Le Parole Dello Yoga

March 21, 2018 | Author: Nicole Zanoletti | Category: Chakra, Bhagavad Gita, Meditation, Asana, Yoga Sutras Of Patanjali


Comments



Description

TESTI SACRI E glossario di sanscriToPULSA Licenza edgt-219-bmljb2xlemFub2xldHRpQGdtYWlsLmNvbQ__-174201500001777 rilasciata il 21 gennaio 2015 a [email protected] editore PULSA Srl LE PAROLE DELLO YOGA © 2012 PULSA Srl Illustrazioni di Adriana Farina e Luca Gelosa Si ringrazia l’Ente del Turismo Indiano per la gentile concessione delle foto Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del libro può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm e altro, senza il permesso dell’Editore. PULSA . 6 di Gianni Da Re Lombardi Baghavad Gita Yogasutra di Patabjali Hatha Yoga Pradipika Gheranda Samhita p. 13 p. 35 a cura di Raffaella Turati Bibliografia p. 9 p.INDICE Introduzione Testi della tradizione p. 17 p. 25 Le parole dello Yoga p. 146 . mentre le parole sono state correttamente traslitterate nel glossario. È stata inoltre aggiunta una breve sinossi sui testi sacri più importanti della tradizione. Senza avere l’ambizione di poter essere esauriente riguardo alla raffinata disciplina dell’Indologia. 6 . il manuale si propone di dare spunti. per muovere i primi passi nel linguaggio e nella filosofia dello yoga. indizi. Rispetto all’edizione da noi proposta alcuni anni fa. orientamenti intorno a una materia complessa e articolata. età e aspettative convive con la necessità di strumenti per approfondirne le basi. Spesso.PIÙ SANSCRITO PER TUTTI Con questo piccolo manuale cerchiamo di venire incontro a un’esigenza diffusa tra i lettori e gli appassionati di yoga: un testo semplice. è stato deciso di mantenere la grafia semplificata negli articoli divulgativi. la crescente attenzione che questa disciplina riscuote presso fasce di pubblico eterogenee per cultura. questa versione è stata ampliata con alcune voci e approfondita in base all’esperienza redazionale di Yoga Journal. dall’intento divulgativo. Coerentemente con la filosofia di Yoga Journal di rendere la pratica e lo stile di vita dello yoga alla portata di tutti nella vita quotidiana. Namastè Guido Gabrielli In merito al sanscrito. infatti. TESTI SACRI . . ma semplicemente dedicando in modo sincero le sue azioni a Dio. infatti. con una buona presenza spirituale sul campo di battaglia. Perché combattere? Perché uccidere i propri cugini e parenti che si trovano nell’esercito avversario? È proprio necessario? La risposta ai dubbi di Arjuna giunge dal suo cocchiere. è colto dai dubbi. senza alcun attaccamento al risultato. è un vero e proprio manuale d’istruzioni di vita. ognuno ha un suo dovere. titolo traducibile in “Il canto del beato” o “Il canto del glorioso signore”.baghavad gita la battaglia è nell’animo Inizio della storia La Bhagavad Gita. scritto probabilmente nel II secolo a. Arjuna deve quindi lanciarsi nel combattimento senza preoccuparsi di chi vince o perde.com 9 . figura che rappresenta una delle tante discese sulla terra (avatara) di Vishnu. trad.C e proveniente da una tradizione orale precedente. né chi non svolge nessuna attività» (VI 1. Il messaggio nascosto Secondo l’ideologia della Bhagavad Gita. Stefano Piano). La storia è questa: il principe guerriero Arjuna. non già chi non accende il fuoco sacrificale. il dio della stabilità e dell’ordine morale nel mondo: «Colui che fa quello che deve fare senza curarsi del frutto del suo agire è un rinunciante e uno yogin. un suo ruolo nel mondo e deve compierlo con la massima devozione. pronto a suonare la tromba per dare il via alla battaglia più importante della sua vita e della storia dell’India. TESTI SACRI Licenza edgt-219-bmljb2xlemFub2xldHRpQGdtYWlsLmNvbQ__-174201500001777 rilasciata il 21 gennaio 2015 a nicolezanoletti@gmail. dedicando i frutti dell’azione a Dio. Krishna. combattendo al massimo delle proprie possibilità. secondo alcuni risalente a migliaia di anni prima. L’azione deve invece essere quotidiana (fisica. autore di un famoso commento al testo.Il poema. delle quali le più importanti sono quelle che compie contro sé stesso. è misurato nel sonno e nella veglia» (VI 17. bensì la rinuncia ai risultati. il campo di battaglia è il luogo dell’azione umana. le inesauribili distrazioni che nascono dai pensieri e dall’ego. laddove la tradizione religiosa occidentale condanna talvolta l’uomo alla ricerca di un bene assoluto impossibile e frustrante. La via però non è la rinuncia all’azione. Paramahansa Yogananda 10 . per usare le parole di Gandhi. cioè. Il dialogo divino La battaglia di Arjuna è anche. È una lotta tra le innumerevoli forze del bene e del male che si personificano in noi come vizi e virtù». Dal concepimento fino all’ultimo respiro. contro. infatti. La disciplina indiana rappresenta anche la ricerca del giusto mezzo fondamentale nella spiritualità e nella cultura orientale. «descrive la battaglia che sempre infuria tra gli infiniti Kaurava e Pandava che abitano dentro di noi. La Bhagavad Gita è un coraggioso invito alla vita attiva. l’uomo combatte innumerevoli lotte. in cui l’intelligenza dell’anima si contrappone ai capricci incontrollati della mente. mentale e spirituale) e condurre verso l’obiettivo della liberazione spirituale e dell’unione con Dio. Stefano Piano). che ha scritto un dettagliatissimo e approfondito commento alla Bhagavad Gita. con alcune fondamentali istruzioni pratiche sullo yoga in quanto tecnica per imparare il controllo della mente e del corpo: «Lo yoga che pone fine alla sofferenza è per chi è misurato nel cibo e nel divertimento. secondo Paramahansa Yogananda. è misurato nelle sue azioni. Seguendo questa lettura del testo. trad. una metafora del conflitto personale per raggiungere la liberazione. dobbiamo fare in modo che le nostre opere siano buone. nati in condizioni difficili (in prigione Krishna. sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. che forse ha voluto sintetizzare il messaggio di Krishna ad Arjuna con questa sua famosa citazione: «Sono le azioni che contano. siamo costretti ad agire. a quella totalmente non violenta di Gandhi. Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo». e quella di Cristo: entrambi concepiti per intervento divino.ipotizza delle analogie fra la figura di Krishna. TESTI SACRI 11 . per quanto buoni possano essere. come molte opere della tradizione orale elaborate e tramandate nel corso di secoli. Contraddizioni La Bhagavad Gita. da quella nazionalista del grande pensatore indiano Aurobindo. soprattutto anticamente. cercavano dei criteri per comprendere l’universo e aiutare l’uomo a vivere in esso. Solo i sassi e le pietre non compiono azioni e visto che. che per un certo periodo vi lesse un invito alla liberazione rivoluzionaria dell’India. sottintende Gandhi. sia per la sua lunga gestazione poetica. in una stalla Cristo) ed entrambi minacciati da un decreto reale che imponeva l’uccisione di tutti i bambini maschi. la cui storia viene narrata in capitoli precedenti del Mahabharata. ma non si ponevano l’obiettivo di creare dei sistemi di carattere logico-matematico esenti da dilemmi. Le filosofie spirituali e religiose. Le contraddizioni di questo grande poema fanno sì che le interpretazioni possano essere molto varie. sia perché i pensieri filosofici a cui fa riferimento erano ancora in evoluzione. è ricca di contrasti. I nostri pensieri. anche solo respirando. com .Licenza edgt-219-bmljb2xlemFub2xldHRpQGdtYWlsLmNvbQ__-174201500001777 rilasciata il 21 gennaio 2015 a nicolezanoletti@gmail. Il testo è composto da 196 sutra (il numero esatto dipende da come si contano). TESTI SACRI 13 Licenza edgt-219-bmljb2xlemFub2xldHRpQGdtYWlsLmNvbQ__-174201500001777 rilasciata il 21 gennaio 2015 a nicolezanoletti@gmail. è un vero manuale pratico dello yoga scritto circa duemila anni fa. Nello yoga moderno fondamentali sono i primi due. Composto in quattro brevi capitoli per un totale di circa duecento aforismi. ed è analoga a sura. nel senso di misura. e non si sa molto neanche del suo autore. Samadhi Pada. L’opera è divisa in quattro capitoli.com . Kaivalya Pada (Indipendenza. porzione. o liberazione. chiamati pada (cioè piede. In pratica versetto vuol dire “filo. assoluta). nel senso che diamo a “filo del discorso”. Vibhuti Pada (Poteri straordinari). cucitura”. ovvero aforismi: brevi frasi molto sintetiche che esprimono concetti complessi. ciò che si intende è quindi che ogni sutra è un filo che lega insieme molti concetti. i versetti del Corano. La datazione esatta non si conosce. che vuol dire cucitura in latino. finalità dello yoga Il primo capitolo offre la più famosa definizione dello yoga come “cessazione del turbinio dei pensieri”.Yogasutra di Pata jali i 196 aforismi per far cessare il “turbinio dei pensieri” Gli Yogasutra di Patabjali sono il testo fondamentale dello Yoga. salvo il fatto che forse è lo stesso Patabjali autore di un importante manuale di grammatica sanscrita e di un altrettanto importante manuale di medicina ayurvedica. parte): Samadhi Pada (Unione meditativa). Sadhana Pada (Percorso pratico). La parola sutra ha la stessa etimologia di sutura. l’obiettivo della meditazione è osservare un’immagine mentale o reale. Lo strumento dello yoga è la meditazione. 14 . secondo Patabjali. I nostri problemi non sono ingigantiti dai pensieri. di cui vengono descritti i diversi stati. per questa ragione è importante prendere coscienza del fatto che i pensieri sono solo una rappresentazione della realtà: sognare che una tigre ci mangia ci fa vivere l’esperienza angosciosa e anche il terrore dell’esperienza. continua a presentarci nuovi pensieri che sono anche fonte di disturbo o di angoscia. uno stato d’animo. ma la tigre che sogniamo è inesistente. possiamo liberarci da gran parte della sofferenza. pura fantasia. un pensiero. Il risultato della pratica dello yoga è una situazione di totale benessere e unione con lo spirito universale che viene definita Samadhi. il respiro. Per raggiungere l’obiettivo occorre lunga disciplina e pratica. e Patabjali ce ne spiega la metodica. Quindi se riusciamo a dominare il pensiero. se la madre corre dei pericoli o viene disturbata. ma sono rappresentati dai pensieri stessi. con rilassata attenzione e distacco. come le nuvole in una giornata ventosa. una candela. Questa ineliminabile condizione umana può essere superata con lo yoga. Patabjali identifica la fonte di gran parte dei problemi umani negli stati mentali. Il punto quindi è che la mente percepisce dal mondo esterno una continua fonte di pericoli.Con qualche secolo di anticipo rispetto alla psicanalisi. Il problema principale è la mente che. Persino nel grembo materno possiamo essere sottoposti all’ansia. mentre gli ultimi tre sono stadi successivi della meditazione che diventa sempre più raffinata: 1. Samadhi. Pranayama. yoga esterno o visibile. costituito da otto elementi. prescrizioni personali 3. altri tre sono strumenti tecnici. descrive il percorso pratico. perché le diverse azioni. Per esempio un criterio classico parla di Bahir Yoga e Antar Yoga. riflessione e possibilità di approfondimento. TESTI SACRI 15 . Pratyahara. controllo del respiro e del flusso vitale 5. Gli ultimi tre vengono invece denominati Antar Yoga. finalizzati a spiegarli e chiarirne gli aspetti più misteriosi o meno comprensibili. Dharana. sono una fonte inesauribile di interpretazioni. prescrizioni etiche e sociali 2. Ecco perché gli Yogasutra. talvolta con interpretazioni diverse a seconda del commentatore. il metodo pratico Il secondo capitolo. in un modo o nell’altro sono anche visibili esternamente. Asana.Sadhana Pada. postura 4. Niyama. Sadhana Pada. perché tutto avviene all’interno della consapevolezza del praticante. Dhyana. unione meditativa Questi otto elementi vengono raggruppati anche secondo altri criteri. I primi cinque punti sono Bahir Yoga. concentrazione 7. ritrazione dei sensi 6. di cui i primi due sono premesse indispensabili. In epoche seguenti sono fioriti numerosi commenti degli Yogasutra. meditazione 8. Yama. nella loro compattezza. yoga interno. . distribuzione e assorbimento dell’energia vitale Satkarman: pratiche di purificazione psico-fisica Mudra: posizioni particolari di mani. lo yoga del sole e della luna. sviluppa una prodezza fisica anche notevole.Hatha Yoga Pradipika manuale pratico alla base dello yoga moderno Fra i testi tradizionali indiani che hanno avuto diffusione in Occidente. La parola Hatha è composta da ha che significa “sole” e tha che significa “luna”. satkarman. ed è la base di tutti gli stili che pongono l’accento sulla pratica fisica. corpo e lingua Samadhi: stato di totale benessere che si raggiunge dopo anni. senza particolari connotazioni rispetto agli innumerevoli stili e contaminazioni germogliati nei secoli. pranayama. sforzo energico. da un lato. Il termine Hatha Yoga oggi indica lo stile generico e tradizionale. anche se all’inizio non la richiede. Si tratta di una pratica energica che contempla una serie di tecniche: • • • • • Asana: posture che hanno lo scopo di rendere forte e flessibile il corpo Pranayama: esercizi di respirazione per controllo. o intere vite. è uno dei primi in cui si espongono in dettaglio le varie tecniche dello yoga: asana. mudra e bandha. ovvero «la guida indispensabile per muoversi nell’oscurità delle innumerevoli opinioni» (III verso). intesi anche come principio maschile e femminile. Lo Hatha Yoga è. Hatha Yoga Pradipika significa letteralmente “la lanterna dello Hatha Yoga”. di pratica TESTI SACRI 17 . dall’altro è lo yoga della forza perché. Insieme vogliono dire anche forza. con qualche differenza.in cui lo yogi dedica ogni giorno svariato tempo al pranayama e al flusso concentrazione-meditazione. Svatmarama. ovvero il supremo benessere (santità) derivante dalla vicinanza a Dio e dalla sua contemplazione. alla purificazione fisica e fisiologica. gli Yogasutra e la Bhagavad Gita. Legame con altri testi Dalla scrittura degli Yogasutra di Patabjali a quella della Hatha Yoga Pradipika passano oltre 1000 anni e le loro differenze dimostrano come la tradizione dello yoga non possa essere considerata un continuum. appunto) -. Mentre nei primi due lo yoga è principalmente una pratica meditativa . e la Hatha Yoga Pradipika è il diverso peso dato all’esecuzione di asana e altre tecniche.Epoca e autore Come la maggior parte dei testi tradizionali indiani. Del suo autore si sa solo il nome. ma la redazione più antica di cui si è a conoscenza è del 1629. se il nome gli è stato attribuito in età adulta. il fatto che forse suo padre si chiamava Sahajananda. La beatitudine è infatti una condizione di cui si parla. è molto difficile dare una data precisa della sua stesura. ovvero “signore dello Yoga”. in un’adeguata posizione seduta (asana. descritte nel testo). quindi qualcuno che. Il testo originale probabilmente è stato scritto intorno al 1400. e che si fregiava del titolo di Yogindra. nella Hatha Yoga Pradipika gran parte del tempo della pratica viene dedicato all’esecuzione degli asana (nome attribuito alle 15 posizioni. e solo successivamente alla 18 . non tutte sedute. Svatmarama significa “colui che contempla il proprio spirito”. in tutte le principali religioni. dal punto di vista spirituale aveva raggiunto uno stato simile a quello della beatitudine cristiana. La differenza maggiore fra i due testi più antichi. il percorso è di irrobustimento fisico unito a un’adeguata alimentazione. giovane o vecchio. Iniziare è facile (nel verso 64 viene detto esplicitamente: «Chiunque può praticare. in successione. Nessuno però sa se e quanto queste tecniche fossero praticate e conosciute anche dagli autori di Yogasutra e Bhagavad Gita e dai loro predecessori. Le 15 posizioni sono descritte tecnicamente e alcune vengono praticate identiche ancora oggi. Apprendere e praticare una serie di asana è indispensabile per fortificare il corpo in vista dell’evoluzione spirituale. ovvero quanto sia realmente antica la loro tradizione. A differenza del dualismo anima-corpo della tradizione TESTI SACRI 19 .meditazione che conduce al Samadhi. Ciò è spiegato nel primo verso: «Saluto a Siva. 1 . La contraddizione viene affrontata sin dal primo verso. la via per chi aspira a raggiungere le sommità del Raja Yoga». QUATTRO INSEGNAMENTI La Hatha Yoga Pradipika si divide in lezioni pratiche. uno specifico argomento. che ci ha insegnato la scienza dello Hatha Yoga. In altre parole. ciascuna delle quali affronta.Asana Nello Hatha Yoga il primo gradino è la preparazione fisica. dove si spiega che lo «Hatha Yoga è preparatorio e propedeutico al Raja Yoga» (quello meditativo). sano o malato»). purificare e rinforzare il corpo fisico lo rende più adatto alla meditazione e al successivo raggiungimento del Samadhi. mentre il corpo è considerato una specie di zavorra poco utile se non dannosa –. Nella stessa lezione si parla delle tecniche di pranayama. stomaco. Alcune di queste sono un po’ bizzarre. ma spesso trascurato in molte discipline psicofisiche. energia e stasi. 2 . sforzo annientatore e riposo rigenerante è fondamentale. Un corpo forte. tecniche utili per liberare il corpo da tossine e impurità. Lo sviluppo sia di forza sia di destrezza non avviene durante l’esecuzione dell’esercizio.spirituale occidentale – in cui l’anima è il fattore importante.Satkarman e pranayama Nella seconda lezione si affrontano una serie di tecniche di purificazione fisica. e sono tendenzialmente utilizzate per rinforzare e pulire occhi. rendendo le prestazioni del corpo il fine principale. bensì nel recupero: pratica e riposo. disciplinato è la precondizione per uno spirito altrettanto sano. troviamo anche Savasana. Fra i 15 asana descritti. che rappresenta un aspetto importantissimo dello yoga. oggi la fisiologia dimostra come l’intuizione yogica fosse corretta. la forza vitale di cui il corpo ha necessità per vivere e che viene assorbita dall’aria e dal cibo. attività e passività sono entrambi indispensabili per progredire. 2 0 Licenza edgt-219-bmljb2xlemFub2xldHRpQGdtYWlsLmNvbQ__-174201500001777 rilasciata il 21 gennaio 2015 a nicolezanoletti@gmail. intestino tenue e crasso. flessibile. altre molto avanzate dal punto di vista medico-scientifico. per questa ragione il pericolo per il praticante è quello di soffermarsi troppo su questo stadio. sistema respiratorio. chiamate satkarman (letteralmente “sei azioni”). nella tradizione yoga corpo e spirito s’influenzano a vicenda.com . La necessità di alternare energia e rilassamento. esercizi di respirazione per controllare e sviluppare il prana. influenzando positivamente anche il sistema nervoso. la posizione di rilassamento sdraiati sulla schiena. I tre più importanti sono Mula Bandha (contrazione del perineo). la pratica dei bandha durante TESTI SACRI 21 . Come per la combustione di una candela è necessario l’ossigeno e occorre che l’anidride carbonica non soffochi la fiamma. che coinvolgono mani. che probabilmente oggi nessuno pratica. Dal punto di vista fisico questi bandha hanno la funzione di rinforzare e irrorare di sangue la zona interessata. I bandha (tradotto come “legami”). Alcune mudra sono veri e propri asana. sono contrazioni muscolari di determinate parti del corpo.Mudra e Bandha Questa lezione affronta una serie di esercizi fisici che completano sia la pratica di asana sia quella di pranayama e satkarman: si tratta delle mudra (termine tradotto con “gesti” o “sigilli”). che oggi chiameremmo metabolismo: l’elaborazione di sostanze nutritive e l’eliminazione di scorie (che in eccesso diventano tossine per il corpo). dall’efficacia non verificata. Uddyana Bandha (contrazione del diaframma) e Jalandhara Bandha (contrazione della gola). 