Karate Do Il Mio Stile Di Vita - Gichin Funakoshi

March 29, 2018 | Author: Davide Loddo | Category: Karate, Japan, Japanese Martial Arts, Homo Sapiens, Sports


Comments



Description

PrefazioneMolto e stato scritto in giapponese sul grande maestro di karate Gichin Funakoshi. ma questa è la prima traduzione in inglese della sua autobiografia. Scritta non moltotempo prima della sua morte. avvenuta all'et di novant'an! ni" in essa egli descrive molto dettagliatamente la sua vita # la fanciullezza e la giovinezza ad $kina%a. la battaglia per affinare e popolarizzare l'arte del karate" la ricetta per la longevit e rivela la sua personalit unica e il suo modo piuttosto all'antica di vedere se stesso. il suo mondo e la sua arte. &ttraverso questo volume il seguace di 'arate!do penetrer pi( a fondo nel modo di vivere e di pensare del maestro" e" di conseguenza. giunger ad una pi( acuta comprensione dell'arte di auto!difesa che egli porto ad un )ivello di tale perfezione. lo raccomando molto caldamente queste memorie di Funakoshi non solo a coloro che gi praticano il 'arate!do o intendono farlo. ma anche a chiun! que sia interessato alla cultura e al pensiero dell'$riente. *'origine del karate rimane impenetrabilmente nascosta nella nebbia della leggenda" ma cio che sappiamo e che si radic+ e fu molto praticato in tutta l'&sia $rientale. ,ra popolazioni che aderivano a credi religiosi diversi come il -uddismo. .siarnismo. il -ramanesimo e il ,aoismo. /urante il corso della storia" le arti di auto!difesa si sono guadagnate un proprio seguito nelle varie regioni dell'&sia $rientale. ma esiste alla base una similitudine di fondo. Per questa ragione il karate è messo in relazione" in un modo o nell'altro" con le altre arti marziali orientali" bench0 1penso sia opportuno dirlo2 il karate sia ora il piu largamente praticato di tutti. *a relazione diviene immediatamente evidente qualora paragoniamo l'impulso della moderna filosofia con quello della filosofia tradizionale. *a prima ha le sue radici nella matematica. la seconda nel movimento del corpo e nella tecnica. ) concetti e le idee orientali" i linguaggi e i modi di pensare sono stati in una certa misura formati dalla loro intima relazione con la destrezza fisica. Persino dove le parole avevano subito" cosi come le idee" inevitabili mutamenti di significato nel corso della storia" troviamo che le loro radici rimangono solidamente fissate nelle tecniche fisiche. 3siste un detto buddista che. come tanti detti buddisti" è apparentemente contraddittorio" ma d un significato particolare alla pratica tecnica del karateka. ,radotto" il detto suona cosi4 a Movimento è non!movimento" non! movimento è movimento 5uesta è una tesi che" anche nel Giappone contemporaneo" e accettata dagli educatori e deve la sua familiarit al fatto che il detto puo persino essere abbreviato e usato come aggettivo nel nostro linguaggio. 6n giapponese che ricerca attivamente 7'auto#conoscenza dir che sta u allenando lo stomaco. -ench0 l'espressione abbia vaste implicazioni" la sua origine sta nella ovvia necessit di irrobustire i muscoli addominali" un requisito indispensabile per la pratica del karate" che e" dopo tutto" una tecnica di combattimento. Portando gli addominali ad uno stato di forma perfetta. 6n karateka pub controllare non solo i movimenti delle mani e dei piedi" ma anche la respirazione. )l karate deve essere vecchio quasi quanto il genere umano" che presto si vide costretto a combattere" senza armi" le ostili forze della natura" le bestie feroci e i nemici fra i suoi stessi simili. *'uomo presto imparo. /ebole creatura quale è" che nei suoi rapporti con le forze della natura l'adattamento è pi( sensato della lotta. 8omunque"dove vi era equivalenza di forze" nelle inevitabili ostilit con i suoi simili" egli avrebbe dovuto sviluppare tecniche che lo avrebbero messo in grado di difendersi e. magari. /i vincere il nemico. Per far cio" imparo che doveva avere un corpo forte e sano. 8osi le tecniche che egli comincio a sviluppare # le tecniche che alla fine vennero incluse nel 'arate!do !# sono si una feroce arte da combattimento.ma sono anche elementi della necessaria arte di autodifesa. )n Giappone" il vocabolo sumo appare nella pi( antica antologia di poesie del paese" la 9Ma:;oshi )l sumo di quel tempo 1<))) secolo2 includeva non solo le tecniche che troviamo oggigiorno nel sumo" ma anche quelle di =udo e karate" e quest'ultimo vide ulteriori sviluppi sotto l'impulso del -uddismo" da quando i monaci usarono il karate come mezzo verso l'auto!conoscenza. >el sedicesimo e diciottesimo secolo" i -uddisti del Giappone si erano recati alla corte di Sui e ,'ang" dove avevano approfondito le conoscenze dell'arte e riportarono in Giappone alcune delle sue finezze. Per molti anni" qui in Giappone" il karate rimase rinchiuso dietro le spesse mura dei templi" in particoiare quelli del -uddismo ?en@ non fu. evidentemente" praticato da altri finch0 i samurai non cominciarono ad allearsi al7'interno delle mura dei templi venendo cosi a co! noscenza dell'arte. )l karate come lo conosciamo oggi è stato perfezionato entro la seconda met del secolo da Gichin Funakoshi. 8i sono infiniti divertenti aneddoti su quest'uomo straor! dinario. molti dei quali li racconta egli stesso nelle pagine che seguono. &lcuni ormai sono stati trasportati probabil! mente nel regno della leggenda. ed altri Funakoshi non si cura di raccontarli perch0 erano una parte cosi intima del suo modo di vivere che difficilmente ne fu consapevole. 3gli non si allontano mai dal suo stile di vita" la via del samurai. Forse al giovane giapponese del dopoguerra. quan! to al lettore di altri paesi. Funakoshi apparir come una figura eccentrica" tuttavia egli seguiva semplicemente il codice morale dei suoi antenati" un codice che esisteva A molto prima che ci fosse qualcosa come la storia scritta ad $kinavva. 3gli osservava i vecchi tab(. Per esempio" per un uomo del suo rango la cucina era zona proibita" e Funakoshi" che io sappia" non la viol+ mai. 3 lo infastidiva pronun! ciare nomi di oggetti quali calzini o carta igienica" poich0 # sempre nel codice morale che egli seguiva rigorosa! mente # questi erano associati con cio che era considerato sconveniente o indecente. Per quelli di noi che furono suoi allievi egli e stato un grande e venerato maestro" ma temo che agli occhi del suo giovane nipote )chiro 1ora colonnello dell'aviazione mi! litare2 egli apparisse semplicemente un vecchio molto osti! nato. Bicordo bene un'occasione in cui Funakoshi vide un paio di calzini buttati sul pavimento. 8on un gesto verso )chiro. disse4 u Metti a posto quelliC u. u Ma" non capisco n" disse )chiro con uno sguardo as! solutamente innocente. u 8osa intendi con DquelliDE !. u Si disse Funakoshi" a quelli" quelliC n. r! /uelli. quelliC a replico )chiro. 