Ancilla_04_2012

March 22, 2018 | Author: ffbetania | Category: Christian Church, Love, Jesus, Faith, Truth


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Anno XIII n.2 • Aprile - Giugno 2012 Notiziario trimestrale della Fraternità Francescana di Betania n questa celebrazione del 30° anniversario della nostra Fraternità contempliamo le meraviglie scaturite copiose dalla fantasia dello Spirito Santo che, soffiando nel cuore del nostro fondatore, germoglia in semi sempre nuovi di santità. Nel 2002 p. Pancrazio affermava: «Vi devo confessare sinceramente di avere un sogno: quanto sarebbe bello che dai laici che condividono la nostra spiritualità cominciasse una vera fioritura…». Nel suo cuore di padre c’era già in germe il desiderio che Betania si estendesse oltre le mura fisiche della casa, che fosse uno stile per tutti gli stati di vita, una dimora spirituale in cui sentirsi amati di un amore che non conosce confini. Questa fioritura è germogliata e tra i frutti vi sono i Giovani di Betania, ragazzi affascinati da un modo nuovo di pregare e di comunicare la fede, che ci chiedono di conoscere Gesù. Nei loro occhi leggiamo spesso la fatica di sostenere il passo di questo mondo travolgente ed inquieto e la ricerca di un “di più” che si chiama Dio. In questi trent’anni abbiamo assistito al miracolo dello Spirito che unisce consacrati e laici, in un carisma straordinario, dinamico, attento; nessun giovane oggi sarebbe disposto a sostenere una proposta così radicale di fede e preghiera se non trovasse in essa un nutrimento che va oltre la semplice bellezza dello stare insieme. Sono giovani affascinati dalla seria proposta di un cammino fatto di scelte evangeliche, vissuto nella fedeltà ad una Promessa, con l’obiettivo di mettere Gesù al centro delle amicizie, dell’amore, della famiglia. Questa, spesso, viene condotta o ricondotta alla fede proprio per la testimonianza di questi “piccoli”, disposti a fare la differenza lì dove vivono. La sfida infatti è proprio questa: vivere la spiritualità di Betania nei luoghi della loro quotidianità, per essere prolungamento del nostro carisma nel mondo perché loro arrivano dove noi non possiamo andare. Appassionati e fragili come la loro età, capaci di slanci di eroismo e di cadute vertiginose, restano il segno tangibile dell’azione di Dio che suscita in loro il desiderio della santità. Assistiamo stupiti alla formazione di una nuova generazione di giovani impegnati che ci riempie di gioia e commozione tutte le volte che li vediamo pregare insieme, nella lode e nell’adorazione, intessere relazioni sulla trama dell’amore e l’ordito della verità, un binomio inscindibile che crea comunione. I giovani non sono il futuro, i giovani sono il presente, sono giovani oggi e possono, insieme, santificare il presente con tutta l’energia e la freschezza della loro età: sono il segno chiaro che Dio opera, conduce e disegna il volto della Chiesa, di cui una piccola porzione è la Fraternità Francescana di Betania. sor. Francesca Entisciò, ffb Poste Italiane.spa - Sped. in A.P. - Art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Tassa Pagata/Tax Perceu - Aut. DCO/DCBA/138/2002 del 04/03/2002 I che diventa Un sogno realtà Ritiro invernale GdB . La famiglia nel carisma . Floriana: fiore di Paradiso Ritiro 2012 invernale GdB Loreto, 3-6 gennaio rica di ve Una comunicazione ca rità e amore Un Giovane di Betania, per capire come comunicare creando comunione, deve guardare al modello perfetto: Gesù, il grande comunicatore, la cui comunicazione è straordinaria perché capace di trasformare le persone. Lui comunica ciò che è Dio e ciò che è l’uomo in maniera perfetta e piena, attraverso parole e vita. Gesù si fa conoscere dicendo “Venite e vedrete” (Gv 1,39), invita a fare esperienza di lui, comunica con tutto il suo essere, interpella tutti i nostri sensi (1Gv 1,1). Questo è un primo insegnamento: la comunicazione ha bisogno di tutta la persona e tanti mezzi di comunicazione oggi non permettono questa totalità. Gesù ha parlato a intere folle con la sua autorità, fatta di verità e carica di amore: quando un discorso ha queste caratteristiche s’impone dentro di noi. Gesù è dunque la Verità e una comunicazione non fondata su di essa porta le relazioni alla rottura. Questo è il secondo insegnamento: per