Elémire Zolla - Sul novenario

March 21, 2018 | Author: theourgikon | Category: Angel, Dante Alighieri, Weaving, Nature, Demons


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LE MERAVIGLIE DELLA NATURAIL NOVE comune che coordina ogni operazione; nella natura la digestione; nella vII morale il nodo menzogna-veracità; nella società il dotto. 9· l' '111 rione 5· il quinto o cielo di d', ha per oriente o soggetto la fantasia umana; prf settentrione o predicato assoluto la sapienza; per occidente o predicato n,I tivo l'idea del mezzo d'azione; per suo mezzogiorno la domanda «()IIUII to?» In grammatica il v è il participio passato, l'effetto della causa effirlc'lI te. E già quantità numerabile, ciò che è stato illuminato; la fantasia è i11'i~1I1 tato di un impulso che nasce in N. Nell'uomo è la visione (che è della 11111 tasia il fiore) e la sapienza (che attraverso una fantasia pura si esprime); 111,11 natura la forza attrattiva; nella vita morale il nodo di ostinazione-ferrnc nella società il soldato. 6. Il sesto o cielo del 0, ha per oriente e soggetto l'anima sensitiva; P<:IHPI , tentrione la volontà che tende a un fine; per occidente il fine, cui si CO~ .1.11 na il mezzo del v e cui si deve mirare fin dal rv o inizio; per mezzogiorun I domanda «Quale?». Grammaticalmente è il gerundio; nella natura è l'nvvì cinamento; nell'uomo è l'udito; moralmente è il nodo di accidia-zelo, 111"11 società è il mercante. Il nono o cielo della ha per oriente il mondo strumentativo il cui setè la gloria, il cui occidente è la categoria del «meno», il cui mez"/',iorno è la domanda «Come e con che cosa?». Nell'uomo è il tatto, in 1IIIImaè la vitalità, moralmente è il nodo frugalità-liberalità, socialmente nrurna lo schiavo. Se si dispongono su cerchi concentrici i vari ordini di significati .11,11<,; nove categorie, facendoli ruota re si ottengono tutte le combiuuzioni veraci. Si possono attribuire i singoli «nove» agli archetipi .ul",dici: (I) Serafini, (Il) Cherubini, (m) Troni (il firmamento è il Il uno di Dio), (IV) Potestà, (v) Virtù, (VI) Dominazioni (la volontà e il Ii ne) , (VII) Principati, (VIII) Arcangeli, (IX) Angeli. Di solito si proI 1'( k: in ordine inverso, dagli Angeli - I - ai Serafini - IX, secondo il /"11110di vista umano. I':sistettero pratiche per immaginare con retta fantasia, per sentiIl (' per intendere secondo questi nove archetipi. Chi, avendo conI I piro la necessità per ogni forma formata d'una forma formante, lli.11ammetterà che questa abbia vita vivente e intelligenza? «Chi ha I1I11111'ato l'orecchio non udrà, e chi ha formato l'occhio non vedrà?», ,1'"llanda il Salmo (XCIV, 7). Una fantasia depurata, quella di chi sia uso fare il vuoto nella sua 1111'llIC, sopprimendo ogni vana immagine vagante: la fantasia inno, I 111 di chi fissi l'intera sua attenzione sull' origine invisibile del visic I tlll', potrà scorgere le forme formanti o, secondo il termine di Para, I Il,0, le Intelligenze. La pittura, ancora alle soglie dell'èra moderna, l, IIlfTigurava in forma di putti o di giovinetti alati, a dirne in figure LI/',l'nzia, la seduzione, la fulmineità. ( ;iamblico parlò di queste epifanie che avvengono non nel mondo II~I("),non nel fantasticare o nel sogno carnale, ma in un mondo interllli'dio, sull'istmo fra l'intelletto e una fantasia asceticamente casti/11111\: ,Sono uniformi quelle di dèi, varie quelle di demoni, quelle di angeli più '1IIIIIici ma inferiori alle divine, più prossime alle cause divine quelle di 1lIIiIIgcli .. Ordine e tranquillità sono degli dèi, l'esecuzione di quest'ordi. l'' I trunquillità è degli arcangeli; la sistemazione e la quiete non senza qualI" 111010 degli angeli; turbamento e disordine seguono le apparizioni dei è l, l' 11111 arconti danno visioni duplici ... Inoltre le apparizioni divine sfoli, gli . '1IIIIInd'una bellezza prodigiosa che confonde d'ammirazione, ispirando 111111 gioia che si esprime in una ineffabile armonia ... Hllna », 7· Il settimo o cielo di <j?, ha per oriente e soggetto l'anima vegetati Vii ; l' settentrione la forza o virtù; per occidente il «più» (il «meno» è IX e l' «111'.11 le» VIII); suo mezzogiorno è la domanda «Quando?». Nell'uomo è 1'011111111 nella natura è l'estensione; moralmente è la scelta fra invidia e compinuu za al prossimo; nella società è il mestiere meccanico. 8. L'ottavo o cielo di 1;1, ha per oriente il mondo elementato, il cui SI'III'II trione è la verità, il cui occidente è l'uguaglianza, il cui mezzogiorno I" I domanda «Dove?». Nell'uomo è il gusto, in natura l'appetito, il nodo (Il Il longanimità nella vita morale; socialmente è l'agricoltore. 310 311 di entrare in un andii mucchi di rifiuti fermentanti nella gran calura. rosa» avvenne mentre aspettava la Comunione inginocchiata alla n.K giustizia .C Cherubini. E digestione. G cautela circa i tempi. ~ o o· ~ o o. D amore. ~'(. K tutela della vita comune. """0 t-< ~ Al 6' à C.. E 4. K ». "'~ ~ç.."il delle modalità di Dio I. perfino agli intimi? Un giorno l'avevano condoti.111/1' era appena d'uno scrupolo più vicina alla sua bocca. K servo. G Dominazioni.