castaneda, si vive solo due volte (interviste).pdf

March 25, 2018 | Author: klawer | Category: Witchcraft, Shamanism, Anthropology, Religion And Belief, Philosophical Science


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ll'etica l �ALE " �A A L T E R N A T I V A INTRODUZIONE Lo sciamano e le Quando uscf il suo primo libro scimmie folli (1968), Carlos Castaneda fu sbrigativamente etichettato come l'ennesimo araldo folle della ditta "psichedelia-allucinogeni-diavolerie varie". Poi, quando furono pubblicati i libri successivi, lo scenario cam­ biò decisamente: Carlos si impose come fine antropologo di ricca e varia umanità, che esponeva con raro acume la filosofia e il modus vivendi di uno sconcertante stregone indio, il mitico don Juan Matus, erede di antiche magie e di segrete sapienze della scomparsa razza tolteca. Non solo, ma le storie di Carlos erano al di là di ogni facile classificazione, perché, in modo originale e accattivante, puntavano inesorabili verso l'incredibile obiettivo di descri­ vere in termini concreti un altro mondo, un'altra dimensio­ ne, una "realtà separata" dalla nostra, quanto mai spaven­ tosa e affascinante: la realtà percepita e vissuta dagli stre­ goni (i brujos), il gruppo di sciamani guidati appunto da don Juan. La porta d'accesso a questa realtà non ordinaria, secondo gli sciamani, risiede nel "doppio", lo spirito che vive in noi e che può essere liberato con l'atto magico del sognare consapevolmente (sognare con la coscienza di stare sognando). Negli ultimi decenni Castaneda è divenu­ to un caso, non solo letterario, ma anche culturale e di costume. Si racconta che frotte di persone, comprese alcune note personalità, gli abbiano dato inutilmente la caccia per assu­ merlo come guru ... Tentativi andati a vuoto poiché, per qua­ si trent'anni, Carlos si è reso irreperibile, non concedendo che rarissime interviste, evitando la scena pubblica, dando cosi origine a una serie di irrisolte questioni sul suo reale sti­ le di vita, la sua immagine e la sua stessa età e nazionalità. Esponenti di rilievo della cultura occidentale lo hanno indi­ cato come il maggiore antropologo vivente, l'unico che abbia sondato in profondità i segreti della vita sciamanica, divenendo l'erede di un'antica tradizione di conoscenza che dovrebbe risalire a una stirpe di "veggenti" (seers) col­ legati ai primordi della civiltà precolombiana in Messico. Lo sciamano: il contatto diretto con le segrete energie che muovono la vita. Energie che non vediamo e non percepia­ mo, perché viviamo completamente assorbiti da un tipo di condizionamento sociale e collettivo che ci fornisce, fin dal­ la nascita e poi con l'educazione, di formidabili paraocchi, tirannici, totali e... insospettabili. Secondo Castaneda noi siamo creature la cui strada evo­ lutiva può procedere soltanto, ed esclusivamente, sui bina­ ri della consapevolezza. E per sviluppare la consapevolez­ za bisogna imparare a vedere dietro alle apparenze, come gli sciamani. Bisogna rimuovere i paraocchi. Invece, que­ sto fine evolutivo è stato tradito e abbandonato. Noi, ormai, schiavi di un anonimo pilota automatico, una sorta di "scimmia folle" che ci concede solo una misera illu­ sione di identità, obbediamo ciecamente ai punti-cardine del suo programma: 2) 1) credere che già sappiamo tutto; sviluppare l'ego e il senso di importanza che esso richie­ de; 3) procreare. Questo è il programma della <<scimmia folle», il pilota auto­ matico, il padrone dei paraocchi che ci comanda non visto. Invece, secondo la visione degli antichi veggenti, riportata da Castaneda, l'essere umano è essenzialmente una crea­ tura la cui prima ragion d'essere consiste nel percepire. La percezione è il senso della vita, è su di essa che si fonda e è che la stra­ da verso una <<realtà separata>> e verso la crescita della con­ sapevolezza possiede una sua naturale protezione dai gio­ chi omologati delle folli scimmie che scorrazzano nella nostra quotidianità.volare verso l'immensità che ci attende qui fuori. . l'ultimo erede degli stregoni toltechi.. quando invece fu crea­ to per percepire e per vivere anche in altre realtà. Il problema è che l'essere umano si è ridotto a percepire un'unica realtà. Altre realtà.. senza clamore e pubblicità. Ma rima­ ne sempre un personaggio sfuggente. Il fine ultimo della conoscenza sciamanica è la conquista della libertà. forse. i "veggenti" descrivono la vita come differenti livelli di esistenza.. ha tenuto dei semi­ nari aperti al pubblico. Non è forse singolare che un personaggio cosi noto e cari­ smatico. nell'area di Los Angeles. Dopo decenni di anonimato. Castaneda è uscito allo sco­ perto. sovrapposti l'un l'altro similmente agli strati che compongono una cipolla. e che trascinano tutto nei fanghi della palude di plastica.prende forma la realtà.. per poter infine « . continui a pubblicare con enorme seguito di pubblico e che.. resosi finalmente disponibile all'esterno. mondi paralleli. atto che richiede di infrangere le barriere che limita­ no la percezione delle realtà (o mondi) possibili. Negli anni novanta ha concesso qualche intervista (ma non foto) e. sviluppando cosi il proprio essere in un continuo processo evolutivo. Giovanni Feo . non sia piu inseguito e tampinato dai mass-media? La risposta. in altri mondi. recitando soporiferi salmi con la convin­ zione di essere immortali. ". tanto che la grande stampa ha ormai rinunciato a inseguirlo per catturarne l'im­ magine e i possibili scoop. Si ViVe SOlO IJU8 VOlte . ) è scappato dal miserabile teatro della vita di tutti i giorni. non proprio un uomo quanto un essere che non sente nessun tipo di attaccamento per il mondo come lo conosciamo noi. il sigillo di una stirpe di stregoni wcchia di secoli il cui trionfo è stato quello di riuscire a rompere il "patto" della normale realtà. Oggi sono venuto a chiedervi." Non venite con questa idea in testa. Carlos Ct1staneda !J. " Ho letto i suoi libri e li trovo infantili. Con l'uscita del suo nono libro. Qui. Ho già avuto occasione di parlare a dei bravi studenti.Con la sua visione di una "realtà separata". della libertà. solo per un'ora. La gente ha saputo che avrei par­ lato ed è venuta per smontare Castaneda. Per favore: non venite qui arma­ ti del vostro "senso comune". Dopo anni di disciplina rigorosa (gli anni della "via del guerrie­ ro''." "Tutti i suoi libri sono noiosi. del sognare e della morte (piu tutte le cose buffi che capitano sulltz strada ver­ so l'infinito). Mi piacerebbe che voi oggi faceste una cosa. Ci aggrappiamo a que- . È un uomo vuoto. IL SENSO COMUNE UCCIDE «Mi chiamo Carlos Castaneda. Mi piacerebbe che sospendeste il vostro giudizio. Larte di sognare è riapparso (per un attimo) alla sua maniera. Non servirebbe a niente.z fùlminato una generazione. Carlos Castaneda non abita piu qui. Per farmi del male. Il senso comune e l'idealità sono le cose che ci uccidono. un tubo. Non ascoltatemi come dei bravi studenti. di aprirvi all'opzione che sto per presentarvi. È l'ultimo nagual. uno che racconta storie ej(wole. sono morti e arroganti. il leggendario stregoneparla con Bruce \Vttgner a proposito di don juan. Abbiamo ereditato questa conoscenza. a Maui e a Esalen. là fuori. pragmatiche che non sono fuori dalla vostra portata. poi scomparirò. un pas­ seggero. Ho bisogno di voi come ho biso­ gno di un buco in testa. non adesso. I resoconti di queste due donne sono delle miniere fenomenologiche. Mi piacerebbe che anche altri aves­ sero la stessa possibilità. Taisha Abelar e Carol Tiggs. Un mese. Le sue compagne. cronache in buona fede della loro iniziazione e del loro addestramento. Sono stato inavvicinabile per trent'anni.ste cose con i denti: questo è la "scimmia". Non lo faccio per guadagnarci qualco­ sa. Non possia­ mo permettercelo. . Provo un piacere esotico nell'osservare questo volo. Non sono uno che va in giro a parlare.L eredità di don Juan» in Arizo­ na. Navigo. for­ se due . Questo è il modo in cui ci chiamava don Juan Matus: scimmie insane. hanno tenuto conferenze dal titolo «<l sognare tolteco. don J uan ci ha detto di non essere apologetici. . Noi non siamo di mentalità ristretta.» SI ESCE DA QUESTA PARTE Il navigato re ha parlato di persona a gruppi di ascoltatori a San Francisco e Los Angeles. Nei due anni passati sono usciti i libri della Donner-Grau (Essere nel sognare) e della Abelar (Il pas­ saggio degli stregoni) in cui discutono su Castaneda e della loro tutela sotto don Juan. dato che mai i lettori di Castaneda hanno . Abbiamo un debito da pagare verso coloro che si sono presi il disturbo di mostrarci certe cose. Florinda Donner­ Grau. Per un attimo adesso sono qui. Sono anche una for­ tuna inaspettata. non ho bisogno di nulla. Ma io sono un viaggiatore. Vogliamo farvi vedere che esistono delle opzioni strane. è puro eso­ terismo! È un segreto. («Le don ne sono quelle che hanno l'incarico».avuto accesso a tali prove dirette e illuminanti della sua espe­ rienza. tutte laureate in antropologia all'Università di Los Angeles. Noi dobbiamo assumerci la responsabilità del fotto non negoziabile che siamo degli esseri che devono morire. lui dice. sono quel­ le dì don Juan Matus. Non sono qui per tirare la vostra catena o per Ìntrattenervi. I L PARTY OFFENSIVO <<Non conduco una doppia vita.») La Donner-Grau descrive il consenso colletti­ vo attorno a questi lavori come «intersoggettività tra strego­ ni». . Loro sono delle seduzioni "energetiche". « È il loro piano d'azione. un richiamo percettivo alla libertà radicata in una singola pro­ messa mozzafiato. Vivo questa vita: non esiste uno scollamento tra quello che io dico e quello che io faccio. l'indiano del Messico che mi ha mostra­ to questo altro mondo. ognuno di noi è come una mappa altamente individuali­ sta della stessa città. Io sono semplicemente il loro auti­ sta filippino. Quello che vi dirò oggi non sono le mie opinioni. Si rimane colpiti dalla forza di persuasione dei loro argomen­ ti. Quindi non offendetevi! Juan Matus mi ha rivelato un sistema funzionante garant ito da ventisette generazioni di stregoni. Le protagoniste in questione. Un posto per nulla adatto a un timido seguace della New Age. e per un buon motivo. Senza di lui sarei stato un vecchio pro­ fessore che avrebbe passeggiato con gli studenti in un cortile con il suo libro sotto il braccio. sono delle formidabili metodologiste che hanno stranamente adat­ tato le loro discipline accademiche per arrivare a descrivere il mondo magico che presentano: una configurazione di energia chiamata «Seconda attenzione». . ecco perché non esplodiamo. Da allora. il vecchio contadino coi sandali altri non era che un potente stregone. Freddo oggi eh? Non ci sono piu le stagioni come una volta . Mentre si trovava in Arizona per com­ piere una ricerca sulle proprietà medicinali delle piante. . . L'assistente maestro rifiutò.A scuola dal­ lo stregone. A scuola dallo stregone. incon­ trò un indiano yaqui che si offri di aiutarlo. ha continuato <<a toglie- . » I L TEATRO DELLA STREGONERIA UVE Nel 1 960 Castaneda era un laureato in antropologia all'Uni­ versità di Los Angeles. posso sempre inse­ gnare antropologia.divenne immediatamente un classico. . un nagual che astutamente lo arruolò come attore nel <<mito dell'energia» (Abelar lo chia­ ma <<teatro della stregoneria li ve»). e questo è il mio libro. . . Lo stupefacente libro nato da questo incontro . la sua pittoresca guida. il genio bruciato. strappando sistematicamente i cardini delle porte della percezione e ful­ minando una generazione. noi lasciamo sempre una valvola di sfogo. "Se tutto il resto fallisce. All'insaputa di Castaneda. " Siamo sempre dei perdenti con delle sce­ neggiature da perdenti. Il giovane ricer­ catore offri cinque dollari all'ora per i servizi di don Juan Marus. "Sapete che siamo già alla dodicesima ristampa? È stato appena tradotto in russo. don Juan chiese qualcosa di particolare: l' <<attenzione totale» da parte di Castaneda. Come ricompensa per i suoi servizi. Sapete che è già uscito in edizione economica?" Sarei stato l'uomo che ha scritto quel libro. "Sono il dottor Castaneda." O forse sarei qui a parcheggiare la vostra macchina dicendo banalità del tipo: "Caldo oggi eh? .Vedete. " . Questi nastri formano delle «trecce» che contengono t ut­ ti i mondi possibili. aggiungendo diari del­ la sua esperienza. Questo è ciò che fanno gli stregoni: navigano.» Ha scritto che una definizione appropriata per stregoneria è «il percepire l'energia direttamente». Allora cosa ci t iene fermi? I. Non si tratta semplicemente di un' amalgama di pelle e ossa simile a una scimmia.:idea degli stregoni è che noi siamo sepolti da un'educazione sociale. Lo associamo con delle assurdità medieva­ li tipo: rituale. la vera consapevo­ lezza. Gli stregoni chiamano il mondo che noi conoscia­ mo «il nastro umano>> o «la prima attenzione>>. «Abbiamo bisogno di un termine nuovo al posto di stregone­ ria. Don Juan Matus aveva una proposta intrigante: cosa sarebbe accaduto se Castaneda avesse cambiato la disposizione delle sue truppe? Se avesse liberato l'energia utilizzata di solito per .re una dopo l'altra le pelli alla cipolla». Prima di rendercene conto la bat­ taglia è finita: moriamo squallidamente messi in catene dal Sé. Mi piace di piu "la via del guerriero" o "navigazione" . ma di una palla a forma di uovo. Un titolo definitivo per la sua opera potrebbe essere " La scomparsa di Carlos Castaneda''. Loro liann·o � nche «visto>> l'essen za -della forma umana. capace di viaggiare lungo questi fili incandescenti verso altri mondi. il nostro ordine del giorno è quello di servire il nostro ego invece del nostro spirito. tutti reali come il nostro (che è solo uno tra i tanti) . è troppo cupo. male. autorevoli delucidazioni di realtà non ordi­ narie in grado di erodere il sé. fatta di luce. Andiamo alle nostre tombe negando di essere delle creature magiche. Gli stregoni hanno visto che l'essenza dell'universo assomiglia a una matrice di energia sparata attraverso un nastro di conoscenza. strutturata per per­ cepire il mondo come un luogo di oggetti solidi e di finalità. mantenimento e presentazione>> dell'ego. se si fosse ritirato dalla «difesa.l'aggressione del corteggiamento e dell'accoppiamento? Se avesse limitato il suo senso di importanza. Qualcuno scriverà dei libri su di lui. Icone della <<Consapevolezza>> passata presente e futura. Arriva gente che annota appunti furiosamente. supplica. avrebbe potuto passarci? Il vecchio indiano Io aveva aggancia­ to su commissione del mondo degli stregoni. se aves­ se smesso di preoccuparsi di piacere agli altri. fa schizzare fuori racconti selvaggi di libertà e potere come fou­ lard dal cappello di un prestigiatore: toccante. capace contemporaneamente di sedurre e di esorta­ re i loro <<corpi energetici>>. e l'effetto è allo stesso tempo cal­ do e freddo. librerie. seguaci del chan­ nefing. suonatori di tamburo. Altri ancora terranno dei seminari. raggelante e chirurgicamente preciso. <<Chie­ detemi qualunque cosa>>. Per adesso in luoghi privati. <<Arrivano per ascoltarmi per un paio d' ò­ re e il week-end seguente fanno già delle conferenze su Casta­ neda! Questa è la scimmia. Ma cosa fa Castaneda durante il giorno? Parla alle scimmie insane. La gente compie dei veri e propri pellegrinaggi per vederlo. groupies dell'energia. scettici e sognatori lucidi. apprendisti stregoni. della meditazione. avvocati. magnati. studiosi. divertente. natural­ mente a pagamento. osce­ no. come ghiaccio secco.>> Sta per ore in piedi davanti al suo pubblico. eremiti e sciamani. fans dei Grateful Dead. persino amanti e vecchie conoscenze <<di 10. Con numinosa finesse. <<Cosa volete sapere?>> . elegante. pale­ stre. di essere rico­ nosciuto o di essere ammirato? Avrebbe guadagnato abba­ stanza energia per vedere la crepa nel mondo? E se l'avesse vista. gente che conta e seduttrici.000 anni fa>>. i piu pigri solo qualche capitolo. è il mio comple­ mento. Non a vivere nelle montagne del New Mexico. con sé stessa ha riportato una enorme massa di energia che può permetterei di andare là fuori. La por­ tai fuori e le chiesi dove fosse stata. C'è un grande ingresso dove posso portarvi per conto del­ la stregoneria. si sono resi improvvisamente acces­ sibili? Perché proprio adesso? Che cosa c'è dietro? !:ENORME PORTA << Esiste una persona che va nell'incognito e ci aspetta. tump tump tump. La sua sparizione è durata dieci anni. Il cuore mi salta fuori dalla camicia. Quindi. Continuai a parla­ re. Aveva solo vaghi ricordi . Il suo ritorno ci ha dato un nuovo anello di pote­ re. poi è svanita. sospendete il giudizio! Avre­ mo un adesivo da attaccare alla macchina: Il senso comune uc­ cide! «Carol Tiggs era andata via.una porta enorme attraverso cui noi possiamo pas­ sare.Perché Castaneda & Co.dal punto di vista energetico . Un giorno stavo tenendo una con­ ferenza al Phoenix Bookstore e lei si materializza. Si chiama Caro! Tiggs. "Ma hai un aspetto cosi nor­ male. Dove è stata è inconcepibile. Parlai per due ore senza sapere cosa stessi dicendo. ve lo assicuro. << La riapparizione di Caro! Tiggs ha aperto . vuole che la raggiungiamo. Scher­ zava.. Non si sottomette alla razionalità. Dieci anni! Si sentiva un po' strana e cominciò a sudare. Ecco perché siamo dispo­ nibili adesso." Caro l Tiggs gli ha risposto: «Che cosa ti aspettavi? Che mi uscissero dei fulmini dalle rette?". . Era con noi. Qualcuno è stato presentato a Caro! Tiggs a una conferenza ed è rimasto deluso. per favore. personali. Huxley . sembra un identikit del­ la polizia raffigurante un bonario olmeco da Reader's Digest. celebre libro di A. Piu o meno nello stesso periodo in cui veniva dichiarato mor­ to Pau! McCartney. Nessuno gli ha mai detto che la privacy è una cosa del passato? In cambio della nostra «totale attenzio­ ne» lui deve guidarci. Dove abita? Che cosa pensa dei Duetsdi Si narra? Che cosa ha fatto coi cospicui profitti dei suoi libri? Guida una Bendey turbo come ogni vecchio guru che si rispetti? Era proprio lui con Michael Jordan ed Edmund Whi­ te in quel locale uptown alla moda? Hanno provato per anni a infilzarlo come una farfalla.LE PUTTANE DELLA PERCEZIONE* Chi è Carlos Castaneda. Ci sono cose che uno vorrebbe sapere. animatori New Age e sceneggiatori che vogliono adattare la sua opera. cose mondane. Perché non la smette? Diteci quanti anni ha e fatelo foto­ grafare da Avedon . Il suo agente e i suoi avvocati fanno barriera a tempo pieno contro gli assalti di giornalisti e pazzi.]. e Doohrs ofperception (Le porte della percezione). [n. Per non parlare dei falsi * Nel testo originale c'è un gioco di parole tra "Whores of perception". quello che ne è venuto fuori. titolo del paragrafo. Quando la rivista si rese conto che non si trattava di lui. Negli anni settanta. Time gli dedicò una copertina (nella foto solo gli occhi erano visibili). le dicerie presero corpo: Carlos Castane­ da era Margaret Mead. non lo ha perdonato. il risultato assurdo. con o senza autorizzazione. Han­ no persino ricostruito la sua faccia usando i ricordi di suoi vec­ chi colleghi e di conoscenti non molto affidabili. famosi e sco­ nosciuti. ha una vita? Siamo negli anni novan­ ta.dt. Se ci fosse consenso sul fat­ to di farsi crescere le ali. Lui non prova interesse ver­ so i guru o il gurismo. niente ranch con devoti inturbantàti. Se l'ordine sociale regnante impone la procreazione. niente numeri speciali di Vogue " Paris sotto la sua direzione. non può essere comprata o capita. Dopo trent'anni. le cose sarebbero diver­ se. niente dépliant.>> Castaneda e i suoi confederati sono dei radicali energetici di quella che potrebbe essere la sola significante rivoluzione del nostro tempo: nient'altro che cambiare gli imperativi biologi­ ci in fattori evolutivi. ci sarebbe il volo. tutti ascolterebbero il Grande Babbo. la taglia sulla sua testa è ancora m lto alta.� seminari strapieni di p udoCarlos. Io non voglio niente da nessuno. nessu­ na Accademia del sogno. (Quando viene invi­ tato a una conferenza. Se fossi alto e bello. Non ci saranno dei Castaneda l nsritute. per manipolare. funghi o sesso tan­ rrico. Col consenso si for­ ma la massa. come posso mentire? Si dicono bugie per ottenere qualcosa. « La libertà è gratuita. L: ingresso è di solito un paio di dollari. Tutto ciò che viene chiesto ai partecipanti è la loro totale attenzione. La gente dice che sto mentendo. nessun Centro studi avanzati di stregoneria. n ci saranno Bendey turbo. giusto per pagare l'affitto della sala. Con i miei libri ho provato a presentare un'opzione: la consapevo­ lezza può essere un mezzo di trasporto o di movimento. con la massa ci sarà il movimento. Castaneda non riceve denaro e si offre di pagare da sé le spese di viaggio. lo spericolato ordine degli stregoni (una banda di pirati energetici) sta perseguendo qualcosa molto meno ter- . solo consenso. Non sono stato molto convincente. Non ci saranno biografie né scandali. tutti pensano che io stia scri­ vendo dei romanzi. Noi vorremmo consenso riguardo al fatto che ci sono altri mondi oltre al nostro. Piu tardi l'ho placcata in un ango­ lo della cucina e le ho detto: "Cosa ti racconti quando sei sola nel bel mezzo della notte?". C'è una certa donna. Carlos. Dopo essere diventato "Carlos Castaneda". "Ehi Alan . È proprio un segreto di merda. gli dissi. proprio davanti a me.ra terra. Sono imper­ fetto. Non trovarti mai da solo" . lasciando intatta la consape­ volezza. Sono andato a vederla a casa di un tipo e lei stava accarezzando un uomo in mezzo alle gambe. " Cosa vedi quando sei sola davanti allo spec­ chio?" La sua risposta è stata: "Ah. È questo il segreto? Non trovarti mai da solo? Che orrore. Era una cosa che era solito doman­ darmi don Juan. come la mettiamo?". Non era quello che pretendeva di essere. . Mi fece una paura pazzesca. Attraverso le sue mani passano milioni di dollari. Mi chiese di andare a letto con lui. LA SCIMMIA SQUISITA «Quando ero giovane. Lo stava facendo per impressionarmi? Per scioccarmi? Non sono uno che si scompone facilmente. ma abbracciare la propria debolezza significa essere uma­ no". uno dei miei idoli eraAlan Wans. E lui: "Ma Carlos non vedi la bellezza di questo fatto? Io sono capace di capire la perfe­ zione ma non posso raggiungere ciò in cui credo. Gli dissi che conoscevo della gen­ te che si comportava in maniera opposta: fa ciò che dice. sono stato ammesso alla sua presenza. Il loro sorprendente ed epico intento è quello di lascia­ re la Terra nello stesso modo in cui l'ha lasciata don Juan vent'anni fa: come pura energia. Questa è una stronzata. questo è il segreto. Gli stregoni chiamano questo salto mortale «il volo astratto>>. E vive per provare che noi siamo degli esseri sublimi. grande spiritualista. esercita da vent'anni. Era solito dire: " Sono nato cane ma non devo morire allo stes­ so modo. Un momento terrificante.. la cosa mi portò alla mente una confusione di domande: in ogni caso dove era? Nello stesso posto da cui era . Ha lasciato il mondo. Certo ognuna delle due cose è vera. grandi magazzini. questo è il punto. Questo mi ha chie­ sto.o stregone yaqui mi chiese di sospendere il giudizio per tre giorni. vi invitiamo a celebrare questo rito di passaggio con un liquore squisito . ma essere sublime. La pubblicità del Drambuie sembrava particolarmen te odiosa: inevitabil mente. intatto. in un modo o nell'altro. ma quanto piu portentoso è l'essere sublime! La scimmia è insana. con un tocco di casual chic.l . Quanto mi ha ossessionato questo fatto. è bruciato dall'interno. Don Juan stava ridendo nella sua tomba (o fuori ) . ma anche squisita. un giorno diventeremo come i nostri genitori. Le donne erano vestite in modo discreto. non importa quanto lottiamo. si.. "Vuoi morire come tuo nonno?" Poi arrivò la grande domanda: " Che cosa stai facendo per evitare di morire in quel modo?". ma era un guerriero impeccabile. Don Juan era una brutta scimmia. Vuoi vivere come tuo padre?". Invece di resistere a que­ sto fatto.