essere nella comunicazione di Gesù, bisogna cercare sempre la verità; benché sia molto faticoso è fondamentale avere nelle relazioni un buon contatto con la realtà, non fondandole su ipotesi o su giudizi distorti. Spesso poi, abbiamo atteggiamenti diversi verso le persone nella misura in cui esse valgono per noi: questa, però, è una comunicazione utilitaristica; allo stesso modo è sbagliato scegliere di entrare in una modalità comunicativa che farà soffrire gli altri, solo per il gusto di sentirsi grandi. L’ unico modo vero per conoscersi e per crescere è proprio quello di incontrarsi con gli altri, stare insieme e specchiarsi l’uno nell’altro per conoscersi più profondamente. Vi prego di essere realisti! Non rimanete nel pregiudizio su voi stessi e sugli altri, ma cercate di conoscere la realtà attraverso gli eventi che si manifestano. Gesù dice “Chi è senza peccato, scagli la prima pietra” (cfr. Gv 8,7): lui ci ha insegnato la misericordia. Osserviamo che nel brano evangelico c’è una comunicazione vera, da cui la donna esce con una comprensione di sé ed una libertà maggiori. Come Giovani di Betania dovete essere portatori di questa comunicazione. Non abbiate paura, ci sarà sempre qualcuno pronto a scagliare una pietra, hanno cercato di lapidare anche Gesù! Ma la comunicazione vera genera persone nuove, relazioni nuove e fa di noi persone più vere. zia B fanno noti I Gd dal discorso ai GdB fr. Paolo Crivelli, Superiore generale La comunicazione è un grandissimo mistero racchiuso anche nell’uso delle parole. L’uomo può comunicare apparentemente in modo diretto ma è molto più impreciso di quanto si possa immaginare: a volte chi è di fronte capisce cose diverse da quelle che diciamo. Per questo è importante essere coerenti, supportando con la testimonianza il contenuto dei nostri discorsi: siamo più d’esempio con quello che facciamo che con quello che diciamo. Comunicare è riuscire ad andare oltre ai giudizi di merito, molte volte dati con superficialità. Spesso lanciamo le parole, convinti che non possano ferire, mentre esse hanno un peso profondo oppure abusiamo di termini come onestà, fede, amore. Il loro valore non va sprecato, per questo è necessario attendere prima di parlare e provare la voglia di ascolto dell’altro per rendere le nostre comunicazioni più significative. Oggi l’audience è l’unico obiettivo della comunicazione mediatica e per raggiungerlo questa è disposta a banalizzare le storie di dolore e a consumare personaggi, costruendo i loro sogni di successo sul nulla. È una gara entro la quale è lecito speculare e sacrificare il pensiero critico e il giudizio personale. La sfida per noi sta qui: comprendere e selezionare, bocciare le cose che non vanno, cambiare canale o sostenere programmi che lasciano un segno e non danno una visione distorta della realtà. I telegiornali non parlano di un incontro Gdb, di sogni che si costruiscono nel tempo, con impegno e disciplina, ma sono lenti di ingrandimento distorte che generano pessimismo. Questa mattinata, invece, è un esempio fantastico di notizia: non è un teatrino ma un progetto serio, in cui comprendere la meraviglia racchiusa nelle persone, il rispetto e la fiducia che devono caratterizzare la comunicazione. dal discorso ai GdB di Luca Pagliari, giornalista Un’esperienza che diventa vita Sono stati due mesi per me insoliti quelli trascorsi dall’ultimo ritiro dei Giovani di Betania a Loreto. Il ricordo di questa magnifica esperienza è stato costante ed ho cercato di vivere meglio semplicemente perché questo è l’unico modo che abbiamo per ringraziare Dio del suo amore e della nostra esistenza. Sto raggiungendo questa nuova fede grazie a quest’incontro: questa esperienza è stata per me del tutto nuova e mi ha veramente sconvolto perché non ero ancora pronto a vedere Dio come “amore” essendo cresciuto credendo in Dio per tradizione. Una delle lezioni più preziose che porterò sempre nel cuore è quella che mi ha aiutato a vivere l’Adorazione eucaristica: per avvicinarsi a Dio bisogna liberarsi di tutti i nostri pensieri, affanni e peccati; chiudere gli occhi e aprirgli il cuore. Domenico Morgoni, GdB La famiglia nel progetto di Dio fatto così? 2,48) iglio, perché ci hai «F ti, ti cercavamo». (Lc , angoscia Ecco, tuo padre e io In questo versetto è racchiuso il