Corriere.della.sera.07.09.11

June 5, 2018 | Author: NeXr0x | Category: Silvio Berlusconi, Pension, Italy, Taxes, Europe


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Roma, Piazza Venezia 5Tel. 06 688281 MERCOLEDÌ 7 SETTEMBRE 2011 ANNO 136 - N. 211-212 Milano, Via Solferino 28 - Tel. 02 6339 Servizio Clienti - Tel. 02 63797510 In Italia EURO 1,20 Fondato nel 1876 www.corriere.it 1:25000 Carta Allegato a Meridiani Montagne N° 52 - Direttore Responsabile Marco Albino Ferrari - Errestampa (Orio al Serio - BG) ▲Sentieri, itinerari di scialpinismo e il Mountain & Garda Bike, grande anello di oltre 200 chilometri ▲ Tutti i rifugi e i numeri utili Valle del Sarca ca IN REGALO LA CARTINA INEDITA Con Sette Azzurri qualificati con due turni d’anticipo Giannelli Messaggio dalla latitanza di A. Bocci, A. Costa, A. Pasini, M. Sconcerti alle pagine 64-65 Berlusconi alla Camera Pazzini porta l’Italia agli Europei 2012 Domani in edicola a 1 euro più il prezzo del quotidiano «Chiedo aiuto per ritrovare il feretro di papà Mike» Sono morte le gemelline nate unite a Bologna I conti degli altri I tre milioni e le manette METTETE UN PUNTO Nota di Lavitola «Il premier disse: assisti Tarantini» Polemiche e tafferugli al via della corsa Battuta la Slovenia con un gol nel finale La lettera del figlio La tragedia IL PECCATO TEDESCO SUL DEBITO I VITALIZI SCANDALOSI E NASCOSTI NELLE REGIONI L’inefficace norma sui grandi evasori «Inutilizzabili le intercettazioni su Ruby» La manovra cambia ancora. Au- mento dell’Iva dal 20 al 21%, contri- buto di solidarietà del 3%sui reddi- ti oltre i 300 mila euro annui, inter- vento sulle pensioni delle donne: anticipato dal 2016 al 2014 l’iter per l’aumento a 65 anni. La Ue: bene. Cortei della Cgil, ieri, per lo sciope- ro generale. Accuse al governo. DA PAGINA 2 A PAGINA 13 Pensioni delle donne, anticipato al 2014 l’iter per l’aumento a 65 anni. La Ue: bene le misure Cortei della Cgil in cento città per lo sciopero generale. L’accusa della Camusso al governo di ALDO GRASSO Inediti d’autore Donato Carrisi A PAGINA 35 A PAGINA 35 C ome Achille piè veloce, che nel paradosso di Zenone di Elea rincorre la tartaruga senza riuscire mai a raggiungerla, l’operaio Ernesto Vernacchia insegue da anni la pensione e quella via via si allontana. Immaginate la sua rabbia: e i diritti acquisiti? Risposta dello Stato: è il destino, si metta l’animo in pace. Va da sé che questo vale per i comuni mortali. Per «loro» no. CONTINUA A PAGINA 16 Approfondimenti su pensioni e fisco ALLE PAGINE 14, 15, 17 P o s t e It a lia n e S p e d . in A .P . - D .L . 3 5 3 / 2 0 0 3 c o n v . L . 4 6 / 2 0 0 4 a r t . 1 , c 1 , D C B M ila n o di LUIGI FERRARELLA e GIUSEPPE GUASTELLA Iva al 21%e prelievo sopra i 300 mila euro 9 7 7 1 1 2 0 4 9 8 0 0 8 1 0 9 0 7 > di DARIO DI VICO A PAGINA 29 di BEPPE SEVERGNINI N oi italiani, anche nei momenti di crisi nera, mentre la Borsa crolla e sale la sfiducia dei partner europei, non ci facciamo mancare nulla. L’ultima trovata è il Giro della Padania, la più immaginaria delle corse ciclistiche, visto che la Padania non si trova su nessun Baedeker, è solo un miraggio secessionistico di una geografia immaginaria. CONTINUA A PAGINA 31 Muschella di MICHELE BONGIORNO di MARIO PAPPAGALLO Incontri nel 2010 dopo l’indagine della Corte dei Conti di MASSIMO MUCCHETTI Il Comune di Milano annuncia controlli fiscali sui furbi del parcheggio di SERGIO RIZZO e GIAN ANTONIO STELLA A PAGINA 58 A PAGINA 28 Cambia ancora la manovra, messa la fiducia. Torna, ma da una soglia di reddito più alta, il contributo di solidarietà: sarà del 3% A N S A / R A F F A E L E S A S S O di FIORENZA SARZANINI Penati e il caso Serravalle La diplomazia segreta per giustificare il prezzo A ngela Merkel paragona l’Italia alla Grecia. Per quanto si possa dir male del nostro governo, il cancelliere sbaglia. CONTINUA A PAGINA 58 I l Comune di Milano annuncia controlli fiscali per chi parcheg- gia abusivamente negli spazi riserva- ti ai portatori di handicap. Fa bene, fa male? Be’, è semplice. Farebbe ma- le se, tra i diritti dell’uomo, ci fosse quello di rubare i posteggi ai disabi- li. Poiché non è così, fa bene: avanti coi controlli fiscali per i furbastri. E magari qualche pomeriggio ad ac- compagnare anziani su e giù dal metrò, quando l’Atm si dimentica di aggiustare le scale mobili. CONTINUA A PAGINA 39 Caccia a chi ruba i posti dei disabili di MASSIMO FRACARO di F. BUFI e D. MARTIRANO N essuno a questo punto può offen- dersi se comincia- mo a chiamarlo governo Penelope. Come la sposa di Ulisse anche l’ese- cutivo di centrodestra pre- sieduto da Silvio Berlusconi ha cucito, disfatto e ricucito la tela della manovra. Sia- mo arrivati al quarto re- styling e a questo punto c’è solo da pregare che ci ri- sparmino il quinto. E che approvino velocemente il provvedimento per tampo- nare la crisi di credibilità in cui siamo caduti. Già le no- stre banche stanno pagan- do a caro prezzo l’allarga- mento dello spread e anche un solo punto in più di tas- so di interesse del debito ci costa a regime l’1,2 del Pil. È evidente, poi, che ope- rando con continui ram- mendi le coerenze alla fine risultano impossibili e il go- verno messo di fronte al ri- proporsi dell’emergenza, e incalzato dal Quirinale, ha finito per fare la scelta più scontata: aumentare le tas- se dirette e indirette. Il tut- to condito da un incredibi- le balletto delle cifre che è cont i nuat o anche nel weekend di Cernobbio. Così ieri, nell’ennesima convul- sa giornata in cui l’onore na- zionale è rimasto appeso al- l’altalena del differenziale Btp-Bund, abbiamo dovuto subire persino lo sberleffo del portavoce del governo spagnolo, il signor José Blanco, che ha ironizzato sullo stop and go del nostro piano di aggiustamento e ci ha accomunati alla Grecia come affossatori dei merca- ti finanziari. Sia chiaro: gli iberici stan- no molto peggio di noi in quanto a tenuta dell’econo- mia reale ma politicamente hanno fatto le mosse giu- ste. Hanno confezionato una manovra coerente e l’hanno approvata con voto bipartisan. Noi, da masochi- sti, abbiamo operato al con- trario. Prendiamo le pensio- ni. Un esecutivo coraggioso avrebbe completato la rifor- ma e avrebbe colto l’occa- sione per delineare una pri- ma tranche di scambio ge- nerazionale, il governo di Roma invece prima ha cedu- to ai veti di un singolo parti- to, poi ha rivolto i tagli ver- so un settore di pensionati salvo cambiare successiva- mente direzione e rivolger- si altrove. Anche in materia di libe- ralizzazioni ci si è rimangia- ti qualcosa. La deregulation delle aperture del commer- cio era una delle poche mi- sure rivolte a stimolare la crescita, ebbene nottetem- po la maggioranza ha mes- so in atto un blitz amputan- do il provvedimento e circo- scrivendolo alle sole città d’arte o turistiche. Stessa (perversa) logica è stata ap- plicata alla liberalizzazione delle farmacie, con un emendamento il centrode- stra ha reintrodotto il nume- ro chiuso per evitare che prevalesse — testuale — «la logica della convenien- za economica»! Confidiamo, dunque, che la manovra venga ap- provata già oggi e che il Consiglio dei ministri do- mani, quando varerà il dise- gno di legge costituzionale di abolizione delle Provin- ce, operi con onestà intellet- tuale. L’iter è già di per sé lungo, tocca al governo scri- vere un testo rigoroso e deli- neare un percorso accelera- to. Un dubbio, però, resta: che fine ha fatto il dimezza- mento dei parlamentari? twitter@dariodivico © RIPRODUZIONE RISERVATA Giro di Padania, in fuga dalla realtà R iparte l’inchiesta per abuso d’ufficio sull’ac- quisto del 15% dell’auto- strada Serravalle da parte della Provincia di Milano e dalle carte spuntano le mosse di Penati, mentre l’indagine viene trasferita alla Procura di Monza che già indaga sulla presunta tangente da due milioni al- l’esponente del Pd. Dalle intercettazioni del- la Finanza emerge il nervo- sismo dei protagonisti del- l’affare Serravalle, a partire da Penati, quando un anno fa si scoprì che la Procura contabile indagava su di lo- ro per un danno erariale di almeno 76,4 milioni. Sms, incontri riservati e contatti per una linea comune. A PAGINA 27 Assegni d’oro italia: 515249535254 Codice cliente: Alla fine, nella manovra per l’anticipo del pareggio di bilancio, entra anche l’aumento dell’Iva, l’imposta sui consumi. L’aliquota ordinaria sul valore aggiunto sale dal 20 al 21%, e diventa tra le più alte d’Europa. Si applica a tutti i beni e i servizi diversi dai generi alimentari di prima necessità, prodotti editoriali, alberghi, bar, ristoranti, particolari operazioni di recupero edilizio. L’eliminazione del contributo di solidarietà sui redditi medio alti fa ripartire il prelievo sugli stipendi dei dipendenti pubblici e il contributo sulle pensioni d’oro. Funzionari e dirigenti pubblici subiranno un taglio del 5% sulle retribuzioni sopra i 90 mila euro, e del 10% sulla parte eccedente i 150 mila. Anche per le pensioni oltre 90 mila euro l’anno scatta il taglio del 10%. ROMA—Aumento dell’ali- quota ordinaria dell’Iva dal 20 al 21%, contributo di soli- darietà del 3% sui redditi ol- tre i 300 mila euro annui, ac- celerazione del percorso di adeguamento dell’età per le pensioni di anzianità delle donne, nel settore privato, a 65 anni. Di fronte al nervosi- smo dei mercati, e dopo l’ap- pello del presidente della Re- pubblica a rafforzare la ma- novra per renderla più credi- bile, il governo rimette le ma- ni sul piano per l’anticipo del pareggio di bilancio al 2013. Nella manovra di Ferrago- sto, insieme a una modifica delle nuove norme penali sul carcere per gli evasori, entra così, a integrale migliora- mento dei saldi e non per co- prire altre spese, un nuovo aumento delle tasse che vale altri 4 miliardi di euro l’an- no. Portando il totale delle misure di correzione del defi- cit pubblico a 4 miliardi sul 2011, 10 sul 2012, 28 nel 2013 e a 51 nel 2014. Che na- turalmente si sommano agli interventi decisi già a luglio che portano l’entità della ma- novra complessiva a cifre da capogiro: 4 miliardi nel 2011, 28 l’anno prossimo, 54 nel 2013 e 60 nel 2014. Tutte le nuove entrate arriveranno dall’aumento dell’Iva, quindi dalle tasse sui consumi, vi- sto che il gettito del contribu- to di solidarietà, come i ri- sparmi di spesa sulle pensio- ni delle donne nei primi an- ni, sono irrisori. A essere colpiti dall’ina- sprimento dell’Iva saranno tutti i servizi (da quelli pro- fessionali alle bollette e alle tariffe) e un gran numero di beni. Di fatto restano esclusi dagli aumenti solo gli ali- mentari (ma non tutti, solo quelli considerati essenzia- li), l’editoria, bar, ristoranti, alberghi e ristrutturazioni edilizie. Con l’incremento de- ciso ieri, per giunta, l’aliquo- ta ordinaria dell’imposta sul valore aggiunto in Italia di- venta tra le più alte nella zo- na euro: ci superano solo la Finlandia (25%), poi Grecia e Portogallo (23%), e arrivia- mo al livello del Belgio e del- l’Irlanda. Per integrare la manovra sotto il profilo dell’equità (l’aumento dell’Iva colpisce tutti nella stessa misura, quindi fa più male ai poveri che ai ricchi), arriva anche il contributo di solidarietà sui redditi più alti. Era già entra- to nella prima versione del decreto (quella decisa ieri è la terza modifica sostanziale della manovra bis), e doveva colpire con una sovrimposta del 5% i redditi oltre 90 mila euro e del 10% quelli oltre i 150. Poi era saltato e ora ri- torna, ma solo per i super ric- chi, e in misura più limitata. Il vertice di maggioranza, nel pomeriggio, aveva proposto una soglia di 500 mila euro, il Consiglio dei ministri l’ha ridotta a 300 mila. Chi dichia- ra più di quella cifra dovrà versare al Fisco, sulla porzio- ne di reddito eccedente, un 3% in più. A essere colpiti, in buona sostanza, saranno ap- pena 34 mila contribuenti: il 53% sono dipendenti del set- tore privato, l’8,5%dipenden- ti pubblici, il 34% lavoratori autonomi. Con un gettito an- cora da cifrare, ma che do- vrebbe aggirarsi intorno ai 200 milioni di euro. L’ultima modifica alla ma- novra riguarda l’età per la pensione di anzianità delle donne nel settore privato. Il progressivo adeguamento dai 60 ai 65 anni partirà nel 2014 e si concluderà nel 2026. Nel primo anno è previ- sto l’aumento dell’età mini- ma di un mese, due nel se- condo anno, tre nel terzo e così via, per procedere con scatti semestrali a partire dal 2020. Anche questa è una norma di sistema, introdotta per rendere più credibile il piano di risanamento anche sul lungo periodo, perché co- mincia a portare gettito do- po il 2014 (appena 112 milio- ni di euro), quando il pareg- gio di bilancio dovrebbe esse- re già raggiunto, e produce i suoi pieni effetti solo nel 2026. Ieri il governo ha deciso di accelerare anche la riforma della Costituzione, dove ver- ranno inserite la cosiddetta «regola d’oro», ossia il vinco- lo al pareggio di bilancio, e l’abolizione delle Province, con il passaggio alle Regioni di funzioni, competenze e personale. Il disegno di leg- ge costituzionale, secondo quanto ha deciso il vertice di maggioranza, sarà approva- to domani stesso dal Consi- glio dei ministri. Mario Sensini [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA L’aumento graduale dell’età della pensione delle donne a 65 anni scatterà a partire dal 2014 ✒ ✒ L’imposta sui consumi sale al 21%, contributo del 3% oltre i 300 mila euro I punti Negozi e farmacie: la liberalizzazione rallenta Riforma degli ordini, la protesta degli avvocati Statali e pensionati d’oro Prelievo del 5-10% La manovra Le misure 34 mila Il superprelievo La misura riguarda 34 mila contribuenti: il 53% sono dipendenti del settore privato, l’8,5% dipendenti pubblici, il 34% lavoratori autonomi 100% Enti locali I Comuni italiani che saranno coinvolti nella lotta all’evasione fiscale incasseranno il 100% delle somme in questo modo recuperate. 1,8 miliardi Energia Sulle imprese dell’energia arriva una nuova tassa, la Robin Hood Tax, che porterà maggiori entrate «non inferiori» a 1,8 miliardi nel 2012. 4 miliardi Saldi Il totale delle misure di correzione del deficit pubblico nella manovra vale 4 miliardi sul 2011, 10 sul 2012, 28 nel 2013 e 51 nel 2014. Iva, pensioni e super prelievo Ecco la nuova manovra L’Iva sale dal 20 al 21%, Porterà 4 miliardi l’anno Donne Manette Per chi non sale l’Iva Mercato e regole F a m i g l i e e t a s s e L’innalzamento dell’età del ritiro per le donne anticipato di 2 anni rispetto all’ipotesi di partenza Manette ai superevasori, la soglia dei 3 milioni vale se rappresenta il 30% del fatturato F i s c o e t a g l i Esclusi dagli aumenti gli alimentari essenziali, editoria, bar, ristoranti, alberghi e ristrutturazioni MILANO — Ripartono le porte girevoli della liberalizzazione. Da luglio a oggi sono tante le categorie entrate e uscite dal testo della manovra correttiva. Adesso che si avvicina il varo definitivo si risentono proteste e appelli. Tornano a placarsi le ire dei commercianti: dal testo sparisce la possibilità per gli esercenti di derogare ai limiti su apertura e chiusura e sul periodo di festività. Un emendamento, approvato in commissione Bilancio, fa saltare un progetto caro al ministro Brambilla e così la liberalizzazione delle chiusure sarà limitata solo alle località turistiche e alle città d'arte. Quindi si torna di fatto a quanto previsto dalla manovra varata a luglio. Situazione molto più ingarbugliata sul fronte delle professioni ordinistiche: raggiunto l’accordo sul mantenimento degli esami di Stato e sulla conferma dell’attuale struttura ordinistica, rimane ancora qualche insoddisfazione. Per gli avvocati dell’Oua (Organismo unitario dell’avvocatura) non basta: «Rimane forte l’attacco alle libere professioni con una forzata e ingiusta equiparazione alle imprese: gli avvocati, come i medici e i notai, non sono imprenditori, perché tutelano diritti sanciti costituzionalmente». Anche nel mondo dei farmaci serpeggia delusione: a lamentarsi sono i titolari delle parafarmacie che attendevano un’apertura che permettesse anche a loro di dispensare farmaci con obbligo di ricetta. E invece tutto rimane com’era. Infine arriva dal Senato notizia di una raccolta firme condotta da Franco Mugnani (Pdl) per non far inserire nel maxi emendamento alla manovra una norma che prevede il dimezzamento dell'indennità di senatori e deputati che hanno un introito dalla loro professione. «Rappresenterebbe una vera e propria discriminazione — sostiene Mugnani — nei confronti di tutto il lavoro autonomo. Meglio parametrare l’indennità alle presenze in Aula». Isidoro Trovato © RIPRODUZIONE RISERVATA Il ministro Giulio Tremonti 2 Primo Piano Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera # italia: 515249535254 Codice cliente: La manovra anticipa ancora di due anni l’adeguamento delle pensioni di vecchiaia delle donne nel settore privato. Il percorso che gradualmente porterà l’età da 60 a 65 anni inizierà così nel 2014, per concludersi nel 2026. Il primo anno ci sarà un aumento dell’età di pensione di un mese, il secondo di due mesi e così via, mentre dal 2020 gli scatti saranno di sei mesi l’anno. La manovra stabilisce che entro il prossimo anno sia varata la riforma dell’assistenza (invalidità, pensioni di reversibilità) con un taglio di spesa di 4 miliardi nel primo anno, di 12 nel 2013 e 20 nel 2014. Se la riforma non arriverà a questi risultati, automaticamente scatterà il taglio lineare di tutte le agevolazioni e detrazioni fiscali, per un pari importo. I nuovi contratti di lavoro aziendali o territoriali, con l’accordo delle imprese e dei sindacati, potranno derogare al contratto collettivo e allo Statuto dei lavoratori. Compreso l’articolo 18 che tutela i lavoratori nelle aziende con oltre 15 dipendenti. I nuovi contratti, tuttavia, non potranno mai derogare alle norme che impediscono il licenziamento delle donne in congedo di maternità. I dipendenti pubblici che optano per il pensionamento anticipato dovranno attendere due anni per avere dallo Stato la buonuscita, che corrisponde al Trattamento di fine rapporto. La misura dovrebbe riguardare nel 2102 poco meno di 20 mila lavoratori. Sparisce, invece, la norma che prevedeva il congelamento della tredicesima in caso di sforamento degli obiettivi di budget. Dopo quelle degli anni scorsi, e quella decisa nello scorso mese di luglio, arriva un’altra sforbiciata alle dotazioni finanziarie dei ministeri. La manovra di agosto prevede una riduzione della spesa di 6 miliardi nel 2012 e di altri 2,5 l’anno successivo. Che, sommata a quelle precedenti, porta il taglio complessivo a 11,5 miliardi nel 2012 e a oltre 7 miliardi di euro nel 2013 e nel 2014. I Comuni saranno coinvolti nella lotta all’evasione e incasseranno il 100% delle somme recuperate. La manovra prevede poi il carcere per chi evade grosse somme (che saranno commisurate al fatturato), e un aggravio del 10% sull’Ires delle società di comodo. Il fisco potrà accedere più disinvoltamente ai conti bancari dei contribuenti, non più solo caso per caso e sulla base di un accertamento. Il superprelievo sugli alti redditi si applicherà a partire dai 300 mila euro di guadagno lordo annuale, per una quota del 3% Nonostante le proteste di sindaci e governatori, Regioni, Province e Comuni dovranno fare altri sacrifici. La manovra prevede altri 6 miliardi di tagli nel 2012, e 3,2 nel 2013, che potranno essere parzialmente compensati con gli incassi della Robin Hood Tax. Per le amministrazioni locali, in tutto, ci sono 6,5 miliardi di tagli nel 2012, 9 nel 2013, 11,4 nel 2014. Con l’Iva che passa dal 20 al 21% l’Italia si allontana dalla Germania, ma anche da Francia e Gran Bretagna, raggiungendo il livello di Belgio e Irlanda A carico delle imprese che operano nel settore dell’energia viene stabilita una nuova tassa, la Robin Hood Tax, che porterà maggiori entrate «non inferiori» a 1,8 miliardi nel 2012 e 900 milioni nei due anni successivi. Il gettito che ne deriverà andrà ad alleviare i tagli operati a carico degli enti locali. Tasse in aumento anche per le cooperative. Domani il governo approverà, a corredo della manovra, un disegno di legge di modifica della Costituzione per l’inserimento del vincolo del pareggio di bilancio e l’abolizione delle Province. Funzioni e competenze di queste ultime, ma anche il personale, secondo quanto stabilito dal governo, saranno assorbite direttamente dalle Regioni. Introdotto sui redditi oltre 90 mila euro, poi cancellato, ritorna nella manovra il contributo di solidarietà sui redditi più elevati. La soglia oltre la quale scatterà il prelievo è stata fissata dal Consiglio dei ministri a 300 mila euro, e si applicherebbe sulla quota di reddito eccedente quella cifra. La sovrattassa sull’Irpef, secondo i dati del Tesoro, riguarderà 34 mila contribuenti. Stato ed enti locali dovranno adeguare entro un anno le proprie leggi al principio secondo cui «l’iniziativa privata è libera ed è ammesso tutto ciò che non è espressamente vietato». In vista c’è anche la riforma delle professioni regolate dagli Ordini. Più libertà anche per gli esercizi commerciali: almeno nelle città turistiche potranno avere orari di apertura più lunghi. Buonuscita, rinvio di 2 anni per incassare l’assegno Pensioni delle donne, verso i 65 anni dal 2014 Via libera, con un emendamento dell’opposizione accolto dal governo, alla revisione della spesa storica della pubblica amministrazione, preludio all’applicazione dei "costi standard", come per gli enti locali. Previsto l’accorpamento degli enti previdenziali e di tutti gli uffici del governo a livello provinciale. Le norme attuative sono attese tra due mesi. Contratti aziendali, si potrà licenziare Ministeri, nuovi tagli da 6 miliardi Spesa, parte il check up verso la «SuperInps» Riforma delle professioni e orari liberi nei negozi Enti locali, risparmi per altri 6 miliardi Riforma assistenza o taglio alle detrazioni Imprese energia e coop, aumentano le tasse Una modifica alla Carta per abolire le Province Contributo del 3% oltre i 300 mila euro Contro l’evasione più poteri ai Comuni Attenuanti cancellate Imposte Non cambia la soglia automatica dei tre milioni di euro per l’arresto di chi non paga le tasse Restano le norme che cancellano le attenuanti per le fatture sulle operazioni inesistenti di importo elevato, superiori ai 150 mila euro Fisco, manette agli evasori per chi nasconde il 30% del fatturato ROMA —Cambia la norma sulle manette agli eva- sori. Tarata su un valore assoluto, l’evasione o il mancato pagamento di imposte per più di 3 milioni di euro rischiava di riempire le patrie galere di ban- chieri, per i quali un’evasione di tale portata potreb- be rivelarsi ben poca cosa, visto che diverse magi- strature in tutta Italia indagano su presunte evasio- ni di miliardi di euro. E così il vertice di maggioran- za di ieri pomeriggio ha deciso di ritoccare la nor- ma introdotta nella manovra solo pochissimi gior- ni fa con gli ultimi emendamenti del governo in commissione Bilancio. Non ci sarà più un limite in valore assoluto, ma questo sarà commisurato al fat- turato: chi evade o non paga imposte pari ad alme- no il 30% del volume d’affari non potrà più benefi- ciare della sospensione condizionale della pena. Solo in questo caso, dunque, si apriranno le por- te del carcere, con una pena che può andare da uno a sei anni. Mentre dovrebbero restare immutate tut- te le altre norme appena inserite nella manovra per rafforzare il regime penale tributario, abbassando le soglie di punibilità e aumentando i termini della prescrizione, che può arrivare a 15 anni da quando il reato è stato commesso. Restano, dunque, le nuove norme che cancellano le attenuanti per le fatture sulle operazioni inesi- stenti di importo elevato, superiore ai 150 mila eu- ro, così come le sanzioni per le dichiarazioni fraudo- lente compiute utilizzando elementi fittizi nella de- nuncia al fisco (bastano appena 30 mila euro di eva- sione, purché l’ammontare complessivo delle com- ponenti inventate per abbattere il reddito sia di al- meno un milione). Vengono riviste al ribasso le so- glie della cosiddetta dichiarazione infedele, per la quale basterà un’imposta evasa di 50 mila euro, e per l’omessa dichiarazione, per la quale sarà suffi- ciente un’evasione di 50 mila euro. Con il nuovo giro di vite, per beneficiare delle at- tenuanti, bisognerà sempre aver prima estinto tut- to il debito con il fisco prima dell’apertura del pro- cesso di primo grado, e pagate tutte le relative san- zioni, ma lo sconto sarà decisamente minore. La pe- na si potrà ridurre al massimo di un terzo, e non più della metà, come avviene oggi. M. Sen. © RIPRODUZIONE RISERVATA 3 Primo Piano Corriere della Sera Mercoledì 7 Settembre 2011 # italia: 515249535254 Codice cliente: 4 Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Codice cliente: S i va verso il «sì» alla manovra oggi in Senato, ricor- rendo alla quarantanovesima richiesta di fiducia. Ma la sensazione amara di avere perso inutilmente molto, troppo tempo, è difficile da cancellare. La spinta decisiva a aumentare l’Iva, l’Imposta sul valo- re aggiunto, dal 20 al 21 per cento è arrivata sotto la pressio- ne di mercati sempre più scettici sulla credibilità del governo italiano; e di un presidente della Repubblica che ha quasi inti- mato al governo di «rafforzare l’efficacia e la credibilità» del- la manovra per arginare una deriva finanziaria tuttora non scongiurata. I miliardi di euro bruciati in giorni di ripensamenti sono un atto di accusa contro la maggioranza. Per quanto la crisi tocchi l’intera zona dell’euro e investa gli Usa, la peculiarità del- l’Italia è di aggravarla con la con- fusione politica. Le tensioni fra Silvio Berlusconi e il ministro dell’Economia, Giulio Tremon- ti, i veti della Lega, il pasticcio sulla riforma delle pensioni han- no prodotto un cortocircuito. Il governo ne esce più indebo- lito di un mese fa, quando la BCE ha cominciato a comperare titoli di Stato per arginare l’ag- gressione da parte degli specula- tori internazionali. Perfino la disastrata Spagna ieri si è ritenu- ta autorizzata a dare lezioni di serietà. «Siamo molto preoccu- pati perché alcuni Paesi sono in una brutta situazione e non stanno rispettando i loro obiettivi: la Grecia e l’Italia, che si è rimangiata in pochi giorni il suo piano di aggiustamento», ha dichiarato il portavoce José Blanco. D’altronde, anche le deci- sioni di ieri sono state contrastate. Tremonti si è opposto a lungo all’Iva al 21 per cento. Ne aveva spiegato le ragioni, a cominciare dai timori per l’infla- zione. Il fatto che Berlusconi l’abbia imposta dice quanto sia ridimensionato il ministro. Ma dice anche che erano necessa- ri provvedimenti tali da garantire un gettito valutabile subito dai mercati. In più, lo scandalo che ha colpito il braccio de- stro di Tremonti, Marco Milanese, e che sarà discusso in Par- lamento fra una settimana, ha ristretto i suoi margini. Ritene- re che l’ultima versione della manovra significhi un recupero per i titoli pubblici italiani non è scontato. La tassa per chi guadagna più di 300 mila euro l’anno ha un valore soprattutto simbolico, e comunque non tocca l’eva- sione fiscale. Quanto alla legge costituzionale per abolire le Province, appare ancora più aleatoria negli effetti, visti i tem- pi biblici prevedibili per l’approvazione. Resta la richiesta di fiducia, motivata da Palazzo Chigi con «la gravità del conte- sto internazionale», per approvare finalmente la manovra: un buon motivo fornito a gran parte dell’opposizione per ade- rire allo sciopero solitario della Cgil, e additare l’ennesimo rifiuto del centrodestra a discutere. © RIPRODUZIONE RISERVATA Gli altri sì «blindati» ROMA — La manovra rive- duta e corretta, versione nu- mero quattro, arriva nell’aula del Senato «blindata» dal voto di fiducia, per essere approva- ta nell’arco di una manciata di ore. Il pressing dell’Europa, i segnali di allarme che arriva- no dai mercati finanziari e so- prattutto il duro monito del capo dello Stato, che ha chie- sto misure «più efficaci» per restituire credibilità al Paese, hanno convinto il governo ad accelerare. E a rafforzare i provvedimenti per il pareggio dei conti. «La crisi è grave, bisogna fa- re in fretta» ha spiegato Silvio Berlusconi in Consiglio dei mi- nistri, motivando l’esigenza di mettere al sicuro il maxie- mendamento con la quaranta- novesima questione di fidu- cia, che il premier a metà ago- sto aveva sperato non fosse «necessaria». Le opposizioni protestano, ma domani si riu- nisce il consiglio direttivo del- la Bce e il timore è che la Ban- ca centrale europea decida di tagliare l’acquisto di bond ita- liani. E così, recita il comuni- cato stampa della presidenza del Consiglio, la fiducia è sta- ta imposta per via della «gravi- tà del contesto internazionale di crisi finanziaria». Un’altra giornata convulsa. Al Senato la riunione dei capi- gruppo convocata per le 12 slitta alle 15.30 e poi ancora al- le 16, segno che qualcosa sta per accadere. E infatti all’una Berlusconi rientra a Roma do- po giorni di assenza dalla Capi- tale e convoca un vertice di maggioranza. A Palazzo Gra- zioli salgono Giulio Tremonti, Roberto Calderoli e i capigrup- po Fabrizio Cicchitto, Mauri- zio Gasparri e Federico Brico- lo. Due ore di discussione per trovare l’accordo su un nuovo testo, destinato ad approdare in Senato a notte inoltrata do- po una lunga serie di modifi- che. Alle 18 si riunisce «in via d’urgenza» il Consiglio dei mi- nistri e dà il via libera alla fidu- cia. E alle sette della sera il mi- nistro della Giustizia, Nitto Palma, chiede pazienza: «Tra due ore — dice lasciando Pa- lazzo Chigi — trasmettiamo il maxiemendamento». Come vanno i rapporti con la Lega? «Tutto bene, il clima è sere- no» assicura il Guardasigilli. Sono le 16 e 30 quando l’in- quilino di Palazzo Madama, Renato Schifani, apre i lavori su un testo che ancora non c’è. «Anche il presidente del Senato, che aveva provato a evitare la fiducia — lo sfida il capo dei senatori dell’Idv, Feli- ce Belisario —prende uno sga- nassone come noi». Dalla ri- sposta di Schifani trapela il rammarico per non essere riu- scito a evitare la fiducia: «Mi sono mosso sapendo che pos- so esercitare solo una moral suasion — spiega il presiden- te —Non me ne pento, ma oc- corre coniugare l’ampiezza del dibattito con l’esigenza di tempi celeri per approvare il decreto». L’attesa del testo si rivela as- sai più lunga del previsto. «Ar- riverà a sera, molto tardi» con- ferma il presidente della com- missione Bilancio e relatore di maggioranza, Antonio Azzoli- ni. Ma Stefano Ceccanti, vel- troniano del Pd, è pessimista: «Secondo me il testo non sarà pronto fino a ora di pran- zo...». Conclusa ieri sera la di- scussione generale sul vec- chio testo, oggi alle 9.30 l’aula del Senato riapre i battenti. L’obiettivo è approvare in giornata il decreto, che poi passerà alla Camera dei depu- tati. I mal di pancia sono forti, soprattutto in casa leghista. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, fa trapelare il suo ma- lumore per i tagli agli enti lo- cali e la misura sull’età di pen- sionamento delle donne nel settore privato. Soddisfatti in- vece i «frondisti» del Pdl, Gui- do Crosetto, Giorgio Stracqua- danio e Isabella Bertolini. Il percorso è stato «incerto e tal- volta rischioso», gli italiani hanno visto passare «come in un videogame i mostri dell’in- ferno delle aliquote e della go- gna fiscale», ma adesso i parla- mentari che avevano fatto bal- lare la coalizione sono conten- ti: «Sono state adottate molte delle nostre proposte...». Monica Guerzoni [email protected] ©RIPRODUZIONE RISERVATA Secondo me il testo della manovra non sarà pronto fino all’ora di pranzo... Stefano Ceccanti, Pd La richiesta alle due Camere Il decreto legge sullo sviluppo Il parere dell’Aula sul processo lungo Vertice di maggioranza e Consiglio dei ministri per definire le ultime modifiche ❜❜ Rammarico La Nota La manovra Le scelte di Massimo Franco Sulla manovra, il governo ha chiesto e ottenuto la fiducia in entrambi i rami del Parlamento: il 14 luglio al Senato con 161 sì e 135 no; il 15 luglio alla Camera con 316 sì e 284 no In precedenza la doppia richiesta è stata avanzata anche sul decreto legge sviluppo: il 21 giugno alla Camera con 317 sì e 293 no; il 7 luglio al Senato con 162 sì e 134 no Un governo indebolito dalle tensioni interne e dal tempo perduto ❜❜ L’ultima fiducia chiesta dal governo Berlusconi, la quarantottesima, si è votata al Senato sul processo lungo lo scorso 29 luglio: i sì sono stati 160, i no 139, nessun astenuto Schifani rammaricato per non essere riuscito ad evitare il voto di fiducia sulla manovra Oggi il voto in Senato. Con la fiducia Palazzo Madama Il presidente del Senato Renato Schifani insieme con Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl Decisiva la spinta del Quirinale per rispondere subito ai mercati 5 Primo Piano Corriere della Sera Mercoledì 7 Settembre 2011 # italia: 515249535254 Codice cliente: Vincino Con le modifiche annunciate dal governo e la fiducia non faremo la fine della Grecia, come vorrebbe l’opposizione Federico Bricolo, Lega Irritazione per i rilievi della Merkel e di Madrid ❜❜ ROMA —L’ultimo ritocco —e or- mai non si contano più — lo ha pro- posto lui stesso, nel mezzo di un Consiglio dei ministri che perfino nel comunicato finale, in cui si ac- cenna alla «gravità» del quadro eco- nomico internazionale, esprime drammaticità: «Forse potremo met- tere la soglia per il contributo di soli- darietà a 300 mila euro, anziché a 500 mila...», ha buttato lì il premier. Si è capito in quel momento che, rinunciando al suo storico motivo di vanto («Mai messo le mani nelle tasche degli italiani, mai lo fare- mo!»), Silvio Berlusconi ritiene che ormai sia stato fatto «tutto quello che era umanamente possibile fare per varare una manovra seria, rigo- rosa, pesante, che risponde alle ri- chieste che ci sono arrivate dall’Eu- ropa». E si è capito in Consiglio dei ministri — così come in precedenza nel vertice di maggioranza tenuto a palazzo Grazioli —che a questo pun- to secondo Berlusconi e i suoi alleati «non potranno più pretendere nien- te da noi: abbiamo fatto sacrifici enormi, non so quale altro governo sarebbe stato capace di metter su una manovra così imponente in così poco tempo. Se continuano a criti- carci e ad attaccarci non sarà per quello che abbiamo o non abbiamo fatto, ma solo per una manovra con- tro di noi». Alla quale, ha intimato il premier «risponderemo come si de- ve, perché noi siamo un governo le- gittimo che ha la fiducia in Parla- mento, e nessuno può pensare di so- stituirci». Parole pensate, che sono più di uno sfogo. Perché Berlusconi è dav- vero convinto che a questo punto la sua manovra non possa essere criti- cata nel merito da nessuno. Certo, fi- no a domenica anche lui pensava che in fondo la manovra potesse pas- sare senza altre modifiche, che le ras- sicurazioni ricevute da Angela Me- rkel in persona mettevano al sicuro il Paese da ulteriori attacchi. Ma quando lunedì i mercati hanno sono- ramente bocciato le decisioni del go- verno, e il capo dello Stato è arrivato a chiedere nuove misure in triango- lazione con i vertici della Bce che le pretendevano, dopo aver sentito Ma- rio Draghi che gli ha ribadito che co- sì non si poteva andare avanti, non- ché il nuovo ultimatumdel Quirina- le, Berlusconi si è convinto che biso- gnava per forza fare di più, «e lo fac- cio io, sono io a decidere». Ha vinto così la resistenza di un Giulio Tremonti che, raccontano, an- cora fino a ieri mattina insisteva per- ché non si toccasse l’Iva visto che «tanto hanno deciso di attaccarci sui mercati, mirano al nostro Paese e a questo governo, c’è un piano di destabilizzazione politica e qualun- que cosa facciamo continueranno a tenerci nel mirino». Ha insistito fino all’ultimo con la Lega per strappare qualcosa di più che non il mero anti- cipo di due anni dell’equiparazione dell’età pensionabile per le donne che lavorano nel pubblico e quelle del privato, ma la diga del Carroccio non ha ceduto. E così, si è tornati a quello che era il suo tradizionale cavallo di batta- glia: l’Iva che «io avrei voluto mette- re dall’inizio, se vi ricordate...». Se basterà, diventa la grande domanda alla quale nessuno sa rispondere. Nel vertice a palazzo Grazioli sono riecheggiate le paure per quelle che potrebbero essere le valutazioni di Moody’s, che «ci tiene sotto osserva- zione», si è ragionato con toni acce- si sull’atteggiamento «arrogante» di chi — come nel governo spagnolo — ha preso a «darci lezioni». Ma si è anche criticata, e pesantemente, l’uscita di Angela Merkel, che secon- do Berlusconi fa male a indebolire l’Italia con certe dichiarazioni (la cancelliera ha accostato il nostro Pa- ese alla Grecia per definire entrambi «molto fragili»): «Ma si rende conto —è sbottato Berlusconi —che se ca- de l’Italia cade l’euro? Ma i tedeschi pensano davvero che in quel caso la Germania si salverebbe?». Dunque, la speranza è che oggi il segnale forte mandato con la quarta, e ormai si ritiene definitiva, versio- ne della manovra serva a fermare gli attacchi violentissimi all’Italia. Ma quello che Berlusconi non crede è che si fermino gli attacchi alla sua persona: anche nelle ultime ore — raccontano —il premier è parso pro- vato e preoccupatissimo per le in- chieste che lo hanno fatto riprecipi- tare nello scandalo escort: «Voglio- no farmi fuori», il suo refrain. Ango- scia che si somma a quella della de- bolezza di un governo che «parados- salmente — dice un ministro — è meno a rischio di quanto si pensa proprio perché nessuno vuole pren- dere il nostro posto e accollarsi le mi- sure impopolari che ci stiamo accol- lando noi e che potremmo dover so- stenere anche nei prossimi mesi, a partire dalla riforma delle pensio- ni». E però, girano comunque voci in- sistenti su possibili manovre guida- te da pezzi di Pdl (Pisanu, Dini, un’area vasta di scontenti) per arri- vare a un governo di unità naziona- le, una volta varata la manovra. Quel governo istituzionale di cui conti- nua a parlare Casini. Berlusconi sa che il malessere è diffuso — anche nella Lega, dove Maroni non ha na- scosto il suo scontento per le ultime mosse del suo partito che lo hanno visto lontano dai luoghi di decisione —, ma la sua linea del Piave è sem- pre la stessa: «Se cade questo gover- no, non ce n’è un altro, ma solo il voto». Paola Di Caro © RIPRODUZIONE RISERVATA E Scilipoti gli scrive una lettera: solo il condono tombale ci salverà La manovra Il Cavaliere ROMA (M.Gu.) — Ci vuole del coraggio per lanciare l’idea di far quadrare i conti dello Stato con un doppio condono, edilizio e fiscale. E al «re dei peones», politicamente parlando, il coraggio non manca. Domenico Scilipoti, deputato di Popolo e territorio e segretario del movimento di Responsabilità nazionale, ha scritto una lettera aperta a Tremonti e Berlusconi per offrire il suo «modesto contributo» alla soluzione della «maggiore crisi economica dal dopoguerra». Scilipoti chiede «poteri eccezionali alla stregua del sistema anglosassone» per il Fisco italiano, che così potrebbe riscuotere «entro sei mesi» tutti i suoi crediti. Poi prova ad addolcire la pillola di una proposta che, lo sa bene anche lui, a molti potrebbe risultare sgradita: «L’urgenza dettata dalla straordinarietà della situazione economica giustifica il ricorso al tanto vituperato condono fiscale...». Un’idea che, vista la drammaticità del momento, appare a Scilipoti «meno bieca e accettabile». Il deputato ex «responsabile», che il 14 dicembre lasciò l’Idv per approdare in maggioranza salvando il governo, sprona a trovare «il coraggio» per il condono «tombale» dal 2006 al 2010 e per una nuova sanatoria edilizia. Ne sarebbero oggetto «tutte le opere abusive realizzate entro il 31 dicembre 2010», basta che l’ampliamento di fabbricati già esistenti non superi il 25 per cento del volume della costruzione originaria, o comunque i 130 metri quadrati. E il «bonus» varrebbe anche per abitazioni sorte su terreni non edificabili, parchi esclusi. © RIPRODUZIONE RISERVATA Correzioni La versione numero 4 della manovra arriva oggi al Senato «blindata» dal voto di fiducia, per essere approvata nel più breve tempo possibile Accelerazione Il pressing dell’Ue, l’allarme dei mercati e il duro richiamo del capo dello Stato, con la sua richiesta di misure «più efficaci» per restituire credibilità al Paese, hanno convinto il governo ad accelerare e rafforzare i provvedimenti per il pareggio dei conti Le misure Innalzamento di un punto di Iva, super prelievo sui redditi più alti, adeguamento delle pensioni per le donne In Aula Domenico Scilipoti, 54 anni, laureato in Medicina e Chirurgia, ginecologo, deputato, ex dell’Idv e di Iniziativa responsabile, appartiene al gruppo parlamentare di Popolo e territorio La proposta dell’ex «responsabile» su Fisco e edilizia La scheda Berlusconi: sacrifici enormi Ora basta critiche europee Decisioni A sinistra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: sua la correzione (cioè l’abbassamen- to della soglia) al contributo di solidarietà. La battaglia sull’Iva con Tremonti e le resistenze della Lega sulle pensioni 6 Primo Piano Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera # italia: 515249535254 Codice cliente: 7 Corriere della Sera Mercoledì 7 Settembre 2011 italia: 515249535254 Codice cliente: Questa manovra non ci piace e non la voteremo, ma quello che hanno deciso almeno lo facciano senza perdere altro tempo Lorenzo Cesa, Udc Il Tg2: no a direttori esterni Ad interim Marcello Masi, direttore del Tg2 ROMA — Il cda Rai oggi dovrebbe discutere del caso di Serena Dandini, tentata da La7. Non dovrebbe essere affrontato il capitolo delle nomine ai vertici delle testate tv. Su questo fronte l’assemblea dei giornalisti del Tg2 ha detto «no» a un nuovo interim o a un direttore esterno, minacciando uno sciopero: «Al Tg2 c’è già la soluzione ed è stata indicata dallo stesso cda all’unanimità: Marcello Masi». Cioè l’attuale direttore ad interim. Raccolto l’invito del Colle sui saldi. E Letta chiama per spiegare la fiducia ❜❜ MILANO — Contestazioni, ieri a Genova, per Massimo D’Alema. Prima mentre sfila- va per le strade del capoluo- go ligure durante il corteo per lo sciopero della Cgil: è stato fischiato da alcuni pas- santi in piazza De Ferrari. Poi, D’Alema è stato invitato da un partecipante alla manife- stazione della Cgil a «vendere lo yacht». In serata, un grup- po di una cinquantina di citta- dini genovesi, in coro, ha fi- schiato e gridato più volte «vergogna, vergogna» nei confronti del presidente del Copasir, proprio pochi minu- ti prima che intervenisse a un dibattito alla Festa democrati- ca in corso a Genova. I contestatori erano soprat- tutto lavoratori precari di Amiu, l’azienda dei rifiuti ge- novese, e di Amiu Bonifiche. A D’Alema i lavoratori di Amiu Bonifiche (il cui posto di lavoro è a rischio perché i tagli impediscono nuovi con- tratti a tempo determinato) sembra abbiano contestato il modo di agire di Pietro Anto- nio D’Alema, cugino dell’ex premier e amministratore unico di Amiu. Ma c’era an- che chi protestava per la linea politica del Pd: «Il centrosini- stra sta avallando i provvedi- menti del centrodestra — ha spiegato una contestatrice —. Questa non è un’opposi- zione vera, non è la sinistra. Vogliamo un’opposizione che ascolti i cittadini». E tra i fischi, qualcuno ha gridato frasi come «siete una casta». Le proteste sono andate avan- ti anche quando il dibattito è iniziato. Immediata la replica di Massimo D’Alema: «L’estre- mismo è innanzitutto igno- ranza, poi è estremismo». Il presidente del Copasir ha chiesto di poter proseguire il suo intervento e ha trasforma- to la selva di fischi in applau- si rivolgendosi ai precari: «Auspico che gli amministra- tori di questa azienda li incon- trino per trovare una soluzio- ne ai loro problemi». Poi ha attaccato il governo: «In Euro- pa il premier italiano è consi- derato una nullità. Oggi l’Eu- ropa è fatta da Sarkozy e Me- rkel che si incontrano, e dalla Bce. Noi viviamo in una situa- zione in cui il Paese è com- missariato. Ed è l’unico in cui se il presidente del Consiglio si dimette c’è un rimbalzo po- sitivo in Borsa». R. P. © RIPRODUZIONE RISERVATA «Il richiamo alla verità» Gli appelli «Scelte rapide ed efficaci» A Genova Una cinquantina i contestatori La manovra I giudizi «L’impegno comune» D’Alema fischiato alla festa del Pd Minaccia di sciopero al cda Rai Per il capo dello Stato è stata nascosta la gravità della crisi. Un messaggio duro lanciato il 21 agosto dal meeting di Cl. Un richiamo a «parlare il linguaggio della verità soprattutto per chi ha responsabilità nelle istituzioni», accompagnato da critiche all’opposizione In corteo D’Alema ieri a Genova Risale a lunedì scorso l’ultimo monito del capo dello Stato, che ha invocato scelte rapide, credibili ed efficaci. Tutto per salvare il Paese da una pericolosa deriva che potrebbe avere conseguenze drammatiche senza misure convincenti per l’Europa Il cauto sollievo del Quirinale È necessario un «impegno comune» di maggioranza e opposizione per approvare al più presto la manovra bis in Parlamento. È stato questo il monito lanciato sabato scorso da Giorgio Napolitano, nel suo intervento al forum Ambrosetti a Cernobbio 2 3 1 ROMA — Giudizi di merito non ne esprimono, anche per- ché la bozza della manovra bis (scritta e riscritta quattro volte in un mese) è arrivata agli uffici tecnici del Quirina- le solo a notte fonda. Ma die- tro la «presa d’atto» che i con- siglieri di Giorgio Napolitano fanno trapelare, si percepisce un certo sollievo. Perché l’in- vito del presidente è stato rac- colto, almeno quanto a garan- zia di numeri più sicuri. Aveva chiesto di corregge- re subito — «si è ancora in tempo» — il provvedimento con «misure capaci di raffor- zare l’efficacia e la credibili- tà» del decreto messo in can- tiere il 13 agosto. E si era ap- pellato a tutte le parti politi- che «perché sforzi rivolti a questo fine non vengano bloc- cati da incomprensioni e da pregiudiziali insostenibili». Sul primo punto, adesso i saldi richiesti dall’Unione Eu- ropea dovrebbero essere gros- so modo assicurati. Sul secon- do, la partita non è più nelle sue mani e la scelta di Palazzo Chigi di porre la fiducia è que- stione che rientra nelle re- sponsabilità del governo. E, come gli ha spiegato ieri al te- lefono Gianni Letta, si è «resa necessaria per rispettare i tempi stringenti richiesti dal- la crisi e per evitare fratture nella stessa maggioranza». Data la situazione genera- le, il capo dello Stato di più non poteva sperare. E chissà se basterà. Il suo intervento dell’altra sera, un segnale d’al- larme irrituale (o «bizzarro», come ha recriminato con toni malmostosi il deputato della Lega Giovanni Fava), era ma- turato al termine di una gior- nata infernale per l’Italia. Con tre pessime notizie, re- gistrate con grande ansia al Quirinale: 1) a parte le brutte performance della Borsa, pe- sava il fatidico spread, cioè l’impennata del differenziale tra i titoli del nostro debito pubblico e quelli della Ger- mania; 2) c’era poi il minac- cioso annuncio delle agenzie di rating, che ci avevano mes- so sotto osservazione e si di- chiaravano pronte a declas- sarci; 3) la cancelliera tede- sca Angela Merkel ci parago- nava ormai alla Grecia, che da più di un anno sta tenen- do sotto stress il mondo inte- ro. Ecco come, al termine di molti contatti telefonici ad al- to livello, il presidente della Repubblica ha deciso di incal- zare il governo. Ancora una volta. Parlando spietatamen- te quel «linguaggio della veri- tà» da lui stesso sollecitato a Rimini e a Cernobbio. Dopo i tanti e univoci se- gnali di «persistente difficol- tà a recuperare fiducia», biso- gnava uscire da balbettii e di- visioni. Altrimenti avremmo vanificato la provvidenziale (ma provvisoria) apertura di credito che ci è stata conces- sa dalla Banca centrale euro- pea. Bce che proprio domani si riunirà per esaminare «il problema italiano» e, in so- stanza, decidere se continua- re a comprare i nostri Btp. E guardacaso, Jean-Claude Tri- chet e il suo prossimo succes- sore Mario Draghi avevano a loro volta avvertito che non era affatto scontato che la Banca si dissanguasse per sal- varci. Insomma: se da Bruxelles e Francoforte suona la campa- na del time over, non è serio credere sia possibile di cavar- cela con una politica di an- nunci che, dopo la contratta- zione infinita vista in queste settimane, rischiano di mate- rializzarsi in una manovra confusa e debole rispetto ai vincoli assunti. È un fatto di credibilità e affidamento reci- proco, tra noi e i nostri part- ner in Europa. Questo pensava, e pensa, Napolitano. Lo stallo va supe- rato senza ambiguità e incer- tezze. Magari attraverso una larga assunzione di responsa- bilità in grado di coinvolgere pure le opposizioni, secondo speranze ormai forse troppo difficili da realizzare. Da oggi la manovra sarà all’attenzio- ne degli uffici giuridici del Quirinale. Scontato che non tutto piacerà al capo dello Sta- to, perché non tutto è coeren- te con le sue richieste di prov- vedimenti equi. Ma questo passa il convento, oggi. Marzio Breda © RIPRODUZIONE RISERVATA 8 Primo Piano Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera # italia: 515249535254 Codice cliente: Tre fronti Di Pietro: dal governo atto di vigliaccheria. Rutelli: ci inoltriamo verso un precipizio senza fine Restiamo in trepidante attesa. Salvi i saldi, è lo slogan, ma saremo salve anche noi Regioni? Luca Zaia, governatore del Veneto Il rischio L’appello del terzo polo e l’invito «a far presto» ❜❜ Le accuse dell’Idv e l’invito ad «andare a casa» Dal Pd no all’aumento Iva e ok all’imposta sui patrimoni Le imprese «Il decreto venga approvato rapidamente e si apra una stagione di risanamento strutturale» Bisogna confermare il confronto con le forze di opposizione che si dimostreranno costruttive Franco Frattini, ministro degli Esteri ROMA — No al punto in più di Iva, sì a un’imposta ordi- naria sui grandi patrimoni im- mobiliari. Carica a testa bassa il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, che contesta l’idea di fondo di una manovra «ineffi- cace e iniqua»: così, infatti, il governo intende «scaricare il peso del risanamento su molti per tenere al riparo qualcu- no...». E poi c’è la mannaia del- la fiducia che cancella il ruolo della minoranza: «Avevano promesso di non presentarla ma hanno cambiato le carte in tavola». E dunque, lamenta Bersani, «nessuna proposta dell’opposizione tesa a mette- re equità nel carico della mano- vra è stata accolta», mentre il governo «testardamente ha vo- luto insistere sull’inutile e scri- teriata proposizione dell’artico- lo 8». La manovra «non ci piace e non la voteremo», annuncia il segretario dell’Udc Lorenzo Ce- sa. Che poi aggiunge: «Ma quel- lo che hanno deciso di fare al- meno lo facciano subito senza perdere altro tempo». Come di- re, «meglio tardi che mai». Il t er z o pol o chi ede «una discontinuità del governo» e stavolta entra in sintonia con Antonio Di Pietro (Idv), che de- finisce la fiducia come un «at- to di vigliaccheria» e invita il governo ad «andare a casa». L’aspetto più inquietante di questo parto travagliato, secon- do il parere di Francesco Rutel- li (Api), riguarda i continui cambi di rotta del governo: «La manovra di agosto è già stata divorata dai mercati e ora abbiamo la sensazione che stia- mo andando verso la quinta manovra destinata a vedere poi l’arrivo della sesta e della settima e a inoltrarci fino a un precipizio senza fine». Insom- ma, osservava ieri sera il lea- der dell’Api, «qui c’è un’oppo- sizione che ha dichiarato di es- sere pronta a votare misure, an- che difficili e impopolari, ove fossero strutturali e credibili». Confindustria valuta «positi- vamente la decisione presa dal governo di introdurre alcune misure che vanno nella direzio- ne di rafforzare l’efficacia della manovra». Ma ora, oltre alla Cgil, anche Cisl e Uil — che sa- bato saranno in piazza a Bolo- gna — tornano ad alzare la vo- ce: «Siamo contrari sia all’au- mento dell’età pensionabile per le donne sia all’aumento dell’Iva», ha detto Raffaele Bo- nanni. Che si trova a proporre la stessa ricetta sostenuta da Bersani: «Il governo introduca una patrimoniale, escludendo la prima casa, e ripristini il con- tributo di solidarietà facendo pagare chi guadagna di più e possiede di più». Per Luigi An- geletti (Uil), poi, «l’emergenza finanziaria non può giustifica- re l’aumento dell’Iva, soprattut- to delle aliquote più basse». Contro l’incremento dell’Iva si schiera anche la Confcom- mercio, perché ne risentiran- no consumi e occupazione: «Occorrono certamente misu- re efficaci e credibili per raffor- zare la fiducia dei mercati». Nelle pieghe della manovra, de- nuncia il Forum del trasporto ferroviario (Ntv, Arriva Db, Arenaways, Assofer, Fercar- go), c’è «un articolo che ha l’evidente obiettivo di ostacola- re ulteriormente la liberalizza- zione del trasporto su ferro a esclusivo beneficio del mono- polista statale». Dino Martirano © RIPRODUZIONE RISERVATA Il cardinale Re e la Via Crucis dedicata ai senza lavoro La riunione Il direttorio della Banca centrale europea, guidato da Jean-Claude Trichet (foto) si riunirà domani a Francoforte. Sul tavolo il programma di acquisto dei titoli di Stato, che finora è servito ad attenuare sui mercati gli effetti della crisi sui Paesi più deboli, tra cui l’Italia I numeri Il rischio è che si arrivi alla conta sull’opportunità di intervenire a favore dei Btp, una scelta già contestata dalla Banca centrale tedesca. Ieri, il differenziale tra Btp e Bund tedeschi a dieci anni è arrivato a 373 punti base, a 378 per la scadenza a due anni Segnali di attenzione dalla Bce, domani si decide sui Btp Le reazioni Per Bersani interventi «inefficaci e iniqui». Il terzo polo chiede «discontinuità» con un nuovo esecutivo L’Udc di Casini boccia la manovra ma «invita a far presto». Anche se il leader dell’Api Francesco Rutelli, chiarisce «che qui c’è un’opposizione che ha dichiarato di essere pronta a votare misure, anche difficili e impopolari, ove fossero strutturali e credibili» ❜❜ L’Idv di Antonio Di Pietro è in sintonia con il terzo polo nel chiedere «una discontinuità del governo». E lo stesso leader idv definisce la fiducia sulla manovra economica come un «atto di vigliaccheria». Invita infatti il governo ad «andare a casa» Il segretario pd Pier Luigi Bersani spinge per il no al punto in più di Iva, sì a un’imposta ordinaria sui grandi patrimoni immobiliari. E contesta l’idea di una manovra «inefficace e iniqua»: il governo «scarica il peso del risanamento su molti per tenere al riparo qualcuno...» FRANCOFORTE — Arriva in serata il giudizio della Commissione euro- pea. E questa volta è favorevole. Sono state accolte positivamente le nuove misure annunciate ieri dal governo. Se- gnali importanti — si legge in una no- ta di Bruxelles — vengono dalle deci- sioni prese in materia di età pensiona- bile e abolizione delle Province. Positi- va anche la conferma della decisione di introdurre nella Costituzione il prin- cipio di pareggio di bilancio. Nessun commento ufficiale, invece, è arrivato dalla Banca centrale euro- pea. Il pressing di Francoforte rimane centrato su un punto: la manovra ita- liana deve entrare in vigore il più pre- sto possibile. Per questo a Francoforte negli ultimi giorni i banchieri centrali hanno seguito passo passo tutte le mo- difiche dei provvedimenti mantenen- do alta la guardia sulla manovra. In vi- sta della riunione del Consiglio diretti- vo prevista per domani, nella quale i 23 membri potrebbero anche frenare sui prossimi acquisti di bond italiani e spagnoli. Questi provvedimenti straordinari sono risultati molto controversi in Bce e in Germania, fin dalla ripresa delle operazioni, iniziate quattro settimane fa e per le quali la Bce ha impiegato cir- ca 57 miliardi di euro. Nel frattempo, i differenziali fra i titoli decennali italia- ni e tedeschi hanno ripreso a crescere (a 373 punti base), malgrado gli inter- venti attuati anche ieri dalla Bce. Ciononostante, ai piani alti della Eu- rotower si è diffusa una cauta soddi- sfazione per le ultime misure annun- ciate ieri sera dal governo italiano. Per i banchieri centrali europei la riserva- tezza è d’obbligo. Ma dietro le quinte, si coglie una prima sfumatura di otti- mismo per l’adozione del voto di fidu- cia nell’approvazione della manovra. Potrebbe trattarsi, insomma, di un pas- so nella giusta direzione, di cui c’è estremo bisogno. E potrebbe segnala- re l’apertura di una maggiore certezza, sia sulla tempistica, sia sulle quantità. In quanto le misure annunciate, come l’aumento dell’Iva, una nuova tassa di solidarietà, le misure di flessibilizza- zione del lavoro e l’annuncio della «re- gola d’oro», sono quantificabili e più gradite ai mercati. I «se» e i condizionali per i banchie- ri centrali sono indispensabili, dopo i vari rimaneggiamenti della manovra attuati negli ultimi dieci giorni. Nel frattempo operatori e politici si divido- no. Ma secondo Federico Ghizzoni, ceo di Unicredit ieri a Francoforte, «l’Italia non è assolutamente a rischio default». Comunque sia, per la Eurotower la guardia rimane alta, in attesa dei fatti. Dopo Cernobbio, dove il presidente della Bce Jean-Claude Trichet aveva proseguito il pressing sul governo ita- liano a «rispettare gli impegni» presi di un pareggio di bilancio entro il 2013, si era moltiplicato il malumore della Eurotower per le modifiche alla manovra. Ed erano emerse voci di un ripensamento riguardo agli acquisti di bond italiani e spagnoli. Voci confer- mate lunedì da Mario Draghi, governa- tore di Bankitalia e successore designa- to a capo della Bce. Il quale da Parigi ha spiegato che la decisione presa un mese fa di acquistare titoli di Stato ita- liani per fermare la speculazione, «non è affatto scontata». Nel frattem- po, dalla Germania arrivano segnali di nervosismo per i finanziamenti dei bi- lanci altrui. E il capo della Bunde- sbank, Jens Weidmann, ha messo in guardia dall’introduzione di eurobond e dai rischi correlati di un fallimento dell’Unione monetaria. Marika de Feo © RIPRODUZIONE RISERVATA Il no delle opposizioni. Il sindacato boccia i ritocchi DAL NOSTRO INVIATO ANCONA — La prima caduta di Gesù è alla terza stazione, «quante persone, Signore, cadono nello sconforto perché hanno perso il lavoro o perché non lo trovano...», la meditazione della Via Crucis guidata ieri sera dal cardinale Giovanni Battista Re (nella foto), a rappresentare il Papa, si accompagna ai gesti dei figuranti e alle preghiere dei vescovi e di migliaia di fedeli che sfilano lungo il porto di Ancona. La Croce della Gmg retta dai ragazzi, le luci delle navi. Poco distante c’è l’area della Fincantieri — quasi 600 in cassa integrazione — dove Benedetto XVI celebrerà la messa domenica prima di incontrare a pranzo un gruppo di cassaintegrati e di poveri. Il tema della crisi e della «precarietà della vita» è al centro del congresso eucaristico di Ancona, la giornata di oggi sarà dedicata al tema del lavoro. La gente «ha fame di futuro, di salute, di felicità, di giustizia, di vittoria sulla povertà», diceva ieri il cardinale Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo, nella cattedrale di San Ciriaco. Dove è arrivato anche il cardinale Dionigi Tettamanzi: «Soprattutto in certe situazioni sociali, storiche, economiche e politiche, c’è bisogno di una parola di speranza, di amore concreto, segnato dalla solidarietà». Nel giorno dedicato alle «fragilità», dai malati ai carcerati, nella Via Crucis si è pregato anche per i lavoratori immigrati: «Sono tanti gli stranieri che curano i nostri anziani, fanno i lavori più scomodi, contribuiscono a sostenere la macchina dello Stato sociale...». G. G. V. © RIPRODUZIONE RISERVATA Ad Ancona La Ue promuove le misure: bene su pensioni e Province I nodi Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano La scelta Bonanni e Angeletti critici: no agli interventi su Iva e pensioni Ma Confindustria: direzione giusta L’Europa Per la Banca centrale significativa la scelta del voto immediato 9 Primo Piano Corriere della Sera Mercoledì 7 Settembre 2011 # italia: 515249535254 Codice cliente: ROMA — È stato uno scio- pero contro una manovra de- finita «iniqua, ingiusta, inuti- le, incivile e irresponsabile» quello della Cgil, che ieri ha manifestato in cento città, tra cui Roma, Milano, Venezia, Torino, Genova, Firenze, Bo- logna, Napoli, Bari, Cagliari e Palermo, con un’adesione me- dia, secondo proprie stime, del 60% e notevoli disagi nel trasporto pubblico. Percen- tuali di adesione che sarebbe- ro più alte, pari all’80%, nello stabilimento Fiat Mirafiori (ma per la Fiat la media è del 25%), alla Thyssen Krupp di Terni e alla Fincantieri di Monfalcone e di Palermo, e al 70% nello stabilimento della leader di Confindustria, Em- ma Marcegaglia, a Mantova. Il sindacato, guidato da Su- sanna Camusso, che ha avu- to il pieno sostegno di Pd, Idv e Sel, rappresentate nel corteo di Roma dai rispettivi segretari Pier Luigi Bersani, Antonio Di Pietro e Nichi Ven- dola, ha deciso di «non forni- re numeri di piazza per evita- re una sterile guerra di cifre». Ma la polemica non è manca- ta nel commento del mini- stro del Welfare Maurizio Sac- coni, secondo cui «le adesio- ni rimangono quelle tradizio- nalmente basse degli sciope- ri promossi dalla sola Cgil, tanto nel pubblico quanto nel privato». Mentre il mini- stro Renato Brunetta, ha par- lato di un’adesione media del 3,6% nella pubblica ammini- strazione. Susanna Camusso dal pal- co del Colosseo (da cui è sbu- cato a sorpresa uno striscio- ne contro l’articolo 8 della manovra sui licenziamenti), ha lanciato un chiaro messag- gio al governo: «Se il Parla- mento approverà la manovra così com’è, noi non ci rasse- gneremo. Saremo nelle piaz- ze, saremo al fianco dei lavo- ratori, delle Regioni e dei sin- daci. Per noi cambiare è pos- sibile». Nel mirino c’è soprattutto l’articolo 8 con cui, secondo Camusso, «non si cancella so- lo l’articolo 18 ma, con l’in- troduzione del principio del- la deroga, si cancella tutto lo Statuto dei lavoratori». Il provvedimento dunque va stralciato senza esitazione o sarà impugnato in tutte le se- di possibili, mentre il mini- stro Sacconi passerà come «il peggior ministro della Re- pubblica». Camusso ha ribadito il «no» all’intero impianto della manovra che «scarica tutti i pesi della crisi e dei sacrifici sui lavoratori e le classi più deboli». Secondo il segreta- rio, «non paga nulla chi non ha mai pagato e chi ha di più». Mentre sarebbe oppor- tuna una nuova tassa- zione dei grandi patri- moni e delle grandi ricchezze. Il leader della Cgil ha difeso anche il lavoro pubbli- co che, ha detto, «è sempre nel mirino», e ha chiesto un piano straordinario per l’oc- cupazione giovanile. Polemico l’accen- no agli altri sindacati, Cisl e Uil, cui il corteo romano ha ri- servato una bordata di fischi, subito richiamato all’ordine da Camusso. Al leader della Cisl, Raffaele Bonanni, che ie- ri aveva definito lo sciopero generale, in questo momen- to di difficoltà per il Paese, «demenziale», Camusso ha ri- sposto: «Mi sembra che il se- gretario generale della Cisl sia sull’orlo di una crisi di nervi». Pronta la replica: «La Niente cifre La Cgil ha scelto di «non fornire numeri di piazza» sulla partecipazione allo sciopero di ieri «per evitare una sterile guerra di cifre», ma parla di una adesione media del 60% La polemica Secondo il ministro Sacconi, le adesioni «sono state quelle tradizionalmente basse degli scioperi promossi dalla sola Cgil, nel pubblico come nel privato». Per il ministro Brunetta l’adesione media nella pubblica amministrazione è stata del 3,6% 60 % L’adesione media allo sciopero generale di ieri secondo le stime della Cgil La scheda La Camusso a Roma: l’articolo 8 cancella lo Statuto La manovra Le reazioni Contestato il sindaco pd Il caso Dopo la mancata uscita del giornale Il segretario La leader e il «Corriere» «Nessun ricatto» La Cisl e la Uil: leso il diritto di informare «Non erano possibili deroghe. Né per il Corriere né per gli altri» A Livorno «Scelte contro i lavoratori» Cgil in piazza in cento città MILANO — «Lo sciopero è un diritto dei lavoratori e non è mai un ricatto. Altri sono i ricat- ti». Susanna Camusso ieri ha re- plicato direttamente dal palco della manifestazione nazionale indetta dalla Cgil al corsivo del direttore del Corriere della Se- ra, apparso sul quotidiano in edicola lunedì e nel quale Fer- ruccio de Bortoli aveva scritto: «Lo sciopero nazionale della Cgil impedirà domani (ieri, ndr) l’uscita del Corriere. La maggior parte degli altri quoti- diani sarà in edicola. In prece- denti occasioni, i lavoratori po- ligrafici, con grande senso di re- sponsabilità, avevano garantito tutte le pubblicazioni. Questa volta no. La decisione è stata presa direttamente da Susanna Camusso. Ed è stato minacciato un ulteriore sciopero nel caso si tenti di far uscire ugualmen- te il giornale con le maestranze presenti». Il corsivo del direttore del Corriere della Sera ha suscitato subito molte reazioni. La stessa Camusso lunedì sera, il giorno prima di salire sul palco, aveva detto: «Lo sciopero generale è stato convocato in condizioni straordinarie e per questo non sono possibili deroghe. Né per il Corriere né per altri giornali che ce lo hanno chiesto e han- no ricevuto la stessa risposta, senza però lamentarsi e insinua- re come ha fatto il direttore del Corriere». Poi, sempre la segre- LIVORNO (m. ga) — Il sindaco di Livorno Alessandro Cosimi (Pd) è stato contestato da un centinaio di manifestanti che partecipavano al corteo della Cgil. Non era mai accaduto in 60 anni di giunte di sinistra. «Quando ci si divide in una giornata come questa — ha detto Cosimi — il rischio è non capire che saranno i più poveri a essere colpiti». SMETTILA DI GIOCARE. DA OGGI SI GIOCA CON SOLDI VERI. CASINÒ ONLINE DI SISAL.IT DOVE LA ROULETTE, IL BLACKJACK E GLI ALTRI GIOCHI, LI VIVI DAVVERO. S is a l M a t c h P o in t S . p . A . - P . I. 0 5 1 9 9 5 9 1 0 0 8 | C o n c . G A D : 1 5 1 2 2 10 Primo Piano Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Codice cliente: ❜❜ Gentile direttore, abbiamo letto con amarezza la nota a sua firma con la quale ha inteso stigmatizzare l’operato della Cgil, e del suo segretario generale, per un presunto atteggiamento discriminatorio contro il Corriere della Sera in occasione dello sciopero generale del 6 settembre. Ci spiace contraddirla ma le affermazioni contenute non sono riscontrabili in alcun atto, e a tutti i livelli, della Cgil in quella azienda. Il Corriere della Sera rimane uno degli esempi migliori del sistema di relazioni industriali dell’intero comparto dei poligrafici. I fatti sono noti: questa volta lo sciopero generale contro la manovra economica del governo ha visto la partecipazione dei lavoratori poligrafici della Cgil, a differenza di altri scioperi in cui, per garantire il diritto all’informazione, si è deciso di esentarli. Questa volta non sarebbe stato giusto, vista la particolare rilevanza della iniziativa e le attese degli iscritti alla Cgil. Lo sciopero, come sempre avviene e sempre avverrà, talvolta blocca interamente la produzione, qualche altra la rallenta: ma è e resta, in una democrazia, un diritto non minore rispetto alle esigenze di mercato. Lo sciopero non è uno strumento di dumping e non è nemmeno l’occasione per consumare vendette, azione in sé riprovevole e comunque lontana dalla nostra cultura. In ogni caso la informiamo che a decidere l’esenzione da uno sciopero generale sono sempre le stesse strutture e le stesse persone: la categoria nazionale, di concerto con la confederazione, sentite le Rsu interessate e le strutture territoriali. Questo è quello che avviene normalmente ed è quello che è avvenuto in occasione dell’ultimo sciopero generale del 6 maggio, ed in tutti quelli indetti dalla sola Cgil, nel quale abbiamo deciso di esentare i lavoratori poligrafici. Probabilmente, in quest’epoca di estrema personalizzazione della politica che ha contagiato non poco il modello di democrazia di questo Paese, la Cgil rimane un organismo dove i processi decisionali hanno un’architettura più complessa. Non riusciamo, sinceramente, a registrarlo come un limite! Ovviamente nessuno ha mai minacciato ritorsioni in caso di uscita del giornale. Non è nella tradizione e nella storia personale dei suoi dirigenti, in azienda e fuori. La Cgil non usa l’arma del ricatto ed il Corriere della Sera non è in alcun modo ricattabile. Rsu/Cgil Corriere della Sera Segreteria Slc/Cgil — Milano Segreteria nazionale Slc/Cgil (f. de b.) L’amarezza è tutta mia. Ho rispetto della Cgil, ho dato atto pubblicamente della vostra passata disponibilità. Ma io difendo il giornale, chi lo legge e chi lo fa. E ieri tutti i giornali c’erano, compresi l’Unità con uno speciale dedicato alle cento piazze della manifestazione e Liberazione, uscito grazie alla scelta responsabile dei poligrafici Cgil. Tutti tranne il Corriere. Vi sembra giusto? A me no. Cisl ha i nervi saldi e con grande senso di responsabili- tà si sta mobilitando in que- sti giorni per cambiare la ma- novra seguendo le indicazio- ni del presidente della Repub- blica, Giorgio Napolitano». Le manifestazioni si sareb- bero svolte senza particolari disordini se non fosse stato per i cortei del sindacalismo di base, aderenti allo sciope- ro generale, che a Napoli, Mi- lano e Torino hanno creato momenti di tensione. Sem- pre a Torino, c’è stato un blitz dei «No Tav» sul palco di piaz- za San Carlo, al termine dei comizi conclusivi, che ha pro- vocato agitazione tra i manife- stanti e le forze dell’ordine. A Roma, mentre le notizie finanziarie negative si diffon- devano tra i lavoratori accal- dati, la manifestazione si è chiusa con «Bella Ciao» into- nato dal palco. A Genova han- no preferito l’Internazionale all’Inno di Mameli. Antonella Baccaro © RIPRODUZIONE RISERVATA ROMA —Sono le 11 del mat- tino quando, in mezzo al corteo anti-manovra, arriva Pier Luigi Bersani: gran mucchio di foto- grafi e telecamere, il servizio d’ordine della Cgil fatica obietti- vamente a contenere la ressa, il leader del Pd si mette a fianco di Susanna Camusso e comincia a scendere lungo via Merulana. Era il momento più atteso, Ber- sani l’aveva promesso: «Anche il Pd sarà in prima linea». I lea- der dell’opposizione, Terzo polo escluso, ci sono tutti: Vendola, Ferrero, Diliberto, Bonelli, Di Pietro. «Qui la coalizione c’è — sibila il leader dell’Italia dei Valo- ri —. Il problema non è chi c’è, ma chi manca. Se alcuni hanno la puzza sotto il naso, è un pro- blema della loro coscienza». Già, chi manca. Nelle cento piazze della Cgil, certe assenze si sono notate. «Ma il Pd da che parte sta?», si chiedeva ironico a fine giornata il deputato della Lega Nord Giacomo Stucchi. Ma non solo lui, in realtà. Pd di- viso, spaccato. Tra chi c’era e chi no. Al corteo di Firenze, per esempio, non è pervenuto il sin- daco Matteo Renzi. C’era, inve- ce, uno striscione velenoso: «Renzi, il sindaco che la destra ci invidia». Nella stessa piazza, però, s’è vista Rosy Bindi, che del Pd è la presidente. Sibillina, la Bindi: «Ci sono persone che ritengono che non si debba ri- correre a strumenti di lotta radi- cali, estremi, anche se pacifici, come quello che la Cgil ha scel- to. Si assumano le loro respon- sabilità: noi non abbiamo dubbi da che parte stare». Il sindaco «rottamatore» del Pd, qualche ora più tardi, ha ri- sposto a modo suo alle gerar- chie del partito: «Bersani tiri fuo- ri le idee, non solo gli striscioni. Gli elettori del Pd non si aspetta- no di sapere se siamo in piazza o no, ma se abbiamo prospettive, proposte, per il lavoro e per i gio- vani. La manovra del governo sembra fatta dal mago Silvan, con provvedimenti che appaio- no e scompaiono. Poi però i mer- cati te la fanno pagare...». E così, a Firenze, Renzi non c’era, men- tre — per dire — i suoi colleghi di Torino e Bologna, Piero Fassi- no e Virginio Merola, hanno se- guito Bersani. E non s’è visto a Trieste nemmeno il sindaco Co- solini, mentre l’europarlamenta- re Debora Serracchiani, del Pd come lui, non ha fatto mancare la sua presenza («Il partito è il partito e il sindacato è il sindaca- to, ma l’articolo 8 fa proprio schifo...», ha spiegato). Eppoi a Brescia c’era il funera- le di Mino Martinazzoli: «Coinci- denza simbolica», sospira il se- natore pd Lucio D’Ubaldo, che infatti c’è andato, disertando il corteo di Roma insieme ai suoi colleghi ex popolari Garavaglia, Rusconi e Galperti. Tutti al fune- rale del vecchio segretario della Dc: anche Franceschini e Follini. Però la Bindi e Bersani hanno fatto ugualmente in tempo a par- tecipare alle esequie. D’Ubaldo glissa: «In questo momento ser- ve coesione, per dare fiducia ai mercati...». Roberto Giachetti, ex rutelliano, è un altro che non ha aderito: «Il risultato di que- sto sciopero, scusate, qual è sta- to alla fine? S’è rotta di nuovo l’unità sindacale». «Le divisioni sindacali non fanno mai bene», aveva chiosato alla vigilia Wal- ter Veltroni, che infatti s’è tenu- to alla larga. Eppoi c’è Giuseppe Fioroni, il caposquadra degli ex popolari, il primo a schierarsi nettamente contro lo sciopero: «Già, ma ora non mi sento più solo. L’altra sera a Pesaro sono stato insultato, ma alla fine la gente applaudiva. Noi dobbia- mo essere forza di governo, la- sciamo cavalcare a Di Pietro e Vendola l’onda della protesta. Noi non siamo surfisti». Fabrizio Caccia © RIPRODUZIONE RISERVATA La lettera del sindacato, la risposta del direttore Bersani con Di Pietro e Vendola Renzi attacca, Veltroni assente Il sindaco al segretario: servono idee, non striscioni L’attacco ✒ Liberazione «condivide» ma non sciopera Divisioni Bonanni (Cisl) Nel corteo toscano la scritta «Renzi, il sindaco che la destra ci invidia» ROMA — Il giorno dello sciopero generale indetto dalla Cgil, in edicola, tra gli altri quotidiani che sono andati in stampa c’era anche Liberazione, l’organo di Rifondazione comunista. Un’apparente contraddizione per un «giornale comunista» — ieri titolava in prima pagina «Sciopero!» — che però è stata spiegata con una nota a firma de «I lavoratori poligrafici di Liberazione». Ecco il testo: «Pur condividendo profondamente le ragioni dello sciopero, non condividiamo le modalità di esecuzione dello sciopero per il settore quotidiani; infatti scioperando il 5 settembre si privano dell’informazione le migliaia di lavoratori che aderiscono allo sciopero e saranno in piazza per protestare. Abbiamo chiesto invano, purtroppo, lo spostamento dello sciopero al 7 settembre in modo da avere la massima copertura informativa sia il giorno dello sciopero sia quello seguente. Difronte al diniego dello spostamento della data dello sciopero per i lavoratori poligrafici dei quotidiani, pur ribadendo l’adesione alle motivazioni dello sciopero, i lavoratori poligrafici di Liberazione hanno deciso di accompagnare con il proprio quotidiano in edicola ed in piazza le migliaia di lavoratori in sciopero». ©RIPRODUZIONE RISERVATA I presidi I cortei «Dopo il 28 giugno la Camusso è tornata tra le braccia di Landini» Il giornale del Prc «L’articolo 8 della manovra cancella l’intero Statuto dei Lavoratori» Italia dei valori Antonio Di Pietro, 60 anni taria generale della Cgil, ieri ha aggiunto: «Il direttore de Borto- li ha ragione quando dice che sono pochi i giornali non usciti oggi (ieri, ndr), lo prendiamo come monito per essere più pre- senti nei giornali. Lo sciopero è un diritto dei lavoratori». Di tutt’altro avviso, invece, il leader della Cisl Raffaele Bonan- ni, che lunedì sera aveva subito preso le difese del quotidiano di via Solferino: «È molto grave quello che è successo per il Cor- riere della Sera. È lesivo della li- bertà di informazione. Negli scorsi scioperi la Cgil aveva mantenuto l’equilibrio, invece questa volta ha minacciato l’uscita del quotidiano. L’unico a non uscire». E ancora: «Ca- musso, come si vede con la vi- cenda del Corriere, invece vuo- le imporre la sua opinione. Do- po l’accordo del 28 giugno scor- so è tornata nelle braccia di Lan- dini». Presidi della Cisl si sono tenuti, ieri, davanti alle sedi del Corriere di Milano, in via Solfe- rino, e di Roma, in piazza Vene- zia. Solidarietà al Corriere, ieri, è arrivata anche dal leader della Uil Luigi Angeletti. Che in una lettera indirizzata al direttore ha scritto: «L’astensione dal la- voro proclamata dalla Cgil ha impedito al Suo quotidiano di essere in edicola nella giornata del 6 settembre. Caso raro. Con- seguenza, forse, di un clima te- so oltre misura. Troppa contrap- posizione e poco dialogo posso- no generare anche scontri tra diritti: quello allo sciopero, da un lato, e quello all’informazio- ne, dall’altro. Non è un bene, so- prattutto se il diritto all’infor- mazione viene sacrificato a dan- no di coloro che sembrano pro- spettare idee diverse. A Lei, dunque, caro de Bortoli, che ha dovuto subire le conseguenze di questi contrasti, va la solida- rietà mia e della Uil tutta». Infine, anche Davide Boni, presidente del Consiglio regio- nale della Lombardia, ieri ha espresso la sua solidarietà al Corriere della Sera: «La manca- ta concessione della deroga rap- presenta un precedente molto pericoloso nei confronti dell’in- formazione e degli stessi lavora- tori». Angela Frenda © RIPRODUZIONE RISERVATA Sinistra ecologia e libertà Nichi Vendola, 53 anni Chi c’era e chi no Bindi a Firenze, Fioroni e gli ex popolari disertano Nella foto, un’immagine del presidio della Cisl, ieri, davanti alla sede milanese del Corriere, in via Solferino. Un altro si è tenuto davanti alla sede romana del quotidiano, in piazza Venezia Da sinistra, il comizio romano di Susanna Camusso dal palco allestito all’Arco di Costantino, la manifestazione di Milano in piazza Duomo e gli scontri di Napoli, dove è stato arrestato un manifestante di 22 anni Partito democratico Pier Luigi Bersani, 59 anni Il confronto 11 Primo Piano Corriere della Sera Mercoledì 7 Settembre 2011 italia: 515249535254 Codice cliente: 12 Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Codice cliente: MILANO — L’unità politica della zona euro inizia a vacillare. Ieri, Richard Sulik — portavoce del Parlamento della Slovacchia, Paese membro dell’Unione monetaria — ha fatto sapere che i deputati non voteranno prima di dicembre l’approvazione del rafforzamento del Fondo europeo di stabilizzazione finanziaria e la creazione del Fondo permanente di salvataggio (Esm) che dovrebbe entrare in funzione nel 2013. La decisione ha provocato preoccupazioni serie a Bruxelles: la Commissione Ue aveva invitato Bratislava ad approvare in fretta le decisioni prese dal Consiglio europeo dello scorso 21 luglio, necessarie per garantire alla Grecia l’erogazione del secondo pacchetto di aiuti finanziari. Atene, in difficoltà sempre maggiori a mantenere gli impegni di stabilizzazione promessi in cambio degli aiuti, chiede che il secondo round di sostegni venga deliberato al più presto dai membri dell’eurozona. La scelta degli slovacchi va nella direzione opposta. Addirittura, sono elevate le probabilità che Bratislava non ratifichi mai le decisioni europee del 21 luglio: il partito di Sulik, che fa parte della coalizione di governo guidato da Iveta Radicova, è infatti deciso a non approvarle e a fare mancare all’esecutivo i numeri per farle passare. Il fatto è che la Slovacchia è il Paese più povero dell’Unione Europea dopo l’Estonia e a gran parte della popolazione sembra ingiusto dovere aiutare Paesi più ricchi. Soprattutto dopo che, per potere entrare nell’euro, Bratislava ha imposto sacrifici alla popolazione: sacrifici che non si può dire siano stati eguagliati da altri, per esempio dai greci. Sulik parla di «doppio standard», di «ingiustizia». In più, dice che non ha senso cercare di curare la crisi del debito permettendo alla Grecia di fare nuovo debito: l’unica soluzione, a suo avviso, è che Atene (e gli altri Paesi in difficoltà) tagli drasticamente deficit e debito pubblici. L’ostacolo slovacco si aggiunge a quello già posto da qualche settimana dalla Finlandia, Paese ricco e virtuoso che ha chiesto ad Atene garanzie collaterali in cambio della sua quota di aiuti. Richiesta che è subito risuonata in altri Paesi, con numerose forze politiche intenzionate ad avanzare domande del genere alla Grecia nel caso le pretese finlandesi venissero accordate. La questione dovrebbe essere affrontata nella riunione dei ministri finanziari dell’eurozona del 16 settembre. D. Ta. © RIPRODUZIONE RISERVATA C’è un possibile impatto della crisi europea del debito sui mercati finanziari globali Ben Bernanke, Federal Reserve L’irritazione degli alleati spagnoli A giudizio Spread a quota 373, Milano giù dell’1,98%. Madrid accusa: l’Italia ci mette a