La.Stampa.03.09.11

March 29, 2018 | Author: NeXr0x | Category: Tax Evasion, Silvio Berlusconi, Italy, Taxes, Politics


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RNA LV LA STAMPA QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867 SABATO 3 SETTEMBRE 2011 • ANNO 145 N. 242 • 1,20 IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it Il Nobel Mundell: l’economia degli Stati Uniti si è arenata L’America -3 mila Centimetri - LA STAMPA Usa, lavoro a zero La disoccupazione affonda le Borse Agosto il mese più “nero” dal 1945 che frena 9 9,1% T Tasso di d e disoccupazione a ad agosto C Calo di posti di lavoro n nel manifatturiero Ore lavorate al mese LA CRISI IN EUROPA -5 mila C Calo di posti n nelle costruzioni + +20 mila C Crescita dei posti n nel settore dei servizi -0,2% Salari orari 0 C Crescita d degli occupati Il crac dell’euro non è più un tabù “Salta entro tre anni” Al forum di Cernobbio sondaggio fra banchieri ed economisti: ne è convinto il 49 per cento «Un dramma», «Non pensiamoci» Marco Alfieri A PAGINA 31 -17 mila C Calo degli occupati nel settore pubblico n (di cui -15 mila da attribuire a stati ed enti locali ) 1 17 mila O Occupati n nel settore privato -0,1% Maggi e Molinari ALLE PAGINE 10 E 11 Il responsabile dell’Economia boccia qualsiasi ipotesi di scudo fiscale. Spariscono i tagli ai piccoli enti di ricerca REPORTAGE Tremonti: nessun condono “Finanziaria solida nei saldi di copertura”, ma dubbi dell’Ue sulla stretta anti-evasori Salvi 1˚maggio, 25 aprile e 2 giugno. Niente blocco delle tredicesime per gli statali I Libia, l’odio senza futuro degli sconfitti DOMENICO QUIRICO INVIATO A TRIPOLI LA MANOVRA DEL MALESSERE ITALIANO MARIO DEAGLIO 10 ANNI DOPO: DOMANI UN INSERTO PER CAPIRE 11/9, “La Stampa” è speciale SETTEMBRE L a cura economica anticrisi proposta dagli americani consistente nell’immettere quantità molto ingenti di nuova liquidità nell’economia degli Stati Uniti e, per conseguenza, in quella mondiale - non ha funzionato, anzi si sta rivelando un vero e proprio disastro: moltissimo debito e niente crescita, minaccia di inflazione e occupazione che non riparte. Le Borse dei Paesi ricchi hanno perso il 10-15 per cento dall’inizio di agosto e nella giornata di ieri hanno subito una nuova, forte caduta. L’orgoglioso «modello tedesco» che doveva trainare la grande ripresa europea si ritrova con crescita prossima allo zero. Si sta duramente prendendo atto che, per uscire da questa crisi, non serve, o non è sufficiente, stampare moneta, come ha fatto il governatore americano Bernanke; si deve anche prendere atto che non serve neppure ricercare a tutti i costi l’azzeramento dei deficit dei bilanci pubblici, come invece continua a ripetere il governatore Trichet dalla sede della Banca Centrale Europea a Francoforte. CONTINUA A PAGINA 35 11 IL GIORNO CHE HA CAMBIATO LA NOSTRA VITA Bardazzi e Masera PAG. 21 Giulio Tremonti assicura: non ci sarà nessuna misura di condono perché sarebbe un intervento «una tantum». Ma l’Unione europea avanza dubbi sulla stretta anti-evasori fiscali. Salve le tre feste laiche, Primo maggio, 25 aprile e 2 giugno, che non saranno accorpate alla domenica. È una delle principali novità della manovra passata al vaglio della Commissione Bilancio del Senato dove il governo è andato sotto. DA PAGINA 2 A PAGINA 9 INTERVISTA Visco: ero innominabile ora mi copiano L’ex ministro: passavo per un persecutore Avevo contro anche una parte del mio partito Tonia Mastrobuoni A PAGINA 7 Soldati fedeli a Gheddafi L’indagine sui ricatti di Tarantini a Berlusconi La segretaria del premier “Il denaro fu consegnato” L’ammissione davanti ai pm di Napoli LE CARTE I Gli affari di Lavitola con Finmeccanica Guido Ruotolo A PAGINA 13 LA STORIA «Dottore, mi fa fare quel giro in barca?» La copertina dell’inserto in edicola domani Jacopo Iacoboni A PAGINA 15 La giornata di ieri ha segnato un punto a favore dei magistrati napoletani che conducono l’inchiesta sul presunto ricatto ai danni di Berlusconi che ha portato all’arresto dell’imprenditore Giampaolo Tarantini, della moglie Angela Devenuto e all’emissione di un’ordinanza di custodia nei confronti di Valter Lavitola. Marinella Brambilla, la segretaria del premier, ha ammesso la consegna di denaro al direttore dell’«Avanti». Salvati e Talarico DA PAG. 12 A PAG. 15 li altri: i cattivi, i vinti. Sì, i complici del dittatore, i gheddafisti fino all’ultima ora, scampaforche e mercenari dell’affannosa e crudele nullaggine del tiranno, i gerarchi, quelli che dovevano «dare la caccia ai ratti» e ora hanno preso il loro posto, gli irriducibili, i pazzi, gli stupidi, gli assassini, i coerenti, i torturatori, gli sgherri, i fanatici, quelli che non si sono districati in tempo dai legacci (oh! quanti e quanto solidi e intricati in quarantadue anni di dittatura), che li hanno avviluppati, le Brigate nere. Quelli che adesso devono pagare, che hanno già pagato, che pagheranno. G CONTINUA A PAGINA 18 L’attacco alla Flotilla La Turchia caccia l’ambasciatore di Israele Baquis e Ottaviani A PAGINA 22 Buongiorno MASSIMO GRAMELLINI Mancano i fornai. C’è la disoccupazione fulminante, a un concorso per cinque posti da vigile urbano si presentano in ventimila, ma intanto a Roma - è il lamento dell’Unione Panificatori - non si trovano trecento ragazzi disposti a fare il pane per duemila euro al mese. Ho un amico pizzaiolo che cercava un assistente e lo voleva giovane e italiano. Quando ha trovato quello giusto si è sentito chiedere: «Dovrei lavorare anche di sera?» «La gente non viene a mangiare la pizza di pomeriggio». «Allora non m'interessa». Il suo posto accanto al forno è stato preso da un egiziano, che farà gli straordinari per mantenere agli studi il figlio nella speranza che non diventi un pizzaiolo. Perché, al di là degli orari infelici, il problema di certi mestieri resta la loro scarsa considerazione sociale. È una delle follie di questo capi- Il pane quotidiano talismo finanziario, per fortuna malato terminale: il disprezzo per i lavori che producono beni materiali e richiedono uno sforzo fisico diverso dal tirare calci a un pallone. Un impiegato di Borsa è considerato più «giusto» di un falegname. E non solo dai ragazzi. Anche dai genitori, che si vergognano di mandare i figli alle scuole professionali. Ora, mi spiegate perché uno che passa otto ore davanti al computer, a fare nemmeno lui sa cosa, dovrebbe sentirsi più elevato socialmente di un altro dalle cui mani escono cose tangibili: un vestito, una scarpa, una pagnotta? Si può fare il barbiere e leggere Umberto Eco, come lavorare in uno studio legale e rimanere un caprone. Si può anche leggere Umberto Eco e rimanere un caprone, ma questo è ancora un altro discorso. 2 Primo Piano LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 U MANOVRA PERCORSO A OSTACOLI Tutte le spine di Silvio R I mercati finanziari I 1 Sono da settimane in caduta libera. Ieri la Borsa di Milano ha perso il 4%, mentre lo spread (il differenziale di rendimento) fra Btp e titoli tedeschi ha sfiorato quota 330. R Manovra in stand by I 2 In Senato la revisione del testo va avanti a rilento. La maggioranza cerca di tenere aperto il dialogo con l’opposizione ma in questo modo il lavoro non procede. R Ministri in rivolta I 3 La Russa guida la protesta dei membri di governo penalizzati dai tagli a tutto vantaggio dei comuni. «Rischiamo la paralisi - ha dichiarato il titolare della Difesa dovremo discuterne». Tremonti assicura “Nessun condono fiscale in arrivo” “Recupereremo altri soldi dall’evasione che è enorme” Europa scettica e la Borsa vive un altro venerdì nero CARLO BERTINI ROMA I commenti Noi siamo pronti a dare una mano purché ci sia una discontinuità, un governo credibile Pierluigi Bersani Segretario del Pd Sull’onda di Wall Street, crolla la borsa di Milano e ad accrescere i brutti segnali inviati dai mercati è il livello dello spread fra i Btp italiani e i bund tedeschi, di nuovo salito oltre i limiti di guardia. Se non bastasse, l’Europa si mostra scettica sulle misure anti-evasione della terza versione della manovra e Giulio Tremonti reagisce con durezza. Intanto, escludendo che sia in arrivo un nuovo scudo fiscale, tantomeno un altro condono. Che «sarebbe un intervento una tantum che genera introiti di cassa, ma che non modifica MINACCE AL MINISTRO Scritta delle Br nei bagni della Cattolica I Il ministro dell’Economia esclude anche che si profili un nuovo scudo l’assetto della finanza pubblica». E poi diffondendo il contenuto di una telefonata con il commissario Ue agli affari Economici, Olli Rehn. Il quale aveva fatto diramare al suo portavoce la «preoccupazione per l’eccessivo peso dato alle misure sulla lotta contro l’evasione e per le incertezze legate alla valutazione del gettito che ne può derivare». «In Italia - è la risposta di Tremonti - l’evasione fiscale e contributiva è enorme. Ne- Una scritta di minacce firmata «Nuove Br» contro il ministro dell' Economia Giulio Tremonti e il docente di Economia politica Carlo Dell' Aringa è stata trovata nei bagni dell'Università Cattolica di Milano: accanto ai due nomi è stata vergata con un pennarello la frase «Condannati a morte», oltre ad una stella a cinque punte. L'episodio è stato segnalato agli agenti della Digos e il ritrovamento risale al 30 agosto. Dell'Aringa, ordinario della Cattolica, fece parte del gruppo che stese il Libro bianco sul mercato del lavoro in Italia coordinato da Marco Biagi, il giuslavorista assassinato dalle Nuove Brigate Rosse il 19 marzo 2002 a Bologna. Il professore non risulta al momento impegnato in nessuna collaborazione con il ministro dell'Economia Tremonti. gli ultimi tre anni è già stata incassata una cifra pari a circa 25 miliardi di euro e la manovra prevede un intervento di recupero da evasione pari a circa 700 milioni di euro nel 2012 e 1,6 miliardi nel 2013. Incremento che sarà effetto di un radicale cambiamento nella strategia di contrasto all’evasione. Che non si svolgerà più solo dal lato della repressione, ma anche della prevenzione: dal coinvolgimento dei comuni, alla trasparenza bancaria, fino alla riforma delle sanzioni penali. Il rapporto tra le cifre di entrata previste e l’intensità dei cambiamenti assicura che l’obiettivo di entrate non solo sarà solo centrato ma ampiamente superato. Per il resto, la manovra resta invariata e totalmente solida nei saldi di copertura». Ma che da Bruxelles spirino correnti fredde verso l’Italia lo dimostra il fatto che il presidente Barroso definisca il colloquio a Parigi con Berlusconi «un breve e informale tête-àtête, dal quale non è stata tratta alcuna conclusione». Insomma, nè apprezzamenti, nè critiche, ma un giudizio sospeso in attesa dei testi finali che fa capire come la preoccupazione sia grande. Ai piani alti dell’Unione si sente ripetere che «Roma non deve cadere perché se così fosse potrebbe portarsi dietro una buona parte del club della moneta unica». Per dirla con l’ex commissario Abbiamo un giudizio pessimo su questa manovra, non la condividiamo ma abbiamo un dovere di serietà Pier Ferdinando Casini Leader dell’Udc Nella manovra c’è il massimo impegno finora mai realizzato contro l’evasione fiscale Fabrizio Cicchitto Presidente dei deputati Pdl Giulio Tremonti, ministro dell’Economia europeo Mario Monti, «la grande confusione e mancanza di chiari messaggi di questi ultimi giorni possono far risorgere in Europa un senso di diffidenza nei confronti dell'Italia». Ma il governo tedesco, vedendo nubi gravide di pioggia all’orizzonte, diffonde un’altra musica. Iniettando una dose di «piena fiducia» al governo italiano che «approverà le misure necessarie a rispettare il risparmio previsto sul bilancio pubblico». Nella capitale intanto le polemiche infuriano e al Senato i lavori marciano a rilento con quattro o cinque emendamenti approvati, e il governo che va sotto su un emendamento sui debiti delle pubbliche amministrazioni votato anche da Forza Sud. E di fronte allo «sconcerto» della Confindustria per le norme anti-evasione che rischiano di danneggiare le imprese, la maggioranza prova a sedare gli animi. «Lo scopo prin- Entro il 2012 potrebbero essere recuperati 2,3 miliardi di tasse non pagate cipale è far venire allo scoperto ciò che oggi invece è sommerso, non c’è una logica punitiva», assicura il Pdl Quagliariello, che però solleva forti dubbi sui redditi on line. Le opposizioni fanno fronte comune e bocciano tutto l’impianto del governo: «Siamo davanti a un rischio gravissimo - avverte Bersani - e non so cosa succederà la prossima settimana. Noi siamo pronti a prenderci le nostre responsabilità, sia per dare un minimo di credibilità alla manovra, sia per inaugurare una nuova fase politica indispensabile a tirarci fuori dai guai». Veltroni è più esplicito: «Serve un nuovo governo senza Berlusconi». «Siamo sull’orlo di un baratro, cerchiamo di non finirci dentro», ammonisce Casini, garantendo niente ostruzionismo, ma un voto contro questo «testo pasticciato». E Di Pietro non usa mezzi termini: «Fidarsi di Berlusconi sulla lotta all’evasione è come fidarsi di Dracula per la gestione di un pronto soccorso». IN LIBRERIA FIRENZE 1970 - 2011 * ANNO 42° IN LIBRERIA PREMIO LETTERARIO-EDITORIALE PER OPERE INEDITE DI VARIA - NARRATIVA - POESIA - SAGGISTICA L ’AUTORE SCADENZA: 30 SETTEMBRE 2011 VITTORIO PUGGIONI FOTOGRAFARE RACCONTARE Tecnica, trucchi e segreti per avvicinarsi al mondo della fotografia Volume illustrato L’AUTORE LIBRI FIRENZE 1. Il Premio Letterario-Editoriale "L'Autore", nato a Firenze nel 1970, consiste nella pubblicazione dell'opera vincitrice da parte della Casa editrice "Firenze Libri", con anticipo di Euro 3.000,00 (tremila) sui futuri diritti d'autore da parte della Casa editrice all'Autore vincitore, e nella Targa d'argento del Premio. 2. Sono ammesse Opere di Letteratura Varia di almeno cinquanta cartelle senza limite massimo: romanzi, racconti lunghi, raccolte di racconti; diari; epistolari; lavori di narrativa per l'infanzia e per la gioventù (romanzi, racconti, fiabe, filastrocche); sceneggiature e soggetti cinematografici, lavori teatrali; tesi di laurea; saggi letterari, scientifici, storici, filosofici, religiosi, d'arte e di varia divulgazione; biografie; manuali; raccolte di aforismi; raccolte di almeno cinquanta poesie senza limite massimo. 3. Le opere, in una sola copia dattiloscritta, devono essere spedite per posta raccomandata entro il 30 Settembre 2011 a: Premio "L'Autore", Settore "S", Via dei Cadolingi 6, 50018 Scandicci Firenze. Fa fede la data del timbro postale di spedizione. 4. Non è prevista alcuna tassa di lettura. La Segreteria non resta responsabile in caso di smarrimento dei dattiloscritti che vengono restituiti, se richiesti, a complete spese degli Autori. 5. La Commissione dei "Lettori", composta da Editori, Consulenti Editoriali, Autori, ha facoltà sia di premiare più opere che di evidenziarne altre, e di proporne la pubblicazione. 6. L'esito del Premio verrà pubblicato su Internet, comunicato alla stampa e, per posta, a tutti gli Autori partecipanti. ADRIANA OGGERO BULL. DALLA TERRA AL PIANETA DI GHIACCIO Le avventure spaziali di un cane Prefazione di Margherita Hack Volume illustrato a colori L’AUTORE LIBRI FIRENZE MEF DAL 1958 * FIRENZE LIBRI * Via dei Cadolingi 6 * 50018 Scandicci Firenze * www.firenzelibri.com * www.premiolautore.it LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 Primo Piano 3 Taccuino MARCELLO SORGI R Tarantini-Lavitola I 4 L’inchiesta sulla presunta estorsione ai danni del Presidente del consiglio prosegue. Ieri la segretaria del premier, Marinella Brambillla, è stata interrogata dai magistrati di Napoli. R Il «governo tecnico» I 5 Dopo le voci su Monti anche l’ex ad di Unicredit Alessandro Profumo è pronto a scendere in campo. Anche Massimo D’Alema (Pd) attacca: «L’unica manovra da fare è cambiare il governo». R Il Colle preoccupato I 6 Giorgio Napolitano, che oggi parlerà in occasione del workshop Ambrosetti di Cernobbio, sarebbe preoccupato per essere stato tenuto all’oscuro delle ultime novità. R Formigoni-Alemanno I 7 Il governatore della principale regione italiana e il sindaco della capitale, così come altri big del Pdl con incarichi amministrativi, hanno fatto fronte comune nel contestare la manovra. R L’incubo Wikileaks I 8 Sono 2970 i documenti del Dipartimento di Stato Usa pubblicati ieri da Wikileaks. Provengono dall’ambasciata statunitense di Roma e dai consolati Usa di Napoli, Milano e Firenze. L’orizzonte dell’esecutivo si incupisce Retroscena UGO MAGRI ROMA L’ erlusconi è sotto schiaffo nel momento peggiore, mentre la speculazione accerchia l’euro e martella l’Italia (anello debole). Lo sfogo telefonico sul «Paese di m...» sta girando il mondo, ne parla pure la Cnn, e non accresce il nostro prestigio né quello del governo. La mente del premier è quasi totalmente assorbita dall’inchiesta Tarantini-Lavitola; dall’ansia per l’interrogatorio di Marinella, più che una segretaria quasi una figlia. Lo solleva in parte la certezza che «lei è fortissima», reggerà lo stress; lo snerva la prospettiva di doversi accomodare a sua volta davanti ai pm per vuotare il sacco su «Mignottopoli». «E’ l’ennesimo tentativo di farmi fuori», si sfoga con chi lo chiama al telefono per parlar d’altro, Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio principalmente di manovra. L’amarezza lo porta a commettere errori tragici, come l’insulto agli oppositori («criminali» è sbottato l’altra sera da Parigi) che fa inviperire proprio quando dovrebbe chiedere loro una mano. «Fa d’ogni erba un fascio, non distingue più tra Woodcock e Bersani», tenta di giustificarlo un amico. E una ministra a lui fedelissima: «Temiamo le conseguenze di questa sua condizione umorale». Nel pieno delle tempesta abbiamo un premier col cartello «fuori servizio». Intorno a lui trionfa la solita doppia verità. In pubblico tutti dicono «non c’è problema, i conti tornano». a che gioco sta giocando la Bce, non Nella vulgata governativa, le acque si era impegnata a sostenerci? La «manicalmeranno non appena il Senato na» o «manona» di Draghi perché non avrà messo il timbro, una questione fa più incetta dei nostri poveri Btp? di giorni, una settimana al massimo. Nei corridoi di Palazzo Chigi trionfa il In privato, viceversa, si riconosce che complottismo. Si colgono «strane coini tempi parlamentari sono eccessivi, cidenze» che a chiunque sfuggirebbeche nella maggioro, tipo la nuova caranza regna un bel I PROBLEMI scata di rivelazioni caos, oltre a sindaci A quelli giudiziari ormai sull’Italia da Wikilee governatori sono aks. Si ipotizzano si aggiungono le continue complotti della finansul piede di guerra i liti sui conti pubblici za anglosassone per ministri del Pdl, forti di una nota della seminare caos e svaRagioneria in cui si definiscono (così ligiare il Belpaese. Semina il panico nel vanno dicendo) «insostenibili» i tagli Palazzo l’eventualità che il «caso Milagià decisi per i loro dicasteri. nese», oggi dormiente, possa ridestarMa l’ansia più grave sono le Borse, si per effetto delle solite fughe di notii mercati. Dalle stanze governative si zie dalle procure, investendo Tremonti seguiva ieri con trepidazione l’impen- proprio mentre sta negoziando coi nata dello spread coi titoli tedeschi. partner europei. Già, perché tra una Ministri importanti si domandavano settimana si riuniscono i ministri delle B Il Cavaliere accerchiato sente aria di ribaltone finanze Ue, e sarà un passaggio da bri- vire, è pronta la carta di riserva sotto vido. Metti caso che il differenziale con forma di aumento dell’Iva. Poi però, nei titoli tedeschi salga ancora di più, ben gli stessi ambienti governativi, circola oltre la quota 326 toccata ieri: c’è il ri- la domanda: «Come mai D’Alema e schio che l’Europa ci ingiunga di fare le Bersani si dicono pronti a sostenere un persone serie, di prendere misure fero- governo tecnico? Perché improvvisaci perché non basta neppure la terza mente l’ex banchiere Profumo dà la manovra, ne serve propria disponibilità una quarta... I SEGNALI a impegnarsi in poliAnche qui, ufficialL’ultimo è la disponibilità tica?». Risposta: mente valgono le ga«C’è puzza di bruciadel banchiere Profumo to», il Cavaliere è sulranzie di Tremonti a scendere in campo la graticola, c’è chi sulla copertura della manovra, col portapunta a seminare il voce berlusconiano Bonaiuti polemico panico, alla crisi, per poi mettere in piecontro quanti alimentano dubbi «da di un ministero tecnico che nel clan 500 milioni o al massimo un miliardo ri- berlusconiano ha già un nome: sarebbe spetto a un decreto che di miliardi ne il governo Monti-Scilipoti. Perché a vale 45». Calderoli brandisce come una quel punto i Responsabili nessuno li clava contro i giornali le dichiarazioni fermerebbe più. Pur di non andare a rasserenanti del portavoce di Angela casa, sosterrebbero qualunque goverMerkel. E casomai dovesse proprio ser- no. Come hanno già dimostrato. Sconvolto dall’inchiesta di Bari, teme un governo tecnico L’appello di Bertone: non trattate male le coop Al seminario delle Acli Sacconi interrotto dai delegati ANDREA TORNIELLI ROMA La prima critica pubblica del Vaticano alla manovra bis del governo è arrivata ieri mattina dalle parole del Segretario di Stato Tarcisio Bertone, intervenuto al seminario delle Acli sul «lavoro scomposto» in corso a Castel Gandolfo. Il cardinale ha lamentato la diminuzione degli sgravi fiscali per le cooperative, che «in tempi di crisi hanno dato lavoro e solidarietà» e per questo meritano «un trattamento migliore di quello che è stato riservato loro nella recente manovra economica». Per «storia familiare» - ha spiegato, interrotto dagli ap- Il cardinale Tarcisio Bertone plausi dei convegnisti - sono «molto vicino al mondo cooperativistico, mondo virtuoso, e mi sembra che questo mondo sia da apprezzare». Il Segretario di Stato ha anche detto che i diritti sociali sono «parte integrante della democrazia sostanziale» e quindi l’impegno a rispettarli «non può dipendere meramente dall’andamento delle Borse e del mercato». Le parole di Bertone sono state apprezzate dal presidente di Confcooperative Luigi Marino: «Spero che i responsabili della cosa pubblica in Italia ascoltino questa sollecitazione». Raffaele Bonanni, leader della Cisl, ha spiegato che la linea del suo sindacato è la stessa del cardinale, definendo quello del governo un «colpo inaspettato e ingiusto sulle cooperative». Le parole di Bertone trovano consensi anche a sinistra. «Il cardinale ha ragione», commenta il deputato del Pd Enrico Farinone. Gratitudine esprime anche il presidente di Legacoop Giuliano Poletti: «Il mondo cooperativistico ha dato sostegno con il lavoro anche ai più deboli. La Chiesa ha piena consapevolezza di questo». Nella seconda parte della mattinata al seminario delle Acli è intervenuto anche il ministro Sacconi, il quale, mentre parlava della disoccupazione e delle sue conseguenze sociali è stato interrotto dai delegati. Il ministro ha chiesto alle Acli di riconoscere i meriti del governo «se non avete prosciutto negli occhi». «Io vi sto chiedendo - ha detto rispondendo ai dissenzienti - di uscire da processi di secolarizzazione che hanno viziato anche corpi sociali di solida tradizione. Non potete ridurre tutto a un aumento della spesa pubblica». Applaudito quando ha ricordato «con pena» che due delegati cattolici della Settimana Sociale di Reggio Calabria «votarono contro una risoluzione sugli attacchi alle sedi della Cisl», Sacconi ha poi attaccato duramente i «bastardi Anni 70» la cui «onda lunga arriva fino ad oggi» e i «cattivi maestri». Qui la platea ha nuovamente rumoreggiato e qualcuno dalla sala gli ha urlato contro: «Fascista!». «Sono un anticomunista, sì, mi dispiace - ha replicato Sacconi ai contestatori -, a me e alla mia storia familiare e personale mi si può dire tutto, ma non che sono fascista. Non so chi è quel cretino che dà del fascista a chi fa questo ragionamento, abbia almeno la bontà di alzarsi in piedi». orizzonte del governo s’è di nuovo annerito nel giro di due giorni, e non solo per il mix letale delle difficoltà in cui si trascina la manovra economica e dell’inchiesta di Napoli, che, pur formalmente nata in difesa di Berlusconi dal tentativo di estorsione di Tarantini e Lavitola, ha visto ieri l’interrogatorio della segretaria addetta dal premier ai pagamenti, Marinella Brambilla. Da Bruxelles è arrivata la temuta valutazione negativa dell’Europa sull’ultima versione delle misure anticrisi, quella alleggerita del contributo di solidarietà e del ritocco delle pensioni, sostituiti dall’inasprimento della lotta all’evasione. Come già aveva osservato la Confindustria, il nuovo impianto non dà alcuna sicurezza sui futuri introiti e sul raggiungimento degli obiettivi di pareggio di bilancio per cui il governo s’era impegnato a Ferragosto, sotto la sferza dei mercati. I quali mercati anche ieri hanno fatto spirare venti molto contrari, in attesa di vedere quale sarà la versione definitiva della manovra dopo le tre riscritture a cui è stata sottoposta. La sensazione è che Tremonti abbia messo a punto l’ultima, illustrata giovedì al Senato, senza molta convinzione, convinto com’era che solo la prima versione fosse in grado di fronteggiare le esigenze poste dalla Bce nella sua famosa lettera di quest’estate, ma costretto in pratica a rimetterci le mani per le pressioni dei partiti della maggioranza e per le conseguenze del frettoloso intervento sulle pensioni uscito dal vertice di lunedì scorso ad Arcore. Allo stato dei fatti, del decreto varato due settimane fa e firmato dal Capo dello Stato rimane ben poco. Delle misure alternative che dovrebbero sostituire quelle cancellate si sa solo che non bastano. L’incertezza che accompagna l’iter parlamentare al Senato non fa ben sperare sui tempi di approvazione e mette di nuovo a rischio l’Italia di un altro attacco dei mercati. A mezza voce, anche all’interno del governo, si comincia a temere che sia la credibilità dell’esecutivo nel suo complesso ad essere messa in discussione da questo andazzo e a richiedere un nuovo, deciso, intervento di Berlusconi per uscire dall’impasse in cui si trova. A tre settimane dal suo duro intervento di Rimini, Napolitano torna oggi a parlare in videoconferenza a Cernobbio. È impossibile che il Capo dello Stato si dichiari soddisfatto di quel che sta accadendo. In una situazione di autentica emergenza, infatti, si sono persi altri venti giorni per niente. SABATO 3 SETTEMBRE 2011 LA STAMPA 4 Tutto qui? Sì, tutto qui. I migliori caffè del mondo. Preziose essenze naturali. Tanto latte fresco. Inimitabile arte pasticcera Ferrero. Solo Gran Soleil... ...e via, via tutta l’aria! È tutto Gran Soleil. Mica aria montata... LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 Primo Piano 5 U MANOVRA LE OPINIONI Le misure salveranno l’Italia? I grandi imprenditori e il documento in discussione: resta impreciso e fa poco per lo sviluppo INTERVISTE A CURA DI MARCO ALFIERI E FRANCESCO SPINI a manovra salva conti cambia forma e contenuto di giorno in giorno. I grandi imprenditori italiani guardano con apprensione al documento, dal quale può dipendere buona parte del destino delle loro attività. Al worksohp Ambrosetti di Cernobbio, dove si riuniscono in questo fine settimana tutti i big del panorama italiano, è ovviamente uno degli argomenti di cui si parla di più. Abbiamo chiesto a sei di loro di dare un giudizio sulla manovra così com’è, consapevoli che alcune misure potrebbero essere cancellate, che potrebbero entrarne di nuove e che molti dettagli saranno ancora cambiate. Su un punto gli imprenditori sono d’accordo: bisogna fare presto e presentare al resto del mondo un menu credibile. Dai mercati arrivano segnali preoccupan- L Corrado Passera ti, lo sprad tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi (presi a paragone in Europa perché i più affidabili) si è allargato ancora, superando anche quello dei titoli spagnoli. Sarà sempre più costoso - e dunque più difficile - indebitarsi, per il Paese. Secondo punto che mette quasi tutti d’accordo: servirebbero misure più intonate alla necessità di tornare a crescere, da soli la lotta all’evasione fiscale e i tagli di spesa non bastano. Le imprese guardano al futuro e sanno che, quando sarà passata la tempesta, bisognerà essere pronti a ripartire in un mondo ancora più competitivo e difficile. Più liberalizzazioni, più spazio ai giovani nel mondo del lavoro. Bisogna ricostruire un clima di fiducia: sia nei confronti dell’estero, sia nei confronti di chi vive e lavora in Italia. Sergio Dompé Riccardo Illy «Dobbiamo fare presto e confermare gli impegni presi con l’Europa» «Sbagliato bocciarle in toto «Mi sembra un lungo elenco Promuovo gli incentivi di occasioni perdute alla ricerca e i tagli di spesa» Servono liberalizzazioni» a manovra finanziaria in corso di approvazione mi sembra meno peggio di come viene generalmente descritta», spiega Sergio Dompé, presidente dell’omonimo gruppo farmaceutico. «L’importante - ragiona è che alla fine dei giochi vengano mantenuti i saldi finali. Certo l’insieme dei provvedimenti resta molto volatile nelle sue voci principali, e ancora non siamo in grado di darne una valutazione compiuta. Mi pare che manchino mancano gli elementi strutturali che l’Europa chiede da anni, e forse ci vorrebbe una maggior spinta con misure pro competitività e pro crescita. Ma bocciarla in toto, secondo me, è sbagliato». Anche il metro di valutazione deve tener conto, insomma, del momento stori- D obbiamo confermare in tempi brevissimi che il pareggio di bilancio è garantito al 2013 e questa certezza l’Europa ancora non ce l’ha. Questa è la prima urgenza», spiega il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo Corrado Passera. «È quello che si aspettano da noi tutti i creditori, perché ci siamo presi con la Banca centrale europea l’impegno di raggiungere questi obiettivi e a fronte di questi impegni l’Eurotowere sta sostenendo i nostri titoli». Secondo Passera «tra l’altro il pareggio è un obiettivo alla nostra portata perché l’Italia è uno dei pochi paesi che ha un avanzo primario positivo. Non è enorme lo sforzo da fare. Dopodichè giudicare la manovra non è facilis- simo, il suo contenuto, almeno al momento, è troppo variabile di giorno in giorno. L’obiettivo è chiuderla velocemente, in maniera concreta e convincente». Anche questo contribuirebbe a creare un clima di fiducia intorno all’Italia, indispensabile per una ripresa vera e per allentare le tensioni sui mercati internazionali che l’Italia paga salate. «Se vogliamo recuperare credibilità pienamente dobbiamo dimostrare che sappiamo creare crescita economica e occupazione. Per ora vediamo un grande disordine, una insufficiente capacità di superare la ridda di veti incrociati che ci sta paralizzando». L co: «Stiamo attraversando un periodo di emergenza e di turbolenza internazionali, riflettiamo sul fatto che in queste condizioni è difficile fare meglio». Non mancano gli aspetti che Dompé apprezza: «Ad esempio trovo positivi gli incentivi previsti sulla ricerca e sviluppo. Sono una misura sottaciuta in questi giorni ma che è importantissima per tutto il sistema industriale del nostro paese. Ricerca vuol dire sviluppo, anche in termini di posti di lavoro. Al pari, ci sono misure che finalmente cominciano a tagliare i costi della politica e ad avviare un percorso di razionalizzazione degli enti locali». aspetto fondamentale di questa manovra, al di là dell’improvvisazione, è che non contiene nulla di innovativo», commenta Riccardo Illy, patron del gruppo triestino che produce caffé. Secondo lui, la manovra in discussione «è una lunga collezione di occasioni perse. Sulle pensioni, per esempio: bisognava sfruttare la situazione di emergenza internazionale per allungare il periodo minimo di contribuzione e superare le pensioni di anzianità, che sono una anomalia tutta italiana». Altro fronte caldo, quello del fisco. Che però Illy rilegge guardando al passato: «Sulla lotta all’evasione, poi, delle due l’una: o finora non si è fatto nulla, nonostante i grandi annunci, oppure in questi anni i risulta- L’ ti sono stati così positivi che diventa impensabile immaginare un recupero importante di risorse. Ameno che non si facciano riforme all’americana, rendendo deducibili certe operazioni e incoraggiando i cittadini a pagare le tasse fino in fondo, senza cercare scorciatoie in nero. Ma nella manovra non c’è traccia». Terzo capitolo, e altro grande assente tra i provvedimenti «è un vero piano di liberalizzazioni e privatizzazioni. Se l’energia in Italia costa il 30% in più, infatti, è perché abbiamo ancora in campo quasi monopoli. Anche questa, insomma, è una occasione persa». Paolo Merloni Pietro Scott Jovane Paolo Bertoluzzi «Ciò di cui abbiamo bisogno sono provvedimenti che spingano la crescita» «Non c’è nulla per i giovani La vera emergenza è creare posti di lavoro» a manovra nasce da un’emergenza: è come aver portato un paziente in sala chirurgica, non appena avvenuto l’incidente» commenta Paolo Scott Jovane, amministratore delegato di Microsoft Italia. «Visto che siamo già in ospedale si apre ora l’opportunità di accompagnare questa manovra con un’agenda. Il governo potrebbe cioè accompagnare i tagli con un piano per il Paese a 3-5 anni che si porta dietro una serie di sacrifici ma abbraccia due o tre aree in cui si vuole investire, non necessariamente con un significativo impatto sui saldi». Secondo Scott Jovane bisogna impostare un piano di lungo respiro «concentrandosi sulle priorità, che secondo me sono due: i giovani e l’innovazione. Il tasso di disoccupazione giovani- «Passata questa tempesta bisognerà lavorare per evitare altri buchi» na manovra come questa non può che mettere un tappo a una falla», commenta l’amministratore delegato di Vodafone Italia Paolo Bertoluzzo. «Per escludere che se ne aprano altre - continua il top manager - serve anzitutto credibilità su questo piano d’emergenza in relazione al rispetto dei tempi e della quantità totale dei saldi, che non deve varirare. Poi bisogna passare subito al lavoro in modo credibile e visibile per giungere a riforme di ampio respiro e a interventi per lo sviluppo». Alcuni temi di cui si discute, secondo Bortoluzzi, sono importanti: «Il dibattito partito sulle pensioni è sano, come tutti si attendono che sia mantenuta la promessa di rivedere l’architettura degli enti locali e di stu- L a definirei una manovra composta da tagli non chiari, tasse chiare e altre tasse ipotetiche» dice Paolo Merloni, presidente e ceo di Ariston Thermo Group. «Prendo ad esempio la lotta all’evasione: è una battaglia sacrosanta e va senz’altro nella direzione giusta. Ma resta indefinita la sua portata in termine di recupero fiscale, dunque non sappiamo se porterà denaro nelel casse dello Stato, quanto ne porterà e soprattutto quando. Manca poi un intervento sulle pensioni di anzianità, non più in linea con gli andamenti demografici dei paesi europei». C’è poi la questione della fiducia nell’Italia, che per gli imprenditori è un valore importante: «Per l’impresa, in genera- le, il problema più pesante connesso con questo piano è la perdita di credibilità del Paese, un fatto che si ripercuote sui mercati con l'impennata ad esempio degli spread tra Btp e Bund. Questo, a sua volta, coinvolge molti aspetti, non ultimo quello relativo al credito». Chi governa dovrebbe anche mostrare maggiore senso di responsabilità: «In definitiva ciò che manca è la presa d’atto da parte della politica che c’è bisogno di una manovra vera e seria che intacchi da una parte la spesa, dall’altra la pervasività del pubblico. E che, soprattutto, sia capace di sospingere la crescita». L le fa sgranare gli occhi», oltre ad aprire seri interrogativi sul futuro di un paese nel quale i giovani non riescono ad accedere al lavoro e a diventare indipendenti. Questa è una priorità alla quale forse si pensa troppo poco. Ancora Scotto Jovane: «Occorre studiare un modo per fare entrare più velocemente i ragazzi in azienda, privata o pubblica che sia. Quindi servono strumenti per sbloccare, tra gli imprenditori, la tendenza a rimandare la spesa per l’innovazione, che si porta nuovi posti. Ogni anno decidiamo di competere meno degli altri, la soluzione nella manovra non c’è. Occorre crearla». U diare un piano di privatizzazioni e liberalizzazioni. L’eventuale innalzamento dell’Iva, invece è tema delicato: richiederebbe una riflessione più ampia sulla tassazione globale dei consumi». Bortoluzzo ha avuto, se non altro, anche una buona sorpresa, nelle varie evoluzioni compiute dal testo in questi giorni: «È caduta anche l’ipotesi Tobin-Tax per il nostro settore, che una tassa in più la paga già: quella associata all’asta delle frequenze per il 4G da cui ci si aspetta un ritorno per lo Stato di più di 3 miliardi di euro, più del contributo di solidarietà, poi cancellato». 6 Primo Piano LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 U MANOVRA LA SVOLTA SUL FISCO Europa e Confindustria “Misure approssimative” L’Ue: difficile prevedere l’efficacia delle norme anti evasione fiscale RAFFAELLO MASCI ROMA Emma Marcegaglia, leader di Confindustria Non conviene fare troppo affidamento sulle entrate derivanti dal recupero dell’evasione. E’ l’Europa a richiamare il governo italiano, sia pur con i toni felpati di Amadeu Altafaj, portavoce del commissario europeo per gli affari economici, Olli Renh: «Siamo preoccupati nel vedere un eccessivo affidamento» sui risultati attesi dalle iniziative destinate a combattere l’evasione fiscale e recuperare gettito, «l’efficacia» delle misure prese in questo settore, ha aggiunto il portavoce, «è sempre molto difficile da valutare e prevedere» in termini di impatto sul bilancio». Poi, beninteso, questo non pregiudica un giudizio favorevole sulla manovra, quando sarà definita, eccetera eccetera. Ma intanto la «preoccupazione» per la lotta all’evasione c’è, e si tratta di una sensazione avvertita anche a Roma, dove Confindustria ha Botta e risposta Siamo sconcertati per le misure di contrasto all’evasione: sono incoerenti e approssimative Confindustria Contribuenti per classe di reddito Dichiarazioni 2010, anno di imposta 2009 10.353.510 25,3% 790.908 1,9% 734.919 1,8% 5.009.955 12,2% 9.454.886 23,1% 14.604.344 35,7% Totale* 40.948.522 *sono esclusi 574.532 contribuenti con reddito dichiarato uguale o inferiore a zero Centimetri - LA STAMPA Classi di reddito Numeri espressi in Euro Confindustria critica le misure anti evasione? La prima gallina che canta ha fatto l’uovo Roberto Calderoli ministro della Semplificazione 0-7.500 7.500-15.000 15.000-29.000 29.000-55.000 55.000-75.000 >75.000 Fonte: Elaborazioni su dati MEF criticato così aspramente le norme antievasione del governo da beccarsi una replica assai colorita dal ministro Roberto Calderoli. «Siamo sconcertati per le misure di contrasto all’evasione fiscale previste nell’emendamento presentato dal Go- verno - dice una nota secca e piccata di viale dell’Astronomia - Confindustria ha da tempo condiviso l’obiettivo di una seria ed efficace lotta all’evasione fiscale e contributiva. Le misure presentate ieri risentono però della fretta e dell’approssimazione con cui è stato predisposto l’emendamento, non sono coerenti anche sul piano tecnico e dovranno necessariamente essere riviste». Replica del ministro Calderoli: «Confindustria critica le norme anti-evasione? La prima gallina che canta in genere è quella che ha fatto l’uovo». Anche il ministro Renato Brunetta ribatte nel merito alla presunta inefficacia di queste norme: «Il gettito prodotto dalla lotta all’evasione fiscale potrà essere controllato di mese in mese e quindi sarà immediatamente verificabile. L’Ue ha ragione se la lotta all’evasione è incerta, ma questo governo ha moltiplicato per tre il gettito proveniente dalla lotta all’evasione rispetto al precedente governo, quindi è credibile». Quanto a Italia Futura se la prende con i dati fiscali on line: una «aberrazione». «Non sappiamo se anche questa proposta subirà le sorti effimere delle altre, ma, allo stesso modo delle altre recenti proposte, ci lascia fortemente perplessi». Su questa linea, peraltro anche i sindaci di importanti città, ai quali spetterebbe allestire l’elenco dei contribuenti e dei relativi redditi. Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia è stato cauto nel definire la proposta «forse utile ma in parte demagogica», molto più diretto il suo collega veneziano Giorgio Orsoni che ha parlato di «pura propaganda» inefficace ai fini del recupero dell’evasione, mentre la sindaca di Genova Marta Vincenzi non teme di dire che «l'Europa ci riderà dietro». La manovra economica rende più dettagliata e trasparente la dichiarazione dei redditi, ma rischia di inciampare sul nodo della privacy. A partire dal prossimo anno infatti le dichiarazioni dovranno contenere anche le informazioni sugli intermediari finanziari e potranno essere messe online. Su questi rischi ieri è intervenuto lo stesso Garante Francesco Pizzetti, chiedendo «grande attenzione e senso di responsabilità» Gli emendamenti maxmara.com Salve le tre feste laiche garantite le tredicesime dei dipendenti pubblici ROMA Salve le tre feste laiche che non saranno rinviate alla domenica. Il Senato mantiene Primo Maggio, 25 aprile e 2 giugno. Per le feste patronali invece niente da fare; resta salvaguardata solo quella di Roma, Santi Pietro e Paolo, che è nel Concordato. È una delle principali novità di una giornata al ralenti in Commissione Bilancio del Senato. Nel corso dei lavori, ieri sera, il governo è stato anche battuto su un emendamento che impone alle pubbliche amministrazioni la certificazione dei debiti delle pubbliche amministrazioni nei confronti delle imprese. Il governo aveva dato parere contrario ma Forza del Sud ha votato con l’opposizione e l’emendamento è passato. Oggi si dovrebbe chiudere in Commissione e la manovra approderà in Aula martedì. Ecco le ultime novità. Feste laiche proposto dal Pd ed accolto dal relatore della manovra Azzollini. Le tre feste civili, dunque, non saranno più accorpate alla domenica. Mini-enti Salve le accademie della Crusca e dei Lincei. Con un emendamento bipartisan alla manovra, approvato all’unanimità dalla commissione Bilancio del Senato, viene cancellata la soppressione (prevista dal decreto legge) degli enti di ricerca e culturali sotto i 70 dipendenti. Tredicesime Pa Le tredicesime dei dipendenti pubblici non verranno toccate e non verranno differite. Sul proposta del senatore Viespoli (Coesione nazionale) qualora i tagli ai ministeri non dovessero produrre gli effetti desiderati, si decurteranno del 30% i premi produttività dei dirigenti della pubblica amministrazione. Fondi Fas Salve le feste del Primo Maggio, del 25 aprile e del 2 giugno ma non le feste patronali, con l’unica eccezione della festa di san Pietro e Paolo inclusa nel Concordato Stato-Chiesa. È quanto prevede un emendamento La Commissione ha votato all’unanimità un emendamento proposto da Forza Sud col quale si mettono i fondi Fas regionali al riparo dal rischio di essere utilizzati per compensare eventuali mancati risparmi dai ministeri (6 miliardi per il 2012). LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 Primo Piano 7 Intervista Proposte 2011 Proposte 2006 ,, TONIA MASTROBUONI ROMA R Pubblicazione dei redditi 1 I redditi - anche di determinate categorie di contribuenti saranno pubblicati sui siti web dei Comuni R Notitia criminis 1 Anche la magistratura penale ha l’obbligo di comunicare eventuali illeciti tributari alla Gdf «Da una vita sono abituato ad avere ragione postumo, anche se non sono morto. Che vuol farci, la politica funziona così, con le emozioni. Se uno imposta un discorso razionale, serio, organico ed equilibrato su come bisogna fare una vera lotta all’evasione...». «No, più che altro sia nel 1996-2001 sia nel 2006-8 ho rischiato di passare per persecutore, per matto. Sono stato attaccato non solo dalla destra che adesso ripropone a tozzi e bocconi le cose nostre. Ma sono stato isolato anche dai miei, da quella parte che si definisce “liberal”». «Non faccio nomi. Mi limito a dire che erano i liberal. È che per alcuni IL FRONTE INTERNO Ci faccia indovinare. Si riferisce a Morando? Perde le elezioni. O norevole, il governo sta riesumando le misure «alla Visco». R Manette agli evasori 2 Oltre i 3 milioni di euro di evasione scatterà lo stop alla sospensione del carcere che il giudice finora poteva ordinare Obbligo di dichiarare i rapporti con le banche R Carcere per chi omette il versamento dell’Iva 2 Rischia la reclusione da sei mesi a due anni chi omette il versamento Iva oltre i 50 mila euro Banca dati dei conti correnti R «Anche una parte del mio partito mi isolava Facevo cose giuste» L’EFFETTO DRACULA 3 C’è l’obbligo per il contribuente di dichiarare i rapporti con banche e operatori finanziari R 3 Vincenzo Visco è stato ministro e viceministro delle Finanze nei governi Prodi Saranno raccolti in un’unica banca dati nomi e codici fiscali dei titolari di conti e portafogli titoli «Funziona. A furia di descrivermi così, la gente s’è spaventata» l’idea che le tasse debbano essere un’oblazione volontaria è talmente radicata. Adesso l’emergenza costringe addirittura la destra a fare la lotta all’evasione. Pensare che anche nel 2006-8 avevamo recuperato evasione come pazzi». «È innegabile. A furia di descrivermi come terribile e cattivissimo, certo, la gente si spaventava. Ma erano loro a non rendersi conto del fatto che io non gestisco il fisco in materia tattica, che faccio le cose perché le ritengo giuste, senza mediazioni. È questo il deterrente terribile». «Diciamo che tutte e due le volte non sono riuscito a portare a termine il mio compito». Ma non è problematico calcolare il gettito da evasione ex ante per coprire i «buchi» della manovra come sta facendo Tremonti? Anche politico. Come Dracula lei ha avuto un discreto effetto deterrente. Visco: ero un innominabile ma ora Tremonti mi copia L’ex ministro: ho rischiato di passare per persecutore, ero solo razionale «Ma certo. Io non l’ho mai fatto. E sono abbastanza sicuro che l’Europa gliele boccerà. Con noi le misure antievasione erano contabilizzate zero. Ecco perché, una volta recuperate cifre pazzesche, abbiamo avuto il famoso “tesoretto”...». «Esatto. La verità è che il governo Berlusconi si dimenticherà tutto non appena le acque si saranno calmate un po’. Nessuno ricorda che a un certo punto ci provò anche Siniscalco a combattere l’evasione. Berlusconi disse subito “no, no, per carità, è una cosa alla ViQuello che a Bruxelles non veniva neanche tradotto in inglese... sco!”. E pensi un po’, adesso stanno talmente con l’acqua alla gola che devono persino fare cose “alla Visco”. Ma tanto domani, quando i mercati si tranquillizzeranno, vedrà che tornerò a essere un innominabile». «No, ma l’importante per me è che l’abbia capito anche il centrosinistra. La responsabilità del governo è non aver messo in sicurezza i conti pubblici. Ma io e Tommaso PadoaSchioppa faticavamo anche con i nostri, su questo fronte». Ma come si fa a fare la lotta all’evasione seria? Non si butti giù. «Intanto, anche in queste misure manca una visione organica del problema. In Italia la fonte dell’evasione è una sola. In parole semplici: mentre il reddito mio e il suo sono tracciati perché siamo lavoratori dipendenti, altri non lo sono. Serve un sistema di monitoraggio e di controllo che renda più simile chi ha la ritenuta d’acconto e chi non ce l’ha. Dunque l’elenco clienti-fornitori, la tracciabilità dei pagamenti, l’uso limitato dei contanti... perché l’altro principio forte di una lotta seria all’evasione è: “follow the money”, segui i soldi». A proposito dei suoi, cioè del Pd. Ma «Sì ma non necessariamente un’aliquota sola. Inoltre quelli sono ricchi, è giusto che diano un po’ di soldi. Sa cos’è? Che quando si tratta di fare un po’ di giustizia, tutti si comportano come delle verginelle offese». Ma oggi sarebbe facile incrociare i dati redditi-patrimoni e beccare molti più evasori? perché ritassare lo scudo? Il fisco non dovrebbe avere una parola sola? «È molto più facile individuarli oggi che dieci anni fa, indubbiamente. Il problema è che se Sogei invece di occuparsi di queste cose affitta appartamenti al ministro...». il caso ROMA C osa significhi rendere i propri redditi di pubblico dominio, Guido Crosetto, gigantesco sottosegretario alla Difesa e storico sindaco di Marene, provincia di Cuneo, lo sa sulla sua pelle. «Io faccio l’imprenditore, tutti mi conoscono in Paese, tutti mi danno del tu, e tutti sanno che non sono ricco ma che sto bene. Eppure da quando i miei redditi sono finiti sui giornali è cambiato qualcosa, come se ci fosse stata una rivelazione». Come ogni parlamentare anche Crosetto ha dovuto mettere on line sul sito della Camera la propria ricca dichiarazione dei redditi «E allora sono cominciati i guai: quanti soldi ha Crosetto, e che cosa possiede? E dove si trova tutto questo, presunto, ben di Dio?» La gente ha cominciato a chiacchierare, qualcuno a invidiare, qualche altro a fare di conto. «A me non interessa Crosetto e i redditi online “Dopo aver visto il mio i ladri mi perseguitano” “Tre furti in un anno: questa misura è una cretinata” Imprenditore e sottosegretario Guido Crosetto, imprenditore piemontese, è parlamentare del Pdl, proveniente da Forza Italia, e sottosegretario alla Difesa, molto critico nei confronti di Tremonti niente, sia chiaro: denuncio ogni lira, pago il dovuto. Ma in quelle dichiarazioni finite su ogni mezzo di comunicazione, c’era una informazione fondamentale: ai malintenzionati si indicava chi andare a colpire. Altro che tirare a indovinare!». E così «dal 2005 al 2007, in poco più di un anno, ho ricevuto la visita dei ladri tre volte. Un trauma: una volta sono venuti che a casa non c’era nessuno, abbiamo trovato lo sfacelo e ci siamo terribilmente spaventati. Ma tutto lì. Poi la cosa si è ripetuta a distanza di pochi mesi: sono entrati di notte, ci hanno addormentato tutti e, quando al mattino ci siamo svegliati, intontiti, la casa era a soqquadro. Ma l’esperienza peggiore è stata l’ultima: sono arrivati a casa alle 4 del mattino, me li sono visti ai piedi del letto, mi hanno immobilizzato, mi hanno messo una pistola in bocca, mi hanno sequestrato per oltre mezz’ora e si sono fatti consegnare quello che c’era: alcuni orologi, i gioielli di mia madre, l’argenteria, i soldi». Il sottosegretario riflette: «Sì, certo, una famiglia imprenditoriale, benestante, conosciuta, ma c’è un qualcosa che ha fatto scattare l’attenzione per la mia casa: forse la pubblicazione dei redditi - che pure è giustissima per i parlamentari - mi sono chiesto? Non posso mettere i furti in relazione stretta con questo, però - creda a me - l’elenco delle persone associato al proprio reddito serve a tre cose e basta: a far parlare la gente in piazza, a suscitare le invidie e, soprattut- to, a dare indicazioni chiare ai ladri che i soldi “a van a pieje andoa son”». Leggiamo al sottosegretario quanto disse a proposito dell’iniziativa di Visco (2008) di pubblicare tutti i redditi degli italiani: «E’ un atto vergognoso, è un modo per vedere come guadagna il vicino e creare contrasto tra le persone normali». Ora è il «suo» governo a pensare ad una misura analoga: «Quella era una cretinata quando se la inventò Visco, e lo è anche adesso, non ho mica difficoltà a dirlo. E se qualcuno si offende, ci pensi su prima di farsi venire idee del genere. Adesso la debbo lasciare che mi attendono in Senato». [R. MAS.] NA LV SABATO 3 SETTEMBRE 2011 LA STAMPA 8 LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 Primo Piano 9 g g Dossier/ Fisco, le ricette in campo GOVERNO Il menu del governo è ricco: propone il carcere per i maxievasori (che non potranno più godere della condizionale per le condanne sotto i due anni), le coordinate bancarie inserite nella dichiarazione dei redditi, la pubblicazione on line delle dichiarazioni di redditi, la lotta all’elusione e contro le società di comodo. Ai Comuni dovranno essere assegnati maggiori poteri di controllo sui loro amministrati. g CGIL Il sindacato guidato da Susanna Camusso chiede un piano strutturale di lotta all’evasione fiscale e al sommerso. Secondo la Cgil è necessario coinvolgere le istituzioni locali, magari concedendo loro speciali poteri di accertamento sui movimenti finanziari dei loro amministrati. Caccia all’evasore La gara bipartisan a chi colpisce di più Manette più facili chiede il Pd, e limite di tracciabilità a 1000 euro. Per Confindustria si può scendere a 500 Proposta dell’Idv: alzare l’aliquota dello scudo al 20% CISL E UIL Anche per Cisl e Uil bisogna partire potenziando la tracciabilità dei pagamenti al di sopra di 500 euro. Altre proposte: allargare il contrasto di interessi tra famiglie ed evasori, rendendo meno conveniente il sommerso ampliando la possibilità di deduzione fiscale delle spese più significative sostenute dai cittadini. PARTITO DEMOCRATICO La ricetta del Pd parte invece dalla tracciabilità dei pagamenti, secondo il principio che l’evasione si scova seguendo i flussi di danaro e creazione di un conflitto di interesse tra contribuenti rispetto alle spese per casa e automobile, introducendo una detrazione fino a 5 mila euro e la riduzione dell’Iva dal 20 al 10% che invoglia a esigere le fatture. Ci sono poi il ripristino delle norme antievasione del governo Prodi, la comunicazione annuale dei rapporti finanziari all’Agenzia delle entrate, l’indicazione delle consistenze e delle variazioni finanziarie nella dichiarazione dei redditi. CONFINDUSTRIA Anche secondo Confindustria l’evasione si combatte seguendo i flussi di denaro. La principale proposta formulata dagli imprenditori consiste nell’abbassare da 2.500 euro a 500 euro la soglia di tracciabilità per i trasferimenti di denaro. A quel punto nascondere i pagamenti al Fisco diventerà decisamente meno facile per i contribuenti che vogliono fare i “furbetti”. Aumentano le ispezioni e i controlli della Guardia di Finanza TONIA MASTROBUONI ROMA TERZO POLO Il Terzo polo propone una lotta serrata all’evasione, anche con l’introduzione del conflitto di interessi per indurre le famiglie a stanare gli evasori. Se verranno rese detraibili - in parte - le voci di spesa, le famiglie esigeranno regolare fattura. ITALIA DEI VALORI Detrazione delle spese sostenute per i lavori di manutenzione nella prima casa per creare il conflitto di interesse tra famiglie ed evasori. Ripristino delle norme antievasione e antielusione del governo Prodi, aumento significativo delle pene per gli evasori. La tracciabilità dei pagamenti dovrebbe partire dai 500 euro. A Palazzo Madama anche ieri è proseguita la gara bipartisan a fare gli sceriffi antievasione. Una tassa del 10 per cento sui beni di lusso definita proprio così, «antievasione», che colpirà chi possiede barche e yacht «con scafo di lunghezza superiore ai 10 metri», su fabbricati di lusso - esclusa la prima casa - e su auto sportive o di grossa cilindrata, ma anche su elicotteri, aerei privati, cavalli e, addirittura, su opere d’arte «il cui valore assicurativo sia superiore a 200 mila euro» è stata riproposta ieri dalla Lega. A firma Garavaglia e Vaccari, il Carroccio ha riformulato un emendamento alla manovra che somiglia alla misura tanto cara a Roberto Calderoli. Tra l’altro, a proposito di fisco, sia la Lega, sia il Pdl hanno presenta- to richieste di modifica al decreto che rappresentano già una scappatoia per sopire i malumori emersi ieri tra i cattolici per le tasse sulle cooperative. Propongono un’imposta di bollo del 2 per cento su chi fa trasferimenti attraverso le agenzie “money transfer” all’estero - in genere immigrati che mandano i La Lega ripropone la tassa del 10% sui beni di lusso La Cgil: potenziare i controlli degli enti locali soldi ai parenti. Un’altra misura riproposta ieri in materia di sommerso che sarà al vaglio dei lavori in commissione Bilancio del Senato è la norma del Pd che introduce un’aliquota più alta sui patrimoni già rimpatriati, l’aliquota del 15 per cento sullo scu- do fiscale. Sulla patrimoniale sulle ricchezze scudate è scoppiata notoriamente una polemica nelle scorse settimane con l’Italia dei valori, che ne rivendica la paternità. Elio Lannutti e Rosario Trefiletti la fisserebbero tuttavia al 20 per cento. Altri emendamenti anti-evasione, sempre a firma dei democratici e presentati ieri, fanno riferimento alla norma del governo sul carcere per i «grandi evasori», abbassando la soglia oltre la quale scatterebbero le manette da 3 milioni di euro a un milione. In alternativa, un’altra norma targata Pd subordina la concessione della condizionale al pagamento della somma dovuta al fisco con tutti gli interessi accessori. Nell’anti-manovra di Bersani era prevista anche la tracciabilità dei pagamenti superiori a 1.000 euro e una soglia massima di 300 euro per pagare prestazioni e servizi in contanti. Il Terzo polo, sul fronte della lotta all’evasione ha già reso noto che crede al «conflitto di interessi in famiglia», per far emergere il sommerso. Udc, Fli Api e Mpa propongono in sostanza una deduzione per le spese di casa e familiari con un tetto massimo di 3 mila euro l'anno, al lordo dell’Iva. Le parti sociali puntano in maniera piuttosto unanime sul principio “follow the money”, sulla tracciabilità dei flussi di denaro, per recuperare quote di sommerso. Confindustria propone di abbassare la soglia attuale per la tracciabilità da 2.500 a 500 euro; una proposta simile a quella della Cisl. E la Cgil punta su un piano complesso di lotta all’evasione fiscale che attribuisca anche più poteri alle amministrazioni locali per rintracciare soldi sottratti al fisco. Intervista ,, ROSARIA TALARICO ROMA Uckmar: “Condoni e scatole societarie sono una rovina” Decano dei tributaristi Victor Uckmar, nato a Genova nel 1925, è giurista, avvocato e tra i più noti fiscalisti italiani «Mettere in piazza i dati mi sembra inutile ai fini della deterrenza. Si tratterebbe solo di una lista di chi ha fatto il proprio dovere. Piuttosto andrebbe pubblicato l'elenco di chi ha subito accertamenti in via definitiva per dichiarazioni mendaci. Lì forse le razioni sarebbero differenti…». «È assolutamente controproducente affidarsi ai Comuni per gli accertamenti. Già in passato gli esiti sono stati fallimentari. Quanti comuni hanno un ufficio tributi attrezzato per trovare gli evasori? Gli accertamenti poi finiscono annullati perché non adeguatamente supportati da un punto di vista tecnico. La fiscalità dei Comuni è stata smontata in precedenza e sarebbe forse più utile che gli enti locali trovassero nel federalismo una spinta a gestire con più efficienza le risorse e a trovarne in maniera autonoma. Così forse verrebbero smantellate centinaia di società, quelle sì di comodo per tutti i politici trombati». C'è poi il discorso del federalismo. Per quanto riguarda la pubblicazione delle dichiarazioni dei contribuenti? rofessor Victor Uckmar, decano dei tributaristi italiani, cosa ne pensa delle proposte in materia di contrasto all'evasione fiscale inserite nella manovra-bis? P «Io sono una sorta di Giano bifronte: riconosco come sacrosanto il diritto dello Stato a percepire delle tasse, ma tengo in egual conto la tutela giuridica del cittadino vessato da un fisco che non opera in modo corretto». Si è parlato di diverse misure: innalzamento dell'Iva, tassazione delle società di comodo, ecc. Cosa sarebbe più efficace a suo giudizio? «È ancora tutto molto vago. Si scatenano le lotte di classe, di categorie e di fazioni e ognuno cerca di prevalere sull'altro. Ad esempio, sull'aumento dell'Iva al 21% i sindacati sono contrari. Inoltre è inutile accanirsi sui beni di lusso. Il vero problema non sono le società di comodo intestatarie di yacht o immo- bili che di fatto non producono reddito. Ma le società di capitali utilizzate per mascherare consulenze e proventi di intermediazione. "Scatole" usate solo per eludere la tassazione personale. Per questo bisognerebbe intervenire sulla trasparenza. In modo che la tassazione avvenga per trasparenza in quota ai soci e non in capo alle società». «È un provvedimento nefasto. Ha il solo effetto di indurre all'evasione e di attestare l'incapacità dello Stato a fare il suo dovere nell'incamerare i tributi. Mi auguro che la minaccia di Come giudica l'ipotesi di un eventuale condono fiscale o edilizio? carcere non sia il preludio per giustificare un ennesimo condono. Sarebbe una rovina ancora una volta». La tracciabilità è un altro sistema per evitare l'elusione delle tasse e il lavoro in nero. «Questa è una proposta che mi trova assolutamente d'accordo. Dico anzi che la soglia dei 2500 euro è eccessivamente alta e bisognerebbe scendere a mille. Così potrebbero essere rilevati tutti i pagamenti in nero che sono un'abitudine per tutti noi. Tutti siamo evasori perché quasi nessuno pretende fattura dovendoci pagare l'Iva. Nessuno la riceve e nessuno la vuole, in fondo». 