assobeton 18

May 21, 2018 | Author: pulcino_mannaro | Category: Prestressed Concrete, Earthquakes, Concrete, Civil Engineering, Science


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ASSOBETONOrgano Ufficiale Progettare e produrre con un processo industrializzato PRIMO PIANO PROGETTARE Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1 – CN/BO La prefabbricazione nella progettazione dei viadotti in c.a.p. CONFINDUSTRIA Costruzioni prefabbricate: la lezione appresa dal terremoto d’Abruzzo Problematiche progettuali legate al comportamento sismico di alcune tipologie di connessioni di strutture prefabbricate Le nuove UNI TS 11300, aggiornamenti e revisioni normative Il 18° Congresso CTE FOCUS Do you speak LEED? GBC Italia ti aiuta 18 2011 I servizi per la sostenibilità L’innovazione energetica in edilizia. Rapporto ONRE 2010 sui Regolamenti Edilizi Comunali Il cemento trasparente per il Padiglione italiano di Shanghai PRODURRE Marcatura CE dei prodotti prefabbricati in calcestruzzo L’impiego di solai a lastre predalles per edifici sismo-resistenti Marcatura CE obbligatoria per tutti i travetti per solaio immessi sul mercato dal 1° gennaio 2011 Il recupero delle acque di processo e degli scarti di calcestruzzo  PRODUCTION & MARKETING OF:        PRODUCIAMO E COMMERCIALIZZIAMO: FEEDER SYSTEMS FOR BATCHING PLANTS CONCRETE BATCHING PLANTS – FIXED & MOBILE CONCRETE MIXERS (PLANETARY & TWIN-SHAFT) AUTOMATIC BLOCK-MAKING MACHINES STATIONARY PRESS SYSTEMS TUBE-MAKING MACHINES OVERHEAD TIPPER SYSTEMS FOR TRANSPORT OF CONCRETE        IMPIANTI DI CARICAMENTO PRIMARIO IMPIANTI DI BETONAGGIO FISSI E MOBILI MESCOLATORI (PLANETARI E BI-ALBERO) BLOCCHIERE SEMOVENTI IMPIANTI FISSI-VIBROPRESSE TUBIERE A VIBROCOMPRESSIONE VAGONETTI IDROSTATICI PER TRASPORTO CALCESTRUZZO      LOREV Impianti Srl 60044 Fabriano (AN) – ITALY Tel +39.0732.71323 Fax +39.0732.71326 Website: www.lorev.com E-mail: [email protected] 2 primo piano ASSOBETON l’editoriale del presidente Con il 2010 si è chiuso un periodo che passerà alla storia come uno dei più difficili per il comparto dell’edilizia industrializzata in calcestruzzo: in due anni il valore del nostro mercato di riferimento si è ridotto di circa il 40% rispetto al 2008. in presenza di un’offerta strutturalmente superiore alla domanda. basato su una ripresa solida della domanda. piuttosto che con le DL e i Collaudatori. da questo punto di vista. proprio pensando al dopo. però. La collaborazione con le Stazioni Appaltanti ed i Committenti. è auspicabile che l’edilizia industrializzata in calcestruzzo apra con la committenza un nuovo e più moderno dialogo basato sulla reciproca convinzione che sia giunto il momento di puntare a realizzare opere di elevato livello prestazionale con ritorni di medio/lungo termine. appare ancora lontana. * Articolo pubblicato su Milano Finanza del 2 marzo 2011 (Renzo Arletti) •industrie manufatti cementizi . sia a livello di strategia d’impresa che di Associazione. La logica di gare aggiudicate al massimo ribasso è. Una situazione che.n° 18 . passando da una logica di prodotto/elemento a una di sistema/soluzione. cosa per noi pressoché costante. È perciò necessario uno sforzo collettivo per dare vita a uno scenario nuovo in cui si costruirà forse meno ma molto meglio e in tempi decisamente ridotti. A fronte di aziende certamente più leggere e flessibili. il 2011 è però partito mostrando un mercato ancora debole e con prezzi delle materie prime in netto rialzo. Tale circostanza ha spinto recentemente ad auspicare l’inserimento nei nostri contratti della clausola di revisione automatica dei prezzi nei casi in cui il ciclo temporale di esecuzione di una commessa abbracci svariati mesi. inteso anche come edilizia sociale (ospedali. carceri). Sotto questa nuova luce. quale il residenziale. messi in campo dal Governo. che verrà alla luce solo quando le misure di sostegno cesseranno. economico ed ambientale) che per quanto concerne gli aspetti architettonici e sociali. si intravvedono però alcune opportunità. Cali così drastici in tempi tanto brevi lasciano tracce indelebili che non sono ancora totalmente evidenti: gli imponenti ammortizzatori sociali. nel prossimo biennio. stanno mascherando la vera eredità di questa crisi. “Basta con le gare aggiudicate al massimo ribasso” È certo. che potrebbe anche essere demolito per lasciare spazio a nuove e più funzionali realizzazioni. che nel corso del 2010 le imprese di prefabbricazione. Un’altra opportunità può venire dall’apertura di nuovi fronti di mercato. Considerato che la prospettiva dell’avvio di una nuova fase di sviluppo. hanno messo in atto processi di razionalizzazione e ristrutturazione che consentiranno loro di affrontare meglio il prossimo futuro. furbizie ed improvvisazioni non possano più rappresentare un modello di successo professionale. anacronistica e indegna di una società evoluta e responsabile. Si presterà maggiore attenzione a razionalizzare il patrimonio edilizio obsoleto. verso cui l’edilizia industrializzata in calcestruzzo dovrà dimostrarsi più attenta ed aggressiva. che potrebbero condurre ad un miglioramento del contesto nel quale operano le imprese. Di fronte a queste prospettive. è fondamentale così come la convinzione che scorciatoie. alberghi. l’edilizia industrializzata in calcestruzzo non si farà certo trovare impreparata. Ci si riferisce ad un processo di selezione dell’offerta che porti all’affermazione delle imprese più etiche e professionali per le quali possa essere finalmente possibile coprire i costi reali derivanti dagli alti standard qualitativi e dal rigoroso rispetto delle tante norme e leggi divenute cogenti. Per riaprire questo capitolo sarà indispensabile proporre le nostre tecnologie. non consente certo a noi operatori di trasferire questi extra costi sui prezzi finali dei nostri prodotti/sistemi. evidenziando in maniera più esplicita i numerosi punti di forza sia sotto il profilo prestazionale (tecnico. inaccettabile. CHRYSO: Abbiamo le soluzioni per costruire il futuro che immaginate. CHRYSO ITALIA SPA .(10547 . non inducono ponti termici consentendo la libera dilatazione degli strati del pannello dovuta alle variazioni di temperatura un programma di calcolo dedicato che realizza: il dimensionamento e disposizione inserti CHRYSO® Flexò di ciascun pannello.Tel. che permette di realizzare pannelli a taglio termico integrale con la migliore prestazione termica.07/10) A proposito di prestazione termica Chryso®Flexò L’evoluzione della normativa sul contenimento dei consumi energetici degli edifici impone importanti adeguamenti alle tecnologie produttive. il calcolo del coefficiente di trasmittanza con metodo di calcolo certificato.24040 Lallio-Bergamo . Con 65 anni di esperienza maturata nell’ambito dei materiali da costruzione. una innovativa tecnologia per il mercato della prefabbricazione. CHRYSO propone oggi CHRYSO®Flexò.Fax: +39 035 69 36 84 .n longrine +33 (0)4 90 14 48 48 .: +39 035 69 33 31 . Grazie alla loro matrice sintetica. Questo strumento permette con estrema semplicità di individuare la prestazione termica desiderata in funzione delle qualità dei materiali isolanti e di ottenere il miglior compromesso tra costi e prestazioni. facili da installare. la scheda base del pannello con proposta di armature di rinforzo strutturale. La soluzione CHRYSO comprende: semplici connettori.ITALIA . che assicurano una corretta ripartizione dei carichi.Via Madonna . RSM T. Giandomenico Toniolo 56 Dalle aziende Il cemento trasparente per il Padiglione italiano di Shanghai 26 PRODURRE 60 Marcatura CE dei prodotti prefabbricati in calcestruzzo 70 L’impiego di solai a lastre predalles per edifici sismo-resistenti di Paolo Favro.it Direttore responsabile Andrea Dari Direttore editoriale Maurizio Grandi Segreteria di Redazione Stefania Alessandrini Redazione Stefania Alessandrini. anche parziale. Mattia Giovannini PRIMO PIANO L’editoriale del Presidente di Renzo Arletti Il commento del Direttore di Maurizio Grandi 48 I servizi per la sostenibilità di Ugo Pannuti PROGETTARE 10 La prefabbricazione nella progettazione dei viadotti in c.RN info@idra. aggiornamenti e revisioni normative di Daniela Petrone 38 Il 18° Congresso CTE di Giovanni A. 0549.00 Il prezzo di una copia arretrata è di  30. dei quali si rispetta la libertà di giudizio.L.n° 18 . 1.941003 .pro Editore IMREADY srl Strada Cardio. 73/75/2008 del 15/01/2008.2011 29/03/11 14. lasciandoli responsabili dei loro scritti.a.p. 02.pro srl Piazzetta Gregorio da Rimini.F. 353/2003 (conv. SISTEMA xim Italia: il tuo partner tecnologico ideale. Plizzari 76 Marcatura CE obbligatoria per tutti i travetti per solaio immessi sul mercato dal 1° gennaio 2011 78 Il recupero delle acque di processo e degli scarti di calcestruzzo di Massimo Lapi 80 ATTUALITÀ 88 ASSOBETON INFORMA •industrie manufatti cementizi . Copia depositata presso il Tribunale della Rep. Patrizia Ricci. 2 6 FOCUS 40 Do you speak LEED? GBC Italia ti aiuta di Veronica Dei Rosi.20133 Milano T. di Mario Petrangeli 52 L’innovazione energetica in edilizia Rapporto ONRE 2010 sui Regolamenti Edilizi Comunali 16 Costruzioni prefabbricate: la lezione appresa dal terremoto d’Abruzzo di Antonella Colombo.F. Le opinioni espresse negli articoli appartengono ai singoli autori.it Autorizzazione Segreteria di Stato Affari Interni Prot. di San Marino Tutti i diritti riservati È vietata la riproduzione. 4 . Mauro Torquati 36 Le nuove UNI TS 11300. del lavoro di innovazione di Axim Italia e del rapporto giato con Italcementi. 18/2011 Proprietà Abes srl Società di servizi di ASSOBETON Via Giacomo Zanella.F. 0549. del materiale pubblicato senza autorizzazione dell’Editore. Anno VII – n. Alessandra Biloni.47 Industrie Manufatti Cementizi Trimestrale . Edizioni IMREADY www. Maria Elena Gherardi. 02.4 sommario one ad opera d’arte.RSM T. Alessandra Ronchetti.p.909096 Stampa Studiostampa sa Servizio abbonamenti IMREADY srl Strada Cardio.axim. Andrea Dari.it Progettare e produrre con un processo industrializzato PRIMO PIANO PROGETTARE La prefabbricazione nella progettazione dei viadotti in c. Gianpiero Montalti Problematiche progettuali legate al comportamento sismico di alcune tipologie di connessioni di strutture prefabbricate di Paolo Riva. . in L. Gustavo Penaloza. . n. Gianpiero Montalti.gennaio/marzo 2011 ASSOBETON ASSOBETON logica di Axim Italia offre alla tua azienda un avanguardia sui materiali da costruzione e un tenza Tecnica che conta su tecnici specializzati utto il territorio nazionale.7490140 [email protected] in Abbonamento Postale . L’autore garantisce la paternità dei contenuti inviati all’editore manlevando quest’ultimo da ogni eventuale richiesta di risarcimento danni proveniente da terzi che dovessero rivendicare diritti su tali contenuti.D.70100168 .00 Il prezzo di una copia è di  15. Barbara Ferracuti. comma 1 – CN/BO nti di pompaggio • impermeabilizzanti • acceleranti/antigelo sarmanti • espansivi • viscosizzanti • aggiunte • trattamenti superficiali industrie manufatti cementizi Organo Ufficiale CONFINDUSTRIA Costruzioni prefabbricate: la lezione appresa dal terremoto d’Abruzzo Problematiche progettuali legate al comportamento sismico di alcune tipologie di connessioni di strutture prefabbricate Le nuove UNI TS 11300.909096 Condizioni di abbonamento Il prezzo di abbonamento per l’anno 2011 (4 numeri) è di  50. Franca Zerilli Vendita pubblicità idra. 27/02/2004 n° 46) art. 36 . Andrea Belleri.1 47921 Rimini .a. Poste Italiane s. 18 .p. aggiornamenti e revisioni normative Il 18° Congresso CTE FOCUS Do you speak LEED? GBC Italia ti aiuta 18 2011 I servizi per la sostenibilità L’innovazione energetica in edilizia Rapporto ONRE 2010 sui Regolamenti Edilizi Comunali Il cemento trasparente per il Padiglione italiano di Shanghai PRODURRE Marcatura CE dei prodotti prefabbricati in calcestruzzo L’impiego di solai a lastre predalles per edifici sismo-resistenti Marcatura CE obbligatoria per tutti i travetti per solaio immessi sul mercato dal 1° gennaio 2011 Il recupero delle acque di processo e degli scarti di calcestruzzo #18 . Michele Locatelli. Antonella Colombo.00 Per informazioni: [email protected] . l’offerta integrata di cemento e additivo.47891 Galazzano .47891 Galazzano .a. puoi ottenere i requisiti voluti uo calcestruzzo. 4 . 0549. 0549. autori ASSOBETON ASSOBETON #18 . Consulente ASSOBETON a. Università di Roma “La Sapienza” Daniela Petrone Vice Presidente ANIT Giovanni A. Fac. Fac.2011 gli autori di questo numero Renzo Arletti Presidente ASSOBETON Andrea Belleri Università degli Studi di Bergamo Antonella Colombo Libero professionista in [email protected] n° 18 .it Ugo Pannuti. Ingegneria. Ingegneria Politecnico di Milano Mauro Torquati Università degli Studi di Bergamo 5 .industrie manufatti cementizi• Gianpiero Montalti CMP Associati. Ingegneria. Ingegneria.Segretario Sezione Solai e Doppia Lastra .ASSOBETON [email protected]@assobeton. Responsabile della Certificazione Volontaria di Prodotto ICMQ Mario Petrangeli Professore. Plizzari Presidente CTE Paolo Riva Preside Fac. Università di Bologna Giandomenico Toniolo Ordinario Fac. Università degli Studi di Bergamo Marco Savoia Ordinario di Tecnica delle Costruzioni.it Veronica Dei Rossi GBC Italia Paolo Favro Membro del Comitato Tecnico della Sezione Solai e Doppia Lastra ASSOBETON Maria Elena Ghelardi GBC Italia Mattia Giovannini GBC Italia Maurizio Grandi Direttore ASSOBETON Massimo Lapi Studio LAPI Michele Locatelli Studio Tecnico Locatelli Consulente ASSOBETON m. maggiormente “ad armi pari”. in generale.. La seconda considerazione che mi sento di evidenziare riguarda il contesto competitivo nel quale operano le imprese di prefabbricazione nel singolo Stato membro. Premesso che l’Italia è riconosciuta come Paese dall’elevato tasso di sviluppo tecnologico. a ben vedere. svolgono il ruolo di semplice ratifica di decisioni. dai discorsi e dalle problematiche sulle quali ci si confronta. sempre più.6 primo piano ASSOBETON IL COMMENTO DEL DIRETTORE Ulm (Germania). in rappresentanza dei 16 paesi europei aderenti: un’occasione per ampliare la conoscenza dei diversi contesti competitivi dell’edilizia industrializzata in calcestruzzo nel vasto mercato delle costruzioni UE. sempre più evidente come le Associazioni federate in BIBM prestino molta attenzione a promozione e marketing del comparto e dei processi di innovazione in atto. meno problemi oltre confine. è difficile trovare situazioni sufficientemente omogenee che consentano una comparazione logica e. “In Europa vince il marketing” Tuttavia. In caso affermativo sarà indispensabile una maggiore condivisione al nostro interno di sviluppi innovativi e strategie di comunicazione/marketing.n° 18 . ottenere certezze nell’ambito normativo e legislativo sia un problema così come quello di poter contare su un sistema di controlli nazionali efficaci. ma già assunte. 7 febbraio 2011 . invece.BIBM. processi costruttivi e soluzioni tecnologiche differenti. come si dice. Stanti le differenze strutturali spesso riscontrabili. BIBM offre quindi un palcoscenico variegato da cui poter desumere dati di fatto ma anche indicazioni ed utili stimoli per migliorare tenendo sempre a mente che ASSOBETON è il nodo di una rete continentale che sempre più sta vivendo un inesorabile quanto auspicabile processo di integrazione e di omogeneizzazione. è scontato che tutti seguano gli aspetti tecnici del comparto che si originano dall’intricata matassa dei tavoli di confronto UE per poi arrivare su quelli nazionali che. spesso si arriva alla conclusione che le analogie sono così poche che non è possibile ottenere utili indicazioni per i nostri modelli di business. Un primo aspetto riguarda il focus dell’area di attività. (Maurizio Grandi) •industrie manufatti cementizi . si constata che nel resto d’Europa l’Associazione di Categoria gioca un ruolo di promozione molto più importante sul fronte della concorrenza verso prodotti. Il fatto che negli altri Paesi questo tipo di problemi non richieda particolare attenzione consente che la concorrenza sia giocata. realizzata e quindi spesata dall’intera collettività associativa. come periodicamente usa fare. Ciò apparebbe logico solo se tutti giungessimo alla convinzione che le attività promozionali delle singole imprese potrebbero essere rese più efficaci se amplificate da una parallela attività istituzionale adeguatamente progettata. Esiste quindi una questione di asimmetria tra i vari sistemi-paese testimoniata dal fatto che in Italia. a mio avviso. ad esempio. che negli altri Paesi le modalità di fare impresa non sono complesse come da noi: i rapporti con la pubblica amministrazione ed il contesto competitivo pongono. Ho constato. si può trarre qualche considerazione più generale su come negli altri paesi UE venga interpretato il ruolo dell’Associazione di categoria e parlare quindi delle differenze che riscontro nell’inserirmi nel dialogo e nell’agenda di lavoro della nostra Federazione. Appare. la nostra Federazione europea ha organizzato. per noi fondamentali. una riunione tra tutti i Direttori delle Associazioni federate. Ciò porta quindi a domandarsi se non sia opportuno impegnare maggior- mente ASSOBETON su tale fronte. . . . 10 progettare ASSOBETON Mario Petrangeli, Professore, Fac. Ingegneria – Università di Roma “La Sapienza” la prefabbricazione nella progettazione dei viadotti in c.a.p. 1 Figura 1. Un tipico viadotto degli anni ‘70 Premessa I grandi raggi planimetrici e le modeste pendenze longitudinali richieste dall’alta velocità dei moderni mezzi di trasporto hanno reso i nastri stradali e ferroviari sempre più rigidi, cioè meno capaci di adattarsi al terreno su cui si distendono. Ciò ha modificato l’immagine originale del ponte inteso come opera singolare necessaria per attraversare un “incidente di percorso ” (corso d’acqua o altro) ed ha reso sempre più frequenti i “viadotti ”, ponti molto lunghi necessari per superare dislivelli del terreno in cui “l’incidente”, se c’è, non ha importanza primaria. Si tratta quindi di strutture in cui una dimensione è assolutamente prevalente sulle altre e quindi composte necessariamente di moduli che si ripetono, le campate, tutte eguali o con pochissime differenze tra loro. La scelta delle luci delle campate, forse più ancora che la “for- ma“ del singolo modulo, condiziona notevolmente l’impatto che l’opera ha sul paesaggio, che può essere devastante se si fanno prevalere le sole considerazioni economiche. L’esperienza ha mostrato come i viadotti in cui le luci siano sensibilmente inferiori all’altezza delle pile creano nella valle attraversata un “effetto cancello“ che nuoce al paesaggio. A volte i viadotti servono di approccio ad un’opera singolare di grande luce, spesso necessaria per la navigazione su fiumi o bracci di mare, ed in questo caso devono armonizzarsi con questa e se possibile valorizzarla. Cenni storici Anche se i primi viadotti sono stati costruiti dai Romani, che hanno realizzato i maestosi acquedotti che ancora oggi possiamo ammirare (in quel caso la rigidità era dovuta alla bassa pendenza imposta •industrie manufatti cementizi - n° 18 progettare 11 ASSOBETON da ragioni idrauliche, non potendosi allora realizzare sifoni a pressioni elevate), la rapida diffusione di questi manufatti si è avuta nella seconda metà del novecento, quando in Europa si è dapprima formata l’estesa rete autostradale che conosciamo e poi la rete ferroviaria ad alta velocità, ora in via di completamento. La necessità di costruire centinaia di chilometri di viadotto, in breve tempo ed a costi contenuti, ha portato necessariamente allo sviluppo della prefabbricazione nella sua forma più primitiva: il sistema trilitico, cioè una serie di elementi verticali su cui poggiare elementi orizzontali, le travate prefabbricate, quasi sempre realizzate in cemento armato precompresso (Figura 1). Questo sistema, se da un lato ha consentito di costruire un elevato numero di viadotti nell’arco di qualche decennio, ha provocato grossi danni al paesaggio ed ha prodotto opere che sono “invecchiate” molto rapidamente. Infatti, a prescindere dalla qualità spesso scadente dei materiali messi in opera e dalla scarsa cura dei particolari, la prefabbricazione rendeva conveniente avere travate semplicemente appoggiate tra le quali venivano posti giunti di vario tipo, generalmente però non impermeabili. Le acque di piattaforma, sempre inquinate dai gas di scarico e dai sali antigelo, percolando attraverso i giunti aggredivano le testate delle travi e la sommità delle pile, provocando danni irreparabili in un tempo molto più breve della vita attesa del ponte. Queste esperienze hanno reso i Progettisti e le Amministrazioni più sensibili sia nei riguardi del problema ambientale che di quello legato alla “durabilità “ delle opere, cioè alla loro capacità di fornire le prestazioni richieste per un tempo ragionevole senza costi eccessivi di gestione. Tutto ciò senza rinunciare alla prefabbricazione che, se impiegata correttamente, consente una notevole riduzione dei tempi di costruzione (e quindi dei costi) ed un maggiore controllo di qualità che si traduce nell’avere opere più affidabili. L’individuazione dei segmenti da prefabbricare La prefabbricazione di un elemento lungo centinaia di metri, a volte chilometri, implica necessariamente che questo venga suddiviso in segmenti di dimensioni e pesi tali da consentirne la movimentazione. L’individuazione del segmento dipende principalmente da: (i) la possibilità di muovere i pezzi via acqua; (ii) la scelta se produrre i prefabbricati in stabilimento o in cantiere e (iii) la capacità dei mezzi disponibili per montare i prefabbricati. La movimentazione del prefabbricato via acqua è estremamente vantaggiosa poiché consente di manovrare pezzi del peso di migliaia di tonnellate e di dimensioni di centinaia di metri (Figura 2). Purtroppo in Italia non abbiamo corsi d’acqua che consentano questa n° 18 - industrie manufatti cementizi• 2 2a procedura, usualmente seguita nella costruzione dei ponti sui grandi fiumi quali il Danubio, il Reno ecc.. All’estremo opposto si ha la prefabbricazione in stabilimento che, richiedendo il trasporto del prefabbricato su strada, a volte per decine di chilometri, limita drasticamente le dimensioni ed i pesi dell’elemento: 25-30 m di lunghezza, 2-2,5 m di larghezza ed un peso di 60-80 ton sono già dei limiti economicamente invalicabili. Qualora invece la prefabbricazione avvenga in una apposita area attrezzata (a volte una vera e propria officina) nel cantiere, gli elementi possono essere più grandi ed il limite è dato dalle attrezzature necessarie per metterle in opera. A proposito delle modalità e del sito di prefabbricazione, è necessario fare alcune importanti precisazioni.Sebbene il termine “elemento prefabbricato” sia comunemente usato sia per manufatti realizzati a piè d’opera sia per prodotti provenienti da e realizzati in uno stabilimento di prefabbricazione fisso, dal punto di vista normativo e progettuale i due Figura 2. I fiumi navigabili consentono la movimentazione di migliaia di tonnellate Figura 2a. Prefabbricazione e varo di una campata completa ¬ 12 progettare ASSOBETON casi presentano profonde differenze. Le Norme Tecniche per le Costruzioni, che discendono dalla normativa europea costituita dagli Eurocodici, prevedono espressamente che solo gli elementi strutturali realizzati interamente in uno stabilimento permanente, come è nel caso delle imprese specialistiche di prefabbricazione, cioè quelle che per partecipare agli appalti pubblici devono ottenere la qualifica OS13, possono seguire le metodologie di calcolo descritte nel cap. 4.1.10. Tali metodologie, specifiche per questi manufatti, di fatto consentono di utilizzare coefficienti di sicurezza meno severi di quelli concessi per il calcolo delle strutture in c.a/c.a.p. realizzate in situ, proprio perché gli ambienti di lavoro, gli impianti, l’organizzazione e le competenze delle maestranze delle imprese di prefabbricazione sono riconosciuti come più avanzati e affidabili di quelli disponibili in cantiere. Di contro, gli elementi realizzati in situ devono rispettare i criteri di progettazione del cap. 4.1 delle Norme Tecniche per le Costruzioni. 3 Premesso quanto sopra, la definizione del segmento da prefabbricare può essere fatta in due modi affatto diversi: producendo elementi la cui lunghezza è pari a quella di una campata ma la cui larghezza è in genere una frazione di quella del ponte finito, cioè suddividendo l’impalcato in più elementi longitudinali: è la costruzione a travi o “span by span”; producendo elementi che hanno l’intera larghezza del ponte ma una lunghezza che è una frazione della luce della campata: è la costruzione “a conci”. Vi è peraltro qualche esempio di prefabbricato avente le dimensioni di una intera campata finita. Questa soluzione, senz’altro molto vantaggiosa quando si opera in acqua, richiede a terra attrezzature molto costose, dovendosi movimentare pezzi del peso di parecchie centinaia di tonnellate, che quindi sono giustificate solo nel caso di viadotti molto lunghi (Figura 3). Figura 3. Prefabbricazione e varo di una campata completa Figura 4. Un tipico carro varo su luci di 40 m 4 •industrie manufatti cementizi - n° 18 e ciò richiedeva la presenza di trasversi intermedi per meglio ripartire i carichi da traffico. consentono di eliminare i trasversi intermedi.industrie manufatti cementizi• 6 13 . ma è alquanto complicata e quindi costosa. dopo averle varate come semplicemente appoggiate. Per questi ponti tutte le Amministrazioni chiedono ora l’eliminazione dei giunti di impalcato. avendo una discreta rigidezza torsionale. facilitando l’assemblaggio degli elementi prefabbricati che vengono posti in opera con appositi carri varo autovarantisi. lasciando le travi nella stessa configurazione in cui vengono varate. La prefabbricazione per travi È la prima ad essere stata applicata in Italia ed è quella utilizzata per quasi tutti i viadotti delle prime autostrade realizzate in Italia. Più recentemente si preferiscono n° 18 . La prima soluzione porta ad avere in genere strutture più eleganti e meno deformabili (Figura 6). ovvero rendendo continua la sola soletta superiore.progettare ASSOBETON sezioni a V le quali. La soletta continua su travi prefabbricate è Figura 5. Ciò può essere fatto rendendo le travi prefabbricate continue in opera (Figura 5) con l’aggiunta di cavi di precompressione esterna. Continuità in opera di travi prefabbricate ¬ Figura 6. quindi con scarsa rigidezza torsionale. Il graticcio di travi che si ottiene viene poi completato dal getto in opera della soletta superiore. Continuità in opera di travi prefabbricate 5 Nel seguito si esaminano alcuni aspetti salienti di queste due tecniche. Questa procedura porta ad avere luci che difficilmente superano 40-45 m a causa dell’impegno cui è sottoposto il carro di varo. quella del Sole e la SA-RC. anche a causa degli effetti non favorevoli della viscosità del calcestruzzo provocati dal cambio di vincolo. cioè che non hanno bisogno di supporti intermedi (Figura 4). Inizialmente le travi erano a doppio T. spesso effettuato su predalle anch’esse prefabbricate. essendo questi elementi difficilmente trasportabili su strada. cosa molto importante.p. quindi molto minore della luce. cosa molto importante specie in zona sismica. Per contro si allungano i tempi di costruzione perché il carro di varo deve mantenere il concio sospeso fino a quando il getto di sutura non abbia fatto presa. Ha lo svantaggio di avere un maggior numero di apparecchi di appoggio per posizionare i quali può. La prefabbricazione viene in genere fatta in cantiere. in modo da collegare i conci con le sole resine e liberare subito il carro varo (Figura 10). La prefabbricazione per conci Alla fine degli anni sessanta. infilati mano a mano che si procedeva nel montaggio dei conci. il carro che tiene sospeso il concio viene liberato subito e quindi si ha una produzione elevatissima. a volte. di dare continuità alle armature ordinarie saldando o manicottando le barre. principalmente ad opera dei francesi. Questi giunti. in Algeria. Successivamente si getta la parte mancante •industrie manufatti cementizi . Poiché la resina posta tra i conci indurisce in 20-30 minuti. essere necessario avere pile più larghe e quindi meno eleganti (Figura 7). Una soluzione mista. potendosi avere sezioni trasversali anche molto elaborate e travate ad altezza variabile (Figura 9).14 progettare ASSOBETON 7 8 9 10 molto più semplice da realizzare e quindi molto più frequente. I conci prefabbricati hanno le anime giuntate a secco.n° 18 . cioè gettando in opera tra concio e concio una strato di 20-30 cm di calcestruzzo. durante lo stoccaggio. garantivano che la sezione di giunto fosse sempre tutta compressa. quando già la prefabbricazione a travi era collaudata. è stata proposta dallo scrivente per il ponte strallato sul Oued DIB. I conci vengono usualmente montati a sbalzo con una attrezzatura relativamente semplice che si ancora alla parte già realizzata (Figura 8). I cavi di precompressione. la mancanza di armature passanti rende queste strutture molto poco duttili. subisce deformazioni anelastiche che possono essere diverse da concio a concio. Un aspetto cruciale di questa tecnica è quello relativo alla modalità di collegamento dei conci prefabbricati tra loro. inoltre. molto spesso si sono aperti nel tempo compromettendo la durabilità dei cavi di precompressione ed infine. Inizialmente i giunti erano “a secco”.a. I giunti a secco pongono però seri problemi in fase di montaggio perché è difficile correggere le inevitabili imperfezioni nella geometria del ponte. un diverso modo di realizzare gli impalcati in c. In questo caso il segmento prefabbricato ha l’intera larghezza dell’impalcato ed una lunghezza di 3-5 m. Dal punto di vista architettonico questa tecnica offre al progettista maggiori possibilità di espressione. fino a 200 m ed oltre. venne introdotto. Queste sono dovute al fatto che il calcestruzzo. Questi problemi possono essere superati con i giunti “bagnati “. che coniuga i vantaggi di entrambi i metodi. cioè i conci venivano accostati tra loro interponendo un sottile strato di resina e non vi era continuità nelle armature ordinarie. Ciò consente di correggere facilmente errori di montaggio e. che consentiva di raggiungere grandi luci. fino a 100 MPa ed oltre. Un ponte ad arco prefabbricato 15 .1. Esistono comunque esempi di prefabbricazione per ponti ad arco di luce medio piccola a campata singola o multipla. Per quanto riguarda i collegamenti. come nel caso delle Figure 11 e 12. I conci con giunto misto per il ponte sul Oued DIB Figura 11. ormai di uso corrente. Dal punto di vista del progettista. proprio perché tali. I calcestruzzi ad altissima resistenza. In questo caso è in genere necessario disporre di uno o più appoggi provvisori intermedi. una forte semplificazione arriva dalla precompressione esterna. Conclusioni La prefabbricazione nel campo dei ponti è essenziale per ridurre i tempi di costruzione e garantire il controllo di qualità del manufatto. la qual cosa costituisce un forte vincolo. La prefabbricazione di strutture ad asse curvilineo