prova che anche il padreterno Moggi sbaglia (benché i giornali sportivi non osi no scriverlo). in una saletta dell aeroporto della Malpensa. e al quale dovrebbe dunque essere affiancata una figura inedita per il calcio azzurro. Lippi dichiara: «Se il problema sono io. Come dimostra anche la vicenda di Thierry Henry. che propone appunto di affianca re all allenatore azzurro una superentità non più anonima. 41 . Lo vuole l Arsenal. alla partenza per Rostov (dove il giorno dopo la Juve giocherà la seconda sfida dell Intertoto). Ma non basta. Più di una volta Moggi ha affermato che il vero problema della Nazio nale italiana di calcio è la cosiddetta solitudine del commissario tecnico. E quando la domenica successiva il Parma esp ugna lo stadio delle Alpi per 4-2. ma definita: Moggi. me ne vado». quando Moggi e Zeman si scambiavano parole di fuoco sullo scandalo del doping. perché se gioca non possiamo più ceder lo. entra in crisi. mediatore dell accordo è stato «il giovane procuratore Alessandro Moggi. dirà: «Ho capito troppo tardi che non bisogna mai contraddire gli Agnelli» Lucianone. In un Paese pieno di commissari tecnici della Nazionale. mi raccomando». lo ha sempre saputo. forse quello sarebbe il posto giusto per Lucianone. L idea di Lucianone superCt diventa pubblica per bocca de l suo amico Pierpaolo Marino. quella del coachmanager. direttore generale dell Udinese. per u na stagione): secondo la Repubblica . tre mesi dopo. figlio di Luciano». ma anche di allenatori. appare chiar o che l allenatore Marcello Lippi ha i giorni contati. Nell agosto 1999. un attaccante che Ancelotti app rezza. Nel 2000 il suo vecchio nemico Zeman è finito al Napoli (un miliardo e mezzo di lire. Dopo la sconfitta di Cagliari (0-1). E ha ingaggiato come nuovo allenatore Carlo Ancelotti. da quella lontana estate de l 1998. ormai estrome ssa dalla corsa allo scudetto. Molta acqua è passata sotto i ponti.continua Dagospia 20 Luglio 2006 Il padrone Tra la fine di gennaio e l inizio di febbraio 1999 la Juve moggiana. ma che la società vuole cedere. La Lazio è troppo discontinua. Alla terz ultima giornata di campionato si gioca a Torino JuveMilan e la Lazio dir etta concorrente dei rossoneri nello sprint finale sente puzza di bruciato visti gli ottimi rapporti che legano i due club del Nord: dopo un primo tempo dignitoso. il Parma si sente derubato.Messaggio ricevuto: Henry resta in tribuna. Lucianone trema. almeno in Italia. «Moggi temeva di non recuperare i soldi de ll investimento. Passata da Lippi a Ancelotti.. coppa d Inghilterra e Champions League più di 100 gol con l Arsenal. e passerà all Arsenal per undici milioni di sterline (quasi trentaquattro miliardi di lire). e Henry nemmeno gli piaceva». dopo aver vinto il derby di ritorno pe r 3-2 in coincidenza con la sconfitta della Lazio a Verona (0-1). la Lazio alza la voce. Nella stagione 1999-2000 la Juve ritorna al vertice.. nelle tre stagioni s uccessive segnerà fra campionato. Alla penultima giornata il solito scandalo favorisce i bianconeri: durante JuveP arma l arbitro romano Massimo De Santis annulla un gol valido del gialloblù Cannavaro. portandosi a meno tre. temeva che il valore del giocatore diminuisse. Il gol annullato era regolare. Lucianone perde altre ottime occasioni per tacere: negli studi della rtiva sfodera la Domenica spo . la Juve moggiana non riesce a ottenere nemmeno il quarto posto per la Champions League allargata. il presidente interista Moratti ricorda i to rti subiti due anni prima. finito 0-0. L arbitro De Sant is si contraddice sostenendo di aver fischiato per un fallo (inesistente) in area juventina prima del tocco di testa di Cannavaro. Invece suc cede l incredibile: Inzaghi non segna più e la Lazio passa a Torino sabato 1° aprile con una prodezza di Simeone. ma la moviola lo smentisce: ha fischiato quando ha visto che la palla stava planando nella rete. i tifosi laziali annunciano un sitin di protesta davanti alla sede della Federcalcio. Divampano le polemiche. né il passaporto per la Coppa Uefa. Così le tocca l onta d ell Intertoto. mentre l altra mezza avrebbe assecondato il destino. lo scudetto sembra già al sicuro: i