9e >on conosci la parola per indicare Dquelli DE u. u .o detto metti a posto queFli immediatamenteCG ri! pet0 Funakoshi" ed )chiro fu costretto ad accettare la scon! fitta. )l suo piccolo tranelio era fallito4 suo nonno rifiuto ancora testardamente" come aveva fatto per tutta la vita. di pronunciare il termine 9calziniG. >el suo libro Funakoshi descrive alcune delle sue abi! tudini quotidiane. Per esempio. la prima cosa che faceva appena alzato al mattino era di spazzolarsi e pettinarsi i capelli" un procedimento che talvolta occupava un'intera ora. Soieva dire che un samurai deve essere sempre or! dinato nell'aspetto. /opo essersi reso presentabile. egli si volgeva verso il Palazzo )mperiale e si inchinava profon! damente@ poi si volgeva in direzione di $kinavva ed ese! guiva un altro inchino. Solo dopo aver completato questi riti sorseggiava il suo tè mattutino. -ene. il mio proposito in questa sede non è di rac! contare la sua storia per lui" ma semplicemente di pre! sentarlo. 8osa che sono molto felice e orgoglioso di fare. HI ll maestro Funakoshi era uno splendido esempio di uomo di tale rango nato all'inizio del periodo rvlei=i" e ci sono pochi uomini in Giappone oggi che si puo dire osservino un simile codice. Sono moito onorato di essere stato uno dei suoi allievi e posso solo rammaricarmi che egli non sia ancora con noi. Genshin .ironishi Presidente della Japan 'arate!do Shuto!'ai KlH )ntroduzione Fu quasi quattro decenni fa che intrapresi ci+ che ora mi rendo conto essere un programma molto ambizioso4 l'in! troduzione al pubblico di massa giapponese di quella com! plessa arte. o sport" originaria di $kina%a" che e chiama! ta 'arate!do" 9 la via del karate n. 5uesti quarant'anni sono stati turbolenti. e il sentiero che mi scelsi risult+ essere tutt'altro che facile@ ora" guardando indietro" sono sbalor! dito di aver raggiunto in questo sforzo anche il modesto successo che mi ha arriso. 8he il 'arate!do abbia ora preso posto nel mondo co! me uno sport riconosciuto internazionalmente e dovuto completamente agli sforzi dei miei maestri" dei miei ami! ci e compagni d'allenamento" dei miei allievi" i quali tutti indistintamente hanno dedicato tempo e fatica nell'inseri! co di affinare quest'arte marziale sino al suo stato attuale di perfezione. Per quanto riguarda il mio ruolo" mi pare che sia stato quello di un presentatore # un maestro di cerimonie" per cosi dire # uno che fu destinato" dal tem! po e dalla sorte" ad apparire al momento opportuno. >on e esagerato dire che quasi tutti i novant'anni della mia vita sono stati dedicati al 'arate!do. Sono stato un bambino gracile e un ragazzo deboluccio4 di conseguenza. si pu+ immaginare che quando ero ancora giovanissimo per superare questi handicap dovevo cominciare lo studio del karate. 8osi feci. ma con poco interesse all'inizio. 8omun! que" durante la seconda met degli anni in cui frequenta! vo la scuola elementare. dopo che la mia salute cominci+ a migliorare sensibilmente" l'interesse per il karate comin! ci+ a crescere. Presto" ritengo" fui vittima di un incante! simo. Mi buttai nell'intento di approfondire l'arte con men! te e corpo" cuore e anima. lo ero stato un bambino fra! gile" irresoluto" introverso@ quando divenni adulto. mi sen! tii forte. vigoroso e socievole. 5uando guardo indietro" alle nove decadi della mia vi! ta # dalla fanciullezza alla giovent( alla maturit alla 1fa! cendo uso di una espressione che trovo antipatica2 vec! chiaia # mi rendo conto che e grazie alla mia devozione per il 'arate!do che io non sono mai andato a consulto da un medico. lvlai in vita mia ho preso medicine" pillole o elisir" e nemmeno ho fatto un'iniezione. >egli ultimi anni i miei amici mi hanno accusato di essere immortale@ è una burla a cui non posso che rispondere. seriamente ma sem! plicemente" che il mio corpo è stato allenato cosi bene da respingere tutte le malattie e gli acciacchi. Secondo me" ci sono tre specie di disturbi che afflig! gono un essere umano4 le malattie che causano febbre. le disfunzioni del sistema gastro!intestinale e ie ferite fisiche. $uasi sempre la causa di uninfermit e radicata in una condotta di vita malsana" in abitudini irregolari" ed in una 8ircolazione povera. Se un uomo con la febbre pratica il karate" fino a che comincia a sudare" egli presto trover che la sua temperatura si è abbassata e che la malattia è stata curata. Se un uomo con disturbi gastrici fa lo stes! so. il suo sangue circoler pi( liberamente ed allevier la sua sofferenza. *e ferite sono" naturalmente" un'altra cosa. ma anche molte di queste possono essere evitate da un uomo ben allenato che si esercita con attenzione e cau! tela. )l 'arate!do non e semplicemente uno sport che in! segna come colpire e calciare@ è anche una difesa contro le malattie e gli acciacchi. Solo recentemente esso ha ottenuto popolarit in tutto il mondo. ma e una popolarit che i maestri devono fa! vorire e usare con molta attenzione. 3 stato molto piace! vole per me vedere l'entusiasmo che giovani" uomini e HL donne" perfino bambini" hanno mostrato per questo sport" non solo nel mio paese" ma in tutto il mondo. 5uesta. senza dubbio" è una delle ragioni per cui il 9Sang;o 'eizai Shimbunn 1! .ivista di 8ommercio e )n! dustria n2 mi ha chiesto di scrivere sul 'arate!do. /apprima io ho risposto che sono un vecchio e solo un normale cit! tadino" con molto poco da dire. 8omunque" e vero che ho dedicato virtualmente tutta la mia vita al 'arate!do" cosi ho accettato l'offerta del giornale. a condizione che gli edi! tori mi permettessero di scrivere una specie di autobio! grafia. &llo stesso tempo" mettendomi all'opera" mi sento piut! tosto imbarazzato" tanto da chiedere ai miei lettori di per! donarmi se pario di questioni irrilevanti. 8hiedo ioro di considerare il mio libro come poco pi( di vaneggiamenti di un vecchio. )o" da parte mia. mover+ queste mie vec! chie ossa e" con l'aiuto dei miei lettori" concentrer+ le mie energie per rivelare la grande legge dei cielo e della terra nell'interesse della nazione e delle generazioni fu! ture. >el perseguire questo sforzo chiedo il sincero aiuto e la cooperazione dei lettori. <orrei qui esprimere la mia gratitudine a .iroshi )ri! kata" del 9 Meeklv Sankei Magazine n. per l'assistenza edito! riale" ed a ,ovohiko >ishimura delio stesso giornale. per la grafica del libro Nnella versione giapponese2. ,ok;o" settembre" HAOP Gichin Funakoshi HO H. 8omincia la via Perdere un ciuffo sulla testa *a restaurazione lvlei=i ed io siamo nati nello stesso anno" il H!QPR. *a prima vide la luce nella prima capitale del! lo shogun4 3do. che sarebbe stata conosciuta come ,okvo. lo sono nato nel distretto di Samaka%a!cho nella capitale reale di Tkina%a4 Shuri. Se qualcuno si prendesse la bri! ga di consultare i documenti ufficiali" saprebbe che io so! no nato il terzo anno di Mei=i 1HR,/2" ma la verit e che la mia nascita avvenne nel primo anno del regno e che dovetti falsificare i documenti ufficiali per essere ammesso agli esami di idoneit ad una scuola media di ,ok;o. & quel tempo. c'era un regolamento per cui scio coloro che erano nati dal HQUI in poi avrebbero potuto conside! rarsi qualificati a sostenere gli esami" cosi non potetti far altro che alterare i documenti ufficiali" cosa che era pi( facile da farsi allora perch0" potr sembrare strano" la registrazione non era cosi rigorosa come lo è oggi. &vendo cosi alterato la data della mia nascita" sosten! ni gli esami e )i superai" tuttavia non entrai alla scuola medica di ,ok;o. *a causa" che allora sembr+ molto ragio! nevole" potrebbe sembrarlo di meno ora. immagino. Fra le molte riforme istituite dal giovane governo Mei=i durante i primi vent'anni di vita ci fu l'abolizione del ciuf! fo sulla testa" un'acconciatura di capelli riservata ai ma! schi" che era stata parte della vita giapponese per molto pi( di quanto qualcuno potrebbe probabilmente ricordare. &d /kina%a" in particolare" questo ciuffo era considerato un simbolo non semplicemente di maturit e virilit. ma dello stesso genere umano. 