3 .Questa lezione testimonia un’altra importante intuizione: la salute del corpo è conseguenza di un bilancio tra sostanze positive e negative. anche per il corpo è indispensabile facilitare il ricambio energetico e l’eliminazione delle tossine. da eseguire anche in associazione ad asana o pranayama. lingua e in certi casi tutto il corpo (come in Maha Mudra e Viparita Karani Mudra). migliorare la concentrazione e proteggere addome e cervello da sbalzi di pressione durante l’esecuzione degli asana. almeno pubblicamente. mentre altre sono tecniche estreme. invece. Con l’esperienza. motori elettrici) è tale che molto difficilmente siamo in una 22 . Infatti il livello di rumore a cui siamo sottoposti abitualmente (il traffico. fatta qualche concessione per il linguaggio metaforico e qualche iperbole poetica (“distruggere la morte”. “la vista divina”. fra gli aspetti più interessanti troviamo l’utilizzo dei suoni interni del corpo. “rendere simile a un dio”). Il testo ne analizza tecniche e particolarità. ragione per cui possono spaventare il neofita. gli elettrodomestici.Samadhi L’ultima lezione è la più mistica. la medicina occidentale considera questi suoni patologici. ma mentre quasi tutto ciò che è contenuto nelle tre precedenti lezioni. Secondo alcuni si tratta di momenti di visione dell’eternità e del principio divino.gli asana più impegnativi li rende più facili da eseguire. salvo alcune pratiche estreme. può essere esaminato e compreso anche alla luce della normale fisiologia umana. Si tratta di praticare in una stanza sufficientemente silenziosa. dell’introspezione spirituale. In realtà. per riuscire a percepire fruscii di respirazione e circolazione: quando appaiono in tarda età. motivo per cui è molto difficile descrivere il samadhi a parole. e molto difficile da indagare con metodi oggettivi. la mancanza di confidenza con questi suoni è la spia della nostra non abitudine al silenzio. secondo altri si tratta di uno stato di rilassamento totale che genera estrema beatitudine. qui si entra nell’area estremamente soggettiva. o rende possibile mantenerli per un tempo più lungo. 4 . come strumenti di meditazione e concentrazione. In 114 versi l’autore offre una serie di indicazioni tecniche sul samadhi e sui segni. TESTI SACRI 23 . cosa che fa sì che quando questo capita. ci inquieta. la lanterna che illumina il percorso dello yoga. Questi suoni possono invece essere utilizzati per raggiungere il samadhi. o almeno così è scritto nella Hatha Yoga Pradipika. in genere durante notti insonni.condizione di silenzio tale che consenta sentire i suoni interni. 24 . Gheranda Samhita l’antica enciclopedia dello yoga La Gheranda Samhita può essere definita l’enciclopedia dello yoga del mondo antico. rinforzarlo. Il modo di presentare lo yoga della Gheranda Samhita è analogo a quello della Hatha Yoga Pradipika e. Il più antico manoscritto risale al 1802. Il suo titolo significa “La raccolta di Gheranda” e il testo comprende. per trasferirgli la conoscenza dello yoga “che si pratica con il corpo”. perché tra tutti i testi tradizionali è quello più ricco di posizioni e tecniche. Queste analogie e differenze fra testi tradizionali indicano chiaramente che. divergendo così dalle otto membra dell’Astanga Yoga di Patabjali (Yama. Pratyahara. Mudra. sette lezioni del saggio Gheranda al suo discepolo Candakapali. le linee generali sono sempre le stesse: purificare il corpo. in forma di dialogo. Dharana. Pranayama. nonostante alcune differenze secondarie. ma secondo gli studiosi. Bandha. come non TESTI SACRI 25 . Non si sa nulla dell’autore e non si hanno neppure indicazioni precise sull’epoca in cui l’opera è stata scritta. Pranayama. rendere flessibili articolazioni e spina dorsale. Samadhi). Samadhi) e dai sei elementi della Hatha Yoga Predipika (Asana. Niyama. l’elevazione spirituale. allo scopo di “sconfiggere la morte” (modo figurato ed enfatico per rappresentare una lunga vita in buona salute) e successivamente di raggiungere. il samadhi. Il programma proposto da Gheranda è costituito da sette passi. non è esistita in passato. pur essendoci continuità fra lo Yoga Sutra di Patabjali e lo Hatha Yoga. la datazione più probabile è fra il XVII e il XVIII secolo. Asana. purificazione o Satkarman. Dhyana. e infine liberazione e distacco dalle afflizioni umane attraverso il samadhi. Nel caso della Gheranda Samhita c’è una perfetta corrispondenza fra gli stadi della pratica e l’esposizione didattica. approfondire con le mudra. evolversi verso il pratyahara (concentrazione). studiare il pranayama. suddivisa in Antar Dhauti 26 .Satkarman prima di tutto la purificazione Dopo una breve introduzione. pulizia del corpo. Le sei tecniche di purificazione sono divise in tecniche e sottotecniche più specifiche: • Dhauti. nella Gheranda Samhita vengono spiegati gli scopi di ogni stadio: purificazione fisica con le tecniche di pulizia. il principiante comincia a praticarle insieme. sia una guida pratica di consultazione da esplorare e apprendere con l’aiuto di un maestro. L’opera è quindi sia un manuale tecnico. a ogni stadio corrisponde un capitolo. un’unica linea ortodossa. 1 .esiste oggi. addentrarsi nella meditazione (dhyana). forza attraverso gli asana. apprendere gli asana. La teoria alla base di questo primo capitolo è che la purificazione fisica è fondamentale per la pratica. stabilità con le mudra. Quando poi ha padroneggiato le varie tecniche. per poi perfezionarle e arrivare al samadhi. comprensione del sé con la meditazione. Nel libro si presume che il principiante inizialmente debba seguire questo schema: purificare il corpo. In tutti i casi chi comincia a praticare ha bisogno di un maestro per decifrare o completare istruzioni talvolta criptiche e altre volte troppo sintetiche. calma e quiete tramite il pratyahara. leggerezza con il pranayama. È quasi impossibile ricavare dalla Gheranda Samhita uno schema sistematico senza tradire il testo originale. perché è il frutto di interventi successivi. com . utilizzando l’apposito contenitore. detersione e mobilitazione dell’intestino. la neti) • Lauliki. in due tecniche molto diverse. Mula sodhana (tratto finale dell’intestino) • Basti. Danta-Dhauti (denti e gengive). La prima è una sorta di clistere da praticare stando seduti in un fiume. tecnica di respirazione per la pulizia delle fosse nasali e per la riossigenazione del cervello che scuole moderne di yoga considerano sia una tecnica di purificazione. TESTI SACRI 27 Licenza edgt-219-bmljb2xlemFub2xldHRpQGdtYWlsLmNvbQ__-174201500001777 rilasciata il 21 gennaio 2015 a nicolezanoletti@gmail. Metodologia oggi molto usata come introduzione e propedeutica al pratyahara e ai successivi stadi di dharana e dhyana • Kapalabhati. pulizia delle fosse nasali. (stomaco e intestino). muovere in varie direzioni gli addominali • Neti. la seconda. sia una forma di pranayama Una nota importante: molte tecniche di pulizia esposte nella Gheranda Samhita sono state in parte criticate da alcuni grandi maestri. per questa ragione gli insegnamenti di Gheranda di questo primo capitolo vanno utilizzati con prudenza: alcune. tecnica oggi conosciuta come “isolamento del muscolo retto addominale” (descritta come Nauli nella Hatha Yoga Pradipika) • Trataka. praticando Paschimottanasana e Asvini-mudra. Hrd-Dhauti pulizia del torace interno (stomaco). aspirandone l’acqua con una tecnica complicata. scuotimento delle stomaco. qui descritta nella versione del cordino passato attraverso i seni nasali (manca la tecnica da praticare con acqua tiepida leggermente salata. tecnica di concentrazione che consiste nel fissare intensamente un punto o la fiamma di una candela. Nell’uso moderno. altre oggi sono superate da nuove abitudini più moderne. Bhujangasana. alcuni vengono praticati ancora oggi in modo identico. Fra questi ultimi. fra cui Siddhasana. gesti e sigilli per mani e corpo In questo capitolo vengono spiegate una serie di mudra (letteralmente “gesto o sigillo”) che riguardano le mani. un capitolo concentratissimo Il quarto capitolo è brevissimo e riguarda la ritrazione dei 28 . Jalandhara Bandha e Uddiyana Bandha. il fondamento della pratica Gheranda informa sul numero di posture esistenti.come la pulizia del naso e delle fosse nasali.Asana. 3 . 84 sono importanti per gli esseri umani e 32 vengono spiegati in dettaglio nel testo. Gli asana conosciuti e insegnati da Shiva sono otto milioni e quattrocentomila. sia come complemento stilistico. che sono tante quante le specie viventi. pratico e anche terapeutico degli asana. In questo capitolo vengono spiegati anche Mula Bandha. Le mudra vanno praticate da sole oppure eseguendo gli asana per migliorarne esperienza. 4 . Padmasana. Salabhasana. di questi. parti del corpo specifiche o anche l’intero corpo. qualità e durata. sono sicuramente utili. Makarasana e Savasana. Dhanurasana. 2 . per mudra si intendono principalmente le posizioni delle mani svolte sia come esercizio specifico per le mani.Pratyahara. oppure vanno considerate come provvedimenti occasionali. Pascimottanasana.Mudra. qui si entra nel vivo. che però nel primo capitolo non viene spiegata) e kapalabhati (la respirazione a sbuffi descritta fra le tecniche di pulizia). la respirazione a narici alterne il cui nome significa appunto “purificazione delle nadi”. un quarto di liquidi e un quarto d’aria). Curiosamente. Bhastrika TESTI SACRI 29 . con l’indicazione di riempire lo stomaco per metà di cibo. In questo capitolo Gheranda non spiega in dettaglio nessuna tecnica specifica. Ujjayi (una versione specifica). il capitolo è stato posto prima del pranayama. Il capitolo fornisce istruzioni dettagliate. più istruzioni tecniche. Si raccomanda di partire con la purificazione delle nadi. tanto per il pranayama. con la cui sola pratica l’uomo diviene simile a un dio”. fra cui Surya Bhedana (respirazione solare). ma nutriente. perché si parla delle “esatte norme del pranayama. raccomandazioni dietetiche (una dieta vegetariana moderata. sia alla tecnica chiamata Nadi Sodhana. Sitali (la respirazione rinfrescante). Le tecniche di pranayama spiegate sono quelle classiche e utilizzate ancora oggi. laddove negli Yogasutra di Patabjali l’ordine è inverso. Nello yoga moderno sono considerate particolarmente importanti per la concentrazione le tecniche di Trataka (concentrazione dello sguardo) e Antar-Mouna (osservazione dei suoni interni ed esterni). quanto in generale per la pratica: luogo.Pranayama e molto altro In termini di benefici.sensi che precede e predispone il raggiungimento dei tre stati mentali di concentrazione. stagione più indicata per iniziare (le mezze stagioni). che potrebbe alludere sia a una pulizia del naso con neti (la lavanda del naso con acqua salata. ma si limita a consigliare di ritrarre la mente. 5 . meditazione e samadhi. Dhyana. l’illuminazione L’ultima parte del Gheranda Samhita approfondisce il samadhi. Bhramari (il ronzio dell’ape) più altre tecniche “esoteriche” spiegate in modo piuttosto oscuro (per esempio Murccha. fitti boschi.(mantice). È interessante notare la classifica finale: il dhyana luminoso è 100 volte superiore al dhyana concreto. luminoso e sottile. Esso consiste in un assoluto isolamento. il “perfetto raccoglimento” che costituisce la meta dello yoga. mentre dhyana sottile visualizzando il bindu. Il dhyana concreto viene praticato visualizzando immagini della propria divinità di riferimento (una descrizione viene data all’inizio del capitolo. per arrivare a un tempio con l’immagine della propria divinità). Il dhyana luminoso viene praticato visualizzando una fiamma. il simbolo della realtà assoluta come essenza di tutte le cose. Per approfondire la pratica del pranayama. privo di moti e turbamenti mentali. il dhyana sottile è 100mila volte superiore a quello luminoso. cui accenneremo più avanti). 7 . attraverso le visioni di un oceano di ambrosia. un’isola di gemme. il seme virile simbolo di Siva all’interno della coppia divina. il terzo occhio della sapienza. la meditazione In questo capitolo Gheranda illustra alcune tecniche di meditazione. oggi conviene affidarsi a manuali più moderni. utilizzando principalmente la visualizzazione e distinguendo tre generi di dhyana: concreto. 6 . termine che indica diverse cose: il punto in mezzo alle sopracciglia. in uno stato di calma e rilassamento 30 .Samadhi. seguendo le indicazioni di un insegnante esperto. si tratta di un’esperienza da perseguire TESTI SACRI 31 . pranayama. In altre parole. concentrazione e meditazione. come la ricerca del deliquio attraverso la sospensione estrema della respirazione. in totale ritrazione dei sensi. esperienze autosuggestive molto potenti. lievi patologie cardiocircolatorie e respiratorie. si tratta quindi di una pratica non consigliabile). pranayama. maggiore benessere generale. meditazione e concentrazione. Khecari-Mudra (una particolare posizione della lingua che richiede un vero e proprio intervento chirurgico. praticando sistematicamente asana. Per quel che riguarda l’elevazione spirituale e la visione di Dio durante il samadhi. la “devozione” e infine il “deliquio” generato con un particolare pranayama (Murccha) che consiste nel trattenere il respiro fino ai limiti dello svenimento. conseguibili con diversi mezzi: meditazione. Si tratta di risultati documentati sia dall’esperienza aneddotica sia da alcune ricerche mediche su meditazione e rilassamento.assoluti. dimostra come questi stati alterati di coscienza siano frutto di eventi fisiologici appresi con la pratica. possono offrire benefici in fatto di riduzione di stress. come pranayama. si altera il funzionamento dei sistemi ormonale e nervoso. alterazione della coscienza. facilitando l’insorgere di stati di rilassamento molto profondi. decisamente sconsigliabile. Altre tecniche. Alcune delle metodiche esposte non sono consigliabili se non addirittura pericolose. Quest’ultimo metodo. Gheranda descrive sei tipi di samadhi. in cui l’attenzione dello yogi non ha altro oggetto che se stessa. Si tratta di un argomento evanescente perché estremamente difficile da descrivere a parole. uno stato soggettivo di coscienza molto raro e ottenibile solo dopo una lunga pratica. e sulla quale nessuno (salvo antichi testi scritti da autori sconosciuti di cui resta solo il nome e poco altro) testimonia nulla di concreto o di impegnativo. 32 .individualmente. nessuno è in grado di scrivere o riferire quello che non si può esprimere a parole. Forse perché. semplicemente. Mi Piace su Facebook (Nota: Devi cliccare sul pulsante "Mi Piace" in alto a destra della pagina di Facebook) GLOSSARIO 33 .Ti sta piacendo questo libro? Clicca sotto per dire "Mi piace" su Facebook. . ricette veg. e tanto altro.. gli asana più benefici.Vuoi essere sempre informato su tutto quanto è yoga? Iscriviti alla newsletter di YogaJournal tutti gli stage di Yoga in Italia. Iscriviti alla newsletter di yogajournal 34 . le scuole della tua città. GLOSSARIO GLOSSARIO 35 . si legge come il suono italiano gn.di “scelta” (es.di “giallo” (es. Ž. cioè pronunciata con la punta della lingua rovesciata all’indietro Ñ n palatale. X corrispondono al suono italiano sci. cioè pronunciate con la punta della lingua rovesciata all’indietro N. GH la g dinanzi a vocale è sempre dura. yogin si legge “ioghin”) J. JH corrisponde al suono italiano gi. D t e d retroflesse. janu si legge “giaanu”) >. ”g Veda si legge “Rig Veda”) A 36 . M™ si leggono come n e m nasali †.NOTA PER LA LETTURA DEI NOMI IN SANSCRITO TRASLITTERATI: Forniamo di seguito la corrispondenza di pronuncia in italiano delle lettere che appaiono contrassegnate da segni diacritici: il trattino indica la vocale lunga (da leggersi “aa” invece che “a”).irxa si legge “scirscia”) T. corrisponde al suono ri (es.di “ignobile” ” è una vocale. ‘ n retroflessa. come in “ciao” (es. come in “gatto” (es. . su cui in genere cade l’accento della parola C. cakra si legge “ciacra”) G. CH la c dinanzi a vocale è sempre dolce. vicenda in cui interviene anche la dea Sati) [G.] Surya Namaskar. Personaggi o termini della mitologia hindu da cui hanno origine i nomi di alcuni asana. la posizione del guerriero Virabhadrasana prende nome dal mito dell’eroe Virabhadra.NOTA DELLE ABBREVIAZIONI: [pre as. Termini o particelle che.] pre asana. testo di hatha yoga (XVII secolo) [S. creato dal dio >iva. posti davanti ai nomi abituali degli asana. mito] riferimento mitologico. N. Asana che fanno parte della lista delle 32 posizioni elencate nella Ghera‘da Sa…hita. il saluto al sole GLOSSARIO 37 . indicano una variante della posizione di base (es. Asana che fanno parte della sequenza di 12 posture del Surya Namaskar. o ricollegabili ad essi (es. supta + Triko‘asana: la posizione del triangolo si esegue distesi e non in piedi) [rif.] Ghera‘da Sa…hita. S. con la palma aperta come invito ad accostarsi con fiducia.a ABHAYA–MUDRA: gesto del non avere timore (da a + bhaya. L’asana tenderà a portare il corpo verso il pavimento. ABHYASA: pratica. “pa­ura”. ADHO/ADHAS: [pre as. Guida spirituale. non aggressione verso l’al­tro. È­ uno dei mudra più ricorrenti nelle immagini del Buddha. quindi “non paura”). ACARYA: colui che conosce o insegna le acara (condotta. insegnante. ADHARA–MUDRA: mudra del sostegno.] in basso. Questi mudra riguardano la zona del perineo (includono anche le tecniche per l’utilizzo dell’energia sessuale) e convogliano il pra‘a dai centri inferiori del corpo al cervello. esercizio. invece che verso l’alto. È­ uno dei cinque kle. 38 . ABHINIVE>A: timore della morte.a (afflizioni) della vita: diminuisce la concentrazione e disturba la capacità di raggiungere la libertà spirituale. attaccamento alla vita. regola). Figlia di Dakxa. faccia”. rassomiglia ad un cane che si stira sulle zampe anteriori. mito] illimitata. simbolo dell’infinito e del cielo sconfinato: secondo alcuni testi sacri è madre di Indra e di Vix‘u. In alcuni testi se ne contano dodici.it) ADHO MUKHA >VANASANA ADITI: [rif. Indra e Varu‡a. ADITYA: [rif. Nella sequenza del Surya Namaskar è l’ottava posizione. È considerata la Dea Madre. con la testa abbassata e il bacino sollevato.yapa da cui ebbe gli Aditya (dèi). Nota come “posizione del cane che si stira”. sposò Ka. N.ADHO MUKHA: [pre as. spesso anche Dakxa è incluso nella lista. . Tradizionalmente