10 Primo Piano LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 U LA CRISI USA L’ALLARME DISOCCUPAZIONE 11% 10% 9% 8% L’andamento ’andamen o della disoccupazione della disoccupazione Us da 1948 Usa dal 1948 America, zero lavoro e incubo recessione Le Borse crollano: Milano perde il 4% e New York cede il 2,2% MAURIZIO MOLINARI CORRISPONDENTEDANEWYORK 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% 194 8 195 0 195 2 195 4 195 6 195 8 196 0 196 2 In agosto l’economia americana non ha aggiunto posti di lavoro, la disoccupazione resta al 9,1 per cento e il timore della recessione cresce, trascinando in basso gli indici di Wall Street come delle piazze finanziarie europee. La doccia gelata arriva con i dati del dipartimento In agosto non si sono creati nuovi posti È la prima volta che succede dal ‘45 del Lavoro sull’andamento dell’occupazione in agosto: il settore privato ha creato 17 mila posti, rispetto ai 60 mila previsti, ma quello pubblico ne ha persi altrettanti e dunque la somma è zero per la prima volta dal 1945. Si tratta del bilancio peggiore per l’occupazione dal febbraio 2010 che conferma il progres- sivo rallentamento dall’inizio dell’anno: nel primo trimestre sono stati creati 166 mila posti al mese, nel secondo 105 mila e nel terzo appena 28 mila. Come se non bastasse i dati di giugno e luglio vengono rivisti al ribasso, togliendo 58 mila posti dalle stime precedenti. Anche se sulle cifre di agosto pesa lo sciopero dei 45 mila dipendenti di Verizon, siamo ben lontani dalla creazione di 250 mila posti di lavoro al mese ritenuta necessaria per far diminuire la disoccupazione, che al momento rimane ferma al 9,1 per cento ma potrebbe tornare a crescere. L’impatto delle notizie sull’occupazione è tale che il presidente Barack Obama rimanda la partenza per Camp David valutando per diverse ore la possibilità di parlare alla nazione. Anche perché i leader repubblicani del Congresso di Washington lo incalzano, coniando in tempo record la definizione di «presidente zero». Ma alla fine Obama ta- Milano -3,89% Questa la chiusura dell’indice Ftse Mib L’All Share fa -3,67% Francoforte -3,36% Lo spread fra il Bund tedesco e il Btp italiano supera i 327 punti ce, anche perché giovedì prossimo parlerà al Congresso, affidando la reazione della Casa Bianca a un comunicato di Katherine Abraham, membro del consiglio economico, nel quale pur parlando di «livello inaccettabilmente alto» della disoccupazione si mette l’accento sul fatto che «il settore privato da 18 mesi di seguito crea posti di lavoro» per un totale di 2,4 milioni di occupati in più. E’ un tentativo di ridimensionare i dati di agosto: «Non bisogna dare troppa importanza al rapporto su un singolo mese». Ma gli umori sui mercati sono ben differenti. «La progressione nella perdita di occupazione suggerisce che la recessione si avvicina» osserva John Silva, capo economista di Wells Fargo, mentre Rang Wang, economista della banca Hsbc, aggiunge: «Servono misure immediate per sostenere la crescita per evitare di tornare in crescita negativa». Preoccupa in particolare il fatto che I DATI DI AGOSTO 2011 9,1% Il tasso di e disoccupazione 0 Nulla la crescita degli occupati non agricoli Londra -2,34% Al London Stock Exchange l’indice Ftse 100 va giù con le banche New York -2,20% Così il Dow Jones, per il Nasdaq il regresso di ieri è stato del 2,58% a perdere occupazione sono stati i due settori che nell’ultimo mese ne avevano creato di più: manifatture e commercio. L’unico vero incremento è stato nella Sanità con un progresso di 29.700 unità. Steve Blitz, analista di Itg Investment Research, è lapidario: «Non ci sono soluzioni miracolose a disposizione, di fronte a tali numeri è difficile ignorare il fatto che l’economia si sta per arrestare». Le contrattazioni di Borsa riflettono tali interpretazioni e gli indici scivolano verso il basso. Alla fine il Dow Jones perde il 2,20 per cento, il Nasdaq il 2,58% e Standard&Poor’s il 2,53%. In Europa va ancora peggio: con Francoforte che arretra del 3,36 per cento, Milano del 3,5, Parigi del 4, Madrid del 3,9 e Londra del 2,34. Per i mercati è una giornata da dimenticare e Paul Ashworth, analista di Capital Economics, lo spiega con il fatto che «la stagnazione dell’occupazione in America è un segno pessimo per tutti, se ancora non siamo in contrazione l’espansione è comunque modesta». D’altra parte la Casa Bianca avvalora tale scenario, abbassando le stime di crescita del prodotto interno lordo per l’anno corrente all’1,7 e prevedendo per il 2012 una disoccupazione al 9 per cento, rispetto alle speranze di affrontare le Presidenziali con un dato fra il 7,8% e l’8%. Cresce di conseguenza l’attesa per il piano economico che Obama presenterà al Congresso così come per le mosse che potrà compiere la Federal Reserve in coincidenza con la riunione di metà mese. Il ministro del Lavoro, Hilda Solis, lancia avverte l’opposizione repubblicana: «Se non sosterrete le proposte del presidente farà ve ne assumerete le responsabilità con i cittadini». Intervista ,, DAL CORRISPONDENTE DA NEW YORK “Ripresa o nuovo crollo? Dipende da Bernanke” Il Nobel Mundell: economia arenata, gli Usa in mezzo al guado nel 2013 vi sarà o meno un brusco aumento delle imposte. E’ un dubbio che fa scendere i mercati finanziari, non solo negli Stati Uniti, perché frena gli investimenti, riduce la tendenza al consumo e dunque porta a un rallentamento complessivo dell’economia». «Non sono un fan di questa strategia ma visto che Ben Bernanke in passato ha parlato di QE1, QE2 e QE3 credo che arriverà il terzo passo di un cammino già iniziato. Non sono però certo che sarà proprio questo ad avvenire a breve. La Federal ReserE il secondo motivo? «E’ l’imposta sul reddito delle azien- ve potrebbe decidere di operare de. In America è molto alta, davvero con altri strumenti, per poi lasciartroppo. Soprattutto rispetto a quan- si in QE3 in un secondo momento. to avviene in altri Di certo Bernanke Paesi, che in queLA QUESTIONE DELLE TASSE sarà protagonista sta maniera attira«Si investe poco perché nelle prossime setno le nostre azientimane». non si sa se i tagli di Bush de a trasferirsi da Giovedì Obama dureranno dopo il 2010» loro, togliendo al esporrà al Conmercato americagresso il piano no posti di lavoro». per rilanciare LE COSE DA FARE Sono dunque i temi fiscali quelli che pesano di più? Vi sarà una nuova iniezione di capitali sui mercati? L’ occupazione piatta dimostra che ci troviamo in mezzo al guado»: il premio Nobel Robert Mundell, economista della Columbia University, legge lo «zero» di crescita nei posti di lavoro nel mese di agosto come un campanello d’allarme per l’economia americana. In mezzo a quale guado siamo? «Siamo in una fase di pausa della crescita dell’economia. I dati che si sono accumulati negli ultimi mesi lo avevano abbondantemente anticipato e ora arriva la conferma che conta di più, sul fronte dell’occupaIL TERZO STIMOLO DELLA FED «È stato preannunciato e arriverà di certo Resta solo da vedere quando» zione. E’ una pausa che può essere seguita da sviluppi opposti: la crescita infatti può riprendere il suo corso oppure possiamo tornare in recessione. Ecco perché ritengo che l’America si trovi in bilico». «C’è un generale indebolimento dell’economia ma credo che in particolare siano due i fattori di maggior peso in questo frangente. Anzitutto l’incertezza su cosa avverrà ai tagli fiscali varati da George W. Bush nel 2001 e 2003. Barack Obama li ha prorogati fino al 2012 ma nessuno sa cosa avverrà dopo ovvero gli americani ignorano se Cosa c’è all’origine di questa pausa? Il premio Nobel Robert Mundell Richiesta di spiegazioni a Bank of America I La Federal Reserve, con una mossa poco consueta, ha chiesto a Bank of America di presentare un piano che spieghi le possibili strategie a disposizione dell’istituto in caso di un peggioramento delle sue condizioni finanziarie. Come riporta il Wall Street Journal, la banca, che è la maggiore negli stati uniti per numero di asset, avrebbe risposto fornendo una lista di opzioni, che includerebbero l’emissione di titoli collegati alla performance di Merrill Lynch (che è stata rilevata nel 2009 e ora una delle di- visioni più redditizie di Bank of America). Un’opzione di questo genere, tuttavia, non sarebbe imminente e l’amministratore delegato Brian Moynihan sarebbe orientato a tenerla come ultima carta. Di recente, l’investitore miliardario Warren Buffett ha acquistato titoli di Bank of America per 5 miliardi di dollari, sostenendo il corso delle azioni, e l’istituto ha raccolto fondi freschi ridotto la propria partecipazione in China construction bank; la vendita ha fruttato a BofA 3,3 miliardi di dollari. «Per far riprendere la crescita e allontanare la recessione le tasse devono diminuire. Bisogna restituire fiducia a chi spende e a chi investe». Crede che l’attuale fase di pausa possa accelerare nuovi interventi da parte della Federal Reserve? «Bisogna ridurre le aliquote alle aziende. No alla futura Banca delle infrastrutture» «Se teniamo presente ciò che Ben Bernanke ha detto al simposio economico di Jackson Hole appare evidente che la Federal Reserve sta per intervenire di nuovo a sostegno della crescita». «Non mi pare una buona idea. Costruire o ristrutturare strade, ponti e autostrade è un compito che spetta al governo federale. Creare una banca ad hoc al fine di delegare tale responsabilità lascia intendere che il governo non riesce a fare ciò che dovrebbe per sostenere lo sviluppo delle infrastrutture della nazione. Non ho idea se Obama dirà o meno una cosa del genere ma spero davvero che non lo faccia». [M. MOL.] l’occupazione e la Casa Bianca anticipa l’intenzione di creare una Banca delle infrastrutture. Cosa ne pensa? 196 LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 Primo Piano 11 10% 9% GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC GEN FEB 2010 2011 LUG AGO -0,1% -0,2% 196 6 196 8 197 0 197 2 197 4 197 6 Negative le ore lavorate al mese I salari orari Fonte: Elaborazione su dati US BLS 64 197 8 198 0 198 2 198 4 198 6 198 8 199 0 199 2 199 4 199 6 199 8 200 0 200 2 200 4 200 6 200 8 17 mila Gli occupati nel settore privato -3 mila Il calo di posti di lavoro nel manifatturiero -5 mila Nelle costruzioni + +20 mila Nel settore dei servizi -17 mila Il calo degli occupati nel settore pubblico di cui -15 mila da attribuire a stati ed enti locali Obama chiede i danni ai big della finanza A Goldman, BofA, Jp Morgan e i grandi del rating: avete consapevolmente diffuso titoli spazzatura GLAUCO MAGGI NEW YORK Tre anni dopo il fallimento della Lehman Brothers il governo va all’attacco delle grandi banche sopravvissute alla crisi e chiede miliardi di dollari di risarcimento per i guasti provocati. La Fhaf (Federal Housing Finance Agency, agenzia federale per i finanziamenti immobiliari) secondo il New York Times ha pronta l’accusa da presentare a una corte federale entro martedì, per non andare oltre il termine legale per i reclami, contro Jp Morgan Chase, Goldman Sachs, Bank of America, Deutsche Bank e un’altra dozzina d’istituti. La contestazione è di non aver fatto la «due diligence» quando hanno impacchettando i crediti dei mutui nei maxibond che hanno distribuito agli investitori nel mondo. La «due diligence», il corretto controllo delle procedure, avrebbe permesso di verificare l’affidabilità dei debitori di ripagare i finanziamenti. Invece di assicurarsi che i mutuatari avessero le credenziali di legge, è l’accusa, i promotori delle banche si preoccupavano solo di far firmare loro i contratti, chiudendo entrambi gli occhi. Ci sarebbero stati casi di sti- pendi gonfiati o addirittura falsificati nelle pratiche di richiesta dei mutui della clientela, e gli uffici di ratifica delle banche non li hanno visti o voluti vedere. Lo scopo del business dal 2001 al 2007, periodo durante il quale i prezzi delle case crescevano senza sosta, era di raccogliere più crediti possibile. Tanto, poi, sarebbero stati inseriti in obbligazioni cumulative che sarebbero finite nei fondi comuni e nelle gestioni patrimoniali, anche grazie alle 3A, rating di massima affidabilità, che le agenzie come S&P e Moody’s fornivano con grande generosità. Pure sul comporta- mento di queste ultime sia la Sec (la Consob Usa) sia il dipartimento della Giustizia hanno aperto da tempo indagini che potrebbero portare a incriminazioni per comportamento doloso, o anche in questo caso per mancata «due diligence» nella valutazione della bontà degli emittenti. Quando la bolla immobiliare si è gonfiata all’eccesso, e i prezzi hanno iniziato la discesa, la gente, che aveva comprato casa per lo più senza versare caparre, s’è trovata con i debiti dei mutui più elevati del valore di mercato della casa. Avendo in massa smesso di pa- gare, i bond legati ai mutui si sono trasformati in obbligazioni tossiche, dal valore in picchiata. Con i risparmiatori che li possedevano nei fondi, a patire sono stati anche i bilanci delle banche che li avevano in portafoglio, e le due compagnie Fannie e Freddy, parapubbliche, che hanno perso decine di miliardi, finiti sulle spalle dei contribuenti con la loro nazionalizzazione. La prima banca a essere stata portata in tribunale sotto simili accuse dalla Fhaf era stata la Ubs in luglio, quando l’agenzia aveva depositato una richiesta di risarcimento per 900 mi- lioni di dollari. Ora Obama moltiplica la posta in palio. Ma l’assalto alle banche non viene solo da Washington. Molti detentori privati di bond tossici stanno cercando di convincere con transazioni pacifiche Goldman e compagnia di riprenderseli, mentre l’assicurazione Aig ha fatto causa per 10 miliardi contro la BofA, e le sue controllate Merrill Lynch e Countrywide, per aver «mal presentato» i bond quando Aig vi investì forti somme. Anche i governatori dei 50 Stati, e i loro General Attorney stanno negoziando con BofA, Citibank e Jp Morgan un risarcimento da 20 miliardi. 201 0 Centimetri - LA STAMPA ntimetri metri STAMPA TA P 12 Primo Piano LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 U POLITICA & ESCORT L’INCHIESTA DI NAPOLI Interrogata la segretaria del premier Napoli, la Brambilla non ha negato di aver consegnato somme di denaro al direttore dell’Avanti ANTONIO SALVATI NAPOLI La giornata dei magistrati napoletani Francesco Greco, Francesco Curcio, Vincenzo Piscitelli ed Henry John Woodcock è terminata poco prima delle 20, quando Marinella Brambilla, la segretaria particolare del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, lascia la Procura di Napoli. La Brambilla è stata interrogata per circa due ore e mezzo in qualità di persona informata dei fatti, nell’ambito dell’inchiesta che ha svelato il ricatto - e la relativa dazione di denaro - di cui sarebbe stato vittima proprio Silvio Berlusconi. E sulla questione dei pagamenti i pm partenopei si sono soffermati con maggiore attenzione: agli atti dell’inchiesta (l’ordinanza porta in calce la firma del gip Amalia Primavera) sono allegate le trascrizioni di alcuni «accordi telefonici diretti» tra il direttore dell’Avanti Valter Lavitola e proprio la Brambilla, «aventi ad oggetto - scrive il gip - la consegna al primo di somme di danaro da parte della seconda». Circostanza non ne- Le conversazioni intercettate Messaggi in codice «Ok,riusciamo a stampare “dieci foto” Chi mi mandi? Il solito Juannino lì, il tuo?» In attesa del via libera «Non ho ancora l’ok per quelle foto. Gliel’ho chiesto tre volte, ma senza il suo ok non stampo» Il giorno delle nozze Marinella Brambilla si è sposata nel 2010 a Lesmo con Luca Pandolfi, anche lui nello staff del premier Prima della politica La Brambilla a Milano con Berlusconi poco prima della «discesa in campo» La consegna slitta Al telefono parlavano di «scambi di foto» ma per i magistrati si trattava di soldi gata dalla Brambilla ma «ridimensionata» nel corso del colloquio con i magistrati. Per la segretaria particolare di Berlusconi, le somme versate a Lavitola erano ben più esigue rispetto a quelle emerse dall’inchiesta (gli investigatori parlano di «500 mila euro nel solo ultimo periodo»). Dal canto loro i magistrati si sono detti «soddisfatti» dell’esito dell’interrogatorio, visto che «sono emersi dei riscontri alle ricostruzioni investigative». Ad avviso degli inquirenti, nonostante nel corso delle conversazioni tra Lavitola e la Brambilla non si parli mai esplicitamente di denaro (nelle intercettazioni si fa sempre riferimento alla stampa di fotografie, nell’ordinanza il gip scrive che dopo una sollecitazione telefonica «Marinella riferisce a Lavitola che stanno stampando per cui è pronta per le 20 foto») l’oggetto reale di tali conversazioni «è da ritenersi senz’altro costituito da consistenti somme di danaro contante». A ritirare le «foto», e quindi il denaro, sarebbe Rafael Chavez, un collaboratore peruviano di Lavitola, che la Brambilla nelle intercettazioni chiama «Juannino». Il gip annota che «dal tenore delle conversazioni emerge, peraltro, che le consegne richieste dal Lavitola alla Brambilla sono sempre precedute da disposizioni che la stessa attende e, solo dopo averle ricevute, può “stampare le foto”». Da oltre trent’anni segretaria particolare del premier, Marinella Brambilla è pratica- mente cresciuta con Berlusconi visto che è figlia dell’allora governante di via Rovani, la prima casa acquistata dal presidente del Consiglio nel pieno centro di Milano. Quarantanove anni, sposata due volte, l’ultima l’anno scorso con Luca Pandolfi, anche lui nello staff del premier, Marinella Brambilla ha sempre spiegato che «il Dottore è stato il primo e unico capo» e che mai si è sentita una «sua dipendente». Da Fininvest a Forza Italia e poi a Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio si è sempre fidato della Brambilla, tanto che il nome di Marinella figura tra i fondatori del Popolo della Libertà. Ma la giornata dei magistrati napoletani era iniziata, di buon’ora, in una stanza della questura di Roma. Erano lì per ascoltare, in qualità di persone informate dei fatti, gli avvocati Giorgio Perroni e Nicola Quaranta, difensori di Giampaolo Tarantini nella famosa inchiesta barese sui festini a base di sesso a pagamento. Ascoltati perché, come si legge nell’ordinanza, sono stati «chiamati in causa» da Tarantini nelle intercettazioni «come soggetti a conoscenza dei cospicui, ingiustificati ed illeciti trasferimenti di danaro dal Berlusconi al Tarantini». Circostanza fermamente respinta dall’av- Sentiti anche i difensori di Tarantini, che oggi sarà davanti al gip, per l’inchiesta sui festini vocato Quaranta che ha sottolineato che «neanche una virgola di quanto riportato dal Tarantini al Lavitola corrisponde al vero». I magistrati hanno anche approfondito la questione del minacciato «cambio di strategia processuale» da parte di Tarantini, alla base dell’estorsione al premier. Dalla scelta del rito - patteggiamento o processo ordinario - potrebbe infatti dipendere la pubblicazione di intercettazioni «mediaticamente» dannose per il premier, il cui contenuto «scabroso» «è stato in qualche modo anticipato al difensore del Tarantini - sottolinea il gip - e viene ritenuto “catastrofico” soprattutto per l’immagine di Berlusconi». «Adesso il dottore è impegnato con la manovra economica. Sta interrompendo tutte le chiamate» Timore intercettazioni «Le venti foto sono pronte... Adesso non può parlare... dai fai il bravo su... Valter dai!» I pm pronti a sentire Berlusconi già dalla prossima settimana L’interrogatorio non è ancora stato fissato: sarà sentito come parte lesa NAPOLI Insieme da sempre Marinella e Silvio: storia di fedeltà I Non subito perché adesso non c’è fretta, ma già a partire dalla settimana prossima ogni momento potrà essere quello buono per sentire il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, la parte lesa dell’inchiesta che sta cercando di fare luce sulla natura delle somme di denaro versate proprio dal premier al duo Lavitola-Tarantini. L’interrogatorio, al momento, non è stato ancora fissato dai pubblici ministeri Francesco Curcio, Henry John Woodcock e Vincenzo Piscitelli, titolari dell’inchiesta. I magistrati, dopo l’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di Tarantini e consorte (Lavitola è ancora all’estero), hanno preferito ascoltare dei testimoni considerati di primo piano - gli avvocati di Tarantini Giorgio Perroni e Nicola Quaranta e la segretaria del premier Marinella Brambilla per poi dedicarsi agli interrogatori di garanzia (il gip Amelia Primavera interrogherà i coniugi Giampaolo Tarantini e Angela Devenuto, marito e moglie sono rinchiusi rispettivamente nel carcere di Poggioreale e in quello femminile di Pozzuoli ed è probabile che la donna venga trasferita nella saletta dei colloqui del carcere di Poggioreale proprio in occasione dell'interrogatorio) previsti per questa mattina. Lo stesso procuratore della Repubblica di Napoli Giovandomenico Lepore ha subito chiarito che «se dalle indagini risulterà necessario, non escludiamo affatto di ascoltare il Presidente del Consiglio anche in merito alle sue dichiarazioni sul rapporto con Tarantini. Ci metteremo d’accordo su come e dove». Berlusconi ha ribadito che «l’estorsione è pura fantasia. Io ho dato una mano a una famiglia con figli che era abituata a vivere nell’agio e poi si è ritrovata in miseria». La ricostruzione fatta dai magistrati che conducono l’inchiesta giunge ad un’altra conclusione, e cioè che «le ragioni giustificative delle somministrazioni di denaro da parte di Berlusconi a Tarantini, attraverso Lavitola risiedono tutte nella vicenda processuale radicata a Bari». E l’intento «ricattatorio» sarebbe dimostrato da quelle intercettazioni nelle quali in particolare Lavitola si prefigge di mettere «con le spalle al muro» o «in ginocchio» Berlusconi, di «andargli addosso», di «tenerlo sulla corda», «sotto pressione». Diverso, ma non meno importante per i magistrati partenopei, è il discorso relativo alla fuga di notizie. Un’inchiesta per favoreggiamento, oltre che per rivelazione di notizie coperte da segreto, è stata aperta dalla Procura di Napoli. «La fuga di notizie - spiega il capo della Procura Lepore - è potenzialmente connessa al mancato arresto di Valter Lavitola: stiamo appurando questo». [A. SAL.] Quarantanove anni, un’eleganza fatta di tailleur ed efficienza. Marinella Brambilla, segretaria particolare del premier, per più di un ventennio ha seguito Silvio Berlusconi nei suoi spostamenti, tra Milano e Roma. Ma la sua è soprattutto una storia di fedeltà al «Dottore». Ha aggiornato la sua agenda minuto per minuto, diventando presto insostituibile, così come lo fu Enza Tomaselli per Bettino Craxi. Dai successi imprenditoriali alla discesa in campo in politica, nel ‘94, lei c’è sempre stata. Accanto a quello che ha sempre definito il suo «primo e unico capo». Una «pretoriana» dell’uomo di Arcore, impenetrabile e affidabile. Da Fininvest a Forza Italia e poi a palazzo Chigi, la collaborazione tra la donna e il Cavaliere sfida il tempo, visto che la madre di Marinella era la governante della famiglia Berlusconi. LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 Primo Piano 13 il caso GUIDO RUOTOLO INVIATO A NAPOLI ieci giorni fa la procura di Napoli ha trasmesso a Lecce gli atti della sua inchiesta sul grande ricatto a Silvio Berlusconi, che chiamano in causa i magistrati di Bari per una gestione «al rallentatore» dell’inchiesta sul giro di escort a Palazzo Grazioli. I reati che la procura salentina potrebbe contestare sono quelli di abuso d’ufficio e rivelazione di segreto d’ufficio. Ma per il momento il pm Antonio De Donno non ha iscritto nessuno collega barese nel registrato degli indagati. La Procura di Lecce vuole capire perché Bari ha tenuto per due anni nel freezer il fascicolo sulle escort a Palazzo Grazioli. D Quella lentezza sospetta di Bari a indagare sulle trame di Gianpi Nel mirino della procura di Lecce l’operato dei colleghi guidati da Laudati che martedì la Procura potrebbe depositare le carte, annunciando così urbi et orbi che gli indagati sono una decina ai quali è contestata l’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione. In questo modo, smentendo la sostanza della inchiesta napoletana perché quelle intercettazioni così devastanti saranno rese di dominio pubblico. Ma intanto, la procura di Lecce è obbligata a fare accertamenti, a verificare la fondatezza di quelle chiamate in correità di Laudati. Tarantini può aver millantato certe dichiarazioni che il procuratore avrebbe fatto agli avvocati Quaranta e Perroni. A metà luglio, «Libero» pubblicò una intervista-ritrattazione della escort Patrizia D’Addario nella quale la donna disse di essere stata costretta a fare l’intervista al Corriere della Sera, a fare certe dichiarazioni per mettere in difficoltà Berlusconi. Gianpi Tarantini in una intercettazione con Lavitola sostiene La procura di Bari avrebbe tenuto «in freezer» per due anni tutte le carte relative al rapporto Tarantini-Berlusconi che quella ritrattazione sia stata zioni della inchiesta sulle escort Tarantini e il faccendiere editore escort, sulla notte d’amore di Pa- orchestrata: «È stata fatta per non non depositate, e quindi sarebbe Valter Lavitola. trizia D’Addario a Palazzo Grazio- chiudere le indagini, per non manstato violato in questo modo il seC’è n’è una molto significativa. li. Tarantini è sconvolto perché le dare l’avviso di conclusione, così greto investigativo. L’avvocato Dice Tarantini: «Ho parlato ora sue telefonate con il premier stan- non escono intercettazioni. Così Quaranta, al termine del suo inter- con Nicola, di Bari, l’avvocato che no per diventare di dominio pubbli- riapre il caso, riapre l’indagine». rogatorio, ha dettato un comunica- ha parlato l’altro giorno... ti dissi co e Laudati, attraverso l’avvocato Lavitola chiede: «Il pm?». Tarantito alle agenzie prendendo le distan- che andava a parlare al Capo... là Quaranta, dice di avvisare Milano, ni: «E certo!». Lavitola: «Embè, è ze dal suo ex assistito: «Ha dichia- c’è un problema grosso... per tele- p r o b a b i l m e n t e che vantaggio ha rato tutte falsità e millanterie». fono come faccio a dirti ste c... di l’avvocato Ghedi- LE NOTTI A PALAZZO GRAZIOLI il pm a riaprire le Sarà interessante vedere come si cose... hanno fatto un putiferio... ni. Insiste Gianpi: Al centro della vicenda indagini, scusa». comporterà oggi Tarantini, nel cor- hanno trascritto tutto, cosa che «Lui ha detto a NiTarantini: «No, il le feste nella residenza vantaggio ce l’abso dell’interrogatorio di garanzia. non dovevano fare... le mie e le sue cola che il suo ruoromana del primo ministro biamo noi. L’ha Dieci giorni fa, quando ormai il e quello lui, il capo, stava cacato lo è fallito perché settimanale «Panorama» aveva nelle mutande, ha detto ti prego lui era convinto di fatto apposta Laubruciato l’inchiesta anticipandola aiutatemi.... sono terrificanti... lui archiviarla». dati (Antonio, procuratore di Bari, e rivelandone i contenuti, la Procu- gli ha detto a Nicola di parlare L’avvocato Quaranta ha già pre- ndr) questo, perché, si sono messi ra di Napoli aveva spedito le carte chè lui non poteva farlo, o meglio so le distanze da Gianpi. E proba- d’accordo: nel momento in cui riaa Lecce, quelle che vedevano coin- non sapeva come farlo - di avvisare bilmente anche il procuratore di prono l’indagine e non mandano volto il procuratore di Bari, Anto- l’avvocato di Milano, di Roma...». Bari, Antonio Laudati, che rientre- l’avviso di conclusione, non esconio Laudati, chiamato in causa nelSi parla dell’informativa finale rà dalle ferie lunedì, si farà senti- no... non diventano pubbliche le inle intercettazioni telefoniche tra della Guardia di finanza sul giro di re. A Bari, addirittura, si sussurra tercettazioni». I SOSPETTI Dalle intercettazioni si evince che particolari dell’indagine sarebbero stati svelati alla difesa LA FUGA DI NOTIZIE I reati che potrebbero essere contestati sono abuso e rivelazione di segreto d’ufficio Se dietro questo ritardo vi è un movente specifico, se insomma si tratta di un ritardo doloso che ha portato solo adesso la Finanza a depositare l’informativa finale con le trascrizioni delle intercettazioni e delle registrazioni che coinvolgono il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, Gianpi Tarantini e Patrizia D’Addario. Diverse intercettazioni telefoniche dell’inchiesta napoletana sul grande ricatto contro il premier Berlusconi chiamano in causa il procuratore Laudati e la sua gestione al «rallentatore» dell’inchiesta sul giro di escort. Una in particolare, poi, lascerebbe intendere che l’avvocato di Tarantini sia stato messo nelle condizioni di poter leggere delle intercetta- LE CARTE Gli affari di Lavitola con Finmeccanica DALL’INVIATO A NAPOLI Commissioni estero su estero controlleria per Telespazio, che spero di sbloccare definitivamente. Ho la riunione con quelli d’aeronautica che daranno l’ok per i GJ27. Telespazio me la negozio io. Entro dopodomani devo dare l’ok su Agusta e devo sapere se il pagamento può essere fatto sul conto dell’agente in Bulgaria o no». Spiega il gip: «Lavitola dice a Pozzessere che per quanto riguarda le commissioni vorrebbe che facesse una verifica, ma questi lo interrompe dicendo che secondo lui il conto in Bulgaria non va bene, in quanto dopo i casini che hanno avuto in Finmeccanica, hanno dato disposizioni che i con«Mi dice Pozzessere sulenti possono essere pache le manda una nota gati o sul luogo dove lavorano - in questo caso Pasulla questione di quel nama - o dove c’è la sede senatore. Stanno legale». Valutazione del facendo un casino» gip: «Appare già di per sé anomalo e inquietante Lavitola a Berlusconi che un giornalista come il riferisce di un rapporto Lavitola parli di del direttore di Finmeccanica “commissioni” da pagare estero su estero da Finmeccanica». Ma dalla intercettazione telefonica tra Lavitola e il presidente del Consiglio emerge anche un ruolo improprio del di- L’intreccio con la politica rettore commerciale di Finmeccanica, Paolo Pozzessere. Comunica Lavitola a Berlusconi: «Mi dice Pozzessere... le manda una nota sulla questione di quel senatore lì.. dell’Argentina... stanno facendo un casino... io gli ho detto d’informarla...». Berlusconi: «Quello lì è pericoloso... Esteban Caselli... pericolosissimo... (bisogna tenerlo, ndr) alla larga...». Pozzessere e il suo sponsor con Berlusconi, Lavitola. Valter: «Sempre su Pozzessere, ci dovrebbe essere un presidente della Thailandia o della Lidar in Italia... io domani le mando una nota... se lei... la delegazione... potrebbe far partecipare anche Pozzessere per Finmec«Vado alla controlleria canica perché loro hanno per Telespazio e spero in quel Paese dei business importanti...». Berludi sbloccare definitivamente sconi: «Fammi chiamare Entro dopodomani da Pozzessere... fammi devo dare l’ok su Agusta» chiamare...». Consulenze e qualcoLavitola a Pozzessere sa di più. C’era già Luigi Informa il direttore commerciale Bisignani consulente di di Finmeccanica sui suoi affari Finmeccanica finito nei guai, nell’inchiesta P4 di Napoli. Adesso anche Valter Lavitola, sembra di capire, aveva relazioni economiche con la Finmeccanica. Napoli vuole capirne di più. [G. RU.] Adesso il faccendiere editore, Valter Lavitola, dice che non è latitante e che è all’estero per lavoro. L’inchiesta napoletana su Tarantini e il ricatto a Berlusconi nasce sul business che proprio lo spregiudicato imprenditore di casa a Panama aveva con la Finmeccanica, con sue aziende e i rapporti che intesseva con i suoi dirigenti, con il direttore commerciale Paolo Pozzessere. «Da molte delle conversazioni sopra richiamate - scrive il gip nell’ordinanza di custodia cautelare - è emerso uno stretto collegamento tra il Lavitola e alcune società del gruppo Finmeccanica operanti prevalentemente all’estero, quali, ad esempio, Agusta, Selex e Telespazio Brasile. Nell’operare per conto delle predette società, l’indagato intrat- Agusta, Selex e Telespazio tiene un livello di relazioni molto alto, nell’esercizio delle quali pone in essere non meglio precisati movimenti di danaro da impiegare verso terzi». C’è una telefonata tra Lavitola e Pozzessere che svela gli intrecci di interessi del faccendiere con le società di Finmeccanica. Valter è a Panama e dice che due giorni dopo partirà: «Oggi vado alla NA LV SABATO 3 SETTEMBRE 2011 LA STAMPA 14 R LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 Primo Piano 15 U POLITICA & ESCORT LE REAZIONI “Italia Paese di m...” Bufera su Berlusconi Calderoli: condivido al 100%. Il Pdl tace. L’opposizione: se ne vada ROSARIA TALARICO ROMA Italia Paese di m...? Nel governo solo il ministro Calderoli si spende per difendere il premier. Nel Pdl tutti zitti. Silenzio assoluto, nemmeno il fedelissimo Angelino Alfano apre bocca. Per il resto, lo sfogo di Berlusconi al telefono con Valter Lavitola intercettato dai magistrati napoletani crea una vera e propria ondata di indignazione. La tentazione estrema, mollare tutto, andarsene all’estero e abbandonare il «liquame» lascia infatti il Palazzo (e non solo) alquanto perplesso. «Rabbrividisco» commenta il segretario del Pd Pierluigi Bersani, per nulla stupito del fatto che il premier voglia però «salvarsi da solo»: «Il sentimento - commenta - è quello». «Io - aggiunge Bersani penso invece di vivere in un Paese meraviglioso». «Altro che m... siamo un grande Paese aggiunge Walter Veltroni -. Il problema è che ci serve un premier adeguato». Più cattivo Antonio di Pietro: «Siccome l’Italia non è come la descrive Berlusconi, evidentemente si era guardato allo specchio e descriveva se stesso...». Dopo una gragnola di dichiarazioni sdegnate tocca a Calderoli vestire i panni del difensore d’ufficio del presidente del Consiglio. «Condivido al 100% con la valutazione notturna e telefonica espressa dal IL PREMIER SI SFOGA «Andiamo via» canzone scritta con Apicella I Era l’aprile del 2006: le urne avevano appena decretato la sconfitta del centrodestra. Già allora, anni prima dello sfogo telefonico con Valter Lavitola, Silvio Berlusconi - pur se con molta ironia - accarezzò la tentazione di mollare tutto, la politica e l’Italia. E decise di mettere in musica con il fedele Mariano Apicella una canzone intitolata: «Andiamo via». Il testo, nella versione edulcorata da Gianni Letta (quella originaria - precisò il Cavaliere - era ben più colorita), non mancava di ironia: «Andiamo via, da tutti, dai partiti, dalle tv, dai giornali e lasciamoli così con la loro aria afflitta e andiamo in un’isola lontana... in un altro emisfero... Mandiamo tutti a farsi benedire e non pensiamo ad altro se non ad amare, a vivere e ad abbracciarci in un unico sorriso». premier sul Paese - esordisce ed è proprio per questo che questo Paese lo vogliamo cambiare, perché se ne debba essere orgogliosi e non vergognarsene». E poi aggiunge: «Condivido la sua valutazione rispetto all’anti-italianità da parte degli organi di informazioni, al punto che oggi su alcuni di loro si antepone una valutazione dubitativa da parte di un oscuro portavoce di un commissario europeo nominato e non eletto da nessuno, rispetto alla valutazione positiva espressa dal portavoce de cancelliere tedesco Angela Merkel». Il ministro per la Semplificazione su una cosa sola prende le distanze dal premier, sul ruolo delle opposizioni. Che da Parigi giovedì sera Berlusconi aveva bollato come «criminali». Secondo il ministro leghista, infatti, Pd, Idv, Terzo polo ecc. ecc. non vanno criminalizzati perché «in un sistema diverso, dove le opposizioni responsabilmente non guardassero solo al loro tornaconto elettorale, ci sarebbe molto da costruire». Per tutto il giorno, però, tiene banco il grido «Paese di m...». È un refrain continuo. «Italia di m....? È la conferma che ha lavorato per rendere l’Italia un Paese senza speranza, ma se lui vuole andarsene ci lascia la speranza di un buon Paese», dichiara il segretario della Cgil, Susanna Camusso. «Paese di m...? Dopo 17 anni di era berlusconiana era inevitabile la deriva di liquame», Hanno detto Pierluigi Bersani (Pd) Rabbrividisco Io invece penso di vivere in un Paese meraviglioso Antonio Di Pietro (Idv) Siccome l’Italia non è così evidentemente si era guardato allo specchio sostiene invece Aldo Di Biagio del Fli. Sempre tra le file finiane il webmagazine «il Futurista» la butta in ridere e dedica la sua copertina all’«ipotesi Sant’Elena». «E se lo strumento per farla finita con il berlusconismo fosse l’esilio? - scrive Filippo Rossi -. Il Cav, si sa si è sempre immagina- Le telefonate e il nuovo caso Sopra, Valter Lavitola, direttore dell’«Avanti!». In una conversazione intercettata con lui, il Cavaliere si lascia andare a un duro giudizio che ha scatenato la polemica to come un Napoleone post-moderno. E ora che tra logge segrete e festini a tema, alleati difficili e ministri ribelli, il suo impero, tra una Waterloo e l’altra, sembra andare in frantumi ogni giorno di più, si fa strada la soluzione Sant’Elena. Mollare tutto e andarsene. Ma in quel caso si do- vrà preparare a un’ipotesi meno gradevole: la batosta del popolo sovrano». Berlusconi come Napoleone dunque, con la memoria che corre subito ad una puntata di Matrix del 2006 nel corso della quale il premier di paragonò al Grande corso, scandendo: «Solo Napoleone ha fatto più di me». La storia JACOPO IACOBONI ROMA la cosa incredibile è che Lavitola voleva pure mettersi sulla stessa barca del Cavaliere. Scroccargliela. Insistente, mieloso, irrefrenabile. Voleva farsi prestare lo yacht, e pure farglielo spostare da Miami, dov’è oggi, a Panama. «Ah, da ultimo - fa Lavitola a Silvio Berlusconi, alla fine del già celebre colloquio del 13 luglio - quella storia della barca... lei l’altra volta me la diceva così, per dire?... o veramente... la vogliamo portare a Panama?... così... che se lei va... come si chiama lì... ai Caraibi... se lei vuole...». Silvio gli dice che no, non si preoccupi, grazie mille, la barca è già a Miami, sarà per un’altra volta, e qualunque persona di media educazione a quel punto prenderebbe la porta e ciao, arrivederci, o saluterebbe rapidamente per telefono e a presto, di nuovo; ma quello insiste, placca, pressa, con parole sudaticce: «Ah peccato... ma dico... qualche giorno a Panama non la può mandare?... invece... di Miami?». Berlusconi allora riprova a glissare, «no no... ma io poi... non c’ho mai tempo per andarci», e il questuante allora che fa? Si getta a tappetino e pietisce, «sennò... mi faceva fare qualche giro a me... lei m’aveva detto...». Gli vuole scroccare il giretto, come nei film di Vanzina. È il passaggio clou che abbia- E Il Cavaliere e le sanguisughe E Lavitola scrocca la barca “Dottore, aveva detto che mi faceva fare qualche giro...” La barca e le questue In un passaggio intercettato, Valter Lavitola chiede, con insistenza e varie gag, di poter usare la barca del premier ve aver pensato l’appetito del Lavitola. «Eh sì... ma non a Panama... dai... puoi farlo a Miami...», lo frena un Cavaliere che colpisce per l’arrendevolezza. «Ok, va bene a Miami. Sa che faccio, casomai se davvero ci volessi andare qualche giorno... ci posso andare?». E Berlusconi «sì... sì... compatibilmente col programma dell’estate, dovresti avvisarci perché credo che ci vada una volta una mia figlia». Lavitola concede, «ah, ma ci mancherebbe altro». Siamo all’apoteosi. Sembra Un’estate al mare, è invece la grande Tragedia della mo mai letto nelle intercettazioni del- nazione: Lavitola vuol pure far spostare l’Italia terminale degli anni 2008-2011. la barca là dove sono i suoi traffici. Cede Vi si specchia la debolezza del potere al romanesco, sbraca del tutto: «Ma perricattato ma anche e forse soprattutto la ché non gli fa batte Panama... che è più patetica, italica corsa ad assediarlo e bello, dottore? Miami è un posto del c...». profittarne, senza ovviamente neanche E Silvio, «bah, adesso... ci penso». Quindi, metterci la faccia, come il Capo, pure il questuante riscrive la geografia, «Panatroppo, fa. Nel tragico romanzo popola- ma c’ha tutte le isole dei Caraibi davanre delle intercettazioni colpisce insom- ti... e ... dall’altra parte... con la possibilità ma, prima degli eventuali esiti proces- di attraversare il canale a gratis... c’ha suali, l’inusitata sfactutte le isole del Paciciataggine delle sanL’ITALIA VANZINIZZATA fico... davanti...». Il guisughe, la pletora - Il questuante vorrebbe anche Cavaliere argina che s’esibisce in forblandamente la boiaspostare lo yacht a Panama ta pazzesca, «eh, ma me sempre più basse «Miami è un posto del c...» sono giornate di navi- dei finti amici. Silvio Berlusconi posgazione», però nulla siede tra tante cose una barca di 48 me- può a quel punto fermare l’ardire del lavitri a due alberi e potenti motori, che tolato: «Dove? p’attraversà il canale?...», comprò a Natale del 2000 direttamente «no... andare alle isole del Pacifico». E anda Rupert Murdoch, per 28 miliardi e cora, il direttore dell’«Avanti», l’erede di mezzo di lire (oggi vale sui diciotto milio- Leonida Bissolati: «Sì, ma da San Francini di euro). Si chiama Morning Glory, il sco... andare da Panama... faccia conto... nome datole da Murdoch per vantarsi sono un giorno, un giorno e mezzo...». Sedella sua potenza sessuale mattutina (e condo Google Earth tra i due luoghi ci soinfatti Silvio voleva cambiarlo in Night no 5500 chilometri ma che importa; aland Day Glory), e è ancorata di solito al- meno a questa, per fortuna, il Cavaliere le Bermuda. Perché precludersela? de- sulla stessa barca non crede. 16 Primo Piano LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 U POLITICA E AFFARI RIPARTONO LE INDAGINI Tangenti a Sesto Si dimette il dg Bertoli Il sindaco Oldrini: sono contrario. I magistrati: ci sono nuovi filoni GIOVANNA TRINCHELLA MILANO La bussola della Procura di Monza non punta solo verso Sud. Da Sesto San Giovanni e Milano ora il pm Walter Mapelli guarda anche a Est. Sono in programma accertamenti sulla grande area di Segrate, in particolare sulla ex dogana, sia per quanto riguarda i progetti per il futuro sia in merito a quelli lasciati a metà. Nel mirino anche il progetto dell’«Idroscalo Center», con un mega centro commerciale ma anche con un centro culturale che allo stato è fermo al palo. La tranche di inchiesta è quella che vede indagato l’imprenditore-ingegnere varesotto Michele Molina per i presunti legami con l’architetto Renato Sarno, un professionista che secondo i pm, e stando ai racconti dell’imprenditore dei trasporti Piero di Caterina (titolare della Caronte), gestiva gli «interessi» di Filip- po Penati, ex sindaco di Sesto San Giovanni, che la Procura di Monza vuole in galera. I rapporti tra Sarno e Molina, che si dichiara totalmente estraneo a ogni illecito, vengono definiti dal titolare della Caronte «opachi ed anomali», in un periodo non troppo lontano nel tempo che va dal 2007 al 2008, quando Pe- La procura di Monza indaga sull’Idroscalo center e sull’area della ex dogana di Segrate nati governava la Provincia. Intanto il direttore generale del comune di Sesto San Giovanni, Marco Bertoli, accusato di finanziamento illecito ai partiti, ha scelto di dimettersi. «Normali telefonate di lavoro con Vimercati (l’ex braccio destro di Penati, ndr) - scrive Bertoli al sindaco di Sesto, Giorgio Oldrini - persona che conosco da quaranta L’area ex Falck È la più grande area post-industriale d’Europa, si estende per un milione e mezzo di metri quadri anni, possono essere politicamente strumentalizzate per screditare il nostro lavoro sulle aree Falck, anche se esse servivano solo a far intendere bene alla proprietà privata gli obiettivi e i vincoli dell’interesse pubblico, unico interesse che ho tutelato». Di più «prima che sapessimo da Bizzi (Davide, l’immobiliarista che nei mesi scorsi ha acquistato l’area Falck da Zunino, ndr) della presenza del Consorzio Cooperative Costruzioni nella sua compagine, e prima che Vimercati ci presentasse, non conoscevo alcuno di loro». Quindi sostiene Bertoli, «per evitare che questo sospetto sia messo sul nostro Piano Falck... davanti all’iniziativa giudiziaria di cui leggo sono a rassegnare nelle tue mani le mie dimissioni...». Il sindaco Oldrini, anche lui indagato nell’inchiesta, non ci sta e ribatte: «C’è un problema di civiltà se una persona che ha svolto correttamente il proprio lavoro per anni è costretta a lasciarlo a causa di dicerie comparse sui giornali. Non posso accettare le dimissioni del direttore generale... anche perché non ha ricevuto alcun avviso di garanzia, e non ha avuto quindi neanche la possibilità di difendersi». Di Bertoli e di Oldrini (i loro nomi compaiono in tanti atti ufficiali dell’inchiesta come la richiesta di proroga indagini, ndr) parla Di Caterina in un interrogatorio del giugno scorso proprio in relazione alle aree Falck: «Grossi (l’imprenditore finito nell’inchie- sta Santa Giulia) mi rappresentò l’esigenza del Gruppo Zunino di affrontare sul territorio il problema del raddoppio del LSP (la superficie lorda, ndr) sull’area ex Falck che volevano portare da 650.000 mq a 1.300.000 mq. Grossi mi disse che sull’operazione il sindaco Oldrini e Bertoli erano d’accordo mentre Di Leva (l’ex assessore all’Edilizia finito in carcere, ndr) si metteva di traverso...». È Bertoli che in una telefonata intercettata il 15 maggio scorso dice di aver informato Oldrini «delle diplomazie segrete» sempre per quanto riguarda l’area Falck mentre il giorno dopo I pm: «Dalle telefonate emerge un interesse attuale della politica sull’ex area Falck» Vimercati, ora consulente delle cooperative, si vanta di aver interferito nell’attività del nuovo proprietario delle aree Falck, Bizzi, dicendo «io gli ho messo dentro un chiodo lì, in quella vicenda degli avvocati, che ne basta la metà» con Bertoli che promette piena disponibilità alle cooperative «tu semmai dì ai bolognesi che se hanno bisogno del Comune, il Comune è qui, per andare avanti nell’istruttoria tecnica siamo sempre qui». A testimonianza di quello che i pm definiscono «l’interesse attuale» della politica sull’ex area industriale più grande d’Europa. Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Salvo approvazione di Findomestic Banca S.p.A. 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LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 Primo Piano 17 Vendola: “Primarie? Facciamole nel 2011 e io sono pronto” “Mi metto in gioco per riscattare la politica dalla sua condizione di degrado morale” «Non deve depistare questa controversia barocca. Il teorema vero del centrodestra resta lo stesso: blindatura della ricchezza criminalizzazione della povertà. Mi scusi, ma un governo che si è comportato come un Al Capone istituzionale, che credibilità può avere nell’invocare giustizia divina contro gli evasori fiscali? La galera per i i tre milioni in su è una nuova "tremontata"». «La modalità comunicativa di Tremonti oramai è abbastanza leggibile. Anzitutto c’è un grande annuncio che serve a drogare i i titoli dei giornali e a depistare l’opinione pubblica dall’essenza della sua politica: macelleria sociale, senza intaccare i privilegi della casta finanziaria, ma uccidendo il Welfare e portando ad un violento impoverimento del ceto medio». Un violento impoverimento per opera di Tremonti: non esagera? Come si fa a dirlo, a prescindere di qualsiasi verifica? Intervista ,, FABIO MARTINI «Sono tranquillo: le Primarie non sono mai state veramente in discussione. Anche perché mai come oggi la politica si mostra debole, senza pensieri». a dire: il capo ce lo scegliamo in quattro stanze di partito... erto, Nichi Vendola non si è mai nascosto dietro le perifrasi, ma ora si dice pronto alla sfida. L’indimenticabile agosto, che ha fiaccato il governo senza rafforzare il Pd ed ha acceso un diffuso sentimento anti-casta, è come se avesse reso inevitabile il bagno di popolo rappresentato dalle Primarie: «Sì, penso che le Primarie siano il punto in cui tutti riusciamo a staccare la spina da un quadro torbido, un processo di ri-politicizzazione non passiva della società». C «Prima si fanno le Primarie e meglio è. La cosa migliore sarebbe farle entro la fine di quest’anno». Per renderlo competitivo, il candidato del centrosinistra entro quando dovrebbe essere incoronato? «Sono contento se Renzi si candida. Gli faccio notare che non è la Fiom ad aver chiuso Termini Imerese». Ma se lei continua a ripetere che la Fiom ha sempre ragione, che i padroni sono quasi tutti affamatori di operai e i magistrati sono infallibili, come farà a parlare a tutto il Paese? Dopo tanto tatticismo, inconsueto nel personaggio, Renzi ora ammette: farò le Primarie. E la punzecchia sul suo sinistrismo... Il Pd finora ha fatto orecchie da mercante, ma con questo “clima” come si farà «Ad un certo punto ho avuto davvero la tentazione del monaco, perché la mia richiesta sembrava una civetteria, una sindrome leaderistica. Però voglio fare la mia parte per riscattare la politica dalla sua condizione di degrado morale, di chiacchiericcio inascoltabile, rimettendola in connessione con la vita, riscattandola dallo stallo nella quale l’hanno portata i maestri della realpolitik». I malevoli dicono: Vendola alla fine si contenterà di fare il capo della sinistra radicale. Lo dica chiaramente: lei punta a rappresentare tutti i progressisti? «E infatti io non ho mai detto quel che lei mi attribuisce, non ho una visione manichea della realtà. Io voglio parlare con l’impresa e lo faccio da sette anni. Per esempio: nell’edilizia bisogna continuare a gonfiare di anabolizzanti le periferie o fare molto più edilizia del recupero? Io non mi voglio impiccare sull’albero delle ideologie, ma discutere di merito. Ognuno di noi non può essere soltanto quello di ieri». Da anticonformista se la sente di ammettere che le drastiche misure anti-evasione non sono così male? «Scusi ma come dovrei esprimermi quando il governo, tagliando su scuola e ricerca, intacca il principale capitale sociale del ceto medio? La certezza di poter investire sui propri figli. Dove è la crescita? La crescita eco-sostenibile entro un nuovo modello di sviluppo non è retorica domenicale, ma non ne ne parla». Il leader di Sel Nichi Vendola Renzi mi punzecchia sul mio sinistrismo, ma gli faccio notare che non è stata la Fiom a chiudere Termini Imerese Dico no al pareggio di bilancio nella Costituzione: se la politica è l’ombra del mercato diventa solo un mercatino «La proposta è irricevibile. Non si fa prima a cancellare gli articoli 1 e 3 della Costituzione? La verità è che si va disfacendo questa Europa, ostaggio di tecnocrazie che parlano da luoghi invisibili, come oracoli. Le stesse tecnocrazie che hanno contribuito alla catastrofe. Ma se la politica è l’ombra del mercato, vivrà come un mercatino». Il Pd ha anticipato e poi dato ragione al governo sulla costituzionalizzazione del pareggio di bilancio. D’accordo? 