segreto dell’educazione cristiana: una sana vita spirituale fatta di preghiera personale e familiare, frequenza dei Sacramenti e della parola di Dio, amore reciproco e del prossimo, che mantenga la famiglia alla presenza di Dio. Il più grande dono che i genitori possono fare ad un figlio, grande almeno quanto quello della vita fisica, è di amarsi l’un l’altro. Per rinnovare la propria donazione reciproca in un clima di fiducia e di intimità è necessario trovare del tempo da passare insieme, anche lontano dai figli, per comunicarsi esperienze e difficoltà. Bisogna tenere sempre vivo quel soggetto educativo plurale presente sulla bocca di Maria: “ Tuo padre ed io”. Nient’altro può sostituire la sicurezza e la forza che derivano al bambino dal sentirsi sostenuto dalle due volontà unite in una sola: “tuo padre ed io”; “tua madre ed io”. Occorre che i genitori sappiano come utilizzare il loro accordo educativo. Il bambino non viene al mondo naturalmente buono ma già ferito dal peccato e poiché educare significa “tirar fuori” - come si fa con una statua da un blocco di pietra - suppone che l’uomo maturo non emerga dal bambino per sviluppo spontaneo, ma occorre aiutarlo a formarsi una volontà, un senso morale e dei sentimenti validi. Solo eccezionalmente bisogna ricorrere ai mezzi coercitivi suggeriti dal saggio biblico (cfr. Sir 30,1-13). A volte sono più efficaci l’incoraggiamento, il complimento e la carezza. Ho sentito una volta una mamma dire alla propria bambina: “Brava! Hai scelto bene: so che di te mi posso fidare sempre” e ho visto negli occhi che brillavano la gioia tranquilla e la fiducia che questo dava ad entrambe. Dialogare con i propri figli significa passarci del tempo insieme, giocarci, ascoltarli e non troncare le questioni dall’alto della propria autorità o “esperienza”. Il dialogo esige che un genitore sappia perfino chiedere scusa di uno sbaglio o di un eccesso: questo educa enormemente all’onestà, alla stima reciproca e la sua autorità ne esce rafforzata, non scalfita. Per i genitori cristiani c’è una sola via per non scoraggiarsi davanti al fallimento educativo: pensare che i figli sono soprattutto di Dio. Quando non si riesce più a parlare al proprio figlio di Dio resta una possibilità: parlare a Dio del proprio figlio, cioè pregare per lui, affidarlo al Signore, anche se è andato lontano come il figliol prodigo, nell’attesa paziente del ritorno. 4 dagli scritti di p. Pancrazio, festa della santa Famiglia 1995 La nostra grande Famiglia: comunione nella diversità. La Chiesa è Ecclesia (adunanza; ndr) quindi è chiamata a stare insieme, così anche la Fraternità Francescana di Betania, piccola frazione di Chiesa: ecco il punto fondamentale ed il senso del nostro impegno con i Familiari. Fin dalle origini p. Pancrazio aveva l’idea che nella nostra realtà tutte le vocazioni della Chiesa fossero chiamate a convivere attorno ad un unico carisma e che la Fraternità non si fermasse alle mura ma andasse ben oltre la vicinanza fisica, comprendendo anche e soprattutto i legami di natura spirituale. La modalità con cui tutto questo si sarebbe realizzato è andata chiarendosi nel tempo. Con lo Statuto dei Familiari di Betania del 2007 è stato codificato ciò che lo Spirito Santo aveva creato all’interno del carisma: i Gruppi Ancilla Domini, gli Oblati, i Giovani di Betania, gli Amici e Collaboratori. Tutti insieme chiamati ad essere parte dell’unico progetto comunitario, espressione e condivisione del comune desiderio di cercare Dio, di stare con Lui, di condividere questa esperienza cristiana che, in quanto tale, non è mai semplicemente individuale ma è sempre comunionale. Scopo della comunione è giungere all’unità: essere uno, sostenersi vicendevolmente, gareggiare nello stimarsi a vicenda, sapendo porre l’altro al di sopra di sé e, in quanto custodi gli uni degli altri, facendo il primo passo nell’avvicinare il fratello e la sorella in difficoltà. Ricordiamo però che la vera condivisione avviene nel rispetto delle diverse vocazioni: dobbiamo custodire la visione originaria di p. Pancrazio della “comunione nella specificità”, vivendo un dialogo stupendo e straordinario con gli altri stati di vita. Ci sentiamo un’unica famiglia ma nella diversità delle vocazioni, un’unica famiglia con modalità necessa- riamente diverse