età dei flavi

March 16, 2018 | Author: Mattia Santilli | Category: Rhetoric, Vespasian, Titus, Tacitus, Nature


Comments



Description

MODULO 2◆ CAPITOLO 7 ◆ CAPITOLO 8 ◆ CAPITOLO 9 Il contesto storico-culturale Plinio il Vecchio Quintiliano Stazio ◆ CAPITOLO 10 ◆ CAPITOLO 11 Marziale L’età dei Flavi (68-96 d.C.) Tito Flavio Vespasiano. ad attribuire gradualmente titoli e poteri straordinari al figlio Tito così che. Vitellio e. guidati dal re Decebalo. Quali furono le caratteristiche del principato di Vespasiano? Alla fine del 69 d. Quali trasformazioni si ebbero con l’ascesa al potere di Domiziano? Figlio di Vespasiano e fratello di Tito.).C. definì Tito amor ac deliciae generis humani («amore e delizia del genere umano».C. il generale Vespasiano venne proclamato dalle legioni imperatore e promosse una politica di risanamento istituzionale e amministrativo necessaria dopo le grandi agitazioni che si erano sollevate durante il periodo dell’anarchia militare: venne infatti promulgata la lex de imperio Vespasiani che affidava ufficialmente al nuovo imperatore il pieno potere di azione politica al di sopra. quando una congiura tramata dagli oppositori di Domiziano pose definitivamente fine al suo regno. inoltre. un processo di ristrutturazione dell’apparato finanziario che si rivelò di grande efficacia e si dedicò all’amministrazione delle province incrementando maggiormente le concessioni della cittadinanza romana. seguì il principato del fratello Domiziano. di cui Tacito scrisse una biografia.C.) con cui si impegnava a pagare loro un sussidio annuo. d.C APITOLO 7 Il contesto storico-culturale Le vicende politiche: l’anarchia militare e la dinastia dei Flavi Cosa si intende per «anarchia militare»? Tra la fine del regno di Nerone e l’inizio della dinastia flavia va collocato un periodo di instabilità politica in cui furono le legioni militari stabilite in provincia a proclamare imperatore un generale o un capo militare. con l’espugnazione di Gerusalemme e la distruzione del Tempio per opera di Tito.C.. e il 69 d.. Come fu condotta la politica estera durante l’età dei Flavi? Nell’ambito della politica estera va ricordata la guerra giudaica. Galba. Si risvegliò un clima generale di terrore che si concluse nel 96 d. invece. divenuto imperatore.C. le cui vicende ci sono narrate in lingua greca dallo storico Giuseppe Flavio (I sec. Otone. alla sua morte (79 d. (detto infatti «l’anno dei quattro imperatori») si successero al trono. Domiziano. delle decisioni prese dal senato e dai comizi. il figlio poté prendere facilmente il posto del padre. 52 . nell’arco di un tempo ridottissimo. Così tra il 68 d. Vita di Tito 1. La politica di Tito non si discostò da quella paterna e fu ispirata al consolidamento della pace e del benessere dell’impero. avvenuta nell’81 d.1). con la sottomissione della Britannia grazie all’azione del generale Agricola. Il giudizio dei posteri fu molto positivo: Svetonio. visto come dominus ac deus. ad esempio.C.C.C. inoltre. A cosa mirava il programma politico di Tito? Fu lo stesso Vespasiano.): la guerra si concluse nel 70 d. infine. Alla sua morte. Vespasiano favorì. Domiziano coltivò un disegno politico opposto rispetto a quello degli altri membri della dinastia flavia.C. intraprese una campagna contro i Britanni che si concluse nell’84 d. ad esempio. Domiziano subì gravi sconfitte e fu costretto a firmare un trattato di pace (89 d. evento che diede inizio alla diaspora ebraica.C. Contro i Daci. con il suo governo fortemente autocratico si generò una forte chiusura verso il senato e le altre magistrature e un ritorno a forme di divinizzazione della figura dell’imperatore. rese la posizione degli insegnanti maggiormente dipendente dal mondo del potere. dal quale sarebbe derivato un più ampio appoggio dei diversi strati sociali. A quali caratteristiche volle richiamarsi la letteratura di età flavia? Se nell’età giulio-claudia si era registrato un notevole impulso di sperimentazione volto a sovvertire i canoni estetici e stilistici tradizionali. alla rinascita del classicismo. a Roma come nelle province.C. così. sotto l’imperatore Tito. è possibile registrare per questo periodo l’incremento di una letteratura tendenzialmente disimpegnata e apolitica.L’età dei Flavi Le trasformazioni culturali: un ritorno all’età augustea? Quale fu il rapporto tra l’intellettuale e il potere durante l’età dei Flavi? Va detto che gli imperatori della dinastia flavia. l’imperatore Domiziano a erigere il celebre Arco di Tito nel 90 d. negò a tale disciplina quell’efficienza pragmatica che solo lo studio delle scienze poteva offrire. A questo periodo. Per spiegare le cause di questo fenomeno bisognerà ricordare quanto era avvenuto nell’età precedente: lo stoicismo. Quali importanti opere architettoniche furono costruite durante l’età dei Flavi? Gli imperatori della casa flavia si impegnarono nel potenziamento dell’assetto urbanistico. incentivando il sorgere sia di strutture di comune utilità (acquedotti. o Colosseo. I nuovi imperatori. beneficiarono della benevolenza da loro accordata eccetto i filosofi. nella letteratura di età flavia è possibile assistere. invece. aveva costituito lo strumento ideologico dell’opposizione degli intellettuali al dispotismo di età giulio-claudia. dedicato al fratello per ricordarne la vittoria nella guerra giudaica. Fu. e successivamente nell’89 e nel 95 d. adottarono delle misure di cautela per schivare la genesi di «scomode» forme di dissenso attraverso l’espulsione dei filosofi. granai etc.C. che di edifici monumentali e grandiosi. ad esempio. risale la costruzione del famoso Anfiteatro flavio. Perché gli imperatori della dinastia flavia rivelarono una forte avversione nei confronti dei filosofi? Nel generale clima di appoggio e collaborazione che gli imperatori flavi manifestarono verso il mondo intellettuale va notata una strana eccezione: tutti. Inoltre circolava l’idea che alla filosofia fosse stato da sempre accordato un primato che non aveva motivo di essere: Plinio il Vecchio. infatti. seguirono quell’orientamento conciliante che aveva guidato le scelte di Augusto: pertanto essi si adoperarono per ottenere un impegno propagandistico da parte della classe intellettuale. per opera di Domiziano. invece. infatti. al richiamo agli incomparabili modelli della letteratura augustea. lontana dal farsi portavoce delle istanze della casa imperiale. Nonostante tali sollecitazioni. ma completato solo nell’80 d..C. la prima avvenuta nel 74 d.). nell’ambito della politica culturale.C. per opera di Vespasiano. mentre Quintiliano respinse l’idea della superiorità della filosofia conferendo maggiore importanza alla retorica. 