ARCOMAss. Reg. Cori Marchi gi ani Sono trascorsi tre mesi dall’uscita del primo numero della rivista online Il Cantar Bene. A tal proposito abbia- mo ricevuto apprezza- menti anche da perso- naggi qualificati della coralità nazionale come Sante Fornasier, Alvaro Vatri, Francesco Bar- buto e Gianni Vecchia- ti. Sinceramente aveva- mo qualche timore su cosa scrivere nel secon- do numero, ma ci sia- mo immediatamente tranquillizzati quando abbiamo intravisto un autunno ricco di rubri- che ed eventi come l’Incontro Polifonico di Fano, il Corimarche a Porto S. Giorgio, il Concorso di Fermo ed il Corso di Donati con tanto di coro laborato- rio. Quindi una grande stagione per l’ascolto e per la formazione, oc- casione unica, per la coralità marchigiana, di confronto, di riflessio- ne sui propri punti de- boli, di studio e di lavo- ro. Questo deve essere lo spirito per crescere. In questo numero tro- viamo, oltre alle tante notizie, il doveroso ri- cordo di un grande per- sonaggio scomparso nel 1988 come Don Fernando Morresi che tanto ha dato alla cora- lità, soprattutto quella giovanile, creando un indotto che tuttora pro- duce giovani cantori e tanto Cantar Bene. L’Angolo della Partitu- ra è affidato ad Emilia- no Finucci, abile a recu- perare, trascrivere dalle chiavi antiche ed analiz- zare un antico madriga- le marchigiano, mentre un saggio sull’educazio- ne alla bellezza, attra- verso lo studio della musica, ci è offerto da Mario Giorgi. Simone Spinaci riprende il di- scorso sul Canto Armo nico, iniziato nel primo numero della rivista, mentre Marco Ancone- tani propone la seconda lezione di scrittura mu- sicale con Finale, inol- tre la Redazione da spa- zio a qualche eccellenza marchigiana come la Corale Cantando, for- mazione maschile di Macerata e Giulio Fra- tini che si diverte nella costruzione di organi e clavicembali. Links utili sono a disposizione per facilitare l’attività dei cori, mentre nella parte finale troviamo notizie provenienti dalle regio- ni vicine e dal resto d’Italia, con l’elenco dei concorsi più importan- ti. Questa rivista vuole essere un contenitore a disposizione di tutti, quindi chiediamo mag- giore collaborazione da parte dei maestri e pre- sidenti dei cori iscritti, sia nel fornirci notizie sulla propria attività e perché no anche idee su possibili nuove ru- briche. A tal proposito c’è il progetto di inseri- re nel periodico una pagina dedicata al cori- sta, dove poter espri- mere le proprie opinio- ni e proposte. Servireb- be a questo scopo una persona che faccia da tramite e raccogliesse il materiale per poi trasfe- rirlo alla Redazione, mettendo a disposizio- ne un indirizzo mail per essere contattato diret- tamente dai cantori marchigiani. Infine ren- diamo omaggio ad un grande musicista che recentemente ci ha la- sciato come Orlando Dipiazza, amico della coralità marchigiana. La Redazione Numer o 2 UN AUTUNNO RI CCO DI EVENTI CORALI Agost o 2013 Notiziario: • Requiem di G. Verdi • Rassegna Ripatransone • Il concorso di Fermo • Corso con Donati • Corimarche Porto S. Giorgio • Poliphonica Don Fernando S O MMA R I O : Il canto armonico 2^ Parte di Simone Spinaci 16 Corale Cantando a cura della Redazione 11 Il ricordo di Don Fernando Morresi a cura della Redazione 10 Scrittura musicale Finale - 2^ Lezione di Marco Anconetani 12 L’Angolo della Partitura Madrigale marchigiano di Emiliano Finucci 4 L’educazione alla bellezza attraverso la musica di Mario Giorgi 18 IL CANTAR BENE Periodico trimestrale a cura della Commissione Artistica 7 - 14 settembre - Fano 40° Incontro Internazionale Polifonico “Città di Fano” Organizzato dal Comune di Fano in collaborazione con il coro Malatestiano 8 - 15 settembre - Fano 7^ Accademia Europea per Direttori Organizzata da Feniarco in collaborazione con Europa Cantat e Arcom 7 - 14 settembre - ore 17.00 - 20.00 - Fano - Chiesa di San Pietro in Valle CUM CANTU POPULORUM UNIO Le voci dell’Incontro Un percorso fotografico e sonoro per raccontare la storia di quarant’anni di Festival Venerdì 13 settembre - ore 18.00 – Fano - Chiesa di San Pietro in Valle VOCI IN VETRINA “Un Incontro durato quarant’anni” – Riflessioni, ricordi, testimonianze sull’Incontro Internazionale Polifonico “Città di Fano” Sabato 14 settembre - ore 11.00 – Fano - Centro storico FANO S'IN....CANTA Voci per la città Cori per le vie e tra la gente: uno spumeggiante matinée musicale per la gioia della città Sabato 5 ottobre - ore 21.00 - Macerata Chiesa Sacro Cuore "Poliphonica" Don Fernando Morresi Organizzata dalla Corale Cantando 5 - 6 ottobre - Porto San Giorgio XXII edizione di Corimarche. Sabato 12 ottobre 2013 - ore 21.15 - Ascoli Piceno Teatro Ventidio Basso - Messa di Requiem G Verdi Domenica 13 ottobre - ore 16.30 - Ripatransone Chiesa Monumentale San Filippo Rassegna Corale Nazionale “Belvedere del Piceno” Organizzata dalla Corale Madonna di San Giovanni Sabato 19 ottobre - ore 21.30 - San Ginesio Auditorium S. Agostino Rassegna “Giulio Tallè” Organizzata dalla Corale Bonagiunta Sabato 19 ottobre - Fermo il M° Lorenzo Donati condurrà un corso di perfezionamento per direttori e coristi che si concluderà con un concerto dei partecipanti uniti al coro laboratorio. Pagi na 2 CALENDARI O REGI ONALE Scriveteci per inserire i vostri eventi corali nel Calendario Regionale:
[email protected] Numer o 2 Federico Vita Domenica 20 ottobre - Fermo 3° Concorso Corale Nazionale "Città di Fermo" Giuria: Marco Berrini, Aldo Cicconofri, Lorenzo Donati, Roberta Paraninfo, Dario Tabbia Organizzato del Coro Vox Poetica Ensemble con il patrocinio della Feniarco. Domenica 17 novembre - Loreto "Festa del corista" : sarà la data ufficiale dei festeggiamenti del 25°: tutti i coristi sono invitati alle ore 11.00 nella Basilica della S. Casa ad eseguire, alla presenza del Vescovo Delegato Pontificio, una nuova Messa che Padre Giuliano Viabile ha composto per l’occasione. 7 - 8 dicembre 2013 - Ascoli Piceno Concorso e Festival Nazionale Voci Bianche “IN...CANTO PICENO” Giuria: Nicola Conci, Mauro Zuccante, Aldo Cicconofri, Roberta Paraninfo, Mario Giorgi - Scadenza domande 15 ottobre 2013. Organizzato dal coro La Corolla Lunedi 23 dicembre - ore 21.00 - Altidona - Chiesa S. Ciriaco Natale Insieme - Organizzato dalla Corale Serafini Domenica 29 dicembre - ore 21.30 - San Ginesio Auditorium S. Agostino Concerto di fine d’anno - Organizzato dalla Corale Bonagiunta Pagi na 3 Se volete essere aggiornati su eventi corali nazionali scrivete ad Ettore Sisino e chiedete di essere inseriti in mailing list:
[email protected] INTER CHOROS è online: http://interchoros .wordpress.com/ Numer o 2 www.corriereproposte.it -
[email protected] Gli eventi corali del calendario regionale sono pubblicati nella rivista: UN MONDO PERFETTO D I L U I G I GN O C C HI N I Democrazia, uguaglianza, pari opportunità, altruismo, rispetto per gli altri: un mondo perfetto, ideale, irrealizzabile forse, ma che assomiglia molto all’universo di chi fa musica e l’orchestra sembra essere il mondo perfetto dove tutti si rispettano, si sostengono, si aiutano, si integrano condividendo un unico grande progetto. Un mondo ideale dove ogni destra e ogni sinistra si uniscono, sfiorando, accarezzando, abbracciando il proprio strumento e collaborano per dar vita alla grande magia dei suoni. Non ci sono sopraffazioni, privilegi, diritti di pochi e il piccolo flauto non è succube dell’austero controfagotto così come il contrabbasso non si fa forte della sua mole per sovrastare il violino. Tutti uguali, tutti unici, tutti indispensabili. E mentre, seduto in mezzo a tanti, stai suonando il più bel tema della tua vita, lo lasci al caldo abbraccio di un altro strumento che lo riprende, lo sviluppa, lo modella e, se possibile, lo rende ancor più bello per restituirlo così, senza rimpianti, a chi saprà portarlo verso altre intense sonorità. E tu lì, di nuovo solo, che ti limiti a seguirlo da lontano, felice perché sai di essere parte indispensabile del tutto. Il direttore è il garante dell’equilibrio perfetto, ricorda agli uni di non eccedere e invita gli altri a non tirarsi indietro, a mettersi in gioco, a collaborare alla creazione, a colorare l’aria che li circonda. Ma è la musica che crea una sensibilità ideale in chi la suona e la ascolta o sono le donne e gli uomini che la accol- gono, ad esserne dotati naturalmente? Nel dubbio avviciniamoci, entriamo nei teatri, nelle chiese, nelle piazze e in ogni luogo dove si fa musica e lasciamoci trasportare in questo mondo perfetto. Pagi na 4 L’ ANGOLO DELLA PARTI TURA D I EMI L I AN O F I NU C C I Numer o 2 La trascrizione del madrigale «Tu dormi et Amor veglia per mio danno» si basa sullʼedizione a stampa di Antonio Gardano, il quale nel 1552 ristampò «IL PRIMO LIBRO DE MADRIGALI a Tre voci a Note negre» di Eliseo Ghibellini, già pubblicato nel 1551 da Girolamo Scotto. Lʼedizione del 1551 fa riferimento ad una precedente, oggi perduta, che, purtroppo, conteneva, come si evince dallʼintestazione del 1551 («Di Heliseo Ghibel il Primo Libro di Madrigali a tre voci a note negre novamente ristampati et redutti alla sua integrità...»), numerosi errori e imperfe- zioni di stampa tali da stravolgere le composizioni stesse. Lʼespressione «Madrigali a note negre» era intercambiale con i termini «madrigali chromatici» e «madrigali di misura di breve», in quanto in essi vi era una prevalenza di note nere (semiminime) e colorate (crome) piuttosto che di note bianche (brevi, semibrevi, minime). Giova ribadire che lʼespressione «madrigale cromatico» non si riferisce assolutamente allʼimpiego di alterazioni ma al semplice fatto che le note impiegate fossero di piccolo valore. La locuzione «Madrigali di misura di breve» infine, fa riferimento allʼindicazione di tempo utilizzata: il semicircolo (C)1 anziché il semicircolo traversato (). Il sistema notazionale impiegato nel Rinascimento era mensurale (c.d. notazione mensurale bianca) e la «mensura» è il rapporto metrico tra una nota e quella di grado immediatamente inferiore; infatti la stessa figura musicale, ad esempio una breve, poteva contenere due (breve imperfetta) o tre semibrevi (breve perfetta) senza che vi fosse un segno (come il punto di valore nel nostro sistema notazionale) che modificasse il valore della nota. Il «tempus» (tempo) è pertanto il rapporto tra breve e semibreve, la cosiddetta «mensura alla breve» cui fanno riferi- mento i madrigali a note nere. Ma occorre fare un ulteriore distinguo: nel tempo imperfetto alla breve (C), la breve rappresenta lʼunità di «tactus» (pulsazione), ossia si batte una semibreve in battere (depositio) ed una in leva- re (elevatio), ma, nei madrigali a note nere, lʼunità di pulsazione diventa la semibreve (una minima in battere ed una in levare). 