sono otto. divinità celesti vediche. In un asana indica che la testa è rivolta verso il pavimento. significa letteralmente “a faccia in giù”. mito] figli di Aditi. tra cui Mitra. (Approfondisci su yogajournal. GLOSSARIO 39 .] adho mukha significa “a testa in giù”. ADHO MUKHA >VANASANA: [S. “in basso” e da mukha. il sole.vana è cane. “bocca.] dall’avverbio adhas. numero simbolico che li associa ai mesi solari. gioia. regola respirazione e circolazione.a (strati) dell’essere umano. comune a hinduismo. Vedi saccidananda. Indica la felicità pura. è in realtà una manifestazione del Brahman. ANAHATA–CAKRA: cakra del suono non generato da percussione.ADVAITA: non dualismo. l’anima individuale. ANANDAMAYA–KO>A: il corpo della beatitudine. È la pratica. jainismo. Situato dietro lo sterno. ANANDA: beatitudine. quindi l’uomo illuminato deve tendere all’identità con Esso. AHA„: io (pronome personale). di non aggressione e rispetto per ogni forma di vita. Sesto cakra. dio del fuoco. È il luogo della saggezza. in esso si risvegliano tutte le facoltà intellettive. all’altezza del cuore. AM”TA: nettare divino. È il quarto cakra. il luogo del suono cosmico (nada). È un mantra che simboleggia l’Io universale. È­uno dei cinque ko. libera da ogni coinvolgimento terreno. AHI„SA: non violenza. infatti è eterna perché identica all’Assoluto stesso. Designa le scuole di pensiero hindu per cui l’atman. l’Assoluto stesso. bud­ dhismo. Traspare quando ci si 40 . AGNI: fuoco. composto dalla prima e ultima lettera dell’alfabeto sanscrito (a + h nasalizzate). situato al centro delle sopracciglia. Vedi soma. È simile al concetto di “ambrosia”. È il centro dell’amore incondizionato. elisir d’immortalità. AJÑA–CAKRA: cakra del comando. È­ la parte più tangibile che si può vedere. infinito” (dal sanscrito anta.a. prima di dare il via alla creazione del mondo.a (strati) dell’essere umano. come se si stesse riposando. Rappresenta il “corpo materiale” composto da pelle. È­uno dei cinque ko. il serpente >exa sul quale il dio dorme. fine). Vedi ko. Infatti la posizione si svolge distesi a terra su un fianco. Ritenzione controllata del respiro dopo l’inspirazione. muscoli. È uno dei nomi del dio Vix‘u e del suo giaciglio. parte. inducendo così una sensazione di interezza. componente. Negli asana si riferisce alle parti del corpo. definisce anche gli otto stadi dello yoga tradizionale (yoga–anga). toccare e sentire. ossa e organi. ANANTASANA: il termine ananta significa letteralmente “senza fine. ANTARA KUMBHAKA: atto del trattenere il respiro interno. Vedi kumbhaka. ANANTASANA ANGA: membro.a.immerge nel momento presente. Vedi ko. ANNAMAYA–KO>A: il corpo fisico. GLOSSARIO 41 . Ogni sessione può essere diversa dall’altra e la metodologia è molto apprezzata anche per i suoi effetti terapeutici.ANUSARA YOGA: è­una tecnica moderna. azione. considerato uno dei maestri più influenti al mondo. Si fonda sul movimento e sull’attenzione all’allineamento delle posizioni. un allineamento curato e un’azione armoniosa.] metà. Le lezioni si articolano in modo creativo su un’ampia varietà di asana sviluppati in sintonia con il respiro. (Approfondisci su yogajournal. raffigura una mezzaluna. il tutto guidato dall’energia del respiro.it) ARDHA CANDRASANA 42 . Indica un asana facilitato rispetto alla versione completa. il cui nome significa anche “scintillante”. è uno dei cinque pra‘a del pra‘amaya – ko. ARDHA CANDRASANA: da ardha. Il corpo in posizione. In ogni asana vengono applicati tre principi: attitudini. APANA: l’aria vitale che va verso il basso. nelle molte varianti esistenti. allineamento.a. ARDHA: [pre as. la luna. Le posture riflettono così un creativo e profondo sentimento interiore. fondata dall’americano John Friend. Anusara infatti significa “fluire con grazia”. È sotto l’ombelico e fornisce energia a tutta l’area intestinale e genitale. “metà” e candra. in cui la percezione della fisicità stessa scompare.ARDHA MATSYENDRASANA: [G. È un asana che si esegue seduti a terra e che implica una accentuata rotazione del busto. A>RAMA: casa di Rama. che prevede il compimento di otto (axtan) fasi successive per giungere all’unione con il Puruxa e all’uscita dal sa…sara. cioè il raggiungimento di una postura stabile e comoda senza più compiere uno sforzo: diventa un atto spontaneo del corpo. identificando la coscienza con le attività mentali. È il corrispettivo hindu del monastero: è il luogo in cui i brahma‘a si ritirano per studiare i testi sacri sotto la guida attenta di un maestro (acarya). S.it) ARDHA MATSYENDRASANA ASANA: posizione. postura. AXTANGA YOGA: yoga delle otto membra (anga). È la definizione tradizionale del raja yoga di Patañjali. È anche la denominazione del terzo stadio o yoganga dello yoga tradizionale. nome di un maestro yoga. È uno dei cinque kle.a (afflizioni) della vita: impedisce di entrare in contatto con la propria anima. “metà”. è la versione facilitata della posizione dedicata a Matsyendra o Matsyendranatha. Indica le posizioni dello yoga.] ardha. in particolare nell’hatha yoga. ASMITA: identificazione eccessiva con il proprio ego. (Approfondisci su yogajournal. Gli GLOSSARIO 43 . AXTAVAKRA: [rif. prende nome dai sacerdoti del fuoco Atharvan e Angiras. asana. cioè con gli otto arti contorti). incantesimi. secondo altri. corresse il padre nella lettura del ”g Veda. Kahoda fu poi sconfitto in una disputa filosofica dal saggio Va‘di. condannandolo a nascere deforme (da cui il nome “Axtavakra”. dhara‘a. Il nome completo è “Ashtanga Vinyasa Yoga”. Si compone di diverse sequenze. alla corte del re di Mithila e gettato nel fiume come gli altri perdenti. di magia bianca e nera: comprende più di 700 inni. riprese il padre Kahoda. formule magiche. Il padre allora lo benedisse e lo fece tornare normale. vakra è “piegato. l’impertinenza del figlio irritò il padre che lo maledisse. vinse su Va‘di e ottenne in cambio la vita di Kahoda. dhyana e samadhi. in cui è centrale sincronizzare il ritmo del respiro e l’utilizzo dei bandha. pra‘ayama. Quarto Veda. tra cui vi sono speculazioni filosofiche. dinamiche e fluide. ricurvo. otto anga sono: yama. Axtavakra è un personaggio mitico a cui è dedicato un asana. Axtavakra 12 anni dopo andò a vendicare il padre. ancora nel ventre materno. In entrambi i casi. Axtavakrasana in cui il corpo è piegato e mantenuto in equilibrio solo sulle mani. niyama. Lo stile di Ashtanga yoga è stato sviluppato da Sri Krishna Pattabhi Jois (allievo di Sri Tirumalai Krishnamacharya). crescenti per difficoltà. 44 . mito] axtan significa “otto”. Nel Mahabharata si narra che egli. ATHARVAVEDA: Veda delle formule magiche. pratyahara. per aver trascurato la madre in favore dei propri studi. deforme”. bramano. preghiere e riti per la vita quotidiana. il pesce Matsya. di natura immutabile ed eterna come il Brahman. È l’apparizione di una divinità sulla Terra.) che unisce principi medici e filosofici.a (afflizioni) della vita: porta a confondere questioni transitorie legate all’ego con la sfera più alta dell’anima. AYUR–VEDA: scienza (veda) della vita. massaggi e medicinali di origine animale. AVIDYA: incapacità di vedere le cose per quello che sono. vegetale e minerale. È la medicina indiana esposta nei trattati di Caraka (II sec.) che riassume i primi due. quindi la malattia è una manifestazione di uno squilibrio tra le due componenti. Vedi advaita e dvaita.ATMAN: il sé. È uno dei cinque kle. Su. in particolari momenti di pericolo per il mondo. K•x‘a.) che si occupa di chirurgia e Vagbhata (VII sec.urama. le cui incarnazioni tradizionali sono dieci. Indica l’anima individuale. l’elemento spirituale intrinseco in ogni uomo.ruta (IV-VI sec. Considera l’uomo come un insieme di anima (atman) e corpo. l’eroe Para. GLOSSARIO 45 . curabile attraverso lo yoga. tra cui Rama. Si riferisce specialmente al dio Vix‘u. AVATARA: discesa. la tartaruga Kurma. È molto simile a Bhadrasana.] contenuto. Le gambe sono piegate ben strette. dopo l’espirazione. ko‘a significa “angolo”. in modo da formare un angolo acuto: in questa posizione sono soliti sedersi i ciabattini indiani.com . trattenuto. Sospensione controllata del respiro a polmoni vuoti.it) BADDHA KO†ASANA BAHYA KUMBHAKA: atto del trattenere il respiro esterno. contenuto”.b BADDHA: [pre as. dall’esecuzione più difficile. Variante di un asana con particolari allacciamenti o prese. (Approfondisci su yogajournal. 4 6 Licenza edgt-219-bmljb2xlemFub2xldHRpQGdtYWlsLmNvbQ__-174201500001777 rilasciata il 21 gennaio 2015 a nicolezanoletti@gmail. Vedi kumbhaka. BADDHA KO†ASANA: baddha significa “trattenuto. tecniche per purificare l’intestino. rapita dal dio Varu‘a. Varu‘a dovette al­ lora riportare Bhadra dal marito per far scorrere di nuovo l’acqua nei suoi domini. Sono quattro: jalandhara. Poema incluso nel GLOSSARIO 47 . e al suo rifiuto chiese alla dea Sarasvati. catena. BHADRASANA: [G. In questa posizione le caviglie sono poste sotto ai genitali. personificazione del fiume omonimo. uddiyana. proprio la Sarasvati.BANDHA: legame. mito] prosperità. Vedi Bhadrasana. Uno degli xatkarman. È una combinazione di mudra e bandha. BHAGAVAD GITA: il canto del beato. la pratica dei bandha serve a rinchiudere i pra‘a in particolari aree del corpo per indirizzarne poi la corrente verso la suxumna (idealmente. Agiscono direttamente sui granthi. S. di pro­ sciugare tutti i fiumi: la dea accolse il suo appello e l’ac­ qua scomparve perfino dall’oceano. tra cui la sposa del saggio Utathya. maha bandha. una principessa così bella che il dio delle ac­ que Varu‘a la rapì per portarla via con sé. BASTI: lavacro intestinale. serve a caricare il pra‘a nel corpo e a prepararlo per la ku‘dalini. ma di tutti i fiumi so­lo uno non si rianimò. Nello yoga. BHADRA: [rif. Utathya pregò il dio di restituirgliela. la colonna vertebrale). BANDHA–MUDRA: mudra del bandha. tra cui la moglie del saggio Utathya. È anche il nome di alcuni per­ sonaggi mitologici femminili. Bhadra è il nome di alcune figure femminili mitologiche.] bhadra significa “prospero” o “prosperità”. mula. e con le braccia incrociate dietro la schiena si afferrano gli alluci. sigillo. Mahabharata (VI, 24 – 42), racchiude l’insegnamento di K•x‘a ad Arjuna che, esitante dinanzi alla battaglia e ad uccidere, gli chiede aiuto; K•x‘a gli espone una nuova dottrina del karman, spiegandogli che è importante agire in modo disinteressato, senza aspettarsi nulla in cambio. Vedi karma yoga. BHAKTI–YOGA: yoga della devozione. Nella Bhagavad Gita, è il cammino spirituale della devozione amorosa per la propria divinità, l’idea di unione col proprio Signore. BHARADVAJA: [rif. mito] nome di un •xi e dei suoi discendenti. Figlio di B•haspati, dio della preghiera e signore dei sacerdoti hindu, gli vengono attribuiti molti inni dei Veda. Secondo alcuni Bharadvaja nacque da una doppia gravidanza, da cui il nome “nato da due padri”. Nel Ramaya‘a offre ospitalità, nel suo eremo di Prayaga, a Rama e alla sua amata Sita. Al saggio Bharadvaja è dedicato un asana, Bharadvajasana, in cui la schiena è sottoposta a un’intensa torsione. BHRU: nello yoga, corrisponde al punto ideale d’incontro tra le sopracciglia al centro della fronte. BHUJANGASANA: [G. S.] bhujanga significa “serpente”, più specificatamente si riferisce al cobra che è simbolo di >iva, dio dell’ascesi che vive nella foresta, e che fa anche da ombrello a Vix‘u, riparandogli il capo. Si esegue sdraiati a terra a pancia in giù: è la posizione del serpente che solleva la testa, pronto a colpire. (Approfondisci su yogajournal.it) BHUJANGASANA 48 BIJA–MANTRA: suono – seme. Sillabe mistiche usate come for­­ mule di preghiera, inscritte all’interno dei cakra e­­ collegate con i cinque elementi cosmici: durante l’e­­ secuzione di un asana si può evocare con la ri­pe­ti­ zione del bija mantra l’elemento corrispondente al cakra da attivare. BINDU: punto. Nello yoga corrisponde ad un punto sul retro del capo, bindu – visarga. È anche il centro della ruota del cakra. Nel tantra è simbolo della >akti, il suo stato contratto in cui è racchiuso il cosmo e interagisce con nada e kala. È il punto grafico di om™. BINDU–VISARGA: versare goccia a goccia. È un centro psichico, conosciuto anche come soma – cakra, dietro alla testa poco sopra il collo. È la sede del nada. BIKRAM YOGA: ideato e codificato da Bikram Choudhury (Calcutta 1946) questo stile si basa su una serie di sequenze da praticare in una stanza surriscaldata a 38°C e con il 60% di umidità. Per questo è definito anche “Hot Yoga”. Secondo la teoria di Bikram, la stanza surriscaldata riproduce il clima dell’India tropicale, culla dello yoga, che sarebbe quello ideale per praticare. A questa temperatura, infatti, muscoli e articolazioni si sciolgono e diventano molto più flessibili, stimolando anche la circolazione periferica e l’eliminazione delle tossine. La sequenza primaria è composta da 26 posizioni. BRAHMA: il creatore. Signore dell’origine del mondo, è il primo componente della trimurti. Domina la legge del karman ed è la personificazione del Brahman. GLOSSARIO 49 BRAHMA–GRANTHI: granthi di Brahma. È il primo granthi, associato ai primi due cakra. È legato a tutti i desideri o pensieri istintuali; quando viene sciolto questo nodo, la ku‘dalini è in grado di oltrepassare i primi due cakra senza essere respinta verso il basso dagli istinti primordiali del carattere. BRAHMA–NADI: nadi, canale di Brahma. È la più interna delle quattro guaine che formano la nadi centrale, cioè la suxumna. La brahma – nadi parte dal centro del muladhara cakra: da lì, si può spingere il pra‘a ad entrare e scorrere lungo la suxumna, attraverso lo sforzo congiunto dei tre bandha o contrazioni. BRAHMAN: ad un livello inferiore, il termine indica il potere divino, il sapere dei Veda, la formula rituale. Ad un livello superiore, il Brahman è il principio fondante del cosmo: tutto è manifestato e dipende da esso, ma esso non dipende da nulla, è eterno e immutabile, è l’Assoluto. BRAHMA†A: chi è dedito al Brahman, bramano. Nell’hinduismo, è l’appartenente alla casta sacerdotale, che si occupa dei rituali e che custodisce e conosce i Veda. BUDDHA: il risvegliato. Appellativo di Siddharta Gautama, principe degli >akya (560 – 480 a.C.). Integra nel buddhismo lo yoga come tecnica meditativa e via alla conoscenza. BUDDHI: intelligenza. È la conoscenza dell’illuminato, ottenuta alla fine di un cammino spirituale e di ascesi. 50 Sono rappresentati graficamente come dei fiori di loto (vedi padma). sono i sei centri sedi dell’energia cosmica all’interno del corpo umano. Alla base della colonna vertebrale. Sotto l’ombelico. Presiede alla vita. 2° Cakra: Svadhixthana. Rosso. cerchio. All’altezza del plesso solare (stomaco). sulla testa. Lo scopo dello yoga è riattivare i cakra per accogliere il passaggio della ku‘dalini. Governa apparato riproduttivo.c CAKRA: centro. Giallo. Centro dell’energia sessuale e creativa. GLOSSARIO 51 . ajña più uno. Nello yoga tradizionale. sahasrara. ognuno con un suo particolare colore di riferimento e uno yantra al centro. 1° Cakra: Muladhara. Governa digestione e metabolismo. cioè l’asse della suxumna. Sono dislocati lungo la colonna vertebrale. 3° Cakra: Ma‘ipura.uddha. Arancio. anahata. vescica e reni. svadhixthana. ma‘ipura. Rappresenta l’individualità. ruota. Governa il basso ventre e la formazione del sangue. corrispondenti ai sei plessi: muladhara. vi. Governa l’apparato respiratorio. anga è parte. appunto.4° Cakra: Anahata. e si mantiene parallelo al pavimento appoggiandosi su mani e piedi (i quattro anga). Azzurro. CANDRA: luna. Rappresenta gli stati superiori di coscienza e di unità con il divino. membro mentre da‘da è il bastone.] catur è il numero quattro. Nella gola.uddha. liquidi corporei e sentimenti. Nella sequenza del Surya Namaskar è la sesta posizione. intuizione e conoscenza spirituale. Sul capo. Riguarda comunicazione. Terzo occhio. Verde. In rapporto con l’epifisi. Indaco. Viola. arte e introspezione. situato in fronte. È nota come “posizione del bastone a terra”. Centro di saggezza. 7° Cakra: Sahasrara. N. Governa cuore. Collegato all’ipofisi. Il corpo in questa posizione è diritto e rigido come un bastone. La falce lunare è anche simbolo di >iva (vedi kala). CATURANGA DA†DASANA: [S. (Approfondisci su yogajournal. Passaggio tra i cakra inferiori e superiori. 6° Cakra: Ajña. 5° Cakra: Vi.it) CATURANGA DADASANA 52 . Nella zona del cuore. È la pura coscienza. CITRA/CITRI†I: eccellente. GLOSSARIO 53 Licenza edgt-219-bmljb2xlemFub2xldHRpQGdtYWlsLmNvbQ__-174201500001777 rilasciata il 21 gennaio 2015 a nicolezanoletti@gmail. ovvero l’anima individuale. CIT: coscienza. Figlio di Sahajananda e allievo del maestro >rinatha. Vedi saccidananda. dal muladhara cakra fino alla sommità del capo. percezione.CINTAMA†I: vero nome dell’autore del trattato Hatha Yoga Pradipika (Lucerna dello hatha yoga). la nadi centrale ovvero il canale attraverso il quale scorre il pra‘a lungo la colonna vertebrale. Cintama‘i prese poi il nome religioso di Svatmarama. Secondo la simbologia mistica dello yoga. Corrisponde all’atman. citri‘i è associata alla luna e al principio di conservazione del cosmo. luminoso. Dopo la brahma – nadi. è la seconda delle quattro guaine che costituiscono la suxumna.com . soggetto della conoscenza umana. Ha uno spessore molto sottile ed è vuota per consentire il passaggio della ku‘dalini. secondo i Veda è Asikni: ebbe un numero di figlie variabile.d DAITYA: [rif. DAKXA: [rif. pronto” ma anche “potere mentale. Vedi Da‘dasana. indica autorità e difesa dai pericoli. è considerato un Aditya. mito] figli di Diti. un progenitore dell’umanità. Dakxa nacque dal pollice destro di Brahma e la moglie dal pollice sinistro. Simbolo del sa… nyasin. Vedi Virabhadra.com . titani – demoni spesso in guerra con gli dèi. DA†DASANA: il corpo. deve essere rigido e inflessibile proprio come un pezzo di legno. in questo asana. energia”. Secondo il Mahabharata. tra cui Vinata (madre di Garuda) e Sati. mito] “scettro” o “bastone”. Si dice anche della ku‘dalini che. Secondo i Pura‘a sua moglie è Prasuti. DA†DA: [rif. “Signore della creazione”. 