Le opere singolari in calcestruzzo. Tutto ciò. Normalmente in questi casi è necessario gettare i conci di sutura in opera e la continuità strutturale si ottiene con barre o cavi di precompressione. Montaggio di un arco prefabbricato Figura 12.2. Varo di un concio prefabbricato Figura 9. sono ormai prossimi ad entrare in produzione e ciò ridurrà molto i pesi degli elementi prefabbricati. unitamente alla disponibilità di mezzi d’opera sempre più potenti.progettare ASSOBETON 11 Figura 7.1. La costruzione a conci consente travate ad altezza variabile Figura 10. a posteriori. poco si prestano alla prefabbricazione. dei cavi di precompressione nelle guaine interne alle anime delle travi. che annulla tutte le difficoltà che si avevano nell’infilaggio. Recentemente però si sono affermati nuovi materiali e nuove tecniche che modificheranno profondamente gli scenari attuali. fa prevedere un forte rilancio della prefabbricazione anche nel campo dei ponti in cemento armato precompresso. Nel caso dei ponti in calcestruzzo questa pratica trova un limite nei pesi degli elementi prefabbricati e nella difficoltà di collegarli tra loro. 4.1). Un viadotto a travi 12 prefabbricate e soletta continua di soletta e controsoletta in modo da dare continuità alle armature ordinarie e quindi avere una struttura duttile. è importante sottolineare che solo gli elementi realizzati in imn° 18 .1.industrie manufatti cementizi• pianti permanenti di prefabbricazione (gli impianti di prefabbricazione temporanei per la produzione a piè d’opera non sono ad essi equiparabili) possono fruire degli “sconti” sui coefficienti di sicurezza previsti dalle Norme Tecniche per le Costruzioni (cap. tutti punti fin’ora a vantaggio dell’acciaio. # Figura 8. Questo violento terremoto ha colpito un patrimonio di diverse centinaia di costruzioni prefabbricate sparse in una decina di zone attorno alla città di L’Aquila. dell’ordine di 0.60g sull’epicentro) che. Diversi edifici erano progettati con le norme del 1996 che già davano qualche dettaglio costruttivo specifico per il comportamento sismico. Consulente Assobeton Giandomenico Toniolo. Politecnico di Milano COSTRUZIONI PREFABBRICATE: LA LEZIONE APPRESA DAL TERREMOTO D’ABRUZZO Memoria tratta dagli atti del 18° Congresso CTE Figura 1. come potere distruttivo. molti altri erano progettati con le norme precedenti che •industrie manufatti cementizi . Dai rilievi della Rete sismica nazionale si leggono in varie zone accelerazioni orizzontali di picco al suolo tra 0. Si tratta per la maggior parte di edifici industriali monopiano e in minor misura di edifici commerciali a due o tre piani.3 ([01]).8 e di magnitudo momento 6. Il territorio in questione era classificato come Zona 2 con ag= 0.50g in alcune zone ed una accentuata direzionalità NO-SE.25g. Crollo dei pannelli di tamponatura Introduzione La violenta scossa che la mattina del 6 aprile 2009 ha colpito la città di L’Aquila ed il territorio circostante.35g e 0.16 progettare ASSOBETON 1 Antonella Colombo. corrispondono ad una Zona 1 di massima sismicità nel panorama italiano.n° 18 . dal punto di vista della progettazione sismica. Si rilevano ancora accelerazioni verticali particolarmente elevate.40g (0. viene quantificata di magnitudo Richter 5. I lavori sono iniziati nel 2009 e prevedono tre anni di attività. Immagine satellitare che mostra il crollo delle due campate di copertura Figura 5. Bazzano. Come in precedenti occasioni il terremoto ha fornito sul campo una drammatica lezione della quale bisogna fare tesoro. Si ricorda per esempio la lezione appresa dal terremoto del Friuli 1976: la caduta di una trave dal suo appoggio aveva mostrato come. Ocre. sotto azione sismica. della disponibilità di specifiche informazioni e dell’interesse del caso: da semplici Figura 2.Varranoni. E da questa iniziativa è derivata una generale corretta prassi progettuale di connessioni meccaniche tra pilastri e travi che ha nel seguito portato alla specifica regola dell’ultimo Eurocodice 8 e delle attuali Norme tecniche nazionali. Crollo di un coppone di grande luce ¬ 17 . Questa risultanza era stata recepita dall’associazione di categoria Assobeton che aveva prontamente diramato apposite raccomandazioni ai suoi iscritti. non si possa fare affidamento sull’attrito per la trasmissione delle forze orizzontali. Pettino e Popoli. Danno subito dai vincoli sui pannelli Figura 3.industrie manufatti cementizi• 2 3 4 5 re le indicazioni per un aggiornamento dei criteri di progettazione e di esecuzione. Anche per il terremoto di L’Aquila 2009 si devono dunque esaminare gli effetti ([02] e [03]) e trarn° 18 . Monticchio. Trave a doppia pendenza caduta dall’appoggio Figura 4. Rilievi dopo il terremoto Nel mese subito dopo il terremoto gli autori hanno fatto alcuni sopralluoghi presso L’Aquila coprendo in particolare le zone di Poggio Picenze. con la conferma di quanto rivelatosi adeguato e il miglioramento di quanto rivelatosi insufficiente. A tal fine saranno fondamentali i risultati della grande ricerca europea coordinata da Assobeton che coinvolge 16 partners dei paesi europei più soggetti a terremoti compresi i principali centri di sperimentazione sismica delle strutture. Pile.progettare ASSOBETON ne restavano carenti. proponendo anche eventualmente nuove alternative regole di progettazione basate su approcci innovativi. Sono stati esaminati una cinquantina di edifici con diversi gradi di approfondimento a seconda delle possibilità di accesso. Ovviamente le ultime Norme tecniche nazionali del 2008 non hanno avuto alcuna influenza sull’esito del terremoto e ci si può chiedere se una loro anticipata pubblicazione avrebbe potuto avere positivi effetti. che porteranno alla sintesi delle esperienze maturate sul tema dalle diverse scuole nazionali ed internazionali coinvolte ([04]). La combinazione delle contemporanee scosse orizzontali e verticali può infatti abbattere la gravità sulla quale l’attrito si basa. . si inizia con l’elencare i principali danni rilevati sulle strutture: . alcuni tegoli TT di piano (in montaggio) ribaltati. come fessure sui pilastri e scheggiature degli spigoli in corrispondenza degli appoggi di solai su travi e di travi su pilastri. . Gli stessi operatori hanno guidato molte delle visite. Rottura delle pareti laterali di alcune tasche d’appoggio Figura 8. Dettaglio di una rottura in quota in corrispondenza del bordo di un pilastro. Questo ha permesso di coprire tutte le situazioni delle quali vi fossero segnalazioni di danni rilevanti. ottenendo i permessi di accesso e fornendo molte informazioni tecniche sulle costruzioni delle quali spesso erano i progettisti e produttori. Evidente l’instabilità delle barre d’armatura longitudinali e l’insufficienza della staffatura 6 7 8 9 osservazioni fatte dall’esterno fino a dettagliate ispezioni di ogni particolare esterno ed interno dell’edificio. . Andando dunque con ordine. alcune rotture di appoggi trave-pilastro (senza crolli). i due elementi erano vincolati tramite una barra pas•industrie manufatti cementizi . una parete di pannelli verticali è invece interamente crollata. Le visite sono state indirizzate in base alle indicazioni di alcuni operatori locali del settore che avevano vissuto in prima persona l’esperienza del terremoto e conoscevano bene la situazione dei luoghi. La causa del crollo è indicata in Figura 2: gli attacchi dei pannelli hanno ceduto sotto forze per le quali non erano stati progettati. Rottura dei bordi in corrispondenza dei pioli metallici ai quali erano fissati i copponi Figura 7. Le travi a doppia pendenza erano inserite in alloggiamenti a forcella posizionati in sommità ai pilastri. elementi di copertura) è sostanzialmente integra. un coppone di copertura di grande luce caduto dall’appoggio. Si tratta di una stalla in località Fossa. alcune rotture ai bordi di pilastri (senza crolli). travi. A ciò si aggiungono diversi danni minori. I grandi spostamenti manifestatisi sotto sisma hanno portato ancora a diversi danneggiamenti di opere di finitura come i tramezzi interni.n° 18 . La porzione di struttura in cui si è verificato il crollo è stata costruita nel 1997. La trave ha trascinato nel crollo la campata di copertura adiacente che al momento della foto era già stata rimossa. Danni alle strutture La Figura 3 mostra la trave a doppia pendenza caduta dall’appoggio. La Figura 4 riporta l’immagine ripresa da satellite poco dopo il terremoto e mostra appunto le due campate di copertura crollate.18 progettare ASSOBETON ¬ Figura 6. In Figura 1 è dunque riportata un’immagine emblematica: mostra infatti un edificio di recente costruzione la cui struttura (pilastri. una trave a doppia pendenza caduta dal suo appoggio. . Caduta di alcuni elementi di solaio si è avuta anche in un altro edificio in costruzione. Circa i crolli di elementi strutturali si cita anche il caso dell’edificio in costruzione a Monticchio dove i pannelli di tamponamento caduti hanno trascinato nel crollo due elementi binervati di solaio ai quali erano collegati (Figura 9). Crollo di due elementi binervati di solaio ai quali erano collegati pannelli di tamponamento anch’essi coinvolti nel crollo Figura 10.progettare ASSOBETON sante. Particolare di un appoggio di trave gravemente lesionato facente parte di un edificio a due piani adibito a palestra di Monticchio Figura 11. Questi sono gli unici due crolli di elementi strutturali riscontrati in edifici prefabbricati finiti nel circondario di L’Aquila. Sotto le scosse sismiche si sono strappati i bordi in corrispondenza dei pioli stessi (Figura 6). In sommità ai pilastri si è manifestata la rottura delle pareti laterali di alcune tasche d’appoggio (Figura 7) a testimonianza della grande importanza di adeguati vincoli laterali contro il ribaltamento delle travi.industrie manufatti cementizi• 19 . I copponi erano posati alle estremità su elementi continui d’appoggio a sagoma e fissati con pioli metallici. ¬ Crollo di pannelli di tamponatura verticali (Monticchio) Figura 13. La Figura 5 mostra la copertura dalla quale è caduto un coppone di grande luce (gli altri elementi di copertura sono stati rimossi in seguito al terremoto perché giudicati pericolanti). Ma nella stalla di Fossa si sono avuti altri seri danni in una porzione della struttura costruita nel 1994. Ancora una volta l’attrito non ha dato adeguato contributo. Particolare della rottura di un attacco 10 11 12 13 n° 18 . Crollo di pannelli di tamponatura orizzontali (Bazzano) Figura 12. sotto le scosse sismiche. L’opera mancava ancora delle finiture: se vi fosse stata la prevista cappa di calcestruzzo sugli elementi del solaio il crollo non si sarebbe verificato. Si tratta di una carrozzeria sita a Pile costruita nel 1991. ma la costruzione ha subito diversi altri danni di rilievo. L’edificio a due piani adibito a palestra di Monticchio ha subito una scossa particolarmente forte con una abnorme componente verticale. Figura 9. Non vi sono stati crolli di elementi strutturali. non ha funzionato. Quest’ultimo tipo di rottura localizzata si è avuto anche in alcuni altri edifici. Tale vincolo. denunciando un ancoraggio della connessione insufficiente rispetto alle forze subite. probabilmente a causa della mancanza di un getto di solidarizzazione nell’alloggiamento dello spinotto. La Figura 10 mostra il particolare di un appoggio di trave gravemente lesionato. Rotture in quota (in corrispondenza della sezione di riduzione dell’armatura longitudinale) si sono avute ai bordi di pilastri con instabilità delle barre d’armatura longitudinali (Figura 8) a denuncia di una staffatura non sufficientemente fitta rispetto alla domanda di duttilità flessionale avutasi sotto terremoto. ha trovato una sufficiente resistenza. E questo ha notevoli ripercussioni sulle considerazioni che più avanti verranno presentate circa la progettazione complessiva del sistema delle pareti di tamponamento. Non si è trattato di una carenza del prodotto in sé. Più diffusi sono stati i danni minori non pregiudizievoli della resistenza. fino anche in sommità di ±15 cm. coinvolgendo sia pannelli orizzontali che verticali. Le rotture non hanno interessato solo i profili canale ma anche gli altri tipi di attacchi (Figure 13 e 14).20 progettare ASSOBETON Figura 14. Nelle pareti ortogonali la sollecitazione normale al piano della connessione. Da notare infine i segni di grandi spostamenti. L’effettiva risposta al sisma è stata quindi caratterizzata da una grande accelerazione che ha portato nel piano delle pareti grandi forze distorsive sugli attacchi. La parete crollata è disposta nella direzione NO-SE della maggiore componente dell’accelerazione. Il sistema delle pareti fornisce infatti alla costruzione una rigidezza molto maggiore di quella del telaio nudo di travi e pilastri rappresentato nel modello dell’analisi strutturale. Vista interna di un edificio illeso (oggi sede delle Poste Italiane a Pile) Figura 17. crolli che hanno interessato una rilevante parte di edifici esistenti (forse il 15%). Simili crolli. Danni ai tamponamenti Più diffusi sono stati i crolli di pannelli di parete per cedimento degli attacchi. Le forze ricevute sotto il sisma sono state molto maggiori di quanto calcolato in sede progettuale sulla base di un comportamento locale. anche se meno estesi. Vista interna di un edificio illeso. (Centro Commerciale l’Aquilone a Pile 14 2 15 16 17 Rotture agli appoggi senza crolli si sono avute anche in alcuni altri edifici. Gli attacchi realizzati con profili a canale sono stati sollecitati nella direzione tangenziale trasversale per la quale non sono dimensionati: il martelletto d’ancoraggio ha quindi fatto leva strappando i bordi del profilo canale (Figura 2). ma anche in quota presumibilmente in corrispondenza della interruzione di parte dell’armatura longitudinale. correlata alla massa locale del pannello e non a quella dell’intera copertura. come mostrato rispettivamente nelle Figure 11 e 12 con riferimento ad edifici situati uno a Bazzano. Gli effetti sono stati quelli mostrati nella già citata Figura 1 che si riferisce ad un edificio industriale di recente costruzione ad Ocre. •industrie manufatti cementizi . ma di un progetto inadeguato del collegamento. Particolare della rottura di un attacco Figura 15. Abbastanza frequenti sono anche le scheggiature agli spigoli degli elementi portanti sotto il concentrarsi delle azioni d’appoggio. Diverse fessurazioni di modesta ampiezza sono rilevabili alla base dei pilastri. Vista esterna di un edificio illeso (oggi sede delle Poste Italiane a Pile) Figura 16. si sono avuti in diversi edifici.n° 18 . l’altro a Monticchio. A conclusione di questo breve rilievo fatto sul campo preme ricordare come i gravi danni descritti qui sopra riguardino una minoranza di edifici. Figura 18.progettare ASSOBETON 18 2 Di fatto il progetto ha seguito fedelmente i dettami delle Norme vigenti. lasciando il telaio di pilastri e travi praticamente intatto. Anzi. Particolare della struttura del Centro Commerciale l’Aquilone (Pile) ¬ Figura 19. Il mortale pericolo di questi crolli richiede un diverso approccio. Questo approccio non funziona: lo ha dimostrato il terremoto di L’Aquila. Nella realtà delle cose i pannelli hanno ricevuto forze molto maggiori ed in direzione non prevista nel calcolo. non funziona quando la rottura implica il crollo di elementi di peso fino a 10 tonnellate. portando il sistema ad una rigidezza molto maggiore. Intensità e direzione delle forze non previste hanno quindi portato alla rottura di molti attacchi. soluzioni che vengono descritte nei loro principi qui nel seguito. Ed il discorso vale per tutte le strutture in cemento armato. è quella di pannelli di parete collegati alla struttura con vincoli che consentano il libero manifestarsi dei grandi spostamenti attesi per la struttura a telaio sotto sisma. si chiude il capitolo con le immagini di due edifici che rappresentano il simbolo dei tanti altri che sono rimasti operativi e pressoché illesi. assumendo che le pareti parallele a detta azione provvedano da sè alla propria resistenza. Queste forze sono correlate alla massa globale degli impalcati e sono inoltre primariamente dirette nel piano della parete. alcuni progettisti inseriscono solo la n° 18 . Da queste constatazioni emergono dunque tre possibili soluzioni per il sistema delle pareti di chiusura perimetrale. entrano a far parte del sistema resistente condizionandone la risposta sismica. che è molto più flessibile. I pannelli. prefabbricate o non prefabbricate che siano: il crollo dei detriti di una grande parete di tamponamento in mattoni rappresenta un pericolo altrettanto grave. quantificando le forze con un’analisi locale sulla base della massa del singolo pannello inteso quale elemento non strutturale. La grande maggioranza delle costruzioni prefabbricate è passata attraverso il collaudo del terremoto senza danni di rilievo. tanto dopo la loro rottura resta una struttura dimensionata per resistere da sola. così fissati alla struttura. Le Figure 17 e 18 mostrano infine i particolari delle strutture del Centro Commerciale l’Aquilone sito sempre a Pile: grande opera che ospita centinaia di visitatori ogni giorno e resta l’emblema della solidità della costruzione prefabbricata. Una prima soluzione. che chiameremo “isostatica”. che lascia le pareti rompersi. È l’approccio progettuale proposto dalla normativa a dover essere adeguato nei suoi principi stessi. La grande rigidezza di questo sistema resistente porta a forze molto maggiori di quelle calcolate per il modello a telaio. Ed il mondo della produzione deve farsi parte attiva nel proporre le specifiche soluzioni. Il vecchio criterio. Criteri di progetto L’attuale prassi progettuale delle strutture prefabbricate in questione si basa su di un modello a telaio “nudo” dove i pannelli perimetrali di tamponamento entrano solo come masse. Pannello verticale 19 2 Figura 20. E questo perché la loro connessione fissa alla struttura li faceva parte integrante della struttura. senza alcuna rigidezza.industrie manufatti cementizi• massa delle pareti ortogonali alla direzione dell’azione sismica. I pannelli di parete vengono peraltro collegati alla struttura con attacchi fissi dimensionati con un calcolo locale in base alla loro massa per forze d’attacco ortogonali al piano dei pannelli stessi. Le Figure 15 e 16 mostrano l’esterno e l’interno dell’edificio sito a Pile dove si sono trasferite le Poste Italiane dopo il terremoto: una semplice costruzione con una bella soluzione leggera di copertura. Pannello orizzontale 20 2 21 . Per non lasciare l’impressione negativa delle immagini di crolli e rotture qui riprodotte. Nelle Tabelle 1 e 2 è indicato. ma dotando i pannelli di parete di una seconda linea di difesa costituita da elementari dispositivi d’attacco che entrino in funzione in caso di incipiente collasso dei pannelli impedendone la caduta. le connessioni C e D sono vincolate alla trave di sommità. 21 2 Schema dei vincoli definito dalla Tabella 1 per il pannello verticale (soluzione isostatica) 22 2 Figura 22.n° 18 . Sistema isostatico di pareti Diversi sistemi di connessioni tra pannelli di parete ed elementi di struttura possono garantire un assetto isostatico al pannello stesso.22 progettare ASSOBETON Figura 21. Gli autori però non riescono ad immaginare al momento quali potrebbero essere questi dispositivi e lasciano all’inventiva dei colleghi interessati il compito di progettarli. mentre con E ed F si intendono gli eventuali collegamenti di giunto fra pannelli contigui dove può agire l’incerto effetto dell’attrito dovuto al peso dei pannelli sovrapposti. C e D. Lo stesso sistema di riferimento è associato in Figura 20 ad un pannello orizzontale. Altra possibile soluzione con assetto 23 2 isostatico a pendolo delle pareti verticali. Con E ed F si intendono gli eventuali collegamenti di giunto con i pannelli contigui. In Figura 19 è rappresentato un pannello verticale riferito ad un sistema di assi ortogonali dove l’asse x è diretto orizzontalmente nel piano del pannello. B. rispettivamente per il pannello verticale e per quello orizzontale. collegate alla base ed in sommità con singole connessioni poste nella mezzeria dei lati orizzontali Figura 24. riferendoli a pannelli verticali ed orizzontali ed evidenziando qualche problema di pratica progettuale. C e D sono vincolate ai pilastri. l’effetto •industrie manufatti cementizi . Questa soluzione avrebbe anche il van- taggio di poter essere applicata per l’adeguamento sismico di tante costruzioni esistenti. Si intende che queste connessioni possano vincolare le sole traslazioni senza alcun vincolo sulle rotazioni. Si suppone un sistema di attacco realizzato da quattro connessioni poste ai vertici del pannello. l’asse y è diretto ortogonalmente al piano del pannello e z è diretto verticalmente parallelamente alla forza di gravità. è quella di pannelli di parete collegati con un sistema iperstatico di vincoli fissi che li renda parte integrante del sistema resistente. per il quale in genere le connessioni traslatorie A. L’origine del sistema di riferimento è posta su di un vertice alla base del pannello. 24 2 Esempio di sistema collaborante derivante dall’aggiunta dei vincoli E ed F al sistema di vincoli a pendolo di Figura 23 Questa soluzione permette di seguire il tradizionale approccio progettuale dell’analisi fatta sul modello del solo telaio “nudo”. che siano in grado di trasmettere le grandi forze previste nella soluzione collaborante. Questa soluzione richiede un approccio progettuale del tutto nuovo con un’analisi fatta su di un modello misto pareti-telaio che porta ad inesplorati coinvolgimenti del diaframma di copertura. Si cita infine una terza soluzione che è stata ipotizzata da alcuni tecnici del settore: quella di lasciare il progetto delle connessioni così com’è nell’attuale prassi. Entrambe le soluzioni richiedono lo specifico progetto di nuovi connettori: che siano in grado di consentire quei grandi spostamenti della soluzione isostatica. Di norma le connessioni A e B sono vincolate alla trave di fondazione. indicate in figura rispettivamente con A. attendendo probabili rotture in caso di terremoto. In questa sede ci si limita ad esemplificarne alcuni. B. Schema dei vincoli definito dalla Tabella 2 per il pannello orizzontale (soluzione isostatica) Figura 23. che chiameremo “collaborante”. Una seconda soluzione. Nella direzione ortogonale y il pannello resta semplicemente appoggiato alle due estremità inferiore e superiore. si pensa che possano essere realizzati più semplicemente anche come fissi. Da notare che. manifestando degli scorrimenti relativi db/h ai bordi dei pannelli contigui con d spostamento orizzontale di sommità. nel moto di basculamento attorno al vincolo di base. Nel piano del pannello orizzontale (in direzione x) il sistema di connessioni definito nella Tabella 2 vincola gli spostamenti dei pannelli stessi a quelli dei punti d’attacco sui pilastri sui quali si riversano le forze d’inerzia dovute alle masse dei pannelli (v. Solo connessioni fisse sono richieste. i pannelli contigui. è di un ordine di grandezza inferiore dello spostamento orizzontale di sommità ed è facilmente compensata dall’ordinario gioco del giunto. per gli attesi valori dello scorrimento di piano. particolari dispositivi siano stati progettati e sperimentati per disperdere energia sotto l’azione del terremoto violento ([05]. per un assetto isostatico nel piano del pannello. Effetto dei vincoli per il pannello orizzontale 23 .progettare ASSOBETON dei vincoli nelle tre direzioni x. seguendo senza reazioni il moto vibratorio del telaio strutturale sul quale riversa una quota della forza di inerzia dovuta alla sua massa. Con questo assetto il sistema delle pareti può seguire liberamente il moto della copertura.industrie manufatti cementizi• con assetto isostatico a pendolo delle pareti verticali. il sistema richiede l’impiego di due tipi di connettori. L’assetto ordinario delle connessioni poste sui quattro vertici dei pannelli che li rende collaboranti con la struttura vede tutti vincoli traslatori totali e A B C D E F x f i s s 0 0 y f f f f 0 0 z f f i i 0 0 A B C D E F x f i s s s s y f f f f 0 0 z f f i i 0 0 ¬ Tabella 1. Sistema collaborante di pareti Lo stesso sistema di vincoli a pendolo di Figura 23 può trasformarsi in un sistema collaborante se si aggiungono le connessioni E ed F che impediscano lo scorrimento relativo dei pannelli sui lati di giunto (Figura 24). Quest’ultima opzione resta però da verificarsi per le connessioni C e D del pannello verticale perché porta il pannello stesso a contribuire alla portanza verso i carichi verticali applicati dopo l’esecuzione delle connessioni stesse. Altrettanto trascurabile resta l’abbassamento dell’attacco superiore del pannello. Nel piano del pannello verticale (in direzione x) il sistema di connessioni definito nella Tabella 1 garantisce traslazioni orizzontali del telaio strutturale indipendenti dal pannello stesso. Gli attacchi dei pannelli angolari. In Figura 23 è riportata un’altra possibile soluzione n° 18 . bisogna però che non sorgano significativi attriti sui giunti dei pannelli sovrapposti. Si ricorda come. b larghezza del pannello ed h altezza della connessione superiore. che nelle correnti soluzioni hanno manifestato diversi inconvenienti in occasione del terremoto di L’Aquila. l’altro con vincolo parziale che lasci libera una delle tre traslazioni con previsione di grandi spostamenti (per es. A causa dell’attrito resta dunque più difficile per i pannelli orizzontali realizzare un sistema isostatico che non reagisca con la struttura. riversando sui quattro attacchi le forze di inerzia dovute alla loro massa. per queste connessioni di giunto.: ±15 cm). y e z prima definite.s = scorrevole . Effetto dei vincoli per il pannello verticale Tabella 2. ma devono essere vere e proprie connessioni con efficacia bilaterale. i vincoli indifferenti dovrebbero essere definiti come vincoli scorrevoli ma.f = fisso . a meno che non si voglia liberare il vincolo lungo z al bordo superiore per non riportare sui pannelli stessi i carichi gravitazionali provenienti dall’elemento di copertura ai quali sono collegati.0 = assente A rigore. che resta vincolato alla base sulla trave di fondazione provvedendo indipendentemente da sé alla propria stabilità (Figura 21). in previsione di trascurabili effetti delle modeste deformazioni lineari del pannello stesso. [06] e [07]). oltre a scorrere tangenzialmente tra loro. e questo implica l’interposizione di adeguate inusuali sigillature deformabili. Da notare che i vincoli di base A e B sulla trave di fondazione non possono essere semplici appoggi. vanno studiati con maggiori approfondimenti. uno con vincolo totale. Assumendo per il vincolo indifferente l’opzione costruttivamente più semplice e cioè il vincolo fisso. collegate alla base ed in sommità con singole connessioni poste nella mezzeria dei lati orizzontali. si avvicinano di una quantità che.i = indifferente (fisso o scorrevole) . Nella direzione ortogonale y i pannelli orizzontali seguono il moto vibratorio dei pilastri senza reazioni. Affinché il moto avvenga senza reazioni. dove i simboli si intendono così definiti: . Figura 22). E a valle di questi studi si dovrà anche quantificare il valore del coefficiente di struttura q da attribuire a questo sistema costruttivo. •industrie manufatti cementizi . quantificando la distribuzione delle forze e degli spostamenti.progettare 24 ASSOBETON Figura 25. Questi effetti sono evitati se sulla trave si posiziona una sola connessione come indicato in Figura 26. che dovrà resistere senza precoci rotture. molto più complesse e rivolte più alle pareti che ai pilastri ([08]). Evidenti gli effetti distorsivi d’incastro portati sulla trave Figura 26. E non è soltanto il calcolo delle connessioni a dover essere aggiornato. Per pannelli verticali questo assetto è rappresentato in Figura 25. con la propria rigidezza. In previsione di connessioni poco duttili. ma anche quello del diaframma di copertura che deve trasmettere le forze inerziali alle pareti resistenti laterali. Sistema collaborante ottenuto mediante tre connessioni dove le connessioni A e B con i pilastri sono sostituite dalle connessioni E con il pannello sottostante. Si dovranno quantificare le capacità di resistenza e di deformazione plastica dei pannelli per azioni applicate nel loro piano. Si attendono invece verifiche di resistenza e duttilità allo stato limite ultimo (di non collasso o salvaguardia della vita). si dovrà eventualmente impostare e sperimentare un calcolo di gerarchia delle resistenze per il sovradimensionamento delle connessioni stesse in rapporto alla resistenza ultima dei pannelli nel loro tipico assetto strutturale. Sistema collaborante ottenuto mediante connessioni su tutti e quattro i vertici dei pannelli orizzontali. alle vicende vibratorie dell’intero complesso strutturale porta a grandi forze nelle connessioni. evitando così ogni effetto distorsivo le colonne A. Comunque il dimensionamento delle connessioni dovrà essere fatto caso per caso sulla base di un’analisi globale del complesso strutturale. In questo modo si evitano gli effetti distorsivi Figura 27. 25 2 26 2 27 2 28 2 Sistema collaborante ottenuto mediante tre connessioni di cui una sola posizionata sulla trave. B. ma anche la parte in calcestruzzo di pannello interessata dall’attacco. C e D delle Tabelle 1 e 2 diventano tutte riempite di f. Naturalmente non è il solo connettore metallico a dover essere rinnovato. Con questa soluzione i pannelli nel loro piano funzionano come mensole incastrate alla base e affiancate l’una all’altra. che sembra non assimilabile al sistema definito “a pareti” dalle norme per la sostanziale diversità dei particolari costruttivi e dei vincoli. si attendono piccoli spostamenti e verifiche di stato limite di esercizio (limitazione del danno) facilmente soddisfatte. quella senza distorsioni dove le connessioni A e B con i pilastri sono sostituite dalle connessioni E con il pannello sottostante (Figura 28). Evidenti gli effetti distorsivi d’incastro portati sui pilastri Figura 28. Se da un lato la soluzione tecnologica di connessioni totalmente fisse si semplifica. dall’altro lato la partecipazione solidale dei pannelli. Avendo a che fare con una rigidezza strutturale molto maggiore. Analoghe soluzioni si possono avere per pannelli orizzontali: quella con quattro connessioni di Figura 27 che porta effetti distorsivi sui pilastri.n° 18 . Rispetto ai tipi attualmente in uso servono nuovi prodotti con capacità potenziate. Sistema collaborante ottenuto mediante connessioni su tutti e quattro i vertici dei pannelli verticali. dove si notano gli effetti distorsivi d’incastro portati sulla trave. vincere la sfida. 8th Pacific Conf.progettare ASSOBETON 29 2 Conclusioni Quanto riportato qui sopra è un lungo elenco di temi da approfondire che richiederà qualche anno di ricerca. 2010 [08] A. Negro: Tayloring experimental strategy and set-up: the long story of the seismic behaviour of precast structures. Toniolo: Influenza delle connessioni tra pannelli sulla risposta sismica delle costruzioni prefabbricate. 