di vivere lo stesso carisma, che è un mezzo per rendere più solida, più forte, più viva la propria identità vocazionale. Le famiglie devono essere sempre più vere famiglie cristiane e non surrogati conventuali, questo è importante. Questa complementarietà, questa differenza ci parla di comunione e l’unità ne è il risultato. dai discorsi di fr. Paolo Crivelli, Superiore generale Nell’ascolto della Volontà di Dio Sono Tiziana e da trent'anni vivo in Fraternità. Quando sono arrivata ero una ragazzina piena di entusiasmo. Poco tempo dopo il Signore mi ha fatto incontrare Roberto, entrambi sentivamo la vocazione alla vita comunitaria ed insieme abbiamo compreso la Sua volontà: formare una famiglia con Lui al centro, in cui pulsasse un amore profondo che avesse come modello la Santa Famiglia. P. Pancrazio ci ha accompagnati paternamente verso il matrimonio ed il Signore ci ha uniti e consacrati in questo sacramento. In questi anni insieme ci sono stati momenti bellissimi e momenti in cui sono spuntate le lacrime ma Gesù è sempre stato pronto ad asciugarle donandoci speranza e calore. Ringrazio il Signore di avermi donato Roberto: con il matrimonio lui è divenuto parte di me ed io di lui. Dio ha creato l’uomo e la donna con un’ala soltanto: possono volare solo rimanendo abbracciati! Credo nell’amore eterno, o Signore, perché ce l’hai donato tu! Anche nei momenti dove c’è la croce, credo nell’amore eterno, Signore, come la nostra chiamata alla santità in questa grande famiglia che è la Fraternità. Tiziana Tomadon, oblata 5 fiore di Paradiso Floriana: 05.02.1989 “Ho amato tanto la mia comunità, la comunità che Gesù mi ha donato. […]Amatevi gli uni gli altri come Gesù ci ha detto perché solo l’amore conta, solo l’amore ci tiene uniti a Colui che sarà la nostra eterna felicità. Lode, Gloria, Benedizione, ringraziamento a Colui che era è e sempre sarà. Alleluia “La vera gioia viene dal cielo. Solo Dio ci può far felici perché ci ama. Mentre viviamo sulla terra tra i nostri affanni, pensiamo al cielo dove saremo eternamente felici.” 06.02.1989 “Nulla è importante, nulla serve nella vita se non amare Dio e i fratelli. Signore non c’è nulla di sano in me, sono tutta rotta, finita, ma Signore, ti offro tutto ciò, non ho nient’altro. 29/9/1947 - 9/3/1989 Floriana - Franca Scocco 6 Gioia mia, Cristo é risorto! Che cosa ha fatto nostra sorella Floriana? Ha ascoltato le meravigliose parole del Vangelo “E il suo regno non avrà mai fine” (Lc 1, 33). “Finiscono i regni della terra: quante dinastie di imperatori, quante casate di regnanti, quanti poteri sono passati sulla terra, quanti dittatori hanno fatto tremare il mondo: tutti sono caduti nell’oblio! La storia si ricorda di loro per esaltarli o per maledirli se hanno fatto del male. Ma il regno di Gesù Cristo rimane in eterno; questo rimanere per sempre e non avere mai fine, dà anche a noi un coraggio incredibile.” (dall’omelia di don Tonino Bello alla Fraternità, 8 dicembre 1988) Il rimanere in eterno per coloro che fanno la volontà di Dio di cui parla la Sacra Scrittura (cfr. 1Giovanni 2,17) ha catturato il cuore di Floriana orientando tutta la sua vita verso Dio. Floriana è stata un segno fortissimo e luminoso, ha saputo indicare costantemente che cosa significhi giocare la propria vita su un’unica frase: “Cristo è risorto!” Ecco la fonte e la causa di tanto amore che Floriana ha manifestato a Dio e a chiunque incontrasse. In quest'ultimo periodo ho avuto la possibilità di parlare con molte persone che l'hanno conosciuta e, ascoltandole, posso dire che parlare di Floriana significa parlare di una persona sempre disponibile, che distribuiva accoglienza gratuitamente; con lei chiunque si sentiva speciale. Ha fatto della sua vita un’offerta, fino ad arrivare a quella suprema e totale che si è realizzata durante la sua malattia da lei definita un “dono” che le ha fatto comprendere l’amore di Dio e dei fratelli. L’ha accolta, accettandone con generosità e gioia la grande sofferenza. Sì, tutti coloro che l’hanno avvicinata durante la malattia la ricordano serena e gioiosa, il sorriso che la contraddistingueva era sempre presente anche quando il volto era segnato dal dolore. Nei momenti di preghiera la vedevano assorta, come se parlasse intimamente con Dio. Profondamente innamorata della sua