5 4 Licenza edgt-219-bmljb2xlemFub2xldHRpQGdtYWlsLmNvbQ__-174201500001777 rilasciata il 21 gennaio 2015 a nicolezanoletti@gmail. da 24 a 60. Figlio di Brahma. Caturanga Da‘dasana. quando si risveglia. si innalza dritta come un bastone. Dakxa fu istruito dal padre per creare gli esseri viventi e l’universo: infatti è un Prajapati. mito] significa “abile. dio. una volta appartenuto al dio >iva: Rama fu l’unico in grado di GLOSSARIO 55 . mito] arco.. Nel tantra è l’energia femminile o >akti (a volte usato come sinonimo di devi) della coppia divina. “vedere”. Mima…sa e Vedanta. Sa…khya. Induce il sonno e gli sbadigli. DEVA: divinità. il re Janaka chiamò Rama alla sua corte e gli offrì un arco di cui era in possesso. quinto degli upa– pra‡a. Si protrae immediatamente dopo la morte ed è responsabile della decomposizione del corpo. Indica in particolare la sposa di >iva. let­te­ ral­mente significa visione. punto di vista. Nyaya. DEVADATTA: dato da dio. DEVI: dea. Yoga. divinità femminile.exika. È il termine con cui vengono designate le sei scuole o sistemi del pensiero filosofico hindu: Vai.DADASANA DAR>ANA: dalla radice del verbo sanscrito d•. Secondo il Ramaya‘a. quarto degli upa – pra‡a. DHANU/DHANUS: [rif. DHANAÑJAYA: che conquista il premio. Nella mitologia hindu l’arco per eccellenza è quello dell’eroe Rama. È l’ordine cosmico che mantiene stabile l’assetto della società e ne garantisce il funzionamento. il re gli diede in sposa sua figlia Sita. È uno xatkarman. DHANURASANA: [G. della testa (. Per non turbare tale ordine. (Approfondisci su yogajournal. che sta per scagliare una freccia.irxa dhauti) e del torace (h•d dhauti). È il sesto yoganga. DHARMA: legge. non più guidata in maniera forzata dalla mente (dhara‘a). La mente deve essere fissata su di un oggetto in particolare. diventa spontanea e senza sforzo. La meditazione. 56 . proprio per questo. ogni uomo deve seguire il proprio svadharma. È il settimo yoganga.tendere l’arco divino e.it) DHANURASANA DHARA†A: concentrazione. il praticante. deve rivolgerla verso un punto di riferimento che favorisca la meditazione. DHYANA: attenzione. Include tre tipi di pulizia: interna (antara dhauti). DHAUTI: purificazione. S. Vedi Dhanurasana. una volta isolata la mente dall’esterno. per spingere in su il resto del corpo: nella posizione finale il corpo assomiglia ad un arco in trazione. Insieme purificano l’intero canale alimentare.] Braccia e mani vengono usate come se fossero la corda di un arco. mobilità. tollerante. insicuro. Caratteristiche: sovrappeso. costipazione. ossatura pesante. malattie respiratorie. Caratteristiche: fisico snello. denti medi. capelli spessi e fitti. secondo GLOSSARIO 57 . incline al perdono. Vata elemento: aria. vivace. divinità della tempesta. Sintomi: sinusite. Temperamento: attivo. Funzioni: legate all’acqua. aperto a nuove idee. forza e massa. Temperamento: motivato. DURVASAS: [rif. pitta. imprevedibile. Sintomi: ansia. capelli secchi. Termine che indica i tre umori presenti nel corpo umano. Pitta elemento: fuoco. aggressivo. ambizioso. Figlia di Dakxa e moglie di Ka. Nome di un •xi. occhi grandi e attraenti.yapa. riflessivo. nudo. Caratteristiche: peso medio. Vedi xatkarman. metabolismo moderato. Funzioni: calore corporeo. pelle secca e fredda. mito] mal vestito. progettuale. occhi scuri. lo sbilanciamento dei tre doxa può causare malattia. geloso. calmo. pelle morbida e calda con nei e lentiggini. intuitivo. mal di schiena. traspirazione abbondante. Kapha elemento: acqua. irrequieto. intelligente. Funzioni: sistema nervoso.DITI: [rif. pelle grassa e fredda. secondo la tradizione della medicina ayurvedica hindu: kapha. DOXA: difetto. vata. stabile. mito] limitata. predisposto all’attaccamento. diarrea. occhi penetranti. denti forti e bianchi. capelli setosi e sottili. ossa sottili. Temperamento: lento. Per l’hatha yoga. Sintomi: acne. terra. creativo. denti piccoli e con carie. è madre dei Daitya (demoni) e secondo alcuni miti anche dei Marut. respirazione. Durvasasana. gli dèi divennero deboli di fronte ai demoni e dovettero ricorrere a Vix‘u e al frullamento dell’oceano (vedi Kurma) per recuperare l’am•ta e trarne forza. Si trova ad esempio nell’espressione dvi pada. A lui è dedicata una posizione dello yoga. tra cui persino il dio Indra. cioè “due gambe”.alcuni figlio o emanazione di >iva. DVI: [pre as. Designa le scuole di pensiero hindu secondo cui atman e Brahman sono due entità separate e non due aspetti diversi dello stesso principio assoluto.] due. DVEXA: avversione per il dolore. al quale Durvasas predisse che la sua sovranità sui tre mondi sarebbe venuta meno. creando un sentimento di rifiuto e una spirale di miseria che impediscono di elevarsi. Nel Mahabharata predisse a K•x‘a come sarebbe morto. Durvasas era un grande saggio la cui rabbia diventò proverbiale: molti caddero vittime delle sue maledizioni. Proprio per questo. in cui indica che i movimenti di un asana coinvolgono entrambi gli arti inferiori. DVAITA: dualismo. poiché K•x‘a gli mancò di rispetto. 58 . È­ uno dei cinque kle.a (afflizioni) della vita: si fonda sul ricordo dei dispiaceri. Indica la condizione particolare che si raggiunge quando il principio cosciente o anima di ogni persona (jiva). con il principio cosciente o anima universale. è la pratica che mira ad ottenere una condizione priva di distrazioni. “una gamba”. come in dhara‘a (sesto yoganga). EKATVA: singolarità. cioè l’atman. ogni barriera col mondo è abbattuta. GLOSSARIO 59 .EKA: e [pre as. così. indica un asana in cui il movimento si concentra su una sola gamba (come svolgere la posizione in equilibrio su una gamba). La concentrazione in un punto. Non esiste più differenza tra la propria anima o jiva e le altre. nell’espressione eka pada.] uno. nello yoga. una pratica meditativa intensa che porta alla liberazione. identità. si libera dei tratti che contraddistinguono l’identità personale (come il carattere) e si identifica. Ad esempio. EKAGRA: concentrato in un punto. coda e ali di aquila: ha il corpo dorato. mito] aquila. allievo di Vi.vamitra. GARUDA: [rif. Galavasana. (Approfondisci su yogajournal.it) GARUDASANA 60 . Una posizione dello yoga è dedicata a lui. egli era in realtà figlio di Vi. il volto bianco e le ali rosse. il quale in un momento di grave difficoltà lo legò a una corda per venderlo. Figlio di Ka. ma con testa. Secondo alcune fonti. mito] un saggio. quindi “legato a una corda”.g GALAVA: [rif. Vedi Garudasana. da cui il nome galava. È l’uccello sacro che trasporta sul suo dorso Vix‘u e Lakxmi. da gala “corda”.yapa e di Vinata.vamitra. può colpire e uccidere gli uomini malvagi con le sue ali. Viene rappresentato di solito con corpo e arti inferiori umani. per concentrarsi su diverse parti del corpo durante le tre fasi del pra‘ayama: inspirazione. Uno dei tre testi ba­se dello hatha yoga. il maestro impartisce al suo discepolo Ca‘dakapali delle lezioni sulla pratica dello yoga fisico. essenza dei Veda. di epoca più tarda rispetto allo Hatha Yoga Pradipika (di cui riprende i concetti) e precedente alla >iva Sa…hita. È il verso di ”g Veda 3. che consacra l’ingresso nell’hinduismo e viene ripetuto più volte nell’arco della giornata. A lui è dedicato un asana. Suddiviso in sette lezioni. il trattato GLOSSARIO 61 . ritenzione ed espirazione. del sole: per questo la Gayatri è detta anche Savitri e venerata come dea. GAYATRI: da gayatra. inno”.GARUDASANA: [G. GHERA†DA: [rif. S. mito] autore mitico della Ghera‘da Sa…hita. All’interno della sua capanna. GHERA†DA SA„HITA: la raccolta di Ghera‘da. In questo asana una gamba si attorciglia attorno all’altra e anche le braccia si intrecciano tra di loro. testo classico fondamentale di hatha yoga. è il nome del mantra più sacro dei Veda. La Gayatri va pronunciata. preceduta da altri mantra. È un mantra fondamentale per ogni hindu: viene recitato durante la cerimonia di iniziazione per diventare dvija. dio “stimolatore” del creato e simbolo della Luce suprema. 62. datato attorno al XVII – XVIII se­co­lo.] Garuda è anche il re degli uccelli e uno dei veicoli del dio Vix‘u. perché luce della conoscenza che illumina il sapere dei Veda. Ghera‘dasana. 10 dedicato a Savit•. “canto. composto da ventiquattro sillabe. personificato come moglie del dio Brahma e madre. “due volte nato”. ] l’asana. allievo di Matsyendranatha. GITA: canto. si effettua da seduti.). Il suo nome significa “protettore delle vacche”. S. l’animale sacro per eccellenza della cultura hindu. Vedi Gorakxasana. gli viene attribuita l’opera “Gorakxa – . con le gambe piegate e le mani. S. in cui sono elencati e descritti 32 asana. originario dell’India del nord (XI – XII sec.ataka” (Centuria di Gorakxa) sullo hatha yoga. in­crociate.] go significa “mucca”. GORAKXASANA: [G. inno sacro. dedicato a Gorakxa. (Approfondisci su yogajournal.pone co­me fine il raggiungimento della liberazione (mokxa) at­traverso lo yoga. posate 62 . È il testo classico più esauriente ­ri­guardo alle posizioni. mukha è la “faccia”. seduti e con le mani che si intrecciano dietro la schiena. mito] appartenente ai Natha – yogin. Gomukha indica qualcuno la cui faccia assomiglia al muso di una mucca.it) GOMUKHASANA GORAKH/GORAKXA: [rif. forse dovuto a un’origine di bassa casta. GOMUKHASANA: [G. In questa posizione. la figura finale del busto con le braccia che sporgono dovrebbe richiamare il muso di una mucca. GUPTASANA: [G.sui talloni. GU†A: qualità. maestro o guida spirituale. brahma e vix‘u granthi. Nello yoga. con le gambe piegate a terra. nascosto”. Favorisce la meditazione e il flusso di apana dal basso verso i centri d’energia superiori. GLOSSARIO 63 . inseriti nell’incavo del ginocchio opposto. Nel Sa…khya. S. Infatti la posizione implica che gli alluci vengano nascosti. indica le tre modalità in cui si manifesta la natura (prak•ti): sattva. GORAKXASANA GRANTHI: nodo. saggio. Più in generale. GURU: persona venerabile. quindi impediscono il risveglio dei cakra e l’ascesa della ku‘dalini. vi sono tre granthi che costituiscono dei blocchi psichici: rudra.] gupta significa “protetto. rajas e tamas. Sono un ostacolo al libero scorrere del pra‘a lungo la suxumna. . it) HALASANA HA„SA: oca selvatica. (Approfondisci su yogajournal. HANUMAT/HANUMAN: [rif. è un personaggio GLOSSARIO 65 . dio del vento. Indica gli asceti mendicanti che vivono nella foresta e digiunano. cigno. La schiena e tutti gli arti nella postura finale sono sottoposti ad uno stiramento molto profondo. infatti. Capo dell’esercito del re delle scimmie Sugriva. alleato di Rama. quindi ha la facoltà di volare e di compiere enormi balzi: nel Ramaya‘a. Col volto di scimmia e la lunga coda. È figlio di Vayu.h HALASANA: hala è l’aratro. mito] dalle mandibole possenti. con un salto raggiunge Sita sull’isola di Lanka per annunciarle che Rama arriverà a salvarla. infatti con questo asana il corpo assume una posizione che raffigura questo strumento. HATHA–YOGA: yoga dello sforzo. (Approfondisci su yogajournal. nonché di una parte dedicata alla meditazione. ad esempio nel sorreggere o trattenere altre parti del corpo. È la principale forma di yoga ed è basato su una serie di posture fisiche (asana) e tecniche di respirazione (pra‘ayama) di origine antichissima. o piegate con le mani giunte in preghiera. Vedi Setu Bandhasana. Sono gesti di meditazione: il pra‘a passa dal cervello alle dita e torna indietro. mantiene elastiche le articolazioni e scioglie le rigidità della colonna vertebrale. una davanti al busto e l’altra dietro. Si trova negli asana in cui mani e braccia hanno un ruolo fondamentale. senza disperdersi all’esterno. HANUMANASANA: da una posizione inginocchiata. HASTA–MUDRA: mudra della mano. finché non siano appoggiate del tutto a terra. Inoltre.molto popolare tra gli hindu. Una pratica costante delle posture dona flessibilità e forza muscolare. l’esecuzione degli asana e la particolare attenzione 66 .] mano. A lui è intitolato un asana. Le braccia possono essere allungate verso l’alto. Hanumanasana. estendere contemporaneamente le due gambe.it) HANUMANASANA HASTA: [pre as. il più antico testo sistematico sullo hatha yoga. donano maggiore consapevolezza del proprio corpo. dagli asana (qui ne sono descritti solo 13) agli xatkarman. È un trattato in quattro capitoli. In corrispondenza ad esso si trova l’anahata–cakra. A questo testo si rifanno gli altri due trattati classici di hatha yoga: vedi Ghera‘da Sa…hita e >iva Sa…hita. H”DAYA: cuore. creando una sensazione di benessere che porta al raggiungimento di un buon equilibrio psicofisico. GLOSSARIO 67 . dalle varie tipologie di pra‘ayama alla samadhi. attribuito a Svatmarama: la datazione si colloca attorno al XV secolo.data al respiro. HATHA–YOGA PRADIPIKA: la lucerna dello hatha yoga. Vengono esplicate tutte le pratiche di yoga. nel buddhismo. mito] dio del cielo e della pioggia. INDRA: 68 [rif. dio del vento. è nota anche come candra nadi (nadi della luna). Termine in lingua pali che indica. poteri quasi sovrannaturali acquisiti tramite la pratica dello yoga. insieme al dio Varu‘a e al dio del sole. introversa e femminile dell’animo umano. Mitra. la capacità di diventare invisibili. Indra cavalca nel . che trascendono le leggi della natura e del karman. il paradiso degli dèi e degli spiriti beati: è una delle divinità più potenti e temute del ”g Veda. nella tradizione vedica più antica è considerato signore degli dèi e spesso associato a Vayu.IDA: i è il nome della nadi emanata dal lato sinistro del muladhara – cakra. di camminare sull’acqua e di volare. di passare attraverso le cose. Forza negativa. Rappresenta la parte passiva. Regna sullo Svarga (cie-lo). terminando al lato sinistro dell’ ajña cakra. la quale risale la colonna vertebrale dal basso verso l’alto attraverso i cakra. Tra questi. contrapposta a pingala. IDDHI: potere. K. scortato dai suoi aiutanti. È il termine che indica gli organi di senso. escrezione. facendo tornare l’acqua e la vita. È l’appellativo di >iva nello yoga. una creatura dalla forma di serpente. Il mito più ricorrente a cui è associato è l’uccisione del demone V•tra. il fulmine. riprodursi. i Marut. I cinque sensi sono detti jñanendriya o “facoltà di percezione”. Il suo metodo comprende una serie di corsi e certificazioni molto rigorosi. che impediva alle piogge di ricadere sulla terra: Indra lo sconfisse con i suoi fulmini. le funzioni vitali con cui l’uomo percepisce e conosce la realtà circostante. afferrare. il quale è il principio cosciente (puruxa) non immerso nel mondo della materia (prak•ti). La caratteristica specifica dello stile di Iyengar. parlare. Iyengar è tra gli yogi più autorevoli del nostro tempo. INDRIYA: proprio del dio Indra. I>VARA: Signore. Iyengar ha rivisitato.S. con molta precisione. rispetto ad altri. Allievo diretto di Sri Tirumalai Krishnamacharya.arira). ovvero: camminare.arira (vedi . rivolti agli insegnanti. a cui si aggiungono cinque “facoltà di azione” o karmendriya. oltre 240 asana e innumerevoli tecniche di pra‘ayama. è la grande attenzione prestata agli allineamenti degli arti e al progressivo perfezionamento di ogni GLOSSARIO 69 . Vedi Vajrasana. Gli indriya fanno parte del corpo sottile o sukxma . con in mano la sua potente arma vajra. modello di perfezione a cui l’asceta deve tendere e che interviene per portarlo alla contemplazione dell’Assoluto. La lotta contro V•tra simboleggia la vittoria sulla siccità e spiega l’origine della stagione delle piogge e del monsone.cielo su di un carro dorato. IYENGAR YOGA: B. ma anche per portare la consapevolezza in tutto il corpo. cuscini. panche. ad assumere correttamente le posizioni. . 70 singola posizione. ma anche per aiutare. godendone i benefici e gli effetti in modo profondo senza sottoporre i muscoli a sforzi eccessivi. Tale precisione serve per creare spazio nelle zone chiuse e contratte. Altra particolarità di questo stile è l’utilizzo di attrezzi (mattoni. coperte. cinghie. chi non è in grado. supporti mobili e supporti alla parete) allo scopo di mantenere a lungo la postura. com . JANU >IRXASANA: janu è il ginocchio. sul quale nella fase finale viene appoggiata la testa per stirare al massimo la colonna vertebrale. JANU: [pre as. (Approfondisci sul yogajournal. cioè della gola. “borbottare” o “pronunciare a bassa voce”. mantra GLOSSARIO 71 Licenza edgt-219-bmljb2xlemFub2xldHRpQGdtYWlsLmNvbQ__-174201500001777 rilasciata il 21 gennaio 2015 a [email protected] JALANDHARA–BANDHA: contrazione della rete (delle nadi).it) JANU >IRXASANA JAPA: dal verbo jap. È una posizione in cui è fondamentale l’uso del ginocchio. ad esempio come punto d’appoggio per la testa come in Janu >irxasana. Infatti japa è la ripetizione di preghiere.irxa è la testa.] ginocchio. Indica la variante di un asana che implica l’utilizzo del ginocchio. . È associato al rudra–granthi. in un movimento di rotazione che coinvolge le gambe mentre il busto resta fisso a terra. JIVA: 72 vivo. la pancia. Nella Bhagavad Gita indica la via della conoscenza capace di condurre l’uomo alla liberazione. Parivartana significa “che si volta. JATHARA PARIVARTANASANA: jathara è lo stomaco. JATHARA PARIVARTANASANA JÑANA–YOGA: yoga della conoscenza. vivente. è l’atman individuale che caratterizza ogni essere umano. Secondo il mantra yoga. Nello hatha yoga. con il dito indice che tocca il pollice e le altre tre dita dirit­te e rilassate. sussurrati tra sé. grazie alla consapevolezza della propria identità spirituale con il Signore. da cui ci si deve li­b e­rare per ricongiungersi all’atman universale. che gira”.o dei molteplici nomi di una divinità. la ripetizione di certi mantra conferisce facoltà sovrannaturali. È il classico mudra delle mani che gli yogin adottano meditando. JÑANA–MUDRA: gesto della conoscenza. . Lo stomaco viene voltato dalla parte opposta rispetto al resto del corpo. È il muco.ana. uno dei sei dar. In hatha yoga indica la falce lunare simbolo di >iva. Uno degli xatkarman. Una delle devi e moglie di >iva. mito] bruno. KAPHA: flemma.k KALA: piccola parte. uno dei tre doxa. KAMA: desiderio. simbolo dei demoni da lei combattuti e vinti. Sono le energie sottili periferiche dei cakra. rossastro. tecnica di respirazione per purificare la regione frontale del cervello. Lo yoga mira ad estirparlo dalla mente. Considerato a volte l’incarnazione di Vix‘u GLOSSARIO 73 . KAPILA: [rif. KAPALABHATI: lucentezza del cranio. Nome di un grande saggio a cui viene attribuita la fondazione del Sa…khya. Vedi phala. che insieme al bindu costituisce il segno grafico di om™. macchiata di sangue e con una collana di teschi al collo. Indica la brama per il prodotto delle proprie azioni: è la spinta originaria di ogni azione umana e quindi la vera fonte di sofferenza per l’uomo. KALI: la nera. Kali incarna l’aspetto terrifico e distruttivo della divinità: viene spesso rappresentata con otto o dieci braccia. Quanto abbiamo fatto. Per farlo è necessario bloccare il meccanismo del karman.o Agni. infatti. senza godere del loro frutto. mentre l’altra costituisce una sorta di credito/debito che determina la qualità dell’esistenza futura. rito. KARMA–YOGA: yoga dell’azione. KAR†A: [pre as. Per esempio. vissuto con totale distacco verso i risultati delle proprie opere. Kapilasana. Il karman ci ripropone di continuo le situazioni irrisolte da chiudere. Allora. dalla radice kri “fare”. Lo insegna K•x‘a nella Bhagavad Gita: è il compimento scrupoloso del proprio dovere (svadharma). E spesso fa precipitare nella crisi. È un vocabolo di grande spessore e definisce l’insieme delle conseguenze delle azioni compiute. Solo l’azione disinteressata non produce effetti karmici e permette di sfuggire al karman e al sa…sara. La positività e la negatività di questa vita sono dunque il frutto di quanto attuato nelle vite precedenti. il karman diviene un’ulteriore