18 Primo Piano LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 Ventiquatt’ore di prigionia nel ventre della capitale Martedì dibattito a Torino Il racconto di Quirico I Ritorno dall’inferno Domenico Quirico, uno degli inviati de «La Stampa» in Libia, è stato rapito il 24 agosto sulla strada per l’aeroporto di Tripoli insieme a tre colleghi e liberato dopo 24 ore nelle mani dei gheddafiani che, dopo aver ammazzato il loro autista, volevano uccidere anche loro. La salvezza è arrivata grazie a due giovani lealisti che prima hanno difeso i giornalisti dalla folla inferocita e poi, dopo una notte di «prigionia», sono riusciti a portarli nella zona della città controllata dai rivoluzionari. Questo è il primo dei due reportage che Quirico ha scritto dopo la liberazione Domenico Quirico racconterà la sua avventura e parlerà del futuro del Paese nordafricano martedì prossimo, 6 settembre, in un dibattito pubblico a ingresso libero a Torino. A guidare il dibattito sarà il direttore de «La Stampa», Mario Calabresi. L’appuntamento è alle 18 al Centro Congressi dell’Unione Industriale di Torino (via Vincenzo Vela, 17). Trionfo Un’immagine dello scorso marzo, quando i gheddafiani si credevano invincibili e sfilavano per le strade di Tripoli sventolando le bandiere e sparando in aria colpi di fucile L’odio senza futuro degli sconfitti Agli sgherri di Gheddafi non resta altro che morire col mitra in mano Il processo spetta solo ai capi. Ma molti sono già passati con i vincitori G DOMENICO QUIRICO INVIATO A TRIPOLI SEGUE DALLA PRIMA PAGINA heddafi li incita a combattere, fino all’ultimo, perché «non siamo donnicciole». Le lingue dei demagoghi sono affilate come i coltelli dei macellai. È la parte dove si manifestano, come in un modello demoniaco, tutte le forze del nostro tempo, vi convergono insieme come in un cristallo sfaccettato: quelli che non hanno più voce, le cui verità e bugie nessuno raccoglierà, la stirpe impastata di perfidia. Perché sono già nella gabbia, ogni giorno più piccola, più soffocante, più zeppa di morte e di disperazione. E in quella gabbia non si può entrare. Sono stato in quella gabbia per alcune ore, per un giorno: come prigioniero. Nell’altra Libia, quella di prima che non esiste più, che per fortuna non esisterà più: con i ritratti della Guida Suprema, le bandiere verdi ancora ai balconi. Di questo esercito dannato ho visto le facce la rabbia la paura l’odio. Da questi «altri» ho corso il rischio di essere ucciso. Molti tra loro, ora, sono già stati giustiziati, quel quartiere di Tripoli dove erano asserragliati, dove menavano unghiate disperate, da belve, è caduto. Pochi sono riusciti a scivolar via, a galoppare verso l’ultimo ridotto, questo davvero ultimo, la Sirte immensa e nello stesso tempo troppo minuscola per contenere la loro salvezza. Per gli altri accadrà nelle prossime ore, al massimo nei prossimi giorni. Qui Dostoevskij e Svetonio avrebbero tratto ricco bottino. Ci si chiede: ma perché non si arrendono, pazzi e dannati che sono, e lasciano solo l’osceno burattinaio farneticante? Perché non possono, sanno che è inutile, in ogni caso moriranno. Nel 25 aprile di Gheddafi non si fanno prigionieri, non c’è posto per il presentat’arm, per il gesto cavalleresco con lo sconfitto. Nel lo- ro copione c’è solo la resa dei conti su una pista sabbiosa o all’angolo di una strada. I processi, se ci saranno, spettano ai capi, ai notabili. Ho visto coloro che sono al di sotto di questa soglia che dà diritto a essere uccisi con stile, grazia, regole, occhieggiamenti della televisione. Il processo è un privilegio. Loro hanno diritto alla raffica di mitra, come quelle che hanno distribuito ghignando quando erano certi di vincere, con la disperazione della vendetta quando hanno capito che era finita. Su queste differenze, in fondo, i tiranni costruiscono il loro dominio. Alcuni fotografi, a Tripoli, mi hanno mostrato le sequenze di esecuzioni di gheddafisti, frettolose e implacabili, gente contro il muro, fumo, manichini che crollano a terra, il vuoto. Immaginiamo fuori campo una folla che guarda: neutra inorridita sollevata giubilante? Il male diventa meccanico e viene sminuito. Scene degne di Caino, persecutori e perseguitati si scambiano la parte, si assomigliano. Val la pena parlare allora di questa fanteria, di questa plebaglia della dittatura, passare al setaccio le acque della loro vita? Non si rischia di accordare pietà a chi non la merita, di smerigliare le ragioni, grandi importanti, dei ribelli, dei partigiani che, per fortuna, con il consenso del mondo, hanno vinto? Al miliziano che ha ucciso con una raffica di mitra che ci cade nell’anima come un veleno nel lago e non sbiadisce, il mio autista, innocente, con una ferocia che conduce a strati più profondi e universali della colpa? Che importa in fondo di chi sta prolungando il massacro, per malizia testardaggine stupidità? Non è meglio aspettare, anche qui, in Libia, 10, 20, 50 anni co- me è avvenuto per altre guerre civili taglia del Sahel affamato, dove gli per aprire le lettere le memorie degli eserciti servono ai golpe, manovali altri, intendere le loro voci e scopri- della guerra come quelli che nella Lire che la stoffa di uomini era in alcu- bia di prima erano spazzini, domestini casi (molti pochi, che importa, an- ci, muratori. Che aveva capito quel che uno basta) pure da questa par- ragazzo delle ragioni e del torto? te? Le guerre civili e tribali che spes- Perché non era con le decine di miso si camuffano da rivoluzioni per gliaia di africani che sono scappati sembrar più pulite e comprensibili, nei primi giorni di guerra e che sono ci ricattano: non lasciandoci uscite ancora nel grande campo profughi di sicurezza, ovvero il separare, il di- appena oltre il confine tunisino, distinguere. Prendere o lasciare. E al- menticati dai loro governi, senza lora cercare anche al di là del fronte, mezzi per riportarli a casa? gettare lo sguardo verso coloro che Aveva sotto la camicia verde milinon avevano né ragione né ragioni è tare la maglia del Milan. Per distennon solo buona norma di umanità, dere l’atmosfera, perché il suo ma anche il miglior chiavistello per sguardo così vuoto mi sembrava capire. «buono» rispetto Come per le vitRESA DEI CONTI alla furia dei comtime: bisogna gli ho «Non si faranno prigionieri militoni,aveva detestrarle dalle statito che una stiche e dar loro Solo una raffica, come quelle bella maglia. E lui che hanno distribuito» ha cominciato a facce e parole, toccarle perché inneestrarre freneticaschino il circuito LAMPI DI UMANITÀ mente i caricatori della pietà. L’im«Il carceriere era uno dei che teneva nelle tamensa somma dei sche della camicia dolori, e delle atro- più furiosi, ma la sera venne per togliersela e rea chiacchierare con noi» galarmi la maglia cità, acquista un senso solo se ci soche mi piaceva. no persone che escono dal numero e E dove sarà l’altro ragazzo, libico diventano significative. quello, ferito a una spalla, che inveiSarà ancora vivo il giovane nero, va vedendo scorrere in televisione poco più che un ragazzo, che osser- («Al Jazeera»: l’unica cosa che lega i vava, impassibile, l’assedio ai giorna- due campi, in cui si specchiano vincilisti stranieri catturati, che fiutava tori e vinti) i capi della nuova Libia, l’odore del linciaggio? Non era un li- gli ex ministri e faccendieri di Ghedbico, lui, ma uno dei tanti che Ghed- dafi; e di ognuno enumerava come dafi ha arruolato per rinforzare un capi di imputazione, le poltrone ocesercito che con prudenza di satra- cupate per anni, i miliardi sottratti, po aveva sempre voluto pletorico e le sconcezze ora cancellate? Chissà scalcinato. Mercenario, dunque. Pa- se rimpiangeva, nella rabbia, di non rola che inganna. C’erano quelli «ve- averli imitati, di non aver, il giorno ri», addestrati, efficienti, serbi, rus- della rivolta di Bengasi, acciuffato si. Ma quelli sono filati via, sanno co- l’attimo, fatto il passo verso l’altra me sopravvivere per la prossima parte? Caso, coerenza, stupidità: i guerra, per il prossimo ingaggio. So- punti cardinali che ingabbiano le rotno rimasti i mercenari poveri, minu- te degli sconfitti LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 Primo Piano 19 La fuga impossibile Soldati lealisti a un check-point: più rassegnati che motivati a una ormai inutile resistenza. E le strade per le frontiere sono tutte bloccate Forse era il destino, che non aveva dato scampo, ad aver scelto per il padrone della casa dove siamo stati imprigionati: nello sgabuzzino teneva una bandiera verde e il mitra sul pianerottolo, davanti al salotto buono. Per eccesso di propaganda o per prudenza? Quando ci hanno preso era uno dei più furiosi. E poi la sera è venuto a chiacchierare, impassibile come uno spartano, arguto come un ateniese. Spero sia ancora vivo il suo dirimpettaio, di viso simpatico e di voce, di eloquio facile, sensato, con quella destra pieghevolezza che schiva la discussione ardente. Eppure il mattino in cui siamo partiti è stato uno dei pochi che non ci ha salutato: spazzava con cura, curvo, intento, la pezza di strada davanti alla sua casa, accumulando da un lato i bossoli della battaglia come foglie sparse dal vento. E mi ha confortato quel gesto quotidiano, banale più di un abbraccio o di una stretta di mano. Non era un soldato quello che è venuto a guardare i quattro chiusi nello sgabuzzino a terra. Forse un uomo dei «comitati», la milizia della Jamahiriyya con cui Gheddafi avvolgeva anche gli interstizi più riposti della società libica; il mitra portato come un attrezzo di lavoro, l’occhio livido. E faceva il segno con le dita di prendere la mira contro ognuno di noi: «Sarkozy, Obama maledetti...». È uno che non può tornare indietro, ne conoscono i delitti e le perfidie. Può solo morire con il mitra in pugno. Semplicemente. Ma non è il macabro gusto della «bella morte». È la morte e basta. Al contrario che dall’altra parte non ho visto nessuno pregare. Per loro Dio non è morto. È andato via. (1. continua) “A Tripoli ora comando io” L’islamista Belhaj nominato da Jalil: “Garantirò l’ordine, i ribelli tornino sui monti” Reportage GIOVANNI CERRUTI INVIATO A TRIPOLI C omandante, chiamatemi il Comandante...». Quando entra nel suo ufficio, due divani, una scrivania con la cartina della città, una sedia e la tv satellitare fissa sul segnale di Disney Channel, i tre della scorta armata rimangono sulla porta. Scuro di pelle, di occhi e di barba, 45 anni, Abdel Hakim Belhaj ha le unghie lunghe e ben curate, la stretta di mano è forte. Il Comandante militare di Tripoli. L’uomo forte. O si sta con lui, come il presidente del Cnt Abdel Jalil, o contro: come la Brigata Misurata o quelle berbere scese a liberare Tripoli dalle montagne. Un Comandante cresciuto tra Afghanistan, rapporti con Al Qaeda, sei anni di prigione a Singapore e gli interrogatori (le torture) della Cia. Nel venerdì della preghiera e dei cortei di donne e bambini in piazza dei Martiri, il Comandante riceve tre giornalisti italiani all’aeroporto di Mitiga, nella palazzina che era la foresteria per le delegazioni straniere in visita da Gheddafi. È un islamista, non un laico come la maggior parte dei ribelli delle Brigate. Sa che la sua nomina non è stata gradita. E sa che le sue missioni all’estero con il presidente Jalil sono accompagnate da sospetti e insinuazioni. «Ma io prendo ordini solo dal Cnt - dice -. Ora mi devo occupare di Tripoli, garantire che sia in sicurezza, richiamare vecchi ufficiali di polizia, non far sentire il vuoto». C’è la politica, adesso. Con l’annuncio che entro maggio 2012 la Libia avrà una sua Assemblea Costituente ed entro maggio 2013 le sue prime elezioni politiche. Ma rimane l’interrogativo sui rapporti, non facili, tra i ribelli che hanno costretto Gheddafi ad abbandonare il potere. Quelli di Misurata proprio non lo amano, e non solo loro. Dicono che ha avuto i gradi senza nemmeno combattere. «La nostra Brigata è qui dal 22 agosto, ci siamo battuti nella Piazza verde e a Bab al Aziziya, il quartiere di Gheddafi». Però sa bene che questa risposta non basta. Dal Comandante, dai suoi ordini e dalla sua credibilità, dipenderanno le prossime giornate di Tripoli. A quelli delle Brigate ha chiesto di andarsene. «Altrimenti dovrebbero mettersi sotto i nostri ordini. Il loro compito era quello di liberare la città, non di rimanere. Stiamo cercando di rimandarli a casa». Il tono della voce è calmo e deciso, di chi sa come si combatte e si danno gli ordini. Un comandante esperto, e non solo per la piccola e vecchia cicatrice sotto l’occhio destro: «Ho lasciato la Libia nell’88, quando Gheddafi mi voleva arrestare. E All’ambasciata A Tripoli sventola di nuovo il tricolore. L’ambasciata italiana è stata riaperta ufficialmente ieri con l’alzabandiera dell’inviato del ministero degli Esteri, Andrea Catalano Era chiusa dal 18 marzo ho combattuto in Afghanistan contro i russi dall’88 al ’92. Poi, quando sono arrivati i taleban, me ne sono andato da quel Paese». Il Comandante concede solo «sette o otto minuti». Lo sta aspettando la «Cnn». È lui il personaggio più interessante, e non solo per gli americani. «Ma io con gli americani non ho mai avuto problemi», dice. E vuol chiarire che se è tornato in Afghanistan non era certo per aiutare Al Qaeda o Bin Laden, «ma solo per incontrare miei amici». L’ultima volta nel 2000, un anno prima dell’attacco dell’11 settembre. «Bin Laden ci aveva chiesto di entrare nel suo “Fronte”, ma gli abbiamo risposto di no e ce ne siamo andati. Non è giustificabile uccidere per la religione». Islamista sì, ma a suo modo pronto a riconoscere la legge dello Stato, non la Sharia islamica. «L’avevo detto anche a Bin Laden, quando l’ho incontrato: chi ti ha dato il compito di uccidere cristiani ed ebrei? I cristiani c’erano prima dell’Islam. E allora perché non prendersela anche con cinesi o buddhisti? Se hai un tuo problema politico lascia perdere l’Islam e la religione». I sette o otto minuti stanno già finendo. «Speriamo che la nostra rivoluzione renda la Libia un Paese democratico, con il popolo che vota e decide». Il Comandante si alza e saluta: «Ricordate, noi con Al Qaeda non abbiamo nulla a che fare. Anzi, siamo contro». Convincere tutti quelli delle Brigate non sarà semplice. NA LV SABATO 3 SETTEMBRE 2011 LA STAMPA 20 Lussuose villette a schiera a partire da 108.000 euro con rendita da affitto garantita al 6% annuo Siamo presenti anche a: MIAMI - SARDEGNA - MILANO - MADESIMO LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 Primo Piano 21 MARCO BARDAZZI Si intitola «Il giorno che ha cambiato la nostra vita» ed è l’inserto speciale con il quale domani «La Stampa» apre una settimana di memoria, riflessione e analisi su una data entrata nei libri di Storia: 11 settembre 2001. A 10 anni dall’attacco all’America, la proposta è quella di ripercorrere con un ricco pacchetto multimediale le fasi principali e le storie più sconvolgenti di quel giorno. Un viaggio che aiuti a capire come il maggiore attentato terroristico di sempre abbia inciso sulla politica internazionale, l’economia, le arti e anche sulla vita quotidiana di ciascuno di noi. L’inserto, aperto da un intervento di un grande conoscitore dell’America come Gianni Riotta, rievoca gli eventi dell’11 settembre attraverso reportage da New York, Washington e dall’area rurale della Pennsylvania dove cadde uno degli aerei. A ricordare quel giorno e gli anni che ne sono seguiti saranno Rudy Giuliani, ex sindaco di New York, l’architetto Daniel Libeskind, progettista della rinascita di Ground Zero, e lo scrittore Jay McInerney. Per la prima volta saranno presentate le mini-biografie delle 173 vittime italiane e italoamericane. L’inserto sul quotidiano sarà accompagnato da una speciale sezione multimediale su LaStampa.it e da un video-documentario con le testimonianze dei giornalisti de «La Stampa» - incluso il direttore Mario Calabresi - che dieci anni fa raccontarono New York ferita e la sua rinascita. Per tutta la settimana prenderà poi il via sul quotidiano un dibattito su come è cambiato il mondo in questo decennio e quali prospettive si aprono: gli interventi sono affidati a grandi «firme», di cui trovate qui a fianco l’elenco. Da venerdì 9 sarà in edicola un ulteriore strumento di approfondimento: «Testimoni della Storia», un dvd realizzato da Discovery Channel. Domenica 11 settembre, infine, all’interno del giornale i lettori troveranno un eccezionale disegno di Matteo Pericoli con la «skyline» odierna di Manhattan a confronto con quella di 10 anni fa, quando era ancora dominata dalle Torri Gemelle. Da domani su «La Stampa» e sul web una serie di proposte per ricordare e capire LE ANALISI 11/9, viaggio nel giorno che ha cambiato la Storia Una settimana per esplorare un decennio I Da domani e fino all’11 settembre, «La Stampa» presenterà analisi sui cambiamenti avvenuti in questi 10 anni. Ecco gli autori: Bill Emmott Il ruolo dell’11/9 nella Storia Joseph Nye Le lezioni per la politica estera Enzo Bettiza Le date che cambiano la Storia Lucia Annunziata Le piazze del mondo arabo Vittorio Emanuele Parsi La jihad dieci anni dopo Gian Enrico Rusconi La «guerra giusta» Jean-Marie Colombani Siamo tutti americani Antonio Scurati Come è cambiata la nostra vita Mario Deaglio L’economia Marta Dassù Il nuovo ruolo della Cina Enzo Bianchi Lo scontro di civiltà Walter Siti L’11/9 e la letteratura Francesco Bonami L’11/9 e l’arte Marco Belpoliti La strage e le immagini Lastampa.it/11settembre Il dvd e la web-story Le immagini, i suoni, i volti Un itinerario multimediale per ripercorrere la tragedia Multimediale Per rivedere la dinamica dell’attacco al World Trade Center e al Pentagono basta cliccare sul grafico interattivo di LaStampa.it, realizzato in esclusiva per «La Stampa» da Centimetri La parola ai testimoni Tutti gli approfondimenti in due documentari In edicola «Testimoni della Storia» è un dvd realizzato da Discovery Channel con immagini originali e interviste esclusive In vendita in edicola con «La Stampa» da venerdì 9 a 7,80 euro Il direttore Mario Calabresi nella «web-story» ANNA MASERA La rotta dei voli che hanno colpito le Torri Gemelle, di quello che si è schiantato sul Pentagono e quello finito in Pennsylvania; la dinamica del crollo delle Torri e che cosa si sta ricostruendo a Ground Zero. Su LaStampa.it vi offriamo gratis non solo uno speciale video-documentario con le immagini e il racconto dei nostri giornalisti-testimoni (si veda box a fianco), ma anche un’infografica interattiva che abbiamo realizzato per aiutarvi a comprendere meglio la portata della tragedia - cronometrata minuto per minuto - con un clic. Ed è solo un assaggio dello speciale multimediale che andrà ad ar- ricchirsi giorno dopo giorno e potrete consultare sul sito della Stampa tra oggi e il prossimo 11 settembre in occasione del decennale. Voi dove eravate quel giorno? Potete scambiarvi i vostri ricordi nel forum e dire la vostra nel blog Finestra sull’America. Vi sentite più sicuri da allora? Votate l’instant poll. Da domani sul sito troverete l’archivio con i resoconti e le analisi di oggi e di allora, gallerie fotografiche, video, e audio che celebrano l’anniversario. E nel corso della settimana vi proporremo di partecipare ad appuntamenti in videochat. www.lastampa.it/11settembre Un documentario di oltre 20 minuti, realizzato solo per Internet, a disposizione gratuita di tutti. È la «web story» che già da oggi trovate sul sito www.lastampa.it/11settembre, con le testimonianze dei giornalisti de «La Stampa» che dieci anni fa raccontarono da New York l’attacco all’America e che nel corso degli anni successivi ne hanno analizzato le conseguenze. Girato nelle strade della metropoli, in particolare nell’area di Ground Zero, il documentario si intitola «Never Forget» e offre la possibilità di scoprire la portata dell’11 settembre e le sue conseguenze anche a chi dieci anni fa era ancora troppo giovane per capire: uno strumento quindi rivolto Maurizio Molinari a NY nelle strade della tragedia anche alle scuole e condivisibile online attraverso i principali social network. Oltre ai giornalisti de «La Stampa» a New York, a ricordare l’attacco e ad analizzarne le conseguenze è anche il direttore Mario Calabresi, che nel 2001 fu inviato per questo giornale nella città ferita. . 22 Estero LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 E’ mancato IL DOSSIER DELLE NAZIONI UNITE SULLA MAVI MARMARA FA INFURIARE LA TURCHIA: BASTA ACCORDI MILITARI Giovanni Massari anni 87 Lo annunciano la moglie, i igli, parenti tutti. Funerali lunedì 5 settembre ore 8,30 parrocchia Stimmate, corso Umbria. S. Rosario in parrocchia domenica 4 ore 17,30. – Torino, 2 settembre 2011 E’ mancato Ankara: via l’ambasciatore israeliano Blitz contro la Flottiglia, l’Onu: azione irragionevole ma legittima MARTA OTTAVIANI ISTANBUL Angelo Origlia Addolorati l’annunciano la moglie Dina, i igli Roberto con Roberta e Camilla; Fabrizio con Manuela, Andrea e Giulia; Laura con Amedeo, Alberto e Anna; parenti tutti. Non iori ma offerte alla FARO Onlus. Funerali lunedì 5 settembre ore 10 cappella ospedale S. Vito. – Torino, 2 settembre 2011 Gloria Mattone è vicina a Dina, Roberto, Fabrizio e Laura. Marco e Donata, Paolo e Priscila sono vicini a Fabrizio e famiglia nel loro dolore. Ha raggiunto la mamma Maria e la moglie Laura La Turchia fa il gioco duro. Dopo l’anticipazione del rapporto Onu sull’attacco della marina israeliana alla Mavi Marmara e le mancate scuse di Gerusalemme, Ankara ha ridotto il livello delle relazioni diplomatiche con lo Stato ebraico, che da oggi potrà essere rappresentato solo da un secondo segretario di ambasciata. Espulso quindi l’ambasciatore Gabby Levy - che fra l’altro si trova già in patria e non rientrerà quindi più ad Ankara. Inoltre tutti i funzionari di grado superiore a quello di secondo segretario hanno tempo fino a mercoledì per lasciare il Paese. La Mezzaluna ha anche bloccato tutti gli accordi militari, per un valore stimato attorno a 1,8 miliardi di dollari e che facevano di Turchia e Israele una delle alleanze più solide e strategiche del Mediterraneo. Il peggio per i due ex alleati potrebbe ancora arrivare. Commentando il rapporto L’ira del presidente Gul «Un documento nullo» Palazzo di Vetro: legale il blocco a Gaza Palmer (dal nome dell’ex premier neozelandese che ha guidato la commissione), il ministro degli Esteri turco, Ahmet Davutoglu, ha detto che Israele «ha compiuto azioni illegali» e che per il Paese «era venuto il momento di pagare». La Turchia ha rifiutato i risultati del rapporto Onu, che avrebbe dovuto essere reso noto lo scorso maggio, ma la cui pubblicazione era stata posticipata per tre volte, per permettere ai due Paesi di trovare un accordo. Il rapporto era chiamato a dare una versione definitiva sui fatti del 31 maggio 2010, quando la marina israeliana attaccò in acque internazionali la Mavi Marmara, la nave ammiraglia della Freedom Flottiglia - finanziata dalla Ong Ihh - che cercava di rompere il blocco attorno a Gaza. Nel blitz delle teste di cuoio morirono nove cittadini turchi. Il rapporto ha stabilito che la reazione della marina israeliana è stata «eccessiva e irragionevole» e che la perdita di vite umane è «inaccettabile». Tuttavia l’Onu sottolinea che i soldati hanno dovuto fronteggiare «la resistenza organizzata e violenta di un gruppo di passeggeri». I relatori hanno messo in forte dubbio le reali intenzioni della Flottiglia, facendo capire che i fini della missione, che doveva essere umanitaria, non erano del tutto chiari. Ulteriore motivo di rabbia ad Ankara anche il giudizio della commissione sulla «legittimità», secondo il diritto internazionale, del blocco di Gaza. «Il blocco di Gaza è illegale», ha invece replicato Davutoglu, aggiungendo che la Turchia ricorrerà al Tribunale internazionale dell’Aja per avere un parere sul blocco al largo della Striscia. I provvedimenti contro Israele potrebbero non essere finiti. Davutoglu ha accennato a misure che la Turchia potrebbe prendere per quanto riguarda la sicurezza nella navigazione del Mediterraneo Orientale, senza però fornire precisazioni. Il presidente della Repubblica, Adbullah Gul, ha definito il rapporto Onu «nullo» e aggiunto che il comportamento della Turchia ora dipenderà dai provvedimenti che Israele deciderà di prendere. La Turchia aveva già severamente ridimensionato le relazioni con Gerusalemme nel giugno 2010, all’indomani dell’attacco, richiamando l’ambasciatore. Stop alle relazioni La minaccia Il ministro turco Davutoglu Israele ha compiuto azioni illegali e deve pagare. La Turchia sospenderà tutti gli accordi militari Ankara non riconosce la legalità del blocco di Gaza e farà ricorso al tribunale internazionale dell’Aja Massimo Parolin Lo annunciano, con dolore, il padre Roberto, il iglio Marco unitamente ai famigliari tutti. Si ringraziano infermieri e medici del reparto Oncologia dell’ospedale Gradenigo, il dott. Garetto e la signora Rita Tibaldi per le affettuose cure. SS. Rosario domenica 4 settembre ore 19; Funerali lunedì 5 settembre ore 11 Collegno, Leuman, parrocchia Beata Vergine Consolata, via Ulzio 19. – Collegno, 2 settembre 2011 Roberta, Massimo e igli abbracciano Marco e famigliari in ricordo del caro amico MASSIMO. Il giorno 1 settembre è mancata Rina Francisetti Icardi di anni 88 Lo annunciano igli, nuore, nipoti. Funerali avranno luogo sabato 3 settembre nella chiesa di Abbazia di Masio alle ore 16,30. La salma verrà tumulata a Montegrosso d’Asti. – Alessandria, 3 settembre 2011 Ci ha lasciati La Mavi Marmara cercava di rompere il blocco attorno a Gaza. Nel blitz delle teste di cuoio morirono 9 turchi Liliana Tulliach ved. Bilucaglia Lo annunciano i igli Dario e Daniela con rispettive famiglie. Funerali sabato 3 settembre ore 9 parrocchia S. Francesco, Grugliasco. – Grugliasco, 3 settembre 2011 O.F. Miletto L. - tel. 011.781636 Anna, Pasquale, Paola con Gabriele, Riccardo con Delfy, Davide, Stefano e Alessia, sono affettuosamente vicini a Dario e Daniela nel ricordo indelebile della cara LILIANA. Con ininito affetto il fratello Tullio ed i nipoti Annamaria e Andrea. E’ mancata all’affetto dei suoi cari la DOTTORESSA Il sollievo di Tel Aviv per il Rapporto Netanyahu: non chiederò mai scusa Il governo disposto a esprimere rammarico. Per Erdogan è poco ALDO BAQUIS TEL AVIV Rammarico per le vittime civili sì, ma scuse ad Ankara no. Questa la posizione elaborata dal premier israeliano Benyamin Netanyahu dopo aver saputo delle misure messe a punto dal collega turco Recep Tayyp Erdogan per punire Israele dell’abbordaggio della Marmara, la nave turca che nel maggio 2010 cercò di forzare il blocco navale per Gaza, a bordo della quale nove passeggeri furono uccisi dal fuoco israeliano. Israele ieri ha accolto con sollievo (e con qualche riserva marginale) il rapporto dell’Onu sull’incidente, redatto da Geoffrey Palmer. Il blocco navale di Gaza è giustificabile, dice il rapporto, e così pure l’arresto di navi in acque internazionali. Sulla Marmara non c’erano aiuti umanitari significativi per i palestinesi di Gaza, ma decine di militanti islamici turchi, determinati a un confronto con la Marina israeliana. La quale, prosegue il Rapporto, ha tuttavia errato nella tecnica di intercettazione della Marmara e ha fatto ricorso a un uso eccessivo della forza. Da qui la necessità che Israele esprima rammarico e provveda a indennizzare le vittime. «Erdogan si è visto sbugiardato da Palmer - ha affermato una fonte politica israeliana -. Per mesi ha detto al suo popolo che Israele aveva commesso un terribile crimine, mentre il Rapporto Palmer sostiene il contrario. In assenza di spiegazioni accettabili, Erdogan ha preferito alzare ancora una volta i toni verso Israele». Ma se il ministero degli Esteri israeliano ritiene di aver guadagnato qualche punto sul piano internazionale, il ministero della Difesa vede invece il futuro con apprensione. Nei mesi scorsi proprio il ministro della Difesa Ehud Barak aveva provato a escogitare con Ankara una formula che salvasse l’orgoglio nazionale di tutti. Dizionari alla mano, si era cercata (invano) una parola vaga che in turco suonasse come «scusa formale» e in ebraico come «rammarico». La Turchia, dicono analisti israeliani, da tempo cerca di imporsi come una potenza regionale e islamica. Israele può al massimo ritardare questa tendenza. Ieri invece gli eventi hanno assunto una accelerazione brusca, che provoca palpitazioni nel ministero della Difesa. Il timore immediato è che i militari israeliani ripresi a bordo della Marmara siano trascinati in Corti internazionali. Ci si interroga anche sul futuro della cooperazione tra intelligence (specie sui progetti iraniani) nonché sulla possibile intenzione, da parte della Marina militare turca, di sfidare, presto o tardi, il blocco navale a Gaza. Di fronte a questi scenari, Hamas (che spera ora in una visita di Erdogan a Gaza) ha già espresso il massimo giubilo. Cristina Vercellotti in Giorgetti farmacista di anni 88 L’annunciano: il marito Dario, il nipote Marco. I Funerali avranno luogo in Ciriè lunedì 5 settembre alle ore 15,30 nella chiesa parrocchiale di San Giovanni. Il presente è partecipazione e ringraziamento. – Mathi, 2 settembre 2011 La farmacia S. Agostino e tutto il personale partecipano al dolore della famiglia Giorgetti. Piero, Rosi, Titti e Lella sono affettuosamente vicini a Dario. Corrado e Mirella, Marco e Mara, Giorgio e Marina partecipano al dolore di Dario per la scomparsa della cara CRISTINA. SOLO NEL 2011 SONO STATI UCCISI OTTO REPORTER, 83 NEGLI ULTIMI 10 ANNI Amiche Ana Marcela Yarce (a sinistra) e Rocío Trapaga González Erano uscite insieme per un caffè rag. Jean Palombieri Sempre nel ricordo di Amici Piemonte. – Torino, 3 settembre 2011 Il Direttore e i colleghi del dipartimento di Elettronica sono vicini al prof. Marco Gilli, Prorettore del Politecnico di Torino, per la scomparsa della cara mamma Messico, strangolate e denudate Giallo sulla morte di due giornaliste I corpi ritrovati in un parco della capitale S’indaga sui narcos PAOLO MANZO SAN PAOLO Nude, mani e piedi legati con la stessa corda che è servita probabilmente a ucciderle, i corpi abbandonati di notte nella capitale: il Messico si è svegliato ieri mattina con un altro delitto, a una settimana dalla strage di Monterrey costata la vita a 53 persone. I corpi di Marcela Yarce e Rocío González, giornaliste di 48 anni, sono stati ritrovati nel parco Mirador di Iztapalapa. Amiche e colleghe, erano uscite insieme per un caffè. Sale così a 8 il numero dei giornalisti uccisi solo nel 2011, l’ultimo Humberto Salazar nello Stato di Sinaloa. Dal 2000 sono 83 i reporter uccisi dalla malavita e dai cartelli dei narcos che tengono in scacco il Paese. Gli investigatori si stanno interrogando sul movente della morte di Marcela e Rócio. La Yarce aveva fondato un settimanale d’inchiesta, «Contralinea» ma da tempo si occupava solo di pubbliche relazioni. Mentre la González, un passato da reporter televisiva a «Televisa», era freelance e gestiva un ufficio cambi all’aeroporto di Città del Messico. Proprio questo aspetto della sua vita è al vaglio delle indagini. Pare, infatti che, poche ore prima di essere ammazzata, la donna avesse ritirato una somma di denaro. Potrebbe essersi quindi trat- Anna Maria Vitton in Gilli – Torino, 2 settembre 2011 Il dipartimento di Meccanica tutto partecipa all’immenso dolore del Pro Rettore del Politecnico di Torino, prof. Marco Gilli. tato di un furto finito male anche se gli inquirenti non hanno ancora del tutto scartato l’ipotesi che il duplice omicidio possa essere una ritorsione per le attività investigative delle croniste. Resta inoltre un mistero il motivo per cui i corpi siano stati denudati e abbandonati in un parco. Il direttore di «Contralinea» Miguel Badillo ha smentito che Marcela stesse lavorando a un’inchiesta scottante. «È diventato impossibile fare la giornalista in questo Paese», ha detto una collega di Marcela. Il Messico - anche secondo una valutazione dell’Onu - è il Paese più pericoloso al mondo per i reporter. E la scia di vittime in questi ultimi 10 anni ne è la testimonianza. I colleghi del dipartimento Sistemi di Produzione ed Economia dell’Azienda del Politecnico di Torino si unicono al dolore del prof. Marco Gilli. Il Presidente, il Direttore e tutto lo staff dell’Istituto Superiore Mario Boella prendono parte al dolore del prof. Marco Gilli per la perdita della cara MAMMA. (continua a pag 26) . LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 Estero 23 La storia MARK FRANCHETTI* MOSCA iangenti e vestite di nero, migliaia di persone in lutto si riuniranno oggi alla scuola di Beslan per commemorare il settimo anniversario del più grave attacco terroristico mai avvenuto in Russia. Porteranno fiori e bottiglie d’acqua, un modo simbolico per ricordare la sete sopportata dai loro cari nelle ultime ore prima della morte. Un rintocco di campana segnerà il momento, poco dopo mezzogiorno, quando il 3 settembre 2004 si udirono due potenti esplosioni all’interno della palestra della scuola dove più di 1200 ostaggi – gli allievi, i loro genitori e gli insegnanti - erano da 52 ore in mano ai terroristi islamici. Nel massacro che seguì morirono 333 persone - tra cui 186 bambini. Diciassette bambini persero entrambi i genitori e 72 sono rimasti gravemente disabili. In un solo blocco di appartamenti vicino alla scuola si sono contati 34 bambini tra le vittime. In un P Beslan abita ancora sulle tombe dei suoi figli Dopo sette anni l’inchiesta sulla strage nella scuola non ha prodotto risultati LA MEMORIA L’edificio scolastico resta in macerie, tra le quali sono appese le foto delle vittime IL DOLORE I genitori portano al cimitero bottiglie d’acqua: i terroristi la negarono ai piccoli ostaggi paese così piccolo, quasi tutti hanno perso una persona cara o conoscono qualcuno che l’ha persa. Sette anni dopo Beslan, con i La «Città degli angeli», la sezione del cimitero di Beslan dove sono sepolte le vittime della strage. Quasi tutte le tombe sono coperte di fiori e giocattoli. suoi 35.000 abitanti, è tranquilla, provinciale e rurale. Ma a differenza delle grandi città che hanno sof- le vittime? Perché i russi non riusciferto terribili atti terroristici su lar- rono nemmeno a negoziare con i terga scala come New York e Mumbai, roristi e quali concessioni era pronto Beslan è ancora un luogo dove qua- a fare il Cremlino? E, soprattutto, chi si tutta la popolazione è segnata da o che cosa causò le due fatali esplosioprofonde cicatrici emotive colletti- ni che hanno portato al massacro? ve. Per molte delle famiglie di coloPer tutto il tempo dell’assedio le ro che morirono nella scuola la feri- autorità russe hanno mentito sul nuI L’oligarca Mikhail Prokhorov ha ta resta aperta: ora come sette anni mero degli ostaggi, affermando che annunciato ieri che potrebbe correre fa sono arrabbiate per l’evidente erano solo 300. I terroristi fecero i noper il Cremlino nelle elezioni del prosmancanza di volontà delle autorità mi di quattro alti funzionari dello Stasimo marzo se il suo partito, Causa d’indagare adeguatamente sull’at- to con i quali volevano parlare ma alGiusta, ottenesse buoni risultati alle tacco terroristico e rivelarne tutte la terza mattina del dramma nessuno legislative del 4 dicembre. «Se il partile verità nascoste. Incredibilmente, di loro si era presentato alla scuola. to arrivasse secondo, noi avanzeremsette anni dopo, sono ancora in atte- Frustrati, i membri del commando mo una candidatura per la presidensa della conclusione ufficiale dell’in- che avevano già ucciso numerosi uoza. Non escludo la mia stessa candichiesta aperta sull’accaduto. La mini prigionieri e li avevano gettati datura», ha dichiarato sul suo sito. chiusura dell’indagine è stata rin- fuori da una finestra - smisero di daAttualmente il partito di cui è leader viata più di trenta volte. Un lungo re da bere agli ostaggi. I prigionieri, non ha alcun seggio in Parlamento rapporto del Parlamento pubblica- nel caldo soffocante, finirono per bema ha circa il 3% dei consensi. Proto cinque anni fa è stato respinto re la propria urina. khorov - che ne ha preso la guida dai cittadini di Beslan come un ten«Di chi è la colpa per la morte di due mesi fa, dopo una carriera che tativo di insabbiare la vicenda per- tanti bambini?», ha chiesto Susanna l’ha portato a diventare terzo uomo ché non è riuscito in alcun modo ad Dudiyeva, che ha perso suo figlio di 13 più ricco della Russia - ha già annunattribuire una qualche responsabili- anni, Zaur, e ora è a capo del comitaciato che vuole strappare il secondo tà al governo russo. to Madri di Beslan, che sta facendo posto alle elezioni parlamentari di fiNel 2005 Nurpashi Kulayev, un pressioni sulle autorità per avere rine anno, dietro al partito putiniano falegname ceceno disoccupato, sposte. «Per me diventa più difficile Russia Unita e davanti ai comunisti. l’unico terrorista catturato vivo, è ogni anno perché più passa il tempo, 3 settembre 2004: un uomo porta in salvo un bimbo durante la strage nella scuola stato condannato alpiù penso a come l’argastolo. Si pensa mio figlio morto sa- no è stata costruita una struttura te di fratelli e amici, così come con Ma ci sono altri, come Kaspolat che, contrariamenrebbe stato adesso», commemorativa. Molti pensano che l’onnipotente culto della personalità Ramonov che ha perso sua figlia quinte alle assicurazioni racconta. E aggiun- avrebbe dovuto essere abbattuto, al- che hanno lasciato in eredità. In alcu- dicenne, Marianna, e ha dedicato la delle autorità, alcuge: «Questa è una cit- tri si piazzerebbero letteralmente di ni casi i genitori, senza volerlo, dimo- sua vita a custodirne il corpo. Alla letni terroristi siano tà profondamente fronte al bulldozer per salvarlo. strano più amore per il loro bambino tera. Dopo la sua morte, Ramonov veriusciti a fuggire. traumatizzata, dove Grandi chiazze carbonizzate sul morto che per quelli vivi. gliò la tomba della figlia giorno e notUn processo nei conmolti uomini si sono pavimento in legno della palestra seNonostante le tensioni e le divisio- te, in una sezione speciale del cimitefronti di tre funziodati al bere dopo la gnano ancora chiaramente il punto ni, la gente di Beslan ha mostrato no- ro della città dove sono stati sepolti nari di polizia locali tragedia perché non dove alcuni degli ostaggi sono morti tevole capacità di recupero, dignità e tutti i bambini uccisi nell’attacco teraccusati di negligenIl primo settembre 2004 potevano far fronte bruciati nel rogo seguito all’esplosio- autocontrollo. I timori che il dolore roristico, un luogo che ora viene chiaza si è concluso con un commando di islamisti al senso di colpa e al- ne. Tutto intorno, ordinatamente di- della città potesse risolversi in una mato «la città degli angeli» e dove l’amnistia senza che prese in ostaggio 1.200 la sensazione di aver sposti in file sulle pareti annerite e sanguinosa vendetta non si sono av- praticamente ogni lapide è coperta di gli imputati testimogiocattoli. Iniziò persone in una scuola. Due tradito i propri figli crivellate di proiettili della palestra, verati. In sette anniassero in pubbligiorni dopo avvenne morti. Questo non sa- sono appesi i ritratti delle vittime. ni, più di 50 nuovi LA RABBIA pian piano ad occuco. Non un solo fundel cimitero fila strage: 186 delle vittime rà mai più un posto Fiori e ghirlande, candele e peluche bambini sono nati Molte domande parsiquando cinque zionario dello Stato no a erano bambini normale. Io per pri- circondano la palestra, insieme alle nelle famiglie colpirimangono senza risposta anni fa è stato nomisi è dimesso o è stama non riesco a veni- bottiglie di acqua minerale e a lattine te dalla tragedia. e nessuno è stato punito nato ufficialmente to licenziato come conseguenza del re a patti con la morte di mio figlio. È di bibite lasciate in memoria dei bam- Elena e Yuri Zamepeggior attacco terroristico della per questo che mi batterò fino alla fi- bini morti assetati perché i terroristi sov hanno avuto suo custode. Conostoria russa. Al contrario, alcuni al- ne per la verità». Dudiyeva ha incon- negarono loro l’acqua. Le pareti sono tre maschietti dopo la morte dei loro sce intimamente la storia di ciascuna ti ufficiali locali della sicurezza sono trato sia Vladimir Putin sia Dmitry coperte di messaggi scritti a mano, figli, Natalia, di 12 anni, e Igor che ne vittima sepolta lì. Se una madre ha bistati promossi. E questo nonostan- Medvedev, suo successore alla presi- versi e poesie che piangono i morti. aveva dieci. «Avere altri bambini ci sogno di lasciare la città per un paio te il fatto che gli avvertimenti della denza, ma sente che entrambi i lea- Una grande croce ortodossa di legno ha regalato gioia e ci ha un po’ di- di giorni, Ramonov parla alla tomba polizia su un imminente attacco ter- der l’hanno illusa. si erge al centro della palestra. E’ un stratti, ma non ha in alcun modo di- del suo bambino. «Non ti preoccuparoristico, fatti due settimane prima Sospesa nel tempo, la scuola è an- luogo straziante e commovente. minuito il mio dolore», dice Elena. re, dico, tua madre tornerà presto e ti del sequestro della scuola, non aves- cora come dopo il massacro, al tempo Il senso di colpa dei sopravvissuti «Dicono che il tempo guarisce. La ve- sta pensando», spiega. «Questo non è sero portato ad alcun rafforzamen- stesso memoriale e simbolo struggen- ha avuto un effetto velenoso sulla psi- rità è che peggiora le cose. Mi pare di un lavoro», aggiunge. «Io vivo qui per to delle misure di sicurezza. te delle divisioni della città. Gli ex che della città. I genitori sono perse- impazzire quando mi immagino quel- badare ai bambini». Perché le segnalazioni sono sta- ostaggi e i familiari delle vittime sono guitati dalla sensazione di aver tradi- lo che i miei figli hanno passato in *Corrispondente a Mosca te ignorate, si chiedono ancora sen- ancora divisi su cosa si debba fare to i loro figli morti, i giovani soprav- quei tre giorni. Solo chi ha perso un del Sunday Times di Londra za avere risposta molte famiglie del- dell’edificio attorno al quale quest’an- vissuti devono fare i conti con la mor- bambino può davvero capirci». Traduzione di Carla Reschia Elezioni in Russia L’oligarca Prokhorov «Mi candido al Cremlino» vittime della tragedia 333 SABATO 3 SETTEMBRE 2011 LA STAMPA 24 Il settore elettrico è un fondamentale volano di sviluppo per il Paese. Dalla liberalizzazione, abbiamo investito oltre 80 miliardi di euro in Italia, promuovendo una modernizzazione di centrali e reti che non trova paragoni negli altri paesi europei. Le centrali italiane Molte aziende saranno anche costrette a rivedere la politica dei dividendi per rispettare i parametri finanziari imposti dalle agenzie di rating. La Robin Hood tax colpisce, per la terza volta in meno di tre anni un solo settore, cruciale per lo sviluppo e la competitività del Paese, coinvolgendo anche le attività regolate, quali la trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica, le cui tarife sono fissate da un organismo terzo, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas. Questa penalizzazione rispetto agli altri settori industriali, attraverso un trattamento fiscale discriminatorio con un’addizionale che ha superato il 10%, non trova giustificazione alcuna nelle dinamiche del prezzo del petrolio, che non hanno impatti sugli utili delle nostre aziende, e tanto meno nella redditività dei nostri investimenti. La stessa Autorità e la Corte dei Conti hanno evidenziato i possibili efetti depressivi sugli investimenti e sull’economia italiana. Efetti del tutto in contrasto con quanto richiesto dall’Unione Europea che ha sollecitato al Governo interventi in grado di promuovere lo sviluppo e la crescita industriale del Paese. sono fra le più eicienti ed eco-compatibili d’Europa e operano in un mercato liberalizzato e fortemente competitivo. Gli investimenti nella produzione hanno consentito di ottenere un mix energetico più competitivo, anche grazie al rilevante sviluppo delle fonti rinnovabili. I grandi investimenti nelle reti di trasmissione e distribuzione hanno prodotto maggiore eicienza ed innovazione tecnologica e migliorato la qualità del servizio. Queste risorse hanno consentito di ridurre i costi del servizio ed il costo dell’energia elettrica per i clienti è rimasto sostanzialmente invariato dal 2001 ad oggi a fronte di un aumento del prezzo del petrolio del 70%. Investimenti che rappresentano sviluppo ed occupazione, non solo per le aziende del settore ma, più in generale, per l’intero sistema industriale italiano, interessando un indotto di oltre 10.000 aziende e oltre 400.000 addetti. Siamo chiamati ad un ulteriore impegno economico per migliorare la sicurezza del Paese e rendere ancora più competitivo il mix energetico, per migliorare le interconnessioni anche con l’Europa, e per sviluppare la rete di distribuzione anche per favorire lo sviluppo delle energie rinnovabili. Tutti questi programmi, che hanno come obiettivo finale creare benefici per il sistema e ai consumatori, rischiano di essere inevitabilmente ridimensionati a causa della cosiddetta Robin Hood tax, che porterà una riduzione degli investimenti stimabile di Le imprese elettriche, sia ben chiaro, nonostante una congiuntura particolarmente critica per il settore, non intendono tirarsi indietro, ma si attendono che sia riconosciuto il valore di chi investe nel proprio Paese e pertanto chiedono al Governo di ritirare la norma sull’imposizione aggiuntiva. oltre 15 miliardi nei prossimi anni. Avviso a pagamento Lettera aperta a Parlamento e Governo LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 Cronache 25 VICINA A CL, ESPERTA DI DIRITTO INTERNAZIONALE. PER COMPLETARE IL NUMERO DEI GIUDICI MANCA QUELLO INDICATO DAL PARLAMENTO Una donna alla Corte Costituzionale Marta Cartabia, 48 anni, nominata da Napolitano. È la terza nella storia della Consulta PAOLO FESTUCCIA ROMA Prima la visita al Colle, a metà della scorsa settimana, poi ieri la nomina a giudice della Corte Costituzionale. Ad indicarla, naturalmente, è stato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Quarantotto anni, sposata con tre figlie, Marta Cartabia è il terzo giudice costituzionale donna di Palazzo della Consulta, dopo Fernanda Contri e Maria Rita Saulle. Una nomina lampo, quasi improvvisa, caratterizzata però dall’altissimo profilo tecnico scientifico che la neo giudice costituzionale può vantare: ricercatrice, corsi in Europa e negli Stati Uniti, pubblica- Il suo commento: «Grazie per la fiducia, è stato un atto generoso e coraggioso» zioni e titoli internazionali, nonché professore di diritto costituzionale all’Università Bicocca di Milano. E’ lei, insieme ad altri, tra l’altro, la curatrice per il Meeting di Rimini della mostra sui 150 anni dell’Unità visitata proprio dal Presidente Giorgio Napolitano nella giornata inaugurale. E in quella giornata, tra le altre cose, non passò certo inosservato il richiamo-ap- Prima di Marta Cartabia (foto), giudici della Consulta sono state Fernanda Contri e Maria Rita Saulle pello di Napolitano a quella platea di cattolici, affinché tutte quelle «risorse umane e culturali» presenti, accettassero la sfida di rimettersi dentro le istituzione. E già, le istituzioni. Per questo, allora, è ancora più chiaro oggi quel messaggio del Capo dello Stato proprio dal meeting di Comunione e liberazione. Un messaggio, che nella nomina di Marta Cartabia assume un valore concreto, fondante, verso il diritto globale (la Cartabia è esperta di diritti internazionali) ma anche verso tutto il mondo cattolico. Insomma, una scelta meditata, ponderata che si muove nel solco già avviato da Napolitano con la nomina di Paolo Grossi, quindi privilegiando figure di altissimo profilo, ma anche nell’alveo e nel rispetto del pluralismo ideale e culturale del Paese. E già, per- ché con la Cartabia, Napolitano sceglie sì un giudice costituzionale ma anche un giudice costituzionale cattolico. E soprattutto, una donna. L’unica al palazzo della Consulta. Una donna giovanissima, in un momento nel quale proprio alla Corte non sono venute meno critiche e accuse da parte della maggioranza parlamentare. Lei, la neo giudice, si è limitata a un semplice «gra- zie», a un «ringrazio per la fiducia. E’ stato un atto generoso e coraggioso». Un atto che la porterà di nuovo al Quirinale il prossimo 13 settembre quando presterà giuramento. Esperta di diritto internazionale, Marta Cartabia, si laurea nel 1987 con una tesi dal titolo «Esiste un diritto internazionale europeo?». A farle da relatore è Valerio Onida, che di lì a qualche anno prima sarebbe divenuto prima giudice costituzionale poi presidente della Consulta. Dal 1993 Marta Cartabia fa la ricercatrice a Milano prima di diventare professore associato di diritto pubblico alla facoltà di Economia dell’Università di Verona. Ora, dopo la nomina del giudice da parte del Colle, per completare il plenum manca l’elezione del giudice costituzionale di nomina parlamentare che dovrà sostituire Ugo De Siervo, cessato dal mandato. Il Parlamento in seduta comune è convocato nuovamente giovedì prossimo 8 settembre. Si tratta del quarto appuntamento, visto che le precedenti sedute di aprile, maggio e giugno sono andate addirittura deserte. Per la fumata bianca è indispensabile un accordo tra maggioranza e opposizione, visto che per essere eletti alla Consulta nelle prime tre votazioni occorrono i due terzi dei componenti dell’assemblea. «Considerate professionalità e pluralismo» 2 domande a Andrea Simoncini costituzionalista «Il Presidente Napolitano ha indicato un giudice di altissimo profilo tecnico e scientifico». La pensa così Andrea Simoncini, professore di Diritto Costituzionale all’Università di Firenze. Una scelta che premia una donna, cattolica, giovanissima... «E’ l’unica donna presente alla Consulta. La decisione del Quirinale ritengo sia maturata secondo due criteri: il primo per l’altissimo profilo della Cartabia; il secondo per il rispetto del pluralismo culturale e ideale di questo nostro Paese. E, infatti, Napolitano, infatti, ha scelto una costituzionalista cattolica del XXI secolo». «Nel senso che la Cartabia si forma quando la Costituzione esisteva già da un bel pezzo. Dopo la Seconda guerra mondiale si sono fatti gli Stati. Oggi la nuova sfida è globale non riguarda solo l’Italia. E la Cartabia è tra le massime esperte di diritti internazionali». [P. FES.] In che senso del XXI secolo, professor Simoncini? Jazz 33 giri: una selezione di capolavori su puro vinile 180g. E il jazz torna a suonare nel posto dov’è nato: su un 33 giri. Jazz is back Da Miles Davis a Keith Jarrett, da Billie Holiday a John Coltrane i migliori artisti di sempre su copie anastatiche fedelissime ai 33 giri originali, per rivivere tutti i riti dell’ascolto e riscoprire il piacere originale del jazz: la qualità dei suoi suoni, l’intensità delle sue emozioni, il calore delle sue interpretazioni. In più, con ogni album, un fascicolo ricco di foto, aneddoti e curiosità sull’artista. Jazz 33 giri. Il jazz è tornato al suo stato più puro. 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Un’abitudine però, che può diventare pericolosa se figlia dell’approssimazione, visto LITE PER IL TRAFFICO Camionista accoltella padre e figlio I Sono incontrollabili, di materiale che inquina e possono innescare incendi che queste piccole mongolfiere di carta una volta in cielo diventano incontrollabili. Ne sanno qualcosa i gestori del Molo Luise a Napoli, dove alla fine di agosto alcune di queste lanterne hanno rischiato di provocare un incendio a catena: si erano adagiate infatti su alcune barche lì ormeggiate, e il peggio è stato evitato solo grazie all’allarme lanciato da chi aveva seguito l’«ammaraggio» di quello strano oggetto luminoso. Ma non deve essersi trat- Il camion fermo in mezzo alla strada. Una fila di auto in attesa di passare, poi spunta un coltello: così ad Acerra un uomo viene ridotto in fin di vita, il figlio ferito lievemente ma sotto choc. Gennaro Vanzanella, 37 anni, camionista «esasperato» per il suono del clacson ha aggredito e colpito le due persone nell’auto che lo seguiva. Padre e figlio, Giovanni Santoro, di 56 anni, e Giacomo, di 33, hanno avuto la peggio. Il camionista ha preso un lungo coltello da cucina che portava nei suoi viaggi e ha colpito con un fendente i due. Il padre è in fin di vita al Cardarelli di Napoli, il figlio è stato medicato e dimesso. L’autotrasportatore è scappato ma è stato rintracciato e arrestato. tato di un caso isolato, visto che chi amministra la struttura ha deciso di allertare le forze dell’ordine per cercare di prevenire il pericolo. Una vera e propria «guerra» quella dichiarata dagli agenti della polizia municipale di Napoli a queste lanterne: dalla seconda metà di agosto ne sono state sequestrate 810. Poca sicurezza per barche e passanti, ma anche per l’ambiente circostante, visto che le tante lanterne fatte partire dal Lungomare di Napoli sono spesso vendute da ambulanti abusivi per pochi euro e fabbricate con materiali nocivi. Non la carta e il bambù che impone la tradizione, ma un misto di sostanze plastiche non biodegradabili una volta cadute in mare. Il gruppo operativo Chiaia dei vigili urbani ha anche predisposto una serie di controlli sul lungomare di via Caracciolo. Per alcuni giorni gli agenti in borghese hanno pattugliato la zona sequestrando oltre 200 lanterne di cartapesta vendute da ambulanti abusivi. Ma non solo controlli e prevenzione: nella Municipalità Barra-San Giovanni-Ponticelli, è stato votato un ordine del giorno che impegna il presidente a vietare l’uso ed il lancio delle lanterne cinesi sul territorio di sua competenza. Un pirata della strada ha travolto e ucciso un pedone dandosi poi alla fuga. E’ avvenuto ieri all’alba di fronte al carcere di Regina Coeli. La vittima dell’incidente sarebbe un senzatetto. A constatare il decesso è stata una dottoressa che si trovava casualmente sul posto mentre andava al lavoro. I vigili urbani stanno vagliando le eventuali segnalazioni sull’auto pirata e stanno ascoltando alcuni testimoni. Omicidio Melania La procura ascolterà l’amante di Parolisi I La procura della Repubblica di Teramo ascolterà come teste anche Ludovica Perrone, la soldatessa che aveva una relazione con Salvatore Parolisi, in carcere dal 20 luglio scorso come unico sospettato dell’omicidio della moglie, Melania Rea. La Svizzera vieta l’uso delle lanterne, in Italia non ci sono restrizioni Vale 80 mila euro «Chiediamo al comune di Napoli e tutti i comuni della Provincia - dichiarano il commissario regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli ed il consigliere Marco Usai che ha promosso l’ordine del giorno - di estendere il divieto su tutto il territorio. Queste lanterne concludono - dovrebbero essere realizzate con canne di bambù e carta di riso, materiali non infiammabili e non inquinanti, e invece vengono prodotte a Napoli nella gran parte dei casi in fabbrichette improvvisate, spesso abusive e gestite dalla criminalità con materiali scadenti e pericolosi. Creano ogni giorno danni all’ambiente, spazzatura dovunque e sono spesso anche causa di gravi incendi, quindi vanno vietate». Tra un sequestro e l’altro, gli agenti della polizia municipale sono riuscito a risalire anche al fornitore delle lanterne: si tratta di un commerciante, manco a dirlo di nazionalità cinese, titolare di un deposito alla periferia della città. In questa struttura sono state trovate e sequestrate oltre cinquecento piccole mongolfiere, più una serie di altri articoli di produzione cinese, messi sotto chiave perché privi di marchi di sicurezza e di importazione. Non restituisce l’auto denunciato Corona I Un noleggiatore altoatesino ha denunciato il fotografo Fabrizio Corona perché, nonostante le ripetute sollecitazioni, non avrebbe restituito una Audi A8 del valore di 80 mila euro. I primi giorni di agosto Corona è andato a Bolzano, dove ha preso l’auto di grossa cilindrata presso la «Caravan», azienda specializzata in macchine di lusso. L’accordo prevedeva che l’Audi A8 venisse restituita entro il 13 agosto. Corona è stato denunciato per appropriazione indebita. ARRESTATO INDIANO (segue da pag. 22) Rettore, Vice Rettori, Senato Accademico, Consiglio di Amministrazione, Direttore Amministrativo, Presidi, Direttori di dipartimento, Corpo Accademico, Dirigenti e personale tutto del Politecnico di Torino partecipano con profondo cordoglio al dolore del Prorettore, prof. Marco Gilli per la scomparsa della mamma signora Nascerà una bimba: calci e pugni alla moglie SIENA Anna Maria Vitton in Gilli – Torino, 3 settembre 2011 Colleghi e amici del Politecnico di Torino partecipano al dolore del professor Marco Gilli per la scomparsa della mamma signora Ha preso a calci e pugni la moglie, all’ottavo mese di gravidanza, perché ha in grembo una femmina e non un maschio. Per questo un operaio agricolo di 36 anni, indiano, che vive con la consorte connazionale e lavora a Radda in Chianti (Siena), è stato arrestato dai carabinieri per maltrattamenti in famiglia e lesioni. A chiamare i soccorsi, 118 e assistenti sociali, sono state le due figlie della coppia, di 12 e 11 anni: la donna è stata ricoverata per tre giorni all’ospedale senese delle Scotte e ora si trova in una casa famiglia, mentre pare non aver subito traumi la bambina, che dovrebbe nascere nei prossimi giorni. L’uomo, che ha due figlie femmine e nessun maschio, avrebbe perso il controllo alla notizia che la moglie aspettava un’altra bambina. «Una triste storia che si ripete, un fenomeno che abbiamo già denunciato. In molti casi la donna che deve partorire, che generalmente non parla italiano, viene accompagnata dalla suocera e se nasce una bimba è obbligata ad abbandonarla», ha commentato Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente dell’Associazione nazionale volontarie del Telefono Rosa. Anna Maria Vitton in Gilli Ilaria Adamo Michelangelo Agnello Marco Ajmone Marsan Nicola Amati Alberto Audenino Andrea Bacciotti Mara Baccolla Claudio Badini Antonio Maria Barbero Giovanni Barla Carla Bartolozzi Guido Belforte Francesco Bellino Sergio Benedetto Gianpiero Biscant Pietro Bocca Basilio Bona Fabrizio Bonani Marco Bonino Silvio Cabras Carlo Caldera Pasquale Mario Calderale Mario Calderini Flavio Canavero Marco Cantamessa Claudio Canuto Anna Carbone Antonino Caridi Alberto Carpinteri Erasmo Carrera Gianfranco Cavaglià Qiuping Chen Chiara Chiaberge Bernardino Chiaia Carla Chiasserini Luigi Ciminiera Pierpaolo Civalleri Marco Codegone Roberto Colombara Fernando Corinto Paolo Crovetti Vittorio Curri Rocco Curto Vito Daniele Elena De Angelis Mario De Salve Dante Del Corso Federico Della Croce Danilo Demarchi Claudio Demartini Laura Deorsola Antonio Di Molfetta Marco Di Sciuva Giovanni Durbiano Michele Elia Gabriella Eula Vilma Fasoli Carlo Ferraresi Monica Ferraris Franco Ferraris Paolo Ferraris Carlo Vincenzo Ferraro Andrea Ferrero Giuseppe Ferro Paolo Fino Debora Fino Nicoletta Fiorio Plà Elena Foglia Franke Sebastiano Foti Fiorenzo Franceschini Elena Fregonara Lorenzo Galleani Luigi Garibaldi Letterio Gatto Claudio Germak Giovanni Ghione Fabrizio Giorgis Michele Goano Muzio Gola Renato Gonnelli Roberto Graglia Silvio e Nadia Greco Stefano Grivet Talocia Antonio Gugliotta Span Hassmik Felice Iazzi Marco Impavido Giuseppe Lacidogna Pietro Laface Andrea Lavagno Emilio Leonardi Giovanni Liccardi Patrizia Lombardi Carla Lumini Enrico Macii Alberto Macii Marcello Maggiora Paolo Maggiore Enrico Magli Mario Malandrone Mario Manassero Ambrogio Manzino Filippo Masino Marco Masoero Stefano Mauro Michela Meo Raffaele Meo Marco Mezzalama Federico Millo Bruno Monastero Giulio Mondini Laura Montanaro Ivo Montrosset Luigi Morra Silvana Mosso Roberto Napoli Riccardo Nelva Carlo Olmo Mario Oreice Pierpaolo Oreste Anna Osello Francesco Ossola Giulia Paciello Luciano Pandoli Bruno Panella Eros Pasero Dario Pastrone Mario Patrucco Laura Pedron Daniele Peila Nerino Penazzi Mario Pent Gabriella Peretti Enrico Periti Marica Pertile Pierluigi Poggiolini Massimo Poncino Francesco Profumo Nicola Pugno Carlo Rafele Piercarlo Ravazzi Mario Ravera Maurizio Repetto Mario Ricciardi Laura Rolando Riccardo Roscelli Maurizio Rosso Angela Santulli Guido Saracco Marcella Sarale Maria Schiavone Enrico Serra Rajandrea Sethi Luca Settineri Giorgio Sobrà Matteo Sonza Reorda Massimo Sorli Nannina Spanò Paolo Spinelli Anita Tabacco Angelo Tartaglia Alberto Tenconi Elisa Tinozzi Marco Tomasi Marco Torchiano Daniela Tordella Daniele Trinchero Marco Trisciuglio Jean-Marc Tulliani Giuseppe Vecchi Vittorio Verda Francesca Verga Enrica Vernè Alessandro Vigliani Paola Vigliani Agostino Villa Tiziana Vitrano Pinuccia Vittone Roberto Zanino Riccardo Zecchina Ferruccio Zorzi – Torino, 3 settembre 2011 Il Direttore, il Segretario Amministrativo, il personale docente, il personale Tecnico Amministrativo, i borsisti, gli assegnisti e i dottorandi del DITAG, sono vicini al Prorettore del Politecnico di Torino, prof. Marco Gilli, per la perdita della mamma signora Il iglio Giorgio ringrazia con affetto quanti hanno partecipato al suo grande dolore per la perdita della cara indimenticabile mamma Anna Maria Vitton – Torino, 2 settembre 2011 I colleghi partecipano al dolore del prof. Gilli: Paolo Allia Giancarlo Cicero Matteo Cocuzza Emiliano Descrovi Sergio Ferrero Fabrizio Giorgis Salvatore Guastella Pietro Mandracci Giuseppe Mina Fabrizio Candido Pirri Carlo Ricciardi Paola Rivolo Luciano Scaltrito Alberto Tagliaferro Elena Tresso Margherita Matilde Ravera ved. Gagna La Messa di Trigesima verrà celebrata presso la parrocchia Madonna di Pompei venerdì 9 settembre alle ore 18,30. – Torino, 2 settembre 2011 ANNIVERSARI 2009 2011 Giuseppe Bergese Con immutato dolore e ininito amore lo ricordano moglie e iglie. Gabriele Brondino La mia gioia di vivere e il tuo sorriso ci sostengono ogni giorno. La famiglia ringrazia tutti coloro che si uniranno nella S. Messa in Suffragio che sarà celebrata domenica 4 settembre ore 18.15 parrocchia Maria Regina Mundi. – Nichelino, 3 settembre 2011 2007 2011 RINGRAZIAMENTI I familiari del prof. Enrico Madon ringraziano gli amici, i colleghi, i medici ed i pazienti che si sono uniti a loro nel dolore e nella preghiera ricordando con sincera commozione la sua professionalità ed umanità. Trigesima a Vicoforte 24 settembre ore 18 parrocchia S. Donato e a Torino 27 settembre ore 18 parrocchia S. Natale. – Torino, 2 settembre 2011 Renzo Marrocchesi Sempre con te, io. 2001 2011 Rita Pizzorno Amistadi Sei sempre nel nostro cuore. Piero ed Enrico. Messa Anniversaria domenica 11 corr. ore 10 parrocchia S. Martino, Rivoli. ORARIO ACCETTAZIONE NECROLOGIE ED ADESIONI SPORTELLI VIA MARENCO 32 Dal Lunedì al Venerdì 8,30 - 21 (apertura continua) Sabato ore 8,30/12,30 - 15/21 Domenica e festivi ore 18 - 21 Tel. 011.6665258 SPORTELLI VIA MONTE DI PIETÀ 2 Dal Lunedì al Venerdì 9 - 18 (apertura continua) Sabato ore 9 - 12,30 Tel. 011.6665259 ACQUISIZIONE TELEFONICA ADESIONI (solo privati) Dal Lunedì al Venerdì 9,30/13 - 14/17 Tel. 011.6548711 Dal Lunedì al Sabato ore 17 - 20 Tel. 011.6665280 Domenica e Festivi 18 - 20 Tel. 011.6665280 I NARRATIVA ANNIVERSARIO GIALLO DIARIO DI LETTURA La ballata di Frascella Un adolescente senza certezze BARILLI P. III Montale segreto Trent’anni dopo le carte mai viste MARCENARO P. VI - VII I poeti di Larsson Un metaletterario enigma poliziesco IADICICCO P. IV Staino, l’età degli audiolibri Da Marx a Linus ad Accabadora ZUCCONI P. XI NUMERO ANNO XXXV SABATO 3 SETTEMBRE 2011 1781 LA STAMPA A cura di: BRUNO VENTAVOLI con BRUNO QUARANTA [email protected] www.lastampa.it/tuttolibri/ tuttoLIBRI Il Festivaletteratura di Mantova apre una biblioteca di fantascienza Abbiamo chiesto al massimo scrittore italiano del genere di fare il punto sulla narrativa che ha previsto il nostro mondo e ha ancora molto da inventare Le pietre miliari La svastica sul sole PHILIP K. DICK L'uomo che comprò la Terra CORDWAINER SMITH Straniero in terra straniera ROBERT A. HEINLEIN Illustrazione di Gianpaolo Pagni per Tuttolibri Tutti a Zanzibar JOHN BRUNNER L’undicesimo comandamento LESTER DEL REY TULLIO AVOLEDO Quando gli organizzatori di Festivaletteratura 2011 mi hanno proposto di curare una biblioteca di fantascienza, mi hanno in realtà regalato due biglietti per altrettante fantastiche avventure: un viaggio nel tempo e un cambio di residenza - anche se temporaneo - in un universo parallelo. Un universo in cui i libri che ho amato da ragazzo si ritrovano insieme, come se facessero parte di una «normale biblioteca», e un viaggio a ritroso nella memoria, per capire quanto di quel futuro che abbiamo sognato sia rimasto, ai nostri giorni. Chi verrà a visitare la nostra biblioteca, durante il festival, nei sotterranei di Palazzo San Carlo, potrà ritrovare, o incontrare per la prima volta, più di mille volumi che rappresentano il meglio della fantascienza uscita nel nostro paese: libri spesso introvabili, e comunque preziosi perché raccontano altrettante visioni del futuro. Perché c'è stato un tempo in cui il futuro esisteva ancora, ed era un luogo di meraviglie e di infinite possibilità. A chi (e ce ne sono sempre…) obietta che «la fanta- FANTASCIENZA Leggete il futuro diventerete più ottimisti scienza è un genere lontano dai nostri tempi, roba del passato», rispondo chiedendogli se si rende conto di quanto sia fantascientifico il mondo in cui viviamo. Basta sfogliare un quotidiano e leggerlo con gli occhi di un lettore anche solo di vent'anni fa. Nel 1991 chi avrebbe immaginato di poter avere, vent'anni dopo, un telefono cellulare in grado di connettersi ad Internet, o un televisore in 3D? Ma soprattutto, chi avrebbe potuto immaginare la Caduta delle Torri, il crack finanziario dell'Islanda, o un presidente degli Stati Uniti «abbronzato» e che di nome fa Barack Obama? Un altro esempio di quanto fantastico sia il nostro oggi? Alla presentazione di un mio romanzo, l'estate scorsa, un giovane lettore mi ha sorpreso dicendomi che all'università di Firenze stava seguendo un corso di crittografia quantistica: in pratica, un corso su un metodo di cifratura dei messaggi basato sul principio di indeterminazione di Heisenberg. Un corso così, qualche anno fa avreste potuto trovarlo solo in un libro di fantascienza… Se sfogliate l'ultimo numero di Le Scienze troverete un articolo su come «coltivare» carne partendo da cellule staminali di un animale, fatte crescere in un brodo di coltura: in pratica, per poter mangiare un animale senza torcergli un pelo. Bene, un'idea del genere c'era già nel romanzo I mercanti dello spazio pubblicato da Pohl e Kornbluth nel 1953. Il cinema e i videogiochi hanno ormai abituato le generazioni più giovani ad accettare come «normali» cose come gli universi paralleli, i contatti con culture aliene, o concezioni neognostiche alla Matrix: tematiche tutte trattate già dalla fantascienza degli anni '60. Un videogioco come Fallout 3 contiene tante e tali citazioni dell'opera di Philip K. Dick e di altri classici della Science Fiction americana del passato da essere una continua fonte di piacere per gli appassionati del genere. E' un peccato, quindi, che i giovani non abbiano più accesso a quelle fonti primarie. La biblioteca di Mantova può essere un'utile occasione di scoperta, oltre che un messaggio non troppo sublimi- Soldato non chiedere GORDON DICKSON Davy l'eretico EDGAR PANGBORN L'invasione degli uguali FREDERIK POHL Tullio Avoledo (1957), lavora in banca e scrive romanzi che attraversano tutti i generi, fantascienza compresa. Ha debuttato nel 2003 con «L'elenco telefonico di Atlantide», che prendeva spunto da una lettera di Clarke. Il suo ultimo libro è un thriller «Un buon posto per morire» (Einaudi) scritto con Boosta tastierista dei Subsonica. Torre di cristallo ROBERT SILVERBERG Pavana KEITH ROBERTS p Segue a pag. V II Le novità Hakan Nesser L’UOMO CHE