>> MASSA CRITI CA Mi sono incontrato con Castaneda e le "streghe" per un perio­ do di una settimana in ristoranti. di credere per tre giorni che essere umano non voleva dire essere debole. non dovevo. Stavo sfogliando New Yorker seduto in un caffè all'aperto p res­ so il Regent Beverly Wilshire. Non risposi. . . Loro erano attraenti e giovanili. È diventato energia. stanze di albergo. Non le avresti mai notate in mezzo alla folla. La risposta era: " Niente". ma non mi aiutava molto. Che cosa era esattamente la seconda attenzione? Mi pareva tutto chiaro mentre leggevo quei libri. Ogni studente di antropologia conosce la storia di Imo. Pensavo alla Donner-Grau e alle scimmiette giappo­ nesi. Vidi la sua fronte corrugarsi e tutto il corpo sussultare per i singhiozzi. Un giorno Imo. voleva dire che il vecchio nagual sarebbe stato in grado di tornare? In Ilfooco dalprofon­ do Castaneda ha scritto che don Juan e la sua comitiva svani­ rono a un certo punto nel 1973 quattordici navigatori par­ titi verso la «seconda attenzione». Con impazienza diedi una scorsa veloce ai vari Il potere del silenzio. Gli antropologi chiamano questo fatto «comportamento culturale». Avevo scribacchiato sul bor­ do di una pagina: «se�-�a attenzione= consapevole:z�a accre­ sciuta». si mise a lavare una patata dolce prima di mangiarsela. ma per la Donner-Grau si tratta­ va di un perfett� e. Strinse la mia mano e si sedette. Lasciavo scorrere la mia mente. Stava rantolando - . Stavo per tirare fuori la storia delle scimmiette quando cominciò a piangere. Cercai i miei appunti. Quando le avevo parlato al telefono.tornata Caro! Tiggs? Se cosi era. descritti coerentemente.ene li in mez­ zo ci fosse piu di una cosa che non capivo. in breve tempo. il famoso macaco. intersoggettività tra SClmffile. Castaneda apparve con un largo sorriso. Ma perché non mi restavano in testa? Non riuscivo a immettermi sulla Sorcery l O l. l'intera popolazione di macachi dell'isola dove viveva segui il suo esempio. i concetti base mi parevano chiari. lei aveva menzio­ nato Imo. spontaneamente. Sebb.�-�p io di massa critica. Ordinai un cappuccino e aspettai. Viaggio a Ixtlan. Il dono dell'aquila. perché stiamo in quel rigagnolo?>>. col tremolio dei suoi muscoli facciali. " Che carota?". la mano tremante e contratta mi venne incontro come la bocca di un vegetale carnivoro. Siamo i cinici definitivi. suppli­ candomi. il nostro "centimetro cubo di chance". disse piegando la testa come un cavallo. gli chiesi. bagnato ed elettrificato. La sua goffa rappresentazione. Vaffancu­ lo diciamo. . da altri>>. come per chiedere l' elemosi­ na." Ero terribilmente offeso.". ma non ce ne importa. Non possiamo. . «Ecco quello che siamo: scimmie con piattini di latta per l'elemosina.come un pesce tolto dalla vasca. Cosa ci hanno fatto? Questo è quello che don Juan continuava a dire. come poteva arri­ vare a tanto? "Sii loro riconoscente per non averci ancora mes­ so una maniglia. «Ma se possiamo scegliere. si esauri in una oscena contrazione da pian­ to. " Quella che ti hanno infila­ ta su per il culo. <<Per favore!» Riusd a sputare fuori queste parole in un atti­ mo di tregua. disse sogghignando sini­ stramente. «Per favo­ re amami!». I l suo labbro inferiore si con­ torceva. Non siamo unici! Le sceneggiature delle nostre vite sono state già scritte. come un gran­ de idrante rotto e strozzato. cosi deboli. . Aveva l'abitudine di domandarmi: " Com'è la carota?". Masturbatori. Cosi prevedibili. dal sublime al ridicolo. Non possiamo afferrare la nostra finestra di opportunità. Distese il suo braccio verso di me. ma la scimmia insana non ha energia per vedere. Sia­ mo sublimi. Castaneda stava ancora piangendo. «Lo sappiamo . gli rispondevo io. siamo troppo occupati a tenere la mano di mammina.. Porca puttana! Questo è il modo in cui viviamo! In un rigagnolo di merda tiepida. A pensare come siamo meravigliosi e uni­ ci e sensibili. Cosi il cervello della bestia prevale. come biglietti per uno spettacolo di Broadway di dieci anni fa. Dobbiamo impara­ re a mollare la presa. noi moriamo stringendo la mer­ da. per fare salti mortali nell'incognito. Dobbiamo vederci come esseri che devono morire. Terrebbero il pugno chiuso anche se gli segassi il braccio. <<Le scimmie ingorde hanno raggiunto la nocciolina attraverso le sbarre e non possono mollare la pre­ sa. Moriamo attaccati a souvenir. Poi. regolare gli strumenti. come diceva Miss Peggy Lee? Non può essere. E abbiamo paura. ma anche cosi affa­ scinante!>> Sorrideva come un gommoso gattone del Cheshire. Ma perché? fs that al! there is. La sua caricatura era buffa. Una volta che accettiamo questo fatto. con una comi­ cità stitica da accademico. i mondi si schiuderanno per noi. Cosa sarà di noi? Cosa c'è in serbo per noi? Che ci succederà? Che egomaniaci! Cosi orribile. Essere uno stre­ gone è avere energia. Non vogliamo abbandonarlo. Tutto ciò di cui si ha bisogno sono delle ridefìnizioni. stai invocando u n universo di dettagli con una singola . nessuno riuscireb­ be a fargli mollare la nocciolina.<< È cosi calduccio. Sono stati fatti degli studi in proposito. Ma per abbrac­ ciare questo concetto devi avere delle "balle d'acciaio". sarebbe troppo terribile. Gli ho fatto notare che la sua visione della vita mi sembrava un po' troppo aspra e lui si è messo a ridere. cavolo come abbiamo pau­ ra. curiosità e fegato per lasciare le cose. brutalmente azzeccata. >> L:EREDITÀ NATURALE DEGLI ESSERI SENZIENTI <<Quando tu dici "montagna" o "albero" o "Casa Bianca". ventisei ore al giorno! E di cosa pensi che abbiamo paura? Di noi stessi . Collezioniamo ricordi e li incolliamo su degli album. si è messo a declamare: <<Castaneda è un vecchio uomo amareggiato>>. noi odiamo dover dire addio. noi siamo creature visua­ li. Potresti leccare. Benvenuti all'inferno. insignificante e merdoso? Sono "realtà" disperazione e senilità? Il fatto che il mondo sia un qualco­ sa "stabile" e "definitivo" è un concetto fallace. ognuno reale come questo. Gli autistici sono presi. Il nostro mondo è un'agglutinazione di dettagli. Nixon inginocchiato che prega. vedi già Clin­ ton seduto li dentro. loro puntano il dito verso la cre­ pa fino a farlo sanguinare. non percepiamo. Che cosa succede­ rebbe se Castaneda non si stesse inventando niente? Se fos­ se vero. Non devi neanche guardare. quando ci rendiamo conto della faciloneria di questo concetto. E il nostro sistema di interpretazione ci ha reso pigri e cinici. In quel muro laggiu c'è un mon­ do. congelati dai dettagli. una valanga di parafrasi. reali come questa stanza." Ci sono mondi all'interno di altri mon­ di. Gli stregoni fanno questo. come è eccitante! Pensare che il . Esistono opzioni al di fuori di questo mondo. Preferiamo dire "Castaneda è un bugiar­ do" oppure "Questa storia delle opzioni intuitive non è roba per me". saresti nei guai. Ma basta uno sguardo e sai tutto quello che c'è da sapere: la "culla della democrazia" o qual­ cosa del genere. duro.espressione. luoghi dove vivere o mori­ re. Vedi. il mondo ci dice " Benvenuti". questa stanza è un universo di dettagli. Benvenuti dove? In prigione. Sin da pic­ coli riceviamo la tessera di appartenenza a questo club. Cosa ti va bene? Cosa è "reale"? Questo mondo quotidiano. odorare e toccare la Casa Bianca e questa non ti direbbe niente. non è per niente "definitivo. Un bel giorno. Il sistema di interpretazione potrebbe essere interrotto. Siamo prigionieri nella stanza del­ la vita di tutti i giorni. Questo è magia. semplicemente interpretiamo. roba del genere. Deve capire. dei pensieri e delle azioni che Castaneda avrebbe fatto.» AQU f NO SE HABLA ESPAN OL Ma che cosa vuole dire con l'ora della magia? I loro libri sono meticolose e dettagliate invocazioni dello sco­ nosciuto. Ma la scimmia è posseduta dal­ la parola e dalla sintassi. Questo è il pollaio! Questo è il posto per le stringhe! Questo è il lavaggio auto! Se . Poteva fare un elenco. Non c'e­ ra intersoggettività tra i due uomini. il vecchio nagual amava dire che era in grado di sapere cosa avrebbe fatto il suo allievo mentre era via. in orario d'uf­ ficio. L ora della magia non è una espressione simpatica. a ogni costo. usatelo. Ogni volta che Castaneda lasciava don Juan per tornare a Los Angeles. Abbiamo bisogno di sapere. Qualunque cosa succe­ desse all'indiano nella <<seconda attenzione» poteva solo essere sperimentato di prima mano. A quei tempi. non comunicato. Andate in un posto dove n o n esiste una conoscenza a priori. E la sua comprensione deve seguire un certo percorso. non esiste un lessico per le loro esperienze. Sebbene rimanga dell'ironia. <<Siamo esseri lineari: creature pericolose dotate di abitudini e ripetizioni. lungo ma pur sempre un elenco. i suoi surplus energetici devono essere sperimenta­ ti col corpo. È il momen­ to di interpretare e di creare nuove parafrasi. Castaneda non aveva né l'energia né la prepa­ razione necessaria al consenso.nostro mondo possa racchiudere tutto è un compendio di arro­ ganz�L Perché non apriamo la porta che dà nell'altra stanza? Questa è: l'ered ità naturale degli esseri senzienti. Non buttate via il vostro vecchio sistema interpretativo. Era impos­ sibile per Castaneda fare lo stesso con il suo maestro. E dopo le cinque? È l'ora della magia. mi disse ridendo allegramente. .. gli altri no. Il dr. Un luminare.» I nsistette per pagare il conto. . Doveva essersi accorto delle mie intenzioni. andiamo fuo­ ri di testa. Quando il cameriere tornò con la ricevuta della carta di credito da firmare. . Una eminenza. mi venne voglia di strappargli di mano la carta per vedere se riportava le sue gene­ ralità. andare a scuola. di fare tremendi sacrifici. ogni lunedf sera potevamo uscire insieme . Lo trovava magnifico.. Poi lei morf e lui mi venne a cercare per dirmi che potevamo uscire insieme ogni lunedf sera. una persona molto conosciuta.un giorno una di queste cose non è al suo posto.. li trovava noiosi.un uomo d'affari ha tentato di convincermi a fare la p ubbli­ cità per l'American Express. forse anche di qualche attrezzatura. molto rituali. molto noiose. Mi dice che i miei aned­ doti non lo interessano. X. studia­ re lunghe ore sui libri. X voleva con­ frontarsi con me. Il mio amico Ralph aveva la consuetudine di andare a trovare sua nonna ogni lunedf sera. Se voleva delle prove doveva pren- .. lui vuole prove. sai quella "Carlos Castaneda. Gli ho rispo­ sto che se potevo dimostrargli la legge di gravità.Ho incontrato uno scienziato a un party. lui avrebbe avuto bisogno di un certo tipo di preparazione per seguirmi. poi rico­ minciò da dove aveva interrotto: «Siamo delle scimmie mol­ to. Aveva pro­ prio voglia di smontarmi. Mi dice di aver letto il mio primo l ibro. Pensava che fossi al suo livello. >>. Avrebbe dovuto dare un taglio agli appuntamenti romantici. SORCERY 10 1 . Il dr. membro da/1968'. Avrebbe avuto bisogno di un titolo. Avrebbe avuto bisogno di prendere qualche lezio­ ne di fisica. etereo. senza inzaccherarci le scarpine col fango. Come in fisica hai biso­ gno di una certa conoscenza per seguire il flusso delle equa­ zioni. S'incavolò e lasciò la stanza. indolente. elegiaca. L autocommiserazione è una delle cose piu orribili. Ogni cosa era molto stilizzata. densamente iner­ te. Doveva ricapitolare la sua vita. un sughero poggiato pesantemente sulle onde. E se quello che troviamo non è di nostro gradimento vogliamo che l'elicottero ci porti indietro. nella sua eloquenza c'è una urgenza liquida. la p ienezza della sua attenzione ti sfi­ nisce. il dr. un processo. La stregoneria è un flusso. Non vogliamo fare fatica. Adottavano le pasture di gente morta da tempo. Cosi lo scien­ ziato voleva prove ma non voleva prepararsi. Percepisci il suo peso. <<Ai miei tem­ pi la gente stava in questa posizione a Buenos Aires.>> I SENTIERI DEL TEMPO Stare con quest'uomo è faticoso. avrebbe avuto bisogno di preparazione. sotto la coscia. come una boa. è dove conserviamo la nostalgia. elegante. Mentre camminiamo si ferma per darmi una dimostra­ zione di una mossa di arti marziali chiamata il cavallo. Mio nonno stava cosL Il muscolo qui. Ecco come sia­ mo fatti. È sempre spietatamente ed eccessivamente presente. Castaneda dice che sente il tempo avanzare su di sé. gambe leggermente piegate come se fosse su una sella. Sento il tempo avanzare su di me. Ma lui non poteva farlo. X avrebbe avuto bisogno di alcune nozioni basila­ ri per avere abbastanza energia per comprendere il flusso del­ la stregoneria. Sembra rispondere alle mie domande con tutto sé stes­ so. ostinata e defi­ nitiva. Don . vogliamo essere portati in elicottero alla consapevolezza.dere la Sorcery l O l. qualcosa di estraneo che non riesci a catalogare. Eccomi. nella nostalgia. Nonno aveva l'abitudine di mettergli un cappello e un vestito. La seconda parte della sua vita era sta­ ta assorbita dal futuro. portan­ dosi dietro quel corpo gigantesco. Ci faceva un sac­ co di soldi. mio non­ no. ho cinque anni! Dobbiamo semplicemente girarci per vedere il tempo scorrer­ c i addosso. Aveva un affare a cavatu­ raccioli e noi lo guardavamo mentre commetteva delle barba­ rie i n giro. gli chiesi qualcosa di personale. Sin da piccolo mi fece scuola di seduzione.» Ci sedemmo alla fermata d'autobus. Rudy spuntava all'improvviso con quel suo faccino. lasciando ognuno col dito sanguinante. In questo modo non esistono priorità. Siamo in una cambusa. Il Diparti­ mento di antropologia per me non esiste piu. Solo l'ultima parte della sua vita si stava svolgendo nell'adesso. pacchetti già incartati. Per questo genere di persone le testimonianze biografiche pos­ sono ipnotizzare come una crepa nel muro. Dall'altra parte della strada un mendi­ cante mostrava un pezzo di cartone agli automobilisti. da grande sarei stato quello che avrebbe pre­ so il suo posto. Don Juan soste­ neva che la prima parte della sua vita era stata una perdita di tempo. stiamo guar­ dando recedere le piste del tempo. Era lui quello che dava l'or­ d i ne del giorno. ma quello non era il mio destino. Adoravo mio nonno. Era in un limbo. Niente pre­ sunzioni. aveva la testa bionda.Juan aveva una metafora. gli ave­ va scavato un tunnel tra il porcile e la sala delle esposizioni. supposizioni.» Pronto a ricevere un rifiuto. la terza nel passato. Aveva un porco da monta di nome Rudy. <<Non ho traccia del domani. Ecco dove mi trovo in questo momento. e nemmeno del passato. Sembrava il mio fato. Rudy era magnifico. All'età di . <<Chi era per te l'uomo piu importante quando eri bambino?» <<Quello che mi ha cresciuto. solo il trionfo può esserlo.dodici anni camminavo come lui. splendida. «Mio nonno ero io. Mio nonno aveva l'abitudine di svegliarsi nel bel mezzo della notte urlando: "Pensi che lei mi ami?". Insignificante. La sua vita e la sua morte non hanno nessun significato". Arrivati alla sua macchina. Don Juan affermava che la morte non è un lenitivo. Mi insegnò ad avvicinare le ragazze. La cosa doveva essere tenebrosa. Luomo nero spes­ so ha il volto di qualcuno che pensi di amare. Mio nonno che adoravo. » Salimmo in macchina men­ tre il mendicante spariva in un viottolo. la sua risposta è stata: "Vuoi . parlavo come lui. ma adulandole.>> INNAMORARSI DI NUOVO «All'età di settantacinque anni siamo ancora in giro a cercare "amore" e "amicizia". con la voce di chi ha problemi alla laringe. Per me era mio nonno.» Si alzò e si incamminò. Poi don Juan mi disse: "Tuo nonno è morto come un porco. mercenario. Ero intrigato. vendicati­ vo. Ebbe un grande orgasmo e mori. sto venendo piccola!". oscura e avere un volto umano. Gli dissi che avevo ancora un sacco di cose da fare nella vita. Gli ho chiesto cosa intendesse per trionfo e lui mi ha risposto libertà: quando spezzi il velo e ci passi attraverso por­ tandoti la tua forza vitale appresso. Il mendicante se ne stava andando verso i cespugli ai lati della strada. secondo me. pieno di dubbi e inamovibile. mai a testa alta. È lui che mi ha detto di salta­ re dalla finestra. «Molto tempo fa uno stregone mi chiese che faccia avesse l'uo­ mo nero. Castaneda rimase per un attimo con la por­ tiera aperta. Le sue ultime parole prima di morire furono: "Eccomi. Pericoloso. eccomi. Per anni pensai che fosse una cosa meravigliosa. connivente. Don Juan lo sapeva. dovevo sapere cosa vuoi dire amare cosi. Ci innamoriamo solo '>L' ci amano. La scimmia può arrivare a onsiderare l'ignoto. è un mondo di mercanti. decisi che quella sera avrei fatto baldoria a base di profìterole. Prima di morire. Quando ho riaperto gli occhi \lavo rotolando giu dalla collina.. invidiare. giusto per il gusto di farlo? Non -.» \a l RICAPITOLA LA TUA VITA! Avevo bevuto troppa coca-cola ed ero diventato paranoico. Puoi amare per sem­ pre oltre la morte? Senza il minimo aiuto. Siamo uomini d'affari. Pensavo di sapere come amare. . Se facciamo un " i n vestimento" vogliamo delle garanzie. No. Mi sentivo assurdo. usi a l i mi rare le perdite. niente in cambio? l \w i amare senza investimenti. tagliamo una testa e Lt rimpiazziamo con un'altra. Il nostro "amore" è semplice­ mente isteria. Ecco come è fatta l'arguta . Mi ha incastrato in questo modo.j i re che ci sono ancora tante donne che ti vuoi scopare?". ma prima di saltarci dentro chiede cosa l 'i: da guadagnarci. Siamo cosi primitivi. investitori. siamo privi di cuo­ re. Non siamo esseri affettuosi. sconfitto.dtrimenti non avresti esposto il tuo corpo a tali barbarie. Non ami neanche te stesso. cosi implacabil­ mente. sto rotolando ancora adesso. Ti hanno inse­ gnato a sedurre. Non hai fegato per amare come uno stregone. Le nostre nevro­ si sono il prodotto di quello che ci mettiamo in bocca. Don Juan mi disse: "Come puoi? Non ti hanno mai insegnato ad amare. «Non siamo creature psicologiche.aprai mai com'è amare in questa maniera. Ave­ ragione. odiare. Vuoi proprio morire senza saperlo?". ( :astaneda mi avverti che lo zucchero è un killer pari al senso comune. Quando non amiamo piu. non volevo.» Ero sicuro che avesse visto il mio <<corpo energetico>> irradiare coca­ cola. Don Juan me lo aveva detto: " È lo zucchero che preme il grilletto. una ricapitolazione completa ha bisogno di tanto tem- .» Tutti fumano all'Universal City Walk. ricreando cronologicamente le scene dell'incontro. Io mi comportavo allo stesso modo. qualsiasi cosa finiva dritta alle mie palle. ma non era reale. scorri la lista. Sei troppo incon­ sistente per avere quel tipo di energia sessuale. Mio nonno possedeva una pseudosensualità. " Devo farmi quella fighetta! Ne ho bisogno! Ne ho bisogno adesso!" Mio nonno pensava di essere il cazzo piu straordinario della città. Troppo ciccio per avere quel cazzo infuocato". Stiamo abitando una versione per­ versamente blanda di una scena familiare di un suo libro. quel­ lo dove di colpo si viene a trovare in un simulacro del mondo di tutti i giorni. X avesse ricapitolato la sua vita. Il piu stravagan­ te.» «Ma ci vorrebbero degli anni.vergogna al cioccolato amaro dell'insignificante scimmia. avreb­ be potuto recuperare un po' di energia. «Ho avuto una storia d'amore con la coca-cola. questa «valanga di parafrasi» che formano questa città virtuale. È strano stare seduto con Carlos Castaneda in questa approssimazione architetto­ nica della Los Angeles da ceto medio. Cosa volevi dire?» «La ricapitolazione è la cosa piu importante che facciamo. questa «agglutinazione di dettagli». Non ci sono negri e niente che assomigli a una consapevolezza accresciuta. Per incominciare si fa una lista di tutte le persone che hai cono­ sciuto nella tua vita. «Hai detto che se il dr. Qualsiasi persona con cui tu abbia parla­ to o avuto a che fare. » «Ognuno?» «Esattamente.» «Certo. avrai visto dei moduli di com­ l l >t li t amento ripetersi di continuo.·n>po per andare in giro con la tua quattro ruote motri1 11 . '" lui lavorato duramente hai guadagnato una vacanza. i "l"l. A . l> 1 11 1 1 1 i n c ia con i tuoi incontri di sesso. È una strategia. Non devono restare residui in questa operazione. ma non stai piu sanguinando.rli.. Rivedi le lenzuola.l� � i . Non sono piu nel mondo. ltt·l punto sarai sotto shock.. .1 il tuo feeling? Osserva! Respira l'energia che hai speso "' llt. » \llllra tu devi ricreare le scene .1 pescare in Montana.l >. Verrai fuori dalla ricapitolazione con delle storie "·ma fìne a proposito del Sé.» .podiché ricomincia.. l 1.111do all'intento dello stregone..a d'altro. l'idea l1. Quindi passa alla persona. Muovi la testa e t t 'l1ira. la chiave per ristabilire l'e­ ltt t ��i a che ti servirà per passare ad altre cose.l )SITO DELL: ENERGIA. : La ricapitolazione ti darà un momento di silenzio. il dettaglio. un atto di 11 t. l . il dialogo. >cambio.. . Chi sta ·l'l lllsorizzando le tue insanità? Chi ha fatto l'ordine del gior­ t .. mi ero spom­ pato in quel modo che sai. MA CHE AVEVATE PAURA l ) l CHIEDERE . 1. ·· 1 lUTTO QUELLO CHE VOLEVAT E SAPERE A P RO­ I. lluando incontrai don Juan ero già scoppiato.11111u pause. ·· . . La filigrana. La pausa è un concetto da classe media.l vecchio di centinaia di anni. dài indietro ciò che non è tuo. 1 11 analizzare. osserva. ti stai aggan­ . non in .» \ !t .» \:. . questo 11 pnmerterà di buttare via le premesse e di fare spazio per qual­ ' t . al feeling. ti faranno nausea. Che cagata. Non 1 ..1 tanto di psicoanalisi. . Qua­ l. Scorri la lista sinché non incontri mamma e papà. r. Non ricapitoliamo mai le cose per 111 . Usano i loro grembi per sognare. Al momento del concepimento noi siamo delle "scopate annoia­ te". senza energia. La ricapitolazione separa l'incarico datoci dal­ l'ordine sociale dalla nostra forza vitale. Se siamo i primogeniti i nostri genitori non sanno come comportarsi. Quando sei lf che fluttui nell'infinito non te ne frega un cazzo del "Grande 0". "Dobbia­ mo smettere di scopare?". Siamo creature noiose. È una strega tremenda! Si comporta molto peggio con le donne. le dee del week-end che si dipin- . hanno un secondo cervello. La maggior parte di noi è frigida.quel modo. abbiamo bruciato i nostri migliori generali mandandoli allo sbaraglio e non pos­ siamo sostituirli. o per cambiare. tutta questa sensualità è p ura masturbazione mentale. Una volta che sono stato in grado di sottrarre l'es­ sere sociale dalla mia energia nativa. chiesero gli uomini a Florinda. Lei gli rispose: "Continuate a infilare il vostro pistolino in giro ogni volta che volete!". Gli stregoni usano quel tipo di energia per volare là fuori. ma diciamo che siamo annoiate. se siamo gli ultimi nati non gliene frega piu niente di come comportarsi. Le due cose non sono inseparabili. Scopare è dal punto di vista energe­ tico il nostro atto piu importante. Siamo solo carne biologica con cattive abitudini e sen­ za energia. Luniverso è femminile. gli uomini sono solo dei fuchi. Vedi. un organo che possono usare per dei voli inimmaginabili. ho potuto vedere chiara­ mente: non ero poi cosf sexy. Le don­ ne hanno accesso totale. Ecco perché è cosf importante ricapitolare la propria vita. sono già IL Sono solo stupidamente socializzate. Siamo fregati in ogni caso. Scopare è molto piu ingiurioso per le donne. I l loro tema preferito è l'or­ gasmo. A volte parlo con degli psichiatri. Le donne sono delle volatrici portentose. 