5uando 7'editto che proibiva il venerato ciuffo sulla testa fu emanato" vi fu opposizio! ne nel paese" ma in nessun luogo. penso. ci furono con! fini di battaglia cosi ferocemente tracciati come ad 5kV! navva. 5ui" quelli che credevano che il futuro destino del Giap! pone richiedeva di adottare le idee occidentali e quelli che credevano il contrario erano in continuo disaccordo su qua! si ogni riforma istituita dal governo. >iente" comunque. sembr+ eccitare gli abitanti di 5kina%a a tali colmi di fre! nesia quanto la questione dell'abolizione del ciuffo di ca! pelli. )n generale" gli uomini nati nella classe nshizoku! No privilegiata2 si opponevano ostinatamente" mentre quelli della classe a heimin a! 1o comune2 cosi come pochi della u shizoku a sostenevano quello che potrebbe essere chiama! to il progetto di legge per l'abolizione. )l secondo gruppo era conosciuto come !! 'aika!to a 1il a Partito )lluminista n2" il primo come u Ganko!to a 1letteralmente il n Partito $sti! nato WI2. *a mia famiglia. per generazioni. era stata ammessa ad un rango ufficiale inferiore" e l'intero clan era unanime! mente e fermamente contrario al taglio del ciuffo. ,ale at! to era completamente incompatibile con ogni membro del! la mia famiglia" bench0 io stesso non appoggiassi ferma! mente 7'una o l'altra corrente. )l risultato fu che mi sot! tomisi alle pressioni della famiglia. giacch0 la scuola ri! fiutava di accettare studenti che si ostinassero nello stile tradizionale. e cosi l'intero corso della mia vita futura fu influenzato da un fatto futile come un folto ciuffo. &lla fine" naturalmente" come chiunque altro" dovetti uni! formarmi" ma prima di dire come avvenne" devo tornare indietro nel tempo di alcuni anni. Mio padre Gisu era sot! tufficiale" ed io ero il suo unico figlio. >ato prematuro. ero un bambino piuttosto deboluccio" e poich0 sia i miei genitori che i nonni convenivano che io non ero destinato a lunga vita" ebbero tutti particolare cura di me. 3ro vez! zeggiato e coccolato" in special modo. da entrambe le cop! H- pie di nonni. )nfatti. non molto tempo dopo la mia nascita fui mandato ad abitare con i genitori di mia madre" e li mio nonno mi insegn+ i $uattro 8lassici 8inesi e i 8inque 8iassici 8inesi della tradizione 8onfuciana" essenziali per i figli degli shizoku. Fu durante il soggiorno a casa dei miei nonni che co! minciai a frequentare la scuola elementare. e dopo un poK divenni intimo amico di un mio compagno di ciasse. &nche questo era destino che cambiasse il corso della mia vita 1ed in maniera molto pi( radicale del ciuffoX. poi! che il mio compagno di classe era il figlio di Sasutsune &zato. un uomo sorprendente che era fra i pi( grandi esper! ti nell'arte del karate di $kina%a. )l Maestro &zato apparteneva ad una delle due classi pi( elevate delle famiglie shizoku di $kina%a4 gli 6don erano della classe pi( elevata ed equivalevano ai daim;o nei clan fuori da $kinavva@ i ,onochi erano capi ereditari di citt e villaggi. 3ra al secondo gruppo che &zato appar! teneva" occupando la sua famiglia questa posizione eleva! ta nel villaggio di &zato" situato fra Shuri e >aha. il loro prestigio era cosi grande che gli &zato erano trattati non come vassaili del primo governatore di 5kina%a" ma piut! tosto come intimi amici su una stessa posizione. ll Maestro &zato non solo era insuperato in tutta $ki! navva nell'arte del karate" ma eccelleva anche nell'equita! zione. nella scherma giapponese lkendol. e nel tiro con l'arco. 3gli era" inoltre" un brillante studioso. Fu una for! tuna per me essere sottoposto alla sua attenzione ed in! fine ricevere la mia prima lezione di karate dalle sue ec! cezionali mani. & quel tempo la pratica del karate era proi! bita dal governo. cosi le lezioni dovevano tenersi in se! greto. ed agli allievi era severamente proibito dai maestri di parlare con chicchessia del fatto che stavano imparan! do 7'arte. /ir+ di pi( su questo argomento pi( avanti@ per il momento e sufficiente notare che la pratica del karate allora poteva essere effettuata solo di notte ed in segreto. *a casa di &zato era situata distante da quella dei miei nonni. dove ancora vivevo. ma una volta che il mio en! tusiasmo per l'arte cominci+ a far presa. la notte non mi HA sembrava mai troppo lunga. Fu dopo un paio d'anni di pratica che capii che la mia salute era migliorata consi! derevolmente" e che non ero pi( il fragile bambino che ero stato. )l karate mi piaceva" ma # pi( di ci+ # mi sentivo indebitato con l'arte per il mio incrementato benes! sere" e fu intorno a questo periodo che cominciai a con! siderare seriamente di fare del 'arate!do un modo di vivere. 8omunque" il pensiero che potesse diventare anche una professione non mi venne in mente" allora. e poich0 la spinosa controversia del ciuffo sulla testa. aveva messo la carriera di medico oltre la mia portata" io ora comin! ciavo a considerare delle alternative. Poich0 mi erano sta! ti insegnati i classici cinesi nella prima infanzia da mio nonno e da &zato. decisi di fare uso di queile conoscenze per diventare un insegnante. /i conseguenza. sostenni gli esami di qualificazione ed ottennV il posto di assistente istruttore in una scuola elementare. *a mia prima espe! rienza ne77'assumere la responsabilit di una classe" capit+ nel HRRR" quando avevo ventuno anni. )vla il ciuffo sulla testa ancora s'impose" poich0 prima che potessi avere il permesso di intraprendere i miei com! piti di insegnante" mi fu richiesto di liberarmene. 