ODIAVA I MARTEDI’ Guanda, pp. 471, 19 Tuttolibri SABATO 3 SETTEMBRE 2011 LA STAMPA 1 p p p p 1 6 Un famoso chirurgo plastico, un rapinatore braccato, la vittima di un sequestro: tre personaggi, tre vicende che s’intersecano nel convulso scioglimento di Tarantola. Uscito in Francia nell’84, capostipite del rinnovato polar d’oltralpe, il libro di Jonquet ha ispirato Almodóvar per il suo nuovo film, La pelle che abito. Riflessione sull’identità svolta come un b-movie parossistico e survoltato (vicino al cinema di Jess Franco), il romanzo non è elegante come Invisible monsters di Palahniuk, ma ha un cuore caliginoso che inquieta e turba. Francesco Troiano 2 L O S C A F FA L E p p p p VIAGGIO IN ITALIA. UN RITRATTO DEL PAESE NEI RACCONTI DEL «GATTO SELVATICO» (1955-1964) Prefazione di Paolo Di Stefano Bur, pp. 220, 9,90 2 p Helen Humphreys p LA VERITÀ, SOLTANTO LA VERITÀ p pp.248, 16, Playground La canadese Helen Humphreys, grazie ad una scrittura sempre più sintetica, entra nel vivo di un ménage complesso che vede protagonisti Victor Hugo distrutto dalla cattiva riuscita dell’Ernani, Charles Sainte-Beuve, allora i vertici della sua carriera letteraria, e la moglie di Hugo, Adèle, reduce dalla quarta gravidanza. L'incontro adulterino tra Adèle e Charles nel 1830 si consuma in una manciata di giorni per sempre rimpianti. Nel romanzo, il lettore trova le premesse di uno dei più bei film di Truffaut Adèle H e pure la spiegazione di un mistero. Camilla Valletti Gadda s’aggira tra audacie tecnologiche per fabbricare ammoniaca e strane locandiere. Anna Banti racconta dei lazzi e delle crudeltà che s’abbattevano sulle italiane al volante. Sul Gatto selvatico, l’«house organ» mensile dell’Eni voluto da Mattei e affidato alla direzione di Attilio Bertolucci c’è tutta la migliore gioventù letteraria dell’epoca, da Bassani a Caproni, da Comisso a Parise, da La Capria a Soldati. Ognuno aveva il compito di sbalzare istantanee, sogni, crudeltà, illusioni. L’antologia, con prefazione di Paolo Di Stefano, è una magnifica enciclopedia dell’Italia del boom (1955-1964). Bei tempi felici quando le grandi aziende, oltre a produrre utili e trainare il made in Italy, «sprecavano» soldi in riviste pregne di cultura, invece di avvelenarsi con la finanza e «risparmiare» stock option. Bruno Ventavoli 5 3 4 3 p p p p Hakan Nesser L’UOMO CHE ODIAVA I MARTEDI’ Guanda, pp. 471, 19 E’ lieve, riposante, riflessivo, ti coinvolge nelle sue elucubrazioni, non ha nel cuore il cielo grigio - cupo di tormenti e di artiche depressioni - degli altri svedesi: è Hakan Nesser, l’inventore dell’ispettore Barbarotti. Un uomo normale che svolge indagini con garbo, senza ossessioni, sempre attento a ciò che coinvolge la sua famiglia e i suoi affetti. Anche L’uomo che odiava i martedì non fa eccezione: due suicidi, a distanza di tren’anni, si rivelano delitti all’interno di una banda di amici. Piero Soria 4 p p p p Yan Lianke IL SOGNO DEL VILLAGGIO DEI DING trad. di Lucia Regola nottetempo, pp. 450, 20 5 p p p p Marina Cvetaeva LE NOTTI FIORENTINE a cura di Serena Vitale Voland, pp. 85, 10 6 p p p p Dan Franck MEZZANOTTE A PARIGI trad. di Doriana Comerlati Garzanti, pp. 507, 25 Una casa di mattoni, un nuovo pollaio contro la vendita di qualche goccia di sangue (e della vita). La strage di Aids che infrange Il sogno del Villaggio dei Ding si ispira a una delle tante tragedie, la più misconosciuta, nell’Henan cinese Anni 90, quando Pechino, sfruttandone la povertà, cinicamente convince i contadini a questo commercio. Dopo il contagio, tra le capanne lungo il Fiume Giallo, il cuore dell’ultimo romanzo di Yan Lianke è nell’«attesa»: la quotidianità di una disperazione sommessa, fortemente accusatoria verso gli untori del potere, ma ancora tutta intrisa di passioni in una piccola Spoon River di vivi. Mirella Appiotti Galeotto fu il libro … Le notti fiorentine di Heine entrano nella vita di Marina Cvetaeva per mano dell'editore Abram Višnjak quando la poetessa arriva a Berlino nel 1922. Abram fu attratto da lei; Marina fu catturata dalla sua sensualità e dalla sua tenerezza. Negli anni precedenti, in Russia, aveva vissuto in modo «così duro, così glaciale» che si abbandona al calore di una passione inattesa: «Amico mio, sono lacerata da due tentazioni, voi e il sole». La loro storia si consuma in un’estate berlinese lasciando «nove lettere con una decima non restituita» che hanno la libertà incontrollabile di un sogno. Nadia Caprioglio Di arte in letteratura, Dan Franck è una guida sicura e piacevole (il piacere del testo) nella Parigi che fu, eppure indelebile. Dopo le promenade nella Ville Lumière favolosa d’inzio secolo e illusa e tragica, tragicamente illusa, fra le due guerre, restaura l’età dell’occupazione nazista: Mezzanotte a Parigi. Chi resiste, chi abita la zona grigia, chi indossa la divisa di «collabo». Il fascino della rive juste e la malìa del male. Da Camus a Sartre, da Drieu La Rochelle a Gallimard, da Picasso ad Aragon, a Léautaud. Aspettando che il viaggio al termine della notte finisca, una sua tranche, almeno. Bruno Quaranta n uomo corre. Trascina un paracadute colorato che si gonfia. Avanza a fatica. Siamo in una zona vulcanica. Opera di un artista, Bruno Muzzolini, s'intitolata «Paesaggio» (2008). Il paracadute è utilizzato dagli atleti per allenarsi, e l'artista gioca sul suo nome: «resistance parachute». Vincenzo Latronico, scrittore ventisettenne, ha scelto questa immagine per la copertina del suo secondo romanzo, La cospirazione delle colombe. Vi si narra la storia di due studenti ventenni, laureati alla Bocconi, Alfredo Cannella e Donka Berati. Il primo è figlio di un immobiliarista veneziano, il secondo un orfano albanese. Alfredo, sale e scende nell'arco di quasi un decennio la scala del successo, sino a un clamoroso fallimento finale; Donka, ben più U L A C O P E R T I N A DI MARCO BELPOLITI Un paracadute per le colombe Il Paesaggio di Muzzolini come palestra per i bocconiani di Latronico dotato dal punto di vista intellettuale, sembra invece destinato a una carriera universitaria che s’arresta di colpo. Così anche lui, discende la scala della vita, ma alla fine si risolleverà con una truffa. Pure Alfredo è un fraudolento, ma più sistematico e pervicace dell’amico. Il romanzo si svolge nella Milano d'epoca morattina, tra corruzione, speculazioni sulle aree urbane e allegra finanza volatile. Una storia dei nostri giorni. Tuttavia il libro non è esattamente un romanzo sociale, quanto piuttosto una riflessione sulla natura umana e insieme su quella particolare età che è la giovinezza. Lo rivela il titolo, metafora etologica: i falchi sono i dominatori, aggressivi e violenti, che depredano le colombe, propense invece alla p p p p Vincenzo Latronico LA COSPIRAZIONE DELLE COLOMBE Bompiani, pp. 387, € 15 cooperazione attiva, per questo perdenti sul breve periodo ma vincenti, se sopravvivono, sul lungo. Il modello di Latronico è Michel Houellebecq: un esperimento narrativo a sfondo semifilosofico. La giovinezza quale età dello slancio, dell' eros, e anche del rischio, destinata inesorabilmente a rivelarsi ai nostri giorni età del fallimento nel transito interrotto verso l’età adulta. Latronico ha imposto ai suoi personaggi il «resistance parachute»; gioca con loro al gatto col topo, entra in scena come un personaggio ulteriore (Vincenzo) e fa persino dell’autofiction. Nel romanzo ci sono alcuni triangoli, quello tra i due protagonisti e una donna, Drina, e quello tra Alfredo, Donka e la stessa voce narrante. Dall’incrocio di questi triangoli risulta la trama, articolata per quanto costruita su un paradigma claustrofobico. Mentre corre nello spazio vulcanico dell'Islanda, il personaggio dell'immagine di Muzzolini sembra determinato, e nello stesso tempo smarrito. Un viaggio breve e insieme lunghissimo, come quello che percorrono i personaggi del romanzo di Latronico. Scrittori a Mantova Da Torino Esce la «Sfuriata di Bet», fresca prova narrativa con un’adolescente che non vuole certezze e vive di proteste RENATO BARILLI Tuttolibri SABATO 3 SETTEMBRE 2011 LA STAMPA III Il dibattito più consistente dei nostri giorni vede opporsi un New Italian Realism a una New Italian epic, che poi altro non sarebbe se non il tentativo di rilanciare il romanzo storico. Non c’è dubbio che Christian Frascella, torinese, alla sua terza prova narrativa, con l’appena uscita Sfuriata di Bet, si pone nella prima casella. Mi è già venuto altre volte di ricordare in proposito la lontana stagione dei Gettoni, al centro del nostro neorealismo, che così vedrebbe un’impensata resurrezione, portandosi dietro pure l’annesso carattere di rifiutare ogni addentellato ideologico. Quelle smilze prove patrocinate da Vittorini e Calvino ebbero il merito di non procedere oltre verso un realismo Frascella, la ballata della giovane indignada Christian Frascella è nato nel 1973 a Torino, dove vive e lavora Ex militare nel Centro Ferrovieri, ex operaio di fabbrica, ex impiegato in un call center, l’anno scorso ha pubblicato «Sette piccoli sospetti» (Fazi) Uscito da Fazi nel 2009, «Mia sorella è una foca monaca», è stato il romanzo che ha rivelato Christian Frascella. Col tam tam dei lettori, blogger e dibattiti in rete, è diventato un caso letterario che si è affacciato anche in classifica. Ambientato nella periferia torinese, racconta l’educazione alla vita di un adolescente, con una madre assente fuggita con il benzinaio, un padre fannullone e beone, una sorella intrappolata negli stereotipi della «sfigata». Dai conflitti con il mondo famigliare, si passa alla ricerca di un lavoro, dell’amore, e della cognizione del dolore. Bet stanca delle solite ramanzine s’incatena a un termosifone a scuola, e diventa un’eroina da talk-show gravido di plumbee certezze, vedi il corollario tentato da Pratolini col Metello. Così, la protagonista di questo fresco quasi-reportage di Frascella, Elisabetta Corvino, è un’adolescente che non vuole certezza, ma vive di proteste e rifiuti, istintivi, umorosi, quasi si ponesse come erede dei fermenti giovanili del ‘77 e del ‘90, collegandosi magari con gli indignados spagnoli. C’è prima di tutto il rifiuto della triste realtà in cui le tocca vivere, in una Torino proletaria, certo non affetta da pauperismo, ma dai relitti di un benessere e di un consumismo sempre più appannati, a cominciare da quanto si respira nella sua e in altre famiglie, ovviamente divise, il padre se n’è andato a Roma, lasciando la coniuge alle prese con la difficoltà di tirar su una giovane scalpitante, che fiuta ovunque l’ipocrisia degli adulti, sem- p Christian Frascella p LA SFURIATA DI BET p Einaudi, pp. 209, 17 pre pronti a predicar bene ma a razzolar male, e non fanno certo eccezione le insegnanti, su cui la nostra Elisabetta Corvino traccia degli identikit implacabili: l’una puzza, l’altra è perfida e maliziosa nei comportamenti, il preside è un sepolcro imbiancato. Non le resta allora che cercare solidarietà in casi analoghi, come quello di Viola, più avanzata negli anni, tanto che porta in grembo un nascituro, nei cui confronti non tenta nemmeno di accertare la paternità, orgogliosa di prendere in mano il proprio destino, ovvero di vivre sa vie, che può essere il grido di battaglia di sapore neo-esistenzialista in cui tutto questo mondo giovanile si riconosce. Ma evidentemente non basta protestare con le parole, seppur imboccando tutte le soluzioni del turpiloquio, ovvero della parlata più dimessa e virulenta, occorre che la «sfuriata» batta vie più impegnative, ecco allora che la nostra Bet, stanca delle ennesime ramanzine e minacce provenienti da ogni potere costituito, si fionda nella presidenza della sua scuola e si incatena a un termosifone, avendo avuto la prudenza di spegnerlo per non finire arrosto, e là, novello Prometeo in sedicesi- mo avvinghiato a una rupe tecnologica, resiste ai tentativi di snidarla messi in atto dal mondo degli adulti, e perfino dal loro braccio armato, la polizia. A questo modo Bet ricalca il gesto ben più temerario presente nel Sopravvissuto di Antonio Scurati, di quel suo fratello in armi che entra nell’aula degli esami di maturità e fredda uno a uno i suoi docenti. Ideando quella protesta estrema, Scurati si era messo alla testa di un New Realism forte, aggressivo, che in fondo conteneva pure una buona dose di epica, ma poi, ahinoi, egli è passato a coltivare con esiti meno felici il ver- sante del romanzo storico. Ovviamente il gesto parossistico di Bet legata al termo rimbalza su tutti i media elettronici dei nostri giorni, l’eroina si vede invitata da Vespa e da ogni altro talk show, mentre fioccano su di lei le email di consenso. Da ciò si deve cogliere una morale. La narrativa di oggi è consapevole che non può rifiutare la sfida, che deve farsi equipollente del potente fiume narrativo ormai esulante dalla carta scampata per dilagare nei mille rivoli o fiumi della comunicazione elettronica. È un mare tempestoso, o una limacciosa bonaccia, che bisogna navigare, tentando di mettersi alla pari, e magari di segnare qualche punto a proprio favore, come succede proprio alla nostra Bet, che sul limitare inscena un evento «in diretta», la compagna del cuore Viola è costretta a partorire addirittura in un ascensore, secondo l’eroismo in cui la condizione della donna batte quella lecita ai maschi. Christian Frascella, Vincenzo Latronico e Giuseppe Antonelli «Come prendersi il mondo» Venerdì 9, h. 17,30 Fondazione Università di Mantova FABIO GEDA I Balcani sono terra di storie, antiche e contemporanee. E Téa Obreht, la scrittrice serbo-americana che con il suo romanzo d’esordio L’amante della tigre ha da poco vinto l’Orange Price, assegnato ogni anno al miglior libro di lingua inglese scritto da una donna, lo sa molto bene. Téa Obreht ha una biografia che già di per sé meriterebbe essere approfondita - è nata a Belgrado nel 1985, ha vissuto a Cipro e in Egitto, e si è infine stabilita negli Stati Uniti nel 1997 - è precoce nel talento - ha solo venticinque anni e il New Yorker l’ha inserita tra i venti migliori autori americani sotto i quaranta, oltre a essere la più giovane vincitrice nella storia dell’Orange Price - ma soprattutto è una narratrice prodigiosa, in grado di trascinare il lettore attraverso epoche diverse, luoghi disparati e situazioni impreviste, di farlo persino entrare nella testa di una tigre, lasciando su di lui, ogni volta, una traccia indelebile di terra e di sangue. Più di tutto, è abile nel dare vita a un universo di personaggi le cui vicende indaga con perizia e ironia. Quali sono queste vicende? In un paese balcanico - non meglio definito - che si sta risollevando dopo anni di guerra, Natalia, un giovane dottore, rag- Dalla Serbia Un magnifico affresco di Obreht che ha incantato il «New Yorker» Amore, morte e leggende nei Balcani feriti si accorgerà che i molti misteri di quelle terre sono più vigorosi e imprevedibili di una routinaria iniezione nel braccio di un bambino, alleviata da cerotti con sopra l’effigie taroccata di Spiderman, e Natalia si troverà coinvolta in una girandola di eventi surreali, tra antiche superstizioni e veri pericoli, in una terra dove, tanto per dirne una, le mine inesplose, abbandonate nei campi e nelle vigne, continuano a fare strage. A questo, si aggiunge la morte misteriosa del nonno, avvenuta in un luogo nel quale lui non avrebbe dovuto trovarsi. Il nonno che l’ha allevata, che la portava allo zoo a vedere gli animali (per lo meno fino a quando non sono cominciati i bombardamenti) e che, medico famoso e apprezzato, le ha insegnato il senso profondo delle parole impegno, p p p p Téa Obreht L’AMANTE DELLA TIGRE traduzione di Isabella Vaj Rizzoli, pp. 350, 19,50 giunge con la sua amica Zora un orfanotrofio vicino al mare, con l’intenzione di vaccinare i bambini ospiti della struttura. È convinta che la sua missione umanitaria - così, come la chiama lei - sia tutta lì: vaccinazioni. Ma presto devozione e sacrificio. E anche sogno, direi. E narrazione. Perché è dalle storie che il nonno le raccontava, tra autobiografia e leggenda, che partono, nel farsi del libro, tutti gli intrecci narrativi che, insieme, compongono quel grande affresco balcanico che è L’amante della tigre. Due in particolare: la storia di Gavran Gailé, l’uomo senza morte, che legge nei fondi di caffè il destino della gente, e quella di una ragazza musulmana, sordomuta, che sposa Luka, macellaio omosessuale che sogna di fare il suonatore di gusla, ma che, non riuscendo a realizzare il suo desiderio, invecchia e muta in una spirale di violenza e crudeltà. «Queste storie» dice Natalia, la giovane dottoressa protagonista del libro, «scorrono come fiumi segreti attraverso tutte le altre della sua vita». «La prima» ossia la storia dell’amante della tigre «è la storia di come diventò uomo; la seconda» ossia la storia di Gavran Gailé «di come tornò bambino». L’amante della tigre è un libro caleidoscopico, specchio di una terra frantumata e gonfia di speranza, in bilico tra passato e presente, e ha il grande merito di ricordarci quanto sia semplice scivolare nella barbarie, ma anche quanto imprevisto e inaspettatamente profondo sia l’amore umano. Tea Obreht con Serena Dandini «Tra storia e favola» Venerdì 9, h. 18,45, P. di San Sebastiano pordenonelegge festa del libro con gli autori dal 14 al 18 settembre 2011 www.pordenonelegge.it Per la pubblicità su: Via G.G. Winckelmann, 1 - 20146 MILANO - Tel. 02.244.24.611 - Fax 02.244.244.90 Via Marenco, 32 - 10126 TORINO - Tel. 011.666.52.11 - Fax 011.666.53.00 IV Scrittori a Mantova Da Londra MASOLINO D’AMICO Un quarto di secolo dopo l’amara memoria autobiografica Ingannata con dolcezza, e ormai più che nonagenaria, la figlia di Vanessa Bell e nipote di Virginia Woolf vuole ancora togliersi qualche sassolino dalla scarpa, anche se resta ben poco da rivelare: tutto quanto riguarda il mitico ambiente della sua infanzia e adolescenza è stato esplorato con un accanimento e una capillarità tali da lasciare curiosità in proposito, temo, solo ai cultori più fanatici. Tuttavia è proprio a questi fanatici bloomsburiani che in fondo l’autrice qui si rivolge (La verità nascosta - Quartetto di storie di Bloomsbury, trad. Giovanni Calarco, La Tartaruga, pp.224, )19): il lettore non informato sembra infatti quasi escluso dalla comprensione di pezzi che rievocano episodi del passato molto importanti per lei, ma assai meno per chiunque altro. Inoltre solo il primo, Garnett, non finisce mai il mito di Bloomsbury Angelica Garnett, nata nel 1918, è figlia di Vanessa Bell e nipote di Virginia Woolf «Com’era verde la mia valle», giustifica pienamente il richiamo a Bloomsbury nel sottotitolo dell’edizione italiana, in quanto vi si riassume ancora una volta la singolare infanzia di Angelica, bambina speciale che non va a scuola, alla quale nessuno spiega mai niente e che solo a diciassette anni apprende di non essere figlia del marito della sua affascinante madre ma del di lei simpatico amico, sodale e collega pittore. Come gli aficionados ben sanno, in seguito Angelica avrebbe sposato, con costernazione dei genitori biologici, l’ex amante del proprio padre, cui avrebbe dato quattro figlie prima che il legame fallisse. A questo qui si allude, ma vagamente, nel secondo pezzo, «Aurore», di gran lunga il più lungo e impegnativo del volumetto (il terzo è un veloce ritratto, sicuramente a chiave, di geronte; e il quarto ripete un po’ il tema del secondo, col tentativo di scoprire cosa non ha funzionato nell’amicizia poi inacidita tra la anziana narratrice e una coppia di suoi coetanei. A un certo punto in «Aurore» colei che rievoca accenna al suo matrimonio fallito con un uomo molto più maturo, e fa fare una apparizione a tre figlie più che quarantenni. Il racconto peraltro non si occupa di questo, bensì del rapporto, dura- to tutta la vita, della nostra con una coppia di francesi, lei pittrice lui impiegato ma con passioni politiche, amici di amici di sua madre, dai quali fu inviata sedicenne per imparare la lingua e magari diventare attrice. Presso questa coppia, di cui sarà spesso ospite anche in seguito, la giovinetta trascorre qualche anno formativo. Poi arriva la guerra, e lui, Gilles, è attivo a Londra con i rifugiati francesi, mentre lei, Juliana, è sfollata da qualche parte nel Midi con la figlioletta Aurore, nata quando la simil-Angelica stava tornando in patria. Finito il conflitto, Gilles e Juliana si ricongiungono nella Francia bastonata. Aurore diventa una ragazza promettente, dotata per il teatro, e la narratrice coltiva la sua amicizia. Ma quando Aurore le confida di essere innamorata di un giovane attore, sposato con bambino, ella scrive una lettera a mamma Juliana per metterla in guardia. Ecco: benché non se ne vedano conseguenze immediate, questa lettera diventa, almeno per l’alter ego della Garnett, un imperdonabile tradimento della fiducia che Aurore riponeva in lei; e quando qualche tempo dopo la ragazza inopinatamente muore (pessima anestesia durante una rinoplastica), la ferita diventa insanabile. Quasi per espiare, nel resto del racconto, lungo e fitto di particolari precisi quanto irrilevanti, la narratrice mantiene i contatti con Juliana fino alla morte di lei, e, dopo, col superstite Gilles, di cui segue con simpatia i tentativi per rivalutare i quadri della moglie. Ma nel suo profondo e, diremmo, connaturato pessimismo, e malgrado il tentativo di esorcismo costituito da questo scritto (ripreso e rielaborato più volte negli anni, ci dice l’autrice), non cessa mai più di arrovellarsi. Proprio lei come nessun altro al mondo avrebbe dovuto captare il bisogno di affetto di una giovane creatura incompresa. Angelica Garnett interverrà il 9 (18,45, Chiesa di Santa Maria della Vittoria e il 10 (16,30, Chiesa di San Maurizio) Un mondo di storie al Festivaletteratura di Mantova dai ricordi della nipote di Virginia Woolf a un immaginario Decameron sudamericano Dalla Svezia ALESSANDRA IADICICCO Dal Congo-Brazzaville ALESSANDRO MARI «Uno dei migliori poeti del paese». «Uno che scrive buoni libri che nessuno, a parte pochi intenditori, vuole leggere. E che quasi nessuno vuole pubblicare». Un editore però, Jan Y. Nilsson - l’encomiabile lirico scandinavo deciso a puntare tutto su vocazione e integrità estetica, domiciliato su un peschereccio ancorato nell’Øresund - l’aveva trovato. Era un tipo integro, incorruttibile e idealista quanto lui: refrattario a compromessi sulla qualità delle sue pubblicazioni, alle regole della divulgazione di massa, alle leggi spietate del mercato. «Dobbiamo imitare i produttori di vini e investire sulla qualità, è una scelta che paga», dichiarava Karl Petersen, direttore di una delle case editrici più prestigiose di Svezia, in riunione coi suoi redattori più fidati. Stava appunto affrontando il caso del poeta marinaro: troppo talentuoso per non meritare il successo, troppo giovane per rassegnarsi a un’incerta fama postuma. In vita avrebbe dovu- Il poeta di Larsson vuole la fama col giallo ma ci lascia le penne to raccogliere i frutti del suo lavoro. E ci sarebbe riuscito, purché accettasse di mettere la propria penna al servizio della scrittura di genere e la propria scrittura alla prova con l’invenzione di un giallo. Però I poeti morti non scrivono gialli (Iperborea, pp. 360, 17), sa fin troppo bene Björn Larsson lo rileva nel titolo del suo ultimo romanzo. Il guaio è che il romanziere svedese vedrà morire il suo protagonista entro le prime cinquanta pagine: quando stava per scrivere il finale del noir che avrebbe rovesciato le sue sorti. È così che in «una specie di giallo» (avverte il sottotitolo) si trasforma la storia avviata come un’avventura metaletteraria. L’enigma poliziesco - chi ha ucciso il poeta che ha tradito la sua arte? - è tanto intrigante da catturare tra i fili della trama ardue questioni di poetica e di etica editoriale. Tenendo il lettore sulla corda, Larsson si permette di disquisire del disdicevole «snobismo sui generi», del disimpegno del poeta che «non deve propagandare messaggi», dei trucchi ricorrenti tra i giallisti di Svezia e delle nefandezze del demone della velocità che, come ogni altro settore, ha investito l’industria culturale. Il suo giallo invece (una specie di…) procede con ritmi da poesia. Scansando accortamente l’ostacolo che avrebbe rischiato di fare inciampare il suo eroe: «la tendenza a esporre idee più che a rappresentarle». Björn Larsson con Luca Crovi mercoledì 7, h.16,15, Museo Diocesano giovedì 9, h. 11, Chiesa. S.M. della Vittoria «Nel nostro paese un capo deve essere pelato e avere una grossa pancia. Siccome mio zio non è pelato e non ha nemmeno una grossa pancia, a prima vista non diresti mai che è un vero capo...» Domani avrò vent’anni (66th and 2nd, pp. 336, 20) inizia così, mettendo da subito a nudo l’anima: il misurato candore, l’ingenuità ben calibrata che, in una trama affatto incalzata dall’azione, filtrano ciò che attornia il protagonista Michel. E il dattorno affascina perché è un altrove. Siamo nel Congo-Brazzaville sul finire dei ’70 e ciò che i nostri occhi incontrano, l’immaginario nel quale ci tuffiamo, sono reperti di un mondo lontano recuperati da una memoria affettiva e critica. La quotidianità dei volti di fortunati e miserabili, la scuola e il culto dei potenti, il girotondo di dittatori e riformatori africani, l’influenza straniera su menti e forme dello Stato, la cultura europea e le tradizioni locali. Perfino il leggendario incontro di boxe a Kin- Mabanckou, tra boxe e dittatori un’educazione africana shasa Foreman-Ali. Ma il baricentro di tutto è Michel, un ragazzino del quale si potrebbero perfino omettere origini e latitudini poiché la sua è la storia universale dell’avvicinamentoall’età adulta. Nel romanzo c’è l’inclinazione - volutamente mimetica, viene da credere - di accompagnare valenze politiche a qualunque granello d’esperienza o moto d’animo: Michel è di continuo esposto a notizie sugli affari interni, allo scontro tra ideologie e all’attualità estera, ma il protagonista tutto media con un umorismo in cui si riconosce la mano di Mabanckou, deciso a farne strumento d’analisi. E soprattutto, Michel vive: il primo amore, la memorabile vicenda della chiave del ventre della madre e l’amicizia interessata con un mentecatto, la scoperta della morte attraverso il lutto di una persona vicina, le proiezioni sul domani e i rimorsi, grandi e fugaci come sanno essere nella giovane età. Michel è una pila in cui va accumulandosi un’energia che verrà liberata a maturazione puberale compiuta; il narratore non mette in scena quest’esplosione, si arresta poco prima, ma lascia intendere la potenza che sprigionerà: «Quando imboccherò la strada della felicità, allora saprò che finalmente sono cresciuto, che ormai ho vent’anni». Una lettura che conferma come il quarantenne d’origine congolese Mabanckou sia ormai una voce riconosciuta e internazionale, e sia forse approdato ai suoi vent’anni. Alain Mabanckou, il 10 settembre (ore 14,45), Palazzo Aldegatti, su Africa mon amour, con Rosetta Loy e Pietro Del Soldà Tuttolibri SABATO 3 SETTEMBRE 2011 LA STAMPA V Dal Cile GLAUCO FELICI «Ogni essere umano è nato per scrivere un libro, e nient’altro», sosteneva Agota Kristof. E se si pensa ai romanzi - una decina ormai - pubblicati dalla cilena Marcela Serrano, si può credere che tutti siano parte preordinata di quel libro unico ed essenziale. Dove il tema è narrare la storia di una o più donne, la durezza della condizione femminile, la grandiosa bellezza della solidarietà. «Una donna è la storia delle sue azioni e dei suoi pensieri, di cellule e neuroni, di ferite e di entusiasmi, di amori e disamori. Una donna è inevitabilmente la storia del suo ventre, dei semi che vi si fecondarono, o che non furono fecondati, o che smisero di esserlo, e del momento, irripetibile, in cui si trasforma in una dea. Serrano, dieci donne matte (ma non proprio da legare) Una donna è la storia di piccolezze, banalità, incombenze quotidiane, è la somma del non detto. Una donna è sempre la storia di molti uomini. Una donna è la storia del suo paese, della sua gente. Ed è la storia delle sue radici e della sua origine, di tutte le donne che furono nutrite da altre che le precedettero affinché lei potesse nascere: una donna è la storia del suo sangue. Ma è anche la storia di una coscienza e delle sue lotte interiori. Una donna è la storia di un’utopia»: spiega così la stessa Serrano (in Antigua, vita mia, Feltrinelli 2000). Questa volta (Dieci donne, traduzione di Michela Finassi Parolo e Tiziana Gibilisco, Feltrinelli, p. 288, 18), la struttura del racconto è quella di un immaginario Decameron in cui le protagoniste sono nove «matte» (come le chiamano l’autista del pulmino che le accompagna e i giardinieri dell’istituto che le accoglie: ma «un po’ nevrotiche e non matte da legare», precisa allegra una di loro) che partecipano a una riunione con Natasha, la loro psicoterapeuta, in cui dovranno spiegare la ragione che le ha portate a iniziare l’analisi. Dieci delimitati capitoli in cui ciascuna delle donne racconta la propria storia, ognuna in prima persona, tranne Natasha che interviene per ultima ma attraverso la propria assistente, la quale lascia intendere che tutto quello sembra essere una sorta di addio perché da quel momento le pazienti dovranno imparare a fare da sole la loro strada (e Natasha partirà per il Vietnam, dove andrà ad accomiatarsi dalla sorella morente, finalmente ritrovata). E chissà che non vi possa essere qui anche un’intenzione di clemenza nei confronti degli uomini, visto che il libro è dedicato a una figura maschile, il padre dell’autrice. Al di là dell’affresco umano che si può leggere nelle confessioni di quelle donne - Layla, giornalista d’origine palestinese violentata a Gaza da tre soldati israeliani; Mané, ex attrice un tempo bellissima e ora in miseria; Guadalupe o Lupa o Lu, diciannovenne lesbica; Luisa che attende ancora il ritorno del marito Carlos, un desaparecido dell’11 settembre; eccetera - è intensamente percepibile nella narrazione la forza del presente storico cileno, con le sue diversità profonde e le cicatrici ancora aperte dopo la tragedia del pinochetismo che ha insanguinato il Paese. Se a tutt’oggi non si sa quante siano state realmente le vittime di quella carneficina - forse quarantamila, secondo il recente rapporto della commissione Valech, o forse più del doppio - è certo che rimane il bisogno di memoria, di verità e di giustizia. Come pure, le donne della Serrano, inventate e reali allo stesso tempo, sembrano trovare ogni giorno nuove compagne di strada: è di questi giorni la popolarità di Camila Vallejo, leader degli studenti in lotta per l’accesso agli studi universitari, «pasionaria dagli occhi da gatta e carattere di ferro», che vive in clandestinità perché contro di lei è stata riesumata un’espressione cara a Pinochet, «Muerta la perra se acaba la leva» (uccisa la cagna risolta la faccenda). Se dunque la realtà è contro le donne, e soltanto l’unione e la sorellanza tra donne possono essere antidoto, sarà pur sempre vero quel che dice l’assistente di Natasha, o suo alter ego: «Ho pensato ad Anna Karenina: tutte le donne felici si somigliano, ogni donna infelice è infelice a modo suo». Marcela Serrano l’8 settembre (ore 15), Chiesa di Santa Maria della Vittoria e il 9 (9,30), Palazzo Ducale, con Bianca Pitzorno LEGGETE IL FUTURO SARETE OTTIMISTI TULLIO AVOLEDO Dalla Svizzera Suter, un dandy ladro e truffatore verso la redenzione LUIGI FORTE Un thriller per antiquari, un tesoro d’avorio maschere nere e un lirico marinaro dal Nord Da Londra MIRELLA SERRI Libellule così care non se n’erano viste mai. Con i loro occhi dorati ornano cinque coppe jugendstil di Gallé, simili a grandi corolle, pezzi rarissimi della collezione dell’anziano e ricco Klaus Hirt. Che siano finite nell’ultimo thriller dell’elvetico Martin Suter, Allmen e le libellule, tradotto per Sellerio da Emanuela Cervini (pp.207, 13), non stupisce. Lo scrittore ha un debole per l’arte: quadri, case d’aste ed expertise di pittura facevano da sfondo al suo romanzo L’ultimo dei Weynfeldt. Il mondo dorato di un’alta borghesia in crisi di identità in cui s’aggirano ladri e truffatori. Mestieri che anche il signor Allmen, che ama la bella vita, non disdegna dopo aver dilapidato un’eredità plurimilionaria in franchi svizzeri e venduto, per i troppi debiti, la sua splendida villa. Certo noblesse oblige, e il nostro dandy ruba solo oggetti pregiati che poi vende all’antiquario Tanner. Come dargli torto? I creditori lo inseguono e i conti di ristoranti e alberghi di lusso non aspettano. Così di fronte alle coppe che scopre dopo un impetuoso amplesso con la figlia di Hirt, non ha esitazioni. Le libellule grazie a lui prendono il volo, ma il giallo non riesce a decollare e finisce per sgretolarsi anche sul piano del linguaggio. Eppure gli ingredienti ci sono tutti: Tanner viene assassinato, Allmen rischia di lasciarci la pelle, Hirt muore d’infarto. Solo il factotum e domestico del protagonista, Carlos, un solido guatemalteco, sembra inossidabile. Resta lucido e incita Allmen alla riscossa: servo e padrone sulla via della redenzione. Alla fine le coppe saltano di nuovo fuori e Allmen ci guadagna pure. Ha scoperto che si può far soldi stando dalla parte della giustizia. E ha trovato in Carlos un compagno di strada. Il tandem funziona, ma lo scrittore perde colpi e il giallo ironia e leggerezza. Non resta che aspettare la prossima puntata, perché Suter si è affezionato ai suoi due eroi e programma una miniserie. Che il thriller gliela mandi buona. Martin Suter il 7 settembre (ore 18) a Palazzo Aldegati con Piero Dorfles E’ appena passata l’una di notte quando, il 12 marzo 1938, pesanti stivali salgono le scale di uno dei più giganteschi e sontuosi palazzi che affacciano sulla Ringstrasse di Vienna. Un drappello di giovani uomini con la svastica sul braccio irrompe e rovescia cassetti, fa a pezzi preziosi incunaboli, strimpella sul pianoforte spaccandone i tasti, fa sparire massicci argenti e, quando tutto il resto è distrutto, fa volare nel cortile uno scrittoio in un rovinìo di fregi. Viktor ed Emmy von Ephrussi, con il figlio Rudolf, schiaffeggiati e coperti di sputi, assistono al saccheggio. Ma è solo un primo assaggio. Il peggio deve ancora venire per i ricchissimi ebrei che, originari di Odessa, commerciano in grano, finanziano ponti sul Danubio e reti ferroviarie in Russia e Francia. La sorte di molti degli appartenenti al clan Ephrussi, distribuiti tra Parigi e Vienna, è segnata dalle camere a gas, Emmy si suicida, Viktor trascorre in estrema pover- De Waal, alla furia nazista sfuggono i gioielli giapponesi Edmund de Waal (1964), critico, storico dell’arte e professore di ceramica alla University of Westmister, è uno dei più famosi artisti della ceramica inglesi tà gli ultimi anni in Inghilterra e, del loro patrimonio «arianizzato», nulla sfuggirà alla devastazione. Si salva solo Un’eredità di avorio e d’ambra, come recita il titolo del bellissimo libro del discendente degli Ephrussi Edmund de Waal (in uscita da Bollati Boringhieri, 18). L’eredità consiste in 269 minuscoli capolavori giapponesi scolpiti nell’avorio: a ficcarli nella fodera di un materasso è la fidatissima domestica, peraltro una gentile, che alla fine della guerra li restituirà alla figlia di Viktor. Partendo da pochissimi documenti, de Waal si è cimentato in una ricostruzione di un’atmosfera e di un’epoca altamente suggestive: il libro ha conquistato il mercato con sette edizioni negli Stati Uniti e 200 mila copie vendute in pochi mesi in Gran Bretagna. Molto integrati, scarsamente religiosi, gli Ephrussi allo scoppio della prima guerra mondiale possedevano un patrimonio di circa 400 milioni di dollari attuali - incarnarono l’anima mondana, culturale e artistica del Vecchio Continente. Charles von Ephrussi nella capitale francese dirigeva la prestigiosa «Gazette»: vi faceva collaborare l’amico Proust (non sempre benevolo nei confronti degli ebrei) e da gran collezionista acquistava e sosteneva economicamente Manet, Monet, Degas, Pissarro, Moreau, Renoir (pronto a denigrare gli israeliti insieme ai livorosi de Goncourt che definivano Charles maleducato, insopportabile in quei salotti «infestati da ebrei e da ebree»). Di questa famiglia dalla pre- senza tanto articolata, della sua vita quotidiana, delle lettere, dei diari, quasi nulla rimane. Tutto viene rubato, demolito, bruciato. A questa cancellazione contribuisce il dopoguerra, quando, non solo non si restituiscono beni, palazzi, libri, opere d’arte, ma si continua a considerare la vita degli Ephrussi come scritta sull’acqua. Nel 1953 viene chiesto al presidente dell’associazione banchieri austriaci di ricostruire la storia di quella banca in cui era socio di Viktor e che da lui stesso fu consegnata nelle mani dei nazisti. La risposta è netta: «Non ne so niente» (nel 1948 al novanta per cento degli ex iscritti al partito nazista viene concessa l’amnistia che dopo dieci anni è estesa pure ai membri di Ss e Gestapo). Così solo il 42enne ultimo erede dei commercianti di Odessa, molti decenni dopo, con il suo scritto ha restituito concretezza a quelle ombre che contribuirono al rigoglìo e alla prosperità artistica dell’Europa finita in cenere. Edmund De Waal l’8 settembre (ore 15,30), Fondazione Università, 264 sculture raccontano nale agli editori italiani: «Per favore, ripubblicate autori come Pangborn, o Wolfe. Fateci leggere di nuovo Il paradosso del passato di Silverberg, o Io, Nomikos, l'immortale di Zelazny». E' vero, la fantascienza come genere letterario è in crisi, e da molto tempo. Ma è una crisi temporanea. Il genere si sta risvegliando, quantomeno nel mondo anglosassone. Leggere le antologie che raccolgono (o vorrebbero raccogliere) The Best SF of 2010 è come cogliere su un monitor i primi segni di risveglio di un paziente in coma. Talenti nuovi e mostri sacri come il grandissimo Gene Wolfe hanno pubblicato lo scorso anno alcuni racconti assolutamente originali, del tutto inaspettati alla luce di anni di torpore e di stucchevole manierismo. Anche grandi autori mainstream (è così che gli scrittori di fantascienza definiscono gli autori non di genere) si sono recentemente cimentati con tematiche fantascientifiche. Mi limito a citare Philip Roth e il suo Il complotto contro l'America, l'intrigante Non lasciarmi di Kazuo Ishiguro, La strada di Cormac McCarthy. Anche in Italia la fantascienza potrebbe rinascere, come genere. Il momento è sin troppo buono. La grande Science Fiction americana nacque dalle ceneri della Grande Depressione. A ispirare la crescita della più grande generazione di scrittori del genere (Asimov, Pohl, Heinlein, Leiber, Anderson, Sturgeon, Bester, per citarne solo alcuni) fu la Fiera Mondiale di New York del 1939, il cui nucleo «The World of Tomorrow», coi suoi sogni ottimistici di un futuro di auto volanti, robot intelligenti e viaggi nello spazio, avrebbe dovuto costituire il momento di trionfo dell' Era delle Macchine, e invece ne rappresentò il canto del cigno. Quella visione del futuro mise radici e germinò nel cuore e nel cervello di ragazzi usciti dalla Grande Depressione, che presto avrebbero dovuto affrontare la Seconda Guerra Mondiale e l'incubo dell'Era Nucleare. Quella visione fornì la cosa di cui quella generazione aveva più bisogno: la fiducia nel futuro. Il futuro, di questi tempi, è rimasto solo nelle bugie dei politici e nelle proiezioni economiche sempre più pessimistiche. Sembra che siamo incolonnati in una lunga fila a senso unico. Non è così. E' quello che qualcuno vorrebbe farci credere, ma non è così. E' tempo che una nuova generazione di lettori e di scrittori si riappropri del futuro e ne liberi il potenziale immaginativo, creativo e (perché no?) eversivo. Pensare al futuro fa guardare con occhi più aperti e critici al presente. Che non è, non è mai stato, l'unico mondo possibile. Se passate per Mantova, fate un salto a trovarmi, e venite a scoprire quanto futuro c'era nel nostro passato, e cosa abbiamo perduto. Potrebbe essere un buon posto per ricominciare a sognare. p Segue da pag. I VI Narrativa L’unico Arsenio 16 novembre 1933 Lettera ragionieresca firmata Arsenio (forse l'unica firmata così ). Arsenio = brucio (l’ultima poesia degli «Ossi di seppia»). E' il tempo in cui sembra si accendesse l'intesa sentimentale con Lucia Rodocanachi, la «negresse inconnue» che vigilerà sule traduzioni di Montale, Vittorini, Sbarbaro, Gadda Kenzaburo Oe Un nuovo pannello della grande opera che il Nobel sta componendo sulla terra natale Nella foresta giapponese ecco Lolita e Poe ANGELO Z. GATTI GIUSEPPE MARCENARO Corposo e pregnante è il romanzo del Premio Nobel giapponese Kenzaburo Oe La vergine eterna, in prima traduzione mondiale per merito di Gianluca Coci. Autobiografia, riferimenti letterari a opere di autori classici e moderni, finzione, diario di lavoro, indagine con appigli psicanalitici, devianza sessuale, richiami alla storia e ai miti legati alla foresta primigenia dello Shikoku, dove è nato, formano un nuovo pannello della grande opera che, di libro in libro, Oe sta componendo sulla terra natale con maniacale coerenza stilistica. C'è un Progetto M: la realizzazione di un film tratto da Michael Kohlhaas di Heinrich von Kleist, cronaca cinquecentesca di soprusi e di ingiustizie, ma trasposta al tempo delle rivolte contadine contro l'aumento delle imposte nello Shikoku durante la Restaurazione Meiji (seconda metà dell'Ottocento). Quest'ultimo tema era già stato affrontato da Oe nel romanzo Il grido silenzioso. Ci sono tre personaggi principali: Oe stesso che ha l'incarico di stendere la sce- neggiatura, Komori Tamotsu, il produttore di pochi scrupoli e l'attrice Sakura Ogi, affermata star internazionale, donna indipendente, appassionata ma interiormente fragile, nel cui passato c'è un terribile segreto da lei rimosso, che ha condizionato la sua distorta sessualità e che la tormenta con sogni e incubi angosciosi. E' Sakura a imporsi come protagonista del film che avrà come titolo La Madre di Meisuke scende in campo di battaglia, opera al femminile con un'eroina che combatte ogni oppressione. Oe è affascinato dalla figura di una fanciulla presente in una poesia di E. Autobiografia, finzione, diario di lavoro, indagine con appigli psicanalitici, devianza sessuale A. Poe: Annabel Lee (nome che sta nel titolo in originale e nome anche di uno dei primi amori di Humbert Humbert adolescente nel romanzo Lolita di Nabokov). Sono tre anche i tempi del romanzo. L'oggi del prologo: Oe mette in scena un se stesso ultrasettantenne, l'ormai maturo figlio Hikari, nato con una grave malformazione mentale ma dotato di un'acuta sensibilità e di un non comune talento musicale, e la sorella Asa incaricata di occuparsi della documentazione storica ambientale. Gli Anni Settanta della contestazione e delle lotte civili: è il nucleo centrale con la stesura della sceneggiatura che migliora in progressione e che culmina nella drammatica rivelazione del segreto. Uno shock gravissimo per Sakura e un pubblico scandalo con risvolti nella pedopornografia portano all' interruzione del film. Ritorno all' oggi nel lungo epilogo: ripresa della lavorazione voluta con caparbietà da Sakura che si immedesima in modo totale nel ruolo della Madre di Meisuke a capo della rivolta contadina. Il finale prelude alla positiva e felice realizzazione del film. Da storia di un fallimento a storia di un riscatto. Tre i personaggi; tre i tempi; Michael Kohlhaas, Annabel Lee, La Madre di Meisuke, triangolazioni per un magistrale «romanzo cinematografico». Potente e notevole. Come sempre. «Muore a getto continuo», diceva di lui Bobi Bazlen. Non avrebbe comunque immaginato come sarebbe stato il proprio funerale: nel duomo di Milano, presente il presidente della Repubblica, autorità dello Stato e dell’intellettualità. Apoteosi analoga a quella riservata ad Alessandro Manzoni. Da scontroso appartato, aveva amato l’ombra delle formiche, gli sgomenti e gli interstizi del cuore. La sorte gli riservò grandinate di onori: Cavaliere di Gran Croce, senatore a vita, lauree honoris causa, il premio Nobel. Altro che «Troppo spesso invece piove sul bagnato». Con un Montale «ancora caldo», nel 1996, il primo centenario della sua nascita fu celebrato con fervore. Anche il francobollo commemorativo, col suo perplesso profilo davanti a un’upupa. Cosa mai aveva combinato per meritare tanto? Scritto versi e nascosto il proprio privato. Per «decenza di vivere». Infrattò però se stesso nell’opera sua, metaforizzando poesia e prosa in una inesausta autobiografia che sguinzagliò famelici «critici da me depistati» per svelare il dritto e il rovescio dei «segreti» del signor Eugenio Montale, nato a Genova il giorno della scoperta dell’America del 1896. È possibile pensasse che col tempo i pettegolezzi diventino miti. E lui, con sublime strategia, li alimentò. Ne diffuse di eterei e sulfurei, sparsi nelle lettere, negli elzeviri e nei suoi versi, con avventizia e circospetta de- fafsDSAVGsv trdesqwrderqwedqrwedrqwedrqwdesfwrdesfgwDESAfFDEdefgDETW2ED2E4D1E Il funerale Montale prefigura il proprio funerale. Dopo il carro Lucia e Paolo Rodocanachi, detto Cian, Grande sotto il peso della rivista Circoli, i cani «fiorentini» di Montale. Dopo il funerale, ad Arenzano. Sulla Frau si lamenta Cian Rodocanachi ; busto di Edgardo Morpurgo; Lucia che cura le piante grasse. I commenti: Aldo Capasso (detestato da Montale): Era un fesso; articolo - Morte di un versificatore - su Il Lavoro, firmato Stella Nera (Giovanni Ansaldo), altro antipatizzante di Montale Infrattò se stesso nell'opera sua, metaforizzando poesia e prosa in una inesausta autobiografia strezza. Giocò a nascondino con l’esistenza propria e degli altri. Puro amusement di satiro? Veniali chiacchiere? Ideal salotto alla Ivy Compton Burnett, dove con l’aroma del te vagheggia profumo di mandorle amare? L’arsenico. Arsenio? La rincorsa a svelare i segreti dell’uomo-poeta era cominciata presto, lui ancora in vita. Sommessa, ma in qualche modo da Montale stesso alimentata. Nei trent’anni che ci separano da quand’egli attraversò l’estremo «varco», la caccia ai segreti del maggior poeta italiano del Novecento si è slargata. Montale ha disseminato tracce per divertire i suoi esegeti, accademici di lungo corso, cultori di quella pagina che, nella «Settimana Enigmistica», si chiama Palestra della Sfinge. Da dove nasca la furiosa curiosità di rovesciare come un guanto la vita e l’opera di un poeta dipende ovviamente dall’affinità esistenziale che, a vari livelli, ognuno può trovare nei suoi versi; e dalle trappole biografiche diffuse da Montale medesimo. Si infilò nelle misteriose fessure dell’esistente per carpire un recondito segreto, che lui stesso sapeva non esservi: lo Inediti Trent’anni fa moriva il Nobel che depistò critici e biografi: pubblichiamo le carte mai viste, con arsenici giochi salottieri, perfidie, amori mai erotici Kenzaburo Oe è nato nel 1935. Ha ricevuto il premio Nobel della letteratura nel 1994 Montale segreto: fate pure tanti pettegolezzi sbaglio di natura, origine dello sgomento che ci fa figli di un refuso. Più che svelare una scheggia del mistero in cui tutti siamo calati, altri enigmi aggiunse. I versi suoi lasciano atterriti. Corteggiò l’invisibile. «Montale è quello che è arrivato più vicino all’ineffabile» disse Carlo Bo. Per questo, del suo labirinto di riflessi e controfigure si vuol sapere tutto. Si pretende conoscere le immagini poetiche in primo piano e sullo sfondo. Cosa rappresentino nell’universale garbuglio. Quale vero volto si celi dietro alle centomila maschere con cui Montale si nasconde. Quale l’identità di nomi celebrati: Arletta, Clizia, Dora Markus... Chi fossero Esterina e Gerti... Così vere nella memoria e così trasfigurate tra i versi da essere confuse con fantasmi. E lui, sarcastico e distaccato, perduto in siderali silenzi. Forse il vero segreto di Montale era che non voleva, trattandolo lui con strana dimestichezza, far mostra del suo tragico dolore esistenziale. «Spesso il male di vivere ho incontrato». E a tutto il suo cartellone poetico di primedonne, caratteri e comparse, coniugato a complici freaks, affidava una estenuata lamentazione: le accasciate lettere inviate a Bazlen, la saga dell’incertezza nelle missive a Irma Brandeis, l’amaro gioco salot- p p p p Kenzaburo Oe LA VERGINE ETERNA traduzione di Gianluca Coci Garzanti, pp. 244, € 18,60 Tuttolibri SABATO 3 SETTEMBRE 2011 LA STAMPA VII Cartolina Cartolina del 19 dicembre 1932, inviata a Lucia Rodocanachi, con disegno di Montale . Il poeta annuncia che arriverà ad Arenzano per la consueta colazione di Santo Stefano. Amici e letterati si incontravano a casa di Lucia Rodocanachi (Lucia Morpurgo, nata a Trieste nel 1901, scomparsa nel 1978) , due volte l'anno. A Santo Stefano appunto e il Lunedì dell'Angelo. LONTANO E VICINO ENZO BIANCHI L’immigrazione via al progresso Filosofi, sociologi e teologi, laici, cristiani e musulmani in dialogo a più parti l'im- fato la situazione, questa semigrazione nel conda raccolta si addentra nostro paese vie- nei dettagli e offre piste di fene presentata co- condo arricchimento. Filosome un proble- fi, sociologi e teologi, laici, crima: se ne ignorano voluta- stiani e musulmani dialogano mente le cause economiche su alcuni snodi fondamentali e sociologiche, se ne enfatiz- del fenomeno migratorio: il zano gli aspetti negativi, si rapporto tra identità e ospicercano soluzioni sbrigative talità, il paradigma biblico che ignorano il rispetto dei dello straniero e dell'esodo, diritti umani e lo straniero perdella dignità di cepito come «alogni persona. tro» e stimolo Anche quando alla relazione se ne colgono nella scia di penle ricadute posatori come Risitive nel mercoeur, Buber e cato del lavoro Jabès. Il rapporo nel mantenito con lo stramento del siniero, inoltre, stema pensiosolleva anche nistico, soven«questioni etite lo si fa a preche e politiscindere dalle che», così come singole persole migrazioni ne e dalle loro possono suggevicende umarire nuovi perne, quasi che il corsi alle Chiepoco di positise stesse che alvo che si è coPaul Ricoeur cuni contributi stretti ad attridelineano con buire al fenomeno migrato- sapienza. rio si riduca a braccia a Sono pagine molto denbuon mercato e a contributi se, eppure di impatto immeversati. diato perché nate da espeEppure, come tutti i feno- rienze sul campo rispetto almeni problematici, l'immi- le quali nessun lettore può grazione è anche - e forse so- sentirsi estraneo: non teoprattutto - un' rie astratte né enorme opporsogni utopici, tunità: infatti, ma la concretissuscita sì un sima volontà di duplice «spaeleggere la realsamento», in tà e di coglierchi arriva cone l'enorme me straniero potenzialità come in chi lo per l'edificaaccoglie e zione di una «non riconosocietà apersce più i confita, radicata ni familiari nella memoria del proprio del proprio paambiente», trimonio ed atma al contemtenta al nuovo po smuove sicosì da valoriztuazioni crizarlo nella sua stallizzate, obdiversità per bliga a verifiEdmond Jabès farne non una care la solidiminaccia ma tà di convincimenti etici e un arricchimento dell' civili, arricchisce il comu- identità di ciascuno. ne tessuto culturale, desta Come diceva il vescovo interrogativi fecondi in Claverie in Algeria, si tratambito religioso. E questo ta di «creare luoghi umani senza clamori o iniziative dove si impara a guardareclatanti, ma semplice- si, ad accogliersi, a collabomente attraverso il vissu- rare, a mettere in comune to quotidiano, l'intrecciar- le eredità culturali che fansi di storie e di individui, lo no la grandezza di ciascuscambio naturale tra i ban- no». E che, insieme, possochi di una scuola, le impal- no fare la bellezza dello cature di un cantiere o le spazio che condividiamo corsie di un ospedale. su questa terra. E non manca chi dedica tempo ed energie a riflettere e operare per cogliere l'opportunità di progresso civile che l'immigrazione offre. Ne è prova il volume curato da Alessandro Cortesi e Sebastiano Nerozzi per le Edizioni Nerbini (Migrazioni, incontro con l'altro. Identità, alterità, accoglienza) che raccoglie una serie di contributi p Alessandro Cortesi frutto delle iniziative del p e Sebastiano Nerozzi (a cura) Centro Espaces «Giorgio p MIGRAZIONI, INCONTRO CON La Pira» di Pistoia. L'ALTRO Se un primo volume - Mip Identità, alterità, accoglienza p Nerbini, pp. 328, 20 grazioni, segni dei tempi aveva per così dire fotogra- D Il ritratto di Carlo Levi Il dipinto di Carlo Levi risale agli Anni Trenta. Levi, tra i Sei di Torino, sarà vicino a Gobetti, l’editore degli «Ossi di seppia» nel 1925 Da Londra L’addio a Lucia Dono d'addio di Eugenio Montale a Lucia Rodocanachi. Souvenir di una storia mai cominciata. Alla copia di «Emma» della Austen, offerta a Lucia in partenza, dopo un breve soggiorno a Firenze, Eusebio allegò, sigillato in una bustina, un biglietto vergato a matita: «...Mi scriva anche se mi perdona di essere stato tanto cretino sei anni fa e se non ci sarà nessun rimedio: Cinema, Brasile, fughe, divorzi, ecc. Cian [Paolo, il marito di Lucia] è un buon amico ma dovevo impedirgli i suoi precedenti matrimoni... Si ricordi che sono fedelissimo anche nelle amicizie, se di tanto poco mi devo contentare» «Eastbourne» è una poesia delle «Occasioni» probabilmente scritta nell’hotel da cui la carta intestata. La lettera è la traccia di un viaggio «topico» per Montale. Gli fu imposto dalla Mosca per allontanarlo dalla «tresca» che aveva con Irma Brandeis tiero con Lucia Rodocanachi, la dolente confidente, «socia» in maldicenze e «vittima» di un altalenare di amorosi sentimenti, continuamente delusi. L’amore passione, sempre sensuale e mai erotico, cifra immutabile dei rapporti di Eusebio con le donne. Il pervicace «Vorrei e non vorrei», coniugato da lui per tutta la vita al genovesissimo e arabizzante maniman che significa «Non si sa mai». Ma è più forte: esortazione furba, vigilanza tattica, malizia, non impegnarsi mai... Le accasciate lettere a Bazlen, la saga dell’incertezza con Irma Brandeis, i surreali sarcasmi Scrivendo lettere vagolava nel mondo suo, «mordeva» con surreali sarcasmi letterati delusi, artisti ansiosi, femmine ammirabili. Dopo malevole e turpi insinuazioni scritte per far divertire i suoi «complici», raccomandava il silenzio, acqua in bocca. A Lucia Rodocanachi, la correa preferita: «Dovrebbe stracciare i private sheets, come faccio io, per evitare la curiosità degli eredi». Avrebbe potuto scrivere: «La curiosità dei posteri». Vergando perfidie, mischiandole ai sentimenti suoi, e affidandole Il pittore Eugenio Montale affresca una parete della casa di Raffaele De Grada a Vittoria Apuana (luglio 1950), da «Eugenio Montale. Immagini di un tempo», a cura di Franco Contorbia (Mondadori) al «segreto» di una lettera, tentava, assolvendosi, di esorcizzare l’orrore che doveva provare per l'esistente. Stato passabilmente riscontrabile in uno degli ultimi dolorosissimi e ambigui messaggi inviati a Lucia Rodocanachi. Nel 1963, ricevendo le condoglianze per la morte della moglie, le scrisse: «...Se dieci (o più?) anni fa cessai di scriverti fu per ragioni che per lettera non potrò mai spiegarti... Per me la Mosca non era una moglie, né un’amante; era una carta che io avevo giocato lottando con tutte le mie forze... ti prego di perdonare l’imperdonabile ritegno». Ricordando ai suoi corrispondenti la distruzione delle proprie lettere, si augurava fossero conservate. Svelandosi il segreto della corrispondenza si sarebbe continuato a parlare di lui e della sua poesia; e della propria catastrofica autocommiserazione - il morente Eusebio, il povero Eugenio, l’inesistente, il desolato, l’Old Eusebius, l’Old Grey... reiterato contrappunto con cui emulsionava infelicità, pervicace limitatezza, perpetuo bisogno di consolazione. Inciampava continuamente nel quotidiano. Però non sbagliò mai un colpo nell’attivissima e sorprendente capacità di organizzare il proprio successo letterario. VIII Saggistica Gustav Mahler (1860-1911). A destra, Richard Strauss (1864-1949) in un ritratto di Max Liebermann (1918) Ritratto Incontri, amicizie, ambienti, opere: uno sguardo pieno di affetto nell’anima del compositore SANDRO CAPPELLETTO Un cuore di tenebra per Brahms Un’immagine del giovane Brahms GIORGIO PESTELLI Gli studi musicali italiani si arricchiscono di un'opera fondamentale con questo Johannes Brahms di Maurizio Giani: non solo per l'ampiezza del volume (più di 600 pagine, biografia, esame completo dell'Opera, cataloghi e apparati esaurienti e aggiornati), ma per la qualità del livello intellettuale, il coinvolgimento interno e, pregio non secondario, la specchiata chiarezza della lingua e dell'esposizione. La vita è trattata in modo succinto, ma abbastanza a fondo da passare l'uomo Brahms sotto una lente, con mano leggera ma indagativa; incontri, amicizie, ambienti spiccano precisi; sul famoso rapporto con Clara Schumann, forse la punta sentimentale di una vita apparentemente monotona, s'intuiscono Il fondamentale studio di Giani: il disagio del creatore di prima mano con alle spalle il peso della tradizione le fiamme della passione, ma con la delicatezza di chi mette a riscontro ipotesi, illazioni, fonti anche contraddittorie a integrarsi come tessere di una figura più problematica di quanto non si creda. Il catalogo delle composizioni di Brahms non è smisurato, ma, come si sa, controllatissimo e in pratica senza punti deboli, per cui l'impegno di dominarlo tutto è enorme; con metodica pazienza di ogni opera ci viene dato: genesi, cronologia, fonti letterarie, varianti, struttura formale, visione d'assieme sul significato storico; anzi, dove Giani si trova nel suo centro, è proprio quando salda una singola opera nell'edificio «storia della musica», come anello di una catena. Pochi musicisti sono così connessi alla storia come Brahms, per cui la sua opera è il paradiso dello studioso: come il nostro autore lascia trapelare quando confessa che si ama Brahms non solo per i valori puramente musicali, ma «per i tesori di dottrina e di conforto che essa è riuscita sinora a dispensare a quanti si sobbarchino alla dolce fatica di penetrarvi i segreti». Decisive alla vitalità del volume sono le digressioni inserite nel «racconto»: «Brahms lettore», «Brahms musicologo», «Wagner contra Brahms» e così via, come le pagine sul canto popolare, e sulla storia della fortuna brahmsiana; che poi, più che digressioni, sono parti perfettamente integrate a delineare un percorso, dal primo scapigliato romanticismo tedesco, agli anni bismarkiani della fondazione della Germania, ai riflessi del fine secolo. Sul piano critico sono del tutto originali le pagine («Ansia da dipendenza?») che mettono Brahms nel fuoco di problemi moderni elaborati da W.H.Auden sul disagio del creatore di prima mano con alle spalle il peso della tradizione; trattate sempre con concretezza, senza cedere a paralleli centrifughi e discutendo e superando le rigidezze teoriche usate in materia da Harold Bloom. Impossibile qui dar conto di tutte le prospettive aperte dai risultati di questa «dolce fatica»; ma accenniamo almeno alla felicità delle sezioni dedicate ai Lieder: perché qui fra tanti dati minuziosi Giani getta uno sguardo pieno d'affetto dentro l'anima di Brahms scoprendo inediti risvolti; come sull'op. 32, definita il «Viaggio d'inverno» di Brahms: «Il viaggio nella notte di un “cuore di tenebra”, un devastante psicodramma di rara sincerità e con accenti del tutto inconsueti nel liederista sospettoso della parola troppo eloquente, e tanto sensibile al decoro esterno». Così il vecchio cliché del campione di una «sana» alternativa agli eccessi romantici e decadenti, si compone in questo libro in un nuovo ritratto ricco di luci e ombre. Comincia il più vecchio: «Le chiedo di volermi suggerire quale strada mi convenga seguire per ottenere l’esecuzione di una mia sinfonia nella prossima stagione di concerti...». Ventitré anni dopo, tocca in sorte al più giovane scrivere l’ultima lettera: «Caro amico! Leggo con grande gioia che sta meglio ed è sul punto di sconfiggere la Sua dolorosa malattia. Forse sarà lieto di sapere, nelle ore tetre della convalescenza, che il prossimo inverno eseguirò a Berlino la Sua Terza sinfonia con l’Orchestra di Corte». E’ l’11 maggio 1911; una settimana dopo, a soli 51 anni, Gustav Mahler muore e Richard Strauss rimane privo del colloquio con il musicista che più di ogni altro stimava. Quanto simili e quanto diversi i due titani di cui ora Archinto pubblica l’epistolario: Mahler (1860-1911) e Strauss (1864-1949), ambedue compositori e direttori, con incarichi pubblici di grande responsabilità; il primo più stimato, dai suoi contemporanei, con la bacchetta in mano, mentre il secondo non ha rivali per quanto riguarda il riscontro del pubblico. Tutti e due, il boemo e il germanico, si esprimono in tedesco: diretta, talvolta rude la prosa mahleriana, più di mondo e forbita quella di Strauss. Musicalmente, sono assai distanti: Epistolario Nel titano tedesco deflagra la vita, il boemo è felice solo quando pensa alla morte Così rude Mahler così forbito Strauss Strauss inanella con le sue opere - «Salome», «Elektra», «Cavaliere della Rosa», «Arianna a Nasso», molte altre - un successo dopo l’altro, Mahler di opere non riesce a scriverne una che sia una. In Strauss deflagra la vita, con le sue lussurie e le sue angosce, Mahler è felice solo quando pensa alla morte e alla pace che può donare. Ma quanto rispetto reciproco, quale perfetta consapevolezza dei valori in campo. Quando Strauss deve respingere le accuse di chi gli rimprovera di voler favorire, più di qualsiasi altra, la musica di Mahler, questi a sua volta protesta: «Lei sa benissimo che io non sgomito certo per impormi, e non sono minimamente vanitoso». L’anno più caldo è il 1905: Strauss ha completato «Salome», prendendo spunto dalla tragedia di Oscar Wilde. Mahler vuole assolutamente dirigere la prima, all’Opera di Vienna di cui è direttore. Ma la censura della capitale dell’impero non concede il via libera, «per motivi L’ODIO PARALIZZA LA VITA, L’AMORE LA LIBERA. Chicago, anni Sessanta: Martin Luther King tiene un discorso in occasione di un raduno presso le Robert Taylor Houses. Di lì a poco, gli sarà conferito il Premio Nobel per la pace in riconoscimento del suo impegno civile. Instancabile paladino degli emarginati, si è sempre esposto in prima persona per combattere i pregiudizi etnici nella società americana e per promuovere la forza creativa dell’amore come alternativa alla violenza nell’evoluzione sociale. Le sue parole - come il celebre discorso “I have a dream”- ancora oggi emozionano tutto il mondo. Scoprile nel secondo libro della collana “Uomini Liberi”. 