I Codici Gnostici Estranei Al Deposito Di Nag-Hammadi

March 21, 2018 | Author: aptolcater33 | Category: Manuscript, Early Christianity, Copts, Esotericism, Ancient Christian Controversies


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M.M.I Codici Gnostici estranei al deposito di Nag-Hammadi Questa breve nota nasce con l’intento di raggruppare gli scritti ed i papiri gnostici esterni al deposito di Nag-Hammadi riscoperto nel dicembre del 1945. Più in particolare verranno brevemente descritti i codici: Tchacos, Askew, Bruce, Berolinensis. Codex Tchacos Il Codex Tchacos è un antico codice papiraceo in lingua copta del II secolo, contenente alcuni testi cristiani gnostici: Vangelo di Giuda, Prima apocalisse di Giacomo, Lettera di Pietro a Filippo, Un frammento di un teso detto Allogeno, differente tuttavia dall’omonima opera ritrovata a Nag Hammadi. Questa fonte originale è rilevante in quanto contiene l’unica copia nota del Vangelo di Giuda, un testo perduto per ben diciassette secoli Il codice fu trovato nei pressi di Minya, in Egitto, durante gli anni 1970; fu successivamente conservato in modo assolutamente inadeguato da persone che avevano scarsa esperienza nel trattamento dei reperti archeologici: uno dei proprietari lo conservò Magus Mizar ~1~ parallelamente la Society produsse anche un documentario televisivo di due ore. hanno avuto peggiore sorte essendo state rimosse dal codice. Nel 2001venutone in possesso la nuova proprietaria. The Gospel of Judas. inoltre ha fatto notare che la prima traduzione del codice ometteva un "non". formato una quarto. A partire dagli anni ‘80 iniziarono a circolare voci sull’esistenza di questo codice in campo accademico. mentre un altro arrivò persino a congelarlo. In seguito il codice passò alla National Geographic Society. contiene la versione copta del testo gnostico Pistis Sophia e parti di quello che G. Isla Carroll e Percy E. Codice Askew Il Codice Askew (Codex Askewianus) è una pergamena manoscritta. probabilmente per essere vendute separatamente. Frieda Nussberger-Tchacos (il manoscritto prende il nome da suo padre. decise di trasferirlo alla Maecenas Foundation for Ancient Art di Basilea. ribaltando il significato del testo. una dozzina circa di pagine del manoscritto originale. causando un processo di decadimento irreversibile ai fogli di papiro. in cui è stata messa in discussione sia la gestione del codice da parte della National Geographic che la correttezza della sua traduzione da parte della stessa. poiché degli intermediari iniziarono a far circolare porzioni di testo e fotografie al fine di vendere il manoscritto. mentre a quelli ai quali fu concesso furono imposti vincoli che impedirono loro di lavorare correttamente. che ne curò l’edizione. anche per ragioni urgenti legate alla sua preservazione visto lo stato in cui si trovata. Turner Professor di Studi biblici al Dipartimento di studi religiosi della Rice University. Magus Mizar ~2~ . The Thirteenth Apostle: What the Gospel of Judas Really Says (Il tredicesimo apostolo: ciò che il Vangelo di Giuda dice realmente). Peraltro. Alla fine del 2007 National Geographic pubblicò un’edizione critica del codice. una trascrizione rivista del testo in lingua copta e una traduzione completa. April DeConick. trasmesso sul National Geographic Channel il 9 aprile dello stesso anno. hanno pubblicato un libro. Fu acquistato dal British Museum (adesso British Library) dagli eredi del Dr. brevemente analizzate da studiosi negli anni ‘70. con traduzione e note. mentre un numero speciale della rivista della Society fu dedicato interamente al Vangelo di Giuda. R.5 cm attualmente custodita presso la British Library (BL Additional MS 5114). Anthony Askew nel lontano 1775.in una cassetta di sicurezza. In particolare DeConick ha affermato che l’accesso al manoscritto fu negato dalla National Geographic a molti studiosi competenti. pubblicata nell’aprile del 2006. in sostanza la traduzione corretta riporta che “Giuda non ascenderà alla generazione dei Santi”. 21 x 16. comprendente fotografie a colori di dimensioni quasi identiche a quelle del codice. Dimaratos Tchacos). Mead qualificò come “estratti del Libro del Salvatore”. R. Schmidt identificò entrambi i testi come scritti gnostici misteriosofici. È composto da sessantacinque fogli di papiro.G. insieme al Codice Bruce e il Codice di Berlino. 