rischio ❜❜ La ratifica DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BERLINO — «I giudici non sono eroi», avvertiva ieri sera, scetticamente (come del resto ci si può aspettare da un euro- scettico), il professor Joachim Starbatty, docente emerito all’università di Tubin- ga, uno dei promotori delle azioni legali contro i piani di salvataggio dei Paesi del- l’eurozona. Sarà anche vero che c’è sem- pre la possibilità di un bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto, ma il solo fatto che la Germania attenda con ansia il verdet- to della Corte costituzionale federale, previsto per oggi, la dice molto lunga sul momento di incertezza che sta vivendo un Paese che si pone molti dubbi, sia nel mondo della politica che nell’opinione pubblica, sui costi del sostegno ai part- ner dell’Unione meno virtuosi e sullo stesso futuro della moneta unica. La Corte è chiamata a stabilire se con gli aiuti a Grecia, Irlanda e Portogallo il governo di Berlino abbia violato le leggi tedesche e perfino i Trattati europei, che non prevedrebbero la necessità di farsi carico dei debiti degli Stati membri. Lo affermano, da una parte, un parlamenta- re della Csu (l’ala bavarese del partito del- la Merkel), Peter Gauweiler (rappresen- tato da un professore di diritto dell’Uni- versità di Friburgo, Dietrich Murswiek), e, dall’altra, quattro vecchie conoscenze della battaglia antieuro, tra cui, oltre a Starbatty, l’ex membro del Consiglio del- la Bundesbank William Nölling. A giudi- zio di questi ultimi, è indispensabile al- meno una ristrutturazione radicale del- l’eurozona che dovrebbe essere compo- sta al massimo da sette «nazioni forti». Ad attendere con ansia cosa diranno i magistrati di Karlsruhe è in primo luogo la cancelliera, impegnata proprio in que- ste settimane a convincere la propria maggioranza sulla necessità di sostenere in modo compatto il rafforzamento del fondo salva Stati deciso dal vertice euro- peo di Bruxelles. Se è chiaro che un pare- re negativo avrebbe conseguenze cata- strofiche, sarà importante vedere quali saranno le valutazioni dei giudici nel ca- so di una presa di posizione interlocuto- ria, che, come è molto probabile, rivendi- chi la necessità di un maggiore ruolo del Parlamento nelle scelte del governo ri- guardanti gli aiuti alle nazioni indebita- te. Quello della funzione del Bundestag è infatti il grande tema che sta animando il dibattito in vista del voto del 27 settem- bre che dovrebbe dare il via libera al fon- do salva Stati. Oltre ai dissensi di merito (che non vanno certamente sottovaluta- ti) nel gruppo parlamentare cristiano-de- mocratico e in quello cristiano-sociale è forte infatti la voce di chi lamenta il fatto che i deputati siano chiamati soltanto a ratificare a scatola chiusa decisioni prese altrove, magari a Bruxelles. Un interven- to della Corte costituzionale in questa di- rezione darebbe fiato ai critici o rende- rebbe quanto meno il percorso ancora più complicato. Che la situazione sia molto difficile lo dimostra il voto infor- male di lunedì notte in cui 19 parlamen- tari Cdu e Csu si sono rifiutati di appog- giare l’aumento dei poteri e della dotazio- ne dell’Efsf. Per non parlare di quanto sta accadendo nel partito liberale, alleato della Merkel nella coalizione nero-gialla, che vive una crisi profonda (come testi- moniano le recenti elezioni in Meclem- burgo-Pomerania Anteriore) e che sulle politiche europee sta giocando una parti- ta rischiosa sulla pelle del governo di cui fa parte. Paolo Lepri © RIPRODUZIONE RISERVATA Il ministro delle Finanze Elena Salgado (foto) ha appena guidato in Parlamento il voto sulle modifiche alla costituzione per l’austerità. Ma ora Madrid critica i ritardi dell’Italia Il vertice europeo del 21 luglio scorso ha stabilito le nuove funzioni del Fondo europeo salvataggi. L’Efsf potrà comprare titoli di Stato sul mercato e partecipare alla ricapitalizzazio- ne delle banche. Ma prima che il nuovo Efsf entri in vigore, serve la ratifica di tutti i Paesi dell’area euro Il veto di Bratislava, la Slovacchia punta i piedi sul Fondo europeo Il caso Oggi il verdetto dei giudici supremi di Karlsruhe dopo il ricorso di un gruppo di professori liberali La crisi I mercati Gli interventi Processo al salvataggio di Atene, la Corte di Berlino decide sull’euro Il ministro tedesco Wolfgang Schaeuble Il voto I giudici stabiliranno se con gli aiuti a Grecia, Irlanda e Portogallo il governo abbia violato le leggi ROMA —Una giornata stra- na, forse più di attesa che al- tro, ma che ha confermato la forte diffidenza dei mercati sul- l’Italia e sulla sua capacità di venir fuori con una manovra economica efficace. I rendi- menti dei Btp decennali hanno fatto su e giù, e con essi, i diffe- renziali con i Bund tedeschi di uguale durata, i titoli più affi- dabili. La Borsa di Milano ha ar- chiviato un’altra chiusura in perdita, evitando in finale la debacle ma segnando il risulta- to peggiore tra le piazze euro- pee che comunque non hanno brillato neanche loro. Mentre Wall Street ha subito il peso dei timori sui destini dell’Euro- pa e dell’euro. A guidare l’incertezza della giornata dei mercati sono sta- te anche le aspettative per l’an- nuncio da parte del governo Berlusconi, di nuove più seve- re misure di bilancio per rim- polpare quella manovra che ha scontentato gli operatori e che ieri è arrivata in Aula. Le comunicazioni di Palazzo Chi- gi, che ha assicurato il voto di fiducia in Parlamento per blin- dare le misure, però non han- no avuto effetto. Forse il fatto che l’esecutivo ha finora varia- to le misure da varare, appe- santendole a singhiozzo, un pezzetto per volta, non accon- tenta gli investitori che vedreb- bero meglio un’azione decisa, severa in una volta sola. In ogni caso si vedrà oggi che ef- fetto faranno sui mercati i nuo- vi interventi su Iva e redditi più alti. Ieri l’annuncio, come si è detto, non ha provocato la schiarita sperata. Non sul prezzo, e sul rendi- mento dei Btp i cui spread coi titoli tedeschi si sono all’inizio ampliati per poi flettere fino a 350 punti base e quindi risali- re di nuovo su 365 punti e an- cora più su fino a quota 373 per i decennali e 378 per la sca- denza a due anni. In pratica sui livelli, alti, del giorno pri- ma. Sui mercati, hanno riferi- to gli operatori, sono tornati gli acquisti da parte delle ban- che centrali, ma non con inter- venti straordinari. I Bonos spa- gnoli, sotto pressione come i titoli italiani, sono andati me- glio. Tanto che il portavoce del governo José Blanco è arri- vato ad accusare l’Italia di non far molto, come la Grecia, per centrare i suoi obiettivi di risa- namento finendo così per ali- mentare «una fase di turbolen- za dei mercati che danneggia anche la Spagna». Sotto pres- sione anche i titoli del Belgio, mentre non sono al sicuro ne- anche quelli francesi. Le Borse europee hanno chiuso tutte in negativo, tran- ne Londra, ma Piazza Affari è scesa più delle altre dell’1,98%. Durante la giornata era arriva- ta a perdere fino al 3,3%, trasci- nata in basso dai titoli bancari che hanno terminato in deciso calo con Unicredit in perdita del 4,45% e Intesa Sanpaolo del 3,11% scendendo per la prima volta dalla sua quotazione sot- to 1 euro. In flessione anche Montepaschi e Fiat. Nel resto d’Europa, Madrid, è arretrata dell’1,6%, Parigi dell’1,13% e Francoforte dell’1%. Tutte le piazze del Vecchio Continente avevano tentato un rimbalzo, sull’onda della svalutazione del Franco svizzero, ma poi avevano ceduto dopo l’apertu- ra al ribasso di Wall Street i cui listini hanno risentito dei timo- ri per la crisi dei debiti sovrani europei. Crisi, che, ha detto il presidente della Fed Ben Ber- nanke, pesa sui mercati finan- ziari. Negli Usa comunque la paura di una nuova recessione ha determinato il boom di ac- quisti dei titoli del Tesoro a 10 anni, i Treasury, il bene rifugio per eccellenza i cui rendimenti sono scesi all’1,90%. Quanto in- fine all’euro ha chiuso in ribas- so a 1,4012 dollari. Stefania Tamburello © RIPRODUZIONE RISERVATA Btp sotto pressione, la Borsa cade 13 Primo Piano Corriere della Sera Mercoledì 7 Settembre 2011 italia: 515249535254 Codice cliente: Previdenzae donne Come cambia il Welfare Approfondimenti I risparmi previsti dalla riforma 54 anni Età attuale delle lavoratrici per le quali dal 2014 scatterà il tetto dei 65 anni per la pensione di vecchiaia La quota 112 milioni di euro Risparmi stimati per il 2015 dall’innalzamento a 65 anni delle pensione di vecchiaia per le donne Per le donne nate nel 1951 non cam- bierà nulla, la pensione di vecchiaia arri- verà a 60 anni. Ma le signore che ora hanno 54 anni saranno le prime a con- frontarsi con la nuova misura del gover- no che fa partire dal 2014, nel settore pri- vato, l’adeguamento graduale dell’età pensionabile delle donne a quello degli uomini: i 65 anni di età. Per le impiegate nel pubblico il nuovo requisito entrerà in vigore già dal 1˚ gennaio prossimo, la decisione risale alla scorsa estate. Ma per il settore privato c’è stata un’accele- razione a partire dal decreto di luglio. Inizialmente era stato stabilito che l’innalzamento dell’età pensionabile ro- sa cominciasse nel 2020. La relazione tecnica alla prima manovra aveva stima- to risparmi per 145 milioni nel 2021 «progressivamente crescenti» fino allo «0,4% del Pil nel 2031-2040», cioè 6,5 miliardi a valori attuali. Però era luglio e subito dopo i mercati hanno detto all’Ita- lia che sui conti doveva fare di più. Nella manovra-bis del 13 agosto si ipotizzò di far salire gradualmente l’età a partire dal 2016 per arrivare al completamento della riforma nel 2028. In questo caso ve- niva stimato un ulteriore risparmio: 112 milioni nel 2017, 320 milioni nel 2018, 565 milioni nel 2019, 1,2 miliardi nel 2020, 1,8 miliardi nel 2021. A questo punto, con la norma decisa ieri, questi risparmi verranno anticipati già al 2015. Ma «i provvedimenti si mescolano», fa presente Sergio Sorgi, vicepresidente di Progetica, perché bisognerà tenere conto anche degli adeguamenti periodi- ci alla speranza di vita stimati dall’Istat. Nel 2026, anno di completamento del passaggio a 65 anni stabilito ieri, una donna per andare in pensione dovrà avere 67 anni e 3 mesi nello scenario peggiore, oppure 65 anni e 9 mesi in quello più ottimistico. A voler poi guar- dare il futuro delle giovani trentenni, il momento del ritiro dal lavoro si allonta- na di molto. La pensione di vecchiaia ar- riverà a 70 anni e 9 mesi (ritiro previ- sto, dunque, nel 2046). Certo, l’età non è l’unico parametro per calcolare il momento dell’addio al la- voro. C’è il sistema delle quote che rego- la il pensionamento di anzianità. Attual- mente e fino a tutto il 2012 si può lascia- re l’impiego con quota 96, avendo cioè 36 anni di contributi e 60 di età oppure 35 di contributi e 61 di età (per gli auto- nomi la quota è 97). Mentre dal 2013 la quota salirà a 97 per i dipendenti (36 an- ni di contributi più 61 anni di età oppu- re 35+62) e 98 per gli autonomi. L’innalzamento dell’età pensionabile per le donne avrà inevitabilmente una ri- caduta sociale. «Ogni provvedimento che tocca il Welfare — sottolinea Sorgi — ha un impatto sulla società. E poiché ormai le donne non sono solo madri ma hanno anche il ruolo di accudire i genito- ri anziani, tale decisione avrà un peso notevole». Nel pubblico l’equiparazione partirà già del 2012 ed è il risultato del pressing europeo. Il 3 giugno di un an- no fa, infatti, la Commissione europea invitò con una dura lettera il governo ita- liano a rendere immediatamente operati- va la sentenza del 2008 che imponeva l’e- quiparazione previdenziale tra uomo e donna. Ma «la richiesta europea — obietta Sorgi — era di non discriminare le donne sul lavoro e questo sarebbe sta- to possibile rendendo flessibile l’età pen- sionabile». A questo punto, l’iter per uni- formare i requisiti tra uomini e donne per ritirarsi dal lavoro è avviato: il punto d’arrivo per le pensioni di vecchiaia sarà 65 anni a cui dovrà essere aggiunto l’in- cremento legato alla speranza di vita. A futura memoria dei tempi passati re- stano le pensioni baby, mezzo milione —secondo il Casellario centrale dei pen- sionati 2001 — liquidate a lavoratori con meno di 50 anni d’età che costano allo Stato circa 9,5 miliardi di euro l’an- no. Attualmente l’età media di questo mezzo milione di baby pensionati sta tra 63,2 anni (per chi ha lasciato il lavoro tra i 35 e i 39 anni) e 67 (per chi ha smes- so tra i 45 e i 49 anni): stanno incassan- do l’assegno da 18-24 anni e continue- ranno per circa altri quindici anni (consi- derata la spettanza di vita). Francesca Basso © RIPRODUZIONE RISERVATA L’innalzamento a 65 anni si raggiungerà nel 2026 ❜❜ Attualmente e fino a tutto il 2012 si può lasciare il lavoro con «quota 96» DONNE, ANTICIPATO AL 2014 L’AUMENTO (GRADUALE) DELL’ETÀ 14 Primo Piano Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Codice cliente: Gli effetti del provvedimento Caro direttore, nella difficilissima si- tuazione del Paese, poli- tici, sindacati dei lavo- ratori e dei datori e media discutono con grande verve e a volte troppa sicu- rezza dei temi economici tra i quali quello previdenziale assume un ruolo centrale. Concentrandoci su questo te- ma che assorbe oltre un terzo della spesa totale dello Stato, penso possa essere utile analizzare qualche dato. A) Sotto il profilo del bilancio previ- denziale (rapporto tra contributi effet- tivamente incassati e prestazioni ero- gate) si evidenzia un crescente deficit che deve essere coperto dalla fiscalità generale; nel 2009 il sistema pensioni- stico pubblico, nonostante i numero- si interventi correttivi, ha presentato un deficit di circa 8,9 miliardi. La spe- sa complessiva è stata pari a 192,176 miliardi, con un aumento rispetto al- l’anno precedente del 3,7% (+4,2% nel 2008) mentre le entrate contributive sono ammontate a 183,276 miliardi. B) Al deficit annuo si devono som- mare: 1) i trasferimenti all'Inps a cari- co dello Stato, tramite la «Gestione per gli Interventi Assistenziali» (Gias), per un ammontare complessi- vo di 33,48 miliardi, che vanno a favo- re delle gestioni previdenziali per compensare la quota parte di pensio- ni integrate dallo stato, quelle correla- te al reddito (maggiorazioni sociali) e le contribuzioni figurative relative ai periodi di disoccupazione e Cig. 2) le contribuzioni aggiuntive (oltre 9,5 mi- liardi) alla gestione dei dipendenti pubblici a carico dello Stato e gli one- ri per le pensioni sociali, invalidità e accompagnamento e le pensioni di guerra (ancora oggi oltre 340 mila). In totale la quota da finanziare con la fiscalità generale raggiunge i 75 mi- liardi di euro (circa 5 punti di Pil). C) Le aliquote di equilibrio teori- che al lordo dell’intervento della Gias, cioè quanto dovremmo preleva- re dai redditi dei lavoratori per paga- re le prestazioni, rivelano andamenti preoccupanti rispetto alle aliquote di versamento effettive: tra datore di la- voro e lavoratore, i dipendenti privati e pubblici versano il 33% della loro re- tribuzione annua lorda mentre per fi- nanziare le prestazioni occorrerebbe prelevare il 46,6%e il 45,1%rispettiva- mente per i lavoratori dipendenti pri- vati e pubblici. Per artigiani e com- mercianti l'aliquota per finanziare le prestazioni è pari rispettivamente al 30% e 20,2%, contro il 20% di aliquota di contribuzione. D) S o t t o i l p r o f i l o d e l l a sostenibilità finanziaria il rapporto «spesa pensionistica su Pil» è destina- to, come abbiamo visto, ad un’ulterio- re crescita e raggiungerà il 15,4% in- torno al 2040 per poi ridursi ad un li- vello più che accettabile (13,5%) solo verso il 2060. E) Su un totale di oltre 23,4 milioni di prestazioni previdenziali (una ogni 2,5 abitanti e anche questo è un re- cord), oltre 9 milioni (quasi il 40%!) sono correlate al reddito, cioè usufrui- scono di maggiorazioni a carico dello Stato perché i beneficiari non sono riu- sciti in 65 anni di vita a mettere insie- me un numero sufficiente di contribu- ti per raggiungere almeno la pensione minima. Questo problema è sempre stato sottovalutato e anzi, nel tempo e ad ogni governo di centrosinistra o de- stra, sono sempre state aumentate tan- to che oggi non v'è quasi differenza tra pensioni pagate con contributi e quelle finanziate dallo Stato; pensate voi che voglia dovrebbe avere un ita- liano di pagare i contributi. Nel 2001 abbiamo elaborato, estra- endo centinaia di migliaia di posizio- ni vere presenti nell’anagrafe degli enti, una tabella per verificare quanti anni di pensione sono coperti da ef- fettivi contributi; in sintesi abbiamo preso i contributi effettivamente ver- sati, li abbiamo capitalizzati al tasso di interesse dei titoli di Stato (un tas- so generoso) e calcolato il montante (cioè la somma dei contributi versati rivalutati); a questo punto abbiamo diviso il montante per l'importo an- nuo della pensione vigente alle date in tabella. I dati si commentano da soli; un autonomo che ha iniziato a lavorare nel 1970 ed è andato in pen- sione nel 2005, in media, si è pagato 5 anni e mezzo di pensione su alme- no 19 di fruizione della pensione. Ma è cambiata la situazione? Abbia- mo ancora un 40% di soggetti che nel difficile futuro dovremmo (non so se le condizioni economiche lo consentiranno) assistere finanziaria- mente? Purtroppo sì. Dalle dichiarazioni dei redditi del 2009 si ricava che su oltre 41 milioni di contribuenti 14,5 non dichiarano nulla al fisco; sarebbe interessante ca- pire da quanti anni non dichiarano e capire come vivono. Di questi, 6,5 mi- lioni sono pensionati che su tali pen- sioni non pagano tasse. Altri 13 milio- ni di contribuenti dichiarano redditi tra i 10 e i 20 mila euro, per cui su una media di 15.000 euro annui pagano una media di poco meno di 4.000 eu- ro di contributi; togliendo dai 13 mi- lioni i 5 milioni di pensionati risulta che in questi due primi scaglioni di reddito abbiamo 16 milioni di sogget- ti ai quali dovremo in qualche modo dare o integrare una pensione. È così difficile dire queste verità agli italiani, che sono certamente più ragionevoli e comprenderebbero me- glio i motivi dei sacrifici richiesti? Evi- dentemente sì; nessuno vuole taglia- re i costi nel proprio «orto» e tutti hanno un pensionato o un cittadino da difendere dai «tagli» di un’odiosa manovra che invece dovrebbe tocca- re i ricchi: quelli (lo 0,9% del totale) che hanno un reddito sopra i 100 mi- la euro (meno di 51 mila netti quindi pagano spesso più tasse loro in un an- no che i primi 27 milioni di contri- buenti in 15 anni); oppure quelli che hanno risparmiato o messo su una fabbrichetta dando lavoro ai quali una «giusta» patrimoniale sarebbe quasi cristiana. Credo che a furia di massacrare il risparmio e condannare la «ricchezza» proseguiremo il percor- so verso il declino. Che fare, dunque, per raggiungere l’obiettivo di riduzione di questo pe- sante debito imputabile per il 70% al- l’espandersi della spesa sociale? L'Eu- ropa ci chiede l'obbligo del pareggio di bilancio e, a partire dai prossimi anni, la riduzione dello stock di debi- to fino a giungere al 60% previsto ori- ginariamente dal trattato di Maastri- cht. Sarà difficile non intervenire sul- la spesa per la macchina pubblica (Comuni, Province, Regioni e Stato centrale), come sarà impossibile non intervenire sulle pensioni: l'innalza- mento delle età pensionabili di uomi- ni e donne, l’applicazione di un con- tributo di solidarietà a tutte le presta- zioni in pagamento soprattutto a quelle non supportate da contributi, le baby pensioni ecc.; la riduzione delle contribuzioni figurative, la ri- modulazione dei benefici sulle pen- sioni di reversibilità e su quelle di in- validità, comprese le indennità di ac- compagnamento. A completamento dell’analisi è uti- le segnalare che il totale delle presta- zioni per la protezione sociale (inclu- sa la sanità) erogate in Italia incide per il 26,5% sul Pil ed è in continua crescita, mentre alcuni Paesi caratte- rizzati da un welfare molto esteso stanno progressivamente riducendo tale incidenza. La media europea con- siderando i 25 Paesi membri è pari al 25,5%, mentre quella storica a 15 Pae- si è al 26%. In pochi anni l'Italia è pas- sata da circa 1,5 punti percentuali sot- to la media a 0,5 punti sopra la media; il tutto a debito visto che il rapporto debito pubblico/Pil è ritornato a quo- ta 120%. E quota 26,5% è stimata per difetto, basti pensare ai sussidi per la casa che l'Istat considera zero mentre per la funzione «esclusione sociale» stima costi pari allo 0,1% del Pil; in re- altà superano abbondantemente il punto percentuale di Pil. Credo che in una situazione così difficile sia utile a tutti, politici ed elettori, conoscere la vera dimensione della spesa che, è do- veroso precisare, si è tradotta in più tasse e meno competitività. Alberto Brambilla Presidente Nucleo di Valutazione della Spesa Previdenziale Ministero del Lavoro I nuovi scaglioni per il ritiro dal lavoro ❜❜ Nel 2009 14,5 milioni di contribuenti su 41 non hanno dichiarato nulla ❜❜ A 16 milioni di soggetti bisognerà integrare l’assegno Alberto Brambilla (foto) è presidente del Nucleo di valutazione della spesa previdenziale al ministero del Lavoro. «Nel 2009 — scrive Brambilla — il sistema pensionistico pubblico, nonostante i numerosi interventi correttivi, ha presentato un deficit di circa 8,9 miliardi. La spesa complessiva è stata pari a 192,176 miliardi, con un aumento rispetto all’anno precedente del 3,7% (+4,2% nel 2008». E «sotto il profilo della sostenibilità finanziaria il rapporto "spesa pensionistica su Pil" è destinato ad un’ulteriore crescita e raggiungerà il 15,4% intorno al 2040». L’esempio «ECCO I VERI NUMERI SUGLI ASSEGNI E CIÒ CHE GLI ITALIANI DEVONO SAPERE» La lettera Welfare Ma che cosa cambia in concreto con l’ac- celerazione del cammino verso il traguardo dei 65 anni per la pensione di vecchiaia del- le donne? L’ultima versione della manovra anticrisi anticipa al 2014 (era stata fissata al 2016 nel decreto legge del 13 agosto) l’ini- zio graduale del passaggio dagli attuali 60 ai 65 anni, che a partire dal 2026 raggiunge- rà l'assoluta parità di età con gli uomini. Come gli uomini. Per le donne del pubblico impiego si era già provveduto la scorsa estate allorché si è deciso — sotto la spinta di una sentenza della Corte di giustizia europea — di innal- zare il requisito dell’età a 65 anni a partire dal 2012. Questa volta tocca alle donne del settore privato, cui è stato offerto però un percorso che andrà a regime nel 2026, ter- mine anticipato rispetto al 2032 previsto con la precedente manovra di luglio. Pertan- to, a decorrere dal 1˚ gennaio 2014 per le lavoratrici iscritte all’Inps il requisito dei 60 anni per l'accesso alla pensione di vecchiaia sarà incrementato di un mese. Di ulteriori 2 mesi dal 1˚ gennaio 2015, di altri 3 mesi dal 1˚ gennaio 2016, di altri 4 mesi dal 1˚ gen- naio 2017, di ulteriori 5 mesi dal 1˚ genna- io 2018, di altri 6 mesi dal 1˚ gennaio 2019 e per ogni anno successivo fino al 2025 e di ulteriori 3 mesi a decorrere dal 1˚ gennaio 2026. Da quest’ultima data, dunque, anche l'età delle donne sarà fissata a 65 anni. Un caso concreto. Vediamo quindi concretamente gli effet- ti dell’innalzamento dell'età prendendo ad esempio la signora Bianchi, classe 1970, che sino all’anno scorso cullava l'idea di la- sciare il posto di lavoro nel 2030 (a 60 anni) per riscuotere la pensione dopo 3 mesi (l'at- tesa prevista dalle vecchie finestre). Invece ora, facendo la somma dell’incremento del requisito anagrafico, della cosiddetta fine- stra scorrevole (posticipo della riscossione di 12 mesi introdotto dalla manovra dell’an- no scorso) e l'adeguamento alle aspettative di vita, dovrà aspettare come minimo il 67˚ compleanno, nel 2037. Domenico Comegna ©RIPRODUZIONE RISERVATA Impiegata, 40 anni Potrà lasciare a quota 67 15 Primo Piano Corriere della Sera Mercoledì 7 Settembre 2011 italia: 515249535254 Codice cliente: SEGUE DALLA PRIMA Per loro un diritto acquisito, anche dopo l’in- dignazione popolare del 2007 sui costi della poli- tica, è sacro e inviolabile come la Ka’ba alla Mec- ca o la reliquia del dente di Buddha a Senkadaga- lapura. In nessun altro caso il solco tra normalità e privilegio è profondo come quando si parla del- le pensioni. E lo dimostrano appunto certe sto- rie come quella di Vernacchia, un operaio della Irisbus, lo stabilimento Fiat che produce auto- bus per il trasporto urbano a Valle Ufita, nella provincia di Avellino. È il primo gennaio del 2008. La fabbrica, che dà lavoro a 750 persone, è in crisi. Sullo sfondo, lo spettro della chiusura. Il nostro Vernacchia ha 55 anni e più di 35 di con- tributi e le regole in vigore fissano come requisi- to per la pensione di anzianità 57 anni di età e, appunto, 35 di contributi. Accetta di andare in mobilità. La prospettiva è chiara: un sussidio di 4 anni, il licenziamento, il passaggio morbido in pensione. Quando arriva a compiere i 57 anni e inoltra la sua brava domanda all’Inps, però, se la vede rifiutare: la «finestra» del 1˚ gennaio 2011 non c’è più. Le regole sono cambiate: adesso per avere la pensione di anzianità di anni di contri- buti ce ne vogliono 40. Deve dunque aspettare il 31 dicembre 2011, che coincide con la scadenza della mobilità e dell’assegno di sussidio. Ma non è finita. Via via che la situazione dei conti pubbli- ci peggiora, infatti, l’anzianità contributiva è sta- ta nel frattempo portata a 41 anni. Risultato: po- trebbe andare in pensione solo il 1˚ gennaio 2013. Ma non è finita ancora: la manovra finan- ziaria decide di spostare l’agognato appunta- mento di un altro mese all’anno. Totale più due. Quindi se ne parlerà a marzo 2013. Intanto, per più di un anno, naturalmente a scanso di altre sorprese, il nostro Vernacchia sarà senza sussi- dio (in scadenza il 31 dicembre 2011), senza sti- pendio (dato che nel frattempo scatterà il licen- ziamento) e pure senza pensione. (…) Gerardo Bianco, l’ex segretario del Ppi (…) è un uomo sensibile e certamente soffrirà per l’amaro destino dell’operaio che per di più, es- sendo lui pure irpino, è quasi un compaesano. Dei diritti acquisiti, però, gli interessano soprat- tutto quelli degli ex parlamentari. E nella veste di presidente dell’Associazione parlamentari cessati dal mandato (…) ha scritto un paio di accorate lettere ai colleghi in servizio. Lettere il- luminanti. Per cominciare, a proposito del «pro- blema delicatissimo, demagogicamente agitato in questi giorni, che riguarda lo status del parla- mentare e il suo futuro», tuona che (…) «l’in- dennità e il vitalizio, strettamente connessi nel- la loro funzione di garanzia della libertà di deli- berare, sono conseguenza diretta del dettato co- stituzionale, come previsto dagli articoli 67 e 69. Il vitalizio non è una pensione, ma un’assicu- razione di vita rivolta a garantire anche nel futu- ro l’indipendenza del parlamentare…». (…) A farla corta, ammonisce Bianco, «con tutto il ri- spetto per chi lavora» ogni paragone è inaccetta- bile perché «l’indennità parlamentare, nata con il suffragio universale, è l’essenza di una demo- crazia non elitaria e della libertà di chi rappre- senta il popolo» ed «è finalizzata a garantire il pieno e libero esercizio del mandato in condizio- ni di eguaglianza per tutti i parlamentari». Co- munque (...) l’Associazione degli ex parlamenta- ri è «del tutto disinteressata» (…) perché «la mi- nacciata cancellazione dei vitalizi non può inci- dere sui diritti acquisiti, per un elementare prin- cipio di legalità». Domanda: che differenza c’è, nell’«elementa- re principio di legalità» costituzionale, tra i dirit- ti acquisiti dell’operaio Ernesto Vernacchia e i lo- ro? È demagogico chiederlo? Sono stati toccati mille volte, i diritti acquisiti dei cittadini. (…) E lì torniamo: come può chiedere la compren- sione dei cittadini su un taglio radicale, e proba- bilmente necessario, un ceto politico che rifiuta di toccare il «suo» sistema nonostante sia un co- labrodo? Perché questo dicono le cifre. I vitalizi sono arrivati a pesare nel 2011 sui bilanci di Ca- mera e Senato per un totale di 196 milioni di eu- ro: 15 in più rispetto al 2006, nonostante l’ade- guamento automatico sia stato congelato. (…) Vogliono inserire il pareggio di bilancio nella Costituzione? Inizino col riconoscere, concreta- mente, che la cosa oggi più lontana dal pareggio sono le pensioni parlamentari: alla Regione La- zio i contributi versati sono un decimo di quan- to esce per i vitalizi. Alla Camera e al Senato me- no di un undicesimo. Al netto dei reciproci ver- samenti, dovuti al fatto che molti sono stati ora deputati, ora senatori, addirittura un tredicesi- mo. Fosse accaduto qualcosa di simile a qualun- que ente previdenziale, quell’ente sarebbe stato commissariato e rovesciato come un calzino. Il loro sistema, no. (…) E se questo accade in Parlamento, dove l’atten- zione dei giornali, dei cittadini, dei blogger è più vigile, nelle Regioni è spesso ancora peggio. In Puglia, ad esempio, nell’estate 2010 (…) Gio- vanni Copertino, ex democristiano ora berlusco- niano, un politico di lunghissimo corso, già sin- daco, assessore, presidente della giunta e del Consiglio regionale della Puglia, uscito dopo vent’anni dall’assemblea, ha incassato una buo- nuscita («assegno di reinserimento») di 492 mi- la euro. Una somma extraterrestre, resa possibi- le dal fatto che a differenza dei comuni mortali, per i quali la buonuscita a fine attività si calcola sulla base di una mensilità per ogni anno di lavo- ro, quella dei consiglieri regionali pugliesi è pari a una annualità per ogni legislatura: cioè 2,4 sti- pendi mensili per ogni anno di lavoro. Un privilegio assurdo, che ha comportato so- lo nel 2010, per chiudere le pendenze delle legi- slature precedenti, un esborso per le casse regio- nali pari a 8 milioni di euro. Superiore addirittu- ra ai 7.251.000 euro scuciti nel 2008 da Palazzo Madama per pagare gli «assegni di solidarietà» ai senatori rimasti senza seggio. «I soliti terro- ni!» dirà qualcuno. Non è così: la stessa regolet- ta è in vigore anche in Lombardia senza che a Milano, «capitale morale d’Italia», nessun parti- to, e men che meno la Lega Nord, abbia organiz- zato manifestazioni di piazza davanti al Pirello- ne per chiedere l’abolizione di questo incredibi- le trattamento extralusso. Nella Regione Lazio le pensioni sono ancora più favorevoli. Al punto che si può incassare l’as- segno anche a 50 anni. Un esempio? Piero Mar- razzo, travolto quando era presidente dallo scan- dalo dei ricatti trans e oggi (dopo aver incassato una liquidazione di 31.103 euro) «pensionato» dal 12 maggio 2010 quando aveva 51 anni, con la possibilità di cumulare i circa 4.000 euro lordi allo stipendio, non proprio miserabile, di giorna- lista alla Rai, dove è rientrato dopo aver chiuso con la politica. Cumulo possibile proprio perché la sua non è una pensione: è un vitalizio… Sergio Rizzo Gian Antonio Stella © RIPRODUZIONE RISERVATA I costi dellapolitica Approfondimenti Il libro Le pensioni Dal Parlamento alle Regioni. Alla Camera gli affitti aumentati di 41 volte VITALIZI D’ORO, I 196 MILIONI AI POLITICI È stato «un decennio orribile», dice Bankitalia. Ma non per tutti. Mentre il Paese arrancava e il Pil pro capite precipitava di 5 punti, i costi degli organi costituzionali dal 2001 al 2010 sono cresciuti in media di oltre il 49 per cento. Con un record del Senato: + 65 per cento. E hanno continuato a crescere a dispetto di tutti gli impegni di maggiore sobrietà seguiti all’indignazione popolare del 2007. Lo dimostra il pamphlet di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella da oggi nelle librerie (Rizzoli, 186 pagine, 9 euro) col titolo Licenziare i Padreterni. Titolo ripreso da un durissimo editoriale firmato sul Corriere del 1919 da Luigi Einaudi, liberale cristallino ed estraneo al qualunquismo, contro una classe politica che anche allora faceva troppa confusione tra soldi pubblici, economia, interessi elettorali e di bottega per accorgersi che il Paese scivolava verso il baratro. Nel libro, sottotitolato «L’Italia tradita dalla Casta», c’è la prova, numero dopo numero, di come i tanto sbandierati tagli ai costi della politica siano stati, soprattutto a fronte della drammatica gravità della crisi, solo delle volonterose sforbiciatine. Se non addirittura artifici contabili. Qualche dato? Gli stipendi del Senato sono cresciuti di un altro 19 per cento in quattro anni e sono oggi il quadruplo di quelli dei commessi e dei dattilografi della House of Commons inglese. Un semplice consigliere regionale lombardo come Renzo Bossi o Nicole Minetti guadagna quanto i governatori del Maine, del Colorado e dell’Arkansas messi insieme. Il numero dei Palazzi della politica è salito a 52 nonostante l’allarme per gli affitti della Camera, cresciuti in meno di tre decenni di 41 volte. E via così… A riprova del fatto, sostengono gli autori, che la macchina è impazzita e che quanti confondono i costi della democrazia con certi privilegi megalomani vivono ormai sulla luna. A partire dall’inaccettabile disparità tra il tabù intoccabile dei vitalizi parlamentari e la violazione dei diritti acquisiti sulle pensioni dei cittadini. Tema cui è dedicato il capitolo di cui pubblichiamo un estratto. 65 19 49 Per cento La crescita delle spese del Senato nel 2010 rispetto al 2001 Per cento L’aumento degli stipendi dei dipendenti del Senato negli ultimi 4 anni 5.802 euro Secondo L’Espresso è l’importo mensile del «vitalizio» che, dal 2008, l’ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio percepisce dalla Camera dei deputati Per cento L’aumento medio dei costi degli organi costituzionali dal 2001 al 2010 Le Regioni 31.103 euro 492.000 euro È la somma che Giovanni Copertino (oggi berlusconiano) ha avuto come «buonuscita» dopo 20 anni di attività politica alla Regione Puglia Nelle Regioni i trattamenti extralusso sono spesso più assurdi rispetto a Palazzo Madama e Montecitorio È l’importo che l’ex presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, ha ricevuto come «buonuscita» alla fine del suo mandato 16 Primo Piano Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera # italia: 515249535254 Codice cliente: Il Fisco della manovra cambia ancora. Torna il super prelievo, ar- riva il dibattuto aumento dell’Iva ordinaria (dal 20 al 21%), mentre la lotta all’evasione si ridimensio- na in omaggio alla privacy: niente redditi in piazza, niente conti cor- renti nel 730. Ma la manovra con- segna all’Agenzie delle entrate un’inedita libertà di utilizzare l’anagrafe dei dati finanziari per fare controlli anche senza che ci siano accertamenti già in corso. Evasione & nuovi poteri Contrordine. Non dovremo di- re al Fisco quanti conti correnti abbiamo, dove sono i nostri fon- di e i nostri depositi. Nelle inten- zioni del governo la novità dove- va servire ad alzare la pressione psicologica e a sveltire alcune at- tività di controllo. Senza però ag- giungere molto a quello che il Fi- sco sa già. Perché l’Erario, grazie all’anagrafe dei conti correnti isti- tuita nel 2007, ha un immenso bacino di dati che vengono perio- dicamente comunicati da banche e affini. A oggi contiene già quasi un miliardo di segnalazioni, a di- sposizione della Finanza che fa ispezioni e accertamenti. La ma- novra però consegna all’Agenzia delle entrate un’inedita libertà di movimento nell’uso di questi da- ti. Finora infatti il controllo sui conti correnti e sui depositi è fat- tibile ex post e caso per caso, so- lo se c’è un’ispezione in corso. La nuova norma apre invece al Fi- sco la possibilità di «elaborare specifiche liste selettive di contri- buenti da sottoporre a controllo» dopo aver sentito le associazioni di operatori finanziari. In pratica l’Anagrafe si aprirà anche se chi controlla vuole compilare una sorta di «lista nera» di contri- buenti sospetti da accertare in un secondo tempo. Sindaci in trincea Anche l’idea di autorizzare i sindaci a pubblicare i redditi (non le dichiarazioni integrali) abbinati ai nomi dei rispettivi per- cettori è naufragata. Sempre nel nome della privacy. Molti ricorde- ranno che nel 2008 l’iniziativa del- l’allora ministro Vincenzo Visco, che mise online i redditi di tutti i contribuenti, ebbe vita brevissi- ma. Nel giro di qualche ora le in- formazioni furono oscurate dal Garante. I primi cittadini degli ot- tomila Comuni italiani, comun- que, potranno mettere in Rete dei dati complessivi, elaborati per categorie. Nomi e cognomi, però, verranno messi a disposi- zione dei Consigli tributari locali, che potranno incrociarli con altri elementi per scovare i contri- buenti che barano. Un’attività che dovrebbe interessare agli en- ti locali perché il 100%del ricava- to andrebbe a rimpinguare le cas- se comunali, provate dai tagli. Manette agli evasori La maggior severità penale in caso di evasione non sarà retroatti- va: le soglie più basse per far scat- tare le manette, che nel caso di ma- xi-evasioni conducono al carcere senza possibilità di condizionale, varranno per il futuro non per il passato. Una delle ipotesi è che l’evasione venga commisurata al fatturato. Il dibattito apertosi tra gli esperti su questo delicato tema è molto ampio. C’è chi nutre forti dubbi sulla reale portata deterren- te e chi teme un ingolfamento monstre delle Procure. Oggi una denuncia penale su due da parte delle autorità tributarie finisce con un’assoluzione. Solidarietà Il contributo di solidarietà rien- tra dalla finestra, ma solo da quel- la dei 34 mila contribuenti che di- chiarano più di 300 mila euro. Pa- gheranno il 3% sulla parte ecce- dente questa soglia fino a quan- do i conti dello Stato non saran- no in ordine. Chi sono? Nel club c’è una minoranza di dipendenti pubblici (5%-10%) che verseran- no solo sulla quota di reddito che non sia già assoggettata al contri- buto di solidarietà imposto nel 2010. La fetta più larga è quella dei privati con busta paga, segui- ta da una quota un po’ più esigua di autonomi. Il contributo sarà deducibile (e quindi il peso finale del balzello sarà inferiore al 3%) e applicato al reddito complessivo: fondiario (ma non prima casa), lavoro di- pendente, imprese, autonomo, capitale e diversi. Un provvedi- mento simile (stessa aliquota, ma la soglia di reddito è oltre i 500 mila) è stato appena approva- to in Francia, mentre la Spagna l’ha bocciato e la Germania ha aperto una discussione. Valore aggiunto A tutti invece tocca l’Iva più pesante, l’imposta sul valore ag- giunto che si paga su tutti gli ac- quisti, indipendentemente dal reddito. L’aliquota ordinaria — applicata per esempio ad abbi- gliamento, mobili, elettrodome- stici — sale dal 20 al 21%. Quelle agevolate (il 4% del pane e il 10% dei farmaci da banco) non dovrebbero invece subire ritoc- chi. Il salto al 21% ci porta un punto più su della Gran Breta- gna (20%), tre gradini in più del- la Spagna (18%), due in più del- la Germania (19%), quattro in meno della Svezia (25%), tanto per fare qualche paragone euro- peo. Quanto vale? Per le casse dello Stato 3,7 miliardi di euro l’anno. Quanto pesa nelle nostre tasche? Circolano diverse stime. Alcune firmate da Coop e Coda- cons arrivano a 290 euro l’anno a famiglia, secondo altri calcoli si resta sotto i 200 euro. Giuditta Marvelli © RIPRODUZIONE RISERVATA Fiscoe controlli Approfondimenti Ai sindaci l’en plein dei gettiti emersi No ai nomi dei contribuenti in Rete Alle società di comodo un’Ires maggiorata del 10,5% I sindaci antievasione Pene più severe per gli evasori Ma vale solo per il futuro Il ritocco dell’Iva su mobili e vestiti Risparmiati pane e farmaci da banco L’Erario non leggerà il nostro Iban nel 730 o nel modello Unico La scheda Nuove indagini preventive con i dati dell’Anagrafe Via la pubblicazione nome per nome 34 mila 100% All’Agenzia delle entrate la libertà di indagare sui depositi bancari dei clienti L’inasprimento delle «manette agli evasori», con soglie più basse per la configurazione del reato e la sospensione della condizionale per chi evade diversi milioni di euro, è confermata. Ma non retroattiva. Viene quindi rispettata la regola generale del nostro ordinamento giuridico per cui le nuovi leggi, soprattutto quelle tributarie e quelle penali, valgono da oggi in poi. E non anche per quel che è accaduto ieri I Comuni potranno contare sul recupero integrale dei redditi emersi dalla lotta all’evasione condotta sul territorio, con l’ausilio dei consigli tributari e dell’incrocio dei dati fiscali con quelli di altri elementi utili per scovare chi non paga. La lista dei contribuenti locali però non verrà messa in Rete: la privacy lo vieta. Finiranno online elaborazioni anonime, fatte in base alle dichiarazioni delle varie categorie Confermata la stretta sulle società di comodo, che pagheranno una maggiorazione del 10,5% dell’Ires. Il governo ha precisato che tale incremento di tassazione si applicherà al reddito «imputato per trasparenza». Inoltre le società che presentino dichiarazioni in perdita fiscale per tre anni consecutivi saranno considerate «non operative». Ed equiparate di fatto a quelle «di comodo» Il salto dell’Iva ci porta un punto più su della Gran Bretagna e tre della Spagna L’Iva ordinaria più salata (dal 20 al 21%) farà salire di un punto percentuale i prezzi di vestiti, scarpe, mobili ed elettrodomestici, tanto per fare qualche esempio. Non verranno invece toccati quelli di generi alimentari di prima necessità, sanità, istruzione, edilizia, ovvero tutti quei beni che sopportano le aliquote del 4 o del 10%. O quelli che ne sono del tutto esenti La privacy ha fatto capitolare anche la norma che obbligava tutti i contribuenti a inserire nella dichiarazione dei redditi gli estremi identificativi dei conti correnti bancari. Un provvedimento che, secondo alcuni esperti, avrebbe per esempio reso più immediati controlli e altre attività (per esempio i pignoramenti) per chi avesse delle pendenze aperte con l’Erario Il Fisco potrà costruire delle «liste selettive» di contribuenti da sottoporre a controlli, basandosi sulle informazioni che riguardano i conti correnti e in genere i rapporti finanziari degli italiani che vengono periodicamente comunicati dagli intermediari a un grande database (contiene un miliardo di dati) che, fino a oggi, si apriva solo per rispondere a quesiti su accertamenti già in corso I contribuenti interessati dal super prelievo sopra i 300 mila euro di reddito, calcolato su redditi immobiliari, da lavoro e da capitale Degli introiti della lotta all’evasione, condotta sulla base dei dati forniti agli uffici tributari locali, andrà ai Comuni CONTI, L’OCCHIO INDISCRETO DEL FISCO 17 Primo Piano Corriere della Sera Mercoledì 7 Settembre 2011 italia: 515249535254 Codice cliente: 18 Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Codice cliente: DAL NOSTRO INVIATO TRIPOLI — Alla fine si con- cretizza lo scenario che veniva già prospettato come il più pro- babile diversi mesi fa. Muam- mar Gheddafi cerca asilo tra gli antichi alleati nel cuore del- l’Africa. Ancora non sappiamo se anche lui si trovi tra il miglia- io di militari e alti dignitari del suo regime che a partire da lu- nedì sera sono entrati in Niger (sembra passando per l’Algeria sud orientale) con centinaia di gipponi, forse oltre 250, divisi in diversi convogli. Ieri in matti- nata erano a Agadez, nel pome- riggio venivano dati nella capi- tale, Niamey, 950 chilometri più a sud, sulla via del Burkina Faso, dove sanno di poter trova- re un porto sicuro. Gheddafi è con loro? No secondo il mini- stro degli Esteri nigeriano, Ba- zoum Mohamed. Anche per il Dipartimento di Stato Usa Gheddafi sarebbe ancora in Li- bia. Dove? Certo non a Bani Wa- lid, una delle ultime roccaforti degli irriducibili a 190 chilome- tri da Tripoli, dove però i capi tribali stanno trattando la resa. E neppure a Sirte, ormai com- pletamente circondata dalle for- ze dei ribelli e destinata a cade- re con lo scadere dell’ultima- tum fissato per il 10 settembre. Forse nel deserto, tra le oasi di Sabha e Jalu, un’area gigantesca del Sahara libico, dove anche i droni e il sofisticatissimo siste- ma di osservazione e monito- raggio della Nato non possono controllare ogni mezzo in movi- mento. I militari francesi offrono uf- ficiosamente una spiegazione plausibile. Gheddafi le ha pen- sate tutte. Due settimane fa ha fatto partire la moglie, la figlia Aisha e i due figli meno combat- tivi per l’Algeria. Ora manda il fior fiore dei suoi uomini a pre- parare la nuova base operativa in Burkina Faso. Tra loro alcuni colonnelli dei corpi speciali, il capo del suo servizio di sicurez- za personale, Mansour Daw, e soprattutto i fedelissimi guerri- glieri tuareg. Combattenti nati, i cui fratelli maggiori e padri so- no stati addestrati da lui negli anni 70 e 80. Li ha pagati e ar- mati, aiutati nelle loro periodi- che rivolte secessioniste, con un progetto in testa: diventare l’imperatore dell’Africa centro settentrionale, esaltare il ruolo di una Libia cerniera tra Medio Oriente arabo e cuore nero del continente. Un progetto che ora proprio i ribelli libici rifiuta- no, determinati a riportare il Pa- ese alla sua anima «bianca» più arabo-mediterranea. Nel convo- glio si dice vi siano alcuni mez- zi carichi di oro, oltre a milioni di euro e dollari. Prelevati, ma sarebbe meglio dire rubati, dai fedelissimi del Raìs dalle ban- che centrali di Tripoli e Sirte. Se- condo i ribelli, in quest’ultima i forzieri sarebbero stati aperti di- rettamente da Moatassim, uno dei figli del Colonnello, che poi avrebbe puntato verso Sabha. A sua volta Gheddafi si starebbe ora dirigendo con estrema cau- tela a sud ovest, cercando di re- stare il più invisibile possibile. Non è nel suo stile mischiarsi con centinaia di altri veicoli in fuga. E forse non va del tutto screditata come pura propagan- da la dichiarazione ieri del suo portavoce più noto, Mussa Ibrahim (sembra dal chiuso di un rifugio nel centro di Bani Walid), che lo dà «in ottima sa- lute, di morale alto, an- cora in Libia». Le notizie della rotta verso il centro Africa di ciò che re- sta della dittatura contribuisce in ogni caso alla normalizzazio- ne del Paese. Ai rubinetti di Tri- poli dall’altra sera è arrivata fi- nalmente l’acqua. I tecnici lega- ti al Consiglio transitorio sono riusciti a riparare i danni causa- ti dalle milizie di Gheddafi in ri- tirata dopo la presa della città il 21 agosto. I negozi aperti sono ormai quasi la maggioranza. Le armi sono progressivamente ri- tirate e censite nel tentativo di imporre il monopolio della for- za. E la nuova polizia si sta orga- nizzando per una caccia siste- matica agli uomini del regime con identikit, informatori e squadre speciali di agenti. Lorenzo Cremonesi © RIPRODUZIONE RISERVATA La tribù alleata Arruolati negli anni 80, sono una milizia che controlla le piste di sabbia 3 I tuareg, figli del deserto ultime sentinelle del Raìs 4 Giorni: alla scadenza dell’ultimatum delle forze anti Gheddafi al Raìs per la resa WASHINGTON — I tuareg sono stati con Gheddafi dall’inizio alla fi- ne. Un legame storico rinsaldato nel tempo da finanziamenti, aiuti e intri- ghi che hanno portato la Libia ad usa- re e ospitare molti «figli del deserto». Le ultime informazioni indicano che nuclei di tuareg avrebbero fatto da scorta alla famiglia della Guida fuggita in Algeria e altri erano le ve- dette attorno ai misteriosi convogli diretti in Niger. I fieri guerrieri non hanno molta scelta: se restano saran- no puniti dagli oppositori, meglio al- lora tornare nel proprio santuario, un territorio immenso compreso tra Libia, Algeria, Niger, Mali e Burkina Faso. È lì che li ha arruolati, molto tempo fa, il Colonnello. Siamo negli anni 80, la Libia vuole esercitare un ruolo di influenza nel- l’area sub-Sahariana e ricorre alla Le- gione islamica. Ne fanno parte anche i tuareg. Conoscono bene le piste del deserto come le vie del contrabban- do. E sanno combattere. Quando l’epoca della Legione si chiude con il disastro del Ciad, Gheddafi continua a mantenere alcuni gruppi di tuareg sul suo libro paga per alimentare la ribellione nel nord del Niger. Tripoli gioca con la pace e con la guerra. Isti- ga le incursioni e poi conduce media- zioni. I servizi libici, inserendosi tra le inevitabili divisioni, non faticano a fa- re breccia nel movimento tuareg. E qualcuno accetta l’offerta del Colon- nello. Tra questi Ibrahim ag Bahanga, uno dei capi più estremisti e Rhissa ag Boula. Molti tuareg si stabiliscono in Libia con le famiglie. Hanno uno stipendio mensile di circa 1300 dolla- ri più l’assistenza medica e la scuola per i figli. In cambio devono entrare nell’esercito. Prima agiscono in mo- do indipendente e —come ha raccon- tato un reduce alla rivista The Atlan- tic — sotto la bandiera della Brigata Awbari, poi sono associati alle unità dei figli di Gheddafi. Nei giorni suc- cessivi alla rivolta, il regime cerca al- tre reclute. Emissari libici aprono in un alberghetto di Bamako (Mali) un ufficio di arruolamento. Una volta as- soldati, i miliziani proseguono verso Nord, verso Sebha e Sirte. Sono state avanzate diverse stime sulla loro con- sistenza: il primo gruppo era compo- sto da almeno 800 uomini. Poi sono arrivati altri lungo il corridoio algeri- no. Fonti dell'opposizione racconta- no che durante l'assedio di Misurata uno dei reparti era guidato proprio da Bahanga. Forse per questo «ragaz- zo terribile» è stata una delle sue ulti- me battaglie. Dopo la caduta di Tripo- li il capo tuareg ha ripreso la via di casa. Ma non vi è mai arrivato. Alla fine di agosto è morto in uno strano incidente stradale. Una versione che appare poco credibile. Molti credono che lo abbiano fatto fuori. Tante le ipotesi. Un’azione condotta dalle for- ze speciali alleate oppure un regola- mento di conti. Bahanga era entrato in possesso di molte armi e probabil- mente voleva venderle sul mercato nero. Poteva offrire di tutto. Si era im- padronito del materiale nei depositi libici e, sembra, avesse intercettato dei carichi paracadutati dai francesi in favore degli insorti. Altri ritengo- no che il capo tuareg avesse in mente di rilanciare il suo movimento in Ni- ger. Lo hanno fermato prima. Più for- tunato, invece, Boula, avvistato in Ni- ger al seguito di una carovana leali- sta. Il giallo di Bahanga fa tracciare agli osservatori nuovi scenari. Gli irridu- cibili di Gheddafi, grazie al denaro, «comprano» gruppi di tuareg ai quali affidano raid contro i nuovi dirigenti libici. Certo, le distanze sono enormi ma questo non spaventa i guerrieri del deserto. I confini, per loro, sono qualcosa di astratto. Linee tracciate nella sabbia. Che il vento come la guerra possono cancellare in fretta. Guido Olimpio © RIPRODUZIONE RISERVATA Le località ancora nelle mani dei pro Gheddafi: Bani Walid, Sirte, Jufra e Sabha Carovana di 250 veicoli. Ma gli americani: «Non c’era Gheddafi» L’intifada inizia da Bengasi e dall’Est La rivolta libica inizia il 17 febbraio dopo la violenta repressione delle proteste antiregime svoltesi due giorni prima a Bengasi. I disordini si estendono in altre città. Il 21 i primi scontri a Tripoli. In serata Gheddafi (foto) smentisce in tv le voci di fuga. Il 27 si forma il Consiglio nazionale di transizione. L'Onu denuncia mille morti Le sanzioni Onu e i raid della Nato Dopo le sanzioni Onu contro il regime del 26 febbraio e quelle Ue, il Consiglio di Sicurezza il 17 marzo vota il ricorso alla forza per proteggere i civili. Partono i raid di Francia, Gran Bretagna e Usa. Il 20 marzo la prima missione italiana. Il 31 la Nato prende il comando militare delle operazioni La caduta di Zawiya e della capitale Dopo tre mesi di raid aerei che non sembrano dare grandi vantaggi agli anti Gheddafi, il 14 agosto la conquista di Zawiya, 50 km da Tripoli, segna il più grande successo e apre la strada per la capitale. Questa è liberata il 21 agosto, anche grazie ai droni della Nato. Il 23 viene conquistato il bunker di Gheddafi a Tripoli Gli abiti Assalto alle ultime roccaforti del Raìs Dopo la resa di Tripoli la battaglia si concentra sulle ultime roccaforti dei lealisti. Il 29 agosto cade Ghadames al confine con Tunisia e Algeria. Resistono Sirte e Bani Walid dove si pensa si sia rifugiato Gheddafi con alcuni di figli, mentre un’altra parte della famiglia sarebbe in Algeria. L’ultimatum dei ribelli al Raìs per arrendersi scade il 10 settembre Il tè I gioielli La tenda Esteri La cultura 2 3 Gli «uomini blu» sono così detti dai veli e gli abiti tinti con l’indaco che lasciano una traccia bluastra sulla loro pelle 4 Nella «cerimonia del tè» i tuareg ne offrono tre bicchieri: amaro come la vita, forte come l’amore, dolce come la morte Portati da uomini e donne, i gioielli tuareg sono d’argento, pietre e cuoio. Molto tipici, alcuni hanno forma di croce Popolo nomade per secoli, l’abitazione tradizionale dei tuareg è la tenda poligonale e bassa, fatta di stuoie e pelli Il mistero del convoglio libico in Niger 1 Il giallo Anche il portavoce del regime assicura che il Colonnello è ancora nel Paese per guidare la controffensiva Le tappe 19 Corriere della Sera Mercoledì 7 Settembre 2011 italia: 515249535254 Codice cliente: Bocciato da oltre metà degli americani Il graffio Usa Da Hollywood ai sindacati, anche la base si ribella Tutti contro Obama Rielezione a rischio: «Ha tradito la causa» Maureen Dowd attacca Barack sul «New York Times»: «Presidente da un solo mandato» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Barack Oba- ma? «L’Eletto spacciato», ovve- ro «un presidente da un solo mandato». La sua squadra alla Casa Bianca? «Ripugnante». Nel suo ultimo, graffiante fon- do sul NewYork Times intitola- to «One and Done», la nota edi- torialista Maureen Dowd non lesina insulti nei confronti del presidente di cui un tempo era simpatizzante, se non proprio fan. «Obama è affetto da Illusio- ne da discorso», maligna la Dowd, descrivendo la patolo- gia come «l’idea di poter scen- dere dalla montagna, leggere dal teleprompter (suggeritore elettronico, ndr), compiere l’in- cantesimo magico con le sue pa- role e poi scalare di nuovo la montagna mentre noi comuni mortali corriamo a fare ciò che lui ha proclamato». Alla vigilia dell’attesissima presentazione, giovedì prossi- mo al Congresso, del piano del- la Casa Bianca per rilanciare la crescita e l’occupazione, il presi- dente Usa deve fare i conti col muro di disapprovazione dei suoi stessi elettori. Almeno tre sondaggi indica- no come, per la prima volta, più della metà dei cittadini boc- ciano la sua azione sul fronte dell’economia e del lavoro. Secondo il rilevamento di Wall Street Journal/Nbc solo il 44% degli americani approva il suo operato come presidente (per la prima volta da quando è entrato alla Casa Bianca il 51% lo disapprova apertamente), mentre per il 73%degli interpel- lati il Paese sta andando nella direzione sbagliata. Analogo il risultato del sondaggio Washin- gton Post/Abc, (che indica co- me il livello di pessimismo nel- l’opinione pubblica Usa non sia mai stato così alto dalla crisi fi- nanziaria del 2008) e di quello svolto dal sito Politico insieme alla George Washington Univer- sity, da cui emerge come il nu- mero degli elettori convinti che Obama stia guidando il Paese nella direzione errata è balzato al 72%, 12 punti percentuali in più rispetto al mese di maggio. A dargli addosso, oggi, non sono solo i conservatori del Tea Party. «È la base stessa del parti- to democratico che si sta ribel- lando», spiega AdamGreen, co- fondatore del Progressive chan- ge campaign committee che nel 2008 si schierò con lui. In quella che i media hanno già ri- battezzato «l’estate dello scon- tento democratico», Obama è stato attaccato da tutte le lobby progressiste che tre anni fa lo spedirono alla Casa Bianca. I liberal non hanno digerito i suoi compromessi col Gop sul tetto al debito pubblico per pro- rogare le esenzioni fiscali ai su- per-ricchi dell’era Bush. I sinda- cati sono furiosi su come sta ge- stendo la crisi occupazionale e minacciano di boicottare la prossima convention democra- tica in segno di protesta. I Lati- nos gli rinfacciano il numero re- cord di deportazioni di illegali sotto la sua amministrazione. Gli afroamericani si sentono traditi dal tasso record di disoc- cupazione che li penalizza. Un’atmosfera sempre più av- velenata che il settimanale New Yorker ha sintetizzato in una re- cente vignetta dove politici e vip di entrambi i partiti fanno la fila per colpire con la palla l’effigie di Obama. Tra i nuovi detrattori c’è il guru clintonia- no James Carville («tra il discor- so di Obama e il dibattito repub- blicano sceglierei quest’ulti- mo») e David Letterman («per la festa del Labor Day Obama fa- rà tutto ciò che gli ordinano i re- pubblicani»). Persino Hollywood gli sta voltando le spalle e star quali Robert Redford, Spike Lee e Mi- chael Moore non perdono l’oc- casione per accusarlo di aver tra- dito le loro cause. Se Obama non saprà riconquistare questi elettori, è probabile che la cupa previsione della Dowd si avvere- rà. «È difficile che alle prossime elezioni i liberal voteranno per un candidato repubblicano — afferma Cornell West, docente a Princeton e suo ex ammiratore oggi deluso — ma se non apri- ranno il portafoglio per contri- buire alla campagna, i giorni di Obama sono davvero contati». Alessandra Farkas ©RIPRODUZIONE RISERVATA 20 Esteri Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Codice cliente: DAL NOSTRO INVIATO SHANGHAI —Avevano comincia- to col portarle via il padre. Adesso è toccato ai giocattoli, ai libri, alla scuola. Chen Kesi ha 6 anni e ne ha passati molti senza vedere il papà, cieco, avvocato autodidatta, emerso nel settembre 2010 da 51 mesi di de- tenzione. Chen Guangcheng da allo- ra vive agli arresti domiciliari insie- me con la moglie Yuan Weijing e la figlia a Linyi, nello Shandong, speri- mentando una forma di controllo che lo stesso Chen ha definito «una prigione più grande dopo essere uscito da una prigione più piccola». La condizione cui sono sottoposti il padre e la madre comincia a ritorcer- si contro Kesi. È cominciata la scuo- la ed è cominciata senza di lei. La notizia è filtrata attraverso per- sone in contatto con la famiglia. He Peirong, a sua volta attivista, ha rac- contato all’Associated Press che «funzionari locali mi hanno detto che la piccola ha i requisiti e che ci avrebbero fatto sapere entro il 1˚ settembre se sarebbe andata a scuo- la». Ma le lezioni sono cominciate, e «dunque è ovvio che non può fre- quentarle». Un resoconto analogo è uscito a Hong Kong sul quotidiano Apple Daily. «L’educazione di Chen Kesi è adesso la cosa più importante per i suoi genitori, che sono preoccu- patissimi», ha aggiunto He, che ha poi riferito dei libri e dei giochi sot- tratti alla bimba. La figlia di Chen potrebbe essere considerata una giovanissima pri- gioniera di coscienza. Il suo destino ha dei precedenti. Geng Ge, scappa- ta quindicenne negli Usa con la ma- dre Geng He e il fratellino due anni fa, è la figlia di un altro avvocato per- seguitato, Gao Zhisheng: le era stato impedito di frequentare la scuola e per questo aveva tentato il suicidio. Nel 2010 l’intellettuale uiguro Ilham Tohti è stato avvertito che la figlia non avrebbe potuto frequentare la scuola americana scelta per appren- dere l’inglese. «Sì, è accaduto in pas- sato che ai figli di dissidenti o attivi- sti fosse negata la scuola. Tuttavia accade di rado. Si tratta di una for- ma di pressione aggiuntiva», spiega al Corriere Nicolas Bequelin, ricerca- tore di Human Rights Watch. Il giuri- sta Jerome A. Cohen, interpellato sempre dall’Associated Press, ha commentato che la vicenda «non ha nulla a che vedere con la legge, se non per il fatto che viola i diritti al- l’educazione sanciti dalla Costituzio- ne cinese». E se il fratellino di Kesi può frequentare la quinta elementa- re è perché da anni vive con la non- na in un’altra località. Chen è entrato in rotta di collisio- ne con le autorità locali quando ha cominciato a contrastare aborti e sterilizzazioni forzate decise dai fun- zionari responsabili della pianifica- zione familiare, pratiche in teoria non ammesse ma diffuse là dove il controllo centrale si allenta. Ulterio- ri capi d’accusa, per Chen, aver osta- colato il traffico e assaltato uffici go- vernativi. In febbraio lui e la mo- glie, pare con la complicità di un quadro dell’amministrazione loca- le, sono riusciti a lasciar circolare un video in cui raccontavano la loro detenzione non formalizzata: nien- te telefono né Internet, porta chiusa dall’esterno la notte e decine di per- sone a darsi il cambio per controllar- li attraverso le finestre in aggiunta alle telecamere, né visite né medici né medicine. In più occasioni i giornalisti che hanno cercato di raggiungere la loro abitazione sono stati circondati, mi- nacciati e allontanati da gruppi di sgherri, e persino una delegazione di diplomatici occidentali era stata respinta. La piccola Chen Kesi tutto ciò sarebbe autorizzata a non saper- lo, ma ci sono cose che si imparano anche senza andare a scuola. Marco Del Corona leviedellasia.corriere © RIPRODUZIONE RISERVATA Figlia di dissidenti, è chiusa in casa e non può andare a scuola Le autorità le hanno sequestrato i giocattoli e i libri: il padre si era opposto agli aborti forzati La scolaretta cinese di sei anni prigioniera del regime di Pechino La storia 52 Arresti Liu Xia, 52 anni, moglie del premio Nobel per la pace Liu Xiaobo, 55, con una foto del marito, incarcerato dopo una condanna a 11 anni per aver promosso il movimento Charta ’08: anche lei è agli arresti domiciliari, senza essere stata accusata di nulla (Reuters/P. Kujundzic) Libertà Il dissidente Hu Jia, 38 anni, con la moglie Zeng Jinyan, 27. Dopo l’arresto di Hu, nel 2007, la moglie e la figlia neonata sono finite ai domiciliari e sono poi scomparse alla vigilia delle Olimpiadi del 2008. Sono tornati tutti in libertà il 26 giugno scorso Reclusi Il dissidente cieco Chen Guangcheng, 39 anni, con la moglie Yuan Weijing e la figlioletta Chen Kesi, che oggi ha 6 anni: vivono dal settembre 2010 ai domiciliari. Lui ha scontato 51 mesi di carcere per essersi opposto agli aborti forzati Gli oppositori arrestati in Cina dal 20 febbraio 2011, «giornata dei gelsomini» di Pechino I precedenti COMUNE INDIRIZZO Clusone Via Mazzini, 29-31 Dalmine Via M. Buttaro, 4/A Desenzano del Garda Via Agello, 14 Gardone Val Trompia Via Matteotti, 50 Gorlago Piazza Gregis, 3 Gussago Via Diaz, 36 Inveruno Via Fiori 21 Esteri Corriere della Sera Mercoledì 7 Settembre 2011 italia: 515249535254 Codice cliente: 22 Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Codice cliente: 23 Corriere della Sera Mercoledì 7 Settembre 2011 italia: 515249535254 Codice cliente: André Glucksmann, 74 anni, filosofo e attivista dei diritti umani francese. Appoggiò l’intervento militare in Afghanistan e Iraq. Il suo saggio «Dostoevskij a Manhattan» è del 2002 Si sa veramente tutto di quanto successo l’11 settembre? O restano delle zone d’ombra che possono continuare a dare adito alle teorie cospirazioniste circolate in questi ultimi dieci anni? L’ 11 settembre fu immediatamente vissuto come impossibile. I testimoni non credo- no ai propri occhi, i responsabili, disorien- tati, si ritengono in piena fantascienza, i prudenti, che vogliono mantenere la testa fredda, la perdono fantasticando deliranti cospirazioni (la Cia, gli ebrei, speculatori immobiliari). Resta il fatto che l’impossibile ha avuto luogo e che questo luogo, non a caso, fu chiamato «Ground Zero», cioè lo spazio devastato delle prime esperien- ze atomiche. Né è un caso se le supreme autorità vengono imbarcate manu militari in rifugi anti-nu- cleari: si misura il nuovo impossibile con il vecchio impossibile. Si affaccia l’apocalisse, ma non quella che era prevista durante la guerra fredda. Occorre riapprendere a «pensare l’impensabile», come pre- scriveva un celebre libro di strategia nucleare negli anni 50. Per quanto folgorante appaia, un evento non è mai un inizio assoluto. Una volta dissipato il genera- le smarrimento, è giocoforza constatare che l’attac- co di New York non è radicalmente inaudito. Né il progetto di mirare indiscriminatamente ai civili na- sce nel settembre 2001: da Guernica, i fanatismi pro- fani o celestiali hanno spopolato senza rimorsi il XX secolo. Il modo operativo stesso non è privo di ante- cedenti: il bersaglio fu attaccato nel 1993 (nel sotto- suolo, con un’auto imbottita di esplosivo); il mezzo, un aereo dirottato, fu provato a Natale del 1994 (l’air- bus di Algeri doveva schiantarsi su Parigi). Quanto all’aspetto suicida degli assassini che si ergono a missili umani appare inverosimile solo agli ingenui: tra bolscevichi, nazisti, integralisti d’ogni genere, ab- bondano i sacrificatori professionisti decisi a immo- larsi per la «buona causa». Le tessere del puzzle era- no sparpagliate, mancava il concetto che permette d’immaginare l’inimmaginabile. Sebbene alcuni responsabili americani o europei subodorassero l’esistenza di un rischio rilevante, il vantaggio lo aveva Bin Laden, che calcolava alcuni colpi in anticipo. La cecità generale viene spiegata dalla paralisi burocratica (Cia contro Fbi) e dalle ri- valità ai vertici. Spiegazioni troppo scarne: una visio- ne acuta e consensuale dei rischi corsi in comune avrebbe spazzato via questi conflitti. Al contrario, il pregiudizio di vivere «la fine della storia» inebriava i nostri bravi impostori: la guerra fredda è termina- ta, le minacce gravi sono abolite! L’ottimi- smo strategico celebrava la scomparsa del Grande Nemico Unico: non c’era più l’avver- sario onnipresente, quindi non c’erano più avversità. Questo ragionamento fallace equivaleva a un passaporto per il migliore dei mondi; i bilanci militari si dissolvevano, la pace universale era a portata di mano, sussistevano soltanto «conflitti di debole in- tensità» che devastavano le periferie del mondo. L’11/9 fracassa questo quietismo condiviso. In politica come in economia basta postulare che una crisi generale sia definitivamente esclusa per ab- bassare la guardia e aprire le porte del disastro: il «Candido» di Voltaire, con la sua critica dell’ottimi- smo Leibniz-panglossiano, deve diventare l’introdu- zione obbligata a qualunque geopolitica del XXI se- colo. Dieci anni dopo, abbiamo superato il cerchio in- cantato dei nostri euforici sonni pagati a caro prez- zo? Sì e no. Sì: l’America ha rivalutato le proprie alleanze in- condizionate. L’Arabia Saudita non aveva forse forni- to a Al Qaeda l’ideologia (il salafismo), i finanzia- menti e una base di reclutamento (14 dei 19 pirati appartenevano alla buona società saudita)? Conse- guenza teorica: «Il fatto che per 60 anni le nazioni occidentali abbiano scusato e accettato la mancanza di libertà in Medio Oriente non fu per nulla d’aiuto alla nostra sicurezza, perché nel lungo termine la sta- bilità non può essere acquistata al prezzo della liber- tà» (G. W. Bush, 7/11/2003). Conseguenza pratica: Saddam Hussein, che nel 1991 ebbe la vita rispar- miata per la pressione saudita al prezzo del duplice massacro dei curdi e degli sciiti, viene impiccato. Dopo, i despoti in preda a sommosse popolari sono «mollati» (Tunisia, Egitto, Libia). Mediterraneo, Vi- cino e Medio Oriente si sradicano da una storia fred- da e da società congelate. La cappa di piombo salta, nel migliore dei casi, perché ovunque le rivendica- zioni democratiche accrescono sogni di libertà. Op- pure, nel peggiore dei casi, perché bisogna contare fino a tre: 1) una gioventù irrequieta parzialmente conquistata dai Lumi; 2) partiti religiosi che sogna- no il califfato; 3) apparati militari immersi nella cor- ruzione, inclini a reprimere. E nell’entroterra padri- ni (Russia e Cina) che appoggiano, in Iran come in Siria, il marciume dei poteri tirannici. No: le illusioni di un ottimismo menzognero an- nebbiano daccapo i cervelli dei dirigenti. Eliminato Saddam, Washington ritenne risolto il problema. Mal gliene incolse. L’assassinio di iracheni da parte di iracheni, grande sport del defunto regime, conti- nuò sotto altre etichette. Ancora oggi — ad eccezio- ne forse della Tunisia — i Paesi che festeggiano la loro primavera non sembrano gran che immunizza- ti contro la peste del terrorismo, dell’intolleranza, della xenofobia e delle guerre tribali. L’Unione Europea, incline al laisser-faire dei non-interventi, sfarfalleggia e si divide. Quando, francesi e britannici in testa, alcuni europei osano un intervento umanitario armato (bravi!), corrono il rischio di cantar vittoria troppo presto: il dopo Gheddafi promette d’essere teso quanto il dopo Sad- dam, se coloro che condannavano a morte le infer- miere bulgare passano, una volta compiuto il volta- faccia, per democratici autentici; e se gli uomini di Al Qaeda, che hanno bombardato gli arsenali del vecchio regime, sono visti come gente di buon cuo- re. Il vecchio continente naviga alla cieca. La sua condiscendenza nei confronti della Russia di Putin, corrotta fino all’osso, violenta e nichilista, protettri- ce degli Assad, prova quanto la lezione dissuasiva dell’11/9 si stia dimenticando. Bin Laden è morto, la sua rete sopravvive, ma di- spersa. Tuttavia, la potenza nociva che colpì Manhat- tan rimane. Sono bastati qualche regione fuorilegge (questo non manca mai), padrini senza scrupoli (nemmeno questi mancano) perché un piccolo gruppo armato di cutter colpisse al cuore la potenza mondiale numero uno. Immaginate i danni se aves- se preso come bersaglio una centrale nucleare! Il pa- radigma di Hiroshima è decaduto, ormai la capacità di devastare la storia e di porre fine all’avventura umana sfugge al monopolio dei grandi Stati. A van- taggio di chi? A vantaggio di chiunque. «Una volta abbattuti i limiti del possibile, è difficile rialzarli», stipulava Clausewitz, annunciando che l’era delle battaglie massacratrici non sarebbe finita con Napo- leone. La Belle Époque se ne infischiò, ma il secolo seguente lo confermò. Bin Laden è scomparso, non la strategia degli odi radicali e senza pietà. (traduzione di Daniela Maggioni) ©RIPRODUZIONE RISERVATA ? In edicola Le parole e le immagini: doppio volume con il Corriere LA FINE (MANCATA) DELLA STORIA DA GROUND ZERO ALLE RIVOLTE ARABE di ANDRÉ GLUCKSMANN Filosofo A P / M A R T Y L E D E R H A N D L E R 1 1 S E T T E M B R E 2 0 0 1 / 2 0 1 1 E’ in edicola con il Corriere della Sera il primo di due volumi dedicati all’11 settembre («11.9, il giorno che ha cambiato il mondo»): s’intitola «Le parole» (336 pagine più cofanetto) e raccoglie gli articoli più autorevoli usciti sul Corriere dal settembre al dicembre 2001 (oltre 50 firme, con i pezzi di Oriana Fallaci e Tiziano Terzani). Il secondo volume («Le Immagini», 352 pagine, 300 foto) esce sabato 10 settembre (con un portfolio di James Nachtwey). Illusioni Le minacce all’Occidente e i rischi di un eccesso di ottimismo 24 Esteri Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera # italia: 515249535254 Codice cliente: P er dieci anni non ha voluto par- lare. Ha tenuto dentro di sé il ri- cordo di quel terribile 11 settem- bre 2001. Ma anche l’orgoglio di aver salvato la vita ai 300 colleghi del- la compagnia assicurativa Fireman’s Fund (gruppo Allianz) di cui era il capo. Arthur Moossmann, 55 anni, Art per gli amici, lavorava al 47˚ e 48˚ piano della Torre Sud (WTC 2), quella colpita per se- conda e crollata per prima: sono i piani più alti ad aver avuto il 100% di soprav- vissuti. Lui, ora responsabile del busi- ness marittimo globale di Allianz, non se ne è mai vantato. A pochi giorni dal decimo anniversario ha accettato di rac- contare la sua storia al Corriere della Se- ra: calmo e sorridente, con la voce solo a tratti incrinata dall’emozione. Com’era iniziato quell’11 settem- bre? «Come un martedì qualsiasi, alle 7,30. Ero con la mia assistente per pro- grammare la giornata, quando abbiamo sentito un forte rumore e il nostro palaz- zo, il WTC 2, tremare. Fuori dalle fine- stre abbiamo visto cadere macerie in fiamme. Secondo le prime notizie un ae- reo privato aveva perso la rotta ed era finito nella Torre Nord». Come ha reagito? «Mi sembrava molto strano. Ero in corridoio, fuori dal mio ufficio, quando è arrivato il manager del palazzo, un funzionario della Port Authority, dicen- do che si trattava di un incidente mino- re e non dovevamo muoverci: non vole- vano che la gente uscisse per strada e rischiasse di essere colpita dai rottami. Qualche collega ha tirato un respiro di sollievo». Lei invece? «Non so perché, ma mi sentivo che non era giusto e ho ordinato di evacua- re subito i nostri due piani. Ora so che è stata la miglior decisione della mia vi- ta. Ho anche detto ai colleghi di non usare gli ascensori e scendere per le sca- le: molti non erano contenti di fare a piedi quasi 50 piani. Ma io ho insistito e, dopo aver controllato che tutti fosse- ro usciti dagli uffici, sono sceso an- ch’io». Quando ha sentito il secondo col- po? «Ero al 37˚ piano, quando c’è stata la seconda scossa, questa volta molto più forte: ha sbattuto per terra me e chi mi stava vicino. Abbiamo continuato a scendere mentre molta altra gente pren- deva le scale e mentre i pompieri e la polizia invece salivano. Qualcuno ha detto che un altro aeroplano aveva col- pito la nostra torre, altri parlavano di una bomba». Che cosa ha visto, arrivato giù? «Sono uscito nella piazza fra le due torri ed è subito stato chiaro che era suc- cesso qualcosa di molto drammatico. La scena era spaventosa: c’erano corpi e parti di corpi sparsi dappertutto. La gen- te era sotto shock, gridava, piangeva o guardava ammutolita all’insù le due tor- ri in fiamme. Sapevo che tutti i miei col- leghi erano usciti dalla nostra torre ma non potevo controllare dove fossero. Ho cominciato ad avviarmi verso Wall Street». Dov’era quando è caduta la Torre Sud? «Mi ero rifugiato vicino al negozio di un calzolaio: la polvere ha inghiottito tutto, me compreso. Ma ero vivo e ce l’ho fatta a raggiungere la Penn Station e prendere il treno per Long Island, do- v’erano mia moglie e i miei due figli, di quattro e sette anni: erano in ansia; non potendo telefonare, credevano fossi morto. Ci siamo riabbracciati a mezza- notte». Come ha passato la notte? «Ho parlato al telefono con il presi- dente del Fireman’s Fund che era in Germania per una riunione: la prima preoccupazione era contattare tutti i col- leghi. L’ho fatto il mattino dopo, grazie ai contatti telefonici d’emergenza e ho scoperto che erano tutti salvi». Se avesse obbedito ai pompieri e al- la Port Authority, sarebbero morti… «Con il senno di poi, il loro consiglio era sbagliato. Ma non mi sento di criti- carli: tutto è successo così in fretta e lo- ro hanno pagato caro l’errore. Solo i pompieri hanno perso oltre 300 perso- ne». Quanti amici di altre aziende lei ha perso? «Un centinaio che conoscevo perso- nalmente e che lavoravano per Aon, Cantor Fitzgerald e altre società del WTC». Oltre 10 mila persone soffrono an- cora per lo stress da trauma dell’11 set- tembre: lei come l’ha superato? «Per ognuno è stato diverso. In me ha prevalso la gratitudine di essere vi- vo, di poter guardare ancora negli occhi i miei cari. Mi è rimasta l’incredulità di poter andare al lavoro un giorno e non tornare più. L’impatto emotivo più pro- fondo è stato rendermi conto di quanto prezioso è ogni giorno, ogni minuto del- la vita». E i suoi colleghi? «Tutti hanno avuto alti e bassi. Ma so- no felice di dire che tutti sono tornati al lavoro, in uffici temporanei, entro il ve- nerdì successivo a 9/11. Ricevo ancora cartoline da loro e dai loro familiari per ringraziarmi di averli salvati. È la mia maggior soddisfazione». Non ha mai fatto ricorso a un aiuto terapeutico? «No. Qualche collega li ha usati per curare le cicatrici del trauma. Altri l’han- no affrontato in privato. Io mi sono con- centrato sul futuro, nella ricerca di un nuovo spazio per gli uffici dove riunire di nuovo tutti i 300 collaboratori come un solo team: obiettivo raggiunto nel gennaio 2002, quando ci siamo spostati presso la Dresdner Bank a Wall Street». Le piacciono le nuove torri che stan- no sorgendo? «Sì. Vivo lì vicino, ad Albany Street e per anni Ground Zero è stato un buco che ricordava sempre l’attacco terrori- stico. Era frustrante vedere i lavori fer- mi. Ma ora l’area è di nuovo vibrante, piena di energia, proiettata sul doma- ni». Se la sentirebbe di tornare a lavora- re in un ufficio ai piani alti delle nuo- ve torri? «Non avrei problemi. Abbiamo impa- rato molto da quell’esperienza e siamo più sicuri oggi». Che cosa ha provato alla notizia del- l’uccisione di Osama bin Laden? «Non mi piace festeggiare la morte di nessuno. Tuttavia il mondo è un po- sto difficile e ci sono persone orribili. Suppongo che il giorno della scompar- sa di Bin Laden per molti sia stato la chiusura di una fase, per altri l’inizio di una nuova. Per me solo un altro gior- no». Cosa farà per il decimo anniversa- rio? «Non credo parteciperò a cerimonie ufficiali. Non l’ho mai fatto. Rifletterò per mio conto, con famiglia e amici, sul- le cose positive della mia vita in questi dieci anni. E renderò omaggio alle vite perse andando in chiesa». ©RIPRODUZIONE RISERVATA Manager Ar|hur Hoossmann, 55 ann|, nc| 2OOl |avorava a||c Torr| Ccmc||c. gu|dava |a compagn|a ass|cura||va l|rcman’s lund (gruppo A|||an/) con u|||c| a| /7˚c a| /8˚p|ano dc||a Torrc Sud, quc||a co|p||a pcr scconda c cro||a|a pcr pr|ma. sono | p|an| p|u a||| ad avcr avu|o || lOO% d| sopravv|ssu||. Hoossmann v|vc a poca d|s|an/a da Cround Zcro Nell’indagine sull’11 settembre restano molti aspetti da chiarire. Il primo è legato all’abilità dei «piloti» kamikaze: ossia, alla capacità di guidare gli aerei contro Torri e Pentagono. Il secondo dubbio riguarda il supporto esterno: di recente è stata rilanciata la pista saudita, «Quel mattino nella Torre Sud ho disobbedito ai pompieri Così ho salvato 300 persone» L’odissea del World Trade Center nel diario di un piccolo grande eroe Il boato una ma|||na|a comc |an|c, po| un boa|o da| gra||ac|c|o accan|o. E |’ord|nc. «Rcs|a|c dovc s|c|c...» un coinvolgimento di 007 del regno, di ideologi e principi molto vicini a Osama Bin Laden. Infine il mancato intercettamento dei jet dirottati da parte dell’Us Air Force. Sembra impossibile che i caccia siano arrivati tardi. Guido Olimpio La preghiera di Springsteen per le vittime Dirigente O L Y C O M Delle venti persone estratte vive dalle macerie, l’ultima fu una segretaria di 29 anni: Genelle Guzman-McMillan rimase incastrata al buio per 27 ore, pregando Dio di «darle una seconda possibilità». Sotto la Torre Nord per 27 ore: il tempo necessario al suo salvatore per arrivare dal Canada. Si chiamava Trakr e faceva il cane poliziotto. L’addestratore James Symington, fuori servizio, vide la tragedia in tv e partì in auto da Halifax. Il 12 settembre, alle 9 e 15, Trakr fiutò Genelle a 15 metri di profondità. I pompieri la tirarono fuori dopo mezzogiorno. Dieci anni dopo Genelle lavora alla Port Authority di New York, vive a Long Island, sposata con 4 figli. Sopravvissuta celebre: nozze riprese in tv, il libro «Angelo nelle macerie» che l’ha appena portata in tour fino in Australia. Symington, sospeso perché andò a New York senza autorizzazione, fa l’attore a Los Angeles. Il cane è morto a 16 anni nel 2009, con due zampe paralizzate. Una ditta specializzata ha regalato al suo padrone 5 piccoli Trakr, l’unico eroe clonato dell’11 settembre. Michele Farina ©RIPRODUZIONE RISERVATA I protagonisti dieci anni dopo di MARIA TERESA COMETTO 8rucc Spr|ngs|ccn ha raccon|a|o |’ancddo|o, scmp||cc c commovcn|c comc |a sua mus|ca, scn/a rc|or|ca. poco dopo |’ll sc||cmbrc || «8oss» — chc v|vc |n una bc||a |a||or|a dc||’cn|ro|crra — cra |orna|o nc||a sua Asbury Par|, lcw !crscy, pcr vcdcrc |’occano. A un scma|oro, |’au|omob|||s|a d| ||anco a||a sua au|o |o r|conobbc, abbassò || ||ncs|r|no c g|| d|ssc so||an|o. «wc nccd you now». 