2007 [06] F. Proceedings of the 3rd fib Congress. A. Attilio Cristinzi e Antonio Albanese della Edimo e all’ing. G. Terza soluzione: inserimento di dispositivi di seconda linea contro la caduta dei pannelli. 2010 [07] L. in un contesto strutturale progettato secondo la tradizionale prassi che sottodimensiona le connessioni 25 . Ezio Rainaldi della Vibrocementi che ci hanno guidato e fornito molte informazioni sulle costruzioni ispezionate. G. Grazie anche agli Ingg. Colombo. 2009 [04] A. 3.industrie manufatti cementizi• Figura 29. n° 18 .. Progettazione sismica n. I. Atti 18° Congresso CTE. in muratura o prefabbricate che siano. Brescia. Biondini. San Francisco. Menegotto: Osservazioni sulle strutture prefabricate di edifice industriali e commerciali. Faggiano. Brescia. on Earthquake Eng. 218417 del 2009. È un tema di primaria importanza per la salvaguardia della vita in occasione di terremoti. Vanzi: Il comportamento delle strutture industriali nell’evento de L’Aquila. Progettazione sismica n. Iervolino. Toniolo: Problemi di progettazione sismica delle connessioni dei pannelli di tamponamento. 2009 [03] S. Per le costruzioni prefabbricate forse la soluzione è meno difficile. Brescia. G. come in altre occasioni. Zenti: Dispositivi ad attrito per pannelli di tamponamento. Singapore. Buchanan. Iqbal. P. L’ingegno dei tecnici coinvolti nella ricerca e nella progettazione di queste costruzioni saprà. Nella quale inseriamo. Bibliografia [01] M. l’immagine di Figura 29 che si riferisce alla terza soluzione citata. Menegotto: Experiences from L’Aquila 2009 earthquake. Pampanin. I. Atti 18° Cogresso CTE. 2009 [05] A. come piccolo seme da far germogliare. 3. In particolare il terremoto di L’Aquila ha drammaticamente evidenziato per tutti i tipi di costruzione l’inadeguatezza delle pareti di tamponamento e divisorie. C. Magliulo. Colombo. E questo vale non solo per quelle prefabbricate. La via per raggiungere una completa conoscenza del comportamento sismico delle costruzioni è ancora lunga. Dante Galeotta dell’Università di L’Aquila che ha organizzato le nostre visite alla zona terremotata. Palermo: Improved seismic performance of LVL post-tensioned walls coupled with UFP devices. L’analisi programmatica sui criteri di progettazione delle connessioni dei pannelli di parete è stata condotta nell’ambito delle finalità del progetto di ricerca SAFECAST supportato da un contributo della Commissione Europea nel programma FP7-SME-2007-2 con Grant agreement n. G. S. quella di dispositivi di seconda linea contro la caduta dei pannelli. # Riconoscimenti Un particolare ringraziamento va al Prof. Ferrara. 3AESE. Washington 2010-07-08 [02] M. 2010. A. da inserire in un contesto strutturale progettato secondo la tradizionale prassi che sottodimensiona le connessioni. Manfredi. Atti 18° Congresso CTE . 26 progettare ASSOBETON Paolo Riva, Andrea Belleri, Mauro Torquati, Università degli Studi di Bergamo PROBLEMATICHE PROGETTUALI LEGATE AL COMPORTAMENTO SISMICO DI ALCUNE TIPOLOGIE DI CONNESSIONI DI STRUTTURE PREFABBRICATE 1 Figura 1. Terremoto dell’Aquila. Collasso di alcune connessioni di pannelli prefabbricati Dopo aver trattato in un precedente articolo la progettazione di strutture prefabbricate monopiano, nel presente articolo, partendo dalle lezioni apprese da terremoti passati, vengono affrontate le problematiche inerenti il comportamento sismico e la progettazione di alcune comuni tipologie di connessione. Quando si parla di strutture prefabbricate in c.a. o c.a.p., è importante osservare come attraverso la produzione di elementi prefabbricati sia possibile ottenere componenti dotati di elevata qualità, migliori caratteristiche di resistenza e duttilità e maggior durabilità rispetto ad elementi realizzati in opera. Gli aspetti più critici nella progettazione di strutture prefabbricate in zona sismica riguardano prevalentemente le connessioni tra i diversi elementi, sia strutturali sia non strutturali. Infatti, se da un lato è possibile evitare, con opportuni dettagli costruttivi, la congestione di armatura e la complicazione tipica dei nodi delle strutture realizzate in opera, dall’altro non sempre le connessioni tengono correttamente in conto l’interazione cinematica tra i diversi elementi e la domanda di deformabilità associata ad un evento sismico. Prima degli anni ottanta la progettazione delle strutture prefabbricate in zona sismica presentava molte lacune derivanti dalla scarsa conoscenza del comportamento di tali strutture in presenza di azioni sismiche. L’osservazione dei danni subiti dalle strutture prefabbricate in seguito ad eventi sismici significativi portò alla consapevolezza di quanto fosse importante studiare fenomeni quali per esempio il confinamento del calcestruzzo, peraltro problema fondamentale per tutte le strutture in c.a., il comportamento degli elementi strutturali e delle connessioni sotto azioni cicliche, lo sviluppo di nuove tipologie di collegamento fra i vari elementi, così da conferire la necessaria duttilità, controllare adeguatamente l’interazione tra i diversi componenti, e garantire un buon comportamento in caso di sisma. Malgrado i progressi fatti negli ultimi 20 anni, ed il generale soddisfacente comportamento delle strutture prefabbricate in presenza di azioni sismiche, permangono alcune criticità legate soprattutto al comportamento delle connessioni, tra le quali assumono particolare rilevanza quelle pannello-struttura. In seguito al terremoto dell’Aquila, le più frequenti cause di danno o di crollo osservate in strutture prefabbricate sono legate al collasso del sistema di connessione pannello-struttura (Figura 1), spesso causato dall’incapacità delle connessioni di garantire una sufficiente capacità di spostamento o resistenza. Ciò è dovuto, più che ad una intrin•industrie manufatti cementizi - n° 18 progettare ASSOBETON Figura 2. 2 Terremoto dell’Aquila. Danni in corrispondenza di appoggi trave-pilastro seca debolezza delle connessioni, al fatto che nella progettazione di edifici prefabbricati esistenti l’interazione cinematica tra pannello e struttura veniva generalmente trascurata, considerando il pannello semplicemente come massa appesa, senza valutare correttamente l’entità degli spostamenti che le connessioni dovessero garantire. Come conseguenza, data l’elevata rigidezza dei pannelli di facciata e la scarsa capacità di spostamento delle connessioni, queste ultime si sono trovate a dover sopportare azioni ben superiori a quelle derivanti dal semplice prodotto della massa del pannello per l’accelerazione di progetto, che nel caso dell’Aquila sono in ogni caso ben superiori a quanto ipotizzabile utilizzando i dettami del DM96, normativa utilizzata nel calcolo di tutte le strutture prefabbricate danneggiate dal terremoto. Un’altra causa frequente di danno è legata all’incapacità degli appoggi delle travi di consentire il controllo degli spostamenti relativi fra travi e pilastri, con conseguente rottura della mensola di appoggio o perdita di appoggio dell’elemento trave (Figura 2). In alcuni casi si nota il martellamento fra elementi, il quale provoca danni su entrambi gli elementi coinvolti nel fenomeno (Figura 3). Alcuni problemi riscontrati sono dovuti alla mancanza di confinamento in taluni pilastri, nei quali si è osservata l’espulsione del copriferro, probabilmente causata dall’instabilità delle armature compresse (Figura 4). Dagli esempi riportati, si deduce come per le ¬ 27 28 progettare ASSOBETON 3 4 Figura 3. Terremoto dell’Aquila. Perdita di appoggio e martellamento della copertura Figura 4. Terremoto dell’Aquila. Mancanza di confinamento: instabilità delle armature ed espulsione del copriferro strutture prefabbricate il danno sia frequentemente imputabile a difetti legati ad una concezione strutturale nella quale l’interazione tra i diversi elementi prefabbricati, strutturali e non, non viene correttamente considerata, rendendo particolarmente critica la funzione dei collegamenti. Viceversa, i danni osservati dimostrano quanto sia cruciale il ruolo giocato dalla corretta progettazione ed esecuzione delle connessioni, che influenzano in modo sostanziale il comportamento statico dell’organismo strutturale e quindi anche la sua risposta sotto azioni sismiche. Negli edifici prefabbricati soggetti a sollecitazioni sismiche la progettazione dei collegamenti fra gli elementi è governata dal rispetto del criterio della gerarchia delle resistenze, in maniera tale da individuare a priori le zone della struttura delegate alla dissipazione di energia (zone critiche). I collegamenti possono essere ipotizzati come monolitici quando: • si utilizzi calcestruzzo gettato in opera e particolari costruttivi di tipo convenzionale per le armature; • la continuità sia assicurata da collegamenti bullonati o saldati; • la continuità del collegamento sia dimostrata mediante accurate prove sperimentali, condotte considerando la resistenza e la rigidezza della connessione nelle condizioni più sfavorevoli. In Italia sono comunemente utilizzati vari sistemi di connessione per strutture prefabbricate, a seconda degli elementi che devono essere connessi. Tra le tipologie di collegamento più comuni vi sono: collegamenti pilastro-fondazione; pilastro-pilastro; trave-pilastro; trave-orizzontamenti; collegamenti delle parti “non strutturali”. Fra i più comuni metodi di unione tra pilastro e fondazione vi è il plinto a pozzetto. Con tale tipologia di collegamento si ottiene un vincolo ad incastro tra fondazione e pilastro, con formazione della cerniera plastica nel pilastro, al di sopra del colletto del bicchiere. Per il dimensionamento del plinto, le sollecitazioni di progetto sono determinate applicando il criterio di gerarchia delle resistenze sulla base della resistenza del pilastro, opportunamente amplificata per un coefficiente di sovraresistenza γRd. Secondo la formulazione proposta dalla CNR 10025/98, le azioni di progetto sono considerate applicate ad una distanza pari ad ¼ dell’altezza di infissione del pilastro a partire dal colletto del plinto (Figura 5). Le risultanti delle pressioni agenti sulle pareti e sul •industrie manufatti cementizi - n° 18 industrie manufatti cementizi• 29 . L’utilizzo di plinti a bicchiere è frequentemente limitato dalle notevoli dimensioni che spesso raggiungono le fondazioni in seguito all’applicazione del criterio di gerarchia delle resistenze ed alla rilevante dimensione dei pilastri. tale soluzione richiede. l’utilizzo di opportune strutture di ritegno da mantenere in opera fino all’avvenuta presa del calcestruzzo utilizzato per riempire le sedi delle armature.83)h.3)h e (1/7. quindi considerando il rapporto fsy/ fsu compreso fra 1. con guaine preventivamente inserite nel getto del pilastro o della fondazione.progettare ASSOBETON fondo del plinto sono pari a: F1 = VSd + 3/2 (MSd/h) F2 = 3/2 (MSd/h) F3 = NSd L’attrito che si crea fra le superfici del pilastro e le superfici interne del pozzetto viene trascurato. la cui sezione è sovente governata dal coefficiente q. coincidente con il momento per il quale le armature raggiungono la tensione di primo snervamento fsy. la proporzione risulterà: Mu / h = My / (h – hp) Da cui si ottengono valori di hp compresi fra (1/7. Tale lunghezza risulterà pertanto pari a: hp = h/2 ( 1 – 1 / (Mu/My) ) Approssimando Mu/My a fsy/fsu e considerando un acciaio B450C. Il vantaggio delle soluzioni basate sull’utilizzo di armature inserite in guaine corrugate risiede nel fatto che venga così garantita la continuità dell’armatura in corrispondenza del vincolo pilastrofondazione. ovvero il tratto dell’elemento in cui si manifesta il comportamento non lineare e si localizza il danneggiamento.67)h. si può ricorrere a collegamenti diretti tra pilastri prefabbricati e fondazioni realizzate in opera. Considerando ora un pilastro incastrato al piede e incernierato in sommità. Azioni di progetto su un plinto a pozzetto 5 n° 18 . 2010): Mu (h/2) ½ = My (h/2 – hp) ½ con h pari all’altezza della colonna e hp pari alla lunghezza della cerniera plastica.15 e 1. oppure altre soluzioni adeguatamente ingegnerizzate.35 si ottengono valori di hp compresi fra (1/15. al fine di evitare il ribaltamento. la lunghezza della cerniera plastica potrà essere calcolata in base alla proporzione (ASSOBETON. utilizzando o armature inserite in guaine corrugate successivamente iniettate.67)h e (1/3. La lunghezza della zona critica. Il rapporto Mu/My è a sua volta strettamente correlato al rapporto tra la tensione di rottura e di snervamento dell’acciaio fsy/fsu. discusso nell’articolo pubblicato su IMC 16. Se ad esempio consideriamo un pilastro doppiamente incastrato. In tali casi. Dal punto di vista del montaggio. ¬ Figura 5. oppure apposite scarpe metalliche che realizzano il collegamento tra pilastro e fondazione. influenza la capacità del pilastro di sopportare spostamenti in campo plastico. ottenendo un collegamento del tutto simile ad un normale nodo pilastro-fondazione realizzato in opera. L’estensione della zona plastica all’interno del pilastro dipende principalmente dal rapporto Mu/ My tra il momento ultimo Mu e il momento di snervamento My della sezione. con ovvie complicazioni dei dettagli costruttivi in corrispondenza dei nodi trave-pilastro. L’esecuzione di un vincolo ad incastro non risulta operativamente semplice. D’altra parte. tali soluzioni sono in alcuni casi caratterizzate da una duttilità significativamente più modesta e da una capacità dissipativa ben più limitata rispetto a quanto garantito dalla tipologia di collegamento precedente. Prendendo ora in esame i collegamenti trave-pilastro. ottenendo così dei vincoli di incastro parziale. solitamente at- traverso getti integrativi di malta ed utilizzo di armature integrative nel nodo. in grado quindi di contenere e controllare meglio gli spostamenti laterali della struttura soggetta a sisma. si ha il vantaggio di ottenere una struttura più rigida. a seconda del grado di vincolo e quindi dello schema strutturale considerato. varierà prendendo in considerazione le azioni cui sarà soggetto il pilastro. senza fare affidamento sull’attrito associato al peso dei manufatti. in presenza di eventi sismici è fondamentale evitare lo scorrimento relativo tra trave e pilastro. Da qui sembrerebbe che la soluzione a cerniera sia in generale da evitare.n° 18 . La modalità di connessione dei pilastri. Potranno essere realizzati sia giunti monolitici sia non monolitici. i quali richiedono altezze dei pilastri non sempre realizzabili con un singolo elemento. una volta soppesati tutti gli aspetti positivi e negativi. Schema strutturale con connessioni a cerniera 6 L’utilizzo di inserti metallici ha viceversa il vantaggio di garantire una maggiore facilità di montaggio. soluzioni più recenti prevedono il ricorso a soluzioni basate sull’uso della post-tensione del vincolo trave-pilastro. Nel caso di vincolo a cerniera. è infatti necessario ripristinare il corretto grado di monoliticità nel nodo. È comunque evidente come considerando una situazione di incastro i momenti flettenti siano trasmessi dalle travi ai pilastri. ci sono molti casi in cui. essendo nulla o limitata la trasmissione di flessione tra pilastro e trave. In alternativa. è necessario affidare la trasmissione delle forze sismiche orizzontali a sistemi meccanici. La giunzione fra pilastri è realizzata frequentemente per la realizzazione di edifici multipiano. ponendo particolare attenzione alla presenza di momento flettente. utilizzando un sistema a incastro. lo schema di collegamento è sicuramente più semplice.30 progettare ASSOBETON Figura 6. il vincolo a cerniera dà luogo a schemi strutturali più deformabili. essendo garantita l’autoportanza durante le fasi di getto e successiva presa delle malte utilizzate per solidarizzare il pilastro alla fondazione. con il vantaggio addizionale che se il sistema è opportunamente dimensionato facendo ricorso a post-tensione con sistemi a cavi o barre non aderenti si ottiene una struttura in grado di ‘auto-ricentrarsi’ in seguito all’evento sismico. La scelta di realizzare giunti assimilabili ad incastri o a cerniere non è banale. per i quali è spesso più problematico controllare la domanda di spostamento legata ad un evento sismico significativo. comunque simile alle tipologie sopra descritte. ed in grado di sviluppare danni estremamente contenuti. A titolo esemplificativo si riporta il dimensionamento di un collegamento a •industrie manufatti cementizi . Tuttavia. la soluzione a cerniera è più conveniente. Come hanno evidenziato gli eventi passati. Tuttavia. D’altra parte. etc. la distanza fra i vari spinotti. avremo che le forze di taglio di progetto per le connessioni trave-pilastro saranno pari a γRd MRd / h. tipica per la valutazione della resistenza a spinotto in presenza di azioni cicliche: ¬ Figura 7. la presenza di azioni cicliche. Prendendo in esame il pilastro centrale. quali il copriferro. A questo proposito. le connessioni andranno quindi dimensionate secondo il criterio di gerarchia delle resistenze in funzione del momento resistente del pilastro.20 per CD “A”). Se il copriferro risulta inferiore a 6-9 volte il diametro dello spinotto (db). lo spinotto agirà necessariamente sia in direzione del nucleo di cal- cestruzzo. a seconda della direzione del carico). Come si vede in figura. situazione più gravosa. la direzione dell’azione sollecitante. si ottengono diversi valori di VRd (Figura 8). Lo schema strutturale considerato è mostrato in Figura 6. Gli autori citati propongono una resistenza della connessione considerando i carichi agenti in direzione del copriferro. Esempio di connessione trave-pilastro a cerniera mediante spinotti 7 n° 18 .progettare ASSOBETON cerniera trave pilastro di un edificio prefabbricato monopiano. Se cl >> cp si manifesterà una rottura da spacco sul lato inferiore (bottom splitting) e la resistenza della connessione vale: VRd = 5 db c fct c / (0. dove γRd è il fattore di sovraresistenza (1. in questo modo la connessione non potrà collassare prima del raggiungimento del momento resistente ultimo alla base del pilastro. Vintzeleou e Tassios (1987) e Tsoukantas e Tassios (1989) forniscono delle relazioni che prendono in considerazione la direzione e l’eccentricità dell’azione tagliante. a seconda del valore del rapporto tra copriferro laterale (cl) e copriferro posteriore (cp). le trazioni generate nello spinotto e la presenza o meno di carichi ciclici.66 c + ø) con: VRd resistenza a taglio dello spinotto c copriferro nella direzione della forza fct resistenza a trazione del calcestruzzo. realizzato mediante spinotti. Per determinare il taglio resistente nel collegamento a spinotto (Figura 7).industrie manufatti cementizi• 31 . è quindi opportuno utilizzare formule di progetto che tengano in considerazione la peggiore ipotesi. le zone dissipative si trovano alla base dei pilastri. Se cl << cp si manifesterà una rottura sul lato della sezione in calcestruzzo (side splitting) e la massima forza dello spinotto sarà: VRd = 2 db bct fct in cui bct è la larghezza netta della sezione ortogonale alla direzione della forza (Figura 9). è opportuno fare riferimento ai fattori che maggiormente influenzano il comportamento del medesimo. sia in direzione del copriferro (laterale allo spinotto o posteriore al medesimo.10 per CD “B” e 1. Nel caso in cui il copriferro sia maggiore a 6-9 diametri si ricorre alla seguente formula. Considerando un edificio sottoposto ad azione sismica. 3). la seguente relazione: VRd = db √ (5 fcc e)2 .5 1.32 progettare ASSOBETON Figura 8. Nella realtà si possono considerare due tipologie diverse di pannelli: quelli che non interferiscono con il comportamento globale dell’edificio e che quindi devono essere in grado.a2)] 1/2 con α pari a ss/fsy. in presenza di eccentricità fra il carico e la reazione dello spinotto (Figura 10). alle forze d’inerzia e agli spostamenti imposti dal sisma.3 db 2 (fcd fyd) 1/2 Gli autori propongono inoltre. § 7. sia in pianta sia in elevazione.4. è importante prendere in considerazione le forze trasmesse da questi ultimi alle travi. e quei pannelli che al contrario influenzano la risposta strutturale dell’edificio. agli altri elementi resistenti. così da minimizzare l’incremento di rigidezza nei confronti della struttura portante e ridurre le sollecitazioni sugli elementi stessi.n° 18 . Prendendo per esempio il caso in cui si realizzi una cappa di calcestruzzo armato a formare un diaframma rigido. Calcolo bct 8 VRd = 0. Per quanto concerne le connessioni tra travi e solai. le connessioni dovranno essere dimensionate a partire dalle forze di piano. Gli elementi non strutturali quali i pannelli di tamponamento sono generalmente considerati elementi portati in ragione del fatto che le connessioni ai pilastri o alle travi su cui fanno affidamento sono solitamente progettate in modo da evitare interferenze con il sistema sismo-resistente. In tale caso. Durante un terremoto a questi elementi è richiesta soltanto la capacità di assorbire le deformazioni imposte dagli elementi sismoresistenti e il mantenimento della capacità portante nei confronti dei carichi statici.7 db2 fcc fy . per mezzo di spinotti o altri dispositivi. inferiore e diametro spinotti Figura 9. insieme alle loro connessioni. le connessioni saranno responsabili del trasferimento delle azioni generate dalla forza complessiva di piano. È importante tenere conto della loro possibile disposizione irregolare.5. data la spesso significativa incidenza che ciò può avere sul comportamento globale della struttura. quali travi e pilastri. aumentate del 30% come richiesto dalla normativa (DM 14/01/2008. di resistere ai carichi gravitazionali.5 fc db e = 0 con: fcc resistenza cilindrica media a compressione del calcestruzzo fy tensione di snervamento dell’acciaio Mentre in presenza sollecitazioni di trazione propongono la seguente relazione: VRd = db2 [fck fsy (1 . Copriferro laterale.1. 9 Collegamento tra elementi secondari e sismoresistenti Tutti gli elementi strutturali che non partecipano direttamente alla risposta sismica dell’edificio sono detti secondari. Nel primo caso il sistema di connessione tra pannello prefabbricato e struttura portante non deve avere una rigidezza tale da poter influenzare la risposta •industrie manufatti cementizi . 7. Come visto negli esempi riguardanti gli edifici dell’Aquila.. qa è il fattore di struttura dell’elemento. Sa è l’accelerazione che il pannello subisce a seguito del sisma.1) prevede la verifica sia dei pannelli sia delle loro connessioni alla struttura. abbiano generalmente dei fori asolati tali da poter idealmente consentire lo scorrimento della connessione durante un evento sismico. qa=2 per pareti interne-esterne.2 del DM 14/01/2008). e devono essere progettati in accordo con la normativa così come ogni altro elemento strutturale.industrie manufatti cementizi• delle strutture portanti ad essi collegati. Eccentricità dello spinotto 10 strutturale. Wa è il peso dell’elemento. ed alle estremità superiori dei dispositivi di ritenuta inseriti durante il montaggio in “anchor channel” preventivamente posizionati nei getti dei pannelli e n° 18 . o comunque deve essere in grado di accomodare spostamenti relativi significativi tra il pannello e la struttura. Eq.2. la connessione dovrebbe quindi prevedere un foro con un’asola tale da coprire gli spostamenti a SLD senza interagire con la struttura portante. Nel panorama italiano. adimensionalizzata rispetto all’accelerazione di gravità (Eq. In tal caso.progettare ASSOBETON Figura 10. In accordo con la normativa.2. il collasso dei pannelli osservato è associato a un’inadeguata resistenza del sistema di ritenuta o alla sua incapacità di fornire una sufficiente duttilità in termini di spostamento. una connessione troppo rigida potrebbe far sì che la vite a testa d’ancora strappi i lembi dell’anchor channel per effetto leva andando così a compromettere la ritenuta del pannello (Figura 11). la normativa (DM 14/01/2008. assolvendo a tutti gli effetti al ruolo di controventi. Nel secondo caso i pannelli vanno ad incrementare la rigidezza dell’edificio. che associa allo stato limite di danno (SLD) un drift pari a 1% per tamponamenti progettati in modo da non subire danni per effetto della loro deformabilità intrinseca ovvero dei collegamenti alla struttura. A questo proposito. e deve poter sviluppare opportuni meccanismi duttili. Per i pannelli non strutturali. hanno il compito di portare il peso del pannello. a seguito degli spostamenti imposti dal sisma. 7. le connessioni tra pannelli orizzontali e struttura sono comunemente realizzate posizionando al lembo inferiore del pannello opportuni dispositivi di supporto che. un’elevata e non controllata coppia di serraggio potrebbe generare all’interfaccia dado-connessione un attrito tale da impedire lo scorrimento. ¬ 33 . 2010) ha dimostrato che un ruolo importante è ricoperto dalla coppia di serraggio dei bulloni delle connessioni che realizzano la ritenuta. una ricerca sperimentale finanziata da ASSOBETON inerente il collegamento tra pannelli orizzontali e pilastri (Piras et al. al fine di garantire tolleranze di montaggio adeguate. Le prove sperimentali hanno mostrato che malgrado le connessioni. considerando gli effetti dell’azione sismica come: Fa = (Sa Wa) 1/ qa dove: Fa è la forza sismica agente nel centro di massa dell’elemento. . “Istruzioni per il progetto. Danneggiamento connessioni È inoltre importante evitare la rottura della connessione per sollecitazioni.84S3. . Gazzetta Ufficiale. ISBN 978-88-903647-6-1. la connessione deve quindi disporre di un’ulteriore risorsa di duttilità che potrebbe essere ad esempio conferita dalla formazione di cerniere plastiche alle estremità del gambo della vite.G. il cedimento anche di un singolo elemento del sistema di ancoraggio comporta il più delle volte il rovesciamento del pannello a terra. Italia. associate al raggiungimento dello stato limite di salvaguardia della vita (SLV).. - Vintzeleou E. ASSOBETON. “Norme tecniche per le costruzioni”. 12-14/11 2010.n° 18 . Tassios T. con l’aggravante che la domanda di spostamento cui le ritenute sono soggette in presenza di azioni sismiche è ulteriormente aumentata dalla maggior distanza tra la base del pannello e la ritenuta. . le problematiche già discusse per le ritenute trovano riscontro anche per i pannelli verticali.” ACI Structural Journal no. con notevoli rischi per l’incolumità di persone. Brescia. . . sarà necessario progettare i bulloni di ritenuta definendone la resistenza attraverso l’ausilio del capacity design. precedendo la rottura del labbro dell’anchor channel annegato nell’elemento portante. 18° Congresso CTE. Roma. Tassios T. senza contare i possibili danni su oggetti e cose. P. Infrastrutture 14 gennaio 2008. “Shear resistance of connections between reinforced concrete linear precast elements. “Linee Guida ASSOBETON per la progettazione sismica di strutture prefabbricate”. Al raggiungimento del fine corsa.N. 1989. 2010. Per far sì che questo meccanismo si instauri. CNR 10025. l’esecuzione ed il controllo delle strutture prefabbricate in calcestruzzo”.P. “Prove sperimentali sul comportamento sismico di pannelli di tamponamento orizzontali prefabbricati”. Tsoukantas S. “Behavior of Dowels under Cyclic Deformations”. questi sono frequentemente supportati da una trave porta pannelli e vincolati all’estremità superiore dalle medesime ritenute utilizzate per i pannelli orizzontali. •industrie manufatti cementizi . dato il peso significativo dei pannelli. in termini di forza e spostamento.86-S26. ACI Structural Journal no. D. Andrea Belleri.34 progettare ASSOBETON 11 Figura 11. In tal caso. Min. 1987. Infatti. Per quanto riguarda il collegamento di pannelli verticali. Dario Piras. Paolo Riva.# Bibliografia . 