8i+ mi sembrava assolutamente ragionevole. )l Giappone era allo! ra in grande fermento@ spaventosi cambiamenti erano av! venuti ovunque" in ogni aspetto della vita. Sentivo che io" come insegnante. avevo l'obbligo di aiutare la nostra ge! nerazione pi( giovane" che avrebbe un giorno dovuto co! struire il destino della nostra nazione. a colmare le am! pie lacune che si spalancavano fra il Giappone antico ed il nuovo. /ifficilmente si sarebbe potuto obiettare all'edit! to ufficiale che il nostro tradizionale ciuffo sulla testa fos! se ora divenuto una reliquia del passato. ,uttavia" tremai al pensiero di ci+ che i membri pi( anziani della mia fa! miglia avrebbero detto. & quel tempo. gli insegnanti indossavano uniformi uf! ficiali 1non dissimili da quelle indossate dagli studenti del! la Poor's School prima dell'ultima guerraY. una giacca scu! ra abbottonata fino al coiio" i bottoni di ottone sbalzato col disegno di un fiore di ciliegio. Fu con questa unifor! Z/ me indosso. essendo stato privato dei ciuffo" che feci vi! sita ai miei genitori per riferire che ero stato impiegato come assistente istruttore in una scuola elementare. Mio padre non poteva credere ai suoi occhi[. n 8he cosa ti sei fattoE n" url+ sdegnosamente. 9,u" il figlio di un samuraiC n. Mia madre" ancora pi( adirata di lui" rifiut+ di parlarmi. 3lla si volto" usci di casa dal retro" e scappo a casa dei suoi genitori. )mmagino che tutto questo baccano colpir il giovane d'oggi perch0 inconcepibilmente ridicolo. )n ogni caso. il dado era tratto. Malgrado tutte le stre! nue obiezioni dei parenti" iniziai la professione che avrei seguito per i successivi trent'anni. Ma non abbandonai af! fatto il mio primo vero amore. )nsegnavo a scuola duran! te il giorno e poi" quando il bando contro il karate era ancora fatto valere. camminavo furtivamente nel cuore del! la notte. verso la casa del maestro &zato" portando una piccola lanterna dalla luce fioca" quando non c'era la luna. Bitornando furtivamente a casa poco prima dell'alba" i vi! cini presero a domandarsi dove andassi e cosa stessi fa! cendo. &lcuni conclusero che la sola risposta possibile a questo curioso enigma fosse4 un bordello. *a verit invece era molto diversa. >otte dopo notte. spesso nel cortile posteriore della casa di &zato. mentre il maestro assisteva" io praticavo un kata Nn forma nY ri! petutamente. settimana dopo settimana. qualche volta mese dopo mese" finch0 lo avessi conosciuto alla perfezione per la soddisfazione del mio maestro. 5uesta costante ripeti! zione di un solo kata era estenuante" spesso esasperante ed a volte umiliante. Pi( di una volta ho dovuto mordere la polvere del pavimento del do=o o del cortile di &zato. Ma la pratica era severa. e non mi fu mai permesso di apprendere un altro kata finch0 &zato non fosse stato con! vinto che io avevo capito soddisfacentemente quello su cui avevo lavorato. -ench0 abbastanza avanti negli anni. egli sedeva sem! pre dritto come un fuso sul balcone. quando lavorava fuo! ri. indossando un hakama" con una debole lampada accanto a lui. Piuttosto spesso" io completamente esausto" non ero neppure capace di scorgere la lampada. ZH timi anni. Pi( avanti" quando ci sar l'occasione. cercher+ di chiarire cosa il karate n sia n di fatto. Ma prima di pro! seguire credo di dover eliminare alcuni dei concetti erro! nei che continuano ad oscurare la natura essenziale del! l'arte. 6na volta. per esempio. udii qualcuno che pretendeva di essere un'autorit" dire ai suoi attoniti ascoitatori che nnel karate c'è un kata chiamato Dnukite 6sando solo le cinque dita di una mano" un uomo pu+ penetrare nella gabbia toracica del suo avversario" afferrare le ossa" e strapparie via. 5uesto e. naturalmente n" la cosiddetta au! torit continuava" n un kata molto difficile da padroneggia! re. Si comincia ad allenarlo ficcando le dita in un barile pieno di fagioli ogni giorno per ore ed ore. migliaia e mi! gliaia di volte. &ll'inizio le dita diverranno lacere e la ma! no sanguiner. Poi" quando il sangue si coaguler" la for! ma delle dita si alterer grottescamente n. 9&lla fine la sensazione di dolore scomparir. &llora i fagioli nel barile dovranno essere sostituiti dalla sabbia. poich0 la sabbia naturalmente è pi( dura" e le dita incon! trano maggiore resistenza. >ondimeno. col procedere del! l'allenamento. le dita penetreranno finalmente la sabbia e raggiungeranno il fondo del barile. /opo l'allenamento con la sabbia viene quello con i sassolini" finch0 anche qui dopo molta pratica si otterr il successo. &lla fine viene l'allenamento con i pallini di piombo. 8osi" con lunghe e strenue sedute d'allenamento" le dita saranno diventate ab! bastanza forti non solo per fracassare una spessa tavola di legno" ma anche per rompere con poca difficolt una grossa pietra o perforare la pelle di un cavallo n. Senza dubbio molti di coloro che udirono questa stra! na esposizione se ne andarono credendoci. Molti studenti di karate ritengono" ancora. per una ragione o per l'altra. di incoraggiare tali miti. Per esempio" un uomo che è re! lativamente poco pratico dell'arte pu+ dire ad un esperto4 n So che tu pratichi il karate. /immi. sai veramente spac! care una grossa roccia con le ditaKE Puoi veramente fare. con le dita" un buco nel ventre di un uomoE n. Se l'esper! to replicasse che entrambi questi due fatti sono impossi! ZQ to della vita giapponese. non potevo considerare la cosa di poca importanza. )l Ministro dell'3ducazione. comunque. non vedeva le co! se sotto la stessa luce. Sgomentato dalla resistenza degli okina%ensi alla sua volont. ordin+ che ad ogni alunno sul! l'isola dovesse essere tagliato il ciuffo immediatamente. >on era una faccenda cosi semplice come potrebbe sem! brare. poich0 molti bambini" insistendo nel mantenere il ciuffo sulla testa. avevano rinviato l'iscrizione alla scuola elementare il pi( a lungo possibile. )l risultato fu che essi erano non pi( tanto bambini ed erano chiaramente supe! riori ai maestri che usavano le forbici. )noltre. molti di essi si allenavano nel karate" che era allora praticato pi( apertamente ad $kina%a. Gli insegnanti della scuola ele! mentare. tentando di imporre il loro volere su questi n bam! bini n" talvolta trovavano le forbici del tutto inutili. 3ra per questo motivo che a insegnanti che conosces! sero il karate era dato il compito di tener testa agli al! lievi ostinati con il ciuffo che fossero anche esperti di karate. Flicordo ancora il loro sguardo" catturati dopo una vivace zuffa" sottomessi alle forbici odiose con le lacrime agli occhi e i pugni serrati forte come non volessero nien! t'altro se non annientare gli spogliatori di quei simboli di virilit. 8omunque" non ci volle molto prima che tutti i no! stri ragazzi avessero le teste completamente rasate. )l fu! rore del ciuffo era finito per sempre. )ntanto. io continuavo assiduamente col mio karate. al! lenandomi sotto diversi maestri4 il maestro 'ivuna. che con le mani nude sapeva strappare la corteccia da un al! bero in un momento@ il maestro ,oonno di >aha. uno dei pi( conosciuti studiosi di 8onfucio dell'isola@ il maestro >iigaki" il cui grande buon senso mi impression+ profon! damente@ e il maestro Matsumura. uno dei pi( grandi ka! rateka" sul quale avr+ ancora da dire pi( avanti. 