0ra abb|amo b|sogno d| |c. 0ua||ro paro|c. 0a||c qua|| c usc||o dopo un pcrcorso d| r|||css|onc — c d| asco||o dc| parcn|| d| |an|c v||||mc — un cd |ra | p|u |mpor|an|| dc||a sua v||a mus|ca|c, «Thc R|s|ng». usc||o nc| 2OO2 c cos|c||a|o d| |mmag|n| b|b||chc — || sanguc, || |uoco, || c|c|o, |a p|ogg|a — c d| cmo/|on| pro|ondc — |a spcran/a, |’amorc, |a |or/a dc||o sp|r||o. Con can/on| chc par|ano dc||a vcdova d| un pomp|crc («ln|o |hc l|rc»), d| un soccorr||orc |rauma||//a|o («lo|h|ng Han»), d| uno dcg|| a||cn|a|or| («Parad|sc»). È un d|sco chc cv||a || scn||mcn|a||smo pcr co|p|rc a| cuorc. «l| c|c|o cro||ava, squarc|a|o da| sanguc | la| ch|ama|o || m|o nomc pr|ma d| svan|rc nc||a po|vcrc | Su pcr |c sca|c, dcn|ro || |uoco», can|a Spr|ngs|ccn dando vocc a| do|orc d| quc||a vcdova, «ho b|sogno dc| |uo bac|o ma |’amorc c || scnso dc| dovcrc || hanno ch|ama|o |n un |uogo p|u a||o | 0a qua|chc par|c su quc||c sca|c, dcn|ro || |uoco» («ln|o |hc l|rc»). E |n una can/onc scr|||a pr|ma dc||’ll sc||cmbrc, quas| un prcsag|o, «Hy C||y o| Ru|ns», Spr|ngs|ccn can|a «la m|a c|||a c |n rov|na | 0ra con qucs|c man| || prcgo o S|gnorc | Pcr |a |or/a, S|gnorc |Pcr |a |cdc, S|gnorc», |a prcgh|cra dc| poc|a a| qua|c || suo popo|o avcva ch|cs|o a|u|o a un scma|oro rosso v|c|no a| marc, a Asbury Par|. Matteo Persivale ©RIPRODUZIONE RISERVATA Canzoni Genelle L’ultima sopravvissuta e il cane che la trovò Trakr 25 Esteri Corriere della Sera Mercoledì 7 Settembre 2011 # italia: 515249535254 Codice cliente: 26 Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Codice cliente: MILANO — Dopo 5 anni sembrava ormai scontata l’ar- chiviazione dell’inchiesta pe- nale di Milano sull’acquisto del 15% della Serravalle da par- te della Provincia, ma ora a sor- presa l’indagine resuscita: vie- ne trasferita a Monza per con- nessione con quella dei pm Walter Mapelli e Franca Mac- chia sulla presunta tangente da due milioni che sarebbe ar- rivata al pd Filippo Penati na- scosta dietro una finta caparra per una casa e si affianca all’al- tra della Corte dei Conti. E dal- le intercettazioni emerge il ner- vosismo dei protagonisti del- l’affare Serravalle quando un anno fa si scoprì che la Procu- ra contabile indagava su di lo- ro per un danno erariale di al- meno 76,4 milioni. L’inchiesta del procuratore aggiunto milanese Alfredo Ro- bledo e del sostituto Stefano Civardi ipotizzava il reato di abuso d’ufficio. Pareva finita sul binario morto dell’archivia- zione, dopo che una perizia dei docenti universitari Mario Cattaneo e Gabriele Villa riten- ne che, sebbene gli 8,831 euro pagati per azione dalla Provin- cia presieduta da Penati al Gruppo Gavio fossero fuori mercato, il prezzo era «ragio- nevole», «congruo» e frutto di «condizioni economicamente sostenibili» se lo si valutava nell’interesse dell’ente che ave- va ottenuto la maggioranza della Serravalle. Un affare che costò alle casse provinciali 238 milioni facendone guada- gnare 179 a Gavio che le azio- ni le aveva pagate 6 euro. Di tutt’altro avviso l’indagi- ne contabile del viceprocurato- re generale Paolo Evangelista, anche questa avviata nel 2005 come quella penale dopo un esposto ad agosto 2005 dell’al- lora sindaco Gabriele Alberti- ni che con altri legava l’affare all’appoggio da 50 milioni di Gavio alla scalata dell’Unipol di Consorte alla Bnl. Ma la Pro- cura della Corte dei Conti, in carenza drammatica di organi- co e pressata da indagini im- portanti su tutta la Lombardia, per evitare la imminente pre- scrizione di un’inchiesta or- mai conclusa, il 24 giugno 2010, «mise» in mora tutti i protagonisti dell’affare: Penati e gli 8 assessori che avevano firmato la delibera per l’acqui- sto, oltre al segretario genera- le e presidente dell’Asam (so- cietà della Provincia che aveva acquistato il pacchetto) Anto- nino Princiotta, al direttore centrale Giancarlo Saporito e al consigliere Asam Giordano Vimercati, gli ultimi due inda- gati a Monza come Penati. Quel giorno su di loro scese una doccia scozzese. Telefona- te e sms si fanno frenetici, il nervosismo sale sempre più per decidere la strategia difen- siva, si fissano incontri riserva- ti che vengono via via riman- dati, registra la Guardia di Fi- nanza di Milano che intercetta movimenti e comunicazioni. Penati chiede a Princiotta se «il pm è sempre lo stesso». Ri- sposta: «Non c’è più Spataro (Domenico Spadaro, diventa- to nel frattempo presidente della Corte dei Conti dell’Alto Adige, ndr) ed è la cosa miglio- re perché con quello non pote- vamo nemmeno parlare». Non è che possano sperare vada meglio con Evangelista, uno dei pm contabili più stimati. Secondo lui l’intera operazio- ne Serravalle era in contrasto con le norme del Testo unico enti locali perché conclusa gra- zie a un finanziamento di Ban- ca Intesa garantito da un pe- gno su tutte le azioni detenute dalla Provincia. Nel caso in cui l’ente, che certo non naviga nell’oro, non dovesse pagare il debito, le azioni finirebbero immediatamente alla banca causando «una automatica di- smissione del servizio pubbli- co» e «la perdita del controllo da parte del settore pubblico della società Milano Serravalle a favore dell’istituto di credito finanziatore». C’erano anche altri possibili danni: il Comita- to pro Brianza Provincia aveva presentato una diffida prote- stando che l’acquisto erodeva quella parte di patrimonio che sarebbe dovuto andare un do- mani alla nuova Provincia; un consigliere aveva fatto un esposto denunciando che la Provincia aveva rinunciato a un credito di oltre 2,3 milioni nei confronti dell’Asam; in più l’acquisto «ha dato origine a un contenzioso» per la viola- zione del patto di sindacato vinto dal Comune. Un’opera- zione che per Evangelista era «priva di una qualsiasi utilità» dato che Comune e Provincia già detenevano il controllo del- le Serravalle attraverso il patto di sindacato che ne assicurava la gestione «nell’esclusivo inte- resse» pubblico. Giuseppe Guastella [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA MILANO — Tutti che corrono da Bru- no Binasco, tutti mandati in tilt dalla Cor- te dei Conti nel giugno-luglio 2010: l’ex braccio destro di Penati si precipita a un appuntamento con l’imprenditore Bina- sco addirittura ai binari di un treno Mal- pensa Express; il portavoce di Penati, al- l’esito di un altro incontro lampo con Bi- nasco, comunica in codice al politico pd il sollievo di un «niente scarpe, niente cia- batte, niente mutande»; Penati telefona direttamente a Binasco per chiedergli un dato con il quale difendersi; il presunto collettore di tangenti di Penati (Di Cateri- na) reclama e ottiene da Binasco il rispet- to di patti pregressi da 2 milioni di euro; e il direttore generale del Comune di Se- sto si preoccupa di trovare un posto sicu- ro dove fare un incontro, nello studio del- l’architetto di Binasco che nel 2008 aveva intermediato la caparra immobiliare usa- ta come pretesto per far riavere a Di Cate- rina 2 milioni di pregressi finanziamenti a Penati. «Quel pm? Inavvicinabile» A fare da miccia sono il 22 giugno 2010 il provvedimento con il quale la Corte dei Conti ipotizza 80 milioni di danno all’era- rio nell’operazione Milano-Serravalle, e la conseguente lettera con la quale il 24 giugno il Comune di Milano (sindaco Mo- ratti) mette in mora Penati, l’ex suo capo di gabinetto Giordano Vimercati, l’ex di- rettore generale Antonino Princiotta e al- tri nove ex amministratori della Provin- cia di Milano acquirente nel 2004 del tra- vagliato pacchetto azionario della società autostradale Milano-Serravalle, ceduto al- l’ente pubblico dal gruppo Gavio-Bina- sco con una plusvalenza di 6 euro per azione. E tutti, sul versante dell’acquiren- te pubblico, «per valutare una linea difen- siva», corrono proprio dal privato Bina- sco. Che da un lato è il top manager del gruppo Gavio venditore a peso d’oro del- le azioni nel 2o04; ma dall’altro lato è an- che l’uomo che, secondo i pm di Monza, avrebbe poi illecitamente finanziato nel 2008 il pd Penati con 2 milioni di euro, «mascherati» come caparra concessa in un preliminare immobiliare a Di Caterina attraverso una simulata opzione d’acqui- sto di un immobile, lasciata apposta sca- dere entro il 31 dicembre 2010. Pur confusi e dispersivi come sono sempre i brogliacci riassuntivi delle inter- cettazioni, il loro esame svela ora il clima di panico determinato nell’estate 2010 dai rilievi della Corte dei Conti. La sera stessa del 24 giugno Penati chiama Prin- ciotta e si informa su chi stia conducen- do le indagini contabili: «Penati chiede se il pm è sempre il solito, e Princiotta dice che il pmè un altro e che da un certo pun- to di vista è meglio, perché con quello (di prima, ndr) nemmeno potevano parla- re». Poi Penati chiama direttamente Bina- sco, gli spiega che «la Corte dei Conti do- po 5 anni sta cercando di sospendere i ter- mini di prescrizione», e gli chiede «quale è stata l’ultima transazione. Binasco ri- sponde che l’ultima fu con un privato che gli ha venduto un 1% ex Comune di Co- mo, ma al momento non rammenta sulla base di quali prezzi, farà delle ricerche. Penati ringrazia». L’ufficio «sicuro» dell’architetto Il 5 luglio il portavoce di Penati, Mag- gi, si incontra al Bar Basso «per un caffè» con l’architetto Renato Sarno, professio- nista vicino sia a Binasco sia a Penati, e tramite nel 2008 della caparra da 2 milio- ni di Binasco a Di Caterina. Subito Maggi avvisa Penati, che gli raccomanda «dopo, eh», per una spiegazione a voce in uffi- cio. Sarno la mattina dopo chiama Bertoli (attuale direttore generale del Comune di Sesto San Giovanni) per comunicargli che «ha bisogno di parlargli 10 minuti», e lo raggiunge già nel pomeriggio, quando poi spedisce al portavoce di Penati un sms per fissare un appuntamento («Va be- ne per Filippo lunedì alle 18 da me»). Slit- terà più volte, fino a essere rimandato a settembre. Ma deve essere un appunta- mento particolare se Bertoli l’8 luglio si pone il problema che «però c’è anche il bisogno di un posto...»: l’architetto Sarno subito lo rassicura che, «anche se lui è as- sente», possono «andare pure nel suo stu- dio». «Tutto a posto, niente mutande» Il 13 luglio tocca a Pietro Rossi, consi- gliere d’amministrazione della società «Tangenziali esterne di Milano spa» desi- gnato dalla società Milano-Serravalle, chiamare Binasco e chiedere «un incon- tro per la settimana prossima»: ma non per sé, bensì un incontro «per loro», che «questa settimana sono a Roma». Bina- sco però va in ferie e rimanda a fine lu- glio, quando il 29 Binasco ricontattato ma non da Rossi, bensì dal portavoce di Penati, Maggi, che «ricorda a Binasco che Rossi gli ha detto di chiamarlo». Concor- dano un incontro nel pomeriggio nell’uf- ficio di Binasco, e Maggi appena uscito comunica il tutto a posto a Penati: «Nien- te scarpe, niente ciabatte, niente mutan- de». Frase criptica che però Penati decodi- fica: «Oh la Madonna, nessun problema insomma». «Sono in corso ulteriori approfondi- menti — tira le fila sul punto la Gdf — finalizzati a comprendere quali siano le motivazioni, a oggi ignote, per cui Rossi per conto di terzi ("Loro sono a Roma") abbia contattato Binasco e poi delegato a incontrarlo Maggi», il portavoce di Pena- ti. «E sono ignoti i reali contenuti della comunicazione di Maggi a Penati subito dopo il suo incontro con Binasco ("Nien- te scarpe, niente ciabatte, niente mutan- de")». Appuntamento urgente sui binari Intanto il primo luglio anche «Vimerca- ti ha cercato Binasco «per un consiglio», e Binasco, «compreso che si tratta della Serravalle, gli fissa un appuntamento il 7 luglio all’ingresso della stazione ferrovia- ria del treno Malpensa Express». L’impre- visto incontro tra Binasco e un conoscen- te, però, spiazza sia la coppia Binasco-Vi- mercati che voleva parlare in maniera ap- partata sia la Gdf: «Dall’intercettazione ambientale si è potuto comprendere che i due hanno effettivamente parlato della Serravalle», ma solo «in termini generali, perché accanto a loro era seduta una ter- za persona, conoscente di Binasco, so- praggiunta inaspettatamente ancor pri- ma dell’arrivo di Vimercati e presente per tutto il tempo dell’incontro». «La caparra? Rispetterò il patto» Tra tutti, però, a luglio 2010 è l’impren- ditore Piero Di Caterina (che in giugno ha iniziato a parlare coi pm) ad avere l’inte- resse materiale più immediato: dopo l’af- fondo della Corte dei Conti, infatti, è evi- dente che teme che Binasco non rispetti più i patti cristallizzati nella strana capar- ra immobiliare concessagli nel 2008 ma in teoria ancora appesa all’opzione che scadrà il 31 dicembre 2010. Perciò «il 5 luglio, peraltro su indicazione di Penati e Princiotta», anche «Di Caterina contatta Binasco allo scopo di dare ulteriore corso al preliminare». Binasco si irrita, taglia corto in maniera brusca, dice a Di Cateri- na che non ha intenzione di incontrarlo. Ma gli assicura che «comunque avrebbe rispettato il contratto». Cosa che in effetti farà, «disinteressandosi dell’affare» e la- sciando scadere l’opzione per regalare di fatto i 2 milioni a Di Caterina. Luigi Ferrarella [email protected] È stato sospeso dal partito Berlinguer: una linea severa La Commissione di garanzia ❜❜ Il documento Il testo con cui il viceprocuratore generale della Corte dei Conti mette in mora la Provincia di Milano sull’affare Serravalle Con il gruppo Gavio I contatti per una linea comune dopo la richiesta di 80 milioni della Corte dei conti «Niente ciabatte, né mutande» Frasi in codice e riunioni in stazione Il pm è cambiato? Meglio, con l’altro non si parlava Cronache Le intercettazioni I contatti con il gruppo Gavio dopo l’intervento della magistratura contabile Penati, sms e incontri riservati sulla Serravalle ROMA — Una misura «molto severa», dettata da una forte esigenza di «rigore». Luigi Berlinguer, presidente della Commissione di garanzia del Partito democratico, spiega così la decisione di sospendere dal partito Filippo Penati, al centro dell’inchiesta di Monza sulle presunte tangenti nell’area Falk di Milano. L’ex sindaco di Sesto ed ex presidente della Provincia si era autosospeso, il che non rende meno simbolica la decisione (all’unanimità) dei garanti. Dopo tre ore di discussione al Nazareno, lunedì pomeriggio, la Commissione ha sanzionato Penati mettendolo temporaneamente fuori dal partito, in attesa delle decisioni dei giudici. «Una sospensione dolorosa e inevitabile» è stato il commento di Rosy Bindi, presidente del Pd. Penati, ex capo della segreteria politica di Bersani, ha affidato la sua reazione a una nota, nella quale ha ribadito la sua estraneità alle accuse: «Ho fatto tutti i passi indietro doverosi, compresa l’autosospensione senza attendere la decisione del partito, necessari a scindere nettamente la mia vicenda da quella del Pd». © RIPRODUZIONE RISERVATA Ex presidente L’ex presidente pd della Provincia Filippo Penati, ora sospeso dal partito (Salmoirago) Milano Riparte l’inchiesta per abuso d’ufficio sull’acquisto dell’autostrada. E spuntano le mosse segrete dello staff dell’esponente pd 27 Corriere della Sera Mercoledì 7 Settembre 2011 # italia: 515249535254 Codice cliente: Controlli Lettera alla giunta per le autorizzazioni. Tarantini, i pm di Bari al Csm Il cardinale Tettamanzi: tutto uguale dopo Mani pulite L’obiettivo di quella indagine era il controllo del premier ❜❜ ROMA —Ancora a tarda se- ra il presidente del Consiglio era in riunione con l’avvocato Niccolò Ghedini perché, insie- me alla manovra economica, ora l’agenda impone una parti- colare attenzione alle vicende processuali lasciate in sospeso prima delle ferie: in primo luo- go il processo sul caso Ruby, in cui il Cavaliere è accusato di aver ricevuto in casa una prostituta minorenne, ripren- derà il 3 ottobre a Milano e pri- ma di quella data il deputato Berlusconi chiede che la giun- ta per le autorizzazioni della Camera af f ront i i l t ema dell’inutilizzabilità delle inter- cettazioni telefoniche captate dalla «cella» di Arcore. Quelle in cui si sentono le voci di Ni- cole Minetti, Marysthel Polan- co, Lele Mora ed Emilio Fede. In altre parole, l’obiettivo della difesa è quello di ottenere dal- la Camera ciò che è già stato negato dai magistrati: la viola- zione dell’articolo 68 della Co- stituzione nel momento in cui i pm di Milano intercettavano a tappeto gli ospiti di Berlusco- ni con lo «scopo di controllare il padrone di casa». Per questo il deputato Berlu- sconi ha scritto il 1˚ settembre una lettera di tre cartelle che poi è stata consegnata da Ghe- dini al presidente della Giun- ta, Pierluigi Castagnetti (Pd): il premier chiede alla giunta di esprimersi sull’inutilizzabilità di tutte le intercettazioni effet- tuate «a rete» su utenze mobi- li seguite fin dentro la sua re- sidenza. Perché, sostiene Ber- lusconi, l’obiettivo di quella indagine «era il controllo del presidente del Consiglio» e questo dovrebbe indurre la Camera a ravvisare la violazio- ne dell’articolo 68 con conse- guente inutilizzabilità delle trascrizioni già depositate in giunta nelle quali, per altro, le rare parole captate al pre- mier sono omissate. Oggi in giunta Castagnetti comuni- cherà il contenuto della lette- ra di Berlusconi e il Pdl chie- derà di esaminarla subito an- che se non se ne parlerà pri- ma del 16 settembre, data ulti- ma per chiudere il dibattito su Marco Milanese (Pdl), l’ex braccio destro di Tremonti, che rischia l’arresto. Ma al centro del vertice di palazzo Grazioli c’è stata an- che l’inchiesta sulla presunta estorsione ai danni di Berlu- sconi. I pm Piscitelli, Curcio e Woodcock, che oggi riceveran- no dai legali del premier le da- te disponibili per l’interrogato- rio, sentiranno domani nel car- cere di Poggioreale, Giampao- lo Tarantini, l’imprenditore ba- rese accusato insieme alla mo- glie Angela Devenuto e al diret- tore dell’Avanti Valter Lavitola di aver estorto oltre ottocento- mila euro al premier, che avrebbe pagato per evitare che dalla strategia difensiva adotta- ta da Tarantini a Bari, dove è imputato per sfruttamento del- la prostituzione, emergessero particolari imbarazzanti circa i rapporti tra Berlusconi e le escort che lo stesso Tarantini gli procurava. Ieri è stato ascol- tato un ex difensore di Taranti- ni, Nicola Quaranta. Assistito da Alessandro Diddi e Ivan Fi- lippelli, Tarantini è già stato ascoltato sabato scorso dal gip Amelia Primavera per l’interro- gatorio di garanzia. E al proce- dimento barese contro Taranti- ni è legata l’apertura di un’in- dagine del Csmsui presunti ri- tardi che l’inchiesta avrebbe subito. A denunciarli, indican- do come responsabile il procu- ratore capo di Bari Antonio Laudati, fu l’ex pm Giuseppe Scelsi quando era titolare del- l’indagine. Fulvio Bufi Dino Martirano ©RIPRODUZIONE RISERVATA «Ruby, intercettazioni inutilizzabili» Mossa del Cavaliere alla Camera Le inchieste Oggi la riunione dei deputati sulla richiesta d’arresto di Milanese, ex collaboratore di Tremonti ROMA — «Gli anni della cosiddetta Tangentopoli pare che qui non abbiano insegnato nulla, visto che purtroppo la questione morale è sempre d’attualità». Lo dice il cardinale Dionigi Tettamanzi in un’intervista al settimanale Famiglia Cristiana. Dopo nove anni, mentre sta per lasciare la guida della diocesi di Milano, il porporato entra nella cronaca senza fare riferimenti particolari ma lasciandosi andare con considerazioni amare. «Ogni giorno, leggendo i giornali — dice pensando evidentemente non solo a Milano — si è portati a pensare che si stia sprofondando sempre più in basso. L’immoralità è dilagante, a tutti i livelli della società, e pare che al peggio non ci sia più limite, che la catastrofe sia alle porte». Ma se «molti sono corrotti», «non mancano gli amministratori onesti». Il cardinale lascerà il testimone di arcivescovo di Milano al patriarca di Venezia Angelo Scola — giovedì sera alle 20.30 ci sarà il saluto in duomo e il 25 settembre e l’arrivo di Scola. A Milano ha deciso di donare la sua biblioteca personale, oltre 9.000 che andranno alla Biblioteca Centrale Sormani. Parlando della città il porporato spiega che è molto cambiata e ha un’altra preoccupazione: i giovani. «Chi governa — dice — dovrebbe avere il coraggio e la determinazione di impostare le manovre economiche assicurando una vera speranza ai giovani, all’infanzia, alla scuola». ©RIPRODUZIONE RISERVATA 28 Cronache Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera # italia: 515249535254 Codice cliente: L’ex ministro Casa Scajola I primi interrogatori La vicenda Nell’inchiesta nomi di mogli di professionisti con quelli delle escort. Laterza: sembra Sodoma Caldarola: la chiamavano Milano del Sud, ora la capitale della Puglia ha assimilato il peggio, con 20 anni di ritardo, della Milano da bere ❜❜ L’inchiesta e l’accusa Le indagini della Procura di Napoli riguardano l’accusa di estorsione ai danni del premier Silvio Berlusconi. I pubblici ministeri napoletani Curcio, Piscitelli e Woodcock hanno chiesto il carcere per l’imprenditore barese della sanità Gianpaolo Tarantini, 36anni, per sua moglie Angela Devenuto, 34, e per il faccendiere e direttore dell’Avanti! Valter Lavitola (all’estero) Le cifre dell’estorsione Secondo la Procura, Berlusconi avrebbe pagato una quota una tantum da 500 mila euro e poi 20 mila euro al mese a Tarantini. Dei 500 mila ne avrebbe tenuti per sé 400 mila Lavitola, intermediario fra il premier e l’imprenditore. I soldi, stando all’accusa, servivano perché Tarantini sostenesse che Berlusconi non era consapevole di aver fatto entrare delle escort a Palazzo Grazioli DAL NOSTRO INVIATO BARI — L’appuntamento è davanti al Pala- ce. «Sul marciapiede, così restiamo in te- ma». E’ una ragazza spiritosa, Terry De Nicolò, storica vestale della scuderia di Gianpi. E non teme certo che le luci della ri- balta le sciupino la pelle, ha appena finito un’intervista alla Zanzara, «tocca rivederla, sa?, per le querele. Comunque: benvenuto nella Bari dei magnaccioni!». Alle sette della sera sulla città incombe un’afa plumbea as- sieme all’attesa di nomi e carte, di quella spe- cie di ordalia mediatica dentro cui i maggio- renti locali temono di veder saltar fuori cugi- ne, sorelle e, soprattutto, consorti (i loro ne- mici lo sperano, dandosi di gomito). Mogli di notai, avvocati e imprenditori ba- resi facevano la fila con Tarantini per incon- trare Berlusconi («e ti credo! Io ci tornerei a piedi, a palazzo Grazioli!», trilla Terry, incon- tenibile): poche righe, filtrate dagli atti d’in- chiesta, bastano per far ripartire un ritornel- lo che qui non s’è mai fermato davvero, dalla notte dei tempi, da quando la pornostar Ros- sana Doll (al secolo Rossana Di Pierro) scris- se un indimenticabile bestseller intitolato Membri di partito, raccontando che per di- ventare hostess dell’Alitalia aveva dovuto concedersi a tre politici pugliesi di primo pia- no (Patrizia D’Addario non s’è inventata nien- te di nuovo). Dietro i cristalli dei bar del corso, celando un sorriso malevolo nella tazzina dell’espres- sino, o dietro i tavoli di storiche abbuffate ta- rantiniane al Blanc de Noir o alla Bella Bari, tra i professionisti appollaiati al bordopisci- na del club Nilaya o tra le loro mogli che si scolpiscono i glutei nella palestra Wakeup e tra i tiratardi del risto-night Fuoriluogo, in- somma nei posti storici dei ragazzi e delle ra- gazze della Gianpi generation, la domanda è quella di sempre, di ogni elenco e tormento- ne: «Tu ci sei o no?». Tubino bianco, caschetto di capelli corvi- ni, delizioso nasino alla Carfagna, Terry se la ride, sorseggiando il suo espressino mentre il barman del Palace la sbircia senza troppa discrezione. «Me ne hanno dette di tutti i co- lori: mignotta, spacciatrice! Adesso che esco- no i nomi mi metto sulla spiaggia sotto l’om- brellone a ridere. Perché, sa, a me le ipocrite della santa inquisizione fanno più schifo di tutte... quante sono queste signore? Più di dieci, sì... sicuro. Come lo so? Lo so. Però, pia- no, sono chiacchiere, lei che vuole da me?». Terry è come Bari, o forse Bari è diventata come Terry: un’omertosa chiacchierona. Tut- ti sanno tutto e tutti raccontano tutto, fino ai confini dell’irresponsabilità, poi s’acquieta- no, e questa cappa di quiete sta soffocando peggio dell’afa una città in piena mutazione antropologica. «Vedi, il puttanesimo è eterno, c’è sempre stato. Qui la gente si giocava la moglie ai cir- coli, lo scambismo è storico. Ma la variante è gente come Tarantini, quello è l’uomo nuo- vo», mormora un vecchio avvocato che ne ha viste di tutti i colori e non vuole grane. Alessandro Laterza, presidente della commis- sione cultura di Confindustria, la traduce co- sì: «Vedo una distanza incolmabile tra questi comportamenti... disinvolti e un’idea del la- voro che qui viviamo in maniera seria. Penso al vecchio mercante barese che faceva della reputazione parte della sua attività. Vorrei dirle che Bari è Sodoma, un caso unico, ma temo che tutta l’Italia si assomigli». La generazione successiva ha cambiato re- gistro rispetto ai padri. Ora si ostenta quello che prima si faceva in silenzio. Un giovane imprenditore, affogando tra gli squali, rac- contava qualche tempo fa: «Non ho donnine da presentare... ». Le tangenti hanno cambia- to forma. «Adesso si offrono servizi... in car- ne e ossa», dice Peppino Caldarola: «Il punto è la decadenza. Di Bari si diceva: è la Milano del Sud. Con vent’anni di ritardo, ha assimila- to il peggio della Milano da bere. Tarantino è amico della destra e della sinistra, e soprat- tutto campione di una borghesia depravata». Che il tarantinismo abbia attecchito tra- sversalmente tra i trentenni e i quarantenni è palese ascoltando il gossip che mette tra le frequentatrici delle mitiche feste nella villa di Giovinazzo o in certe dimore patinate di Rosa Marina persino due giovani donne ma- gistrato, una delle quali sarebbe stata trasferi- ta per eccessiva vicinanza a Gianpi: all’occor- renza volava fino in costa Smeralda, portava mozzarelle e burrate in dono, dicono. Ma ba- sta scorrere certi fascicoli per avere confer- me meno pettegole di questa seduzione ge- nerazionale. Due anni fa, Tarantini è stato ar- restato assieme al rampollo di una nobile fa- miglia leccese, Alessandro Mannarini: la mamma di Alessandro era legata a quel tem- po a un consulente di Tremonti e poi di Ber- lusconi. Tato Greco, nipote dei Matarrese e figlio del senatore Mario, ha un processo in corso assieme al nostro: lo accusano di esser- si dato un gran da fare, come consigliere re- gionale, per piazzare negli ospedali le famo- se protesi di Gianpi (che ufficialmente non smerciava solo belle donne). Le feste, le fe- ste baresi, sono il mare in cui tutti i pesci so- no grigi. Marina è una che c’è, in certi giri, ma niente cognomi: «Non sono feste di delinquenti. A Bari ogni sera puoi tro- varne cinque, di feste simili. Coca? Mai vista, giuro». «Io non pensavo che finisse così, Gianpi si sentiva padrone del mon- do. Ma quando stai proprio lì, in ci- ma, ti tirano giù», medita Terry, al- l’ultimo sorso di espressino. Trop- pi amici, certo, alla fine si fa indige- stione. Come alla cena elettorale del 2008 per il Pd, alla Pignata, con i big lì attorno a Gianpi e tra i tavoli perfino il sinda- co Emiliano, che da pm lo aveva indagato. Ha detto Emiliano di essere sbiancato e anda- to via dopo pochi minuti, altri malevoli so- stengono sia rimasto in comitiva. Non è così importante. Perché Tarantini ha argomenti migliori dei soldi per scardinare altri cuori politici. Lo ha sperimentato Sandro Frisullo, ragazzo maudit della sinistra pugliese: trami- te Gianpi, ottenne i favori di un’avvocatessa e di una giovane mamma disoccupata, già con lui il mestiere più antico del mondo s’era popolato di avventizie. Frisullo l’ineffa- bile giurò che non aveva immaginato si trat- tasse di escort, come il Cavaliere, perché quelle gli parlavano di politica, «e perfino di Ségolène Royal». Questa era un tempo la città di Pinuccio Tatarella. E già allora la padrona di casa, in certe cene elettorali, trescava col candidato e poi faceva compere con la moglie. «Ma c’era quest’aria da romanzo francese dell’Ottocen- to, tutti un po’ sapevano ma era tutto più soft», sorride Italo Bocchino, che alla scuola di Tatarella c’è cresciuto. Adesso ci vogliono certi racconti disperati di Carofiglio o un filmbello e terribile come Mio cognato di Ser- gio Rubini per narrare quei miscugli di bene e di male che nella Bari vecchia ormai gla- mour sono diventati come i taralli da accom- pagnare col Locorotondo dopo mezzanotte. Colletti bianchi e nuovi boss. Trent’anni fa di- cevano ghignando «la società civile si sta dif- fondendo come un cancro nel corpo sano del- la malavita», ma era una battuta. Oggi la D’Addario conciona: «A Bari nessuno è inno- cente». Con testimonial come lei e Gianpi, la città rischia di restare presto senza voce. Goffredo Buccini © RIPRODUZIONE RISERVATA ROMA — Prime testimonianze per l’inchiesta sulla casa del Colosseo acquistata dall’ex ministro per lo Sviluppo economico Claudio Scajola (è indagato per violazione della legge sul finanziamento dei parlamentari). I pm hanno sentito Barbara e Beatrice Papa (nella foto Jpeg), ex proprietarie dell’immobile. Il caso Terry De Nicolò, una delle ragazze dell’imprenditore in carcere per estorsione: «Le donne della città-bene coinvolte? Sono più di dieci» ROMA — Un comunicato per difen- dersi e, soprattutto, per lanciare mes- saggi. Una nota di tre pagine che suona come un vero e proprio «avviso» agli altri indagati e pure al presidente del Consiglio. Perché dalla latitanza lati- no-americana, il faccendiere Valter La- vitola manda a dire che sul «caso Taran- tini» non s’è mosso di sua iniziativa, ma su indicazione di Silvio Berlusconi. Per negare l’accusa di essere un ricatta- tore, assicura che lui e il premier erano d’accordo. E fornisce una serie di indi- cazioni per dimostrare quanto stretto sia questo rapporto. Tanto che rivela l’esistenza di una telefonata avvenuta il 17 luglio sull’utenza di Arcore, che non è stata resa nota dai pubblici mini- steri di Napoli. La linea è chiara: «Sono stanco di passare per l’Uomo Nero. Pos- so solo affermare che il presidente Ber- lusconi mi ha chiesto di aiutare Taranti- ni e mi chiese anche di assisterlo sul piano personale, perché aveva intuito lo stato di afflizione in cui versava». Le intercettazioni dell’inchiesta na- poletana hanno rivelato come Lavitola fosse di casa a palazzo Grazioli. Fu lui a consegnare schede telefoniche estere a uno dei collaboratori di Berlusconi con- vinto che in questo modo potesse par- lare senza essere intercettato. Non a ca- so ieri il partito Democratico è tornato a chiedere che il capo del governo chia- risca la «natura di questo legame». An- che perché è lo stesso Lavitola a sottoli- neare come ad agosto fosse all’estero «per conto di Finmeccanica di cui so- no consulente» e il sospetto è che que- sti incarichi con aziende pubbliche — così come i milioni di euro finanziati con i fondi per l’editoria — gli siano stati concessi proprio per il suo rappor- to con il capo del governo. È ancora il faccendiere a raccontare il motivo dell’incontro avvenuto il 9 agosto con lo stesso Berlusconi e i co- niugi Tarantini a palazzo Grazioli «per chiarire la questione dei "500 mila eu- ro mancanti" postami da Giampaolo». La storia è nota. Secondo la procura di Napoli i 500 mila euro, così come i pa- gamenti mensili da 20 mila euro, servi- vano per tenere «sotto controllo» Ta- rantini riguardo all’inchiesta di Bari do- ve è indagato per favoreggiamento del- la prostituzione. L’imprenditore, con la mediazione di Lavitola, si sarebbe fatto consegnare il denaro in cambio del silenzio su quanto avveniva duran- te le feste, ma anche per cercare di evi- tare il processo e così impedire la pub- blicazione delle decine di telefonate con il premier. Conversazioni «mediati- camente pesanti», come ha riconosciu- to lo stesso Tarantini, perché riguarda- vano il reclutamento delle donne, ma soprattutto i commenti successivi alle serate affollate di donne che spesso ac- cettavano di fermarsi per la notte. Il comunicato di Lavitola viene dira- mato proprio nel giorno chiave della trattativa tra Procura di Napoli e legali del premier per fissare la data dell’in- terrogatorio. E anche questo appare un modo per dettare la linea che — al- meno a quanto fa intendere il faccen- diere — dovrà essere comune. «La vi- cenda Tarantini — è scritto nella nota —non ha mai monopolizzato i rappor- ti tra me e il Presidente, trattandosi di un argomento residuale e per nulla al- larmante. È bene si sappia che il Presi- dente mi onora della sua amicizia e mi riceve —come emerge dalle intercetta- zioni e come risulterà di certo ai suoi collaboratori — da vari anni, prima che conoscesse Tarantini. Come si evince dalle intercettazioni, Nicla e Giampaolo mi incalzavano affinché convincessi il premier a riceverli; non potevano certo chiamarlo loro, per i motivi di opportunità prima citati. Ma avevano necessità di incontrarlo per- ché per loro era un balsamo psicologi- co». Affermazioni che lasciano stupito il difensore dei Tarantini Alessandro Diddi, che sottolinea come «Lavitola fa i processi mediatici, mentre i miei clienti sono agli arresti». È lo stesso Lavitola a sostenere di aver chiamato Berlusconi il 17 luglio, anche se questa telefonata non è sta- ta allegata agli atti depositati, «alle 21.47 sull’utenza di Arcore, dopo che Tarantini mi aveva posto la questio- ne del 500 mila euro. Ho disturbato a quell’ora il Presidente in quanto, per il tono concitato di Tarantini, non sa- pevo come regolarmi nelle risposte e, intuendo il giudizio che il Taranti- ni andava formando nella sua mente, per evitare qualsiasi dubbio ho senti- to il bisogno di chiarire la questione con chi aveva disposto gli aiuti dele- gandomi con estrema fiducia». Poi parla dei tre incontri ed evidenzia di «aver chiesto al presidente di confer- mare loro che frequentemente di ri- ceverli, ma i suoi avvocati lo sconsi- gliavano». L’ultima parte serve a prendere le di- stanze da Nicla Tarantini con la quale aveva un legame sentimentale: «Le "millanterie" attribuitemi, alle quali non sono uso, o erano frutto di sarca- smo o dettate dalla mia intenzione di spegnere l’interesse di Nicla nei miei confronti, a tutela della mia e della sua famiglia». Fiorenza Sarzanini © RIPRODUZIONE RISERVATA Il faccendiere Messaggi dalla latitanza. «Non sono l’uomo nero, Silvio mi chiese di aiutare Gianpi» «Ma tu c’eri?». I timori delle signore di Bari Roma Lavitola, il premier e il giallo della telefonata non trascritta Protagonisti Nella foto grande Gianpaolo Tarantini (Arcieri), qui sotto Valter Lavitola La escort Patrizia D’Addario 29 Cronache Corriere della Sera Mercoledì 7 Settembre 2011 # italia: 515249535254 Codice cliente: 30 Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Codice cliente: SEGUE DALLA PRIMA Eppure la corsa ha ricevuto la be- nedizione dal Coni, dalla Federci- clismo, dal ct della Nazionale Pao- lo Bettini e vede in gara i big della bicicletta, a cominciare dal varesi- no Ivan Basso e da Giovanni Vi- sconti, campione tricolore e sicilia- no di nascita. Partita da Paesana (Cuneo), il paese simbolo della Le- ga Nord, dove ogni anno a metà settembre si tiene il comizio che apre la «Festa dei Popoli», dopo il rito del prelievo dell’acqua con l’ampolla alle sorgenti del Po, la corsa ha avuto il suo primo intop- po a Mondovì, dove un gruppo di manifestanti capeggiati da Paolo Ferrero, segretario di Rifondazio- ne Comunista, ha tentato di ferma- re il passaggio della carovana: una scena quasi comica. Dicono che il Giro della Padania sia un’idea di Umberto Bossi, dun- que sacra e inviolabile per il popo- lo del Carroccio. Noi italiani siamo fatti così: se il capo dello Stato par- la di segnali allarmanti noi rispon- diamo inventandoci una corsa. Al- tro che un punto in più d’Iva o la supertassa o la patrimoniale. La cri- si si supera con la fantasia. Pier Lui- gi Bersani, segretario del Partito democratico, ha in mente un tor- neo di calcetto fra ricchi e poveri, reddito dichiarato alla mano. Se vincono i ricchi, i poveri non an- dranno più in pensione. Se vinco- no i poveri potranno fare un giro su Ikarus, la barca a vela di Massi- mo D’Alema prima della vendita. Antonio Di Pietro, presidente del- l’Italia dei Valori, pensa invece a una gara di tiro alla fune da svol- gersi nelle campagne di Montene- ro di Bisaccia: in palio ci sono pro- sciutti, quote sugli acquedotti co- munali e un set di canottiere d’an- tan. Anche Lorenzo Cesa non è da meno: si è fatto prestare tutti gli oratori d’Italia per una mega tor- neo di palla prigioniera. I vincitori andranno con la Destra, i perdenti con la Sinistra, pur restando un gruppo unico. Silvio Berlusconi ha in testa un solo sport, chiamiamolo così: è uno sport di resistenza, di contat- to fisico, di volteggio. Avrebbe po- tuto coinvolgere anche dissidenti alla Italo Bocchino. Angelino Alfa- no, dopo aver consultato un son- daggio, ha preferito però suggeri- re un più tranquillo torneo di golf: «C’è buca e buca, gli italiani devono capirlo». Angelo Bonelli, della Federazione dei Verdi, ha in- detto una gara di curling, giocato però con ghiaccio naturale, ad al- ta quota. Tuttavia, per onestà, va detto che l’idea del Giro della Padania re- sta la più fantasiosa. Dietro a Bos- si, devono esserci finissimi intellet- tuali, viaggiatori d’ingegno, erudi- ti ideatori di mappe. Com’è noto, la Padania (o Padanìa) non esiste, e mai esisterà, è un luogo invisibi- le come quelli creati da Italo Calvi- no, appartiene all’inventario delle contrade create da scrittori di tutti i tempi e di tutte le letterature. La Società Ciclistica Alfredo Bin- da sta già preparando il Giro di An- dorra, piccola repubblica dell’Euro- pa meridionale, da non confonder- si con lo staterello pirenaico omo- nimo. È un paese di strette vallate e campi pietrosi su scoscesi pen- dii. L’ha inventato Max Frisch e piace molto ai Comunisti Italiani di Oliviero Diliberto. Bruno e Ro- berto Reverberi, padre e figlio, resi- denti a Ghiardo di Bibbiano, team manager e direttore sportivo della Colnago Cfs Inox, pensano invece al Giro di Bengodi, contrada situa- ta in Berlinzone, terra dei Baschi. Vi sorge una montagna tutta di for- maggio parmigiano grattugiato, sopra la quale abita gente che non fa altro che impastare maccheroni e ravioli. L’idea è di Boccaccio ma piace molto al Movimento per l’Au- tonomia di Raffaele Lombardo. C’è già lo sponsor: il signor Rana. Il Coni, per non essere da meno, suggerisce il Giro della Terra di Mezzo, quella del Signore degli Anelli. La Terra di Mezzo trova il consenso di tutti partiti politici, proprio perché è di mezzo ed è uti- l e a l l a me di a z i one e a l l a mediocrità. Del resto, alzare la me- dia, come suggeriva Luciano Bian- ciardi, è la nostra unica possibilità di superare la crisi: l’età media, la statura media, la terza media, l’in- telligenza media, l’onda media, la birra media, la produttività media e la media oraria del Giro della Pa- dania. Aldo Grasso © RIPRODUZIONE RISERVATA Sport e politica Tafferugli al via della gara voluta da Bossi. Oggi nuova mobilitazione Parte il Giro di Padania: proteste e due agenti feriti Militanti di Rifondazione ostacolano i ciclisti a Mondovì Ivan Basso L’atleta varesino: «Ci hanno urlato di andare a lavorare, qualcuno ci ha spinto. Siamo corridori, la politica non c’entra» Luoghi invisibili La gara Il Giro di Padania è partito ieri da Paesana (Cuneo) e terminerà sabato a Montecchio Maggiore (Vicenza). La gara (nella foto, le contestazioni di ieri) si articola in 5 tappe e toccherà 176 Comuni, distribuiti lungo i 900 km del tracciato che attraversa Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia, Trentino, Veneto Le squadre Hanno preso il via oltre 190 corridori suddivisi in 25 formazioni, fra cui le nazionali di Slovenia, Polonia e Argentina. Fra gli atleti più conosciuti, il varesino Ivan Basso e il campione d’Italia Giovanni Visconti Il sindaco di Savona Federico Berruti, primo cittadino di Savona: «Oggi sarò anch’io con il tricolore al passaggio della tappa» In vendita «Ikarus», barca a vela di D’Alema MILANO — Annunciata lo era da giorni. La «protesta co- munista» contro il primo Giro della Padania —ideato dalla Le- ga, fortemente voluto da Um- berto Bossi e ufficialmente rico- nosciuto da Federciclismo e Co- ni— ieri ha investito i ciclisti a Mondovì, 70 chilometri dopo la partenza a Paesana (Cuneo). Una sessantina di militanti di Rifondazione, guidati dal segre- tario Paolo Ferrero, ha cercato di bloccare la corsa subito dopo il passaggio dei primi tre fuggi- tivi: bandiere rosse, cartelli iro- nici sull’inconsistenza geografi- ca della Padania, il segretario del partito steso sulle strisce pe- donali, la polizia impegnata a sgomberare la strada. Tanta confusione, urla, qualche spin- tone e due agenti lievemente fe- riti. L’intervento delle forze del- l’ordine ha permesso agli inse- guitori di proseguire verso Lai- gueglia (Savona), termine di questa prima tappa. Erano settimane che Ferrero protestava contro il Giro. Ave- va anche scritto una lettera al capo dello Stato Giorgio Napoli- tano, per chiedere al Colle di fer- mare «una manifestazione inco- stituzionale e di chiaro segno politico di parte». Ieri, poi, ar- mato di megafono, ha incitato i militanti contro «un’iniziativa di regime»: «È dai tempi del fa- scismo che non si vedeva una manifestazione politica e ideo- logica sotto le insegne di parti- to». Per il Prc la gara «è fuori dalla Costituzione» e la Federci- clismo «si è prestata a un gioco di partito perché la Padania non esiste». Ferrero ha intenzio- ne di continuare la protesta nei prossimi giorni e a dargli una mano ci sarà la Cgil, con la pro- posta di esporre il Tricolore al passaggio della corsa che oggi riparte da Loano. «Ci sarò an- ch’io con la bandiera italiana in pugno», assicura il sindaco di Savona, Federico Berruti. Ieri, a caldo, l’azione di di- sturbo è stata interpretata con filosofia dalla Lega. Per l’orga- nizzatore del Giro, il sottosegre- tario Michelino Davico, «mani- festare è lecito purché non si tocchino i corridori e si rispetti il pubblico. Figuriamoci se noi del Carroccio contestiamo la li- bertà di protesta: ne abbiamo fatto la nostra bandiera. Il pun- to è che il Prc ha sbagliato pal- coscenico. Questa è una celebra- zione dello sport: hanno tenta- to di fermare la carovana ma per fortuna non hanno rovina- to la festa. Non è stata una cosa bella da vedere, comunque». Con il passare delle ore, pe- rò, lo staff ha voluto sottolinea- re anche «le responsabilità dei sindaci e dei politici che in que- ste settimane hanno contribui- to ad aumentare la tensione nei confronti del Giro. Stigmatizzia- mo ogni forma di violenza rivol- ta contro la corsa e gli atleti che da ogni parte del mondo sono giunti qui per prendere parte al- la gara. Tali comportamenti so- no il segno di un’assoluta inci- viltà oltre che di una grave man- canza di spirito di accoglien- za». Infastiditi e arrabbiati an- che i ciclisti, il vincitore del Gi- ro d’Italia 2006 e 2010 Ivan Bas- so in testa: «Ci hanno urlato "Andate a lavorare", qualcuno ci ha anche spinto. È giusto ma- nifestare, ma non superare il li- mite. Ci hanno fermato per 20 secondi, non di più, però è sta- to un brutto gesto. Era una fe- sta dello sport, siamo atleti: qui la politica non c’entra». La corsa ciclistica in 5 tappe, con 25 formazioni al via — tra le quali le nazionali di Slovenia, Polonia e Argentina — coinvol- gerà fino a sabato 176 comuni del Nord snodandosi su 900 chi- lometri di strada tra Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia, Trentino Alto Adige e Veneto. «È un’ini- ziativa importante che fa bene al cicli- smo — insistono i leghisti —. Permet- terà al ct della nazio- nale italiana profes- sionisti su strada di scegliere gli azzurri che parteciperanno all’appuntamento». Per la cronaca, il trevigiano Sacha Modolo, della Colnago, si è aggiudicato la tappa di ieri sul traguardo di Laigueglia: maglia verde dopo un’applauditissima volata a ranghi compatti. Elsa Muschella © RIPRODUZIONE RISERVATA Martinazzoli, i funerali celebrati a Brescia La Padania, com’è noto, non esiste e mai esisterà: è un luogo invisibile come quelli creati da Italo Calvino Maglia verde Il commento Ma la corsa ha avuto la benedizione dal Coni, dalla Federciclismo e dal ct della Nazionale Paolo Bettini Il caso L’ex leader dc Miraggio secessionistico e geografia immaginaria ROMA — Ad un certo punto nella vita, per il bene dell’economia familiare, si devono fare delle scelte. E tra azienda agricola e barca a vela Massimo D’Alema, non senza rimpianti, avrebbe scelto per la prima. Il mitico Ikarus II, sul quale si sono spesi fiumi di inchiostro, è infatti in vendita — rivela «Il Messaggero» —, così come appare dal mensile specializzato Nautica. L’ex presidente del Consiglio sarebbe arrivato a questa decisione per compensare il mutuo acceso per acquistare 15 ettari di campagna tra Otricoli e Narni, in Umbria. Laddove si dedica invece, con la sua famiglia, ad un’altra sua passione, quella dei vitigni da coltivare. Ikarus II era stato varato nel 2002 dal cantiere Stella Polare di Fiumicino e acquistato insieme al cugino. Quest’estate è stato utilizzato da D’Alema solo negli ultimi venti giorni di agosto: a luglio era stato noleggiato «per fare cassa». Non è noto il prezzo di vendita del veliero, ma i 750 mila euro, per il quale è stato assicurato, potrebbero costituire la base dell’offerta. © RIPRODUZIONE RISERVATA MILANO — Si sono svolte ieri, alle 15.30, nel Duomo di Brescia, le esequie funebri di Mino Martinazzoli, l’ultimo segretario della Democrazia cristiana, che è venuto a mancare nella sua abitazione di Caionvico l’altro ieri, dopo una lunga malattia, all’età di 79 anni (ne avrebbe compiuti 80 il prossimo 30 novembre). A celebrare la messa il vescovo del capoluogo lombardo, Luciano Monari. Per l’ultimo saluto si sono ritrovati i bresciani, comuni cittadini e politici, ma anche ciò che rimane dello stato maggiore della Dc, partito che Martinazzoli sciolse dopo la bufera di Tangentopoli; per il Pd Pier Luigi Bersani, Rosy Bindi, Enrico Letta, Dario Franceschini e Marco Follini; il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini; il professor Giuseppe Frigo, collega di Martinazzoli avvocato e ora giudice della Corte costituzionale. Nessun esponente di governo. Anche il corteo dello sciopero generale della Cgil contro la manovra ha deviato il suo percorso per rendere omaggio all’ex sindaco di Brescia che con la sua giunta di centrosinistra diede idee e impulso all’Ulivo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Sacha Modolo, della Colnago, vince in volata la prima tappa del Giro di Padania sul traguardo di Laigueglia: il corridore di Vazzola (Treviso) veste la prima maglia verde della storia della «corsa leghista» I volti Renzo Bossi (a destra) dà il via alla prima tappa del Giro di Padania. Nel tondo Paolo Ferrero, Rifondazione (Ansa) La scheda Bersani potrebbe organizzare un torneo di calcetto fra ricchi e poveri: se vincono i ricchi, i poveri non andranno più in pensione 31 Cronache Corriere della Sera Mercoledì 7 Settembre 2011 # italia: 515249535254 Codice cliente: 32 Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Codice cliente: I pm: un avvertimento. Come in un libro di Leonardo Sciascia Il capoclan: «Ognuno ha scheletri nell’armadio» La lettera garbata del boss per minacciare il sindaco Protagonisti ’Ndrangheta Cosca Rocco Pesce (sotto), uno dei capi della cosca di ’ndrangheta di Rosarno Neoeletta Elisabetta Tripodi (sopra) sindaco di Rosarno da un anno e destinataria della lettera (foto Cufari) Vassallo, delitto senza colpevoli Ne Il giorno della civetta Leonardo Sciascia racconta la mafia siciliana prendendo spunto dall’omicidio di Accursio Miraglia, un sindacalista comunista, ucciso a Sciacca nel gennaio del 1947 (sotto, una scena del film diretto da Damiano Damiani) L’inchiesta DAL NOSTRO INVIATO REGGIOCALABRIA —All’apparen- za è una lettera garbata, dai toni fin troppo ossequiosi: «Sono qui con la presente per esprimere tutto il mio rammarico e disappunto…», «data la stima che io e la mia famiglia abbiamo sempre manifestato nei suoi confron- ti...», «le scrivo in modi ed enfasi del tutto confidenziale...», fino alla conclu- sione: «I miei più rispettosi e cordiali saluti». Il problema sono la firma — Rocco Pesce, uno dei capi della cosca di ’ndrangheta che controlla Rosarno — e il destinatario, il sindaco della cittadina Elisabetta Tripodi, eletta nemmeno un anno fa dopo un lun- go commissariamento prefettizio dovuto al «condizionamento mafio- so» esercitato sulla politica locale proprio dal clan Pesce. E sono al- tre frasi, considerate allusive al punto di trasformarsi, secondo gli inquirenti, in intimidazioni, minacce, vero e proprio ricatto. Perciò, anche se il mittente è detenuto da vent’anni e sta scontando l’ergasto- lo, l’altro ieri i carabinieri gli hanno no- tificato l’avviso di una nuova indagine e un nuovo ordine d’arresto per il rea- to di «minaccia aggravata a un Corpo dello Stato». Perché la lettera di Pesce, accusano i magistrati, rappresenta un avvertimento «idoneo a incutere timo- re e preoccupazione, finalizzato a impe- dire o comunque turbare l’attività poli- tico-amministrativa della Giunta co- munale di Rosarno». Iniziativa inedita e dirompente, deci- sa dalla Direzione distrettuale antima- fia guidata dal procuratore Giuseppe Pignatone e avallata dal giudice dell’in- dagine preliminare Domenico Santo- ro, che fa capire come in Calabria il li- vello di attenzione da parte di magi- stratura e investigatori non voglia ri- schiare alcun tipo di sottovalutazione. Ultimamente i Pesce hanno subito duri colpi sul piano giudiziario: arre- sti, sequestri di beni, un burrascoso «pentimento» in famiglia dai contorni inquietanti, sfociati in un processo nel quale la nuova Giunta del sindaco Tri- podi s’è costituta parte civile. Perché, com’è scritto nell’atto presentato al giudice, «il Comune di Rosarno ha su- bito e subisce un grave danno dalla presenza sul suo territorio dell’associa- zione mafiosa denominata cosca Pe- sce». E Rocco — fratello del capocosca Antonino, pure lui in carcere, e zio di Francesco, ultimo «reggente» cattura- to un mese fa — non l’ha presa bene. L’ha vissuto come un affronto e nella lettera raccomandata inviata il 20 ago- sto dalla prigione milanese di Opera, dov’è rinchiuso, si lamenta col sinda- co: «Da parte nostra non vi è stata alcu- na azione penalizzante a danno delle Istituzioni, dei commercianti o degli abitanti nel Comune da lei rappresenta- to... Ritengo di non aver recato alcun disturbo e tantomeno inquinato l’aria... Sono in galera innocentemen- te». Qualche mese fa il palazzo in cui vi- veva la madre di Rocco, ottantaquat- trenne signora anch’essa imputata nel processo, è stato sgomberato perché abusivo, e il figlio fa notare che la metà delle case di Rosarno sono abusive. Par- la di «persecuzione a noi riservata», at- tribuisce al sindaco Tripodi «giudizi af- frettati» dovuti alla «giovane età», si duole che l’amministrazione comunale abbia «tra le sue priorità il benessere dei extracomunitari clandestini anzi- ché i problemi dei miei familiari, e co- munque dei cittadini di Rosarno». Per poi affermare: «Io e la mia famiglia era- vamo soliti godere della reciproca com- pagnia con i suoi (del sindaco, ndr) più stretti familiari, in occasione dei con- sueti aperitivi in corso Garibaldi, dove a memoria ricordo piacevoli e cordiali scambi costruttivi di opinioni». Il sindaco nega qualsiasi relazione tra le due famiglie, ma al di là di que- sto particolare le espressioni di Rocco Pesce vengono bollate come vera e pro- pria sfida. Tanto più che, dopo aver ri- badito «la stima che io e la mia fami- glia abbiamo sempre manifestato nei suoi confronti, soprattutto il giorno delle elezioni amministrative dove lei è stata eletta», aggiunge: «Mi viene in mente un detto, senza alcuna allusio- ne, che ogni persona ha i propri schele- tri nell’armadio, e converrà con me che l’estremo perbenismo è solo ipocri- sia... Lei è una persona molto intelli- gente per poter cadere in si- mili bassezze»; cioè proseguire con la «per- secuzione» nei confron- ti dei Pesce. Per gli inquirenti si tratta di «un esplicito av- vertimento e/o richiamo al sindaco e alla giunta a non ricadere nello stesso "errore"», completo di am- monizione: «La famiglia Pesce non è più disposta a tollerare azioni ritenute dannose e ingiuste». E il ri- ferimento agli «scheletri nel- l’armadio», nota il giudice, «rappresenta un classico mo- dus operandi delle consorte- rie mafiose, che quando non operano in maniera decisa- mente più violenta affidano i progetti di attacco all’avversa- rio alla sua delegittimazione», personale e politica. Come nella Sicilia descritta da Leonardo Sciascia ne Il gior- no della civetta il boss Mariano Arena si rivolgeva al capitano Bel- lodi mescolando deferenza e minacce, mezzo secolo dopo la stessa scena si realizza in Calabria — stavolta senza finzioni, secondo l’accusa — tra un ca- pomafia detenuto e il sindaco che, in nome e per conto dei cittadini, preten- de di essere risarcito dei danni subiti dall’attività della ’ndrangheta; com- mettendo, agli occhi del clan, un gesto di indebita e inammissibile ribellione. Tre mesi fa a Monasterace, nella Locri- de, è stata incendiata la farmacia del sindaco; a Rosarno — sostengono i magistrati — l’intimidazione è arriva- ta attraverso una lettera firmata con nome e cognome, insinuante e forse perfino più insidiosa. L’interessato di- rà forse di aver espresso delle legitti- me critiche, ma intanto il comitato provinciale per l’ordine pubblico ha messo Elisabetta Tripodi sotto prote- zione. E per Rocco Pesce è stato propo- sto il «carcere duro» con le restrizioni del «41 bis». Giovanni Bianconi ©RIPRODUZIONE RISERVATA La stessa del vicequestore Pisani Donati gli organi del tenore Licitra Salvate tre vite Il gip: Misseri non uccise Sarah «Yara colpita con un taglierino da muratore» Un anno fa l’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica famoso per le sue battaglie ambientaliste. Tante le iniziative per ricordarlo, ma chi lo ha ucciso è ancora ignoto. NAPOLI — Ai tempi in cui si indagava su Luciano Moggi e il suo presunto sistema per favori- re la Juventus, era frequente ve- dere entrare in Procura nomi più o meno famosi del mondo del pallone. Ma quella era una inchiesta sul calcio (e infatti la chiamarono Calciopoli) e chiara- mente anche i testimoni non po- tevano che appartenere a quel- l’ambiente. I prossimi giocatori che varcheranno il portone del palazzo in cui lavorano i pm na- poletani, saranno invece ascolta- ti in un’inchiesta in cui le vicen- de sportive non c’entrano nien- te. Qui si parla di riciclaggio di soldi della camorra, provento di estorsioni e traffico di droga, e ad essere chiamati a rispondere alle domande dei magistrati sa- ranno due protagonisti assoluti del calcio italiano, anche se uno è straniero e l’altro invece gioca all’estero. Ezequiel Lavezzi e Mario Balotelli sono stati con- vocati dai sostituti della Direzio- ne distrettuale antimafia Sergio Amato ed Enrica Parascandalo, titolari dell’inchiesta che portò all’arresto dell’imprenditore Marco Iorio, proprietario di al- cuni tra i più famosi ristoranti della città, e all’iscrizione nel re- gistro degli indagati — per fa- voreggiamento — del viceque- store Vittorio Pisani, ex capo della squadra mobile di Napoli, incarico dal quale è stato rimos- so dopo il coinvolgimento in questa storia. Balotelli e Lavezzi saranno ascoltati entrambi in qualità di testimoni, in relazione a due vi- cende emerse durante le indagi- ni e che li vedono coinvolti. Quella che riguarda l’attaccante del City è stata ampiamente ri- portata dai giornali. Risale allo scorso anno, quando il giocato- re, ospite di una manifestazione che si stava svolgendo a Sorren- to, volle andare a fare una sorta di giro turistico a Scampia. A far- gli da guida nel quartiere consi- derato la più grande piazza di spaccio d’Europa, nonché tea- tro dell’ultima sanguinosa faida di camorra, proprio Marco Iorio e altre persone individuate poi come appartenenti a clan ca- morristici della zona. «C’era tan- ta gente intorno a me, ma io non avevo assolutamente idea di chi fossero», si è sempre dife- so Balotelli, che in quegli stessi giorni avrebbe fatto una visita anche ai vicoli del Pallonetto di Santa Lucia, che negli anni Set- tanta erano il regno dei contrab- bandieri di sigarette. Anche Lavezzi è stato convo- cato perché in rapporti con Mar- co Iorio, ma il Pocho sarà ascol- tato anche in merito a un episo- dio nel quale, secondo i magi- strati, sarebbe coinvolto diretta- mente proprio Pisani, che avreb- be contattato il dirigente del commissariato di Posillipo do- po che in quel quartiere l’attac- cante argentino del Napoli era stato protagonista, insieme ad alcuni amici, di una rissa in cui i suoi antagonisti ebbero la peg- gio. L’inchiesta sul riciclaggio dei soldi della camorra nei risto- ranti della movida ha fatto emergere in più occasioni lega- mi molto stretti tra Iorio e perso- naggi famosi del mondo del cal- cio. Ben prima di convocare La- vezzi e Balotelli, i magistrati ascoltarono, sempre in qualità di testimone, anche Fabio Can- navaro, che di Iorio fu socio. F. B. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Camorra Convocato come testimone il calciatore della Nazionale. Gli inquirenti ascolteranno anche l’attaccante del Napoli Lavezzi Delegittimazione CATANIA — «Ha voluto sempre dare il meglio di sé, nel teatro come nella vita. Lui avrebbe sicuramente voluto questo». Fabio, il fratello di Salvatore Licitra, spiega che accettando di donare gli organi la famiglia ha «interpretato il suo grande desiderio di essere sempre generoso con tutti». Ora grazie a Licitra tornano a sperare tre pazienti in lista d’attesa ai quali sono stati già trapiantati fegato e reni. Impossibile l’espianto di cuore e polmoni danneggiati nell’incidente, mentre le cornee sono già state depositate nella banca degli occhi di Palermo. È stato il gesto estremo di un grande artista che aveva conquistato il cuore del pubblico e che, per giudizio unanime della critica, era destinato ad una carriera ancora ricca di successi. Ma Catania, dove lunedì mattina si è spento dopo 9 giorni di agonia, è anche la città del suo primo debutto siciliano. Per questo gli ha reso omaggio aprendo le porte di quel Teatro Massimo Bellini dove nel 2007 incantò il pubblico nella Tosca di Puccini. Nella camera ardente allestita nel foyer d’ingresso del teatro c’era anche una gigantografia di quella esibizione. Centinaia le persone che gli hanno reso omaggio stringendosi ai famigliari e alla giovane fidanzata cinese. La camera ardente resterà aperta anche nella mattina di oggi prima del trasferimento della salma a Monza per i funerali. Alfio Sciacca ©RIPRODUZIONE RISERVATA Trapianti Passeggiata a Scampia, i pmvogliono interrogare Balotelli Il gip di Taranto Martino Rosati ha scagionato Michele Misseri dall’accusa di aver ucciso la nipote Sarah Scazzi. Restano le accuse di soppressione di cadavere, furto aggravato e danneggiamento seguito da incendio. Taranto BERGAMO — Un taglierino da muratore. Ecco l’arma con cui l’assassino ha infierito su Yara Gambirasio (foto sotto). Ma ecco anche la «prova» che potrebbe portare a svelare l’identità di chi il 26 novembre di un anno fa abbandonò morente la tredicenne di Brembate Sopra in un campo alla periferia di Chignolo d’Isola. Dalla relazione dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo, consegnata ad agosto dopo oltre 5 mesi di lavoro, secondo quanto scrive il settimanale Oggi in edicola, emerge una indicazione importante: i sei tagli, superficiali ma netti, trovati sul corpo della ginnasta (sulla schiena, sul collo e sui polsi) sono stati provocati da una lama sottile. Proprio come quelle dei taglierini in uso a muratori, piastrellisti, stuccatori. Gente che lavora nei cantieri. E la mente, allora, corre subito a Mapello, al cantiere dove si diressero, nelle ore successive alla scomparsa di Yara, i cani «molecolari». La rivelazione sul taglierino si aggiunge a un altro particolare già emerso: nei polmoni della ragazzina sono state trovate tracce di polvere di cemento. I due elementi rafforzano le convinzioni di chi ha sempre pensato che Yara quella sera fu rapita e portata nel cantiere di Mapello. Fu lì che, secondo questa ipotesi, scattò un tentativo di violenza sessuale. Respinto dalla giovane. Cesare Zapperi ©RIPRODUZIONE RISERVATA La perizia su «Oggi» Un anno dopo L’opera Il giudice: le consorterie mafiose, quando non operano in maniera violenta, delegittimano il loro avversario 33 Cronache Corriere della Sera Mercoledì 7 Settembre 2011 # italia: 515249535254 Codice cliente: Dove c’è Qualità c’è Responsabilità. • Responsabile nei confronti dell’ambiente e della sostenibilità della pesca. • Responsabile nella scelta delle materie prime selezionate, di prima qualità. • Responsabile nelle analisi rigorose sul prodotto. • Responsabile nella tracciabilità di ogni lattina lungo tutta la filiera. • Responsabile nella ricerca del gusto e del benessere. Rio Mare si impegna per una qualità responsabile nei confronti dell’ambiente e delle persone. È una qualità a 360°, dal momento in cui il pesce viene pescato sino a quando il prodotto arriva sulla vostra tavola. Rio Mare. Qualità Responsabile dal mare alla tua tavola. www.riomare.it 34 Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Codice cliente: ❜❜ D omani cade per la seconda volta la ricorrenza della scomparsa di mio padre Mike Bongiorno. Il primo anno in cui sentivo avvicinarsi questa data provavo una profonda inquietudine per questo evento che prima o poi spetta a tutti un giorno nella vita. Come avrei reagito ? Aver sopportato questo lungo anno di tensione avrebbe permesso dopo un senso di liberazione ? In fondo la vita deve andare avanti…dopo un anno di lutto bisognerà pur tornare alla vita normale…seppure questa non sarà mai più come prima… Certamente ho capito che le ricorrenze non sono dei punto e a capo, che il dolore e la mancanza continueranno a essere presenti ogni giorno e che la guida e i consigli di un padre, di un grande padre, si ricercano nei propri pensieri per sempre. Per nostra madre, per me e i miei fratelli questa seconda ricorrenza avviene otto mesi dopo la profanazione della tomba e il rapimento della sua salma. Per quanto il clamore della notizia e lo sdegno suscitato in tutta Italia abbiano smosso un sentimento di solidarietà fortissimo, le ricerche investigative non hanno purtroppo portato a piste concrete per il ritrovamento. Da molti mesi è però calato un silenzio, sicuramente anche di rispetto verso la nostra famiglia visto la delicatezza della situazione, ma che a volte suona anche di arresa. Viviamo questa seconda ricorrenza non solo con ancora più dolore della prima, ma con in più un forte senso di «spaesamento» verso un gesto che non si è ancora chiarito e che facciamo fatica a pensare di dover un giorno spiegare ai nostri figli o nipoti. Desideriamo chiedere alle istituzioni, alle forze dell'ordine e a chiunque sappia qualcosa di non abbandonarci e che venga fatto ancora tutto il possibile perché sia risolta questa situazione per ciò che è giusto. Al di là di ragionamenti su chi soffre e chi tanto non può più soffrire, su chi ha commesso un atto vile e vergognoso e su come e quanto va punito, sul non concedersi mai a sentimenti di vendetta, nonostante il conforto degli italiani che incontriamo per la strada che ci abbracciano si commuovono e ci chiedono se ci sono novità, e anche oltre a filosofie sull’ anima e sul corpo, crediamo che siano di immenso valore la memoria, le nostre tradizioni e la nostra cultura. E mio padre per primo ci ha insegnato che è giusto e bene poter andare a trovare i propri cari e portare loro un fiore sulla tomba. Michele Bongiorno New York Times La morte Mike Bongiorno (foto in alto) è morto l’8 settembre 2009 in una suite dell’hotel Metropole di Montecarlo, dove era in vacanza con la moglie, Daniela Zuccoli. Il presentatore è stato sepolto nella tomba di famiglia, al cimitero di Dagnente, frazione di Arona (Novara) Il rapimento Il 25 gennaio 2011 la salma viene trafugata. Alla famiglia (da sinistra Nicolò, Michele e Leonardo con la madre Daniela Zuccoli) arriva solo una richiesta di riscatto da parte di due pregiudicati che poi però negano di aver rapito la salma Erano nate a fine giugno al Policlinico Sant’Orsola di Bolo- gna. Lucia e Rebecca, gemelli- ne siamesi unite per il torace e l’addome, con un unico cuore e un solo fegato in due. Non avevano speranze. L’unica, re- mota, possibilità era tentare di dividerle prima che la loro con- vivenza impossibile aggravas- se la loro salute. Cosa accaduta ieri sera. Dividerle, però, significava sacrificarne di certo una e avrebbe offerto solo labili spe- ranze all’altra. E, soprattutto, gli accertamenti diagnostici eseguiti durante la degenza «hanno mostrato progressiva- mente le difficoltà di un inter- vento di separazione», a causa di «malformazioni particolar- mente complesse di molteplici organi e apparati». Lucia e Rebecca non ce l’han- no fatta. Il bollettino medico di ieri sera era già un tragico pre- avviso: «Progressivo ed incal- zante aggravamento delle con- dizioni generali, con modesta risposta ai trattamenti». Tradot- to: non c’è più nulla da fare. Le condizioni delle piccine si erano aggravate una prima volta il 29 luglio, soprattutto per la funzione ventilatoria, «con difficoltà a mantenere un equilibrio degli scambi gassosi e del metabolismo». I medici avevano dovuto potenziare le cure intensive, per garantire il mantenimento delle funzioni vitali. E in un primo tempo si era notato un «miracoloso» re- cupero. Il primo agosto la situa- zione clinica era stata definita «sostanzialmente recuperata». E, ancora, una settimana dopo: condizioni serie ma staziona- rie. Speranze di carta, scritte sulla carta. Anche se gli alti e bassi sono continuati fino ai due mesi di vita. Lucia e Rebecca ci hanno provato a sfidare il destino già scritto. Come se sapessero che i medici cercavano di farle cre- scere di peso il più possibile (2,5 chili alla nascita, avvenuta alla 30ma settimana) per au- mentare le poche probabilità di salvezza di almeno una delle due. Ma così non è stato. E Lu- cia e Rebecca hanno salutato tutti, insieme come sono nate. Mario Pappagallo ©RIPRODUZIONE RISERVATA ✒ Per la prima volta nella sua storia il New York Times ha un direttore donna. Jill Abramson, 57 anni, già caporedattore centrale e capo della redazione di Washington, da ieri guida i 1.100 giornalisti dello storico quotidiano americano. Il passaggio delle consegne tra Bill Keller e la Abramson (insieme nella foto Ap) era stato annunciato in giugno. Keller assume l’incarico di editorialista. La vicenda Appello di Michele, il figlio di Bongiorno La tragedia Lucia e Rebecca non ce l’hanno fatta: erano nate unite due mesi fa Morte a Bologna le gemelline siamesi Direttore donna per la prima volta «Aiutateci a ritrovare il corpo di papà Mike» La lettera Mike Bongiorno è morto l’8 settembre 2009, a Montecarlo, in una suite dell’hotel Metropole dove si trovava con sua moglie Daniela Zuccoli: infarto. Dopo aver gentilmente rifiutato l’invi- to del Comune di Milano a una sepoltura nel Famedio del cimite- ro Monumentale, accanto ai più illustri cittadini del capoluogo lombardo, la moglie e i figli, Mi- chele, Nicolò e Leonardo, hanno scelto per lui la tomba di fami- glia, al cimitero di Dagnente, una frazione di Arona (Novara). Dopo sedici mesi, il 25 genna- io 2011, il feretro e la salma del presentatore vengono trafugati. Un rapimento che sembrava ri- solto il 4 marzo successivo quan- do i carabinieri di Novara ferma- no due pregiudicati di Cerignola mentre da una cabina di Milano telefonavano a Daniela Zuccoli per chiedere il riscatto e restitui- re la salma di Mike Bongiorno. Si trattava però di due sciacalli, che si sono proclamati innocenti ri- spetto al furto del feretro assu- mendosi la sola colpa dell’estor- sione. Successivamente vengo- no identificati altri due compo- nenti della banda. Ma della sal- ma nessuna traccia. E così, a due anni dalla scom- parsa del presentatore e a oltre otto mesi dal rapimento del fere- tro, rimane il mistero sulla spari- zione delle spoglie del presenta- tore. Nella lettera pubblicata in que- sta pagina, il figlio Michele ha vo- luto ricordarlo, perché non scen- da l’oblio sulla vicenda. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Il giallo L’anniversario della morte del presentatore e la salma sparita 35 Cronache Corriere della Sera Mercoledì 7 Settembre 2011 # italia: 515249535254 Codice cliente: 224 EURO 36 Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Codice cliente: 37 Cronache Corriere della Sera Mercoledì 7 Settembre 2011 IL COMMENTO di Guido Santevecchi nelle Idee&Opinioni In aula Telecamere accese durante le arringhe e le sentenze Dopo i disordini di agosto obiettivo del premier è rendere trasparente il lavoro svolto nei tribunali I verdetti famosi DAL NOSTRO INVIATO LONDRA —La Gran Breta- gna ha sete di giustizia. Do- po i disordini di agosto la gente, ancora sotto choc, ha bisogno di riconquistare fi- ducia nel codice penale. Per questo il premier David Ca- meron ha deciso di fare un passo plateale: consentire al- le telecamere di riprendere i processi in modo che i citta- dini possano seguirli diretta- mente e comprenderli me- glio. È una decisione storica per un Paese che ha un gran- de senso della privacy e che fugge da ogni spettacolariz- zazione. Non sarà, infatti, proprio un giudizio all’ame- ricana con la televisione pronta a filmare ogni respi- ro. Ai media sarà consentito di riprendere solo i momen- ti salienti come le arringhe degli avvocati e la lettura del verdetto. Ma non si po- tranno filmare i giurati, le vittime, i testimoni e anche gli imputati. Ieri il ministro della Giustizia, Kenneth Clarke, ha confermato la pro- posta del governo che, però, dovrà essere avallata dal Par- lamento con una legge ad hoc. «È giusto che la gente possa sentire la sentenza di- rettamente dalle labbra del giudice — ha spiegato —. Noi vogliamo che i cittadini abbiano fiducia nella giusti- zia e pensiamo che la tv pos- sa avere un ruolo in questo. Finora ci sono stati troppi malintesi». Clarke ha assicu- rato che si eviterà accurata- mente il processo spettaco- lo alla O. J. Simpson: «Non abbiamo alcuna intenzione di trasformare i tribunali in un teatro». Il divieto alle riprese è in vigore dal 1925 nelle aule in- glesi e gallesi mentre la Sco- zia lo ha parzialmente can- cellato nel ’92 prevedendo però il consenso delle parti. Oggi le telecamere devono fermarsi sulle scale dei tribu- nali e dentro l’aula lavora un disegnatore che poi fornisce alcuni ritratti delle persone presenti. Per questo non ab- biamo immagini di Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, alla sbarra e ci siamo persi le condanne dei deputati che avevano trucca- to le note spese. Ora il pro- getto di legge prevede che le telecamere siano presenti dapprima nella Corte d’Ap- pello, come già accade da due anni in Corte Suprema, per poi passare anche ai tri- bunali di ordinari. Il ministe- ro della Giustizia fornirà an- che dati sulla lunghezza dei processi, i tassi di recidività in ogni area e l’età, il sesso, la razza delle persone con- dannate. Favorevole all’iniziativa è anche il ministro ombra del- la Giustizia, il laburista Sa- diq Khan: «Penso che la fidu- cia nel sistema giudiziario aumenterebbe se i verdetti fossero trasmessi in tv» ha dichiarato ieri. Ma non man- cano le voci critiche. E qual- cuno è sicuro che giudici e avvocati daranno battaglia in Parlamento. «Per gli im- putati è un grosso rischio — ha detto alla Bbc Julian Young, avvocato — perché il giudice quando fa le sue considerazioni sulla senten- za potrebbe fornire informa- zioni personali sul detenuto mettendolo in una situazio- ne pericolosa in prigione do- ve si sa essere molto crudeli con chi è debole». ADowning Street, comun- que, sono convinti che il si- stema penale debba essere profondamente riformato. Ieri il governo ha fornito da- ti più precisi sui disordini: circa tre quarti degli adulti che sono stati accusati di es- sere coinvolti nei saccheggi aveva precedenti penali. «Questo significa — ha det- to il ministro della Giustizia, Kenneth Clarke — che il co- dice penale è in frantumi. Il nostro Paese ha un proble- ma di base se non riesce a riabilitare i criminali». Monica Ricci Sargentini [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Florence Maybrick Nel 1889 accusata di aver ucciso il marito con l’arsenico e condannata all’ergastolo Le tv entrano nei tribunali Cameron cancella il divieto Elton John Al processo contro la società che gestiva il suo patrimonio accusata di negligenza Londra Il ministro: così giustizia più vicina alla gente. Finisce l’era dei disegnatori Danilo Restivo Accusato dell’omicidio Elisa Claps, in aula a Londra per aver ucciso la sua vicina di casa Naomi Campbell Al processo contro il quotidiano Mirror che l’ha descritta in cura da alcol e droga italia: 515249535254 Codice cliente: 38 Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Codice cliente: Le cifre Come a Londra Il piano: WiFi in un istituto su 4 L’8 Settembre a fumetti SEGUE DALLA PRIMA Sottrarre il posteggio ai disabili è uno dei comportamenti più odiosi. Accettarlo e rassegnarsi sarebbe il marchio di una società fallita. Stato orwelliano? Macché: Stato vigliacco, invece, quello che lascia correre certe cose. La nostra libertà finisce dove inizia quella degli altri, ci insegnavano da bambini. E la libertà di chi è debole è particolarmente importante. A Milano accade spesso, a Londra non succede più da tempo: perché la polizia ti fa passare la voglia. La segnalazione al fisco (e non solo), lassù la praticano da anni. E ha fornito risultati interessanti. Chi viene pescato a parcheggiare abusivamente nei posti per disabili si rivela, spesso, un farabutto. È come se si autodenunciasse: eccomi, sono capace di fare questo e molto peggio! Smettiamola di illuderci che basti la pedagogia. Solo dopo le prime multe abbiamo imparato a mettere casco in moto e cintura di sicurezza in auto: e ora ci sembra di non poterne fare a meno. Solo grazie ai controlli e a una norma che impone ai neopatentati di astenersi dall’alcol i ragazzi (non stupidi) hanno imparato a non guidare quando bevono. Il milanese che ruba il posto al concittadino disabile dovrebbe far bollire il sangue degli onesti. Allo stesso modo, sia chiaro, è nauseante chi circola con un permesso abusivo: e succede, eccome se succede. Agli assessori alla Mobilità e alla Polizia locale, Pierfrancesco Maran e Marco Granelli, diciamo: avanti così. Se per un posteggio in doppia fila basta un avvertimento (la prima volta) e una multa (che per quest'infrazione non arriva quasi mai), per l’abuso dei posti per disabili occorre essere più convincenti. Chi fa certe cose, infatti, ha la testa di basalto. Ricordo, nei pressi del giornale, uno di questi galantuomini all’opera. Quando ho fotografato col cellulare il macchinone sopra il simbolo giallo dei disabili s’è messo a gridare: «Lei non ha il diritto! La mia privacy!». Gli ho risposto: «Quello è il Corriere della Sera, e questo è diritto di cronaca. Se si toglie di lì entro trenta secondi, cancello la foto. Altrimenti diventerà la più cliccata su Corriere.it». Non ci crederete: se n’è andato (imprecando, ovviamente). A Milano i posti riservati ai disabili sono oltre 4.000, di cui 2.700 generici e oltre 1.300 assegnati (sotto casa o l’ufficio). Nel 2010 sono state 10.802 le multe per sosta vietata sugli spazi generici, e 5.474 nei primi sei mesi del 2011. Sugli spazi assegnati, nello stesso periodo, le infrazioni sono state 1.763. «Siamo pronti a scommettere che nel giro di pochi mesi il numero delle multe non sarà più così alto» dichiarano i due assessori. Scommessa già vinta: a patto che non si tratti del solito annuncio, non seguito da controlli e sanzioni. Perché, non ci crederete, gentili Maran & Granelli: ma a Milano e in Italia accade anche questo. Beppe Severgnini www.corriere.it/italians www.beppesevergnini.com La sperimentazione Quest’anno saranno 13 le «scuole 2.0», dove tutta la didattica sarà fatta con l’aiuto dell’elettronica Addio gessetti Uno studente su dieci potrà seguire le lezioni su schermi che offrono anche foto e musica Lavagne elettroniche e Internet senza fili Così cambia la scuola Comportamenti e misure I posti riservati sono 4.000. Dall’anno scorso ci sono state quasi duemila multe Il libro per gli studenti La segnalazione al fisco (e non solo) a Londra la praticano da anni. E ha dato risultati interessanti ROMA — C’è la scuola che fatica a ripartire, come ogni anno, con gli edifici ridotti co- me sono ridotti, i laboratori che mancano, i soldi che non bastano mai e vengono chie- sti alle famiglie sotto forma di contributo volontario, per carità. Ma c’è anche la scuola che guarda al futuro e, pur fra mille problemi, usa le nuove tecnologie per cambiare la vi- ta in classe. L’anno (scolasti- co) che sta arrivando è impor- tante anche per questo. A partire dalla lavagna elet- tronica, il grande schermo ap- peso dietro la cattedra che prende il posto di gessetti e cancellino. Le Lim (lavagne multimediali interattive) so- no 25.800, e vengono utilizza- te da poco più di mezzo milio- ne di studenti, il 7% del tota- le. Quest’anno se ne dovreb- bero aggiungere altre 9 mila, arrivando a coprire uno stu- dente su dieci. Per questo sa- ranno investiti 20 milioni di euro, non briciole specie in epoca di tagli. Sono soldi ben spesi? La lavagna elettronica consente agli insegnanti di ar- ricchire la spiegazione tradi- zionale con foto, filmati, mu- sica. Ed è forse il modo mi- gliore per capire come l’uso delle tecnologie fra i banchi non sia un capriccio. Ma un modo per riavvicinare quei due mondi che nella scuola vi- vono fianco a fianco e, pur- troppo, stanno diventando sempre più lontani. Da una parte gli insegnanti che, per motivi anagrafici, sono spes- so abituati ad una cultura tra- smessa dai libri e a spiegare quello che a loro volta aveva- no imparato a scuola. Dall’al- tra parte ci sono i nativi digi- tali, cioè ragazzi abituati da sempre al computer. E che or- mai usano internet al posto della memoria (basta cercare su Google) e imparano a fare le cose per tentativi piuttosto che applicando regole precon- fezionate. Una rivoluzione che oggi porta i ragazzi a svi- luppare l’80%delle loro cono- scenze fuori dalla scuola. Due mondi distanti, dunque, ma che possono essere riavvici- nati se quello che succede in aula non è troppo diverso da quello che succede fuori dal- l’aula. Anche per questo di- venta essenziale avere inter- net in classe. Il piano scuole WiFi — cu- rato dai ministeri dell’Istru- zione e della Pubblica ammi- nistrazione — porterà la con- nessione alla rete in 2.808 isti- tuti, circa un quarto del tota- le. È vero che il problema è a valle, perché spesso nelle scuole a mancare sono i com- puter mentre cercando cer- cando alla fine una connessio- ne non protetta si trova. Ma anche questo è uno strumen- to per riavvicinare quei due mondi lontani, operazione spesso lasciata alla buona vo- lontà dei singoli insegnanti e alla pazienza dei singoli stu- denti. C’è poi una scadenza che farà sentire i suoi effetti fra dodici mesi. In primavera i collegi dei docenti dovran- no adottare i libri di testo per l’anno scolastico 2012/2013. E per la prima volta non po- tranno più scegliere volumi con la sola edizione cartacea ma dovranno indicare obbli- gatoriamente quelli digitali o almeno misti (libro + cd). Do- vevamo partire un anno fa ma alla fine il ministero ha de- ciso per il rinvio perché non tutti erano pronti: oltre agli aspetti didattici, si stima che le famiglie potrebbero rispar- miare 100 euro l’anno. Infine una sperimentazio- ne piccola ma significativa. L’anno scorso c’erano le clas- si 2.0, dove tutta la didattica veniva fatta con l’aiuto della tecnologia, dalla lavagna elet- tronica ai libri digitali. Erano 416 e coinvolgevano 8.900 studenti. In questi giorni par- tono le scuole 2.0: non singo- le classi ma interi istituti (13) che scelgono le nuove meto- dologie. Un’altra tappa lungo una strada ancora lunga ma da percorrere senza perdere tempo. Altrimenti allarghere- mo quella trincea che divide la cattedra dai banchi. Lorenzo Salvia [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Istruzione Rinviato di un anno il debutto dei libri digitali Rubi il parcheggio a una persona disabile? Milano ti fa il controllo fiscale ROMA — L’8 settembre del 1943, il giorno dell’armistizio, molti militari schierati attorno a Roma diedero la vita per impedire ai tedeschi di conquistare la Capitale. Il loro sacrificio e i molti atti eroici sono ora raccontati in un libro a fumetti dal titolo «Difesa di Roma» (foto sopra). Lo ha fatto realizzare il consigliere comunale capitolino Antonino Torre, per far rivivere attraverso un mezzo divulgativo insolito una data cruciale della storia della città. Ne saranno distribuite 6 mila copie agli studenti. La sera dell’8 settembre, subito dopo l’annuncio di Badoglio, le truppe tedesche cercarono di forzare gli sbarramenti che i granatieri di Sardegna presidiavano a sud della Capitale. I fumetti mostrano i granatieri schierati sul ponte della Magliana, a porta San Paolo, sulla Laurentina. Fronteggiarono per tutta la notte gli assalti tedeschi. La mattina del 9, mentre il re e i capi delle Forze armate fuggivano da Roma, i granatieri continuarono a combattere. Molti