2000. . Il piano generale di lavoro riguarda la revisione e lo sviluppo della specifica tecnica 11300 nelle sue quattro parti. per il calcolo delle prestazioni energetiche degli edifici. un metodo in regime dinamico su cui si sta lavorando con uno specifico gruppo di lavoro. Pertanto.notizie e informazioni da ANIT ASSOBETON Le nuove uni ts 11300. che si pensa possano rimanere in vigore fino al 2014. i costi e le condizioni climatiche e locali. definendo una metodologia di calcolo conforme e adeguata alle nuove richieste. possono essere soggette a revisioni già nel 2011.n° 18 . hanno una “stabilità” di tre anni. Per raggiungere tale traguardo occorre definire una metodologia per calcolare le prestazioni energetiche degli edifici e le soglie minime da rispettare. aggiornamenti e revisioni normative Daniela Petrone. stanno lavorando ad un aggiornamento della normativa tecnica. della nuova Direttiva Europea 2010/31/CE sulla prestazione energetica nell’edilizia ha introdotto obiettivi difficili e lungimiranti. Con riferimento alle basi del metodo di calcolo si discutono: •industrie manufatti cementizi . in quanto specifiche tecniche. Metà anno 2011 è stato individuato come il periodo di possibile pubblicazione delle revisioni delle prime due parti della 11300. Vice Presidente Anit La pubblicazione e la conseguente entrata in vigore. uno per tutti la costruzione di edifici ad energia quasi zero. anno in cui è probabile che venga adottato. partendo dalla prima pubblicazione del 2008. che devono essere aggiornate con scadenza quinquennale dai singoli Stati. tenendo in considerazione le innovazioni nel settore edilizio. È in risposta a queste nuove peculiarità della Direttiva Europea che gli enti normatori nazionali. prevista per il 2020. distinguendo due periodi temporali. Le norme UNI/TS. il primo indicativamente fino a giugno 2011 e il secondo da giugno 2011 al 2014. il 9 luglio 2010. UNI e CTI.36 progettare sezione . in particolare le UNI TS 11300. UNI TS 11300 Parte 1 “Determinazione del fabbisogno di energia termica dell’edificio per la climatizzazione estiva ed invernale” Da maggio dello scorso anno è operativo il gruppo di lavoro. pertanto verranno rivisti anche con l’aggiunta di alcune tipologie impiantistiche per meglio completare il quadro delle configurazioni. ma questa libertà di scelta dà luogo a differenze nei risultati finali. in particolar modo per l’incidenza dei ponti termici. in attesa della pubblicazione della norma sui dati climatici (revisione della UNI 10349). Pertanto il problema è duplice: da un lato occorre rivedere le maggiorazioni percentuali riportate nell’approccio semplificato della UNI TS 11300-1. alle condizioni di contesto e alla disponibilità di dati documentabili. I carichi latenti interni sono stati calcolati prendendo come riferimento i dati occupazionali di uffici. con particolar riferimento ai due sottosistemi di distribuzione e di generazione per cui sono previsti questi metodi. l’approccio analitico. • il calcolo dei carichi termici latenti. Anche per la Parte 2 sono state segnalate alcune differenze di risultato che si ottengono qualora si calcolino le perdite con il metodo analitico piuttosto che con il metodo semplificato. in assenza dei dati di progetto.progettare . una errata corrige della Parte 3 entro giugno 2011. ma specificando meglio le limitazioni di utilizzo dei metodi di calcolo e dei valori precalcolati di rendimento in relazione ai tipi di valutazione delle prestazioni. La Parte 3 non viene per ora tenuta in considerazione in quanto il DPR 59/09 sulle prestazioni energetiche degli edifici non contiene valori limite e verifiche minime da rispettare per l’indicatore di energia primaria per la climatizzazione estiva. uniformando i risultati ottenuti dai due metodi. Particolare attenzione è posta alla valutazione dei ponti temici. le perplessità sollevate riguardano il fatto di considerare per il calcolo le frazioni di mese. ma senza fare distinzione tra le diverse destinazioni d’uso e quindi tra i fabbisogni di climatizzazione in funzione del numero di persone presenti. di riferirsi a semplici maggiorazioni percentuali sulla trasmittanza delle sole pareti esterne. Di contro. sulla base del periodo definito dal DPR 412 per il riscaldamento. risultano maggiori di quelli ottenibili calcolando analiticamente le perdite per un impianto corrispondente sulla base dell’Appendice A della norma stessa. individuando quindi dei profili d’utenza per ogni destinazione d’uso prevista dal DPR 412. Tali maggiorazioni risultano poco indicative e riduttive dell’incidenza che i diversi ponti termici. n° 18 . Un approccio semplificato non dovrebbe dar luogo a risultati migliori di un corrispondente calcolo eseguito con approccio analitico! UNI TS 11300 Parte 2 “Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria” I lavori di revisione sono iniziati a settembre. previsto per i nuovi edifici o comunque se si fa riferimento ai dati di progetto. sia di forma che di struttu- ra. è basato sui valori di Ψ definiti dall’abaco dei ponti termici della UNI EN ISO 14683 a cui non è corretto riferirsi in fase di certificazione energetica in quanto norma di progetto. Tale punto è in fase di approfondimento teorico. • funzionamento continuo dell’impianto di climatizzazione invernale applicato a tutte le destinazioni d’uso: si è deciso di considerare il funzionamento continuo nelle 24 ore giornaliere dell’impianto solo negli edifici residenziali e di introdurre il regime di funzionamento intermittente per gli edifici con destinazione d’uso diversa dal residenziale. UNI TS 11300 Parte 3 “Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione estiva” La norma pubblicata nel marzo 2010 presenta due punti critici: • la determinazione del fattore di carico delle macchine frigorifere. # 37 .industrie manufatti cementizi• riportati nei Prospetti 21.notizie e informazioni sezione da ANIT ASSOBETON • durata del periodo di riscaldamento: con riferimento al calcolo dei giorni di inizio e fine del periodo di riscaldamento e raffrescamento. la discriminante tra i due metodi è l’applicazione a un edificio “esistente” o “nuovo”. dall’altro per l’approccio analitico si dovrebbero aggiornare i valori di Ψ riportati nella UNI EN ISO 14683. Da una parte la valutazione forfettaria prevista dalla norma per i soli edifici esistenti consente. per i ricambi d’aria assegnati alle destinazioni d’uso diverse dal residenziale. Attualmente. tenendo opportunamente conto degli apporti interni. • dimensioni da utilizzare nel calcolo delle superfici disperdenti: attualmente il riferimento a dimensioni esterne o interne lorde o interne nette è libero e non vincolato. UNI TS 11300 Parte 4 “Utilizzo di energie rinnovabili e di altri metodi di generazione per il riscaldamento di ambienti e la preparazione di acqua calda sanitaria” Ad oggi il documento redatto dal CTI è praticamente definitivo ed è in corso di esame da parte dell’UNI per la validazione formale. mentre sarebbe più opportuno definire il metodo in base alla tipologia di configurazione impiantistica. per il calcolo delle dispersioni verso ambienti non riscaldati. quindi con valori decisamente peggiorativi perché riferiti a soluzioni tecnologiche superate. possono avere sulle dispersioni globali dell’edificio. I rendimenti di distribuzione precalcolati. mantenendo invariata l’impostazione generale del modello. La proposta è di utilizzare i mesi interi. infatti. I rendimenti di generazione precalcolati riportati nei Prospetti 23 risultano anch’essi ottimistici rispetto ai valori ottenibili con l’applicazione dei metodi dettagliati dell’Appendice B (metodo “direttiva” e metodo “analitico”). I maggiori problemi discussi al tavolo di lavoro riguardano le differenze di risultato che si ottengono applicando il metodo analitico rispetto al metodo semplificato. Obiettivo del gruppo di lavoro è di redigere un emendamento. Gli atti del congresso rappresentano un riferimento prezioso per gli operatori interessati a conoscere lo stato dell’arte delle tecnologie edilizie. ha permesso in tempi record di realizzare circa 4. (Complessi Antisismici Sostenibili Ecocompatibili) nell’area della città dell’Aquila. cercando di non sradicare le popolazioni dai loro luoghi originari di abitazione.T. proprio tramite lo sviluppo della ricerca applicata. entrambi basati sul tragico even- to sismico del 2009 in Abruzzo e su come l’edilizia ha saputo offrire valide soluzioni. imprese ed istituzioni.E. Direttore dell’Ufficio Rischio Sismico del Dipartimento della Protezione Civile.A. obiettivi e dinamiche del progetto C. In questo senso è stato recepito con estremo interesse l’intervento del Prof. Giovanni Plizzari.S. (11-13 novembre 2010. all’ecosostenibilità.38 progettare sezione . Al convegno hanno partecipato oltre 200 professionisti provenienti da tutta Italia. Mauro Dolce. studi di progettazione. due volumi per un totale di 1. Presidente CTE Un’immagine del ponte pedonale da 40 m che collega due edifici del nuovo “Vodafone Village” di Milano.notizie e informazioni dal CTE ASSOBETON Il 18° Congresso CTE Prof. Università di Brescia) ha nuovamente confermato l’associazione come un riferimento essenziale per capire meglio i percorsi lungo i quali si muovono innovazione.A. con particolare riferimento alla sicurezza in cantiere.E. Il 18° Congresso del C.E. I contenuti del congresso sono riportati negli atti. in 19 aree diverse e 30 lotti di costruzione. Il progetto C.500 alloggi per 15.S. all’equilibrio con i territori e le aree interessate da costruzioni e alla prevenzione antisismica. tali da diventare momento di sperimentazione di tecniche e modalità esportabili a largo raggio e applicabili in futuro. il quale ha ripercorso significati.000 persone.n° 18 . alla riduzione dei consumi energetici. in rappresentanza di aziende. offrendo un punto di incontro ai diversi soggetti del settore. può ottimizzare i propri processi e quindi aumentare la competitività. industrializzazione e ricerca applicata nel mondo della progettazione e delle costruzioni.000 pagine con decine di memorie tecnico-professionali di alto livello che testimoniano la vitalità e la passione che anima il settore che. 80 giorni il tempo medio di costruzione di una •industrie manufatti cementizi . Proprio su questo argomento si sono focalizzati gli interventi ad invito. # Gli Atti del 18° Congresso CTE sono disponibili anche su supporto elettronico e possono essere richiesti facendo riferimento alla segreteria del CTE (T. siamo stati registrati dove non erano presenti gli accorgimenti basici di prevenzione antisimica. dopo soli due mesi dall’inizio dei lavori. In particolare Toniolo ha ricordato come i danni più gravi. 02 713880 . Un valido esempio è rappresentato da un grande centro commerciale alle porte de L’Aquila che non ha subito alcun danno. i danni sono stati di gran lunga più contenuti. individuando fattori di criticità e situazioni di eccellenza. Le prime case sono state consegnate.org). utilizzando in modo coordinato prefabbricati in calcestruzzo.progettare . sia alle strutture sia ai tamponamenti. sia per le soluzioni costruttive adottate in molteplici contesti di intervento. tanto da poter restare aperto perfino nei primi giorni dopo il sisma.industrie manufatti cementizi• ni sono state presentate le grandi opere dell’ingegneria e dell’architettura di recente costruzione (nella fotografia si riporta l’immagine del nuovo “Vodafone Village” di Milano). Questi argomenti sono stati ripresi e ulteriormente focalizzati in alcune delle componenti più tecnico-applicative dal Prof. Il 60% delle case è in classe energetica A.info@cte-it. che ha presentato un interessante quadro della “risposta” che i prefabbricati già presenti nel territorio abruzzese hanno dato all’evento sismico dell’aprile 2009. Giandomenico Toniolo del Politecnico di Milano. Il congresso si è chiuso con la visita al cantiere della metropolitana di Brescia. poco superiori a 1.200 euro al metro quadrato. in legno e in acciaio. sia a livello socio-urbanistico per la città ospitante. Nella sessione dedicata alle realizzazio- n° 18 . 39 . dando così un grosso aiuto alla popolazione in condizioni di emergenza alimentare. ai soci CTE sono offerte particolari agevolazioni. nel settembre 2009.notizie e informazioni sezione dal CTE ASSOBETON casa palazzina di 3-4 piani. opera di grande significato. Al contrario in edifici anche pluripiano dove questi sistemi erano presenti. Il tutto con costi di costruzione contenuti. molte sono dotate di pannelli solari per produrre acqua calda e pannelli fotovoltaici per l’energia elettrica. 40 focus . può essere utilizzato su ogni tipologia di edificio e promuove un sistema di progettazione integrata che riguarda l’intero edificio.sostenibilità e prefabbricazione ASSOBETON Veronica Dei Rossi. il sistema LEED pone una questione semplice ma fondamentale: sei in grado di rispondere al mercato LEED? LEED è un sistema volontario e basato sul consenso. Vi sono decine di migliaia di progetti in corso di realizzazione e alcuni già certificati che hanno •industrie manufatti cementizi . GBC Italia DO YOU SPEAK LEED? GBC ITALIA TI AIUTA La certificazione LEED® (Leadership in Energy and Environmental Design) è un sistema di misurazione e certificazione della sostenibilità degli edifici nato nel Nord America ad opera del USGBC (United States Green Building Council) e rapidamente adottato a livello internazionale in oltre 110 Paesi nel mondo. Mattia Giovannini. costruttori. Ad ogni operatore della filiera dell’edilizia. costruzione e gestione di edifici sostenibili ad alte prestazioni che si sta sviluppando sempre più a livello internazionale. Maria Elena Ghelardi.n° 18 . Fotografando questo codice puoi collegarti col tuo telefono direttamente al Sito Per chi opera nel mondo dell’edilizia (progettisti. società immobiliari. per la progettazione. produttori di componenti) LEED diventa un punto di riferimento per misurare la propria competitività sul mercato. l’impiego di energia proveniente da fonti rinnovabili o alternative e il controllo delle prestazioni energetiche dell’edificio. lo smaltimento dei rifiuti. In tale ambito LEED è uno dei sistemi di certificazione più qualificati. La sostenibilità è una dimensione che nessun settore può permettersi di ignorare. e così via. Priorità Regionale: tale area ha come obiettivo quello di incentivare i gruppi di progettazione a focalizzare l’attenzione su caratteristiche ambientali del tutto uniche e peculiari della località in cui è situato il progetto. il comfort acustico. ¬ Tabella 1. Per gli edifici non esistono ancora sistemi di etichettatura che dichiarino quanto consumano. alla gestione e allo smaltimento delle acque negli edifici monitorando l’efficienza dei flussi d’acqua e promuovendo la riduzione dei consumi idrici e il riutilizzo delle acque meteoriche. Il sistema di certificazione LEED rappresenta un quadro flessibile che permette ai gruppi di progettazione e di costruzione di valutare la strategia che ottimizza il rapporto tra edificio ed ambiente circostante. Il mercato lo ha già riconosciuto come proprio punto di riferimento perché LEED è anche una garanzia della qualità e del valore dell’edificio. alla riduzione dell’utilizzo di materiali vergini.sostenibilità e prefabbricazione ASSOBETON scelto questo riferimento. controllare il deflusso delle acque meteoriche. allo smaltimento dei rifiuti e alla riduzione dell’impatto ambientale dovuto ai trasporti. Si tratta di un sistema che fornisce metodi e strumenti oggettivi per misurare le prestazioni dell’edificio in termini di sostenibilità ambientale e di utilizzo delle risorse. Energia ed Atmosfera: in questa sezione viene promosso il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici. n° 18 . Le ragioni di tale successo vanno ricercate nell’effetto combinato di più fattori. il comfort e la salubrità degli spazi interni. stimolare modalità e tecniche costruttive rispettose degli equilibri dell’ecosistema. Il sistema di rating LEED si struttura in sette sezioni (Tabella 1) organizzate in prerequisiti e in crediti. Gli obiettivi sono limitare l’impatto generato dalle attività di costruzione. Sistema di rating del sistema LEED Gestione delle Acque: questa sezione approccia le tematiche ambientali legate all’uso. termico. l’efficacia del cambio d’aria e il controllo della contaminazione dell’aria. come si viva nell’edificio. la gestione efficiente dell’acqua. LEED dichiara tutte le performance del sistema edificio nel complesso.focus . Sostenibilità del Sito: questa sezione affronta gli aspetti ambientali legati al sito entro il quale verrà costruito l’edificio e al rapporto di questo con l’intorno. Innovazione nella Progettazione: questa sezione ha come obiettivo l’identificazione degli aspetti progettuali che si distinguono per le caratteristiche di innovazione e di applicazione delle pratiche di sostenibilità nella realizzazione di edifici. del mondo scientifico e delle istituzioni. quali siano i materiali con cui è stato prodotto.industrie manufatti cementizi• 1 2 41 . ma anche la scelta del sito di costruzione. Qualità ambientale Interna: questa sezione affronta le preoccupazioni ambientali relazionate alla qualità dell’ambiente interno. gode del sostegno delle imprese. LEED rappresenta un sistema di rating che valuta l’impatto ambientale degli edifici considerando una pluralità di dimensioni: non solo l’efficienza energetica. i materiali impiegati negli edifici. Il sistema LEED rappresenta in edilizia. Materiali e Risorse: in quest’area vengono prese in considerazione le tematiche ambientali correlate alla selezione dei materiali. la sicurezza e il comfort. nel caso dell’acqua minerale è di fatto obbligo di legge apporre sulla bottiglia un’etichetta che descriva e quantifichi tutte le componenti da cui è composta. l’equivalente di pratiche che in altri ambiti sono normali: per esempio. visivo. che riguardano la salubrità. il consumo di energia. lasciando allo stesso tempo la possibilità di premiare l’innovazione che non trova ne- gli aspetti considerati la possibilità di venir valutata. n° 18 . I crediti possono essere scelti in funzione delle caratteristiche del progetto.sostenibilità e prefabbricazione ASSOBETON I prerequisiti di ogni sezione sono obbligatori affinché l’intero edificio possa venire certificato e si possa accedere alle successive fasi di valutazione. La certificazione LEED si articola nei seguenti livelli: Base – Argento – Oro – Platino. •industrie manufatti cementizi .42 focus . Dalla somma dei punteggi dei crediti conseguiti deriva il livello di certificazione ottenuto. il non conseguimento di determinati crediti determina un punteggio pari a zero. Ad ogni credito è assegnato un punteggio. che attesta la prestazione raggiunta dall’edificio in termini di sostenibilità ambientale. quarto. Commissioning Authority: Referente per la committenza che verifica che i sistemi energetici e gli impianti dell’edificio siano installati. siano essi professionisti o imprese. . esiste un controllo interno che è quello del Commissioning1. si articolano in formule differenziate a seconda della tipologia dell’edificio a cui si fa riferimento. • LEED for Homes. ecc. è un processo che parte fin dalla fase di progettazione preliminare e continua fino al mantenimento dell’edificio una volta occupato. retail. LEED richiede un approccio olistico. sono identificabili soprattutto nella grande qualità finale del manufatto e nel notevole risparmio di costi di gestione che questi edifici permettono di ottenere se comparati con edifici tradizionali. 1 ¬ 43 . a partire da una struttura comune (esposta sopra). Tra tutti i sistemi di certificazione attualmente presenti nel mercato. Innanzitutto. per certificare la struttura e l’involucro edilizio. responsabilizza tutti gli operatori coinvolti che devono far in modo che il loro contributo permetta l’effettiva acquisizione dei rispettivi crediti. tarati e funzionino in accordo con le richieste del committente. terzo.sostenibilità e prefabbricazione ASSOBETON Lavorando sull’intero processo. • LEED CS for Core & Shell. pena il non raggiungimento degli obiettivi preposti. ospedali.Existing Building per gli edifici esistenti. ad esempio sotto LEED BD + C vi sono formulazioni specifiche per scuole.Commercial Interiors per gli spazi interni commerciali. in secondo luogo.focus .. i documenti di progetto e i documenti di appalto. Elenco dei protocolli di certificazione LEED LEED è declinato in una serie di applicazioni che. per le residenze. LEED è uno dei più robusti e strutturati. • LEED EB&OM . All’interno di ciascun ambito applicativo è poi possibile trovare delle sottocategorie. dalla progettazione fino alla costruzione vera e propria. I vantaggi competitivi per coloro che adottano gli standard LEED. Solo con un ampio sforzo di progettazione integrata e di coordinamento è possibile creare un edificio armonioso in tutte le aree sopra menzionate. la revisione e la certificazione viene rilasciata da un ente di certificazione Terza Parte (il Green Building Certification Institute). • LEED ND – for Neighborhood Developments se invece si fa riferimento ad aree urbane. • LEED CI . Si parla quindi di: • LEED BD+C Builiding Desing & Construction per nuove costruzioni o grandi ristrutturazioni. perché ha al suo interno una molteplicità di piani e meccanismi di controllo. Neighborhood e altri ancora. valutando la rispondenza dei contenuti di una serie di criteri in relazione al panorama nazionale ed europeo. ha trasposto lo standard LEED dedicato alle nuove Costruzioni e Ristrutturazioni. elaborati dall’USGBC sono presenti anche in Italia grazie al lavoro del (Green Bu- ilding Council Italia) (GBC Italia) che ha creato una versione locale di LEED NC Nuove Costruzioni e Ristrutturazioni. LEED permette di certificare dall’area su cui si insedia l’edificio sino agli spazi interni. Existing Building & Operation Maintenance..sostenibilità e prefabbricazione ASSOBETON Di conseguenza. ecc. grazie alla collaborazione attiva e volontaria di professionisti organizzati in comitati.n° 18 . In Italia vi sono circa 100 progetti registrati per la certificazione con la precedente versione americana. la presenza di verde. primo caso al mondo di “localizzazione dello standard” approvata da USGBC. con forti concentrazioni fra Trento e Milano. distribuiti prevalentemente nel Nord Italia. I protocolli LEED. non tanto a livello urbanistico quanto di articolazione zonale. è possibile certificare la struttura e l’involucro di edifici destinati ad essere venduti e completati internamente dalle società che acquistano gli spazi. sulla base di elementi di urbanizzazione primaria riguardanti la viabilità. il trattamento delle acque. viene valutata la sostenibilità dell’area.44 focus . grazie a questa struttura estremamente flessibile. GBC Italia. Dal 14 aprile 2010 è •industrie manufatti cementizi . Con LEED for Neighborhood. Mentre attraverso LEED for Core & Shell. ad esempio. GBC Italia sta attualmente lavorando alla elaborazione di nuovi protocolli quali Home. Quest’ultimo standard è di fatto complementare al LEED for Commercial Interiors che invece consente di certificare la sostenibilità degli interni (Tabella 2). sostenibilità e prefabbricazione ASSOBETON Denominazione Indirizzo LEED Building Design & Construction Edifici di nuova costruzione o su cui si eseguono interventi sostanziali. istituzionali.industrie manufatti cementizi• Tabella 2. vale per edifici per uffici.focus . Elenco dei protocolli di certificazione proposti da LEED 2 ¬ 45 . senza gli spazi interni da affidare ai locatari LEED for Schools Edifici scolastici di nuova costruzione LEED for Healthcare Presidi ospedalieri di nuova costruzione LEED for Retail Edifici per il commercio LEED for Commercial Interiors Spazi interni (a possibile completamento del C&S): certificazione dedicata ad aree interne per il commercio e più in generale di carattere produttivo LEED for Existing Building E&O Edifici esistenti di generica destinazione d’uso LEED for Existing School Edifici scolastici esistenti LEED Homes Edifici residenziali al di sotto dei tre piani fuori terra LEED Neighborhood development Quartieri urbani n° 18 . per la cultura e residenziali con più di tre piani fuori terra LEED for Core and Shell (CS) Edifici destinati ad attività speculative in cui è possibile conseguire la sola certificazione per struttura e l’involucro esterno. sostenibilità e prefabbricazione ASSOBETON Per informazioni sui prodotti editoriali di GBC Italia di prossima pubblicazione contattare: [email protected] •industrie manufatti cementizi .org Per acquistare il manuale scaricare il modulo d’ordine sul sito: www.n° 18 .46 focus .gbcitalia. che è una garanzia di indipendenza nel segno di un movimento sovranazionale e contribuire all’evoluzione del sistema LEED partecipando attivamente al lavoro dei comitati che sviluppano i protocolli di certificazione. Nello scorso anno GBC Italia ha presentato LEED Italia con un roadshow di convegni che ha toccato Trento. Milano e Bologna. enti di ricerca e diverse amministrazioni pubbliche. tra cui spiccano i maggiori player italiani nel settore dell’edilizia. Verona. Quest’anno si sono già organizzati alcuni corsi di formazione a Roma a febbraio. Essere socio significa condividere l’autorevolezza rappresentata dal marchio GBC Italia. è possibile sviluppare i migliori contatti nell’industria edile sostenibile sia a livello nazionale che internazionale e usufruire dei benefici che aiutano l’impresa a essere competitiva nel mercato facendo crescere il proprio business. associazioni di categoria. nonché recentemente anche la Fondazione Legambiente. diversi convegni incentrati sulla sostenibilità a 360°.# n° 18 .47 ASSOBETON possibile certificare con LEED 2009 Italia Nuove Costruzioni e Ristrutturazioni che ha riscontrato fin da subito notevole successo per i numerosi progetti preregistrati in fase pilota. Venezia. tra il 4 e il 6 maggio. importanti studi di progettazione e società immobiliari. Aderendo al Green Building Council Italia. altri sono in programma in occasione di Greenbuilding Solarexpo. GBC Italia si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sull’impatto che le modalità di progettazione e costruzione degli edifici hanno sulla qualità della vita dei cittadini. Roma. Nel 2010 sono stati organizzati diversi momenti formativi che hanno toccato le città di Trento. Un’altra attività di GBC Italia è quella di fornire parametri di riferimento chiari agli operatori del settore edile. valorizzando il meglio di un’esperienza costruttiva millenaria e i prodotti di eccellenza che le imprese italiane già propongono sui mercati internazionali. Bologna e Rimini. GBC Italia ha organizzato e promosso. all’organizzazione di eventi. a Milano in marzo. promosso dal Distretto Tecnologico Trentino insieme a 47 soci fondatori con l’obiettivo di diffondere una cultura dell’edilizia sostenibile e guidare la trasformazione del mercato italiano. alla presenza di GBC Italia in alcune tra le più importanti manifestazioni fieristiche del settore edile. il sistema LEED e le migliori ed esemplari pratiche esistenti attualmente in Italia e nel resto del mondo. Le iniziative di GBC Italia volte a promuovere la sostenibilità sono molte e vanno dalla formazione. con straordinario successo di partecipazione. inoltre. incentivando il confronto tra gli stessi e creando una community dell’edilizia sostenibile. Entrare a far parte della community dei soci di GBC Italia significa entrare in un network internazionale di edilizia sostenibile grazie alla visibilità del marchio LEED.industrie manufatti cementizi• . a Firenze in aprile e a Verona. Milano. dalla partecipazione a seminari e workshop su tutto il territorio italiano. La Green Community di GBC Italia Il Green Building Council Italia (GBC Italia) nasce il 28 gennaio 2008. Ad oggi hanno manifestato la propria adesione al Green Building Council Italia oltre 470 soggetti: numerose imprese. università. Molte Amministrazioni Comunali caldeggiano. La Certificazione volontaria di Prodotto Sostenibile. ove previsti. sta promuovendo lo sviluppo di progettazione e realizzazione “a basso impatto ambientale”. infatti. diminuiscano l’inquinamento e riducano gli smaltimenti in discarica. valorizzando così la propria immagine e guadagnando in competitività. per l’edilizia la direzione obbligata per un nuovo sviluppo in grado di raccogliere le grandi sfide ambientali e macro-economiche. che consente al produttore di apporre il Marchio ICMQ ECO sui propri manufatti. In Figura 2 è indicato l’iter di Certificazione ICMQ ECO. riconoscendo ai più virtuosi specifici “bonus” edilizi. pertanto. BREEAM. prodotti e materiali che evitino lo sfruttamento di risorse esauribili. mettendo a disposizione le proprie competenze per predisporre diversi schemi di certificazione di prodotto che permettano ai produttori: • sia di ottemperare ai requisiti di legge. alla tipologia di caratteristiche di sostenibilità dichiarate dal •industrie manufatti cementizi . La sostenibilità rappresenta. La pianificazione edilizia negli ultimi anni. attraverso controlli periodici sul prodotto stesso e sui processi produttivi ed organizzativi aziendali. la costruzione di edifici “sostenibili”. diventa necessario per il produttore distinguersi dai concorrenti e poter dimostrare. che tutta la produzione oggetto di certificazione sia conforme nel tempo a quanto dichiarato dal produttore. le caratteristiche dichiarate e il proprio impegno nei confronti della sostenibilità ambientale. grazie anche alla diffusione di sistemi di certificazione volontaria dell’opera (LEED®.n° 18 .48 focus .sostenibilità e prefabbricazione ASSOBETON Ugo Pannuti Responsabile della Certificazione Volontaria di Prodotto ICMQ I SERVIZI PER LA SOSTENIBILITÁ 1 2 Figura 1. ecc. è lo strumento concreto e affidabile per poter verificare il rispetto dei requisiti dichiarati. Nello specifico i servizi di ICMQ.). • sia di ottenere un riconoscimento di parte terza indipendente delle caratteristiche prestazionali e di sostenibilità dei propri prodotti. In particolare la situazione attuale del mercato non può prescindere dall’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità. ICMQ ECO In questo mercato in piena evoluzione. La presenza del marchio sul prodotto assicura. I servizi ICMQ per la sostenibilità dei prodotti Da diversi anni ICMQ è parte attiva nel diffondere e promuovere la cultura della sostenibilità con servizi di certificazione studiati ad hoc. Il Marchio ICMQ ECO è tipicamente suddiviso in quattro livelli (Figura 3): • ICMQ ECO • ICMQ ECO Silver • ICMQ ECO Gold • ICMQ ECO Platinum Tale classificazione è determinata in base al numero. nell’ambito della Certificazione di Prodotto. Anche la filiera delle costruzioni si sta indirizzando sempre più verso l’utilizzo di sistemi. In generale la Certificazione ICMQ ECO è una procedura con cui ICMQ dà assicurazione scritta che un prodotto ha caratteristiche in grado di rispondere ai principi di sostenibilità ambientale come ad esempio di riflettanza o di emissioni di componenti o sostanze nocive per l’ambiente o per le persone. sono rappresentati in Figura 1. La certificazione ICMQ ECO si fa quindi garante delle effettive prestazioni del prodotto immesso sul mercato. con attendibilità. ITACA. In quest’ambito la Convalida può essere uno strumento utile per il produttore in quanto gli schemi di certificazione per la sostenibilità degli edifici. • rilascio del Marchio di Prodotto. Ad esempio la convalida dell’Asserzione Ambientale Autodichiarata. realizzando una Linea Guida che potrà essere consultata da tutte le aziende interessate ad intraprendere questo [email protected]à e prefabbricazione 49 ASSOBETON Figura 2. • controlli in produzione. della relativa incertezza di misura e delle modalità di taratura. 02. ¬ www. esclusivamente. premiano l’utilizzo di materiali da costruzione contenente quantitativi significativi di materiale recuperato (o riciclato). • il periodo temporale a cui fanno riferimento i dati raccolti al fine della predisposizione dell’Asserzione.org .fax 02 7015. In sintesi l’apposizione del marchio ICMQ ECO comunica al mercato che i prodotti mantengono costantemente le prestazioni dichiarate e che un Organismo di Certificazione di parte terza tiene sotto controllo ogni aspetto del processo produttivo: • controlli in accettazione delle materie prime.org . • le modalità per la raccolta dei dati relativi alla massa di ciascuno dei materiali in ingresso nel periodo di riferimento. • le anomalie. verificate e certificate da parte di ICMQ in conformità allo Schema di Certificazione apposito. Nello specifico ICMQ ha sviluppato un apposito schema di certificazione del contenuto di materiale riciclato all’interno di un prodotto da costruzione.icmq.org scelta ICMQ ECO Una di eccellenza.081 . Asserzione Ambientale A differenza di ICMQ ECO la convalida dell’Asserzione Ambientale Autodichiarata relativa alle caratteristiche di un prodotto non prevede da parte dell’Organismo di Certificazione: • verifiche del Controllo di Produzione e prove sui prodotti che permettano di accertarne le effettive prestazioni meccaniche e/o di sostenibilità.icmq. n° 18 . che la dichiarazione del produttore è supportata da dati e da procedure in possesso del produttore stesso. Con il marchio ICMQ ECO garantisci al mercato prodotti eco-compatibili e contribuisci con punteggi e crediti alla certificazione di edifici sostenibili. i reclami e li sappia gestire correttamente. 10 tel. • stoccaggio e movimentazione. • verifiche delle attrezzature di processo e di misura. come per esempio LEED®.identifichi: • lo specifico prodotto oggetto dell’Asserzione. Tale guida prevede che il produttore: .industrie manufatti cementizi• ICMQ Spa 20124 Milano via Gaetano De Castillia. relativa alla percentuale di riciclato contenuta in un prodotto e predisposta secondo la norma UNI EN ISO 14021. • la strumentazione utilizzata per la determinazione dei quantitativi di ciascuno dei materiali in ingresso.focus .0854 www. • Prove di tipo iniziali • Valutazione iniziale dell’impianto e del controllo di produzione • Sorveglianza periodica dell’impianto e del controllo di produzione • Prove periodiche sui campioni prelevati dalla fabbrica o dal cantiere Iter di Certificazione Volontaria di Prodotto ICMQ ECO 2 produttore e in base alle prestazioni dei propri prodotti. attesta. • controlli sui prodotti finiti.7015. • le modalità di conservazione dei dati e delle relative evidenze di supporto. • una procedura documentata che specifichi. richiamati nell’allegato A ma con caratteristiche energetiche regolamentate dalla Marcatura CE. qualora il produttore pubblicizzi o venda il prodotto facendo riferimento alle sue proprietà di isolamento termico. ognuno con la sua peculiarità. ma non per questo meno importante. in merito alle Certificazioni di Sostenibilità ICMQ e al loro contributo nel creare valore. Un’ultima nota. produzione di rifiuti. una volta convalidata. Lo specifico schema di certificazione di ICMQ prevede: • la validazione dell’algoritmo di calcolo della trasmittanza termica nel rispetto delle normative vigenti.