possibilità di riaffrontare quello che è rimasto irrisolto. KARMAN: azione. Uno dei più importanti concetti della cultura indiana è karman. può indicare un asana 74 . torna indietro. A lui è dedicato un asana. tradotto come “atto”. benché non si possa sfuggire al retaggio del passato.] orecchio. Tuttavia. con modalità e tempi non evidenti e immediati. Il sa…sara (il continuo ritorno alla vita) diventa un ciclo da cui liberarsi. una parte delle quali viene fruita nell’esistenza presente. ma il saperla trasformare dà un senso alla sofferenza e aiuta a crescere. si può costruire un’esistenza successiva migliore vivendo correttamente quella in corso. in cui il piede va portato all’altezza dell’orecchio, come nell’espressione akar‘a posta davanti a un asana, nella quale il prefisso a- dà il senso di “vicino a”. KA>YAPA: [rif. mito] secondo la mitologia hindu, •xi autore di diversi inni dei Veda. È figlio di Marici e nipote di Brahma, è anche padre di Vivasvat (il sole), a sua volta padre di Manu. Si narra che Ka.yapa sposò tredici figlie di Dakxa, tra cui Aditi e Diti. Con le altre sorelle, Ka.yapa diede vita a numerose stirpi di esseri, come rettili, uccelli, ninfe delle costellazioni lunari: è anche padre di Surya, dio del sole. Per questo viene anche identificato con Prajapati, “Signore della creazione”. A lui è dedicato un asana, Ka.yapasana. KAU†DINYA: [rif. mito] nome di un saggio e grammatico, appartenente alla famiglia di Vasixtha. Egli offese >iva e si salvò dall’ira del dio solo grazie all’intervento di Vix‘u: perciò viene anche detto Vix‘u – gupta, “salvato (nascosto) da Vix‘u”. Un asana è dedicato a lui, Kau‘dinyasana. KAYA–MUDRA: mudra del corpo. Sono posture che combinano asana, pra‘a e dhara‘a. KEVALA KUMBHAKA: atto spontaneo del trattenere il respiro. Si ottiene solo dopo una certa pratica del pra‘ayama: i polmoni cessano la loro attività e si ottiene una visione superiore della realtà. Vedi kumbhaka. KLE>A: miseria, dolore. Per estensione kle.a indica anche tutto ciò che contribuisce a causare le sofferenze dell’essere umano: ignoranza (avidya), egoismo (asmita), desiderio (raga), rabbia (dvexa), adesione alla vita e timore della morte (abhinive.a). Si tratta di crucci mentali e appannamenti GLOSSARIO 75 emotivi che ci impediscono di vedere chiaramente la realtà e di interpretare correttamente le situazioni della vita. I kle.a possono presentarsi in due forme differenti: conscia e palese oppure inconscia e latente. KO>A: corpo. I ko.a rappresentano i cinque strati dell’animo umano, sono i vari “involucri” che rivestono l’essenza spirituale dell’uomo (atman) e forniscono l’itinerario del viaggio all’interno di noi stessi: dagli strati più periferici del corpo fino al centro più profondo, l’anima. I ko.a sono al tempo stesso uno strumento concreto e contemplativo che può aiutare a rendere più reale la pratica e sviluppare la sensibilità verso energie vitali. K”KARA: uccellino; terzo degli upa – pra‘a. Genera fame e sete, starnuti e tosse. K”X†A: il nero. Ottavo avatara di Vix‘u; nella Bhagavad Gita è un principe, uno dei personaggi, ma di fatto è l’incarnazione dell’Assoluto che fornisce una nuova interpretazione del karman. KRIYA: azione, rito religioso. Nello yoga, atto purificatorio. Vedi xatkarman. KRIYA YOGA: una pratica spirituale tesa all’incontro con il divino, all’appagamento di un bisogno che si risolve nel momento supremo del samadhi, ossia del contatto con l’Assoluto. La meditazione connessa a questo metodo prevede tecniche rigorose: si tratta di pratiche cognitive, trasmettibili soltanto da maestro ad allievo. Questo stile è stato tramandato dal maestro Babaji, per essere poi insegnato nel mondo occidentale da Paramahansa Yogananda verso la metà del XX secolo. 76 KRUÑCA: [rif. mito] airone. È il nome di un asana, Kruñcasana, ma è anche il nome di un monte nipote dell’Himalaya e di un passo tra le montagne, che sarebbe stato aperto in vari modi. Secondo una versione, l’avatara Para.urama avrebbe aperto un varco con le sue frecce per tracciare un passaggio dalla dimora di >iva verso sud. In un’altra versione, la montagna fu chiamata a testimoniare in una disputa tra Indra e Karttikeya, il dio della guerra: quest’ultimo la trafisse con la sua lancia poiché Kruñca diede ragione a Indra. KRUÑCASANA: in questo asana si parte seduti con le gambe allungate. Se ne flette una a fianco del bacino e si stende l’altra verso l’alto, afferrando il piede con le mani. (Approfondisci su yogajournal.it) KRUÑCASANA KUKKUTASANA: [G. S.] kukkuta è il gallo. In questo asana il corpo, con le gambe in Padmasana, viene sollevato da terra sostenendosi solo sulle braccia, come se fosse un galletto in piedi sulle zampe. KUKKUTASANA GLOSSARIO 77 Una tecnica peculiare del Kundalini Yoga è il Sat Nam Rasayan. bahya. Detto anche “yoga della consapevolezza”. questo metodo mira a risvegliare l’energia spirituale che sta alla base della spina dorsale. è uno stile che presta molta attenzione al potenziamento dell’energia. La ku‘dalini latente impedisce il distacco dalla realtà e la consapevolezza dell’unione con l’Assoluto. L’immagine del serpente è associata all’acqua. chiamato appunto Kundalini. fisiche e mentali. concentrazione e rilassamento. Può essere di tre tipi: antara. canti di mantra. Seconda fase del pra‘ayama. una volta smossa dalla sua sede. alimentando l’illusione (maya). attraverso sequenze e tecniche di respirazione focalizzate sui sette cakra. Secondo il tantra. quindi alla fertilità e alla Dea Madre. l’Arte della cura (che vuol dire “rilassamento 78 . kevala kumbhaka. durante la quale si trattiene il respiro. KU†DALINI–YOGA: yoga della ku‘dalini. s’innalza lungo la colonna vertebrale e attraversa tutti i cakra fino ad arrivare al sahasrara.KUMBHAKA: ritenzione del respiro. alla base della colonna vertebrale ed è visualizzata come un serpente attorcigliato attorno all’asse centrale del muladhara cakra. dove realizza l’unione mistica con >iva. la ku‘dalini o >akti è la forza femminile generatrice dell’universo. meditazione. l’energia della dea che va risvegliata tramite lo yoga e il tantra. movimenti ritmati del respiro. prevedono: sequenze di asana. è l’energia che giace sopita nel corpo umano.2004). di fatto. Diffuso in Occidente da Yogi Bhajan (1929 . visualizzata come un serpente arrotolato e sopito. Le pratiche. corrisponde alla >akti. secondo il tantra. indicate per raggiungere livelli superiori di coscienza. KU†DALINI: l’Avvolta. Gli studiosi si riferiscono a­questo episodio come al “sommovimento dell’oceano”. Così Vix‘u si incarnò in una tartaruga per tuffarsi e raggiungere il fondo dell’oceano primordiale. che hanno dato origine a varie scuole e tendenze. KURMASANA GLOSSARIO 79 . tra cui l’am•ta.] kurma è la tartaruga. KURMA: Secondo la mitologia hindu. Dal­l’o­ceano emersero dunque i tesori. da cui fuoriescono le quattro zampe. avatara del dio Vix‘u: proprio alla sua incarnazione è dedicato questo asana. tra­cui la preziosa am•ta con cui gli dèi preservano la loro giovinezza. portando sul suo dor­so il Monte Mandara che avrebbe fatto da bastone. Si tratta di una pratica spirituale della tradizione Sikh tesa a curare attraverso forme di meditazione e l’espansione della coscienza.profondo nel nome del divino”). le “quattordici cose da desiderare”. il prezioso gioiello Kaustubha e la dea Lakxmi. Per recuperare i tesori. S. non particolarmente facile. Richiede una buona elasticità delle articolazioni. Esistono diverse interpretazioni e varianti dell’insegnamento di Yogi Bhajan. KURMASANA: [G. gli dèi decisero di rimestare le acque dell’oceano cosmico. a cui­era stato attorcigliato il serpente Vasuki come cor­da per far girare il bastone e smuovere le acque. Vedi Kurmasana. nel di­ lu­ vio universale erano andati persi molti tesori divini. si svolge da seduti e nella posizione finale la schiena sembra il dorso di una tartaruga. . tale Realtà. Vanno ricongiunti tramite l’ascesa della ku‘dalini. libera da condizionamenti. LINGA: segno. Simbolo di >iva. associato anche a K•x‘a che gioca con le gopi (pastorelle sue amanti). consorte di Vix‘u e madre di Kama. LILA: gioco.l LAKXMI: dea della prosperità e della bellezza. Simboleggia la presenza del dio nel luogo in cui si trova. ma ha anche funzione complementare alla yoni poiché rappresenta il sesso maschile del dio: l’unione dei due principi è fondamentale nel tantra. LAYA–YOGA: yoga della dissoluzione. come nel tantra. Secondo alcune parti dei Veda. la Realtà suprema. GLOSSARIO 81 . è un simulacro di pietra levigata di forma fallica. è intesa come unione di puruxa e prak•ti. è una manifestazione di totale spontaneità. emblema. rispettivamente alla sommità e alla base della colonna vertebrale. Il fine ultimo è la dissoluzione della mente nel para – Brahman. la creazione e la distruzione del mondo sono manifestazioni del gioco divino di Brahma. il dio dell’amore. a. simbolo di fertilità. ovvero “grande I. il Signore supremo con cui fondersi nella meditazione. che è il veicolo su cui si muove il dio Varu‘a.C. È un altro degli appellativi di >iva nello yoga. Nome di un essere acquatico semidivino. MAKARA: [rif. mito] coccodrillo. a cui l’avrebbe dettato il dio Ga‘e. 82 .m MAHA–BANDHA: grande bandha. È considerato fonte di vita perché reca l’acqua. per il regno di Hastinapura. Narra della guerra tra i cugini Pa‘dava e Kaurava. Vedi Makarasana. costituito da materiale risalente a un periodo compreso tra il V sec. MAHABHARATA: il poema sulla guerra tra i discendenti di Bharata. Vedi Bhagavad Gita.vara. a coloro che agiscono correttamente. L’autore sarebbe il leggendario saggio Vyasa. e il III sec. a.C. un coccodrillo dalla coda a forma di loto. MAHE>VARA: maha I. sul campo di battaglia Kurukxetra. grande Si­ gno­re.vara”. È il quarto bandha ed è una combinazione dei primi tre. Uno dei due grandi poemi epici (insieme al Ramaya‘a) della mitologia hindu. d. ] ma‘duka è la rana. MA†DALA: cerchio. centro del fuoco. Lo scopo della meditazione su un mandala è la realizzazione di se stessi nel molteplice e del molteplice nell’individuo. sono molto usati nel ku‘dalini – yoga. È legato all’ambizione. Pratiche per gli occhi. si assomiglia ad un coccodrillo che tende il collo verso l’alto. il naso. MAKARASANA MANA–MUDRA: mudra della testa.] in questa postura. Questo asana. MA†IPURA–CAKRA: cakra della città dei gioielli. posto dietro l’ombelico. la lingua e le labbra.MAKARASANA: [G. è il plesso solare. le orecchie.a GLOSSARIO 83 Licenza edgt-219-bmljb2xlemFub2xldHRpQGdtYWlsLmNvbQ__-174201500001777 rilasciata il 21 gennaio 2015 a nicolezanoletti@gmail. Il mandala è un diagramma circolare che può includere al suo interno varie altre forme geometriche e antropomorfe ed è composto da più parti tutte equidistanti dal centro. all’auto – realizzazione. implica un piegamento e uno stiramento delle gambe tali da far sembrare il corpo in posizione simile ad una rana seduta. sdraiati a terra e con la testa sollevata tra le mani. S. Si rivive il processo di creazione e distruzione eterna della vita e del cosmo. È uno dei cinque ko.com . S. È il terzo cakra. con le zampe posteriori piegate. Costituisce una forma geometrica dell’universo ridotta all’essenziale. MA†DUKASANA: [G. MANOMAYA–KO>A: corpo mentale. particolarmente difficile. chiamata in hindi anche bheka. evocatrici di forze cosmiche. MARICI: [rif. il padre dell’umanità: sono quattordici i Manu progenitori. MANU: [rif.it) MARICYASANA MARUT: [rif. mito] uno dei •xi a cui furono rivelati i Veda. Quello attuale è detto Vaivasvata poiché figlio di Vivasvat (il sole) ed è collegato al mito del diluvio. MANTRA: strumento per pensare. aiutanti di Indra. A lui è dedicato un asana. Corrisponde al sistema nervoso e si esprime sotto forma di onde di pensiero e consapevolezza. È l’uomo per eccellenza. mito] uomo. MANTRA–YOGA: yoga dei mantra. formula sacrificale. tramite la loro ripetizione si entra in contatto con l’Assoluto. Fa parte del “corpo sottile”. in cui interviene l’avatara Matsya (il pesce). (Approfondisci su yogajournal. figlio di Brahma e padre di Ka. servono come strumento di meditazione. verso mi­ sti­­co. Viene af­ fiancato ad altre pratiche come hatha yoga e raja yoga. Formule polisillabiche o di una sola sillaba. a 84 . Maricyasana. È importante il suono più che il senso.(strati) dell’essere umano. Si basa sull’uso delle formule sacre ed è più diffuso in ambiente tantrico. che regnano lungo le varie epoche.yapa. mito] divinità della tempesta. Secondo il Ramaya‘a e i Pura‘a furono generati da Diti: Indra scagliò un fulmine su di un figlio non nato di Diti. Nel diluvio universale che sommerse la terra durante l’età dell’oro o K•ta Yuga (la prima delle quattro epoche. le creature e i semi di ogni cosa. “dal ritmico suono” o mahad – dru. Per altri. o yuga. “non piangere”. consigliandogli di costruire una nave su cui accogliere tutti i •xi. che si frantumò in quarantanove parti a cui il dio diede vita col nome di Marut. Vedi Matsyasana. dove scampò al diluvio.] in questa posizione le gambe sono in Padmasana e la schiena riversa all’indietro: il corpo visto dall’alto assomiglia alla forma di un pesce.it) MATSYASANA GLOSSARIO 85 . in cui la cosmologia hindu suddivide la storia dell’umanità) Vix‘u si incarnò in un pesciolino e apparve a Manu. la radice del nome potrebbe essere ma – rutah. “coloro che si muovono molto”.volte identificati coi monsoni. Manu obbedì e Matsya. (Approfondisci su yogajournal. trasformatosi in un pesce gigante. agganciò la nave col suo corno e la trasportò fin sulle cime dell’Himalaya. Matsya è la prima delle incarnazioni (avatara) del dio Vix‘u. S. dalla radice ma – rodih. mito] pesce. MATSYASANA: [G. MATSYA: [rif. già definiti. Combatterla significa non fermarsi alle apparenze. originario del Bengala (XI sec. circa). non aggrapparsi caparbiamente ai punti di vista. qui e ora. il corpo va purificato. lo spruzzò con dell’acqua e il pesce prese la forma di Matsyendra. mito] fu il primo guru dei Natha – yogin e guru di Gorakh. vicino alla riva. i rimpianti. ma proprio per questo potere finiva per confondere gli uomini e celare loro la vera natura della realtà. è assumersi la responsabilità di essere ciò che siamo. Nell’India antica maya interpretava la capacità degli dei di manifestarsi e trasformarsi in infinite forme. Matsyendrasana: vedi Ardha Matsyendrasana. Che nella nostra quotidianità si traduce in “falsa percezione della realtà”. i sensi di colpa. Fu tra i primi a sostenere che. “Signore dei pesci”. 86 . non giudicante e accogliente. Fu così che cominciò a diffondere lo yoga attraverso i suoi insegnamenti.MATSYENDRA/MATSYENDRANATHA: [rif. di ascoltarsi e di ascoltare in maniera obiettiva. le aspettative. il rincorrere modelli precostituiti. maya è il nascondersi dietro le maschere. Squarciare il velo di maya. Un pesce. sono i moderni aspetti di questa “illusione”. I rimorsi. Oggi. serena. narra che il dio >iva andò un giorno su un’isola abbandonata per spiegare alla sua consorte Parvati i segreti dello yoga. ma avere il coraggio di vedersi e di vedere. MAYA: letteralmente illusione. La leggenda che lo riguarda. A lui è dedicata una posizione dello yoga. interpretando ruoli sociali non sentiti e opportunistici. prima di intraprendere le pratiche di meditazione e di yoga. inganno. nel terzo millennio. oggi. nel presente. ascoltò tutto con molta attenzione: >iva si rese conto che il pesce aveva imparato lo yoga. ovvero la consapevolezza dell’unione con il principio assoluto o brahman. S. in termini filosofici indica la liberazione dal sa…sara. Negli asana si utilizza nel senso di “senza”. invece di disperderlo verso l’esterno.] mukta significa “libero”. bandha. faccia. estinzione del karman. l’ottenimento dell’illuminazione a cui contribuisce il corretto GLOSSARIO 87 . MUKTASANA: [G. mana. al fine di consentirne una interpretazione corretta e quindi l’efficace esecuzione dei riti sacrificali. Fondato da Jaimini attorno al II secolo. kaya.] bocca. sigillo. che servono a creare delle barriere fisiche per dirigere il pra‘a verso i cakra. MUDRA: gesto. Viene raggiunta tramite il cammino spirituale che passa. fuoriuscita dal ciclo delle rina-scite. e delle Upanixad. S. È il dar. Vedi >avasana.ana in cui si affronta una trattazione sistematica dei testi vedici. Sono divisi in cinque gruppi: hasta.] libero. M”TASANA: [G. MOKXA: liberazione dal sa…sara. Sono posture fisse e ripetitive. attraverso la fase di sa…nyasin e l’illuminazione finale. in ultimo. I mudra possono essere semplici gesti di una mano.MIMA„SA: indagine. posa. come nell’espressione mukta hasta che significa “senza mani” e indica un asana in cui viene meno il sostegno delle mani per la postura finale. MUKHA: [pre as. esegesi.] posizione del morto (m•ta). o una complessa combinazione di asana. MUKTA: [pre as. adhara mudra. pra‘ayama e bandha. MUKTI: liberazione. Vedi mokxa. MULADHARA–CAKRA: cakra del sostegno della radice. Questo asana si svolge stando seduti. posto alla base della colonna vertebrale. è associato all’olfatto. 88 .svolgimento della posizione. È il primo cakra. È il bandha associato al brahma – granthi. MULA–BANDHA: contrazione della radice. È la sede della ku‘dalini dormiente. con le caviglie poste sotto e sopra la zona pubica e la schiena ben diritta. beatitudine finale. GLOSSARIO 89 n NABHI: ombelico. Si trova in corrispondenza del ma‘ipura – cakra. NADA: forte suono. Sono risonanze vibranti che costituiscono i raggi del cakra. È il suono cosmico, inteso nel tantra come unione tra maschile e femminile; infatti, come simbolo di >iva, interagisce col bindu. NADA YOGA: conosciuto anche come “Yoga del Suono”, è un’antica tecnica indiana di musicoterapia, portata in Occidente, a cominciare dagli anni ‘70, da Venu Mukunda. Il principio base è che ogni elemento (uomini, animali, vegetali, molecole e atomi) ha una propria vibrazione naturale detta “tonica”, le cui caratteristiche (timbro e altezza) possono variare a seconda delle emozioni e del livello di consapevolezza. Quando questo ritmo si altera, si crea uno stato di malessere che, in alcuni casi, può sfociare in un principio di malattia. Il Nada Yoga consiste nell’usare la voce e i suoni come strumenti di guarigione. Si eliminano così ansia e stress, favorendo rilassamento, pace interiore e autorealizzazione. Il Nada Yoga propone il mantra A-OUM in scala ascendente per collegare ombelico-cuoretesta. Lo scopo è quello di innalzare l’energia per rendere consapevolmente più “raffinata” e spirituale la grezza energia viscerale, passando attraverso il cuore. 