bianconeri hanno 9 punti di vantaggio a otto turni dalla conclusione. Che cantonata. il presidente Cragnotti minaccia di abbandonare polemicamente la Lazio. Pettegolezzi e insinuazioni sottolineano che mezza squ adra bianconera si sarebbe battuta. A febbraio 2000. proprio al 90°: così vince la Juve 1-0 (grazie al primo gol su azione di Del Piero in tutto il campio nato). dirà un suo anonimo collaboratore. mentre i bianconeri benché non offrano uno spettacolo esaltante raccattano punti c on impressionante regolarità. una doppi etta di Weah (che sfrutta due sviste difensive dei bianconeri) stende la Juve e proietta la squadr a berlusconiana verso un sorprendente scudetto. per il re del mercato: Henry. mentre l Italia juventina è in lacrime. fino allo scontro diretto. sullo 0-0. un nubifragio si abbatte sull Umbria. Lu cianone è furioso: «Dicono che io abbia tanto potere. ma Moggi lo difende a spada tratta. Ancelotti rischia. che riescono soltanto a ridurre le distanze fino a 2 punti. Se vince a Perugia. ma l arbitro ha preso una decisione diversa». Lo scudetto è della Lazio. Inutili le successive cinq ue vittorie consecutive dei bianconeri. succ ede l incredibile: nell intervallo. E dopo quattro minuti lo stopper Calori insacca nella porta juventina dopo una respinta corta di Conte: 1-0.sua migliore faccia di bronzo per dire che il calcio d angolo da cui è nato il gol d i Cannavaro «è inesistente. la Signora è campione. il suo forcing non sfonda. Una sospensione definitiva del match e dunque la sua ripeti zione provocherebbero conseguenze anche per l ordine pubblico. La stagione juventina 2000-2001 comincia come peggio non si potrebbe: in ritardo in campionato (mentre la Roma di Capello vola ipotecando lo scudetto). la Federcalcio vuole che il campionato si concluda senza code. L arb itro Collina non può far riprendere il gioco. La Figc apre un in chiesta. prontamente si . Il s econdo posto non basta.. e decide di attendere più di ottanta minuti: le pre ssioni nei suoi confronti sono pesanti. Finisce così. Lucianone continua a difendere l allenatore Ancelotti. Mancano quarantuno minuti più recupero. Inzaghi sbagli a almeno tre palle gol. la verità è che non si poteva continuare a giocare. le telefonate si susseguono. Traduzione: abbiamo perso lo scudetto per colpa dell arbitro. Ma a Perugia. quindi mi sembra che il torto lo abbiamo subìto noi!». i bianconeri escono dal le Coppe al primo turno. Lentamente la Juve moggiana risale la classifica e parte all inseguimento della Roma. Ma la squadra è svuotata di ogn i energia. Lazio 69. il portiere perugino compie buoni interventi. e l Aia sospende De Santis. domenica 14 maggio. la Juve ha tutto il tempo per rimediare. ma Umberto insiste per torn are a Lippi. domenic a 6 maggio 2001. un ora di pioggia violentissima e incessante. contro una squadra già salva. uomo dalle mille facce e mille casacche per tutte le stagi oni. ma è tutto fumo: il protettissimo arbitro sarà fermato per quatt ro mesi (in piena estate!) e mandato di nuovo in campo nel campionato successivo. e questo vuol dire scudetto alla Roma. St rano: il campo di gioco era bagnato tanto per i bianconeri quanto per i loro avversari. Allora l ex ferroviere. mentre la Lazio sta domando la Reggina al l Olimpico. A Roma è finita 3-0. eccolo il mio potere! Tutti hanno potu to vedere che cos è successo. In questo clima di sospetti si arriva all ultima giornata di campionato: Juventus 71 punti. anzi due secondi posti consecutivi sono insufficienti per le ambizioni da primat o degli Agnelli.. Finisce 2 a 2. quando a Perugia si riparte. Lippi è un vincente. diffidati dopo la terza ammonizione. persa ai rigori contro il Milan berlusconiano. Secondo alcuni giornali. dopo una laboriosa trattati va con Cragnotti che suscita qualche sospetto: c è chi parla di un patto segreto fra il presidente bian coceleste e il megadirigente juventino. ma il pallone italico è fermo al mesozoico. A lla vigilia Lippi sbotta: «Mi viene da vomitare» commenta le voci ricorrenti di una passeggiata nerazz urra in casa laziale. che avevano fatto dubitare delle virtù di Luci anone. le ère glaciali. * * * Nel mondo crollano i vecchi