11 1. 111111 vivere per monre. A loro dice: lr.iri. r . Voleva che le loro menti fossero d .! -. 11111 .t -. vivace. .. In quel senso tu devi morire per vivere. Volevo picchiarlo. .o no i capelli biondi e gli occhi azzurri in un paese dove . Florinda è una \1 rega orrenda!» . •rrnda Donner-Grau non fa prigionieri.1 . È di struttura deli11. <�l" t i capezzoli e vanno in ritiro a fare i gruppi. Per essere una ragazza sudamericana la sua vita . teme­ l . 1. pensò che si trattasse di gente che lavorava .111 d o la Donner-Grau incontrò per la prima volta don Juan rl '>tto entourage. Mi vestivo da uomo l'·lrtccipavo alle corse automobilistiche. 1 della terra.» l >()n Juan incoraggiava i suoi allievi ad avere una storia d'a­ lll()t"C con la conoscenza. 1ffascinante.ietc qui a fare le dee.1' 1 rLo. . Come 1 "<'l�arc altrimenti la presenza di cristalli di Baccarat. r. JLtL"ntare quella gente.. come un fantino con la frusta. Quello che gli stregoni fanno è esatta­ IIH'Iltc uccidere il Sé. .1. Poi spunta questo 111diano che mi dice che l'unica cosa speciale della mia perso­ li. i anche.1. 111ntc cose sono apprezzate. 1 1 ' t.bastanza addestrate per vedere la stregoneria come un l \ l . . di abiti 'l"i-. Ma aveva ragione. mi sa che lo l' .1 I'ISTA DEL COYOTE 1. 1 _�.. cosf speciale. Cavolo. per natura lei era impertinente. disoccupata e dedita al traffico di merce rubata. Cosf sfrontata. e aggressiva.1 \lata molto libera. l\ 11savo di essere uno degli esseri piu meravigliosi sulla fac­ . di gioielli di antiquariato? Si sentiva avventurosa nel 11 ' . E quando tornate a casa cosa fate? scopate come delle schiave! Gli uomini lasciano dei luminosi nelle vostre fìghette!". sapete? Questa celebrazione del '' L' rotalmente insana. Vedi. che ti scrive lettere? Gli dài una mano?>> « La gente è intellettualmente curiosa. Qualcuno lungo la strada vendeva cristalli. incrociam­ mo qualcuno che ci salutava in mezzo alla strada. <<Viaggiammo per una di quelle lun­ ghe strade p iene di curve. Dopo non so piu quanto tempo. ma mi sbagliavo. "Non è necessario". sapete la pista del coyote. «Cosa succede alla gente che è i nteressata al tuo lavoro. dopodiché lanciano sguardi furtivi e prolungati ai partner. eravamo passati sopra la nebbia. il lavoro sul campo conduceva all'ac­ cademia. Oppure è come andare a fare shopping in centro. Cambiano la tappezzeria alla stanza. vogliamo il massimo ritorno col mini- . gratificazioni istantanee. I n un delizioso rovesciamento tipico della stregoneria. Quando la faccenda diventa troppo costosa in rapporto a quello che devono dare di sé. Pensavo che avesse preso quella strana strada per non essere seguito. Forse Van Dike si era trasferito dalla MacLaine con Sean Penn. non voglio­ no andare avanti.autentico sistema filosofico. La ricapitolazione è una faccenda sgradevole. se Dick Van Dike avesse ricostruito la sua. >> Schizzammo attraverso Pepperdine. Dovevi avere molta energia per rintracciare quel vecchio indiano. Rimangono sino a che non diventa troppo dif­ ficoltoso. rispose. Per un sacco di New Agers la cosa è come "il gioco degli appuntamenti". dove era successo un ter­ ribile incendio. voglio­ no risultati immediati. In quel modo la strada per l'ora della magia diven­ tava divertente. Mi domandai se la casa di Shirley MacLaine fosse andata a fuoco. che legge i tuoi libri. sono solleticati o qual­ cosa del genere. Capite. Dissi a Car­ los: "Ehi non ti fermi?". Si ricordava la prima volta che Castaneda la portò in Messico per incontrare don Juan. ·· ho solito prendere degli appunti con don Juan. l . se ·' d o fossimo sicuri che i nostri sandali ci aspettano dall'altra . Alla fine lui mi disse: " Perché non scrivi un libro?". tu saltassi nel modo migliore in cui sei capace. " t _)ucsto è ciò che gente che l o h a seguito per anni h a detto del ·. i n vesti mento. Lei esitava.\ PARTI PRIVATE DI CARLOS CASTANEDA ( �uesto non è un libro per tutti. . anche se in questo c'è qualcosa di ( l\SCssivo. ome i suoi libri precedenti.trlos h a una storia grandiosa. per poi conto che tutto era solo un'allucinazione dovuta alla khbre?>> . Ero curioso di sapere come l'avesse scritto. r ppunti. È l ucido e snervante . » ( . Siamo tutti cosi: salteremmo anche. . . l 1 1 1 le propose di raggiungerlo in Messico.t se ci fossero delle prove di quanto dici. un manuale per un paese non sco­ l lLTto. la delineazione di antiche tecniche usate dagli stregoni l ' l' l' entrare nella seconda attenzione. L'arte di sognare.\ llora spero che ti venga una buona febbre!>> l se l < ' r t d crt i .1 1 11 . 1 ' · 1 r((:. Naturalmente l l < l l l ci sono garanzie.. Poi gli disse: "Verrei se sapessi che i miei r r H ia l i mi aspettano dall'altra parte del fiume" . era in pessima forma.. · . Odora come se fosse stato ràtto in qualche altro "luo­ ! �! l" . C'era una donna che cono­ . t r o ultimo lavoro. 1 \'0Hl . Voleva delle l' r r a nzie che sarebbe atterrata sui suoi piedi. Nessuno è realmente interessato nel fare il 1 . migliaia di . In effetti è il coronamen­ r ' ) dell'opera di Castaneda. » \ 1 . n a da anni. sarebbero inte- l < ' ' ' �l ( l . Lo chiamò dall'Europa. di "saltare nel suo 1 1 ) ( l n do". . » <<Mi sono accadute delle cose terrificanti sul mio cammino. loro non mi avrebbero mai permesso di agire in maniera indipendente. Mi disse di restarci da solo.Gli risposi che era impossibile: "Non sono uno scrittore". Ci sto! Lo faccio. Non volevo lasciare i miei .» Gli dissi che non avevo afferrato l'ultima frase. Ma le mutandine non erano della mia misura. forse non sarei morto. Lui mi disse di liberarmi dei miei amici. la donna si accorge di non avere con sé il portafoglio. » I CRITERI PER ESSERE MORTI <<Sino al mio incontro con don Juan. E lui: "Però puoi sempre scrivere un libro del cazzo no?". Don Juan mi sfidava: "Sei sicuro di poter scrivere questo libro sapendo che può portarti alla notorietà? Puoi rimanere distac­ cato? Che ti amino o ti odino è insignificante. non ero mai stato solo. Del genere tende verdi e pavimento verde che puzzano di piscio e fumo. ma lui rifiuta dicendo che sicuramente i ladri glielo avrebbero portato via. << È una vecchia barzelletta. mi conoscevano troppo bene. al momento di pagare. Alla fine la donna si sfila le mutandine e gliele dà. Al che il meccanico le dice: "No grazie. mi son detto. Lei allora gli offre l'o­ rologio. Gli dissi che non potevo. la piu sordida che trovavo. certo. Pensai tra me e me che. non sono della mia misura" . Il meccanico le dice che se sua moglie glieli avesse visti le avrebbe fatto una scenata di gelosia. Il meccanico fa il suo lavoro e. Allora si offre di pagare il conto con i suoi orec­ chini. potevo scrivere un libro del cazzo. Mi disse di affittare una stanza. Una donna porta la sua macchina a riparare in un garage. Puoi scrivere questo libro e rinunciare a quello che potrebbe essere la tua strada?". J 1 1 . da intellettuale. Presi una stanza verde e 1 . ma di fronte a lui non ero niente. .11 . l. 1 1 1 : "Questa risposta soddisfarebbe tua madre non me". non hai idea di cosa questo significhi. Stare seduto in i " ' l t ro na in attesa che squilli il telefono per essere invitato a . Ero . Ci misi tre mesi per morire. <<Possiamo andare alla tua vecchia stanza. come mi sentivo sollevato! Quello strambo vecchio. era solito chiedermi don Juan. '. Alla fine mi resi conto che non si diventa matti a stare . Diventi matto se con1 1 1 1 1 1 i s u questa strada. ' 1 1 ni per essere morto?" La sua risposta fu: "Quando ti sarà 1 1 1 1 ! d ferente essere solo o essere in compagnia.. Ero una 1 . 1 to con me.. Ma piu mi avvicinavo a Los Angeles piu mi sentivo . Ma resi' n o. . giu­ .1 puttana! Dio. 1 1 1 t i c o n gente che mi conosceva troppo bene. E don ! 1 1 ." l � l)'. E quello era un indiano. Un gior- . t era che francamente non ne avevo idea. · ! l ' i n diano. mi ero liberato di una supposizione. 1 1 per essere morto". . . Por­ . "Non è che mi interessi. ma quali sono i . ' ' " l 'l'iato. mi aveva buttato a terra.1 ' ' p er vedere com'è. l d o nai a don Juan. 1• Lui affermò che. Questo era il mio 1 1 t q. La mia risposta clas­ · ' ' . · ' \ ' > sui muri sperando in una breve visita di un amico.1lla vita?". Per quale motivo? Per avere delle conversazioni insigni­ I ' .' ' ' ' ' ' i.·rsona educata. Questo è certo.giamento da persona profonda. non avrebbe piu 1 1 ! . m i salutò con un gran sorriso e se ne andò. Mi arrampi­ . non riuscivo a pensare. k h e festa? Ripetizioni senza fine. [ . La cosa era andata trop1 ' " 111 là. Questi sono i cri­ l . EMBLANDO LA CONSAPEVOLEZZA t 1 di rigemmo verso lo squallido hotel dove Castaneda era ' ' � < h ro a morire.. . . Mi rendevo conto che stavo andando a casa dai miei " ' ' ' ' i . · • \ '. <<Che cosa vuoi . l tJo. . 1 volto. ." Disse che non era il caso. stando cosf le cose. Cominciò a parlare sul significato del morire in una "stanza verde". questa uniformità è responsabile del nostro modo comune di vedere la vita di tut­ ti i giorni. Don Juan gli disse che. tu sei uno stronzo. stavo praticamente sin­ g h iozzando. Una homeless camminava come una sonnambula. Da quando aveva lasciato quel posto. noi non siamo uguali.. Parcheggiammo sotto gli alberi. Io sono un guerriero impeccabile. Il punto di unione dell'umanità è fissato nella stessa posizione dell'uovo. Il nostro modo di percepire cam­ bia con lo spostamento di questo punto. "Certo che lo siamo. quando gli stre­ goni vedono l'energia. l l l t'�t· se .noi due eravamo uguali . I l modo i n cui noi percepiamo i l mondo è determinato dalla posizione di questo punto. "Lo pensi davvero?" "Certo per Dio!" Si staccò dall'abbraccio e mi disse: "No. che la sua persisten­ za nel mondo rappresentava qualcosa di stranamente magico. approssimativamente alla distanza di un braccio dalle spalle. Tu non puoi neanche pensarci". si trova il «punto di unione». Oltre l'uovo. la forma umana appare come un uovo luminoso. Lo abbracciai pian­ ! '. dove i nastri incandescenti della consapevolezza si riuniscono. don Juan! Come puoi dire una t ma dd genere?" Grandi abbracci. era stato in grado di ascoltare senza invidia le premesse pazzesche del vecchio indiano.. Posso riassume­ re la mia intera vita in un momento. Non si mosse. Dei bambini giocavano con un grosso camion dei pompieri di plastica. il che può essere dovu111• 1111 . sciocca­ to dal fatto che fosse ancora in piedi. Gli stregoni chiamano questa arena di consapevo­ lezza la «prima attenzione».< ' l l l i < >. Mi disse che avrebbe dovuto essere abbattuto da molto tempo. Castaneda si fermò davanti allo sgangherato edificio con uno strano entusiasmo. \ l i parlò di uno stregone della sua stirpe malato di tubercolo­ '>� . tirano il <<Corpo di energia>> fuori dal nastro urna­ "" verso reami non umani.·. Movimenti piu ampi del punto di unione. adempiendo all'inconcepibile affermazione del­ l . ripeté. ' 1 1 1 1 1 incidente. 1 1 11 matici. Questo è il luogo dove don Juan 1\ s u o entourage viaggiarono nel 1 973 quando «bruciarono .t l .1. p roducono allucinazioni o delirio o il mondo incontrato . generando la percezione di mondi alternativi onni­ > 1 1 1 p rcnsivi (la «seconda attenzione>>). all'uso di droghe oppure può in: nel sonno.erano svanite in quella stessa maniera. «Ehi .111tc i sogni. >> Aveva uno strano sguardo esuberante. 1 . Piccoli spostamenti del ' " " t o all'interno dell'uovo fanno ancora parte del nastro urna­ l ' " ' . l. . Per tre settimane mi ero sprofondato nei suoi libri e nella loro presentazione contagiosa di possibilità. \. • . Che fossi già passato sopra la nebbia senza essermene reso conto? «Ehi>>.. Castaneda si voltò verso di me sorridendo.. Forse era questo il mo­ mento in cui avrei fatto il mio patto con Mescalito. quando sognamo. con gli occhi che brillavano. <<Vuoi farti un ham­ burger?>> 1 . «L arte di sognare>> con­ 11l'llo spostare e fissare il punto di unione in una nuova 1 " " " ione. a uno shock. e io aspettavo che finisse la frase. d i ' interno>>. . Non pote­ va permettersi di avere un ego. l . sapeva esattamente dove lo sta­ . ' . l11 1 .1 loro stirpe: il volo evolutivo.un conglomera­ I l i d i sognatori . t sua malattia incombeva su di lui come una spada.a aspettando la sua morte. piu . l 1 .tstaneda aveva scoperto che intere civiltà .. Era stato capace di spostare il suo punto di unione allonta­ nando la morte. Questo stregone doveva restare impeccabile. sentivo che mi dava un colpetto sulle spalle. Era come un faro. Ci dava speranza. come parte del suo addestramento. un incentivo ad andare avanti." << È lf che è stata Caro! Tiggs? Quel posto del 75%?. <<Noi sentivamo Caro! Tiggs nei nostri corpi quando andò via. Era la nostra magnifica ossessione. piu legami abbiamo con . Non s'adattava per nulla all'immagine che mi ero fatto di lei. <<Vuoi dire la zona "ai confini della realtà?" Rimase per un momento col viso senza espressione. ai tempi in cui era un'attrice che cercava di farsi stra­ da nel «teatro della stregoneria live>>. una mendicante lasciva e sporca di fango. Ecco perché dobbiamo andare. Ogni volta che diventavo autoindulgente. ma solo recentemente abbiamo dei dati comparativi.» Fro sed u to con Taisha Abelar su una panca di fronte al Museo d'arre di Wilshire." «Il concetto buddhista è abbastanza simile. <<Noi percepiamo in maniera minima. «Volevo chiamare il mio libro "Il grande attraversamento".BOI COTTA N DO LA SACRA RAPPRESENTAZIONE «Che il p u n to d i unione di un uomo sia fìssato in un posto è u n crl ln l n L'. Il nostro gruppo è passato oltre per anni. Aveva una massa tremenda. un segnale. poi rise. il 25% dall'altra parte. ma suonava troppo orientale. » <<Perché è cosi diffìcile per una scimmia fare il suo viaggio?. dato che la nostra dipartita è imminente." «Ci sono molti paralleli. Il 75% della nostra energia è qui. Perché sapeva­ mo che lei era là. . Castaneda mi aveva detto che. Una delle identità era sta­ ta quella della "pazza di Oaxaca". Abelar aveva dovuto assumere diverse i dentità. . Alla fine. Dobbiamo anche mollare il baga­ glio della stregoneria. «Quando don Juan e la sua comitiva '>L' ne andarono.» ha venuto il momento di porle una di quelle grandi doman­ dl' (ne avevo parecchie) : quando parlano di passare attraverso. "Miss Alabamà' è sufficiente pL'r tenerla inchiodata. con­ l rL'tO. non facciamo niente. qualcuno di noi ha persino dei bambini. i mendono anche con il corpo fisico? Lei rispose che col cam­ hiare il Sé non si intendeva l'ego freudiano.1ffermava che l'umanità era condannata a provare del pregiu­ d izio verso un mondo a priori.L'i diceva che il sognare era l'unico autentico nuovo reame del d iscorso filisofico. Don Juan diceva '>L'mpre che i filosofi erano degli stregoni mancati. vogliamo la fama. Tutto il nostro lavoro è muovere il punto di unione. mascherati . l'essere uno stregone è una cosa che ti tiene intrappolato quanto l'es­ sere Miss Alabama. Ciò che mancava loro era l'energia per fare un salto oltre le loro idea­ li tà. Pensi sia abbastanza per I L'ncrla lontano dalla libertà? Si.mdarono coi loro stivali calzati.» l . Nella nostra strada verso la libertà tutti ci trasciniamo die­ tro un bagaglio. molliamolo. Se ne . Cono­ ''-o una ripa che è stata Miss Alabama.» «Il bagaglio della stregoneria?» « Noi non facciamo stregoneria. lo fecero con la totalità del loro corpo. piu ci è difficile dirgli addio. il corpo fisico. piacere alla gente. essere amati. . . <<Esiste un posto dove non esi­ '>tono cose a priori. Tutti ce li abbia1 1 1 0 . si.>> . Perché dovrem1 1 1 0 andarcene? Siamo incappucciati. Cavo­ lo. Abbiamo dl'i momenti felici che durano in noi per tutta la vita.questo mondo. la seconda attenzione. ma il Sé reale. che Merleau-Ponty si sbagliava quando . <<Puoi dire che assomiglio a Lee Marvin. Si sentiva il rumore di una palla da tennis contro un muro di cemento. il borghese narcisista. la Pazza di Miracle M ile. Il fiume si scor­ da di sé. all'infinito. La feci vedere ad Abe­ lar. Il fiume scorre. la malattia del fiume. Siamo in lista per la vecchiaia. GLI OSPITI ARRIVANO <<C'è rimasto qualcosa da esplorare in questo mondo? Dove? È tutto a priori.» Si stava facendo scuro a Roxbury Park. Vie­ ni preso da una brama che ti spinge a muoverti continuamente. Ne presi una e le diedi un dollaro. Era Fernando Rey. fatto ed esaurito. Un male di ricordi e memorie. la gente dice che il fiume è vivo. si preparava tutti i giorni. si stava trascinando verso di noi per venderei delle cartoline. <<Una volta . C'era una donna che andavo a visitare in una casa di cura. Quando cambia il suo corso. a vagare senza senso.Una donna male in arnese. «Un momento raro». non si ricor­ da che una volta fluiva da oriente a occidente. Restava sempre delusa. Prende la gente che vive sulle sponde dei fiumi. con un pizzico di Laurence Harvey. mi disse. for­ se quel giorno alla fine gli ospiti arrivarono. Quando ero un bambino ne avevo sentito parlare.» LINDICE DEGLI INTENTI <<Come devo dire che sei?» La sua voce diventò untuosamente assurda. A un certo punto mori. ma gli ospi­ ti non arrivavano mai. Chi lo sa. senza denti. Da quindici anni faceva i p repa­ rativi per un party che aveva organizzato all'Hotel Coronado. ci attende come la magina. era una immagine di Gesti che rideva. Era li da quindici anni. l'avrei descritto come una persona . aveva un trucco l 'n usci me fuori. q ll'i l i che incorniciavano delicatamente un volto somiglian­ . m t retta su una sedia a rotelle. ·• .. Quando si sentiva depressa. Non è affascinan­ t l'? Ceno un po' triste! Ma per lei era buono quanto il Prozac!» 'i t avo sfogliando ancora i suoi libri e volevo chiedergli qualcosa .>> M i sentivo preso alla sprovvista. al massimo lo maneggiamo.ktto su Esquire un articolo a proposito della stregoneria t . i rca l' intento.» 1 r mettemmo d'accordo. Non capirai mai nien­ te all'inizio. .1 meriere messicano!" . parlavano anche di intendere l' intento.: ru non capisci niente. un torso con dei meravigliosi 1 1 H lllcherini. Non capisco cosa intendete per intento. Quando le cose non vanno per il verso giusto. 11t irmi: Lee Marvin ha paura. . . Anche per la stregoneria esi­ ste una "definizione comprensibile". o. <<Nessuno di noi capisce nien­ te! Noi non capiamo il mondo. <<Conosco una tipa. Era uno dei concetti prevalenti e piu astratti del loro mondo.>> M i sentivo in vena di domande. r n rn in ile in California.. . Tutto qui. Si diceva: "Carlos Castaneda assomiglia a un . p uoi . . ma lo maneggiamo in maniera meravigliosa.mo! Si sentiva istantaneamente ricaricata. Aveva addosso del profumo di Bijan e lunghi . Questo bastava a tirarla su d i morale. Quando dici "non capisco" stai dicendo uno slogan. oppiò a ridere. 1 paura". . 1 Foucault da giovane. Carlos Castaneda assomiglia a un cameriere messi­ ' . intendere l 'energia del corpo. Loro parlavano di intendere la libertà.>> . attualmente fa confe1 \ ' I I Ze su di me. La prima frase diceva: "Lee Marvin ! 1 . Perché non me ne dava una anche per "intento"? !1" . Non abbiamo idea di cosa sia una "univer­ sità". È una delle forze perenni dell'universo che noi non utilizziamo mai: agganciandoti all'intento del mondo dello stregone ti stai dan­ do una chance di avere una chance. il mondo dell'essere sepolto un metro sottoterra. Fai del­ l'intento un indice. Intendi muoverti verso il tuo punto di unione. tassonomi­ sti. Un tipo mi ha raccontato che. come "montagna" o "onore". gli ho risposto che era una scuola per insegnamento avanzato. " Università" ha un significato diverso per un professore.» «Esattamente! "Intento" è solo un indice. Mi chiese cosa signi­ ficava scuola per insegnamento avanzqto. Apri un nuovo indice di categorie. di una chance di avere una chance. senza capire. Non lo so neanch'io. quando aveva dieci anni. è un indice di categorie. Non ti stai agganciando al mondo di tuo padre.» POVERA BAMBINAGGINE «<ncontro continuamente della gente che muore dalla voglia di raccontarmi le proprie storie di abusi sessuali.«Non posso dirti cosa sia l'intento. Intento è semplicemente la consapevolez­ za di una possibilità. Proprio come "Lee Marvin ha paura". per uno studente e per chi paga le tasse. suo padre gli ha . Allo stesso modo ti devi muovere verso l'intento. Lui mi chiese se era un campo o un parco. Gli dissi che era un posto dove la gente si riuniva per imparare. Tu non hai bisogno di sapere cosa sia l'onore per andarci incon­ tro. Siamo catalogatori. assolutamente falla­ ce. ma totalmente utilizzabile. come ci piace fare delle classificazioni! Una volta don Juan mi ha chiesto cosa fosse una università. In che modo? Intendendo! Pura stregoneria!» «Muoverti verso di esso. Avevo capito. 1 1 110 in giro da cinque miliardi di anni! E come si definisce ' J I I L'I tipo? "Vittima di un abuso sessuale.>> <<Per questo ti ha dato delle droghe? Per smuovere il tuo pun­ to di unione?>> . Se abbiamo molta imma­ ginazione ne abbiamo due. Tutti abbiamo un trucco che impariamo molto presto e . Quando l'Uomo si è messo in ginoc­ chio. è il nostro simbolo. è diventato lo stronzo che è oggi. cosi impiegò dei mezzi estremi. Gli ho chiesto di parlarmene. Poveri bambini che prega­ no il povero bambino. non vogliamo aver successo.» . '. volevo che si sen­ l t \scro dispiaciuti per me. ero molto rigido. h c ripetiamo sino alla nostra morte. sanguinante. inchiodato alla croce. Que­ htto lo ha traumatizzato per dieci anni! Ha speso migliaia . Siamo cosi vulnerabili? Cazzate. il mio punto di unio­ ne era inamovibile. Siamo tut­ l i dci poveri bambini. <<Essendo un maschio. dei per­ denti. Nessuno è minimamente interessato al Cristo risorto e asceso in Cielo. Don Juan non aveva molto tempo da per­ dere.t l l nrato il cazzo dicendogli : "Questo serve a scopare!" . Don Juan mi ha costretto a esaminare t i 111odo in cui mi relazionavo con la gente. !t dollari dagli psicoanalisti." Mierda. 1 . Amiamo Gesti. sebbene queste abbiano avuto una parte fon­ damentale nella sua iniziazione nel mondo del nagual. Accendi la televisione e ascolta i t alk show: dall'inizio alla fine è tutta una sfilata di poveri bam­ bini.t" CONFES S I O N I DI U NA PERSONA ASSU EFATTA ALLA CONSAPEVOLEZZA Da molto tempo Castaneda non ha piu a che fare con le dro­ ghe psicotrope. Questo era il mio "trucco numero l t no" . Vogliamo essere dei martiri. Mi guardavo allo specchio mentre pensavo al Dop­ pio. «Ma le droghe sono i ncontrollabili. «La tua passione è saltare senza fare capricci e senza premeditazione per spezzare le catene di qual­ cun altro. Andai alla toilette per bagnarmi la faccia e ricapitolare i miei pensieri.>> Eravamo in un piccolo caffè all'aeroporto di Santa Monica. "Farò di tutto per aiutarlo a risvegliarsi. semplicemente per farti una risa­ ta. mi diceva.» «Vuoi dire che a un certo punto eri capace di muovere il tuo punto di unione e di sognare senza ausilio di droghe?» «Certo! Ecco cosa stava facendo don Juan. È l u i che ti spinge verso la libertà. «Come è stata la prima volta che hai spostato il tuo punto di unione sen­ za droghe?