% •• ~ ~ •. H mecca.. J:. cum quo: in qual modo. . F vista... D magistrato. D all'alterazione. aveva trovato le parole.. Galla componibilità. ~/tq> 1 /1"" detta sensibilità " uu-ruoria. F presenza. Ii I AI\'angeli. il mare assolato. F soldato.' delle modalità dell'angelo mediatore il 'Il III!'ini.. D ~v h. H 0. dal ciglio di l monte. H desiderio di congiun/'1/11'. una modesta e serena veggente.. Il"11. G~.. 313 III III/'. H alla sottomissione. D facoltà espulsiva. E senso comune. E Potestà. K I u-uza. E dottore. F all'alterabilìtà. D Troni. H appetito che eccita ad Il. I " l' ~1~\làol<1 O G Allteced(. flette sfere celesti j'r!III<)mobile. F scelta dei luoghi. l'Ostia nella mano del sacer. Quando ella infine si riscosse. E alla gene. p.uardabile./" " 1111 dell' elementarità linnzione alla propria sfera. I educazione della prole..111'111<1.. G udito. C alla generazione.'. I /I. "" j:Q O Il . guardando come da una nube. "liIIl rsi per prendere. I potenza. 312 . D fantasia.. in una città del Sud. I <fl . G " '"llll1lllento per estensione.. r'l>~<O'l> H Principa- . I ngricoltore. D arte naturale.)UO!Z!U!PQ d F Effetto " "III'rdote. I ">t~l I /I "il della vegetatività " l''''' ilicazione. C discorso o confronto delle specie.. lassù. K vitalità.uiscnna dell' altare: di colpo fu su una riva marina abbacinante e 111111 nave si stava accostando. E previdenza IlIlIp(lrzione. F Virtù.. confidando a chi Il I l'Il accanto: «Questo non è nulla al confronto». H provvidenza. La rivelazione era stata lunga e com1.. K Angeli. G mercante.l Il 'Iuormina e infine. E potestà.:. tra 111 rurc e incontrare Ruota lulliana e bruniana dei predicati B utrum: questo o quello C quid: che cosa D de quo: di che cosa E quare: perché F quantum: quanto G quale: quale H quando: quando Iubi: dove K quomodo. C accrescimento..>. IIIIII/.Ca~ C'o /Il'" delle potenze immaginative ruiniscenza. F d'. H olfatto. . con che cosa. (:ome spiegare.LE MERAVIGLIE DELLA NATURA IL NOVE "à .. Vi potrebbe capitare. F attrazione. Cgiudizio."IIIIì.ln. G scienza. lil' 111\. Vi direbbe che I. J( tatto.' dei gradi umani .'. dilatazione e costrizione. I <. C Stelle fisse." 'I. C intelletto. I conoscenza che detta l'accostarsi per prendere. C principe. insieme alle Virtù operatrici di miracoli. IlIl'go. alle Virtù di fortificare lo spirito con11I Il' incursioni demoniache. insieme ai PrinciI'I11 che presiedono agli spiriti minori. gli annunciatori di cose alte . spiega: le epifanie divine sono 1lIllIpi.11 .a ll' ardore della contemplazione. che confermano nel 111I~'incominciato.rzione. Ciamblico.1 le anime nei misteri antichi. Londra l'/HI! lJna apatia perfetta la sorregge da allora in poi. richiamando alle verità essi. a Molte chiese furono dedicate alla Madonna degli Angeli (una 1111 nella Vienna controriforrnista). XII secolo. unime angelicate danno sacre speranze. ai Serafini (che furono in origine ser1" I1I di fuoco o spade rituali ondulanti.p. I . i. del calore. Si chiedeva agli Angeli di purificare 1. alle Dominazioni di acquistare una I . III/'. e confraternite vi si strinsero 'hc " 1 evocare i nove Cori. pliisi ancor prima che si profilino. come quella che ne celebrava la festa il 9 1 "1'.irano. infine.L. S'invoca il nostro Angelo insieme alle Potestà che muniI11110ontro Satana. Lui s'invoca. i pensieri e gli atti che quelli ci III . Gli dèi e l'.o si invoca insieme agli Arcangeli. per trapassare dalla i I Il'1Iy. le ìnfere o le vaganti traII/'. umpiuta padronanza dei movimenti interiori. giocano di sensazioni. pallulnmente e timidamente. quelle di demoni paiono più celeri tll quanto non sieno. insieme agli altri angeli. rllinchè mantenga immune l'anima che ricevette in custodia ab iniItI. affinché illumini sulla volontà divina.Iierel'illusione dei sensi. consolino. per avviarci alla sanultruzione. per sgoml'IIII'~dalla mente le perplessità.onodi passioni. dal fondo dei secoli.e tuttavia come immobili. sì da ottenere di sorvegliare.LE MERAVIGLIE DELLA NATURA IL NOVE I nove ordini angelici circondano Dio adorandolo. per poterei destare interamente dal comune c l. Si insegnò a propiziare tali illuminazioni mercé riti e santi contajl. insieme alle Dominazioni dispensatrici di forza. ai Principati di . Wilson. Angels. i demoni appesantiscono. gli angeli sciolgono soltanto i 1IIIIIi ella materia. scoprendo l'insidia del demonio in ogni tratto del 1IIIIIlUO. Ancora poco tempo addietro si coltivava la loro evocazione. uvrnmondane. per ottenere la perseveranza. ai Troni di dimorare I 314 315 . insieme. d I. insieme ai Troni. Miniatura dal Breviario di ~111t1 Ildegarda.111i cui nome assiro fu quello dei draghi custodi di tesori). affin(il I 111' i ripieni di scienza divina. e il sommo mistagogo Dionigi inseIru 11Ii('l'à ravvisare una scala ascendente e ben graduata di Intelligena l' cristiane. di rame). I Il'O fonde.lioa San Raffaele in Milano. insieme ai CheruI 1. C'era una novena all'Angelo Custode: al 1'11 iprio archetipo vivente. alle cause dunque: alla fonte della purezza ìuu-llettiva e della salute. Thames and Hudson.llol'cangeli elevano a sé. In P. agli Arcangeli di far penetrare i misteri. il loro è un fuoco oscuro e instabile. cose. dagli Arcangeli annunciatori di sonuul eventi procurando infine di imparare la sollecita obbedienza allo illili razioni angeliche.In I" conformità