1905 Pistis Sophia. Edizioni della Pistis Sophia Moritz G. numerazione di pagina e segni di correzione. Die beiden Bücher des Jeû. Il codice contiene 178 fogli o 356 pagine. il secondo contenente invece tre frammenti: un testo senza titolo. H. in alto Egitto. E’ stato compilato da due mani diverse. dialetto sahidico. Il carattere è un onciale vergato in modo chiaro.Pistis Sophia.1994 Codice Bruce Il Codice Bruce o Codex Brucianus è un codice manoscritto papiraceo conservato al British Museum e contenente alcuni testi gnostici in lingua copta. che hanno usato diverso inchiostro. Tradotto ed edito in tedesco da Karl Shmidt nel 1893. Bd. la 337 e la 344. anche se sembrano coevi. un inno anch’esso anonimo e il testo Passaggio dell’anima attraverso gli arconti di centro. il Libro di Jeu menzionato nella Pistis Sophia. Magus Mizar ~3~ . opus gnosticum Valentino adiudicatum e codice manuscripto Coptico Londinensi. Die Pistis Sophia. I. ottenuti piegando il papiro in quattro e rilegandolo. in due libri. e fu acquistato nel 1842 dal British Museum. Il Codice prende il nome da James Bruce. che lo acquistò nel 1796 a Tebe. descripsit et latine vertit M. Il manoscritto è in eccellenti condizioni ma mancano due pagine. A Gnostic Miscellany . Mead – London 1921 Pistis Sophia – a cura di Luigi moraldi – Adelphi . opera che è stata fatto al Museo da chi non era in grado di leggere alcunché visto che presenta anche alcuni fogli al contrario. il Codice Askew era uno dei tre codici contenente sritti gnostici sopravvissuti.L’origine è molto probabilmente egizia ma ignoti il luogo di provenienza e come arrivò in Inghilterra. molti dei quali danneggiati. Unbekanntes altgnostisches Werk (Leipzig). S. individuando nel primo scritto. Carl Schmidt. Petermann. Violet Mac Dermot l’ha tradotto in inglese nel 1978 col titolo The Books of Jeu and the Untitled Text in the Bruce Codex. Fino alla scoperta dei manoscritti a Nag Hammadi nel 1945. edidit J. Schwartze. Schwartze . Berolini. ed è conservato dal 1848 alla Biblioteca Bodleiana (manoscritto Bruce 96). G. 1851. Koptisch-gnostische Schriften. The Books of Jeu and the untitled text in the Bruce codex / text ed.Brill 1978 Codice di Berlino (Berolinensis) Il Codice di Berlino. molto comune nell’Egitto del tempo.Edizioni del Codice Bruce Violet MacDermot. catalogato come Papyrus Berolinensis 8502. Quattro diversi testi sono stati rilegati tra loro per formare il codice. è un Vangelo di Maria frammentario. il testo non è completo ed è chiaro dalle parti rimaste che tale vangelo fosse composto da 19 pagine. Carl Reinhardt acquistò il codice da poco scoperto. datato al V secolo (o forse alla fine del IV) scritto nel dialetto sahidico della lingua copta. ma la traduzione del contenuto gnostico del codice di Berlino fu completata solo nel 1955. by Carl Schmidt 1938 . è un manoscritto in lingua copta del V secolo. diviso in due sezioni. Era il 16 luglio 1896. Schmidt pubblicò l’Atto di Pietro nel 1903 ed il Pistis Sophia nel 1907. quando una nuova generazione di studiosi dell’antica cristianità dimostrò un rinnovato interesse nello studio degli antichi documenti gnostici cristiani in relazione alla scoperta dei codici di Nag Hammâdi nel 1945. Magus Mizar ~4~ . noto anche come Codice di Akhmim. Anche se le parti sopravvissute sono ottimamente conservate. nel gennaio del 1896. Si tratta di un papiro rilegato (un codice). schiacciato tra piume nella nicchia di un muro di un sito funerario cristiano. si tratta in tutti i casi di opere greche tradotte in lingua copta. la Sapienza di Gesù Cristo ed un’epitome dell’Atto di Pietro. coperta di cuoio che non sembra conciato e nemmeno pergamena o pelle trattata con allume. di cui è la principale fonte manoscritta. Fu portato a Berlino per essere esposto presso il Berliner Museen. rinvenuto ad Akhmim. Poche persone fecero caso a questo documento prima degli anni settanta. Le altre tre parti sono: l’Apocrifo di Giovanni. Il codice di Berlino è rilegato in un singolo blocco tramite un’intelaiatura di legno. Il primo. in Egitto Al Cairo. di cui le prime 6 e quelle tra la 11 e la 14 sono mancanti. dove fu portato da Carl Schmidt all’attenzione del’Accademia delle Scienze prussiana.
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