# •industrie manufatti cementizi . ICMQ. in riferimento alla norma UNI ISO 14025. secondo le indicazioni della norma UNI EN ISO 14021. contribuiscono a: • assicurare il mercato in merito alla veridicità delle caratteristiche qualitative e quantitative peculiari di uno o più prodotti. il produttore che volesse dare evidenza e certezza delle prestazioni energetiche dei suoi prodotti. Anche in questo caso l’Organismo di certificazione non effettua verifiche di controllo di produzione sulle prestazioni dei prodotti ma esamina l’analisi del ciclo di vita. per valorizzare i propri prodotti sia da un punto di vista prestazionale che da un punto di vista di sostenibilità. La Dichiarazione Ambientale di Prodotto EPD. in quanto elemento capace di accrescere il valore del brand.sostenibilità e prefabbricazione ASSOBETON Figura 3. dei processi di lavorazione e delle modalità di registrazione dei parametri di pro- cesso rilevanti ai fini della determinazione del contenu- to di materiale riciclato. ai quali permette di chiarire le interazioni tra prodotto e ambiente ed evidenziare le caratteristiche ambientali più significative. per accertarsi che esista un controllo di produzione che rispetti le prescrizioni e le indicazioni contenute nella relazione di calcolo. con sufficiente livello di dettaglio. emissioni in atmosfera e scarichi nei corpi idrici. a partire dalle materie prime fino allo smaltimento finale. non solo fornisce gli strumenti per la valorizzazione delle risorse del produttore ma contribuisce sempre più alla diffusione della cultura della sostenibilità mediate specifica attività formativa e l’istituzione di gruppi di lavoro finalizzati allo studio “sostenibile” dei prodotti. quindi.descriva il processo produttivo con identificazione dei flussi di materiali in ingresso. in funzione delle specifiche esigenze del mercato.n° 18 . Marchio ICMQ ECO 3 2 . . • accrescere la comunicazione e la promozione del valore aggiunto e delle caratteristiche peculiari offerte dal prodotto certificato.predisponga: • una Asserzione Ambientale Autodichiarata relativa al contenuto di materiale riciclato.Tale decreto richiede per i prodotti di cui all’allegato A – come ad esempio i pannelli prefabbricati di calcestruzzo – la certificazione obbligatoria delle caratteristiche energetiche.classifichi i materiali in ingresso in base all’origine. • la verifica che l’azienda attui tale controllo di produzione e che lo stesso sia definito nel manuale e nelle procedure aziendali. e redatta secondo le linee guida delle norme UNI EN ISO 14020 e le regole specifiche per la categoria di prodotto (PCR . Conclusioni Da quanto sopra esposto risulta chiaro che il produttore. descrive quindi gli impatti ambientali legati alla produzione di una specifica quantità di prodotto: per esempio consumi energetici e di materie prime. • essere un efficace strumento di marketing. di incrementare i ritorni economici. con specifico riferimento ai prodotti fabbricati e alle relative caratteristiche energetiche. infatti. viene resa pubblica attraverso un apposito sito internet che consente all’utilizzatore finale di confrontare le caratteristiche ambientali di prodotti simili o alternativi. definite in apposite norme o specifiche e dichiarate dal produttore. le modalità adottate al fine di determinare il contenuto di materiale riciclato. può richiederne la certificazione volontaria. ICMQ ha da diversi anni attivato uno specifico schema di certificazione obbligatoria di prodotto attraverso il quale il produttore di componenti per l’edilizia può assolvere agli obblighi di legge del decreto del Ministero dell’Industria e del Commercio e Artigianato del 02/04/98 (decreto MICA). come le coperture prefabbricate. Per i prodotti non compresi nell’allegato A. da par suo. predisposta dal produttore. ha a disposizione diversi strumenti. Esse.Product Category Rules). • il rilascio del Marchio di Prodotto ICMQ. Certificazione delle caratteristiche energetiche dei prodotti Oltre agli schemi di certificazione volontaria di prodotto sopra descritti. • una visita di valutazione presso ogni unità dell’azienda ove si fabbrichi il prodotto. Dichiarazione Ambientale di Prodotto L’EPD è uno strumento di comunicazione che evidenzia le prestazioni ambientali di un prodotto.50 focus . di richiamare nuovi clienti e. La Dichiarazione. Tali impatti possono essere trascurabili o sostanziali. . o i blocchi per muratura. aumentandone la visibilità e l’accettabilità sociale e i suoi contenuti sono rivolti principalmente ai consumatori e agli utilizzatori industriali e commerciali del prodotto. . specifici per questo tipo di applicazioni e particolarmente idonei anche per il confezionamento di calcestruzzi autocompattanti. Mapei ha sviluppato i prodotti delle gamme DYNAMON NRG & DYNAMON SP.Dynamon NRG & Dynamon SP Soluzioni specifiche per l’industria della prefabbricazione   Sviluppo rapido delle resistenze meccaniche Ottimizzazione cicli produttivi e drastica riduzione dei cicli di maturazione Per risolvere le problematiche tipiche della prefabbricazione e per dare un forte contributo all’innovazione e allo sviluppo del settore. di una più attenta regia del processo in corso che permetta che i riferimenti legislativi non siano di ostacolo. in modo da costruire un confronto trasparente con gli operatori e avviare un continuo monitoraggio dei risultati per apporre correzioni e pubblicizzare i risultati prodotti in termini di comfort delle abitazioni”. perché in essi convergono aspetti tecnici e procedurali. così come occorre da parte degli Enti Locali e delle Regioni un’attenta comunicazione degli obiettivi che ci si propone con le innovazioni che riguardano il settore.sostenibilità e prefabbricazione ASSOBETON L’INNOVAZIONE ENERGETICA IN EDILIZIA Rapporto ONRE 2010 sui Regolamenti Edilizi Comunali 1 2 Figura 1. un campione assolutamente rappresentativo dell’attenzione che i Governi stanno attribuendo alla •industrie manufatti cementizi . da cui si comprendono le ragioni della preoccupazione degli operatori del settore: forte è la domanda di chiarezza. ma al contrario contribuiscano a dissolvere le incertezze. pari al 31% della popolazione del Paese.rientrano circa 19 milioni di abitanti. edilizia ed energia di Stato. Distribuzione dei Regolamenti esaminati per epoca di adozione Fonte: Legambiente-Cresme ON-RE 2010 I Regolamenti Edilizi Comunali in tema di efficienza energetica rappresentano un’importantissima chiave per raccontare il cambiamento in corso nel modo di progettare e costruire in Italia. Questi strumenti comunali rappresentano oggi sempre più uno snodo fondamentale del processo edilizio. Regioni e Comuni.52 focus . È sempre più in crescita il numero di Comuni che hanno messo mano ai propri strumenti di governo per introdurre nuovi criteri e obiettivi energetico-ambientali. attenzioni e interessi e si incrociano le competenze in materia di urbanistica. Il terzo Rapporto ONRE . “È importante – ha sottolineato nella sua presentazione Edoardo Zanchini di LEGAMBIENTE . prende in esame i 705 Comuni che hanno modificato i propri Regolamenti Edilizi per introdurre obiettivi di sostenibilità.n° 18 .guardare ai regolamenti edilizi comunali per capire come superare i problemi ancora aperti.Osservatorio Nazionale Regolamenti Edilizi per il risparmio energetico . “Nei 705 Comuni individuati e analizzati dal Rapporto – ha aggiunto Lorenzo Bellicini. L’80% di questi lo ha fatto negli ultimi tre anni.promosso da CRESME e LEGAMBIENTE. Il Rapporto 2010 analizza provvedimenti nazionali e regionali. direttore del CRESME . 0549. sono stati quelli in cui la maniera di pensare all’edilizia ed al modo di costruire edifici ha subito un forte cambiamento. L’anno di svolta è da considerarsi quindi il 2007 con ben 134 provvedimenti (il 31%). mentre sia nel 2008 sia nel 2009 (quest’ultimo biennio rappresenta insieme quasi la metà della documentazione visionata) il numero di Regolamenti approvati si è mantenuto sui livelli del 2007. dell’orientamento e del risparmio idrico venivano citate e normate fin dai Regolamenti dei primi anni 2000. sono stati approvati 34 nuovi Regolamenti Edilizi “Sostenibili”. Più recenti invece i provvedimenti che riguardano l’obbligo di ricorrere alle fonti rinnovabili: l’80% sono prescrizioni inserite in regolamenti adottati nel triennio 2007-2009. l’area delle fonti rinnovabili è contemplata nel 72% dei Regolamenti analizzati.47891 Galazzano Repubblica di San Marino www. Ma la rilevanza di questa attività regolamentativa è ancora più percepibile attraverso la dimensione edilizia che essa va a condizionare. le norme volte all’obbligo dell’isolamento igrotermico dell’involucro edilizio. Nel 2010. ci troviamo a quantificare in oltre 300. al secondo posto. Meno frequenti i provvedimenti che promuovono il ricorso all’eolico e alle biomasse. l’obbligo di prevedere una quota di produzione di energia attraverso l’impiego di pannelli fotovoltaici e/o di provvedere ad una percentuale definita di acqua calda mediante l’installazione del solare termico. la terza area d’efficienza maggiormente menzionata è quella ascrivibile al risparmio idrico ed al recupero delle acque piovane.sostenibilità e prefabbricazione 53 ASSOBETON questione del risparmio energetico e all’importanza comunemente condivisa che il patrimonio edilizio riveste in tale tema. 4 .pdf 1 23/03/11 lamento.industrie manufatti cementizi• . i provve- ¬ 16:10 Uno strumento semplice ed immediato in grado di raggiungere Prezzo: € 45.it n° 18 .000 le abitazioni della nuova edilizia residenziale che dal 2000 ad oggi sono state realizzate con criteri obbligati o promossi dai Regolamenti Edilizi fino ad oggi raccolti”.00 l’intera filiera della prefabbricazione Per informazioni tel. in termini di diffusione.941003 info@imready. quelle dell’iso- Piede "ANNUARIO 2010" x IMC. Complessivamente. alla promozione della copertura verde e dello spessore delle pareti perimetrali: il 77% dei 705 provvedimenti esaminati contengono tale prescrizione. Fra la documentazione raccolta infatti soltanto 66 Regolamenti Edilizi (il 13% del totale) sono antecedenti al 2006. Come per i cittadini. considerando i periodi di formazione e di adozione di tali provvedimenti. Seguono. In merito alle tematiche affrontate. anche se la proliferazione si è verificata successivamente. Gli oltre 700 Regolamenti Edilizi o documenti analizzati influenzano le strategie del risparmio energetico (passivo o attivo) e.imready.it Strada Cardio. ancor di più gli ultimi 5. 2. in quanto a misure articolate.focus . anche per le amministrazioni gli ultimi 10 anni. 3.4% dei Comuni italiani. si tratta del 65% dei Comuni che hanno risposto alla rilevazione che rappresentano il 4. Le principali aree di efficienza trattate dai Regolamenti sono: 1. In altre si è invece percorsa la strada di indicazioni non cogenti. Sicilia esclusa. e si invita a una corretta selezione dei materiali da costruzione ed al risparmio delle risorse naturali. in altre ancora si sono approvate normative che semplicemente promuovono l’edilizia sostenibile. la Campania e le Marche. rappresentata in Figura 2. per il risparmio idrico e per l’isolamento termico degli edifici.# # info: per scaricare il Rapporto ONRE www.legambiente.eu •industrie manufatti cementizi . si promuove la certificazione energetico-ambientale degli edifici. mostrando chiaramente le diversità presenti in Italia ed al tempo stesso fa emergere con forza quanto questo tema sia ormai considerato in tutte le aree del nostro Pa- ese. come le Linee Guida sulla Bioedilizia. si invitano i Comuni a prevedere incentivi in tal senso. Le quattro fasce in cui sono state suddivise le Regioni mostrano come in molte aree del Nord. ma in forma facoltativa. siamo state emanate leggi che definiscono i criteri per la certificazione energetica. Ci sono poi quattro Regioni. Alcune Regioni hanno infatti emanato negli ultimi anni provvedimenti che introducono significativi cambiamenti nel modo di progettare e costruire. ma anche in Puglia. In queste Regioni si promuove genericamente la sostenibilità in edilizia. riassume i provvedimenti regionali in materia di sostenibilità in edilizia.sostenibilità e prefabbricazione ASSOBETON 2 Figura 2. Analizzando la legislazione introdotta nelle diverse Regioni emergono le notevoli differenze oggi esistenti riguardo al tema dell’innovazione energetica in edilizia. il Veneto. obbligano l’installazione delle fonti rinnovabili per i nuovi edifici e definiscono i criteri per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici. Il quadro regionale sull’edilizia sostenibile Fotografando questo codice puoi collegarti col tuo telefono direttamente al Sito dimenti che riguardano l’obbligo di orientamento lungo l’asse est-ovest e la schermatura dei sistemi vetrati mentre l’obbligo o la promozione di allaccio a reti di teleriscaldamento e/o impianti di cogenerazione e/o l’uso di pompe di calore è contemplato dal 37% dei regolamenti visionati. la Toscana. introducendo precise indicazioni per l’uso delle energie rinnovabili. La cartina dell’Italia. che hanno emanato Linee Guida per l’edilizia sostenibile ma senza prevedere obblighi.n° 18 . Per quanto riguarda il Lazio e l’Umbria invece gli obblighi di legge si riferiscono all’uso dell’energia fotovoltaica ed ai pannelli solari termici.54 focus . che a loro volta alimentano cinque stazioni fisse e due mobili per la produzione di calcestruzzo prefabbricato.: +39 0823 435998 – Fax : +39 0823 203970 email : [email protected] – www.skakoitalia. Una soluzione progettata sulla base di specifiche richieste da parte del cliente e al tempo stesso in grado di conferire flessibilità e versatilità produttiva nel massimo rispetto dei più elevati standard di qualità. Ciascun mescolatore è equipaggiato con doppio invito di scarico. di cui uno a servizio di due vagonetti aerei.COPREM SRL Impianto a torre completo di due mescolatori contro-corrente della serie APOLLO. 10 – 81024 Maddaloni (CE) – Tel. Il secondo invito scarica all’interno di autobetoniere per la produzione di calcestruzzo preconfezionato. SKAKO Italia srl – Via Discesa Galatina.it . e un fatturato consolidato di oltre 5 miliardi di euro.sostenibilità e prefabbricazione dalle aziende ASSOBETON Il cemento trasparente per il Padiglione italiano di Shanghai Da protagonista della crescita economica italiana. mentre il progetto illuminotecnico dell’edificio mira non soltanto a scandire gli spazi. 373 centrali di calcestruzzo e 92 cave di inerti.56 focus . fin dalla fondazione nel 1864 della Società Bergamasca per la Fabbricazione del Cemento e della Calce Idraulica. presente in 22 paesi di 4 continenti con 59 cementerie. a quinto produttore di cemento a livello mondiale. ma anche a favorire il risparmio di energia. Per Italcementi è chiara la sfida imprenditoriale in un’ottica di Sviluppo Sostenibile: una sfida che spinge all’uso razionale e sempre più attento delle risorse naturali. Il Padiglione Italiano. La storia di Italcementi attraversa quella d’Italia per arrivare fino alla conquista dei mercati mondiali dopo l’acquisizione del gigante Ciments Français nel 1992. Gli elementi fotovoltaici integrati nei vetri delle coperture esterne garantiscono un effetto schermante dalle radiazioni.n° 18 . •industrie manufatti cementizi . Per il Gruppo tutto ciò si traduce in una strategia focalizzata sullo sviluppo della ricerca e dell’innovazione di processo e di prodotto. è il simbolo al contempo della marcata internazionalizzazione del Gruppo e della scelta strategica di spingere sulla ricerca e l’innovazione dei materiali. realizzato grazie al cemento trasparente messo a punto da Italcementi per l’Expo di Shanghai 2010. Il Padiglione è pensato come una “macchina bioclimatica” che risparmia energia. la sua storia.887 metri quadri.focus . Il Centro Ricerche e Innovazione Italcementi si avvale dei laboratori di Bergamo e Parigi dove sono impegnati quotidianamente chimici.lab. consente anche di risparmiare energia per l’illuminazione degli ambienti interni. I ricercatori Italcementi hanno ottenuto l’effetto di trasparenza grazie alle particolari tecnologie adottate nell’uso dei materiali cemento. A Bergamo. il cemento trasparente ultima creazione del Centro Ricerche e Innovazione Italcementi. il nuovo materiale consente infatti di risparmiare elettricità per l’illuminazione interna dell’edificio. Non per niente il cemento trasparente. Un effetto spettacolare specie nelle ore notturne. che in oltre 10 anni hanno contribuito a depositare oltre 60 brevetti. come internal lightening (tecniche di ombreggiamento/diffusione della luce) e isolamento termico (la conducibilità della componente plastica è bassa).industrie manufatti cementizi• sitamente selezionati in laboratorio per questo tipo di applicazione. ¬ . come miglior edificio d’Italia per l’efficienza energetica nella categoria “best new building”. I 3. il nuovo centro di ricerca di 11 mila metri quadrati.774 pannelli ottenuti con il nuovo materiale coprono una superficie complessiva di 1. Italcementi ha realizzato pannelli prefabbricati che possono avere dimensioni anche molto grandi e che si propongono come componenti architettoniche con funzioni diversificate e fra loro integrabili. il simbolo intorno al quale si riconosce la comunità dell’innovazione Italcementi. quando con il buio il cemento trasparente lascia filtrare le luci interne. di cui oltre 7 mila dedicati esclusivamente ai laboratori. che la Commissione Europea ha recentemente premiato con l’European Greenbuilding Award 2010. I prodotti e l’impegno nella ricerca hanno come bandiera i. additivi e resine. Complessivamente vi lavorano circa 170 ricercatori.light®.sostenibilità e prefabbricazione 57 dalle aziende ASSOBETON Un contributo significativo al contenimento dei consumi è dato anche dal “cemento trasparente”: grazie alla capacità di trasportare la luce. consentendo il trasporto ottico della luce e delle immagini senza per questo alterare le caratteristiche di isolamento e di robustezza tipiche del prodotto a base cementizia. è in costruzione i. mentre di giorno dall’interno del Padiglione si ha la chiara percezione delle variazioni di luminosità dell’ambiente esterno. speciali polimeri appon° 18 . Un progetto dell’architetto Richard Meier. ma che siano anche capaci di aumentare le performance ambientali ed energetiche degli edifici in cui vengono impiegati. L’impasto ha le caratteristiche e la fluidità necessarie per fissare nei pannelli le resine. geologi e ingegneri. Il Padiglione di Shanghai è stato realizzato con 189 tonnellate di i. L’ambizione di Italcementi è quella di mettere a punto nuovi prodotti che riducano l’impatto ambientale in fase di produzione. creando una sequenza di luci e ombre in continua evoluzione nel corso della giornata. grazie alla sua capacità di conduzione della luce.nova. fisici. nell’area del Parco Scientifico Tecnologico KilometroRosso. Rispetto alle prestazioni statiche. circa 50 catene di resine plastiche. con un grado di trasparenza pari al 20% della loro superficie. Ogni pannello pesa circa 50 kg. l’esperienza maturata e il sistema di talenti che la caratterizza. circa il 40 per cento del totale dell’involucro del Padiglione. Le catene di resine hanno uno spessore variabile tra i 2 e i 3 millimetri. Italcementi si dedica allo studio di soluzioni più compatibili con le esigenze ambientali. opportunamente inserite secondo la tecnologia brevettata da Italcementi.n° 18 . sulla base di test effettuati in laboratorio.774 i pannelli trasparenti (e cosiddetti “semi-trasparenti”. Lo sforzo della ricerca Italcementi. 124 24121 Bergamo www. prodotti e processi che limitino l’utilizzo delle risorse non rinnovabili. Gli investimenti in ricerca superano i 13 milioni di euro l’anno. i pannelli trasparenti. con cui è stata coperta una superficie complessiva di 1. in cui l’azienda investe oltre 13 milioni di euro all’anno. oltre al premiscelato cementizio e altri additivi. Ciascuno pannello di “cemento trasparente” contiene. # Tutti i numeri di i.sostenibilità e prefabbricazione dalle aziende ASSOBETON la cultura. sono in grado di sostenere un carico elastico pari a circa 2 kN.italcementi. I pannelli sono in grado di resistere a venti fino a 500 km/h.light®. Ha detto… Enrico Borgarello (Direttore Innovazione Italcementi Group) «Ogni persona è quotidianamente a contatto con il cemento.it •industrie manufatti cementizi . che presenta una pianta quadrata di 3. nella convinzione che l’innovazione tecnologica sia il fattore chiave per una crescita al tempo stesso sostenibile e competitiva. In questa direzione si rivolge lo sforzo principale del Gruppo. il “cemento trasparente”. è quello di renderlo un materiale più sostenibile e in grado di creare ambienti sani e nei quali è piacevole vivere. ITALCEMENTI GROUP Via Camozzi.887 mq.600 mq per un’altezza di 18 m. I pannelli utilizzati a Shanghai hanno una dimensione di 500x1000x50 mm. in prova di flessione su tre punti.light® Sono 3. I pannelli sono stati realizzati al ritmo di circa 200 al giorno per garantire l’ultimazione delle fasi di montaggio in tempi rapidi. come nel caso di edifici “trasparenti” dove la luce diventa protagonista».58 focus . il carico massimo a rottura rilevato è di circa 8 kN. ossia caratterizzati da un grado di trasparenza ridotto per esigenze architettoniche) realizzati con 189 tonnellate di premiscelato i. 14/1/2008: ruoli e responsabilità di Progettisti. Marino Organo Ufficiale Progettare e produrre con un processo industrializzato CONFINDUSTRIA PRIMO PIANO PROGETTARE Progettazione di strutture prefabbricate monopiano Incentivi del 55%: un’opportunità per il paese Workshop Internazionale sulla resistenza a taglio di elementi in calcestruzzo armato e fibrorinforzato 16 2010 Prove su telai in grande scala: approfondimenti e problematiche di progettazione FOCUS Tecniche. con il tuo iPad. Mac e PC.TT. tecnologie e mercato Proprietà sostenibili nelle costruzioni in calcestruzzo progettate e realizzate con processo industrializzato Architetture con tecnologia con pannelli prefabbricati Verso la corona di delizie PRODURRE Materiali e Prodotti Prefabbricati Norme armonizzate D.N. DL e Collaudatori Leggila dove vuoi e quando vuoi. Imprese.ovunque.(Tassa riscossa) . della Rep.02. S. 881 del 06.08 della Direzione Generale PP.autorizzazione rilasciata a IMREADY SRL .Tabelle B .M. ASSOBETON Spedizione in abbonamento postale .com powered by .zinio. www. Il materiale è organizzato in due elenchi. Con quest’anno si è completato il quadro delle norme armonizzate previste per i prodotti prefabbricati in calcestruzzo.60 produrre ASSOBETON Marcatura CE dei prodotti prefabbricati in calcestruzzo Pubblichiamo un estratto dalla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea n.n° 18 . ordinato per numero di norma e per argomento. Queste le novità in sintesi 01/01/2011 01/01/2011 01/01/2011 01/01/2011 01/05/2011 EN 1317-5 EN 13747/A2 EN 15037 EN 15258 EN 13693 Entra in vigore la Marcatura CE per le barriere di sicurezza stradali (New Jersey) Le lastre per solaio vanno marcate secondo l’Amendment 2 Entra in vigore la Marcatura CE per i travetti da solaio Entra in vigore la Marcatura CE per i muri di sostegno La Marcatura CE è estesa agli elementi complementari di copertura •industrie manufatti cementizi . C344 del 17 dicembre 2010 contenente i titoli delle norme di interesse per il nostro settore con le date previste per l’entrata in vigore della Marcatura CE. prestazione e prove sul prodotto.produrre ASSOBETON Estratto dalla GUUE C344 del 17 dicembre 2010 Applicazione della Marcatura CE ai prodotti prefabbricati in calcestruzzo Per numero Riferimento e titolo della norma armonizzata (Documento di riferimento) EN 40-4:2005 Pali per illuminazione pubblica — Parte 4: Requisiti per pali per illuminazione di calcestruzzo armato e precompresso Data di entrata Data di in vigore scadenza della norma del in quanto periodo di norma europea coesistenza armonizzata (*) 01/10/2006 01/10/2007 EN 40-4:2005/AC:2006 EN 490:2004 Tegole di calcestruzzo e relativi accessori per coperture e rivestimenti murari — Specifiche di prodotto EN 490:2004/A1:2006 EN 492:2004 Lastre piane di fibrocemento e relativi accessori — Specifiche di prodotto e metodi di prova 01/01/2007 01/01/2007 01/09/2005 01/06/2007 01/01/2009 01/01/2009 01/01/2006 01/01/2007 EN 492:2004/A1:2005 EN 492:2004/A2:2006 EN 494:2004+A3:2007 Lastre nervate di fibrocemento e relativi accessori — Specifiche di prodotto e metodi di prova EN 588-2:2001 Tubi di fibrocemento per fognature e sistemi di scarico – Pozzetti e camere di ispezione EN 771-3:2003 Specifica per elementi per muratura — Elementi per muratura di calcestruzzo vibrocompresso (aggregati pesanti e leggeri) EN 771-3:2003/A1:2005 EN 771-4:2003 Specifica per elementi per muratura — Elementi di muratura di calcestruzzo aerato autoclavato 01/01/2006 01/07/2007 01/01/2008 01/01/2007 01/07/2008 01/01/2009 01/10/2002 01/10/2003 01/04/2005 01/04/2006 01/04/2005 01/04/2005 01/04/2006 01/04/2006 EN 771-4:2003/A1:2005 EN 845-2:2003 Specifica per elementi complementari per muratura — Architravi EN 858-1:2002 Impianti di separazione per liquidi leggeri (ad esempio benzina e petrolio) — Principi di progettazione.industrie manufatti cementizi• ¬ 61 . marcatura e controllo qualità 01/04/2005 01/02/2004 010/4/2006 01/04/2006 01/09/2005 01/09/2006 EN 858-1:2002/A1:2004 01/09/2005 01/09/2006 n° 18 . n° 18 . marcatura e valutazione di conformità 01/01/2007 01/08/2003 01/01/2007 01/08/2004 EN 1433:2002/A1:2005 EN 1520:2002 Componenti prefabbricati armati di calcestruzzo alleggerito con struttura aperta 01/01/2006 01/09/2003 01/01/2006 01/09/2004 EN 1520:2002/AC:2003 EN 1825-1:2004 Separatori di grassi — Parte 1: Principi di progettazione. marcatura e controllo qualità 01/08/2009 01/09/2005 01/08/2009 01/09/2006 EN 1825-1:2004/AC:2006 EN 1916:2002 Tubi e raccordi di calcestruzzo non armato. prestazione e prove.62 produrre ASSOBETON EN 1168:2005 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo — Pannelli alveolari 01/03/2006 01/03/2008 EN 1168:2005/A1:2008 EN 1168:2005/A2:2009 EN 1317-5:2007+A1:2008 Barriere di sicurezza stradali — Parte 5: Requisiti di prodotto e valutazione di conformità per sistemi di trattenimento veicoli EN 1338:2003 Masselli di calcestruzzo per pavimentazione — Requisiti e metodi di prova 01/01/2009 01/12/2009 01/04/2009 01/01/2010 01/12/2010 01/01/2011 01/03/2004 01/03/2005 EN 1338:2003/AC:2006 EN 1339:2003 Lastre di calcestruzzo per pavimentazione — Requisiti e metodi di prova 01/01/2007 01/03/2004 01/01/2007 01/03/2005 EN 1339:2003/AC:2006 EN 1340:2003 Cordoli di calcestruzzo — Requisiti e metodi di prova 01/01/2007 01/02/2004 01/01/2007 01/02/2005 EN 1340:2003/AC:2006 EN 1433:2002 Canalette di drenaggio per aree soggette al passaggio di veicoli e pedoni — Classificazione. rinforzato con fibre di acciaio e con armature tradizionali 01/01/2009 01/08/2003 01/01/2009 23/11/2004 EN 1917:2002/AC:2008 EN 12467:2004 Lastre piane di fibrocemento — Specifica di prodotto e metodi di prova 01/01/2009 01/01/2006 01/01/2009 01/01/2007 EN 12467:2004/A1:2005 EN 12467:2004/A2:2006 EN 12566-1:2000 Piccoli sistemi di trattamento delle acque reflue fino a 50 PT Fosse settiche prefabbricate 01/01/2006 01/07/2007 01/12/2004 01/01/2007 01/07/2008 01/12/2005 EN 12566-1:2000/A1:2003 01/12/2004 01/12/2005 •industrie manufatti cementizi . rinforzato con fibre di acciaio e con armature tradizionali 01/01/2007 01/08/2003 01/01/2007 23/11/2004 EN 1916:2002/AC:2008 EN 1917:2002 Pozzetti e camere di ispezione di calcestruzzo non armato. requisiti di progettazione e di prova. industrie manufatti cementizi• ¬ 63 .produrre ASSOBETON EN 12566-3:2005 Piccoli sistemi di trattamento delle acque reflue fino a 50 PT Parte 3: Impianti di trattamento delle acque reflue domestiche assemblati in fabbrica e/o in sito 01/05/2006 01/07/2010 EN 12566-3:2005/A1:2009 EN 12566-4:2007 Piccoli sistemi di trattamento delle acque reflue fino a 50 PT Parte 4: Fosse settiche assemblate in sito da kit prefabbricati EN 12737:2004+A1:2007 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo – Lastre per pavimentazioni di stalle EN 12794:2005+A1:2007 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo — Pali di fondazione 01/11/2009 01/01/2009 01/11/2010 01/01/2010 01/01/2009 01/01/2010 01/02/2008 01/02/2009 EN 12794:2005+A1:2007/AC:2008 EN 12839:2001 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo — Elementi per recinzioni EN 12843:2004 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo — Antenne e pali EN 13224:2004 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo — Elementi nervati per solai 01/08/2009 01/03/2002 01/08/2009 01/03/2003 01/09/2005 01/09/2007 01/09/2005 01/09/2007 EN 13224:2004+A1:2007 EN 13225:2004 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo — Elementi strutturali lineari 01/03/2008 01/09/2005 01/03/2009 01/09/2007 EN 13225:2004/AC:2006 EN 13693:2004 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo — Elementi speciali per coperture 01/01/2008 01/06/2005 01/01/2008 01/06/2007 EN 13693:2004/A1:2009 EN 13747:2005 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo — Lastre per solai 01/05/2010 01/05/2006 01/05/2011 01/05/2008 EN 13747:2005/AC:2006 EN 13747:2005/A1:2008 EN 13747:2005/A2:2010 EN 13748-1:2004 Piastrelle di graniglia – Parte 1: Piastrelle di graniglia per uso interno 01/01/2008 01/08/2009 0101/2011 01/06/2005 01/01/2008 01/08/2010 01/01/2011 01/10/2006 EN 13748-1:2004/A1:2005 EN 13748-1:2004/AC:2005 EN 13748-2:2004 Piastrelle di graniglia – Parte 2: Piastrelle di graniglia per uso esterno EN 13978-1:2005 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo — Garage prefabbricati di calcestruzzo —Parte 1: Requisiti per garage di calcestruzzo armato realizzati con elementi monolitici o composti da sezioni individuali con dimensioni di un modulo EN 14388:2005 Dispositivi per la riduzione del rumore da traffico stradale Specifiche 01/04/2006 01/06/2005 01/04/2005 01/10/2006 01/06/2005 01/04/2006 01/03/2006 01/03/2008 01/05/2006 01/05/2007 EN 14388:2005/AC:2008 01/01/2009 01/01/2009 n° 18 . Per argomento PALI Riferimento e titolo della norma armonizzata (Documento di riferimento) EN 40-4:2005 Pali per illuminazione pubblica — Parte 4: Requisiti per pali per illuminazione di calcestruzzo armato e precompresso EN 40-4:2005/AC:2006 EN 12843:2004 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo — Antenne e pali Data di entrata Data di scadenza del in vigore periodo di coesistenza della norma (*) in quanto norma europea armonizzata 01/10/2006 01/10/2007 01/01/2007 01/01/2007 