fraternità con molti parlava della gioia della vita fraterna; nessuno l’ha mai sentita esprimere giudizi negativi o commenti sgradevoli sulle persone. Sempre disponibile e senza mai lamentarsi, viveva i momenti di vita comunitaria che erano per lei fondamentali e irrinunciabili e vi partecipava con grande impegno, tenerezza e profonda gioia. Una carità sorprendente. Per Floriana ogni momento era considerato l’unico momento a disposizione per amare. Floriana è per tutti noi una provocazione continua per uscire dalle possibili situazioni di stanchezza, di noia, che potrebbero spingerci a fermarci. Floriana con la sua vita ci ha mostrato che cosa significhi amare, che cosa significhi promettere “io a lode di Dio … per tutto il tempo della mia vita faccio voto … mi affido con tutto il cuore a questa Fraternità… a servizio di Dio e della Chiesa”. Grazie Floriana. sor. Orietta Vagni, ffb 7 Pane spezzato Conobbi Floriana all’inizio della sua malattia, quando la cappella principale della Fraternità era in costruzione e i consacrati non vestivano ancora il saio grigioazzurro. Approdai a Casa Betania quasi per caso e ora so che in quel “quasi” c’era tutta la misericordia di Dio che cercava di abbracciare suo figlio! Egli si servì della mia professione di medico per attirarmi a Sé e le braccia che mi strinsero forte al suo cuore furono p. Pancrazio e Floriana. Floriana era un bel tipo con un viso aperto e un sorriso accogliente che nemmeno la malattia riuscì a cancellare! Aveva capelli lunghi e ondulati, prima che la chemioterapia ne facesse scempio, e la scena indelebile che conservo di lei nella mente e nel cuore è il vederla, già ammalata, seduta nella fila centrale della cappella - due o tre banchi alle spalle di p. Pancrazio - che prega con ardore, invocando Maria, mentre nasconde i pochi capelli rimasti sotto un cappellino di lana. Fino ad allora la sofferenza era il mio nemico dichiarato e come medico cercavo di sconfiggerla o di esorcizzarla ma vedere in Floriana quella stessa sofferenza accettata, condivisa con i fratelli e offerta mi mise in crisi, fece saltare tutti i miei schemi! Perché l’accettava? Perché quel Dio che Floriana tanto amava non interveniva? Perché… perché… perché…. Piano piano, però, quel lettino addossato alla parete di quella piccola stanza cominciò a trasformarsi, ai miei occhi ancora pieni di scaglie, in un altare dove si stava celebrando un sacrificio santo e gradito a Dio. Non vi nascondo che un giorno accanto a quel letto-altare, senza rendermene conto, caddi in ginocchio; la mia mente ancora non capiva ma l’anima aveva già compreso quelle parole della sacra Scrittura: prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro (cfr. Lc 24, 30). Quando ricordo Floriana penso a lei come pane benedetto e spezzato da Dio dato a tutti noi. Donato Garbetta Cara Floriana.... Mi è stato chiesto di scrivere un ricordo di Floriana ed ho accettato subito con entusiasmo, anche perché la sua persona è fortemente legata al mio ingresso in Fraternità. Tanti pensieri affiorano e si accavallano e non so da dove iniziare… Cara Floriana, ti ho chiesto aiuto in preghiera… e voglio raccontarti come se stessi vicino a me, ora. All’inizio di questa avventura che è la Fraternità si trascorreva molto tempo insieme, tanta era la gioia di camminare uniti. Tu Floriana emergevi per semplicità, disponibilità e sorrisi. Tante volte, parlando con chi ti ha conosciuta, ho cercato di capire cosa ti distinguesse dagli altri con una carrellata di bei ricordi ma non è mai stato sufficiente per darne spiegazione. Ecco allora che p. Pancrazio ci viene in aiuto quando spiega la santità di un’anima come equilibrio dell’essere. Sì, tutte le tue doti erano caratterizzate da un grande equilibrio, quasi come una sintesi. Eri quando pregavi in silenzio davanti al Santissimo Sacramento, quando ti occupavi della lavanderia, quando ti prestavi a ridere e scherzare con noi, durante le feste, i giorni di digiuno e quando con pazienza stavi ad ascoltare le mie difficoltà di giovane. Questo tuo vivere di equilibrio, sinonimo di santità, non poteva passare inosservato a Dio che ha fatto di te la sua sposa. Ma non bastava, c’era qualcosa di più grande per te: abbracciare con Lui la croce. Ecco allora il “sì” completo alla volontà del Padre, nella