ufficiali, come i tenenti Raffaele Persichetti e Luigi Perna, furono massacrati. Finché nel pomeriggio del 10 gli italiani furono costretti a deporre le armi. I tedeschi occuparono Roma e vi rimasero fino all'arrivo degli alleati nel giugno del 1944. Marco Nese © RIPRODUZIONE RISERVATA Riservata Sosta per i disabili (Fotogramma) 39 Cronache Corriere della Sera Mercoledì 7 Settembre 2011 italia: 515249535254 Codice cliente: Il presidente della Fiera Ditri e gli appuntamenti «Choice» e «About J» Eventi Per passione per affetto (o per gioco) In edicola il 10 La svolta R i c e r c h e , m o s t r e , workshop, concorsi. L’atti- vità intellettuale e progettuale che contraddistingue Vicenza- oro, permette di confrontare la diversità dei percorsi del made in Italy. Uno dei brand più potenti in assoluto. «Il bel- lo e ben fatto», come viene de- finito, si è espresso soprattut- to attraverso due grandi aree, il design e la moda, che hanno calamitato consensi in tutto il mondo per la qualità estetica e manifatturiera dei prodotti. Ritenuti quasi coincidenti, questi due settori mostrano in realtà metodologie e riferimen- ti profondamente diversi. Se il design risulta strettamente le- gato all’utilità, alla corrispon- denza che, da Vitruvio in poi, «si stabilisce tra un oggetto e la sua destinazione d’uso, la moda al contrario è libera da finalità pratiche e risponde in- vece a una necessità estetica e un’ambizione artistica». Come il gioiello, con il quale avrebbe molti punti in comune non fosse altro perché orna e tra- sforma il corpo ma che ha avu- to una storia di ben diverso successo. Eppure moda e gioiello par- tirono alla pari, scontando la modestia sociale di un’Italia ancora in trasformazione, mentre in Francia, nel volgere tra Ottocento e Novecento, na- scevano grandi marchi come Vuitton, Cartier, Chanel e tutta la galassia a loro intorno. Ma dopo aver gettato le basi alla fi- ne della Seconda guerra mon- diale, negli anni Cinquanta, ri- velando al mondo talenti co- me Emilio Pucci e Roberta di Camerino, il fashion system ha preso la rincorsa ed è diven- tato uno dei motori dell’econo- mia del nostro Paese e del ri- spetto di cui, ancora e malgra- do tutto, possiamo godere. Perché la gioielleria non è diventata un fenomeno simi- le? Secondo gli esperti, il setto- re si è accontentato degli otti- mi risultati dei decenni tra- scorsi, quando era tra i princi- pali trasformatori d’oro del mondo, senza puntare su una politica del marchio, senza al- cuna connotazione. L’unbran- ding ha garantito occupazione e buoni risultati economici per decenni, finché sul palco- scenico internazionale si sono affacciati Paesi come l’India e la Cina, che sono considerati concorrenti ma che possono diventare clienti se l’offerta è quella di una griffe nota e di un nome famoso. Ma si può ancora mettere a punto, oggi, una strategia vin- cente, che valorizzi qualità e capacità della nostra gioielle- ria: inserirla a pieno titolo in quell’arte del vivere che com- prende le tre F, food, fashion and furniture. In questo sen- so, la mostra The Italian Way, allestita nella centralissima piazza Matteotti di Vicenza (11 settembre-10 ottobre) rappre- senta una importante dichiara- zione d’intenti. Ideata da Alba Cappellieri, professore di Design del Gio- iello e presidente del corso di laurea in Design della Moda al Politecnico di Milano, presen- ta una selezione di oggetti esemplari dell’eccellenza pro- gettuale e manifatturiera italia- ne: dalla scarpa di Ferragamo alle borse intrecciate di Botte- ga Veneta. Denominatore co- mune è il corpo, considerato come ispiratore di proporzio- ni e forma. È in questo paesag- gio unico che il gioiello si defi- nisce come manifestazione di artigianato e tecnologia italia- ne, e trova una dimensione di- versa. Giusi Ferré © RIPRODUZIONE RISERVATA Il lusso Il gioiello italiano cerca una nuova identità Dopo gli anni dell’oreficeria senza griffe una sfida internazionale imparando dalla moda Sale l’export verso Cina e India «Se l’oro schizza ai massimi puntiamo su stile e innovazione» e l’ingegno A cura di Roberta Scorranese U n po’ beni rifugio, un po’ veicoli di emozioni. I gioielli non conoscono cri- si, quasi a confermare la famosa frase di Ma- rilyn Monroe: «I diamanti sono i migliori amici delle donne». Il culto del bello non passa di moda, ecco perché il mercato dei preziosi cresce senza gli intoppi dovuti agli alti e bassi dell’economia. Il gioiello piace ma non si vende da solo. Bisogna capire co- me promuoverlo per arrivare a un business redditizio. Un’occasione unica d’incontro tra aziende di gioielleria e buyer è la fiera Vicenzaoro, manifestazione tra le quattro più importanti del mondo. Due gli eventi principali: Vicenzaoro «About J», dall’8 al 10 settembre, dedicato all’alto di gamma, a cui si accede soltanto su invito (per 24 aziende, 26 brand e un cen- tinaio di buyer) e Vicenzaoro «Choice», dal 10 al 14 settembre, riservato a 1.400 azien- de espositrici, italiane e straniere prove- nienti da oltre 30 Paesi. Qualche orafo è ri- Da domani In mostra l’eccellenza di una tradizione da rilanciare Patricia Urquiola Il gioiello a cui sono più legata si porta dietro una storia ormai entrata nel novero delle leggende familiari. È un bracciale fatto di cerchi mobili, in platino, che mia nonna aveva acquistato in gioventù a Roma, poi passato a mia madre e poi a me. Un monile che in qualche modo racconta un periodo lontano e splendente della mia nonna. Lo amo. Cristina Parodi Il gioiello del cuore me lo ha regalato mio marito Giorgio, qualche anno fa. È un bracciale, grande e consistente, a cui sono agganciati dei piccoli riquadri, a mo’ di cornicetta. Dentro, le foto dei nostri ragazzi e la sua. Più che un gioiello direi che è un talismano. Ogni qualvolta mi allontano dalla famiglia lo indosso, per averla con me. Eleonora Giorgi Sono un’appassionata del gioiello d’epoca, avete presente quelli antichi eppure con uno splendore non ancora scalfito? Ebbene, possiedo un bracciale a cui sono molto legata, ma l’emozione più forte l’ho vissuta quella volta in cui, a New York, nel bel mezzo di Madison, ho scoperto un negozio straordinario, interamente dedicato ai monili d’epoca. Pamela Villoresi Ero giovane, appena sposata e senza un soldo. Ricordo che dovevo andare in scena a Spoleto, quando il regista mi chiese di indossare un paio di orecchini. E chi poteva permetterseli? Stavo per comprarne un paio di plastica quando mio marito, in segreto, ne fece fare un paio d’oro con le perle da un orafo di Valenza Po. Il gioiello della mia vita. Philippe Daverio Amo i gemelli e credo che chi mi conosce se ne sia accorto da tempo. Un gioiello discreto, eppure abbastanza inusuale da non risultare mai banale. Sono molto legato a un paio di gemelli che mi sono stati regalati da Veronesi, storico gioielliere di Bologna, tanti anni fa. Il ricordo di una visita piacevole, chiacchierando di arte e ori. Margherita Granbassi Un inserto speciale di 36 pagine, della serie «Italie — Territori & distretti», dedicato al comparto vicentino dell’oreficeria, sarà allegato gratuitamente al Corriere della Sera del 10 settembre. In apertura, l’editoriale di Dario Di Vico sulle prospettive economiche e di sviluppo del territorio. All’interno, tra l’altro, un ritratto storico-economico di Sergio Romano su Vicenza e la sua provincia. Molte le storie delle aziende del territorio. Inoltre, excursus storici e nuove tendenze del mondo del gioiello. L’Italia è stata per molto tempo tra i maggiori trasformatori dell’oro al mondo. Ora l’obiettivo è entrare a pieno titolo in quell’arte di vivere rappresentata da cibo, moda e design Nemmeno sotto la tuta da gara, mentre tiro di scherma, rinuncio ai gioielli del cuore. Per carità, niente di inarrivabile: una collanina, un anello sottile, a volte degli orecchini piccoli e leggeri. Il gioiello della mia vita è un piccolo anello che i miei mi regalarono in occasione delle qualificazioni alle Olimpiadi di Atene. Un cerchietto esile ma importante. L’icona e la canzone Marilyn e i diamanti, «migliori amici delle donne» (Corbis) Un monile della nonna, una catenina dell’infanzia, una spilla trovata in un luogo particolare: le vie della passione per i gioielli sono molteplici. Dieci personaggi, uomini e donne, confessano il loro «debole» tra ricordi familiari e piccole vanità. Con una dimensione supplementare: quella del gioco LA FIERA VICENZAORO Uno speciale di 36 pagine 40 Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Codice cliente: A sinistra la collezione Fuseau di Vhernier; a destra in successione campanelle della collezione Capri 1947 di Chantecler; anello maia di Esmeralda Enriquez; anello digital di Stefania Lucchetta; bracciali di Manuganda; Sotto, anello Liberty Diana di Pasquale Bruni; bracciale Indossami di Elviro Di Meo e Antonio Rossetti; anelli miniplink di Luisa Bruni U na collana d’ambra e d’oro, splen- dente come un sole; due pendenti di tre perle, grossi come le more; un cerchio da collo, bellissimo...: sono i doni che alcuni dei pretendenti alla mano di Penelope, i famosi Proci, offrono alla moglie di Ulisse, sola ormai da vent’an- ni, sperando di indurla a scegliere un nuo- vo sposo. Sono gioielli rari, di grande valo- re: l’ambra, tra l’altro, arrivava dal mar Balti- co, al termine di un difficile e costo- so viaggio per via fluviale. E le donne era- no felici di ricever- li, non solo perché amavano adornar- sene ma anche per- ché erano il segno tangibile del loro valore e del loro status. Ai tempi, infatti, re- galare beni preziosi alla donna che si aspira- va a sposare significava riconoscere agli oc- chi di tutti le sue virtù. Non a caso, dunque, era stata la stessa Penelope a sollecitare i Proci a comportarsi secondo le regole, vale di dire, appunto, a offrirle dei doni. E poi- ché i Proci erano ben centotto, a Penelope furono offerti molti gioielli. Nè il fatto che non aveva alcuna intenzione di risposarsi le impedì di accettarli (sembra lecito dire, con una certa soddisfazione). Al termine della cerimonia, infatti, rientrò nelle sue stanze, «e dietro a lei — scrive Omero — le ancelle portavano i doni bellissimi». E ora spostiamoci a Roma. Molti, molti secoli dopo, nel 215 a.C., venne approvata una legge, la lex Oppia, che al fine di evitare eccessive esibizioni di ricchezza vietò alle donne di indossare per strada più di mezza oncia d’oro. Per le donne romane, un divie- to inaccettabile: con grande scandalo di Ca- tone scesero in piazza per protestare. Ma in loro favore intervennero i tribuni della ple- be: «Le donne — disse uno di loro — non hanno le magistrature, né i trionfi, né le in- segne... Le loro insegne sono i gioielli: è questa la loro gloria». E la legge fu abrogata. Oggi, fortunata- mente, la nostra gloria non sta più nei gio- ielli ma questo non ci impedisce di amarli. Vanità, forse? La solita «leggerezza» femmi- nile? Prescindendo da una mia personale ri- vendicazione al diritto a una (sia pur con- trollata) frivolezza, io credo sia giusto ricor- dare che i gioielli possano essere anche uno stimolo intellettuale. Tra l’altro, possono anche sollecitare la curiosità storica. Un esempio: a Pompei, nella «Casa del poeta tragico», due splendide perle illuminano il volto severo di Hera, la moglie di Zeus; un altro affresco raffigura una giovane donna — identificata spesso come Saffo — con nella mano sinistra delle tavolette (il mate- riale scrittorio dell’epoca), in quella destra un calamo e alle orecchie due semplici, ele- gantissimi cerchi d’oro. Per non parlare del- la cosiddetta Venere in conchiglia, che navi- ga su un mare popolato da delfini e amorini con al collo un eccezionale collier. Opere d’arte come queste e tante altre, ol- tre a educare alla bellezza, inducono ad avvi- cinarsi alla storia della moda e del gusto. Al qual proposito: i miei orecchini preferiti so- no una copia di quelli di Hera e di quelli del- la cosiddetta Saffo. © RIPRODUZIONE RISERVATA S arà perché Eros è capriccioso di suo. Sarà perché i miei genitori mi hanno cresciuta all’ombra (loro di- rebbero alla luce) di un vago calvi- nismo. E perché, come se non bastasse, mio padre nascondeva male la delusione che non fossi nata maschio. Sarà perché sono stata bambina negli anni Ottanta ma adolescente nell’ansia e nell’illusione ostinate e generali di dimo- strare a se stessi e al mondo che gli anni Ottanta si po- tevano superare. Operché nel tem- po ho maturato una certa vocazio- ne per un ti po d’uomo più impe- gnato a convincer- si di quant’è pre- zioso lui che a convincere me di esserlo. Fatto sta che di fronte a una vetrina di gioielli sono sempre passata con assoluta indifferenza. Al massimo, come in ogni al- tra vetrina, posso fermarmi per controlla- re quanto mi fanno male i capelli, per dir- la alla Monica Vitti ne «L’Avventura», o, in giorni di particolare dismorfismo, per veri- ficare che la mia faccia sia sempre lì dove l’ho lasciata: segno inequivocabile che gli uomini narcisi e insicuri di cui sopra non sono una maledizione per donne altrimen- ti smaniose di scambio reale e profondo ma sono l’unica possibilità per donne così narcise e insicure a loro volta, che incon- sciamente pretendono dal compagno un’indifferenza che consenta loro di scor- razzare indisturbate nelle loro paturnie. Paturnie che, invece, non disdegnano bancarelle di braccialetti di spago colorato o negozietti di bigiotteria pazza, indiana, più vicina al giocattolo che al gioiello: co- se insomma in grado di testimoniare iro- nia e dunque distanza. Dal bisogno di esse- re femmine, chissà, da quello di essere de- siderabili, dal sospetto che si potrebbe ge- nerare di volere essere guardate: tanto più forte quanto è forte l’abitudine di farlo da sole. Insomma, lo confesso: ho acceso il com- puter, nella hall di un albergo di Sarzana, dove era in corso il Festival della Mente, per esprimere un fiero e deciso supera- mento generazionale del modello di don- na a cui basta portare qualcosa che vale al collo, possibilmente regalata dall’uomo che si ama, per sentire di valere e di essere amata. Ma mentre stavo per digitare la prima parola mi è apparso davanti il professore Edoardo Boncinelli, in tutta la sua gran- dezza. Che scrivi? Mi ha chiesto. Un parere sull’importanza del gioiello, ho risposto, intimorita dalla stima ma convinta di tro- vare in lui il più illustre sostenitore possi- bile della mia stessa tesi all’insegna della sostanza. E invece: «Io ho sempre regalato gioielli a mia moglie. Sempre. Perché è ve- ro, un anello, un bracciale possono essere una scemenza. Ma a furia di considerare tutto una scemenza, in un rapporto, e nel- la vita in generale, che rimane?», ha detto. E ha messo tutto in crisi. Il diritto di dire «no, grazie» ha imme- diatamente assunto le meschine sembian- ze di un alibi... © RIPRODUZIONE RISERVATA Nell’antichità un segno tangibile di valore e di status sociale Il mio «no, grazie» messo in crisi da uno scienziato Il concorso A Roma la lex Oppia vietò alle donne di indossare per strada più di mezza oncia d’oro: fu la ribellione ❜❜ Ho un problema: la vocazione per un tipo d’uomo più impegnato a convincersi di quant’è prezioso lui ❜❜ La due rassegne Le proposte masto senza stand: la richiesta ha superato l’offerta e questo sembra un segnale di otti- mismo. «Stiamo costruendo un nuovo padi- glione per il 2013, per accogliere circa 200-300 espositori — spiega Roberto Ditri, presidente della Fiera di Vicenza —. L’obiet- tivo è di raddoppiare il numero totale di stand nei prossimi anni ma gli investimenti si fanno in funzione dell’andamento del mercato». Al momento i preziosi non han- no problemi: i loro fatturati sono in cresci- ta, grazie all’incremento dell’export (+17%). «Il made in Italy ha grande appeal in Paesi come India e Cina o Brasile, dove contano la qualità, la bellezza e il gusto — commen- ta Ditri —. Su queste piazze non possiamo distinguerci con il prezzo a peso (dell’oro). Noi siamo bravi a produrre con stile e inno- vazione ma siamo poco capaci nel promuo- vere». La fiera è il momento giusto per im- parare strategie d’internazionalizzazione, capire quali sono i mercati di sbocco, indivi- duare partner e compratori, adeguare il bu- siness ai cambiamenti, ormai mensili, del- l’economia. La lista dei workshop è ricca. «È un’occasione per confrontarsi tra player di diversi Paesi. Per esempio, c’è chi prende lo stand vicino al principale competitor per osservare le sue mosse». A livello di tendenze saltano agli occhi i gioielli «contaminati», quelli che mescola- no metalli preziosi a materiali meno nobili. «Nel gioiello conta il bello, il design, di cer- to non la composizione. La nostra forza è proprio il design degli oggetti: nella proget- tazione non ci batte nessuno. Gli altri ci cor- rono dietro velocemente, ecco perché è fon- damentale creare soluzioni stilistiche al- l’avanguardia». Per far emergere i progetti- sti under 30 la fiera propone un concorso per i nuovi talenti: «Next Jeneration — Jewellery Talent Contest». La gara ha uno scopo ambizioso: sostenere e incoraggiare le nuove idee, quelle più fresche e geniali, per mantenere il made in Italy del metallo giallo in vetta. Ma perché la gioielleria italia- na ha pochi marchi forti? «Nella moda gli italiani sono stati bravi a "brandizzare", la gioielleria è rimasta un po’ indietro. Un evento esclusivo come "About J" con i com- pratori numeri uno del mondo può accele- rare questo processo». Paola Caruso © RIPRODUZIONE RISERVATA Sto con Penelope Giusto ricevere quei doni preziosi di EVA CANTARELLA L’importanza di un gesto a dispetto dell’indifferenza per i gioielli di CHIARA GAMBERALE Barbara Alberti Giampiero Mughini Il gioiello della mia vita riposa da qualche mese in un cassetto: è l’anello che mio nonno ha indossato fino alla fine dei suoi giorni. Un grosso cerchio con su impresse le iniziali GB, credo fossero quelle del mio bisnonno, Gioacchino Battiato. Credo anche che l’anello fosse in realtà un sigillo, quello con cui si marchiava la corrispondenza. Che nostalgia. Paola Maugeri Quando voglio stupire o semplicemente emozionarmi, indosso un anello che mio padre ha regalato a mia madre per un anniversario, credo il ventesimo delle nozze. È un anello d’oro, dalla struttura antica, massiccia, come se fosse composto di più piani sovrapposti. Con uno smeraldo al centro e dei brillanti intorno. Fatto per durare. Magari per sempre. Marco Goldin Non indosso gioielli particolari, credo che siano una prerogativa prevalentemente femminile ma non rinuncio a una sottilissima catenina, ormai l’ennesima replica dell’originale che mi regalarono i miei e che mia moglie, con infinita pazienza, continua a rimpiazzare: io l’avrò persa chissà quante volte e lei, tenace, me la ricompra sempre. Vicenzaoro Choice con la partecipazione di 1.400 aziende provenienti da 30 Paesi dal 10 al 14 settembre, solo per gli operatori del settore. Vicenzaoro About J, dedicato al top di gamma, visitabile solo su invito, dall’8 al 10 settembre Alla ricerca di nuovi talenti under 30. «E dobbiamo promuoverci meglio» Possiedo dei «giocattoielli», dei gioielli giocattolo, che acquisto da un meraviglioso giocattolaio a Roma. Hanno il pregio di essere spiritosi, divertenti e... riciclabili con la mia nipotina che ha quattro anni. A me piace giocare con quello che indosso, ecco perché scelgo grosse collane colorate, bracciali con ciondoli divertenti, anelli esagerati. 41 Eventi Corriere della Sera Mercoledì 7 Settembre 2011 italia: 515249535254 Codice cliente: 42 Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Codice cliente: 43 Corriere della Sera Mercoledì 7 Settembre 2011 italia: 515249535254 Codice cliente: PROVINCIA DI VENEZIA San Marco, 2662 - 30124 Venezia ESTRATTO DI ESITO DI GARA GURI V SERIE SPECIALE N. 31 DEL 14/03/2011 Si informa che la procedura aperta per l’appalto relativo all’assunzione di mutui fino a un importo massimo di € 9.000.000,00 a tasso variabile per il fi- nanziamento di opere e lavori di viabilità ed edilizia CIG 129551117F è stata aggiu- dicata con determina prot. 2011/44639 del 24/06/2011 all’operatore economico Unicredit S.p.A. con sede legale in Via Alessandro Specchi, 16 - 00186 ROMA. Il Dirigente Dipartimento Economico Finanziario Dott. Matteo Todesco ESITO DI GARA 1. STAZIONE APPALTANTE: ANAS S.p.A. VIA MONZAMBANO 10 - 00185 ROMA. 2. OGGETTO: LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA RELATIVA AGLI INTERVENTI DI DISTESE GENERALI IN TRATTI SALTUARI DELLE STRADE STATALI DI COMPETENZA DEL COMPARTIMENTO - SS. SS. nn. 6 DIR - 16 - 87 - 647 - 647 DIR A - 647 DIR B - 650 - NSA 250 - NSA 250/250 BIS. 3. TEMPO DI ESECUZIONE: 120 GIORNI. 4. IMPORTO AGGIUDICAZIONE: € 649.700,51 ONERI SICUREZZA INCLUSI. 5. RIBASSO OFFERTO: 29,669% 6. SISTEMA AGGIUDICAZIONE ADOTTATO: PREZZO PIÙ BASSO AI SENSI DELL’ART. 82 CO. 2 LETT. A) DEL D.LGS. N. 163/06. 7. IMPRESA AGGIUDICATARIA: COSTRUZIONI GENERALI CIMORELLI SPA. 8. DIRETTORE DEI LAVORI: GEOM. GIUSEPPE SARDO. PROCEDURA APERTA N. 32/L10 IL CAPO COMPARTIMENTO VALTER BORTOLAN ANAS S.p.A. Compartimento della viabilità per il Molise VIA GENOVA, 54 - 86100 CAMPOBASSO Tel. 0874/430234 - Fax 0874/96794 sito internet www.stradeanas.it ESITO DI GARA 1. STAZIONE APPALTANTE: ANAS S.p.A. VIA MONZAMBANO 10 - 00185 ROMA. 2. OGGETTO: LAVORI DI REALIZZAZIONE DELLE CABINE ELETTRICHE A SERVIZIO DEL 2° TRONCO DELLA SSV “ISERNIA - CASTEL DI SANGRO” NEL TRATTO COMPRESO TRA LO SVINCOLO CON LA S.P. 11 E LO SVINCOLO CON LA S.S. 652. 3. TEMPO DI ESECUZIONE: 180 GIORNI. 4. IMPORTO AGGIUDICAZIONE: € 1.231.982,06 ONERI SICUREZZA INCLUSI. 5. RIBASSO OFFERTO: - 28,831% - PUNTEGGIO ATTRIBUITO: 72,076. 6. SISTEMA AGGIUDICAZIONE ADOTTATO: L’AFFIDAMENTO SOPRA INDICATO È STATO AGGIUDICATO CON OFFERTA ECONOMICAMENTE PIÙ VANTAGGIOSA AI SENSI DELL’ART. 83 DEL D.LGS. N. 163/06. 7. IMPRESA AGGIUDICATARIA: AR.CO. LAVORI SOC. COOP. CONS. 8. DIRETTORE DEI LAVORI: L’ING. VINCENZO LOMMA. PROCEDURA APERTA N. CB LAV 03/2011 IL CAPO COMPARTIMENTO VALTER BORTOLAN ANAS S.p.A. Compartimento della viabilità per il Molise VIA GENOVA, 54 - 86100 CAMPOBASSO Tel. 0874/430234 - Fax 0874/96794 sito internet www.stradeanas.it TRIBUNALE DI VENEZIA - FALLIMENTO N. 39/2010 LORENZON TECHMEC SYSTEM S.R.L. IN LIQUIDAZIONE Avviso di procedura competitiva, ex art. 107 co 1° L.F., per la vendita in unico lotto del complesso aziendale della fallita Lorenzon Techmec System Srl in liqui- dazione come sotto determinato Il sottoscritto dott. Danilo Capone, Curatore del fallimento in intestazione premesso - che la società fallita è proprietaria del complesso aziendale sito in Noventa di Piave (VE) Via Pacinotti n. 5 composto da tre rami d’azienda per lo svolgimento dell’attività di progettazione e lavorazione dell’alluminio nonché di carpenteria; - che detto complesso aziendale, formato da compendio mobiliare ed immobiliare è condotto in affitto d’azienda dalla Simco Tecnocovering Srl giusta contratto del 31 marzo 2010 ed atto integrativo dell’11 ottobre 2010 a rogito del Notaio Bruna Panella di Udine; - che il contratto di affitto d’azienda, siccome integrato, ha la durata di anni due dalla data di sottoscrizione (31 marzo 2010); - che, la Curatela intende procedere alla vendita del complesso aziendale a mezzo procedura competitiva ex art. 107 L.F., in lotto unico, ed in costanza di contratto di affitto d’azienda che pertanto proseguirà con l’acquirente secondo le modalità, i termini e le condizioni previste nel contratto; - che Simco Tecnocovering Srl gode di diritto di prelazione, ai sensi dell’art. 3, co° 4, legge n. 223/91 e dell’art. 104 bis della L.F., siccome previsto dall’articolo 21 del contratto d’affitto d’azienda; - che, il prezzo base di vendita, di euro 6.150.000,00 oltre imposte di legge è determinato, siccome da offerta irrevocabile formulata dall’affittuaria: • quanto ad euro 1.350.000 per il compendio mobiliare; • quanto ad euro 4.800.000 per il compendio immobiliare; - che Simco Tecnocovering Srl, al momento della sottoscrizione del contratto d’affitto d’azienda, ha assunto ex novo n. 44 dipendenti di cui 2 con qualifica dirigenziale; - che, allo stato, la società fallita non ha lavoratori alle proprie dipendenze avendo dato corso alle procedure previste dalla legge n. 223/1991 per la messa in mobilità del personale eccedentario all’esito della stipula dei contratti d’affitto d’azienda; invita gli interessati all’acquisto, in unico lotto, del complesso aziendale di cui in premessa a far pervenire offerta irrevocabile di acquisto in conformità a quanto di seguito previsto: OGGETTO DELLA VENDITA: è il complesso aziendale composto da tre rami d’azienda per lo svolgimento dell’attività di progettazione e lavorazione dell’alluminio nonché di carpenteria formati da: macchinari, mobili ufficio, impianti generici e specifici, attrezzature, mezzi di trasporto interni, automezzi, nonché dal compendio immobiliare costituito da porzione, ad un unico livello ad uso opificio e porzione su tre livelli, ad uso direzionale. Il tutto sito in Noventa di Piave (VE) Via Pacinotti n. 5 Alla presente cessione si applica l’art. 104-bis L.F. ultimo comma. CONDIZIONI DI VENDITA: Corrispettivo: il complesso aziendale sopra descritto viene posto in vendita al prezzo base di Euro 6.150.000 oltre imposte di legge: - in unico lotto nello stato di fatto e di diritto in cui si trova anche con riferimento alle singole componenti, assumendosi, quindi l’aggiudicatario ogni rischio relativo all’effettiva loro consistenza e rinunciando a sollevare qualsivoglia futura eccezione in ordine all’identità, condizione giuridica e qualità di quanto (beni e diritti) oggetto di cessione intendendosi il Fallimento liberato da ogni responsabilità al riguardo anche in deroga agli artt. 1490 ss. Cod. Civ.; CONDIZIONI DI VALIDITA’ DELL’OFFERTA: i soggetti che intendono partecipare alla procedura competitiva dovranno far pervenire la loro offerta, non inferiore al prezzo base sopra indicato, presso lo studio del Curatore, dott. Danilo Capone, in Mestre (VE), Via Respighi n. 4, entro e non oltre le ore 12.00 del giorno 10 ottobre 2011. L’offerta dovrà essere contenuta in busta chiusa e sigillata, recante esternamente la dicitura “offerta acquisto rami d’azienda fallimento n. 39/2010 Lorenzon Techmec System s.r.l. in liquidazione”. La medesima busta dovrà anche contenere: • assegno circolare non trasferibile, o fideiussione bancaria a prima richiesta, a titolo di cauzione, dell’importo almeno pari ad euro 307.000, intestato “Fallimento n. 39/2010 - Curatore dott. Danilo Capone”; • i documenti identificativi del soggetto che presenta l’offerta e, nel caso di offerta presentata da parte di società, anche la visura camerale e l’indicazione dei poteri di firma del soggetto che sottoscrive l’offerta; Laddove la società offerente voglia acquistare tutti e/o alcuni cespiti di cui al complesso aziendale tramite società di locazione finanziaria dovrà essere anche indicato il nominativo della società di locazione finanziaria nonché dichiarazione da parte della stessa attestante la propria disponibilità all’acquisto; • dichiarazione di accettazione dei rami d’azienda nello stato di fatto e di diritto in cui si trovano; • dichiarazione di aver preso visione e di accettare, senza riserva alcuna, le condizioni tutte riportate nel presente avviso; Le buste verranno numerate sulla base del giorno e dell’ora di arrivo. CRITERI DI AGGIUDICAZIONE: le offerte pervenute nei termini e modi del presente avviso saranno aperte il giorno 11 ottobre 2011 alle ore 17,00 dal Curatore che provvederà a verificarne la validità. All’apertura delle buste sono invitati a partecipare i componenti il Comitato dei Creditori nonché i creditori ipotecari iscritti a prescindere da riconoscimento o meno del grado ipotecario in sede concorsuale cui il presente avviso è stato notificato. In caso di unica offerta, validamente presentata, il Curatore aggiudicherà provvisoriamente il complesso aziendale all’unico offerente. In caso di pluralità di offerte, validamente presentate, quella più alta, costituirà nuovo prezzo base per lo svolgimento di una gara informale con rilanci minimi di euro 18.000,00. Trascorsi tre minuti dall’ultimo dei rilanci, senza che ne segua un altro maggiore, il Curatore aggiudicherà provvisoriamente il complesso aziendale all’ultimo offerente il cui rilancio sia stato giudicato valido. In entrambi i casi sopra indicati viene fatta salva la facoltà dell’affittuario, all’esercizio del diritto di prelazione all’acquisto di cui all’art. 21 del contratto di affitto d’azienda. Dell’apertura della buste, della verifica della loro validità, dell’esito della gara, e comunque dell’aggiudicazione provvisoria, sarà redatto apposito verbale. Della definitiva aggiudicazione verrà data comunicazione, al solo soggetto interessato, mediante lettera raccomandata all’indirizzo indicato nell’offerta. Sono applicate, per quanto compatibili, le disposizioni di cui agli artt. 105 L.F. e ss. PAGAMENTO DEL PREZZO, CAUZIONE, PENALI: Il saldo prezzo, da pagarsi a mezzo assegni circolari non trasferibili intestati “Fallimento n. 39/2010 - Curatore dott. Danilo Capone”, dovrà essere corrisposto in unica soluzione al momento di stipula dell’atto notarile di trasferimento dei rami d’azienda che avverrà entro 90 gg dalla aggiudicazione definitiva. Le imposte gravanti sul trasferimento del compendio aziendale, quelle di cancellazione delle iscrizioni e trascrizioni nei pubblici registri, nonché il compenso spettante al Notaio rogante, sono a carico esclusivo dell’aggiudicatario e da questi dovranno essere versate direttamente a favore del Notaio rogante, a mezzo bonifico bancario o assegno circolare entro cinque giorni dalla comunicazione dell’importo da parte di quest’ultimo e comunque, al massimo, contestualmente alla stipula dell’atto di trasferimento del complesso aziendale. Per l’aggiudicatario, la cauzione, infruttifera di interessi, sarà imputata ad acconto prezzo al momento del saldo. Per gli altri soggetti, la cauzione, infruttifera di interessi, sarà restituita entro 30 gg dalla data delle operazioni di apertura delle buste. In caso di inadempienza dell’aggiudicatario al pagamento del saldo prezzo, la cauzione da questi versata sarà definitivamente trattenuta dalla Curatela a titolo di penale. ATTO DI TRASFERIMENTO E CONSEGNA DELL’AZIENDA: la stipula dell’atto notarile di trasferimento dei rami d’azienda dovrà avvenire entro il termine massimo di 90 giorni dall’aggiudicazione definitiva. La consegna dell’azienda, che avverrà entro 10 gg dalla stipula dell’atto di trasferimento, verrà fatta constare da apposito verbale sottoscritto dal Curatore e dal legale rappresentante dell’aggiudicatario. Copia del presente avviso, visionabile presso la Cancelleria del Tribunale di Venezia, viene pubblicata sui siti www.asteannunci.it e sui quotidiani “Corriere della Sera” e “Il Gazzettino”. Ogni ulteriore informazione e/o richiesta di sopralluogo potrà essere formulata al Curatore dott. Danilo Capone con Studio in Mestre (VE) Via Ottorino Respighi n. 4 tel. 041 959000 fax 041 959954. Mestre, lì 1 settembre 2011 Il Curatore - Dott. Danilo Capone Azienda “Complesso Ospedaliero San Filippo Neri” Roma BANDO DI GARA PER ESTRATTO Questa Azienda ha indetto una Procedura di Gara Aperta per: la fornitura “in full service” di apparecchiature elettro- medicali occorrenti alla UOC Gastroenterologia dell’Azienda Complesso Ospedaliero San Filippo Neri di Roma per la du- rata di tre anni. Importo complessivo € 300.000,00 IVA esclusa. C.I.G. (Codice Identificativo lotto): Lotto n. 1 CIG: 3177675C5A - n. 1 (uno) apparecchio per esecuzione breath test all’idrogeno valore stimato IVA esclusa 24.000,00 EUR; Lotto n. 2 CIG: 31777233F9 - n. 1 (uno) sistema analitico per la ricerca helicobacter pilori su aria aspirata valore stimato IVA esclusa 90.000,00 EUR; Lotto n. 3 CIG: 317774996C - n. 1 (uno) sistema per termoablazione del fe- gato valore stimato IVA esclusa 186.000,00 EUR; Il bando integrale della presente gara è stato pubblicato sulla Gaz- zetta Ufficiale dell’Unione Europea n. 2011/S 164-271102 e sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Ita- liana V Serie Speciale n. 104 del 05/09/2011. Le offerte con- tenente la documentazione di cui al bando integrale di gara pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, formulata e recapitata secondo le modalità ivi indicate, do- vranno pervenire entro e non oltre le ore 12.00 (ora italiana) del giorno 31.10.2011 all’Ufficio Protocollo dell’Azienda Complesso Ospedaliero San Filippo Neri, P.zza Santa Maria della Pietà, 5 - Padiglione 90 - 00135 Roma - ITALIA. Il Ca- pitolato d’oneri e la documentazione complementare sono disponibili sul sito Aziendale: www.sanfilipponeri.roma.it. Per ulteriori informazioni rivolgersi all’Unità Operativa Inge- gneria Clinica dell’Azienda Complesso Ospedaliero San Fi- lippo Neri Piazza S. Maria della Pietà n. 5. - 00135 Roma - telefono 06/33062758 - fax: 06/33062780 - posta elettro- nica: [email protected]. IL DIRETTORE GENERALE - Dr. Domenico Alessio Azienda “Complesso Ospedaliero San Filippo Neri” Roma BANDO DI GARA PER ESTRATTO Questa Azienda ha indetto una Procedura di Gara Aperta per: Per la fornitura “chiavi in mano” di apparecchiature elettomedicali occorrenti all’Azienda Complesso Ospedaliero San Filippo Neri di Roma e relativo servizio di manutenzione, ai sensi del D. Lgs. 163/2006. Importo com- plessivo €. 704.100,00 IVA esclusa. C.I.G. (Codice Identificativo lotto): Lotto n. 1 CIG: 3059294146 - n. 1 sistema per stabilometria sta- tica e dinamica per ORL valore stimato IVA esclusa 15.000,00 EUR; Lotto n. 2 CIG: 3059366CAD - n. 1 sistema per videonistagmografia, n. 1 sedia rotatoria, n. 1 vibratore vestibolare, n. 1 otocalorimetro, n. 1 verticale soggettiva valore stimato IVA esclusa 57.100,00 EUR; Lotto n. 3 CIG: 30594122A6 - n. 1 sistema per potenziali evocati uditivi, n. 1 sistema per emissioni otoacustiche, n. 1 audiometro clinico, n. 1 im- pedenziometro clinico valore stimato IVA esclusa 42.000,00 EUR; Lotto n. 4 CIG: 305947891B n. 1 cabina silente faradizzata per l’esecuzione di esami audiometrici, campo libero ed esami ABR - valore stimato IVA esclusa 10.000,00 EUR; Lotto n. 5 CIG: 30595368F8 - n. 1 neuronavi- gatore valore stimato IVA esclusa 180.000,00 EUR; Lotto n. 6 CIG: 3059575927 - n. 1 microscopio operatorio per neurochirurgia valore stimato IVA esclusa 180.000,00 EUR; Lotto n. 7 CIG: 30597319E3 - n. 1 microscopio operatorio per oculistica valore stimato IVA esclusa 120.000,00 EUR; Loto n. 8 CIG: 30597601D4 - n. 1 laser chirurgico - valore stimato IVA esclusa 70.000,00 EUR; Lotto n. 9 CIG: 3059815F33 - n. 1 doppler transcranico valore stimato IVA esclusa 30.000,00 EUR; Il bando integrale della presente gara è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea n. 2011/S 148-246218 e sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana V Serie Speciale n. 104 del 05/09/2011. Le offerte contenenti la documentazione di cui al bando integrale di gara pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Ita- liana, formulata e recapitata secondo le modalità ivi indicate, dovranno pervenire entro e non oltre le ore 12.00 (ora italiana) del giorno 03.10.2011 all’Ufficio Protocollo dell’Azienda Complesso Ospedaliero San Filippo Neri, P.zza Santa Maria della Pietà, 5 - Padiglione 90 - 00135 Roma - ITALIA. Il Capitolato d’oneri e la documentazione complemen- tare sono disponibili sul sito Aziendale: www.sanfilipponeri.roma.it. Per ulteriori informazioni rivolgersi all’Unità Operativa Ingegneria Cli- nica dell‘Azienda Complesso Ospedaliero San Filippo Neri Piazza S. Maria della Pietà n. 5. - 001135 Roma - telefono 06/33062758 - fax: 06/33062780 - posta elettronica: [email protected]. IL DIRETTORE GENERALE - Dr. Domenico Alessio Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Veterinari Roma, Via Castelfidardo, 41 Avviso di Appalto Aggiudicato Si informa che il servizio di polizza assicurativa sanitaria “Piano sanitario - base ed integrativo - iscritti, pensionati, cancellati, dipendenti e rappresentanti ministeriali dell’Ente Nazionale di Previdenza ed Assi- stenza dei Veterinari”, di cui al bando pubblicato sulla G.U.R.I. V serie speciale n. 53 del 06.05.2011, è stato aggiudicato con procedura aperta alla Società Unisalute con sede in Bologna, Via del Gomito 1, con il ribasso del 6,10%. Aggiudicazione definitiva 19 luglio 2011. Roma, 5 settembre 2011 Il Responsabile del Procedimento Dott.ssa Eleonora De Santis CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO Avviso di aggiudicazione della gara aperta per l’affidamento del servizio di portierato e di supporto alle attività ausiliarie - CIG 24336539FA Il Consiglio regionale del Veneto ha indetto una procedura di gara aperta, ai sensi del D.Lgs. n. 163/2006 “Codice dei contratti”, per l’affidamento del servizio di portierato e di supporto alle attività ausiliarie - CPV 98341120-2, 98342000-2. La gara è stata aggiudicata con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ai sensi dell’art. 83 del D.Lgs. 163/2006, e con decreto del dirigente regionale della Direzione amministra- zione, bilancio e servizi n. 137 del 12 agosto 2011, è stata disposta l’aggiudicazione definitiva della procedura di gara per il servizio di portierato e di supporto alle attività ausiliarie per il Consiglio regionale del Veneto alla società COLSER SERVIZI soc. Coop. R.L. con sede in Parma, Via G Sonnino 35/A - 43126 PARMA, CF e P.IVA 00378740344. Il responsabile del procedimento - Dott.ssa Paola Rappo TRIBUNALE DI CAMERINO ESTRATTO DEL DECRETO nella procedura di concordato preventivo della INDUSTRIA ALIMENTARE MEDITERRA- NEA SRL IN LIQUIDAZIONE con sede legale in Matelica (MC), Zona Industriale Cavalieri in persona del legale rappresentante pro-tempore; Il Tribunale di Camerino letta la relazione informativa del Commissario Giudiziale; con Decreto del 19-20 agosto 2011, dispone l’apertura del procedimento ex articolo 173 L. Fall. per la revoca dell’ammissione della s.r.l. “Industria Alimentare Mediterranea in liquidazione” alla procedura di concordato preventivo. Fissa, a tal fine, l’udienza in camera di consiglio dinanzi al Collegio per il giorno 20 settembre 2011 alle ore 9,30. Fissa, inoltre, quale nuova data in cui dovrà tenersi l’adunanza dei creditori, il giorno 21 OTTOBRE 2011 ALLE ORE 10,00, presso il Tribunale di Camerino, alla presenza del legale rappresentante della ricorrente e fissa il termine di 3 giorni prima dell’adunanza dei creditori per il deposito a cura del Commissario Giudiziale della relazione particola- reggiata sulla proposta di concordato. Informazioni presso il Commissario Giudiziale, Dott, Ugo Maria Fantini, con studio in Morrovalle (MC), Contrada Crocette, n. 12, Tel. e Fax 0733-222344; indirizzo email: [email protected]., e presso i siti Internet www.tribunalecamerino.it - www.asteimmobili.it - www.publicomonline.it - www.portaleaste.it (a cura di Asteimmo- bili.it S.p.A. Tel. 075/5005080). CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO Avviso di aggiudicazione della gara aperta per l'affidamento del servizio di somministrazione di lavoro a tempo determinato - CIG 2110567EF8 Il Consiglio regionale del Veneto ha indetto una procedura di gara aperta, ai sensi del D.Lgs. n. 163/2006 “Codice dei contratti”, per l'affidamento del servizio di somministrazione di lavoro a tempo determinato - CPV 79620000-6. La gara è stata aggiudicata con il criterio dell'offerta econo- micamente più vantaggiosa, ai sensi dell’art. 83 del D.Lgs. 163/2006, e con decreto del Dirigente regionale della Direzione amministrazione, bilancio e servizi n. 136 del 12 agosto 2011, è stata disposta l’aggiudicazione definitiva della procedura di gara per il servizio di somministrazione di lavoro a tempo determinato alla società UMANA SPA con sede in Marghera - Venezia, Via Colombara 113 - 30176, CF 05391311007 e P.IVA 03171510278. Il responsabile del procedimento - Dott.ssa Paola Rappo CASSA DEPOSITI e PRESTITI spa BUONI FRUTTIFERI POSTALI (BFP) E LIBRETTI DI RISPARMIO Esemplificazione del tasso di rendimento effettivo a scadenza al variare dell’inflazione 0 0,60 0,53 1,00 1,61 1,42 2,00 2,61 2,32 3,00 3,62 3,22 4,00 4,62 4,14 BFP A 18 MESI - SERIE D21 Mese Tasso effettivo lordo alla fine di ciascun semestre (%) 6 1,50 12 1,82 18 2,21 BFP INDICIZZATO A SCADENZA - SERIE X16 premio legato allʼandamento dellʼIndice azionario EURO STOXX 50 durata massima: 5 anni dalla data di sottoscrizione rendimento minimo annuo lordo a scadenza: 1,25% Tassi nominali annui lordi (%) 1 1,25 2 1,25 3 1,25 4 1,25 5 1,25 Tassi reali annui lordi (%) 1 0,60 2 0,60 3 0,60 4 0,60 5 0,60 6 0,60 7 0,60 8 0,60 9 0,60 10 0,60 Esemplificazione per il calcolo del premio a scadenza Variazione Premio a scadenza dell’Indice sul valore nominale di riferimento (%) del buono (%) 0 0 20 10 40 20 BFP ORDINARIO VENTENNALE - SERIE B83 Tassi nominali annui lordi (%) 1 1,40 6 2,35 11 3,40 16 4,25 2 1,60 7 2,45 12 3,60 17 4,25 3 1,95 8 2,55 13 3,75 18 5,20 4 2,05 9 2,65 14 3,75 19 5,20 5 2,20 10 2,80 15 4,25 20 5,20 durata massima: 20 anni dalla data di sottoscrizione BFP INDICIZZATO ALL’INFLAZIONE ITALIANA - SERIE J16 durata massima: 18 mesi dalla data di sottoscrizione durata massima: 10 anni dalla data di sottoscrizione capitale rivalutato sulla base dell’Indice nazionale dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati (ISTAT FOI) Tasso di inflazione medio (%) Tasso di rendimento effettivo a scadenza lordo (%) netto (%) V I I BFP sono garantiti dallo Stato italiano, esenti da spese e commissioni, disponibili presso tutti gli uffici postali. Sono rimborsabili in anticipo con restituzione del capitale investito e, al termine del periodo di infruttiferità, anche degli interessi maturati e degli eventuali premi. Con lʼemissione dei BFP di settembre 2011 non sono più sottoscrivibili i BFP delle serie J15 - X15 - P47 - B82 - D20 - Z01- M62 BFP DEDICATO AI MINORI - SERIE M63 intestabile solo ai minori da 0 a 16 anni e mezzo scade al compimento del 18° anno di età offre un capitale rivalutato in funzione dellʼetà del minore al momento della sottoscrizione “BFPPremia” - SERIE P48 2° settembre 2013 5,00 20 1,10 3,54 3° settembre 2014 3,50 10 1,10 3,82 4° settembre 2015 4,50 10 1,10 4,14 5° settembre 2016 5,50 10 1,10 4,47 6° settembre 2017 6,50 10 1,10 4,77 7° settembre 2018 7,50 10 1,10 5,06 Scadenze premi anno compiuto periodo Premio eventuale % Variazione dellʼIndice % Tasso effettivo di rendimento lordo min % max % IV IV IV IV IV IV durata massima: 7 anni dalla data di sottoscrizione premi al compimento del 2°, 3°, 4°, 5°, 6° e 7° anno, in funzione dell'andamento dell'Indice azionario EURO STOXX 50 www.cassaddpp.it EMISSIONE SETTEMBRE 2011: SERIE J16 - X16 - P48 - B83 - D21 - Z02 - M63 (G.U. n. 202 del 31/08/11) BFP A 18 MESI PLUS - SERIE Z02 Mese Tasso effettivo lordo a scadenza (%) 18 2,50 durata massima: 18 mesi dalla data di sottoscrizione Premio massimo: 20% del capitale investito * * * * V I IV * minore o uguale; maggiore o uguale V I IV Offerta Doppio Oro per lʼanno 2011: ai risparmiatori che nel corso del 2011 incrementeranno la giacenza media sul Libretto di oltre il 17,5% rispetto al 2010, verrà assegnata la classe di rendimento “Oro”, che per il 2012 prevede una maggiorazione dello 0,50% rispetto alla classe di rendimento “Giallo”. LIBRETTI DI RISPARMIO Ordinari Giallo 0,90 Ordinari Oro ** 1,15 Ordinari 0,35 Giudiziari 1,25 Minori Io cresco 1,55 Io conosco 1,55 Io capisco 1,55 Tassi di rendimentolordi (%) dal 01/05/11 (G.U. n. 99 del 30/04/11) Libretti Nominativi Libretti al Portatore ** “AZIENDA OSPEDALIERA DEI COLLI” Monaldi-Cotugno-CTO Via L. Bianchi 80131 - NAPOLI ESTRATTO DI BANDO DI GARA Quest’Azienda ha indetto pubblico incanto per l’appalto dei lavori di ristrutturazione, messa a norma e ammo- dernamento dell’Ala posteriore destra dell’Ospedale Monaldi. Importo a base d’asta: € 5.122.738,75 oltre € 63.482,00 quali oneri per la sicurezza. Criterio di aggiudicazione: offerta economicamente più vantaggiosa ai sensi dell’art. 120 D.P.R. 05/10/2010 n. 207. Termine di presentazione delle offerte: 24/10/2011. Il bando inte- grale e i documenti di gara sono scaricabili dal sito aziendale www.aziendadeicolli.it. (sezione Monaldi). Data di invio alla C.E.E.: 01/09/2011. IL DIRETTORE GENERALE - Dott. Antonio GIORDANO AUTORITA’ PORTUALE DI TRIESTE Servizio Gare e Contratti Via Karl Ludwig von Bruck, 3 - 34143 Trieste tel. 040.6731 - fax 040.6732406 E-mail: [email protected] sito Internet: www.porto.trieste.it AVVISO DI GARA D’APPALTO PROCEDURA APERTA Lavori di realizzazione dei sistemi di controllo ac- cessi alle aree portuali del Porto di Trieste. Progetto A.P.T. n. 1601/B. 1° lotto / 2° stralcio. Opere comple- mentari al controllo accessi del Punto Franco Nuovo: varchi 1 e 4. Importo lavori a base d’appalto, al netto di I.V.A.: € 999.379,47 di cui € 975.833,27 per lavori a corpo ed € 23.546,20 (non soggetti a ribasso) di oneri per l’attuazione dei piani di sicurezza. Categoria SOA prevalente: OG11 Impianti elettrici e opere edili di assistenza - cls. II (subappaltabile 30%); categorie SOA scorporabili: OG3 Opere stradali - cls. I (subap- paltabile); OG1 Opere edili - cls. I (subappaltabile). Ter- mine ultimo per la ricezione delle offerte assieme alla documentazione richiesta nel disciplinare di gara: ore 12,00 del giorno 10 ottobre 2011. Il bando integrale viene pubblicato su: Foglio Inserzioni della G.U.R.I., Albo dell’A.P.T., siti informatici del Ministero delle in- frastrutture e presso l’Osservatorio. Lo stesso è visibile, assieme al Disciplinare di gara, sul sito Internet A.P.T. di cui sopra - sezione “Avvisi e bandi di gara”. Trieste, 02 settembre 2011 AUTORITÀ PORTUALE DI TRIESTE Il Segretario Generale f.f.: Walter Sinigaglia ESTRATTO DELLA SOLLECITAZIONE ALLA DOMANDA DI PARTECIPAZIONE In virtù dell’incarico ricevuto da Società Autostrada Tirrenica p.A. (“SAT”), Roland Berger Strategy Consultants S.r.l. (“Advisor”) intende avviare le procedure competitive descritte nella tabella sottostante, dove, per ciascuna autonoma procedura competitiva, si riporta: (i) il numero di lotto identificativo della procedura competitiva, (ii) l’area di servizio nella quale il servizio oggetto di affidamento dovrà essere svolto, (iii) la tipologia di servizio oggetto di affidamento e (iv) la scadenza dell’affidamento. Lotto Area di servizio Tipologia di servizio Scadenza dell'affidamento 342 Fine Est - A12 – Km 200.100 Servizio Ristoro 31.12.2013 343 Savalano Ovest – A12 – Km 196.100 Servizio Ristoro 31.12.2013 I soggetti interessati a partecipare a una o più delle suddette procedure competitive potranno ottenere, a far data dal giorno 7 settembre 2011, copia integrale della sollecitazione alla domanda di partecipazione contenente le modalità di partecipazione e di svolgimento delle procedure competitive consultando il sito internet www.rbadvisory.com o contattando direttamente l’Advisor all’indirizzo e-mail [email protected]. Le domande di partecipazione dovranno essere ricevute dall’Advisor, all’indirizzo di via A. Salandra 18 - 00187 Roma, entro e non oltre le ore 17.30 del giorno 28 settembre 2011. La pubblicazione del presente estratto della sollecitazione alla domanda di partecipazione non comporta per SAT e/o l’Advisor alcun obbligo nei confronti dei soggetti interessati né per questi ultimi un diritto a qualsivoglia prestazione e/o indennizzo da parte delle società a qualsiasi titolo. REGIONE SICILIANA AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE DI SIRACUSA Estratto avviso bando di gara Si rende noto che è stata indet- ta gara a procedura aperta in Unione di acquisto fra tutte le AA.SS.PP. della Regione, per la fornitura, per anni tre, del vaccino anti papilloma virus (HPV). Il bando è stato inviato per la pubblicazione sulla G.U.U.E. il 24/08/2011, l’avviso del ban- do sulla G.U.R.S. il 02/09/2011 e pubblicato sul web aziendale www.asp.sr.it ove sono disponibili i documenti di gara. IL DIRETTORE GENERALE Dott. Franco Maniscalco Ai sottoscrittori del Fondo chiuso di investimento immobiliare “FIP – Fondo Immobili Pubblici”, riservato ad investitori qualificati Si informa che: - Il Rendiconto di gestione al 30 giugno 2011 del Fondo “FIP – Fondo Immobili Pubblici” è stato approvato dal CdA della Investire Immobiliare SGR S.p.A. in data 29 agosto 2011 e messo a disposizione dei sottoscrittori presso la sede della SGR e della Banca Depositaria. - Il valore della quota del Fondo al 30 giugno 2011 è pari ad € 142.957,073. - A seguito dell’approvazione del Rendiconto, nell’interesse dei partecipanti e in conformità a quanto stabilito dal Regolamento di gestione, la Investire Immobiliare SGR S.p.A. distribuisce ai partecipanti del Fondo “FIP - Fondo Immobili Pubblici” l’importo di € 64.133.900 a titolo di proventi, corrispondenti a € 4.825 per quota, al lordo della ritenuta fiscale eventualmente applicabile, e l’importo di € 17.266.308 a titolo di rimborso capita- le, corrispondenti a € 1.299 per quota. - Il pagamento avrà luogo a far data dal 12 settembre 2011. Si invitano i sottoscrittori a presentare la propria richiesta di pagamento alla Investire Immobiliare SGR S.p.A. secondo le modalità pubblicate nel sito internet www.fondoimmobilipubblici.com COMUNICATO Investire Immobiliare SGR S.p.A. - Gruppo Banca Finnat Euramerica Soggetta all’attività di direzione e coordinamento di Banca Finnat Euramerica S.p.A. Sede legale Palazzo Altieri Piazza del Gesù, 49 - 00186 - Roma – Uffici Piazza del Gesù, 48 - 00186 - Roma - Tel. +39 06 69629.1 Fax +39 06 69629.212 Iscritta all’Albo matricola n. 144 - Cap. soc. Euro 8.600.000 i.v. - R.E.A. 998178 - C. F., n. Iscr. Registro Imprese di Roma e P. Iva 06931761008 www.fondoimmobilipubblici.com 44 Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Codice cliente: Private equity MILANO — Dopo Blackstone e Kkr, un altro colosso del private equity, si prepara allo sbarco a Wall Street. Il Carlyle group ha presentato ieri alla Sec i documenti necessari all’Ipo al New York Stock exchange. Nonostante la volatilità dei mercati, Carlyle è convinta della sua scelta; secondo il Wall Street Journal online, i vertici del fondo Usa lavorano da mesi all’offerta e i due cofondatori, David Rubenstein e William Conway, hanno già avuto contatti con gli investitori per presentare l’operazione. Un’operazione da 100 milioni di dollari (valore che può subire cambiamenti anche perché la società non ha indicato il numero di azioni che intende vendere né il range di prezzo) che dovrebbe sbarcare in Borsa nella prima metà del 2012 (nella speranza di mercati più «accoglienti»). E le risorse raccolte saranno usate per ripagare il debito e più in generale per «obiettivi corporate». A gestire l’offerta sono JPMorgan, Citigroup e Credit Suisse. Il superfondo, storicamente noto (e criticato) per i rapporti stretti con Washington (vi hanno lavorato anche George Bush padre e figlio) gestisce attività per 153 miliardi di dollari ed è praticamente dappertutto. La sua presenza in Cina ha sbaragliato la concorrenza, fornitore di armamenti per il Pentagono e uno dei primi dettaglianti dell’aeronautica americana (grazie alle tre filiali, United Defense, Vought Aircraft e Aerostructures Corporation) negli Stati Uniti controlla dalle ciambelle di Dunkin’ Brands alla salute e bellezza di Alliance Boots, ai semiconduttori di Freescale. Opera in Africa, Asia, Australia, Medio Oriente, Nord e Sud America, Europa, con partecipazioni in oltre 200 società. In Italia, sotto la guida di Marco De Benedetti, Carlyle controlla tra gli altri Moncler. Secondo il quotidiano americano, a un certo punto i vertici di Carlyle «assumeranno» un ceo di «alto profilo» che possa governare il gruppo dopo l’Ipo. Il trio che al momento lo gestisce, Rubenstein, Conway e D’Aniello, viaggia oltre i 60 anni di età. Le prime riflessioni sulla Borsa sono cominciate nel 2007 ma la crisi dei mercati ha fatto fare un passo indietro alla società. Con l’Ipo il gruppo spera anche di ridurre il gap con la concorrenza, in particolare con Blackstone che nell’ultimo anno ha visto crescere i suoi asset del 43%. Antonia Jacchia © RIPRODUZIONE RISERVATA Carlyle sfida la bufera Pronto l’ingresso in Borsa Il fondo americano La Banca centrale fissa un tetto: 1,20 sull’euro. La valuta cade dell’8,5% Economia CONTRATTO FS PER TUTTI, BLITZ DELLA LEGA La lente MILANO — Nessuno proba- bilmente l’avrebbe mai detto, ma da ieri anche il franco sviz- zero si è aggiunto alla lista de- gli investimenti «caduti» nella tempesta dei mercati finanzia- ri. La Banca nazionale svizzera ha promesso di intervenire con acquisti illimitati di valuta este- ra per tenere il cambio eu- ro/franco al di sopra di quota 1,20. L’altro ieri bastava un franco e 11 centesimi per com- prare un euro, ieri invece, do- po l’annuncio dell’istituto con sede a Zurigo, la valuta elvetica ha perso in pochi minuti l’8,5% arrivando a 1,20. La Banca centrale svizzera si è dichiarata pronta a interveni- re «con la massima determina- zione» per impedire un eccessi- vo apprezzamento della valuta nazionale, citando rischi di de- flazione legati a un’ipervaluta- zione del franco. Secondo l’Au- thority elvetica un’«estrema ipervalutazione» del franco svizzero «rappresenta — si leg- ge in un comunicato —una mi- naccia grave per l’economia del Paese». A cominciare dalle esportazioni. La Banca centrale «non tollererà più un corso in- feriore a 1,20 franchi per un eu- ro sul mercato dei cambi» e di- fenderà questa soglia «con tut- ta la determinazione richiesta ed è pronta ad acquistare valu- te in quantità illimitata». Ma non basta. Zurigo ha spiegato di mirare a un indebo- limento sostanziale e sostenu- to del franco svizzero. Se le pro- spettive economiche e i rischi di deflazione lo richiederanno, «saranno adottate misure sup- plementari». Per la valuta elvetica si è co- sì interrotta la lunga corsa che l’ha portata dagli oltre 1,50 franchi per un euro di due anni fa fino ai valori record dei gior- ni scorsi, con la parità addirit- tura sfiorata ad agosto. Stando alla chiusura di ieri, chi ha com- prato franchi svizzeri a settem- bre 2009 (o anche pochi mesi fa) ha quindi fatto comunque un affare, chi ha acquistato nel- le scorse settimane invece no. Entusiastiche le reazioni al «tetto valutario» in Svizzera, più «fredde» quelle in Eurolan- dia. La Borsa di Zurigo, in una giornata negativa per i listini internazionali, è volata del 4,3%. E il ministro elvetico del- l’economia Johann Schnei- der-Ammann, citato dalla Ra- dio svizzera italiana, si è detto «molto felice che si sia osato compiere questo passo». Intan- to l’oro, bene rifugio ancora senza freni a differenza del fran- co, ieri ha toccato il nuovo re- cord di 1921 dollari l’oncia. A Francoforte «il consiglio della Bce è stato informato» dall’Authority elvetica, si legge in una nota dell’Eurotower, «e prende atto della decisione che è stata presa dalla banca centra- le svizzera sotto la propria re- sponsabilità». In agosto il presi- dente della Bce Jean-Claude Tri- chet si era espresso contro in- terventi sul mercato valutario di singoli Paesi, mentre si era detto a favore di mosse concer- tate. Toni simili a Bruxelles: «La Commissione europea prende atto della decisione del- la Banca nazionale svizzera, presa sotto sua esclusiva re- sponsabilità», ha detto il porta- voce del Commissario europeo per gli affari economici e finan- ziari Olli Rehn. Giovanni Stringa [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA È stata inserita all’ultimo momento nella manovra la norma che obbliga tutte le imprese ferroviarie operanti nel territorio italiano sul trasporto merci e persone ad applicare il contratto delle Ferrovie dello Stato, al momento in attesa di rinnovo. A evidenziare il blitz, messo a punto dai senatori leghisti, è il Forum del Trasporto ferroviario (composto da Ntv, l’azienda ferroviaria privata presieduta da Luca Cordero di Montezemolo, Arriva DB, Arenaways, Assoferr e FerCargo) ma anche Confetra, la Confederazione dei trasporti e della logistica. Secondo i denuncianti, la maggioranza ha inserito un articolo che ha «l'evidente obiettivo di ostacolarne ulteriormente la liberalizzazione, a esclusivo beneficio dell'ex monopolista statale». Questo perché il provvedimento, «irrompe a gamba tesa nelle trattative in corso tra sindacati e imprese ferroviarie, mettendo a rischio la ricerca di una reale condivisione sul contratto unico di settore (mobilità)». Per Confetra si finirebbe per «allineare il costo del personale su valori insostenibili, rallentando qualsiasi processo di liberalizzazione». Il Forum inoltre fa notare come la norma, «manifestamente incostituzionale», abbia del «paradossale» visto che la manovra introduce norme che valorizzano i contratti aziendali e territoriali. A. Bac. © RIPRODUZIONE RISERVATA Ha attività per 153 miliardi di dollari e partecipazioni in oltre 200 società. In Italia tra gli altri controlla Moncler La Svizzera svaluta il super franco Indici delle Borse Cambi FTSE MIB La settimana Impregilo La settimana FTSE MIB 14.049,71 -1,98% FTSE It.All Share 14.921,22 -1,84% FTSE It.Star 9.337,81 -2,07% Dow Jones 11.139,30 -0,90% Nasdaq 2.473,83 -0,26% Londra 5.156,84 1,06% Francoforte 5.193,97 -1,00% Parigi (Cac40) 2.965,64 -1,13% Hong Kong 19.710,50 0,48% Tokio (Nikkei) 8.590,57 -2,21% 1 euro 1,4099 dollari -0,19% 1 euro 109,0900 yen 0,48% 1 euro 0,8771 sterline 0,22% 1 euro 1,2036 fr. sv. 8,32% 1 euro 9,0888 cor.sve. -0,09% S&P 500 1.165,24 -0,74% Madrid 7.936,40 -1,61% 1 euro 1,3992 dol.can. 0,17% Titoli di Stato Btp 01-01/11/11 1,900% 99,81 2,94 Btp 09-01/07/12 2,500% 99,48 2,84 Btp 10-15/12/12 2,000% 97,73 3,59 Btp 02-01/02/13 4,750% 101,00 3,43 Btp 08-15/12/13 3,750% 98,90 3,81 Btp 10-01/11/13 2,250% 95,93 3,99 Btp 11-01/04/14 3,000% 96,64 4,03 Btp 04-01/02/15 4,250% 99,22 3,99 Btp 10-15/04/15 0,742% 94,67 4,28 Btp 06-15/09/17 2,100% 88,90 5,95 Btp 96-01/11/26 7,250% 107,44 5,68 Btp 11-15/09/26 3,100% 82,13 6,69 Btp 05-01/02/37 4,000% 71,23 5,72 Btp 07-01/08/39 5,000% 81,01 5,83 Cct 07-01/12/14 0,980% 92,51 4,71 Cct 08-01/09/15 1,220% 89,94 5,03 Cct 09-01/07/16 1,140% 88,00 5,01 Ctz 10-31/12/12 - 95,61 3,46 Titolo Ced. Quot. Rend. eff. 06-09 netto % Titolo Ced. Quot. Rend. eff. 06-09 netto % La Banca nazionale svizzera La guerra delle monete La reazione elvetica dopo una rivalutazione fino al 33% in due anni. L’oro sale a nuovi massimi 45 Corriere della Sera Mercoledì 7 Settembre 2011 # italia: 515249535254 Codice cliente: TRIBUNALE DI MESSINA - SEZ. FALLIMENTARE Fallimento della Società a r.l. BAZIA GARDENS - N. 15/94 R.G.F.. Il Cancelliere rende noto che il giorno 10 ottobre 2011, alle ore 12,00, nel Tribunale di Messina, avanti al dott. Liborio Fazzi, Giudice Delegato al suddetto fallimento, si terrà una gara per l’aggiudicazione della gestione annuale del porto turistico di Portorosa (Comune di Furnari - ME): l’aggiudica- zione riguarda le c.d. “aree private” della struttura portuale, come tali dovendosi intendere l’intero porto escluso il canale di accesso dal mare fino alla linea ideale di prolungamento di via Camparia che attraversa il canale stesso nel suo punto più stretto, evidenziata nella planimetria allegata al verbale di rilascio del 24 maggio 2010 (agli atti della proce- dura); qualora la Curatela acquisisse la disponibilità anche della parte demaniale e/o demanializzata del porto, l’aggiudicatario avrà diritto di prelazione nell’affidamento della sua gestione ad un corrispettivo la cui misura verrà concordata fra la Curatela e l’aggiudicatario. Prezzo base d’asta € 450.000,00 (euro quattrocentocinquantamila/00) per l’intero periodo (anno). Le altre condizioni dell’aggiudicazione fanno parte del bando di gara. Le offerte devono essere presentate, nella forma di pro- posta irrevocabile, in busta chiusa ed anonima presso la cancelleria del Tribunale Fallimentare entro e non oltre le ore 12.00 del giorno 07.10.2011, in carta legale da € 14,62. A pena di inefficacia, all’offerta deve essere allegato un assegno circolare non trasferibile intestato a «Tribunale di Messina - Curatela fallimento n. 15/94 R.G.F.», di importo pari al 25% del prezzo proposto. L’aggiudicatario deve essere in pos- sesso di tutte le prescritte autorizzazioni di legge. Sulla più alta offerta pervenuta si procederà a gara, col prezzo minimo in aumento di € 10.000,00. Il prezzo di aggiudicazione dovrà essere depositato, de- tratta la cauzione già versata, nel conto corrente intestato al fallimento alla stipula del contratto di affidamento. In alternativa sarà possibile ver- sare immediatamente la metà del prezzo e fornire una fideiussione a prima richiesta, emessa da primaria società di assicurazione o istituto di credito, per il pagamento della restante parte alla data del 31 marzo 2012. Tutti gli oneri fiscali sono a carico dell’aggiudicatario. Per informa- zioni rivolgersi al Curatore: prof. avv. Massimo Basile, tel. 090/719851, o alla Cancelleria Fallimentare. Messina, 29.07.2011 Avviso di gara d’appalto - procedura aperta ai sensi degli artt. 3 e 55 del D.Lgs. 12/04/2006, n. 163. Ente appaltante: Regione del Veneto - Giunta Regionale, Dorsoduro n. 3901 - Venezia - tel. 041/2791514, fax 041/2791562, sito web: www.regione.veneto.it Oggetto: Affidamento del servizio operativo di supporto alla gestione ordinaria dell’Archivio Generale della Giunta Regionale - Codice Identificativo Gara: 3178276C50. Importo massimo dell’appalto: € 189.535,00 (euro centottantanovemila cinquecentotrentacinque/00) IVA esclusa. Criterio di aggiudicazione: offerta economicamente più vantaggiosa. Luogo e termine di ricezione delle offerte: a pena di esclusione di gara, l’offerta dovrà pervenire entro le ore 12:00 del giorno 11/10/2011, al seguente indirizzo: REGIONE DEL VENETO - GIUNTA REGIONALE, Direzione Affari Generali, Dorsoduro 3494/A - 30123 Venezia, Responsabile del procedimento: Giancarlo Boa- retto. Il testo integrale del bando viene pubblicato sulla G.U.U.E., sulla G.U.R.I. ed è disponibile unitamente al capitolato d’oneri e al disciplinare di gara nel sito della Regione Veneto: www.regione.veneto.it. Direzione Affari Generali Il Dirigente Regionale - Giancarlo Boaretto DIREZIONE CONTROLLI E GOVERNO SSR AVVISO RELATIVO AD APPALTO AGGIUDICATO Oggetto appalto: Fornitura di Ausili per incontinenti ad uso ospedaliero in fabbisogno alle Aziende Sanitarie della Regione Veneto; Numero di gara: 600982; Data di aggiudi- cazione dell’appalto: 29/07/2011; Numero di offerte ricevute: 7; Nome dell’operatore economico aggiudicatario: LOTTI 1 - 4: Ditta Santex S.p.A.; LOTTI 2 - 3 - 7: Ditta Artsana S.p.A.; LOTTI 5 - 6: Ditta Fater S.p.A.; Valore finale totale dell’appalto: € 4.839.253,1014= IVA esclusa (al 20%); L’avviso di esito integrale è stato inviato alla G.U.U.E. il 30/08/2011. Il Responsabile Unico del Procedimento Dirigente Regio- nale Direzione Controlli e Governo SSR Dott. Francesco Dotta ESTRATTO BANDO DI GARA CIG: 31534938BD si rende noto che l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento (APSS) ha indetto una procedura aperta per l’affidamento dell’appalto del SERVIZIO DI RISTORAZIONE PRESSO ALCU NE STRUTTURE DELL’AZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI, SITE IN TRENTO, della dura ta di cinque anni, prorogabili discrezionalmente due volte per un anno, per un importo com plessivo presunto di € 52.512.285,00 = IVA esclusa, di cui € 12.285,00 = fissi per oneri della sicurezza (cioè € 7.501.755,00 = annui moltiplicati per sette anni complessivi, eventuali proro ghe comprese). L’aggiudicazione avverrà con il criterio di cui all’art. 83 del D.Lgs. 163/2006, ossia in favore del concorrente che avrà presentato l’offerta economicamente più vantaggiosa. I soggetti interessati a partecipare alla suddetta procedura di gara dovranno presentare il plico contenente l’offerta e le documentazioni richieste all’Ufficio Protocollo dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento, Via Degasperi 79, 38123 Trento, entro le ore 12,00 del giorno 28.10.2011, termine perentorio. La documentazione di gara è reperibile sul sito Internet www.apss.tn.it, sezione “gare ed appalti”. Per ulteriori informazioni rivolgersi all’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari Servizio Procedure di Gara e Contratti, tel. 0461 / 904194 fax 0461 / 904016, oppure via email all’indirizzo [email protected]. IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO PROCEDURE DI GARA E CONTRATTI dott. Luciano Bocchi Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari Provincia Autonoma di Trento - Via Degasperi n. 79 - 38123 Trento Piazzale degli Archivi, n. 34-36 - 00144 Roma AVVISO PUBBLICO PER L’INDIVIDUAZIONE DI PROFESSIONISTI ESTERNI La Società Risorse R.P.R. S.p.A. rende noto che ha avviato una proce- dura per la individuazione di professionisti esterni specializzati nel set- tore della pianificazione urbanistica e trasformazione urbana. E’ possibile reperire sul sito www.risorse-spa.it tutte le informazioni inerenti la modalità di partecipazione ed i requisiti di idoneità dei partecipanti. Le richieste di partecipazione dovranno pervenire presso la sede della società entro il giorno 19/09/2011 alle ore 14.00. L’ Amministratore Delegato MINISTERO DELLA DIFESA CENTRO GESTIONE SCORTE NAVALI Viale S. Bartolomeo n. 400 - 19126 LA SPEZIA Ufficio Contratti Avviso di procedura ristretta accelerata Il Centro Gestione Scorte Navali della M.M. di La Spezia indirà una gara, denominata gara n. 04/11 con il sistema della procedura ristretta accelerata in ambito U.E. per la fornitura a quan- tità determinata di pitture e diluenti omologati specifiche MM varie, con aggiudicazione ai sensi dell’art. 82 del D.Lgs 12/04/2006 n. 163. La gara sarà effettuata secondo le procedure di cui al D.Lgs. 12/04/2006, n. 163. Le ditte inte- ressate dovranno far pervenire, all’indirizzo sopra citato ed entro il 20.09.2011, apposita do- manda di partecipazione corredata dalla docu- mentazione prescritta nel bando di gara inviato per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana in data 04.08.2011. Il bando di gara è stato pubblicato in data 03.08.2011 sulla Gazzetta Ufficiale della U.E.. Consultando il sito http://www.marina.difesa.it/ è possibile prendere visione del bando di gara e delle relative specifiche tecniche oppure presso l’Ufficio Contratti di Maricegesco possono es- sere richieste informazioni sulle modalità di compilazione della domanda di partecipazione. - Fax. 0187787527 tel. 0187787487 - Non si effettua servizio fax. IL CAPO SERVIZIO AMMINISTRATIVO C.F. Giovanni DI GUARDO Programma integrato di rigenerazione urbana dell’area tra aeroporto e porto detta - per brevità - Sciaia: Avviso pubblico per la manifestazione d’interesse (Estratto) L’Amministrazione comunale di Brindisi intende procedere ad una azione integrata di rigenerazione urbana relativa all’area tra aeroporto e porto, comprendente tra l’altro il porto turistico, il Castello Alfonsino e la Sciaia. Tale azione si svolge sulla base del Programma “Supporti strumentali all’incentivazione delle forme innovative di partenariato pubblico-privato nei processi di trasformazione urbana sostenibile” del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Direzione Generale per lo sviluppo del territorio, la programmazione ed i progetti internazionali, con cui è stata conclusa apposita Convenzione. A tale scopo, l’Amministrazione comunale: 1. pone una ipotesi di Master plan dell’area a disposizione della città, degli stakeholder e di poten- ziali investitori - presso l’Albo Pretorio online alla voce Delibera di Giunta n. 346 del 9/8/2011: http://89.97.223.113:8081/gesti oneal bo/i ndex.php?opti on=com_chronocontact& chronoformname=atto_10_mostra&valore=4769&Itemid=5. 2. invita pubblicamente a manifestare il proprio interesse, inclusi commenti e proposte, con particolare riguardo ai seguenti soggetti: • Proprietario, concessionario o utilizzatore di terreno o immobile posto nell’area • Operatore economico dell’area • Operatore economico in grado di offrire servizi all’area e/o complementari ed accessori alla sua riqualificazione • Potenziale investitore nell’area • Rappresentante di banca, fondo d’investimento o ente creditizio • Membro di Università, ente di ricerca, scuola o istituto di formazione professionale, anche nell’ambito paesaggistico e naturalistico • Rappresentante di una associazione di cittadini interessata al processo ed ai risultati della rigenerazione 3. individua l’Ufficio di scopo come interlocutore di tali manifestazioni, da esprimersi secondo il modulo predisposto disponibile sul sito sito internet del Comune (www.comune.brindisi.it). I moduli compilati, inclusa la fotocopia di un documento d’identità, dovranno pervenire entro il 20 settembre 2011 (ore 12.00) all’Ufficio Protocollo del Comune. Brindisi, 07 settembre 2011 Arch. Fabio Lacinio - Responsabile unico del procedimento Comune di Brindisi Servizio Programmi Innovativi per la Sostenibilità Urbana Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti DIPARTIMENTO PER LE INFRASTRUTTURE, GLI AFFARI GENERALI ED IL PERSONALE Direzione Generale per lo sviluppo del territorio, la programmazione ed i progetti internazionali ISMA - ISTITUTI DI S. MARIA IN AQUIRO Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza Sono disponibili per la locazione ad uso abitativo, ai sensi dell’art. 2, comma 1, della legge n. 431/1998, le seguenti unità immobiliari di proprietà dell’IPAB I.S.M.A. - Istituti di S. Maria in Aquiro: 1. Unità immobiliare sita in Roma, Piazza Navona 43, int. 3 2. Unità immobiliare sita in Roma, Via del Seminario 104, int. 3/4 3. Unità immobiliare sita in Roma, Via Vittorio Fiorini n. 13 int. 3 4. Unità immobiliare sita in Roma, Via Vittorio Fiorini n. 13 int. 15 5. Unità immobiliare sita in Roma, Via Vittorio Fiorini n. 15 int. 6 6. Unità immobiliare sita in Roma, Via Vittorio Fiorini n. 15 int. 17 7. Posto moto contraddistinto dal n. M/1 presso la rimessa condominiale dello stabile di proprietà dell’Isma sito in Roma, Via Vittorio Fiorini n. 15. Per i dettagli relativi alle modalità di assegnazione delle unità immobiliari in disponibilità, ai criteri di selezione e alla successiva stipula del contratto di locazione si rinvia alla lettura degli Avvisi di disponibilità delle unità immobiliari e del Regolamento per l’assegnazione in locazione degli immobili di proprietà degli Isma pubblicati sul sito web dell’Ente www.isma.roma.it - sezione “Avvisi di disponibilità”. IL SEGRETARIO GENERALE - Avv. Maria Capozza Provincia di Reggio Calabria Stazione Unica Appaltante Provinciale AVVISO DI GARA INFRUTTUOSA OGGETTO: Appalto di progettazione esecutiva, previa acquisizione della progettazione defini- tiva in sede di offerta, ed esecuzione “chiavi in mano” di un Istituto scolastico da destinare a sede del nuovo Istituto Professionale Alber- ghiero (IPSSAR), con annesso convitto, nel Comune di Locri (RC). CIG: 048695799E. C.U.P.: B19H08000320002; Importo comples- sivo dell’appalto: € 5.740.000,00, oltre IVA, di cui €.5.500.000,00 per lavori a base d’appalto, € 90.000,00 per oneri di sicurezza non sog- getti a ribasso ed €.150.000,00 per progetta- zione esecutiva e servizi a base d’appalto; Categoria prevalente: OG1 - €. 3.446.149,84 - class. IV.; Categoria scorporabile e subappal- tabile: OG11 - €. 1.950.636,34 - class VI; Ult. categorie: 0S24 e OS31; Criterio di aggiudica- zione: offerta economicamente più vantag- giosa ai sensi dell’art. 83 del D.Lgs 163/2006; Imprese partecipanti: n. 10 - Imprese escluse: n. 7 - Imprese non ammesse all’apertura del- l’offerta economica: n. 3; Con determina n. 2615 Reg. Gen del 25/08/2011 la procedura di gara è stata dichiarata infruttuosa. Pubblica- zione bando di gara: Albo Pretorio dell’Ente il 26/11/2010. Organo Competente per le proce- dure di ricorso: T.A.R. Calabria - Sez. di R.C.. Il Dirigente - Mariagrazia Blefari COMUNE DI FONTANELLA (Provincia di Bergamo) Avviso esito di gara Ente appaltante: COMUNE DI FONTANELLA. Oggetto appalto: servizio di refezione scolastica anni 2011/12 - 2012/13 - 2013/14; Aggiudicatario: S.I.R. SISTEMI ITALIANI RISTORAZIONE Srl. Data di spedizione alla G.U.C.E: 26/08/2011. Il Segretario Comunale/Direttore: Crescenza Gaudiuso 46 Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Codice cliente: Prima dell’annuncio di un default c’è sempre un fine settimana, un lun- go «weekend del crac» in cui l’irrepa- rabile e le angosce vengono al petti- ne. È stato così per il fallimento della Parmalat nel 2003. È stato così con la bancarotta di Lehman Brothers il 15 settembre del 2008. Il lunedì nero, brutalmente, sembra essere solo l’uf- ficializzazione sui mercati di ciò che molti sapevano e nessuno osava di- re. E l’Argentina non ha fatto eccezio- ne: il lungo weekend del crac fu quel- lo del 23 dicembre 2001, quasi dieci anni fa. Nemmeno il Natale alle por- te potè fare nulla per allontanare il destino del Paese o, forse, fu usato apposta per sacrileghi fini mediatici: quella domenica il nuovo presidente peronista Rodriguez Saá salì alla Ca- sa Rosada per il mandato più breve della storia, 7 giorni, se non fosse per quello del suo predecessore, Ramòn Puerta (3 giorni), e del suo successore Eduardo Camaño che — vero record mondiale — governò so- lo l’1 e il 2 gennaio 2002. Nemmeno il tempo di giurare e Saá dichiarò che l’Argentina non avrebbe pagato il proprio debito este- ro da 100 miliardi di dollari, una mossa chiesta dalla piazza inferocita e consumata dalla crisi: il bilancio di Buenos Aires era ufficialmente in bancarotta e gli italiani che ne dete- nevano il 10% furono travolti. Il coraggio al neopresidente filtrò probabilmente dalla paura: nelle 48 ore precedenti un’Argentina che non aveva ancora dimenticato l’oscuranti- smo sanguinoso della dittatura mili- tare di Videla si era riversata sulla piazza simbolo della storia del Paese, Plaza de Mayo, al grido «Que se va- ya», vada via, rivolto a Puerta. Bollet- tino di guerra: 22 morti e 500 feriti negli scontri. Puerta era l’uomo-tap- po che l’establishment argentino ave- va tentato di mettere al posto di Fer- nando de la Rùa. Le crisi — nel 2001 non c’era Twitter — arrivano al- l’esterno semplificate per immagini. E una di queste è sicuramente la foto- grafia di de la Rùa costretto a fuggire dalla Casa Rosada in elicottero per scampare a un possibile linciaggio della folla. Le altre fanno parte del- l’immaginario collettivo: le file dei correntisti esasperati davanti alle banche chiuse dopo il corralito, cioè l’insieme di manovre con cui il gover- no di Eduardo Duhalde bloccò i con- ti in dollari dichiarando la fine del cambio fisso peso-dollaro america- no. I cacerolasos prima della crisi — gli assordanti manifestanti che usa- vano vecchie pentole per arrivare nel- le stanze del potere e che ricordano gli attuali Indignados — e i cartone- ros dopo, la ex classe media che al netto della retorica della maxi-ripre- sa del Pil finì in miseria tra i cartoni per non uscirne più. Ancora oggi li si può incontrare lungo l’Avenida 9 de julio che collega la piazza del Con- gresso con la residenza presidenzia- le. Unica giustizia che hanno ottenu- to: non essere allontanati dal centro e dalle coscienze dei politici. Le im- magini potrebbero continuare: i sac- cheggi del centro di Buenos Aires, lo sta- to d’assedio. Il bellis- simo e aristocratico quartiere della Reco- leta con i cartelli vendesi sulle fine- stre sbarrate: nel 2002 100 metri qua- drati venivano offer- ti anche ai turisti per 100 mila dollari, un prezzo già rad- doppiato nel 2003. L’ unica cosa che non si è mai ferma- to è stato lo spetta- col o di t ango al Viejo Almacen. Il default, certo, ha aiutato la ma- croeconomia pur non arrivando a di- stillare risorse nelle microstorie. Dei 100 miliardi ne sono stati pagati solo tra i 30 e i 40 in due piani di concam- bio, tutti e due firmati dalla nuova di- nastia emersa dal crac, quella dei co- niugi Kirchner, Nestor (morto di in- farto nel 2010) e Cristina, attuale «presidenta». Da outsider —come ri- chiedeva la crisi il cui unico pregio è stato quello di fare piazza pulita nel- la politica incancrenita dell’Argenti- na spazzando via tutta la generazio- ne cresciuta all’ombra del potentissi- mo Menem — i Kirchner hanno ca- valcato la nuova vita dell’Argentina facendo del concambio del debito il loro cavallo di battaglia populista. Come dicono gli argentini il peroni- smo è una delle cose più dinamiche che esista: assorbe tutti quelli che possono andare al governo. Alla lun- ga sono tutti peronisti. E i Kirchner, in questo, hanno seguito le orme dei predecessori. Ma ancora oggi, a dieci anni di distanza dal crac, gli anni del- l’entusiasmo per Evita Peron sono lontani: dagli scontri del 2001 non è più possibile avvicinarsi alla Casa Rosada più di tanto e le pesanti tran- senne non sono state più tolte quasi a voler tenere lontani i fantasmi. Oggi nella «Terza Buenos Aires», Puerto Madero, vero simbolo dell’Ar- gentina a più velocità, quartiere dei ristoranti italiani e dello shopping, ci sono tra gli alberghi più lussuosi del mondo. Sembra di essere in un ango- lo di New york. Il prodotto interno lordo — grazie al neo-dinamismo delle economie sudamericane — ha superato anche quello pre-crisi degli anni Novanta. Insomma, nel bene o nel male l’Argentina ha dimostrato che anche uno stato sovrano può fi- nire in bancarotta senza morire. Ma tra le vittime se ne contano almeno tre: 1) i risparmiatori esteri, molti ita- liani, che hanno dovuto subire l’of- ferta giudicata «capestro»; 2) la clas- se media del Paese estinta; 3) i buoni del Tesoro argentino: qualche emis- sione locale è stata fatta, ma tornare massicciamente sul mercato sarà un’altra cosa. I Tango bond sono or- mai un marchio di fabbrica. Massimo Sideri twitter @massimosideri © RIPRODUZIONE RISERVATA Il weekend del crac e l’addio al cambio fisso sul dollaro Il presidente che dichiarò il default, Rodriguez Saá, durò alla Casa Rosada per non più di sette giorni. Il suo successore resistette solo per due Dieci anni dopo i Tango Bond L’Odissea dei 300 mila italiani Addio alla Casa Rosada Bollettino di guerra La presa di coscienza La storia DAL NOSTRO INVIATO SHANGHAI — Troppo dol- laro, troppa America. E troppo potere alla trimurti del rating, Fitch, Moody’s e Standard & Poor’s. Il convincimento della Cina trova una eco nell’annun- cio che la maggiore agenzia di rating made in China, Dagong, sta muovendo i suoi pezzi. Pre- para, cioè, un’offensiva sotto forma di «un’agenzia superso- vrana» con l’obiettivo di «ri- durre la dipendenza» dalle in- fluentissime «tre sorelle». Da- gong, secondo un’anticipazio- ne del China Daily, starebbe infatti con- tattando con que- st’obiettivo diverse «organizzazioni» in Europa, negli stessi Stati Uniti e nei paesi Brics, l’as- sociazione che ol- tre alla Repubblica Popolare mette in- sieme Brasile, In- dia, Russia e Suda- frica. E, per l’opera- zione, Dagong guar- da a Romano Prodi che — ha scritto il quotidiano — «ha aiutato a formulare i piani per fondare l’agenzia» del futu- ro. Dagong, che dif- fonde a pieno regi- me le sue valutazio- ni dall’anno scorso, ha saputo cogliere l’attimo un mese fa, quando ha anticipato di pochi giorni il brusco downgrading imposto da Standard & Poor’s al Tesoro statunitense con una bocciatura analoga. Adesso, dal giornale che si rivolge alla comunità internazionale, l’am- ministratore delegato Guan Jianzhong spiega di «sperare che l’agenzia possa guadagna- re una posizione leader nel mercato globale del rating nel giro di cinque anni» e poiché «siamo perfettamente consa- pevoli che un’organizzazione internazionale non può essere spinta da una sola agenzia, dunque dobbiamo coinvolge- re altri Paesi». La strategia di Dagong, in re- altà, sarebbe a due livelli. Da una parte coinvolgere più part- ner (si parla di otto attori), pe- scando appunto fra chi ritiene necessario, se non urgente, contenere il monopolio della triade Fitch-Moody’s-Stan- dard &Poor’s, che da sole satu- rano il 95% del mercato. Il se- condo canale consisterebbe in- vece nel muoversi, da parte di Dagong, autonomamente sul- la scena europea, e qui, tra le possibilità concrete, c’è quella di una partecipazione del fon- do Mandarin (al quale contri- buiscono Intesa Sanpaolo, la China Development Bank e la Export-Import Bank of Chi- na). All’inizio del 2012 la Esma — l’autorità europea compe- tente per gli strumenti finan- ziari e i mercati — dovrebbe valutare il piano di Dagong e, se non sorgono problemi, la nuova agenzia di rating po- trebbe essere operativa entro la metà dell’anno. Romano Prodi non ha al- cun ruolo formale in queste operazioni. Gli interlocutori ci- nesi, piuttosto, sembrano an- siosi di attingere alla sua espe- rienza. Il passato di ex presi- dente della Commissione eu- ropea ed ex premier italiano fa del Professore una voce che la sua rete di contatti, coltiva- ta negli anni, considera credi- bile e utile. A Pechino le sue posizioni favorevoli a un mag- gior coinvolgimento della Ci- na su scala globale trovano at- tenzione. Dagong intanto guarda all’Europa. Potrebbe scegliere Francoforte come se- de, starebbe già selezionando personale. E sogna che la parti- ta del rating, ora un affare a tre, possa diventare presto un poker globale. Marco Del Corona leviedellasia.corriere De la Rùa fu costretto alla fuga in elicottero per evitare il linciaggio Prima del Natale 2001 gli scontri causarono 22 morti e 500 feriti Il default fu dichiarato da Saá il 23 dicembre del 2001 Gli effetti dell’insolvenza Il progetto Dagong punta a intese e alleanze internazionali La dinastia Kirchner Il default ha aiutato l’economia a crescere ma il ceto medio non si è più ripreso dalla crisi La Cina sfida i giganti del rating Superagenzia con l’aiuto di Prodi A Pechino Il default Il crac ha spazzato via i politici dell’era Menem facendo emergere la dinastia dei Kirchner Nei suoi progetti per la creazione di un istituto di valutazione del credito Dagong si avvale della consulenza di Romano Prodi (nella foto nel suo viaggio in Cina del 2006) La fuga Gli scontri 47 Economia Corriere della Sera Mercoledì 7 Settembre 2011 # italia: 515249535254 Codice cliente: Non solo chi deve sottoporsi a trattamenti terapeutici specifici, ma anche chi vuole avere un rap- portomiglioreconil propriocorpopuòtrarrebenefici dallacuraKneipp.ABressanone(BZ) laCasa di Cura Dott. von Guggenberg (www.von-guggenberg.it) è l’unico moderno centro Kneipp rico- nosciutoinItaliaaproporrequestometodobasatosull’usocorrettodi stimoli naturali:acqua,pian- teofficinali, movimentoealimentazione.I principi dellacurasonocinque: idroterapia, checonsiste inapplicazioni di acquacaldaefreddaper riequilibrarelefunzioni regolatrici dell’organismo; tera- pia dell’alimentazione, ossia cibi semplici, ma al tempo stesso gustosi e ad alto valore nutrizionale; fitoterapia, che accompagna la cura con tisane, pomate, estratti e bagni alleerbe; terapiadel movimento, cioèginnastica, nuoto, passeggiateapiedi oinbicicletta, perchél’alter- nanza di pratica sportiva con periodi di riposo rinfor- zanoil cuore e donanodistensione; terapia dell’ordine, per riconoscere le energie interne dell’organismo, fa- vorendol’adattamentodel corpoai ritmi biologici. www.ospitalitalia.it - www.otravel.it Salute e benessere con i principi del metodo Kneipp, proposto dalla Casa di Cura Dott. von Guggenberg A cura di OFFERTE DI SOGGIORNO Alberghi d’Italia www.corriere.it/alberghiditalia Lunedì - Venerdì dalle 9.00 alle 18.00 Montecatini 2 NOTTI COD. 