53 . allo stesso tempo. edificato per volontà dell’imperatore Vespasiano. alla predilezione per forme stilistiche sobrie ed equilibrate. essenziale nella formazione dell’individuo. A quali importanti trasformazioni furono soggetti l’istruzione e l’apparato scolastico nell’età dei Flavi? Uno dei fenomeni culturali di grande portata che si realizzò durante l’età dei Flavi fu l’istituzione di cattedre finanziate dallo Stato: ciò incentivò l’interesse verso gli studi e. ad esempio. Dopo il I libro. 15). che fa da premessa all’intera opera. i libri XXXIII-XXXVII. In quest’ultima sezione viene presentato un ampio excursus sulla storia dell’arte. dedicati alla cosmologia e alla geografia. segue. dal nipote Plinio il Giovane. la maggior parte delle quali ci sono giunte solo in forma di scarsi frammenti. Sappiamo che egli nacque a Como nel 23 o 24 d. sono riservati allo studio della mineralogia e della metallurgia. e ricoprì vari incarichi pubblici durante il principato di Vespasiano. indagine» e mira pertanto a de- 54 . Come va interpretato il termine historia nel titolo dell’opera? Qual è la finalità di tale scritto? Il titolo historia non è da intendersi nell’accezione moderna di «storia»: il termine si richiama piuttosto al significato etimologico derivato dalla lingua greca. e che apparteneva a una famiglia di rango equestre: fin da giovane si dedicò alla carriera militare. ossia «ricerca. che in varie epistole ricorda lo zio e le circostanze della sua morte. oltreché dalla sua stessa opera. di fondamentale importanza per la ricostruzione delle tecniche artistiche e dei materiali adoperati nell’antichità. una lunga sezione relativa alla medicina. in occasione della tragica eruzione del Vesuvio che distrusse Ercolano. il VII libro riguarda l’antropologia. infatti. poi.C. dove morì soffocato dalle esalazioni vulcaniche. detto il Vecchio.C APITOLO 8 Plinio il Vecchio (23/24-79 d. la Naturalis historia.) La vita: la tragica morte di Plinio il Vecchio Cosa sappiamo della vita di Plinio il Vecchio? Le principali notizie sulla vita di Gaio Plinio Secondo. stile e finalità dell’opera Come è strutturata la Naturalis historia? La Naturalis historia è un’opera tecnico-scientifica strutturata in 37 libri e si caratterizza per la ricchezza e la varietà delle discipline e degli argomenti trattati. è l’autore stesso. la botanica e l’agricoltura.C. che definisce il suo prodotto un inmensus labor (XXII. partecipò alle guerre contro i Germani. mentre i libri VIII-XIX la zoologia. infine. ci sono fornite. Pompei e Stabia: la curiosità scientifica che aveva animato l’intera sua vita e il desiderio umanitario di soccorrere la popolazione in fuga lo spinsero a recarsi con la flotta (a quei tempi Plinio il Vecchio era prefetto navale) a Stabia. di cui fornì poi un resoconto nell’opera Bella Germaniae. fornendo anche un interessante catalogo delle opere. La Naturalis historia: struttura. con particolare attenzione ai farmaci tratti dalle piante e a quelli tratti dagli animali (libri XX-XXXII). Quale tragico evento provocò la morte di Plinio il Vecchio? Plinio il Vecchio trovò la morte nel 79 d. seguono i libri II-VI.C. Karl Briullov. insomma. La prosa di Plinio il Vecchio presenta tratti asistematici e discontinui: il carattere poliedrico delle discipline e degli argomenti trattati. Plinio il Vecchio intendeva fornire delle conoscenze pratiche e concretamente valide e non fare dell’opera uno strumento di indottrinamento fine a se stesso.L’età dei Flavi signare il carattere scientifico ed enciclopedico dell’opera. come pure l’interruzione dell’esposizione scientifica attraverso frequenti excursus o digressioni. produce. Va detto. una mancanza di fluidità e armonia tra le parti. ma era concepito per una fruizione molto ampia. 1830-1833. vissuto nella prima metà dell’800. però. Una rappresentazione della distruzione di Pompei per opera del pittore russo Briullov. Museo russo. L’ultimo giorno di Pompei. che tale scritto non aveva nelle intenzioni dell’autore una destinazione circoscritta alla ristretta cerchia degli esperti del settore. Con le sue trattazioni. la cura formale e il ricorso agli espedienti retorici sono elementi sporadici e non trovano uniformità nell’opera. 55 . San Pietroburgo. Indica i caratteri stilistici della Naturalis historia. infatti. ma c’è un aspetto della struttura dell’impero che lo rende «amareggiato»: il benessere. immagine.C. si fonda sull’utilità pratica che tali notizie possono avere nei confronti del lettore. II. Il progresso. strumento fondamentale in età repubblicana e indispensabile nella mediazione di conflitti e tensioni politiche e sociali. Si tratta di considerazioni che accompagnano il pensiero di molti intellettuali della prima età imperiale: nel Dialogus de oratoribus. 