>> «Lee Marvin era molto molto spaventato!» Ride­ va.» ' IL SERPENTE PIUMATO «Li ho visti andare via.Annui. Non vanno in giro a pian­ gere per mammina. Era questo che lui voleva risvegliare. pensi di essere ammattito. è come sulle mon­ tagne russe. Se ne sono andati in un luogo libero da . È in quel momento che hai bisogno del nagual. il corpo energetico. Ridendo ti libera dalle tue paure. Mi veniva in mente qualcosa che don Juan diceva a Casta­ neda nell A rte di sognare. "Ho fiducia che il tuo Doppio farà il suo dovere" . Era interessato ali'altro essere. Questa gente è reale. Vedi. Juan Matus se ne sbatteva di Carlos Castaneda. un intero stormo di stregoni. Tu usi il tuo Doppio per sognare." Avevo i brividi. A piangere per una fìghetta.» Tornato da lui avevo un'altra domanda. don Juan e il suo gruppo. storica. ciò che gli stregoni chiamano il Doppio. « Quando inizi a rompere le barriere della percezione nor­ male. per navigare nella seconda attenzione. Avevo interrotto il fluire della continuità psicologica. un segreto solo per i tuoi occhi. Avrei potuto andarmene con lui. Si sono b ruciati dall'interno. persino le loro scarpe diventa­ I l O energia. non p uò essere niente. Tutto il mio coraggio. loro lo chiamano del "serpente piuma­ l 1 >". È una confluenza di forze che si uniscono per disturba1 1 1 1 to . Il nagual non ne ha. Al momento di andarsene hanno fatto 1 1 ! 1 certo movimento. Fanno un ultimo giro. una favola. . Non la nostalgia per i bei tempi anda­ ti. Quello che si risvegliò nel mio ufficio non poteva essere l' io che conoscevo linearmente.ciò che è umano. Ecco perché sono il naguaL Il nagual è una non entità. Non è offeso. Lunica cosa che un nagual teme è la "tristezza antologica". Ma può raccontare storie di gelosia e possessione. non una persona. infinitamente meno compromessa con il Sé. Non è uno stato psicolo­ gico. Feci un bel salto nell'abisso e mi risvegliai nel mio uffi­ cio. un passo. pos­ sessivo. e il nagual la percepisce. . Cavo­ lo! Mi vengono i brividi. Una cosa attenta. È una forza perenne che esiste nell'universo. diventa una storia. come la gravità. Questa è la comprensione fi nale: il nagual alla fine. distac­ cata. la mia speranza. giusto per dare per l'ultima volta un'occhiata a questo squisito mondo. Per restare qui ru avrai bisogno di tutta la tua speranza e di tutto il tuo corag­ gio" . nessuna aspettativa. Riceve ordini da qualche ineffabile fonte che non può essere discussa. questa è egomania. Quando don Juan parti mi disse: "Devo usare tutto il mio fegato per andare. geloso. dal coercitivo culto dell'uomo. Un uomo con un ego è guidato da desideri psicologici. La tristezza antologica è qualcosa di differente. Si trasformano in energia. qualcosa di antico. tremo! Un ultimo giro . Al posto dell'ego c'è qualcos'altro. Ma quello che avviene dopo è meravi­ glioso. La vedi arrivare. Il replicante alla fine sta parlando: "Ho visto cose che voi uma­ ni non potreste nemmeno immaginarvi" . Sta piovendo e il replicante dice: "E se tutti quei momenti si perdessero nel tempo. Fai del tuo meglio e se il tuo meglio non è abbastanza buono. Ma non esattamente. mi ero pre­ notato per vedere la misteriosa Caro! Tiggs a colazione. poi te la senti addosso." Cose senza senso. come lacrime nella piog­ gia?" . mentre stava imparando i criteri per essere morto. parla delle costella­ zioni. almeno 1 0. " APPUNTI A PI È PAGINA PER FEMMINISTE Prima che incontrassi Castaneda per l'ultima volta. Quando veniva­ no proiettati al Vista di Hollywood. una sorta di fare sesso sicuro sognando. .re questo povero microbo che ha sconfitto l'ego. "Ho visto navi da battaglia presso i bastioni di Orione. Venti . Ma tu fai del tuo meglio. vacuità. perché era chiaro che lo scrittore non aveva visto nulla di tutto ciò. seria domanda per noi. Potrebbero esse­ re solo delle lacrime nella pioggia. È percepita quando non ci sono piu attaccamenti. signore. È un diversivo dalle loro attività bizzarre ed epiche. Questa è la vera. Lui non ci va piu. «Hai in mente quella bella scena in Biade Runner? Lo scritto­ re non si è reso conto di cosa ha scritto. ma ha fatto centro. certo.000 anni fa. Questa per noi era l'unica parte che non funzionava. mandalo affanculo. Se il tuo meglio non è abbastanza buono manda affanculo Dio stesso. ma le streghe sf. . >> LA SOLITUDINE DEL REPLICANTE VENUTO DA LONTANO Gli piacevano i film. la vedevo svanire. A lei non gliene fregava un cazzo! Mi dis­ se che i sogni normali sono delle masturbazioni senza senso. Sino ad ora ( :astaneda ha scritto esclusivamente sul mondo di don Juan. mai sul suo. Dà loro la possibilità di essere "due ' o l te stronzi" . compreso il sal­ vataggio precipitoso di "un essere senziente di un' altra dimen­ sione" sotto forma di un angolosa ragazzina dagli occhi di acciaio chiamata Blue Scout. piu mi sentivo a disagio.. Ogni volta che faceva t polino la Grande Domanda (dove cazzo sei stata questi die­ 1 . . Ma L'arte di sognare emana la presenza oscura. In un universo di . la gente mi dice che ho mollato il femminismo. estranea di Caro! Tiggs. Ero con Castaneda in un negozio di oggetti da regalo chiamato La Pista del Coyote. Stavo uscendo quando squillò il telefono.. Era inconcepibilmente ritornata. a chi riuscisse a vederli i loro corpi energetici appari­ I L·hbero come due uova luminose invece di uno solo. Piu si avvicinava l'ap1 '1 1 1 \ l amento.j • • ' . abbonda di racconti raccapriccianti delle sue escursioni nella seconda attenzione. Non " l i l O su questo mondo come marito e moglie. come disse una volta Juan Matus..m ni?). Tiggs e Castaneda sono due opposti energetici. al contrario. Brutta strega crudele! <<Voglio aggiungere qualcosa. l t dità. Le raccontai il sogno che avevo avuto quella mattina. Questo 1 1 o n li rende migliori della Donner-Grau o di Abelar o di non ' o chi altro.. Hanno doppia . 1 1crgia. Ero sicuro che fos­ se Caro! Tiggs che cancellava l'appuntamento. Mi sentivo sulla pista e vedevo < 1 ro l Tiggs che mi salutava dalla cambusa. Era la Donner­ Grau. che permetto che il "leader" del nostro grup.prima era saltata col gruppo di don Juan Matus nell'in­ " ) � n ito. mettendo in moto ' ' 1 1 1 cro spettacolo itinerante di stregoni. Invece di sen­ tirmi sollevato mi sentivo a terra. Mi avevano detto che era splendida. questo è il processo maschile. Avevo parlato con delle per­ sone che erano state alle conferenze a Maui e in Arizona. l'uomo è viziato perché è uni­ co. lui andava dritto alle cose.» SOLO PER I TUOI OCCHI Avevo appena appeso la cornetta che il telefono squillò di nuo­ vo: Caro! Tiggs cancellava il suo a ppuntamento. I. Che io ci riesca o meno è imma­ teriale. non certo perché ne sanno di piu o perché sono migliori. È proprio perché siamo scervellate che abbiamo faci­ lità di sognare. Era solito dire che le donne erano delle fighe scervellate. Sai cos'è il nagual? Il mito del nagual? Che esistono illimi­ tate possibilità per ognuno di noi di essere qualcosa di dif­ ferente da quello che pensiamo di essere. Don Juan aveva una frase orrenda. «Mi spiace di non .:uni­ verso è veramente femminile. Ma le don­ ne non hanno sobrietà. Carlos ci guida nel sognare. Le femmini­ ste si incazzano quando dico che le femmine sono intrinse­ camente compiacenti.po sia un uomo. non nelle nostre azioni nel mondo. Che il nuovo nagual è sempre un altro uomo. la ragione per cui que­ sti uomini fanno da "leader" è una questione di energia. struttura. Non dobbiamo girarci intorno con le parole. si comportava come un Elvis cattivo. ma è la verità! Questo perché noi riceviamo la conoscenza direttamente. Bene. Carlos Castaneda. don Juan. I maschi sono totalmente rigidi. che prendeva gli astanti di petto. Non devi seguire la strada dei tuoi genitori. contesto. nella stregone­ ria sono gli uomini che provvedono a questo. >> "\ " n importa. Ci odia . 1 . Mi chiedevo se avesse finito di parlare. Fece una pausa. l iare quel magico Doppio. l l < l qualcosa per te.>> 'wn rivo un nodo allo stomaco. penso che non ne farò per un bel po' . 1 1 (> un attimo. poi scoppiò a ridere. questa mancanza di equilibrio. Moriamo senza neanche essere riusciti a sve­ )'. Si vive solo due volte o cosi almeno sembra.>> t l h . Ma la vera dicotomia è tra corpo fisico e . diceva che chi l'aveva scritta era quasi arrivato al centro della faccenda.t "mente-corpo". Metteva libertà al posto di amore. orpo energetico. mi aveva detto. questo proble­ l l l . «Qualcosa di piu dram­ ' ' L i t tco.. " • l nt i incontrare». Almeno mi sembrava sin­ 1 . .>> Una nuova pausa. hanno sempre sostenuto che esiste questa divisione tra .. Don J uan sostituiva una parola per renderla perfetta. entrare nel Doppio per il volo astratto. l o sai. Gli ' t regoni saltano nel vuoto della pura percezione col loro cor­ I )O energetico. Una volta per te stesso .>> Quindi iniziò una recita spettrale: .>> \!on saranno mica i lampi delle tue tette?>> l . Sta­ vo per dire qualcosa quando sentii le mie parole bloccarsi tra le guance. osi tanto che potrebbe anche ucciderei. ci incontreremo a una delle tue conferenze. m· nte e corpo. «Ci tenevo. •<C'è una canzone che don Juan amava molto. e lui ci odia per questo. Questo è il vero segre­ l o della stregoneria. Dannazione. Mi disse che non poteva fer­ marsi molto. Non pensare al pericolo o lo straniero sparirà. era una giornata fredda. Sarebbe stato per un'altra volta. Mi sentivo proprio un povero bambino. * You only live twice .t. anche per il Prozac. IL PRURITO DEL NAGUAL Facendosi piu fredde le giornate diventava facile provare un rimpianto. Mi augurò sogni d'oro. Finché un sogno appare e libertà è il suo nome. Questo sogno è per te quindi pagane il prezzo. Ave­ vo paura come Lee Marvin . ridac­ chiò come una strega e appese. E se Castaneda non si fosse inventato nulla? Se è vero. Gli spiaceva che non avessi incontrato Caro! Tiggs. Canzone d e l fìlm omo­ nimo della serie James Bond. Scivoli attraverso gli anni e la vita ti sembra senza sorprese. di Jan Flem i ng [n. per tutto. Ci incontrammo per l'ultima volta sulla spiaggia vicino al molo. saresti messo male. E libertà è uno sconosciuto che ti fa un cenno. Trasforma un sogno in realtà*.d. 1 967. E Gesu guardò giu verso l a gente e disse: «Sono cosf annoiato!».e una per i tuoi sogni. voglio solo essere amato. . di Barry-Bricusse. Restò in silenzio per un attimo.] . Mi ricordo che lo sentiva anche don J uan e io non capivo cosa significasse. Mio nonno divenne una storia. Evocai mio nonno. « È 1 1 1 1 . Una visione di lui totale. Di metterei un tappo sopra. ( :he pena! Era venuto il momento di ammainare la bandiera c lo feci. Rispondeva alle domande sollecitamente.» l òrnò alla sua macchina. . 1 1 renerlo. senza ritorno. quando arrivò la sala era piena. Nessuno si muoveva.sedemmo su una panchina che dava sugli scogli. Aveva gli "occhi che dan­ r. lo vidi davanti a me in tut"' 1 i i dettagli. LE LUCI SI ABBASSANO Mi era arrivata la notizia di una loro conferenza a San Franci­ sco. una sensazione squisita!>> Mentre guidava mi gridò dal finestrino: «Addio. 1 . Volevo solo un momento. L:ho ripetuto migliaia di volte. vuoi dire che presto verrà il momento di partire. L audi­ torium si trovava in un parco industriale a Silicon Valley. 1 l'ora di dire addio: mi stavo preparando per un lungo viag­ � � i o . ma decisi di andarci ugualmente. «Sento un prurito nel mio p lesso solare. Parlò con eloquenza per rre ore circa senza interruzioni. Don Juan mi disse: "Di' il tuo addio per sempre". · 1 1 t ito nostalgia?» \ f i rispose senza esitazione. per cosi dire. incitando e parando colpi. . mi disse. "Devi dire addio perché non tornerai indie­ l ro" . Verso la fine parlò dell'uccisione dell'ego. illustre gen­ tiluomo!».» Si grattò con gusto.tvano". Ora lo so. «Qual è l'ultima volta che hai . Era già morto da molto tempo. Don Juan mi avverti che . Avevo finito di scrivere sul soggetto. Il suo aereo era in ritardo. « Quando dissi addio a mio non­ I lo . molto eccitante. .mo e i musicisti impacchettano i loro stru\.tt us diceva che c'era un tempo infinito e uno total­ l l l l' l l t L' s e nza tempo. è tempo di morire". stava parlando di amore. t 1 n . . non siamo guru. Se ricapitolate. 1 . Fece una pausa. 1 1 L ' è p i u tempo per danzare. il pubblico si alzò in piedi per applaudirlo mentre lui usciva dalla porta posteriore. hai solo bisogno di decisione. ecco perché te ne parlo. l 1 1 t 1 1 . . Ma avevo dimenticato il mio piattino di latta per le elemosine. Abbiamo bisogno di massa nel mondo. disse enfaticamente. La contraddizione è stregoneria. E non sono io". Mi tornò alla mente una delle nostre conversazioni. Camminai nel buio vicino a uno stagno. 1 1 1 1 1 a metafora per questo: " È come quando . Fatelo. Ma avrete bisogno di mol­ ta energia. Volevo corrergli dietro urlando: <<Per favore amami!». Se non altro sarebbe stato divertente. «Ma come possiamo farlo senza qual­ cuno come don Juan? Come possiamo farlo senza aggregarci a qualcuno?» <<Nessuno si aggrega a noi. sarete in grado di racco­ gliere energia. "Questo è quello che sono venuto a dirvi oggi". Un vento leggero scuoteva le fragili foglie sul bor­ do. non voglia­ mo farci delle seghe. Avevo veramente trovato . «Mi inammorai all'età di nove anni. . Sentivo la sua voce e mi immaginavo nel­ la cambusa mentre mi giravo lentamente per fronteggiare le parole che mi venivano incontro. <<lo avevo bisogno di lui.1 1 1 � 1. e noi vi troveremo. . E per arrivarci dovete tirare fuori le balle.t hlt. 1 1 1• 1 1 1 1 . 1 1 1.•��. Non hai bisogno di don Juan>t. .l t. Vivete­ h! Vivetela splendidamente! >> U n giovane in sala si alzò. Se vuoi libertà. ! 1 1 . Don Juan diceva spesso: " Uno di noi è uno stronzo. Allora sospendete il giudizio e afferrate l'opzione.» La sala esplose in una risata. Traduzione di Matteo G uarnaccia. \ 1 i. mi vengono i brividi! Tremo. Intervista di Bruce Wagner (Details Magazine) . aveva dei problemi di pronuncia. "Mi spia­ ce ma i l tempo è scaduto. piccolo caro.' ' 1 1 1 ia metà. oldi e andai. ' ' ' 1 1 nobile. mio piccolo caro". Lei mi chiamò con uno sguardo vuoto. \ <>l evo bene a mia nonna ma non glielo avevo mai detto. Il mio destino era dinamico. Don Juan mi dis­ .l nonna mi disse di non essere codardo e di correrle dietro. don Juan me lo tirò fuori anni dopo. Un giorno. .>> . Mi ossessiona. . I l Cento straniero. In quel momento l'uomo di mia nonna le bisbi­ gl iò qualcosa all'orecchio. ma ero molto giovane c non lo sapevo. . ancora oggi!» "Afor. questa ragazzina di nove anni traslocò. . e si riprese i soldi. per­ hé lei mi imbarazzava." M i dimenticai di questo episodio. Mia I H>nna mi mise un mucchio di monete in mano. e l'orologio segna le dodici meno un quarto. Ma non era destino. "Vai e pren­ d i l a! La nasconderemo a casa nostra e la crescerò io!" Presi i -. Era solo una questione di . . Mi l h i amava "afor" invece di "amor". Quando sento il prurito. "Afor. Davvero. Il tempo è scadutO. l hc se la storia avesse avuto un seguito sarei stato statico. questo 1 1 1 m re della mia vita. . senza che il suo entusiasmo e la nostra attenzione . Ci fermiamo in una zona sufficientemente ombreggiata. Mi ave­ va già anticipato. Cono­ sce bene la strada. Castaneda è un maestro nell'arte del conversare. <<le sponde del fiume sono particolarmente belle». Alle quattro in punto alzo lo sguardo e lo vedo avvicinarsi all'auto. Sin dall'inizio. Ne abbiamo uno in macchina. Ci attendono piu di due ore di viaggio. è meglio di no>>. gli chiedo se posso usare il registratore. stringendosi nelle spalle. Ci incam­ miniamo insieme verso l'auto per prendere gli appunti. Esco dall'auto e mi affretto a incontrarlo.tuto verso il campus della UCLA (Università della California presso Los Angeles) .l nrorno all'una del pomeriggio il mio amico e io ci avviamo in . facciamo guidare Castaneda. Seguendo le indicazioni di Castaneda. durante la sua telefonata. «No. arriviamo senza diffi­ coltà alla guardiola situata all'ingresso del parcheggio dell'u­ niversit-à. Castaneda stabilisce il tono della conversazio­ ne e gli argomenti che di li a poco affronteremo. «Laggiu». Sono quasi le quattro meno un quarto. Mi rendo subito conto dell'inutilità di tutte le domande che avevo pre­ parato con tanta solerzia in vista del nostro incontro. Dopo le cor­ tesie e i saluti formali. indicando con la mano. risponde. una lingua che padro­ neggia con fluidità e con un grande senso dell'umorismo. Carichi di libri e di fogli. i tac­ cuini e i libri. che avrebbe volu­ to parlare del progetto in cui era coinvolto e dell'importanza delle sue ricerche. Parliamo per sette ore. nel caso egli acconsenta. La conversazione si svolge in spagnolo. dice. con il colletto della camicia sbot­ tonato. Castaneda indossa dei blue jeans e una giacca senza tasche di color crema pallido. Sono molte le vol­ te in cui ha fatto uso di espressioni e parole inglesi. per quanto il suo spagnolo sia corretto. è curioso di sapere le ragioni che ci hanno spinto a conoscerlo.. ma dopo quei primi incon­ tri sono cambiato. Sebbene sia cer­ tamente un accanito lettore e conosca le diverse correnti di pensiero. che mol­ tissimo hanno influenzato non solo noi ma tanti altri. Al di là dei motivi pro­ fessionali. Siamo profondamente interessati a conoscere l'origine del suo inse­ gnamento. data la nostra comune origine argentina. comincia.· o p rnsioni argentine quale gesto amichevole nei con fronti. Semplicemente non ha voluto con­ taminare il suo insegnamento con altre cose a esso estranee. appare evidente che la sua lingua è l'inglese. che ne hanno impedi­ to. «Quando l'ho conosciuto. . Per tutto il pomeriggio Castaneda si è sforzato di mantenere la conversazione a un livello non intellettuale. piu fa ricorso " l ' ' ' h . in virtu del loro esser tali. l'interpretazione speculativa.1 l ' i ù egli si seme a proprio agio. non avevo altri inte­ ressi all'infuori dell'antropologia. Poco dopo il nostro incontro. insistiamo sull'importanza dei suoi libri. «Don Juan mi ha dato tut­ to>>. È già al corrente del libro d'in­ terviste che ho in progetto di redigere.· ' ' ' " " ' (' ' ' " · . In tal modo Castaneda non solo non ha contravvenuto alle indi­ cazioni dei suoi maestri. " ! '. ma ha pure dimostrato un'adesione totale alla via da lui scelta. cosi come tipicamente inglese è la struttura sintattica delle sue frasi. Ci ha comunicato gli <<insegnamenti toltechi>> mediante immagini concrete. Nel frattempo. non ha mai istituito raffronti con altre tradizioni del passato o del presente. arriviamo alla sponda del fiume e ci sediamo all'ombra degli alberi. E quello che mi è accaduto non lo scam­ bierei per nessuna cosa al mondo!>> 1 1 m 1 rr l . kbbo accennare che. alla ricerca di motivi e spiegazioni.. Cosa i n realtà essa sia non rientra nell'ordine della spiegazione e rara­ mente la si comprende. Il secondo anello del potere mi aveva lasciato molti quesiti irri­ solti. Ci racconta come da don Juan avesse appreso . partecipiamo della sua profon­ da emozione. "semplicemente è". l n Il secondo anello del potere Castaneda riferisce di una parti­ colare caratteristica condivisa da don Juan e don Genaro e assente in tutti gli altri.. afferma Castaneda.. e io stessa nutrivo qualche dubbio. sf. Egli scrive: «Nessuno di noi è dispo­ sto a prestare totale attenzione all'altro come facevano don Juan e don Genaro>>.\vvertiamo costantemente la presenza di don Juan. Ogni vol­ ' · ' che Castaneda lo rammenta. È probabile che per lui il termine abbia una con­ notazione romantica.. Nel cerca­ re di spiegarmi. <<questa è la parola giusta>>. soprattutto dopo la secon­ da lettura.kll'esistenza di una mirabile totalità in grado di fargli dono di qualunque cosa in qualsiasi momento. Su di esso. nondimeno. Gli dico che tutto sommato preferisco Viaggio a lxtlan. dice Castaneda. La parola amore non gli va a genio. troppo debole. sostengo che la parte finale del libro trabocca d'intensità. Castaneda mi ascolta e risponde alle mie parole con un gesto che sembra tradire un "e io che c'entro con que­ sto balletto di preferenze?". Continuo a parlare. condivide quest'ulti­ ma frase.>> Castaneda storce la bocca. il libro mi aveva colpito assai. Sf. «Ecco>>. <<Intensità. «Forse preferisco Viaggio a lxtlan per via dell'amore che vi ho percepito. continua. Sempre a proposito dello stesso libro. sentimentale. dico che secondo me . «<l concedere ine­ 'ti nguibile fa parte della sua natura>>. anche se il motivo mi è oscuro. i commenti non erano sta­ ti favorevoli. «Senza un avversario non siamo n ulla». volontà o energia. prosegue.>> Riferendosi al pacifismo. «Che ne pensa di Ghandi. gli uomini «sono esse­ ri il cui fine è l'affermazione e la lotta». gli dico che non posso accet­ tare la similitudine tra pacifismo e mostruosità. a . poiché. egli ribatte: <<Tutti narcotizza­ ti . Castaneda non approfondisce oltre queste sue idee. . Castaneda aveva bisogno di quello shock. La pace è un'anomalia.tl cordo con me. «Lavversa­ rio appartiene alla forma umana.ben vedere. quello di chi non fa n ulla perché privo di obiet­ tivi o di energia nella vita. è contesa.t ri n t racciarne una giustificazione. t t t t t ' \t t ' l t t" . per esempio?» «Ghandi? Ghandi non è un pacifista. La vita è guerra. Non riesco pro­ l ' ' t " . Con un gesto imponente che vuole includere tutta la società senza valori. tuttavia quella visione è stata necessaria perché io entrassi in azione». chiedo. afferma. questo pacifismo riflette un atteg­ giamento autoindulgente e edonista. Mi pareva di aver capito che un aspet­ to dell'estetica del guerriero prevedesse la sua liberazione dal. . quello di coloro che non hanno sufficiente coraggio per essere e di conseguenza per fare qual­ cosa d'altro.d. Il pacifismo a cui si riferisce non può essere un pacifi­ smo dettato dalla debolezza. secondo lui. Nell'impossibilità di trattenermi. lo definisce una «mostruosità». « È vero». E che combat­ tente!» Solo ora capisco la peculiare importanza che Castaneda dà alle parole. e noi non gli chiediamo di farlo. «il comportamento di quelle donne è mostruoso e assurdo. Castaneda si mostra d '. Ghandi è uno dei piu straordinari combattenti che siano mai esistiti. «E allora Ghandi?». nient'altro che edonisti!». sembrano assurde. Sottolineando altri aspetti del suo libro che ho trovato alquan­ to oscuri. È vero». chiedo insistentemente. comincio a . Insiste. hanno una particolare ener- . «lo. Don Juan menziona sempre il buon <<tono» di una persona. «Come si spiega l'atteggiamento di Dofia Soledad nei con­ fronti di Pablito e quello della Gorda con le figlie?». A poco a poco. <<esistono differenze tra chi ha avu­ t o dei bambini e chi non li ha. afferma Castaneda.a metafora dell'aquila ci verrà spiegata in seguito. I Genaro. che prosegue poi in .l. Da qui inizia l'apprendimento. Riprendersi dai figli quell'energia che alla nascita essi ci hanno portato via è un qualcosa che non capi­ vo fino in fondo. dice Castaneda. il fondamento primo con cui egli costruisce il proprio destino. Per passare in punta di piedi di lì-onte all'aquila si deve essere interi. l . dice. hanno un altro modello da seguire.d tre direzioni. api re che l'essere delle entità « il cui fine è l'affermazione e la lotta» riguarda il primo livello della scala evolutiva del guer­ riero. al pari di don Juan». ma gli insoliti commenti di Castaneda mi ' icmpiono di confusione. per esempio. pertanto debbo seguire il percorso. . invece.. Una persona che abbia dei "buchi" non riesce a passare». tuttavia. I Genaro. <<ho dei buchi. poiché al momento è un altro l'argo­ mento al centro del nostro interesse. sulla differenza che esiste tra le per­ sone che hanno generato e le altre. Per adesso basta solo un accenno.1 natura umana. gli chiedo dei buchi che rimarrebbero impressi in Loloro che hanno avuto figli. <<Non si può passare dall'altra parte senza pri­ ma aver ceduto la forma umana>>. tuttavia. Castaneda ammette di non esser stato abbastanza chiaro al riguardo. dice. In genera­ le chi ha avuto dei figli sa come prendersi cura degli altri. ma è diverso . piu che il cono­ scere o il praticare qualche tecnica.ru. Si è piu stabili e. che richiede. 