90 NADI: canale. Nello yoga indica i canali del corpo sottile, attraverso i quali passa il flusso energetico sprigionato dalla pratica dello yoga. Secondo l’hatha yoga, hanno origine nel kanda (bulbo), organo posto all’interno del muladhara cakra. Le tre nadi principali sono: ida, pingala, suxumna. NAGA: serpente; primo degli upa – pra‘a. Produce il singhiozzo e le emissioni di fiato dalla bocca. NARASI„HA: [rif. mito] da nara, “uomo” e si…ha, “leone”, è l’uomo – leone, quarto avatara di Vix‘u. Secondo la mitologia hindu, il dio assunse i panni di Narasi…ha per combattere il re demone Hira‘yaka.ipu, al quale il dio Brahma aveva fatto una concessione: il demone non poteva essere ucciso né da un dio, né da un uomo, né da un animale e neppure avrebbe potuto essere ucciso dentro o fuori casa sua, per terra o per mare, di notte o di giorno. Credendosi così invincibile, Hira‘yaka.ipu tormentava sia gli dèi che gli esseri umani, persino il suo stesso figlio Prahlada, devoto di Vix‘u. Per porre fine alle sue angherie, Vix‘u emerse da un pilastro di pietra e si incarnò in una figura per metà uomo e metà bestia: all’alba, il momento in cui non è più notte e non ancora giorno, Narasi…ha sollevò in aria Hira‘yaka.ipu e lo uccise sulla soglia del suo palazzo. Vedi Si…hasana. NATARAJA: [rif. mito] re della danza. Epiteto di >iva, a cui è ispirata una posizione tra le più coreografiche dello yoga, Natarajasana. La postura imita appunto le raffigurazioni classiche della danza di >iva, chiamata Ta‘dava, con la quale il dio crea, mantiene o distrugge l’ordine cosmico: di solito viene rappresentato con un piede sollevato, che simbolizza lo stato ultraterreno e con un piede a terra, mentre schiaccia un demone simbolo di ignoranza e attaccamento alle cose materiali. GLOSSARIO 91 vara. se ne solleva una flessa all’indietro e con entrambe le mani si afferra il piede. NATHA–YOGIN: nome dei seguaci di un tipo di yoga che si ritiene fosse stato rivelato da >iva stesso. (Approfondisci su yogajournal. È I. NETI: naso.NATARAJASANA: in piedi con le gambe unite. il termine indica anche i nove maestri supremi di hatha yoga. è un movimento sorto attorno al XII sec. NAULI: è uno degli xatkarman. strumento indispensabile per raggiungere la liberazione in vita. Vedi Gorakh. 92 . un metodo per massaggiare e rinforzare gli organi addominali. Uno degli xatkarman: tecniche di pulizia e purificazione delle narici. Matsyendranatha.it) NATARAJASANA NATHA: signore. Ritiene fondamentale l’hatha yoga per purificare e perfezionare il corpo. È uno dei sei dar. Fondato da Gotama (VI-III sec. pratiche che avviano lo yogin al graduale distacco dalla vita quotidiana e dal corpo. NIYAMA: osservanza. puntello”. È il raggiungimento del fine ultimo. sillogismo. cessazione. niralamba significa “senza supporto”. NIRVA†A: estinzione. NYAYA: metodo.). GLOSSARIO 93 . uno stato libero e incondizionato.NIRALAMBA: [pre as. cioè la liberazione dalle rinascite. È il secondo yoganga.ana. “lontano da. Si trova davanti ad asana difficili. lo studio rigoroso dei testi.] da nir. da realizzarsi senza il sostegno di nessuna parte del corpo. a. Tramite il ragionamento logico si giunge alla vera conoscenza. “sostegno. senza” e alamba. Prevede la purificazione corporale. dunque alla liberazione. si basa sulla logica e sulla sua applicazione alla conoscenza della realtà circostante.C. benessere.yogajournal.Visita il sito www. viaggi. salute. Visita il sito di yogajournal.it Yoga Journal è la prima rivista mensile italiana su cultura e pratiche dello yoga. alimentazione e bellezza.it . la mezzaluna (kala) posta sopra l’om™ è simbolo di >iva. mentre il punto (bindu) rappresenta lo stato contratto della >akti.OM™: o sillaba sacra. suddiviso nei tre mondi (triloka): l’om™ è l’asse di collegamento tra di essi. la creazione prima di manifestarsi: è quindi l’unione dei due principi. I tre fonemi di cui è composta (a + u + m) simboleggiano la struttura dell’universo. “u” è >iva e “m” è Brahma: l’unione dei tre porta all’Assoluto. GLOSSARIO 95 . È la vocale lunga “u” nasale. È un mantra di meditazione. identificato con l’Assoluto stesso ed essenza di ogni cosa. suono primordiale. Le tre componenti sono anche simbolo della trimurti. infatti la ripetizione (japa) di questo mantra di per sé può risvegliare la ku‘dalini. Nello yoga. per cui “a” è Vix‘u. Sottolinea il salto dai tre stati precedenti al successivo. l’ultimo. cui si sovrappongono un semicerchio. È il simbolo dello stato di sogno. . Il semicerchio. a forma di mezzaluna. Evoca il sonno senza sogni. Curva superiore. È la più grande e raffigura lo stato di veglia. quello ineffabile e infinito. È il quarto stato di coscienza. Curva inferiore. e un punto. Curva sulla destra. Il punto.Infinito Verso lo stato ultimo Sonno senza sogni Sogno Veglia La grafica del sacro La sillaba OM™ viene comunemente raffigurata tramite un simbolo grafico composto da tre linee ricurve. GLOSSARIO 97 . 2. o in cui le gambe sono protagoniste della postura finale o sottoposte a stiramento. i tre stadi spirituali attraverso i quali lo yogin deve passare: ignoranza.PADA: p [pre as. 98 .] gamba. questo è l’asana più classico e rappresentativo dello yoga. ovvero la “posizione del loto”. le braccia si incrociano dietro la schiena per andare ad afferrare con le mani l’alluce corrispondente. Utile per la meditazione avanzata. in genere si sta seduti con le mani in jñana mudra. Secondo la Ghera‘da Sa…hita. S. Il loto rappresenta. Indica asana da svolgersi in piedi. PADMA: loto. il cui numero di petali è simbolico a seconda del numero di nadi e dell’elemento naturale a cui è associato. “loto”. con la sua particolare natura di fiore che affonda le radici nel fango. I cakra vengono rappresentati a forma di fiori di loto. aspirazione e illuminazione.] da padma. Nome di un asana. 1. PADMASANA: [G. per il perfetto controllo del respiro e del fluire dell’energia lungo la colonna vertebrale. nava significa “nave”. PARIPUR†A: [pre as.] ribaltato.PADMASANA (Approfondisci su yogajournal. Il corpo in questa posizione assomiglia ad una nave a remi e richiede molto equilibrio. Indica un asana svolto per intero e non nelle versioni di base o facilitate. Serve a tonificare i fianchi e a dare sollievo ai disturbi gastrici. ha ottenuto il completo controllo della mente.it) PARAMA–HA„SA: supremo ha…sa.it) PARIPUR†A navasana PARIV”TTA: [pre as. Variante del­l’a­ GLOSSARIO 99 . PARIPUR†A NAVASANA: paripur‘a significa “completo”. attraverso lo yoga. È l’asceta che. (Approfondisci su yogajournal. completo.] pieno. girato all’indietro. Si esegue in piedi. PAR>VA: [pre as. è consorte di >iva e madre di Ga‘e. quindi in questa asana i fianchi verranno sottoposti ad uno sforzo intenso.] fianco. PAR>VOTTANASANA PARVATI: dea della montagna. S. dalla testa ai talloni: la parte frontale corrisponde all’est. del corpo. oppure lateralmente. svolto voltando la schiena dal lato opposto in un movimento di rotazione. il nord. Uttana significa “teso”: in questo asana il dorso del corpo viene sottoposto ad un intenso 100 . PAR>VOTTANASANA: par. la sommità del capo è la parte superiore.a.cima indica l’ovest. PA>CIMOTTANASANA (o UGRASANA): [G. Nello yoga si riferisce infatti alla parte posteriore del corpo. lato. mentre i talloni e le piante dei piedi sono la parte inferiore. sana di base.va significa “fianco”. Figlia dell’Himalaya e sorella del Gange. il dio dalla testa di elefante.] pa. ma anche qualcosa che “sta dietro”. L’asana viene eseguito poggiandosi su un fianco del corpo. o sud. con le gambe a triangolo e ci si piega sul fianco che viene così teso. uttana indica un intenso stiramento. violento”. PHALA: frutto. È il frutto di ogni azione. ciò per cui l’uomo è spinto ad agire. mayura è il pavone. È conosciuto anche come Ugrasana. forte. in cui ugra ha il significato di “potente. S. facendolo assomigliare ad un pavone sul punto di iniziare la sua danza. Quando arriva la stagione delle piogge. È una figura avvolta nella leggenda della tradizione. PINCHA MAYURASANA GLOSSARIO 101 . PINCHA MAYURASANA: [G. il desiderio di tale frutto è alla base dell’attaccamento ai beni terreni. per la mancanza di dati storici è difficile stabilire il periodo in cui sia vissuto: si presume sia tra il II e il IV–V secolo. per estendere al massimo la colonna vertebrale. il pavone pratica la sua danza che comincia sollevando a ventaglio le piume variopinte della coda: in questo asana il busto e le gambe sono sollevate da terra e il corpo si bilancia sulle mani e sulla fronte. (Approfondisci su yogajournal.] pincha significa “piuma”.it) PA>CIMOTTANASANA PATAÑJALI: compilatore degli Yoga Sutra.stiramento. o “mento”. la quale risale la colonna vertebrale verso l’alto in maniera opposta a ida. vyana. PRA†AMAYA – KO>A: corpo dell’energia vitale. Nel tantra. PRAK”TI: natura primordiale. permette di controllare l’attività biologica dell’organismo e coadiuva lo svolgimento delle posizioni. battito cardiaco e funzioni vitali. favorendo un lento distacco dal corpo e dalla realtà 102 . 2. È uno dei cinque ko. soffio vitale. è la creazione stessa. cioè l’elemento femminile dinamico che manifesta la creazione. Interessa i sistemi circolatorio e respiratorio. PITTA: bile. samana. 1. per terminare al lato destro dell’ ajña – cakra. Indica la materia originaria di cui è composto l’universo.a. È una forza positiva. È uno dei tre doxa.a.a sono: pra‘a. nel Sa…khya è opposta al puruxa. in quanto non è visibile e non può essere toccato. apana. È il nome di uno dei cinque pra‘a del pra‘amaya ko. Fa parte del “corpo sottile”. Una delle pratiche dello yoga è il controllo del respiro (pra‘ayama). ma ha effetto sul corpo fisico. PRA†A: respiro. udana. È il quarto yoganga. estroverso e maschile dell’animo umano ed è nota anche come surya nadi (nadi del sole). integra la disciplina degli asana. la >akti è la prak•ti. Rappresenta il lato attivo.PINGALA: è il nome della nadi emanata dal lato destro del muladhara cakra.a (strati) dell’essere umano. PRA†AYAMA: controllo del soffio vitale. I cinque pra‘a principali del pra‘amaya ko. 3. quello che presiede agli organi di respirazione e della parola. Il controllo del respiro consente di rallentare circolazione sanguigna. Vedi ko. materiale circostante. plavini (galleggiante). ujjayi (che dà la vittoria). recaka. pada è gamba e uttana “teso”. materiali. segna l’inizio delle fasi spirituali dello yoga.] tenuto in avanti. surya bhedana (perforazione del sole). La mente comincia a distaccarsi dagli stimoli esterni. . l’interiorizzazione. È un asana che si svolge in piedi. In un asana. murcha (deli-quio). PUJA: adorazione. PRASARITA PADOTTANASANA: prasarita significa “esteso”.itali (rinfrescante). PRASARITA PADOTTANASANA PRATYAHARA: ritrazione dei sensi. in cui le gambe vengono tese e tirate intensamente e il peso del corpo si scarica su di esse. Si suddivide in tre fasi: puraka. È il quinto yoganga. venerazione. sitkari (emissione del suono sit). GLOSSARIO 103 . PRASARITA: [pre as. indica uno stiramento particolarmente intenso. bhramari (ape). steso. kumbhaka. teso. Le varianti di pra‘ayama citate nei testi tradizionali sono: anuloma – viloma (prodotto in ordine inverso). È il rito di offerta agli dèi. bhastrika (mantice). Negli asana indica la parte anteriore del corpo.] primo. 3. 2. >iva e altri dèi. È il termine con cui si definisce una letteratura che raccoglie leggende. PURVA: [pre as. Nel Sa…khya è il principio di coscienza e intelligenza. dalla fronte fino alle dita dei piedi. PURUXA: uomo. Nel tantra è il principio spirituale. frutto delle molte sette devote a Vix‘u. ovvero l’inspirazione. è l’uomo cosmico dal cui sacrificio rituale sorse l’universo. I testi si suddividono tra Pura‘a maggiori e minori. redatti da autori diversi tra il VI e X secolo. usanze. opposto alla prak•ti. Nascono dalla necessità popolare di dedicare scritti alla propria divinità di riferimento. 1. È la prima fase del pra‘ayama. Contengono innumerevoli varianti dei principali miti hindu. PURA†A: antico. Nei Veda. tradizioni molto variegate e risalenti ad epoche diverse tra loro. maschile complementare alla >akti. 104 . oppure “ad est”. effusione. precedente.PURAKA: corrente. eterno e immateriale. GLOSSARIO 105 . concentrazione e altri esercizi di consapevolezza mentale che portano al samadhi (lo stato alterato della coscienza in cui si prova la suprema beatitudine). definisce lo stato di coscienza integrale. RAJA–YOGA: yoga regale. Il Raja Yoga è anche lo yoga della purificazione mentale: non-violenza. Questo metodo si pone come obiettivo la realizzazione della completa coscienza. raggiungibile solo attraverso la meditazione. Conduce alla quiete della realizzazione. meditazione. È quello che si ispira in modo più sistematico agli “Yoga Sutra” di Patañjali. Secondo l’interpretazione filosofica più elevata. pranayama. consapevolezza. cioè di consapevolezza pienamente sviluppata e incentrata sull’essenza della vita liberata da qualsiasi condizionamento.a (afflizioni) della vita: impedisce di abbandonare le comodità per passare a uno stadio di maggiore elevazione. È uno dei cinque kle. In questo stile non viene data 106 . sarebbe la fusione del sé individuale con il Sé supremo.RAGA: r fiamma del desiderio che rende schiavi del piacere. Solo dopo molte avventure e grazie all’aiuto di Hanuman e del suo esercito di scimmie. desiderio. Uno dei tre gu‘a. Rama. RASA: succo. in modo da raggiungere l’immortalità con il suo assorbimento. re di Ayodhya. RAJAS: emozione. riesce a riscattare la moglie e a uccidere il demone.grande rilevanza alla parte più propriamente fisica dell’esecuzione degli asana. sapore. Insieme a K•x‘a. le sue gesta sono narrate nel poema epico Ramaya‘a.C. RAMAYA†A: il più antico poema epico indiano scritto in sanscrito. La tradizione attribuisce il testo al poeta Valmiki (II sec. Si troverebbe sotto forma di am•ta al centro del sahasrara. le tecniche di hatha yoga dovrebbero servire a bloccarne la fuoriuscita e a tenerlo lì concentrato. primogenito del re di Ayodhya.aratha. è una delle divinità oggetto di maggiore devozione da parte degli hindu. viene usurpato del trono a causa della matrigna Kaikeyi in favore del fratellastro Bharata. RAMA: il bello.). dell’irrequietezza. È uno dei cinque elementi sottili (tanmatra) che svolgono un’importante funzione nella percezione del mondo esterno da parte del corpo. ma Sita viene rapita dal demone Rava‘a e portata nella sua dimora sull’isola di Lanka. Settima incarnazione o avatara di Vix‘u. Lakxma‘a. a. elemento della passione. GLOSSARIO 107 . il cui protagonista è Rama. L’eroe finisce in esilio nella foresta insieme alla moglie Sita e a un altro fratellastro. Figlio di Da. Rama e Sita sono l’emblema del marito e della moglie fedeli e innamorati. il nucleo originario della storia è comunque molto più antico. Negli Yoga Sutra è la bellezza. l’espirazione.C. Indica anche i leggendari autori dei Veda. l’ego scompare e lascia posto alla contemplazione dell’Assoluto. una caratteristica della perfezione del corpo. veggente. È la forma esteriore del divino e di ogni cosa materiale. ”XI: cantore di inni sacri. . È la parte più antica dei Veda. RUDRA–GRANTHI: granthi del dio Rudra. ”GVEDA: Veda degli inni..RECAKA: che emette il respiro. detti maha •xi (grandi •xi). associato agli ultimi due cakra. recitati da un bramano hot•. Quando il nodo finale viene sciolto. saggio. È la terza fase del pra‘ayama. RUPA: 108 forma. concluso attorno al 1000 a. Terzo granthi. è una raccolta di 1028 inni dedicati alle divinità hindu. Considerato il settimo cakra. “con. SALAMBA SARVANGASANA: salamba significa “appoggiato. ha forma di loto dai mille petali. Qui avviene l’unione mistica di >iva e >akti. situato in cima al capo. “puntello. è il punto d’arrivo della ku‘dalini. insieme a” e da alamba.] termine composto da sa. In questo caso. Negli asana. sono le braccia a tenere in equilibrio il fisico durante l’esecuzione. Queste tre parole sono le più ricorrenti nelle Upanixad per riferirsi all’Assoluto. salamba indica qualcosa che ha un appoggio. sostenuto”.com . per il Vedanta. SALAMBA: [pre as. è il centro della coscienza suprema. SAHASRARA: mille. fornendo un aiuto per completare l’asana. ente/coscienza/beatitudine. significa che per svolgere una posizione una parte del corpo fa da sostegno al resto.s SACCIDANANDA: sat/cit/ananda. Sarvanga è GLOSSARIO 109 Licenza edgt-219-bmljb2xlemFub2xldHRpQGdtYWlsLmNvbQ__-174201500001777 rilasciata il 21 gennaio 2015 a nicolezanoletti@gmail. sostegno”. sono gli strumenti a disposizione della mente umana per accostarsi al Supremo. l’enstasi.com­posto da sarva. SANKATASANA: [G. SAMAVEDA: Veda dei canti.it) SALAMBA SARVANGASANA SAMADHI: unione. intero” e da anga. il grado più elevato di contemplazione in cui la coscienza del praticante perde la nozione di dif­ ferenziazione tra sé e l’oggetto contemplato. SAMANA: omogeneo. è situato tra cuore e ombelico e controlla il cuore e tutto il sistema digestivo e circolatorio. (Approfondisci su yogajournal. stretto”. perfetto raccoglimento. Il sacerdote addetto ai canti è l’udgat•. comune. “tutto. “parte. A que­sto punto lo yogin è pronto per completare la sua ascesi. le strofe sono accompagnate da indicazioni musicali in modo da costituire dei canti liturgici per accompagnare la preparazione e l’offerta del soma. In 110 .a. È il secondo Veda. S. Uno dei cinque pra‘a del pra‘amaya – ko. È l’ultimo yoganga. membro”: infatti tutte le membra del corpo sono coinvolte nell’esercizio e beneficiano degli effetti della posizione.] sankata significa “contratto. Stratificazioni. verità è ciò che esiste realmente. GLOSSARIO 111 .varak•x‘a (IV-V secolo). SA„NYASIN: rinunciante. Indica nell’hinduismo il ciclo delle rinascite di cui l’uomo è inconsapevolmente prigioniero. natura. È uno dei sei dar. Fondato dal saggio Kapila attorno al VI sec. È identificato con il Brahman. residuo di karman che concorre a formare la coscienza dell’individuo nella rinascita seguente. spirito. giunto allo stadio finale di distacco dalla società e dai bisogni del corpo. Per liberare l’atman dal sa…sara e far sì che si ricongiunga al Brahman.C. viene esposto nella “Sa…khya – karika” (karika significa “strofe”) di I. i due principi alla base dell’esistenza. 