01/09/2005 01/09/2007 •industrie manufatti cementizi .n° 18 .64 produrre ASSOBETON EN 14843:2007 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo — Scale EN 14844:2006 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo — Elementi scatolari (Box Culverts) EN 14844:2006/A1:2008 EN 14991:2007 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo — Elementi di fondazione EN 14992:2007 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo — Elementi di parete — Proprietà e prestazioni di prodotto EN 15037-1:2008 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo — Solai a travetti e blocchi – Parte 1: Travetti EN 15037-4:2010 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo — Solai a travetti e blocchi – Parte 4: blocchi di polistirene espanso EN 15050:2007 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo — Elementi da ponte EN 15258:2008 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo — Elementi per muri di sostegno EN 15435:2008 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo – Blocchi cassero di calcestruzzo normale e alleggerito – Proprietà e prestazioni dei prodotti EN 15498 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo – Blocchi cassero di calcestruzzo con trucioli di legno – Proprietà e prestazioni dei prodotti 01/01/2008 01/01/2009 01/05/2007 01/05/2008 01/08/2009 01/01/2008 01/08/2010 01/01/2009 01/01/2008 01/05/2010 0101/2010 01/01/2011 0101/2010 01/01/2011 01/02/2008 01/02/2009 0101/2010 01/01/2011 01/02/2009 01/02/2010 01/02/2009 01/02/2010 (*) La data in cui ha fine il periodo di coesistenza é la stessa a partire dalla quale la presunzione di conformità deve essere basata sulla norma europea armonizzata. Essa coincide con la data di ritiro delle specifiche tecniche nazionali in contrasto con la norma europea armonizzata. industrie manufatti cementizi• ¬ 65 .produrre ASSOBETON ELEMENTI DISCONTINUI PER COPERTURE Riferimento e titolo della norma armonizzata (Documento di riferimento) Data di entrata Data di scadenza in vigore della del periodo di norma in quanto coesistenza (*) norma europea armonizzata EN 490:2004 Tegole di calcestruzzo e relativi accessori per coperture e rivestimenti murari — Specifiche di prodotto 01/09/2005 01/06/2007 EN 490:2004/A1:2006 01/01/2009 01/01/2009 EN 492:2004 Lastre piane di fibrocemento e relativi accessori — Specifiche di prodotto e metodi di prova 01/01/2006 01/01/2007 EN 492:2004/A1:2005 EN 492:2004/A2:2006 01/01/2006 01/07/2007 01/01/2007 01/07/2008 EN 494:2004+A3:2007 Lastre nervate di fibrocemento e relativi accessori Specifiche di prodotto e metodi di prova 01/01/2008 01/01/2009 EN 12467:2004 Lastre piane di fibrocemento — Specifica di prodotto e metodi di prova 01/01/2006 01/01/2007 EN 12467:2004/A1:2005 EN 12467:2004/A2:2006 01/01/2006 01/07/2007 01/01/2007 01/07/2008 ELEMENTI PER MURATURA Riferimento e titolo della norma armonizzata (Documento di riferimento) Data di entrata in vigore della norma in quanto norma europea armonizzata Data di scadenza del periodo di coesistenza (*) EN 771-3:2003 Specifica per elementi per muratura — Elementi per muratura di calcestruzzo vibrocompresso (aggregati pesanti e leggeri) 01/04/2005 01/04/2006 EN 771-3:2003/A1:2005 01/04/2005 01/04/2006 EN 771-4:2003 Specifica per elementi per muratura — Elementi di muratura di calcestruzzo aerato autoclavato 01/04/2005 01/04/2006 EN 771-4:2003/A1:2005 01/04/2005 010/4/2006 EN 845-2:2003 Specifica per elementi complementari per muratura Architravi 01/02/2004 01/04/2006 EN 15435:2008 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo – Blocchi cassero di calcestruzzo normale e alleggerito – Proprietà e prestazioni dei prodotti 01/02/2009 01/02/2010 EN 15498 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo – Blocchi cassero di calcestruzzo con trucioli di legno – Proprietà e prestazioni dei prodotti 01/02/2009 01/02/2010 n° 18 . n° 18 . marcatura e controllo qualità 01/09/2005 01/09/2005 01/09/2006 01/09/2006 EN 1825-1:2004/AC:2006 EN 1916:2002 Tubi e raccordi di calcestruzzo non armato.66 produrre ASSOBETON PRODOTTI PER ACQUE DI SCARICO Riferimento e titolo della norma armonizzata (Documento di riferimento) Data di entrata in vigore della norma in quanto norma europea armonizzata 01/10/2002 Data di scadenza del periodo di coesistenza (*) 01/09/2005 01/09/2006 EN 858-1:2002/A1:2004 EN 1825-1:2004 Separatori di grassi — Parte 1: Principi di progettazione. rinforzato con fibre di acciaio e con armature tradizionali 01/01/2009 01/08/2003 01/01/2009 23/11/2004 EN 1917:2002/AC:2008 EN 12566-1:2000 Piccoli sistemi di trattamento delle acque reflue fino a 50 PT Fosse settiche prefabbricate 01/01/2009 01/12/2004 01/01/2009 01/12/2005 EN 12566-1:2000/A1:2003 EN 12566-3:2005 Piccoli sistemi di trattamento delle acque reflue fino a 50 PT — Parte 3: Impianti di trattamento delle acque reflue domestiche assemblati in fabbrica e/o in sito 01/12/2004 01/05/2006 01/12/2005 01/07/2010 EN 12566-3:2005/A1:2009 EN 12566-4:2007 Piccoli sistemi di trattamento delle acque reflue fino a 50 PT Parte 4: Fosse settiche assemblate in sito da kit prefabbricati 01/11/2009 01/01/2009 01/11/2010 01/01/2010 EN 588-2:2001 Tubi di fibrocemento per fognature e sistemi di scarico – Pozzetti e camere di ispezione EN 858-1:2002 Impianti di separazione per liquidi leggeri (ad esempio benzina e petrolio) — Principi di progettazione. marcatura e controllo qualità 01/10/2003 •industrie manufatti cementizi . rinforzato con fibre di acciaio e con armature tradizionali 01/01/2007 01/08/2003 01/01/2007 23/11/2004 EN 1916:2002/AC:2008 EN 1917:2002 Pozzetti e camere di ispezione di calcestruzzo non armato. prestazione e prove. prestazione e prove sul prodotto. produrre ASSOBETON ELEMENTI STRUTTURALI Riferimento e titolo della norma armonizzata (Documento di riferimento) Data di entrata in vigore della norma in quanto norma europea armonizzata 01/03/2006 Data di scadenza del periodo di coesistenza (*) 01/01/2009 01/12/2009 01/02/2008 01/01/2010 01/12/2010 01/02/2009 01/08/2009 01/09/2005 01/08/2009 01/09/2007 01/03/2008 01/09/2005 01/03/2009 01/09/2007 01/01/2008 01/06/2005 01/01/2008 01/06/2007 EN 13693:2004/A1:2009 EN 13747:2005 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo — Lastre per solai EN 13747:2005/AC:2006 EN 13747:2005/A1:2008 EN 13747:2005/A2:2010 01/05/2010 01/05/2006 01/05/2011 01/05/2008 01/01/2008 01/08/2009 01/01/2011 01/01/2008 01/08/2010 01/01/2011 EN 13978-1:2005 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo — Garage prefabbricati di calcestruzzo —Parte 1: Requisiti per garage di calcestruzzo armato realizzati con elementi monolitici o composti da sezioni individuali con dimensioni di un modulo EN 14843:2007 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo — Scale EN 14844:2006 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo — Elementi scatolari (Box Culverts) EN 14844:2006/A1:2008 EN 14991:2007 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo — Elementi di fondazione EN 14992:2007 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo — Elementi di parete — Proprietà e prestazioni di prodotto EN 15037-1:2008 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo — Solai a travetti e blocchi – Parte 1: Travetti EN 15037-4:2010 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo — Solai a travetti e blocchi – Parte 4: blocchi di polistirene espanso EN 15258:2008 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo — Elementi per muri di sostegno 01/03/2006 01/03/2008 01/01/2008 01/01/2009 01/05/2007 01/05/2008 01/01/2008 01/01/2008 01/01/2009 01/01/2009 01/01/2008 01/05/2010 01/01/2010 01/01/2011 01/01/2010 01/01/2011 01/01/2010 01/01/2011 EN 1168:2005 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo — Pannelli alveolari EN 1168:2005/A1:2008 EN 1168:2005/A2:2009 EN 12794:2005+A1:2007 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo — Pali di fondazione EN 12794:2005+A1:2007/AC:2008 EN 13224:2004 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo — Elementi nervati per solai EN 13224:2004+A1:2007 EN 13225:2004 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo — Elementi strutturali lineari EN 13225:2004/AC:2006 EN 13693:2004 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo — Elementi speciali per coperture n° 18 .industrie manufatti cementizi• 01/03/2008 ¬ 67 . requisiti di progettazione e di prova.n° 18 .68 produrre ASSOBETON ELEMENTI PARZIALMENTE STRUTTURALI Riferimento e titolo della norma armonizzata (Documento di riferimento) EN 12737:2004+A1:2007 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo – Lastre per pavimentazioni di stalle EN 12839:2001 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo — Elementi per recinzioni Data di entrata in vigore della norma in quanto norma europea armonizzata 01/01/2009 Data di scadenza del periodo di coesistenza (*) 01/01/2010 01/03/2002 01/03/2003 ELEMENTI PER INFRASTRUTTURE E VIABILITà Riferimento e titolo della norma armonizzata (Documento di riferimento) Data di entrata in vigore della norma in quanto norma europea armonizzata Data di scadenza del periodo di coesistenza (*) EN 1317-5:2007+A1:2008 Barriere di sicurezza stradali — Parte 5: Requisiti di prodotto e valutazione di conformità per sistemi di trattenimento veicoli EN 1433:2002 Canalette di drenaggio per aree soggette al passaggio di veicoli e pedoni — Classificazione. marcatura e valutazione di conformità EN 1433 :2002/A1 :2005 EN 14388:2005 Dispositivi per la riduzione del rumore da traffico stradale — Specifiche EN 14388:AC/AC:2008 EN 15050:2007 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo — Elementi da ponte 01/04/2009 01/01/2011 01/08/2003 01/08/2004 01/01/2006 01/05/2006 01/01/2006 01/05/2007 01/01/2009 01/02/2008 01/01/2009 01/02/2009 Data di entrata in vigore della norma in quanto norma europea armonizzata 01/03/2004 Data di scadenza del periodo di coesistenza (*) 01/03/2005 01/01/2007 01/03/2004 01/01/2007 01/03/2005 01/01/2007 01/02/2004 01/01/2007 01/02/2005 01/01/2007 01/06/2005 01/01/2007 01/10/2006 01/04/2006 01/06/2005 01/10/2006 01/06/2005 01/04/2005 01/04/2006 ELEMENTI PER PAVIMENTI Riferimento e titolo della norma armonizzata (Documento di riferimento) EN 1338:2003 Masselli di calcestruzzo per pavimentazione — Requisiti e metodi di prova EN 1338 :2003/AC :2006 EN 1339 :2003 Lastre di calcestruzzo per pavimentazione — Requisiti e metodi di prova EN 1339 :2003/AC :2006 EN 1340 :2003 Cordoli di calcestruzzo — Requisiti e metodi di prova EN 1340:2003/AC:2006 EN 13748-1:2004 Piastrelle di graniglia – Parte 1: Piastrelle di graniglia per uso interno EN 13748-1:2004/A1:2005 EN 13748-1:2004/AC:2005 EN 13748-2:2004 Piastrelle di graniglia – Parte 2: Piastrelle di graniglia per uso esterno # •industrie manufatti cementizi . Come persone ci riconosciamo nella ricchezza delle nostre differenze.nderstanding Come gruppo condividiamo un unico logo. . è di fondamentale importanza non tanto la resistenza del solaio perpendicolarmente al suo piano. la durabilità e la sua versatilità nella realizzazione di strutture di ogni genere. velocità e sicurezza sia nella fase di posa in opera che di esercizio. la facilità e la sicurezza nella posa del solaio.n° 18 . con lastre predalles. di circa 40. anche in zona sismica. L’utilizzo di lastre tralicciate di tipo predalles per la realizzazione dei solai è ormai una pratica consolidata negli anni ed i produttori più preparati hanno affinato ad altissimi livelli le tecniche di produzione e di installazione in cantiere garantendo un prodotto dalle altissime prestazioni e con requisiti di flessibilità. Michele Locatelli. durabilità. di conseguenza. Le travi.2008) L’utilizzo della lastra predalles si è largamente diffuso negli ultimi 50 anni in quanto offre notevoli vantaggi soprattutto per quanto riguarda la velocità. per il suo comportamento. Residenza Integrata Socio Sanitaria. in caso di sisma. impresa e prefabbricatore. ma anche l’elemento chiave per rispondere alle sollecitazioni orizzontali generate dal vento e dal sisma. Gianpiero Montalti Membri del Comitato Tecnico della Sezione Solai e Doppia Lastra ASSOBETON L’impiego di solai a lastre predalles per edifici sismo-resistenti 1 Figura 1. Negli ultimi anni l’evoluzione normativa ha fatto registrare una crescente sensibilità dei progettisti verso questi aspetti sia in conseguenza di recenti fatti di cronaca sia della crescente consapevolezza che le nostre costruzioni non sono unità avulse dal contesto ed eterne e che quindi devono essere concepite e costruite per rispondere alle esigenze di esercizio. Il complesso è costituito da 4 blocchi. ma il suo comportamento membranale infinitamente rigido nel suo piano e. Nel seguito si riporta ed illustra un interessante esempio di una recentissima realizzazione ove è stata largamente utilizzata la lastra tralicciata per realizzare sia i solai che le travi principali e secondarie dell’intera struttura. L’applicazione che si illustra rappresenta un brillante e razionale utilizzo di questo manufatto oltre che un esempio delle sinergie possibili tra progettista. principali e secondarie. il suo preziosissimo contributo. realizzata a Caselle (TO) ove i progettisti hanno compreso e sfruttato appieno le potenzialità offerte dall’utilizzo delle lastre predalles. Il progetto prevedeva la realizzazione di una struttura a telaio spaziale con impalcati e travi sismo-resistenti. Esempio tipico di lastra tralicciata o predalles (Marcatura CE secondo EN 13747 dal 01.S.. alla distribuzione delle azioni orizzontali alle strutture verticali.S.a. ma anche per resistere a quell’insieme di azioni eccezionali che possono subire nell’arco della loro vita utile di progetto.05. per lo più regolari. Il solaio rappresenta sia la parte strutturale atta a distribuire i carichi verticali di esercizio sulle travi e quindi sui pilastri.000 m3 con 4 impalcati fuori terra interamente realizzati in c. che complessivamen•industrie manufatti cementizi .produrre 70 ASSOBETON Paolo Favro. Il progetto Il progetto in esame consiste nella nuova R. Per quest’ultimo evento.I. è dimostrato che tale approccio è spesso premiante in quanto il comportamento della struttura consente di resistere a terremoti anche ben più forti di quelli di progetto. Il progettista delle strutture ha sposato questa scelta consapevole della necessità di dover garantire la gerarchia delle resistenze e tutte le prescrizioni normative atte ad ottenere i livelli prescritti in termini di duttilità e ha risolto questi problemi utilizzando le lastre predalles. con luci di calcolo fino a 20 m e con sbalzi fino a 4 Figura 2.produrre 71 ASSOBETON te ammontano a circa 7. fosse in grado di assorbire l’energia e gli spostamenti conseguenti alle accelerazioni orizzontali. sono state realizzate mediante lastre-travi.industrie manufatti cementizi• . nel suo insieme. viceversa è di fondamentale importanza che questa sia predisposta in modo da convogliare i cedimenti e le deformazioni nelle zone 2 critiche.500 m2. Il solaio è stato progettato per carichi variabili di 400 kg/m2 e per carichi permanenti non strutturali di 200 kg/m2. parallele al senso di orditura dei solai sono “in spessore”. deve comunque rispettare tutte le disposizioni costruttive e tutte le prescrizioni/verifiche sismiche di cui al capitolo 7 delle NTC 2008. utilizzando cioè le lastre prefabbricate per realizzare il cassero portante delle travi. ma inserendo all’interno delle lastre tutta l’armatura necessaria alle travi in esercizio. ortogonali ai solai. Blocco C: rappresentazione del modello strutturale ¬ Figura 3. sono di tipo ribassato. Blocco C: deformata amplificata del telaio 3 n° 18 . Per tale motivo non è necessario fornire alla struttura una elevata resistenza. Le azioni sismiche di progetto La costruzione rientra nella Classe di Utilizzo III e pertanto. La scelta strutturale è stata orientata verso l’adozione di una struttura sismo-resistente a telaio spaziale in classe di duttilità “A”. Tale approccio ha comportato che l’intera struttura. ma per semplicità di esposizione). Le travi principali. nonostante il sito si trovi in zona sismica 4 (con riferimento alla classificazione sismica superata. capaci di assorbire e dissipare maggiormente l’energia in totale sicurezza. le norme prevedono che per i solai ad armatura lenta. Per quanto attiene le azioni sismiche verticali. mentre le travi secondarie. di ottenere una simulazione della risposta sismica più aderente al comportamento reale. senza corpi irrigidenti addizionali. Sezione tipica del solaio 4 •industrie manufatti cementizi . Rigidezza e resistenza orizzontale dell’impalcato Negli edifici.generalmente in polistirolo. pilastri e solai. Normalmente i solai concepiti come membrature infinitamente rigide nel loro piano non dovrebbero avere la cappa superiore minore di 5 cm. Sia la norma italiana che l’Eurocodice 8 raccomandano che i sistemi di solai e le coperture abbiano rigidezza e resistenza nel loro piano e che siano collegati in maniera efficace agli elementi strutturali verticali. è molto elevata.n° 18 . avendo all’interno tanti profili chiusi. La sezione trasversale del solaio La sezione resistente tipica di un solaio a lastre presenta una sezione trasversale a doppia T (Figura 4). non sia necessario procedere con il calcolo della componente verticale sismica in quanto questa risulta generalmente inferiore agli effetti degli ordinari carichi statici di progetto allo Stato Limite Ultimo. questo non solo per aspetti legati alla rigidezza verticale ed alla ripartizione traversale dei carichi. ma possono essere efficacemente utilizzati anche blocchi in laterizio – permette di ridurre significativamente il peso proprio del solaio senza ridurre resistenza e rigidezza. e quindi la possibilità che si generassero forti concentrazioni di sforzi nella soletta. La presenza degli alleggerimenti . Nella Figura 2 è riportato il modello tridimensionale dell’intera struttura del Corpo C costituito da travi. Figura 4. è stata prestata particolare attenzione allo studio della struttura del corpo A che presentava diverse aperture. Questa caratteristica determina un migliore comportamento a fenomeni di instabilità nella direzione delle nervature qualora queste vengano sollecitate assialmente con significative azioni di compressione.72 produrre ASSOBETON m.4 volte rispetto ad un solaio a T. I solai dell’esempio in questione hanno un’altezza totale di 28 cm comprendente una lastra inferiore da 5 cm. semplificandone i calcoli e riducendo i margini di errore. Questa conferisce una ragionevole leggerezza accompagnata da una rigidezza verticale superiore di circa 1. ma anche per assicurare adeguata resistenza e per garantire la corretta disposizione delle armature. Tale riduzione di peso va a tutto vantaggio di una riduzione delle azioni sismiche in quanto le forze orizzontali sono proporzionali al peso dell’impalcato stesso. Nel seguito verranno affrontate alcune delle tematiche più significative del prodotto ed i vantaggi che il suo impiego ha comportato in questo caso. Inoltre considerando la sezione tipica del solaio a lastra (sezione molteplicemente connessa) è facile ravvisare come questa sia riconducibile ad una trave a cassone. specialmente dove queste ultime siano poste in prossimità dei principali elementi strutturali verticali e debbano garantire un’efficiente connessione tra la struttura verticale e quella orizzontale. la cui rigidezza torsionale. L’orizzontamento infinitamente rigido permette di ridurre drasticamente l’onere dell’analisi modale del fabbricato e. Questa caratteristica unitamente alla realizzazione di cordoli rompitratta conferisce al solaio una maggiore iperstaticità ed un’ottima ripartizione orizzontale dei carichi oltre che un comportamento pressoché identico alle azioni orizzontali nelle due direzioni del solaio. alcune anche di grandi dimensioni. Nel caso in esame. Essi infatti si devono comportare come membrature orizzontali rigide che permettono di trasmettere le forze di inerzia ai sistemi strutturali verticali ed assicurare che questi partecipino tutti insieme nel contrastare l’azione sismica orizzontale. una cappa superiore da 5 cm ed un alleggerimento da 18 cm per cui il peso strutturale del solaio è pari a circa 400 kg/m2. gli impalcati giocano un ruolo molto importante nel comportamento sismico complessivo offerto dalla struttura. quindi. 4. Le travi secondarie sono invece “invisibili” dall’intradosso. non come cassero a perdere. è stato comunque sufficiente a garantire la resistenza necessaria. negli edifici calcolati a telaio. la maggior parte dell’armatura è stata inserita direttamente nella lastra in stabilimento. Le strutture verticali dovrebbero prevedere un comportamento similare in entrambe le direzioni in modo che le richieste di spostamento generate dal sisma siano congruenti. Generalmente la realizzazione di un telaio anche nella direzione parallela al senso di posa del solaio. Come è possibile vedere nelle Figure 6 e 7. mentre in cantiere ci si è limitati a posare le armature in corrispondenza degli appoggi e quelle superiori al “negativo”. Sicurezza nei confronti dell’integrità e dei carichi appesi Oltre alle prestazioni strutturali verticali ed alla capacità di trasferire agevolmente le azioni orizzontali alle strutture sismo-resistenti. parallele al solaio. di agevolare e velocizzare il lavoro di posa dell’armatura. il solaio a lastre predalles è stato efficacemente impiegato utilizzando le lastre prefabbricate anche per la realizzazione delle travi sia principali.2008. Ovviamente tutte le lastre-travi rispondono compiutamente alle prescrizioni del DM 14. assunta pari a 5 cm ed opportunamente armata. La realizzazione delle travi.01. possono creare serie situazioni di pericolo per l’incolumità umana e causare difficoltà nei momenti di evacuazione nel caso di eventi eccezionali.1. con sistemi tradizionali comporta maggiori oneri per il banchinaggio e la realizzazione delle travi secondarie. non strettamente necessaria. Per precise prescrizioni geometriche (vedi 7. attraverso l’utilizzo razionale delle lastre. questa esigenza non è di prioritaria importanza.produrre ASSOBETON Figura 5. sia secondarie. Negli edifici a pareti.industrie manufatti cementizi• sversali al solaio. ma quale parte resistente della trave. ¬ 73 . Viceversa. è stato necessario ribassare la trave principale. dove non si richiede un comportamento altamente dissipativo e duttile. Telaio spaziale sismo-resistente Una corretta progettazione sismica dovrebbe prevedere che l’edificio abbia periodi di vibrazione del primo modo simili nelle due direzioni principali. il solaio a lastre offre un’elevata sicurezza anche nei confronti di quei fenomeni che pur non compromettendo l’integrità strutturale.6. Non trascurabile è la difficoltà operativa di rispettare tutte le prescrizioni geometriche inerenti i nodi trave-pilastro atte a garantire la gerarchia delle resistenze ed il conseguente meccanismo di collasso duttile. nello stesso tempo. tran° 18 . in quanto realizzate in spessore di solaio. Blocco A: rappresentazione del modello strutturale 5 Lo spessore della cappa superiore. In questo caso.1 NTC). sarebbe meglio evitare un comportamento altamente dissipativo nella direzione delle travi principali (telaio) e contemporaneamente una controventatura (realizzata spesso tramite i setti) nell’altra direzione. scegliendo di appoggiare la lastra in calcestruzzo della predalles sopra il fondello della trave ribassata con il risultato visibile nella Figura 9. permette in primis di evitarne il banchinaggio e. ma una buona progettazione ed una corretta realizzazione possono. sotto condizioni di carico gravose e ampie luci di calcolo. Osservando le fotografie del cantiere (Figure 6.74 produrre ASSOBETON 6 Figura 6. senza rischi di cedimenti anche sotto sisma. Con il ricorso alle staffe è possibile evitare l’arretramento degli elementi di alleggerimento a cui si ricorre. Gli elementi di alleggerimento sono di facile gestione e profilatura ed anche l’inserimento in stabilimento di armatura a taglio come le staffe è più agevole rispetto a quanto accade per altre tipologie di solaio. Un altro aspetto che viene spesso preso in considerazione è la possibilità di realizzare. In fase produttiva. e pertanto con un sistema di produzione controllato e certificato (Factory Production Control). sia possibile garantire 7 ordine e pulizia in cantiere. risulta essere molto semplice ed efficiente l’utilizzo di distanziatori al fine di assicurare l’adeguato copriferro delle armature e pertanto è molto facile garantire tutti i requisiti di durabilità e. un costante monitoraggio e controllo del processo produttivo. è efficacemente armata in entrambe le direzioni e direttamente connessa mediante i tralicci alla struttura soprastante. bilancini per forometrie e travi senza dover comportare oneri aggiuntivi di banchinaggio. 7 e 10) si ha la conferma di come. Inoltre tali robustezza e flessibilità permettono un facile appendaggio di impianti e strumenti. con i più normali e semplici metodi di cantierizzazione. anche un’adeguata resistenza al fuoco. nel contempo. La produzione industrializzata del calcestruzzo in stabilimento permette l’utilizzo della ricetta più adatta alle condizioni di utilizzo del prodotto finale e. a differenza di altre tipologie di solai. senza particolari difficoltà. anche solai a comportamento bidirezionale evitando il completo banchinaggio di tutta la superficie del solaio e sfruttando appieno le prestazioni e la rigidezza di un solaio bidirezionale. pieno o alleggerito che sia. garantire una vita utile anche superiore a 50 anni. Nel caso di prestazioni REI. in alcuni casi. anche localizzati. assicurando il mantenimento della geometria della sezione anche dopo le operazioni di posa in opera. Flessibilità e adattabilità alle varie esigenze Come già accennato. in coerenza alla norma armonizzata EN 13747+A2. i solai a lastre tralicciate di tipo alleggerito possono essere dotati di opportuni sfiati il cui funzionamento e la cui efficacia sono stati testati attraverso diverse campagne sperimentali organizzate dalla Se•industrie manufatti cementizi . Blocco C: dettaglio di un nodo trave-pilastro dopo la posa delle lastre prefabbricate contenenti le armature della travi Figura 7. Vita utile. ricorrendo all’utilizzo di polistirolo di adeguata qualità. Pertanto è possibile escludere o prevenire collassi inaspettati o di tipo fragile. come previsto dalle norme. il solaio a lastre offre la possibilità di inserire cordoli rompitratta. ove necessario. Per questo motivo l’utilizzo delle lastre non è specifico solo per i solai.n° 18 . durabilità e resistenza al fuoco Le lastre tralicciate sono manufatti realizzati presso stabilimenti operanti in regime di Marcatura CE. Blocco C: particolari di alcuni nodi trave-pilastro a posa delle lastre prefabbricate completata La lastra tralicciata inferiore infatti. ma può essere esteso anche ad opere infrastrutturali come gli impalcati da ponte (Norma EN 10050) per i quali le richieste di durabilità posono essere anche più gravose. simmetria e iperstaticità. • Finitura e aspetto estetico. • Velocità di realizzazione. la perfetta coordinazione tra impresa e prefabbricatore ha consentito la realizzazione dell’intera superficie dei solai. Il solaio si presta benissimo a sopportare i carichi verticali. nei locali adibiti ad autorimessa e/o locali produttivi. Conclusioni Questa realizzazione costituisce un valido esempio di come il solaio a lastre tralicciate si presti a soddisfare tutte le esigenze e le richieste del progettista e di come i produttori di lastre siano riusciti a sviluppare ed ottimizzare l’utilizzo della lastra predalles. Anche i controlli delle armature sono semplici ed agevoli. Nel caso specifico di questo cantiere. la realizzazione di impalcati monolitici che possiedono intrinsecamente tutte queste caratteristiche. come conferman° 18 . con questo sistema semiprefabbricato è evidente come nel cantiere sia facile soddisfare i requisisti di buona esecuzione. di fatto. e di tutte le altre strutture dell’opera in soli 6 mesi. # Figura 8. laddove la superficie inferiore del solaio è direttamente esposta. • Uniformità. Questo prodotto. comprese le travi. non sono stati necessari particolari accorgimenti per garantire la classe di resistenza richiesta di REI 90’.industrie manufatti cementizi• to dall’utilizzo che ne viene fatto in tutta Europa da diverse decine d’anni. Il calcestruzzo dei prefabbricati offre un buon risultato estetico anche in prossimità della sovrapposizione di lastra-trave ù(ribassata) e lastra solaio Figura 10. ma anche a realizzare orizzontamenti infinitamente rigidi nel loro piano ed assicurare una adeguata ripartizione delle azioni sismiche orizzontali. • Cantierizzazione. Blocco C: solaio del seminterrato. permettendo di rispettare comodamente i tempi di consegna previsti contrattualmente in 24 mesi.produrre ASSOBETON 8 9 zione Solai e Doppia Lastra di ASSOBETON presso l’istituto Giordano di Bellaria ed il laboratorio CSI di Bollate. le operazioni di messa in opera e completamento in cantiere sono limitate alla sola posa delle armature di completamento. in quanto offre: • Semplicità e prestazioni strutturali. assicurando i massimi livelli possibili di sicurezza senza oneri o complicazioni che rallentino le fasi di messa in opera. Le lastre consentono. Blocco C: particolari di alcuni nodi t rave-pilastro dopo la posa dell’armatura integrativa Figura 9. oggi. riducendo di fatto i margini di errore. l’Eurocodice 8 e le NTC 2008 richiamano spesso l’esigenza che una struttura soddisfi questi tre requisiti. risulta essere tra le soluzioni più economiche e funzionali presenti sul mercato e perfettamente adeguato a soddisfare tutte le prescrizioni richieste per gli impalcati. il calcolo è quello tipico di un elemento in cemento armato il cui comportamento e la cui progettazione sono largamente consolidati ed apprezzati. La certificazione REI è stata assicurata dal progettista generale mediante metodo tabellare. in zona simica e non. Nel caso in esame. è possibile lasciare il calcestruzzo della lastra inferiore a vista con risultati esteticamente pregevoli. Blocco C: particolari di alcuni nodi trave-pilastro a posa delle lastre prefabbricate completata 10 75 . e s.Solai a travetti e blocchi . in accordo con la Direttiva 89/106/CEE “Prodotti da costruzione”.). purché rientranti nella UNI EN 15037-1. che il Direttore dei Lavori..i. l’immissione sul mercato e l’impiego nelle opere dei travetti sono possibili soltanto se questi sono in possesso della Marcatura CE. anche copia del Certificato del Controllo di Processo di Fabbrica (Certificato FPC) rilasciato dall’Ente Notificato ai produttori stessi. A seguito dell’entrata in vigore della Marcatura CE. n. classi e/o famiglie previsti in detta documentazione.p. per i materiali e prodotti ad uso strutturale recanti la Marcatura CE. il vecchio deposito presso il Servizio Tecnico Centrale per la produzione in Serie Dichiarata o Controllata non è più applicabile a tale tipologia di manufatti e pertanto non potrà più essere richiesta e fornita la Dichiarazione di Origine prevista dal precedente ordinamento nazionale. ospedali. nuove Norme Tecniche per le Costruzioni. ecc. PO Box 21. Occorre sottolineare che il DM 14. che dispone la Marcatura CE dei travetti prefabbricati per solai in c. B-1050 45PJ76 / 07 0123 – CPD – 0456 EN 15037-1 Nome o marchio identificativo ed indirizzo registrato del produttore Numero di identificazione e ultime due cifre dell’anno in cui è stata applicata la marcatura Numero del certificato di conformità dell’FPC Numero della presente norma EN 1 •industrie manufatti cementizi . Ciò vale per tutti i travetti.76 produrre ASSOBETON Marcatura CE obbligatoria per tutti i travetti per solaio immessi sul mercato dal 1° gennaio 2011 Il 1° gennaio 2011 è terminato il periodo transitorio della norma europea armonizzata UNI EN 150371:2008 (Prodotti prefabbricati di calcestruzzo . A partire da tale data.2008. Si suggerisce ai professionisti incaricati della Direzione Lavori di richiedere. I prodotti coperti dalla norma sono comunemente impiegati come parte strutturale di orizzontamenti quali solai e coperture di edifici (comprendenti edifici residenziali. In tabella 1 si riporta un breve elenco dei prodotti rappresentati dalla Sezione Solai e Doppia Lastra di ASSOBETON con relative norme armonizzate e data di entrata in vigore dell’obbligatorietà della marcatura: Figura 1.Parte 1: Travetti). per ogni diverso prodotto. unitamente alla Dichiarazione di Conformità del produttore.m.a.01. Esempio di etichetta Esempio di etichetta semplificata semplificata Marcatura di conformità CE consistente nel simbolo CE indicato dalla direttiva 93/68/CEE AnyCo Ltd.n° 18 . richiede. Sarà inoltre onere del Direttore dei Lavori verificare che tali prodotti rientrino nelle tipologie.1993. Il Direttore dei Lavori è quindi tenuto a rifiutare le eventuali forniture di prodotti non conformi o non marcati CE. indipendentemente da quali siano la loro destinazione d’uso e la loro tipologia. 