1 1 1 noi d i kttiamo. .» Sembrerebbe che questi «buchi>• . «Erano tutti ammaccati! In seguito ho dovuto restituire loro quell'energia che avevo sottratto. Ciò non significa che gli altri non lo sappiano fare. Quelli che come la Garda e me hanno avuto dei figli posseggono altre caratteristiche che compensano que­ sto svantaggio. una profonda trasforma­ zione individuale. « Quando nacqui. si arriva ugualmente alla mèta. . Un tem­ po non sapevo cosa stessi facendo». Sono piu nervosi e rapidi nei movi­ \o I lo molto incostanti. l" v . Secondo Castaneda una l l l l. <<SÌ può guarire. arriva­ no entrambi .. <<No». l >on J uan è lento. . a modo suo. gli domando se Il secondo anello delpotere è stato tradotto in spagnolo. l l t 1 . . . Di solito. s i è inconsape­ voli delle nostre azioni e ne paghiamo le conseguenze. ci risponde. quantunque la via possa esser lunga e difficoltosa. è un pazzo serio. Dopo un attimo di silenzio.�.. Don Gena­ p. . È sempre possibile restituire ciò che non ci appar­ tiene e ricuperare ciò che è nostro». ma copre lunghe distanze. . . Questa idea del ricupero è coerente con il camminare l ungo il «Sentiero dell'apprendimento». abbiano a che vedere con l'apparato biologico. Adesso devo ricuperare la for­ za che ho perduto. tolsi tutto a mio padre e mia madre••. esclama. Alla fine. che è necessario tappare. Vogliamo sape­ re se l'aver dei «buchi» è un fatto cui non si può porre rime­ dio. niente li trattiene. non sappiamo cosa stiamo facendo. d 1 . Niente è irreparabile nella vita. Ha a che vedere con tutto: un coerente siste­ ma di vita con obiettivi concreti e precisi.o! Pazzo! Don Juan. . è molto ben riuscita. «Cosa significa essere un tolteco?>> . che già si era estinta al tem­ po della conquista e della colonizzazione spagnola dell'Ame­ nca. Stando a Castaneda. dice Castaneda. il termine connota una cultura india del Messico centrale e meridionale.>> Juan Tovar ha usato gli appunti in spagnolo che lo stesso Castaneda gli ha fornito. «Immagino che ci sia lo zam­ pino della " Madre Chiesa". ·· l . La parola designa un piccolo gruppo che ha saputo man­ tener viva una tradizione risalente a oltre 5000 anni. i mo amico.>> Dal momento che sto lavorando al pensiero mistico e sono . questa parola non ha nul­ la a che vedere con la sua accezione antropologica. la parola "tolteco" riveste un ampio signi­ fìcato. Certamente.>> All'inizio della nostra conversazione Castaneda ha tàtto men­ Iione dell' «insegnamento tolteCO>>.a traduzione in spagnolo è opera di Juan Tovar. �tsa editrice spagnola ha già acquisito i diritti. Secondo il suo impiego del termine. appunti che taluni critici hanno messo in dubbio. Pare per le storie di droga che vi sono contenute. «Tolteco è colui che conosce i misteri del vedere e del sogna­ re. « È vero>>. Anche in Ii secondo anello delpotere si parla dei «toltechi>> e dell' «essere un tolteco>>. Solitamente si dice che qualcuno è un tolteco come si potrebbe dire che qualcuno è un democratico o un filosofo. un mio caris­ -. \ . «Questa traduzione è stata fatta a par­ t i re dalla versione francese. gli domando. ( �astaneda non ne era al corrente. Da una pro­ spettiva antropologica..>> l n Argentina è stata proibita la pubblicazione dei suoi primi due libri.a traduzione in portoghese sembra esser molto bella. ma non è sicu1< l se il libro sia stato ancora pubblicato. Si sono tra­ sferiti in quella regione poiché la donna che adesso insegna loro abita laggiu. è ritornato?>>. . ridendo. nel sud del Messico. Castaneda ammette la possibilità che i primi uomini che attraversarono lo stretto di Bering avessero portato con sé alcuni elementi essenziali di quella tradizione. «Ha fatto subito ritorno come la Gorda le aveva chiesto?>> «No. vuoi perché l'uomo bianco era ignaro della loro esistenza oppure perché non prestava atten­ zione alle loro idee incomprensibili. . ma sono ritornato>> . Castaneda risponde a tutte le mie domande. «Sono ritornato per terminare un compito .particolarmente interessata a rinvenire l'origine delle diverse tradizioni. di «quegli uomi­ ni di conoscenza>> che la conquista e la colonizzazione spagnola non riuscirono a distruggere. .>> . <<Allora. Non vi è dubbio che il «popolo tolteco» mantenga viva una tradizione che è peculiare dell'America. chiedo ancora: <<Lei crede che la tradizione tolteca offra degli insegnamenti che vanno incontro alla specifìcità americana?>>. cut non posso rmunoare. In L'isola del tona! don Juan parla dei nagual. non sono ritornato subito. . questo però accadde molte migliaia di anni fa e al momento non possiamo andar oltre la mera specula­ ZIOne. sento l'urgenza di chiedergli . chiedo. Egli al momen­ to è responsabile di un gruppo di giovani apprendisti che vivo­ no nella zona del Chiapas. «Chi sono i membri del popolo tolteco? Lavorano insieme? Dove si incontrano?>>. riferen­ domi all'ultima conversazione tra Castaneda e le sorelline riportata al termine di Il secondo anello del potere. mi risponde. «La prima volta che incontrai la Garda era una donna enorme. " ( hto è un numero magicO>>. abbrutita dalla vita». al pari di Nestor e don Genaro. nativo del­ lo Stato di Sonora. Sottolinea anche d ruolo indispensabile degli ultimi roltechi nel continuare e 11 d mantener viva la tradizione. risponde. dice. purtuttavia ogni singolo individuo che pren­ da parte all'impresa collettiva svolge una funzione insostitui­ hile per la sua buona riuscita. Qualora ogni singolo membro sia sufficientemente impec­ ' abile. . Ci racconta che don Juan era un indio yaqui. era mazateca. nella provincia di Sinaloa) e Beni­ gno era tzotzil. il gruppo può aiutare un gran numero di persone.I l gruppo annovera all'incirca quattordici membri. Nestor era mazateco (di Mazatlan. spiega Castaneda. «Chi l'ha conosciuta in passato oggi non la riconoscerebbe pio. dice d'un tratto. Non è necessario che il grup­ po sia numeroso. Pio volte sottolinea che Josefìna non era india ma messicana e che uno dei suoi nonni aveva origini francesi. . in realtà sono io il responsabile. «Comunichiamo in spagnolo perché è la lingua che tutti noi conosciamo». né Josefìna né la donna tal- . tutti sono indi­ 'llLnsabili per la buona riuscita del compito affidato a ciascu­ l l o . " La Garda e io siamo responsabili dei nuovi arrivati. Gli rammento che nei suoi libri vi sono dei riferimenti a taluni idiomi indios. Beh . La Garda.» Vogliamo sapere in quale lingua comunica con le persone del gruppo e qual è la l ingua che impiegano generalmente tra di loro. ma lei mi è di grande aiuto in questo compito». Benché il r 1 ucleo sia costituito di otto o nove persone. Ci parla poi dei membri del gruppo che conosciamo dai suoi l ibri. «<noltre. Pablito invece era un indio mixteco. ciò può avvenire con una parola. . al corpo non sfugge nulla . Dal momento che le nostre domande mirano a mettere in luce l'importanza dell'insegnamento tal­ teco e il valore dell'esperienza del gruppo per il resto dell' u­ manità. Non è certo suf­ ficiente per sostenere una conversazione. Io conosco un po' il linguaggio nativo. Ma anche qualora la mente riesca a deviare l'attenzione. il corpo impara con facilità e rapidamente.teca sono indie. che possono essere applicate a situazioni concrete della vita di tutti i giorni. L unico requisito è il valeria con intensità adamantina. frasi isolate.>> Approfittando del­ la sua pausa. in altre zone del Messi­ co oppure in altri luoghi. si vengono a scoprire sva­ riate cose. Chiunque è capa­ ce di affrontare l'impresa del guerriero. . con una piccola insinuazio­ ne. vuoi nella regione dello Yucad. Non c'è dubbio. a esempio. come saluti e altre poche espressioni. Ciascuno di noi. Hanno quindi la possibilità di vedere e contattare molte per­ sone. Noi tutti cerchiamo insistentemente delle scuse e adoc­ chiamo la fuga. si impara moltissi­ mo. assolvendo fedelmente il proprio com­ pito. Non è una via facile. ciò significa che si deve esse­ re irremovibili nel desiderare la totale libertà. gli domando se l'impresa in cui sono coinvolti sia accessibile a tutti oppure abbia a che vedere con qualcosa riser­ vato a pochi iniziati. A tut­ ti si dà la possibilità di vivere come guerrieri. «Nell'adempiere i propri compiti. Castaneda ci illustra come ogni singolo membro di quella piccola comunità abbia dei compiti specifici da assol­ vere. Tutti gli esseri umani sono in grado di apprendere.n. I Genaro. trova sempre l'occasione di comunicare la conoscenza. suonano in una banda musicale che consente loro di spostarsi in tutti i paesi lungo la frontiera.>> E continua: «Ii tolteco non può spre- . L'atto di disfarsi della biblioteca e dei dischi significa recidere i legami con il passato.>> Trascorso questo periodo. Avevano progettato un'uscita collettiva per l'ora di cena. i loro figli . finché non prese la decisione. . Un giorno. Solo a quel modo potevo interrompere definitivamente i miei legami con loro e terminare una fase della mia vita. la mia casa era affollata di persone. Le dissi anche che si potevano spartire tra loro tut­ to ciò che avevo . Come al solito. Un giorno don Juan gli dis­ '>e di abbandonare tutto. Non riuscivo nep­ p me ad andare al cinema da solo». un intero mondo di idee ed emozioni. dischi. dice Castaneda. il cibo era abbondante e i suoi amici si ubria­ carono. ecc. «< miei amici credevano che fossi diventato pazzo e continua­ rono a sperare che rinsavissi. . Per lungo t empo egli si oppose all'idea. <<Ritrovarmi con loro dopo tutti quegli anni fu il mio modo di ringraziarli dell'amicizia che mi avevano offerto in passatO>>. Si di­ vertirono molto. Castaneda li incontrò di nuovo. . Non li vidi piu per dodici an ni. Io ero una di quelle perso­ ne che non può fare a meno degli amici . ma il voler manifestare loro la sua gratirudil . anche quella volta. in particolar modo di separarsi da quegli amici con cui non aveva nulla in comune. <<Adesso sono tutti adulti. fermai l'auto a un isolato dalla mia abitazione e scesi a telefonare. .libri. Naturalmente l'amica non mi credette e lo considerò un semplice prestito>>.>> È probabile che gli amici di Castaneda non capiscano quello che sta facendo. Chiesi a una delle mie amiche di riempirmi una borsa con alcune cose e di portarmela. Tutti hanno la loro famiglia. Era necessario nondimeno che li ringraziassi.are la sua energia in sciocchezze. arrivato a Los Angeles. non mi risparmiò né urla né insulti. e di suo padre: «Era cosi bohémien!». «Come avrei potuto dirlo chiaramente?)). Don Juan ha dovuto lavorar sodo per far­ mi capire che dovevo interrompere certe relazioni. «Mi ci è voluto molto per imparare». Il modo in cui alla fine ruppi uno di questi rapporti fu il seguente: la invi­ tai a cena in un ristorante. «Dire che i rapporti tra di loro erano casti era impossibile.)) Secondo Castaneda. Tutti i suoi commenti tendono a distruggere le idee che solitamente abbiamo dell'amore.ne è stato molto bello. «Anch'io ero solito innamorarmi. «credo che molte scene e atteggiamenti riferiti nel suo libro abbiano un che di promiscuo)). La sua non era finzione.» Senza mettere in dubbio le sue parole. sostengo nondimeno come questa affermazione. Come di consueto. in quan­ to nessuno mi avrebbe creduto né tantomeno capito. ma i toltechi conducono una vita molto ascetica. amore! Amore!». Calmate le acque. Da allora non l'ho piu vista. noi viviamo in una società molto "degra- . Grazie a esso si era affrancato interiormente da quel passato. cominciammo a litigare. <<di quel sovente menzionato amore». trovi ben poche conferme. continua. Prima di uscire volli accertarmi che avesse sufficiente denaro per prendere un taxi. Voi non mi crederete. Ne approfittai per dirle che dovevo andare a prendere il por­ tafogli o qualcosa del genere in auto. ripete svariate volte. Mi rispose che ce li aveva. mi domanda. ma un atto sin­ cero di riconoscenza verso la loro amicizia. Mi alzai e non tornai piu. «immancabilmente innamorato». sottolineo ancor piu. «Anzi)). Castaneda ci riferisce alcuni aneddoti a proposito di suo non­ no italiano. le chiesi se aveva dei soldi. Parliamo poi d'amore. stando alla lettura di Il secondo anel­ lo del potere. «Oh. Per il resto era nudo. Una di queste fotografie ritraeva un uomo intento a ripa­ rare un cavo elettrico in cima a una scala. Portava un elmetto protettivo e una grossa cintura piena di arnesi. dice. Ho scoperto che vi è una gran quantità di pubblicazioni con foto di donne nude . la sua insistenza sulle relazioni totalmen­ te ascetiche che i membri del gruppo mantengono tra di loro. . la vita che il gruppo con­ duce e il genere di rapporti che i suoi membri intrattengono sono un qualcosa di inaccettabile e inaudito. Dopo aver ascoltato le parole di Castaneda. Di tutto ciò di cui abbiamo parlato quel pomeriggio molte cose non sono state comprese. . davvero. le quali. Si può com­ prendere. <<La gente è coinvolta in altre faccende». affermo. . Io stesso ho impiegato lungo tempo per comprenderlo. la prima volta». «Un ruolo come quello non lo si può improvvisare. <<L'altro giorno. Tutto qui. pretendono da lui un lin­ guaggio piu confacente al lettare medio. <<Secondo la prospettiva consueta. data la loro lunga storia in questo genere di cose. Il fatto è che lo stesso Castaneda si vede obbligato a venir incontro a talune richie­ ste editoriali. molte anche di uomini . per esempio. continua Castaneda. sono entrato in una libreria. Non so cosa dir­ le. Ridicolo! Una cosa del genere non può esser vera! Una donna è aggraziata . ma alla fìne ho potuto verifìcarlo di persona>>. alle volte. Nessuno vi cre­ de. .» « È la prima volta che sento dire che il comportamento delle donne non è improvvisato. pertanto.data". siamo convinti che per i toltechi il sesso è un'immensa dissipazione delle energie necessarie per il compimento di altre imprese. e mi san messo a sfogliare le riviste sul banco. qui a Las Angeles. . ma un uomo!» A mò di spie­ gazione aggiunge che le donne hanno molta piu esperienza. Pare che questa <<forza» sia un'energia che i bambini sottraggono ai loro genitori come conseguenza del semplice atto di nascere. le differenze si fanno progressivamente piu marcate. In un rapporto. perché i toltechi non muoiono. <<L obiettivo è di abbandonare il mondo vivente. non ancora del tutto chiari a lui stesso. appaiono estremi.Castaneda ci aveva detto poco prima che quando un indivi­ duo mette al mondo un figlio perde una certa forza. Egli non è morto. <<Qual è l'obiettivo che lei persegue?>> Insistiamo sul portare il problema a un livello personale. commenta Castaneda. <<Dal punto di vista della riproduzione». Lo stato della seconda attenzione «viene rag- . «la miglior cosa è affidarsi alla casualità>> . e di conseguenza ven­ gono rifìutate. questi. nient'altro che ciò che si è. Castaneda si sforza affinché comprendiamo meglio questi concetti.» In Il secondo anello delpotere la Gorda istruisce Castaneda riguardo alla dicotomia ntlgual-tonal. finisce per essere scelto l'aspetto dell'altro che piu è gradito al partner. <<In che consiste l'u­ nico obiettivo del tolteco?>> Vorremmo cogliere il senso di ciò che Castaneda ci dice. Ai fini riproduttivi. Il <<buco>> che si viene a formare nell'individuo deve essere tappa­ to e risanato. stando all'uo­ mo comune. È necessario ricuperare la forza che è andata per­ duta. abbandonar­ lo portandosi dietro ciò che si è. ma non esisto­ no garanzie circa la bontà di questa selezione. certe caratteristiche dell'uno o dell'altro partner. Castaneda ci descrive un gruppo i cui requisiti. a poco a poco. Siamo molto interessati a sape­ re da dove provenga tutta quella vitalità. quantunque egli con­ fessi che sono temi. Ci dice anche che una relazione sessuale prolungata è destinata a incontrare il declino. Don Juan si è separato definitivamente dal mondo. ci domanda: «Che cos'è tutto questo che ci avvolge? Il buon senso non è altro che la risultante di un lungo processo educativo che ci impone quale unico strumento di verità la percezione ordina­ ria. né di qua né di là. Noi non siamo niente. . . al contrario. In Idee per una jènomenologia pura e per una jìloso­ fia jènomenologica ( 1 9 1 3) . siamo gente insulsa. Castaneda sostiene che Edmund Husserl è il primo occiden­ tale che abbia ipotizzato la possibilità della «Sospensione del giudizio>>. . Il metodo fenome- . in quanto la percezione ordinaria ci racconta solo una parte della verità. Loro. gli stregoni non muoiono . Larte della stregoneria consiste proprio nell' imparare a smascherare e distruggere questo pregiudizio percettivo>>. Secondo Castaneda. . la Gorda dice a Castaneda: «Quando gli stregoni apprendono il "sognare" riescono a uni­ re insieme le loro due attenzioni e non accade piu che il cen­ t ro spinga fuori . l'idea che noi siamo liberi è un'illusione c un'assurdità. Egli si sforza di farci capire come il buon senso ci inganni. stupida. che rappresenta l'intero di ciascuno». Husserl affronta il problema della "epochè" o "riduzione fenomenologica". «La percezione ordinaria non ci rende consapevoli dell'intera verità. non . Nello stesso l i b ro. afferma enfaticamente. Vi è ben altro al di là del semplice transitare sulla terra. . monranno mai>>. hanno talmente unito le loro due attenzioni che.giunto solo dopo che i guerrieri hanno rimosso tutto ciò che sta sulla superficie del tavolo . del nutrirsi e del riprodursi>> . la seconda attenzione fa sf che le due attenzioni formino un'unità. probabilmente. . Con un gesto che interpreto quale allusione all'insensibilità dei tutto e allo sconfinato tedio dell'esistenza quotidiana. ciò non sign ifi­ ca che noi non moriamo. . non dalla percezio­ ne. i pregiudizi percettivi. si trova a vivere in una determinata cultura. l' at­ to del conoscere dipende dall'intenzione. Husserl non ha mai tra­ sceso l'aspetto teoretico e. «consiste­ va nell'incrinare. inevi­ tabilmente. Il rimando fenomenologico è assai mode­ sto. Ciò che lo trasforma in qualcosa di concreto e specifico è !"'intenzione". «In questo modo. Costui è l'epitome della nostra civiltà. fino ad arrivare a una loro completa rottura>> . dice. di conseguenza. Il prin­ cipale imperativo del metodo fenomenologico è: verso le cose stesse. » Non vi sono dubbi che la fenomenologia abbia per Castane­ da un semplice valore metodologico. per esempio. dice. Quest'ultima è sempre soggetta alle mutazioni storiche. ma solo "porre tra parenresi" que­ gli elementi su cui si fonda la nostra ordinaria percezione. vale a dire alla conoscenza acquisita dall'individuo che. Castaneda afferma come la fenomenologia gli abbia offerto la struttura teoretico-metodologica cui è ricorso per apprendere gli insegnamenti di don Juan. <<Don Juan>>. non ha indagato l'essere umano nel suo vivere quotidiano.nologico non vuoi negare. Riflettendo sul concetto di "uomo politico". a poco a poco. «con i suoi insegnamenti ha aperto la porta affin­ ché un'altra specie piu interessante di uomo si affacci sulla sce­ na: un uomo che tuttora soggiorna in un mondo. Per Castaneda la massima mèta sinora raggiunta dall'occidentale. «Il compito che don Juan mi aveva affidato». in un uni­ verso magico>>. Secondo questa disciplina. dall'europeo. La fenomenologia «sospende>> il giudizio e pertanto si limita alla descrizione del puro atto intenzionale. costrui­ sco l'oggetto "casa". mi viene in men- . è l'uomo politico. il cui potere tende a L ontrollare e il mondo nella sua densa realtà e gli esseri che vi . fugace. " La grandezza di don Juan)). I l mondo di don Juan. Al mondo don Juan offriva un volto che non poteva che esser temporale . . Forme di vita. della bellezza avvenire! Don Juan e don Genaro amavano intensamente la bellezza>>. invece. e poi di riorganizzare <<tut­ to ciò che c'è)) dall'altra parte. un mese. è un mondo magico popolato d i entità e di forze. .I L' u n l libro di Eduard Spengler.1birano. Nessuno sarebbe riuscito a prenderlo alla sprovvista! In que­ sto mondo don Juan era impeccabile. . Castaneda prosegue descrivendo un universo polarizzato in due estremi: il lato destro e il lato sinistro. un'ora. . Il lato destro corri­ sponderebbe al tona! e quello sinistro al nagual. . ciò non impedisce di esser consapevoli che «da questa parte)) tutto è. perché consapevole del­ la fugacità delle cose che vi appaiono e . nessuno è stato in grado di percepirlo. Egli afferma che il compito piu importante del maestro è quello di ripulire meti­ colosamente una parte della <<bolla)). La percezione e il concetto che don Juan ha della realtà e del tempo sono indubitabilmente assai diversi dai nostri. dice Castaneda. <<è che per quan­ to nella realtà usuale egli apparisse un folle. sessant'an­ n i . Se nel­ l'ambito dell'esistenza quotidiana don Juan è sempre impec­ cabile. . Costui è l'uomo del dominio. In L'isola del tonal don Juan racconta a Castaneda di queste due metà della «bolla della percezione». ove si sostiene hc l'agire del politico «è intessuto di rapporti di potere e di rivalità». beh . Il maestro è impegnato in que­ sta opera incessante di apprendimento fino a quando l'intera . in ultima istanza. può pertanto venir ricuperata a quella che gli stregoni chiamano volontà. rive- . ove potrebbe risiede un centro della memoria. «è il corpo ad agire. data l'inadeguatezza delle parole di fronte a un compito cosi estremo. a loro volta. Pare anche che si possa imparare a utilizzare il corpo per catturare le «ombre passeggere». dice Castaneda. descritte come «alleati» o «ombre pas­ seggere». In realtà. mi risponde. Il corpo avrebbe la facoltà di percepire vari e distinti livelli di realtà che. A mò di esem­ pio. «Lei considera l'intero corpo uno stru­ mento di conoscenza?>> <<Sicuramente! Il corpo conosce».come viene chiamato . rimasta pulita. L'altra metà. ma.di don Juan. Chiarire tutto ciò è molto difficile.sua visione del mondo non si depositi in una metà della bol­ la. a questo punto. «L'insegnamento di don Juan trasforma il corpo in uno scanner elettronico». la parte sinistra dell'universo <<prevede l'assenza delle parole>> e senza le parole non possiamo pensare. secondo Castaneda. dice. Per chia­ rire questo insolito tipo di cattura vengono presentate nume­ rose spiegazio n i . «In questo altro mondo>>. ricercando la parola spagnola che renda quest'immagine. Il corpo non ha bisogno di parole per capi re». Nell'universo magico . Gli chiedo. non vi sono dubbi che questi fenomeni abbiano a che vedere con l'anatomia uma­ na. della conoscenza con il corpo di cui parla nei suoi libri. Castaneda parla delle numerose possibilità racchiuse in quella parte della gamba che si trova tra il ginocchio e la cavi­ glia. L'importante è l'essere consapevoli dell'esistenza di un'in­ tera gamma di spiegazioni che rendono ragione di queste «ombre passeggere». esistono alcune entità. che possono essere catturate svariate volte. Si danno soltanto azioni. lt:rebbero configurazioni. Questa affermazione del capo indiano suscitò in me una grande sorpresa e pertanto gli chiesi con che cosa lui pensasse. . Per Castaneda. «Si deve tentare di avvicinarsi il piu possibile all'aquila. anch'esse distinte. Cobiettivo>>. sempre alla ricerca di qualcosa da afferrare . prosegue. Mi rispose. cercando di chiarirci meglio . Il guerriero ha un obiettivo con­ creto che persegue con intento puro. Mentre si alza e indica il piede e la caviglia. di materia. Secondo Ochwian Biano. difatti solo i folli pretendono di pensare con la testa. l'uomo bianco è un folle. dice. il corpo ha capacità di movimento e di percezione di cui la maggior parte di noi è all'oscuro. Rit1ettendo sulle parole di Castaneda. l'autore riporta una conversazione avuta da Cari Jung con un capo pue­ blo chiamato Ochwian Biano o Lago della Montagna. insisto nuovamente. «Qual è l'obiettivo?