8i+ non per dire che io voglia trascurare entrambi i miei primi due maestri. &l contrario" ho trascorso il maggior tempo possibile con loro. e da loro ho imparato non solo il ka! rate. ma molto altro ancora. )l maestro &zato. per esempio. era un osservatore de! Z, disse4 9>on so quale potrebbe essere la causa del tuo rancore verso di me" ma beviamo comunque qualcosa in! siemeC n. *o stupore del giovane a questo comportamento si pu+ facilmente immaginare. )tosu ebbe un altro famoso incontro con un giovane im! petuoso" quest'ultimo istruttore di karate di una certa scuo! la di 5kina%a. -elligerante per natura e molto orgoglioso della sua forza" il giovane aveva l'abitudine piuttosto spia! cevole di nascondersi in vicoli bui" e quando succedeva che qualche passante solitario vi venisse a gironzolare egli colpiva il poveretto alla cieca. /ivent+ alla fine cosi sicu! ro di se che decise di sfidare lo stesso )tosu. credendo che" non importa quanto il maestro fosse potente" egli avrebbe potuto batterio se lo avesse attaccato di sorpresa. 6na notte" egli segui )tosu lungo la strada e. dopo un furtivo avvicinamento" sferr+ il pugno pi( potente che po! teva alla schiena del maestro. sconcertato dal fatto che evidentemente non aveva fatto nessuna impressione. il gio! vane bullo perse l'equilibrio e in quello stesso istante sen! ti il polso destro afferrato come in una morsa. )l giovane tent+ di liberarsi con l'altra mano" ma naturalmente non vi riuscV. *a potenza della stretta di )tosu era proverbiale ad $kina%a@ egli poteva" come ho raccontato prima" rompe! re una spessa canna di bamb( con una sola mano. )tosu ora camminava trascinandosi dietro l'altro" senza nemmeno prendersi la briga di guardare indietro. Fienden! dosi conto che aveva fatto fiasco completamente. il giova! ne supplic+ il perdono dal maestro. n lvla tu chi seiE gli sussurr+ )tosu. n Mi chiamo Goro n" rispose il giovane. $ra )tosu lo guardava per la prima volta. n &hC n" mormor+ lui. n non dovresti proprio cercare di giocare questi tiri ad un vecchio come men. 8on ci+. lo lasci+ andare e pass+ oltre. <ivide immagini si affollano nella mia mente quando ri! penso ai miei due insegnanti e alla loro diversa filosofia sul 'arate!do. n 8onsidera braccia e gambe come spade n. &zato soleva dirmi" mentre )tosu mi raccomandava di al! )enare il mio corpo in modo da poter sopportare qualsiasi QH ,uttavia" quando si fece strada nel piccolo laboratorio del! l'incisore" era pallido e sembrava abbattuto. *a sua voce era sommessa mentre diceva all'incisore che voleva un disegno scolpito sul fornello di ottone del! la sua pipa dal lungo cannello. Mentre prendeva la pipa in mano" l'incisore disse in ter! mini molto garbati" poich0 era chiaramente di una classe sociale inferiore rispetto al suo visitatore4 n 8hiedo scusa" signore. ma non siete voi Matsumura" il maestro di ka! rateKE n. n Si n" fu la )aconica risposta. n Perch0E n. n &h" sapevo che non avrei potuto sbagliarmiC /a lun! go tempo speravo di poter studiare karate con voi n. Ma la risposta del pi( giovane fu brusca. n Scusate n. disse. n lo non insegno pi( n. *'incisore" comunque" persistette. n <oi insegnate al ca! po del cian" non è veroE n. chiese. n ,utti dicono che siete il miglior istruttore di karate del luogo n. n .o effettivamente insegnato a lui n" il giovane visi! tatore replic+ rigidamente" n ma non e mia abitudine in! segnare ad altri. 3 in realt io non insegno pi( nemmeno al capo del clan. & dire la verit n. esclam+. n sono stufo del karateC n. n8he cosa straordinaria da raccontareC n" esclam+ l'in! cisore. n 8ome pu+ un uomo del vostro calibro averne ab! bastanza del karateE vorreste essere cosi gentile da dir! mi perch0E n. 9>on potrebbe importarmi di meno n" brontol+ il gio! vane" ninsegnare o meno il karate al capo del clan. )n verit. e stato cercando di insegnargli il karate che ho perso il lavoro n. n >on capisco n. disse l'incisore. n ,utti sanno che siete il miglior maestro vivente. e se non gli insegnate pi( voi" chi lo farE 8ertamente nessuno pu+ prendere il vo! stro posto n. n /ifatti rispose lvlatsumura. 9fu a causa della mia reputazione che mi e stato concesso il posto di istruttore del capo del clan. Ma egli era uno studente mediocre. ,rascurava di migliorare le sue tecniche" che nonostante QO ferm+. incapace di procedere oltre. immobilizzato dalla for! za intangibile che si diffondeva dagli occhi di Matsumura. Gli occhi dellincisore invece persero la lucentezza" ed egli stette )i mandato in trance dallo splendore degli oc! chi di Matsumura. &llo stesso tempo. egli era incapace di staccare lo sguardo da quello del suo avversario@ egli sentiva che se lo avesse fatto. qualcosa di terribile sareb! be accaduto. 8ome si sarebbe liberato di questa difficile situazioneE )mprovvisamente egli lanci+ un grande urlo. un n kiai che suon+ come nSachC n" e tuon+ attraverso il cimitero risonando dalle colline circostanti. Ma Matsumura era ancora immobile. & questa vista" l'incisore ancora una volta ritorn+ a spaventarsi e a costernarsi. )l maestro Matsumura sorrise. n 8he succedeE n" chie! se. n Perch0 non attacchiE >on puoi combattere solo ur! )andoC n. n >on capisco n" replic+ l'incisore. n >on ho mai perso un incontro prima. 3 ora...n. /opo un momento di silen! zio" alz+ il viso e disse quietamente a Matsumura4 nSi. continuiamoC )l risultato è gi stato deciso" io lo so" ma finiamo. Se non lo facessimo" perderei la faccia" e piut! tosto vorrei essere morto. ,i avverto" sto per attaccare in DsutemiD n 1volendo dire che intendeva combattere fi! no alla fine2. n -eneC n" rispose Matsumura. n &ndiamoC 9&llora perdonami se puoi n" disse l'incisore mentre lanciava il suo attacco. ma proprio allora usci dalla gola di Matsumura un forte grido che suon+ come un tuono per l'incisore. 8ome il lampo degli occhi di Matsumura prima lo aveva immobilizzato" cosi ora aveva fatto il tuono della voce di Matsumura. *'incisore si accorse che non poteva muoversi@ fece un ultimo" ma debole tentativo di attacca! re prima di cadere sconfitto al suolo. Poco pi( in l. la testa di Matsumura era indorata dal sole sorgente4 all'in! cisore prostrato sembrava uno degli antichi devoti re che uccidevano demoni e dragoni. n lo abbandonoC n" url+ il povero incisore. n &bbandonoC n. n 8osaC n" disse Matsumura. n >on e il modo di parlare di un espertoC L/ probabilmente da questa fonte che il n kempo n Nn bo\e n2 cinese fu introdotto nelle isole. 3 stato dal n kempo n che l'odierno karate si e svilup! pato. 3sso fu conosciuto dapprima come n $kina%ate ed io ricordo" quando ero ragazzo. di aver udito i pi( anziani parlare sia di n$kina%ate n che di n karate n ]il n kara n in questo caso si riferiva a n 8ina n2. lo allora cominciai a pensare che 7'$kina%ate fosse un'arte di combattimento indegna di /kinavva ed il karate una forma cinese di bo\e. &d ogni modo. percepivo una chiara distinzione tra i due. /urante gli anni della proibizione delle armi" erano man! dati dagli ispettori alle isole da Satsuma per assicurarsi che il divieto fosse strettamente osservato. cosi non sorprende che il karate 1il quale" nel suo sviluppo" permetteva ad un uomo di uccidere senza armiY poteva essere praticato e fatto proprio solo nella clandestinit. 