1. Tale indicazione di tempo non va assolutamente confusa con il nostro 4/4 neanche nei secoli successivi a quello preso in esame nel contesto in oggetto. TU DORMI ET AMOR VEGLI A PER MI O DANNO EL I S EO GHI B EL L I NI 1 5 2 0 C A – P O S T 1 5 8 1 Il Cant ar Bene Pagi na 5 Tu dormi, et Amor veglia per mio danno, né cessa d’abrusarme un sol momento; tu dormi reposata, et senza affanno, et io, cantando, piango et mi lamento; tu dormi lieta et io, lasso!, m’affanno in dimostrarti il mal che sempre sento; tu dormi un cheto, ameno et dolce sonno et gli occhi mei serrare non si ponno. [Benedetto Gareth, detto il Chariteo - E. Ghibellini] Tu dormi, io veglio ala tempesta e vento su la marmorea petra di tua porta. Tu dormi, io veglio e con amaro accento ognor chiamo pietà che è per me morta. Tu dormi, io veglio con grave tormento, né trovo al mio penar chi me conforta. Tu dormi riposata senza affanno e gli occhi miei ser[r]ati mai non stanno. [Anonimo - B. Tromboncino] DA “I L PRI MO LI BRO DE MADRI GALI A TRE VOCI ” ( S T AMP A T O D A AN T O N I O GAR D A N O , VE N E Z I A 1 5 5 2 ) I tre strambotti, strutturalmente e lessicalmente simili, riprendono ed evidenziano immagini poetiche del Pe- trarca che sono formulate attraverso lʼantitesi «tu dormi» e «io veglio». Inoltre, sotto il profilo melodico, si posso- no segnalare identiche formule dʼintonazione. Occorre, tuttavia, precisare che, mentre lʼintonazione melodica del Tromboncino rappresenta una delle formule melodiche standard con la quale si era soliti cantare lʼottava, tanto è vero che nellʼApografo Miscellaneo Marciano si trova uno strambotto in forma di dialogo («Gli è pur cocente ʼl fier desir chʼò in core»), simile a quello del Tromboncino, nel madrigale del Ghibellini, il compositore cita melodicamente le linee del Tromboncino. Tu dormi, io veglio et vo spargendo i passi et tormentando intorno ale tuo mura. Tu dormi e ’l dolor mio [re]sveglia i sassi et fa per gran pietù la luna obscura. Tu dormi, tu, ma non questi ochi lassi, dove el sonno a venir non se asicura. Per che ogni cosa da mia mente fuge, salvo la inmagin tua che me [de]struge. [Serafino Aquilano - Anonimo] Libri di madrigali a note nere furono pubblicati già a partire dagli anni ʼ40 del Cinquecento e la raccolta del Ghibellini si inserisce in questo filone. Sono, purtroppo, scarse le notizie biografiche relative ad Eliseo Ghi- bellini. Nacque ad Osimo (AN) attorno al 1520 e morì in Ancona probabilmente dopo il 1581, come si evin- ce dallʼintestazione de «IL PRIMO LIBRO DE MADRIGALI A CINQUE VOCI DI HELISEO GHIBEL- LINI DA OSIMO Maestro di Cappella in la Chiesa della Rever. Compagnia del Santiss. Sacramento di Ancona. Nuova- mente dato in luce. In Venetia Appresso Angelo Gardano MDLXXXI». Tale raccolta, peraltro, contiene anche il ma- drigale a cinque voci «Non si tosto sʼudì la ria novella» composto per commemorare la morte, avvenuta nel 1558, del re di Spagna Carlo V. Ghibellini è stato attivo per gran parte della sua vita nellʼItalia meridionale: a Napo- li, come risulta dalle dediche di due sue pubblicazioni di musica a stampa, e, prima del 1565, a Messina in qualità di «Maestro di cappella» della cattedrale messinese. Il testo poetico, musicato dal Ghibellini nel madrigale sopra trascritto, è uno strambotto in forma dʼottava toscana (6 versi endecasillabi a rima alternata e gli ultimi due a rima baciata: ABABABCC) del poeta spagnolo Benedetto Gareth detto il Cariteo, ripreso e citato suc- cessivamente sia concettualmente sia testualmente in altri strambotti composti nello stesso modo. Ad esem- pio, nel Libro Sesto delle Frottole, pubblicate a Venezia nel 1505 da Ottaviano Petrucci da Fossombrone, si trova un componimento di Serafino Aquilano che inizia con «Tu dormi, io veglio et vo spargendo i passi»; in «Tenori e contrabassi intabulati col sopran in canto figurato per cantar e sonar col lauto libro primo. Franciscus Bossinensis opus», stampato sempre dal Petrucci nel 1509, è contenuta una frottola di Bartolomeo Tromboncino intitolata «Tu dormi, io veglio ala tempesta e vento». Riportiamo i tre testi: Il M° Emiliano Finucci Pagi na 6 Numer o 2 Gli esempi che seguono chiariscono le affinità melodiche tra la frottola di Tromboncino e il madrigale di Ghi- bellini Per quanto riguarda la trascrizione abbiamo preferito mantenere integri i valori e il segno del «tactus» originali ed abbiamo, invece, aggiunto le moderne stanghette di battuta delle quali lʼesecutore non deve assolutamente te- nere conto ai fini interpretativi ed esecutivi in quanto esse costituiscono esclusivamente uno strumento per fa- cilitare il controllo verticale della partitura. Le alterazioni non presenti negli originali (la c.d. «musica ficta») sono state poste sopra le note; quelle racchiuse entro parentesi tonde sono dei suggerimenti. Le parole del testo indi- cate negli originali con lʼabbreviazione «ij» sono poste tra parentesi quadre. La nota conclusiva (longa ultramensu- ram) è stata trascritta con una semibreve coronata. Per ulteriori chiarimenti si rimanda ai testi citati nella biblio- grafia. BIBLIOGRAFIA - WILLI APEL (1984), La notazione della musica polifonica dal X al XVII secolo, a cura di P. Neonato, Firenze, Sansoni Ed. - MARGARET BENT (2002), Counterpoint, composition, and musica ficta, London, Routledge. - ANNA MARIA BUSSE BERGER (2002), Mensuration and proportion signs, Oxford, Clarendon Press. - KAROL BERGER (1987), Musica Ficta, Cambridge University Press. - LUCIA BOSCOLO (2006), Frottole Libro Septimo, Cleup editrice. - BENVENUTO DISERTORI (1964), Le frottole per canto e liuto intabulate da Franciscus Bossinensis, Milano, Ed. Ricordi. - LUCIA FAVA (2010), Musica e musicisti ad Ancona nel XVI secolo, Lucca, Libreria Musicale Italiana. - GEORGE HOULE (2000), Meter in music, 1600-1800 - Performance, Perception, and Notation, Bloomington & Indianapolis, Indiana University Press. - FRANCESCO LUISI (1979), Apografo miscellaneo marciano, Venezia, Ed. Fondazione Levi. - MARY S. LEWIS (2005), Antonio Gardano, Venetian Music Printer 1538-1569, Volume 2 (1550-1559), New York e Londra, Routledge. - NICHOLAS ROUTLEY (1985), A practical guide to musica ficta, in Early Music, volume 13, Oxford University Press. [Apografo Miscellaneo Marciano] [Franciscus Bossinensis, intavolatura di liuto] [Bartolomeo Tromboncino] [Eliseo Ghibellini] Pagi na 7 Numer o 2 Pagi na 8 Numer o 2 Pagi na 9 Numer o 2 Don Fernando Morresi nasce a Macerata il 27 maggio 1934. Rimasto orfano di padre in tene- ra età, cresce nell'Istitu- to San Giuseppe della stessa città, dove la mamma Natalina trova ospitalità e lavoro. Compie gli studi medi, ginnasiali e liceali pres- so il Seminario Vesco- vile di Macerata e viene ordinato sacerdote il 2 aprile 1960.Si specializ- za in Canto gregoriano nel 1961 presso la Fon- dazione "G. Cini" di Venezia e si diploma in Musica corale e Dire- zione di coro al Con- servatorio "F.E. Dall'A- baco" di Verona. Con- segue il compimento medio di Organo e Composizione organi- stica al Conservatorio "G.Rossini" di Pesaro, ma non può diplomarsi per la concomitanza di incarichi parrocchiali.. Supera l'esame di abili- tazione all'insegnamen- to della musica ed ottie- ne la cattedra sia presso gli istituti medi superio- ri sia in quelli inferiori. Opta per i secondi, ed insegna in varie scuole, pubbliche e private, della provincia. Per molti anni è alla Media statale "D. Alighieri" di Macerata.Nel 1960 fon- da il coro dei Pueri Cantores Zamberletti. Nel 1976 fonda il Coro Sibilla della Sezione Cai di Macerata. Dirige per molti anni il Coro della Cattedrale di Macerata. Per vari anni è respon- sabile musicale come membro del Direttivo della Federazione Na- zionale dei Pueri Can- tores. E' incaricato per la musica sacra nella Diocesi e promotore ed animatore appassionato dell'Istituto diocesano di musica sacra di Ma- cerata. Muore a Mace- rata il 22 marzo 1988. Queste brevi ed incom- plete note biografiche non riescono a porre nella giusta evidenza il ruolo avuto da Don Fernando nel dare im- pulso ai gruppi corali marchigiani. I Pueri Cantores "D. Zamber- letti" di Macerata han- no costituito il germo- glio fertile, da cui sono nati e si sono sviluppati numerosi cori, molti dei quali tuttora in attività. Il rinnovamento della stessa Federazione Na- zionale dei Pueri Can- tores si deve anche all'i- niziativa di Don Fer- nando che, insieme a pochi altri maestri di coro, ne ha voluto la radicale riforma. Anco- ra oggi la Federazione rappresenta un saldo riferimento per tutti i cori affiliati. Le doti del musicista si sono mo- strate, oltre che nel ge- sto elegante del diretto- re di coro, nella ricerca del patrimonio musica- le popolare (si ricordi al riguardo il volume "Voci dalla Sibilla") ed in composizioni origi- nali, molte delle quali di ispirazione mariana. Scriveva don Fernando: "Vale la pena di spen- dere una vita per il no- bile ideale del canto, per educare con la voce l'animo del fanciullo". Pagi na 10 DON FERNANDO MORRESI UNA VI TA NEL CANTO CORALE “Signore noi sin cà” Numer o 2 Il Cant ar Bene Nel Natale del 1991, 14 ex pueri cantores, diret- ti da Gianluca Paolucci decisero di tornare a cantare nacque così la Corale Cantando di Macerata. Perché Can- tando???? Perché can- tando si sono conosciu- ti: “Siamo ex Pueri, orgo- gliosamente. Tutti abbiamo cantato nel coro dei Pueri Cantores di Macerata. Cre- scendo, abbiamo smesso, a causa dei sempre crescenti impegni che porta la vita. Ma in noi è rimasto sempre un desiderio grande, spesso malcelato, comunque urgen- te, di tornare a cantare. Se ci troviamo dunque ancora insieme, non è per ricordare i bei tempi andati, ma per creare qualcosa di nuovo, per avere la possibilità di crescere insieme, d’ arrab- biarci, di mandarci a quel paese, se necessario, di scherzare e, se c’è bisogno, come, purtroppo già è suc- cesso, di piangere insieme: e tutto questo ci piace farlo, appunto CANTANDO. E’ questo il nostro “minimo comun denomina- tore” che ci dà la gioia di ritrovarci insieme per fare le prove con il nostro mae- stro Gian Luca. E per questo dono possiamo sol- tanto ringraziare Don Fer- nando Morresi, che tanto pazientemente ci ha istilla- to, goccia dopo goccia, tutto il suo amore per il canto. A lui rivolgiamo il pensiero, in questa nostra avventura: ci accompagni il suo insegna- mento e…. perché no? Ci assista sempre la sua “ugola” nei passaggi canori più difficili! Il coro si è esibito in diverse città italiane, con numerose presenze a manifestazioni di rile- vanza nazionale, pro- ponendo con la giusta vocalità ed espressività le storie di ispirazione popolare del celebre compositore veneto Bepi De Marzi, amico e grande estimatore del coro. I cantori macera- tesi eseguono con gusto anche composizioni sacre e polifoniche, ar- monizzazioni di brani rock, blues e pop in genere. Diciamo che chi investe nel suono, impostato per il grego- riano, può permettersi di cantar bene di tutto. Pagi na 11 LA CORALE CANTANDO DI MACERATA FEDELE TES TI MONE DEL CANTAR BENE www.coralecantando.com Info: 0733/202603 Il Cant ar Bene Pagi na 12 Corso basato sulla versione 2010 in inglese, con la collaborazione di Padre Giuliano Viabile SCRI TTURA MUSI CALE F I NA L E - 2 ^ L E Z I O NE D I MA R C O AN C O N E T A NI Lo “Speedy Entry” Tool Con un po’ di pratica, questo metodo di "digitare musica" può diventare estremamente rapido e preciso. Clicca lo “Speedy Entry Tool” Apparirà lo “Speedy menu”. Assicurati che non ci sia nessun segno di spunta su “Use MIDI Device for Input” nello Speedy menu. In caso contrario clicca sul commando per togliere il segno di spunta. Clicca sulla prima battuta in cui vuoi inserire la musica. Apparirà la casella di editing. Usa i tasti freccia sù/giù per muovere il pitch crossbar, e i tasti freccia sinistra/destra per muovere l’insertion bar. Usa I tasti freccia per posizionare il cursore all’altezza desiderata. Premi un tasto numerico (corrispondente al valore ritmico) per creare una nota. (Ricorda che il tasto “Bloc Num” deve essere attivato). Tieni premuti Ctrl e Shift e un tasto numerico per creare una pausa. I comandi della tastiera per lo Speedy Entry Pagi na 13 UN O T T I MO S U S S I D I O P E R C H I I N I Z I A A S C R I VE R E MU S I C A S U C O MP U T E R Numer o 2 1) Per aggiungere una nota ad un accordo, posizionare la crossbar all’altezza desiderata e premere invio. È possibile anche fare doppio clic dove si desidera che appaia la nuova nota. 2) Per rimuovere una nota, un accordo o una pausa, posizionare la insertion bar su di essa e premere CANC. Per rimuovere una singola nota di un accordo, posizionare sia l’insertion bar che la pitch crossbar) sul- la testa della nota e premere il tasto “backspace” o shift-delete. 