>>. «Mi parlò degli uomini bianchi come di individui in perenne agi­ tazione. pertanto. «l'apprendista viene addestrato a sviluppare queste facoltà>>. attraver­ sando il lato sinistro dell'universo. "con il cuore". Nel libro IL circo­ lo ermetico di Miguel Serrano si parla dei chakras come di <<cen­ tri di consapevolezza>>. Sempre nello stesso volume. «è sgusciare via in punta di piedi passando per il lato sinistro dell'aquila>>. . «Non so se voi sapete>>. Il sentiero della conoscenza del guerriero è molto lungo e richiede una totale dedizione. evi­ tando che essa ci divori. afferma. penso alle analogie con lo yoga tantrico e con i vari centri o chakras attraverso i quali il discepolo raggiunge lo stato del risveglio. Pare che esso con­ sista nello spostarsi consapevolmente dall'altra parte.. «Nella tradizione tolteca>>. ci parla delle possibilità insite in questa zona del corpo e di quanto poco sappiamo di rutto ciò. . I. Pare che i toltechi chiamino <<padrone>> lo <<stampo umano>>. continua. che subito scom­ paiono. in ognu- . È chiamata l'aquila perché ha ali e dorso neri e il petto luminoso».hanno uno <<stampo>>. esseri umani . Il lato umano dell'aquila è immensamente piccolo rispetto a tut­ to il resto. <<Tutti loro sono coinvolti in una metafora che mi è incomprensibile. «<l mio stampo e il vostro>>. in maniera incommensurabile. «<.: occhio dell'entità non è umano. esclama. in quanto essa si nutre della loro energia. Tutte le cose . «che esiste un'entità chiamata l'aquila dei tolte­ chi. Chi è "il padrone" dell'uomo? Chi è che ci reclama?».piante. eppure. «<l padrone dell'uomo non può essere un uomo>>.l'immagine. «Vi riferisco solo ciò che affermano don Juan e gli altri. né essa conosce pietà. I. Tut­ to ciò che è vivente è riflesso nell'aquila. Lo <<Stampo umano>> è identico per tutti gli uomini. <<sono i medesimi. Avverto che siamo entrati in un dominio ave tut­ to è possibile. Il veggente la vede come un'immensa oscurità che si esten­ de all'infinito. animali. spiega. Ascolto attentamente e mi trattengo dal chiedere. le dimensioni e l'intensità del suo nero sovrastano difatti. «attrae a sé tut­ te le creature un tempo viventi e ora morte. si domanda. Sono tutti stregoni e streghe!». La massa. un immenso nero cupo attraversato da lame di luce. Mentre Castaneda procede nel suo racconto. le mani e le dita imitano il beccare vorace di un'aquila.: aquila». Questa entità rac­ chiude in sé tutta la bellezza che l'uomo è in grado di creare cosi come tutta la bestialità che esula dalla natura umana. quel poco che è la sua parte umana.: aquila è un immenso magnete che raccoglie queste fiammelle e poi le con­ suma».. dice. continua Castaneda. d veggenti)). l n Il secondo anelLo del potere. con il pensiero rivolto a don Juan. «è come una coperta che ci rico­ pre dalle ascelle ai piedi. si ricorda che egli le aveva derto: «Se abbiamo abbastanza pote­ re personale. sempre piu diviene evidente come la «forma umana)) rappresenti. Piu volte. invece. possiamo intravedere lo stampo. La «for­ ma umana)). dice. Quando ciò accade.è la verità. Se il veggente vede che la candela è piccola. interpretiamo lo «Stam­ po umano>> come ciò che tiene unita la forza della vita.di noi. Riflettendo sulle parole di Castaneda. A quel punto l'aquila sopraggiunge e divora la forma)). A quanto pare. essi si manifestano e agiscono in una forma specifì­ l a . e Castaneda rammenta come don Juan lo considerasse «la fonte.. l'origine dell'uomo>>. «sono coloro in grado dive­ dere l'essere umano come un uovo luminoso. ritorniamo sul tema della «forma umana)) e dello «stampo)) dell'uomo. In qualunque prosperti­ va lo si inquadri. Sotto la coperta c'è una candela che brilla intensamente finché la sua fiamma non si esaurisce del tutto. La Garda. la Garda istruisce Castaneda a proposito dello <<Stampo umano>> e della «forma umana>>. anche se non si è stregoni. quel pomeriggio. forma umana)). ci neghiamo il cambiamento. diciamo di aver visto Dio. 110 . perché lo stampo è Dio)). significa che essa è giunta oramai al termine>>. il guscio duro. per quanto la persona appaia forte. Quando ciò avviene è perché si muore. a seconda dello sviluppo dell'individuo)) . Il pri­ mo viene qui descritto come un'entità luminosa. qualora non perdiamo la . Chiamarlo Dio . All'interno di questa sfera di luce vi è una candela accesa. potrebbe essere ciò che ci impedisce di vedere lo stampo.diceva . «Questa forma umana>>. dell'individuo. « Quando sarò davvero infor­ me. «sono andato dal medico. l'occhio diverrà me stessa . un gior­ no . intimamente connessi. la Corda racconta a Castaneda che. che poi si è trasferito al petto e allo stomaco fìn giu lungo le gambe. Quell'occhio l'accompagnava ovunque andasse e quasi la stava per condur­ re alla pazzia. (In Il secondo anello del potere. Solo allora capiamo: se il tolteco ha perduto la propria for­ ma. finché. Alcune ore piu tardi. che aveva avvertito dei sintomi analoghi a quelli di un infarto. Stando a quello che ci dice. una vol ta perduta la forma umana. la sua non è stata cosi intensa come l'esperienza vissuta dalla Corda. non vi è nulla che l'aquila possa divorare. «SÌ è verificato un semplice episodio di iperventilazione. scomparendo infine dalla gamba sinistra. continua. Castaneda ci racconta la sua espe­ rienza legata alla perdita della forma umana. È chiaro ormai. Per tranquillizzarmi». A poco a poco ci fece l'abitudine. che tanto i concetti di <<padrone>> dell'uomo e di «Stampo umano» quanto l'immagine dell'aquila si riferiscono alla medesima entità o sono. tuttavia. In quel momento ho sentito una forte pressione: la testa è stata attraversata da un flusso di ener­ gia. dice Castaneda. Tutto qui. . Mi ha solo consigliato di respirare dentro un sacchetto di carta al fine di ridurre la quantità di ossigeno e di prevenire fenomeni di iperventilazione». cominciò ad apparirle un occhio dinnanzi a lei. seduti a mangiare degli hamburger in una caffetteria all'angolo tra il Westwood Boulevard e un'altra via di cui non ricordo il nome. che non ha rilevato alcunché. » . non vedrò piu l'occhio.Castaneda ci aveva detto poc'anzi che i tolrechi non muoiono mai. l'occhio divenne parre di lei. . .) «Nel mio caso». e Castaneda ha fugato qualsiasi nostro dubbio al riguardo. giacché l'essere tali implica l'aver perduto la forma uma­ na. Tutto ciò che abbiamo vissuto.. chiedo. domando. e anche prima qualora sia possibile. Un semplice leccarsi le proprie ferite!>> « La ricapitolazione deve essere totale>>. «Si comincia con il compi lare una lista di tutte le persone cono­ sciute nel corso della propria vita>>. Perché l'aquila è il padrone dell'uomo? <<Perché si nutre del richiamo della vita. . a partire dalla nascita. risponde. >> «In cosa consiste?>>. «si prosegue a ritroso dalla Z alla A. si è impresso nei nostri corpi.)) E. dell'energia vitale che si libera da tut­ to l'esistente. «una lista di tut­ ti coloro che. affinché si possa entrare nel gioco di "a-loro-piaccio-a-loro-non-piaccio".Secondo i toltechi. che l'aquila è il nostro padrone e che in essa stanno tanto la bellezza e la nobiltà quanto l'orrore e la ferocia che dimorano in tutto ciò che è. all'età di due o tre anni. con il braccio ripulisce lo spazio tutt'attorno. in un modo o nell'altro. dobbiamo restituire all'aquila ciò che le appartiene. continua. <<Ci può descrivere meglio questa <<ricapitolazione))?)). o perlomeno ripagarle in qualche modo il debito. ci hanno costretti a met­ tere in gioco il nostro ego (quel centro di crescita personale che piu innanzi verrà raffigurato come un mostro dalle tremila teste) . Dobbiamo richiamare alla memoria tutti quelli che hanno preso parte alla nostra vita. <<Proprio cosi! Essa divora ogni cosa! Il solo modo di sfuggire la voracità del­ la morte è un atto inevitabile e irrefutabile: si tratta della rica­ pitolazione. dalle descrizioni di Castaneda. Sappiamo oramai. partendo dal momento presente fino a retrocedere alla prima infanzia. La "ricapito­ lazione" richiede un forte addestramento della mente>>. Un gioco che a null'altro attiene se non al nostro vivere scombussolato .. imitando con le mani il beccare dell'aquila. Il compito pretende la nostra totale attenzione. Con la fine della «ricapitolazione» terminano anche tutte le abitudini. Là è la fessura. ma richiede una volontà inflessibile. Per arrivarci un uomo deve esercita­ re la propria volontà. «La "ricapitolazione" è accessibile a chiunque. E lo deve fare senza l'aiuto di alcun potere e di chicchessia. Non so come spiegarlo. una dedizione totale. poiché il tolteco è un uomo libero. ma nell'adempimento e nella dedizione al compito si deve essere impulsivi senza veramente esserlo. Entro il suo dominio non si dà alcuno spazio riservato al dubbio. . continua Castaneda. <<A questa ricapitolazione. con un movimento da destra ver­ so sinistra della testa si soffiano via i n modo da eli minarle dal campo visivo . . con tutta la sua semplicità. A questo punto ri mane solo il compito. deve. . Essa si apre e si chiude come una porta sbattuta dal vento. possedere un desiderio indo­ mabile. Nel primo libro. siamo perduti. aggiunge.«Si riportano alla superficie le immagini del nostro vissuto e. esiste un luogo dove i due mondi si uniscono sovrap­ ponendosi. tuttavia>> . trattenendole dinnanzi a sé. Grazie alla <<ricapitolazione personale>> ci possia­ mo affrancare da qualsiasi cosa. la sua purezza e la sua crudezza. . Il respiro è magico». Capisce? So che è paradossale e in quanto tale dif­ ficile da comprendere>>. ". cioè. . Nel caso indugiamo. si legge: "Ciò che devi apprendere è come arrivare alla fessura tra i mondi e come entrare nel mon­ do di là. Pare che alla fine siamo consapevoli dei nostri inganni e che non vi sia alcun modo di mettere in gioco l'ego senza subito accorgersi che stia­ mo barando. . per­ ché l'aquila farà di noi il proprio cibo. A scuola dallo stregone. . i giochetti e i sentimenti personali. eppu­ re ci libera. mostrando la giacca che difatti ne è priva. Mentre cammi­ navo ero solito accendermi una sigaretta dietro l'altra. Presi quindi i pacchetti. «Si debbono aggiun­ gere delle "spezie". Nonostante l'austerità del compito cui sono chiamati c'è sempre spazio per l 'umorismo. Feci delle belle confezioni. dice. un qualcosa che potrebbe rammentargli l'antico vizio. solo che invece di 20 ci misi dentro 40 sigarette. Mi consigliò anche di non superare la provvista di due pacchetti al giorno. facen­ do fatica a respirare. La caratteristica di don Juan e dei suoi "compagni" era la loro vol ubilità. Don Juan.m utando il tono della voce e la pastura. mostrava uno straor­ dinario vigore. esclama. ci avviammo verso le col line. Non riuscendo a tenergli il passo. ogni tanto si fermava e mi osservava fumare. «Le ho eliminate perché i l mio corpo non abbia la possibilità di avvertire alcun­ ché sul lato sinistro. Grazie a lui ho smesso dì essere noioso e pedante. Don Juan non era né serioso né for­ mab). Riempito lo zaino dell'occorrente. « Fumavo tre pacchetti al giorno. Egli era un accanito fumatore e don Juan aveva deciso di curarlo. Al fine di illustrarci con esempi concreti il modo in cui don Juan impartiva i suoi insegnamenti. Mai avrei avuto la pazienza che ha avuto con me!)). Come vedete. Castaneda ci riferisce un episodio molto interessante. adesso non ho tasche)). che poi avvolsi in fogli d'alluminio per proteggerle dagli animali e dalla pioggia. ho eliminato anche l'a­ bitudine di portarmi le mani in tasca. «Alla fine giungemmo sopra un . Eliminando i l pacchetto. invece. uno dopo l'altro! Non ne ero mai sprovvisto. )) «Una volta don Juan mi disse che avremmo trascorso alcuni giorni sulle colline del Chihuahua e si raccomandò che non dimenticassi di portare le sigarette. Sono vecchio . chiesi a don Juan cosa mi stesse acca­ dendo. ma fu i nutile. Avevamo percorso una lunga distanza camminando come indemoniati! Quando fu la volta di ritornare. Una volta sveglio. don Juan non ebbe alcuna difficoltà a ritrovare la via. . "Non ti preoccupare". <<credevo fos­ sero trascorsi l O o 12 giorni. si accasciò in terra e cominciò a lamentarsi. . Oramai non mi importava piu nulla delle sigarette! È cosi che ho perso la voglia di fumare. don Juan. Guarda qui! Ci sono le tracce del coyote!">> <<Passammo tutto il giorno a inseguire le tracce del coyote con la speranza di trovare i pacchetti. "Questa volta sono sicuro di non far­ cela. Don Juan mi disse allora di provare ad attraversarlo. mi disse. <<La regola del non-fare>>. Ci dirigemmo diretta­ mente in città. dice con una vena di nostalgia. <<è esattamente l'opposto . . Non ce la faccio piu . Adesso non avvertivo piu il bisogno di com­ prare le sigarette. .altopiano circondato da dirupi e ripidi pendii. Per un po' stetti a misu­ rare con lo sguardo l'intera distanza finché non mi decisi a rinunciarvi. . Dove erano i miei bei pacchetti? Cercai ovunque. <<"sicuramente è venu­ to un coyote e li ha portati via. Mai ci sarei riuscito!» «Continuammo a camminare per svariati giorni. si prese la testa tra le mani. D'un tratto. commenta. <<sono trascorsi quindici anni>>.>> Castaneda ci racconta l'intera storia imitando i gesti e il tono di voce di don Juan. agitandola forsennatamente.. « Dopo tutto quel vagare>>. continua Castaneda. ma non possono essere lonta­ ni. È uno spettacolo vederlo! Ci dice anche che don Juan era solito ricorrere alle sue capacità istrioniche.. . fin­ gendo di essere un vecchietto decrepito. Da quell'episodio>>. " Mentre parlava. quando un mattino mi svegliai e subito mi precipitai a cercare una siga­ retta. . Sebbene non possa sgusciare oltre l'aquila>>. come il fumare ad esempio.>> Nel riferirei la sua storia. . proprio al pari di una strega. «Dona Soledad è india>>. Castaneda imita con gesti e movi­ menti una vecchietta. È lei a chiederci di adempiere i compiti. Castaneda ci rammenta che. Rimaniamo in silenzio per un po'. . continua. tuttavia. mi risponde. sono quelle cose che ci riducono in catene . «Dona Soledad è una donna giovane e robusta. afferma Castaneda con nostalgia. <<Don Juan e don Genaro non ci sono piu. Comunque sia. Aveva impegnato cosi tanta forza di volontà in quella trasformazione che alla fine ci era riuscita. A motivo di quell'estrema volontà aveva anche sviluppato un orgoglio troppo smodato. aderendo alla regola del non-fare. Dopo una pausa. «La storia della sua trasformazio­ ne ha un che di incredibile. . Ora. c'è la Donna Tolteca. era l a "mammina" di Pablito. al contrario.della routine. «Dovreste vederla ora>>. dice Casta­ neda pieno di ammirazione. Gli dico quanto ella mi abbia colpito per la sua figura grottesca. . don Juan e don Genaro non sono piu con loro. si può dischiudere qualsiasi possibilità>>. è fantastico quello che è riuscita a tàre con le sue sole forze! Non so se Lei ricorda chi era prima . i piatti. con noi. Quando la si incon­ tra incute timore! Dona Soledad ha impiegato serre anni per fare la "ricapitolazione". Non faceva altro che lavare i pan­ ni. . La . « non ritornerà mai piu a essere la poveraccia che era>>. Proprio per questa ragione non credo che possa sgusciare in punta di piedi attraverso il lato sinistro dell'aquila. Si infrarrò in una caverna e ci rimase fin quando non ebbe terminato. Alla fine mi decido a chie­ dergli di Dona Soledad. <<Adesso tutto è diverso>>. Le abitudini. dare da mangiare a questo e quello. stirare . Fu rutto ciò che fece in sette anni. È stata lei a mandarmi a Los Ange­ les per parlare con voi>>.mi avrebbe chiamato per recapitarmi un messaggio di Casta­ neda.» «Secondo don Juan le donne hanno piu talento degli uomini. Nel tentati­ vo. «quel film con James Dean e Eliza- . Hanno una maggiore sensibilità. È semplicemente la Donna Tolreca. Rispetto agli uomini.>> «La donna che ora ci insegna non ha nome. In parricolar modo mi ha lasciato nelle mani delle sorelline e della Gorda. ci chiede. Non è piu giovane.) «La Signora Tolteca è la responsabile di tutto. descriverne l'aspetto.Gorda e io li eseguiamo insieme.>> Chiediamo a Castaneda se lei sa di questo nostro incontro e di altri suoi progetti. Anche gli altri hanno dei compiti da assolvere. risponde. la Gor­ da e io non contiamo nulla. Ha un'età di circa 50 anni. rintracciandolo in uno dei personaggi del film Il gigante.» << È giovane o vecchia?>>. Per questo don Juan mi ha lasciato nelle mani di una donna. «La Signora Tolteca sa tutto. « È una donna molto forte. Castaneda cerca un raffronto . benché sia una di quelle persone che risplen­ dono della forza del loro temperamento. gli chiediamo. I suoi muscoli si muovono in maniera assai insolita. Mi ha lasciato nelle mani di uno dei lati dell'unità uomo-donna. Gli altri.>> Non è facile. la Gorda .Maria Tena . vivace e inquietante. inol­ tre. volgendo la sua attenzione verso di me. <Ni ricordate>>. a quanto pare. si logorano e si stancano di meno. come diversi sono i luo­ ghi d'azione. compiti diversi . Durante la conversazione mi avrebbe detto che la Signo­ ra Tolteca si chiama Dona Florinda e che è una donna molto raffinata. <<Lei sa dei miei progetti e del fatto che andrò a New York.>> (Alcuni mesi dopo. Esso vuoi essere anche un verdetto nei confron­ ti dei valori dell'intera nostra cultura occidentale. Proprio in uno degli ultimi numeri ho visto alcune foto di Elizabeth Taylor. Potrei ag­ gi ungere anche che recita come una donna anziana>>. La Donna Tolteca è molto severa. ciò che a lui premeva era il tra­ smetterei la verità di fondo dell'insegnamento tolteco. È l'u­ n ica cosa che leggo qui . se lei è crudele. Non vi sono dubbi che adesso sia ingrossata!>> Castaneda vuole forse farci intendere che l'unica cosa che leg­ ge è il National Enquirer? È difficile immaginare che un gior­ nale scandalistico sia la sua fonte di informazioni. I diversi frammenti di discorso che ci ha offerto han­ no avuto come obiettivo quello di suscitare in noi una deter­ minata impressione. Data questa finalità. Tutto ormai è al livello del National Enquirer. Ecco. . Castaneda ci informa che ella presto se ne andrà. <<Conoscete il National Enquirei?>>. «Ci ha detto che al suo posto verranno due donne. Riprendiamo il discorso sulla Donna Tolteca. Niente di ciò che ha detto Castaneda quel pomeriggio è stato casuale. ho l'i­ dea che le due che la sostituiranno siano assai peggiori.beth Taylor? La Taylor vi svolge il ruolo di una donna matu­ sebbene in realtà sia molto giovane. le sue richieste sono terribili! Ebbene. Spera. Quel commento. in certo qual modo. nessuna cosa che ha detto è stata priva di senso. la Donna Tolte­ c a mi provoca la stessa impressione! Il volto come quello di una donna attempata ma con un fisico ancora giovane. «Ho dato l'incarico a un mio amico di Las Angeles di conservar­ mene le copie. . che poi mi leggo quando sono in città. . compendia il suo giu­ dizio circa l'eccessiva produzione di notizie che caratterizza la nostra epoca. seguita casualmente. . il mio destino non muta e l'aquila mi divo­ ra. <<In que­ sta ultima parte come in molte altre cose che lei ci ha riferito finora abbiamo riscontrato una forte analogia con quello che sentiamo e viviamo giornalmente. È libero di por­ tare a termine il proprio destino.. Don Juan è libero dal pregiudizio fon­ damentale: il pregiudizio percettivo che ci impedisce di vede­ re la realtà. solo se fossi tale potrei cambiare il mio destino. «come colui che è impeccabile. vale a dire sgu­ sciare in punta di piedi oltre il lato sinistro dell'aquila. <<Spezzare questo arco percettivo non è impresa facile. né si può impedire al corpo di lamentarsi e temere la seve­ rità del compito . prosegue.>> <<Don Juan è un uomo libero>>. potreb- . chiede con apprensione. Non so se voi capite ciò che voglio dire>>.>> L'importanza di tutto ciò di cui abbiamo parlato consiste nella possibilità di infrangere il circolo delle abitudini. continua. Il suo spirito la ricerca. Il nagualdon Juan Matus è un uomo libero.riamo che non se ne sia già andata! Non si cessa mai di vole­ re. Il destino mi ha afferrato!» «Non sono libero». <<Certo che abbiamo capito!>>. <<Egli ricerca la libertà. don Juan gli aveva insegnato una serie di esercizi affinché Castaneda dive­ nisse consapevole delle proprie abitudini: esercizi come quello del <<camminare nell'oscurità>> e della <<camminata di potere>>. Se non sono impeccabile. replichiamo con enfasi. Come spezzare questo circolo delle abitudini? Come spezzare quell'arco percettivo che ci vincola alla visione ordinaria della realtà? Quella visione ordinaria che la nostra abitudine con­ tribuisce a foggiare è ciò che Castaneda chiama <<l'attenzione del tona!>> o anche <<il primo anello dell'attenzione». Tuttavia non vi è modo alcuno di cambia­ re il destino. Mentre parla.bero volerei degli anni. don Juan dovette usare delle droghe . « Uno di questi giochi». Altri esempi di tecniche del non-fare consistevano nell'allacciarsi la cintura e nel calzare le scarpe al contrario. «risiede tutta nella testardaggine. «Distruggendo le abitudini». si svi­ luppano nel corso dell'azione. Nel mio caso. dice. Vi partecipano tre persone e sono necessari due pali e una fune. Castaneda ci raccon­ ta che per rendersi piu agevole l'impresa aveva escogitato un manufatto di metallo (una specie di anello che a mò di coro­ na si infilava in testa) in cui era fissato lo specchio. la difficoltà>>. chi vi partecipa deve pre­ stare molta attenzione. . ci spiega. ricordandosi di una tecnica che don Juan gli aveva insegnato: camminare all' indietro con l'aiuto di uno specchio. il comportamento dei giocato­ ri è imprevedibile e. anzi. si alza in piedi e comincia a camminare a ritroso. » Castaneda ci riferisce alcuni dei giochi di cui si diletta per ore il giovane tolteco. In quel modo poteva praticare l'esercizio avendo le mani libere.. che finirono per ridurmi il fegato in bran­ delli!