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O02163 Logos Hotel**** 0584.880678 - www.logoshotel.it Hammam, una notte inVersilia in doppia comfort con colazione, welcome drink, una cena per due persone, un percorso hammam. per persona 129 EURO dall’1/10 al 30/12 48 Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Codice cliente: MILANO — La riunione, dicono a Piazza Cordusio, era programmata da tempo. Prima dell’estate, ovvero prima che Unicredit, insieme alle altre big del credito, finisse al tappeto sotto i colpi delle speculazione. Così, vista l’aria che tira sui mercati, il vertice informale di venerdì prossimo tra l’amministratore delegato, Federico Ghizzoni, il direttore generale, Roberto Nicastro e i presidenti delle fondazioni azioniste di Piazza Cordusio, rischia di trasformarsi in un «consiglio di guerra». Sul tavolo ci sarà il dossier sul piano strategico, che si incrocia con l’altro tema caldo: l’aumento di capitale. Ieri Ghizzoni ha detto di ritenere «sufficiente» il livello di patrimonializzazione della banca (9,1% di Core Tier 1 a fine giugno) aggiungendo che sull’eventuale aumento si deciderà entro l’anno. Probabilmente in concomitanza con l’approvazione del piano. Per il mercato Unicredit potrebbe chiedere 6-8 miliardi di euro. Venerdì le fondazioni dovrebbero anche iniziare a discutere del rinnovo del board che scade a primavera del 2012. La partita si giocherà soprattutto sul presidente, Dieter Rampl. Giovanni Puglisi, numero uno della Fondazione Banco di Sicilia e consigliere Unicredit ha già detto che Ghizzoni non è in uscita: «Escludo che si possa toccare». Rampl, invece, «era tutelato da un accordo (sottoscritto all’epoca della fusione con i tedeschi di Hvb, ndr) che non c’è più». Il pallino è in mano alle fondazioni, che però con il loro 13% non pesano abbastanza per determinare da sole il nuovo equilibrio, sul quale dovrà essere quindi costruito un consenso più ampio. F. D. R. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA MILANO — Sarà un incon- tro cruciale, quello di questo po- meriggio fra i vertici della Popo- lare di Milano e la Banca d’Italia. A Palazzo Koch il presidente del- la Bpme il direttore generale En- zo Chiesa esporranno termini e condizioni dell’aumento di capi- tale definito dal consiglio di am- ministrazione lo scorso 25 ago- sto fino a 1,2 miliardi di euro. Ma contemporaneamente si ap- presterebbero a chiedere alla Vi- gilanza una riduzione dell’am- montare della ricapitalizzazione, attorno a 800-900 milioni, e in al- ternativa (o in aggiunta) un leg- gero slittamento in avanti dei tempi di esecuzione, di una quin- dicina di giorni. Da un lato un importo inferio- re renderebbe l’operazione me- no complicata, riducendo la di- luizione dei soci e degli utili per azione, e meno gravosa per le banche del consorzio che devo- no coprire la parte di capitale non sottoscritta. Dall’altro, un rinvio consentirebbe di struttu- rare l’intera operazione a valle dell’effetto che, si spera, la mano- vra del governo avrà sulla stabi- lizzazione del mercato. A ogni modo, se da Bankitalia arrivasse un no alla richiesta di rinvio, la Bpmè pronta a convo- care l’assemblea per l’aumento alla riunione del board di marte- dì 13, forte della copertura offer- ta dal consorzio di garanzia gui- dato da Mediobanca, con Bar- clays, Rbs, Bnp Paribas, Nomu- ra, SocGen, Santander, Ing e Ban- ca Akros. È proprio per evitare gli effet- ti negativi di un fallimento del- l’operazione che Ponzellini, Chie- sa e la stessa Mediobanca mette- ranno oggi sul tavolo l’ipotesi dello sconto e dello slittamento. Bpm sarebbe disposta anche a valutare una cessione di asset, si parla di Cassa di Alessandria o di Banca di Legnano, per rafforzare il patrimonio, sebbene ai prezzi iscritti a bilancio è difficile trova- re un compratore. Ad Anna Maria Tarantola, il vi- cedirettore generale di Bankita- lia che segue il dossier, Ponzelli- ni e gli advisor di Mediobanca fa- ranno sicuramente presente an- che le difficoltà che alle attuali quotazioni (ieri Bpmha chiuso il calo del 3,74% a 1,26 euro), si in- contrerebbero nel definire lo sconto sul Terp (prezzo teorico dopo il dividendo) da applicare alle nuove azioni: le simulazioni delle banche del consorzio, che lunedì hanno tenuto una confe- rence call plenaria, sarebbero ar- rivate fino al 30-35%, ma il calo dei mercati sta rendendo sem- pre più sottili i margini di mano- vra, considerato che oggi tutta Bpm vale 546 milioni. Federico De Rosa Fabrizio Massaro © RIPRODUZIONE RISERVATA A Palazzo Koch Il vicedirettore generale della Banca d’Italia, Anna Maria Tarantola ha in mano il dossier su Bpm Chrysler, Marchionne diventa presidente 546 milioni: è la capitalizzazione di Borsa della Bpm ai prezzi di ieri di 1,26 euro (-3,74%). In un anno la Popolare ha perso il 64,55% Unicredit, Ghizzoni chiama le fondazioni L’amministratore delegato di Fiat e di Chrysler Sergio Marchionne è stato nominato anche presidente della società automobilistica americana. «Restituire i prestiti pubblici sei anni prima del previsto e rifinanziare il nostro debito rafforzano la nostra convinzione che siamo sulla giusta strada per ristrutturare quest'azienda e ricollocarla al posto che merita nel panorama dell'industria automobilistica mondiale», ha ribadito Marchionne in una nota in cui ha salutato poi la nomina di due nuovi membri del board Chrysler: Leo W. Houle e John B. Lanaway. Escono invece di scena Robert Kidder, Goerge Gosbee e Scott M. Stuart. «La loro leadership — ha affermato Marchionne a proposito delle due new entry — sarà preziosa nel rafforzare la nostra determinazione di raggiungere gli obiettivi finanziari fissati nel piano industriale 2010-2014». Oltre all’incarico di amministratore delegato 1,2 miliardi di euro è l’ammontare massimo dell’aumento di capitale che la Popolare di Milano si appresta a varare La garanzia L’incontro con Tarantola, possibile un mini rinvio Il nodo della ricapitalizzazione Federico Ghizzoni Le banche del consorzio di garanzia sono pronte a coprire la parte di aumento non sottoscritta Bpm, cessioni e aumento Ponzellini in Banca d’Italia Il presidente di Bpm, Massimo Ponzellini, e il direttore generale Enzo Chiesa Popolari La richiesta di ridurre l’importo sotto un miliardo. Il consiglio di martedì 13 49 Economia Corriere della Sera Mercoledì 7 Settembre 2011 # italia: 515249535254 Codice cliente: Nome Data Valuta Quota/od. Quota/pre. AcomeA SGR - numero di tel. 800.89.39.89 [email protected] AcomeA America (A1) 05/09 EUR 10,309 10,249 AcomeA America (A2) 05/09 EUR 10,364 10,303 AcomeA Asia Pacifico (A1) 05/09 EUR 3,039 3,086 AcomeA Asia Pacifico (A2) 05/09 EUR 3,043 3,089 AcomeA Breve Termine (A1) 05/09 EUR 11,419 11,481 AcomeA Breve Termine (A2) 05/09 EUR 11,427 11,489 AcomeA ETF Attivo (A1) 05/09 EUR 3,452 3,516 AcomeA ETF Attivo (A2) 05/09 EUR 3,452 3,515 AcomeA Eurobbligazionario (A1) 05/09 EUR 12,368 12,452 AcomeA Eurobbligazionario (A2) 05/09 EUR 12,380 12,464 AcomeA Europa (A1) 05/09 EUR 8,273 8,610 AcomeA Europa (A2) 05/09 EUR 8,294 8,631 AcomeA Globale (A1) 05/09 EUR 7,252 7,349 AcomeA Globale (A2) 05/09 EUR 7,279 7,376 AcomeA Italia (A1) 05/09 EUR 12,474 12,998 AcomeA Italia (A2) 05/09 EUR 12,499 13,023 AcomeA Liquidità (A1) 05/09 EUR 7,712 7,736 AcomeA Liquidità (A2) 05/09 EUR 7,712 7,736 AcomeA Obbligaz. Corporate (A1) 05/09 EUR 6,176 6,239 AcomeA Obbligaz. Coroprate (A2) 05/09 EUR 6,188 6,250 AcomeA Paesi Emergenti (A1) 05/09 EUR 5,719 5,811 AcomeA Paesi Emergenti (A2) 05/09 EUR 5,730 5,821 AcomeA Patrimonio Aggressivo (A1) 05/09 EUR 3,024 3,072 AcomeA Patrimonia Aggressivo (A2) 05/09 EUR 3,032 3,080 AcomeA Patrimonio Dinamico (A1) 05/09 EUR 4,092 4,141 AcomeA Patrimonio Dinamico (A2) 05/09 EUR 4,100 4,149 AcomeA Patrimonio Prudente (A1) 05/09 EUR 4,840 4,872 AcomeA Patrimonio Prudente (A2) 05/09 EUR 4,846 4,878 AcomeA Performance (A1) 05/09 EUR 16,655 16,777 AcomeA Performance (A2) 05/09 EUR 16,680 16,801 AKROS ABSOLUTE RETURN 31/07 EUR 493513,214 493346,694 AKROS DYNAMIC 31/07 EUR 475720,580 475184,347 AKROS MARKET NEUTRAL 31/07 EUR 488918,807 489430,093 AKROS LONG/SHORT EQUITY 29/07 EUR 496442,996 505392,243 www.albertinisyz.it Tel 02 30306.1 Albertini Syz Multistrategy Cl.A 30/06 EUR 647035,133 650883,637 Albertini Syz Multistrategy Cl.B 30/06 EUR 464786,948 467313,932 Albertini Syz Innovation Cl.A 30/06 EUR 640669,011 647842,144 Albertini Syz Innovation Cl.B 30/06 EUR 485802,335 490994,739 Amundi Absolute 30/08 EUR 5,137 5,139 Amundi Azioni QEuro 05/09 EUR 9,862 10,347 Amundi Breve Termine 05/09 EUR 7,392 7,394 Amundi Corporate 3 anni 30/08 EUR 94,190 94,627 Amundi Corporate Giugno 2012 30/08 EUR 4,895 4,892 Amundi Dynamic Allocation 05/09 EUR 4,991 5,036 Amundi Equipe 1 05/09 EUR 5,259 5,257 Amundi Equipe 2 05/09 EUR 5,166 5,166 Amundi Equipe 3 05/09 EUR 5,073 5,081 Amundi Equipe 4 05/09 EUR 4,667 4,685 Amundi Eureka Brasile 2016 - EUR - - Amundi Eureka BRIC 2017 - EUR - - Amundi Eureka BRIC Ripresa 2014 30/08 EUR 5,379 5,244 Amundi Eureka China Double Win 30/08 EUR 5,592 5,567 Amundi Eureka Cina 2015 - EUR - - Amundi Eureka Cina Ripresa 2015 30/08 EUR 5,082 5,073 Amundi Eureka Crescita Az. 2017 02/09 EUR 4,484 - Amundi Eureka Crescita Cina 2017 02/09 EUR 4,687 - Amundi Eureka Crescita Fin. 2015 - EUR - - Amundi Eureka Crescita It. 2015 - EUR - - Amundi Eureka Crescita Set.I.2017 02/09 EUR 4,942 - Amundi Eureka Crescita Val. 2017 02/09 EUR 4,831 - Amundi Eureka Doppia Opp 2014 30/08 EUR 4,982 4,878 Amundi Eureka Double Call 30/08 EUR 5,148 5,136 Amundi Eureka Double Win 30/08 EUR 5,404 5,374 Amundi Eureka Double Win 2013 30/08 EUR 4,671 4,612 Amundi Eureka Dragon 30/08 EUR 6,534 6,525 Amundi Eureka Europa Em.Ri. 2017 - EUR - - Amundi Eureka Materie Prime 2015 - EUR - - Amundi Eureka Oriente 2015 30/08 EUR 4,876 4,835 Amundi Eureka Prog.Im.Verdi 2017 02/09 EUR 4,996 - Amundi Eureka Ripresa 2014 30/08 EUR 5,130 5,095 Amundi Eureka Ripresa 2016 - EUR - - Amundi Eureka Ripresa Due 2014 30/08 EUR 4,744 4,689 Amundi Eureka Settori 2016 30/08 EUR 4,715 4,716 Amundi Eureka Sviluppo En. 2016 02/09 EUR 4,351 - Amundi Eureka Svi. Ma.Pri.2016 02/09 EUR 4,969 - Amundi Eureka Sviluppo USA 2016 02/09 EUR 4,657 - Amundi Eureka USA 2015 30/08 EUR 4,975 4,898 Amundi Europe Equity 05/09 EUR 3,787 3,885 Amundi For. E. Eq. Op. 2013 30/08 EUR 4,419 4,375 Amundi For. E. Eq. Op. Due 2013 30/08 EUR 4,436 4,396 Amundi For. Em.MktEq.R.2014 30/08 EUR 5,048 5,026 Amundi For. Gar. Hi. Div. 2014 30/08 EUR 4,921 4,926 Amundi Form Gar.E.Mk.Eq.R 2013 30/08 EUR 5,040 5,039 Amundi Form Gar.Eq.R.DUE 2013 30/08 EUR 5,006 5,009 Amundi Form Gar.Eq.Recall 2013 30/08 EUR 4,962 4,963 Amundi Form Gar.Mer.Emergenti 30/08 EUR 5,749 5,750 Amundi Form Garantita 2012 30/08 EUR 5,043 5,048 Amundi Form Garantita 2013 30/08 EUR 4,982 4,988 Amundi Form Garantita Due 2013 30/08 EUR 5,022 5,023 Amundi Form Priv.Div.Opportunity 30/08 EUR 5,012 5,013 Amundi Global Emerging Equity 05/09 EUR 4,793 4,876 Amundi Global Equity 05/09 EUR 4,025 4,068 Amundi Liquidità 05/09 EUR 8,995 8,998 Amundi Obbligazionario Euro 05/09 EUR 5,374 5,374 Amundi Più 05/09 EUR 5,635 5,629 Amundi Premium Power 05/09 EUR 5,064 5,066 Amundi Private Alfa 2007 30/08 EUR 4,779 4,759 Amundi QBalanced 05/09 EUR 8,096 8,207 Amundi QReturn 05/09 EUR 5,465 5,493 Amundi Soluzione Tassi 05/09 EUR 4,730 4,744 Amundi Strategia 95 05/09 EUR 4,921 4,923 Unibanca Plus 05/09 EUR 5,183 5,187 Numero Verde 800 255783 [email protected] - www.animasgr.it Anima America 05/09 EUR 3,738 3,737 Anima Asia 05/09 EUR 5,759 5,845 Anima Convertibile 05/09 EUR 5,893 5,939 Anima Emerging Markets 05/09 EUR 9,485 9,617 Anima Europa 05/09 EUR 3,443 3,590 Anima Fondattivo 05/09 EUR 12,793 12,940 Anima Fondimpiego 05/09 EUR 18,424 18,546 Anima Fondo Trading 05/09 EUR 11,156 11,354 Anima Liquidità 05/09 EUR 6,622 6,639 Anima Obbligaz Euro 05/09 EUR 6,885 6,954 Anima Obiettivo Rend. 05/09 EUR 5,690 5,711 Americhe 05/09 EUR 8,628 8,577 Corporate Bd 05/09 EUR 7,119 7,149 Emerging Markets Bd 05/09 EUR 6,717 6,707 Emerging Markets Eq 05/09 EUR 6,297 6,439 Europa 05/09 EUR 11,168 11,582 Iniziativa Europa 05/09 EUR 5,948 6,180 Italia 05/09 EUR 11,316 11,826 Monetario 05/09 EUR 11,848 11,918 Pacifico 05/09 EUR 4,536 4,611 Pianeta 05/09 EUR 10,202 10,148 Risparmio 05/09 EUR 7,445 7,458 Sforzesco 05/09 EUR 9,872 9,922 Tesoreria 05/09 EUR 6,837 6,862 Valore Globale 05/09 EUR 17,226 17,471 Nome Data Valuta Quota/od. Quota/pre. Visconteo 05/09 EUR 33,020 33,441 Capitale Piu' C.Azionario 05/09 EUR 4,158 4,239 Capitale Piu' C.Bilanc. 15 05/09 EUR 5,103 5,142 Capitale Piu' C.Bilanc. 30 05/09 EUR 4,748 4,808 Capitale Piu' C.Obbligaz. 05/09 EUR 5,428 5,440 AZIMUT SGR - tel.02.88981 www.azimut.it - [email protected] Azimut Bilanciato 02/09 EUR 21,793 22,036 Azimut Formula 1 Absolute 02/09 EUR 5,916 5,920 Azimut Formula 1 Conserv 02/09 EUR 6,138 6,151 Azimut Formula Target 2013 02/09 EUR 6,403 6,419 Azimut Formula Target 2014 02/09 EUR 5,999 6,036 Azimut Garanzia 02/09 EUR 12,186 12,212 Azimut Prev. Com. Crescita 02/09 EUR 9,053 9,162 Azimut Prev. Com. Equilibrato 02/09 EUR 10,553 10,582 Azimut Prev. Com. Garantito 02/09 EUR 9,664 9,696 Azimut Prev. Com. Protetto 02/09 EUR 11,433 11,436 Azimut Reddito Euro 02/09 EUR 15,354 15,369 Azimut Reddito Usa 02/09 EUR 5,705 5,687 Azimut Scudo 02/09 EUR 7,263 7,281 Azimut Solidity 02/09 EUR 7,622 7,632 Azimut Strategic Trend 02/09 EUR 4,743 4,829 Azimut Trend America 02/09 EUR 8,385 8,519 Azimut Trend Europa 02/09 EUR 10,118 10,331 Azimut Trend Italia 02/09 EUR 11,421 11,852 Azimut Trend Pacifico 02/09 EUR 6,068 6,103 Azimut Trend Tassi 02/09 EUR 8,766 8,765 Azimut Trend 02/09 EUR 17,750 18,325 AZ FUND MANAGEMENT SA AZ F. Active Selection 02/09 EUR 4,472 4,524 AZ F. Active Strategy 02/09 EUR 4,755 4,759 AZ F. Alpha Man. Credit 02/09 EUR 5,046 5,049 AZ F. Alpha Man. Equity 02/09 EUR 3,905 3,946 AZ F. Alpha Man. Them. 02/09 EUR 3,137 3,166 AZ F. American Trend 02/09 EUR 2,149 2,183 AZ F. Asset Plus 02/09 EUR 5,198 5,202 AZ F. Asset Power 02/09 EUR 4,829 4,847 AZ F. Best Bond 02/09 EUR 4,978 4,971 AZ F. Best Equity 02/09 EUR 4,822 4,878 AZ F. Bond Trend 02/09 EUR 5,323 5,318 AZ F. Bot Plus 02/09 EUR 5,155 5,162 AZ F. Commodity Trading 02/09 EUR 5,122 5,112 AZ F. Conservative 02/09 EUR 5,439 5,448 AZ F. Corporate Premium 02/09 EUR 4,873 4,866 AZ F. Dividend Premium 02/09 EUR 4,718 4,773 AZ F. Emer. Mkt Asia 02/09 EUR 5,453 5,504 AZ F. Emer. Mkt Europe 02/09 EUR 3,588 3,629 AZ F. Emer. Mkt Lat. Am. 02/09 EUR 6,017 6,097 AZ F. European Dynamic 02/09 EUR 4,282 4,331 AZ F. European Trend 02/09 EUR 2,498 2,549 AZ F. Formula 1 Absolute 02/09 EUR 4,324 4,327 AZ F. Formula 1 Alpha Plus 31/08 EUR 5,368 5,366 AZ F. Formula 1 Alpha Plus 20 02/09 EUR 4,258 4,284 AZ F. Formula 1 Conserv. 02/09 EUR 4,583 4,593 AZ F. Formula 1 Dynamic Trading 02/09 EUR 5,453 5,447 AZ F. Income 02/09 EUR 5,514 5,516 AZ F. Institutional Target 02/09 EUR 4,936 4,951 AZ F. Italian Trend 02/09 EUR 2,326 2,411 AZ F. Opportunities 02/09 EUR 3,767 3,797 AZ F. Pacific Trend 02/09 EUR 3,541 3,567 AZ F. Qbond 02/09 EUR 4,951 4,950 AZ F. QProtection 02/09 EUR 4,788 4,788 AZ F. Qtrend 02/09 EUR 4,522 4,537 AZ F. Reserve Short Term 02/09 EUR 6,050 6,057 AZ F. Solidity 02/09 EUR 5,212 5,218 AZ F. Strategic Trend 02/09 EUR 4,349 4,429 AZ F. Trend 02/09 EUR 3,934 4,061 AZ F. US Income 02/09 EUR 5,666 5,646 Carige Azionario Europa 05/09 EUR 4,712 4,899 Carige Azionario Internazionale 05/09 EUR 6,295 6,355 Carige Azionario Italia 05/09 EUR 3,935 4,118 Carige Bilanciato 10 05/09 EUR 5,406 5,463 Carige Bilanciato 30 05/09 EUR 4,904 5,001 Carige Bilanciato 50 05/09 EUR 5,377 5,534 Carige Corporate Euro 05/09 EUR 6,626 6,628 Carige Total Return 1 05/09 EUR 5,088 5,100 Carige Total Return 2 05/09 EUR 4,355 4,369 Carige Liquidita Euro 05/09 EUR 6,384 6,386 Carige Monetario Euro 05/09 EUR 11,672 11,678 Carige Obblig Euro 05/09 EUR 11,043 11,038 Carige Obblig Euro Lungo Termine 05/09 EUR 5,876 5,862 Carige Obblig Globale 05/09 EUR 6,065 6,049 Fondo Pensione Aperto Carige Difesa Classe A 31/08 EUR 13,778 13,671 Difesa 31/08 EUR 13,580 13,478 Obiettivo TFR Classe A 31/08 EUR 11,158 11,037 Obiettivo TFR 31/08 EUR 11,012 10,895 Rivalutazione Classe A 31/08 EUR 10,108 10,484 Rivalutazione 31/08 EUR 9,777 10,149 Valorizzazione Classe A 31/08 EUR 12,629 12,696 Valorizzazione 31/08 EUR 12,354 12,426 Num tel: 178 311 01 00 www.compamfund.com - [email protected] Bluesky Global Strategy A 02/09 USD 1294,764 1296,622 Bond Euro A 02/09 EUR 1166,804 1165,765 Bond Euro B 02/09 EUR 1139,127 1138,123 Bond Risk A 02/09 EUR 1134,781 1139,710 Bond Risk B 02/09 EUR 1100,479 1105,272 CompAM Fund - Em. Mkt. Corp. A 02/09 EUR 1378,470 1379,455 CompAM Fund - Em. Mkt. Corp. B 02/09 EUR 1341,239 1342,214 European Equity A 02/09 EUR 1084,049 1099,334 European Equity B 02/09 EUR 1040,701 1055,393 Multiman. Bal. A 01/09 EUR 104,844 104,593 Multiman. Bal. M 01/09 EUR 106,454 106,197 Multiman. Eq. Afr. & Mid. East A 31/08 EUR 66,914 65,989 Multiman. Eq. Afr. & Mid. East M 31/08 EUR 68,531 67,575 Multiman.Target Alpha A 31/08 EUR 104,513 104,350 DB Platinum Agriculture Euro R1C A 01/09 EUR 90,870 92,730 Comm Euro R1C A 02/09 EUR 152,240 155,420 Comm Harvest R3C E 02/09 EUR 101,440 101,290 Croci Germany R1C A - EUR - - Currency Returns Plus R1C 02/09 EUR 952,570 956,450 Dyn Aktien Pl R1C A 02/09 EUR 98,980 100,820 DB Platinum IV Croci Euro R1C B 05/09 EUR 71,970 75,320 Croci Japan R1C B 05/09 JPY 5584,930 5699,880 Croci US R1C B 02/09 USD 101,960 104,600 Dyn. Bd Stabilität Plus R1C A 02/09 EUR 96,990 96,520 Dyn. Cash R1C A 05/09 EUR 101,420 101,420 Dyn. ETF Selector 3 R1C A 01/09 EUR 99,060 99,230 Dyn. ETF Selector 6 R1C A 01/09 EUR 85,790 85,740 Dyn. ETF Selector 8 R1C A 01/09 EUR 105,100 105,000 Paulson Global R1C E 31/08 EUR 7468,680 6981,710 Sovereign Plus R1C A 02/09 EUR 106,260 106,250 Systematic Alpha Index R1C A 31/08 EUR 10287,730 10280,110 Tel. 02/88219.1 - [email protected] www.gruppoesperia.com Duemme Sicav Asian Equities C 05/09 JPY 5342,000 5408,000 Bond Euro Area C 05/09 EUR 137,280 137,240 Bond Inflation Linked C 05/09 EUR 99,810 99,850 Corporate Bond Euro C 05/09 EUR 119,080 118,730 Dynamic Equity 05/09 EUR 65,640 66,840 Efficient 05/09 EUR 98,640 98,820 Equity Opportunity C 05/09 EUR 100,000 101,530 Nome Data Valuta Quota/od. Quota/pre. Euro Equities C 05/09 EUR 73,600 76,320 Euro Investments C 05/09 EUR 100,940 101,150 Flexible Strategies C 05/09 EUR 94,130 94,200 Glob. Tactical Asset All. 05/09 EUR 108,090 108,140 Global Convertible Plus 05/09 EUR 93,240 93,760 Global Equity 05/09 EUR 81,520 82,680 Global Total Return C 05/09 EUR 95,580 95,330 Gov Bond Euro Medium Term C 05/09 EUR 115,990 116,040 High Dividend Euro 05/09 EUR 73,070 75,460 Money Market C 05/09 EUR 106,110 106,120 Private Equity Strategies C 05/09 EUR 78,170 80,870 Systematic Diversification C 05/09 EUR 97,940 97,740 Strategic Portfolio C 05/09 EUR 78,970 81,550 US Equities C 05/09 USD 99,940 102,080 Usa Short Term C 05/09 USD 111,410 111,430 Duemme Sgr Duemme Hedge Dynamic 31/05 EUR 415459,745 418410,385 Duemme Hedge Performance 31/05 EUR 573681,251 573572,108 Duemme Hedge Protection 31/05 EUR 575578,405 571552,543 www.eurizoncapital.it tel. 02 88101 Eurizon Az Asia Nuove Econom. 05/09 EUR 9,953 10,142 Eurizon Az Area Euro 05/09 EUR 19,452 20,366 Eurizon Az Energie Mat Pr 05/09 EUR 8,347 8,472 Eurizon Az Internazionale Etico 03/12 EUR 5,271 5,291 Eurizon Az Salute E Amb 05/09 EUR 13,712 13,805 Eurizon Az Teconol Avanz 05/09 EUR 3,680 3,686 Eurizon Azioni America 05/09 EUR 8,210 8,167 Eurizon Azioni Europa 05/09 EUR 6,900 7,196 Eurizon Azioni Finanza 05/09 EUR 13,669 13,908 Eurizon Azioni Internazionali 05/09 EUR 6,562 6,630 Eurizon Azioni Italia 05/09 EUR 8,851 9,233 Eurizon Azioni Pacifico 05/09 EUR 3,602 3,664 Eurizon Azioni Paesi Emergenti 05/09 EUR 8,270 8,424 Eurizon Azioni PMI America 05/09 EUR 19,376 19,257 Eurizon Azioni PMI Italia 05/09 EUR 3,751 3,925 Eurizon Azioni PMI Europa 05/09 EUR 7,375 7,640 Eurizon Bilanc Euro Multiman 05/09 EUR 33,424 33,861 Eurizon Diversificato Etico 05/09 EUR 7,732 7,782 Eurizon Focus Cap Protetto 12/2014 05/09 EUR 4,760 4,794 Eurizon Focus Gar 06/2012 05/09 EUR 5,079 5,098 Eurizon Focus Gar 09/2012 05/09 EUR 5,039 5,062 Eurizon Focus Gar 12/2012 05/09 EUR 5,032 5,062 Eurizon Focus Gar 03/2013 05/09 EUR 5,045 5,086 Eurizon Focus Gar II Sem 06 05/09 EUR 5,222 5,222 Eurizon Focus Gar I T 07 05/09 EUR 5,118 5,122 Eurizon Focus Gar II T 07 05/09 EUR 5,093 5,100 Eurizon Focus Gar III T 07 05/09 EUR 4,946 4,952 Eurizon Focus Gar IV T 07 05/09 EUR 5,130 5,142 Eurizon Liquidita' A 05/09 EUR 7,282 7,296 Eurizon Liquidita' B 05/09 EUR 7,483 7,497 Eurizon Obbligazioni Etico 05/09 EUR 5,423 5,427 Eurizon Obbligazioni Euro Corp 05/09 EUR 5,628 5,624 Eurizon Obbligazioni Euro Corp BT 05/09 EUR 7,553 7,553 Eurizon Obbligazioni Cedola 05/09 EUR 5,966 5,987 Eurizon Obbligazioni Emergenti 05/09 EUR 12,202 12,216 Eurizon Obbligazioni Euro 05/09 EUR 14,032 14,062 Eurizon Obbligazioni Euro BT 05/09 EUR 15,049 15,092 Eurizon Obbligazioni Euro HY 05/09 EUR 7,208 7,242 Eurizon Obbligazioni Internazionali 05/09 EUR 8,889 8,855 Eurizon Obiettivo Rendimento 05/09 EUR 8,022 8,022 Eurizon Profilo Conservativo 05/09 EUR 5,411 5,431 Eurizon Profilo Dinamico 05/09 EUR 5,147 5,195 Eurizon Profilo Moderato 05/09 EUR 5,276 5,301 Eurizon Rendimento Assoluto 2 A 05/09 EUR 5,209 5,217 Eurizon Rendimento Assoluto 3 A 05/09 EUR 5,366 5,374 Eurizon Team 1 05/09 EUR 5,948 5,956 Eurizon Team 2 05/09 EUR 5,628 5,646 Eurizon Team 3 05/09 EUR 4,654 4,677 Eurizon Team 4 05/09 EUR 3,915 3,956 Eurizon Team 5 05/09 EUR 3,740 3,785 Eurizon Tesoreria Dollar 05/09 EUR 11,798 11,718 Eurizon Tesoreria Euro A 05/09 EUR 7,691 7,704 Eurizon Tesoreria Euro B 05/09 EUR 7,759 7,772 Eurizon Tesoreria Dollar $ 05/09 USD 16,650 16,649 Eurizon Rendita 05/09 EUR 5,768 5,813 Eurizon Soluzione 10 05/09 EUR 6,711 6,735 Eurizon Soluzione 40 05/09 EUR 5,877 5,910 Eurizon Soluzione 60 05/09 EUR 22,493 22,687 Eurizon Strategia Prot III Trim 11 05/09 EUR 5,252 5,252 Passadore Monetario 05/09 EUR 7,154 7,167 Teodorico Monetario 05/09 EUR 7,518 7,529 Unibanca Azionario Europa 05/09 EUR 4,950 5,178 Unibanca Monetario 05/09 EUR 5,764 5,773 Unibanca Obbligaz Euro 05/09 EUR 5,797 5,806 EQUITY- I 29/07 EUR 544485,181 564467,902 ABS- I 29/07 EUR 7717,805 7673,807 Tel: 848 58 58 20 Sito web: www.ingdirect.it Dividendo Arancio 05/09 EUR 34,390 34,760 Convertibile Arancio 05/09 EUR 48,720 48,820 Euro Arancio 05/09 EUR 54,140 54,100 Bilancio Arancio 01/03 EUR 48,380 48,320 Borsa Protetta Agosto 31/08 EUR 53,940 53,130 Borsa Protetta Febbraio 31/08 EUR 48,240 47,150 Borsa Protetta Maggio 31/08 EUR 51,780 51,210 Borsa Protetta Novembre 31/08 EUR 50,970 49,850 Inflazione Più Arancio 05/09 EUR 49,420 49,890 Mattone Arancio 05/09 EUR 34,710 35,620 Profilo Dinamico Arancio 05/09 EUR 50,230 51,020 Profilo Equilibrato Arancio 05/09 EUR 50,540 51,030 Profilo Moderato Arancio 05/09 EUR 50,640 50,790 Top Italia Arancio 05/09 EUR 33,370 35,050 La lista completa dei comparti Invesco autorizzati in Italia è disponibile sul sito www.invesco.it Invesco Funds Asia Balanced R 05/09 USD 9,540 9,620 Asia Balanced E 05/09 EUR 11,660 11,650 Asia Consumer Demand R 05/09 USD 9,040 9,270 Asia Consumer Demand E 05/09 EUR 8,120 8,260 Asia Infrastructure R 05/09 USD 8,430 8,680 Asia Infrastructure E 05/09 EUR 9,370 9,570 Balanced-Risk Allocation R 05/09 EUR 10,960 10,880 Balanced-Risk Allocation E 05/09 EUR 13,100 13,010 Em. Loc. Cur. Debt R-Dis.M 05/09 USD 9,999 10,075 Em. Loc. Cur. Debt E 05/09 EUR 10,621 10,608 Em. Loc. Cur. Debt A-Dis.M 05/09 USD 11,252 11,338 Energy R 05/09 USD 7,840 8,090 Energy E 05/09 EUR 16,320 16,700 Euro Corp. Bond R-Dis.M 05/09 EUR 9,606 9,632 Euro Corp. Bond R 05/09 EUR 9,712 9,739 Euro Corp. Bond E 05/09 EUR 12,827 12,862 Euro Corp. Bond A-Dis.M 05/09 EUR 10,703 10,733 Euro Inflation-Link. Bond R 05/09 EUR 9,954 9,999 Euro Inflation-Link. Bond E 05/09 EUR 14,189 14,253 Gold & Precious Metals R 05/09 USD 10,050 9,900 Gold & Precious Metals E 05/09 EUR 9,040 8,820 Greater China Eq. R 05/09 USD 8,840 9,110 Greater China Eq. E 05/09 EUR 22,320 22,810 Pan European Eq. R 05/09 EUR 8,190 8,510 Pan European Eq. E 05/09 EUR 9,380 9,740 Pan European Struct. Eq. R 05/09 EUR 8,890 9,110 Pan European Struct. Eq. E 05/09 EUR 7,760 7,950 Invesco Funds II Global Small Cap Value R 05/09 USD 29,610 30,410 Global Value Eq. R 05/09 USD 32,690 33,430 Japanese Eq. Advantage R 05/09 JPY 1552,000 1572,000 Japanese Value Eq. R 05/09 JPY 530,000 542,000 US Value Eq. R 05/09 USD 16,220 16,370 Nome Data Valuta Quota/od. Quota/pre. Per ulteriori informazioni, visitate il sito www.invescopowershares.net Dynamic US Market 05/09 EUR 5,328 5,472 EQQQ 05/09 EUR 37,534 38,309 EuroMTS Cash 3 Months 05/09 EUR 102,096 102,095 FTSE RAFI Asia Pacific Ex-Jap 05/09 EUR 4,966 5,032 FTSE RAFI Dev. 1000 Fund 05/09 EUR 7,741 7,928 FTSE RAFI Dev. Europe Mid-Sm 05/09 EUR 8,039 8,201 FTSE RAFI Emerging Mkts 05/09 EUR 6,466 6,561 FTSE RAFI Europe 05/09 EUR 6,077 6,261 FTSE RAFI Hong Kong China 05/09 EUR 13,223 13,426 FTSE RAFI Italy 30 05/09 EUR 3,934 4,096 FTSE RAFI Switzerland 05/09 EUR 6,914 7,017 FTSE RAFI US 1000 05/09 EUR 5,968 6,114 Global Agriculture NASDAQ OMX 05/09 EUR 8,871 8,938 Global Clean Energy 05/09 EUR 3,648 3,736 Global Listed Private Eq. 05/09 EUR 5,058 5,198 MENA NASDAQ OMX 05/09 EUR 7,637 7,602 Palisades Global Water 05/09 EUR 6,637 6,746 Tel: 02 77718.1 www.kairospartners.com KAIROS PARTNERS SGR Kairos Div. + I 30/06 EUR 533874,087 543385,719 Kairos Div. + P 30/06 EUR 528572,217 538171,624 Kairos Equity A 30/06 EUR 754306,267 762646,247 Kairos Fix. Inc. A 30/06 EUR 575556,357 582044,040 Kairos Fix. Inc. I 30/06 EUR 511779,649 517563,477 Kairos Italia A 15/08 EUR 515463,254 539387,930 Kairos Low Vol. A 30/06 EUR 734261,952 739653,675 Kairos Low Vol. B 30/06 EUR 502668,298 506551,662 Kairos Low Vol. I 30/06 EUR 511095,346 514856,123 Kairos Medium Term A 30/06 EUR 548506,054 557665,398 Kairos Medium Term B 30/06 EUR 519340,284 528412,063 Kairos Multi-Str. A 30/06 EUR 793065,641 805118,049 Kairos Multi-Str. B 30/06 EUR 567088,255 576022,490 Kairos Multi-Str. I 30/06 EUR 528151,964 536050,760 Kairos Global 05/09 EUR 5,633 5,668 Kairos Income 05/09 EUR 6,739 6,749 Kairos Small Cap 05/09 EUR 9,127 9,250 KAIROS INTERNATIONAL SICAV KIS - Ambiente A 02/09 EUR 95,210 96,390 KIS - Ambiente I 02/09 EUR 95,250 96,430 KIS - Absolute A 02/09 EUR 90,020 90,850 KIS - Absolute F 02/09 EUR 89,430 90,260 KIS - Absolute I 02/09 EUR 90,210 91,040 KIS - Ambiente D 02/09 EUR 94,610 95,780 KIS - Ambiente F 02/09 EUR 94,240 95,420 KIS - Ambiente X 02/09 EUR 95,510 96,690 KIS - America A-USD 02/09 USD 191,490 189,610 KIS - America D 02/09 EUR 134,050 132,700 KIS - America F 02/09 EUR 135,510 134,150 KIS - America X 02/09 EUR 136,620 135,210 KIS - Asia A 02/09 EUR 120,840 117,220 KIS - Asia D 22/07 EUR 128,560 127,790 KIS - Asia F 02/09 EUR 119,990 116,410 KIS - Bond A 02/09 EUR 107,160 107,070 KIS - Bond D 02/09 EUR 106,330 106,240 KIS - Bond F 02/09 EUR 106,910 106,820 KIS - Bond I 02/09 EUR 107,460 107,370 KIS - Dynamic A 02/09 EUR 117,070 116,970 KIS - Dynamic D 02/09 EUR 115,900 115,810 KIS - Dynamic F 02/09 EUR 116,910 116,820 KIS - Dynamic I 02/09 EUR 117,240 117,140 KIS - Dynamic X 02/09 EUR 118,120 118,020 KIS - Global A 02/09 EUR 78,120 78,760 KIS - Global D 02/09 EUR 75,570 76,190 KIS - Global F 02/09 EUR 77,650 78,300 KIS - Global I 02/09 EUR 78,170 78,820 KIS - Global X 02/09 EUR 79,150 79,810 KIS - Income A 02/09 EUR 106,370 106,380 KIS - Income D 02/09 EUR 104,450 104,460 KIS - Income I 02/09 EUR 107,220 107,220 KIS - Income X 21/06 EUR 107,500 107,500 KIS - Long - Short A 02/09 EUR 106,510 105,680 KIS - Long - Short D 02/09 EUR 105,330 104,510 KIS - Long - Short F 02/09 EUR 106,220 105,400 KIS - Long - Short I 02/09 EUR 106,590 105,750 KIS - Long - Short X 02/09 EUR 107,520 106,660 KIS - Selection A 02/09 EUR 108,750 108,770 KIS - Selection F 02/09 EUR 108,390 108,430 KIS - Selection I 02/09 EUR 108,860 108,880 KIS - Sm. Cap A 02/09 EUR 87,480 88,060 KIS - Sm. Cap D 02/09 EUR 86,650 87,220 KIS - Sm. Cap F 02/09 EUR 87,220 87,800 KIS - Sm. Cap I 02/09 EUR 87,680 88,260 KIS - Sm. Cap X 02/09 EUR 88,760 89,340 KIS - Target 2014 X 02/09 EUR 106,540 106,370 KIS - Trading A 02/09 EUR 81,630 83,280 KIS - Trading D 02/09 EUR 80,490 82,130 KIS - Trading F 02/09 EUR 81,310 82,960 KIS - Trading I 02/09 EUR 81,790 83,450 KIS - Trading X 02/09 EUR 82,410 84,070 KIS - Trend A 02/09 EUR 100,750 100,720 KIS - Trend F 02/09 EUR 100,450 100,430 KIS - Trend I 02/09 EUR 100,910 100,880 ASIAN OPP CAP RET EUR 05/09 EUR 7,999 8,064 DYNAMIC GROWTH RET EUR 05/09 EUR 804,147 807,033 FLEX DUR CAP RET EUR A 05/09 EUR 1122,693 1122,186 FLEX QUANTITATIVE HR6 A EUR 05/09 EUR 95,497 95,134 FLEX STRATEGY RET EUR 05/09 EUR 96,282 96,267 HIGH GROWTH CAP RET EUR 05/09 EUR 58,297 60,661 ITALY CAP RET A EUR 05/09 EUR 17,713 18,164 SHORT DURATION CAP RET EUR 05/09 EUR 901,336 901,604 www.newmillenniumsicav.com Distributore Principale: Banca Finnat Euramerica - Tel: 06/69933475 NM Augustum Corp Bd A 05/09 EUR 156,570 156,590 NM Augustum High Qual Bd A 05/09 EUR 128,760 129,150 NM Augustum Pan European Eq A 05/09 EUR 68,080 69,530 NM Euro Bonds Short Term A 05/09 EUR 127,510 128,170 NM Euro Equities A 05/09 EUR 30,600 32,100 NM Global Equities A 05/09 EUR 49,660 49,980 NM Inflation Linked Bond Europe A 05/09 EUR 103,690 104,240 NM Large Europe Corp A 05/09 EUR 115,890 115,690 NM Previra World Cons A 05/09 EUR 115,310 116,530 NM Q7 Active Eq. Int. A 05/09 EUR 71,990 71,860 NM Q7 Globalflex A 02/09 EUR 103,360 101,360 NM Total Return Flexible A 02/09 EUR 114,150 114,030 Numero verde 800 124811 [email protected] Nextam Bilanciato 05/09 EUR 5,533 5,592 Nextam Flessibile 05/09 EUR 4,194 4,242 Nextam Obblig. Misto 05/09 EUR 5,831 5,873 NEXTAM PARTNERS SICAV AAM Pro Select A 05/09 EUR 4,531 4,601 AAM Pro Select I 05/09 EUR 4,585 4,655 BInver International A - EUR - - BInver International I - EUR - - Citic Securities China A - EUR - - Citic Securities China I 25/11 EUR 5,016 - Fidela A 05/09 EUR 4,793 4,809 Fidela I 05/09 EUR 5,120 5,137 Income A 05/09 EUR 5,304 5,305 Income I 05/09 EUR 5,315 5,316 International Equity A 05/09 EUR 4,807 4,858 Nome Data Valuta Quota/od. Quota/pre. International Equity I 05/09 EUR 4,809 4,860 Italian Selection A 05/09 EUR 4,420 4,569 Italian Selection I 05/09 EUR 4,451 4,601 Liquidity A 05/09 EUR 5,298 5,298 Liquidity I 05/09 EUR 5,339 5,339 Multimanager American Eq.A 05/09 EUR 3,190 3,206 Multimanager American Eq.I 05/09 EUR 3,289 3,307 Multimanager Asia Pacific Eq.A 05/09 EUR 4,030 4,099 Multimanager Asia Pacific Eq.I 05/09 EUR 4,140 4,210 Multimanager Emerg.Mkts Eq.A 05/09 EUR 4,125 4,193 Multimanager Emerg.Mkts Eq.I 05/09 EUR 4,209 4,278 Multimanager European Eq.A 05/09 EUR 3,215 3,290 Multimanager European Eq.I 05/09 EUR 3,301 3,379 Strategic A 05/09 EUR 4,475 4,525 Strategic I 05/09 EUR 4,599 4,650 www.oysterfunds.com Absolute Return EUR2 05/09 EUR 147,160 147,670 Asia Opport. EUR2 05/09 EUR 140,280 143,690 Asia Opport. USD2 05/09 USD 142,840 146,370 Credit Opport. EUR2 05/09 EUR 158,420 157,990 Diversified EUR 05/09 EUR 220,320 221,380 Dynamic Allocation EUR 05/09 EUR 127,680 131,930 Emerg. Mkts Dynamic EUR2 05/09 EUR 97,990 100,880 Emerg. Mkts Dynamic USD2 05/09 USD 104,070 107,190 Euro Liquidity EUR 05/09 EUR 151,151 151,111 Europ. Corporate Bds EUR 05/09 EUR 199,820 199,810 Europ. Fixed Income EUR 05/09 EUR 194,970 195,000 Europ. Opport. EUR 05/09 EUR 243,760 253,390 Europ. Opport. EUR2 05/09 EUR 137,010 142,420 Europ. Small Cap EUR 05/09 EUR 233,300 243,030 ForExtra Yield (EUR) EUR 05/09 EUR 155,400 155,400 Global Convertibles EUR 02/09 EUR 186,410 188,210 Global Convertibles USD 02/09 USD 184,450 186,270 Italian Opport. EUR 05/09 EUR 22,020 22,870 Italian Value EUR 05/09 EUR 163,240 170,630 Japan Opport. EUR 05/09 EUR 107,920 109,770 Japan Opport. JPY 05/09 JPY 10394,000 10578,000 LatAm Opport. EUR2 05/09 EUR 145,490 149,070 LatAm Opport. USD2 05/09 USD 147,980 151,680 Market Neutral EUR 05/09 EUR 150,330 150,330 US Dollar Bds USD 05/09 USD 324,800 325,210 US Dynamic EUR 02/09 EUR 94,400 96,800 US Dynamic USD 02/09 USD 98,500 101,020 US Small Cap USD 02/09 USD 167,490 173,850 US Value EUR 02/09 EUR 124,360 128,300 US Value USD 02/09 USD 126,050 130,060 World Opport. EUR 02/09 EUR 124,410 126,170 World Opport. USD 02/09 USD 255,900 259,570 3A Dyn. UCITS Fd (EUR) A 01/09 EUR 968,810 968,810 Tel: 0041916403780 www.pharusfunds.com [email protected] PS - Absolute Return 06/09 EUR 95,600 95,360 PS - Absolute Return B 06/09 EUR 100,540 100,280 PS - Aliseo A 06/09 EUR 92,110 91,770 PS - Best Global Managers A 06/09 EUR 98,690 98,300 PS - Best Global Managers B 06/09 EUR 100,040 99,620 PS - Best Global Managers Flex Eq A06/09 EUR 91,350 93,200 PS - Bond Opportunities 06/09 EUR 137,610 138,070 PS - Bond Opportunities B 06/09 EUR 101,870 102,210 PS - EOS 06/09 EUR 95,840 96,310 PS - Inter. Equity Quant A 06/09 EUR 90,560 91,740 PS - Inter. Equity Quant B 06/09 EUR 91,020 92,200 PS - Liquidity 05/09 EUR 118,950 118,850 PS - Opportunistic Growth 06/09 EUR 93,600 93,750 PS - Podium Flex A 06/09 EUR 92,990 93,000 PS - Podium Flex C 06/09 USD 92,710 99,820 PS - Soprarno Global Macro A 06/09 EUR 0,000 0,000 PS - Soprarno Global Macro B 06/09 EUR 106,850 106,910 PS - Soprarno Relative Value A 06/09 EUR 96,390 96,250 PS - Soprarno Relative Value B 06/09 EUR 96,440 96,290 PS - Strategic Colibrì 06/09 EUR 68,490 69,960 PS - Titan Aggressive 06/09 EUR 88,670 88,650 PS - Titan Conservative 06/09 EUR 94,630 93,590 PS - Valeur Income 06/09 EUR 100,930 101,100 PS - Value 06/09 EUR 90,940 90,060 PS - Value B 06/09 EUR 92,280 91,380 www.pegasocapitalsicav.com Strategic Trend Inst. C 02/09 EUR 102,570 103,460 Strategic Trend Retail C 02/09 EUR 101,880 102,870 Numero Verde 800-533377 - www.schroders.it Schroder International Selection Fund SICAV Asia Pacific Property Sec. A 05/09 USD 115,270 117,500 Asian Bond Abs.Re. A 05/09 USD 12,370 12,360 Asian Convertible Bd A 05/09 USD 104,350 105,060 Asian Equity Yield A 05/09 USD 19,230 19,790 Asian Smaller Companies A 05/09 USD 153,310 157,320 BRIC (BR,RU,IN,CH) A 05/09 EUR 130,530 133,470 BRIC (BR,RU,IN,CH) A 05/09 USD 184,170 190,270 China Opportunities A 05/09 USD 212,070 219,370 Em. Eur. Dbt Abs. Ret. A 05/09 EUR 17,630 17,650 Emerging Asia A 05/09 EUR 16,010 16,340 Emerging Asia A 05/09 USD 22,600 23,300 Emerging Europe A 05/09 EUR 19,260 19,570 Emerging Markets A 05/09 EUR 8,510 8,690 Emerging Markets A 05/09 USD 12,040 12,420 Emerging Mkts Dbt Abs Ret A 05/09 USD 26,340 26,390 EURO Active Value A 05/09 EUR 20,970 21,740 EURO Bond A 05/09 EUR 15,730 15,690 EURO Corporate Bond A 05/09 EUR 15,980 16,000 EURO Equity A 05/09 EUR 16,710 17,310 EURO Government Bond A 05/09 EUR 8,790 8,780 EURO Liquidity A 05/09 EUR 121,810 121,810 EURO Short Term Bond A 05/09 EUR 6,710 6,720 European Allocation A 05/09 EUR 17,370 17,470 European Defensive A* 05/09 EUR 9,160 9,160 European Dividend Max. A 05/09 EUR 63,750 65,310 European Equity Alpha A 05/09 EUR 31,980 33,040 European Equity Yield A 05/09 EUR 9,810 10,070 European Large Cap A 05/09 EUR 131,260 135,200 European Smaller Comp A 05/09 EUR 17,440 17,900 European Special Sit A 05/09 EUR 89,160 91,900 Glb Emer Mkt Opps A 05/09 USD 13,130 13,620 Glb Emer Mkt Opps EUR A 05/09 EUR 12,030 12,340 Global Bond A 05/09 USD 11,590 11,590 Global Convertible Bd A 05/09 USD 102,180 102,840 Global Clim.ChgeEq.A 05/09 USD 7,890 8,160 Global Corporate A 05/09 USD 8,820 8,790 Global Credit Duration A 05/09 EUR 103,640 103,600 Global Div.Maximiser A 05/09 USD 6,960 7,140 Global Energy A 05/09 USD 32,910 34,180 Global Equity A 05/09 USD 13,460 13,890 Global Equity Alpha A 05/09 EUR 79,430 81,000 Global Equity Alpha A 05/09 USD 112,210 115,620 Global Equity Yield A 05/09 EUR 72,490 73,560 Global Equity Yield A 05/09 USD 102,280 104,880 Global High Yield A 05/09 USD 30,230 30,290 Global Infl Linked Bond A 05/09 EUR 26,830 26,780 Global Prop Securities A 05/09 USD 109,940 113,420 Global Smal Companies A 05/09 USD 109,270 112,640 Greater China A 05/09 USD 34,190 35,220 Indian Equity A 05/09 USD 115,520 116,470 Italian Equity A 05/09 EUR 17,350 17,970 Japanese Equity A 05/09 JPY 497,720 506,340 Japanese Large Cap A 05/09 JPY 677,310 688,970 Japanese Smal Companies A 05/09 JPY 49,170 49,870 Latin American Fund A 05/09 EUR 34,840 35,860 Latin American Fund A 05/09 USD 49,460 51,440 Middle East A 05/09 USD 7,690 7,690 Nome Data Valuta Quota/od. Quota/pre. Pacific Equity A 05/09 EUR 7,390 7,550 Pacific Equity A 05/09 USD 10,440 10,780 QEP Global Quant Act Val A 05/09 EUR 89,700 91,530 QEP Global Quant Act Val A 05/09 USD 127,640 131,610 Strategic Bond A 05/09 USD 133,070 132,780 Swiss Equity A 05/09 CHF 21,540 22,220 Swiss Equity Opps A 05/09 CHF 89,350 92,210 Swiss Small & Mid Cap A 05/09 CHF 17,730 18,300 UK Equity A 05/09 GBP 2,740 2,800 US All Cap A 05/09 USD 92,960 95,200 US Dollar Bond A 05/09 USD 19,430 19,380 US Dollar Liquidity A 05/09 USD 105,110 105,110 US Large Cap A 05/09 EUR 44,610 45,160 US Large Cap A 05/09 USD 63,050 64,490 US Small & Mid-Cap Equ A 05/09 EUR 96,350 97,720 US Small & Mid-Cap Equ A 05/09 USD 136,740 140,130 US Smaller Companies A 05/09 USD 67,470 69,520 *I LIVELLI DI PROTEZIONE RELATIVI AI FONDI DEFENSIVE SONO CONSULTABILI SUL SITO INTERNET WWW.SCHRODERS.IT www.sorgentegroup.com Fondo Donatello-Michelangelo Due 31/12 EUR 54575,179 56242,509 Fondo Donatello-Tulipano 31/12 EUR 49811,098 50282,489 Fondo Donatello-Margherita 31/12 EUR 28627,386 27332,950 Fondo Donatello-David 31/12 EUR 57372,027 57301,183 Fondo Donatello-Puglia Uno 31/12 EUR 55416,101 - Caravaggio di Sorgente SGR 31/12 EUR 2981,761 3083,178 Si tratta di Fondi Immobiliari chiusi Tel: 800/614614 Bim Az. Small Cap Italia 05/09 EUR 5,901 6,132 Bim Azionario Europa 05/09 EUR 7,488 7,878 Bim Azionario Globale 05/09 EUR 3,217 3,310 Bim Azionario Italia 05/09 EUR 5,204 5,435 Bim Azionario USA 05/09 EUR 5,098 5,069 Bim Bilanciato 05/09 EUR 19,990 20,316 Bim Corporate Mix 05/09 EUR 5,566 5,560 Bim Flessibile 05/09 EUR 3,637 3,652 Bim Obblig. Breve Term. 05/09 EUR 6,545 6,555 Bim Obblig. Globale 05/09 EUR 5,969 5,943 Bim Obbligazionario Euro 05/09 EUR 6,992 7,006 Sicav Asia Flessibile 05/09 EUR 5,698 5,733 Sicav Azionario Euro 05/09 EUR 4,140 4,377 Sicav Azionario Italia 05/09 EUR 7,943 8,292 Sicav Bil.Equ. Italia 05/09 EUR 4,989 5,043 Sicav Fortissimo 05/09 EUR 2,049 2,119 Sicav Europa Flessibile 05/09 EUR 4,482 4,554 Sicav Monetario 05/09 EUR 7,477 7,484 Sicav Obblig. Area Europa 05/09 EUR 9,548 9,538 Sicav Patrimonio Globale 05/09 EUR 4,583 4,653 Sicav Patrimonio G. Reddito 05/09 EUR 7,044 7,065 Synergia Azionario Europa 05/09 EUR 4,651 4,890 Synergia Azionario Globale 05/09 EUR 4,968 5,110 Synergia Azionario Italia 05/09 EUR 4,298 4,488 Synergia Az. Small Cap Italia 05/09 EUR 4,641 4,821 Synergia Azionario USA 05/09 EUR 5,301 5,275 Synergia Bilanciato 15 05/09 EUR 5,118 5,150 Synergia Bilanciato 30 05/09 EUR 5,091 5,160 Synergia Bilanciato 50 05/09 EUR 5,007 5,118 Synergia Monetaria 05/09 EUR 5,024 5,031 Synergia Obbl. Corporate 05/09 EUR 5,466 5,459 Synergia Obbl. Euro B.T. 05/09 EUR 5,036 5,045 Synergia Obbl. Euro M.T. 05/09 EUR 5,223 5,228 Synergia Tesoreria 05/09 EUR 5,072 5,078 Synergia Total Return 05/09 EUR 5,035 5,066 Symphonia MS Adagio 05/09 EUR 5,693 5,720 Symphonia MS America 05/09 EUR 3,554 3,592 Symphonia MS Asia 05/09 EUR 4,884 4,975 Symphonia MS Europa 05/09 EUR 4,744 4,885 Symphonia MS Largo 05/09 EUR 5,263 5,316 Symphonia MS P. Emer. 05/09 EUR 12,244 12,419 Symphonia MS Vivace 05/09 EUR 4,628 4,710 Tel. 02 - 430241 www.ubipramerica.it UBI Pr. Active Beta 05/09 EUR 4,555 4,556 UBI Pr. Active Duration 05/09 EUR 5,478 5,487 UBI Pr. Alpha Equity 05/09 EUR 4,876 4,913 UBI Pr. Azionario Etico 05/09 EUR 3,982 4,149 UBI Pr. Azioni Euro 05/09 EUR 4,644 4,820 UBI Pr. Azioni Europa 05/09 EUR 4,903 5,100 UBI Pr. Azioni Globali 05/09 EUR 4,033 4,084 UBI Pr. Azioni Italia 05/09 EUR 3,729 3,896 UBI Pr. Azioni Mercati Emerg. 05/09 EUR 10,009 10,261 UBI Pr. Azioni Pacifico 05/09 EUR 6,061 6,201 UBI Pr. Azioni USA 05/09 EUR 3,838 3,813 UBI Pr. Bilanc. Euro Rischio Cont. 05/09 EUR 5,507 5,575 UBI Pr. Euro B.T. 05/09 EUR 6,651 6,692 UBI Pr. Euro Cash 05/09 EUR 7,264 7,281 UBI Pr. Euro Corporate 05/09 EUR 7,809 7,816 UBI Pr. Euro Medio/Lungo Ter. 05/09 EUR 6,890 6,918 UBI Pr. Obblig. Dollari 05/09 EUR 5,233 5,197 UBI Pr. Obblig. Glob. Alto Rend. 05/09 EUR 9,315 9,314 UBI Pr. Obblig. Globali 05/09 EUR 6,026 5,989 UBI Pr. Obblig. Globali Corp. 05/09 EUR 7,257 7,244 UBI Pr. Portafoglio Aggressivo 05/09 EUR 4,697 4,778 UBI Pr. Portafoglio Dinamico 05/09 EUR 5,243 5,291 UBI Pr. Portafoglio Moderato 05/09 EUR 5,813 5,835 UBI Pr. Portafoglio Prudente 05/09 EUR 6,133 6,137 UBI Pr. Privilege 1 05/09 EUR 5,390 5,419 UBI Pr. Privilege 2 05/09 EUR 5,259 5,313 UBI Pr. Privilege 3 05/09 EUR 5,051 5,122 UBI Pr. Privilege 4 05/09 EUR 4,633 4,730 UBI Pr. Privilege 5 05/09 EUR 4,255 4,368 UBI Pr. Tot. Ret. Mod. A 05/09 EUR 5,019 5,023 UBI Pr. Tot. Ret. Mod. B 05/09 EUR 5,048 5,051 UBI Pr. Tot.Ret. Dinamico 05/09 EUR 4,786 4,788 UBI Pr. Total Return Prudente 05/09 EUR 10,585 10,590 www.vitruviussicav.com Asian Equity B 05/09 EUR 72,370 74,300 Asian Equity B 05/09 USD 100,070 102,740 Emerg Mkts Equity 05/09 USD 415,390 421,350 Emerg Mkts Equity Hdg 05/09 EUR 411,410 417,310 European Equity 05/09 EUR 185,990 192,570 Greater China Equity 05/09 EUR 81,140 82,010 Greater China Equity 05/09 USD 114,960 116,220 Growth Opportunities 02/09 USD 49,510 50,500 Growth Opportunities Hdg 02/09 EUR 55,050 56,150 Japanese Equity 05/09 JPY 83,210 84,430 Japanese Equity Hdg 05/09 EUR 110,530 112,150 Swiss Equity 05/09 CHF 85,070 88,700 Swiss Equity Hdg 05/09 EUR 64,020 66,740 US Equity 02/09 USD 104,040 106,480 US Equity Hdg 02/09 EUR 116,520 119,250 Tel 0332 251411 www.ottoapiu.it 8a+ Eiger 05/09 EUR 3,630 3,810 8a+ Gran Paradiso 05/09 EUR 5,280 5,291 8a+ Latemar 05/09 EUR 4,770 4,841 8a+ Matterhorn 26/08 EUR 498486,701 481849,397 8a+ Monviso 05/09 EUR 4,974 5,004 Legenda: Quota/pre. = Quota precedente; Quota/od. = Quota odierna 132DE3AB 50 Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Codice cliente: Piazza Affari SCIVOLANO MPS ED EXOR LUXOTTICA GUIDA I RIALZI A ncora un pesante ribasso, mitigato solo parzialmente in chiusura da un dato americano (l’indice Ism dei servizi) migliore del previsto. Nel corso della seduta per il Ftse-Mib di Piazza Affari è stato un susseguirsi di cali e successivi rimbalzi: è arrivato a guadagnare l’1% e a perdere oltre tre punti percentuali. Alla fine l’indice principale del listino italiano è riuscito a mantenersi sopra quota 14 mila punti, con una flessione rispetto alla vigilia dell’1,98%. Sul fronte delle banche hanno pesato non solo le prospettive negative per l’economia ma anche i cali dei titoli pubblici. Unicredit (-4,45%) e Monte Paschi (-4,33%) i titoli peggiori del comparto. Ma le vendite hanno colpito ben più duramente la galassia Agnelli, con Exor (-6,52%) maglia nera, Fiat Industrial giù del 5,40% e Fiat del 3,87%. La lista dei migliori, nell’ambito dei 40 titoli più capitalizzati del listino, è guidata invece da Luxottica (+1,98%); seguono Parmalat (+1,47%), Enel Green Power (+1,12%) e, con progressi più contenuti, Atlantia (+0,68%) e Tenaris (+0,67%). ©RIPRODUZIONE RISERVATA A.S. Roma .....................(ASR) 0,673 -0,15 -36,21 0,628 1,249 90,4 A2A.......................................(A2A) 0,876 -2,56 -16,46 0,854 1,231 2767,0 Acea......................................(ACE) 5,525 -0,45 -35,53 5,025 8,580 1182,0 Acegas-Aps...........................(AEG) 3,396 -3,52 -6,38 3,352 4,640 185,9 Acotel Group * ......................(ACO) 23,400 -2,42 -46,81 23,400 44,140 97,2 Acque Potabili .......................(ACP) 0,897 +1,87 -37,53 0,807 1,477 32,2 Acsm ....................................(ACS) 0,832 -0,83 -23,18 0,832 1,192 62,3 AdF-Aerop.Firenze ..................(AFI) 9,020 — -16,71 9,020 12,500 88,4 Aedes * ...................................(AE) 0,091 -6,97 -52,88 0,085 0,231 66,9 Aedes 14w *.....................(WAE14) 0,016 -0,62 -62,05 0,012 0,049 — Aeffe *...................................(AEF) 0,799 +6,32 +57,28 0,477 1,477 81,8 Aicon * ...................................(AIC) — — — — — — Alerion ..................................(ARN) 4,262 -4,78 -19,36 4,262 5,820 189,2 Amplifon...............................(AMP) 3,624 -1,47 -4,13 3,598 4,502 801,6 Ansaldo Sts *.........................(STS) 5,855 -1,01 -36,22 5,540 9,600 820,8 Antichi Pell ..............................(AP) 0,300 -0,17 -36,48 0,300 0,596 13,7 Apulia Pront...........................(APP) 0,215 -5,83 -39,18 0,215 0,384 50,6 Arena ....................................(ARE) 0,010 — -62,89 0,009 0,029 13,2 Arkimedica...........................(AKM) 0,090 -0,55 -80,02 0,090 0,453 7,7 Ascopiave *...........................(ASC) 1,370 — -13,35 1,370 1,718 321,1 Astaldi * ................................(AST) 3,800 -4,71 -23,31 3,638 5,960 378,8 Atlantia ..................................(ATL) 10,400 +0,68 -29,46 10,330 16,095 6546,1 Autogrill ................................(AGL) 8,060 -0,43 -24,32 7,935 10,970 2050,3 Autostrada To-Mi .....................(AT) 6,945 -1,70 -31,98 6,775 11,400 614,6 Autostrade Mer. ................(AUTME) 18,950 +0,32 -16,89 18,550 24,380 82,8 Azimut..................................(AZM) 4,518 -0,18 -33,12 4,518 8,461 647,6 B&C Speakers ...............(BEC) 2,770 -1,07 -26,33 2,500 4,080 30,1 Banca Generali .....................(BGN) 6,535 +0,54 -28,66 6,270 11,560 734,4 Banca Ifis *...............................(IF) 4,060 -3,33 -23,25 4,060 5,585 220,6 Banca Pop. Emilia R. .............(BPE) 6,590 — -30,63 5,980 9,895 1660,1 Banca Pop. Sondrio.............(BPSO) 5,650 +4,05 -8,87 4,922 6,600 1695,2 Banco Popolare .......................(BP) 1,063 -2,66 -56,88 1,063 2,753 1891,6 Banco Popolare w10.........(WBP10) — — — — — — Basicnet................................(BAN) 2,182 +1,96 -22,07 2,000 3,100 129,8 Bastogi......................................(B) 1,179 +2,52 -23,19 1,150 1,660 21,0 BB Biotech *............................(BB) 39,300 -4,61 -19,14 39,300 55,000 — Bca Carige............................(CRG) 1,386 +3,28 -11,72 1,240 1,812 2232,1 Bca Carige r........................(CRGR) 1,960 -2,49 -29,37 1,860 2,780 344,0 Bca Finnat * ..........................(BFE) 0,380 — -23,31 0,377 0,522 137,8 Bca Intermobiliare .................(BIM) 3,250 -1,52 -22,25 3,250 4,388 516,4 Bca Pop.Etruria e Lazio * .......(PEL) 1,601 -3,67 -47,51 1,543 3,210 121,9 Bca Pop.Milano......................(PMI) 1,261 -3,74 -52,68 1,261 3,163 525,5 Bca Pop.Milano 13w.......(WPMI13) 0,416 — -65,33 0,369 1,254 — Bca Pop.Spoleto....................(SPO) 2,420 -1,63 -29,75 2,188 3,455 73,2 Bca Profilo ............................(PRO) 0,300 -0,56 -31,80 0,300 0,440 201,0 Bco Desio-Brianza ................(BDB) 3,450 +3,17 -14,81 3,010 4,120 402,0 Bco Desio-Brianza rnc ........(BDBR) 2,980 -0,27 -19,73 2,898 3,750 37,6 Bco Santander ....................(SANT) 5,700 -1,04 -27,66 5,700 9,300 — Bco Sardegna rnc ...............(BSRP) 6,630 -2,50 -29,84 6,630 9,950 44,1 Bee Team..............................(BET) 0,365 -1,88 -9,09 0,365 0,541 24,9 Beghelli ...................................(BE) 0,440 -3,89 -35,92 0,440 0,732 88,8 Benetton Group.....................(BEN) 4,730 -0,80 -5,40 4,202 5,725 874,9 Beni Stabili ...........................(BNS) 0,458 -5,28 -28,63 0,455 0,765 892,2 Best Union Co......................(BEST) 1,385 +0,36 +0,36 1,241 1,450 13,0 Bialetti Industrie *...................(BIA) 0,266 +2,31 -24,86 0,235 0,425 20,3 Biancamano *.......................(BCM) 1,365 -2,01 +3,41 1,286 2,012 46,7 Biesse * ................................(BSS) 2,944 -1,87 -45,28 2,944 7,810 83,5 Bioera.....................................(BIE) 0,500 -0,04 -50,61 0,470 1,012 15,0 Boero Bart.............................(BOE) — — — — — — Bolzoni *................................(BLZ) 1,940 -0,26 -9,03 1,940 2,350 50,1 Bon.Ferraresi ...........................(BF) 24,000 +2,30 -18,45 20,770 31,430 132,6 Borgosesia..............................(BO) 0,903 -16,08 -30,05 0,903 1,349 41,7 Borgosesia rnc......................(BOR) — — — — — — Brembo * ..............................(BRE) 6,270 -3,39 -20,08 6,075 10,310 423,8 Brioschi ..................................(BRI) 0,122 -1,14 -12,49 0,116 0,173 95,5 Bulgari ..................................(BUL) 12,220 — +49,57 7,280 12,330 4120,1 Buone Società .......................(LBS) — — — — — — Buongiorno *.........................(BNG) 0,960 -2,64 -17,53 0,960 1,460 103,8 Buzzi Unicem........................(BZU) 6,065 -1,38 -30,17 6,065 10,760 1008,9 Buzzi Unicem rnc ................(BZUR) 3,330 -2,86 -38,90 3,330 6,090 138,1 Cad It * ..........................(CAD) 3,618 -4,79 -11,65 3,450 4,447 33,5 Cairo Comm. *........................(CAI) 2,570 +1,10 -5,25 2,470 3,290 199,7 Caleffi....................................(CLF) 1,141 +0,09 -1,38 1,120 1,399 14,9 Caltagirone ..........................(CALT) 1,530 -3,04 -13,51 1,530 2,118 183,5 Caltagirone Ed.......................(CED) 1,269 -2,38 -26,18 1,269 1,945 160,3 Camfin .................................(CMF) 0,255 -2,12 -31,86 0,255 0,429 171,7 Camfin 09-11 w ............(WCMF11) 0,025 -3,85 -62,18 0,026 0,083 — Campari ................................(CPR) 5,500 — +12,82 4,438 5,935 3183,2 Cape Live ................................(CL) 0,141 +4,44 -43,94 0,132 0,411 7,1 Carraro ...............................(CARR) 2,092 -5,94 -46,19 2,092 4,468 97,0 Cattolica As.........................(CASS) 16,400 -1,20 -14,36 15,120 20,310 889,2 CDC......................................(CDC) 1,410 -1,26 -14,08 1,240 1,939 16,8 Cell Therap...........................(CTIC) 0,813 +3,31 -50,49 0,739 1,932 — Cembre * .............................(CMB) 7,800 +0,13 +25,60 5,965 8,715 131,9 Cementir *............................(CEM) 1,820 +0,17 -13,85 1,660 2,340 281,7 Cent. Latte Torino * ................(CLT) — — — — — — Ceram. Ricchetti .....................(RIC) 0,190 -4,90 -24,67 0,190 0,305 15,7 CHL.......................................(CHL) 0,075 -2,98 -43,29 0,075 0,150 12,0 CIA.........................................(CIA) 0,250 +1,79 -15,57 0,238 0,340 22,6 Ciccolella ................................(CC) 0,581 -4,76 -10,83 0,476 0,777 104,4 Cir..........................................(CIR) 1,378 -1,71 +0,36 1,337 1,789 1110,1 Class Editori ..........................(CLE) 0,271 -3,21 -39,91 0,263 0,520 28,8 Cobra * .................................(COB) 0,870 -2,25 -34,44 0,821 1,440 35,9 Cofide ...................................(COF) 0,640 -1,54 -4,97 0,632 0,784 451,7 Cogeme Set ..........................(COG) 0,108 -0,55 -70,84 0,102 0,371 6,6 Conafi Prestito' .....................(CNP) 0,645 -2,27 -35,37 0,645 1,070 29,9 Cred. Artigiano ......................(CRA) 1,070 -6,06 -17,57 1,070 1,461 311,4 Cred. Bergamasco...................(CB) 20,180 -0,84 -1,94 20,180 24,770 1247,4 Cred. Emiliano.........................(CE) 2,860 -4,35 -38,79 2,622 5,505 965,9 Cred. Valtellinese .................(CVAL) 2,310 -0,17 -30,26 2,266 3,695 622,4 Cred. Valtellinese 10w ....(WCVA10) — — — — — — Cred. Valtellinese 14w ....(WCVA14) 0,110 -0,45 -51,55 0,105 0,281 — Crespi ...................................(CRE) 0,043 +0,71 -56,05 0,040 0,161 6,8 Csp .......................................(CSP) 0,960 +1,05 -10,78 0,880 1,295 31,5 D'Amico *........................(DIS) 0,607 -8,25 -38,61 0,607 1,000 94,0 Dada * ....................................(DA) 2,082 -5,02 -57,42 1,960 5,020 34,7 Damiani *.............................(DMN) 1,055 -0,85 +25,60 0,819 1,260 87,7 Danieli ..................................(DAN) 15,510 -2,76 -35,91 14,340 24,580 644,8 Danieli rnc..........................(DANR) 7,960 -4,50 -39,56 7,705 13,690 326,6 Datalogic * ............................(DAL) 5,745 +0,79 -5,28 5,490 6,540 332,3 De'Longhi .............................(DLG) 7,000 -4,31 +19,86 5,820 9,300 1066,7 Dea Capital *.........................(DEA) 1,409 +1,95 +22,52 1,125 1,600 423,5 Diasorin *...............................(DIA) 28,050 +0,57 -11,09 26,710 36,090 1556,8 Digital Bros *..........................(DIB) 1,210 +4,31 -20,92 0,937 1,573 16,3 Dmail Group * ......................(DMA) 2,320 -2,77 -20,41 2,306 3,265 18,3 DMT * ..................................(DMT) 16,710 -1,42 +8,65 15,040 23,510 187,1 Edison ............................(EDN) 0,770 -1,41 -10,98 0,736 0,907 3981,2 Edison r ..............................(EDNR) 0,880 -0,06 -27,97 0,858 1,287 95,0 EEMS * ...............................(EEMS) 0,620 -8,28 -52,96 0,620 1,539 28,9 El.En. * ..................................(ELN) 8,560 -4,89 -32,39 8,560 15,140 42,5 Elica * ...................................(ELC) 1,000 -0,60 -30,56 0,994 1,768 62,6 Emak * ...................................(EM) 3,110 -2,81 -29,56 3,110 4,600 87,0 Enel.....................................(ENEL) 3,100 -1,59 -17,88 3,100 4,832 29361,0 Enel Green Pw....................(EGPW) 1,540 +1,12 -2,04 1,492 2,048 7654,0 Enervit ..................................(ENV) 2,000 — +60,77 1,217 2,398 35,3 Engineering * ........................(ENG) 21,000 +0,48 -2,28 20,510 24,320 262,3 Eni .........................................(ENI) 13,020 -1,14 -20,71 12,170 18,420 52385,7 Erg........................................(ERG) 8,010 +0,38 -22,61 7,900 10,440 1210,4 Ergy Capital...........................(ECA) 0,318 -1,76 -34,66 0,308 0,498 29,5 Ergy Capital 11w................(WECA) 0,010 -6,80 -67,46 0,009 0,029 — Ergy Capital 16w............(WECA16) 0,077 — -41,88 0,078 0,143 — Esprinet * ..............................(PRT) 3,062 -2,79 -45,90 3,062 6,275 160,5 Eurotech * .............................(ETH) 1,716 -5,35 -8,24 1,563 2,440 61,4 Eutelia...................................(EUT) — — — — — — Exor ......................................(EXO) 13,770 -6,52 -44,77 13,770 25,760 2264,6 Exor prv.................................(EXP) 12,710 -2,75 -32,39 12,710 21,300 988,3 Exor risp................................(EXR) 11,350 -0,79 -39,30 10,850 20,100 102,8 Exprivia *...............................(XPR) 0,719 -3,56 -24,65 0,699 1,155 37,1 Falck Renewables * .........(FKR) 0,797 -4,95 -52,45 0,730 1,758 235,6 Ferragamo...........................(SFER) 11,250 — — 9,920 13,700 1861,4 Fiat............................................(F) 3,672 -3,87 -47,73 3,672 8,050 4076,8 Fiat Ind. priv............................(FIP) 2,888 -4,18 -53,79 2,846 7,415 300,0 Fiat Ind. risp ...........................(FIR) 3,130 -2,67 -49,35 2,990 7,395 245,5 Fiat Industr................................(FI) 5,695 -5,40 -36,72 5,635 10,660 6318,5 Fiat prv....................................(FP) 2,578 -4,52 -51,27 2,578 6,385 268,1 Fiat rnc....................................(FR) 2,620 -4,10 -50,43 2,620 6,375 212,6 Fidia * ...................................(FDA) 2,790 -7,00 -24,34 2,700 4,140 14,4 Fiera Milano * .........................(FM) 3,450 -5,99 -20,69 3,450 4,916 147,7 Finarte C.Aste .......................(FCD) — — — — — — Finmeccanica........................(FNC) 4,684 -0,85 -45,60 4,516 9,865 2727,7 FNM.....................................(FNM) 0,370 -4,22 -26,67 0,370 0,515 95,0 Fondiaria-Sai .........................(FSA) 1,299 -3,42 -64,44 1,299 4,366 481,3 Fondiaria-Sai rnc.................(FSAR) 0,751 -2,34 -70,85 0,751 2,941 93,7 Fullsix....................................(FUL) 1,703 +0,18 +54,82 1,071 3,262 19,3 Gabetti Pro.S. .................(GAB) 0,059 +0,85 -73,18 0,059 0,245 15,2 Gabetti Pro.S. 13w.........(WGAB13) — — — — — — Gas Plus................................(GSP) 2,230 -5,11 -43,54 2,230 4,160 101,9 Gefran * ..................................(GE) 3,720 -2,11 -16,96 3,620 5,250 53,2 Gemina ................................(GEM) 0,610 -0,73 +12,96 0,532 0,766 889,5 Gemina rnc ........................(GEMR) 0,800 -9,09 -15,79 0,800 1,170 3,0 Generali ....................................(G) 11,250 -2,60 -21,88 10,680 16,990 17621,0 Geox .....................................(GEO) 2,592 -2,78 -24,71 2,592 4,950 677,8 Greenvision ............................(VIS) 5,400 +1,89 +14,95 4,290 5,400 31,1 Gruppo Coin..........................(GCN) 6,495 — -16,52 6,415 7,870 929,1 Gruppo Edit. L'Espresso...........(ES) 1,272 -1,93 -25,66 1,272 2,104 532,4 Gruppo Minerali M...............(GMM) 3,090 — -30,87 2,970 4,490 18,5 Hera ...............................(HER) 1,100 -4,35 -29,03 1,100 1,760 1233,2 I Grandi Viaggi..................(IGV) 0,880 +1,15 +7,38 0,776 1,080 39,6 IGD *......................................(IGD) 1,300 -1,52 -11,56 1,025 1,755 402,9 Il Sole 24 Ore ........................(S24) 0,875 +0,06 -37,31 0,852 1,510 37,0 Ima * .....................................(IMA) 13,030 +0,23 -12,96 12,570 15,200 479,6 Immsi ....................................(IMS) 0,620 -3,05 -25,30 0,601 0,910 212,0 Impregilo................................(IPG) 1,625 -2,23 -24,24 1,557 2,462 654,2 Impregilo rnc........................(IPGR) 7,655 — -1,23 7,280 8,200 12,4 Indesit....................................(IND) 4,900 -1,61 -40,21 4,622 9,015 562,8 Indesit rnc ...........................(INDR) 5,150 +7,07 -25,20 4,652 7,340 2,7 Intek.......................................(ITK) 0,314 -0,63 -20,23 0,314 0,540 40,3 Intek 11w..........................(WIT11) — — — — — — Intek r ................................(ITKRP) — — — — — — Interpump * ..............................(IP) 3,982 -2,78 -30,57 3,880 6,175 391,7 Interpump 12 w * ..............(WIP12) 0,666 -0,60 -0,15 0,573 0,874 — Intesa Sanpaolo......................(ISP) 0,997 -3,11 -48,27 0,997 2,429 15544,7 Intesa Sanpaolo rnc..............(ISPR) 0,856 -2,51 -48,99 0,856 2,087 796,2 Invest e Sviluppo ....................(IES) 0,531 -6,02 -57,18 0,516 1,870 6,8 Invest e Sviluppo 09w......(WIES12) 0,002 -8,00 -20,69 0,002 0,007 — Irce *......................................(IRC) 1,937 -2,17 +21,90 1,528 2,708 55,3 Iren ........................................(IRE) 0,814 -3,78 -35,19 0,814 1,407 973,7 Isagro * ..................................(ISG) 2,642 -1,71 -24,03 2,642 4,034 46,4 IT WAY * ................................(ITW) 1,417 +3,36 -44,95 1,221 2,764 10,7 Italcementi................................(IT) 4,392 -0,81 -33,45 4,392 7,650 783,2 Italcementi rnc .......................(ITR) 2,140 -2,01 -41,33 2,140 3,886 226,0 Italmobiliare...........................(ITM) 21,130 -2,18 -17,91 21,130 29,900 464,4 Italmobiliare rnc...................(ITMR) 13,600 -2,86 -23,98 13,600 19,730 222,6 Italy 1 Invest w...................(WIT1) 0,480 — — 0,379 0,788 — Italy 1 Invest. ..........................(IT1) 9,800 — — 8,768 9,955 147,0 Juventus FC * ...............(JUVE) 0,883 +3,76 -7,54 0,780 0,986 176,2 K.R.Energy......................(KRE) 0,031 -2,80 -54,70 0,029 0,074 31,8 K.R.Energy 12w..............(WKRE12) — — — — — — Kerself ..................................(KRS) 1,357 +1,04 -60,98 1,300 3,700 24,0 Kinexia..................................(KNX) 1,440 -2,64 -32,55 1,400 2,135 30,9 KME Group ...........................(KME) 0,263 -1,13 -20,45 0,263 0,391 117,6 KME Group 09w.............(WKME09) 0,004 — -79,66 0,003 0,021 — KME Group 11w.............(WKME11) 0,006 — -58,45 0,004 0,017 — KME Group rnc ...................(KMER) 0,556 -3,22 -4,39 0,556 0,724 25,3 La Doria *..........................(LD) 1,494 — -20,19 1,494 2,068 47,0 Landi Renzo *..........................(LR) 1,522 -2,44 -48,97 1,522 3,015 173,5 Lazio .....................................(SSL) 0,580 -2,03 -23,78 0,410 0,761 39,7 Lottomatica ...........................(LTO) 10,320 -1,34 +9,67 8,925 15,440 1786,5 Luxottica ...............................(LUX) 19,590 +1,98 -14,49 18,810 23,490 9086,0 Maire Tecnimont ..............(MT) 0,721 -5,63 -78,60 0,721 3,638 236,6 Management e C. .................(MEC) 0,215 -2,36 +0,23 0,205 0,230 101,6 Marcolin ...............................(MCL) 3,226 -10,39 -29,37 3,226 5,470 209,6 MARR * ..............................(MARR) 8,005 -1,05 -8,41 7,800 9,460 531,9 Mediacontech ......................(MCH) 1,698 -1,28 -27,74 1,698 2,470 31,9 Mediaset ................................(MS) 2,400 -0,66 -47,19 2,400 4,923 2843,6 Mediobanca............................(MB) 6,160 -0,40 -8,88 5,400 8,010 5282,9 Mediolanum.........................(MED) 2,344 -2,50 -25,05 2,248 4,084 1734,9 Meridiana Fly........................(MEF) 0,047 -3,49 +3,98 0,043 0,092 65,8 Meridie...................................(ME) 0,111 -0,09 -67,57 0,111 0,358 5,6 Meridie 11w....................(WME11) — — — — — — Mid Industry Cap ...................(MIC) 10,170 -0,29 +1,70 9,250 10,730 38,6 Milano Ass. ..............................(MI) 0,255 -4,00 -66,54 0,239 0,895 503,7 Milano Ass. rnc......................(MIR) 0,250 -3,40 -67,93 0,243 0,868 25,9 Mirato * ................................(MRT) — — — — — — Mittel .....................................(MIT) 1,905 -1,50 -37,95 1,905 3,197 135,1 MolMed ...............................(MLM) 0,500 -2,25 +22,10 0,381 0,767 105,7 Mondadori ..............................(MN) 1,905 -2,51 -29,31 1,867 2,868 478,6 Mondo HE.............................(MHE) 0,459 -0,65+189,09 0,157 0,720 9,4 Mondo Tv * ...........................(MTV) 5,330 -0,19 +12,86 4,690 7,200 23,1 Monrif ..................................(MON) 0,341 -2,82 -15,07 0,341 0,460 51,3 Monte Paschi Si. ................(BMPS) 0,374 -4,33 -48,50 0,374 0,859 4130,5 Montefibre..............................(MF) 0,121 -2,18 -19,62 0,119 0,175 15,7 Montefibre rnc....................(MFNC) 0,263 -0,87 -10,88 0,243 0,330 6,7 Monti Ascensori ....................(MSA) 0,229 -3,38 -73,00 0,208 0,848 3,0 Mutuionline *........................(MOL) 4,122 -2,78 -16,40 4,100 5,579 162,3 Nice *............................(NICE) 2,690 -0,37 -11,59 2,686 3,400 308,9 Noemalife .............................(NOE) 5,385 -0,09 -15,73 5,335 6,390 23,3 Novare....................................(NR) — — — — — — Olidata ............................(OLI) 0,357 -3,77 -40,99 0,342 0,670 12,7 Panariagroup * ...............(PAN) 1,069 +4,60 -30,36 1,022 1,622 48,1 Parmalat ................................(PLT) 1,657 +1,47 -19,95 1,479 2,640 2912,7 Parmalat 15w ................(WPLT15) 0,685 +5,79 -35,19 0,517 1,554 — Piaggio...................................(PIA) 2,348 -4,16 -3,08 2,138 3,000 885,2 Pierrel ...................................(PRL) 1,700 -0,58 -48,76 1,555 3,813 25,0 Pierrel 12w.....................(WPRL12) — — — — — — Pininfarina............................(PINF) 3,294 -6,15 -14,44 2,894 7,100 103,1 Piquadro .................................(PQ) 1,987 -1,73 +2,95 1,811 2,910 99,6 Pirelli & C. ...............................(PC) 5,030 -1,76 -18,01 5,030 7,675 2404,5 Pirelli & C. rnc .......................(PCP) 4,194 -2,10 -26,42 3,900 6,310 49,5 Poligr. S.Faustino *.................(PSF) 6,715 -0,67 -26,09 6,310 10,110 7,9 Poligrafici Editoriale...............(POL) 0,410 -1,28 -16,34 0,382 0,495 52,9 Poltrona Frau.........................(PFG) 0,840 -10,64 -13,27 0,840 1,468 123,5 Pop Emilia 01/07.............(BPER15) — — — — — — Pramac .................................(PRA) 0,899 -2,07 -13,61 0,720 1,205 27,1 Prelios...................................(PRS) 0,249 -4,46 -45,44 0,221 0,593 212,0 Premafin Finanziaria ................(PF) 0,308 -0,49 -59,80 0,277 0,792 120,1 Premuda .................................(PR) 0,560 — -25,58 0,560 0,766 103,7 Prima Industrie * ....................(PRI) 6,315 -5,75 -12,90 6,100 10,030 56,0 Prima Industrie 13w *......(WPRI13) 1,500 -0,66 -5,00 1,200 2,973 — Prysmian...............................(PRY) 9,950 -3,02 -22,87 9,510 15,950 2162,8 R. De Medici * ..................(RM) 0,194 -0,26 -18,14 0,194 0,249 73,9 R. Ginori 1735.........................(RG) 0,325 +1,53 -28,91 0,290 0,584 14,8 R. Ginori 1735 11w..........(WRG13) — — — — — — Ratti ......................................(RAT) 1,896 -3,61 +1,61 1,618 2,420 51,6 RCF.......................................(RCF) 0,650 -7,14 -23,21 0,650 0,887 20,8 RCS Mediagroup ...................(RCS) 0,768 -2,85 -26,77 0,753 1,354 565,0 RCS Mediagroup risp ..........(RCSR) 0,610 -2,24 -15,98 0,610 0,880 18,0 RDB * ...................................(RDB) 0,439 -2,49 -78,38 0,425 2,078 20,7 Realty Vailog............................(IIN) 1,850 — -23,40 1,850 2,890 43,3 Recordati *............................(REC) 6,505 +1,25 -8,25 6,360 7,805 1364,1 Reply * ..................................(REY) 18,010 -0,72 -8,90 17,000 21,490 166,1 Retelit .....................................(LIT) 0,340 -2,58 -4,23 0,330 0,607 54,8 Retelit 11w......................(WLIT12) 0,062 — +41,59 0,031 0,183 — Risanamento...........................(RN) 0,123 -0,73 -44,41 0,123 0,293 94,9 Rosss....................................(ROS) 1,000 — -28,16 0,955 1,392 11,6 Sabaf S.p.a. * .................(SAB) 13,240 -1,63 -47,65 13,240 25,300 151,4 Sadi .......................................(SSI) 0,243 -2,60 -26,41 0,235 0,400 22,6 Saes *.....................................(SG) 5,385 -4,69 -20,81 5,385 8,800 80,4 Saes rnc *.............................(SGR) 4,150 +3,75 -16,16 4,000 6,180 29,8 Safilo Group...........................(SFL) 8,245 -1,32 -39,91 8,200 13,720 474,6 Saipem.................................(SPM) 27,890 -0,78 -25,98 27,060 38,520 12343,4 Saipem risp........................(SPMR) — — — — — — Saras ....................................(SRS) 1,142 -0,95 -28,63 1,031 2,022 1092,8 Sat ........................................(SAT) 9,600 -0,67 -4,19 9,105 10,700 92,9 Save....................................(SAVE) 6,615 +0,15 -12,62 6,605 8,100 367,4 Screen Service......................(SSB) 0,431 -4,65 -32,35 0,430 0,640 60,3 Seat PG...................................(PG) 0,044 +0,45 -45,71 0,044 0,095 84,6 Seat PG r ..............................(PGR) 1,200 — +46,34 0,725 1,700 0,8 Servizi Italia * .........................(SRI) 4,944 -0,92 -16,91 4,900 7,350 78,0 Seteco International * ............(STC) — — — — — — SIAS .......................................(SIS) 5,530 -0,45 -23,83 5,515 8,780 1240,3 Snai ......................................(SNA) 2,020 -0,20 -23,63 2,020 2,773 228,7 Snam Gas .............................(SRG) 3,192 -1,54 -14,14 3,192 4,286 11488,2 Sogefi *...................................(SO) 2,018 -3,90 -19,44 1,930 2,950 234,3 Sol ........................................(SOL) 4,840 +1,77 -2,22 4,756 6,050 438,6 Sopaf.....................................(SPF) 0,040 -4,75 -47,58 0,039 0,096 17,1 Sorin.....................................(SRN) 1,600 -1,66 -6,71 1,600 2,102 765,0 Stefanel * ............................(STEF) 0,350 -1,19 -28,61 0,350 0,660 29,7 Stefanel risp * ...................(STEFR) — — — — — — STMicroelectr. ......................(STM) 4,028 -3,82 -49,90 4,028 9,645 — Tamburi ...........................(TIP) 1,490 +1,02 +6,13 1,400 1,590 195,7 Tamburi 13w ...................(WTIP13) — — — — — — TAS .......................................(TAS) 0,676 -5,66 -1,03 0,493 1,450 28,9 Telecom IT..............................(TIT) 0,770 -3,08 -21,51 0,770 1,144 10426,2 Telecom IT Media .................(TME) 0,171 +1,18 -28,36 0,166 0,240 244,9 Telecom IT Media rnc .........(TMER) 0,225 -2,22 -30,23 0,224 0,400 1,2 Telecom IT rnc......................(TITR) 0,707 -2,68 -13,94 0,707 1,025 4281,6 Tenaris ..................................(TEN) 10,550 +0,67 -42,97 10,480 18,510 — Terna ....................................(TRN) 2,442 -0,65 -23,45 2,424 3,476 4920,1 TerniEnergia *........................(TER) 2,580 +0,78 -29,32 2,470 3,780 70,0 Tesmec * ...............................(TES) 0,355 — -45,17 0,355 0,712 38,3 Tiscali.....................................(TIS) 0,047 -1,26 -41,45 0,047 0,090 87,3 Tiscali 14w......................(WTIS14) 0,001 — -39,13 0,001 0,003 — Tod's.....................................(TOD) 75,450 +0,40 +2,14 71,850 96,550 2310,3 Toscana Fin .............................(TF) 1,525 -6,15 +6,20 1,436 1,720 47,4 Trevi Fin.Ind. ...........................(TFI) 7,205 -3,55 -33,66 6,830 11,340 467,9 TXT e-solution *.....................(TXT) 8,045 -2,48 +48,98 5,360 9,500 21,4 UBI Banca .......................(UBI) 2,252 -2,60 -63,78 2,252 7,374 2060,6 Uni Land ...............................(UNL) — — — — — — Unicredit ...............................(UCG) 0,795 -4,45 -49,81 0,795 1,997 15573,6 Unicredit risp ......................(UCGR) 1,501 -3,53 -21,62 1,501 2,150 37,2 Unipol ....................................(UNI) 0,296 -4,58 -36,80 0,285 0,548 637,2 Unipol 13w......................(WUNI13) 0,010 -4,81 -58,05 0,009 0,024 — Unipol prv ............................(UNIP) 0,233 -4,24 -35,72 0,225 0,419 307,6 Unipol prv 13w...............(WUNP13) 0,012 -2,52 -49,57 0,011 0,025 — Valsoia............................(VLS) 4,162 +1,22 -0,37 4,096 4,780 43,5 Viaggi Ventaglio .....................(VVE) — — — — — — Vianini Industria......................(VIN) — — — — — — Vianini Lavori .........................(VLA) 3,990 -0,45 -0,25 3,658 4,640 171,6 Vittoria Ass. *.........................(VAS) 2,970 -1,00 -17,15 2,970 4,110 199,5 Yoox *...........................(YOOX) 9,575 -2,45 -3,38 8,150 13,320 511,7 Yorkville Bhn ...........................(BY) 1,965 -1,75 -63,27 1,902 5,350 1,9 Zignago Vetro *.................(ZV) 4,754 -1,53 -1,73 4,650 5,690 383,2 Zucchi ...................................(ZUC) 0,880 +4,76 +90,68 0,445 1,569 21,1 Zucchi rnc...........................(ZUCR) 0,730 +0,07 +43,89 0,469 1,150 2,5 B.O.T. Nome Titolo Tel. Prezzo Var. Var. Min Max Capitaliz Rif. Rif. 03-01-2011 Anno Anno (in milioni (euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro) Nome Titolo Tel. Prezzo Var. Var. Min Max Capitaliz Rif. Rif. 03-01-2011 Anno Anno (in milioni (euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro) Nome Titolo Tel. Prezzo Var. Var. Min Max Capitaliz Rif. Rif. 03-01-2011 Anno Anno (in milioni (euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro) Nome Titolo Tel. Prezzo Var. Var. Min Max Capitaliz Rif. Rif. 03-01-2011 Anno Anno (in milioni (euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro) 15.09.11 7 99,968 - 14.10.11 36 99,882 1,02 15.11.11 68 99,748 1,13 15.12.11 98 99,649 1,06 16.01.12 130 99,325 1,65 15.02.12 160 99,028 2,00 15.03.12 189 98,751 2,18 16.04.12 221 98,562 2,16 15.05.12 250 98,152 2,48 15.06.12 281 97,874 2,54 16.07.12 312 97,385 2,67 15.08.12 342 97,082 2,81 Borsa Italiana Quotazioni in diretta sul telefonino: invia QUOTA <sigla titolo>, ad esempio: QUOTA ACE al numero 482242. Costo 0,5 Euro per SMS ricevuto. Info su www.corriere.it/economia Valuta al 08-09-11 Monete auree 06 set Denaro Lettera Sterlina (v.c) 277,85 320,20 Sterlina (n.c) 277,85 321,75 Sterlina (post.74) 277,85 321,75 Krugerrand 1.210,06 1.363,45 Marengo Italiano 226,98 255,65 Marengo Svizzero 226,21 255,13 Marengo Francese 226,21 255,13 Oro 06 set Mattino Sera Oro Milano (Euro/gr.) 43,67 43,72 Oro Londra (usd/oncia) 1.891,00 1.895,00 Argento Milano (Euro/kg.) —1.004,90 Platino Milano (Euro/gr.) — 44,81 Palladio Milano (Euro/gr.) — 18,27 1 sett. 1,089 1,104 1 mese 1,343 1,362 2 mesi 1,413 1,433 3 mesi 1,534 1,555 4 mesi 1,589 1,611 5 mesi 1,651 1,674 6 mesi 1,732 1,756 7 mesi 1,789 1,814 8 mesi 1,834 1,859 9 mesi 1,893 1,919 10 mesi 1,944 1,971 11 mesi 2,010 2,038 12 mesi 2,066 2,095 Euribor Periodo T. 360 T. 365 Periodo T.360 T.365 Tassi Italia 1,50 1,50 Area Euro 1,50 1,50 Canada 1,00 0,00 Danimarca 1,25 1,25 Finlandia 1,50 1,50 Francia 1,50 1,50 Giappone 0,30 0,10 G.B. 0,00 0,50 USA 0,75 0,25 Svezia 2,00 2,00 Sconto Interv Sconto Interv Scadenza Giorni Pr.Netto Rend. Scadenza Giorni Pr.Netto Rend. * Titolo appartenente al segmento Star. A B C E G R S T U L M V Z F Dati a cura dell’agenzia giornalistica Radiocor. Monete Auree: ConFinvest F.L. Milano D P Y H J K O N I (s.ta.) Il Consiglio Superiore della Banca d’Italia si riuni- rà il 28 settembre. La convocazione è per una seduta ordina- ria, di quelle mensili. Ma certo non si può negare una certa suspence per l’eventualità che possa essere trasformata in seduta straordinaria. Che è quella che servirebbe per dare il necessario parere sul nome del nuovo Governatore della Banca, sulla base delle procedure previste dalla legge e dallo stesso statuto dell’Istituto di via Nazionale. L’impegno del presidente del Consiglio era di individuare entro settembre il successore di Mario Draghi, che dal 1 novembre assumerà l’incarico di presidente della Banca centrale europea. Le da- te potrebbero quindi quadrare, se non fosse che il governo e il suo premier sono impegnati nella definizione di una ma- novra economica che plachi le attese dei mercati e non han- no avuto tempo per affrontare la questione della scelta di un candidato da proporre per la nomina al parere del Consi- glio superiore della Banca, alla delibera del Consiglio dei mi- nistri e alla firma del capo dello Stato. ©RIPRODUZIONE RISERVATA L’incontro Ghizzoni-Profumo. A teatro (n.sa.) L’occasione era di quelle insospettabili: una coda. Ma una di quelle code nelle quali vale la pena aspettare, per- ché al termine li attendeva un biglietto per il concerto d’inaugurazione alla Scala del Festival MiTo. Alessandro Pro- fumo e Federico Ghizzoni, rispettivamente ex amministrato- re delegato e amministratore delegato in carica di Unicredit, si sono incontrati lì e si sono salutati cordialmente. Poco dietro nella stessa fila l’amministratore delegato di Medio- banca Alberto Nagel. Poi tutti dentro, in platea, a sentire Da- niel Barenboim interpretare simultaneamente il piano e la direzione d’orchestra del concerto dell’incoronazione di Wolfgang Amadeus Mozart. Un’interpretazione originalissi- ma, a momenti quasi post moderna specie nel primo e se- condo movimento. I banchieri sono rimasti tutti naso all’insù a seguire il virtuosismo di Barenboim. Non da soli. Una volta seduti, si sono accorti che poche file più in là c’era il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo Corrado Passera. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Sim multate per vendite allo scoperto. Di due anni fa (f.mas.) Le vendite allo scoperto sono state le operazioni speculative più contrastate in questi mesi, tanto che la Con- sob, in accordo con le altre autorità di controllo dei mercati di Francia, Spagna e Belgio le ha espressamente vietate sia pure temporaneamente per i titoli finanziari. Ma la pratica è diffusa e costante, come dimostrano le sanzioni irrorate dal- la Commissione presieduta da Giuseppe Vegas e rese note ieri: nel mirino, appunto per vendite allo scoperto, sono fini- te Centrosim e Intermonte, due fra le più blasonate case di intermediazione italiana, multate per 60mila euro a testa. Le due sim sono state poste sotto osservazione dalla Commis- sione per aver operato su Pirelli Re senza verificare prima la disponibilità e la proprietà dei titoli venduti. I tempi sanzio- natori della Consob tuttavia non si sposano bene con la rapi- dità di intervento richiesta sui mercati, e non a caso anche per questo si è deciso di puntare sullo stop radicale piutto- sto che attendere la verifica ex post. Basta un occhio alle date per rendersene conto: le due sim hanno operato sui ti- toli Pirelli Re (che peraltro non esiste neanche più in Borsa) tra il 15 giugno e il 3 luglio 2009. Due anni fa. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Il consiglio «aperto» di A2A e la clauso- la del patto (fr.bas.) Siamo ai tempi supplementari. Si gioca ora fino al 30 ottobre per concludere la partita sul riassetto di Edison, che ha come protagonisti Edf, i soci italiani riuniti in Delmi e il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani. Il patto parasociale di Transalpina di Energia, il veicolo attraverso il quale Edf e Delmi controllano Edison, sarebbe scaduto il 15 settembre, ma nell’incontro di lunedì a Milano tra il numero uno di Edf Henri Proglio e il ministro Romani, i francesi han- no accordato il rinvio, fondamentale per gli italiani per met- tersi d’accordo sul futuro del secondo produttore di energia del Paese. Oggi si chiude il consiglio di gestione di A2A, rima- sto aperto da giovedì scorso in attesa del vertice, per fare il punto della situazione. La proposta Zuccoli punta a una cor- data tutta italiana che rilevi Edipower. Romani ha messo sul tavolo la possibilità di una collaborazione con Edf su diversi settori del comparto energetico in Italia e in campo interna- zionale. Le diplomazie sono al lavoro. ©RIPRODUZIONE RISERVATA di GIACOMO FERRARI Sussurri & Grida indici MERCATI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 06-09 var.% Amsterdam (Aex) . . . . . . . . . . . . . 273,33 -0,41 Brent Index . . . . . . . . . . . . . . . . . 115,15 -0,34 Bruxelles-Bel 20 . . . . . . . . . . . . 2109,89 -0,36 DJ Stoxx Euro . . . . . . . . . . . . . . . 208,61 -1,06 DJ Stoxx Euro50 . . . . . . . . . . . . 2080,10 -1,29 DJ Stoxx UE . . . . . . . . . . . . . . . . 221,98 -0,66 DJ Stoxx UE50. . . . . . . . . . . . . . 2091,50 -0,78 FTSE Eurotr.100. . . . . . . . . . . . . 1874,71 -0,70 Hong Kong HS . . . . . . . . . . . . . 19710,50 +0,48 Johannesburg . . . . . . . . . . . . . 26366,27 -0,94 Londra(FTSE100) . . . . . . . . . . . . 5156,84 +1,06 Madrid Ibex35 . . . . . . . . . . . . . . 7936,40 -1,61 Oslo Top 25. . . . . . . . . . . . . . . . . 324,04 -0,59 Singapore ST. . . . . . . . . . . . . . . 2774,33 +0,04 Sydney (All Ords) . . . . . . . . . . . . 4160,71 -1,50 Toronto(300Comp) . . . . . . . . . . 12518,54 -0,67 Vienna (Atx). . . . . . . . . . . . . . . . 2094,27 -0,94 Zurigo (SMI) . . . . . . . . . . . . . . . 5367,24 +4,36 selezione FRANCOFORTE. . . . . . . . . . . . . . . 06-09 var.% Allianz . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62,89 -1,50 Bayer Ag. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37,75 -7,53 Beiersdorf . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40,21 +1,34 Bmw . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50,66 -0,41 Commerzbank Ag . . . . . . . . . . . . . . 1,75 -3,37 Deutsche Bank n. . . . . . . . . . . . . . 23,50 -0,89 Deutsche Post . . . . . . . . . . . . . . . . . 9,83 +0,39 Deutsche Telekom n . . . . . . . . . . . . 8,24 -1,06 Dt Lufthansa Ag. . . . . . . . . . . . . . . 10,63 -0,47 Hugo Boss Ag . . . . . . . . . . . . . . . . 57,17 -2,27 Metro Ag. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28,95 -1,85 Porsche Vz . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42,08 +1,64 Siemens n . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65,70 -0,39 Volkswagen Ag . . . . . . . . . . . . . . . 96,09 +0,04 PARIGI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 06-09 var.% Air France. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5,99 +0,79 Air Liquide . . . . . . . . . . . . . . . . . . 87,58 +1,21 Alstom . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27,92 -3,44 Axa SA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9,62 -1,65 Bnp . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29,66 -5,24 Cap Gemini . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24,75 -1,30 Carrefour . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16,47 -1,67 Casino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54,36 -1,66 Ciments Francais. . . . . . . . . . . . . . 58,15 -0,58 Crédit Agricole . . . . . . . . . . . . . . . . 5,57 -4,72 Danone. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46,13 +0,40 France Télécom. . . . . . . . . . . . . . . 11,97 -1,85 Havas. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2,54 -0,74 L'Oréal . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 72,08 -0,61 Michelin . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44,60 -1,57 Peugeot S.A. . . . . . . . . . . . . . . . . . 17,91 -2,95 Renault . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23,99 -3,15 Saint-Gobain. . . . . . . . . . . . . . . . . 30,66 -2,08 Sanofi-Synthelab. . . . . . . . . . . . . . 48,88 +1,66 Société Générale . . . . . . . . . . . . . . 18,93 -6,54 Sodexho Alliance . . . . . . . . . . . . . . 50,70 +2,23 Total . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31,69 -1,00 NEW YORK. . . . . . . . . . . . . . . . . . 06-09 var.% Amazon Com. . . . . . . . . . . . . . . . 216,18 +2,94 American Express . . . . . . . . . . . . . 48,06 -0,93 Apple Comp Inc. . . . . . . . . . . . . . 379,74 +1,52 At&T. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27,83 -0,78 Bank of America . . . . . . . . . . . . . . . 6,99 -3,59 Boeing . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62,77 -1,97 Carnival . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30,47 -1,26 Caterpillar Inc . . . . . . . . . . . . . . . . 85,70 +0,37 Cisco Systems. . . . . . . . . . . . . . . . 15,28 -0,84 Citigroup Inc . . . . . . . . . . . . . . . . . 27,68 -2,54 Coca-Cola Co . . . . . . . . . . . . . . . . 69,43 -0,44 Colgate Palmolive . . . . . . . . . . . . . 88,99 +0,53 Dow Chemical . . . . . . . . . . . . . . . . 26,15 -2,10 DuPont . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46,14 -1,33 Exxon Mobil . . . . . . . . . . . . . . . . . 71,14 -1,39 Ford Motor . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10,22 -1,92 General Electric. . . . . . . . . . . . . . . 15,25 -3,24 General Motors . . . . . . . . . . . . . . . 21,44 -2,85 Goldman Sachs . . . . . . . . . . . . . . 104,56 -2,34 Hewlett-Packard . . . . . . . . . . . . . . 23,63 -2,92 Honeywell . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45,05 -0,88 Ibm . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 165,11 -1,12 Industrie Natuzzi Sp. . . . . . . . . . . . . 2,69 -1,82 Intel Corp . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19,54 -0,51 Johnson & Johnson . . . . . . . . . . . . 64,64 +0,89 JP Morgan . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33,44 -3,44 Lockheed Martin . . . . . . . . . . . . . . 71,22 -0,21 Luxottica Grp Spa . . . . . . . . . . . . . 27,85 -1,52 McDonald's. . . . . . . . . . . . . . . . . . 88,82 -0,30 Merck & Co. . . . . . . . . . . . . . . . . . 32,25 -0,37 Microsoft . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25,51 -1,12 Monsanto Co. . . . . . . . . . . . . . . . . 64,86 -1,43 Morgan Stanley . . . . . . . . . . . . . . . 15,33 -3,95 Nike Inc. Cl. B . . . . . . . . . . . . . . . . 83,76 -0,33 Occidental Pet . . . . . . . . . . . . . . . . 82,72 -0,83 Pfizer . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18,65 +1,03 Procter & Gamble . . . . . . . . . . . . . 62,38 -0,27 Texas Instruments . . . . . . . . . . . . . 24,91 -0,68 Unilever NV . . . . . . . . . . . . . . . . . 32,76 -2,12 Us Steel Corp. . . . . . . . . . . . . . . . . 27,39 -0,98 Walt Disney. . . . . . . . . . . . . . . . . . 31,75 -2,19 Whirlpool . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55,82 -4,35 Xerox . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7,81 -1,26 Yahoo Inc . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12,91 +0,31 LONDRA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 06-09 var.% 3i Group . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 197,00 -0,40 Anglo American . . . . . . . . . . . . . 2383,00 +0,61 AstraZeneca . . . . . . . . . . . . . . . 2769,50 +1,10 B Sky B . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 645,50 +0,70 Barclays Plc . . . . . . . . . . . . . . . . 150,75 -2,21 BP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 367,09 +1,07 British Airways . . . . . . . . . . . . . . 276,46 -2,14 British Telecom . . . . . . . . . . . . . . 162,60 -0,49 Burberry Group . . . . . . . . . . . . . 1272,00 +1,03 Glaxosmithkline . . . . . . . . . . . . . 1272,50 +0,63 Marks & Spencer. . . . . . . . . . . . . 301,80 -0,20 Pearson Plc. . . . . . . . . . . . . . . . 1064,00 - Prudential . . . . . . . . . . . . . . . . . . 565,50 +0,18 Rolls Royce . . . . . . . . . . . . . . . . . 616,00 +1,40 Royal & Sun All . . . . . . . . . . . . . . 109,30 - Royal Bk of Scot . . . . . . . . . . . . . . 21,17 -2,80 Schroders Plc . . . . . . . . . . . . . . 1436,00 -0,62 Unilever Plc. . . . . . . . . . . . . . . . 2021,00 +1,40 Vodafone Group. . . . . . . . . . . . . . 160,15 +1,68 ZURIGO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 06-09 var.% Nestlé. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49,73 +3,65 Novartis . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 47,47 +6,79 Ubs . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10,46 +1,36 Borse Estere A NewYork valori espressi in dollari, a Londra in pence, a Zurigo in franchi svizzeri Banca d’Italia, Consiglio il 28 (con suspense) 51 Economia/Mercati Finanziari Corriere della Sera Mercoledì 7 Settembre 2011 italia: 515249535254 Codice cliente: 52 Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Codice cliente: «N omen omen». Ovvero, in ogni nome c’è un destino. A metà del Settecento, è vissuto un fra- te: Giovanni Battista Boetti. Na- to nel Monferrato, sotto il nome di profeta Man- sur, Giovanni Battista Boetti conquistò l’Armenia, il Kurdistan, la Georgia e la Circassia. Attraversò l’Europa occidentale e orientale, animato da una sincera passione per il viaggiare. La sua ambizio- ne: risolvere se stesso nel movimento, liberarsi dei legami fissi, trovare la stabilità in un’incessan- te trasformazione, essere privo di meta, di punti di partenza e di arrivo. Tre secoli dopo c’è stato un altro Boetti, Ali- ghiero. Anch’egli piemontese. Anch’egli innamo- rato del viaggio: attratto da geografie lontane (l’America del Sud, l’Afghanistan) e affascinato dalla possibilità di compiere scorribande tra i lin- guaggi (pittura, scultura, installazione, perfor- mance). Scomparso a Roma il 24 aprile 1994, l’erede del profeta Mansur (che era nato a Torino il 16 dicembre 1940) è diventa- to un autentico mito. Un pun- to di riferimento, soprattutto per le ultime generazioni. For- se, l’artista italiano contempo- raneo più «internazionale». La definitiva consacrazione av- verrà nel prossimo autunno. Si preparano tre prestigiosi eventi espositivi, collegati tra loro, promossi in collabora- zione con la Fondazione Ali- ghiero e Boetti e con l’Archi- vio Alighiero Boetti. Un’anto- logica itinerante che, con lievi modifiche, toccherà Europa e Stati Uniti. La prima tappa sa- rà il Reina Sofia di Madrid (dal 5 ottobre al 12 febbraio, a cura di Lynne Cook), cui se- guiranno il «momento» ingle- se (alla Tate Modern, dal 21 febbraio al 27 maggio, a cura di Mark Godfrey) e quello americano (al MoMA, nel- l’estate del 2012, a cura di Chri- stian Rattemeyer). Un Grand Tour accompagna- to da un volume pubblicato da Electa, che è l’edi- tore anche del catalogo generale dell’opera di Bo- etti (di cui è uscito il primo volume, mentre si sta approntando il secondo). Inoltre, è di prossi- ma pubblicazione, da MIT Press, una monogra- fia di Mark Godfrey (che verrà tradotta in italia- no ancora da Electa). Ed è appena arrivato in li- breria un libro — come un’autoantologia — di Germano Celant, che ospita ampi capitoli dedica- ti a Boetti (Arte Povera, Electa, pp. 359, e 70). Senza dimenticare il controverso omaggio, tenu- tosi a fine maggio a Torino, nell’ambito di «Artis- sima». E le quotazioni oramai stellari raggiunte nelle ultime aste (Boetti è nella top rise delle ca- se d’asta: molta attesa c’è, ad esempio, per un suo Tutto che verrà battuto da Christie’s a Lon- dra il 14 ottobre). Davvero non si era mai vista una tale mobilita- zione per un nostro artista del Novecento: nean- che per Burri e per Fontana. Come spiegare que- sto fenomeno (abilmente pilotato e orchestra- to)? Quali ragioni sono all’origine di questa risco- perta? Certo, ci sono motivazioni di tipo mercan- tile. Ma perché, oggi, in un tempo dominato da effimeri minimalismi, da vuoti concettualismi e da inconsistenti provocazioni, abbiamo tanto «bisogno» di Boetti? Perché, nell’età del disin- canto, abbiamo necessità di favole. E, probabil- mente, Boetti, è stato innanzitutto uno straordi- nario affabulatore: un meraviglioso costruttore di «storie». Una sorta di compagno di strada di Italo Calvino e di Georges Perec. Una personalità che ha provato a «usare» l’arte per sedurre, per incantare. In lui, non c’è il gusto per i giochi ana- litici dei concettualisti; né il richiamo a una natu- ra incontaminata, in linea con le ipotesi dei pove- risti; e neanche il cinismo meccanico e senz’ani- ma dei protagonisti della Pop Art. Padre del pop concettuale, Boetti lambisce le neoavanguardie: si accosta a gruppi come l’Arte Povera, ma resta un solitario, impegnato in sofisticate parabole vi- sive. Ogni suo esercizio di stile si offre a noi co- me una narrazione evocativa, spesso criptica, nel- la quale si accarezzano realtà e trasfigurazione. Con sapienza maieutica, Boetti ritiene che non si inventi mai dal niente. Da post-dadaista, parte sempre da qualcosa che c’è già: legni, sassi, corde, fogli di giornali, cartoline, francobolli, let- tere, mappe. Sorretto da quello che è stato defini- to il piacere della constatazione, indugia su dati elementari. «Tante volte afferro le cose dall’ester- no», ama dire. Agisce come un archeologo, che ritrova schegge esistenti. Vuole rendere sacro ciò che è irrilevante. Il suo intento: servirsi di reli- quie fragili per far nascere un altro universo, co- me «un quadrato senza angoli». Il suo sogno: «Mettere al mondo il mondo». Per accostarsi a questa utopia, Boetti delinea, per dirla con Calvino, «sentieri dei destini incro- ciati». Taglia, sovrappone, effettua sdoppiamen- ti. Non presenta mai una singola forma, ma mol- tiplica quella stessa forma, in una serie di ripeti- zioni differenti. Si abbandona a proliferazioni di matrici uniche: a variazioni sul tema. Vuole scor- gere analogie, corrispondenze, interferenze, in- stabili equilibri, collisioni circolari, per portarsi oltre le opacità del quotidiano. Pensa l’opera co- me un meccanismo che deve funzionare. La sua è un’ars combinatoria densa di assonanze con gli azzardi letterari di Calvino e di Perec. Le im- magini si collegano tra loro, preludendo a signi- ficati ulteriori. Fino a dischiudere, come ha ri- cordato Giuliano Briganti, «un campo così ricco di avventure da essere percorso all’infinito». An- ni fa un critico chiese a Boetti: «Qual è l’aspetto magico del tuo lavoro?». La risposta: «Le felici coincidenze. Le cose se non sono segrete s’an- nacquano». Per mettere in scena queste coincidenze, Boet- ti si spinge verso una figurazione che non teme valori spesso demonizzati da avanguardisti e neo- avanguardisti come piacevolezza, leggibilità, de- corazione. Rispetta la visività. Da esteta, insegue la bellezza. Ricorre a soluzioni prive dell’asceti- smo poverista: addirittura pop, cromaticamente ricchissime. La sua è una figurazione sontuosa, sempre in bilico tra la pluralità delle tracce acqui- site e la simmetria delle composizioni proposte. Un’importante chiave di lettura per cogliere il sen- so di questa ricerca è offerta da alcuni appunti autobiografici in un diario inedito (conservato dalla Fondazione Alighiero e Boetti), nei quali l’ar- tista sostiene che tra ordine e disordine non vi sono gerarchie. Sono «parole quasi uguali anzi identiche salvo la particella dis (...) come un trat- to che caratterizza un fenomeno — che dà una direzione — un senso — una finalità». Dunque, disciplinato disordine e, insieme, or- dinata indisciplina. Si pensi, in particolare, agli arazzi, la cui esecuzione viene spesso affidata ad artigiane afghane: un modo per separare la di- mensione mentale da quella manuale. Ecco gli «alfabeti», sequenze ricamate di segni, dietro cui si celano tante confessioni cifrate. Lettere e nu- meri trattati come figure, come immagini. Fusio- ne di elementi linguistici e di elementi poetici. Avventure calligrafiche, rivolte a controllare la fluidità della parola. Stoffe tessute in tinte lumi- nose. Ed ecco le mappe. Sono kilim, dove ciascu- na nazione ha il colore di una bandiera. Tra le car- tografie più emozionanti, l’ultima — rimasta in- compiuta — nella quale lo stendardo dell’URSS è sostituito da quello della Russia. «Pochi giorni prima di morire, Alighiero aveva personalmente tagliato i fili…», racconta la prima moglie Anne- marie Sauzeau. Ed ecco, infine, l’epilogo, come un addio. Il ciclo di quadri sul «tutto». Ogni archi- tettura, qui, va in mille pezzi. Siamo al punto ze- ro, in una Babele dove non possiamo più distin- guere nulla. È il trionfo di un moto perpetuo, nel quale ogni tessera si volatilizza in un’astrazione fatale. Il significato di questa esplosione è in un altro appunto inedito, nel quale Boetti confessa il desiderio di «disegnare tutto», perché «in fondo, il mondo è piccolo e le nostre possibilità di crea- re nuove forme si esauriscono presto». L’obietti- vo: dar vita a superfici in cui ogni barlume di real- tà anneghi smarrendo la sua identità. A ordire questa deflagrazione è stato uno tra gli ultimi affabulatori della postmodernità. Il di- scendente del profeta Mansur, che le antologiche al Reina Sofia, alla Tate Modern e al MoMA contri- buiranno a collocare nel Pantheon dei maestri del secondo Novecento. Di lui si potrebbe dire ciò che Calvino scrisse commemorando Perec nel marzo del 1982: «Quella che animava Perec era la stessa ascesi di quei monaci che chiusi nelle loro celle cercavano per anni di catturare entro ardui ingranaggi grafici il nome dell’indicibile». © RIPRODUZIONE RISERVATA Tre grandi mostre all’estero e quotazioni stellari per l’artista che ha ridisegnato il mondo «Deserto. Cena con una famosa scrittrice — annotava Bret Easton Ellis su Twitter, ieri — Il più sopravvalutato scrittore della nostra generazione? Mary Gaitskill è la sua scelta. La mia scelta è David Foster Wallace». Vecchie ruggini: l’autore di «Infinite Jest» e l’autore di «American Psycho» non si sono mai apprezzati sul piano letterario. di ALIGHIERO BOETTI Pubblichiamo due brani inediti del diario di Alighie- ro Boetti conservato alla Fondazione Alighiero e Bo- etti di Roma Sulla perdita d’identità Disegnare tutto — ecco il punto di partenza — fare, così, una superficie sulla quale qualsiasi altro, nuovo, ele- mento immerso, si «anneghi», perda la sua identità, scompaia. Disegnare tutto. Enorme, faticosa difficoltà. Perché, in fondo, il mondo è piccolo e le nostre possibilità di cre- are nuove forme si esauriscono pre- sto e facilmente. Far quadrare tutto Inizierò con l’elencare i titoli di al- cuni miei lavori. Ed i titoli sono sem- pre stati importanti. Sempre o quasi sempre i titoli sono stati quadrati, va- le a dire, sistemati in quadrati di 9 - 16 - 25 - 36 e altre volte, per esigenza sono stati effettuati dei fori centrali. Ma nessuna regola me lo impediva, al contrario, era assolutamente neces- sario: FAR QUADRARE TUTTO 123 45678 9 101112131415 16 E se la somma delle lettere non rappresentava un possibile quadrato, dovevo trovare ugualmente con im- possibili artifici. E poi le parole sono importanti in un lavoro visivo: possono rappresen- tare qualcosa in più (...). Possono es- sere unicamente il titolo, oppure scritte o riscritte nel lavoro — talvol- ta sono proprio le parole e le relative lettere ad essere l’esclusivo soggetto del lavoro. Come «ordine e disordi- ne». Esiste una visione estetica del lavo- ro e poi superata la consuetudine di leggere dalla sinistra verso destra, ed iniziata la lettura dall’alto verso il bas- so, cioè dall’ordinario orizzontale al discorso verticale, si forma la frase Ordine e disordine cioè un pensiero e poi una serie di pensieri di analo- gie, di indagini sulla particella «dis» come Segno e disegno, soffermarsi su codici che trasformano un’imma- gine «disordinata», cioè priva di sen- so, di significati, in una visione «ordi- nata». © Archivio Boetti, Roma L’inedito Easton Ellis contro Foster Wallace E l’Italia resta a guardare Cultura Le mappe di Boetti abbattono i confini di VINCENZO TRIONE L’ ultima mostra su Boetti, una personale stimolante ma piuttosto parziale, si è tenuta al Madre di Napoli nel 2009. Ora, le celebrazioni al Reina Sofia di Madrid, alla Tate Modern di Londra e al MoMa di New York. Un dato colpisce subito: l’assenza dell’Italia. Come spiegarla? Difficile rispondere. Per quale ragione nessun museo del nostro Paese rientra nel Grand Tour boettiano? Tante le risposte possibili. Innanzitutto la mancanza di risorse da investire nell’arte: i nostri musei hanno seri problemi di sopravvivenza, e spesso non riescono a gestire l’ordinaria amministrazione. Ma, forse, la verità è altrove. È nell’insensibilità della maggior parte delle nostre istituzioni nei confronti del «nuovo». Ormai i musei tendono a investire solo sul politically correct, su mostre «sicure», destinate a un pubblico attratto esclusivamente dall’intrattenimento. Mentre si scommette sempre meno su ciò che è «d’avanguardia». Per capirlo, provate a guardare i programmi delle nostre maggiori sedi espositive. A questi motivi se ne deve aggiungere un altro, più drammatico: la mancanza di una seria politica della cultura sul contemporaneo. E, adesso, ci tocca assistere alla festa internazionale di Alighiero Boetti. Non da protagonisti, ma da spettatori. (v. tr.) © RIPRODUZIONE RISERVATA L’estetica del disordine Maestri Da ottobre Madrid, Londra e New York celebrano il talento del padre del Pop concettuale. Un omaggio senza precedenti ✒ Alighiero Boetti (foto di Isabella Gherardi). A destra: una pagina del diario. Sopra: due «Mappe», con l’Urss (a sinistra) e con la Russia 53 Corriere della Sera Mercoledì 7 Settembre 2011 italia: 515249535254 Codice cliente: N on è vero che il Re- gno delle Due Sici- lie nella prima me- tà dell’Ottocento fosse una sorta di terra cara solo al demonio. Anzi, il re- gime borbonico «rinnovato- si nel 1816 sapeva di dover evitare la contrapposizione tra le sue due nazio- ni, quella borghese e quella popolare», e per- ciò «stette ben attento, anche su pressione dei suoi sponsor europei, a che la restaurazione non si risolvesse in un altro 1799, in un’apoca- lisse di stragi, tumulti, saccheggi plebei». Non è vero che quello stesso regime fosse nient’al- tro che super reazionario. Anzi, mise fuori gio- co «gli ultras del legittimismo, e a maggior ra- gione molti degli elementi di estrazione popo- lare mobilitatisi in suo favore nel decennio pre- cedente quali guerriglieri o briganti, e che si mostravano ora restii a rientrare nell’ordine so- ciale». Il regno borbonico «si assicurò l’adesio- ne di un personale militare o in generale buro- cratico proveniente dal passato regime murat- tiano, e di cui fu garantito l’amalgama con il personale che gli era rimasto fedele negli anni precedenti». E in una logica «definibile in sen- so lato, di omogeneizzazione nazionale esso mantenne in vigore le riforme del decennio francese (1806-1815)». La monarchia sabauda nell’età della restaurazione fu, quella sì, «codi- na e reazionaria». Non è vero che i liberali me- ridionali dell’epoca si sentirono affratellati dal- la comune fede politica risorgimentale. Anzi, «si scontrarono, si danneggiarono gli uni con gli altri» eccezion fatta per i momenti in cui dovettero subire la repressione della restaura- zione assolutista dopo il 1821 e il 1849. In Sici- lia, il termine «napoletano» era «aborrito» non meno di quanto lo fosse a Milano quello di «croato». A Palermo si mantenne sempre vi- va «la rancorosa memoria del tradimento bor- bonico del 1816, la protesta per il gesto tiranni- co che aveva abrogato le libertà dell’isola, anti- che e nuove». Sono parole di Salvatore Lupo che si leggono nel libro L’unificazione italiana. Mezzogiorno, rivoluzione, guerra civile, che sta per essere pubblicato da Donzelli editore. Lupo parte pro- prio di qui, da ciò che rese possibile il successo dell’impresa garibaldina. Cioè dalla dissidenza siciliana nei confronti del Regno borbonico, dissidenza che si configurava anche come un conflitto tra Napoli e Palermo, rispettivamente la più grande (322 mila abitanti) e una delle pri- me (114 mila abitanti) città italiane: si pensi che il secondo centro abitato della parte continenta- le, Foggia, contava appena 20 mila cittadini, mentre in Sicilia ce n’erano altri due, Messina e Catania, che di cittadini ne avevano 40 mila. A Palermo, poi, le insurrezioni si ebbero in nome del ripristino della Costituzione filo-aristocrati- ca del 1812. Nel Mezzogiorno continentale i rivo- luzionari, invece, si mobilitarono per la Costitu- zione di tipo spagnolo, cioè democratica, vale a dire quella concessa da Ferdinando I dopo la sollevazione del 1820. Per di più le altre città si- ciliane erano schierate con Napoli. «Fu guerra dei siciliani contro i napoletani», scrive Lupo, «e guerra civile dei siciliani tra loro: alla fine giunse la reazione assolutistica per tutti». Nel 1848 Palermo fu la prima città d’Europa a im- boccare la via della rivoluzione: avrebbe aderito anche a una Confederazione italiana, purché — s’intende — in modo «del tutto autonomo da Napoli». Ferdinando II concesse la Costituzio- ne, poi fece marcia indietro e Messina fu la cit- tà che si distinse per una resistenza davvero eroica. Ma, anche nella stagione reazionaria che ne seguì, il re si affidò non già a supercon- servatori, bensì a personaggi che si distingueva- no per essere stati murattiani e costituzionali- sti: Carlo Filangieri, figlio del filosofo illumini- sta, Pietro Calà Ulloa e Giustino Fortunato, pro- zio dell’omonimo meridionalista, che tornerà nella seconda parte di questo racconto. Il libro di Lupo non si propone di presentare al lettore rivelazioni o denunce. È piuttosto una rielaborazione molto acuta di elementi alquan- to trascurati dalla storiografia tradizionale. Nessuna concessione al revisionismo meri- dionalista, una trattazione asciutta (ma ricca di attenzione ai dettagli) dei casi di quegli anni più celebri e dibattuti: la rivolta e la repressio- ne a Bronte; don Liborio Romano che passa da Francesco II a Garibaldi reclutando camorristi — «nuje non simm cravunari (carbonari) nuje non simmo realisti ma facimmo i camorristi fammo n’c… a chilli e a chisti», era la loro can- zone —; i plebisciti del 21 ottobre 1860, che die- dero all’Italia un’adesione unanime ma solo ap- parente, dal momento che — come notò già al- lora Massimo D’Azeglio —, a dispetto di quel voto «straunitario», covavano nelle plebi insu- bordinazione e propositi insurrezionali. Rico- nosce, Lupo, che nella prima metà dell’Ottocen- to, negli anni della restaurazione, «il governo borbonico si impegnò nel sostegno ai comuni del Mezzogiorno continentale, e soprattutto in- trodusse ex novo la riforma in Sicilia: facendo- ne il punto più alto di una linea antibaronale che portò Napoli (per quanto possa sembrare oggi paradossale) nel ruolo del Nord civilizzato- re-normalizzatore nei confronti di quel Sud bar- baro-riottoso che era la Sicilia». Viene poi analizzata la questione dei modera- ti che, dopo la morte di Cavour, si trasformano in intransigenti (mentre i democratici restano perplessi al cospetto dei metodi più spietati). È un moderato, Luigi Carlo Farini, futuro mini- stro degli Interni, che, appena giunto al Sud, re- laziona a Cavour essere «i beduini, a confronto di questi caffoni… fior di virtù civile». È un mo- derato Marco Minghetti, che scrive a Farini: «Credo che un po’ di metodo soldatesco sia me- dicina salutare a codesto popolo». Riconducibi- le al potere dei moderati è il generale Enrico Della Rocca, che ingiunge ai suoi subordinati: «Non si perda tempo a fare prigionieri, affin- ché si sappia da quei briganti che arruolandosi per venire negli Abruzzi si condannano a quasi certa morte». Espressione di un governo mode- rato va considerato anche il generale Enrico Cialdini, spedito (luglio 1861) a reprimere le ri- volte dei meridionali nei panni di luogotenente e di comandante del sesto corpo d’armata. Ciò che fece ricorrendo a metodi spietati. La loro «non moderazione» a fronte delle plebi meridionali nasceva dall’idea che, negli anni precedenti all’impresa dei Mille, si erano fatti del Mezzogiorno, a contatto con gli esiliati provenienti dal Sud. La mancanza di moralità nel Mezzogiorno era stata presentata dai patrio- ti in esilio a Torino come diretta conseguenza del malgoverno borbonico. «Non si capiva pe- rò», osserva Lupo, «se per loro la tirannia (i Borbone) avesse corrotto la società, o se non fosse stata la società corrotta a mantenere così a lungo in vita la tirannide; la colpevolizzazio- ne della "mala signoria" si situava bene nella retorica patriottica; se però le cose stavano al- l’inverso, c’era il rischio che qualcuno pensas- se il Mezzogiorno incapace di una piena part- nership nella nazione risorta, bisognoso di una permanente protezione dell’Italia virtuo- sa». E a questo punto Lupo ricorda che già nel 1855 Francesco De Sanctis aveva indicato il ri- schio che la frustrazione-deprecazione degli esuli provocasse effetti perversi. Rendendosi conto di tale problema, nell’aprile del 1861 il moderato siciliano Emerico Amari evocava la rivoluzione per chiarire che il Mezzogiorno non era paese di conquista, né quello meridio- nale era un popolo bambino da educare: «Non bisogna pensare questi due popoli (napoletani e siciliani, ndr) come non altro che una cancre- na», affermava Amari, «abbiamo fatto una rivo- luzione, e questo basta per dimostrare la no- stra moralità». Di qui l’intricata questione delle ribellioni che si ebbero al Sud a ridosso dell’unità. Non è il caso, dice (tra le righe) lo storico, di parteg- giare per i rivoltosi o per i piemontesi. L’inten- to di Lupo è quello di denunciare un’insuffi- cienza storiografica. «Io credo», scrive, «che anche nelle province napoletane abbiano fun- zionato reticoli interclassisti, sia sul versante ri- voluzionario che su quello controrivoluziona- rio; e penso che ulteriori ricerche potranno evi- denziare il loro ruolo nelle reazioni e nella guerriglia brigantesca». Va spiegato perché in Calabria non si ebbe quasi quel brigantaggio politico che invece si registrò in Lucania. Co- me mai Napoli rimase a lungo una roccaforte garibaldina. Cosa spinse l’Irpinia, la Puglia e l’Abruzzo a «scendere in campo prevalente- mente a favore dell’antica causa». «Non è faci- le spiegare questa dialettica regionale», sostie- ne, «potranno farlo solo indagini approfondite dei casi locali». Il che è come dire: è una storia in gran parte ancora da scrivere. Gli eredi di Cavour spietati contro il brigantaggio I temi Il saggio Salvatore Lupo ricostruisce le origini della questione meridionale La Rete Il blogger che difende gli hacker guiderà «La Civiltà Cattolica» Personaggi I Premi Balzan 2011, del valore di 750.000 franchi svizzeri ognuno (670.000 euro, la metà per finanziare progetti di ricerca), sono stati assegnati a Peter Brown (Irlanda) per la storia antica, Bronislaw Baczko (Polonia) per gli studi sull’Illuminismo, Russel Lande (Usa) per la biologia teorica e bioinformatica e Joseph Silk (Gran Bretagna/Usa) per gli studi sull’universo primordiale. La premiazione è prevista per il 18 novembre a Berna. A Russel Lande il premio è stato assegnato — si legge nelle motivazioni — per «il contributo allo sviluppo e all’applicazione della biologia teorica della popolazione»; a Joseph Silk per «il lavoro sulle prime fasi evoluzionistiche dell’Universo basato». Peter Brown (nella foto) ha rilanciato gli studi sul Tardo Antico mentre il filosofo e storico Bronislaw Baczko «incominciò a scrivere le sue opere in Polonia sotto il regime comunista». Metà del premio sarà devoluto a progetti di ricerca che coinvolgono giovani, come annunciato dal presidente del Comitato premi, il filosofo Salvatore Veca, e dal presidente della Fondazione Balzan, l'ambasciatore Bruno Bottai, nella Sala Buzzati della Fondazione «Corriere della Sera», con il presidente Piergaetano Marchetti e il sindaco Giuliano Pisapia. P. Pan. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Indagini sull’universo, sulla vita e sulla storia: i vincitori del Balzan I moderati oltranzisti che piegarono il Sud di PAOLO MIELI N ell’ultimo numero si è occupa- to di lui anche l’«Economist», due pagine dedicate alla «cy- berteologia» e a questo brillante gesu- ita quarantacinquenne, docente di letteratura all’Università Gregoriana e studioso di comunicazione digitale, blogger e animatore di riflessioni sul- l’«intelligenza della fede al tempo del- la Rete», del sito di scrittura creativa «BombaCarta» e di pagine dedicate a scrittori come Flannery O’Connor e Pier Vittorio Tondelli. Di recente aveva fatto parlare di sé un suo articolo sul tema «Etica hac- ker e visione cristiana», là dove la pa- rola «hacker» — a scanso di equivoci ricorrenti —era intesa nel senso origi- nario, costruttivo nonché contrappo- sto ai veri e propri pirati informatici, i «crackers» distruttori. Ed ora per pa- dre Antonio Spadaro, dal 1998 «scrit- tore» e critico letterario della «Civiltà Cattolica», si prepara un compito che annuncia novità anche per la presti- giosa rivista della Compagnia di Ge- sù: il padre generale dei gesuiti, Adol- fo Nicolás, lo nominerà domani nuo- vo direttore. Padre Spadaro succede a padre Gian Paolo Salvini, 75 anni, che guida- va «La Civiltà Cattolica» dal 1985. Na- to a Messina, dove si è laureato in filo- sofia prima del dottorato in teologia alla Gregoriana, il nuovo direttore del- la più antica rivista italiana — venne fondata nel 1850 per volontà di Pio IX ed ha un rapporto molto particolare con la Santa Sede: prima della pubbli- cazione, le bozze sono inviate per l’ap- provazione alla Segreteria di Stato — ha completato la sua formazione da gesuita negli Stati Uniti, a Chicago, e pubblicato un quantità di libri, saggi e articoli spaziando da Karl Rahner a Walt Whitman e Jack Kerouac, da ma- estri del cinema come Krzysztof Kie- slowski all’arte di Edward Hopper o Andy Warhol fino alla musica di Bru- ce Springsteen, Tom Waits o Nick Ca- ve. E poi, lo studio delle nuove comu- nicazioni, la Rete, il progetto cultura- le «BombaCarta» nato nel 1998, «una delle prime esperienze di scrittura cre- ativa nate su Internet», il sito persona- le antoniospadaro.net, i blog. Un salto generazionale che non mancherà di avere conseguenze, co- m’è ovvio, per «La Civiltà Cattolica». Anche se il nuovo direttore fa osserva- re: «È dal 1850, dalle sue origini, che la rivista si è posta come qualcosa di innovativo sul piano culturale, pub- blicata in italiano e in tutta Italia quando ancora l’Italia non era unita». Ma ora, certo, per «La Civiltà Cattoli- ca» si aprono nuove prospettive in Rete: «In realtà c’è già una pagina Fa- cebook, un account su Twitter non ancora attivo, però è chiaro che an- dremo verso una presenza maggiore anche i n I nternet e sui soci al network». Il punto però non è questo, spiega padre Spadaro, «la questione non è tecnica, è culturale: che cosa signifi- ca, oggi, fare una rivista di cultura?». La riflessione è analoga a quella intor- no alla «cyberteologia», perché «la Rete non è un mezzo ma un ambien- te culturale che determina uno stile di pensiero, un ambiente di vita: non si tratta di capire come usare bene In- ternet, ma come vivere bene al tem- po di Internet». Nel sito dedicato allo scrittore emi- liano Pier Vittorio Tondelli, padre Spadaro riporta l’immagine di un bi- glietto scritto con grafia tremante, le ultime parole tracciate in ospedale dal romanziere la notte prima di mo- rire a 36 anni: «La letteratura non sal- va, mai. Tantomeno l’innocente. L'unica cosa che salva è la fede, l’amo- re, e la ricaduta (che è come il tempo- rale) della Grazia». ©RIPRODUZIONE RISERVATA Passaggi Padre Antonio Spadaro, 45 anni, chiamato alla direzione della prestigiosa rivista dei gesuiti. La passione per Kerouac, Tondelli e Springsteen Scrittore e critico letterario, è autore di saggi su Walt Whitman e su Edward Hopper Il dissidio A minare il regno borbonico fu l’aspra rivalità tra la Sicilia e Napoli di GIAN GUIDO VECCHI Il suo progetto «BombaCarta» è una delle prime esperienze di scrittura creativa su Internet Padre Antonio Spadaro, nuovo direttore della rivista «La Civiltà Cattolica» fondata nel 1850 per volontà di Pio IX UN ASSEGNO DI 670 MILA EURO Riflessioni sul crollo degli Stati preunitari Oltre il determinismo Oltre gli stereotipi L’unificazione non era ineluttabile, era un sogno e un progetto di gruppi politici che si concretizzò attraverso brusche accelerazioni Bibliografia Il Regno delle Due Sicilie non era così arretrato come lo si è dipinto: dopo il 1816 vennero compiuti alcuni tentativi di rinnovamento Esce oggi in libreria il saggio di Salvatore Lupo L’unificazione italiana. Mezzogiorno, rivoluzione, guerra civile, edito da Donzelli (pp. 192, € 16,50). Le vicende relative alla formazione del Regno d’Italia sono analizzate da Paolo Macry nel saggio Quando crolla lo Stato. Studi sull’Italia preunitaria (Liguori) e in quello di Roberto Martucci L’invenzione dell’Italia unita (Sansoni). Da segnalare anche L’inventore del trasformismo, una biografia di Liborio Romano scritta da Nico Perrone (Rubbettino). 54 Cultura Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Codice cliente: Così come è ancora, se non da scrivere, quantomeno da approfondire la questione dei rapporti tra plebi, malavita e politica in quegli anni nel Mezzogiorno. E non solo dalla parte degli sconfitti. C’è il caso delle «facce sgherre» guidate da «gentiluomini», cioè di un fenomeno che, più o meno da vicino, fa pensare alla mafia. Que- stione che si pone molti anni prima del 1860. Francesco Bentivegna è un proprietario di Cor- leone che guida una di quelle «squadre» e nel 1848 «cala» su Palermo. Nel pieno della rivolu- zione è chiamato a governare Corleone. Poi, al tempo della reazione, suo fratello Filippo vie- ne catturato e muore in carcere. Lui resta a ca- po della sua banda. Nel 1853 viene arrestato e, dopo tre anni, liberato. Nuovamente alla guida dei suoi, assale Mezzojuso. Qualcuno lo tradi- sce e stavolta viene fucilato lì per lì. Stessa sor- te subisce Salvatore Spinuzza, leader della rivol- ta di Cefalù. Tra gli eredi di Bentivegna c’è Lui- gi La Porta che si unisce a Garibaldi. Ma c’è an- che Santo Meli, il quale, nei mesi precedenti lo sbarco di Marsala, si mette a capo di una guerri- glia che tiene testa ai borbonici. La polizia di Francesco II lo bolla come un criminale comu- ne e i garibaldini, prese per buone le accuse dei «nemici», lo arrestano. Meli si difende: «Io brigante? Eccellenza! Ho combattuto contro i borbonici, ho incendiato le case dei realisti, ho ammazzato birri e spie, dai primi di aprile ser- vo la rivoluzione: ecco le mie carte». Ma, nono- stante non ci siano prove che sia un combatten- te diverso dagli altri, gli uomini di Garibaldi lo passano per le armi. E però un dubbio rimane. Come risarcimento postumo, a suo fratello e a suo zio — che erano sempre stati al suo fianco — sarà riconosciuta una pensione per meriti patriottici. I seguaci di Bentivegna, le «facce sgherre», venivano definiti anche «faziosi del ceto umile di Corleone». Protomafiosi? Non si può dire. L’individuazione di una protomafia è fatta co- munemente risalire alla relazione del 1838 con cui Pietro Calà Ulloa, magistrato a Trapani, de- nunciò l’esistenza di «unioni o fratellanze, spe- cie di sette che dicono partiti», capitanate da «possidenti» o «arcipreti» che si configurava- no come «piccoli governi nel governo» gesten- do i rapporti tra «il popolo» e «i rei». Nel libro L’invenzione dell’Italia unita. 1855-1864 (San- soni), Roberto Martucci ha scritto che i popola- ni di Sicilia levatisi in armi a sostegno di Gari- baldi sarebbero stati «strumenti dei proprieta- ri locali», capaci solo di «sgozzare feriti, sban- dati e dispersi»; tramite loro la mafia, proprio nei giorni di Garibaldi, avrebbe cominciato «ad assumere quel controllo totale del territo- rio siciliano che, in modi e forme diverse, avrebbe mantenuto nell’Italia unita nel XX se- colo». Propende cioè, Martucci, per la tesi che a parteggiare per Garibaldi fu anche una sorta di protomafia. Una tesi che appare a Lupo «ol- tremodo semplicistica», anche se, sulla scia dei lavori di Paolo Pezzino, Lucy Riall, Leonar- do Sciascia, Antonino Recupero e di quello di Giovanna Fiume, Le bande armate in Sicilia (1819-1849) Violenza e organizzazione del pote- re (Annali della facoltà di lettere di Palermo, 1984), non si sottrae al confronto con l’innega- bile «sovrapposizione tra rivolta politica, socia- le e criminale» che si produce in quei decenni di storia dell’isola. E non si sottrae in particola- re all’analisi dell’uso politico di questi fenome- ni. A cominciare dal 1820 «quando Palermo aveva mobilitato guerriglie comandate da prin- cipi, formate da popolani, rafforzate da contin- genti paesani» e aveva «con queste forze attac- cato la parte della Sicilia rimasta filo-governati- va, sino a mettere a sacco la città di Caltanisset- ta». Per riportare pace e ordine era stata neces- saria la riconquista di Palermo da parte di un’armata napoletana. Poi era stato il ’48 con Palermo in prima linea. Ma quando, nel settem- bre di quello stesso anno, Messina aveva subi- to l’attacco borbonico, misteriosamente da Ca- tania e da Palermo era venuto un aiuto assai scarso. Cosa che alimentò la polemica dei de- mocratici contro i moderati (Palermo), accusa- ti di essersi arresi quasi senza combattere ai «napoletani». Altra questione complessa affrontata da Lu- po è quella del ruolo dei cattolici. Si sa: ve ne furono che parteggiarono per Garibaldi, altri che aderirono all’unificazione, altri ancora — molti — che restarono fedeli ai Borbone. Lo storico si sofferma sugli uomini di Chiesa (e siamo ad anni successivi alla rottura del 1848 tra Pio IX e il Risorgimento) che partecipano alla rivoluzione. Nel 1860 un volontario grosse- tano dei mille di Garibaldi, Giuseppe Bandi, racconta che «preti e frati erano intenti a predi- care, facendosi mallevadori che chiunque mo- risse combattendo per la Sicilia meriterebbe subito un posto in paradiso, tra gli angeli, tra i martiri, tra le vergini e i confessori». E aggiun- ge: «Notai che gli insorti siciliani avevano ap- piccicate sul calcio dei fucili le immagini di Santa Rosalia, e lo stesso avevano fatto sulle cu- latte dei cannoni». Poi, dal 1861, fu la guerra civile. L’umile Car- mine Donatelli detto Crocco, uno dei più im- portanti capi del brigantaggio, è di Rionero in Vulture (il paese della famiglia Fortunato). An- che il «galantuomo» Pasquale Romano diven- ta un capo dei banditi. «I patrioti italiani di en- trambi i partiti, moderati e democratici, affib- biarono la qualifica di briganti a Crocco a Ro- mano e agli altri che come loro insorsero tra la primavera e l’estate del 1861; lo avevano già fat- to, d’altronde, per i protagonisti delle reazioni dei mesi precedenti», scrive Lupo. Crocco era in effetti un poco di buono. Romano no, non aveva niente del bandito. I motivi per cui furo- no definiti «briganti» possono valere, secondo l’autore, per molti dei patrioti siciliani che si schierarono dalla parte della rivoluzione. «Il di- scorso fatto sulla politicizzazione popolare va- le per il Mezzogiorno continentale come per la Sicilia: gli aspetti criminali e quelli strumentali non escludono quelli ideologici, nel nostro ca- so i sentimenti di fedeltà alla monarchia e alla patria napoletana». Sentimenti che ispirarono, almeno in alcuni casi, le rivolte in Irpinia e nel Matese. Rivolte che ebbero come conseguenza rappresaglie davvero terribili a Montefalcione, Casalduni e Pontelandolfo. Le denunciò alla Ca- mera dei deputati il milanese Giuseppe Ferrari in un celeberrimo discorso del dicembre 1861: stupri, violenze d’ogni tipo in un paese in fiam- me (Pontelandolfo) «come se l’orizzonte dell’esterminazione non dovesse avere limite alcu- no». Episodi che Lupo imputa ai «moderati», i quali «a Ponte- landolfo e altrove si mostraro- no così estranei a un’idea di pa- tria in grado di materializzarsi nelle figure di fanciulli, donne e vecchi, gente comune». E la complessità non si esaurisce in questo. Ce n’è anche per i demo- cratici. Il partito democratico di Rionero in Vulture, che già alla fine degli anni Quaranta aveva accusato la fami- glia Fortunato di essersi impadronita di terre che secondo le leggi andavano distribuite tra il popolo, denuncia come manutengoli (compli- ci, protettori) di Crocco i membri di quella stes- sa famiglia, la più ricca del paese, schierata sul fronte borbonico, a cui apparteneva quel pri- mo Giustino Fortunato che abbiamo trovato al- la guida del governo nel 1849. Crocco e il suo luogotenente Giuseppe Caruso erano stati di- pendenti dei Fortunato. Le autorità, racconta Lupo, si convincono che il capobanda sia sem- pre stato un uomo di quei notabili, sia stato da loro fatto fuggire dal carcere, ricoverato nelle loro aziende, sostenuto prima e durante la grande scorreria. Scorreria, quella di Crocco, che —tra l’altro —aveva avuto inizio a Lagope- sole, terra dei Fortunato. Così come di loro pro- prietà era la tenuta di Gaudiano, dove il «bri- gante» aveva avuto il fondamentale incontro con l’ufficiale legittimista spagnolo José Borjes, giunto nell’Italia meridionale per ricon- quistarla a Francesco II. Successivamente il nome dei Fortunato, in omaggio all’altro Giustino, padre del meridio- nalismo liberale, sarebbe entrato nel Panthe- on dell’Italia risorgimentale. La conversione li- berale e nazionale della super-borbonica fami- glia Fortunato, scrive Lupo, «indica forse la norma di una riconciliazione (nazionale, e cre- do anche locale) basata più che altro sull’oblio del passato». Anche se Giustino Fortunato non dimentica. In una lettera del 1928 a Raffae- le Ciasca, Fortunato ricorda che anni terribili furono quelli tra il 1860 e il 1862, allorché tre- cento abitanti di Rionero accusarono i suoi fa- miliari di essere borbonici e di aver sostenuto i briganti «tanto che va attribuito a miracolo se non vennero fucilati!». Suo padre e due suoi zii furono arrestati e, quando tornarono in libertà, uno degli zii considerò saggio fuggi- re in Francia. Poi, quindici anni dopo, a lui, Giustino, sarebbe toccato di essere eletto de- putato e, racconta, «avutane notizia, mio Pa- dre scoppiò a piangere». Il grande meridionali- sta, osserva Lupo, «guarda all’età di ferro della guerra civile come al momento fondativo del- la propria esperienza di vita: con gli oltraggi subiti da un governo di occupazione militare, con la comunità paesana che si rivolta contro la sua famiglia, le imputa il manutengolismo dopo averla a lungo accusata di essere usurpa- trice del demanio; l’oltraggio viene solo par- zialmente sanato dal voto (immaginiamo una- nime) del 1880, che le restituisce la funzione di classe dirigente». Laddove i Fortunato ave- vano svolto da prima dell’unità «un ruolo posi- tivo di leadership nella società locale mante- nendosi lontani da quel modello assenteista e fazioso che molti considerano la quintessenza del problema meridionale». Scrive Giustino Fortunato, a mo’ di giustificazione, a France- sco Saverio Nitti (che appartiene a una fami- glia di patrioti lucani in cui si conta qualche caduto nella lotta contro il brigantaggio e che sarà autore nel 1900 di Nord e Sud, il «primo grande testo sullo squilibrio economico-terri- toriale italiano»): «Mio padre fu borbonico perché non credeva, non immaginava nemme- no l’unità». Spiegherà lo stesso Giustino Fortu- nato nel 1875 a Pasquale Villari: «Il brigantag- gio fu reazione sociale della plebe». E, cin- quant’anni dopo, specificherà a Carlo Rosselli che quel fenomeno non era stato «un tentati- vo di reazione borbonica o di autonomismo», bensì un moto positivo ancorché «sostanzial- mente di indole primitiva e selvaggia, frutto del secolare abbrutimento di miseria e di igno- ranza delle nostre plebi rurali». Il fatto è, sintetizza Lupo, che l’unificazione italiana (come quasi tutti i grandi eventi stori- ci) «non era ineluttabile, era un sogno e un pro- getto di certi movimenti politici che si concretizzò attraverso brusche accelerazioni, guerre, imprevedibili vittorie e repentini collas- si, azioni e reazioni anche incoerenti». Per quel che riguarda l’Italia meridionale va messa in discussione la stessa parola «Risorgimen- to». «Parola che», scrive lo storico, «occulta le contraddizioni dei patrioti, l’alternarsi di soli- darietà e faziosità, amore per la libertà e autori- tarismi, che derivava dal carattere passionale ed estremo delle loro convinzioni, nonché dal- la violenza dello scontro in cui essi stessi e i loro avversari erano impegnati». Il termine «Ri- sorgimento» ha «un che di edificante, vuole che noi assumiamo i protagonisti di quei remo- ti eventi a maestri di morale; noi, invece, a così grande distanza di tempo, siamo quasi spinti per reazione a far loro la morale, secondo i me- diocri standard della correttezza politica oggi in voga». Ciò che non ci aiuta a capire e a rac- contare il nostro passato. Né a trarne lezioni. Per poi concludere: «È lo stesso rischio, d’al- tronde, che corriamo confrontandoci con l’al- tro mito fondativo della storia nazionale, la Re- sistenza». Ma qui il discorso si farebbe ancora più complicato. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Lionese La strage dimenticata Julian Barnes (nella foto) è entrato per la quarta volta nella shortlist del Man Booker Prize for Fiction, l’importante riconoscimento di narrativa in lingua inglese, con «The Sense of an Ending». Clamorosamente escluso Alan Hollinghurst, e il suo «The Stranger’s Child». Era tra i favoriti, ma la giuria presieduta dallo scrittore ed ex direttore dell’MI5, Dame Stella Rimington, gli ha preferito i romanzi di due esordienti: Stephen Kelman, con «Pigeon English», e A.D. Miller con «Snowdrops». Ora i bookmaker danno come vincente Barnes, che dovrà vedersela con i due esordienti e gli altri 3 finalisti, tra cui due autori canadesi: Patrick deWitt («The Sisters Brothers») e Esi Edugyan («Half Blood Blues»). Carol Birch concorre con «Jamrach’s Menagerie». Al vincitore, annunciato il 18 ottobre, vanno 50.000 sterline. Quattro dei libri sono stati pubblicati da editori indipendenti: «Jamrach’s Menagerie» da Canongate), «The Sisters Brothers» da Granta, «Half Blood Blues» da Serpent’s Tail e «Snowdrops» da Atlantic. Gli altri libri con cui Barnes (pubblicato in Italia da Einaudi) era andato in finale — senza vincere — sono «Flaubert’s Parrot» (1984), «England, England» (1998) e «Arthur and George» (2005). La quarta volta di Barnes Due esordienti battono il favorito Hollinghurst PARIGI — A Parigi sono i giorni del- la vittoria militare in Libia e — per coincidenza — di un romanzo di 635 pagine, che l’autore ha cominciato a scrivere cinque anni fa, intitolato L’art français de la guerre. È l’opera prima di un 48enne professore di liceo, Alexis Jenni: edita da Gallimard, inizia con i preparativi del reggimento di ca- valleria di Valence in procinto di parti- re per la prima guerra del Golfo, nel gennaio 1991. «L’esercito — scrive Jen- ni — tornava nel corpo sociale: ci si può domandare dove fosse finito, du- rante tutto questo tempo». L’«arte francese della guerra» è una disciplina raffinata, da cui scaturisco- no storiche imprese, come pure sottili e giganteschi orrori. Dalla Resistenza della Francia Libera nel 1940-44, al li- quame di bufalo cosparso sulle canne di bambù dei cavalli di frisia in Indoci- na (affinché le ferite dei nemici si infet- tassero meglio), alla strage di arabi compiuta in Algeria l’8 maggio 1945, il giorno stesso della capitolazione nazi- sta in Europa: «Fu un gran bel massa- cro quello che perpetrammo a Sétif. Le mani imbrattate di sangue, potem- mo unirci al campo dei vincitori. La no- stra partecipazione fu entusiasta, sfre- nata, un po’ sbracata, e soprattutto aperta a tutti. Fu un massacro pastic- ciato, certamente alcolico, tutto pieno di furia francese. Non aveva niente a che vedere con quello che fecero i tede- schi, che sapevano programmare le uc- cisioni e contabilizzare i corpi, interi o fatti a pezzi. E neanche con quello che fecero gli anglosassoni, che affidavano a delle grosse bombe lanciate dall’alto, di notte, tutto il fardello della morte, e non vedevano nessuno dei corpi am- mazzati, vaporizzati in lampi di fosfo- ro». Jenni dice di avere voluto scrivere in- nanzitutto un romanzo di avventure, «mi piaceva l’idea di un kolossal sulla guerra, una specie di Apocalypse Now fatto con i miei soli mezzi». Al posto degli elicotteri e delle Filippine dove fu girato il film di Coppola, Jenni si è servito dei saggi sulla guerra, le memo- rie dei soldati trovate su Internet, e i caffè di Lione che lo hanno accolto per la redazione del testo. Nato l’anno suc- cessivo alla fine della guerra in Alge- ria, cresciuto in una famiglia di sini- stra, educato a detestare gli eserciti e obiettore di coscienza, Jenni si avvici- na al mistero della guerra, e soprattut- to dei soldati, con un orrore e allo stes- so tempo un rispetto che fanno la gran- dezza del libro. Dopo il secondo con- flitto mondiale, un’estenuata Gran Bre- tagna si rassegnò senza combattere al- la perdita dell’impero. La Francia al contrario si imbarcò in una serie di guerre coloniali, tutte perse, che sono radicate nel profondo dell’identità na- zionale, ma rimosse, all’origine del tor- mentato rapporto con l’immigrazione, ma raramente evocate. Non manca una critica alla Batta- glia di Algeri, il film di Gillo Pontecor- vo diventato una «leggenda di sini- stra»: secondo Jenni, il regista italiano dimenticò che oltre ai parà francesi e i ribelli del Fln, vivevano ad Algeri nel 1956 decine di migliaia di europei, de- cisamente trascurati nelle immagini. I narratori, nel romanzo, sono due: l’autore stesso e il paracadutista Victo- rien Salagnon, che ha vissuto le guerre d’Indocina e di Algeria, incontrato presso un triste tabaccaio dell’Isère. L’art français de la guerre di Jenni ha in comune con Le Benevole di Jona- than Littell il tema bellico, il fatto di essere una ponderosa opera prima, se- guito presso Gallimard dallo stesso editor, Richard Millet, ed essere giudi- cato da molti critici — tra cui l’influen- te Pierre Assouline di «Le Monde» — il romanzo più interessante del tradi- zionale «rientro letterario» di settem- bre. Ieri la giuria del Goncourt lo ha in- serito tra i primi quindici finalisti del premio che verrà assegnato a novem- bre, come sempre, nei locali del risto- rante Drouant a Parigi. Intanto, a Lio- ne, il tranquillo professor Jenni atten- de insegnando biologia. © RIPRODUZIONE RISERVATA Protagonisti Un’opera prima che ricorda «Le Benevole» di Jonathan Littell, in cui l’autore dialoga con un parà reduce dai conflitti d’Indocina e Algeria La cattura Un professore di biologia riscopre le «guerre sporche» della Francia Qui sopra: Luigi Carlo Farini. Nella foto grande: alcuni esponenti delle forze dell’ordine dopo la cattura di Giuseppe Salomone (al centro), un brigante siciliano dei primi del Novecento Alexis Jenni, nato nel 1963, insegna biologia in un liceo di Lione. «L’art français de la guerre» è il suo primo romanzo dal nostro corrispondente STEFANO MONTEFIORI Nel 1945 la vittoria sui nazisti coincise con un eccidio a danno degli arabi in Algeria BOOKER PRIZE ] ll famoso meridionalista liberale Giustino Fortunato (nella foto qui sotto) aveva un prozio, suo omonimo, che era stato primo ministro del re Ferdinando II di Borbone (nella foto al centro) ] Dopo l’Unità d’Italia, i famigliari di Giustino Fortunato vennero denunciati a Rionero del Vulture, con l’accusa di essere manutengoli (complici) della banda del feroce brigante Carmine Donatelli, detto Crocco, (nella foto qui sopra) che in passato era stato un loro dipendente In Lucania 55 Cultura Corriere della Sera Mercoledì 7 Settembre 2011 italia: 515249535254 Codice cliente: 56 Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Codice cliente: In edicola I prossimi appuntamenti di giovedì e sabato La scoperta del dolore negli anni 60 di RANIERI POLESE Rapine e zombie ad altissima tensione Delitto e castigo per ragazze d’oggi di PAOLA CASELLA Inediti d’Autore Con il racconto Falene di Donato Carrisi in edicola domani e con L’attesa di Carla Vangelista in edicola sabato, prosegue l’iniziativa del «Corriere della Sera» Inediti d’Autore (1 euro più il prezzo del quotidiano). È una biblioteca di testi inediti, scritti da autori italiani premiati con importanti riconoscimenti. Il volume numero 31, in edicola il 15 settembre, sarà Le regole dello scrittore e criminologo Massimo Picozzi (il libro Sex crimes scritto con Carlo Lucarelli uscirà a fine anno): il protagonista Jack, ex negoziatore dell’Fbi, si trova in una rapina con ostaggi, questa volta nel ruolo di vittima. Mentre la tensione sale, Jack ricorda casi di sequestro, dalle Olimpiadi di Monaco ’72 al Teatro di Mosca nel 2002: ma questo nasconde un altro, sorprendente, crimine. Il 32˚ volume, in edicola dal 17 settembre, sarà l’inquietante Al sangue di Matteo B. Bianchi, in cui l’autore di Sotto anestesia e Gatta gatta racconta con toni quasi pulp, ma lievi e giocati con ironia, il tema dell’Altro. Mentre il mondo è turbato dall’arrivo di misteriosi zombie, una cittadina della provincia italiana ne è sconvolta: solo una ragazza cerca di instaurare un rapporto con gli «estranei». L’ultima uscita, il 22 settembre, sarà Magari disturbiamo di Matteo Colombo, vincitore dell’iniziativa «Io scrivo» del laboratorio di scrittura promosso dal «Corriere». (Ida Bozzi) ©RIPRODUZIONE RISERVATA S i sono conosciute nel carcere minorile di Torino, il Ferrante Aporti, e sono di- ventate amiche. Senza parole di troppo, l’età, il nome, poco di più, niente o quasi sul perché si trovano lì. L’unica cosa che le uni- sce è il sogno — loro lo chiamano così — di inventarsi un’altra vita, appena fuori, libere, sen- za padroni né carcerieri. Un sogno modesto, pic- colo piccolo, un negozio di abbigliamento con loro, padrone e commesse, che tirano fuori i maglioni dagli scaffali e si aspettano l’ammira- zione delle clienti. E per i soldi? Già, i soldi. È allora che Tecla, la più taciturna del gruppo (le altre si chiamano Cinzia e Rosi), propone l’idea di andare a Taranto e rubare in casa di una vec- chia che, nel giorno di un santo di là, se ne va sempre dai parenti. Con quel danaro —poca ro- ba, 40 mila euro o giù di lì, ha detto Tecla — la vita dovrà cambiare. Falene di Donato Carrisi è una sorta di ballata sulla falsariga di «Thelma e Louise», storia di tre ragazze che la vita ha solo maltrattato. Sceneggiatore di serial e film tv («Casa famiglia», «Squadra antimafia», «Nassi- riya», «Moana»), Carrisi è l’autore del bestseller «Il suggeritore» (Longanesi, premio Bancarella 2009), inquietante psicothriller sui terribili mi- sfatti di un assassino seriale. Se nel romanzo l’ambientazione era volutamente indistinta (con qualche vaga somiglianza con gli Stati Uni- ti) qui c’è l’Italia del malessere giovanile, e la ter- ra di origine di Carrisi, la provincia di Taranto dominata dal mostro del Grande Siderurgico. Qui troviamo le tre ragazze che entrano con faci- lità nella casa del loro piano, ma hanno la brut- ta sorpresa di scoprire che la vecchia non è usci- ta. La donna si difende, loro la strattonano, lei casca, si ferisce alla testa e comincia a rantolare in una sorta di lunga agonia. E le tre ragazze re- stano paralizzate in quella casa-prigione. Una parte del racconto segue queste ore disperate, con il telefono che suona, la vecchia che ansi- ma, Cinzia e Rosi che si fanno prendere dal pa- nico, Tecla che si chiude nel silenzio. Ma c’è un’altra parte del testo, in corsivo, come un mo- nologo in cui Tecla racconta la sua storia e ci spiega come è arrivata lì. Ci parla della sua sorel- la più grande, 12 anni di differenza, Mara, trop- po bella perché gli uomini non si facciano avan- ti. Il primo è il bidello della scuola che si appro- fitta di Mara ancora bambina. E lei comincia a odiare se stessa, non mangia più, si rapa i capel- li, si vende ai maschi che la vogliono, si buca, corre a testa bassa verso l’autodistruzione. E Te- cla, che non vuole dimenticare la sorella tanto amata, finirà per scoprire altre brutture e spor- chi segreti nascosti tra le pareti di casa. Le falene del titolo sono le farfalle notturne, attratte dalla luce, che si avvicinano troppo e si bruciano le ali. Anche Rosi Cinzia e Tecla si so- no bruciate e ora cercano un cambiare vita, di scommettere su un destino diverso. Due di loro stanno sempre ad ascoltare canzoni, con l’idea che le parole cantate possano anche spiegare la vita, dare un’idea di come uscire dalla loro trap- pola. Tecla no, lei le canzoni non le vuole senti- re. Perché da bambina le avevano detto che su certe stazioni radio si poteva ascoltare la voce dei morti, e i morti lei non li vuole sentire. Sa solo che deve vendicare Mara, che qualcuno de- ve pagare per quella vita spezzata. E se le altre cercano il sogno, lei vuole solo regolare i conti. Sperando che, come capita a volte, anche le far- falle imprigionate possano trovare un varco, una via di fuga. Il Carrisi di questo racconto somiglia molto allo sceneggiatore dei minidrammi tv, in grado di trasformare truci storie di cronaca in narra- zione realistica di povere tragedie e di miserie senza salvezza. Sono le vicende di personaggi maltrattati dalla vita, condannati a pagare prez- zi troppo grandi solo per essere nati dalla parte sbagliata. Capaci d’immaginarsi minuscoli e scarsi sogni di evasione. E se a Thelma e Louise il film di Ridley Scott concedeva una dimensio- ne epica, un finale in tono maggiore, le tre ami- che si aspettano soltanto modesti epiloghi. Di quelli che la vita, quella vera, riserva. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Le iniziative del Corriere I racconti a 1 euro U N A I M M A G I N E D E G L I A N N I S E S S A N T A D I W A L T E R B R E V E G L I E R I L’ estate si percepisce attraverso tutti i cinque sensi: o almeno così pare a Lau- ra, la giovanissima protagonista nel racconto L’attesa della scrittrice e sce- neggiatrice Carla Vangelista, in edicola sabato con il «Corriere». La vacanza al mare della picco- la Laura, che la Vangelista colloca nei primi anni Sessanta attraverso i successi dell’estate —da In ginocchio da te a I Watussi —e attraverso picco- li accenni discreti a un’oggettistica da moderna- riato (la 500 azzurrina, il ddt) sembra non avere fine, come succede quando si hanno undici an- ni e una voglia disperata di diventare grandi. Ma Laura, come si conviene all’architettura narrati- va del racconto breve, è ritratta ad un punto di svolta, di fronte ad un «appuntamento con la vi- ta» che le consentirà di capire se quella che l’aspetta sarà un’esistenza accogliente o un per- petuarsi del senso di esclusione e di interminabi- le attesa cui è già da tempo abituata. «La sua vita stava diventando emozionante», scrive la Vangelista, che coglie Laura sul crinale fra infanzia e prima adolescenza, fra le estati pas- sate sotto l’ombrellone a giocare con le amichet- te e quelle in cui l’attrazione principale è diventa- ta il ragazzino dell’ombrellone accanto. Il dodi- cenne Emilio è «Un grande. Un genio. Un ribel- le. Un eroe», affermazioni scandite dal punto fer- mo in quanto categoriche e assolute come sem- brano esserlo le «certezze» infantili, e come la determinazione di Laura a rendere possibile ciò che invece potrebbe richiedere un miracolo: ad esempio conquistare l’attenzione di suo padre, un industriale che si è fatto da sé e dunque ritie- ne giustificabile la sua perenne assenza da casa; della sua algida madre, conscia del vero motivo delle tante riunioni del marito; e perfino di Mari- lena, la domestica sarda con un figlio nascosto in un istituto, che a Laura viene descritto come «un fratellino». Alle tante piccole e grandi bugie che la circon- dano, di cui ha sospetto ma non certezza, Laura risponde acuendo i cinque sensi per non perde- re nemmeno un indizio del piccolo universo da decodificare che la circonda. Con le dita dei pie- di sente il calore della sabbia e avverte il contra- sto con il freddo delle mattonelle della villa al mare, che i genitori hanno comprato in quanto simbolo di uno status acquisito emancipandosi dalle origini umili del nonno paterno di Laura, un contadino che la nuora definirebbe certa- mente «volgare» (e in quel corsivo la Vangelista ci fa udire il tono snob con cui la mamma della bambina pronuncia la parola). Laura annusa con struggente nostalgia la ca- micia del padre lontano, e fa invece scempio del profumo francese della madre («Le donne vere sudano», scrive la Vangelista, e la bimba «voleva essere come loro»: non come sua madre che, ov- viamente, definisce il sudore «volgare»). Laura stacca la crosticina dalla sua ferita al ginocchio per scoprire la pelle rosea che sta sotto, poiché detesta le coperture di facciata e non ha paura del contatto fisico, al contrario dei suoi genitori che dormono in camere separate per motivi che la bambina non conosce, ma dei quali avverte la minaccia. Laura ascolta i singhiozzi soffocati del- la cameriera Marilena dietro l’uscio di una stan- za, in quella casa le cui porte chiuse nascondo- no «un dolore da grandi». La Vangelista racconta le percezioni sensoria- li di Laura e i suoi infantili deliri di onnipotenza aderendo al «pensiero magico» della bambina senza mai ridicolizzarlo, anche quando ne mo- stra il contrasto stridente con la realtà, quella re- altà perfettamente comprensibile al lettore adul- to, ma solo vagamente intuibile dalla giovane protagonista. E la sua esperienza di autrice cine- matografica, che ha all’attivo non solo varie sce- neggiature, fra cui quelle di due film diretti da Silvio Muccino (Parlami d’amore e Un altro mondo, entrambi basati su suoi romanzi, il pri- mo scritto assieme a Muccino Jr), ma anche gli adattamenti in italiano di successi come Magno- lia e Il pianista, si «sente» nella capacità dell’au- trice di proiettarci nell’istante attraverso mille particolari visivi, zoomando sul dettaglio. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Un’estate al mare aspettando la vita al ritmo dei Watussi U N ’I M M A G I N E I S P I R A T A A L F I L M « T H E L M A E L O U I S E » ( F O T O F I D B I T ) La tragedia italiana di Thelma e Louise in gita a Taranto Il 30˚volume Sabato «L’attesa» di Carla Vangelista Il 29˚volume Domani «Falene» di Donato Carrisi 57 Cultura Corriere della Sera Mercoledì 7 Settembre 2011 italia: 515249535254 Codice cliente: C aro direttore, le difficoltà dell’area euro sono legate alla governance più che ai fondamentali economici. Negli Usa, al contrario, la sovranità del go- verno federale e la disponibilità di strumenti centrali di politica economica adegua- ti permettono il rifinanziamento a tassi storica- mente bassi sui titoli del Tesoro, e la Fed può acquistare, senza vincoli, buoni del Tesoro. L’Eu- rozona è forse persino in migliori condizioni, le finanze pubbliche meno degradate di quelle americane. Tuttavia, per ora, il suo sistema di go- vernance è tale che nessuna istituzione ha la so- vranità necessaria per finanziare gli Stati mem- bri, che non hanno sovranità monetaria. La Bce non può intervenire in base ai trattati europei. Nell'Eurozona non esiste poi una vera solidarietà di bilancio. La sovranità limitata degli Stati mem- bri li colloca quindi sotto la tutela del mercato e l’impatto delle agenzie di rating. Il caso Italia è esemplare: fondamentalmente solvibile, dotata di un patrimonio netto privato e pubblico (pro capite) tra i più alti al mondo, i mercati la trattano come se improvvisamente fosse divenuta insolvente, nonostante l’alto tas- so di risparmio e un deficit contenuto. Il difficile approvvigionamento sui mercati per l’Italia nei prossimi mesi (circa 150 mld di titoli in scaden- za), conferma questo paradosso. Occorre allegge- rire la pressione sui titoli di Stato per dare suffi- ciente spazio e tempo al programma di riforme per la crescita. Come fare? Un elemento di sovra- nità nazionale che gli Stati possono ancora mobi- litare è la tassazione. Partiamo quindi dal dibatti- to su una possibile patrimoniale in aggiunta alla manovra corrente, una misura difficile da intro- durre sul piano sia politico che tecnico. La ricchezza finanziaria delle famiglie italiane è molto concentrata: circa il 50% in mano al 10% più ricco. Tale potrebbe essere la base imponibi- le di una patrimoniale. Di recente si è già parlato della possibilità di un intervento proattivo della parte più facoltosa del Paese, pronta a contribui- re al risanamento economico e finanziario del Pa- ese stesso. Tuttavia sarebbe rischioso procedere ad una riforma fiscale sotto la pressione del bre- ve termine. Una patrimoniale sarebbe certo una misura di equità, ma andrebbe strutturata rispet- tando l’insieme del sistema fiscale per essere nel contempo giusta ed efficiente. Se tutti i Paesi eu- ropei modificassero la fiscalità sotto la pressione delle circostanze, senza coordinamento, ne na- scerebbe una acerrima concorrenza fiscale. Come sfruttare questo elemento di sovranità, e ridare forza al Paese sui mercati, evitando però gli svantaggi di una nuova imposta? Tramite un prestito forzoso. Proponiamo quindi di introdur- re un prestito forzoso decennale, nella forma di una sottoscrizione ad una o più emissioni dedica- te di titoli di Stato. A parità di gettito, tale propo- sta, implicando la restituzione del patrimonio a scadenza dei titoli, sarebbe più accettabile per gli interessati e anche più equa, in quanto i titoli ven- gono sottoscritti dai contribuenti più abbienti, ad un tasso di interesse basso, simile a quello pa- gato sui titoli tedeschi. Già in Francia il prestito forzoso è stato utilizzato con successo, ad esem- pio dal governo Mauroy, per facilitare, nei primi anni Ottanta, il rimborso del debito estero. Semplificando, il risultato della sottoscrizio- ne forzosa sarebbe l’incremento di gettito deriva- to dall’innalzamento dell’attuale aliquota patri- moniale (in realtà sui cespiti patrimoniali, Ici e altro) sul Pil, dall’attuale 2,1% al livello in vigore nel Regno Unito, del 4%. Ciò genererebbe nuove risorse per circa 30 miliardi di euro annui. La ric- chezza delle famiglie italiane è stimata pari a cir- ca sei volte il Pil: perciò il flusso aggiuntivo sareb- be pari a poco più dello 0,3% della ricchezza tota- le, un ammontare ragguardevole. Il fabbisogno finanziario dello Stato nei pros- simi 12 mesi è di circa 150 miliardi di euro, da ripartire tra autunno 2011 e primavera 2012. Di questi, i titoli a lungo termine (Btp) superano i 100 miliardi. Un prestito forzoso di circa 30 mi- liardi a partire dalla prossima primavera potreb- be certo contribuire ad alleggerire tale pressione in misura non marginale. Tale provvedimento potrebbe durare, in maniera irrevocabile, alcuni anni (magari la durata di una legislatura) permet- tendo un parziale ribilanciamento del possesso del nostro debito pubblico a favore degli investi- tori nazionali non istituzionali, contribuendo, anche in base all’esperienza storica bene illustra- ta da Reinhart e Rogoff in This time is different, a ridurre significativamente le aspettative di de- fault sul debito pubblico. Perché un simile provvedimento sia credibi- le, sia per i sottoscrittori, che per i mercati finan- ziari, le aspettative del mercato devono essere ancorate verso il basso dal religioso rispetto de- gli obiettivi di disavanzo e da un piano credibile di riforme strutturali, per avviare la crescita del Paese. Requisito imprescindibile per il sostegno al nostro Paese, anche da parte delle autorità eu- ropee. Affinché le emissioni collegate al presti- to forzoso siano più accettabili, si può, inoltre, introdurre forme di «collateral», legate ad esem- pio al patrimonio immobiliare dello Stato e alle partecipazioni statali nelle aziende private. Tut- tavia crediamo che il prestito debba essere effet- tivamente forzoso e che non basti ipotizzare sot- toscrizioni volontarie. Non si potrà evitare che l’emissione sia per alcuni aspetti atipica. Molti problemi rimangono aperti, come per una patri- moniale pura. Riguardano soprattutto la fattibilità e le modalità giuridiche del prestito e la garanzia dell’equità nella determinazione e nell’identificazione dei soggetti e dei patrimoni imponibili. Se l’equità è rispettata e le risorse de- riveranno principalmente dagli strati più favori- ti, il prestito forzoso non avrà un effetto restritti- vo sulla domanda, né diverrà un vincolo alla cre- scita. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Un prestito forzoso decennale è migliore della tassa sui patrimoni SEGUE DALLA PRIMA Roma non ha mai mentito sui suoi conti pubblici come ha fatto Atene. E poi la Germa- nia dovrebbe comunque rispettare un partner commerciale dove esporta più che in Cina. E infine, quanto a debito pubblico, il governo di Berlino si avvale di antiche furbizie. Che, alla vigilia della sentenza della Corte costituzionale di Karlsruhe sui salvataggi già fatti e in vista della seduta del Bundestag di fine mese sul pia- no salva Stati, vale la pena di ricordare. Da 16 anni la Germania non include nel suo debito pubblico le passività del Kreditanstalt für Wiederaufbau, meglio noto come KfW, pos- seduto all’80% dallo Stato e al 20% dai Länder, altri soggetti pubblici. Si tratta di 428 miliardi di euro interamente garantiti dalla Repubblica federale. La KfW fa mutui a enti locali e piccole e medie imprese. Detiene partecipazioni crucia- li in colossi come Deutsche Post e Deutsche Te- lekom. È vigilata dai ministeri delle Finanze e dell’Industria, non dalla Bundesbank. Grazie al legame di ferro con lo Stato, la KfW conquista la medaglia d’oro nella classifica mondiale dell’affidabilità, stilata da Global Finance, e il massimo rating da parte di Moody’s, Standard & Poor’s e Fitch, lo stesso della Repubblica fe- derale. Le sue obbligazioni sono dunque ugua- li ai bund. Ma a differenza dei bund, magica- mente non entrano nel conto del debito pubbli- co. Se vi entrassero come la logica del Trattato di Maastricht vorrebbe, il debito pubblico tede- sco salirebbe da 2.076 miliardi a 2.504 e la sua incidenza sul prodotto interno lordo 2011 balze- rebbe dall’80,7% al 97,4%. Ancora un piccolo passo, magari per salvare qualche banca tede- sca ingolosita dai titoli di Stato mediterranei, e potremmo dire: benvenuta Germania tra noi del club degli over 100%! La magia, che nasconde il 17% del debito pub- blico reale tedesco, si chiama Esa95. È il manua- le contabile che esclude dal debito pubblico, a integrazione dei criteri di Maastricht, le società pubbliche che si finanziano con pubbliche ga- ranzie ma che coprono il 50,1% dei propri costi con ricavi di mercato e non con versamenti pub- blici, tasse e contributi. La serietà di un tale principio è paragonabile alla considerazione del rischio di controparte negli Ias-Ifrs, i princi- pi contabili che hanno favorito il crac Lehman. Se per ipotesi KfW avesse problemi, chi paghe- rebbe? Lo Stato. E senza nemmeno l’ipocrisia degli Usa che qualificavano le loro Fanny Mae, Freddie Mac e Ginnie Mae come imprese spon- sorizzate dal governo per far capire che, alla bi- sogna, il Tesoro avrebbe coperto, ma senza dir- le statali per non sembrare statalisti. Ora l’Italia ha la Cassa depositi e prestiti, 70% Tesoro, 30% fondazioni bancarie, soggetti pri- vati. La Cdp emette anno dopo anno obbligazio- ni che godono della garanzia statale e sono col- locate dalle Poste sotto forma di buoni e di li- bretti. Mal contati sono 300 miliardi, due terzi reinvestiti in titoli di Stato e un terzo in mutui agli enti locali. La Cdp emette anche obbligazio- ni non garantite per una ventina di miliardi de- stinate alle iniziative per le imprese e detiene partecipazioni rilevanti. Ma il suo debito è per tutta la parte coperta da garanzia pubblica con- teggiato nel debito pubblico. In un mondo se- rio delle due l’una: o la Germania ricalcola il suo debito come si deve perché l’Eurozona sot- to attacco non accetta più furbizie da parte di nessuno, ancorché legalizzate a forza, oppure l’Italia deconsolida dal suo debito pubblico quei cento miliardi o giù di lì che la Cdp usa per gli enti locali, dato che questi la scelgono su un mercato bancario liberalizzato. Risulta che il ministro Giulio Tremonti ab- bia talvolta accennato al tema. Ma quando un governo vuole incidere, compie passi formali, il premier si mobilita, si muove anche il mini- stero degli Esteri. Si fa sentire sui giornali e in tv. E se i media non capiscono, insiste: nessu- no negherà un’intervista a un ministro che vo- glia alzare la voce. Ma nell’Italia di oggi que- st’ipotetica voce avrebbe un suono fesso. Nes- suno, lontano da Roma, le presterebbe atten- zione. Il punto è la credibilità. La Germania ne ha anche quando fa il gioco delle tre carte. Al- l’Italia manca anche di fronte alla verità. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera SMS NOI E LORO Idee&opinioni Servizio in abbonamento (3 euro a settimana). Per disattivarlo invia RCSMOBILE OFF al 4898984 Maggiori informazioni su www.corrieremobile.it di JEAN-PAUL FITOUSSI e GABRIELE GALATERI DI GENOLA ✒ Precedenti e tradizione sono al centro del sistema giudiziario del Regno Unito. Uno di questi capisaldi è sul punto di arrendersi: dopo quasi no- vant’anni sta per essere cancellato il Criminal Justice Act del 1925, in base al quale nessuna foto o immagine televisi- va poteva essere ripresa all’interno di un tribunale in Inghilterra e Galles. A noi ita- liani è sempre sembrato uno dei tanti esempi di fair play ingle- se. Ma ora Kenneth Clarke, ministro conservatore del- la Giustizia, spiega che am- mettere le telecamere in aula è un’operazione di tra- sparenza in modo che i cit- tadini possano giudicare il funzionamento del siste- ma giudiziario. Il ministro è convinto che la gente avrebbe capito di più la du- rezza delle sentenze a carico dei saccheg- giatori di Londra, questa estate, se avesse- ro potuto assistere in tv ai processi. Da anni le reti tv premevano per accen- dere i riflettori su «casi esemplari», co- me i giudizi sui parlamentari accusati nel- lo scandalo dei rimborsi spesa gonfiati. I difensori dello status quo additavano il caso sciagurato del processo per omici- dio al campione di football americano OJ Simpson, trasformato dalla diretta Usa in un serial tv che influenzò il verdetto. Non c’era solo garantismo dietro il di- vieto. Non c’era solo la necessità di pro- teggere i magistrati, le giurie, le vittime e i testimoni da una pubblicità non voluta e non consona a una corte di giustizia. E non c’era nemmeno la volontà di rispar- miare una gogna mediatica all’imputato. La legge del 1925, quando la tv ancora non esisteva, era nata per disarmare i fotografi dei giornali che con le esplo- sioni di luce dei loro flash disturbavano la «serenità» dei processi. Da allora il pubblico inglese era stato abituato a seguire le vicen- de giudiziarie attraverso le cronache della stampa e gli schizzi artistici che ri- producevano magistrati e avvocati con parrucca. Ma a telespettato- ri e lettori di giornali inglesi non veniva- no risparmiate scene prodotte in altri Pa- esi: per esempio in Italia, dove le riprese di Amanda processata a Perugia merita- no sempre la prima pagina, con buona pace dei cultori del Criminal Justice Act del 1925. Guido Santevecchi ©RIPRODUZIONE RISERVATA CHI PRENDE LA RELIGIONE SUL SERIO STORIA DEL CONFLITTO TRA LUIGI E LUCA di MASSIMO MUCCHETTI ✒ Lo slogan «manette agli evasori» piace e fa un bell’effetto. Calma gli animi (e ce n’è bisogno se solo 796 italia- ni dichiarano più di un milione di euro). Ma servono davvero queste manette? A guarda- re quello che è successo in passato, sembre- rebbe di no. Leggiamo cosa ha scritto la Cor- te dei Conti: «L’applicazione della sanzione penale non è apparsa fino ad oggi in grado di costituire un argine adeguato». Negli an- ni le condanne e il numero dei condannati «hanno subito un drastico ridimensiona- mento». Tenete presente che ogni anno ven- gono evasi 120 miliardi di euro. Quindi le carceri dovrebbero ospitare parecchi evaso- ri. Invece sappiamo tutti che non è così. Ora il governo fa risentire il tintinnare delle manette. La manovra è duplice: abbas- sa le soglie che fanno scattare la punibilità, sospende la condizionale se l’evasione supe- ra i tre milioni di euro e il trenta per cento di fatturato. Nel primo caso il pericolo, co- me è successo negli anni Ottanta, è quello di ingolfare le Procure della Repubblica con moltissime denunce, almeno seimila l’anno in più. Spesso infruttuose, tra l’altro, visto che c’è un’assoluzione ogni due de- nunce (Corte dei Conti). Per chi evade più del trenta per cento di fatturato, per una somma superiore ai tre milioni, si aprono immediatamente le por- te del carcere perché il giudice non può ap- plicare la condizionale, nemmeno se il con- tribuente è incensurato. Tre milioni può sembrare limite elevato, ma non è così per- ché si applica non solo ai comportamenti fraudolenti, ma anche alle contestazioni sulle imputazioni di ricavi e costi. Quindi anche sull’interpretazione di una norma. E considerata la complessità del nostro siste- ma tributario, cadere in errore non è così raro. Il rapporto tra somma evasa e fattura- to sembra escludere l’applicazione della norma alle grandi imprese. Una correzione opportuna perché altrimenti manager e im- prenditori sarebbero stati esposti a gravi ri- schi. E avremmo attratto minori investi- menti dall’estero. Stringere d’assedio gli evasori è giusto e sacrosanto. Ma serve un quadro normativo preciso, che indichi i comportamenti punibili, quelli fraudolenti. Se si vuole davvero battere l’evasione servo- no equità, semplicità, credibilità. Una buo- na amministrazione e buoni controlli. Le manette possono aiutare, ma non sono riso- lutive. Massimo Fracaro ©RIPRODUZIONE RISERVATA Le news più importanti in anteprima sul tuo cellulare. Invia un sms con la parola CORRIERE al 4898984 PROPOSTE Quel debito che la Germania nasconde B E P P E G I A C O B B E TELECAMERE NEI TRIBUNALI INGLESI CADE UN TABÙ (E FORSE UN’IPOCRISIA) ✒ Quella di Luca e Luigi è la storia di un’Italia cristiana che respin- ge le mezze misure e va fino in fondo. Sof- frendo e lottando. Luca è il parroco di un piccolo centro nel nord delle Marche. Al termine della messa rivela alla comunità il suo trava- glio. Lascia il cattolicesimo romano: la sua nuova comunità è la chiesa evangelica battista di Cesena. In un messaggio su YouTube, Luca ha la voce emozionata di «un figlio che vede la madre comportarsi male», e «non può tacere in eterno». La chiesa in cui non può rimanere è «una ma- gnifica costruzione umana con poco o nul- la di divino dentro», «una donna bellissi- ma senza l’anima». Luca ha trovato nella Bibbia un’altra chiesa di Gesù: in cui chi sta in alto non è tutto «freddezza e calco- lo», «non mostra la sua potenza terrena», «non vuole privilegi e primi posti». Gra- zie alla provvidenza ha trovato la chiesa evangelica battista: «non è una chiesa per- fetta, nessuna chiesa lo è»; ma è una chie- sa in cui conta la parola di Gesù e in cui «mai mi è stato detto quello in cui dovevo o non dovevo credere». Luigi è il vescovo di Luca. Si espone con coraggio e fermezza sul sito della dio- cesi. Informa i fedeli che un «attacco gra- ve colpisce il cuore» della comunità, che «il padre delle tenebre e della menzogna sferra un colpo grave alla nostra Chiesa». Quello di Luca è un «gesto gravissimo di attacco al dogma cattolico e alla discipli- na ecclesiastica». Anche Luigi è emoziona- to: «non ho parole per descrivere i senti- menti che si affollano nel mio cuore». An- nuncia misure canoniche. Invoca la prote- zione della Madonna contro l’«avvenimen- to tremendo», la «terribile prova», e la mi- sericordia di Dio su chi inizia «una vita ne- gativa» per sé e per quanti lo seguiranno. Luca e Luigi avrebbero potuto essere più morbidi, chiudere un occhio, tollera- re; cercare il compromesso. Avrebbero po- tuto essere come l’Italia cristiana che pre- ferisce il grigio al bianco e al nero. Invece si sono scontrati perché appartengono ad un’altra Italia. Quella di chi crede davvero, di chi pretende coerenza; l’Italia di chi prende la religione sul serio. Marco Ventura ©RIPRODUZIONE RISERVATA MANETTE AI GRANDI EVASORI FISCALI UNA NORMA SEMPRE PIÙ INEFFICACE 58 Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Codice cliente: H anno diritto almeno a un po’ di rispetto, i morti di Gibellina. Lo Stato arrivò per i primi soccorsi con ritardi enormi, i primi soldi dopo tante chiacchiere furono distribuiti dopo sette anni, la legge speciale che rico- nobbe ai siciliani gli aiuti dati a irpini e friulani dopo addirittura diciannove. E la stessa commissione d’inchiesta riconobbe che lì non si era «manifestata la forza d’uno Stato moderno capace di far sentire l’operante solidarietà della nazione nell’approvvigio- namento di adeguate risorse finanziarie» ma si era visto solo «un concentrato di inefficienza, incapacità, cinica indifferenza». Quarantatré anni dopo, il Grande Cretto di Alberto Burri che coprì le macerie del paese annientato dal terremoto nella notte tra il 14 e il 15 gennaio 1968, è in condizioni sempre più disastro- se. Non è un’opera d’arte secondaria, quel gigantesco sudario di cemento di circa 300 metri per 400 adagiato a partire dal 1985 su quello che era stato il cuore storico di Gibellina, l’«occhio del monte» (questo significa, in arabo, il toponimo, umiliato dalla rifondazione del paese a 20 chilometri di distanza, in una piana paludosa appartenuta ai cugini Nino e Ignazio Salvo) distrutto. È il più grande esempio europeo di Land Art. Quando decisero di costruirlo per farne la tomba del paese stes- so («Non c’era niente da conserva- re», spiegò il sindaco Ludovico Corrao, «solo i valori nostri della solidarietà, della famiglia, del la- voro, il resto era miseria, isola- mento e oppressione») avevano immaginato che potesse diventa- re meta di pellegrinaggi di quanti volessero rendere omaggio ai morti e all’artista che aveva voluto costruire quel mausoleo di cemento che riprendeva nelle fenditure che lo solcavano lo sche- ma delle antiche vie del borgo. Ci fecero accanto anche un tea- tro, dove Marco Paolini ambientò la sua struggente ricostruzio- ne della tragedia di Ustica. Quel teatro adesso è coperto di erbacce. E di erbacce è coper- to il grande mantello di cemento ondulato e sono coperte le feritoie che lo solcano. Qua e là, dove non c’erano le macerie delle case e delle chiese e dei palazzetti a sostenere il cemento ma solo una struttura armata, il manto è sprofondato. Qua e là, è spuntato un albero. In cima alla collina, sullo sfondo, pale eoli- che a perdita d’occhio. Ovunque desolazione, desolazione, deso- lazione. Sono anni che promettono di restaurare quell’opera straordi- naria che ti pugnala al cuore. Anni. Nel gennaio 2008, quattro decenni dopo il sisma, lo stesso Corriere scrisse che tutto era pronto: «partirà la prossima estate, diventando di fatto "il più grande restauro di arte contemporanea finora mai realizzato in Italia"». Alla fine del 2009 l’assessore regionale alla cultura Vito Leanza dichiarava trionfante: «È una promessa mantenuta». L’an- no successivo il ministero assicurava: «Salvo il cretto di Burri a Gibellina: dal lotto arriva un milione di euro». E il Cretto è anco- ra lì, infestato dalle erbacce. E dall’ipocrisia. © RIPRODUZIONE RISERVATA Sì R 20 No R 80 PREZZI DI VENDITA ALL'ESTERO: Albania e 2,00; Argentina $ 6,30 (recargo envio al interior $ 0,70); Austria e 2,00; Belgio e 2,00; Brasile R$ 7,00; Canada CAD 3,50; CH Fr. 3,00; CH Tic. Fr. 3,00; Cipro e 2,00; Croazia Hrk 15; CZ Czk. 61; Danimarca Kr. 18; Egitto e 2,00; Finlandia e 2,50; Francia e 2,00; Germania e 2,00; Grecia e 2,00; Irlanda e 2,00; Lux e 2,00; Malta e 2,10; Marocco e 2,20; Monaco P. e 2,00; Norvegia Kr. 22; Olanda e 2,00; Polonia Pln. 9,10; Portogallo/Isole e 2,00; Romania e 2,00; SK Slov. e 2,20; Slovenia e 2,00; Spagna/Isole e 2,00; Svezia Sek 25; Tunisia TD 3,50; Turchia e 2,00; UK Lg. 1,80; Ungheria Huf. 550; U.S.A. 