2.questo asana infatti una delle due gambe si attorciglia intorno all’altra. È il criterio fondamentale per di­stin­ guere il vero dal falso. Rito. SA„KHYA: calcolo. stirandosi. il reale. l’uomo deve svincolarsi dall’ignoranza che gli impedisce di conoscere l’Assoluto. SA„SARA: trasmigrazione. È l’asceta per eccellenza. il sistema della fisica hindu.. SA„SKARA: 1.ana. Indica le inclinazioni na­ sco­ste individuali che derivano dalle esperienze vissute nelle vite precedenti. essenza immateriale. enumerazione. È legato al concetto di karman. a. passaggio. che ha rinunciato al mondo e ai beni terreni e vive come un mendicante. Pratica la meditazione per giungere al mokxa. materia primordiale e puruxa. SAT: ciò che è. Vedi saccidananda. Il Sa…khya si basa sulla distinzione fondamentale tra prak•ti. SATI: [rif.vakarman. tra la terraferma e l’isola di Lanka. dall’esercito di scimmie di Hanuman. prigioniera del demone Rava‘a. L’eroe Rama può così oltrepassare il ponte per andare a riscattare la sua amata. richiama la tradizione secondo cui la vedova. Sita. SETU BANDHASANA: costruzione del ponte. mito] setu è il ponte. re dell’isola. SATTVA: essenza. dio vedico creatore dell’universo) un ponte che collega l’India all’isola di Lanka (Ceylon. luce. in pochi giorni costruisce sotto la guida di Nala (figlio di Vi. l’attuale Sri Lanka). mentre setu bandha è la costruzione del ponte. portatore di serenità ed equilibrio. SETU BANDHAsana 112 . È una delle posizioni più conosciute e praticate dello yoga: l’asana vede il corpo flettersi e formare un arco. virtuoso”. energia. “vero. Il termine ha un riferimento mitologico nelle vicende del quinto libro del Ramaya‘a: l’esercito di scimmie capitanate da Hanuman. usanza nota col nome di sati. “sposa fedele”. Il suo mito. si lascia bruciare viva sulla pira funeraria del defunto. Moglie di >iva e figlia di Dakxa. legato alla creazione di Virabhadra. Nella mitologia hindu ricorda il ponte costruito per Rama. come se fosse un ponte sotto cui scorre un fiume. alla morte del marito. È uno dei tre gu‘a. mito] da sat. Vedi Setu Bandhasana. SETU BANDHA: [rif. sthula . >ALABHASANA: [G. GLOSSARIO 113 . sposa di >iva. l’essere che non avverte più dolore né gioia e che ha raggiunto l’annullamento dei sensi. in grado di ricomporre l’unione tra maschile e femminile.it) >ALAbhAsana >ANTI: tranquillità. Viene associata alla ku‘dalini. (Approfonsici su yogajournal. Indica l’assenza di passioni.arira di cui fanno parte i cakra. a pancia in giù: il corpo. dio e dea. Uno degli appellativi della dea (devi).alabha è la locusta. sukxma . S.] . muovendosi su e giù poggiando solo sull’addome. rassomiglia alla locusta quando cammina per terra. il Brahman. Secondo lo yoga. e di portare alla contemplazione del principio indifferenziato. energia.>AKTI: potenza. pace.a). il corpo umano si suddivide in corpo materiale. la pace del Brahman. Questo asana si esegue sdraiati a terra. Tale energia deve riconciliarsi con il suo complementare maschile–spirituale e riassorbirsi nell’unità dell’Assoluto: nel tantra infatti anche il rapporto sessuale è considerato una pratica spirituale.arira. Nel tantra è l’energia sprigionata dalla dea. e corpo sottile o immateriale. Il pra‘a è il mezzo di collegamento tra i due corpi. l’aspetto dinamico della divinità come principio femminile attraverso il quale si manifesta la realtà materiale dell’universo. >ARIRA: altro termine per “corpo” (vedi ko. dhauti. XATKARMAN: sei azioni. (Approfondisci su yogajournal. Viene utilizzato per indicare i campi del sapere umano e quindi anche le opere che li esemplificano. utilizzate anche per bilanciare i tre doxa: neti. Vedi kriya. XATCAKRA–BHEDA: perforazione dei sei cakra. pur restando vigili. libro. È il sistema dei sei cakra. trataka. XATCAKRA–NIRUPA†A: testo in cui è contenuta la definizione dei sei cakra. >AVASANA (o M”TASANA): . immobile. risvegliandosi.>ASTRA: termine generico per testo. da m•ta che significa “morto”. Nella Ghera‘da Sa…hita questa posizione è chiamata M•tasana.it) >AVASANA 114 . come se fosse privo di vita: serve a rilassarsi e a fermare il flusso dei pensieri. sono sei gruppi di pratiche di purificazione del corpo. nella sua ascesa passa attraverso il centro di ogni cakra. In genere ci si riposa in >avasana alla fine di una sessione di asana.ava significa “cadavere”. nauli. In questo asana il corpo giace a terra. Nello yoga. kapalabhati. È l’insieme dei libri sacri e delle scritture. basti. È la ku‘dalini che. Il sahasrara non è incluso perché considerato su un piano superiore. XATCAKRA: sei cakra. Vix‘u si sveglia per andare a regnare nelle sfere celesti. ad esempio a Deogarh e Trivandrum (in Kerala). Vedi Anantasana. in mezzo all’oceano primordiale. è il nome del serpente dalle mille teste sulle cui spire il dio Vix‘u dorme tra un’era e l’altra. al fine di imparare a stare in equilibrio senza cadere. prima di dare il via a una nuova creazione del mondo. Durante il sonno. dall’ombelico di Vix‘u sboccia un fiore di loto.irxa è la testa. inizialmente difficile da realizzare perché il ­­ peso dell’intero corpo grava sul cranio: si consiglia d­ i mettere sotto la testa un tappetino o una coperta ripiega­­ta per diminuire l’attrito col suolo e di provarla contro il muro le prime volte.>EXA: [rif. >IRXASANA: . Secondo la mitologia hindu. nel paradiso noto col nome di Vaiku‘tha. ovvero il perno su cui si svolge l’asana. Le rappresentazioni di questo mito si possono trovare in molti templi indiani. Dopo la creazione. È la classica posizione definita in genere “a candela”. mito] il residuo. >IRXASANA GLOSSARIO 115 . da cui nasce il dio creatore Brahma che dà origine all’universo. veggenti con facoltà sovrannaturali (siddhi). Ugra e Svastikasana. attraverso lo yoga.upati (“Signore degli animali”) lo ritrae in mezzo alla foresta seduto in Padmasana. 116 .] siddha. L’autore afferma l’esistenza di 84 asana. è anche l’appellativo di saggi. Nel tantra egli è la for­za complementare della dea. una condizione di pura consapevolezza e di unione tra atman e Brahman. infatti è sia sommo asceta e Signore degli yogin. quella più antica di Pa. Si svolge da seduti e si basa sulla meditazione e la concentrazione dello sguardo verso il punto d’incontro tra le sopracciglia. sogno e sonno profondo) o samadhi. In >iva convivono l’aspetto benefico e quello terrifico. il più recente e di autore ignoto. permette di raggiungere il quarto stadio dell’anima (dopo veglia. Nello yoga è venerato come I. È l’asana per eccellenza del perfetto yogin: portato al massimo della sua esecuzione. Il linga è simbolo di >iva. S. cioè “perfetto”.>IVA: il benigno. della >akti. È suddiviso in cinque sezioni e pone molto l’accento sull’importanza della conoscenza e sul risveglio della ku‘dalini. che dio portatore di morte e distruzio­ ne con la sua danza (vedi Nataraja). >IVA SA„HITA: la raccolta di >iva. SIDDHASANA: [G. Tra le tante rap­ pre­sentazioni di >iva. SIDDHA: perfetto.vara.vara o Mahe. ma ne vengono descritti solo 4: Siddha. raggiunge la liberazione in vita. Padma. modello di contemplazione da seguire per gli asceti. Fa parte della trimurti. Indica l’asceta che. È il terzo testo basilare di hatha yoga (vedi Hatha Yoga Pradipika e Ghera‘da Sa…hita). SI„HASANA: [G. La posizione imita il ruggito di un leone. che serve per la GLOSSARIO 117 . SUKHASANA: sukha significa “facile” ma anche “felice”. SIDDHASANA SIDDHI: compimento. è un’ottima valvola di sfogo per liberare lo stress accumulato. Indica particolari facoltà soprannaturali. È un asana di base. che si ottengono grazie alle pratiche ascetiche e allo yoga.] si…ha è il leone. quarto avatara di Vix‘u. Vedi am•ta. come la chiaroveggenza. Altro nome per “luna”. che liberò il mondo dal demone Hira‘yaka. L’asana è dedicato a Narasiha (uomo – leone). molto semplice.it) SI„HASANA SOMA: nettare degli dèi. S. beatitudine.ipu. (Approfondisci su yogajournal. secondo alcuni è un retaggio dell’ancestrale formula di adorazione verso questa divinità. il tridente di >iva e altre armi degli dèi. fondamentale per la vita degli uomini e per l’equilibrio del cosmo. Sa…jña. “amico”. che ha originato l’umanità insieme a P•thivi. Chaya (l’ombra) per sfuggire al troppo calore emanato dal marito. dio–padre. il saluto al sole. Uno dei tanti nomi del dio Surya è Mitra. il dio del sole.] che dorme. Il sole è simbolo del fuoco e della vita stessa. Vedi Surya Namaskar. secondo altre è figlio di Brahma o di Dyaus (il cielo. Da frammenti della luminescenza di Surya furono creati il disco di Vix‘u. Il culto del sole è uno dei più antichi sulla terra e anche in India gli sono dedicati molti templi. [rif. Nella mitologia vedica è uno dei tre dèi più importanti. con le mani in grembo o in jñana mudra. dea–madre). la sequenza del Surya Namaskar. che giace. creò una propria sosia. Secondo alcune tradizioni è un Aditya. la terra. della luce del giorno che illumina e dà nutrimento alla terra: nello yoga. SUPTA: SURYA: 118 SUKHASANA [pre as.meditazione: seduti a gambe incrociate. . mito] sole. insieme al dio del vento Vayu e al dio del fuoco Agni. Sua moglie. Indica un asana che si esegue sdraiati a terra. Utthita Padasana. SURYA NAMASKAR GLOSSARIO 119 . La sequenza che prendiamo in considerazione consta di 12 posizioni che si alternano come segue: Tadasana. Adho Mukha >vanasana. adorare” e infatti si ritiene che nella sequenza. il sole e namaskar. sia sopravvissuta una antica forma di adorazione verso il Sole. affondo.SURYA NAMASKAR: da surya. Urdhva Hastasana. Caturanga Da‘dasana. la forma di saluto in hindi. Uttanasana. La radice namas significa anche “inchinarsi. affondo. di nuovo Uttanasana. Urdhva Mukha >vanasana. di cui esistono molte varianti. Urdhva Hastasana e si conclude con l’iniziale Tadasana. significa letteralmente “saluto al sole”. SVADHIXTHANA–CAKRA: cakra della propria dimora. È formata da quattro guaine concentriche. Vedi Svastikasana. si riuniscono all’interno del corpo. come i tre fiumi sacri. dovere. dei vari archetipi. È il secondo cakra. SUTRA: filo. Sale dal perineo. vajrini e suxumna che la riveste esternamente. seguita da citri‘i. SVADHARMA: il proprio dharma. Secondo l’hinduismo indica il fine che ogni uomo. posto poco sopra il primo. La suxumna è anche associata alla Sarasvati. collocata al centro della spina dorsale. per non intralciare il dharma che regola il mondo presente. deve perseguire per accumulare meriti per una migliore rinascita futura. costituito da brevi aforismi in prosa. il fiume sotterraneo che si ricongiunge ad Allahabad con il Gange e la Yamuna: anche le tre nadi principali. nel sahasrara. È l’asse centrale del flusso energetico che scorre attraverso i cakra. SVASTIKA: [rif. aforisma. a partire da quella più interna o brahma – nadi. È simbolo di fortuna. È la croce uncinata con le punte che ruotano in senso orario. sim­ bo­lo del sole che diffonde i suoi raggi dal centro ver­so l’esterno. 120 . in base alla propria casta. “che vi sia del bene”. dietro gli organi genitali ed è associato al gusto e al piacere sessuale. mito] dal sanscrito. passato e futuro. da cui ha origine nel kanda (bulbo) per poi finire in cima al capo. alla base del muladhara – cakra. nadi centrale. utile all’apprendimento mnemonico. È la sede dei sa…skara primordiali. ai lati del quale risalgono ida e pingala: è detta anche madhya nadi.SUXUMNA: è la nadi centrale. raffigurato nei templi hindu e ve­ne­rato da oltre tremila anni. Termine usato per definire uno stile della letteratura sanscrita. SVASTIKASANA: [G. S.] posizione della buona sorte o della croce. La svastica nella cultura indiana è un simbolo beneaugurante e simbolo del sole. Nella posizione della svastica descritta nella Ghera‘da Sa…hita si sta seduti per terra, con le gambe piegate e le piante dei piedi poste nell’incavo tra ginocchio e coscia, come a formare il disegno della svastica. Nell’esecuzione in uso corrente invece sono le braccia a piegarsi, una verso l’alto e l’altra verso il basso, in modo tale da riprodurre il disegno della croce. SVATMARAMA: colui che trae piacere dal proprio sé. È il nome da yogin di Cintama‘i (XV sec. circa), autore del trattato Hatha Yoga Pradipika (Lucerna dell’hatha yoga), in cui si evidenzia per prima l’importanza del corpo nello yoga, per passare all’autocontrollo e alla disciplina solo quando la mente ha ritrovato equilibrio e stabilità. Era devoto di >iva. GLOSSARIO 121 t TADASANA: [S. N.] tada è la montagna. È la “posizione della mon­ tagna” da cui si parte per iniziare la sequenza del Surya Namaskar e che la conclude. Si esegue in piedi, con le braccia lungo il corpo, fermi e stabili come una roccia. (Approfondisci su yogajournal.it) TADASANA GLOSSARIO 123 fino ad allora specifico di realtà locali popolari ed estraneo alla cultura vedica. TAPAS: 124 calore. che determina la passività e la negatività. anche “espandersi”. per cui lo yogin viene anche definito “signore del fuoco”: colui che governa questo elemento. >akti e >iva. TANTRA: dottrina. Si tratta di opere che si innestano sull’hinduismo introducendo in esso il culto della dea. inerzia. ma anche con l’atto sessuale. Nello yoga.TAMAS: buio. rupa (la forma). protagonista del sacrificio rituale che nello yoga viene interiorizzato: infatti è una pratica del niyama. che trattano delle figure di >iva e della sua >akti. suono) e gandha (odore). tantra indica la via alla liberazione e al raggiungimento dell’unione finale tra anima individuale e universale.abda (la parola. è il principio inferiore. Formano anche i cinque elementi. terra. . TANMATRA: “solo quello”. spar. fuoco.ivaismo. È il fuoco. aria e spazio. Dei tre gu‘a. prak•ti e puruxa). Indica i particolari testi dello . ha pieno controllo di sé e del proprio potere. ovvero acqua. al superamento del dualismo con la riunione dei due principi complementari della creazione (maschile e femminile. o dal verbo sanscrito tan. intesa come dea e come principio. Le pratiche ascetiche sviluppano calore all’interno del corpo. Tale unione si raggiunge attraverso lo yoga esposto nei testi sopra citati. tessuto” che di “testo” o “trama”. come sublimazione della fusione tra i due principi. Sono le particelle sottili che co­sti­ tuiscono il mondo fisico e materiale: rasa (il gusto). spirito e materia. . “tendere” sia nel senso di “telaio. secondo yoganga.a (contatto). ignoranza. TRIKA: triplice. il principio di conservazione. 2. sole e luna risiedono nei tre vertici di un ipotetico triangolo e simboleggiano. GLOSSARIO 125 . Infatti nel tantra rappresenta la base del muladhara cakra che è al centro di due correnti (nadi) di senso inverso. Nome di un asana dalle molteplici varianti. È la trinità hindu. Vix‘u. Significa che in un asana saranno tre le parti del corpo su cui andrà ad agire principalmente il movimento. TRIKO†A: triangolo ( da tri + ko‘a. la conoscenza e l’oggetto conosciuto (ma anche le tre nadi principali). esemplificato con un triangolo. costituita da tre divinità: il principio di emanazione del mondo. angolo). Uno degli xatkarman: tecniche per fissare intensamente un punto o un oggetto per sviluppare la concentrazione. 1. Il sistema del tantra si basa sulla triplicità: fuoco.TRATAKA: fissazione dello sguardo. rispettivamente. il soggetto conoscente. TRIANGA: [pre as. >iva. TRIMURTI: triplice forma. Brahma. il principio di distruzione. È la raffigurazione grafica della yoni.] tre parti o membra (anga). a. ad esempio i piedi o le gambe. È associato al vix‘u – granthi. Uno dei cinque pra‘a del pra‘amaya – ko.u UBHAYA: [pre as. kurma. UDANA: respirazione verso l’alto. naso. Coadiuva tutte le attività cerebrali. UGRASANA: posizione potente. dhanañjaya. k•kara. Vedi Pa.cimottanasana. orecchie) e coordina tra loro gli arti. UDDIYANA–BANDHA: contrazione addominale.] entrambi. i muscoli. dio dell’Himalaya. rende attivi i ricettori sensoriali (occhi. va dal collo in su. devadatta. figlia di Himavat. il sistema nervoso. UMA: una delle dee spose di >iva.a: naga. 126 . Riferito ad asana in cui intervengono parti del corpo a coppie. UPA–PRA†A: sono i cinque pra‘a minori (da upa. “vicino a”) del pra‘amaya – ko. Sono i testi di riferimento per il sa…nyasin. In questa postura le braccia vengono stese al di sopra delle spalle. Nota come “posizione eretta con braccia sollevate”.] su. Indica un asana che fa tendere il corpo verso l’alto. UPAVIXTA: [pre as. con le mani che puntano verso l’alto. il bramano non è più al centro del testo perché il rito scompare.] seduto. URDHVA: [pre as. N. all’insù. L’asana di base andrà svolto da seduti. verso l’alto” e hasta è la mano. Testi sacri che costituiscono la parte finale dei Veda. invece che verso il pavimento.] urdhva significa “su. URDHVA HASTASANA GLOSSARIO 127 . viene interiorizzato in un cammino individuale di meditazione verso il mokxa.UPANIXAD: termine sanscrito che indica l’atto di sedersi davanti al maestro e ascoltarne l’insegnamento. URDHVA HASTASANA: [S. Nella sequenza del Surya Namaskar è la posizione numero due e undici. URDHVA MUKHA: [pre as. URDHVA MUKHA >VANASANA: [S.] urdhva è “su”. da svolgersi in posizione supina. è la corrispondente di Adho Mukha >vanasana e nella sequenza del Surya Namaskar è la settima posizione. Nota come “posizione del cane con la testa in su”. 128 URDHVA PRASARITA PADASANA .vana è cane. L’asana sarà svolto col volto o la testa rivolti verso l’alto. all’in­ sù”.it) URDHVA MUKHA >VANASANA URDHVA PRASARITA PADASANA: urdhva significa “su. mukha “volto”. le gambe sono sottoposte ad uno stiramento profondo e vengono sollevate gradualmente verso l’alto. prasarita è “teso” e pada è la gamba.] urdhva mukha significa “a faccia insù”. In questo asa­na. N. (Approfondisci su yogajournal. . com . La particella ut enfatizza l’intensità dell’azione. Indica un profondo stiramento degli arti o del corpo. tan è un verbo che significa “tendere. UTTANA KURMASANA: [G. GLOSSARIO 129 Licenza edgt-219-bmljb2xlemFub2xldHRpQGdtYWlsLmNvbQ__-174201500001777 rilasciata il 21 gennaio 2015 a nicolezanoletti@gmail. im menso”.] teso. S. feroce. la cui postura viene imitata in questo asana. cioè con le gambe piegate come se si fosse seduti ma con il vuoto sotto: la difficoltà sta nel mantenere l’equilibrio.it) UTKATASANA UTTANA: [pre as.it) UXTRASANA UTKATASANA: [G.] utkata significa “potente. Questo asana è come stare assisi su di una sedia immaginaria. tirare”. La schiena si piega all’indietro e il corpo assume la forma della gobba di un cammello. (Approfondisci su yogajournal. (Approfondisci su yogajournal. indica in genere una variante di difficoltà superiore alla postura di base. S. “teso”.] uttana.UXTRASANA: [G. S.] uxtra è il cammello. In questo caso l’asana porta il corpo ad assomigliare ad una tartaruga come in Kurmasana. S. hasta è la mano e padanguxtha è l’alluce. È la versione di Ma‘dukasana con un grado di­ difficoltà maggiore: lo stiramento a cui è sottoposto il corpo è più intenso. tirato. nella sequenza del Surya Namaskar è la posizione numero tre e dieci. in equilibrio su una gamba sola.] uttana è “teso”. (Approfondisci su yogajournal. con una mano si afferra l’alluce corrispondente per sollevare l’altra gamba. UTTANASANA: [S. In un asana indica un particolare stiramento degli arti. 130 . per far sì che la testa venga po­ sizionata tra i go­mi­ti.] esteso.it) UTTANASANA UTTHITA/UTTIHITA: [pre as. ma‘duka è la rana. si afferra il collo e la schiena si arcua come il guscio di una tartaruga. UTTANA MA†DUKASANA: [G. sollevato.] uttana indica uno stiramento particolarmente intenso a cui si sottopongono gli arti o il corpo: è il “piegamento in avanti in piedi”. partendo però da Kukkutasana: invece di usare le mani per sollevarsi da terra. In piedi. UTTHITA HASTA PADANGUXTHASANA: utthita significa “e­­ steso”. N. mentre il corpo forma degli angoli con il pavimento nell’acquisire l’esatta postura: si esegue in piedi. par. nota come “posizione della sentinella”. teso”. GLOSSARIO 131 . fianco” e ko‘a è l’angolo.UTTHITA HASTA PADANGUXTHASANA UTTHITA PADASANA: [S. Infatti le gambe vengono stirate molto profondamente con questa postura. tirato” e pada è la gamba. UTTHITA PADASANA UTTHITA PAR>VAKO†ASANA: utthita è “esteso.va significa “lato. N. Questo asana si sviluppa lateralmente su un fianco. nella sequenza del Surya Namaskar è la quinta posizione.] utthita è “esteso. Le gambe sono disposte a triangolo e il corpo ne segue la postura.it) UTTIHITA TRIKO†ASANA 132 . triko‘a è il triangolo. UTTHITA PAR>VAKO†ASANA UTTIHITA TRIKO†ASANA: uttihita significa “esteso. teso”. (Approfondisci su yogajournal. con un braccio teso verso l’alto. paragonabile a Efesto – Vulcano della cultura greco-romana. il dio artigiano hindu. VAI>EXIKA: peculiare. Fondato da Ka‘ada. ben tese e ferme come un fulmine pronto a colpire. cavalcatura di un dio. Vedi Vajrasana. e il III sec.] in questa posizione si sta seduti con le gambe piegate sotto di sé. autore del Vai. mito] fulmine.C. GLOSSARIO 133 .exika Sutra.v VAHANA: veicolo. d. S. VAJRASANA: [G. È uno dei sei dar. una figura animale che simboleggia aspetti psichici caratteristici del cakra di riferimento. in data incerta fra il I secolo a. in cui il mondo fenomenico viene classificato secondo sei diverse categorie ed è costituito da atomi che danno vita alle mutevoli forme empiriche della realtà sotto controllo del brahman.ana. caratteristico. È un elemento dello yantra. VAJRA: [rif. dio del cielo e della pioggia: fu forgiato da Tvaxt•.C. È l’arma dalle mille punte usata dal dio Indra. È la terza delle quattro guaine che costituiscono la suxumna. Dotato di straordinarie capacità intellettive ancor prima di nascere. mito] aggiunto in coda. Secondo la simbologia mistica dello yoga. Il nome deriva da un gruppo di alcuni inni aggiunti tardivamente al ”g Veda. VAMADEVA: [rif. che presiede il giorno mentre Varu‘a presiede la notte. “fulmine”. VARU†A: [rif. nati dalla chioma del dio creatore Brahma: sono i guardiani del carro del sole e a loro è dedicato un asana molto difficile. mito] una delle divinità hindu più antiche. in uno dei suoi inni si narra che Vamadeva avesse deciso di essere partorito dal fianco della madre invece che nella maniera abituale (dalla sua storia prese spunto poi una leggenda similare sulla nascita di Buddha). la nadi centrale ovvero il canale attraverso il quale scorre il pra‘a lungo la colonna vertebrale. a cui è dedicata la posizione Vamadevasana. È il nome di un gruppo di spiriti celesti delle dimensioni di un pollice. il sole. è associata al sole e al principio di distruzione del cosmo. Valakhilyasana.VAJRASANA VAJRI†I: da vajra. VALAKHILYA: [rif. mito] è uno dei •xi autori degli inni del ”g Veda. compare molto spesso nel ”g Veda insieme a Mitra. 