3) Per trasformare una pausa in una nota, posizionare la insertion bar su di essa, posizionare la cros- sbar all’altezza desiderata e premere invio. Questo metodo può anche essere usato per aggiungere una nota a un accordo esistente. È possibile trasformare una singola nota (non un accordo) in una pausa premendo ba- ckspace. 4) Per spostare una nota o una pausa in orizzontale, trascinare verso sinistra o verso destra. Premere il tasto Maiusc durante il trascinamento per evitare di trascinare accidentalmente la nota o su o giù. 5) Per spostare una pausa in verticale, trascinarla verso l'alto o verso il basso. 6) Per spostare una nota verticalmente, trascinare verso l'alto o verso il basso. Premere il tasto Maiusc durante il trascinamento per evitare di trascinare accidentalmente la nota o la pausa orizzontalmente. Se si desi- dera spostare un intero accordo verso l'alto o verso il basso, fare doppio clic su di esso, al secondo clic, tenere premuto il pulsante del mouse e trascinare verso l'alto o verso il basso. 7) Per nascondere una nota o una pausa, posizionare la insertion bar su di essa e premere la lettera O o il tasto H. Premere di nuovo il tasto O per visualizzare la nota o la pausa di nuovo. 8) Per “flippare” una stanghetta, premere il tasto L. Questo processo blocca la stanghetta verso l'alto o verso il basso, in modo che non sia più libera di capovolgersi se, per esempio, la nota viene trasportata. Per ri- pristinare la nota al suo status originale di "flippabile", premere Ctrl-L. 9) Per alzare una nota di semitoni, posizionare sia la insertion bar e la crossbar su di essa e premere il tasto più (+). Il tasto meno (-) abbassa la nota di un semitono; entrambi i tasti si applicano solo alterazioni di una nota esistente, e non spostano la nota più in alto o più in bassa sul pentagramma. È possibile aggiungere fino a sette diesis o bemolle ad una nota. 10) Per nascondere un’alterazione , posizionare sia la insertion bar che la crossbar su di essa e preme- re il tasto asterisco (*). Se non viene visualizzata alcun alterazione, il tasto asterisco forza il programma a vi- sualizzare un’alterazione “di cortesia”, per aggiungere le parentesi, premere il tasto P. Se hai nascosto un’alterazione, premere di nuovo il tasto asterisco per visualizzarla di nuovo. Il Cant ar Bene Pagi na 14 F I NA L E - 2 ^ L E Z I O N E 11) Per unire o separare un gruppetto di crome o semicrome ecc , posizionare la insertion bar sulla seconda nota del gruppetto e premere il tasto B o slash (/). 12) Per legare le note, posizionare la insertion bar sulla prima nota e premere T. Per legare le note prece- denti, premere "Ctrl-T". 13) Per aggiungere un punto a una nota, posizionare la barra di inserimento sulla nota e premere (.) (punto del tastierino numerico). 14) Per passare alla battuta successiva, premere il tasto parentesi quadra chiusa (]). Premendo la staffa sinistra ([) tasto sposta il telaio di modifica alla misura precedente. Premere la freccia verso il basso passaggio per scendere di un personale, o shift-freccia per spostarsi di una riga. 15) Utilizzare Ctrl-numero per immettere una serie di gruppi irregolari (ctrl+3 inserisce una tripletta ecc.). 16) Il numero premuto verrà visualizzato nell'angolo in basso a sinistra della cornice di modifica. Il numero del gruppo irregolare, se presente, verrà visualizzato nell'angolo superiore destro del riquadro di modi- fica. 17) Inserisci le note del gruppetto come le altre. Nella prossima lezione vedremo come aggiungere alla partitura i segni di espressione. Si può scaricare gratuitamente il font da istallare sul PC, per usarlo con Sibelius o con Finale: http://antigua.giacomaster.com/ Pagi na 15 MI SCELLANEA Numer o 2 www.anonimafrottolisti.it Giulio Fratini Musicista abile costruttore di organi e clavicembali Sin da piccolo scopre la sua passione per l’Organo e per la musica antica in genere. Frequenta il Conservatorio G. B. Pergolesi di Fermo, nelle classi di Oboe con il M° Renato Paparelli, Composizione con il M° Italo Vesco- vo, Clavicembalo e Basso Continuo con il M° Adriano Dallapè ed Organo con il maestro Simonetta Fraboni nella cui classe ha terminato il proprio corso di studi conseguendo la laurea triennale di I livello in Organo. No- nostante la sua formazione sia da organista trova presto la sua perfetta dimensione musicale come clavicembali- sta e continuista ed è proprio in questa duplice veste che ha ottenuto le sue maggiori soddisfazioni artistiche. Attivo anche nell’ambito della musica vocale, canta come controtenore nel Vox Poetica ensemble di Fermo e diri- ge dal 2006 il coro Santa Maria e san Pietro di Pedaso Parallelamente allo studio della musica ha da sempre colti- vato un profondissimo interesse per l’organologia a tutto campo che lo ha spinto sia ad essere attivo come stu- dioso di fatti ed oggetti organologici, sia ad intraprendere un’attività pratica di costruttore di strumenti; dal suo laboratorio di Porto San Giorgio, dove lavora insieme a Pierpaolo Pallotti, sono già usciti numerosi strumenti ad arco e a tastiera; in questo periodo sta' lavorando ad un organo regale e ad una copia del cembalo C. Grimal- di del 1703 conservato al Museo della musica di Parigi: quest’ultimo strumento è stato utilizzato nel 2009, dall’Accademia di musica Antica di Rovereto per il Premio Bomporti presieduto dal M° Enrico Gatti. Tra i progetti c’è la costruzione di un organo con canne aperte in legno di cipresso per l’esecuzione del basso continuo nel repertorio rinascimentale e barocco italiano, un organo a cassapanca a tre registri e un cembalo copia da Mietke a due tastiere. Cosa significa educare? L’etimologia del termi- ne latino rimanda ad un processo che guidi l’individuo sempre più “fuori dal sé”, vale a dire un percorso di a- pertura che permetta alla personalità di sviluppa- re ed esternare le sue potenzialità. In riferi- mento a questa apertu- ra è evidente che essa si può riferire ai due sen- si:\ del lasciar entrare e del lasciare uscire. Se penso ad un fiore che sboccia posso immagi- nare che lasci uscire il suo profumo e lasci vedere la bellezza dei suoi petali, ma anche che accolga gli insetti che diffonderanno il suo polline fecondo. Educare è quindi guidare al riconoscimento dell’altro dal sé ma anche riconosci- mento del sé e sua proiezio- ne verso l’altro. Quale funzione svolge la mu- sica all’interno di que- sto processo? Fin dall’antichità, la musica è stata ritenuta capace di “smuovere le forze più intime e nascoste” dell’uomo, al punto che, nel mito di Orfeo, il protagonista con il flauto riusciva a trasci- nare gli alberi e gli ani- mali al suo passaggio. Sempre gli antichi (Platone, Il Simposio, la bellezza come espres- sione di “armonia” e di eternità, laddove la bel- lezza delle anime è più preziosa di quella del corpo) sostenevano che alcuni modi musicali fossero etici ed altri meno attribuendo alla musica la capacità di influire profondamente sull’animo umano vol- gendolo al bene o al male; Aristotele (Etica Nicomachea) differen- ziandosi da Platone af- fermava pragmatica- mente che la bontà non era da ricercarsi nell’eticità dei modi quanto nella loro effica- cia (l’”affetto”). Nell’età barocca la “teoria degli affetti” giunse a deter- minare un vero voca- bolario musicale che corrispondesse ad al- trettanti stati d’animo suscitabili nell’ascolta- tore. La musica costi- tuisce la “voce” dell’energia vitale che permea l’universo, l’arte che ne interpreta il re- spiro, il ritmo, il suo divenire: la musica è un’arte del Quadrivium, una “scienza matemati- ca” come l’astronomia, l’aritmetica e la geome- tria. La fruizione indivi- duale è solo una parte dell’esperienza musica- le. La pratica musicale, soprattutto quella d’insieme, rappresenta un’esperienza unica ed irripetibile di condivi- sione con l’altro, una specie di “viaggio col- lettivo” verso un’altra dimensione, nella quale quasi magicamente le forze dei singoli si uni- scono sinergicamente per realizzare, un’armo- nia appunto, non solo musicale ma più pro- fondamente umana. Come poter rinunciare a qualcosa di simile? Come rimanere insensibili di fron- te ad essa? Shakespeare affermava nel Mercante di Venezia: […] Guarda- ti dall’uomo insensibile alla musica i suoi senti- menti sono oscuri co- me l’Erebo […]. Ma detto questo, a quale musica volgersi? I modelli televi- sivi e mediatici parlano ai giovani e offrono proposte. La loro carat- teristica è di porsi in una logica di mercato: se il “prodotto” piace, funziona, questo si fa vendere ed è bello e buo- no. Questa logica è e- stremamente pericolosa perché priva le nuove generazioni di tutte le opportunità di cui a- vrebbero bisogno di fruire, dirottandole su quelle più convenienti. la legge di mercato non risponde alla regola e- ducativa; la convenien- za in questo caso non è solo economica, nel senso finanziario del termine, ma in questa distorta visione si abdi- ca risparmiando sul Pagi na 16 L’ EDUCAZI ONE ALLA BELLEZZA ATTRAVERSO LA MUSI CA D I MA R I O GI O R G I Numer o 2 dovere fondamentale da parte dei formatori e di coloro che hanno potere decisionale sulle propo- ste culturali (scuola, mezzi di comunicazione di massa, case discografi- che, organizzatori di e- venti culturali, concerti, spettacoli teatrali, cultu- rali): la sana reinterpreta- zione del patrimonio culturale, ereditato del passato, costituisce la radice fondamentale per qualsiasi progresso futu- ro in cui la società attua- le è chiamata ad investi- re. Privando le nuove generazioni della possibi- lità di fruire della bellezza del loro passato si costi- tuiscono le basi per il futuro “nulla”. Far cono- scere le radici della no- stra cultura ai giovani è dignitosamente impegna- tivo dato che gli educatori devono essere profonda- mente immersi nella cul- tura di appartenenza, padroneggiarla in modo tale da attualizzarla attra- verso metodi pedagogici non meccanici ma vitali che sappiano rendere l’eternità del passato al cospetto del presente. Far questo è difficile perché presuppone un “formazione costante dei formatori” e autentica fede nel proprio compito. L’unica economia possi- bile nel campo della cultura e dell’educazio- ne è quella in vista della Il Cant ar Bene formazione armonica della personalità uma- na, e qui torniamo ad un concetto proprio della scienza musicale. L’utilità economica e culturale non coincide con quella finanziaria e di mercato, anzi spesso è opposta: ciò che è economico, dal punto di vista educativo e cul- turale,è dannoso sotto quello finanziario e di mercato. In assenza di questo fondamentale processo di formazio- ne, per la pigrizia cultura- le di chi ne ha responsa- bilità, si è elevato a cul- tura il sottoprodotto culturale; il risultato di questo fenomeno insa- no, invece di elevare i “fruitori”, ha portato ad abbassare l’offerta. La formazione del gusto non è qualcosa di epi- sodico o spontaneisti- co. Secondo Platone l’uomo è naturalmente tendente alla ricerca della bellezza e con essa egli seleziona il suo gu- sto. Si pensi alla paideia, cioè alla concezione dell’educazione come formazione alla virtù. Parimenti il bambino è istintivamente proteso verso il bello: questo è pero solo l’inizio. Egli va costantemente indi- rizzato a comprendere