al volere divino. e chi ordisce il discorrere delle 11111'1 lle genera nelle anime impulsi come un tessitore disegni nei drap1 il Si lancia la tiepida. che equilibrano in enti definiti. ( . i Il tessitore dogon dice di fissare la parola nel drappo con l' aridiIlvll'oi della spoletta.uue Come far tornar giovane in vita questa arcaica disposizione? discernere dietro il visibile le idee che improntano come sigilIi 1(. popoli come i Dogon africani. come stilI .Il . la poesia dantesca evocava le singole sfel'r. innervandola. nell'apertura. fecondo umore . non soltanto assentire o interessarsi di. Così le faconde IMole. dalle supreme Dominazioni implorando la plU 11I1 nanza sui moti interiori. nel Medioevo. L'acqua peneI1I1 11(. delle i('111 I delle miniature. I MESTIERI. delle statue. fecondano come semi. dagli altissimi Troni di Dio sollt'l I tando la speranza. dai sapienti Principati .. come il contadino dogon vede penetrare la 11111'1ila . proposizioni che parlano di angeli e di arcangeli e di milizie celiNI i. rivolto agli uomini: in solida umiltà. un Pater e nove Gloria ai sublimi S\'III fini chiedendo la castità alloro ardore. il Virgilio dantesco.irnpetran. nell'occasione che la maglia del destino dischiu. simbolicamente e iniziaticamente./'. si scocca l'alata parola. Il Rosario dei Cori arlg\ ·1" I infine. 111'. Ancora san Bernardo insegnava che «la III! (' di un'arte meccanica è il sentiero all'illuminazione delle ScrittuIl''. quanto puote. Il tessitore. osservando come natura lo suo corso prende dal divino intelletto e da sua arte Il/'. simile a una freccia munita d'aI. intuire. fatte di tiepida.l •• combinatoria lulliana accertava in ogni realtà gli archetipi al]'OP""I L'orazione dunque poteva dare l'esperienza sottile degli angeli-a n 111 tipi sfruttando e la fantasia e la raziocinante riflessione. e dalle Ilt1II stà d'essere muniti contro i demoni. archetipi degli archetipi .nel terriccio. ai beati Cherubini d0111l1l1 dando alla loro veggenza la fede. I CORI COSMICI E DANTE I .iò che nelle campagne desolate dei Dogon si conserva. degli affreschi.umido fiato.ontemplare i mestieri. come il maestro fa il discente: sì che vostr' arte a Dio quasi è nepote. come il sole manda il raggio di luce mil'occhio. 316 che 1'arte vostra quella. I)ue suggerimenti si possono dare: contemplare i mestieri come 1111'1)110 praticati in antico. le operatrici di meraviglie. appar- I 317 .:! suolo come l'ordito nella trama. del tutto analoghe. ai Cherubini la scienza della nullità umana l' . si dice..1 l'assolutezza divina. nell'XI dell'Inferno.Ii pioggia.giunge. e rilegHI"l' Dante qual voce amica e china sul nostro orecchio qui e ora. la filosofia di Dionigi insegnava alla ragiom: I riflessioni convenienti. umida parola nelle anime come la spoletta o 1IIIWl ta nella radatura del tessuto. ( .ort 111111 tori delle azioni angeliche. dedicava un'Ave Maria.1. Ma di questa arcana utilizzazione dei mestieri ci parlano ancor IIl'. ai Serafini il fuoco. umida aria. 1-111\1 plicando di superare le contrarietà recate dalle creature. L'iconografia delle vetrate. il contadino. mostrava alla fantasia la retta fOIIl"1 di ciascun archetipo. la materia Illlllica? I)iscernere. segue. alle Virtù.. l'oratore dogon si sentono impegnati in "111'1'(.LE MERAVIGLIE DELLA NATURA IL NOVE 2. IL NOVE. il terreno dell' anima a cui sono dirette. Tessere. ll rcssitore quindi trama. atti analoghl hanno ugual radice.l':I:.idea rettrice della specie o causa formale. i mestieri stessi. o «sorgente». come un ragno. E la trama d'ogni essere è la causa matela ti di che tinge e granisce in modo particolare la sua «stoffa». l'. causa formale della sua cesta. rora). esprime l'uomo. I'crciò domina l'atmosfera spirituale di una società chi impone le .11111('.il forma ideale è anteriore alla formata realtà: da quella occorre . i fili d"1 l'ordito per incrociarvi lo stame.'. d'un imprevedilu le istinto. 1. am Il lui fila e tesse drappi.11 particolare grana. Vogliamo conoscere i misteri della parola. Il tessere. come una freccia nella radatuI I.t. udditram). '''1 uo che s'affanneranno a cercare risposte. S. tesse. spiega Guénon. il discorrere. con nette i vari stati mantenendo la propria unità attraverso la loro inl nita molteplicità». colorandolo. . il toro: ursa). I miti di tessitura dicono che l'arte fu insegnata dal ragno. della percezione. «Aventino»). illuminare. vili ()lIcsta preminenza della causa formale. fecondare. La parola è pronunciata dall'oratore.1 stella raggiante dell'ordito regge quella progressione a spirale. mistero. in piccolo.come i suoi imitatori terreni 111\1 o uomini) . con l'unica radice ato-. l'irrigazion (avataQ. ogni filo dell' ordito un' essenza «che in quanto proiezione dell'Identità principale. La realtà è un drappo tessuto dalle idee-filatrici. dl·1I luce. Chi può. l''WC prendere le mosse. li HllltH'iandole: ordito e trama. il seme (il fecou datore per eccellenza ricco di seme. Dovunque l'ordito. Il sublime concetto della realtà come sintesi di forma e materia 11111 o almeno si chiarisce. IllprC più vaste. e avrà dunque una causa materiale. che ci cattuItll mghiotte.due cose ovvero cause. I ìnpprima il filatore tira ben dritte sul telaio le fila a formare la 1:lll\lit'zzae l'altezza del panno. coltiva orti. di circonferenze . Il ragno è padrone della tela I il It 116 si sposta sugli assi radiali: controlla tutto mediante le esseni. Così una telaragna di viscidi fili concentrici.