56 . Bisogna. opera attribuita allo storico Tacito. delle cui risorse si abusa impropriamente. la prosperità e la pace che accompagnavano l’impero avevano intorpidito le menti. pertanto. dice che non è possibile affermare con certezza se la natura sia per l’uomo più una buona madre o una crudele matrigna (parens melior homini an tristior noverca. piuttosto.). la ricerca scientifica. altrove emerge un forte pessimismo che mette in evidenza le difficoltà che l’essere umano. infatti. questa. non aveva più motivo di esistere in età imperiale in seguito alla pacificazione realizzata dal regime monarchico. avevano messo in moto un processo «inibitorio» che ostacolava il progredire della ricerca. capace di fiorire più nella mancanza e nella necessità che nell’abbondanza. egli evidenzia la corruzione degli attuali costumi e rimpiange un passato ancorato ai saldi principi antichi. mite e benigna nei confronti dell’uomo. 1). avevano arrestato lo stimolo all’indagine critica. secondo quest’ottica. rispetto agli animali. Come si può definire il rapporto uomo-natura descritto da Plinio il Vecchio? Nel VII libro della Naturalis Historia Plinio il Vecchio propone un’osservazione molto interessante sul rapporto tra l’uomo e la natura: egli. l’ampliamento degli spazi di cui usufruire. saper assecondare la natura. infatti. per Plinio il Vecchio. Questa considerazione deve indurci a riflettere sul pensiero complessivo di Plinio il Vecchio relativamente a tale argomento: se in alcuni punti dell’opera egli mostra. piena fiducia nella natura. l’oratoria. conoscerne le qualità che possono dare giovamento all’uomo e non sovvertirne i principi in modo irresponsabile: a ciò è finalizzata. infatti. In un clima di consenso.L’età dei Flavi L’uomo. tratta dal filosofo epicureo Lucrezio (I sec. dunque. VII. ad esempio. Plinio il Vecchio si concede ripetutamente a celebrazioni ed elogi degli imperatori. la natura. in un’ottica tutta antropocentrica. le cause della decadenza dell’oratoria sono rintracciate nella mancanza di una situazione politica idonea. nobile disciplina poiché colui che coltiva tali interessi si impegna per il bene comune. Anche nel caso di dati incerti Plinio sostiene che «è necessario che essi siano tramandati perché sono stati tramandati» (prodenda quia sunt prodita. a. l’unione di popoli diversi. 85). è disprezzato dall’autore nella misura in cui allontana l’essere umano dalla natura. è costretto a sopportare per vivere. La debolezza dell’uomo si esplica simbolicamente nel pianto che sempre lo accompagna alla sua nascita. e finisce con l’arrecare all’uomo effetti dannosi e nocivi. dunque. la scienza Quale metodo adotta Plinio nella selezione dei dati da inserire nell’opera? L’interesse per i più svariati aspetti della natura induce Plinio a comporre un’opera ricchissima di notizie relative ai fenomeni naturali: il criterio mediante il quale viene selezionato il materiale. Quale funzione Plinio il Vecchio attribuisce alla scienza? L’ottica dalla quale Plinio il Vecchio osserva la storia a lui contemporanea è molto tradizionalista: come molti intellettuali della prima età imperiale. Come viene delineato nella Naturalis Historia il rapporto tra il potere e la scienza? Nella Naturalis Historia Plinio elogia più volte l’attività dei sovrani romani che hanno permesso lo sviluppo della civiltà. ossia della distribuzione del materiale all’interno dell’orazione. Quali sono i rapporti tra retorica e oratoria? E tra retorica e filosofia? Retorica e oratoria rappresentano due discipline complementari: pur essendo entrambe riconducibili all’arte del dire. A partire dal VII libro viene invece spiegata la tecnica della dispositio. inoltre passa rapidamente in rassegna quegli scrittori greci e latini con cui un buon oratore deve confrontarsi in un approccio di viva emulazione e non di passiva imitazione. A chi è rivolta l’Institutio oratoria? Come suggerisce il titolo. Infine Quintiliano ritorna sulla suddivisione delle varie parti della retorica nell’XI libro quando tratta della memoria e dell’actio: la prima.) L’Institutio oratoria: struttura e contenuti Perché Quintiliano si può definire il primo docente pubblico? 9 Marco Fabio Quintiliano. Nei libri VIII-IX Quintiliano si sofferma sulla terza parte dell’ars dicendi. all’uso delle figure retoriche e agli aspetti ornamentali dell’orazione.. può essere continuamente potenziata mediante l’applicazione e l’esercizio. ma a colui che intende intraprendere tale attività: con tale intento vengono spiegate. pur essendo ritenuta una dote naturale. Quale è la struttura e il contenuto dell’Institutio oratoria? L’opera si configura come un trattato diviso in dodici libri in cui Quintiliano espone i principi teorici e le tecniche pratiche dell’arte oratoria. infatti. l’Institutio oratoria è idealmente dedicata non ad un oratore già «formato». invece. Questo episodio rappresenta una testimonianza significativa relativamente alla politica culturale condotta dai Flavi. fino a delineare complessivamente il modello del perfetto oratore nelle sue qualità di uomo e di professionista. Quali sono le varie parti della retorica trattate da Quintiliano nella sua opera? Nei libri III-VI Quintiliano tratta della inventio. l’elocutio: in questa sezione vengono dunque trattati problemi di tipo stilistico relativi alla chiarezza espositiva.C. la seconda. nato a Calagurris nella Spagna Tarragonese intorno al 35 d. ossia del reperimento del materiale da impiegare nell’orazione. il primato spetta tuttavia alla retorica per il suo elevato valore formativo. 