le motivazioni di una scelta discriminata a dispetto di un’altra; se questo non avviene di- venterà un adolescente in balia della “logica del branco” gestito dai per- suasori del marketing e si adeguerà a ciò che fan- no gli altri, uniforman- dosi alla moltitudine e necessariamente deter- minando una propria effettiva spersonalizza- zione: si abituerà a comprare ciò che non conosce senza riflettere sulle proprie scelte, sarà soddisfatto perché ha fatto degli acquisti ma non ne saprà il motivo, non eserciterà la prero- gativa del suo essere un uomo, quella di posse- dere la capacità di sce- gliere consapevolmen- te. Le giovani genera- zioni sono estrema- mente interessate a co- noscere il bello e la sua eternità; non corrispon- de al vero quando si afferma che il giovane è refrattario alla cultura e alle opere del passato; è’ fondamentale però cominciare per tempo la sua educazione affin- ché si orienti corretta- mente nella propria crescita e sappia rico- noscere i segni della bellezza fin dalla tenera età. Il bambino vuole conoscere solo ciò che ama. Conoscere l’arte e la musica equivale per il bambino ad amarla. Egli può amare qualco- sa solo attraverso l’a more verso un altro essere umano trasferen- do il suo amore per il proprio maestro a ciò verso cui il maestro stesso lo indirizza per- ché crede nel suo esem- pio. Da qui l’esigenza imprescindibile di avere dei maestri che sappia- no ciò che insegnano e che lo facciano amando l’oggetto del loro inse- gnamento. Diversa- mente avremo le distor- sione educative che ge- nerano involuzione e declino della società. Se un maestro non sa ciò che insegna può inse- gnare ciò che è brutto o cattivo. Se insegna sen- za amare ciò che inse- gna non sarà capace di interessare i suoi allievi generando indifferenza anche se l’oggetto del suo insegnamento fosse buono e bello. Chiu- dendo il cerchio del discorso possiamo af- fermare che l’educazio- ne al bello come pro- cesso di apertura del sé avviene in gran parte come risveglio alla voce del Maestro. Una voce che chiama, incoraggia, corregge e comprende con dolcezza o con se- verità ma sempre con amore ed indirizzata alla valorizzazione. Il compito da svolgere è di enorme portata psi- cologica e sociale ed equivale ad una nuo- Pagi na 17 L A B E L L E Z Z A S AL VE R À I L MO N D O alfabetizzazione cultura- le, stavolta, però, impo- stata su un piano più qualitativo ed educativo. Una sfida in cui, come in tutte le avventure, c’è bisogno di pionieri e te- stimoni che guidino e che sappiano indicare la strada da percorrere. Il cammino è già comincia- to. Il M° Mario Giorgi Nella prima parte di questo breve saggio abbiamo esaminato le caratteristiche e le pe- culiarità del Canto Ar- monico, tracciando una panoramica sintetica circa le possibilità che questa interessante tec- nica vocale può offrire al singolo cantore. A questo punto, si impo- ne di analizzare come il Canto Armonico possa essere calato concreta- mente nella quotidiani- tà della pratica corale quale ulteriore stru- mento per conseguire risultati artistici sempre migliori e nuovi. Partia- mo innanzitutto da un dato di fatto: l’utilizzo del Canto Armonico, ormai da diversi anni, si sta sempre più diffon- dendo nel mondo cora- le e non è certamente infrequente imbattersi in formazioni corali o gruppi vocali da camera che si producono in performance “armonicali” di grande fascino sono- ro e dagli impasti densi e cangianti che neppure le più sofisticate proce- dure di trattamento e- lettroacustico del suono sono in grado di ripro- durre, almeno con lo stesso grado di verità e credibilità. Il Canto Armonico, pertanto, pur restando ancor oggi una dimensione “di frontiera” della vocalità, è entrato a pieno titolo a far parte del mondo corale e sarebbe, a mio avviso, un grave errore considerarlo come una sorta di approccio vo- cale esoterico confinato ad una visione di tipo extra-colto della musica e comunque lontano dalla realtà che ciascu- no di noi vive nel fare musica. Fatte queste doverose premesse, vediamo concretamente come un direttore di coro, anche non esper- to di Canto Armonico, potrebbe avvalersi di questa tecnica in modo semplice ed intuitivo. Una prima interessante possibilità è rappresen- tata dall’utilizzo degli armonici nella fase di riscaldamento del coro, prima della prova o del concerto. Si dispongo- no in cerchio i cantori, alternando per quanto possibile voci maschili e voci femminili e cer- cando di coprire il peri- metro della sala in cui si svolgerà la prova o si terrà il concerto, quasi a voler interiorizzare ide- almente e collettiva- mente tutto lo spazio acustico a disposizione. Il direttore si dispone al centro di questa circon- ferenza “cantante” per pilotare e controllare gli esercizi vocali proposti. Iniziando da un suono medio-basso della tessi- tura vocale, si parte da un’ emissione a bocca chiusa sulla “m” - pre- feribilmente partendo da sezioni a voci pari (solo voci femminili o solo voci maschili) - e si chiede ai coristi di sostenere quel suono per qualche minuto con una vocalità non impo- stata e il più naturale possibile. I cantori tem- poraneamente silenti, non dovranno distrarsi ma, al contrario, parte- cipare attivamente ascol- tando con attenzione cosa succede. Dalla “m” tenuta, il direttore chiamerà via via le cin- que vocali, ciascuna delle quali sarà sostenu- ta dai cantori per alcuni minuti. Tutto il proce- dimento durerà almeno 15’/20’ minuti e si so- stanzierà in una sorta di rito collettivo in cui verrà condivisa una ve- ra e propria metamorfosi sonora e percettiva: come in un mantra, quel suono lungo, apparen- temente fisso e immo- bile, dischiuderà la po- tenza e la meraviglia delle proprie compo- nenti parziali che ren- deranno quello stesso suono più ricco e mul- tiforme. Va da sé che i tempi per arrivare a questo tipo di percezio- ne sono assolutamente soggettivi e pertanto si potrebbe suggerire ai Pagi na 18 IL CANTO ARMONI CO 2 ^ P A R T E D I S I MO N E S P I N A C I Numer o 2 cantori di segnalare vi- sivamente il momento in cui il proprio orec- chio riesce ad individu- are alcuni armonici (ad esempio portando il palmo di una mano sul torace) in modo tale da giungere a un punto in cui si sarà certi che tutti abbiano raggiunto la stessa meta sensoriale. Ci si può sbizzarrire, in seguito, utilizzando il medesimo procedimen- to su due suoni a diver- si intervalli (ad esempio una quinta giusta, una seconda maggiore, ecc.) oppure semplici clusters diatonici a quattro o più suoni, mescolando le vocali, per risultati sempre nuovi e sor- prendenti. Si può con- dividere o meno questo tipo di approccio al ri- scaldamento del coro ma vorrei richiamare l’attenzione dei più scettici sui seguenti a- spetti rilevanti: - un riscaldamento così concepito favorisce l’attenzione e la concentra- zione dei cantori essen- do focalizzato sul suo- no e su un concetto dinamico di percezione; a pensarci bene, capita spesso di constatare come i vocalizzi tradi- zionali di impronta bel- cantistica (basati su frammenti di scala o su arpeggi e solitamente trasportati per semitoni Il Cant ar Bene lungo tutta la estensio- ne vocale dei diversi registri), siano eseguiti in modo meccanico - quasi fossero una routine priva di una finalità precisa - e portino, nel migliore dei casi, a un affaticamento vocale del coro ancor prima di iniziare la performance; - il tenere un semplice suono, evitando voca- lizzi articolati e tecnica- mente troppo comples- si, diminuisce il rischio insidioso di inutili e a volte dannose tensioni muscolari che possono interferire sull’ equilib- rio dei meccanismi fo- natori, e pone il singolo cantore in una situazio- ne di estrema rilassatez- za che gli facilita anche un utilissimo check-up delle proprie condizioni fisiche e posturali (allineamento testa- collo-schiena, spalle abbassate e rilassate, posizione della laringe, appoggio del suono, ecc., ecc.) a cui spesso non si presta alcun tipo di attenzione; - l’abituarsi ad individu- are gli intervalli creati dai suoni armonici ri- spetto al suono fonda- mentale crea, con l’andare del tempo, una familiarità con le into- nazioni naturali aprendo così, almeno su un pia- no meramente poten- ziale, scenari molto sti molanti: immaginiamo che a una sezione del coro sia affidata la terza di una triade maggiore che conclude una caden- za intermedia o conclu- siva di un mottetto ri- nascimentale; ebbene, proprio l’orecchio di quei cantori che per lungo tempo si è allena- to a percepire il quinto armonico della serie (ad esempio un mi se il suo- no fondamentale è un do) porterà gli stessi ad intonare un mi più “corto” rispetto a quel- lo del pianoforte (cioè una terza maggiore na- turale e non temperata). In merito a questo punto, sono da ritenersi più che legittime tutte le perplessità del caso. A prescindere dal fatto che molti direttori pre- feriscono comunque intonazioni temperate anche nella esecuzione del repertorio antico, risulta difficile da cre- dere che il cantore “medio” possa arrivare a una così sofisticata e f i n e s e n s i b i l i t à “intonativa” attraverso un procedimento tutto sommato indiretto e inconsapevole. Dicia- moci la verità: quanto spesso i direttori di co- ro si son dovuti accon- tentare di una intona- zione “mediamente dignitosa” dopo infinite ed estenuanti ripetizioni dello stesso passaggio musicale? Ragion per cui non sembra credibi- le che il proprio coro possa addirittura acqui- sire la capacità di di- scernere tra intervalli naturali e intervalli tem- perati. Tuttavia, la sola idea che con l’andar del tempo ciò possa succe- dere, ha di per sé un grande fascino e co- munque ci induce a riflettere su un argo- mento di grande com- plessità per il quale, nel corso dei secoli, si sono utilizzati fiumi di in- chiostro e si sono ali- mentati infuocati dibat- titi che in questa sede non è possibile appro- fondire. Un altro im- portante aspetto da prendere in considera- zione riguarda l’utilizzo del Canto Armonico nell’ambito del reperto- rio corale. Si possono individuare due approc- ci ben distinti: - brani nei quali è lo stesso compositore a richiedere al coro la emissione di armonici con modalità più o me- no definite, all’interno della struttura della composizione (e ciò riguarda essenzialmente il repertorio contempo- raneo); - ricorso al Canto Ar- monico per la esecuzio- ne di brani in cui, pur non essendo previsto Pagi na 19 I S E G R E T I D I U NA P AR T I C O L A R E T E C N I C A VO C AL E previsto né dal compo- sitore né da prassi ese- cutive consolidate l’ uso degli armonici, questo rappresenta comunque una possibilità interpre- tativa per il direttore, che può tentare così di far brillare di una luce rinnovata il pezzo su cui sta lavorando, trava- licando consapevol- mente i confini imposti dal rigore della filologia o dalla prassi corrente. Esistono ormai nume- rosi esempi di letteratu- ra corale in cui l’utilizzo del Canto Armonico entra in gioco; sarebbe tuttavia impossibile, oltre che inutile, tentare di tracciare un elenco completo delle opere scritte dai compositori, noti e meno noti, sparsi in ogni parte del mon- do. Mi limiterei a citare due esempi che, pur ponendosi al di fuori delle possibilità tecnico -esecutive di un coro amatoriale, dovrebbero rappresentare un riferi- mento imprescindibile per chiunque voglia avvicinarsi al mondo del canto armonico ed in particolare a quello che ha in qualche modo “contaminato” la cultu- ra musicale occidenta- le.. Il primo esempio riveste un’importanza storica perché costitui- sce in assoluto il primo caso in cui un