sofferenza. Ricordo i giorni passati al capezzale del tuo letto di dolore, dove p. Pancrazio ti preparava all’incontro con lo Sposo, dove i suoi insegnamenti e preghiere erano per noi scuola di vita. In quei momenti ci davi coraggio e consolazione tanto che hai voluto festeggiare il tuo imminente ingresso in cielo mentre eri ancora con noi. Io ero lì con p. Pancrazio quando sei spirata. Sono testimone di quanto sia stata vicina la terra al Paradiso: niente finiva ma tutto aveva una straordinaria continuità, come se cielo e terra fossero un'unica realtà. Hai promesso di custodirci dal cielo e dopo di te la Fraternità si è sviluppata fino a diventare quella che è adesso. La tua foto esposta in Comunità è del giorno del mio matrimonio e il primo figlio che accarezzavi quando ancora era nel grembo di Tiziana si chiama Francesco per te (Floriana è stata battezzata con il nome di Franca; ndr), p. Pancrazio ha voluto che la nostra prima figlia si chiamasse Floriana, affinché il tuo nome continuasse a risuonare nella Fraternità. Così vive e muore un cristiano. Grazie Floriana. Roberto Tomadon, oblato Floriana: 8 fiore di Paradiso dalle case News Cella di Noceto Nei primi mesi di questo nuovo anno abbiamo potuto gioire di due visite speciali. Quella di fr. Stefano Vita, Vicario generale della Fraternità, che ha tenuto due catechesi per gli Oblati e i Gruppi Ancilla Domini, dal titolo: “Chiamati a vivere una spiritualità mariana” e “Le nozze di Cana, mistero di comunione tra Gesù e Maria”. Inoltre siamo stati felici di ospitare il nostro Vescovo Sua Ecc.za Mons. Enrico Solmi che, accogliendo il nostro invito, ci ha regalato una serata difficile da dimenticare: la santa Messa celebrata in forma solenne, la cena e il dopo cena vissuti in un clima di grande familiarità, nella più genuina ed edificante semplicità. Sua Eccellenza è tornato nel mese di marzo per tenere una catechesi ai nostri Oblati. Rovio "Verso la Pasqua con Maria" questo il titolo della peregrinatio Mariae che il nostro Vescovo Sua Ecc.za Mons. Grampa ha indetto con meta il Santuario della Madonna del Sasso: il più famoso luogo di pellegrinaggio del Ticino. La Fraternità ha partecipato con devozione ed entusiasmo a due degli incontri di preghiera svoltisi davanti all'effige della Madonna nella Collegiata di Mendrisio. A Riva San Vitale, in un’urna sotto l’altare della parrocchia, sono venerate le spoglie del beato Manfredo Settala, che fu sacerdote ed eremita sul vicino colle. Ancora oggi, attratti dalla sua fama di santità, accorrono i fedeli dalle regioni circostanti per implorare la sua intercessione. Con loro abbiamo celebrato sul luogo una santa Messa nel giorno della sua festa. San Quirino Vertighe Nel mese di febbraio abbiamo avuto la gioia di accogliere il nostro nuovo Vescovo Sua Ecc.za Mons. Giuseppe Pellegrini per una visita informale. Nel pomeriggio di preghiera vissuto insieme e nella condivisione della cena abbiamo sperimentato la cura paterna del pastore, che ha vissuto con noi qualche ora di fraternità. Abbiamo accolto il gruppo pastorale regionale del Rinnovamento nello Spirito: i diversi incontri di formazione sulla musica, il canto e l’accompagnamento spirituale sono stati tenuti da sr. Carla Osella, orsolina, consacrata dell’istituto fondato da santa Angela Merici, e membro del direttivo nazionale del Rinnovamento. Mercoledì 15 febbraio, festa nella Diocesi di Arezzo in onore della Madonna del Conforto, i nostri fratelli sacerdoti con il nostro Superiore generale fr. Paolo Crivelli, sono stati impegnati tutta la giornata nel ministero della Riconciliazione mentre le sorelle hanno aiutato i vescovi nei preparativi per la S. Messa presieduta da Sua Em.za Card. Severino Poletto. 