8ome notavo pi( sopra" questo aspetto clandestino del karate persistette du! rante i primi anni di lvlei=i" anche perch0 il vecchio decreto indugi+ a lungo nelle menti della popolazione. 3 mia personale osservazione che le danze folkloristi! che di $kina%a facciano uso di un insieme di movimenti che sono simili a quelli usati nel karate" ed il motivo" so! no convinto" e che gli esperti che praticavano l'arte mar! ziale in segreto incorporavano questi movimenti nelle dan! ze per confondere ulteriormente le autorit. 8ertamente chiunque osservi attentamente le danze folkloristiche 1ed esse oggi sono divenute abbastanza popolari nelle grandi citt2 noter che esse differiscono segnatamente dalle dan! ze pi( graziose delle altre isole giapponesi. ) danzatori di 5kina%a" maschi e femmine" usano le mani e le gambe molto pi( energicamente. ed anche il loro ingresso nel! l'area di danza" cosi come l'uscita" richiamano alla mente l'inizio e la fine di qualche kata di karate. &nzi" l'essenza dell'arte e stata riassunta nelle parole4 n )l karate comincia e finisce con la cortesiaG. 8ome per la stessa /kinavva" dove la sua gente per molti" molti se! coli consider+ il proprio paese come un luogo dove tutte le forme di etichetta dovevano essere osservate molto ri! gidamente. LL esso è in verit molto lontano dal karate che ho imparato quando ero ragazzo ad /kina%a. <isto che ora non ci sono" e mai ci sono state. re! gole rigide e ferme riguardanti i vari kata. sorprende dif! ficilmente scoprire che esse cambiano non solo con i tem! pi" ma anche da istruttore a istruttore. 8i+ che è pi( im! portante e che il karate" come forma di sport usata nel! l'educazione fisica" dovrebbe essere abbastanza semplice da essere praticato senza indebita difficolt da chiunque" giovani e vecchi" ragazzi e ragazze. uomini e donne. 6n'altra riforma a cui prestai la mia attenzione fu quel! la sulla nomenclatura. KPoco dopo che arrivai a ,ok;o nel HAZZ. la societa di -uk;oma pubblico un libro che avevo scritto dal titolo4 u Flvukvu 'empo4 'arate n. ^ quell'epoca" la parola era ancora scritta u mani cinesi a. e quasi tutti i nomi dei kata che descrissi in quel libro erano originari di $kina%a4 Pinan" >aihanchi" 8hinto" -assai" Seishan. Jitte. Jion. Sanchin" e simili. $uesti erano" infatti" i nomi che avevo imparato molto tempo prima dai miei maestri. >essuno. allora. aveva idea di come essi fossero nati. e la gente trovava difficile imparar7i[ /i conseguenza. do! po aver trasformato u mani cinesi n in a manV vuote n. cI! minciai ad attribuire ai kata nomi che fossero pi( facili da usare per il popolo giapponese e che ora sono divenuti familiari in tutto il mondo4 ,en no 'ata. 8hi no kata" .ito no 'ata. 3mpi. Gankaku. .angetsu" Meik;o" .akko" 'iun" Shoto. Shoin. .otaku" Shokvo e cosi via. Mi affretto ad assicurare il lettore che io lavoro senza l'errata convin! zione che i nomi che ho scelto siano immutabili ed eterni. >on ho nessun dubbio che nel futuro" quando muteranno i tempi. di nuovo e poi di nuovo" ai karata saranno attribuiti nuovi nomi. 3 ci+" in verit" e come dovrebbe essere. )l 'arate!do è uno 6n serio problema che" secondo me" investe l'odierno 'arate!do e la prevalenza di scuole diverse. lo credo che ci+ avr un effetto deleterio sul futuro sviluppo dell'arte. L- cando il karate in ogni minuto libero che avessi. &l con! trario" ella mi incoraggiava a continuare" e lei stessa ne fu interessata. osservando frequentemente le mie sedute di pratica. 3 quando si sentiva particolarmente stanca. non si stendeva come la maggior parte delle donne avrebbe fat! to. chiedendo ad uno dei figli di massaggiarle le spalle e le braccia. $h no" non mia moglieC 8io che faceva per alleviare il suo corpo esausto era di andar fuori e di pra! ticare dei kata di karate" e a tempo debito divenne cosi brava che i suoi movimenti erano abili come quelli di un esperto. >el periodo in cui non mi allenavo sotto gli occhi at! tenti di &zato o di )tosu" lo facevo da solo nel nostro cor! tile. &lcuni giovani del vicinato" che mi avevano osservato" vennero da me un giorno e mi chiesero di insegnar loro il karate" cosa che io fui naturalmente molto contento di fa! re. ,alvolta" tuttavia" ero trattenuto a scuola" ed in quelle occasioni ritornavo a casa per trovare i giovani a pratica! re da soli" con rnia moglie che li incoraggiava e li cor! reggeva quando sbagliavano qualcosa. Semplicemente os! servandomV mentre mi allenava" ed allenandosi lei stessa occasionalmente" ella aveva raggiunto una piena compren! sione deiiarte. Per la casa pagavamo un affitto mensile di venticinque sen" che era proprio una gran somma a quei tempi. l no! stri vicini erano per lo pi( piccoli commercianti o con! duttori di =inriksha. &lcuni vendevano pantofole da camera. altri 1articoli come2 pettini" altri ancora la giuncata di fa! gioli che noi chiamiamo 9tofu u. &d ogni modo" i nostri vicini frequentemente divenivano irascihili dopo che aveva! no bevuto. & quei tempi di solito era mia moglie che intercedeva e metteva pace. 8i+ le riusciva quasi sempre persino do! po che il litigio era degenerato in una rissa #! non un compito facile anche per un uomo vigoroso. >aturalmente ella non usava la violenza nei suo ruolo di mediatrice@ si affidava completamente ai suoi poteri di persuasione. 8osi" mia moglie" ammirata in casa per la sua diligenza e la OZ Q. &ddestramento per la vita 8ontro un tifone Forse sarebbe pi( modesto lasciar descrivere ad un'al! tra persona le proprie imprese giovanili che non farlo da s0. Ma sopportando risolutamente il mio senso di vergo! gna. citero qui le parole di Sukio ,oga%a" l'autore" non as! sumendo per esse altra responsabilit che l'assicurazione ai miei lettori che l'episodio e vero. )l lettore potra tro! varci un pizzico di follia" ma io non ho alcun rimpianto. a )l cielo lass( n. scrive il signor ,oga%a. u era nero e da esso proveniva l'ululato del vento che portava distru! zione per qualsiasi cosa si trovasse sul suo cammino. 3nor! mi rami erano strappati come fuscelli dal tronco di grandi alberi" e polvere e pietrisco volavano nell'aria" sferzando il viso. u $kina%a e conosciuta come l'isola dei tifoni" e la fe! rocia delle sue tempeste tropicali supera ogni descrizione. Per resistere all'attacco dei venti che devastano l'isola re! golarmente ogni anno durante la stagione delle piogge" le case di /kina%a sono basse e costruite il pi( stabilmen! te possibile4 esse sono circondate da alte mura di pietra. e le tegole di ardesia sono assicurate sui tetti con della malta. Ma il vento e cosi tremendo 1talvolta raggiunge la velocita di cento miglia all'ora2 che" nonostante tutte le precauzioni" le case tremolano ed oscillano. u /urante un tifone che ricordo particolarmente" tutta la gente di Shuri si rintan+ nelle proprie case. pregando strada era pavimentata di pietra e fiancheggiata da entram! bi i lati da alti e maestosi alberi di pino. /opo che ia villa. non pi( propriet privata del governatore" fu aperta al pubblico. vi andai una sera con il Maestro )tosu ed una mezza dozzina di altri karateka per una riunione al chiaro di luna. 3ssendo il nostro gruppo affiatato" perdemmo il senso del tempo e restammo in piedi fino a tardi. par! )ando di karate e recitando poesie. Finalmente decidemmo che era proprio ora di tornare a casa e partimmo lungo la strada fiancheggiata da alberi per Shuri. *a luna era velata da una spessa foschia" ed i pi( giovani portavano lanterne per aiutare ad illuminare il cam! mino del maestro. )mprovvisamente colui che guidava il gruppo grido che dovevamo tutti spegnere le lanterne. 