246.04. si accerti della presenza della Marcatura CE stessa e richieda ad ogni fornitore. edifici commerciali e pubblici come scuole. I progettisti debbono prescrivere nei propri Capitolati solo e soltanto prodotti dotati della Marcatura CE e definire coerentemente le specifiche tecniche e le caratteristiche dei materiali/prodotti negli elaborati progettuali. la Conformità alla parte armonizzata della specifica norma europea. recepita in Italia dal DPR 21. in fase di accettazione dei prodotti.a. e c. it • Segreteria Tecnica m. della Dichiarazione di Conformità del produttore e del Certificato del Controllo di Processo di Fabbrica emesso dall’Ente Notificato.# Figura 2. emendata dalla Direttiva 93/68/CEE del Consiglio delle Comunità Europee del 22 Luglio 1993. realizzato presso lo stabilimento di Via .CPD).industrie manufatti cementizi• 77 . delle regole e dei provvedimenti amministrativi degli Stati membri inerenti i prodotti da costruzione (Direttiva Prodotti da Costruzione .. da completarsi in opera con getto di calcestruzzo integrativo per la realizzazione di solai compositi. Il sottoscritto _______________. Italia. Fac-simile Dichiarazione CE Fac-simile DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ CE Dichiarazione CE UNI EN 115037-1:2008 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo Solai a travetti e blocchi . che deve essere invece espressamente richiesta al produttore. n. in qualità di Legale Rappresentante della Nome azienda e ragione sociale dichiara che il prodotto Travetti prefabbricati (bausta) avente o meno elementi di alleggerimento.. Legale Rappresentante Titolo e nome Il 2 # info Per maggiori informazioni riguardo alla Marcatura CE dei prodotti rappresentati dalla Sezione Solai e Doppia Lastra di ASSOBETON • [email protected]. Tabella 1. e del sistema di autocontrollo della produzione implementato dall’azienda.it n° 18 .. rilasciato dall’Ente Notificato.produrre ASSOBETON Lastre per solai UNI EN 13747+A2:2010 dal 01/05/2008 Lastre per impalcati da ponte UNI EN 15050:2007 dal 01/02/2009 Travetti UNI EN 15037-1:2008 dal 01/01/2011 Elementi da parete UNI EN 14992:2007 dal 01/05/2010 Muri di sostegno UNI EN 15258:2009 dal 01/01/2011 Al collaudatore competerà il controllo dei materiali utilizzati con la verifica dell’evidenza della Marcatura CE dei prodotti per i quali è obbligatoria. – CAP Città. sulla base del Certificato di Controllo della Produzione in Stabilimento numero 0123 – CPD – 0456.Parte 1: Travetti In conformità alla Direttiva 89/106/CEE del Consiglio delle Comunità Europee del 21 Dicembre 1988 sull’armonizzazione delle leggi. che deve essere presentata ad ogni consegna ed un esempio di Dichiarazione di Conformità (Figura 2). Provincia. .. Elenco dei prodotti della Sezione Solai e Doppia Lastra di Assobeton A titolo esemplificativo si riporta in Figura 1 un esempio di Marcatura CE accompagnatoria. . è conforme alle disposizioni dell’Allegato ZA della norma UNI EN 15037-1:2008 – “Travetti” La presente dichiarazione è valida fino a quando non vengano significativamente modificate le condizioni stabilite nelle norme armonizzate richiamate o le condizioni di produzione nella fabbrica od il controllo della produzione di fabbrica stesso. 205/2010 in vigore dal 26. di tutela delle acque dall’inquinamento • PARTE QUARTA Norme in materia di gestione dei rifiuti . 152/06 .bacini di decantazione . riguardo le acque di scarico ed i rifiuti.filtro-pressa fanghi di decantazione.n° 18 .Lgs.processo di chiarificazione e recupero delle acque . è contenuta nel D. 152/06.al Comune se lo scarico è in pubblica fognatura . Pensare ad uno smaltimento “tal quale” non ha senso.2010. •industrie manufatti cementizi . Il tipico impianto di recupero per le acque di processo (es: lavaggio di autobetoniere.Lgs. Recupero delle acque di processo (lavaggio impianti / attrezzature) Per “scaricare” le acque di processo in fognatura o in un corso d’acqua superficiale è necessario che le stesse rispettino i limiti previsti nelle tabelle dell’Allegato 5 alla Parte Terza .Modificata dal D. 152/06 nelle seguenti sezioni: • PARTE TERZA Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione. mescolatori e benne) è costituito dalle seguenti parti: . deve essere inoltrata specifica richiesta di autorizzazione allo scarico all’Ente competente: . che alla luce della legislazione vigente contenuta nel D. non possono essere immessi in corsi d’acqua o su terreni senza un opportuno trattamento preliminare.Lgs.Testo Unico Ambientale. Nelle Tabelle 1 e 2 si analizzano i flussi dei materiali in ingresso e in uscita di un processo di produzione del calcestruzzo.12. ad oggi.Limiti di emissione degli scarichi idrici del D.Lgs.78 produrre ASSOBETON Massimo Lapi. Pertanto risulta necessario dotarsi di sistemi di recupero che permettano sia il rispetto delle norme ambientali sia un risparmio economico nella gestione di questi scarti / rifiuti di produzione. essendo classificati come rifiuti. pompe.alla Provincia in tutti gli altri casi. La normativa vigente. STUDIO LAPI IL RECUPERO DELLE ACQUE DI PROCESSO E DEGLI SCARTI DI CALCESTRUZZO Durante la produzione dei manufatti in calcestruzzo ci si scontra con la problematica delle acque di processo e degli scarti di calcestruzzo. visti gli elevati costi che si dovrebbero sopportare. Inoltre essendo acque decadenti da un processo industriale. In questo modo si ottengono rifiuti costituiti da fanghi di decantazione. Nelle vasche. possono essere immessi sul mercato e/o impiegati dalla stessa azienda nella centrale di betonaggio attigua all’impianto di lavaggio. in modo da separare e lavare gli aggregati per diverse granulometrie (ghiaie e sabbie impiegate nella preparazione del calcestruzzo).Fanghi da trattamento in loco In generale le acque torbide confluiscono nelle vasche di decantazione attraverso una linea di tubi. vagliatura e lavaggio degli inerti. vengono captate attraverso boccagli di sfioro e convogliate nel bacino di raccolta delle acque chiare per essere reinserite nel sistema produttivo. Recupero degli scarti di calcestruzzo L’impianto per il recupero degli scarti di calcestruzzo / 2 o aggregati consiste nella frantumazione.produrre ASSOBETON Processo di produzione del calcestruzzo MATERIALI IN INGRESSO MATERIALI IN USCITA Aggregati Aggregati di scarto Cemento Fanghi Acqua Acqua di lavaggio Calcestruzzo di scarto indurito 1 Possibile recupero tramite impianto di trattamento Residui di produzione Classificazione rifiuto Aggregati di scarto Calcestruzzo di scarto indurito 170904 . Il materiale residuale della lavorazione è costituito esclusivamente dalle acque torbide di lavaggio che vengono convogliate nell’impianto di recupero acque di processo di cui sopra. le acque di lavaggio subiscono un processo di decantazione e. Minore acquisto di materia prima Minori costi di smaltimento rifiuti Minore impatto ambientale Ulteriore fonte di ricavo Risparmio acqua pulita > 50% Minori costi uso acqua da rete Minore impatto ambientale di recupero / riciclo degli scarti 3 79 .industrie manufatti cementizi• Tabella 3.Rifiuti da costruzione o demolizione Inerti lavati per riutilizzo in loco o venduti Acqua di lavaggio Soluzioni acquose di lavaggio Acqua depurata per riutilizzo per lavaggio o impasti Fanghi di pulizia da vasche Fanghi da filtro-pressa 060503 . una volta chiarificate. I rifiuti che si ottengono sono costituiti da fanghi di decantazione. # Tabella 1. Classificazione del rifiuto e indicazione del possibile riutilizzo Vantaggi di un sistema di recupero/riciclo degli scarti Materiale Destinazione Vantaggi di un sistema Vantaggio economico Recupero inerti lavati • Riutilizzo in loco • Vendita • • • • Acqua depurata • Riutilizzo per lavaggio • Riutilizzo in impasti • • • n° 18 . Gli inerti vagliati e lavati. Flussi dei materiali in ingresso e in uscita per il processo di produzione del calcestruzzo Tabella 2. Presidente del Master in Civil Engineering Direttore del Centro Interdipartimentale Edilizia e Costruzioni Università di Bologna Fotografando questo codice puoi collegarti col tuo telefono direttamente al Sito Stanno giungendo i primi rapporti dalla Nuova Zelanda sul disastroso terremoto che ha colpito la città di Christchurch lo scorso 22 febbraio 2011. costruzioni che vedevano difetti di progettazione o di realizzazione. anche in questo caso il sisma ha avuto l’epicentro sotto una delle città principali della Nuova Zelanda e. non si è instaurato il comportamento scatolare della costruzione che rappresenta la più importante risorsa strutturale delle costruzioni in muratura. Per quanto riguarda invece i collegamenti. In particolare. Molti collassi e danni hanno riguardato anche le costruzioni in legno della periferia. i primi rilievi hanno evidenziato come. La parte storica della città (downtown). quali appunto gli edifici storici de L’Aquila (escludendo chiaramente gli aggregati urbani storici della città. Il terremoto ha avuto caratteristiche molto simili a quello che ha colpito L’Aquila nel 2009. Lo spessore delle pareti spesso è anche più ridotto rispetto a quello di edifici antichi con analoghe caratteristiche tipologiche in Italia. È quindi evidente che tipologie di strutture 15 •industrie manufatti cementizi .18º secolo. considerare anche le parti non strutturali quali elementi che devono subire danni limitati a seguito di un sisma.n° 18 . di fondamentale importanza per la resistenza di tali fabbricati alle azioni orizzontali. ha avuto conseguenze veramente gravi. per le costruzioni prefabbricate. Non sono ancora disponibili informazioni riguardo il comportamento delle costruzioni mediante elementi prefabbricati in calcestruzzo. in quanto sono questi che impegneranno i collegamenti con le parti non strutturali.3 nella scala Richter) a quello che aveva colpito la zona qualche mese prima. questi devono essere in grado di assorbire gli spostamenti e/o le forze conseguenti agli spostamenti della struttura. tipologia strutturale molto frequente in Nuova Zelanda. Questa tipologia di costruzione ha subito in molte parti della città gravissimi danni. che non trovano un riscontro analogo in Nuova Zelanda). Molti collassi sono dovuti alla mancanza di idonei sistemi di controventamento. pur essendo inferiore (6. la crisi di questi ultimi. possa portare al collasso dell’intero fabbricato. qualora non sia assicurata una corretta gerarchia delle resistenze tra travi e pilastri. e comunque in numero decisamente inferiore rispetto alle costruzioni in muratura e legno. In questo secondo caso. è costituita principalmente da fabbricati in muratura. Per quanto riguarda le costruzioni in calcestruzzo armato. essendo gli orizzontamenti e le coperture tipicamente realizzati in legno. con danni usualmente limitati alle porzioni non strutturali ed al collegamento di queste con le strutture portanti del fabbricato (pilastri e travi prefabbricate). a causa della presenza di travi eccessivamente resistenti. nell’ottica di ricercare prestazioni sempre migliori delle costruzioni anche in condizioni eccezionali (danni alle parti non strutturali possono sempre essere causa di ingenti perdite economiche). sia per quanto riguarda gli edifici storici che l’edilizia comune. è sempre più necessario. Tuttavia. soprattutto per le costruzioni a più piani. le cui costruzioni risalgono ad un paio di secoli fa. che durante il terremoto de L’Aquila hanno mostrato ottime prestazioni dal punto di vista strutturale. come a L’Aquila. a causa del ridotto spessore delle pareti e dell’assenza di idonei collegamenti delle pareti a livello di piano. risalenti al 14º . Marco Savoia. È risultata così confermata l’importanza di una delle regole fondamentali di progettazione delle strutture in calcestruzzo armato in zona sismica. tipicamente blocchi squadrati o laterizio.80 sezione attualità ASSOBETON ATTUALITÀ PRECAST TODAY Prefabbricazione e terremoti Prof. Anche le conseguenze di tale sisma sulle costruzioni di Christchurch ricordano molto quanto accaduto alla città de L’Aquila. A tale fine è necessario perseguire due obiettivi principali. Innanzitutto le strutture portanti devono essere progettate in modo tale da subire spostamenti limitati. i danni hanno riguardato. gli archi in calcestruzzo gettati in opera o costruiti a sbalzo e assoggettati a correzioni del regime statico mediante deformazioni impresse con martinetti. Chile).it/courses/A1101/ www.Videla (Pontificia Universidad Católica de Chile.attualità sezione ASSOBETON 1 2 prefabbricate. I formati computazionali per la time-dependent analysis proposti nel Corso corrispondono ai formati armonizzati avanzati sviluppati negli anni recenti. Italia) Domingo J. Mario Sassone (Politecnico di Torino. Alberta. # info: www. Canada). Italy). Il Corso riguarda i modelli computazionali avanzati per l’analisi nel tempo degli effetti strutturali delle deformazioni differite del calcestruzzo . Non c’è dubbio che il passaggio dal classico schema di strutture prefabbricate isostatiche a tipologie che prevedano un adeguato grado di rigidezza alle azioni orizzontali. USA) Gli altri docenti sono: Mamdouh M. fib. USA). Carreira (Chicago.it/creepanalysis . e al documento ACI 209.Torino. in fase di approvazione in seno al Comitato ACI 209 Creep and Shrinkage of Concrete. Esempi tipici sono i ponti di grande luce a travata o strallati costruiti in avanzamento. tenutosi a Brescia l’11-13 novembre 2010. Chiorino (Torino. rappresenta una imprescindibile evoluzione tecnologica delle costruzioni prefabbricate al fine di migliorarne le prestazioni ad ampio spettro.industrie industrie manufatti manufatti cementizi cementizi•• li di pre-codifica e codifica normativa (CEB. Carlos C.).nelle costruzioni complesse e eseguite per fasi in calce- struzzo armato e/o precompresso o composite in acciaio-calcestruzzo.T. nelle sedi internaziona- n° 18 15 -. El-Badry (University of Calgary. Honolulu.3R Analysis of Creep and Shrinkage Effects in Concrete Structures. 81 .con particolare riguardo a ritiro e viscosità . Robertson (University of Hawaii. ACI).polito. I lavori scientifici presentati al 18° Congresso dei tecnici dell’industrializzazione edilizia (C. CEN-Eurocodici. # Figura 1 Terremoto di Christchurch (NZ): collassi di costruzioni in muratura per la mancanza di adeguato collegamento a livello di piano Figura 2 Terremoto di Christchurch (NZ): Perdita di stabilità di costruzioni in legno per mancanza di sistemi adeguati di controventamento CORSO CISM Analysis of Creep and Shrinkage Effects in Concrete Structures 23-27 maggio 2011 CISM International Centre for Mechanical Sciences Udine con il patrocinio di ACI American Concrete Institute Coordinatori: Mario A.E. a cura soprattutto del primo dei due coordinatori del Corso. IL. che prevedono un certo grado di iperstaticità ed una adeguata rigidezza a livello di collegamento in fondazione (in fase di costruzione completata) risulteranno favorite. Calgary. torri ed edifici di grande e grandissima altezza con nuclei in calcestruzzo e colonne dello stesso materiale o in acciaio o miste. con particolare riferimento a CEB Model Code 1990 e relativi Manuali di applicazione 1984 e 1993. migliorando le proprie tecnologie e validandole con studi e prove sperimentali. in quanto capaci di assicurare spostamenti più limitati. fib New Model Code 2010 in fase finale di elaborazione. Eurocode 2-Parte 2: Ponti in calcestruzzo (Appendice K). hanno mostrato come la collaborazione con importanti centri e laboratori di ricerca italiani abbia consentito a molte aziende di raggiungere ottimi risultati in questo campo. HI. fib Structural Concrete Textbook 2010. Ian N. Santiago.cism. Non va poi dimenticato che il CNR è stato il luogo di incontro tra il mondo della ricerca e quello produttivo. 2) Qual è l’attuale politica normativa sul tema della qualificazione di nuovi materiali e di nuove tecnologie? Da qualche anno la Commissione Norme del CNR.a. avrebbe fatto sì che si raggiungesse l’assetto attuale con molta gradualità e molto prima. c. riconoscendo al CNR quel ruolo di trasferimento della ricerca che ne ha sempre contraddistinto parte dell’attività. La mia collaborazione con il Consiglio Superiore dei LL.Voglio solo ricordare le “Istruzioni per la progettazio- ne e l’esecuzione delle opere in cemento armato e cemento armato precompresso col metodo semiprobabilistico agli stati limite”.82 sezione attualità ASSOBETON DALL’UNIVERSITÀ INTERVISTA A FRANCO ANGOTTI. Mi piace ricordare che il Prof. in maniera del tutto autonoma. come è noto. Su questi aggiornamenti inoltre. Questi Documenti sono stati sotto- 15 •industrie manufatti cementizi .PP.a. fra gli altri. Fra i suoi vari impegni ricordiamo quello nell’ambito della normativa tecnica nazionale ed europea.n° 18 . con cui avevo collaborato per molti anni nel CNR. Si è trattato di un lavoro molto impegnativo che ha riguardato ben 58 Documenti. è più recente e risale agli anni in cui a dirigere il massimo organo tecnico dello Stato fu chiamato il Prof.a.. della fase propedeutica all’introduzione degli Eurocodici in Italia. Purtroppo. Attualmente la mia col- laborazione con il Consiglio Superiore dei LL.PP. durante la sua carriera ha ricoperto numerosi incarichi di rilievo sia dal punto di vista scientifico che accademico. il settore della prefabbricazione.p. ha potuto sottolineare le proprie specificità. (CNR-DT 200/2004) e le Istruzioni sulle strutture in calcestruzzo armato con barre di materiale composito fibrorinforzato (CNR-DT 203/2006).PP. Si è trattato di un ruolo fondamentale del CNR che il legislatore aveva ben compreso e cioè quello di legare il mondo della ricerca a quello istituzionale del Consiglio Superiore dei LL. e l’estensione alle strutture costruite con sistemi industrializzati. risale agli anni ’70 del secolo scorso. Pozzati disegnò un quadro di evoluzione delle nostre norme ufficiali nella direzione degli Eurocodici che. ha ripreso con vigore il suo ruolo di predisporre DocumentiTecnici avanzati sulle nuove frontiere che la ricerca. i Documenti sull’utilizzo di Compositi Fibrorinforzati nelle strutture di c. riguarda la definizione dei famosi “parametri nazionali” degli Eurocodici.. Si tratta.a. cioè al recepimento esclusivo di quei metodi già introdotti nei documenti CNR sopra citati. le famose CNR 10025/84 la cui prima edizione risale al 1982. della Commissione Norme per le opere in c. ma non solo. Professore ordinario di Scienza delle Costruzioni nella Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Firenze Prof. Un’apposita Commissione ha infatti concluso i lavori ed ha consegnato al Presidente del Consiglio Superiore dei LL. potrebbe descriverci le attività svolte per il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e per il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR)? La mia collaborazione con il CNR è di lunga data. il CNR era poi chiamato ad esprimere un parere esercitando così un forte stimolo all’innovazione. per esempio. come sappiamo. e c. Ho fatto parte. col compito di Segretario Tecnico. pubblicate nel 1978 in forma sperimentale sottoposta ad inchiesta pubblica e in forma definitiva nel 1982. Nel nostro siamo prossimi alla conclusione. sempre più velocemente offre al mondo delle costruzioni. come è noto. ci sono voluti ben 26 anni per giungere alle Norme Tecniche per le Costruzioni del 2008. In particolare. se fosse stato realizzato dai suoi successori. che per tanti anni si è occupata della elaborazione di Istruzioni e Documenti di studio che hanno sempre anticipato l’aggiornamento delle nostre norme tecniche ufficiali. È stata la sede dove.PP. Franco Angotti Università di Firenze 1) Professore. Ricordo. Piero Pozzati. una proposta di “parametri nazionali” per tutti gli Eurocodici. È un lavoro che si sta svolgendo in tutti i paesi dell’Unione Europea.p. per le Strutture in Calcestruzzo.I. L’auspicio è che il Consiglio Superiore dei LL. è quella dell’aggiornamento normativo attraverso l’evoluzione degli Eurocodici. un approccio alla progettazione strutturale attento alla sostenibilità ambientale. Con grande soddisfazione abbiamo constatato che le nuove Norme Tecniche hanno la medesima impostazione degli Eurocodici e sono fortemente coerenti con essi. ad esempio. Ricordo ad esempio le Linee Guida sul calcestruzzo strutturale ad alta resistenza.PP. Mi piace ricordare che l’iniziativa editoriale dell’A. con un ruolo di spicco della presenza italiana. Ad esempio. specie sui nuovi materiali e sulle nuove tecnologie. il Gruppo di Lavoro da Lei coordinato ha realizzato una nuova edizione dei due volumi della Guida all’uso dell’Eurocodice 2.P. tragga da questi Documenti.A. essendo questi considerati documenti di comprovata validità. ispirazione per un aggiornamento tempestivo delle norme ufficiali per tenere il passo con i tempi che richiedono assoluta attenzione all’innovazione. si tratta di Eurocodice 2 (EN1992-11) con inevitabili riferimenti all’Eurocodice sismico. sono in programma delle Linee Guida specifiche per il settore della prefabbricazione di elementi in c. ad esempio.attualità sezione ASSOBETON posti ad inchiesta pubblica.industrie industrie manufatti manufatti cementizi cementizi•• le nuove Norme Tecniche per le Costruzioni hanno visto la luce dopo la pubblicazione della prima edizione. ne garantiscano l’approvazione da parte dello stesso Consiglio. Da qual- che anno ha inaugurato la strada delle Linee Guida che si si sono rivelate strumenti molto utili per indirizzare la progettazione verso soluzioni che.C. Questa attività è svolta coinvolgendo l’intera comunità scientifica nazionale e ciò rappresenta un indubbio punto di forza. per le Strutture in Calcestruzzo ha in corso altre iniziative editoriali? Da circa un anno sto coordinando due gruppi di studio che stanno preparando due volumi che hanno come obiettivo quello di favorire l’uso delle nuove Norme Tecniche. Così come si potrebbe favorire l’uso di nuovi materiali e di nuove tecnologie.C. in qualche modo.A. seppure con il filtro delle norme nazionali. di Linee Guida sull’impiego degli FRP. avendo ripristinato una vecchia tradizione del CNR. poter disporre di Linee Guida sul calcestruzzo con aggregati riciclati per incoraggiarne l’utilizzo entro limiti un po’ più ampi di quelli oggi previsti dalle Norme Tecniche. Se ne avvantaggerebbe molto l’ambiente e. in genere. si inserisce nel programma di diffusione dell’uso degli Eurocodici da parte di tecnici e professionisti. 4) Nell’ambito della Commissione di Studio A. 3) Fra le diverse iniziative del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Potrebbe descriverci i contenuti e le motivazioni che hanno portato alla redazione di una nuova edizione? L’esigenza di una nuova edizione dei due volumi deriva dal fatto che n° 18 15 -. proprio su uno degli argomenti di studio del CNR è stato avviato in seno al TC250 del CEN lo studio di un Eurocodice sull’impiego dei materiali fibrorinforzati. Questo fatto ha consigliato la redazione di una nuova edizione nella quale è stato sottolineato questo virtuoso intreccio tra Eurocodici e NTC.P.I. Si tratta di un Commentario alle Nuove Norme ¬ 83 .P.a. con emanazione. anticipando gli Eurocodici. molti dei quali sono stati anche tradotti in inglese.? Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici è sempre molto cauto nell’introduzione di nuovi materiali e nuove tecnologie per la grande responsabilità che ha nei confronti della sicurezza e della pubblica incolumità. La strada che oggi sembra affermarsi. Pertanto i progettisti italiani sono stati messi nelle condizioni di poter utilizzare gli Eurocodici. nel nostro caso. Naturalmente.A. Sarebbe importante.I. 5) La Commissione di Studio A. però.C. n° 18 . in fase di completamento.I.Materiali • Adeguamento sismico II° sottotema: Impiego dei Nuovi Calcestruzzi Srutturali Programma RELAZIONE DI APERTURA La tendenza di sviluppo della progettazione dei ponti in Cina Airong CHEN RELAZIONI GENERALI Recupero delle strutture esistenti .it 15 •industrie manufatti cementizi .P.F 06 420 10 760 info@associazioneaicap. Luciani” di Padova. che verranno distribuiti agli Iscritti al momento della registrazione. MASIELLO E.00187 ROMA T 06 42 74 04 48 . L’evento come consueto sarà caratterizzato dalla presentazione di una relazione di apertura. 6) Nella sua attività scientifica e di ricerca. e c. BIANCONI . PUBBLICAZIONI A. suddivise secondo i sottotemi del Congresso. su alcune tipologie di collegamenti.I.A. Tema del Congresso Le prospettive di sviluppo delle opere in C.A. Un altro argomento ha riguardato ricerche sul comportamento meccanico di materiali ed elementi strutturali in calcestruzzo ad alta resistenza ed autocompattante. ha anche affrontato lo studio teorico/ sperimentale di elementi prefabbricati.associazioneaicap. nel terzo millennio Padova 19 -21 maggio 2011 A due anni dal precedente convegno nazionale dell’associazione. Lo studio ha visto una prima fase di analisi numeriche agli elementi finiti in campo non lineare di edifici prefabbricati ad un piano e a due piani a cui è seguita un’indagine sperimen- tale.materiali adeguamento sismico Camillo NUTI Impiego dei nuovi calcestruzzi strutturali Luigi BUZZI RELAZIONI SU INVITO Evoluzione della progettazione dei ponti e degli interventi sull’esistente Mario Paolo PETRANGELI Problematiche sulla progettazione e costruzione del grattacielo Burj Khalifa di Dubai Andrew DAVIDS L’ A. RAIMONDI Via Barberini 68 .a. # Giornate aicap 2011 Le prospettive di sviluppo delle opere in c.84 sezione attualità ASSOBETON Tecniche limitatamente ai capitoli relativi alle costruzioni in calcestruzzo armato e composte acciaio calcestruzzo anche in presenza di azioni sismiche e di un secondo volume dedicato ai Dettagli Costruttivi delle strutture in c. da relazioni generali. Ai partecipanti alle “Giornate” verranno distribuiti due nuovi volumi attualmente in corso di redazione da parte degli appositi gruppi di studio AICAP: • Dettagli costruttivi per le strutture in calcestruzzo • Il commentario alle NTC08 SEGRETERIA ORGANIZZATIVA V. Questi due volumi dovrebbero vedere la luce entro il prossimo mese di maggio. si svolgerà presso il Centro Congressi “A. Attualmen- te sono in corso progetti di ricerca o convenzioni? Da alcuni anni seguo progetti di ricerca teorico-sperimentali su temi nati da esigenze di innovazione nel campo della prefabbricazione. le giornate aicap 2011.it www.azioni e sicurezza . Si tratta di due temi di ricerca coordinati con altre sedi universitarie e che hanno visto il supporto determinante dell’Industria della prefabbricazione. Uno dei temi affrontati è stato quello relativo al comportamento sismico dei collegamenti nelle strutture prefabbricate.P.p.C.A.R.C. relazioni su invito e da una serie di memorie articolate in tre sessioni parallele.a. in Europa Premio ECSN (European Award for Excellence in Concrete Regulations): MAXXI Centro di Arte Contemporanea Giorgio CROCI Evoluzione delle norme europee: Model Code 2010 Giuseppe MANCINI TAVOLE ROTONDE E DIBATTITI Evoluzione del software alla luce delle nuove Norme Tecniche 2008 Coordinatore: Giovanni ANGOTTI Le NTC 2008 a due anni dalla loro entrata in vigore Coordinatore: Marcello MAURO ATTI Le memorie delle “giornate aicap 2011” saranno pubblicate negli Atti del Congresso. quest’anno dedicata alla Cina con particolare riferimento alla tendenza di sviluppo della progettazione dei ponti..a. attraverso prove sperimentali sia sul materiale che su elementi strutturali quali colonne snelle e travi inflesse. nel terzo millennio Sottotemi del Congresso I° sottotema: • Recupero delle strutture esistenti • Azioni e Sicurezza . . aprile. # info: per scaricare l’intero testo del decreto: www.I. . marzo. dalle ore 08.P.dalle ore 16.dalle ore 07.00 del 15 agosto.00 del 29 luglio.dalle ore 16.R.00 del 6 gennaio. . ai sensi dell’art.dalle ore 07.00 del 1° novembre. . per il trasporto di cose.dalle ore 07. . (Associazione Laboratori di Ingegneria) ed ASSOLIG (Associazione dei Laboratori di Ingegneria e Geotecnica). Daniela Ricci .00 alle ore 23.segretario • ing. .00 del 23 luglio.00 alle ore 22.00 alle ore 24.dalle ore 07. novembre e dicembre. .00 alle ore 24.00 alle ore 22.it . .00 alle ore 24. maggio.G.00 alle ore 22. dalle ore 07.: rinnovato il Consiglio Direttivo L’A.vicepresidente • dott.00.L.00 del 5 agosto alle ore 23.00 alle ore 23. .mit.00 alle ore 22.00 alle ore 22.industrie industrie manufatti manufatti cementizi cementizi•• Gli incarichi per il prossimo triennio sono così distribuiti: • dott.00 alle ore 22. .00 alle ore 16. Donatella Pingitore . .dalle ore 08.associazionealig. è l’associazione che riunisce la maggioranza dei laboratori autorizzati dal ministero delle II.dalle ore 07. Pietro Cardone .dalle ore 16. .dalle ore 08.attualità sezione 85 Foto F.dalle ore 08.00 alle ore 23.00 alle ore 22. ottobre.00 alle ore 23. .dalle ore 08.dalle ore 07. . è entrato in vigore il calendario dei divieti di circolazione.00 del 29 ottobre. e TT. .00 del 2 luglio. tutte le domeniche dei mesi di giugno. 304 del 30 dicembre 2010.00 del 26 dicembre.00 del 1° gennaio. . . n° 18 15 -.00 alle ore 22.dalle ore 07.00 del 20 agosto.dalle ore 08. .consigliere # info: www.G.presidente • ing.dalle ore 16. fuori dai centri abitati.dalle ore 07.00 alle ore 23.dalle ore 14.00 alle ore 22. . nata il 1° gennaio 2010 dalla fusione delle associazioni A. febbraio.5 tonnellate. Tiziano Vicenzetto . Si riporta di seguito il calendario di tali divieti rimandando al testo del decreto per tutte le regole circa le deroghe: tutte le domeniche dei mesi di gennaio.00 del 22 aprile. agosto e settembre. 