2° volume Martin Luther King La forza di amare QUESTA SETTIMANA A SOLI € 6,90 IN PIÙ IN ESCLUSIVA CON FAMIGLIA CRISTIANA p Maurizio Giani p JOHANNES BRAHMS p L'Epos, pp. 641, 58,30 RICHIEDI LA TUA COPIA IN EDICOLA E IN PARROCCHIA SCOPRI E PRENOTA L’INTERA COLLANA SU www.famigliacristiana.it/uominiliberi Tuttolibri SABATO 3 SETTEMBRE 2011 LA STAMPA IX ANNIVERSARIO GIANANDREA PICCIOLI Bloc notes LA VIA DEL SALE Jemolo, il cattolico che non confondeva peccato e reato Trent’anni fa scompariva lo storico e il giurista che sempre sostenne la netta separazione fra Chiesa e Stato Per Nico Orengo = E’ dedicata Nico Orengo, il poeta e scrittore scomparso nel 2009, la terza edizione di «Via del Sale», percorso di arte contemporanea dal Roero alla Langa, al mare. La manifestazione, curata per sette edizioni dallo stesso Orengo e da Silvana Peira, si inaugura oggi al Castello degli Scarampi di Prunetto. Tra gli artisti 2011: Gabriella Benedina, Jean Gaudaire, Giorgio Griffa, Luigi Mainolfi, Giulio Paolini, Salvo, Ugo Giletta, Gilberto Zorio. A VENEZIA N morali e religiosi». L’opera non può essere rappresentata, Mahler si batte invano perché il divieto venga revocato, protesta, si inimica le autorità, con conseguenze che saranno per lui penose. Mentre Strauss, da Dresda, gli scrive: «Mi è mancato molto. Ha perso un’esecuzione eccellente... le avrebbe dato una grande gioia». Libro da leggere ascoltan- do le tante musiche via via citate, riflettendo sulle osservazioni verso altri compositori (Wagner, anzitutto), sui critici più o meno attendibili e prevedibili, sulle caratteristiche dei cantanti. Mentre attorno ai due autori sta per compiersi una delle più fertili metamorfosi del linguaggio musicale occidentale. Traduzione curata, scorrevole, elegante. Più sconta- «Il cammino parallelo»: dal 1888 al 1911, mentre si compie una delle più fertili metamorfosi del linguaggio musicale ta la prefazione dove il curatore Nicola Montenz preferisce sunteggiare le diversità stilistiche dei due protagonisti, piuttosto che informarci sulla vicenda del ritrovamento di queste lettere. Strauss ne ha scritte tante quante Mahler, che però era distratto e disordinato in modo supremo, e le andava dimenticando ovunque. La caccia, dunque, è ancora aperta. p p p p p p Gustav Mahler Richard Strauss IL CAMMINO PARALLELO LETTERE 1888-1911 cura e trad. di Nicola Montenz Archinto,pp. 144, 15 on pensiamo più con rancore a chi era dall’altra parte, a quelli che sono stati i vinti della Resistenza. (...) Pensiamo semplicemente alla prova che il popolo italiano diede di saper scegliere la giusta via (...). Chi rammenta quei giorni, ben sa che l’anima dell’Italia la si coglieva tutta nell’ambito dell’antifascismo. (...) In questo giorno penso anche ai vinti della Resistenza: con pietà per quelli che furono i loro caduti. (...) Non possiamo andare più in là; non cadere in un agnosticismo. Che tutte le cause possano avere dei martiri, non permette di conchiudere che tutte siano eguali». Dispiace frammentare per motivi di spazio un articolo del 1958 che fa piazza pulita di tutte le ambiguità scritte e dette in questi ultimi vent’anni, sia a sinistra (vero, onorevole Violante?), sia, più comprensibilmente, a destra, sia nell’area terzista, che si fa scudo degli studi di De Felice e che nell’ambiguità trova il suo brodo di cultura. Sono parole rigorose, attente alle distinzioni, e nello stesso tempo piene di rispetto e di pietas. Si riconosce lo stile del loro autore, Arturo Carlo Jemolo, il liberale cattolico per anni collaboratore prestigioso della «Stampa», di cui ora esce presso Aragno una raccolta di 41 editoriali scelti (e non deve essere stato lavoro facile) e curati con fredda passione da Bruno Quaranta. Jemolo, nato nel 1891, fu uomo impregnato ancora di spirito risorgimentale; liberale autentico, di quelli che non attecchiscono in Italia; cugino di Attilio e Arnaldo Momigliano; ammiratore del sacerdote modernista Ernesto Buonaiuti, che nel 1921, in un intervallo fra una scomunica e l’altra, celebrò il suo matrimonio; allievo di Francesco Ruffini, il grande sostenitore della libertà religiosa, maestro anche di Piero Gobetti e di Alessandro Galante Garrone. Professore di diritto ecclesiastico, cattolico austero (amava i giansenisti di Port-Royal), intransigente sui princìpi ma pronto alla misericordia, quella vera, di impronta manzoniana, non quella compromissoria della vulgata clericale, Jemolo sostenne per tutta la vita, con dottrina giuridica e sensibilità storica, la necessità di una netta separazione tra Stato e Arturo Carlo Jemolo p p p p Arturo Carlo Jemolo IL MALPENSANTE a cura di Bruno Quaranta ARAGNO, pp. 242, 12 Chiesa: «Ed il punto è proprio quello: se lo Stato possa imporre anche ai non credenti la soluzione che abbia una base puramente religiosa». E si batté in tutte le occasioni perché non si facessero indebite commistioni fra peccato e reato. Fu contrario al Concordato del ‘29 e alla formulazione dell’articolo 7 della Costituzione. Già nel 1945 fu federalista ante litteram e fautore dell’abolizione delle Province: se l’onorevole Calderoli leggesse anche solo alcune di queste pagine anziché giocare al piccolo costituzionalista, il dibattito pubblico, e il Paese, ne trarrebbero senz’altro giovamento. Ma tanti altri temi fervono in questo libro così sideralmente remoto per riserbo personale, eleganza formale, pacatezza e rigore di ragionamento e insieme così ricco di spunti attualissimi, dal «problema cementizio» («continue, ininterrotte sconfitte di quanti oppongono valori estetici o storici all’interesse privato») al tema della fede («La fede in un mondo impercettibile ai nostri sensi, che la nostra ragione non ci fa escludere, ma non ci consente di dimostrare»). Accenno soltanto a due, controcorrente, connessi fra loro. L’elogio, scritto nel 1980!, della piccola borghesia, che non è quella rappresentata dalle ossessioni securitarie o dalle frustrazioni di Olindo e Rosa bensì quella, un po’ idealizzata, che aveva come valori la sobrietà economica, la serietà, il culto del dovere, il senso della disciplina, l’aspirazione alla cultura, il gusto per il decoro, la coscienza «che le sorti del singolo non sono separabili da quelle del Paese. (...) L’aver lasciato questa piccola borghesia pervertirsi è la vera ragione del crollo di un Paese, di una civiltà». E l’elogio della povertà, materiale e non solo, scritto nel 1979, sulla soglia della «Milano da bere» craxiana: «Vorrei che quella che attendo fosse una povertà pulita, che desse il bando non solo all’alcol e alla droga, ma anche alle espressioni oscene, alla volgarità del linguaggio. Diamoci tutti del tu (...) ma serbiamo una certa delicatezza (...): mai toccare i tasti dolorosi per l’interlocutore, mai umiliarlo». E mai auspicio fu più disatteso. Magris e Nesi = «Il discorso amoroso tra cinema e letteratura». A Venezia, Hotel Excelsior, lunedì 5, ore 12,30, incontro con Claudio Magris, Edorado Nesi, Giorgio Pressburger, Elisabetta Sgarbi. In occasione della presentazione di un lungometraggio (di Pressburger) e di un corto (di Elisabetta Sgarbi) ispirati, rispettivamente, a «Lei dunque capirà» dello scrittore triestino e e un testo del neo premio Strega. A MONFORTE Scrittori a tavola = Da De Amicis a Arpino, da Sanguineti a Calvino, da Nino Costa a Pinin Pacot. «A tavola con le parole. Il cibo e il vino negli scrittori liguri e piemontesi» è il tema del convegno in programma sabato 10 settembre, a Monforte, Auditorium Fondazione Bottari Lattes. RODDI Per la poesia = Roddi è stato proclamato dal consiglio comunale «il paese della poesia». Dodici bacheche un cammino in versi che si dispiega nel centro piemontese accolgono dai giorni scorsi altrettanti testi poetici (dal Nobel Szymborska alla Lamarque, alla Gualtieri). La stessa Lamarque e Maurizio Cucchi hanno inaugurato il «Cammino», gemmato dal premio di poesia che in Roddi fruttifica da sedici anni (presidente Giovanni Tesio). BANVILLE Senza firma = Sul numero scorso, la recensione del libro di Banville «Teoria degli infiniti» è apparsa senza firma. Ne è autore Claudio Gorlier. . X Classifiche AI PUNTI LUCIANO GENTA anno brillato tutto agosto i gioielli di Tiffany. Ci si era lasciati con al vertice il vincitore dello Strega, ma ha resistito due sole settimane. Senza nulla togliere al suo ethos civile, Nesi non aveva l’epos di Pennacchi, Strega 2010. D’altra parte nemmeno a Scarpa nel 2009 era bastato lo Strega (e poi, avendo di fronte quella sfacciata di Zia Mame, non c’era partita). Si conferma che il premio è benzina solo se già romba il motore, come per Giordano 2008, Ammaniti 2007, Veronesi 2006... Così la bottega di Melissa Hill, sfornando una bigiotteria placcato oro scacciapensieri, ha conquistato e mantenuto il primato, con un valore dei 100 punti poco sopra le 10 mila copie, ora Tuttolibri SABATO 3 SETTEMBRE 2011 LA STAMPA H Qui son solo le donne che fan manovre I PRIMI DIECI sceso intorno alle 8000 copie. Un livello comunque di rilievo, considerando che, a parte la Diffenbaugh, tutti gli altri se ne stanno sotto le 5000 e tra i primi 10 la prima e unica novità della rentrée, la cilena Marcela Serrano, sottile affabulatrice di cuori tristi e solitari, non arriva alle 3000: vedremo se sarà lei a prendere la staffetta dalla Hill, fermo restando che qui sono soprattutto le donne, autrici e lettrici, a decidere le manovre dei nostri «punti». Magari avessero voce in capitolo anche nel consesso di quegli smanovratori alla sbaraglio che hanno afflitto la nostra estate, rievocandoci La nave dei pazzi (Sebastian Brant, 1494; Alexander Barclay, 1509), dove tra delirio e farsa si procedeva al- la «promozione di persone incapaci a posti di responsabilità». Per non naufragare, converrebbe regalare a maestri e maestre il libro, questo sì aureo, di Franco Fichera Le belle tasse, uscito da Einaudi la primavera scorsa, per mostrare ai bambini come e perché un «sacrificio per il singolo» può e deve produrre un «interesse collettivo». Un’educazione alla cittadinanza, per non rassegnarsi al dominio del Nipote di Rameau, il dialogo di Diderot che Silvio Orlando recita stasera al Festival della mente di Sarzana. La sua buffonesca «morale» è cinicamente attuale: «Adempiere i propri i doveri, a che porterebbe?... Vedo un’infinità di persone che sono felici senza essere oneste». INDAGINE NIELSEN BOOKSCAN 1 100 2 73 3 NESI BOMPIANI 52 4 SÁNCHEZ GARZANTI 45 5 CAMILLERI SELLERIO 39 Un regalo da Tiffany HILL NEWTON COMPTON Il linguaggio segreto dei fiori DIFFENBAUGH GARZANTI Storia della mia gente Il profumo delle foglie di limone Il gioco degli specchi 6 SERRANO FELTRINELLI 32 7 31 8 VARGAS EINAUDI 31 9 27 10 27 Dieci Donne Il libro segreto di Dante FIORETTI NEWTON COMPTON La cavalcata dei morti La dieta Dukan DUKAN SPERLING & KUPFER Nessuno si salva da solo MAZZANTINI MONDADORI Narrativa italiana 1. Storia della mia gente NESI 14,00 BOMPIANI Narrativa straniera 52 1. Un regalo da Tiffany HILL 9,90 NEWTON COMPTON Saggistica 100 1. Cosa tiene accese le stelle CALABRESI 17,00 MONDADORI Varia 20 1. La dieta Dukan DUKAN 16,00 SPERLING & KUPFER Tascabili 27 1. Ombra del vento RUIZ ZAFÓN 13,00 MONDADORI Ragazzi 24 1. Diario di una schiappa. La... 11 KINNEY 12,00 IL CASTORO 2. Il gioco degli specchi CAMILLERI 14,00 SELLERIO 39 2. Il linguaggio segreto dei fiori 73 DIFFENBAUGH 18,60 GARZANTI 2. Ave Mary MURGIA 16,00 EINAUDI 20 2. Dai diamanti non nasce niente 18 DANDINI 19,00 RIZZOLI 2. Bianca come il latte D’AVENIA 13,00 MONDADORI 24 2. Diariodiunaschiappa.Vita... KINNEY 12,00 IL CASTORO 11 3. Il libro segreto di Dante FIORETTI 9,90 NEWTON COMPTON 31 3. Il profumo delle foglie di limone 45 SÁNCHEZ 18,60 GARZANTI 3. Sanguisughe. Le pensioni... 11 GIORDANO 18,50 MONDADORI 3. The secret BYRNE 18,60 MACRO 11 3. Il piccolo principe SAINT-EXUPÉRY 7,90 BOMPIANI 23 3. Diario di una schiappa KINNEY 12,00 CASTORO 10 4. Nessuno si salva da solo MAZZANTINI 19,00 MONDADORI 27 4. Dieci donne SERRANO 18,00 FELTRINELLI 32 4. Open. La mia storia AGASSI 20,00 EINAUDI 11 4. Agenzia delle entrate... 32,00 EDIZIONI GIURIDICHE 9 4. La solitudine dei primi numeri 22 GIORDANO 13,00 MONDADORI 4. La maledizione del titano RIORDAN 17,00 MONDADORI 9 5. Per sempre TAMARO 18,00 GIUNTI 20 5. La cavalcata dei morti VARGAS 19,00 EINAUDI 31 5. Rafa. La mia storia NADAL 18,00 SPERLING 11 5. Steve Jobs ELLIOT; SIMONS 19,00 HOEPLI 9 5. Il giorno in più VOLO 13,00 MONDADORI 21 5. Diario di una schiappa. Ora... 9 KINNEY 12,00 IL CASTORO 6. La fine del mondo storto CORONA 18,00 MONDADORI 16 6. Il profumo del tè e dell’amore 23 NEILL 9,90 NEWTON COMPTON 6. Ve lo avevo detto MONTANELLI 12,00 RIZZOLI 10 6. Le ricette della dieta DUKAN 16,00 SPERLING & KUPFER 9 6. È una vita che ti aspetto VOLO 12,00 MONDADORI 20 6. Viaggionel tempo 4 STILTON 23,50 PIEMME 8 7. La vita accanto VELADIANO 16,00 EINAUDI 14 7. Le luci di settembre RUIZ ZAFÒN 19,00 MONDADORI 22 7. Gesù. L’invenzione del Dio cristiano10 FLORES D’ARCAIS 5,00 ADD EDITORE 7. Agenzia delle entrate 48,00 GIURIDICHE SIMONE 8 7. Mangia prega ama GILBERT 13,00 RIZZOLI 20 7. Viaggiare... che passione STILTON 8,50 PIEMME 7 8. Io e te AMMANITI 10,00 EINAUDI 14 8. Il centenario che saltò dalla... 20 JONASSON 17,90 BOMPIANI 8. Di sana e robusta costituzione GALLO 14,00 ALIBERTI 10 8. Instant english SLOAN 16,90 GRIBAUDO 7 8. Acciaio AVALLONE 13,00 RIZZOLI 20 8. Harry Potter e i doni... ROWLING 23,00 SALANI 6 9. Ternitti DESIATI 18,50 MONDADORI 11 9. Le luci del sud STEEL 19,90 SPERLING & KUPFER 20 9. Un’eredità di avorio e ambra 10 DE WALL 18,00 BOLLATI 9. Esercitest BERTOCCHI 18,90 ALPHA TEST 7 9. La biblioteca dei morti COOPER 13,00 TEA 18 9. Kung fu Panda 2 3,50 MONDADORI 6 10.Un filo d’olio AGNELLO HORNBY 14,00 SELLERIO 11 10.Il leopardo NESBØ 21,00 EINAUDI 19 10.Odio gli indifferenti GRAMSCI 7,00 CHIARELETTERE 8 10.Manuale del guerriero della luce 7 COELHO 10,00 BOMPIANI 10.Un posto nel mondo VOLO 13,00 MONDADORI 18 10.Il mare dei mostri RIORDAN 17,00 MONDADORI 6 LA CLASSIFICA DI TUTTOLIBRI È REALIZZATA DALLA SOCIETÀ NIELSEN BOOKSCAN, ANALIZZANDO I DATI DELLE COPIE VENDUTE OGNI SETTIMANA, RACCOLTI IN UN CAMPIONE DI 900 LIBRERIE. SI ASSEGNANO I 100 PUNTI AL TITOLO PIÙ VENDUTO TRA LE NOVITÀ. TUTTI GLI ALTRI SONO CALCOLATI IN PROPORZIONE. LA RILEVAZIONE SI RIFERISCE AI GIORNI DAL 21 AL 27 AGOSTO. sull’onda della levità che approdiamo, in questo scorcio d’estate in cui si è «gustato» il trionfale ritorno del business delle storie d’amore, a quella categoria chiamata «varia» in gergo libresco. Fumoso contenitore di tutto, dove però l’esercizio dell’intelligenza è particolarmente d’obbligo e soprattutto senza rete. Un gruppetto di titoli, a breve disponibili, sembra promettere buono spettacolo: esilaranti i Funeralracconti della napoletana Benedetta Palmieri e il filosofico I cani lo sanno di Andrea Scanzi (entrambi Feltrinelli); ameno gossip letterario al «putagé» il Sillabario goloso di Grandi-Tettamanzi( Mondadori). Un po’ fuori linea ma non troppo il mix carta-tv, Rai-SonyBompiani per la serie di nuove avventure del Piccolo Principe e il mix Real Cinema-carta, ovvero Franca Valeri protagonista del documentario di Sabina E’ PROSSIMA MENTE MIRELLA APPIOTTI A zonzo per Parigi con Perec Guzzanti che Feltrinelli presenterà in anteprima al Festival di Roma. In perfetta assonanza il Come dire-Galateo della comunicazione dell’enigmista della sintassi Stefano Bartezzaghi (Mondadori). Perechiano doc. Ed ecco proprio Perec: dimenticare le approssimative versioni web del Tentativo di esaurimen- to di un luogo parigino (eccetto quella pregevole di Zaffarano); aspettare, ad autunno inoltrato, la nuova, attenta, di Alberto Lecaldano per Voland. Le 55 paginette dell’autore di La vita. Istruzioni per l’uso, una delle non molte eredità rigeneratrici del «secolo breve», non tollerano infatti neppure una pausa tipografica di troppo, mentre il nostro occhio vagabonda, insieme a quello del genio funambolico, tra Saint-Sulpice, il bar tabacchi, la panchina davanti al negozio di tappezzeria, le persone che inciampano... La riedizione di questo celebre «elenco» (prima parte di un’opera progettata in 12 «zone» della capitale francese, interrotta dalla morte) arriva con l’intervento del pittore Pierre Getzler che aveva scattato all’amico la foto scelta per la copertina: un allegro fool matematico, un peter pan sapientissimo con «la voglia di scrivere libri che si divorano stando comodamente a letto...». Enormemente simpatico, oltre a tutto il resto. I milionari tedeschi chiedono di pagare più tasse», titola Die Zeit. Basterebbe questo per misurare quanto la Germania sia un altro mondo, così vicino ma così remoto: sembra fantascienza quello che per noi è normalità, e viceversa. Nella terra dove i limoni non fioriscono, accade anche che escano eccellenti romanzi sul cuore oscuro della storia patria recente, e che non si scateni la solita (qui) ridda giornalistica di favorevoli e contrari, di accuse e controaccuse, l'accapigliamento in stile talk-show che impedisce ragionamenti, comprensione, pacificazione. Se qui uscisse, poniamo, un romanzo su Tangentopoli, è facile immaginare le tifoserie contrapposte. Lì invece, anche a proposito di un tema dolente come quello dei tedeschi venuti dal comunismo, si discute di qualità letteraria, mica di colpe (sempre altrui) e revisionismi. Il giudi- CHE LIBRO FA ...IN GERMANIA GIOVANNA ZUCCONI Berlino 2011, c’è ancora la Ddr zio storico è lasciato ad altri: la letteratura racconta. Tutt'al più pone domande. E diverte anche parecchio, come nel caso di Plan D (D come Deutschland) di Simon Urban: un poliziesco ambientato nella Berlino del 2011, con il piccolo dettaglio che la Ddr esiste ancora. Ed è un bel gioco, immaginare i film, le automobili che hanno sostituito la vecchia Trabant, la Stasi, i bar, le canzoni, la tecnologia, il cibo, l'eros del comunismo del ventunesimo secolo. C'è anche un detective chandlerianamente cinico e idealista, e c'è una sconfitta predestinata: quella delle indagini, non soltanto quella del socialismo in putrescenza, sopravvissuto (nella fiction) a se stesso e alla storia. Invece In Zeiten des Abnehmenden Lichts (letteralmente: nell'epoca della luce calante) di Eugen Ruge, eccellente debutto in corsa per il Deutscher Buchpreis, ha più l'andamento e anche lo humour accorato delle Correzioni di Jonathan Franzen. È la storia di una famiglia: quattro generazioni di comunisti tedeschi (c'è anche una nonna siberiana), e ciascuna, e ciascuno, guarda all'ideologia in maniera diversa. Per alcuni, è l'Occidente a essere un posto orribile, deprimente, ingiusto. Diario di lettura Tuttolibri SABATO 3 SETTEMBRE 2011 LA STAMPA XI Staino GIOVANNA ZUCCONI Il vignettista Per Sergio Staino l'educazione sentimentale è cominciata in un'assemblea. «Avrò avuto dodici anni. Una domenica mattina ci riunimmo in una trentina di ragazzi nel sotterraneo della casa di un amico, a Firenze, per decidere come si facevano i bambini. L'assemblea si spaccò in due: chi diceva dal davanti, e chi diceva dal di dietro». E lei a che fazione apparteneva? «Quella sbagliata. Ma demmo grande esempio di trasformismo, siamo stati noi a inventare il compromesso storico: decidemmo che i bambini venivano concepiti I PREFERITI lontariamente, inventò il fumetto». «Di Brecht mi affascinavano non L'opera da tre soldi ma i drammi didascalici, nel Cerchio di gesso del Caucaso o nella Condanna di Lucullo cercavo conferma poetica al mio dogmatismo. Compravo la collana di teatro di Strehler e Paolo Grassi, il rateale Einaudi, gli Editori Riuniti: compravo io con i soldi di mio padre. I miei li spendevano volentieri, quei quattrini che per se stessi non avrebbero mai tirato fuori: era la speranza che il figlio non ripetesse la loro vita». «Amavo Majakovskij: il canto di una rivoluzione che aveva rinnegato la poesia. Ci faceva amare l'Urss al di là degli orridi palazzi stalinisti. E Pablo Neruda, che con grande sentimento univa comunismo e amore. Nel dopoguerAltri tempi: il riscatto sociale attraverso i libri. E fra le letture? f BERTOLT BRECHT I capolavori Einaudi, pp. LXVIII-866, 24 «Di Brecht mi affascinavano non “L’opera da tre soldi” ma i drammi didascalici, vi cercavo conferma poetica al mio dogmatismo» «La mia Staino terapia: umorismo e sentimento per sopravvivere in questo tempo» dietro ma nascevano davanti. Tutti contenti. Tranne Gianfranco Mugnaini, che era nipote di un'ostetrica e ci spiegò che non funzionava così. Venne espulso. In quell'assemblea c'era tutta l'Italia politica». Qualche decina di anni dopo questi inizi sfolgoranti, l'eros raccontato da Sergio Staino impasta ancora umorismo e sentimento. La politica, idem. Esce da Salani Stainoterapia dell'amore. La miglior cura per la coppia inizia con una risata, una bella selezione delle strisce di Bobo dedicate a sesso, amore, matrimonio, famiglia: è, forse, il preambolo di un progetto più impegnativo, quello di raccontare a fumetti la sua ultratrentennale storia d'amore con Bruna, la moglie peruviana. Che è anche la storia di un'epoca, di una generazione. «L'ho conosciuta a una festa marxista-leninista. Ho visto da lontano una ragazza, pensavo di conoscerla, le ho tirato i capelli, ma quella si è girata di scatto e La vita. Sergio Staino è nato a Piancastagnaio, in provincia di Siena, nel 1940. E’ laureato in Architettura.Le prime tavole scrittee disegnate da Staino, con una presentazionedel carismatico Oreste del Buono, appaiono su Linus, nel 1979. Nel 1986, il papà di Bobo fonda e dirige il settimanale satirico Tango, sulle cui pagine sfileranno le migliori firme della satira, molte provenienti da Il Male. Le opere. Esce da Salani «Staintoerapia dell’amore» (pp. 149, 11). Altri titoli: «A chi troppo e a chi niente. Bobo colpisce ancora». «All togheter, Bobo!» (entrambi Bur) e «Fino all’ultima mela» (Einaudi). Le quattro vignette in alto sono tratte da «Stainoterapia dell'amore», Copyright Adriano Salani Editore PABLO NERUDA f Poesie d’amore e di vita Guanda, pp. X-233, 11 «I primi libri: il Pinocchio di Chiostri e I promessi sposi di mio padre, carabiniere con la terza elementare» ra il sindaco Mario Fabiani dava ai suoi ospiti, nei palazzi antichi di Firenze, la mano callosa di operaio. Per me non è retorica, è poesia. Così Neruda. Avevo una bellissima edizione con illustrazioni di Guttuso, con testo a fronte. Lì mi sono innamorato dell' America Latina, di un Perù sognato, anche se leggevo Maku Pikku invece di Machu Picchu. Lo spagnolo l'ho imparato dopo, da solo, seguivo al mattino presto i corsi di lingua alla radio». «È stato sempre uno sfogo, una valvola di benessere, il nirvana. Laureato in Architettura, avevo un disegno veloce, preciso, conformista. Lo odiavo. Per liberarmi dallo standard, usavo la mano sinistra. Poi nel '77 la prima rottura della retina: è stato un dramma. "Degenerazione retinica in alta miopia". In ospedale per la rieducazione, era a Trieste in un edificio asburgico, ho ricominciato a guardare. Per allenarmi, ricopiavo la stanza. Il segno era cambiato: sofferto, strano, bello. I primi Bobo sono scavati dentro, c'è sofferenza, emozione. A Linus ho tenuto naDi nuovo: altri tempi. E altra Rai. Già disegnava? «Con grande sentimento univa comunismo e amore. Amavo anche Majakovskij: il canto di una rivoluzione che rinnegò la poesia» f SILVIA DAI PRA’ Quelli che però è lo stesso Salani, pp. 161, 10 «E l'ultimo libro che ho letto, la scrittrice racconta della sua esperienza di insegnante in una scuola di borgata» «Quando meditavo Marx, Engels, Mao: l’estremismo è un’età, segnala intelligenza, se continua ne diffido» ha detto: Carajo! Sono arrossito, “mi scusi signorina”. Ho chiesto chi era, era la moglie di un compagno, che tristezza, non potevo, per anni l'ho pensata e sognata, era un'ossessione per me. Mi sentivo un grande eroe, reprimevo la tentazione come Sant'Antonio con il demonio. Noi marxisti-leninisti eravamo la peggiore setta di sessuofobi, l'eros era un frutto proibito per il partito come per madre Chiesa». Toscana, primi Anni Settanta. Come sia andato a finire quell'innamoramento lo sappiamo: Bobo e Bibi sono (anche) Sergio e Bruna, sempre insieme. Non sappiamo invece più che cosa significasse militare in «uno dei più settari, dogmatici e inutili gruppi marxisti-leninisti: il PCD'INuova Unità», come con lieve disincanto Staino scrisse nel 1979 a Oreste del Buono, mitico direttore del mitico Linus, presentando se stesso e Bobo che nasceva. È un racconto che ha molto a che fare con la cultura, con le letture, con lo sforzo di emancipazione: un grande romanzo popolare italiano. La lunga marcia del papà di Bobo dai dogmatici primi Anni Settanta alle praterie del fumetto, mitico l’incontro con Odb, direttore di Linus “ I biberon mi salvarono da Trockij” marxista-leninista se». filoalbane«Invecchiando sì. Ma allora pensai che Bruna, come tutte le donne, avesse il mito della crocerossina». «Marx, molto Engels e soprattutto L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato, varie cose di Mao Tze Tung, non Enver Hoxha anche se noi del partito eravamo gli unici ammessi a visitare l'Albania, catechismo ideologico incluso. La cosa terribile è che mi convincevano. Il meccaniChe cosa leggeva in quegli anni? Ma lei è bellissimo, Staino. «Vengo da una famiglia povera, anche dal punto di vista delle letture. In casa avevamo solo cinque libri. Romanzetti per signorine regalati a mia mamma, e I promessi sposi di mio padre, carabiniere con la terza elementare. Pinocchio aveva le illustrazioni di Carlo Chiostri, passavo ore a guardarle, il mio amore per il disegno è cominciato così. Per ogni compleanno mi regalavano Incompreso, Il piccolo lord, antologie, libri di storia. Leggevo moltissimo di tutto. Ero una rarità. Attraverso i libri conoscevo più cose di tutti i miei amici». «Nella campagna fiorentina, terra politicamente agitata. C'erano le Case del popolo e i preti progressisti: due possibilità apparentemente contrapposte di giustizia sociale». «Molti disegnatori, il colore mi interessa meno. È un'operazione intellettuale che impari da bambino: trasformare il mondo da tridimensionale in bidimensionale. Non è facile, diventa un modo di leggere la realtà, vedi una persona e diventa astratta, linee e pieghe. Ho amato e amo Grosz, Schiele. Giuseppe Novello, anche per l'aspetto satirico. Daumier. Hogarth, che come me soffrì di degenerazione retinica. Lo svizzero Toepfer, che sempre per problemi di vista faceva minuscoli disegnini a penna con piccoli ballon, e così, invoI grandi amori dell'adolescenza? Dove è cresciuto? E quando era bambino lei? «Ora ascolto gli audiolibri: Accabadora della Murgia e Canale Mussolini di Pennacchi» scosta la malattia: ero un famoso disegnatore, bella rivalsa verso la sfiga». «Lavoro con una tavoletta touch screen e penne digitali molto sensibili, ascolto gli audiolibri (Accabadora letto da Michela Murgia, e Canale Mussolini di Pennacchi letto da un volontario proprio della Bassa veneta), uso la sintesi vocale. Non mi lamento, anzi la prendo con allegria. Vent'anni prima, sarei finito su una panchina: adesso con la tecnologia vivo in un mondo diverso, ma abbastanza aggiornato. Quando manca un senso sviluppi gli altri, memoria inclusa. Capti, memorizzi, ricostruisci. Io ascolto le rassegne stampa, mi faccio leggere le recensioni, e scelgo. Leggere diventa lunghissimo e faticoso, lo fai o per un grande interesse o per un amore grande. Ma lo fai. L'ultimo è Quelli che però è lo stesso di Silvia Dai Prà, sulla sua esperienza di insegnante in una scuola di borgata». E adesso? cismo mi affascinava, o bianco o nero, incaselli e tutto va a posto. Me ne scuso tantissimo. L'estremismo è un'età, una fase che segnala intelligenza. Ma se continua ne diffido molto». L'estremismo come malattia infantile del comunismo, per citare i classici. Ma lei mi pare ne sia uscito per altre malattie, meno ideologiche e più concrete: quelle dei suoi figli quando erano piccoli, e poi la sua agli occhi. prima figlia Ilaria ha avuto il ruolo di smontare gli automatismi. Prima ancora di nascere! Come marxista-leninista appendevo i manifesti contro il nuovo diritto di famiglia (eravamo così: arretrati) ma come futuro padre lo appoggiavo perché mi avrebbe permesso di riconoscere mia figlia anche se non eravamo sposati». «Sul piano della fedeltà alla famiglia, i bambini sono estremisti. Se mia moglie sorrideva al benzinaio, Ilaria diceva: devi sorridere solo al babbo. Engels mi risolveva tante cose». Come Bobo, dopo le certezze vennero i dubbi. «Chiedevo a Bruna se era sicura di lasciare un continente, un marito, i suoi affetti, per mettersi con un professore di educazione tecnica, per di più «Alzarsi di notte, i biberon, il pediatra: Bucharin e Trockij lasciavano il passo alla vita quotidiana. Nella vita come nei fumetti, la mia SABATO 3 SETTEMBRE 2011 LA STAMPA XII NA LV LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 Società 27 Le ricette fai da te Aceto multiuso Detersivo piatti VINO BIANCO, UN CONTENITORE DI VETRO E UNA MADRE DELL’ACETO. DOPO UN MESE SI FILTRA E SI UTILIZZA IL PRODOTTO COME DETERGENTE SI FA COI LIMONI A PEZZETTINI (SENZA SEMI), FRULLANDOLI CON SALE GROSSO PIÙ ACQUA E ACETO. BOLLIRE IL TUTTO E FRULLARE ANCORA Anticalcare BASTANO ACIDO CITRICO IN POLVERE E ACQUA. PER IL PULITUTTO, INVECE, ALCOL BIANCO PER LIQUORI A 95 GRADI E GOCCE DI OLIO ESSENZIALE Scrub corpo A BASE DI SALE MARINO, OLIO PURO DI MANDORLE SPREMUTE A FREDDO, OLIO ESSENZIALE: ALLA MENTA HA EFFETTO RINFRESCANTE Tendenze FEDERICO TADDIA a saponetta di Marsiglia, rigorosamente fatta in casa, per lavare i piatti. I fondi di caffè, invece, per togliere l’unto dal lavello. Mentre per avere delle piastrelle senza macchia basta un cucchiaio di soda da bucato in tre litri d’acqua molto calda. E per sconfiggere il calcare nei sanitari? Sbriciolare sulla superficie del bicarbonato e versarci dell’aceto: quando sono terminate le bollicine causate dalla reazione dei due ingredienti si risciacqua il tutto con abbondante acqua. «Non bisogna essere dei piccoli chimici per pulire la casa quasi a costo zero: sono necessari pochi accorgimenti, un po’ di tempo e il non aver la pretesa che il proprio asciugamano sia morbido come un peluche e profumi di primavera come favoleggiano gli spot televisivi». Ha le idee chiare e la casa pulita, come ci tiene a puntualizzare, Elisa Nicoli, 31 anni di Bolzano, documentarista ed esperta di «economia domestica alternativa»: da cinque anni non acquista più un detersivo, e tutto il necessario ai lavori di casa, e in parte alla cura del proprio corpo, se lo autoproduce in cucina. Organizzando poi laboratori e workshop in giro per l’Italia per insegnare tecniche e ricette, che ora ha raccolto anche in un manuale intitolato «Pulizie creative» edito da Altreconomia. «Da sempre sono sensibile ai temi ecologici - spiega Elisa Nicoli - e anche il con- L Addio chimica in casa c’è voglia di pulito creativo Sapone di Marsiglia, soda, bicarbonato, olio d’oliva: stop ai flaconi, il detersivo ora si fa nel frullatore cetto di autosufficienza mi ha sempre affascinato. In più, oltre a limitare l’impatto ambientale, volevo capire se c’era la possibilità di vivere pulita dentro e fuori senza dover spendere un sacco di soldi. Grazie a Internet ho iniziato a raccogliere materiale e mi sono resa conto che molte persone avevano la mia stessa sensibilità. Sono quindi partita dalla base, ossia da come si fabbrica un sapone, e via via ho cercato le soluzioni per ogni necessità casalinga». L’aceto, che si può ottenere con un facile procedimento partendo dai fondi di bottiglia di vino bianco, l’acido citrico, da usare con i guanti e indicato come ammorbidente in lavatrice o brillantante in lavastoviglie, il bicarbonato, diventano alcuni dei prodotti irrinunciabili per le pulizie «fai da te». Fondamentale è poi il sapone di Marsiglia: sono necessari soda caustica, acquistabile nei negozi specializzati in detersivi; e olio d’oliva, più termometro, bilancia, frullatore, contenitori vari e tanta pazienza. Ma seguendo le istruzioni passo dopo passo è un’operazione alla portata di tutti. «Be’, forse la prima volta è meglio farsi aiutare da chi l’ha già fatto», suggerisce Elisa. Ma le dritte creative vanno anche al di là della chimica: la spugnetta abrasiva per pulire i tegami, per esempio, si può ottenere inserendo tra loro e comprimendole le retine di plastica che contengono le patate, mentre vecchi calzini e tovaglioli possono essere riciclati come stracci per la polvere e gli spazzolini da denti consumati tornano utili per le pulizie delle fessure, le fughe delle piastrelle e le incrostazioni attorno ai rubinetti. «La casa non deve essere un ambiente sterile - conclude -. Anche i batteri hanno una loro funzione: l’importante è impedirne la proliferazione. Un eccesso di pulizia può anche essere dannoso, è la stessa cosa vale per il nostro corpo: bombardarlo di detergenti artificiali non è sano, e infatti stanno aumentando i casi di allergie». Pulizia creativa anche per la pelle, quindi. Due esempi su tutti: l’olio d’oliva come alternativa alla schiuma da barba per radersi, e una ricetta per una soluzione eco-depilatoria: due manciate di zucchero, alcune gocce di limone e un cucchiaio di miele per una dolcissima ceretta al caramello. La conduttrice tv Sveva Sagramola “Mi bastano quattro prodotti ecocompatibili dai vestiti ai capi delicati, fino ai piatti” Sveva Sagramola è conduttrice del programma «Geo & geo» e autrice del libro «Secondo natura» (Mondadori). E’ possibile coniugare la cura della casa con l’attenzione all’ecologia? sto impiego aceto, bicarbonato e acqua calda. Mi sembrava ridicolo avere il ripostiglio pieno di flaconi, e poi sentivo il bisogno di trovare una dimensione meno tossica e più naturale della casa». «No, è una scelta responsabile. E che richiede minimi sacrifici: devi rinunciare ad un po’ di velocità e a qualche comodità. Sai che devi strofinare il pavimento con più forza e che forse devi risciacquare gli abiti una volta in più. Fondamentale è dedicare un po’ di tempo allo "studio" e alla ricerca di informazioni: è necessario sapere E’ una scelta faticosa? per esempio che l’aceto si presta a mille usi, è un ottimo ammorbidente ed esalta il profumo del lavaggio. Però non deve mai essere miscelato con il detersivo. Piccole accortezze ma fondamentali». «C’è un bisogno e un desiderio di tornare alla natura e di essere più attenti a rendere la nostra presenza sulla terra più sostenibile. Anche se spesso diventa quasi una moda etichettare tutto con "green" con il rischio di pulirsi la coscienza a parole senza compiere azioni reali di cambiamento». [F. TAD.] C’è un attenzione nuova alla difesa dell’ambiente? «La mia esperienza quotidiana tenta di andare proprio in quel- la direzione. Io non mi considero un’estremista, e non sono arrivata all’autoproduzione dei saponi. Ho scelto però di ridurre drasticamente i detersivi e faccio tutto con solo 4 prodotti eco compatibili: uno per i vestiti, uno per i capi delicati, uno per qualsiasi superficie lavabile e l’ultimo per i piatti. Ne uso dosi piccolissime: per il re- Amore per la Terra Sveva Sagramola nei suoi programmi si è sempre occupata di ecologia e ambiente GLI UNICI OROLOGI ANTIALLERGICI DICHIARATI Collezione BIG LINE Black Light 5624 Design: Ivo Vaz in collaborazione con l’Università del Design HEEA di La Chaux-de-Fonds. www.alfex.it Alfex Italia: B.E.D. Time S.r.l. 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Il nuovo, vero ricostituente per la grandeur francese è un altro: gli ChampsElysées tornano a essere l’arteria commerciale più costosa d’Europa, scavalcando New Bond street di Londra, che li aveva soppiantati l’anno scorso. Da qui il giubilo generale (a parte di chi deve pagare l’affitto, immaginiamo) e i titoloni sui giornali parigini, tutti soddisfatti che «la più bella avenue del mondo» sia anche la più cara. La notizia esce da un ponderoso studio di una grande società immobiliare, Cushman & Wakefield, che ogni anno monitora alti e bassi degli affitti nelle strade più chic del globo. Negli ultimi dodici mesi, il costo del metro quadrato affacciato sul chilometro e 910 metri degli Champs-Elysées è cresciuto del 5,3%, attestandosi su una media di 7.364 euro al metro. New Bond street, che deteneva il record del 2010, è invece ferma a 6.901. Azincourt e Waterloo sono vendicate e si conferma che c’è almeno una guerra con gli inglesi che i francesi non perdono: quella del lusso. Anche se, a voler essere proprio pignoli, non è che sugli Champs-Elysées le new entry siano particolarmente sciccose. Chi sta colonizzando l’avenue sono piuttosto le grandi marche americane, tutt’alto che élitarie. L’evento degli ultimi tempi è stato l’arrivo di Abercrombie & Fitch con i suoi commessitoy boy che si pavoneggiano sul marciapiede a torso nudo per la felicità di ragazzine e gay. Sono sbarcati anche Tommy Hilfiger e H&M, mentre arriveranno presto le filiali dei grandi magazzini (inglesi!) Marks & Spencer e di Banana Republic. Il Comune di Parigi, fra l’altro, storce un po’ il naso perché vorrebbe che sull’avenue restassero i cinema e i ristoranti che le garantiscono l’abituale animazione tanto amata dai turisti, specie italiani (a frotte, come al solito. E la crisi? E chi se ne frega). Le previsioni, comunque, sono fauste, specie per i proprietari degli immobili. «La ripresa economica, anche se fragile, lo sviluppo del turismo nella capitale e la riduzione del numero di spazi disponibili stimolano l’appetito dei grandi marchi internazionali già presenti a Parigi o che hanno voglia di impiantarcisi», spiega Christian Dubois, direttore generale di Cushman & Wakefiled. Parigi, o cara. Ma su scala globale l’Europa non fa una grande figura. La via commerciale più costosa del mondo continua a essere, per il decimo anno consecutivo, la vecchia cara (soprattutto cara) Quinta strada di New York: 16.704 euro al metro. La Grande Mela piazza anche al quinto posto della classifica la 57esima Est, gli Champs-Elysées sono appe- M I grandi marchi A colonizzare l’avenue sono le grandi marche americane Tra gli ultimi arrivi Abercrombie & Fitch, Tommy Hilfiger e H&M, mentre arriveranno presto le filiali dei grandi magazzini Marks & Spencer e di Banana Republic na ottavi, New Bond street decima. Il resto della top ten è tutto orientale, quindi si tratta dell’ennesimo sintomo che il baricentro del mondo si sposta sempre più a est: in seconda, terza e quarta posizione ci sono tre strade di Hong Kong (da 14 a 10 mila euro al metro), la Ginza di Tokyo è sesta e l’Omotesando, sempre a Tokyo, nona. La sorpresa è il settimo po- sto del Pitt street mall di Sydney: tutto si può pensare dell’Australia tranne che sia il regno dello chic. Ma nell’ultimo anno lì gli affitti sono aumentati del 33%. Canguri griffati? Resta da vedere come stanno le cose in Europa. E qui, crisi o non crisi, noi italiani siamo ancora cari, anzi carissimi. Ridetto che la medaglia d’oro va agli Champs-Elysées e quella d’argento a Bond street, il bronzo tocca a via Montenapoleone a Milano: 6.800 euro al metro quadrato (di bronzo anche le facce di chi decide i prezzi di certi straccetti, ma questo è un altro discorso). Però delle dieci strade d’oro d’Europa ben quattro sono nostre: via Condotti a Roma (quarta a quota 6.700) e, rispettivamente set- timo e decima, corso Vittorio Emanuele e via della Spiga a Milano. La Francia, anzi Parigi, è ben rappresentata dall’avenue Montaigne e dalla rue du Faubourg Saint-Honoré, ottava e nona. Londra piazza al sesto posto Oxford street. Al quinto, c’è l’elegantissima Bahnhofstrasse di Zurigo. E lì, macché boutiques: banche, banche e ancora banche. E via Montenapoleone lascia il passo a Sydney EGLE SANTOLINI a le strade italiane? Qual è il verdetto di Cushman&Wakefield, in un periodo in cui certe valutazioni internazionali con le «e» commerciali in mezzo finiscono per renderci un po’ nervosi? Rimandate alla prossima sessione, anche se con voti incoraggianti. Secondo i guru di C&W, «nonostante un aumento del “sentiment” (traduzione dall’economichese: l’atteggiamento psicologico è più benevolo, ndr), l’attività dei locatori appare sottotono per effetto di una crescita moderata e di dati di fatturato deludenti. Tuttavia alcune importanti loca- M tion, dopo essere state colpite dalla crisi, registrano un rimbalzo della domanda, soprattutto dall’estero». Via Montenapoleone, l’ammiraglia milanese dello shopping, con i suoi 6800 euro al metro quadro è terza in Europa, appena dopo la New Bond Street londinese (6901 euro), e settima nel mondo; buon piazzamento in senso assoluto, ma la cattiva notizia è che «Montenapo» ha perso un posto per colpa di Sydney. Via Condotti a Roma è la sola in grado di tenerle testa a livello nazionale (via Roma a Torino, per dire, è a quota 1700; via Calzaiuoli a Firenze a 3000): 6700 euro al metro quadro, quarta in Europa, e può darsi che a difendere la piazza, sulle valutazioni dell’anno Via Montenapoleone a Milano prossimo, servirà anche il battage per il film di Woody Allen. Per quanto riguarda le altre due vie milanesi in lista, via della Spiga, 4700 euro, è decima e stabile rispetto al 2010, mentre la sorpresa arriva da corso Vittorio Emanuele, settima: 4800 euro, ma soprattutto con un incremento del 4,3% sull’anno scorso. Era nell’aria, dopo lo sbarco sul corso pedonalizzato che unisce piazza San Babila a piazza del Duomo di catene internazionali come Gap e Banana Republic. Vittorio Emanuele si è gradualmente trasformata nel tempio dell’acquisto modaiolo ma a buon mercato, quello che in gergo si chiama «high street shopping»; chi cerca la grande firma e non si fa problemi di budget preferiva finora le vie del Quadrilatero, delimitato da Montenapo, Spiga, Manzoni e corso Venezia. Ma la mappa sta cambiando: dopo il riposizionamento della Rinascente, che è diventata uno store esclusivo tipo Barneys di New York, apre a giorni proprio in corso Vittorio Emanuele Excelsior, il concept store di Coin per l’alta gamma, 7mila metri quadrati su sei livelli firmati da Jean Nouvel, con il nuovo ristorante Eat’s e una sala da tè per il Ventunesimo secolo. Dove sorgeva lo storico cinema Excelsior si venderanno le scarpe preziose di Christian Louboutin e gli abiti di Maison Martin Margiela, Dries Van Noten, Marni e Givenchy. Tanto per migliorare il «sentiment». NA LV SABATO 3 SETTEMBRE 2011 LA STAMPA 30 . LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 31 In Italia FTSE/MIB FTSEItalia All Share -3,89% -3,67% 1,4255 86,45 All’Estero DOW JONES (New York) NASDAQ (New York) DAX (Francoforte) FTSE (Londra) Euro-Dollaro CAMBIO -2,20% -2,58% -3,36% -2,34% 41,23 Petrolio dollari/barile S Oro euro/grammo R ECONOMIA FINANZA & Il crac dell’euro non è più tabù A Cernobbio sondaggio tra economisti e banchieri: il 49% pensa che salterà entro tre anni il caso MARCO ALFIERI INVIATO A CERNOBBIO (Co) Euro-dollaro rilevazione media BCE 1 1,4255 $ -0,21% 1,46 1,45 I titoli di Stato italiani Lo spread a 327, sopra la Spagna I I l “falco” di Harvard Martin Feldstein 15 anni fa fece scalpore dicendo che l’euro avrebbe riportato i paesi europei sull’orlo di una guerra mondiale. La sua profezia fu liquidata come una mattana. Ieri mattina, al workshop Ambrosetti di Cernobbio, l’economista americano ha corretto il tiro in modo altrettanto salace. «L’euro? È un esperimento fallito». Proiettando di qua dal03/08 05/08 09/08 11/08 l’oceano il tormentone mediatico preferito negli Usa: il tiro al piccione contro la moneta unica. Con i banchieri di Goldman che lui ieri a Cernobbio, ha fatto Sachs che invitano apertamen- capire che la miscela impazzita te i grandi hedge fund ad attac- di «debiti fuori controllo e vuoto care l’euro: il momento è ades- di leadership europea» potrebbe so per farla saltare. causare la fine della moneta uniAnche l’economista tede- ca. «Certo i tedeschi starebbero sco Hans-Werpeggio, ma noi ner Sinn, dalle CONFINDUSTRIA molto di più…». sale di villa Galli: «Sarebbe sa Fine ingloriod’Este, prevede dell’euro? A un dramma, meglio Cernobbio è il pasper la Grecia non pensarci» saparola scabroun futuro prossimo fuori dalso più gettonato l’eurozona. E, soprattutto, il per il 49% dei partecipanti si break-up della moneta comu- spaccherà entro 3 anni -, insieme ne, su cui ingaggia un botta e ri- al rischio recessione, dato per sposta con il presidente della certo dal 42% del panel interviBocconi, Mario Monti. E anco- stato ad inizio lavori. Per qualcura. Giovedì pomeriggio a La- no sarebbe già pronta la data del bro, Alessandro Profumo, an- funerale: l’8 settembre, quando a 1,44 1,43 1,42 1,41 1,40 15/08 17/08 19/08 23/08 25/08 29/08 31/08 02/09 Lo spread tra i titoli italiani e quelli tedeschi ieri ha toccato i 327 punti base, superando ampiamente quelli spagnoli. In mattinata era scesoNelle sale operative circolano rumors su un primo intervento della bce a favore dei titoli italiani. «Il mercato è molto sottile - dice un trader a radiocor - e finora sul benchmark decennale italiano ci sono stati scambi solo per 28 milioni». Alla base dell’affanno dei Btp c’è una condizione di avversione al rischio abbastanza generalizzata, che sta contagiando anche gli altri bond dei paesi periferici europei (anche i titoli portoghesi perdono terreno e lo spread tra spagna e germania sulla scadenza decennale è ritornato sopra i 300 punti base per la prima volta dallo scorso 8 agosto). «Le borse cadono, il bund future guadagna terreno», dice un operatore, secondo cui ieri in Europa si sono riproposte tutte le condizioni «delle classiche giornate di grande sofferenza che si sono viste ad agosto». E la sfiducia sembra coinvolgere tutta l’area euro. Centimetri - LA STAMPA Francoforte si riunirà il board della Bce e i tedeschi si faranno sentire con il banchiere centrale Jean-Claude Trichet, a loro dire troppo lassista con i Paesi ad alto debito. Sul punto sono inflessibili. Per Berlino l’acquisto di titoli pubblici da parte della Bce è una cosa illegale, da non ripetere. «Il break up dell’euro sarebbe un dramma, non voglio nemmeno pensarci», ragiona Giampaolo Galli, direttore generale di Confindustria seduto al tavolino vista lago. «Sono certo che siamo ancora in tempo per evitarlo». Ma il solo fatto che l’ipotesi faccia venire il mal di testa ai piani alti della principale associazione d’impresa del Paese, la dice lunga dello spettro che dell’euro sta diventando una posaleggia su Cernobbio. sibilità». Forse per questo un euAl chiuso delle sessioni la pre- ropeista a tutto tondo come Maoccupazione del default monta rio Monti invita a non scherzare eccome. Per dire: l’anno scorso col fuoco e a blindare la manotutti a elogiare il modello tede- vra, mentre lo spread Bund-Btp sco, quest’anno intorna a salire: vece la Germania NOURIEL ROUBINI «Mi sembra moldivide. C’è chi la «I mercati temono to importante e trova egoista e urgente che venl’instabilità politica gano comunicate chi, difendendola, dell’Italia» le decisioni in masi chiede perché mai i suoi contriniera chiara, a difbuenti dovrebbero pagare per i ferenza di quanto avvenuto dagli vizi dei Paesi mediterranei. Cer- ultimi giorni», spiega trafelato di to sei mesi fa il break up sembra- prima mattina. «La cosa peggiova fantapolitica, adesso rischia- re sarebbe rinfocolare queste difmo di avvitarci in «una profezia fidenze dell’Ue e mettere in imbache si auto avvera…», nota Ric- razzo la Bce, che ha fatto nei concardo Illy. «Purtroppo la rottura fronti di Italia e Spagna il massi- mo di quello che poteva fare». «I mercati finanziari sono preoccupati per la credibilità della politica in Italia», rincara senza giri di parole Nouriel Roubini. Nemmeno aiuta la totale abulia europea. «L’ultimo vertice Merkel-Sarkozy non ha prodotto nulla», allarga le braccia Galli. «La verità è che la speculazione cesserà solo quando avremo un chiaro progetto di Europa politica». Il che spiega, probabilmente, la differenza con gli Usa. Hanno fondamentali economici peggiori di Eurolandia ma, «avendo dietro le spalle un sistema politico e di bilancio comuni, vengono percepiti dai mercati come più solidi». La troika lascia la Grecia Salvataggio più difficile Il Fondo monetario sblocca 1,5 miliardi come prestito per l’Irlanda MARCO ZATTERIN CORRISPONDENTEDABRUXELLES La fumata nera c’è stata poco dopo la mezzanotte di giovedì, quando gli sherpa della missione di salvataggio composta da Ue, Fmi e Bce hanno deciso una pausa di riflessione al ministro delle Finanze Evangélos Vénizélos. La troika pensava di completare la diagnosi entro il 5 settembre, invece tornerà il 14 perché le cose, in Grecia, hanno preso una piega peggiore del previsto. Una nota ufficiale spiega che occorre tempo «per altro lavoro tecnico». I realtà i conti non tornano, gli obiettivo slittano, la recessione si allarga. E la minaccia della bancarotta si fa ogni giorno più prossima. A Bruxelles i porta- voce sono impegnati a recitare la difficile parte dei pompieri. La Grecia brucia, il governo stesso conferma che il prodotto interno lordo quest’anno fletterà di quasi 5 punti contro i 3,5 indicati dalla tabella di marcia del risanamento. Il ritorno alla crescita nel 2012, obiettivo su cui per mesi si è fatto affidamento, appare una pallida speranza. Gli analisti stimano che il rapporto fra il deficit e pil si fermerà in dicembre all’8,8% invece che calare al 7,5, dal 10,5 del 2010. I dati definitivi, spiegano ad Atene, ci saranno a metà mese. Sono questi che attende la troika, augurandosi che siano credibili. Senza numeri chiari e freschi non si può fare calcoli. Non si può nemmeno dare il via alla tranche da 8 miliardi di finanziamenti (vincolati, come al solito, al rispetto del piano di risanamento) che il programma di sostegno alla Grecia prevede venga erogata alla fine del mese. la situazione è rischiosa. Oltretutto, come sottolineano fonti della Commissione, sulle forche caudine del rie- quilibrio dei conti, gli uomini della Troika non hanno alcuna possibilità di negoziato. Con questo in mente prendono tempo. «La missione ha fatto buoni progressi» si legge in una nota, ma «ha temporaneamente lasciato Atene per permettere alle autorità di completare il lavoro tecnico che, tra le altre cose, riguarda il bilancio 2012 e le riforme strutturali per lo sviluppo della crescita». Qui comincia il calvario. Che si può fare? Atene non vuole altre tagli, sa che la cura in atto già stronca il paziente. Il Fmi è contrario ai piani europei per forzare la Grecia a sopportare garanzie ulteriori per il secondo soccorso, sul quale manca ancora il consenso di finlandesi e tedeschi. Il calendario fa sì che il vertice informale convocato il 16-17 settembre a Breslavia, in Polonia, sarà duro e decisivo. Con una consolazione: i piani per Portogallo e Irlanda avanzano senza problemi; ieri la terza tranche di finanziamenti. L’Fmi ha poi sbloccato altri 1,48 miliardi di prestito a favore dell’Irlanda. FONDI SICAV Global Select Sicav FUND GLOBAL SELECT GLOBAL SELECT GLOBAL SELECT GLOBAL SELECT GLOBAL SELECT GLOBAL SELECT GLOBAL SELECT COMPARTMENT Sub-Fund VIII Sub-Fund XXX Sub-Fund XXXI Sub-Fund XXVIII Sub-Fund L Sub-Fund XLI Sub-Fund XLII CCY USD USD EUR EUR USD USD EUR NAV 1146.8662 581.1550 556.6799 1412.3369 917.5513 1058.2745 1079.2106 NOTIZIE dalle AZIENDE Orphea naturale protezione persona Nuovi alleati nella lotta contro le punture di insetti Un 2011 all’insegna delle novità per il marchio Orphea, da sempre sinonimo di naturalità ed efficacia. La linea Orphea naturale protezione persona, a base di Botanic Guard, principio attivo naturale 100% naturale derivato dall’Eucalipto, protegge, in modo delicato ed efficace, la pelle di grandi e piccini dalle fastidiose punture di insetti, tra cui la zanzara tigre e i tafani. Per quest’anno lancia due inediti prodotti: Spray insettorepellente extra forte, un Antipuntura Naturale che può essere anche nebulizzato direttamente sugli abiti perché non bagna, non macchia e rilascia un gradevole profumo per una protezione totale e un’efficacia testata fino a 8 ore. Dotato di un cappuccio twist& lock risulta pratico e veloce e consente anche un utilizzo sottosopra. Prezzo al pubblico 7,50 Euro. Dopopuntura Roll-on, lozione per pelli sensibili, privo di ammoniaca, a base di estratti naturali di Camomilla, Malva e Mentolo e Provitamina B5 che lenisce e dona un immediato sollievo dalle punture di insetto, alleviando la sensazione di prurito. Dotato di un nuovo applicatore roll-on in acciaio che offre un delicato massaggio. Prezzo al pubblico 5,30 Euro. Completano la Linea altri tre prodotti specifici: Orphea naturale protezione persona Lozione: (100 ml) Prezzo al pubblico 7,00 Euro - Orphea naturale protezione persona Latte bambini: l’unico approvato dal “Comitato Pediatri Italiani per il benessere del bambino”. (100 ml) Prezzo al pubblico 7,50 Euro - Orphea naturale protezione persona Dopopuntura Gel Forte: (10 ml) Prezzo al pubblico 5,30 Euro. Orphea naturale protezione persona risponde da sempre all’esigenza di una protezione sicura garantendo delicatezza ed efficacia. Funds data as per 31/08/2011 Questi e molti altri avvisi li puoi trovare anche su internet Consulta i siti www.legaleentieaste.it www.lastampa.it . 