composi- Il Cant ar Bene re abbia concepito un’opera vocale a cap- pella interamente strut- turata sulle armoniche vocali che i cantanti- esecutori sono chiamati a produrre. Stiamo par- lando di Stimmung (1968), per sei voci, del compositore tedesco Karlheinze Stockhau- sen (1928-2007), opera suddivisa in cinquantu- no sezioni distinte, il cui testo è costituito dai nomi di alcune divinità appartenenti alle più svariate civiltà e culture (atzechi, Grecia antica, aborigeni, ecc.) e al cui interno i singoli cantori devono rendere gra- dualmente audibili gli armonici del suono fondamentale cantato, manipolando continua- mente la posizione del- le labbra e della lingua. Una volta raggiunta la piena “identità” del modello melodico ar- monicale eseguito, un cantore “leader”, ricor- rendo ad un complesso sistema di segnali, con- durrà tutti gli altri can- tori verso la sezione successiva, in cui un armonico del preceden- te modello melodico diverrà a sua volta suo- no fondamentale con cui viene introdotta una nuova serie armonicale, e così via fino alla se- zione conclusiva. Que- sto innovativo procedi- mento di scrittura mu- sicale di tipo circolare, conferisce al pezzo una notevole forza evocati- va che cattura immedia- tamente l’attenzione dell’ascoltatore portan- dolo con un procedi- mento quasi ipnotico verso nuovi orizzonti sensoriali e percettivi. Per usare le parole dello stesso compositore: “[…] niente di orientale, niente di filosofico: solo due bimbi, una piccola casa, silenzio, solitudine, notte, neve, ghiaccio: puro miraco- lo! […]. L’altro impor- tante esempio che mi sembra doveroso citare è la messa pro defunctis denominata Chrisalid Requiem – Requiem for a Millennium (1999) del compositore-performer statunitense Toby Twi- ning (1958), commis- sionata da un festival olandese per le celebra- zioni legate alla fine del millennio. E’ un pezzo che richiede capacità vocali straordinarie e un controllo assoluto degli armonici, che de- vono essere prodotti in punti precisi del tessuto armonico e all’interno di intricate combinazio- ni di ritmi dispari. Non solo: le linee melodiche e i rapporti intervallari tra i suoni reali devono puntualmente rispettare le proporzioni della serie degli armonici (e qui la capacità dei can- tori di districarsi tra i diversi sistemi intonati- vi deve essere effettiva e non solo potenzia- le…). Il compositore non disdegna espliciti e ricorrenti richiami dello stile di suoi illustri pre- decessori quali Guillau- me de Machaut ed altri compositori del quat- tordicesimo secolo che, come lui, attribuiscono alla simbologia numeri- ca un ruolo essenziale nel condi zi ona r e l’organizzazione ritmi- ca, melodica e armoni- ca delle composizioni. La messa di Twining rappresenta probabil- mente l’esempio di maggior complessità nell’utilizzo del Canto Armonico e la sua im- portanza va ricercata, più che nelle qualità estetiche intrinseche della composizione, nel fatto che in essa sono tracciati innovativi per- corsi di scrittura a cui possono ispirarsi i compositori al fine di ampliare le proprie pos- sibilità espressive. Co- me ho già evidenziato, entrambe le sopra citate composizioni sono al di fuori delle concrete possibilità esecutive di un coro amatoriale, a meno che non si abbia a che fare con una compagine estrema- mente selezionata e di grande esperienza. Si impone allora di dare qualche ulteriore utile Pagi na 20 S E G U E - I S E G R E T I D E L CA NT O AR MO NI C O suggerimento affinché questo breve saggio non rimanga lettera morta ma possa costi- tuire un piccolo spunto di riflessione per ampli- are il repertorio verso nuove direzioni. Gli esempi di brani accessi- bili possono essere nu- merosi e la scelta dell’uno o dell’altro può dipendere da fattori legati alle specifiche esigenze tecniche del coro o semplicemente dal gusto personale del suo direttore. Tra tutte le possibili opzioni, per esperienza personale diretta, mi sentirei di consigliare lo studio del brano An Alleluja Super- Round di William Al- bright (1944-1998), composizione basata su una successione di do- dici frammenti melodici costruiti sul modo miso- lidio di re. E’ un brano che presenta numerosi aspetti positivi: - non è previsto un or- ganico definito ma solo una richiesta numerica di cantori che va da un minimo di otto fino a un numero “n” infinito (ho solo un basso e due contralti contro otto soprani e sei tenori: nessun problema, il brano è eseguibile…); - ha una notevole liber- tà ritmico-esecutiva che ogni cantore può gesti- re in completa autono- mia e senza timore di Il Cant ar Bene di sbagliare qualche attacco (la durata delle note che formano i sin- goli frammenti è pura- mente indicativa e le singole linee melodiche possono essere ripetute a discrezione del singo- lo cantore); - utilizza una disposi- zione circolare spazia- lizzata dei cantori che, come abbiamo visto in precedenza, favorisce la emersione degli armo- nici, saturando di suo- no lo spazio acustico disponibile; - l’unica parola del testo (Alleluja) contiene so- stanzialmente tutte le vocali (manca solo la “o” che si può comun- que ottenere scurendo qualche “a”) e pertanto costituisce terreno ferti- lissimo per la produzio- ne di armonici; - stimola la creatività e la capacità di ascolto dei coristi che si sento- no artefici di una scul- tura sonora plasmata all’interno del magma dei frammenti melodici gradualmente sovrap- posti. Per tutte le sud- dette ragioni, il brano di Albright mi sembra un ottimo pezzo dove po- ter tentare un approc- cio armonicale con re- lativa semplicità, magari indirizzando in tal sen- so tre o quattro cantori che si ritengono vocal- mente più maturi e si- curi. La emissione de- gli armonici non è e- spressamente prevista dal compositore; tutta- via, come dicevo poc’anzi, questo può costituire uno di quei validi esempi di come il Canto Armonico possa essere introdotto senza che ciò – considerate le peculiarità di scrittura del brano stesso - ap- paia come una forzatu- ra rispetto alle indica- zioni del compositore. Il risultato è garantito: provare per credere! Vorrei infine segnalare le infinite possibilità offerte dal repertorio antico. Mi riferisco in particolare alle forme musicali del periodo medievale come il Can- tus planus (incluso il gre- goriano) o le prime for- me di proto-polifonia della scuola di Notre- Dame (Organum, Con- ductus, ecc.) in cui spes- so il ricorso al Canto Armonico può risultare una soluzione esecutiva di grande fascino e concettualmente affatto impropria. Non dimen- tichiamoci infatti – e questo è forse un aspet- to che non ho suffi- cientemente rimarcato – che la pratica del Canto Armonico, al di là delle sue origini scia- maniche e ritualistiche, anche nella cultura oc- cidentale presenta forti connotazioni metafisiche: la serie degli armonici e le rigorose leggi mate- matiche che ne regola- no il funzionamento, rappresentano ideal- mente la perfezione e l’immutabilità di un ordine universale assoluto che ci avvicina al tra- scendente. Il connubio tra Canto Armonico e queste musiche nate da forti inquietudini e pro- fonde tensioni spiritua- li, proprie di un’epoca di transizione come quella medievale, appa- re, pertanto, essere per- fetto. Anche in questo caso vorrei però sugge- rire indicazioni concre- te. Provate, per esem- pio, a sovrapporre un bordone eseguito sulla finalis del modo e cantato a bocca chiusa (su “m”) a una lauda medievale o a una melodia di Hilde- gard von Bingen, chie- dendo ad alcuni coristi di vocalizzare veloce- mente sulle cinque vo- cali a piacere, modifi- cando di continuo la posizione delle labbra e della lingua. La stratifi- cazione di armonici che si creerà sopra la linea melodica aggiungerà al pezzo una sorta di affa- scinante tridimensiona- lità sonora, amplifican- do così il profondo senso di misticismo proprio di queste musi- che. Agli “sceriffi” della filologia chiederei un po’ di tolleranza e com- prensione. E comun- Pagi na 21 I S E G R E T I D I U NA P AR T I C O L A R E T E C N I C A VO C AL E que, chi può escludere in assoluto che in qual- che sperduto monaste- ro d’Europa alcuni mo- naci non si siano diver- titi nei secoli passati a sperimentare con le proprie armoniche vo- cali? Alcuni autorevoli studi hanno dimostrato come molte abbazie cistercensi siano state costruite sulle base di criteri architettonici che si rifanno esattamente ad alcune proporzioni della serie degli armoni- ci. La semplicità delle linee e la mancanza di ornamenti interni fanno sì che in questi luoghi la riverberazione del suo- no avvenga in modo armonico e lineare, così da esaltare la multifor- me essenza del suono stesso: la parola sembra trasformarsi subito in canto, ed il canto in Can- to Armonico. Qui mi fer- mo, con la consapevole frustrazione di aver tra- lasciato un oceano di informazioni e riflessio- ni e la certezza di aver solo appena scalfito la superficie di un argo- ment o compl esso quanto avvincente. Spero di aver suscitato almeno un minimo in- teresse verso il mondo del Canto Armonico e che si possa tornare ad approfondire ulterior- mente l’argomento nel- le pagine di questa rivi- sta. Nel frattempo, ri- Il Cant ar Bene mando i più curiosi alla bibliografia e alla disco- grafia essenziali indicati di seguito. Pagi na 22 S E G U E - I S E G R E T I D E L CA NT O AR MO NI C O Bibliografia essenziale: Tongeren, Mark van: Overtone Singing – Physics and Metaphysics of Harmonics in East and West, Fusica, Am- sterdam, 2002 (Probabilmente il più completo trattato sul Canto Armonico oggi in circolazione. In lingua inglese) Rachele, Rollin: Overtone Singing Study Guide, Cryptic Voices Productions, Amsterdam, 1996 (Ottimo manuale dal taglio pratico e ricco di suggerimenti ed esercizi per l’apprendimento della tecnica con audio CD; in lingua inglese e purtroppo da tempo fuori catalogo ma reperibile sul mercato dell’usato) Cope, Jonathan: How to “khoomei” and other overtone singing styles, Wild Wind & Sound For Health, Oxford, 2004 (Guida sintetica al Canto Armonico con audio CD; parte teorica stringata ma molti esercizi su come praticare; in lingua inglese) Laneri, Roberto: La Voce dell’Arcobaleno – Origini, tecniche e applicazioni del Canto Armonico, Edizioni Il Punto d’Incontro, Vicenza, 2002 (Che io sappia, l’unico trattato di un autore italiano sul Canto Armonico; ha un forte taglio filosofico e metafisico) Discografia essenziale: AA.VV, Tuvinian Singers & Musicians, World Network n.21, Network Medien GmbH (Interessante campionario del- le diverse tecniche di Throat-Singing ancor’oggi praticate nelle regioni centro asiatiche) David Hykes and the Harmonic Choir, Hearing Solar Wind, Ocora C558607 (E’ in assoluto il disco-manifesto del Canto Armonico in occidente; incisione culto che ha venduto più di 150.000 copie, numero incredibile per un gene- re vocale inclassificabile; disco di rara bellezza, musica “assoluta”. Fortemente consigliato) Michael Vetter & the Overtone Choir, Ancient Voices, Amiata Records ARNR 0192 (Altra bella incisione discografi- ca in cui prevale la dimensione corale e collettiva del Canto Armonico) Vox Clamantis, dir. Jaan-Eik Tulve, Filia Sion, ECM New Series 2244 (Recente lavoro discografico del giovane en- semble vocale estone specializzato nel canto gregoriano e nella musica medioevale; ottimo esempio di connubio e sperimentazione tra repertorio antico e Canto Armonico) Il M° Simone Spinaci Il coro Durantino di Urbania Il Cant ar Bene Pagi na 23 LI NKS www.errabundimusici.com www.filarmonicamarchigiana.com Domenica 13 ottobre 2013, si svolgerà a Ri- patransone (AP) la