(lcca la spola allora il tessitore. la luce sorgiva (l'tl/. il momento (il div nire) comporta. dovette designare la tessituru. la loquela e la musica (vada.1 i vimini concentrici della causa materiale. 319 . così pron!II Il rispondere ai quesiti. riempie l'ordito. Il Creatore non è simile a un ragno che da se stesso cava lo stamc? 318 I )idl'O il tessuto del visibile si erge il suo invisibile telaio. La lingua che si parlò prima di quelle a noi note in quasi tutta 1'1':u ropa.. l. ma si regge grazie a una causa formale. qua e sparge le sementi nei coltivi. carico di fecondo polline? Chi spande piogge e semi sui campi selvaggi? Chi soffia le folate di vento facendo stormire gli alberi eloquenu Chi porge all'uomo lo stame d'un'idea nuova. fabbrica discorsi? Forse ce ne parleranno per analogia le opere. l'indoeuropeo. così tessendone il destino? Chi fila.0 il simbolo per eccellenza del mondo sensibile. irrigare. fra scatti di spolette e canti di tessitura.parole. Il filo della trama con cui l' onll to s'incrocia è viceversa tutto ciò che l'ambiente. Si allestisca bene d'un progetto l'ordito: I I nssorbirà la trama. Che cos'è in ogni realtà quest'ordìi. I . vesti materiali a quelle 1. l'Iran e l'India. Il' [orme. Il ""11I rama o ripieno. Il Tessitore della realtà adoprerà . con la sua trama d'insidie.' I. è un discorso di vive metafore intrecciate l "" I idee. Da aui. celano miniere di signifir 1111 Eseguendo tali opere si riproduce in piccolo la creazione del CO~1I111 Approfondirli è sapienza. che fu sollecita l'anima santa di metter la trama in quella tela ch'io le porsi ordita.provengono infatti le parole che in sanscrito designano I tessitura (vana).LE MERAVIGLIE DELLA NATURA IL NOVE tiene alla Tradizione e dovunque si ritrova. srotolandoli dal subbio. Chi sarà 1'artiere invisibile? Altre similitudini aiuteranno a evocare la risposta. è la I III lezione d'ogni artiere. tutte le realtà simboleggiate da essa. conferen1"1'. il contadino conduce "It. l'arpista fa scorrere tra le corde Il suono.". Così la domanda (l'ordito) precede e i I ". I':('(. A tela ordita Dio manda il filo. della creazione infine? Volgiamoci al mestiere del tessitore. coltiva.(. l'. per suscitare gli oggetti. il coltivare. all'orlilll.h uuunde che vi si pongono.l' la trama delle risposte. Ma chi fa ergere lo stame dei fiori. :. Chi ha potestà di deciderle conta più di . princìpi ordina la trama del mondo concreto. l'urte o mayi del Creatore si mostra anche nell'opera del cane111111 attorce alla stella di rametti. Dice Dante di Cacciaguida. è un orto CIIIIIIII dalle idee-giardiniere. che 1. il tessitore stende sul telaio.'II tiero di conoscenza. è retta dall'ordito dei raggi di quelle circonferen. o stella delle cose. il quale.:ie alliccio che alza e abbassa l'ordito: ogni cosa dev'essere 111'lIln similmente dal Tessitore. impari. la fecondazione. parlare. e non dai NIII imperfetti inizi. così il cosmo. la barca su cui Il . «notare». 111rama delle sensazioni si viene intrecciando a quell' ordito. l ( :osl avviene per l'uomo come per la terracotta. I:ordito? E il vento che spira soffiato da bocche angeliche o divi111 Il'11 fronde. Come bocche buccinani "'~'l\' soffiano i venti nei quadri rinascimentali. dicevano gli Orfici (CI mente.ogni tradizione. Il reale allora si svt'I"1 come un giardino di forme cessando di sembrare una caotica f\IIIII gla di materia in fermento. Dalla stessa radice nasce il sanscrito spbatilea. Infatti la spola fa venire alla luce una 111111\' vita fra la trama e l'ordito. d'archetipi perenni.a. usmico di. Stromata v. 11111 trama. È anche. infila la spoletta. I Il il fallo fa venire alla luce la creatura inserendo il seme nell' ovulo I Il'Il matrice come un ordito in una trama. il balsamo. è svolto dal fuso del I. «estetica» (dal greco alO"ttc1VOllaL. . connette l'ordito alla trama. ma dalla stessa 111. donde spbeltd. In uno scheletro prima si intuis.I li l'Vilequerce di Dodona e dei boschi sacri profetava. o miti. Che invisibili dita lo stanno tessendo. grazie alla radatura che la spoletta dell('SNIIII re imbrocca. l'aria e il fuoco I 321 . Il I vertebra «primordiale» come forma di spirale che si allunga l' illlll ca. guardando l'opera del tessitore e trasponendo. pbdla. Quella presenza instilla idee. I"I tuito: è formale. Ogni ente appare ordito in vista del 111II ~ destinazione. si parlerà di un albero. la «navicella della for1111101" la sposa è invitata a salire. cio». Come l'aratro apre la terra alla semina. la pelle divisa dalla carne. come un ragno sapiente. «aratro». enunciando 1. istiI (. Ma anche «splendere» ha la 1'1 Il111 in comune con «spola». controllando ogni sensazione e ogni istinl.I v la barca che trasporta in una nuova vita. D'una pianta del pari si glllll. 