9 Nel mese di gennaio abbiamo avuto la gioia di ospitare il campo invernale dei Giovani di Betania della Sicilia. Questi giorni trascorsi insieme sono stati un grande dono per tutti noi nonché una meravigliosa occasione per conoscere e farci conoscere meglio da questi giovani che scelgono di seguire il Signore attraverso la nostra spiritualità. Insieme a fratelli e sorelle provenienti da altre Case abbiamo animato la missione a Marsala (TP) in preparazione alla festa patronale della Madonna della Cava; la missione si è conclusa con un concerto-preghiera. Inoltre durante la Quaresima abbiamo ospitato, in occasione di un ritiro , il nostro Vescovo Sua Ecc.za Mons. Domenico Mogavero ed i giovani della diocesi. Partanna Fr. Riccardo Sparapan, nel mese di gennaio si è recato ad Anápolis, in Goiânia, a tenere un corso di esercizi spirituali alle Missionarie della Regalità di Cristo, istituto secolare di ispirazione francescana, fondato da p. Agostino Gemelli ed Armida Barelli. Gli esercizi, in preparazione al rinnovo dei voti, erano incentrati sul Vangelo di Marco, con la finalità di ravvivare in modo più radicale la propria consacrazione a Cristo. La nostra fraternità ha accolto i coniugi Reno ed Anna Riboni, membri dell’Associazione Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi. La loro testimonianza di vita ci ha edificati; essi hanno infatti accolto - tra adozioni ed affidi - tredici bambini di cui tre disabili; persone straordinarie che hanno fatto della loro vita un dono! Salvador In questi mesi abbiamo avuto la gioia di accogliere sor. Nancy Tomasini, sor. Elisa Diana e fr. Giovanni Maria Dell’Oro per la partecipazione ai corsi intensivi di tedesco. Anche nei prossimi mesi altri fratelli e sorelle si alterneranno nella nostra Casa per frequentare corsi di lingua tedesca e per arricchire la nostra piccola Fraternità con la loro presenza. Oltre agli impegni con le missioni italiane della diocesi di Würzburg abbiamo animato due giornate di ritiro quaresimale, con le due missioni italiane di Mühlaker e a Saarbrücken. Inoltre fr. Alberto Onofri e fr. Corradino Di Sante stanno preparando al matrimonio alcune coppie italiane di Aschaffenburg che si sposeranno in luglio. Per prepararci alla solennitá di san Giuseppe abbiamo partecipato ad una novena organizzata dai Carmelitani di Würzburg, che si é conclusa con la santa Messa e con un invito a cena. In questa occasione abbiamo conosciuto il provinciale p. Ulrich Dobhan, curatore della nuova traduzione in tedesco delle opere di santa Teresa d'Avila e di alcuni lavori di Edith Stein". Würzburg 10 dalle case News Terlizzi Il mese di febbraio ha visto la nostra Fraternità pervasa da un’atmosfera di grande grazia a motivo degli esercizi spirituali predicati da p. Serafino Tognetti, sacerdote della Comunità dei Figli di Dio fondata da don Divo Barsotti. P. Serafino ha sviluppato il tema “Vita Consacrata e Radicalità Evangelica” trasmettendoci con la sua semplicità ed esperienza quotidiana di Dio, ma anche con grande fervore e fermezza, i capisaldi della vita consacrata. Attraverso questi esercizi spirituali abbiamo avuto la possibilità di immergerci sempre di più nella conoscenza dell’infinto amore di Dio; ringraziamo con affetto p. Serafino per essersi fatto suo strumento privilegiato nel parlare ai nostri cuori! Roma Quest’anno la nostra diocesi celebra un evento importante: il congresso eucaristico, articolato in tre tempi fondamentali e ricchi di iniziative. Nel primo - il tempo “lungo” - iniziato con l’Assemblea Ecclesiale Diocesana di settembre è stato sviluppato l’aspetto formativo ed informativo. Nel secondo - il tempo “medio” - svoltosi durante la quaresima e la Pasqua, si è approfondito l’aspetto dell’annuncio e della riflessione mediante Via Crucis, catechesi e Adorazioni eucaristiche, distribuite nei diversi vicariati. Con i nostri Giovani di Betania abbiamo partecipato all’Adorazione eucaristica perpetua, presso la parrocchia della B. V. Maria Immacolata in La Giustiniana. Il terzo tempo - il tempo concentrato - lo vivremo partecipando a diverse celebrazioni nel mese di giugno. Loreto Annunciamo con gioia la nascita di un nuovo Gruppo Ancilla Domini, quello di Sirolo (AN) scaturito, come già quello di Fermo, dal gruppo-famiglie di Civitanova Marche (MC); il Signore benedica e faccia fruttificare questa nuova realtà. Fr. Angelo Tolardo, all’inizio della Quaresima, ha organizzato per i parrocchiani una giornata di ritiro nella quale ha offerto una meditazione sul mistero pasquale dal titolo: “Se il chicco di grano caduto in terra non muore…”. Sempre in parrocchia è iniziato il Seminario di Vita Nuova, in preparazione all’effusione dello Spirito Santo che riceveranno alcuni Familiari della Fraternità. ivere ogni anno ci dai la gioia di riv lla liturgia pasquale e l’esultanza di questi giorni rag“O Dio che ne l Signore fa ch la risurrezione