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Minzoni 54 - Tel. 051-76.55.67 S Tipografia SEDIT Servizi Editoriali S.r.l. 70026 Modugno (Ba) - Via delle Orchidee, 1 Z.I. - Tel. 080-58.57.439 S Società Tipografica Siciliana S.p.A. 95030 Catania - Strada 5ª n. 35 - Tel. 095-59.13.03 S Centro Stampa Unione Sarda S.p.A. 09034 Elmas (Ca) - Via Omodeo - Tel. 070-60.131 S BEA printing bvba - Maanstraat 13, 2800 Mechelen, Belgium S Sports Publications Production 70 Seaview Drive, Secaucus, NY 07094 S CTC Coslada - Avenida de Alemania, 12 - 28820 Coslada (Madrid) S La Nación - Bouchard 557 - 1106 Buenos Aires S Taiga Gráfica e Editora Ltda - Av. 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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PRESIDENTE Piergaetano Marchetti CONSIGLIERI Giovanni Bazoli, Luca Cordero di Montezemolo, Diego Della Valle, Antonello Perricone, Giampiero Pesenti e Marco Tronchetti Provera DIRETTORE GENERALE SETTORE QUOTIDIANI ITALIA Giulio Lattanzi MAGISTRATURA Le funzioni del Csm Caro Romano, mi sorprende che lei definisca la competenza del Consiglio Superiore della Magistratura per «alcune infrazioni» dei Magistrati una «giurisdizione speciale». Il Csm è semplicemente competente per il giudizio disciplinare dei magistrati, così come un qualunque datore di lavoro, pubblico o privato, giudica le infrazioni disciplinari del proprio personale. La peculiarità dell’organo giudicante, nel caso dei magistrati, deriva solamente dalla particolare posizione della magistratura in un sistema costituzionale moderno. Per quanto riguarda gli illeciti penali (e civili) i magistrati sono sottoposti alla giurisdizione ordinaria, dunque ad alcuna giurisdizione speciale. Daniele Colucci Giudice Tribunale di Bari Accetto volentieri le sue precisazioni anche perché i giudizi del Csm, come ogni al- tra decisione disciplinare, possono essere materia di ri- corso di fronte al Tar. Forse è possibile tuttavia ricordare che la natura dell’organo di autogoverno della magistra- tura, composto in buona par- te di rappresentanti eletti da correnti ideologico-sindaca- li, rende i suoi giudizi un po’ più speciali di quelli di un qualsiasi datore di lavoro pubblico o privato. NON SOLO I PARLAMENTARI Costi della politica Quando si parla di costi della politica, erroneamente vengono indicati solo gli stipendi dei parlamentari. Nel nostro Paese ci sono 20 enti regionali, 110 enti provinciali, 8.100 enti comunali più qualche centinaio di enti non ben definiti dove comunque incarichi e «poltroncine» non mancano. Onesto Centochili [email protected] POLEMICHE VANE Destra e sinistra Da destra a sinistra sento solo polemiche ma non vedo soluzioni, se non timide e inefficaci. A sinistra sembra che l'unico interesse sia quello di far cadere il governo, a destra di mantenerlo a tutti i costi; e noi dove siamo finiti? Massimiliano Naso massimiliano.naso@ studiolegalenaso.it STIPATO IN 2OO CAMION Il tesoro di Gheddafi Se è vero che sono serviti 200 camion per portare via oro, gioielli e soldi che Gheddafi ha accumulato in 41 anni di tirannia, anche gli ultimi lealisti che inneggiavano al Rais finalmente avranno capito che tipo di uomo era e che probabilmente senza di lui la Libia sarebbe diventata il Lussemburgo del continente africano. Sandra Giorgi [email protected] ANCHE PER LA RAI Scheda antievasione L’idea non è nuova, ma siccome non se ne parla, la ripropongo. Per il recupero dell'evasione del canone tv della Rai sarebbe sufficiente che i programmi venissero codificati (criptati) e che la Rai consegnasse una scheda di decodificazione solo previo pagamento del canone. Basterebbe copiare la procedura di Sky e delle altre tv a pagamento. La Rai recupererebbe una cifra cospicua oltre a sanare la palese iniquità nei confronti di chi il canone già lo paga. Gilbert Dumoulin [email protected] SECONDO IL CT AZZURRO Il talento di Balotelli Prandelli dichiara che per l'indolenza dimostrata in allenamento e per altri atteggiamenti irritanti, con Mario Balotelli avrà pazienza perché è un talento che l'Italia non può permettersi di perdere. Con Cassano è dieci anni che si spera lo stesso ma non è mai cambiato: certe teste non cambieranno mai. Non è meglio che ct azzurro cerchi altrove chi possa giocare in nazionale per farci vincere? Vittorio Zanuso [email protected] 4 SUL WEB Risponde FONDATO NEL 1876 DIRETTORE RESPONSABILE Ferruccio de Bortoli CONDIRETTORE Luciano Fontana VICEDIRETTORI Antonio Macaluso Daniele Manca Giangiacomo Schiavi Barbara Stefanelli Interventi & Repliche Vincino Lettere al Corriere Manovra: con il sì dei sindacati, in deroga ai contratti nazionali, si potrà licenziare. Siete d'accordo? Tuttifrutti La tua opinione su corriere.it Risposte alle 19 di ieri DINOGRANDI A LISBONA NEL ’44 LA RIABILITAZIONE FALLITA E-mail: [email protected] oppure: www.corriere.it oppure: [email protected] * Con "Sette" e 2,70; con "Io Donna" e 2,70; con "Style Magazine" e 3,20; con "Corriere Enigmistica" e 2,50; con "Agatha Christie" e 8,10; solo a Milano, Varese, Lecco e Monza con "Il cuore, per esempio" e 9,19; con "La Cucina del Corriere della Sera" e 6,10; con "I Classici dell’Arte" e 8,10; con "L’Europeo" e 9,10; con "La storia universale Disney" e 9,19; con "Biblioteca della mente" e 11,10; con "Classici dell’Avventura" e 8,10; con "Supereroi. Le leggende Marvel" e 11,19; con "Zucchero deluxe edition collection" e 11,10; con "Speak Easy" e 14,10; con "11.9 Il giorno che ha cambiato il mondo" e 11,10; con "Io Scrivo" e 14,10; con "Il Mondo" e 4,00; con "Inediti d’autore" e 2,20 di Gian Antonio Stella Sergio Romano L’Australia vuole vietare per legge i cani pitbull dopo l’aggressione a una bambina. Siete d’accordo? Non ho mai capito perché Dino Grandi, bene o male autore dell'omonimo Ordine del Giorno che fece cadere Mussolini, non sia stato «utilizzato» nel periodo successivo a quell’evento. Diplomatico esperto, addirittura insignito dell’ordine della S.S. Annunziata, che lo faceva «cugino del Re», avrebbe potuto essere utile in quel turbolento periodo. E credo che anche i suoi precedenti rapporti col regime fascista non siano stati meno compromettenti di un Pietro Badoglio, del quale però era probabilmente più intelligente e preparato. Forse Grandi doveva «pagare» per qualcosa che mi sfugge? Giovanni Ghio [email protected] Caro Ghio, I l governo costituito dal maresciallo Badoglio do- po la defenestrazione di Mussolini doveva sembrare ai tedeschi un governo allea- to, deciso a continuare la guer- ra a fianco della Germania. Ma doveva al tempo stesso rappresentare un mutamento d’indirizzo politico e istituzio- nale. Dino Grandi non era quindi, né per il re né agli oc- chi dei tedeschi, la persona più adatta a farne parte, so- prattutto come ministro degli Esteri. Fu così che verso la fi- ne di luglio, con un passapor- to diplomatico intestato a Do- menico Galli (un falso nome che conservava le iniziali del nome vero), Grandi arrivò a Madrid e di lì proseguì qual- che giorno dopo per Lisbona dove giunse il 26 agosto. Trovò alloggio a Monte Estoril, un villaggio nei sob- borghi della capitale porto- ghese. Quando tentò di pren- dere contatto con gli inglesi, il ministro degli Esteri britan- nico dette istruzioni al suo ambasciatore di evitare qual- siasi incontro. Ma alla fine del 1944, qualcuno a Londra si ricordò dell’uomo che era stato ambasciatore d’Italia in Gran Bretagna dal 1932 al 1939 e cercò di assegnargli un ruolo nella politica italia- na. L’episodio fu raccontato dallo stesso Grandi ed è stato rievocato da Francesco Perfet- ti in un piccolo libro apparso presso Le Lettere di Firenze. L’uomo che si ricordò di Grandi era Lord Beaver- brook, editore di giornali, fra cui il Daily Express, personali- tà della politica e del giornali- smo, buon amico di Chur- chill. D’accordo con il gover- no britannico, Beaverbrook prospettò a Grandi, per il tra- mite di un suo inviato, la pos- sibilità di un ritorno sulla sce- na pubblica. Dietro questo in- vito vi era un progetto politi- co. Gli inglesi volevano evita- re che il ministro degli Esteri italiano, dopo la fine della guerra, fosse Carlo Sforza, re- pubblicano e gradito agli americani. Per usare Grandi come un’alternativa gli propo- sero di scrivere alcuni articoli sulle sue esperienze diploma- tiche e sulla caduta del fasci- smo a cui il Daily Express avrebbe dato grande risalto. Gli articoli vennero scritti, ma non parvero sufficiente- mente drammatici e vennero alla fine sostituiti da lunghe interviste che lo stesso Gran- di tuttavia rivide e corresse. La pubblicazione avvenne agli inizi del 1945, ma il risul- tato fu esattamente l’opposto di quello desiderato da Bea- verbrook: una violenta cam- pagna contro l’autore lancia- ta in Gran Bretagna, come scrisse più tardi lo stesso Grandi, dai socialisti, dai libe- rali, dai comunisti e dagli «ita- liani antifascisti di Londra, annidati nella Bbc e sotto la protezione del News Chroni- cle». Tre anni dopo, nel 1948, Grandi lasciò l’Europa per il Brasile dove visse sino al ri- torno in Italia negli anni Ses- santa: un addio alla politica che gli permise di trasformar- si in un fortunato imprendito- re agricolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Nemmeno l’arte si salva a Gibellina @ La domanda di oggi Le lettere, firmate con nome, cognome e città, vanno inviate a: «Lettere al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano - Fax al numero: 02-62.82.75.79 Il referendum proposto da Parisi Ho letto l'articolo di Passigli sul Corriere del 1˚ settembre e condivido le sue argomentazioni. Mi permetto di aggiungere che non è corretto dare per scontato che se il referendum proposto da Parisi e C. fosse ammissibile (del che giustamente Passigli dubita) esso porterebbe, in caso di successo, a far rivivere il mattarellum. L’abrogazione totale o parziale di una legge non determina l’automatico ritorno in vigore della normativa che regolava la medesima materia prima. Occorre a tal fine un nuovo intervento del legislatore. Del resto, è proprio questa la motivazione che sorregge la nota giurisprudenza della Corte Costituzionale circa la necessità che, in caso di referendum su leggi elettorali, le norme risultanti dall’abrogazione (necessariamente parziale) siano auto-applicative. Perciò ritengo che non ci si debba limitare a dire che il referendum Parisi è con ogni evidenza inammissibile, o che il mattarellum presenta anch’esso gravissimi difetti. Occorre spiegare alla pubblica opinione che lo slogan «abrogare il porcellum per riavere il mattarellum» è una presa in giro anche ai danni di coloro che davvero volessero il mattarellum. Il contro-referendum che Parisi e soci hanno promosso in polemica con l’iniziativa «proporzionalista» di Passigli ha l’unico risultato, ovviamente voluto, di perpetuare il porcellum. Luciano Belli Paci, Milano Il castello di Torre in Pietra In merito all'articolo sull’affare Lavitola-Tarantini-Berlusconi, pubblicato sul Corriere del 4 settembre, compare il nome del Castello di Torre in Pietra forse confuso con altri castelli. Vogliamo precisare che non abbiamo mai avuto a che fare con il signor Lavitola e che il Castello di Torre in Pietra ha ospitato ed ospita esclusivamente eventi culturali, cerimonie nuziali e set cinematografici. Non è mai stato luogo di feste, festini o altri tipi di incontri. Amministrazione Castello di Torre in Pietra (Roma) Che cos’è un’«attività sportiva» A proposito della caccia definita da un lettore «attività sportiva» (Corriere, 30 agosto), senza pretendere il fair-play e le valenze educative che pur dovrebbero contraddistinguere le attività sportive, dal punto di vista puramente tecnico, in uno sport gli avversari dovrebbero: 1) partecipare volontariamente alla competizione o per lo meno essere consapevoli di farne parte; 2) affrontare le stesse conseguenze in caso di vittoria o sconfitta (non mi risulta che un cacciatore rischi la vita contro una quaglia o una lepre); 3) competere ad armi pari (mettiamo i cervi in condizione di sparare o diamo delle corna ai cacciatori e vediamo come se la cavano). George Bernard Shaw diceva: «Quando un uomo vuole uccidere una tigre si chiama sport, quando una tigre vuole uccidere un uomo si chiama ferocia». Vergil Z. Ozeca, [email protected] ❜❜ Le promesse non mantenute per il restauro del Grande Cretto di Alberto Burri 59 Corriere della Sera Mercoledì 7 Settembre 2011 italia: 515249535254 Codice cliente: Il regista: la Chiesa non è quella di Roma ma siamo noi, dobbiamo aprirci all’altro Spettacoli Applausi ai clandestini di Olmi «Dai cattolici più accoglienza» DA UNO DEI NOSTRI INVIATI VENEZIA — Smisurato e insanguinato, il crocefisso scende giù dalla cupola lenta- mente, appeso a un braccio meccanico. Una squadra di traslocatori stacca dalle pa- reti scuri quadri di santi e di madonne, im- pacchetta statue estatiche, candelabri e tu- riboli. In breve, la chiesa è vuota. Nuda, in tutta la triste bruttezza delle cattedrali di oggi. Dismessa, forse per mancanza di fe- deli, forse di preti. Il suo vecchio parroco, anche lui da rottamare, non accetta però quell’ultimo sfregio, quel barbaro sac- cheggio del sacro. Come don Camillo, si ritrova a parlare con un Cristo di gesso, in- filzato di spine: «Perché non provo pietà per te? Sei troppo lontano nel tempo». Ep- pure, quando lo sconforto è più grande e tutto sembra perduto, ecco che accade qualcosa: un gruppo di clandestini cerca rifugio tra quelle mura. Saranno quei po- vericristi in carne e ossa a ridare senso al tempio di Dio e al suo anziano custode. Filmanomalo, possente, temerario que- sto Villaggio di cartone che ieri, tra ap- plausi e ovazioni, ha riportato Ermanno Olmi alla Mostra, dove 50 anni fa debuttò con Il posto. Film di bellezza pittorica, protagonista un intenso Michael Lonsda- le, musiche di Sofia Gubaidulina. Apolo- go sul sacro che si vale di considerazioni di Claudio Magris e Gianfranco Ravasi, specchio di un cupo presente, auspicio di un mondo nuovo. Dopo aver inchiodato i libri di un morto sapere in Centochiodi, l’ottantenne Olmi ora si fa iconoclasta, spazzando via idoli e orpelli. «Quel Cristo di cartapesta è il simulacro di una fede vuota davanti a cui tutti si genuflettono — ribadisce —. Quando non è più la casa di Dio, bisogna abbattere il Tempio. E rico- struire in tre giorni, come dice Cristo, il Tempio dell’uomo». Di cartone oggi però non è solo la reli- gione. «Anche la politica, l’economia, una certa cultura che dietro orpelli subdoli ce- la il nulla. Ci si affanna sul disastro econo- mico, ma la vera manovra per salvare il Pa- ese sarebbe una manovra morale, ritrova- re l’integrità. Ma temo sia un discorso da Il confronto Il maestro e Crialese Se la minaccia diventa speranza «Il villaggio di cartone» La storia di un gruppo di stranieri che cerca rifugio e i tormenti di un parroco Set Una scena di «Il villaggio di cartone». A destra, Ermanno Olmi, 80 anni, e Irima Pino Viney S ul red carpet non si sono visti. E se sono passati non hanno attirato l’attenzione dei fotografi né dei fan. Ma i veri protagonisti di questo festival sono gli «extracomunitari», i «migranti», gli «illegali» — chiamateli come volete — quelle persone soprattutto di colore che arrivano in Italia in cerca di un lavoro e di un’occasione per vivere umanamente. Sono loro che si rifugiano nella chiesa sconsacrata del parroco Lonsdale in Il villaggio di cartone di Olmi e sono loro che chiedono soccorso in mezzo al mare in Terraferma di Crialese, dopo che li avevamo già visti nei film di Guido Lombardi (Là-bas) di Francesco Patierno (Cose dell’altro mondo), di Andrea Segre (Io sono Li). Tanti modi diversi di raccontare lo stesso tema. Tutti però rivelatori di una difficoltà: quella di dare una concretezza e uno spessore umano a questi personaggi. Balza all’occhio soprattutto nei film dei due autori più conosciuti, Crialese e Olmi. Nel primo i migranti sono trasformati nei simboli di una minaccia, che riempie lo schermo con l’«anonimato» dei corpi in cerca di soccorso, con le braccia e le mani che si protendono alla disperata ricerca di qualcosa cui aggrapparsi. C’è solo una faccia vera, quella di Sara, ma resa inespressiva dal dolore, dalla sofferenza: quasi la maschera di una condizione senza futuro. Nel film di Olmi, gli extracomunitari finiscono invece per essere i portavoce di un’idea, di una posizione, di una scelta di vita. Chi ritrova un’umanità perduta, chi sogna un domani di speranza, chi minaccia un futuro di violenza: tutti, comunque, si fanno «megafono» di un’ideologia, di una scelta di campo. Sono due posizioni coerenti con i rispettivi film: Crialese vuole raccontare l’impossibilità di chiudere gli occhi di fronte alla realtà (e quindi si interessa soprattutto alle reazioni degli isolani), Olmi ha scelto la forma dell’oratorio sacro, della riflessione filosofica e va al cuore delle domande senza curarsi di psicologia o di drammaturgia. Entrambi «usano» gli extracomunitari per costringerci a guardarci allo specchio. E così alla fine finiscono per parlare più di noi che di loro. P.Me. © RIPRODUZIONE RISERVATA eni.com Per il quinto anno consecutivo eni rinnova la sua partnership con il Festivaletteratura. Vi invita agli incontri della sezione “II Giallo” e all’appuntamento con “Inedita Energia”, evento dedicato alla figura di Attilio Bertolucci a 100 anni dalla sua nascita, con la partecipazione straordinaria dei figli Bernardo e Giuseppe Bertolucci. Inedita Energia al Festivaletteratura di Mantova con Bernardo e Giuseppe Bertolucci Sabato 10 settembre, h. 11.30 Cortile della Cavallerizza, Palazzo Ducale Mantova 60 Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Codice cliente: L a bella sorpresa di questi due giorni di Mostra si chiama Ah Tao, la tata settantenne al centro del film A Simple Life di Ann Hui: dopo aver dedicato tutta la vita alla famiglia Leung, un ictus la costringe a lasciare il servizio e a ricoverarsi in una casa per anziani. Ma la riconoscenza non è estranea ai suoi ex padroni e l’ultima delle persone di famiglia di cui si è presa cura, il trentenne Roger, si preoccupa di trovarle un buon posto e soprattutto di non abbandonarla alla sua solitudine. Così il film può intrecciare da subito le sue due anime: da una parte ci racconta con pudore ma anche senza facili infingimenti un percorso di avvicinamento alla morte, che utilizza al meglio la sensibilità documentaristica della regista (alcune immagini sembrano «rubate» tanto gli attori — professionisti e non — sono usati al meglio) e che ci fa aprire gli occhi sulla solitudine e le miserie umane che spesso si nascondono in queste case di riposo; dall’altra, attraverso la dedizione di Roger (mai esagerata, per non annullare le differenze di classe e di cultura che pure restano), sembra voler ricordare a chi guarda l’importanza della riconoscenza e del rispetto per le persone che ci sono state vicine. Con una delicatezza e una malinconia che fanno tornare in mente il modo in cui Ozu raccontava il cammino verso il tramonto dei suoi personaggi. Se questa era una storia vera, alla realtà cerca di aggrapparsi anche il giapponese Sion Sono, che ambienta il suo Himizu nel Giappone segnato dall’ultimo tsunami. Un quadro devastato e desolante che ben si adatta all’egoismo e alla violenza che mette i genitori contro i figli: chi rimpiange il mancato annegamento del figlio che gli ha impedito di riscuotere un’assicurazione, chi incita la figlia a impiccarsi (tanto da costruirle in casa una vera e propria forca), mentre tutti sembrano comunicare solo con la violenza e la sopraffazione. Accumulando citazioni, stili di ripresa, idee e colpi bassi, il film finisce però per smarrirsi nel suo nichilismo, facendo sparire all’improvviso dei personaggi o raccontando le stesse cose da prospettive diverse. E alla fine il guazzabuglio di buone intenzioni, rimandi alla realtà e invenzioni fantastiche finisce più per infastidire che interessare. Tomas Alfredson e Andrea Arnold scelgono invece di affidarsi a due romanzi, a due «classici»: il primo con Tinker, Tailor, Soldier, Spy porta sullo schermo La talpa di Le Carrè, giocando tutto su una sceneggiatura perfettamente oliata e scommettendo su un cast di fuoriclasse, guidati da Gary Oldman (nel ruolo di George Smiley), Colin Firth e John Hurt. La seconda invece adatta il romanticissimo Cime tempestose di Emily Brönte cancellando tutto il possibile romanticismo: dà a Heathcliff la pelle nera, accentua la sua emarginazione sociale e sottolinea con forza l’abiezione e la violenza dei suoi protagonisti, facendo dell’amore che prova per Cathy soprattutto uno strumento di sofferenza e di disperazione. Senza però convincere. Così come alla fine non convince nemmeno Todd Solondz e il «solito» ritratto di bamboccione complessato al centro di Dark Horse: l’inizio è promettente ma quando ricorre al facile espediente dei sogni, confondendo realtà e immaginazione, il film sembra avvitarsi su se stesso e perdere ritmo e cattiveria. © RIPRODUZIONE RISERVATA Himizu di Sion Sono Wuthering Heights di Andrea Arnold Dark Horse di Todd Solondz A simple life di Ann Hui Tinker, Taylor, Soldier, Spy di Tomas Alfredson D al tappeto rosso al tappeto verde. Mentre Colin Firth firma autografi i fotografi acclamano Livia, la moglie bella e solidale in abito argento da lei disegnato per Yoox e realizzato con materiale da riuso (stock di fodere invendute). Prototipo di vestito ecosostenibile, una delle tappe di un progetto verde (Green Carpet Challenge) che prevede di coinvolgere i grandi stilisti a produrre ecoglamour per i prossimi red carpet di Golden Globe, Cannes, Venezia. UNO SPAZIO PER I FAMOSI PIÙ FAMOSI Torna a sorpresa il privé alla festa di Vanity Fair per il film La Talpa. Attori e cast separati e seduti allo spazio Excelsior, tanto che a un certo punto i due principi, Lillio Ruspoli e Carlo Giovanelli, presenza costante della mostra, vengono divisi, uno di qua e l’altro di là. Piccolo imbarazzo per una scelta voluta dalla produzione americana, sobriamente risolto da Luca Dini e sua moglie che non si siedono e stanno fuori, «col vulgo», dove tra l’altro ci si diverte di più. I LEONI DI VANZINA «Primo Clooney, poi Polanski e Scialla!». Ecco i Leoni di mid term di Carlo Vanzina che se ne va da Venezia contento di aver visto «tanti film straordinari» e compila la sua classifica, assegnando il premio al miglior attore, Christoph Waltz in Carnage e alla miglior attrice, Andrea Riseborough, in W.E. «Il film di Madonna ha sollecitato il mio lato femminile, una storia struggente raccontata con attenzioni quasi viscontiane». LA «DOPPIA VITA» DELLA SGARBI Doppio ruolo di editore e autrice per Elisabetta Sgarbi a Venezia. Di giorno passerella al Lido per il suo Prove per un naufragio della parola (11 minuti con Sonia Bergamasco e Patrizio Gifuni, e un premio Strega, Edoardo Nesi, ai testi), la sera all’Harry’s bar dove incontra per caso David Cronenberg, suo prossimo autore con Consumed. «Piacere sono il suo editore: a che punto è con il libro?». E il regista, come uno scolaretto: «In ritardo, sono a metà». © RIPRODUZIONE RISERVATA TwittCiak ★ da evitare ★★ interessante ★★★ da non perdere ★★★★ capolavoro Giurati Breakfast di lavoro per la giuria del festival: vertice Martone-Rohrwacher alle ore 9.30 Fuoriscena Spaiate Idee per farsi notare a Venezia68: una scarpa blu e una crema, Gianni Ippoliti docet Futura mamma Beyoncé incinta non fa vita notturna, si rilassa in barca IL NICHILISMO DELLO TSUNAMI VENEZIA — «Le ho contate, dicono almeno venti volte la pa- rola negri, in questo film, ma noi non li chiamiamo così qui in Veneto». E come li chiama- te? «Li chiamiamo per nome». Luca Zaia, presidente della Re- gione torna alla Mostra del Ci- nema per vedere finalmente il filmdella discordia Cose dell’al- tro mondo, che aveva polemica- mente liquidato con giudizio preventivo già ad agosto dicen- do: «Ci ritrae come Zulù, ma non lo siamo». Regista il napo- letano Francesco Patierno, am- bientazione nel Nord-Est, dove un piccolo imprenditore inter- pretato da Diego Abatantuono scatena uno tsunami dicendo da una tv locale agli immigrati di «prendere pure il cammello e tornarsene» a casa, e viene da loro preso in parola. Conferma ora, dopo averlo visto, il discorso degli Zulù? «Certo: è pieno di stereotipi, of- fende i veneti che nel film rut- tano, hanno sempre il bicchie- re in mano, danno la caccia al- l’immigrato con spranghe e ca- tene. E invece non siamo pro- prio così: han voluto metter di mezzo Treviso, una delle pri- me cinque Province in Italia per la qualità dell’integrazione, come dice anche il Cnel». E pensare che aveva esordito dicendo di voler guardare il film «non con occhio leghista» ma spassionato, e durante la proiezione aveva anche riso da- vanti ad alcune battute po- co politicamente corret- te, per esempio quan- do Abatantuono dice che gli immigrati mangiano «sushi di panda» o quando confessa in macchina alla sua amica, prostitu- ta di colore, che ha paura so- lo di due sole cose, il tuono e «i nani vestiti da pagliaccio». O ancora quando Abatantuono, nella città ormai vuota di immi- grati e dei nuovi affetti che ave- vano scatenato, ritorna sul via- le delle prostitute e ricorda e rimpiange, mentre passa un al- tro cliente anche lui orfano di amore mercenario che lo apo- strofa: «Bravo, guarda cosa hai fatto: adesso vorrei che ci do- vessi andare tu con quel bido- ne di mia moglie!». Ma presto Zaia si riprende e va all’attacco snocciolando: «È un’accozzaglia, un agglomera- to di cattivi pensieri e brutti in- segnamenti. E mi inizio a pre- occupare, se è vera la storia che lo Stato ha dato un milione e trecentomila euro a questi che si presentano con un film da Garagisti e fanno strike, per- ché in un colpo solo riescono a offendere veneti e immigrati». È questa — secondo Zaia — la vera notizia, il poco rispetto verso gli immigrati, e si meravi- glia che non si siano ancora fat- ti sentire «perché concorrono per il 5 per cento alla produzio- ne del Pil veneto e qui in que- sto film non solo li chiamano negri, ma dicono pure che mangiano i conigli!». Ma lei sa che spesso il cine- ma, come l’ arte in genere, estremizza, con licenza di esa- gerazione, per raccontare me- glio alcune verità? «E allora io pongo di rimbalzo una doman- da retorica: se un veneto aves- se fatto un film così su Napoli, cosa sarebbe successo? Glielo dico io, il finimondo». Poi, pri- ma di avviarsi verso il suo pic- colo bagno di folla, cambia re- gistro e tenta quello cinefilo. È indulgente con Abatantuono, cui perdona l’accento veneto a i n t e r mi t t e n z a : «Non mi aspettavo molto di più, sareb- be lo stesso se chia- massero noi a fare l’accento napoleta- no». Promuove a pieni voti la moglie del protagonista im- prenditore, l’attrice Sandra Collodel: «Le darei il premio per la recitazione in veneto, anche se non è nata qui». E alla fine va sul sicuro quando sco- moda Pietro Germi per dire che, «an- che non se era vene- to ma ligure, e an- che se ha parlato dei nostri difetti», con il suo Signore e Signori ambientato a Treviso «lui sì che ha fatto un capolavoro! E ha re- so la città famosa nel mondo, pur prendendola in giro». M. L. A. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il governatore veneto boccia l’ultrà leghista di Maria Luisa Agnese Il programma di oggi dopolavoro, da Cral…». Anche la Chiesa non sembra occuparsene troppo. «La Chiesa non è quella di Roma. La Chiesa siamo noi. Noi dobbiamo rinnovarci, aprirci all’altro. Cos’è più importante del- l’accoglienza? Vorrei suggerire ai cattolici di ricordarsi più spesso di essere anche cristiani». Termine che Olmi estende oltre le barriere. «Cristiani ed ebrei, sia- mo la stessa cosa. Vero Moni?» dice a Moni Ovadia arrivato qui per lui. «Sia- mo fratelli di origine. Io sono ebreo, di- co parlando con i cristiani. Riuscissimo a trovare questa continuità, molti pro- blemi si risolverebbero». L’idea della chiesa come ca- sa solletica Claudio Magris. «Un elemento fecondo pre- sente già in uno dei primi film di Ermanno, “Il tempo si è fermato” — ricorda —. E Joseph Roth, distrutto dal- l’alcol come quel suo “San- to bevitore” portato sullo schermo proprio da Olmi, sottolineava in quel libro la stretta vicinanza tra chiesa e osteria, luoghi di condivi- sione del pane e del vino». Nella chiesa-casa di Olmi non tutti però la pensano così. C’è anche il kamikaze deciso a far- si saltare in aria. «Essere migranti non significa essere santi — avver- te Olmi —. Debolezze e confusioni fan parte dell’umanità». Però, se non si corre subito ai ripari, il peggio sarà inevitabile. «La rabbia di chi non ha più nulla sta esplodendo. L’esercito degli emarginati s’ingrossa a vista, nes- suno lo fermerà». Che fare? «La parola chiave è giustizia. Intesa prima di tutto come atto d’amore». Parola poco in vo- ga tra i politici. «Non sempre. Penso a La Pira. Che intendeva la politica come la più alta responsabilità civile. Penso a Parri, a Lussu. A Concetto Marchesi…Bi- sogna ritrovare la schiena dritta. Spazzar via quei politici di oggi, scelti perché di- sponibili a complicità su cui va steso un velo, non di pietà ma di vergogna». Per fortuna c’è anche tanta gente perbe- ne. «È il momento di incontrarci, di so- gnare l’utopia, di rischiare un futuro co- mune». E Dio? Dov’è in tutto questo? «L’al- tro giorno ho letto di una stella implosa e di un’altra nata nel contempo. Così lonta- na, che la sua luce ci raggiunge quando lei potrebbe essere già morta. Quella luce, che forse non c’è più ma è eterna, a me fa venire in mente Dio». Giuseppina Manin © RIPRODUZIONE RISERVATA Imprenditore Diego Abatantuono (56 anni) imprenditore razzista in «Cose dell’altro mondo» e, nel tondo, Luca Zaia (43) ❜❜ Zaia, lo sfogo al cinema contro Abatantuono: non odiamo i migranti di PAOLO MEREGHETTI In concorso Quattro i titoli in gara: «Hahithalfut» («The exchange») di Eran Kolirin, «Quando la notte» di Cristina Comencini (foto), «Last day on earth» di Abel Ferrara e «People Mountain People Sea» di Cai ShangJun Protagonista Irima Pino Viney: nel film di Olmi è la clandestina Magdha In gara Una scena del film «Himizu» di Sono Sion DEL MEREGHETTI LE STELLE Il caso «Girassimo noi un film su Napoli sarebbe il finimondo» Alcuni dei tweets postati da Maria Luisa Agnese e Maria Teresa Veneziani sul blog «La 27ma Ora» Firth, la moglie ecologica e i principi divisi alla festa 61 Spettacoli Corriere della Sera Mercoledì 7 Settembre 2011 italia: 515249535254 Codice cliente: In collaborazione con Per informazioni chiamaci allo 02.6282.7555 / 7422 [email protected] DA OGGI IL TUO ANNUNCIO DIVENTA MULTIMEDIALE... TABLET • PUBBLICA il tuo annuncio multimediale su Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport. Tablet, Smartphone e Mobile... L’ANNUNCIO SI RINNOVA! INVIACI TESTO FOTO E VIDEO Questi avvisi si ricevono tutti i giorni 24 ore su 24 all'indirizzo internet: www.piccoliannunci.rcs.it oppure tutti i giorni feriali a: MILANO (20122): Via SOLFERINO 22, tel.02/6282.7555 - 02/6282.7422, fax 02/6552.436 dal lunedì al venerdì 9.15- 17.45 orario continuato - e-mail agen- [email protected]. BOLOGNA (40126): via San Donato 85/a, telefono 051/42.01.711, fax 051/42.01.028 dal lunedì al venerdì 9- 13/14-18. FIRENZE (50122): Lungarno Delle Grazie 22, tel. 055/55.23.41, fax 055/55.23.42.34, dal lunedì al venerdì 9.00 — 13.00 / 14.00 — 17.30. BARI (70122): Via VILLARI 50, tel. 080/57.60.111, fax 080/57.60.126, dal lunedì al venerdì 9-13 / 14.30-18. NAPOLI (80133): Vico S. NICOLA ALLA DOGANA 9, tel.081/497.7711, fax 081/497.7712, dal lunedì al venerdì 9- 13 / 14.45-17.30. 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Mediaservizi, Gobetti 54 - Arezzo. 62 Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Codice cliente: 63 Spettacoli Corriere della Sera Mercoledì 7 Settembre 2011 DA UNO DEI NOSTRI INVIATI VENEZIA — La sorpresa è che non c’è il film a sorpresa. Un piccolo giallo. All’ora convenuta del mattino non arriva la copia del film da Hong Kong con i sottotitoli. La proiezione viene rinviata alla sera. Ma sembra una maledizione, la sala alla seconda proiezione serale viene invasa dal fumo e fatta evacuare. Momenti di panico. Colpa di un faretto bruciato. Una lampada surriscaldata. Quando finalmente arriva, secondo tradizione, il momento del film inserito nel concorso all’ultimo momento, la proiezione si interrompe, la gente abbandona la sala in maniera abbastanza ordinata, mentre le hostess aprono le porte. Non si capisce perché non è scattato l'allarme. C’è anche la giuria, Mario Martone fuori parla concitato al telefonino, impensierito anche lui da quell’odore acre, mentre un vigile del fuoco si arrampica sulla scala. Sembra la maledizione del film a sorpresa. Perché i guai col film Ren shan ren hai (in cinese significa Mare di gente) di Cai Shangjun, erano cominciati al mattino, quando la proiezione era stata annullata. Motivo? Un black out per un sovraccarico di corrente nella piccola Sala Pasinetti (già penalizzata alla proiezione interrotta del film svedese Play). La verità era che da Hong Kong avevano mandato una copia senza sottotitoli. Film rinviato in serata, quando accade il secondo incidente del faretto bruciato. E dopo la nuova interruzione non pochi spettatori abbandonano il campo, al posto della storia di Lao Tie e del suo viaggio alla disperata ricerca della persona che ha ucciso suo fratello, si gettano nell’altrettanto disperata ricerca di un ristorante libero. V. Ca. © RIPRODUZIONE RISERVATA E uno degli attori si commuove Luisi promosso al Metropolitan Fumo in sala e paura: debutto sfortunato del filmsorpresa cinese DA UNO DEI NOSTRI INVIATI VENEZIA — Heathcliff, il ra- gazzino orfano e senza dimora protagonista di Cime tempesto- se, ha la pelle nera. È il film in concorso di Andrea Arnold, ac- colto da applausi con un pizzi- co di dissenso. È la prima volta che accade in un adattamento televisivo o cinematografico del romanzo di Emily Brontë (1847), una delle colonne della letteratura inglese. Il fatto crea uno spartiacque su cui vale la pena riflettere: ignorato da co- loro che provengono da una so- cietà multirazziale più antica della nostra, diventa una ghiot- ta novità per tutti gli altri. «È una scelta che ho fermamente voluto — racconta la regista che nel 2009 a Cannes vinse il premio della giuria con Fish Tank —. L’ho presa per accen- tuare i contrasti in quella picco- la comunità dello Yorkshire e mettere in risalto la caccia al di- verso, facendo leva sul razzi- smo del nostro tempo e sulle sue origini. Nel romanzo l’autri- ce lo descrive di pelle olivastra, probabilmente è uno zingaro. Heathcliff nero è come un alie- no arrivato in quel luogo. Non volevo un maschio fallico ma androgino». Il trovatello afro odiato da tutti fuorché da Cathy, la figlia del fattore che ha adottato per carità cristiana Heathcliff, è il simbolo dell’amore impossibi- le che manda in tumulto il cuo- re degli adolescenti. Se William Wyler nel 1939 si era affidato a Laurence Olivier e Merle Oberon, la Arnold ha scelto dei perfetti sconosciuti presi dalla strada, meglio, dalla scuola: come Heathcliff e Cathy da giovani, Solomon Glave, che alla conferenza stampa si com- muove e piange, e Shannon Be- er, reclutata in classe per l’audi- zione. Poi, da adulti, hanno il volto di James Howson («Ha una presenza incredibile, mi ri- corda Jimi Hendrix», dice la re- gista) e Kaya Scodelario, unica del gruppo col curriculum pronto, era nella serie «Skins». Cime tempestose ver- sione 2011 ha dialoghi ri- dotti all’osso, un crudo rea- lismo espresso con la mac- china da presa addosso ai protagonisti della tormenta- ta storia d’amore, e l’assen- za totale di musica. La co- lonna sonora è il vento che scuote la brughiera, il frusciare dei rami, la piog- gia battente, i cani che ab- baiano, lo sbattere delle ali degli uccelli. Ma anche il pianto, il dolore. Il suono del silenzio, per dirla con Simon &Garfunkel. «La na- tura selvaggia rafforza la passione dei personaggi e fa parte del tessuto della vi- cenda — dice la Arnold —, noi siamo animali, tutti, nel senso basico. Facciamo finta di tante cose ma abbiamo istinti animaleschi». Lui, picchiato e frustato dal fratellastro che lo costringe a dormire nella stalla come le be- stie, ha un temperamento im- pulsivo e orgoglioso; lei, la ra- gazza libera, selvaggia. I due crescono insieme, nei giorni fe- lici si rotolano nel fango. «Lui è me stessa più di quanto lo sia io», dice Cathy ormai prossima alle nozze con un riccone che non sa di niente. Costretto a cambiare aria, quando Hea- thcliff torna comincia la resa dei conti. E come ha scritto Pa- troni Griffi in un suo romanzo, d’amore si muore. Infatti: «Ho dovuto tagliare la seconda parte del romanzo ed è un peccato — racconta la Arnold —, quella in cui Hea- thcliff, alla deriva, trova la pace solo quando giace morto accan- to a lei. Ho onorato nella sua es- senza, con un’opera provocato- ria, un libro cupo, gotico, fem- minista, freudiano, violento, in- cestuoso, viscerale». Valerio Cappelli © RIPRODUZIONE RISERVATA Una scena del film sorpresa In concorso al Lido La rilettura del classico «Cime tempestose» La prima volta di Heathcliff nero La malattia di Levine Spettatori in fuga Cast Scodela- rio e Howson A sinistra, Glave e Beer NEW YORK — James Levine, 68 anni, da quattro decenni direttore musicale della Metropolitan Opera di New York, è stato operato d’urgenza alla schiena dopo una caduta proprio mentre si accingeva a tornare sul podio dopo mesi di assenza per malattia. Lo sostituirà ancora, nei prossimi mesi, l’italiano Fabio Luisi, 52 anni: promosso ieri da «direttore principale ospite» a «direttore principale» del Met. italia: 515249535254 Codice cliente: DA UNO DEI NOSTRI INVIATI FIRENZE — Il sogno adesso è realtà. Cesare Prandelli centra nel suo stadio la qualificazione all’Europeo 2012, impreziosita da due record che regalano spessore all’impresa: quello dei punti in un girone di qualifica- zione (22) e di vittorie consecu- tive (5 come Trapattoni nel 2002 e Donadoni nel 2008), mentre la difesa è imbattuta dal 31’ della prima partita con- tro l’Estonia. L’applauso della gente, alla fine, è più che meri- tato e lui non si sottrae all’ab- braccio della città che lo ha adottato. La vittoria contro la Slove- nia, in una serata afosa e diffici- le, arriva soltanto al 40’ della ri- presa per merito di Giampaolo Pazzini, entrato 24 minuti pri- ma al posto di Cassano. Per uno strano scherzo del destino, l’uo- mo che spalanca all’Italia le por- te di Ucraina e Polonia è lo stes- so che il c.t. teneva in panchina dietro Gilardino durante gli an- ni di Firenze. Adesso i ruoli si sono invertiti. Prandelli non ha paura di cambiare rispetto al passato: spedisce Gila in tribu- na e lancia il Pazzo dopo un’ora al posto di Cassano, quando l’at- tacco dei piccoletti è in eviden- te difficoltà perché non riesce più a sostenere la squadra. Pazzini è il cecchino della ma- gica notte fiorentina, ma decisi- vo è anche l’apporto di Balotel- li. Mario entra 14 minuti prima del novantesimo al posto dello spremuto e impreciso Montoli- vo e dà una scossa agli azzurri, in evidente difficoltà e a corto di ossigeno dopo aver attacca- to, premuto e sbagliato occasio- ni a ripetizione. Mario, sostenu- to dallo stadio, si cala bene nel- la realtà della partita e mette la propria qualità al servizio della squadra. Prandelli all’inizio voleva più concretezza e la squadra ri- sponde all’appello. Però deve aggiustare la mira: sei le occa- sioni nel primo tempo, tre in un minuto nella ripresa, tre an- che gli errori gravi di Pepito. Il gol arriva soltanto a 5 minuti dal novantesimo: lancio lungo di Marchisio e destro al volo del Pazzo dopo un difficile con- trollo di petto. Minimo risultato, massimo godimento. L’Italia parte forte ma, a differenza di quanto acca- duto alle Far Oer, non si ferma dopo 10 minuti. Pirlo fa girare il pallone, Montolivo e De Rossi cercano il tempo dell’inseri- mento, Balzaretti scende a ripe- tizione sulla fascia sinistra. Gli azzurri seguono le indicazioni dell’allenatore e, negli ultimi se- dici metri, stavolta non si fan- no pregare. La mira, però, è quella che è. E se il risultato re- sta inchiodato sullo 0-0 sino a 5 minuti dalla fine è colpa so- prattutto dell’imprecisione e della scarsa concretezza dei no- stri. Rossi è il maggiore indizia- to: dopo appena 24 secondi sca- rica tra le braccia di Jasmin Han- danovic, il cugino di Samir, che gioca nell’Udinese, la prima oc- casione; al 18’ non sfrutta il pas- saggio filtrante di Cassano e nel- la ripresa (22’) calcia alle stelle il cross lungo di Pazzini. Cassano, invece, dura un Gianfelice svela papà Facchetti, campione eterno il timbro Un ricordo originale, una testimonianza affettuosa e toccante, di un grande uomo, di un fuoriclasse immenso per tecnica ed esempio sportivo, Giacinto Facchetti, scomparso il 4 settembre del 2006. Lo anticipa Sette, in edicola domani con Il Corriere della Sera, che presenta il libro Se no che gente saremmo (edito da Longanesi, in libreria dal 15 settembre) scritto dal figlio del campione, Gianfelice Facchetti, attore e regista teatrale, penna sensibile e collaboratore del Corriere. Un libro bello (perché ben scritto) come sono belli e profondi i sentimenti che emergono dal racconto di Facchetti jr. Scrive Gianfelice: «...Io ho un album di figurine con solo Facchetti, arrivano da tutto il mondo e le ha raccolte Alice, la donna che amo. Lo ha intessuto in poco meno di tre anni e me lo ha donato come una specie di testamento in immagini, che ancora cresce quando ne spunta una che ‘‘non celo’’. Scovate un po’ dappertutto, appartenenti a centinaia di edizioni diverse e acquistate con l’aiuto di Internet, dipingono un ritratto dolce e complesso di mio padre che mi mancava: quello del campione e delle sue gesta, per come lo avevano conosciuto le generazioni prima di me...». Gianfelice è generoso nello svelare i rapporti, forti perché sinceri, di suo padre con altri compagni campioni, come Burgnich e Boninsegna, o con un maestro come Bearzot. Un libro da leggere e da regalare, perché è buona cosa conoscere e donare la storia di un uomo, campione in campo e nella vita. Daniele Dallera Sport Pazzini mette L’Italia doma la Slovenia e si qualifica all’Europeo Marcatore: Pazzini 40’ s.t. ITALIA (4-3-1-2): Buffon 6; Cassani 6, Ranocchia 6,5, Chiellini 6,5 Balzaretti 6,5; De Rossi 6,5, Pirlo 7, Thiago Motta 5 (Marchisio 6,5 1’ s.t.); Montolivo 5,5 (Balotelli 6,5 31’ s.t.); Rossi 5, Cassano 6 (Pazzini 7,5 16’ s.t.). All.: Prandelli 7 SLOVENIA (4-4-2): J. Handanovic 5; Brecko 5,5, Suler 5,5, Cesar Jokic 6; Birsa 6 (Ilicic 5 12’ s.t.), Radosavljevic 5, Koren 6, Kirm 6 (Dedic s.v. 42’ s.t.); Novakovic 6, Vrsic 5 (Pecnik s.v. 31’ s.t.). All.: Kek 5,5 Arbitro: Moen (Norvegia) 5 Ammoniti: Koren, Balzaretti, Brecko, Ilicic Recuperi: 0’ più 4’ 2 i record dell’Italia di Prandelli nelle qualificazioni: maggior numero di punti (22) e di vittorie consecutive (5, eguagliato) Il gruppo C 1 Slovenia di MARIO SCONCERTI Italia Il commento Su Sette l’anticipazione del libro «Se no che gente saremmo» 0 Giocate ieri Italia-Slovenia 1-0 Serbia-Far Oer 3-1 Estonia-Nord Irlanda 4-1 Le altre partite dell’Italia Estonia-Italia 1-2 Italia-Far Oer 5-0 Nord Irlanda-Italia 0-0 Italia-Serbia 3-0 Slovenia-Italia 0-1 Italia-Estonia 3-0 Far Oer-Italia 0-1 La classifica Italia (giocate 8) punti 22; Serbia (8) 14; Estonia (9) 13; Slovenia (9) 11; Nord Irlanda (8) 9; Far Oer (10) 4 Da giocare 7 ottobre Serbia-Italia Nord Irlanda-Estonia 11 ottobre Italia-Nord Irlanda Slovenia-Serbia Omaggio La copertina di Sette e il libro di Facchetti jr Decisivo Giampaolo Pazzini anticipa compagni e avversari e segna il gol della vittoria (Fornasari) F inisce in un piccolo trionfo una partita fredda e sbagliata. L’Italia si qualifica camminando per la fase finale degli Europei con un punteggio che nessun altro commissario tecnico aveva fatto in così poco tempo. E lo fa con giocatori molto diversi da quelli che avevano perso il Mondiale. Questo è il vero merito di Prandelli, aver trovato una squadra dove non sembrava esserci che la ripetizione di se stessi. È un merito che i nostri avversari di girone hanno dilatato. Gli unici possibili erano i serbi che vivono la nostra stessa transumanza e si sono messi fuori da soli con gli ultrà che costrinsero l’arbitro a sospendere la partita un anno fa a Genova. Prandelli ha avuto un merito complessivo, ha reso squadra un’insieme di giocatori. L’Italia gioca come una squadra di club di buona provincia. Non ha grandi solisti, ma buona organizzazione. Questo la porta però a girare intorno all’avversario per ore senza riuscire a essere pericolosa. È il limite di fondo anche di Prandelli, il tabù dell’organizzazione a ogni costo salvo poi scoprire che senza rabbia, senza cambi di velocità, nel calcio l’organizzazione è uno schema come gli altri. Non solo, ma disperde la fantasia dei singoli. Va da sé che non bisogna lottare per non avere ordine, ma non bisogna nemmeno fare dell’ordine, delle sovrapposizioni, dei passeggi laterali, dei principi tattici a priori, l’unica risorsa. L’Italia ha cominciato senza attaccanti e ha finito piena zeppa di punte. Il gol è venuto da un episodio che solo un attaccante rapido poteva cogliere. Ma questa specie di schema è nato quasi a dispetto nell’ultimo quarto d’ora. Il centrocampo è di qualità ma fatto di gente che gioca quasi alla stessa maniera. De Rossi, Pirlo, Motta, Montolivo sono tutti registi, farne anche mediani e trequartisti significa dare un ritmo unico alla squadra. Voglio dire che Prandelli ha fatto molto, ma il difficile viene adesso. È adesso che torna il piccolo vuoto che ha sempre trovato sulla sua strada. Mancano un paio di passi per riempirlo, il di più di un tecnico che sa sempre costruire, ma meno rendere efficaci le proprie costruzioni. L’Italia è in una piccola fase d’involuzione, come avesse raggiunto un tetto. Temo che quel tetto sia anche il limite di Prandelli, saper girare con eleganza e ritmo fragile intorno agli avversari. Mostrare se stessi e la propria gradevolezza facendo poco male agli avversari. Sta arrivando il tempo degli attributi, anche quelli dell’allenatore. © RIPRODUZIONE RISERVATA Ora serve il salto di qualità LE SCOMMESSE VICINO A TE C Ca al l c ci i o o: : S Se er ri i e e A A Quote aggiornate e altre scommesse su www.snai.it Data Ora Partita Risultato Finale U/O 2.5 1 X 2 Under Over 9/9 20.45 Milan Lazio 1,60 3,50 5,75 1,80 1,85 10/9 20.45 Cesena Napoli 3,30 3,30 2,10 1,70 2,00 11/9 12.30 Juventus Parma 1,45 4,00 7,00 1,83 1,83 11/9 15.00 Catania Siena 1,95 3,10 4,00 1,63 2,10 11/9 15.00 Chievo Novara 1,80 3,25 4,50 1,65 2,05 11/9 15.00 Fiorentina Bologna 1,65 3,40 5,50 1,73 1,95 11/9 15.00 Genoa Atalanta 1,70 3,40 5,00 1,78 1,88 11/9 15.00 Lecce Udinese 2,85 3,25 2,35 1,78 1,88 11/9 15.00 Roma Cagliari 1,45 4,00 7,00 1,95 1,73 11/9 20.45 Palermo Inter 3,75 3,40 1,90 1,85 1,80 Finalmente si gioca! gioco legale e responsabile 64 Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera # italia: 515249535254 Codice cliente: DA UNO DEI NOSTRI INVIATI FIRENZE — Le grandi impre- se arriveranno forse un giorno. Intanto Cesare Prandelli rispetta le consegne e completa la prima parte del lavoro per il quale era stato chiamato un anno fa: rico- struire sulle macerie del Mondia- le sudafricano e condurre la na- zionale agli Europei 2012. Consi- derata la nostra storia calcistica si tratta più che altro di un dove- re compiuto ma, nel famoso Pae- se dei 60 milioni di c.t. e degli impegni spesso disattesi, non è comunque poco. Forse, senza dare al pallone più valore di quanto ne abbia, persino un pic- colo esempio da seguire. «È stata la vittoria del corag- gio», dice Prandelli felice alla fi- ne, e forse esagera un po’. Di certo, la mossa delle tre punte e la voglia di spingere fino in fon- do anche quando il caldo aveva già impastato il respiro e frolla- to i muscoli sono un bel segna- le di vita e di buone prospetti- ve: «In questo periodo non è fa- cile avere l’intensità giusta, in più loro si chiudevano molto. A volte dobbiamo ancora capire come tirare fuori dal guscio una difesa schierata. Comun- que per me iniziare da zero e aver dato una fisionomia alla squadra è una grande soddisfa- zione». La missione si compie pro- prio nella città dove il c.t. è cre- sciuto e maturato dal 2005 al 2010 fino a guadagnarsi la chia- mata in azzurro. Forse è un se- gno anche questo. Così come lo è il gol decisivo dell’interista Giampaolo Pazzini, bomber ve- ro come ne restano in giro po- chi, ex ragazzo che su questa er- ba ha conosciuto le gioie e le pe- ne del calcio dei grandi, tifoso viola adorato dal popolo che Prandelli ha tenuto così tanto in panchina da indurlo ad an- darsene nel 2009 dopo 133 par- tite e 33 gol in quattro anni di Fiorentina intensi e difficili. Il Pazzo è un tipo che ama le acrobazie in campo ma sceglie sempre il basso profilo fuori, co- sì se gli si parla di un gol-mes- saggio al tecnico lui rimbalza subito ogni polemica: «Il mi- ster mi ha sempre tenuto in grande considerazione. Non c’è alcuna polemica, solo la voglia di dimostrare che ci sono e che sono un giocatore importante. Ho fatto un gol da centravanti vero, fisico e decisivo. Quando serve io ci sono sempre». Ieri il suo destino e quello di Prandel- li si sono riuniti proprio nel lo- ro ex stadio, semivuoto ma buo- nista, disposto a un applauso per tutti (anche per il discusso Montolivo) e con un brivido mi- sto a rimpianto nel vedere l’Ita- lia vincere grazie al suo ex guru della panchina e al suo ex idolo dell’area di rigore. Prandelli ha colto e ha salutato la gente emo- zionato: «Ce n’era poca, è vero. Ma questo è un momento parti- colare per il nostro calcio. La re- sponsabilità però è nostra: se fa- remo buone prestazioni allora saremo in grado anche di ripor- tare la gente allo stadio». Se a questo punto del cammi- no verso Euro 2012 e in questa fase del calendario non si pote- va volere di più, di qui in poi dovrà arrivare altro. La qualifi- cazione anticipata consente di utilizzare le ultime due partite contro la Serbia (7 ottobre) e l’Irlanda del Nord (11 ottobre) come test per sviluppare que- sta buona idea di squadra. Con, da ieri, un Balotelli in più. I suoi pochi minuti — per l’im- portanza tattica, per l’impatto tecnico e per il significato uma- no, con tutto lo stadio in piedi a sostenerlo — sono un altro se- gnale forte della serata anche se Prandelli, per ruolo istituzio- nale e per natura personale, provvede a non ingigantirli troppo: «Mario ha fatto bene, ma per il futuro vedremo. La- sciamolo crescere. La giornata al carcere di Sollicciano è stata importante per lui perché gli ha fatto capire cosa conta nella vita. La cosa più importante è che stavolta sia entrato in cam- po con l’attitudine mentale giu- sta». La testa a posto di Balotel- li, secondo Buffon, se resisterà «potrà essere l’arma in più per noi all’Europeo. Magari per far- celo vincere». «Sognavo questa notte da mesi», aveva detto Prandelli pri- ma del match. L’happy ending è arrivato. Ma adesso è già tem- po di ricominciare. Alessandro Pasini © RIPRODUZIONE RISERVATA lc pagc||c Italia P|r|o |||um|na || g|oco Gli inviti alla distensione non sono serviti a niente: prima della partita giocata a Londra tra Inghilterra e Galles un tifoso gallese, di 40 anni, è morto dopo un’aggressione davanti allo stadio Wembley. Ancora non è chiara la dinamica dell’incidente: si sa solo che l’uomo ha riportato ferite alla testa, è stato trasportato in ospedale dove è deceduto. La polizia ha riferito di aver arrestato sei tifosi del Galles. Tensione anche all’interno dello stadio, quando entrambi gli inni nazionali sono stato coperti di fischi. Poi, sul campo, gli inglesi di Capello hanno vinto 1-0 (gol di Young) e hanno allungato a +6 sul Montenegro (una partita in meno), semplificandosi la vita per la qualificazione. Tutto fatto per i campioni del mondo e d’Europa della Spagna che rifilano 6 gol (a zero) al Liechtenstein (doppietta di Negredo e Villa, poi Xavi Hernandez e Ramos). Nel girone E, Olanda a un passo da Euro 2012 grazie al successo a Helsinki contro la Finlandia 2-0, ma le vittorie di Ungheria sulla Moldavia (2-0) e Svezia su San Marino (5-0) tengono aperto tutto. A Bucarest, 0-0 per la Francia contro la Romania: resta in testa al girone ma ha una sola lunghezza di vantaggio sulla Bosnia vittoriosa sulla Bielorussia (1-0). Nel gruppo B l’Irlanda del Trap ha pareggiato 0-0 a Mosca con la Russia. Inghilterra-Galles, muore un tifoso tempo. Efficace suggeritore si- no all’intervallo, scoppia nella ripresa. Prandelli ha la lucidità di accorgersene. E lo richiama in panchina, lanciando Pazzini. Una mossa vincente. E quando la squadra, ormai stremata, va in affanno e la Slovenia tenta con maggiore convinzione il contropiede, arriva il colpo del cecchino. Quello decisivo. Nel temibile Maracanà, contro la Serbia avvelenata, sarà una spe- cie di allenamento. O forse un esame per saggiare le condizio- ni psicologiche dei nostri. In- tanto godiamoci questi 3 punti d’oro. Ma non c’è solo il risulta- to. Anche sul piano del gioco, considerando che non abbiamo nelle gambe neppure una gior- nata di campionato, la squadra fa un passo avanti. Nel primo tempo la manovra è fluida, nel- la ripresa invece (con Marchi- sio al posto dell’infortunato Thiago Motta) è più pesante. Ma la squadra sa sempre cosa fare, grazie soprattutto alla re- gia dell’intramontabile Pirlo. Alessandro Bocci © RIPRODUZIONE RISERVATA 6 BUFFON 0ua|chc vo||a |n a||anno su||c r|ba||u|c, comunquc a|||dab||c. 6 CASSANI P|u s|an/|a|c d| 8a|/arc||| chc scava||a su c g|u pcr || cr|na|c oppos|o, coprc |a sua |asc|a |n man|cra ord|na|a. 6,5 RANOCCHIA Sc |a cava con |n|crvcn|| pu|||| su||c o||cns|vc osp|||. lnappun|ab||c. 6,5 CHIELLINI lngagg|a duc||| v|r||| con lova|ov|c c Vrs|c, |a|vo||a a scap||o dc||a |uc|d||a. Pcrò non mo||a un ccn||mc|ro d| pra|o. 6,5 BALZARETTI Pr|mo |cmpo d| grandc spcssorc. A||c||a con || s|n|s|ro |a rc|roguard|a osp||c ma |a sua pcr|/|a ba||s||ca mcr||crcbbc qua|chc capocc|a p|u vc|cnosa d| quc||c d| Hon|o||vo c d| 0c Ross| chc accarc//ano |’|ncroc|o. lrcna nc||a r|prcsa. 6,5 DE ROSSI Poco appar|sccn|c |n avv|o, quando |a sca||arc || s|n|s|ro |rova comunquc |n|crcssan|| apcr|urc. lc| pr|mo |cmpo s||ora || go| usando |a |cs|a, nc||a r|prcsa a||arga || suo ragg|o d| a/|onc pungcndo g|| s|ovcn| anchc |n arca d| r|gorc. Pcr |crmar|o Ccsar dcvc pcr||no arrang|ars| con un mc//o r|gorc. 7 PIRLO la v|s|onc d’ass|cmc dc| suo ca|c|o c d| una spanna supcr|orc a quc||a d| |u||| g|| a||r| a||or| |n campo. R|ncu|a sovcn|c a r|dosso dc||a ||nca d| d||csa a||a r|ccrca d| oss|gcno con cu| |rrorarc || g|oco. 5 THIAGO MOTTA Con|crma |a dc|udcn|c scra|a dc||c lar 0cr. lon c né carnc né pcscc c a||a ||nc dc| pr|mo |cmpo s| b|occa purc pcr un prob|cma musco|arc. 5,5 MONTOLIVO V|s|o chc pcr qucs||on| con|ra||ua|| c |ra co|oro chc son sospcs|, vcros|m||mcn|c vorrcbbc s|ra|arc davan|| a||a |||oscr|a v|o|a ma |a||ca a |rovarc | |cmp| dc| g|oco. 5 ROSSI 0opo ncppurc un m|nu|o ha su| dcs|ro |a pa||a chc po|rcbbc camb|arc | conno|a|| a||a par|||a ma |a scar|ca addosso a| por||crc. Po| sprcca una dc||/|a d| Cassano. 0a quc| momcn|o |n|/|a |cn|amcn|c ad a||ondarc. 6 CASSANO Par|c |sp|ra|o con vcron|chc c prc/|os|sm| assor|||| smarcando Ross| c Th|ago Ho||a chc pcrò s| “|ncar|ano”. Pur|roppo dura mc//’ora c po| s| sgon||a |n man|cra |rrcvcrs|b||c. 6,5 MARCHISIO lc||a r|prcsa surroga |’acc|acca|o Ho||a c mc||c |a sua prcg|a|a ||rma su||a nos|ra qua||||ca/|onc con |’ass|s| vcr||ca|c pcr |a rc|c d| Pa//|n|. 7,5 PAZZINI L’attacco dei piccoletti si ammoscia troppo presto e da arma in più, studiata per non dare punti di riferimento agli avversari, diventa zavorra per la nostra manovra. Così Prandelli corre ai ripari cambiando pelle all’attacco: prima lui al posto dell’ormai esangue Cassano, poi Balotelli. È la mossa vincente perché il Pazzo segna un gol, il suo terzo in azzurro, da cannoniere a denominazione di origine controllata. 6,5 BALOTELLI A| suo |ngrcsso |n campo l|rcn/c g|| dcd|ca una s|and|ng ova||on. C|oca |’u|||ma mc//’ora comc cs|crno s|n|s|ro dc| |r|dcn|c con Pa//|n| c Ross| c |a spc||arc |c man| a||a |orc|da v|o|a. È |u| chc acccndc |a par|||a c camb|a |’umorc dc||’l|a||a. 7 PRANDELLI l| vo|o c a||a qua||||ca/|onc (mcr||a|a). lc||o spcc|||co g|| va r|conosc|u|o buon ||u|o. camb|a |n|a||| marc|a a| momcn|o g|us|o, |n|ucndo chc pcr usc|rc da||c sabb|c mob||| s|ovcnc scrvc provarc con un cccch|no da arca d| r|gorc. Alberto Costa © RIPRODUZIONE RISERVATA Aggressione prima della partita Socra|cs |n ||n d| v||a Inni fischiati MARCATORI: Gabbiadini 1’ e 21’ s.t.; Borini 36’ s.t. UNGHERIA U21 (4-2-3-1) Gulacsi 7; Szokol 5, Fodor 5, Kadar 4 (Kalnoki-Kis 5,5 26’ s.t.), Svab 4; Kiss 4, Tajthy 4; Bodi 4 (Gyurcso s.v. 38’ s.t.), Gosztonyi 6, Balasz 5 (Bertus 5,5 nel s.t.); Futacs 4. Ct: Roth 4 ITALIA U21 (4-4-2) Pinsoglio 6; Santon 7, Capuano 6,5, Caldirola 6,5, Crescenzi 7; Saponara 7 (Donati s.v. 38’ s.t.), Marrone 6,5, Rossi 7, Florenzi 7; Gabbiadini 8 (Destro 7 29’ s.t.), Borini 7,5 (Paloschi s.v. 39’ s.t.). Ct: Ferrara 7,5 Arbitro: Soares (Portogallo) 5 Espulso: Futacs Recuperi: 1’ più 3’ Italia Mossa vincente Socrates, 57 anni, ex centrocampista della Seleçao (foto) e della Fiorentina, è in terapia intensiva in un ospedale di San Paolo e il suo stato è considerato ormai gravissimo. Colpito lunedì da una forte emorragia interna, Socrates è tenuto in vita solo dalle macchine. L’emorragia è conseguenza del quadro di ipertensione dovuto alla cirrosi epatica di cui l’ex fuoriclasse soffre da anni, provocata dall’alcolismo. Socrates era già stato ricoverato il 19 agosto e poi dimesso. Appena uscito dall’ospedale, ha ripreso a bere e a fumare. Il Pazzo: «Quando serve, io ci sono sempre» 0 Balotelli promosso Partite disputate Turch|a-l|cch|cns|c|n G-l lr|anda-unghcr|a 2-l l|cch|cns|c|n-Turch|a O-3 unghcr|a-l|a||a O-3 Turch|a-lr|anda l-O La classifica Turch|a (3 g|oca|c) 9 pun||, l|a||a (l) c lr|anda (2) 3, unghcr|a (2) c l|cch|cns|c|n (2) O Le partite dell’Italia G|lO l|cch|cns|c|n-l|a||a ll|lO l|a||a-Turch|a ll|ll Turch|a-l|a||a l5|ll l|a||a-unghcr|a /|G|l2 lr|anda-l|a||a G|9 l|a||a-l|cch|cns|c|n lO|9 l|a||a-lr|anda DAL NOSTRO INVIATO SZEKESFEHERVAR — Buo- na la prima per l’under 21 di Ci- ro Ferrara. Anzi, ottima. Gli az- zurrini travolgono l’Ungheria per 3-0 in trasferta nell’esordio delle qualificazioni all’Europeo e mandanoingol i due attaccan- ti titolari, l’atalantino Gabbiadi- ni (doppietta) e il neo romani- sta Borini (gol e incrocio dei pa- li). I motivi di soddisfazione per il c.t. non si fermano qui. La squadra ha giocatounbuoncal- cio, creatotante occasioni, gesti- to la pressione del primo impe- gnoufficiale e datosegnali di at- taccamento alla maglia. Vedi Crescenzi, che ha giocato con untutore dopo l’increscioso in- cidente che gli è capitato a fine agosto nel ritiro del Bari, dove un compagno di squadra lo ha tagliato con un piatto (47 punti di sutura al braccio destro), e Caldirola che è rimasto in cam- po con una mano lesionata do- po uno scontro con il bisonte Futacs. L’Ungheria è stata deludente, ma sarebbe ingiusto non dare merito all’Italia per averla ridi- colizzata. Assurdo il 4-2-3-1 dei magiari, con una difesa di "len- toni" mai protetti dal centro- campo. Molto razionale, inve- ce, il 4-4-2 italiano, con la sor- presa di Florenzi al postodell’in- fortunato Fabbrini, come ester- nosinistro di centrocampo. Flo- renzi, unaltro dei prodotti della premiata ditta Alberto De Rossi nel vivaio della Roma, aveva sempre giocato da centrale ma ieri, dopo una ventina di minu- ti di assestamento, ha iniziato a macinare gioco servendo an- che l’assist del primo gol. Buo- na la prova di Santon: il calcio italianononpuòsprecare unsi- mile talento. Unico difetto: i troppi spre- chi nel primo tempo. Incredibi- le averlo chiuso sullo 0-0 anche per la bravura del portiere Gu- lacsi (sotto contratto con il Li- verpool che lo ha prestato al- l’Hull City). Ma quello che non è riuscito in 45 minuti è arriva- to in 45 secondi nella ripresa. Santon taglia il campo da de- stra versoil centroe smarca Flo- renzi: cross preciso e Gabbiadi- ni, di testa, in tuffo, rompe il ta- bù. Poi il centravanti dell’Ata- lanta farà doppietta al 21’ con un bel sinistro di controbalzo e Borini sfrutterà un assist di De- stro per il 3-0 finale. Soddisfatto Ferrara: «La mi- glior partita da quando ho pre- so la squadra, anche perché questa volta c’erano i tre punti in palio. Ho fatto i complimenti a tutti, perché hanno sempre giocato per mettere in difficoltà l’avversario. Alla fine del primo tempohochiestolorose voleva- no vincere. Mi hanno risposto di sì e, dopo nemmeno un mi- nuto, eravamo in vantaggio». Il prossimo impegno non può spaventare: il 6 ottobre in Lichtenstein. Poi, sotto con la Turchia. Luca Valdiserri © RIPRODUZIONE RISERVATA Qualificazioni Trc go| c buon g|oco. lcrrara. «la m|g||or par|||a da quando ho prcso |a squadra» Ungheria 3 «Il carcere di Sollicciano gli ha fatto capire cosa conta nella vita» Soddisfatto Il c.t. della nazionale Under 21 Ciro Ferrara (Liverani) Cassano dura un tempo, il c.t. cambia le punte e vince la partita Prandelli e il suo delfino «La vittoria del coraggio» Il gruppo 7 Tensione anche dentro lo stadio: fischiati gli inni Poi vincono gli inglesi 1-0 L’Under più bella travolge l’Ungheria C.t. Cesare Prandelli in Europa (Newpress) Missione compiuta l| |ccn|co c || bombcr. da||a l|orcn||na a| |r|on|o nc||’cr s|ad|o 65 Sport Corriere della Sera Mercoledì 7 Settembre 2011 # italia: 515249535254 Codice cliente: R? 1) Quanto è grave, per l’Italia del basket, aver perso contro Israele nell’ultima partita della prima fase dell’Europeo, a eliminazione già certa? Comporterà un sorteggio peggiore nelle qualificazioni al torneo del 2013, macchia la prova di carattere del giorno prima contro la Francia e spiega che il salto di qualità non deve essere solo tecnico, ma anche e ancora mentale. L’icona della missione rimarrà Simone Pianigiani che in un time out urla «ma che c... avete dentro?» (ormai è già un cult in Internet). 2) Il giocatore italiano «tradisce»? No, si affloscia. Invece, pure una partita ininfluente crea la mentalità giusta. Dice Valerio Bianchini in un social network: «I giocatori di oggi sono ‘‘analfabeti dei sentimenti’’: non trasformano gli impulsi in passione perché non è stato dato loro il codice culturale necessario. Perciò la maglia azzurra ha scarso significato. Ma dovrebbe avere un alto significato la ‘‘professionalità’’, visti i guadagni che riescono ancora a percepire». Verissimo. 3) Italia sfortunata a finire in quel girone? Sì: la Finlandia, che nel 2010 avevamo battuto due volte ed è giunta agli Europei dalle qualificazioni di agosto, in un gruppo più facile è stata promossa. Però ha battuto la Croazia, non certo candidata a uscire al primo turno. 4) Come se ne esce? La nostra ricetta: a) Ricompattare un movimento che non fa squadra, rovinato da spaccature e ripicche; b) Investire su vivai, italiani, reclutamento; c) Venire incontro ai club che chiedono uno straniero in più; ma in cambio ci siano compensazioni per la nazionale e per il prodotto «indigeno»; d) avere un general manager che tenga i rapporti tra nazionale, società e leghe. 5) Pianigiani deve restare? Sì. Questo k.o. nasce da un’inerzia della precedente gestione federale (e della Legabasket) dopo l’argento olimpico del 2004; anzi, perfino da prima. Pianigiani ha varato un progetto: interromperlo sarebbe insensato. Flavio Vanetti © RIPRODUZIONE RISERVATA DAL NOSTRO INVIATO TORINO — Francesco Gia- nello, Venue Director, volgar- mente il direttore dell’impian- to, è dimagrito di una trentina di chili nell’ultimo anno e mez- zo. Lo Juventus Stadium(lo sta- dio della Juve) può fare anche questo effetto, è veramente un progetto rivoluzionario. Il cal- cio a portata di mano, senza barriere, con le panchine all’in- glese, incastonate tra il pubbli- co (ma le poltroncine più vici- ne alla testa dell’allenatore, 3 metri, la Juve le conserva per gli amici), con lo spettatore della prima fila a 7,5 metri dal campo, con l’eleganza del desi- gn di Pininfarina (dentro) e di Giugiaro (fuori). Bello, como- do, simile a uno stadio euro- peo, anzi meglio: perfino i gior- nalisti, vil razza dannata, sono stati trattati benissimo. È tutto pronto, lo stadio del- la Juve apre domani con uno spettacolo sontuoso e nostalgi- co (toccante il ricordo dell’Hey- sel), quasi da Olimpiade, idea- to, infatti, da Marco Balich e dalla K-events, già protagoni- sti a Torino 2006. Ieri prova ge- nerale per gli 800 volontari e qualche ospite. Domani, davan- ti agli oltre 34 mila spettatori che hanno già acquistato il bi- glietto per il «Welcome Ho- me-080911» e a stuoli di «fa- mosi», Andrea Agnelli e il sin- daco di Torino Piero Fassino ta- glieranno il nastro portato dal- la bella Cristina Chiabotto. Il presidente interpreta se stesso nel test: «Domani parlerò del- l’orgoglio gobbo, ma ora rin- grazio coloro che hanno reso possibile tutto questo, a comin- ciare da chi, dieci anni fa, l’ha avviato». Prima della sfida con il Notts County, la più antica squadra al mondo (1862) che, nel 1903, fornì le prime maglie bianconere, sfileranno i trofei, tra cui 29 (ventinove) scudetti e una parata di stelle biancone- re. È tutto pronto, manca solo la «S» alla scritta Juventus che campeggia sull’esterno, verso corso Grande Torino: 41 mila seggiolini bianconeri a picco sul prato. Anche lo spettatore più «sfigato», distante 49 me- tri, gode di una vista che il suo omologo negli altri impianti si sognerà di notte. Dei 355 mila metri quadrati di superficie to- tale, 34 mila vanno al Museo bianconero e al centro com- merciale con l’ipermercato Nordiconad. Qui sarà possibile fare la spesa nei giorni di gara. Meglio via internet. Ordini, parcheggi in uno dei 4 mila posti auto, vai a vedere la partita e ritiri all’uscita. Non solo: previste due aree baby (per ora) per 50 pargoli. Par- cheggi pure il pupo, oltre alla macchina. Un altro modo di intendere il calcio, una sfida lanciata alla mentalità italiana: birra-pani- no con la porchetta (chiara- mente enunciata dallo spot te- lefonico di Totti) e, possibil- mente, biglietto omaggio. Qui, ad esempio, i 4 mila pasti pre- parati nelle due grandi cucine per la zona Premium, nel caso di eventi speciali avranno la re- gia di un grande chef. Domani, noblesse oblige, c’è Gualtiero Marchesi. Al popolo si chiede di «partecipare» alla vita dello stadio, sempre aperto. Nei 64 Sky Box sarà possibile fare riu- nioni di lavoro e l’impianto ospiterà convegni. La filosofia: trasformare il frettoloso tifoso italiano in un socio sostenitore che si comporta bene e spende (a gloria del club). Francesco Calvo, direttore marketing, spera di incassare 32 milioni di euro all’anno, contro gli 11,5 dell’ultima sta- gione all’Olimpico. Uno stadio da vivere, superando «l’anoma- lia italiana». In bocca al lupo. È tutto pronto, manca anco- ra il nome, ma non è un proble- ma della Juve, piuttosto di Sportfive Italia (Lagardere Group) che ha garantito 75 mi- lioni (il resto del costo, 122 mi- lioni, è stato coperto dalla ven- dita delle aree commerciali e dal finanziamento del Credito Sportivo) in 12 anni e ne ha già versati la metà. Per ora la cifra richiesta per l’affitto del nome è ancora troppo alta (8 milioni all’anno), ma a 5 si tro- verà uno sponsor. È tutto pronto, mancano so- lo una squadra e un pubblico all’altezza, cioè la parte più im- pegnativa dell’opera. Roberto Perrone © RIPRODUZIONE RISERVATA La Pennetta stoppata dal maltempo Marin si sfoga «La mia verità sulla Pellegrini» Cartellino viola il colore del fair play Festa «olimpica» Partite, ristoranti, nidi e shopping: la rivoluzione parte da Torino Sponsor cercasi Il caso L’attaccante ammette l’ignoranza della norma che gli farà saltare 6 gare di Champions Tennis Basket Gossip Al golf Andrea Agnelli con Platini e Van Basten (Ansa) Ricominciare dal gruppo e da Pianigiani FIRENZE — (a.b.) Lo slogan è accattivante. «Perché per vincere davvero, vincere non basta». E al centro di tutto ci sono ancora la Fiorentina e il fair play. La società di Diego Della Valle (foto), d’intesa con lo sponsor Mazda, lancia il cartellino viola che, a differenza di quelli giallo e rosso non sarà punitivo. Anzi si trasformerà in un riconoscimento. L’iniziativa, che comincerà tra qualche settimana, è semplice: ogni mese una giuria specializzata assegnerà un cartellino viola al miglior gesto di fair play individuato nei campionati professionistici. A fine anno sarà scelto il cartellino viola dell’anno. © RIPRODUZIONE RISERVATA Iniziativa della Fiorentina Il mago degli effetti speciali dei Giochi invernali 2006 stupirà ospiti, tifosi e vip Manca solo il nome: per ora la cifra chiesta per l’affitto (8 milioni all’anno) è ancora troppo alta MILANO — Neppure lui lo sapeva. Questo almeno ha rac- contato Diego Forlan in un’in- tervista alla radio spagnola «Onda Cero». Tornato a Ma- drid per chiudere casa, l’attac- cante uruguaiano ha approfit- tato per salutare i vecchi com- pagni dell’Atletico e per spie- gare il caso che ha messo lui fuori dalla prima fase di Cham- pions e l’Inter in forte imbaraz- zo. «La verità è molto semplice — la versione di Forlan —: non conoscevo il regolamen- to Uefa e mi sono fidato di quello che mi hanno comuni- cato, cioè che bastava non gio- care contro il Vitoria Guimara- es, nel quarto turno prelimina- re. Tutto questo nonostante sapessi che l’Atletico aveva in- tenzione di vendermi. Mi ave- vano avvisato della possibilità di andare all’Inter, e io avevo parlato con l’allenatore della possibilità di non giocare. In- fatti non venni convocato per quella partita. Non sapevo che il danno era stato fatto giocan- do nel terzo turno prelimina- re. Insomma, ero tranquillo, finché ho scoperto di non po- ter essere inserito nella lista dell’Inter e di dover saltare la prima fase di Champions». Forlan ammette l’errore. Ci tiene, però, a sottolineare d’aver sbagliato in buona fe- de. Può capitare. Ma se è abba- stanza normale che un calcia- tore non conosca fino in fon- do un regolamento tutto som- mato cervellotico, diverso dai regolamenti di tutti i campio- nati. Molto più grave, invece, che la regola che costringerà Forlan a non giocare le prime sei partite di Champions fosse ignota ai dirigenti nerazzurri. È possibile infatti che l’Atleti- co Madrid abbia fatto finta di niente, e che lo stesso abbia fatto l’agente dell’uruguaiano. Ma Branca, Ausilio, insomma gli uomini mercato nerazzurri il regolamento dovrebbero co- noscerlo meglio. Avrebbero comunque acquistato Forlan, ma avrebbero evitato la pessi- ma figura di sapere di doverlo cancellare dalla lista diretta- mente dall’Uefa. do. c. © RIPRODUZIONE RISERVATA Forlan: «Non conoscevo la regola» La Juve lancia lo stadio di famiglia NEW YORK — Flavia Pennetta, ultima azzurra in gara all’Us Open dopo l’eliminazione di Francesca Schiavone (5-7, 6-3, 6-4 dalla Pavlyuchenkova), deve aspettare: la pioggia, infatti, ha cancellato il suo match dei quarti contro la tedesca Kerber e tutto il programma di ieri. Maltempo permettendo (le previsioni non sono buone), la Pennetta scenderà in campo oggi per la sfida che vale la semifinale. Il c.t. Barazzutti, intanto, ha convocato Bolelli, Bracciali, Fognini e Starace per la sfida di Davis col Cile (16-18 settembre) a Santiago: chi vince torna nel gruppo mondiale. «In realtà, la storia tra Magnini e Federica è iniziata a Tenerife lo scorso maggio». Chi, in edicola oggi, ha raccolto la verità di Marin sulla love story dell’estate: «Tra me e Fede tutto filava liscio. Lei faceva addirittura progetti di famiglia. Ma a Tenerife notai uno strano sguardo tra lei e Magnini. A Shanghai Federica mi ha detto: Luca, non ti amo più. Le auguro di essere felice. Fede è presa ma a Magnini interessa solo il circo mediatico che lei ha intorno». La risposta di Magnini: «Ciò che provo per Federica lo devo dimostrare solo a lei ogni giorno». La telenovela continua. Escluso Diego Forlan in Champions solo a febbraio (Afp) L’inaugurazione Spettatori vicinissimi al campo, assenza delle barriere. Domani l’apertura in grande stile 66 Sport Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Codice cliente: «Nuove idee, ma siamo al 60% della crescita» Tre punti chiave Dopo le sostituzioni di Dyer e Costa, l’inglese è sia direttore tecnico sia responsabile degli ingegneri di pista. Come ai tempi di Ross Brawn Fry, l’uomo della svolta «Fantasia e simulazioni Così cambio la Ferrari» L’intervista Coraggio e creatività Riorganizzazione ok Gomme in temperatura Soluzioni per Suzuka Red Bull più avanti nella simulazione Sono consapevole di cosa significhi Monza Vincere sarebbe grande, non ho mai vissuto l’emozione di quel podio La storia Sanremese, 23 anni, si è conquistato un posto nei Mariners di Seattle in Major League a forza di fuoricampo Terza base «È un sogno. Ho dimostrato agli americani di poter fare le stesse cose che fanno loro» Liddi, il primo italiano nel paradiso del baseball Sogno DAL NOSTRO INVIATO MARANELLO — Piacere, sono l’uomo chiave della Ferrari. Pat Fry non si presenta così, ma nemmeno si nasconde se glielo fate notare. In fon- do, c’è poco da nascondersi. Questo in- glese di Shepperton —47 anni, sposa- to con Kate, la voce di Paperino — è l’architrave attorno a cui Stefano Do- menicali ha deciso di costruire la nuo- va struttura della Rossa in due mo- menti drammatici. Dopo l’errore di Abu Dhabi — che è costato la testa al responsabile del muretto Chris Dyer — e dopo l’avvio di stagione nero che ha fatto saltare il d.t. Aldo Costa, quei due ruoli sono finiti entrambi nelle mani di Fry. Come ai tempi di Ross Brawn. La Ferrari di oggi non necessi- ta di una tale rifondazione, ma i cam- biamenti in atto non sono un maquil- lage. La Rossa si sta trasformando e al- la guida c’è Fry. Come arrivate al Gp di Monza? «Abbiamo lavorato in galleria del vento per trovare il giusto carico aero- dinamico. Quest’anno con la novità del Drs (l’ala mobile posteriore) è tut- to un po’ diverso. Abbiamo provato di- verse combinazioni di assetti. Venerdì scopriremo se funzionano». Si rende conto di cosa sia Monza per la Ferrari? «È la mia 22ª Monza, la seconda in Ferrari, la prima che passerò in pista. Sono assolutamente consapevole, sì. Tutti noi abbiamo aspettative molto al- te, Monza è un circuito diverso dagli altri, simile a Spa, e là non è andata be- ne. Molto dipenderà dalla qualità del lavoro di simulazione. Tutti vorrem- mo dire ok, vinciamo, ma non è così semplice. Faremo il massimo». La vittoria salverebbe la vostra sta- gione? «Esagerato... Certo sarebbe grande vincere, non ho mai vissuto l’emozio- ne del podio di Monza». Ha un desiderio? Magari una gior- nata di sole... «Ne ho talmente tanti... il sole può andare». Aiuterebbe a far funzionare le gomme dure. È tutto l’anno che la Ferrari ha il problema di mandarle in temperatura: la soluzione è vicina? «Sotto certi punti di vista, la Ferrari ha questo problema da 7 o 8 anni. Ma quando ero in McLaren spendevamo molto tempo per capire come faceva la Ferrari a essere così gentile con gli pneumatici». E quale dei due problemi è più dif- ficile da risolvere? «Suppongo possa essere più facile mandare le gomme in temperatura perché in Mclaren non siamo mai riu- sciti a essere più gentili: nel 2004 o 2007 eravamo veloci in qualifica, poi subivamo un grande degrado in gara e la Ferrari ci passava. Conoscendo i due aspetti del problema, può darsi io abbia più chance di risolverlo. Per Suzuka, dove farà freddo, proveremo un paio di settaggi nuovi». I problemi con la galleria del vento sono risolti? «Molti sono stati risolti, tanto dob- biamo ancora fare. L’obiettivo è avere una perfetta correlazione tra la galle- ria e la pista e possono volerci anche 10 anni perché è un lavoro in conti- nua evoluzione: quando le gomme cambiano, per esempio, si ricomincia da capo». Nel corso della stagione la Ferrari è cresciuta, ma non abbastanza: la Red Bull in qualifica è irraggiungibi- le. Prenderla è un obiettivo di que- st’anno o del 2012? «Stiamo lentamente spostando il la- voro della galleria sull’anno prossimo, ma puntiamo anche su nuovi settaggi per questo. Vedremo se saranno suffi- cienti». In percentuale quanto vi state dedi- cando al 2012? «Io dedico il 50% del mio tempo a quest’anno, il 25 al prossimo e il 25 al- la riorganizzazione. In galleria è metà e metà». Dopo le prime tre gare, Nick Tom- bazis ha ammesso che servivano più coraggio e più fantasia. A che punto siamo? «La riorganizzazione avviata è di aiuto. I ragazzi dell’aerodinamica sono più creativi, hanno buone idee e sono meno conservativi. Se poi troveranno il flap o l’idea sugli scarichi vincenti lo scopriremo a febbraio». Ma lei cosa ha cambiato nell’orga- nizzazione? «Tombazis ha cercato di concentra- re nell’aerodinamica un gruppo di per- sone capaci, non spaventate dalle idee nuove ma aperte a condividerle. È più importante creare il giusto ambiente, che non cambiare chissà cosa: idee fantastiche possono nascere dalla di- scussione. Ora dobbiamo migliorare le aree degli ingegneri in pista e la si- mulazione, che è decisiva. È fonda- mentale che queste tre aree lavorino bene insieme». Com’è lo spirito nel team? «Alti e bassi. Dipende anche dal pre- sidente (ride)». Non la spaventa essere l’uomo chiave della nuova Ferrari? «Mia moglie due mesi fa ha scritto una lista dei mestieri più stressanti in F1: uno era il direttore tecnico alla Fer- rari, un altro è il race engineer alla Fer- rari. Io ne faccio due nei primi cinque! Le ho detto lasciamo perdere. In realtà io non è che ci penso più di tanto, cer- co di essere realistico e di fare il massi- mo che posso». A proposito continuerà a mantene- re il doppio ruolo di direttore tecnico e coordinatore degli ingegneri di pi- sta o li dividerà? «Adesso è la cosa migliore per il te- am, poi quando gli ingegneri di pista cresceranno, quando la simulazione la- vorerà al meglio, quando i ragazzi che stanno nel remote garage contribui- ranno di più alla strategia di gara, allo- ra vedremo, magari sarò io a fare la chiamata finale, ma la squadra avrà più peso. Stanno tutti facendo un otti- mo lavoro, siamo al 60% di quello che vorrei e spero di arrivare al 100% alla fine dell’anno». Come reagisce se le dicono che è il nuovo Ross Brawn? «Non è mai una persona sola a co- struire un team. Quando Ross arrivò fe- ce un grande lavoro in termini di affidabilità: la Ferrari finiva il 25% del- le gare, dopo sei mesi era arrivato al- l’80%. Costruì una grande organizzazio- ne, ma fu essenziale il contributo di Rory Byrne per essere al top. Comun- que se vincerò anch’io sette Mondiali avrò fatto un buon lavoro». Cosa ruberebbe alla Red Bull, Adrian Newey? «No, i loro programmi di simulazio- ne». Arianna Ravelli © RIPRODUZIONE RISERVATA La convocazione dei Seatt- le Mariners è arrivata. Alex Liddi, 23 anni, terza base di Sanremo, è il primo italiano a fare il grande salto dai cam- pionati nazionali alla Major League Baseball (Mlb). Se ci fossero stati ancora dubbi, Liddi li ha spazzati via alla sua maniera nell’ultima par- tita con i suoi Tacoma Rai- niers nel campionato Triplo A (paragonabile alla serie B del calcio): ha battuto due fuoricampo, che l’hanno portato a quota 30 e hanno rafforzato il suo record di se- condo giocatore nella storia della sua squadra a raggiun- gere il «doppio 100» in sta- gione con 121 punti segnati e 104 fatti segnare. «Sognavo questo momen- to da quando ero bambino» ha detto Liddi, che a Sanre- mo vedeva il padre giocare a baseball e la madre a soft- ball (la versione femminile). Ma la chiamata dei Mariners ha coronato anche il sogno degli appassionati italiani del «batti e corri», che dalla nascita della lega nazionale (nel 1948) aspettavano un connazionale nel massimo livello dello sport simbolo dell’America. Il ragazzo di Sanremo, temprato da sei anni di ga- vetta nelle serie minori Usa, sa che non sarà facile con lanciatori che sparano la pal- la a oltre 150 km orari con ogni tipo di effetto. «Vorrei restare almeno quattro-cin- que anni nella Major League e dimostrare di saper supera- re i periodi difficili, che nel baseball arrivano sempre — ha spiegato Liddi —. Un gio- catore si vede quando va ma- le. Nei primi anni negli Sta- tes ho avuto periodi duri. Ringrazio mia madre, che mi ha spinto a continuare». A 17 anni Liddi ha accetta- to l’ingaggio dei Mariners la- sciando Sanremo, dove ave- va iniziato a giocare. La sua trafila nelle squadre minori del Seattle, scandita da po- chi dollari in tasca e un giro- vagare continuo, è partita in Arizona, nel livello più bas- so. È passato dal Wisconsin alla California, dal Tennes- see allo stato di Washin- gton. Ha fatto sempre bene, salendo dal Singolo A al Dop- pio A e, quest’anno, al Tri- plo A con il Tacoma, dove i Mariners possono attingere in qualsiasi momento. Liddi ha scontato lo stes- so scetticismo che accoglie- va i primi calciatori Usa o asiatici quando tentavano di sfondare nel calcio italiano. «Ora sanno che so fare le stesse cose che fanno loro», dice Liddi, che si è inserito tra i migliori del Triplo A so- prattutto con i suoi numeri in attacco. «Alex produce tanti punti e sa bucare le di- fese avversarie», afferma l’al- lenatore di Tacoma, Daren Brown, che lo ha schierato titolare in 138 partite nono- stante l’alto numero di elimi- nazioni in battuta diretta- mente dal lanciatore avver- sario (strike out), il punto debole suo e di molti battito- ri potenti che tentano il fuo- ricampo. «Devo lavorare molto sugli strike out», spie- ga Liddi, che ha fatto qual- che errore di troppo anche in difesa. Ma sulla stampa Usa hanno definito «mo- struoso» il suo campionato con Tacoma. «Seattle ha as- soluto bisogno di giocatori produttivi in battuta e Liddi ha mostrato nel Triplo A che può battere con potenza», spiega Tyler Kepner del New York Times. L’esordio può avvenire a Los Angeles contro gli Angels, oggi o do- mani alle quattro di mattina ora italiana (diretta su Espn, canale 214 di Sky) oppure subito dopo a Seattle, dove sono attesi i Kansas City Ro- yals e poi i mitici New York Yankees. Ivo Caizzi © RIPRODUZIONE RISERVATA Mia moglie ha compilato la lista dei mestieri più stressanti in F1: io ne faccio due su cinque! Pat Fry ha riorganizzato il settore dell’aerodinamica: sotto la guida di Tombazis, è cambiato l’atteggiamento. Meno paura verso nuove idee, più discussione Il problema di mandare le gomme subito in temperatura è centrale: è l’obiettivo del 2012, ma già a Suzuka debutteranno nuovi settaggi Nella simulazione la Red Bull sembra molto forte: questa è un’area da migliorare, con gli ingegneri di pista e il garage virtuale che aiuta nella strategia ❜❜ ❜❜ Alessandro Liddi è nato a Sanremo il 14 agosto 1988. Cresciuto nel Sanremo Baseball Club, è entrato nel 2006 nell’organizzazione dei Seattle Mariners, club di Major League Ruolo e record Liddi, alto 192 cm per 103 chili, gioca terza base ed è un battitore molto efficace. Nelle 138 partite con i Tacoma Rainiers ha messo a segno 30 fuoricampo, segnato più di 100 punti facendone segnare altrettanti La guida Pat Fry, 47 anni, a colloquio con Alonso e Massa Sotto, la Ferrari in gara a Spa (Colombo/ Insidefoto) 1 2 3 67 Sport Corriere della Sera Mercoledì 7 Settembre 2011 italia: 515249535254 Codice cliente: Dopo un lungo viaggio terreno Benvenuto Brambilla ha serenamente raggiunto il suo Andrea in quell'angolo di cielo dal quale continuerà a pro- teggerci e guidarci con immutato amore.