8osi facemmo" solo per sapere che stavamo per essere attacca! ti. )l numero dei nostri assalitori sembrava essere circa lo stesso di quello del nostro gruppo" cosi da quel punto di vista eravamo equamente accoppiati. ma se i nostri assa! litori non fossero stati esperti di karate sarebbero stati condannati ad una ignominiosa sconfitta. 3ra cosi buio che non potevamo distinguere le facce. Mi voltai verso )tosu per ricevere istruzioni. ma tutto cio che disse fu4 u Bimani con le spalle alla lunai *e spai! le alla lunaC n. Fui piuttosto sorpreso. poich0 avevo pensa! to che sicuramente il nostro maestro ci avrebbe dato ora l'occasione di mettere in pratica il karate e naturalmente tutti noi eravamo pi( che pronti ad accettare come avver! saria questa banda di energumeni. Ma )tosu ci disse sem! plicemente di voltare le spalle alla lunaC Sembrava non ave! re senso. /opo pochi minuti. egli mi sussurro in un orecchio4 a Funakoshi" perch0 non vai a parlare con loroE )n fondo non devono essere cattivi. 3 se tu dici che io faccio par! te del gruppo" potrebbe fare differenzaG. &ccettai l'istruzione e cominciai a camminare verso la banda che aspettava. 9<iene uno di loroKC u. sentii grida! re da qualcuno. 9 <iene uno di loroC State prontiE n. *'atmo! sfera ora sembrava poco lontana dall'avvio di una mischia. Mentre mi avvicinava a loro potei vedere che i nostri PH n >on ne ho n. risposi mostrandogli le mie tasche vuote. n /el tabacco. alloraC n. n >on fumo n. ,utto ci+ che avevo" infatti. erano alcuni n man=u n" fo! cacce che volevo offrire all'altare nella casa di mio suo! cero. n 3cco n. dissi loro. n prendete questi n. 9Solo Dman=uDC n. )l loro tono era spregiativo. n -eK" meglio di niente n. Prendendo le focacce. uno dei due dis! se4 n Meglio muoversi" omuncolo. 3 sta' attento" questo sentiero e piuttosto pericoloso n. 8on ci+. essi scompar! vero tra gli alberi. Pochi giorni dopo mi capit+ di essere con &zato e )tosu" e nel corso della nostra conversazione parlai loro dell'in! cidente. )l primo a lodarmi fu )tosu. che disse che mi ero comportato con estrema correttezza e che ora conside! rava ben spese le ore impiegate insegnandomi il karate. n Ma n. chiese &zato sorridendo. n dato che non avevi pi( Dman=uD. che cosa hai offerto all'altare di tuo suo! ceroE n. 9Poich0 non avevo nient'altro risposi. 9ho offerto una preghiera sincera n. n&h. bravo. bravoC n disse &zato. n Proprio ben fattoC 3cco il vero spirito del karate. $ra stai incominciando a capire cosa significa n. ,entai di soffocare il mio orgoglio. -ench0 i due mae! stri non avessero mai lodato un solo kata che avessi ese! guito durante le nostre sedute di pratica. essi mi lodava! no ora. e facendomi mescolare all'orgoglio un durevole senso di gioia. )l pericolo della superbia 6na sera" quando avevo da poco compiuti i trent'anni" stavo ritornando a Shuri da >aha. *a via era solitaria e lo diventava ancor di pi( dopo il tempio di Sogen=i. *ungo la sinistra si estendeva un cimitero" e li vicino si trovava un grande stagno dove nel passato i guerrieri solevano abbeverare i cavalli. &ccanto allo stagno c'era un terreno OO non riusci a materializzarsi. Finalmente" dopo due giorni di attento ascolto. proposi una soluzione di compromesso che si mostrasse accettabile da entrambe le parti. 8on! clusa la pace. si tenne una cerimonia formale per celebrare il felice evento nella scuola elementare di Shaka. Poi i giudici risalirono sui caiessi e tornarono a >aha. 6n mese dopo" fui convocato dalla Sezione degli &ffa! ri dell'3ducazione del governo della prefettura di $kina%a" dove fui informato che ero stato promosso ad una scuola nel centro di >aha. 8i+ che avevo cosi ardentemente de! siderato era finalmente arrivato" e potei attribuirlo solo al mio allenamento al karate" che si era dimostrato cosi uti! le nella mia opera di mediazione. 6n uomo umile $uando ero ancora assistente insegnante alla scuola di >aha. dovevo camminare per due miglia e mezzo al gior! no. poich0 mia moglie ed io vivevamo a quell'epoca nella casa dei suoi genitori a Shuri. 6n giorno ci fu una riu! nione di insegnanti che si protrasse a lungo. cosi era tardi quando partii verso casa" e subito cominci+ a pio! vere. /ecisi di fare lo stravagante per una volta e no! leggiare un =inriksha. Per ammazzare il tempo. cominciai a conversare con l'uomo del iinriksha e mi accorsi" con sorpresa. che egli dava risposte estremamente brevi alle mie domande. )n genere i conduttori dei =inriksha sono loquaci come i bar! bieri. )noltre. il suo tono di voce era estremamente gentile ed il suo linguaggio era quello di una persona bene educata. & quel tempo ad $kina%a vi erano due specie di =inriksha4 gli nhiruguruman 1=inriksha diurni2 e gli n;oruguruman 1=inriksha notturni2" ed io sapevo bene che alcuni condut! tori di =inriksha notturni erano piccoli nobili decaduti. &vrebbe potuto. mi chiedevo. quest'uomo che sta ti! randomi sulla strada verso Shuri" essere qualcuno che co! noscevoE Se fosse stato cosi" le regole di buona creanza sarebbero state infrante. 8omunque" rimaneva la questione ,Z udire l'equipaggio della nave che mi urlava istruzioni" ma semplicemente non le afferravo. Senza pensare. trasferii la borsa che tenevo con la sinistra nella mano destra e si! multaneamente gettai il pacco pi( pesante che era nella mia mano destra sulla passerella. *o slancio port+ pure me in salvo sulla passerella. Se avessi esitato anche solo un momento. sarei certamente caduto in mare ed avrei po! tuto annegare. 3 se mi fossi salvato" avrei almeno fatto una scorpacciata d'acqua salata. &ppena salito sulla passe! rella" mormorai un grazie al 'arate!do per essermi salvato. &lcuni anni pi( tardi" ritornando in visita ad /kina%a. andai naturalmente a porgere i miei rispetti al Maestro &zato. n -entornatoC n" disse. n Ma davveroC 8ome ci spa! ventammo quel giornoC n. 3gli. con la sua famiglia. era venuto alla banchina per accompagnarmi alla partenza" e adesso mi diceva quanto sarebbe stato terrificante ci+ che avrebbe potuto accadermi. 