>> <<Seguendo la regola del non-fare. «Sono giochi relativi al non-fàre». All'inizio ero piuttosto restio ad apprendere. di conseguenza. «il corpo spe­ rimenta delle nuove sensazioni. si distruggono le abitudini e si diviene consapevoli». spiega Castaneda. prosegue. per questo. Il corpo conosce . con me. «Giochi che non prevedono regole fisse. dice riden­ do. Tutti questi accor­ gimenti servono a renderei consapevoli di ciò che facciamo di volta in volta. ma che. Si chiama il gio­ co del tiro». «con­ siste nell' inviare all'avversario dei falsi segnali.» Non avendo regole codificate. . Con la fune si lega uno dei giocatori e lo si fa penzolare dai .. quello consueto. legato all'im- . Secondo la Donna Tolteca. Investigatori? Certo! La gente. non facciamo altro che rafforzarlo. esclama. » . dell'orgoglio personale. È un gioco che richiede molta attenzione. Le tecniche e i giochi del non-fare sviluppano l'attenzione: si può dire che sono esercizi di concentrazione in quanto obbli­ gano coloro che li praticano a essere pienamente consapevoli di ciò che stanno facendo. poiché agen­ do in situazioni concrete ci accorgiamo che non siamo niente. <<Non si fa pari a distruggere e abbattere teste che altre subito si drizzano . Credo sia la maniera migliore. Castaneda commenta che la vec­ chiaia consiste nell'esser rimasti bloccati entro il circolo delle abitudini.» Accenno. la cosa migliore è cominciare a pensare che nessuno ci ama. era solito dire. credendo di essere chissà chi. quando uno tira.» Castaneda ci racconta che per don Juan l'orgoglio personale assomiglia a un mostro dalle tremila teste. l'al­ tro faccia altrettanto per evitare che la fune si attorcigli attor­ no alla persona legata. invece. Gli altri due debbono tirare le estremità della corda e cer­ care di ingannarlo inviandogli dei falsi segnali.. La prima alternativa fa di noi degli investigatori. sempre attenti a tutto ciò che potrebbe presentar­ si o disturbarci. <<Il fatto è che ricorriamo a infiniti stratagemmi!».. poi. al concetto di perdita di vigore. L'altro modo. passa il proprio tempo a ricercare dimostrazioni d'amore: mi amano o non mi amano? In questo modo. « I l modo di insegnare della Donna Tolteca è quello di farci entrare in azione. focalizzati sul nostro ego. è quello dell'amore verso sé stes­ si.pali. di modo che. «In forza di essi non facciamo che ingannarci. >> Castaneda non ci rivela il nome della città in cui hanno vissu­ to. «Tra i molti compiti che ho dovu­ to assolvere ho lavorato come cuoco in uno di quei caffè che si incontrano per la strada. dice con profonda riverenza. dice ridendo. <<si deve stare sempre in guardia>> . «Alle cinque di mat­ tina dovevamo già essere in servizio. «Adesso so come si fa>>. Cambiando posizione. La Garda. Al termine di un anno. I primi tempi con loro era anche la Donna Tolteca. dice Castaneda. era stata assun­ ta come cameriera. che in quei posti la prima cosa che ti chiedono è: «Sei capace di cucinare le uova?>>.. all'i­ nizio. Si trattava. Joe Luis Cordoba. Per piu di un anno vivemmo li come Joe Cordoba e sua moglie! Per esser precisi. sua moglie e sua suocera. Era talmente brava che fu promossa.magine del «Coniglio in gabbia» che compare in uno dei suoi libri. <<Potrei far fronte a qual­ siasi richiesta!>> Anche la Garda lavorava sodo. invece. mi risponde. al suo servizio>>. Nei ristoranti e nei caffè per camionisti è molto impor­ tante saper cucinare le uova. ridendo. caposala. «altrimenti la gente non avrebbe capito>>. Castaneda comincia a raccontarci la storia degli ultimi tre anni. ma è possibile che abbiano abitato in posti diversi. avete . di trovar casa e lavoro per Joe Cordoba. alla fìne.. «Certo>>. «Per tutti ero Joe Cordoba. quando la Donna Tolteca disse loro: «Ora basta.quando alla fìne scopri che stavano parlando dei diversi modi di preparare le uova per cola­ zione. «Ci presentavamo cos[. >> Castaneda ci racconta. Impiegarono un po' di tempo nella ricerca del lavoro finché non lo trovarono in quel caffè sulla strada. Pare che inizialmente non riusciva a capire cosa intendessero con ciò ­ cosa ci vorrà mai a prepararle! . è lui. . Come faceva a sapere che si trovava da quelle parti? Castane­ da non ne aveva la piu pallida idea. sei splendida! Corri!" Alla fine si decise e usd per ritor­ nare di lf a poco piangendo come una forsennata. urlò. dicendo che ave­ va appena visto Castaneda in una Cadillac parcheggiata di fronte al caffè. e con orari massacranti. si sentiva grassa e brutta. di andargli incontro e domandarglielo.>> Durante quel periodo ebbero un incontro significativo. "è nella sua auto. . . dalla mattina fino alla not­ te. La incoraggiai. «Questa ragazza>> . Poverella!". «era una di quelle hippy che si drogano . facendo trasparire dal tono della voce una certa tristezza e dandoci a intendere che era una persona sporca e disordinata. << " È qui". Castaneda ci dice che. Ci racconta anche che un giorno ella entrò nel locale rutta eccitata. "Vai! Vai!". Joe Cor­ doba e sua moglie la aiutarono sempre. allora. nonostante le avesse nascosto per rutto il tempo la propria identità. La ragazza non aveva il coraggio di parlargli perché. il proprietario del locale non voleva che se ne andassero. . «<l fatto è che lavoravamo con grande impegno. All'epoca Joe Cordoba si era guadagnato la stima del proprietario. Terry disse loro che stava cercando Carlos Castaneda. Pare che l' uo­ mo della Cadillac l'avesse mandata via dicendole di non rom­ pergli le scatole. Ma lei insisteva: "Sf. dice Castaneda. sono sicura . . Cercai di consolarla>>. sta scriven­ do!". insistetti. le dissi.finito il vostro compito». diceva. Le suggerii. ". Ha a che vedere con la storia di una ragazza di nome Terry che si era presentata al caffè perché cercavano una cameriera. che lo aveva incaricato della selezione e della sorveglianza del per­ sonale. continua Castaneda. "Sei sicura che si tratta di lui? Come fai ad esser cosf con­ vinta?". "Fal­ la finita. «Mi fece talmente pena che quasi stavo per rivelarle la mia identità. La Corda non me lo permise; mi protesse.» Non pote­ va dirle nulla perché stava adempiendo un compito che pre­ vedeva che lui fosse Joe Cordoba e non Carlos Castaneda. Non poteva disobbedire. Come dice Castaneda, all'inizio Terry era una pessima came­ riera. Con il passar dei mesi, i due riuscirono, tuttavia, a far si che la ragazza fosse pulita e ordinata. «La Corda le dava nume­ rosi consigli. Eravamo molto premurosi con lei. Mai Terry sospettò chi fossimo.» In questi ultimi anni i due avevano vissuto dei momenti di spaventosa miseria, durante i quali la gente era solita maltrat­ tarli e offenderli. Piu di una volta egli fu sul punto di rivelare la propria identità, ma. . . «Nessuno mi avrebbe creduto! I nol­ tre, chi decide è la Donna Tolteca.» <<Quell'anno>>, continua, «ci furono m omenti in cui possede­ vamo solo l'indispensabile: dormivam o in terra e ci nutriva­ mo di un misero pasto al giorno>>. Gli chiediamo, a questo punto, quale sia la loro dieta. Castan eda ci dice che i toltechi mangiano solo un tipo di cibo alla volta, solo che lo fanno in maniera continuativa. «< toltechi si n utrono per l'intero arco della giornata>>, commen ta con noncu ranza. (In questa affer­ mazione di Castaneda si legge il desiderio di infrangere l'im­ magine che la gente ha degli stregoni, esseri con poteri speciali che non hanno gli stessi bisogni del resto dei mortali. Dicen­ do che «essi si nutrono per l'intero arco della giornata>>, Casta­ neda li accomuna al resto dell'umanità.) Secondo Castaneda il mescolare cibo, come, ad esempio, man­ giare la carne con le patate e la verdura, è molto nocivo per la salute. « Questa mescolanza è un'abit udine assai recente nella storia dell'umanità», afferma. «Mangiare un tipo di cibo aiu­ ta la digestione e fa bene all'organismo. >> <<Una volta don Juan mi accusò di sentirmi sempre male. U per li mi difesi da quelle critiche! Tuttavia, in seguito, ho capi­ to che aveva ragione e finalmente ho imparato. Adesso sto bene, mi sento forte, sano.» Anche il loro modo di dormire è diverso da quello della mag­ gior parte di noi. La cosa importante è rendersi conto che si può dormire in svariate maniere. Secondo Castaneda si è impa­ rato a coricarsi e a svegliarsi a una determinata ora perché que­ sto è ciò che la società pretende da noi. «A esempio», dice, «i genitori mettono a letto i bambini per toglierseli di torno». Ridiamo tutti, considerando quanto di vero ci sia in questa sua affermazione. <<Io dormo tutto il giorno e tutta la notte», con­ tinua, «ma se sommo le ore e i minuti di sonno, non credo di raggiungere le cinque ore al giorno». Per dormire a quel modo l'individuo deve essere in grado di entrare all'istante nel son­ no profondo. Ritornando a Joe Cordoba e sua moglie, Castaneda ci raccon­ ta che un giorno si presentò la Donna Tolteca, dicendo loro che non stavano lavorando abbastanza. <<Ci ordinò di metter su un'attività di Landscaping, una cosa piuttosto impegnativa; si trattava di progettare e sistemare giardini. Il nuovo compi­ to affidatoci dalla Donna Tolteca non era una roberta da nul­ la. Dovevamo accordarci con un gruppo di persone che ci aiu­ tassero a svolgere il lavoro durante la settimana, quando entrambi eravamo impegnati nel locale. Ogni fine settimana ci dedicavamo esclusivamente ai giardini. Gli affari , però, andarono a gonfie vele. <<La Garda è una donna molto intraprendente. Quell'anno lavorammo veramente sodo. Durante la settimana eravamo nel caffè e il sabato e la domenica guidavamo il camion e pota­ vamo gli alberi. La Donna Tolteca è molto esigente nelle sue richieste.>> «Ricordo», continua Castaneda, «che eravamo in casa di un amico quando giunsero dei giornalisti che cercavano Carlos Castaneda. Erano del New York Times. Per passare inosservati, la Garda e io ci mettemmo a piantare degli alberi nel giardi­ no del mio amico. Li vedemmo entrare e uscire dall'abitazio­ ne. A quel punto il padrone di casa cominciò a urlarci contro e a trattarci male in loro presenza. Pareva proprio che chiun­ que si potesse permettere di inveire contro Joe Cordoba e la sua donna. Nessuno dei presenti ci venne in soccorso. Chi era­ vamo noi? Guardateli, solo i poveracci e i cani lavorano sotto il sole!». «Fu cosi che in combutta con il nostro amico ingannammo i giornalisti. Il mio corpo, tuttavia, non potevo ingannarlo. Per tre anni ci siamo impegnati a far apprendere al nostro fisico come, in realtà, siamo ben poca cosa. La verità è che esso non è l'unico a soffrire. Anche la mente è assuefatta a continue sti­ molazioni. Il guerriero, invece, non riceve stimoli dai mass media; non ne ha bisogno. Il miglior posto, pertanto, era quel­ lo dove eravamo! Lf nessuno pensava!» Proseguendo nel racconto delle sue avventure, Castaneda ricorda che piu di una volta lui e la Gorda sono stati cacciati via dalla gente. «Altre volte, guidando il camion lungo l'auto­ strada, ci costringevano a rasentare il guardrail. Non avevamo alternative. Era meglio )asciarli passare!» Stando a ciò che Castaneda ci racconta, i compiti che lo han­ no visto impegnato in questi ultimi anni sono stati quello di >> «In quel periodo lavorammo molto duro e patimmo molte pri­ vazioni. Quest'ul­ l l l l l o compito «mi ha messo a dura prova ma è stato molto i\t ruu ivo>> . 1 1 l ro n t c . «Come già vi ho accennato. I Genaro sono piuttosto arguti. «ci si sposta e la si lascia passare>>. Quante volte siamo rimasti a stomaco vuoto! La cosa peggiore era che non potevamo lamentarci. non infuriarsi. «e sono molto con­ tento perché piu in basso di cosi non posso scendere. nessuno ci avrebbe creduto. prosegue Castaneda. spiega. Se lo si fa. Il compito consiste nell'imparare a distaccarsi dalle reazioni emotive provocate dalla discriminazione. Il fondo è tutto ciò che sono>>. conclude con grande serenità.1 \o p ravvivere . J l l l l ' · " ·l r t' l< . Non solo! Per proteggersi da una nostra eventuale con­ testazione. si è perduti. io sono Joe Cordoba>>. Il compito non prevede mai degli sconti. Anche qualora avessimo potuto svelare la nostra identità. Benigno è in Chiapas e se la cava molto bene. Io sono già arrivato al fondo. «In seguito.1 1 . ognuno di noi ha dei compiti spe­ cifici da assolvere. Vi rendete conto? Ci mise­ ro in galera per niente. lei come domestica e io come maggiordomo. <<Non ci si offende se una tigre ci attacca>>. la Corda e io trovammo lavoro in una casa. Ha una banda musicale. chiamarono la polizia.>> «In realtà. E nel men­ tre dice questo con le mani tocca la terra. La cosa importante è non reagire. accom­ pagnando le parole con l'intero suo corpo. Non potete imma­ ginare come andò a tìnire! I padroni ci buttarono fuori senza pagarci.in circostanze avverse>> e di «impara­ all'esperienza della discriminazione>>. In quel compito eravamo soli e non pote­ vamo fuggire. né avevamo il sup­ porto del gruppo. >> <<I n questo manoscritto. . dice. È lei la responsabile del manoscritto. Il primo lavora e il secondo raccoglie gli applausi. han­ no. <<noi tutti abbiamo terminato i compiti che ci spettavano e ci stiamo preparando a nuove man­ sioni. >> (Il libro è stato poi pubblicato nel 1 98 1 con il titolo Il dono dell'aquila. <<Sono convinta che Joe Cordoba sia esistito. Proprio per questa ragione. ci risponde Castaneda. <<I n questo libro è la Donna Tolte­ ca colei che ci insegna. Le donne la cono­ scono bene perché hanno sempre vissuto con il nemico. Pablito è sempre lo stesso di prima: un inveterato pigrone. Ha a che vedere con un'esperienza molto diversa da quelle descrit­ te nei libri di Castaneda. sempre camminato "in punta di piedi" nel mondo dominato dal maschio. Benigno è quello che fa rumore e Pablito è colui che lo imbel­ letta. non vi è n ulla che si riferisca specificamente alla vita di Joe Cordoba e di sua moglie. deve essere esi­ stito! Perché non scrive qualcosa su di lui? Di tutto quello che ci ha riferito. la storia di Joe Cordoba e sua moglie è ciò che piu mi ha colpito.>> <<Ho appena consegnato un nuovo manoscritto al mio agen­ te>>. Non poteva essere in altro modo . Il titolo dovrebbe recitare 'Tagguato e l'arte di essere nel mon­ do" . concludendo.Perdipiu è bravissimo nell'imitare Tom Jones e molti altri. Vorremmo sapere se egli abbia mai scritto o sia in procinto di scrivere qualcosa su Joe Cordoba. . per il fat­ to che le donne hanno acquisito da lungo tempo questa arte.) <<ln esso parlo del suo insegnamento. cioè. tuttavia. Non . La storia di Joe Cordoba e di sua moglie ci ha colpito assai. è la Donna Tolteca a istruirei sui principi dell'agguato.» «Adesso». Doveva necessariamente essere una donna a insegnarci l'arte dell'agguato. È sempre la Donna Tolteca a darci le direttive». Si comincia con il sognare una mano. Per di piu.potevo scrivere di quell'esperienza perché nessuno l'avrebbe capita né ci avrebbe creduto. invece. diviene violenta>>. Anche Castaneda si è accorto dell'ora tarda. afferma enfaticamente Castaneda. Poi si fa entrare l'intero braccio nel campo visivo del sogno. ci dice. "Forse" . incute molto timore. Il sole è giunto quasi all'o­ rizzonte e i suoi raggi ci colpiscono attraverso i rami degli albe­ ri. penso. .>> Ci alziamo e andiamo via. "sono le sette di sera. Solo con pochi posso parlare di queste cose . <<Che ne direste di andare a mangiare qualcosa? Vi invito io. L'esercizio consiste nell'imparare a sognare a volontà e in maniera sistematica. dice. Un esempio è l'esercizio del <<sognare>>. <<Farà buio pre­ sto>>. <<Sembra cosi ridicolo>>. Tutto quello che hanno conseguito richiede anni di prepara­ zione e di pratica. Liberi dai nostri fardelli. Resta il fatto che l'essenza degli episodi vissuti negli ultimi tre anni è tutta contenuta in questo libro. Rimaniamo in silenzio per un po'. La cosa migliore è !asciarli in auto. prima che tu le parli. quando si arrabbia. «Non mi ama>>. Si pro­ segue in questa maniera fino a quando non appaia tutta la " . Castaneda sottoli­ nea quanto ella sia diversa da don Juan. dice. camminiamo per alcuni isolati conversando animatamente. Non le puoi chiede­ re nulla. . Trovo simpatico che Castaneda prenda in consegna i miei appunti e i miei libri per una parte del tragitto. già sa cosa deve dire. Avveno un leggero freddo. <<Alla Gorda. Cosi facciamo. <<in realtà è assai difficile da praticare>>. è molto affezionata.» Sempre a proposito della Donna Tolteca. accompagnandosi con una serie di gesti che indicano quanto egli la tema. . Ma la strada è un luogo pericoloso. Qualcosa in voi decide allora di abbandonarvi. un qualcosa che viene attivato dalla vostra volontà». Tutte le volte che ritornerà sul tema del sognare. I sogni. che si sia raggiunto il controllo su di essi. dobbiamo interagirvi. «Voi sognate di uscire dal corpo. . e che per gli stregoni <<il criterio per distinguere un sogno dalla realtà è del tutto inef­ ficace>>. <<Essere testimoni>>. Lei mi afferra per l'a­ vambraccio e . <<A esempio». partiamo. il loro obiettivo è q uello di <<divenire testimoni>>. «però il corpo ne risente. . per esempio. Ci risponde dicendo­ ci che ciascuno di loro ha vissuto esperienze diverse. È come se mi avesse investito un camion. Quello del sogno è un tempo compatto. afferma. Castaneda ci fa capire come nei sogni si produca un immen­ so dispendio di energie fisiche. Sono sempre in costante allenamento. In L'isola del tona! si legge che le esperienze vissu­ te durante il sogno e «quelle vissute nelle ore di veglia assu­ mono il medesimo valore pratico>>. <<All'interno del sogno si può vivere per un tempo lunghissimo». <<La Gor­ da e io. dopo». cioè. L altro metodo consiste nell'imparare a utiliz­ zare i sogni. afferma . Il mio in maniera particolare .>> Ci racconta anche che il gruppo compie dei viaggi in comu­ ne. Le esperienze di uscita dal corpo catturano vivamente la nostra attenzione e vorremmo saperne di piu. usciamo insieme. Una volta. aprite la porta e siete sul­ la strada. Secondo Castaneda il sognare non impegna molto tempo. dice Castane­ da. Castaneda confermerà il valore pratico di ciò che il suo gruppo fa duran­ te il sogno. cioè. . non accadono entro il tempo dei nostri orologi.nostra persona. la Gorda possie­ de quella stabilità ed equilibrio che a lui. gli rammento la visione di quella cupola immensa che. Ha a che vede­ re. Immancabilmente. «significa interrompere il giudizio. «}osefi­ na riesce a coprire lunghe distanze ma non vuole mai andare da sola. La Gorda è colei che le viene sempre in soccorso. con una vista interiore che equivale al non avere piu pregiudizi». Quella donna è pazza! Pazza!>>. difettano. quando ritorna. Vorrebbe che la si seguisse sempre. entro cui si innalza un immenso arco che ricopre tutto fino a raggiungere lo zenit. esclama. La Garda e Castaneda. Si potrebbe para­ gonare a una cupola da cui si diffonde un'intensa luce gialla. In particolare. » « Per Josefina è molto facile spezzare l'arco s u cui s i riflettono tutte le cose. Esso presenta un aspetto omogeneo e inanimato. Qui si apre una vasta luminescenza.>> Per Castaneda Josefina è un essere che non può funzionare in questo mondo. «sarebbe andata a finire in qualche istituto di cura>>. commenta con un tono di malinconia. mi riferisce cose prodigiose. «Anche la Gorda ha questa visione>>. cioè. <<Ciò che vediamo non è un orizzonte terrestre. dice che nelle sue esplorazioni incontra cose meravigliose. descrive il luogo ove starebbero ad attenderli don Juan e don Genaro. <<Se fosse stata sola>>.Castaneda.>> Lo incalziamo di domande affinché ci dia maggiori informa- . sono piu accorti nei loro voli. Dopo una pausa. dice. al contrario. in certo qual modo. Sarebbe disposta ad abbandonare tutto in qualsiasi momento>>. «Pare che Josefina sia molto brava a viaggiare nel corpo del sogno. È un essere etereo <<che rifug­ ge dalle cose concrete. in Il secondo anello del potere. Il grande controllo posseduto da don Juan e don Genaro tra­ spare da quel «non essere notati>> o «passare inosservati>> di cui parla Castaneda in tutti i suoi libri. Anche Nestor dice che . È possibile che non rie­ sca a trovare le parole adatte per esprimere ciò che vedono. quel porre termine alla ricapitolazione. ci portiamo solo ciò che siamo e nient'altro all'in­ fuori di ciò che siamo. a giudicare dalle dimensioni. appresso. quei voli nel corpo sognante rappresentino un costante allenamento in vista del viaggio definitivo: lo sgusciare attraverso il lato sinistro del­ l' aquila. Don Juan e don Genaro erano grandi sognatori. a esempio. Altro non dice di quella visione. Egli. potrebbe esse­ re un pianeta. Essi posse­ devano un controllo totale di quest'arte. «Cosa è? Dove è?». «del fatto che nessuno noti come don Juan sia un incredi­ bile sognatore. confessa Castaneda. Lo stesso si può dire di don Genaro. «Secondo la Donna Tolteca>>. la mia maniera di dire "non voglio abbandonare il mondo". Quel poter dire "siamo pronti". portandosi la mano alla fron­ te. «queste visioni danno la cifra del mio smarrimento: lei pensa che sia la mia maniera inconsapevole di paralizzare l'agire. esclama d'un tratto Castaneda. Nondimeno appare evidente come quelle visioni. aggiunge.zioni su quella cupola. quel salto finale chiamato morte. chiediamo. In Il secondo anello delpote­ re Castaneda annota le volte che don Juan gli aveva ordinato di concentrarsi sul passare inosservati. era capace di trasferire il suo corpo sognante nella vita di tutti i giorni>>. Ella sostiene inoltre che con il mio atteggiamento impedisco alla Garda l'opportunità di avere voli piu fecondi e creativi>>. «c'è come un forte ven­ to». vale a dire. quando. «Allo zenit». « Sono sorpreso>>. Casta­ neda risponde che. C'è qui nel campus. 1 976. Harper and Row. che lo erano. Ma don Juan non approvò questa opinione: <<Non credo che lo siamo». lo sono pronto. Il suo vantaggio nei miei confronti è sempre abissale». in qualsiasi momento. Di don Juan ammiro immensa­ mente il controllo di sé e la serenità notevoli. un vecchio professore che. Il tuo mondo angusto pieno di tristezza e indecisione non può mai uguagliare il mio». . quand'ero giovane. Adesso si mastica la lingua avvizzita! È semplicemente diventato quello che è. Voices and Visions. un vecchietto decre­ pito. Castaneda racconta che una volta don Juan gli chiese se lui pensava che fossero ugua­ li. <<Tutto ciò che facevano». al contrario. <<era motivo di encomio. in realtà. la Garda racconta che «egli viveva nel corpo sognante per la maggior parte del tempo». con fare condiscendente. New York.«don Juan e don Genaro impararono a non essere notati». In tutto ciò che Castaneda ci riferisce si possono rintracciare dei paralleli con altre correnti e tradizioni del pensiero mistico. non si può dire la stessa cosa. dice Castaneda con tono entusiasti­ co. Di don Juan. Non era come altre per­ sone. era già all'apice della carriera. <<perché io sono un cacciatore e un guerriero mentre tu asso­ migli di piu a un mezzano. A proposito di don Genaro. Benché. rispose. disse. A quel tempo egli aveva raggiunto il massimo della forza fisica e del­ la creatività intellettuale. Nell'intervista rilasciata a Sam Keen*. Di lui non si può dire che fosse un vecchietto decrepito. I due sono dei maestri nell'arte dell'«agguato» . Nei * Sam Keen. a offrire la ricapitolazione della mia vita. per esempio. egli pensasse che non lo fossero. suoi libri si citano autori e opere dell'antichità e del presente. egli non mi disse nulla di significativo. vi si fanno dei riferimenti al Libro egiziano dei morti. «Ho avuto. questo perso­ naggio eccentrico prese un recipiente di metallo e cominciò a cospargermi del liquido che vi era contenuto. <<nella mia auto ci sono sempre molti libri. Qualcuno mi si avvicinò. in California. privo di vigore.lo conoscete? . Opere che mi vengono spedite da piu persone». al riguardo. una semplice ripetizione. Verso la fine del colloquio. «Gli piacevano le poesie. non­ ché a scrittori latini come il peruviano César Vallejo. Con noi vi era un professore che fungeva da interprete. Ma solo i primi quattro versi! Diceva che tutto quello che seguiva era insulso.