PAIDEIA rivista di filologia, ermeneutica e critica letteraria FONDATA DA
V. PISANI e G. SCARPAT
Estratto da «Paideia» LXXIII - 2018 Pars prima (I/III)
EDITRICE STILGRAF CESENA
L’IRRISIO GENTILIUM PHILOSOPHORUM: “NEUROSPASTON” DA CLEMENTE AL... PINOCULUS DI MAFFACINI (HERM. IRRIS. 12,4)
Abstract Hermia’s Irrisio Gentilium Philosophorum is here studied, particular focus being on its peculiar features as for style and literary genre. By way of formal analysis of Hermias’ cultural background, some new perspectives on the date of composition of Hermias’ work are presented, and through in-depth examination of the author’s use of both pagan and christian sources Usener’s emendation at 12,4 is defended, with an Appendix on Maffacini’s Pinoculus. Keywords: Hermia; Clemens of Alexandria; textual criticism; satyre; Pinoculus. Simul atque improviso neurospastorum Magister ille apparuit […]. – Cur ad meum turbandum theatrum venisti? – quaesivit […] ex Pinoculo … (E. MAFFACINI, Pinoculus, Firenze 19514, p. 33)
1. Premessa In chiusa alla recensione dell’edizione del Διασυρμὸς τῶν ἔξω φιλοσόφων (Irrisio Gentilium Philosophorum) curata da Richard Hanson e dal suo gruppo di ricerca1, Manlio Simonetti ricordava opportunamente che tale studio sarebbe stato destinato a «costituire il punto di riferimento obbligato per ogni ulteriore indagine»2 su Ermia. Venticinque anni sono trascorsi da quando il volume di Hanson fu dato alle stampe, eppure le parole di Simonetti hanno mostrato di cogliere nel segno: l’edi1 Hermias. Satire des philosophes païens. Introduction, texte critique, notes, appendices et index par R.P.C. HANSON et al., traduction française par Denise JOUSSOT, Paris 1993. 2 M. SIMONETTI,
Rec. a Hermias. Satire des philosophes païens, cit. n. 1, «REA» 98, 1996, p. 226. Si vedano anche W. KINZIG, Review of Hermias. Satire des philosophes païens, cit. n. 1, «JThS» 46, 1995, pp. 314-317 («well-produced book which will be the standard edition for a long time to come» [p. 317]) e J.C.M. VAN WINDEN, Review of Hermias. Satire des philosophes païens, cit. n. 1, «VChr» 47, 1993, pp. 401-403: p. 403.
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zione parigina ed i capitoli in essa contenuti, monograficamente dedicati a particolari sezioni dell’opera, continuano a rappresentare il punto di partenza ineludibile per chiunque si accosti allo scritto, sia sul versante della constitutio textus3, sia per quanto attiene alle note di commento, doviziose nel rendere conto delle scelte stilistico-lessicali dell’autore. Va nel contempo registrata, tuttavia, la generale penuria di contributi pubblicati in tempi recenti4 sull’opuscolo antico: a fronte di elementi che già Hanson aveva definito tali da rendere lo scritto «une œuvre pratiquement unique en son genre»5, lo scarso interesse mostrato dalla critica sembra motivato sia da giudizi, per la verità non troppo lusinghieri, circa l’originalità del contenuto dell’opera6, sia dalla maggior attrattiva esercitata da scritti cui l’Irrisio è generalmente accostata, e.g. il Discorso ai Greci di Taziano o la Cohortatio ad gentiles falsamente attribuita a Giustino7. 3 Il testo di Ermia è tràdito da sedici manoscritti: tutti rimontano ad un periodo che oscilla fra XIV e XVI secolo, con l’eccezione, assai significativa, del Patmiacus 202 (Biblioteca del Monastero di San Giovanni, Patmos, fol. 140v–148r = P), che risale, invece, ai secoli XI o XII e che con buona evidenza appare indipendente dalla tradizione manoscritta restante. L’edizione parigina SCh del 1993 è la prima che, oltre alla collazione di tutti i codici già utilizzati, in numero diverso, dai precedenti editori dell’Irrisio, fonda la ricostruzione del testo su P, su cui ebbe il merito di richiamare l’attenzione della critica il KNOPF (R. K., Über eine neu untersuchte Handschrift zum Διασυρμὸς τῶν ἔξω φιλοσόφων des Hermias, «Zeitschrift für wissenschaftliche Theologie» 43, 1900, pp. 626-638). Hanson e collaboratori hanno dedicato particolare e meritoria attenzione alla ricostruzione della tradizione manoscritta, cui viene riservata un’ampia trattazione (pp. 69-88) e alla quale qui rimando, pur con gli opportuni rilievi sollevati dal KINZIG (Review of Hermias, cit. n. 2). 4 Successivamente all’uscita del lavoro di Hanson, gli unici studi che io sia riuscito a consultare e che, al momento attuale, mi risultino pubblicati sono M. MARITANO, Ermia e la metempsicosi (Irrisio, 3-5), in A. AMATO - G. MAFFEI (a c. di), Super fundamentum Apostolorum. Studi in onore di S. Em. il Cardinale A. M. Javierre Ortas, Roma 1997, pp. 181-204 e un recente volumetto, di non agevole reperibilità, curato da T.P. HALTON, Hermias: Gentilium Philosophorum Irrisio. Christian Apology or Skit on School Homework?, Eugene (Or.) 2008. 5 HANSON, Hermias, cit. n. 1, p. 7. 6 Vd., e.g. e solo per citare tra i più recenti, E. NORELLI, in C. MORESCHINI – E. N., Storia della letteratura cristiana antica, I, Da Paolo all’età costantiniana, Brescia 1995, p. 306-307: «Basterà un cenno alla breve Satira dei filosofi pagani […]. Lo scritto è interamente consacrato a schernire le diverse opinioni dei filosofi pagani, le quali, secondo l’autore, hanno cominciato a sostituirsi all’originaria sapienza unica e vera in seguito all’insegnamento degli angeli decaduti […]. Ermia termina con una professione di scetticismo nei confronti di tutte le filosofie […]. Tali sembrano essere le u n i c h e idee dell’opera». Si veda, ancora, Elizabeth A. LIVINGSTONE, The Oxford Dictionary of the Christian Church, edited by F.L. CROSS. Third Edition Revised (ed. by E.A. L.), New York 2005, s.v. Hermias (p. 766): «the apology is clearly the work of a writer of v e r y m e d i o c r e attainments». 7 Vd., e.g., M. SIMONETTI, Ortodossia ed Eresia tra I e II Secolo, Soveria Mannelli 1994, p. 275 e G. RINALDI, Il cristianesimo e la società del mondo greco-romano fra I e III secolo, in Emanuela PRINZIVALLI (a c. di), Storia del cristianesimo, I: L’età antica (secoli I-VII), Roma 2015, pp. 185-218: p. 215.
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Report "L’Irrisio Gentilium Philosophorum: “neurospaston” da Clemente al... Pinoculus di Maffacini (Herm. Irris. 12,4)"