9Guanto abbiamo ammirato la tua rapidit e la tua abilita n" aggiunse. n 3 come fummo sollevati" poiC n. >on e. certamente" il karate da solo che porta un uomo al punto in cui egli pu+ compiere imprese straordinarie di questo genere4 sono utili allo stesso modo anche le altre arti marziali. Gli esperti di =udo" per esempio. imparano a cadere in modo da potersi rialzare incolumi@ questa abili! ta essi la attribuiscono al loro allenamento nel =udo. *a cosa importante è che la pratica quotidiana in qualunque arte marziale pu+ rivelarsi preziosa per un uomo in cir! costanza di emergenza. UU 6n'altra volta fui chiamato dal segretario ]letta nuno dei servitori superiori della casa n4 >.d.,.X del -arone Sasuo Matsudaira. che abitava accanto al nostro ostello. l Matsudaira erano" naturalmente" una famiglia importante. ed il barone e sua moglie erano genitori adottivi della Prin! cipessa 8hichibu n Sono venuto n. disse il segretario. n per ringraziare l'an! ziano signore de77'oste7lo che spazza il terreno di fronte ai nostro cancello ogni mattina. )l mio padrone gli manda questo piccolo segno di gratitudine n. 8on ci+. mi porse una scatola di dolci. *'epilogo della storia si verific+ pochi anni pi( tardi. quando la stessa persona mi fece visita di nuovo per scu! sarsi per avermi chiamato n l'anziano signore che spazza il terreno n. 3gli continu+4 n &llora. naturalmente. non avevo idea che voi foste l'illustre esperto di karate. Gichin Fu! nakoshi n. 3 vero che i giardini della casa dello studente richiede! vano parecchia attenzione" poich0 spesso i ragazzi veniva! no )i a giocare. /opo un'ora di pulizia spaccaschiena a causa loro. talvolta li sgridavo. dicendo che era giusto giocare in giardino" ma che non era assolutamente giusto mettere in disordine i giardini. 6n giorno. uno di essi. un piccolo demonio dalla lin! gua tagliente. mi chiam+ n karasu!uri n 1n zucca di serpen! te n2 1n snake gourd4 zucca vuota di serpente n@ >.d.,.Y. e poi gli altri ragazzi iniziarono il coro. ,utto mi sembrava piuttosto misterioso" e non capivo perch0 ero stato para! gonato ad una zucca vuota fino alla sera in cui mi guardai in uno specchio e scoppiaK4 a ridere quando vidi la rassomi! glianza. Sebbene io non beva alcolici" il mio coiorito e piut! tosto roseo. e poich0 la mia pelle è anche estremamente liscia. potei capire come. nella mente di quei ragazzino" ap! parivo come un melone che diventa arancio chiaro quando matura. 8osi. per i miei allievi ero l'esperto di karate" ma per la famiglia Matsudaira io ero solo un anziano spazzatore. mentre per la banda di bambini che giocava nel giardino ero una zucca di serpente. ,rovavo tutto ci+ estremamente -Z 'arate!do. $uesto. lo sapevo" non sarebbe stato un compi! to facile. poich0. come ho notato prima. non c'era mate! riale scritto disponibile a ,ok;o e virtualmente nemmeno ve n'era ad $kina%a. 8osi cominciai con lo scrivere ai mae! stri &zato e )tosu" come ad altri amici e colleghi ad $ki! navva" chiedendo loro di inviarmi qualsiasi informazione ed idea potessero. sull'arte del 'arate!do. Ma naturalmente" quando bisogno cominciare a scrivere il libro" dovetti fare affidamento quasi esclusivamente sulla mia personale espe! rienza durante i giorni in cui mi allenavo e praticavo l'arte ad $kina%a. Pubblicato da -uk;osha nel HAZZ. il libro fu intitolato n Fi;ukvu kempo4 karate n. e per presentarlo ebbi l'onore di includere una breve prefazione di alcuni eminenti perso! naggi. ,ra essi posso menzionare i nomi di Marquis .i! samasa" governatore capo di $kina%a. lV_immiraglio Flokuro Sashiro. il vice &mmiragiio 8hosei $gasa%ara" il 8onte Shimpei Goto. il ,enente Generale 8hivomatsu Tka" il 8on! trammiraglio >orikazu 'anna. il Professor >orihiro ,oonno e -akumonto Suevoshi de77'n $kina%a ,imes n. 5uando rileggo il libro oggi. mi vergogno abbastanza della qualit dilettantesca della scrittura. 8omunque. alla sua composizione dedicai ogni oncia di energia avessi" e cosi essa resta la favorita fra le mie varie pubblicazioni. )l libro fu magnificamente illustrato dallo stesso .oan 'osugi. l cinque capitoli erano intitolati4 n 8he cos'è il karate n. n )l valore del karate n. n )nsegnamento ed allenamento di karate n. n *'organizzazione del karate n e n Fondamentali e kata n. )n un'appendice al libro. trattai delle precauzioni che un karateka dovrebbe prendere quando pratica l'arte. Per dare al lettore qualche idea sul mio pensiero sul karate all'epoca" riprodurre qui la breve introduzione che scrissi per questo mio primo libro4 n )mmersi nelle ombre dell'umana cultura si celano se! mi di distruzione. proprio come la pioggia e il lampo si susseguono al bel tempo. *a storia e il racconto dell'asce! sa e della caduta delle nazioni. )l mutamento è l'ordine del cielo e della terra4 la spada e la penna sono inseparabili 3l: F6> IQPOIPI /esign4 S,6/)$ /3F G)8.)> F6>&'$S.) e famoso nel mondo come uno dei pi( grandi maestri di karate. >ato a Shuri. nella prefettura di $kina%a" nel HRPR" egli studi+ e pratic+ il karate iin da bambino e organizz+ le prime dimostrazioni pubbliche. 8ome presidente della D$kina%a &ssociation tor the Spirit of Martial &rtaD" egli venne prescelto per fare dimostrazioni di karate alla prima >ational &thletics 3\hibition di ,ok;o" nel iAZZ. 8i+ condusse all'introduzione di quesfantica arte marziale in tutto il Giappone. e successivamente in tutto il mondo. /ietro sollecitazioni degli amici e delle autorit. egli si stabilV a ,ok;o. *o sviluppo delle arti marziali deve molto ai suoi insegnamenti" ai suoi scritti e all'introdu! zione di nuovi kata. >ei suoi ultimi anni. Funakoshi fu Presidente dello Sho! tokai" da lui stesso fondato. 3gli sottolineo sempre gli aspetti spirituali del karate!d+" e a ragione venne definito e universalmente riconosciuto come nil padre del karateG. /ellq stesso &utore le 3dizioni Mediterranee hanno pubbli! cato anche '&B&,3!/$ >S6M$>. Gichin Funakoshi '&B&,3!/$ )l mio stile di vita Molto è stato scritto sul grande Maestro di karate Gichin Funakoshi" ma questa è la sua autentica autobiografia. Scritta non molto tempo prima della morte. avvenuta all'et di novant'anni" in essa egli descrive molto dettagliatamente la sua vita4 la fanciullezza e la giovinezza ad $kina%a. la battaglia per affinare e rendere popolare l'arte del karate. la ricetta per la longevit. Bivola inoltre la sua personalit unica ed il suo modo di vedere se stesso" il suo mondo e la sua arte. &ttraverso questo volume il seguace di karate!do penetrera pi( a fondo nello stile di vita e di pensiero del Maestro. e. di conseguenza. giunger ad una pi( acuta comprensione dell'arte di auto! difesa che egli port+ ad un livello di vera perfezione. *a sua lettura interesser non solo coloro che gi praticano il karate o intendono farlo. ma anche chiunque sia interessato alla cultura e al pensiero delroriente. 8i sono inliniti aneddoti su quest'uomo straordinario" molti dei quali narrati da lui stesso nelle pagina di questo libro. &lcuni appartengono alla leggenda" altri. invece" Funakoshi non )i raccont+ mai perch0. essendo parte intima del suo modo di vivere. difficilmente ne fu consapevole. &ttraverso quesfautobVografia" comunque" ii lettore apprendere che questo straordinario Maestro non si allontan+ mai dal suo stile di vita4 ia via dei samurai. )S-> :-!3M3!/*3Fl!/ AlliRR Z )QAQll QZ'.` 6 a HI"QQ G)8.)> F6>&'$S.) '&B&,3 /b il mio stile di vita Qt@ $ M/),3B&.33
Copyright © 2024 DOKUMEN.SITE Inc.