32 Economia LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 RISCHIA IL RINVIO L’INCONTRO TRA IL MINISTRO ROMANI E IL FRANCESE PROGLIO Con il contributo del La Borsa di Londra corteggia il gruppo Lch ma lo shopping potrebbe essere molto caro Edison, tra Edf e A2A è scontro sulle centrali Acea valuta Edipower, ma Iren è pronta a sfilarsi LUCA FORNOVO TORINO L a Borsa di Londra (Lse) vede ovviamente grandi opportunità nella compensazione, la comune attività di intermediario centrale tra compratori e venditori di titoli. La Borsa ha ora ammesso di desiderare Lch.Clearnet, la stanza di compensazione europea, corteggiata anche dal Nasdaq. Ma un accordo potrebbe essere costoso. Il responsabile di London stock exchange (Lse), Xavier Rolet, può forse contare su un’esplosione della domanda di attività di compensazione per prodotti che in precedenza passavano di mano privatamente. Lse dichiara che le trattative sono a uno stadio iniziale. Ma secondo il Financial Times, Rolet sta cercando un pacchetto di maggioranza in un accordo che valuterebbe Lch 1 miliardo di euro, ovvero 21 euro per azione. Se esatta, questa cifra sembra eccessiva rispetto ai 10 euro per azione che era stata offerta da un concorrente, Markit. Di solito, le fusioni verticali come questa non rendono disponibili sinergie dei costi quando due diretti concorrenti si uniscono. Rappresenta anche elevati multipli dei ricavi netti del 2010 di 356 milioni di euro e profitti netti di 19 milioni. Un accordo dovrebbe essere approvato dagli oltre 100 proprietari di Lch, banche, operatori di Borsa e due altre Borse, Nyse Euronext e London Metal Exchange. Questo è un altro ostacolo. Eppure, quando Lse ha acquistato Turquoise ha permesso ai precedenti proprietari di mantenere quote di minoranza. Forse un simile approccio potrebbe funzionare qui. Per Lse, un eventuale accordo non determinerà certo una trasformazione - diversamente dalla sua fallita fusione canadese di inizio anno. Ma aiuterebbe a spostare la base di profitti di Lse dall’attività di trading di azioni fisiche, molto competitiva, all’attività di «post negoziazione». In questo processo aumenterebbe l’esposizione verso altri settori come le materie prime. Darebbe anche a Lse una maggiore voce in capitolo, poiché il settore si trova di fronte a rapidi cambiamenti. [QUENTIN WEBB] Idea per la Spagna: più Iva e un cuneo fiscale ridotto no dei più gravi problemi della Spagna è il suo tasso di disoccupazione del 21 per cento. Il costo delle assunzioni di dipendenti è uno dei motivi principali per il misero stato del mercato del lavoro. Ridurlo dovrebbe essere la priorità di ogni governo. Ciò potrebbe essere più difficile di quello che sembra. Il cuneo fiscale in Spagna - la differenza tra quello che una società paga ai lavoratori e quello che loro ricevono - è quasi del 40 per cento. Sono cinque punti percentuali sopra la media Ocse. I contributi previdenziali rappresentano la gran parte di questo divario. Il governo ha già adottato alcune misure per ridurre parzialmente l’onere dei datori di lavoro. Ha proposto un nuovo contratto di apprendistato per i giovani (fino a 30 anni) che elimina i contributi sociali per le società più piccole che aderiscono a questo programma. Ma il solito problema con questo tipo di piani dipende dalla difficoltà di impedire un arbitraggio dei datori di lavoro che tenteranno di trovare scappatoie. Creare un gruppo di lavoratori a più basso costo potrebbe determinare distorsioni sul mercato del lavoro - e nel caso di programmi temporanei, gli effetti potrebbero non durare. Il governo potrebbe anche prendere in considerazione una generale e permanente riduzione del cuneo fiscale. I tagli sarebbero finanziati da un aumento dell’imposta sul valore aggiunto (Iva) a breve termine, come è stato fatto in altri Paesi, come la Germania. Sulla carta, i benefici sarebbero notevoli: secondo stime di Bbva nel 2009, diminuire i contributi previdenziali di 3,5 punti percentuali, misura compensata da un aumento di due punti dell’Iva, potrebbe creare fino a 280.000 posti di lavoro. L’anno scorso, il governo ha già aumentato l’Iva al 18 per cento. Alzandola di più si rischia di influire negativamente sui consumi in un momento di debolezza dell’economia. Ma l’aliquota Iva della Spagna è minore rispetto alla media Ue. Il prossimo governo dovrà prendere decisioni più difficili per rimettere in sesto la Spagna. Questa dovrebbe essere una di quelle. [FIONA MAHARG-BRAVO] U La tensione tra i soci italiani di Edison e il colosso francese Edf è alle stelle. Al punto che secondo qualche fonte finanziaria anche l’incontro previsto, e fino a ieri confermato per lunedì a Milano, tra il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, che sta seguendo il dossier ed Henri Proglio, numero uno di Edf potrebbe essere rinviato. Il motivo? Le posizioni dei soci sono molte diverse e sembra ancora lontano un compromesso per il riassetto del colosso energetico Edison. Da un lato, in nome dell’italianità, il governo e A2A, uno dei soci italiani di Edison, sta portando avanti una cordata, a cui potrebbe aggiungersi la municipalizzata Acea, per rilevare le centrali di Edipower da Edison e lasciare il resto ai francesi. Una soluzione fortemente osteggiata da Edf che perdendo Edipower si ritroverebbe con una Edison fortemente indebolita da un punto di vista industriale. I francesi vogliono lo spezzatino o quantomeno accaparrarsi almeno alcune centrali di Edipower, altrimenti potrebbero minacciare la rottura dei patti coi soci italiani. E ricorrere così, dopo il 14 settembre, all’asta competitiva sugli asset di Edison, ma non hanno neanche interesse a mettersi contro il governo dal quale potrebbe spuntare qualche agevolazione come per esempio sull’acquistare delle attività italiane della tedesca E.On, qualora venissero messe in vendita. Quel che appare certo è GUERRA DEL GAS Kiev-Mosca sale la tensione sul metano I Henri Proglio, numero uno del colosso francese Edf che l’accordo non si troverà entro il 14 settembre e si andrà verso una proroga. Le divisioni sono comunque forti anche tra i soci italiani. Iren sembra contraria a rilevare una società come Edipower che, valutata intorno ai 2 miliardi di euro, costringereb- Viero: «Non siamo disposti a indebitarci Meglio liquidare le nostre quote» be la municipalizzata del NordOvest a indebitarsi. Ieri, a margine del Forum Ambrosetti a Cernobbio, il direttore generale di Iren, Andrea Viero ha spiegato che «Iren sta trattando con A2A nella vicenda del riassetto di Edison e non è disposta ad indebitarsi per l’acquisto di Edipower». Viero pun- ta piuttosto a liquidare la posizione di Iren in Edipower e in Delmi, il veicolo che ha azioni di Edison. «Liquidare la nostra partecipazione - ha aggiunto ci piacerebbe moltissimo ma deve avvenire senza alcuna minusvalenza». Se Iren dovesse uscire, il suo posto potrebbe essere presto dalla romana Acea che sta valutando la possibilità di partecipare a una cordata per Edipower. Di recente, il presidente di Acea, Giancarlo Cremonesi, ha incontrato il ministro Romani, che ha in mano il dossier Edison. L’operazione potrebbe avere un senso industriale per Acea, corta nella produzione di energia dopo il divorzio da Gaz de France. Inoltre l’attuale dg di Acea, Paolo Gallo, proviene proprio da Edipower dove è entrato nel 2003 come dg per ricoprire poi il ruolo di ad dal 2008 fino all’inizio del 2011. Con l’autunno alle porte, tra Kiev e Mosca si teme già una nuova guerra del gas che rischierebbe di interrompere il transito del metano verso l’Europa. Il presidente ucraino, Viktor Ianukovich, ha dato mandato al governo di avviare una ristrutturazione della compagnia statale Naftogaz, che spianerebbe la strada a una revisione degli svantaggiosi accordi per l’import di gas dalla Russia siglati nel 2009 dall’allora premier Iulia Timoshenko, ora sotto processo proprio per questo. Il premier ucraino Mikola Azarov ha spiegato che Naftogaz sarà divisa in due aziende, una per la produzione e l’altra per il transito del metano, e che ciò comporterà una revisione dei contratti decennali con Gazprom. «Sul mercato ha spiegato Azarov - opereranno società nuove, perciò gli accordi saranno rivisti». Ironica la replica dell’ad del gigante russo Gazprom Alexiei Miller, secondo il quale Naftogaz cesserà sì di esistere, ma dopo la fusione con Gazprom». PONZELLINI: COME BANCHIERE NON CI SERVE TRONCHETTI PROVERA: PATTO E MANAGER STABILI Arpe ha l’ok di Bpm ma solo per i soldi MILANO “I vertici Mediobanca saranno confermati” MILANO Per approfondimenti: http://www.breakingviews.com/ (Traduzioni a cura del Gruppo Logos) Massimo Ponzellini, presidente di Bpm, apre a un eventuale ingresso di Matteo Arpe nel capitale della Popolare di Milano ma chiude la porta della tolda di comando dell’istituto all’ex manager di Capitalia. Ponzellini cerca di fare fare chiarezza sul dossier Arpe dopo che da alcune settimane si rincorrono voci di un suo interesse alla banca al punto che si ipotizza un investimento di 200 milioni di euro, che peraltro troverebbe anche il gradimento delle Autorità competenti. «Arpe è benvenuto nel capitale» della Bpm - ha detto il presidente dell’istituto al Workshop Ambrosetti -, così come tutti gli altri investitori interessati a sostenere la banca in vista della ricapitalizzazione fino a 1,2 miliardi. «Basta che uno ci metta i soldi e sono tutti benvenuti», ha aggiunto Ponzellini che su Arpe ha precisato: «Non abbiamo bisogno di manager in questo momento, anche se lui è un bravissimo» banchiere e poi «non credo che sia interessato» a guidare la Popolare. [R. E.] Sembra finire prima di iniziare il conto alla rovescia sul rinnovo dei vertici Mediobanca: «Non c’è alcun dubbio sulla loro conferma», dice Marco Tronchetti Provera, vice presidente di Piazzetta Cuccia ed esponente dei soci industriali nel patto. Con l’assemblea di bilancio, il 28 ottobre, scadrà anche il Cda della banca guidato dal presidente Renato Pagliaro e dall’ad Alberto Nagel. Già da tempo, è nell’aria una con- ferma e in occasione del patto di fine luglio il capofila dei soci francesi Vincent Bollorè aveva espresso stima per gli uomini alla guida dell’istituto. «Non penso ci saranno grandi cambiamenti nel Patto», dice il presidente di Pirelli Tronchetti Provera sintetizzando così che per Mediobanca si delinea un «patto stabile e un management stabile». Quanto poi a un ingresso di Diego Della Valle in consiglio, dopo la recente salita all’1,9% della banca, «non ne ho la minima idea», ha detto il presidente della Bicocca. [R. E.] Non è solo oro quel che luccica Per acquisti con vendita a breve termine contattate la nostra Sezione Oro Monetario Francobolli e monete, beni rifugio per eccellenza Acquisire monete e francobolli importanti significa non soltanto possedere preziose testimonianze della storia e della cultura dell’uomo, ma anche scegliere, in modo intelligente e lungimirante valori che vengono dal tempo e durano nel tempo. I nostri consulenti sono a vostra disposizione, per consigliarvi le migliori opportunità. Per informazioni 011.55.76.340, email [email protected]. BOLAFFI Collezionismo dal 1890 Torino, via Cavour 17 www.bolaffi.it LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 Borsa 33 LEGENDA. AZIONI: il prezzo ufficiale rappresenta il prezzo medio dell’intera quantità di titoli trattata nella seduta. Il prezzo di riferimento è costituito dal prezzo medio dell’ultimo 10% di titoli trattati. La capitalizzazione è espressa in milioni di Euro. EURO 50: selezione dei 50 titoli più significativi quotati in Europa. Prezzo con variazione percentuale sul precedente. OPZIONI: call è il prezzo di chi acquista; put quello di chi vende. Sono indicati: il mese di scadenza dell’opzione; la base del prezzo del titolo; il prezzo, cioè il premio da pagare; il volume dei pezzi negoziati; l’interesse aperto, riferimento per i future. EURIBOR: è il tasso interbancario comune delle piazze finanziarie dell’area euro: lettera è il prezzo di chi vende; denaro quello di chi acquista. Fondi su LaStampa.it I fondi di investimento sono on line su LaStampa.it. Per consultarli l’indirizzo è www.lastampa.it/fondi Mercati CAMBI VALUTE MIN. MAS. MERCATI QUOT. X EURO % il punto LUIGI GRASSIA IL MIGLIORE IL PEGGIORE OBBLIGAZIONI 02-09-2011 TITOLI PREZZO TITOLI PREZZO TITOLI PREZZO FUTURES SU FTSE MIB 100,47 102,40 98,29 100,45 87,73 104,77 96,53 79,23 96,16 99,15 97,39 95,30 98,11 96,94 92,47 99,96 100,64 96,92 102,26 104,13 99,16 99,12 101,11 131,72 93,19 98,44 99,60 99,53 97,25 77,73 94,86 83,52 99,00 RBS GN20 Mc Eur RBS ott13 Real Brasile 8 Rep Aus/22 FBL Rep Aus/CMS SFN UBI ago12 TF Welcome Edi UBI giu15 Tasso Misto UBI gn18 Eur 5.4 UBI nov15 LowT2 Amor UBI nov17 Eur 4.3 UBI St12 Eur 2.15 UBS apr13 BRL 8.5% UniCr mag 13 BP R3 UniCr mar 13 BP Reload3 UniCr/16 LT 86,43 101,60 94,60 91,26 99,32 96,59 100,57 94,73 98,21 99,36 102,68 97,64 98,11 96,12 99,97 99,95 99,80 99,84 99,82 99,74 99,72 99,58 99,44 99,30 99,17 99,06 98,93 98,64 98,37 98,10 97,73 97,45 SCADENZA APERT. CHIUS. Exprivia +9,54% 0,792 Cogeme Set -11,11% 0,104 Lun Mar Mer Gio Ven Lun Mar Mer Gio Ven BANCHE IN ROSSO CON UBI E BPM GIÙ BUZZI, PIRELLI E FIAT P recipitano gli indici di Piazza Affari dopo i dati negativi sull’economia americana: in chiusura il Ftse Mib fa -3,71% e l’All Share -3,67%. Nonostante tutto la settimana si chiude con un buon recupero (in cinque sedute Ftse Mib +1,76% e All Share +1,96%). Crollano i titoli del credito, in particolare Ubi Banca (-6,48%) e Bpm (-6,03%). Perdono il 4,82% e il 5,33% i big Intesa Sanpaolo e Unicredit, e Generali cala del 4,85%. Debole l’energia: le vendite hanno colpito soprattutto Saipem (-4,47%) ed Enel (-3,96%). Eni fa -2,69%. Fra i titoli del cemento, scivolone di Buzzi Unicem (-6,47%), Nel comparto industriale Fiat Auto perde il 4,98% e Fiat Industrial il 4,16%. Pirelli arretra del 5,47% e crolla anche Prysmian (-5,68%). Telecom Italia va giù del 3,66%. Invece limita i danni Davide Campari (-0,35%) e riesce a chiudere in progresso Parmalat, salita del 1,14%. B IMI nov14 Top10 BP II B Intesa 04/14 B Intesa/14 STEuro Barclays ott19 MC eur Barclays dic15 eur 4.4% Barclays ST13 It Inf Bei /19 Eu. St. B. Bei 96/16 Zc Bei 98/18 Fix Sticky Fix Bei 99/29 Eu Step Dw Bei/15 EIBF Bei/15 eu var Bei/20 EIBFB Bers/20 St Bonds Bim Imi Mg12 Inf_Link Bnl 06/12 R2 BP Centrob /13 Elc Comit 97/27 Zc Council Europe Sdf 99/24 Cr.Suisse ago15 MC eur Credem Giu15 MC Eur Crediop 98/18 Tf Capped Dexia Cr giu 12 F. to C Dexia Cr mar 12 Fix to C Dexia Cred. Ap 12 Sc.R Dexia Cred. Mz 12 Sc.R EBRD/17 Efibanca 98/13 Fix Rev 1 EM Bei gen21 eur 3.625 Enel 07/15 Eu 5.25% Enel 07/15 Ind Enel 10/16 TV Eur Enel Feb16 Eur 3.5 105,91 94,01 95,10 88,51 101,99 99,54 100,42 89,10 122,14 99,82 105,08 99,75 94,52 100,24 99,85 98,73 95,05 39,60 125,74 102,57 90,10 90,89 97,34 98,45 96,17 96,78 99,82 100,39 103,73 104,76 95,66 93,67 98,71 Enel TF 05/12 Eni giu 15 4% Eur Eni giu 15 Eurib 6m+0.89 Fiat Step up/11 IBRD/25 IMI fb15 Bposta MC Eur Intesa 12 Rel 3 BP IV Med Lom /19 1 Sd Medio giu21 TV 4to Atto Medio lg14 Eur 3.51 Medio mag20 Eur 4.5 Medio nov 14 Eur 2.65 Medio Nv 20 Eur 5 Medio Nv14 Eur 3 Medio Nv14 TV Eur Medio/12 Inf. Linked Medio/12 Inf.Link Medio/13 Rend Pr Medio/15 MC Eur Medio/15 Plus BP II Mediob 96/11 Zc Mediocr L/13 Tf Tv 32.Ma Merrill 13 CMS 10/2Y Morgan LG13 En Alt Morgan ST13 Rel BP MPaschi/13 Pop Bg CV/12 tv Rbs 01-20 tv Eurib. Rbs 04-19 5.5% Rbs 06-16 zc Rbs 09-16 4.3% Rbs 10-19 6% RBS 23MZ18 Mc Eur Set11 Giu11 Mar12 15450 15275 - 15075 14920 14888 15025 14905 - 15480 15290 - MONETE AUREE VALUTA EURO TITOLI DI STATO BoT 10-15/09/11 A 11-30/09/11 S 10-14/10/11 A 11-31/10/11 S 10-15/11/11 A 11-30/11/11 S 10-15/12/11 A 11-30/12/11 S 11-16/01/12 A 11-31/01/12 S 11-15/02/12 A 11-29/02/12 S 11-15/03/12 A 11-16/04/12 A 11-15/05/12 A 11-15/06/12 A 11-16/07/12 A 11-15/08/12 A Sterlina (v.c) Sterlina (n.c) Sterlina (post.74) Marengo Italiano Marengo Svizzero Marengo Francese Marengo Belga Marengo Austriaco 20 Marchi 10 Dollari liberty 10 Dollari Indiano 263,393 - 302,127 265,459 - 303,160 265,459 - 303,160 220,269 - 248,932 218,978 - 241,702 218,978 - 240,152 218,978 - 240,152 218,978 - 240,152 265,975 - 297,996 552,609 - 666,229 567,586 - 682,136 Dollaro Usa 1,4255 1 0,7015 0,21 Yen giapponese 109,5600 100 0,9127 0,47 Sterlina inglese 0,8789 1 1,1378 0,26 Franco Svizzero 1,1132 1 0,8983 2,56 Corona ceca 24,304 100 4,115 -0.62 Corona danese 7,450 10 1,342 0,01 Corona islandese 100 Corona norvegese 7,676 10 1,303 0,11 Corona svedese 9,124 10 1,096 -0.30 Dollaro australiano 1,333 1 0,750 0,16 Dollaro canadese 1,394 1 0,717 0,07 Dollaro Hong Kong 11,101 1 0,090 0,18 Dollaro neozelandese 1,674 1 0,597 0,33 Dollaro Singapore 1,716 1 0,583 0,30 Fiorino ungherese 275,430 100 0,363 -0.84 Lat lettone 0,709 1 1,410 0,00 Leu rumeno 4 10000 2358,212 -0.18 Lev bulgaro 1,956 1 0,511 0,00 RENDIMENTI ESTERI TITOLI PUBBLICI REND. TITOLI PUBBLICI REND. ORO CHIUSURE (Prezzi vendita in $ per oncia). Un’oncia Troy=gr. 31,1035. MERCATI 02-09-2011 01-09-2011 EURO USA 10 anni CAN 10 anni UK 10 anni GER 10 anni FRA 10 anni 2,050% 2,300% 2,450% 2,020% 2,780% ESP 10 anni HOL 10 anni SVE 10 anni GIA 10 anni 5,140% 2,490% 2,020% 1,040% Londra Milano (Euro/gr.) Argento (Euro/Kg.) 1875,25 0,0000 0,0000 1821,00 1315,5033 0,0000 0,0000 - QUOTAZIONI BOT SCADENZA GIORNI PREZZO TASSO % BORSE ESTERE MERCATI QUOTAZ. VAR.% INDICE BORSA VALORI DI MILANO FTSE MIB FTSE Italia All Share FTSE Italia Mid Cap FTSE Italia MIB Storico FTSE Italia Stars FTSE Italia Small Cap D.J.Eurostoxx 50 02-09-2011 15060,79 15955,20 19962,04 12510,36 9927,78 17342,14 2220,72 VAR % -3.89 -3.67 -2.56 -1.98 -1.89 -1.63 -3.69 EURIBOR PER. TA.360 TA.365 PER. TA.360 TA.365 1 sett 1 mese 2 mesi 3 mesi 4 mesi 5 mesi 6 mesi 1,0920 1,3500 1,4200 1,5410 1,6010 1,6650 1,7440 1,1071 1,3687 1,4397 1,5624 1,6232 1,6881 1,7682 7 mesi 8 mesi 9 mesi 10 mesi 11 mesi 12 mesi 1,8020 1,8480 1,9050 1,9560 2,0240 2,0830 1,8270 1,8736 1,9314 1,9831 2,0521 2,1119 15/09/11 14/10/11 15/11/11 15/12/11 16/01/12 15/02/12 15/03/12 16/04/12 15/05/12 15/06/12 16/07/12 15/08/12 9 38 70 100 132 162 191 223 252 283 314 344 99,973 99,796 99,817 99,715 99,440 99,171 98,926 98,644 98,367 98,101 97,732 97,447 0,000 1,780 0,730 0,790 1,300 1,650 1,810 2,000 2,130 2,220 2,230 2,390 Amsterdam (Aex) Bruxelles (Bel 20) Francoforte (Dax Xetra) Hong Kong (Hang Seng) Londra (Ftse 100) Madrid (Ibex 35) Parigi (Cac 40) Sydney (AllOrd) Tokio (Nikkei) Zurigo (Smi) New York (Dow Jones) Nasdaq 286.43 2219.71 5538.33 20212.91 5292.03 8463.50 3148.53 4321.55 8950.74 5359.67 11240.49 2480.33 -2.56 -2.08 -3.36 -1.81 -2.34 -3.40 -3.59 -1.40 -1.21 -3.11 -2.20 -2.58 Il Mercato Azionario corrente02-09-2011 del o a quello precedente. I dividendi indicati si riferiscono all’anno solare AZIONI Prezzo Differ. % Riferim. Riferim. Ufficiale Euro Divid. Minimi Anno Massimi Anno Quantità trattate Capitalizz. AZIONI Prezzo Differ. % Riferim. Riferim. Ufficiale Euro Divid. Minimi Anno Massimi Anno Quantità trattate Capitalizz. AZIONI Prezzo Differ. % Riferim. Riferim. Ufficiale Euro Divid. Minimi Anno Massimi Anno Quantità trattate Capitalizz. AZIONI Prezzo Differ. % Riferim. Riferim. Dati forniti da IL SOLE 24 ORE - RADIOCOR. Ufficiale Euro Divid. Minimi Anno Massimi Anno Quantità trattate Capitalizz. A A.S. Roma A2A Acea Acegas-Aps Acque Potabili Acsm-Agam AdF-Aeroporti Firenze Alerion Amplifon Antichi Pell Apulia Pront Arena Arkimedica Atlantia Autogrill Autostrada To-Mi Autostrade Mer. Azimut 0,676 +0.15 0,674 nr 0,637 0,929 -3.03 0,934 0,060 0,866 5,870 -1.59 5,903 0,450 5,198 3,680 -0.54 3,676 0,180 3,346 0,910 +0.55 0,917 nr 0,781 0,860 -0.35 0,851 0,060 0,827 9,770 0.00 9,765 0,080 9,765 4,678 -1.85 4,668 0,011 4,349 3,960 -2.17 3,982 0,033 3,594 0,340 -5.27 0,353 nr 0,349 0,228 -2.56 0,228 nr 0,215 0,010 -4.67 0,010 nr 0,010 0,091 +0.11 0,092 nr 0,090 10,800 -4.59 10,920 0,391 10,404 8,365 -2.62 8,395 0,240 7,920 7,305 -2.54 7,337 0,240 6,771 19,290 -1.08 19,357 0,800 18,561 4,770 -3.21 4,819 0,250 4,670 2,750 6,735 1,133 2,306 1,180 1,399 2,050 3,382 1,386 2,600 0,313 3,484 2,998 6,075 6,915 0,408 0,466 4,850 0,506 1,380 0,506 21,000 24,170 1,076 1,310 0,420 0,124 12,230 0,330 6,505 3,634 1,200 1,615 1,300 0,272 0,030 5,745 0,138 2,320 17,080 1,448 0,828 0,208 0,080 0,264 0,622 1,458 0,287 0,667 0,104 0,665 1,166 20,900 3,132 2,400 0,045 0,982 17,130 9,095 8,035 0,808 0,866 3,294 1,609 2,070 13,770 -0.36 2,801 0,160 2,510 -1.61 6,713 0,450 6,311 -5.50 1,153 0,080 1,089 +0.70 2,279 0,165 2,000 -0.51 1,180 nr 1,158 -6.61 1,433 0,070 1,270 -3.67 2,050 0,090 1,907 +0.96 3,306 nr 3,230 -6.03 1,414 0,100 1,328 0.00 2,600 0,030 2,177 -2.28 0,310 0,005 0,300 +1.04 3,478 0,105 3,037 +0.07 2,921 0,126 2,826 0.00 nr -2.02 6,154 0,135 5,784 -4.02 6,988 0,150 6,928 -2.51 0,412 nr 0,380 -2.31 0,472 0,020 0,460 -3.77 4,932 0,250 4,373 -2.60 0,518 0,022 0,450 0.00 1,380 nr 1,220 +0.30 0,504 nr 0,468 0.00 21,000 0,400 20,000 -1.35 24,159 0,120 20,726 0.00 1,031 nr 0,983 0.00 1,310 nr 1,250 0.00 0,424 nr 0,369 -1.90 0,124 nr 0,117 +0.08 12,221 0,120 7,336 -2.22 0,328 nr 0,302 -6.47 6,648 0,180 6,322 -6.44 3,680 0,030 3,477 0.00 1,187 0,010 1,147 +0.06 1,615 0,080 1,561 -0.76 1,290 0,050 1,282 -3.65 0,276 nr 0,276 +3.82 0,029 nr 0,029 -0.35 5,714 0,060 4,427 +1.47 0,138 nr 0,135 -3.33 2,325 nr 2,322 -2.12 17,130 0,900 15,183 +3.43 1,448 0,120 1,288 -4.61 0,845 nr 0,751 +0.53 0,203 nr 0,196 -0.87 0,079 nr 0,079 +2.13 0,266 nr 0,238 +1.89 0,617 nr 0,475 -4.83 1,473 0,025 1,334 -2.21 0,283 0,010 0,266 -2.70 0,665 0,010 0,627 -11.11 0,109 nr 0,100 -2.99 0,674 0,080 0,674 +1.83 1,147 0,080 1,094 -3.60 21,079 0,900 20,394 -2.49 3,139 0,100 2,786 -3.15 2,434 0,120 2,287 +4.18 0,045 nr 0,040 -1.16 0,980 0,050 0,908 -4.67 17,204 nr 14,350 -2.73 9,065 nr 7,674 -4.06 8,054 0,146 5,810 -2.53 0,813 0.00 0,866 -3.97 3,326 -0.43 1,600 0.00 2,046 -2.69 13,831 0,043 0,744 0,073 0,850 0,180 3,267 0,027 1,489 0,035 1,240 0,500 12,278 1,256 1,234 8,591 4,573 1,466 1,183 12,370 5,886 4,532 0,600 0,377 0,029 0,461 16,090 10,956 11,380 24,442 8,468 3,997 11,529 2,722 3,068 1,693 1,805 2,774 4,371 3,185 3,451 0,441 4,096 3,724 9,281 9,891 0,555 0,729 5,709 0,764 1,441 1,012 21,000 31,311 1,325 1,415 1,255 0,171 12,322 0,735 10,820 6,072 1,414 2,094 1,948 0,425 0,083 5,909 0,428 4,450 20,331 1,880 1,948 0,311 0,152 0,350 0,760 1,766 0,500 0,780 0,377 1,069 1,499 24,744 5,398 3,691 0,221 1,295 24,635 13,658 9,239 0,909 1,281 4,828 2,050 2,301 18,428 292303 6854123 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0,388 10,906 12,230 4,084 3,280 3,482 6,455 2,910 2,974 5,020 0,395 1,450 0,814 1,710 -0.57 12,121 nr -4.98 4,143 0,090 -3.13 3,301 nr -3.76 3,486 nr -4.16 6,525 nr -3.90 2,935 0,310 -4.98 2,993 0,310 0.00 nr -3.46 5,058 0,410 -0.25 0,392 nr -3.40 1,459 0,400 -5.41 0,828 0,452 +0.59 1,698 nr 9,715 4,092 2,977 3,043 5,744 2,815 2,890 4,619 0,377 1,338 0,801 1,062 10,454 0,501 0,143 0,215 25,701 21,275 20,231 13,586 8,084 7,304 7,250 10,443 6,418 6,399 9,808 0,524 4,294 2,866 3,240 0,098 0,246 4,123 0,758 1,155 16,911 4,911 5,168 7,866 2,104 4,490 1,756 264309 18568 0 0 752654 222666 25869 343458 49204916 253195 199519 5620441 283346 563078 2431192 33837 2296401 460154 4419 1259 31 0 14 2597 1130 119 2041 4527 341 279 7128 303 239 0 2924 98 536 106 19 Montefibre rnc Monti Ascensori 0,265 0,246 5,355 1,090 -0.26 -3.95 -0.28 0.00 0,265 0,251 5,355 1,090 0,387 nr nr nr nr nr nr nr 0,070 nr nr nr 0,100 0,165 0,229 0,017 nr nr 0,180 0,210 nr nr nr 0,030 0,166 0,244 0,214 5,194 1,090 0,335 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Pirelli & C. rnc Poligrafici Editoriale Poltrona Frau Pop Emilia 01/07 Pop.Emilia Romagna Pop.Sondrio Pramac Prelios Premafin Finanziaria Premuda Prysmian 0,396 +0.99 STAR Acotel Group Aedes Aeffe Aicon Ansaldo Sts Ascopiave Astaldi Banca Ifis BB Biotech Bca Finnat Bca Pop.Etruria Lazio Bialetti Industrie Biancamano Biesse Bolzoni Brembo Buongiorno Cad It Cairo Communication Cembre Cementir Hold Centrale Latte Torino Cobra D'Amico Dada Damiani Datalogic Dea Capital Diasorin Digital Bros DMail Group Dmt EEMS El.En. Elica Emak Engineering Esprinet Eurotech Exprivia Falck Renewables Fidia Fiera Milano Gefran IGD Ima Interpump Interpump 09/12 w Irce Isagro IT WAY Juventus FC La Doria Landi Renzo MARR Mirato Mondo Tv Mutuionline Nice Panariagroup Poligrafica S.Faustino Prima Ind 09/13 w Prima Industrie Reno de Medici RDB Recordati Reply Sabaf S.p.a. Saes Saes rnc Servizi Italia Seteco International Sogefi Stefanel Stefanel risp TerniEnergia Tesmec TXT e-solution Vittoria Assicurazioni Warr Aedes 14 Yoox Zignago Vetro 24,810 0,107 0,820 0,122 6,130 1,419 4,224 4,260 43,700 0,380 1,686 0,270 1,476 3,160 1,949 6,900 1,032 3,800 2,628 7,800 1,862 2,020 0,933 0,679 2,288 1,064 5,950 1,420 28,940 1,207 2,440 17,650 0,750 9,400 1,100 3,300 21,460 3,276 1,890 0,792 0,895 3,080 3,864 3,950 1,384 13,330 4,330 0,669 2,100 2,674 1,470 0,835 1,527 1,670 8,345 5,305 4,260 2,686 1,120 7,020 1,500 6,955 0,201 0,480 6,705 18,480 14,250 6,095 4,270 5,180 0,299 2,146 0,390 166,700 2,666 0,380 8,485 3,100 0,018 10,280 4,950 -6.27 -1.21 -5.64 0.00 -2.15 -2.81 -3.96 +0.24 -1.38 -0.78 -1.75 -0.37 -2.38 -4.76 -1.57 -5.15 -3.28 0.00 -2.38 -1.89 -1.95 -0.49 -1.79 -0.22 -1.38 -2.83 +0.17 -2.07 -3.28 -0.90 +1.67 -1.94 -4.58 -0.32 -2.83 +0.30 -1.15 -4.04 -2.48 +9.54 -5.69 +1.72 -1.08 -2.47 +2.52 -1.33 -3.78 -0.89 -1.22 -3.54 +1.38 +1.83 -4.44 +0.66 -0.12 0.00 -0.38 -0.93 -2.26 -0.88 -1.82 -14.77 +1.68 +0.50 -2.04 -1.40 +0.98 -1.32 -4.84 -2.95 +1.97 0.00 -4.20 -3.66 0.00 +0.38 -2.09 -0.99 -0.96 -0.55 -2.56 -1.00 25,106 0,106 0,829 0,120 6,148 1,427 4,278 4,200 43,756 0,382 1,704 0,276 1,472 3,215 1,914 7,000 1,037 3,800 2,649 7,817 1,858 2,020 0,922 0,677 2,257 1,086 5,953 1,402 29,233 1,183 2,355 17,564 0,754 9,449 1,111 3,246 21,296 3,313 1,901 0,792 0,913 3,081 3,867 4,011 1,357 13,241 4,349 0,653 2,098 2,688 1,453 0,826 1,560 1,681 8,340 5,227 4,276 2,696 1,119 7,027 1,525 6,999 0,201 0,470 6,727 18,206 14,204 6,221 4,314 5,002 0,299 2,196 0,391 166,700 2,674 0,382 8,644 3,113 0,018 10,273 4,955 nr nr nr nr 0,280 0,100 0,150 0,060 nr 0,010 nr nr 0,040 nr nr 0,300 nr 0,250 0,250 0,260 0,060 nr nr nr nr nr 0,150 nr 0,400 nr nr nr nr 0,200 0,025 0,150 nr 0,175 nr 0,040 0,012 nr nr 0,150 0,075 0,900 0,110 nr 0,060 0,300 nr nr 0,090 0,055 0,500 nr nr 0,370 0,074 nr nr nr nr nr nr 0,275 0,450 0,800 0,200 0,200 0,250 nr 0,130 nr nr 0,190 0,028 nr 0,170 nr nr 0,300 25,106 0,085 0,485 0,119 5,680 1,427 3,751 4,194 40,674 0,379 1,620 0,237 1,295 2,935 1,914 6,131 1,004 3,465 2,513 6,004 1,674 1,960 0,821 0,676 2,008 0,837 5,497 1,123 26,781 0,909 2,268 15,070 0,754 9,390 0,991 3,216 20,538 3,046 1,547 0,706 0,738 2,765 3,832 3,660 1,007 12,849 3,812 0,573 1,560 2,510 1,222 0,776 1,527 1,621 7,775 43,943 0,228 1,463 0,269 9,606 1,719 5,957 5,588 55,079 0,524 3,206 0,420 2,026 7,879 2,344 10,258 1,455 4,325 3,275 8,731 2,327 4,080 1,436 1,004 4,894 1,246 6,544 1,594 35,893 1,579 3,215 23,286 1,543 15,099 1,798 4,562 24,392 6,285 2,501 1,123 1,747 3,996 4,907 5,277 1,735 15,186 6,158 0,874 2,663 4,005 2,695 0,975 2,089 2,992 9,437 1024 572565 1039696 0 411542 88626 212404 9081 1294 11055 25367 47006 11525 48091 19235 1003434 192783 2920 7256 15464 19982 250 11470 4868 6095 41150 6221 283231 370861 3661 3034 11350 166709 7025 28139 8940 7824 21111 90122 3284272 2164119 11419 2190 10471 178945 19387 200211 2468 12427 49534 31965 79984 13233 306455 34410 775 2750 14235 21510 261 4027 7325 59698 12000 160694 2339 2045 27144 3148 2996 0 74872 157306 0 25703 40630 2513 12917 206000 227931 14726 105 77 89 13 861 334 421 226 718 139 128 21 50 88 50 467 110 34 208 133 296 20 37 102 37 90 348 430 1628 17 18 199 33 46 70 90 266 174 68 41 266 16 163 58 420 488 425 0 59 47 11 167 48 189 555 0 23 169 313 51 8 0 60 76 22 1407 168 164 91 32 81 8 256 33 0 74 41 23 210 0 544 396 F Ferragamo Fiat Fiat Ind. priv Fiat Ind. risp Fiat Industr. Fiat prv Fiat rnc Finarte C.Aste Finmeccanica FNM Fondiaria-Sai Fondiaria-Sai rnc Fullsix B B&C Speakers Banca Generali Banco Popolare Basicnet Bastogi Bca Carige Bca Carige r Bca Intermobiliare Bca Pop.Milano Bca Pop.Spoleto Bca Profilo Bco Desio-Brianza Bco Desio-Brianza rnc Bco Popolare w10 Bco Santander Bco Sardegna rnc Bee Team Beghelli Benetton Group Beni Stabili Best Union Co. Bioera Boero Bartolomeo Bonifiche Ferraresi Borgosesia Borgosesia rnc BPM 09-13 w Brioschi Bulgari Buone Società Buzzi Unicem Buzzi Unicem rnc G Gabetti 09/13 w Gabetti Pro.Sol. Gas Plus Gemina Gemina rnc Generali Geox Greenvision Gruppo Coin Gruppo Ed. L'Espresso Gruppo Minerali M. 0,025 0.00 0,025 nr 0,021 0,064 -5.33 0,065 nr 0,063 2,450 -1.13 2,406 0,150 2,250 0,636 -2.83 0,633 nr 0,539 0,880 0.00 0,880 nr 0,825 11,980 -4.85 12,094 0,450 10,824 2,836 -3.54 2,861 0,180 2,713 5,100 +2.00 5,035 nr 4,253 6,495 0.00 6,495 nr 6,417 1,384 -2.47 1,384 0,074 1,301 2,998 +0.07 2,999 nr 2,892 1,216 -4.85 1,226 0,080 1,111 0 0 977965 17 1700 108 1443874 930 0 3 7714685 18829 697619 742 6709 29 197240 929 394380 568 101 18 1776289 1367 1,690 +1.14 1,674 0,673 +4.75 0,666 2,546 -4.07 2,572 1,789 -1.70 1,789 0,100 0.00 0,100 3,840 -3.76 3,910 2,144 -3.86 2,181 5,360 -5.47 5,434 4,402 0.00 4,365 0,419 -1.39 0,408 1,007 -4.10 1,015 0.00 7,030 -2.90 7,086 5,690 +0.71 5,645 0,975 -4.32 1,004 0,281 -3.24 0,280 0,317 +2.26 0,311 0,591 -3.20 0,594 10,630 -5.68 10,833 0,339 -1.42 1,927 -0.16 0,699 0.00 0,810 -4.54 0,640 -1.99 0,346 -3.00 0,074 +2.65 0,026 0.00 0,129 -0.77 0,989 +0.87 0,250 8,910 29,940 37,800 1,285 9,750 7,125 0,490 0,047 1,240 5,745 2,098 3,316 5,065 0,046 1,705 4,424 R R. Ginori 1735 Ratti RCF RCS MediaGroup RCS MediaGroup risp Retelit Retelit w 08-11 Rich Ginori 11 w Risanamento Rosss H Hera I I Grandi Viaggi Il Sole 24 Ore Immsi Impregilo Impregilo rnc Indesit Indesit rnc Industria e Inn Intek Intek r Intek w 11 Intesa Sanpaolo Intesa Sanpaolo rnc Invest e Svil w09 Invest e Sviluppo Iren Italcementi Italcementi rnc Italmobiliare Italmobiliare rnc Italy 1 Invest w Italy 1 Invest. C Caleffi Caltagirone Caltagirone Editore Cam-Fin Camfin 09-11 w Campari Cape Live Carraro Cattolica As CDC Cell Therap Ceramiche Ricchetti CHL CIA Ciccolella Cir Class Editori Cofide Cogeme Set Conafi Prestito' Cred. Artigiano Cred. Bergamasco Cred. Emiliano Cred. Valtellinese Crespi Csp 0,875 -0.57 0,866 nr 0,776 0,855 -0.98 0,871 nr 0,854 0,660 -4.76 0,660 0,030 0,583 1,765 -3.02 1,777 nr 1,597 7,555 +0.73 7,555 0,260 7,280 5,290 -4.51 5,320 0,030 4,679 4,652 0.00 4,861 0,168 4,861 1,853 -6.22 1,860 nr 1,860 0,322 -1.44 0,318 0,060 0,318 0,730 0.00 0,703 0,060 0,664 0,008 0.00 0,008 nr 0,008 1,106 -4.82 1,124 0,080 1,093 0,928 -3.34 0,936 0,091 0,936 0,004 +2.86 0,004 nr 0,002 0,594 -1.90 0,598 nr 0,507 0,901 -4.00 0,909 0,085 0,870 4,764 -6.95 4,849 0,120 4,627 2,344 -3.22 2,353 0,120 2,191 21,940 0.00 21,873 0,856 21,766 14,130 -5.10 14,565 0,934 13,939 0,470 0.00 0,470 nr 0,379 9,785 -0.15 9,785 nr 8,768 0,034 -0.29 1,350 -5.79 1,510 -4.43 0,279 -3.13 0,005 +8.89 0,006 -1.59 0,576 -1.03 0,568 10,790 19,990 0,035 nr 1,381 0,010 1,524 nr 0,282 0,011 0,005 nr 0,005 nr 0,578 0,072 0,029 1,281 1,358 0,266 0,003 0,004 0,570 1,085 2464 39 1,494 27740 38 0,911 906690 226 2,442 3190203 715 8,220 100 12 8,979 452779 605 7,378 0 2 2,800 4848 44 0,533 8822 41 0,825 0 4 0,029 0 0 2,424 132797467 17417 2,084 5338422 873 0,007 200000 0 2,110 15954 8 1,407 1290720 1075 7,647 686149 859 3,890 78322 248 29,961 8020 485 19,590 9512 238 0,788 25000 0 9,950 38010 147 0,072 3,664 2,115 0,381 0,021 0,017 0,720 0,783 15,381 23,486 0,230 3,591 5,488 2,426 4,930 8,009 4,035 0,088 0,353 10,442 0,887 0,890 3,181 0,763 2,857 0,720 0,462 0,859 0,179 809200 89583 11871 65906 52500 14135 26600 88961 424779 545175 112541 1663917 53257 10 4139526 2329402 1259799 8283326 47000 301 3557571 180813 350 771363 149456 91069 12951 37667498 76417 34 24 32 126 0 0 25 38 1874 9403 103 260 245 33 3065 5381 1856 71 6 39 559 28 146 115 502 10 52 4470 17 0,332 nr 1,912 nr 0,702 0,030 0,820 nr 0,641 nr 0,351 nr 0,074 nr 0,026 nr 0,130 nr 0,958 nr S Sadi Safilo Group Saipem Saipem risp Saras Sat Save Screen Service BT Seat PG Seat PG r SIAS Snai Snam Gas Sol Sopaf Sorin STMicroelectronics +3.69 0,248 nr 0,230 -3.83 8,964 nr 8,211 -4.47 30,233 0,630 27,205 0.00 37,800 0,660 35,010 +2.07 1,286 nr 1,023 +2.15 9,554 0,130 9,259 0.00 7,136 0,325 6,527 +2.94 0,487 0,022 0,423 -3.09 0,047 nr 0,045 0.00 1,240 nr 0,725 -2.05 5,716 0,160 5,538 -0.10 2,042 nr 2,042 -1.84 3,331 0,140 3,259 -2.31 5,070 0,095 4,950 -4.34 0,047 nr 0,039 -0.87 1,711 nr 1,609 -3.95 4,484 0,100 4,229 11299 23 217553 509 1562982 13341 0 5 4024989 1223 1277 94 3443 395 76000 67 3631785 91 0 1 206171 1300 62980 238 5240065 11896 8650 460 120421 20 257119 819 6787495 4082 500 201 51269 31 85356124 11215 905036 254 0 1 18342844 4586 2532340 13135 8724909 5108 7837637 92 614146 0 211935 2423 1530 48 151254 520 T Tamburi Tas Telecom IT Telecom IT Media Telecom IT Media rnc Telecom IT rnc Tenaris Terna Tiscali Tiscali 09/14 w Tod's Toscana Fin Trevi Finanziaria Ind. K K.R.Energy Kerself Kinexia KME Group KME Group 06-11 w KME Group 09-11 w KME Group rnc L Lazio Lottomatica Luxottica -0.79 0,568 nr 0,410 -3.32 10,895 0,740 9,002 -3.48 20,134 0,440 18,691 0,207 0,777 3,942 1,675 2,472 5,429 2,273 0,044 0,116 9,250 0,235 0,235 2,029 0,384 1,817 0,157 0,340 0,412 0,119 1,495 +0.34 1,495 0,035 1,392 0,733 -7.10 0,750 nr 0,492 0,828 -3.66 0,836 0,058 0,802 0,175 -2.24 0,176 nr 0,168 0,224 0.00 0,224 nr 0,224 0,753 -3.95 0,761 0,069 0,714 11,120 -3.72 11,126 0,210 10,785 2,540 -1.32 2,541 0,130 2,402 0,049 -1.40 0,050 nr 0,047 0,001 0.00 0,001 nr 0,001 78,250 -3.69 79,150 2,000 71,349 1,638 -1.62 1,583 nr 1,446 8,125 -4.19 8,131 0,130 6,993 2,424 0,504 0,898 1,646 0,326 0,011 0,252 0,013 4,148 0,138 1,264 4,090 -6.48 0.00 -5.33 -1.44 -2.77 -0.91 -2.78 -2.33 -0.05 0.00 -1.25 -0.73 2,476 0,502 0,915 1,657 0,328 0,011 0,253 0,012 0,150 nr 0,030 0,045 0,040 nr 0,045 nr 2,476 0,493 0,888 1,612 0,287 0,009 0,228 0,011 4,061 0,138 1,153 3,636 MM & C Maire Tecnimont Marcolin Mediacontech Mediaset Mediobanca Mediolanum Meridiana Fly Meridie Mid Industry Cap Milano Ass. Milano Ass. rnc Mittel MolMed Mondadori Mondo HE Monrif Monte Paschi Siena Montefibre D Danieli Danieli rnc De'Longhi E Edison Edison r Enel Enel Green Pw Enervit Eni 1991731 4211 8992 96 46420917 31276 5634334 8000 4510 36 22682214 55399 0,217 -2.25 0,217 nr 0,806 -2.48 0,806 0,058 3,870 -4.16 3,942 0,100 1,773 +0.06 1,773 nr 2,562 -4.04 2,595 0,350 6,210 -3.20 6,249 0,170 2,484 -4.75 2,530 0,070 0,049 -1.21 0,051 nr 0,116 -2.93 0,118 nr 10,230 -1.16 10,229 nr 0,285 -3.69 0,287 0,100 0,270 -4.49 0,274 0,116 2,090 0.00 2,072 0,100 0,541 -1.81 0,546 nr 2,028 -2.31 2,035 0,170 0,482 -1.31 0,491 nr 0,350 +1.33 0,344 nr 0,407 -4.47 0,412 0,025 0,127 -2.53 0,129 nr U UBI Banca Uni Land Unicredit Unicredit risp Unipol Unipol 2013 w Unipol pr Unipol prv 2013 w 7,352 5757990 2233 0,525 0 80 1,990 233457419 17634 2,142 17876 40 0,550 1217870 693 0,024 22454 0 0,417 3363980 329 0,025 95510 0 4,789 0,139 1,501 4,627 6520 0 1045 150 44 20 37 178 0 0 0 0 0 V Valsoia Viaggi Ventaglio Vianini Industria Vianini Lavori 4,227 0,180 0,138 nr 1,220 0,020 4,067 0,100 nr nr nr nr nr Ww Cr Val 2010 w Cr Val 2014 w Meridie 11 War ErgyCapital 11 War Tamburi 2013 0.00 0,130 +13.76 0,005 0.00 0,010 -7.21 0,150 0.00 0,131 0,005 0,010 0,150 0,105 0,004 0,009 0,071 0,281 0,018 0,029 0,473 35171 0 53103 0 4,676 7,415 4,100 5,543 2,696 3,394 1,073 1,614 6,285 9,851 1,200 2,973 6,157 9,738 0,194 0,248 0,420 2,062 6,371 7,733 17,118 21,402 14,204 25,242 6,156 8,731 4,169 6,106 4,887 7,328 0,297 0,299 1,921 2,931 0,391 0,663 166,700 166,700 2,492 3,781 0,359 0,708 5,392 9,533 3,091 4,113 0,012 0,049 8,098 13,274 4,724 5,678 . 34 Lettere e Commenti MARIO LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 LA STAMPA CALABRESI LETTERE AL DIRETTORE ciamo 50 o 100 mila euro, ma che sommate fanno un bel totale? LORIS NUCERA Misteri e risorse di una manovra senza fine DIRETTORE RESPONSABILE MARIO CALABRESI VICEDIRETTORI MASSIMO GRAMELLINI, CESARE MARTINETTI LUCA UBALDESCHI REDATTORI CAPO CENTRALI FLAVIO CORAZZA, MARCO BARDAZZI LAURA CARASSAI DARIO CORRADINO CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA PAOLO BARONI CAPO DELLA REDAZIONE MILANESE MICHELE BRAMBILLA RESPONSABILE EDIZIONI LIGURIA ALESSANDRO CHIARAMONTI ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO REDAZIONI GIAMPIERO PAVIOLO ITALIA, FRANCESCA SFORZA ESTERI, BRUNO VENTAVOLI SOCIETÀ, MARCO SODANO, GIANLUCA PAOLUCCI ECONOMIA E FINANZA, RAFFAELLA SILIPO SPETTACOLI, GUIDO BOFFO SPORT, GUIDO TIBERGA CRONACA DI TORINO m (RESPONSABILE EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA) Quotidiano fondato nel 1867 m C C aro direttore, ultimamente ho sentito due enormità. È mai possibile che una manovra economica di rilievo europeo venga discussa, tra l’altro senza la presenza di eminenti economisti, nella abitazione privata del premier? Seconda: se mancheranno fondi si accentuerà la lotta all’evasione. Questa è un’incredibile candida confessione che finora la lotta all’evasione non si è fatta al massimo delle possibilità! Disarmante. GIUSEPPE ALÙ aro direttore, non è «geniale» la misura che prevede il carcere per chi evade le tasse ma per almeno 3 milioni di euro? Già me li vedo i grandi evasori intenti a controllare di non superare la fatidica cifra che potrebbe, nel caso (abbastanza improbabile) venissero scoperti, costar loro la prigionia. Qualcuno potrebbe spiegarmi perché l’evasore da 3 milioni di euro deve finire in carcere mentre quello da 2 milioni di euro (ma anche solo da 500 mila euro) no? Quanti evasori da più di 3 milioni di euro la Guardia di Finanza scopre ogni anno? Quanti sono invece quelli che non vengono neppure scoperti ma che evadono (o eludono) cifre più basse, di- Il numero di provvedimenti annunciati e poi ritirati è ormai tale l’ultima notizia di ieri sera sarebbe la reintroduzione delle festività del 25 aprile, del primo maggio e del 2 giugno - da non aver scatenato solo le ansie degli italiani ma da averci trasformati tutti in esperti. Siamo diventati tutti ministri dell’Economia, basta entrare in un bar per rendersene conto e scoprire che al posto delle decine di allenatori della Nazionale che dettano la formazione, ormai siamo un popolo di tecnici che si sbraccia a spiegare cosa si dovrebbe fare e dove si dovrebbe tagliare (naturalmente si tratta sempre delle tasche del vicino e mai delle proprie). Ma al di là della rabbia, per fortuna c’è anche chi prova a riderci sopra, a fare dell’ironia e questo accade soprattutto su internet. Esiste per esempio un blog - si chiama Metilparaben - che si è inventato un “Generatore automatico di manovre finanziarie”. Basta cliccare per ottenere proposte che stanno spopolando in rete e che hanno come obiettivo goliardico quello di riportare il nostro debito pubblico a livelli accettabili. A me sono uscite queste proposte: una tassa sui cani a pelo lungo, cancellazione degli acquedotti, carcere per i pessimisti, un imposta sulle bibite senza zucchero, un’accisa sulle scarpe scamosciate, cancellazione dei mezzi pubblici, un contributo di solidarietà per chi possiede animali in peluches, una tassa sulle rotelle di liquirizia, eliminazione delle pensioni... Speriamo solo che nessuno prenda davvero spunto! REDAZIONE AMMINISTRAZIONE EDITRICE LA STAMPA SPA PRESIDENTE JOHN ELKANN AMMINISTRATORI LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO, JAS GAWRONSKI, ANTONIO MARIA MAROCCO, LODOVICO PASSERIN D’ENTRÈVES, GIOVANNA RECCHI, LUIGI VANETTI DIRETTORE GENERALE LUIGI VANETTI VICEDIRETTORE GENERALE ANGELO CAPPETTI RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI (D. LGS.196/2003): MARIO CALABRESI m E TIPOGRAFIA: VIA MARENCO 32 - 10126 TORINO, TEL. 011.6568111 LA STAMPA, VIA GIORDANO BRUNO 84, TORINO LITOSUD SRL, VIA CARLO PESENTI 130, ROMA ETIS 2000, 8a STRADA, CATANIA, ZONA INDUSTRIALE MPA PRINTING, VIALE RISORGIMENTO 12, SENAGO (MILANO) ’UNIONE EDITORIALE SPA, VIA OMODEO, ELMAS (CAGLIARI) L © 2011 EDITRICE LA STAMPA S.P.A. REG. TRIB. DI TORINO N. 26 14/5/1948 CERTIFICATO ADS 7040 DEL 21/12/2010. LA TIRATURA DI VENERDÌ 2 SETTEMBRE 2011 È STATA DI 473.841 COPIE STAMPA IN FACSIMILE: www.lastampa.it/lettere Il veleno e la marmellata I Caro Mario Baudino, il libro che avvelena chi lo sfoglia mettendosi le dita in bocca fu un popolare classico nella «Realtà romanzesca» sulla Domenica del Corriere nei tardi anni Trenta, quando si era bimbi. Era un monito educativo. ALBERTO ARBASINO dell’esportazione illegale di capitali, non abbia ancora stipulato un accordo con la Svizzera, per la tassazione dei conti cifrati o anonimi, assicurando come contropartita l’anonimato. Gran Bretagna e Germania hanno già provveduto e contano di realizzare diversi miliardi di euro. E noi? BARBARA BOERIS TORINO Nessuna rivelazione I Su La Stampa di ieri, 2/9/2011, mi vengono attribuite rivelazioni del tutto prive di fondamento che si ritiene io abbia pronunciato nel corso di un’intervista rilasciata lo scorso anno a Radio Radicale. Bettino Craxi mai affidò l’incarico di far Grazie Maestro, però la marmellata è tanto buona. [M.B.] Accadeva il 3 settembre 1861 LA SICCITÀ ALLONTANA LA GUERRA MAURIZIO LUPO La rotta giusta per il Paese I rivivere l’Avanti a Walter Lavitola. Vero si è, invece, che assieme a suoi amici e attraverso uno stratagemma quest’ultimo riuscì a far rivivere la testata offrendo «ospitalità» a mio padre , che si trovava notoriamente fuori dal Paese e sistematicamente censurato dalla stampa nazionale. Successivamente, fu costituita una cooperativa di gestione, della quale io stesso feci parte insieme ad altri dirigenti del Psi dalla quale, tuttavia, prontamente il Lavitola, con la complicità politica di socialisti di Forza Italia e dello stesso Berlusconi, ci estromise alla morte di mio padre. Questo va ricordato per amore di verità. BOBO CRAXI RESPONSABILE POLITICA ESTERA DEL PSI L’editoriale dei lettori LA TRISTE LAVANDERINA Altro che imprenditoria giovanile e femminile. Tramontato il sogno di un lavoro full time ho provato ad aprire una lavanderia. E ora? VALENTINA ISOARDI opo vari tentativi per avere un lavoro full-time del tutto inutili, apro un’attività in proprio perché gli anni passano anche per noi giovani. Mi sono informata prima di fare questo passo e le informazioni fornite dai diversi enti erano quelle dell’imprenditoria femminile e giovanile. Quante belle parole… non sono riuscita ad avere aiuti né tassi agevolati per finanziamenti e tantomeno altri aiuti, il tutto perché ho un lavoro part-time. Mi chiedo: come possono continuare a dire che noi giovani italiani stiamo in casa con i genitori fino a tarda età se non ci danno l’opportunità di cavarcela da soli? Vorrei far fare la vita che faccio io a un politico per un anno intero, in cui si deve mantenere e pagare da vivere con 700 €al mese. Insomma ora posso dire che il nostro sistema non funziona. In Italia si parla tanto ma aiuti effettivi non se ne danno e la prova sono io che ho aperto un negozio di lavanderia sudandomi prestiti della banca e garanti operativi per me e nonostante tutto devo farmi rate con ogni tecnico che mi ha aiutata a rendere operativo il negozio perché la cifra datami non mi è sufficiente e non avrei potuto chiederla più alta perché un prestito da «nuovo» senza un’attività in essere si chiama prestito personale. Credo che nel 2011 il prestito personale e quello per una nuova attività debbano essere due cose ben distinte. Cari politici, non continuate a prenderci in giro ma piuttosto iniziate a guardare in faccia la realtà e spingetevi maggiormente verso gli italiani perché molti aiuti mi sembra siano per gli stranieri ma allora la domanda che io vi faccio è: noi italiani continuiamo a vivere in Italia oppure dobbiamo lasciare spazio? 25 anni, impiegata part-time, San Mauro Torinese E’ sempre più evidente l’inadeguatezza sotto tutti i punti di vista del Governo in carica e della Maggioranza in Parlamento, soprattutto. Editorialisti e lettori attraverso le lettere nelle rubriche lo denunciano ogni giorno con toni sempre più accesi e preoccupati. E se si fa un rapido giro sulle diverse testate giornalistiche (e tele-giornalistiche) le opinioni sono più o meno dello stesso tenore, fatto salvo qualche irriducibile fedelissimo del Premier. Bene ma ora, che si fa? In che modo si può porre fine a questa lenta agonia? Come cittadini, qual è il nostro potere di intervenire nei momenti diversi dal voto, visto che è chiaro che stanno facendo in modo di allungare il brodo fino al 2013? ANNA PELLEGRINO L a siccità prolungata della calda estate del 1861 ha bruciato raccolti, sconvolto le economie contadine della penisola italiana, ma almeno allontana la guerra. Il clima non è favorevole al conflitto che l’Austria mediterebbe di scatenare contro il Regno d’Italia. Costerebbe troppo. Anche sul fronte insurrezionale borbonico nel Mezzogiorno la cappa di caldo pesa. Le campagne sono arse. Re Francesco II di Napoli, che sognava un’«offensiva decisiva» per settembre, fa i conti con la realtà. Le operazioni richiedono uomini in forze e la carestia ha reso infruttuoso anche l’eventuale saccheggio bellico. Pure il neonato esercito italiano stringe la cinghia e riscontra disequilibri negli arruolamenti. Affronta diserzioni alla leva là dove le famiglie reclamano i figli come forza lavoro. Ma nelle località dove la stagione è stata ancora più avara ci sarebbe esuberanza di coscritti, perché i genitori sperano così di risparmiare sul vitto della recluta. Affidano il suo appetito allo stato, che stenta a soddisfarlo. È quanto riferiscono martedì 3 settembre le autorità militari italiane al governo di Torino. L’Italia ha fame e sete e chiede lavoro. I cantieri per l’imminente fiera di Firenze sono un sostegno per l’economia della città. Anche le opere per i tracciati ferroviari della Riviera ligure e per la tratta da Napoli ad Ancona richiamano braccia che altrimenti non troverebbero ingaggio sui campi. La vita rincara. La nuova minaccia sono rischi di scontro sociale. D Mi sono limitato a citare testualmente ricostruzione e virgolettato di un’agenzia Ansa, mai smentita, del 5 ott 2010, a sigla PH, delle ore 15.25. [J.I.] Commercialisti, l’esame c’è I PREMIO IGOR MAN Il premio dedicato al «vecchio cronista» Igor Man, che viene assegnato al giornalista de «La Stampa» che si è distinto di più nell’ultima settimana, questa volta non considera soltanto gli ultimi sette giorni di lavoro ma un’estate difficile e complicata. Il riconoscimento va a Domenico Quirico per i reportage dal fronte libico, come quello che trovate anche sul giornale di oggi, per il coraggio e la passione mostrati anche nelle situazioni più difficili. Evasione/1 Accordi con la Svizzera I Domenico Quirico Mi domando per quale misteriosa ragione l’Italia, regno riconosciuto dell’evasione fiscale e A pagina 5 della Stampa di ieri, in una scheda dedicata ai numeri della manovra, nel capitolo sulle liberalizzazioni riguardanti i professionisti, è scritto che «viene abolito l’esame di Stato per commercialisti». Mi preme sottolineare come questa informazione è del tutto priva di fondamento. Nella manovra questa misura non c’è. Anzi, vi si ribadisce in maniera inequivocabile proprio l’imprescindibilità dell’esame di Stato, previsto dall’articolo 33 della nostra Costituzione per l’abilitazione all’esercizio professionale. Ciò, naturalmente, per i commercialisti come per tutte le professioni ordinistiche, per le quali l’esame di Stato non è una barriera all’accesso, ma una garanzia di qualità. CLAUDIO SICILIOTTI PRESIDENTE CONSIGLIO NAZIONALE DOTTORI COMMERCIALISTI ED ESPERTI CONTABILI Editrice La Stampa REDAZIONE AMMINISTRAZIONE TIPOGRAFIA 10126 Torino, via Marenco 32, tel. 011.6568111, fax 011.655306; Roma, via Barberini 50, tel. 06.47661, fax 06.486039/06.484885; Milano, via Washington 70, tel 02.762181, fax 02.780049. Internet: www.lastampa.it. ABBONAMENTI 10121 Torino, via Monte di Pietà 2, tel 011.56381, fax 011.5627958. Italia 6 numeri (c.c.p. 950105) consegna dec. posta anno 290; Estero: 746. Arretrati: un numero costa il doppio dell’attuale prezzo di testata. 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In edicola con La Stampa I FUNGHI IN TASCA GUIDA PRATICA PER CONOSCERLI E RACCOGLIERLI 9,90 € IN PIÙ IN OMAGGIO IL COLTELLINO Dal 1° settembre LA SECONDA GUERRA MONDIALE 1° DVD LE CAUSE DELLA GUERRA 9,99 € IN PIÙ Dal 3 settembre PENNE DA LEGGENDA 23ª uscita: STILOGRAFICA TAJ MAHAL + FASCICOLO 14,99 € IN PIÙ Dal 3 settembre STORIA FOTOGRAFICA DELLA JUVENTUS 2ª uscita: LE VITTORIE NAZIONALI 9,90 € IN PIÙ . R LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 Lettere e Commenti 35 LIBRERIE E BIBLIOTECHE GLI STRUMENTI CHIAVE PER AIUTARE LA LETTURA ROCCO PINTO* aro direttore, è entrata in vigore la legge Levi approvata in via definitiva al Senato sabato 20 luglio. La legge disciplina il prezzo dei libri e pone un tetto massimo di sconto del 15% sul prezzo del libro sia al dettaglio che per il commercio elettronico. Stabilisce alcune regole sulle promozioni. Si possono effettuare campagne promozionali stabilite solo dall’editore non superiori ad un mese, non ripetibili sulle stesse collane e ad esclusione del mese di dicembre. Lo sconto massimo sulle campagne è del 25%. Per le biblioteche e le scuole è possibile uno sconto massimo del 20%. Questa legge che ha creato scontri e lacerazioni all’interno del mondo editoriale è finalmente stata approvata ed è un punto di partenza su cui librai, editori e altri operatori del mondo del libro, bibliotecari, insegnanti e quanti a vario titolo si occupano di libri e di lettura possono ripartire per arrivare a una legge più organica sul libro e la lettura di cui il nostro Paese ha bisogno. L’approvazione di questa legge ha scatenato polemiche che si sono levate da più parti e a cui bisogna provare a rispondere chiarendo alcuni passaggi non chiari a chi non è addentro. Stefano Mauri (amministratore del Gruppo Gems) proprio a questo proposito sul Il Fatto del 26 agosto dice: «Confesso che se non mi occupassi da trent’anni di studiare il mercato del libro mi unirei con leggerezza al coro di voci che gridano allo scandalo di fronte a una legge, la legge Levi, che dal primo settembre restringe la libertà di sconto per i librai al 15%, proprio in tempi di crisi. Leggendo i giornali e i blog mi sarei fatto un’idea molto superficiale del problema». Quasi tutti i giornali hanno dato spazio alla polemica e non all’approfondimento. La prima cosa da evidenziare è che in tutti i Paesi europei, ad eccezione del Regno Unito, il prezzo dei libri è regolamentato; in Francia e in Spagna lo sconto regolamentato è del 5%, in Germania non esiste sconto. Nonostante la flessibilità di sconti il nostro Paese è molto indietro rispetto a Francia e Germania come percentuali di lettori. Non sono gli sconti che fanno crescere i lettori ma le politiche di promozione della lettura che nei Paesi citati esistono e in Italia sono inesistenti. In Italia la metà della popolazione C Illustrazione di Irene Bedino MARIO DEAGLIO SEGUE DALLA PRIMA PAGINA essuno però sa bene che cosa fare, meno che mai i governi europei impegnati nella messa a punto di manovre e leggi finanziarie all’insegna della confusione, in un orizzonte dominato da inquietudini politiche di breve periodo, ossia da preoccupazioni elettorali prima che economiche, e dalla palpabile carenza di grandi visioni. In questo panorama non allegro a quelle generali si sommano le specifiche difficoltà della manovra italiana di bilancio. Una manovra cucita di giorno, all’inizio in un’atmosfera quasi festiva e campestre, nella casa del presidente del Consiglio e scucita di notte, come la tela di Penelope, via via che i calcoli degli esperti mettevano in luce le incongruenze, le difficoltà pratiche, l’impossibilità della realizzazione delle decisioni affrettatamente prese poche ore prima. Una manovra abbozzata sulla base di valutazioni molto approssimative, talora grossolanamente errate, circa il numero degli italiani toccati dai vari provvedimenti, gli effetti generali derivanti dal possibile taglio di voci fondamentali della spesa pubblica locale e, più in generale, le conseguenze macroeconomiche della riduzione concordata con l’Unione Europea. Una manovra della quale il presidente del Consiglio, lasciando da parte nozioni elementari di economia, ha dichiarato - e i suoi ministri hanno implicitamente concordato con lui - che conta solo il totale, perché imposto dall’Europa, non come a questo totale si arriva. Ne è derivato un provvedimento cupo, disordinato, che non dà alcuna speranza, fatto in buona parte di tagli e ancora di altri tagli, di cavilli e di altri cavilli ancora. E quando i ta- N LA MANOVRA DEL MALESSERE ITALIANO gli sono troppo grossolani, e i cavilli troppo evidentemente vessatori, li si elimina dal testo e si attribuisce la somma mancante a una generica «lotta all’evasione», come una volta si diceva «Dio provvederà», senza spiegare come e perché questa lotta all’evasione dovrebbe avere risultati migliori di quelli del passato. L’idea di spostare risorse da un tipo di impiego a un altro per cercare così di far funzionare qualche meccanismo di stimolo, non è stata presa in considerazione. Ugualmente non si sono tenute in alcun conto le ultime notizie congiunturali che indicano un preoccupante rallentamento dei consumi delle famiglie già prima della manovra. Continuare su una linea esclusivamente restrittive non solo equivale a versare sale sulle ferite ma può cancellare le speranze per il futuro e aumenta le probabilità di una nuova recessione. E’ naturale che, in questa situazione, la Commissione Europea abbia ieri diplomaticamente espresso «dubbi» - che celano un giudizio pesantemente negativo - su questa «miracolosa» lotta all’evasione, dalla quale dovrebbe derivare un gettito che, nelle stime del governo, è prodigiosamente aumentato nel giro di pochi giorni senza che si spieghi da che cosa derivi questo prodigio. La reazione dei mercati è stata assai meno diplomatica: la differenza nella quotazione dei titoli decennali del debito pubblico italiano rispetto a quelli tedeschi (ritenuti i più sicuri d’Europa) ha raggiunto il 3,3 per cento, il che significa che, al fine di cautelarsi contro il «rischio Italia», per prestare denaro a lungo termine allo Stato italiano i mercati esigono un tasso di interesse più che doppio di quello che richiedono per prestar denaro allo Stato tedesco. Si tratta del differenziale più alto da quando la Banca Centrale Europea ha attivato gli acquisti concordati per difendere le quotazioni. In un’atmosfera mondiale di malessere diffuso e di diffusa sfiducia che ha portato ieri la quotazione dell’oro a un ennesimo record, l’Italia appare in più colpita da uno specifico e grave «malessere italiano», fatto di miopia e disorientamento, preoccupazione e sfiducia, al quale contribuisce anche la scarsità di proposte coordinate e complete provenienti dall’opposizione. Per superarlo occorre prima di tutto prenderne atto e non rifugiarsi, come gran parte del mondo politico, in una rassegnata ignoranza o in un’arrogante indifferenza. [email protected] non legge neanche un libro all’anno ed è su questo che dobbiamo concentrarci. Quanto spostano i 1200 festival e i 18.00 premi letterari? Evidentemente poco, molto poco se la situazione è quella descritta. Molti hanno sostenuto che questa legge salvaguarda piccoli e medi librai ed editori. Sono d’accordo solo in parte. Questa legge pone solo qualche regola che prima non c’era e riporta la competizione non sullo sconto ma sul servizio. Come può una libreria competere con Amazon o con un supermercato che arrivano a fare sconti del 35% laddove la libreria stessa acquista i libri con il 30%? Come può un piccolo editore con poche risorse rincorrere questa politica suicida degli sconti? La libreria deve potersi misurare sul servizio e non sullo sconto. L’editore sulla qualità del suo prodotto e non su quanto sconto fa. Finché in Italia non si riconosce il ruolo fondamentale delle librerie sul territorio al pari delle biblioteche continueremo a fare inutili dibattiti. In Francia si è arrivati ad assegnare un marchio di qualità alle librerie che rispondono a certe caratteristiche e sono un riferimento sia per l’assortimento che per la loro attività culturale. E per allargare la base dei lettori c’è necessità di biblioteche, scuole e librerie che funzionino. Al Sud mancano biblioteche e librerie. Lo sviluppo di queste zone e la crescita economica sono legati alla modernizzazione sociale e culturale. Nelle statistiche recenti alti indici di lettura sono connessi ad alti indici di reddito. Quindi la promozione della lettura è un obiettivo strettamente connesso con lo sviluppo economico del nostro Paese. Il lettore deve comprendere che le politiche degli sconti di questi anni spesso sono state aleatorie ed ingannevoli. Che senso ha lievitare i prezzi continuamente per poi continuamente ribassarli del 30% come è capitato in questi anni? E’ possibile per gli operatori essere in promozione continua? Perché l’Italia non è capace di fare politiche nazionali di promozione della lettura e non riesce a fare una festa del libro sull’esempio di altri Paesi europei che potrebbe rappresentare un secondo Natale per gli operatori? Non siamo neanche capaci di copiare da chi fa meglio di noi. La Spagna ci ha superati da questo punto di vista. Se qualcuno ha fatto bene, perché non copiare? Questo lo diceva Bruno Munari. *libraio indipendente l mio cuore va molto bene», spiega Francesca Canepa. «Ma, quel che più conta in queste gare, è la testa. So come funziona il cervello e cerco di sfruttarlo a mio favore. Quanto all’età non è un handicap. Anzi, se non sei più giovanissima sai affrontare meglio fatiche e sofferenze. Se vinco ovviamente sono più felice ma la verità è che adoro correre. Lo faccio soprattutto per me stessa; quando corro mi sento libera». A vederla Francesca Canepa è uno scricciolo (1 metro e 58 di altezza per 45 chili di peso), compirà 40 anni tra 15 giorni, ha 2 figli ancora piccoli, Matteo di 7 e Tobia di 4 anni e una laurea all’Università di Bologna in psicologia sperimentale. Valdostana di Courmayeur, Francesca, solo dal 2010 partecipa a faticose e assai ecologiche ultramaratone correndo con l’agilità di uno stambecco su e giù per le montagne; in tasca non ha mega contratti con sponsor&pubblicità I Di profilo CHIARA BERIA DI ARGENTINE Francesca, la valdostana con le gambe alate come i nostri superviziati calciatori e, mentre loro scioperavano, la tosta mamma con un incredibile rush finale, all’alba di venerdì 26 agosto, si è piazzata seconda dopo l’olandese Jolanda Linschooten al traguardo di Chamonix della massacrante gara «Sur le traces des Ducs de Savoie» del circuito dell’Ultra-Trail del Monte Bianco. Da Courmayeur oltre il Colle del Piccolo San Bernardo tra micidiali salite, sentieri sassosi, ripidi canali in Francia. In tutto, 120 chilometri, 7.100 metri di dislivello che Francesca ha percorso correndo anche sotto le stelle in 20 ore e 57 minuti, solo 15 secondi in più della sua esperta avversaria. Lezione su come superare le difficoltà. «Faccio fatica a carburare», racconta Francesca. «A 44 chilometri dalla partenza ho avuto una crisi nera. Per il gran caldo, come tanti, avevo i crampi; il cervello non ne voleva più sapere. Per andare avanti avevo bisogno di una motivazione; nel mio caso non volevo deludere il mio team - mamma e papà, Fabio, Luana, Alessandro, Renato; Giovanni e i nostri figli - e gli amici di Courmayeur che, alla partenza, avevano fatto un tifo pazzesco. Passo dopo passo ho ricominciato; mi sentivo sempre meglio anche se sapevo che recuperare 50 minuti di ritardo sull’olandese era impossibile. All’improvviso, a 500 metri dal traguardo, me la sono vista davanti; avevo ancora benzina ma lei è scattata. Può succedere nel trail di tagliare il traguardo tenendosi per mano ma, in fondo, è stato giusto così: lei era stata in testa tutta la gara!». Leader assoluta di «Top Italian Endurance Trail», speciale classifica di Distanceplus, il sito che segue le gare di una specialità nata in Usa che ha sempre più seguaci anche nel nostro Paese, Canepa è stata accolta con gran festeggiamenti nella sua Courmayeur. Giusto 100 anni fa, nel 1911, i suoi bisnonni Fulvio Guichardaz e Luisa Truchet aprirono il Caffè della Posta, classico luogo di ritrovo per generazioni di villeggianti, ma Francesca non è tipo da stare dietro un bancone. Ex campionessa italiana di snowboard, superigienista («Per carità! Niente alcolici. In gara bevo un intruglio di glucosio diluito nel tè») Canepa ha cominciato a correre per ritrovarsi. «Con la nascita dei miei bambini avevo perso la mia identità di atleta. Stavo tutto il giorno con loro; pappe e parco giochi». Dopo aver partecipato a una gara di fondo decise di prendere una lezione dal maestro Fabio Mareliati: sarà lui ad accorgersi che, quello scricciolo, ha le ali nelle gambe e a convincerla nel maggio 2010 a iscriversi alla sua prima corsa. Da allora, gara dopo gara, macinando centinaia di chilometri nelle valli, Francesca Canepa ha bruciato le tappe: quest’anno solo 2 volte non è salita sul podio e, già in aprile, alla «The Abbots Way 2011» (125 chilometri in 2 giorni) era arrivata prima delle donne e terza assoluta battendo decine di concorrenti maschi. «Essendo piccola, se cammino, in tanti mi superano e ho ancora problemi in discesa. Però, quando corro sui sentieri faccio il vuoto!», ride Francesca. Le salite? «Certo, sono dure», risponde, «ma lo sono per tutti. Il segreto è non inseguire nessuno. Devi cercare il tuo passo: se lo trovi qualunque difficoltà si supera». 