380/2001 per le prove sui materiali da costruzione e geotecniche.00 alle ore 24. . luglio.00 alle ore 24.00 del 7 dicembre. 59 del D. di massa complessiva massima autorizzata superiore a 7.00 del 9 luglio.tesoriere • ing.00 alle ore 22.00 del 30 luglio.L.00 alle ore 24.dalle ore 16. .00 del 23 aprile.00 del 8 dicembre. .00.I. .00 del 16 luglio.00 del 27 agosto.gov. .00 del 6 agosto.dalle ore 08.dalle ore 07.00 alle ore 23.00 del 12 agosto.00 del 2 giugno. .00 del 25 aprile.00 alle ore 22.L. Ferri ASSOBETON Circolazione: pubblicato il calendario dei divieti previsto per il 2011 Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n.00 alle ore 23.00 del 24 dicembre. (Associazione Laboratori Ingegneria e Geotecnica).dalle ore 08.dalle ore 07.it A. previsto per l’anno 2011 e destinato ai veicoli e ai complessi di veicoli.I.dalle ore 08.00 del 23 dicembre.00 del 13 agosto.00 alle ore 22.dalle ore 16.Vincenzo Venturi . da cantiere e per l’edilizia che ha chiuso cinque giorni di esposizione.3 miliardi di edifici di ogni genere. non per delocalizzare ma per presidiare direttamente quello che sarà il mercato strategico dei prossimi anni. a conferma della vocazione internazionale della rassegna. di cui è il più grande consumatore mondiale. l‘Europa il 15%. ad esempio nella produzione di cemento. Il seminario. Oltre 4mila le visite della versione “mobile” (per cellulari e IPhone di ultima generazione). con il 45% della domanda globale. il Nord America il 13% e l‘India il 5%. l’associazione ASSOBETON e ATECAP in collaborazione con il Samoter hanno voluto promuovere un evento che mettesse in luce proprio le caratteristiche “sostenibili” del materiale calcestruzzo. Circa 2000. inoltre. tradotto in 10 lingue. che sempre più spesso trasferiscono i loro siti produttivi in Asia. ideati dagli organizzatori in stretta collaborazione con gli espositori e le Associazioni di categoria presenti. Appuntamento con il mercato La crisi finanziaria globale e l‘affermarsi di nuovi colossi. da 37 paesi. pari a oltre 11 mila. e il solo settore delle costruzioni brucia in un anno il 30% dei 3 miliardi di tonnellate di carbone consumate dal Paese. Sulle tecniche di recupero e sugli aspetti più tecnologici sono invece intervenuti Fausto Arona (ASSOBETON) e Angelo Masci (ATECAP) che descrivendo le proprie esperienze. I numeri in questo caso dicono più delle parole: ogni anno in Cina si costruiscono 2. Un grande interesse per la manifestazione e stato sottolineato anche dal numero di pagine visitate sul sito. per il 20 % europea. che ha segnato un 43% di visite in più rispetto al 2008. # 15 •industrie manufatti cementizi . il salone triennale delle macchine movimento terra. per il 18% cinese e per il 3% indiana. Ha chiuso il 6 marzo la 28^edizione del Salone Triennale Una rinnovata fiducia da parte delle imprese del comparto edile emerge dalla 28^ edizione di Samoter.n° 18 . EVENTO ASSOBETON . Un approfondimento degli argomenti trattati dalla normativa è contenuto nell’articolo di Massimo Lapi presente in questo numero della rivista a pagina 78. 2 milioni. 98 mila visitatori. Se nel 2005 la domanda mondiale di construction equipment era per il 28 % nord americana. hanno mostrato quelli che sono quotidianamente gli aspetti e le problematiche ambientali connessi al recupero del calcestruzzo reso e delle acque di lavaggio reinserite all’interno dello stesso processo produttivo. India e Brasile nell‘economia mondiale spostano il baricentro dei mercati. È il colosso cinese a condizionare il mercato e questo non ha ricadute solo sulle vendite ma anche sulla localizzazione delle imprese. 9% in Giappone e 8% negli Usa) e nel solo biennio 2008-2009 il governo del colosso asiatico ha impegnato oltre 220 miliardi di euro per nuove infrastrutture.86 sezione attualità ASSOBETON SAMOTER 2011: SOSTENIBILITÁ. come Cina. INNOVAZIONE E SICUREZZA FIRMANO UN’EDIZIONE CHE HA SFIORATO LE 100 MILA PRESENZE Segnali di ripresa nel settore macchine movimento terra. quello della SOSTENIBILITÁ. I dati sono confortanti: 900 espositori. da cantiere e per l’edilizia.atecap ASSOBETON Seminario “Calcestruzzo sostenibile: il recupero del calcestruzzo reso e delle acque di processo alla luce della nuova direttiva rifiuti” Seguendo uno dei fili conduttori di tutta la manifestazione. in particolare verso la Cina. seminari e corsi di formazione. La Cina investe ogni anno una cifra pari al 18% del proprio Pil nelle costruzioni (11% media UE. con una tendenza positiva delle presenze di operatori stranieri. i partecipanti ai 50 convegni. Un risultato importante. dibattiti e affari. tenutosi venerdì 3 marzo scorso presso la Sala Puccini del Centrocongressi Arena è stato dedicato non solo all’approfondimento delle tecniche di recupero del calcestruzzo non utilizzato e delle acque di processo ma anche agli aspetti più strettamente normativi soprattutto alla luce della nuova direttiva rifiuti. Una fiera ricca di anteprime. Le vendite dei macchinari da cantiere si stanno spostando verso est. solo quattro anni dopo le percentuali sono stravolte: la Cina ha il 43%. s a m o t e r . Ci vediamo nel 2014 per il 29° Samoter! rental area sponsored by 28th International Triennial Earth-moving and Building Machinery Exhibition 2nd . Italy patronised by MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO w w w . interessi e attività capaci di dare nuova energia al settore. ai quasi 100 mila visitatori.6th March 2011 Verona. ricca di iniziative. a tutta l’organizzazione e alle associazioni di categoria che hanno reso possibile una fiera vivace. c o m demo area .a touch of respect Focus 2011 Sustainable Construction earth-moving components vehicles concrete road drilling quarrying lifting 900 volte grazie Grazie ai 900 espositori. Quale ruolo più importante potremmo auspicare di assumerci. La nostra visione. delle nostre opinioni politiche e del nostro stile di vita. Solo con la partecipazione del nostro settore. come già stiamo facendo. consumatori e produttori. Le sfide del mondo di domani. la battaglia per la salvaguardia del pianeta può essere vinta. fornitori del settore. come il raggiungimento di un adeguato equilibrio ambientale e le istanze sociali ad esso correlate. ovunque in Europa”. saldamente al passo con le esigenze della società. la curiosità e l’approccio scientifico. partner e clienti. il nostro. la lotta per continuare a garantire il libero scambio e l’armonia economica è di nuovo aperta. L’evento richiamerà gli operatori di tutta la filiera: produttori di manufatti cementizi. In secondo luogo. e coinvolge ambiti come l’eccellenza della produzione e della qualità dei prodotti. coloro che hanno un ruolo attivo nella promozione del nostro modello di business. mettendo in evidenza diverse criticità che insieme dobbiamo affrontare e superare. ma per tutti. ora e in futuro. Stiamo dando un notevole contributo al ripristino dell’equilibrio am- La città di Cannes ospiterà il 16 e il 17 giugno 2011 la ventesima edizione del Congresso Internazionale BIBM. che la nostra visione è utile non solo per il nostro settore. nata con l’Illuminismo e basata sulla generosità. in primo luogo. Ciò riguarda. durante il Congresso dimostreremo che stiamo affrontando il futuro con la determinazione che serve per vedere oltre l’orizzonte. # •industrie manufatti cementizi . Sono previsti interventi e momenti di discussione dedicati agli sviluppi recenti e futuri di un settore. con le conseguenze ad ampio raggio che ciò comporta. alla costruzione del mondo? I nostri prodotti e i nostri processi produttivi sono tra quelli con il minor impatto ambientale su mari. rimane ancora senza eguali nel mondo odierno e per noi continua a costituire l’essenza di qualsiasi società civile.n° 18 . aggiornamenti e iscrizioni: www. saranno al centro del dibattito.bibmcongress2011. progettisti ed utilizzatori finali. se non quello di partecipare. la democrazia. suolo e atmosfera. imprese di costruzione. Informazioni. così come l’attenzione ai bisogni di cittadini. dei nostri metodi di produzione.com bientale e continueremo a farlo.Assobeton informa 88 88 ASSOBETON ASSOBETON ASSOBETON 20° Congresso Internazionale BIBM Cannes. 16-17 giugno 2011 Avere un ruolo nel nuovo ordine mondiale Pierre Brousse – Presidente BIBM Traduzione a cura della Redazione “Il mondo si è improvvisamente accorto che il suo centro di gravità si è spostato verso il Pacifico. l’innovazione e la tutela ambientale. Insieme ai nostri fornitori. Assobeton informa ASSOBETON ASSOBETON PROGRAMMA PRELIMINARE Giovedì. pianificazione urbana..Pierre Brousse. ecc. mobilità. le case passive in Francia. controllo delle risorse. 10:00 10:50 Tavola rotonda 2 Adattare le nostre soluzioni costruttive ad una società in rapido cambiamento Dati demografici. ecc. Antonio Tajani. sviluppo sostenibile. Presidente BIBM 9:15 10:00 Tavola rotonda 1 Costruire la città sostenibile di domani Un relatore di spicco discuterà dei problemi delle città nel nuovo contesto sociale e fornirà indicazioni sulla pianificazione urbana nel mondo di domani.)? 10:50 11:30 Pausa 11:30 12:15 Tavola rotonda 3 Aggiornare i nostri prodotti per aumentare la competitività del nostro businesses Le sfide che attendono l’Industria dei manufatti cementizi per accelerare i risultati e la competitività delle nostre imprese 12:15 1:00 1:00 2:30 Evento dimostrativo del dinamismo dell’Industria europea dei manufatti cementizi Lunch 14:30 15:15 Workshop 1 Soluzioni concrete per architetti e urbanisti Esempi vincenti di collaborazione fra committenza e produttori di manufatti cementizi. 12:45 15:00 Lunch n° 18 .industrie manufatti cementizi• 89 89 ..Vicepresidente della Commissione Europea. 15:30 17:00 Torneo di bocce 20:30 Cena di gala Venerdì. Responsabile per l’Industria e l’Imprenditoria. la società sta cambiando! Che impatto avrà questo sull’applicazione delle nostre soluzioni (metodi costruttivi. stili di vita. 16 giugno 2011 7:30 9:00 9:00 9:15 Registrazione congressisti Apertura dei lavori . al trattamento delle acque. 10:10 10:55 Workshop 4 Innovazione dei processi produttivi nell’Industria dei manufatti cementizi - Stato dell’arte - Panoramica delle recenti innovazioni (Industria e Fornitori) 11:00 11:25 Pausa 11:30 12:45 Tavola rotonda di chiusura Il calcestruzzo migliora la qualità della vita Il contributo specifico dell’industria dei manufatti cementizi al miglioramento della qualità della vita.. alla qualità dell’aria. Testimonianze degli utilizzatori finali riguardo al comfort acustico e termico. Conclusione dell’On. 17 giugno 2011 7:30 8:30 Welcome coffee 8:30 9:15 Workshop 2 La prevenzione dei rischi - Fuoco e Sismica negli Eurocodici - Progetto SAFECAST (Comportamento sismico delle strutture prefabbricate) 9:20 10:05 Workshop 3 Le performance energetiche delle nostre soluzioni costruttive Edifici a basso consumo energetico (LEB).. Positive Energy Buildings (PEB). Essere organizzati e presentarsi compatti è la chiave per massimizzare le possibilità di essere ascoltati! Ci vuole illustrare i dossier che lei segue come Parlamentare europeo? Quando sono stata eletta. Nella prima di queste due. la Commissione. perché con esse ascoltano gli imprenditori. ascolta le opinioni dei diversi attori interessati. è evidente l’importanza rivestita per il nostro settore dal coinvolgimento dell’Industria nel processo legislativo europeo. Ma l’iter non finisce qui: quando il dossier arriva al Consiglio. LARA COMI On. Tuttavia. e in particolare ASSOBETON. Ci sono tantissimi lobbisti che. che entra in modo particolare nel merito della salubrità e della prevenzione dei danni per stare tranquilli con tutto ciò che acquistiamo in Europa. nell’elaborazione della proposta. Tuttora il dossier sta proseguendo il suo iter. Ultima. di cui sono Vicepresidente. non ha senso che i consumatori britannici abbiano diritti diversi da quelli greci! Il quinto dossier che seguo riguarda il commercio: mi piacerebbe vedere. ho avuto la fortuna di poter entrare a far parte di due Commissioni molto vicine alla mia formazione. Si può invocare un disinteresse della stampa. per facilitare il suo complesso lavoro? Il meccanismo democratico prevede un rapporto diretto fra elettori ed eletti. Ricerca ed Energia). Allo stesso tempo. e continuo a seguirlo. vendite promozionali un po’ più libere e più flessibili alle esigenze di redditività dei commercianti invece che a leggi fisse e che non tengono conto delle particolarità settoriali o geografiche. Esserci permette di giocarsi le proprie carte nella fase di formulazione dell’impianto normativo che giungerà in Parlamento. problemi apparentemente creati •industrie manufatti cementizi . Si tratta di stabilire i criteri per fissare gli standard per le merci e i servizi prodotti e venduti nel mercato interno. È chiaro che il momento in cui il dossier si confronta con l’opinione popolare è il passaggio in Parlamento: i deputati sono eletti direttamente dal popolo e ad esso rendono conto nel momento delle elezioni. ogni giorno seguono i dossier di loro interesse e cercano di dire la loro in ogni fase del processo. Comi. Parallelamente. i deputati dovranno ascoltare le associazioni di categoria. A suo avviso. è la nuova politica sul turismo. nel mercato europeo. o forse sono stati i miei stessi colleghi. Sono anche interessata all’Ottavo Programma Quadro che stabilisce le priorità per il finanziamento della ricerca scientifica e tecnologica tra il 2014 e il 2020. quel rapporto è intermittente quando si tratta di eletti al Parlamento Europeo. entrano in gioco i Ministri competenti per ciascuno Stato membro e anche lì è importante far sentire l’interesse del territorio. o magari il fatto che alcuni dei provvedimenti adottati a Strasburgo acquistino efficacia legale solo dopo il recepimento da parte dei Parlamenti nazionali. visto che il territorio da cui provengo è fortemente interessato a questa tematica e costituisce l’asse portante del settore tessile a livello europeo. e ITRE (Industria. i lavoratori. Sono stata ben contenta di occuparmene.Assobeton informa 90 90 ASSOBETON ASSOBETON ASSOBETON IMC INTERVISTA L’ON. Se non c’è un che di scandalistico (percezione di sprechi. tra questi. mi sto occupando della direttiva che fissa i Diritti dei Consumatori in tutta Europa: se parliamo di mercato unico. c’è il dossier sulla sicurezza generale dei prodotti.n° 18 . dopo poche settimane è arrivata una proposta di regolamento sulla Nomenclatura dei Prodotti Tessili. tra i quali il più complesso è di certo quello relativo alla standardizzazione. tutti i portatori di interesse e. Per una serie di ragioni. quali IMCO (Mercato Interno e Protezione dei Consumatori). In seguito. per conto di associazioni di imprese. nelle legislature precedenti. associazioni di categoria o clienti per collaborazioni occasionali. Sta di fatto che per un Deputato europeo è difficile ottenere una copertura mediatica adeguata anche quando si lavora su temi di ampio interesse. Nei mesi successivi ho avuto modo di occuparmi di vari altri dossier. ma non in ordine di importanza. singole grandi aziende. Quale supporto potrebbero fornire le Associazioni di categoria. a impostare in questo modo il rapporto con gli elettori. va inteso anche l’indotto. a quale livello dell’iter è indispensabile essere presenti per incidere sulle decisioni che saranno assunte? L’iter ha le sue complessità e in ciascuna parte sarebbe opportuno essere presenti. Si parte dal presupposto secondo cui. è enorme: si passa da un mercato potenziale di 60 milioni di cittadini ad uno con 500 milioni. Poi.Assobeton informa ASSOBETON ASSOBETON da una norma europea o aumento della conflittualità). chiaramente. io terrei d’occhio le normative relative al risparmio energetico.industrie manufatti cementizi• 91 91 . in Portogallo come in Polonia. a me piacerebbe che le associazioni di categoria. quali capacità il politico abbia. i cittadini difficilmente vengono a conoscenza di quanto lavoriamo e di quali risultati portiamo a casa. in breve.. Ebbene. Qui entrano in gioco le vostre imprese. Quali sono i prossimi appuntamenti nell’agenda europea che possono interessare il nostro settore? Il Parlamento Europeo lavora sempre per le imprese. E che magari riescono anche a beneficiare di fondi per la ricerca nei vari programmi quadro. Ricerca ed Energia. Messico e Paesi dell’America Latina. È presidente delle «Donne del Pdl» della provincia di Varese. se risolva i problemi e. Siede anche nella Commissione Industria. Il beneficio. Nell’altra direzione. e nelle delegazioni per i rapporti con Russia. Ricopre la carica di Vice Presidente della Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori. aiutino a comunicare e a ristabilire quel rapporto diretto che da un lato permette al politico di confrontarsi con la base e dall’altro permette all’elettore di compiere delle scelte più consapevoli per migliorare la qualità dei politici e della politica. l’associazione può costituire il veicolo attraverso cui gli eletti comunicano ai propri elettori i contenuti del lavoro svolto. Ci sono in cantiere molte norme che hanno un impatto anche sulle imprese del vostro settore. incluse quelle associate ad ASSOBETON. si è laureata in Economia delle Imprese e dei Mercati internazionali all’Università Cattolica e si è specializzata presso la Bocconi in Management dei mercati internazionali e delle Nuove Tecnologie. invece. e in particolar modo quelle che rappresentano delle nicchie (settoriali o dimensionali). nel merito del vostro settore. In questo quadro. l’associazione dovrebbe saper individuare l’Istituzione che più di ogni altra abbia la capacità e la competenza di intervenire su quel tema.158 preferenze quando si è candidata al Parlamento Europeo per il Popolo delle Libertà nella Circoscrizione Italia Nord Occidentale (Piemonte – Valle d’Aosta – Lombardia – Liguria). # Lara Comi. Ha riportato 63. le associazioni di categoria possono costituire un anello della catena che lega gli elettori e gli eletti: se gli elettori si imbattono in un problema la cui soluzione è di competenza della politica. l’impresa che fa bene il proprio mestiere debba poter vendere in Sicilia come in Svezia. un migliore isolamento può portare a significative riduzioni dei principali indicatori di inquinamento. a maggior ragione quelle che fanno molta innovazione. saranno i diretti interessati a decidere se una determinata decisione abbia senso o meno. ma per la maggior parte si tratta di normative che puntano a realizzare un mercato interno senza barriere e con un elevato livello di concorrenza. n° 18 . per chi sa lavorare. Poiché il riscaldamento degli edifici ha un notevole impatto ambientale. possono contattare i loro eletti e passare attraverso un’associazione di categoria permette al politico di ottenere una misura di quanto il problema sia generalizzato e non di pochi singoli! Inoltre. nata a Garbagnate Milanese il 18 febbraio 1983. in un vero mercato unico europeo. Ha lavorato come Brand Manager presso la Giochi Preziosi. È un bel salto in avanti! Per entrare.. quanto sia applicabile. FORLÌ FC C.S.C.G.A.P.CE.A. PRODUZIONI SRL LIMBIATE MI A.MA.I.M. CEMENTO SPA CARINI PA CANOVA SPA FIORENZUOLA D’ARDA PC CAPPELLARI SRL POGGIO RUSCO MN CAPRESE SRL SERRAVALLE PO MN CASITALIA SPA SPINADESCO CR CASTAGNA SRL LEGNANO MI CAV. SRL S.MA. COOP.S.E.L.C.MA.C.P. NICOLÒ A TORDINO TE C. LATERIZI SRL FIESSO UMBERTIANO RO BARACLIT SPA BIBBIENA STAZIONE AR BATTILANA PREFABBRICATI SPA CORNEDO VICENTINO VI BETA MANUFATTI CONGLOMERATI SRL SPIGNO SATURNIA LT BIANCO PREFABBRICATI SRL MAZARA DEL VALLO TP BOLIS PREFABBRICATI SRL ZOGNO BG BONETTI SPA CASTENEDOLO BS BOTTA SRL BRUSASCO TO BRANDELLERO SOLAI SRL SAN VITO DI LEGUZZANO VI C. SRL MADONE BG C. QUINTANO-CASTELLI CALEPIO BG CEMBRIT SPA POGGIO RENATICO FE CEMENTAL SPA GENOLA CN CEMENTUBI SPA GRUGLIASCO TO CLC SRL CARMIGNANO DI BRENTA PD CO.C. STRUTTURE SPA CALVENZANO BG ALFA SPA PONTE SAN GIOVANNI PG ALTAN PREFABBRICATI SPA RAMUSCELLO DI SESTO AL REGHENA PN ANTOLINI M. SRL CALTANISSETTA CL CODELFA SPA TORTONA AL COOPSETTE SCRL CADELBOSCO SOPRA RE COPREM SRL BOTTANUCO BG COSTRUZIONI GENERALI BASSO CAV.V. COSTRUZIONE PREF. CEMENTMANUFATTI SRL FRZ. ANTONINO DI CASALGRANDE RE AREA SPA CORNAREDO MI B. CESTARO GUSTAVO SRL PREGANZIOL TV CE. SRL PRATO SESIA NO CO.P. SRL SAN SISTO PG ANTONIO BASSO SPA TREVISO TV APE SPA MONTECCHIO EMILIA RE AREA PREFABBRICATI SPA S.92 92 Assobeton informa ASSOBETON ASSOBETON ASSOCIATI ASSOBETON Denominazione Comune Provincia A. TRADING SRL PERGINE TN C. SAS BUSCATE MI ECOCEM SRL OSIO SOTTO BG EDIL LECA SPA VALVASONE PN EDILCEMENTO SPA GUBBIO PG EDILFIBRO SPA ARENA PO PV EDILGORI SPA ORTE VT EDILKAP PREFABBRICATI SPA BARGE CN EDILSOLAI SPA CESENA FC EDILTUBI SPA TROFARELLO TO EDIMO PREFABBRICATI SRL POGGIO PICENZE AQ EFFEGI SPA FERENTINO FR ESSE SOLAI SRL VIVARO DI DUEVILLE VI EUGANEA PRECOMPRESSI SPA TORRI DI QUARTESOLO VI EUROBETON SRL SALORNO BZ EUROCAP SPA CASTELLETTO MONFERRATO AL EUROPENTA SPA TREZZANO SUL NAVIGLIO MI •industrie manufatti cementizi . COSTRUZIONI ANTONIOLI DI BORMIO SRL LOVERO SO C.A. PREFABBRICATI DI MASCAZZINI G.n° 18 . & C. QUERZOLI SOC. ANGELO SPA POSTIOMA DI PAESE TV CREZZA SRL GORDONA SO CSP PREFABBRICATI SPA GHISALBA BG DI PAOLO PREFABBRICATI SRL PONTENURE PC E.C. ZAMBETTI SRL GORLE BG A.C.M.O.E.C. SPA CATANIA CT I. SNC LOVERO VALTELLINO SO MORETTI PREFABBRICATI SRL ERBUSCO BS MOSER CESARE MANUFATTI IN CEMENTO SRL ZAMBANA TN MOZZO PREFABBRICATI SRL SANTA MARIA DI ZEVIO VR MUSILLI SPA SAN VITTORE DEL LAZIO FR NICO VELO SPA FONTANIVA PD NUOVA ITL .CE.EDIL SRL MASSERANO BI INDUSTRIE CEVIP SPA ROMA RM INPES PREFABBRICATI SPA TITO PZ IPA PRECAST SPA CALCINATE BG IPIEMME SPA ALIFE CE ITALBLOK DI BERVICATO IURI & C. SRL AREZZO AR I. SRL CIVITELLA IN VAL DI CHIANA AR MABO PREFABBRICATI SPA BIBBIENA STAZIONE AR MAGNETTI BUILDING SPA CARVICO BG MAGNETTI SPA PALAZZAGO BG MANINI PREFABBRICATI SPA SANTA MARIA ANGELI .E.DEL. CEMENTIZI MONTICONE SPA ASTI AT M.CE.M. SPA IVREA TO GRUPPO EFFE 2 SPA ISOLA VICENTINA VI GRUPPO INDUSTRIALE TEGOLAIA SRL CASIER TV GUERRINI PREFABBRICATI SPA SANTHIÀ VC I.CI. SRL PIEVESESTINA-CESENA FC GARBIN PREFABBRICATI SRL COSTABISSARA VI GARDONI SRL PANDINO CR GAZEBO SPA GATTEO FC GENERALE PREFABBRICATI SPA ELLERA PG GERMANI FRATELLI SNC CASALMAGGIORE CR GESAFIN IMMOBILIARE SPA ROMA RM GIORNI OSCAR DI GIORNI MASSIMO & C.Assobeton informa ASSOBETON ASSOBETON Denominazione Comune Provincia EUROPREFABBRICATI SRL CASTELLATO TE F. MANUF.K.M. PREFABBRICATI SRL VIGEVANO PV FANTUZ UGO SRL GAIARINE TV FERRARI B.V.VA.VA RAVENNATE SCARL LUGO RA LANDINI SPA CASTELNOVO SOTTO RE LECA SISTEMI SPA RUBBIANO DI FORNOVO .G.ENNE.D.LLI ANELLI DI ANELLI ALVARO-BRUNO-ALBERTO E C.R.C. SPA LUGO DI GREZZANA VR FERRARINI SPA VERONA VR FIBROTUBI SRL BAGNOLO IN PIANO RE FORNACE CALANDRA SRL OTTIGLIO MONFERRATO AL FUMAGALLI EDILIZIA INDUSTRIALIZZATA SPA BULCIAGO LC G.SOLIGNANO PR LODOVICHI DOMENICO SPA CHIUSI SCALO SI LOMBARDA PREFABBRICATI SPA MONTICHIARI BS LOMBARDA SPA OSIO SOTTO BG LPM LATERIZI PREFABBRICATI MONDOVÌ SPA MONDOVÌ CN M. & C.ASSISI PG MARGARITELLI SPA TORGIANO PG MARTINI PREFABBRICATI SPA MEDOLE MN MC PREFABBRICATI SPA CARDANO AL CAMPO VA MC-MANINI PREFABBRICATI SPA SOMAGLIA LO MCN SRL PONTE BUGGIANESE PT MODULPAV SRL ALATRI FR MORETTA PREFABBRICATI DI MORETTA G. SPA PARMA PR IMPRESA TRE COLLI SPA CARROSIO AL IN. SAS CAIVANO NA ITALCABINE SRL ISOLA RIZZA VR ITALSLEEPERS SPA CATANIA CT ITER .PR.CO.COOP. SNC SANSEPOLCRO AR GRUPPO CENTRO NORD SPA BELFIORE VR GRUPPO CI. COSTRUZIONI SRL GUIDIZZOLO MN ICEP SPA BUCCINO SA IL CANTIERE SRL FIUME VENETO PN ILCEA SPA ROVIGO RO IMPRESA PIZZAROTTI & C.VI.C.industrie manufatti cementizi• 93 93 .B. SNC SANTARCANGELO DI ROMAGNA RN F. PREFABBRICATI SRL CASTELVERDE CR MA.ITALCONSULT LAVORI SPA TARANTO TA n° 18 .LLI VINCI SRL SANLURI CA F. SPA CAVARZERE VE I.A.L. & C. SOCIETÀ EMILIANA PREFABBRICATI SRL ZOLA PREDOSA BO S.E.BORGO S. SPA BENEVENTO BN S.P. CESIDIO & C.A.A SRL VELLETRI RM SOLAI VILLA SRL TURBIGO MI SPAV PREFABBRICATI SPA MARTIGNACCO UD SPEZIA PREFABBRICATI SRL MEDOLE MN STAI PREFABBRICATI SRL ACQUANEGRA SUL CHIESE MN STERCHELE SPA ISOLA VICENTINA VI STV CASTIGLIONI SRL INDUNO OLONA VA STYL-COMP SPA ZANICA BG SUD SOLAI SAS RENDE CS SUMMANIA BETON SRL ZANÈ VI SUPERSOLAIO SRL BARGNANO DI CORZANO BS SUPERTRAVET SPA CAGLIARI CA TAV SOLAI DI IVANO BOSCAGLI & C.n° 18 .P. MICHELE LT PINTO GEOM.PRE. T.P.C.I. SAS MANTOVA MN S.P.E.L.P. SAS CASTELLANA GROTTE BA PIRCHER SPA CITTIGLIO VA PIZZUTI PRECOMPRESSI SRL CROTONE KR PIZZUTI PREFABBRICATI SRL CROTONE KR PRE SYSTEM SPA SEDEGLIANO UD PRECAST SPA SEDEGLIANO UD PRECOMPRESSI VALSUGANA SPA FONTANIVA PD PREFABBRICATI CAMUNA SRL GRATACASOLO BS PREFABBRICATI CARTIGLIANO SPA TORRI DI QUARTESOLO VI PREFABBRICATI CIVIDINI SPA OSIO SOPRA BG PREFABBRICATI DIGNANI SRL MONTECASSIANO MC PREFABBRICATI FORESI SRL MORROVALLE MC PREFABBRICATI LP SPA BORGO A MOZZANO LU PREFABBRICATI MOIOLI SPA BAGNATICA BG PREFABBRICATI MORRI SRL RIMINI RN PREFABBRICATI PARA SNC FORLÌ FC PREFABBRICATI PARMA SPA COLORNO PR PREFABBRICATI SGARIOTO SRL RAGUSA RG PREFABBRICATI ZANON SRL CITTADELLA PD PRE-NOVA 76 DI ZANNIN FERRUCCIO E FIGLIE SRL SEREN DEL GRAPPA BL PREP SRL GUBBIO PG PROGRESS SPA BRESSANONE BZ R. SPA VICENZA VI SANTINELLO COSTRUZIONI SPA CASELLE DI SELVAZZANO PD SAR COSTRUZIONI PREFABBRICATE SRL CASTIGLIONE DELLE STIVIERE MN SCALA PREFABBRICATI SRL VERONA VR SEIEFFE PREFABBRICATI SPA BONEA BN SELCE SPA MONSELICE PD SENINI SPA NOVAGLI MONTICHIARI BS SERIO PREFABBRICATI SRL ROMANO DI LOMBARDIA BG SICAP SPA .DIVISIONE CEMENTISTI FORLÌ FC SICEP SPA BELPASSO CT SICEP SRL VERONA VR SOCIETÀ ITALIANA LASTRE SPA VEROLANUOVA BS SOL.94 94 Assobeton informa ASSOBETON ASSOBETON Denominazione Comune Provincia NUOVA TESI SYSTEM SRL CASALE SUL SILE TV OPERE IDRICHE SPA ROMA RM PADANA PANNELLI SPA ACQUANEGRA SUL CHIESE MN PANNELLI SPA VEROLANUOVA BS PAVER COSTRUZIONI SPA PIACENZA PC PAVIBLOK SRL SPECCHIA LE PICCA PREFABBRICATI SPA LATINA . ROBERTI & PAOLETTI SRL FANO PU RDB HEBEL SPA PONTENURE PC RDB SPA PONTENURE PC RECORD SRL GARLASCO PV RIVEDIL SRL RIVAROLO CANAVESE TO RIVOLI SPA RIVOLI VERONESE VR ROSSI TRANQUILLO NORD DI MASCARO GEOM. SRL GORLAGO BG R.I.SNC ASCIANO SI TCT SRL BRINDISI BR TECNOCOMPONENTI SPA FIESSE BS •industrie manufatti cementizi . SOLAI VARESE SRL VIGNATE MI S.C.I. B.VENETA MANUFATTI IN CEMENTO SRL .industrie manufatti cementizi• 95 95 . ROTTERDAM NL EDILMAFER SRL SETTIMO MILANESE MI EDILMATIC SRL PEGOGNAGA MN EISEKO COMPUTERS SRL SAN MARTINO BUON ALBERGO VR ENTE AUTONOMO PER LE FIERE DI VERONA VERONA VR GENERAL ADMIXTURES SPA PONZANO VENETO TV GL LOCATELLI SRL TURATE CO HALFEN SRL BERGAMO BG HARPACEAS SRL MILANO MI I.UDINE SPA BASALDELLA DI CAMPOFORMIDO UD MAPEI SPA MILANO MI MARCANTONINI SRL PASSAGGIO DI BETTONA PG OFF.G.V. GRACE ITALIANA SPA PASSIRANA DI RHO MI XELLA ITALIA SRL GRASSOBBIO BG n° 18 .L. SPA CEPRANO FR TECNOGRIP SRL ALPIGNANO TO W. . MAFFIOLETTI DARIO SRL BRUSAPORTO BG OFFICINE MECCANICHE GALLETTI O.M.F.ASSOCIAZIONE ITALIANA TRASPORTI ECCEZIONALI RIVOLI TO ATECAP ROMA RM BASF CC ITALIA SPA TREVISO TV CHRYSO ITALIA SPA LALLIO BG CMF SYSTEM SRL CALVAGESE D/RIVIERA BS COLLE SPA LENTIAI BL DLC SRL MILANO MI ECORATIO B. MECC.R.I.UNIPERSONALE RESANA TV VEGA PREFABBRICATI SRL CONTROGUERRA TE VIANINI INDUSTRIA SPA ROMA RM VIBROCEMENTI L’AQUILA SRL L’AQUILA AQ VIBROCENTRO SRL S. SISTEMI FOGNARI SCARL ROMA RM SIDERURGICA LATINA MARTIN .C. ORTONA CH AITE . SNC OROSEI NU TRUZZI SPA CON UNICO SOCIO POGGIO RUSCO MN UNIBLOC SRL POGGIBONSI SI V.M. INDUSTRIE BLOCCHIERE ITALIANE SPA MILANO MI LE OFFICINE RIUNITE .S. SRL PONTE VALLECEPPI PG PEIKKO ITALIA SRL MILANO MI PLASTYBETON SRL MARENO DI PIAVE TV RUREDIL SPA SAN DONATO MILANESE MI S. RUFINA DI CITTADUCALE RI VIBROTEK SRL FAGGIANO TA ZANETTI SRL CAPRINO VERONESE VR ZECCA PREFABBRICATI SPA COSIO VALTELLINO SO ZECCA SUD PREFABBRICATI SRL CASTELLALTO TE SOCI AGGREGATI ASSOBETON Denominazione Comune Provincia ABICERT SAS DI BIANCO A & C.M.Assobeton informa ASSOBETON ASSOBETON Denominazione Comune Provincia TIDONA PREFABBRICATI SRL RAGUSA RG TMC BERARDO SRL BUSCA CN TRAVERSUD SRL MELFI PZ TRAVI MILANO SRL MILANO MI TRE C PREFABBRICATI IN CEMENTO DI CONTU PASQUALINO & C. 21 dicembre Architettura ed edilizia industrializzata in calcestruzzo Spedizione in abbonamento postale .(Tassa riscossa) . S.it . della Rep. sistemi integrati ed efficienza energetica ASSOBETON Organo Ufficiale giugno La progettazione: software. al tempo stesso.focus 2011 Nel 2011 Industrie Manufatti Cementizi dedica in ogni numero uno spazio all’approfondimento di alcuni temi che interessa da vicino il comparto della prefabbricazione. con articoli di analisi tecnica.Tabelle B .20 settembre La produzione di manufatti cementizi n.N. Marino n. 0549.TT. un dettaglio sugli aspetti più interessanti ed innovativi.08 della Direzione Generale PP. su questo numero Sostenibilità ed edilizia industrializzata in calcestruzzo: isolamento.941003 e-mail: info@imready. per fornire al lettore un’ampia panoramica e. sistemi e componenti per le strutture prefabbricate n.19 Progettare e produrre con un processo industrializzato CONFINDUSTRIA FOCUS 2011 2011 Per informazioni rivolgersi a: IMREADY srl tel. 881 del 06. normativa e di mercato.02.autorizzazione rilasciata a IMREADY SRL . Cologne Bresciano (BS) Impianto tipo: Premix 5 Produzione: 120 mc/h MOSOLE CALCESTRUZZI S. Forno Fusorio Azzone (BG) Impianto tipo: Premix 5 con riciclaggio Produzione: 120 mc/h COLABETON S.p.A.imeplants. +39 059 526960 Fax +39 059 525900 www.r. Molino di Malandriano (PR) Impianto tipo: Premix 6 Produzione: 120 mc/h BETTONI S.DAL 1961 AL VOSTRO SERVIZIO PER IL CALCESTRUZZO DI QUALITÀ ASSOCIAZIONE TECNICO ECONOMICA DEL CALCESTRUZZO P R E C O N F E Z I O N AT O INERTI S.l. (Colabeton Spa impianto località Bassette (RA)) IME STAND PMV-B50 IME TECHNOLOGY Srl Via Albone 17/2 41011 Campogalliano (Mo) Tel. Camponogara (VE) Impianto tipo: Duplex 6 Produzione: 220 mc/h Premio ATECAP 2008 “Sicurezza e Sostenibilità Ambientale” Fornitrice dell’impianto di betonaggio dell’impresa di calcestruzzo.p.r.com .A.l. frutto del lavoro di innovazione di Axim Italia e del rapporto privilegiato con Italcementi. superfluidificanti • fluidificanti • coadiuvanti di pompaggio • impermeabilizzanti • acceleranti/antigelo coadiuvanti di vibrazione • aeranti • ritardanti • disarmanti • espansivi • viscosizzanti • aggiunte • trattamenti superficiali Oggi la struttura tecnologica di Axim Italia offre alla tua azienda un Centro Ricerche all’avanguardia sui materiali da costruzione e un Servizio di Assistenza Tecnica che conta su tecnici specializzati presenti su tutto il territorio nazionale. Grazie a SISTEMA .Una prestazione ad opera d’arte.axim. www. l’offerta integrata di cemento e additivo. puoi ottenere i requisiti voluti dal tuo calcestruzzo. Axim Italia: il tuo partner tecnologico ideale.it .
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