57 . va detto che l’autore pone le due discipline in una relazione di opposizione e concorrenza: pur riconoscendo l’importante apporto della filosofia nell’educazione dell’uomo. invece. si sofferma poi sulla trattazione delle varie parti della retorica. L’autore indica così il percorso per diventare un buon oratore a partire dalla prima educazione del fanciullo. i rapporti tra retorica e filosofia.C APITOLO Quintiliano (ca 35-ca 95 d. la retorica comprende quel patrimonio di conoscenze e principi teorici che trovano poi un’applicazione pratica nell’arte oratoria. ossia «La formazione dell’oratore». pertanto. gli affidò la cattedra di eloquenza e gli assegnò uno stipendio annuo di centomila sesterzi. può essere considerato il primo insegnante stipendiato a spese dello Stato: l’imperatore Vespasiano. riguarda le tecniche inerenti la gestualità e la modulazione vocale necessarie per una buona performance oratoria. le tappe principali della formazione retorica dai primi approcci fino al raggiungimento della piena maturità oratoria.C. Per quanto concerne. inoltre. una scena di vita scolastica a Roma incisa su un sarcofago conservato ad Ostia. composto presumibilmente intorno al 40 d. e l’autore (forse Tacito) del Dialogus de oratoribus. Va detto. se da un lato permettevano di sviluppare una buona capacità creativa. Tra le altre personalità del tempo che sono intervenute in tale dibattito.C. Tale istituzione tende infatti in questo periodo a chiudersi in se stessa. infatti. a supportare tale idea vi è la convinzione che il desiderio di apprendere è istintivo e innato nell’uomo.. sostiene che la formazione di un uomo non abbia inizio a sette anni né si interrompa con la fine degli studi scolastici. che invece rintraccia nella perdita della libertà repubblicana la ragione dell’impossibilità di trattare i grandi temi della vita pubblica. In che senso Quintiliano può essere definito un precursore della pedagogia moderna? Quintiliano assegna all’educazione una funzione di eccezionale rilievo per l’individuo: egli. da un altro lato non potevano di certo preparare l’allievo ad affrontare con prontezza e agilità tematiche legate all’attualità e alla dinamica realtà storica. A lato. che nel mondo romano non esistevano la scuola pubblica e quella privata nell’accezione che queste due espressioni oggi ricoprono: non vi erano pertanto. organizzazioni scolastiche finanziate dallo Stato o strutture gestite dai privati.L’età dei Flavi Formazione ed eloquenza: il ritratto di un oratore ideale Quali sono le principali cause che Quintiliano rintraccia nella decadenza dell’oratoria? Quali altri autori hanno rilevato tale fenomeno e in che modo lo hanno spiegato? Quintiliano attribuisce la genesi e lo sviluppo della decadenza dell’oratoria alle carenze della scuola e del metodo di insegnamento in essa proposto. 58 . vanno ricordati l’autore anonimo del trattato greco Del sublime. che siamo Quintiliano fu un fervente sostenitore della scuola e dell’importanza della formazione. mantenendosi estranea dalla realtà storica e sociale: così le esercitazioni declamatorie di contenuo fittizio promosse al suo interno. Tuttavia era possibile distinguere un sistema di istruzione collettivo. il quale ascrive la cause di tale fenomeno alla degenerazione morale dell’epoca. l’allievo acquisisca sicurezza e grinta ed emuli i compagni migliori. infatti. 9). Quintiliano. Quale tipo di giudizio viene espresso da Quintiliano relativamente al linguaggio senecano? Il gusto stilistico quintilianeo traspare chiaramente anche dai giudizi taglienti relativi allo stile di Seneca. Quintiliano. infatti. infatti. è pieno di dulcia vitia («vizi attraenti») e. Così. Nel XII libro dell’Institutio oratoria viene delineato il concetto di vir bonus atque dicendi peritus: cosa si intende con tale espressione? Quintiliano fa propria questa espressione. 59 . Stile e linguaggio: il modello ciceroniano Da quale grande modello di scrittura è ispirato lo stile dell’Institutio oratoria? Lo stile adoperato da Quintiliano si ispira al modello ciceroniano. sottolinea l’importanza di alternare lo svago allo studio e rifiuta ogni forma di punizione corporale come strumento educativo. Tale pensiero attraversa l’intera opera dello scrittore ed è alla base dell’elevato valore che Quintiliano conferisce alla retorica nella formazione complessiva dell’uomo. coniata da Catone il Censore (234-149 a. l’opera. pertanto.. ma un uomo attivamente impegnato nella società. è interamente pervasa da un principio di misura e decorum e presenta un’equilibrata combinazione tra due diversi elementi: la precisione asciutta delle trattazioni tecniche e la vivacità espressiva riguardante l’analisi di tematiche di più ampio respiro. pericoloso per chi intenda imitarlo.C. Quintiliano condanna severamente la figura di Seneca come scrittore: il suo stile. modello da emulare dal punto di vista etico e comportamentale. corrotto e ricco di oscure sententiae.L’età dei Flavi soliti chiamare pubblico. ma che abbia tutte le virtù morali» (I. in un clima di sana competitività. prooem. al fine di mettere in evidenza che il modello del perfetto oratore si deve fondare su una piena integrazione tra le doti dell’eloquenza (dicendi peritus) e le qualità morali (vir bonus): richiamando così l’attenzione sull’importanza di aderire al mos maiorum. aderisce pienamente alla teoria ciceroniana in base alla quale la perfezione stilistica è raggiungibile mediante la compresenza dello stile subtile medium e grande. sull’insegnamento individuale. inoltre. invece. perciò esigiamo che egli non sia soltanto straordinariamente eloquente. e questo non può non essere anche un uomo onesto. Anche in questo aspetto possiamo rintracciare un tratto di forte modernità nella teoria pedagogica di Quintiliano: egli infatti preferisce l’insegnamento pubblico collettivo a quello privato individuale affinché. Pur apprezzando le doti di uomo e di intellettuale (egregius tamen vitiorum insectator – «eccellente persecutore dei vizi»).). e un’altro basato. l’oratore ideale non è per Quintiliano un semplice professionista della parola. si esprime nel proemio del primo libro: «Intendiamo formare l’oratore perfetto. il quale aveva narrato le medesime vicende mitologiche in un’opera dall’omonimo titolo. protagonisti del poema staziano Tebaide. si dedicarono alla poesia epica? Oltre ai due poemi staziani. le Silvae. si contendevano il governo della città di Tebe poiché. non volle più cedere il potere a Polinice. 