134 . Fu Varu‘a a rapire Bhadra. di casta guerriera: molte sono le storie mitiche che raccontano i loro conflitti. mentre più tardi verrà associato alle acque e quindi a Nettuno. Per questo è inizialmente assimilato alla figura del dio greco Urano. in quanto signore di tutte le creature marine. È un bramano in perenne contrasto con Vi.vamitra. Ad esempio nel Mahabharata. i cento figli di Vasixtha vengono divorati dal re Kalmaxapada e il padre. Vasixthasana. quindi si ruota il corpo su un lato rimanendo in equilibrio su una mano e sul piede corrispondente. Bhadrasana.it) VASIXTHASANA GLOSSARIO 135 . si estende all’indietro una gamba e poi l’altra (vedi Utthita Padasana). VASIXTHA: [rif. È uno dei •xi a cui vengono attribuiti inni del ”g Veda. signore del cielo e capo degli Aditya. (Approfondisci su yogajournal. prospero. cerca di uccidersi in tutti i modi senza riuscirvi. la vacca dell’abbondanza.Come dio vedico è “colui che abbraccia tutto”. moglie del saggio Utathya che.vamitra. Vedi Vi. per il dolore. per riavere la sua sposa. mito] molto ricco. uno dei gioielli emersi dal frullamento dell’oceano (vedi Kurma). Vedi Makarasana. VASIXTHASANA: dalla posizione quadrupedica. a causa di Vi. gli è dedicato un asana.vamitra. fece prosciugare tutti i fiumi fino ad ottenere la resa del dio. Il suo nome gli deriva dal possesso di Kamadhenu. che cavalca il coccodrillo Makara. Frutto di ascolto interiore e di visione profonda. opposto. Sono i testi sacri hindu composti dai •xi.ana. È contraddistinto dalla tensione verso l’Uno. È uno dei cinque ko. ad una grande cerimonia sacrificale che aveva organizzato in onore del dio 136 . La via spirituale al sapere è l’unica che. Vengono ascritti al II millennio a. trascendendo i limiti della mente umana. sono ripartiti in quattro grandi gruppi: ”g. i mitici veggenti. l’ultimo contenente formule magiche. Sama e Atharva Veda. il Brahman da cui l’essere discende e a cui deve infine tornare.] rovescio. importante filosofo vissuto tra VIII e IX secolo. le Upanixad. VEDA: scienza. VIDYA: conoscenza. VIRABHADRA: [rif. Si narra che il dio Dakxa non avesse invitato >iva e la sua sposa Sati. Indica un asana invertito nello svolgimento rispetto alla posizione di base. VIJÑANAMAYA–KO>A: il corpo dell’intelligenza e della saggezza. insegnamento. sapere. VIPARITA: [pre as.C. così denominato poiché si fonda sull’interpretazione dei testi vedici più tardi. Yajur. può portare alla conoscenza dell’Assoluto e al mokxa. Uno dei suoi esponenti più illustri è l’acarya >ankara. mito] eroe guerriero di forma mostruosa e dalla forza smisurata.VATA: vento. VEDANTA: la fine dei Veda. emanazione del dio >iva. i primi tre riferiti a tre categorie di sacerdoti del sacrificio vedico. È l’ultimo dei sei dar. È uno dei tre doxa.a (strati) dell’essere umano: si riferisce agli aspetti riflessivi della coscienza. figlia di Dakxa. creato da un ca-pello del dio >iva per vendicarsi di Dakxa. oppresso dal dolore per la perdita della sua sposa. ma venne profondamente umiliata e. conosciuto come la posizione del guerriero. per poi piegarsi in avanti e poggiare il mento sulle ginocchia. GLOSSARIO 137 . sulle montagne dell’Himalaya. si strappò un capello. si ritirò a meditare nella propria dimora. Questo asana. si esegue in piedi e rafforza tutti gli arti. per la vergogna. lo gettò a terra e da esso nacque Virabhadra. per vendicare la sua morte e il torto subito. gambe e occhi fiammeggianti. con le mani inizialmente in jñana mudra. >iva allora. si gettò nel fuoco. VIRABHADRASANA: Virabhadra è un eroe mostruoso con mille braccia. Sati si reincarnò nella dea Uma – Parvati che riuscì a riconquistare il suo cuore.Vix‘u. il Kailasa. È una posizione indicata per la meditazione e per il controllo del respiro: si sta seduti tra le gambe divaricate e piegate. Il dio mandò la creatura a distruggere il rito sacrificale di Dakxa e. Vedi Virabhadrasana.it) VIRABHADRASANA VIRASANA: vira significa “uomo” (come il vìr latino) ma anche “eroe”. Sati andò ugualmente a presenziare al rito. dando una sensazione di forza e vigore. (Approfondisci su yogajournal. VIX†U–GRANTHI: granthi di Vix‘u. ma proviene dall’esterno. La sua sposa è la dea Lakxmi.vamitrasana. Secondo granthi. Nella trimurti è il dio che mantiene l’ordine cosmico. è associato al terzo e quarto cakra. Quando l’equilibrio universale è in pericolo.it) VIX†U: il conservatore dell’universo.vamitra fu così impressionato dalla volontà irremovibile di Vasixtha che decise di diventare un bramano egli stesso. Vi. Un giorno egli capitò presso l’eremo di Vasixtha e vide la vacca dell’abbondanza: offrì di tutto al saggio in cambio della vacca. Vi. VI>VAMITRA: [rif. mito] grande saggio di casta guerriera (kxatriya) a cui è dedicato un asana. il guardiano del dharma. egli invia sulla terra i suoi avatara o incarnazioni. l’energia utilizzata non è più interna. VI>UDDHA–CAKRA: cakra della purificazione. situato dietro il collo. all’altezza del pomo d’Adamo e governa la gola.VIRASANA (Approfondisci su yogajournal. ma lui non cedette e nonostante il disappunto. È il quinto cakra. La corretta conoscenza sviluppata in esso porta ad abbandonarsi al flusso naturale della vita. La lotta con Vasixtha indica 138 . Quando questo nodo viene sciolto. it) V”KXASANA V”XASANA: [G.] v•kx è l’albero. regolando ogni movimento e coordinando tra sé gli altri quattro pra‘a. marito”.il conflitto tra la casta reale e quella sacerdotale per impadronirsi del potere. mentre l’altra gamba resta dritta e ruota su se stessa fino a che il piede è parallelo al pavimento. Vedi Virasana. “pervadente”. Si svolge in piedi.] v•xa significa “uomo. in equilibrio su una sola gamba. GLOSSARIO 139 . Uno dei cinque pra‘a del pra‘amaya–ko.a. è il soffio vitale che pervade l’intero corpo. la cui fronda sono le braccia e il tronco le gambe. S. L’asana raffigura il corpo come se fosse un albero. ma la posizione di V•xasana descritta nella Ghera‘da Sa…hita è differente: in questo caso si pone una caviglia sotto i glutei. (Approfondisci su yogajournal. V”KXASANA: [G. VYANA: dal verbo sanscrito vyap. S. Vedi Vasixtha. La traduzione del termine corrisponde a Virasana. . viene interiorizzato. nello yoga e nelle pratiche ascetiche. È l’astinenza che non mira a proibire le azioni. perché ne viene sacrificato il frutto che produce attaccamento all’io e ai beni terreni. YAMA: freno. Tutta la religione vedica si basa sul sacrificio rituale che. Vi è inscritto GLOSSARIO 141 Licenza edgt-219-bmljb2xlemFub2xldHRpQGdtYWlsLmNvbQ__-174201500001777 rilasciata il 21 gennaio 2015 a nicolezanoletti@gmail. con triangoli e cerchi interni) contenuto all’interno del loto (padma) di ogni cakra e ne simboleggia l’elemento ad esso associato. il primo passo verso il controllo di sé e dei propri limiti. autocontrollo. Terzo Veda. YANTRA: strumento di rinforzo.com . È il primo degli otto stadi dello yoga tradizionale. YAJURVEDA: Veda delle formule sacrificali. È un disegno geometrico (quadrato.YAJÑA: y sacrificio. Per la Bhagavad Gita ogni azione compiuta è sacrificale. in esso si trovano anche le istruzioni necessarie per celebrare correttamente il sacrificio vedico. bensì a inibire l’istinto che le genera in partenza. è una­ raccolta di preghiere pronunciate dal bramano adhvaryu durante la cerimonia. In Italia lo stile è sviluppato da Gabriella Cella Al-Chamali e. probabilmente. YOGA–>ASTRA: trattato sullo yoga. qui identificato con il Puruxa. pra‘ayama. il cui intento è quello di ottenere il controllo sulle forze psicofisiche dell’uomo per riunire l’anima individuale o atman con il principio originario o Brahman. specifici proprio per le donne. nidra (tecniche di rilassamento). unire”. È il termine generico con cui si indicano tutte le opere che si basano sullo yoga. È uno dei sei dar. È un diagramma mistico a scopo meditativo (vedi ma‘dala). sempre declinate al maschile. YOGA: dalla radice sanscrita yuj. alla luce della fisiologia. kriya (atti di purificazione). psicologia ed esperienza femminile. Integra differenti correnti della disciplina indiana. YOGA RATNA: letteralmente “il gioiello dello yoga”. fino alle pratiche di dharana e dhyana (concentrazione e meditazione).il bija mantra e contiene inoltre una figura animale (vahana) e immagini di divinità legati a quel cakra specifico. È una dottrina di pratica e autodisciplina. “aggiogare. creando numerosi nuovi asana. o usato per il culto di una precisa divinità. mantra (ripetizioni di vibrazioni sonore). è uno dei contributi più innovativi dello yoga di casa nostra. dalle scuole ortodosse a quelle più moderne.ana. con una particolare rivisitazione del significato simbolico di asana. ayurveda (esercizi per la salute che vengono dall’antica medicina indiana e comprendono anche il massaggio e l’automassaggio). L’insegnante ha svolto un lavoro di rivisitazione delle tradizioni classiche della disciplina. 142 . in genere si colloca il testo tra il II secolo a. Le gambe formano il cuscino dello yogin e la schiena il suo giaciglio. YOGANIDRASANA YOGASANA: [G. yoganidra indica uno stato di coscienza intermedio tra il sonno e la veglia. YOGANIDRA: [rif. È anche il termine con cui ci si riferisce al sonno del dio Vix‘u al termine di uno yuga.] la posizione dello yoga. la datazione è incerta. YOGANGA: parte.C. cioè al compimento di un’era del mondo (vedi >exa). mito] nidra significa “sonno”. Seduti a gambe incrociate. S. attribuito tra­ di­ zionalmente a Patañjali. La posizione Yoganidrasana aiuta il corpo a sviluppare calore ed è quindi utilizzata dagli yogin che vivono ad elevate altitudini. Vedi axtanga yoga.C. Patañjali nella sua opera enumera otto fasi o anga che culminano nel samadhi o contemplazione estatica. inoltre serve a tonificare tutti gli organi interni addominali. e il VI secolo d. È un testo che sintetizza gli elementi fondamentali dello yoga. coi piedi appoggiati sul ginocchio opposto GLOSSARIO 143 . YOGANIDRASANA: si intrecciano le gambe dietro la nuca e le mani dietro la schiena che poggia sul pavimento. membro dello yoga.YOGA–SUTRA: aforismi sullo yoga. l’ultimo dei 32 asana descritti nella Ghera‘da Sa…hita. graficamente rappresentato da un triangolo equilatero col vertice rivolto verso il basso. Viene venerata soprattutto nel tantra. grembo. vagina. YONI: matrice. simboleggiando l’unione dell’organo femminile con quello maschile. In genere il termine indica un maestro già esperto.com .e le mani in grembo. YOGIN: colui che pratica lo yoga. funge da piedistallo al linga. si dice sia la migliore postura per uno yogin: favorisce la concentrazione sul respiro e la meditazione. 1 4 4Licenza edgt-219-bmljb2xlemFub2xldHRpQGdtYWlsLmNvbQ__-174201500001777 rilasciata il 21 gennaio 2015 a nicolezanoletti@gmail. È il simbolo del sesso della dea e del grembo materno. GLOSSARIO 145 . Viterbo. STEFANO a cura di (2000). Jivamukti yoga. CENTRO YOGA SIVANANDA (1986). Milano. GNOLI. Lyra Libri – Red Edizioni. SHARON & LIFE. (2002). K. www. AVALON. Roma. Roma. Erre Emme. Torino. (1993). DAVID (2002). Roma.yogavidya. DANIÉLOU. RANIERO a cura di (1992). Promolibri – Magnanelli. B. GHANDI. Torino. IYENGAR. Bollati Boringhieri Editore. Edizioni Mediterranee. Roma. S. Insegnamenti sullo Yoga (Gheranda-Samhita). MARILIA (1998). DONNINI. Xenia Edizioni. 146 . Edizioni Mediterranee. S. Bur – Biblioteca Universale Rizzoli. K. Milano. B. Milano. S. ARTHUR (1997). Astrolabio – Ubaldini Editore. Milano. ALAIN (1974). Teoria e pratica dello yoga.BIBLIOGRAFIA YOGA Spunti sia per la pratica che per un approccio filosofico allo yoga AKERS. IYENGAR. ELIADE. (1990). BRIAN DANA. The Hatha Yoga Pradipika. Lo Yoga: Immortalità e libertà. Edizioni Mediterranee. Mondadori. a cura di (2002). Milano. MIRCEA (2005). Bhagavadgita: Il canto del beato. MAHATMA (1998) Ghandi commenta la Bhagavad Gita. Lo Yoga. Bur – Biblioteca Universale Rizzoli. IYENGAR. Yoga: Metodo di reintegrazione. Edizioni Mediterranee. DAVID a cura di (1996). conoscere e praticare lo yoga con un grande maestro. Roma. ed. FOSSATI. MIRCEA (1996). Shakti e Shakta. B. Le perle del Tantra. Roma. K. Teoria e pratica del pranayama. GANNON. ELIADE. Il libro dello yoga. Tecniche dello Yoga. Edizioni Mediterranee. Yoga.com ALBANESE. Edizioni Mediterranee. (2007). PIANO. MIRA & SHYAM MEHTA (1990). Torino. 147 . ed. Perfeziono lo Yoga. SPERA. Rimini. MALLINSON. CELLA. Milano. STEFANO. Ananda Edizioni. Aforismi dello Yoga (Yogasutra). VAN LYSEBETH. Milano. J. Lo Yoga rivelato da Shiva (Shiva-Samhita). STEFANO a cura di (1996). (1970). Kundalini Tantra. L’essenza della Bhagavad Gita. TO. Mudra. Promolibri – Magnanelli. TAIMNI. (1985) Le Upanishad dello yoga. La sintesi dello Yoga. La lucerna dello Hatha Yoga (Hatha Yoga Pradipika). JAMES traduzione (2004).com PARAMAHANSA YOGANANDA. VAN LYSEBETH. SWAMI SATYANANDA SARASWATI (1988). la scienza dello yoga. Milano. Milano. Promolibri. GIUSEPPE a cura di (2002). Roma. Satyananda Ashram Italia. REPETTO. Ananda Edizioni. Il grande libro dello yoga. Perugia. I. Editrice Mursia. M. edizioni San Paolo. La scienza dello Yoga: Commento agli Yoga Sutra di Patabjali. Imparo lo Yoga. Rizzoli. ANDRÉ (1989). PIANO. K. Roma. MAGNONE. VARENNE. >RI AUROBINDO (1967). Raja Yoga. Editrice Mursia. ed. www.yogavidya. Promolibri – Magnanelli. Roma. SILVA. PAOLO a cura di (2006). a cura di (1995). Rimini. Mondadori. Astrolabio – Ubaldini Editore. ANDRÉ (1987). Roma. Yoga: Il metodo Iyengar. The Gheranda Samhita. Gheranda Samhita. 3 volumi. traduzione (1994) Bhagavad Gita (Il canto del glorioso signore). SWAMI SATYANANDA SARASWATI (1984). Asana. Astrolabio – Ubaldini Editore. MARIA PAOLA a cura di (2003). Edizioni Mediterranee.MA YOGA SHAKTI. Promolibri – Magnanelli. Enciclopedia dello yoga. SWAMI KRIYANANDA (2011). Bandha. Perugia. Pranayama. GABRIELLA (2009). Milano. Torino. Torino. Satyananda Ashram Italia. HEINRICH (1997). Marsilio Editori. RAIMON (2005). V. Laterza. Milano. MORRETTA. MARGARET (1980). VITTORE & PRASAD MISHRA. Bur – Biblioteca Universale Rizzoli. Milano. GIOVANNI a cura di (1996).HINDUISMO Spunti indicativi per un’introduzione al pensiero filosofico – religioso indiano ARENA. I Veda: Mantramañjari. La filosofia indiana. (1995). VAN LYSEBETH. RENÉ (1996). (1994). articoli specifici 148 . Milano. Oscar Mondatori. Editori Laterza. GIUSEPPE (1987). Le letterature dell’India. Mondadori Electa. Milano. ANGELO (1982). Venezia. il portale completo sul mondo dello yoga con ricerca di scuole ed eventi in Italia e all'estero. 4 in Storia delle Religioni. GIULIANO & PIERUCCINI. SANI. Tantra. vol. STUTLEY. Mursia. Editori Laterza. GIOVANNI a cura di (2002). PANIKKAR. Milano. Roma.it sito della prima rivista italiana di yoga. Studi sull’induismo. Xenia Edizioni. Milano. FILORAMO. Roma. SAVERIO a cura di (2000). Religioni dell’India e dell’Estremo Oriente. Astrolabio – Ubaldini Editore. Bari. L’induismo: Antropologia di una civiltà. Bari. Hinduismo. Bari.yogajournal. ZIMMER. L. 2 volumi. FILORAMO. WWW. Miti indiani. L. RENOU. Induismo. asana con foto. Luni Editrice. BUR – Biblioteca Universale Rizzoli. Bur – Biblioteca Universale Rizzoli. ALAIN (2006). ”gveda: Le strofe della sapienza. Miti e dèi dell’India: I mille volti del pantheon induista. ANDRÉ (1992). BOCCALI. Ed. L’induismo. Milano. Dizionario dell’induismo. Miti e simboli dell’India. PISANI. DANIÉLOU. MADELEINE (1999). Adelphi. Storia della filosofia indiana. LAXMAN (1993). Milano. Longanesi Editore. Milano. TUCCI. GUÉNON. Newton Compton. JAMES & STUTLEY. Milano. CINZIA (2008). BIARDEAU. it GLOSSARIO 149 .Yoga Journal è anche rivista cartacea! Abbonati e ricevila comodamente a casa yogajournal shop Sei interessato ad altri ebook? Visita il nostro Store ufficiale. ebook.yogajournal. PULSA Licenza edgt-219-bmljb2xlemFub2xldHRpQGdtYWlsLmNvbQ__-174201500001777 rilasciata il 21 gennaio 2015 a [email protected] . com Questa pubblicazione è stata acquistata il 21 gennaio 2015 su Omniabuk Codice cliente: bmljb2xlemFub2xldHRpQGdtYWlsLmNvbQ__ Codice transazione: 174201500001777 Questa pubblicazione è soggetta alla normativa sul diritto d'autore e pertanto non è consentita la sua diffusione. copia o riproduzione se non a uso personale Omniabuk declina ogni responsabilità per ogni utilizzo del file non previsto dalla legge .Le parole dello yoga Yoga Journal Italia ISBN: 9788888624358 Copia data in licenza a nicolezanoletti@gmail.
Copyright © 2024 DOKUMEN.SITE Inc.