XXXI Rassegna Corale Nazionale “Belvedere del Piceno”, organizza- ta dalla locale Associa- zione Corale “Madonna di San Giovanni”, con il patrocinio della Re- gione Marche, della Provincia di Ascoli Pi- ceno, del Comune di Ripatransone; prezioso è il sostegno della Ban- ca di Ripatransone di Credito Cooperativo. Vi partecipano Corali provenienti da tre re- gioni, e precisamente: Città di Termoli (Campobasso), diretta da Carmine Mascitelli; Polifonica Cingolana di Cingoli (Macerata), di- retta da Ilde Maggiore; San Benedetto di Nor- cia (Perugia), diretta da Luca Garbini, Madon- na di San Giovanni di Ripatransone (Ascoli Piceno), diretta da Naz- zareno Fanesi. Alle ore 11,00 nella Cattedrale - Basilica, i quattro grup- pi corali animeranno la santa messa eseguendo collettivamente canti liturgici polifonici. Alle ore 16,00 nella chiesa monumentale di San Filippo, si esibiranno individualmente pre- sentando il “meglio” del proprio repertorio. Alle ore 18,00 ci sarà la conclusione della Ras- segna con l’intervento ed il saluto delle autori- tà, lo scambio dei doni e l’esecuzione collettiva dell’ “Ave Verum Cor- pus” di Mozart. Come per gli anni passati, c’è grande attesa per la Rassegna Corale Nazio- nale di Ripatransone, uno dei più longevi e prestigiosi eventi musi- cali delle Marche e dell’Italia centrale. Pagi na 24 XXXI ^ RAS S EGNA CORAL E POLI FONI CA NAZI ONAL E “ BELVEDERE DEL PI CENO” RI PATRANS ONE D I AN T O N I O GI A N N E T T I Numer o 2 La corale Madonna San Giovanni di Ripatransone diretta dal M° Nazzareno Fanesi NOTI ZI ARI O Il Cant ar Bene Alla ripresa dell’ attività corale, dopo la pausa estiva, il coro La Cor- data di Montalto Mar- che realizzerà a metà settembre una registra- zione del canto Vajont, scritto da Patrizio Paci in memoria delle vitti- me del disastro del 1963, di cui ricorre quest’anno il 50° Anni- versario. Il canto, ese- guito e donato due anni fa alla città di Longaro- ne, sarà inserito nel CD ufficiale delle comme- morazioni del 9 otto- bre. “Il canto Vajont non è un brano pensato, ragionato, nasce da uno stato d’animo: la profonda commozione di chi è colpito emotivamente dal disastro. Dopo il mono- logo di Paolini sono rimasto almeno mezzora immobile in atterrito silenzio, scorre- vano nella mente le immagi- ni e le fasi della disgrazia, contemporaneamente sgorga- vano in maniera spontanea i suoni che le immagini evocavano. Il canto non ha un testo vero e proprio, non ci sono parole di fronte a tale sciagura, non c’è nulla da dire, se non invocare l’Altissimo: Signore fa che non accada più !!!” Pagi na 25 UN C A N T O DE D I C A T O A L L A T R A GE D I A DE L VA J O N T 5 0 ° A NN I V E R S A R I O LO S PA R T I T O È S C A R I C A B I L E DAL L I NK: http://patriziopaci.altervista.org/Armonizzazioni/Vajont_paci_TTBB.pdf Giuseppe Verdi Messa di Requiem Soli Coro ed Orchestra Direttore M° Pasquale Veleno Coro Ventidio Basso Ascoli Piceno Coro dell’Accademia Pescara Coro Conservatorio D’Annunzio Pescara Orchestra Conservatorio D’Annunzio Pescara Sabato 12 ottobre 2013 ore 21.15 Teatro Ventidio Basso Ascoli Piceno Corimarche, la prima e più longeva manifesta- zione pensata dall’Ar- com , non è una tradi- zionale rassegna corale, ma un luogo di incon- tro, un momento di festa per la coralità marchigiana e chi vi partecipa non lo fa sol- tanto per cantare, ma per manifestare un sen- so di appartenenza. In ventidue anni di storia ha percorso l’intero territorio marchigiano e la quasi totalità dei cori associati vi ha parteci- pato almeno una volta. Quest’anno, in occasio- ne del 25° anniversario dell’Arcom, sono stati ben quindici i cori che hanno scelto di portare il loro contributo musi- cale sabato 5 e domeni- ca 6 ottobre a Porto San Giorgio e sarà un fine settimana denso di musica che vedrà oltre 400 coristi impegnati in teatro, nelle chiese e nelle piazze della città. Il consiglio direttivo e la commissione artistica dell’Arcom ringraziano il Coro Città di Porto San Giorgio e il Coro Shalom per il supporto logistico, Il Sindaco, l’Amministrazione co- munale di Porto San Giorgio, in particolare l’assessore Bisonni, e invitano tutti i cantori e i maestri ad unirsi al pubblico per vivere in- sieme due giorni intensi di musica, per confon- tarsi, conoscere, condi- videre e crescere ancor di più grazie anche a Corimarche 2013. Pagi na 26 Numer o 2 CORI MARCHE 2013 D I LU I G I GN O C C H I N I CORS O DI PERFEZI ONAMENTO CON LORENZO DONATI Uno dei principali com- piti della nostra associa- zione regionale, che conta al suo interno oltre 2500 iscritti, è senza dubbio quello di creare occasioni per favorire la crescita dei coristi e dei maestri, per migliorare sempre più la qualità dei nostri cori per il piacere e la soddi- sfazione di chi canta e di chi ascolta. Fin dalla fondazione, l’Arcom ha fatto del momento del- la formazione uno dei suoi punti di forza e, in questi anni, docenti di grande esperienza han- no trattato i più svariati temi legati al mondo della musica corale. Sa- bato 19 ottobre 2013 sarà il M° Lorenzo Do- nati con il coro labora- torio a guidarci con sapiente semplicità nell’approfondimento di temi legati alla voca- lità e al suono del coro. L’obiettivo che tutti noi ci poniamo ogni volta che ci incontriamo alle prove è quello di “Cantar Bene”, allarga- re le nostre conoscen- ze, spingerci un po’ ol- tre…Il corso di forma- zione non è uno spazio riservato ai direttori, ma è un momento per condividere insieme le esperienze di chi da chi da anni segue per- corsi di grande qualità e riesce a trasmetterle a tutti noi. Ci apprestia- mo a vivere un mese di ottobre veramente ric- co di importanti appun- tamenti musicali: dopo il XXII Corimarche a Porto San Giorgio sa- bato 5 e domenica 6, ci spostiamo a Fermo sa- bato 19 per il Corso di perfezionamento e do- menica 20 per la terza edizione del Concorso Corale Nazionale “Città di Fermo”. Il M° Lorenzo Donati Pagi na 27 Numer o 2 CORIMARCHE PORTO SAN GIORGIO (FM) 5 - 6 ottobre 2013 La manifestazione corale regionale, a carattere itinerante, giunta alla XXII edizione, quest'anno approda a Porto San Giorgio. I cori ammessi all'evento saranno quindici + i due cori ospiti ("Shalom" e "Città di P.S.Giorgio" e si esibiranno (5) il sabato 5/10 alle ore 21,00 e 10 la domenica 6/10 con al mattino in servizi liturgici presso le Chiese della citta- dina rivierasca e al pomeriggio (5) alle ore 16,30 nel Teatro Comunale e (5) alle ore 18,00 - nella Chiesa Parrocchiale di S.Giorgio Martire Cori ammessi in ordine di presentazione delle domande di partecipazione: Corale "G. Bonagiunta" di San Ginesio (MC) Gruppo Corale "S. Cecilia" di Fabriano (AN) Coro Polifonico "NovArmonia" di Porto S.Giorgio (FM) Corale Polifonica "Cingolana" di Cingoli (MC) Coro Polifonico "D. Alaleona" di Montegiorgio (FM) Coro Polifonico "Icense" di Mercatello sul Metauro (PU) Corale "S. Francesco" di Montelupone (MC) Gruppo Corale "Montefiore" di Montefiore dell'Aso (AP) Coro "Sancta Maria in Viminatu" di Patrignone di Montalto Marche (AP) Coro "Vox Poetica Ensemble" di Fermo Ass. Corale "Giovan Ferretti" di Ancona Corale "Riviera delle Palme" di San Benedetto del Tronto (AP) Corale Polifonica "Città di Porto Sant'Elpidio" di Porto S. Elpidio (FM) Corale Polifonica "Beata Assunta" di Force (AP) Partecipano in qualità di ospiti e coordinatori: Gruppo Corale "Shalom" Coro Pol. "Città di Porto S. Giorgio" Il Cant ar Bene “Quando arriva un compleanno importan- te, soprattutto dopo gli ‘anta’, si comincia a fare il bilancio di un percor- so così lungo e impor- tante. Si ripensa alle persone che abbiamo conosciuto, a quelle che ci hanno lasciato, si sorride al pensiero di quell'anno così bello e ci si rattrista nel ricor- dare un anno meno felice. Questo accade anche per le manifesta- zioni e i quarant'anni dell'Incontro Internaziona- le Polifonico ‘Città di Fano’ sono un'occasio- ne da non perdere per riflettere su come è cambiata la cultura e la storia a Fano, in Italia e nel mondo. Chi ha ini- ziato l'Incontro lavorava probabilmente solo per lettera, qualche rara telefonata, gli aiuti mi- nisteriali (che allora c'e- rano), tanto volontaria- to e passione. La pas- sione e il volontariato sono rimasti intatti, ma i mezzi di comunicazio- ne, il tipo di musica, forse anche il tipo di voce, sono cambiati moltissimo in questi anni. Da Fano sono passati tutti i più grandi direttori di coro d'Eu- ropa e del mondo, gra- zie ad un lavoro orga- nizzativo efficace e cor- retto, grazie all'aiuto costante del Comune e delle realtà cittadine, grazie alla buona volon- tà di coristi del Malate- stiano. Si festeggia quindi, si festeggia con e attraverso la musica, e si prosegue guardando il futuro, ringraziando tutti coloro che hanno speso tempo e dedicato lavoro per portare a- vanti questa grande ma- nifestazione per il bene di Fano, della coralità e dell'arte”. È con queste parole che il Direttore artistico della manife- stazione, il M° Lorenzo Donati, vuole ricordare e celebrare l’importante compleanno che il Fe- stival fanese festeggia quest’anno. Certamente un traguardo importan- te per una manifesta- zione di questo tipo visto il genere musicale che da così tanti anni propone, genere che, in questi ultimi decenni, ha conosciuto una viva- ce ripresa d’interesse anche da parte di un pubblico non necessa- riamente troppo intro- dotto. Quarant’anni di Incontro Internazionale Polifonico hanno lasciato indubbiamente un se- gno importante nella storia e nella cultura della città: di alto livello artistico e qualitativo, questo ininterrotto ap- puntamento ha contri- buito ad elevare Fano, nel panorama delle Ras- segne polifoniche di rinomata fama, come una delle realtà più rap- presentative in Italia e all’estero. Uno sguardo agli annali dell’Incontro non è soltanto un pia- cere per gli amanti delle statistiche, perché vede- re annoverati più di 200 cori (alcuni dei quali presenti anche in più edizioni) provenienti da 35 nazioni diverse è già di per sé un traguardo, ma leggere poi tra i protagonisti i nomi di importanti corali e di prestigiosi direttori è qualcosa di ancor più grande. Il quarantenna- le appuntamento poli- fonico è la storia di molteplici incontri, in- contri di voci, culture, tradizioni, scuole inter- pretative, gusti, mode, in una sola parola è la storia di quasi mezzo secolo di cultura musi- cale. Nel 1994 l’allora Direttore artistico, M° Giovanni Acciai, scri- veva: “Se è vero – co- me è vero – che il pro- blema della sopravvi- venza di una società consiste nell’assicurare la trasmissione delle conoscenze, dei valori, dei simboli che essa ritiene essenziali, non v’è dubbio che in questi anni l’Incontro abbia sa- puto dimostrare come il canto corale non sol- tanto sia un’arte, ma sia soprattutto strumento importantissimo nel processo formativo Pagi na 28 I NCONTRO I NTERNAZI ONALE POLI FONI CO CI TTÀ DI FANO 40 ANNI E NON S ENTI RLI D I VA L E NT I N A T O MA S S O N I della personalità uma- na”. A Fano le voci di migliaia di coristi hanno interpretato la polifonia tutta, dal periodo classi- co a quello contempo- raneo, hanno fatto co- noscere i loro folklori, i loro costumi, hanno proposto prime assolu- te, innovative spazializ- zazioni canore sempre al passo con l’evoluzione che anche questo settore musicale ha conosciuto e conti- nua a sperimentare: tutto questo ha concor- so a disegnare Fano quale spaccato di un mondo musicale tanto qualificato e qualifican- te che ci si augura abbia lasciato qualche prolifi- co seme. E così non si poteva non festeggiare questo longevo traguar- do: a tal