60 . In esso vengono narrate le avventurose vicende di Giasone e di altri eroi greci in viaggio alla ricerca del Vello d’oro. infatti. Quest’ultimo. vanno annoverati i poemi epici dal titolo Tebaide e Achilleide. dunque.C. Eteocle. Lo scontro tra i due fratelli Eteocle e Polinice. Vienna. che narra le vicende della seconda guerra punica e in cui si avverte un forte richiamo all’epica virgiliana. nonstante l’accordo di regnare sulla città ad anni alterni.) Stazio e l’epica: la Tebaide e l’Achilleide Quali sono le opere attribuite a Stazio? Tra le opere di Publio Papinio Stazio. La guerra che ne scaturì si concluse con la sconfitta degli Argivi e la reciproca uccisione di Eteocle e Polinice. trovò rifugio ad Argo e si alleò con il re della città. scatenatasi dalle terribili lotte tra i due figli di Edipo.C APITOLO 10 Stazio (40/50-ca 96 d. I due fratelli. Qual è l’argomento della Tebaide? La Tebaide è un poema epico strutturato in dodici libri ed ha per argomento la guerra tra Tebe e Argo. Quali intellettuali dell’età dei Flavi. dei quali il secondo è incompleto. Alla stessa epoca appartengono i Punica («Le guerre puniche») di Silio Italico: si tratta di un poema epico-storico diviso in diciassette libri. oltre a Stazio. Eteocle e Polinice. nato a Napoli tra il 40 e il 50 d. Adrasto. e trasferitosi a Roma dove ricevette una formazione di tipo letterario e retorico.C. e i cinque libri di componimenti lirici. Giovan Battista Tiepolo. Flacco prende a modello il poeta greco Apollonio Rodio. figli di Edipo. vissuto in età ellenistica. Eteocle e Polinice. che prese il regno per il primo anno. mutilo nell’ultima parte. Kunsthistoriches Museum. dedicato all’imperatore Vespasiano. in età flavia va ricordata la composizione delle Argonautiche ad opera di Valerio Flacco: si tratta di un poema in otto libri. C. Quali richiami al Bellum civile di Lucano si possono osservare nella Tebaide di Stazio? Si è pensato che l’argomento proposto da Stazio. dà efficaci svolte all’azione degli uomini. XII. modificandone il destino. poiché l’Achilleide è un’opera incompiuta. mentre gli avvenimenti bellici occupano la seconda parte del poema: questa «spaccatura» interna all’opera permette di individuarne due parti. 5). dunque. appartenente al ciclo epico tebano. Il mito narrato. evidenzia la sua ammirazione per il poema virgiliano e. ammettere che vi sia un’eco del Bellum civile di Lucano: tuttavia. ma venne interrotta a causa della morte dell’autore. Il dedicatario dell’Achilleide.L’età dei Flavi Qual è la struttura della Tebaide? Nei primi sei libri dell’opera Stazio si sofferma sui preparativi della guerra. 1). rispetto all’Eneide. così Stazio fa riferimento alle fraternas acies («lotte tra fratelli» – I. infatti. dalla nascita fino alla morte. quella congiunzione tra la narrazione epica e la storia di Roma che è centrale nel Bellum civile. in un evidente rapporto di emulazione: l’autore. che trova ampia diffusione in tutta la letteratura di età flavia. oltreché imprescindibile presupposto di quelle tendenze pessimistiche che Lucano manifesta in modo del tutto singolare nell’opera. quello delle guerre sanguinarie tra fratelli. Qual è il rapporto tra l’Eneide di Virgilio e la Tebaide di Stazio? Il richiamo ai modelli classicistici di età augustea. si esprime così: «Non cercare di gareggiare con la divina Eneide. vale a dire personificazioni di concetti astratti. 816-817. dette esadi. Nell’opera Stazio avrebbe narrato le vicende relative alla vita dell’eroe greco Achille. In quale stato ci è pervenuto il poema Achilleide? Chi è il dedicatario dell’opera? L’Achilleide è il secondo poema epico di Stazio: la composizione dell’opera ebbe inizio nel 95 d. è Domiziano. Quale ruolo assume il mondo divino nella Tebaide? Con Stazio fa ritorno sulla scena epica la dimensione divina: l’intervento degli dei. come Concordia e Furor. sarebbe improprio dare dei giudizi critici 61 . che come Lucano aveva posto a oggetto della narrazione le cognatas acies («lotte tra consanguinei» – I. abbia risentito del contenuto del poema lucaneo: è stato osservato. ma seguila da lontano e venera sempre le sue orme» (vestigia semper adora). infatti. rivolgendosi alla propria opera («O mia Tebaide») e chiedendosi fino a quanto potesse durare la sua fama. Restano soltanto il primo libro e l’inizio del secondo in cui vengono narrati gli episodi precedenti alla partenza di Achille per la guerra di Troia. a chiusura del poema. in ambito latino. manca alla Tebaide quell’ideologia complessa sottesa all’intera opera lucanea. i quali erano stati esclusi da Lucano. Quali elementi differenziano nettamente i due poemi composti da Stazio? Va premesso che. delle Phoenissae di Seneca. alle divinità tradizionali Stazio accosta altre figure. era stato oggetto di molte tragedie greche e. È possibile. è fortemente tangibile nel caso di Stazio che si pone. così come nel caso della Tebaide. invece. è una poesia d’occasione. dall’altro lato. ma va collocata dopo la sua morte. infatti. da un lato. pertanto. Con tale formula il poeta intendeva sottolineare i due aspetti che più connotano l’opera nel suo insieme. in un’atmosfera cupa e tragica. infatti. termine che. limitandoci a fare delle considerazioni sulla parte dell’opera conservata. Tuttavia. Su cosa si fonda la poetica di Stazio? Quale tecnica compositiva predilige? Nella lettera di dedica posta a premessa del I libro. Contrariamente ai primi quattro. subitus calor («l’ispirazione estemporanea») o festinandi voluptas («il gusto di comporre in fretta») è prova tangibile di tale propensione. strettamente legata agli eventi di vita mondana dell’epoca: si possono leggere epitalami (scritti in occasione dei matrimoni). epicedi (per commemorare un defunto). Tale aspetto non si ricava. infatti. la spontaneità e l’improvvisazione della composizione.L’età dei Flavi di carattere complessivo. la pubblicazione del quinto e ultimo libro non avvenne a opera dell’autore. vale a dire. negli argomenti trattati e nell’occasione dalla quale la composizione prende spunto. infatti. si può affermare che nell’Achilleide la prospettiva dalla quale l’autore narra le vicende è ben diversa rispetto a quella riscontrabile nella Tebaide. 