muri e si combattono nuove guerre. e lo scudetto è della Juve. Anche lo scudetto 2002-2003 è della Juve. Lippi ripescato. Alla penultima ha ridotto il distacco a un solo punto. L Inter intanto. Cragnotti e Moggi si conoscono molto bene e si frequentano volentieri (a parte i rapporti di affari tra i loro rispettivi rampo lli). ma nel calcio nostrano non cambia mai nulla. in Italia crollan o i miti e si avvicendano le Repubbliche. Nell estate 2001 Lucianone ingaggia il laziale Nedved. Soltanto fantasie? Chissà. forse per riacquistare potere all interno della società bi anconera». ma scrive il Co rriere della Sera «il presidente onorario della Juve avrebbe rinfacciato a Moggi di essere stato proprio lui a diffondere l indiscrezione. In realtà a passeggiare sarà solo la Juve. guastata però dall infausta fina le di Champions League. E il padrone è più che mai lui. Passano gli anni. Ma Lucianon e è un uomo di mondo. stabilendo un vero record). Dopo quattro stagioni di astinenza. si fa rimontare e dopo l intervallo crol la: vince la Lazio 42. che vede la Juve a Udine e l Inter all Olimpico contro la Lazio. L o scudetto si decide all ultima partita. l Inter avrebbe tentato di strappare Lucianone alla Juve. Girone di rito rno a tutta velocità. a Manchester. molti arbitragg i morbidi (un dato per tutti: Nedved e Trezeguet. Girone di andata di contenimento. A cinque giornate dalla fine del campionato 2001-200 2 la sua Juve ha 6 punti in meno dell Inter. Luciano Moggi . con gli avversari sbaragliati. che rifila due gol in dieci minu ti all Udinese già salva (ha vinto a Lecce grazie a un rigore inesistente la domenica precedente). A differenza di Ancelotti (definito «un perdente di successo» dal giornalista Franco Rossi). e lo dimostra. Una stagione felice.adegua: Ancelotti viene licenziato. La diar chia JuveMilan val bene una coppa. sa che non tutto il male viene per nuocere: il trofeo europeo al Milan fa contenti il presidente della Lega calcio e il presidente del Consiglio dei ministri. non ver ranno più ammoniti e chiuderanno il torneo da diffidati. due volte in vantaggio con Vieri e Di Biagio. o del presidente della Roma Franco Sensi. fedele al motto andreottiano : «Il potere logora chi non ce l ha». e oggi deve accontentarsi di qualche comparsata su pic coli giornali e tivù locali. da quando Moggi gli ha dichiarato guerra. nell estate 1998. È il solito Lucianone di sempre. o perché cr edono di poter fare da soli contando sulle proprie capacità vanno regolarmente incontro a q ualche guaio. che ha dovuto farsi da parte. l ex portaborse di Moggi: e a quel punto ha trovato porte aperte. che resiste in trincea tra mille difficoltà. Direttore generale della più blasonata società italiana. e soprattutto degli ex azzurri Aldo Agroppi e Giancarlo De Sisti. «non ho più allenato». ricorda. incontrastat o boss del calciomercato. poi è entrato in conflitto con la Juve. Quegli allenatori che non si affidano a Lucianone o perché non lo amano. più pragmatico. Il presidente del Toro Massimo Vidulich ha trovato chiuse tutte le porte del calciomercato finché. di Carlo Mazzone. È il caso di Arrigo Sacchi. e si è dovuto accontentare di fare il commentatore televisiv o: «Da quando dissi che Moggi è il capo dei ladroni». De Sisti. 42 . È il caso dell ultimo Boni perti.da Monticiano. più potente e sfrontato che mai. santo protettore di una decina di allenatori. che non è molto distante.fine Dagospia 21 Luglio 2006 . confida nel motto craxia no: «Prima o poi le volpi finiscono in pellicceria». culo e camicia con tanti giornalisti sportivi. invece. Agroppi collaborava con Raitre e con le reti Finin vest. ha dovuto andare a Canossa cioè a Montician o. B e C). e padre del prode Alessandro (presidente della Gea World che cura gli affari di decine di calciatori di serie A. di Gigi Radice. amicone del presidente della Lega calci o Adriano Galliani. anzi spalancate. ha dovuto smettere di fare l a llenatore: non lo ingaggiava più nessuno. Anche i dirigenti che hanno osato mettersi di traverso a Lucianone l hanno pagata cara. Qualcun altro. non si è deciso a ingaggiare come dirigente Lu igi Pavarese. Chi ama davvero il calcio.