36 LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 La Cucinotta diventa regista Maria Grazia Cucinotta continua ad impegnarsi come produttrice e ora, con il cortometraggio Il maestro esordisce anche nella regia. Il mini film è in onda su Diva Universal (Sky) il 23 settembre CULTURA SPETTACOLI & Hanno detto Viggo Mortensen «Un film a cavallo tra dramma e divertimento A dividere i due è stato spesso il loro orgoglio» Michael Fassbender «Il bello di recitare è alzare il tappeto e vedere anche quello che si vuole ignorare» Keira Knightley «Come sono riuscita a interpretare una pazza? Sono attrice, quindi evidentemente pazza» Cronenberg, psicanalisi da Lido Il regista di “A dangerous method” racconta Freud e Jung: la ragione arriva solo fino ad un certo punto FULVIA CAPRARA INVIATA A VENEZIA enza conoscere Freud e le sue teorie non si può essere artisti nel senso più pieno del termine. Anzi, aggiunge David Cronenberg, per la prima volta in gara alla Mostra con A dangerous method, i due mestieri presentano diversi punti in comune: «Artisti e psicanalisti fanno in fondo la stessa cosa, scavano sotto la superficie per scoprire le cose più nascoste e farle venire a galla». Spettatori come pazienti e autori come analisti, il cinema di Cronenberg, da Videodrome alla Mosca, da Inseparabili a A history of violence, è sempre una provocazione a cui è impossibile non reagire: «La psichiatria ha naturalmente influenzato tutti i miei film, anche se, fino a questo momento, a differenza di altri registi, non l’avevo mai affrontata direttamente». E nemmeno, fa sapere l’autore, personalmente sperimentata: «Non sono mai andato in analisi, quando si racconta una storia non è necessario averla vissuta in prima persona». Le scoperte di Freud, del suo allievo Jung e della paziente poi divenuta analista Sabina Spielrein, interpretati rispettivamente da Viggo Mortensen, Michael Fassbender e Keira Knightley, hanno impresso svolte irreversibili nella cultura del mondo moderno: «Per chi è cresciuto in quest’epoca è impossibile prescindere dal carisma e dal potere di una figura come quella di Freud». E soprattutto dalle sue intuizioni: «Molte delle cose che noi oggi diamo per scontate, il ruolo della sfera irrazionale, le caratteristiche della sessualità, l’importanza della fase infantile nell’evoluzione degli esseri umani, si devono a lui». Per parlarne Cronenberg ha scelto, partendo dal testo teatrale dello sceneggiatore Christopher Hampton The talking cure, la prospettiva «di un triangolo, un ménage intellettuale a tre», due uomini, e al centro una donna S con un «carattere misterioso» capace di far esplodere contraddizioni tra studiosi molto legati: «Sabina era appassionata, creativa, colta, dotata di una grande forza distruttiva, completamente fuori dagli stereotipi». Caratteristiche che, all’epoca, giocavano solo a suo sfavore. Quando Sabina entra per la prima volta in scena è una ragazza sofferente, affetta da tremende crisi isteriche, fortemente aggressiva: «Abbiamo parlato a lungo con la Knightley del modo con cui andava rappresentata, bisognava fermarsi al punto giusto, così da scongiurare il pericolo dell’effetto involontariamente comico». In ospedale Sabina sperimenta la «terapia delle parole» e riesce, negli incontri con Jung, a superare il trauma del padre violento: «Un po’ pazza, forse, lo sono davvero - dice Knightley -comunque prima di girare mi sono molto documentata sui rapporti tra Jung e la Spielrein». Mortensen ha messo tutta la sua irresistibile flemma nella rappresentazione di un dottor Freud già adulto e all’apice della carriera: «Nelle sue lettere e nel suo modo di presentarsi c’è un certo formalismo, nella conversazione diretta con Jung i suoi modi erano invece più affabili e spiritosi». Fassbender, che divide con Knightley le scene erotiche più forti, soprattutto gli amplessi accompagnati da lunghe frustate, si è divertito a interpretare pulsioni di personaggi «brillanti, animati da un grosso ego, eppure guidati dagli stessi appetiti e dalle stesse gelosie di tutti gli altri esseri umani». Fondamentale, nel quadro di- pinto da Cronenberg, anche la figura di Otto Gross, sullo schermo Vincent Cassel, psichiatra con approccio molto più estremo rispetto a quello dei suoi più celebri colleghi: «Otto è veramente disturbato, la frase che ne riassume le scelte di vita è "non reprimere mai nulla". Lui segue sempre i suoi istinti, e questo lo rende una sorta di nichilista». Rispetto ad altri film di Cronenberg, segnati spesso da un clima ansiogeno carico di ambiguità, A dangerous method», in sala il 30 settembre con il marchio Bim, è, a dispetto degli argomenti trattati, più prevedibile, più convenzionale: «Lo stile cambia a seconda delle cose che si raccontano - dice il regista -. Se dovessi avvicinarlo ad alti miei lavori direi che somiglia a Crash perché anche lì, al cen- tro della vicenda, c’è un gruppo di persone considerate distruttive rispetto al resto della società in cui vivono». Sulle convinzioni freudiane e sul modo in cui hanno trovato seguito in Europa e in America, Cronenberg ritiene che abbia molto pesato il fatto che Freud fosse ebreo: «A un certo punto Jung lo dice chiaramente "la psicanalisi è una cosa da ebrei", associarla alla radice ebraica era una maniera per screditarla, Freud ne era consapevole». La sua diffusione, aggiunge l’autore, è stata ostacolata dall’«antisemitismo, dalla II Guerra Mondiale, dal fatto che in Europa la cultura cattolica con il suo tipo di approccio alla sessualità sia molto più forte che negli Stati Uniti. Non è un caso che New York sia la citta più psico-analizzata del mondo». Opera prima dello sceneggiatore di Virzì Ma quanto piace la vita “Scialla” con un Bentivoglio “lento e sornione” DALL’INVIATA A VENEZIA I padri, dice Francesco Bruni, storico sceneggiatore di Paolo Virzì, passato dietro la macchina da presa con Scialla, ieri applauditissimo al Festival (Controcampo italiano), dovrebbero rappresentare «il limite, il principio di autorità, l’esempio, l’insegnamento». Da un po’ di tempo succede invece che non rappresentino più nulla e talvolta finiscano addirittura per essere vissuti come «un corpo estraneo se non addirittura dannoso dentro il nucleo familiare». Riflettendo su tutto questo, ma anche sul cinema di Ken Loach e sul film di Jim Jarmusch Broken flowers, Bruni ha costruito la storia dell’incontro tumultuoso tra un genitore intellettuale (Fabrizio Bentivoglio), che ha pigramente rinunciato alle sue ambizioni, e un ragazzo ignorante ma vitale (Filippo Scicchitano) che non sa di essere suo figlio: «Sono padre di un adolescente e in questi anni ho verificato di persona quanto può essere difficile trasmettere il valore della cultura in una società che privilegia tutt’altro». Studiare serve, ma quant’è difficile farlo capire ai ragazzi di oggi: «Forse il loro rifiuto è dovuto anche alla mancanza di prospettive, alla consapevolezza che tanto laurearsi non serve a niente. Quand’ero ragazzo io, si poteva almeno sognare, questa, al contrario, è la prima generazione che si ritroverà a stare peggio della precedente». Lo sa bene Scicchitano, romano, 18 anni non ancora compiuti, promosso star immediatamente dopo la prima proiezione del film: «Si è presentato ai provini per accompagnare un amico, la responsabile del casting gli ha fatto dire delle battute e quando l’ho visto ho pensato subito che era giusto per il ruolo». Gli studi li ha abbandonati da un po’, ma adesso, forse, tornerà sui suoi passi: «Ha detto che sta pensando di riprendere a frequentare la scuola». Magari è anche merito di Scialla che racconta come, con l’aiuto di un padre appena ritrovato, si può fare uno sforzo e risalire la china: «Ho scritto il film su Bentivoglio, se lui non fosse stato disponibile, non avrei potuto girarlo, volevo che fosse un po’ come un Bill Murray italiano, lento, trasognato, anche compassato, una tipologia rara nella nostra commedia». Nel pubblico, ad Una scena di Scialla applaudire l’esordiente Bruni, c’è anche Paolo Virzì: «La regia mi è piaciuta moltissimo, è come mettersi a fare il presepe, però rimango prima di tutto lo sceneggiatore di Paolo, ci conosciamo da quasi 20 anni, abbiamo appena scritto il copione del suo prossimo lavoro e poi ne faremo anche un altro». Al regista livornese Scialla è molto piaciuto: «Lo ha amato fin dal primo montaggio e adesso lo sta seguendo con grande affetto». [F.C.] LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 37 L’occupazione del Valle in trasferta I lavoratori del Teatro Valle di Roma hanno occupato il Teatro Marinoni a qualche km dal Palazzo del Cinema per sensibilizzare l'opinione pubblica sui tagli allo spettacolo. Morta la mamma di Vittoria Puccini E’ morta a Firenze Laura, 60 anni, la mamma di Vittoria Puccini. La madrina della Mostra era già partita dal Lido e sarebbe dovuta tornare il 5 per poi restare fino alla cerimonia di chiusura Mostra del Cinema di Venezia Intervista ,, MICHELA TAMBURRINO INVIATA A VENEZIA I RIVOLUZIONARI DELL’INCONSCIO VIVISEZIONATI ALESSANDRA LEVANTESI KEZICH el reparto psicologia di molte librerie, all'opera omnia dell'austriaco dottor Freud e dello svizzero dottor Jung è giustamente riservato uno scaffale a parte, speciale. E chissà che direbbero i due padri fondatori della psicoanalisi nel vedersi così emblematicamente riuniti, considerato che per profonde divergenze teoriche spezzarono nel giro di pochi anni un rapporto maestro (Freud)- allievo (Jung), avviato in maniera promettente. A Dangerous Method di David Cronenberg ripercorre fra il 1904 e il 1913 le tappe principali di quell'incontro/scontro, nel quale giocò importanza fondamentale la presenza di un terzo personaggio (anch'esso reale): Sabina Spielrein, fanciulla ebreo-russa malata di isteria su cui per prima Jung sperimentò la «talkative cure» inventata da Freud. Nel 1906 Sabina è guarita e perdutamente innamorata del suo mentore. Lui cede alla passione (proibita, in quanto medico e uomo sposato), scoprendo di sé un io segreto, fino a quel momento represso; poi rompe il legame perché troppo «codardo filisteo borghese» per lasciare la moglie ricca e comprensiva. Intelligente e dotata, Sabina passa allora a studiare con Freud, maturando personali intuizioni sul rapporto intrinseco sesso/ morte: mentre il mistico, sciamanico Jung si fa sempre più sicuro che l'idea freudiana di mettere la libido alla base di tutto sia riduttiva. Il film incornicia l'intrigante triangolo nel paesaggio rasserenato, tranquillo dei laghi svizzeri e della Vienna austro-ungarica, prima che l'Europa venga inondata del sangue della Grande Guerra. Interni agiati e confortevoli, belle ville, un avanguardistico ospedale psichiatrico: nella fotografia di Peter Suschitzky tutto appare luminoso, mentre il copione di Christopher Hampton, autore del dramma ispiratore della pellicola, mette a contrasto dialoghi di cristallina finezza non disgiunta da ironia con aggrovigliate situazioni provocate dal sotterraneo caos delle emozioni. E' probabilmente lo scarto fra le idee e il fattore umano che ha fatto scattare l'interesse di Cronenberg, autore postmoderno nella sua vocazione a sviscerare l'animo dei personaggi con la freddezza del vivisezionatore. Qui si direbbe che il regista canadese abbia deciso di ripartire da zero. O meglio dall'inizio, quando in un mondo ancora formale, illuso di un'idea continua di progresso, si affacciarono due rivoluzionari l'ebreo e il protestante, il razionale e lo spiritualista - che, svelando le dinamiche misteriose dell'inconscio, diedero una micidiale scossa a un apparato sociale che pareva indistruttibile: «Lo sanno che gli stiamo portando la peste?» dice Freud sbarcando in America. Michael Fassbender (Jung) e Viggo Mortensen (Freud sono perfetti, buona la partecipazione di Vincent Cassel, Keira Knightley è attrice che non riesce a convincerci. N ischi sparsi e qualche risata di troppo, per un film che comico non vuole essere non è una gran cosa. Fortunatamente c’è il nudo integrale, (che poi proprio integrale non appare) di Monica Bellucci e tutto il resto, riuscita del film compresa, passa in seconda piano. E’ lei che catalizza l’attenzione in Un été Brulant, il film di Philippe Garrel che ha voluto nel cast anche suo figlio Louis, storia di due coppie che come la racconta la stessa Bellucci: «è un’indagine di rapporti a strati sociali sfalsati, due ricchi e famosi ma infelici e due che hanno nell’amore la loro massima soddisfazione. Il mio personaggio vuole essere adorato, sempre al centro dell’attenzione, è infantile, logico che sia un’attrice». F Monica Bellucci, 46 anni, protagonista in Un été Brulant di Philippe Garrel «Sì, mi è capitato subito dopo la gravidanza e non è stato facile. Ma quando si accetta di lavorare con un regista ci si affida a lui completamente. Ci deve essere una forma d’abbandono dell’attore, una generosità dedicata al film che è dovuta. E io mi sono sentita rispettata, protetta, proprio perché ero in un momento di estrema fragilità come sono le donne che hanno appena partorito. Poi devo dire che sono contenta che il mio nudo faccia ancora parlare, alla mia tenera età». Ma se di nudo si deve parlare, oltre che vedere, lei non si tira indietro, Signora Bellucci, pesante spogliarsi quando ancora non ci si sente perfette? “Se il mio nudo fa ancora clamore ne sono felice” Bellucci: mi sono sentita protetta da Garrel lavorato con tanti registi anche italiani come Muccino e Virzì ma è la prima volta che parlo del personaggio già un anno prima, che faccio prove quasi teatrali. Allora si crea intimità che porta ad essere pronti da subito». Al centro di questa giostra di sentimenti c’è lei di 46 anni e lui di 28. Ha domandato al regista il perché della differenza d’età? «Ho scoperto che Maometto a 24 anni ha fatto educazione sentimentale con una donna di 45. Io lo faccio nel film e nella vita privata (è il compagno di Valeria Bruni Tedeschi, classe 1964)». «Io faccio cinema ed è la mia politica. Opero delle scelte, lavoro con certi registi di nicchia e con altri famosi. E’ una forma di lotta, sai già che vai verso situazioni difficili. E’ un modo per resistere da persona e da attrice». Bellucci, per lei questo è un film politico? E se sì, da che parte sta? «Io credo molto nello scambio di energie, sono agnostica però ho fede nella potenza della preghiera. L’ateo oggi è coraggioso e Philippe lo vedo più come un mistico dell’arte». Il regista dice anche che ha estrema fiducia nel suo cast e che da ateo, ha sostituito la religione con l’arte e con la fede nei legami forti. Keira Knightley a sinistra nel film con Fassbender e qui sopra al Lido «I tempi dilatati per conoscersi e per stare insieme che poi porta a fare un solo ciak ed è sempre quello buono. Ho E che cos’altro le è piaciuto di Garrel regista? «Ero intrigata dalla storia e quando gli ho chiesto spiegazioni lui mi ha risposto: “Non c’è nessuna ragione”. Allora ho pensato, “sono proprio fortunata ad essere un’attrice europea. In America questa differenza sarebbe stata il soggetto del film”. E per lei, Louis Garrel, nessun problema? «Fa parte della nostra routine, ci siamo incrociati per sbaglio. Non ci fa alcuna impressione». Si è trovata sul tappeto rosso assieme a suo marito Vincent Cassel lì per un altro film. L’omaggio della Mostra alla Tornabuoni “Senza Lietta” Venezia è un po’ più vuota Müller: “Sento il peso della sua assenza” DALL’INVIATA A VENEZIA Commemorazione non è il termine adatto. E a lei, attentissima alle parole, non sarebbe piaciuta. Ancor meno a Lietta Tornabuoni sarebbe piaciuto essere ricordata come « critico cinematografico», tanto era vasta la sua esperienza. Ma a Venezia, questo sì, che si parli di lei proprio nel bel mezzo della sua Mostra, le sarebbe piaciuto, come esserci ancora una volta, tra le tante persone che ieri c’erano per lei, con il sorriso, l’ironia e un filo di commozione che in fondo avrebbe gradito. Iniziativa affettuosa organizzata dai colleghi e accolta con enorme favore dalla Mostra e dalla Biennale. Apre infatti il direttore Marco Müller che sente «il peso della sua assenza, di non trovarla anche di notte pronta a vedere un film di ci- nematografie dimenticate ma che lei non considerava degne di minore attenzione». Affettuoso il biglietto scritto a mano dal presidente della Biennale Paolo Baratta, trattenuto da impegni istituzionali: «... Una persona colta, gentile e inflessibile che ci ha onorato di giudizi favorevole e fustigato quando la sua intelligenza lo riteneva necessario... La raccolta delle sue recensioni costituisce uno dei punti fermi della nostra nuova biblioteca». Ecco i filmati che la ritraggono in varie stagioni della vita, dalla sfolgorante giovinezza alla maturità, sapientemente raccolti da Enzo Sallustro, responsabile di Raimovie. Filmati che mettono in rilievo la capacità di porgere con garbo domande taglienti, di entrare nelle pieghe degli argomenti senza giri di parole. Parole che la giornalista non ha mai inflazionato. Lo sottolinea il direttore de La Stampa Mario Calabresi. Pulizia di linguaggio e di mente, desiderio di capire. E Calabresi riporta il ricordo dell’allora giovane cronista, Luigi La Spina, accanto alla Tornabuoni in via Caetani a Roma per l’omicidio Moro. Tutti guardavano a quella macchina, solo lei s’interessava di quanto c’era attorno, perché, ebbe modo di spiegare, il giornalismo si fa con i particolari. Gli stessi che l’hanno aiutata nelle inchieste più complesse, come quando scrisse della «banda dei quattro» in Cina. Poi il cinema, quando il mestiere, come dice ancora il direttore Calabresi «l’aveva già cresciuta». Per questo si trovò a dire con cognizione di causa che preferiva occuparsi di autori e registi, gente più interessante dei politici e dei bancarottieri. «Rigore e serietà», dice anche Alberto Lietta Tornabuoni alla Mostra Barbera che della Mostra fu presidente, una lezione per tutte le generazioni di giornaliste a venire. E attualissime ci appaiono le sue valutazioni sulla professione raccolte nel libro di Laura Delli Colli Fare cinema del 1984. Chiude l’omaggio commosso dell’amica di una vita, Natalia Aspesi, che ha ripercorso le tappe di un’intesa esclusiva fatta di tanto cinema e altrettanta ironia. Poi tutti al lavoro, come sarebbe piaciuto a Lietta. [M. TAMB.] NA VB LV 38 Cultura LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 Il giallo dell’estate / 41 Terry in carcere: truffa e omicidio Penultima puntata di Allmen e le libellule. Le coppe di Gallé - fatte sparire dal primo proprietario, Terry Werenbusch, per incassare i soldi dell’assicurazione e rivenderle, poi rubate da Allmen in casa del nuovo acquirente - sono di nuovo al punto di partenza: Allmen le ha restituite a Terry in cambio di 500 mila franchi. Subito dopo ha avvisato la polizia. MARTIN SUTER uno scaffale e scelse un altro autore che di solito era una garanzia di distrazione: William Somerset Maugham. Prese un volume di racconti in inglese e lesse The Black of Beyond. Ma neanche George Moon, governatore uscente di Timbang Belud, riuscì a catturare la sua attenzione. Si accostò alla parete di vetro che dava sul retro del giardino e fissò la boscaglia verde scuro da cui un paio di giorni prima Terry Werenbusch gli aveva sparato. nold e si fece portare al Goldenbar, dove, sorseggiando un margarita, si sforzò di ignorare Kellermann, Kunz e Biondi che parlavano della morte di Tanner. Pareva non ci fossero novità. La polizia continuava a battere tutte le piste. Come sempre. Allmen rinunciò al secondo drink, firmò il conto - più per abitudine che per necessità, visto che aveva le tasche piene di soldi - e raggiunse il Promenade per cenare di buonora. Accantonò subito il menu con le specialità di selvaggina. Al momento non sopportava né la caccia né i cacciatori. Optò per il pesce. Una cosa leggera per non rimanere sveglio tutta la notte. Dopo cena tornò al Goldenbar per la birra della buonanotte. Erano quasi le dieci e nel locale regnava una piacevole tranquillità. Alle undici era già a letto. Lesse un paio di pagine, poi spense la lampada e ascoltando il soffio del föhn scivolò nel sonno. * * * Quando si destò, la pallida striscia di luce sul soffitto sopra le tende non c’era ancora. Guardò la sveglia e vide che erano passate da poco le cinque e trenta. Troppo presto per un early morning tea. Si alzò comunque. Voleva sapere se i media parlavano delle coppe con le libellule. Indossò la vestaglia e uscì dalla camera. Stranamente, nell’aria c’era già profumo di caffè e pane tostato. Carlos lo accolse con un «Muy buenos días, don John» e lo invitò a prendere posto in quello che chiamava salotto. Il tavolo era apparecchiato per la colazione. Vicino al piatto erano posate L’ improvviso aumento della temperatura aveva sciolto tutta la neve, nel parco di Villa Schwarzacker erano rimaste solo un paio di macchie grigiastre. Con il freddo degli ultimi giorni le foglie avevano cominciato a cadere. Il föhn le staccava dai rami e le faceva volare ovunque. Per tutto il giorno Carlos ebbe un gran daffare a tenere puliti i vialetti. L’amministratore della fiduciaria si era lamentato già abbastanza perché aveva chiesto un permesso proprio in concomitanza con l’arrivo della neve. Allmen era inquieto. Ma non poteva certo richiamare la polizia e chiedere informazioni. Doveva aspettare che si facessero vivi loro. «Per eventuali domande». Così aveva detto l’agente con cui aveva parlato al telefono. Si sarebbe distratto volentieri suonando qualcosa al piano. Il Bechstein faceva già sentire la sua mancanza. Appena possibile ne avrebbe comprato un altro. Sarebbe stata la prima spesa. Tentò di concentrarsi sulle indagini del commissario Maigret. In genere funzionava benissimo, ma ora il lato investigativo della storia gli ricordava troppo la realtà. Mise da parte il giallo, si avvicinò a alcune pagine. Carlos aveva fatto un giro tra i siti d’informazione e aveva stampato i pezzi più interessanti. Ed ecco la notizia che Allmen stava aspettando con ansia! Si parlava di un furto d’arte che quasi dieci anni prima aveva destato scalpore: da una mostra nel sangallese erano state rubate alcune opere di Emile Gallé per un valore complessivo di diversi milioni di franchi e altre erano state distrutte o danneggiate nell’azione. Ora, dopo tanto tempo, c’erano nuovi e inattesi sviluppi. La polizia aveva arrestato una persona e recuperato i cinque oggetti rubati. Le famose coppe con le libellule. Tutte e cinque! Terry non era riuscito a mettere le sue quattro al sicuro. Allmen si alzò di scatto, si precipitò verso uno sbalordito Carlos, che lo stava osservando dalla porta, e stringendolo tra le braccia lo baciò su entrambe le guance. Il guatemalteco si pulì il viso con evidente imbarazzo. «Hay más» disse indicando le pagine sul tavolo. C’era un’altra notizia: una morte ec- Allmen firmò il conto: più per abitudine che per necessità, visto che aveva le tasche piene di soldi Carlos aveva tappato il foro del proiettile con del nastro adesivo. Ora che ci stava davanti, la riparazione era proprio all’altezza del cuore, che gli batteva forte nel petto al pensiero di quanto fosse andato vicino alla morte e di quanto sangue freddo avesse dimostrato affrontando il suo quasi assassino. Inserì nel lettore un cd di Neil Young, Harvest. Ma l’album gli riportò alla memoria il periodo trascorso alla Charterhouse e, di conseguenza, Terry. Spense subito. Poco prima delle cinque decise di uscire; in casa non resisteva più. Si cambiò d’abito, chiamò il signor Ar- Una morte eccellente nel mondo degli affari: Klaus Hirt stroncato da un collasso cardiaco cellente nel mondo degli affari. Il giorno prima un portavoce della Hirt Holding aveva annunciato che Klaus Hirt, amministratore delegato e unico azionista della società, era stato stroncato da un collasso cardiaco. Seguiva il necrologio. * * * Era arrivata la primavera. I vecchi alberi di Villa Schwarzacker si stavano riempiendo di gemme verde tenero. Le forsizie tendevano i rami colorati di giallo verso il cielo azzurro e i fiori di lillà si nascondevano silenziosi tra le foglie. Era domenica, giorno di lucidatura scarpe. Allmen era seduto sullo sgabello del pianoforte bloccato alla massima altezza, vicino al nuovo Bechstein che aveva acquistato. Teneva un piede sulla solita cassetta nera e guardava affascinato le mani di Carlos che si muovevano agili ed eleganti. Il caso delle libellule aveva fatto di nuovo scalpore. Poco a poco erano emersi molti particolari. Dieci anni prima la famiglia Werenbusch, appartenente all’alta società del paese, si era trovata in difficoltà finanziarie ed era riuscita a superare la crisi solo grazie a una truffa assicurativa. Avendo a disposizione una delle collezioni di Gallé più importanti del mondo, comprendente tra l’altro le famose coppe con le libellule del valore di diversi milioni di franchi, Terry Werenbusch, figlio del capofamiglia, aveva avuto la bella idea di rubare proprio le coppe mentre erano esposte come prestiti nel museo di Langturm. Con il cospicuo risarcimento dell’assicurazione i Werenbusch avevano superato le loro difficoltà e si erano rimessi in piedi. La truffa era stata scoperta dopo tanti anni grazie a un visitatore che aveva riconosciuto una delle coppe in una vetrina a casa dell’anziano capofamiglia e aveva subito informato la polizia. Era bastata una perquisizione domiciliare per trovare anche le altre quattro libellule. Le tracce di Dna rilevate sul luogo del reato avevano permesso di incriminare Terry Werenbusch, che ormai si trovava da tempo in custodia cautelare. Custodia che era stata prorogata dopo che una pistola di sua proprietà, rinvenuta durante la perquisizione, era stata identificata senza ombra di dubbio come l’arma con cui era stato ucciso l’antiquario Jack Tanner. Gli inquirenti erano convinti che il negoziante fosse morto perché sapeva troppo. (Continua) © 2010 Diogenes Verlag © 2011 Sellerio Editore Palermo Traduzione di Emanuela Cervini LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 Spettacoli 39 T anto di chapeau. Gérard Depardieu è evidentemente provvisto di un’autoironia proporzionale al suo peso. E quindi ha postato su Dailymotion un video in cui fa il verso a se stesso, in particolare al celebre incidente della pipì del 16 agosto scorso, da allora croce (per lui) e delizia (per gli altri) di tutti i siti di pettegolezzi sulle celebrità. E già: quel giorno l’attore più famoso e incontinente di Francia finì sui giornali del mondo intero per una ragione poco artistica. Imbarcato sul volo AF5010 della compagnia CityJet da Parigi a Dublino, fu travolto da un improvviso, irrefrenabile bisogno di urinare. Ma l’aereo era in fase di decollo, le toilette chiuse The show must go on ALBERTO MATTIOLI Depardieu un «corto» sulla pipì (o troppo lontane, non si è capito bene) e così, strillando «Je veux pisser, je veux pisser!» la star fece seguire l’atto alle parole davanti a tutti, in mezzo al corridoio. Causando oltretutto un ritardo nel decollo, perché il jet dovette rientrare al parking per le pulizie del caso. Sull’episodio, ovvio, colarono fiumi d’inchiostro (e non solo di quello). Si è detto di tutto e di più: Dépardieu era sbronzo; no, vittima delle medicine; aveva insolentito la hostess; no, si era scusato e anzi aveva insistito per pulire personalmente il frutto, diciamo così, del suo basso ventre. Chissà. La CityJet, comunque, l’aveva presa con spirito, ironizzando con due messaggi su Twitter. Primo: «Come avete potuto vedere sulle news, questa mattina abbiamo passato lo straccio in uno dei nostri aerei». Secondo: «Vorremmo anche ricordare a tutti i passeggeri che i nostri aerei sono provvisti di toilette». Ieri la replica di Dépardieu con un minuto e 16 secondi di filmato assolutamente esilarante: se andate su Internet a vederlo, state attenti a non fare la fine del protagonista, vittime degli effetti collaterali delle troppe risate. Dunque, c’è Dépardieu nei larghi panni di Obelix e la sua spalla Edaouard Baer nel suo abituale costume da Asterix. Sono seduti su due poltrone di un jet che sta per decollare quando Dépardieu-Obelix, sempre più stravolto e smanioso, sbotta con la hostess fuoricampo: «Ho bisogno di un cinghiale! Signorina, posso avere un cinghiale? Non resisto: datemi un cinghiale!». E così via, in crescendo, finché a un certo punto Obelix schizza fuori dall’inquadratura in fretta e furia, mentre Asterix battibecca con un altro passeggero («Végétarien!», l’insulto massimo per i galli) che si affretta a telefonare a «Radio Lutèce» per gossippare l’incidente. E bravo Dépardieu. Per farla finita con i commenti, l’idea è geniale. Si spera che adesso lo scandalo del Parigi-Dublino sia, come dire?, acqua passata. Personaggio MARINELLA VENEGONI LONDRA Sopravvissuta al Nirvana Frances Bean, la figlia di Kurt Cobain e Courtney Love, compie 19 anni Ieri Frances Bean a un anno insieme con il padre Kurt Cobain e la madre Courtney Love: l’ex leader dei Nirvana si sarebbe suicidato di lì a poco Q uando suo padre morì, il 5 aprile del 1994, per propria volontà, e da Seattle fino a Lisbona rese sgomento e orfano il mondo giovanile più ribelle, Frances Bean Cobain non aveva ancora 2 anni e molti pensarono a cosa sarebbe stata la sua vita di orfana di tanto padre Kurt, carica sì di diritti d’autore, ma con l’ombra di quella madre fuori di testa, Courtney Love: che si diceva avesse assunto eroina durante la gravidanza, e in realtà poi ha smesso di farsi (pare, e per ora) solo una manciata di mesi fa, ritornando nell’ombra dopo innumerevoli mattane, denudamenti a raffica (anche al Dave Letterman Show), concerti improbabili, dischi cominciati e mai finiti oppure spesso finiti male, eccetera eccetera. Ora Frances Bean ha appena compiuto 19 anni. Dicono fumi come una turca e sia coperta di tatuaggi, ma chi ha visto le sue foto sul web è rimasto di stucco. Che bel viso, con l’ombra di Kurt sulle guance, e ben poco che faccia pensare ai labbroni e ai liftoni di maman, alla quale pure la lega l’idea immediata di maledettismo che emana. Per mano a Courtney l’abbiamo contemplata in innumerevoli altre foto, in passato: sguardo timido e imbarazzato, facciotta piena, brufoloni di una bimba che cresceva con addosso tanti occhi e tanta pena. Frances Bean, Fagiolo come la chiamava il papà a cui la sua esistenza non riuscì a dar forza, poI VENT’ANNI DI «NEVERMIND» Oggi ha appena compiuto 19 anni. Dicono fumi come una turca e sia coperta di tatuaggi, ma chi ha visto le sue foto sul web è rimasto di stucco. E’ bellissima e si avvia a una carriera nella moda sto che le luci del varietà. Qualche tempo fa ha inciso una canzone con gli Evelyn Evelyn, un gruppo musicale freak, ma solo nel coro di cui facevano parte anche Margaret Cho e Weird Al Yankovic. L’estate scorsa, con lo pseudonimo di Fiddle Tim, come artista visuale ha messo in mostra alcune sue opere molto dark, in una galleria di Los Angeles, e il titolo dell’esposizione pare fosse così imbarazzante che il New York Time non ha nemmeno voluto scriverlo: era un riferimento al musicista punk G.G.Allin, uno che amava ferirsi sul palco. Il direttore della galleria ha raccontato che le opere sono andate tutte vendute, ancor prima che si scoprisse la vera identità dell’autrice (cosa, che peraltro, la disturbò non poco). Non sarà facile per la bellissima ex bambina liberarsi mai dai suoi fantasmi. Tanto meno ora, che la grancassa di «Nevermind» sta per iniziare il suo concerto. Disco seminale, disco in ri-uscita fra una ventina di giorni, pieno di colpi di sorpresa: per esempio, otto canzoni incise in demo nel 1990 da Kurt Cobain, Chris Novoselic e il batterista Chad Channing (non c’era ancora Grohl) nello studio del produttore Vig in Wisconsin, assemblate dagli stessi ex Nirvana più un delegato della famiglia Cobain. Naturalmente ci sarà una edizione rimasterizzata di «Nevermind», e l’anniversario si travestirà da cd singolo o da box-set con degli extra che comprendono B Sides, altri epici momenti demo di «Smells Like a Teen Spirit» e «Come As You Are» già nella formazione con Grohl, e un intero concerto live. Di quei giorni ruggenti di registrazioni, Novoselic ricorda ora: «Kurt aveva improvvisi cambiamenti d’umore. Per un po’ era gentile e totalmente coinvolto, poi in un attimo si sedeva per terra come se si fosse spenta una luce dentro di lui, e sparivao. Noi non sapevamo proprio cosa fare». Frances Bean, la Fagiolina, sa tutto del suo papà, ed è cresciuta anche un po’ con la mamma, perfino. Con ricordi e presenze è obbligata a convivere. Non potrà dunque mai essere una modella o figlia d’arte qualunque: saremo obbligati a seguirla a lungo. Disco epocale che apriva l’era del «grunge» e oggi esce ri-masterizzato trebbe fare la modella, ha già posato per un servizio, ha un suo stile hobo-chic. Sono in molti ad augurarselo, nel mondo della moda: la perfetta fashion-maudite che potrebbe succedere a Kate Moss. Che dire, anche la nipote di Fabrizio De André è andata all’Isola dei Famosi, e non bisogna intestardirsi a far ironia su queste ragazze discendenti da tanta storia che seguono vie così ordinarie. Sono in centinaia a twittare della sua bellezza: ma la figlia del grunge ha fatto sapere che questa volta si tratta di foto private. Si sa che intende dare assai poche interviste adesso che la stanno cercando in cinquantamila perché il 24 settembre è l’anniversario di un disco epico che è anche uno degli ultimi ad aver fatto la storia, «Nevermind» dei Nirvana, che aprì l’epoca grunge vent’anni fa giusti, sconvolgendo letteralmente un mondo giovanile già allora travagliato da minime prospettive di futuro lavorativo ed economico, e in cerca di un vate che la musica ancora poteva offrire (oggi, pare proprio di no). Che fa, Frances? Per ora, resiste alle insidie delle sirene della moda, e pare attenta a coltivare l’ombra dell’inquietudine artistica paterna (anche un po’ materna, va) piutto- Intervista ,, PIERO NEGRI Kasabian: “Seguiteci la nostra missione è salvare il rock’n’roll” iamo l’ultima rock band al mondo, e anche per questo ci siamo impegnati moltissimo nel nuovo disco. Di dischi rock potrebbero anche non essercene mai più, sentivamo la responsabilità» dice Serge Pizzorno. Sarà il sorriso mite, saranno i toni gentili, ma sembra difficile credere alle profezie apocalittiche del ragazzo che suona la chitarra e scrive le canzoni dei Kasabian. In attesa di vedere come vanno a finire la musica rock e l’industria del disco, intanto, è possibile ascoltare i Kasabian dal vivo (stasera a Bologna al festival «Independent Days» con Arctic Monkeys e White Lies; domani ci saranno gli Offspring) e su disco, a partire dal 20 settembre, quando uscirà l’album Velociraptor. Vestito come un rockettaro Anni Settanta, capelli lunghissimi e scar- S I Kasabian, Pizzorno primo a destra di “Velociraptor”. Un disco che avesse le radici nel 1968 e che però suonasse contemporaneo». Solo il tempo ci dirà se i Kasabian sono riusciti nell’intento di salvare il rock and roll. E di coronare il sogno segreto di Serge Pizzorno: «Mi considererò arrivato quando i Kasabian saranno in grado di riempire lo stadio di San Siro a Milano. Ci abbiamo già suonato quando aprivamo il concerto dei Muse, è stata un’esperienza pazzesca: con quelle gradinate ripide è cope a punta, Pizzorno chiarisce subito, me un gigantesco teatro». prima ancora di parlare, il suo imma«Io poi sono un fanatico del calcio, ginario di riferimento. Dice di ispirar- tifo Leeds United, la squadra della si «alle grandi band del rock inglese, i mia città, e Genoa, la squadra della Beatles, gli Stones, ma anche a a DJ città di mio padre. Da bambini facevaShadow, Chemical Brothers, i tede- mo le vacanze ad Albisola, ho bellissischi Can e Amon Düül, i Suicide, e poi mi ricordi. Il grande rimpianto della Ennio Morricone, per me un genio al- mia vita è non aver studiato bene l’ital’altezza di Leonarliano, ma da ragazzi, do Da Vinci e Mi- STASERA DAL VIVO A BOLOGNA a volte, certe cose chelangelo». Agli Independent Days non si capiscono. In Pizzorno, che casa, soprattutto «Il nostro vero sogno è quando in tv c’erano ha chiamato Ennio poter riempire San Siro» i mondiali di calcio, suo figlio, cerca riferimenti nel pasci sentivamo tutti itasato per pensare il futuro della sua liani: vivevamo per giorni con addosband: «In un momento in cui la musi- so la maglia della nazionale, da manca sembra non avere valore, abbiamo giare c’era solo pasta. Se facciamo cercato, come si faceva una volta, di successo in Italia, mio padre è la percostruire un album che non avesse ca- sona più felice del pianeta». dute: undici canzoni incredibili, meE chi non vorrebbe rendere felimorabili, che facessero venir voglia ce il papà dell’ultima aspirante alla gente di avere in casa una copia rockstar? NA LV SABATO 3 SETTEMBRE 2011 LA STAMPA 40 LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 Spettacoli 41 I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi Programmi tv Italia 1 10.05 Cattivik Cartoni animati 10.20 Tv Moda Magazine 11.00 True Jackson Telefilm 11.55 Sonny tra le stelle TF 12.25 Studio Aperto. Meteo 13.00 Studio Sport 13.30 Gran Prix Moto 13.55 Motociclismo: G.P. di San Marino - Prove MotoGp 15.00 Motociclismo: G.P. di San Marino - Prove 125cc 15.10 Motociclismo: G.P. di San Marino - Prove Moto2 16.05 Da giungla a giungla Film (comm., 1996) ★★ 18.05 Bugs Bunny Cartoni animati 18.30 Studio aperto - La giornata 19.00 Bugs Bunny Cartoni 19.15 Fantozzi in Paradiso Film (comm., 1993) ★★ Rai 1 6.30 Unomattina Estate Weekend Attualità 10.40 Appuntamento al cinema 10.50 Un ciclone in convento Serie 11.35 Provaci ancora Prof 3 Serie 13.30 Telegiornale 14.00 Lineablu Documentari 15.30 Quark atlante - Immagini dal pianeta 16.05 Overland 9 Attualità 17.00 Tg 1. Che tempo fa 17.10 A Sua immagine speciale Congresso Eucaristico 17.55 Mar Rosso - Il paese senz’ombra 18.50 Reazione a catena Gioco 20.00 Telegiornale 20.30 Tg Sport 20.35 Colpo d’occhio - L’apparenza inganna Gioco Rai 2 10.50 La complicata vita di Christine Telefilm 11.10 Il nostro amico Charly TF 11.55 Atletica leggera: Campionati mondiali 13.00 Tg 2 13.20 Atletica leggera: Campionati mondiali Sport 13.45 Automobilismo: GP del Belgio F1 15.00 Squadra speciale Lipsia TF 15.45 Squadra Speciale Stoccarda Telefilm 16.30 Sea Patrol Telefilm 17.20 Due uomini e mezzo TF 18.00 Tg 2 Flash L.I.S. 18.05 Crazy Parade Varietà 18.45 Primeval Telefilm 19.30 Squadra Speciale Cobra 11 Telefilm 20.25 Estrazioni del lotto 20.30 Tg2 20.30 Rai 3 10.00 Lisa dagli occhi blu Film (mus., 1969) ★★ 11.30 Magazine Champions League Sport 12.00 Tg 3 Rai Sport Notizie 12.25 Tgr Il Settimanale 12.55 SuperStoria 13.55 Appuntamento al cinema 14.00 Tg Regione. Meteo 14.20 Tg 3 14.50 Ferdinando I Re di Napoli Film (grott., 1959) ★★ 16.35 Una star in periferia Film (comm., 2004) ★★ 16.45 Tg3 L.i.s 17.55 Un caso per due Telefilm 18.50 Figu. Album di persone notevoli 18.55 Meteo 3 19.00 Tg 3. Tg Regione. Meteo 20.00 Blob Videoframmenti 20.15 I misteri di Murdoch TF Canale 5 6.00 Tg 5 Prima pagina Attualità Rullo di notizie della durata di cinque minuti circa 7.55 Traffico 7.57 Meteo 5 8.00 Tg 5 Mattina 9.05 Zoo Doctor Telefilm 11.00 Forum Attualità 13.00 Tg 5. Meteo 5 13.40 Il mammo Telefilm 14.10 Caro zio Joe Film (comm., 1994) ★★ 16.50 L’ambizione di Eva Filmtv 18.50 La Stangata Quiz Conduce Gerry Scotti. Il gioco si divide in tre manche, con cinque concorrenti al via 20.00 Tg 5. Meteo 5 20.40 Paperissima sprint Rete 4 6.10 Genitori in diretta Telefilm 7.20 Zorro Telefilm 7.55 Mystere Miniserie 9.50 Riassunto - The Mentalist 9.55 R.I.S. - Delitti imperfetti Serie 10.50 Ricette di famiglia Magazine 11.30 Tg4 - Telegiornale 12.00 Detective in corsia Telefilm 13.00 La signora in giallo Telefilm 13.50 Poirot Telefilm 15.45 Psych Telefilm 17.40 Parco Nazionale del Circeo - Winter 18.00 Conoscere Documentari 18.55 Tg4 - Telegiornale 19.35 Ieri e Oggi in Tv Varietà 20.10 Siska Telefilm La 7 6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo. Traffico 6.55 Movie Flash 7.00 Omnibus Magazine 7.30 Tg La7 7.50 Omnibus Magazine 9.55 Bookstore Attualità 10.45 Germania: Qualifiche Superpole Sport 11.45 Ultime dal cielo Telefilm 13.30 Tg La7 13.55 I magnifici sette Telefilm 14.55 Germania: Superpole Sport 16.05 Mac Gyver Telefilm 18.00 Movie Flash 18.05 Il vedovo Film (comm., 1959) con Alberto Sordi ★★★ 20.00 Tg La7 20.30 Chef per un giorno Reality show 21.20 Talentfest VARIETÀ. Dal Teatro Romano di 21.05 Verdetto finale ★★ FILM. (thriller, 2009) con E. Duran- 21.00 Rendition ★★ FILM. (thriller, 2007) con Reese 21.20 Ciao Darwin 6 La regressione VARIETÀ. Con Paolo Bonolis, Luca 21.10 Stormbreaker ★★ FILM. (azione, 2006) con Alex Pet- 21.30 Law & Order - Unità speciale TELEFILM. Con Christopher Meloni. Un uomo appartenente a una gang viene ucciso. Gli indizi convergono su Olivia Benson. Stabler farà di tutto per scagionarla 21.30 Piedipiatti ★★ FILM. (comm., 1991) con R. Poz- Benevento, Eleonora Daniele conduce il Festival dei giovani talenti. I ragazzi si esibiranno accompagnati da un big dello spettacolo 23.35 Premio Campiello 2011 Attualità 0.45 Tg 1 - Notte. Che tempo fa 1.00 68° Mostra di Cinema di Venezia 2011 2.00 Appuntamento al cinema ce, S. Byers. Regia di R. Roy. Megan, procuratore alle prime armi, vince il suo primo caso facendo condannareun uomo per l'omicidio della moglie 22.40 Numb3rs Telefilm 23.25 Tg 2 23.40 Tg2 Dossier Attualità 0.30 Tg 2 Mizar Attualità 0.55 Tg 2 Sì, Viaggiare 1.05 Tg 2 Eat Parade Attualità 1.20 Appuntamento al cinema Witherspoon, Jake Gyllenhaal. Regia di Gavin Hood. Storie intrecciate nella guerra contro il terrorismo dopo l'11 settembre 2001 23.05 Tg 3. Tg Regione. Tgr Meteo 23.25 Un giorno in pretura i 0.30 Tg 3. Meteo 0.40 Appuntamento al cinema 0.45 Fuori Orario Laurenti. In replica una puntata della sesta edizione del varietà che mette a confronto due categorie di persone 24.00 The Tudors Telefilm 1.00 Tg 5 Notte. Meteo 5 1.30 Paperissima sprint Varietà 2.10 Grosso guaio a Cartagena Film (avv., 1987) con Franco Nero tyfer, Damian Lewis. Regia di GeoffreySax.Un’adolescentevive con lo zio, dirigente di banca. Ma l’uomo muore e il ragazzo scopre che era un agente segreto 22.55 Fighting Film 1.00 Tv Moda Magazine 1.55 Il cartaio Film (thriller, 2003) con Stefania Rocca, Liam Cunningham, Silvio Muccino, Claudio Santamaria zetto, E. Montesano. Regia di C. Vanzina. Due poliziotti, uno romano e l’altro milanese, diventano amici loro malgrado e risolvono un caso difficile 24.00 News Tricks Telefilm 1.00 Tg La7 1.15 La taverna della Giamaica Film 3.15 La7 Colors Attualità Ogni notte La7 apre i suoi archivi 23.15 The unit Telefilm 0.05 Riassunto - The Mentalist 0.15 Il tunnel Film (thriller, 2000) con Kim Coates, Daniel Baldwin, Janine Theriault, Audrey Benoit ★ TV & TV Rai Movie 6.30 Lost Film 7.10 Fantasmi a Roma Film 8.55 I magliari Film 10.55 Ho visto le stelle! Film 12.30 Se mi lasci ti cancello Film 14.20 Ciak Point - Venezia 15.05 Ecce Bombo Film 16.50 Sognando Beckham Film 18.45 Pietro Marcello legge Bellocchio Cortometraggio 19.00 Il regista di matrimoni Film 21.00 Buongiorno, notte Film 23.00 Ciak Point - Venezia 24.00 L’ora di religione Film 2.05 Il diavolo in corpo Film 4.00 Ciak Point - Venezia 4.45 Le amiche Film Raisport 1 15.50 Notiziario Rai TG Sport Milano Sport 16.00 Calcio: Serie D 2° Tempo: Ancona - Renato Curi 16.50 Basket: Campionato Europeo Maschile Francia - Germania Sport 18.25 Beach Soccer: Camp. Mondiali 2011 ItaliaSenegal Sport 19.40 Beach Soccer: Camp.Mondiali 2011 Portogallo-Argentina Sport 21.00 Baseball: Italian Basebell Series gara 5 (eventuale): Nettuno - San Marino 24.00 Ippica: Campionato Europeo di Trotto Sport 0.30 Atletica Leggera: Camp. Mondiali 2011 Sport Rai Storia 17.00 Res Tore - Trent’anni dopo io ricordo-Duello di aquile 18.00 Res - Speciale avanzi di vent’anni fa 19.00 Res Gestae fatti 19.05 Res Tore - Il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa 19.15 Res Tore - Mezze LuciSketch con Ferruccio Amendola 19.25 Res Tore - Libro biancoL’industria dei calciatori p.1 20.00 ResTore - Videosera p.5 21.00 Rai 150 anni Dixit Guerra la fabbrica degli schiavi 23.00 Res Tauro-Lancio Restauro-sedicesima puntata Dal satellite 16.00 Toy Story 3 - La grande fuga Andy, in procinto di partire per il college, regala i suoi giocattoli SKY FAMILY I film 19.00 Giochi di potere L’agente della Cia Harrison Ford sventa un attentato alla famiglia reale inglese SKY MAX 19.05 L’imbroglio nel lenzuolo 1905. Federico studia contro voglia medicina e sogna di scrivere per il cinema SKY PASSION 19.10 I nostri mariti Tre episodi sui mariti italiani firmati Dino Risi, Luigi Zampa, Luigi F. D’Amico SKY CLASSICS 19.25 Il mistero del bosco 1965: una ragazza con propensioni piromani viene spedita in un collegio isolato MGM Perfect Score Alcuni studenti cercano di sapere in anticipo i test d’ammissione all’Università SKY FAMILY 21.00 High spirits - Fantasmi da legare Il discendente di una dinastia allestisce nel suo castello false apparizioni MGM Up L’uomo dei palloncini, la sua casa volante e un ragazzino. Animazione SKY FAMILY La vita è meravigliosa Un angelo di seconda classe deve salvare dal suicidio James Stewart. Di F. Capra SKY CLASSICS (500) Giorni Insieme Una donna non crede nel vero amore e in un uomo che si innamora proprio di lei SKY PASSION ALESSANDRA COMAZZI I l ritorno in tv di Piero Marrazzo, il giornalista ex conduttore di Mi manda Raitre, l’ex governatore del Lazio costretto alle dimissioni dallo scandalo e, rifugiatosi, pare, in convento a riprendere il senso della vita e della misura, è passato attraverso un documentario. Pieno di impegno e toccante. Tema, la Somalia: «Un leone senza denti», l’altra sera su Raitre. Un lavoro di impianto tradizionale, solido, realizzato bene e con mezzi adeguati, belle immagini e interviste pertinenti. Il filo conduttore è rappresentato da Mohamed Sheick Hassan, un signore ultraottantenne che parla un ottimo italiano, a suo tempo fondatore del partito della Lega Somala, ex ambasciatore a Roma. Con lucidità analizza la bellezza e la tragedia della sua patria, anche in rapporto con l’Islam. Jamila Hassan Garruun, giornalista di Universal Tv, racconta la difficoltà di svolgere il lavoro nel suo paese, tanto più se sei una donna. Un’ora divulgativa: il passato, l’agognata democrazia, le kabile, le tribù e le lotte mai sopite, la guerra civile, le carestie, l’impossibilità di credere nel futuro: «L’unica cultura è quella del fucile». Un ritorno, questo di Marrazzo, piuttosto inattaccabile. In una nicchia protetta. Perché i documentari sono fini e non impegnano, ma, almeno sulle reti generaliste, non fanno mai veramente gola (né ombra) a nessuno. 21.10 Texas Rangers 1875: un ex predicatore addestra ragazzi inesperti per combattere i banditi SKY HITS 16.30 Duplex - Un appartamento per tre Alex e Nancy trovano la casa dei loro sogni. Ma una vecchietta ne occupa la metà SKY HITS 16.40 Il nemico alle porte La ricostruzione della battaglia di Stalingrado SKY CINEMA 1 16.55 Blow La vera e avventurosa vita di George Jung (Johnny Depp) SKY MAX 17.20 28 giorni Sandra Bullock si ubriaca alle feste. Ma finisce in un centro di riabilitazione SKY PASSION Predators Una squadra di guerrieri d’élite viene rapita da una razza aliena SKY CINEMA 1 22.40 L’uomo che amava le donne Un uomo ha due passioni: la lettura e le gambe femminili. Di F.Truffaut MGM La dea dell’amore Il giornalista Woody Allen indaga sulla madre del bambino che ha adottato SKY PASSION 22.45 The Last Song Ronnie e il fratello devono trascorrere un’estate nella casa del padre SKY FAMILY Rai 4 11.10 Toradora! Film 11.35 30 Rock Serie 12.25 Desperate Housewives Serie 13.10 Medium Serie 13.55 Il Vendicatore - The Punisher Film 15.25 Wonderland Magazine 15.40 Roswell Serie 16.25 Invisible Man Serie 17.10 Streghe Serie 17.55 Star Trek Classica Serie 18.45 Haven Serie 19.30 30 Rock Iv Serie 20.20 Desperate Housewives Serie 21.10 Medium Serie 22.50 Specchio della Memoria Film Sportitalia 7.00 Solocalcio R Sport 8.00 Arsenal Tv: Manchester United Arsenal Sport 12.45 Pillola Nissan Sport 13.00 Si News Sport 17.00 Amichevole: Spagna Vs Cile Sport 20.00 Si News Sport 20.30 Studio Pre Partita Sport 21.00 Supercoppa Primavera: Roma Fiorentina Sport 23.00 Studio Post Partita Sport 23.30 Amichevole: Spagna Vs Cile Sport Iris 7.15 Jake In Progress Telefilm 7.36 Genitori In Diretta TF 8.04 Le Biografie — Ferrari Miniserie 10.05 Bolidi Sull’asfalto-A Tutta Birra! Film 11.49 Note di Cinema Venezia 11.55 Peggio Per Me... Meglio Per Te Film 13.43 Cosi’ Ridevano Film 15.52 Mimic Film 17.46 Barbagialla Il Terrore Dei Sette Mari E Mezzo Film 19.31 Infedeli per sempre Film 21.03 Viuuulentemente... mia Film 22.38 Iris A Venezia 22.58 Mezzo Destro E Mezzo Sinistro-2 Calciatori Senza Pallone Film 17.25 Harold e Maude Un ricco adolescente con tendenze necrofile incontra una scultrice ottantenne SKY CLASSICS 17.35 Scuola d’onore I ragazzi di un college si preoccupano perché la squadra di rugby è un disastro MGM 17.45 Arthur e la vendetta di Maltazard Arthur risponde alla chiamata della pricipessa Selenia, minacciata da Maltazard SKY FAMILY 18.05 Professione inventore Robert Axle, un tempo eccentrico inventore, è un egocentrico imprenditore SKY HITS 18.55 The Twilight Saga Eclipse Bella ha deciso di voler essere “trasformata”, per stare con Edward SKY CINEMA 1 22.50 Amore 14 Carolina, 14 anni, alle prese con il primo bacio, la prima volta, la scuola SKY HITS The Descent - Discesa nelle tenebre Superato trauma di una perdita, Sarah partecipa ad una spedizione speleologica SKY MAX L’implacabile Ex agente deve partecipare al gioco tv “The Running Man”, una caccia all’uomo SKY MAX 23.05 Master & Commander Sfida ai confini del mare Il capitano Russell Crowe guida il vascello Surprise contro una nave pirata SKY CINEMA 1 23.15 Un uomo da vendere Il ritratto di un uomo con un figlio incapace di mettersi al passo con le regole SKY CLASSICS 0.20 Love Story Il giovane ricchissimo Oliver si innamora della povera studentessa Jenny SKY PASSION Joy+1, Mya+1,Steel+1 ripetono la programmazione Joi, Mya, e Steel posticipati di un’ora Intrattenimento 21.00 N.C.I.S. Anthology FOX CRIME Sport 20.00 Rubrica: Tom Di Benedetto SKY SPORT 1 Speciale: La storia dei Mondiali Azzurri SKY SPORT 2 JOI 13.42 Sex & Law Telefilm 14.29 Er-Medici In Prima Linea Telefilm 17.00 The Pacific Miniserie 18.00 Justice-Nel Nome della Legge Telefilm 18.48 Friday Night Lights Telefilm 19.39 Dr. House Medical division Telefilm 20.26 Undercovers Telefilm 21.15 Sex & Law_ Telefilm 22.04 Ocean’s Thirteen Film MYA 14.38 One Tree Hill Telefilm 16.19 Better With You Telefilm 17.32 Non Sopporto Piu’... I Miei Figli Film 19.09 Celle Que J’aime Film 21.15 Hellcats TF 22.59 Acque Agitate Cortometraggio 23.22 Abandoned Amore e Inganno Film 0.52 One Tree Hill Telefilm 2.26 Hellcats Telefilm 3.56 Rizzoli & Isles Telefilm STEEL 9.25 Squadra Antimafia 3 Palermo Oggi Miniserie 11.45 Tuono blu Film 14.00 Supernatural Telefilm 15.40 I 7 Guerrieri del Kung Fu Film 17.30 Squadra Antimafia 3 Palermo Oggi Miniserie 19.35 Enterprise Telefilm 21.15 Chuck Telefilm 22.50 Due Uomini e 1/2 Telefilm 23.45 Mike & Molly Telefilm P. CALCIO 14.00 All Sport News 14.30 Magazine Champions League Sport 15.04 Trofeo Berlusconi: Milan Juventus Sport 16.54 Hi - Lites Champions League Sport 17.28 Qualificazioni Euro 2012: Irlanda Del Nord - Serbia 19.20 Hi - Lites Champions League Sport 20.30 All Sport News 0.30 Qualificazioni Euro 2012 P. CINEMA 6.39 Per Qualche Dollaro In Piu’ Film 8.54 Lo spazio bianco Film 10.35 Red Carpet 11.01 Sabrina Film 13.08 La Difunta Correa 13.38 Premonition Film 15.20 Qualcosa di Speciale Film 17.15 Femme fatale Film 19.13 La doppia ora Film 20.55 Red Carpet 21.15 Gamer Film 22.54 La Citta’ Verra’ Distrutta All’alba Film S. UNIVERSAL 14.40 I pirati di Penzance Film 16.35 Under The Influence 17.10 Be Kind Rewind - Gli acchiappafilm Film 18.55 Driver l’imprendibile Film 20.40 Inside The Actors Studio — Robert Downey - I Parte 21.15 Secretary Film 23.15 Amityville Horror Film 1.20 Pat Garret E Billy The Kid Film Bones FOX LIFE Falling Skies FOX Primeval JIMMY 21.50 Falling Skies FOX 21.55 N.C.I.S. Anthology FOX CRIME 20.30 Rubrica: Serie B prepartita SKY SPORT 1 Rugby: ITM Cup SKY SPORT 2 Bones FOX LIFE 22.45 The Glades FOX 22.50 N.C.I.S. Anthology FOX CRIME 23.35 White Collar FOX 23.40 I Tudors FOX LIFE 0.20 Earth: Final Conflict JIMMY 20.40 Calcio: La Perla del Tirreno SKY SPORT 1 21.00 Baseball: Italian Basebell Series gara 5 (eventuale): Nettuno San Marino RAISPORT SAT 0.30 White Collar FOX 0.35 Incinta per caso FOX LIFE 22.15 Rugby: Rugby SKY SPORT 2 0.40 N.C.I.S. Anthology FOX CRIME 1.05 Incinta per caso FOX LIFE 22.30 Rubrica: Road To New Zeland SKY SPORT 2 23.00 Calcio: Qualificazioni Europei 2012 SKY SPORT 1 NA LV SABATO 3 SETTEMBRE 2011 LA STAMPA 42 R LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 43 Oggi in tv 10,30 Canottaggio. Mondiali Rai sport 2 11,55 Atletica. Mondiali Raidue 13,00 Golf. Omega european masters Sky sport 2 13,30 Mountain bike. Mondiali Rai sport 2 14,00 MotoGp. Gp San Marino: prove Italia 1 15,00 Superbike. Gp Germania: Superpole La 7 15,00 Ciclismo. Vuelta di Spagna Eurosport 15,30 Beach soccer. Mondiali Rai sport 2 18,00 Calcio. Primavera: Napoli-Lazio Sky sport 1 18,30 Beach soccer. Mondiali: Ita-Seneg. Raisport1 19,15 Tennis. Us open Eurosport 19,50 Rally Alpi orientali Rai sport 2 20,45 Calcio. Bwin: Reggina-Grosseto Sky sport 1 21,00 Baseball. Campionato italia Rai sport 1 1,50 Atletica. Mondiali Rai sport 1 2,00 Football americano. Tigers-Ducks Sky sport 2 SPORT Le pagelle degli azzurri DALL’INVIATO A TORSHAVN Goleador Antonio Cassano segna la rete che decide la partita. Con 4 gol il giocatore del Milan è il miglior realizzatore della gestione Prandelli 19 Punti Ottenuti da Prandelli nelle 7 partite di qualificazione a Euro 2012. Supera il primato di Trapattoni (16 punti in 6 incontri verso Giappone-Corea 2002) i il migliore Andrea Pirlo CENTROCAMPISTA Buffon 6 RISPARMIATO. Dal gol del carpentiere Jakobsen nel 2007 al palo dell’insegnante Olsen e alla traversa di Holst. In cinque anni la fortuna gli è girata a favore. Maggio 6 FICCANTE. Nella prima mezz’ora l’Italia appoggia molto il gioco su di lui. Bene, con grossi limiti nell’andare al cross in profondità. Ranocchia 6 EURO 2012, SE MARTEDÌ LA NAZIONALE BATTE LA SLOVENIA È QUALIFICATA Italia di legno Successo firmato Cassano ma gli azzurri soffrono: palo e traversa delle Far Oer MARCO ANSALDO INVIATO A TORSHAVN ATTENTO. Con Edmundsson attaccante del Newcastle finisce spesso a manate. Ma non ne è intimidito. Chiellini 5,5 ALTERNO. Nella ripresa si perde Holst che colpisce la traversa, non è impeccabile benchè manco stavolta la difesa prenda gol. Criscito 5,5 IGNORATO. Le scarpe fosforescen- Presi i tre punti non c’è altro di cui rallegrarsi. Gli azzurri sono a un passo dalla qualificazione agli Europei, che possono conquistare con due giornate di anticipo battendo la Slovenia martedì, ma la vittoria per 1-0 alle Far Oer, arcipelago ai confini del calcio, non convince. La squadra della qualità, come la cerca il ct, se l’è cavata con la fortuna. Il palo di Olsen nel primo tempo Far Oer Italia Far Oer (4-4-2) 0 1 Italia (4-3-1-2) GIRONE IERI Far Oer-Italia Slovenia-Estonia Nord Irlanda-Serbia 0-1 1-2 0-1 Il ct «Missione compiuta a Firenze? Un sogno» I Irregolare la rete decisiva: subito dopo la squadra di Prandelli si spegne e la traversa di Holst nella ripresa hanno salvato gli azzurri da un pareggio mortificante nello stadiolo di Torshavn dove per la prima volta nella storia si è giocato sotto i riflettori. Aver lasciato a lungo l’iniziativa a dei lillipuziani del pallone è già una colpa. Non aver costruito palle gol credibili se non nei primi 20’ è l’altro aspetto su cui meditare nonostante la condizione approssimativa di giocatori che, per sciopero e calendario, si sono presentati senza avere sulle spalle il rodaggio delle partite vere. I progressi in attacco si fermano all’amichevole con la Spagna, c’è da rivedere certe convinzioni a cominciare dall’opportunità di insistere su Torgard 6; Naes 5,5, Gregersen 5,5, Baldvinsson 6, Davidsen6; Elttor6, Benjaminsen 6,5, Olsen 6,5 (31’ st Danielsen 6), Justinussen 5,5 (42’ st Samuelsen sv); Holst 6,5 (42’st Mouritsen sv), Edmundsson 6,5. Buffon 6; Maggio 6, Ranocchia 6, Chiellini 5,5, Criscito 5,5; Thiago Motta 6 (28’ st Aquilani 6), Pirlo 6,5, De Rossi 5,5; Montolivo 5; Rossi 5 (14’ st Pazzini 5,5), Cassano 5 (40’ st Balotelli sv). CLASSIFICA PT G V N P GF GS Italia Serbia 19 11 Slovenia 11 Estonia 10 Nord Irlanda 9 Far Oer 4 7 7 8 8 7 9 6 3 3 3 2 1 1 2 2 1 3 1 0 2 3 4 2 7 15 9 10 9 7 5 1 9 6 12 4 23 ALL. Kerr 6,5 ALL. Prandelli 5,5 RETI: pt 11’ Cassano PROSSIMO TURNO Martedì 6 settembre Serbia-Far Oer ARBITRO: Bognar (Ungheria) 4,5 AMMONITI: Olsen SPETTATORI:5 mila circa Estonia-Nord Irlanda Italia-Slovenia Centimetri - LA STAMPA «Sarebbe fantastico riuscire a qualificarci già a Firenze» ha detto Prandelli che vede avvicinarsi l’obiettivo nella città che l’ha lanciato per la Nazionale. Sull’esibizione di ieri il ct ammette qualche errore: «Potevamo segnare subito tre gol, non l’abbiamo fatto e ci siamo esposti al loro ritorno: dovevamo essere più concreti, semplici e meno fantasiosi su un terreno sempre più pesante. Così sono riaffiorate vecchie paure. I giocatori sapevano di non avere nelle gambe il ritmo partita. Non lo si trova quando ci si allena soltanto». Ne nasceva una giostra finto catalana nello spirito: il pallone era sempre tra i piedi italiani, le Far Oer erano passive davanti alla sarabanda che sarebbe stata più efficace se Rossi e soprattutto Cassano vi avessero dato incisività. I due sanno dialogare e inserirsi in una manovra complessa. Rossi almeno era fluido negli scambi, Cassano invece ne azzeccava poche pur schiodando il risultato all’11: il lancio di Pirlo metteva il barese (più in fuorigioco che no) davanti al ti non l’aiutano a farsi vedere: i centrocampisti lo ignorano otto volte su dieci. Vero che pure lui gioca con timidezza soprattutto in fase difensiva. Thiago Motta 6 DURO. Certe rudezze se le potrebbe risparmiare contro i dilettanti nordici, che infatti provano a vendicarsi. Nell’insieme si adatta meglio di altri al gioco prandelliano (dal 28’ st Aquilani 6: comparsa). Pirlo 6,5 CATALIZZATORE. Il gioco passa Il modello Barcellona non convince: tranne Pirlo, mancano gli interpreti giusti portiere che scavalcava aiutato da un rimpallo. I faroesi protestavano con l’inesperto Bognar, capo di una terna in linea con la mediocrità dell’appuntamento. L’Italia sfioriva. Succede quando le cose non si fanno con naturalezza. L’entusiasmo dei nordici cresceva con la constatazione che gli avversari stavano incartandosi: il palleggio prandelliano era fumoso e per quanto il ct sbraitasse di andare alla conclusione non scalfiva la difesa delle Far Oer che si rinsaldava. Dal palo colpito da Olsen da 25 metri, il match cambiava indirizzo. Il tic e toc azzurro si scontrava con la genuina voglia dei faroesi di centrare la grande impresa. L’avrebbero meritata. per i suoi piedi, come nella Juventus, e finchè si gioca a palla bassa e tocchetti intensi emerge la sua superiorità. Buone aperture, lancio preciso per il gol di Cassano. Poi si adatta al tic e toc. De Rossi 5,5 SPENTO. Contribuisce al calo collettivo quando l’Italia si appanna. Sfasato nei lanci. Montolivo 5 EVANESCENTE. Si presenta con un gran tiro. Stop. Siamo invecchiati aspettandonel’esplosione. Rossi e Cassano come coppia di riferimento. Prandelli proverà altre miscele. Già si fantastica di meraviglie che ci attendono quando andrà in campo Balotelli, ieri impiegato per 5’. Non vorremmo che si tornasse ai tempi di Lippi quando l’assenza dell’ex interista (e di Cassano) era indicata come la ragione della pochezza della Nazionale: non c’erano e non ci sono in Italia giocatori toccasana e in ogni caso non era questa la strada su cui s’è messo Prandelli accettando l’incarico. Il modello Barcellona cui si ispira in qualche modo questa squadra ha un difetto sostanziale: bisogna avere i giocatori da Barcellona. La Nazionale ne ha qualcuno, Pirlo su tutti. Per il resto la differenza nel tocco, la predisposizione al movimento e la rapidità di esecuzione rendono stiracchiato il palleggio e lo riducono spesso a un esercizio infruttuoso. L’Italia che per 20’ ci stupiva per lucidità è entrata nel buco nero che è la confusione di idee e la partita ne ha sofferto. Vecchie paure sono riaffiorate in una squadra che non sa essere strafottente. L’avvio era stato promettente. In un minuto Montolivo e Cassano si avvicinavano al gol sperimentando l’approssimatività di Torgard, il portiere che respingeva tutto non sapendo trattenere nulla. Prandelli ha costruito un centrocampo con 4 uomini intercambiabili, seppure non identici per caratteristiche. Pirlo, Thiago Motta, De Rossi e Montolivo si scambiavano le posizioni e gli avversari ci capivano poco. Rossi 5 FRILLINO. E’ l’azzurro che ha gio- cato più partite vere perciò ci aspetteremmo più scioltezza, anche perchè conosce bene il tipo di gioco. A parte gli appoggi, pochissima roba (dal 14’ st Pazzini 5,5: inespresso). Cassano 5 IMBARAZZANTE. Gesticola molto meglio di quanto gioca: a parte il gol rocambolesco non incide (dal 40’ st Balotelli sv). [M. ANS.] 2R 44 Sport LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 Cassano in fuorigioco Ma stavolta gol e sorrisi Settima rete in azzurro, una in più di Giuseppe Rossi Personaggio GUGLIELMO BUCCHERI S ul filo del fuorigioco. E’ là che Antonio Cassano ha disegnato la sua notte: uno, due tocchi al pallone e via verso la porta. Il Peter Pan di Puglia ci è riuscito dopo appena dieci minuti dal sipario, un gol e tanta gioia. Millimetrico l’invito di Pirlo, millimetrico il fuorigioco, deliziosa l’arte usata per addomesticare la palla, mandare fuori giri i due colossi di difesa e finire a braccia alzate. Sul filo del fuorigioco era vissuta l’intera settimana di un ragazzo, Cassano appunto, capace di perdere le staffe per una rete annullata in allenamento a Coverciano alla sua squadra dal signor Venturati, uno degli uomini di Prandelli. Apriti cielo! Urla, dialetto barese spinto e, il giorno dopo, scuse con tanto di show: Cassano in ginocchio davanti a Prandelli. Ieri è stata un’altra storia. Il racconto di una Nazionale fortunata (due i legni avversari) e di un genio barese dentro al progetto azzurro, ma incapace di impossessarsene se non nell’attimo fuggente del gol da tre punti. Da Bari alle Far Oer. Il dieci agosto nel suo stadio contro i campioni del mondo della SpaDOUBLE FACE A Coverciano la scenata con il preparatore, ieri il regalo contro le Far Oer gna, Cassano incantò per un tempo prima di sgommare dentro gli spogliatoio da dove, a gara in archivio, mandò messaggi di sfida. «Ho giocato così e sono due, tre chili sopra al peso forma. Mi danno per morto, ma io ne conosco una più del diavolo...», disse dalla pancia del San Nicola. Ieri, migliaia di chilometri più a nord ha provato a ripetersi: mai fermo, arrabbiato il giusto, Cassano ha dettato i tempi d’attacco ai quattro centrocampisti (Montolivo, De Rossi, Thiago Motta e Pirlo) chiamati ad innescarlo, ma, sul più bello, è stato proprio lui, il barese, a tradirli. «Più veloce, più veloce...», la voce del genio, spesso a metà, di Bari Vecchia accompagnata, però, a scatti a vuoto. Cassano più Giuseppe Rossi, prima. Cassano più Pazzini, dopo. Nel gioco delle coppie, stavolta, è toccato al barese restare in campo più a lungo. Con Rossi, Cassano si intende a meraviglia: ma ieri, fra i due, hanno vinto più le idee che i risultati perchè difficile era penetrare nel muro bianco avversario palla a terra e in verticale. I gemelli ci hanno provato e, dal viaggio alle Far Oer, torna a Coverciano più ricco il barese: prima di ieri notte identico era il curriculum azzurro dei due, da ieri notte Cassano è salito a sette gol in 25 presenze lasciando il «piccolo» collega del Villarreal a sei reti sempre in 25 candeline azzurre. Contratto collettivo L’Aic d’accordo La A può partire I Due, tre punti ancora da chiarire. Poi l’Associazione calciatori, oggi, scioglierà la riserva sulla delibera d’accordo uscita dall’Assemblea di Lega di giovedì scorso: il campionato di serie A partirà dalla seconda giornata in agenda per il 10 e 11 settembre grazie ad un’intesa fra club e giocatori su un contratto collettivo di categoria «ponte», ovvero valido fino al prossimo giugno. L’Aic avrebbe voluto una durata triennale e sul tavolo c’è ancora qualche limatura sul tema dei fuori rosa da completare: anche ieri duro è stato il lavoro dei legali delle due parti, attese lunedì a Palazzo Chigi per il primo appuntamento del già denominato «sportello istituzionale» del calcio. Antonio Cassano, 29 anni, ha esordito in azzurro nel 2003 NUOVO FIAT FREEMONT. TUTTE LE AUTO CHE VUOI. NUOVO FREEMONT A 24.900 EURO CON INTERNI IN PELLE IN OFFERTA LANCIO Equipaggiamento di serie: Motori Fiat Multijet 2 con tecnologia IRS (Injection Rate Shaping) Radio CD Touch Screen con MP3, USB e Bluetooth Sensori parcheggio e pressione pneumatici 32 configurazioni di sedili, 5 o 7 posti veri 6 airbag + ESP + Hill Holder + ERM Climatizzatore automatico trizona Sistema Keyless entry Cerchi in lega da 17” Privacy Glass www.freemont.fiat.it Freemont Urban 2.0 Multijet 16V 140 CV prezzo promo € 24.900 (IPT escl.). Offerta valida con il contributo dei Concessionari fino al 30 settembre 2011. Consumi ciclo combinato 6,4 (l/100km). Emissioni CO2 169 (g/km). Olanda, undici gol contro San Marino Centimetri LA STAMPA SI QUALIFICANO ALLA FASE FINALE A 16 LE VINCENTI PIÙ LA MIGLIORE SECONDA DEI 9 GIRONI E LE 4 VINCENTI DEI PLAYOFF FRA LE ALTRE 8 SECONDE. AMMESSE DI DIRITTO POLONIA E UCRAINA, PAESI ORGANIZZATORI In rosso le squadre qualificate GIRONE Ieri GIRONE Ieri GIRONE Ieri GIRONE Ieri A Azerbaigian-Belgio 1-1 T Turchia-Kazakistan 2-1 Germania-Austria 6-2 Andorra-Armenia 0-3 Russia-Macedonia 1-0 Eire-Slovacchia 0-0 Bielorussia-Bosnia 0-2 Albania-Francia A 1-2 Lussemburgo-Romania 0-2 Ungheria-Svezia 2-1 Finlandia-Moldova 4-1 Olanda-San Marino 11-0 Euro 2012, Germania la prima a qualificarsi La Germania è la prima nazionale qualificata agli Europei 2012: ha superato 6-2 l’Austria ottenendo l’ottava vittoria in altrettante partite. Nè la Turchia (ieri vittoriosa a fatica al 7’ di recupero sul Kazakistan) nè il Belgio possono più raggiungerla. La Germania si unisce quindi a Ucraina e Polonia qualificate di diritto come Paesi organizzatori. Nella partita con l’Austria spicca la doppietta di Ozil, emblema di questa nazionale giovane e multietnica che già aveva impressionato ai Mondiali del Sudafrica. Le altre reti del neo laziale Klose, di Podolsky e nel finale di Schuerrle e Goetze. Vittoria travolgente e prevedibile anche per l’Olanda che ha rifilato undici gol (a zero) alla cenerentola San Marino: poker di Van Persie, doppietta di Huntelaar e Sneijder, reti di Heitinga, Kuyt e Wynaldum. Anche grazie alla sconfitta della Svezia in Ungheria Sneijder e compagni sono vicinissimi alla qualificazione: diventa decisiva la trasferta in Finlandia di martedì prossimo. Balzo in avanti per l’Inghilterra di Fabio Capello che grazie ad una rete di Cahill e a una doppietta di Rooney ha vinto a Sofia contro la Bulgaria. E la Spagna campione del mondo che ieri ha giocato in amichevole contro il Cile (successo per 3-2, doppietta di Fabregas) aspetta il risultato di oggi fra Scozia e Repubblica Ceca per capire se martedì battendo il Liechtenstein avrà la qualificazione in tasca. CLASSIFICA Germania (8) 24; Turchia (7) 13; Belgio (8) 12; Austria (7) 7; Azerbaigian (7) 4; Kazakistan (7) 3 CLASSIFICA Russia (7) 16; Eire (7) 14; Slovacchia (7) 14; Armenia (7) 11; Macedonia (7) 4; Andorra (7) 0 CLASSIFICA Francia (7) 16; Bosnia (7) 13; Bielorussia (8) 12; Romania (7) 11; Albania (7) 8; Lussemburgo (8) 1 CLASSIFICA Olanda (7) 21; Svezia (7) 15; Ungheria (8) 15; Finlandia (7) 9; Moldova (7) 6; San Marino (8) 0 6/9 Azerbaigian-Kazakistan Austria-Turchia Riposano Belgio e Germania 6/9 Russia-Eire Macedonia-Andorra Slovacchia-Armenia 6/9 Bosnia-Bielorussia Lussemburgo-Albania Romania-Francia 6/9 Finlandia-Olanda Moldova-Ungheria San Marino-Svezia GIRONE Ieri GIRONE 0-1 1-3 0-1 Ieri GIRONE Ieri GIRONE 1-0 0-4 Ieri Lituania-Liechtenstein 0-0 Oggi Scozia-Repubblica Ceca Riposa Spagna Israele-Grecia Malta-Croazia Georgia-Lettonia Bulgaria-Inghilterra 0-3 Galles-Montenegro 2-1 Riposa Svizzera Norvegia-Islanda Cipro-Portogallo Riposa Danimarca CLASSIFICA Grecia (7) 17; Croazia (7) 16; Israele (8) 13; Georgia (8) 9; Lettonia (7) 7; Malta (7) 0 CLASSIFICA Inghilterra (6) 14; Montenegro (6) 11; Svizzera (5) 5; Bulgaria (6) 5; Galles (5) 3 CLASSIFICA Portogallo (6) 13; Norvegia (6) 13; Danimarca (5) 10; Cipro (5) 2; Islanda (6) 1 CLASSIFICA Spagna (5) 15; Repubblica Ceca (5) 9; Lituania (6) 5; Scozia (4) 4; Liechtenstein (6) 4 6/9 Croazia-Israele Lettonia-Grecia Malta-Georgia 6/9 Svizzera-Bulgaria Inghilterra-Galles Riposa Montenegro 6/9 Danimarca-Norvegia Islanda-Cipro Riposa Portogallo 6/9 Scozia-Lituania Spagna-Liechtenstein Riposa Repubblica Ceca . 