111 minerale che sveli l'ordito dei suoi spigoli a occhio nudo). si potrà parlare dell'asse di un vorti. trogaid «1111'\ tere alla luce». Tuttavia è tramato dal uuu secondo l'occasione. scorrere. e non il processo di materiale calcificazione. Ogni ente è ordinato alla sua essenza ed è. Il tessitore separa l'ordito. la tela di ragno.I materia.che dà le parole per tessere. Anche il cosmo è tessuto dalle Parche o fate. Il telaio. Ogni cosa si spieghi dalla sua compiuta attuazione.I 1/11i n certo repertorio di modelli. sempre in sanscrito. trog «parto». Ili si varca l'oceano della morte o del diluvio: il mondo intermeI"I 11\·1uale forma e materia stanno l'una dall' altra separate.l innanzitutto alla foglia. in irlandese genera trogan «terra». che presenta l'ordito essenziale: nel picu ••1 le radici. Così «infilare la s])oll'\\ nella radatura» in anglosassone si dice bregdan. . Gli Egizi rapl'I"lll'lIlaoo il genio del faraone come uno sparviero che gli aderisce 1II1I11(.Ma anziché di un fuso. l'inIl' 'I io particolare dell'ordito con la trama. coglie la radatura propizia. Lo stormire è come il disegno del drapl" I I. t :1 une l'uomo. e insieme materiale. () invece d'un fuso o di un asse. il cristallo.11 spoletta è anche detta «navetta» o «navicella»: nell'Atharva d.. insieme.LE MERAVIGLIE DELLA NATURA IL NOVE D'un uomo non si scruti la trama di nervi e di vene in primo 11I( I. «cristallo>.c intelligenze che tessono il destino decidono la melodia. I)i questa sono causa materiale l'argilla e l'acqua. la fortuna. in altro inno. Ma che cosa ne desume l'uomo intorno alla propria vita? . la concezione d'un essere viVII svelano il modo di operare del Creatore. Il tessuto? È lo stormire.l''/Iile orecchie il destino. Solo chi diMll1l gue comprende. q Il. Oh. «per• I01"1'0»).1/ ce viene in norreno brijd.~IIIIO. t I )lIl1astessa radice aw. IIII~I anche. sull'ordito delle 1. nelle nervature i rami. 8).i 101 IIS)sfuggendo alla condizione mortale! I MII il gioco delle metafore può dipanarsi in mille modi. e in anglosassone spaldur. il 1.l'ciò.iHIinto» è forma contratta di «istigazione») a questo o a quello 1IIII'I'dando l'ordito delle interne sollecitazioni alla trama delle senI 1!lld. La trama? E la chioma dell' albero in cui si avvol• le '111'1 uelle correnti. «discendenza». Così la lingua lancia parole I " mettono in luce un concetto nella mente che le accolga. si imma111 11l genio o daimon o presenza angelica o divina che tesse la vita 1 i [l'uomo come un panno al telaio. Decidono sceglienl. fili 320 '''/"IIIlOl'ordito dei pensieri e desideri dal cervelletto. l'. la spola o navetta dd ( 1111 tadino che apre all' orditura della semina la trama del terriccit " 1)1 ugual radice è «spoglia». «splendere». l' lanciare il seme-luce nella trama-matrice. ma la forma o entelechia invisibile. non è frutto del caso. si guardi a dove l'ordito formale compagina Sln'lI mente la trama. vengono anche le parole che designano le senI 11111 i: «udire» (da au-dio). splendere. l'albel" . sanscrito avati. Così la stessa radice d'l 1111 proviene «trama». \. ( li It'i desideri avvolgono la colonna vertebrale come un ordito l rl '11 il cilindro del subbio. «int I('.Quella presenza scorre manovrando i fili. perché di lì traluce l'idea.u Illnre. così la spoletta mette alla luce il tessuto. Come da un gomitolo. l'essenza formale (' Il Il matrice che spiccia dalle piante. «Spola» proviene dall'indoeuropeo spbel. la parlante melodia q . come formu . che l'uomo s'iden1III1 con quella presenza.1" l' degli istinti. rhi move te. (m) freddosecca maturità. La conoscenza degli archetipi è un'esperienza estatica. Per Leone Ebreo sarà la spada fiammeggiante dei chei 1lIIIIli i guardia al paradiso terrestre: essi simboleggiano l'intelletto. uscendo dal fango. 111).1 crollabile sorveglianza sui propri movimenti. ma dalla tua virtute ha quel. Il caldoumiIIII si orna di soavità e ubbidienza. se 'l senso non ti porge? Moveti lume che nel ciel s'informa. Danu. Come il vasaio umano (e quello COSIlI mesce la creta assetata all' acqua per cavarne un trattabile fan~1l cui trae il coccio. il freddosecco di prudenza.e se gli antichi raccontavano che gli astri erano animati e 1I111H~j forze angeliche. Mercurio-do. L'opera alchemica e quella del vasaio. si lancia la fantasia fra i pianeIl I Il' sfere superiori splendenti sopra di noi nella notte. acciò td lu Iicr quella via potessi. ordinata. i sette piane: j due cieli superni. I)(. IIIHC esemplari. rispecchia soltanto più conoscenze angeIl. figure che simboleggino gli archetipi. ed essa ne Il1I11t'rà come un' ape colma di un nettare che la mente meditando unvcrtirà nel miele della conoscenza. 322 ( ) imaginativa che ne rube 1111 sì di fuor. . avevano ragione: erano pur queste le loro da . che mai non posa. autunno. alchemiche. come una rosa di venti soffiati sulla natura da angeliche \. Dante accoglie la tradizione che ne conta nove. Rappresentabile tuttavia e immagirurhl evocabile. maestosa. SII Sua grazia. e amorosa. Ilv) rreddoumida vecchiezza. lwocati gli archetipi con la mente. di quelle sfere. I"ill'i moti di quei pianeti. così l'alchimbt spiega Michael Maier . degli archetipi perenni. che da natura ci ha pòrto. Come di tali note è composta 111111 i musica. è la fantasia umana 111 rivolge dal corporale a cercare il lampeggiare spirituale..11'1 tare. benignità e giustizia. il dopovespro. estate. Sole-la. la quale vuole un suo Artiere intelligente c. vaso. l'adorna nella mente ov'io la porto. diventa un piano di COlli I scenza superiore. distinto dalla percezione comune. inintelligibile. diviene pura.111':umi che nel cielo s'informano..'