proposito il Festival di quest’anno si arricchisce di ulteriori appuntamenti concerti- stici rispetto alla classi- ca quattro giorni. Per un’intera settimana, da sabato 7 a domenica 15 settembre, le note della polifonia riecheggeran- no in suggestivi e stori- ci luoghi cittadini. La sede emblema della ma- nifestazione resta la Basilica di San Paternia- no, ma sono previsti concerti anche nelle chiese di San Pietro in Valle (sabato 7 e lunedì 9), del Suffragio (domenica 8 e sabato Il Cant ar Bene Nuova (domenica 15). Tra ensemble vocali e gruppi corali prove- nienti da Italia, Francia, Croazia, Germania e Colombia, saranno tan- te le voci che risuone- ranno in questa setti- mana polifonica. A ca- ratterizzare ancor più l’evento la concomitan- za con la 7ª Accademia Europea per direttori di coro e cantori, qualificato corso di direzione cora- le che Feniarco, in col- laborazione con Euro- pa Cantat, Arcom ed altri partner locali, con- tinua ad organizzare dal 2002, anno della sua ideazione, nella nostra città e in forte simbiosi con l’Incontro Internazio- nale Polifonico. Il corso, tenuto anche per que- sta edizione dalla do- cente francese Nicole Corti, si terrà dall’8 al 15 settembre presso la Chiesa del Suffragio e svilupperà diverse te- matiche quali l’analisi e lo studio di composi- zioni a cappella preva- lentemente di epoca moderna, con particola- re attenzione al reper- torio francese, inglese ed italiano del ‘900, così come le tecniche vocali, di prova e concertazio- ne, nonché, ovviamen- te, di direzione. Selezio- nati cantori andranno a formare il coro labora- torio su cui i giovani corsisti, provenienti da tutta Europa, testeran- no le proprie abilità e qualità di direzione co- rale. Al termine dell’attività didattica, sabato 14 settembre, è previsto un concerto, diretto dai migliori allie- vi, che concluderà an- che la rassegna canora fanese. Sono previsti inoltre ulteriori appun- tamenti che faranno da corollario ai diversi concerti: nella chiesa di San Pietro in Valle una mostra fotografica (“Cum cantu populo- rum unio”), per l’intera durata del Festival; sempre a San Pietro in Valle, venerdì 13 pome- riggio, un momento di riflessione e ricordo (“Voci in vetrina”) per ripercorrere gli otto lustri di attività. Da ulti- mo un vivace mattino musicale tra le vie del centro storico, in com- pagnia di alcuni cori ospiti, colorerà la gior- nata di sabato 14 (“Fano s’in….canta”). Un Incontro, dunque, che da quarant’anni matura in esperienze e ringiovanisce in entu- siasmi. Pagi na 29 I L MEGLI O DELLA CORALI TÀ I NTERNAZI ONALE
[email protected] www.polifoniafano.altervista.org Il Cant ar Bene Sabato e domenica scorsi, 18 e 19 maggio, la sezione Voci Bianche del Coro “La Corolla” diretto da Mario Giorgi ha partecipato a Quar- tiano (Lodi) alla XXXI edizione del prestigioso concorso nazionale co- rale “Franchino Gaffu- rio”. Alla competizione hanno partecipato 26 gruppi provenienti da tutta Italia. La giuria, presieduta da Giovanni Acciai e formata da altri prestigiosi esponenti del mondo corale e mu- sicale italiano (Enrico Miaroma, Gianmartino Durighello, Pierluigi Comparin, Santa Tom- masello) ha assegnato al Coro ascolano il pun- teggio di 83,52/100,00 con diploma fascia ar- gento e medaglia d'ar- gento che rappresenta un lusinghiero risultato per il gruppo vista an- che la sua bassa età me- dia (bambini prevalen- temente dai 6 ai 10 an- ni) e considerando che il Coro (rinnovatosi lo scorso anno nella sezio- ne Voci Bianche) parte- cipava per la prima vol- ta ad un concorso cora- le. Questo traguardo rappresenta una tappa importante per il coro che lo scorso 25 aprile si era già esibito a Fa- briano, invitato dal co- ro di voci bianche di quella città ("Verdi no- te"), alla rassegna "Come d'in... canto" e alla quale ha partecipa- to con altri due cori dalla Regione Marche. Il risultato di Lodi, la- scia ben sperare per il futuro del prestigioso coro ascolano. Ecco i nominativi dei cantori che hanno partecipato alla competizione: Ca- nala Gemma, Corradet- ti Tommaso, Cucciolet- ta Chiara, D’Angelo Ilaria, De Angelis Fran- cesca, De Luca Nicole, Felicetti Alessia, Ferri Lorena, Fini Jennifer, Gaspari Francesca, Lu- cidi Daniele, Lucidi Fa- bio, Marcozzi Anna, Morresi Matilde, Mor- resi Martina, Morresi Sofia, Novelli Filippo, Parissi Elisa, Pescatore Aurora. Dallo scorso anno si è formato il gruppo vocale giovani- le, evoluzione del coro voci bianche, che can- terà in ottobre ad Aqui- leia in gemellaggio con il coro giovanile "Poliphonia" e parteci- perà l'8-9-10 novembre alla rassegna corale na- zionale Feniarco di Sa- lerno. Quest'ultima compagine è formata da 7 elementi tutti compresi fra i 16 e i 27 anni (Federica Ciotti, Irene Coccia, Chiara Fini, Caterina Monardi, Jessica Bonvetti, Laura Paolini, Giorgia Catali- ni). Pagi na 30 I L CORO LA COROL L A FAS CI A E MEDAGLI A D’ ARGENTO AL CONCORS O NAZI ONAL E DI QUARTI ANO ( LODI ) Il coro “La Corolla” di Ascoli Piceno diretto dal M° Mario Giorgi Il Cant ar Bene Sabato 31 agosto alle ore 21.00, presso la Chiesa Parrocchiale di Recoaro Terme, il coro La Cordata di Montalto Marche parteciperà alla Rassegna di Cori Popo- lari e della Montagna, organizzata dal coro Aqua Ciara, una fra le migliori formazioni co- rali del Veneto, fedele interprete del reperto- rio dei canti di ispira- zione popolare del noto compositore Bepi De Marzi. Ospite anche il coro Brianza di Missa- glia (LC), altra forma- zione di livello che fe- steggia quest’anno i suoi 45 anni di attività. Il coro montaltese presenterà un program- ma vario di canti tradi- zionali del repertorio della SAT, due canti di ispirazione popolare del compositore Camillo Moser e personali ar- monizzazioni del pro- prio maestro Patrizio Paci di canti marchigia- ni ed abruzzesi. Inizia così nel migliore dei modi l’attività 2013-14, dopo l’intenso lavoro della scorsa stagione che ha visto il coro protagonista in ben 5 trasferte, distinguendosi in termini di qualità esecutiva al cospetto del meglio della coralità popolare. Pagi na 31 I L CORO LA CORDATA ALLA RAS S EGNA CORI POPOLARI E DELLA MONTAGNA DI RECOARO TERME ( VI CENZA) POLIPHONICA DON FERNANDO MORRESI Corale Cantando Macerata Coro Voci Libere Morrovalle (MC) Coro Voci della Riviera Fiesso d'Artico (PD) Sabato 5 ottobre 2013 - ore 21.00 Chiesa S. Cuore - Macerata Il M° Patrizio Paci Il coro La Cordata di Montalto M. Il Cant ar Bene La 3ª edizione del Con- corso Corale Nazionale "Città di Fermo", orga- nizzato dall'Ass. Musica Poetica di Fermo, con il patrocinio/premio della Feniarco e dell'Ar- com, si arricchisce per questa edizione dei cori a voci pari. Dalle do- mande pervenute si nota, inoltre, una quali- tà alta rispetto alle edi- zioni precedenti, con formazioni corali che già hanno ottenuto ri- sultati lusinghieri in analoghe competizioni nazionali ed internazio- nali. Figurano nella giu- ria personaggi co- me Marco Berrini, Aldo Cicconofri, Lorenzo Dona- ti, Roberta Paraninfo e Dario Tabbia. La com- petizione si svolgerà c/ o l'Auditorium S. Martino di Fermo con inizio alle ore 14,00 del 20 otto- bre 2013. Pagi na 32 I I I ° CONCORS O CORALE NAZI ONALE “CI TTÀ DI FERMO” Cori Partecipanti: Coro Polifonico “S. Antonio Abate” - Cordenons (PN) Dir. Monica Malachin Ass. Corale “La Fenice”-Avezzano - Dir. Tiziana Buttari Padova Vocal Ensemble - Padova - Dir. Alessandro Kirschner Coro “La Fonte” di Cognento - Modena - Dir. Cecilia Fontana Coro “A. De Vecchi” - Cinto Caomaggiore (VE) - Dir. Luciano Bertuzzo Ins. Vocale “Orophonia”- Badia Prataglia - Poppi (AR) - Dir. Patrizio Paoli Coro Giovanile “Juvenes Cantores” - Corato (BA) - Dir. Luigi Leo Coro della Virgola - Pescara - Dir. Pasquale Veleno Coro “Sine Nomine” - Teramo - Dir. Ettore Sisino Coro “Estro Armonico” - Salerno - Dir. Silvana Noschese Il M° Marco Berrini Il Cant ar Bene Si sono svolti lo scorso 30 luglio, Fermo Chiesa di San Zenone, e 31 luglio, Porto San Gior- gio Chiesa di San Gior- gio, i concerti della V^ e d i z i o n e d e l "BAROCCO NEO FERMANO" che han- no visto circa mille pre- senze nel totale delle 2 serate nonostante la vicinanza delle date e dei luoghi dei concerti. Di rilievo il repertorio eseguito dal Complesso con una nota particola- re per i soli diretti dal Maestro Mario Ciferri: Soprano Maria Candela Scalabrini, Alto Andrei- na Zatti, Tenore Massi- mo Altieri, Tenore Si- mone Polacchi. La ma- nifestazione, dopo l'im- portante successo delle scorse edizioni, ha ri- pr opos t o l ’ a bbi - namento di concerti dedicati alla grande mu- sica europea del ‘600 e ‘700 a interventi intro- duttivi, di carattere storico/artistico sui luoghi di rilievo artisti- co che ospitano i con- certi. L’obiettivo è quel- lo di far conoscere un repertorio di assoluta bellezza sebbene poco eseguito nell’ambito della nostra Regione, valorizzando allo stesso tempo la storia e l’arte del territorio fermano ANTONIO VIVALDI MAGNIFICAT RV 611 IN FURORE IUSTISSIMAE IRAE RV 626 DIXIT DOMINUS RV 807 Pagi na 33 I L BAROCCO NEL FERMANO 2013 MUS I CA ED ARTE NELLA PROVI NCI A DI FERMO Il M° Mario Ciferri Il Cant ar Bene Orlando Dipiazza ci ha lasciato sul tardo pome- riggio di lunedì 26 ago- sto. E' una grave perdi- ta per la coralità italiana perchè il maestro ha dato molto in tanti anni di grande impegno e passione. Lo ricordia- mo per la sua opera di musicista, di direttore e di compositore fecon- do che fino all'ultimo ci ha voluto offrire con qualità e semplicità. A Lui rivolgiamo il no- stro saluto e il più sentito ringrazia- mento per un lascito così prezioso; alla mo- glie e alla famiglia espri- miamo la nostra vici- nanza e sentita parteci- pazione. Vogliamo ren- dergli omaggio ricor- dando la sua prestigiosa attività musicale. Si è diplomato con Bruno Cervenca al Conserva- torio di Trieste. Insie- me all'attività di com- positore ha praticato per molti anni la dire- zione corale dirigendo il Coro Polifonico di Ruda, i Madrigalisti di Gorizia, il coro del Li- ceo Musicale "J. Toma- dini" di Udine, il coro di voci femminili “G.Fauré" di Romans d'Isonzo (realtà non più attiva), il coro “G. Ver- di" di Ronchi dei Le- gionari; nel 1976 è stato fondatore del Gruppo Polifonico C. Monte- verdi di Ruda, gruppo che ha diretto fino al 1996. Ha compo- sto opere teatrali, ope- re vocali, strumentali e orchestrali, ma la pro- duzione più consistente è rivolta alla musica corale. Le sue partiture hanno ricevuto vari premi nazionali ed in- ternazionali. Alla dire- zione di diverse forma- zioni corali ha vinto primi premi ai vari con- corsi nazionali e inter- nazionali. Inoltre si è dedicato con particola- re attenzione alla ricer- ca etnomusicologica, producendo molte ela- borazioni di canti po- polari di tradizione ar- caica soprattutto prove- nienti dall'area veneta e friulana. Ha pubblicato con numerose case edi- trici italiane e straniere ed ha collaborato con riviste specializzate co- me la Cartellina, Pro musica, L’ Offerta Mu- sicale, Studium, e nu- merose opere sono rac- colte nei fascicoli di "Polyphonia". In occa- sione del suo ottantesi- mo compleanno (17 ottobre 2009) la FE- NIARCO, l'USCI re- gionale e la Casa Editri- ce Pizzicato gli hanno dedicato l’antologia musicale Florilegium Sacrum, nella quale so- no raccolti una ventina di pezzi sacri, tra i quali la "Messe di San Durì" per coro misto e orga- no e una versione per solo coro virile, scritta proprio nell'anno 2009 e dedicata a Sant'Ulde- rico Patrono di Aiello del Friuli. È stato mem- bro della commissione artistica del Concorso Internazionale Seghizzi di Gorizia, del Concor- so