62 . rispecchiano complessivamente gli ambienti e il modus vivendi dell’alta società di età flavia: per questa ragione. costituiscono un interessante documento storico-culturale. il poeta sottolinea la propria inclinazione per una forma di poesia spontanea ed estemporanea. viene presentata una guerra catastrofica che sfocia nel tragico annientamento di entrambi i protagonisti. carmi encomiastici e celebrativi. Quale testimonianza ci forniscono le Silvae dal punto di vista storico-culturale? Le Silvae. La poesia composta da Stazio. La poesia lirica: le Silvae Come sono suddivise le Silvae? A quando risale la loro pubblicazione? La raccolta lirica staziana comprende 32 componimenti di metro vario ed è suddivisa in cinque libri: ciascuno dei primi quattro è preceduto da una lettera di dedica in prosa. poema in cui l’autore delinea le vicende della giovinezza di Achille sottolineandone i tratti più umani e sentimentali (si pensi al rapporto di Achille con la madre Teti o all’innamoramento dell’eroe per Deidamia). Quale significato ha il titolo Silvae? È lo stesso Stazio che attribuisce all’opera il titolo di Silvae («Selve»). dall’Achilleide. la varietà e l’eterogeneità della propria produzione poetica e. al di là del loro valore artistico. Nel primo poema staziano. ricorre più di una volta nella silloge. vale a dire Eteocle e Polinice: tutto pare immerso. mentre nell’ultimo essa è assente. partorita con estrema naturalezza mediante l’arte dell’improvvisazione: il ricorso a espressioni come gratia celeritatis («il piacere della rapidità»). propemptici (per accompagnare i viaggi). carmi genetliaci (composti per celebrare le nascite). intorno al 40 d. ossia i Saturnalia. non appartenendo ad un elevato ceto sociale. dedicato all’imperatore Tito.C.C. molto pepe. Sappiamo che egli nacque a Bilbilis.. composte tra l’84 e l’85 d. risale all’80 d.C. La prima opera. dove coltivò i suoi interessi poetici e. ruolo del quale si lamenta così: «Abbi finalmente pietà. Si diede. 1-2). gli Xenia erano composizioni di accompagnamento ai doni che i Romani erano soliti scambiarsi in occasione delle feste in onore di Saturno. 63 . o Roma. invece. mentre per ultimo si colloca l’Epigrammaton liber o Epigrammata.C. però. infatti. Marziale abbandonò definitivamente Roma per fare ritorno alla sua terra d’origine. In quale occasione venne composto il Liber de spectaculis? Cosa sono gli Xenia e gli Apophoreta? Il Liber de spectaculis. Nell’epistola III. esita a riconoscere alla produzione epigrammatica di Marziale il pregio dell’immortalità: «Non saranno eterni i versi che scrisse? Non saranno forse eterni.C APITOLO Marziale (ca 40-ca 104 d. Vanno poi ricordate le due raccolte epigrammatiche di Xenia e Apophoreta. da un altro lato. denominato successivamente Colosseo. si trasferì a Roma.) Marziale e il genere dell’epigramma: contenuti e occasioni 11 A quali fonti facciamo riferimento per ricostruire le esperienze biografiche di Marziale? Per ricostruire la vita di Marco Valerio Marziale ci affidiamo alla sua stessa opera: i suoi epigrammi. ma non minore schiettezza» (nec candoris minus).C. epigrammi di accompagnamento ai doni: in particolare. acer e apprezza la sua opera poiché in essa «si riunivano molto sale. andò sempre alla ricerca di un sostegno economico che gli permettesse di sopravvivere. Le raccolte di Xenia («doni per gli ospiti») e di Apophoreta («doni da portare via») comprendono.C. nel 64 d. stufo di fare il cliente» (X.C. avvenuta durante il principato di Tito. di uno che è stanco di fare complimenti. erano abbinati a quei doni che alla fine di un banchetto venivano estratti in un sorteggio e portati via dai commensali. dove morì tra il 102 e il 104 d. ma egli li scrisse come se fossero tali». Quali rapporti intercorsero tra Marziale e Plinio il Giovane? Sappiamo che tra Plinio il Giovane e Marziale ci fu un rapporto di stretta amicizia: Plinio aiutò economicamente l’amico per il viaggio di ritorno a Bilbilis e fu proprio lui ad annunziarne ufficialmente la morte.C. l’opera più densa e più matura di Marziale. città situata nella Spagna Tarragonese. Nel 98 d. egli definisce l’amico homo ingeniosus. invece.). 74. al ruolo di cliens. sono ricchissimi di spunti autobiografici. vv. infatti. gli Apophoreta. acutus. composta all’incirca a partire dall’86 d. comprende 33 carmi in distici elegiaci composti in occasione dell’inaugurazione dell’Anfiteatro flavio (80 d. infatti. Quali opere di Marziale ci sono giunte? Marziale scrisse complessivamente 1561 epigrammi divisi in varie raccolte secondo il presunto ordine cronologico di composizione. il Liber de spectaculis o Liber spectaculorum.C. 21 Plinio il Giovane fornisce un duplice giudizio su Marziale e i suoi epigrammi: da un lato. il poeta adotta una tecnica che favorisce l’emergere dei tratti comici in modo incisivo e pregnante: si tratta dell’effetto di sopresa. il truffatore. come l’epitaffio scritto in seguito alla L’interno del Colosseo in una incisione di Giovanni Battista Piranesi (ca 1750).C. La costruzione del Colosseo. Non mancano i componimenti in cui viene additata la donna.L’età dei Flavi Qual è il contenuto dell’Epigrammaton liber? L’Epigrammaton liber è diviso in 12 libri. il più grande anfiteatro romano. in grado di contenere 50. Il Liber de spectaculis di Marziale fu composto proprio in occasione dell’inaugurazione dell’Anfiteatro flavio. infatti. sono gli epigrammi funerari. il depravato che mostra. invece. Ma la comicità che caratterizza in modo singolare questo genere di descrizioni scaturisce non soltanto dai soggetti che Marziale prende in considerazione. per volontà di Vespasiano. ai quali la tradizione manoscritta fa precedere il Liber de spectaculis e fa seguire le raccolte di Xenia e Apophoreta. derivato dal fatto di creare una spaccatura tra la prima e la seconda parte del componimento e concentrare gli aspetti più divertenti e spiritosi della descrizione solo nella seconda parte dell’epigramma. 