. non che da sé medesmo sia sottile a così alta cosa. ch'egli osa oltre il poter. Chi diceva che Giove o Venere o Diana muoveval'' I i pianeti di tali nomi. I quant' è nell'esser suo bella. la giornata fino a Vespro. essa è il cielo. (Il) caldosecca giovinezza. SI'! I se Nilo lo Scolastico nel VI secolo.1' sé o per voler che giù lo scorge.WC" ta dalle sensazioni. e Dante sente 111uaternità come: (I) caldoumida adolescenza. come la tessitura o l'in: cio dei canestri sono tutte vie per intendere la creazione del cos di ogni suo aspetto." gia Palatina: «Com'è audace dar forma all'incorporeo! Eppure \'1111 magine ci solleva alla reminiscenza intellettuale di esseri celesti». tanto lo imaginar.I paragona a una donna bella che si porti con amorosa gentilezza. lo Spirito o Amore mediatore fra eterper 11111' tempo. che dà il lampo. sono gli archetipi.1 bra. Ci si figurino queste intelligenze come eterne filatrici o alchiml o vasai. Giove-/a.. commetteva «non falsi errori» (Purg. tratta dal caput mortuum o residuo salino. il caldosecco di temperanza e IIII'Z<:I. diventa illlltl~1I della visione profetica. invernata. La causa esemplare dei parti. guardare e seguitare la Il tI~. primavera. ch'om non s'accorge. sono le custodi elargitrici delle figure che la trama del tempo combina con l'onln del cosmo. 13-18) I . in una poesia serbata dall'AI/I. e gentile negli atti. testa cosmo. volta perché d'intorno suonin mille tube. così le disposizioni simboleggiate dai pianeti reggono e Il lugono ogni possibile nodo del destino. Dante ripercorre il cammino pitagorico dei pianeti-note: LunaI.\ punto che supera i suoi poteri naturali.11111\) nove). Marte-sol. d 1111 IIIl'Cla loro «spada revolgente. ('h impregna del mestruo e diventa vivente. Il sette dipende dall'idea che ci si faccia del quattro. Allol I I I1I Il Il tasia concreta in immagini le cause invisibili del visibile. da 111. Così la Canzone IX: l'immaginativa si impregna degli archet ipi . il giorno fino a I[ona. Saturno-mi Illivl:rse sono le attribuzioni arcaiche).. Questi i siti metaforici dove la fantasia può pn . se abbastanza pura. Testa viva. le intel1ll\l'l\ze. Venere-si. mossi da Dio addirittura. girandolo sulla ruota o asse cosmico del suo n re mercé la disseccante aria e l'indurente fuoco. e per I I 1\II1 sulla scorta del Lullo (si è visto enunciando la divisione del no. xv. del rm11111 quale rifulse su Dante e che caritatevolmente egli ci consegnò. m Ihl. il freddoI 323 . dove avvengono i miti. la mattiq 1111 fino a Terza. fittili.lliando la fantasia sia calcinata dalla disciplina della mente.con zolfo e mercurio (fuoco e acqua D1l'1 ci: forma e materia) ottiene la pietra filosofale o coccia. (Purgatorio XVII.l'arbore de la vita e vivere eterno intellettualmente».LE MERAVIGLIE DELLA NATURA IL NOVE ne sono la causa formale. ed ecco arriderà una visione viva. Le intelligenze tessitrici. che bramano tutto assimilare. Dante segue Proclo nello scaglionare gli archetipi: Luna (' 111ii v vegetativa. stando fra Saturno e Marte. chi la guardi affascinato trasmuta in fatale bellezza. l'SM ci apparirà nelle selve intatte all' aurora. intridendosi tutta dei senti Il11"1111 lunari di pace e di accettazione del destino. di cui 1. Ma nel mondo degli affanni e delle deformazioni. Tali figure d'argento e di cristallo restituiranno. sentirà emergere. Mercurio prosciuga perché prossimo al Sole. inclini a ritenerla una fredda calamita del calore solare r Il ziale. rioè l'imprevedibilità della vita materiale in cui si muovono e '1IIIIv sono mossi. 1'1111 magine d'uno specchio o di una tersa acqua popolosa. È ben questa calata d'influssi incalcolabili la 'I Il11 udine in serbo per coloro che piangano rassegnati nelle sven\ IIII1. ti Illl'1co Forza di Dio) o di soccorsi medicinali (di Raffaele o Mediitlil di Dio). squallore in fasto. o ver per acque nitide e tranquille. le stclk-lt la gnosi. lo ~ uu-nte Terzo archetipo è Venere. e il suo moto rapidissimo lo fa trapassare I l'una all' altra azione celermente e senza posa. lievecalda: l'influsso che i mistici dissero dei Principati. ne trae calore (' U/Ii Il tezza. 11111 dall'alto simile a quello che si propizia con una giaculatoria IIIIH'«Nulla è divino fuorché Dio». come mobilissimi pesci in una tranjildlll. scialbo e smarrito il 11110. «un' aura dolce. ad atu-nru mente guardare. opererà nel cuore degl'insaziabili. Sole la sensitiva. sotto la grandine e la pioggia. che è ogni immaginabile influsso. 