- Danno il triste annuncio della scomparsa la moglie Tia, con Vanni e Ilaria, e le figlie Daniela, con Michele e Bianca, e Paola, con Enrico, Silvia e Lorenzo.- Un grazie a Lina per quarant'anni di affettuosa e preziosa presenza, a Giuseppe per le tante "scon- fitte" a carte e a Maria per le ultime amorevoli cure.- I funerali avranno luogo giovedì 8 settem- bre, alle ore 14.45, nella Basilica di San Babila in piazza San Babila.- Non fiori ma eventuali do- nazioni a Vidas, corso Italia, 17 - 20122 Milano. - Milano, 5 settembre 2011. Partecipano al lutto: – Björn Norén. – Cinzia Norén. – Erika Norén. – Patrik Norén. – Paola Pierucci. – Börje Norén. – Renzo Pierucci. – Gina Pierucci. – Carla Balsamo. – Edmondo, Beatrice, Luca e Cristina. – La famiglia Barletta. – Mariarosa e Vittorio Balsamo. – Salvatore e Wilma Corallo. Addio Nutino mio grande uomo saggio.- Mi mancherai oltre ogni mia parola.- Un arrivederci gonfio d'amo- re.- Tia. - Milano, 5 settembre 2011. È stato un bel viaggio, il tuo papà con grandi dolori, ma ricco di soddisfazioni e vit- torie.- Sei stato un esempio per tanti, un uomo buono e generoso.- Grazie per l'amore che ci hai sempre dato: siamo fiere di essere state tue fi- glie.- Un bacio a mamma e a Ea.- Daniela e Mi- chele, Paola ed Enrico. - Milano, 5 settembre 2011. Ciao nonno grazie per tutto quello che hai fatto per noi.- Gra- zie perché, anche nei momenti difficili, tu ci sei sempre stato vicino con affetto e serenità.- Siamo orgogliosi di te e ci mancherai molto.- Un ab- braccio forte, forte.- Bianca, Silvia e Lorenzo. - Milano, 5 settembre 2011. Dina e Giuseppe sono vicini a Tia, Vanni, Da- niela e Paola nel dolore per la scomparsa di Benvenuto Brambilla - Milano, 5 settembre 2011. Ciao zio Nuto con te se ne va un altro pezzetto del mio cuore.- Ti ho voluto tanto bene e mi mancherai.- Con Gege, Alessandro e Francesco ti abbraccio forte forte.- La tua Rossanina. - Milano, 6 settembre 2011. Bram resterai sempre nel mio cuore.- A Daniela e Pao- la un forte forte abbraccio, vi sarò sempre vicina.- Mara. - Milano, 6 settembre 2011. Partecipano al lutto: – Nicoletta Carminati e famiglia. – Carlo Prandoni. Gelma con Giorgio, Greta con Zeev sono vicine alle cugine Daniela e Paola per la scomparsa del caro zio Nuto - Milano, 5 settembre 2011. Federico e Raffaella, Ettore e Francesca ab- bracciano commossi Daniela e Paola nel ricordo del loro papà Benvenuto Brambilla - Milano, 6 settembre 2011. Gino e Vanda Colombo, Francesco e Anna Vi- sco, Gianni e Donatella Ponte ricordano con af- fetto il caro Benvenuto Brambilla e prendono parte al dolore di Tia e dei familiari tutti. - Gallarate, 6 settembre 2011. Mauro, Alessandro, Lina, Evelina, Patrizia, Massimiliano e Francesca Rosselli sono vicini nel dolore a Paola e Daniela per la scomparsa del padre Benvenuto Brambilla - Gallarate, 6 settembre 2011. Il Presidente della Società del Giardino con i Consiglieri e i soci tutti partecipa commosso al lutto della famiglia per la scomparsa del socio Commendatore Dott. Benvenuto Brambilla - Milano, 5 settembre 2011. Il Consiglio Direttivo dell'Università della Terza Età UTE Milano - Host piange la perdita del Pre- sidente, Lions Benvenuto Brambilla e si unisce al cordoglio della famiglia. - Milano, 5 settembre 2011. Il Sodalizio "i Brambilla" si unisce al dolore dei familiari, parenti ed estimatori per la scomparsa dell'indimenticabile Presidente Onorario Commendatore Dott. Benvenuto Brambilla eclettica figura milanese, nobile d'animo e d'in- telletto, amante della cultura e delle tradizioni milanesi, dinamico, generoso, grande nella sua modestia, orgoglioso della sua "famiglia Bram- billa" e della sua autentica milanesità. - Milano, 5 settembre 2011. Il presidente, il consiglio direttivo e i soci del Lions Club Milano Host si stringono affettuosa- mente a Tia, Daniela, Paola e Vanni nel ricordo del caro socio Benvenuto Brambilla - Milano, 5 settembre 2011. Partecipano al lutto: – Silvana Scarpini. – Lucia Scarlassare. – Gianni Cuman. – Carlo e Vanna Moiraghi. – Renata Rioda Guidotti. – Giulio Rovelli. – Biancarosa Mingotti Inguaggiato. – Enrico Colombo. – Nella e Franco Frediani. – Gilberto Meneghini. – Angela e Mario Bossi. – Nello Burelli e Lisa Mombelli. – Enrico Perego. – Pier Paolo Pizzioli Luporini. – Franca e Mario Bertoni. – Dario e Giovanna Curti. – Cesara e Paolo Franchi. Ruggero ed Elena Comotti sono vicini a Tia, Daniela, Paola e Vanni per la perdita dell'indi- menticabile Nuto - Milano, 5 settembre 2011. Il Governatore del Distretto Lions 108 Ib4, Eu- genio Gallera, anche a nome degli Officers e dei soci tutti, partecipa con profonda commozione la scomparsa del Past Governatore e Past Presiden- te del Consiglio dei Governatori commendatore dott. Benvenuto Brambilla che ricorderò sempre come uomo e Lions di gran- de spessore. - Milano, 7 settembre 2011. L'Amministratore ed i condomini di corso Ve- nezia 39 - Milano, esprimono le più sentite con- doglianze per il grave lutto che ha colpito la fa- miglia a seguito della scomparsa del Dott. Benvenuto Brambilla - Milano, 6 settembre 2011. Carmelo, Elena, Roberta, Fabrizio e le collabo- ratrici dello Studio Cozzi sono vicini alla famiglia in questo momento di dolore per la scomparsa del caro amico Benvenuto - Milano, 6 settembre 2011. Annaclara con i cognati Francesco e Roberto annuncia la morte della mamma ElenaScarpettaved. Viganò - Milano - Lentate sul Seveso, 5 settembre 2011. Partecipano al lutto: – Cetta Ceccarelli. – Carlo Ticia Luca Del Bono. "Anche la Fenice decide di riposare..." Ricordano la nonna Elvis ElenaScarpettaViganò tutti i suoi nipoti. - Milano - Guanzate, 5 settembre 2011. Il fratello Ugo e la sorella Marilù con i loro figli addolorati ricordano la cara Elena - Milano - Buenos Aires, 5 settembre 2011. Il Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale della Banca Passadore partecipano con profondo cordoglio al dolore della famiglia Passadore per la scomparsa del Dott. Agostino Passadore Cavaliere del Lavoro Presidente della Banca Passadore & C. S.p.A. per tanti anni riferimento e guida dell'Istituto. - Genova, 5 settembre 2011. La filiale di Milano della Banca Passadore è vi- cina alla famiglia Passadore per la scomparsa dell'amato Presidente Dott. Agostino Passadore - Milano, 4 settembre 2011. Il Presidente del Banco Azzoaglio, in rappre- sentanza del Consiglio di Amministrazione, l'Am- ministratore delegato, il Collegio Sindacale, di- pendenti, funzionari e collaboratori partecipano con viva commozione al dolore dei familiari per la perdita del caro Dott. Agostino Passadore ricordandone con rimpianto le eccezionali capa- cità professionali e la sua figura di maestro e di guida per tutti i collaboratori della banca. - Ceva, 5 settembre 2011. Franco, Gaby, Simone, Celina ed Erica Azzoa- glio porgono affettuose condoglianze alla signo- ra Franca ed abbracciano Augusto, Francesco, Giovanna condividendo il loro dolore per la per- dita dell'amato ed indimenticabile padre Dott. Agostino Passadore - Ceva, 5 settembre 2011. Luca Vitale con lo Studio Luca Vitale & Associati sono vicini ai Dottori Augusto e Francesco e fa- miglie per la scomparsa del Cavaliere del Lavoro Agostino Passadore Presidente di Banca Passadore. - Brescia, 7 settembre 2011. Partecipa al lutto: – Stefano Zane. La Direzione e il Consiglio d'Amministrazione della SelmaBipiemme Leasing S.p.A. partecipano al dolore della famiglia per la scomparsa del Cavaliere del Lavoro Agostino Passadore Presidente Banca Passadore. - Milano, 5 settembre 2011. Il Presidente Onorario, il Presidente, i Vicepre- sidenti, il Consiglio di Amministrazione, il Colle- gio Sindacale, i Dirigenti ed il personale della Vit- toria Assicurazioni S.p.A. si associano con profondo cordoglio al dolore dei familiari per la scomparsa del Dott. Agostino Passadore Cavaliere del Lavoro - Torino, 5 settembre 2011. Carlo e Maria Henrietta Acutis con Andrea e Adriana sono vicini con affetto alla famiglia per la scomparsa del Dott. Agostino Passadore - Torino, 5 settembre 2011. Roberto e Germana Guarena profondamente addolorati partecipano al lutto della famiglia per la perdita del Dott. Agostino Passadore - Torino, 5 settembre 2011. Il Consiglio di Amministrazione ed il Collegio Sindacale di Fenera Holding S.p.A. partecipano al dolore per la scomparsa del dottor Agostino Passadore Cavaliere del Lavoro ricordandone la figura di gentiluomo e grande imprenditore e sono vicini con fraterna amicizia alla famiglia. - Torino, 5 settembre 2011. La famiglia Zanon di Valgiurata partecipa con fraterna amicizia al dolore degli amici Passadore per la scomparsa del carissimo Agostino - Torino, 5 settembre 2011. Il Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sin- dacale della P.K.P. S.p.A. ed il Presidente Giaco- mo Stratta ricordano commossi il Dottor Agostino Passadore Cavaliere del Lavoro - Torino, 5 settembre 2011. Il Presidente Benito Benedini, i componenti del Consiglio Direttivo e tutti i colleghi della Federa- zione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, profon- damente rattristati, partecipano al dolore dei fa- miliari per la scomparsa del collega Cavaliere del Lavoro Agostino Passadore protagonista dello sviluppo del settore del credi- to. - Roma, 6 settembre 2011. I soci PricewaterhouseCoopers partecipano sentitamente al lutto per la scomparsa del Dottor Agostino Passadore esprimendo ai famigliari il proprio sentito cordo- glio. - Milano, 6 settembre 2011. Addolorati dalla grave perdita di Salvatore Licitra siamo vicini alla famiglia.- Lorenzo Mariani e Sil- via Aymonino. - Roma, 5 settembre 2011. Ciao Salvatore non siamo pronti a dirti addio.- Ci stringiamo ai tuoi cari genitori e a Fabio.- Fra le lacrime riaf- fiorano i momenti più belli della nostra amicizia, il tuo generoso sorriso rimane per sempre nel no- stro cuore.- Francesca e Alessandro. - Milano, 6 settembre 2011. Elisabetta, Laura, Manuela, Paolo, Monica e Paola, amici di sempre del Teatro alla Scala, piangono e ricordano con affetto Salvatore Licitra - Milano, 6 settembre 2011. Grazia Pulvirenti e Lamberto Puggelli ricorda- no con affetto e ammirazione, orgogliosi di aver lavorato insieme a lui Salvatore Licitra - Milano, 6 settembre 2011. Alberto e Corrado Roda, con le famiglie, pian- gono commossi la scomparsa di Salvatore Licitra indimenticabile amico, uomo generoso, buono e purissimo. - Milano, 6 settembre 2011. Il Presidente del Teatro dell'Opera di Roma Gianni Alemanno, il Vice Presidente Bruno Ve- spa, il Sovrintendente Catello De Martino, unita- mente al Consiglio d'Amministrazione, al Colle- gio dei Revisori dei Conti, al Direttore Artistico Alessio Vlad, al Direttore del Corpo di Ballo Mi- cha van Hoecke, al Maestro del Coro Roberto Gabbiani e tutte le maestranze del teatro espri- mono il loro grande, profondo cordoglio per la scomparsa del tenore Salvatore Licitra artista raffinato e generoso che ha meravigliosa- mente riempito con il canto il cuore del pubblico del Teatro dell'Opera in serate indimenticabili. - Roma, 6 settembre 2011. Il Teatro Sociale di Como e AsLiCo ricordano il tenore Salvatore Licitra indimenticabile interprete e uomo di grande ge- nerosità. - Como, 6 settembre 2011. "Finire così... finire così...".- Ciao Salvo Giovanni e Alessandra con Elena e Lucia. - Milano, 6 settembre 2011. Il presidente Achille Colombo Clerici, il Segre- tario Generale Giuseppina Bruti Liberati della As- sociazione Amici di Milano, nel lutto della musica e della nostra città, piangono la scomparsa del Tenore Salvatore Licitra insignito nell'anno 2000 del Premio Medaglia d'Oro Amici di Milano per i Giovani. - Milano, 6 settembre 2011. Il Maggio Musicale Fiorentino ricorda Salvatore Licitra grande artista, amico caro ed indimenticabile, dalla simpatia umana avvolgente e travolgente, che negli ultimi anni ha unito il suo nome a quel- lo dei grandi cantanti del teatro fiorentino. - Firenze, 6 settembre 2011. Il Presidente Benito Benedini, i componenti del Consiglio Direttivo e tutti i colleghi della Federa- zione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, profon- damente rattristati, partecipano al grande dolore dei familiari per la scomparsa del collega Cavaliere del Lavoro Socrate Sensi protagonista dello sviluppo della grande distribu- zione e del settore termale. - Roma, 5 settembre 2011. La musica lo ha reso felice, ha vissuto in un mondo di gioie ed ora Renato Caccamo ci ha lasciati.- Lo annunciano a tutti i suoi amici e a coloro che gli hanno voluto bene, la sorella Vanda e la cognata Doretta, con Antonio, Lucio, Stefania, Laura e tutto il nipotame.- Affettuosa- mente ringraziamo la signora Katia e il signor Sanpath per le costanti premure.- Le esequie si terranno giovedì 8 settembre alle ore 14.45 nella chiesa di Sant'Alessandro a Milano. - Milano, 6 settembre 2011. Partecipano al lutto: – Saverio e Marialaura Borrelli. – Bianca Canesi. – Marialuisa Dameno. – Mario Corbetta. – Mario Novità. – Antonio e Gabriella Maci. Ciao zio Renato grazie per la nostra musica.- Elena e Aldo. - Milano, 6 settembre 2011. Addio zio Renato con affetto Alessandra, Marta, Carlo. - Bari, 6 settembre 2011. Ede Palmieri con Valeria, Fabio e Marco piange la scomparsa di Renato Caccamo grande amico tenero e burbero, compagno di en- tusiasmi e avventure, di emozioni e scoperte. - Milano, 6 settembre 2011. Jeffrey, sommerso di tristezza e riconoscenza, soffre l'abissale vuoto della perdita del grande amico della vita Renato Caccamo - New York, 6 settembre 2011. Vito Piglionica ricorda con affetto gratitudine e stima il Presidente Dott. Renato Caccamo - Roma, 6 settembre 2011. Marcello e Michela profondamente commossi piangono Renato amico prezioso ed insostituibile. - Milano, 6 settembre 2011. Partecipano al lutto: – Pietro Marani e Stefano De Martino. – Luca Chierici. Nandi Ostali con Piero e Carla è vicina con grande tristezza al dolore della famiglia per la scomparsa del carissimo amico di una vita RenataCaccamo - Milano, 6 settembre 2011. Partecipano al lutto: – Giovanna Lomazzi. – Filippo Crivelli. Il Presidente Pier Andrea Chevallard, il Diret- tore Generale Luisa Vinci e tutti i collaboratori dell'Accademia del Teatro alla Scala ricordano con profonda commozione il Giudice Renato Caccamo fedele sostenitore dei giovani talenti dell'istituzio- ne scaligera. - Milano, 6 settembre 2011. Partecipano al lutto: – Daniele Borniquez. – Nadia Nigris. – Luca Targetti. Mormone, Zosi, Ciccarelli e tutta la famiglia della Società dei Concerti partecipano con dolore alla perdita dell'amico Dott. Renato Caccamo - Milano, 6 settembre 2011. Il Procuratore Generale, il Procuratore della Repubblica, i Magistrati tutti della Procura Gene- rale e della Procura della Repubblica di Milano, rimpiangono commossi il Presidente Dott. Renato Caccamo le cui doti di integrità, professionalità e conoscen- za giuridica rimarranno incancellabili nel ricordo. - Milano, 6 settembre 2011. I magistrati e il personale amministrativo della Corte d'Appello e del Tribunale di Milano parte- cipano al dolore dei famigliari del Dott. Renato Caccamo ricordando con riconoscenza la preparazione professionale e la vasta cultura profusa nella sua lunga ed insigne attività di presidente. - Milano, 6 settembre 2011. Il condominio di piazza Borromeo 1 Milano partecipa commosso al lutto per la morte del Dott. Renato Caccamo - Milano, 6 settembre 2011. La nostra cara nonna Cicci è volata in cielo AnnaSartori ved. Pizzi ci ha lasciato.- Miky, Sissi, Cate e Michele ti vor- ranno sempre bene.- Ci mancherai tanto. - Guello di Bellagio, 6 settembre 2011. Partecipano al lutto: – Fabio e Lorena Cavallini. Laura, con Guido, i figli e i nipotini dicendo addio per sempre alla sorella "grande" Cicci si stringe a Michi nel dolore. - Milano, 6 settembre 2011. Cara ziaCicci ci mancherai tanto.- Luca con Elena, Matteo e Andrea; Chiara con Massimo, Costanza e Cate- rina. - Milano, 6 settembre 2011. Lalla e Luciana piangono con Miki la carissima cugina Cicci - Milano, 7 settembre 2011. Sandra con Roberta, Matteo, Alessia e i nipoti piange con Miki e famiglia la morte di una co- gnata speciale AnnaSartori Pizzi - Milano, 6 settembre 2011. Nuccia, Stefano, Simonetta abbracciano Miki con affetto ricordando l'amicizia di sempre AnnaPizzi - Milano, 6 settembre 2011. Partecipano al lutto: – Carlisa e Gisella. Luciana e Toni con Elisabetta, Valentina e Fran- cesco e le loro famiglie sono affettuosamente vi- cini a Miki per la scomparsa della mamma Cicci - Milano, 6 settembre 2011. Ad Anna per tutti i bei momenti trascorsi insieme.- Mi mancherai tanto.- Con affetto Nanette. - Milano, 6 settembre 2011. Mi mancherai molto Anna Sarai sempre la mia amica.- Bianca. - Milano, 6 settembre 2011. Tutti i dipendenti della Arti Grafiche Amilcare Pizzi sono vicini al Dottore Massimo Pizzi e a tutta la famiglia in questo triste momento per la scom- parsa della mamma Anna - Milano, 6 settembre 2011. Paolo Mamo, Simona Lazzerini, Francesco La- scala con tutti gli amici di Altavia Italia sono vicini a Massimo per la perdita della mamma AnnaSartori ved. Pizzi - Milano, 6 settembre 2011. Patrizio Bertelli e Miuccia Prada sono vicini con i loro pensieri più affettuosi ai figli Andrea e Sofia con Mario, alla madre Giuliana, al fratello Mau- rizio e a Bernardo Tonarelli nel momento della dolorosa e prematura scomparsa di PaolaBonaiuti di cui ricordano le qualità umane, l'intelligenza e le doti professionali che l'hanno sempre contrad- distinta. - Milano, 5 settembre 2011. I colleghi del gruppo Prada si uniscono al do- lore dei figli Andrea e Sofia con Mario, della ma- dre Giuliana, del fratello Maurizio e di Bernardo Tonarelli nel momento della prematura scompar- sa di PaolaBonaiuti di cui ricorderanno sempre le grandi qualità umane e professionali ed esprimono le loro più profonde condoglianze. - Milano, 5 settembre 2011. Addolorato per l'improvvisa scomparsa dell' Onorevole Mino Martinazzoli formulo alla famiglia e al fratello le più sincere condoglianze.- Caro Mino l'ultimo saluto e la mia ammirazione.- Florio Gradi. - Brescia, 5 settembre 2011. Addio Comandante Mino Martinazzoli la sua amicizia, le sue parole e il suo esempio ci hanno aiutati a resistere e a non perderci in que- sti tristissimi anni di scempio della nobiltà e della grandezza della politica da lei mirabilmente in- carnate.- Grazie, Leonardo Castellano, Lino Dui- lio, Giancarlo Moretti, Filippo Caputo. - Milano, 5 settembre 2011. Angelo Maj ricorda con profondo dolore e cor- doglio l' Avv. Mino Martinazzoli grande gentiluomo d'altri tempi. - Milano, 5 settembre 2011. Ciriaco ed Enrico De Mita partecipano al lutto della famiglia e degli amici bresciani per la scom- parsa di Mino Martinazzoli ricordando la continua e delicata amicizia e il co- mune impegno politico in anni difficili e appas- sionati della nostra vita democratica. - Milano, 5 settembre 2011. Paolo Danuvola, Marco Granelli, Fabio Pizzul, Andrea Fanzago, Paolo Cova, Fabio Arrigoni, Giuseppe Bonelli, Massimo Maggiaschi, Luca Ci- vardi, Claudio Lovati, Andrea Carobene, Luigi Galbusera, Davide Quaglia, Franco Brambilla, Giulio Boati non dimenticheranno Mino Martinazzoli per le sue idee, l'onestà intellettuale e morale, la fiducia nella convivenza civile, l'impegno di cat- tolico in politica. - Milano, 6 settembre 2011. Il Rettore, il Presidente, il Consiglio di Ammini- strazione e l'Associazione Alunni dell'Almo Col- legio Borromeo in Pavia si uniscono al dolore dei familiari per la scomparsa dell'alunno Mino Martinazzoli che ha onorato e mai dimenticato l'Istituzione e i suoi valori di umanesimo cristiano. - Pavia, 5 settembre 2011. Il Presidente del Gruppo Pdl del Consiglio Re- gionale della Lombardia Paolo Valentini Puccitel- li, unitamente al Vice Presidente Roberto Alboni e a tutti i Consiglieri del gruppo, partecipa con profondo cordoglio al dolore della famiglia per la scomparsa dell' Onorevole Mino Martinazzoli - Milano, 5 settembre 2011. Il Partito Democratico lombardo ricorda con commozione Mino Martinazzoli uomo politico di straordinaria levatura e profon- da coerenza, che dalla Lombardia ha saputo te- stimoniare al paese intero, in anni difficili, il va- lore dell' impegno politico e la cultura del cattolicesimo democratico. - Milano, 5 settembre 2011. Gli amici Ross e Fausto con Ilaria e Jacopo par- tecipano commossi alla dipartita del caro Carlo Capelli si stringono all'amica Rita, ai figli e ai familiari tutti ricordando i lunghi anni di sincera amicizia. - Forte dei Marmi, 5 settembre 2011. Partecipano al lutto: – Giulio e Daniela Marini. Antonio, Enrico, Giulio, Luca, Luca, Mauro, Mi- chele, Remo e Simone partecipano al dolore di Giorgio, Rita e Pia per la scomparsa di Carlo Capelli uomo speciale di cui ricorderanno sempre le qua- lità umane. - Milano, 5 settembre 2011. Antonio Vita si unisce al dolore della famiglia per la scomparsa dell' Ing. Carlo Capelli - Milano, 5 settembre 2011. Carlo sei stato un grande nella vita nella famiglia nel lavoro nell'amicizia.- Paolo e Flora abbracciano Rita, Pia e Giorgio. - Milano, 5 settembre 2011. Carlo Capelli Carissimi Rita, Pia e Giorgio vi siamo molto vicini e ricorderemo sempre con grande affetto il no- stro amico Carlo.- Giovanna, Michele e Nicola con Simona ed Emiliana. - Milano, 5 settembre 2011. Alice, Alessia, Julie, Maffy con Matteo sono af- fettuosamente vicini a Giorgio per la scomparsa del suo papà Carlo Capelli - Milano, 6 settembre 2011. Josepha e Paolo sono vicini a Rita, Pia e Gior- gio nel ricordo dell'amico Carlo Capelli - Milano, 5 settembre 2011. I consiglieri, i condomini e l'amministratore del Grattacielo di Milano partecipano al dolore della famiglia per la prematura scomparsa del Dott. Carlo Capelli - Milano, 6 settembre 2011. La moglie Annamaria Fiocchi con i nipoti Mo- nica con Paolo, Giovanni con Betta, Mally con Patty e Ale con Massimone annunciano la perdita del caro Ing. Edoardo Bianchi di cui ricordano le doti di infinita umanità, gene- rosità e rettitudine.- Il funerale verrà celebrato in Novegro giovedì 8 settembre 2011 alle ore 10,45 direttamente nella chiesa parrocchiale Sant'Al- berto Magno.- No fiori ma opere di bene all'Isti- tuto per la Ricerca dei Tumori IRCCS. - Novegro, 5 settembre 2011. Partecipano al lutto: – Piero Gianna Brambilla Pisoni e famiglia. – Lella, Giorgio, Ciccia. – Sergio Rosalia Bastianini. Mio amato Edo te ne sei andato lasciando un immenso vuoto nel cuore di chi ti ha amato e ha potuto conoscerti.- Anna. - Novegro, 5 settembre 2011. I nipotini Tommy, Lalla, Edo, Giulia, Franci e Arturo ricordano con affetto il caro zio Edo - Milano, 5 settembre 2011. Guido, Cristina con le figlie partecipano con affetto al grande dolore di Anna nel ricordo del caro Edo - Palazzolo sull'Oglio, 7 settembre 2011. Piero e Mariella, Luigi e Alessandra, Cesare e Roberta si stringono affettuosamente ad Anna e partecipano commossi al suo dolore per la scom- parsa del caro Edo - Milano, 6 settembre 2011. Partecipano al lutto: – Riva Historical Society. – Riva Society Italia. È mancato lunedì scorso un grande imprendi- tore e una persona speciale, l' Ing. Edoardo Bianchi I suoi insegnamenti e il suo ricordo rimarranno vivi nelle persone che gli hanno voluto bene.- Lo staff di Acqualife e Bianchi Ottica. - Segrate, 7 settembre 2011. Gabriella Magnoni Dompè si stringe con l'af- fetto di tutta una vita a Sonia ed alla sua famiglia, in questo imprevedibile, incolmabile dolore per la improvvisa e prematura perdita dell'amato Fabrizio Raule - Milano, 5 settembre 2011. Ciao Fabrizio il vuoto che lasci sarà incolmabile.- Ci stringiamo con grande affetto a Santina, Raffaela e Sonia.- Rosa, Tiziana con Matthias e Maurizio con Nico- letta. - Milano, 5 settembre 2011. Consuelo e Giacomo con affetto sono vicini a Sonia per la perdita del fratello Fabrizio - Milano, 6 settembre 2011. Venerdì 2 settembre a Savona è mancato all'af- fetto dei suoi cari Pietro Bugané Ne danno notizia la moglie Gina, i figli Franco, Angelo. - Monza, 7 settembre 2011. Il Presidente, Professor Angelo Caloia, e il Con- siglio d'Amministrazione della Veneranda Fabbri- ca del Duomo con i Consiglieri Monsignor Luigi Manganini, Don Carlo Azzimonti, il Professor Leone Maria Corradi Dell'Acqua, il Dottor Gigi Martinoli, il Professor Carlo Secchi e la Professo- ressa Paola Vismara si uniscono al grande dolore del Direttore Ingegnere Benigno Mörlin per la scomparsa del caro padre Emilio Mörlin Visconti nella speranza della cristiana resurrezione. - Milano, 5 settembre 2011. La Professoressa Paola Vismara si stringe alla famiglia dell'Ingegnere Benigno Mörlin, Direttore della Veneranda Fabbrica del Duomo, per la scomparsa del caro padre Emilio Mörlin Visconti - Milano, 5 settembre 2011. Silvio Riboldazzi e famiglia sono vicini a Beni- gno Mörlin nel suo grande lutto per la scomparsa del caro padre Emilio Mörlin Visconti e si stringono a lui e alla sua famiglia con ami- cizia. - Milano, 5 settembre 2011. Gianni Baratta si unisce al lutto che ha colpito l'Ingegnere Benigno Mörlin Visconti per la perdita del caro papà Emilio Mörlin Visconti - Milano, 5 settembre 2011. Il personale e i collaboratori della Veneranda Fabbrica del Duomo sono vicini nel dolore al Di- rettore Ingegnere Benigno Mörlin e alla sua fa- miglia per la perdita del caro padre Emilio Mörlin Visconti - Milano, 5 settembre 2011. Roberto Meloni con i figli Marilisa e Vittorio e la sorella Pinuccia annuncia, con grande dolore, la scomparsa di TinaDallera - Milano, 6 settembre 2011. Matteo Fabiani con Irene abbraccia Vittorio nel dolore per la perdita della cara mamma TinaDallera - Milano, 6 settembre 2011. Stefano Sala è vicino all'amico Vittorio per la scomparsa dell'amata mamma SantinaDallera - Milano, 7 settembre 2011. Mauro Crippa si unisce con affetto al dolore di Vittorio Meloni per la perdita della madre SantinaDallera - Milano, 6 settembre 2011. Matteo Cardani, Luca Vergani, Alessandro Vil- loresi, Giorgio Iegiani, Alessandro Bartolini e tutti i collaboratori di Mec, sono vicini a Vittorio nel dolore per la scomparsa della mamma signora SantinaDallera - Assago, 6 settembre 2011. Matteo Fabiani, Gabriella Gemo, Danilo Guenza, Fabrizio Paschina, Mauro Ugolini e Lau- ra Vescovo, con tutta la direzione Relazioni Ester- ne di Intesa Sanpaolo, sono vicini con affetto a Vittorio Meloni nel dolore per la triste perdita del- la mamma SantinaDallera - Milano, 6 settembre 2011. Giuseppe e Maria Elena con Lavinia e Elisabet- ta sono vicini con sincero e profondo affetto al carissimo Biones, a Checca e Camilla, in questo triste momento e piangono con lui la perdita del- la sua adorata mamma sig.raAdaGrasselli - Milano, 6 settembre 2011. Partecipano al lutto: – Costante Nichele. – Marco De Magistris. – Federico De Pasquale. – Francesco Nocella. Luigi, Raffaella e Michele Fontanesi si stringo- no con affetto a Bio, Checca e Camilla per la per- dita della mamma AdaGrasselli - Milano, 5 settembre 2011. Francesco e Chiara si stringono con affetto a Biones e alla sua famiglia nel triste momento del- la perdita della cara mamma AdaGrasselli Ferrari - Milano, 6 settembre 2011. Federico e Francesco unitamente a tutti i col- leghi e collaboratori dello Studio Guasti sono particolarmente vicini al Professore Biones Ferra- ri in questo momento di grande tristezza per la scomparsa della mamma AdaGrasselli e partecipano al suo dolore e a quello dei suoi cari. - Milano, 6 settembre 2011. Il Presidente del Centro di Coordinamento RAEE Danilo Bonato, i componenti del Comitato Esecutivo Alberto Canni Ferrari, Giorgio Arienti, Giancarlo Dezio, Giulio Rentocchini e il Direttore Generale Fabrizio Longoni insieme con i Sistemi Collettivi, Apiraee, CCR Italia, Dataserv Italia, Ecodom, Ecoelit, Ecoem, Ecolamp, Ecolight, Eco- ped, Ecor'it, ERP, Esa.Ge.Raee, Raecycle, Reme- dia e Ridomus si uniscono al dolore dei familiari per la scomparsa della Dott.ssaDanielaCapaccioli - Milano, 7 settembre 2011. Partecipo commossa al lutto per la scomparsa della cara DanielaCapaccioli ricordandola per la cortesia e la professionalità.- Avvocato Mara Chilosi. - Milano, 6 settembre 2011. Il Consiglio di Amministrazione e i dipendenti del Consorzio Ecodom ricordano con affetto la dottoressa DanielaCapaccioli che con passione ed entusiasmo ha dato un pre- zioso contributo alla tutela ambientale del nostro Paese. - Saronno, 6 settembre 2011. Il Direttore, i membri della Giunta e i docenti del Dipartimento di Management e Tecnologia dell'Università Bocconi si stringono con affetto al Professor Paolo Iovenitti per la perdita della cara mamma MariaGiorgianni Iovenitti - Milano, 5 settembre 2011. Il Dipartimento di Finanza dell'Università Luigi Bocconi è vicino al Professore Paolo Iovenitti per la perdita della mamma MariaGiorgianni - Milano, 5 settembre 2011. Partecipano al lutto: – Maurizio Dallocchio. – Mario Massari. – Laura Zanetti. Alberto Grando, Andrea Gasparri, i colleghi e lo staff della SDA Bocconi School of Management sono vicini con affetto al Professor Paolo Iovenitti e alla sua famiglia in questo momento di grande dolore per la scomparsa della mamma MariaGiorgianni Iovenitti - Milano, 6 settembre 2011. Dopo sessantuno anni di matrimonio ha lascia- to la sua "Meri" Costante (Tino) Mentaschi Lo annunciano la moglie Maria Rosa Balossini, le figlie Ornella e Simonetta, il genero Roberto, gli amatissimi nipoti Alberto e Marta con la piccola Cecilia.- Il funerale avrà luogo in Monza nella Basilica del Duomo mercoledì 7 settembre alle ore 10.45 indi al cimitero di Arenzano (GE). - Monza, 6 settembre 2011. Luisa e Patrizia sono vicini, con l'affetto di sem- pre, alla cara Ornella nel ricordo del suo papà Tino Mentaschi - Monza, 6 settembre 2011. Paolo e Silvana Barbè, con Giovanni e Alessan- dra, Ilaria e Aldo, Matteo e Bianca, ricordano con grande affetto e rimpianto il caro Tino Mentaschi - Mortara, 6 settembre 2011. Caro Giorgio, sit tibi terra levis!- La famiglia Piepoli si unisce al dolore di Alessandro per la morte del padre Giorgio Soragna grande e leale amico degli anni trascorsi. - Milano, 5 settembre 2011. Caro Alessandro, ti siamo vicini in questo mo- mento tanto difficile, ricordando insieme a te l'al- ta figura di tuo padre Giorgio Soragna gli amici e i colleghi dell'Istituto Piepoli. - Milano, 5 settembre 2011. Con immenso dolore Renzo Rizzardi annuncia la scomparsa dell'amata moglie GiannaRigato Le esequie avranno luogo giovedì 8 settembre alle ore 10 nella chiesa arcipretale di Tombolo (PD).- Si ringranzia anticipatamente quanti par- teciperanno alla cerimonia funebre. - Padova, 7 settembre 2011. Partecipano al lutto: – Iva con Giorgio, Furio con Aoife, Carlo con Maurizia, Dina, parenti e amici. Pier Silvio Berlusconi, colpito e addolorato, si stringe a Renzo Rizzardi per la perdita della cara moglie GiannaRigato - Cologno Monzese, 6 settembre 2011. Il giorno 6 settembre 2011 serenamente è mancata all'affetto dei suoi cari MariucciaCeppo Micangeli Ne danno il triste annuncio i figli Maurizio con Ileana, Marina, Marco con Vera, Manuela, Mas- simo con Sara.- Ringraziamo affettuosamente l'amico Luca De Marchis.- I funerali si svolgeran- no giovedì 8 nella chiesa San Gabriele viale Cor- tina d'Ampezzo, 144 alle ore 11. - Roma, 6 settembre 2011. Laudomia con Germano, Lamberto, Tancredi, Delfina, Lamberto, Allegra, Iacopo, Massimilla, Teodora, Panfilo, Emanuele, Valerio, Costanza e Alessandro Gianserio ricorderanno sempre con tanto affetto la nonnaMariuccia - Roma, 6 settembre 2011. Il Centro Interdipartimentale di Studi e Attività Spaziali CISAS "Giuseppe Colombo" dell'Univer- sità di Padova partecipa al dolore per la scom- parsa di AngiolettaCoradini collega, amica e infaticabile protagonista dell'esplorazione planetaria. - Padova, 5 settembre 2011. Gli amici ed i colleghi dell'Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario e dell'Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica di Roma, colpiti dal grande vuoto lasciato dalla improvvisa scompar- sa di AngiolettaCoradini si stringono al marito Costanzo e alla famiglia tutta in questo momento di profondo dolore. - Roma, 7 settembre 2011. Il giorno 5 settembre è mancato all'affetto dei suoi cari il Prof. Gian Franco Rossi lo annunciano la moglie Anna Lidia, i figli Pier Paolo con Giuliana, Elisabetta con Paolo e i nipoti Andrea, Sophie, Michele e Linda, il fratello Piero con Lena e Cristina.- Le esequie saranno cele- brate oggi alle ore 14 nella chiesa di Santa Maria della Misericordia a Bologna - Piazza di Porta Ca- stiglione, 4.- Non fiori, ma donazioni a ONGVoci di Popoli nel Mondo - Progetto Cardiologia, C.F. 95002700581. - Bologna, 7 settembre 2011. Maria Laura Vighi Gozzi con i figli Giovanna e Piero e le loro famiglie piange con Anna Lidia, Elisabetta e Pier Paolo la scomparsa del cognato Gian Franco Rossi - Bologna, 7 settembre 2011. Federica e Ruggero annunciano che il loro adorato papy Arch. Giorgio Raimondi non c'è più.- Un sentito ringraziamento ai medici e agli infermieri dell'Unità di Terapia Intensiva dell'Ospedale San Raffaele. - Comnago, 5 settembre 2011. "D'amore son piene le cose, d'affetto, struggenti.- Una cosa guardando ne capisci l'amore dentro, solo sei padre o figlio, chi o a chi la cosa passerà.- D'amore son piene le parole". Grazie papy Fede e Ruggy. - Comnago, 5 settembre 2011. I colleghi della Direzione Centrale Salute del Comune di Milano sono vicini alla famiglia per l'improvvisa scomparsa della cara Noemi Tonali - Milano, 6 settembre 2011. Cara Noemi ci manchi tanto.- Luisa Anzaghi, Stefania Aude- nino, Federico Bordogna, Francesca Brunelli, So- nia Canovi, Elisabetta Corrà, Anna DellaRocca, Maddalena DiMauro, Paolo Favini, Anna Gardi- ner, Anna Grossi con Gemma, Giampaolo Landi, Luigi Macchia, Andrea Meluso, Rossella Panta- leo, Marino Pron, Lucia Scopelliti, Ornella Tomat, Anna Zuani. - Milano, 6 settembre 2011. La Presidenza, il Direttivo e tutti i soci del Rotary Club Milano Settimo partecipano commossi la scomparsa dell' Avv. Franco Brazzabeni socio onorario e past President del Rotary Club Milano Settimo. - Milano, 5 settembre 2011. L'Ordine degli Avvocati di Milano sentitamente partecipa al lutto dei familiari per la scomparsa dell' Avv. Franco Brazzabeni - Milano, 5 settembre 2011. Il giorno 6 settembre è venuto a mancare all'af- fetto dei suoi cari il Dott. Giuseppe Occhiuzzi Ne dà il doloroso annuncio la moglie Fulvia con i figli Manlio, Emanuela e Alessandra ed i nipoti tutti.- I funerali si terranno in Roma il giorno 8 alle ore 11 nella chiesa di Nostra Signora di Gua- dalupe e San Filippo in via Aurelia 675 e alle ore 15.30 in Tagliacozzo nel santuario della Madon- na dell'Oriente. - Roma, 7 settembre 2011. È mancato all'affetto dei suoi cari il Cavaliere Mario Rigoldi di 83 anni (legatore di libri).- Ne danno l'annun- cio la moglie Mariuccia, il figlio Ruggero con fa- miglia e parenti tutti.- Il funerale avrà luogo in Monza nella parrocchia di Cederna mercoledì 7 settembre alle ore 14.30. - Monza, 6 settembre 2011. La famiglia Maffioli Brigatti ringrazia tutti gli amici che le sono stati vicini nel momento della scomparsa di LucaMaffioli Brigatti Il funerale sarà celebrato nella parrocchia di San- ta Maria Segreta in piazza Tommaseo; per il gior- no e l'ora si prega di chiamare il numero telefo- nico: 02.29514093. - Milano, 5 settembre 2011. Lunedì 5 settembre 2011 è mancato all'affetto dei suoi cari l' Ing. Prof. Camillo Zanchi Lo piangono la moglie Luisa, le figlie Fiorenza, Daniela e Raffaella, con i mariti, i nipoti e i pro- nipoti tutti.- I funerali si terranno giovedì 8 set- tembre 2011 alle ore 15,00 presso la cappella della Residenza Carettoni di Temù - Ponte di Le- gno. - Ponte di Legno, 7 settembre 2011. I figli annunciano con dolore la scomparsa del- la mamma GiuseppinaBalistreri D'Acquisto e ricordano la sua intelligenza, la sua dolcezza, il suo amore.- Per informazione su ora e data funerale contattare il n. 3355417219. - Milano, 6 settembre 2011. Braccio Oddi Baglioni e tutti gli amici della Len- zi annunciano increduli l'improvvisa scomparsa dell' Architetto MarcellaFedele cofondatrice dello studio e per oltre trent'anni in- sostituibile compagna di viaggio. - Roma, 5 settembre 2011. La Compagnia di San Paolo partecipa con do- lore alla scomparsa di Padre Pasquale Magni Ringraziamo Dio per il dono della sua lunga vita e per i frutti del lavoro che Don Pasquale ha se- minato nel campo della chiesa.- Ci uniamo nella preghiera ai suoi familiari e amici. - Milano, 5 settembre 2011. Il Direttore Professor Paolo Di Giovine, i colle- ghi, il personale del Dipartimento di Scienze do- cumentarie, linguistico-filologiche e geografiche dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" si stringono con affetto all'amica e collega Tiziana Pesenti per la dolorosa scomparsa del marito Prof. Alfonso Maierù - Roma, 5 settembre 2011. Amelia, Lidia, Pietro, Paola, Federico e Beatrice sono vicini a Francesco in questo brutto momento per la scomparsa della mamma ClaraCamilletti Bianchi - Milano, 5 settembre 2011. Il giorno 6 settembre 2011 è tornato alla casa del Padre il Maestro Franco Potenza Ne danno il triste annuncio la moglie Fiorella, i figli, i generi, le nuore, i nipoti e la piccola Sofia.- Il funerale si svolgerà nella chiesa di San Roberto Bellarmino giovedì 8 alle ore 16. - Roma, 6 settembre 2011. Cara GraziellaSiano tra i miei ricordi ci sarai sempre e ti sarò sempre riconoscente di quanto mi sei stata vicino nell'or- ganizzare il trofeo di golf e i bimbi ti diranno sem- pre "grazie Graziella".- Un forte abbraccio a tutta la tua bella famiglia.- Lina con Barbara Gabrielli. - Milano, 5 settembre 2011. Colleghi ed amici della Sezione di Milano Bi- cocca dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare sono vicini a Dario per la scomparsa della mam- ma Karoline Bazant ved. Menasce - Milano, 5 settembre 2011. Il Presidente Federico Maurizio d'Andrea, l'Am- ministratore Delegato Cristiano Cannarsa ed il Consiglio d'Amministrazione della Sogei prendo- no parte al lutto che ha colpito l'Ingegnere Gio- vanni Gasbarrini per la perdita della madre OlgaDomenicucci - Roma, 5 settembre 2011. Il Presidente, l'Amministratore Delegato, il Vice Direttore Generale, i dipendenti e tutti i collabo- ratori di Banca Aletti, profondamente rattristati, partecipano al dolore dei familiari per la scom- parsa della cara collega PaolaMariani - Milano, 5 settembre 2011. La Direzione ed i colleghi tutti del gruppo Edi- son S.p.A. sono vicini al Dottor Luca Pini per la perdita del padre Lino Pini e partecipano con commozione al lutto e al do- lore della famiglia. - Milano, 5 settembre 2011. Il 5 settembre è venuto improvvisamente a mancare Enzo Rava giornalista e scrittore.- Ha lavorato tra l'altro presso l'Unità, Paese Sera e Rai.- La figlia, la fa- miglia gli amici e i colleghi lo ricordano con gran- de affetto. - Roma, 6 settembre 2011. La Sogimut Srl, i suoi agenti e la famiglia Pa- storino ricordano con sincero affetto il collega e amico Franco Simoncini e si uniscono al dolore del fratello per la sua pre- matura e improvvisa scomparsa. - Milano, 7 settembre 2011. È mancato all'affetto dei suoi cari Mario Mora Lo annunciano la moglie Mariuccia e i figli Ga- briele e Roberto con Fiorenza, Cinzia, Giacomo, Elena e Francesco. - Milano, 6 settembre 2011. Gli amici di TRL si stringono attorno a France- sco per la dolorosa perdita di Vitaliano Morace socio, amico ed esempio per tutti noi.- The Re- naissance Link. - Milano, 3 settembre 2011. Giorgio Rietmann Caro Piccinini ti ricordo nelle tue simpatie, nelle tue piccole manie e nella tua passione per i ca- valli.- Il tuo amico Paolone. - Milano, 7 settembre 2011. Paul e Annamaria Nicholls ricordano con gran- de stima e affetto il Rag. Carlo Boggio Sola - Milano, 5 settembre 2011. Carlo Crippa e famiglia partecipano commossi al dolore della moglie per la perdita del caro Dott. Italo Lestingi - Sestri Levante, 5 settembre 2011. Per il trigesimo, a esequie avvenute del Dott. Paul Romain Futacchi la famiglia lo ricorda con una Santa Messa che sarà celebrata nella chiesa di Santa Maria Segre- ta in piazza Tommaseo, sabato 10 settembre alle ore 17.30. - Milano, 7 settembre 2011. Paul Romain Futacchi leale, giusto, creativo, ripensare agli anni vissuti insieme a lui in armonia nella nostra famiglia, durante una intera vita serena, ci dà conforto.- Intorno a noi, le tracce della sua presenza, ad- dolciscono il rimpianto.- Giulia, Siana, Attilio, Ro- sa Livia, Anna Paola lo ricordano nei gesti del riciproco affetto. - Milano, 7 settembre 2011. Caro nonno Paul il ricordo di tutto quello che ci hai insegnato, del- le giornate trascorse insieme, del tuo sorriso, del- la tua tenerezza e del tuo affetto saranno sempre con noi.- Sei stato e sarai sempre per noi un gran- de esempio.- Rosa Livia e Anna Paola. - Milano, 7 settembre 2011. Beppe partecipa affettuosamente al dolore di Siana, di Attilio e dei famigliari tutti per la scom- parsa del padre Dott. Paul Romain Futacchi - Milano, 7 settembre 2011. Gli insigniti del Premio Internazionale MyrtaGabardi la ricordano con stima ed affetto. - Milano, 6 settembre 2011. Myrta la luce della tua bellissima anima illumina sem- pre la nostra vita e ci aiuta a farti ricordare.- Mamma e papà. - Milano, 6 settembre 2011. Myrta anche in cielo il mio cuore è sempre vicino a te.- Zio Bobe. - Milano, 6 settembre 2011. Nel terzo anniversario della scomparsa del Prof. Franco Gavazzeni i parenti lo ricordano sempre con immenso affet- to.- Una Messa sarà celebrata venerdì 9 settem- bre alle ore 11 nella chiesa parrocchiale di Ba- veno (Lago Maggiore). - Milano, 7 settembre 2011. 6 settembre 1995 - 6 settembre 2011 Giorgio e Marina ricordano con immutato af- fetto la loro mamma Prof. MarialuisaBozza Marrubini - Milano, 6 settembre 2011. Domani nel quattordicesimo anniversario della scomparsa, la moglie ricorda Silvano Lupetti Una Messa sarà celebrata alle ore 18.30 in Santa Maria al Paradiso. - Milano, 7 settembre 2011. 2007 - 2011 Prof. Giuseppe Fichera sei sempre nei nostri cuori e nei nostri pensieri.- I tuoi cari. - Sesto San Giovanni, 7 settembre 2011. In ricordo di Claudio Lodi i colleghi Praise in occasione del settimo anniver- sario dalla scomparsa, lo ricordano con infinito affetto e stima. - Monza, 6 settembre 2011. 7 settembre 2010 - 7 settembre 2011 Tiziano Badone Sei sempre con me.- Giancarla. - Segrate, 7 settembre 2011. 2000 - 2011 Giovanni Fumagalli Con immutato affetto e infinita nostalgia.- Lia con Alberto e Monica. - Milano, 7 settembre 2011. 1991 - 2011 Raoul Nebbiolo Continua a tenermi per mano.- Con affetto tua moglie. - Milano, 7 settembre 2011. 6 settembre 2009 - 6 settembre 2011 Martina e Orio con amore VannaRota - Milano, 6 settembre 2011. 68 Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Codice cliente: 10eLotto I numeri vincenti Lotto Estrazioni di martedì 6 settembre 2011 Superenalotto Combinazione vincente Ai 5 stella: nessuno Ai 4 stella: 42.159,00 Ai 3 stella: 2.003,00 Ai 2 stella: 100,00 Agli 1 stella: 10,00 Agli 0 stella: 5,00 Ai 6: nessuno Ai 5+: nessuno Ai 5: 49.800,95 Ai 4: 421,59 Ai 3: 20,03 8 Numero SuperStar 37 Numero Jolly Jackpot indicativo prossimo concorso: 59.900.000,00 63 Classifica I lavori del futuro Medici, ingegneri, consulenti finanziari e analisti informatici: le professioni più richieste. Alimentazione Niente bis di pasta Dal ministero della Salute le nuove linee guida per la ristorazione nelle scuole. Australia Pitbull al bando I proprietari devono consegnarli alle autorità dopo che una bimba di 4 anni è stata uccisa. 60 Rugby Verso il Mondiale Tutto pronto per la World Cup 2011, al via venerdì: articoli, foto e video dalla Nuova Zelanda. Torino La casa della Juve Il nuovo stadio apre i battenti, domani l’esordio in amichevole con il Notts County. Il video. Gossip La fuga della Canalis La soubrette dopo la rottura con Clooney: «Vivisezionata, costretta a fuggire dall’Italia». 41 21 6 9 4 5 4 8 7 6 3 3 4 5 9 7 9 8 1 7 9 1 2 3 3 7 4 1 15 6 9 4 1 3 8 2 5 7 8 2 5 6 7 4 1 3 9 1 7 3 5 9 2 6 4 8 7 4 8 3 5 6 9 1 2 9 5 6 2 1 7 3 8 4 3 1 2 8 4 9 5 7 6 5 8 9 4 6 1 7 2 3 4 6 1 7 2 3 8 9 5 2 3 7 9 8 5 4 6 1 Giochi e pronostici 14 Ogni giorno le PREVISIONI della tua città sempre con te Digita: mobile.corriere.it nel browser del telefonino Il servizio è gratuito salvo i costi di connessione internet previsti dal piano tariffario del proprio operatore Maggiori informazioni su www.corriere.it/mobile Sudoku Difficile Il Tempo Oggi su www.corriere.it www.corriere.it/giochiepronostici Come si gioca Bisogna riempire la griglia in modo che ogni riga, colonna e riquadro contengano una sola volta i numeri da 1 a 9 Venezia LA SOLUZIONE DI LUNEDÌ Altri giochi su www.corriere.it 5 P u z z le s b y P a p p o c o m 1 11 12 18 29 30 31 33 37 38 39 55 63 65 66 71 75 77 80 85 Applausi alla Mostra del cinema per il film «Il villaggio di cartone» di Olmi. Foto e video dal Lido. BARI 1 38 31 65 77 CAGLIARI 33 63 77 89 23 FIRENZE 30 11 80 40 77 GENOVA 65 75 29 4 7 MILANO 37 66 5 71 65 NAPOLI 12 77 50 57 80 PALERMO 55 71 12 35 18 ROMA 12 18 77 25 11 TORINO 39 66 74 76 87 VENEZIA 85 1 22 37 61 NAZIONALE 41 54 57 20 37 Sole Nuvolo Coperto Pioggia Rovesci Temporali Neve Nebbia Debole Moderato Forte Molto forte Calmo Mosso Agitato MARE VENTO Nuova Ultimo quarto Primo quarto Piena Sorge alle Tramonta alle OGGI LE PREVISIONI IL SOLE LA LUNA LE TEMPERATURE DI OGGI Bari Palermo Bologna Firenze Torino Napoli Roma Milano Genova Venezia IN EUROPA ASIA AUSTRALIA Vancouver Chicago San Francisco New York Los Angeles Città del Messico Buenos Aires Santiago Caracas Bogotà Rio de Janeiro Lima Luanda Casablanca Il Cairo Lagos Nairobi Città del Capo Delhi Pechino Tokyo Shanghai Bangkok Giacarta Sydney Seul NORD AMERICA SUD AMERICA AFRICA DOMANI R. Calabria Catania Palermo Alghero Cagliari Olbi Aosta Torino Milano Trento Venezia Trieste Genova Bologna Firenze Perugia Ancona L’Aquila Roma Campobasso Napoli Bari Potenza Cata LE TEMPERATURE DI IERI IN ITALIA min max Ancona Aosta Bari Bologna Bolzano Brescia Cagliari min max Campobasso Catania Crotone Cuneo Firenze Genova Imperia L’Aquila Lecce Messina Milano Napoli Olbia Palermo Parma Perugia Pescara Pisa Potenza R. Calabria Rimini Roma Torino Trento Trieste Udine Venezia Verona min max min max min max S = Sereno P = Pioggia N= Nuvoloso T = Temporale C= Coperto V = Neve R = Rovesci B = Nebbia Fronte Caldo Fronte Freddo Fronte Occluso Bassa Pressione L Alta Pressione H Edimburgo Dublino Londra Amsterdam Parigi Praga Oslo Copenaghen Stoccolma Helsinki Varsavia Kiev Vienna Berlino Lisbona Tirana Atene Ankara Algeri Barcellona Belgrado Bucarest Madrid Milano Roma Tunisi Aosta Milano Torino Genova Bologna Trento Venezia Firenze Trieste Ancona Perugia L’Aquila ROMA Campobasso Napoli Potenza Bari Catanzaro Palermo Cagliari a cura di VENERDÌ SABATO DOMENICA 29 ago. 5 set. 12 set. 20 set. 25 27 27 26 28 25 25 30 27 27 27 26 30 27 31 29 25 28 30 29 29 27 28 30 6:24 19:15 6:40 19:27 6:43 19:40 6:55 19:53 6:57 19:55 6:34 19:25 6:41 19:33 6:51 19:50 6:53 19:50 6:39 19:37 Residua instabilità tra Italia e Balcani con miglioramento del tempo da metà settimana e clima più caldo, grazie all'anticiclone delle Azzorre. Alta pressione che mantiene il tempo stabile anche sulla penisola iberica. Nel contempo ancora depressioni atlantiche agiscono tra Islanda, Gran Bretagna e Scandinavia con tempo instabile e clima autunnale. Giornate variabili sull'Europa centro-orientale. Per oggi e domani tempo variabile al Centronord e sul basso versante tirrenico con venti di Maestrale sostenuti al Sud e tra le isole maggiori. Qualche rovescio sulle Alpi e sulla Calabria tirrenica. Venerdì il sole tornerà a dominare su tutto il territorio con bel tempo anche per la giornata di sabato. Da domenica graduale peggioramento del tempo a partire dal Nordovest. Caldo in nuovo graduale aumento con temperature massime fin oltre 30 °C. 19 27 13 23 23 29 19 26 15 27 20 26 20 30 N N N N N N S 17 26 22 32 23 30 16 25 16 24 22 29 22 28 N S N S N N S 14 26 24 30 25 30 19 26 21 29 20 30 26 29 N N N N N S N 20 24 15 32 20 28 17 28 15 25 25 30 19 27 N S S S T N S 19 32 14 27 15 27 20 29 20 25 20 27 20 27 N S N S N N N 31 31 29 30 28 30 27 24 27 31 32 26 21 21 18 19 26 20 18 14 14 16 16 14 16 19 27 17 30 26 24 24 18 27 19 17 30 21 25 20 15 17 25 20 24 17 36 29 25 28 26 22 Il villaggio 69 Corriere della Sera Mercoledì 7 Settembre 2011 italia: 515249535254 Codice cliente: Teleraccomando Teo Mammucari (foto) ha una passione sfrenata per il plexiglass. Dopo averci infilato Flavia Vento, da stasera, nel cubo trasparente ci infila concorrenti — italiani residenti all’estero — che dovranno affrontare prove fisiche e mentali per vincere soldi. Se è vero che a Mammucari piace provocare e alzare il tiro, è anche vero che non è certo lì con la pistola a mettere sotto vuoto la gente. Contenti loro.... Vedremo il loro grado di tenuta. Vedremo anche un bello studio futurista londinese pieno di luci laser e l’arena metallica dove sta il pubblico. PER DISTRARSI di Maria Volpe Tre corti di Raoul Ruiz The Cube - La sfida Italia 1, ore 21.10 Mammucari e il plexiglass Dai Cesaroni al clan di Banfi-Scarpati, in tv le famiglie non mancano. Tutte «strane», allargate, movimentate. E questa non fa eccezione. Al via stasera la seconda serie della fiction che ha come protagonista Sabrina Ferilli (foto), nel ruolo di una tata, innamorata — e ricambiata — del papà dei cinque bimbi che accudisce, per cui diventa una seconda madre. Questa nuova serie non è più ambientata a Milano, ma a Roma. Succedono imprevisti d’ogni tipo. Ma trattandosi di favola, trionfa l’amore. PER SOGNARE In India per il pancione Serata dedicata a Raoul Ruiz, regista cileno scomparso il 19 agosto. tre corti: «Querelle de Jardins», «Faux raccord Henry Alekan», «Les divisions de la nature». Fuori orario Raitre, ore 0.55 Anna e i cinque Canale 5, ore 21.20 Tata Ferilli innamorata Film e programmi Il documentario presentato da Alessandro Robecchi è «Mamma India» di Raffaele Brunetti in cui si racconta delle cliniche specializzate in fecondazione assistita. Doc3 Rai3, ore 23.25 Film a episodi: 7 diretti da Scola, 5 da Risi, 2 da Monicelli. I temi: ospizi-lager, repressione psichiatrica, politica. Con Alberto Sordi, Ugo Tognazzi (foto) e Vittorio Gassman. I nuovi mostri Rai3, ore 21.05 Nella Los Angeles anni 50, il poliziotto Jack (Kevin Spacey, a destra nella foto) viene chiamato, con altri due colleghi, per indagare su un orrendo massacro. Con Kim Basinger. L.A. Confidential Rete4, ore 21.10 Tv in chiaro Monicelli, Scola e Risi in 14 episodi Spacey indaga su un massacro Rai1 rai.it Rai2 rai.it Rai3 rai.it Rete4 mediaset.it/rete4 Italia1 mediaset.it/italia1 Canale5 mediaset.it/canale5 La7 la7.it MTv mtv.it 20.00 TELEGIORNALE. 20.30 COLPO D’OCCHIO - L’APPARENZA INGANNA. Varietà 21.20 FILM LA MIA CASA È PIENA DI SPECCHI. (Biografico, Italia, 2010). Regia di Vittorio Sindoni. Con Sophia Loren 20.30 TG 2 20.30. 21.05 SQUADRA SPECIALE COBRA 11. Telefilm. Con Erdogan Atalay 22.45 SUPERNATURAL. Telefilm 23.35 TG 2. 23.50 BASE LUNA - REMIX. Varietà. Con G-Max 20.00 BLOB A VENEZIA 2011 20.15 SABRINA - VITA DA STREGA. Telefilm 20.35 UN POSTO AL SOLE 21.05 FILMI NUOVI MOSTRI. (Commedia, Italia, 1977). Di Mario Monicelli, Ettore Scola, Dino Risi 22.45 TG REGIONE. 20.30 WALKER TEXAS RANGER. Telefilm 21.10 FILM L.A. CONFIDENTIAL. (Noir, Usa, 1997). Regia di Curtis Hanson. Con Kevin Spacey, KimBasinger 24.00 I BELLISSIMI DI RETE 4. Attualità 20.00 TG 5. 20.40 PAPERISSIMA SPRINT. Varietà 21.20 ANNA E I CINQUE 2. Miniserie. Con Sabrina Ferill 23.30 TG 5 NUMERI IN CHIARO. 0.30 TG 5 NOTTE. Nel programma: Meteo 5 21.10 THE CUBE - LA SFIDA. Quiz. Con Teo Mammucari 23.45 FILM GLI SCALDAPANCHINA. (Commedia, Usa, 2006). Regia di Dennis Dugan. Con Rob Schneider, David Spade, Jon Heder 20.00 TG LA7. 20.30 IN ONDA - ESTATE. Talk show. Con Luisella Costamagna, Luca Telese 21.10 I KENNEDY. Miniserie. Con Greg Kinnear, Barry Pepper, Katie Holmes 15.00 MTV NEWS. 15.05 RANDY JACKSON PRESENTS: AMERICA’S BEST DANCE CREW. Musica 16.00 DISASTER DATE. Varietà 17.00 COCA-COLA LIP DUB AT MTV. Musica 17.15 MADE. Varietà 18.00 MTV MOBILE CHAT. Musica 19.00 MTV NEWS. 19.05 IL TESTIMONE. Reportage 20.00 GREEK. Telefilm 21.00 16 ANNI E INCINTA. Varietà 22.00 16 ANNI E INCINTA. Varietà SERA 16.00 DVJ ROTAZIONE. Musicale 17.00 SUMMER HITS. Musicale 18.00 ROCK DEEJAY. Musicale 18.45 BELIEVERS. Musicale 18.55 DEEJAY TG. 19.00 VACANZE ROMAGNE. Attualità 20.00 JACK OSBOURNE: NO LIMITS. Attualità 21.00 R.U.F.U.S. Musicale 22.00 UOMINI CHE STUDIANO LE DONNE. Attualità Deejay TV Rai4 rai.it Rai5 rai.it Rai Storia rai.it Rai Movie rai.it Rai YoYo rai.it Rai Gulp rai.it Boing mediaset.it La7d la7.it 6.30 LA SITUAZIONE COMICA. Varietà 6.50 BEVERLY HILLS 90210 IX. Serie 7.35 ROSWELL III. Serie 8.20 STREGHE VIII. Serie 9.05 ALIAS II. Serie 9.50 FILM ROLLERBALL. 11.25 STAR TREK II. Serie 12.15 4400 IV. Serie 13.00 INVISIBLE MAN II. Serie 13.45 FLASHPOINT. Serie 14.30 ALIAS II. Serie 15.10 DEAD ZONE III. Serie 15.55 ROSWELL III. Serie 16.40 INVISIBLE MAN II. Serie 17.25 STREGHE VIII. Serie 18.05 STAR TREK II. Serie 18.55 DEAD ZONE III. Serie 19.40 ALIAS II. Serie 20.25 FLASHPOINT. Serie 21.10 FILM CORSARI. (Avventura). Regia di Renny Harlin 22.15 MAD MEN II. Serie 00.10 MAD MEN II. Serie 13.35 NERO WOLFE. Tf 14.30 DAVID LETTERMAN SHOW. Talk show 15.20 DREAMS ROAD. Reportage 16.10 BRIAN FERRY: DYLANESQUE. Doc. 17.10 COOL TOUR. Attualità 17.40 SIGNÈ CHANEL. Documentario 18.10 TOUS LES HABITS DU MONDE. Doc. 18.40 5 BUONI MOTIVI. Attualità 18.45 NERO WOLFE. Tf. 19.40 DREAMS ROAD. Reportage 20.30 PASSEPARTOUT. Attualità 21.00 DAVID LETTERMAN SHOW. Talk show 21.50 ANTHONY BOURDAIN - IL VIAGGIO DI UN CUOCO. Documentario 22.50 EMPORIO DAVERIO. Documentario 23.45 LES NOUVEAUX EXPLORATEURS. Documentario 14.05 STORIE DI DONNE - DALLA PARTE DI LEI. Attualità 14.30 MAGAZZINI EINSTEIN. Attualità 15.00 RAI 150 ANNI - DIXIT GUERRA. Attualità 17.00 I GIORNI DELLA NOSTRA STORIA - IL GIORNO IN CUI CADDE IL FASCISMO. Attualità 18.00 RITORNO AL PRESENTE. Attualità 19.00 DAI NOSTRI INVIATI. Attualità 19.05 RES GESTAE FATTI. Attualità 19.10 TV7 - I 70 ANNI DEL GENOVA. Attualità 19.20 DOCUMENTI DI STORIA E DI CRONACA. Attualità 20.00 LE MONTAGNE DELLA LUCE - I PASCOLI DEL SOLE. Attualità 21.00 RAI 150 ANNI - DIXIT FATTI. Attualità 23.00 DAI NOSTRI INVIATI. Attualità 6.30 FILM IL BIDONE. 8.20 FILM IL TESORO SOMMERSO. 9.55 FILM IL VOSTRO SUPER AGENTE FLIT. 11.35 FILM GIURO CHE TI AMO. 13.00 FILM FANTASMI A ROMA. 14.40 CIAK POINT - VENEZIA. Attualità 15.25 FILM NUOVOMONDO. 17.25 FILM MIO PADRE, CHE EROE! 19.10 FILM I CENTO PASSI. 21.00 FILM NELLA VALLE DI ELAH. (Drammatico). Regia di Paul Haggis. 23.05 CIAK POINT - VENEZIA. Attualità 23.50 FILM IN QUESTO MONDO LIBERO... (Drammatico). Regia di Ken Loach. 1.30 FILM KAPÒ. (Drammatico). Regia di Gillo Pontecorvo. 19.00 GRANI DI PEPE IV. Telefilm 19.30 HEIDI. Telefilm 20.00 THE NAKED BROTHERS BAND II. Telefilm 20.30 TESORO DELLE FIJI. Telefilm 21.00 GRAND STAR. Telefilm 21.25 LA COMPAGNIA DEI CELESTINI 3. Cartoni 20.20 BOOME REDS. Cartoni 20.30 GLI INDOVINELLI DI RANOCCHIETTA. Cartoni 20.35 L’ALBERO AZZURRO. Attualità 20.50 DISEGNAMI UNA STORIA. Cartoni 21.00 CUCCIOLI. Cartoni 21.15 DISEGNAMI UNA STORIA. Cartoni 19.50 LEONE CANE FIFONE. Cartoni 20.15 SPONGEBOB. Cartoni 20.40 THE GARFIELD SHOW. Cartoni 21.10 GLI INCORREGGIBILI. Serie 21.55 MUCCA E POLLO. Cartoni 22.15 JOHNNY BRAVO. Cartoni 17.00 LE INTERVISTE BARBARICHE. Talk show 18.40 CUOCHI E FIAMME. Attualità 19.40 S.O.S. TATA. Varietà 20.40 TG LA7. 21.10 FILM GIRLFIGHT. 23.10 SPECIALE UMBRIA FOLK FESTIVAL - ORVIETO. Musica Tv 2000 tv2000.it 20.00 SANTO ROSARIO DA LOURDES. Religione 20.30 SOGNO. Documentario 20.55 NEL CUORE DEI GIORNI. 21.20 THE FLYING DOCTORS. Telefilm 22.10 IN ASCOLTO DEL PAPA. 22.35 NOVECENTO CONTROLUCE La5 mediaset.it 17.15 LA TATA. Serie 18.10 DAWSON’S CREEK. Telefilm 18.55 PRIVILEGED. Telefilm 19.45 GREY’S ANATOMY. Telefilm 20.30 EXTREME MAKEOVER HOME EDITION. Doc. 21.10 NOKIA AMICI IN TOUR. Varietà Cielo cielo.it 19.15 APPUNTAMENTO AL BUIO - MADE IN ITALY. Varietà 20.00 TOP CHEF. Varietà 21.00 CAMBIO VITA... MI HA LASCIATO. Varietà 22.00 APPUNTAMENTO AL BUIO - MADE IN ITALY. Varietà 23.00 SEX THERAPY. Varietà Iris iris.it 17.21 FILM MORTI DI SALUTE. 19.32 BOSTON LEGAL V. Telefilm 20.20 LAW & ORDER: UNITÀ SPECIALE V. Telefilm 21.05 FILM RITRATTO NELLA MEMORIA. 23.07 IRIS A VENEZIA. 23.27 FILM CHI LO SA. 6.45 UNOMATTINA ESTATE. Attualità 9.55 APPUNTAMENTO AL CINEMA. Attualità 10.00 TG 1. 10.50 UN CICLONE IN CONVENTO. Telefilm. Con Fritz Wepper 11.35 PROVACI ANCORA PROF 3. Serie 13.30 TELEGIORNALE. 14.00 TG 1 ECONOMIA. Attualità 14.10 VERDETTO FINALE. Attualità 15.00 UN MEDICO IN FAMIGLIA 6. Serie 16.50 TG PARLAMENTO. Attualità 17.00 TG 1. 17.10 CHE TEMPO FA. 17.15 IL COMMISSARIO REX. Telefilm. Con Gideon Burkahard, Wolf Bachofner 18.50 L’EREDITÀ. Quiz. Con Carlo Conti 7.00 CARTOON FLAKES. Ragazzi 10.30 TG2PUNTO.IT ESTATE. Attualità 11.25 IL NOSTRO AMICO CHARLY. Telefilm 12.10 LA NOSTRA AMICA ROBBIE. Telefilm 13.00 TG 2 GIORNO. 13.30 TG 2 E...STATE CON COSTUME. Attualità 13.50 MEDICINA 33. Rubrica di attualità medica 14.00 GHOST WHISPERER. Telefilm 14.50 ARMY WIVES. Tf. 15.35 SQUADRA SPECIALE COLONIA. Telefilm 16.20 THE GOOD WIFE. Tf. 17.05 LIFE UNEXPECTED. Tf. 17.50 RAI TG SPORT. 18.15 TG 2. 18.45 COLD CASE - DELITTI IRRISOLTI. Telefilm 19.35 SENZA TRACCIA. Telefilm 9.00 FILMERCOLE E LA REGINA DI LIDIA. (Mitologico, Francia /italia/spagna, 1959). Regia di P. Francisci 10.40 COMINCIAMO BENE. Attualità 12.00 TG 3. 12.25 COMINCIAMO BENE. Attualità 13.10 LA STRADA PER LA FELICITÀ. Telefilm 14.00 TG REGIONE. 14.20 TG 3. 14.50 TGR PIAZZA AFFARI. Attualità 15.00 QUESTION TIME - INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA Attualità 15.50 FILM CONTRASTI E AMORI. (Commedia, Usa, 2008). Regia di Patrick Sisam 17.20 GEOMAGAZINE 2011. Documentario 19.00 TG 3. 19.30 TG REGIONE. 8.05 HUNTER. Telefilm 9.30 R.I.S. DELITTI IMPERFETTI. Telefilm 10.50 RICETTE DI FAMIGLIA. Attualità 11.30 TG 4 12.00 DETECTIVE IN CORSIA. Telefilm 13.00 LA SIGNORA IN GIALLO. Telefilm 14.05 IL TRIBUNALE DI FORUM. Attualità 15.10 HAMBURG DISTRETTO 21. Telefilm 16.15 SENTIERI. Soap 16.35 FILM UN MAGGIOLINO TUTTO MATTO. (Commedia, Usa, 1968). Regia di Robert Stevenson. Con Dean Jones, Michele Lee, David Tomlinson 18.55 TG 4 19.35 TEMPESTA D’AMORE. Soap Opera 9.10 FILM L’EREDITÀ. (Drammatico, Usa, 1997). Regia di Bobby Roth 11.00 FORUM. Attualità 13.00 TG 5. Nel programma: Meteo 5 13.40 BEAUTIFUL. Soap Opera 14.20 CENTOVETRINE. Soap 14.50 DOVE SEI? Miniserie 15.50 FILM UN’ESTATE A CITTÀ DEL CAPO. (Drammatico, Germania, 2010). Regia di Imogen Kimmel. Con Rebecca Immanuel, Teresa Weißbach, Ray Fearon. Nel programma: Tg 5 minuti; Meteo 5 18.30 AVANTI UN ALTRO. Quiz. Con Paolo Bonolis. Nel programma: Tg 5 - Anticipazione 8.20 MY LITTLE PONY. Cartoni 8.35 L’APE MAIA. Cartoni 9.00 SPANK TENERO RUBACUORI. Cartoni 10.00 TOM & JERRY. Cartoni 10.10 ZIG & SHARKO. Cartoni 10.25 NINÌ. Telenovela 11.25 UNA MAMMA PER AMICA. Telefilm 12.25 STUDIO APERTO. Nel programma: Meteo 13.00 STUDIO SPORT. 13.40 DETECTIVE CONAN. Cartoni 14.10 I SIMPSON. Cartoni 15.00 E ALLA FINE ARRIVA MAMMA! Serie 15.30 O.C. Telefilm 17.10 HANNAH MONTANA. Serie 18.05 LOVE BUGS. Serie 18.30 STUDIO APERTO. 19.00 STUDIO SPORT. 19.25 C.S.I. MIAMI. Telefilm 9.45 IN ONDA - ESTATE. Talk show 10.25 LE VITE DEGLI ALTRI. Documentario 11.25 CHIAMATA D’EMERGENZA. Telefilm 12.30 CUOCHI E FIAMME. Attualità 13.30 TG LA7. 13.55 FILM BULLSEYE! (Commedia, Gb/usa, 1990). Regia di Michael Winner. Con Michael Caine, Roger Moore, Sally Kirkland. 16.00 MOVIE FLASH. Attualità 16.05 AUSTIN STEVENS - LA CARICA DEGLI ELEFANTI. Documentario 17.00 L’ISPETTORE BARNABY. Telefilm 19.00 RELIC HUNTER. Telefilm TG1 60 SECONDI. 23.45 MUSULMANI EUROPEI. Attualità. 23.45 68ª MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA 2011. Attualità. 0.25 RAI 150 ANNI. Att. 1.20 TG PARLAMENTO. Attualità 1.30 ANNA WINTER - IN NOME DELLA GIUSTIZIA. Telefilm 22.50 TG3 LINEA NOTTE ESTATE. 23.25 DOC 3. Documentario 0.25 GATE C. Attualità 0.55 FUORI ORARIO. COSE (MAI) VISTE. Att. 0.05 FILM LADY IN THE WATER. (Fantastico, Usa, 2006). Regia di M. Night Shyamalan. Con Paul Giamatti, B. Dallas Howard 1.00 PAPERISSIMA SPRINT. Varietà. Con Giorgia Palmas, Vittorio Brumotti 2.05 TG 5 NUMERI IN CHIARO. 1.30 POKER1MANIA. Varietà 2.20 STUDIO APERTO - LA GIORNATA. 2.35 RESCUE ME. Telefilm 23.40 TG LA7. 23.50 MOVIE FLASH. Attualità 23.55 NYPD BLUE. Telefilm. Con Dennis Franz 2.05 LA7 COLORS. Varietà DATI DI PROGRAMMAZIONE FORNITI DA COMPUTIME c i e l o t v . i t APPUNTAMENTO AL BUIO. L’amore è cieco, soprattutto al buio. STASERA ALLE 22.00 CANALE 69_DIGITALE TERRESTRE • CANALE 752_SKY 70 Mercoledì 7 Settembre 2011 Corriere della Sera italia: 515249535254 Codice cliente: P er il suo ritorno in video, e per inaugurare la de- cima stagione, Gad Lerner ha scelto un lunedì di paura, con Piazza Affari a picco e una tempe- sta sui Btp da far paura. Scegliere, in questi casi, è un modo di dire: da mesi camminiamo sull’or- lo dell’abisso, con un Paese che sta perdendo la sua credi- bilità e con governanti che si dimostrano incapaci di fronteggiare la crisi. Così, la battuta più efficace della se- rata spetta insperatamente a Guido Crosetto: mentre Gad magnificava la sua sigla, il «Magnificat» di Johan Seba- stian Bach (eseguita in studio dal coro dell’Orchestra «Giu- seppe Verdi» di Milano), il sottosegretario chiosava: «Qui, dopo il Magnificat, ci vuole il Requiem». Il tono dell’Infedele non era difficile da indovinare: quadro cupo, se non catastro- fico, incubo della bancarotta, difficoltà a trovare un via d’uscita. In studio c’erano, fra gli altri, Pietro Modiano (che ha riproposto la sua ricetta per uscire dalla crisi, già espo- sta sul «Corriere»), Maurizio Landini, sempre più preso dal suo personaggio di sinda- calista barricadero, Marcello De Cecco (un po’ assente, la regia lo ha sorpreso persino sbadigliante), Massimo Muc- chetti e Nunzia Penelope (La 7, lunedì, ore 21.20). Si salvi chi può. Gad si è presentato in studio bene ra- sato e pettinato (adesso si ca- pisce perché nei suoi spot ap- pare sempre l’Antica Barberia Colla), quasi a significarci che, da una crisi del genere, se ne esce per vie individua- li, visto che chi ci guida si deve preoccupare più dei pro- cacciatori di femmine che dei destini del Paese. E visto che tutti gli ospiti sono a conoscenza della formula della salvezza, ma, loro malgrado, non riescono mai ad appli- carla. P.S. Domenica sera Raitre ha presentato un brutto, ba- nale e sconclusionato documentario di Andrea Salvado- re sull’11 settembre, introdotto da Giovanni Floris. Era proprio il caso di rispolverare le teorie cospirazioniste per descrivere un dramma che ci ha cambiato la vita? ©RIPRODUZIONE RISERVATA A fil di rete Pay Tv Celentano-Pozzetto scapoli impenitenti Due amici, scapoli incalliti (Adriano Celentano e Renato Pozzetto, foto) gestiscono una ditta che affitta auto d’epoca. Quando uno di loro decide di sposarsi cominciano i guai. Lui è peggio di me Sky Comedy, ore 21 Le telecamere paranormali Damon e Affleck angeli caduti Libero De Rienzo Guerra del cinema italiano in prima serata, perde l’impegno scelto da Raiuno: gli spettatori di «Fortapasc», di Marco Risi con Libero De Rienzo, sono 3.424.000, per uno share del 15,3%. Lerner prevedibile (ma ben rasato) Enrico Brignano Guerra del cinema italiano in prima serata in televisione, vince la leggerezza scelta da Canale 5: gli spettatori di «Un’estate al mare», con Enrico Brignano, sono 4.035.000, per uno share del 19,5%. di Aldo Grasso Dopo essere stata vittima di atti vandalici, una coppia di coniugi per proteggersi installa una serie di videocamere di sicurezza. Durante la notte vengono registrate presenze demoniache. Paranormal activity 2 Sky Cinema 1, ore 21.10 Matt Damon e Ben Affleck sono due angeli caduti sulla Terra. Hanno trovato il modo per tornare in Paradiso, ma c’è chi vuole fermarli. Nei panni di Dio c’è la rockstar Alanis Morissette. Dogma Cult, ore 21 14.20 DIVENTERANNO FAMOSI Un gruppo di ragazzi con le stesse ambizioni si ritrova in un campeggio molto speciale. Sky Cinema Family 15.15 MEDITERRANEO Premiato con l’Oscar, il film diretto da G. Salvatores racconta di un gruppo di soldati italiani dimenticati dalla guerra su un’isola dell’Egeo. Sky Cinema 1 HD 16.15 WINX CLUB 3D: MAGICA AVVENTURA Le perfide Trix interrompono una festa così le Winx non possono fare altro che cercare di rimediare. Sky Cinema Family 17.00 THE MANCHURIAN CANDIDATE L’ascesa politica di un ex eroe di guerra nasconde un agghiacciante segreto. Protagonista della pellicola è D. Washington. Sky Cinema 1 HD 17.05 COSTRETTO AD UCCIDERE Il cowboy Will si incammina verso il Montana con i suoi amici Dutchy e Blue ma i tre si imbattono nella malvagia famiglia Quint. Sky Cinema Classics 19.00 CASANOVA ‘70 M. Monicelli dirige M.Mastroianni nel ruolo di un latin lover. Nomination agli Oscar. Pellicola evergreen. Sky Cinema Classics 19.10 FRENCH KISS Un’americana (M. Ryan) paurosa dell’aereo parte per Parigi in cerca del suo ex. Ma incontra un francese (K. Kline) “particolare”. Sky Cinema Passion HD 20.55 COLPO VINCENTE Stati Uniti, anni ‘50. Un allenatore di basket, accetta di seguire squadra di un college di scarsa importanza. MGM 21.00 I GUERRIERI DELLA NOTTE Western metropolitano incentrato sullo scontro tra bande di New York. Sky Cinema Classics QUANTO È DIFFICILE ESSERE TEENAGER! La giovane Lola si trasferisce con la famiglia da New York al New Jersey e fa amicizia solo con la stravagante Ella. Sky Cinema Family L’UOMO NELL’OMBRA Un giornalista viene assunto per scrivere le memorie dell’ex-primo ministro britannico Lang ma il lavoro si rivela rischioso. Sky Cinema Max HD 21.10 PARANORMAL ACTIVITY 2 La sorella di Katie è stata preda di alcuni vandali e per questo ha deciso di installare un sistema di videosorveglianza. Sky Cinema 1 HD G.I. JOE - LA NASCITA DEI COBRA Dietro la sigla G.I. Joe si nasconde un’elite militare addestrata per sconfiggere il trafficante Destro. Sky Cinema Hits HD 22.35 ZAMPA E LA MAGIA DEL NATALE Babbo Natale cerca di risollevare lo spirito delle feste recandosi a New York. Qui viene rapinato e perde la memoria... Sky Cinema Family Cinema Sport 15.10 VICTORIOUS Nickelodeon 16.30 IL COMMISSARIO CORDIER Fox Crime HD 17.15 BONES Fox Life 18.10 GREY’S ANATOMY Fox Life 19.00 GRANI DI PEPE IV Rai Gulp 20.00 SEX AND THE CITY Fox Life 20.05 ZACK E CODY SUL PONTE DI COMANDO Disney Channel 20.30 LA VITA SECONDO JIM Fox HD 21.00 KITCHEN CONFIDENTIAL - CUOCHI A NEW YORK Fox Life 21.10 THE UNUSUALS Sky Uno 21.50 C.S.I. MIAMI Fox Crime HD 22.00 SPARTACUS: GLI DEI DELL’ARENA Sky Uno 22.10 CYBERGIRL Disney Channel 22.20 I-CARLY Nickelodeon 22.40 C.S.I. NEW YORK Fox Crime HD 14.00 NON DITELO ALLA SPOSA! LEI 15.55 EXTREME MAKEOVER HOME EDITION Sky Uno 16.10 S.O.S. TATA Fox Life 17.00 AL PASSO CON I KARDASHIAN E! 18.30 PROJECT RUNWAY - TAGLIA, CUCI... SFILA! Sky Uno 19.05 JERSEYLICIOUS E! 20.10 HELL’S KITCHEN USA Sky Uno 21.00 KHLOE AND LAMAR E! 21.55 SEX EDUCATION SHOW Fox Life 22.00 THE REAL L WORD E! 22.15 I ROBINSON K2 22.55 AMERICA’S NEXT DRAG QUEEN Fox Life 23.15 NAKED & FUNNY E! 23.45 PRONTO INTERVENTO Sky Uno 23.50 10 ANNI PIÙ GIOVANE: LA SFIDA LEI 14.00 BABY LOONEY TUNES Boomerang 15.00 TEEN DAYS Rai Gulp 16.00 SCAN2GO K2 17.15 I PINGUINI DI MADAGASCAR Nickelodeon 18.00 BEN 10 ULTIMATE ALIEN Cartoon Network 19.10 LA PANTERA ROSA & CO. Boomerang 20.05 LEONE IL CANE FIFONE Cartoon Network 21.00 MISSIONE CUCCIOLI DeAkids 21.20 LA PANTERA ROSA & CO. Boomerang 21.25 A TUTTO REALITY: L’ISOLA K2 21.30 DUE FANTAGENITORI Nickelodeon 21.40 PIPPI CALZELUNGHE DeAkids 21.45 CUCCIOLI CERCA AMICI Boomerang 14.00 MITI DA SFATARE Discovery Channel HD 15.05 BATTLE MACHINE BROS Discovery Science 16.05 ENIGMI ALIENI-MONDI SOMMERSI History Channel 17.00 L’ULTIMO SOPRAVVISSUTO Discovery Channel HD 18.15 A CACCIA DI MOSTRI: LA BESTIA NERA History Channel 19.55 INVENZIONI A CATENA National Geographic 21.00 RISING: LA RINASCITA DI GROUND ZERO Discovery Channel HD 21.55 11/9 L’INCUBO AMERICANO National Geographic 22.00 AZIONE ANTISEQUESTRO Discovery Channel HD Serie Tv Intrattenimento Ragazzi Documentari 22.40 A PIEDI NUDI NEL PARCO Paul (R. Redford) e Corie (J. Fonda) sono freschi sposi che prendono possesso del loro appartamento. Sky Cinema Classics 22.55 CLIFFORD - MA CHI ME L’HA FATTO FARE? Diretto alle Hawaii con i genitori, il piccolo Clifford vuole però andare in vacanza a Dinosaurworld a Los Angeles... MGM 23.15 STAR SYSTEM - SE NON CI SEI NON ESISTI Il giornalista Sydney critica da sempre il mondo delle celebrità fin quando gli offrono la possibilità di entrarci... Sky Cinema Hits HD 0.15 NON SONO STATO IO! Le vacanze di Vincent e Martin sono movimentate da alcuni ragazzi che vogliono insidiare il loro rifugio sull’albero. Sky Cinema Family 0.20 LA CITTÀ CHE AVEVA PAURA Film basato sulla vera storia di un serial killer che attorno al 1946 terrorizzò una cittadina dell’Arkansas. MGM 0.30 ANATOMIA DI UN OMICIDIO O. Preminger dirige un film sul rapporto tra giustizia e verità. Protagonista J. Stewart. Sky Cinema Classics 0.50 MANGIA, PREGA, AMA Tratto dal best seller di Liz Gilbert, è la storia vera della scrittrice che abbandonò tutto per girare il mondo alla ricerca di sè stessa. Sky Cinema 1 HD 13.45 BILIARDO: GIORNO 3 Mastersit City di Shanghai. Diretta Eurosport 14.00 RUGBY: LA STORIA DELLE FINALI MONDIALI Sky Sport 2 HD 14.30 BASKET: CAMPIONATO EUROPEO MASCHILE RaiSport 1 15.30 RUGBY: LA STORIA DELLE FINALI MONDIALI Sky Sport 2 HD 16.00 CICLISMO: TAPPA 17 Vuelta di Spagna. Diretta Eurosport 16.30 SPORT ESTREMI: BOSTON Red Bull Cliff Diving Sky Sport 2 HD 17.00 RUGBY: IRLANDA - INGHILTERRA Test Match Sky Sport 2 HD 17.55 TENNIS: QUARTI DI FINALE UOMINI US Open. Diretta Eurosport 18.00 CALCIO: INGHILTERRA - GALLES Qualificazioni Europei 2012 Sky Sport 1 HD 21.00 CALCIO: BRESCIA - JUVENTUS 12/09/04 Serie A Story ESPN 21.30 CALCIO: SAMPDORIA - GUBBIO Serie B Sky Sport 1 HD 22.00 RUGBY: EP. 3 Mondiali di Rugby - Greatest Hits ESPN 22.30 RUGBY: IL MONDIALE 2007 DELL’ITALIA Sky Sport 2 HD 23.00 CALCIO: LAZIO - MILAN 07/10/07 Serie A Story ESPN 23.15 CALCIO: INGHILTERRA - GALLES Qualificazioni Europei 2012 Sky Sport 1 HD 23.30 RUGBY: IL VIAGGIO DELL’ITALIA Sky Sport 2 HD Sky I Warriors in fuga dalle gang Film e programmi Forum «Televisioni»: www.corriere.it/grasso Videorubrica «Televisioni»: www.corriere.tv Vincitori e vinti 14.10 SANCTUARY III. Telefilm STEEL 14.17 DR. HOUSE - MEDICAL DIVISION VI. Telefilm JOI 14.35 PER CHI SUONA LA CAMPANA. Film Studio Universal 15.07 UNA MAMMA PER AMICA VI. Telefilm MYA 15.20 OBSERVE AND REPORT. Film Premium Cinema 15.26 THE MIDDLE II. Telefilm JOI 15.50 THE MIDDLE II. Telefilm JOI 15.55 UNA MAMMA PER AMICA VI. Telefilm MYA 15.55 PUSHING DAISIES II. Telefilm STEEL 16.17 MONK IV. Telefilm JOI 16.40 HUMAN TARGET I. Telefilm STEEL 16.50 HOLLYWOOD COLLECTION. Rubrica Studio Universal 16.55 PREACHER’S KID. Film Premium Cinema 17.06 UNDERCOVERS I. Telefilm JOI 17.13 UN DIVANO A NEW YORK. Film MYA 17.20 LUNA DI CARTA. Film Studio Universal 17.54 UNDERCOVERS I. Telefilm JOI 18.25 SQUADRA ANTIMAFIA 3 PALERMO OGGI. Miniserie STEEL 18.42 THE CLEANER I. Telefilm JOI 18.52 L’UOMO DELLE STELLE. Film Premium Cinema 19.10 LA FINE DELLA FAMIGLIA QUINCY - IO HO UCCISO!. Film Studio Universal 19.34 ER - MEDICI IN PRIMA LINEA XIII. Telefilm JOI 19.37 COVERT AFFAIRS I. Telefilm MYA 20.21 THE MENTALIST I. Telefilm JOI 20.25 COVERT AFFAIRS I. Telefilm MYA 20.25 HUMAN TARGET II. Telefilm STEEL 20.40 UNDER THE INFLUENCE. Show Studio Universal 20.47 RED CARPET. Rubrica Premium Cinema 21.15 TATA MATILDA E IL GRANDE BOTTO. Film Premium Cinema 21.15 DR. HOUSE - MEDICAL DIVISION VI. Telefilm JOI 21.15 SOLO UN PO’ D’@MORE. Film Tv MYA 21.15 IL COLORE VIOLA. Film Studio Universal 22.05 DR. HOUSE - MEDICAL DIVISION VI. Telefilm JOI 22.46 ULTRA. Documentario JOI 23.00 CHUCK IV. Telefilm STEEL 23.02 HOUSE STORY. Show JOI 23.06 RIZZOLI & ISLES I. Telefilm MYA 23.11 JUSTICE - NEL NOME DELLA LEGGE. Telefilm JOI Mediaset Premium Durante un raduno delle gang di New York viene assassinato un potente boss. Vengono ingiustamente accusati i Warriors che, in fuga verso Coney Island, vengono inseguiti da tutti. I guerrieri della notte Sky Classics, ore 21 Jazz 33 giri: una selezione di capolavori su puro vinile 180g. E il jazz torna a suonare nel posto dov’è nato: su un 33 giri. 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