64 . ad opera dell’imperatore Tito. di altro tono. anche a livello formale.. un’apparenza di integerrimo rigore morale. fu iniziata nel 72 d. però. avvenuta nell’80 d. Tra le pagine di Marziale spiccano le descrizioni caricaturali e grottesche: il medico che uccide il malato.C.000 spettatori. che tuttavia vennero composte anteriormente. o aprosdóketon. dedita ai vizi e ai tradimenti. 18. vv. da Catullo (anche lui autore di epigrammi) e da Orazio (con particolare riferimento alle Satire). v. Quali caratteristiche stilistiche presentano gli epigrammi di Marziale? Lo stile degli epigrammi di Marziale combina opportunamente due diversi aspetti: vi sono. in opposizione alla poesia elevata. In quest’ultima. me ne sto piacevolmente indaffarato / … / mi godo un sonno enorme e smisurato / … / è ignota qui la toga») Ironia e realismo: hominem pagina nostra sapit Su quale elemento si fonda la poetica di Marziale? La scelta del genere epigrammatico pare essere determinata dall’intento dell’autore di offrire una rappresentazione della realtà schietta e autentica. o terra: ella non pesò su di te» (V. infatti. Harpiyasque / invenies: hominem pagina nostra sapit («Qui non troverai né Centauri. sostiene che lasciva est nostra pagina. Marziale giustifica. con grande fierezza. infatti. la descrizione. per tanto tempo negate dagli impegni e dai doveri della città («qui. 33. che donano all’epigramma ricchezza espressiva. 4. In quale epigramma Marziale sviluppa il tema del rapporto tra città e campagna? In quali termini affronta tale argomento? Nell’epigramma XII. pigro. elementi linguistici «alti». 9-10). con realismo e sottile gusto ironico. sfocia così nel tradizionale motivo della contrapposizione tra città e campagna. Erotion. 65 . In che modo Marziale giustifica il carattere tagliente degli epigrammi? Marziale si dichiara estraneo a quel mondo deteriorato e corrotto che egli. l’impetuosità degli epigrammi da lui composti affermando che il suo intento è quello di prendere di mira i vizi in sé. né Gorgoni e Arpie: la nostra pagina sa di uomo» – X. pertanto. pregna di elementi fortemente espressivi e incisivi. 4. vita proba (I. ma non coloro che li perseguono: egli. si propone di parcere personis dicere de vitiis («risparmiare le persone e parlare dei vizi». afferma quanto segue: Non hic Centauros. tornato nella propria terra d’origine. talvolta anche volgari. X. 8). in particolare a quella epica e mitologica. 34 vv. Marziale si rivolge al poeta satirico Giovenale e confronta la vita di Roma e quella della Spagna. che così si conclude: «non ricopra le sue tenere ossa una zolla dura. Marziale ritrova finalmente la pace e la libertà. vivacità ironica e forte adesione alla realtà. v. in particolare. e non pesare su di lei. inoltre. per sottolineare la propria posizione. ama ritrarre. ma ad essi si accompagnano elementi linguistici tratti dal linguaggio quotidiano. infatti. 10).L’età dei Flavi morte di una bambina di sei anni. non Gorgonas. tratti dalla tradizione letteraria e.9-10). di analizzarne i comportamenti scaturiti e gli effetti. Marziale difende la propria adesione ad un genere letterario ritenuto minore e. durante la guerra giudaica.C. monumento dedicato dall’imperatore Domiziano al padre Vespasiano ed al fratello Tito. Venezia. La distruzione del Tempio di Gerusalemme. 66 . 1867.C.). Sotto: Francisco Hayez. edificato dopo la morte di quest’ultimo (81 d. Galleria d’arte moderna. Il Tempio di Gerusalemme fu distrutto dall’imperatore Tito nel 70 d.SCHEDE DI SINTESI A lato: l’imponente Arco di Tito. ) Costruzione dell’Arco di Tito (90 d. Guerra contro i Daci (85-88 d.C.) Inizio della diaspora ebraica Guerra contro i Britanni conclusa nell’84 d.) Governo fortemente autocratico Ritorno a forme di divinizzazione Clima di terrore Letteratura: Rinascita del classicismo Predilizione per forme stilistche sobrie ed equilibrate Arte: Potenziamento dell’assetto urbanistico Costruzione del Colosseo (80 d.c.) del Potere Per la one filo rsi e so VV fia a Lo stoicismo era stato strumento di opposizione al potere (età giulio-claudia) rto PPo ra Negato il primato culturale alla filosofia Misure di cautela contro il dissenso: espulsione dei filosofi Vespasiano (69-79 d.) lett eratura ed arte Gli imperatori si adoperano per ottenere un impegno propagandistico da parte della classe intellettuale ma incremento della letteratura disimpegnata e apolitica ellettual tra int i e Po ter e 67 .figlio di Vespasiano (79-81 d.fratello di tito (81-96 d.c.C.C.) Consolidamento della pace e del benessere dell’impero Giudizio dei posteri molto positivo (Svetonio) domiziano .C.) Politica di risanamento istituzionale e amministrativo Lex de imperio Vespasiani: potere al di sopra del senato e dei comizi Concessioni della cittadinanza romana alle province tito .SCHEDE DI SINTESI L’età dei Flavi Politica estera Guerra giudaica Espugnazione di Gerusalemme e distruzione del Tempio (70 dC.c. conoscerne le qualità Non sovvertire i principi della natura in modo irresponsabile Elogio dei sovrani di Roma. botanica. che hanno consentito lo sviluppo della civiltà Amarezza per come il benessere abbia intorpidito le menti e arrestato l’indagine critica Pericoli per il progredire della ricerca 68 23-24 dC. mite e benigna nei confronti dell’uomo In altre parti dell’opera emerge un forte pessimismo