>> «Nel 1 976 un amico medico di nome Claudio Naranjo . Gli ricordo che. spiegandomi che avrei dovuto essere molto conten­ to perché si trattava della sua benedizione. tra gli altri. Si era appena allontanato che subito gli chiesi cosa mi avesse spruzzato addosso. per di piu. . Egli era soli­ to leggerne alcuni brani a don Juan. non pago. «Tutto ciò è meraviglioso>>. di un colore nient'affatto gradevole. « È vero». al Tractatus di Wittgenstein. il maestro non soddisfece affat­ to le mie richieste.» Uno di noi gli chiede se abbia mai letto qualcosa delle tecni­ che dello yoga o delle descrizioni dei diversi livelli di realtà offerte dai testi sacri indiani. Ma io.mi presentò a un maestro yoga. Tuttavia. qui. dei rapporti abbastanza stretti con per­ sone che lavorano con lo hata yoga. Nonostante le grandi cerimo­ nie e tutta una serie di rituali. a poeti spagno­ li come San Giovanni della Croce e Juan Ramo n Jiménez. dice. Andammo a far­ gli visita nel suo ashram. risponde. Uno dei miei obiettivi di quella conversazione era rintracciare dei paralleli con le mie esperienze di uscita dal corpo. con­ clude con tono scherzoso. commenta. Alla fine mi fu detto che tutte le secrezioni del maestro erano sacre: 'Tutto ciò che proviene da lui è sacro" . Pare che il tipo avesse imitato in tutto e per tutto Gurdjieff. In . Parliamo per un po' di fatti incidentali. Immediatamente dopo mi dice di abbandonare il mio maestro in quanto stavo perdendo tempo. rac­ conta Castaneda. «ebbe termine la conversazione con il maestro yoga». dice. «Si>>. L anno successivo Castaneda ebbe un'esperienza simile con uno dei discepoli di Gurdjieff Si incontrò con lui a Los Ange­ les dietro sollecitazione di uno dei suoi amici. Stando alle sue parole. A quel punto». in otto o nove lezioni mi avrebbe insegnato lui tutto ciò che avevo bisogno di sapere. in quanto era convinto che Castaneda avesse bisogno di un maestro piu serio di don Juan.mi ostinai a voler conoscere il contenuto del recipiente. Egli aveva insistito che si incontrasse con quel discepolo. Vi i mmaginate? In poche lezioni poteva insegnare qualsiasi cosa a chiunque!» Castaneda ci dice anche che il discepolo di Gurdj ieff aveva menzionato l'uso delle droghe per accelerare il processo d'ap­ prendimento. « una volta è stata accennata questa possibilità>>. «Terminato l'incontro>>. «il mio amico provò molta vergogna>>. Gli dico che ho letto su La Gaceta un articolo di Juan Tovar ove egli menziona la possibilità di ricavare un film dai suoi libri. Pare che l'amico di Castaneda si fosse reso subi­ to conto della situazione ridicola e dell'enormità del suo erro­ re. «Aveva la testa rasata e portava dei baffi giganteschi». <<Eravamo appena entrati che subito mi afferra con forza alla gola e mi assesta dei colpi tre­ mendi. Continuiamo a camminare per sei o sette isolati. indicando con la mano la loro dimensione. «Se ne stava dietro quella scrivania come se fosse su di un palco>'. commenta. «Concepire l'idea di un film siffat­ to è molto difficile>>. <<Qui non si tratta né di etno­ grafia né di finzione.>> «Grazie alla pubblicazione dei miei libri. Con le sue opere dà da mangiare agli altri. . però. giu in fondo. . Se si è dentro questo genere di cose è necessario impegnarci molta forza. <<Lui stesso insisteva perché io accet­ tassi di essere intervistato e dare conferenze per promuovere i libri. Le sue dimensioni e le parole del produttore a mala pena comprensibili furono le cose che p ili lo colpirono. Castaneda aveva già spiegato a Juan Tovar che l'ultima cosa che avrebbe voluto vedere era un Anthony Quinn nel ruolo di don Juan. Non sarebbe possibile farlo.seguito ci racconta la storia del suo incontro con il produttore Joseph Levine che lo avrebbe intimidito da dietro un'enorme scrivania. sono incaricato di provvedere alle spese di tutto il gruppo>>. . <<Alla fine mi son deciso di non andarci. Pare che qualcuno avesse proposto Mia Farrow per ricoprire una delle parti . dice Castaneda. Con il tempo. dichiara apertamen­ te. dato che questo tipo di attività dissipa un sacco di ener­ gia. e poi?>> I ndubbiamente la situazione si tingerebbe di ridicolo. <<Don Juan mi aveva affidato l'incarico di testimone di una tra­ dizione>>. piccolissimo. . ad esempio. Cosa potrei raccontare a Johnny Carson quando mi chiedesse. Che possenza! Aveva le mani piene di anelli con enormi pietre incastonate>>. se parlavo o meno con il coyote? Cosa potrei rispondere? Potrei dire di sf. rac­ conta. <<Don Juan mi ha affidato l'incarico di mettere per iscritto tut� . <<ed io. mi consigliò vivamente di darci un taglio.>> I n quello stesso periodo fu invitato a partecipare al johnny Carson e al Dick Cavett show. dichiara. Ci dice di aver elaborato diciotto unità concettuali in cui ritie­ ne vi siano compendiati tutti gli insegnamenti del popolo tol­ teco. dato che non mi occupo di quello che accade qui. Di questo lavoro sono io l'unico responsabile. Il suo obiettivo non è altro che essere impeccabile nel ricevere e nel trasmettere una tradizione e un insegnamento. «Personalmente>>. continua con tono meditativo. Per organizzare il materiale è ricorso alla fenomenologia di Edmund Husserl quale impianto teoretico che renda com­ prensibile quello che gli hanno insegnato. <<Di queste diciotto unità concettuali sono io l'unico respon­ sabile>> . prosegue dopo una pausa. "è suffi­ ciente. «La settimana scorsa>>.» Il tono della voce e i suoi gesti ci colpiscono vivamente. Tutto il contenuto delle mie opere apparteneva prima a don Juan e adesso alla Donna Tolteca. Ho conse­ gnato il progetto alla casa editrice Simon & Schuster. Io non so se i miei libri esercitino o meno un forte impatto sul pubblico. È evi­ dente come. Sono loro i responsabili di quel che vi è scritto. entro quell'ambito. non ho avuto successo. come vi ho det­ to. è una specie di manuale. ma pare che si siano spaventati. Vorrei che un editore serio lo pubblicas­ se e s'i mpegnasse a distribuirlo a persone interessate e a centri di studio>>. Sono convinti che una cosa del gene­ re non potrà mai avere successo». Esse sono state come diciotto in­ ciampi contro cui ho sbattuto la testa.to ciò che dicono i nagual e gli stregoni. il compito di Castaneda con­ sista nell'obbedire. Concordo con l'edito- . «Sto lavorando a una rivista. Il mio compito non è altro che scrivere finché un giorno non mi diranno. ora basta". «ma. «ero a New York. risponde Castaneda.re che si tratta di un lavoro di difficile lettura. rilevando la diffic oltà e la magnitudine che deve aver comportato l'impresa di sistemare gli appunti nella for­ ma coerente e organizzata del libro.» Svariate volte. Il mio compito è semplicemente quello di copiare la pagina che mi appare m sogno. Don Juan. L'insegnamento essenziale di don Juan consiste. pertanto.» . (Siamo poi venuti a conoscenza che Simon & Schuster hanno deciso di accettare il progetto della rivista che pareva lo turbasse tanto. Castaneda avverte l'esigenza di sottolineare come egli funga da <<semplice contatto con il mondo». Anziché osservare quello che c'è da vedere. Di fronte alla sua insistenza non -pos­ so che reagire. Loro sono volubili!». esclama Castaneda. finisce che guardiamo la mappa che ci portiamo dentro. Qualora vogliamo arrivare in un determinato luogo senza perderei per strada.. eppure eccomi servito!. nell'infrangere l'ar­ co della riflessibilità.) « Perché le chiamo unità?». domanda. precedendoci. don Genaro e tutti gli altri sono diversi. nel recidere continuamente i legami che ci vincolano ai noti punti di riferimento. <<Alla fine. abbiamo bisogno di una map­ pa ove siano riportati dei chiari punti di riferimento. Tutta la conoscenza racchiusa nei suoi libri appar­ tiene al popolo tolteco.» Per chiarirci meglio il concetto Castaneda adduce l'esempio della mappa. «Non possiamo orientarci senza una mappa». succede che l'unica cosa che guardiamo è la mappa. «Le chia­ mo cosi perché ognuna di esse vuole mostrare uno dei modi di infrangere l'unità della realtà ordinaria. però. quel pomeriggio. . <<No». <<Non devo faticare affatto. Quest'unica visio­ ne percettiva può venire infranta in diverse maniere. Né la conoscenza né la crea­ zione sono la risultante di un atto individuale. Ma di fronte a esso non sep­ pe piu cosa scrivere. Era indeciso se optare per la plastica. La prima cosa che decise di fare era quella di sistemare il suo ufficio. di un legno e un colo­ re particolari. degli intermediari.Stando a Castaneda non si può creare un qualcosa dal nulla. Il pretenderlo è un'assurdità. Sopra la scrivania mio padre alla fine poggiò il foglio su cui avrebbe scritto il suo capolavoro. «Mio padre aveva deci­ so di diventare un grande scrittore. Esso doveva essere di una certa misura. La stessa cosa accadde per la scelta del­ la sedia su cui si sarebbe seduto. il vetro. Ovviamente non si può scrivere a quella maniera! Noi siamo solo degli strumenti. Mentre ceniamo gli rammento alcune delle interviste che ho . si mise alla ricerca di uno scrittoio all'altezza della sua impresa. lo vedo ciascuna pagina nei miei sogni e la sua buona riuscita dipende dal grado di fedeltà con cui riesco a copiare quel modello. Voleva cominciare dalla frase perfetta.» Questi commenti di Castaneda rinviano a una particolare teo­ ria della conoscenza e della creazione intellettuale e artistica. La pagina che piu mi colpisce ed entusiasma è pro­ prio quella che meglio riproduce l'originale. Conoscere significa scopri­ re e creare significa riprodurre. Per chiarirci questa idea ci riferi­ sce un episodio della vita di suo padre. Una volta preparata la stanza. Poi volle scegliere un rivesti­ mento adeguato per non rovinare il legno della scrivania. e cosi via. ìl cuoio o il cartone. Questo era mio papà. Subito mi sovvengono Platone e Sant'Agostino con la sua immagine del «maestro interiore». Non dovevano sfuggirgli i ben­ ché minimi dettagli. dalle decorazioni delle pareti al tipo di luce da mettere sul tavolo. Aveva bisogno di un ufficio che fosse perfetto. Pare che non fosse andata bene (Castaneda era ricorso ad alcune frasi in dialetto argentino. A proposito dell'intervista rilasciata a Time. . Gli dico che mi è piaciuta moltissimo quella di Sam Keen. «ora basta». il teologo Sam Keen è una di queste. apparsa per la prima volta su Psychology Today. è palese il fastidio di Castaneda. dice. per un motivo o per l'altro. Anche Castaneda si mostra soddisfatto di quella intervista. Sembra che costui li abbia poi usati per scopi personali. aggiunge. Gli appunti che la ragazza aveva preso erano stati consegnati a un giorna­ lista che <<penso sia adesso in Australia>>. Tutto filò liscio e i due si capirono «magnificamente>>. viene menziona­ ta l'intervista del Time. Castaneda ci rac­ conta che all'inizio si era incontrato con un giornalista qui a Los Angeles. l'articolo non fu scritto. affer­ ma con un tono che provoca la nostra risata. conclude Castaneda. «ho conosciuto svariate persone di cui mi sarebbe piaciuto conti­ nuare ad essere amico. <<esula da .) La redazione in­ viò allora «Una di quelle ragazze cui non puoi dire di no». Egli aveva fatto presente a don Juan come Time fosse una rivista autorevole e influente. Parliamo anche delle critiche e di ciò che è stato scritto su di lui e i suoi libri. Sennonché don Juan mi disse. Ogni qual volta. . alla fine. ma don Juan ave­ va insistito che l'intervista fosse fatta. ((Lintervista è stata comunque fatta>>. forse anche troppo. Castaneda aveva l'im­ pressione che la giornalista comprendesse ciò che le racconta­ va. afferma Castaneda. Accenno a Richard deMille e ad altri che han­ no messo in dubbio la veridicità delle opere e il loro valore antropologico. <<In tutti questi anni». ((Limpresa cui sono chiamato>>.letto. inoltre ha grande stima di Sam Keen. Sennonché. poiché oramai non sono piu Carlos Castaneda. i loro attacchi non mi raggiungono affatto. e questo già dice molto. scrisse una bella prefazione all'edizione spagnola di A scuola dallo stregone. ((Noi viviamo». ((Joe Cordoba. In tutto ciò non vi è alcun orgoglio personale». I l mio obiettivo con­ siste nel comunicare nel miglior modo possibile quel tipo di conoscenza. continua. ((quella prefazione è eccellente. il cuoco che frigge hamburger tutto il giorno affumicandosi gli occhi . per esempio. Noi. né un pensatore. Io non sono né uno scrittore. Abbiamo toccato il fon­ do e non possiamo scendere oltre.. dice Castaneda con tono emozionato. non abbiamo nulla e avremo sempre di meno. Octavio Paz. alzandosi in piedi e allargando le braccia in un gesto di profusione. al contrario. lo scrittore.. No! Essa vuole richiamare le intrinseche qualità e il valore di un . Ora so di non essere niente. ((Non sono mai cosi ricco come quando sono Joe Cordoba». Octavio Paz è un vero gentiluomo. La critica non può colpire il bersaglio». vuole delle cose e lavora affinché un giorno abbia piu di quello che ha oggi. di conseguenza. nessuno può prendere alcunché da me. . né un filosofo . Forse è uno degli ultimi rimasti>>. esclama con enfasi. (( È vero>>. La frase ((un vero gentiluomo>> non si riferisce alle qualità incontestabili di Octavio Paz quale pensatore e scrittore. Secondo me si tratta della piu bella introduzione in assoluto. Nulla di ciò che dicono ha per me importanza. La differenza tra noi e il con­ tadino è che lui spera. Mi capi­ te?>> Non tutte le critiche sono state negative. dato che Joe Cordoba non è niente. ((a un livello piu basso dei contadi­ ni messicani. .qualsiasi cosa i critici possano dichiarare. rivolgendosi a me. Una volta in città. <<è stata la prima che lei ha scritto. Non si può immaginare quanti problemi ho incontrato per avere il suo numero di telefono! Quando ormai ero convinto di non poterlo piu ottenere. spiega. Poi ho cercato l'altra. <<forse ne rimangono due». Castaneda non lascia tracce. Senza scrivere. «Beh». <<Volete che vi dica come ho fatto con la vostra?». mi è venuta in soccorso l'università. prosegue Castaneda. Ci racconta alcuni aneddoti della sua vita da cui traspaiono una vitalità fisi­ ca e una vivacità intellettiva notevoli. Il fatto che Castaneda lo defi­ nisca «uno degli ultimi rimasti» accentua il riferimento a una specie in via d'estinzione. cercando di essere meno severo. continua Castaneda. Subito dopo Castaneda ci spiega come seleziona le lettere che gli arrivano. domanda. [altro è uno storico messicano.individuo quale essere umano. Quindi la legge e infine risponde. Castaneda segue sempre la medesima prassi: rovescia tutta la corrispondenza dentro una scatola capiente ­ <<una scatola dei balocchi» . <<Qui a Las Angeles». Credevo proprio che non sarei mai riuscito a parlare con lei>>. Nell'universo magico viene accordata molta importanza ai <<segnt>>. Sono molto sorpresa di venire a conoscenza di tutti gli incon­ venienti che ha incontrato per raggiungermi. Pare che una vol­ ta presa la mia lettera egli dovesse contattarmi in tutti i modi. Le lettere le riceve un suo giovane amico che provvede a met­ terle in un sacco in attesa del suo arrivo a Los Angeles. un suo vecchio amico il cui nome non ci è familiare. <<La lettera che ho preso». <<ho un amico che . ovviamente.e poi prende solo una lettera. . . ma dopo circa venti minu­ ti si ritrovarono in un posto sconosciuto. «Sulla terra». Ripresero quindi la medesima direzione e. U chiesero nuove indicazioni che risultarono essere quelle che già conoscevano. Castaneda prosegue nel racconto dicendoci che i due amici tornarono indietro finché non raggiunsero un'area di servizio. Qui si ferma e si offre come guida. s'immisero nell'autostrada. Il fatto che si trovasse nel mucchio era per me un "segno">>. Un giorno. ma nessuno fu loro d'aiuto. <<La terra è un qualcosa di vivente. Quella lettera lo mise in contatto con due persone le quali gli riferirono un episodio assai interessante. afferma a mò di spiegazione. Sicuramente non era l'autostrada per San Bernardino! Uscirono dall'auto per chie­ dere informazioni. attraverso cui si può entrare per accedere a dimensioni altre>>. Castaneda decise di incontrarli. « È qui vicino . le leggo tut­ te. Questi luoghi sono fessure da cui la terra riceve periodicamente la forza e l'energia del . dei luoghi particolari o fessure. «esistono dei siri... In una delle case dove bussarono udirono delle urla. una dopo l'altra. leggo ugualmente. come se fossero un diario. Le volte che arrivo in città. Dopodiché dovevano svoltare a sinistra e continuare a gui­ dare fino al raccordo. proprio in città . Era notte e dovevano immettersi nell'autostrada per San Bernardino.mi scrive molte lettere. mi capita tra le mani una lettera che. Per incontrar­ la avrebbero dovuto proseguire innanzi fino alla fine della stra­ da. tra la sua corrispondenza. Cosi fecero. sebbene mi accorga subito che non è del mio amico. Se volete. Pare che solo uno di loro fos­ se veramente interessato a capire il mistero. senza alcun inconveniente. vi ci posso portare». Quest'onda di energia può essere piu o meno forte. non resta altro che alzarci. ci stanno sbattendo fuori e.cosmo. non vi sono punti del pianeta che possano sfug­ girle. Con sorpresa rileviamo il rapido succedersi delle ore.. La prossima si presenterà il 3 agosto. Tutto ciò che vediamo suscita la nostra ilarità. un uomo sta eseguendo un altro numero su di un palco in miniatura. Non appena la came­ riera si assenta. Dato che nessuno di noi vuole il des­ sert o il caffè. Al cospetto dell'immensità di quella forza. Alla nostra destra. Da que­ ste parti si può veramente vedere di tutto. Ci alziamo e ci incamminiamo lungo il viale. qualora fossi rigorosamente impeccabile. Sarete in grado di avvertirla.» Stiamo tuttora conversando animatamente quando si avvici­ na la cameriera che. dipende. Si è fat­ to tardi. la strada e la gente hanno l'aspetto di un lunapark. Una volta ho visto un tipo mascherato da orso che cercava di competere con una orchestra umana. «Il problema è trovare delle alternative ogni . ». Castaneda commenta: << Pare che ci sbattano fuori . È notte. con ragione. cosi mi sembra. ci chiede se vogliamo ordinare qualcos'altro. non importa dove vi tro­ viate. Spero proprio di si!» «Ogni diciotto giorni un'onda energetica si rovescia sulla ter­ ra. Forse. Un gatto. essa si fa sempre sentire. sotto le gronde di un vecchio teatro. è in procinto di adempiere il suo compito. forse. È la stessa energia che il guerriero è chiamato ad a cc u ­ mulare. Quando la terra la riceve. Dietro le nostre spalle un mimo con marsina e tuba intrattie­ ne il pubblico. È vero. porrl'i avvicinarmi all'aquila. con tono sferzante.. Ci scrutiamo attorno alla ricerca del piattino che vien solita­ mente fatto girare durante questi spettacoli. Ram­ menta con nostalgia via Florida. Si è fatta una certa idea di Parigi. ma di sicu­ ro ci andrò. dice. dei suoi club sportivi. Castaneda trascorse l'infanzia a Buenos Aires. <<Guardavo sempre con invidia tutti gli argen­ tini alti e belli>>. è elegante e vuole andare a Parigi. Per adesso ho delle cose da fare qui. Si ricorda anche nei dettagli della celebre via dei cinema. Castaneda parla del suo pros­ simo viaggio in Argentina. La Gorda si serve adesso nei nego­ zi di Gucci. <<lo tifavo per il Cha­ carita. dei suoi quartieri. delle sue strade. commenta qualcuno. non c'è niente là". continua Castaneda. Mentre cammi­ niamo in direzione del campus. parole che feriscono molto quan­ do si è bambini. giu­ sto? Il Chacarita invece è sempre una delle ultime in classifi­ ca. la via Lavalle. Ad agosto avrò portato a termine il mio compito triennale.>> A quei tempi il Chacarita era i mmancabilmente il fanali­ no di coda. perché vuoi andare a Parigi?. Del periodo sco­ lastico ricorda con amarezza l'appellativo <<piu largo che lun­ go>> con cui veniva chiamato. È commovente vederlo identificarsi con chi per­ de.volta piu stravaganti>>. commenta. è probabile quin­ di che parta subito dopo. «Con l'Argentina si conclude un ciclo>>. Tifare per il River Plate è cosa piuttosto scontata. Le dico sempre: "Gorda. Non so tuttora quando. con <<chi ha la peggio>>.>> Quel pomeriggio Castaneda ha parlato molto di Buenos Aires. <<Ritornarvi è molto importante per me.>> . <<Di sicuro la Gorda verrà con me. <<Voi sapete che a Buenos Aires si deve sempre appartenere a qualche tifoseria>>. con i suoi negozi eleganti e il continuo viavai della folla. Vuole anda­ re a tutti i costi a "Pari ce". "la città delle mille luci". Vuole viaggiare. Castaneda ci fa capire di non aver viaggiato molto in Ameri­ ca Latina. Andò in Italia. La cosa importante è affrancarsi dagli schemi. dice.» Sorride. <<Ii mio compito era quello di andare a Roma per ottene­ re un'udienza dal Papa. tuttavia. Cunica cosa che dovevo fare durante il colloquio era baciare la mano al Pontefice Mas­ stmo. Non c'è dubbio che Castaneda nutra verso di lei un rispetto e un'ammirazione notevoli. <<Come vi ho già detto. Beh . come pure con quelli sul regime alimentare e sul modo di dormire dei rol­ techi. mentre pronuncia queste ultime parole. «Ultimamente sono stato solo in Venezuela>>. affer­ ma. don Juan mi mandò in Italia». <<Chi non ha delle cose che Io trattengono!» Egli è stato in Europa svariate volte per motivi legati ai suoi libri. quel pomeriggio. tut­ tavia essi non sono né rigidi né inglobati entro le norme tra­ dizionali della società. ma solo di partecipare a una di quelle che ven­ gono concesse a gruppi di persone. Il lavoro che li vede impegnati è molto serio. la verità è che non so ancora se voglio par­ tire. . cosi come austera è la loro vita. terminata la quale il Papa celebra la . <<Nel l 973. Eppure. Non pretendevo certo di avere un'u­ dienza privata. Era una di quelle udienze del mercoledf.» Castaneda fece tutto quello che gli aveva detto don Juan. Dopodiché sarò in gra­ do di partire. quale è il senso di tutte quelle informazioni particolareggiate che ci ha offerto riguar­ do alla sua vita? Io credo che con quei commenti. eccetto il Messico. Castaneda abbia cercato di impedire che ci formassimo un'immagine rigida del loro modo d'essere. è stata nominata la Corda. Li si concluderà un ciclo. arrivò a Roma e chiese l'udienza. presto devo andare in Argentina. non sostituirli con altri. .Molte volte. La forza. la vitalità e il potere derivano solo dal nostro essere guerrieri impeccabili. «Mi venne. Pertanto. che sembra non giustificare i suoi pregiudizi e i suoi scontri con la Chie­ sa cattolica. Questa è l'unica cosa che conta. la cosa appropriata per te è il sapere come scegliere>>. Tutto il resto difetta di consistenza. . . «Non arrivai neppure alla porta. Castaneda ha menzionato la sua famiglia e la sua educazione tipicamente liberale nonché deci­ samente anticlericale. Intervista di Gracida Corvalan (Mutantian e Magica! Bland). Anche in Il secondo anello del potere si accenna al suo retaggio anticlericale. Niente di quello che tuo nonno e tuo padre han­ no detto della Chiesa li ha resi felici. Ci fa capire. Traduzione di Roberto Fedeli. dice. cioè. quel pomeriggio.>> Molte volte. desidera sem­ plicemente offrirei un insegnamento per il tramite della sua esperienza. si. concessa un'udienza ma. Don Juan. . come sia molto difficile rompe­ re gli schemi che si sono formati in giovennl. Riguardo alla dicotomia "clericalismo-an ti clericalismo". Castaneda evita di concettualizzare su questi temi.messa. afferma: «Per sconfiggere la nostra stupidità abbia­ mo bisogno di tutto il nostro tempo e di tutta la nostra ener­ gia. non riuscii ad andarci>>.
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