1'. sarà I (lI11e una miri ade di luci.l« qui è una grossa differenza fra Dante e Tolomeo. pren IlI nizione di paradiso. lido volgare di tali metamorfosi si diverte. l'umidissima e. senza mutamento». il dOIli 1\ spro. A questi dannati Mercu1111. mentre Marte.LE MERAVIGLIE DELLA NATURA IL NOVE umido di contemplazione. spada che ci stacca di 111 IIII(!alle suggestioni del visibile (Michele o Bilancia di Dio.. truccando il brutto in 1. da un ver« I. ~ » Come concreta re l'archetipo Luna? La frescoumida. Il Merche . volatilizza .lllIlologia popolare fa una domanda: «Chi come Dio?»: un inter. al modo del mercuIIIIHeottato. impregnandosi.le mani monche e gli occhi guerci. Retta fan- >25 . che perla in bianca fronte non vien men tosto alle nostre pupille. emollientc " 1111 putrefacente. li I hi errabondi si scontrino senza tregua. secondo Dante.ogni cosa). che è un luogo di purgazione anche dov' è più soave. di soavi sembianze: Quali per vetri trasparenti e tersi. inumidisu] ché prossimo alla Luna. arcaici. Veriere soprattutto inumidisce. appare come la disperante fortuna che di continuo Ili u-rrnuta i beni vani. o come un luogo dove dei . o come scintillanti globi d'argento vivo. che liquida. o il ricordo della causa prima. lungi com' è dal calore solare e dall' IlIl 1111 1 restre.11 rhetipo di Mercurio. inquieti come rner. <11111'11 fredda.·110. ~IIII no come freddo e arido. non sì profonde che i fondi sien persi. quando le percorra.1111 nlicre . Se cercheremo l'immagine della Luna benigna fra gli spettacoh della terra. tornan nel nostro viso le postille debili sì. e Giove. In l'Il I1I1immagine si possono sentire le presenze arcangeliche che li I111 Ill'fI no nel nostro destino imprevedibilmente.divino . pura peschiera. la Luna umida. Aggiunse l'empireo: estasi e visione beatifica. Vene re il desiderio. è temperante. però con un moderato calore infusole dal Sole. l'età benigna e anziana e contemplativa? La fantasia pura. contemplate. Saturno la ragione contemplativa. stando accanto al Sole. 1IIIIdicani. D'altronde Tolomeo la chiama femminile e notturna. avidi o IIlllIlighi che sieno. lievemente riscul. Dante si conformava a Tolomeo S~'IlII'1 il Sole come caldo un po' arido. corrotto o distorto. questo archeIilIlI. le rotture della Il IIIHInaturale. E questa calata di Mercurio nel comune inferno si può I" II mffigurare come una fetida terra ribollente. simile all'imprevedibile serpente: l'il Il Le sue permutazion non hanno tregua: necessità la fa esser veloce. 324 Mercurio ermafrodita sarà anche rassomigliabile a una sirena bal111 I~ic. il sentimento lunare e angelico che le ha ispirate: l'archetipo dell'nh bandono. sVllld inumidisce. Marte la paSSI"" Giove la socievolezza.nte. l'inattesa manifestazione di energie cosmiche (di 1. Esse per Dante eVI Il 111 immagini strane e lugubri e penose. dei """". i balli in tondo <.. E come i gru van cantando lor lai. repentini.così lo zelo marziale celeste diventa il fetore dei violenti. c come augelli surti da rivera.. 326 327 . di I .1. e l'altra va e riede.1doni.Il Sant' Antimo.. coagulato nelle tenebre. e risalire alla purezza dell'archetipo che li dl'lIl occorrono lacrime e fiamme. aggraziati.Il "l' lucente candore dove volino faville come da ciocchi ardenti' i I"·r<. rapidissimi. II11T. insph bile strazio: file di migranti nel triste cielo d'un tardo autunno: E come gli stornei ne portan 1'ali nel freddo tempo. e come in voce voce si discerne. e ciò I "Il i che il gelo dell'Unità.Il canti. I ( .risto e donde emani un inno che ripeta «Risorgi!» e «Vinci!». 111I) se li vedeva fiorire come bocci umani sul Pincio. nella loro aria di serra.di Maria. IIIlIll' così esemplifica quell'empito che nel mondo del peccato s'in.LE MERAVIGLIE DELLA NATURA IL NOVE tasia la vede come una calca di fulgori cantanti. come del pulviscolo acceso e sveI. E tra le violenze marziali più cariche t . a Posillipo. or altra schiera. '111 l'tonto.iali con malizia. facendo in aere di sé lunga riga . come un tripudiare d'iridescenzc (' . Nell'abisso infernale la bella solerzia si muta Il' 1111resca delle misere mani.Ililii lo ravvisi in un' accolta di lumi. Loro mercé si comunica con la calorosa beatitudine dei misci I cordi.111' soavità dell'Italia. Il vuole uno zelo umilmente pieghevole. nel Senese. che i mistici dicono delle Virtù. Questo comporsi armonioso sarà la beatitudine dei puri di 1111 che mitemente accolgano il loro destino. Per strapparsi a questo vischioso incanto di malinconici Sll"llP-MI menti e languori. disegnante una croce greca dove baleni la forma l. tosto interrotti e tosto ripresi.nelle sue marce forzate sull' ali dell' esaltazione marziale. o Quarto è l'archetipo del Sole. remi~"'lvl e come in fiamma favilla si vede. ( . La fanl. cf Iltlinto archetipo è Marte.!I'I (In un raggio. come danze in tondo di giovani donne (oh. che i mistici dissero delle Potl'I>1I1 L'immaginazione lo vede come una danza di fulgori cantanti: il SIII sorgendo a mano a mano risveglia i suoni del Creato. 