Internazionale di cori voci bianche "Il Garda in Coro" di Mal- cesine e della commis- sione artistica nazionale della Feniarco. Nel set- tembre del 1996 a To- lentino, l’ARCOM rea- lizzò un masterclass con il maestro friulano, unitamente ad altri per- sonaggi della coralità come Hollerung e Za- nolini. Fu l’occasione per apprezzare la sua grande serietà e prepa- razione musicale, ma anche la sua semplice e schietta umanità. La Redazione Pagi na 34 ORLANDO DI PI AZZA CI HA LAS CI ATO Il M° Orlando Dipiazza Il Cant ar Bene Il 6 luglio 2013, La Co- rale Polifonica Cento Torri di Ascoli Piceno ha partecipato alla ma- nifestazione “Singing at the Basilica” che si è svolta nella splendida Sagrada Familia di Bar- cellona. E’ stato emo- zionante entrare in que- sta stupenda Chiesa e poter cantare di fronte ad un pubblico interna- zionale che ininterrotta- mente entrava per visi- tare questa meraviglia. Gli applausi dei presen- ti hanno sottolineato il concerto di brani a cap- pella eseguiti con una concentrazione ed at- tenzione unica tanto è stato l’atteggiamento dei coristi e del Maestro Maria Regina Azzara meravigliati della spet- tacolare acustica della Sagrada Familia. I com- plimenti degli organiz- zatori sono stati il più bel ricordo che la Cora- le ha riportato in Italia. La tournée è proseguita poi a Saragozza con l’animazione della Mes- sa solenne delle ore 12 nella Basilica del Pilar. Anche qui il coro ha ricevuto attestati di sti- ma da parte del parro- co, dell’organista uffi- ciale della Basilica e del segretario dell’Arcives- covo della bella città spagnola. Anche nel 2013 la Corale Polifoni- ca Cento Torri si è fatta onore fuori dall’Italia, aumentando il già gran- dissimo curriculum dei suoi 41 anni di attività che l’ha vista protago- nista in giro per il mon- do dove, oltre alla mu- sica, ha portato opu- scoli, immagini e pro- dotti dell’arte, della cul- tura e della tradizione picena e marchigiana in un’azione di promozio- ne del nostro territorio, è una fra le caratteri- stiche più significative della Corale. Infatti il curriculum del coro ascolano termina sem- pre con questa frase: “Ovunque ha tratto arricchimento di espe- rienza artistica e sociale e dappertutto ha lascia- to il seme del suo mes- saggio culturale carico di umanità.” Ora aspet- tano altre nuove e sti- molanti attività, prima fra tutte la realizzazione della seconda edizione del “Cento Torri Cho- ral Festival” che si svol- gerà ad Ascoli Piceno nel giugno del 2014. Pagi na 35 LA CORALE CENTO TORRI I N TOURNEE SUCCES S O I N TERRA DI SPAGNA D I R O B E R T O B U O N D I La Corale Cento Torri sulla scalinata della Sagrada Familia Pagi na 36 CONCORSI Vol ume 1, Numer o 1 MARCHE Fermo, 20 ottobre 2013 3° Concorso corale nazionale “Città di Fermo” Iscrizioni entro: 15 giugno 2013 www.musicapoetica.it –
[email protected] Ascoli Piceno 7- 8 dicembre 2013 Concorso e Festival Corale Nazionale Voci Bianche “In...canto Piceno” Iscrizioni entro 15 ottobre 2013 www.corimarche.it -
[email protected] PIEMONTE Stresa, 26 ottobre 2013 5° Concorso polifonico nazionale del Lago Maggiore Iscrizioni entro: 15 settembre 2013
[email protected] BASILICATA Matera, 16-17 novembre 2013 3° Concorso corale internazionale “Antonio Guanti” Iscrizioni entro: 30 giugno 2013 www.antonioguanti.org –
[email protected] VALLE D’AOSTA 1° Concorso internazionale di composizione “Parisi Pettena” Iscrizioni entro: 31 agosto 2013 www.arcova.org -
[email protected] Il Cant ar Bene Pagi na 37 CONCORSO E FESTI VAL CORALE NAZI ONALE VOCI BI ANCHE “IN. . . CANTO PI CENO” ASCOLI PI CENO D I MA R I O GI O R G I "Attraverso la realizzazione ad Ascoli Piceno di un Concorso e Festival Naziona- le di cori di voci bianche nel periodo 7-8 dicembre 2013 si vuole promuovere la formazione e lo sviluppo della personalità delle nuove generazioni in maniera ar- monica ed equilibrata privilegiando il mezzo di comunicazione musicale che si rivela immediato ed efficace per il loro diretto coinvolgimento. La platea poten- ziale a cui si rivolge l'iniziativa è costituita da alcune centinaia di cori di voci bian- che che operano sul territorio nazionale, espressione di realtà scolastiche o di as- sociazioni culturali e musicali. L’aspetto innovativo ed originale anche in ambito nazionale è quello di coinvolgere le realtà locali (cori e bande) per la realizzazione, contemporaneamente al Concorso, di un festival di concerti nei centri della Valla- ta del Tronto in concorso con le Amministrazioni comunali con il duplice scopo di diffondere la musica (in particolare quella corale di voci bianche) e di far cono- scere ad una platea nazionale le ricchezze del nostro territorio. Altro momento saliente della manifestazione sarà quello delle premiazioni nel Teatro Ventidio Basso con la presenza di tutti i cori partecipanti che eseguiranno alcuni canti co- muni di Natale in un suggestivo grande coro." Iscrizioni entro 15 ottobre 2013 Bando di Concorso scaricabile dal sito: www.corimarche.it Info:
[email protected] Membri di giuria: Nicola Conci, Mauro Zuccante, Mario Giorgi, Aldo Cicconofri, Roberta Paraninfo. Ai cori premiati saranno assegnati i seguenti premi: - € 1.500,00 al Coro primo classificato + diploma di classifica + Coppa - € 900,00 al Coro secondo classificato + diploma di classifica + Coppa - € 600,00 al Coro terzo classificato + diploma di classifica + Targa La Giuria assegnerà inoltre premi speciali, tra cui quello offerto dall’Associazione Regionale dei Cori Marchigiani, con varie motivazioni. Il Cant ar Bene Pagi na 38 DALLE REGI ONI VI CI NE “Quando un popolo canta, c'è da sperare ancora e sarà perfino inutile disperare quando non si udranno più canti.” Padre Maria Turoldo The King Singer’s Domenica 22 dicembre 2013 Duomo - Atri (Teramo) Info: 329 5351926 Coro Accademia Feniarco in Concerto 27 settembre 2013, ore 21,00 Auditorium del Conservatorio “L. D’Annunzio” - Pescara 28 settembre 2013, ore 21,00 Sala Polifunzionale - Teramo Maurice Duruflè Requiem op.9 Soli Coro ed Orchestra Coro Ars Vocalis Roseto degli Abruzzi Coro Histonium Vasto Giovane Orchestra d’Abruzzo domenica 24 novembre 2013 ore 21.00 Chiesa S. Maria Maggiore Vasto Il Cant ar Bene Pagi na 39 “Sempre dolce è ascoltare come un suono si arrotonda in canto. J.V. Goethe MUSICANDO IL NATALE San Leo (RN) 25 - 27 ottobre 2013 Laboratorio Corale sui Canti Natalizi a cura di Fabrizio Barchi L’ARS VOCALIS di ROSETO degli ABRUZZI organizza PRIMO FESTIVAL POLIFONICO INTERNAZIONALE “Lido delle Rose” 31 agosto 2013 – Ore 21.00 Chiesa “Beata Teresa di Calcutta” Voltarrosto di Roseto Coro “Ars Vocalis” di Roseto degli Abruzzi Coro Polifonico “Histonium “di Vasto Coro “Musica Quantica” di Buenos Aires Info:
[email protected] Pagi na 40 DALLE ALTRE REGI ONI Vol ume 1, Numer o 1 Concerto Coro della SAT Trento Teatro Carlo Felice Genova Direttore M° Mauro Pedrotti Lunedi 14 ottobre 2013 ore 21.00 61° CONCORSO POLIFONICO INTERNAZIONALE “GUIDO D’AREZZO” Arezzo 29-31 agosto 2013 Il Cant ar Bene Pagi na 41 A PI Ù VOCI LA RI VI S TA DEI CORI DELLA LOMBARDI A http://www.apiuvoci.com/A_piu_Voci/Homepage.html Prove di concertazione ed esecuzione M° Giovanni Acciai Sabato 19 e Domenica 20 Ottobre 2013 Viterbo Università della Tuscia MR Studio è lieto di annunciare la seguente tariffa speciale con sconto del 33% riservata ai soli soci ARCOM per la registrazione in studio di corali: 1 giornata di noleggio studio con fonico (min. 8 ore) alla tariffa speciale di € 40,00 all’ora invece che di € 60,00 Info: e-mail:
[email protected] segreteria telefonica / fax : 0734 933039 Pagi na 42 CONVENZI ONE CORI ASSOCI ATI MR STUDI O PEDASO Numer o 2 Ogni coro potrà pubblicare la propria attività sul sito dell'A.R.Co.M., dopo che avrà realizzato il censimento proposto dalla Fe.n.i.a.r.co.(vedi sotto progetto "Solo coralità"). Da ottobre 2011 il sito web dell’A.R.CO.M. è costruito nella hosting della Fe.n.i.a.r.co., favorendo un collegamento di informazioni e un'uni- formità procedurale alle quali ogni singola società corale può contribuire diret- tamente. Come? Con le proprie credenziali di accesso a questo sito o al collega- to www.feniarco.it, credenziali rilasciate dalla stessa federazione a tutti i cori "censiti" che hanno compilato la modulistica relativa al progetto Feniar- co "Non solo coralità". Per saperne di più su tale progetto, si consulti l'appo- sita sezione nel sito www.feniarco.it alla voce Progetti e si richieda alla Federazio- ne la documentazione relativa. Affrettatevi dunque ad ottenere le credenziali per poter rendere visibili tramite questo canale privilegiato le vostre iniziative . P U B B L I C I Z Z A R E I L P R OP R I O E V E NT O C OR A L E Presidente: Luigi Gnocchini tel. 328 - 9286408
[email protected] Segretario: Federico Vita tel. 328 - 7466547
[email protected] Vice Presidente: Roberto Renili
[email protected] Consiglieri: Fabiano Pippa Roberto Buondi Michele Bocchini Michela Barocci Enzo Cicchiello Claudio Laconi Alessandro Buffone Giuseppe Tomassini Fabio Rafanelli Sindaci Revisori: Aldo Coccetti Nicoletta Sabatini Vittoriano Gabrielli A. R. Co. M. Ass. Reg. Cor i Mar chi gi ani Pr esi denza: vi a Vasco de Gama 134 62012 Ci vi t anova Mar che Segr et er i a: Vi a Gal i l eo Gal i l ei 5 63025 Mont egi or gi o LA BACHECA DELLE PARTI TURE I L P OR TA L E DE L C A NT O P OP OL AR E Il Cantar Bene Direttore Responsabile Patrizio Paci tel. 349 - 8346640
[email protected] Commissione Artistica Comitato di Redazione Mario Giorgi Mario Ciferri Barbara Bucci Cinzia Pennesi Fabrizio Urbanelli Francesco Santini Simone Spinaci Patrizio Paci L’ A.R.Co.M. nasce con lo scopo di far crescere vocalmente e musicalmente i cori marchigia- ni, fornendo loro anche utili informazioni sull’organizzazione e sulla corretta amministrazione della vita corale, attraverso corsi di formazione, convegni, concerti e laboratori corali. Il Cantar Bene nasce per coadiuvare il lavoro dell’Associazione, come strumento di crescita e di informazione a cadenza trimestrale. L’ Associazione conta ben 92 cori iscritti, provenienti dalle 5 provincie marchigiane WWW.CORIMARCHE.IT H T T P : / / L A B A C HE C A DE L L E P A R T I T U R E . B L O G S P O T . I T / S E A R C H / L A B E L / CA N T I %2 0 P OP OL A R I %2 0 MA R C H I G I A NI Il M° Luigi Gnocchini Regione Marche Sfogliando questo secondo numero de “Il cantar bene”, ci si rende immediata- mente conto di quanta energia, forza, vitalità ruotano intorno al mondo della musica corale. Concerti con orchestra, rassegne internazionali, concorsi nazio- nali per cori di adulti e di bambini sono ormai diventati un punto fermo e un fiore all’occhiello delle iniziative culturali dell’intera regione. Ma ancor di più ci si rende conto di quanto le Marche siano ricche di professionisti che hanno scelto di mettere a disposizione della coralità le loro sensibilità e competenze. La musica corale è spesso sinonimo di musica amatoriale, nel senso che viene eseguita da chi ama la musica e sono i nostri maestri che, oltre alle conoscenze, sanno trasmettere ai cantori quell’amore indispensabile per trasformare semplici segni in bianco e nero in vibrazioni ed emozioni. Sono grato alla commissione artistica dell’Arcom che ha fortemente voluto dar vita a questo giornale e a tutti coloro che stanno contribuendo per la sua crescita. Il Presidente dell’Arcom Luigi Gnocchini I membri del Consiglio Direttivo e della Commissione Arti- stica dell’ARCOM, partecipano al dolore che ha colpito il consigliere Alessandro Buffone ed i suoi familiari per la scomparsa del babbo Claudio.