Debolezza dell’uomo simboleggiata dal pianto alla nascita Rimpianto di Plinio per un passato ancorato a saldi principi Evidenziata la corruzione degli attuali costumi Disprezzo per il progresso che allontana l’uomo dalla natura Assecondare la natura. buona madre o crudele matrigna? Plinio riconosce. piena fiducia nella natura. Naturalis Historia Libro I: premessa Libri II-VI: cosmologia e geografia Opera tecnico-scientifica struttura Inmensus labor 37 libri LibroVII: antropologia Libri VIII-XIX: zoologia. dal greco: «ricerca». temi: rapporto uomo/natura temi: funzione della scienza temi: rapporto tra potere e scienza . in alcune parti dell’opera.SCHEDE DI SINTESI Plinio il Vecchio nasce a Como appartiene ad si dedica alla partecipa alle Ricopre incarichi pubblici una famiglia di carriera militare guerre contro i durante il principato di rango equestre Germani Vespasiano durante l’eruzione del Vesuvio. «indagine» Dubbio fondamentale: la natura. si reca nella zona di Stabia: muore per le esalazioni vulcaniche 79 dC. agricoltura Libri XX-XXXII: medicina Libri XXXIII-XXXVII: mineralogia e metallurgia Excursus sulla storia dell’arte Obiettivo: fornire conoscenze pratiche e concretamente valide Caratteri stilistici: prosa asistematica e discontinua titolo: Historia Historia non come storia Il termine è inteso nel suo significato etimologico. figure retoriche. aspetti ornamentali Dispositio Distribuzione del materiale nell’orazione inventio Reperimento del materiale da impiegare nell’orazione • Modello ciceroniano nello stile • Rifiuto di ogni forma di punizione corporale • Alternare lo svago allo studio • Predilizione per l’insegnamento pubblico collettivo • Desiderio di apprendere è istintivo e innato nell’uomo • Educazione.SCHEDE DI SINTESI Quintiliano Modello del Perfetto oratore Vir bonus atque dicendi peritus actio Gestualità e modulazione vocale Memoria Dote naturale da potenziare con esercizio Elocutio Stile: chiarezza espositiva.Modello del tori greci e latini perfetto oratore iNstitutio oratoria decadenza dell’oratoria Carenza della scuola Metodi di insegnamento Esercizi su contenuti fittizi Degenerazione morale dell’epoca 69 . una funzione di eccezionale rilievo retorica Principi teorici struttura e contenuto Trattato in 12 libri Discipline complementari oratoria Principi pratici Prima educazione del fanciullo Trattazione della retorica Rassegna di scrit. celebrazioni) Genere lirico Genere epico tEbaiDE (80-92 d. Punica Poema epico-storico in 17 libri Narrate le vicende della seconda guerra punica - 70 .) • Poema epico incompleto: stesura interrotta per la morte dell’autore • Il progetto: narrare le vicende relative alla vita di Achille.c. Argonautiche Poema in 8 libri dedicato a Vespasiano Narrate le avventure di Giasone alla ricerca del Vello d’oro. viaggi. libri VII-XII: avvenimenti bellici • Emulazione dell’Eneide e ammirazione per il poema di Virgilio • Richiami anche al Bellum civile di Lucano: in Lucano.) • Poema epico in 12 libri • Argomento: guerra tra Tebe e Argo • Protagonisti: i figli di Edipo.SCHEDE DI SINTESI Stazio silvaE 32 componimenti in 5 libri Silvae («Selve»): varietà ed eterogeneità della propria produzione poetica.c. esadi: libri I-VI: preparativi della guerra. sul modello della narrazione del greco Apollonio Rodio (età ellenistica) Silio Italico. Eteocle e Polinice. fraternas acies • La dimensione divina torna sulla scena epica • Tema della guerra catastrofica • Atmosfera cupa e tragica acHillEiDE (95 d. cognatas acies. in Stazio. dalla nascita alla morte • Restano solo i primi 2 libri: narrano gli episodi precedenti alla partenza di Achille per la guerra di Troia • Vicende della giovinezza di Achille • Rappresentazione del lato umano e sentimentale del personaggio (rapporto con la madre Teti. spontaneità e improvvisazione Poetica di Stazio: poesia spontanea ed estemporanea Arte dell’improvvisazione Documento storico-culturale Poesia d’occasione legata ad eventi mondani (matrimoni. nascite. funerali. amore per Deidamia) altri autori contemporanei nel genere epico Valerio Flacco. in lotta acerrima tra loro • Opera divisa in 2 parti. ) Xenia (84-85 d. acer Plinio apprezza l’opera dell’amico.. una bimba di sei anni) Poetica Epigramma: rappresentazione di una realtà schietta e autentica Genere ritenuto minore. rapporto con Plinio il Giovane Stretta amicizia Plinio giudica Marziale homo ingeniosus.C. quello scritto in seguito alla morte di Erotion.) Epigrammaton liber (a partire dell’86 d.SCHEDE DI SINTESI Marziale Vita Nato intorno al 40 d.) Apophoreta (84-85 d.C.C.C. depravati • Donne dedite a vizi e tradimenti • Di altro tono sono gli epigrammi funerari (ad es.C. a Bilbilis nella Spagna Tarragonese Nel 64 d. si trasferisce a Roma Di ceto non elevato.) liber de spectaculis • Dedicato all’imperatore Tito • 33 carmi in distici elegiaci • Composto in occasione dell’inaugurazione dell’Anfiteatro flavio Xenia • «Doni per gli ospiti» • Composizioni di accompagnamento ai doni che i Romani si scambiavano in occasione delle feste in onore di Saturno (Saturnalia) apophoreta • «Doni da portare via» • Composizioni abbinate ai doni che alla fine di un banchetto venivano sorteggiati e portati via dai commensali Epigrammaton liber • 12 libri • Descrizioni caricaturali e grottesche • Personaggi: medici. acutus. truffatori. ma non le riconosce il pregio dell’immortalità opere 1561 epigrammi divisi in varie raccolte Liber de spectaculis (80 d.C. a cui Marziale attribuisce grande forza Marziale estraneo al mondo deteriorato e corrotto che ritrae Prendere di mira i vizi in sé.C. analizzare i comportamenti e gli effetti Stile: combinazione tra linguaggio «alto» e linguaggio quotidiano 71 . sempre in cerca di sostegno economico Si dà al ruolo di cliens Muore nella sua terra d’origine tra il 102 e il 104 d.
Copyright © 2024 DOKUMEN.SITE Inc.