111'nell'accidia. come Enea figlio di VI'I Ma nel mondo della torbidezza quotidiana. che i t'11I111 monastici riprendono e affinano.. a schiera larga e piena. sono sì soavi che il ben disposto spirto d'amor turge.uuc un trascorrere di fuochi dietro un alabastro (quel fuoco che I \I rende alle finestrelle alabastrine del mausoleo di Galla Placidia . insaziabili libidini. d'arcobaleni concentrici. pur che i Teban di Bacco avesser 'l' ti 11\»). E la beatitudine di chi emani una calda e asciutta pace.Il Il'' rfidia è la falsificazione dei metalli con alchimia. che la ben disposta immaginativa scorge come un gioco d'Il nelli. " I . Ma 111 inondo tenebroso I tale fortezza si converte in iracondia. via via che le colpisce diuturnamente Il "11v). . quasi congratulando a lor pasture. questa soavità 111'1' nello struggimento che intenerisce e stempra fino a disciogliersi 11I'n. che i mistici chiamano cielo delle DomiIl. Dante insegna a concretarlo con l'immaginativa nella forma .livenga increscevole.1\·1111 viva e sciolta plebe italiana! Ancora nell'Ottocento lo straniero stu 4 Sesto archetipo è Giove. L'apparire della luce e la nota <1("11 campanella conventuale all' aurora. purificatrici dell'umido che ci iruru] e fra le quali si sta come pesci d'un lago di fuoco. brucia I . d'un sommesso. il cui sintomo maggiore è che il nascere stesso del ti. quando una è ferma. che corse con tanta esultanza verso Elisabetta. fatale. per sempre). intirizzisse la . tuttavia composti. 1I1certe pietre d'onice o d'alabastro alla base dell' altare nella chie1 .:ossi. fanno di sé or tonda.Il1 l'itto e accecante fumo: come il sole diviene zolfo velenoso sotiilll'l'I"rl. 111 ti i piangenti il proprio e l'altrui peccato! Loro sarà la solare 'Il l" uundine: quella medesima che fu dei seguaci di Dioniso dalla 111111"01 ardente (<<furia e calca. ispira la fredda superbia o il gelido tradimento dei I l'Il fidenti o addirittura la totale cessione dell' anima a uno spirito di Il fidia. 111 . s'ella non vien. meditata. non circunscritto. impregna le menti. ossia armonico. sanza la qual per questo aspro diserto li retro va chi più di gir s'affanna. che danno l'essere. ma per più amore ch' ai primi effetti di lassù tu hai. fiume della terra dove 1111 no l'oro e le gemme. si 111111 immaginativamente come una scala percorsa da splendori. Da' oggi a noi la cotidiana manna. non spermentar con l'antico avversaro. questo spettro infernale che guata ogni buon rcggillii Laudato sia 'l tuo nome e 'l tuo valore da ogni creatura.ome del suo voler li angeli tuoi [an sacrificio a te. la vezzosa lucentezza (klll'_' gno colato sull' oro a delineare una M che si tramuti in giglio. I (XXXI) 328 329 . ma libera da lui che sì la sprona. che. Sono i penitenti per superbia a intonare la preghiera che J )11111 formulò così perfettamente da farne la chiave. più amati da Dio drll cose che formano. Nostra virtù che di leggier s'adona. o Padre nostro. volatile. così il della liIIII~' di Dio è l'essenza sottile. l': come noi lo mal ch' avem sofferto )erdoniamo a ciascuno. cantando osanna. e sono perciò più ricchi di essere. h Saturno. come Apollo inseguì Dafne. regale. che «è uno Nove». Vegnavèr noi la pace del tuo regno. la sistennu Il dell'invidia. cioè lu stizia (da Filone a sant'Agostino. )Oich'a mirar sua bellezza infinita 'anime degne intorno a lei fien sparte. ma. così facciano li uomini de' suoi. che ne' cieli stai. la SapienI IIì'ntrice. che noi ad essa non potem da noi. gli umili. il satanismo.I beni terreni. come i 111I11. il fecondo Eufrate.LE MERAVIGLIE DELLA NATURA IL NOVE Lieti uccelli librati sopra un fiume. divenuto infernale e spegnendo ogni palpito in 0(11111' . l'asse della ('111111 scenza: j Ma ancor più alto della saggezza che fa così pregare di là dal set1111111 pianeta. come dice il Convivio. ( 'ome il vapore del sangue è cibo allo spirito dell'uomo. e che è superiore Il h1'1Ie pianeti perché S'ella riman fra 'l terzo lume e Marte fia la vista del Sole scolorita. settimo archetipo. aereo. Se è strnvoll diventa l'oculata perfidia del simulatore. È la 1"11 fredda contemplazione. E l'arclu+lp stesso che. Essi stanno alle cose come il Cielo alla terra: SIIIIII il cielo. rimossa ogni scoria terrestre. che i mistici dicono dei Troni. delle cose.he con Giove sia vinta ogni altra stella. e infine l'anima o Gange: la fontana di l' Navona raccoglie l'eco ancor sonora della tradizione). è largito ai misericordiosi. ci nutre. e non guardar lo nostro merto. armoui te lo spirito o Nilo e il corpo o Phison. Sta tll. L'archetipo gelido e saturnino contrae o nella superbia o 111'11'11 miltà liberatrice o nella perfidia o nella fredda e santa penetruzlon degli ardui e sgomentevoli disegni di Satana.t metafore l'Innominato manzoniano) confina con il sentiero che:111111 a «riveder le stelle». e tu perdona oenigno. Nel quinto gir non abiterebbe ella. Questa assolutezza del male (lo mostrerà fU1I1 . è il mondo di dove agisce. con tutto nostro ingegno. com'è degno di render grazie al tuo dolce vapore. le stelle. '. se vola più alto. del ladro. I primi effetti sono gli archetipi. Se si posasse sotto al quarto nido.j terra catturano il principio della salinità solare. assai mi fido . quale ragglllll gono i poveri di spirito proprio e mondano. La forza che il "l'I l'arca inseguirà. iIl 1111 la: tali gli emblemi di questo segno mutevole. ultre parole come il sentimento del divino agli altri movimenti. cioè la forn 1 agli oggetti. :d essa sola avrìa la fama e 'l grido. figure si traduce la giovialità di chi ami l'ordine interiore. QueSIII"1 giusto. l'insegnamento è che essa al)111I1 emblema il quarto fiume dell'Eden. :iascuna delle tre sarìa men bella. LE MERAVIGLIE DELLA NATURA Sapienza-Beatrice-Laura è la perfetta beatitudine beatificantc Beata s'è. (CCCXLI) 330 . che può beare altrui con la sua vista. o ver con le parole intellette da noi soli amendui.
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