2R LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 Sport 45 Indesiderati di serie A MASSIMILIANO NEROZZI TORINO Esuberi Il terzino andrà in prestito al Fenerbahçe. Che ha chiesto anche l’italobrasiliano: ma l’agente frena A sorpresa Conte pronto a rinunciare al centravanti arrivato lo scorso gennaio: su di lui c’è il Galatasaray P er spedire altrove gli indesiderati, ormai alla Juve non resta che l’Orient Express: c’è già quasi salito Reto Ziegler, in affitto al Fenerbahce, e, a sorpresa, potrebbero seguirlo Amauri e Luca Toni, entrambi in scadenza di contratto. Ultima destinazione Turchia, insomma, dove si può fare shopping fino a lunedì, mentre in Europa i negozi sono già chiusi da un pezzo. In caso di successo, i bianconeri farebbero un bel favore al bilancio, per conseguente risparmio di stipendi. E ad Antonio Conte, che si troverebbe la rosa adeguatamente potata. Il biglietto per Ziegler è quasi staccato, se Beppe Marotta e Fabio Paratici sono al botteghino turco già da un paio di giorni. Dal prestito, la Juve ci guadagnerebbe circa 600.000 euro, il giocatore un aumento in busta paga di quasi un milione: da 1,5 a 2,5. Oltre a trovare un posto da titolare che il tecnico bianconero gli ha preventivamente escluso. De gustibus, visto che il valore assoluto dell’ex sampdoriano non pare minore della concorrenza, cioè De Ceglie e Fabio Grosso, da giovedì richiamato alle armi. Anzi, per la società pareva un affare, avendolo prelevato a costo zero: lo sarà ancora, ma solo dal punto di vista finanziario. C’è invece ancora moltissimo da parlare per Amauri, che sarebbe tornato nei pensieri del Trabzonspor: condizionale, perché lo spiffero arriva via satellite dalla Turchia ma nessuno in casa Juve l’ha ancora sentito. Tronca invece tutto subito con l’indicativo Giampiero Pocetta, l’agente dell’attaccante: «Per Amauri il mercato è chiuso». Salvo poi lasciare una piccola speranza: «A noi non è arrivata alcuna offerta e alle ipotesi non rispondo». Sembra infatti che Amauri si sia già pentito di non aver detto sì al Marsiglia, anche se il procuratore fa finta di nulla. Il club turco s’era fatto avanti sei giorni fa con una proposta piena di quattrini: sei milioni alla Juve, tre a stagione per l’ex brasiliano. Che aveva spianato uno dei tanti no. Difficile ne arrivi un’altra dalla stessa società, pure perché le liste per Amauri, Toni e Ziegler L’Orient Express della Juve Offerte per i bianconeri dalla Turchia, l’unico mercato rimasto aperto la Champions sono ormai chiuse. Ha infatti avanzato richiesta il Fenerbahce, con il quale la Juve parlerà. La Turchia offre casa anche a Luca Toni, cui Marotta non aveva dato lo sfratto, ma che ora ci rifletterà. Per lui c’è un’offerta del Galatasaray: i bianconeri ascolteranno, così come l’attaccante. Sulla carta, resterebbero quattro punte, cinque con Iaquinta, adesso infortunato: insomma, si potrebbe tagliare ancor di più il monte stipendi juventino, anche se Conte mai aveva iscritto il campione del mondo nella lista di proscrizione. Ci resta invece in cima il nome di Amauri che si potrà consolare con l’affetto di Stefano Borgonovo. Ieri l’ex centravanti colpito dalla Sla l’ha difeso su internet: «Forse nessuno, in questi giorni, ha preso in considerazione l’uomo, il marito e il padre Amauri. Per tutti, la famiglia è determinante». Lo juventino potrebbe però leggersi anche il nobel turco Orhan Pamuk: «Nella vita possono succedere tante cose, eppure si perde tempo ad aspettare». E a non giocare. Gol segnati in 100 partite Amauri Carvalho de Oliveira, 31 anni, è arrivato alla Juve nell’estate 2008: è costato 22,8 milioni 24 Gol segnati in 15 partite Luca Toni, 34 anni, è arrivato in bianconero nella finestra di mercato dello scorso gennaio, gratis dal Genoa 2 Amauri e Toni si erano praticamente dati il cambio nel gennaio scorso: insieme, in bianconero, hanno giocato 52 minuti, contro il Napoli La Roma ha scaricato Totti “La sua vanità ci distrugge” Il ds Sabatini: «Faccia un passo indietro» De Rossi: «Basta attaccare Francesco» SIMONE DI SEGNI ROMA In nome dell'idea «barcellonesca» di un calcio associativo, in nome della rivoluzione americana, il generale Totti è chiamato a fare il soldato semplice. L'elo- gio del campione e la metafora della «luce sopra i tetti di Roma» stavolta non possono bastare ad addolcire la pillola. Al capitano sarà andata di traverso, perché sono altre le parole che lasciano il segno: «La situazione sta distruggendo la squadra», ammette il ds Walter Sabatini, facendo riferimento al corto circuito (e al seguito di polemiche) tra il simbolo giallorosso, il futuro dg Franco Baldini e l'allenatore Luis Enrique. Una triangolazione in «fase di stallo, pericolosa, come quella di un aereo che Francesco Totti, 34 anni così rischia di precipitare». La Roma richiama Totti e lo fa a telecamere accese: un fatto senza precedenti. «Non possono esserci giocatori intoccabili - incalza in conferenza stampa Sabatini -, Totti deve sopportare in un'altra maniera le esclusioni. Deve mettere da parte qualsiasi forma di vanità, in modo da aiutare il gruppo». Il percorso disegnato è un tantino diverso da quello al quale il totem era abituato. Niente privilegi, trattamento standard: «Francesco deve sopportare e aiutare l'allenatore - ringhia Sabatini -. Magari può trarre vantaggio giocando solamente 20 partite. Non può far passare il messaggio del calciatore che brucia gli allenatori, con il timore che chi tocca il filo muore». Se non è rivoluzione. Tremano le mura di Trigoria, sebbene le stoccate siano intervallate dai complimenti: «Francesco è un giocatore e una persona straordinaria», è un sottotitolo difficile da visualizzare, perché in primo piano c'è la rappresentazione di un gladiatore al quale ora si chiede di rientrare nei ranghi del progetto. L'eco giunge a Daniele De Rossi. Che si schiera: «Basta attacchi a Totti - urla il centrocampista impegnato con l'Italia -. Lui è una fortuna per la Roma, è il più grande giocatore dietro Baggio. Ci si è già divisi in fazioni, ognuno per il suo tornaconto». Altra patata bollente. Altra benzina: «Firmare in bianco? Niente affatto - dice De Rossi a proposito del suo rinnovo di contratto-. Loro vogliono risparmiare su tutto, io guadagnare di più». UN POSTO GARANTITO PER L’INAUGURAZIONE DEL NOSTRO STADIO Acquista ora uno degli ultimi eccezionali posti dello Juventus Premium Club Contattaci ora: www.juventuspremiumclub.com NA LV SABATO 3 SETTEMBRE 2011 LA STAMPA 46 . R NA LV LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 Sport 47 Toro, quei fischi a casa: “L’Olimpico è un boomerang” L’allarme di Ebagua. Cairo: “Il pubblico deve assimilare il gioco di Ventura” in attacco e nuovamente sibili di disaccordo dopo l'1-1 finale. La terza stagione consecutiva in serie B evidentemente non dà il tempo di aspettare i frutti di un gioco che deve essere affiGIANLUCA ODDENINO nato. «L'Olimpico dovrebbe essere un' TORINO arma a nostro favore - riflette amaramente Giulio Ebagua - e invece già alla prima partita, in Coppa Italia con il ambiano gli allenatori, pas- Lumezzane, ci hanno fischiati. Giocasano i giocatori e si alterna- re così non è facile, ma sappiamo che no gli obiettivi, ma c'è un dobbiamo conquistare noi i tifosi». aspetto che non varia mai La prova d'appello per il Torino è nel Toro di Cairo: il com- dietro l'angolo, visto che per uno plesso dell'Olimpico. Un mix di pres- strano scherzo del computer domenisioni, risultati negativi e tensioni che ca sera nell'ex Comunale verrà ospiincide sul rendimentato il Varese. «Via to della squadra grail dente, via il dolonata, al punto di re» sussurrano dalaver trasformato il lo spogliatoio granafattore campo come ta dopo il duro imun vantaggio per chi patto con il Cittadelviene a giocate sotto la. E proprio contro la Mole. Un paradosi biancorossi di Benso, considerando ny Carbone può iniche il Torino vanta il ziare l'operazione pubblico più numeMercoledì all’Olimpico, nel Olimpico. «L'anno roso tra i cadetti, e posticipo del 2º turno: 9.120 scorso mister Sanl'ennesima dimopaganti e 7.627 abbonati nino - svela l'ex atstrazione della sintaccante varesino drome casalinga si è avuta mercoledì ci disse di portare il pubblico di Torisera contro il Cittadella: quasi 17 mila no dalla nostra: sapeva che con un spettatori (un dato da serie A) che Toro in difficoltà, la gente avrebbe fihanno mandato in tilt la squadra di schiato i granata. Adesso dobbiamo Ventura tra fischi sonori a ogni retro- evitare l'effetto boomerang perché i passaggio, contestazioni per gli errori tifosi possono darci una grossa mano In breve Moto: prove a Misano Lorenzo domina I Jorge Lorenzo domina le libere di Motogp del Gp di San Marino a Misano Adriatico. Dietro allo spagnolo (Yamaha) le Honda di Stoner, Pedrosa e Simoncelli, 6º Dovizioso, 11º Rossi e 16º Capirossi. Oggi le qualifiche (ore 14, Italia 1). Rugby: i Mondiali I Mallett attacca La nazionale di rugby è in Nuova Zelanda, dove l’11 settembre esordirà nei Mondiali con l’Australia. Duro il ct Mallett: «Ho avuto fortuna a non rovinarmi la reputazione allenando l’Italia, un lavoro che comporta sfide incredibili. Neanche Fiji, Samoa e Giappone hanno n. 10 scarsi come i nostri». Retroscena Osarimen Ebagua, 25 anni: domani ritrova il Varese con cui ha segnato 24 gol in 55 partite C Un mese di stop Si ferma Oduamadi C’è lo sponsor: a tempo I 16.747 Spettatori con il Cittadella Nuova tegola sugli esterni del Toro. Con Pagano ai box dall'inizio del ritiro, Surraco a letto con la varicella e Stevanovic non ancora al 100%, si deve fermare per un mese Oduamadi. Il nigeriano del Milan ha riportato una lesione dell'inserzione tendinea dell'adduttore lungo con miofascite elongativa dell'adduttore medio: salterà almeno quattro partite. Quelle in cui il Toro sfoggerà un «main sponsor» a gettone: a partire da domani sera contro il Varese, infatti, sulla maglia granata ci sarà il logo della Royal Caribbean (navi da crociera). Intanto Vicenza-Torino cambia data: per motivi di ordine pubblico (manifestazioni in Veneto), si giocherà lunedì 12 settembre alle 20,45 e non più nel pomeriggio di sabato 10. Stasera l’anticipo della terza giornata è Grosseto-Reggina (Sky sport 1 ore 20,45). [G. ODD.] se avranno la pazienza di non fischiarci subito». Una richiesta rilanciata anche da Urbano Cairo. «Credo che il pubblico non abbia ancora assimilato pienamente il gioco di Ventura - commenta il presidente -, ma bisogna dare tempo ed essere fiduciosi. Io lo sono». L'obiettivo è invertire la tendenza in uno stadio che ora è tutto del Toro (oltre allo spostamento della sede sociale, Cairo è al lavoro per granatizzarlo), vanta una crescita degli abbonati (7.627 finora, +40% rispetto a un anno fa ma la campagna è ancora in corso) e deve essere il fortino di Ventura per conquistare la promozione. Non a caso nella scorsa stagione il Toro collezionò in casa 6 sconfitte, mentre Siena e Atalanta hanno perso solo due volte davanti al pubblico amico e il retrocesso Frosinone ha toccato quota 7. Vero che negli ultimi anni l'Olimpico è sempre stato terra di conquista, sia in B (5 ko nel 2009-10) che in A (record nel 2006-07: salvi con 9 sconfitte interne), ma cambiare si può. «Se vogliamo, possiamo», dice sempre Ventura. Basta ascoltarlo. Canottaggio: azzurri ok I Un oro e due argenti Mondiali di canottaggio a Bled: oro per il due con azzurro (Capelli, Frattini, timoniere Fanchi); nei pesi leggeri argento per il 4 senza (Danesin, Caianiello, Miani e Goretti) e per Ruta nel singolo. Ciclismo: Vuelta I Albasini allo sprint Lo svizzero Albasini (HTC) ha vinto allo sprint la 13ª tappa. Il britannico Wiggins (Sky) resta sempre il leader della classifica. Rally del Friuli I Rossetti (Abarth) 1˚ Dopo la 1ª tappa del rally del Friuli l'Abarth Grande Punto S2000 di Rossetti precede le Peugeot di Andreucci e Perico. Oggi la conclusione. www.lamborghini.it Ph Mattia Candiotti R 48 Sport LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 EUROPEI DI BASKET: CON LA LETTONIA PRIMO SUCCESSO DEGLI AZZURRI. IL FUORICLASSE SEGNA 36 PUNTI Bargnani record, ma per l’Italia è dura FRANCESCO CAROTTI SIAULIAI (LITUANIA) Serviva rialzare la testa. Come, era secondario. E gli azzurri hanno portato a casa il primo successo di questo Europeo contro la Lettonia, squadra modesta ma ben organizzata, al termine di una partita passata per gran parte a soffrire. Illuminata per tutto l'arco della sfida dalla presenza in area di Andrea Bargnani, autore di una prestazione clamorosa. Il Mago è stato cercato e trovato, ha saputo sfruttare la sua stazza fisica mettendo in difficoltà i lettoni. Alla fine ha chiuso con 36 punti, record assoluto in un Europeo, superando i 33 segnati a Zagabria '89 da Riva. «Sono più contento per la vittoria, è frustrante aver perso le prime due», dirà il Andrea. Domani la Francia, che umilia la Germania I Italia (18-21,13-12, 24-20,16-9) 71 62 Lettonia Meiers 5 (1/4), Bertans Dai. 8 (3/5, 0/2), Freimanis 4 (2/3, 0/1), Blums 4 (0/4, 1/6), Jeromanovs (0/1 da tre), Kuksiks 19 (3/7, 4/8), Mejeris (0/2 da tre), Bertans Dav. 5 (0/1, 1/2), Strelnieks 2 (1/5, 0/3), Berzins 5 (1/1, 0/1), Selakovs 10 (5/9).N. e. Jurevicus. ALL. Bagatskis Girone A. Spagna-Gran Bretagna 86-69; Portogallo-Polonia 73-81; Turchia-Lituania 68-75. Classifica: Spagna e Lituania 6, Turchia 4, Polonia 2, Portogallo e Gran Bretagna 0. Domani: Gran Bretagna-Portogallo; Polonia-Turchia; Lituania-Spagna. Girone B. Serbia-Israele 89-80; Lettonia-Italia 62-71; FranciaGermania 76-65. Classifica: Serbia e Francia 6; Germania 4; Italia 2; Lettonia e Israele 0. Doma- ni: Israele-Lettonia; Italia-Francia (Ore 17,45 Rai sport 1); Germania-Serbia. Girone C. Classifica: Grecia 4; Croazia, Bosnia e Montenegro 2; Finlandia 0. Oggi: FinlandiaBosnia; Grecia-Macedonia; Croazia-Montenegro. Girone D. Classifica: Russia e Slovenia 4; Georgia e Bulgaria 2; Ucraina e Belgio 0. Oggi: Ucraina-Bulgaria; Slovenia-Georgia; Russia-Belgio. Lettonia Italia Maestranzi (0/1 da tre), Carraretto 2 (1/2), Mancinelli 8 (3/8, 0/1), Bargnani 36 (9/21, 2/4), Gallinari7(1/6,0/3),Mordente 3 (1/1 da tre), Cinciarini, Belinelli 11 (1/4, 1/8), Cusin, Datome 2 (1/1, 0/1), Hackett 2 (1/3). N. e. Renzi. ALL. Pianigiani Andrea Bargnani, 25 anni, a canestro contro la Lettonia Un successo che ridona agli azzurri un po' di ossigeno per continuare questa avventura europea, che resta appesa ad un filo. Bene ha fatto l'Italia soprattutto in difesa, ha giocato una gara di sacrificio pur commettendo errori e lasciando per qua- si tre quarti alla Lettonia il pallino del gioco. Poi in avvio di quarto periodo due triple, una di Mordente e l’altra del Mago, danno all'Italia il massimo vantaggio (53-61 al 31'). Gli azzurri stavolta non si fanno prendere dall'ansia e chiudono 71-62. I problemi, certo, restano. L'attacco continua ad essere spuntato: Bargnani a parte, Gallinari e Bellinelli sono ancora imprecisi e le percentuali sono di nuovo sotto il par (21/64 dal campo, il 33%). Coach Pianigiani comunque si dice soddisfatto, perché ha visto «una gara consistente», pur ammettendo che «dobbiamo fare di più al tiro». L'augurio allora è che qualche canestro in più basti domani a battere la Francia, che nel frattempo ha rullato la Germania. Ora è più difficile, ma tentar non nuoce. ARBITRI: Cristodoulou(Grecia), Ciulin(Roma- nia),Makhlin (Russia). USCITI 5 FALLI: Bargnani (Ita) NOTE - ITALIA: T2 17/45; T3 4/19, TL 25/28; Rimbalzi 33 (Bargnani 7); Assist 8. LETTONIA: T216/39;T36/26, TL12/21;Rimbalzi 34;Assist13 Personaggio GIULIA ZONCA INVIATA A DAEGU Quarto mondiale Antonietta Di Martino, 33 anni, ha vinto un argento nell’edizione del 2007 Oggi (ore 12) il salto in alto sceglie la sua regina La Di Martino insegue la prima medaglia azzurra I na falsa partenza non basta a cambiare Bolt e ormai dovrebbe essere chiaro. La semifinale dei 200 metri non è stata una qualificazione, ma una risposta a chi credeva che l’uomo più veloce del mondo avrebbe messo la testa a posto. «No 1 baby», la dichiarazione metà scandita e metà mimata è la sua ultima parola. L’errore ai blocchi dei 100 metri lascia un’impercettibile traccia nel tempo di reazione del giamaicano, il più alto dei finalisti, ma stiamo parlando della sua gara preferita, quella in cui ha cominciato, 200 metri che sa gestire alla perfezione tanto che in realtà non ha bisogno di correrli nei turni. In batteria guarda solo l’effetto che fa, in semifinale parte lento, inserisce le migliori falcate solo in curva. Poi gioca. Controlla in modo plateale se da U Antonietta l’indistruttibile contro le stangone. La finale dell’alto (ore 12) è la più grossa speranza azzurra di salire sul podio ma è riduttivo per Antonietta Di Martino essere considerata una scialuppa di salvataggio. È al quarto Mondiale, ha vinto un argento nel 2007, ha la seconda misura dell’anno (2 metri) e questa è soprattutto la sua gara. Se la vede con Chicherova, russa che ha raggiunto i 2,07 quest’anno, e Blanka Vlasic, campionessa in carica. Di Martino è alta dai 10 ai 15 cm meno delle altre, ha resistito a ogni infortunio e sa cosa vuol dire insistere. Si giocherà il podio fino all’ultimo salto. Bolt, lo show è già ricominciato Mondiali di atletica: in finale nei 200 con il secondo tempo e il solito teatrino “I miei tifosi vogliono che li faccia divertire. Tranquilli, sono imbattibile” 4x400, Sudafrica 2º Pistorius sul podio anche se da riserva I DOPO LO CHOC NEI 100 Il suo tempo di reazione ai blocchi è il più lento «La delusione è passata» dietro arriva qualcuno, rallenta, frena e supera il traguardo per inerzia: «Aspettatevi sempre il meglio da me». Si prende la colpa della squalifica: «Non posso accusare nessun altro, forse il mio compagno Blake si è mosso, ma anche se fosse tocca a me stare concentrato sullo start. Mi sento ancora il migliore, purtroppo non mi sono dato la possibilità di dimostrarlo. Ora ci sono i 200 e per perderli dovrei essere davvero fuori forma». In effetti non sembra che qualcuno possa infastidirlo. Anche stavolta c’è un giovane giamaicano ansioso di trovare spazio, Nickel Ashmeade e un paio di sprinter notevoli come Christophe Lemaitre, a caccia di una medaglia, e Walter Dix chiassoso argento dei 100 che giura: «Bolt è battibile». Forse è il solo a pensarlo. Per Usain gli avversari sono una variabile, un po’ come il vento, la temperatura, sec- Peso M: 1. Storl (Ger) 21,78; 2. Armstrong (Can) 21,64; 3. Mikhenevich (Blr) 21,64. Giavellotto F: 1. Abakumova (Rus) 71,99; 2. Spotakova (Cze) 71,58; 3. Viljoen (Rsa) 68,68. Lungo M: 1. Phillips (Usa) 8,45; 2. Watt (Aus) 8,33; 3. Makusha (Zim) 8,29. 5000 F: 1. Cheruiyot (Ken) 14’55"36; 2. Kibet (Ken) 14’56"21; 3. Defar (Eth) 14’56"94. 200 F: 1. Campbell (Jam) 22"22; 2. Jeter (Usa) 22"37; 3. Felix (Usa) 22"42. 4x400 M: 1. Usa 2’59"31; 2. Sudafrica 2’59"87; 3. Giamaica 3’00"10. Oggi. Ore 12: alto F (Di Martino); 12,10: giavellotto M; 13,15: 1500 M; 13,40: 4x400 F; 14: 100 hs; 14,20: 200 M. Domani. Ore 2: maratona M (Pertile). Pistorius, escluso dalla finale 4x400, sul podio (argento) col Sudafrica in virtù della batteria. Usain Bolt squalificato nei 100 metri per falsa partenza cature di questa portata: esiste lui, la velocità e la complicità con il pubblico. Rispetta le regole, «sapevo come funzionava, sbaglio mio non della norma. Per qualche minuto ogni genere di pensiero è passato per la mia testa, ma dopo un paio d’ore stavo di nuovo ridendo». C’è altro che lo innervosisce, le conseguenze, la morale, quel monte di consigli e giudizi che avevano più o meno la stessa tesi: ha sbagliato perché non era concentrato. Si sente superiore e si distrae con la scenografia. La prima reazione è arrivata via twitter: «Quelli che odiano possono continua- LA TENNISTA ITALIANA ELIMINA LA SHARAPOVA AGLI US OPEN Pennetta: «Una delle mie più belle vittorie» I «È una delle più belle vittoria della mia carriera». Flavia Pennetta l’ha urlato ai microfoni dell’intervistatore dell’Arthur Ashe Stadium subito dopo aver battuto 6-3, 3-6, 6-4 Maria Sharapova al terzo turno degli US Open. «È stato un grandissimo incontro - ha detto la tennista italiana - entrambe abbiamo giocato bene, anche se Maria ha commesso molti errori (60 contro 35 dell’azzurra, ndr), ma lei lo fa sempre, è il suo tennis perchè spinge su ogni colpo. Questa vittoria mi dà morale». Prossima avversaria la cinese Shuai Peng. Alcuni risultati del tabellone maschile: Djokovic-Berloq 6-0, 6-0, 6-2; Davydenko-Starace 6-2, 6-4, 7-5; Dolgopolov-Cipolla 6-0, 7-5, 2-6, 5-7, 6-4. re a odiare, non avranno altra soddisfazione», e il seguito si è visto sulla pista di Daegu. Solito show, fulmini e baci e c’è dell’altro. Bolt non è spettacolo fine a se stesso, è perfettamente consapevole che la gente si muove per lui, sa di essere il centro, di rendere importanti le persone che gli stanno intorno e non trascura nulla. L’applauso più grosso se lo è preso quando ha trotterellato all’indietro per salutare il volontario incaricato di portargli i vestiti. Lo ha visto sfilare via, lo ha raggiunto e congedato con un gesto pugno contro pugno. E una volta archiviata la pratica qualificazione (con un comodo 20"31, secondo miglior cronometro dietro il 20"17 di Lemaitre) è corso a lanciare le scarpe argentate fino al secondo anello. Il delirio. Chiedete a Jeoung-Mi-Lee, uno delle due fortunate ragazze che si sono ritrovate in mano il souvenir firmato Bolt, che cosa è l’atletica. Il tema si risolve con un solo nome, «Usain», più qualche urlo e strillo e non è difficile capire che questo mondo di groupie, pronte a sgomitare per avere un autografo sulla carta di Hello Kitty, infastidisce parecchio i puristi del settore. Se ne faranno una ragione: «La gente non viene allo stadio solo per vedermi correre veloce. C’è bisogno di risultati e di personaggi. So bene che c’è un limite allo show però i miei tifosi vogliono che li faccia divertire. Tranquilli, nei 200 nessuno mi può battere». Era così anche nei 100 metri e si è messo fuori gioco da solo. Lo ha ammesso. Non è uno sbruffone è un campione, sa che al prossimo spettacolo serve anche il tempo. . NA LV LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 Torino Nord-Ovest 49 La storia ANTONELLA MARIOTTI TORINO na commissione trasporti particolare quella di ieri mattina a palazzo Cisterna. La Provincia di Torino, nello specifico il presidente della Commissione trasporti Roberto Cermignani (Idv), ha invitato Giuseppe Arena, fondatore di Arenaways fallita nell’estate. Tra le file di consiglieri provinciali anche giornali, radio e tv. All’ordine del giorno le possibili iniziative per far proseguire il servizio dei treni arancioni. L’assessore regionale ai trasporti, Barbara Bonino (Pdl), molto parte in causa nella vicenda e seppur invitata non si è presentata mandando una lettera dove - in sostanza si legge che l’esistenza di norme specifiche che limitano U “I compratori ci sono” Arena pensa a treni arancioni per il Sud Saitta: tutti parlano di concorrenza e nessuno fa nulla La vicenda Dalle speranze alla chiusura Nord-Ovest in breve Novara Appello a fermare il palio degli asini «Borgomanero non merita questa crudeltà» I «Fermate il palio e combattete l’abitudine di mangiare il tapulone»: l’appello è stato lanciato da Bolzano Novarese, paese sulle rive del Lago d’Orta, a due giorni dalla manifestazione che ogni anno richiama a Borgomanero migliaia di persone per assistere alla sfida dei «ronzini da corsa». Mattia Aureliano Mora, ingegnere, e la compagna Carolina, hanno scritto una lettera aperta: «Gli asini - si legge nel documento - sono parte integrante della cultura e della storia italiana». Vercelli Asti Minaccia i vicini armato di coltello I Ragazza ferita in un duello rusticano I Il fallimento 28 luglio I IL FONDATORE «Esiste una cordata pronta ad acquistare la mia azienda» l’esercizio di concorrenti a Trenitalia impedisce gli interventi «pur essendo la Regione favorevole al servizio». I consiglieri Pdl hanno difeso il loro assessore dell’altra amministrazione, pur riconoscendo che l’assenza forse era inopportuna «ma come Pdl - ha detto Claudio Bonansea - dai primi di agosto ci siamo occupati di Arenaways. Mentre questa amministrazione non ha ancora preso una posizione in merito». Il riferimento era all’assessore ai Trasporti provinciale, Piergiorgio Bertone, presente ieri ma che non è mai intervenuto. Arena ha I soci finanziatori votano e decidono di portare i libri in Tribunale: viene ufficialmente dichiarato il fallimento della linea di treni privati Arenaways. Camminava confuso, di notte, nelle vie di Salasco, piccolo paese del Vercellese, con in mano un coltellaccio da cucina. Visibilmente ubriaco, minacciava i compaesani, non solo verbalmente, sfogandosi in particolare con un vicino marocchino. All’arrivo dei carabinieri, lancia il coltello contro i militari, senza colpirli. Il 44enne, con precedenti, nato a Torino ma residente nel Vercellese è stato arrestato. La lite tra due albanesi sarebbe cominciata in un alloggio di corso Cavallotti. I due sono poi usciti, ma la discussione è proseguita in strada. Alcuni abitanti hanno sentito grida e una voce di donna che chiedeva aiuto. In ospedale è arrivata una ragazza di 20 anni: aveva un taglio profondo tra coscia e gluteo, causato da una coltellata di striscio. I carabinieri hanno sentito la giovane, poi sono risaliti ai due albanesi. Sembra che la ragazza abbia cercato di fare da paciere. to ad attraversare in fretta i binari, senza servirsi del sottopassaggio. Non si sarebbe accorta che, in quell’istante, sull’altro binario stava arrivando un treno diretto a Torino, che non doveva fare la fermata allo scalo di Racconigi. Impossibile per il convoglio evitare l’impatto. Per la romena non c’è stato nulla da fare, malgrado i soccorsi del «118». Sulla linea Torino-Fossano traffico bloccato fino a notte. Cuneo I turisti 10 agosto I Muore travolta dal treno in Stazione I La linea del mare L’ultima tratta inaugurata da Arenaways è stata la Torino-Livorno con numerose fermate nelle Cinque Terre Il curatore fallimentare riesce a far partire l’esercizio provvisorio il 10 agosto per poter consentire l’arrivo dei turisti con auto al seguito che avevano già pagato il biglietto da Germania e Olanda. Una donna romena di 53 anni è stata travolta da un treno, ieri sera, alla stazione ferroviaria di Racconigi, la città in cui abitava con il compagno. Secondo la prima ricostruzione, sembra che la donna (collaboratrice domestica) sia scesa da un convoglio e abbia prova- Le scadenze 31 dicembre I Alessandria poi finalmente annunciato che esiste la cordata di imprenditori che potrebbe ricomprare l’azienda, e a giudicare dall’umore dell’ex ad sembra che la situazione sia veramente in via di soluzio- ne. Tutto si potrebbe risolvere entro qualche settimana. Poi i progetti di Arena: se tutto funzionerà, saranno oltre che nuovi treni sulla Torino-Milano, nuove linee per il Sud. m Entro fine anno la cordata potrà ricomprare l’azienda. Arena, ieri in Provincia, si è detto ottimista sul futuro della sua azienda. Tortona dà l’addio al suo «presidente» I Specchio dei tempi m Carlo Boggio Sola, presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Tortona, è morto ieri mattina nella sua abitazione, stroncato da un attacco di cuore. Aveva 80 anni. Un tortonese doc, che tanto ha fatto per la sua città collaborando con le amministrazioni comunali di ogni colore con il solo obiettivo del bene comune. Verbania «Timbro sbagliato, malato rimandato a casa» - «Multa più cara se la ritira un convivente» - «L ’abbonamento al parcheggio si fa sospirare» «L ’Enel tarda: non ha operai» - «Più controlli a Caselle» - «Senza ombra» m Progetto da 40 milioni di euro per rilanciare lo sci a Varzo I Un lettore scrive: I «Da giovane credevo che la burocrazia imperversasse solo in caserma, ma poi crescendo e lavorando come medico di famiglia mi sono reso conto che esisteva molto più buon senso nelle furerie delle nostre vecchie caserme della naia di leva che nella vita civile ed in particolare nella sanità dove troppo spesso la burocrazia ha la precedenza rispetto alle esigenze dell’ammalato. «Osservare e sopportare assieme ai nostri assistiti queste situazioni fa parte della quotidianità del nostro lavoro considerando ormai la burocrazia un aspetto deteriore ma purtroppo imprescindibile del nostro tempo, ma quando pochi giorni fa una mia paziente molto anziana che aveva fatto più di un’ora di viaggio per eseguire un esame importante, presso un noto centro medico, è stata rimandata indietro perché sulla ricetta, per un errore formale, un codice di esenzione per reddito era stato messo sulla destra anziché sulla sinistra, cosa che non cambiava nulla nella sostanza, ma per l’impiegato che le ha negato l’esame, tutto nella forma, non ho potuto fare a meno di denunciare l’episo- dio. Sperando che qualcuno nella sua quotidianità non riscopra un po’ di quel vecchio buon senso che la burocrazia dei giorni nostri ci ha fatto dimenticare». LUCA SERRA Un lettore scrive: I «Mi è appena stata notificata una multa per una violazione stradale; ho così scoperto che oltre all’importo della multa occorre aggiungere euro 3,30 se all’atto della consegna l’intestatario non è in casa e la notifica è ricevuta da un convivente oppure euro 3,90 se la notifica, in caso di assenza magari perché uno lavora, viene ritirata in Posta (i vigili di Sorrento mi dicono che deriva da una sentenza della Cassazione). Mi domando il senso di questo balzello; inoltre, per capire se si paga il giusto, i vigili che ricevono la ricevuta di ritorno devono controllare la firma (e dati gli sgorbi che di solito si stendono sui documenti dei postini ci vuole un grafologo per stabilire se la firma è vera o contraffatta). Auguri Italia!». ALESSANDRO FALCHERO eccessivamente burocratizzato. Non si capisce il motivo per cui non si possa fare online e come mai la consegna del tagliando non avvenga contestualmente al pagamento. «Bisogna attendere 5 giorni lavorativi prima di poterlo ritirare. E’ vero che lo spediscono a casa per posta, ma un paio di anni fa non mi era arrivato, preferisco non rischiare nuovamente». SEGUE LA FIRMA sto all’interno del parcheggio p10, la nostra società è dispiaciuta dell’accaduto e comunica che, per quanto di propria competenza, provvederà ad intensificare i controlli al fine di scongiurare il ripetersi di tali fenomeni». SEGUE LA FIRMA Via libera a un progetto da 40 milioni di euro per rilanciare la stazione sciistica di Ciamporino, in valle Divedro, dopo il rinnovo per altri 99 anni della concessione dei terreni dove sorgono le piste da parte del Comune di Varzo. La società San Domenico Ski intende garantire impianti nuovi e più veloci. Il progetto prevede un diverso tracciato per la pista che scende a San Domenico, una nuova seggiovia quadriposto dal Rifugio 2000 al Dosso e il riposizionamento dell’impianto Sella. Savona Imperia Vigili «accusati» di far poche multe I Ventimiglia, il sindaco vuole la Zona franca I Il presidente della Circoscrizione 4 scrive: I Un lettore scrive: I «Ecco come Enel Energia tratta i clienti. Il 15 giugno ho fatto richiesta per avere una potenza di 40 kW, tensione 380 Volt 3FN, per aprire un negozio, dove comunque c’era già l’energia elettrica. Subito ho dovuto pagare diverse migliaia di euro, senza però ricevere la richiesta dei documenti da allegare, cosa che poi ho fatto per interposta persona. Oggi sto ancora aspettando l’allacciamento perché l’Enel non ha squadre disponibili! Così il tempo passa, io non lavoro, sono sulle spese e in più corro il rischio di pagare penali al fornitore delle macchine». SEGUE LA FIRMA «In risposta alla segnalazione del lettore G. Valente su piazza Paravia pubblicata su Specchio dei tempi il 25 agosto ci dichiariamo disponibili a valutare una soluzione con i cittadini che frequentano l’area, che possa soddisfare meglio le loro esigenze, soprattutto in questi giorni di caldo afoso. «Va, infatti, considerato che la presenza di un parcheggio sotterraneo al di sotto della piazza non consente la piantumazione di altri alberi e che lo spostamento delle panchine in prossimità degli alberelli già presenti, viste le ancor piccole dimensioni degli stessi, non potrebbe al momento garantire molta ombra». SEGUE LA FIRMA I sindacati del Comune di Savona prendono le difese dei vigili urbani accusati dalla giunta del sindaco Federico Berruti, di fare poche multe. Secondo la Rsu, l’amministrazione comunale dovrebbe rendersi conto di aver attribuito alla polizia municipale troppi compiti senza il necessario incremento di personale. Il caso era stato sollevato durante l’ultima riunione della giunta. Nelle more del Governo, che aveva firmato con grandi cerimonie l’istituzione delle Zone franche urbane, salvo poi fermarsi senza erogare i fondi necessari per farle decollare e senza emanare i decreti fondamentali, Ventimiglia non si vuole fermare. Il sindaco Gaetano Scullino annuncia che ha in mente una Zfu comunale per incrementare l’occupazione: un’area in cui il commercio e l’artigianato potranno rinascere. Biella Aosta Motonautica show sulle acque del lago I Chiusura definitiva per le miniere di Cogne I Un lettore scrive: I «Il meccanismo di rinnovo del permesso di sosta Gtt per i residenti nelle zone blu è La direzione Sagat scrive: I «In riferimento all’episodio verificatosi lunedì 22 ago- [email protected] via Marenco 32, 10126 Torino Forum sulle lettere su www.lastampa.it/specchiotempi I bolidi della motonautica tornano a sfrecciare sulle acque del lago di Viverone, con il «lasciapassare» dei tecnici e degli esperti ambientali. Oggi e domani si sfideranno 47 equipaggi di 14 nazioni a sfidarsi in due campionati europei, in un campionato italiano e in un importante campionato mondiale. Una tappa, quella di Viverone, decisiva per l’assegnazione dei titoli della stagione 2011. Si chiude in maniera definitiva la storia delle miniere di Cogne. L’attività estrattiva di magnetite è sospesa dal 1979, ma i siti di Colonna, Costa del Pino e Liconi hanno continuato a essere considerati cave, con le relative manutenzioni mai interrotte. Ora si volta pagina: Fintecna Spa ha rinunciato alla concessione e la Regione ieri ha avviato le procedure di bonifica. L’obiettivo è trasformare il sito in museo. NA LV 50 Torino Nord-Ovest Servizi «Nuove strutture per ospitare i giovani» LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 POLITICA Trasporti «Di sera il metrò chiuderà più tardi» “Il Politecnico ci porterà nuove imprese” Fassino: la città cresce a misura di studenti Intervista ,, ANDREA ROSSI ra si tratta di fare il salto». Il salto, per dirla con le parole di Piero Fassino, è trasformare una città che si è scoperta meta gradita agli studenti universitari d’Italia e non solo in un campus. Questione di vocazione. «Ricerca, sapere, innovazione devono diventare un tratto dell’identità di Torino». La base da cui partire, sostiene il sindaco, c’è: è il boom di iscrizioni negli atenei. O a Torino, intende intensificare le proprie attività di ricerca. E altre imprese hanno manifestato analoghe intenzioni. Stiamo lavorando per trovare loro gli spazi adatti. Insomma, c’è un capitale di ricerca, innovazione, tecnologia, che non si ferma al Politecnico. Anche l’Università degli Studi è un ateneo di eccellenza. E poi c’è la scuola di applicazione d’arma, il polo dell’Onu, l’Istituto europeo di formazione, l’Isi, il Csi». «Però restituiscono la dimensione di una città del sapere e ci mettono nelle condizioni di investire per fare di Torino una metropoli universitaria, che non significa solo avere tanti studenti, ma organizzare la città intorno ai poli del sapere, ai loro ritmi ed esigenze. Siamo nelle condizioni di compiere il salto». «Innanzitutto completando la riorganizzazione dei poli universitari già in corso: Italgas, Manifattura Tabacchi, Aldo Moro, Città della Salute, Grugliasco, Cittadella politecnica. A quel punto la città sarà un grande campus». «Lavorare per attrarre università straniere, così da incrementare qualità e respiro internazionale. Sono in corso contatti con alcuni atenei americani». «Li costruiremo: nuovi complessi e social housing per studenti, contando che in questa città ci sono 140 mila persone che vivono sole e magari hanno lo spazio -e forse anche la necessità - di avere uno studente in casa. Per questo, con i due atenei, metteremo in piedi Serviranno residenze e posti letto che oggi mancano. Poi? Con quali azioni? Spesso procedono ciascuno per la propria strada. «La vocazione universitaria deve diventare un tratto distintivo dell’identità di Torino» Piero Fassino sindaco di Torino Preiscrizioni boom In attesa dei test d’ammissione, sono quasi 6 mila pre immatricolati ad Ingegneria, più 38% rispetto allo scorso anno accademico, 1700 ad Architettura, aumentati del 14% Sulla «Stampa» tedì a domenica. E riorganizzeremo le linee di superficie». Uno dei limiti del sistema Torino negli anni scorsi è stato il rapporto competitivo tra Università e Politecnico. minato alla guida del Cnr». Come tradurli in valore ag- «Racconta una città che, nei giunto per la città? fatti, ha una vocazione conso- «Lo sono già. Il Politecnico, prolidata nell’alta formazione. I prio perché considerato ai verdati sulle iscrizioni ai test tici, funge da calamita per atd’ingresso all’Università so- trarre imprese, che sempre più no confortanti. Quelli delle guardano a Torino come sede immatricolaper insediare le zioni al PolitecGLI ULTIMI CASI proprie attività nico sono di Telecom e Nuance di ricerca e innostraordinario vazione, e spesso svilupperanno qui cercano di farlo valore: più 20 la loro ricerca nei dintorni e alper cento di stranieri; oltre l’interno dell’ateun giovane su tre provenien- neo. L’ultimo caso è di ieri». te da un’altra regione italiaVale a dire? na. È la conferma di quanto il «Dopo l’incontro in Comune, Politecnico sia un’eccellen- l’amministratore delegato di za, fatto confermato da due Nuance (la multinazionale che eventi recenti: nella riparti- ha appena acquistato Loquenzione dei fondi ministeriali è do, ndr) è stato al Politecnico l’ateneo che ha ricevuto il per capire quali rapporti di cocontributo premiale più alto; operazione stabilire. La stessa il rettore Profumo è stato no- Telecom, i cui vertici erano ieri Che immagine restituisce? I Ieri sulla «Stampa» i dati delle immatricolazioni al Politecnico: quasi 6 mila a Ingegneria, più 38% rispetto allo scorso anno accademico, 1700 ad Architettura, aumentati del 14%. Una crescita complessiva di aspiranti matricole del 26%, la più alta di sempre. ria. Può fare un esempio? «Lo si dovrà superare. Per fare una metropoli universitaria occorre dotarsi di strumenti: presto firmeremo Accordi di programma con gli atenei per definire tutto ciò di cui c’è bisogno. E attiveremo un tavolo del sapere e della conoscenza che si riunirà periodicamente e a cui parteciperanno tutti i responsabili degli enti. Sarà decisivo per attrarre investimenti nel campo della ricerca e della cooperazione, e compiere le scelte di fondo». «Città della Salute: se sarà concepita come la riorganizzazione del sistema ospedaliero torinese non avrà valore aggiunto; ma se diventerà un punto d’eccellenza saprà essere attrattiva per i grandi centri di ricerca farmaceutica e nelle biotecnologie». Un esempio? un’agenzia di mediazione che aiuti chi ha un appartamento o una stanza da affittare a entrare in contatto con i giovani». Prima parlava di ritmi ed esigenze di una città universita- «I trasporti. Con Gtt abbiamo deciso dalle prossime settimane di estendere oltre la mezzanotte l’orario di funzionamento della metropolitana da mar- . NA LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 51 Il tempo LE PREVISIONI DI OGGI SITUAZIONE Prima ondata di maltempo di stampo autunnale al centronord, con forti piogge e temporali domani, accompagnati da un sensibile calo delle temperature. La perturbazione sarà preannunciata oggi da estesi passaggi nuvolosi e dai primi temporali nel pomeriggio al nord-ovest. Rimane più soleggiato e caldo al sud. Da domani maltempo autunnale al Centro-Nord Il Sole CENTRO Solo in parte soleggiato per frequenti passaggi nuvolosi, con annuvolamenti cumuliformi più estesi nel pomeriggio sull’Appennino associati a qualche rovescio. In Sardegna temporanei piovaschi tra la notte e il mattino, ma rovesci e temporali più frequenti in serata sul versante occidentale dell’isola IN EUROPA NORD Nubi in aumento in mattinata al nord-ovest con rovesci e temporali in trasferimento nel pomeriggio dalle Alpi verso le pianure piemontesi e della Lombardia occidentale; qualche temporale anche in Liguria, specie sul Ponente. Più soleggiato altrove, ma con passaggi nuvolosi nel pomeriggio e rovesci sulle Alpi. SUD Mattinata ovunque soleggiata; nel pomeriggio passaggi nuvolosi su Sicilia occidentale e regioni tirreniche, con annuvolamenti cumuliformi più estesi sui rilievi associati a qualche isolato rovescio o temporale. Mare mosso su Canale d’Otranto e Canale di Sicilia, calmi o poco mossi i restanti mari. SOLE NUVOLOSO POCO NUVOLOSO COPERTO VARIABILE PIOGGIA DEBOLE-MODERATA PIOGGIA INTENSA TEMPORALE NEBBIA NEVE VENTO MARE CALMO Cede l’alta pressione e le perturbazioni Sorge Tramonta Culmina atlantiche portano alle ore alle ore alle ore piogge e temporali 6 e 35 19 e 43 13 e 10 oggi più intensi su minuti minuti minuti Francia e Alpi PRIMO QUARTO occidentali, in serata La Luna su Benelux e Germania. Forti Si leva Cala rovesci sul sud della alle ore alle ore Norvegia e Irlanda 13 e 4 22 e 40 verso Scozia e 04-set minuti minuti Galles. Instabile tra il Baltico e la Russia; più soleggiato altrove. POCO MOSSO MARE MOSSO MARE AGITATO DOMANI LA TENDENZA DELLE TEMPERATURE Temperature in calo, più sensibile al nord-ovest e in Sardegna; ancora massime oltre i 34-35 ˚C all’estremo sud e in Sicilia. Aosta 18 25 Torino 20 27 Milano 21 29 Genova 20 29 Le precipitazioni attese oggi Trento 19 30 Bologna 21 33 Firenze 21 33 Perugia 20 32 Venezia 20 32 Trieste 18 31 Ancona 23 31 L‘Aquila 18 30 Campobasso 20 31 Napoli 22 34 Foggia 22 35 Bari 23 33 Potenza 19 30 DEBOLI MODERATE FORTI MOLTO FORTI Forti piogge e temporali al nord-ovest, Sardegna e Toscana, dal pomeriggio al nord-est e isolati sul Lazio. DOPODOMANI Roma 23 34 Dal pomeriggio rovesci e temporali al nordovest; isolati in Sardegna e lungo la dorsale appenninica. Vigilanza meteo di oggi e domani Alghero 24 29 Cagliari 26 31 Palermo 26 34 Catanzaro 22 32 Reggio Calabria 25 34 Catania 25 33 Forti piogge al mattino al nord-est e lungo le regioni centrali tirreniche; parziale miglioramento nel pomeriggio. NESSUNA MODERATA ELEVATA ESTREMA Centimetri-LA STAMPA A cura di www.nimbus.it Tra oggi pomeriggio e lunedì mattina forti piogge e temporali al nord e sulle regioni centrali tirreniche. Ogni tempo è buono per generare energia. www.citizen.it Tempo e temperature previsti nel mondo e in Europa CITTÀ MIN ˚C MAX ˚C OGGI CITTÀ MIN ˚C MAX ˚C OGGI Sabato Al mercato ALGERI ANKARA BAGHDAD BANGKOK BEIRUT BOMBAY BRASILIA BUENOS AIRES CALGARY CARACAS CASABLANCA CHICAGO CITTÀ DEL CAPO CITTÀ DEL MESSICO DAKAR DUBAI FILADELFIA GERUSALEMME HONG KONG IL CAIRO JOHANNESBURG KINSHASA LA MECCA L'AVANA LOS ANGELES MANILA MELBOURNE MIAMI MONTREAL NAIROBI NEW YORK NUOVA DELHI PECHINO SHANGHAI SINGAPORE TOKYO WASHINGTON 18 13 26 26 21 26 13 14 4 26 16 21 10 15 26 32 19 17 25 19 7 21 27 25 17 27 15 24 18 14 17 26 19 21 28 26 21 23 28 39 32 35 28 29 19 17 33 25 22 14 21 30 41 29 31 30 36 22 29 36 31 29 28 20 31 28 23 28 35 27 29 30 30 31 AMSTERDAM ATENE BARCELLONA BELGRADO BERLIN BERNA BRATISLAVA BRUSSELS BUCAREST BUDAPEST COPENHAGEN DUBLIN EDIMBURGO HELSINKI ISTANBUL LISBONA LONDRA LUBIANA MADRID MOSCA OSLO PARIGI PODGORICA PRAGA REYKJAVIK ROMA SARAJEVO S. PIETROBURGO SOFIA STOCCOLMA TALLINN TIRANA VARSAVIA VIENNA VILNIUS ZAGABRIA 15 22 22 17 13 15 17 16 19 17 15 11 13 10 18 17 17 16 14 12 12 18 22 17 10 23 12 11 15 8 9 18 11 17 11 17 26 34 28 29 25 27 29 28 29 28 17 16 17 16 25 22 23 33 28 17 15 28 35 27 12 34 30 15 26 19 18 32 18 28 18 34 Uva, prodotto di stagione in un’annata che non delude CARLO BOGLIOTTI l prodotto «più in stagione» in questo momento è l’uva da tavola. Si produce ovunque e, a differenza di altri tipi di frutta che scontano un’annata disastrosa in termini di prezzi, il suo raccolto e il suo mercato si possono dire nella norma, come l’anno scorso. I prezzi non saranno eccessivi ma nemmeno troppo bassi. Passiamo a indicarli per ognuna delle varietà più diffuse a livello nazionale, principalmente coltivate in Puglia e in Sicilia. Tra le più economiche ci sono le bianche Vittoria (con acini grandi, allungati e molto sodi) e Italia, insieme alle scure Cardinale e Black Magic: tutte queste si assestano sui 2-2,5 euro al chilo. Un po’ più care, a 3 euro, sono tra le bianche la Regina, dagli acini più tondi, morbidi e aromatici; tra le scure Mo- I scato d’Amburgo (la più aromatica) e l’uva Fragola (l’unica che si coltivi con successo anche al Nord). Ci si spinge fino a 4 euro al chilo per la Pizzuttella dagli acini piccoli e molto gialli - un’eccellenza pugliese - e la Panse, anche lei con acini tendenti al giallo carico e morbidissimi. Ma questa settimana vi sveliamo un retroscena che vi consentirà di risparmiare. È facile trovare nei mercati uva da tavola in offerta a un euro o poco più. Non si tratta di prodotti di scarsa qualità rispetto agli altri, ma sono il risultato di una distorsione del mercato indotta dalla grande distribuzione, che una volta tanto ci favorisce, anche se penalizza puntualmente i produttori. Significative quantità di uva bianca Vittoria quest’anno hanno raspi poco verdi e piuttosto secchi. È un difetto dovuto a stress che può aver subito la pianta (come poca acqua o caldo eccessivo, oppure una più lunga attesa nei magazzini), ma è puramente estetico e non influisce sulla qualità degli acini. La grande distribuzione però, secondo le sue regole a volte poco comprensibili per un consumatore normale, non ritira mai uva da tavola che non abbia i raspi ben verdi. Dunque questa resta in grandi quantità nei mercati generali, finendo con l’essere comperata per un’inezia da chi poi la rivende nei nostri mercati rionali, fuori dai supermercati. Ecco allora spiegato il motivo di queste offerte vantaggiose che non è sbagliato cogliere al volo, controllando però la qualità degli acini, che devono essere stati colti ben maturi, il più gialli possibile per l’uva bianca e molto scuri per le altre varietà. Ne guadagneranno in dolcezza. . NA 52+12 LA STAMPA SABATO 3 SETTEMBRE 2011 VITA DI CAVOUR A CACCIA DI SOLDI GIORGIO DELL’ARTI T Sì. Gran segreto. I vari ministri e ambasciatori, pur informati dell’incontro di Plombières, non sapevano niente. E a un certo punto, però, bisognò informarli? utta la trattativa con Napoleone III s’era svolta in gran segreto, no? Nessuno più dubitava che sarebbe scoppiata la guerra. Folle di volontari accorrevano dalla Lombardia, dalla Toscana e dagli altri stati italiani. Nel trattato era esclusa la formazione di corpi franchi, e tuttavia come rimandare indietro la gente? Il conte convocò Garibaldi. Discussero la formazione di un corpo di «Cacciatori delle Alpi». Il generale accettò di comandarlo. L’avevano visto entrare e uscire da casa Cavour e l’eccitazione aumentò ancora. Al contrario di quanto era accaduto nel ‘48, tutti sembravano smaniosi di obbedire. Quelli di Parma raccontarono che, alla partenza, il capo della polizia aveva detto: «Avessi dieci anni in meno, partirei anch’io. Oh, badate bene di non passar per Piacenza...». Piacenza era piena di austriaci, stavano fortificando in vista della guerra. Il Sala, milanese, andò alla visita medica per arruolarsi. «Mai avuto il batticuore?». «Due volte, una a Milano alla leva austriaca, per paura che mi prendessero. Un’altra adesso, per paura che mi respingiate». Riempivano i caffè, si sentivano per tutta la notte le loro voci. Morì del suo male il povero Dandolo, i milanesi trasformarono il funerale in una dimostrazione. La Elisa Alemagna, bella donna, venne a Torino e disse, semplice semplice: «Quelle esequie, parevano l’inizio della rivoluzione». Girandola di frasi, emozioni e commozioni. Si fece una cerimonia per Dandolo anche a Torino, Cavour in prima fila. Ce n’erano di due tipi. I soldati italiani che avevano disertato l’esercito austriaco e gli entusiasti che venivano ad arruolarsi spontaneamente da tutt’Italia. Provenivano spesso dalle migliori famiglie e s’accontentavano del grado di soldati, «i Lioni si tagliano l’irsuto crine per rivestire la semplice assisa del soldato», come scrisse il conte, questo faceva un grande effetto «sulle due sponde del Ticino». In base ai trattati i disertori si sarebbero dovuti riconsegnare all’Austria, regola che Cavour si guardò bene dal rispettare. Poteva anzi innescarsi proprio su questo punto un contenzioso: l’Austria vuole che glieli restituiamo, noi rispondiamo di no, arriva un ultimatum... C’era anche la diffidenza di Napoleone per queste Quanti erano i volontari? Come mai? Come fu accolta la notizia del trattato nel resto d’Italia? formazioni irregolari... In ogni caso, i disertori furono spediti a Cuneo, dove Garibaldi stava organizzando i Cacciatori delle Alpi. Gli altri vennero inquadrati nell’esercito regolare. Ne arrivavano 100 al giorno, e da un certo momento in poi anche 200. Il 25 marzo il totale risultava pari a 19.656 effettivi, 5mila dei quali arruolati nell’esercito regolare. Gli austriaci, a metà febbraio, avevano rafforzato la II armata e spedito in Italia il II corpo. Cavour aveva allora richiamato le cinque classi dal 1828 al 1832, cioè circa 30mila uomini. Il conte era su di giri. Il 4 febbraio aveva facilmente convin- to la Camera a votare un altro prestito da 50 milioni (l’Austria ne aveva a sua volta lanciato uno da 150 milioni, le casse di Vienna erano disastrate quanto quelle di Torino) e adesso i soldi erano stati raccolti. No, a Parigi gli avevano messo condizioni assurde. Quattro banche (Rothschild, Saint-Paul, Crédit Mobilier, Fould), e tutte gli avevano detto di no. Certo, i banchieri erano come sempre pacifisti e sapevano che con quei milioni Cavour voleva fare la guerra. E magari poi la guerra l’avrebbe persa. Però anche Walewksi si faceva sentire. Rothschild? Mentre il gruppo Cavour-Nigra-Bonaparte marciava verso il conflitto, il gruppo Malmesbury-Walewski-Cowley (l’ambasciatore inglese a Parigi) lavorava per la pace. Il prestito? Ai banchieri il ministro francese aveva fatto capire: meglio lasciar perdere. Il conte trovò poi i 50 milioni grazie alla copertura offerta da banche sarde, toscane e milanesi, fatto questo che confermava la volontà della classe dirigente italiana di star dietro a Cavour e all’obiettivo dello scontro armato. Il partito della guerra segnò un altro punto quando fu messo in circolazione un opuscolo intitolato Napoléon III et l’Italie. Era il solito schema dell’Italia federata, colorito da slanci utopistici ed esclamazioni romantiche. Politicamente valeva perché tutti sapevano che al testo, scritto da Eugène Rendu e La Guéronnière, aveva messo mano lo stesso imperatore. Passò all'offensiva. Malmesbury mandò una nota a Cavour e spedì Cowley a Vienna in missione speciale. Poi Walewski impose la pubblicazione sul «Moniteur» di un comunicato tutto conciliante. [email protected] [175. CONTINUA DOMANI] E il partito della pace? PREZZI TANDEM, NELLE AREE DI DIFFUSIONE INDICATE SUL GIORNALE LOCALE; 1 CON «LA VOCE DI MANTOVA», «PRIMO PIANO MOLISE», «CRONACA DI CREMONA», «CRONACA DI PIACENZA», «LATINA OGGI»; 1,20 CON «LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO», «IL CORRIERE DI ROMAGNA», «L’INFORMAZIONE DI REGGIO», «L’INFORMAZIONE DI PARMA», «L’INFORMAZIONE DI MODENA», «IL CORRIERE MERCANTILE», Per Villamarina, l’ambasciatore di Cavour a Parigi, bastò una lettera consolatoria del conte. Walewski, il ministro degli Esteri di Napoleone, ebbe invece una crisi terribile. Pianse e diede le dimissioni. Il trattato franco-sardo contraddiceva tutta la sua politica anti-italiana. Le dimissioni furono respinte, con notevole preoccupazione di Cavour, dato che evidentemente adesso il ministro filo-austriaco avrebbe messo ancora di più i bastoni fra le ruote. «LA GAZZETTA DEL LUNEDI’», «L’INFORMAZIONE IL DOMANI», «IL CORRIERE DELL’UMBRIA», «IL CORRIERE DI AREZZO», «IL CORRIERE DI MAREMMA», «IL CORRIERE DI SIENA»,«IL CORRIERE DI VITERBO». PREZZI ESTERO: AUSTRIA, FRANCIA, MONACO P., GERMANIA, GRECIA, PORTOGALLO, SPAGNA 1,85; IRLANDA 2; SLOVENIA 1,34; C. TICINO FRS. 2,70; SVIZZERA FRANCESE FRS. 2,80; SVIZZERA TEDESCA FRS. 2,80; UK GBP 1,40.
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