de za nella Pasqua del cielo.” uale) (dalla Liturgia Pasq giunga la sua pienez 11 • Domenica 18 marzo la Fraternità si è stretta intorno al nostro caro p. Pancrazio per festeggiare il 39° anniversario di ordinazione presbiterale. • Il 3 aprile, nel ricordo del 23° anniversario della nascita al Cielo della nostra sorella Ada Reggiani, in tutte le nostre Case abbiamo meditato il s. Rosario con gli scritti di madre Speranza. Eventi www.ffbetania.it Terlizzi Curia Generalizia Via P. Fiore, 143 - 70038 Terlizzi (BA) Tel. 080-3517712 • 080-3517653 • fax 080-3517806 e-mail: [email protected] San Quirino Via Aprilis, 23 - 33080 San Quirino (PN) Tel. 0434-91409 • fax 0434-1851038 e-mail: [email protected] • Sabato 30 giugno, presso la Casa Madre in Terlizzi avranno luogo le ordinazioni diaconali e presbiterali di alcuni nostri fratelli. • Dal 5 al 12 agosto avrà luogo, presso Frontignano di Ussita (MC) il consueto ritiro-vacanza organizzato dalla Fraternità; il tema di quest’anno sarà: “Silenzio e Parola. Il segreto della buona comunicazione”. Per informazioni e prenotazioni rivolgersi alla sig.ra Franca Mannetta: Tel 0733-81 36 45/349 81 63 648. Appuntamenti rovio - Svizzera Via San Felice - 6821 Rovio - Ticino (CH) Tel./fax +41-916306540 e-mail: [email protected] Cella di Noceto Via San Pio da Pietrelcina, 3 - 43015 Cella di Noceto (PR) Tel. 0521-624582 • 0521-624052 • fax 0521-629314 e-mail: [email protected] roma Via M.D. Brun Barbantini, 151 - 00123 Roma Tel. 06-30311636 • 06-30361295 • fax 06-83394136 e-mail: [email protected] Brasile Sostieni il Progetto Loreto Via Castelfidardo, 7 - 60025 Loreto (AN) Tel./fax 071-7501343 e-mail: [email protected] Partanna Santuario Madonna della Libera Contrada Montagna - 91028 Partanna (TP) Tel./fax 0924-49665 • e-mail: [email protected] monte S. Savino Santuario Madonna delle Vertighe - Loc. Vertighe, 563 52048 Monte San Savino (AR) • Tel. 0575-849326 fax 0575-955298 • e-mail: [email protected] Würzburg sede provvisoria - Germania destinando il 5x1000 delle tue tasse alla Fondazione Betania (Fraternità Francescana di Betania) Pleicherkirchplatz, 1 - D 97070 Würzburg Tel.+49-93132952462 • fax +49-9318047931 e-mail: [email protected] O.N.L.U.S. Salvador - Brasile indicando nell’apposita casella del modulo di dichiarazione dei redditi il codice della Fondazione Rod BA 526 s/n, Km 12 - Bairro São Cristóvão 41502 - 400 Salvador (BA) Brasil • Tel. 005571-82491713 e-mail: [email protected] 93346130722 SE VUOI CONTRIBUIRE CON UNA OFFERTA: C.C.P. 24480709 Per chi desidera fare donazioni per la realizzazione del progetto: BANCO DI NAPOLI Filiale di Terlizzi 1 - Via Roma 144/146 codice IBAN: IT58 R010 1041 7011 0000 0002 345 Per maggiori informazioni: w w w. f f b e t a n i a . i t Ringraziamo tutti coloro che hanno già contribuito allo sviluppo di questo progetto! Autorizzazione Trib. di Trani n. 366 del 10.11.2000 ProPrIeTà eD eDITore: Fraternità Francescana di Betania SeDe: Via P. Fiore, 143 - 70038 Terlizzi (BA) STamPa: Grafica 080 - Modugno (BA) S.S. 98 Km 79,400 DIrezIoNe: Gabriele Rampelli (direttore responsabile); sor. Cecilia Porta (direttore editoriale); fr. Roberto Fusco (vicedirettore) reDazIoNe: sor. Sara Farci (caporedattore), sor. Maia Luisi e sor. Sarah Zanoni (redattori); sor. Tiziana Bruni e sor. Sarah Zanoni (grafica); fr. Michele Zanet, sor. Sara Caldarola, sor. Chiara Corti, fr. Arcangelo Ferente, sor. Luisa Pettiti e fr. Daniele Siciliani (fotografia); sor. Cristina Pavone e sor. Maddalena Prisciandaro (spedizione) CorrISPoNDeNTI: sor. Veronica Garofalo (Terlizzi), sor. Maggy Menco e fr. Tommaso Magnarello (Roma), sor. Marcella Vargiu (Rovio), sor. Luigina Busani (Loreto), sor. Paola Chiappavento (S. Quirino), sor. Alessandra Monachese (Partanna), sor. Orietta Dal Pont (Cella di Noceto), sor. Raffaella Falcone (Monte S. Savino) In base al D. lgs. n.196/2003 sulla tutela dei dati personali, per qualunque comunicazione relativa ai vostri dati (rettifica o cancellazione) scrivete a: sor. Cristina Pavone c/o Fraternità Francescana di Betania - Via P. Fiore, 143 - 70038 TerLIzzI (Ba). I dati sono utilizzati dalla Fraternità al solo scopo di inviare le proprie pubblicazioni Il giornale è stato chiuso in redazione il 6.04.2012
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